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DARSENA E SOGNI

Un quartiere da riqualificare: opere concluse e progetti visionari

La darsena ferma e le colpe del Comune sull’ex dogana

di Luca Manservisi

Fa sempre un certo effetto andare a sfogliare i giornali di qualche anno fa. Ancor di più quando si parla di Darsena di città, a Ravenna, tema a cui abbiamo dedicato la copertina questa settimana. Mi sono andato a risfogliare, per esempio, una nostra apertura simile fatta poco prima del voto del 2016, quello che portò alla poltrona di Palazzo merlato Michele De Pascale. Neanche dieci anni fa. Scrivevamo per esempio che il progetto per il recupero dell’area Cmc era in ritardo di anni. Oggi, nonostante varie presentazioni (e gli annunci proprio su queste pagine di un anno fa) il progetto non è ancora partito e tra gli addetti ai lavori c’è chi mette per no in dubbio l’effettiva realizzazione di tutto quello che era previsto (in particolare le torri sul canale...). Nel nostro giornale del 2016, poi, c’era una fotonotizia con il titolo sui lavori al Sigarone che “potrebbero partire tra un anno”. Non c’è bisogno che vi dica in che stato è oggi il Sigarone. Scrivevamo anche dell’imminente apertura di bar e info point in piazzale Aldo Moro (mai successo, naturalmente), così come del mitologico bando per lo scavalco della stazione, con tutta la riqualicazione delle testata connessa. Lasciamo perdere. Qualcosa in realtà è successo: in quel numero del maggio del 2016 raccontavamo l’avvio di un progetto davvero innovativo, quello dello sport (e non solo) tra i container del Darsena Pop Up, unica vera e propria riquali cazione e rigenerazione urbana che abbiamo vissuto, ma che nel frattempo ha già fatto in tempo a chiudere (era pur sempre e solo un riuso temporaneo, ci hanno detto). Per la rigenerazione del quartiere, invece, i sogni di decenni fa sono ancora in un cassetto, con l’unica eccezione che è rappresentata dalla bella passeggiata lungo canale realizzata con fondi pubblici (e qualche locale nato nel frattempo). E dire che il Comune - che dice sempre che non può fare nulla di fronte ai troppi proprietari privati - qualche carta in mano l’avrebbe. Una su tutti l’università: come si fa a non pensare a una cittadella da queste parti, in una città che il campus universitario ce l’ha in crescita ma tutto “spezzettato”? Ma se questo vi pare troppo utopistico, partiamo dalle basi: partiamo dalla solita ex dogana, che lo ricordiamo, è l’unico edi cio pubblico di proprietà del Comune, che spesso sembra non volerselo ricordare. In una posizione strategica, sarebbe da sola in grado di trasformare il lungo canale, basterebbe scegliere la cosa giusta da farvi. Al momento, invece, è soltanto una sede “provvisoria” della polizia locale. Nonostante quello che ci dichiarò nel 2017 l’allora sindaco De Pascale: «Nei primi mesi del 2018 [...] annunceremo il trasferimento dei vigili, che lì non devono restare, quell’area ha bisogno invece di ospitare attività commerciali innovative, magari insieme a spazi per il ricettivo; l’ex dogana deve diventare comunque un attrattore». Ebbene sì, siamo nel 2025. La domanda la riferemo tra qualche mese al suo successore…

4 POLITICA

I CANDIDATI RISPONDONO: C’È UN PROBLEMA ADOLESCENTI?

6 ECONOMIA

LA FIERA DELL’OIL& GAS (CON PROTESTE AMBIENTALISTE)

21 CINEMA

TORNA IL FESTIVAL DEI CORTOMETRAGGI

24 GUSTO È IL MOMENTO DEI PASSATELLI

I-I INSERTO CENTRALE

CULTURA IN ROMAGNA: LA GRANDE MOSTRA DI FORLÌ

Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001

Anno XXIII - n. 1.090

Editore: Edizioni e Comunicazione srl Via della Lirica 43 - 48124 Ravenna tel. 0544 408312 www.reclam.ra.it

Direttore Generale: Claudia Cuppi Fondatore: Fausto Piazza Pubblicità: tel. 0544 408312 commerciale1@reclam.ra.it Area clienti: Denise Cavina tel. 335 7259872 Amministrazione: Alice Baldassarri, amministrazione@reclam.ra.it

Stampa: Centro Servizi Editoriali srl Stabilimento di Imola

Direttore responsabile: Luca Manservisi Collaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini, Alessandro Fogli, Serena Garzanti (segreteria), Gabriele Rosatini (grafica). Collaboratori: Albert Bucci, Giulia Castelli, Matteo Cavezzali, Francesco Della Torre, Francesco Farabegoli, Maria Vittoria Fariselli, Nevio Galeati, Iacopo Gardelli, Giovanni Gardini, Alex Giuzio, Enrico Gramigna, Giorgia Lagosti, Guido Sani, Angela Schiavina, Serena Simoni, Adriano Zanni. Fotografie: Massimo Argnani, Paolo Genovesi, Fabrizio Zani Illustrazioni: Gianluca Costantini Redazione: tel. 0544 271068, redazione@ravennaedintorni.it

Distribuzione: Teresa Ragazzini tel. 335 6610982 Poste Italiane spa - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB

Una scoppiettante campagna elettorale

Ebbene sì, forse non ve ne siete accorti ma la campagna elettorale è entrata nel vivo. E sarà tutto un fuochi d’artificio.

D’altronde lo si era capito fin dai primi annunci del grande favorito, Alessandro Barattoni del centrosinistra: «Sistemeremo i marciapiedi e renderemo alcune linee dei bus gratuite». Da far tremare i polsi, no? E infatti, dopo alcune settimane di assestamento, il centrodestra ha preferito spaccarsi, per poi risvegliarsi e poter finalmente rispondere sul campo.

Prima sui social: La Pigna ha arruolato la titolare di un bar della piazza per poter rispondere a suon di balletti e playback (cercatela, vi prego), che la fanno entrare già nel mito della storia dei candidati in consiglio comunale.

Parlando di progetti concreti, invece, ebbene sì, Nicola Grandi e la sua “vicesindaca” in un video hanno finalmente svelato come risolvere il problema del degrado ai giardini Speyer: con due droni. Che sarebbero dimenticati da qualche parte. Voglio esserci, quando i ragazzi con le birre in mano guarderanno con aria incuriosita quei due oggetti che ronzano sopra le loro teste.

Non fossero sufficienti i droni, però, l’asso nella manica ce l’ha la Democrazia Cristiana: la polizia locale multietnica. Avete presente Apu, il commerciante indiano dei Simpson? Qualcosa del genere, qualcuno che possa parlare con i magrebini fingendosi uno di loro, in pratica.

Ma cambiamo argomento e passiamo ad Alvaro Ancisi che, forte della sua esperienza, ha deciso di vincere facile e promette nientemeno che un cimitero per cani e gatti. Sempre nella sua coalizione, nota di merito per il Popolo della Famiglia che propone di dare ai cittadini i tronchi incagliati nei fiumi per scaldarsi, “in tempi di bollette pazze”, sperando così di tornare nel Medioevo per provare finalmente a vincere un’elezione!

VERSO LE AMMINISTRATIVE

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BARATTONI (PD E CSX) «Una piazza coperta per sport e socialità»

Il futuro non è dei giovani, il presente lo è. Occorre partire da qui e dall’oggi, dalle esigenze e dal malessere che sempre più ragazzi e ragazze stanno esprimendo, dal pessimismo per le situazioni che hanno intorno, per pensare di garantire maggiori opportunità e accompagnarli con più serenità al domani. Dobbiamo ascoltarli, interpretare le loro aspettative e alimentare speranze in una crescita che non sempre è facile. Allo stesso tempo, non possiamo far finta che non sia cambiato nulla nei contesti familiari, dove, con sempre più frequenza, emergono fragilità genitoriali e casi di violenza domestica. Anche per questo, dobbiamo investire sempre di più sull’educazione. Da ragazzo cresciuto in paese, ho avuto la fortuna di trovare spazi di incontro e di comunità che oggi sono sempre più rari. Per questo, tra le tante, una delle prime iniziative che intendo proporre alla città è quella di una piazza coperta, completamente gratuita, fruibile da tutte e da tutti, in cui praticare sport, alimentare l’aggregazione e creare occasioni di socialità e di autonomia. Così come spazi liberi nei territori. Ma saranno fondamentali anche gli stimoli culturali che sapremo affiancare perché, senza cultura, non c’è futuro e la cultura aiuta l’autodeterminazione di sè. Un altro aspetto su cui vorrei lavorare è quello dei trasporti, per facilitare gli spostamenti e consentire più occasioni a tutte e tutti aldilà del luogo di residenza.

Parte questa settimana una rubrica che ci accompagnerà durante la campagna elettorale per le amministrative di Ravenna in programma il 25 e 26 maggio (eventuale ballottaggio dopo due settimane) e che segneranno in ogni caso l’inizio di una nuova fase per la città, dopo il doppio mandato di Michele de Pascale (che ha lasciato l’incarico con un anno di anticipo in seguito alla sua elezione a presidente della Regione). Cercheremo di toccare temi trasversali per mettere a confronto le opinini e le proposte dei sei candidati sindaci in campo a cui abbiamo concesso uno spazio limitato e uguale per tutti. Siamo partiti da un tema sociale al centro delle cronache locali e nazionali che è quello degli “adolescenti”: «Le cronache ci parlano di risse in stazione, a scuola, fuori dalle discoteche. Cosa può pensare di fare il Comune e quali risorse può mettere in atto? Cosa è mancato o sta mancando in città? Quali progetti concreti avete nei vostri programmi rivolti ai più giovani?»

IANNUCCI (RIC-PAP-RC-PCI)

«Investire in spazi pubblici e stop a norme sul decoro»

Secondo noi esiste eccome un “problema adolescenti”, ma non sono i giovani il problema: sono lo specchio di una società che ha smesso di investire su di loro. Il disagio giovanile, che emerge in risse, vandalismi, aggressività, è il sintomo di un imbarbarimento più ampio: quello di una cultura che ha abbandonato i ragazzi al mercato e alla solitudine, senza offrir loro modelli sani, spazi pubblici e possibilità di crescita reale. A Ravenna, per troppo tempo, le politiche giovanili sono state marginali, e la risposta dell’amministrazione è stata il “decoro”, cioè repressione e ordinanze punitive. Vogliamo e dobbiamo cambiare paradigma: il Comune deve investire risorse vere nella creazione di spazi pubblici gratuiti e autogestiti, dove gli adolescenti possano sperimentare passioni, cultura, arte, sport, senza essere controllati, né monetizzati. Vanno rimosse le norme sul decoro urbano dell’ex amministrazione De Pascale che colpiscono i giovani e restituita fiducia e protagonismo alle nuove generazioni. Solo così, con ascolto, partecipazione e investimenti pubblici, si potrà costruire una città dove i ragazzi non vengano solo contenuti, ma valorizzati e aiutati a crescere e a trovare il loro posto in una società sempre più complessa».

MORGESE (DC)

«Servono legami tra le persone, giovani trascurati»

Non c’è un “problema adolescenti”, non è una questione di età, ma di momenti che viviamo. Il vero problema è la violenza, un tema sociale che riguarda tutti. Le risse in stazione, a scuola o fuori dalle discoteche sono sintomi di un disagio più profondo, spesso causato dalla mancanza di ascolto e di spazi di confronto. Il Comune non ha fatto abbastanza per gestire le esigenze reali dei ragazzi, ignorando i problemi di degrado giovanile segnalati dai residenti nell’isola di San Giovanni e la vicenda dell’antenna nel Parco Montessori. Non ci sono stati veri momenti di dialogo con i cittadini, generando frustrazione. Inoltre, stanziando pochi fondi per le politiche giovanili, si continua a trascurare i giovani, trattando i fenomeni come episodi isolati e non come un progetto di cambiamento. La Democrazia Cristiana ha sempre cercato di creare un legame tra le persone, ascoltando le loro esigenze. Non basta costruire nuovi centri, devono rispondere alle reali necessità dei giovani. Vogliamo creare luoghi di incontro dove il dialogo sostituisca violenza e vandalismo.

VERLICCHI (LA PIGNA)

«Più prevenzione e più polizia

Ma anche luoghi di aggregazione»

Esiste un problema di mancata gestione delle esigenze degli adolescenti. Il fenomeno delle “baby gang” si sta verificando anche nel nostro territorio: ignorare o addirittura negare il problema, come ha fatto la giunta de Pascale, produce l’unico effetto di favorire il dilagare di questo fenomeno. Bisogna agire su due fronti, principalmente. Quello della prevenzione, mettendo in campo iniziative in collaborazione con scuole, società sportive e associazioni. E quello della sicurezza urbana, attraverso una maggiore e meglio organizzata presenza della Polizia Locale in particolare nelle zone più a rischio: area San Giovanni, uscita delle scuole e delle discoteche. Mancano spazi di aggregazione, nei quali i giovani possano fare attività culturali, artistiche, ricreative e sportive. Nel nostro programma abbiamo inserito un capitolo dedicato ai giovani e investimenti mirati come quelli per la riqualificazione dei centri sportivi, per l’apertura di spazi dedicati ad attività ricreative e culturali e per eventi in spazi pubblici. Attraverso politiche mirate intendiamo sostenere il rilancio dell’ economia, aprendo a nuove opportunità di lavoro e incoraggiando l’imprenditoria giovanile (contributi comunali e snellimento burocrazia).

GRANDI (FDI-FI-VIVA RA) «Educazione sentimentale e “disintossicazione”...»

Il problema adolescenti esiste e tocca svariati temi: non si può ridurre il tutto alla questione sicurezza. Molti casi di violenza derivano dal fatto che molti, troppi adolescenti soffrono per problemi di disagio e depressione. La vita di oggi va a trecento all’ora e non è facile stare al passo: chi è più fragile o più sensibile ne paga lo scotto. Come amministrazione, penso sia cruciale concentrarsi sulla prevenzione, riportando realmente l’educazione civica in classe attraverso incontri e corsi dedicati nelle scuole. Propongo anche di intraprendere presso le scuole medie e superiori percorsi di “educazione sentimentale” o “relazionale”, coinvolgendo specialisti, psicoterapeuti, ma anche “influencer” che sappiano parlare il linguaggio dei giovani e creare con loro una connessione empatica. Credo che corsi di questo tipo possano aiutare a nutrire la consapevolezza delle proprie emozioni e a promuove il rispetto di sé e degli altri. Anche fuori da scuola si può fare molto: come amministrazione propongo di potenziare i luoghi di aggregazione e ricreativi “sani”, spazi in cui gli adolescenti possono stare insieme per studiare, ascoltare musica, o anche, semplicemente, ridere. Si potrebbe pensare anche a dei “contest” per promuovere la disintossicazione dallo smartphone. La collaborazione con associazioni di volontariato sarà fondamentale per percorsi di questo tipo.

ANCISI (LEGA-PDF-LPRA)

«Coinvolgere gli adolescenti in attività di gruppo»

Non sono solo un problema locale gli adolescenti per cui il gruppo dei coetanei, con tutti gli sbandamenti prodotti da trasformazioni sociali tumultuose orientate verso le soddisfazioni individuali tutte e subito, può diventare un “clan dei pari” distinto o contrapposto alla famiglia, alla scuola e alle altre istituzioni educative storiche, magari per le loro manchevolezze. Il Comune non può fare da sostituto, ma deve invece collaborare e/o sostenere e incoraggiare i progetti e le iniziative capaci di coinvolgere gli adolescenti in attività di gruppo, di comunità e/o di volontariato, in cui possano coniugare la propria crescita personale col senso del bene e dei valori comuni e con la capacità armonica di fare squadra. Nel mio programma 2025-2030 (53 fitte pagine, 20 capitoli, 93 sottocapitoli), indicazioni al riguardo più stimolanti si possono riscontrare nelle parti dedicate alla rete dei servizi sociali (pubblici e privati), al diritto alla salute, al diritto alla sicurezza, alla scuola intesa come pilastro sociale, ai nostri amici animali, all’arte, alla musica e alla cultura, alla tutela dell’ambiente e del territorio, alle imprese e al lavoro, allo sport per tutti.

DEMOCRAZIA

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Il 10 aprile del 1945 fu liberata l’intera provincia

In programma anche una personale del Pulitzer Lorenzo Tugnoli

In occasione degli 80 anni dalla Liberazione nazifascista si moltiplicano le iniziative in provincia, particolarmente in vista del 10 aprile, giorno in cui fu liberata gran parte della provincia di Ravenna (mentre per il capoluogo l’anniversario è caduto il 4 dicembre scorso). Sono quindi già molte le iniziative in corso e molte altre seguiranno no (e oltre) il 25 aprile. Evento clou, nell’ambito del Coordinamento cultura dell’Unione della Bassa Romagna, è rappresentato dalla mostra “fa che sia un racconto” del fotografo premio Pulitzer Lorenzo Tugnoli, che sarà allestita all’ex convento di San Francesco a Bagnacavallo dal 24 aprile al 2 giugno. Corpose le iniziative in tutta la provincia, a partire da Alfonsine, dove prima della cerimonia ufciale del 10, l’appuntamento è per la serata del 9 aprile al Museo della battaglia del Senio e al cinema Gulliver con eventi a tema.

Cotignola celebra l’evento con il corposo programma intitolato “Memorie di ume”. Si comincia il 5 aprile alle 16.30 al teatro Binario con la presentazione del sito web www.cotignola1944-1945.it; alle 17.30 ritrovo in piazzale della farmacia per un tour nei luoghi signi cativi del passaggio del fronte. Giovedì 10 aprile alle 8.45 in piazza Vittorio Emanuele II partirà il corteo per la deposizione delle corone ai monumenti e ai cippi a ricordo dei caduti. Alle 21 al teatro Binario «Una scelta chiamata libertà», la testimonianza autobiogra ca del giovane partigiano Ciro Dalmonte (nome di battaglia Tarzan) nelle parole e nei suoni

portati in scena da Gianandrea Nadiani, insieme alle voci e alla musica di Piervito Nicolì, Francesca Dolci e Silvia Valtieri.

A Solarolo, in collaborazione con l’Associazione Senio River 1944-1945, due gli appuntamenti all’Oratorio dell’Annunziata per la visione di due documentari, sempre alle 20.30: il 3 aprile “Italian Victory 1944-45” e il 10 aprile, “Operation Wowser”.

A Lugo, il 5 aprile alle 10.30 alla biblioteca Trisi inaugurerà la mostra documentaria “Storie della resistenza a Lugo - Vita quotidiana e memoria”, con la presentazione del libro Alleati e partigiani nella liberazione di Ravenna di Nicola Cacciatore. Il 10 aprile alle 9.30 la celebrazione uf ciale avrà luogo al monumento «1st. Jaipur Infantry», nell’angolo tra via Mentana e viale Europa.

A Ravenna, dove il 10 arriveranno i reali d’Inghliterra e il presidente Mattarella (vedi fotonotizia), c’è intanto da segnalare l’appuntamento del 5 aprile, alle 17.30, alla Biblioteca “A. Oriani” quando sarà presentato ill volume di Mario Avagliano, L’uomo che arrestò Mussolini. Storia dell’ufciale dell’Arma Giovanni Frignani dalla Grande Guerra alle Fosse Ardeatine (Marlin Editore 2025). Con l’autore sarà presente tra gli altri il nipote di Giovanni Frignani. Martedì 8 aprile, alle 18.30 invece l’appuntamento è al Salone dei Mosaici con Un’altra gotica storia, presentazione del libro (e cena con l’autore) di Fabrizio Turchi al ristorante il Valentino con l’associazione Tessere del Novecento (prenotazioni a info@tesseredel900.it).

Il re e la regina del Regno Unito, Carlo III e Camilla, saranno a Ravenna il 10 aprile, seconda e ultima tappa del viaggio in Italia dopo Roma. I reali arriveranno all’aeroporto di Forlì al mattino e raggiungeranno Ravenna in auto. Da piazza San Francesco andranno alla Tomba di Dante. Il re andrà alla basilica di San Vitale. La regina, invece, visiterà il museo Byron a Palazzo Guiccioli in via Cavour attorno alle 13. L’Ambasciata del Regno Unito in Italia ha inviato gli inviti alle autorità locali e nazionali per partecipare all’appuntamento nel museo. Nel pomeriggio appuntamento per entrambi in municipio dove ci sarà il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a fare gli onori di casa per un consiglio comunale straordinario con le celebrazioni dell’80esimo anniversario della liberazione dalle truppe nazifasciste: il 10 aprile del 1945 fu infatti liberata la provincia, dopo che la città di Ravenna era stata liberata il 4 dicembre 1944. Partenza da Ravenna per l’Inghilterra nel tardo pomeriggio. Secondo indiscrezioni di stampa, i sovrani inglesi non hanno appuntamenti a pranzo e non consumeranno cibo locale.

LA DENUNCIA

Il sindaco di Massa Lombarda minacciato di morte

Il sindaco di Massa Lombarda, Stefano Sangiorgi, ha ricevuto nei giorni scorsi due lettere contenenti minacce di morte. Le due lettere, consegnate a mano in luoghi diversi, contenevano messaggi di intimidazione una in lingua araba – poi rivelatasi, secondo un primo riscontro interno, generata da un traduttore automatico – e una in italiano. Gli elementi sono attualmente al vaglio degli inquirenti, che hanno aperto un fascicolo per minacce aggravate contro ignoti.

LA GIORNATA RAVENNATE DEI REALI INGLESI CON IL PRESIDENTE MATTARELLA
LA VISITA

RAVENNA&DINTORNI 3-9 aprile 2025

la era ell il a 3 0 e p i ri a 2 ae i

Al via il 7 aprile la 17esima edizione al pala De André con ottanta relatori

Attesi quindicimila visitatori, dirigenti e ministri da diversi Stati del Mediterraneo

Sta per alzarsi il sipario a Ravenna sulla diciassettesima edizione di Omc, la era internazionale biennale nata attorno al settore oil&gas, ma gli organizzatori assicurano che mai come nel 2025 ci sarà spazio per i progetti che si occupano della transizione energetica da un sistema basato solo su fonti fossili a uno che punta di più sulle rinnovabili. Il tutto per tenere fede al cambiamento anche di denominazione dell’evento che ora parla di “energia nel Mediterraneo” e non più solo di metano e petrolio. L’appuntamento è dall’8 al 10 aprile negli spazi del Pala De Andrè: prevista una

Un incontro dedicato al ruolo centrale dei porti, che diventano “piattaforme energetiche integrate”

dozzina di panel di discussione con oltre ottanta ospiti, attesi 15mila visitatori (il programma dettagliato su www.ravennaedintorni.it).

L’area espositiva si svilupperà su settemila mq distribuiti tra l’interno del palazzetto e l’area circostante, con l’uso anche del piazzale prospiciente a via Trieste. Sono attesi circa 370 espositori da 26 Paesi diversi e non mancheranno ministri e dirigenti degli Stati che affacciano sul Mediterraneo. Per la seconda edizione gli organizzatori sono costretti a fare i conti con le limitazioni di spazi imposte dal cantiere per la costruzione del nuovo palazzetto dello sport: «I lavori hanno imposto delle riduzioni di spazi, contiamo di risolverli per la prossima edizione», ha affermato la presidente di Omc, Francesca Zarri. L’ambizione di Omc è essere una piattaforma strategica di dialogo tra industrie, istituzioni, mondo della ricerca e territori. I temi in agenda sono decarbonizzazione, sicurezza degli approvvigionamenti, innovazione tecnologica, sostenibilità economica e ambientale. «Servono alleanze concrete, che superino con ni settoriali e geogra ci, coinvolgendo attivamente territori strategici come quelli del Mediterraneo, chiamati a essere protagonisti della trasformazione».

La giornata conclusiva del 10 aprile sarà dedicata a un tema inedito nella storia della manifestazione: il ruolo dei porti nella transizione energetica. «Non più semplici infrastrutture logistiche, ma protagonisti nella produzione, stoccaggio e distribuzione di energia. In particolare, il porto di Ravenna sarà al centro come esempio virtuoso di rigenerazione sostenibile e piattaforma energetica integrata».

L’edizione 2025 avrà anche un’anteprima nel pomeriggio del 7 aprile dalle 16.30 alle Arti cerie Almagià, in darsena di città: i rappresentanti delle istituzioni nazionali e locali, le associazioni di categoria come Assorisorse e Con ndustria Energia e le autorità di regolazione come Arera parteciperanno a due tavole rotonde, insieme a imprenditori e top manager di alcune tra le aziende partner più rilevanti del territorio, tra cui Rosetti Marino, Righini e Snam, per aprire il dibattito sulle grandi s de del sistema energetico mediterraneo.

ENERGIA/3

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I dati del gruppo ravennate, che vede crescere anche il settore delle rinnovabili

Il gruppo ravennate Rosetti Marino comunica di aver chiuso il 2024 toccando la quota record di fatturato di 582,6 milioni di euro (oltre 220 milioni in più del 2023, con una crescita percentuale del 62,2 percento). Una crescita dovuta all’aumento del settore Oil&Gas (418 milioni, oltre 100 in più rispetto al 2023) e di quello delle rinnovabili (“Renewables & Carbon Neutrality“) passato da 32 a 164 milioni di euro. Dando un’occhiata al bilancio 2024, il portafoglio ordini ammonta a 1.160 milioni di euro (contro gli 818 al 31 dicembre 2023) ed è composto come segue: 622 milioni nel settore Oil&Gas (341 milioni al 31 dicembre 2023) e 538 milioni nel settore Renewables & Carbon Neutrality (477 al 31 dicembre 2023). Il margine operativo lordo (Ebitda) consolidato è stato di 53,675 milioni, corrispondente al 9,21 % del Pil; il risultato netto consolidato è stato di 29,975 milioni, contro i 7,043 mila di utile al 31 dicembre 2023. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’assemblea degli azionisti di destinare parte dell’utile d’esercizio 2024 a remunerazione del capitale, mediante assegnazione di un dividendo unitario di 2 euro per ogni azione avente diritto e di destinare la residua parte a riserve.ai lavori una delle più importanti degli ultimi anni.

ENERGIA/2

LA CONTRO-RASSEGNA:

«COME USCIRE DALLA CAMERA A GAS»

I primi appuntamenti il 3, il 5 e l’8 aprile organizzati da associazioni ambientaliste

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“Uscire dalla camera a gas” è il titolo del convegno che una rete di associazioni ambientaliste ha scelto per una serie di iniziative che si svolgeranno a Ravenna proprio nei giorni in cui si svolge la era dell’oil&gas Omc (vedi articolo a anco), che sfoceranno il 12 aprile in una manifestazione nazionale e che è accompagnata negli stessi giorni da altre iniziative portate avanti dal mondo studentesco raccolto attorno al Collettivo Mangrovie e alla campagna universitaria End Fossil. Nel presentare l’iniziativa, un forte accento è stato posto sullo stretto legame fra le economie fossili e gli scenari di guerra sempre più drammatici, per cui, dicono gli organizzatori, «la mobilitazione per uscire dalla dittatura del fossile lavora anche in favore della pace». Il primo incontro pubblico della kermesse ambientalista sarà giovedi 3 aprile alle 20,30 a Ravenna in Sala Ragazzini con la presenza di Vincenzo Balzani ed Elena Gerebizza, moderati da Barbara Domenichini della Casa delle Donne. Sabato 5 aprile invece l’appuntamento è a Palazzo Corradini, in via Mariani 5, con Federico Maria Butero (Politecnico di Milano) e Margherita Venturi (Università di Bologna) con un incontro dal titolo “Quando la tecnologia ci inganna. Ccs e altre storie”, alle 15.30. Martedì 8 aprile alle 20.30 ci si sposta invece a Cervia, nella sala 25 aprile (piazza 25 aprile) con Ugo Biggeri (Univ. di Roma, Stanford University) e Simone d’Alessandro (Università di Pisa). La rassegna prosegue poi con altri due incontri l’11 aprile e il 14 aprile e, come anticipato, con la manifestazione nazionale del 12 aprile, in concomitanza con l’avvio della operatività del rigassi catore al largo di Punta Marina. Ma il dito degli ambientalisti è ovviamente puntato anche contro l’Omc. «Un incontro di alto livello – si legge nella nota degli ambientalisti -, nel quale, come nelle precedenti edizioni, ricorreranno no allo s nimento espressioni come transizione ecologica, decarbonizzazione, sostenibilità, mentre si tratteranno affari copiosi, che produrranno grandi nanziamenti ancora una volta alle fonti fossili, utili soltanto ai pro tti di petrolieri e colossi del mondo dell’estrattivismo metanifero. E oltre al rigassi catore, assistiamo all’avanzata senza soste dei cantieri per il gasdotto della Linea Adriatica, che sta devastando l’Appennino e le nostre campagne, sul quale le nostre istituzioni si sono ben guardate dal sollevare la benché minima obiezione. E poi c’è il progetto del Ccs, uno dei grandi imbrogli con i quali si cerca di vendere alla pubblica opinione la falsa transizione. E poi ci sono le invocazioni a riprendere e potenziare le trivellazioni ovunque, ancora una volta mentendo sulla reale utilità di queste scelte distruttive, costosissime, pericolose e drammaticamente impattanti per il futuro delle nuove generazioni. Tutto ciò quando si è appena conclusa l’annata più calda della storia e mentre i disastri climatici non danno tregua».

A organizzare la rassegna sono la rete “Per il Clima Fuori dal Fossile”, l’associazione “Energia per l’ Italia”, la rete “NoRigassNoGnl”, Legambiente Emilia Romagna, la rete “Emergenza Climatica e Ambientale Emilia Romagna” e la Comunità Energetica Rinnovabile e Solidale.

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Il sindacato protesta per la chiusura di via Meucci e promuove il voto ai referendum di giugno

Cgil, Slc e Spi Cgil in piazza Garibaldi a Ravenna (giovedì 3 aprile a partire dalle 11), di fronte all’uf cio postale del centro storico, per informare la cittadinanza sulla dif cile situazione in Poste Italiane e sui referendum dei prossimi 8 e 9 giugno, promossi dalla Cgil stessa e per cui il sindacato invita a votare 5 sì. «L’iniziativa avviene in un momento e in un luogo signi cativi – commentano Manuela Trancossi, Maura Masotti e Saverio Monno, segretari generali territoriali di Cgil, Spi e Slc –. Gli uf ci postali, come i centri di distribuzione e recapito, sono nel mezzo di una brutale riorganizzazione che sta portando alla chiusura di centinaia di strutture fondamentali sul territorio». In provincia di Ravenna, riorganizzazione dopo riorganizzazione, tra il 2012 e l’inizio del 2025, il personale si è pressoché dimezzato e sono aumentati gli straordinari, anche quelli non remunerati. Con l’ultima riorganizzazione, dall’inizio dell’anno, abbiamo preso atto della chiusura dell’uf cio postale di via Meucci e della riduzione delle giornate di apertura degli uf ci di Coccolia, Fognano, Granarolo, San Zaccaria e Santerno».

SINDACATI/2

«In Marcegaglia a rischio cento lavoratori per un cambio di appalto»

L’uscita da parte dell’azienda Elle Emme dall’appalto in Marcegaglia è «un fulmine a ciel sereno». A dichiararlo sono le organizzazioni sindacali del territorio di Ravenna, Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti. La situazione metterebbe a repentaglio il futuro lavorativo di quasi 100 persone. La notizia è emersa da una riunione convocata dall’azienda con i sindacati per discutere delle richieste economiche e normative presentate dai lavoratori. «Proprio a fronte di queste richieste», dicono i sindacati, la decisione dell’azienda è stata quella di abbandonare l’appalto perché non più considerato conveniente. Elle Emme e in buona parte si è insediata sostituendo negli appalti varie aziende come la Cofari (entrata in crisi) per poi espandersi altrove. Proprio in Marcegaglia, Elle Emme è presente con l’appalto che coinvolge il maggior numero di lavoratori ed è entrata nel settore della logistica interna che le organizzazioni sindacali da tempo segnalano come problematico anche per le altre aziende presenti.

ECONOMIA

3-9 aprile 2025 RAVENNA&DINTORNI

AGENDA

Alla biblioteca Terzo Casadio si parla delle prospettive del porto

Giovedì 3 aprile alle 20.30, alla biblioteca Terzo Casadio di Porto Fuori si parlerà di porto e dei suoi sviluppi. Interverranno Mario Petrosino, direttore operativo Autorità portuale, Riccardo Sabadini, presidente Sapir, Luca Grilli, presidente della Compagnia Portuale. Conduce Guido Ceroni, presidente Università per adulti Bosi Maramotti (ed ex dirigente dell’Autorità portuale) e presenta Denis di Martino, direttore Cooperativa Portuale.

Un convegno sull’olio Brisighello per celebrarne il 50° anniversario

Per celebrare il Cinquantesimo anniversario del Brisighello, punta di diamante della propria produzione olearia, Cab Terra di Brisighella, in collaborazione con l’Accademia Nazionale dell’Olivo e dell’Olio, organizza un convegno nazionale dal titolo “L’olivicoltura e l’olio di Brisighella: dal passato al futuro”. L’evento si terrà sabato 5 aprile (dalle 9.30) nel refettorio del Convento dell’Osservanza di Brisighella, in via Fratelli Cardinali Cicognani 37. L’evento si aprirà con i saluti di Sergio Spada, presidente della Cab Terra di Brisighella. La giornata vedrà gli interventi di esperti del settore e docenti universitari.

Agricoltura e dissesto idrogeologico: se ne discute a Riolo Terme

Il primo evento di AgRiolo 2025, che si svolgerà l’11 e il 12 aprile, sarà il convegno del 4 aprile (alle 20) nella Sala Sante Ghinassi di Riolo Terme sul tema “Agricoltura e dissesto idrogeologico nella Valle del Senio”. Dopo i saluti istituzionali della sindaca Federica Malavolti e di Giovanni Gualtieri, presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della provincia di Ravenna, seguiranno gli interventi di Cinzia Alessandrini, responsabile Osservatorio Clima di Arpae, Rossano Montuschi, dirigente del Consorzio della Romagna Occidentale, Valtiero Mazzotti, dell’ssessorato Agricoltura della Regione. Concluderà l’incontro in videocolleamento Stefano Bonaccini, europarlamentare.

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10 / PRIMO PIANO

RAVENNA&DINTORNI 3-9 aprile 2025

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Una nuova opera di riquali cazione in Darsena è in procinto di partire. Tra ne aprile e inizio maggio sarà aperto il nuovo centro “Urban Padel Club”, situato in via Cherso 19. La struttura sportiva comprende un’area di 2mila metri quadrati e vedrà al suo interno due campi da padel (con il terzo in fase di progettazione), una palestra, un centro sioterapico, uno studio tatuaggi, un bar con club house e un parcheggio.

Il lotto è stato acquistato nel marzo del 2023 e i lavori sono iniziati a giugno 2024 con l’obbiettivo di mantenere in tanti aspetti la struttura originale del capannone costruito nel 1967. «Abbiamo mantenuto il più possibile la struttura industriale - afferma uno dei soci Francesco Rametta -, restaurando e verniciando anche i carriponte che fungono da arredamento. Abbiamo cercato una struttura che si sposasse con il padel, e quella selezionata è perfetta essendo dotata di un sof tto molto alto».

La struttura è molto ampia (2mila mq) ma all’avanguardia dal punto di vista qualitativo (campi certi cati World Padel Tour) e dal punto di vista energetico (classe energetica A4 per i campi e A3 per il resto).

Non solo partite tra amici, il centro ha in mente di organizzare corsi e diversi tornei all’anno grazie al contributo di sponsor di spessore come Cupra: «Cercheremo sicuramente di coinvolgere tante persone e siamo si-

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curi che gli amanti dello sport risponderanno presente – prosegue Rametta -. Il Padel è uno sport abbastanza semplice e che tutti possono imparare in fretta. Sta andando forte in tutto il mondo prendendo sempre più piede anche a Ravenna. Mi auguro che gli appassionati possano scegliere la nostra struttura per la qualità del servizio a 360 gradi che fornisce». Il centro, oltre al padel ospiterà anche un centro fisioterapico gestito da Lorenzo

Focaccia, una palestra curata dal gruppo Personal Training Pro Ptp, uno studio tatuaggi e un bar con relativa club house rialzata: «Il servizio ristorazione sarà attivo da colazione a dopo cena 7 giorni su 7 – affermano i gestori del bar del centro che prende il nome di Francis Cafè -. Faremo ovviamente anche pranzi con piatti freddi per atleti e aperitivi. La club house con vista sui campi è molto suggestiva e sarà

composta da tavoli, divani e tv». I soci di Urban Padel Club, alcuni dei quali hanno un background nel mondo dello sport, sono: Paolo Vallicelli, Francesco Fabbri, Francesco Rametta, Michele Vianello, Luca Amaducci e Alessandro Impera. Tutti i soci gestiranno il centro, in particolare Vianello, ex giocatore di tennis e maestro di padel, si occuperà della parte sportiva. Lorenzo Ferri

La pista usata un tempo dai cavalli diventerà un circuito per ciclismo e pattinaggio. Investimento di 2 milioni (fondi Pnrr) partito da una petizione

Entro l’inizio dell’estate (in ritardo di qualche mese) è attesa la conclusione dei lavori iniziati un anno fa per la realizzazione di un bike park all’ex ippodromo di Ravenna. L’intervento, del valore di 2,1 milioni di euro, è realizzato con fondi Pnrr da un raggruppamento di imprese guidato dal consorzio Cear.

L’intervento consiste nella realizzazione di un ciclodromo (bike park, appunto) in asfalto interamente scoperto, che insiste in gran parte sull’attuale pista dell’ex ippodromo – i percorsi sono stati previsti adattandoli al vecchio perimetro della pista dell’ippica che rimane così identi cabile – e in parte sull’area verde interna, nella sua parte a nord, nonché di una pista per pattinaggio. I circuiti sono concepiti per permettere gare ciclistiche lungo l’ovale o seguendo un percorso più articolato e sinuoso, ma anche percorsi di allenamento di lunghezza minore e anche per gli utenti più piccoli. Oltre al ciclismo sarà possibile praticare il pattinaggio a rotelle in un anello espressamente dedicato da 200 metri e in un tratto di pista promiscuo dove sarà possibile praticare entrambe le discipline.

La conformazione dei percorsi è concepita in modo tale che nel corso delle attività d’allenamento non ci sia impedimento alla fruizione dell’area verde interna in cui vengono praticate le altre attività: saranno sempre attivi ed agibili i campi da calcio attualmente esistenti.

A far partire il progetto è stata una petizione promossa dal comitato Amici del Ciclismo nel 2020.

RACCOLTA FONDI

Le opere del mosaicista Barberini in vendita per creare l’area “cross” Dal 4 aprile (inaugurazione alle 18) al 4 maggio la galleria a cielo aperto in via Zirardini ospiterà Cyclasy, il nuovo progetto artistico del mosaicista Luca Barberini in collaborazione con Ciclismo Ravenna, il sodalizio di appassionati della bici che ha promosso la realizzazione del bike park all’interno dell’ex ippodromo. Cyclasy è una serie di quattordici immagini di opere. Barberini celebra la bicicletta con uno stile inconfondibile: mosaici dai colori vivaci, dettagli pittorici essenziali e suggestioni fotografiche che si intrecciano in racconti visivi sospesi tra realtà e immaginazione. Con questo progetto, Barberini aderisce al crowdfunding promosso da Ciclismo Ravenna. Parte del ricavato derivante dalla vendita delle sue opere a tema bicicletta sarà destinato infatti alla realizzazione di un’area mountain bike e cross per bambini all’interno del nuovo bike park. Le opere saranno in vendita a partire dal 5 aprile allo studio Koko Mosaico in Via di Roma 136 a Ravenna.

Lo stato dei lavori a inizio aprile
Gli interni del nuovo Urban Padel Center. Nel riquadro Francesco Rametta

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Dal Bando Periferie quasi 13 milioni

Il Bando Periferie voluto dal Governo Conte ha destinato quasi 13 milioni di euro alla darsena di Ravenna: 3 per la passerella pedonale in legno lungo la sponda destra, uno per l’orangerie (vedi articolo sotto), 600mila per il pontile di accesso all’acqua, 8 per fogne e cablaggi e il resto per riqualificare i sottopassaggi della stazione e di piazza Moro. In alcuni casi i privati hanno rinunciato all’esecuzione delle opere anche per la difficoltà burocratica nel ottenere i contributi dallo Stato. In altri casi hanno fatto in autonomia.

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È un edi cio semplice dal punto di vista architettonico e realizzativo, costruito da zero con una struttura metallica che regge vetri e tamponature in policarbonato, ma ci sono voluti lo stesso sette anni per passare dall’approvazione del progetto alla messa in funzione. I lavori erano stati assegnati nell’ottobre del 2020 e sarebbero dovuti durare 180 giorni. Ora, però, l’orangerie di via Pag è pronta e la darsena di città a Ravenna avrà un nuovo spazio, atteso da tempo perché annunciato come qualcosa di diverso rispetto al contesto circostante. Il costo della realizzazione di un milione di euro è così ripartito: 150mila euro dal Comune che è proprietario dell’area e della struttura, 100mila dal gestore in cambio della concessio-

ne per nove anni, il resto dallo Stato. È uno dei progetti nati nell’ambito del processo di partecipazione dal basso messo in campo dal Comune a partire dal riordino degli orti di via Pag, in una zona ancora poco frequentata in destra canale, quella più vicina al ponte mobile, adiacente alla sede storica dell’ex Tiro a Segno. È uno dei progetti più originali compresi nel cosiddetto Bando Periferie, tra i pochi lungo il canale a sorgere su un’area comunale. Una temporanea sospensione del Bando, decisa dal governo Conte, è tra le ragioni dei ritardi. La traduzione italiana forse più aderente al termine francese orangerie potrebbe essere “giardino d’inverno”. L’idea iniziale era quella di uno spazio in grado di ospitare, oltre a ori

e piante, esposizioni così come veri e propri atelier per residenze d’artista. La gestione non sarà più della società Jem, che attualmente già gestisce il bar-ristorante nel parco della Rocca Brancaleone e no a poco tempo fa si occupava del ristorante Akami nel Darsena Pop Up. L’idea originale della serra-giardino è stata accantonata. I nuovi concessionari sono imprese specializzate in rigenerazione nei settori di moda e design: Regenesi (azienda che dal 2008 si dedica al recupero di materiali di post-consumo trasformandoli in oggetti e accessori moda) e Lamone (realtà specializzata nella gestione di progetti di sviluppo delle risorse umane con un focus sulla creazione di valore condiviso e ad impatto positivo).

Il Darsenale riapre la terrazza estiva

Da maggio degustazioni e dj set per godersi il tramonto affacciati sul canale Candiano

Il Darsenale si prepara alla stagione estiva, con la riapertura dell’ormai tradizionale terrazza esterna in legno, la presentazione del menù stagionale e un ricco calendario di eventi, tra musica e degustazioni «Da maggio tornerà attivo uno degli spot più amati della Darsena, la terrazza in legno del Darse nale, perfetta per godersi una cena o aperitivo davanti al tramonto estivo – commenta uno dei titolari Giovanni Baldini – grazie al completamento della passeggiata sul Candiano, la terrazza si inserisce alla perfezione nel nuovo panorama del quartiere, grazie alla coerenza di stile e materiali». A partire da venerdì 30 maggio l’area esterna del Darsenale ospiterà anche un dj set settimanale a cura di Elena Maz zavillani, conosciuta nella scena come “Lei” (@proprio__lei): «Si parte l’ultimo venerdì di maggio per dare il benvenuto all’estate –continua Baldini –, ma gli appun tamenti con il dj set di Lei conti nueranno per tutta la stagione». Tra le novità di quest’anno, anche una serie di degustazioni al tramonto, ogni mercoledì, che spa zieranno tra birrifici, distillerie e cantine locali, con appuntamenti dedicati al gin, alla birra, al vino e alle eccellenze del territorio,

La nuova gestione comunica l’avvio delle prime iniziative aperte al pubblico già durante la primavera, nella zona esterna della struttura. Gli spazi ospiteranno uno show room con laboratorio artigianale e tecnologico del cosiddetto upcycling, un processo creativo che consiste nel riutilizzare materiali di scarto per creare nuovi oggetti di valore; gli uffici delle società RegensTech e della Lamone, una piccola agorà per eventi dedicati ad arte, creatività, moda e design circolari, con apertura a cittadini e studenti interessati ai temi della rigenerazione. Verrà poi implementato un servizio di piccola ristorazione, ma al momento non c’è ancora un gestore. ( and.a. )

LE AZIENDE INFORMANO

abbinate a un taglierino di accompagnamento: «L’idea è quella di creare un’espe rienza sensoriale originale e suggestiva, grazie al connu bio tra prodotti di eccellen za, la cornice del Candiano e il sottofondo musicale of ferto dai vinili di Jean Music Room, lo storico negozio di dischi del centro città» spiega Baldini. Per quello che riguarda la proposta food, da mercoledì a domenica sarà presente anche una postazione fissa per l’asporto, che permetterà di gustare ovunque i piatti iconici del Darsenale (pizze, hamburger e tutte le specialità del menù estivo). Confermata anche la collaborazione con la Ravenna Music Race, la maratona in darsena in programma per il 20 giugno con un’edizione dedicata alla birra.

Proprio la birra è infatti uno dei fiori all’occhiello del Darsenale, che produce al suo interno l’ap prezzatissima “Birra Bizantina”. È possibile partecipare anche alle visite guidate allo stabilimento produttivo, per scoprire di più sulla nascita di un prodotto locale realizzato nel rispetto della tradizione. Il tour può essere prenotato online attraverso il sito web e le pagine social, in cui vengono condivisi anche gli aggiornamenti e il calendario aggiornato degli eventi.

Info: Darsenale - viale G. Bosi Maramotti - Ravenna tel. 392 3777 568 - www.darsenale.it - IG e FB a a a i e r per il

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La nuova struttura occuperà 1.200 mq sulla banchina I progettisti potranno inserire anche un bar e un ristorante

L’Autorità portuale di Ravenna, l’ente pubblico che governa lo scalo, amplierà la propria sede in via Antico Squero con un nuovo edi cio indipendente affacciato sull’acqua sulla banchina sinistra della darsena di città. L’investimento sarà di circa 4 milioni di euro per quello che è stato chiamato “edi cio eventi”, da realizzare accanto alla sede attuale inaugurata nel 2008 (progettata dallo studio SardelliniMarasca di Ancona). Il 14 aprile scadono i termini del concorso di progettazione, per luglio è prevista la proclamazione del vincitore.

La nuova struttura potrà coprire una super cie complessiva di circa 1.200 mq, si svilupperà su non più di tre piani fuori terra (escluso il piano terra) e potrà, in alternativa, avere un piano interrato. Gli spazi dovranno ospitare una sala convegni per almeno 150 posti a sedere con locali di servizio, alcuni uf ci e, a discrezione del progettista, anche un bar o un piccolo ristorante.

Il progetto non presenterà nessun collegamento diretto con l’edi cio principale, ma le proposte dovran-

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no prestare attenzione all’inserimento nel contesto urbano, al rapporto con l’acqua e alla riconoscibilità come parte del complesso esistente di Ap.

Le ragioni dell’investimento sono speci cate nei documenti del bando pubblico: «L’attuale sala convegni è insuf ciente per gli eventi dell’ente e gli spazi per uf ci della sede, comparati con l’aumento del numero di dipendenti, hanno portato al collocamento di alcune risorse in un fabbricato a Marina di Ravenna. Un fabbricato per la nuova sala convegni nelle vicinanze della sede potrebbe comprendere anche ulteriori locali per uf ci e comunque un nuovo spazio per eventi libererebbe dei locali nell’edi cio esistente».

Il concorso di progettazione si concluderà con l’approvazione della graduatoria e la distribuzione del montepremi che ammonta complessivamente a 350mila euro (da 280mila per il vincitore a 15mila per il quinto). A seguito del reperimento delle risorse finanziarie, la stazione appaltante potrà affidare la progettazione esecutiva al vincitore del bando. ( and.a. )

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Il progetto elaborato da Nuovo Studio per l’area ex Fiorentina di 8,5 ettari sulla sponda sinistra: servirebbero dieci anni e cento milioni di euro. L’architetto: «Una cittadella per 1.500 persone con i servizi quotidiani entro 15 minuti a piedi»

Una piazza pubblica, con un pro lo architettonico di pregio, che si affaccia sull’acqua della darsena di città è una di quelle suggestioni che Ravenna insegue da tempo. Ora c’è un progetto, un altro, che immagina come dare vita a quella suggestione. Gli architetti di Nuovo Studio di Ravenna hanno elaborato una proposta di riquali cazione del lotto noto come “area ex Fiorentina” sul lato sinistro del canale Candiano, 8,5 ettari nelle vicinanze della sede dell’Autorità portuale, compresi tra le vie Antico Squero, Montecatini, delle Industrie e Salona. L’area oggi è un parcheggio per camion. Un tempo ospitava

attività produttive legate alla lavorazione dei prodotti chimici. La costruzione del primo magazzino – a forma basilicale con tre navate di cui oggi rimane lo scheletro della struttura in legno – risale al 1905 come appendice al magazzino fosfati della Fabbrica dei Concimi Chimici. La proprietà di tutta l’area passa alla Montecatini nel 1925 (Montedison nel 1966) e dal 1975 alla Fiorentina srl.

«La proprietà della società oggi è frammentata fra 5-6 eredi del titolare – spiega l’architetto Emilio Rambelli di Nuovo Studio –, ma nessuno è interessato a intraprendere un percorso di riquali cazione. Ci è stato chiesto di elaborare una nostra proposta di rigenerazione per rendere più appetibile l’area per un eventuale acquirente. È stato stimolante perché la gura dell’architetto si è riappropriata di una centralità progettuale».

La posizione offre elementi di interesse: «Lo specchio d’acqua è proprio di fronte, la statale Romea per uscire dalla città è vicina ma al tempo stesso c’è la stazione ferroviaria e il centro città a distanza copribile a piedi. Inoltre per il tipo di imprese ospitate non dovrebbero essere necessarie boni che eccessivamente impattanti».

Ne è venuta fuori l’idea di una “cittadella”. Un quartiere in cui potrebbero risiedere circa 1.500 persone ispirato

al concetto di “città di 15 minuti”, reso popolare dalla sindaca di Parigi Anne Hidalgo: una teoria urbanistica molto in voga in tempi recenti secondo cui la struttura delle città ideale è quella policentrica in cui un residente trova una risposta alle necessità quotidiane entro una distanza percorribile in 15 minuti a piedi. «Ci siamo limitati a fare ragionamenti di buon senso – sintentizza Rambelli –: non hanno senso quartieri dormitorio dove ci sono solo case e poi tutti gli abitanti sono costretti a spostarsi per forza in auto per raggiungere qualunque servizio». Il citato buon senso si declina in un una piazza con spazi verdi – «Perché abbiamo perso l’abitudine di fare piazze nei nuovi insediamenti?» –, locali commerciali per uno sportello bancario e un piccolo supermercato a servizio dei residenti.

Senza dimenticare il recupero degli edi ci esistenti: «Il mantenimento dei manufatti con una reinterpretazione è un obbligo degli strumenti urbanistici. L’edi cio più alto potrebbe essere un albergo, un altro dei capannoni potrebbe avere una vocazione sportiva, quello di cui rimane solo l’anima di legno potrebbe anche restare così, conservato e illuminato dal basso per farne un landmark del quartiere. Oppure chiuderlo rivestito in vetro per uno spazio espositivo per eventi temporanei. È chiaro che sfruttato così non porta un’economia diretta, ma diventa un condensatore sociale che attira persone. Serve una visione di un certo tipo, quella che vediamo all’estero dove il privato costruisce un museo per la collettività e poi attorno realizza gli spazi residenziali».

Una visione ambiziosa che richiede tempi e risorse: «Compreso l’acquisto dell’area ci potrebbero servire cento milioni di euro e una decina di anni. Servirebbe un investitore unico, perché se si frammenta si nisce per avere solo piccole case. Ovviamente la portata di questo progetto non può essere appetibile per un piccolo imprenditore locale, servono fondi di investimento speci ci. Un gruppo romano sembra interessato».

Andrea Alberizia

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L’agenzia marittima Msc Italia trasferirà la propria sede di Ravenna, una delle 17 in Italia, da via Acquileia a un capannone dismesso di mille metri quadrati in darsena di città sulla banchina sulla sponda destra, tra il pub Darsenale e l’azienda Raviplast. L’immobile è stato acquistato circa un anno fa dall’immobiliare Classe Alta della famiglia Baldini, nei prossimi mesi dovrebbero iniziare i lavori di ristrutturazione per arrivare al completamento nel 2026.

La scelta di trasferirsi in darsena è stata fortemente voluta dalla dirigenza dell’agenzia e si è concretizzata con l’acquisto dell’immobile che Classe Alta aveva rilevato dalla ex Pansac con l’intento di ristrutturarlo per farne una serie di piccoli esercizi pubblici nel mondo enogastromico. Il progetto è rimasto invariato nella struttura principale: l’edi cio conserverà il suo aspetto esteriore ma avrà uf ci e si integrerà con l’ambiente circostante con l’intenzione di creare uno spazio che sia un tributo alla storia aziendale e alla cultura marinara. Qualche dettaglio della riquali cazione: due piani, separati nella parte centrale da una pavimentazione in vetro; arredi bianchi come nella sede di Genova; pannelli solari e colonnine per le ricariche delle auto.

La facciata rivolta verso l’acqua dell’immobile che o ter d M

La presenza di Msc a Ravenna risale a trent’anni fa quando fu rappresentata dalla società Seaways in qualità di subagenzia di Le Navi di Genova. Nel 2007 l’agente generale Le Navi ha ri-levato le quote della società entrando in par-

tecipazione e modi cando anche la ragione sociale in Agenzia Marittima Le Navi Seaways. A mag-gio 2024 la storica agenzia marittima Le Navi di Genova è diventata Msc Italia. Msc a Ravenna lavora con Tcr (Terminal container Ravenna, gruppo Sapir) e copre circa il 60 percento del volume di container movimentati nello scalo. Msc Italia occupa oggi seicento persone (di cui 415 a Genova), divise in 16 uf ci sparsi in 13 porti italiani, e ha fatturato 62,2 milioni di euro nel 2022 con un utile di 8,4 milioni.

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IL SIGARONE, SIMBOLO DIMENTICATO: PER CONAD LA PRIORITÀ È IL SUPERMERCATO

Il magazzino ex Sir attende una riqualificazione In stand-by anche i grattacieli dell’area ex Cmc

L’edi cio più emblematico del quartiere darsena a Ravenna è da considerare l’ex magazzino Sir (Società Interconsorziale Romagnola), noto come Sigarone per via della forma con copertura paraboloide. Del suo recupero se ne parla da circa quindici anni, ma ancora nulla si è mosso.

La proprietà dell’immobile è della società Corsini le cui quote sono divise a metà fra Immobiliare Platani e Cia-Conad. È il colosso della grande distribuzione il soggetto con le spalle più larghe per un nanziare una riquali cazione (fonti attendibili stimano circa tre milioni di euro per renderlo una sorta di piazza coperta mettendo in sicurezza la copertura e lasciandolo fruibile come spazio pubblico).

Al momento però da Conad non giungono notizie in tal senso. L’azienda che ha sede a Forlì è più intenzionata a mettere in moto il cantiere che porterà alla costruzione di un supermercato nell’area ex Cmc. Il progetto rmato dall’architetto Alessandro Bucci per il lotto dove una volta operava la Cooperativa muratori cementisti prevede anche degli spazi residenziali, ma al momento si cercano investitori. Sono comunque già iniziate le boni che propedeutiche ai lavori veri e propri.

Costruito nel 1956-57 come deposito di materiali chimici, grazie a una mobilitazione cittadina sfuggì alla demolizione e nel 2012 venne riconosciuto bene di interesse culturale dalla Soprintendenza.

RAVENNA&DINTORNI 3-9 aprile 2025

LA TESTIMONIANZA

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La trentenne Micol Ballerin sta inseguendo il sogno di visitare tutti i Paesi del mondo: «Ho vissuto un’esperienza simile in India...»

LA FOTO DELLA SETTIMANA

A cura di Luca Manservisi

L’antenna e la trasparenza

Continuano ad aggiornarsi le stime del terremoto che ha colpito il Sud-Est Asiatico lo scorso 28 maggio: il sisma, di magnitudo 7.7 e con epicentro in Myanmar ha causato gravi danni anche su territorio thailandese, portando a una stima totale di circa 10mila possibili vittime e enormi danni agli edi ci e infrastrutture dei paesi coinvolti.

Tra i testimoni del tragico evento, c’è anche una ravennate: Micol Ballerin, classe 1995, si trovava in vacanza con la famiglia in Thailandia durante il sisma. «Alloggiavamo al 28esimo piano di un grattacielo di Bangkok, ma per fortuna al momento della scossa (le 12.55 locali, ndr) ci trovavamo “solo” al settimo, in piscinaracconta Ballerin -. Ho visto l’acqua incresparsi, formando onde sempre più alte. Non capivo cosa stesse succedendo, ho alzato gli occhi al cielo e ho visto le quattro palazzine che circondavano il terrazzo oscillare. Bangkok non è una zona sismica e non ho pensato subito a un terremoto, credevo che l’hotel stesse crollando». La scossa è stata percepibile per poco più di 40 secondi, poi gli allarmi, le persone riversate in strada e la metropoli nel caos. «A quel punto non c’erano più dubbi, si trattava di scosse sismiche, ma gli ascensori erano fermi e le scale bloccate dal usso dell’evacuazione. Così siamo rimasti in attesa per qualche minuto, anche se non so quanto sia stato prudente, per poi correre in strada insieme agli altri sfollati, vestiti solo di costume e asciugamani. Tutti i nostri effetti erano al ventottesimo piano di un palazzo che stava perdendo pezzi da tutte le parti». Durante la discesa infatti Ballerin ha avuto modo di documentare le crepe su muri, pavimenti e sof tti e gli arredi a terra (in foto) accompagnati dal rumore d’acqua all’interno degli ascensori: «Non so dire se i danni fossero super ciali o strutturali, ma si tratta di una zona di recente costruzione, frutto per lo più di investimento cinese, con edi ci realizzati in fretta dell’aspetto non troppo solido. Abbiamo immediatamente pensato di cambiare hotel, ma non era possibile: la metro era stata chiusa e non c’erano taxi o tuktuk reperibili. La città era immobile e gli abitanti riversati in strada».

L’ordine di evacuazione è scattato intorno alle 13.30, ma il rientro negli alloggi è avvenuto solo in serata: «Nel tardo pomeriggio abbiamo convinto il manager a farci salire per recuperare soldi e documenti, ma gli ascensori erano rotti e ci siamo dovuti servire di quello di emergenza, utilizzato dai pompieri, concludendo con un tratto a piedi. Durante la giornata ci sono state nuove scosse di assestamento in Myanmar, non percepibili dalla Thailandia, e in serata la presidente Shinawatra ha dato il via libera per il rientro nelle proprie abitazioni».

Nonostante i gravi danni agli edi ci, e una stima parziale di quasi tremila morti, l’area metropolitana di Bangkok non sembra aver registrato incidenti particolari, ad eccezione del palazzo in costruzione crollato in zona Chatuchak (vicino al noto mercato), che ha trascinato sotto le macerie un centinaio di lavoratori (tra cui 11 vittime e circa 80 dispersi) e sul quale si indaga per l’utilizzo di materiali edili scadenti. «Al netto di tutto, siamo stati molto fortunati - commenta Ballerin -. la zona in cui alloggiavamo è vissuta prevalentemente da locali e l’atmosfera era tesa. Nell’entroterra della Thailandia non sono abituati a questi fenomeni e alcune scene sono state forti: gli anziani piangevano spaventati, e chi ha investito in quei condomini probabilmente si stava chiedendo se ha fatto la scelta giusta». A colpire è stata anche e soprattutto la velocità di ripresa della città, che già dal giorno seguente sembrava essere tornata attiva e piena di vita come sempre. Nonostante il naturale spavento, per Ballerin non si trattava della prima esperienza di terremoto: «È stato un terremoto molto più forte di quelli che mi è capitato di provare in Italia, come quello in Abruzzo o nel modenese, ma molto simile all’esperienza vissuta in India qualche anno fa. Mi trovavo in Kashmir e l’epicentro si è registrato in Pakistan, la sensazione è stata simile. Anche lì ci siamo riversati in strada, aspettando le comunicazioni uf ciali. Non ho avuto troppa paura. Mi è dispiaciuto per mia madre però, l’ho vista molto spaventata: dopo più di un anno trascorso in Australia con il mio ragazzo nalmente ci saremmo riviste, e per risparmiare ai miei genitori un viaggio così lungo e caotico ho scelto di incontrarci in Thailandia, un luogo tranquillo, a metà strada tra Europa e Oceania, che sicuramente avrebbero apprezzato per una vacanza. Proprio il giorno prima del terremoto la rassicuravo dicendo “ti preoccupi tanto e alla ne non succede mai niente...”».

«Tutta Bangkok si è paralizzata ma il giorno dopo sembrava non fosse successo nulla»

Lasciata la brutta esperienza alle spalle, oggi Ballerin si trova in Cina, alla scoperta della zona di Sichuan, proseguendo nel sogno di visitare tutti i quasi duecento Paesi del mondo (attualmente ne ha “spuntati” 94): «In realtà quella del terremoto non è l’esperienza più assurda che mi è capitata in viaggio: nel 2018 mi trovavo in Macedonia e decisi di fare una gita in giornata in Kosovo. Al rientro mi sequestrarono il passaporto, spacciandolo per falso. In cambio, mi avevano dato un foglio di via, che mi è stato letteralmente strappato davanti dalle autorità macedoni. Avevo poco più di 20 anni e mi sono ritrovata chiusa per ore in uno stanzino al con ne tra Kosovo e Macedonia, nché un poliziotto di nome Boris non ha avuto pietà di me e mi ha nascosta in un autobus, permettendomi di tornare a Skopje. Lì ho richiesto i documenti temporanei in ambasciata e ho dovuto “ricomprare” la mia stessa macchina fotogra ca per 10 euro dalla compagnia dei bus. Oggi ci rido su. Non penso che il Kosovo sia pericoloso, anzi, vorrei tornarci per rivalutarlo. Ho solo avuto sfortuna». Maria Vittoria Fariselli

Sicuramente non poteva passare inosservato il pilone alto trenta metri che è stato installato l’1 aprile, neanche fosse uno scherzo, nel mezzo del traf catissimo viale Randi di Ravenna.

Si tratta di una nuova torre di telefonia mobile a favore di Iliad, contro cui si erano già battuti alcuni cittadini raccogliendo, inutilmente, rme.

Il dibattito è sempre lo stesso: vogliamo la tecnologia, ci servono anche le antenne. Però non è neanche corretto sbrigarsela così. L’auspicio, in questi casi, è che possa perlomeno esserci il massimo della trasparenza e della comunicazione. Che il Comune, per esempio, possa convocare un’assemblea pubblica e far parlare esperti che possano cercare di tranquillizzare i cittadini sull’impatto di tali antenne. Oppure viene da pensare che di tranquillizzante, in realtà, ci sia ben poco...

SOLIDARIETÀ

Nella Traversara ferita torna la festa della “Primavera in ore” Opere d’arte all’asta per gli alluvionati

A Traversara di Bagnacavallo, a pochi mesi dalla devastante alluvione di settembre, torna l’attesa “Festa della Primavera in fiore”, che dal 4 al 13 aprile animerà con la sua quarantesima edizione il paese con un programma di appuntamenti culturali, gastronomici, musicali, sportivi e di solidarietà. La festa è organizzata nella zona parrocchiale e al campo sportivo della frazione dall’associazione Traversara in fiore. Spettacoli e stand saranno ospitati in un’area coperta e riscaldata.

Per l’occasione, più di 50 artisti animeranno gli spazi dell’ex asilo con mostre d’arte, installazioni, laboratori, incursioni musicali, danza, teatro, poesia. In programma un’asta finale delle opere d’arte: le donazioni raccolte in questo progetto (curato da Lucia Baldini e Margherita Tedaldi), andranno a beneficio di persone colpite dall’alluvione e alla piccola scuola d’arte di Traversara.

Nella nostra pagina Facebook un video di Viviella Costantino con alcune testimonianze dal paese, a sei mesi dall’alluvione (qui sotto un’immagine dei lavori sull’argine).

La nostra visita al nuovo “kolossal” del Museo San Domenico di Forlì

Inaugurata al Museo civico S. Domenico di Forlì lo scorso 23 febbraio, Il ritratto dell’artista. Il volto, la maschera, il sel e mantiene la promessa di essere una mostra sempre ampia con diversi pezzi autoriali di grande livello e un elenco di prestatori stupefacente. E gli esiti molto favorevoli dei visitatori danno ragione alle scelte.

Il soggetto, orecchiabile al grande pubblico, traccia lo sviluppo del tema dell’autoritratto dell’artista attraverso due millenni dal V secolo prima di Cristo no al 2013 con ampie digressioni introduttive e lungo il percorso. Si parte quindi dal mito di Narciso descritto nelle Metamorfosi ovidiane e si fa una prima tappa sul simbolismo dello specchio, tema che passa poi la mano alle maschere degli attori. In epoca tardoclassica, da apparato funzionale all’ampli cazione della voce esse diventano sinonimo di persona, il ruolo in cui l’attore si immedesima recitando. Ulteriore e successivo spin-off è la sezione dedicata alle gure allegoriche che hanno a che fare con gli specchi come la virtù della Prudenza e all’opposto la Vanitas. E stringendo il Medioevo che vede i ritratti umani agli esordi e in rari esempi di esecuzione, ci si allarga dal ‘400 in poi. In questo secolo infatti, l’accentuata considerazione dell’uomo - fatto a immagine di Dio, mediatore dei mondi e arte ce del proprio destino - fa prosperare autoritratti e ritratti di uomini e donne, artisti compresi. continua nella pagina seguente

Una foto dalla mostra di Forlì di Emanuele Rambaldi

A San Domenico no al 29 giugno

Info utili e biglietteria

La mostra “Il Ritratto dell’Artista. Nello specchio di Narciso. Il volto, la maschera, il selfie” prosegue al museo civico San Domenico di Forlì fino al 29 giugno.

Orario di visita: da lunedì a venerdì 9.30-19; sabato, domenica, giorni festivi: 9:30-20. La biglietteria chiude un’ora prima.

Biglietti a 14 euro (ridotto 12; bambini dai 6 ai 14 anni 5 euro; speciale famiglia 28 euro). Il biglietto consente anche la visita alla Pinacoteca del Museo Civico. Informazioni e prenotazioni tel. 0543.36217; mostraforli@ civita.art e www.mostremuseisandomenico.it.

Prosegue dalla prima pagina dell’inserto

Le sezioni che prendono in rassegna i secoli successivi si ampliano a comprendere non solo autoritratti o ritratti di artisti ma anche di persone varie. La rappresentazione o autorappresentazione degli umani presenta declinazioni diverse nelle varie epoche avendo a che fare con lo status, la religione, i generi, gli ideali estetici e molti altri piani della società. Tutto questo in mostra no al secolo scorsouna sezione che no agli anni del dopoguerra è molto ampia - e che si conclude con un riassunto di poche opere per gli ultimi 60 anni includendo fra gli altri Pistoletto, Marina Abramovic, Chuck Close e Bill Viola

Il pregio della mostra sta quindi nell’offrire l’occasione di ammirare alcune opere di grande pregio assieme ad altre semisconosciute ma che gli intenditori possono apprezzare perchè raramente esposte. E questo senza stare a sottilizzare sulle scelte che ha preso il comitato di curatela - composto da Cristina Acidini, Fernando Mazzocca, Francesco Parisi e Paola Re ce sotto la direzione di Gianfranco Brunelli - perchè un grande tema come questo poteva in effetti scendere in mille rivoli di approfondimento.

L’introduzione quindi è af data alla prima grande sala in cui viene affrontato il mito di Narciso n dalle prime immagini degli affreschi pompeiani che dialogano con rare edizioni delle Metamorfosi di Ovidio, l’opera che narra la fabula tragica dell’uomo innamorato della propria immagine ri essa in uno specchio d’acqua. Alcune opere rendono le varianti dello stesso soggetto attraverso i secoli: fra queste si segnala Tintoretto, un gesso di Lorenzo Bartolini di inizio ‘800 e un grande arazzo (1971) eseguito su bozzetto di Corrado Cagli e conservato al Senato della Repubblica.

La seconda sezione, anticipata in parte in questo salone, introduce specchi, maschere e volti attraverso una serie di opere classiche come maschere ttili - di cui una del V secolo a.C proveniente da

Megara Hyblaea - volti di Gorgone, rilievi funerari e specchi realizzati tirando a lucido una super cie metallica. Si prosegue quindi attraverso una scansione cronologica nell’Alto e Basso Medioevo in cui i ritratti sono rari almeno no al ‘300. L’idea generale di questa epoca è che le presenze umane siano evanescenti a confronto col centro persistente dell’immagine unica divina. Prima che le mutate condizioni economiche portino alla ribalta la classe borghese che a buon diritto chiederà di essere ricordata nel tempo tramite la ritrattistica, contiamo sulle dita gli esempi di ritratti; e soprattutto di autoritratti da parte di artisti. Purtroppo considerati poco più di artigiani, è già molto se di loro ci si ricordava del nome. Prima ancora che Wiligelmo a Modena utilizzasse un breve verso per esprimere l’autoconsiderazione della propria bravura, vediamo in mostra un raro esempio dell’VIII secolo, in cui lo scultore si autorappresenta in modo simbolico ma non meno orgoglioso del proprio lavoro. Sempre a pianoterra si adatta la quinta sezione che con soggetti complessi tematizza le allegorie di Prudenza e Vanitas con esempi per la maggior parte datati fra ‘500 e ‘600. La prima è una delle virtù cardinali, tratta fra quelle che possiedono le persone che agiscono il bene: tiene sempre uno specchio in mano perchè solo la conoscenza di sé - quella di cui parlava Socrate - permette di distinguere il male dal bene, il vero dal falso, alla luce della verità divina. Al

contrario il concetto della Vanitas, erede del mito di Narciso, utilizza lo specchio per godere della propria immagine, dimenticando l’inconsistenza temporale della bellezza o della vita. Fra le varie opere va ricordata la Venere di Tiziano che introduce il concetto dell’amore di Marsilio Ficino - losofo della corte medicea - e la sua duplice lettura di amore celeste e terrestre. Se Prudenza agisce seguendo le coordinate dell’amore più puro, in effetti la Vanitas è glia di un amore sbagliato, eccessivo perchè diretto verso le cose terrene. Le sezioni al piano superiore si aprono cone la magni ca Presentazione al tempio di Bellini: come in numerose delle opere seguenti, l’artista si autoritrae in funzione di “io narrante” che commenta il signi cato morale dell’opera oppure come testimone. O anche in modo da sottilineare la propria eccezionalità di creatore in un contesto - quello del Rinascimento - in cui l’artista distaccandosi dal ruolo di artigiano assume le caratteristiche di intellettuale. Difcile selezionare un percorso all’interno delle sezioni che illustrano dal ‘400 al ‘600 fra le numerose opere di Lorenzo Lotto, Lucas Cranach il Giovane, Pontorno, Bernardino Licinio, Jusepe de Ribera, Bernini e Velàzquez. La raccomandazione è quella di non perdersi i disegni - meravigliosi ma meno eclattanti dei dipinti - di mano del Parmigianino, Palma il Giovane, Dürer, Ottavio Leoni e le incisioni di Rembrandt. Nella sezione c’è anche un

noto autoritratto alla spinetta di Sofonisba Anguissola che si autorappresenta secondo le coordinate della nobildonna, quasi a stemperare i dubbi della compatibilità del proprio genere con un mestiere in cui le donne erano considerate eccezioni.

Di nuovo il rilancio dei ritratti e autoritratti fra Sette e Ottocento raduna prove encomiabili: forse manca la ritrattista settecentesca Rosalba Carriera ma la plètora di ottime prove di Canova, Thorvaldsen, Füssli, Gaspare Landi, Francesco Hayez, il Piccio, Ingres e Fattori e numerosi altri, rende chiara l’oscillazione del gusto fra visioni idealizzanti, derive verso il Sublime, esplorazioni oniriche, recuperi del reale e marcati inserimenti da parte degli artisti in precisi contesti storici. Un’opera di questa sezione - l’autoritratto di Emile Bernard con turbante giallo - è l’unica a rimandare alle sperimentazioni post-impressioniste che chiudono il secolo e rilanciano verso le Avanguardie del ‘900, assenti in mostra perché poco incisive sul piano italiano con l’unica eccezione del Futurismo.

Il Narciso nello specchio del ‘900, allestito all’ultimo piano con opere di vari artisti italiani fra cui Alberto

Martini, Balla, Sironi, Virgilio Guidi, Severini, Felice Carena e Antonio Donghi, acquista riverberi diversi a seconda del contesto politico e artistico del momento.

L’autoritratto di Bucci fra altri pittori sui ponteggi ad esempio testimonia la rinnovata attenzione dell’epoca alla dimensione della bottega antica, attiva nell’esecuzione di opere al servizio della comunità. Di tutt’altro avviso è la rarefazione degli autoritratti di Donghi e Virgilio Guidi ispirati o creati all’interno del gruppo di Novecento che riprendeva la tradizione classica italiana nel primo decennio del fascismo. In ne, l’autoritratto di De Chirico chiosa un ultimo aspetto dell’individualismo dei nuovi tempi, quando un artista - Narciso redivivo - continua genialmente a citare in modo atemporale la grande storia dell’arte e la propria.

Serena Simoni

LE ALTRE MOSTRE DI APRILE IN ROMAGNA

Ultimi giorni con i “maestri della fotogra a”

Ultimi giorni per poter vedere a Riccione la mostra fotografica “Jacques Henri Lartigue e André Kertész. Maestri della fotografia moderna”, a Villa Mussolini fino al 6 aprile.

A Cesena il paesaggio di Loi e Venturi

Fino al 19 aprile prosegue alla Galleria Pescheria di Cesena la mostra “AVVICINARSI: Paesaggio inevitabile” degli artisti di fama Edoardo Loi e Ricardo Aleodor Venturi.

L’omaggio a Giacinto Cerone del Mic

Fino al 27 aprile al Mic di Faenza la mostra dedicata a Giacinto Cerone, a cura del critico d’arte Marco Tonelli, che “riscopre” l’artista e raggruppa oltre quaranta sculture di vari materiali e periodi, più una serie di oltre trenta disegni.

L’archivio dei Motus al museo di Rimini

Fino al 4 maggio al Museo della Città di Rimini la mostra in cui Motus racconta oltre 30 anni di attività. La compagnia teatrale espone per la prima volta l’Archivio Motus attraverso video, documenti sonori, testi, fotografie e materiali grafici.

A San Marino i capolavori mai esposti

Prosegue fino al 30 aprile a San Marino “I capolavori del patrimonio nascosto. Opere d’arte da collezioni private”: in mostra a Palazzo Sums un corpus di lavori di eccezionale valore legati dal filo rosso della “notifica”, opere che, in quanto private, non sono state mai esposte.

A Imola inaugura la dedica a Germano Sartelli

Inaugura venerdì 11 aprile la grande mostra retrospettiva dedicata a Germano Sartelli che Imola Musei dedica all’artista imolese in occasione del centenario della nascita, allestita negli spazi espositivi del Museo San Domenico fino al 13 luglio 2025. “Germano Sartelli. L’incanto della materia”, curata da Claudio Spadoni, riassume l’intero percorso creativo dell’artista con più di settanta opere, dai precocissimi collages della seconda metà degli anni Cinquanta alle grandi sculture in corten e alle carte lavorate della sua ultima stagione.

l’anticipazione

Il mondo delle serie tv si dà appuntamento a Rimini e Riccione

La prima edizione dell’Italian Global Series Festival vedrà tra gli ospiti Carlo Verdone ed Evangeline Lilly di Lost In programma anche la reunion dei “Cesaroni” e incontri con Marco Bellocchio e Michele Placido

Otto giorni in Romagna con gli artisti e le produzioni delle ction e una vetrina internazionale per valorizzare le meraviglie dell’Italia. Dal 21 al 28 giugno al Palariccione, al Multiplex Cinepalace di Riccione, e al Teatro Galli e al Cinema Fulgor di Rimini si svolgerà la prima edizione di Italian Global Series Festival, manifestazione promossa da APA – Associazione Produttori Audiovisivi e diretta da Marco Spagnoli, che ha l’obiettivo ambizioso di dare visibilità a un genere cinematogra co tra i più amati e seguiti dal grande pubblico, raccogliendo contemporaneamente l’eredità di RomaFictionFest.

Durante la presentazione in conferenza stampa a Roma, a cui ha partecipato anche il presidente della Regione Emilia-Romagna Michele De Pascale, sono state annunciate la data di svolgimento e le prime informazioni in cui sono state confermate la presentazione delle migliori serie internazionali, e le anteprime che animeranno un programma che si preannuncia importante.

Già annunciate quelle de “Il Paradiso delle signore”, “Balene”, “Blanca 3”, “Cuori 3”, “I casi dell’avvocato Guerrieri” (con Alessandro Gassmann), “Come un padre” (con Carmine Recano), “Estranei” (con Elena Radonicich, Ricky Memphis, Giulio Scarpati e Isabella Ferrari), “L’altro ispettore” (con Alessio Vassallo) e “Le libere donne” (con Lino Guanciale). Sarà anche annunciato il protagonista del lm “Battiato, il lungo Viaggio”, dedicato al cantautore siciliano.

Nel calendario del festival anche la reunion dei Cesaroni il 21 giugno, i focus su Sandokan e con il cast di Mare fuori. Previsti inoltre incontri con i grandi protagonisti della settima arte: da Marco Bellocchio in dialogo con Alberto Barbera a Michele Placido che converserà

con Giulio Base. Altro momento blasonato sarà l’Excellence Award, riconoscimento che verrà conferito ad alcuni artisti: Carlo Verdone per la serie Vita da Carlo, Adjoah Ando (Bridgerton), Evangeline Lilly (Lost), Giorgio Moroder e Elena So a Ricci, prima madrina del RomaFictionFest.

Fino al 4 maggio sarà in ne possibile partecipare al bando del Concorso internazionale, a cui potranno esse-

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Tra gli ospiti del festival anche Evangeline Lilly, qui nei panni di Kate nella celebre serie tv Lost

re iscritte serie, serie limitate, comedy e tv movie. Anche le ction italiane avranno un premio dedicato, assegnato ai titoli distribuiti in Italia tra il 1° giugno 2024 e il 31 maggio 2025.

L’Italian Global Series Festival è ideato e organizzato da APA, con il supporto del Ministero della Cultura, della Siae e di Agis. La radio ufficiale del Festival è Rai Radio2.

“Buon compleanno Zvanì”: San Mauro celebra il concittadino Giovanni Pascoli

Il Comune di San Mauro Pascoli celebra l’illustre concittadino Giovanni Pascoli nel 170esimo anniversario della nascita. Il poeta nacque a San Mauro, allora San Mauro di Romagna, il 31 dicembre 1855 e morì nel 1912. La salma è sepolta a Castelvecchio di Barga. L’amministrazione comunale ha predisposto un programma di eventi per il 2025, coinvolgendo cittadini, scuole, associazioni e studiosi, con un logo ideato da Enzo Grassi, l’immagine stilizzata del poeta da giovane e le due date, 1855 e 2025.

Entrando nel vivo del programma, sabato 10 maggio verranno presentati i volumi “Pascoli, Poemi del Risorgimento” a cura di Giovanni Barberi Squarotti e “Pascoli e le arti” a cura di Massimo Castoldi e Gianfranca Lavezzi. Nella Sala delle Tinaie di Villa Torlonia da giugno a settembre sarà ospitata una mostra d’arte contemporanea realizzata con materiali vegetali e di recupero. In luglio e agosto, la consueta rassegna Il Giardino della Poesia-Edizione del 170esimo, a cura di Sammauroindustria. A Villa Torlonia Parco Poesia Pascoli, tutti i giovedì di luglio e agosto si terranno gli itinerari pascoliani serali “Indagine sul delitto Pascoli”.

Il 12 ottobre il convegno internazionale di studi dell’Accademia Pascoliana su Pascoli e le figure femminili tra vita e letteratura e, in occasione della Fiera di San Crispino, un convegno e contestuale presentazione al pubblico del Progetto “Pascoli A.I. - In dialogo con Giovanni Pascoli”. Al teatro di Villa Torlonia, in autunno, è in fase di definizione la proiezione del film Rai “Zvanì. Il romanzo familiare di Giovanni Pascoli” di Giuseppe Piccioni, il film Rai girato a Villa Torlonia con riprese a ottobre 2024. A fine dicembre concerto di fine anno “Buon compleanno Zvanì”. Fino al 31 maggio è inoltre in svolgimento anche la mostra “Cara Du. Ida Pascoli nelle lettere del fratello” al Museo Casa Pascoli (con le carte del Fondo Murari dell’Accademia Pascoliana).

3-9 aprile 2025 RAVENNA&DINTORNI

Sono iniziati i lavori per realizzare a Cervia il primo “giardino della salute”, un ambiente in grado di accogliere anche persone con fragilità, insieme alle loro famiglie. Il nuovo giardino occuperà una parte del Parco Volontari Donatori di Sangue, in via Ippolito Nievo, a pochi passi dall’Ospedale San Giorgio. I lavori dovrebbero terminare prima dell’avvio della stagione estiva. Il progetto, che costa complessivamente 65.000 euro, è stato finanziato per 10.000 euro dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e per la restante parte dal Comune di Cervia. La realizzazione del giardino si inserisce nell’articolato progetto di “Cervia città amica delle persone con demenza”, che ha già lasciato alcuni segni nel percorso di trasformazione culturale in atto, tra cui le panchine della speranza, distribuite in undici parchi della città. Il giardino avrà una sentieristica interna di facile percorribilità, arredi per facilitare la fruizione in autonomia delle persone più fragili, zone ombreggiate con pergolati e una piazzetta centrale che sarà il fulcro del giardino e punto privilegiato di incontro. La nuova area verde potrà ospitare anche progetti e iniziative legati alla promozione della salute e del benessere. Si prevede anche l’arricchimento ambientale con alberi, siepi e fioriere provviste di irrigazione, selezionando piante aromatiche o odorose che stimolano i sensi, risultano attrattive per gli insetti e richiamano alla memoria esperienze passate. SALUTE

INTEGRAZIONE

Si cercano volontari per insegnare l’italiano agli stranieri

La scuola Penny Wirton di Faenza lancia una call per reclutare nuovi volontari per aiutare le persone di origine straniera a imparare la lingua italiana. L’associazione fa parte della rete Penny Wirton, la scuola di Roma fondata da Eraldo Affinati e Anna Luce Lenzi nel 2008. Tra pochi giorni un gruppo di giovani volontari aprirà una nuova Penny Wirton anche a Brisighella (inaugurazione sabato 12 aprile alle ore 17 al circolo Anspi in via Fossa 12). Per maggiori informazioni e per proporsi come volontario: gloria.ghetti@gmail.com – 3356510105.

Ora si può chiamare il 112, numero unico per la richiesta di intervento Si è completata nei giorni scorsi in Emilia-Romagna l’attivazione del Numero Unico Europeo di Emergenza 112. Si tratta del numero di telefono che permette, componendo il 112, di richiedere l’intervento della Polizia, dei Carabinieri, dei Vigili del fuoco, del Soccorso sanitario e del Soccorso in mare. La sua introduzione, con tempi diversi sull’intero territorio nazionale, recepisce la direttiva dell’Unione europea finalizzata ad armonizzare i servizi di emergenza e a permettere a chiunque si trovi sul suolo europeo di effettuare chiamate di emergenza componendo un unico numero di telefono valido in tutti gli Stati membri.

WEB & SOCIAL

Notizie e curiosità da Ravennaedintorni.it

Un parcheggio per il parco Baronio

Sulla nostra pagina Facebook non ha ottenuto commenti entusiastici - usiamo un eufemismo - l’inaugurazione del nuovo parcheggio del parco Baronio, a Ravenna. Un investimento di quasi mezzo milione di euro (provenienti da fondi europei) per 96 posti auto, lampioni e nuove alberature. Tutto bene, ci mancherebbe. Ma in fondo l’auto da quelle parti si poteva parcheggiare anche prima e piuttosto i cittadini si aspettavano qualche miglioramento al parco, da un’area giochi per bambini no al bar-chalet che era previsto a bordo lago nel progetto originale...

A CERVIA AL VIA I LAVORI PER IL PRIMO GIARDINO PER PERSONE FRAGILI
di Michelacci D. & E.

RAVENNA&DINTORNI 3-9 aprile 2025

e r a

TEMPO LIBERO/2

Una giornata in bicicletta alla scoperta del canale Naviglio Zanelli

ercatini d set usica dal i o e ap art alle escherie della occa una ostra oto ra ca che prende ita

Il centro storico di Lugo si prepara ad accogliere la 37esima edizione del Lugo Vintage Festival. Sabato 5 e domenica 6 aprile le strade, le piazze e le storiche Pescherie della Rocca si animeranno tra mostre, dj-set, live music e iniziative dedicate alla moda sostenibile. La città si trasformerà in una sorta di archivio a cielo aperto di articoli di modernariato, collezionismo, abiti e accessori vintage, con quasi 2 km di spazi espositivi.

Per quanto riguarda gli eventi, si parte in anteprima venerdí 4 aprile al “Balera Boutique”, un negozio s tto del Pavaglione (ex La Calza) rinominato “Analogico Spazio Ef mero” e riconvertito per l’occasione dall’associazione “12 pollici social club” in uno spazio culturale, con dj-set, installazioni, podcast dal vivo e spazio interviste. Dalle 19 alle 24 musica elettronica e angolo drink per anticipare la festa vintage del weekend. Lo spazio sarà attivo in entrambi i giorni del festival con un tto programma.

Nella stessa serata verrà inaugurata la mostra “Pictures of You” alle Pescherie della Rocca, che aprirà poi al pubblico alle 10 del giorno dopo, quando alle 17 si terrà anche un concerto omaggio a Bruce Springsteen. In mostra più di 50 fotogra e scattate dal celebre Henry Ruggeri ad artisti come Pearl Jam, Foo Fighters,

BENESSERE

Rolling Stones, Ramones, Madonna. Grazie alla tecnologia fornita dall’app, inquadrando ogni fotogra a, appariranno direttamente sul telefono dei visitatori in realtà aumentata i contributi video che erano stati realizzati appositamente da Massimo Cotto, protagonista della storia del giornalismo musicale.

Sabato e domenica sotto le logge del Pavaglione, sempre utilizzando un negozio s tto, vicino al Bar Smile si terrà “Cambiamo la moda” con alcune classi del polo tecnico che organizzano il primo swap party per adolescenti: tutti i ragazzi tra i 13 e 30 anni che abbiano un capo o accessorio che non portano piú sono invitati a portarlo allo stand e a scambiarlo con un altro. In occasione del festival riapre da Angelo un’area dedicata a chi cerca moda vintage a prezzi accessibili.

Tra gli altri eventi: al Salone Estense, sabato alle ore 16.30 presentazione della monogra a Un’estate lunga 10 anni, dedicata alla Scuderia Diemme di Lugo, con l’autore Enrico Borghi (cronista di MotoGP su RAI Radio1) e interventi della famiglia Melandri e di piloti e team dell’epoca.

Domenica 6 aprile chiusura del festival alle Pescherie della Rocca alle ore 17 con un dj-set di Alteria, nota vj di Virgin Radio appositamente a Lugo per la mostra.

Parte la nuova stagione termale di Riolo, tra acqua calda e fanghi sorgivi Il 6 aprile l’anteprima all’insegna della musica

Parte lunedì 7 aprile la nuova stagione delle Terme di Riolo, con una proposta trasversale che passa dal benessere a 360 gradi e arriva fino alle tradizionali cure termali. L’inaugurazione avverrà il giorno prima, domenica 6 aprile, con un’anteprima speciale all’insegna della cultura che vedrà protagoniste la Scuola di Musica Inno alla Gioia e la Bologna Sinfonica, tra concerti e performance. Fiore all’occhiello dello stabilimento di Riolo sarà ancora una volta la grande piscina termale, capace di ospitare fino a 120 persone. L’immersione completa permette di godere dei benefici dell’acqua salsobromoiodica, in una temperatura costante di circa 34 gradi. L’acqua di Riolo proviene da una sessantina di sorgenti della vicina Vena del Gesso e sgorga naturalmente a circa 23 gradi passando attraverso vari strati di roccia, depositi di calcare, diaspro, macigno e argilla, acquisendone le proprietà medicamentose riconosciute ufficialmente dal Ministero della Salute. Oltre alla piscina, negli ultimi anni è stata istituita e implementata un’area completamente dedicata al benessere, con spa, bagno turco, docce emozionali e stanza relax, oltre alla possibilità di usufruire di una serie di massaggi e trattamenti viso e corpo.

Le Terme di Riolo dispongono inoltre dell’unico fango termale sorgivo della regione, prelevato direttamente dai “vulcanetti” di Bergullo. I benefici del trattamento si spaziano tra funzioni estetiche e distensive per gli sportivi al trattamento vascolare e delle malattie reumatiche. al r ee e a i a e

Domenica 6 aprile si andrà alla scoperta del percorso ciclabile che corre lungo il tratto del Canale Naviglio tra Faenza e Bagnacavallo: un’infrastruttura che trae le sue origini nel lontano 18esimo secolo, quando il Conte Scipione Zanelli sognava di collegare il Mar Tirreno e il Mar Adriatico attraverso una nuova via d’acqua. Il progetto futuristico non si realizzò del tutto, ma almeno il collegamento tra Faenza e il mare Adriatico fu assicurato dalla costruzione di un canale che prese il nome del suo progettista. L’antico canale, che oggi è di proprietà del Comune di Faenza, si sviluppa lungo il territorio romagnolo di pianura, fra i comuni di Faenza, Cotignola, Bagnacavallo, Alfonsine, fino a sfociare nel Canale Destra Reno ed è al momento al centro di un progetto di valorizzazione e riqualificazione reso possibile da un finanziamento della Regione Emilia-Romagna. La ciclo-escursione verrà effettuata lungo un percorso di circa 25 km (andata), pianeggiante, su pista ciclabile (stradelli asfaltati che fiancheggiano il canale). Il ritrovo è fissato alle 9 a Faenza, nel parcheggio di Via San Giuliano (ingresso sud del Parco del Tondo). I partecipanti dovranno presentarsi con la propria bicicletta. Durante la giornata un tecnico scorterà il gruppo, assistendo i ciclo-turisti in caso di forature o piccoli inconvenienti meccanici. La conclusione della biciclettata è prevista per le 13 circa, con tappa finale all’Ecomuseo delle Erbe Palustri di Villanova di Bagnacavallo. Qui i partecipanti avranno la possibilità di pranzare al sacco oppure – previa prenotazione al momento dell’iscrizione – all’adiacente Locanda dell’Allegra Mutanda (menu a 15 euro: primo, secondo, dolce, bevande; gratuito per i bambini). Il rientro sarà libero, in autonomia. Il gruppo di partecipanti verrà accompagnato da una guida ciclo-turistica e durante il percorso alcuni esperti illustreranno i punti di interesse storico-culturali e paesaggistici. Chi non ha fretta di rientrare, nel pomeriggio potrà inoltre visitare le esposizioni dell’Ecomuseo delle Erbe Palustri e partecipare ai giochi all’aperto organizzati dall’Associazione Culturale Civiltà delle Erbe Palustri. L’iniziativa è a partecipazione gratuita, ma a numero chiuso. Si consiglia di prenotare con anticipo tramite una delle seguenti modalità: mail a info@ceasromagnafaentina.it; messaggio WhatsApp al numero 329 2107564; compilazione modulo online pubblicato sul sito del Ceas. Tornano le iniziative dei “vicini di via de Tomai”

Anche nel mese di aprile, a Ravenna proseguono le iniziative de i “Vicini Vicini di via de Tomai” con i consueti incontri nel fine settimana dedicati alla cucina e all’arte. Sabato 5 aprile alle 18 ci sarà l’incontro dedicato alla letteratura “I giardini di Emily e i fiori di Rosella”, una passeggiata tra le poesie di Emily Dickinson, voce narrante Cecilia Garzanti. Necessaria la prenotazione, massimo 20 persone. Seguirà una piccola cena. Domenica 6, alle 12,30 a casa di Rosella, “Il pranzo della domenica” per sostenere il progetto solidale Piatto Sospeso e nel pomeriggio dalle 16 alle 19 si potrà partecipare a “La cucina delle regioni-cosa c’è in frigorifero”, corso di cucina tipica regionale per esplodere i diversi sapori dell’Italia, a cura dell’Associazione scuola di cucina “Saperi e sapori”. Al termine si assaggeranno i piatti autoprodotti. Prenotazione obbligatoria, massimo 10 persone. Le iniziative sono aperte a tutta la cittadinanza su prenotazione entro venerdì 4 aprile al numero 348 1539975.

Aperture speciali per le Case della Memoria e i Musei di personalità illustri: nove in provincia

Sono nove le realtà della provincia di Ravenna (su 35 della regione) che prendono parte alle Giornate Internazionali delle Case della Memoria e dei Musei di personalità illustri che si terranno in tutto il mondo il 5 e 6 aprile. In totale sono 143, in 19 regioni italiane, le strutture che hanno aderito all’invito dell’Associazione Nazionale Case della Memoria. Sul sito www.casedellamemoria.it l’elenco delle case partecipanti con tutti i dettagli. Aperture speciali in provincia sono in programma ad Alfonsine alla Casa Museo Vincenzo Monti, a Faenza alla Casa Museo Gian Franco Morini, alla Raffaelle Bendandi, alla Liverani Paolo e a Palazzo Milzetti; a Bagnara di Romagna al Museo Pietro Mascagni. Tra le iniziative più originali quelle del Museo Francesco Baracca di Lugo (dove sarà aperta, domenica 6, con visite guidate anche Casa Rossini) con visite gratuite nella giornata di sabato, quando verranno inoltre presentate tre incisioni di Giulio Ruffini che omaggiano Baracca. Alla Casa museo Guerrino Tramonti di Faenza sabato e domenica visita accompagnata da familiari dell’artista: il figlio che tuttora vive nella casa in cui è nato aprirà ai visitatori e li accompagnerà nelle sale allestite da Guerrino Tramonti nel 1987 e ai nuovi percorsi espositivi ampliati nel tempo o allestiti per l’occasione. Con partenza alle ore 11.30 e alle ore 16 sarà poi Alessandro Porri, storico dell’arte e guida turistica, ad accompagnare i visitatori in passeggiata ai luoghi faentini di Guerrino Tramonti e degli artisti dell’epoca (prenotazione al 338 5786235 o museo@tramontiguerrino.it).

TEMPO LIBERO/1

INCONTRI

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La rassegna curata da Ivano Mazzani parte il 5 aprile con una riflessione sulla società che tende a stereotipare

Torna la rassegna del sabato curata da Ivano Mazzani, nata per sottolineare il valore comunitario della cultura grazie a un rapporto diretto tra relatori, ospiti e cittadini spettatori. L’appuntamento quest’anno è alla libreria Scattisparsi di via Sant’Agata, in centro a Ravenna. Sono otto gli incontri in programma nei ne settimana di aprile e maggio (sempre dalle ore 18), in un calendario che spazia dalla loso a alla cucina, passando per tecnologia, intelligenza arti ciale e sport. “I sabati di Scattisparsi” partono il 5 aprile con Igor Pelgref (nella foto), docente dell’Università di Verona e delle Scuole Superiori di Bologna, in dialogo con Gabriele Scardovi, coordinatore Gruppo di Filoso a di Ravenna, già ricercatore del Dipartimento di Filoso a dell’Università di Bologna. Si parlerà di quella che oggi viene de nita come la società automatica, che tende a rendere uniforme e stereotipato ogni lato dell’esistente: il lavoro, la vita psichica, il tempo libero. Seguendo le linee più recenti della ricerca di Igor Pelgref , la conversazione con Gabriele Scardovi toccherà i temi dell’automatismo, della tecnica, della macchina e del corpo, nelle loro reciproche implicazioni.

La rassegna prosegue sabato 12 aprile con Nephesh – il cimitero è un teatro, un incontro di approfondimento sulla performance itinerante di Alessandro Renda e Tahar Lamri che è in scena no al 13 aprile al cimitero monumentale di Ravenna. All’incontro saranno presenti gli autori.

Sabato 19 si parlerà di Utilità dell’inutile – ascesa e caduta delle Torri Hamon in un incontro dedicato alla storia di due «simboli decapitati della città» come sottolinea lo stesso Mazzani. Alberto Giorgio Cassani, docente di Architettura all’Accademia di Belle

Arti di Ravenna dialogherà con Walter Costa, artista, editor indipendente e fondatore dello studio Tiratura.

L’ultimo appuntamento di aprile, quello di sabato 26 sarà incentrato su Faust-Paracelso, Georg Wilhelm Pabst fra arte e potere, tecnica e barbarie e approfondirà l’opera del regista austriaco con Paolo Cavassini, ricercatore e divulgatore storico.

Maggio si apre con una ri essione su Tradizione e innovazione a Tavola… sabato 3, alla presenza della presidente Associazione Insegnanti Cucina Italiana Angela Schiavina, e Franco Chiarini, Accademia Italiana Della Cucina. Il 10 si passa allo sport con Forsennarsi – O del Perché Correre Centinaia di Chilometri Senza Alcun Motivo: il giornalista di Runner’s World Alberto Rosa condurrà un dialogo tra Alberto Marchesani, runner di maratone estreme che, dopo l’esperienza dello scorso anno nel deserto della Namibia, si prepara per la replica in Mongolia, con una 250 chilometri nel deserto del Gobi, e Piero Brandolini, corridore ravennate. Gli ultimi due appuntamenti del 17 e 24 maggio sono invece incentrati sull’arte, nel primo si parlerà di Arte e Intelligenza Arti ciale: super potere o droga di massa? con la mosaicista Dusciana Bravura e il giornalista Iacopo Gardelli; l’ultimo invece Narrare per Immagini con Giovanni Gardini, direttore Museo Diocesano di Faenza e del Museo D’Arte Lercaro di Bologna, e Diego Galizzi, curatore e direttore di Imola Musei.

«La rassegna vuole promuovere la cultura come atto di scambio, vicinanza e condivisione - precisa Mazzani -. Come sempre, l’accesso è gratuito e crediamo che la pluralità di argomenti proposti possa abbracciare gli interessi di un pubblico sempre più vasto». (ma.fa.)

MOSTRE AL PR2

Un’indagine sulle paure degli adolescenti

Una mostra d’arte sulle “paure” in adolescenza, allo scopo di dare voce e forma ad affetti vissuti dai ragazzi: inaugurata il 1° aprile, resterà allestita fino al 6 aprile, alla galleria espositiva di Palazzo Rasponi 2 (in via D’Azeglio, nei pressi di piazza Kennedy) a Ravenna, torna “Fear Off”. Sono stati interrogati con un’indagine informale e narrativa 330 ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado, che hanno risposto alla domanda “Qual è la tua più grande paura” durante il periodo dell’alluvione che ha colpito il territorio nel maggio 2023. Nella galleria sono esposte lineolografie in originale e stampe, fotografie evocative di espressioni facciali e corporee di paura, oggetti di scena, piccole ceramiche, diari in acquerello e china, foto dei laboratori e la tenda in cui si “attraversano le paure” scritte dai ragazzi, disegni realizzati nel laboratorio e di giovani espositori. Le paure sono state suddivise in gruppi: paura della solitudine, fobie, paura di fallire e non essere all’altezza, paure riferite al sé, paura degli altri, del futuro, della morte e della malattia, della società e della povertà. Paure vissute anche come angosce che spesso si celano dietro il consumo e l’abuso di sostanze, forme di dipendenza anche comportamentali più o meno gravi e problematiche psicologiche. Con il gruppo dei giovani partecipanti ai progetti CreaLab, progetti di promozione della salute a mediazione artistica promossi dalla Uoc Dipendenze patologiche di Ravenna, si è condiviso di esplorare le sfumature delle paure attraverso un laboratorio di arte svolto nella sede del centro sociale Le Rose, facilitati dalla pittrice e atelierista Margherita Tedaldi e dagli operatori sanitari, in collaborazione con l’assessorato alle Politiche giovanili e alla cooperativa Librazione.

Tra arte critica e lotte ambientali

Da martedì 8 e fino al 12 aprile (tutti i giorni dalle 17) allo spazio Pr2 di Ravenna sarà presentata la mostra “Catalizzatori del cambiamento” a cura di Maria Ionita & Collettivo Mangrovie. Tra creatività, arte critica e cambiamento sistematico: «Una mostra d’arte che manifesta le sfide che dobbiamo affrontare». L’obiettivo degli organizzatori è creare uno spazio per un maggiore coinvolgimento della società civile in queste lotte ambientali.

18 / CULTURA

RAVENNA&DINTORNI 3-9 aprile 2025

TEATRO CONTEMPORANEO

L’angelo della storia, il mondo per Sotterraneo

La compagnia toscana all’Alighieri dal 3 al 6 aprile con lo spettacolo vincitore del Premio Ubu 2022

PROSA

AMBRA ANGIOLINI È OLIVA DENARO AL MASINI DI FAENZA

Da martedì 8 a giovedì 10 aprile (ore 21) Ambra Angiolini sarà protagonista sul palcoscenico del Teatro Masini di Faenza con Oliva Denaro, spettacolo tratto dal romanzo di Viola Ardone, scritto dal regista Giorgio Gallione, in collaborazione con l’attrice stessa. La storia vera è quella di Franca Viola, la ragazza siciliana che a metà degli anni ‘60 fu la prima, dopo aver subito violenza, a rifiutare il cosiddetto “matrimonio riparatore”. Il romanzo prende spunto da quella vicenda, la evoca e la ricostruisce, reinventando il reale nell’ordine magico del racconto. Una storia di ieri e di oggi, che parla di libertà, civiltà e riscatto.

Giovedì 10 aprile (ore 18) l’attrice incontrerà il pubblico nel ridotto per approfondire e dibattere i temi dello spettacolo (l’ingresso è gratuito).

LO SPETTACOLO

Marina Massironi al Binario di Cotignola

Martedì 8 e mercoledì 9 aprile (ore 21) la rassegna Sipario 13 si chiude al Teatro Binario di Cotignola, dove Marina Massironi sarà la protagonista di Ma che razza di Otello?, l’inaspettata rilettura dell’opera verdiana, delle regole del melodramma e dei temi cari alla tragedia shakespeariana: la gelosia, il razzismo, il plagio, la calunnia. Una fosca vicenda rivista, tra forti passioni e sottile umorismo, da un inedito punto di vista al femminile.

Sabato 5 aprile (ore 18) la compagnia incontra il pubblico nella sala Corelli del Teatro Alighieri, in dialogo con il giornalista Nicola Arrigoni.

Da giovedì 3 a domenica 6 aprile (ore 21, domenica ore 15.30) La stagione dei teatri ospita all’Alighieri L’angelo della storia, splendido lavoro della compagnia toscana Sotterraneo, che nel 2022 ha vinto il Premio Ubu come migliore spettacolo. La messa in scena trae spunto dall’ultimo lavoro di Walter Benjamin, in cui il losofo descrive un angelo che vola con lo sguardo rivolto al passato, dando le spalle al futuro: le macerie di edi ci e ideologie si accumulano davanti ai suoi occhi (strumenti musicali in fondo all’oceano, radar malfunzionanti, balene spiaggiate) e l’angelo vorrebbe fermarsi a ricomporre i detriti (neonati morti, statue in Antartide, conigli uorescenti), ma una tempesta gon a le sue ali e lo trascina inesorabilmente in avanti (danze isteriche di massa, paracaduti inceppati, gatti milionari): questa tempesta è ciò che chiamiamo progresso. Per quanto l’angelo osservi il susseguirsi degli eventi (mani sui tasti di un pianoforte, funghi atomici, cartoline nella giungla) e cerchi di resistere alla tempesta, non può fermarsi e intervenire, non può rincollare i pezzi e rifondare una realtà condivisa, non può fare assolutamente nulla per aiutarci – se non altro perché gli angeli non esistono. Sotterraneo è senza dubbio tra le compagnie più importanti della scena europea, il loro stile è immediatamente riconoscibile, la geniale ironia e la capacità di saper leggere il presente sono un loro marchio di fabbrica.

GIOVANNI SCIFONI È SAN FRANCESCO

ALL’ALIGHIERI E AL GOLDONI

Lunedì 7 aprile (ore 21) la rassegna di teatro comico dell’Alighieri di Ravenna prosegue con Giovanni Scifoni e il suo spettacolo Fra’. San Francesco, la superstar del Medioevo. Il monologo, orchestrato con le laudi medievali e gli strumenti antichi di Luciano di Giandomenico, Maurizio Picchiò e Stefano Carloncelli, si interroga sull’enorme potere persuasivo che genera su noi contemporanei la figura “pop” di Francesco, e percorre la vita del poverello di Assisi e il suo sforzo ossessivo di raccontare il mistero di Dio in ogni forma. Lo spettacolo replicherà martedì 8 e mercoledì 9 aprile al Teatro Goldoni di Bagnacavallo

RICERCA/1

Marta Cuscunà al Rasi con “La semplicità ingannata”

Martedì 8 aprile (ore 21) La stagione dei teatri di Ravenna prosegue al Rasi con Marta Cuscunà e La semplicità ingannata. Satira per attrice e pupazze sul lusso d’esser donne. Una precisa consapevolezza è alla base di questo spettacolo: la condizione femminile ha ancora bisogno di riscatto. Lo spunto è dato dalla forma di resistenza attuata dalle monache del Santa Chiara di Udine nel ‘500. Info: ravennateatro.com.

STAND-UP COMEDY

Matteo Fallica sul palco del Bronson con il nuovo spettacolo “Random”

Giovedì 3 aprile (ore 21.30) il palco del Bronson di Madonna dell’Albero si prepara ad accogliere Random, il nuovo spettacolo di stand-up comedy di Matteo Fallica. Un mix di pezzi inediti e improvvisazione che trascinerà il pubblico in un viaggio surreale tra treni sexy con acque frizzanti, pinguini gay, esperti di vino e molto altro. Fallica, bolognese classe 1989, ha scoperto la sua vocazione per la stand-up comedy quasi trent’anni dopo la sua nascita, ma da allora non si è più fermato.

Il dark humor di Tiziano La Bella arriva a Lido Adriano con lo spettacolo “Boomer”

Venerdì 4 aprile (ore 21) Tiziano La Bella sarà al Cisim di Lido Adriano con Boomer storie di vita non vissuta contornate da una buona dose di dark humor dove nessun tema è troppo sensibile. Spesso i testi di La Bella vengono considerati offensivi per il linguaggio privo di censura, ma trovano consenso nel pubblico in cerca di quei pensieri a cui normalmente non si ha il coraggio di dar voce.

RICERCA/2

Francesca Sarteanesi al Cisim con “Sergio”

Giovedì 10 aprile (ore 21) al Cisim di Lido Adriano va in scena Sergio, di e con Francesca Sarteanesi. Sergio è un frammento minuscolo di una vita qualsiasi. Un monologo “moderatamente brillante con qualche piccola impurità tendente all’opaco”. È una voce sola in una scena vuota, un colloquio interiore che si fa dialogo affettivo e relazione. Con questo spettacolo Francesca Sarteanesi è stata nominata ai Premi Ubu 2021 come miglior attrice.

TEATRO RAGAZZI

Al Rasi “Brum” e un laboratorio di raku

Domenica 6 (ore 11) e lunedì 7 aprile (ore 17) al Teatro Rasi la Drammatico Vegetale porta in scena il pluri-premiato Brum, di e con Pietro Fenati ed Elvira Mascanzoni: esiste un mondo del non detto, che per i bambini è il mondo del non visto, del non toccato, del non ancora scoperto. Martedì 8 aprile (ore 17) sempre il Rasi ospita poi il laboratorio di ceramiche raku per bambini e bambine con Rossano Innolenti. Info: ravennateatro.com.

la i i i ela r ia i e a l

a a ra i e a a i

Al Comunale la pièce tratta dal premio Campiello del 2010

Venerdì 4 aprile (ore 20.45) al Comunale di Russi arriva la versione teatrale di quello che è ormai diventato un classico della letteratura, uno dei libri più letti in Italia, Accabadora di Michela Murgia (Premio Campiello 2010), nell’interpretazione della regista Veronica Cruciani con protagonista Anna Della Rosa (nella foto)

Il testo teatrale è scritto da Carlotta Corradi su richiesta della regista, che da subito ha pensato di farne un monologo partendo dal punto di vista di Maria, la glia di Bonaria Urrai, l’accabadora di Soreni. Nel lavoro si racconta una storia ambienta-

INCONTRI LETTERARI/3

Matteo Al Kalak spiega l’inferno in sala D’Attorre

ta in un paesino immaginario della Sardegna, dove Maria all’età di sei anni viene data a ll’e anima (un’espressione sarda che signi ca af dare spontaneamente il proprioglio biologico ad altri adulti) a una sarta che vive sola e che all’occasione fa l’accabadora La parola, anche questa di tradizione sarda, signi canire, uccidere: Bonaria Urrai aiuta le persone in n di vita a morire. Maria cresce nell’ammirazione di questa nuova madre no al giorno in cui scopre la sua vera natura e fugge nel continente. La drammaturgia parte dal ritorno di Maria sul letto di morte della zia.

DIALETTO

INCONTRI LETTERARI/1

IL DESIGNER RICCARDO FALCINELLI “RACCONTA” IL VOLTO ALLA CLASSENSE

Giovedì 10 aprile (ore 17.30) alla Biblioteca Classense, la scuola di narrazioni Invèl ospita il designer Riccardo Falcinelli, che terrà un incontro sul volto dall’antichità al selfie, in dialogo con Emilio Macchia. Falcinelli, autore di Visus (Einaudi) rivoluziona il nostro sguardo su qualcosa che diamo per scontato, le facce. Nell’arte, nei film, nelle pubblicità, su TikTok e anche nello specchio ogni mattina. L’autore inventa una “facciologia”, chiamando in causa l’arte, la semiotica, le neuroscienze, la storia politica, la moda e tanto altro.

Anche Denis Campitelli e Gianni Parmiani al reading in romagnolo del circolo “I Fiori”

Venerdì 4 aprile (ore 18), nella sala D’Attorre, in centro a Ravenna, si terrà la presentazione del libro di Matteo Al Kalak Fuoco e Fiamme. Storia e geografia dell’inferno (Einaudi). L’incontro, nell’ambito del 51° ciclo di incontri del Centro relazioni culturali, sarà condotto da Nevio Galeati. “Fuoco e fiamme” esplora la concezione dell’inferno come luogo fisico.

Mercoledì 9 aprile (ore 21) al circolo “I Fiori” di Faenza (via Di Sopra 34), si terrà Scor cum ut à insigné tu mé! L’è un bõ dè!, reading in dialetto romagnolo con poeti, cantanti, attori e scrittori. Si tratta dell’anteprima del festival La Musica nelle Aie. Il cast è composto da quattro cantanti e altrettanti dicitori tra i quali Cico det “e Bel”, Fabrizio Caveja Barnabé, le Emisurela, Vittorio Bonetti, Gianni Parmiani, Denis Campitelli e Lidiana Fabbri.

CULTURA

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3-9 aprile 2025 RAVENNA&DINTORNI

INCONTRI LETTERARI/2

La rassegna primaverile di Lugo parte con Zaccarini e Nori

Dopo la festa per celebrare i vent’anni di attività, il Caffè Letterario di Lugo è pronto per la stagione primaverile, con una serie di ospiti che presenteranno i propri libri all’hote Ala d’Oro. Si inizia con Matteo Zaccarini (venerdì 4 aprile), cui seguiranno Paolo Nori (mercoledì 9 aprile, nella foto) e Marco Belpoliti (11 aprile). In maggio ecco poi Antonio Moresco (il 6), Grazia Verasani (il 9), Pierluigi Moressa (il 16), Alexandra Lapierre (il 28) e Paolo Di Paolo (il 30). Chiusura con Sergio Rizzo (5 giugno), Tiziano Bonazzi (9 giugno), Diego Marani (16 giugno) e Marta Perego (18 giugno). Proseguiranno inoltre le domeniche pomeriggio di Musica e Poesia in collaborazione con il conservatorio “G.B Martini” di Bologna, mentre saranno due le maratone letterarie, il 17 maggio e il 21 giugno. E spazio anche per le mostre, il 3 maggio all’ala d’oro e il 21 maggio alle Pescherie della Rocca. La rassegna è curata da Patrizia Randi, Claudio Nostri e Marco Sangiorgi. Info: caffeletterariolugo.blogspot.it.

3-9 aprile

Around the Rock, uno specchio sulla creatività musicale giovanile

Dal 3 al 5 aprile all’Almagià si potranno ascoltare dal vivo 15 delle migliori band emergenti romagnole

Da giovedì 3 a sabato 5 aprile l’Almagià ospita la 32ª edizione di Around the Rock, il festival musicale organizzato da Norma Aps che punta sulla creatività e la vivacità musicale giovanile del territorio, ospitando una selezione di quindici delle migliori band romagnole, tra emergenti e gruppi affermati.

Around the Rock (inizio concerti sempre alle ore 21) si apre giovedì 3 aprile con una serata all’insegna delle sonorità più ruvide e sperimentali. A inaugurare il festival saranno i Belverde, con le loro atmosfere shoegaze e alternative ispirate agli anni ’90 e ‘00, rilette in chiave moderna. A seguire, gli Scream Alive porteranno sul palco un mix travolgente di hard rock e pop punk, prima di lasciare spazio ai Relicta, giovane formazione che esplora i territori di con ne tra rap e metal. Toccherà poi ai Nannibiuss & Friends, gruppo dalla forte componente demenziale e dalla spiccata attitudine rock, mentre a chiudere la serata saranno i The Eil, con il loro garage rock ruvido e distorto.

rock, trap e pop. The Talking Bugs porteranno poi in scena un indie folk libero da etichette, mentre gli Ananhash accompagneranno il pubblico in un viaggio tra groove funk e geometrie math rock. A concludere la seconda serata saranno gli Stereo Coma, con il loro pop punk diretto, esplosivo e ricco di energia.

POP

Al Bronson la cantante, dj e producer Elasi con il nuovo album

LA RASSEGNA

TEATRO SOCJALE, UNA TRIPLETTA DI LIVE CHIUDE LA STAGIONE

Il 4 aprile serata Bob Dylan, il 5 il tributo ai Queen, il 9 il chitarrista Stricagnoli

Venerdì 4 aprile la line-up sarà più eclettica e contaminata. Il cantautore Rambò aprirà la serata con brani indie folk dalle atmosfere intime e raccolte. Seguiranno i The Ironsides, che con il loro stile de nito “Trock” fonderanno elementi di elettronica,

CLASSICA/1

PERGOLESI E BACH IN UN CONCERTO DI BENEFICENZA A LUGO

Domenica 6 aprile (ore 17) alla chiesa del Carmine di Lugo si terrà un concerto organizzato dall’Università degli Adulti di Lugo, il cui ricavato sarà destinato ai progetti educativi di Avsi nelle zone di guerra. In programma due capolavori di Pergolesi, il celebre Stabat Mater e il Salve Regina, e Fuga sopra il Magnificat BWV 733 di Bach. L’esecuzione si terrà in preludio alla Pasqua e vedrà protagonisti il soprano Monica De Rosa McKay, il contralto Agata Biankowska e l’organista Andrea Berardi.

La serata nale, sabato 5 aprile, tra rap, alternative rock, brit pop e noise, si aprirà con il rapper Sistopia, seguito dai Narcadian, band che si muove tra industrial, trip hop e testi dal tono disilluso. I Palea proporranno brani che uniscono la melodia del brit rock alle suggestioni dell’alternative americana, mentre il progetto Carati porterà in scena un indie pop raf nato. I Lovvbömbing! chiuderanno il festival con un’esibizione ad alto tasso energico, tra fuzz distorti e attitudine senza freni. Ingresso libero.

CLASSICA/2

I giovani fratello e sorella Donato a Mikrokosmi

Domenica 6 aprile (ore 11) la rassegna Mikrokosmi prosegue alla sala Corelli del Teatro Alighieri di Ravenna con i fratelli Donato, ossia Lorenzo (16 anni) al violoncello e Sofia (20 anni) al pianoforte. Bolognesi, entrambi allievi dell’Accademia di Imola e già vincitori di numerosi concorsi internazionali, i due giovani talenti proporranno un programma che comprende il Preludio, Sarabanda e Giga dalla Suite n. 4 per violoncello, BWV 1010 di Bach, oltre a brani di Paganini, Prokofiev e Brahms.

Sabato 5 aprile (ore 21.30) arriva al Bronson di Madonna dell’Albero la compositrice, producer e dj Elasi, che presenta il suo nuovo album Elasir, in cui fonde elettronica, pop e sonorità esotiche scovate in angoli remoti del mondo. Il disco è dunque una sorta di tappeto volante sonoro, un mix di danze ipnotiche, ritmi elettronici e contaminazioni globali. Formata in chitarra classica al conservatorio di Alessandria e con un apprendistato di produzione e composizione a Los Angeles, Elasi ha saputo creare una propria identità musicale che mescola influenze globali e sintetizzatori sfavillanti. Il suo viaggio artistico l’ha portata a collaborare con musicisti da ogni parte del pianeta, esplorando culture diverse e integrandole nei suoi brani.

Info: bronsonproduzioni.com

La stagione del Teatro Socjale di Piangipane si chiude con un rush nale di tre concerti in sei giorni. Si inizia venerdì 4 aprile, quando Romano Reggiani propone, insieme alla sua band, A folk story. Bob Dylan: una rivoluzione beat. Reggiani, cantante, musicista e attore, ha ideato, scritto e interpretato questo spettacolo in musica dedicato a uno dei più grandi cantautori di ogni epoca, Bob Dylan. Attraverso una scaletta che dal folk vira sempre di più verso il rock, il musicista racconta la rivoluzione folk con cui Dylan sconvolse il panorama musicale, facendo cambiare per sempre il modo di pensare di un’intera generazione. Sabato 5 aprile tocca poi ai Live Queen, una delle più conosciute tribute band internazionali dedicata allo storico gruppo inglese. Ogni spettacolo, ricco di teatralità e passione, ripercorre la carriera dei Queen dai primi successi, rievocando le grandi performance dal vivo di Freddie Mercury e colorando lo show con un’irruente coreogra a e frequenti cambi di abiti.

Mercoledì 9 aprile, in ne, sul palco del Socjale salirà il chitarrista Luca Stricagnoli (nella foto). Grazie al suo “ ngerstyle” davvero unico, Stricagnoli si è esibito in tutto il mondo, tanto da essere considerato uno tra i migliori chitarristi in assoluto. Il suo stile creativo e le numerose ore di studio e sperimentazione, lo hanno portato a inventare strumenti come la chitarra a tre manici invertita e il manico slide invertito, vere evoluzioni della chitarra acustica. Inizio sempre ore 21.30. Info: teatrosocjale.it

LA PIANISTA FRANCESCA TANDOI IN TRIO A FUSIGNANO PER CROSSROADS

Mercoledì 9 aprile (ore 21) la rassegna Crossroads fa tappa all’auditorium Corelli di Fusignano, dove protagonista sarà il trio della pianista Francesca Tandoi, completato da Stefano Senni al contrabbasso e Giovanni Campanella alla batteria. Romana ma formatasi in Olanda (diploma al conservatorio de L’Aia e master a quello di Rotterdam), Tandoi è nel trio che esprime al meglio quella “esplosione di swing” che ne caratterizza lo stile, contemporaneamente raffinato e vigoroso. Con questo format nel 2024 ha pubblicato Bop Web, il suo settimo album in trio (con Sander Smeets e Matheus Nicolaiewsky).

Un weekend al Mama’s Club, tra improvvisazioni world music e il folk-rock dei Daushasha

La stagione musicale del Mama’s Club di Ravenna prosegue con l’usuale doppio concerto del weekend. Venerdì 4 aprile (ore 21.30) ecco allora una “Gnelly Jam”, espressione della Guinea Conakry che che indica un’improvvisazione in duo. In questo caso i protagonisti saranno la polistrumentista cubana Lourdes Gonzalez e il polistrumentista senegalese Abdou Mbaye, due fra gli artisti e docenti della TUMM Company.

Sabato 5 aprile (ore 21.30) il microfono passa poi ai Daushasha, band folk/ rock’n’roll molto ballabile ed esplosiva con influenze che spaziano dalla musica balcanica alla pizzica salentina, dal cantautorato italiano anni ‘60 al punk/rock’n’roll. Info: mamasclub.it.

CIRCOLI
JAZZ

Il festival Corti da Sogni compie 26 anni e ci racconta un mondo che cambia velocemente

Dal 7 al 12 aprile, tra Mariani e Rasi, 60 cortometraggi provenienti da 21 Paesi

Tra gli eventi speciali, il lavoro di due under 20 ravennati, l’omaggio russo a Tonino Guerra e il documentario

Profondamente radicato nella proposta culturale cittadina, il festival Corti da Sogni “Antonio Ricci” compie 26 anni e si svolgerà da lunedì 7 a sabato 12 aprile (il 7 e l’8 al cinema Mariani, per proseguire dal 9 al 12 al Teatro Rasi), con un ulteriore appuntamento annunciato per l’estate all’Arena del Sole di Lido di Classe.

Fulcro del festival è il Concorso internazionale: dei quasi 1.000 cortometraggi giunti in selezione ne saranno proiettati 60, provenienti da 21 paesi, tra i quali anche Camerun, Iran, Kyrgyzstan, Palestina, Perù, e Taiwan. Molti dei lavori proposti hanno partecipato ai più importanti festival internazionali, da Cannes a Venezia, da Rotterdam a Clermont-Ferrand e sono candidati

CINEMA/2

a premi come il David di Donatello.

Le sezioni in concorso sono European Sogni Award (per le opere europee), Sogni D’Oro (riservata ai corti internazionali), Premio Giuseppe Maestri (opere di animazione), Premio Ivano Marescotti (alla migliore interpretazione), Made in Italy (cortometraggi italiani), Mitici Critici (cortometraggi per le scuole), Film School (realizzati dalle scuole e università di cinema), Green Planet e Green School (opere a tema ambientale e rapporto uomo e natura), Creatività in corto (premio del pubblico).

«Le nuove frontiere dell’intelligenza arti ciale, le s de al cambiamento climatico, i paradossi della società moderna e le inquietudini e i con-

PUPI AVATI AL SARTI DI FAENZA PER PRESENTARE IL SUO ULTIMO FILM

Venerdì 4 aprile al cinema Sarti di Faenza arriva Pupi Avati. Lo storico regista, maestro del cinema italiano, sarà in dialogo con la scrittrice ravennate Paola Amadesi e introdurrà il pubblico presente in sala alla visione (dalle 21) del suo ultimo lavoro, L’orto americano, titolo di chiusura dell’ultima edizione del Festival del cinema di Venezia; film che segna un ritorno affascinante e suggestivo –a cinque anni da Il signor Diavolo – a quel gotico padano a cui deve i suoi natali artistici.

itti internazionali sono al centro delle opere iscritte alla manifestazione che ci raccontano di un mondo che cambia a forte velocità – commentano Roberto Artioli e Matteo Papi del circolo Sogni Antonio Ricci –. Liberi dalle ferree regole di mercato imposte dal mainstream, i registi e le registe dei cortometraggi conservano un ampio margine di libertà e ci regalano la loro visione del mondo».

E come di consueto, non mancheranno gli eventi speciali, tra i quali la proiezione di Il pescatore, l’alieno, il mare della fotoreporter, fotografa documentarista e lmmaker Elisabetta Zavoli, prodotto dalla National Geographic Society (martedì 8 aprile, cinema Mariani), che parte dall’esplosione della popolazione di granchi blu nella laguna di Goro. Poi l’Omaggio a Tonino Guerra con Tango Tonino (sabato 12 aprile, teatro Rasi), corto di animazione realizzato dal regista russo Boris Korshunov, basato sulle opere del regista, poeta e sceneggiatore italiano, quindi Downburst (mercoledì 9 aprile, Teatro Rasi) cortometraggio frutto del lavoro dei due registi under 20 Matteo Franchini ed Emma Berardi e di un team tutto ravennate composto da altri giovanissimi. Downburst racconta la storia del diciassettenne James, che vive e vede il mondo in

arteecucina

Menù di Pasqua

ANTIPASTO

Gamberi in crosta di mandorle

Salmone marinato su soffice agli asparagi

Capasanta Gratinata in crema champignon

Fagottino di kataifi con baccalà e robiola

PRIMO

Paccheri ai crostacei

SECONDO

Filetto di Orata

Calamaro alla carta

Spiedino di Gamberi

Fritto misto e patate al forno

Dolce di Pasqua

Euro 60/p.

incluso acqua, vino e caffè

da Palestine Island, in programma il 9 aprile

modo molto diverso dai suoi coetanei. In ne i i cortometraggi scelti dalla Fice giunti nella cinquina per la conquista del David di Donatello (martedì 8 aprile, ore 18, cinema Mariani).

Partenza dunque martedì 7 aprile, con dieci corti al Mariani (dalle 20.30), dove si torna mercoledì 8 per la cinquina Fice (dalle 18) e per un’altra decina di proiezioni. Mercoledì 9 aprile ci si sposta poi al Rasi, dove dalle 20.30 si vedranno cortometraggi da tutto il mondo, così come giovedì 10 aprile, serata in cui ci sarà anche la premiazione della sezione Mitici Critici Info: cinesogni.it

di Elisabetta Zavoli
Un’immagine

LUMIERE gio. 03: ore 21.00

L’ORTO AMERICANO ven. 04: ore 21.00 Ospite Pupi Avati

Qui, altrove: Bagnacavallo omaggia Ermes Bajoni, maestro incisore di livello nazionale

Da venerdì 5 aprile al Museo civico delle Cappuccine

Sabato 5 aprile (ore 17) inaugura al Museo civico delle Cappuccine di Bagnacavallo Qui, altrove, mostra omaggio a Ermes Bajoni, celebre artista bagnacavallese e gura signi cativa per la crescita artistica delle istituzioni culturali cittadine. Ex direttore delle Cappuccine, Bajoni è stato nel 1990 tra i promotori della costituzione del Gabinetto delle Stampe antiche e moderne, oggi riconosciuto a livello nazionale e non solo, e per questa istituzione culturale ha poi svolto l’incarico di consulente scienti co. L’esposizione, allestita no al 2 giugno, esplora e ripercorre l’attività gra ca di Bajoni, considerato tra i più importanti incisori italiani contemporanei. Nel corso della sua carriera artistica ha prodotto circa 300 lastre, la maggior parte delle quali incise con la prediletta tecnica dell’acquaforte. La mostra ricalca il metodo di lavoro dell’artista, che ha strutturato la sua opera incisoria per cicli non consequenziali ma autonomi e contemporanei. Accanto alle incisioni sono allestiti anche alcuni dipinti che si rifanno direttamente alle tematiche delle serie gra che.

MOSTRE/2

Qui, altrove è il primo evento inserito nella programmazione della Biennale_OFF, che anticipa e lancia la 4ª Biennale d’incisione “Giuseppe Maestri”. Bajoni, formatosi alla bottega di Maestri a Ravenna, è n dalla prima edizione tra i membri del comitato scientico, motivo per cui il museo ha deciso di inserire all’interno di questo contesto la mostra. Orari: ma-me 15-18, gio10-12 e 15-18 ve-sa-dom 10-12 e 15-19.

Al Museo Diocesano di Faenza il croci sso secondo Pietro Lenzini

A Faenza, inaugura venerdì 4 aprile alle ore 17, nelle sale settecentesche del Museo Diocesano, un nuovo progetto dedicato all’artista faentino Pietro Lenzini. La mostra, curata da Giovanni Gardini e pensata in occasione del Giubileo, presenta una serie di opere incentrate sulla figura del Crocifisso.

CARTOLINE DA RAVENNA

Mittente Giovanni Gardini

Un golfo mistico

Nel 1971 lo storico dell’arte Antonio Paolucci - che all’epoca era poco più che trentenne - dava alle stampe per le Edizioni Salera una guida d’arte dedicata a Ravenna, corredata da 119 illustrazioni. In questa guida pensata per il grande pubblico, in cui venivano descritti i principali monumenti e musei, dedicava parole intense alla Basilica di Sant’Apollinare in Classe: «Una delle ragioni principali del fascino intenso che esercita sui visitatori questa grande chiesa […] è offerta dalla sua posizione isolata, lontana dal centro della città, in mezzo alla vasta campagna che lascia presagire il respiro del mare Adriatico. […] All’ascetico, antimonumentale aspetto esteriore fa riscontro, non appena si varca la porta della chiesa, la sfarzosa e veramente paradisiaca ricchezza dell’interno; il visitatore ha l’impressione di immergersi in una dimensione astratta e spirituale, lontana dalle contingenze del mondo e la luce che ltra dalle nestre laterali e absidali, riverberandosi sulle super ci musive, tras gura il vano architettonico e suggerisce uno spazio vibrante, misticamente aperto che fa veramente pensare all’immateriale splendore del regno di Dio […]. Il cuore artistico ed emotivo dell’ambiente sacro è costituito dall’amplissima curva absidale interamente coperta, come l’arco trionfale che la precede, di splendenti mosaici: vero e proprio golfo mistico che irresistibilmente assorbe con la sua luce diffusa, con i suoi colori teneri e irreali, l’attenzione degli astanti».

MOSTRE/3

DAL FIGURATIVO ALL’INFORMALE ALLA GALLERIA FAROARTE

Fino al 4 maggio è visitabile alla galleria FaroArte di Marina di Ravenna Dal Figurativo all’informale, mostra collettiva a cura di Franco Bertaccini e Giovanni Sarasini promossa da Capit Ravenna. Gli artisti coinvolti sono Bruno Ceccobelli, Klaus Karl Mehrkens, Germano Sartelli, Tommaso Cascella, Jean Gaudaire-Thor, Leonor Fini, Franco Angeli, Mauro Reggiani, Pier Giovanni Bubani e Nicola Naimo.

AGENDA ARTE

Al Mar la vita della pittrice Elisabetta Sirani presentata da Massimo Pulini e il concerto della Corelli

Doppio appuntamento nel weekend del Mar di Ravenna: sabato 5 aprile (ore 16) ci sarà la presentazione, in collaborazione con la Società di Studi Ravennati, del libro Il diario di Elisabetta Sirani (NFC Edizioni) di Massimo Pulini, che sarà in dialogo con Gianfranco Tondini. Lo storico dell’arte Pulini ricostruisce con rigore e passione la storia della pittrice bolognese Elisabetta Sirani. Domenica 6 (ore 17) sarà inveve protagonista l’Orchestra La Corelli, che, diretta da Jacopo Rivani, proporrà il concerto titolato Il diario di Adamo ed Eva

Due opere della galleria Borghese di Roma a Palazzo Milzetti di Faenza

Lunedì 7 aprile (ore 17) a Palazzo Milzetti di Faenza verranno presentati due tavoli provenienti dalla galleria Borghese di Roma. I tavoli, composti da lastre in porfido rosso seicentesche rimodernate con basi in marmo bianco a forma di leoni alati, sono stati presumibilmente realizzati nella prima metà dell’Ottocento.

FIORI MUSICALI

La forza di Adolescence lascerà un segno profondo ed epocale

Poche serie tv lasceranno un segno profondo ed epocale come Adolescence, miniserie inglese da 4 puntate, di cui avrete già sentito parlare per la forza della storia raccontata e per le tematiche affrontate di urgente attualità. Una città di provincia dell’Inghilterra centrale. Alle 6 del mattino, la polizia, capitanata dall’ispettore Luke, irrompe in una casa per un arresto: vi si trova una convenzionalissima famiglia inglese, la classica marito, moglie e due gli. La polizia arresta il glio minore Jamie di appena 13 anni. Il ragazzino è portato nella centrale di polizia, schedato e perquisito; i genitori Eddie e Manda sono sconvolti dalla violenza con cui la polizia l’ha preso; arriva l’avvocato d’uf cio; e alla presenza del padre, Jamie è sottoposto a un interrogatorio serrato. Il ragazzo è accusato di un efferato delitto: di aver ucciso la sera prima a coltellate una sua ragazzina coetanea, 13 anni anche lei... Lui si difende e nega tutto. L’indagine prosegue… Adolescence parla di teneri assassini. Di una generazione di giovanissimi carne ci e vittime della stessa violenza, veicolata soprattutto dalla frenesia senza controllo dei social media, in una società incapace di capire e agire e dare risposte a tutti i livelli, come famiglia, come scuola, come istituzioni. Dopo avere visto la serie, alcune domande si fanno necessarie: sulla violenza dei giovanissimi, sullo sbando senza rimedio di ragazzini e ragazzine minorenni, sulla impossibilità di replicare alla violenza solo con la repressione, e soprattutto la questione più drammatica: perché sta accadendo tutto questo? e non solo in una serie TV, ma ovunque nel mondo, in Inghilterra come in Italia e in Francia, una disperazione generazionale globalizzata e senza frontiere. E con un linguaggio lmico molto preciso: perché Adolescence è composto di 4 puntate di un’ora l’una, ognuna lmata in piano sequenza, cioè con un’unica inquadratura senza stacchi e montaggio, girata e recitata in un’unica sequenza: e quindi quattro ore precise, nitide, selezionate, emblematiche dell’intera storia narrata. La prima puntata è l’ora in cui Jamie è arrestato e incriminato; la seconda, tre giorni dopo, è un’ora di indagini nella scuola frequentata dall’assassino e dalla vittima; la terza, sette mesi dopo, è l’incontro nel centro di custodia tra Jamie e la psicologa del tribunale; la quarta, tredici mesi dopo, un’ora del giorno in cui il padre compie 50 anni… Attori fenomenali, su cui svettano il padre Stephen Graham (anche coautore), l’ispettore Ashley Walters, la psicologa Erin Doherty, e il giovanissimo Owen Cooper. E di tutti i dettagli che compongono un lm, ne segnalo uno: la psicologa che affronta il dialogo serratissimo e professionale con Jamie; ma che, nelle pause, quando è da sola, sospira e ricerca dentro di sé la forza di andare avanti nella seduta: perché capire è molto dif cile, costa tante energie, ma va fatto

L’imprescindibile valore sociale dell’opera lirica

di Enrico Gramigna *

Il tessuto sociale è in continua evoluzione e così quando si parla di storia ci si trova a dover immaginare realtà che, paragonate a quelle odierne, sembrano semplicemente impossibili. Ciò che, invece, risulta davvero dif cile è che nella storia tutto rimanga uguale, immutato. E, infatti, ciò non accade. In musica ci sono alcuni momenti che segnano punti di non ritorno fondamentali per l’evoluzione della disciplina. Si pensi, per esempio, all’introduzione della scrittura musicale che affranca l’oralità dall’obbligo di tramandare la conoscenza, oppure si consideri la nascita del melodramma nella Firenze seicentesca, che consegna un nuovo genere destinato a dominare la scena musicale ancora oggi. E proprio l’opera ha stravolto davvero la musica in modo così peculiare, assorbendo al suo interno tutte le caratteristiche che erano sperimentate al di fuori di essa, pur non tradendosi mai davvero e rimanendo fedele all’idea di raccontare una storia per mezzo di canto e recitazione miscelati in un felice connubio benedetto da una storia lunga più di quattrocento anni. Raccontare la storia dell’opera lirica è un’esplorazione a ritroso, un carotaggio del terreno musicale che permette di ritrovare i vari strati evolutivi dell’arte in quella linearità tipica del tempo nella sua percezione umana. Tra le varie sfumature ce n’è una che lascia sempre a bocca aperta i neo ti, non il valore culturale, non la rilevanza intellettuale, bensì il suo aspetto sociale. Sebbene oggi si sia davanti a una inevitabile fase di crisi di questa arte, soppiantata da altre più giovani, la musica, e in particolare il melodramma, sono stati per secoli il veicolo dell’espressione umana e anche se non si volesse rievocare qualcuno dei fasti a guida di esempio, basti pensare a quale fosse la funzione del teatro no a buona parte dell’Ottocento: un groviglio di situazioni, dalla bisca al tinello, dalla sala da tè al budoir. Tutto ciò ormai non è che un ricordo e solo saltuariamente in teatro si assistono a piccoli echi di questi rigurgiti storici. Oggi lo spettatore a teatro, invece, si avvicina ormai a questo edi cio e a ciò che in esso è rappresentato con lo stesso spirito col quale frequenta il museo, non considerando più viva l’arte che prende forma al suo interno e appiattendo così la fruizione soltanto sul piano dell’intrattenimento e spogliandola di un valore sociale della quale era intrisa no dall’origine. Si apre dunque una nuova s da, sarà interessante vedere se sarà vinta e se il teatro musicale sopravviverà ancora.

* musicista e musicologo

Cupo e imperdibile, è arrivato il Cigno

Quando Sellerio lancia un nuovo personaggio “giallo” si fatica a resistere. E per fortuna. Con La fame del cigno di Luca Mercadante infatti la casa editrice siciliana aggiunge un altro grande nome del genere al suo già ricchissimo catalogo. Sì, perché questo romanzo è semplicemente meraviglioso e svetta nella pur ricca, anzi ricchissima, produzione nostrana. Innanzitutto lui, Domenico Cigno, giornalista obeso quasi cinquantenne, relegato alla pagina sportiva, che si trova a seguire una storia di nera in cui crede solo lui. È intelligente, autoironico, guidato da un’etica ben precisa, ma nulla ha del protagonista fascinoso e tenebroso (alla Schiavone, per intenderci). Con quel suo corpo enorme, dif cile da muovere, da saziare, da soddisfare, sembra voler mettere una distanza, fatta di grasso, tra lui e il mondo e, a tratti, anche tra lui e noi che leggiamo. Bisogna superare una certa repulsione prima di entrare in sintonia con Cigno. Anche perché non è che ne ridiamo, non c’è una facile comicità, ma piuttosto una vena grottesca, cupa, morbosa nel racconto di quel suo corpo fuori misura, di quelle sue respingenti abbuffate in cui il cibo diventa motivo di disgusto (con buona pace dei Camilleri o delle Casser Scalia). Poi c’è l’ambientazione. Anche qui, dimenticate le cartoline tipiche del cosiddetto giallo mediterraneo: siamo sì, nel sud, ma a Castel Volturno, una “distopia”, un inferno in terra di guerra per bande armate dove non si salva nessuno. E qui emerge la grandezza del libro che esplora non il male assoluto, non la psiche di un serial killer, ma il mondo in cui viviamo e che troppo spesso preferiamo non vedere. Il romanzo diventa quindi anche un libro di denuncia vera e propria senza didascalie e moralismi, dove non ci sono buoni e cattivi, dove (alcuni) stranieri fanno più paura dei camorristi, dove la vita quotidiana è una fatica continua e dove i pranzi di Natale mettono insieme un’umanità varia che solo in super cie potrebbe sembrare un’allegra nuova Belleville di Pennac. C’è l’umore politico di un paese che si sta spostando a destra, dove piccole sacche di resistenza civile faticano a sopravvivere. Accanto a questo c’è però una vicenda che scava anche nelle vite private, una famiglia protettiva alle prese con unaglia che sfugge alle regole e una serie di personaggi di contorno che ricorderemo senza che Mercadante abbia dovuto per forza trasformarli in macchiette dai tic insopportabili. In ne, c’è una linga morbida, controllata, ricca e pulita insieme che ci aiuta ad attraversare una storia dura e a tratti insopportabile. Insomma, un grande arrivo in casa Sellerio che ne ha fatto anche il primo audiolibro della casa editrice. Su Audible è infatti disponibile nella bella lettura di Michele Albini.

RAVENNA&DINTORNI 3-9 aprile 2025

e p i pa a elli

ra re per e e pli i

Ideali per le grandi occasioni, soprattutto a Pasqua e nel periodo dell’Ascensione In Romagna era doveroso avere in credenza il “ferro”, oggi soppiantato dallo schiacciapatate

La cucina romagnola, forte di una tradizione secolare, sa da sempre valorizzare al meglio ingredienti semplici, trasformandoli in piatti meravigliosi. Tra questi spiccano due minestre in brodo, simbolo dell’identità gastronomica della regione: i passatelli e la tardura.

La prima, oggi considerata immancabile nei giorni di festa, soprattutto sulle tavole della Pasqua, nasce come piatto di recupero nelle case contadine. Gli ingredienti fondamentali (il pangrattato, il formaggio stagionato grattugiato, il midollo, le uova, la noce moscata e in qualche versione anche la scorza del limone grattugiata) erano sempre presenti nelle dispense romagnole e venivano utilizzati per creare un impasto da passare attraverso il tipico ferro per passatelli, dando loro la caratteristica forma cilindrica e rugosa. L’origine del nome deriva proprio dal gesto di “passare” l’impasto attraverso il ferro.

Una delle prime testimonianze scritte sui passatelli risale all’Ottocento, con il gastronomo Pellegrino Artusi che, nel suo celebre La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene , li descrive come una minestra tanto gustosa quanto semplice. Tuttavia, le sue origini potrebbero essere ancora più antiche: si ipotizza che derivino dal piatto medievale noto come “tardura”, che prevede un composto simile cotto direttamente nel brodo.

LA RICETTA DEI PASSATELLI

Ingredienti per 4 persone: 160 grammi di pangrattato (da pane comune, rigorosamente scondito); 230 grammi di Parmigiano grattugiato (o Grana o anche Grana e pecorino); 60 grammi di farina 0 (…che le nonne hanno sempre negato di utilizzare, ma “un pugnino”, di nascosto, l’hanno sempre aggiunto!); 2 cucchiai di midollo (facoltativo); 4 uova grandi o 5 piccole (circa 265 grammi); una abbondante grattugiata di noce moscata; una grattugiata di buccia di limone (facoltativo - nel Ravennate non si mette!).

Preparazione. Porre in una capiente ciotola tutti gli ingredienti e amalgamare accuratamente (perfetto è anche utilizzare una planetaria con il gancio foglia).

Lasciar ora riposare l’impasto per almeno un paio di ore, accuratamente avvolto nella pellicola da cucina: in questo tempo il pangrattato si idrata a fondo e si omogeneizza la massa. Infine, passare l’impasto attraverso i fori di un ferro per i passatelli o nello schiacciapatate con i fori larghi. Far cadere i passatelli così ottenuti nel bordo bollente, attendere che si raggiunga nuovamente l’ebollizione, spegnere la fiamma e impiattare.

Circa lo strumento indispensabile per dar forma ai passatelli, fino a qualche decennio fa, in tutte le famiglie romagnole, nella credenza, c’era il ferro dei passatelli ( e fèr d’i pasadè ). Oggi purtroppo è stato soppiantato dallo schiacciapatate a fori larghi ma, chi

I PIATTI DELLA TRADIZIONE

Approfondimenti sulle ricette che hanno fatto la storia della Romagna di Giorgia Lagosti Maestra di cucina Aici, esperta e consulente di comunicazione nel settore cibo, giornalista freelance

ancora ce l’ha, ne va molto fiero e ne è gelosissimo! Lo si sfoderava soprattutto nelle grandi occasioni come la Pasqua, l’Ascensione, i battesimi, le cresime ed i matrimoni (non il Natale, per quel giorno c’erano i cappelletti).

Serve molta pazienza e robustezza di polso ma il ferro permette di ottenere passatelli perfetti e delle giuste dimensioni per la cottura nel brodo. Forse pochi lo sanno ma questo strumento è stato concepito in modo che, essendo a forma di calotta, l’incavo

L’ALTERNATIVA

LA “TARDURA” E LA VARIANTE “MINESTRA DEL PARADISO”

Poco conosciuta al di fuori della Romagna, la tardura è un’antichissima preparazione che affonda le sue radici nella cultura popolare. Sembra che abbia una storia di secoli alle spalle e risalga addirittura ai tempi dello Stato Pontificio, i cui confini si estendevano fino alla Romagna: sarebbe infatti la variante romagnola della stracciatella nata e diffusa sotto la Roma papalina.

Veniva preparata per le donne che avevano appena partorito, poiché si riteneva che fosse nutriente e ricostituente. Era spesso chiamata anche “minestra del paradiso”, ma, in realtà, fra le due ricette c’è una sostanziale differenza: nella tardura gli albumi delle uova non sono montati a neve mentre nella minestra del paradiso sì. Sono riportate di seguito le 2 versioni del Manzoni nel suo libro “Così si mangiava in Romagna” (1977 Walberti Edizioni).

“Tritura” romagnola (dose per sei persone): Sei uova, sei cucchiai di pangrattato, sei di formaggio parmigiano grattato, sei pizzichi di sale e sei di noce moscata. Impastare tutto. Gettare in una pentola di brodo molto caldo l’impasto fatto, aggiungere conserva, e lasciarlo cuocere per quattro o cinque minuti mistando con una forchetta.

Minestra Paradiso (dose per sei persone): battere fino a montarle quattro chiare d’uovo incorporando in queste i rossi. Versare poi quattro cucchiaiate di pane duro grattugiato fine e altrettante di parmigiano grattato e odore di noce moscata. Mescolare adagio adagio onde il composto rimanga soffice e metterlo nel brodo di cappone bollente a cucchiaini. Fare bollire per 7 o 8 minuti e la minestra è pronta.

contenga una porzione per ogni commensale. E non è un caso che i modelli antichi siano leggermente più grandi di quelli che oggi ancora si possono acquistare in pochissime ferramente della zona: in passato il bisogno alimentare era leggermente mag -

giore di quello odierno.

Oggi i passatelli vengono preparati anche in versione asciutta, saltati con condimenti di mare o di terra, ma la tradizione li vuole rigorosamente cotti e serviti in un brodo di cappone o di manzo.

COSE BUONE DI CASA

A cura di Angela Schiavina

La mozzarella in carrozza

La mozzarella in carrozza è un antipasto semplice e veloce, da servire caldo. A base di ingredienti facilmente reperibili, si tratta di un piatto goloso, ottimo anche come fragrante nger food. Ingredienti: 12 fette di pancarrè, 1 mozzarella di bufala da g 250, 5 uova, pangrattato, farina, olio di arachidi per friggere, un pizzico di sale.

Preparazione: iniziate affettando la mozzarella di bufala e tamponando le fette con della carta da cucina per eliminare il liquido in eccesso. Ri late le fette di pancarré eliminando la crosta, con un coltello a lama seghettata. Distribuite la mozzarella sulle fette di pane di base, lasciando qualche millimetro di bordo perimetrale libero dal ripieno e salando leggermente. Coprite con le fette di pancarré restanti ed esercitate una pressione col palmo della mano per compattarle e poi tagliate formando dei triangoli. Procedete all’impanatura: passate i triangoli prima nella farina setacciata, facendo aderire bene anche i bordi. Poi passateli nell’uovo e in ne nel pangrattato. Fate riposare per 30 minuti in frigorifero. Una volta rassodati, ripetete l’operazione della panatura una seconda volta, ma senza la farina, quindi prima nell’uovo e poi nel pangrattato. Lasciate riposare per un’ulteriore mezz’ora in frigo. Friggete le mozzarelle a 170°C in olio di arachidi bollente nché i triangoli non diventano dorati. Con l’aiuto di un mestolo forato adagiate le mozzarelle in carrozza sulla carta da cucina o la carta fritti, per eliminare l’olio residuo. Servite subito. Oltre alla mozzarella, potete aggiungere prosciutto cotto o acciughe.

SBICCHIERATE

A cura di Alessandro Fogli

Un

Pinot

grigio

che nutre la mente

Il Circolo Shakespeariano di Rochdale, in Inghilterra, dopo un’accurata ricerca durata anni, ha scoperto che nella Scozia di Lady Macbeth non si trovava una boccia decente di Pinot grigio manco a pagarlo oro, ed è per questo che la poveretta ha sbroccato completamente. È dunque in suo onore che oggi parliamo del Venezia Giulia IGT Piantagrane 2022 di Villa Job, un Pinot grigio in purezza che se fosse esistito nel medioevo il Macbeth niva al primo atto a tarallucci e vino. Il Piantagrane è bello dall’etichetta, con quella specie di buffo cosmonauta ante litteram, no all’ultima goccia, è uno di quei vini che lo sa, di essere una spanna sopra la media. Siamo nel Grave friulano, zona viticola storica, meno nota e blasonata del non lontano Collio. Piantagrane macera sulle bucce per pochi giorni, macerazione che vuole arricchire, senza togliere freschezza al vino. Durante le presentazioni di rito, lui mostra una tonalità ambrata lievemente velata, dovuta all’assenza di ltrazioni. Al naso, è una festa: note di frutta gialla matura, agrumi, cenni di spezie, erbe aromatiche e miele. Il sorso è pieno, ricco e allo stesso tempo dritto e teso, con tanta sapidità af ancata et impreziosita pure da un leggerissimo tannino, che arriva dall’af namento in barrique esauste. L’unica nota negativa di questo vino è che non ne ho più.

MENÙ DI PASQUA

ANTIPASTO Fellata Napoletana (formaggi misti, affettati misti, uova sode, miele)

PRIMO Lasagne al forno

SECONDI Abbacchio al forno, Coniglio alla cacciatora, Costolette di agnello fritte

CONTORNO Insalata Pasqualina

(insalata mista fresca, ravanelli, pomodori, uova sode, olive nere, noci)

DESSERT Campanella al cioccolato

VINO, ACQUA, CAFFÈ

€40 A PERSONA

La trattoria è aperta tutti i giorni a pranzo e anche per cena nelle serate da martedì a domenica, compresi i festivi per proporvi il gustoso menù con aggiunta della pizzeria con forno a legna magistralmente condotta dal maestro Mino!

Via Romea Nord, 262, Ravenna - www.trattoriaconteguiccioli.it - trattoriaconteguiccioli@gmail.com -

l e e ere el a

Nella toelettatura di piazza Mameli anche una vasca spa con cromoterapia e idromassaggio per il trattamento di patologie cutanee e reumatiche. Ne parla Fabienne Camerani

La tolettatura periodica dovrebbe essere una routine per il benessere del proprio animale. Le tempistiche variano a seconda della razza (una volta al mese per Shih Tzu, Barboncini, Maltesi e cani dalla crescita continua in generale e una ogni due o tre mesi per incroci e cani dal pelo più corto) e della stagionalità. La primavera infatti è il periodo di massima diffusione di pulci, zecche e parassiti, che possono attaccare il pelo di cani e gatti causando problematiche e infestazioni. A parlarcene è Fabienne Camerani, che dopo una vita dedicata alla cura dei cavalli come groomer equina, dallo scorso 3 marzo ha aperto il suo negozio di tolettatura Nahual Pets, dedicato alla cura e al benessere degli animali di tutte le taglie. «L’igiene in questo caso è fondamentale per evitare ogni contaminazione. Visto il continuo alternarsi di cani all’interno del negozio ho installato un sistema di sani cazione che ogni sera rimuove l’ossigeno sostituendolo con l’ozono, disinfestando completamente l’ambiente da parassiti e eventuali uova. Anche in casa, a seguito di una contaminazione parassitaria, andrebbe eseguita una corretta disinfestazione per evitare il ripresentarsi delle problematiche sull’animale».

In generale, la buona prassi per garantire al proprio cane o gatto un’esperienza di tolettatura routinaria piacevole parte dal relax dell’animale, con l’eventualità di mettere in conto una passeggiata preventiva per svuotare la vescica: «Il solo fatto di trattenere uno stimolo è fonte di stress per l’animale, che continuerà ad agitarsi durante il trattamento» spiega l’esperta. Per il resto, il segreto è quello di non imporsi tempistiche ma ascoltare i bisogni dell’animale, soprattutto quando si tratta di cuccioli. «Cuccioli e anziani vanno trattati con maggiore delicatezza: possono spaventarsi durante le manipolazioni e non riconoscere il forte rumore del phon. L’approccio dovrà essere cauto e giocoso, intervallato

da pause e momenti di riposo» continua Camerani. Lo stesso trattamento si applica anche per cani che soffrono di altre patologie, come problemi cardiaci o attacchi epilettici.

Vi sono poi i casi di dermatiti, problematiche al pelo o infezioni alle orecchie che richiedono un diverso tipo di trattamento, come sedute speci che con terapie all’ozono o l’utilizzo della vasca spa.

Il servizio tolettatura di piazza Mameli infatti sarà implementato nei prossimi giorni con una vasca per trattamento spa, dotata di cromoterapia per favorire il rilassamento dell’animale e trattamenti a ozono, ossigeno, nanobolle e bolle al latte studiati per il trattamento di patologie cutanee, muscolari o reumatiche, l’eliminazione di batteri e la pulizia profonda del proprio cane: «Le sedute in spa durano dai 20 ai 40 minuti, e si tratta di una vera coccola per il nostro amico a quattro zampe» precisa Camerani.

Tra gli altri servizi offerti dalla tolettatura c’è anche quello del taglio unghie, fondamentale per permettere al cane di camminare correttamente senza riportare graf o lesioni ai polpastrelli. Secondo l’esperta, in questo caso la fresa è preferibile al classico tagliaunghie, perché percepita come meno spaventosa dall’animale. «Il taglio delle unghie, così come la spazzolatura, dovrebbero essere azioni di routine per la cura e gestione del proprio cane - conclude Camerani - spesso vengono sottovalutate, causando però danni al pelo e alla cute e costringendosi nei casi peggiori alla rasatura. È importante scegliere il proprio cane con consapevolezza, prestando la giusta attenzione alla cura quotidiana domestica e quella mensile professionale. Inoltre, è fondamentale curare l’alimentazione, preferendo sempre crocchette di alta qualità e il più possibile naturali e prive di conservanti: possono essere ottime alleate per mantenere l’aspetto folto e lucido del pelo e prevenire malattie cutanee e dermatiti». (ma.fa.)

LA DENUNCIA Cagnolina uccisa da un altro cane «Troppa super cialità»

Una cagnolina (un incrocio Yorkshire) è morta domenica 30 marzo dopo essere stata aggredita da un altro cane - senza guinzaglio, né collare - a Lido Adriano, su viale Botticelli, all’altezza del Bagno Alessandra. Il proprietario del cane che ha aggredito Lara (così si chiamava la cagnolina morta) si è offerto di rimborsare le spese per cure mediche e cremazione, ma la coppia di padroni ha ri utato, scegliendo invece di sporgere denuncia ai carabinieri per il reato di omessa custodia e malgoverno di animali.

«Non vogliamo ricevere nulla da questa tragedia, e qualsiasi eventuale risarcimento sarà interamente devoluto ad associazioni che si occupano di cani randagi – raccontano i proprietari – abbiamo scelto di denunciare solo af nché i proprietari di tutti i cani siano sempre più consapevoli del comportamento che è opportuno tenere in luoghi pubblici».

Sulla vicenda interviene anche Davide Aiello, istruttore cino lo e consulente comportamentale professionista: «Gli incidenti legati alla cattiva gestione dei cani da parte dei loro proprietari sono sempre più frequenti, spesso frutto di troppa supercialità e poca consapevolezza. È necessario imparare a gestire il cane e rispettare la legge, conducendo l’animale con strumenti sicuri e adeguati, museruola compresa, liberandolo solo nelle aree in cui è consentito. Una delle frasi che un proprietario pronuncia più spesso è: “ma il mio è buono!” o “non l’aveva mai fatto prima!”, ma di solito è troppo tardi e la colpa non è mai del cane».

Servizi offerti

Bagni per cani di grossa taglia

Bagni idromassaggio

Bagni igiene e bellezza

aperti dal martedì al sabato dalle 09 alle 17 domenica e

Bagni medicati

Bagni all’ozono

Tagli a forbice Tagli con tosatrice

Tagli estetici

AMICI ANIMALI

«ECCO COSA (NON) FARE SE SI TROVANO CUCCIOLI DI GATTO»

In queste settimane molte cucciolate stanno nascendo e purtroppo ogni anno si ripetono gli stessi errori da parte di chi, vedendo dei cuccioli senza mamma, decide di prenderli senza consultare veterinari o associazioni animaliste. Cosa fare se si trovano cuccioli di gatto? Risponde Marianna Gianstefani, presidente Enpa di Lugo: «Innanzitutto non vanno toccati a mani nude e occorre accertare se la mamma gatta sia nei paraggi, purtroppo molte persone prelevano i cuccioli pensando di compiere una buona azione, in realtà li condannano a morte. La mamma gatta di solito si allontana per cercare cibo e poi ritorna per allattare. Senza i cuccioli rischia la mastite oltre alla disperazione per la perdita dei piccoli. Se vedete la mamma gatta aiutatela mettendole a disposizione cibo e acqua così che non debba andare a cercarne col rischio di trovare la morte lasciando poi soli i cuccioli. Ricordatevi di segnalare la sua presenza alle associazioni così che possano poi effettuare un sopralluogo e prendersene cura». Trascorsa qualche ora, se si ha la certezza che la mamma non ci sia occorre invece contattare veterinari o associazioni per la corretta presa dei piccoli. «La prima cosa da fare è tenerli al caldo, infatti durante le prime settimane di vita i gattini non sono capaci di regolare la propria temperatura, senza il calore della madre possono diventare rapidamente ipotermici, condizione che spesso porta alla loro morte. Procurarsi una scatola - è l’appello della presidente Enpa - o un trasportino con bottiglie o borse di acqua calda avvolte da un panno per evitare il contatto diretto dei piccoli. La soluzione migliore è un tappetino riscaldante/termoforo che mantiene una temperatura calda costante mentre la borsa d’acqua calda o le bottiglie di plastica vanno continuamente sostituite. È bene ricordare che i cuccioli dipendono completamente dalla loro mamma per mangiare, per la pulizia, per la termoregolazione e per riuscire a espletare i propri bisogni». Mai, infine, somministrare latte vaccino «al massimo quello di capra per emergenza, poi subito quello specifico per cuccioli».

AL CANILE

3-9 aprile 2025 RAVENNA&DINTORNI

Un “giardino sensoriale” per ridurre lo stress

Per migliorare le condizioni di vita dei cani ospiti del canile comunale, i volontari dell’Enpa hanno realizzato un “Giardino sensoriale”, uno spazio ritagliato all’interno del canile e messo a disposizione dei cani allo scopo di creare un ambiente ludico e di svago con lenalità di ridurre lo stress e di sviluppare le capacità olfattive. Lo spazio è composto da nove postazioni con caratteristiche diverse tra loro, come ad esempio cilindri in metallo, pedane e attraversamenti sollevati da terra, contenitori con materiali calpestabili e così via. Il 12 aprile alle 10 l’inaugurazione.

FIDO IN AFFIDO

SIMBA

Simba è un bellissimo cane corso di 4 anni (classe 2021) che, con la sua imponente mole di 70 chili, è adatto a persone dinamiche ed esperte di questa razza. Simba è un gigante buono, affettuosissimo, abituato a vivere in appartamento con bambini, bravo al guinzaglio. Ideale sarebbe per lui casa con giardino, e naturalmente tempo a disposizione per belle passeggiate. Simba verrà ceduto sterilizzato. Per informazioni: 335 7713645

ADOTTAMICI

MIMÌ

Mimì è una bellissima gattina di circa 7 anni, in ottima forma, molto dolce e coccolona. Cerca una bella famiglia, meglio come figlia unica perché è un po’ timida con gli altri gatti, ma con gli umani è una dispensatrice di coccole! Per conoscere Mimì, inviare un messaggio al 339 2370597

FARMACIE DI TURNO

+APERTURA DIURNA 8.30 – 19.30

DAL 3 AL 6 APRILE

DELL’AQUILA

piazza XX Settembre 1 - tel. 0544 30173; COMUNALE 8 via Fiume Montone Abbandonato 124 - tel. 0544 402514; SAN ZACCARIA via Dismano 587/a (San Zaccaria) - tel. 0544 554006.

DAL 7 AL 13 APRILE

CANDIANO via Trieste 1 tel. 0544 422590; COMUNALE 8 via Fiume Abbandonato 124 - tel. 0544 402514; MEZZANO via Reale 470 (Mezzano) - tel. 0544 521513; PIFERI viale dei Navigatori 37 (Punta Marina) - tel. 0544 437448.

+APERTURA TUTTI I GIORNI DELL’ANNO, FESTIVI COMPRESI, 24 ORE AL GIORNO servizio diurno 8 - 22.30 servizio notturno a chiamata 22.30 - 8 COMUNALE 8 via Fiume Abbandonato 124 tel. 0544 402514.

+ Per info www.farmacieravenna.com

Via San Vitale 3 - tel. 0545 45240

L’APPELLO

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