FREEPRESS n. 822
4-10 LUGLIO 2019
CRONACA • SOCIETÀ • POLITICA • ECONOMIA • OPINIONI • CULTURA • SPETTACOLI • GUSTO • SPORT •
Prezzo € 0,08 COPIA OMAGGIO ISSN 2499-9460
DRAGHI E FIORI Un secolo di mah-jong a Ravenna: film, storie, aneddoti e giocatori
LUNEDÌ 22 LUGLIO EX STABULARIO - VIALE NAZIONI 8 ore 18.30
DEGUSTAZIONE RISOTTO DI “ADRIANO IL RE DEL RISOTTO”
con il patrocinio
COMUNE DI RAVENNA Assessorato al Turismo
BACINO PESCHERECCI ore 21.30
MENU A BASE DI SARAGHINA APERTURA STAND GASTRONOMICO ore 18.30 MARINA
MENU A BASE DI COZZE
19-20-21 26-27-28 DI RAVENNA
EX STABULARIO - VIALE DELLE NAZIONI 8
LUGLIO
APERTURA STAND GASTRONOMICO ore 18.30 EX STABULARIO - VIALE DELLE NAZIONI 8
BANDEANDRÈ live ZONA FARO ore 23.30
FUOCHI DI SANT’APOLLINARE durante le manifestazioni e il giovedì e il sabato
MARINA MERCATINI in Viale delle Nazioni
LE AZIENDE INFORMANO
RADIS SRL
Incubo zanzare? Scopriamo come combatterle in modo professionale, efficace e sicuro La Radis, azienda ravennate specializzata che opera nel settore dal 1990, offre un servizio professionale sia ai privati che a ristoranti, alberghi e attività commerciali. «Il modo per riappropriarsi dei propri giardini c’è – ci spiega il titolare Carlo Gelosi – ma occorre essere costanti, con trattamenti che vanno ripetuti ogni 15 giorni». Anche quest’anno, con l’arrivo della calda stagione estiva, le zanzare si sono risvegliate. Un problema sempre più avvertito dalle persone, soprattutto a seguito dell’avvento dell’aggressiva ed esotica zanzara tigre che – in questi ultimi dieci anni – si è in pratica radicalizzata in Italia, facendo rimpiangere le ben più innocue zanzare nostrane. «Siamo molto impegnati a soddisfare richieste di persone che si rivolgono a noi per contrastare il fenomeno delle zanzare – racconta Carlo Gelosi di Radis, azienda ravennate specializzata nelle disinfestazioni civili ed industriali –. La zanzara tigre è molto temuta perché ha un ciclo di vita più lungo rispetto alle altre e, inoltre, dimostra una maggiore aggressività durante tutto l’arco della giornata e non solo la sera. Molto spesso sono così fastidiose da impedire alle persone di godere del giardino e altri spazi all’aperto. Nei nostri lidi, in particolare in quelli nord, c’è addirittura chi scappa dalle verande di ristoranti e pizzerie perché è impossibile cenare in pace con un nugolo di questi fastidiosi insetti. Un bel danno per i tanti operatori di settore che lavorano in quelle in zone». Già da anni le amministrazioni comunali delle varie località hanno adottato protocolli per ostacolare il proliferare di questo insetto omofobo. C’è però da dire che il 75 per cento delle caditoie e dei tombini, sono in aree private. Pertanto la lotta alla zanzara può essere affrontata in modo efficace solo con la collaborazione di tutti i cittadini. Anzitutto, applicando qualche semplice accorgimento in termini di prevenzione quali non usare annaffiatoi e non accumulare acque stagnanti. «Il rimedio più efficace – aggiunge Gelosi di Radis – consiste nel fare trattamenti antilarvali in primavera tra aprile e maggio e adulticidi da giugno ad agosto. Radis offre ai privati validi supporti in questa lotta che vanno ripetuti ogni 15 giorni. Il modo per riappropriarsi dei proprio giardini c’è, ma occorre essere costanti. E, se possibile, affrontare il problema con i vicini di casa, a meno che non si abiti isolati.
La sede di Radis sulla via Faentina a Ravenna Sotto, il titolare dell’azienda Carlo Gelosi
I nostri prodotti sono distribuiti con pompe o atomizzatori. Gli antilarvali sono completamente atossici e, quindi, deteriorano le larve senza alcun pericolo per la salute delle persone e degli altri animali. Gli adulticidi, invece, sono micro-incapsulati, in modo che la pellicola impedisca la distruzione da parte del sole e il rilascio sia rallentato». A rivolgersi a Radis, sono non solo i privati ma anche tanti ristoratori, albergatori e commercianti che desiderano proteggere le proprie attività e che, proprio nel periodo estivo, devono gestire la più grande mole di lavoro.
«I nostri prodotti antilarvali sono completamente atossici, mentre gli adulticidi sono micro-incapsulati per un rilascio rallentato»
LA ZANZARA TIGRE Originaria del sud-est asiatico, generalmente preferisce spazi aperti e trova rifugio tra l’erba alta, siepi e arbusti Le zanzare tigre sono un vero e proprio incubo durante l’estate. Perché si chiamano proprio “tigre”? Anzitutto perché sono di origine esotica, ma non solo. A tutti sono note per la loro aggressività in ogni momento della giornata. La zanzara tigre si distingue molto bene dalla zanzara comune per la livrea tigrata: ha infatti un corpo nero con striature bianche su capo, torace, addome e zampe. Le sue dimensioni sono comprese tra i 4 e i 10 mm. Il suo ciclo vitale, come quello di tutte le zanzare, comprende quattro stadi: uova, larva, pupa e adulto. La zanzara tigre è originaria del sud-est asiatico e ha sfruttato i trasporti commerciali umani per diffondersi in molte zone del mondo, già a partire dalla metà del Novecento, approdando prima in Africa, poi negli Stati Uniti, in Sudamerica, in Australia e infine in Europa. In Italia, pare che abbia fatto la sua comparsa nel 1990 a Genova, in un deposito di pneumatici usati, importati dagli Stati Uniti. Attacca preferibilmente l’uomo procurando pomfi e irritazioni fastidiose. Dato che non vola molto in alto, tende a pungere soprattutto le gambe degli esseri umani. Generalmente preferisce spazi aperti, al riparo negli ambienti freschi e ombreggiati e trovano quindi rifugio soprattutto tra l’erba alta, le siepi e gli arbusti. Tuttavia, negli ultimi anni, sono stati segnalati abbondantemente anche in zone assolate come i parcheggi dei supermercati o nelle aree industriali, dove ci sono pochi alberi.
PUNTI DI VISTA / 3 4-10 luglio 2019 RAVENNA&DINTORNI
IL COMMENTO
TUTTO D’UN TRATTO
L’OSSERVATORIO
di Gianluca Costantini
Il mistero delle varianti attese da anni
Dai Bonaccini, sogna più in grande!
di Alessandro Montanari
di Moldenke
«Un caldo solleone ha salutato l'incontro per festeggiare il via della variante della Statale 16 di Alfonsine. In tanti i cittadini intervenuti, oltre 150, che hanno voluto essere presenti ad un evento fortemente voluto da tempo. Trent'anni di lotte, mobilitazioni e raccolte firme che hanno portato solo il 31 maggio scorso alla firma finale e alla decisione dell'inizio dei lavori». Queste sono le righe che ancora oggi si possono trovare nel sito del Comune di Alfonsine che con una nota entusiasta salutava la “futura variante”. Era il 23 luglio 2007 e nell'afoso pomeriggio la prima pietra di quella variante era posta da Angelo Antonellini, allora sindaco alfonsinese, con l'allora presidente della Regione Vasco Errani e l'allora ministro per le Attività produttive Pier Luigi Bersani. Quel tratto di variante è stato poi aperto tre anni dopo ed è rimasto l'unico realizzato sino ad ora di una strada statale che continua a mietere vittime soprattutto nel tratto tra Glorie e Mezzano. Paesi che – come Fosso Ghiaia, nella parte sud della stessa Statale Adriatica – da anni chiedono nuovi tratti che evitino al traffico di scorrimento di attraversare il paese. Progetti che evitino incidenti come quello di sabato 29 giugno quando un'auto si è scontrata frontalmente con un trattore, con la morte di un padre e due figli. Perché le varianti servono anche a questo: ad evitare – almeno in teoria – che un mezzo agricolo che per forza di cose deve costeggiare campi e stradine di campagna si trovi in mezzo al traffico di una strada statale che funge da collegamento principale tra due province. Una variante significa meno curve, meno incroci e un traffico in generale più scorrevole e meno pericoloso. Perché, quindi, si debbano aspettare decenni per realizzare queste infrastrutture fondamentali rimane un bel mistero. Sarà populista, ma la tentazione di dare la colpa alla politica – Stato e Regione in primis – è forte. Si noti come nel 2007 la variante di Alfonsine arrivò “dopo trent'anni di lotte” grazie all’allineamento dei pianeti in cui Governo, Regione e Comune erano tutti dello stesso colore. Oggi, invece, in odore di elezioni regionali si rivendica il merito di avere inserito queste due varianti nel Piano Regionale dei Trasporti (il Pd ha presentato gli emendamenti ma il centrodestra rivendica il ruolo di pungolo) peraltro in “priorità 2”, il che significa praticamente nel libro del “si dovrebbe fare anche questo ma poi si vedrà quando”. La variante di Alfonsine doveva essere solo il primo tratto di una più ampia riqualificazione dell'Adriatica che andava da Argenta a Ravenna, bypassando i paesi e rendendola senza dubbio più sicura. È rimasto invece l'unico tratto di strada eseguito, un po’ come dall'altra parte è stato per quella di Savio. Di quel 23 luglio 2007, oggi, è rimasto solo il caldo solleone.
Nelle ultime settimane sto avendo la sensazione che l’Emilia-Romagna sia il posto più bello del mondo dove tutto funziona a meraviglia. La mia percezione arriva dalla lettura dei giornali e dalla pagina Facebook del presidente Stefano Bonaccini (se non siete fan fatelo subito perché regala perle di livello altissimo: a volte mi viene il dubbio di aver messo like alla fan page di un attore hollywoodiano). Dicevamo del posto migliore del mondo. In pratica pare che la Regione verrà ribaltata e diventerà tutto perfetto. Vado a memoria per gli ultimi grandi annunci, tra regionali e ravennati: più di un migliaio di nuovi assunti tra i dipendenti pubblici, lo spegnimento a fine anno dell’inceneritore di Ravenna (che doveva essere già chiuso da sei mesi ma questo facciamo finta di niente e comunque è una bella mossa alla faccia dei forlivesi che ora dovranno bruciare il nostro rusco così imparano a fare i furbi che scaricano il loro schifo di qua da Coccolia), un tratto di tangenziale a Faenza, la variante di Mezzano della Ss16, la riqualificazione dell’attuale Ravegnana tra Forlì e Ravenna. Sarò io che penso male ma a me viene un po’ il dubbio che su tutta questa raffica di bombe pesi un po’ l’arrivo delle elezioni, previste non più tardi del prossimo gennaio. Solo che io ho il brutto vizio di avere la memoria lunga e me lo ricordo quando la gente fa promesse. «Ci interessano molto i fatti e poco le chiacchiere», diceva Bonaccini a giugno 2015 quando si stimava che entro il 2016 avremmo avuto il prolungamento del sottopasso ferroviario a Ravenna fino alla darsena e il progetto definitivo per il sottopasso viario di via Canale Molinetto. C’è bisogno che vi dica che non c’è nulla di tutto questo e siamo nel 2019? Ma la gente ha la memoria corta e allora perché volare basso? A Bonaccini voglio dare qualche consiglio per altre promesse, più realistiche delle sue, con cui conquistare il voto dei ravennati. Ad esempio, non mi pare così assurdo pensare a un progetto con una app sul telefonino che attiva il teletrasporto a servizio delle spiagge. E poi perché Forlì e Rimini hanno i loro aeroporti e Ravenna no? Voli da La Spreta per New York subito. E il nuovo palazzetto dello sport non potrebbe ospitare qualche gara delle Olimpiadi invernali 2026?
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4 / POLITICA RAVENNA&DINTORNI 4-10 luglio 2019
L’INTERVISTA
Santarella ai gruppi 5Stelle: «Non disperdiamo le forze in vista di Regionali e Comunali» La storica attivista del Meetup oggi indicato dallo staff come riferimento sul ravennate parla delle battaglie in corso e delle sfide elettorali future per il Movimento in questo momento di difficoltà. E il 5 luglio arriva Gianluigi Paragone
Venerdì 5 luglio in piazza Einaudi a Ravenna alle 21 al bar Bollicine si terrà un incontro pubblico con l’onorevole Gianluigi Paragone, giornalista e deputato, uno dei volti più noti del Movimento 5 Stelle a livello nazionale. Per capire però un po’ meglio lo stato di salute del Movimento sul territorio abbiamo sentito Francesca Santarella, attivista della prima ora, in passato coinvolta nella “diatriba” che ha portato alla mancata assegnazione del simbolo per le Amministrative 2016, oggi ancora fedelissima dei 5 Stelle e impegnata con il meetup “A Riveder le stelle” (che non è tuttavia l’unico in città) in battaglie soprattutto ambientali. Era tra coloro che avevano orgnanizzato una riunione del meet up in vista dell’incontro in programma il 30 giugno a Bologna con il vicepremier Di Maio che, però, ci spiega, è stato rimandato per impegni del leader pentastellato. Partiamo comunque da qui: anche in preparazione di quell’incontro abbiamo visto che c’erano più riunioni convocate sul territorio. Come è organizzato oggi il Movimento 5 Stelle? Chi lo rappresenta? «Gli organizzatori dell’incontro di Bologna, nella fattispecie i portavoce al Senato Lanzi e Croatti, avevano richiesto a tutta le Regione che le istanze dei vari territori giungessero su base provinciale, per mezzo di uno o più attivisti e portavoce delegati dall’assemblea. Per questo motivo, come Meetup finora indicato dallo staff come riferimento per il M5S a Ravenna per l’impegno profuso in tanti anni, abbiamo ritenuto di dover convocare una riunione e di inoltrare l’invito a tutti i gruppi che ad oggi ci risultano presenti nel Comune di Ravenna e che dicono di ispirarsi al M5S, anche a quelli inattivi da anni o fondati da pochi mesi, in occasione delle elezioni europee. Si è poi convenuto di organizzare l’incontro a Faenza, sede di uno storico Meetup che lavora ormai
ininterrottamente da quasi 15 anni, e di indicare membri di quel Meetup a rappresentare tutta la provincia». A proposito di territorio, quali sono secondo il Meet up di cui fa parte oggi le battaglie più urgenti? «Tutte le battaglie sono urgenti: tuttavia, per portarle avanti in modo concreto e credibile è necessario molto studio e molto impegno e quindi, per ora, ci siamo concentrati su quelle a nostro avviso più urgenti per i cittadini, ovvero quelle che toccano direttamente la nostra salute e il nostro benessere, nonché le tasche dei contribuenti. Il progetto a nostro parere infattibile di demolizione e ricostruzione della piscina comunale, con tanto di planimetrie che abbiamo presentato in commissione durante la discussione della nostra petizione e a cui nessuno ha saputo dare una risposta; lo scandalo della Berkan B, dove dal 2017 si continua ad avvelenare le acque del porto e della pialassa Piomboni nella totale inerzia degli enti competenti e senza che il Sindaco, tutore della salute pubblica, abbia detto una sola parola; i lavori in periodo vietato dalla VIA sulla Riserva Naturale Statale di foce Bevano che a questo punto possiamo definire senza autorizzazione, visto un accesso agli atti ancora senza risposta da parte del Comune dopo ben 61 giorni, sono solo alcuni dei temi che abbiamo seguito approfonditamente in questi mesi, a cui sicuramente seguiranno molti altri. E a tal proposito, rinnoviamo ancora l’appello ai diversi gruppi che dicono di volersi attivare per il Movimento 5 Stelle, affinché non disperdano inutilmente le forze, anche in vista delle regionali e delle comunali 2021». E ci sono realtà associative con cui siete particolarmente in sintonia? «Collaboriamo con molte associazioni e studiosi di temi specifici, perché nessuna azione politica può essere portata
"FESTA DELLA LAVANDA" prodotti artigianali umbri di Castelnuovo di Assisi (PG) via Agnello Istorico 6 - Ravenna centro - cell. 370 3360807
Francesca Santarella
avanti senza tener conto della storia, delle battaglie passate, dell’esperienza di chi ha operato prima di noi, ovvero della realtà dei fatti da cui molti politici ora sembrano distaccarsi. Purtroppo, non per tutti è facile schierarsi apertamente, specialmente a Ravenna. Saremo sempre a fianco di chi, come noi, cerca di farlo». Dopo gli ultimi risultati elettorali, che hanno segnato una flessione anche da queste parti, come si torna secondo lei a essere il primo partito del Comune di Ravenna come era successo il 4 marzo 2018? Chi, secondo lei, non vi ha più votati e perché? Peraltro anche i sondaggi continuano a dare in calo il Movimento e in crescita la Lega… «Il M5S a Ravenna ha tenuto su percentuali simili a quelle delle province “migliori” in Emilia Romagna, Rimini e Reggio Emilia, che possono contare complessivamente su cinque portavoce eletti tra Regione e Parlamento, a cui ora si aggiunge la neo parlamentare europea Pignedoli. Tuttavia, è innegabile che andranno compiuti molti sforzi, sia riorganizzativi, sia, soprattutto, comunicativi, per informare i cittadini su quanto di buono (e spesso con tantissima fatica) il M5S riesce a fare sui territori, a Roma, in Regione e in Europa». Ha letto il libro di Di Battista? A chi, tra lui e Di Maio si sente più vicina? Esiste una spaccatura tra i militanti? «Sarò sincera, con tante delibere, VIA, normative, atti da leggere, purtroppo anche un libro diventa un “lusso”, e non sono ancora riuscita a leggere il libro Di Battista. Ad ogni modo, il M5S rappresenta tante anime, oltre le ideologie politiche, e per questo motivo penso che questo sia una risorsa e un segnale di preziosa vitalità non riscontrabile in altre compagini, e non una spaccatura». Di cosa si parlerà con Gianluigi Paragone venerdì 5 luglio? Quali sono le priorità per il paese? «Vi invitiamo a scoprirlo, sarà sicuramente una serata interessantissima e coinvolgente, come lo sono sempre tutte quelle dove è ospite Paragone. Ma anche Marco Croatti, riminese, uno dei parlamentari più attivi di questa Legislatura, avrà molto da raccontare». E qual è la posizione del movimento rispetto alla vicenda Sea Watch? In molti vi hanno chiesto una posizione più netta… «Il Movimento, com’è noto, è certamente sia a favore dell’accoglienza e dell’integrazione, sia del rispetto delle regole e dei trattati, e non derogherà da quesi principi per rincorrere facili anche se ben comprensibili mal di pancia. Ad ogni modo, su questo argomento parleranno, meglio di noi, chi ha le competenze per farlo, in Parlamento e in Europa». Federica Angelini
POLITICA / 5 4-10 luglio 2019 RAVENNA&DINTORNI
PARTITO DEMOCRATICO
Torna la festa di Porto Fuori «con lo stesso spirito delle aie di settanta anni fa» Cibo, musica e incontri politici tra «rinnovamento e continuità»
Per una festa Pd che si chiude, a Faenza (vedi box) un’altra si apre. A Porto Fuori il via alle danze e agli stand è per il 9 luglio e proseguirà fino al 15. Tra gli appuntamenti politici quelli con il sindaco Michele de Pascale mercoledì 10 luglio alle 20.30, mentre l’11 luglio ci sarà, alla stessa ora, il segretario provinciale Alessandro Barattoni. Domenica 14 luglio spazio ai parlamentari Alberto Pagani (Pd) e Maria Cecilia Guerra, deputata eletta nelle fila di Leu alle scorso politiche ma candidata nelle liste Pd alle Europee, in un confronto sulla sinistra. Lunedì 15 luglio toccherà invece chiudere al segretario comunale Marco Frati. Come ormai tradizione, i proventi della festa andranno a finanziare opere per il paese di Porto Fuori. Scrivono dal circolo Pd per spiegare le ragioni di questa festa fatta da volontari e che rappresenta certamente uno degli appuntamenti più importanti per il Comune e la città di Ravenna: «In una situazione politica non facile per l’Italia ed anche per il Partito Democratico, i Democratici di Porto Fuori con nuovo spirito, con qualche
Rontini, Bonaccini e Collina a Faenza Prosegue la festa del Pd di via Calamelli a Faenza con un calendario ricco di incontri politici. In particolare il 4 luglio alle 19 lo scrittore Cristiano Cavina dialogherà con i rappresentanti della mondo della musica e della cultura faentini, il 5 luglio alle 20.30 la consigliera regionale manfreda Manuela Rontini e il presidente Stefano Bonaccini faranno il punto su questi quattro anni e mezzo in Regione, sabato 6 luglio alle 19 si svolgerà una tavola rotonda sui temi dello sport, mentre domenica 7 luglio, sempre alle 19, Michele de Pascale, sindaco di Ravenna incontrerà i Giovani democratici in veste di componente della Direzione nazionale del Partito Democratico. La chiusura, lunedì 8 luglio alle 19 è invece lasciata al senatore Stefano Collina, alla presenza anche del segretario provinciale Alessandro Barattoni.
entusiasmo in più e voglia di esserci hanno deciso di continuare questa esperienza che si tiene da oltre 70 anni. Allora con un po’ di carne quando c’era, una damigiana di vino come poteva, una fisarmonica e due parole del segretario ballando sull’aia o nei cortili si chiudeva la serata. Col tempo quella tradizione si è trasformata. Anche le bandiere si sono rinnovate, ma lo spirito è lo stesso. Rinnovamento e continuità, non poteva essere diversamente. Ora come allora esiste una realtà che avvertiamo ingiusta e disorienta, ed una società che chiede maggiore equità e più certezze sul proprio futuro. C’è insomma una forte richiesta di cambiamento. I tanti giovani che si mobilitano in tutto il mondo occidentale e quelli che fuggono dalle loro miserie chiedono di vivere una vita più degna ed a misura d’uomo. Il nostro impegno è quello di sempre: portare le persone a stare insieme, partecipare, essere una collettività anche se di questi tempi, lo sappiamo, non è facile. Ma in questo paese voglia di fare e partecipazione non sono merce rara».
CERVIA Il sindaco Medri nel forese: ecco come incontrarlo Il sindaco di Cervia Massimo Medri ha organizzato l'iniziativa "Il Sindaco incontra il forese", giornate di appuntamenti dedicate ai cittadini, in cui si potrà colloquiare con lui sulle proprie necessità, problemi ed esigenze.Gli incontri si svolgeranno su appuntamento al sabato mattina nelle rispettive sedi dei Consigli di zona. Per il colloquio è necessario prenotarsi alla Segreteria del Sindaco (Tel: 0544/979300; e-mail: sindaco@comunecervia.it). Dopo la prima iniziativa a Montaletto, i prossimi appuntamenti sono per sabato 6 luglio a Castiglione di Cervia, sabato 20 luglio a Pisignano e sabato 27 luglio a Savio.
NOMINE Il ravennate De Carli all’Anci per il Popolo della famiglia Da martedì 2 luglio è ufficiale l’ingresso di Mirko De Carli, ravennate, consigliere comunale capogruppo a Riolo Terme e coordinatore nazionale Alta Italia per il Popolo della Famiglia, all’interno delle commissioni “politiche istituzionali e riforme” - “politiche comunitarie e rapporti con organismi Ue ed extra Ue” e “città portuali” dell’Anci. «Cercherò di portare i problemi delle famiglie all’interno di questa importante istituzione repubblicana come lo sto facendo da eletto nel mio territorio» ha dichiarato De Carli dopo l’ufficializzazione della nomina. «Mi occuperò di Europa e Porti in particolare, due temi che ho messo al centro anche della mia candidatura alle recenti elezioni Europee. Credo che la prima sfida sia ridare centralità ai Comuni nel loro ruolo strategico di presidio dei bisogni dei cittadini. Per fare questo occorre una sempre maggiore riqualificazione della spesa pubblica e una visione dei servizi sociali erogati che parta dall’applicazione concreta del principio di sussidiarietà».
PORTO FUORI E LA SUA FESTA In una situazione politica non facile per l’Italia ed anche per il Partito Democratico, i Democratici di Porto Fuori con nuovo spirito, con qualche entusiasmo in più e voglia di esserci hanno deciso di continuare questa esperienza che si tiene da oltre 70 anni. Allora con un po’ di carne quando c’era, una damigiana di vino come poteva, una fisarmonica e due parole del segretario ballando sull’aia o nei cortili si chiudeva la serata. Col tempo quella tradizione si è trasformata. Anche le bandiere si sono rinnovate, ma lo spirito è lo stesso. Rinnovamento e continuità, non poteva essere diversamente. Ora come allora esiste una realtà che avvertiamo ingiusta e disorienta, ed una società che chiede maggiore equità e più certezze sul proprio futuro. C’è insomma una forte richiesta di cambiamento. I tanti giovani che si mobilitano in tutto il mondo occidentale e quelli che fuggono dalle loro miserie chiedono di vivere una vita più degna ed a misura d’uomo. Il nostro impegno è quello di sempre: portare le persone a stare insieme, partecipare, essere una collettività anche se di questi tempi, lo sappiamo, non è facile. Ma in questo paese voglia di fare e partecipazione non sono merce rara. Non mancheranno gli spunti politici su cui riflettere. Sedere ad un tavolo imbandito con ottimo cibo, parlare di politica, ascoltare buona musica, possono per una sera allontanare amarezze ed incomprensioni. Ciò che non è cambiato nel tempo è il senso di ospitalità e dedizione che da sempre ci caratterizza. BUONA FESTA A TUTTI.
6 / ECONOMIA RAVENNA&DINTORNI 4-10 luglio 2019
AMBIENTE/1
Altri sei mesi di proroga per l’inceneritore, l’impianto di via Romea chiude a fine 2019 Secondo il Piano regionale rifiuti di tre anni fa avrebbe dovute essere spento giù a fine 2018, poi lo slittamento a fine giugno e ora la decisione definitiva per il prossimo 31 dicembre
L’inceneritore dei rifiuti alla discarica di Hera in via Romea a Ravenna resterà acceso ancora sei mesi: la data di chiusura, da tempo prevista per la fine del 2018 e poi slittata a fine giugno 2019, è stata ora fissata per il 31 dicembre 2019. In quel momento avrà fine il conferimento dei rifiuti urbani nell’impianto. «È il primo degli obiettivi raggiunti ed evidenziati – spiega la Regione – nella relazione di chiusura del monitoraggio intermedio del Piano regionale dei rifiuti, che ne verifica lo stato di attuazione a tre anni dalla sua approvazione». Secondo le informazioni fornite dalla Regione «non sarà compromessa l’autosufficienza dell’Emilia-Romagna nella gestione e nello smaltimento dei rifiuti, che sarà garantita da un lato attraverso l’efficace utilizzo degli altri impianti presenti nel territorio, secondo la programmazione definita, e dall’altro, in particolare, dall’aumento della raccolta differenziata». Su questo secondo aspetto però va ricordato che mentre lamedia regionale sale e arriva al 68 percento nel 2018 (3,7 percento in più sull’anno precedente), in provincia di Ravenna si è fermi all’ultimo posto tra le nove provincie con il 55,9 percento (solo 1,1 in più del 2017). Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, è soddisfatto: «Volevamo una svolta ecologica nella nostra regione con un progressivo spegnimento degli inceneritori e un aumento sensibile della raccolta differenziata. Stiamo
L’inceneritore di Hera in via Romea a Ravenna è attivo dal 1999. A fine 2019 verrà spento
centrando gli obiettivi». «La conferma di un impegno importante preso nel nostro territorio che va verso una concezione più moderna della gestione del ciclo dei rifiuti – spiega il sindaco Michele de Pascale –. L’impianto di Ravenna non viene chiuso per un localismo, per demagogia o per una sindrome nimby, ma viene chiuso perché è un impianto troppo piccolo e il più vecchio della regione con le peggiori performance emissive.
Ravenna è un territorio che tanto ha dato e tanto dà al sistema della gestione dei rifiuti dell’Emilia-Romagna e vede oggi un risultato importante sul territorio, che si sta abbinando a uno sforzo molto importante dei cittadini di tutta la provincia di Ravenna per il passaggio a un nuovo sistema di raccolta che aumenti significativamente la raccolta differenziata». Il primo cittadino poi ha voluto commentare la maglia nera nella differenziata: «Ravenna è
stata una delle poche province che è andata a gara per il sistema di raccolta rifiuti. Questo ha impedito negli ultimi anni di effettuare cambiamenti radicali al sistema di raccolta che invece stanno avvenendo proprio in questi mesi e che già stanno dando risultati estremamente positivi. Quindi Ravenna vedrà la chiusura dell’Ire e vedrà al contempo un aumento molto significativo delle sue percentuali di raccolta differenziata».
AMBIENTE/2 Nasce la più grande realtà italiana dedicata alla gestione dei rifiuti industriali: a Ravenna una sede commerciale
libri di seconda mano e foto d’epoca
Dall’1 luglio Waste Recycling, società controllata da Herambiente, si fonde per incorporazione con Herambiente Servizi Industriali (Hasi) che diventa così la più grande realtà italiana dedicata alla gestione dei rifiuti industriali con sede legale a Bologna e tre sedi commerciali a Ravenna, Padova e Pisa. Hasi tratta un milione di tonnellate all’anno provenienti principalmente dai comparti chimico-farmaceutico, petrolchimico, siderurgico ma anche manifatturiero e alimentare. Lo stesso per i clienti, che da 1.500 diventano 3.000, piccole e medie imprese ma anche 250 grandi clienti. I dipendenti della nuova Hasi incrementano a 200 dalla quarantina iniziale mentre il fatturato raggiunge i 140 milioni all’annuo contro i precedenti 50. In Italia i rifiuti provenienti dalle attività produttive costituiscono l'80 percento di tutti quelli prodotti. Rispetto ai rifiuti urbani, quelli industriali richiedono sistemi di gestione altamente professionali e impianti di trattamento all'avanguardia. Hasi è nata nel 2014 da una costola di Herambiente, la società del Gruppo Hera che è leader nazionale nella gestione dei rifiuti con oltre 6 milioni di tonnellate l'anno (tra urbani e speciali, pericolosi e non, originati dalla raccolta urbana e dalle attività industriali e produttive). Grazie alla disponibilità dei circa 90 impianti certificati di Herambiente e a un network di fornitori qualificati sul territorio nazionale, Hasi è la società del Gruppo che offre servizi alle imprese oscillando tra la micro raccolta per le piccole attività commerciali e il trattamento e smaltimento di tutte le tipologie di rifiuto per le PMI e per i grandi gruppi industriali.
ECONOMIA / 7 4-10 luglio 2019 RAVENNA&DINTORNI
INFRASTRUTTURE
Variante di Mezzano e riqualificazione della Ravegnana nel piano trasporti Nel documento della Regione che guarda al 2025 c’è anche un tratto di tangenziale di Faenza
La commissione Territorio, ambiente e mobilità del consiglio regionale dell’Emilia-Romagna ha approvato il Piano dei trasporti integrato 2025 (Prit) e per la provincia di Ravenna sono previste tre opere: la riqualificazione del tracciato attuale della Ravegnana tra Forlì e Ravenna (mozione firmata da Lega Nord e Pd), un tratto della tangenziale nord di Faenza (emendamento proposto dal Pd), la variante alla statale 16 tra gli abitati di Camerlona, Mezzano e Glorie (emendamento a firma del Pd). Il documento prevede l’istituzione di una cabina di regia della mobilità regionale. Uno strumento che dovrà essere di supporto nelle scelte di pianificazione e di gestione dei sistemi di trasporto. Compito della cabina di regia sarà anche la promozione della standardizzazione delle variabili e delle loro modalità di rilevamento, così da facilitare la produzione di dati omogenei tra ambiti territoriali diversi, il confronto costruttivo tra realtà analoghe, il trasferimento di buone pratiche e della loro coerente valutazione. Le fonti di finanziamento per i trasporti sono legate a stanziamenti statali e degli Enti locali, dai rientri tariffari (con un obiettivo nazionale sul rapporto ricavi/costi del 35%), da risparmi di recupero da produttività aziendale e da una certa capacità interna del sistema di autofinanziamento. Il Piano perciò prevede una spesa di 8.824 milioni di euro per il sistema stradale, 5.556 milioni per il trasporto pubblico locale e la mobilità sostenibile e 1.494 per il sistema logistico composto (piattaforma, porti, idrovia) per un totale, al 2025, di 15.874 milioni di euro. Questo sempre se tutte le azioni verranno attuate.
CENTRO STORICO
EDILIZIA Fornace Gattelli, trovato l’accordo
MOLINO SPADONI COMPRA ALL’ASTA IL MOLINO LOVATELLI PER 650MILA EURO Molino Spadoni si è aggiudicato all’asta il complesso dello storico Molino Lovatelli che si trova a Ravenna nel Borgo San Rocco. La nuova proprietà scrive in una nota che l’edificio non ha per il momento una destinazione d’uso definitiva. L’acquisto è stato effettuato nell’ottica di sottrarre all’abbandono un molino che risale al XIII secolo. Molino Lovatelli era all’asta ed è stato aggiudicato al nono tentativo, alla cifra di 650mila euro. Per ora Molino Spadoni resta concentrato sull’apertura del Mercato Coperto, non appena l’impresa incaricata dei lavori terminerà l’intervento, e su tutte le altre attività poste in essere. La presenza della struttura è documentata fin dal 1237 e utilizzava come fonte di energia le acque del canale del Molino, che derivava dal fiume Montone e che congiungeva trasversalmente quest’ultimo con il fiume Ronco. Lo slargo di fronte all’edificio rimane testimonianza dell’antica presenza del bacino di raccolta delle acque.
È stato siglato un accordo tra la proprietà della fornace Gattelli a San Pancrazio di Russi e i rappresentanti sindacali per il futuro dei 23 lavoratori (tra cui una sola donna) che erano impiegati nell’attività fino alla chiusura di un mese fa. L’accordo prevede che cinque o sei saranno ricollocati in altre aziende del settore, altrettanti potranno beneficiare della disoccupazione Naspi come scivolo per arrivare alla pensione, infine l’incentivo all’esodo da parte dell’azienda e disoccupazione. La fornace di San Pancrazio era rimasta l’ultima in provincia di Ravena ma la produzione di laterizi era ormai fino al 70 percento in meno rispetto a dieci anni fa, trascinata dalla crisi edile.
LE AZIENDE INFORMANO
CONSORZIO SOLCO
Buon anno per La Pieve, la cooperativa specializzata nell’assistenza alle persone con disabilità Il 2018 segna un fatturato da 9 milioni di euro. Per il 2019 è previsto l’acquisto di un nuovo stabile in centro a Ravenna dove far confluire diversi centri e attività di assistenza Fatturato a 9 milioni di euro per La Pieve, la cooperativa sociale di Ravenna aderente al Consorzio Solco che conta 170 soci (di cui 130 lavoratori) e che, nei momenti di massimo picco, riesce a dare lavoro a 250 persone. La cooperativa, ormai un punto di riferimento nei territori del ravennate e del ferrarese per quel che concerne l’assistenza alle persone con disabilità, gestisce un sistema di servizi ben strutturato: 7 Centri residenziali tra socio riabilitativi, gruppi appartamento e casa famiglia dedicati a giovani e adulti non in grado di risiedere in famiglia; 8 Centri diurni socio occupazionali dedicati a chi ha disabilità medio-gravi ed è in grado di svolgere attività occupazionali e lavorative in autonomia; 1 Centro diurno per minori medio-gravi; 1 servizio di prolungamento orario per adulti medio-gravi e 1 servizio di Promozione al lavoro o Nucleo aziendale interno dedicato a chi ha una disabilità medio-lieve. «Attraverso i nostri centri e servizi – sottolinea il presidente Idio Baldrati – riusciamo a dare una risposta ai bisogni di circa 175 persone e alle rispettive famiglie, occupandoci non solo dell’as-
sistenza ma anche della promozione delle autonomie personali, sociali e abitative attraverso diversi metodi e progetti innovativi. In particolare abbiamo attivato tre progetti differenziati grazie al sostegno delle famiglie interessate: “Adesso… atletici”, che prevede il potenziamento delle abilità motorie e della socialità e all’interno del quale sono stati organizzati diversi eventi sportivi, come il campionato di Dodgeball adattato e Giocando senza frontiere; “Altamente… specializzati”, che consiste in percorsi di formazione specifica (atelier d’arte, musica, corsi di informatica, ecc.) per il potenziamento di abilità didattiche, espressive o creative; infine, “Da soli… ma insieme”, all’interno del quale proponiamo momenti di socializzazione e esperienze in autonomia da vivere fuori dal contesto familiare, attraverso uscite in piccoli gruppi, anche serali, e gite fuori porta». Tra i progetti in cantiere, la cooperativa ha già in programma l’acquisto di un nuovo immobile in centro a Ravenna, in modo da poter concentrare al suo interno diverse strutture e attività di assistenza al momento sparsi sul territorio. «Oltre a questo pro-
getto di “espansione” il 2019 ci vedrà impegnati nella messa in opera di due brevetti dei quali siamo titolari e che riguardano due macchinari per lotta alla zanzara tigre, un’attività che ci vede impegnati con i nostri ragazzi nei progetti di inserimento lavorativo» conclude il presidente. Per informazioni www.cooplapieve.it (nella foto, la premiazione dell’edizione 2018 di “Giocando senza frontiere”)
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SUL SET/1
Una stecca di mah-jong con alcune pedine disposte in fila. Da sinistra: 9 palle, 9 caratteri, Nord, una canna, 2 caratteri, una palla. Il film è prodotto dalla bolognese Pop Cult, casa di produzione indipendente, la società di comunicazione cinese Micromedia Communication Italy che si occuperà di realizzarne la versione con sottotitoli in cinese nonchè di distribuire il film in Cina e sulla piattaforma Weishi Italy (www.italiaws.com). Il film ha il contributo di Regione e Comune
Quel gioco cinese che a Ravenna è di casa Il mah-jong diventa un film: partite le riprese “Il drago di Romagna” sarà una docu-fiction su come le tessere sono entrate nel dna della città ma anche sul rapporto con la comunità cinese. Il regista Gerardo Lamattina: «Quel suono tic-toc mi ha affascinato» «Quel suono tictoc-tictoc mentre si mescolano le tessere sul tavolo è caratteristico, per molti romagnoli è un ricordo rassicurante dell’infanzia quando si addormentavano mentre i genitori giocavano, per me che sono campano è stata una scoperta che mi ha affascinato». Gerardo Lamattina è rimasto stregato dal mah-jong, e’ magiò in Romagna, una quindicina di anni fa e ora da quella suggestione lasciata riposare in un cassetto delle idee il regista originario di Pertosa (Salerno) ne ha tirato fuori un un film. Un po’ documentario e un po’ fiction per raccontare come mai un gioco cinese sia così dentro al tessuto di Ravenna. Le riprese sono iniziate il 30 giugno all’agriturismo La Valletta di Sant’Alberto con i tavoli da gioco nell’acqua della piscina e proseguiranno fino a metà mese in varie parti della città e della periferia, addirittura anche al porto tra i container sul piazzale della Sapir. Da dove nasce l’idea del film? «Ho visto questo gioco per la prima volta una quindicina di anni fa portando mia figlia dai nonni in un bagno al mare. Trovai bambini che sciamavano mentre nonni e genitori erano assatanati ai tavoli in questo gioco. Mi colpì l’ibridazione cinese-romagnola e nacque un’idea di poter fare qualcosa ma poi tutto rimase lì. Un paio di anni fa ne ho parlato con un’amica produttrice e l’idea le è piaciuta così ci siamo messi in moto». Da quel giorno al mare ha imparato a giocare? «Mi hanno insegnato ma non sono molto appassionato di giochi da tavolo. Il mio interesse principale è la socializzazione attraverso il gioco, questo gioco così fisico nel modo di mescolare». Qual è la storia? «Una donna ravennate appassionata di mah-jong decide di scoprire la storia di questo gioco e coinvolge la figlia e il nipote in questa avventura». Quali sono i tempi della produzione? «Entro metà mese dovremmo concludere le riprese poi passeremo al montaggio. In questi quindici giorni gireremo a Ravenna anche il finale ma stiamo lavorando per riuscire a girarne uno alternativo in Cina in autunno. Ve-
Le riprese del film “Il drago di Romagna” nella piscina dell’agriturismo La Valletta. Nel riquadro il regista Gerardo Lamattina con i produttori cinesi
SUL SET/2 Lo stupore della produttrice: «Non è un caso che ci sia una somiglianza fisica con il mosaico» «Mi hanno detto che ogni buon romagnolo ha sempre un mah-jong nel bagagliaio dell’auto perché non si sa mai quando può capitare di fare una partita». Giusi Santoro è bolognese, produttrice del film “Il drago di Romagna”, ed è rimasta senza parole davanti alla passione ravennate per quelle tessere: «È un gioco cinese ma sembra invece che l’abbiano inventato a Ravenna. I casting per il film ci hanno portato in un mondo fatto di persone che si sono costruiti i loro set per giocarci in spiaggia o gente che in casa ne ha delle versioni talmente antiche che conservano gelosamente». Non è quindi casuale se il titolo del docu-film per il mercato cinese significherà “Mah-jong dello Stivale”: «Ravenna come enclave italiana di questo gioco, un po’ come succede con il mosaico per cui la città è nota in tutto il mondo. E forse non è un caso che tra le due cose ci sia una somiglianza fisica».
dremo poi quale utilizzare. L’uscita ufficiale sarà a febbraio 2020 per il Capodanno cinese nel circuito delle sale in cinque o sei città in Italia, su un canale di pay-tv italiana e su una piattaforma streaming dell’Asia». Non è solo un film e non è solo sul mahjong… «Abbiamo lanciato una campagna di crowdfunding per sostenere le spese dell’opera e quindi portiamo avanti una serie di eventi in varie parti d’Italia collegati al film. Non è solo sul gioco perché è diventato lo spunto per raccontare la comunità cinese nel nostro contesto, sfatare i luoghi comuni dei cinesi che non si divertono o che hanno solo ristoranti. Abbiamo incontrato cinesi di seconda e terza generazione che hanno studiato, che hanno imprese, che hanno vite inserite nel nostro ambiente. Mi piace indagare le ibridazioni, del resto il film stesso è un ibrido: nasce come documentario ma ha una parte di fiction». Vi siete avventurati nel mondo dei magionisti. Cosa avete trovato? «Abbiamo gettato un sasso nello stagno e risvegliato molti che non giocavano da tempo. Ma abbiamo trovato anche tanti che lo vivono e lo giocano con una ritualità molto rigida e severa: mosse veloci e in silenzio. Ecco perché ho in mente di organizzare qualche appuntamento in cui si possa giocare senza troppa serietà ma solo per passatempo». Il cast è composto da attori non professionisti. Com’è stata la selezione? «Abbiamo programmato un casting di un giorno ma è venuta talmente tanta gente che abbiamo continuato anche il giorno dopo. In tutto avremo incontrato trecento persone e ne abbiamo selezionate una trentina tra cui le 4 protagoniste, poi ci sono tutte le comparse. È incredibile la varietà di personaggi che abbiamo incontrato, alcuni è difficile capire se siano reali o siano già in un film. C’è quello che si è presentato come il Guru, c’è uno che ha le tessere tatuate sulla mano…». Avete trovato il campione vero? «Per la verità ne ho incontrato più di uno che mi ha detto di essere il più forte, non so a chi credere...». Andrea Alberizia
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AMARCORD
Valvassori, l’artigiano che inventò le stecche La nipote: «Da bambina lucidavo le tessere» Nel 1939 a Ravenna il figlio di un ebanista cominciò a produrre il mah-jong che aveva visto giocare per strada dai commercianti cinesi arrivati per mare. Poi aprì un negozio di articoli sportivi e giochi
Da bambina si divertiva a staccare i residui di resina dai bordi delle tessere dei mah-jong appena creati nella pressa, per lei era un gioco ma al tempo stesso stava partecipando alla produzione. Vanessa Zanzelli oggi ha 48 anni e suo nonno materno era quel Michele Valvassori che ottanta anni fa in centro a Ravenna, all’angolo tra via Matteucci e via Rossi, cominciò a produrre vendere il gioco cinese. «Il mio bisnonno era un ebanista che un secolo fa, anche se sembra strano, realizzava sci a Ravenna. Mio nonno Michele non voleva fare il falegname ma era un artigiano con le passioni per lo sport e per i giochi. Cominciò con i primi e un po’ alla volta passò ai secondi». Al piano terra il negozio di articoli sportivi, al primo piano il laboratorio, al secondo l’abitazione: «Ho scoperto di avere una delle prime edizioni dei libri game. Poi puzzle, carte, roulette. So che una delle sue prime creazioni fu un ramino in pedine». E il mah-jong da dove arriva? «In famiglia mi hanno sempre raccontato che in città si cominciò a vederlo giocato dai commercianti cinesi e gli equipaggi delle loro navi che arrivavano in porto per affari. Giocavano per strada e si giocavano le cravatte. Poi finì nei bar e mio nonno cominciò a realizzarli». Introducendo una novità rispetto all’originale: la stecca di legno per reggere le pedine coperte e quelle stese, una particolarità tutta ravennate: «Lì venne fuori l’occhio del falegname». Con discrete abilità se è vero che Vanessa oggi lavora ancora su un tavolo costruito dal nonno: «È un ricordo bellissimo». La produzione Valvassori cominciò tra il 1939 e il 1940 poi si interruppe con la guerra mondiale e riprese dopo. Il nonno di Vanessa morì nel 1974 e l’attività continuò tramite i figli Maria e Lodovico, il secondo seguiva la produzione dei prodotti più artigianali e ricer-
A destra Michele Valvassori in una foto del 1943 nel negozio di via Matteucci a Ravenna (foto della nipote Vanessa Zanzelli). A sinistra la cassettiera del laboratorio per la produzione di mah-jong di Valvassori
cati con le resine stampate a caldo nella pressa mentre la prima sviluppò una linea di mah-jong di buona fattura ma a prezzi più accessibili con il pantografo. L’attività andò avanti fino all’inizio degli anni Novanta. Lodovico ora vive in Germania mentre Maria è morta tre anni fa.
La nipote dell’uomo che rese ravennate il mah-jong però non è un appassionata giocatrice: «Gli anni d’oro erano gli anni della mia adolescenza, a quell’età non pensi al mah-jong. Poi me ne sono andata da Ravenna per studiare. Non gioco da anni, forse non ricordo più le regole…». (and.a.)
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IL PERSONAGGIO/1 Palle, canne e scritti su 144 tessere bianche Il Mah Jong (dal cinese 麻将 o 麻 雀 ), scritto talvolta anche mahjong, májiàng, ma-chiang, è un gioco da tavolo per quattro giocatori, nato in Cina probabilmente nel XIX secolo. Così si legge sulla pagina dedicata di Wikipedia. Che cita espressamente le zone romagnole: «Oggi è molto diffuso anche nel resto del mondo, soprattutto Stati Uniti e Giappone. In Italia è giocato soprattutto a Ravenna e nella provincia, ma sta prendendo piede anche a Milano, Firenze, Venezia, Udine, Bologna e altri luoghi. Il nome significa “uccello di canapa” o “sparviero di canapa”». Si gioca con 144 pedine bianche di resina o plastica dura (a seconda dei materiali e della qualità della lavorazione i prezzi partono da 20-30 euro per arrivare a superare anche i mille euro per prodotti rari da collezione). Le pedine sono composte da venti (nord, sud, ovest, est), draghi (rosso, verde, bianco), fiori, stagioni, palle o circoli (da 1 a 9), canne (da 1 a 9), scritti o caratteri (da 1 a 9). Si parte con 13 pedine per ogni giocatore e ognuno al proprio turno ne pesca una dalla cosiddetta muraglia, la disposizione delle pedine rimanenti in un quadrilatero, e ne scarta una. Lo scopo è formare combinazioni (tris, coppie e scale) con similitudini con giochi di carte occidentali, come ramino o scala quaranta. Chi riesce a completare una certa combinazione tra quelle consentite con 14 tessere può chiamare il mah-jong. Si procede al conteggio dei punti pagando prima il vincitore e a seguire gli altri.
«I draghi si scartano subito o mai» I consigli di chi gioca da 30 anni La faentina Ombretta Tassinari è stata campionessa italiana e ora alza l’asticella con le regole giapponesi: «Il mio mah-jong preferito? Uno rosa di Hello Kitty» di Andrea Alberizia
Mai andare a vedere cosa è rimasto nel muro ancora da pescare, mai chiedere chi aveva una certa tessera, mai toccare le pedine di un altro giocatore quando si distribuisce la mano iniziale, i draghi si scartano subito o si tengono fino alla morte. È un sintetico vademecum per restare vivi in caso vi doveste trovare a un tavolo di magionisti con il coltello tra i denti. I consigli vengono da Ombretta Tassinari, faentina di 50 anni che gioca da quando ne aveva venti: «Iniziai con il mio fidanzato di allora che mi insegnò perché ci giocava nel bar. Noi avevamo quello con le carte al posto delle tesserine». Quante partite possa aver fatto in trent’anni non sa stimarlo – «Adesso un paio di volte a settimana ci troviamo con gli amici» – ma ricorda con piacere il primo torneo fatto a Gradara all’inizio degli anni Novanta o quando ha vinto il titolo italiano qualche anno fa, assegnato in base alle migliori due prestazioni su tre gare (Milano, Gemona, San Gimignano). E come dimenticare quella volta a Cannes: «Nei primi dieci turni di gioco avevo vinto ogni turno, mi sono presentata all’ultimo turno che il mio avversario diretto era già battuto. Bella soddisfazione, ma ti capita una volta nella vita». In tre decenni passati a mettere in stecca tris e poker, Tassinari ha masticato tutti i possibili regolamenti. Perché la particolarità del gioco in versione romagnola è anche questa: ogni zona ha varianti sue. «Ho cominciato “alla faentina” che consente di prendere su gli scarti di altri giocatori anche per comporre scale. Poi sono passata “alla ravennate” dove è consentito solo per tris e poker. Poi Mcr e ora Richi». Mcr è il regolamento che vale a livello internazionale con un calcolo di punteggio completamente diverso dal sistema noto come 200-400 del mah-jong nostrano e non si usano più le fiches. Riichi invece è la cosiddetta versione giapponese: «Ho partecipato a fine giugno agli Europei a Utrecht, era il primo campionato che facevo e il mio 74esimo posto su 140 mi pare molto soddisfacente. Dopo tanto tempo che giochi vuoi alzare un po’ l’asticella della difficoltà per trovare nuovi stimoli e metterti alla prova con altri metodi. Nel Riichi devi studiare l’avversario molto di più».
E qualche partitina a soldi? «Si sa che in alcuni bar, soprattutto in passato, si giocavano anche cifre importanti. Io non l’ho mai fatto, al massimo 10 euro in una sera per divertirsi o qualche torneo in cui si pagava l’iscrizione e in palio c’erano dei buoni spesa». Da una giocatrice “professionista” così esperta ci si aspetterebbe una set da viaggio con un mah-jong di rara fattura: «Ne ho cinque e anche se può far ridere dirlo il mio preferito è una versione di Hello Kitty. Sono appassionata di quel mondo ed è un regalo che mi hanno portato da Singapore. Il retro delle pedine è rosa: mio marito si rifiuta di giocarci». Ma quanto sono leggende e quanto realtà tutte le storie sulla rigidità dei giocatori al tavolo? «Nei tornei all’estero si gioca in silenzio assoluto, vietato parlare, vietato correggere gli errori dell’avversario perché spetta all’arbitro».
Marco Montebelli (61 anni) di Rimini e Ombretta Tassinari (50) di Faenza. Lui è il presidente della Federazione italiana mah-jong con sede a Cervia
IL PERSONAGGIO/2
A Cervia c’è la sede della Federazione italiana dal 1986 Il presidente è un ingegnere: «Sono l’europeo con più vittorie» Marco Montebelli ha 61 anni e una passione per tutti i giochi, un weekend ogni due è impegnato al tavolo verde: «In totale 150 iscritti, pochi a Ravenna perché non usiamo le regole “alla ravennate”» Esiste una Federazione italiana mah-jong (Fimj) che ha la sua sede legale a Cervia dove è nata nel 1986 e conta circa 150 iscritti: «Pochi di questi sono in provincia di Ravenna però – spiega il presidente Marco Montebelli, 61enne ingegnere di Rimini (nella foto in alto) – perché la Federazione usa il regolamento Mcr valido a livello internazionale ma diverso da quello “alla ravennate” a cui sono legati storicamente i giocatori della zona». Per farla breve, senza addentrarsi in troppi tecnicismi, si tratta di diverse modalità per arrivare alla chiusura, diversi metodi di calcolo dei punti (81 combinazioni che fruttano da un punto a 88), minor peso del fattore fortuna e più strategia di gioco: «In Italia si è affermato principalmente come gioco da bar, come pas-
satempo giocato in strada da gente che sbarcava dalle navi e per questo i regolamenti sono stati semplificati per facilitarne l’accessibilità. Fuori dall’Italia è vissuto più come un gioco da sala alternativo a bridge o backgammon, da giocare in silenzio e concentrati cercando di pianificare una strategia per arrivare alla vittoria. Il regolamento Mcr si è affermato dal 2002-2003. In tempi più recenti si sta affermando il regolamento Riichi, considerato come la versione giapponese del gioco: tessere più piccole quasi quadrate e altro metodo ancora per il conto dei punti. Ma se oltre le colonne d’Ercole di Durazzanino il mah-jong diventa quasi un oggetto misterioso, come succede che un riminese sia presidente della Federazione e prenda parte ai tor-
nei internazionali? «Sono appassionato di tutti i giochi da tavolo, dal Risiko al Fantacalcio che faccio da 29 anni. All’inizio degli anni Novanta partecipai a Gradara Ludens, manifestazione di giochi nelle Marche, e passeggiando per le strade mi trovai davanti a una distesa di tavoli verdi con quel caratteristico tic e toc delle tessere che vengono mescolate. Ci saranno stati almeno 60 tavoli. Lo comprai e divenne il passatempo con gli amici in tanti pomeriggi ma giocavamo in modo molto amatoriale. Poi un po’ alla volta la passione è cresciuta». Oggi Montebelli per lavoro si occupa di consulenza aziendale in brevetti e registrazioni di marchi ma è impegnato con tessere e stecca più o meno un weekend ogni due: «E fra settimana gioco poco perché ho anche un figlio».
Ma gli appuntamenti clou non li manca: «Partecipo ai tre tornei internazionali che si fanno in Italia da cui si decide il campione nazionale e poi vado all’estero 8-10 volte all’anno. L’ultima è stata a giugno a Utrecht: prestazione piuttosto anonima con un 63esimo posto su 140 ma era un torneo Riichi che non è la mia disciplina. Però per il mio incarico in Federazione mi pare giusto sapermela cavare in tutti i campi». Le soddisfazioni in passato non sono mancate: «Se posso tirarmela un po’ – sorride l’ingegnere – allora mi faccia dire che sono il giocatore europeo che ha vinto più tornei in Europa: 13 Mcr e uno Riichi negli ultimi dieci anni. Lo scorso gennaio mi hanno invitato in Cina per un torneo a premi a cui partecipavano 16 cinesi, un russo, un danese e io». E quando un grande torneo internazionale a Ravenna, la capitale italiana? «Purtroppo la città è distante dagli aeroporti e diventa difficile per chi viene dall’estero. L’ultimo grande appuntamento in Italia è stato nel 2011 a Mestre con gli Europei quando arrivarono duecento giocatori. Adesso il vero problema è la concorrenza, anche qui, che viene dal mondo online: «Sempre più persone giocano su internet anche a mah-jong». (and.a.)
PRIMO PIANO / 13 4-10 luglio 2019 RAVENNA&DINTORNI
LA CURIOSITÀ
Il maestro cinese che ha ritrovato il mah-jong a Ravenna: «Non sapete come si pronuncia...» Yunlong Wang vive in città da dieci anni. Dopo la laurea in Beni culturali ora insegna la lingua ai connazionali nati e cresciuti in Italia. Ma si tiene lontano dal gioco: «Non sono così bravo»
Se pensate di conoscere almeno una parola di cinese perché giocate e’ magiò allora dovete ricredervi: «La prima volta che una persona mi ha chiesto se conoscevo il mah-jong, nel mondo in cui lo pronunciate a Ravenna, non ho avuto la minima idea di cosa dicesse», assicura Yunlong Wang, 31enne di Chengdu che da dieci anni vive in città dove insegna cinese. Wang viene da una città di 14 milioni di abitanti dove il gioco con draghi e venti è parte della quotidianità: «Nella mia regione è spesso nuvoloso e un detto dice che in aereo puoi capire di essere arrivato quando senti il suono delle tessere mescolate. Quel gioco è proprio nel nostro sangue». Un esempio? «I negozianti si mettono a giocare in strada quando non hanno niente da fare ma se arriva un cliente è normale sentirsi dire che prima di servirlo vogliono finire la partita. E per il cliente va bene». Trovarlo dall’altra parte del mondo, nella piccola Ravenna, è stata una sorpresa: «Nei primi anni in cui vivevo qua non ne sapevo nulla, abitavo con studenti fuori sede e conoscevo poco l’italiano. Poi me ne ha parlato un amico appassionato di cultura cinese ed è stata una sensazione strana scoprire che qua è così comune». Per quanto fiori e stagioni siano nel sangue di quel popolo, Wang non è un gran giocatore: «Da noi si tira fuori il gioco in ogni momento, ogni giorno. Nelle case ci sono i tavoli automatici per mischiare le tessere (tavoli con meccanismi che mescolano e creano la muraglia in automatico, si trovano online a prezzi oltre i mille euro, su Youtube trovate diversi video, ndr). Ma negli anni ’90 in alcune regioni è stato definitivo gioco d’azzardo, fino al punto che i vicini se sentivano il rumore potevano chia-
Yunlong Wang, 31 anni. Nato a Chengdu, vive a Ravenna dal 2009 e ora insegna all’università di Modena e all’istituto di alti studi Carlo Bo di Milano. In basso il mah-jong in versione cinese: pedine di spessore maggiore che si usano senza stecca di legno
mare la polizia. Adesso dipende dalla posta che c’è sul tavolo, ma io non sono un gran giocatore e perderei tutto». Wang arrivò in Italia a vent’anni nel 2009 per studiare Beni culturali all’Università di Bologna. E credeva che l’avrebbe fatto nel capoluogo regionale, già una piccola città per i suoi standard: «Quando ho scoperto che invece ero a Ravenna ho pensato proprio che non potevo farcela in questo posto così piccolo. Oggi invece è qui che mi sento a casa, in Cina mi sento un turista. Qualche anno fa avevo valutato se tornare insieme a un amico che aveva finito la sua esperienza a Ravenna. Dopo averlo accompagnato in stazione sono andato in via Cavour e ho pianto immaginando di non rivedere quelle casette piccole». La cittadinanza ravennate potrebbe conseguirla honoris causa: Wang muove le mani con i tipici gesti italiani e, seppure l’accento asiatico si senta ancora, nei suoi discorsi trovano spazio le espressioni gergali tipiche della Romagna. A Ravenna insegna a adolescenti cinesi di seconda generazione che vanno dal maestro Wang per imparare il corretto cinese mandarino e come scriverlo. Uno della cinquantina di alunni seguiti in questi anni è Simone, oggi 19enne alle prese con la maturità. Lo incontriamo insieme a Wang nel suo studio in via Sant’Agata. Simone, nome italiano scelto dal ragazzo per comodità, è nato a Ravenna e nel suo italiano non ci sono accenti: «Conosco il mah-jong perché i miei genitori o i parenti ne parlano e li ho visti giocare, ma io non ci ho mai giocato. E anche se sono nato in Italia non mi immaginavo che a Ravenna fosse così diffuso». (and.a.)
14 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 4-10 luglio 2019
LA NOVITÀ
Un albergo “con il cuore” per una vera accoglienza a trecentosessanta gradi La presidente della cooperativa San Vitale spiega il nuovo progetto tra turismo e responsabilità sociale Un albergo speciale in cui si coniugano accoglienza turistica innovativa, riqualificazione urbana e responsabilità sociale. Questo è il dichiarato intento de “L’Albergo del Cuore”, il nuovo progetto della Cooperativa San Vitale. Il progetto nasce con l’obiettivo di promuovere una cultura dello sviluppo sostenibile poggiando su tre pilastri specifici: innovazione dell’offerta turistica, riqualificazione di un edificio storico nel centro della città avvalendosi di moderne tecniche a ridotto impatto ambientale, inclusione sociale e lavorativa di giovani con disabilità. «Migliorare la ricettività qualificata del territorio, integrarla con servizi aggiuntivi già svolti dalla cooperativa, tra cui interventi educativi specializzati per minori e adulti, sostegno familiare, servizi innovativi di mobilità sostenibile, sono gli asset su cui poggia un progetto generativo di svariate opportunità – ha commentato Romina Maresi, presidente di San Vitale - non ultima la volontà di gestire l’albergo promuovendo la formazione sul campo e l’inserimento lavorativo di giovani con disabilità appena usciti dal percorso scolastico e che hanno difficoltà a inserirsi nel mondo del lavoro.Per noi è un investimento da oltre un milione di euro, un progetto al quale teniamo molto e che abbiamo in mente dal 2014. L'Albergo del cuore sarà talmente accessibile e attento ai bisogni delle persone speciali che diventerà, alla fine, adatto a tutti. Non si tratterà solo di aggiungere una rampa o abbattere le barriere architettoniche fisiche ma di promuovere una cultura dell'accessibilità a 360 gradi sulla disabilità e i bisogni delle famiglie che la vivono. Insieme all'albergo, realizzeremo anche la prima guida di Ravenna accessibile e App specifiche». L’acquisizione dell’albergo, situato in via Rocca Brancaleone 42, si concluderà nelle prossime settimane e nei mesi successivi si passerà alla sua ristrutturazione. Per i lavori servono risorse che San Vitale, in parte, raccoglierà facendo appello alla sensibilità e generosità dei cittadini: le cifre donate tramite le campagne 5x1000 di quest’anno e dell’anno prossimo verranno infatti destinate alla riqualificazione dell’edificio.
LO SGUARDO DELLO PSICOLOGO di Enrico Ravaglia*
Attenzione a chi affidiamo i nostri anziani La vicenda è semplice quanto disumana: una badante rumena avrebbe costretto un anziano ad ingerire le proprie feci mentre un’altra lo teneva fermo. È quanto sarebbe accaduto poco più di un mese fa nella Casa famiglia per anziani Villa Cesarea, qui a Ravenna. La magistratura farà il suo corso ma non sarò sorpreso se le indagini, e il successivo processo, dovessero confermare le loro responsabilità. Se saranno confermate le accuse saremmo di fronte ad una situazione limite. Estrema, indegna, e soprattutto dove a persone becere è stato consentito di svolgere un lavoro già difficile per operatori di buona integrità morale e formati professionalmente. Occuparsi degli anziani è un compito molto delicato e faticoso, dove sono sollecitati vari aspetti personali, oltre che professionali. Ma lasciamo da parte per un momento le realtà private. Guardiamo a cosa succede in quello che è il contesto più vigilato e controllato, dove ci sono precisi standard da rispettare, linee guida a cui attenersi: l’ AUSL. Gli ospedali pubblici. Forse non tutti sanno che la contenzione meccanica, ovvero l’uso di quei dispositivi atti a limitare la libertà dei movimenti volontari, che si utilizzano quando non ci sono altre alternative per fronteggiare la situazione, è una pratica che non si attua più nella Struttura Psichiatrica di Diagnosi e Cura di Ravenna ma che si verifica ancora nei reparti di Medicina Lungodegenza dell’AUSL Romagna. Se la cosa vi sorprende, prima di dare un facile giudizio ascoltate quanto mi è stato riferito da alcuni Sanitari operanti in questi reparti: «È arrivato un signore molto agitato che non si lasciava avvicinare. È stato molto problematico anche solo visitarlo. Non gli si poteva mettere gli accessi venosi, era aggressivo con il personale, ma non era questo il problema più grande. Di fatto non riusciva più a coordinare il corpo. Tentava di mettersi in piedi ma non riusciva a controllore i movimenti e cadeva per terra rischiando quanto meno di fratturarsi. Dato il suo quadro clinico non potevano essergli somministrati farmaci calmanti. Abbiamo parlato anche con i famigliari che hanno dato il loro consenso: l’unica soluzione praticabile è era quella di utilizzare una cintura addominale che gli impedisse di alzarsi e cadere». Un altro esempio: «Ci siamo relazionati con un anziano incapace di urinare senza catetere ma che, al tempo, stesso viveva questo ausilio come un sopruso, qualcosa di estraneo ed inaccettabile. E se lo strappava letteralmente. Questo per tre volte, provocandosi lesioni. Altro non abbiamo potuto fare che bloccargli i polsi». Da questi esempi si capisce il carico non solo sanitario e professionale a cui gli operatori sono esposti, ma anche quello umano e emotivo. Quindi affidare gli anziani a persone improvvisate, non adeguate a livello professionale e soprattutto umano, incapaci di tollerare la frustrazione, e che probabilmente neppure si sono nemmeno scelte questa professione, può riservare sorprese davvero sgradite. *Psicoterapeuta psicoanalitico - dottenricoravaglia@gmail.com
PUNTO DI DIFFUSIONE CONTINUA
SOCIETÀ / 15
RAVENNA Via Agnello 1/A (angolo via Uccellini)
SOCIALITÀ/1
Cena di vicinato e circo “in giardino” agli Speyer Tante iniziative nella zona della stazione dal 5 al 7 luglio per bambini e famiglie Fine settimana intenso per i Giardini Speyer di Ravenna, in zona stazione. Accanto a misure restrittive antidegrado come le recenti ordinanze antialcol e antivetro e il divieto di erogazione al pubblico di alimenti e bevande tramite distributori automatici, continua l’attività di Cittattiva sul versante sociale e del tempo libero. Ecco così che venerdì 5 luglio torna l’appuntamento “Ceniamo il mondo”, ossia una cena di vicinato nel parco. Ciascuno porta qualcosa da mangiare e da bere, CittAttiva mette le sedie e i tavoli: si mangia con gli altri, si possono scambiare assaggi da tutto il mondo. «È un'occasione – spiegano gli organizzatori – per conoscere vicini di casa, concittadini, persone di altre culture e di tutti i tipi...». Il programma prevede alle 19 le letture a cura dei volontari e volontarie di Nati per Leggere, giochi sul prato a cura di Lucertola Ludens e Anna Agati all'opera in un intervento di ripristino murales. Alle 20 apertura della cena e alle 21 Romina Maresi, presidente della coop San Vitale, parlerà del progetto “L’Albergo del cuore” (vedi pagina accanto), a seguire asta di biciclette per sostenere il progetto RicicloOfficina. Sabato 6 e domenica 7 luglio, invece, arriva “Garden Circus”, un piccolo festival di Circo Contemporaneo inteso non solo come proposta di intrattenimento per la cittadinanza, ma anche come una festa popolare di espressioni artistiche e culturali. Nasce dall’idea della Compagnia di Teatro Circo “il Teatro Appeso” in collaborazione con la Onlus "Cittàttiva" e con il patrocinio del Comune di Ravenna e in relazione con la "Rete dei Teatri di Paglia". Saranno quindi due giornate di laboratori creativi per bambini e adulti, spettacoli, interviste, artisti, cibo, musica, relax nel salotto "an plein air. "
IL PROGETTO Tutti i 201 passi di Maria Cristina Bellestracci nella cornice dei Magazzini del Sale a Cervia Per la prima volta tutti i 201 passi creati da Maria Cristina Bellestracci vedranno la luce, tutti insieme, il 4 luglio, all’interno dei Magazzini del Sale di Cervia. Lì si svolgerà “l’incipit” dell’esposizione finale di “Oltrepassi 201”, «il gigantesco mosaico di anime perdute e ritrovate creato dall’artista di Santarcangelo». Anime risorte in 201 scarpe, reiette, rinvenute ai margini dei flutti marini, dimenticate, rifiutate, salvate e rivitalizzate da Maria Cristina con la collaborazione della giornalista Rai Giovanna Greco. Dopo la raccolta di quei resti lungo la spiaggia di Fiorenzuola di Focara, l’artista ha colmato quelle scarpe e le ha plasmate a una a una. Dopo l’apertura del 4, l’inaugurazione, sempre al Magazzini del Sale di Cervia, è prevista per sabato 6 luglio, alle 18 (orari di visita: dalle ore 20 alle ore 24, tutti i giorni, fino al 14 luglio). Durante la vernice sarà proiettato il trailer del docufilm di Giovanna Greco, Marino Cancellari e Stefano Massari Oltrepassi 201, opera che racconterà la genesi del progetto artistico. Seguirà il reading del racconto inedito di Giovanna Greco e degli haiku della poetessa Annalisa Teodorani. Il tutto sostanziato dalla musica, con Marty Frida, Nitto Antonio, Simona Ruzza e dal digital painting di Massimo Modula. Nell’installazione completa dei Passi, verranno dispiegati i 21 passi associati ai 21 racconti inediti dei 21 autori che hanno sposato il progetto: Eraldo Affinati, Franco Arminio, Frederic Barogi, Ofelia Bartolucci, Alessandra Battaglia, Davide Brullo, Maurizio Burnacci, Marino Cancellari e Caterina Frassetto, Lina Colasanto, Antonio De Luca, Andreina de Tomassi, Marcello Fois, Tiziano Fratus, Giovanna Greco, Stefano Massari, Nada, Marco Paolini, Simone Perotti, Massimo Pulini, Walter Valeri e Raffaele Nigro.
4-10 luglio 2019 RAVENNA&DINTORNI
SOCIALITÀ/2
URBAN TRAIL IN LUTTO PER SANDRA ZANCHINI Dopo la morte dell’escursionista, il dolore dell’associazione Trail Romagna «Ogni attività associativa è annullata e l’Urban Trail che per motivi organizzativi non potrà essere sospeso, vestirà i colori del lutto rinunciando ad ogni forma di animazione a favore del silenzio», così scrive Trail Romagna sulla propria pagina Facebook appena saputo della tragica scomparsa, martedì 2 luglio, di Sandra Zanchini, 56 anni (nella foto), che ha perso la vita dopo essere stata colpita alla testa da un masso durante un’escursione proprio con Trail Romagna in Abruzzo il 22 giugno. La donna è morta in ospedale a Pescara dopo essere stata sottoposta a diversi interventi chirurgici. Ciro Costa è presidente del Trail Romagna: «La notizia è dolorosa, Sandra era una delle nostre più fedeli associate, partecipava da anni alle nostre uscite e ultimamente si era avvicinato anche il marito. Dai primi momenti siamo stati vicini alla famiglia e continueremo ad esserlo secondo i modi e i tempi che i suoi familiari decideranno». L’incidente è avvenuto lungo il sentiero verso le gole di Fara San Martino, in provincia di Chieti. I carabinieri indagano per omicidio colposo. E così, sarà appunto un Urban trail dimesso quello che prenderà il via il 7 luglio alle 6 dallo Chalet dei Giardini per una corsa di 7 o 16 km di corsa o cammino tra vie d’acqua attuali e dimenticate e 5 km di visita visita guidata da Giovanna Montevecchi. Info e iscrizioni su: www.trailromagna.eu.
16 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 4-10 luglio 2019
LA FESTA/1
Giusy Ferreri, comicità, tribute band e mercatini: la Notte Rosa in riviera Appuntamenti a Marina di Ravenna, Marina Romea e Lido Adriano per tutto il fine settimana
Tutto pronto anche sulla riviera ravennate per l’edizione 2019 della Notte Rosa, il cosiddetto Capodanno dell’estate che coinvolge tutta la riviera emiliano-romagnola. Molti i locali e i bagni che hanno organizzati eventi e cene ad hoc. In particolare a Marina di Ravenna l’evento clou sarà quello di venerdì 5 luglio in piazza Dora Markus a Marinara dove sarà protagonista Giusy Ferreri in concerto, preceduta dalla Marina Love Parade per Marina Flower e accompagnata da un “street food festival”. Sabato sera, stessa piazza per uno spettacolo di comicità: ci saranno infatti Maria Pia Timo da Zelig e Viviana Porro da Zelig Off. Presenta la serata Andrea Vasumi, alle 21.45. Sempre a Marina, prenderanno inoltre il via gli eventi organizzati dalla pro loco che proseguiranno fino a domenica 7 e in particolare, all’ex Stabulario (viale delle Nazioni 8) dalle 18.30 la Sagra del pesce azzurro, in viale delle Nazioni il mercatino dalle 20, alla Galleria Faro Arte, dalle 21 alle 23 la mostra “Trasformazione” collettiva di giovani artisti italiani e messicani. Eventi ad hoc sono stati organizzati anche a Marina Romea, dove venerdì 5 luglio, in piazza piazza Italia, alle 21 ci sarà il concerto dei 60 Lire Band e il dj Set Marco Genesi & Mario Romario da Radio Studio Delta. Sabato 6 luglio, sempre alle 21 e sempre in piazza Italia, ci sarà invece il concerto dei Barracuda Ligabue tribute band. Dj Set: Giampi & Mario Romario da Radio Studio Delta. A Lido Adriano il 5 luglio in piazza Vivaldi (dalle 21) si svolge invece una serata di cabaret e spettacolo. Saranno presenti Leo Mass, imitatore trasformista di Zelig che imiterà i migliori cantanti italiani e stranieri, e Sgabanaza, barzellettista romagnolo. Si esibiranno anche Daniela Valicelli, cantante, e Leonardo Valicelli, musicista. Il sabato sera, il 6, sempre piazza Vivaldi ospita invece il concerto degli Aironi Bianchi, cover band ufficiale dei Nomadi, mentre il 7 luglio, stessa piazza e stessa ora per i Ragazzi di Strada e Ricky Portera. Tantissimi eventi in rosa anche Cervia e Milano Marittima, con i party in spiaggia, mercatini, la notte rosa dei bambini. Evento clou sarà il concerto dei Miami& The Groovers sabato 6 luglio in piazza Garibaldi (alle 21.30). E all’alba del sabato, alle 6, ci sarà invece la musica del trio Esperanto nella spiaggia libera di viale Forlì. Per il programma completo: www.lanotterosa.it.
LA FESTA/2 Ingressi scontati a Mirabilandia Da venerdì 5 a domenica 7 luglio a Mirabilandia è di scena la Notte Rosa. Per l’occasione il Parco divertimenti più grande d’Italia organizza un lungo week end di sorprese, musica e spettacoli in cui fare festa dalle 10 alle 23. In particolare sabato 6 luglio si potranno ascoltare gli assolo infuocati dei Lucky Lucianos, che proporranno un repertorio rock & roll e rhythm & blues anni ’50. Indossando qualcosa di rosa il giorno della visita si avrà diritto a una speciale promozione che prevede l’ingresso dalle 17 a una tariffa di soli 9,90 euro. E con soli 4,90 eruo in più il biglietto è valido per l’ingresso anche il giorno successivo.
A sinistra Giusy Ferreri, a destra i Musicanti di San Crispino
LA FESTA/3 Ecco Soul Pink, concerti in spiaggia e in pineta In attesa di Spiagge Soul (vedi pagina 21), in occasione della Notte Rosa, Marina di Ravenna si tinge di Pink Soul. Si comincia il 5 luglio alle 20 con la band itinerante dei Musicanti di San Crispino, un gruppo attivo da fine anni ’90 che prende il nome dal santo protettore dei calzolai, un omaggio a coloro i quali costruiscono le scarpe, indispensabili al musico errante. Fra ottoni, tamburi, percussioni e liuti, questa dozzina allargata di elementi presentano un repertorio che spazia dalla gittata di calcestruzzo alla civiltà egizia, dal valzer alla techno, al grido di “Viva il folclore, viva i Balcani!” . La banda percorrerà Marina dal Camping Rivaverde al Finisterre Beach e qui, alle 22, si terrà anche il concerto dei Rumba de Bodas. Sempre qui si ricomincia all’alba del sabato, alle 6, con Jabel Kanuteh (Gmb), mentre alle 22 si esibirà l’angoitaliana Emma Morton & The Graces. Ultimo appuntamento domenica 7 luglio alle 10 in pineta al Capitello Madonna del Silenzio con le Spiagge Soul Holy Fellas.
EVENTI/1 Concerti e ginnastica artistica per Ravenna Bella di sera
EVENTI/2 Musica, laboratori per bambini e conferenze tra l’Antico porto e Classis
Entra nel vivo la rassegna "Ravenna Bella di Sera" . In piazza del Popolo venerdì 5 luglio dalle 20.30 alle 22.30 ci saranno esibizioni e spettacolo coreografico di ginnastica artistica, acrobatica a cheerleading. Domenica 7 luglio è la volta della musica, alle 21, con Lisa Manara duo mentre mercoledì 10 sarà di scena sempre alle 21 il Brian V. Duo. Musica anche in piazza Unità d’Italia, giovedì 4 luglio con la soul music di Sara Zaccarelli & King Frisco (alle 21), mentre giovedì 11 ci sarà una serata di liberà con il palco aperto a tutti per “Open your mind: open your MIC” (sempre alle 21). In piazza san Francesco prendono il via le serate jazz del caffè Palumbo tutti i venerdì, sabato e domenica mentre mercoledì 10 luglio e mercoledì alle 21.15 si svolgerà la settima edizione del Concorso canoro In... Canto, Alessandra La Rosa A cura dell'associazione “Quelli della Recita”. Presiede la giuria Franco Fussi.
Prosegue anche il calendario di eventi che animano l’estate dell’antico porto di Classe. Il 4 luglio, oltre alla visita guidata alle 19, alle 20.15 ci sarà un concerto con i Truck '66 mentre martedì 9 torna protagonista la musica, ma questa volta quella del grande cantautore italiano Fabrizio De André con il concerto alle 20.15 dei The Faber's Social Club. Ancora una cover band, in questo caso dei Pink Floyd giovedì 11 alle 20.15, con il concerto dei Like Black Holes in the Sky. Nelle sere dei concerti è possibile entrare a 7 euro (ingresso + concerti o visita) oppure a 9 (ingresso + visita guidata + concerti). Ed è a disposizione anche un food truck di Casa Spadoni. Appunamenti per i bambini lunedì 8 luglio alle 18 con il laboratorio di riciclo creativo Mostri Marini profumati a cura dell’Associazione Cartabianca (Evento adatto a bambini dai 6 anni (Prenotazione obbligatoria: 0544 478100), mentre mercoledì l’appuntamento a Classis è con “I simboli nei mosaici ravennati: la Colomba”, un laboratorio esperienzale di mosaico (evento adatto a bambini dai 6 ai 12 anni, laboratorio gratuito. Prenotazione obbligatoria: 0544 473717). Infine, alle 21 di mercoledì 10 luglio a Classis si tiene la conferenza gratuita di Enrico Giorgi su Fenice, Butrinto e il mito di enea. Archeologia italiana in Albania.
SOCIETÀ / 17
PRONTO INTERVENTO E INTERVENTI D’EMERGENZA:
334 3218031 SERVIZI di PULIZIA e GIARDINAGGIO
Lido Adriano - via T. Zancanaro 74 - tel./fax 0544 493950
4-10 luglio 2019 RAVENNA&DINTORNI
PREVENTIVI GRATUITI
COTIGNOLA
VOLTANA
FUSIGNANO Cena in piazza con concerto
Al via l’arena della balle di paglia tra horror e musica
Lunedì 8 luglio, la piazza Corelli di Fusignano si trasforma di nuovo in un grande ristorante all’aperto, dove i migliori ristoratori fusignanesi propongo le loro specialità. L’apertura degli stand è prevista alle ore 18,30 circa. La piazza sarà allestita con oltre 30 grandi tavoli per un totale di 250 posti a tavole, e 150 sedie fronte palco per assistere allo spettacolo gratuito. Dalle ore 20 circa, sul palco si esibirà la band HBH, composta da sei artisti che proporranno dal vivo gli evergreen degli anni 60, 70, 80, 90.
Prima serata in programma per l’11 luglio
Da giovedì 11 a martedì 16 luglio rivive a Cotignola il rito dell’Arena delle balle di paglia, alla sua undicesima edizione. Dove il Canale Emiliano Romagnolo incontra il fiume Senio nascerà quindi anche quest’anno il più grande teatro di paglia del mondo, che avrà per tema i somari che volano. Tra i protagonisti ci saranno nomi di richiamo come Nada e Roberto Mercadini, ma anticipiamo qui solo la giornata della partenza che vede due appuntamenti a scelta prima del calar Foto di Marco del sole: alle 20 a Casa Ercolani Antonio CaZanella talano invita a visitare il suo Villaggio fragile, costruito nel cortile di Pasquale e Giovanna, mentre nei campi si aggirerà El Bechin, un clown muto che scarrozza i defunti tra le carraie dei campi e risveglia burattini d'oltretomba con balli sregolati; alle 20.30 El Bechin si trasferirà al Ridotto balle per l’Horror Puppet Show (spettacolo per bambini). Alle 21 sul palco centrale comparirà il Fantasma dell’opera di Fabio Pignatta, mentre alle 21.30 andrà in scena l’opera lirica con la Cenerentola di Gioacchino Rossini, con l’orchestra Corelli. Una scenografia originale pensata per l’Arena, con costumi in cartapesta, un asino che vola fin sulla vetta di un campanile, ideati dal regista Lorenzo Giossi. Sul palco: Francesco Tuppo (Don Ramiro, principe di Salerno); Giacomo Contro (Dandini, suo cameriere); Riccardo Fioratti (Don Magnifico, barone di Montefiascone); Giada Bastoni (Clorinda, figlia di Don Magnifico); Alessandra Masini (Tisbe, figlia di Don Magnifico); Daniela Pini (Angelina, sotto il nome di Cenerentola, figliastra di Don Magnifico); Eugenio Maria De Giacomi (Alidoro, filosofo, maestro di Don Ramiro); Coro Euridice (Coro di cortigiani del principe). Musica dell’Ensemble Tempo Primo, diretto da Jacopo Rivani. Sul prossimo numero gli appuntamenti delle giornate a seguire.
BAGNACAVALLO Torna la cena dei popoli in piazza Giunge alla sedicesima edizione la Cena dei Popoli, che sabato 6 luglio dalle 19.30 animerà piazza della Libertà a Bagnacavallo con piatti tipici, musiche dal mondo e intrattenimento per bambini. L’iniziativa è organizzata dall’associazione Jam Salam con il patrocinio del Comune e la collaborazione di numerose associazioni di volontariato. Accanto ai piatti romagnoli si potranno gustare specialità dal mondo preparate dalle comunità presenti, anche con proposte vegetariane. Durante la serata saranno consegnate le certificazioni di competenza in lingua italiana agli allievi dei corsi per stranieri che si sono tenuti durante l’anno scolastico 2018/2019 a Bagnacavallo.
INIZIANO I CONCERTI IN VILLA E LA MOSTRA “HABITAT” Si comincia il 5 luglio con il Quartetto K Da venerdì 5 luglio musica e arte saranno protagoniste a Voltana di Lugo. Oltre alla rassegna musicale “Concerti in villa”, in programma per tre serate nella cornice di Villa Cacciaguerra Ortolani (piazza Unità 13), l'estate voltanese si arricchisce di altri due concerti che si svolgeranno al Santuario della Beata Vergine dell’Arginino (via Comunetta 7). Tra gli eventi ospitati in Villa Ortolani, il 5 luglio la rassegna inizia con il concerto del Quartetto K, composto da Stefano Martini, al violino, Matteo Salerno al flauto, Egidio Collini alla chitarra e Fabio Gaddoni al contrabbasso. Venerdì 12 luglio spazio al concerto “Ad ali spiegate” con Anna Forlivesi (voce, arpa celtica, chitarra) e Daniele Torri (voce, flauti, sax, chitarra). La musica ha grandi ali sottili, leggere, veloci e invisibili. Puoi sentire ora la voce del vento e del mare. Si chiude martedì 30 luglio, con Andrea Mingardi, che presenta il suo libro Professione cantante (Pendragon, 2018). L’inizio degli spettacoli è alle 21. Al termine della serata, degustazione di prodotti del territorio. Al termine dei tre concerti, presso le scuderie di Villa Ortolani sarà possibile visitare una mostra totalmente dedicata a Luigi Soldati. A Villa Ortolani Il 5 luglio inaugura anche l’esposizione “Habitat” di Liliana Santandrea alle 20.
PINARELLA Al via i concerti dell’orchestra “Città di Cervia” Avrà luogo venerdì 5 Luglio alle 21 all’interno del Centro Commerciale di Pinarella il primo dei sei concerti in cui si articola il calendario estivo della Grande orchestra “Città di Cervia” diretta da Fulvio Penso. Il concerto si avvarrà di un’ospite d’eccezione: la soprano Nicoletta Zanini, cervese doc. L’ingresso è libero.
INFOPROM
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18 / SPORT RAVENNA&DINTORNI 4-10 luglio 2019
CICLISMO
Collinelli si alza sui pedali: «Voglio fare bene ai Mondiali su strada» Per la figlia d’arte all’ultimo anno negli Juniores comincia un’estate di grandi impegni che si chiuderà settembre in Inghilterra con la competizione iridata di Vincenzo Benini
Entra sempre più nel vivo una stagione che per Sofia Collinelli è cominciata con il piede giusto. La promettente ciclista ravennate, che il prossimo 24 agosto diventerà maggiorenne, nei primi mesi del suo secondo anno da Juniores ha infatti inanellato una serie di sei vittorie nelle competizioni su strada che le hanno permesso di salire fino al primo posto del ranking nazionale di categoria. La baby atleta tesserata nella piacentina Vo2 Team Pink è inoltre reduce da un buon secondo posto ai campionati italiani a cronometro svolti venerdì 28 giugno a Capezzano Pianore, in provincia di Lucca, battuta solo dalla compagna di squadra Gasparrini. Per la figlia d’arte (il padre Andrea ha vinto l’oro ad Atlanta ’96) non c’è però tempo di tirare il fiato. A luglio comincia anche l’attività su pista, mentre tra agosto e settembre sono in programma gli eventi clou del 2019. «In questi giorni – spiega – sono stata in Svizzera per allenarmi in vista del campionato europeo su pista in Belgio dal 9 al 14. Terminata la competizione andrò in ritiro a Livigno per prepararmi per i tricolori su strada del 28 luglio a Roseto degli Abruzzi. Ad agosto invece sarà il turno degli Europei su strada (dal 7 all’11 in Olanda, ndr) e dei Mondiali su pista in Germania (dal 14 al 18, ndr). A fine settembre il campionato del mondo su strada in Inghilterra (dal 21 al 29, ndr)». La stagione è iniziata sotto i migliori auspici... «Sì, sono molto contenta dei primi mesi di gara. Mi ha soddisfatto in particolare la partecipazione al Giro di Campania, dove nella mia categoria ho vinto due tappe, brillando anche in salita. Nella frazione più dura ho lottato con le Senior, tagliando il traguardo precedendo molte di loro. Pian piano sto migliorando in quello che una volta rappresentava un po’ il mio tallone di Achille, con risultati che sorprendono anche me. Negli italiani a cronometro speravo nella maglia tricolore, ma sono comunque felice per la prestazione e per lo stato di forma». Messi i libri nei cassetti («Anche a Ragioneria è andato tutto bene. Sono stata promossa in quinta») è tempo di concentrarsi solo sulle due ruote. Quali sono le aspettative sui prossimi Europei su pista? «È difficile rispondere, perché ancora non si sa a quali gare parteciperò. Saremo convocate in sei e, se ci sarà la possibilità, il mio obiettivo sarà quello di vincere una medaglia sia nell’inseguimento a squadre, sia individuale». Ti senti pronta? «Dal punto di vista fisico sto molto bene, sono in forma, e
le vittorie conquistate in questi primi mesi mi hanno dato morale a tanta carica ed entusiasmo». Come ti trovi nel Vo2 Team Pink? «È il terzo anno che vesto la maglia di una realtà che per me rappresenta una seconda famiglia. Mi dispiacerà lasciarla nella prossima stagione, ma è un cambiamento obbligatorio in quanto entrerò nella categoria Elite». Anche perché c’è sempre una persona speciale che ti dà una mano… «Sì, mio papà Andrea, che fa parte dello staff tecnico. Siamo quasi sempre assieme, facciamo lunghi viaggi e lavoriamo con grande affiatamento, mi capisce e sa di cosa ho bisogno. La passione per il ciclismo ci ha unito in modo ulteriore». Qual è il tuo obiettivo principale in questo 2019? «Di sicuro i campionati mondiali, sia su pista, sia su stra-
Le prime pedalate nel Pedale Azzurro Rinascita Nata a Ravenna il 24 agosto 2001, Sofia Collinelli muove le prime pedalate al Pedale Azzurro Rinascita Ravenna, per poi trasferirsi alla Re Artú di Forlì e, al secondo anno da Allieva, al Vo2 Team Pink di Piacenza, la sua attuale società. Figlia di Andrea, oro olimpionico nell’inseguimento individuale su pista ai Giochi di Atlanta del ’96, nel 2018 è salita sul trono sia del mondo, sia di Europa, vincendo la medaglia più preziosa nell’inseguimento a squadre su pista, categoria Juniores, e il bronzo europeo nell’inseguimento individuale. Sempre l’anno scorso è giunta ventesima al campionato europeo su strada, ha partecipato ai Giochi olimpici giovanili (Yog) a Buenos Aires, in Argentina, piazzandosi settima nella classifica finale, e si è laureata campionessa italiana nell’Omnium, una competizione individuale composta da quattro differenti prove.
da. Per quanto riguarda i secondi, ci tengo davvero tanto e cercherò di prepararmi al meglio per raggiungere il risultato migliore possibile». In cosa è necessario crescere? «Innanzitutto devo migliorare sul passo in salita, poi continuare a mantenere un buon livello di resistenza. Gareggiando sulla pista mi alleno soprattutto in pianura, ma già a Livigno avrò modo di misurarmi con la montagna». Sta nascendo un amore per la strada a discapito sulla pista? «Mi piacciono entrambe le discipline, ma per motivi diversi. L’inseguimento su pista, però, resta la competizione che preferisco. Per quanto riguarda la strada non sono una velocista, né una scalatrice, ma i successi di questo avvio di stagione mi hanno fatto capire che posso ritagliarmi uno spazio in certe tipologie di gare, in particolare se lunghe e tirate. Mi piace prendere parte alle fughe da lontano, anche perché in gruppi composti da poche avversarie riesco a cavarmela in volata». Guardando un po’ più lontano, come vedi il salto dalla categoria Juniores a quella Élite? «So di sicuro che non sarà affatto facile e per riuscire a compierlo nel modo migliore devo imparare a trarre insegnamento da ogni esperienza, sia positiva, sia negativa. Più cresco, inoltre, più imparo cose nuove su di me, con la speranza di conquistare dei risultati che mi diano una spinta in più nel morale e nella voglia di migliorare».
CULTURA / 19 4-10 luglio 2019 RAVENNA&DINTORNI
RAVENNA FESTIVAL/1
«Il mio Edipo a Colono è una partitura» Parla l’autore Ruggero Cappuccio: Nel cartellone teatrale del Festiva, all’Alighieri, arriva l’allestimento della tragedia greca per la regia di Timas Tuminas
La voce di Ruggero Cappuccio suona aristocratica dalla cornetta. Anche dalla distanza si percepisce il suo gusto per il lessico ricercato e il suo amore per i classici greci. Come l'Edipo a Colono, che Ruggero, scrittore napoletano classe '64 nonché direttore di Napoli Teatro Festival dal 2017, reinterpretò in versi per i tipi di Einaudi nell'ormai lontano 2001. Proprio una nuova versione di quello stesso testo andrà in scena all'Alighieri l’8 luglio, per la regia del lituano Rimas Tuminas, che firma così la sua prima produzione italiana. La data di Ravenna sarà in un qualche modo un'anteprima speciale, dopo il debutto all'aperto nel magnifico Teatro Grande di Pompei: si tratta di adattare l'opera per gli spazi chiusi dei teatri all'italiana, e lo storico palco ravennate sarà il primo cimento per la produzione partenopea. Partiamo da qui. Come verrà affrontato l'adattamento di questo nuovo Edipo a Colono, dopo il debutto ufficiale a Pompei di fine giugno? «Questa domanda è meglio farla al regista. Quando consegno un testo mi astengo da qualsiasi apparizione in teatro. Non seguo le prove perché non voglio creare nessun condizionamento. So che si inizierà il 20 giugno e che gli attori provengono tutti da assidue frequentazioni con la lingua siciliana: Claudio Di Palma, Marina Sorrenti, Fulvio Cauteruccio, per citarne solo tre. Attori che vengono da un mondo antropologico selvatico». Cosa intende? «Il vero problema della tragedia greca è che tu puoi trovare anche degli attori bravissimi, ma se recitano in giacca e cravatta – spiritualmente, intendo – non ne veniamo fuori». La tragedia ha bisogno di violenza. «Esattamente. Per lo stesso motivo le traduzioni dei classici, in Italia, si avvicinano solo pallidamente agli originali. I drammaturghi antichi partivano da un'altissima sapienza della musicalità del verso, ma la grande parte delle nostre traduzioni sono prosastiche. Quando spegni la musica di una lingua, tutta la bellezza ritmica si spegne. La lingua italiana che parliamo non è dotata di quella ferinità, dei barbarismi interiori che connotano la lingua greca antica. Insomma, la lingua borghese non può raccontare la tragedia classica». Che lingua usare, dunque? «Io ho scelto di scrivere in endecasillabi e settenari, in un italiano eroso al suo interno da sicilianismi forti. La Sicilia è il luogo più ellenico che abbiamo in Italia. Ti faccio un esempio: in Sicilia si usa il passato remoto per connotare un'azione che si è svolta pochi secondi prima: “un minuto fa comprai le sigarette”. Questa è una lettura epica della realtà. Se dico “ho comprato le sigarette” è cronaca. Al remoto è già una lapide». Il suo testo è stato pubblicato per Einaudi nel 2001, e ha avuto molte riprese prima di approdare a questa versione. «Il testo è andato in scena alla fine degli anni Novanta con Roberto Herlitzka nel ruolo di Edipo e Piera Degli Esposti come Antigone.
Ruggero Cappuccio
Ha attraversato i maggiori palcoscenici italiani». Durante questo lungo apprendistato è cambiato il suo rapporto con le parole? Ci sono state ristrutturazioni? «Non l'ho mai più toccato per un motivo molto semplice: le parole a teatro sono note musicali. La parola a teatro si ascolta, non si legge, e il pubblico ha un rapporto con i suoni, non con i segni. Il mio Edipo a Colono è una partitura, che prende nuove forme a se-
conda del suo direttore d'orchestra». La ripresa di questo spettacolo doveva essere originariamente realizzata da Eimuntas Nekrošius. «Sì. Nekrošius e Tuminas, i più grandi registi russi viventi, erano amici. Quando Nekrošius è morto improvvisamente, lo scorso novembre, Tuminas ha deciso di completare il suo lavoro e dedicare alla sua memoria questo Edipo a Colono. È un vero atto d'amore». Qual è il senso della sua versione di
RAVENNA FESTIVAL/2
UN TRITTICO IN ANTEPRIMA DELL’HAMBURG BALLET Torna al Ravenna Festival John Neumeier, il romanziere della danza. Lo splendido ottantenne è in piena attività, alle prese con nuove produzioni o la creazione di un centro studi per la danza. E naturalmente, intento a curare l'Hamburg Ballet, “creatura” che dirige da oltre 45 anni. In occasione di questa visita, il maestro americano propone un trittico – in prima italiana – che sfoggia le sue doti più preziose: la capacità di passare da danze sinfoniche in risonanza con l'imponente respiro beethoveniano, all'intimità di un balletto che torna a ispirarsi ai mahleriani Lieder di Rückert, passando per l'effervescenza di “danze di compleanno” su musiche di Bernstein. In scena venerdì 5 e sabato 6 luglio al Teatro Alighieri, ore 21.
Edipo a Colono? «Questo Edipo è ambientato nel Novecento, non per un desiderio di attualizzazione, che rifuggo, ma perché la tragedia di Sofocle è il paradigma più alto del dolore. Il dolore umano viene esplorato con una profondità e una ferocia che non ha precedenti né prosieguo nella storia della letteratura mondiale. Ci troviamo di fronte agli abissi dell'animo umano e ciò continua a riguardarci perché siamo tutti Edipo, interiormente. La psicanalisi ci ha svelato come questa tragedia che veniva raccontata molti secoli prima di Cristo è una tragedia interiore. L'uomo che vaga nel Novecento è alla ricerca della pace, simboleggiata da Colono. Edipo è disposto a morire per trovarla». Rimas Tuminas ha definito il suo testo “una rinascita di Edipo”. Cosa ne pensa? «La morte è letta come rinascita. Io ritengo che non siamo mai nati e mai morti. Quando mangiamo una mela, stiamo mangiando l'acqua e il sole. Senza questi elementi, la mela non esisterebbe; noi stessi siamo parte di questi elementi, e a livello materico apparteniamo al tutto. Veniamo dall'eternità. La riconversione col tutto è la cosa più importante nella storia di Edipo. Vuole ricongiungersi: passa attraverso la vita che vive, ma ha bisogno di liberarsi. E questo processo di liberazione può avvenire solo attraverso la morte». Iacopo Gardelli
RAVENNA FESTIVAL/3 Il Dante di Martinelli in un libro e in scena col Purgatorio
Lunedì 8 luglio nella sala Corelli del Teatro Alighieri alle 18 Marco Martinelli presenta il suo ultimo volume Nel nome di Dante. Diventare grandi con la Divina Commedia (ed. Ponte alle Grazie - 2019). Un volume importante per capire anche il lavoro che Martinelli, con Ermanna Montanari, sta compiendo in coproduzione con il Ravenna Festival. In particolare, proprio in questi giorni proseguono fino al 14 luglio tutte le sere (eccetto il lunedì) alle 20 le repliche del Purgatorio del teatro delle Albe, secondo “atto” di una trilogia dedicata alla Commedia che i fondatori delle Albe stanno costruendo coinvolgendo anche centinaia di cittadini nella realizzazione.
20 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 4-10 luglio 2019
RAVENNA FESTIVAL/1
Sold out per la musica universale di Ben Harper and the Criminals Il grande artista in concerto il 9 luglio a Ravenna nell’ambito del suo tour europeo
Il suo successo, in particolare in Italia, è la dimostrazione di quello che ha sempre dichiarato nelle interviste: lui non fa musica per neri o per bianchi, per americani o per europei, lui ha l'ambizione di fare musica universale, partendo dalla tradizione afroamericana. Così non c'è da stupirsi troppo se Ben Harper ha finito per piacere davvero un po' a tutti, nonostante non sia mai sceso a imbarazzanti compromessi e non abbia mai anteposto l'aspetto commerciale a quello artistico. Piace un po' a tutti, e riempie i palazzetti, grazie al suo essere “rock” in modo classico, portando nella sua musica in primis le influenze di due mostri sacri condivisi come Bob Dylan e Bob Marley, tanto per intenderci. E poi andando a toccare nel suo repertorio generi più disparati della forma canzone, dalla black music che scorre nelle sue vene di afroamericano, fino soprattutto al blues, trattato ancora come qualcosa di sacro e omaggiato in particolare nella recente collaborazione con una piccola leggenda come l'armonicista Charlie Musselwhite. Qui i brani di Harper hanno l’incedere dei “traditional”, raccontano storie antiche e fanno anche politica, ai tempi di Trump, infischiandosene di essere originali o di seguire tendenze contemporanee, così come delle vendite. Anche perché (va detto) arrivano in un momento tale della carriera in cui tutto gli è permesso, o quasi, e poco o nulla Harper ha da perdere. Così con i due album con Musselwhite e quello, toccante, registrato con la madre Ellen – pubblicati negli ultimi sei anni – Harper sembra quasi voler dire che no, la sua carriera non è davvero giunta a un punto morto, come ha scritto qualcuno recensendo l'ultimo disco (Call it what is del 2016) con la sua storica band, gli Innocent Criminals. Con cui sarà in tour questa estate anche in Italia, e in particolare al Pala De André di Ravenna, il 9 luglio, nell'ambito della trentesima edizione del Ravenna Festival. E forse serviva proprio un tour per ritrovare l'antico ardore: dal vivo Ben Harper e The Innocent Criminals sono la classica macchina da guerra che ha mietuto nel corso degli anni tante gioiose vittime. Come da tradizione, sarà un concerto lungo che toccherà probabilmente tutta la carriera di Harper, lui che ormai suona una chitarra da quasi quarant'anni, da quando bambino (è nato nel 1969 a Claremont, California, 80 chilometri a est di Los Angeles, nei pressi del deserto) ha deciso di portare avanti le tradizioni di una famiglia (di origini indiane e lituane) che si occupava di musica da tre generazioni: nonno liutaio, nonna chitarrista, padre percussionista, madre cantante e chitarrista. Sono passati invece 25 anni dal suo primo album in studio, quel Welcome to the Cruel World che nel 1994 lo lanciò come sorta di versione maschile di Tracy Chapman, figura da cui poi si discosterà all'insegna di un suono più vario già nel successivo Fight for your mine, probabilmente ancora oggi il pezzo migliore della collezione (insieme forse al disco a tratti gospel con i Blind Boys of Alabama). Ad accompagnarlo anche a Ravenna sul palco i “criminali” Leon Mobley (percussioni), Juan Nelson (basso), Oliver Charles (batteria) e Jason Mozersky (chitarra (lu. ma.)
Ben Harper
CLASSICA Tornano i “Concerti del mare” Ritornano, nella loro XVII edizione, i “Concerti del mare”, Organizzati dalla Cooperativa Mosaici Sonori in convenzione con il Comune di Ravenna – Assessorato alla Cultura e in collaborazione con le Pro Loco di Lido Adriano, Punta Marina e Marina di Ravenna. I turisti e gli amanti della musica classica potranno quindi assistere, durante il mese di luglio ai sette concerti che daranno vita a un programma che coinvolgerà tutte le località, della nostra riviera. I primi tre appuntamenti, tutti alle 21.15, sono per venerdì 5 luglio nella chiesa San Lorenzo di Casalborsetti, con un concerto lirico con Annalisa Remondini (soprano), Gaspare Fazio (Baritono), Franco Ugolini (pianoforte). Martedì 9 luglio nella Chiesa di San Massimiano per un “concerto sacro” a Punta Marina, con Emilia Ferrari (soprano), Luigi Lidonnici (oboe) e Lucia Benocci (pianoforte). Mercoledì 10 luglio alla chiesa dell’Assunta di Marina Romea, il “concerto barocco” con Luigi Lidonnici (oboe), Beatrice Donati violino), Piergiogio Anzelmo (violoncello) e Franco Ugolini (cemballo).
RAVENNA FESTIVAL/2
Il viaggio dell’amicizia conduce ad Atene nel segno dell’inno all’Europa di Beethoven Il 9 luglio nello spettacolare Odeion nella capitale greca e l’11 luglio a Ravenna il maestro Muti dirigerà musicisti greci e italiani nell’esecuzione della Nona sinfonia Vocazione al viaggio e viaggio come vocazione: nel segno dell’amicizia tra popoli, l’approdo del tradizionale “Viaggio dell’amicizia” di questo Ravenna Festival, giunto alla trentaesima edizione, e che ha come tema ispiratore il verso dantesco “per l’alto mare aperto” non poteva che essere nel cuore del Mediterraneo. E infatti Riccardo Muti e il festival approderanno ad Atene, in quella Grecia, il paese che custodisce i fondamenti della nostra civiltà, del pensiero, dell’arte, della democrazia. Presso quel popolo provato da anni difficili, e che con dignità sta riprendendo in mano il proprio destino, nel cuore dell’antica Acropoli, le voci e gli strumenti si uniranno, ancora una volta sotto il generoso gesto del maestro Muti, a intonare il monumentale affresco beethoveniano, vero e proprio inno all’Europa e alla fratellanza tra i popoli, la Nona sinfonia. Il concerto, previsto in Grecia, nello spettacolare scenario dell’Odeion il 9 luglio, sarà poi replicato come sempre a Ravenna, al Pala de André, alle 21 di giovedì 11 luglio. Per l’occasione, come sempre un insieme di musicisti all’insegna del dialogo e della collaborazione, in particolare Riccardo Muti dirigerà l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, l’Athens State Orchestra, la Thessaloniki State Symphony Orchestra, l’Ert National Symphony Orchestra, il Coro Costanzo Porta e l’Ert National Choir e il Choir of the Municipality of Athens, con i maestri del coro Antonio Greco, Stavros Beris.
PUNTO DI DIFFUSIONE CONTINUA
CULTURA / 21
RAVENNA Via Galilei, 75
Aperto dalle 10.30 alle 16.00
L’EVENTO
“Road to Spiagge Soul” musica dal mattino al tramonto in piallassa I primi appuntamenti in attesa del festival vero e proprio sui lidi ravennati
Se il vero e proprio festival Spiagge Soul prende il via ufficialmente il 18 luglio, non mancano gli eventi “in preparazione” per la cosiddetta “Road to Spiagge Soul” (oltre agli eventi in occasione della Notte d’oro, vedi pagina 16). In particolare da mercoledì 9 luglio ci saranno una serie di appuntamenti al Finisterre Beach di Marina di Ravenna, a partire dalle 10 del mattino, quando sarà in scena “Risveglio Soul 50’s Soul – La nascita del Soul” per proseguire poi alle 13 con un “Soul lunch” grazie alla musica dei Banana Boat per finire, alle 21, con gli italoamericani Mexican Gulf Picnic. Si prosegue anche il giorno successivo, giovedì 10, sempre alle 10 sempre al Finisterre con il secondo “Risveglio Soul “ questa volta dedicato agli anni Sessante con Atlantic, Stax e le grandi major, il pranzo alle 13 sarà accompagnato dai suoni provenienti dagli Usa dell’Aaron Wilkinson Acoustic Set, mentre per il tramonto alle 19, alla Piallassa Piomboni, ci saranno gli statunitensi New Orleans Acoustic Swamp Set (nella foto).
CONCERTI IN SPIAGGIA Al Polka, live di Slavi bravissime persone e The Spacepony Al bagno Polka di Marina Romea il 6 luglio alle 18.30 in scena le sonorità balcaniche della band Slavi bravissime persone di cui fanno parte, come noto, i musicisti dei Nobraino, Due Bucolino e Supermarket, noti nella scena "indipendente" italiana per le loro esibizioni estroverse e disinvolte. Domenica 7, sempre all’ora dell’apertivio, saranno invece di scena gli The Spacepony.
Al Kuta suonano El V and the Gardenhouse Al Kuta di Punta Marina, appuntamento domenica 7 luglio con, alle 18, con El V and the Gardenhouse, collettivo di dieci persone da tre anni band italiana al fianco di Sergent Garcia.
Al Caesar appuntamento col Black Cat Trio Sabato 6 luglio musica live al bagno Caesar di Lido Adriano alle 17 con il Black Cat Trio, un trio con un’esperienza di 10 anni condivisi e diverse origini musicali sulla strada del suono black nelle sue tante declinazioni.
Al Mosquito esibizione dei Savana Funk con Nicola Peruch Al bagno Mosquito Coast di Marina di Ravenna appuntamento live domenica 7 luglio alle 18 con i ritmi dei Savana Funk insieme a Nicola Peruch.
Al QueVida in programma “sconcerto” e Mdg Modern Trio Al QueVida di Porto Corsini venerdì 5 luglio alle 21.30 nuovo “sconcerto” con Valeria Sturba e Manuel Pistacchio. Domenica 7 luglio, invece, alle 18 sarà di scena il Gdg Modern Trio, Stefano Ghittoni (già nei Dining Rooms), Bruno Dorella (Ronin, Bachi da Pietra, OvO) e Francesco Giampaoli (Sacri Cuori).
LIVE SUI CAMPI Visioni di Cody e Max Penombra al Pancotto Proseguono i mercoledì sera all’Osteria Pancotto di Gambellara con gli aperitivi sui campi e i live. Il 10 luglio alle 19.15 in scena Visioni di Cody e Max Penombra e, a seguire, dj set. Ingresso gratuito con tessera Endas.
LIVE&RADIO Sleepwalker e Paola De Angelis al Peter Pan
Sabato 6 luglio, al Peter Pan di Marina di Ravenna ancora musica dal vivo con “Vivi il vivo!”. Alle 18 in scena gli Sleepwalker's Station, gruppo italo-tedesco-spagnolo, con il loro repertorio indie folk (nella foto). Mercoledì 10 luglio, poi, nuovo appuntamento con la rassegna Peter Pan 3d che questa volta porta sulla spiaggia 36 di viale delle Nazioni aola De Angelis, conduttrice del mitico programma “6 gradi” per una puntata ad hoc realizzata proprio per il Peter Pan. Ingresso libero, dalle 20 la selezione dei dj di Radio Melody, dalle 21.45 circa l’inizio del “programma”.
4-10 luglio 2019 RAVENNA&DINTORNI
INDIE ROCK
SUL PALCO BE FOREST, FEELS ED EUGENIA POST MERIDIEM All’Hana-bi di Marina di Ravenna musica live per la notte rosa e il 9 luglio Doppio appuntamento live all’Hana-bi da segnalare: il 6 luglio saranno di scena i Be Forest, trio che si muove tra dream pop, darkwave, post-punk e shoegaze, con due album tra 2011 e 2014, Cold ed Earthbeat, mentre nel 2019 ha dato alla luce Knocturne. Martedì 9 luglio invece è la volta dei Feels con Eugenia Post Meridiem. Post Earth, il secondo album di Feels quartetto melodic noise punk di Los Angeles, è una sorta di chiamata alle armi dall’intento anche politico fra architetture post-punk, chitarre interconnesse e seducenti vocalità, ecco la loro rivolta, a volte forte e rumorosa, altre incredibilmente armoniosa e calma. Il gruppo Eugenia Post Meridiem prende invece forma nell'estate 2017 dall'incontro di Eugenia (voce e chitarra) con Matteo (basso), Giovanni (chitarra solista e tastiere) e Matteo (batteria e percussioni). Dopo tre mesi di lavoro sul repertorio a Lisbona. Le melodie e la vocalità degli Eugenia Post Meridiem sono accompagnate da arrangiamenti che attingono da sonorità soul, indie, folk oltre ad una marcata propensione per la psichedelia. Gli Eugenia Post Meridiem sono stati annunciati tra gli ospiti del Mi Ami 2019.
roccacinema
22 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 4-10 luglio 2019
giovedì 4
venerdì 5
BOHEMIAN RHAPSODY
di Marco Bellocchio
di Bryan Singer
LA RASSEGNA
Tra musica e Land Art, seconda edizione di Terrena in ascolto degli alberi Tornano gli eventi tra arte e natura nei comuni della Bassa Romagna. Si comincia a Fusignano
Dall’installazione ambientale alle performing art, dal sound design alla street art, senza tralasciare il concerto, la fotografia e il reading letterario: dal 7 luglio all’1 agosto nella Bassa Romagna seconda edizione per “Terrena”, la rassegna artistica promossa dall’Unione dei Comuni che nasce dall’incontro tra i luoghi incontaminati e l’arte, la musica e la storia, guardando ai fermenti delle arti contemporanee in Europa. Sei appuntamenti in un mix fra commissioni ad hoc e rielaborazioni e presentazioni site-specific, nel corso dei quali la natura è palcoscenico e voce narrante. L’ingresso agli eventi è gratuito e ci sarà la possibilità di usufruire di punti ristoro dedicati. Tutti gli aggiornamenti e i dettagli tecnici saranno pubblicati sul sito www.terrenalandart.it e sulla pagina facebook Terrenalandart. Ogni serata prevede un’introduzione degli operatori e volontari del territorio, responsabili degli spazi. A seguire artisti di differenti discipline costruiranno un festival che ha l’intento di “farci rivedere” una natura che ci siamo disabituati a osservare, in particolare pensando alle tipicità della Bassa Romagna, al suo sviluppo storico, alla sua peculiare identità paesaggistica da riscoprire e valorizzare, da intendersi non come mera cornice ma come vero e proprio habitat che permette l’incontro dell’arte con pubblici differenziati, sotto la direzione artistica quest’anno di Christopher Angiolini con la consuelenza di Lorenzo Donati. Il primo appuntamento si svolge nel bosco di Fusignano domenica 7 luglio a partire dalle 19.30. Un’esperienza di teatro di narrazione per tutta la famiglia di Luigi D’Elia dal titolo “La grande foresta”, con picnic e la primitive music Machweo, una performance che unisce la visionarietà della musica sperimentale pura con le visioni di una natura selvatica e libera. Il secondo evento sarà un concerto con visuals e installazione fotografica di Adriano Zanni e si terrà il 10 luglio alle 21.30 nella cornice del chiostro dell’ex Convento di San Francesco a Bagnacavallo. Il concerto Music for Wilder
Due scatti dalla passata edizione di Terrena
Mann è un evento speciale con due violoncelli ed una viola e gli strumenti elettronici di Teho Teardo in dialogo con le straordinarie fotografie di Charles Fréger. A ogni brano corrisponde una fotografia, altissima, verticale e minacciosa, una personificazione dei nostri timori, un totem i cui significati variano costantemente in base al nostro sguardo. Gli altri appuntamenti saranno poi il 15 luglio dalle 19 a Fornace Violani, dove Tiziano Fratus racconterà “Giona delle sequoie” nello splendido e incontaminato contesto dell’oasi, accompagnato dalla musica di Adriano Zanni “Ricordo quasi tutto”, disco in cui gli alberi che si fanno bosco sono
IL SAGGIO Gli allievi dell’Accademia del Musical debuttano al teatro Socjale di Piangipane Sabato 6 luglio alle 21, al teatro Socjale di Piangipane, si tiene il saggio spettacolo di fine anno accademico dell’Accademia del Musical di Ravenna. Il titolo dello spettacolo è A mille ce n’è. Si tratta di «un lavoro sulla riscrittura dei personaggi delle fiabe – spiegano dalla direzione artistica – Sono venute fuori cose molto divertenti ed interessanti che vi proponiamo in questo viaggio dove il Bosco incantato fa da territorio comune per tutti i personaggi e le loro vicende. Gli interpreti sono Amadori Ada, Bagnari Virginia, Balducelli Alice, Casadei Matilde, Casadio Chiara, De Leo Francesca, De Leo Sara, D'Antonio Maria, Faggioli Alex,Fasto Morgana, Foschi Alice, Ghetti Giulia, Iaccarino Maura, Liotta Matilde, Luciani Anna, Marchesini Martina, Melideo Margherita, Murciano Sarah, Orioli Giglioli Emiliano Santiago, Ranieri Emmanuel, Pagali Federica, Pezzi Anita, Pyzh Viktoria, Ricci Alice, Rossi Giorgia, Scoccia Matilde, Scardovi Chiara, Scorza Annagiulia, Spurio Pietro, Sow Karl, Zannini Andrea
un fitto ammasso di ricordi e pensieri. La seconda metà di luglio vedrà gli ultimi tre eventi in cui la rassegna di land art entra nel vivo con tre inaugurazioni artistiche. Sabato 27 luglio alle 19 l’installazione “Forma sensibile” di Andreco al Parco del Loto a Lugo. Domenica 28 luglio dalle 19 sarà la volta dell’inaugurazione di un’altra opera, “Alma al Viento” di Oscar Dominguez al Canale dei Mulini di San Patrizio a Conselice. La chiusura del festival a Massa Lombarda l’1 agosto a partire dalle 19 con l’inaugurazione di un’altra importante opera che resterà nel patrimonio artistico della Bassa Romagna.
LO SPETTACOLO
Menoventi in scena con L’incidente è chiuso primo passo di un lavoro su Majakovskij Il 5 luglio a Faenza l’anteprima del nuovo progetto della compagnia romagnola Va in scena il 5 luglio al Palazzo delle Esposizioni di Faenza in anteprima il nuovo spettacolo della compagnia faentina Menoventi dedicato al suicidio del grande poeta russo Majakovskij. In particolare l'incidente è chiuso è il primo passo di un percorso di produzione che si concluderà nel 2020 con la messa in scena de Il defunto odiava i pettegolezzi, spettacolo tratto dall’omonimo romanzo-indagine di Serena Vitale. «Questo primo capitolo – spiegano dalla compagnia – si focalizza sull'ossessione di per il viaggio nel tempo, manifestazione di una profonda fascinazione verso l'incipiente teoria della relatività. Il poeta apostrofò più volte gli “spettabili discendenti” di un altro secolo per chiedere asilo; il motivo della resurrezione, di una seconda possibilità, di una nuova vita in un remoto futuro si aggrappa con fiduciosa tenacia all’innovazione scientifica, che allora come oggi sembra legittimare la frenesia del poeta: il tempo, così come lo conosciamo, non esiste». Ins cena ci saranno Consuelo Battiston, Federica Garavaglia, Mauro Milone, mentre regia, suono, luci sono di Gianni Farina.
IL TRADITORE
sabato 6
domenica 7
lunedĂŹ 8
martedĂŹ 9
GREEN BOOK
10 GIORNI SENZA MAMMA
ROCKETMAN
COLETTE
di Dexter Fletcher
di Wash Westmoreland
Peter Farrelly
di Alessandro Genovesi
mercoledĂŹ 10
CROCE E DELIZIA
CULTURA / 23
di Simone Godano
4-10 luglio 2019 RAVENNA&DINTORNI
LA RASSEGNA/1
ARTISTIPEDIA
Al via con Cristiano Cavina “Un mare di solidarietĂ â€?
di Ilaria Facchini - @igers_ravenna
Roberto Minguzzi e le sue visioni scritte con il fuoco e sul vetro
Concerti, incontri, libri sui lidi per raccogliere fondi per “Piccoli grandi cuori�. E . Il 16 luglio torna “Parole Note� alla centrale Enel
A partire dal mese di luglio torna la rassegna “Un mare di solidarietĂ â€?, che quest’anno toccherĂ anche i lidi sud. Fino ad agosto Casal Borsetti, Porto Corsini, Marina Romea e Punta Marina ospiteranno concerti, incontri e presentazioni di libri con autori ed artisti del territorio, ma non solo. Nata da un’idea della poetessa ravennate Livia Santini, la rassegna si svolge in favore dell’associazione “Piccoli Grandi Cuoriâ€?, che a Bologna si occupa di bambini con cardiopatie congenite e delle loro famiglie. Un impegno che Santini persegue da tempo e che lo scorso anno ha permesso l’acquisto dello strumento di precisione Nicas Navigator, in uso nel reparto dallo scorso novembre. ÂŤL’obiettivo di questa sesta edizione – spiega Santini – è quello di raccogliere donazioni al fine di abbellire il reparto con disegni favolosi in modo che i bimbi ricoverati si sentano in un luogo accogliente e che li distragga dalle cureÂť. La rassegna partirĂ il 10 luglio da Marina Romea con lo scrittore Cristiano Cavina che presenta il suo ultimo romanzo 80 rose mezz’ora all’Hotel La Tavernetta (viale dei Lecci 11) e si articolerĂ tra incontri, musica e poesia che toccheranno i vari lidi ospitando, di volta in volta, personaggi del calibro di Roberto Mercadini, attore e scrittore, Davide Giacalone, giornalista, o di Maria Giovanna Luini, oncologa per anni braccio destro dello scomparso Umberto Veronesi, che abbandonerĂ il camice per una sera per parlare di astrologia. Non mancherĂ la musica, con le ormai tradizionali albe musicali, nĂŠ l’arte grazie ad Alessandro Bonaccorsi e al suo corso di disegno brutto ma, soprattutto, il 16 luglio tornerĂ l’appuntamento con lo spettacolo Parole Note alla centrale Enel di Porto Corsini che l’anno scorso richiamò centinaia di persone in una serata dall’atmosfera davvero unica.
Giancarlo Cattaneo e Maurizio Rossato con Livia Santini e la presidente di Piccoli grandi cuori (al centro) Paola Montanari con la figlia alla centrale Enel di Porto Corsini nell’estate 2018
LA RASSEGNA/2 Gli incontri a catena di Russi partono da Icarus Torna a Russi la rassegna di incontri con gli autori in piazzetta Dante dal titolo “Incontri a catenaâ€?. Si comincia il 10 luglio con Matteo Cavezzali (nella foto), autore di Icarus, con cui si parlerĂ di un uomo che ha segnato la storia industriale italiana e non: Raul Gardini. Tra gli appuntamenti a seguire ci saranno Manuela Mellini, autrice di Alfonsine (che vive a Berlino), Flavio Tranquillo, giornalista di Sky Sport, storico commentatore Nba, Roberto Manzo avvocato difensore di Marco Pantani, Cristiano Cavina, con il suo nuovo romanzo, e addirittura Margherita Oggero a fine agosto. Tutti gli incontri hanno inizio alle 21.15.
llo! e b è o l e i c il oi! n n o c o l i r scop LunedÏ 8, ore 10:30 La bottega dello scienziato
Oriano Spazzoli: Il "Cerca Polare" (attivitĂ adatta a bambini a partire da 6 anni)
MartedĂŹ 9, ore 21 Claudio Balella: Il Cielo con il binocolo
VenerdĂŹ 12, ore 21 Alla scoperta della Luna e di Giove Osservazione pubblica del Cielo (ingresso libero, cielo permettendo)
Questa settimana vi portiamo alla scoperta di un’arte semplice ma non scontata e di un artista che ha coltivato il suo talento fin da giovane etĂ . Vi presentiamo Roberto Minguzzi, artista ravennate appassionato di pirografia (l’arte di “scrivere col fuocoâ€?). Roberto, laureato all’Accademia di Belle Arti di Bologna, per i soggetti delle sue opere trae ispirazione dal mondo fantasy e dal regno animale, prediligendo di quest’ultimo specie in via di estinzione. Oltre all’utilizzo della pirografia classica su legno, si è specializzato nell’incisione del vetro e dello specchio. Ammirare le sue opere ti riporta all’infanzia, a quando da bambini si fantasticava di mondi lontani, di boschi oscuri abitati da elfi e lupi, di eroi e regni da salvare. Se vi abbiamo incuriosito, trovate i lavori all’indirizzo @artfirewolfeye.
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9 e indica il n. llo sviluppo a i contribuira ssociazione A della nostra a a Ravenna z n ie c S e della Comune di Ravenna Assessorato alla Cultura
Info e prenotazioni: Planetario di Ravenna, Viale S. Baldini, 4/a - 48121 Ravenna tel. 0544.62534 LunedĂŹ-VenerdĂŹ 8.30-12.30, MartedĂŹ e VenerdĂŹ 20.30-22.30 www.planetarioravenna.it - email: info@arar.it - Ingresso intero â‚Ź 5, ridotto â‚Ź 2 - Prenotazione consigliata
L’INCONTRO Nevio Galeati e Carlo Raggi al Molino Scodellino con Delitti (im)perfetti Al Molino Scodellino di Castel Bolognese, via Canale 7, domenica 7 luglio alle 18 si terrà la presentazione del volume che raccoglie storie nere della provincia, Delitti (im)perfetti, con i due autori, i giornalisti ravennati Nevio Galeati e Carlo Raggi.
MASSA LOMBARDA Associazione Volontari e Amici dell’Istituto Oncologico Romagnolo Parco delle Feste • Via Rabin
SAGRA DEL CAPPELLETTO dal 9 al 9 LUGLIO 2019
Tutte le sere stand gastronomico con cappelletti, tortellini, le specialitĂ romagnole e i dolci della tradizione massese, bar, pesca, mercatino mani di donna, esposizione opere di artisti massesi e animazione per i piĂš piccoli con ERICA CALDERONI
SABATO 6
DOMENICA 7
LUNEDI 8
MARTEDI 9
Piano bar con GIANFRANCO TANGO SOTTO LE STELLE
RADUNO 500 E AUTO STORICHE ESIBIZIONE CINOFILA Piano bar
GARA PODISTICA Piano bar con CRISTIAN GIACOMONI
GARA MINI CICLOCROSS Piano bar con CRISTINA MOLTENI
24 / CULTURA / RUBRICHE RAVENNA&DINTORNI 4-10 luglio 2019
LIBRI DA BABELE
Sorpresa: la quinta serie di Black Mirror inizia malissimo
L’esecuzione che ritorna alle fonti? Una proposta di autenticità
Il fascino difficile di Han Kang
di Francesco Della Torre
di Enrico Gramigna
di Matteo Cavezzali*
Black Mirror 5x01: Striking Vipers (di Owen Harris, 2019) Torna la regina delle serie tv con una quinta stagione che riprende la formula degli esordi presentando solo tre episodi, come sempre autoconclusivi e indipendenti tra loro. Come da tradizione, il primo episodio è scritto da Charlie Brooker, che avendo creato la serie, crea di conseguenza anche molte aspettative, che a loro volta diventano altissime sapendo che a dirigere il tutto c’è Owen Harris, regista di uno degli episodi cult della serie, San Junipero. Dopo un incipit non particolarmente significativo, la vicenda mostra due vecchi amici quarantenni che, dopo essersi ritrovati a una festa, iniziano a giocare online (ognuno a casa propria) al videogioco del momento che di nome fa proprio “Striking Vipers”, omaggio al noto ed esistente gioco Tekken. Grazie a un visore per la realtà virtuale i due protagonisti saranno completamente catapultati all’interno dei mondi del gioco isolandosi completamente, finendo per confondere le due realtà. Sorpresa: dopo quattro anni di pura gloria, la quinta serie di Black Mirror inizia malissimo, con un episodio che manca di originalità, confuso nel raccontare e nel trasmettere un qualsiasi messaggio allo spettatore, e mal risolto nel finale. Non si può spiegare del tutto il motivo di questa recensione negativa senza spoilerare alcunché, però si nota fin dall’inizio una grande confusione narrativa (e la storia di per se è semplice) e l’incapacità di dire qualcosa che non sia già stato detto sia sulla realtà virtuale, sia sugli altri temi che l’episodio snocciola. L’idea è che il presente sia già arrivato al futuro ipotizzato dalla serie e che le vicende che vivono i protagonisti appartengono appunto all’oggi piuttosto che ipotizzare fantasiosamente un domani distopico. E il risultato è la noia e la certezza che per tutte le cose, serie tv in primis, il gioco è bello quando non dura all’infinito. Capitolo Arene. Lunedì 8 luglio torna all’Arena Borghesi di Faenza Manhattan di Woody Allen, che è un capolavoro di 40 anni fa che spero abbiate visto tutti e vogliate tornare a rivederlo. Martedì 9 nella “nuova” Arena Europa (sempre a Faenza) gli attori Marco Cortesi e Mara Moschini presentano Rwanda, opera prima di Riccardo Salvetti, originale e di provenienza teatrale (scritta proprio dai due attori citati), basata sul celebre e tragico genocidio che questo paese subì 25 anni fa. Fatti i dintorni, concludiamo con Ravenna che ospita mercoledì 10 il regista Simone Godano che presenterà la sua nuova commedia Croce e delizia, con Fabrizio Bentivoglio, Alessandro Gassman e Jasmine Trinca.
Nella storia della musica, oggi, si sta vivendo una stagione mai vissuta finora. Ogni periodo storico ha potuto vantare una produzione che veniva puntualmente eseguita dai propri contemporanei e che, salvo qualche raro caso, era destinata all'oblio dopo breve tempo. Attualmente, invece, il mondo musicale vive di una continua riproposizione di composizioni nate secoli fa, lasciando alla cosiddetta contemporanea solo le briciole dello spazio esecutivo. Ciò pone un problema mai apparso prima nella storia: l’interpretazione di pagine per le quali non c’è stata continuità storica (anzi, più che pagine si può parlare di stili). Ci sono due modi per affrontare il tema. Il primo, quello più diffuso e dominante nel panorama concertistico, è l'approccio che si fonda sulla continuità di esecuzione, basato sulla testimonianza diretta del maestro presso il quale l’allievo studia. Questo modo di interpretare non è che l’evoluzione di un’idea esecutiva nata tra le due Guerre e che si è affermata anche grazie alla grande diffusione dei vinili. Il secondo approccio, invece, si è affermato nella seconda metà del Novecento (soprattutto grazie a interpreti olandesi che per primi hanno utilizzato questa chiave di lettura) e prevede un’esecuzione attenta alle fonti. Si viene, così a costruire una poetica differente da quella dominante, a tratti antitetica, che si rifà ai trattati e ai documenti storici. Questo approccio mira a proporre un’idea esecutiva storicamente autentica, tuttavia le insidie sono dietro l’angolo. Il nodo principale è sicuramente l’impossibilità di ricreare con assoluta certezza il suono del tal periodo storico: ci si può sicuramente avvicinare, ma dato che l'invenzione del cilindro fonografico risale al 1877, ciò implica che prima di quella data non esistono testimonianze sonore di come effettivamente fosse l’interpretazione musicale. Vi sono, poi, anche difficoltà legate all’interpretazione delle fonti stesse: parole che oggi hanno un significato, all’epoca ne avevano uno opposto, o anche solo simile, ma con sfumature differenti. Tutto ciò concorre oggi a formare una idea interpretativa che può essere radicalmente diversa per ogni esecutore storicamente informato. L’approccio migliore verso questa declinazione dell’esecuzione, sempre più in crescita, è quindi di goderla come una proposta di autenticità, e non come verità assoluta, impossibile da raggiungere.
La Corea del Sud sta diventando un paese importante a livello internazionale, e negli ultimi anni se ne parla molto. Allo stesso tempo la sua cultura, un tempo misteriosa e schiacciata dalla lunga storia della Cina e del Giappone, sta arrivando anche in Italia. La musica K Pop spopola in tutto il mondo asiatico. La letteratura coreana pare avere un immaginario di riferimento completamente diverso da quello musicale (per fortuna!). Gli autori coreani tradotti in Italia si contano sulle dita di una mano. Ci sono Hwang Sok-yong, pubblicato da Einaudi, i cui racconti si rifanno ai miti e le tradizioni coreane, Shin Kyung-sook, autrice più introspettiva e sentimentale. Sicuramente però la più nota è Han Kang, giunta alla ribalta internazionale grazie alla vittoria del Man Booker International Prize nel 2016 con La vegetariana. Edita in Italia da Adelphi e tradotta da Milena Zemina Ciccimarra di Han Kang sono usciti un altro romanzo e due racconti: Atti umani del 2017 e Convalescenza, del 2019, che racchiude i racconti Convalescenza e Il frutto della mia donna. La Scrittura di Han Kang è asciutta e cruda, le storie che racconta sono intrise di una violenza sottile, psicologica e fisica, semi invisibile. Sono vicende angoscianti, tinte da una vena surreale. Scrive di quanto l’essere umano possa spingersi oltre il limite del proprio dolore. Se fossero scritte da un occidentale probabilmente le stesse storie sfocerebbero nel sadismo, invece Han Kang dosa ogni parola, rallenta il ritmo, sottrae la suspense alla azione. Nel modo di scrivere della Han troviamo uno sguardo diverso da quello a cui siamo abituati, ogni tanto difficile da interpretare. Ad esempio essere vegetariano per un coreano è una cosa radicalmente diversa: non è un fatto politico o etico, ma è una forma radicale di esclusione dalla società, un gesto incomprensibile. La protagonista della vegetariana non ha in mente una protesta civile, ma al contrario vuole infliggere a sé stessa una punizione, vuole negare la propria vita. Anche l’uso del linguaggio e delle metafore è particolare. Per descrivere la decadenza che precede la morte descrive la donna protagonista del racconto Il frutto della mia donna, Han scrive: “I suoi capelli un tempo lucenti erano fragili come foglie di ravanello avvizzite”. Dolore fisico, privazione di alimenti e di sentimenti, sono al centro dell’intera opera dell’autrice. «Una sbalorditiva miscela di orrore e bellezza», recitava la motivazione del Booker, e non si può che essere d’accordo. Come il cinema coreano risulta interessante, ma sicuramente non immediato, al pubblico occidentale lo stesso di può dire della sua letteratura. *direttore di ScrittuRa Festival
“Sopraffatto” (Mare Adriatico) di Adriano Zanni
FIORI MUSICALI
FULMINI E SAETTE
VISIBILI E INVISIBILI
JUNIOR / 25
PUNTO DI DIFFUSIONE CONTINUA
4-10 luglio 2019 RAVENNA&DINTORNI
RAVENNA via Ravegnana, 4 - Borgo S. Rocco
BURATTINI/1
TEATRO
BURATTINI/2 Pirù Pirù a Tagliata di Cervia
LE STORIE IN VALIGIA TRA ARRIVI E PARTENZE
Per la rassegna di burattini organizzata dal burattinaio Vladimiro Strinati nuovo appuntamento venerdì 5 luglio a Tagliata, alle 21, presso Piazzale dell’Acquario. La compagnia Walter Broggini rallegrerà i presenti con lo spettacolo Pirù Pirù.
E a Brisighella va in scena lo spettacolo Valentina vuole
TEATRO D’OGGETTI Cose da Lupi al Cisim di Lido Adriano per Approdi Venerdì 5 luglio alle 19 nuovo appuntamento con la rassegna “Approdi” al Cisim di Lido Adriano. In scena ci sarà Cose da Lupi di Manubrio Marionettes, spettacolo adatto a un pubblico dai 3 ai 10 anni che ha come protagonista il lupo delle fiabe nelle sue più famose comparse e che impiega oggetti di uso quotidiano sottratti dalla loro normale destinazione e usati in un contesto narrativo, creando immagini ironiche e divertenti.
Riparte la stagione estiva del Valtorto Spettacoli il giovedì sera alle 21.15 La programmazione di Burattini alla Riscossa prosegue con il ritorno, come anticipato, della programmazione all’arena del Valtorto a Fornace Zarattini: giovedì 4 luglio alle 21.15 con la compagnia L'Aprisogni di Treviso che porta una delle sue creazioni più originali e che sta riscuotendo da anni grande successo di pubblico in tutta Italia. Si tratta dello spettacolo Il Castello di Tremalaterra (nella foto). La rassegna proseguirà giovedì 11 luglio con un doppio appuntamento: alle 20.30 al Bano Ulisse di Marina di Ravenna la compagnia All'InCirco presenterà Marionette Cabaret, mentre alle 21.15 all'Arena Estiva di Valtorto il Teatro delle dodici Lune sarà protagonista dello spettacolo Di Pinocchio l'avventure. Gli spettacoli sono adatti a tutti a partire dai 3 anni di età, e l'ingresso è sempre gratuito.
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Nuovo appuntamento, lunedì 8 luglio alle 21.15, in piazza Nenni a Faenza, con la rassegna teatro Ragazzi nella Molinella al teatro Masini Estate 2019. Lo spettacolo in programma è la pièce Arrivi e partenze ovvero storie in Valigia del Teatro Pirata, una delle produzioni storiche e iconiche della compagnia, ideata e interpretata da Gianfrancesco Mattioni e vincitrice nel 2016 del Premio “Gianni Rodari per il Teatro”. Oltre alla magistrale interpretazione del protagonista, lo spettacolo si avvale anche del linguaggio del teatro di figura e d’oggetti, questi ultimi ricavati con materiali di recupero. A Brisighella, sempre curata da Accademia Perduta, la rassegna di teatro Ragazzi del Borgo giovedì 11 luglio alle 21.15, in via Spada, prevede (a ingresso libero) lo spettacolo Valentina vuole, una produzione di Accademia Perduta/Romagna Teatri realizzato dalla compagnia Progetto g.g. di Consuelo Ghiretti e Francesca Grisenti.
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GUSTO / 27 3-10 luglio 2019 RAVENNA&DINTORNI
ENOLOGIA TOUR BENESSERE
Casa Spadoni a Faenza ospita il giorno più lungo
Happy Bio 2019, e la buona frutta torna a “rinfrescare” le spiagge
A cura di Angela Schiavina
Penne vegan proprio buone: integrali con ragù di semi
dell’Albana di Romagna Appuntamento l’8 luglio con i premi, le degustazioni e i produttori locali
Lunedì 8 luglio a Casa Spadoni di Faenza (via Granarolo 99) si svolgerà la cerimonia di premiazione della settima edizione dell’ “Albana Dèi”, iniziativa annuale ideata e curata da Carlo Catani e Andrea Spada. Le votazioni popolari si sono svolte nell’ambito dell’evento itinerante “Alba di giugno”, organizzato dal Consorzio Vini di Romagna, in collaborazione con Enoteca Regionale Emilia Romagna e con associazioni culturali locali, per valorizzare e promuovere uno dei vini simbolo di questa terra, fornendo nuovi spunti e nuove possibilità di conoscenza agli eno-appassionati. Due i premi che saranno assegnati ai primi tre vini classificati di ogni categoria: il premio della giuria tecnica (esperti e giornalisti di settore) alle migliori Romagna Albana Docg secco; il premio “L’Indigeno del Cuore” che rappresenta il voto della giuria popolare (circa 200 i votanti) che ha espresso il proprio giudizio nel corso di una serie di degustazioni di Albana. Al termine della cerimonia di premiazione, alla quale saranno presenti i produttori, sarà possibile degustare anche i vini premiati. La partecipazione all’appuntamento è aperta al pubblico e gratuita.
COSE BUONE DI CASA
Questa settimana vi propongo un’ottima ricetta vegetarina tratta dal libro “ Veg & Veg La cucina vegetale“ (edizioni Pacini Fazzi) di Eleonora Caprio, maestra di cucina Aici. Si tratta di penne integrali al ragù di semi
Anche quest’estate è partito il calendario degli appuntamenti “Happy Bio 2019”, progetto nato dalla collaborazione tra Confcommercio Ravenna e Camera di Commercio di Ravenna, Stabilimenti Balneari della costa romagnola e Fattorie Faggioli di Cusercoli, con l’obiettivo di raccordare al polo costiero romagnolo un’offerta in cui “la vacanza” diventa occasione di promozione dell’intero territorio, assumendo come elemento centrale strategico la sana alimentazione bio. “Gli Happy Bio non solo saranno appuntamenti con la frutta biologica – sottolinea Fausto Faggioli, attuatore del progetto – ma permetteranno di conoscere le tradizioni dei borghi autentici d’Italia e con un salutare fitwalking in riva al mare o in pineta chiuderemo queste giornate dedicate al relax, al benessere nell’ottica di un turismo vissuto “in scioltezza”, compatibile con il territorio e accessibile a tutti, senza ostacoli di carattere economico, strutturale, sociale, culturale. Ecco il calendario dei prossimi appuntamenti: 9 luglio, Bagno Kiribati di Punta Marina Terme; 12 luglio, Bagno Bologna e Bolognino di Punta Marina Terme; 16 luglio, Bagno Romeo di Casal Borsetti; 18 luglio, Bagno Marinamore di Marina di Ravenna; 20 luglio, Bagno Merida di Punta Marina Terme; 23 luglio, Baloo Beach di Punta Marina Terme; 26 luglio, Bagno Kamala di Punta Marina Terme; (ore 20.30), La Frulleria di Marina di Ravenna.
Ingredienti: 300 gr. di pennette integrali, 200 gr. di semi di girasole, 50 gr. di passata di pomodoro, 350 gr. di polpa di pomodoro, 40 ml. di olio evo, 200 gr. di carote, 1/2 cipolla, 1 spicchio d’aglio, sale, pepe, peperoncino, alloro, rosmarino, timo. Preparazione: tritate la cipolla e tagliare a cubetti piccoli le carote .Tostare leggermente in un padellino i semi di girasole, tritarli in maniera grossolana. In una casseruola mettere l’olio, la cipolla, l’aglio schiacciato e le carote, una foglia di alloro, un rametto di rosmarino, un rametto di timo, una presa di sale e il peperoncino. Unite i semi di girasole e lasciate insaporire per qualche minuto. poi aggiungete la salsa e la polpa di pomodoro, aggiustate di sale e cuocete il sugo per 10/15 minuti a fuoco vivace senza farlo “attaccare”. Togliete dal sugo lo spicchio d’aglio, l’alloro e i rametti delle erbette. Lessate le penne in acqua bollente salata e conditeli con il sugo. Servitele calde. Ma a mio parere sono buone anche a temperatura ambiente.
LO STAPPATO A cura di Fabio Magnani
Camerlano 2013 di Garofoli un rosso secco dalle Marche Stappiamo il “Camerlano 2013” di Garofoli. Siamo nelle Marche con un uvaggio di Merlot e Cabernt Sauvignon. Il naso necessita di tempo prima di apririsi poi si esprime su sentori di frutta matura dai rilievi speziati. Aromidi pepe nero, cannella, che si mescolano a sentori di mora e mirtillo con sfumature di rosa canina e viole essiccate. Origano essiccato sul finale. Al palato è secco, di medio corpo, tannino fine e freschezza acida un po’ severa ma utile se lo si abbina a piatti grassi oltre che per un’assicurazione sulla sua lunga vita. Adatto a piatti di carne.
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RAVENNA&DINTORNI 4 - 10 luglio 2019
PITTURE IN EDILIZIA
Giallo, verde e blu: ecco i colori preferiti dalle donne per l’ambiente domestico Emerge da un’indagine nazionale di Sigma Coatings. Il mondo femminile ritiene fondamentale circondarsi delle tinte preferite in casa, indici di confort e sicurezza... Il colore ha un ruolo essenziale nella vita di ciascuno, è un elemento dalla forza inaspettata, in grado sia di esprimere identità e stati d’animo, sia di agire attivamente sull’emotività e l’umore della persona. Questo è quanto emerge dalla ricerca “Gli stili emotivi dell’abitare” di Sigma Coatings, brand di PPG Univer spa, che rappresenta una delle realtà italiane più all’avanguardia nell’ambito delle pitture per edilizia. A partire da questa ricerca, di carattere quali-quantitativo (etnografico e CAWI) e multidisciplinare (psicologico, sociologico e antropologico), Sigma Coatings ha approfondito il rapporto che esiste tra le donne, il colore e le loro case; un legame estremamente ricco, profondo e personale. Casa e colore: per le donne italiane sono elementi complementari Il 79% delle donne intervistate dà molta importanza ai colori utilizzati in casa. Questo accade perché associano il colore all’emotività (22%), alla creatività (19%) e all’energia (17%), ossia ad una sfera estremamente intima, feconda e vitale della propria persona, una sfera che trova libera espressione nel luogo più personale che ci sia, la propria casa. Non per niente, gran parte delle donne intervistate si trovano estremamente d’accordo nell’affermare quanto sia “fondamentale la presenza dei propri colori preferiti in casa”, di elementi cioè, che sappiano
trasmettere “un senso di sicurezza e familiarità” all’interno della propria dimora. La tavolozza delle case delle italiane Con le loro preferenze cromatiche domestiche, le italiane dipingono l’Italia di mille sfumature, da nord a sud. Al nord prediligono il giallo (26%), colore che associano all’allegria (23%), al calore (23%) e alla solarità (13%); seguono, per dare calore, altre tonalità calde, come l’arancione (25%) e il rosso (20%), rispettivamente sinonimo di allegria (19%) ed energia (22%). Sfumature che le italiane preferiscono utilizzare nelle zone della casa dedicate alla condivisione, come la cucina e il living. Anche tra le donne del centro il giallo riscuote molto succes-
so (8%), ma è in queste zone che comincia a farsi largo la più fresca e riposante tonalità del verde (11%), un colore che viene associato alla sfera della serenità (28%) e della tranquillità (24%), e che investe le pareti di casa delle zone dedicate al relax, come ad esempio le camere da letto e il soggiorno. Il cuore delle donne del sud e delle isole, invece, si divide in due. Da un lato, non può non essere rapito dalle sfumature di blu e azzurro (14%), chiaro richiamo al mare con cui sono cresciute; dall’altro, risalta la preferenza per il rosso (12%), colore di passione (19%). Ma mentre i primi due sono tinte che hanno la dote di portare serenità (32%) e tranquillità (39%), ideali per conciliare il riposo nelle camere da letto, il rosso è quel colore capace di generare allegria in una buona fetta delle intervistate (11%), che lo impiegano principalmente nei soggiorni. Il colore è davvero l’elemento che sa rendere vive le nostre case, cioè che le trasforma in uno spazio del vissuto personale. Dalla ricerca emerge che la semplice consulenza commerciale non è più sufficiente per poter dare adeguata risposta al “mercato psicologico” del colore. Occorrono infatti risposte cromatiche innovative, che, attraverso un utilizzo funzionale e consapevole del colore, sfruttino al massimo le sue potenzialità benefiche, riportando al centro del progetto l’individuo e il suo benessere.
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RAVENNA&DINTORNI 4-10 luglio 2019
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Casa indipendente di mq 460 su 3 piani composta da 2 app.ti uguali, uno al 1° e uno al 2°piano. P. terra doppio garage, 2 cantine, bagno, tavernetta, studio, scala, centrale termica, cortile e giardino. 1° e 2°P. 2 app.ti composti da ingresso, soggiorno con camino, pranzo, terrazza, cucina, disimp., 3 camere, 2 bagni, 3 balconi, risc. autonomo. Cl. en. G - Ep. 339,71 Rif. CAG14 € 400.000,00
In zona collinare panoramica, villino di mq 400 con parco circostante; p. seminterr. portico, ingresso, camera con camino, cucina, bagno, 4 cantine, garage; P.T. cucina abit., salone con camino, 3 letto, 2 bagni, ripost., portico. Mansarda. Terreno boschivo e servizio agricolo di mq 240. Cl. en. F - Ep. 205,74 Rif. VILLA 14 € 500.000,00
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A PROPOSITO DI “SUOLO CIRCOLARE” E BUONE PRASSI DELLE BONIFICHE PER LA RIGENERAZIONE URBANA
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Interessa da vicino Ravenna e la sua darsena di città un convegno promosso a Milano dall’Associazione Aree Urbane Dismesse
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L’impatto delle bonifiche sui processi di rigenerazione rimane, nonostante studi e conferenze dedicate, uno dei maggiori aspetti in discussione tra i soggetti, pubblici e privati, coinvolti nelle trasformazioni urbane. La bonifica dei siti da rigenerare rappresenta ancora oggi un rischio in termini di costi e tempi e, quindi, un disincentivo ad investire nelle aree da sistemare, soprattuto se ex produttive/industriali. Accanto alla nota complessità normativa e amministrativa, il tema delle bonifiche soffre inoltre di una spettacolarizzazione degli effetti negativi, associata a una comunicazione poco efficace e a una scarsa conoscenza delle tecniche e delle norme di intervento nell’ambito della rigenerazione. Sono temi che interessano molto da vicino Ravenna, alla luce della notevole disponibilità in zona Darsena di città, di quasi 70 ettari da riqualificare, frazionati in molteplici proprietà, e dell’indirizzo della nuova legge Urbanisitca regionale prevalentemente orientata al non spreco di suolo vergine e alla rigenerazione. Se ne parla prossimamente (8 luglio a Milano) in un convegno – “Il suolo circolare. Una nuova cultura di bonifica per la rigenerazione urbana” promosso da Audis (Associazione Aree Urbane Dismesse) e Regione Lombardia. Gli organizzatori si propongono di discutere le proposte emerse da tre workshop già realizzati quest’anno2019, nel corso dei quali si è analizzato il problema “bonifiche” dal punto di vista delle norme, della sostenibilità sociale e degli aspetti economici: «Audis non si stanca di dire che, nonostante il gran parlare, oggi la rigenerazione urbana in Italia è sostanzialmente ferma. Per farla partire davvero dobbiamo fare, tutti insieme, un salto culturale in avanti – è convinto il Presidente dell'Associazione Tommaso Dal Bosco –. In primo luogo cominciare a credere che rigenerare le città, e quindi i suoli contaminati, sia una chiave irrinunciabile dello sviluppo di tutto il Paese. Di conseguenza serve attrezzare il sistema per eliminare gli ostacoli che nel rapporto tra pubblico, privati e cittadini impediscono ogni giorno di passare dai buoni propositi alla realtà».
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Decreto crescita: sono poche le novità concrete per la casa e non considerano i casi più urgenti Per quanto riguarda i riflessi sul “pianeta casa” determinati dal recente “Decreto Crescita”, Asppi ritiene che le notivà concrete e positive siano scarse e soprattuto critica il Governo per non aver non aver preso in considerazione la necessaria modifica dei contratti ad uso diverso da quello abitativo. L’associazione sottolinea fra gli aspetta positivi del decreto il fatto che sui redditi derivanti da contratti di locazione di immobili ad uso abitativo stipulati dal 2020 – se non percepiti – non si dovranno pagare le imposte, nel caso la mancata percezione sia provata dall’intimazione di sfratto per morosità o dall’ingiunzione di pagamento. Oggi per non versare l’Irpef occorre la convalida di sfratto. Si tratta di un miglioramento, però limitato solo ai nuovi contratti. Ma resta rave e inspiegabile l’assenza di un’analoga norma per le locazioni non abitative. Per quanto riguarda invece il Codice Identificativo per strutture ricettive e immobili destinati a affitti brevi, da registrare in una una apposita una banca dati presso presso il Ministero dell’agricoltura e del turismo, e necessario per ogni «comunicazione inerente all’offerta e alla promozione dei servizi all’utenza» si tratta di un nuovo adempimento a carico di circa 32 milioni di abitazioni, di cui si auspica venga aggiustato il tiro col previsto decreto soprattuto in funzione dell’emersione del “nero” dilagante in questo comparto dell’affitto. Per gli interventi di efficienza energetica e di riduzione del rischio sismico, valgono modalità di recupero fiscale da parte delle ditte esecutrici degli interventi e altri bonus per chi demolisce e costruisce ex novo, ma con gli accorgimenti antisismici e di risparmio energetico previsti. Il decreto poi determina che dal 1° gennaio 2022, saranno esenti dalla Tasi i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita, finché permanga tale destinazione e non siano in ogni caso posti in affitto. È da evidenziare anche che non si fa cenno a stabilizzazioni su bonus e cedolare secca per favorire gli investimenti su ristrutturazioni e acquisti di immobili da mettere a reddito. Gli interventi previsti partono nei prossimi anni e non riguardano i vecchi contratti. Ma soprattutto non si parla di contratti diversi dall’abitativo come richiesto dalle associazioni della proprietà edilizia che valutano indispensabile una rivisitazione della legge che li regola (la 392/78) per abbreviare i tempi di locazione, un provvedimento che ricalchi la 431/98 sui canoni concordati.
INFOPROM
ART E PARQUET HOUSE
I pavimenti in legno di Art e Parquet House nella ristrutturazione del Grande Albergo Ausonia e Hungaria, al Lido di Venezia Ancora una realizzazione di grande prestigio per Art e Parquet House, l’azienda di Godo di Russi specializzata in trattamenti del legno. Nei giorni scorsi, al Lido di Venezia, è stata inaugurata ufficialmente la ristrutturazione del Grande Albergo Ausonia e Hungaria, una struttura in stile liberty fra le più belle del Lido, costruita oltre cent’anni fa, che si è trasformato in Hotel a Cinque Stelle. Fra le aziende che hanno collaborato alla lussuosa ristrutturazione dello splendido hotel, c’è appunto anche Art e Parquet House: che ha realizzato i pavimenti in legno che caratterizzano sia le prestigiose suite, che gli eleganti spazi comuni
dell’albergo del Lido. «La nostra collaborazione al rilancio dell’hotel veneziano è davvero una grande soddisfazione – spiega Carlo Rinaldini, titolare dell’azienda ravennate – e che credo confermi la qualità del nostro lavoro e la scelta delle nostre materie prime, apprezzata in questo caso anche da una struttura di assoluto livello internazionale». Per informazioni: Art e Parquet House tel. 0544 419707 www.arteparquethouse.it
Per ulteriori dettagli e approfondimenti si possono consultare le pagine dedicate al recente decreto governativo sul sito nazionale dell’associazione: www.asppi.it in collaborazione con Asppi Ravenna viale Galilei 81/83 - tel. 0544 470102 info@asppi.ra.it - www.asppi.ra.it
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