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INTRODUZIONE
Due riviste in una sola, tutta nuova
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BAR • RISTORANTE • CATERING
Rito laico per eccellenza, forse, come dice Franco Branciaroli nell’intervista che pubblichiamo, il teatro è ormai “un’arte marginale” e per amarlo e frequentarlo ci vuole, insomma, anche un po’ di coraggio. Per noi il teatro è semplicemente qualcosa di cui non si può fare a meno perché è vita: lo spettacolo dal vivo, ciò che accade in un dato momento tra un pubblico presente e attori presenti e che, nonostante le centinaia di repliche, non accadrà mai più così, esattamente nello stesso modo. A teatro andiamo per ridere, piangere, riflettere, soffrire, sognare, dimenticare o ricordare, a teatro andiamo, appunto, per vivere. Ed è per questo che continuiamo a credere che scriverne e raccontarlo sia un po’ un nostro dovere, oltre a essere un immenso piacere. Per questo abbiamo deciso, giunti al decimo numero, di rinnovare la nostra pubblicazione annuale dedicata alle stagioni dei teatri della provincia di Ravenna rendendola, ci auguriamo, più piacevole grazie alla nuova veste grafica, più interessante per i contenuti e anche più fruibile nella nuova impostazione. Quella che avete in mano è sostanzialmente una doppia rivista: la prima parte è dedicata ad articoli di approfondimento relativi ad alcuni spettacoli e protagonisti, la seconda contiene invece i cartelloni di ogni città suddivisi per genere. Troverete prosa, opera, danza, spettacoli per i ragazzi e le grandi stagioni concertistiche dei maggiori teatri. Un lavoro pensato al servizio del teatro e di quella finzione in cui, da sempre, possiamo trovare verità che altrove sfuggono.
Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1428 del 9 febbraio 2016
Direttore responsabile: Fausto Piazza Hanno collaborato alla redazione: Federica Angelini, Roberta Bezzi, Paolo Bolzani, Matteo Cavezzali, Serena Garzanti, Enrico Gramigna, Linda Landi, Luca Manservisi, Guido Sani, Elettra Stamboulis Maria Cristina Giovannini (grafica), Gianluca Achilli (grafica) Nella foto di copertina: una scena dall’opera Così fan tutte di W. A. Mozart, attesa al teatro Alighieri di Ravenna il 3 e 5 marzo 2017 Crediti fotografici: Lucia Baldini, Virginia Bettoja, Silvia Bigi, Marco Caselli Nirmal, Franco Ferretti, Andrea Gianfortuna, Silvia Lelli, Andrea Macchia, Masiar Pasquali, Patrizia Piccino, Gianni Schicchi Editore: Reclam Edizioni e Comunicazione srl www.reclam.ra.it viale della Lirica 43, 48124 Ravenna - tel. 0544 408312 Direttore generale: Claudia Cuppi Stampa: Grafiche Baroncini srl – Sede di Imola www.grafichebaroncini.it
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INTRODUZIONE
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SOMMARIO
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L’INTERVISTA/1
Marco Martinelli dal Teatro delle Albe al cinema, attraverso la non-scuola
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LA GUIDA TEATRALE/1
Quanto è attuale Shakespeare a quattrocento anni dalla morte
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L’INTERVISTA/2
Franco Branciaroli, il suo Macbeth e il teatro come «arte marginale»
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LO SPETTACOLO
Una storia vera che andava raccontata: “Mar del Plata”, gli angeli del rugby
21
LA GUIDA TEATRALE/2
Andar per spettacoli quando non si è più bambini e non ancora adulti
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L’OPERA
Quel “Ballo in maschera” dalla travagliata gestazione
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IL BALLETTO CLASSICO
“Lo Schiaccianoci” di Amodio e le mille sfaccettature dei sogni
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LA COMPAGNIA
Rbr Dance Company anche per chi non è un cultore della danza
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IL MUSICISTA
Valentini, giovane bacchetta ravennate, sul podio del Maggio Fiorentino
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MUSICA CONTEMPORANEA
Il festival Transmissions di Bruno Dorella tra avanguardia e rap
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Dallo stile moderno delle cucine Berloni alle linee essenziali degli oggetti Nature Design, tutto quello che serve per rendere la vostra casa l’ambiente che avete sempre desiderato.
IMMAGINARIO
Il genio senza età né confini di Luzzati, scenografo impareggiabile
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GENIUS LOCI
Quel tesoro nascosto nel palazzo comunale di Brisighella: un teatro ottocentesco
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CARTELLONE
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AGENDA
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INTERVISTA TEATRO RAVENNA
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Marco Martinelli: tutta una vita messa in scena, ora anche dietro la macchina da presa Conversazione con l’autore e regista ravennate del Teatro delle Albe di Fausto Piazza
Marco Martinelli, dopo quarant’anni anni di scrittura e regia teatrale – sono più di sessanta le opere che hai firmato fra testi drammaturgici e messe in scena – ora ti cimenti col cinema in una trasposizione del tutto originale dello spettacolo Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi. È una prova occasionale oppure è l’inizio di un nuovo percorso artistico che proseguirà in futuro? «Ho lasciato la direzione di Ravenna Teatro per concentrarmi sui tanti impegni cresciuti in Italia e all'estero: così si è aperta anche l'opportunità, per me ed Ermanna Montanari, di realizzare il nostro primo film, un desiderio che inseguivamo da anni. E lo abbiamo fatto con l'entusiasmo e il sostegno di tutta Ravenna Teatro, di tutte le Albe. Anni fa avevamo inventato un progetto di cinema con Marco Muller, già direttore alla Biennale di Venezia, che voleva portare la qualità di certo teatro dentro il mondo del cinema, ma poi non se ne fece nulla. In questo caso invece c'erano tutti i presupposti, e il film è sgorgato come un torrente. Ora Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi è alla fase di montaggio, un'opera per cui ci vorrà ancora un po' di tempo, magari la primavera del 2017, per vederla conclusa. È una forma espressiva nuova per me, un'esperienza entusiasmante, un'altra modalità di scrittura. Letteratura, drammaturgia e cinema sono tecniche e linguaggi diversi per “scrivere” lo stesso mondo interiore, gli stessi rovelli, le stesse domande». Hai sempre immaginato e realizzato un teatro molto vicino agli spettatori, vitale, carnale, unico ogni volta che si propone in scena. Il cinema invece si manifesta come un'astrazione e con un distacco più ampio rispetto al rituale del teatro. Come hai vissuto questa differenza? «Quando Toni Servillo afferma che “il teatro è degli attori, il cinema è dei registi” dice una cosa vera solo a metà. Nel girare Vita agli arresti al Rasi, ho lavorato ogni giorno per esaltare l'autoralità degli attori sul set, da Ermanna che incarna Aung San Suu Kyi agli amici “ospiti” come Sonia Bergamasco e Elio de Capitani, dagli altri attori Albe come Roberto Magnani, Fagio e Massimiliano Rassu, fino alle tante bambine ravennati che abbiamo coinvolto nel film. In fase di montaggio, nella sua cornice di astrazione, sento maggiormente il peso delle mie scelte, ma in gioco c'è sempre la forza espressiva degli attori capaci di entrarti nel cuore, di toccare le corde più sensibili dello spettatore. Cinema e teatro sono i Castore e Polluce dell'arte dello spettacolo: vicini su tanti piani, su altri distanti. Ciò che li lega è il creare bellezza in grado di parlarci. Di parlare al singolo spettatore, intendo. Il Gesù di Pasolini, nel Vangelo secondo Matteo, mi guarda dritto negli occhi, a me si rivolge, a ognuno di noi singolarmente, non a una generica umanità. Quando la grande arte è tale, non c'è differenza di tecnica che tenga.». I mondi paralleli di Dick, l'Africa che irrompe nella Romagna, il caso Pantani, il “rumore di acque” dei migranti che sprofondano nel Mediterraneo, la lotta per la libertà di Aung San Suu Kyi… Nei tuoi lavori, l'autore e il teatrante sembra spesso animato da una pre-visione, in bilico sul precipizio del presente per svelare quello che ancora non è palese e ancor meno meditato. «Bisogna tenere gli occhi aperti e le orecchie spalancate. Bisogna scrutare nel buio del presente, in questo può capitare di cogliere lampi di futuro. Ho imparato da giovane, nutrendomi dell'arte dei grandi maestri: Dante, Melville, Dostoevsky, Emily Dickinson. C'è una percezione del cuore e una percezione esteriore: da una parte si coglie il magma della realtà e dall'altra la si filtra attraverso il pozzo della propria interiorità. O l'arte si misura con questa sfida, oppure si riduce a ben poco, facili mode e capricci. Nell'epoca dell'ipertrofia di tutto, parole e immagini come merci, l'ar-
Marco Martinelli dirige le “magliette gialle” della nonscuola nel progetto “Eresia della felicità” al Castello Sforzesco di Milano nel 2015. (foto Mario Spada)
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Note a margine dei cantieri aperti: dal film su Aung San Suu Kyi a Maryam e al progetto Dante
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INTERVISTA TEATRO RAVENNA
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te dovrebbe saper essere intima e politica allo stesso tempo, sorgente di profondità. Non che vada demonizzato il web, no certo, ma nel diluvio di chiacchiere e commenti che ci sommergono c'è spesso una superficialità sconcertante. Al contrario, credo che l'arte abbia proprio il compito di dissodare la superficie, svelare il nascosto e l'ignorato. E se la si vuole portare fino in fondo, tale avventura non va alimentata né col denaro né con la fama, ma con fiamma che ti ha fatto sognare fin dall'adolescenza». A proposito di sogni e passioni, nei prossimi mesi darete vita, tu Ermanna e le Albe a una sfida straordinaria: portare in scena Dante e le tre cantiche della Divina Commedia. Un lavoro in coproduzione con il Ravenna Festival che vi impegnerà a cadenza biennale dal 2017 al 2021, che è poi il settimo centenario della morte del Poeta. «È certo un progetto da far tremare i polsi, ma io e Ermanna da sempre immaginavamo questa impresa che pareva incredibile eppure inevitabile: trasformare in teatro il capolavoro che ha dato origine alla lingua e alla letteratura italiana. Già altri hanno tentato, noi pensiamo che non si tratti di rivestire di immagini sceniche i canti danteschi quanto di estrarne l’intima “natura” teatrale. Dante si è veramente “alzato al paro di Eschilo e di Shakespeare” come scrive Giambattista Brocchi, nelle sue Lettere sopra Dante nel 1797. Questo crediamo, perché le sue migliaia di endecasillabi ripartiti in terzine sono uno stupefacente congegno teatrale. E così vogliamo misurarci con quella poesia vertiginosa senza tradirla e senza rimanerne schiacciati. E prendere sul serio l’intento dell’autore, sicuramente anacronistico e presuntuoso rispetto ai nostri tempi, quando dice – nell’Epistola XIII a Cangrande della Scala – che scopo del suo poema è addirittura quello di dare conforto al lettore: “liberare i viventi in questa vita dallo stato di miseria e condurli alla felicità”. Siamo così abituati a sentire e risentire i versi danteschi in mille letture, che il carattere sulfureo, incendiario di quei versi ci passa spesso sulla pelle senza toccarci. Invece l’universo dantesco è un umanesimo integrale, un trasumanar con cui ci provoca a distanza di sette secoli, che parla a tutti, oltre le fedi e le culture. La nostra Divina Commedia per questo sarà un “cantiere aperto”, ispirato alle sacre rappresentazioni medievali per coinvolgere tutti gli spazi urbani di Ravenna, le strade e le piazze, le chiese e i teatri, le archeologie industriali e le pinete... Ma soprattutto chiamerà a partecipare a questo rito teatrale, oltre a maestri di cerimonia e giullari, tutti i cittadini, di ogni generazione, in un corto circuito fra attori e spettatori. Nel 2017, per la messa in scena dell’Inferno dantesco
formazione teatrale
Non-scuola, la visionaria energia degli adolescenti attori Ricorre il 25° anniversario della non-scuola, che anche quest’anno metterà in atto una gioiosa festa al teatro Rasi dal 2 al 20 marzo. È dal 1991 che il Teatro delle Albe/Ravenna Teatro conduce con associazioni e istituzioni locali e scolastiche questa pratica pedagogica e teatrale. Un’esperienza formativa che ha portato migliaia di giovani a frequentare la scena contemporanea e rivitalizzare in profondità la cultura teatrale della città. La non-scuola ha all’origine la necessità di una relazione con l'altro, la vocazione ad allargarsi, a contaminare e a lasciarsi inondare. Dopo venticinque anni di storia è considerata “modello” e “buona pratica”. Divulgata in Italia e nel mondo, quest’anno la non-scuola sarà anche a Milano, Reggio Emilia, San Chirico Raparo (Potenza), Roma, Santarcangelo di Romagna, Seneghe (Oristano), Lamezia Terme (Catanzaro), La Spezia e San Felice sul Panaro. A Ravenna, quest’anno, partecipano alla non-scuola sia l’Università, che Licei e Istituti tecnici e professionali, assieme a diverse Associazioni e Cooperative culturali cittadine. Le attività con gli studenti si avvalgono di varie “guide” del Teatro delle Albe che nell’attività nelle scuole sono coadiuvate da insegnati assistenti. La straordinaria esperienza è raccontata nel libro di recente pubblicazione Aristofane a Scampia (edizioni Ponte alle Grazie).
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Ermanna Montanari in una scena del film “Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi” (foto Maria Martinelli).
«Metteremo in scena la Divina Commedia nello spirito di Dante, senza tradirla e senza timori, per “condurre i viventi alla felicità”» abbiamo pensato di spogliare il teatro Rasi di ogni arredo – memori anche della sua antica vocazione di monastero – per allestire un labirinto dove ogni spettatore non potrà che essere un viaggiatore nei panni di Dante, avviato a un percorso iniziatico, accompagnato dalle guide del Teatro delle Albe, Virgilio e Beatrice che siano. Chi entrerà in questo misterioso luogo di pensieri e sentimenti sarà chiamato a districarsi nei meandri della più attuale “selva oscura” e si rispecchierà in quello che Ezra Pound aveva mirabilmente concentrato nel Dante sciamano ma anche everyman, ovvero quel “ognuno di noi” in cerca di un senso della vita, a mirare la compassione e la salvezza, verso un mondo di felicità e di bellezza». Nel 2017 debutterà anche una nuova produzione teatrale con la tua regia, protagonista Ermanna Montanari, su un testo di Luca Doninelli, Maryam, che si interroga sul mistero e il conforto della religione. Di cosa si tratta? «Maryam è nel Corano il nome di Maria, la madre di Gesù. Luca Doninelli, durante un viaggio a a Nazaret, si è trovato in mezzo ad alcune donne musulmane che pregavano Maria. Il culto di Maryam, l'unica donna di cui si fa il nome nel testo sacro dell'Islam, e per ben 34 volte, è il grande simbolo dell'incontro tra cristianesimo e Islam. Doninelli ha scritto un monologo per Ermanna, in cui vi sono tre figure di madri musulmane che si rivolgono a Maryam raccontandole della tragica sorte dei propri figli, chi scomparso in mare, chi messo ingiustamente a morte. In loro c'è disperazione, rabbia, richiesta di vendetta, supplica di consolazione. Alla fine è Maryam stessa ad apparire in scena, a ringraziare le “sorelle” per le loro preghiere, a mostrare la propria fragilità di madre: "Se non sono riuscita io a tirarlo giù dalla croce, mio figlio, cosa volete che faccia per voi? Possiamo solo affidarci a Dio, che è infinita misericordia, e non violenza". Le grandi religioni sono fondate sulla regola d'oro della compassione e della pace. Chi uccide in nome di Dio, uccide Dio: questo ci racconta lo "scandalo" dell'incarnazione, di un Dio che si fa vittima in croce, per abbracciare tutte le vittime. E quel Gesù, non dimentichiamolo, è un profeta onorato in tutto il mondo islamico. Sarebbe bellissimo, col nostro spettacolo, riuscire a coinvolgere le comunità religiose della nostra città, per aprire un dialogo e una vicinanza fra cristiani e musulmani, in una fase sconcertante di incomprensioni e di conflitti».
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GUIDA ALLE STAGIONI
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Per gli inglesi è sostanzialmente una fede. E i 400 anni dalla morte del Bardo sono diventati una specie di kermesse internazionale, che vede tutti i British Council del mondo all’opera per ricordare che il 23 aprile 1616 se ne andava il drammaturgo che aveva definitivamente cambiato il modo di pensare il teatro nell’Europa occidentale. E che aveva dato a quei tipi strani, che se ne vogliono andare proprio dal consesso politico del Vecchio Continente, una lingua che oggi tutti studiamo, volenti o nolenti, a scuola. Non che prima non ci fosse l’inglese, certo è che Shakespeare ne determinò modi, lessico, cadenze. Oggi, nel pieno del tumulto post Brexit, l’immagine dell’inamidata Gran Bretagna prova a riscuotere nuovamente prestigio, un po’ appannato in verità perché gli altri europei un po’ se la sono presa per questa insularità altezzosa, e ci provano ricordando il teatrante di Stratford-uponAvon. Dalla maratona rap realizzata nel Nell’anniversario della scomparsa del Bardo suo luogo di nascita alla notte da Amleto nel castello di Cronborg in Danimarca ce tra prosa, balletto e “Best of” n’è per tutti i gusti e tutte le età. Si può imparare l’inglese con l’ausilio di Wildi Elettra Stamboulis liam su www.futurelearn.com/courses/explore-english-shakespeare, o fare un Shakespeare walk a Verona, sul decumano maggiore con un attore che recita estratti delle 37 opere teatrali. Nella sola Italia le iniziative sono tantissime: Shakespeares lives è l’hashtag che si può seguire per non perdersi nessuna della innumerevoli, e spesso molto contemporanee, iniziative che celebrano questa ricorIl ritratto di William renza. Shakespeare di cui ad aprile Shakespeare vive quindi, e ogni tanto passa anche da Ravenna. Partiamo da un classico assoluto, il 2016 sono ricorsi i 400 anni dalla morte Macbeth, che sarà presentato per la regia di Franco Branciaroli a febbraio al Teatro Alighieri. Provate, prima di immergervi nella visione, ad esplorare la rivisitazione fatta da Vicky McClure (attrice nota per la serie più premiata dagli inglesi, Line of Duty) nel corto prodotto per Shakespeare lives. Irrompe l’animazione, tuona l’accento inglese, torbido, e anche per chi non mastica bene la lingua, l’emozione è assicurata in questo monologo di Lady Macbeth. E per prepararvi perché non leggere lo straordinario Un cuore così bianco di Javier Marías, che parte dalla citazione delle parole della stessa terribile Signora Macbeth e intesse una storia che ci interroga sulla colpa, sul segreto, sul non detto e sui rischi incombenti che ogni cosa sottratta alla verità un giorno emerga per sporcarci del suo fetore. Perché Shakespeare è così, è come la nota che accorda strumenti che poi suoneranno altre musiche. E Branciaroli, attore amico di Testori e molto amato da Tinto Brass, non teme il rischio di interpretare e dirigere uno dei ruoli più complessi del repertorio shakespeariano. Ambiguo, non completamente malvagio, coraggioso ma sconfitto dalla gioventù che non ha più, Macbeth non può essere ridotto a un male assoluto. È invece più prossimo al male della realtà, banale direbbe Hanna Arendt. Per chi invece vuole avere una visione più ampia, una sorta di caleidoscopio del best of, ecco Lascia pur che il mondo giri, una produzione originale in cui scene shakespeariane sono accompagnate dalle musiche originali della compagnia King’s Men, di cui il Bardo faceva parte. Il titolo prende spunto da una burla: era la canzone cantata da un poveraccio, uno
Cercando Shakespeare per i palcoscenici nei 400 anni della morte
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Il drammaturgo di Stratford-upon-Avon ha cambiato il modo di pensare il teatro
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GUIDA ALLE STAGIONI
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Una foto di scena del “Romeo e Giulietta” del Junior Balletto di Toscana
segue da pagina 11
che lavorava il rame e beveva qualche goccetto di troppo, a cui viene fatto credere di essere un nobile e gli viene proposto di assistere a una commedia. Un esempio classico di metateatro, teatro che fa teatro, che crea vertigine, specchio di specchi. E nella nostra epoca post barocca è sicuramente un tema fortemente contemporaneo. Questo caleidoscopio musicale e teatrale sarà sia a Russi che a Ravenna. Infine, un’escursione in un tema shakesperiano rivisitato da un grande russo, Prokoviev, la cui Romeo e Giulietta sarà al Rossini di Lugo a marzo. Si tratta di una rivisitazione in chiave contemporanea, una riscrittura coreografica che pone la coppia sfortunata per antonomasia in un altro contesto, quello di Sarajevo, riprendendo un episodio realmente accaduto, quello di Admira e Bosko, amanti di diversa religione, uccisi da un cecchino nella città bosniaca assediata. Bombana incornicia nel recente passato di un’Europa che dimentica di essere brutale, dimentica di avere avuto una guerra fratricida in casa vent’anni fa, dimentica che scorda l’amore, ma ricorda i dissidi, le separazioni, i confini. La tragica danza di Prokoviev, per pura casualità anche lui nato il 23 aprile, ci ricorda quanto recente è stata l’innovazione della danza, grazie al suo estro e quello di Sergej Djagilev. E quanto è costata, a livello di rischio anche personale, l’innovazione: completata a Leningrado nel 1935, l’opera non fu pubblicamente realizzata fino al 1938, perché le critiche della Pravda ai “modernisti” procuravano non difficoltà economiche o censure, ma conseguenze spesso molto più gravi. Sono gli anni delle grandi purghe di Ezov, che finirà a sua volta epurato in un gulag, in un destino che sicuramente ricorda molto dei destini shakespeariani e che ci ricorda quanto vicini siano i personaggi di William Shakespeare alla nostra storia.
Dal metateatro fino alla danza: la contemporaneità di Shakespeare
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INTERVISTA PROSA RAVENNA
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Branciaroli, il suo Macbeth nichilista e il consiglio ai più giovani: «Non fate teatro, è un’arte marginale per emarginati» La lezione del grande attore, da 46 anni sul palcoscenico di Matteo Cavezzali
Franco Branciaroli è un attore come non se ne trovano più molti. Lavora sul palcoscenico da quarantasei anni e ha interpretato tutti i personaggi più importanti del teatro classico. Al centro del suo lavoro c’è la parola. Sarà a Ravenna con il suo Macbeth dal 9 al 12 febbraio. Nella sua lunga carriera ha interpretato molti dei testi di Shakespeare, in cosa si distingue Macbeth nel lavoro di attore? «È il più difficile di tutti. Si dice che il Macbeth sia un testo “che porta male”, e molti pensano che si intenda a questioni di cabala o superstizione, ma in realtà il motivo è che mettendo in scena il Macbeth è drammaticamente probabile fare un fiasco. Non c’è nessun attore che è diventato famoso per la sua interpretazione del Macbeth, è un testo con cui si cimentano attori già affermati e spesso ci inciampano. Il grande Ruggero Ruggeri, che aveva interpretato tutti i testi di Shakespeare, abbandonò il Macbeth dopo poche repliche perché disse che era un testo “che non riusciva a sentire”. Credo che alcuni attori del periodo di Shakespeare abbiano messo mano al testo perché è scoordinato e i personaggi non hanno psicologia. Tolstoj diceva “non capisco perché Shakespeare sia considerato un grande, visto che i suoi personaggi mutano improvvisamente senza ragione”. Macbeth è questo alla massima potenza». Insomma con questo allestimento si è messo nei guai da solo… «Il Macbeth va fatto. Anche fallire fa parte della sfida del teatrante. È il più affascinante dei testi di Shakespeare e probabilmente il più famoso, grazie anche a molti adattamenti musicali come quello di Verdi, che Amleto non ha avuto. Un attore lo deve fare. Lo avevo già interpretato da giovane, ma questa volta è venuto meglio. È un testo che non si può fare da giovani». Da dove è partito per questa regia del Macbeth? «Non c’è una regia. È fatto alla elisabettiana. C’è solo la recitazione. Non è un adattamento in cui Macbeth va in motocicletta o è un migrante. So che spesso si fa, ma Shakespeare non ha bisogno di aiuti. Queste cose confondono e basta. Se tu aggiungi significati a un testo già così complesso si finisce con non capire nulla». Lei sostiene che il pubblico ha molti stereotipi sulla figura di Macbeth, in che senso? «Macbeth non è un uomo assetato di potere. In Scozia l’erede del re non era il figlio, ma il congiunto più valoroso. Quindi il trono spettava a Macbeth che aveva sedato la rivolta. Il re invece nomina erede il figlio, giovanissimo e senza meriti militari. Di fatto è Macbeth che viene usurpato. Macbeth e Lady Macbeth in realtà sono due brave persone, che vengono possedute dagli spiriti. Bisogna credere in queste cose per capire il testo. Gli spiriti trasformano Lady Macbeth in un uomo togliendole il latte dal seno. Macbeth viene così “ripartorito”: è lui il vero non nato da donna… Quando loro ottengono il potere gli spiriti se ne vanno e loro riprendono coscienza di ciò che hanno fatto. Lei si suicida, lui
Uno scatto di scena di Umberto Favretto del Macbeth diretto e interpretato da Franco Branciaroli, in cartellone al teatro Alighieri di Ravenna
continua a pagina 16
«Non c’è regia, questo Macbeth è fatto alla elisabettiana, c’è solo la recitazione»
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INTERVISTA PROSA RAVENNA
segue da pagina 15 Un ritratto di Franco Branciaroli e a destra in scena nell’Enrico IV di Pirandello
«È vero, mi iscrissi alla scuola di recitazione per far slittare il servizio militare. Era quella del Piccolo di Milano» abbraccia il nulla. Non il potere, ma la distruzione di tutto. La battuta che dice è “Sono stanco del sole, vorrei che la struttura del mondo si sgretolasse”. Diventa un super nichilista». Shakespeare nostro contemporaneo recita il titolo di un famoso saggio di Jan Kott, cosa rende Macbeth nostro contemporaneo? «È il nulla. È proprio questo nichilismo. Macbeth è un uomo che sta male nel mondo, come lo è anche Romeo. Lo spettatore pensa al Macbeth crudele, cosa che non è, e quindi non si accorge di questo aspetto più profondo. Kott innesta Macbeth sulla filosofia di Heidegger, Macbeth si vuole autodistruggere. Io ne ho capito solo metà di quel saggio, ma ho capito dove voleva arrivare: Macbeth è un uomo che vuole distruggersi da solo». Lei ha lavorato con molti dei grandi del ‘900 come Carmelo Bene, Luca Ronconi, Giorgio Strehler, Michelangelo Antonioni, Giovanni Testori. Quale ha segnato di più il suo lavoro di attore? «Come lavoro tecnico è stato Ronconi, ma non esiste “il maestro”. Servono persone che ti facciano capire i mezzi che hai. Questo fece con me Ronconi. Il periodo con Testori invece fu un’esperienza rara. Un drammaturgo che scrive per te “ad personam” non capita spesso in Italia. Sono stato molto fortunato e da ognuno di loro ho preso quello che mi serviva». È vero che iniziò a recitare per evitare il servizio militare? «Verissimo! Ai miei tempi c’erano 18 mesi di leva obbligatori. Avevo venti anni! Non so se mi spiego. L’università l’avevo lasciata, ma seppi che c’era una scuola che permetteva di slittare il militare perché equiparata all’Università. Era la scuola di recitazione del Piccolo Teatro di Milano». Come è cambiato il teatro da quando ha iniziato? «Il teatro non è mai cambiato. È sempre lo stesso. Stiamo vivendo una paranoia dove il teatro dei “giovani” - che in realtà hanno or-
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INTERVISTA PROSA RAVENNA
«Il teatro non è mai cambiato. Sono di una generazione modernista, novecentesca, che sprofonda nel testo» mai cinquant’anni, ma fanno ancora finta di essere giovani credono di fare teatro senza attori professionisti, ma con attori improvvisati, performer… Pensano che basti salire su un palco e tirarsi giù le mutande per fare teatro. Io sono di una generazione modernista, novecentesca, che sprofonda nel testo. Quando dissero a Peter Brook “maestro, c’è questo nuovo autore che scrive dei testi eccezionali, dovrebbe fargli la regia” e lui rispose “sì, ma è bravo quanto Shakespeare?”, e loro “ma no, però…”. “e allora cosa ce ne frega, facciamo Shakespeare”. Il teatro non è sempre grande, ha dei periodi di splendore. Il teatro produce drammaturghi in alcuni periodi, come Eschilo, Sofocle e Euripide poi c’è il periodo di Molière, Racine, Corneille e il più recente è quello di Beckett, Ionesco e Pirandello. Dopo questa triade qui c’è un periodo di morte del teatro». Quindi la grande drammaturgia è legata a un dato momento e luogo? «Esattamente. Shakespeare si è trovato al posto giusto al momento giusto, se fosse nato in Italia non sarebbe diventato Shakespeare. L’Inghilterra dell’epoca era un paese rozzo, che invidiava l’Italia che era grande per la pittura, la poesia, la musica. In Inghilterra c’era solo il teatro. Il genio di quest’uomo si è dovuto applicare all’unica forma artistica che c’era». Che consigli darebbe ai giovani che si avvicinano adesso al teatro? «Di non farlo. Se vogliono fare gli attori per diventare famosi e ricchi gli consiglio di fare telenovelas. Non sto scherzando. Il teatro è un’arte marginale per emarginati. Oggi per fare teatro bisogna essere degli emarginati come Rimbaud o Baudelaire, bisogna avere la volontà di stare ai margini della società».
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PROSA RAVENNA E FAENZA
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Mar del Plata, quegli angeli del rugby che sfidarono la dittatura Una storia vera di torture, assassini, ingiustizie. Un periodo storico, un paese, una dittatura: gli anni Settanta dell’ArLo spettacolo di Claudio Fava ispirato gentina di Videla. Uno spettacolo decisaa una storia vera di resistenza nell’Argentina di Videla mente poco consolatorio è Mar del Plata - gli angeli del rugby che osarono sfidare il regime argentino, coproduzione di Accademia Perduta/Società per Attori che dopo l’esordio nella scorsa stagione all’Eliseo di Roma (e le redi Federica Angelini pliche a Bagnacavallo e Cervia) arriverà per quella 2016/2017 a Faenza e Ravenna. Scritto da Claudio Fava, diretto da Giuseppe Marini, racconta la storia vera di una squadra di giocatori di rugby che vengono eliminati a uno a uno da uno stato governato dall’esercito e dalla paura, impersonato magistralmente dall’attore Claudio Casadio. Un gerarca zoppo e spietato che fa parte di una catena di comando e trova nell’impartire ordini di morte l’unico sollievo alla miseria della sua vita, fatta fino a quel momento di frustrazioni e invidie. Un essere spregevole e spietato eppure mai caricaturale nella interpretazione del ravennate, che non concede spiragli di empatia allo spettatore, ma allo stesso tempo è in grado di dare a quella figura uno spessore umano, una credibilità nella sua malvagità che lo rende se possibile ancor più spaventoso. Non a caso Claudio Casadio dice: «Per la prima volta non amo il personggio che interpreto e non voglio che il pubblico lo ami: voglio ovviamente che lo trovi credibile e convincente, ma non affascinante». Ebbene, l’effetto è esattamente quello. Ma a essere credibile non c’è solo lui sul palco. Antagonista di Casadio è il suo contraltare, l’allenatore, interpretato da Fabio Bussotti. Ma ci sono soprattutto i giocatori stessi, interpretati da giovani ragazzi in alcuni casi appena usciti dall’accademia di recitazione e tutti decisamente talentuosi, tratteggiati in pochi dati biografici e poi visti dentro la suggestiva scenografia di uno spogliatoio di rugby che può all’occorrenza trasformarsi in una cella. «Nello spettacolo c’è molto rugby – dice anche Casadio – e nella scelta di queste persone di arrivare fino in fondo a qualunque costo c’è proprio, se vogliamo, un principio fondante del rugby». Un gruppo di ragazzi in grado di contagiare il pubblico con la passione sportiva e la voglia di vivere e la capacità di scegliere coFabio Bussotti, munque di stare dalla parte giusta in modo quasi istintivo, di mettere in atto un gesto di ribellione Giovanni Anzaldo e “normale” come quello di continuare, nonostante tutto, a giocare perché incapaci di fare calcoli di Claudio Casadio (nella convenienza. Ragazzi che alla fuga scelgono la resistenza, scelgono di continuare ad andare in camfoto) sono i protagonisti di uno po, sempre più decimati, fino alla fine, a testimoniare cosa sta accadendo in Argentina. Mentre le luspettacolo corale, ci della ribalta internazionale sono concentrate sul campionato mondiale di calcio, il focus della scecircondati da una serie na è tutto su questo sport trascurato ma che per i giocatori rappresenta l’occasione di riscatto delle lodi giovani attori di ro vite di panettieri, postini, operai, vite destinate a essere spezzate dall’assurdità di una dittatura cietalento: Andrea ca e barbara. Il capitano è il bravo Giovanni Anzaldo, l’unico sopravvissuto, l’unico che sarà in graPaolotti, Tito Vittori, do di raccontare quella storia in un gioco scenico quanto mai efficace che fa sembrare il palcosceniEdoardo Frullini, co una meravigliosa scatola magica di spazi verticali e orizzontali giocati con maestria. Non c’è da Fiorenzo Lo Presti, stupirsi che Mar del Plata abbia vinto il premio Persefone-Carmelo Rocca 2016 come migliore spettaGiorgia Palmucci, colo d’autore contemporaneo. Uno spettacolo coraggioso, complesso eppure godibile dallo spettatoAlessandro Patregnani, re, una produzione importante, una storia che merita di essere raccontata ancora e ancora. Guglielmo Poggi.
I protagonisti sono ragazzi che alla fuga preferiscono una resistenza quasi istintiva all’ingiustizia
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GUIDA ALLE STAGIONI
Andar per teatri nell’età di mezzo dell’adolescenza di Elettra Stamboulis
Consigli per i cosiddetti “young adults”, gli spettacoli più adatti a un pubblico di ragazzi
E cosa succede, dopo l’infanzia? Facile andare a teatro con i bambini, l’offerta è varia, diffusa sul nostro territorio, con proposte disseminate anche in luoghi reconditi. E poi? Prima di diventare adulti, o quasi? Non demordete. Il teatro c’è per tutte le età e il giovane rampollo o la giovane donzella che comincia a recalcitrare sull’opportunità di andare a teatro, vi ringrazierà dell’esperienza, la racconterà agli amici. Ne uscirà migliore. Certo, non cominciate con Faust, non c’è bisogno di farsi odiare. Alcuni capolavori vanno goduti al momento giusto. Ma se volete andare a botta sicura, provate con Mar del Plata. Gli angeli del rugby di Claudio Fava a Ravenna e a Faenza (vedi p. 19). Innanzitutto c’è al centro una vicenda sportiva, vera e di cronaca, tragica e nera, ma non per questo meno emozionante e in cui il rugby crea una parabola che suona come esempio, come monito alla libertà. Potete stimolare una visione non frammentaria, ma narrativa del reale anche con il teatro comico. Ieri è un altro giorno è una commedia degli equivoci, dalla trama divertentissima, piena di colpi di scena, scintillante e intelligente, che non potrà non incantare e divertire, senza banalizzazioni attualizzanti, senza allusioni ammiccanti a parti basse del corpo. Che non sono vietate a teatro, anzi fanno parte del corpo del teatro, però transitate dalla televisione, dal soubrettismo a volte sinceramente stancano. Sarà a a Bagnacavallo e poi a Ravenna a gennaio, ed è stato un successo strepitoso in Francia. A Lugo invece va segnalato L’ora di ricevimento del giovane prodigio del teatro italiano Stefano Massini, diventato a 39 anni il direttore artistico de Il Piccolo di Milano. Protagonista è il sempre piacevole Bentivoglio, nella parte dell’insegnante di periferia. È un’opera che facilmente interesserà i ragazzi perché parla di scuola, del loro mondo, della vita che fanno, della periferia che ormai è la nostra vita, a prescindere dai centri concentrici che crediamo di segnare sulle cartine geografiche. La classe di Bentivoglio vi sembrerà familiare, parlerà anche di voi. E sempre a Lugo interessante, in particolare per ragazze adolescenti in vena di conflitto con le madri, Due partite di Cristina Comencini: una commedia tutta al femminile e generazionale, dove due generazioni di madri e figli sono messe allo specchio, senza trucco. Se è invece il tema della separazione e del male che fa che volete chirurgicamente sottoporre, con un pizzico di ironia ma senza finzioni, allora a Russi c’è Lacci di Domenico Starnone, che molti ragazzi conoscono dalle antologie scolastiche. A Faenza, oltre al già citato lavoro di Fava, da non perdere Covatta e Iacchetti in Matti da slegare, diretti da Gioele Dix su un tema scomodo e sempre attuale, l’autonomia del malato psichiatrico, il tema del chi è sano chi è malato… Versione italiana di Elling & Kjell Bjarne di Axel Hellstenius, film norvegese del 2002, in italiano cita il titolo dello storico documentario del 1975 diretto da Agosti, Bellocchio, Petraglia e Rulli, che allora era stato girato con il preciso intento di sostenere Basaglia. Qui il tema è trattato con più levità, è una commedia a lieto fine, ma di certo il titolo sottolinea come la versione italiana ci interroghi ancora sulla nostra relazione con la malattia mentale. Infine, sempre a Faenza, La rivoluzione è facile se sai con chi farla, può essere un’interessante chiusura di questa stagione intensa con i quasi giovani. La pièce è nata da un’indagine condotta nel 2015 a Bologna tra i giovani al di sotto dei 30 anni su chi fossero le persone più rivoluzionarie che conoscessero. Questo è l’atlante che le mette in scena, provate a vedere se i vostri figli ne riconoscono qualcuno o se ne vorrebbero altri su quel palcoscenico.
Da Lacci di Starnone a L’ora di ricevimento, le proposte non mancano
Nella foto L’ora di ricevimento, del giovane prodigio del teatro italiano Stefano Massini
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OPERA RAVENNA
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Quel Ballo in maschera, regicidio “declassato” a un tea party americano
Boston Tea Party. A questo evento storico che segnò, nel 1773, l’inizio della guerra d’indipendenza americana si è dichiaratamente ispirato il regista, e celeberrimo baritono, Leo Nucci per la sua mise en scène dell’opera verdiana Un ballo in maschera. Nuovamente al teatro Alighieri di Ravenna (l’8 e il 10 gennaio 2017) dopo un’assenza di mezzo secolo, l’opera di Giuseppe VerLa travagliata gestazione dell’opera verdiana di ebbe una gestazione molto travagliata a causa della censura borbonica. Naperseguitata dalla censura borbonica e papalina poli, infatti, sarebbe dovuta essere la città che avrebbe segnato il debutto di quest’opera, tuttavia le imponenti modifiche chieste al compositore emiliano lo convinsero a cercadi Enrico Gramigna re nella Roma papalina del 1859 una maggiore libertà. La vicenda trae spunto dalla storia del re svedese Gustavo III, assassinato nel 1792 al teatro reale di Stoccolma durante un ballo in maschera. Come è noto, l’800 fu un periodo di rivolta delle masse verso le monarchie, perciò la rappresentazione di un regicidio, specialmente nella Napoli borbonica era tassativamente vietata; questo veto impose il “declassamento” del re in un più modesto conte di Warwich, governatore di Boston. Ecco, dunque, che la scelta registica di ambientare l’opera all’epoca della rivoluzione americana appare eccezionalmente in linea con il pensiero di Giuseppe Verdi, il quale, come emerge da una lettera alla Contessa Maffei proprio del 1859, si professava adoratore di George Washinghton e quindi, come ne deduce Nucci, direttamente interessato alla situazione politica oltreoceano. In effetti, la partitura verdiana è piena di quelle «note, belle o brutte che siano» ma mai messe a caso come Verdi stesso affermava ed è ancora il registacantante che, da bravo filologo, promuove ed auspica una maggiore aderenza alle indicazioni del compositore di Busseto. Gustave III, ou Le Bal masqué del 1833 scritto da Eugène Scribe e posto in musica da Daniel Auber fu un soggetto che conobbe buona fortuna già prima della realizzazione del capolavoro verdiano: oltre al musicista francese, anche Vincenzo Gabussi e Saverio Mercadante composero un’opera basata sulla vicenda svedese e lo stesso Vincenzo Bellini, poco prima della prematura morte, prese in considerazione il soggetto. La versione di Giuseppe Verdi è, però, quella che ha avuto maggior fortuna ed è giunta sino a noi senza andare mai fuori dal repertorio. La prima, tuttavia, non soddisfece il compositore emiliano, che si dovette accontentare del cast che il Teatro Apollo di Roma poteva permettersi, ma le successive messe in scena dell’opera attrassero i più importanti cantanti dell’epoca. Risale ad Alessandro Bonci, tenore in grado di rivaleggiare persino con Enrico Caruso, l’idea di inserire nell’aria «È scherzo od è follia» una sorta di risata per sottolineare l’assurdità della profezia dell’indovina ed esiste un carteggio, sulla cui autenticità si dibatte, tra il tenore cesenate ed il maestro di Busseto, il quale avrebbe autorizzato questa licenza. Questo nuovo allestimento dell’opera è frutto della collaborazione tra Fondazione Teatri di Piacenza, Una scena dal nuovo Teatro Alighieri di Ravenna e Teatro Comunale di Ferrara e oltre alla regia di Leo Nucci con la collaallestimento del Ballo borazione di Salvo Piro, vedrà le scene di Carlo Centolavigna, le luci di Claudio Schmid e i costumi in Maschera di di Artemio Cabassi. Come ormai di consueto, saranno l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e il CoGiuseppe Verdi, con ro del Teatro Municipale di Piacenza (con maestro Corrado Casati) ad accompagnare i cantanti, scelDonato Renzetti alla ti tra i migliori del progetto “Opera Laboratorio”, e guidati dalla salda direzione del maestro Donato guida dell’Orchestra Cherubini Renzetti.
L’opera, coprodotta dai teatri di Piacenza, Ravenna e Ferrara, per la regia di Leo Nucci, torna in scena all’Alighieri dopo 50 anni
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DANZA RAVENNA
Lo schiaccianoci secondo Amodio e le mille sfaccettature dei sogni Il coreografo: «Il mio balletto è uno spettacolo magico, per grandi e piccini» di Roberta Bezzi
Il 14 e 15 gennaio, si alza il sipario sulla danza al Teatro Alighieri di Ravenna con uno dei più noti balletti del repertorio, Lo schiaccianoci, nella versione di Amedeo Amodio, sulle note di Piotr Ilych Ciaikovsky, con le variopinte scene e costumi di Emanuele Luzzati (vedi p. 33), con un ricco cast di primi ballerini e con il corpo di ballo e i solisti della Daniele Cipriani Entertainment. Amedeo Amodio, qual è il tratto distintivo del suo Schiaccianoci creato nel 1989, per Elisabetta Terabust e Vladimir Derevianko? «Il mio balletto si rivolge a grandi e piccini perché è uno spettacolo molto magico, pensato con la fantasia di una bambina, Clara, che gioca e parla coi suoi giocattoli, facendoli vivere nel mondo imprevedibile dell’immaginazione il cui confine con la realtà è labile. Una rivisitazione in chiave psicologica del balletto normalmente popolato di fate, ispirato alla novella di E.T.A. Hoffmann, che lascia tuttavia intatto l’elemento fiabesco poiché nulla vi è di più magico della fantasia infantile. Fondamentale è il sostegno delle note musiche di Ciaikovsky e degli incredibili costumi di Luzzati, di cui ricorre il decimo anniversario della scomparsa, dove il sogno può avere mille sfaccettature». Amodio, lei è stato lo storico fondatore di Aterballetto nel 1979, compagnia che ha diretto fino al 1966. Cosa ricorda di quel periodo d’oro in cui si facevano 120 spettacoli l’anno? «I momenti sarebbero tantissimi… Con Aterballetto ho fatto tournée in tutto il mondo, con splendide accoglienze soprattutto a New York, avendo inoltre l’opportunità di lavorare con i migliori autori e coreografi moderni e contemporanei a livello internazionale: Kylian, Forsythe, Balanchine, etc. È stato un periodo magico per me e per la città di Reggio Emilia, dove la compagnia ha sede, grazie a una continua collaborazione fra tutti i teatri della regione». Poi questo mondo “magico” è cambiato, cosa è successo? «La crisi economica ha inciso ma non è stata a mio avviso determinante. Tante cose sono cambiate ma continuiamo ad avere talenti incredibili che devono essere valorizzati, non solo all’estero, ma anche in Italia. Diamo loro l’opportunità di crescere e offriamo al pubblico curioso e attento la possibilità di ammirarli. Più che mezzi economici, servono idee per capire come progettare e costruire collaborazioni fra enti vari, teatri e compagnie. Abbiamo teatri meravigliosi e possiamo creare qualcosa di unico in Europa». È dunque realizzabile il suo sogno di una nuova compagnia di giovani con un repertorio firmato dai coreografi più rappresentativi di oggi? «Certo, ma bisogna volerlo per premiare la freschezza dei ragazzi e per dar loro quelle occasioni che gente della mia generazione ha avuto. A livello personale sono stato molto fortunato in quanto, oltre che alla Scala, ho lavorato con coreografi e artisti di fama mondiale che hanno contribuito in maniera decisiva alla mia carriera. Ecco perché sostengo che sia necessario creare una fucina per aiutare la creatività dei giovani. Ci sono ragazzi di talento che non hanno basi, non conoscono il passato, e così non hanno gli strumenti per fornire la loro interpretazione del presente con un occhio al futuro». Per lei sarà un ritorno a Ravenna, in occasione di Schiaccianoci… «Sì, è una città d’arte che conosco bene, sin dai tempi di Aterballetto».
«È necessario creare una fucina per aiutare la creatività dei giovani. Possiamo dar vita a qualcosa di unico in Europa»
Nella foto una scena da Lo schiaccianoci con coreografia e regia di Amedeo Amodio
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DANZA FAENZA E LUGO
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Spettacolarità, cura dei particolari, ricerca dell’impatto scenico sono tutti elementi cardine del seduttivo lavoro di RBR, la compagnia di danza guidata da Cristiano Fagioli e Cristina Ledri. Una seduzione che ha connotazioni esclusivamente positive, garantite dalla volontà di unire temi attuali e universali come il rispetto per l’ambiente o il sentimento di fratellanza tra gli uomini, con un’attenzione fortissima agli aspetti tecnici dell’arte coreutica e a quanto può offrire oggi la sapiente orchestrazione di scenografie, costumi e light design. Un mix di sicuro effetto anche per gli scettici della danza, che possono oltrepassare la temuta soglia dei teatri, certi di non cadere nella noia un solo minuto. La grande lezione firmata Momix - in caso ci fosse bisogno di una parola chiave - dovrebbe insomma aver creato i presupposti per un gesto di fiducia anche esteso oltre le fidelizzate platee, ancora perlopiù femminili, che in Italia sostengono con assiduità le stagioni di danza. Non solo: si tratta di La ventennale compagnia di Cristiano Fagioli un contemporaneo a base neoe Cristina Ledri in scena a Faenza e Lugo classica piuttosto sexy e buono per ammaliare anche gli aficionados intergenerazionali del balletto. I motivi sono facilmente intuibili: con in bocca il sapore transoceanico di esperienze formative newyorchesi senza ritorno, il duo Fagioli-Ledri, una ventina d’anni fa fonda la RBR Dance Company, nome preso in prestito proprio dalle linee metropolitane che ogni sera riconducevano a casa i due artisti, da Brooklin a Manhattan. La compagnia si impone immediatamente al grande pubblico e alla critica, passando presto dalla scrittura per i Campionati Mondiali di Ciclismo a Verona, alle trasmissioni televisive in Rai, fino a circuitare in Italia e all’estero con lavori storici come Abyss, Open Space, Blue Two, o Statuaria, fino a Varietas Delectat rappresentato all’Hermitage di San Pietroburgo, Giulietta e Romeo l’amore continua… e Mosaico. Poi arriva il 2015 che vede la nascita delle due nuove produzioni: The Man - The Passion of the Christ (il 13 febbraio al Teatro Masini di Faenza) ispirato al quasi omonimo capolavoro cinematografico di Mel Gibson, e Indaco legato invece al tema dell’Expo milanese (il 2 marzo a Lugo). The Man è un toccante lavoro che imperla di analogo lirismo, ma edulcora con delicatezza tutta propria, la drammatica parabola raccontata dal regista Mel Gibson, con l’avvio nell’orto del Getsemani e le tinte fosche del contrasto tra preghiera e tentazione. Seguono il tradimento, l’arresto, le torture, le gocce di sangue che sbocciano sul fondale come fiori vermigli, con l’umanità e il dolore al centro di tutto, in un impianto fortemente narrativo e tutt’altro che criptico: una scelta che si può permettere chi non teme scivoloni nella didascalia tautologica e riesce a distribuire la tensione scenica con ritmo e disinvoltura, forte della voce narrante di Paolo Valerio, le immagini di Gianluca Magnoni e la colonna sonora “rubata” alla pellicola di Gibson. Di tutt’altro impianto Indaco, tratto e ispirato all’opera Pale Blue Dot: A Vision fo the Human Future in Space di Carl Sagan (titolo che prende il nome da una fotografia del pianeta Terra scattata nel 1990 dalla sonda Voyager 1) che ricerca la massima spettacolarità facendo fortemente leva sul supporto di sorprendenti effetti video e altre scelte “pirotecniche”, come elaborate proiezioni ed effetti visuali che giocano sulla presenza dei danzatori facendoli apparire, scomparire, riapparire e moltiplicare grazie a sorprendenti soluzioni ottiche, che non sovrastano, ma al contrario esaltano, la centralità tematica di quell’anima mundi traducibile nel rispetto per il piaUna scena da The neta in cui viviamo, nella ricerca di un contatto primigenio con le nostre origini organiche e nel biMan. Foto di Clarissa Lapolla sogno di ristabilire un contatto autentico e diretto con esse. di Linda Landi
RBR Dance Company, tra la passione di Cristo ed effetti pirotecnici
Il lavoro è un mix di sicuro impatto anche per i non appassionati
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MUSICA RAVENNA
Valentini, giovane bacchetta sul prestigioso podio del Maggio Fiorentino L’affermato maestro ravennate alla guida della storica orchestra sul palco del teatro Alighieri di Enrico Gramigna Ravenna e Firenze. Al legame tra queste due città, che affonda le radici nella storia della lingua italiana tramite il comune retaggio dantesco, è ispirato il concerto che vedrà, il 20 marzo, sul palco del Teatro Alighieri, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino condotta dalle mani del giovane direttore ravennate Nicola Valentini. L’orchestra fiorentina è a tutti gli effetti una realtà imprescindibile della musica italiana. Fondata nel 1928 può annoverare come direttori stabili Vittorio Gui, Mario Rossi, Bruno Bartoletti, Riccardo Muti e Zubin Mehta a cui subentrerà nel 2018 Fabio Luisi. Nel corso degli anni le produzioni del Maggio sono sempre state caratterizzate dalla assoluta caratura degli interpreti tra i quali i più importanti cantanti del periodo d’oro della lirica e le migliori bacchette del ‘900. Nel 2017 sarà il giovane, ma già affermato, Nicola Valentini a raccogliere un testimone così prestigioso. Il giovane maestro ravennate non è nuovo a questi appuntamenti importanti: dal dicembre 2010 che ha visto il suo debutto sul podio, il direttore romagnolo non si è più fermato, trovandosi alla testa di compagini quali I Pomeriggi Musicali di Milano, Orchestra Sinfonica Rossini di Pesaro e Orchestra Sinfonica Principato de Asturia di Oviedo. Il suo lessico orchestrale si è evoluto e forgiato grazie alle esperienze come assistente di mentori importanti tra cui il maestro Ranzani e, soprattutto, il maestro Ottavio Dantone, deus ex machina dell’Accademia Bizantina. Il programma previsto per questo concerto sarà un omaggio alla prima scuola di Vienna: in apertura la celeberrima Ouverture Coriolano Op.62 di Ludvig van Beethoven. Già dalla tonalità di do minore, molto cara al compositore di Bonn, si evince la potente carica drammatica che la pagina emana: essa è certamente un fulgido esempio di sinfonismo epico ed eroico. È chiaro che la vicenda del condottiero romano è paradigma di quella dicotomia sentimento-senso etico che era il fulcro del dramma quotidiano del compositore. Nella Sinfonia n.3 D 200, l’arte compositiva di Franz Schubert si dimostra nella completa assimilazione dello stile di Haydn e Mozart. Il primo tempo si presenta fresco e vivace, mentre per il secondo, invece del canonico tempo lento, il compositore predilige un Allegretto elevato a modello di grazia; segue, quindi, un Minuetto il cui Trio è un Ländler viennese, mentre l’ultimo tempo Presto vivace è una vivace e frizzante tarantella. Chiuderà il concerto una delle pagine sinfoniche più celebri di Wolfgang Amadeus Mozart, la Sinfo-
Un ritratto del Maestro Nicola Valentini. Nella pagina fianco, la Franz Liszt Chamber Orchestra.
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Il concerto rende omaggio alla prima scuola di Vienna con celebri pagine musicali di Mozart, Beethoven e Schubert
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MUSICA RAVENNA
segue da pagina 28
nia n.41 Jupiter K 551. Il titolo di questa sinfonia, come accade spesso, non è stato coniato dal compositore stesso, ma un’ipotesi di genesi di questo soprannome prende le mosse da un programma di sala della Philharmonic Society of London del 1821 nel quale compare documentato per la prima volta. Ciò che domina in questa sinfonia mozartiana è l’equilibrio. Esso è palpabile nell’Allegro vivace in apertura, nel quale gli opposti vengono puntualmente a trovarsi in equilibrio, mentre nell’Andante cantabile è appunto la cantabilità della melodia che viene messa in luce. Il Minuetto, grazie alla tonalità di do maggiore ed alla presenza di trombe e timpani, rimanda non più alla danza, ma acquista tratti di marzialità. La sinfonia si conclude con il Molto allegro finale che mette in luce la capacità del musicista salisburghese di fondere all’innovativa forma sonata un’impressionante tecnica contrappuntistica, fiore all’occhiello della secolare tradizione musicale, e che evidenzierà la grande bravura dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino e la salda direzione del Maestro Valentini.
LA RASSEGNA
Ravenna Musica 2017, sinfonica e cameristica con grandi solisti Sipario il 2 febbraio con i Solisti Veneti, concerto finale con la Praga Sinfonia Orchestra il 30 aprile: la tradizionale rassegna concertistica promossa dall’Associazione Angelo Mariani propone sul palco dell’Alighieri di Ravenna, nel 2017, un pregevole cartellone di dieci concerti, ben distribuiti tra formazioni di media grandezza, piccoli ensemble, esibizioni in quartetto, duo e recital solistici. Tutti appuntamenti di notevole levatura artistica, a partire da quello d’esordio affidato al celebre gruppo diretto da Claudio Scimone che proporrà una “Serata Veneziana” dedicata al repertorio barocco con brani di Vivaldi, Albinoni, Tartini e Bonporti. Fra le orchestre si esibiranno: quella da Camera di Ravenna diretta da Paolo Manetti con Andrea Bacchetti al piano, per una serata tutta dedicata a Beethoven; la Franz Liszt Chamber Orchestra, solista al clarino Alessandro Carbonare; il gruppo da camera del Maggio Fiorentino (vedi articolo a fianco); il gruppo Musica d’Oggi (musiche di Copland, Morricone, Gentile, Bacalov); l’Ensemble Zefiro guidato da Alfredo Bernardini. E poi spazio a un doppio quartetto – Cremona e Guadagnini –, al duo Alban Gerhardt e Stefan Osborne (violoncello e pianoforte) e al pianista Alexei Volodin. In repertorio la grande classica: da Bach e Mozart fino a Bartok, Debussy, Shostakovich, passando per Beethoven, Schumann, Brahms, Schubert, Liszt, Mendelssohn. Il calendario (date, ora d’inzio e programma di sala) dei concerti è pubblicato nella sezione Agenda
Formaggi Salumi Specialità regionali Vini e Birre Aperitivi Piccola ristorazione Organizzazione eventi
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di Luca Manservisi
Due protagonisti del festival Transmissions: il rapper Mykki Blanco e, a destra, la chitarrista Heather Leigh
MUSICA CONTEMPORANEA RAVENNA
Il festival dell’avanguardia apre anche al rap, per una musica «avventurosa» senza più confini Parla il curatore di Transmissions, Bruno Dorella
Arriva alla nona edizione Transmissions, il festival di musica d’avanguardia in programma per tre giorni a Ravenna (dettagli nel box qui sotto) la cui direzione artistica da qualche anno a questa parte viene affidata dagli organizzatori dell’associazione Bronson a un artista ogni volta diverso. Quest’anno tocca a Bruno Dorella, 43enne musicista milanese, ormai ravennate d’adozione, tra i pilastri della scena underground italiana grazie in particolare ai suoi tre principali gruppi e progetti: Bachi da Pietra, OvO e Ronin. «Ho cercato di mettere la mia personalità come curatore – ci dice nel corso di una chiacchierata – ma allo stesso tempo di non tradire lo spirito di Transmissions, festival che aspetto tutto l’anno come spettatore (e a cui ha partecipato anche come artista in passato, ndr). Mi sento anzi di aver accentuato la caratteristica della contemporaneità, essendo praticamente in cartellone, a eccezione dei Jaga Jazzist, tutta musica neanche degli anni Duemila, ma dei Dieci, e soprattutto avendo voluto aprire al rap, linguaggio universale per chiunque nel 2016 abbia meno di 28 anni. Diciamo che ho cercato di togliere un po’ una IL PROGRAMMA certa patina di pesantezza, o meglio quella patina legata al concetto di musica sperimentale, colta, d’avanguardia, con proposte fruibili invece anche a chi ne è completamente a digiuno. Io preferisco definire questa musica “avventurosa” Dai Jaga Jazzist a Mykki Blanco e non disdegno certo l’intrattenimento», sottolinea Dorella quando gli facciamo notare che il curatore dell’anno scorso – Nico Vascellari – aveva invece diIl festival parte il 25 novembre all’Almagià di Ravenna con chiarato di ripudiare il concetto di musica intesa come intrattenimento. «È il belheadliner i norvegesi Jaga jazzist (tra elettronica, nu-jazz, post lo dei festival con curatori diversi, ognuno ci mette la propria personalità e sorock) e in apertura la violinista Sarah Neufeld (collaboratrice no felice che Nicola Ratti (tra i protagonisti, ndr) che è un amico, lo abbia notadi Arcade Fire), il rock fuori dagli schemi dei francesi Le Singe to, dicendo che “mi ci vedeva”, nel cartellone di quest’anno, con tutto il mio Blanc e il quotatissimo field recordist ravennate Giovanni Laeclettismo. Che va detto, però, non ha certo pagato per la mia carriera...», sormi. Sabato 26 si prosegue al Bronson con il rapper Mykki ride Dorella, a cui chiediamo poi di lanciare un appello al pubblico. «In linea Blanco, il progetto Azdora con Stefania “?Alos” Pedretti degli generale, quando si parla di musica, il consiglio è sempre quello di non cercaOvO, l’elettronica “visuale” degli svizzeri Feldermelder e il re soltanto il conforto di quello che si conosce già ma a volte di abbassare le rapper ravennate Moder. L’ultima giornata del festival, domebarricate, di aprirsi a quello che sta succedendo senza rifiutarlo. Quello che nica 27 novembre, si chiama “Transmissions Off” e si svolge posso assicurare è che a Transmissions quest’anno se abbassi le barriere ti diinteramente al Museo d’Arte della città di Ravenna, dove si verti anche...». Entrando nel merito del cartellone – composto seguendo anche terranno anche mostre e performance artistiche. I protagoun criterio di genere («ho cercato di prevedere quote per i tre e più sessi che conisti musicali saranno invece la chitarrista Heather Leigh, il nosco», sorride ancora il leader dei Ronin) – l’ago della bilancia di tutto il festimilanese Nicola Ratti e il misterioso progetto francese di val, secondo il curatore, sarà Mykki Blanco, rapper transgender afroamericano, “noise multisensoriale” Klaus Legal. fotomodello, attivista politico, «personaggio iconografico che mi dicono però essere scostante e il cui nome ha creato un po’ di malumori anche tra gli
Nella pagina a fianco il curatore del festival, il musicista Bruno Dorella
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MUSICA CONTEMPORANEA RAVENNA
stessi “fan” di Transmissions. Se il suo concerto sarà valido, probabilmente avremo vinto l’intera scommessa della rassegna. Per quanto riguarda i nomi minori – continua il curatore –, quelli che rappresentano il valore aggiunto per un festival come questo, che si potrà scoprire e vedere probabilmente solo in questa occasione, faccio due nomi: Feldermelder e Klaus Legal, entrambi con un impatto visivo enorme, l’uno (Klaus Legal, ndr) che utilizza la luce come fonte sonora e l’altro che è visivamente (Feldermelder propone una sorta di installazione già utilizzata nell’ambito del mondo dell’arte, ndr) la cosa più incredibile che abbia visto da tempo: ci ho suonato insieme in un tour con gli OvO in Cina e li ho subito fermati e “prenotati” per Transmissions...». Altro appuntamento senza dubbio fuori dagli schemi sarà quello con il progetto Azdora, già presentato negli ultimi due anni in versioni diverse al festival dei teatri di Santarcangelo, dove ha riscosso grande successo. «Il mondo del teatro è probabilmente più aperto rispetto a quello musicale, vedremo cosa succederà a Transmissions, dove la performance diventerà un vero e proprio concerto con 10-12-15 azdore romagnole senza esperienza che suoneranno black metal guidate da Stefania Pedretti degli OvO...». Un’ultima domanda è quella legata alla crisi della musica dal vivo e al concetto di festival, forse un po’ troppo abusato in questi anni nel mondo a discapito anche della musica stessa, anche se non è certo il caso di Transmissions... «Come dice Chris (Angiolini, direttore del Bronson, ndr), Transmissions è un po’ come un panda, una specie da proteggere: se non vuoi che si estingua devi partecipare. Il ruolo di un festival sarebbe proprio quello di far ascoltare cose che altrove non hai possibilità di sentire, di creare stimoli, un luogo dove cercare quella “spinta” che al momento il rock mi pare abbia perso, ma che continuo a trovare altrove. La musica dal vivo, in generale, sono convinto che non morirà, ma resisterà chi saprà adattarsi ai cambiamenti. Magari resisterà proprio chi suonerà cose che nessuno conosce, quando, chissà, non esisterà più il formato album ma solo musica in digitale, come sta già accadendo in ambito rap, tra l’altro...».
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Luzzati, o l’arte di giocare e sperimentare senza limiti né confini Al grande artista che fu anche scenografo un omaggio nel decennale della scomparsa
di Serena Simoni
Essere bambino e insieme adulto non è un paradosso se si guarda all’attività e alla vita di un grande artista come Emanuele Luzzati, uno dei più grandi scenografi, illustratori, disegnatori di animazione italiani. Scomparso da una decina di anni, Ravenna Manifestazioni lo omaggia al teatro Alighieri scegliendo di allestire due sue coreografie per altrettanti balletti (La cenerentola e Lo schiaccianoci, vd. p. 46). Lele – come lo chiamavano gli amici – nasce nel 1921 a Genova da una famiglia che in parte proviene da Ferrara. Il nonno materno melomane ha l’abitudine di portare il nipotino a teatro ad ascoltare il bel canto mentre a casa narra le storie dell’opera al posto delle favole. Affascinato, Luzzati comincia fin da piccolo a prendere spunto dai racconti del nonno e da quanto vede a teatro, trasformando quelle storie in disegni, burattini e scene. Il gioco si fa quindi più serio quando nasce una sorellina, di sette anni più piccola di lui, che si trasforma nella sua prima devota spettatrice. A scuola, la sua creatività senza limiti non viene però molto apprezzata: l’artista ricorda ancora quando la maestra delle elementari lo additava come esempio di un cattivo disegnatore... Poteva essere l’inizio e la fine di una storia di creatività infantile, ma le leggi razziali impongono una svolta inaspettata alla vita di Luzzati, un ragazzino già adulto per le esperienze che vive in questi anni: ebreo di origine, nel 1940 è costretto a rifugiarsi a Losanna dove si iscrive alla scuola di Belle Arti e comincia contemporaneamente a lavorare a teatro per mantenersi. La messa in scena di Lea Lebowitz, un dramma scritto e diretto da Alessandro Fersen ispirato a una leggenda ebraica, viene affidata a Luzzati che a corto di denaro e materiali realizza una scenografia povera, fatta di ritagli di stoffa, specchietti e cartone. La creatività di Lele manterrà nel tempo questa caratteristica di basarsi sul riciclo di tutto ciò che è a disposizione: un aneddoto a questo proposito ci racconta di quando per creare alcune maschere utilizzò dollari americani nascosti dalla sua padrona di casa sotto a un pezzo di marmo della soffitta dove abitava, scambiandoli per fogli di pubblicità. Attraverso l’analisi del suo lavoro, si individuano alcune costanti: per prima l’attitudine al gioco che Lele dichiara essere prima una qualità dei bambini, ma anche una grande fortuna per i grandi come lui che hanno potuto trasformarlo nella professione di tutta una vita. E poi l’amore per il racconto: «la memoria – dice Luzzati – è una cosa fredda, il racconto invece è caldo: è tutta la vita che racconto, io che sono così avaro di parole». Utilizzare tutti i materiali possibili e sperimentare le varie tecniche che gli vengono a tiro – dalla latta alla carta, dalla ceramica alla serigrafia, dal cartone animato al collage, dalla scenografia al decoupage – sono altre due costanti della sua attività professionale, che lo assimilano a una sorta di sperimentatore, senza limiti e confini. Il ritorno di Luzzati a Genova nel dopoguerra ci porta direttamente all’altro centro del suo lavoro: l’amore verso una città che riconosce come una fonte costante di ispirazione per le sue caratteristiche di variabili infinite di prospettive e vedute, ogni volta diverse. Genova, città in cui si entra nelle case attraverso i tetti, dove si esce per strade ripide, è chiusa come un bosco e si apre invece sul mare, che rappresenta una via di fuga disponibile. Nelle opere di Lele non si troveranno mai pianure ma solo scalette, prospettive, città modellate a collage come a collage è la struttura della sua città natale. Il lavoro diventa nel tempo sempre più professionale, quasi un esercizio sugli stessi temi che lo appassio-
Emanuele Luzzati è noto anche per il suo enorme lavoro di autore e illustratore di libri per ragazzi
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Nelle sue opere non si troveranno mai pianure ma solo città a collage come lo è Genova
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navano da bambino: per il teatro Luzzati realizza scene e costumi, per le case editrici lavora come illustratore e narratore, per gli armatori e per i clienti privati inventa cicli decorativi in ceramica da inserire in locali pubblici e sulle navi, fra questa anche la perduta Andrea Doria. Si tratta – dice l’autore – di attività interscambiabili e integrate, lavori da cui ne nascono continuamente altri, incontri da cui germinano nuove collaborazioni e poi ancora nuovi progetti. Così, l’incontro col regista teatrale Tonino Conte porta Luzzati a continuare la sua attività iniziale di scenografo, assecondando un lungo rapporto di lavoro in cui i due amici si influenzano, sconfinando continuamente dai propri terreni. Lele apprezza del teatro anche la sua sostanza effimera, senza preoccuparsi di quanto resisteranno le sue opere: forse è proprio questo il bello del mestiere, l’abbandonare il lavoro, vederlo resistere per un giorno solo o magari per molto più tempo. Altrettanto divertente è l’avventura teatrale in proprio, in un locale sgangherato a Genova, in Salita della Tosse, che si presta a essere il loro primo teatro di Luzzati, Conte e Trionfo. Nel leggendario “Teatro della Tosse” nasce la versione teatrale di Pinocchio, un personaggio talmente inserito nell’immaginario di Luzzati da trasformarsi in libro illustrato, quindi in una serie litografica e poi in altre creazioni. Per il disegnatore non esistono soggetti isolati: come con il Pinocchio, anche un altro suo “pallino” – il Candido di Voltaire – sarà finalmente trasformato in illustrazioni, poi in serigrafie e infine in adattamento teatrale. Fra i vari incontri è importante ricordare quello con l’opera di Calvino, con cui Luzzati sente di condividere oltre la stessa terra di provenienza e il suo odore, la passione per il gioco e l’orchestrazione di un racconto fra serio e poetico. Negli anni ‘70 nascono quindi le tavole per Einaudi dei libri dello scrittore fra cui l’edizione de Il visconte dimezzato, immaginato da Lele a partire da un semplice strappo in due del personaggio. L’incontro con Giulio Giannini è invece quello che porta Luzzati a sperimentare con grande creatività e sperimentalismo il film di animazione. L’operatore e tecnico cinematografico, già al lavoro con Antonioni, gli chiede una storia che si anima con la creazione dei paladini di Francia. All’inizio di latta e poi ridotti in carta per affrontare alcune difficoltà tecniche, i protagonisti del suo primo cortometraggio avranno un successo tale da essere riprodotti in un libro di illustrazioni e infine riproposti in uno spettacolo teatrale. Da questa esperienza, considerata da Luzzati la forma più completa di racconto in cui si può creare tutto dal principio alla fine – dalla storia ai personaggi e agli ambienti, infine all'adattamento musicale – nasce la trilogia rossiniana e l'esperienza dell'animazione su musica, un esperimento che unisce tutte le sue grandi passioni da bambino. Indimenticabili risultano i tre potenti sovrani e l'uccello protagonisti della “Gazza ladra” su musiche di Rossini che riceve una nomination all’Oscar nel 1966, così come bellissimi sono i vari personaggi di Pulcinella, un corto sempre su musiche di Rossini, di nuovo selezionato per gli Oscar nel ‘74. In entrambi i lavori gli antieroi protagonisti combattono contro la violenza ingiustificata dei potenti o la mancanza di ironia dei vari tutori della legge e dei ruoli familiari: per combattere servono i colori, i sogni, la danza, la fantasia che addomesticano un mondo grigio, creando rifugi naturali, vie di fuga inaspettate o mettendo a nudo le barriere dei nemici. Dopo aver lavorato per una quindicina di anni con Branduardi, aver costruito un parco giochi a Santa Maria ligure, dopo aver creato altri film di animazione – fra cui il bellissimo Flauto magico – e realizzato più di 500 scenografie teatrali e svariate centinaia di serigrafie, Luzzati se ne è andato lasciandoci il sospetto che invecchiare talvolta è proprio solo una parola.
Nel leggendario “Teatro della tosse” nasce la versione teatrale di Pinocchio
Il Don Giovanni interpretato da Emanuele Luzzati
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di Paolo Bolzani
GENIUS LOCI
Novello teatro di “corte”, a Brisighella lo spazio scenico è dentro il Palazzo Comunale Vicende storiche e prospettive del ”Maria Pedrini” Val Lamone; Brisighella, un bellissimo borgo e tre indimenticabili colli, a partire dall’ottocentesca Torre dell’Orologio, già tardoduecentesco castello del «lioncel dal nido bianco», al secolo Maghinardo da Susinana. Venendo dalla pianura si entra nella lunga piazza Marconi, bordata a nord dalla sequenza di grandi lunette che segnalano l’Antica via del Borgo, già cammino di ronda medievale e nota come via degli Asini, per il collegamento dalle cave di gesso al piano, con le stalle degli animali da soma lungo la via e al piano superiore le abitazioni occupate dai birocciai. La vista prospettica dello spazio urbano si chiude con lo scenografico fronte neoclassico del Palazzo Comunale, ultimato su disegno dell’ingegnere Antonio Melari nel 1828, a seguito della demolizione dell’antico palazzo della comunità, ivi preesistente. Nella sala consiliare si conserva un camino quattrocentesco recante lo stemma dei Manfredi, Signori di Faenza, cui si deve la fondazione della Rocca, voluta da Francesco nel 1310 e risistemata a partire dal 1457 da Astorgio II, ma qui torniamo all’Astorre. Nel punto in cui la facciata del Palazzo esce dalla propria palladiana ieraticità per descrivere un brevissimo tratto ruotato, orientato lungo il fronte della via degli Asini, ha origine la via che conduce dietro al palazzo comunale fino a via Trebbio, il trivio dove la salita dalla piazza si biforca per salire alla torre di Maghinardo o alla Rocca, dove dal 1503 torreggia il grande mastio cilindrico veneziano a cinque piani. Nel lato del Municipio rivolto ai colli ameni, scopriamo un lungo corpo di fabbrica che si spinge verso di loro: ospita il teatro cittadino, ricavato in un ambiente dalla pianta trapezoidale, con un lato più stretto concluso da una parete curvilinea. La caratteristica principale del piccolo spazio teatrale brisighellese consiste in una specifica singolare: è ricavato, novello teatro di “corte”, all’interno della residenza municipale. Infatti il foyer è anche sala consigliare ed anticamera della stanza del Sindaco della “Città dei tre colli”. La sala della platea è bordata da due ordini di palchi, venticinque con quello d’onore, sviluppati su una pianta a ferro di cavallo e suddivisi da dodici grosse colonne in stile dorico, a sorreggere una possente trabeazione dietro la quale si snoda il loggione. Il teatro è intitolato a Maria Pedrini (Brisighella, 3 febbraio 1910 – Roma, 8 dicembre 1981), celebre soprano che debuttò nel 1931 al Teatro Adriano di Roma come Elena in Mefistofele, si esibì in tripudio a Brisighella nel 1941 e abbandonò le scene nel 1957 con Aida alle Terme di Caracalla. Quello stesso anno a Brisighella apriva l’Albergo Ristorante Gigiolè, gestito dalla famiglia Raccagni, su cui il 9 settembre 1997 il Municipio ha affisso una targa in ricordo della celebre concittadina. Dalla Storia di Brisighella di Antonio Metelli (1869), ripresa nel 1995 da Lidia Bortolotti nella nota pubblicazione IBC sui teatri regionali, sappiamo come il teatro fosse stato inaugurato nel settembre del 1832, in occasione della Festa per la Beata Vergine del Monticino, terzo colle di Brisighella dopo quello della Torre dell’Orologio e della Rocca. Il progetto e la perizia dei lavori erano stati approvati all’inizio del 1829 su progetto dell’ingegnere comunale Giuseppe Maccolini. Come racconta Bortolotti «per ordine del priore Giulio Metelli l’edificazione fu portata avanti in segreto, al fine di sopi-
La sala della platea è bordata da due ordini di palchi, venticinque con quello d’onore
Una veduta del teatro di Brisighella e, nella pagina a fianco, uno spettacolo sul palco del “Maria Pedrini”
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GENIUS LOCI
re i “vani cicalecci” e le polemiche di chi avrebbe voluto utilizzare quello spazio per edificare una cappella». E ancora si riporta che «i lavori di scenografia e “machanismo” furono opera di Gaspare e Romolo Liverani, di cui, presso l’Archivio Comunale, si conservano due lettere». La decorazione consiste in una serie di medaglioni e qualche cornice in stucco dorato nei parapetti dei palchi, decorazioni floreali e altri medaglioni in stucco dorato in fregio all’arco di proscenio. Un lampadario centrale e una serie di appliques svolgono le funzioni illuminotecniche. La cupola è dipinta con un effetto a sfondato prospettico di barocca memoria, illustrante una loggia circolare a dodici archi con vasi di fiori in ogni centro. La composizione sembra debba essere addebitata all’Ufficio Tecnico Comunale (Progetto geom. Giuseppe Casadio) ed eseguita dal pittore Tonino Del Re di Imola nel corso dell’ultimo restauro risalente agli anni Sessanta, in cui il tetto è stato rifatto in cemento armato al posto delle capriate lignee, mentre il nuovo manto scuro ora “stacca” dalla sequenza di tetti in coppi del centro storico. Circa dieci anni fa problemi di adeguamento normativo hanno condotto il teatro a una progressiva obsolescenza funzionale, tale infine da inibirne l’uso. Già nel 2009 su Casa Vogue Martina Liverani scriveva che il sindaco avrebbe avuto «l’arduo compito di trovare gli “scudi” necessari per incaricare un “nuovo Maccolini” di riportare il teatro al suo splendore, per rincuorare gli animi dei brisighellesi che non hanno mai perso l’ardente passione per l’arte, la musica e lo spettacolo». Qualcosa sembra si stia muovendo ed è stato redatto un progetto di restauro e risanamento per un importo di circa 1 milione di euro, che però non è stato al momento finanziato dalla Regione con i fondi europei recentemente approvati e per cui si cercano nuove modalità per reperire le risorse. Il progetto non si limita al recupero della funzione stessa ma pare suggerire una funzione altra con anche la possibilità di unirvi una vocazione legata all’enogastronomia.
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CARTELLONE RAVENNA
CARTELLONE PROSA RAVENNA
Teatro Alighieri via Mariani, 2 - tel. 0544 249244 Teatro Rasi via di Roma, 39 - tel. 0544 36239 Inizio spettacoli ore 21 Spettacoli domenicali ore 15.30
PROSA Faust China National Peking Opera Company Una ricerca attraverso il linguaggio dell’Opera di Li Meini basato sul dramma Faust: prima parte di Johann Wolfgang Goethe - traduzione Fabrizio Massini - musiche originali composte da Luigi Ceccarelli, Alessandro Cipriani e Chen Xiaoman eseguite dal vivo - progetto e regia di Anna Peschke produzione: Emilia Romagna Teatro Fondazione/China National Peking Opera Company Faust simboleggia l’archetipo dell’uomo contemporaneo che, in nome del proprio piacere e per avidità, sottomette e sfrutta la natura e le persone, noncurante della miseria e della distruzione che genera. Anna Peschke crea un nuovo linguaggio che combina Oriente e Occidente: al canto e alla recitazione dell’opera tradizionale si aggiungono danza, arti acrobatiche e marziali dello stile affascinante dell’Opera di Pechino, oggi inclusa dall’Unesco nel “patrimonio culturale mondiale intangibile”. In scena all’Alighieri dal 17 al 20 novembre
Lus
Il borghese gentiluomo
concerto-spettacolo - di Nevio Spadoni regia di Marco Martinelli - con Ermanna Montanari produzione: Emilia Romagna Teatro Fondazione con Teatro delle Albe/Ravenna Teatro
di Molière - regia di Armando Pugliese con Emilio Solfrizzi (nella foto) e Viviana Altieri, Anita Bartolucci, Fabrizio Contri, Cristiano Dessì, Lisa Galantini, Lydia Giordano, Simone Luglio, Elisabetta Mandalari, Roberto Turchetta - produzione: Roberto Toni per ErreTiTeatro30
Nevio Spadoni, esponente di punta della poesia dialettale, ha scritto per Ermanna Montanari (Premio Duse 2013, tre volte Premio Ubu come miglior attrice italiana) la storia di Bêlda, veggente e guaritrice delle campagne romagnole di inizio Novecento. Una figura potente di donna, vittima dell’ipocrisia del paese. Martinelli firma la regia di questa architettura sonora realizzata da Luigi Ceccarelli ed eseguita dal vivo da Daniele Roccato, virtuoso del contrabbasso. artista ravennate che espone a livello internazionale. In scena all’Alighieri dal 1 al 4 dicembre
Mad in Europe di Angela Dematté - regia del gruppo Mad in Europe, Pierfrancesco Pisani, produzione: CapoTrave/Kilowatt, Progetto Goldstein Mad in Europe, vincitore del Premio Scenario 2015, è uno spettacolo ironico che rappresenta, in maniera creativa e attuale, le contraddizioni di una donna contemporanea in conflitto con gli stereotipi di genere e con un passato soffocante. Una riflessione profonda sul potere della parola e del linguaggio e sull’influenza che esercitano nel nostro quotidiano. In scena al Rasi il 20 gennaio
Il ricco borghese Jourdain sogna di diventare nobile e si fa circuire da una corte di adulatori e scrocconi che assecondano la sua follia pur di ottenerne un guadagno. A questi si contrappone la moglie che cerca di farlo rinsavire. Ne nasce una farsa chiassosa e colorata che culminerà in una beffa finale dove il “borghese gentiluomo” sarà lasciato definitivamente solo nella sua folle utopia. In scena all’Alighieri dal 16 al 19 gennaio e a Lugo dal 24 al 26 febbraio
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Ivanov di Anton Cechov (traduzione Danilo Macrì) regia di Filippo Dini con Filippo Dini, Sara Bertelà, Nicola Pannelli, Antonio Zavatteri, Orietta Notari, Valeria Angelozzi, Ivan Zerbinati, Ilaria Falini, Fulvio Pepe produzione: Fondazione Teatro Due, Teatro Stabile di Genova Ivanov è la prima delle grandi opere teatrali di Cechov, una vicenda dai toni tragici, beffardi e talvolta grotteschi, un ritratto lucido e irrevocabile di una società insoddisfatta che non trova alcun entusiasmo, quasi in attesa di quell’apocalisse che di lì a poco spazzerà via tutto il mondo (la Rivoluzione Russa è imminente). Il protagonista si trova a fare i conti con il senso d’impotenza che fa di lui un uomo incapace d’affrontare qualsiasi crisi personale e sociale. In scena all’Alighieri il 28 e 29 gennaio
Amore di Spiro Scimone - regia di Francesco Sframeli con Francesco Sframeli, Spiro Scimone, Gianluca Cesale, Giulia Weber produzione: compagnia Scimone Sframeli con Théâtre Garonne - Toulouse Amore di Spiro Scimone è una nuova tappa di un percorso ai bordi dell’umanità, all’interno di non luoghi dove i personaggi non hanno nome. In scena due coppie: il vecchietto e la vecchietta, il comandante e il pompiere. Quattro figure che si muovono tra le tombe di un cimitero in un tempo sospeso per i quali la vecchiaia è una condizione rovesciata della vita, dove tutto si fa ricordo e la partita si gioca tra le occasioni mancate e l’estrema possibilità di soddisfare il proprio desiderio. Un dialogo serrato, comico e irriverente in cui i pochi elementi, sempre gli stessi e che ricorrono ossessivamente, bastano a evocare un’infinita gamma di sfumature. In scena al Rasi l’1 febbraio
Macbeth di William Shakespeare - regia di Franco Branciaroli con Franco Branciaroli, Valentina Violo, Tommaso Cardarelli, Daniele Madde, Stefano Moretti, Livio Remuzzi, Giovanni Battista Storti, Alfonso Veneroso produzione: CTB Teatro Stabile di Brescia, Teatro de Gli Incamminati Franco Branciaroli è grande interprete e regista di un originale Macbeth di Shakespeare, la tragedia del male dell’uomo, della violazione delle leggi morali e naturali, dell’ambiguità, del caos e della distruzione che ne consegue. Vedi anche articolo pagina 15. In scena all’Alighieri dal 9 al 12 febbraio
Dal 1968, la più autentica tradizione di piatti romagnoli
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CARTELLONE PROSA RAVENNA
Mar del Plata di Claudio Fava - regia di Giuseppe Marini con Claudio Casadio, Giovanni Anzaldo, Fabio Bussotti e con Andrea Paolotti, Tito Vittori e Edoardo Frullini, Fiorenzo Lo Presti, Giorgia Palmucci, Alessandro Patregnani, Guglielmo Poggi - produzione: Società per Attori – Accademia Perduta/Romagna Teatri Uno spettacolo che racconta e recupera una storia vera, di una squadra di rugby, a Buenos Aires i cui giocatori furono vittime della dittatura. Tra sport e impegno politico, un testo intenso, una rappresentazione originale e fuori dagli schemi che si è aggiudicata il premio Persefone. Spettacolo realizzato con il patrocinio istituzionale di Ambasciata Argentina in Italia e Federazione Italiana Rugby in collaborazione con Amnesty International - sezione italiana. Vedi anche articolo pagina 19. In scena all’Alighieri il 21 e 22 febbraio e a Faenza dal 6 all’8 febbraio
Preamleto di Michele Santeramo - regia di Veronica Cruciani con Massimo Foschi, Manuela Mandracchia, Francesco Villano, Lino Musella, Matteo Sintucci produzione: Teatro di Roma In Preamleto Michele Santeramo, partendo dall’Amleto di Shakespeare, racconta cosa succede prima della morte di Re Amleto, analizzando in chiave contemporanea il concetto di potere. Re Amleto è malato: non ha più memoria. Non ricorda niente, nemmeno chi siano sua moglie, suo figlio Amleto e suo fratello Claudio. Non ricorda niente ma comanda ancora, con potere di vita e di morte su tutti. «Il potere a questo serve: a continuare a comandare». In scena all’Alighieri il 7 e l’8 marzo
Giocando con Orlando liberamente tratto da Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, adattamento teatrale e regia Marco Baliani con Stefano Accorsi produzione: Nuovo Teatro In Giocando con Orlando attore e regista condividono lo spazio scenico raccontando le avventure, le magie e gli amori dei personaggi dell’Ariosto a 500 anni dalla prima pubblicazione. Si chiede Marco Baliani. «Ma Ariosto come raccontava le vicende, c’era musica, la faceva lui, era da solo? Come gli nascevano i cambi di scena, l’abbandono di un filone per cercare una nuova puntata recuperando un eroe dimenticato alcuni capitoli prima? Come decideva di accorciare, tagliare, ricucire, stava attento alle risposte del suo pubblico, provava prima di mettersi all’opera?». In scena all’Alighieri dal 9 al 12 marzo
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Mr Pùntila e il suo servo Matti di Bertolt Brecht - traduzione di Ferdinando Bruni regia di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia con Ferdinando Bruni, Luciano Scarpa, Ida Marinelli, Corinna Agustoni, Elena Russo Arman produzione: Teatro dell’Elfo Fondatore e co-direttore del Teatro dell’Elfo insieme a Elio De Capitani, Ferdinando Bruni porta all’Alighieri una delle più incisive commedie di Brecht. Mr Pùntila e il suo servo Matti è la riflessione sulla compresenza del bene e del male nell’animo umano. Il messaggio di Brecht è attualissimo: solo un’autentica eguaglianza, piuttosto che uno slancio filantropico individuale, può davvero colmare il divario fra le classi e il benessere di cui godiamo altro non è che il ghigno di Pùntila ubriaco. In scena all’Alighieri dal 23 al 26 marzo
Abramo di Ermanno Bencivenga - regia di Teresa Ludovico con Augusto Masiello, Teresa Ludovico, Christian Di Domenico, Michele Altamura, Gabriele Paolocá, Domenico Inveri - produzione: Teatri di Bari/Kismeta
“...il nostro menù rifletteva un poco il ritmo delle stagioni e degli episodi della vita...” (Marcel Proust)
Filosofo e saggista ma anche drammaturgo, poeta e docente universitario, Ermanno Bencivenga s’interroga sul senso della fede e sull’idea che l’uomo ha del proprio dio. Contrariamente a quanto accade nella Bibbia, qui Abramo va fino in fondo: porta Isacco – suo unico figlio, fondamento della sua speranza, del suo futuro, del destino di un popolo – sul monte e lo uccide violando la logica dell’amore in nome di una fede ottusa. In scena al Rasi il 12 aprile
I giganti della montagna di Luigi Pirandello, adattamento e regia di Roberto Latini produzione: Fortebraccio Teatro in collaborazione con Armunia Festival Costa degli Etruschi, Festival OrizzontiFondazione Orizzonti d’Arte, Emilia Romagna Teatro Fondazione Scrive Roberto Latini, regista e protagonista: «I giganti della montagna è il mito dell’arte. […] È un classico che penso si possa permettere ormai il lusso di destinarsi ad altro possibile. Dopo le bellissime messe in scena che grandi registi e attori del nostro Teatro recente e contemporaneo ci hanno regalato, penso ci sia l’occasione di non resistere ad altre tentazioni. Voglio rimanere il più possibile nell’indefinito, accogliere il movimento interno al testo e portarlo sul ciglio di un finale sospeso tra il senso e l’impossibilità della sua rappresentazione». In scena all’Alighieri il 26 e 27 aprile
Grazie a chi crede in noi
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CARTELLONE PROSA/COMICO RAVENNA
EXTRA STAGIONE
COMICO
Dai picchettini alla Birmania: i fuori abbonamento
Perché non parli
Diversi sono gli spettacoli fuori abbonamento. A Vulkano dal 30 settembre al 19 ottobre è in scena Il Teatro delle Albe con E’ bal, di e con Roberto Magnani e Simone Marzocchi. Al Teatro Rasi il 28 ottobre ErosAntEros porta a Ravenna Allarmi! ideazione Davide Sacco e Agata Tomsic/ErosAntEros. Sempre al Rasi il 28 febbraio e l’1 marzo torna in scena Vita agli arresti Aung San Suu Kyi del Teatro delle Albe di Marco Martinelli con Ermanna Montanari nel ruolo della protagonista (nella foto di Enrico Fedrigoli). Il 13 marzo, invece, per il trentennale della tragedia della Mecnavi le Albe ripropongono all’Alighieri Il volo. La ballata dei picchettini di Luigi Dadina, Laura Gambi, Tahar Lamri (anche a Faenza il 16 marzo). Infine dal 10 al 12 maggio al Cisim di Lido Adriano il Teatro della Contraddizione porta in scena Café Berlin di e diretto da Marco Maria Linzi. Inoltre, per tutti gli spettacoli in abbonamento il pubblico potrà incontrare la compagnia in interventi coordinati da diversi giornalisti e studiosi. Inoltre torna al Rasi il critico teatrale Massimo Marino, che terrà cinque incontri. Informazioni 0544 36239.
Vincenzo “Cencio” Donati è il garzone di Michelangelo Buonarroti. Distratto e pasticcione, non riesce mai ad esprimersi correttamente per colpa della sua balbuzie. Per questo motivo il sommo scultore fiorentino si rivolge al suo assistente con la famosa frase: “perché non parli, bischero tartaglione!”. Si tratta della terza commedia/monologo storica, scritta ed interpretata da Paolo Cevoli. In scena all’Alighieri il 29 novembre e a Faenza il 27 gennaio
di e con Paolo Cevoli regia di Daniele Sala - produzione: Diverto
Sono nata il ventitré di Teresa Mannino e Giovanna Donini regia di Teresa Mannino Se è vero che siamo la somma di quello che siamo stati, di quello che siamo e delle scelte che faremo, sicuramente questo spettacolo ci mostrerà ciò che ha reso Teresa Mannino Teresa Mannino, attrice comica amatissima dal pubblico. «Ho voglia di raccontarmi», dice Teresa, «voglio raccontare al mio pubblico la mia vita, com’ero, come sono cresciuta e come è cambiato il mondo intorno a me». In scena all’Alighieri il 9 dicembre
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CARTELLONE COMICO/RICERCA RAVENNA
Ieri è un altro giorno di Silvain Meyniac e Jean François Cros - regia di Eric Civanyan con G. Ramazzotti, Antonio Cornacchione, Milena Miconi produzione: Ginevra Media con Théâtre des Bouffes Parisien Sul punto di concludere la causa più importante della sua vita, Pietro si trova obbligato a dividere una giornata con l’individuo più incredibile mai incontrato.Uno dei maggiori successi comici a Parigi delle ultime stagioni, nominata miglior commedia ai Molière 2014, è portata sui palchi italiani nella versione di Luca Barcellona e David Conati. In scena all’Alighieri il 20 gennaio, a Bagnacavallo il 19 e a Cervia l’1 e il 2 aprile
Ormai sono una milf di e con Angelo Pintus - produzione: 50 Tusen La vita a 40 anni raccontata e vista con gli occhi di chi si sente sempre quel bambino che quando vedeva gli amici quarantenni dei propri genitori diceva “mamma mia che vecchi! Pazzesco quanto possano vivere i grandi”. In scena all’Alighieri il 16 marzo e a Faenza il 21 febbraio
The Game di e con Francesco Tesei Spettacolo fuori abbonamento del più famoso mentalista d’Italia. In scena all’Alighieri lunedì 6 febbraio
APERTO TUTTE LE SERE PER LA VOSTRA CENA PRIMA DELLO SPETTACOLO PRENOTAZIONE CONSIGLATA
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IL FESTIVAL Tre giorni di Fèsta con il contemporaneo Dal 2 al 4 dicembre ritorna a Ravenna Fèsta, la rassegna organizzata da E-production, giunta alla quinta edizione e che si presenta come una tre giorni in cui le compagnie Fanny & Alexander, Menoventi e gruppo nanou condividono con la città di Ravenna le attività dell’anno in dirittura d’arrivo. Saranno presentate le ultime produzioni dei tre gruppi: To be or not to be Roger Bernat di Fanny & Alexander, Senza titolo per uno sconosciuto di gruppo nanou (in collaborazione con la rassegna Today Todance) e l’ultimo episodio della serie Survivre dei faentini Menoventi in collaborazione il gruppo francese Pardes Rimonim. Gli spettacoli saranno suddivisi tra Artificerie Almagià e Ardis Hall. Inoltre, sabato 3 dicembre, all’Osteria del Pancotto di Gambellara, sarà ospitata la direttrice artistica Frie Leysen che terrà un workshop sulla curatela artistica, in collaborazione con l'Associazione Ubu per Franco Quadri. A seguire, sempre al Pancotto, Menoventi presenterà Perdere la faccia, che vede la collaborazione di Daniele Ciprì. Info: www.e-production.org.
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CARTELLONE OPERA E DANZA RAVENNA
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Un ballo in maschera
OPERA Lascia pur che il mondo giri Scene di William Shakespeare con musiche e canzoni originali della sua compagnia. Drammaturgia, traduzione e regia di Lorenzo Arruga. Strumentazione di Azio Corghi; strumentisti di Milano Classica; virginalista e direttore Michele Fedrigotti; scene e costumi di Lucia Giorgio. Prima rappresentazione assoluta. Nel quarto centenario della morte di William Shakespeare, il Teatro Alighieri vedrà il ritorno di Lorenzo Arruga con un singolare lavoro concepito assieme all’amico compositore Azio Corghi, che vuole restituirci, in certo qual modo, quella che era la forma di teatro del grande drammaturgo inglese. Lascia pur che il mondo giri porta in scena le musiche originali della compagnia di Shakespeare – quella componente che tanta parte aveva nel suo teatro dove gli attori erano anche musicisti e cantanti – sapientemente rielaborate da Corghi nello stile musicale elisabettiano, all’interno di scene tratte da opere di William Shakespeare. In scena il 13 dicembre alle 20.30 al teatro Alighieri di Ravenna (fuori abbonamento)
Melodramma in tre atti di Giueseppe Verdi sul testodi Antonio Somma. Regia di Leo Nucci. Direttore Donato Renzetti. Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e Coro del Teatro Municipale di Piacenza, maestro del coro Corrado Casati. Scene di Carlo Centolavigna. Costumi di Artemio Cabassi. Luci di Claudio Schmid. Un ballo in maschera è uno dei titoli verdiani fra i più amati, ma anche di più rara rappresentazione - l’ultima all’Alighieri risale al 1967 - in quanto richiede quattro protagonisti di grande spessore vocale. Questo nuovo allestimento frutto di una coproduzione coproduzione fra la Fondazione Teatri di Piacenza, il Teatro Alighieri di Ravenna e il Teatro Comunale di Ferrara si avvale della regia di Leo Nucci e la direzione di Donato Renzetti con protagonista l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, anche quest’anno presente in tutti e tre i titoli d’opera in programma. In scena l’8 e il 10 dicembre alle 20.30 (domenica 8 alle 15.30) al teatro Alighieri di Ravenna
La Cenerentola Dramma giocoso in due atti di Giacomo Ferretti. Musica di Gioachino Rossini Regia di Aldo Tarabella. Direttore Erina Yashima. Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e Coro Melodi Cantores, maestro del Coro Elena Sartori. Scene di Enrico Musenich, ispirate ai bozzetti di Lele Luzzati. Costumi Lele Luzzati, coreografie Monica Bocci. Coproduzione Teatro del Giglio di Lucca, Teatro Alighieri di Ravenna, Fondazione Teatri di Piacenza. La Cenerentola di Gioachino Rossini, titolo la cui ultima rappresentazione al Teatro Alighieri risale al 1921. La nuova produzione, che ricostruirà scene e costumi di Lele Luzzati nel decimo anniversario della scomparsa del grande scenografo e illustratore genovese, vedrà il debutto in Italia della giovane direttrice d’orchestra Erina Yashima, selezionata nella prima edizione dall’Accademia dell’Opera Italiana del maestro Riccardo Muti e ora sua assistente alla Chicago Symphony Orchestra. In scena il 17 e 19 febbraio alle 20.30 (domenica 19 alle 15.30) al teatro Alighieri di Ravenna
Così fan tutte Dramma giocoso in due atti di Lorenzo Da Ponte. Musica di W. A. Mozart. Regia di Giorgio Ferrara. Direttore Carla Delfrate. Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e Coro del Teatro Municipale di Piacenza, maestro del coro Corrado Casati. Scenografia e costumi di Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo. Luci di Daniele Nannuzzi. Coproduzione Festival dei 2Mondi di Spoleto, Teatro Coccia Novara, Teatro Alighieri di Ravenna, Teatri di Piacenza. Uno dei massimi capolavori della storia del melodramma e del genio di Mozart, Così fan tutte è anche l’ultima opera buffa che Mozart scrisse, terzo titolo della trilogia dapontiana, dopo Le nozze di Figaro e il Don Giovanni. Rappresentato per la prima volta a Vienna il 26 gennaio 1790 costituisce una sorta di summa del genere giocoso, dove tutto il portato del repertorio buffo, dalla scuola napoletana a Goldoni e alla commedia dell’arte, giunge al massimo livello di sagacia, bellezza e perfezione. Sarà l’ultimo appuntamento della stagione, nell’allestimento del Festival dei Due Mondi di Spoleto del 2015 con la regia di Giorgio Ferrara, le scene e i costumi di Dante Ferretti e la direzione di Carla Delfrate. In scena il il 3 e 5 marzo alle 20.30 (domenica 5 alle 15.30) al teatro Alighieri di Ravenna
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CARTELLONE OPERA E DANZA RAVENNA
DANZA Lo Schiaccianoci Balletto in due atti dal racconto di E.T.A. Hoffmann. Musica di Pëtr Ilič Čajkovskij. Coreografia e regia di Amedeo Amodio. Solisti e corpo di ballo di Daniele Cipriani Entertainment. Scene e costumi di Emanuele Luzzati. Omaggio a Lele Luzzati e alla leggerezza del suo segno con Lo schiaccianoci coreografato da Amedeo Amodio nell’allestimento storico dell’indimenticato scenografo genovese. In scena una giovane compagnia selezionata appositamente da Amodio che sarà impreziosita dalla presenza di Vito Mazzeo, principal del Het National Ballet, come primo ballerino ospite. In scena il 14 e 15 gennaio alle 20.30 (domenica 15 alle 15.30) al teatro Alighieri di Ravenna
Life/Vita In scena i BalletBoyz. Direzione artistica Michael Nunn & William Trevitt. Coreografie di Pontus Lidberg (Rabbit) e Javier de Frutos (Fiction). Musiche di Henryk Mikolaj Górecki, Ben Foskett, P. Jabara Prima italiana di Life/Vita dell’emergente compagnia inglese BalletBoyz, British National Dance Award 2013. Composta da dieci strepitosi giovani talenti, è considerata una delle forze più sfacciatamente originali e innovative nel panorama della modern dance; pionieri dell’idea di una danza per tutti, hanno raggiunto un vasto pubblico grazie ai loro applauditi lavori in teatro e in televisione. In scena il 18 e 19 marzo alle 20.30 (domenica 19 alle 15.30) al teatro Alighieri di Ravenna
Pixel Direzione artistica e coreografia Mourad Merzouki. In scena CCN Créteil & Val-de-Marne Compagnie Käfig. Creazione digitale Adrien Mondot, Claire Bardainne. Creazione musicale di Armand Amar. Scenografia di Benjamin Lebreton. Luci di Yoann Tivoli. Costumi di Pascale Robin. Una suggestiva fusione di hip-hop e arti digitali sarà presentata dal Centre Chorégraphique National de Créteil et du Val-de-Marne / Compagnie Käfig diretto da Mourad Merzouki nello spettacolo Pixel. L’energia e il virtuosismo della danza hip-hop incontrano la bellezza dell’illusione del mondo virtuale, fatto di sintesi numeriche e immagini elettroniche, liriche e coinvolgenti. In questo sorprendente, poetico e fantasmagorico incontro fra danza e tecnologia 3D, è impossibile distinguere la realtà dal mondo virtuale. Un viaggio accompagnato dalla musica avvolgente e vellutata di Armand Amar dove la meraviglia è assicurata. In scena il 4 e 5 febbraio alle 20.30 (domenica 5 alle 15.30) al teatro Alighieri di Ravenna
W Momix forever In scena la compagnia Momix. Creazioni e direzione di Moses Pendleton. Codirettore artistico Cynthia Quinn. Direttori tecnici Gianni Melis, Fabrizio Pezzotti. Tornano a Ravenna i Momix di Moses Pendleton. Nato nel 2015 per festeggiare i 35 anni della compagnia, trascorsi a calcare le scene più importanti di tutto il mondo, W Momix forever è una spettacolare raccolta delle più suggestive e significative coreografie che Pendleton, carismatico creatore e direttore artistico della compagnia, ripropone per sottolineare questo fondamentale traguardo. Una carrellata di nuove creazioni accanto al recupero di capolavori che hanno segnato i successi della compagnia: dagli storici MomixClassics, Passion, Baseball, Opus Cactus, SunFlower Moon, fino al più recente Bothanica e all’ultimo grande successo Alchemy. In scena il 4, 5 e 6 aprile alle 20.30 al teatro Alighieri di Ravenna
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CARTELLONE MUSICA RAVENNA
RASSEGNE MUSICALI A “Capire la musica” giovani star da tutto il mondo La seconda edizione per “Capire la Musica”, la stagione musicale organizzata dalla cooperativa ravennate Emilia Romagna Concerti offre un programma di 8 concerti, che si svolgeranno da novembre ad aprile, alle ore 21, al teatro Alighieri di Ravenna e in altri spazi della città. L'inaugurazione della rassegna è affidata il 16 novembre al pianista ucraino Alexander Romanovsky che eseguirà il Carneval di Schumann e Quadri di un’esposizione di Mussorsgky. Fra gli altri giovani protagonisti della rassegna: il violoncellista finlandese Jonathan Roozeman accompagnato dal fratello Jan-Paul; le violiniste Francesca Dego e Laura Marzadori in due concerti solisti; il pianista israeliano Adi Neuhaus in duo con il violinista ucraino Yevgeniy Kostryskiy. Tre gli appuntamenti a tema, primo fra tutti il Concerto di Natale (8 dicembre nella chiesa di S. Giovanni Battista) con la Young Musicians European Orchestra diretta dal maestro Matthieu Mantanus, notissimo divulgatore di musica in televisione e quale solista il già citato violoncellista Roozeman. Poi il 14 febbraio al teatro Rasi sarà celebrato San Valentino con un recital di arie d’amore da famose opere proposto da voci liriche esordiente, mentre per la festa della donna, l’8 marzo al teatro Rasi, si esibirà l’Alterecho String Quartet in un crossover fra barocco e rock. Per il calendario (date, orari, e programmi di sala) dei concerti consultare la sezione Agenda
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Tanti Mikrokosmi sonori per amabili concerti da camera Organizzata dall’asssociazione culturale Mikrokosmos sotto la direzione artistica di Barbara Valli, l'edizione 2017 di “Mikrokosmi” è la 19esima di una stagione concertistica indirizzata ad unire linguaggi musicali diversi tra loro in proposte di grande levatura, interesse e sicuro appeal anche per le giovani generazioni che nel corso degli anni, sempre più numerosi, hanno affollato la matinée di Sala Corelli al teatro Alighieri. Gli appuntamenti, la domenica alle 11, sono in programma dal 5 febbraio al 9 aprile e prevedono tratta 10 concerti (due in più degli anni scorsi). Importante la collaborazione con l’Accademia Pianistica Internazionale “Incontri col Maestro” di Imola, che proporrà i migliori allievi del corso di Musica da Camera. Il Quartetto di Sassofoni Accademia apre la rassegna il 5 febbraio. Da evidenziare anche l’esibizione dell’arpista Floraleda Sacchi che presenterà il suo ultimo lavoro discografico poi i recital dei pianisti Davide Cabassi, Tatiana Larionova e del fuoriclasse Nazzareno Carusi (nella foto) . Il soprano Damiana Mizzi col violoncellista Roberto Mansueto e il pianista Marcos Madrigal proporranno le loro Chanson d’Amour. Ospiti della rassegna anche i Mascoulisse Quartet, un originale quartetto di tromboni formato da Emanuele Quaranta, Stefano Belotti, Alberto Pedretti e Davide Biglieni. Info tel. 347.4310058 - info@mikrokosmos.it
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RAGAZZI ALL’ALMAGIÀ Una giornata con Giulio Coniglio di Nicoletta Costa - drammaturgia e regia di Giorgio Scaramuzzino - con Gabriella Picciau Fondazione Teatro dell’Archivolto Nato dalla matita di Nicoletta Costa, una delle più popolari autrici di letteratura per ragazzi, Giulio Coniglio è un personaggio molto amato dalle mamme e dai bambini. A partire dai 3 anni. In scena all’Almagià (via dell’Almagià 30) il 23 ottobre alle 16.30
I PICCOLISSIMI Spettacoli a misura di bebé I piccolissimi avranno un ruolo centrale nella stagione 2016/2017 delle Arti della Marionetta con una sezione creata apposta per loro: domenica 26 novembre, all’Almagià va infatti in scena alle16.30 Teo ha le orecchie curiose, coproduzione Teatro del Drago Tesonoraperibambini/ Immaginante, per uno spettacolo di teatro d’attore, pupazzi e ombre adatto a un pubblico dai 20 mesi ai 6 anni. Il 27 novembre, invece, il CTA Centro Teatro di Animazione di Gorizia presenta Il pesciolino d’oro (foto) teatro di figura, attore e sculture adatto a un pubblico dai 3 anni, sempre all’Almagià alle 16.30, mentre nello stesso giorno, a Palazzo Rasponi Drammatico Vegetale presenta la sua ultima mostra-installazione, con azioni di spettacolo dal vivo dal titolo Pin’occhio che vede sia una parte dedicata ai piccoli dai 18 mesi ai tre anni, sia una parte dedicata ai bambini dai 3 ai 10 anni. Arte e teatro per la prima infanzia sono anche le parole chiave della rassegna Artebebé curata da Drammatico Vegetale tra Rasi e Vulkano (via Cella 261, San Bartolo) di Ravenna e che prevede quattro appuntamenti tra febbraio e marzo 2017. Si comincia sabato 25 febbraio alle 17 con i messicani del Teatro del Vacio per Close, uno spettacolo adatto a un pubblico dai 2 ai 6 anni di teatro d’attore. Uno spettacolo che, attraverso una drammaturgia di azioni e immagini, riflette sullo spazio come un mezzo per stabilire relazioni sociali e propone un dialogo con gli spettatori attraverso un linguaggio contemporaneo. Domenica 5 marzo alle 11 invece la compagnia Shazama propone a Vulkano Woodways, un teatro d'attore con elementi naturali per condividere sentimenti, comunicare idee e immagini e il gioco con il legno, sempre per un pubblico tra i due e i sei anni. Sempre alle 11, sempre a Vulkano, ma di domenica 19 marzo ci sarà invece Uno, due, tre… opera per bimbi dai 2 ai 6 anni che è una semplice storia di colori che pare ricavata da un quadro di Piet Mondrian. Si chiude domenica 9 aprile alla sala Corelli del teatro Alighieri alle 11 e alle 12 con il Concerto disturbato di Mamamusica Ensemble, in collaborazione con Ravenna Manifestazioni, adatto a un pubblico da 1 a 3 anni.
CARTELLONE RAGAZZI RAVENNA
I tre porcellini drammaturgia Renzo Boldrini - regia di Michelangelo Campanale - con Renzo Boldrini Giallo Mare Minimal Teatro I tre porcellini diventano uno specchio per evocare i ricordi d’infanzia di un buffo personaggio, di nome Ultimo, che gira il mondo, con una valigia che in realtà è un piccolo teatro che contiene la casa nella quale viveva un tempo con i genitori ed i fratelli. Spettacolo di teatro d’attore e computer graphics. Dai 5 anni. In scena all’Almagià (via dell’Almagià 30) il 6 novembre alle 16.30 e a Cervia il 3 dicembre
La stanza dei giochi con Elio Ciolfi e Emma Frediani regia e drammaturgia Marta Abate e Michelangelo Frola produzione Scena Madre – Ass.Culturale Gli Scarti Spettacolo vincitore Premio Scenario Infanzia 2014 Premio Dallorso per il Teatro 2015 Per la prima volta in Romagna, lo spettacolo pluripremiato La stanza dei giochi vede in scena due bambini, Elio Ciolfi ed Emma Frediani. «Uno spazio scenico affidato alla naturalezza di soli attori bambini, che ribalta la consuetudine... per riscoprire il nesso fondante tra gioco e teatro». Dai 6 anni. In scena all’Almagià (via dell’Almagià 30) l’11 dicembre alle 16.30
Il folletto mangiasogni di Giovanni Ferma e Daniele Dainelli con Giovanni Ferma regia di Giovanni Ferma e Daniele Dainelli Fratelli di Taglia Il Mangiasogni è un buffo ometto dal colore della luna che vive in un bosco tutto bianco, occhi sfavillanti come le stelle, bocca grande e soprattutto che divora con forchetta e coltello i brutti sogni dei bambini. Una fiaba moderna, piena di humour e allegria. Teatro d’attore, maschere e canti. Dai 3 anni. In scena all’Almagià (via dell’Almagià, 30) il 22 gennaio
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Con il naso all’insù
Il cielo degli orsi
in collaborazione con E-production e Cantieri Danza, nell’ambito della rassegna “ToDay to Dance” di Giorgio Rossi, Elisa Canessa, Federico Dimitri e Francesco Manenti
regia e scene di Fabrizio Montecchi con Deniz Azhar Azari, Andrea Cappone Teatro Gioco Vita
Ultima produzione di uno dei più amati coreografi della scena italiana, Giorgio Rossi, Col naso all’insù è un libero gioco in cui i genitori sono al centro del plot narrativo, temuti, amati e sempre sorprendenti. I genitori sono esseri straordinari, che accompagnano amorevolmente i loro piccoli nella vita ma che allo stesso tempo impongono divieti e regole alle volte incomprensibili agli occhi dei bambini. Sono buffi, giocosi, accoglienti ma anche arrabbiati, nervosi, assenti. I bambini, col naso all’insù, li osservano… Come li vedono? Che idea hanno di questi esseri meravigliosi e misteriosi, temuti e amati? Spettacolo di danza. Dai 4 anni. In scena all’Almagià (via dell’Almagià, 30) il 5 febbraio alle 17.30
Teatro d’attore e ombre per uno spettacolo tratto da Un paradiso per piccolo Orso di Dolf Verroen e Wolf Erlbruch. Lo spettacolo affronta con semplicità le difficoltà che tutti noi incontriamo, a maggior ragione i bambini, quando cerchiamo risposte alle grandi domande della vita. In scena il 19 febbraio all’Almagià (via dell’Almagià, 30) alle 16.30 e a Faenza il 29 gennaio alle 16
LE FESTE Halloween, Befana e Carnevale All’interno della stagione “Le Arti della Marionetta” all’Almagià (via dell’Almagià 30) ci sono anche giornate che uniscono spettacolo dal vivo, animazioni, installazioni e laboratori. Si comincia con Halloween (31 ottobre – La festa delle streghe, Teatro del Drago), la Festa della Befana (6 gennaio – Sotto la neve, minuetto d’inverno di Accademia Perduta) per finire con la grande festa di Carnevale (25 febbraio – Fagiolino e lo scaletto di Teatro del Drago), in cui le famiglie avranno l'opportunità di trascorrere tutto il pomeriggio all’Almagià, a partire dalle ore 15.30.
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RAGAZZI A VULKANO
CARTELLONE RAGAZZI RAVENNA
Le ochine Teatro laboratorio Mangiafuoco
Brum Drammatico Vegetale Opera per bambini dai 2 ai 6 anni, Brum è una specie di parola, è un oggetto, è un colore, è una luce. Esiste un mondo del non detto, che per il bambino è il mondo del non visto, del non toccato, del non masticato, del non ancora scoperto. Per la rassegna “Té a teatro” curata dalla stessa Drammatico Vegetale. In scena il 15 gennaio alle 15.30 a Vulkano (via Cella, 261 San Bartolo)
Narrazione con burattini, maschere di stoffa e danza per raccontare di un’ochina che si stacca dal branco per deporre le uova nel bosco, dove una volpe, prima con la forza, poi con l’astuzia, tenta di mangiarsele. Una scenografia essenziale, evocativa dei luoghi della storia, insieme all’uso di burattini, consente di giocare con prospettive differenti: grande, piccolo, alto, basso, vicino e lontano. All’interno della rassegna “Té a teatro” . In scena il 29 gennaio alle 15.30 a Vulkano (via Cella, 261 San Bartolo)
Transylvania Circus
Cip cip bau bau
Teatro dodici lune 2
Cta Gorizia Spettacolo con marionette da tavolo, burattini e attori. Misteriose e strane creature formano la compagnia del Transylvania Circus, come gli uomini drago, fantasmi acrobati, un malinconico licantropo. Per la rassegna “Té a teatro” . In scena il 22 gennaio alle 15.30 a Vulkano (via Cella, 261 San Bartolo)
Narrazione con figure, oggetti e piccoli pupazzi per uno spettacolo liberamente ispirato a una delle fiabe popolari italiane rilette da Italo Calvino – e che si ritrova anche nel repertorio dei fratelli Grimm. Nella rassegna “Té a teatro” . In scena il 5 febbraio alle 15.30 a Vulkano (via Cella, 261 San Bartolo)
Pierino il lupo Garaffo teatro terra
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Mamma, andiamo a fare la spe sa all ’AQUARIUM CENT ER!
ORARIO INVERNALE dalle 9 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30 A DICEMBRE APERTO ANCHE LA DOMENICA ! ###
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Teatro d’attore e videomapping per questa rilettura del classico Pierino e il lupo, favola musicale che Prokofiev compose per educare i bambini alla musica. In questo contesto da camera, musica e parole costruiranno via via un immaginario comune così come la musica farà apparire animali di solo colore, un nonno duro come la pietra, un bambino (Pierino) che è solo capelli e un lupo splendente di luce. Per la rassegna “Té a teatro”. Dai 4 anni. In scena l’11 febbraio alle 17 al teatro Rasi
Rosaspina Teatro del piccione - di Simona Gambaro - regia di Antonio Tancredi - con Simona Gambaro e Massimiliano Caretta Vincitori di numerosi premi in Italia e in Francia, tra cui il Festival Internazionale Teatro, Lugano 2009, e il XXX Festival Nazionale di Teatro per Ragazzi - Padova 2011, lo spettacolo di teatro d’attore e figura reinterpreta il grande classico della Bella Addormentata. Per la rassegna “Té a teatro”. Dai 4 anni. In scena il 18 febbraio alle 17 al teatro Rasi e il 19 febbraio alle 16 a Lugo
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CARTELLONE PROSA FAENZA
CARTELLONE FAENZA
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Teatro Masini piazza Nenni, 3 tel. 0546 21306 Inizio spettacoli ore 21
PROSA Il bagno di Astrid Veillon adattamento di Beatriz Santana - versione italiana di David Conati regia di Gabriel Olivares con Stefania e Amanda Sandrelli, Claudia Ferri, Ramona Fiorini, Serena Iansiti produzione L’isola trovata Si tratta della prima nazionale del riallestimento di questo spettacolo che parte dalla festa a sorpresa per i 40 anni di Lu organizzata dalle sue tre migliori amiche a cui si aggiunge anche Carmen, la madre di Lu. In una notte di follia, ubriachezza, incomprensioni e scoperte “in bagno”, le quattro amiche si trovano ad affrontare la verità sulla loro amicizia. Il bagno è lo spazio dove ci si può sfogare da soli o insieme, dove ci si può isolare per pochi minuti, dove si può urlare in silenzio o piangere con lacrime sincere. Un montaggio di bizzarro vaudeville che si forma attorno a uno spazio unico che sfrutta gli alti e i bassi emotivi delle protagoniste su una scenografia minimalista e sotto la direzione di uno dei giovani registi più interessanti e prolifici della scena spagnola e un cast eccezionale a cominciare dalla coppia delle due Sandrelli. In scena dal 25 al 27 ottobre
Tradimenti di Harold Pinter - traduzione di Alessandra Serra regia di Michele Placido - con Ambra Angiolini, Francesco Scianna e Francesco Biscione produzione Goldenart Production La storia si dipana a ritroso, dal 1977 al 1968. Emma, manager in una galleria d’arte, e Jerry, scrittore e agente letterario, si rivedono due anni dopo la fine della loro relazione. Sono stati amanti per cinque anni, distraendosi dai rispettivi matrimoni. L’apparente banalità del ménage tra marito, moglie e amante si dissolve nel protrarsi della narrazione che delinea il carattere quasi esistenziale della condizione di tradito e traditore. Il testo nasce da uno spunto autobiografico: Pinter, sposato con l’attrice Vivien Marchant, visse una relazione lunga sette anni con la presentatrice televisiva Joan Bakewell. Scritta nel 1978 e ambientata tra Londra e Venezia, questa è una delle commedie più famose dello scrittore premio Nobel 2005 per la letteratura, già portata sul grande schermo nel 1983, diretta da David Hugh Jones con Jeremy Irons, Ben Kingsley e Patricia Hodge. Lo spettacolo si avvale delle musiche originali di Luca D’Alberto, delle scene di Gianluca Amodio e dei costumi di Mariano Tufano. In scena dall’11 al 13 novembre
PROTAGONISTI Tre donne per tre monologhi Lucrezia Lante della Rovere apre il cartellone dal titolo “Protagonisti” con lo spettacolo Io sono Misia, un testo del poeta Vittorio Cielo liberamente ispirato alle memorie di Misia Sert, “regina” dei salotti parigini del primo ‘900, con la regia di Francesco Zecca (in scena il 22 novembre e a Bagnacavallo il 23 ottobre). Sabina Guzzanti (foto) presenterà poi Come ne venimmo fuori, monologo satirico ed esilarante nato da ricerche sul sistema economico postcapitalista o neoliberista su cui l’attrice/autrice sta lavorando già da qualche anno. Anche in questo testo, come nei suoi precedenti, l’intento è quello di affrontare questioni complesse e riflessioni attraverso la comicità e la satira, mettendo il pubblico nella condizione di divertirsi e, forse, capire qualcosa in più (in scena l’11 dicembre). Chiuderà il cartellone Eva Robin’s con Il frigo, uno spettacolo di Andrea Adriatico prodotto dai Teatri di Vita e uno dei testi teatrali più vorticosi di Copi, dove si ritrovano concentrati tutti i suoi temi e le sue manie, a cominciare dai sessi indefiniti e dalle violenze a ripetizione (in scena il 21 gennaio).
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CARTELLONE PROSA FAENZA
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Weekend Comedy di Jeanne e Sam Bobrick - traduzione di Enrico Lutterman regia di Stefano Messina - con Viviana Toniolo, Roberto Della Casa, Stefano Messina produzione Compagnia attori & Tecnici Due coppie di età diverse a confronto in una convivenza forzata nello stesso chalet che diventerà un’occasione per risolvere i loro problemi. Ma prima del finale, non mancheranno confronti divertenti, equivoci e risate. In scena dal 15 al 17 dicembre e a Cervia il 13 e 14 dicembre
Le serve di Jean Genet - regia di Giovanni Anfuso con Anna Bonaiuto, Manuela Mandracchia, Vaenssa Gravina produzione: Teatro e Società – Teatro Biondo Palermo Le serve (Les bonnes) è unanimemente considerato uno dei capolavori di Jean Genet. Scritto nel 1947 e ispirato a un evento di cronaca, utilizza il gioco del “teatro nel teatro”, svelato per mettere a nudo la menzogna della scena. In scena dal 17 al 19 gennaio
Mar del Plata di Claudio Fava - regia di Giuseppe Marini con Claudio Casadio, Giovanni Anzaldo, Fabio Bussotti produzione Società per Attori – Accademia Perduta/Romagna Teatri Uno spettacolo che racconta e recupera una storia vera, di una squadra di rugby, a Buenos Aires i cui giocatori furono vittime della dittatura. Tra sport e impegno politico, uno spettacolo fuori dagli schemi. Vedi articolo pagina 19 e pagina 40 per altri dettagli. In scena dal 6 all’8 febbraio e a Ravenna il 21 e il 22 febbraio
Due di Luca Miniero e Astutillo Smeriglia - regia di Luca Miniero con Raoul Bova, Chiara Francini - produzione: Enfi Teatro L’occasione è l’inizio della convivenza in cui i giovani protagonisti, impegnati nel montaggio di un letto, evocheranno personaggi del futuro e del passato: genitori, amanti, figli. Presenze interpretate dagli stessi due protagonisti che accompagneranno in scena cartonati fino a riempire lo spazio vuoto che dovranno abitare. In scena dal 17 al 19 febbraio
Matti da slegare di Axel Hellstenius - regia di Gioele Dix con Giobbe Covatta e Enzo Iachetti produzione Teatro Carcano e Mismaonda Commedia norvegese che racconta il percorso tortuoso che condurrà i due “matti”, usciti da un istituto psichiatrico e mandati a vivere da soli in un appartamento, a slegarsi dai tanti fantasmi che li hanno resi infelici per gran parte della loro vita. In scena dal 21 al 23 marzo
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CARTELLONE CONTEMPORANEO/COMICO FAENZA
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CONTEMPORANEO
Slot Machine
H+G
di Marco Martinelli - regia di Marco Martinelli con Alessandro Argnani produzione Teatro delle Albe
di Alessandro Serra con Lorenzo Friso, Maria Magdolna Johannes, Chiara Michelini, Rodrigo Scaggiante, Michael Untertrifalle produzione Accademia Perduta/Accademia Arte della diversità/Teatro La Ribalta Una rilettura di Hans e Gretel con protagonisti diversi, affiancati sulla scena dalla danzatrice Chiara Michelini, e portatori di una ricchezza e di un’intensità inedita e inattesa. Gli spettatori siedono ai due lati della scena lungo un sentiero di ferro e ruggine che connette i due poli tragici della fiaba: la casa di legno e quella di marzapane. In scena il 28 e 29 novembre alla Casa del Teatro (via Oberdan 7)
COMICO Quattro serate per ridere Gli appuntamenti di Teatro Comico apriranno con Paolo Cevoli in Perché non parli, la terza commedia/monologo storica in cui il comico romagnolo veste i panni di Vincenzo “Cencio” Donati, il garzone di Michelangelo Buonarroti (in scena il 27 gennaio, anche a Ravenna il 29 novembre). Angelo Pintus presenterà poi Ormai sono una milf!, la vita a 40 anni raccontata e vista con gli occhi di chi si sente ancora il bambino che quando vedeva gli amici quarantenni dei genitori diceva “mamma mia che vecchi!” e che ora guardandosi allo specchio pensa: “mamma mia sono sempre più in forma” (in scena il 21 febbraio e a Ravenna il 16 marzo). Seguono Vito e Claudia Penoni in Adamo e Deva, uno spettacolo scritto da Francesco Freyrie e Andrea Zalone e diretto da Daniele Sala (in scena il 2 marzo, anche a Cervia il 3 novembre). A conclusione del cartellone, Natalino Balasso (nella foto) presenterà il secondo capitolo de La cativissima, Toni Sartana e le streghe di Bagdàd, di cui è anche autore e regista. Nuove avventure surreali e fuori dagli schemi, senza mezzi termini né remore morali, che coinvolgono alcuni personaggi chiave già presenti nel primo capitolo, come la moglie Lea e l’amico di famiglia Ettore Bordin, sempre alle prese con scandali e sotterfugi, pronti a giocarsi il tutto per tutto pur di raggiungere i vertici della piramide economica (in scena il 5 aprile; “fuori abbonamento” il 6 e 7 aprile sempre alle ore 21).
Un monologo intenso e avvincente che racconta la caduta di un giocatore d’azzardo, dove ogni legame affettivo viene sacrificato. Amara è la sua fine e, nel suo malato sogno di potenza, delira da solo dal fondo di un fossato di campagna allo stesso tempo vittima e carnefice di se stesso. In scena il 14 dicembre alla Casa del Teatro (via Oberdan 7)
Il ballo di Irène Némirovskj uno spettacolo di Daria Paoletta e Francesco Niccolini con Daria Paoletta Daria Paoletta e Francesco Niccolini provano a trasformare in racconto teatrale il romanzo breve Il Ballo: lo fanno con grande divertimento, unendo la verve comica e affabulatoria dell’una e il cinismo teatrale dell’altro. Un racconto corale, quasi sinfonico. In scena il 25 febbraio al Ridotto del Masini
Il volo - La ballata dei picchettini di Luigi Dadina (anche regista, nella foto), Laura Gambi e Tahar Lamri - con Tahar Lamri e Luigi Dadina (narrazione), Francesco Giampaoli e Diego Pasini (basso e percussioni), Lanfranco Moder Vicari (rap) produzione Teatro delle Albe Una conferenza spettacolo di grande intensità dedicata al dramma della Mecnavi e al mondo del lavoro, con musiche originali di Francesco Giampaoli. Un dialogo tra uno straniero e un romagnolo per guardare il porto di Ravenna e, con esso tutti i luoghi di lavoro e incontro, con occhi nuovi. In scena il 16 marzo al Masini e il 13 marzo a Ravenna
La rivoluzione è facile se sai con chi farla drammaturgia e regia di Nicola Borghesi con Nicola Borghesi, Paola Aiello e un nucleo di “rivoluzionari” faentini produzione: Kepler - 45 Spettacolo conclusivo del workshop a cura del “Festival 2030” nato a Bologna da una domanda: chi sono oggi i rivoluzionari? Dove si trovano? È stato chiesto a 16 under 30 chi fosse la persona più rivoluzionaria tra quelle che conoscessero personalmente, sono state incontrate e messe in scena. In scena il 25 marzo al Ridotto del Masini
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CARTELLONE DANZA FAENZA
DANZA Il lago dei cigni Balletto di Mosca “La Classique” - musiche di Pëtr Il'ič Čajkovskij - coreografie di Marius Petipa direttore Artistico Elik Melikov Il Lago dei Cigni fu la prima composizione di Čajkovskij per il Balletto dei Teatri Imperiali di San Pietroburgo ed è un prodotto tipico della scuola francese, in cui si intrecciano pantomima, i divertissement delle danze folkloristiche, le sfumature malinconiche e atmosfere lunari. Il Balletto di Mosca “La Classique” si esibisce in una versione coreografica che ricostruisce filologicamente l’opera originaria di Petipa con 40 ballerini in scena. In scena il 10 gennaio
Indaco
Le silfidi - Pulcinella
Rbr Dance Company - Aenigma illusionistheatre - coreografie di Fagioli, Odoardi, Mendolicchio, Cusinato, Ruzza - ispirato a Pale Blue Dot: A Vision fo the Human Future in Space di Sagan
MM Contemporary Dance Company coreografie di G. R. Sansano (Le Silfidi) e M. Merola (Pulcinella) musiche di F. Chopin (Le Silfidi) e I. Stravinsky (Pulcinella)
Gli Aenigma sono illusionisti della danza che coniugano danza e tecnica alla ricerca della massima innovazione nel supporto di speciali effetti video. Proiezioni su fondali, mutazioni sceniche inattese, giochi di luci e soluzioni registiche tecnologiche sono solo alcune delle sorprese di Indaco. Vedi anche articolo pagina 27. In scena il 13 febbraio
La nuova produzione 2016-2017 della MM Contemporary Dance Company porta in scena la rivisitazione di due titoli tratti dal repertorio di balletto del ‘900, entrambi messi in scena a Parigi, agli inizi del secolo, dai Ballets Russes di Diaghilev. In scena il 30 marzo
OPERETTA Il repertorio internazionale per tre domeniche TAKE AWAY A COLAZIONE A PRANZO A MERENDA SERVIZIO CATERING In collaborazione con
per il servizio a domicilio Orario continuato Lunedì - Mercoledì - Venerdì - Sabato 9.00 - 18.30 Martedì 9.00 - 22.00 Giovedì 9.00 - 15.00 Domenica riposo
via Marescalchi 13/15 Faenza - tel. 324 8448446 lagranadilla@yahoo.com La Granadilla www.lagranadilla.it
Le tradizionali Operette proporranno al loro affezionato pubblico del Masini alcuni pilastri del repertorio operettistico internazionale: Cin Ci Là una produzione della Compagnia del Teatro Massimo di Palermo con protagonista Umberto Scida (5 marzo), il musical La Principessa Sissi della Compagnia Corrado Abbati (19 marzo) e La Bajadera (nella foto) della Compagnia Teatro Musica Novecento, con musica dal vivo dell’Orchestra Cantieri D’Arte (9 aprile). Tutti gli spettacoli si terranno alle ore 16.
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CARTELLONE RAGAZZI FAENZA
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Il cielo degli orsi
RAGAZZI
Teatro Gioco Vita - regia e scene di Fabrizio Montecchi con Deniz Azhar Azari, Andrea Cappone
Biancaneve di Bruno Cappagli e Fabio Galanti - regia di Bruno Cappagli con Andrea Aristidi, Bruno Cappagli e Fabio Galanti compagnia La Baracca Cosa succederebbe se una compagnia teatrale non riuscisse ad arrivare in tempo a teatro per fare lo spettacolo? Per raccontare Biancaneve, poi! Sarebbe un vero problema spiegarlo al pubblico… Ma il direttore del teatro potrebbe avere un’idea geniale con una trasformazione dei ruoli e degli oggetti in scena. Una metamorfosi, proprio come quella che vive la protagonista della fiaba nel suo viaggio iniziatico e come quella dell’individuo durante la crescita. In scena il 20 novembre alle 16
Nico cerca un amico scritto e diretto da Andrea Lugli - con Liliana Letterese e Andrea Lugli - produzione: Il Baule Volante Teatro d’attore e pupazzi animati a vista per uno spettacolo sull’amicizia e l’incontro con l’altro tratto da un piccolo e poetico racconto di Matthias Hoppe. In scena il 4 dicembre alle 16
Teatro d’attore e ombre per uno spettacolo tratto da Un paradiso per piccolo Orso di Dolf Verroen e Wolf Erlbruch che affronta le difficoltà davanti alle grandi domande della vita. In scena il 29 gennaio alle 16, a Ravenna il 19 febbraio e a Russi il 26 febbraio
La gallinella rossa di Danilo Conti e Antonella Piroli con Danilo Conti - compagnia Tanti Cosi Progetti Teatro d’attore, pupazzi e oggetti musicali per la rilettura di una fiaba classica che parla di collaborazione, amicizia, tenacia, anticonformismo, etica del lavoro, iniziativa personale. In scena il 12 febbraio alle 16 e a Cervia il 17 dicembre
Pollicino di Marcello Chiarenza - musiche originali di Beppe Turletti regia di Gianni Bissaca - con Claudio Casadio compagnia: Accademia Perduta/Romagna Teatri Per un’iniziativa di beneficenza a favore del restauro del canile di Faenza, Claudio Casadio riporta in scena uno spettacolo storico della compagnia. Fuori abbonamento. In scena il 30 aprile alle 21
INDOSSA UN SOGNO
Un eroe sul sofà di e con Andrea Brunetto, Max Pederzoli e Alessio Pollutri compagnia Madame Rebiné Uno spettacolo tragicomico raccontato attraverso il teatro, il mimo, l’acrobatica, il rumorismo, il tip tap, la musica e il fumetto. Super Cosimo, uomo che ha perso i propri poteri, diventa simbolo dell’uomo moderno, della sua insicurezza e del suo isolamento. In scena il 18 dicembre alle 16
Premiata Ditta Scintilla ideazione e regia di Teatro Pirata con Silvano Fioredelmondo, Francesco Mattioni I Fratelli Scintilla, due abili ciarlatani, allestiranno il carrozzone delle meraviglie davanti ai vostri occhi per mostrarvi le loro improbabili invenzioni. Un racconto pieno di ironia, dove gli attori vengono di volta in volta affiancati da burattini, pupazzi, oggetti ed effetti speciali. In scena l’8 gennaio alle 16
ABITI SU MISURA PER TUTTE LE OCCASIONI DA SPOSA E CERIMONIA PER DONNA E BAMBINA Laboratorio Stilistico di Matteucci Melissa Via Italo Cristofori, 2 - Bagnacavallo (RA) - Italy Tel. 338 5619422 Melissamatt Abbigliamento
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CARTELLONE PROSA LUGO
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CARTELLONE LUGO
Teatro Rossini piazzale Cavour, 17 tel. 0545 38542 Inizio spettacoli ore 20.30 Spettacoli domenicali ore 16 e 20.30
PROSA Edipo Edipo Re - Edipo a Colono di Sofocle regie di Andrea Baracco (Edipo Re) - Glauco Mauri (Edipo a Colono) con Glauco Mauri e Roberto Sturno, Luca Scapparone, Alessandro Giuggioli Compagnia Mauri – Sturno / Fondazione Teatro della Toscana I due capolavori di Sofocle, Edipo Re e Edipo a Colono, costituiranno l’ “unicum” di uno stesso spettacolo, nel quale si confronteranno due diverse visioni di regia di due opere fondamentali per il pensiero drammaturgico dell’Occidente. Si tratta di due opere scritte in epoche diverse della vita di Sofocle ed è nell’accostamento di questi due testi che poeticamente si esprime e compiutamente si racconta la “favola” di Edipo alla ricerca della verità. Due regie per due spettacoli a confronto che vedono in scena uno dei pilastri della prosa italiana, Glauco Mauri. In scena dal 28 al 30 ottobre
Due partite
Casa di bambola
di Cristina Comencini - regia di Paola Rota con Giulia Michelini, Paola Minaccioni, Caterina Guzzanti, Giulia Bevilacqua produzione Artisti Riuniti
di Henrik Ibsen adattamento e regia di Roberto Valerio con Valentina Sperlì, Roberto Valerio Associazione Teatrale pistoiese
Un testo tutto in “rosa”, basato sulla femminilità, l’emancipazione della donna, la maternità, le relazioni di coppia e il rapporto madri-figlie. Comencini mette a confronto due generazioni di donne a distanza di 40 anni: dapprima le madri che si vedono per fare una partita, chiacchierare, passare il pomeriggio, mentre le figlie nella stanza accanto giocano alle signore, nel pieno degli anni Sessanta. Nella seconda parte rivediamo le bambine diventate a loro volta donne e madri che continuano quel dialogo sui temi fondanti dell’identità femminile. Inizialmente in programma dal 18 al 20 novembre, lo spettacolo è stato posticipato a maggio e sarà in scena dall’8 all’11
Con questo nuovo allestimento del celebre dramma di Ibsen torna a Lugo un gruppo di artisti che continua a misurarsi con successo con classici come Un marito ideale di Oscar Wilde e L’impresario delle Smirne di Goldoni. In questo caso portano in scena, attualizzandolo, un dramma che suscitò enorme scalpore nel 1879 e che mantiene intatta la complessità e la raffinatezza con cui tratta temi che hanno a che fare con il ruolo delle donne, delle madri, delle mogli. In scena dal 13 al 15 gennaio
L’ora di ricevimento (banlieu) di Stefano Massini - regia di Michele Placido con Fabrizio Bentivoglio, Francesco “Bolo” Rossini produzione Teatro Stabile dell’Umbria Stefano Massini è il drammaturgo più rappresentato in Italia e all’estero, premio speciale Ubu 2013 e autore, tra l’altro, di "Lehman Trilogy", l’ultimo lavoro di Luca Ronconi. Il professor Eugene Ardeche è un insegnante di materie letterarie. Fra le sue passioni c'è Rabelais e il Candide di Voltaire. Peccato che la sua classe si trovi nel cuore dell’esplosiva banlieue di Les Izards, ai margini dell’area metropolitana di Tolosa: un luogo in cui la scuola, al di là di Rabelais e di Voltaire, è una trincea contro ogni forma di degrado. La scolaresca che gli è stata affidata quest’anno è per il 90 percento islamica e in molti casi affidata ai servizi sociali e il professor Ardeche riceve le famiglie degli scolari ogni settimana per un’ora dalle 11 alle 12 del giovedì, un’ora in cui si dispiega un incalzante mosaico di brevi colloqui - con madri, padri, fratelli, sorelle, assistenti sociali e improbabili affidatari in cui prende vita sulla scena l’intero anno scolastico della classe sesta sezione C. In scena dal 2 al 5 febbraio (solo replica pomeridiana)
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CARTELLONE PROSA LUGO
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Il borghese gentiluomo di Molière - regia di Armando Pugliese con Emilio Solfrizzi e Viviana Altieri, Anita Bartolucci, Fabrizio Contri, Cristiano Dessì, Lisa Galantini, Lydia Giordano, Simone Luglio, Elisabetta Mandalari, Roberto Turchetta - produzione: ErreTiTeatro30 Il Borghese gentiluomo, una delle commedie di maggior successo di Molière, è una satira sferzante dei nuovi ricchi, che si atteggiano a gran signori con risultati ridicoli, ma vi si può vedere anche una critica alla manierata etichetta e ai pomposi costumi della corte di Luigi XIV. Per la prima rappresentazione del 1670 Jean Baptiste Lully scrisse un sontuoso accompagnamento musicale, che ottenne grande successo ma venne poi accantonato. Come l’avaro, come il malato immaginario, come l’ipocrita Tartufo, anche il signor Jourdain, protagonista di questa commedia, che sogna di diventare un gentiluomo è, nella cultura letteraria europea, un archetipo, è il modello esemplare e imprescindibile del nuovo ricco, dell’arrampicatore sociale, dell’ambizioso che pretende di comprare, col denaro, quei meriti e quei titoli di cui è irrevocabilmente privo. In scena dal 24 al 26 febbraio e a Ravenna dal 16 al 19 gennaio
Spirito allegro di Noel Coward regia di Fabio Grossi con Leo Gullotta, Betti Pedrazzi, Rita Abela produzione Diana Or.i.s
Una delle commedie più̀ divertenti e popolari del Novecento – per oltre cinquant’anni ininterrottamente in scena nel West End londinese – rivive in una messa in scena originale e fantasiosa. Tra sedute spiritiche e dispettosi fantasmi, Leo Gullotta, nei panni di uno scrittore in cerca di spunti per il suo nuovo romanzo, si destreggia dinanzi allo spettro della prima moglie (che lo vorrebbe defunto per riabbracciarlo) e all’attuale compagna in carne e ossa. Espedienti scenici, più aderenti al pubblico di oggi che alla penna di Coward, rappresentano il soprannaturale, in una messa in scena piena di ritmo. In scena dal 10 al 12 marzo
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CARTELLONE DANZA/RAGAZZI LUGO
The Man - The Passion of the Christ
DANZA
Rbr Dance Company musiche di J. Debney, C. Armstrong, D. Todesco, H. Takkenberg, P. Gabriel - coreografie di C. Ledri e C. Fagioli
Bliss/Rain Dogs Aterballetto musiche di Keith Jarret e Tom Waits scene e coreografie di Johan Inger Due coreografie firmate dal danese Inger, nome di punta della scena internazionale sulle musiche del Koln Concert di Jarrett (Bliss), ritratto di una generazione, e la poesia di chi vive al margine sul medley di Waits. In scena il 20 gennaio
Ispirato al celebre film Passion di Mel Gibson, lo spettacolo si basa sullo stile della compagnia che unisce l’eleganza alla ricerca del preziosimo (vedi articolo pagina 27). In scena il 2 marzo
Romeo e Giulietta Junior Balletto di Toscana - musica di Sergej Prokof’ev regia e coreografia di Davide Bombana
Carmen, el traidor Balletto di Siena musica di G. Bizet e Riccardo J. Moretti regia e coreografia di Marco Batti Una moderna rilettura del grande classico senza dolcezza femminile, interpretato da un corpo di ballo di soli uomini del Balletto di Siena. In scena il 17 febbraio
Una riscrittura che riporta la vicenda dei due sfortunati amanti veronesi al giorno d’oggi. In scena il contrasto tra due mondi opposti, due visioni antitetiche della società, della politica, della religione, che entrano in rotta di collisione, e nella loro follia travolgono ogni sentimento di umanità. E tra questi, proprio quello più forte e innocente: l’amore. Nell’invenzione del coreografo la leggenda shakespeariana di Romeo e Giulietta si è infatti andata a sovrapporre all’eco della reale vicenda di Admira e Bosko – lei musulmana, lui il suo fidanzato serbo – uccisi da un cecchino nel tentativo di fuggire dal macello di Sarajevo, durante il conflitto balcanico, appena venti anni fa. In scena il 25 marzo
RAGAZZI La bicicletta rossa Principio attivo - drammaturgia di Valentina Diana regia di Giuseppe Semeraro Vincitore del premio Eolo Awards 2013 per la drammaturgia, lo spettacolo d’attore cerca di affrontare il tema contemporaneo della crisi per un pubblico di ogni età. In scena il 22 gennaio alle 16
Rosaspina Teatro del piccione - di Simona Gambaro - regia di Antonio Tancredi - con Simona Gambaro e Massimiliano Caretta
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Vincitore di numerosi premi in Italia e in Francia, lo spettacolo di teatro d’attore e figura reinterpreta il grande classico della Bella Addormentata. In scena il 19 febbraio alle 16 e a Ravenna il 18 febbraio
Sogni. Arlecchino e la bambina dei fiammiferi Drammatico Vegetale - di Ezio Antonellini (anche scenografo), Pietro Fenati (anche regista) ed Elvira Mascanzoni La storica compagnia ravennate mescola i linguaggi del teatro d’attore, d’oggetto, della videoproiezione per ripercorrere alcuni temi delle grande fiabe classiche. In scena il 5 marzo alle 16
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CARTELLONE MUSICA LUGO
OPERA E CONCERTI
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“Purtimiro” al Rossini di Lugo, nuovo festival dedicato al barocco con Rinaldo Alessandrini
In occasione dei trent'anni dal restauro in epoca moderna del Teatro Rossini di Lugo (ad opera del'architetto bolognese Pierluigi Cervellati), con la creazione del festival “Purtimiro” il teatro torna alla sua antica vocazione: quella della valorizzazione del teatro d'opera da camera barocco e settecentesco, come era stato con tanto successo durante i primi quindici anni della sua storia recente. Nasce dunque “Purtimiro 2016, Feste Musicali intorno all'opera barocca”, con la direzione musicale di Rinaldo Alessandrini: dei dieci appuntamenti in cartellone, ne sarà interprete esattamente della metà.Romano, classe 1960, clavicembalista e leader di numerosi ensemble dedicati al repertorio rinascimentale e barocco, insieme al Concerto Italiano – gruppo da lui fondato – Rinaldo Alessandrini ha rivoluzionato l'interpretazione della musica vocale italiana del Seicento, ricevendo universale plauso da parte del pubblico e della critica di tutto il mondo. Eccolo ora impegnato per la prima volta nell'ideazione-direzione di un nuovo festival, che si svolgerà avvalendosi della consulenza artistica e organizzativa di Valerio Tura, con due anteprime in novembre: in tutto dieci eventi musicali per dodici serate, dal 3 al 30 dicembre. In cartellone due opere barocche (Gli equivoci nel sembiante di Alessandro Scarlatti e La Serva padrona di Giovanni Paisiello) e altri otto concerti di alto livello artistico con musiche che vanno da Henry Purcell al primo Rossini passando per Monteverdi, Merula, Uccellini, Haendel, Porpora, Corelli, Vivaldi, Gassmann, Salieri, Mozart, Haydn. Oltre al Maestro Rinaldo Alessandrini nei panni di direttore e clavicembalista, saranno coinvolti anche altri campioni internazionali dell'interpretazione filologica: il complesso Concerto Italiano, l'Accademia Bizantina, il direttore-clavicembalista Ottavio Dantone, i cantanti Roberta Invernizzi, Sonia Prina, Monica Piccinini, Alena Dantcheva, Pietro Spagnoli, Luciano Di Pasquale, Silvia Frigato, i pianisti Richard Barker e Olivier Cavé. Per il calendario (date, orari, programma di sala) degli eventi consultare la sezione Agenda.
La stagione dei concerti punta al classico e va alla scoperta del proverbiale Figaro Punta decisamente al classico la nuova stagione concertistica 2016-17 al Teatro Rossini di Lugo: con cinque appuntamenti, tutti di grande rilievo, dal 5 novembre 2016 al 15 marzo 2017, la programmazione musicale del Rossini è sostanzialmente in linea col debutto del nuovo festival lughese “Purtimiro” (dal 3 al 30 dicembre 2016) che farà di Lugo una nuova capitale della musica barocca del SeiSettecento. Ecco dunque le musiche di Mozart, Haydn, Paisiello, Rossini e Mercadante tutte ispirate al personaggio di Figaro dalle commedie di Beaumarchais per il primo concerto sinfonico del 5 novembre con la Filarmonica Arturo Toscanini diretta da Carlo Tenan. Segue l'omaggio al genio del “lughese” Rossini il 12 novembre con l'attore Ivano Marescotti e il pianista Richard Barker per il debutto dello spettacolo Il Maestro e il Cignale su testi e musiche di Rossini e dei fratelli Malerbi, i suoi primi maestri quando abitava a Lugo. Una bella apertura Novecento storico nei due concerti successivi: il 27 gennaio con Britten e Bartók con Francesco Lanzillotta sul podio della Filarmonica Arturo Toscanini, in un concerto “supersinfonico” che conoscerà anche il debutto del giovanissimo talento siciliano del pianoforte, Ruben Micieli, impegnato nel Primo Concerto di Tchaikovsky. Richard Strauss e il suo capolavoro Il Borghese Gentiluomo, ispirato da Molière, si ascolterà poi il 28 febbraio con l'Ensemble Berlin, cioè i solisti dei Berliner Philharmoniker, uniti all'estro attoriale di Peppe Servillo, il frontman degli Avion Travel. È questo davvero un concerto straordinario nel quale si potrà ascoltare il mitico complesso berlinese impegnato anche nel Divertimento di Mozart KV 136 e nel Till Eulenspiegel di Strauss. Gran chiusura con due “classici al cubo” come Eine kleine Nachtmusik (Piccola Serenata Notturna) di Mozart e Le Quattro Stagioni di Vivaldi il 15 marzo 2016, con l'Ensemble della Filarmonica Arturo Toscanini e la violinista virtuosa Mihaela Costea. Per il calendario (date, orari, programma di sala) degli eventi consultare la sezione Agenda.
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CARTELLONE BAGNACAVALLO
CARTELLONE PROSA BAGNACAVALLO
Teatro Goldoni piazza della Libertà, 18 tel. 0545 64330 Inizio spettacoli ore 21
PROSA Io sono Misia L’ape regina dei geni di Vittorio Cielo - liberamente ispirato dalle memorie di Misia Sert musiche di Diego Buongiorno scene di Gianluca Amodio - costumi di Alessandro Lai regia di Francesco Zecca con Lucrezia Lante della Rovere produzione: Pierfrancesco Pisani - Progetto Goldstein - Fondazione Devlata - DoppioSogno I segreti di Picasso, Proust, Chanel, Ravel, Debussy, Stravinsky, Toulouse Lautrec, Cocteau, Nijinsky svelati da Misia Sert, la “regina” di Parigi. Dopo il successo di Malamore, Premio Flaiano, Lucrezia Lante della Rovere continua a dare vita a profili di donne straordinarie che hanno costruito la cultura del ‘900. Con la sensibile regia di Francesco Zecca e un testo inedito del poeta Vittorio Cielo, rivela al pubblico italiano l’incredibile storia e la fascinosa personalità di Misia Sert che in scena dice: «Io non partorisco. Io Faccio Partorire. Gli uomini hanno bisogno di una sfinge per partorire la bellezza. Per diventare artisti. Io li faccio partorire. Li ho fatti partorire, tutti! Dicono che il mio talento sia saper annusare il talento. Dove tutti vedono un nano, io vedo un Toulouse-Lautrec. Se c’è una tizia muta, a occhi bassi, contro il muro, io sento profumo di Cocò, nel senso che sarà Chanel. Sono una cercatrice di geni. Una cercatrice di meraviglie umane». In scena il 23 ottobre e al Masini di Faenza il 22 novembre
Madame Bovary
Performance
di Gustave Flaubert - riscrittura di Letizia Russo regia di Andrea Baracco con Lucia Lavia, Woody Neri, Gabriele Portoghese, Mauro Conte, Laurence Mazzoni, Roberta Zanardo, Elisa di Eusanio, Xhuijo Petushi, Luca Scapparone, Alessandro Giuggioli produzione di Khora Teatro
di Virginia Raffaele, Piero Guerrera, Giovanni Todescan e Giampiero Solari con Virginia Raffaele regia di Giampiero Solari Performance è lo spettacolo comico in cui Virginia Raffaele porta sul palcoscenico le sue maschere più popolari tra cui Ornella Vanoni, Belen Rodriguez, Sabrina Ferilli, la Ministra Boschi, la criminologa Bruzzone, Carla Fracci, Donatella Versace. Donne molto diverse tra loro, che tra arte, spettacolo, potere e politica sintetizzano alcune delle ossessioni ricorrenti della società contemporaneate. Muische di Teo Ciavarella. In scena il 13 dicembre
L’amore migliora la vita Madame Bovary è il primo romanzo di Gustave Flaubert. Messo sotto inchiesta per “oltraggio alla morale” appena pubblicato il 7 febbraio 1857, e divenuto subito dopo l’assoluzione un bestseller, oggi è considerato uno dei più grandi esempi di romanzo realista. Emma Bovary è da molti considerata il più grande personaggio femminile della letteratura moderna. La sua è la storia di una moglie adultera che finisce per avvelenarsi, proprio a causa dei suoi comportamenti e dalla sua condotta imprudente che la fanno entrare in un vortice tragico e incontrollato; ma grazie alla penna di Flaubert, la vicenda di Emma diventa universale, diventa cioè la storia di un’anima tragica alla ricerca vana e continua di un sogno che non riesce a tradurre in realtà. Foto di Luigi Angelucci In scena il 30 novembre
di Angelo Longoni (anche regista) con Ettore Bassi, Edy Angelillo, Eleonora Ivone, Giorgio Borghetti produzione: Prima Srl Una commedia divertente e scorretta sulla necessità di comprendere se stessi e le persone che ci sono vicine e che più amiamo. Uno spettacolo che affronta con leggerenza ma senza superficialità il tema dell’omosessualità mettendo in scena due coppie di futuri consuoceri di una coppia gay. In scena il 10 gennaio
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CARTELLONE PROSA BAGNACAVALLO
Ieri è un altro giorno di Silvain Meyniac e Jean François Cros regia di Eric Civanyan - con Gianlcua Ramazzotti, Antonio Cornacchione, Milena Miconi, Biancamaria Lelli produzione Ginevra Media Production Srl in collaborazione con Théâtre des Bouffes Parisien Sul punto di concludere la causa più importante della sua vita, Pietro, un avvocato freddo e rigido, ossessionato dalle sue manie e dai suoi principi, si trova obbligato a dividere una giornata con l’individuo più incredibile e più imprevedibile che abbia mai incontrato. Si tratta di uno dei maggiori successi comici a Parigi delle ultime due stagioni teatrali, nominata miglior commedia ai Molière 2014, Ieri è un altro giorno è quello che si dice una commedia solida, moderna, piena di sorprese portata sui palchi italiani nella versione di Luca Barcellona e David Conati. Prima nazionale. In scena il 19 gennaio, a Ravenna il 20 gennaio e a Cervia l’1 e 2 aprile
Modigliani scritto e diretto da Angelo Longoni con Marco Boccia, Romina Mondello, Claudia Potenza, giulia Carpaneto, Vera Dragone produzione Officine del Teatro Italiano e Pragma Srl Quattro personaggi reali ma anche simbolici che scandiscono i diversi periodi dell’arte di Modigliani e della sua vita affettiva. L’amore e l’arte sono gli argomenti principali della narrazione, sempre collegati fra loro attraverso un continuo dialogo intrecciato che costituisce l’essenza del carattere e della psicologia di Amedeo. Realizzato in collaborazione con Istituto Amedeo Modigliani. In scena il 27 febbraio
Nessi di e con Alessandro Bergonzoni regia di Alessandro Bergonzoni e Riccardo Rodolfi produzione Allibito Srl e Progetti Dadaumpa Nessi, ovvero connessioni ma anche fili tesi e tirati, trame e reti, tessute e intrecciate per collegarsi con il resto del pianeta. O meglio dell’universo. Perché è proprio questo il nucleo vivo e pulsante di questo spettacolo di successo del funambolo della parola bolognese: la necessità assoluta e contemporanea di vivere collegati con altre vite, altri orizzonti, altre esperienze, non necessariamente e solamente umane, che ci possono così permettere percorsi oltre l’io finito per espandersi verso un “noi” universale. In scena il 4 marzo
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CARTELLONE DANZA/RAGAZZI BAGNACAVALLO
DANZA
RAGAZZI
Toren
A proposito di Piter Pan
creato e diretto da Alessandro Pietrolini - coreografie di Micol Veglia e Federica Vaccaro - produzione: Sonics
ispirato a J. M. Barrie - di Silvano Antonelli - con Silvano Antonelli e Laura Righi - produzione: Unoteatro - Stilema
I Sonics, compagnia torinese di acrobati, artisti e performer di caratura internazionale e tornano nei teatri con una nuova avventura acrobatica dal titolo Toren, spettacolo fortemente visuale e ricco di nuove sperimentazioni sceniche e acrobatiche. Presentato in anteprima mondiale al Fringe Festival di Edimburgo nell’estate del 2015, Toren è un vero e proprio “inno” al colore, simbolo di felicità, passione e speranza. Lo spettacolo suggerisce una riflessione: tutta la magia e l’emozione che il colore è in grado di creare si perdono man mano che l’essere umano da bambino diventa adulto. In scena l’11 e il 12 aprile (fuori abbonamento)
Peter Pan parla del volare, della voglia di spiccare il volo dalla finestra della propria camera. Parla del desiderio di ritornare e di finestre chiuse. Parla dell’ombra, della paura di chi cerca di continuare a sognare ma è assalito dalla nostalgia per la sicurezza perduta. Peter Pan interpreta perfettamente i sentimenti del tempo che ci troviamo a vivere. Questo tempo smarrito in cui sembra difficilissimo, se non impossibile, immaginare un futuro. E allora lo spettacolo d’attore A proposito di Piter Pan parla del rapporto tra “i desideri” e “le paure”; due archetipi dell’immaginario bambino e universale. In scena il 13 novembre alle 17
Il brutto anatroccolo di Marco Renzi, da Hans Christian Andersen regia di Marco Renzi, con Mirco Abbruzzetti e Simona Ripari produzione: Proscenio Teatro
Profumi e sapori del territorio Menu di carne, pesce e vegetariano Tutti i giorni pane fatto in casa
Con le musiche originali di Giuseppe Franchellucci e Marco Pierini, questo spettacolo, giocato tra attori e pupazzi (di Lucrezia Tritone), reinventa la nota fiaba danese la cui metafora appare più attuale che mai, riscrivendola completamente, al punto di crearne una nuova che parte da cosa accade trent’anni dopo la schiusura di quelle uova nella Fattoria del Sole Nascente. In scena il 27 novembre alle 17
La bella addormentata liberamente ispirato alle fiabe di Perrault e Grimm di Mario Fracassi, Flavia Valoppi, Alessio Tessitore con Flavia Valoppi, Alessio Tessitore - regia di Mario Fracassi produzione: Florian Metateatro Uno spettacolo che unisce la componente popolare dell’uso dei pupazzi alla ricerca teatrale e la sperimentazione sui linguaggi espressivi del corpo e della voce per ri-raccontare una fiaba che è un grande classico in una scenografia praticabile che diventa di volta in volta il castello, il bosco, la stanza della principessa. In scena l’11 dicembre alle 17
Bagnacavallo - Piazza della Libertà 15 - Tel. 0545 64468 chiuso il mercoledì www.malabocca.it
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CARTELLONE MUSICA BAGNACAVALLO
MUSICA
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bar | colazioni | aperitivi degustazioni vini | serate musicali
Classica: cinque concerti per la “prima” a Bagnacavallo
Accademia Bizantina (nella foto) propone la prima edizione della stagione musicale Bagnacavallo Classica al Teatro Goldoni grazie alla collaborazione con Accademia Perduta/Romagna Teatri, il Comune di Bagnacavallo e i Lions di Bagnacavallo e grazie al sostegno della Regione EmiliaRomagna. Anche se l’attività dell’Accademia, diretta da Ottavio Dantone, è generalmente rivolta al repertorio sei/settecentesco, negli ultimi anni si è estesa anche al periodo Classico e Romantico. La stagione si articolerà quindi tra musiche del primo '600, come testimonianza della nascita e evoluzione del linguaggio strumentale, fino a Beethoven, con un interessante programma dedicato ai “quartetti” che vedrà l’utilizzo del fortepiano. Non poteva mancare poi uno degli autori più cari ad Accademia Bizantina, ovvero Vivaldi, in un programma comprendente le celebri “Quattro stagioni” oltre a una gustosa inaugurazione natalizia che, assieme al Prete rosso rivelerà anche rari capolavori di due grandi compositori quali Niccoló Porpora e Alessandro Scarlatti. E naturalmente J.S. Bach con l'esecuzione dei suoi più bei concerti per clavicembalo e archi. Nello specifico, il concerto di apertura, quello di Natale Clarae Stellae Scintillate, si terrà venerdì 23 dicembre con protagonista accanto all’ensemble il controtenore Carlo Vistoli, mentre sabato 21 gennaio sarà la volta del Gioco del Barocco del ’600 Italiano con Ottavio Dantone a direzione e clavicembalo. Martedì 28 febbraio Accademia Bizantina proporrà, sempre con Dantone a direzione e clavicembalo: J.S. Bach - Concerti per Clavicembalo e sabato 25 marzo la formazione Il Tetraone con i Quartetti di Beethoven. Accademia Bizantina concluderà la prima stagione di Bagnacavallo Classica con il concerto A. Vivaldi - Le 4 Stagioni e altri capolavori, con Alessandro Tampieri violino solista sabato 22 aprile. Tutti i concerti sono in programma alle 21. Per informazioni su biglietti e abbonamenti e per prenotazioni: 0545 64330 (teatro Goldoni)
seguici su fb: Costa Cafè per scoprire i prossimi eventi in calendario dalla rassegna CIBO E VINO in collaborazione con L’Acciugainviaggio Ravenna piazza A. Costa 0544 212812
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CARTELLONE PROSA/COMICO CERVIA
Teatro Comunale via XX Settembre, 125 tel. 0544 975166
CARTELLONE CERVIA
Inizio spettacoli ore 21
PROSA Notturno di donna con ospiti di Annibale Ruccello regia di Enrico Maria Lamanna con Giuliana de Sio, Gino Curcione, Rosaria De Cicco, Andrea De Venuti, Mimmo Esposito, Luigi Iacuzio produzione: Teatro e società Il testo propone, ancora una volta, il viaggio che Ruccello aveva intrapreso nel quotidiano attraversato e contaminato dal thriller, nonché il viaggio nel panorama desolato della periferia urbana, dei ghetti degradati, tra le tv locali e le radio libere. Un percorso apparentemente triste, che però viene ravvivato ora da una miscellanea di sentimenti, ora da involontaria comicità. Una serie di colpi di scena con un occhio al cinema “thrilling” e in particolare quello anni ‘70, di Scorsese e di Kubrick. L’azione si svolge in una casa a due piani nella periferia di una metropoli in cui una sera si introducono strani individui. Improvvisamente riaffiorano senza una logica i ricordi, angoscianti fantasmi del passato, che provocheranno nella protagonista, Adriana, una reazione atroce, insensata, ma a lei necessaria per fuggire da quella prigione grigia e ossessiva. In scena il 29 e il 30 novembre
Weekend Comedy
Figli di un dio minore
di Jeanne e Sam Bobrick - traduzione di Enrico Lutterman regia di Stefano Messina con Viviana Toniolo, Roberto Della Casa, Stefano Messina produzione Compagnia attori & Tecnici
di Mark Medoff regia di Marco Mattolini con Giorgio Lupano, Rita Mazza, Cristina Fondi, Francesco Magali, Gianluca Teneggi, Deborah Donadio
Due coppie di età differenti a confronto in una convivenza forzata nello stesso chalet che diventerà un’occasione per entrambe di risolvere i loro problemi. Ma prima del finale, non mancheranno confronti divertenti, equivoci e risate. In scena il 13 e il 14 dicembre e a Faenza dal 15 al 17 dicembre
Attraverso il racconto della storia d’amore tra l’insegnante logopedista James e l’allieva Sara, lo spettacolo pone l’attenzione su una minoranza invisibile come quella dei sordi e getta luce su quella sottile linea in cui universi comunicativi separati si incontrano. Portato in scena da un giovane cast di attori udenti e sordi che ha conquistato il pubblico nella scorsa stagione, è uno spettacolo unico nel suo genere. In scena il 20 e il 21 gennaio
COMICO Due prime nazionali con Vito e Migone Il cartellone di Teatro Comico porterà a Cervia ben due “Prime nazionali”: quella di Adamo e Deva, nuovo spettacolo dell’affiatata coppia formata da Vito e Claudia Penoni (3 novembre, anche a Faenza il 2 marzo), e quella del riallestimento di Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere, spettacolo di Paolo Migone tratto dal best seller di John Gray (13 gennaio). Completerà la rassegna Gene Gnocchi che, insieme al figlio Ercole, porterà in scena lo spettacolo Radio Gnocchi (20 dicembre).
La divina Sarah (Sarah Bernhardt) di John Murrell - adattamento di Eric-Emmanuel Schmitt traduzione di Giacomo Bottino regia di Marco Carniti con Anna Bonaiuto, Gianluigi Fogacci, produzione Teatro e Società «Ci sono cinque tipologie di attrici – diceva Mark Twain. – Le cattive, le passabili, le brave, le grandi, e poi c’è Sarah Bernhardt». Questo testo è un atto d’amore di uno scrittore americano per una Diva immortale. Un’artista senza tempo, o meglio al di fuori del tempo che con la sua arte e le sue stravaganze, ha costruito di se stessa il primo fenomeno di “divismo” nella storia dello spettacolo al femminile. In scena il 4 e il 5 febbraio
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CARTELLONE PROSA/RAGAZZI CERVIA
Miseria & Nobiltà dal testo di Eduardo Scarpetta di Michele Sinisi e Francesco M. Asselta regia di Michele Sinisi compagnia Elsinor Il testo rappresenta la festa del teatro. Miseria & Nobiltà è un mito, un collante sociale la cui storia oggi è evocata da alcuni passaggi che tutti in Italia ricordano. Non si tratta più di una storia ma di rito collettivo. Miseria & Nobiltà ritorna a quel testo del 1888 solo riscoprendosi rito nell’oggi con una straordinaria squadra di attori. In scena l’1 e il 2 marzo
Ieri è un altro giorno di Silvain Meyniac e Jean François Cros regia di Eric Civanyan con Gianlcua Ramazzotti, Antonio Cornacchione, Milena Miconi produzione Ginevra Media Production Srl in collaborazione con Théâtre des Bouffes Parisien Sul punto di concludere la causa più importante della sua vita, Pietro, un avvocato ossessionato dalle sue manie e dai suoi principi, si trova obbligato a dividere una giornata con l’individuo più incredibile e imprevedibile mai incontrato. Si tratta di uno dei maggiori successi comici a Parigi delle ultime due stagioni teatrali, nominata miglior commedia ai Molière 2014, è portata sui palchi italiani nella versione di Luca Barcellona e David Conati. In scena l’1 e il 2 aprile, a Bagnacavallo il 19 gennaio e a Ravenna il 20
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RAGAZZI Tre serate per altrettante favole La rassegna di tre spettacoli per le famiglie sarà inaugurata da I tre porcellini della compagnia Giallomare Minimal Teatro. I tre porcellini, è uno spettacolo che mescola la favola a citazioni da Hitchcock e la pittura di Botero, punto di partenza dell’immaginario visivo che fa da sfondo alla rappresentazione (3 dicembre alle 21, anche il 6 novembre a Ravenna). Seguirà Jack e il fagiolo magico, uno spettacolo di Marcello Chiarenza, interpretato da Maurizio Casali e Mariolina Coppola con la regia di Claudio Casadio, prodotto da Accademia Perduta/Romagna Teatri. Lo spettacolo è agito da due attori, che impersonano i ruoli del narratore, del protagonista e dei vari personaggi della vicenda ed è ambientato in una vecchia soffitta in cui, di volta in volta, vengono ritrovati oggetti-chiave (10 dicembre alle ore 21). Accademia Perduta/Romagna Teatri sarà poi protagonista con la recente produzione La gallinella rossa, portata in scena da Danilo Conti e la compagnia Tanti Cosi Progetti, una fiaba sul senso di comunità, unità e responsabilità (17 dicembre alle 21 e a Faenza il 12 febbraio).
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CARTELLONE RUSSI
CARTELLONE PROSA/RAGAZZI RUSSI
Teatro Comunale via Cavour, 10 tel. 0544 587641 Inizio spettacoli ore 20.45
PROSA La bottega del caffè di Carlo Goldoni - regia di Antonio Zavatteri con Massimo Brizi, Antonio Zavatteri, Lisa Galantini, Alessia Giuliani - Teatro degli Incamminati La sfida del regista è stata quella di reinventare quella piazza, quelle botteghe e quelle anime cercando di rifuggire le forme stereotipate della commedia settecentesca, ma tenendo conto dell’imprescindibile arte e leggerezza goldoniana. In scena il 17 novembre
Le relazioni pericolose progetto ed elaborazione drammaturgica di Elena Bucci e Marco Sgrosso - produzione Le Belle Bandiere Attraverso il romanzo settecentesco di Laclos un’indagine sui rapporti di amore e potere, vittima e carnefice nella relazione attraverso uno scambio di lettere tra realtà e finzione. «Nonostante il passare dei secoli e delle grandi rivoluzioni, la vivida contrapposizione tra questi punti di vista e l’ironica visione dell’umano che ne traspare arrivano dritte alla nostra sensibilità» scrivono gli autori e interpreti dello spettacolo tra cui spicca Elena Bucci, vincitrice del premio Duse 2016. In scena l’1 dicembre
RAGAZZI Pagliacci, soldatini e orsetti in scena la domenica Tre gli appuntamenti della domenica pomeriggio dedicati alle famiglie al teatro di Russi. Domenica 22 gennaio alle 16 si comincia con il Teatro necessario e lo spettacolo Clown in libertà di e con Leonardo Adorni, Jacopo Maria Bianchini, Alessandro Mori, uno spettacolo muto che racconta il pomeriggio un po’ anomalo di tre clown. Il 5 febbraio alle 16 è invece la volta del Teatrodelleapparizioni con Il tenace soldatino di piombo (nella foto), Eolo Awards 2015 come miglior spettacolo di Teatro di Figura e vincitore del Premio operatori Piccolipalchi 2014/2015 che su due piani di azione, due differenti visioni, due linguaggi a confronto, quello teatrale e quello cinematografico, racconta una grande storia d’amore. Si chiude domenica 26 febbraio alle 16 con Teatro Gioco Vita e Il cielo degli orsi, dall’opera di Dolf Verroen & Wolf Erlbruch, regia e scene di Fabrizio Montecchi con Deniz Azhar Azari e Andrea Coppone, spettacolo delicato e poetico che affronta i grandi temi esistenziali della vita (anche a Ravenna il 19 febbraio e a Faenza il 29 gennaio).
Lacci
L’apparenza inganna
di Domenico Starnone - con Silvio Orlando regia di Armando Pugliese
di Thomas Berhard - regia di Federico Tiezzi con Sandro Lombardi, Massimo Verdastro
Il noto attore e interprete è il protagonista di uno spettacolo tratto dal romanzo di Domenico Starnone sui rapporti di coppia, il matrimonio, i legami da cui si cerca la fuga o in cui si tenta il ritorno. In scena il 17 gennaio
Lo spettacolo racconta le solitudini di due anziani fratelli. Bernhard sciorina una collezione di sofferenze e di dolori, con il paradossale risultato di raggiungere una sinistra comicità. In scena il 14 febbraio
Angelicamente anarchici
Le sorelle Materassi
Fabrizio De André e Don Andrea Gallo
adattamento Ugo Chiti - con Lucia Poli e Milena Vukotic regia Geppy Gleijeses
di e con Michele Riondino, che ne cura anche la regia arrangiamenti di Francesco Forni Il volto televisivo del giovane Montalbano dà voce alle parole di Don Gallo dedicate al pensiero di Fabrizio De André e in particolare alla buona novella laica. In scena il 26 gennaio
Tratto dal romanzo di Aldo Palazzeschi lo spettacolo si sviluppa tra pathos e ironia, grottesco e pietà, il gusto satirico e la celebrazione dei valori terreni dell’amore e della Natura. In scena il 27 febbraio e a Conselice il 13 aprile
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CARTELLONE PROSA/DANZA RUSSI
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I duellanti di Joseph Conrad con Alessio Boni, Marcello Prayer, Francesco Meoni - regia di Alessio Boni Un’opera su un mondo che era all’epoca in estinzione, quello dell’esercito napoleonico e al tempo stesso un capolavoro dell’assurdo, con i due nemici, due ussari, che si sfidano per motivi ignoti a tutti. In scena il 9 marzo
EXTRA STAGIONE Tra Shakespeare, clown, pianoforte e opera
atmosfera e sapori Cucina del territorio rivisitata Specialità di carne e pesce Pane fatto in casa Preparazioni a base di foie gras e tatufi in stagione Formaggi d’alpeggio con mostarde e confetture Ampia selezione di vini nazionali
Venerdì 16 dicembre, primo fuori abbonamento, per la stagione di teatro con Lascia pure che il mondo giri (vedi articolo p. 11) con regia di Lorenza Arruga per un omaggio al Bardo. Lunedì 6 marzo invece va in scena Bianco su Bianco di Daniele Finzi Pasca con Helena Bittencourt e Goos Meewsen, uno spettacolo teatrale e clownesco interpretato da due attori con una grande esperienza circense. Infine, tre gli appuntamenti della concertistica in autunno: il 18 ottobre ci sarà l’Ensemble AdM Soundscape in scena, l’8 novembre è la volta del pianista Federico Nicoletta, si chiude il 22 novembre con Serio + Buffo = Divertente!, musiche, idee, emozioni nell’opera lirica con Scilla Cristiano, Maurizio Leoni, baritono e Claudio Rastelli, pianoforte e conduzione, in collaborazione con Amici della Musica di Modena.
Mariti e mogli di Woody Allen - con Francesca Reggiani, Monica Guerritore, Fabio Camilli, Pietro Bontempo, Alice Spisa, Lucilla Minnimo - regia di Monica Guerritore Monica Guerritore in veste di regista e per la prima volta in scena con Francesca Reggiani rilegge il film di Woody Allen del 1992, restando fedele al testo ma riadattando l’ambientazione, per esplorare i rapporti di coppia con ironia, amarezza, profondità e sentimento. In scena il 18 marzo
D’amore e d’ombra coregrafie di Michele Merola produzione MM Contemporary Dance Company Si tratta di uno spettacolo composto da due opere, A cunzegna che, con una danza energica e intensa, racconta la tradizione del Sud Italia, e da La metà dell’ombra, vincitrice del Premio Anita Bucchi 2010 per la Migliore Coreografia, conduce lo spettatore in un viaggio ideale nella sacralità, attraverso i movimenti di cinque entità. Foto di David Fontanari. In scena l’11 aprile
Aperto a pranzo per colazioni di lavoro. Ideale la sera, per cene intime, in una romantica atmosfera.
Una tessera gastronomica nella mosaicale creatività di Ravenna Via Faentina 275 San Michele (RA) Tel. 0544.414312 CHIUSO IL GIOVEDÌ
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CARTELLONE CONSELICE
CARTELLONE PROSA CONSELICE
Teatro Comunale via Selice, 125 tel. 348 7095919 Inizio spettacoli ore 21
PROSA Camera con vista
Rock Bazar
di Edward Morgan Foster traduzione di Antonia Brancati ed Enrico Luttmann regia diStefano Artissunch con Paola e Selvaggia Quattrini, Stefando de Bernardin, Alessandro Pala, Stefano Tosoni ed Evelina Nazzari produzione: Synergia Teatrali Teatro De Gli Incamminati
di Massimo Cotto (voce narrante) Cristina Donà (voce e chitarra) e Marco Carusino (chitarre) - produzione: Fuorivia
Arriva in teatro lo spettacolo tratto dal romanzo di Foster che già ispirò James Ivory per il celeberrimo film. Una vicenda che racconta di regole da infrangere, apparenze da rispettare e realtà dietro la maschera nell’Inghilterra vittoriana. In scena l’1 dicembre
Dalla popolare trasmissione radiofonica di Cotto al teatro dove Cotto riporta in scena l’epoca d’oro del rock attraverso le storie dei suoi protagonisti, stelle divorate dalla voglia di trasgressione e dalla paura di bruciare troppo in fretta. Con lui la bravissima cantautrice Cristina Donà. In scena il 26 febbraio
Doppio Brodo Show
La Reunion
di e con Maria Pia Timo
di e con Paolo Cananzi
Uno spettacolo comico e commovente nato da un lungo lavoro di raccolta e testimonianze su cosa significava essere un’azdora romagnola, a confronto con ciò che è chiamata a essere una donna oggi tra lavoro, figli e casa, inomma un vero “manuale della donna imperfetta”. In scena il 22 dicembre
Dal 1987 al 1997 Paolo Cananzi ha girato l’Italia con i suoi spettacoli di cabaret con diapositive, per poi abbandonare le scene e dedicarsi alla scrittura. Torna sul palcoscenico a quasi vent’anni dalla sua ultima apparizione in pubblico. In un ciclo di brevissime microconferenze affronterà con ironia e con l’ausilio di immagini, animazioni e video, vari temi. In scena il 10 marzo
Stecchetti please!
Le sorelle Materassi
di e con Ivano Marescotti
libero adattamento di Ugo Chiti del romanzo di Aldo Palazzeschi regia di Geppy Gleijeses - con Lucia Poli, Milena Vukotic, Marilù Prati, Gabriele Anagni, Sandra Garuglieri, Luca Mandarini e Roberta Lucca produzione: Gitiesse Artisti Riuniti
Chi meglio del grande attore romagnolo può farsi interprete del poeta Olindo Stecchetti, alias Stecchetti, celebrato lungo tutto il 2016 in occasione del centenario della morte con mostre, convegni, recital. Ma c’è da scommettere che, comunque, uno Stecchetti così non l’avete mai ascoltato. In scena il 20 gennaio
Classe di Ferro di Aldo Nicolaj - regia di Giovanni Anfuso - con Paolo Bonacelli, Giuseppe, Valeria Ciangottini - produzione: Laros Commedia del 1971, debuttò a Budapest nel 1974, e la pièce divenne innanzitutto un successo internazionale. Solo quattro anni più tardi il testo arrivò in Italia e questa splendida parabola sulla terzà età conquistò il successo meritato. In scena il 14 febbraio
Un dramma familiare a tinte ironiche e dall’intrinseca assurdità. Le Sorelle Materassi di Aldo Palazzeschi mostra come l’ingenuità caricaturale e la repressione delle passioni siano la causa della propria rovina. Dirette da Geppy Gleijeses, Lucia Poli, Milena Vukotic, Marilù Prati sono le tre sorelle, tra pathos e ironia, grottesco e pietà, il gusto satirico del Pinocchio di Collodi e del Decameron di Boccaccio, che viene ripreso proprio per la sua carica narrativa, che celebra i valori terreni dell’Amore, del Caso, della Natura. In scena il 13 aprile e a Russi il 27 febbraio
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CARTELLONE PROSA COTIGNOLA
Teatro Binario viale Vassura, 20 tel. 373 5324106
CARTELLONE COTIGNOLA
Inizio spettacoli ore 21
PROSA Sogno di una notte di mezza età
Ti lascio perché ho finito l’ossitocina
di e con Debora Villa
di e con Giulia Pont - regia Francesca Lo Bue Il nuovo spettacolo di Debora racconta cosa succede alla donna quando raggiunge i nannaranannannanni. Racconta il punto di svolta (o punto di non ritorno) nel quale il corpo cede, la memoria vacilla, l’umore è come quello di Smigol quando gli rubano l’anello e questo quando si è in buona. In scena il 28 gennaio
La fine di una storia d’amore è uno degli eventi più comuni e traumatici della vita di ognuno. Un dramma che spesso si riempie di risvolti comici, talvolta assurdi. Giulia tenterà di guarire il suo mal d’amore sperimentando in maniera folle il potere terapeutico del teatro: il pubblico diventerà il suo terapeuta. Una chiacchierata spassosa e coinvolgente dove pensieri, emozioni, disastrose manovre di riavvicinamento e improbabili consigli di parenti e amici s’intrecciano. In scena il 2 aprile ore 17.30
I piccioni di Campo Margherita
Sono una donna laceroconfusa
Compagnia Magazzino FS - regia di Piero Zama
di e con Grazia Scuccimarra
In un palazzo signorile fervono i preparativi per i festeggiamenti del quarantesimo compleanno della contessa Alberta Crivelli Della Torre. Tra misteri, doppie personalità e inganni, i Magazzino FS portano in scena un’esilarante commedia, brillante e surreale. In scena il 9 aprile ore 17.30
In modo satirico e pungente, gli spettacoli della Scuccimarra trattano avvenimenti che via via hanno segnato la società: quasi un teatro-cronaca, ma con l’intento di curiosare, divertendosi a coglierne i paradossi, tra le piaghe più nascoste del pubblico e del privato. In scena il 10 febbraio
Broadway Tonight Le Delizie Armoniche In una cornice di scenografie, luci, lustrini, costumi ed effetti speciali, la compagnia composta da giovani attori, cantanti e ballerini presenta uno spettacolo musicale in cui le diverse arti si fondono dando origine ad una performance che accompagna lo spettatore nel magico mondo del musical. In scena il 5 marzo alle 17.30
Enigma di Stefano Massini - regia di Silvano Piccardi con Ottavia Piccolo e Silvano Piccardi La chiave di lettura di “Enigma”, di Stefano Massini, sta nel sottotitolo: “niente significa mai una cosa sola”. In effetti, nella commedia pochi sono gli elementi certi: si sa che la vicenda è ambientata a Berlino vent’anni dopo la caduta del Muro, in una casa piccola e poco curata. L’avvenimento coglie d’improvviso vite, esperienze, certezze, lutti, utopie, che si frammentano e mischiano. In scena il 10 e l’11 marzo
RAGAZZI Storie, maschere e magia Ricca stagione dedicata anche ai ragazzi al Teatro Binario di Cotignola. Si comincia l’8 gennaio alle 16.30 con Massimiliano Venturi e il suo Arlecchino e Sganapino in cuccagna, uno spettacolo che riprende il solco della tradizione, per riportarla a nuova vita nella contemporaneità. Il 21 gennaio, alle 20.45, la Compagnia ICircondati porta in scena Diapason, quattro personaggi per due attori: due servi di scena (personaggi maschera) e due musicisti inconcludenti. Sempre alle 20.45, il 18 febbraio ci sarà invece in scena lo spettacolo comico e magico di Michele Cafaggi L’omino della pioggia, viaggio onirico e visuale accompagnato dalla magia delle piccole cose e da spettacolari effetti con acqua e sapone. Si chiude il 19 marzo alle 16.30 con Andrea Marchi e il suo Cata-fiabe, spettacolo di narrazione ispirato ai racconti dello scrittore americano James Thurber.
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CARTELLONE COMACCHIO
Sala Polivalente di Palazzo Bellini via Agatopisto, 7 tel. 349 0807587 Inizio spettacoli ore 21
PROSA Venerdì 20 gennaio Adamo e Deva
Venerdì 3 febbraio Angelica
con Vito e Claudia Penoni Adamo è un avvocato che gestisce i beni della Curia di Roma. Come ogni sabato sera ha cucinato ed apparecchiato con cura. Aspetta l'arrivo degli amici, quando alla porta suona Deva, una donna bizzarramente vestita che entra e si siede a tavola... Chi è questo personaggio misterioso? E perché gli altri ospiti non arrivano? Quella che doveva essere una rassicurante serata tra amici, si trasforma in un'epica e sgangherata apocalisse.
di e con Andrea Cosentino La tecnica cinematografica si fonde nello spazio teatrale, dando origine a un cartone animato in carne ed ossa: la cornice vuota di un televisore, parrucche, Barbie, dettagli di corpi e frammenti di oggetti divengono attrezzi dell'immaginario al servizio di una duttilità attoriale con pochi eguali. Andrea Cosentino interpreta un assolo irrefrenabile che smonta l'inganno della narrazione catodica.
Venerdì 10 febbraio Pecore nere Bottega Rosenguild Dopo il successo di Beatrici, Stefano Benni torna a teatro con il suo stile sagace, caustico e ironico: delinea maschere contemporanee sull’asse dell’essere femminile, tratteggia personaggi vitali, grotteschi e graffianti, inseriti in un contesto surreale.
Quelli che la vita l’è bela con Giorgio Comaschi e Alessandro Pilloni La Milano che si rilancia nel dopoguerra, che respira, che crea e che vive attraverso i suoi protagonisti; la Milano della nebbia, di San Siro, stadio ma anche ippodromo. La Milano del linguaggio geniale e all'avanguardia di Beppe Viola, giornalista e scrittore, ma anche scommettitore e gran curioso di surreale, di periferia, di operai, ladri, prostitute e gente che si inventava qualcosa per far venir sera. Portando sulla scena le parole di Viola e del compagno di giochi e guizzi Enzo Jannacci, attraversando il giornalismo di quegli anni, il Milan, Rivera, Bruno Pizzul, Cochi e Renato, Giorgio Comaschi e Alessandro Pilloni rileggono la storia: uno spaccato di una Milano affascinante, che non c'è più, ma che ha lasciato un segno indelebile nel linguaggio teatrale, comico e televisivo. In scena venerdì 17 febbraio - Anteprima Nazionale
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CARTELLONE COMACCHIO Venerdì 3 marzo Volevo solo fare Amleto Proscenio Teatro Amleto lo hanno fatto in tutti i modi, classico, avanguardistico, psicologico; perché per fare Amleto oggi bisogna sbalordire. Questo pensa Stefano, giovane attore squattrinato che sogna di fare Amleto. Dato che nessuno gli offrirà mai la parte, decide di fare tutto da solo...
Venerdì 10 marzo Bestiale... Quel giro d’Italia! con Ivano Marescotti
Fu ciclismo eroico nel senso più pieno e specchio di un’Italia contadina e bracciantile che in quella corsa trovò gli interpreti della propria condizione di vita. Accompagnato al pianoforte da Daniele Furlati, Ivano Marescotti dà vita a una interpretazione esilarante e allo stesso tempo drammatica.
Venerdì 24 marzo Quesi favolosi anni ’70 Briciole di Teatro Lo spettacolo nasce da un’idea di Gianromano Cinti, presidente e fondatore di Briciole di Teatro. La compagine comacchiese lo propone, rendendo omaggio al suo ideatore, a conclusione della stagione teatrale cittadina. Lo spettacolo è un viaggio negli anni coloratissimi della libertà, della trasgressione, degli Hippie, fino alla nascita della disco music.
EVENTO SPECIALE FUORI ABBONAMENTO
Martedì 6 dicembre Di carne Il Giro d’Italia del 1914 fu il più massacrante della storia ciclistica, con tappe di oltre 400 chilometri, che partivano di notte e si concludevano la notte successiva.
con Alessandro Gallo La storia di tre adolescenti che desiderano a tutti i costi entrare a far parte di un clan camorristico. La loro vita cambierà grazie all’incontro con Giancarlo, cronista de Il Mattino, ispirato alla figura di Giancarlo Siani.
RAGAZZI Domenica 15 gennaio Il drago dalle sette teste I Pupi di Stac Una movimentata storia d'avventura, attinta alla fonte delle antiche fiabe popolari toscane. E’ allestita nella più classica baracca di burattini con un notevole sviluppo del supporto scenografico, al servizio dei numerosi cambi di scena. Ore 16, Teatrino Parrocchiale (piazza Rimembranza), S. Giuseppe
Domenica 29 gennaio Superchef! Officine Duende Il principe Bartolo e la Strega Cicoria si sfidano all’ultimo ingrediente per aggiudicarsi l’ambito titolo di Super Cuoco del Reame. Purtroppo però c’è chi non sa accettare la sconfitta: tra rapimenti maldestri, incantesimi e bastonate sarà l’intraprendente principessa Priscilla a dover salvare la situazione… e anche il suo amato Bartolo! Ore 16, ex scuole elementari (piazza XXV aprile), Volania
Domenica 12 febbraio Storie nell’armadio
Lagrù Ragazzi Due attori, spaventati ma curiosi, si avvicinano ad uno strano armadio comparso all’improvviso…che cosa ci sarà dentro? Vecchi costumi teatrali? Polverose parrucche? Un esilarante carosello di storie vecchie e nuove che tentano di spaventare, ma fanno solo divertire. Attraverso il racconto di fiabe tradizionali e di storie moderne, lo spettacolo esorcizza la paura e fa tremare dalle risate! Ore 16, Tensostruttura Parrocchiale (via Cella), Vaccolino
Sabato 25 febbraio Se Pinocchio fosse Cappuccetto Rosso... NATA Teatro Nella casa delle fiabe, dove le storie si incrociano e si mescolano, Pinocchio e Cappuccetto Rosso decidono di fare un gioco: il burattino si travestirà con un mantello ed un cappuccio rosso, e diventerà il protagonista della favola della sua amica. Un omaggio non solo a due classici della narrativa per l’infanzia, ma anche a Gianni Rodari, padre di una ricetta unica e inconfondibile: l’insalata di fiabe. Ore 16, Palestra delle Scuole Medie (via Pastrengo 1), Porto Garibaldi
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CARTELLONE ARGENTA
Teatro dei Fluttuanti via Pace, 2 tel. 0532 800843 Inizio spettacoli ore 21 Spettacoli per ragazzi ore 16
PROSA Mercoledì 23 novembre Il malato immaginario con Gioele Dix Un tragicomico capolavoro senza tempo, costruito su un gioco teatrale che intreccia angoscia esistenziale, divertimento e satira delle nevrosi dei nostri giorni. E un protagonista capace di interpretare con intelligenza e ironia, paura e solitudine dell’uomo moderno.
Venerdì 9 dicembre Bisbetica La bisbetica domata di William Shakespeare messa alla prova
Domenica 19 marzo Prima che mi dimentichi tutto con Vincenzo Mollica Una delle figure più note del giornalismo italiano, grande appassionato di cinema, musica e fumetto, scrittore e disegnatore, narra tutto ciò che ha vissuto e i personaggi famosi che ha incontrato.
Giovedì 23 marzo Controcanti L’opera buffa della censura
con Nancy Brilli Un gruppo di attori impegnato nell’allestimento de La bisbetica domata intreccerà i propri singoli destini con quelli dei personaggi della commedia, dando luogo ad una serie di momenti dall’irresistibile verve comica.
con Carlo Lucarelli Due musicisti in fuga da una qualsiasi dittatura. Uno scantinato. E uno scrittore, fuggito per motivi ben più seri. Tre perseguitati, collegati con il mondo da un microfono e una vecchia radio. Tre storie che sono solo l’inizio di un viaggio nel tempo.
Mercoledì 5 aprile Mariti e mogli con Monica Guerritore e Francesca Reggiani Un travolgente Woody Allen alle prese con uno dei suoi argomenti preferiti: le crisi coniugali. Due attrici diverse, entrambe amatissime dal pubblico, per la prima volta insieme.
Esilarante satira di costume nel nuovo spettacolo di Andrea Baccan, in arte Pucci. Protagonista la quotidianità di un cinquantenne.
Venerdì 3 febbraio Tale e quale a me con Gabriele Cirilli Il comico abruzzese torna a divertire il pubblico argentano tra monologhi, flashback e racconti che strizzano l'occhio al varietà.
Martedì 28 febbraio Nessi
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CARTELLONE ARGENTA
con Alessandro Bergonzoni Nessi, ovvero connessioni ma anche fili tesi e tirati, trame e reti, tessute e intrecciate per collegarsi con il resto del pianeta. O meglio dell'universo. Ecco il nucleo vivo e pulsante dello spettacolo dell'artista bolognese.
DANZA Giovedì 17 novembre Toren Sonics
Martedì 21 febbraio Comix
con Giuseppe Giacobazzi Le riflessioni del “poveta romagnolo vinificatore” su presente e futuro, sulle diverse generazioni e sui loro differenti linguaggi.
con Lillo & Greg Un frizzante “varietà” che ripropone tutti i cavalli di battaglia del repertorio teatrale, televisivo e radiofonico della coppia comica.
Mercoledì 12 aprile Adamo e Deva con Vito e Claudia Penoni Benvenuti alla cena più integralista, biblica e rocambolesca della storia dei sabati sera, in cui si affronta con ironia e laicismo il tema più scottante di questi anni: la paura del diverso.
Venerdì 10 febbraio Sindrome da musical con Manuel Frattini Un folle ed esilarante viaggio tra i più grandi successi del musical.
Venerdì 31 marzo Io ci sarò
Sabato 8 aprile Lillo & Greg Best of
e passione in una nuova versione danzata della celebre opera di Bizet e del capolavoro di Ravel.
Tra acrobazie aeree mozzafiato e performances atletiche, potenza e grazia fisica creano un mix perfetto, una serata sospesa tra sogno e realtà.
Domenica 8 gennaio Dreams Teatro Nero di Praga La più celebre compagnia di teatro d’illusione con le sue performances piene di magia.
Giovedì 26 gennaio Carmen Bolero Balletto di Milano Amore, seduzione, destino
No Gravity Dance Company Un vero gioiello di physical theatre. Dal mondo dei fumetti, tante storie fantastiche dove gesto atletico e comicità si mescolano.
Rimbamband
Giovedì 12 gennaio Carta canta Ennio Marchetto
Sabato 4 marzo Cin Ci Là Compagnia di Operetta del Teatro Massimo di Palermo
Sabato 11 marzo Nomadi in concerto Nomadi
RAGAZZI
MUSICA
Giovedì 8 dicembre La Bella e la Bestia
Martedì 29 novembre Pur di fare musica
Compagnia Fantateatro
Paolo Belli & Big Band
Giovedì 22 dicembre Concerto Gospel The London African Gospel Choir
Venerdì 30 dicembre Note da Oscar
Venerdì 6 gennaio Viaggio nel tempo con Oscar Strizzi
Domenica 19 febbraio Il carnevale degli animali Orchestra La Corelli
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AGENDA SPETTACOLI
di Harold Pinter con Ambra Angiolini e Francesco Scianna regia di Michele Placido Ore 21, Teatro Masini, Faenza. Repliche il 12 e 13
AGENDA 2016-2017 AGENDA
Ottobre 2016 Lunedì 3 Mimì è una civetta Divertissement à la bohémienne ideazione di Cristina Mazzavillani Muti “La Bohème” di Giacomo Puccini elaborata per band da Alessandro Cosentino con la partecipazione straordinaria di Fabrizio Bosso, tromba; Simone Zanchini, fisarmonica regia e coreografie Greg Ganakas Ore 20.30, Teatro Alighieri, Ravenna
Venerdì 14 Gräfin Mariza La Contessa Maritza Trilogia d’Autunno “Lungo il Danubio” musica di Emmerich Kálmán libretto di Julius Brammer e Alfred Grünwald direttori d’orchestra Dániel Somogyi-Tóth, László Makláry regia Kero (Miklos Gàbor Kerènyi) scene e costumi Ágnes Gyarmathy coreografie Jenő Lőcsei Orchestra Filarmonica Kodály di Debrecen Coro del Teatro Csokonai maestro del coro Péter Gyülvészi Corpo di Ballo del Teatro dell’Operetta di Budapest Ore 20.30, Teatro Alighieri, Ravenna. Replica il 18
Sabato 15 Die Fledermaus Il pipistrello Trilogia d’Autunno “Lungo il Danubio” musica di Johann Strauss libretto di Karl Haffner e Richard Genée adattamento scenico György Böhm direttore d’orchestra Dániel Somogyi Tóth regia Kero (Miklos Gàbor Kerènyi) scene Csörsz Khell costumi Tünde Kemenesi
coreografie Jenő Lőcsei Orchestra Filarmonica Kodály di Debrecen Coro del Teatro Csokonai maestro del coro Péter Drucker Corpo di Ballo del Teatro dell’Operetta di Budapest Ore 20.30, Teatro Alighieri, Ravenna. Repliche il 19 e 21
Domenica 16 Die Lustige Witwe La vedova allegra Trilogia d’Autunno “Lungo il Danubio” musica di Franz Lehár libretto di Victor Léon e Leo Stein direttori d’orchestra Dániel Somogyi-Tóth, László Makláry regia Csaba Tasnádi assistente alla regia Anikó Eperjesi scene Zsuzsa Molnár costumi Zsófi Vajas coreografie György Krámer Orchestra Filarmonica Kodály di Debrecen Coro del Teatro Csokonai maestro del coro Péter Gyülvészi Corpo di Ballo del Teatro dell’Operetta di Budapest Ore 20.30, Teatro Alighieri, Ravenna. Repliche il 17 e 20
Martedì 18 Ensemble AdM SOUNDSCAPE Claudio Sanna, pianoforte Giulia Baracani, flauto Francesca Rodomonti, oboe Corrado Barbieri, fagotto Simone Ciro Cinque, corno Cosimo Linoci, clarinetto musiche di W. A. Mozart, L. Van Beethoven, G. Rossini Ore 20.45, Teatro Comunale, Russi
Domenica 23 I 100 violini zigani Budapest Gypsy Symphony Orchestra musiche di Gioachino Rossini, Johannes Brahms, Adalgiso Ferraris, Ferenc Erkel, Vittorio Monti, Pablo de Sarasate, Jacques Offenbach, Johann Strauss Jr, Pëtr Il’ič Čajkovskij, Grigoras Dinicu Ore 20.30, Teatro Alighieri, Ravenna
Sabato 12 Il maestro e il cignale Io sono Misia (l’ape regina dei geni) con Lucrezia Lante Della Rovere Ore 21, Teatro Goldoni, agnacavallo
Martedì 25 Il bagno di Astrid Veillon con Stefania e Amanda Sandrelli regia di Gabriel Olivares Ore 21, Teatro Masini, Faenza. Repliche il 26 e 27
Venerdì 28 Edipo - Il mito Edipo Re - Edipo a Colono di Sofocle con Glauco Mauri e Roberto Sturno Ore 20.30, Teatro Rossini, Lugo. Repliche il 29 e 30 (ore 16 e 20.30)
AGENDA
Novembre 2016 Giovedì 3 Adamo e Deva di Francesco Freyrie e Andrea Zalone con Vito e Claudia Penoni regia di Daniele Sala Ore 21, Teatro Comunale, Cervia
Sabato 5 Da Figaro a Haydn Filarmonica Arturo Toscanini Carlo Tenan, direttore musiche di G. Paisiello, W. A. Mozart, G. S. Mercadante, G. Rossini, F. J. Haydn Ore 20.30, Teatro Rossini, Lugo
Martedì 8 Federico Nicoletta concerto per pianoforte musiche di F. Liszt, G. Ligeti, F. Chopin, J. Brahms, N. Paganini Ore 20.45, Teatro Comunale, Russi
Venerdì 11 Tradimenti
Storie, lettere, melologhi e musiche pianistiche di Luigi Malerbi e Gioachino Rossini Ivano Marescotti, voce recitante Richard Barker, pianoforte Ore 20.30, Teatro Rossini, Lugo
Mercoledì 16 Concerto per piano Alexander Romanovski, pianista musiche di R. Schumann, M.P. Mussorgsky Ore 21, Ridotto del Teatro Alighieri, Ravenna
Giovedì 17 La Bottega del Caffè di Carlo Goldoni con Massimo Brizi, Antonio Zavatteri, Lisa Galantini, Alessia Giuliani, Alberto Giusta, Roberto Serpi, Aldo Ottobrino, Pier Luigi Pasino, Mariella Speranza regia di Antonio Zavatteri Ore 20.45, Teatro Comunale, Russi
Faust China National Peking Opera Company Ore 21, Teatro Alighieri, Ravenna. Repliche il 18, 19 e 20 (ore 15.30)
Martedì 22 Serio + Buffo = Divertente! musiche, idee, emozioni nell’opera lirica Scilla Cristiano, soprano Maurizio Leoni, baritono Claudio Rastelli, pianoforte e conduzione Ore 20.45, Teatro Comunale, Russi
Concerto per Santa Cecilia Jonathan Roozeman, violoncellista Jan-Paul Roozeman, pianista musiche di L. Boccherini, J. Brahms, F. Schubert Ore 21, Ridotto del Teatro Alighieri, Ravenna
Io sono Misia (l’ape regina dei geni) con Lucrezia Lante Della Rovere Ore 21, Teatro Masini, Faenza
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AGENDA SPETTACOLI
Lunedì 28 H+G
Sabato 3 Notte
di Alessandro Serra Ore 21, Casa del Teatro, Faenza. Replica il 29
Storie di amanti e di guerrieri
Martedì 29 Perché non parli di e con Paolo Cevoli regia di Daniele Sala Ore 21, Teatro Alighieri, Ravenna
Notturno di donna con ospiti di Annibale Ruccello con Giuliana De Sio e con Gino Curcione, Rosaria De Cicco, Andrea De Venuti, Mimmo Esposito, Luigi Iacuzio regia di Enrico Maria Lamanna Ore 21, Teatro Comunale, Cervia. Replica il 30
Mercoledì 30 Madame Bovary con Lucia Lavia Ore 21, Teatro Goldoni, Bagnacavallo
AGENDA
Dicembre 2016 Giovedì 1 Le Relazioni Pericolose progetto ed elaborazione drammaturgica di Elena Bucci e Marco Sgrosso con Elena Bucci, Marco Sgrosso Ore 20.45, Teatro Comunale, Russi
LUṢ Concerto spettacolo testo di Nevio Spadoni voce Ermanna Montanari musiche Luigi Ceccarelli, Daniele Roccato eseguite dal vivo regia di Marco Martinelli Ore 21, Teatro Alighieri, Ravenna. Repliche il 2, 3 e 4 (ore 15.30)
Camera con vista A Room With a View di Edward Morgan Forster esclusiva nazionale con Paola Quattrini, Selvaggia Quattrini, Stefano Artissunch, Stefano De Bernardin, Alessandro Pala, Stefano Tosoni e con la straordinaria partecipazione di Evelina Nazzari Ore 21, Teatro Comunale, Conselice
Concerto Italiano Rinaldo Alessandrini, direttore, clavicembalo musiche di C. Monteverdi Ore 20.30, Teatro Rossini, Lugo
Mercoledì 7 Arte violinistica italiana Concerto Italiano Rinaldo Alessandrini, direttore musiche di T. Merula, M. Uccellini, G.F. Händel, N. Porpora, A. Corelli, A. Vivaldi Ore 20.30, Teatro Rossini, Lugo
Giovedì 8 Concerto di Natale Young Musicians European Orchestra Matthieu Mantanus, direttore Jonathan Roozeman, violoncellista Adriana Cristea, violinista Giacomo Banella, contrabbassista musiche di N. Paganini, P.I. Ciajkovskij, G. Bottesini, G. Rossini Ore 21, Chiesa di San Giovanni Battista, Ravenna
Venerdì 9 Sono nata il ventitrè con Teresa Mannino Ore 21, Teatro Alighieri, Ravenna
Sabato 10 Il paese dei campanelli Teatro Musica Novecento Ore 21, Teatro Alighieri, Ravenna
Domenica 11 Shakespeare in Love, Shakespeare in Musica Accademia Bizantina Berit Solset, soprano Emanuele Marchesini, voce recitante Ottavio Dantone, direttore, clavicembalo musiche di H. Purcell e M. Locke Ore 16, Teatro Rossini, Lugo
Come ne venimmo fuori con Sabina Guzzanti Ore 21, Teatro Masini, Faenza
Martedì 13 Lascia pur che il mondo giri scene di William Shakespeare con musiche e canzoni originali della sua compagnia drammaturgia, traduzione e regia Lorenzo Arruga Ore 20.30, Teatro Alighieri, Ravenna
Performance
con Virginia Raffaele Ore 21, Teatro Goldoni, Bagnacavallo
La cultura IN TUTTI I FORMATI
Weekend Comedy di Jeanne e Sam Bobrick con Viviana Toniolo, Roberto Della Casa, Stefano Messina, Claudia Crisafio regia di Stefano Messina Ore 21, Teatro Comunale, Cervia. Replica il 14
Mercoledì 14 Slot Machine Teatro delle Albe/Ravenna Teatro di Marco Martinelli con Alessandro Argnani Ore 21, Casa del Teatro, Faenza
Giovedì 15 Il pianoforte nel Settecento: dall’Italia all’Europa Olivier Cavé, pianoforte musiche di D. Scarlatti, F.J. Haydn, M. Clementi, J.S. Bach Ore 20.30, Teatro Rossini, Lugo
Weekend Comedy con Viviana Toniolo, Roberto Della Casa, Stefano Messina, Claudia Crisafio regia di Stefano Messina Ore 21, Teatro Masini, Faenza. Repliche il 16 e 17
Venerdì 16 Lascia pur che il mondo giri scene di William Shakespeare con musiche e canzoni originali della sua compagnia drammaturgia, traduzione e regia Lorenzo Arruga Ore 20.45, Teatro Comunale, Russi
Sabato 17 Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori... Una selezione dalle opere di Georg Friedrich Händel ispirate ad episodi dell’Orlando furioso Concerto Italiano Roberta Invernizzi, soprano Sonia Prina, contralto Fabio Cappelli, voce recitante Rinaldo Alessandrini, direttore musiche di D. Scarlatti, F.J. Haydn, M. Clementi, J.S. Bach Ore 20.30, Teatro Rossini, Lugo
Tutti insieme appassionatamente Compagnia dell'Alba - Ortona Ore 21, Teatro Alighieri, Ravenna
Mensile romagnolo Martedì 20 Radio Gnocchi di e con Gene Gnocchi Ore 21, Teatro Comunale, Cervia
Mercoledì 21 Gli equivoci nel sembiante di Alessandro Scarlatti Commedia in musica in tre atti Jacopo Spirei, regia e costumi Concerto Italiano Rinaldo Alessandrini, direttore, clavicembalo Ore 20.30, Teatro Rossini, Lugo. Repliche il 23 e 27
Giovedì 22 Doppio Brodo Show Il manuale della donna imperfetta di Roberto Pozzi e Maria Pia Timo con Maria Pia Timo Ore 21, Teatro Comunale, Conselice
Venerdì 23 Clarae Stellae Scintillate Accademia Bizantina Carlo Vistoli, controtenore Ore 21, Teatro Goldoni, Bagnacavallo
Mercoledì 28 L’opera italiana fra Settecento e Rossini Pietro Spagnoli, baritono Giulio Zappa, pianoforte musiche di C.W. Gluck, T. Giordani, G. Rossini, F.L. Gassman, W.A. Mozart, A. Salieri Ore 20.30, Teatro Rossini, Lugo
Venerdì 30 La serva padrona di Giovanni Paisiello Intermezzo buffo in due parti Concerto Italiano Rinaldo Alessandrini, direttore, clavicembalo Ore 20.30, Teatro Rossini, Lugo
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La cultura IN TUTTI I FORMATI
Settimanale di informazione AGENDA
Gennaio 2017 Domenica 8 Un ballo in maschera melodramma in tre atti di Antonio Somma musica di Giuseppe Verdi direttore Donato Renzetti regia Leo Nucci Orchestra Giovanile Luigi Cherubini Coro del Teatro Municipale di Piacenza maestro del coro Corrado Casati Ore 15.30, Teatro Alighieri, Ravenna. Replica il 10 (ore 20.30)
Martedì 10 Il lago dei cigni Balletto di Mosca musiche di Pëtr Il'ič Čajkovskij coreografie di Marius Petipa direttore Artistico Elik Melikov Ore 21, Teatro Masini, Faenza
L’amore migliora la vita con Ettore Bassi e Edy Angelillo Ore 21, Teatro Goldoni, Bagnacavallo
Venerdì 13 Casa di bambola di Henrik Ibsen con Valentina Sperlì, Roberto Valerio Ore 20.30, Teatro Rossini, Lugo. Repliche il 14 e 15 (ore 16 e 20.30)
Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere di Paul Dewandre con Paolo Migone Ore 21, Teatro Comunale, Cervia
Sabato 14 Lo Schiaccianoci
balletto in due atti dal racconto di E.T.A. Hoffmann musica Pëtr Il’c Caikovskij coreografia e regia Amedeo Amodio sene e costumi Emanuele Luzzati teatro d’ombre L’Asina sull’Isola voce Gabriella Bartolomei primo ballerino ospite Vito Mazzeo (primo ballerino Het National Ballet) solisti e corpo di ballo Daniele Cipriani Entertainment Ore 20.30, Teatro Alighieri, Ravenna. Replica il 15 (ore 15.30)
Domenica 15 Francesca Dego – Francesca Leonardi concerto per violino e pianoforte musiche di L. van Beethoven, O. Respighi, M. Castelnuovo Tedesco Ore 21, Ridotto del Teatro Alighieri, Ravenna
Lunedì 16 Il borghese gentiluomo di Molière con Emilio Solfrizzi Ore 21, Teatro Alighieri, Ravenna. Repliche il 17, 18 e 19
Martedì 17 Lacci di Domenico Starnone con Silvio Orlando, Roberto Nobile, Sergio Romano, Maria Laura Rondanini, Vanessa Scalera, Giacomo de Cataldo regia di Armando Pugliese Ore 20.45, Teatro Comunale, Russi
Le serve con Anna Bonaiuto, Vanessa Gravina, Manuela Mandracchia di Jean Genet regia di Giovanni Anfuso Teatro e Società Ore 21, Teatro Masini, Faenza. Repliche il 18 e 19
Giovedì 19 Ieri è un altro giorno con Antonio Cornacchione, Milena Miconi e Gianluca Ramazzotti Ore 21, Teatro Goldoni, Bagnacavallo
Venerdì 20 Rain Dogs - Bliss Aterballetto Ore 20.30, Teatro Rossini, Lugo
Mad in Europe Uno spettacolo in lingua originale di e con di Angela Dematté Ore 21, Teatro Rasi, Ravenna
Ieri è un altro giorno
AGENDA SPETTACOLI
con Antonio Cornacchione, Milena Miconi e Gianluca Ramazzotti Ore 21, Teatro Alighieri, Ravenna
Figli di un dio minore di Mark Medoff con Giorgio Lupano e Rita Mazza Ore 21, Teatro Comunale, Cervia. Replica il 21
Stecchetti please! di Ivano Marescotti sui testi di Olindo Guerrini, alias Stecchetti con Ivano Marescotti Ore 21, Teatro Comunale, Conselice
Sabato 21 Dolce Cinderella Il musical Compagnia chi è di Scena - Torino Ore 21, Teatro Alighieri, Ravenna
Il frigo di Copi con Eva Robin’s Ore 21, Teatro Masini, Faenza
Gioco del Barocco del ’600 Italiano Accademia Bizantina Ottavio Dantone, direttore, clavicembalo Ore 21, Teatro Goldoni, Bagnacavallo
Giovedì 26 Angelicamente Anarchici Fabrizio De Andrè e Don Andrea Gallo di e con Michele Riondino drammaturgia di Marco Andreoli regia di Michele Riondino arrangiamenti di Francesco Forni musiche eseguite dal vivo Ore 20.45, Teatro Comunale, Russi
Concerto per la Giornata della Memoria Yevgenyi Kostrytskyy, violinista Adi Neuhaus, pianista musiche di J.S. Bach, L. van Beethoven, C. Franck Ore 21, Ridotto del Teatro Alighieri, Ravenna
Venerdì 27 Perché non parli di e con Paolo Cevoli regia di Daniele Sala Ore 21, Teatro Masini, Faenza
Francesco Lanzillotta Ruben Micieli Filarmonica Arturo Toscanini Ruben Micieli, pianoforte Francesco Lanzillotta, direttore musiche di P.I. Čajkovskij, B. Britten, B. Bartók
Ore 20.30, Teatro Rossini, Lugo
Sabato 28 Ivanov di Anton Cechov Fondazione Teatro Due, Teatro Stabile di Genova Ore 21, Teatro Alighieri, Ravenna. Replica il 29 (ore 15.30)
Sogno di una notte di mezza età con Debora Villa testi di Debora Villa, Giovanna Donini e Gianmarco Pozzo Ore 21, Teatro Binario, Cotignola
AGENDA
Febbraio 2017 Mercoledì 1 Amore di Spiro Scimone con Francesco Sframeli, Spiro Scimone, Gianluca Cesale, Giulia Weber regia di Francesco Sframeli Ore 21, Teatro Rasi, Ravenna
Giovedì 2 I Solisti Veneti Serata veneziana Claudio Scimone, direttore musiche di A. Vivaldi, T. Albinoni, G. Tartini, F.A. Bonporti Ore 20.30, Teatro Alighieri, Ravenna
L’ora di ricevimento (banlieu) di Stefano Massini con Fabrizio Bentivoglio Ore 20.30, Teatro Rossini, Lugo. Repliche il 3, 4 e 5 (ore 16)
Sabato 4 CCN de Créteil Compagnie Käfig Un incontro poetico tra danza hip-hop e le arti digitali “Pixel” direzione artistica e coreografia di Mourad Merzouki creazione digitale Adrien Mondot, Claire Bardainne creazione musicale Armand Amar Ore 20.30, Teatro Alighieri, Ravenna. Replica il 5 (ore 15.30)
La divina Sarah di John Murrell adattamento di Eric-Emmanuel Schmitt con Anna Bonaiuto
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AGENDA SPETTACOLI
Ore 21, Teatro Comunale, Cervia. Replica il 5
Martedì 14 L’apparenza inganna
Lunedì 6 The Game con Francesco Tesei Ore 21, Teatro Alighieri, Ravenna
di Thomas Bernhard con Sandro Lombardi, Massimo Verdastro regia di Federico Tiezzi Ore 20.45, Teatro Comunale, Russi
Mar del Plata
Concerto per S. Valentino
Gli “angeli del rugby” che sfidarono il regime argentino
Scene d’amore nell’Opera
di Claudio Fava con Claudio Casadio, Giovanni Anzaldo e Fabio Bussotti regia di Giuseppe Marini Ore 21, Teatro Masini, Faenza. Repliche il 7 e 8
Martedì 7 La principessa Sissi
musiche di H. Purcell, W.A. Mozart, G. Verdi, G. Puccini, C. Gounod Ore 21, Ridotto del Teatro Alighieri, Ravenna
Classe di ferro di Aldo Nicolaj con Paolo Bonacelli, Giuseppe Pambieri e con Valeria Ciangottini regia di Giovanni Anfuso Ore 21, Teatro Comunale, Conselice
Compagnia In Scena di Corrado Abbati Ore 21, Teatro Alighieri, Ravenna
Venerdì 17 Carmen, El Traidor
Mercoledì 8 Orchestra da Camera di Ravenna
La Cenerentola
Paolo Manetti, direttore Andrea Bacchetti, pianoforte musiche di L. van Beethoven Ore 20.30, Teatro Alighieri, Ravenna
Giovedì 9 Macbeth di William Shakespeare con Franco Branciaroli, Valentina Violo regia di Franco Branciaroli Ore 21, Teatro Alighieri, Ravenna. Repliche il 10, 11 e 12 (ore 15.30)
Venerdì 10 Sono una donna laceroconfusa di e con Grazia Scuccimarra Ore 21, Teatro Binario, Cotignola
Lunedì 13 Indaco e gli illusionisti della danza RBR DanceCompany – Aenigma IllusionisTheatre coreografie di Cristiano Fagioli, Alessandra Odoardi, Ylenia Mendolicchio, Leonardo Cusinato, Daniel Ruzza testo tratto e ispirato all’opera “Pale Blue Dot: A Vision fo the Human Future in Space” di Carl Sagan musiche di Virginio Zoccatelli, Diego Todesco regia di Cristiano Fagioli e Gianluca Giangi Magnoni Ore 21, Teatro Masini, Faenza
Balletto di Siena Ore 20.30, Teatro Rossini, Lugo
ossia la bontà in trionfo Omaggio a Lele Luzzati nel decennale della scomparsa dramma giocoso in due atti di Jacopo Ferretti musica di Gioachino Rossini direttore Erina Yashima regia Aldo Tarabella Orchestra Giovanile Luigi Cherubini Coro della Toscana Ore 20.30, Teatro Alighieri, Ravenna. Replica il 19 (ore 15.30)
Due con Raoul Bova e Chiara Francini di Luca Miniero e Astuillo Smeriglia regia di Luca Miniero Enfi Teatro Ore 21, Teatro Masini, Faenza. Repliche il 18 e 19
Alessandro Carbonare, clarinetto musiche di M. Haydn, W.A. Mozart, B. Bartok, F. Liszt. U. Wolf Ore 20.30, Teatro Alighieri, Ravenna
Venerdì 24 Il borghese gentiluomo di Molière con Emilio Solfrizzi Ore 20.30, Teatro Rossini, Lugo. Repliche il 25 e 26 (ore 16 e 20.30)
Sabato 25 Il Ballo di Irène Némirovskj uno spettacolo di Daria Paoletta e Francesco Niccolini con Daria Paoletta Ore 21, Ridotto del Teatro Masini, Faenza
Marzo 2017 Mercoledì 1 Miseria & Nobiltà dal testo di Eduardo Scarpetta di Michele Sinisi e Francesco M. Asselta Ore 21, Teatro Comunale, Cervia. Replica il 2
Giovedì 2 THE MAN The Passion of the Christ
Domenica 26 Rock Bazar
RBR Dance Company Ore 20.30, Teatro Rossini, Lugo
di Massimo Cotto con Massimo Cotto, voce narrante Cristina Donà, voce e chitarra Marco Carusino, chitarre Ore 21, Teatro Comunale, Conselice
Adamo e Deva
Lunedì 27 Le Sorelle Materassi di Aldo Palazzeschi adattamento Ugo Chiti con Lucia Poli e Milena Vukotic regia di Geppy Gleijeses Ore 20.45, Teatro Comunale, Russi
Modigliani con Marco Bocci Ore 21, Teatro Goldoni, Bagnacavallo
Martedì 28 Peppe Servillo & Ensemble Berlin
Martedì 21 Mar del Plata
Filarmonica Arturo Toscanini Peppe Servillo, voce recitante Ensemble Berlin - I Solisti dei Berliner Philharmoniker musiche d W.A. Mozart, R. Strauss. Ore 20.30, Teatro Rossini, Lugo
Gli “angeli del rugby” che sfidarono il regime argentino
Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi
di Claudio Fava con Claudio Casadio, Giovanni Anzaldo e Fabio Bussotti regia di Giuseppe Marini Ore 21, Teatro Alighieri, Ravenna. Replica il 22
di Marco Martinelli con Ermanna Montanari, Roberto Magnani, Alice Protto e Massimiliano Rassu Ore 21, Teatro Rasi, Ravenna. Replica l’1 marzo
Ormai sono una milf!
AGENDA
di e con Angelo Pintus Ore 21, Teatro Masini, Faenza
J.S. Bach - Concerti per Clavicembalo
Giovedì 23 Franz Liszt Chamber Orchestra
Accademia Bizantina Ottavio Dantone, direttore, clavicembalo Ore 21, Teatro Goldoni, Bagnacavallo
con Vito e Claudia Penoni di Francesco Freyrie e Andrea Zalone regia di Daniele Sala Ore 21, Teatro Masini, Faenza
Venerdì 3 Così fan tutte (ossia, La scuola degli amanti) dramma giocoso in due atti di Lorenzo Da Ponte musica di Wolfgang Amadeus Mozart direttore Carla Delfrate regia di Giorgio Ferrara Orchestra Giovanile Luigi Cherubini Coro del Teatro Municipale di Piacenza maestro del coro Corrado Casati Ore 20.30, Teatro Alighieri, Ravenna. Replica il 5 (ore 15.30)
Sabato 4 Nessi di e con Alessandro Bergonzoni Ore 21, Teatro Goldoni, Bagnacavallo
Domenica 5 Cin Ci Là con Umberto Scida Compagnia di Operetta del Teatro Al Massimo di Palermo Ore 16, Teatro Masini, Faenza
Broadway Tonight Le Delizie Armoniche Ore 17.30, Teatro Binario, Cotignola
Lunedì 6 Bianco su Bianco scritto e diretto da Daniele Finzi Pasca con Helena Bittencourt, Goos Meeuwsen
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Ore 20.45, Teatro Comunale, Russi
Martedì 7 Preamleto di Michele Santeramo regia di Veronica Cruciani Teatro di Roma Ore 21, Teatro Alighieri, Ravenna. Replica l’8
Mercoledì 8 Concerto per la Festa della Donna BaRock dal Barocco al Rock Alterecho String Quartet Ore 21, Teatro Rasi, Ravenna
Giovedì 9 I Duellanti di Joseph Conrad con Alessio Boni, Marcello Prayer, Francesco Meoni maestro d’armi Renzo Musumeci Greco regia di Alessio Boni e Roberto Aldorasi Ore 20.45, Teatro Comunale, Russi
Giocando con Orlando liberamente tratto da “Orlando Furioso” di Ludovico Ariosto con Stefano Accorsi e Marco Baliani adattamento teatrale e regia di Marco Baliani Nuovo Teatro Ore 21, Teatro Alighieri, Ravenna. Repliche il 10, 11 e 12 (ore 15.30)
Venerdì 10 Spirito allegro di Noel Coward con Leo Gullotta, Betti Pedrazzi, Rita Abela Ore 20.30, Teatro Rossini, Lugo. Repliche l’11 e 12 (ore 16 e 20.30)
La Reunion Spettacolo per cabarettista e videoproiettore di e con Paolo Cananzi Ore 21, Teatro Comunale, Conselice
Enigma Niente significa mai una cosa sola di Stefano Massini con Ottavia Piccolo e Silvano Piccardi regia di Silvano Piccardi Ore 21, Teatro Binario, Cotignola. Replica l’11
Lunedì 13 Il Volo La ballata dei picchettini
di Luigi Dadina, Laura Gambi e Tahar Lamri con Tahar Lamri e Luigi Dadina (narrazione), Francesco Giampaoli e Diego Pasini (basso e percussioni) Lanfranco Moder Vicari (rap) Ore 21, Teatro Alighieri, Ravenna
Mercoledì 15 Quartetto di Cremona Quartetto Guadagnini musiche di D. Shostakovich, L. van Beethoven, F. Mendelsshon Ore 20.30, Teatro Alighieri, Ravenna
Costea - Filarmonica Toscanini Ensemble della Filarmonica Arturo Toscanini Mihaela Costea, violino solista musiche d W.A. Mozart, A. Vivaldi Ore 20.30, Teatro Rossini, Lugo
Giovedì 16 Il volo La ballata dei picchettini Teatro delle Albe/Ravenna Teatro di Luigi Dadina, Laura Gambi e Tahar Lamri con Tahar Lamri e Luigi Dadina (narrazione), Francesco Giampaoli e Diego Pasini (basso e percussioni), Lanfranco Moder Vicari (rap) Ore 21, Teatro Masini, Faenza
Ormai sono una milf di e con Angelo Pintus Ore 21, Teatro Alighieri, Ravenna
Sabato 18 Mariti e mogli di Woody Allen con Francesca Reggiani, Monica Guerritore, Fabio Camilli, Pietro Bontempo, Alice Spisa, Lucilla Mininno regia di Monica Guerritore Ore 20.45, Teatro Comunale, Russi
BalletBoyz® British National Dance Award 2013 direzione artistica Michael Nunn & William Trevitt “Life./Vita” Produzione 2016 in prima italiana “Rabbit” coreografia Pontus Lidberg musica Henryk Mikolaj Górecki, Kleines Requiem für eine Polka, Op 66 “Fiction” coreografia Javier de Frutos musica Ben Foskett, P. Jabara Last Dance Spettacolo inserito nella rassegna ToDay to Dance Ore 20.30, Teatro Alighieri, Ravenna. Replica il 19 (ore 15.30)
Domenica 19
AGENDA SPETTACOLI
La principessa Sissi musical di Corrado Abbati musiche di Alessandro Nidi InScena / Compagnia Corrado Abbati Ore 16, Teatro Masini, Faenza
Lunedì 20 Orchestra da Camera del Maggio Musicale Fiorentino Nicola Valentini, direttore musiche di L. van Beethoven, F. Schubert, W.A. Mozart Ore 20.30, Teatro Alighieri, Ravenna
Martedì 21 Sguardi sulla giovane danza d’autore sharing dei nuovi progetti coreografici di giovani danz’autori dell’Emilia Romagna evento promosso da Anticorpi Ore 20.30, Teatro Rasi, Ravenna
Matti da slegare con Giobbe Covatta e Enzo Iacchetti di Axel Hellstenius regia di Gioele Dix Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano e Mismaonda Ore 21, Teatro Masini, Faenza. Repliche il 22 e 23
Giovedì 23 Mr Pùntila e il suo servo Matti di Bertolt Brecht con Ferdinando Bruni, Luciano Scarpa, Ida Marinelli, Corinna Agustoni, Elena Russo Arman regia di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia Teatro dell’Elfo Ore 21, Teatro Alighieri, Ravenna. Repliche il 24, 25 e 26 (ore 15.30)
Sabato 25 Romeo e Giulietta Junior Balletto di Toscana Ore 20.30, Teatro Rossini, Lugo
La rivoluzione è facile se sai con chi farla
Martedì 28 La duchessa del bal tabarin Compagnia Teatro Musica Novecento Ore 21, Teatro Alighieri, Ravenna
Mercoledì 29 Alexei Volodin – pianoforte musiche di L. van Beethoven, A. Scriabin, F. Chopin, W.A. Mozart, R. Schumann Ore 20.30, Teatro Alighieri, Ravenna
Giovedì 30 Le Silfidi/Pulcinella MM Contemporary Dance Company coreografie di Gustavo Ramirez Sansano (Le Silfidi) e Michele Merola (Pulcinella) musiche di Fryderyk Chopin (Le Silfidi) e Igor Stravinsky (Pulcinella) Ore 21, Teatro Masini, Faenza
AGENDA
Aprile 2017 Sabato 1 Ieri è un altro giorno di Silvain Meyniac e Jean François Cros con Antonio Cornacchione, Milena Miconi, Gianluca Ramazzotti Ore 21, Teatro Comunale, Cervia. Replica il 2
Domenica 2 Ti lascio perché ho finito l’ossitocina di e con Giulia Pont regia di Francesca Lo Bue Ore 17.30, Teatro Binario, Cotignola
Lunedì 3 Laura Marzadori Olaf John Laneri
Kepler-452 drammaturgia e regia di Nicola Borghesi con Nicola Borghesi, Paola Aiello e un nucleo di “rivoluzionari” faentini Ore 21, Ridotto del Teatro Masini, Faenza
concerto per violino e pianoforte musiche di L. van Beethoven, E. Grieg Ore 21, Ridotto del Teatro Alighieri, Ravenna
Quartetti di Beethoven
“W Momix forever” uno spettacolo creato e diretto da Moses Pendleton direttore artistico Moses Pendleton
Il Tetraone Ore 21, Teatro Goldoni, Bagnacavallo
Martedì 4 Momix
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AGENDA SPETTACOLI
Ore 20.30, Teatro Alighieri, Ravenna. Repliche il 5 e 6
Mercoledì 5 La cativìssima II Toni Sartana e le streghe di Bagdàd di e con Natalino Balasso Teatro Stabile del Veneto Ore 21, Teatro Masini, Faenza. Repliche il 6 e 7
Venerdì 7 Gruppo strumentale Musica d’Oggi musiche di A. Copland, A. Gentile, E. Morricone, L. Bacalov Ore 20.30, Teatro Alighieri, Ravenna
Domenica 9 La Bajadera Teatro Musica Novecento e Orchestra Cantieri d’Arte operetta in due atti di Emmerich Kalman regia di Alessandro Brachetti Ore 16, Teatro Masini, Faenza
I piccioni di Campo Margherita Compagnia Magazzino FS regia di Piero Zama
Ore 17.30, Teatro Binario, Cotignola
Martedì 11 Alban Gerhardt violoncello Stefan Osborne pianoforte
Marilù Prati, Gabriele Anagni, Sandra Garuglieri, Luca Mandarini e Roberta Lucca regia Geppy Gleijeses Ore 21, Teatro Comunale, Conselice
Martedì 18 Ensemble Zefiro
musiche di J.S. Bach, L. van Beethoven, C. Debussy, J. Brahms Ore 20.30, Teatro Alighieri, Ravenna
Alfredo Bernardini, direttore musiche di W.A. Mozart Ore 20.30, Teatro Alighieri, Ravenna
D’Amore e d’Ombra
Sabato 22 A. Vivaldi - Le 4 Stagioni e altri capolavori
MM Contemporary Dance Company coreografie Michele Merola Ore 20.45, Teatro Comunale, Russi
Toren con i Sonics Ore 21, Teatro Goldoni, Bagnacavallo. Replica il 12
Mercoledì 12 Abramo di Ermanno Bencivenga Teatri di Bari/Kismet Ore 21, Teatro Rasi, Ravenna
Giovedì 13 Sorelle Materassi libero adattamento di Ugo Chiti dal romanzo di Aldo Palazzeschi con Lucia Poli, Milena Vukotic,
Accademia Bizantina Alessandro Tampieri, violino solista Ore 21, Teatro Goldoni, Bagnacavallo
Mercoledì 26 I Giganti della Montagna di Luigi Pirandello adattamento e regia di Roberto Latini Fortebraccio Teatro in collaborazione con Armunia Festival Costa degli Etruschi, Festival Orizzonti-Fondazione Orizzonti d’Arte, Emilia Romagna Teatro Fondazione Ore 21, Teatro Alighieri, Ravenna. Replica il 27
Domenica 30 Praga Sinfonia Orchestra Christian Benda, direttore Alexander Gadjev, pianoforte musiche di F. Mendelssohn, W.A. Mozart Ore 20.30, Teatro Alighieri, Ravenna
AGENDA
Maggio 2017 Lunedì 8 Due partite di Cristina Comencini con Giulia Michelini, Paola Minaccioni, Caterina Guzzanti, Giulia Bevilacqua Ore 20.30, Teatro Rossini, Lugo. Repliche il 9, 10 e 11
Mercoledì 10 Café Berlin di Marco Maria Linzi ispirato al fallimento di Kurt Tucholski Teatro della Contraddizione Ore 20, Cisim, Lido Adriano, Ravenna. Repliche l’11 e il 12
Via Gnani, 56 - RAVENNA Davanti al Cinema City Elisa 346 6309880 - Nunzio 345 9369511
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Il bar è attrezzato con un televisore 55’ e un abbonamento Sky per vedere le partite di serie A e B
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AGENDA SPETTACOLI RAGAZZI
AGENDA
AGENDA
RAGAZZI
Ottobre 2016 Domenica 23 Una giornata con Giulio Coniglio
2016-2017
Fondazione Teatro dell’Archivolto Ore 16.30, Almagià, Ravenna
Domenica 11 La stanza dei giochi
Lunedì 31 La festa delle streghe
Scena Madre Ore 16.30, Almagià, Ravenna
Teatro del Drago Ore 16.30, Almagià, Ravenna
La bella addormentata
Ore 17, Teatro Rasi, Ravenna
Domenica 19 Rosaspina Una bella addormentata Teatro del Piccione Ore 16, Teatro Rossini, Lugo
La bicicletta rossa Principio attivo Ore 16, Teatro Rossini, Lugo
Il Folletto Mangiasogni
Il cielo degli orsi Teatro Gioco Vita Ore 16.30, Almagià, Ravenna
Fratelli di Taglia Ore 16.30, Almagià, Ravenna
Sabato 25 Fagiolino e lo Scaletto
Clown in libertà
Teatro del Drago Ore 16.30, Almagià, Ravenna
Sabato 17 La gallinella rossa
Teatro necessario Ore 16.30, Teatro Comunale, Russi
Close
Domenica 6 I Tre Porcellini
Tanti Cosi Progetti Ore 21, Teatro Comunale, Cervia
Domenica 29 Le ochine
Giallo Mare Minimal Teatro Ore 16.30, Almagià, Ravenna
Domenica 18 Un eroe sul sofà
Teatro laboratorio mangiafuoco Ore 15.30, Vulkano, S. Bartolo (RA)
Domenica 26 Il cielo degli orsi
Domenica 13 A proposito di Piter Pan
Madame Rebiné Ore 16, Teatro Masini, Faenza
Il cielo degli orsi
Teatro Gioco Vita Ore 16.30, Teatro Comunale, Russi
AGENDA
Novembre 2016
Unoteatro - Stilema Ore 17, Teatro Goldoni, Bagnacavallo
Domenica 20 Biancaneve La Baracca Ore 16, Teatro Masini, Faenza
Sabato 26 Teo ha le orecchie curiose Teatro del Drago Ore 16.30, Almagià, Ravenna
Domenica 27 Il brutto brutto anatroccolo Proscenio Teatro Ore 17, Teatro Goldoni, Bagnacavallo
Il pesciolino d’oro Cta Gorizia Ore 16.30, Almagià, Ravenna
AGENDA
Dicembre 2016 Sabato 3 I Tre Porcellini Giallo Mare Minimal Teatro Ore 21, Teatro Comunale, Cervia
Domenica 4 Nico cerca un amico Il Baule Volante Ore 16, Teatro Masini, Faenza
Sabato 10 Jack e il fagiolo magico Accademia Perduta/Romagna Teatri Ore 21, Teatro Comunale, Cervia
Florian Metateatro Ore 17, Teatro Goldoni, Bagnacavallo
AGENDA
Gennaio 2017
Teatro Gioco Vita Ore 16, Teatro Masini, Faenza
AGENDA
Febbraio 2017
Teatro al vacio (Messico) Ore 17, Teatro Rasi, Ravenna
AGENDA
Marzo 2017 Domenica 5 Woodways
Venerdì 6 Sotto la neve Minuetto d’Inverno
Domenica 5 Cip Cip Bau Bau
Accademia Perduta Ore 16.30, Almagià, Ravenna
Cta Gorizia Ore 15.30, Vulkano, S. Bartolo (RA)
Domenica 8 Premiata Ditta Scintilla, il carrozzone delle meraviglie
Il tenace soldatino di piombo
Sogni. Arlecchino e la bambina dei fiammiferi
Teatrodelleapparizioni Ore 16.30, Teatro Comunale, Russi
Drammatico Vegetale Ore 16, Teatro Rossini, Lugo
Teatro Pirata Ore 16, Teatro Masini, Faenza
Col naso all’insù
Domenica 19 Uno, due, tre...
Arlecchino e Sganapino in cuccagna
Giorgio Rossi / Sosta Palmizi nell’ambito della rassegna di danza contemporanea ToDay to Dance Ore 17.30, Almagià, Ravenna
Massimiliano Venturi Ore 16.30, Teatro Binario, Cotignola
Domenica 15 Brum Drammatico Vegetale Ore 15.30, Vulkano, S. Bartolo (Ravenna)
Sabato 11 Pierino e il lupo Garaffo teatro terra Ore 17, Teatro Rasi, Ravenna
Domenica 12 La gallinella rossa
Shazama (Cameroon) Ore 11, Vulkano, S. Bartolo (Ravenna)
Drammatico Vegetale Ore 11, Vulkano, S. Bartolo (RA)
Cata-Fiabe Andrea Marchi Ore 16.30, Teatro Binario, Cotignola
AGENDA
Aprile 2017
Sabato 21 Diapason
Tanti Cosi Progetti Ore 16, Teatro Masini, Faenza
Domenica 9 Concerto disturbato
Compagnia ICircondati Ore 20.45, Teatro Binario, Cotignola
Sabato 18 L’omino della pioggia
Mamamusica ensemble Ore 11 e ore 12, Ridotto del Teatro Alighieri, Ravenna
Domenica 22 Transylvania Circus Teatro delle dodici lune Ore 15.30, Vulkano, S. Bartolo (Ravenna)
Michele Cafaggi Ore 20.45, Teatro Binario,Cotignola
Rosaspina Una bella addormentata Teatro del Piccione
Sabato 30 Pollicino Accademia Perduta/Romagna Teatri Ore 21, Teatro Masini, Faenza
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ISSN 2499-0213
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