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FREEPRESS n. 875

10-16 SETTEMBRE 2020

CRONACA • SOCIETÀ • POLITICA • ECONOMIA • OPINIONI • CULTURA • SPETTACOLI • GUSTO • SPORT •

IL RIENTRO Tutto (quasi) pronto a scuola: novità, investimenti e testimonianze sull’anno tra i banchi targato Covid

Mamma e figlio all’ingresso “anti Covid” del nido del Polo Lama Sud, a Ravenna (foto Massimo Argnani)

Prezzo € 0,08 COPIA OMAGGIO ISSN 2499-9460


2 / VOCI

RAVENNA&DINTORNI 10-16 settembre 2020

PERIODICO DI INFORMAZIONE MULTICULTURALE a cura di Associazione Onnivoro in collaborazione con il Comune di Ravenna

Il sogno spezzato di Grace, che voleva riunire la propria famiglia dalle Filippine a Ravenna Una delle due figlie è morta tragicamente, mentre i genitori erano in Italia, senza neppure i soldi per andare al funerale

Grace Umali e, a destra, una veduta di Naga, nelle Filippine, dove è nata e cresciuta, prima di trasferirsi a Ravenna

Grace è una donna minuta, poco più di un metro e mezzo per 48 chili, e mi dice: «Sono alta come il figlio della signora, ma lui ha 12 anni». Grace Umali vive a Ravenna da sette anni, è nata a Naga, nelle Filippine, e lavora come domestica a casa di una famiglia di Ponte Nuovo. Per la sua minuta corporatura ha un’energia fisica impressionate. «Sposto l’armadio pieno per dare lo straccio», dice ridendo. È di poche parole ma ha il senso dell’ironia. Parla un italiano scarno, fatto di pochi termini, ma si fa capire con gesti, sorrisi e annuendo continuamente. A inserirsi in città l’ha aiutata un’amica, Ivy, che già abitava a Ravenna. Lei le ha trovato il primo lavoro a casa di una signora che conosceva. Tre ore alla settimana per un totale di 27 euro, ovviamente in nero. Ivy la ospitava a casa sua, era venuta in Italia da sola, con la speranza che l’avrebbe raggiunta presto la famiglia. Grace è sposata con Santiago e insieme hanno avuto due figlie: Mia e Gilda, a distanza di un anno. Quando Grace è partita avevano sei e cinque anni. L’anno seguente Grace trovò lavoro per la famiglia per cui è ancora oggi in servizio, con un contratto da collaboratrice domestica, così ha potuto prendere una stanza sua in affitto e l’ha raggiunta Santiago. L’idea era che una volta trovato lavoro anche lui avrebbero portato in Italia le bambine, che nel frattempo erano rimaste con i nonni, ma le cose non sono andate bene. Dopo sei mesi che Santiago cercava lavoro senza successo è arrivata una terribile telefonata da Naga, era la mamma di Grace. Parlava velocemente, singhiozzando, Grace le disse di calmarsi, non capiva cosa dicesse. Si trattava di Mia, la figlia maggiore, che ora aveva otto anni, le era successo qualcosa. Si era allontanata da casa giocando, si era sporta da un ponte ed era caduta nel fiume. L’avevano tirata fuori dall’acqua dopo che era rimasta

senza respirare per troppo tempo, era grave, l’avevano ricoverata al Naga City Hospital. Grace e Santiago rimasero tutto il giorno in apprensione, finché la sera arrivò un’altra telefonata, la piccola non ce l’aveva fatta. I due furono distrutti dalla notizia. La loro bimba era morta e loro non la vedevano da due anni. Non avevano i soldi per volare nelle Filippine, così il funerale si svolse senza di loro. Grace tentò di reagire, trovò un secondo lavoro, voleva portare il prima possibile Gilda in Italia, la piccola era rimasta scioccata. Santiago invece cadde in depressione, non dormiva più, non mangiava, non usciva. Passava le giornate a bere, chiuso in casa, con le tapparelle abbassate. Stava lì, nel buio a pensare al disastro che era la sua vita. La situazione peggiorava con il passare del tempo, Grace tentò di farlo riprendere, lo sgridava. Tornava a casa esausta, a tarda notte, dopo aver lavorato per due famiglie mattina e pomeriggio, e lui era nella stessa posizione in cui lo aveva lasciato al mattino: seduto sul divano, con la televisione accesa e la birra in mano. A terra un cimitero di lattine del discount vuote. Grace tornò a vivere per un periodo da Ivy. Ivy mandò suo marito a parlare con Santiago, e un loro cugino che stava a Bagnacavallo gli trovò un lavoretto come lavapiatti in un ristorante. Oggi Santiago si è abbastanza ripreso, anche se non è riuscito del tutto a smettere di bere, e ogni tanto nel fine settimana si lascia andare. Grace si prende cura anche di lui. Ancora non hanno risparmiato abbastanza soldi per portare Gilda in Italia e mantenerla qui. La bambina oggi ha dodici anni, è ormai una ragazzina, Grace non la vede da molti anni. «Ormai per lei sono quasi un’estranea», mi dice con le lacrime agli occhi. Matteo Cavezzali

Grace si prende cura anche del marito ma ancora non hanno risparmiato abbastanza soldi per portare qui l’altra figlia «Oggi ha 12 anni e ormai per lei sono quasi un’estranea»


PUNTI DI VISTA / 3 10-16 settembre 2020 RAVENNA&DINTORNI

SOMMARIO

L’OPINIONE

L’OSSERVATORIO

4 POLITICA DI MAIO E LA RUSSA ALLA “VOLATA” DI FAENZA

La Ravenna resistente che fa rifiorire la cultura di Fausto Piazza

Era quasi commovente assistere qualche giorno fa alla presentazione dell’edizione 2020 del festival di danza urbana “Ammutinamenti”, che si inaugura questo fine settimana con una grande festa-camminata aperta a tutta Ravenna, dal centro fino alla Darsena. Traspariva l’emozione e la soddisfazione di un folto staff di sole donne, giovani e “tenaci” che a testa bassa hanno lavorato durante e dopo il lockdown, senza scoraggiarsi, per realizzare il loro festival, condividerlo con gli artisti che hanno invitato e con tutta la città. Hanno fatto l’impossibile – come scritto nel sottotitolo della manifestazione perché è indispensabile. E non solo per loro stesse che di mestiere fanno le organizzatrici e promotrici di eventi e le talent scout di giovani leve delle arti performative, ma soprattutto per ridare vita e slancio a quegli artisti soffocati nella creatività dalla pandemia. Che rischiavano di essere l’ultima ruota del carro della ripresa, senza un palco o un pubblico intorno per cui esibirsi. Senza lavoro. Queste righe le scrivo non tanto e non solo per la resilienza che ha dimostrato “Ammutinamenti” e i cantieri Danza che lo promuovono da decenni ma anche per molte altre associazioni e enti artistici e culturali che hanno espresso questa estate una straordinaria volontà di ricominciare nel campo dello spettacolo dal vivo organizzando festival, eventi teatrali, musicali, incontri letterari. Tutti dal vivo, in presenza, riscattando dall’impotenza di essere in scena tanti attori, danzatori, musicisti, cantanti e scrittori. Arricchendo questa estate ravennate – per altri versi un po’ farlocca – di emozioni e conoscenza, che pensavamo di avere perduto. Chi ha vissuto certi eventi spettacolari alla Rocca, all’arena di Classis, sulla spiaggia di Marina è rimasto incantato e si è potuto confrontare con la bellezza dell’arte... Forse un po’ meglio di un’apericena, una pizzata o quattro salti in discoteca. E voglio dire che più che “resiliente” questa prospettiva, questo dinamismo – a cui non poco hanno contribuito i finanziamenti del Mibact, della Regione e del Comune di Ravenna, che non è mai arretrato nel sostenere la cultura e lo spettacolo dal vivo – mi è sembrato “resistente”, qualcosa di più entusiasmante che passivo, non l’impotenza soddisfatta da un sussidio ma una voglia di fare e una tensione verso il futuro. Qualcosa che sta per rifiorire e che ci può consolare. Lo vedremo meglio quando riapriranno definitivamente i teatri e gli altri spazi di spettacolo con le loro ordinarie e straordinarie stagioni artistiche. Magari ce la possiamo fare.

E la Fira no, e le feste sì, e lo stadio no, e il calcetto sì

6 PRIMO PIANO SUONA LA CAMPANELLA CON L’INCOGNITA COVID

di Moldenke

14 SOCIETÀ AL VIA IL SETTIMO CENTENARIO DANTESCO

15 CULTURA CINEMA: L’ATTORE RAVENNATE AL FESTIVAL DI VENEZIA

19 GUSTO DAI FOOD TRUCK AL MERCATO DEI SAPORI da pagina

20 SPECIALE

Direttore responsabile: Fausto Piazza Collaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini, Luca Autorizzazione Manservisi, Serena Garzanti (segreteria), Tribunale di Ravenna Gianluca Achilli, Maria Cristina n. 1172 del 17 dicembre 2001 Giovannini (grafica). Collaboratori: Roberta Bezzi, Matteo Anno XIX - n. 875 Cavezzali, Francesco Della Torre, Nevio Galeati, Iacopo Gardelli, Giovanni Editore: Gardini, Enrico Gramigna, Simona Edizioni e Comunicazione srl Guandalini, Giorgia Lagosti, Fabio Via della Lirica 43 - 48124 Ravenna Magnani, Enrico Ravaglia, Guido Sani, tel. 0544 408312 www.reclam.ra.it Angela Schiavina, Serena Simoni, Direttore Generale: Claudia Cuppi Adriano Zanni. Fotografie: Massimo Pubblicità: tel. 0544 408312 Argnani, Paolo Genovesi, Fabrizio Zani. commerciale1@reclam.ra.it Illustrazioni: Gianluca Costantini. Area clienti: Denise Cavina tel. 335 Redazione: 7259872 - Amministrazione: tel. 0544 271068 - Fax 0544 271651 Alice Baldassarri, redazione@ravennaedintorni.it amministrazione@reclam.ra.it Stampa: Centro Servizi Editoriali srl Stabilimento di Imola

Poste Italiane spa - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB

Ricapitolando. Quest’anno che avevo proprio voglia di bél e còt, non posso andare alla Fira di Sett Dulur di Russi a mangiarlo perché è stata annullata a causa del Covid. I contagi sono aumentati, le scuole stanno ricominciano, e niente, ciao Fira, ha detto la sindaca. Però, oh, posso andare a mangiare il Dolce di San Michele alla festa di Bagnacavallo, che forse è pure meglio. Perché la Festa di San Michele invece si fa. O i cappelletti alla festa dell’Unità, che però in effetti è in versione ridotta, dicono, e la gente ci va triste, con test sierologico e senza voglia di assembrarsi. Mica come quelli di destra, che nonostante le critiche alla Festa dell’Unità sono andati a quella della Lega, a Cervia, non proprio sempre con la mascherina, stando ad alcune foto del loro capo. E ancora, scusate, non ho capito: al festival del cibo di strada che si farà ai giardini di Ravenna o al mercatino europeo che si farà in piazza a Cervia, si creano meno assembramenti che alla Fira? E il festival Dante 2021, annullato per Covid, non sarà mica più contagioso dei concerti in spiaggia? Per fortuna che almeno le discoteche sono chiuse adesso, così la gente può andare a far finta di non ballare ai dinner-show, le cene-spettacolo, con vocalist e cubiste, che però sono sempre nei pressi di un tavolo, niente cubo. E se poi vi viene voglia di sport, si può usare la tv, perché no, allo stadio ancora non si può andare (per il momento). Ma in compenso si può andare al cinema, certo, al chiuso, un posto sì e l’altro no. O anche al Pala De André a vedere la pallavolo, in settecento. E si può anche andare a giocare a calcetto, magari sfidando la selezione di scapoli e ammogliati di Vo’ Euganeo, invitandoli qui in spiaggia al festival degli aquiloni di Cervia, che a Cervia tra l’altro i turisti sono stati solo l’8 percento in meno dell’anno scorso e quindi non è cambiato poi molto. Si può sfidare la selezione di scapoli e ammogliati di Vo’ Eugeneo, dicevo, ma i bambini che giocano a calcio non possono fare tornei con bambini di altre regioni senza aver fatto il test sierologico. Intanto, a scuola piuttosto che costruire nuove aule, i ragazzi di troppo andranno in un’altra stanza a seguire la lezione dal computer, che c’è il Covid. Non è bellissimo, tutto questo?


4 / POLITICA RAVENNA&DINTORNI 10-16 settembre 2020

ELEZIONI FAENZA/1

I settanta cattolici che scelgono il laico del centrosinistra Un manifesto a favore di Isola per prendere le distanze da Cavina Attorno alla fede religiosa e alla sua rappresentanza sulla scena politica si sta consumando l’ultima polemica tra centrodestra e centrosinistra in campo per le elezioni amministrative di Faenza (si vota il 20-21 settembre). L’innesco viene da un documento firmato da una settantina di cattolici – figure anche di primo piano nel contesto faentino tra cui ex sindaci, sindacalisti, cooperatori, professionisti del sociale – per schierarsi a sostegno di Massimo Isola, attuale vicesindaco e candidato Pd. Ma soprattutto per prendere le distanze da Paolo Cavina, l’unico dei candidati in corsa apertamente cattolico ed esponente della lista Insieme per cambiare (Ixc) che ora corre con l’appoggio di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia dopo dieci anni passati nella coalizione che sostiene il primo cittadino uscente Giovanni Malpezzi. I firmatari del manifesto “Noi sostenitori di valori cristiani a fianco di Massimo Isola” hanno incontrato la stampa per spiegare le origini di questa uscita allo scoperto. Si definiscono non una lobby ma un gruppo di cattolici impegnati in vari settori della società, dalle istituzioni alla politica, dal sindacato alla cooperazione, ognuno con una propria storia e un proprio percorso ma tutti accomunati dall’adesione ai valori cattolici. E per queste persone i princìpi del cristianesimo si possono trovare nella visione proposta da Isola per cui le parole chiave sono bene comune, difesa della persona e della sua dignità, tutela ambientale. Il voto di orientamento cattolico nelle urne manfrede ha storicamente un peso più rilevante rispetto ad altri territori ravennati e romagnoli. L’entourage di Isola, candidato laico, non era scoperto di esponenti vicini a quel mondo ma un endorsement così esplicito non può che regalare un sorriso al gruppo. Lo dimostra l’immediata reazione leghista. Jacopo Morrone, segretario del Carroccio in Romagna, parla ufficialmente di scarso interesse per le gare a chi è più cattolico e critica i firmatari di travisare la realtà: per il leghista si tratta più di un mossa per ragioni politiche che di una reale difesa di principi definiti universali che ormai solo la Lega starebbe difendendo nel Paese.

ELEZIONI FAENZA/2 Cinque Stelle e Fratelli d’Italia si dividono la piazza con Di Maio-Taverna e La Russa L’ultimo sabato di campagna elettorale – si vota domenica 20 e lunedì 21 settembre ma il giorno precedente solitamente vale un tacito accordo di “cessate il fuoco” – a Faenza riserva un menù con un doppio appuntamento di segno opposto in contemporanea in piazza della Libertà. Alle 11.30 sono infatti attesi il ministro Luigi Di Maio e la senatrice Paola Taverna del Movimento 5 stelle e il vicepresidente del Senato Ignazio La Russa di Fratelli d’Italia. I due partiti si trovano sullo stesso fronte del Sì per quanto riguarda il referendum confermativo della modifica costituzionale con il taglio dei parlamentari, ma su schieramenti opposti alle amministrative locali: Fdi nella coalizione di centrodestra che appoggia Paolo Cavina, M5s in alleanza con il Pd e il centrosinistra per il primo accordo di questo tipo con i dem a livello locale. L’appuntamento con La Russa è al Caffè Bellini sotto la torre dell’orologio per un incontro con la stampa e con i sostenitori. Il titolare del ministero degli Esteri invece sarà tra i suoi sostenitori nell’area tra la fontana e il duomo.

MARINA DI RAVENNA

ARTICOLO UNO IN FESTA, OSPITI ERRANI E BERSANI Il Giardino di via dei Mille a Marina di Ravenna ospita la festa di Articolo Uno e Sinistra per Ravenna dal 12 al 14 settembre. Cucina e dibattiti come da tradizione ma con una organizzazione diversa per le norme anti-Covid. Il programma politico prevede la presenza del senatore Vasco Errani il 12 alle 21; il sindaco Michele de Pascale e gli assessori Valentina Morigi (Servizi sociali) e Gianandrea Baroncini (Ambiente) il 13 alle 18.30; il deputato Pierluigi Bersani il 14 alle 21. Ogni serata menù fisso a tema: il 12 fritto di pesce, il 13 cozze, il 14 paella (sempre disponibile una proposta vegetariano). Per le stoviglie solo prodotti usa e getta compostabili.

CERVIA

ZAVATTA (PD) ENTRA IN GIUNTA AL POSTO DI FIUMI CON LE DELEGHE SCUOLA E CULTURA L’assessore in quota Progetto Cervia si era dimesso dopo gli attacchi di Cna su mercatini e movida

Direttore Sanitario: Dr. Daniel Kalmar

Cesare Zavatta (nella foto) è un nuovo assessore del Comune di Cervia: a lui vanno le deleghe Scuola, Cultura e Partecipazione del cittadino. Zavatta, capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale durante la scorsa legislatura e presidente della cooperativa “Lo Stelo” da sempre impegnato nel sociale, entra a far parte della giunta comunale Medri dopo le dimissioni di Michele Fiumi. La nuova nomina, avvenuta ufficialmente l’8 settembre, prevede anche un mini rimpasto: infatti Michela Brunelli lascia la delega alla Scuola a favore delle Attività produttive e Demanio, mentre Bianca Maria Manzi acquisisce lo Sviluppo Tecnologico; invariate le deleghe degli altri assessori. Fiumi si era dimesso a inizio agosto. Il motivo è da individuare negli attacchi ricevuti dalla Cna locale, contraria all’ipotesi di riqualificazione dei mercatini a cui stava lavorando l’assessore. Progetto Cervia è così uscito dalla maggioranza sostenendo di aver assistito in questi mesi «a una progressiva perdita dell’autonomia e della forza del sindaco, schiacciate dall’indebolimento della sua rappresentanza consigliare con un cambio di passo in negativo che si è manifestato con il nuovo segretario del Pd Mauro Conficconi». Il presidente di Progetto Cervia, Franco Belletti, e Alberto Donati di Italia in Comune hanno già preso le distanze, confermando invece il loro sostegno all’attuale sindaco. Fiumi era candidato a sindaco per la lista civica nel 2014 poi consigliere comunale di opposizione per cinque anni. L’anno scorso l’adesione alla coalizione di Medri.


ECONOMIA / 5 10-16 settembre 2020 RAVENNA&DINTORNI

LAVORI PUBBLICI

Asfalto, marciapiedi, sosta, luce: 500mila euro per 5 strade in città A Ravenna cantieri nelle vie Tolmezzo, Val Sugana, Faentina, Rota e Saporetti Più spazio ai pedoni. In alcuni casi cambiano i sensi di marcia e si modificano i parcheggi

Sono iniziati o stanno per partire diversi cantieri di lavori pubblici per il rifacimento di alcune strade in centro a Ravenna per un investimento totale di 550mila euro: asfalti, marciapiedi, parcheggi, arredo urbano. Cambierà il volto delle vie Tomezzo e Val Sugana, quartiere Alberti (in totale 330mila euro). È previsto il rifacimento delle sedi stradali e dei marciapiedi di larghezza adeguata per consentire maggiore sicurezza di circolazione per i pedoni. Nell’ambito dell’appalto è previsto il rifacimento delle linee fognarie miste in entrambe le strade. L’intervento avrà una durata di 170 giorni e l’ultimazione dei lavori è prevista per il mese di febbraio 2021. Nel progetto è inoltre prevista la regolamentazione della sosta su un unico lato con parcheggi in linea e sarà istituito un senso unico di circolazione in entrambe le strade. Per consentire lo svolgimento dei lavori sarà istituito temporaneamente il divieto di transito per tutti i veicoli (eccetto i mezzi autorizzati di residenti e domiciliati, mezzi di emergenza e pronto intervento, mezzi per la pulizia e raccolta rifiuti, automezzi di gestori di servizi di interesse pubblico per operazioni di emergenza) nonché il divieto di sosta con zona rimozione su ambo i lati. Conseguentemente in via Val Pusteria, limitatamente al tratto compreso fra l’intersezione con via Val Venosta e l’intersezione con via Valsugana, sarà istituito il doppio senso di circolazione e il divieto di transito per

GODO DI RUSSI

NUOVE FOGNE, 10 MESI DI OPERE In ottobre partiranno i lavori per il risanamento fognario a Godo di Russi. La durata preventivata dei lavori, che comporteranno un investimento di 720mila euro, è di circa 10 mesi. Le utenze che dovranno adeguare gli allacci sono una settantina: in via Faentina Nord, ai numeri civici dispari dal 145 al 317. Hera sta inviando ai cittadini una lettera con le informazioni su come regolarizzare gli scarichi fognari.

tutti i veicoli, eccetto gli autorizzati. Spesa di 70mila euro per modificare un tratto di via Faentina a Fornace Zarattini, tra la via Orioli e il civico 203, sul lato sinistro della strada in direzione di Ravenna per realizzare un percorso pedonale collegato alla pista ciclopedonale realizzata negli anni Novanta che collega Ravenna a Fornace Zarattini. Da lunedì 14 avranno inizio lavori di manutenzione straordinaria su strade e marciapiedi delle vie Rota e Saporetti. Gli interventi riguar-

dano il rifacimento dei marciapiedi, della pavimentazione stradale, la realizzazione di nuove bocche di lupo e caditoie per la raccolta delle acque meteoriche e alcuni interventi sull’impianto di pubblica illuminazione della via Rota tra i quali l’arretramento dei pali di pubblica illuminazione a filo recinzione. L’intervento comporta un investimento di 150mila euro. La conclusione dei lavori è prevista a novembre. Questi ultimi due interventi non comportano modifiche alla viabilità.

IL SONDAGGIO Effetto Covid sul commercio «Mai così male in 25 anni» L’Ufficio Studi Confcommercio Ravenna ha nuovamente interpellato 120 attività del centro storico, del forese e dei lidi sugli effetti dell’epidemia Covid-19 sul commercio. In sintesi, dal sondaggio emerge che i fatturati sono peggiori rispetto allo scorso anno, in generale sono mancati i turisti, l’aspettativa è di un peggioramento per i prossimi mesi e i clienti sono pessimisti sull’evolversi dell’epidemia. «Purtroppo - sottolinea Mauro Mambelli, Presidente Confcommercio Ravenna - i dati non sono incoraggianti. Due terzi degli operatori interpellati ha avuto un calo di fatturato e solo il 9,5% dichiara un fatturato migliore rispetto allo scorso anno. Le motivazioni del calo sono dovute soprattutto alla mancanza di turisti e di clientela in generale, ma anche alla minore capacità di spesa delle famiglie. Le aspettative anche per i prossimi mesi non lasciamo intravedere sostanziali novità. La maggior parte degli imprenditori prevede un peggioramento della situazione ed anche i clienti rimangono pessimisti sull’evolversi dell’emergenza Covid-19. Allo stato attuale, quindi, è necessario per le imprese risolvere i problemi di liquidità, con contributi a fondo perduto, moratorie e sgravi fiscali e contributivi sul costo del lavoro. I dati di Confcommercio sui consumi ci dicono che l’emergenza ci ha riportato ai livelli più bassi degli ultimi 25 anni. La crisi è profonda e serve una risposta forte, più forte di quella che è stata data, per sostenere i settori a rischio chiusura rafforzando gli strumenti che possono dare una boccata d’ossigeno alle imprese».


6 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 10-16 settembre 2020

ANNO COVID

IL RISCHIO

Dalla temperatura alle mascherine, un nuovo modo di andare a scuola

Deciderà l’Ausl in base all’organizzazione dell’istituto. I tecnici forniranno chiarimenti

Si potrà mangiare anche in classe. Trasporto pubblico gratuito In caso di sintomi scattano la telefonata a casa e l’isolamento

Quasi sette mesi dopo la chiusura per virus, la scuola riparte anche in Emilia-Romagna il 14 settembre (i nidi e le scuole materne hanno potuto già riaprire dal 7). Con aule più spaziose, banchi distanziati, nuovi ingressi per evivare assembramenti, orari scaglionati, ma anche gli stessi problemi di sempre. A partire dai posti docente ancora vacanti. Ecco un piccolo vademecum sulle principali novità. - Misurazione della temperatura. La prima cosa da fare è provare la febbre prima di recarsi a scuola, se è superiore ai 37,5°C non uscire di casa e chiamare il medico di famiglia per una valutazione. Gli istituti potranno decidere in autonomia se misurare la temperatura anche all’entrata. - Comunicare alla scuola se si entra in contatto con persone che poi risultano positive. - Dispositivi di protezione. Sempre meglio avere con sè qualche mascherina di scorta e un disinfettante per le mani, ma gli istituti dovrebbero averne a disposizione, come ha ribadito in queste ore anche il premier Giuseppe Conte. I genitori sono comunque stati avvisati dalle scuole. - Indossare sempre la mascherina quando non si è seduti al banco, evitando assembramenti sia all’entrata, sia nei corridoi. - In aula. Raggiungere il posto, mettere la giacca sulla sedia e gli effetti personali sotto il banco. Togliere la mascherina solo in presenza dell’insegnante, una volta seduti, ma rimetterla ogni volta che ci si alza dal banco e in tutte le occasioni in cui non si riesce a mantenere le distanze di un metro con le altre persone. Durante la lezione si può chiedere agli insegnanti di uscire dall’aula solo per andare in bagno. - Intervallo. Non è possibile solitamente muoversi oltre il proprio settore. Ai servizi igienici rispettare le distanze di sicurezza e i segnali di distanziamento disegnati sul pavimento, così come ai distributori automatici di vivande. - Attività sportiva. È possibile togliersi la mascherina ma in questo caso la distanza di sicurezza aumenta a due metri. Negli spogliatoi si accederà a gruppi di poche persone a seconda degli spazi disponibili e a seconda delle disposizioni degli insegnanti. - Contagio o casi sospetti. Se c’è un sospetto caso Covid in classe o in presenza di un caso confermato, l’operatore scolastico che viene a conoscenza di un alunno sintomatico deve avvisare il referente scolastico per Covid-19, che ogni istituto deve avere, il quale a sua volta telefona ai genitori. Il bambino va ospitato in una stanza dedicata o in un’area di isolamento finchè non arrivano i genitori a ritirarlo. I genitori poi devono contattare il pediatra o il medico di famiglia per la valutazione clinica (triage telefonico) del caso. Il medico, in caso di sospetto Covid richiede tempestivamente il test diagnostico e lo comunica alla Asl, che provvede all’esecuzione del tampone e all’indagine epidemiologica e le procedure conseguenti. Se il test è positivo, si notifica il caso e si avvia la ricerca dei contatti e le azioni di sanificazione straordinaria della struttura scolastica nella sua parte interessata. Per il rientro in comunità bisognerà attendere la guarigione clinica (cioè la totale assenza di sintomi), con due tamponi negativi a distanza di 24 ore l’uno dall’altro. Tutti i contatti (non per forza l’intera classe, vedi articolo a fianco) saranno posti in quarantena per 14 giorni dall’ultimo contatto con il caso positivo. - Mensa. Gestione dei locali, norme igieniche nella somministrazione degli alimenti in classe, pulizia e disinfezione: dall'assessorato regionale è stato emanato un protocol-

IN CASO DI CONTAGIO NON È DETTO CHE TUTTA LA CLASSE FINIRÀ IN QUARANTENA

lo ad hoc che regola la ristorazione scolastica. Saranno le singole realtà a identificare soluzioni organizzative che consentano di assicurare il necessario distanziamento attraverso la gestione degli spazi (refettorio o altri locali idonei, anche in classe) e dei tempi (turnazioni). Il protocollo vale anche per le mense dei piccoli al di sotto dei 6 anni: in questi casi il distanziamento non è richiesto, e i bimbi sono già divisi in gruppi omogenei. In generale sono previste non solo mono porzioni preconfezionate, ma anche somministrazione diretta da parte degli addetti di pasti in monoporzioni. Dovrà essere garantito un microclima “idoneo” negli ambienti e disponibilità di spray/gel e mascherine per chi manipola e distribuisce il cibo. Trasporto pubblico. La Regione ha garantito un potenziamento degli autobus, sia urbani che exatrurbani, che come stabilito dal ministero viaggeranno all’80 percento della capienza. La mascherina sarà obbligatoria quando non sarà possibile mantenere la distanza di un metro. Fino a 14 anni il trasporto pubblico sarà gratuito per tutti i residenti su inziativa della Regione e anche il Comune di Ravenna ha reso gratuito il trasporto scolastico per bambini e ragazzi del forese.

Per avere chiaro cosa succederà nelle scuole in caso di positività al virus accertate tra alunni o personale bisognerà attendere le linee guida della Regione, non ancora divulgate al momento di andare in stampa. Si può però già tracciare un possibile scenario generico. Di fronte a una positività tra i frequentatori delle scuole sarà il dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl ad avere il pallino in mano, così come accade in qualunque altro contesto. I medici procederanno con il tracciamento dei contatti per individuare i soggetti a rischio e qui sarà fondamentale, come spiega la direttrice del dipartimento Raffaella Angelini, l’organizzazione messa in campo dalle scuole e la loro collaborazione. In linea teorica non è detto che a un positivo corrisponda l’immediata quarantena per tutta la classe o sezione o addirittura istituto: «Se la scuola sarà riuscita a garantire distanziamenti e rispetto delle protezioni il numero dei sospetti sarà ridotto». È però inevitabile che una volta individuato un alunno come caso a rischio, anche la famiglia si ritroverà nella stessa condizione e quindi tutto il nucleo familiare in isolamento. Ogni scuola avrà un referente Covid interno con un ruolo di coordinatore per le questioni organizzative interne e l’Ausl ha individuato undici tecnici di sanità pubblica o pediatria di comunità che saranno formati apposta per fornire i chiarimenti necessari alle scuole per tutto quello che riguarda la prevenzione. (and.a.)

I RITARDI

Mancano banchi e insegnanti. E ci sono studenti che ricominceranno ancora da casa A una settimana dall’avvio delle lezioni i posti da coprire erano 500 in provincia Un nuovo allestimento anti Covid al liceo scientifico di Ravenna, dove sono già iniziati i corsi di recupero

La scuola non inizierà per tutti il 14 settembre in presenza. C’è chi riprenderà esattamente da dove era finita, con la didattica a distanza, da casa. Come una quarantina di ragazzi del liceo scientifico di Ravenna, che torneranno a scuola con qualche giorno di ritardo. E lo stesso potrebbe succedere in diversi altri istituti della provincia. La causa è legata ai ritardi del Governo nella dotazione dei banchi monoposto con le rotelle e nella pubblicazione delle graduatorie del personale. In poche parole: mancano banchi e insegnanti. La situazione era stata denunciata, a una settimana dalla ripresa delle lezioni, anche dalla Flc Cgil di Ravenna. «In provincia – commentava la segretaria Marcella D’Angelo l’8 settembre – i posti ancora da coprire sono circa 200 per il personale Ata e circa 500 per il personale docente di ogni ordine e grado e del sostegno. Questo per quanto riguarda gli organici di diritto e di fatto». D’Angelo sottolineava come finalmente fossero però arrivate alle scuole le risorse aggiuntive per l’emergenza pandemia. «Agli istituti della nostra provincia sono stati assegnati circa 6 milioni di euro che i dirigenti scolastici potranno trasformare in contratti a tempo determinato per docenti e personale Ata, attingendo dalle graduatorie di istituto. Questi contratti avranno come scadenza il termine delle lezioni, ma emergono forti incongruenze. Innanzitutto, da una prima ricognizione, sembra che i dirigenti abbiano ricevuto risorse inferiori rispetto alla richieste. C’è poi da aggiungere il fatto che laddove si registrassero focolai o chiusure dovute alla pandemia, a questi lavoratori sarebbe rescisso il contratto con effetto immediato e senza alcun indennizzo (come previsto nella circolare sulle supplenze appena pubblicata dal ministero dell’istruzione, ndr)».



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Nelle scuole del Comune di Ravenna misurazione della temperatura all’entrata Lavori: aule più ampie, mense più piccole In alcuni casi pasti serviti in classe sui banchi igienizzati. No alle monoporzioni Restano attivi i servizi pre e post scuola e accompagnamento sui bus pubblici «Il quadro per la riapertura delle scuole ha cominciato a essere più chiaro solamente a luglio: da quel momento abbiamo cominciato a correre per fare tutti i lavori di adeguanto in tempo ed è stato un record». L’assessora comunale all’Istruzione a Ravenna, Ouidad Bakkali, vede vicino il traguardo della prima campanella il 14 settembre per tutte le scuole (i nidi sono partiti dal 7 settembre) ma sa anche che quello sarà solo un passaggio: dal primo giorno di scuola inizierà una nuova partita per riuscire a garantire la didattica in presenza nelle aule in un mondo in cui si convive con il coronavirus. «Negli edifici scolastici di nostra competenza abbiamo svolto interventi di edilizia leggera che sono serviti per ampliare gli spazi. Principalmente quindi abbattimenti e spostamenti di tramezzi». Allargare le aule ha voluto dire ridurre altri spazi: «È stato necessario sacrificare spazi di corridoi, di qualche laboratorio e spesso delle mense. Per queste ultime mi auguro che si torni in futuro alle disposizioni iniziali, per il resto abbiamo cercato di avere spazi che non restino funzionali». Si è potuto ridurre i refettori anche perché in diversi casi il distanziamento in pausa pranzo verrà garantito mantenendo gli alunni ai banchi con la distribuzione dei pasti direttamente nelle aule: «Saranno igienizzati e apparecchiati e ci sarà comunque il porzionamento sul posto. Abbiamo rifiutato l’ipotesi monoporzioni preparate, sarebbe stata una produzione di plastica inaccettabile».

Per il personale dei servizi 0-6 anni 6.500 mascherine ogni sei settimane Il Comune di Ravenna ha deciso di conservare i servizi di pre e post scuola e di accompagnamento sul trasporto pubblico: «È qualcosa di troppo importante per centinaia di famiglie. Non potevamo toglierlo come hanno preferito fare altre amministrazioni. Si farà con tutte le precauzioni del caso». Al momento il primo termometro della situazione, è il caso di dirlo, è arrivato dai nidi aperti dal 7 settembre: «Non ci sono cali di iscrizioni rispetto agli altri anni, le famiglie stanno dando fiducia ai servizi pubblici». Il Comune di Ravenna ha deciso di misurare la temperatura a tutti all’ingresso delle scuole di sua competenza. (and.a.)

INTERVENTI IN 26 PLESSI, SPESI 750MILA EURO Opere a carico del Comune capoluogo Acquistati 468 banchi monoposto Per l’adeguamento alle nuove disposizioni antiCovid sono stati necessari lavori di edilizia in ventisei plessi scolastici su circa settanta tra materne, elementari e medie nel comune di Ravenna. Lo spostamento di arredi e materiali da un plesso ad un altro, sulla base delle richieste avanzate dai vari istituti per recuperare spazio all’interno delle aule, ha riguardato 50 edifici. La spesa complessiva è stata di 750mila euro per Palazzo Merlato: 670mila euro provenienti da fondi strutturali europei oltre a 80mila euro da fondi ministeriali che hanno comportato la redazione di sette progetti di lavori e di due progetti per l’acquisto di arredi. Gli interventi sono simili in molti casi ma anche diversificati in base alle esigenze delle strutture: si è trattato soprattutto di ampliamenti per favorire il distanziamento e quindi la demolizione e la ricostruzione di pareti e il rifacimento di controsoffitti e impianti elettrici; sono stati effettuati risanamenti, tinteggiature, nuovi accessi e installazione di cancelli, risistemazione di scale di emergenza, sostituzioni di vetrate, realizzazione di percorsi esterni, creazione di nuovi spazi da utilizzare in caso di emergenza, rifacimento o implementazione di servizi igienici. Tra gli altri materiali sono stati acquistati 468 banchi monoposto con il sottopiano per gli zaini e relative sedie e 428 sottopiani per l’adeguamento di banchi monoposto già esistenti.

COMUNE DI RAVENNA Assessorati alla Cultura e alle Politiche Giovanili

RETE DI ASSOCIAZIONI CULTURALI

APPUNTI PER UN TERZO PAESAGGIO

Al personale dei servizi scolastici per i bambini tra zero e sei anni, il Comune di Ravenna fornirà 6.500 mascherine chirurgiche ogni sei settimane. In previsione dell’apertura sono state poi acquistate trecento visiere protettive che saranno utilizzate da educatori e educatrici per i momenti più a rischio. Forniture di gel igienizzante nei vari plessi.

INFRASTRUTTURE

SETTEMBRE 2020

Tra gli Appunti 2020 un’azione speciale è quella pensata all’interno degli eventi dedicati alle Celebrazioni Dantesche e selezionata dal Bando Dante 2020

Giunco/Dante 2020 Progetto a cura di Sabina Ghinassi e Selina Bassini Con gli artisti Giorgia Severi, Paola Ponti, Giacomo Gaudenzi

Sabato 12 settembre Ravenna, Artificerie Almagià - ore 18.30 Giunco/Dante 2020: Open workshop e installazione open air Evento nell'ambito del festival Ammutinamenti 2020

Lunedì 14 settembre Ravenna, Artificerie Almagià - ore 18.30 Giunco/Dante 2020: Open studio Evento nell'ambito del festival Ammutinamenti 2020

Domenica 27 settembre Ravenna, Palazzo Rasponi dalle Teste - dalle ore 18 Giunco / Dante 2020 Evento in collaborazione con il festival Itinera 2020

Venerdì 9 ottobre Dozza (Bo), Rocca Sforzesca - dalle ore 16.45 Giunco / Dante 2020 Evento in collaborazione con Fondazione Dozza Città d’Arte A cura di Almagià - rete di associazioni, in collaborazione con il Comune di Ravenna - Assessorato alla Cultura e Assessorato alle Politiche Giovanili, con il sostegno della Regione Emilia Romagna

Ingresso libero, limitato nel rispetto delle prescrizioni sanitarie. Consigliata la prenotazione tel. 339.1583071 (347.7262822 per evento del 27 settembre)

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RAVENNA


PRIMO PIANO / 9 10-16 settembre 2020 RAVENNA&DINTORNI

ISTITUTI SUPERIORI

Nascono le classi miste con computer per la didattica a (breve) distanza Per ridurre il numero di studenti in aula e garantire il distanziamento, alcuni saranno spostati a rotazione in altre stanze con un tutor dove seguiranno le lezioni sullo schermo di Andrea Alberizia

Per consentire il rientro in aula di sedicimila studenti e oltre mille docenti delle scuole superiori della provincia di Ravenna rispettando le disposizioni anti-contagio, tutte le sedi dei quindici istituti sul territorio hanno avuto bisogno di interventi edilizi di varia natura per una spesa totale di 900mila euro a carico della Provincia, ente di riferimento per le secondarie di secondo grado. Le opere sono state fatte per raggiungere due obiettivi: aule grandi a sufficienza per garantire la distanza di almeno un metro da bocca a bocca di ogni studente durante le lezioni ed evitare gli assembramenti nei momenti di entrata e uscita aumentando i varchi di passaggio oltre a quelli centrali. Il percorso per definire gli interventi è cominciato a giugno con gli incontri in videoconferenza fra le istituzioni coinvolte: l’assessorato e l’ufficio scolastico regionali, gli assessori dei comuni capoluogo e i delegati per le Province. Scopo: individuare una base comune per gli intereventi evitando avanzamenti in ordine sparso. Una volta giunte le linee guida del ministero sono cominciati i confronti diretti con i singoli dirigenti scolastici per raccogliere le richieste di ognuno e i successivi sopralluoghi tecnici per valutare la fattibilitĂ . Con una indicazione precisa dalla Provincia: gli interventi siano funzionali anche in un futuro mondo in cui il Covid sarĂ solo un ricordo. Gli interventi piĂš comuni sono stati abbattimenti o spostamenti di pareti e l’apertura di varchi di collegamento, magari per creare finestre con protezioni per il contatto con il pubblico. Ăˆ stato necessario agire anche nei cortili esterni degli edifici per creare nuovi percorsi pedonali sicuri a servizio delle entrate aggiuntive che si sommano a quelle standard: piĂš passaggi con assegnazioni che tengono conto anche dei piani di evacuazione in caso di incendio permette-

MANIFESTAZIONE Alla Rocca i comitati per i diritti a scuola I comitati ravennati “Salviamo la scuolaâ€? e “PrioritĂ alla scuolaâ€? danno appuntamento alle 18 del 12 settembre alla Rocca Brancaleone di Ravenna per un’assemblea pubblica sulla situazione delle scuole, sul diritto all'istruzione pubblica in presenza e per organizzare la partecipazione alla manifestazione del 26 settembre a Roma indetta da Pas a cui hanno aderito anche le sigle di categoria di Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda e Unamse.

FORMAZIONE Engim apre l’anno con un concerto L’Engim, ente di formazione professionale di Ravenna, prepara la riapertura con un concerto del maestro Davide Cavalli e della soprano Alessia Pintossi nella sede di Ubuntu, nei pressi di piazza Kennedy, il 13 settembre alle 17.30.

ranno di mantenere gli stessi orari di inizio e fine giornata. In tre scuole si è deciso di sostituire gli infissi per facilitarne l’uso e il frequente ricambio d’aria caldamente richiesto dalle linee guida. Questi saranno gli unici cantieri ancora da completare il 14 settembre: gli altri dovrebbero essere ultimati per la prima campanella. Tra le novitĂ c’è la nascita delle pluri-aule. In alcune classi il distanziamento fra i banchi potrebbe ridurre i posti disponibili solo di poche unitĂ rispetto al totale, lasciando fuori magari solo due o tre alunni. Questi verrano mandati in stanze attrezzate con postazioni computer distanziate insie-

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me ad alunni nelle stesse condizioni ma di altre classi per una sorta di didattica a (breve) distanza: in presenza di un tutor seguiranno la lezione che si svolge fisicamente poco piÚ in là . Si andrà a rotazione, esclusi i portatori di handicap e gli studenti Dsa. Da seduti al banco non sarà obbligatoria la mascherina. Lo sarà invece in tutte le occasioni di movimenti: all’entrate e all’uscita, per andare in bagno, per andare alla cattedra o alla lavagna, negli intervalli. Mascherine, gel igienizzanti e altri dispositivi di sicurezza saranno reperiti dalle scuole con i propri fondi ricevuti dal ministero.


10 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 10-16 settembre 2020

LA TESTIMONIANZA/1 LA LETTERA L’Ordine degli psicologi: «Necessario un supporto a scuola contro stress, ansia e paura di contagi» In una nota inviata alla stampa, l’ordine degli psicologi dell’Emilia-Romagna sottolinea come sia indispensabile riprendere la frequenza della scuola. «Coniugare il diritto allo studio con la sicurezza di tutte le componenti personali della scuola non è cosa facile – spiegano gli psicologi –. Si rende necessario, così come previsto dal Protocollo di Sicurezza e dalle ultime Linee Guida Ministeriali, un supporto psicologico mirato alla scuola di ogni ordine e grado, per fronteggiare situazioni di smarrimento, di stress, di ansia dovuta ad eccessiva responsabilità, timore di contagio e situazione di isolamento vissuta. La pandemia, ancora presente, mette a dura prova tutto il sistema scuola creando prevedibilmente un disagio psicologico diffuso nelle sue varie componenti: docenti, genitori, alunni e alunne, personale ata, ecc. È quindi fondamentale tutelare la salute psicologica di tutti con azioni di prevenzione, fornendo alla scuola interventi specifici per attivare risorse adattive e di resilienza». «Il “digital divide”, nel periodo del lockdown – continua la lettera aperta dell’Ordine – ha accentuato purtroppo le disuguaglianze e aggravato il fenomeno delle povertà educative, con gravi ripercussioni anche psicologiche per tutti i minori che vivono in situazioni di svantaggio sociale ed economico e in particolare per chi vive una condizione di disabilità o con bisogni educativi speciali». «La presenza della scuola in remoto ha generato, in molte situazioni, una profonda frattura negli equilibri quotidiani con possibili ripercussioni negative sullo stato di salute psicofisico: alterazione ciclo sonno-veglia, sregolatezza alimentare, apatia, demotivazione, paura, chiusura, ansia e intolleranza, ecc». «L’insegnamento – si legge ancora – è un processo educativo e formativo complesso, la cui componente relazionale in presenza è indispensabile ed è fondamentale che sia caratterizzata da vicinanza fisica, espressioni accoglienti e rassicuranti, ascolto attivo, gesti incoraggianti. Facilitare il racconto soggettivo dell’esperienza della perdita e della ritrovata dimensione sociale scolastica, può favorire la ri-significazione tanto delle situazioni vissute nei mesi di sospensione, quanto del ritorno a una normalità, ci auguriamo duratura, che si presenta necessariamente differente da prima. La narrazione rende possibile la rielaborazione emozionale, cognitiva e affettiva. Una narrazione di sé guidata, in modo appropriato all’età e nel rispetto di tutte le diverse individualità, può responsabilizzare al mantenimento di condotte adeguate di protezione propria e altrui della salute. In particolare, in questo momento Covid, diventa fondamentale per la costruzione di proprie conoscenze utili ad orientarsi nei comportamenti e nelle relazioni interpersonali».

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La prof: «Meglio una DaD ben organizzata che un rientro ancora pieno di incognite» Livia Santini insegna inglese al Morigia-Perdisa: «Al primo positivo cosa faremo noi insegnanti che giriamo più classi?»

Abbiamo chiesto una testimonianza a pochi giorni dall’inizio delle scuole a Livia Santini, professoressa d’inglese all’istituto Morigia-Perdisa di Ravenna, nota in città anche per essere l’organizzatrice dell’originale e molto apprezzata rassegna di incontri (e non solo) all’ospedale, “Rianimazione letteraria”. «Vorrei distinguere due aspetti – è la nota che ci ha scritto, per rispondere alle nostre domande –: ciò che ha messo in campo il ministero e ciò che ha fatto la mia scuola. Sul primo aspetto sono molto critica. Gravito in questo ambiente da quasi 30 anni e mi sarei aspettata che si utilizzasse questa emergenza per fare veramente il bene della scuola, una riforma seria e vera: non più di 15 studenti per classe, distanza suggerita dall'Oms e ripensamento dell'edilizia scolastica in generale, almeno. In realtà ciò non è avvenuto e credo si sia sprecata un'occasione che sarebbe stata d'oro. Ciò che mi ha delusa maggiormente sono le promesse mancate e l'apparente mancanza di coordinamento perfino con il Ministero dei Trasporti per il quale, per ovviare al problema della ressa, siamo improvvisamente diventati dei congiunti con i nostri studenti. Cose che non si possono sentire. Come non si potevano sentire, durante il lockdown, frasi che andavano dal “saremo rigidi nella valutazione” a un, di fatto, “saranno tutti promossi”, svilendo così il lavoro svolto a distanza. Ho dovuto ascoltare io stessa queste affermazioni per credere che fossero vere». Per quanto riguarda l’istituto Morigia-Perdisa, «in questo mare di incertezza e di timore – continua Santini –, la mia scuola è pronta: il nostro dirigente, come i tanti dirigenti virtuosi sui quali è stato di fatto scaricato l'onere organizzativo della ripresa, ha messo in campo tutte le procedure necessarie con tempismo e attenzione». La prof passa poi ad analizzare i rischi di questa apertura. «Naturalmente leggere il dottor Pregliasco affermare che aprire le scuole sarà un stress test non mi fa piacere, quando un altrettanto importante virologo invece esprime preoccupazione seria per il rientro a scuola di tutti noi. Nei mesi ho seguito con attenzione e quotidianamente studiosi, virologi ed esperti del calibro trentennale della Capua, della Viola, di Bucci Burioni,Crisanti, Silvestri e mi sono documentata come ho potuto su riviste internazionali, ascoltanto del conferenze stampa dell'Oms quotidianamente e sono giunta alla personale conclusione che avrei preferito una DaD (didattica a distanza, ndr) ben organizzata almeno fino alla fine delle influenze stagionali che inevitabilmente ci saranno, piuttosto che un rientro a scuola pieno di incognite». «Naturalmente – continua la nota di Santini – ho fatto il test sierologico e naturalmente farò del mio meglio ma fare lezione distanti con la mascherina imponendo di non spostarsi e contingentando uscite in bagno e ogni movimento, non mi sembra affatto facile, soprattutto nei mesi invernali, quando tenere aperte le finestre sarà impegnativo. Poi al primo positivo in una classe cosa faremo noi professori che in una mattinata ne cambiamo anche 5 di classi? Perchè ormai è evidente dai dati che i droplets emessi da un numero di circa 20 persone concentrati per ore in una stanza non è una sorta di aerosol di benessere!». «Altra cosa che non ho apprezzato è il linciaggio mediatico che si riceve dall'opinone pubblica se si è docenti. Sembra che siamo stati a casa a girarci i pollici mentre assicuro che ci siamo attrezzati subito per fare didattica a distanza al meglio e chi non lo ha fatto è solo perchè le linee guida, non essendo state chiare e precise, han lasciato spazio alle intepretazioni personali. Io,di mio, ho iniziato subito e ho svolto anche gli Esami di Maturità in presenza, altra situazione che poteva essere pensata diversamente. Non so se si evince dalle mie parole che io amo profondamente il mio lavoro e per questo vorrei tutelare i miei studenti ed essere tutelata al massimo. Le evidenze, a oggi, sono che i numeri stanno salendo e allora io vorrei semplicemente fare un ragionamento da profana: quando tutta la popolazione scolastica sarà a scuola e cominceranno i contagi e i ricoveri in Terapia Intensiva, ci saranno i posti per tutti? Perchè oltre ad essersi abbassata l'età dei contagiati, a casa abbiamo tutti – studenti e personale scolastico – genitori e congiunti (reali) fragili, anziani o immunodepressi. A oggi, a proposito, i colleghi “fragili” non hanno ancora una normativa a cui affidarsi e siamo già al 9 settembre. Detto ciò, buon anno scolastico a tutti noi, ribadendo come in questo momento sia vitale una solida alleanza scuola-famiglia».


PRIMO PIANO / 11 10-16 settembre 2020 RAVENNA&DINTORNI

LA TESTIMONIANZA/2

LA TESTIMONIANZA/3

«Il Covid era l’occasione per dividere le classi numerose in doppi turni»

«AL NIDO TRA IMBARAZZI, BUROCRAZIA E GENITORI PREOCCUPATI. MA I BIMBI SORRIDONO E VOGLIONO SOLO GIOCARE»

De Notaris insegna da oltre 40 anni: «Si sta pensando solo all’aspetto sanitario, non all’insegnamento. Così la scuola torna indietro di decenni»

Parla un’educatrice dopo i primi due giorni di asilo

Questa pandemia poteva essere un’occasione d’oro per riformare la scuola, ma gli insegnanti non sono stati interpellati e di fatto non è cambiato nulla rispetto al passato. Si è cercato solo di rispettare le regole fissate dall’Ausl, senza tenere in considerazione l’importanza dell’insegnamento e dell’apprendimento». A parlare è una maestra di elementare con alle spalle oltre 40 anni di carriera. Elisabetta De Notaris, 63 anni, si appresta a tornare in cattedra alla Pasini di Ravenna senza paura, ma solo con un gran rammarico per quello che sarebbe potuto essere e invece non è stato. «La soluzione perfetta sarebbe stato il doppio turno, come non può che pensare chi davvero ama questo lavoro. Dividere le classi, numerose come sono, con metà bambini a scuola al mattino e metà al pomeriggio. Si sarebbe risolto il problema dei distanziamenti, così come quello del trasporto pubblico, ma soprattutto si sarebbe data occasione agli insegnanti di concentrarsi solo sul proprio lavoro, dando loro modo di attivarsi in maniera mirata per favorire un vero apprendimento. E invece tutto è rimasto come prima, con classi anche da 29 bambini, ma adeguatamente distanziati, e i soliti ritardi tra l’altro: posti per bidelle, insegnanti, professori, sostegno, ancora vacanti al 10 di settembre. Con il via libera invece a interventi di “edilizia leggera” per garantire i distanziamenti, senza nessun piano a lungo termine». Ci sono poi da considerare le conseguenze sulle vere e proprie mansioni dell’insegnante. «Tornere-

mo alla lezione frontale pura, tanto e giustamente criticata in ambito pedagogico in questi anni: la scuola così tornerà indietro di trent’anni. Non si potranno più fare laboratori a classi aperte, immagino, lavori a gruppi, progetti in condivisione. I bambini non potranno essere incentivati a collaborare, disegnare insieme. Per non parlare dei nostri comportamenti: io insegno nelle classi prime, per esempio, e prima di appoggiare un braccio sulle spalle di un bambino per tirarlo su di morale quando si sentirà triste, dovrò pensarci. E sappiamo bene come l’affetto, il contatto, siano aspetti fondamentali per la salute di tutti e dei più piccoli in particolare». Nessuna paura invece del contagio, nonostante De Notaris rientri tra i cosiddetti docenti “fragili”. «Non vedo perché avrei dovuto smettere di insegnare: sto bene, non ho “patologie pregresse” e se c’è una cosa che ci ha insegnato questa pandemia è che siamo tutti “a termine”, e ciò fa parte del nostro essere umani». (lu.ma.)

I nidi, per bambini da 0 a 3 anni, sono stati i primi servizi ad aprire in Emilia-Romagna, già il 7 settembre. Dopo i primi due giorni di attività, abbiamo chiesto una testimonianza a un’educatrice del Ravennate, che preferisce restare anonima. «In questi primi giorni – ci racconta – si respira l’imbarazzo delle educatrici che hanno fatto la riunione di inizio anno coni genitori senza avere né i criteri igienici sanitari da seguire, né il patto di corresponsabilità da condividere con i genitori. Quindi si sono trovate a dover dare risposte approssimative o non risposte. Bisogna comportarsi bene, altrimenti si rischia una responsabilità anche pensale, ma in realtà non si sa bene neanche come comportarsi». «Un po’ di personale in più c’è, anche nei nidi più piccoli, ma le nuove prassi, come l’accoglienza separata per sezione e l’uscita che funziona allo stesso modo separato, ne richiederebbe ancora di più. La burocrazia si è appesantita, ci sono comunicazioni da fare per i tracciamenti Covid». E i bambini? «Ci guardano attraverso la mascherina chirurgica e la visiera in plexiglas che portiamo ogni giorno, ma sorridono e hanno voglia di giocare». E le famiglie? «Hanno paura di quali provvedimenti Lo scatto postato sui potranno essere presi in social da un’educatrice futuro. Una famiglia che di Milano che tanto ha gestisce un ristorante, per fatto discutere in questi esempio, si chiede cosa giorni per la “tenuta succederebbe anche alla loro d’aliena”. A Ravenna, attività se ci fosse un bambino in realtà, il camice non positivo in sezione con il è utilizzato negli asili proprio...».

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12 / SCUOLE E CORSI 10-16 settembre 2020 RAVENNA&DINTORNI

EDERA RAVENNA

ACIT

THE ENGLISH CENTRE

Il tedesco non passa inosservato

Ginnastica Artistica Edera nuovi corsi in sicurezza

Inglese più facile con il metodo proposto da The English Centre

Da quarant’anni l’ACIT (Associazione Culturale Italo-Tedesca) di Ravenna organizza corsi di lingua tedesca di vario livello, anche individuali, per ditte e qualsiasi esigenza. Le iscrizioni ai corsi si possono effettuare a partire dalla metà di settembre presso la sede in via Renato Serra 5 a Ravenna oppure telefonando al numero 333 5753302. La durata dei corsi standard è di 35 incontri della durata di 90 minuti ciascuno. Il test d’ingresso (gratuito) per i NON principianti permetterà una valutazione circa le nozioni di tedesco. Tutti i corsi sono tenuti da docenti con pluriennale esperienza d’insegnamento, che regolarmente partecipano a corsi di aggiornamento. L’ACIT è partner autorizzato del Goethe Institut, in Italia ufficialmente Ente Certificatore per la lingua tedesca. Presso l’ACIT si possono sostenere gli esami del Goethe Institut A1- A2- B1- B2 riconosciuti a livello internazionale e rispondenti ai criteri del Quadro Comune di Riferimento per le Lingue del Consiglio d’Europa (QCER). Info: ACIT Associazione Culturale Italo-Tedesca Ravenna via Renato Serra 5, Ravenna - cell. 333 5753302 - mail info@acitravenna.it www.acitravenna.it- Pagina FB: ACIT Ravenna

La passione e i sogni dei ginnasti ravennati possono continuare: la sezione dell’A.S.D. Ginnastica Artistica Edera Ravenna riparte in sicurezza! Con le aree sanificate, tutti i dispositivi necessari a disposizione e i protocolli applicati rigorosamente si potrà tornare ad allenarsi e a gareggiare! Nel corso degli anni l’impegno della sezione di Artistica dell’Edera Ravenna sul territorio è stato capillare e costante, tutto questo ha contribuito ad una crescita importante che non ha mai messo a rischio la qualità del servizio offerto ai tanti bambini e ragazzi che fanno parte di questa grande famiglia. Torneremo a farlo, e saremo preparati e orgogliosi del momento che abbiamo dovuto superare! La grande preparazione tecnica, la passione degli istruttori, dei dirigenti e i miglioramenti programmati che comprenderanno anche l’ampliamento della struttura agonistica di Ponte Nuovo, saranno motivo di ulteriore spinta per crescere ancora e porsi obiettivi sempre più ambiziosi soprattutto in campo Nazionale. Tante iniziative, tanta voglia di fare, restando sempre fedeli al concetto di insegnamento prima di tutto, al senso di responsabilità e al ruolo dello sport nella crescita di questi bambini, ricordandoci di mettere in primo piano sempre la loro serenità. Tante le specialità: Ginnastica Artistica (maschile e femminile), Acrobatica, Calisthenics, Acro Dance e Latin gym, Cheerleading, Cheerdance, Functional training e a brevissimo anche un corso di Parkour Federale. Le iscrizioni sono già aperte. Potrete scegliere il corso che più appassiona i vostri figli facendoli entrare nella nostra grande famiglia, vi garantiamo la massima attenzione e cura e il rispetto dei valori che riteniamo essere ancora e sempre al primo posto, senza mai perdere di vista la sicurezza! Info: A.S.D. Ginnastica Artistica Edera Ravenna tel. 0544 201383 cell. 339 3236991 Pagina FB: Ginnastica Artistica Edera Ravenna

The English Centre da oltre 40 anni offre agli studenti un indirizzo di studio concreto, logico, efficace e la possibilità di costruire una base solida dalla quale procedere per perfezionare e approfondire l’uso della lingua inglese. Il metodo didattico esclusivo dell’English Centre di Via Maggiore 147 a Ravenna, consente agli studenti di raggiungere gli obiettivi di conoscenza e abilità nell’uso della lingua inglese attraverso un percorso graduale affrontato a fianco di insegnanti di lingua madre italiana e inglese. Il percorso didattico abitua l’allievo già dalle prime lezioni all’elasticità mentale e alla prontezza di risposta, elementi essenziali per una comunicazione fluente e corretta. Per gli studenti che desiderano iniziare il loro anno scolastico con un inglese potenziato, a metà giugno e a fine agosto, The English Centre organizza corsi intensivi quindicinali mirati al rapido apprendimento e consolidamento dell’inglese tramite la metodologia linguistica “full immersion”. I corsi annuali, organizzati da ottobre a maggio per una frequenza complessiva variabile dalle 100 alle 125 ore di lezione, si articolano su più livelli, da quello di base fino al Proficiency e preparano gli studenti a tutti gli Esami Cambridge incluse le certificazioni IELTS e TOEFL che consentono l’iscrizione e la frequenza a qualsiasi facoltà universitaria italiana e straniera. Anche a seguito dell’adozione della metodologia didattica a distanza per fronteggiare l’emergenza dettata dalla pandemia da Covid 19, l’English Centre si è riconfermata una scuola di successo nella preparazione di questi esami. Dei 21 candidati, di età compresa fra i 14 e i 17 anni, l’81% ha ottenuto la certificazione, molte delle quali con punteggi A e B. Inoltre, dei 6 ragazzi che hanno sostenuto l’esame IELTS, il 100% ha ottenuto il certificato di livello C1-C2, ricevendo in alcune prove parziali di reading, listening, writing e speaking il massimo del punteggio. È per questi risultati eccellenti che desideriamo congratularci con tutti gli studenti che hanno superato gli esami ma anche con tutti coloro che partecipano ai nostri corsi. L’English Centre si è attivata per garantire la ripresa della propria attività didattica 2020/2021 in presenza nel rispetto del contenimento del rischio di contagio adeguandosi alle misure organizzative e di prevenzione quali l’uso della mascherina e il distanziamento fisico. Tuttavia, in caso di necessità, l’English Centre si attiverà tempestivamente con il metodo di didattica a distanza online e garantirà il regolare svolgimento delle lezioni nelle giornate e negli orari prestabiliti come è già accaduto durante il “lockdown” terminato a giugno 2020. Info: The English Centre tel. 333 6425460 - mail info@theenglishcentre.it www.theenglishcentre.it

Laura Ruocco Giorgia Massaro Paola Baldini Chiara Nicastro Sara Buratti Elena Casadei

RAVENNA Info: tel. 331 7983986 segreteria@laccademiadelmusical.it

www.laccademiadelmusical.it

Giorgia Massaro Martina Mattarozzi L’Accademia del Musical sostiene la Fondazione Lucè Onlus


SOCIETÀ / 13 10-16 settembre 2020 RAVENNA&DINTORNI

SAGRE

SPORT AI TEMPI DEL COVID

Mostre, mercatini, cestai e cucina tipica tra le “erbe palustri” Villanova di Bagnacavallo in festa dall’11 al 14 settembre

IL PALA DE ANDRÉ APRE LE PORTE A 700 PERSONE PER LA COPPA DI VOLLEY Da venerdì 11 a lunedì 14 settembre si svolgerà a Villanova di Bagnacavallo la 36esima edizione della Sagra delle Erbe Palustri, iniziativa che ogni anno rievoca le antiche arti dell’utilizzo delle erbe di valle e del legno nostrano. La sagra, organizzata dall’associazione culturale Civiltà delle Erbe Palustri in collaborazione con il Comune, rappresenta un’opportunità unica per apprezzare l’abilità degli artigiani villanovesi del “Cantiere Aperto” e dei cestai e intrecciatori ospiti della manifestazione. Nelle giornate di sabato 12 e domenica 13 sarà possibile vedere all’opera gli artigiani nei laboratori dimostrativi di intreccio e degli antichi mestieri, mentre il centro del paese sarà caratterizzato dalle bancarelle del mercatino La Soffitta in piazza. Nel pomeriggio di sabato, alle 15.30, sarà prevista la camminata Lungo il Lamone con Dante: i partecipanti saranno condotti in una visita guidata lungo l’argine del Lamone, con intermezzi danteschi e letture finali all’Ecomuseo, interpretate da Giuseppe Bellosi (14 euro, info e prenotazioni 339 6463426). Nel pomeriggio di domenica si esibiranno i Musicanti di San Crispino e ci sarà lo spettacolo di burattini tradizionali a cura del Teatro dell’Aglio. Oltre alla possibilità di visitare liberamente la collezione dell’Ecomuseo delle Erbe Palustri e l’Etnoparco “Villanova delle Capanne”, numerose sono le mostre in programma per l’occasione. Come sempre sarà possibile assaggiare la cucina delle “azdóre” alla Locanda dell’allegra mutanda, all’interno dell’Ecomuseo (si consiglia la prenotazione: tel. 0545 47122). Per salutare la sagra, lunedì 14 settembre, la condotta Slow Food Godo e Bassa Romagna proporrà Lassù in Val Zebrù, cena con prodotti tipici valtellinesi con un menu curato dallo chef Federico Scudellari (30 euro soci Slow Food, 35 euro non soci, posti limitati, prenotazione obbligatoria: 347 4524084). Info: www.erbepalustri.it.

Riparte lo sport, con tanto di pubblico. La società Porto Robur Costa 2030 Ravenna informa infatti che le due partite degli ottavi di finale di Coppa Italia di volley valide per il girone B previste al Pala De Andrè (il 13 settembre contro Padova e il 23 settembre contro Piacenza), saranno giocate in presenza di pubblico nella misura del 25% della capienza massima consentita, per effetto della nuova ordinanza firmatadal presidente della Regione Bonaccini. Tra le altre cose, la prevendita è indicata come unica modalità per acquistare il biglietto ed è attiva a partire da mercoledì 9 settembre, per un totale di circa 700 posti a sedere. La prevendita sarà effettuata unicamente al PalaCosta nelle giornate da mercoledì 9 a venerdì 11 dalle 17 alle 19.30 e sabato 12 settembre dalle 10 alle 12.30. Si potranno acquistare anche i biglietti del match del 23 settembre.

MOSTRE/1 A Faenza si analizza il terremoto Da giovedì 17 a sabato 26 settembre alla Galleria della Molinella di Faenza sarà visibile la mostra “Conoscere il terremoto”, con l’obiettivo di portare a conoscenza le dinamiche del terremoto e i probabili effetti sulle case e nei quartieri faentini. In mostra anche le piastrelle in ceramica di artisti che hanno cercato di rappresentare le emozioni che possono generare i terremoti.

FIDO IN AFF

IDO

CRUISE Cruise è un ospite del canile di Ravenna da parecchi anni, dove aspetta una famiglia che si innamori di lui. Non è giovanissimo, ha circa 12 anni, ma ancora tanta voglia di vivere, affettuoso e vivace. Di taglia media, si richiede preferibilmente casa con giardino o cortile. Per chi lo adotterà sono previste le agevolazioni del Progetto “Adotta un nonno” dell’Associazione Clama. Per informazioni : 349 6123736

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MOSTRE/2

IL FUMETTISTA REVIATI ALLA BIBLIOTECA DI RUSSI Il 12 settembre alle 19.30 alla Biblioteca Comunale di Russi si inaugura la mostra di tavole originali di Davide Reviati che illustrano il racconto di Ambrose Guinnett Bierce “Chickamauga” e che hanno dato vita ad un libro stampato in serigrafia a 4 colori in tiratura limitata curato da Else Edizioni e Orecchio Acerbo. La mostra (tra quelle allestite per la Fira di Sett Dulur, che è stata invece annullata) resterà visibile fino al 27 settembre.

FARMACIE DI TURNO + APERTURA DIURNA 8.30 – 19.30 DAL 10 AL 13 SETTEMBRE PONTE NUOVO via Romea 121 tel. 0544 61068; COMUNALE 8 via Fiume Abbandonato 124 - tel. 0544 402514; COMUNALE 5 via delle Nazioni 77 (Marina di Ravenna) - tel. 0544 530507; BOSCHINI via Piangipane 293 (Piangipane) - tel. 0544 418868. DAL 14 AL 20 SETTEMBRE SAN BIAGIO via Maggiore 6 tel. 0544 212684; COMUNALE 8 via Fiume Abbandonato 124 - tel. 0544 402514; DI CAMPAGNA via Savarna 243 (Savarna) - tel. 0544 533631; CAMERINI via Petrosa 381 (S. Pietro in Campiano) - tel. 0544 576143.

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CAMPO SPORTIVO DI SANTERNO per tutti i bambini/e dai 5 ai 10 anni (annate 2010-11-12-13-14-15)

Giochi e stazioni di prova con i nostri Mister (Andrea Cimatti) Merenda tutti insieme Iscrizione gratuita per la stagione 2020-21 (prima iscrizione) prenotarsi inviando e-mail a asdsanternogiovanili gmail.com o telefonando/whatsapp al 320.3618621 (Federico Succi) Federico Succi (Pres. Giovanili) Cell. 320.3618621 Danilo Savorelli (Pres. US Villanova) Cell. 349.6238654 Massimo Randi Cell. 349.4684011 - Gianni Conti Cell. 348.8634670

PER INFO


14 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 10-16 settembre 2020

DANTE/1 Il Presidente della Repubblica Mattarella con il sindaco De Pascale durante l’inaugurazione della Tomba di Dante dopo il restauro, il 5 settembre, cerimonia che ha dato il via a Ravenna alle celebrazioni del settimo centenario della morte del Poeta

Ravenna il 13 settembre celebra il 699° annuale Con un’azione corale, l’olio, la prolusione di Carlo Ossola e il Transitus serale Domenica 13 settembre Ravenna celebra il 699esimo annuale della morte di Dante con una giornata di iniziative organizzate dal Comune. Si parte alle 9.30 con la messa presieduta dal Cardinal José Tolentino Calaça de Mendonça (archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa) con musiche della Cappella Musicale di San Francesco nell’omonima basilica. Alle 10.30 in piazza San Francesco è in programma l’azione corale a cura di Marco Martinelli ed Ermanna Montanari del Teatro delle Albe, con Chiara Lagani e i cittadini del Cantiere Dante impegnati nel Canto II dell’Inferno. Il corteo raggiungerà la Tomba di Dante appena restaurata per la tradizionale cerimonia dell’olio con le autorità dei Comuni di Firenze e Ravenna. Alle 11.45 al teatro Alighieri dopo una lettura di Ermanna Montanari l’appuntamento è con la prolusione di Carlo Ossola, presidente del Comitato Nazionale Dantesco. Sarà possibile seguire la diretta streaming dalle 10.30 su www.ravennafestival.live. La giornata terminerà alle 21 ancora alla basilica di San Francesco, con il Dantis Poetae Transitus, celebrazione in ricordo della morte, ancora con il Cardinale Josè Tolentino Calaça de Mendonça con interventi musicali e letture di Franco Costantini.

AGENDA DANTESCA Baroncelli al mercato coperto Venerdì 11 settembre al Mercato Coperto di Ravenna alle 18 “Dante Insieme”: Domenico de Martino conversa con lo scrittore Eugenio Baroncelli.

Silent Play per Dante Martedì 15 settembre alla Classense alle 17.30 “Silent Play per Dante”, presentazione della visita guidata immersiva che grazie alla tecnologia e a una sceneggiatura accompagna alla scoperta della Ravenna del Trecento. Il percorso guidato avrà inizio dal giorno 16 settembre (prenotazione obbligatoria su www.ravennaexperience.it).

Il Bollettino alla Classense Mercoledì 16 settembre alla Classense alle 17.30 presentazione della rivista “Bollettino Dantesco. Per il settimo centenario” n. 9, con Emilio Pasquini, Alfredo Cottignoli e Franco Gàbici.

DANTE/2

LIBRI, MANIFESTI, FOTOGRAFIE, DIPINTI SUL SECENTENARIO DELLA MORTE DEL POETA Alla Classense la prima delle tre mostre previste Dal 1921 i sacchi di D’Annunzio e la firma di Pio IX Inaugura venerdì 11 settembre alle 17 (per restare aperta fino al 10 gennaio) in Biblioteca Classense (Corridoio Grande) la mostra Inclusa est flamma. Ravenna 1921: il Secentenario della morte di Dante. Si tratta della prima di tre mostre che compongono il progetto espositivo Dante. Gli occhi e la mente, ideato dal Comune di Ravenna, dal Mar e dalla Biblioteca Classense in occasione del 700° anniversario della morte di Dante Alighieri. Inclusa est flamma. Ravenna 1921: il Secentenario della morte di Dante, a cura di Benedetto Gugliotta, responsabile dell’Ufficio Tutela e Valorizzazione della Biblioteca Classense, è un percorso di documentazione storica che ha il suo nucleo centrale nelle celebrazioni nazionali per il VI centenario dantesco del 1921, inaugurate l’anno prima proprio in Classense alla presenza del Ministro della Pubblica Istruzione Benedetto Croce. Saranno esposti libri, manifesti, fotografie, dipinti, manoscritti e numerosi oggetti d'arte conferiti come omaggio a Dante e alla città "ultimo rifugio" del poeta. Ciascuno degli oggetti, testimonianze della storia “ufficiale”, offrirà spunti per raccontare anche storie particolari, spesso sconosciute al grande pubblico e a volte sorprendenti. Il Secentenario del 1921 fu preceduto da altri momenti celebrativi di valenza nazionale, come per esempio le “Feste dantesche” del settembre 1908, quando venne presentata al pubblico la Collezione Dantesca Olschki, uno dei fondi bibliografici a soggetto dantesco più importanti al mondo. Acquisita nel 1905 dal libraio antiquario ed editore Leo Samuel Olschki, è ricca di oltre 4.000 volumi alcuni dei quali molto rari. Grazie alla collaborazione con la Casa editrice Olschki e con il Centro Dantesco dei Frati Minori Conventuali di Ravenna, sarà possibile vedere riuniti due esemplari di un’edizione pregiatissima e a tiratura limitata (solo 306 esemplari) della Commedia, insieme al manoscritto autografo del proemio, scritto da Gabriele D’Annunzio. Si tratta dell’edizione celebrativa per i 50 anni dell’Unità d’Italia (1911). La copia prestata da Olschki (l’altra è della biblioteca) è stampata su pergamena poi miniata e ha una legatura con borchie d’argento: un monumento dell’arte tipografica, stampata in soli 6 esemplari. È stata inoltre stabilita una collaborazione con l’Archivio Chini di Lido di Camaiore, custode della memoria di Galileo Chini (1873-1956), forse il maggior interprete italiano dello stile Liberty. È lui l’autore del manifesto ufficiale del Secentenario, di grande formato (nella foto) recentemente restaurato ed esposto a Ravenna per la prima volta dopo il 1921. Tra i pezzi più importanti in mostra saranno visibili anche i celebri sacchi donati da Gabriele D’Annunzio e decorati da Adolfo De Carolis col motto “Inclusa est flamma” (“la fiamma è all’interno”) che dà il titolo alla mostra. I sacchi in tela di juta, contenenti foglie di alloro in omaggio a Dante, furono trasportati in aereo a Ravenna da tre aviatori che avevano partecipato a famose imprese militari di D’Annunzio. A scandire il percorso saranno infine diversi Albi di firme della Tomba di Dante e della Classense, che raccolgono anche autografi di visitatori illustri, tra cui quello di papa Pio IX, che trascrisse dei versi danteschi ma non lasciò firma.

DANTE/3 Visite “animate” e menù medievali con le guide turistiche del Cammino e RavennaFood Le guide turistiche de Il Cammino di Dante organizzano “Incontro a Dante - Percorsi guidati alla scoperta della Ravenna del Sommo Poeta”, dall’11 al 13 settembre. A partire da venerdì 11, all’«ora che volge il disio», prendono avvio 13 visite guidate a tema dantesco animate – scrivono gli organizzatori – “da passaggi inattesi, momenti lirici e letterari che si svolgeranno durante tutto il weekend”. Le visite, della durata di un’ora e mezza e rivolte ad un massimo di 20 persone, saranno effettuate rispettando i protocolli Covid-19 e con l’ausilio di radioguide per il mantenimento del distanziamento sociale. Nell’ambito dell’iniziativa gli chef di RavennaFood organizzano “A Convito con Dante”, momenti conviviali in alcuni locali di Ravenna, cui è possibile partecipare anche in modo disgiunto dalle visite guidate, che permetteranno di gustare tra le varie proposte in menù piatti appositamente creati dal sapore medioevale. Info e prenotazioni: 339.3852304, ilcamminodidante@yahoo.it e sulla pagina Fb.


TEL. 334

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CULTURA / 15

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10-16 settembre 2020 RAVENNA&DINTORNI

CINEMA

Il giovane attore ravennate sul red carpet di Venezia: «Che emozione con Oliver Stone...» Intervista a Matteo Gatta, nel film su Ceausescu presentato al Festival «La Romania sembra la Romagna. La dittatura? Una ferita troppo fresca» Presentato nella sezione delle Giornate degli Autori di questa 77° edizione della Biennale di Venezia, il film Est. Dittatura last minute porta con sé un pezzo importante della giovane e promettente Ravenna artistica. Diretta da Antonio Pisu e tratta dal libro Addio Ceauşescu di Maurizio Paganelli e Andrea Riceputi, questa pellicola indipendente prodotta da Genoma Films vede il debutto sul grande schermo di Matteo Gatta, ravennate classe '96. L'ho raggiunto al telefono qualche giorno dopo l'ordalia del red carpet. Partiamo, come dovuto, dal festival. Com'è stata l'accoglienza? «È stato davvero molto bello. Ci sono arrivato un po' spaventato, a dire il vero: i vestiti firmati, le passerelle... In realtà è stato tutto molto tranquillo. La mattina le interviste, in cui io dò quasi sempre le risposte sbagliate. Poi la sera, alla proiezione, è venuto Oliver Stone, che è rimasto a vedere il film e ci ha riservato bellissime parole. È stato molto emozionante per me, e per fortuna che c'era con noi Antonio Pisu, il regista...». Come avete lavorato con lui? «Tutto è iniziato con quattro giorni di prove a Bologna: una cosa rarissima nel mondo del cinema. Antonio voleva che il terzetto funzionasse in modo naturale, che si vedesse un rapporto di amicizia affiatato anche fuori dal set. E ha vinto la scommessa: Jacopo Costantini è di natura un entusiasta, Lodo Guenzi è molto tranquillo. Ci siamo trovati da dio e moltissime battute del film le abbiamo improvvisate. Come si dice: quando una cosa c'è, non la reciti». È stato difficile per te e Jacopo, che venite dal teatro, lavorare con Lodo Guenzi, un nome già affermato e popolare? «La distanza si è colmata quasi subito, ma effettivamente conoscere Lodo è stato strano. Spesso con una persona famosa non

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riesci ad essere subito te stesso, e questo pensiero ti porta a essere un po' antipatico. Ma il bello di Lodo è che è perfettamente cosciente di questa distanza, ed è il primo a volerla abbattere». So che il film è tratto da una storia vera, un viaggio da Cesena a Bucarest. «Sì, è un road movie e allo stesso tempo un film di formazione. Siamo nell'89: tre romagnoli partono per la Romania della dittatura pensando di andare a divertirsi. Passando in Ungheria vengono intercettati da un rumeno che affida loro una valigia: da qui cominciano a succedere molte cose...». Come vuole Tarantino, immagino che il contenuto della valigia sia segreto... «Esatto! Ma il punto è questo: tre personaggi con aspettative e speranze diverse – il mio personaggio è il più introspettivo del film – si trovano di fronte a qualcosa che non conoscevano. Capiscono cosa significa vivere al di fuori dei privilegi, assistono alla realtà di un regime agli ultimi stadi. E quando tornano a casa non possono più vedere le cose con gli occhi di prima». Un viaggio “nuovo” anche per voi? «Assolutamente. Nel mese e mezzo di riprese fra Ungheria e Romania ho avuto modo di capire molte cose. Ad esempio, ho notato una grande somiglianza fra Romagna e Romania, e non solo per il nome: la campagna rumena ricorda molto quella ravennate. Gente un po' chiusa, profondamente attaccata alla propria terra: ma nel momento in cui entri in contatto con loro, ti dimostrano un'ospitalità eccezionale». È stato complesso parlare in Romania della dittatura di Ceauşescu a distanza di soli 30 anni dalla sua fine? «Il primo giorno di riprese abbiamo dovuto appendere fuori da un ufficio postale il ritratto di Ceauşescu. Era una strada piuttosto trafficata e quando la gente passava in macchina si paraliz-

Gatta (alla guida) con Lodo Guenzi in un fotogramma dal film

zava dalla paura. Ho pensato al film Lui è tornato, che racconta di un Hitler che ritorna nella Germania di oggi e si ambienta subito fra fanatici di second'ordine. Ecco, una cosa così non potrebbe succedere in Romania. È una ferita ancora troppo fresca; il tabù Ceauşescu è fortissimo». Tu nasci in teatro, prima nella non-scuola delle Albe e poi al Piccolo di Milano con Luca Ronconi. Come cambia il lavoro sul personaggio dal teatro al cinema? «Questo personaggio è molto simile a me e parla con accento romagnolo, così la distanza da colmare è stata minima. Non ho dovuto ricorrere a preparazioni fisiche o linguistiche. L'unica difficoltà è che la sequenza delle scene la decidono i tempi di produzione: ho recitato l'ultima scena dopo una sola settimana di riprese. La cosa cruciale è mettere in situazione il tuo personaggio». Quando potremo vedere il film? «La questione virus sta complicando molto l'attività delle sale cinematografiche. L'obiettivo è uscire entro la fine dell'anno». E adesso? «Chissà. A fine anno, probabilmente, sarò al Rasi col mio spettacolo Amore. Voglio continuare a far teatro. Fare cinema è bellissimo, ma ti capita raramente. Cercherò di lavorare, di crearmi il lavoro da solo. È un mercato difficile è bisogna farci i conti; ma bisogna anche far capire che la nostra generazione ha una voce molto originale che non va snobbata». Iacopo Gardelli

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16 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 10-16 settembre 2020

DANZA CONTEMPORANEA

Dalla “passeggiata” agli spettacoli in darsena: nuovi Ammutinamenti Il 12 settembre al via il festival di Cantieri Tornano anche le bancarelle di Garage Sale

CONCERTI

TEATRO CONTEMPORANEO

Ravenna Jazz con Opus Magnum

I LABORATORI DI MENOVENTI PRENDONO VITA A FAENZA CON “MEME”

Prima del ritorno nei teatri, il festival Ravenna Jazz si concede un ultimo concerto all’aperto nella Rocca Brancaleone. Giovedì 10 settembre alle 21 il batterista Ettore Fioravanti guiderà la sua band “Opus Magnum” in una scorribanda senza confini. A sostenere questo gioco di improvvisazione ci saranno Marco Colonna (clarinetti, composizione), Andrea Biondi (vibrafono) e Igor Legari (contrabbasso). Biglietti: 12 euro.

I Clever Square al bagno Hana-Bi Dal 12 al 20 settembre 2020 Ravenna diventa la città della danza contemporanea accogliendo la XXII edizione di Ammutinamenti - Festival di danza urbana e d’autore curato dall’Associazione Cantieri Danza, quest’anno dal titolo RESET - L’impossibile è indispensabile. Si parte sabato 12 settembre (ore 17) con la passeggiata danzata dedicata a Pina Bausch The Nelken Line, che attraversa le vie del centro per arrivare alla banchina della Darsena. Si prosegue poi al Parco Deserto Rosso, sempre in Darsena, dove il talentuoso Nicolas Grimaldi Capitello presenta (alle ore 18) Kurup (foto), vincitore del bando Danza Urbana XL. In scena con Valeria Nappi in uno spazio indefinito e in un tempo indeterminato. A seguire, Golden Variations, la danza delicata della coreografa Camilla Monga unita alla musica di Filippo Vignato, tra i giovani jazzisti italiani più interessanti del momento. Alle 18.30 si passa all’Almagià dove si svolge Giunco: installazione e pratiche open air di Paola Ponti (coreografa e danzatrice), Giorgia Severi (artista visiva), Giacomo Gaudenzi (musicista) nell'ambito del progetto Appunti per un Terzo Paesaggio per Viva Dante - Ravenna 2020/21 curato da Sabina Ghinassi e Selina Bassini (lunedì 14 settembre alle ore 21 è inoltre possibile seguire la prova aperta di Giunco al termine dalla residenza multidisciplinare). Dalle 19.30 alle 20.30 l’Almagià accoglie la compagnia ravennate gruppo nanou che presenta Alphabet. Conclude l’intensa giornata (alle 22 all’Almagià), l’estro creativo del coreografo e danzatore Nicola Galli che presenta Il mondo altrove. Sempre sabato, dalle 17 alle 23 la Darsena ospiterà anche Garage Sale, mercatino vintage con musica dal vivo e incursioni di danza urbana. Dal 17 al 19 settembre l’attenzione si catalizza invece sulla Vetrina della giovane danza d’autore, tra darsena e teatro Alighieri, di cui parleremo sul prossimo numero del giornale.

Sabato 12 settembre dalle 21 al bagno Hana-Bi di Marina di Ravenna concerto dei ravennati Clever Square, indie-rock band della scuderia Bronson, acclamata dalla critica.

In piazza il rock “made in Faenza” Il 14 settembre dalle 20.30 in piazza della Molinella, a Faenza, ultimo appuntamento con la rassegna “Balconi & Cortili” a cura di Casa della Musica, Mei e Comune. Sul palco si alterneranno una serie di artisti, dalle vecchie alle nuove generazioni, che ruota attorno alla scena musicale faentina. Con tanto di consegna dei premi Faenza Rock e per i Giovani Talenti dell’Emilia-Romagna.

Performance, incontri e musica per tre serate Inizia a Faenza una settimana di appuntamenti a chiusura dell'ottava edizione del ciclo di laboratori teatrali MEME che la compagnia Menoventi ha tenuto lo scorso inverno, prima della battuta d'arresto per l'emergenza Covid. Gli appuntamenti si terranno tra l'11 e il 16 settembre in tre differenti location. Ogni edizione di MEME propone attività dal respiro multidisciplinare prendendo spunto da un'idea di partenza da cui si sviluppano i laboratori teatrali e l'intera rassegna. Il “caso” è stato il motivo conduttore dell’ottava edizione: la sbalorditiva potenza creatrice del caso è nota a tutti, nel corso della rassegna si proverà a saggiarne i limiti. Il cartellone si apre con gli spettacoli "Il gioco dei giochi" e "Karawane" che saranno presentati venerdì 11 settembre, alle 20.45, sul palco della Molinella in Piazza Nenni. Un doppio spettacolo che nasce dai laboratori che la compagnia Menoventi ha condotto, con bambini e adulti: sul palcoscenico cittadini e cittadine faentini saranno attori e protagonisti di scenari teatrali ideati da Gianni Farina e Consuelo Battiston. Il secondo appuntamento - dal titolo “Il caso contrario” – sarà ospitato dalla Biblioteca Comunale Manfrediana la mattina del 12 settembre, alle ore 11. Sarà l'occasione di presentare alla città la rivista GLI ASINI, il cui abbonamento annuale la compagnia Menoventi ha regalato alla città. A presentare la rivista ci sarà il sociologo Mauro Boarelli, che discuterà anche “sull'intima natura della meritocrazia”. La chiusura di MEME 2020 è in programma la sera del 16 settembre, al Museo delle Ceramiche di Faenza. Una serata composita dove Menoventi presenterà "A tutti", collage polifonico di voci al cui centro ci sono gli ultimi giorni di vita del poeta Vladimir Majakovskij e il romanzo di Serena Vitale Il defunto odiava i pettegolezzi, oggetto della ricerca teatrale delle ultime stagioni di Menoventi. Nella stessa serata sarà presentato “ALEA”, concerto della Scuola di Musica G. Sarti che vedrà sul palcoscenico l'Open Quartet (Donato D'Antonio, Vanni Montanari, Roberto Noferini e Anselmo Pelliccioni) accompagnati dalle immagini di Silvia Camporesi e dai video di Carlo Conti. Nell’anno del centenario di Bruno Maderna, la Scuola Sarti offre una panoramica sulla Musica Aleatoria, la musica “ripetitiva” e le sue ripercussioni dal '900 a oggi, da Eric Satie a Philip Glass. La prenotazione è fortemente consigliata: tutte le indicazioni per prenotarsi sul sito www.menoventi.com e www.e-production.org.

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CULTURA / 17 10-16 settembre 2020 RAVENNA&DINTORNI

INCONTRI LETTERARI ARTE A Faenza una mostra sulla Croce, tra antico e contemporaneo

Quattro giorni di ScrittuRa Festival a Lugo con Cardini, Gamberale, Carlotto e i “buonisti” di Bottura

Inaugura giovedì 10 settembre alle 18.30 “Signum Crucis”, una mostra collettiva che vede esposte alcune opere antiche e di autori contemporanei legate al tema della Croce e del Crocefisso, allestita fino all’1 ottobre nella cappella laterale della Chiesa di Santa Maria dell’Angelo a Faenza. Ingresso libero, orari: martedì 10-12.30; venerdì 16.30-18.30; sabato 10-12.30 e 16.30-18.30. Sarà possibile visitare anche la mostra “Nature inquiete. Sguardi d’artista sul paesaggio”.

Tra i protagonisti anche la giornalista Ritanna Armeni E il 15 settembre Cavazzoni al chiostro di Bagnacavallo

CARTOLINE DA RAVENNA Mittente Giovanni Gardini

ScrittuRa, il festival diretto dallo scrittore Matteo Cavezzali, sbarca a Lugo per quattro intense giornate (in caso di maltempo al Salone Estense). Si comincia il 10 settembre alle 18 al Chiostro del Carmine con lo storico dell’arte Antonio Forcellino che parlerà de “Il secolo dei giganti” (Harper Collins), l’avventura di Leonardo e il Rinascimento “tra intrighi di potere, scoperte e geni dell’arte”. Si proseguirà alle 21 al Pavaglione con uno dei più importanti storici italiani, Franco Cardini, che parlerà dei segreti dietro al Decameron presentando “Le cento novelle contro la morte. Leggendo Boccaccio: epidemia, catarsi, amore” (Salerno). L’11 settembre alle 18 al Chiostro del Carmine sarà protagonista Emanuele Trevi con “Due vite” (Neri Pozza) mentre alle 21 al Pavaglioneuna delle più amate scrittrici italiane, Chiara Gamberale (nella foto), con la sua riflessione sul tempo presente: “Come il mare in un bicchiere” (Feltrinelli). Il 12 settembre alle 18 al Chiostro del Carmine sarà la volta di uno degli autori di noir più letti e tradotti, Massimo Carlotto. Dialogherà con lui Agnese Fabbri. Alle 21 al Pavaglione ci sarà la giornalista e scrittrice Ritanna Armeni per parlare di “Mara. Una donna del novecento” (Ponte alle Grazie). Durante la serata dialogherà con con Patrizia Randi. L’ultima giornata del festival, il 13 settembre, inizierà alle 17 al Chiostro del Carmine con la filosofa Lucrezia Ercoli con “Che la forza sia con te! Esercizi di Popsophia”; a seguire, alle 18, sarà la volta del latinista e già rettore dell’Università di Bologna Ivano Dionigi con “Parole che allungano la vita”. Alle 21 al Pavaglione chiuderà il festival il giornalista Luca Bottura con “Buonisti un cazzo” (Feltrinelli). Giornalista, autore di testi per comici come Maurizio Crozza, Geppy Cucciari e Gene Gnocchi, autore televisivo e radiofonico, Bottura racconta una biografia collettiva in tono autoironico. ScrittuRa Festival proseguirà poi a Bagnacavallo il 15 settembre con Ermanno Cavazzoni e le sue “Storie vere e verissime” (La Nave di Teseo), al chiostro della biblioteca Taroni, alle 18,30.

La memoria di Dante

ARTISTI VISIVI Da Ancarani a Samorì: “Non giudicare” all’ex convento di Bagnacavallo Aprirà al pubblico venerdì 11 settembre (dalle 18 alle 23) presso gli spazi dell’ex convento di San Francesco, a Bagnacavallo, la mostra “Non giudicare”, promossa dal Comune in occasione della Festa di San Michele (25-29 settembre) e organizzata dal collettivo Magma. Il progetto, a cura di Viola Emaldi, prende spunto dalla tradizionale devozione per l’arcangelo Michele, patrono della città e oggetto di un culto diffuso, per indagare attraverso l’arte contemporanea l’attualità della simbologia che accompagna questa figura. La riflessione è affidata a quindici artisti visivi contemporanei; in mostra ci sono opere di: Yuri Ancarani, Sergia Avveduti, Bertozzi & Casoni, Silvia Camporesi, David Casini, Stefania Galegati, Chiara Lecca, Enrico Minguzzi, Alessandro Pessoli, Alessandro Roma con Paola Ponti, Andrea Salvatori, Marco Samorè, Nicola Samorì, Italo Zuffi. Ingresso libero. Orari: fino al’11 ottobre martedìvenerdì 18-23; sabato 16-23, domenica 10-12.30 e 15-21. Lunedì chiuso.

COLAZIONI

Piazza Mazzini 35

Nel 1877 lo scrittore e disegnatore Charles Yriarte visitava la città di Ravenna e già in quello stesso anno nella rivista Le Tour du Monde: noveau journal de voyages ne dava un accurato resoconto, un testo che si presentava come una sorta di anticipazione di quanto avrebbe pubblicato nel 1883 con il titolo Le rive dell’Adriatico e il Montenegro. Yriarte lascia un’ampia e accurata descrizione della città e tra i monumenti non poteva non ricordare la tomba di Dante e raccontare le vicende che avevano portato il Sommo Poeta a Ravenna, la storia della sua sepoltura e del ritrovamento delle sue ossa: «In un angolo della piazza Maggiore s’apre in linea retta la Via Dante, che conduce all’antico convento e alla chiesa di San Francesco. Là sorge la tomba di Dante […]. Il viaggiatore deve fare uno sforzo per ricostruire nelle sue disposizioni primitive l’angolo di Ravenna dove sorse la tomba di Dante […]. L’insieme della piazza è sommamente romantico, benché la facciata esterna della tomba del poeta, di cui presentiamo il disegno, non sia per verità, molto pittoresca. Sboccando dalla via Dante sulla piazzetta, si ha di fronte la tomba, e, dietro di essa, un piccolo recinto, chiamato Braccio Forte, dove furono riuniti, come in un piccolo Campo Santo, tra la piazza e la chiesa di San Francesco, parecchi sarcofagi trovati qua e là, tra cui alcuni di bellissimo stile […]. La memoria di Dante è pure legata in modo indissolubile a quella selva di Ravenna, - La Pineta, come la chiamano».

PRANZI

LUGO

APERITIVI

LOGGE DEL PAVAGLIONE


18 / CULTURA / RUBRICHE RAVENNA&DINTORNI 10-16 settembre 2020

LETTI PER VOI

Con il film sul Mah-Jong alla Rocca si chiude in allegria un’estate diversa

C’era una volta, quarant’anni fa

Gli str*nzi di Niven, da non perdere

di Francesco Della Torre

di Luca Manservisi

di Nevio Galeati *

La settimana scorsa si parlava del fenomeno di fare uscire in sala film del recente passato di registi che nel frattempo sono diventati famosi, e l’uscita più importante riguardava Dogtooth, l’opera seconda di Yorgos Lanthimos, che evidentemente è stato individuato come nuovo simbolo del 2020 perché la prossima settimana esce anche la sua opera terza, Alps, presentata in concorso alla Mostra del cinema di Venezia… del 2011. La cosa fa sorridere, ma il film merita. A proposito dell’attuale Mostra del Cinema, alla quale purtroppo non abbiamo inviati, si segnalano per interesse puramente pregiudiziale i seguenti film: Miss Marx di Susanna Nicchiarelli (perché Marx è Marx e pure la Nicchiarelli non scherza a bravura), Mandibules del qui amato Quentin Dupieux, Mainstream di Gia Coppola (nipote di Sofia, pronipote di Francis… probabilmente il dna gioca al telefono senza fili ma confidiamo ugualmente; l’opera prima Palo Alto si lasciava guardare). Inoltre ci sono film che per vari motivi non verranno recensiti in questa rubrica ma che potrebbero piacervi, come Tenet di Christopher Nolan (che si è giocato tutte le sue chances con gli ultimi due film), Volevo nascondermi di Giorgio Diritti (che probabilmente è bello ma Ligabue ha ancora la faccia di Flavio Bucci) e tutte le biografie che in questo periodo invadono le sale. Questa settimana chiude l’Arena che ha aperto dopo di tutti: venerdì 11 e sabato 12 alle 21.15 alla Rocca Brancaleone verrà proiettato un curioso documentariofiction sul gioco simbolo di Ravenna: il Mah Jong. Il drago di Romagna (di Gerardo Lamattina, 2020) Tramite la storia di una famiglia al femminile, composta da nonna, madre e nipote (maschio), il ravennate Lamattina ci guida alla scoperta di come il Mah Jong sia piuttosto incomprensibilmente un gioco popolarissimo a Ravenna e in Cina, e del tutto (o quasi) sconosciuto nel resto di Italia e del mondo, a circa un secolo dalla sua comparsa nella nostra città. Molto interessanti i contributi degli esperti, che tramite interviste ci raccontano la storia e alcuni aneddoti curiosi sul gioco, come simpatiche sono le interviste ai romagnoli che si dimostrano ferratissimi in materia. Azzeccata e gradevole la protagonista Luisa e la figlia (Dilva Ragazzini e Fabiola Ricci) che mostrano con ironia come l’amore per questo gioco possa addirittura provocare qualche piccola crisi familiare, elemento comune a molte famiglie ravennati. Ottima fotografia e accurata regia, con insistito ed efficace uso del drone nelle riprese nonché una forte attenzione ai primi piani dei volti nella parte della storia di finzione. Un film breve (1 ora e 10 minuti), efficace, simpatico, giustamente leggero e divertente, ideale per chiudere in allegria un’estate diversa dalle altre.

Quarant’anni fa iniziarono gli anni ottanta, musicalmente snobbati da molti presunti intenditori, ma che ci regalarono alcuni dischi in grado di segnare un’epoca. Come il Remain in Light con cui i Talking Heads decisero di non essere più solo una rock band. O il Closer che poi fece impennare la vendita di poster dei Joy Division da appendere alle camerette di ragazzi dall’anima dark. Accanto a questi, anche una piccola gemma sconosciuta ai più ma venerata come un oggetto di culto tra gli appassionati di musica fuori dagli schemi. Un disco pubblicato proprio a inaugurare quel 1980, ormai quasi 41 anni fa. Si tratta dell’esordio degli Half Japanese, 1/2 Gentlemen/Not Beasts, triplo LP che, anche ristampato in cd (con una cinquantina di pezzi che sarebbe meglio definire “schegge impazzite”) e ancora oggi sulle varie piattaforme di streaming, suona male quasi come allora, quasi come se fosse danneggiato. Eppure fu all’avanguardia come pochi. Degni eredi di Captain Beefheart, qui gli Half Japanese dei fratelli Fair scarnificano il blues, anticipano il lo-fi, scherzano con il noise, si inventano quello che venne definito poi rock “primitivo”. Il tutto con un’indole punk da fare invidia ai duri e puri. Il manifesto che li guidava era quello di suonare senza conoscere gli accordi. In maniera, diciamo così, istintiva. Per una musica senza barriere. Come scrive Jad Fair nel saggio How To Play Guitar (che si trova nel booklet dell’edizione Fire del disco): «Ho imparato da solo a suonare la chitarra. È facilissimo quando capisci la scienza che sta alla base. Le corde più fini hanno i suoni più acuti, e le più spesse i suoni più gravi. Se schiacci una corda più vicino alla paletta avrai un suono più basso […] Puoi imparare i nomi delle note e gli accordi che usano gli altri ma è piuttosto limitante […] Se li ignori le possibilità diventano infinite e puoi imparare in un giorno […] È la tua chitarra e puoi farci quello che vuoi. Io preferisco usare corde di spessori diversi per avere più varietà, ma mio fratello le monta tutte dello stesso spessore, così non si deve preoccupare troppo. Qualsiasi corda pizzichi sarà quella giusta perché sono tutte uguali […] L’accordatura è un concetto ridicolo […] La chitarra è la tua e soltanto tu puoi decidere come farla suonare». Fantastico, no?

Cosa potrebbe succedere negli Stati Uniti se, fra sei anni, Ivanka Trump diventasse la prima presidente donna? Questo mentre il padre resta il “faro” di un popolo sempre più conservatore, xenofobo, dove armarsi è un diritto senza freni, come neppure negli anni della Frontiera; e dove, va da sé, abortire è illegale? Sono i punti di partenza di La lista degli str*nzi (Einaudi, traduzione di Marco Rossari), nuovo romanzo di John Niven. E in quella situazione, nell’anno 2026, il protagonista, Frank Brill, ex direttore di giornale con una vita molto scombinata, scopre di avere un cancro; secondo i medici ha al massimo sei mesi di vita. Frank pensa di aver solo un modo per chiudere la propria esistenza: eliminare, ammazzare proprio, le cinque persone che fanno parte della lista del titolo. Gli uomini che hanno rovinato l’esistenza a lui e all’America. E in cima all’elenco c’è lui appunto: Trump. John Niven utilizza i ritmi e le cadenze del thriller per leggere il presente e segnalare i rischi che si corrono lasciando che le cose vadano avanti sui binari di oggi. È la cifra di quasi ogni suo romanzo: il fantastico come chiave di interpretazione dei mali contemporanei. Lo aveva fatto con A volte ritorno – il suo romanzo più famoso – che racconta di come Dio, al ritorno da una vacanza che per il mondo è durata secoli, si accorge dello stato in cui versa l’umanità e decide di mandare giù a sistemare le cose, per la seconda volta, JC: Gesù Cristo. In versione pop rock, con chitarra e voce “celestiale”; accompagnato da apostoli raccolti nei rifugi per senza tetto di New York. Dio infatti non ascolta chi gli consiglia di mandare un secondo diluvio e ripartire, dopo, da capo. La lista degli str*nzi travolge e addolora; la tensione non cala mai, grazie a colpi di scena calibrati con cura e abilità. E si fa il tifo per Frank Brill che ha, oggettivamente, ragione da vendere. Anche se prima di scoprire la malattia non si è comportato da educanda neppure lui. Certo: farsi giustizia da sé non è l’insegnamento migliore, ma l’amarezza di questo scrittore scozzese è stemperata dalla scrittura, spesso rude, scorretta ed esplicita, ma in grado di creare empatia. Niven svela le ipocrisie, i buonismi, le pacche sulle spalle; così propone un antagonista altrettanto reale, il lurido e grasso poliziotto in pensione Bob “Chops” Birner (il soprannome, “Costolette”, deriva dalla quantità di cose che riesce a ingurgitare). Che per il lettore diventa “il nemico”, perché riesce a seguire le tracce di Brill. Un romanzo tosto, bello, adrenalinico.

“Lo stesso fascino” (Casal Borsetti) di Adriano Zanni

TUTTA UN’ALTRA MUSICA

FULMINI E SAETTE

VISIBILI E INVISIBILI

* direttore GialloLuna NeroNotte


GUSTO / 19 10-16 settembre 2020 RAVENNA&DINTORNI

EVENTI GOLOSI/1

COSE BUONE DI CASA A cura di Angela Schiavina

I crostini di milza alla toscana

AI GIARDINI PER TRE GIORNI I FURGONCINI DEL CIBO DI STRADA Anche in questa fine estate marchiata Covid, torna a Ravenna il festival “Truck’n’Food”, da venerdì 11 a domenica 13 settembre ai giardini pubblici. Si tratta dell’evento (organizzato da SGP Events) che porta al parco i colorati furgoncini dello street food. Il concetto di cibo da strada – assicurano gli organizzatori – “viene portato all’estremo, con l’uso di prodotti di elevata qualità, a km 0 o di grande pregio”. Sarà possibile assaggiare specialità provenienti da diverse regioni d’Italia, con incursioni anche nelle cucine di Paesi stranieri. L’appuntamento per tutte e tre le giornate è fino a mezzanotte. Il venerdì a partire dalle 18, il sabato e la domenica dalle 12.

EVENTI GOLOSI/2

A Cervia torna il Mercato dei Sapori d’Europa, «senza assembramenti» Dall’11 al 13 settembre, con espositori in Italia da almeno quindici giorni Torna anche quest’anno, con la sua 17esima edizione, il Mercato dei Sapori d’Europa, in piazza Andrea Costa a Cervia, con tre giorni di stand enogastronomici ed eventi collaterali. Gli stand – assicurano gli organizzatori – saranno predisposti in modo da garantire “spazi calmi” per evitare il pericolo di assembramenti ma i partecipanti sono invitati «a munirsi di mascherina, igienizzare frequentemente le mani e a seguire la segnaletica informativa sulle norme da rispettare all’interno dell’evento». Nelle aree dedicate alla ristorazione – si legge ancora nella nota inviata alla stampa – “tutti i tavoli e gli spazi verranno igienizzati costantemente e verrà rispettata la distanza di sicurezza di almeno 1 metro”. L’appuntamento è da venerdì 11 (dalle 10) a domenica 13 settembre. L’evento è organizzato da Fiva Confcommercio Cervia in collaborazione con Fiva Confcommercio nazionale e Confcommercio Ascom Cervia. «Il Mercatino Europeo di Cervia – commenta l’assessore Michela Brunelli – si farà nel rispetto delle norme Covid, vi saranno solo espositori residenti in Italia e presenti nel nostro paese da più di 15 giorni. Gli stand saranno ridotti anche in termini numerici, questo per garantire maggiore spazio tra le persone. Siamo perciò contenti di ospitare come ogni anno questa manifestazione itinerante che ha sempre arricchito il calendario di fine estate e portato presenze turistiche anche a fine stagione nella nostra città. Non potevano rinunciare anche a questo evento, molto sentito e partecipato da tanti appassionati».

Dopo la ricetta della coratella di agnello della scorsa settimana, ecco, come promesso, quella per preparare i crostini neri alla Toscana, con la milza di agnello non utilizzata. Ingredienti:300 g di milza, 1 cipolla media, 1 carota, 1 gambo di sedano, 1 ciuffetto di prezzemolo, 1 spicchio di aglio, 1 cucchiaio molto abbondante di capperi sottaceto, 1 bicchiere di vino rosso, passata di pomodoro (q.b.), pasta di acciughe (q.b.), sale, olio extravergine di oliva, 2 uova sode per decorare. Preparazione. Prima cosa, la pulizia della milza. Raschia con un cucchiaio da minestra la pelle della milza, facendo uscire poca per volta la milza, che avrà la consistenza di una pappetta. Raccoglila tutta in una ciotolina. Nel frattempo trita finemente carota, sedano, prezzemolo, aglio e cipolla. Scalda un cucchiaio abbondante di olio in un tegamino antiaderente e fai soffriggere lentamente tutte le verdure. Quando sono ammorbidite aggiungi la milza e mescola continuamente fino a che non diventa marrone scura, segno che è cotta. A quel punto aggiungi un bicchiere di vino rosso e fallo ritirare tutto. Poi aggiungi un po’ di passata di pomodoro per colorare di rosso la salsa. Questo è il momento di aggiungere i capperi tritati finissimi e di dare la giusta sapidità al tutto. Come fatto per i più classici crostini neri, non sarà il sale a dare la sapidità, ma la pasta di acciuga. Aggiungine quindi poco per volta, assaggiando ripetutamente per trovare il punto giusto. Spalma la salsa di milza su fette di pane toscano. Puoi guarnire i crostini con delle fettine di uovo sodo, che danno un bel contrasto cromatico ed aiutano ad ammorbidire il gusto forte e pungente della milza.

LO STAPPATO A cura di Fabio Magnani

Un vino ricercato, per le crudità Versiamo nel calice il “Salento bianco Mjere” 2019. A produrlo l’azienda pugliese “Michele Calò”. Ottenuto da uve Verdeca del Salento e Chardonnay, si presenta con un bel colore giallo paglierino con riflessi verdognoli. Al naso odori freschi. Evidenze citrine e intrecci di erbe aromatiche, gelsi bianchi, fiori di magnolia e foglie di limone. Un tratto tropicale in chiusura. Fine, delicato e ricercato. Al palato è secco, di piacevole beva. Sapido. Retrogusto fruttato. Per le crudità di pesce.

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LA CURIOSITÀ A Passogatto il concerto di inizio vendemmia A Passogatto di Lugo una serata musicale “per augurare ai viticoltori una prospera raccolta nonostante le numerose difficoltà di questo 2020”. Sabato 12 settembre alle 20.30 è in programma il concerto di inizio vendemmia. Per l’occasione Moreno Lombardi e la Arancia Meccanica Rock Band proporranno musiche da Vasco a Santana nell’area del Santuario della Beata Vergine di Loreto. È necessaria la prenotazione al numero 333 2513259. L’ingresso è a offerta libera.

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LE AZIENDE INFORMANO

SANIFICAZIONE E DISINFESTAZIONE

Contagi Covid in spazi comuni: come sanificare grandi ambienti con l’ozono, le attrezzature e i tecnici esperti di Radis srl L’impresa ravennate specializzata che opera nel settore dal 1990, oltre a garantire i protocolli per purificare efficacemente strutture industriali e uffici, offre servizi di contrasto a parassiti di ogni genere, fra cui il temibile acaro del tarlo domestico La società Radis di Ravenna attiva da ormai 30 anni nel campo dei trattamenti del legno e specializzata nelle disinfestazioni civili ed industriali. In questo periodo prosegue l’attività di monitoraggio ed eliminazione di agenti infestanti in aziende e abitazioni private ma si sono intensificati anche gli interventi di igienizzazione e sanificazione richiesti da una certa recrudescenza del Coronavirus, dopo le riaperture post ferie di diverse attività produttive e uffici. Ne parliamo con il titolare e direttore dell’azienda Carlo Gelosi. Come mai avete ripreso questa attività di sanificazione antivirus quando il covid sembra ormai sotto controllo? Non bastano le consuete precauzioni personali? «Nelle ultime settimana, al ritorno delle ferie, alcune aziende ci hanno chiamati perché si sono ritrovate con i loro spazi operativi contaminati da personale risultato positivo al tampone del Coronavirus e per prudenza ci hanno richiesto una approfondita sanificazione delle sedi. Peraltro con la fine dell’estate si intensifica la necessità di vivere i luoghi chiusi, dove il rischio di contagio è più insidioso. Noi disponiamo delle attrezzature idonee e di specialisti per intervenire su volumi di migliaia di metri cubi. Perché abbiamo dei macchinari di grandi dimensioni che producono notevoli quantità di ozono e riescono a saturare gli ambienti con 20 ppm di gas per 60 minuti e così ottemperare il protocollo di sanificazione con ozono. Si tratta di strutture artigianali, capannoni industriali, ampie aree di uffici, sia pubbliche che private i cui titolari o dirigenti – dobbiamo ricordarlo – sono responsabili anche penalmente del rischio che le persone si possano ammalare nel luogo di lavoro». Ci spiega che proprietà ha l’ozono per riuscire a purificare così bene gli ambienti chiusi? «Le molecole di ozono sono composte da tre atomi di ossigeno in un legame instabile, per cui impattando sulle superfici, si disgregano, ossidandosi e distruggendo in particolare le sostanze biologiche come virus, batteri, funghi e muffe. Peraltro essendo un gas penetra dovunque anche dove non arrivano sanificazioni a spruzzo o a straccio». Questi spazi quanto devono restare a vostra disposizione per il lavoro di sanificazione e non possono essere frequentati? «Servono dalle 24 alle 48 ore. Dipende dalla grandezza degli spazi. Comunque sia dopo il trattamento con l’ozono concludiamo l’opera di sanificazione polverizzando sulle superfici

dei locali una soluzione a base di cloro allo 0,1 percento. Quindi rilasciamo un certificato di agibilità che attesta che 6 ore dopo la fine del lavoro l’ambiente è riutilizzabile». Che tecnici servono per fare operazioni del genere? «Le squadre di solito sono composte dalle due alle quattro persone a seconda dei macchinari impiegati e naturalmente serve un responsabile della proprietà degli ambienti da sanificare che ci dia l’assistenza per muoverci adeguatamente sul luogo. Su accordo possiamo intervenire anche durante i festivi o la notte. Di solito dopo una chiamata riusciamo a intervenire in circa 24 ore, due giorni se si richiede un festivo». Sono interventi molto onerosi? «Va ricordato che la spesa sostenuta, per decreto ministeriale, è fiscalmente detraibile al 50 percento. Il costo è calcolato sui metri quadrati in cui dobbiamo intervenire». Gelosi, come Radis siete particolarmente noti anche per la competenza a risolvere casi da infestazione da insetti e parassiti, spesso in ambienti domestici… «Un fenomeno molto fastidioso e da non sottovalutare, proprio perché avviene in casa propria, è l’infestazione da acari del tarlo, che solitamente si rileva in presenza di mobili o altre suppellettili in legno, travi e pavimenti, per l’appunto “tarlati”. Il tarlo – che a parte distruggere il legno è innocuo per le persone – viene aggredito da questo parassita quasi invisibile che invece può essere molto accanito anche sulla pelle degli esseri umani, provocando pruriti, dermatiti e ponfi dolorosi. A volte si tratta di un

vero tormento che non sempre e subito viene diagnosticato come effetto dell’assalto di questo parassita simbiotico del tarlo, che in termini scientifici si chiama Pyemotes Ventricosus». Quando e come potete intervenire? «Quando c’è un sospetto della presenza di tarli e di conseguenza di questo temibile acaro, oppure se c’è la diagnosi di un medico... Portiamo via da casa i mobili tarlati per “gasarli” in autoclave sottovuoto nel nostro stabilimento e se si stratta di travi o altri manufatti inamovibili utilizziamo microonde e spray di liquidi disinfestanti. In ogni caso purifichiamo le stanze interessate della casa

con fumogeni per sterminare gli acari che possono essere in giro». Con quali conseguenze per chi ci abita? «Il sacrificio, pur di liberarsi di questi fastidiossimi problemi, è di sicuro stare fuori di casa per 24 ore. Normalmente consigliamo di evitare almeno per qualche giorno di abitare le stanze dove sono stati utilizzati disinfestanti liquidi». Come si fa a prevenire il fenomeno? «Scoprire di avere dei mobili tarlati. Sarebbe meglio in questo caso di richiedere una disinfestazione antitarlo anche se non ci sono state ancora evidenti conseguenze di attacco degli acari alle persone».

SANIFICAZIONE AMBIENTALE CON OZONO L'OZONO è un gas efficace contro virus, batteri, muffe, spore e cattivi odori La molecola O3 naturalmente instabile, scindendosi torna ad essere ossigeno senza lasciare alcuna traccia di residui chimici. Consigliato per uffici, magazzini, abitazioni, strutture pubbliche, auto, caravan, autobus, treni. Via Faentina, 280 - San Michele (RA)

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RAVENNA&DINTORNI 10-16 settembre 2020

SPECIALE Rigenerazione e Ristrutturazione

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ARCHITETTURA SOSTENIBILE

Passivhaus, risparmio energetico e innovazione per una casa a impatto zero Come costruire una “casa passiva” partendo da un edificio storico in un agglomerato urbano. Un esempio virtuoso realizzato a Cesena Risparmiare e rispettare l’ambiente grazie all’apporto dell’architettura è possibile. Lo dimostrano gli standard delle Passivhaus e un recente progetto portato a termine a Cesena, che ha coinvolto proprio questa tecnica che coniuga architettura e risparmio energetico. La Passivhaus, o casa passiva, è una costruzione in grado di garantire un alto livello di comfort senza l’uso, o con un apporto minimo, di fonti energetiche esterne. Passivhaus significa, ad esempio, che le prestazioni energetiche dell’edificio sono talmente elevate che non serve usare il gas per riscaldare la casa, perché a farlo ci pensano il sole e il calore sprigionato dagli abitanti della casa e dagli elettrodomestici. Per raggiungere questo scopo non manca lo studio approfondito in fase di progettazione per sfruttare ogni elemento della casa: le vetrate e la loro corretta esposizione possono ad esempio aiutare nel raggiungimento di una temperatura adeguata e di una minima dispersione del calore. Ma i lavori per centrare l’obiettivo cominciano fin dalle fondamenta. In questa fase viene scavato un pozzo di ventilazione, che permette di aspirare l’aria esterna da immettere nella casa, un’aria che si scalda d’inverno ed è più fresca d’estate. Per mantenere un’aria pulita si può poi inserire un impianto apposito che evita il permanere di aria viziata. In questo modo è possibile cambiare aria senza aprire le finestre e di conseguenza disperdere calore, inoltre l’aria in entrata viene continuamente “purificata” dall’impianto, che elimina tutto ciò che non è sano. Il procedimento per realizzare una Passivhaus è delicato e molto preciso ed è possibile applicarlo anche su edifici storici o vicini ad agglomerati urbani. A testimoniarlo è l’esperienza della “Casa Studio Passivhaus” a Cesena, struttura che ospita appunto la casa e lo studio degli stessi progettisti. Nel caso cesenate il lavoro è iniziato da un edificio storico, che è stato demolito e ricostruito fino a renderlo sostenibile e antisismico. Una struttura totalmente nuova, insomma, ricostruita utilizzando materiali diversi a seconda delle esigenze e delle caratteristiche delle singole aree dell’edificio, che aveva anche muri condivisi con altri immobili. Se nella porzione a ovest, coincidente con gli in-

gressi alla struttura, si è optato per una muratura, a est – fronte città e fiume – si è utilizzato il cemento armato. Nella costruzione si è sempre tenuto ben presente l’obiettivo finale, ovvero costruire una Passivhaus. Per questo motivo anche la sistemazione di finestre e vetrate ha seguito uno schema ben preciso: a ovest sono state inserite poche finestre per ridurre l’esposizione al sole, mentre a est si è più puntato su grandi aperture. I progettisti hanno pensato anche alle stagioni, con frangisole per l’estate per evitare un eccessivo calore. Tra gli altri materiali usati ci sono poi il legno, inserito tra i tre piani dell’immobile, e l’acciaio. I serra-

menti forniti da Edilpiù sono invece in PVC, rivestiti sia all'interno che all'esterno con l’alluminio. Il risultato è un edificio di tre piani – al piano terra c’è lo studio, negli altri due si trova l’abitazione - oltre a uno interrato e due dependance. Tutto perfettamente inglobato, sfruttando anche le caratteristiche dei diversi materiali che si sono dimostrati in grado di coesistere e concorrere all’impatto zero della struttura cesenate. Marcello Bacchini Executive Director Sales Marketing Edilpiù

LE AZIENDE INFORMANO

AGENZIA IMMOBILIARE

Jolly Service: 20 anni di esperienza nel mercato della casa Nata nel 2000, l’attività di compravendita ravennate diretta da Carla Fanti ha inaugurato una nuova sede più agevole in via Venezia 24. «Offriamo consulenze professionali a chi vuole cambiare abitazione o investire nel mattone» Un passato da psicologa nella sanità pubblica, Carla Fanti è da tempo agente immobiliare qualificato e titolare dell’agenzia Jolly Service di Ravenna. Quest’anno la sua attività compie venti anni e questa importante traguardo nel settore della casa è segnato anche da un significativo cambio di sede, con l'apertura di un nuovo ufficio aperto al pubblico più visibile – con due vetrine – e più funzionale, in via Venezia 24, nella stessa zona, dalle parti della Rocca Barncaleone della sede storica (che è sempre stata in via Circonvallazione Rotonda dei Goti). «L'agenzia Jolly – rievoca Fanti a proposito della sua vicenda professionale – è nata quasi per caso, dalla vendita occasionale di tre immobili di un amico di famiglia, avvenuta nel 2000. Per portare a termine l’affare ho acquisito una licenza di agente immobiliare e poi fondato una srl per gestire le compravendite. Il nome Jolly Service fu un'idea dei miei figli per sottolineare il ruolo eclettico che ho sempre avuto in famiglia ma anche per evidenziare la capacità dell’agenzia di fornire servizi di supporto fondamentali per i clienti come il recupero e il disbrigo dei documenti delle proprietà immobiliari». «Quando abbiamo iniziato il mercato era molto dinamico, e sono riuscita a ottenere fiducia dai clienti e stima dai colleghi. In quel periodo si trattava un po’ di tutto: ville, appartamenti, case

in centro città o al mare, nuove costruzioni, prime case ma anche investimenti. Insomma, tante opportunità anche dovute a una certa espansione del settore edilizio. E anche dopo la crisi del 2008 mi sono adeguata alle nuove prospettive puntando sulla domanda emergente degli affitti o di immobili di dimensioni ridotte a prezzo contenuto per giovani coppie». Tornando al presente, reso precario dalla pandemia, la titolare di Jolly Service racconta: «Proprio mente stavamo inaugurando nel marzo 2020 la nuova sede abbiamo sopportato la battuta d’arresto del lockdown e riaperto solo a maggio, sperando che questa diversa location ci apra nuove prospettive. Certo, va notato un nuovo atteggiamento nelle persone che cercano una prima o nuova casa, vogliono uno spazio più indipendente, magari con un po’ di giardino o almeno con un bel terrazzo. Ma c’è anche chi ha la necessità di acquisire una nuova abitazione a un costo conveniente perché durante il lockdown la sua condizione familiare è andate in crisi e ha dovuto affrontare una separazione... D’altra parte è tornato l’orientamento ad investi-

re nel mattone, sicuramente meno incerto e rischioso dei mercati finanziari, per metterlo a frutto. E ora i prezzi degli immobili si stanno stabilizzando in modo più adeguato al loro valore reale. Soprattuto per questo sono ottimista nel futuro del mercato. Oggi attivare un mutuo è conveniente e, se ben progettata, si può anche puntare sulla consistente ristrutturazione di un vecchio immobile che può godere di notevoli agevolazioni fiscali con vari bonus fino al a quello del 110%». Agenzia immobiliare Jolly Service via Venezia 24 - Ravenna Tel. 0544 456906 - 335 1362634


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SPECIALE Rigenerazione e Ristrutturazione

PROGETTAZIONE CONDIVISA

RAVENNA&DINTORNI 10-16 settembre 2020

INFRASTRUTTURE

Innovativo piano di rigenerazione urbana nella Darsena di cittĂ L’idea è nata da un gruppo di professionisti ravennati del settore Ecco un progetto innovativo per la ripartenza dell’edilizia e del mercato immobiliare a Ravenna. C’è del nuovo nel metodo di realizzazione – un team che mette assieme in partenza diverse figure professionali e “attoriâ€? del settore – e nel merito dell’edificazione che mira al recupero di un ex edificio industriale nella parte terminale della Darsena di cittĂ che si affaccia su via Trieste. Partiamo dal metodo. Che nasce dall’esigenza di interpretare lo stato attuale del settore delle costruzioni e del mercato immobiliare – da tempo depresso e fiaccato ulteriormente dall’emergenza Covid – che sconta una strutturale carenza di capitali, investimenti, liquiditĂ finanziaria, supporto del sistema bancario, spiega il coordinatore del progetto Vanni Casadei Baldelli. Chi ha terreni e immobili da ristrutturare non riesce a vendere, le imprese edili e impiantistiche faticano ad aprire cantieri e a ottenere commesse, il settore immobiliare riesce a stento a incrociare domanda e offerta. Nasce cosĂŹ l’idea di costituire un gruppo di interesse che mette in campo capitale immobilizzato, competenze progettuali, tecniche e operative, di mercato, legali e fiscali, ognuno per la sua parte di rischio d’impresa, “scommettendoâ€? sul buon esito del progetto. Anche perchĂŠ, commenta l’esperto di mercato immobiliare Fabrizio Savorani, la domanda c’è, e soprattutto dopo l’esperienza dell’epidemia, chiede case nuove, piĂš spaziose, confortevoli, con spazi verdi, sicure, ecologiche e a risparmio energetico. E se sul mercato questa tipologia di abitazioni scarseggia bisogna cominciare a realizzarla, a costi ragionevoli. Qui entra in ballo l’ultimo anello della catena che dovrebbe consentire la realizzazione del progetto: gli acquirenti. Si sono giĂ fatte avanti persone interessate, svela Savorani, in particolare giovani

coppie, per la realizzazione della loro prima casa. Se questo interesse diventa una prelazione, in pratica un’acquisto della proprietĂ â€œsulla cartaâ€?, ecco che il progetto potrebbe partire concretamente. I compratori quindi sono fondamentali per mettere a frutto questo “metodo condivisoâ€? di costruzione, peraltro sul piano finanziaro potrebbero accedere piĂš facilmente a muti bancari e ai vari vantaggi fiscali oggi previsti dalle leggi sulla casa, particolarmente favorevoli per chi investe sul mattone. Entriamo nel merito delle costruzioni che interessano il capannone di una ex teloneria e le pertinenze di un’area in via Trieste 14, che rientrerebbero (con un cambio di destinazione d’uso residenziale) fra gli interventi di rigenerazione urbana in Darsena di cittĂ . Una zona di Ravenna che nei prossimi anni potrebbe essere al centro delle maggiori trasformazioni e vitalitĂ sul piano urbanistico, abitativo e di aggregazionae sociale. L’intervento, per ora definito in fase preliminare, rivela il progettista, l’architetto Emilio Rambelli di Nuovostudio, prevede la realizzazione di 10 unitĂ abitative si di un’area di 1.500 metri quadrati. Abitazioni autonome con metrature variabili fra i 110 e i 140 mq., le piĂš vaste dotate anche di un patio interno, realizzate con le tecniche e le dotazioni impiantistiche piĂš avanzate sul piano del risparmio energetico che le collocano in classe A. Con rifiniture e vari confort personalizzabili in fase di costruzione. Il prezzo d’acquisto delle abitazioni potrebbe variare fra 310 e 350mila euro, per un budget complessivo d’impresa di oltre 3 milioni di euro. Una volta partito il cantiere – con gli interventi operativi di aziende specializzate locali come “AlberoCasaâ€?, Nuova Francesconi e MTB – si prevede la realizzazione completa del complesso residenziale in un anno.

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PROSEGUONO I LAVORI IDRAULICI E DI CABLAGGIO HERA SULLE SPONDE DEL CANDIANO PER 8 MILIONI DI EURO Sono in fase di realizzazione i lavori Hera di attraversamento sotterraneo del canale Candiano, che fanno parte del cantiere, il cui primo stralcio è partito a metĂ giugno, per il potenziamento del nuovo sistema fognario dell’area Darsena di Ravenna. Si tratta della posa di un tubo fognario in polietilene della lunghezza di circa 250 metri che attraverserĂ il canale ad una profonditĂ di circa 24 metri dalla superficie: la realizzazione sarĂ eseguita con tecnologia Toc (Trivellazione Orizzontale Controllata), una modalitĂ di posa sotterranea “senza scavoâ€?, per la quale il Gruppo Hera ha sviluppato grande esperienza. L’intervento sarĂ completato dalla posa, con scavo a cielo aperto, di una condotta fognaria in Pvc della lunghezza di 1.500 metri che congiungerĂ l’attraversamento del canale alle tubazioni, situate presso la linea ferroviaria nord, che conferiscono i reflui al depuratore di Ravenna. Si tratta di un importante intervento infrastrutturale sull’area sinistra del Candiano, una delle tre zone in cui è suddiviso il progetto complessivo, che è finalizzato sia all’incremento della sicurezza idraulica sia al miglioramento ambientale di tutta l’area. Si prevede anche la posa dei portacavi della fibra ottica per il cablaggio di tutta l’ampia area a destra (sponda a sud) della Darsena. I lavori dovrebbero essere ultimati entro la fine del 2021. L’intero progetto comporta un investimento di oltre 8 milioni di euro, di cui oltre 7 finanziati dal Fondo per lo sviluppo e la coesione (il cosiddetto ‘Bando Periferie’ Le altre due zone di intervento in destra Candiano sempre in ambito idraulico e di posa di infrastrutture per la fibra ottica sono relative ai comparti dell’area Cmc e di via Pirano.

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