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nasce da una lunga lievitazione, viene cotto su pietra ollare ed è preparato solo con: acqua, farina di grano tenero selezionata e lievito naturale.
di Luca Manservisi
Inutile affondare il coltello nella piaga e tornare a parlare della gura che sta facendo il centrodestra a Ravenna a pochi mesi dalle elezioni amministrative, tanto vale cercare di alimentare, nel nostro piccolo, una campagna elettorale dormiente, con qualche consiglio non richiesto per chi si candiderà a s dare il centrosinistra. A partire da un tema sollevato su queste colonne qualche settimana fa, quello degli spazi pubblici da mettere a disposizione gratuitamente a chi ne fa richiesta, senza censure preventive. Una cosa non scontata, un tema di cui parliamo in qualche modo anche su questo numero nell’intervista di pagina 12 e su cui torneremo nelle prossime settimane. Nel frattempo, da dove partire per giudicare questi otto anni e mezzo di amministrazione De Pascale? Magari dalla lista delle promesse che l’ex sindaco fece proprio otto anni e mezzo fa, ai tempi del ballottaggio, quando annunciò per esempio entro cinque anni (quindi il 2021) la nuova tangenziale e il bypass sul Candiano. Al momento i lavori sulla tangenziale e sulla Classicana sono in corso, gestiti in maniera non sempre lineare, per usare un eufemismo, come testimoniano anche diverse lamentele giunte in redazione dai lettori. Per il Candiano basti pensare che ancora le polemiche sono sul ponte mobile costretto a chiudere per manutenzione, guriamoci se qualcuno parla di by-pass. Dalle infrastrutture alle buche nelle strade il passo è breve, passando per le condizioni disastrose delle piste ciclabili di una città che spesso si vanta di essere a portata di ciclisti e che invece non è neppure collegata con quella che dovrebbe essere la regina dei propri lidi, Marina di Ravenna, per non parlare di quelli nord. Il Parco Marittimo è ancora in fase di ultimazione e di certo ci sarebbe bisogno di correttivi e bilanciamenti: qualcuno ne vuole parlare, dei lidi che dovevano rinascere, ognuno con una propria vocazione, secondo le promesse elettorali?
Nel programma di mandato del 2021, invece, tra le altre cose c’era promesso il Pug, in ritardo invece clamoroso, sommerso in prima battuta da centinaia di osservazioni e praticamente rifatto da capo, con quello che ne sarà conseguito in termini di spreco di denaro pubblico e con l’aggravante di aver lasciato la città senza un piano urbanistico aggiornato ai tempi dei cambiamenti climatici. La parentesi sui cantieri pubblici è n troppo scontata e pare non avere intenzione di chiudersi, che ora fa discutere quello per la nuova piscina comunale, con le proteste delle società sportive, che in effetti si sono visti il progetto cambiare in corsa, senza preavviso. E cosa dire del sistema dei ri uti, che pare si possa differenziare solo in cambio di bidoncini sparsi, scadenze da rispettare, immondizia per terra, topi e aumenti in bolletta? Aspettando di capire meglio la tariffa puntuale, presentata dal Comune a cose fatte, senza entrare ancora nei dettagli. D’altronde altro tema su cui discutere sarebbe proprio quello del rapporto con Hera, o con Eni, che a volte sembrano imporre i propri piani al Comune e non viceversa. Ce ne sarebbe, insomma, per una campagna elettorale interessante. Manca giusto chi si candida a rappresentare l’alternativa. A meno che non si prenda per buono che il prossimo sindaco possa essere davvero Alvaro Ancisi...
5 ECONOMIA
SEMPRE MENO IMPRESE IN PROVINCIA
12 INTERVISTA
«A QUALCUNO INTERESSA LA RIANIMAZIONE LETTERARIA?»
13 SOCIETÀ
SOSTENIBILITÀ, LE INIZIATIVE PER “ILLUMINARSI DI MENO”
15 CULTURA
UN’OPERA D’ARTE PER MISURARE L’INQUINAMENTO
20 GUSTO
PANE ARTIGIANALE VS PANE INDUSTRIALE
Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001
Anno XXIII - n. 1.083
Editore: Edizioni e Comunicazione srl Via della Lirica 43 - 48124 Ravenna tel. 0544 408312 www.reclam.ra.it
Direttore Generale: Claudia Cuppi Fondatore: Fausto Piazza Pubblicità: tel. 0544 408312 commerciale1@reclam.ra.it Area clienti: Denise Cavina tel. 335 7259872 Amministrazione: Alice Baldassarri, amministrazione@reclam.ra.it
Stampa: Centro Servizi Editoriali srl Stabilimento di Imola
Direttore responsabile: Luca Manservisi Collaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini, Alessandro Fogli, Serena Garzanti (segreteria), Gabriele Rosatini (grafica). Collaboratori: Albert Bucci, Giulia Castelli, Matteo Cavezzali, Francesco Della Torre, Francesco Farabegoli, Maria Vittoria Fariselli, Nevio Galeati, Iacopo Gardelli, Giovanni Gardini, Alex Giuzio, Enrico Gramigna, Giorgia Lagosti, Guido Sani, Angela Schiavina, Serena Simoni, Adriano Zanni. Fotografie: Massimo Argnani, Paolo Genovesi, Fabrizio Zani Illustrazioni: Gianluca Costantini Redazione: tel. 0544 271068, redazione@ravennaedintorni.it
Distribuzione: Teresa Ragazzini tel. 335 6610982 Poste Italiane spa - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB
o permutiamo il tuo
di Moldenke
Il Festival di Sanremo visto nel quartier generale del Pd di Ravenna.
- Bella la canzone di Lucio Corsi.
- Sì va beh, bella, ma lasciamo perdere, troppo di nicchia.
- Coma Cose?
- Troppo alternativi, non li capiscono.
- Elodie?
- Troppo ga, idem per Clara e Rose Villain, rassegnatevi: niente ga.
- Fedez?
- Divide. Figuriamoci.
- E quindi, per chi votiamo?
- Noi votiamo per Giorgia.
- Ma nonostante il nome?
- Sì, piace a tutti, Giorgia, nonostante quel nome.
- Ok, d’accordo.
- Viva Giorgia!
- Viva!
- E mi raccomando, fate come al solito, votate Giorgia anche se non siete d’accordo.
Il Festival di Sanremo visto dal quartier generale del centrodestra ravennate, riunito per l’occasione tra musi lunghi.
- Ma chi sono ‘sti travestiti?
- E questo? Non si vergogna? Lucio Corsi?
- Questo invece è il solito s gato cantautore di sinistra vestito sempre uguale, Brunori, mah.
- E allora per chi votiamo?
- I Modà!
- No, no, dobbiamo stare tutti con Marcella Bella.
- Ma quale Marcella Bella, per favore, io preferisco arrivare sul podio con Cristicchi. È davvero commovente e così facciamo la gura degli intellettuali.
- Ma non è di sinistra?
- Io ne voto un altro, solo per farvi un dispetto.
- Anch’io, piuttosto che Cristicchi voto Tony Effe, che adesso si è anche ripulito.
- Ma quale Tony, il nostro uomo è Gabbani.
- Va beh, ascoltate, se voi non vi mettete d’accordo io voto Massimo Ranieri e bona.
- Ranieri? Ma non è vecchio?
- È esperto. E non ha nemmeno 85 anni.
o ro i e ra o er o o o i a i a i e ro e i
Morgese e Bertolino (Dc)
criticano l’assessorato
Nel vuoto della campagna elettorale non ancora iniziata, torna d’attualità il tema della sicurezza nella zona della stazione di Ravenna. In particolare sono i due esponenti della neonata Democrazia Cristiana, Giovanni Morgese e Mario Bertolino, a denunciare, in una nota stampa, «la situazione critica dell’Isola San Giovanni, ormai da anni teatro di episodi di vandalismo, spaccio e comportamenti molesti, che continua a essere gestita in modo super ciale e inef cace dall’assessorato alla Sicurezza». Bertolino e Morgese sottolineano come «gli interventi di monitoraggio e di presenza delle forze dell’ordine, pur apprezzabili, si sono rivelati inutili nel contrastare un problema che affonda le radici nella mancanza di opportunità e di integrazione per i giovani che abitano la zona. Le denunce e gli interventi, seppur frequenti, non sono riusciti a fermare la spirale di degrado». Secondo i due serve «intervenire con visione e lungimiranza, creando spazi di aggregazione sani e protetti dove i giovani possano esprimersi, socializzare e sentirsi parte attiva della comunità (a pagina 8 parliamo del nuovo studentato in arrivo ai giardini Speyer, ndr)».
Morgese e Bertolino durante un sopralluogo notturno
CERVIA
Il sindaco traccia la “road map” dei progetti ai Magazzini del Sale
Giovedì 20 febbraio alle 20.30, ai Magazzini del Sale di Cervia, il sindaco Mattia Missiroli incontra la cittadinanza per fare il punto sui progetti in cantiere e tracciare una “road map” per la città nei prossimi mesi e anni.
CONSELICE
Si discute del decreto Sicurezza “tra autoritarismo e illegalità”
Continuano gli incontri della serie Giustizia & Costituzione dell’Associazione Shahrazad in collaborazione con Orizzonte, all’auditorium di Conselice. Il prossimo appuntamento, sabato 15 febbraio alle 15.30, è dedicato al tema della sicurezza “tra autoritarismo e illegalità”. Ne parleranno Guido Ceroni, presidente Istituto Storico della Resistenza ed età contemporanea di Ravenna e provincia, e Andrea Valentinotti, avvocato e componente comitato provinciale Anpi Ravenna. Modera il dibattito aperto al pubblico Luigi Iorio, fotoreporter e attivista.
L’aborto chimico secondo ProVita Tra gli ospiti anche Diego Fusaro “Aborto chimico domiciliare: i rischi e le conseguenze” è il titolo del convegno organizzato a Ravenna dall’Associazione Pro Vita & Famiglia, in collaborazione con l’Associazione culturale “San Michele Arcangelo” e la parrocchia della Chiesa Ortodossa “Protezione della Madre di Dio”, sabato 15 febbraio alle 16 alla “Sala Ragazzini” del Centro Dantesco di Ravenna, in Largo Firenze. Interverranno la psicoterapeuta Cinzia Baccaglini, la ginecologa Marina Calisesi, l’avvocato Massimo Micaletti e il filosofo Diego Fusaro. Modera Francesca Romana Poleggi, direttore della rivista Notizie Pro Vita & Famiglia
A cura di Federica Angelini
Prima riunione operativa per organizzare la campagna elettorale per Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna) candidato sindaco, sostenuto da Lega e Pdf. La foto è stata postata sui social dal segretario della Lega Romagna Jacopo Morrone (deputato forlivese) e sta lì a dimostrare che non era uno scherzo. La Lega, che nelle ultime elezioni ha perso decine di migliaia di voti, davvero appoggia il decano dell’opposizione, il moderato Ancisi, per la quinta volta candidato a sindaco, in consiglio comunale da decenni (contro questa scelta intanto la consigliera comunale leghista Anna Greco ha annunciato il proprio passaggio a Fratelli d’Italia). Vero è che intanto il resto del centrodestra tace, Fratelli d’Italia è pressata da più parti, in quanto forza di maggioranza relativa, ma ancora un nome dal cilindro non è uscito. Nel quadro dovranno poi trovare posto anche la lista civica Viva Ravenna di Filippo Donati e Nicola Grandi, la lista civica La Pigna di Veronica Verlicchi e naturalmente Forza Italia, in attesa delle decisioni degli alleati di governo a Roma. Lo stallo è sicuramente motivo di imbarazzo. Che il centrodestra voglia andare unito o diviso, sarebbe comunque ora che iniziasse una campagna elettorale sui tanti temi su cui è possibile attaccare la passata amministrazione proponendo alternative. Invece, la sensazione è che tutti stiano cercando semplicemente il modo di garantirsi almeno la rappresentanza in consiglio comunale. C’è davvero da chiedersi perché tanto disiniteresse per Ravenna anche da parte dei vertici nazionali dei partiti in Parlamento, ma tant’è. Almeno, speriamo che alla ne nessuno abbia il coraggio di dire che il problema sono gli elettori che non hanno voglia di cambiare... Per cambiare bisognerà pure avere un’opzione alternativa, anche solo vagamente credibile.
ro i ia a ro i a i re e i e o ri e o a ie i a i fa e 202 a o e o 0 1 er e o
Nonostante la riduzione dei bonus, il settore Costruzioni si conferma tra quelli più vivaci. Crescono le aziende artigiane
Alla ne del 2024 l’anagrafe delle imprese ravennati registra un bilancio negativo, con un saldo tra aperture e chiusure che si attesta a -53 unità nei dodici mesi da poco conclusi. Alle 1.922 iscrizioni di nuove attività economiche (il 4,4 percento in meno rispetto al 2023) hanno fatto eco 1.975 cessazioni di attività esistenti, per un tasso di crescita della base imprenditoriale che si attesta a -0,14 percento contro il + 0,29 del 2023. Complessivamente sono 36.836 le imprese registrate, mai così poche in tempi recenti, quasi 4mila in meno rispetto a dieci anni fa.
A livello settoriale, il risultato del 2024 ri ette dinamiche eterogenee tra i vari comparti. Fra i più dinamici, in termini di crescita imprenditoriale, sono ancora il comparto delle Costruzioni, nonostante la secca riduzione dei bonus legati al mondo dell’edilizia, e quello delle attività dei Servizi di alloggio e di ristorazione, sulla scia della ripresa del generale andamento del turismo.
A fronte di questi risultati positivi, i settori più tradizionali continuano a segnalare un restringimento della platea delle imprese (Agricoltura, Commercio, Manifattura e Logistica). Tra i comparti che nel 2024 hanno fatto registrare i risultati migliori in termini di stock, si annovera anche la liera delle imprese turistiche, di cui Alloggio e ristorazione con +41 unità; si accompagna un vivace interesse per le attività ricreative e che favoriscono la crescita delle Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento (+26).
Sul versante opposto, nell’indotto dell’edilizia, andamento negativo per le Attività immobiliari (-13); anche i settori più tradizionali continuano a segnalare un restringimento della platea delle imprese. Nell’Agricoltura il bilancio di ne anno evidenzia una riduzione complessiva di 188 imprese in meno; il Commercio ha perso 84 unità, l’Industria manifatturiera -19 e la Logistica presenta una perdita di 7 imprese.
Più dinamico il sistema delle imprese Artigiane; il contributo dell’artigianato al saldo generale è stato positivo e pari a +69 unità, come differenza tra 758 nuove imprese artigiane nate tra gennaio e dicembre e 689 che, nello stesso periodo, hanno cessato di operare. Il tasso di crescita trimestrale delle imprese artigiane (+0,70%) segnala però un arretramento, di quasi cinque decimali (circa mezzo punto percentuale) rispetto allo stesso periodo del 2023 (quando era arrivato a +1,19%).
MONEYADVISOR SCF
LA CASSA DI RAVENNA APPROVA IL BILANCIO 2024: 52,5 MILIONI DI UTILE LORDO, RECORD DAL 1840
La Cassa di Ravenna, capogruppo dell’omonimo gruppo bancario (che comprende anche la Banca di Imola e il Banco di Lucca e del Tirreno), ha approvato il bilancio 2024. L’utile lordo è cresciuto a 52,5 milioni di euro (+25,04 percento), mentre l’utile netto è aumentato a 37 milioni di euro (+15,45 percento): si tratta del risultato migliore dalla fondazione del 1840. Il consiglio di amministrazione ha deliberato la proposta di distribuzione di un dividendo, ulteriormente aumentato, nella forma di una azione ogni 26 possedute (senza oneri scali per l’azionista) o, a richiesta, in contanti, di 61 centesimi di euro lordi per azione (+19,61%).
La raccolta diretta da clientela è cresciuta a 4.633 milioni di euro (+3,07%), la raccolta indiretta è stata di 5.611 milioni di euro (+2,87%), di cui 2.696 milioni di euro risparmio gestito (comprensivo dei prodotti nanziario-assicurativi). È diminuita la domanda di prestiti, con impieghi di 2.968 milioni di euro (-9,61%). Il totale dei crediti deteriorati netti della Cassa (sofferenze, inadempienze probabili e scaduti) è diminuito del 35,55%, l’1,89% del totale dei crediti netti.
Positivo è anche il bilancio consolidato del Gruppo Cassa con un utile lordo di 75,8 milioni di euro (+22,44%) e un utile netto di 47,6 milioni di euro (+14,69%), risultato migliore dalla costituzione del gruppo bancario.
La Regione convocherà un tavolo della chimica per un grande accordo con il Governo
La Regione Emilia-Romagna convocherà a breve un tavolo della chimica per discutere sulla tenuta del settore con un progetto unitario sugli investimenti di qualità necessari per governare la transizione verde. Lo ha annunciato il vicepresidente della Regione con delega allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla: «Per Ferrara e Ravenna, e in generale per il quadrilatero petrolchimico, vuol dire fare un grande accordo di programma con il Governo, le istituzioni locali e tutti i soggetti coinvolti per gli investimenti necessari a rendere competitivi questi luoghi dal punto di vista energetico, logistico, dell’utilizzo dell’acqua, delle competenze. E mantenere così occupazione e produzione». La decisione arriva dopo l’annuncio di Eni di chiudere i due impianti di cracking a Priolo (Sr) e Brindisi, dopo quelli di Porto Torres (Ss), Gela (Cl) e Porto Marghera (Ve).
Moneyadvisor si presenta alla città con un aperitivo in programma venerdì 28 febbraio all’albergo Cappello, in via IV Novembre 41. Il Fondatore Francesco Montanari: «Un nuovo modo di investire: autonomo, indipendente e trasparente»
Moneyadvisor porta la consulenza finanziaria indipendente in città e per l’occasione organizza un Aperitivo Finanziario venerdì 28 febbraio presso l’Albergo Cappello, in via IV Novembre 41 (dal le 18.30 alle 19.30).
«Sarà un’opportunità per mostrare un nuovo modo di investire mediante la consulenza indipendente in un contesto rilassato e conviviale» spiega Francesco Montanari, Fondatore di Moneyadvisor
L’evento è gratuito, ma i posti sono limitati: per partecipare è ne cessaria la prenotazione (basterà inquadrare il QR code a lato)
Moneyadvisor nasce con l’obiettivo di offrire un servizio di consulenza finanziaria indipendente, garantendo trasparenza, personalizzazione e totale autonomia dagli istituti bancari e dagli intermediari finanziari. La società fornisce strategie di investimento efficienti per privati e aziende, soluzioni personalizzate in funzione degli obiettivi del cliente.
«Sei sicuro di avere un portafoglio efficiente? Quanto costano i
tuoi investimenti? Hai pianificato il futuro dei tuoi figli e dei tuoi cari? Hai mai pensato ad una pensione integrativa e a come effi cientarla? Come rendere al meglio la liquidità ferma sul conto cor rente? Queste e tante altre aree sono efficientate da Moneydvisor – prosegue Montanari – fornendo un supporto privo di conflitti di interesse ed al contempo conveniente rispetto alla consulenza tradizionale».
APERITIVO FINANZIARIO OFFERTO DA venerdì 28 febbraio 18.30 -
«Il nostro approccio si distingue per l’assenza di commissioni sui prodotti finanziari e per la totale trasparenza nella consulenza (non deteniamo difatti alcuna somma di denaro che resta sempre sui conti del cliente) – conclude Montanari –. Solo i prodotti e le strategie già utilizzate nei nostri portafogli privati vengono mo strati ai clienti. Investire inoltre non deve essere complicato né riservato a pochi. Gli investimenti sono accessibili a tutti grazie a soluzioni dedicate anche per chi muove i primi passi». Per un’analisi gratuita del portafoglio o una consulenza iniziale: info@moneyadvisor.it - 342 8324474 Moneyadvisor via G. Bruno, 1 - Ravenna - www.moneyadvisor.it
Luca Cipriani è il nuovo presidente del campus. All’ex museo Tamo una sala studio e laboratori Corsi da riorganizzare anche per i tagli del Governo. Si studia una soluzione per la mensa
Nelle intenzioni dei vertici dell’Università di Bologna per l’insediamento di Ravenna c’è la volontà di ridurre il numero delle sedi in città per rispondere a tre esigenze: favorire il senso di comunità creando concentrazioni più consistenti di studenti e professori, ridurre i costi di af tti e portineria, migliorare i servizi a disposizione della popolazione studentesca. Lo spiega il professore Luca Cipriani, docente originario di Arezzo, da vent’anni a Ravenna e da poche settimane alla presidenza del campus per il primo mandato triennale. «L’idea del campus diffuso nel cuore della città è molto affascinante, ma farla funzionare richiede molto sforzo. Abbiamo a disposizione molti edi ci, ma spesso sono immobili storici e quindi, nonostante le grandi super ci, gli spazi utili sono ridotti. La frammentazione rende più dif cile implementare servizi a favore degli studenti che invece devono essere superiori alla media af nché il campus sia attrattivo».
Dal primo corso in Scienze ambientali nell’aula magna di Casa Matha in piazza Costa, che segnò la nascita dell’insediamento ravennate nel 1989, l’avamposto dell’Unibo è cresciuto no allo scenario attuale che conta 23 corsi (tra triennali, magistrali e master) distribuiti su oltre dieci sedi (di cui due a Faenza e una a Lugo) per una popolazione studentesca che quest’anno supera le quattromila unità. «Oggi siamo insediati in alcuni edi ci davvero di grande pregio architettonico
«Flaminia fondamentale per i rapporti con il territorio»
Coltivare un rapporto proficuo con il tessuto economico circostante è un’esigenza delle sedi decentrate dell’Università. Non fa eccezione Ravenna: «Un ruolo utile per questo scopo può averlo Fondazione Flaminia – dice Luca Cipriani –, perché nel suo partenariato ha anche le imprese. E con i Dipartimenti possiamo anche pensare di proporre consulenze grazie alle nostre competenze e strumenti, senza fare concorrenza al mondo imprenditoriale».
e storico, ma abbiamo bisogno di recuperare edi ci di una certa consistenza dimensionale per avere contenitori che superino l’idea che l’università sembri ancora la scuola superiore». In arrivo nuovi spazi in via Sant’Alberto: «Per giugno dovrebbero essere pronte le aule di Scienze ambientali».
Un anno fa il rettore Giovanni Molari annunciò che gli spazi dell’ex chiesa di San Nicolò in via Rondinelli, che no a dicembre 2023 ospitavano il museo Tamo, le cui collezioni sono state destinate al museo Classis,
Laureato in Ingegneria, a Ravenna da vent’anni
Luca Cipriani è nato a Pieve Santo Stefano (Arezzo) nel 1965. Laureato in Ingegneria Civile sezione Edile, indirizzo Architettura-Urbanistica, è professore associato in Disegno al Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna. Insegna al campus di Ravenna da vent’anni, dall’apertura dei corsi di laurea in Ingegneria. A Ravenna è stato nel consiglio del polo universitario, ha diretto la Scuola superiore di studi sulla città e il territorio e fino al 2024 ha fatto parte del Senato accademico. Da metà gennaio è presidente del campus: affluenza alle elezioni del 75 percento (306 elettori).
sarebbero passati nelle disponibilità dell’Università. Cipriani conferma: «La proprietà degli immobili è divisa fra Comune e Demanio e le trattative proseguono». Nell’ex chiesa di San Niccolò sarà realizzata una nuova sala studio con dotazioni bibliotecarie, della super cie complessiva di circa 950 metri quadrati. A questa si aggiungeranno altri spazi presenti nelle corti interne – per circa ulteriori 350 metri quadrati – da destinare a laboratori e aule per i corsi di studio in Restauro. In ne, sarà realizzato un punto ristoro a cui saranno collegati ampi spazi coperti nei chiostri. «Per un completo consolidamento del campus di Ravenna – disse Molari – si renderà necessaria l’acquisizione di un ulteriore nuovo edi cio di circa tremila metri quadrati da destinare ad aule per l’attività didattica con integrati laboratori».
Tra le mancanze del campus cui si vuole porre rimedio, circostanza segnalata da tempo dagli studenti, la questione mensa. «La distribuzione frammentata degli studenti rende troppo ottimistico pensare a una mensa nel senso classico – riconosce Cipriani –, ma stiamo lavorando perché almeno si arrivi a un ser-
vizio di ristorazione a prezzi calmierati, visto che la media dei prezzi dei ristoranti cittadini è tarata più sui turisti che sugli studenti. Con una battuta possiamo dire che manca quella che in Toscana chiameremmo “bettola”». Nonostante le dif coltà nora ricordate, i numeri dicono che le matricole a Ravenna aumentano. «A mio avviso è una conseguenza del legame tra le caratteristiche della città e la proposta formativa. I corsi in beni culturali sono un esempio chiaro: in certe tematiche il nome Ravenna è un brand molto spendibile». Far corrispondere l’identità della città con quella del campus sarà anche una delle linee guida di una inevitabile ristrutturazione generale dell’offerta didattica dell’Unibo: «A livello nazionale siamo di fronte alla seconda riduzione del 10 percento dei trasferimenti di fondi dallo Stato alle Università. Questo impone di razionalizzare e cercheremo di farlo in
LA MAPPA
Una decina di sedi distribute in tre città
In provincia sono una decina le sedi che ospitano l’Università di Bologna. Una a Lugo negli spazi della ditta Unitec. A Faenza a Faventia Sales e in via Granarolo. A Ravenna gli uffici amministrativi in via Baccarini; Scienze giuridiche nell’ex seminario in via Oberdan; Beni Culturali in via Ariani, a Palazzo Santacroce in via Guaccimanni, a Palazzo Corradini in via Mariani e a Palazzo Verdi in via Pasolini; Ingegneria in via Tombesi dall’Ova; Medicina all’ospedale; Storia a Casa Traversari in via San Vitale; Scienze Ambientali in via Sant’Alberto.
modo che sia un’occasione utile, magari individuando i pro li maggiormente richiesti nella società. Penso che Ravenna possa avere ampi margini di miglioramento nell’attrattività per le magistrali: nella scelta di una triennale a vent’anni incide anche l’aspetto dei divertimenti che offre una città dove andare a studiare, la magistrale è una scelta fatta con maggiore consapevolezza verso la specializzazione e a quel punto è più probabile percepire come un vantaggio avere aule con pochi studenti e rapporti più diretti con i professori».
E in ne Cipriani mette un altro obiettivo nel suo mandato: «Possiamo migliorare la percezione della cittadinanza verso quello che fa l’Università per la comunità. Non mancano le iniziative aperte al pubblico, ma dovremmo renderle più visibili, magari un appuntamento con cadenza ssa nei luoghi della città». Andrea Alberizia
Ravenna è la sede dell’Unibo che ha avuto la crescita maggiore quest’anno. Beni culturali accoglie 650 iscritti
In uno scenario in cui le nuove immatricolazioni all’Università di Bologna per l’anno accademico 2024/2025 sono in crescita nel complesso rispetto all’anno precedente, con aumenti particolarmente signi cativi sul fronte degli studenti internazionali e dei corsi di laurea magistrali, Ravenna è la sede con l’aumento percentuale di iscritti più alto: +12 percento. Le altre: Bologna +3, Cesena +3, Rimini +4, Forlì -2.
I nuovi iscritti a Ravenna quest’anno sono circa 1.350, per un totale di poco superiore a 4.100, picco di un trend cominciato dai 3.550 di tre anni fa. In totale i nuovi iscritti all’Alma Mater per l’anno accademico 2024/2025 sono 26.748, rispetto ai 25.937 dello scorso anno accademico alla stessa data. A questo dato va aggiunto un contingente di circa mille studenti internazionali che sono ancora in fase di perfezionamento. In totale, l’Università di Bologna torna a superare i 90mila iscritti.
Il corso ravennate con la fetta maggiore di studenti è la triennale in Beni culturali con circa 650 iscritti. Poco più di 500 alla triennale in Giurista per le imprese e per la pubblica amministrazione e altrettanti a Medicina, corso nato nell’autunno 2020. Il corso ravennate che registra l’aumento più signi cativo è Building construction engeneering (in lingua inglese) incentrato sugli aspetti metodologici delle scienze di base e delle scienze e tecniche dell’edilizia. A livello complessivo, come lo scorso anno, all’Unibo diminuiscono i nuovi iscritti in arrivo delle regioni del sud Italia (-8,7 percento); un dato compatibile con l’incremento del caro-vita (e in particolare del costo degli af tti) in tutte le grandi città universitarie del nord Italia. Aumentano, realisticamente sulla base delle stesse dinamiche, i nuovi iscritti in arrivo da Bologna e provincia e dall’Emilia-Romagna.
L’Università di Bologna continua a primeggiare per quanto riguarda gli studenti internazionali, con un incremento del 23,1 percento (l’anno scorso +11 percento), segnando crescite notevoli da Cina (+27), Turchia (+43), Russia (+8), Pakistan (+172,2), Germania (+50), Belgio (+253), Spagna (+143), Romania (+24).
Per onorare la festa degli innamorati organizziamo una cenetta a luce soffusa coccolata dalle dolci note del piano bar proponendo il seguente menù
APERITIVO DOLCE SOGNO
ANTIPASTO Vitel Tonnè
PRIMO Cuoricini in salsa rosa e formaggio di fossa
SECONDO Nodino di vitello con funghi freschi gratinati
DESSERT Coccoloso cuore di cioccolato
BEVANDE Vino in bottiglia da 375cl - acqua, caffè
IL TUTTO A €35 A PERSONA
A tutti un caloroso augurio di una felice serata!! Naturalmente resta sempre a vostra disposizione il nostro menu alla carta.
Ricornando cha a partire dal 1º febbraio la trattoria sarà aperta tutti i giorni a pranzo e anche per cena nelle serate del giovedì, venerdì, sabato, domenica e festivi per proporvi il gustoso menù con aggiunta della pizzeria con forno a legna magistralmente condotta dal maestro Mino!
RAVENNA&DINTORNI 13-19 febbraio 2025
IL SINDACO
ia o i e a i e a ri er a i o i a i a e ere a i o i io e e i er i
Fabio Sbaraglia sottolinea il ruolo delle fondazioni bancarie e degli enti religiosi a sostegno dell’ateneo
Il forte incremento delle iscrizioni universitarie su Ravenna rappresenta un grande stimolo, ma anche un risultato molto importante per il polo universitario e per tutta la città, frutto di un grande lavoro di squadra tra Ateneo, istituzioni, mondo delle fondazioni bancarie, e tutte le realtà che a vario titolo contribuiscono ogni giorno alla crescita dell’Università.
Ravenna ha bisogno di consolidare una presenza e un protagonismo sempre più forte dell’Università, allo stesso tempo occorre continuare a lavorare tutti insieme con l’ambizione e la consapevolezza di maturare una più piena e completa dimensione universitaria, costruendo la massima integrazione tra la popolazione studentesca e la città. Su questo
ALLOGGI/1
fronte credo che le associazioni e le istituzioni, a partire da quelle culturali, possano fare ancora molto.
Stiamo vivendo anni di grande impegno sul nostro territorio: nella massima collaborazione con l’Ateneo, a cui siamo grati per gli investimenti che sta facendo su praticamente tutte le sedi di Ravenna sia in termini di riquali cazione che di ampliamento, siamo impegnati nella ricerca di nuovi edi ci e spazi da mettere a disposizione dell’università per ampliarne la presenza sia per la didattica che per i servizi agli studenti.
In questi anni sono stati aperti e inaugurati nuove aule per medicina, è partito il grande cantiere dello studentato (a cui per fortuna sul fronte della esigenza abitativa si sono af-
ancati investimenti su altre strutture anche da parte di privati e di enti religiosi), inoltre sono in cantiere progetti per dare risposte anche alle esigenze legate alla ristorazione e agli spazi per lo studio. Un ruolo centrale in tutte queste progettualità è ricoperto con grandissimo merito da Fondazione Flaminia.
Fabio Sbaraglia sindaco facente funzioni di Ravenna e assessore all’Università
ALLOGGI/2
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Falconi (Flaminia) fa il punto sul cantiere da 8 milioni di euro per 112 posti in zona stazione. Appalto al consorzio Cear
Nei primi mesi del 2027 la città di Ravenna potrebbe inaugurare lo studentato universitario che sogna da più di dieci anni. A novembre è cominciato il cantiere in una porzione della cosiddetta “Isola San Giovanni”, la palazzina all’angolo tra piazza Farini e via Carducci, adiacente ai giardini Speyer di fronte alla stazione ferroviaria. Si tratta di ristrutturare un immobile di proprietà pubblica (del Comune di Ravenna attraverso la controllata Ravenna Holding) di cui Fondazione Flaminia ha avuto il diritto di super cie per 25 anni. Fino all’estate 2022 ospitava uf ci comunali poi traslocati nei nuovi spazi di viale Berlinguer. Le opere sono state appaltate al consorzio Cear di Ravenna e la ditta esecutrice, in questa fase iniziale, è la Stil Casa di Forlì. Il costo complessivo è stimato in 8-9 milioni di euro: il 40 percento coperto da un contributo del ministero dell’Università, il resto a carico di Flaminia e Ravenna Holding. Il progetto interessa una super cie di quattromila mq su quattro piani oltre a sottotetto e piano interrato. In totale verranno realizzati 112 posti letto (13 camere singole e il resto doppie) oltre a spazi comuni e di servizio. «L’appalto concede due anni di tempo per completare i lavori dal giorno dell’apertura del cantiere – spiega la professoressa Mirella Falconi, presidente di Flaminia –. Per natura sono ottimista e credo che nei primi mesi del 2027 vedremo entrare i primi studenti. Mi fa piacere poter dire che è un progetto tutto ravennate, che si realizza grazie alle istituzioni locali e ai soci della Fondazione».
Da quando ha cominciato a prendere forma il progetto all’apertura del cantiere ci sono voluti diversi anni, basti pensare che la candidatura al bando ministeriale per il contributo è di febbraio 2017. «Le valutazioni del ministero per la concessione dei fondi hanno rallentato la procedura». L’assegnazione degli alloggi avverrà tramite bando, una parte sarà gestita da Ergo, l’agenzia regionale per il diritto agli studi superiori. Ma non è escluso che a Ergo venga assegnata la gestione dell’intera struttura: «Sono percorribili varie soluzioni – spiega Falconi –, è facile ipotizzare la necessità di personale di servizio. Ma i dettagli non fanno parte delle convenzioni rmate nora, avremo ora tempo per de nirli».
Lo studentato amplierà l’offerta della città di alloggi a prezzi calmierati per universitari. Oggi la disponibilità sulla carta è di 177 posti letto, di cui 97 assegnati con un bando che vede collaborare Flaminia e Comune di Ravenna. In totale 19 appartamenti: quattro in via Le Corbusier, in convenzione con il Comune, e quindici in via Nino Bixio. «Come ogni anno la richiesta ha superato l’offerta del bando – spiega Falconi –, le domande sono state 115. Ma siamo riusciti a soddisfarle tutte grazie alla collaborazione che abbiamo con Asppi, l’associazione dei piccoli proprietari immobiliari».
La provenienza delle domande mostra un dato interessante: metà degli assegnatari sono studenti stranieri. «È la conferma di un segnale ormai chiaro, Ravenna ha un richiamo internazionale anche per la formazione universitaria». (and.a.)
TECNOPOLO
Si amplia il Centro a Marina di Ravenna
Il Centro di ricerca ambiente, energia e mare a Marina di Ravenna, una delle sedi del Tecnopolo di Ravenna ospitata nel complesso immobiliare in via Menotti intitolato a Raul Gardini, sarà ampliato e reso più efficiente per il fabbisogno energetico. Il tutto grazie a fondi europei della Regione Emilia-Romagna per quasi 1,7 milioni di euro. Gli uffici tecnici comunali hanno avviato la fase progettuale e il Comune prevede il termine dei lavori entro la fine del 2026. Il complesso immobiliare, già in parte rifunzionalizzato attraverso due precedenti bandi della Regione, oggi ospita tre laboratori e uno spazio d’incubazione e co-working.
I nuovi lavori riguarderanno la realizzazione di altri quattro laboratori di ricerca e tre uffici, ulteriori servizi igienici e un punto ristoro nell’edificio principale, oltre al ripristino della portineria. Il progetto consentirà di conseguire un significativo risparmio energetico grazie all’installazione di un impianto fotovoltaico unico per entrambi gli edifici, connesso alla rete elettrica di distribuzione.
L’AZIENDA REGIONALE PER IL DIRITTO ALLO STUDIO AMPLIA L’OFFERTA CON 30 LETTI IN PIÙ
Una residenza in spazi in locazione dalla parrocchia San Vitale Anche l’Opera Santa Teresa accoglie studenti in difficoltà
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L’offerta di alloggi a prezzi calmierati per universitari a Ravenna conta anche sugli spazi gestiti da Ergo e Santa Teresa, rispettivamente l’azienda regionale per il diritto agli studi superiori e l’opera caritatevole fondata nel 1928 da don Angelo Lolli. In totale 80 posti letto.
Il progetto di accoglienza studenti di Santa Teresa, ispirato agli stessi valori di aiuto e solidarietà che guidano l’intera azione dell’opera, è cominciato nell’ottobre 2021 in via Santa Teresa rispondendo alle prime richieste che arrivavano da enti e parrocchie con 12 posti solo per donne. Oggi la capienza è di 25 posti totali suddivisi in maniera più o meno simmetrica. Ma le domande presentate sono molte di più.
Per l’ammissione è obbligatorio un colloquio con la famiglia e viene tenuto conto anche dell’aspetto economico. Per de nire le rette è stato preso il riferimento del minimo consentito dai contratti di locazione per uso studente: prevalentemente si tratta di camere singole a 250 euro che comprendono tutte le utenze e la manutenzione. Gli studenti, se vogliono, possono partecipare alla vita comunitaria e alla mission della Fondazione, mettendo a disposizione il loro tempo al servizio dei più fragili. Alcuni, ad esempio, lavorano in mensa la domenica, dove aiutano i volontari nella preparazione dei pasti e nelle attività di pulizia del refettorio.
Ergo invece gestisce 55 posti letto ripartiti in tre sedi. Dal 2022 è in funzione uno studentato con 25 posti nello stesso immobile dello studentato di Santa Teresa. Su una super cie di oltre 1.400 metri quadrati, Ergo ha fornito gli arredi e gli accessori necessari, adeguando la nuova struttura agli standard abitativi delle sue altre residenze universitarie. È stato realizzato per ospitare studenti e studentesse universitarie meritevoli e in condizioni economiche meno abbienti. Quindici stanze tra doppie e singole, una cucina comune, un refettorio, due sale studio, una lavanderia.
Dallo scorso ottobre Ergo ha aperto le porte di una nuova residenza universitaria. La struttura, in locazione da parte della parrocchia San Vitale per 12 anni, è costituita da due unità immobiliari vicine tra loro (una in via Cavour 111 e l’altra in via Girolamo Rossi 45) che pertanto rappresentano un’unica residenza con livelli di servizio omogenei. Ergo ha provveduto agli interventi di funzionalizzazione per rendere disponibili 30 posti (22 in camere singole e 8 in camere doppie).
RAVENNA&DINTORNI 13-19 febbraio 2025
ATENEO IN CITTÀ/2
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La voce della popolazione studentesca tramite due associazioni, Sig e Universirà: «Il campus frammentato in tante sedi toglie il senso di comunità. E trovare locali aperti a tarda notte è quasi impossibile»
Non bastano sedi didattiche e corsi di studio per trasformare una città in una città universitaria: a Ravenna l’offerta formativa continua ad ampliarsi, ma gli studenti lamentano che le infrastrutture e il tessuto cittadino non sembrano recepire i loro bisogni, in particolar modo di chi è pendolare o vive fuori sede.
Le criticità principali rilevate riguardano la frammentazione delle sedi, la crisi abitativa e degli spazi didattici, la mancanza di luoghi sicuri e interni all’università per socializzare o consumare un pasto, e ancora vita notturna insoddisfacente e una proposta culturale troppo elitaria e incentrata su un pubblico adulto. Piacciono invece le dimensioni ridotte della città, la sua storia e le proiezioni per il futuro, che tratteggiano una Ravenna sempre più a misura di universitario.
A farsi portavoce degli studenti del campus cittadino sono Arianna Castronovo (rappresentante degli studenti di Giurisprudenza del sindacato studentesco Sig - Studenti Indipendenti Giurisprudenza) e Davide Carpi (presidente dell’associazione studentesca UniversiRà).
La ricerca: studentesse insicure in città
Nel giugno 2024 Sig ha presentato i dati di un’indagine svolta tra le studentesse di Beni culturali, Medicina e giurisprudenza del campus ravennate, sulla percezione della violenza di genere in università. Le risposte pervenute sono 309 e evidenziano un senso di insicurezza generalizzato tra studentesse, ricercatrici e dottorande. Per il 38% di loro infatti Ravenna e l’università di Ravenna sono da considerarsi spazi “per niente sicuri”, con riferimenti particolari alle aree urbane adiacenti alle sedi universarie, le aule studio e gli uffici dei docenti. «L’indagine è partita dalle segnalazioni riguardanti un paio di soggetti ben noti, che a seguito dell’intervento sono stati attenzionati e allontanati dall’ateneo, ristabilendo una certa tranquillità - spiega Castronovo -. In un campus diffuso come quello ravennate però, il tessuto universitario e quello cittadino permeano uno nell’altro, ed è impossibile pensare a un’università sicura senza prima mettere in campo le basi per una città sicura». Tra le proposte del sindacato studentesco anche l’apertura di uno sportello contro la violenza di genere, aperto a tutti e concentrato non solo sulla raccolta di segnalazioni e primo soccorso ma «costruito come un laboratorio in grado di creare una controcultura votata alla decostruzione della mascolinità tossica con opere di formazione e partecipazione aperte a studenti, tecnici e docenti».
Castronovo frequenta il quinto anno del corso di Giurisprudenza a Bologna, ma, a causa della mancanza di rappresentanti studenteschi all’interno del polo ravennate, si divide tra le due città per garantire appoggio e supporto agli studenti di Ravenna: «Il rapporto di intensa collaborazione è nato durante l’alluvione e si è intensi cato nel febbraio 2024, quando l’emergenza spazi ha colpito in particolare la sede di Giurisprudenza. Il secondo piano dell’edi cio fu dichiarato inagibile e a rischio crollo, aggravando la situazione già critica della sede, tra aule insuf cienti e la mancanza spazi per socializzare o sostare tra le lezioni. È come se a Ravenna l’università fosse un luogo da attraversare, e non da vivere».
Carpi frequenta invece il secondo anno del corso di Biologia marina e vive a Ravenna dall’ottobre del 2024: «L’accoglienza universitaria è stata fredda. Una parte del plesso in cui svolgevo le lezioni era chiusa per lavori e in un primo periodo la sensazione è stata quella di continuare a frequentare le scuole superiori. Credo che la città debba dotarsi di strutture adeguate per un’offerta più funzionale».
Oltre agli spazi didattici «per cui non può bastare un edi cio dotato unicamente di aule, sedie e scrivanie», come ricorda Castronovo, manca un servizio di mensa a prezzi accessibili dedicato agli studenti e non tutte le sedi offrono spazi adeguati per i pasti.
Le dif coltà legate alla reperibilità e ai costi degli alloggi invece sono note: «L’arrivo nel 2020 degli studenti di Medicina (che oggi conta circa 500 iscritti, ndr) ha impattato sulle
possibilità di locazione non solo degli universitari, ma dei cittadini ravennati in generale», appunta Castronovo. Carpi sottolinea invece la dif coltà di trovare alloggi a prezzi accessibili: «La ricerca di una casa è individuale. I dormitori non sono suf cienti a coprire la richiesta degli studenti e i proprietari immobiliari sanno di potersi giostrare a piacimento i prezzi».
Tra i nodi della vita studentesca vi è poi la frammentazione del polo universitario tra i vari ambienti cittadini anziché l’accentramento in un vero e proprio campus: «L’intuizione di non costruire una cittadella universitaria ex novo, ma di riquali care vari edi ci sparsi - commenta Castronovo - è una scelta che abbraccia la città incentivando una forte contaminazione tra studenti e cittadini. Questo è positivo anche in relazione ai corsi di laurea offerti dall’ateneo, che guardano alla realtà locale, come mosaico, beni culturali o biologia marina. Scegliere un’università diffusa obbliga però a ri ettere sulla sicurezza della città, che deve essere garantita a tutto tondo per la tutela degli studenti. Proprio su questo tema, abbiamo presentato lo scorso giugno un’indagine studentesca sulla percezione di molestie e violenza di genere ed è in programma l’istituzione di uno sportello di accoglienza».
Il rovescio della medaglia però vede una popolazione studentesca frammentata e poco unita: «Manca il senso di comunità e di “grande università” che si percepisce in città come Bologna – commenta Carpi –. C’è poca coesione tra gli studenti di corsi differenti e spesso mancano le occasioni di confronto. Nel 2015 è stata fondata UniversiRà proprio per sopperire a queste problematiche». Nata dall’intuzione di un gruppo di amici, l’associazione ha creato negli anni diversi momenti di incontro e intrattenimento, dagli aperitivi studenteschi nei bar del centro agli incontri divulgativi. «Una volta l’associazione coinvolgeva un centinaio di persone, ma oggi all’attivo siamo rimasti in tre. Con il ricambio generazionale c’è stato un progressivo abbandono del progetto.Quest’anno proveremo a rilanciarci con un’offerta in parte formativa, con un ciclo di incontri sull’ecoansia e uno per la giornata contro la violenza di genere, in collaborazione con la Casa delle donne, con un focus sulla violenza invisibile del linguaggio, e in parte di svago, con nuove serate universitarie nei bar della città».
Le occasioni di svago e “movida” sembrano essere infatti un altro punto carente del Ravennate: «È praticamente impossibile trovare locali aperti a tarda notte. La città è bella e tranquilla, ma anche durante il giorno sembra guardare prevalentemente a lavoratori o pensionati. L’offerta culturale valorizza il teatro, la musica e l’opera, ma sembra muoversi poco “dal basso”. Ravenna non ha ancora un’identità universitaria de nita, ma le prospettive per il futuro sono promettenti», si augura Carpi.
Anche per Castronovo il tema è cruciale e divisivo: «Se
Ravenna vuole diventare una città universitaria sarà fondamentale mettere al centro il tema dello svago, ma questo signi ca fare delle scelte: la trasformazione della città deve essere dettata da una linea sicura e de nita o saranno il mercato e i luoghi di consumo a trasformarla. Bisogna puntare su una socialità sostenibile, che non entri in con itto con le vite dei residenti e che non dipenda dal consumo. La rivoluzione dovrebbe partire dall’offerta culturale, con una programmazione che riparta dai giovani, intesi non solo come fruitori passivi ma come protagonisti di una scena culturale in crescita. Non farlo signi ca consegnare Ravenna in mano alle logiche di mercato».
Maria Vittoria Fariselli
Unijunior: lezioni per bambini
Appuntamento il 5 marzo
Università a misura di bambino. Torna Unijunior, il ciclo di lezioni universitarie rivolte a bambine e bambini di età compresa fra 8 e 13 anni: con un linguaggio adeguato e giocoso, i docenti dei quattro campus romagnoli dell’Alma Mater di Bologna tratteranno gli argomenti dei propri ambiti di insegnamento.
Il calendario parte il 15 febbraio e prevede 29 lezioni distribuite in nove sabati: ogni studente può scegliere fino a sei lezioni (tutto il programma sul sito www. unijunior.it dove definire le iscrizioni). Il primo appuntamento per Ravenna è previsto per l’1 marzo: si parla di archeologia e cybermondo. Ravenna di nuovo protagonista il 5 aprile: si parla di cinema e moda.
L’iscrizione richiede un contributo di 35 euro per ogni studente per la copertura assicurativa.
Unijunior unisce divulgazione scientifica e cultura in modo innovativo, stimolando la curiosità dei ragazzi e delle ragazze in modo divertente e incoraggiandoli a porsi domande sul mondo che li circonda. Tutti i partecipanti riceveranno il proprio libretto universitario e al termine verrà rilasciato il diploma di Unijunior in occasione della festa finale.
IN CITTÀ/3
La fondatrice dell’associazione Esn è Monica Mulinari che ha voluto replicare l’esperienza conosciuta a Granada La presidente Giulia Michelin: «Iniziative rivolte a tutta la comunità studentesca per favorire l’inclusione»
Se la maggior parte degli universitari di Ravenna lamenta la mancanza di poli di aggregazione, poca movida e la scarsa possibilità di fare rete tra studenti, dal 2023 un gruppo di studenti e neo laureati si occupa dell’intrattenimento e dell’inserimento culturale e sociale degli studenti in mobilità, tra Erasmus e iscritti internazionali. Quasi tutte le iniziative sono comunque rivolte all’intera scena universitaria locale, per favorire l’inclusione e la creazione di una rete trasversale di universitari ravennati. Il progetto è stato ideato nel 2021, sotto il nome di Erav (dalla crasi tra Erasums e Ravenna), con l’ambizione di ravvivare la vita universitaria locale, e nel marzo del 2023 il gruppo è stato uf cialmente riconosciuto da Esn Italia, costola del network studentesco europeo, come 53esima sezione nazionale. «Siamo stati l’ultima sezione italiana ad aggiungersi al network - commenta la fondatrice Monica Mulinari -. Sono entrata in contatto con Esn durante il mio Erasmus a Granada. Abbiamo impiegato più di un anno e mezzo ad adattare una realtà nascente come la nostra ai requisiti di ammissione. Oggi però credo che il nostro lavoro dia un valore aggiunto alla comunità». Gli eventi organizzati da Esn Ravenna spaziano da momenti formativi, didattici e culturali a momenti di svago e socialità: «Fin dal primo momento cerchiamo di far convivere la goliardia tipica dell’Erasmus con una struttura solida e organizzata, di collaborare con diverse realtà
del territorio e di rendere Ravenna una città accogliente per gli studenti – prosegue Mulinari –. Oggi, con l’inserimento di diversi corsi di laurea magistrale in inglese, la nostra presenza sul territorio diventa ancora più rilevante».
Giulia Michelin è una studentessa del corso di International Cooperation of intercultural Heritage e presidente dell’associazione Esn Ravenna al secondo mandato: «Cerchiamo di differenziare la nostra offerta. Si va dalle serate karaoke in alcuni bar del centro al percorso interattivo tra i monumenti patrimonio Unesco della città,
strutturato a metà tra una caccia al tesoro e un quiz, un modo alternativo per far conoscere le bellezze del territorio. Organizziamo anche partite di pallavolo e sessioni di arrampicata, gite alla Casa delle farfalle e presentazioni della raccolta differenziata per la sostenibilità, e ancora, siccome per noi la cultura passa anche dalle tradizioni, organizziamo “lezioni” di pasta fresca, piadina e passatelli a casa della nonna di una ragazza del nostro staff». Oggi gli eventi di Esn Ravenna contano una media di partecipanti che va dai 20 ai 50, e gli
studenti coinvolti provengono principalmente dall’Europa (Spagna e Francia in particolare) ma anche da India, Pakistan, Asia orientale e Stati Uniti.
La maggior parte delle iniziative è gratuita, e per partecipare basta iscriversi online (www. ravenna.esn.it), mentre alcune richiedono una quota che viene utilizzata per l’af tto dei locali o per sostenere le iniziative successive del network. «Per sostenerci ci af diamo anche ai bandi pubblici - continua la presidente -. L’ultimo ci permetterà di partecipare la prossima primavera alla grande Festa del falò di Rocca San Casciano, un evento pirotecnico e sorprendente, ma anche ricco di storia e tradizione. Per l’occasione soggiorneranno a Ravenna membri Esn da tutta Italia. L’idea è quella di far conoscere agli studenti stranieri la tradizione del nostro territorio attraverso il folklore, che accomuna nelle sue varie declinazioni tutte le nazioni».
Oltre agli eventi, l’organizzazione di Esn propone anche un aiuto concreto a livello logistico e burocratico, con gruppi appositi dove scambiarsi indicazioni sugli af tti e sulle pratiche formali di banche e istituzioni, spesso complicate dalla barriera linguistica. «Vogliamo che Ravenna diventi una città sempre più aperta agli studenti, sia locali che internazionali - conclude Michelin -. Le possibilità sono tante, anche in ambito storico, artistico e culturale e non vanno sprecate». (ma.fa.)
RAVENNA&DINTORNI 13-19 febbraio 2025
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La docente e volontaria culturale: «I benefici per operatori e pazienti sono scientificamente dimostrati. Ora sta alla politica muoversi»
Insegnante di inglese all’Its Morigia-Perdisa di Ravenna, Livia Santini è nota in città per il suo impegno negli anni come “volontaria culturale” e le varie iniziative di cui è ed è stata promotrice. Tra queste c’è “Riaminaziona letteraria” che si è svolta all’Ospedale Santa Maria delle Croci tra il 2015 e il 2020, una rassegna che ha portato nel luogo di cura autori, loso , comici, cantanti in circa 120 appuntamenti. Un’idea innovativa per cui oggi Santini viene chiamata a partecipare a convegni nazionali e internazionali dedicati al tema del benessere dei pazienti e al potere curativo della parole. E da qui la docente ha preso spunto per la tesi sperimentale che ha appena discusso all’università Tuscia per conseguire (con il massimo dei voti) la sua terza laurea.
Santini, ci racconta in poche parole quanto c’entra Ravenna nella sua tesi e cosa ha potuto dimostrare?
«Per la tesi sono partita dall’esperienza di “Rianimazione letteraria”, ma poi ho lavorato confrontando i dati emersi in svariate ricerche scienti che in giro per il mondo, dalla Cina agli Stati Uniti al Nord Europa, che hanno sperimentato gli effetti possibili della medicina narrativa sul personale ospedaliero e sui pazienti. E gli esiti sono tutti concordi: i gruppi a cui sono state “somministrate” esperienze di ascolto letterario o scrittura creativa hanno avuto benei ci che non sono stati rilevati nei gruppi di controllo».
Che tipo di bene ci? E su quali pazienti in particolare?
«Nel personale medico è calato il tasso di burnout ed è aumentata l’empatia, nelle persone ammalate si è registrata una minore difcoltà nell’affrontare la malattia, in particolare quella mentale».
Per lei una conferma di ciò che da tem-
DIOCESI
Messa e libro per don Nazzareno
Il 20 febbraio, in occasione del primo anniversario della morte di don Nazzareno Centioni, sarà celebrata una messa alle 18 nella chiesa del Redentore di Ravenna, in via Ernico Fermi 10 (facilità di parcheggio). Nell’occasione sarà disponibile il libro che raccoglie ricordi e testimonianze sul parroco che volle nella sua parrocchia a Ravenna la realtà Meg (Movimento giovanile eucaristico) dedicato in particolare ai giovani. Il libro, curato da Lidia Spadoni del Meg 3, si intitola Camminate con i piedi per terra e con il cuore abitate in cielo, la frase forse più celebre di Don Bosco.
«Siamo stati dei pionieri e adesso ci chiamano altrove ma noi vorremmo mantenere il nucleo a Ravenna»
po va dicendo... «In realtà si tratta di pratiche avviate già negli anni Ottanta, in particolare da Ernesto Cardenal in Nicaragua, ma di certo le centinaia di articoli che ho avuto modo di analizzare rappresentano un dato incontrovertibile, scienticamente dimostrato. Usciamo quindi dall’alveo delle possibili opinioni sul tema».
Alllora perché “Rianimazione letteraria” non si fa più a Ravenna?
DONNE
“Dinamiche di potere tra i generi”, un corso
Al via a Ravenna sei incontri dedicati alle donne per affrontare il tema delle “Dinamiche di potere fra i generi”. Il primo si svolgerà martedì 18 febbraio, dalle 18.30 alle 20.45, nella sede della Casa delle Donne, in via Maggiore 120. Gli altri sono previsti per i cinque martedì successivi, nello stesso orario. Il corso è tenuto da psicologhe e psicoterapeute. L’obiettivo è aiutare le donne a riconoscere le dinamiche di potere in famiglia e nei luoghi di lavoro, fornendo loro strumenti per porre confini alle svalutazioni e disparità. Per partecipare è necessaria l’iscrizione a: psicologiaurbanaecreativaaps@gmail.com.
«Noi ci siamo resi disponibili a ricominciare, aspettiamo una chiamata che però non sta arrivando. Interrompemmo la rassegna per il Covid, ci fu poi chiesto di aspettare che la situazione tornasse completamente alla normalità. Oggi andiamo solo in Pediatria, per letture ai più piccoli. Anche del tavolo interistituzionale nato nel 2019 con l’obiettivo di far diventare Ravenna un polo per la medicina narrativa non si è fatto più nulla. Immagino stia alla politica muoversi, se interessata». Intanto vi stanno chiamando altrove...
La biblioteca modello del Morigia con gli scaffali aperti nell’atrio
A Livia Santini si deve anche l’idea della nuova biblioteca dell’ITS Perdisa-Morigia nella sede di via Marconi, inaugurata a fine aprile 2024. Finanziata per decisione della scuola con i fondi Pnrr e progettata insieme agli studenti, la biblioteca è all’ingresso della scuola e si sviluppa nel corridoio che porta al bar «il posto dove i ragazzi socializzano di più», ci spiega Santini. I libri son disposti su scaffali aperti e i ragazzi possono prenderli liberamente scrivendo sull’apposito registro nome, data e titolo scelto. «In pochi mesi dall’apertura abbiamo effettuato già quattrocento prestiti - ci dice Santini- e sì, nonostante i timori di alcuni, tutti i libri sono stati restituiti in perfette condizioni». I ragazzi possono anche fare richiesta per l’acquisto di nuovi titoli - grazie anche a qualche donazione che arriva alla biblioteca - e in questi spazi arredati Santini tiene anche un gruppo di lettura pomeridiana che conta ben trenta iscritti. Senza dubbio, un modello a cui ispirarsi anche in altre scuole della città.
«Sì, paradossalmente ci chiamano altrove, in altre regioni per creare “Rianimazione letteraria” lì ma stiamo temporeggiando perchè il nucleo lo vorremmo sempre nella nostra città, ma lo “esporteremo” di certo, anche perchè se nel 2015 eravamo dei pionieri, ora la nostra idea sta viaggiando e viene replicate con diverse declinazioni anche in altri ospedali».
La rassegna aveva anche il merito di essere aperta pure alla cittadinanza, abbattendo la barriera tra dentro e fuori l’ospedale.
«Sì, inoltre abbiamo sempre cercato di collegare ciò che avveniva fuori dall’ospedale con la nostra rassegna, che fosse il Giro d’Italia o il mese di iniziative contro la violenza di genere. Una scelta che si inseriva anche in un’idea di città nuova, modulare, fatta di tanti luoghi dove possono accadere cose diverse, incluso l’ospedale».
Quanto costava alla collettività l’iniziativa?
«Nulla, gli ospiti sono sempre venuti
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Flash mob a Russi contro la violenza
Il Comune di Russi e l’Associazione Linea Rosa scelgono anche il giorno di San Valentino per ribadire un “no a ogni forma di violenza”. E così, il 14 febbraio alle 17, alla Casa del Centro Paradiso in via Roma 13, sarà inaugurata una nuova mattonella del progetto ideato da Linea Rosa, “I Fiori - Russi Città amica delle donne”, mentre alle 17.30 Piazzetta Dante si animerà grazie al flash mob “One Billion Rising”, organizzato dalle Associazioni, IdeaDanza Russi e Centro Paradiso. Le ragazze e i ragazzi del Centro Paradiso e dell’Istituto comprensivo Baccarini di Russi prenderanno la parola per leggere i loro pensieri. Esibizione della Scuola comunale di Musica “A. Contarini”.
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gratuitamente e abbiamo ogni tanto potuto beneficiare delle donazioni di qualche azienda e della collaborazione di alcune case editrici». Il ricordo più bello?
«Forse l’incontro con Giacobazzi, quando vedemmo pazienti e oncologici ridere ininterrottamente per due ore. E anche quando l’allora sindaco Matteucci scelse di restare fuori dall’incontro con Roberto Vecchioni per non togliere nemmeno un posto al pubblico di pazienti, un vero signore». Non pensa che in un momento in cui la sanità è così in difficoltà, parlare di letteratura negli ospedali sia superfluo?
«Al contrario, credo che in una società che sta invecchiando e che quindi è destinata a trascorrere più tempo in ospedale, qualsiasi cosa possa umanizzare la degenza sia da incoraggiare a beneficio di tutti». Federica Angelini
Torna la “maratona di Tango” per le vie del centro di Ravenna
Torna nel terzo fine settimana di febbraio, Teodora Tango Party, la maratona di tango che attrae a Ravenna ballerini da tutto il mondo. L’appuntamento è promosso dall’associazione Artemusica Tango. Quest’anno la nazione gemellata di questa edizione è la Francia che sarà presente con circa trenta francesi ospiti tra dj, organizzatori e ballerini. Nel dettaglio, il programma prevede venerdì 14 febbraio, una “camminata di tango” nel centro città. Partenza dalla stazione alle 16 fino a piazza del Popolo, piazza Andrea Costa, il portico piazza San Francesco, portico di Vicolo Sant’Agata per terminare in zona Darsena davanti alle Artificerie Almagià. Il 13 ci sarà anche una “premarathon Tango” a Palazzo Rasponi dalle Teste con momenti di lezioni gratuite dalle 20.30 alle 22. Sabato e domenica la manifestazione si sposta poi per un evento su prenotazione all’Almagià.
SOSTENIBILITÀ
li astro li di Faenza in piazza in una delle passate edizioni di “ Illu ino di eno” CERCHI CASA? QUI LA TROVI
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Tante iniziative in provincia per la campagna “M’illumino di meno” c e uest anno vuole ar ri ettere sulla moda ultraveloce
Anche quest’anno diversi comuni della provincia di Ravenna aderiscono (in primis spegnendo simbolicamente per alcune ore l’illuminazione pubblica in alcuni luoghi) a “M’Illumino di Meno”, la campagna nazionale di sensibilizzazione sul risparmio energetico promossa dal programma Caterpillar di Rai Radio2. L’edizione 2025 è dedicata al problema dello spreco energetico nel settore del fast fashion, la moda ultraveloce che trasforma i vestiti in articoli usa e getta. Alcune delle iniziative messe in campo in provincia.
A Ravenna domenica 16 febbrao dalle 18 alle 20 verranno spente le luci in piazza del Popolo, dove sono in programma già a partire dalle 16 dei laboratori a tema; sarà anche possibile portare abiti usati per valorizzarli con la tecnica dell’eco-printing. In piazza ci saranno acnhe gli astro li dell’Arar con i loro telescopi: sarà l’occasione per osservare il cielo e parlare di inquinamento luminoso. Il programma prosegue nei giorni successivi: lunedì 17 a Cittattiva (via Carducci 14) dalle 17 laboratorio di rammento; martedì 18 sempre a Cittattiva sarà aperto lo Sportello Energia di Cersra per cittadini interessati ai temi energetici ed avere info utili sulla gestione sostenibile dei propri consumi, mentre dalle 16.30 alle 18.30 alla saletta di vicolo degli Ariani “Swap party” per scambiare abiti, scarpe, borse e accessori (anche mercoledì 19, giovedì 20 e, a tema Carnevale, venerdì 21); mercoledì 19 febbraio dalle 17 alle 19 a Cittattiva incontro informativo sulla Pannolinoteca (utilizzo di pannolini lavabili) e giovedì 20, dalle 18, laboratori di uncinetto.
A Cervia, al “Social Food” di via Levico 11/A, dalle 9.30 alle 16.30 è in programma una vendita al chilo di abiti donati dai cittadini e dai turisi. Al Museo del Sale dalle 14.30 alle 19 ingresso gratuito e dalle 15 in programma letture ad alta voce e laboratori per bambini, con materiali di recupero. Dalle 17 distribuzione gratuita (sino ad esaurimento) di una lampadina a
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basso consumo per il risparmio energetico e dalle 18 diffusione in diretta della trasmissione Caterpillar a lume di candela. Il programma a Faenza prenderà il via sabato 15 febbraio, alle 17.30, dalla Pinacoteca Comunale, con il format già consolidato “Notte al museo”: visite guidate, al chiaro delle torce, dedicate ai più piccini accompagnati dalle famiglie. Dalle ore 18, al Museo del Settore Territorio, in via Zanelli 4, si terrà l’Aperitivo del ceramista, con Caviro che offre gratuitamente il vino (bicchiere in ceramica 10 euro); l’appuntamento contempla anche due visite guidate (alle 18.30 e alle 19.15) sotto il chiarore delle torce alle opere contenute nel Palazzo e nel cortile di via Zanelli (prenotazione obbligatoria: eventi@romagnafaentina.it).
Domenica 16 appuntamento alle ore 18, alla Chiesa di Castel Raniero, per “Fasè cãmbi!”, passeggiata suggestiva a lume di torce e accole: falò, momenti di condivisione e moda sostenibile; chi porterà un maglione o una felpa in ottimo stato che non usa più potrà scegliere un altro capo da adottare in cambio (info: 338 9179274).
In piazza del Popolo, invece, dalle 21 alle 23, spegnimento dell’illuminazione pubblica e osservazione della volta stellata guidata dal Gruppo Astro li Faenza. Mercoledì 19, alle 21, al Museo delle Scienze naturali Malmerendi, in via Medaglie d’Oro 51, nell’ambito degli Energy Days, si terrà una serata di studi con il giornalista divulgatore scientico Paolo Magliocco e il ricercatore di geopolitica dell’energia e analista dei mercati energetici presso il Rie di Bologna, Francesco Sassi. I due relatori interverranno sul tema “Energia e conitti: l’in uenza dei bisogni energetici nello scatenare le guerre”. Venerdì 21, alle 18.30, ultimo appuntamento con “Parole dal buio”: lo scrittore Cristiano Cavina, nella suggestiva cornice delle sale alluvionate della Biblioteca Manfrediana, leggerà, alla luce delle candele, uno dei suoi autori horror preferiti: Stephen
Il “Mar dei piccoli”, tra spettacoli a teatro e laboratori al museo
King (info: 0546 691700 e all’indirizzo mail: manfrediana@ romagnafaentina.it).
Sono numerose anche le iniziative collaterali nel territorio della Bassa Romagna: al Centro per le famiglie ci sarà il tradizionale baby swap party, giovedì 20 febbraio dalle 10 nei locali di viale Europa 128 a Lugo. Alla biblioteca Varoli di Cotignola martedì 18 febbraio dalle 18 alle 20 ci sarà un “Silent reading party”, la lettura di libri a lume di torcia, indossando abiti che raccontano una storia familiare e affettiva. Il Comune di Lugo partirà sabato 15 febbraio alle 10.30 con un laboratorio in biblioteca per costruire mulini a vento e un secondo evento giovedì 20 febbraio con una serata informativa al Salone estense della Rocca sulle coppette mestruali per l’avvio della campagna di distribuzione gratuita alle cittadine lughesi. Domenica 16 febbraio l’Ecomuseo delle erbe palustri di Villanova di Bagnacavallo propone “La notte buia”; a Fusignano domenica 16 febbraio al Granaio ci sarà un aperitivo a lume di candela con presentazione del progetto sul riuso creativo degli abiti. Nei giorni scorsi è stato inoltre lanciato il contest fotograco “Storie di vita di capi amati e vissuti”, invitando i cittadini a inviare una foto del proprio capo preferito insieme a una breve descrizione a casamonti@atlantide.net, oppure tramite i social Facebook “Casamonti” e “Riserva naturale di Alfonsine”.
Il programma della rassegna “Il Mar dei Piccoli” approda anche a teatro: nelle mattine di giovedì 13 e venerdì 14 febbraio per le scuole e sabato 15 febbraio per le famiglie, al Rasi di Ravenna andrà in scena Che sì, che no & Arte e Natura, un percorso teatrale e sensoriale rivolto a bambini da 2 a 6 anni. Lo spettacolo termina con un percorso interattivo e immersivo alla scoperta degli elementi naturali, allestito negli spazi del Rasi. Tra gli altri appuntamenti, venerdì 14 febbraio alle 16 alla Sala Martini del museo Mar si svolgerà un incontro dal titolo “A cavallo di una Gallina. Narrazione, gioco ed espressione nella relazione tra bambino e adulto” dedicato a tutti coloro che desiderano approfondire le tematiche della didattica dell’arte con le docenti di pedagogia e didattica dell’arte dell’Accademia Statale di Belle Arti di Ravenna Mara Predicatori e Ilaria Roncucci. Sabato 15 febbraio alle ore 15 e alle 16.30 si terrà invece “Anima l’opera!”, in collaborazione con il Teatro del Drago. Doppio appuntamento dove protagonista è il teatro di figura che darà voce e vita - attraverso burattini, teatro d’ombre e d’oggetti - alle opere più importanti delle collezioni del Mar (a partire dai 5 anni, info e prenotazioni: 0544 482477) Proseguono anche gli appuntamenti intorno alla mostra “Come una Foglia”, a cura di Immaginante: un percorso espositivo (allestito fino al 28 febbraio) che propone installazioni interattive e aree-laboratorio, consigliata per bambini dai 2 ai 10 anni. Le visite animate dedicate alla famiglie si tengono, previa prenotazione, il venerdì pomeriggio, il sabato e la domenica. Intorno alla mostra, Immaginante ha organizzato laboratori-evento: domenica 16 febbraio ore 15.30 appuntamento con “Le Quattro Stagioni Kids”, alla scoperta di Vivaldi bambino attraverso un racconto multimediale e musiche eseguite dal vivo; verrà costruito uno strumentario speciale. Info e iscrizioni: 334 2804710, anche Whatsapp.
“La arti per i piccolissimi” al Cisim di Lido Adriano
La stagione teatrale “Le Arti della Marionetta”, organizzata e diretta dal Teatro del Drago/ Famiglia d’arte Monticelli di Ravenna, si trasferisce al Cisim di Lido Adriano (viale Parini 48) per “Le Arti per i Piccolissimi”: domenica 16 febbraio a calcare la scena alle ore 11 e alle 17 (doppia replica) saranno l’elefantino Tina, il tigrotto Gigi, il topo Ignazio, la tartaruga Rita e il maialino Ninè, nati dalla penna dell’illustratore Andrea Rivola, e mossi a vista da Roberta Colombo, Mariasole Brusa e Andrea Monticelli, protagonisti dello spettacolo “Tina&Gigi”, ultima produzione di Teatro del Drago, dedicata all’infanzia. Ombre, burattini, sagome e pupazzi si sommano e si uniscono alle forme, al colore e al suono, in una drammaturgia inclusiva, pensato per risvegliare l’attenzione e la curiosità anche nei piccolissimi (dai 20 mesi). Info e prenotazioni 392 6664211. (qui a fianco un disegno di Clara Lauder, 6 anni, sull’ultimo spettacolo della rassegna, “Cenerentola in Bianco e Nero”, andato in scena il 9 febbraio all’Almagià, nell’ambito dell’iniziativa del Piccolo Giornalista)
A Cervia tre incontri gratuiti sui primi mesi di vita del neonato
Il Comune di Cervia, attraverso il Servizio SeiDonna, organizza un ciclo di tre incontri gratuiti condotti dalla puericultrice Giulia Manfredini, docente di Allattamento e Nutrizione presso l’Istituto Tecnica 2000, e che si concentreranno su temi fondamentali per affrontare con serenità e consapevolezza i primi mesi di vita del neonato. Si parte sabato 15 febbraio con “Travaglio e Parto”, un incontro dedicato a consigli e suggerimenti per affrontare le prime ore di travaglio, preparare una borsa adeguata e supportare i futuri papà; sabato 1 marzo “I primi giorni a casa”; sabato 15 marzo “Il viaggio nel primo anno di vita”. Tutti gli incontri si terranno alle 10 alla sala Malva Nord, a Cervia. Info e prenotazioni: 0544 979266.
Un documentario sui padri di oggi, con dibattito
Fra gioie e difficoltà, cosa caratterizza l’esperienza dei padri di oggi e quali dinamiche incidono sulla vita dei genitori? È una delle domande, questa, alla base del documentario “Papà ha bruciato i biscotti”, che verrà proiettato martedì 18 febbraio alle 18.30 al Cinema Europa di Faenza. La pellicola, del regista Jeffrey Zani, accompagna gli spettatori in un viaggio nella quotidianità di chi diventa padre attraverso riprese senza filtri, interviste con i genitori e la partecipazione di tre accademici. Fra loro Franco Baldoni, professore dell’Università di Bologna. Alla proiezione seguirà una parentesi di confronto nella quale l’autore e l’esperto saranno a disposizione del pubblico. Il Centro per le Famiglie e il consultorio presenteranno una panoramica di servizi a supporto della paternità e maternità.
RAVENNA&DINTORNI 13-19 febbraio 2025
Iacopo Gardelli a Massa Lombarda e a Villanova di Bagnacavallo
Giovedì 13 (ore 17) e sabato 15 febbraio (ore 16.30) lo scrittore Iacopo Gardelli presenterà il suo primo romanzo, L’Alsìr (Fernendel) rispettivamente al centro culturale Venturini di Massa Lombarda (in dialogo con Elisabetta Sangiorgi) e alla sala Azzurra di piazza Lieto Pezzi di Villanova di Bagnacavallo (in dialogo con Ada Sangiorgi). L’ Alsìr è uno stabilimento balneare della riviera romagnola. È qui che, a partire dagli anni Novanta, due famiglie di diversa estrazione sociale si ritrovano vicine d’ombrellone.
Nevio Casadio presenta “Le stanze dei giardini segreti” alla Feltrinelli
Sabato 15 febbraio (ore 18) alla libreria Feltrinelli Nevio Casadio presenta il romanzo Le stanze dei giardini segreti (Vallecchi Firenze), in dialogo con Ilaria Cerioli. Il libro è stato presentato da Paolo Ferruzzi nell’ambito dei titoli proposti dagli “Amici della domenica” al Premio Strega 2024.
Le poesie di Agnese Fabbri protagoniste alla sala D’Attorre
Venerdì 14 febbraio (ore 18) alla sala D’Attorre si terrà la presentazione del libro di poesie Stagioni, di Agnese Fabbri, con la partecipazione di Giuseppe Bellosi. L’incontro sarà condotto da Fulvia Missiroli. La prima raccolta di poesie di Agnese Fabbri si distingue per l’uso del dialetto romagnolo.
“Pittura nel Museo Nazionale di Ravenna”: si presenta il volume
Venerdì 14 febbraio (ore 17) il volume Pittura nel Museo Nazionale di Ravenna (a cura di Emanuela Fiori e Serena Ciliani) verrà presentato al museo stesso. Interverrà il direttore dei Musei nazionali di Ravenna, Andrea Sardo, insieme gli autori dei testi.
La traduttrice Monica Pareschi racconta Emily Brontë alla Classense
Per il ciclo di conferenze Donne che traducono, organizzato dalla biblioteca Classense in collaborazione con La Casa delle Donne, mercoledì 19 febbraio (ore 17.30) Monica Pareschi sarà protagonista di Le voci della tempesta: tradurre Emily Brontë, in cui parlerà della sua relazione con la lingua della scrittrice tradotta, le difficoltà incontrate, e magari qualche aneddoto.
Si parla della storica Eva Tea alla Classense
Venerdì 14 febbraio (ore 17.30) alla biblioteca Classense di terrà Eva Tea (1886-1971): l’unità delle arti, terza conferenza del ciclo sulle storiche dell’arte. Intervengono Alberto Giorgio Cassani (Accademia di Belle Arti di Ravenna) e Sandro Scarrocchia (già docente dell’Accademia di Belle Arti di Brera).
LE POLAROID DI SARTELLI
ALLA PALLAVICINI22
Fino al 22 febbraio è visitabile alla galleria Pallavicini22 di Ravenna la mostra Dallo scatto all’opera: Germano Sartelli e la Polaroid, dedicata all’artista imolese nel centenario della nascita. La mostra è curata da Luca Maggio e Roberto Pagnani a partire da un’idea della figlia di Sartelli, Marzia, che ha voluto per la prima volta esporre le istantanee inedite realizzate per decenni dal padre con la Polaroid di cui era accanito e entusiasta fruitore.
Mittente Giovanni Gardini
Nel 1934 Andrea Cagnoni ripubblicava in forma di opuscolo per la Società Tipo-Editrice Ravennate e Mutilati un testo intitolato La pineta di Ravenna e il nuovo viale turistico che l’anno precedente era stato dato alle stampe ne «Il Comune di Ravenna». Tra i temi trattati, oltre all’esaltazione del viale aperto al transito automobilistico, veniva affrontato quello legato alle varie risorse che la pineta offriva da un punto di vista economico: «I prodotti del bosco sono vari e singolari: legna da ardere ricavata dalla potatura, dal dirado delle piante, dall’abbattimento di quelle uccise dall’invisibile sarcoma che divora le fibre dei tronchi sotto la scorza intatta e dalla estirpazione del sottobosco; pinoli; bacche di ginepro che profumano la carne dei tordi e servono alla confezione del gin inglese e della borovnica croata; more, prugnole, corbezzoli, funghi, fra i quali uno caratteristico e gustosissimo che viene chiamato “spugnola” dal suo aspetto; brulla (giunchi di valle per la tessitura delle stuoie); busmarole (radici filiformi e flessibili che servono alla confezione di striglie per i cavalli); piante medicinali ecc. Nei canali, nelle bassure, negli stagni, si pescano cefali, anguille, tinche, lucci, scardove, testuggini, ranocchi, i quali, spogliati del loro impermeabile sgargiante e infilati a dozzine in un sottilissimo giunco, finiscono nei mercati dove sono ricercatissimi per la loro carne squisita e dotata, secondo una antica tradizione, di elementi terapeutici».
Pubblicato da Libro Aperto, nell’ambito dell’apertura del museo di palazzo Guiccioli
Il museo di Palazzo Guiccioli, sin da quando è stato inaugurato, è meta di curiosi che non disdegnano neppure il bar per un aperitivo in questo luogo elegante e suggestivo. Anche dal lato culturale continuano incontri e nuove pubblicazioni. Intendo far riferimento a La Profezia di Dante, poema di Byron reso in italiano da Giovanni Giovo e pubblicato da Libro Aperto. Un poema in quattro canti con una interessante introduzione di Antonio Patuelli che afferma come questa opera sottolinei il collegamento culturale tra Dante e Byron. Dante, dopo aver completato la Divina Commedia, prossimo alla morte, predice il futuro di una Italia che anela a indipendenza e libertà. In comune, i due poeti, hanno l’amarezza dell’esilio al quale sono costretti per motivi diversi. Possiamo dire che le parole di Dante nascondono spesso i pensieri e i sentimenti del poeta inglese, che si identi ca con lui nell’esprimere i propri sogni di libertà per l’Italia. Come sottolinea Patuelli, La Profezia di Dante è un inno alla libertà, all’indipendenza e all’unità d’Italia, ostacolata dalle divisioni interne. Sappiamo che Byron, dopo un lungo soggiorno a Venezia, venne a Ravenna per raggiungere Teresa Gamba, contessa Guiccioli, che qui aveva conosciuto, ma è probabile che volesse anche vedere i luoghi frequentati da Dante. Teresa, sapendo che Byron aveva composto a Ferrara Il Lamento di Tasso, pretese che spendesse il suo genio anche per il grande poeta orentino che aveva concluso la sua vita a Ravenna. «Durante la mia malattia – scrive Teresa in una lettera a Moore, uno degli editori di Byron – lo pregai di scrivere qualcosa su Dante ed egli, con la sua facile vena e la sua rapidità compose la sua Profezia. È interessante anche leggere, nel racconto, riportato da Pasolini, la visita, in forma solenne che Byron fece alla tomba di Dante e come, la stessa notte, iniziò a scrivere la Profezia. È importante sottolineare, riportando alcuni versi, il sentimento nei confronti di un Paese che accoglie con tutta la sua bellezza gli esuli lontani dalla loro terra. «Oh bella Italia!/tu i cui dorati campi, al caldo solco/del raggiante tuo Sol, fanno che sembri/Il granaio del mondo. I più lucenti/Astri il tuo cielo indorano, o s’ammanta/Dell’azzurro più intenso…». Ma subito dopo, esplode un’amarezza nel parlare della sua condizione. «Oh Italia!/Che inaridita sei e resa serva/Dal voler de’ tiranni onde sei piena!/Già venne il Goto, ora lo Svevo, il Franco,/L’Unno, verranno, e assiso già sul colle/ Imperial delle ruine il genio/Ricordando le gesta degli antichi/Barbari, i nuovi attende…». Nel terzo canto incontriamo versi che esprimono speranza: «E verrà giorno/ Che ne’ banchi del Po, più eletti spirti/Terran lo campo, a cui serbato ha il mondo/Che al lor canto sorrise, una condanna,/Fin che la polve lor con me riposi». Dall’Italia a Firenze (e forse Byron, nello scrivere, pensava ai luoghi dove era nato e vissuto e dove tornava dopo i suoi pellegrinaggi in vari paesi del mondo), la città dalla quale Dante era costretto a stare lontano. «Fiorenza, io pur t’amava, allor che dura/Legge radea l’ostello mio. Ma è tardi./Che la vendetta del mio verso, l’odio/D’ognor più crude e rinascenti ingiurie/Che a imprecar mi pinse e già s’indonna/Di tutto me, incancellato viva».
Byron restò a lungo a Ravenna condividendo l’aria di ribellione che si diffondeva, vivendo la sua storia d’amore con Teresa ma mai disdegnando le lunghe cavalcate nella pineta ravennate, spesso in compagnia di lei, confusi nella stessa gioia e inebriandosi dell’aria salubre che sa di resina e di salsedine.
Anna De Lutiis FOTOGRAFIA
L’artista e scrittrice Oriana Persico, mediante tecnologie all’avanguardia e open source, ha realizzato un progetto che trasforma i dati relativi all’inquinamento atmosferico in un allestimento visivo divertente ma inquietante
Come vivere all’interno di un lm di Cronenberg o di una storia di Philip K. Dick: no, non siamo davanti a Viggo Mortensen nell’inquietante lm Crimes of the Future in cui interpreta un body artist che usa il proprio corpo superando i con ni fra umano e arti ciale. Ecco, un po’ di Cronenberg e Dick è arrivato a Ravenna grazie all’opera pneumOS. La Conoscenza dell’Aria è Open Source – progettata dall’artista e scrittrice Oriana Persico e realizzata in équipe –, che in estrema sintesi raccoglie e trasforma in forma estetica i dati dello stato dell’aria di una zona di Ravenna.
Spieghiamo in breve l’opera, sostenuta fortemente dal Comune di Ravenna e nata grazie al progetto europeo Digital Unite allo scopo di avvicinare la cittadinanza al digitale e alla comprensione/ utilizzo dei dati che la coinvolgono direttamente. Creata mediante tecnologie all’avanguardia, l’opera presenta una cupola di plexiglass che protegge due sistemi interattivi in grado di generare movimenti e suoni. All’interno un polmoncino a forma circolare coronato da ugelli si alza e si abbassa a imitazione del respiro umano, grazie ai dati raccolti da tre centraline di rilevazione poste nelle zone del Pala De Andrè e dell’ex ippodromo di Ravenna. I recettori sono in grado di monitorare almeno cinque sostanze fra gas e polveri sottili dannose alla salute trasmettendo i dati via internet a un terminale che li elabora, confrontandoli con gli standard europei sulla qualità dell’aria. A seguito della decodi ca, il sistema genera sei tipi di respiro corrispondenti a movimenti e a suoni diversi in modo da far comprendere a chi assiste quale tipo di aria ci sia in quel preciso istante: per il polmone siliconico in movimento si va da un ritmo calmo e lento in presenza di aria pura a uno intermittente e accelerato per quella inquinata. Attraverso sei ritmi diversi si può raggiungere lo stadio peggiore, quello della frequenza di Cheyne-Stokes, che identi ca il respiro dei moribondi basato su lunghe apnee. Al di sopra di questo organo alieno permeato dall’immaginario di Cronenberg sono poste cinque membrane siliconiche simili a tamburi. Insieme costituiscono il sistema fonatorio del lavoro che traduce gli stessi dati usati dal polmone producendo una gamma di suoni diversi: ritmi calmi, eterei, dolci per l’aria pulita e al contrario grevi, bassi, frenetici per quella inquinata. PneumOS è stato creato utilizzando open sources ed è in grado di essere implementato e variato nello stesso tessuto socio-geogra co, così come può essere condiviso e applicato a contesti diversi, a nuove comunità. In sintesi, l’opera trasforma i dati duri, freddi, specialistici, in un allestimento visivo divertente e inquietante, raggiungendo l’obiettivo di coinvolgere e rendere consapevole la comunità del proprio benessere in relazione all’ecosistema. Sono chiare a questo punto le enormi differenze fra questo progetto dall’immaginario dei protagonisti dei romanzi di Dick e dei lm di Cronenberg che praticano un’estetica immersa nel dolore in territori postumani, limitro alla morte: quando ancora resiste qualcosa di umano, la loro ricerca è del tutto individualistica secondo un orizzonte quasi del tutto privo di nalità collettive. Per realizzare questa “grammatica Open Source del respiro della città”, Oriana Persico si è avvalsa invece di un lavoro di équipe che ha visto la collaborazione fra il centro di ricerca HER she Loves Data e quella di due università italiane – la Federico II di Napoli e la Sapienza di Roma – oltre al coinvolgimento di medici, ingegneri informatici ed esperti di didattica STEM. PneumOS parte quindi in modo collettivo – col coordinamento progettuale e ideativo dell’artista – e termina con una destinazione altrettanto comunitaria e coinvolgente, seguendo fonti e protocolli di condivisione. C’è molto da imparare da questa opera artistica fortemente innovativa in cui i dati –oggetto principale di un mercato mondiale in grado di sconvolgere la vita del pianeta
C’è molto da imparare da questo lavoro innovativo, presentato a Marina e in procinto di rappresentare l’Italia all’Expo di Osaka
– vengono impiegati per creare qualcosa che non esisteva, rendendo comprensibili fenomeni complessi e disegnando nuovi ruoli e rituali sociali.
Il processo datapoietico e di questa nuova estetica dei dati che ha dato vita a PneumOS mantiene un orizzonte collettivo e uno scopo di benessere condiviso. Gli stessi principi hanno animato un paio di progetti precedenti realizzati da Persico insieme a Salvatore Iaconesi: nel 2019 la lampada Obiettivo è stata animata dai dati della povertà globale mentre del 2021 è U-DATinos, una pianta arti ciale che attraverso suoni e luci illustra la qualità di salute del ume Oreto in Sicilia, rilevata mediante sensori umani, ovvero persone volontarie dedicate alla custodia dell’acqua. C’è quindi molto da imparare da PneumOS presentato temporaneamente nei giorni scorsi durante l’evento “Respiro” al Craem (Centro di Energia, Ambiente e Mare di Marina di Ravenna), sede del Tecnopolo ravennate e del Centro per l’innovazione nell’ambito della Rete Alta Tecnologia. A breve volerà all’Expo di Osaka 2025, dove sarà un’ottima carta di presentazione per la nostra città e per l’Italia. Al termine dell’esposizione internazionale in Giappone, a metà ottobre, l’opera ritornerà a Ravenna per essere esposta – ci contiamo – in città, in una collocazione più accessibile e in grado di coinvolgere più facilmente tutte le scuole e la cittadinanza. Serena Simoni
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RAVENNA&DINTORNI 13-19 febbraio 2025
Venerdì 14 febbraio Salveremo il mondo prima dell’alba, dal 18 al 20 Boston Marriage, con Maria Paiato
Giorni intensi al Teatro Masini di Faenza, che venerdì 14 febbraio (ore 21) ospita, nell’ambito della rassegna Percorsi, la compagnia Carrozzeria Orfeo con Salveremo il mondo prima dell’alba, mentre da martedì 18 a giovedì 20 febbraio (ore 21) porta in scena Boston Marriage di David Mamet, interpretato da Maria Paiato, Mariangela Granelli e Ludovica D’Auria.
Scritto da Gabriele Di Luca, che ne è anche regista insieme a Massimiliano Setti e Alessandro Tedeschi, Salveremo il mondo prima dell’alba è il racconto della vita di alcuni ospiti in una clinica di riabilitazione di lusso, situata su un satellite nello spazio, nuova meta turistica dei super ricchi, specializzata nella cura delle dipendenze contemporanee, quali quelle affettive, sessuali, da lavoro, da psicofarmaci. Ma dipendenze e riabilitazione costituiscono solo il sintomo esteriore di problemi più profondi ed esistenziali, di una sensazione di smarrimento comune a un’intera generazione.
Lunedì 17 febbraio (ore 21) la rassegna Comico del Teatro Alighieri di Ravenna ospita lo spettacolo Arrivano i Dunque (avannotti, sole blu e la storia della giovane saracinesca), nuovo saggio della sagace, puntuale, stralunata comicità di Alessandro Bergonzoni.
COMICO/2
La nale del concorso nazionale di cabaret
È invece l’acclamato Giorgio Sangati il regista
CHIAMATA PUBBLICA
Cittadini di nuovo protagonisti con le Albe
Mercoledì 19 febbraio (ore 20.30) al Teatro Rasi si terrà la prima Chiamata Pubblica per il Don Chisciotte ad Ardere, opera in fieri di Marco Martinelli e Ermanna Montanari, che vedrà cittadine e cittadini andare in scena a fine giugno insieme alle attrici e agli attori delle Albe. Il progetto, che si inserisce all’interno della programmazione del Ravenna Festival, è co-prodotto da Albe / Ravenna Teatro, Ravenna Festival e Teatro Alighieri.
del gioiello teatrale dello statunitense David Mamet. L’espressione “Boston Marriage” era in uso nel New England a cavallo tra il XIX e il XX secolo per alludere a una convivenza tra donne economicamente indipendenti da uomini. Prendendosi una vacanza dalla gravità e concedendosi il lusso del gioco, Mamet eleva qui a protagonista assoluto, insieme alle interpreti, il linguaggio e, di contro, il non-detto, l’allusione, la stravaganza, il paradosso. Le tre interpreti della pièce incontreranno il pubblico mercoledì 19 febbraio (ore 18). Info: accademiaperduta.it
Sabato 15 febbraio (ore 10, per le scuole, e 21) al Teatro Alighieri di Ravenna va in scena Un’ultima cosa. cinque invettive, sette donne e un funerale, di e con Concita De Gregorio, la musica live di Erica Mou e la regia di Teresa Ludovico. «Sarebbe bello se – questa la premessa – al nostro funerale avessimo la possibilità di arrivarci da vivi, per avere l’occasione di proferire noi stessi l’ultima parola». Dora Maar, Amelia Rosselli, Carol Rama, Vivian Maier e Lisetta Carmi sono le cinque donne a cui la giornalista e scrittrice Concita De Gregorio ha scelto di dare voce in un ideale commiato in cui ognuna dice di sé, senza diritto di replica. Le parole sono quelle realmente pronunciate da queste donne o sono comunque tratte dalle loro opere: De Gregorio ne ha studiato il lessico fino a “sentirne” le voci, che sul palco si intrecciano a quella, poetica e nostalgica, della cantautrice Erica Mou (insieme nella foto).
LIBRI
Al Rasi le drammaturgie di Marco Martinelli
Mercoledì 19 febbraio (ore 18) il Teatro Rasi di Ravenna ospita la presentazione dei due volumi di drammaturgie di Marco Martinelli, editi da Marsilio e a cura di Valentina Valentini (già “Sapienza” Università di Roma), dal titolo Teatro 1988-2010 e Teatro 2010-2020, che raccolgono un’antologia di undici testi compresi tra gli anni 1988-2020, con i contribuiti critici di Valentina Valentini, Marco Belpoliti, Daniela Sacco e Marco Sciotto. Accanto alla curatrice Valentini e all’autore Marco Martinelli, saranno presenti il drammaturgo Alessandro Berti e lo studioso Marco Sciotto.
Lunedì 17 febbraio, alle ore 21, il Masini di Faenza ospita la serata finale della 21esima edizione del concorso nazionale di cabaret intitolato ad Alberto Sordi. Sul palco i sette finalisti, con richieste di partecipazione pervenute da tutta Italia.
TEATRO CONTEMPORANEO/1
Il fenomeno “Figli di Abramo” il 20 febbraio a Cervia
Giovedì 20 febbraio (ore 21), per la rassegna “Teatri d’Inverno - sguardi sulla drammaturgia contemporanea”, il Teatro “Walter Chiari” di Cervia ospita lo spettacolo Figli di Abramo (Abrahams Barn), del Teatro del Loto.
Nella sola Norvegia, Abrahams Barn di Svein Tindberg ha superato i 150.000 spettatori, diventando un vero e proprio blockbuster del teatro di narrazione. Tradotto e diretto da Gianluca Iumiento, adattato e interpretato, in esclusiva per l’Italia, da Stefano Sabelli, Figli di Abramo è una sorta di Mistero Buffo incentrato su vita e dinastia di Abramo, patriarca e profeta comune all’Ebraismo, al cristianesimo e all’islam.
TEATRO CONTEMPORANEO/2
AL RASI L’ACCLAMATO “FRATELLINA” DI SCIMONE SFRAMELI
Giovedì 20 febbraio (ore 21) al Teatro Rasi di Ravenna va in scena Fratellina, della compagnia Scimone Sframeli. Vincitore del premio Le Maschere del Teatro 2023, lo spettacolo affronta con apparente semplicità questioni come finzione e realtà, distanza e vicinanza, separazione e bisogno di prossimità, ricordi di infanzie segnate da mancanze. In una scena scarna, sormontata da due letti a castello e da una luna di cartone, dove trova spazio solo un armadio, quattro protagonisti raccontano una realtà che sta capitolando davanti ai nostri occhi, sotto i colpi drammatici di questi tempi che sembrano aver completamente dimenticato i veri valori dell’umanità. Info: ravennateatro.com.
LA RASSEGNA
Al Rasi registi, autori e giornalisti
Tra gli ospiti Mario Martone e Cesare Ronconi
Martedì 18 (ore 20) e sabato 22 febbraio (ore 18) Ravenna Teatro organizza al Rasi Tra Teatro e Cinema, due serate di incontri e proiezioni all’insegna della stretta relazione che intercorre tra le due arti. La serata del 18 vedrà il regista Mario Martone in dialogo con Cristina Piccino (il Manifesto, Filmmaker Festival) e Luca Mosso (Filmmaker Festival), e verrà proiettata la pellicola del regista napoletano dal titolo Teatro di Guerra, ambientata a Napoli nel 1994 e considerata dalla critica tra i migliori lm italiani degli anni ‘90. La trama racconta la storia di un gruppo di attori di teatro che, durante la guerra civile jugoslava, sceglie di mettere in scena una rilettura del testo di Eschilo I sette contro Tebe e di portare lo spettacolo a Sarajevo assediata come atto di solidarietà culturale. Sabato 22 febbraio la prima parte della serata sarà dedicata a Carmelo Bene e il dialogo sarà tra Clemente Tafuri (regista, scrittore e direttore artistico di Teatro Akropolis) e Matteo Marelli (Film Tv - Filmmaker Festival). Poi si assisterà alla visione del lm La parte maledetta. Viaggio ai con ni del teatro. Carmelo Bene. Dalle 21 spazio quindi alla produzione video di Teatro Valdoca, regia di Cesare Ronconi (nella foto), co-fondatore della compagnia cesenate insieme a Mariangela Gualtieri. Ronconi sarà in dialogo con Fulvio Baglivi (Rai3 Fuori Orario - Cose (Mai) Viste) e Lucrezia Ercolani (il Manifesto).
Mercoledì 19 febbraio (ore 21) torna il Borion’s Club, con il Matteo Addabbo Organ Trio che suonerà al circolo Portoncino in una Blues Jazz Night, insieme allo special guest Luca Marianini alla tromba. Il trio nasce dala volontà di ricerare il sound delle formazioni jazzistiche tradizionali con l’organo hammond, prendendo come riferimento i grandi, a partire da Jimmy Smith.
MUSICA ROCK
13-19 febbraio 2025 RAVENNA&DINTORNI
Sabato 15 febbraio (ore 22) al Bronson di Madonna dell’Albero arrivano gli statunitensi Punchlove. Sono una band di Brooklyn tra shoegaze e sperimentazione, composta da cinque polistrumentisti e ingegneri del suono che hanno dato vita a un progetto che si distingue per i suoni meticolosamente costruiti. Il loro primo disco Channels, uscito il 1° marzo 2024, ha ricevuto ampi consensi da parte della critica. Aprono la serata i ravennati Tv Fuzz, band che incarna le atmosfere dream pop e neo-gaze.
AGENDA CONCERTI
Salvo Vurchio omaggia Pino Daniele al Teatro Socjale
Venerdì 14 febbraio (ore 21.30) al Teatro Socjale di Piangipane arriva Salvo Vurchio con il suo Omaggio a Pino Daniele. Ad accompagnare Vurchio, una band composta da Lele Veronesi (batteria), Gigi Scerra (tastiere) e Antonio Tuccino (basso). Info: teatrosocjale.it.
Al Mama’s dal canto lirico al jazz passando per i “Cous Cous a colazione”
Il doppio appuntamento nel weekend del Mama’s Club di Ravenna vedrà salire sul palco Unadasola (canto lirico e chitarra jazz) e Cous Cous a colazione (dance, pop e r’n’b) venerdì 14 febbraio, il Totem 4tet (standard jazz) sabato 15. Dalle 21.30.
Il compositore Stefano Ianne all’Alighieri con l’ensemble del “Verdi” nell’ambito di un corso di alta formazione
Giovedì 20 febbraio (ore 20.30) al Teatro Alighieri di RAvenna andrà in scena il concerto del compositore e polistrumentista Stefano Ianne Do Ut Diesis, momento nale del corso di alta formazione di Demetra Formazione in “Scenogra e digitali per lo spettacolo dal vivo”. Il corso, sostenuto e nanziato da Regione e Fondo sociale europeo Plus, promosso da Legacoop Romagna, è stato realizzato in partenariato con Ravenna Manifestazioni, il Conservatorio G. Verdi e l’Accademia delle Belle Arti di Ravenna.
L’evento, a ingresso gratuito, vedrà l’esibizione di Ianne insieme all’ensemble del Conservatorio Verdi, su musiche dello stesso Ianne ed elaborazioni orchestrali del maestro Valter Sivilotti. È prevista anche la partecipazione di Teo Ciavarella al pianoforte e di Daniele Sabatani alla batteria e percussioni, per un concerto che intreccerà sperimentazione sonora e
MUSICAL
tradizione orchestrale, esplorando i con ni tra musica classica, contemporanea ed elettronica. «Ogni nota diventa un dialogo tra passato e futuro - si legge nella cartella stampa -, una celebrazione dell’arte come mezzo di trasformazione e innovazione, grazie alla fusione tra musica e scenogra e digitali», che sono state appunto prodotte grazie ai nanziamenti europei dell’Emilia Romagna nell’ambito del corso di alta formazione.
All’Alighieri l’Aladin di Stefano D’Orazio con le musiche dei Pooh
Domenica 16 febbraio (ore 17.30) al Teatro Alighieri va in scena Aladin, musical di Stefano d’Orazio con musiche dei membri dei Pooh Roby Facchinetti, Dodi Battaglia e Red Canzian, e con la partecipazione straordinaria di Max Laudadio nel ruolo del genio.
A FRA I I- A BA VIOLONCELLO E PIANO AL MIC
Domenica 16 febbraio (ore 15.30) per il terzo dei Pomeriggi Musicali al Mic di Faenza, saliranno sul palco il violoncellista Sandro Laffranchini (nella foto), primo violoncello del Teatro alla Scala e tra i violoncellisti più apprezzati in Italia, e il pianista Michele Gamba, uno degli interpreti più poliedrici della scena contemporanea, con un programma che propone tre grandi compositori dell’Ottocento, Johannes Brahms (Sonata n.1 in mi minore), Ottorino Respighi (Adagio con variazioni) e Robert Schumann (Adagio e Allegro in la bemolle maggiore). Info: emiliaromagnafestival.it
L’Arturo Toscanini sul palco con Tifu e Gnocchi
La rassegna Ravenna Musica - come già anticipato - prosegue giovedì 13 febbraio (ore 21) al Teatro Alghieri con la Filarmonica Arturo Toscanini, nata nel 2002 come prosecuzione della storica Orchestra dell’EmiliaRomagna Arturo Toscanini. A guidarla sarà il maestro Joel Sandelson, vincitore nel 2021 del premio “Herbert von Karajan Young Conductors” del Festival di Salisburgo. L’orchestra affiancherà due talentuosi solisti quali la violinista Anna Tifu, vincitrice nel 2007 del Concorso Internazionale George Enescu di Bucarest, e il violoncellista Giovanni Gnocchi (nella foto), solista in contesti prestigiosi.
SOFIA CATALANO ED EMMA GUERCIO A MIKROKOSMI
Domenica 16 febbraio (ore 11) la rassegna Mikrokosmi prosegue alla sala Corelli del Teatro Alighieri di Ravenna con due giovanissime musiciste provenienti dalle residenze artistiche della fondazione La Società dei Concerti di Milano, Sofia Catalano (nella foto), al violino, ed Emma Guercio al pianoforte. Entrambe diciassettenni, sono già apprezzate soliste e portano avanti insieme un percorso di musica da camera. In programma Mozart e Brahms.
IlMolinettoèlietodicomunicarecheilsuoimpegno Green èincostanteevoluzioneedaumentoperché èfermamenteconvintochequestasialastradagiustadaseguire. Greenèbello!
Il Molinetto è lieto di comunicare che il suo impegno Green è in costante evoluzione ed aumento perché è fermamente convinto che questa sia la strada giusta da seguire. Green è bello!
di Francesco Della Torre
Senna (miniserie, 6 episodi)
La serie segue la storia del grande pilota di Formula 1 Ayrton Senna da Silva, nato a San Paolo il 21 marzo 1960 e morto a Bologna il 1 maggio 1994, a seguito del tragico incidente occorso durante il Gran Premio di San Marino, che si correva nell’autodromo di Imola. Va detto subito che la serie è brasiliana ed è stata realizzata in stretta collaborazione con la famiglia di Ayrton e soprattutto con la sorella Viviane, alla quale il pilota era molto legato. La regia porta la rma di Vicente Amorim, nome per lo più sconosciuto in Italia, ma molto noto in patria, e la ricerca sugli attori è stata stupefacente: Gabriel Leone è un protagonista perfetto, Kyla Scodelario, attrice inglese di madre brasiliana è un’ottima Laura Harrison (giornalista-rivale di Senna, personaggio di nzione), ottimi tutti i piloti avversari (menzione sia per Prost, sia per la divertente comparsata di Berger, ben interpretati), ma senza dubbio il vero mattatore è l’attore Gabriel Louchard, nei panni del (reale) telecronista Galvao Bueno. Proprio l’eterogeneità di attori e personaggi, unita al fatto che la serie è girata in portoghese, inglese e in piccoli momenti anche in italiano, Senna va visto in lingua originale con sottotitoli, per non perdere quanto di buono questa commistione di lingue sa creare sulla vicenda. Ma a livello di fedeltà e di verosimiglianza, detto da una persona che ha seguito la Formula 1 in maniera estremamente blanda, c’è da alzare semplicemente le mani, accettare la storia con sicuramente alcune mancanze (dov’è Carol Alt?) e altre situazioni che invece i titoli di coda testimoniano come reali, ma che la narrazione e l’esigenza di fare cinema forse hanno alterato. L’eterno dilemma che riguarda le biogra e va minimizzato, perché ogni opera letteraria, teatrale o cinematogra ca non può essere fedele come un documentario, proprio perché segue esigenze ben precise legate proprio alla natura della sua messa in scena. Particolarmente centrale la rivalità con il super rivale Prost (a cui la serie non è decisamente piaciuta) e assolutamente commovente una delle ultime scene (vere) in cui Senna, nel circuito di Imola poco prima di perdere la vita, mandò via radio un affettuoso saluto all’ormai ex “nemico” appena ritiratosi. La Formula 1 come l’ha conosciuta un bambino che ora ha 50 anni, che era iniziata con il dominio Ferrari di ne anni ‘70, con Lauda, Hunt, Andretti e Regazzoni, e che col tempo sanciva l’oblio della scuderia italiana anche a seguito di importanti tragedie (Villeneuve e Pironi), subisce un durissimo colpo proprio durante quel tragico Primo Maggio, dove l’ultima vera rivalità moriva insieme alla leggenda Ayrton. È vero, dopo arriva l’altrettanto grande e sfortunatissimo Schumacher, ma quella è un’altra storia, un’altra formula.
Shannon Wright – Reservoir Of Love (2025 Vicious Circle)
Tra le cose più belle della musica c’è la facilità con cui ci delude. Ci siamo tutti quanti abituati: seguiamo un certo artista, ci innamoriamo del primo disco, usciamo di testa per il secondo, e poi gli anni passano e ci rendiamo conto che la sua musica non ci interessa più. A volte dipende da noi, perché i nostri gusti cambiano nel tempo e associamo certi dischi a certe fasi della vita che sono destinate a passare; più spesso è dovuto a un calo oggettivo della qualità della musica. È una cosa abbastanza bizzarra, se la analizziamo dal punto di vista intellettuale, perché in fondo sono in tanti a dirti che fare musica è un lavoro e le persone tendono a migliorare nel loro lavoro con l’esperienza – e quindi c’è da aspettarsi che il sesto disco non contenga certe stronzate grossolane che l’artista ha messo nel quarto, o simili. Purtroppo non funziona così, la musica ha anche un elemento di vitalità che non può essere compensato dal mestiere se non in parte, e quella vitalità un artista ha tante ragioni di perderla. Una delle più comuni nelle cose che ascolto io è che certi artisti usano la musica come panacea dei loro mali e convogliano nei dischi sofferenze e disagi spesso indicibili. Usiamo quelle sofferenze e quei disagi per intrattenimento, e poi da quegli artisti ce li aspettiamo quasi in automatico. In questi termini è dif cile pensare a qualcuno che ci abbia dato più di Shannon Wright, cantautrice originaria di Jacksonville (Florida) e attiva da solista da 25 anni. Nei suoi momenti più emozionanti (cito un disco solo, Over The Sun) è riuscita a dare corpo come nessun altro alla capacità di incarnare la musica come rappresentazione di sé che hanno certi musicisti del giro indipendente americano: chitarre dissonanti, voci emozionate e tanta di quell’autoanalisi che a confronto Italo Svevo sembra un concorrente del Grande Fratello Vip. Poi, a un certo punto, è nita. Il suo ultimo grande capolavoro è In Film Sound, una decina di anni fa: da lì in poi sospetto che abbia sistemato cose della sua vita che andavano sistemate, continua a fare bellissimi dischi, nessuno che possa tenere il confronto coi suoi capolavori. Venerdì scorso è uscito il suo ultimo album. A sentirlo si rimane affascinati, e un po’ delusi, e forse sono per no contento che abbia fatto pace con se stessa. Ma la musica era meglio prima.
La fantascienza va riscoperta
Cosa sarebbe la vita, se non potessimo contare sull’immaginazione, la fantasia, l’irreale? D’altra parte, un autore che di queste cose (incubi compresi) si intendeva, Howard P. Lovecraft, scriveva oltre cent’anni fa: «... non esiste una netta distinzione tra il reale e l’irreale, e [...] tutte le cose devono la loro apparenza soltanto ai fallaci mezzi mentali e psichici di cui l’individuo è dotato, attraverso i quali prende coscienza del mondo» ( La tomba , racconto scritto nel 1917, edito nel 1922). Ogni autore, compresi quelli di saghe familiari, dovrebbe tener presente questo dato; e lo stesso dovrebbe fare chi inizia a leggere. Eppure, almeno in Italia, il fantastico nelle sue declinazioni attrae meno di altri generi letterari; forse esclusa la fascia denita young-adult. A soffrirne di più è la fantascienza, tornata a vivere in una nicchia dove spesso, per altro, si litiga sul perché e il per come. Un peccato, perché sotto questa etichetta sono usciti romanzi di grande qualità; e proprio in Italia si contano rme di livello alto; non solo da oggi. Un’occasione per veri carlo è arrivata dall’antologia La casa femmina : 28 racconti scritti da Lino Aldani fra il 1960 e il 2003, editi nel numero 100 di Urania Millemondi. Aldani (1926-2009) è stata una fra le voci più originali e signi cative della letteratura dell’immaginario, in grado di far capire come gli strumenti del realismo letterario non fossero – e non siano – suf cienti per capire il mondo. E qui ci sono piccoli tesori da riscoprire. Un altro esempio è Quando lottano gli dei , romanzo di Antonio Benvenuti che ha vinto il Premio Urania 2023 ed è stato pubblicato qualche mese fa dal mensile mondadoriano (entrambi si trovano in edizione ebook). È la dimostrazione di come si possano bilanciare vari generi del fantastico, spostando il peso verso la fantascienza. Nell’universo che potrebbe crearsi fra migliaia di anni, gli dei esistono e si sono fatti di carne, giganteschi non solo in senso metaforico; gli uomini devo sottostare ai loro capricci, salvo che per qualche sorte possono essere “potenziati” nel sico e nella mente per diventare… angeli. Con tutta la gradazione delle sfere celesti. Un romanzo scritto davvero bene, che si legge d’un ato e che, oltre a momenti da “guerre spaziali”, affronta temi d’attualità. A partire dalle ragioni vere che fanno scatenare un con itto.
Una nota a margine: Urania non è l’unico territorio per il fantastico, in Italia. Di certo, fra alti e bassi, è però quello che ha offerto a chi ama sognare opere di tutto il mondo con continuità.
*direttore di GialloLuna NeroNotte
Il pane, alimento simbolo della cultura gastronomica mondiale, è da sempre al centro delle nostre tavole. Tuttavia, non tutti i pani sono uguali. La crescente disponibilità di prodotti industriali confezionati, pratici e di lunga durata, solleva interrogativi sull’impatto che queste scelte alimentari hanno sulla qualità, sulla salute e sull’ambiente, specialmente quando confrontate con il pane artigianale.
In primis, i due prodotti si distinguono profondamente sul piano organolettico, e queste differenze derivano da scelte diverse nelle materie prime, nei processi produttivi e nei tempi di lavorazione.
La crosta rappresenta il biglietto da visita di un pane ed è il primo elemento a colpire i sensi: in quello artigianale è spessa, irregolare e di un colore dorato intenso, a volte punteggiato da leggere sfumature brune dovute alla cottura in forno a legna o a temperature elevate. Dal punto di vista aromatico, sprigiona sentori complessi, che richiamano il tostato e i cereali, frutto della caramellizzazione degli zuccheri durante la cottura. Al morso, risulta croccante, friabile e con una consistenza che esalta l’esperienza sensoriale, offrendo un contrasto deciso con la morbidezza della mollica.
Nel pane industriale, invece, appare sottile e uniforme, talvolta poco dorata o di un colore omogeneo, dovuto a una cottura standardizzata e più rapida. Gli aromi, se presenti, sono
Gli aspetti nutrizionali
Non tutti i confezionati sono uguali
Dal punto di vista nutrizionale, il pane artigianale emerge come un’opzione più salutare: la lievitazione lenta scompone l’amido e rende il prodotto più digeribile, con un indice glicemico inferiore. Inoltre, l’impiego di farine poco raffinate, spesso macinate a pietra, preserva minerali come ferro, zinco e magnesio, oltre a vitamine del gruppo B ed E. La mollica del pane artigianale, ricca di fibre grazie all’uso di farine integrali o semi-integrali, supporta la salute intestinale e aiuta a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue. Al contrario, il pane industriale tende a utilizzare farine molto raffinate, prive di germe e crusca, riducendo significativamente il contenuto di nutrienti. La presenza di conservanti, emulsionanti e zuccheri aggiunti ne altera ulteriormente il profilo nutrizionale, spesso a scapito della salute. A questo proposito però è bene specificare che non tutti i prodotti industriali sono uguali: è quindi sempre opportuno controllare con attenzione le etichette!
meno intensi e meno naturali, spesso privi di quelle note complesse che caratterizzano il prodotto artigianale. E anche la consistenza è diversa: la crosta tende a essere morbida o persino gommosa, perdendo quella friabilità e croccantezza che tanto conquistano nel pane fatto a mano.
Veniamo ora alla mollica, cuore del pane, elemento che ne determina la morbidezza, il gusto e la leggerezza.
Nel pane artigianale è caratterizzata da una struttura alveolata, con bolle di dimensioni
Per consumatori attenti alle differenze e alla provenienza dei prodotti alimentari di Giorgia Lagosti Maestra di cucina Aici, esperta e consulente di comunicazione nel settore cibo, giornalista freelance
irregolari che testimoniano una lievitazione naturale e lenta. Questo processo non solo arricchisce l’aspetto visivo, ma in uisce anche sulla consistenza: è elastica, morbida e leggermente umida, caratteristiche che la rendono piacevole al palato. Per ciò che riguarda l’aspetto aromatico, i profumi sono intensi e variegati, con note di cereali e un delicato sentore acidulo dovuto alla fermentazione con la pasta acida. Il sapore diventa complesso e pieno, con un equilibrio perfetto tra dolcezza e acidità, e una persistenza che continua a lun-
go dopo ogni morso.
Nel pane industriale, al contrario, la mollica è compatta, con una struttura uniforme e priva di alveoli irregolari. Questo aspetto è il risultato di tempi di lievitazione rapidi e dell’uso di miglioratori dell’impasto. La consistenza tende a essere asciutta, poco elastica, i profumi sono spesso neutri o appena pronunciati, e il sapore è piatto, non persistente e con una dolcezza talvolta eccessiva dovuta all’aggiunta di zuccheri semplici.
Crosta e mollica quindi, nel pane artigiana-
Una scelta (anche) di sostenibilità
Un altro punto cruciale riguarda la sostenibilità: il pane artigianale si lega profondamente al territorio, valorizzando la filiera corta e l’utilizzo di materie prime locali. I panificatori artigianali spesso collaborano con agricoltori del territorio, contribuendo al mantenimento della biodiversità agricola e riducendo l’impatto ambientale legato al trasporto. La produzione, calibrata sulla domanda locale, limita gli sprechi alimentari, mentre il packaging è spesso minimo o del tutto assente.
Di contro, il pane industriale confezionato si inserisce in una filiera lunga, dove la coltivazione intensiva delle materie prime è spesso accompagnata da un elevato consumo di risorse naturali e da un uso massiccio di fertilizzanti e pesticidi. E anche l’imballaggio, spesso costituito da plastica o materiali misti non riciclabili, rappresenta una delle principali criticità ambientali, generando rifiuti difficili da smaltire. Inoltre, la sovrapproduzione industriale porta frequentemente a surplus e sprechi lungo la catena di distribuzione.
le e in quello industriale, rappresentano due mondi opposti e questa dicotomia non riguarda solo il gusto o il profumo, ma ri ette due approcci completamente diversi alla pani cazione: uno che onora la lentezza e la cura, e uno che privilegia l’ef cienza e la durata. Alla base di queste differenze ci sono motivazioni precise. Il pane artigianale punta sulla qualità delle materie prime, come farine meno raf nate e il lievito madre, che arricchiscono sia il sapore che il pro lo nutrizionale. I tempi di lievitazione, più lunghi, consento-
no agli enzimi di trasformare gli amidi in zuccheri semplici e di sviluppare aromi complessi, impossibili da ottenere nei processi industriali, dove la velocità è prioritaria. Il risultato nale è l’espressione di due loso e contrapposte: da un lato, il pane artigianale racconta storie di tradizione, attenzione e passione per la qualità, offrendo un’esperienza autentica. Dall’altro, il pane industriale si rivolge a chi cerca praticità e convenienza, rinunciando però a prodotti che solo il lavoro artigianale può garantire.
A cura di Angela Schiavina
Ecco la ricetta dei curzul, un’antica pasta romagnola. Il nome signi ca “strisce di cuoio sottili che servono per allacciare le scarpe”. Ingredienti. Farina 0 e farina di semola, metà di una e metà dell’altra 150 g +150 g; 3 gusci d’acqua; 3 uova. Per il condimento: scalogno e pancetta. Preparazione. Si impastano tutti gli ingredienti, si fa una palla e si copre con tovagliolo, lasciando riposare per 30 minuti; poi si stende sul tagliere con il matterello, si lascia ad uno spessore di 2/3 mm e si tagliano dei tagliolini fra i 15/20 cm o anche un po’ irregolari. Lo scalogno(una bella tazza piena) va tritato e fatto soffriggere in poco olio. Potete mettere una mezza mela, che servirà a togliere l’acidità. Va tolta dopo averlo soffritto.
A parte, soffriggete due belle fette di pancetta fresca tagliata a piccoli dadini, poi unitela allo scalogno con tutto il suo grasso. Salate. Se vi piace potete mettere poca salsa di pomodoro, a me piacciono bianchi. Cuocete in acqua salata i curzul poi scolateli e mescolateli con il sugo, trasferiteli nel piatto di portata che avrete riscaldato e cospargeteli con due cucchiai di formaggio o pecorino non troppo saporito o parmigiano padano, grattugiati.
L’altra sera, nel pieno della classica crisi di pessimismo cosmico leopardiano del lunedì, ri ettevo sul nale di Espiazione, romanzo del 2002 di Ian McEwan, talmente triste da ridurti il cuore in carne macinata da dare al gatto. E pensavo a quale potesse essere il vino adatto a un momento così struggente (va beh, in realtà io penso a quale sia il vino adatto anche al momento in cui penso a quale sia il vino adatto per qualsiasi situazione). Ma ci stiamo incartando. Secondo me, quando l’umore scende sotto le scarpe ci vuole un rosso, nello speci co questo rosso: il Noir Oltrepò Pavese doc 2021 della Tenuta Mazzolino. Questa boccia è una delle più belle espressioni di Pinot nero dell’Oltrepò Pavese, e io amo il Pinot nero più di mia sorella e credo anche, senza timore di eccessive smentite, che un Pinot così, pur venendo da Corvino San Quirico, lascerebbe interdetto qualcuno anche in Borgogna. Dentro la bottiglia non c’è vino ma pura gioia liquida, in grado di risollevare il morale anche a chi crede ancora che la democrazia sia una cosa reale. Ma guardatelo, questo Noir, con quello stilosissimo rosso rubino tenue, preludio a un trionfo di sentori fruttati e speziati con note di sottobosco, rosa canina, cuoio. E ora il palato, complesso, una danza calibratissima tra frutta rossa matura, fragranze balsamiche, legni, in cui si integrano perfettamente i tannini. La freschezza è il marchio di fabbrica del Pinot, la persistenza è lunghissima, il nale armonico. Qui termina ogni pensiero cupo.
RAVENNA&DINTORNI 13-19 febbraio 2025
assati in rasse na li episodi di presunte eutanasie non iustificate da parte di auro uerra. fine ebbraio parler la di esa
La procura di Ravenna ha chiesto una pena di 13 anni e 4 mesi di reclusione per il 51enne Mauro Guerra, noto veterinario con ambulatorio nella frazione di Sant’Antonio: sette anni per reati scali, sei anni e quattro mesi, oltre a 100mila euro di multa, per maltrattamenti e uccisioni di animali. Nella requisitoria del pubblico ministero Marilù Gattelli sono stati passati in rassegna una trentina di capi d’accusa fra eutanasie ritenute non necessarie e praticate senza sedare gli animali, interventi senza anestesia, evasione scale e altri illeciti riguardanti farmaci e gestione dei ri uti speciali dell’ambulatorio.
Il processo è iniziato a settembre 2023 dopo la richiesta del giudizio immediato presentata dai legali dell’imputato, gli avvocati Antonio Vincenzi e Claudio Maruzzi. Il periodo del dibattimento (120 testimoni in 16 udienze) è stato caratterizzato dalle frequenti manifestazioni di clienti del veterinario a favore dello stesso professionista, a volte in strada di fronte al tribunale (vedi foto)
concordarono l’eutanasia.
A far partire l’inchiesta nell’estate 2020 – condotta da polizia locale, carabinieri forestali e guardia di nanza – fu la morte di Balto, cane labrador di 16 anni di proprietà dell’ex direttrice del carcere di Ravenna, Carmela De Lorenzo (assolta dall’accusa di maltrattamenti perché “il fatto non sussiste”).
L’animale era rimasto senza acqua né cibo durante un periodo di assenza dei proprietari, che contattati dal veterinario dopo l’intervento della municipale, ne
Secondo la pm i sopralluoghi effettuati dalle autorità a partire dal 2020 nella clinica proverebbero che Guerra non aveva cura degli animali: un metodo di lavoro che si basava sulla mancanza di ricevute, sul mancato utilizzo di anestetici, sull’impiego di farmaci a uso umano consegnati in nero, meno costosi rispetto ai medicinali per animali, sui quali, secondo l’accusa, lucrava.
C’è poi da tenere in considerazione il giro di affari del medico mai dichiarato al Fisco: furono scovati e sequestrati oltre 615mila euro in contanti occultati in casa.
Per ne febbraio è attesa la parola della difesa e quindi è probabile che la sentenza possa arrivare in marzo.
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Sempre più abbandoni e rinunce: Enpa s la in centro e chiede al Comune sconti sulla bolletta per chi adotta cani
Incentivare l’adozione dei cani proponendo uno sconto sulla bolletta dei ri uti. È la proposta che lancia l’Enpa, Ente nazionale protezione animali, di Ravenna. «Da qualche tempo anche nel nostro territorio si sta acuendo un fenomeno sgradevole - si legge in una nota - quello degli abbandoni e delle rinunce di proprietà di cani. Quali siano le cause alla base di quanto sopra, non vuole essere l’argomento di questa nostra, ma l’attenzione vogliamo rivolgerla sulle condizioni di capienza del canile comunale. Ci troviamo infatti a un livello di guardia allarmante circa la possibilità di far fronte alle situazioni particolari o inaspettate».
«A nostro parere si renderebbe opportuno avviare una campagna per incentivare le adozioni dei cani ospiti del canile, offrendo, agli eventuali adottanti, la possibilità di accogliere nella propria famiglia una bestiola e contestualmente usufruire della riduzione del 50% della bolletta dei ri uti. Qualora fossero adottati due cani, si potrebbe applicare la totale esenzione. O comunque, prevedere varie scontistiche. Tutto questo oltre a offrire ai cani la possibilità di entrare a far parte di una nuova famiglia, solleverà il Comune dalle spese per il mantenimento a vita degli animali, con un indubbio bene cio per l’erario pubblico. Ovviamente i cani ceduti in adozione dovranno essere sottoposti a periodici controlli onde veri care le condizioni di custodia degli stessi ed in particolare che non siano stati adottati con nalità speculative». La proposta dell’Enpa dif cilmente sarà adottata dal Comune di Ravenna, che si è però riservato di approfondirla.
Sempre per favorire le adozioni, invece, a ne gennaio Enpa ha fatto partire un’iniziativa di impatto: alcuni volontari hanno condotto per le vie del centro di Ravenna cinque cani ospiti del canile comunale. «Le bestiole si sono comportate con grande educazione ed hanno sempre ubbidito alle direttive dei volontari e hanno in tal modo ottenuto la possibilità di usufruire di un paio d’ore di libertà, diverse dal solito. Non poche persone presenti nel centro di Ravenna si sono avvicinate per chiedere delle informazioni sui cani nonchè sulla possibilità di adottarli. Alcuni hanno già fatto richiesta sulla procedura da seguire al ne di adottare una bestiola. L’iniziativa ha riscosso un ottimo risultato e pertanto sarà nostra intenzione riproporla».
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Tagli estetici
«TUMULARE LE CENERI DEGLI ANIMALI DI AFFEZIONE ACCANTO AI LORO PROPRIETARI, COME A FORLÌ»
Il decano dell’opposizione, Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna, ha presentato una mozione in consiglio comunale per chiedere di poter tumulare le ceneri degli animali di affezione accanto ai loro proprietari. «Nei cimiteri del Comune di Forlì è consentita di fatto, senza apposita regolamentazione, in quanto non vietata da alcunché, la possibilità di tumulare in urna le ceneri degli animali di affezione nello stesso loculo o nelle tombe di famiglia, per volontà espressa dalle persone defunte che ne siano proprietarie o su richiesta dei rispettivi eredi - si legge in una nota di Ancisi -. Il 10 luglio 2020, la Regione Liguria introdusse, nella propria legge n. 15, anche “norme relative alla tumulazione degli animali di affezione”. A queste, per esempio, il Comune di Genova diede attuazione con propria deliberazione del dicembre 2021. Il 14 giugno 2022, la Regione Lombardia inserì, nel proprio regolamento di attuazione del titolo VI bis del Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità, l’art. 29 sulla “Tumulazione con animali di affezione”. Ad esso ha dato seguito il Comune di Milano il 2 gennaio scorso, con una determinazione dirigenziale contenente le dettagliate disposizioni».
Ora Ancisi (neo candidato a sindaco con il sostegno anche della Lega) presenta in consiglio comunale una mozione sul tema. Chiedendo al Comune di «procedere in proprio a fissare le linee di indirizzo affinché, in ambito gestionale, sia consentita nei cimiteri del Comune di Ravenna la tumulazione degli animali di affezione similmente a quanto avviene nel Comune di Forlì»; diversamente, «o meglio nel frattempo, proporre alla Regione Emilia-Romagna che l’ente adotti norme regolamentari secondo cui, per volontà di una persona defunta o su richiesta dei suoi eredi, le ceneri dell’animale di affezione del defunto medesimo possano essere tumulate, in teca separata, nello stesso loculo o nella sua tomba di famiglia».
LA MOSTRA
13-19 febbraio 2025 RAVENNA&DINTORNI
Open call per artisti: si cercano opere ispirate al tema del gatto
L’infermeria Felina, in collaborazione con Lapilli Lugo, ha lanciato una open call rivolta a tutti gli artisti del territorio di Lugo e dintorni per un progetto che possa unire creatività e amore per gli animali. «Cerchiamo opere ispirate al tema del gatto, simbolo di mistero, indipendenza e bellezza. Pittura, ceramica, gra ca, scultura o altre forme d’arte: ogni espressione è benvenuta». Le opere raccolte saranno esposte il 16 marzo da Lapilli Lugo, in via Garibaldi 46/1, durante una mostra-evento il cui ricavato sarà interamente devoluto all’Infermeria Felina per sostenere la cura e il benessere dei nostri amici a quattro zampe. Deadline per la consegna delle opere: 3 marzo.Per maggiori informazioni, contattare il referente Sergio Nuti al numero 334 58 555 16.
CUCCIOLI
Cuccioli di tre mesi cercano casa!
Il maschietto (nella foto) è tutto nero, le altre sono femmine, diventeranno tutti una futura taglia media. Se siete pronti ad un’adozione consapevole contattate il 349 6123736 con un messaggio e sarete ricontattati!
GARFIELD
Garfield è un meraviglioso gattone di circa sei anni. È un tripode ma non ha alcun problema a camminare, soprattutto se vuole raggiungere amici umani in cerca di coccole! È molto dolce e tranquillo. È risultato FIV positivo, ma non presenta alcun sintomo e potrà vivere una vita felice, con qualche controllo periodico. Indicata adozione anche con altri gatti tranquilli come lui. Per info contattate il 340 8961224 o 333 2070079
+APERTURA DIURNA 8.30 – 19.30
DAL 13 AL 16 FEBBRAIO
BORGO MONTONE piazza Elsa Morante 9 tel. 320 6629582; COMUNALE 8 via Fiume Montone Abbandonato 124 - tel. 0544 402514; AL MARE via del Gavitello 71 (Casalborsetti) - tel. 0544 445019; COMUNALE 11 via Bagnolo 60 (Casemurate) - tel. 0544 289090. DAL 17 AL 23 FEBBRAIO
PONTE NUOVO via Romea 121 tel. 0544 61068; COMUNALE 8 via Fiume Abbandonato 124 - tel. 0544 402514; COMUNALE 5 viale delle Nazioni 77 (Marina di Ravenna) - tel. 0544 530507; BOSCHINI via Piangipane 293 (Piangipane) - tel. 0544 418868.
+APERTURA TUTTI I GIORNI DELL’ANNO, FESTIVI COMPRESI, 24 ORE AL GIORNO
servizio diurno 8 - 22.30 servizio notturno a chiamata 22.30 - 8
COMUNALE 8 via Fiume Abbandonato 124 tel. 0544 402514.
+ Per info www.farmacieravenna.com
Via San Vitale 3 - tel. 0545 45240