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FREEPRESS n. 894

11-17 FEBBRAIO 2021

CRONACA • SOCIETÀ • POLITICA • ECONOMIA • OPINIONI • CULTURA • SPETTACOLI • GUSTO • SPORT •

Prezzo € 0,08 COPIA OMAGGIO ISSN 2499-9460

COME SIAMO CAMBIATI Morti, Pil, matrimoni, turisti, imprese, disoccupati: gli effetti del Covid sulla demografia provinciale


PAVIMENTI IN LEGNO

11-17 febbraio 2021 RAVENNA&DINTORNI

LE AZIENDE INFORMANO

Original Parquet nel 2021 punta a investimenti, prodotti e servizi inediti Varietà e qualità dell’offerta in mostra nel nuovo showroom di Alfonsine Il presidente Giovanni Ballardini racconta come l’impresa, fra i leader del settore, abbia attraversato con esiti positivi la crisi pandemica «Il 2020 è stato un anno difficile e complicato da affrontare anche per le aziende come la nostra, che hanno sempre investivo in sviluppo e innovazione, con una tendenza all’incremento dei fatturati negli ultimi anni». Così esordisce Giovanni Ballardini – presidente di Original Parquet di Alfonsine – fra le imprese leader del settore dei pavimenti in legno in Italia, con importanti quote di export in tutto il mondo – raccontando come la sua azienda sia riuscita ad attraversare la “bufera” della crisi pandemica con esiti più che confortanti, pronta a rilanciare la propria attività con nuovi investimenti tecnologici, prodotti, servizi e iniziative di marketing. «Dal 2018 al 2019 abbiamo vissuto un periodo di notevole crescita che faceva ben sperare nel superamento della lunga crisi economica e del settore dell’abitare, che ha segnato il secondo decennio del Duemila. E dire che segnali positivi li avevamo intravisti anche fin dai primi due mesi del 2020, con un mercato molto reattivo e opportunità di allargamento dell’offerta, sia in Italia che all’estero. Il nostro obiettivo era di una ulteriore espansione a livello internazionale che, a partire dall’attuale proporzione 70% di vendita su piano nazionale e del 30% sull’estero, aveva l’intenzione di raggiungere un rapporto 60% - 40%, con buone prospettive di crescita sul mercato Usa, quello inglese in particolare fermento, e un po’ in tutta l’area europea e dei paesi arabi. La domanda era a volte anche superiore alla nostra capacità di soddisfarla nei tempi giusti. Insomma stavamo raccogliendo i frutti di una strategia di penetrazione dei nostri prodotti sui mercati globali che avevamo fondato sulla qualità e varietà dei parquet e il design Made in Italy». Poi ad aprile, con l’emergenza Covid, la chiusura forzata della produzione e delle spedizioni, che ha determinato una sospensione quasi completa dell’attività per quasi due mesi… «Certo la nostra macchina imprenditoriale si è inceppata, come per la stragrande maggioranza della aziende, sia sul piano produttivo che finanziario – commenta Ballardini – Ma dalla paralisi ne siamo usciti abbastanza presto e bene, perché la nostra impresa era in buona salute e aveva la struttura e la capacità di superare questa fase di incertezza, soprattutoo grazie ai rapporti di fiducia, garanzia e affidabilità, instaurati coi fornitori, i clienti e gli istituti di credito. Quando la situazione si è sbloccata, a inizio estate 2020, abbiamo ripreso l’attività con slancio e sul piano occupazionale il nostro staff dedicato alla produzione è rientrato al completo sul lavoro. Anzi abbiamo fatto anche nuove assunzioni a fronte di un progetto di ristrutturazione e innovazione della filiera produttiva interna, con investimenti mirati al lancio di nuovi prodotti sul mercato, che avevamo immaginato prima dell’emergenza pandemia. Così l’anno alla fine si è concluso meglio di quanto potessimo immaginare, con un bilancio in attivo. Nonostante le difficoltà il 2020 ci ha insegnato molto e spinto a ristrutturare e ottimizzare alcuni segmenti dell’impresa con effetti positivi». Un esempio è stata la trasformazione e l’adattamento del nuovo showroom Original Parquet – un importante investimento per una sede distaccata dalle strutture di produzione, realizzato prima della crisi Covid – con funzioni di incontro, formazione, consulenza per clienti, agenti e rivenditori in Italia e all’estero. «Viste le restrizioni antipandemia che limitavano le aggregazioni e gli spostamenti, abbiamo riconvertito questo spazio in una sorta di vetrina/esposizione dei nostri prodotti per i clienti di ambito

locale e regionale – spiega il presidente di Original Parquet –. Ormai da mesi il nostro showroom aziendale propone la vendita, tramite installazioni che evidenziano, anche con ambientazioni dei pavimenti in contesti domestici – dal living alla zona notte – la varietà del design, l’autenticità dei materiali, l’affidabilità funzionale, la bellezza, e non da ultimo, l’ottimo rapporto qualità-prezzo dei nostri parquet». «Oltre alle svariate tipologie di pavimenti in legno, per ogni genere di esigenza funzionale o gusto etetico – continua Ballardini – ai clienti offriamo anche componenti aggiuntivi alla pavimentazione come batiscopa, scalini, ringhiere, soglie di raccordo, o altri elementi personalizzabili, realizzati su misura dalla falegnameria interna all’azienda. E come servizio integrato forniamo anche la disponibilità di esperti posatori di zona, autorizzati a montare il nostro marchio. Infine, stiamo sviluppando un nuova serie di prodotti di arredo, per ampliare il nostro campo di intervento sul versante del legno, che propone rivevestimenti da parete, mensole, mobili da bagno, comodini e testate per letti. Questi ultimi, in particolare, sono in via di progettazione, rivolti a uno stile in sintonia con alcuni dei nostri più eleganti e raffinati parquet a disegno. Insomma cerchiamo dare un servizio completo a chi vuole metter su casa o rinnovare stile e confort della sua abitazione». Lo showroom di Original Parquet – in via del Lavoro 4 ad Alfonsine – è aperto tutti i giorni, e anche il sabato, nel rispetto di tutte le norme di sicurezza. Naturalmente è consigliata la visita su appuntamento, che viene condotta da personale esperto, in grado rispondere a tutte le domande, indirizzare e approfondire le esigenze dei clienti. A quanto pare, visto il notevole interesse del pubblico, la scelta di trasformare lo showroom in un punto vendita è stata vincente e sembra dimostrare che l’edilizia e più in gene-

rale del mondo dei prodotti e dei servizi per l’abitare è in una fase dinamica, dopo anni di stagnazione. «Credo che la pandemia abbia avuto un impulso significativo sulle persone e le famiglie nel riconsiderare la vita domestica e reinvestire sul valore della casa, la necessità di vivere in ambienti più confortevoli e possibilmente piacevoli – riflette il presidente Ballardini –. E questo sta avvenendo soprattutto nel nostro Paese. Per l’estero invece la situazione è più problematica, in particolare per quanto riguarda la disponibilità, i costi e l’efficienza dei trasporti di lunga gittata. La materia prima, soprattuto il legno di qualità certificato, d’altra parte, ha cominciato a scarseggiare, con un tendenziale aumento dei prezzi. Comunque sia il settore resta vitale e credo che quando si arriverà alla fine dell’emergenza ci sarà sicuramente un rilancio ovunque, come si dice un “rimbalzo” molto positivo». Tornando al nuovo showroom va precisato che l’invenzione del centro vendite, dati i risultati positivi, sarà confermata, anche per mantenere attivo un servizio per l’area ravennate, ma visto che la struttura ha ancora spazi per espandersi, Original Parquet non intende rinunciare alle sue funzioni originarie di polo di incontro formativo e di scambio informativo per clienti, agenti, e rivenditori, tecnici ed esperti del settore. «Stiamo progettando la realizzazione di una moderna sala conferenze, un’area linving con ambientazioni di design dei nostri prodotti e un’area conviviale – conferma il presidente –, con una piccola enoteca dedicata alle specialità enogastronomiche italiane e del nostro territorio. Vogliamo rendere più accogliente e ospitale la nostra azienda, soprattutto nei confronti dei clienti stranieri, promuovendo, come facciamo da sempre con i nostri parquet, l’eccellenza del Made in Italy».


PUNTI DI VISTA / 3 11-17 febbraio 2021 RAVENNA&DINTORNI

L’OPINIONE

SOMMARIO

L’OSSERVATORIO

4 CRONACA OMICIDI IN PROVINCIA, TRA INDAGINI E SENTENZE

Si può riaprire, ma i musei se la prendono comoda di Andrea Alberizia

Nessun museo o monumento in provincia di Ravenna ha aperto lunedì 1 febbraio, il giorno del ritorno in zona gialla per l’EmiliaRomagna. Ci sono voluti tre-quattro giorni per vedere le prime riaperture (il Mar dal 4). E non dappertutto. Ad esempio Classis, il museo più moderno inaugurato nel 2018 e costato 22 milioni di euro, accoglierà i visitatori solo dal 22 febbraio. Gli altri spazi di Ravennantica ancora più tardi: Tamo dal 19 marzo, la Domus dal 2 aprile. Roba che si fa tempo a tornare in zona arancione. La curia, addirittura, nemmeno ha comunicato quando riaprirà i suoi siti, tra cui una certa basilica di San Vitale. Risultato: offerta museale a macchia di leopardo che magari scoraggia anche qualche temerario turista emiliano-romagnolo (e pensare che ancora si sentono voci di regia comune e biglietti unici). Eppure i tre mesi di chiusura – iniziati con un Dpcm di novembre che a molti era parso colpire un settore non proprio da movida selvaggia – erano trascorsi con accorati appelli al Governo per proteggere il mondo della cultura. Davanti a dichiarazioni e appelli di questo tenore, veniva da pensare che la macchina organizzativa fosse pronta a rimettersi in modo al primo accenno di allentamento delle restrizioni. Invece tre mesi non sono stati un tempo sufficiente per approntare un piano d’azione tale da essere operativi con un preavviso di 48 ore. Aprire l’1 febbraio avrebbe avuto molto di simbolico. A novembre il sindaco aveva detto: «In virtù del suo grande valore simbolico abbiamo scelto di mantenere aperta la porta della Tomba di Dante». E continuarono anche le letture in streaming. Sarebbe stato un bel colpo questo ipotetico post del sindaco su Facebook: «Oggi 1 febbraio a Ravenna, dove la cultura è vitale, tutti i musei sono già pronti ad accogliere i visitatori. Non vogliamo perdere nemmeno un momento dell’anno dantesco». A proposito del Sommo: il dipinto di Annibale Gatti in prestito dagli Uffizi è stato visibile ai chiostri francescani per due settimane a ottobre ma adesso è ancora inaccessibile. Va anche detto che aprire il lunedì per chiudere al venerdì non è di quelle cose che ti danno la carica motivazionale giusta. In questo caso il colpo di genio viene da Roma. Ma coerente. Se a novembre chiudi temendo gli affollamenti ai musei, ora mica vorrai riaprirli nei weekend: ti immagini che assembramenti? Però nella tarda mattinata del 5 febbraio il Mar ha annunciato che, «a seguito del successo di pubblico di questi primi due giorni di riapertura», dall’8 febbraio l’orario della mostra di Paolo Roversi sarà 10-19 anziché 9-18 (in tema di orari è apprezzabile la scelta 14-20 del Mic di Faenza). Ma allora, se c’è stato successo di pubblico, bisognava aprire tutti lunedì 1?

Quello scandalo di E45, di cui non parla più nessuno

7 POLITICA IL CENTROSINISTRA VERSO LE AMMINISTRATIVE

di Moldenke

16 SANITÀ IL PROGETTO DEL NUOVO PRONTO SOCCORSO

19 CULTURA LA RECENSIONE DEL LIBRO DELL’EX ASSESSORE CASSANI

22 GUSTO COSA STAPPARE PER SAN VALENTINO

Direttore responsabile: Fausto Piazza Collaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini, Luca Autorizzazione Manservisi, Serena Garzanti (segreteria), Tribunale di Ravenna Gianluca Achilli, Maria Cristina n. 1172 del 17 dicembre 2001 Giovannini (grafica). Collaboratori: Roberta Bezzi, Matteo Anno XX - n. 894 Cavezzali, Francesco Della Torre, Nevio Galeati, Iacopo Gardelli, Giovanni Editore: Gardini, Enrico Gramigna, Simona Edizioni e Comunicazione srl Guandalini, Giorgia Lagosti, Fabio Via della Lirica 43 - 48124 Ravenna Magnani, Enrico Ravaglia, Guido Sani, tel. 0544 408312 www.reclam.ra.it Angela Schiavina, Serena Simoni, Direttore Generale: Claudia Cuppi Adriano Zanni. Fotografie: Massimo Pubblicità: tel. 0544 408312 Argnani, Paolo Genovesi, Fabrizio Zani. commerciale1@reclam.ra.it Illustrazioni: Gianluca Costantini. Area clienti: Denise Cavina tel. 335 Redazione: 7259872 - Amministrazione: tel. 0544 271068 - Fax 0544 271651 Alice Baldassarri, redazione@ravennaedintorni.it amministrazione@reclam.ra.it Stampa: Centro Servizi Editoriali srl Stabilimento di Imola

Poste Italiane spa - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB

“Entra di qua, esci di là, evita il buco, attento alla fila che si farà”. Si potrebbero creare filastrocche sempre nuove, su misura, da cantare insieme in auto durante il tragitto, se non fossimo tutti troppo impegnati a bestemmiare. Anche se davvero sono ormai finite le imprecazioni per l’E45. Di certo non c’è da annoiarsi: ogni volta che la si imbocca non si sa mai cosa aspettarsi. Nonostante i comunicati dell’Anas che ci tiene aggiornati sui cantieri onnipresenti. La stessa Anas che ricorda nei comunicati inviati alla stampa «che quando guidi, Guida e Basta! No distrazioni, no alcol, no droga». Ma come si fa senza alcol e droga sull’E45? La mitica E45, la strada attraverso la quale la maggior parte degli italiani in pratica raggiunge Ravenna, finendo inevitabilmente per odiarla. Ma il problema è che ormai ci siamo abituati. Ormai tutti sappiamo che prendere l’E45 vorrà dire avere qualche rottura di cazzo e ce ne siamo fatti una ragione. Non ci sembra più uno scandalo avere una strada perennemente rotta. E così, immagino, Anas, lo Stato, la Mafia o chi per essi, se ne sbatte i coglioni, continuando a mettere toppe che nel giro di pochi mesi se ne vanno, aprendo e chiudendo cantieri che non risolvono una mazza, costringendoci a deviazioni fantozziane. Al momento l’itinerario per chi prende da Ravenna l’E45 è più o meno questo: quattro corsie, due per ogni senso di marcia, senza intoppi, per quasi 2 minuti e mezzo. Sospiro di sollievo. Poi si passa all’unica corsia per senso di marcia divisa con birilli dall’altra, sulla destra in direzione Cesena; poi si passa sull’unica corsia per senso di marcia a sinistra, poi di nuovo a destra, poi a sinistra e poi ancora a destra, sgommando tra i sassi ogni cambio di direzione. E la regola non scritta vuole che l’uscita che vorrai prendere, quel giorno sarà chiusa. E sarai costretto a prendere quindi quella dopo e a perderti inevitabilmente nelle campagne. E lo scandalo, ripeto, è che nessuno ne parla più, se non per dirci che ne vogliono fare una nuova fino a Mestre. No, vi prego, pietà: un’altra no. Piuttosto prendetevi l’impegno di sistemare DAVVERO questa, per dio. Parlatene in campagna elettorale e avrete il mio voto. Occhio però che poi vi maledirò per tutti gli anni a venire...


4 / CRONACA RAVENNA&DINTORNI 11-17 febbraio 2021

FAENZA Tutto è successo in meno di 10’

Uccisa in casa con un taglio alla gola Il killer non ha lasciato tracce

6 febbraio ore 5.57 L’ex marito di Ilenia Fabbri manda un sms alla loro figlia: “sono qui scendi”. I due devono andare a Milano per ritirare un’auto acquistata da poco. La ragazza è già pronta e scende subito: dirà che la madre era viva nella sua camera da letto.

Una 46enne trovata morta in cucina: nessuna impronta sul sangue e l’assenza di scassi alla porta lasciano spazio all’ipotesi di un omicidio su commissione

Il cadavere di una donna che indossa una tuta-pigiama a terra nella cucina di casa sua con una profonda ferita alla gola, sul pavimento una chiazza di sangue ma nessuna impronta di scarpe, nel resto dell’abitazione tracce di colluttazione, porte e finestre non hanno segni di scasso, l’ingresso del garage aperto. È la scena del crimine trovata dalla polizia in un appartamento in via Corbara a Faenza all’alba del 6 febbraio. La vittima è la 46enne Ilenia Fabbri: segretaria in una concessionaria di auto a Imola, separata da due anni, legata a un altro uomo con cui progettava di sposarsi, madre di una figlia di 21 anni con cui vive. L’omicidio è avvenuto pochi minuti prima dell’arrivo della pattuglia. I primi giorni di indagini non sono stati sufficienti per avere un sospettato. Dalla tarda mattinata del giorno dell’omicidio, concluso il primo sopralluogo, gli investigatori hanno cominciato gli interrogatori delle persone informate sui fatti. In particolare sono stati sentiti a lungo l’ex marito, l’attuale compagno, la figlia e un’amica di quest’ultima, l’unica persona presente in casa al momento del delitto. La coetanea della figlia infatti ha trascorso la notte ospite nell’abitazione e al mattino era ancora lì quando la figlia è uscita alle 6 per andare con il padre a Milano. È stata l’amica a dare l’allarme per prima. Tre dettagli in particolare stanno catalizzando l’attenzione degli inquirenti. La figlia ha raccontato di aver chiuso a chiave la porta che invece è stata trovata aperta. La vittima conosceva l’assassino e gli ha aperto – e in tal caso visto l’abbigliamento molto informale verrebbe da ipotizzare un rapporto di confidenza fra i due – oppure il killer aveva le chiavi? Come è possibile che non ci siano impronte di piedi dentro e fuori dall’abitazione? A fronte di queste circostanze viene presa in considerazione l’ipotesi di un’azione su commissione, un sicario incaricato di uccidere la donna. E chi sarebbe il mandante? Nella vita personale della 46enne non sembrano esserci conflitti con altre persone. La separazione con il marito era ormai un capitolo chiuso – i contrasti delle prime fasi con una denuncia per maltrattamenti archiviata sembrano cose del passato – e con il nuovo compagno c’erano progetti di matrimonio. L’unica questione in piedi è una causa di lavoro: la donna chiede un indennizzo di centomila euro all’ex marito per il periodo in cui ha lavorato come impiegata nella sua autofficina di Faenza. Il 26 febbraio prossimo era in programma la seconda udienza.

ore 6.05 Il casello A14 di Faenza registra l’entrata dell’auto. ore 6.06 La figlia della vittima riceve una telefonata dall’amica rimasta nell’abitazione di via Corbara dove ha passato la notte. L’amica le dice di essersi chiusa in camera perché ha sentito urla e trambusto e teme l’intrusione in casa di qualcuno. L’amica non chiama il 112, lo fa la figlia dall’auto. La volante parte aspettandosi un furto in corso.

LE PAROLE Non chiamatelo femminicidio, almeno per ora In senso lato molti vocabolari riportano “uccisione di una donna” alla voce femminicidio. Ma nell’accezione che il termine sta conquistando nell’opinione pubblica dei tempi recenti – soprattutto sotto la spinta dei movimenti più attenti alle questioni di genere – la vittima donna è condizione necessaria ma non sufficiente. E proprio i movimenti femministi hanno insistito spesso nell’affermare che non è il genere della vittima a fare un femminicidio. Elementi determinati sono l’autore e ancora di più il movente. Solo se l’assassinio ha le radici in quelle strutture sociali e familiari che sviliscono la figura femminile allora ha senso parlare di femminicidio. Ecco perché è prematuro parlarne per il caso di Faenza.

TRIBUNALE/1

La Cassazione conferma l’ergastolo: Cagnoni ammazzò la moglie Ballestri Il dermatologo aveva scoperto una relazione extraconiugale Il 90enne padre dell’imputato ha pagato 4 milioni alle parti civili L’omicidio di Giulia Ballestri ha un colpevole definitivo. A fine gennaio la Cassazione ha confermato l’ergastolo per Matteo Cagnoni, sentenza di primo grado tre anni fa. Il 16 settembre 2016 il dermatologo oggi 55enne uccise la moglie, all’epoca 39enne, da cui si stava separando e di cui aveva scoperto una relazione extraconiugale grazie a un investigatore privato. La attirò nella villa disabitata di proprietà della famiglia Cagnoni in via Padre Genocchi a Ravenna, con la scusa di fotografare dei quadri da vendere, e lì la prese prima a bastonate e poi le fece sbattere il volto ripetutamente contro lo spigolo di una parete. Cagnoni attualmente è detenuto nel carcere di Ferrara. È stato trasferito da Ravenna

ore 6.08 Una vicina di casa di Ilenia Fabbri chiama la polizia e segnala urla provenienti dall’appartamento.

pochi giorni dopo il pronunciamento della suprema corte. E proprio a proposito di parti civili, pochi giorni prima della sentenza di Cassazione il Corriere Romagna aveva divulgato la notizia del risarcimento pagato dal 90enne padre del condannato. In totale 4 milioni di euro: trentamila euro alle tre associazioni (110mila complessivi con le spese legali), 20mila al Comune di Ravenna (42mila complessivi), il resto alla famiglia della vittima e ai figli. «La somma derivante dal risarcimento – spiega l’assessora Ouidad Bakkali – verrà utilizzata per progetti di utilità sociale intesi a tutelare e assistere donne e minori che siano stati vittime di crimini domestici».

NO ALLA VIOLENZA Linea Rosa compie trent’anni L’associazione Linea Rosa di Ravenna nel 2021 raggiunge trent’anni di attività nella lotta contro la violenza di genere. Oltre 7.500 donne sono state assistite. Per celebrare questo traguardo sono previste una serie di iniziative per dare visibilità al centro antiviolenza con momenti di incontro, se possibile, e divertimento, online o in presenza. Il trentennale vedrà anche la presentazione del nuovo sito web, multilingua e di facile fruibilità. L’appuntamento più imminente è quello del 14 febbraio con One Billion Rising, il flash mob che ogni San Valentino radunava migliaia di persone in tutto il mondo per ballare insieme trasformando questo giorno in una giornata di sensibilizzazione. È in programma una diretta su Facebook sulla pagina dell’associazione.

ore 6.10 Un altro vicino, che ha sentito le stessa grida, va a suonare il campanello. ore 6.20 Arriva la pattuglia della polizia che trova la porta del garage aperta e il corpo già senza vita di Ilenia Fabbri sul pavimento di un vano adibito a cucina.

TRIBUNALE/2

OMICIDIO AL CHIOSCO, DONNA CONDANNATA 21 anni di carcere per le coltellate all’ex La Corte d’Assise ha condannato in primo grado la 53enne piacentina Maila Conti a 21 anni di carcere per l’omicidio volontario dell’ex compagno Leonardo Politi. Il pubblico ministero aveva chiesto 22 anni. L’omicidio è avvenuto la notte tra il 12 e il 13 agosto 2019 nel chiosco di piadine che la coppia gestiva a Lido Adriano. Secondo i legali difensori (che hanno già preannunciato di voler fare ricorso) la donna aveva agito per legittima difesa. Maila Conti poco prima della sentenza aveva ribadito tra le lacrime «di non essere una persona violenta e di non aver avuto intenzione di uccidere». Alle tre figlie della vittima sono stati riconosciuti dal giudice anche risarcimenti per un totale di 700mila euro.


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6 / POLITICA RAVENNA&DINTORNI 11-17 febbraio 2021

IL DIBATTITO

L’aborto fa ancora discutere, tra manifesti e interpellanze in Regione «Vogliono farci tornare al Medioevo»

FORZA ITALIA/1

Sinistra per Ravenna, Articolo Uno e 5 Stelle contro Lega e Pro Vita «E le interruzioni volontarie di gravidanza sono comunque in calo» L’aborto torna al centro del dibattito politico locale, ancora una volta grazie alla campagna pubblicitaria dell’associazione Pro Vita & Famiglia Onlus, arrivata nei camion vela anche in provincia di Ravenna all’insegna dello slogan “Il corpo di mio figlio non è il mio corpo, sopprimerlo non è la mia scelta” e “Mamma: chi sceglie la vita vince sempre. L’aborto è una sconfitta”. L’associazione culturale San Michele Arcangelo – che promuove la campagna in provincia – sottolinea che l’obiettivo era quello di avviare un dibattito («È necessario da una parte che lo Stato e le istituzioni sul territorio aiutino di più le donne in gravidanza. È urgente, anche, sostenere, concretamente, i Centri di aiuti alla vita») e il dibattito c’è stato. Con Sinistra per Ravenna e la sezione locale di Articolo Uno che hanno parlato di «vile e violenta propaganda» contestando in particolare il tentativo di mettere «per l’ennesima volta in discussione un diritto fondamentale conquistato con lunghe e dure lotte dalle donne italiane: la legge 194, il diritto per ogni donna ad autodeterminarsi e scegliere di poter interrompere una gravidanza nella piena sicurezza delle strutture sanitarie pubbliche, con l’ausilio di terapie farmacologiche innovative e affiancata da professionisti qualificati». Sinistra per Ravenna e Articolo Uno difendono quindi le nuove linee guida volute dal Governo che annullano l’obbligo di ricovero dall’assunzione della pillola Ru486 fino alla fine del percorso assistenziale, così come è stato allungato il periodo in cui si può ricorrere al farmaco (fino alla nona settimana di gravidanza). Un tema, questo, al centro anche del dibattito in Regione, con la richiesta della Lega di vietare inve-

ce la somministrazione della pillola in day hospital e la reazione stizzita del Movimento 5 Stelle, che accusa il Carroccio «di voler far ripiombare nel medioevo l’Emilia-Romagna». «La strada indicata dal Ministero della Salute – spiega in particolare Silvia Piccinini, capogruppo regionale 5 Stelle – si basa su evidenze scientifiche e su studi a livello nazionale e internazionale che non possono essere messi a rischio da richiesta oscurantiste e che vorrebbero limitare la libertà delle donne. Parlare di ‘abortifici’, o di aborto ‘fai da te’ come la Lega ha fatto anche in altre regioni è semplicemente assurdo e non rispecchia in nessun modo l’obiettivo che le nuove linee guida hanno voluto ribadire. D’altronde se fossero abituati a basarsi sulla realtà dei fatti i consiglieri della Lega scoprirebbero che in Emilia-Romagna le interruzioni volontarie di gravidanza sono in diminuzione”. Nel 2019, infatti, come evidenzia l’ultimo Report messo a punto dall’assessorato regionale alla Sanità, le interruzioni volontarie di gravidanza sono state 6.501, il numero più basso di interventi annuali dall’inizio della rilevazione nel 1980, con un calo del 5,4% rispetto al 2018.

«QUANDO RIAPRE VIA ANTICO SQUERO?» Alberto Ancarani, consigliere comunale di Forza Italia, chiede formalmente alla giunta del Comune di Ravenna quanto dovrà ancora protrarsi la chiusura di via Antico Squero, in darsena a Ravenna. Era il 1° ottobre del 2019 quando l’Amministrazione fu costretta a chiudere la strada a causa del crollo parziale di un ex magazzino che vi si affaccia. E da quel giorno non sono ancora state eliminate le transenne, nonostante la scorsa estate lo stesso Comune avesse annunciato la possibilità di risolvere il problema con un’ordinanza.

FORZA ITALIA/2 Ecco la coordinatrice locale di Azzurro Donna Si rafforza la squadra di Forza Italia nel comune di Ravenna che potrà avvalersi della coordinatrice locale di Azzurro Donna, il movimento femminile di Forza Italia. Si tratta dell’avvocato Eleonora Zanolli (foto). La nomina è frutto del lavoro di Donatella Donati, responsabile provinciale di Azzurro Donna in concerto con Erika Seta, coordinatrice regionale del movimento che, anche in vista delle elezioni amministrative della primavera prossima ha ritenuto di far pesare sempre più in Forza Italia la componente femminile.


POLITICA / 7 11-17 febbraio 2021 RAVENNA&DINTORNI

CONSULTAZIONI

DE PASCALE DA DRAGHI Il presidente della Provincia di Ravenna, Michele de Pascale, ha incontrato il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi il 10 gennaio in veste di presidente nazionale dell'Unione Province d'Italia. Il professore ha ricevuto i rappresentanti degli enti locali nell'ambito delle consultazioni. «L'incontro ha dato la piena testimonianza di quanto per il presidente sia importante tutto il sistema degli enti territoriali». Edilizia scolastica, infrastrutture e completamento della riforma degli enti locali sono i temi più urgenti segnalati a Draghi.

VERSO LE AMMINISTRATIVE/2

Nasce Ravenna Coraggiosa per «rinnovare il campo progressista» In cento firmano l’appello per creare la lista a sostegno del sindaco uscente Dopo il debutto alle Regionali di un anno fa (dove ottenne il 3,8 percento delle preferenze e la poltrona da vicepresidente per Elly Schlein) e soprattutto l’exploit di Faenza (con oltre il 7 percento alle Amministrative dello scorso settembre), arriva anche a Ravenna il progetto Coraggiosa, il movimento di sinistra che sostiene il candidato di centro-sinistra, in questo caso il sindaco uscente Michele de Pascale. Ravenna Coraggiosa andrà quindi presumibilmente a sostituire nell’attuale coalizione di maggioranza (vedi articolo a fianco) Sinistra per Ravenna (che nel 2016 si fermò a poco più del 2 percento delle preferenze) e Articolo Uno, i cui esponenti di spicco (tra cui gli assessori Baroncini e Morigi, nella foto) sono infatti tra i firmatari dell’appello per Coraggiosa. Un appello a cui hanno aderito in pochi giorni oltre 100

persone, circa la metà donne, un terzo under 30. «Serve creare un progetto civico e politico, che rinnovi il campo progressista, in senso ecologista, femminista, europeista, che continui a vivere nelle istituzioni e nella società», si legge nell’appello, dove sono indicati i temi sui quali elaborare proposte: contrasto alla disparità di genere, sanità pubblica universale e accessibile, economia sostenibile e difesa dell'ambiente, buona occupazione, una città inclusiva, un diverso governo del territorio e nuova mobilità. Per aderire all’appello si può scrivere una mail all’indirizzo: perravennacoraggiosa@gmail.com.

VERSO LE AMMINISTRATIVE/1

IL CENTROSINISTRA “CONFERMA” IL SINDACO E CERCA NUOVE ALLEANZE ANCHE FUORI DALLA COALIZIONE «Senza condizionamenti della politica nazionale» Durante una recente riunione alla presenza del sindaco Michele de Pascale, tutte le forze della coalizione di centrosinistra coinvolte nell’attuale maggioranza a Ravenna (Pd, Pri, Articolo Uno, Italia Viva, Sinistra per Ravenna, Partito Socialista Italiano, Italia dei Valori, Ama Ravenna, Insieme per Cambiare) hanno giudicato positivo il lavoro di questi cinque anni e confermato l’adesione «a un percorso volto alla costruzione di una larga alleanza che si candidi a guidare l’Amministrazione locale anche per i prossimi cinque anni», in vista delle amministrative in programma in primavera a Ravenna. A fronte dei numerosi cambiamenti rispetto al 2016, «l’ambizione non può che essere quella di costruire un programma con profili decisi di innovazione e che proietti con coraggio lo sguardo al futuro». «La coesione maturata finora – si legge nella lettera aperta –, che tra trovato una costante conferma anche nell’azione di Giunta e dei gruppi consiliari in questo mandato, rappresenta un punto di partenza solido sia in termini di valori condivisi che di metodologia di confronto, da cui partire però anche per confrontarci con curiosità e generosità con tutte le forze, civiche e politiche, che vorranno aprire con l’attuale maggioranza un dialogo costruttivo sul futuro di Ravenna. Nel corso di questi anni fuori dal perimetro della coalizione sono nate e sono cresciute esperienze interessanti con alcune delle quali è aperto un dialogo positivo e con cui si condivide uno sguardo e un approccio ai problemi della città certamente affine. Gli stimoli e i contributi che possono giungere anche da chi oggi non appoggia questa amministrazione rappresentano un patrimonio potenziale per Ravenna che sarebbe sbagliato non esplorare. C’è pertanto la volontà di avviare un confronto già delle prossime settimane, non condizionato da schemi e assetti politici nazionali, ma tutto rivolto concretamente a proposte e programmi per il bene di questo territorio».


8 / ECONOMIA RAVENNA&DINTORNI 11-17 febbraio 2021

DATI

Un’impresa su tre prevede aumenti della produzione entro giugno Sondaggio Confindustria tra gli associati. Il bilancio del secondo semestre 2020 in provincia è discordante: alcuni hanno ripreso con slancio, altri ancora in crisi

Una parte del tessuto economico ha ripreso con vigore l’attività mentre continuano ad esserci altre realtà ancora pesantemente colpite dalla crisi causata dall’emergenza sanitaria. Un’indagine del centro studi di Confindustria Romagna fotografa una situazione piuttosto disomogenea nel secondo semestre del 2020 in provincia di Ravenna. Nel dettaglio questi sono i numeri principali. Dopo un primo semestre in cui la produzione si attestava, rispetto allo stesso periodo del 2019, su un -16,8% e il fatturato sul -20%, nel secondo semestre tutti gli indicatori economici evidenziano una parziale ripresa. La produzione registra un +0,8%, il fatturato un -0,2%, il fatturato interno +0,1% e il fatturato estero +1,1%. In miglioramento anche il dato sugli ordini: il 39,7% delle imprese che hanno risposto al sondaggio segnala una diminuzione degli ordini totali (nel primo semestre il calo era del 57,2%), per un 31% sono stazionari e per il 29,3% in aumento; per gli ordini esteri un 30,6% li ha visti in diminuzione, un 38,8% stazionari e in aumento il 30,6%. Leggermente positivo il dato sull’occupazione (+0,6%) che continua però ad essere influenzato dalla proroga del blocco dei licenziamenti. Le previsioni per il primo semestre 2021 evidenziano per la maggior parte delle imprese una aspettativa di stazionarietà, rispetto al semestre precedente. L’andamento della produzione viene previsto in aumento dal 33,3% delle imprese, stazionario dal 44,4 mentre il 22,3 degli imprenditori prevede una diminuzione. Per gli ordini: il 42,3% prevede un aumento, il 46,2 stazionarietà e l’11,5 una diminuzione. Ordini esteri: il 43,9% prevede stazionarietà, il 43,9 un aumento e il 12,2 una diminuzione. Le giacenze sono previste stazionarie dal 72,7 delle imprese, in aumento dal 20 e in diminuzione dal 7,3. Le previsioni sull’occupazione sono stazionarie per il 59,2% del campione, in crescita per il 30,6 e in calo per il 10,2. Il presidente di Confindustria, Paolo Maggioli, auspica una grande attenzione nei confronti delle imprese del manifatturiero: «Sono quelle che fino ad ora hanno tenuto in piedi l’economia del Paese.Occorre garantire sostegno ai settori maggiormente colpiti dalla pandemia, come il turismo, la ristorazione e l’intrattenimento, il commercio, la cultura e lo sport. Devono potere ripartire oggi e servono, oltre che maggiori risorse del Recovery, interventi e azioni che non siano assistenzialismo, ma che permettano di riprendere subito a lavorare concretamente». In particolare dal Recovery Plan Maggioli spera che vengano reperite le risorse per dare l’alta velocità ferroviaria a tutta la Romagna.

Il presidente chiede alta velocità con i fondi del Recovery Plan

Paolo Maggioli, presidente di Confindustria Romagna

FAENZA Losappio è il nuovo Ad di Tampieri Riccardo Losappio è il nuovo amministratore delegato del Gruppo Tampieri. L’ingegnere 61enne di Rimini ha ricoperto ruoli analoghi e sempre in ambito direttivo nei gruppi Datalogic, Technogym e Gruppo Trevi. L’incarico rappresenta una novità per l’azienda di Faenza: la proprietà ha deciso che l'ulteriore step nell’evoluzione del gruppo dovesse essere rappresentato dall'ingresso di un Ad non appartenente alla famiglia Tampieri.

LAVORO

Di quali professioni avranno bisogno le aziende? Una guida per i giovani nella scelta della scuola La Camera di Commercio presenta le previsioni occupazionali fino al 2024 È disponibile online “Fai la scelta giusta, quale scuola per quale lavoro”: è una guida della Camera di Commercio di Ravenna, studiato per i giovani e le loro famiglie, con dati, analisi e proiezioni per aiutare i giovani nell’ingresso del mondo del lavoro, partendo da una serie di indicazioni per orientarli nella scelta degli studi per riuscire poi a proiettarli in un futuro che sia il più adatto alle loro caratteristiche e ai loro interessi. La guida – scaricabile gratuitamente da www.ra.gov.camcom.it – offre gli strumenti per comprendere il mercato del lavoro sul territorio ravennate e i fabbisogni professionali in alcuni tra i principali ambiti economici. L’analisi della Camera di Commercio vorrebbe essere un mezzo per cogliere quali, in ciascun ambito, siano i profili richiesti dalle imprese, le competenze ne-

cessarie e le prospettive di sviluppo. In apertura un ampio capitolo dedicato all’analisi del mercato del lavoro nella nostra provincia, con dati riferiti anche ai profili attualmente più richiesti e alle figure professionali che le imprese faticano maggiormente a reperire. Si aggiungono poi due ampie sezioni, che rappresentano certamente il cuore. Da una parte, vengono affrontate le previsioni – fino al 2024 dei fabbisogni professionali delle imprese dei diversi comparti e, dall’altra, la probabile richiesta di giovani diplomati o con qualifica in base ai diversi indirizzi di studio seguiti. «L’attitudine dei giovani a diventare protagonisti della propria storia costituirà sempre l'energia vitale del Paese e della nostra comunità», così Giorgio Guberti, commissario straordinario della Camera di commercio

PORTO

ROSETTI MARINO TRASFORMA IL BIOGAS IN BIOMETANO L’azienda ravennate ha acquistato la maggioranza di Green Methane La Rosetti Marino ha acquisito il 60 percento di Green Methane, società leader in Italia nella progettazione, realizzazione e messa in marcia di impianti per la trasformazione di biogas in biometano. L’accordo è stato raggiunto tra l’amministratore delegato della società ravennate, Oscar Guerra, e da Ferruccio Marchi e Luigi Tomasi, rispettivamente presidenti delle società fondatrici cedenti Marchi Energia e Giammarco-Vetrocoke Engineering. Le società cedenti manterranno comunque importanti quote nella nuova compagine societaria capitanata da Rosetti Marino. Gli impianti di Green Methane purificano il biogas dalla CO2 e producono un metano verde con caratteristiche idonee, sia per l’immissione nella rete distributiva del gas che arriva alle nostre case, sia per autotrazione. La tecnologia di Green Methane è stata selezionata dal gruppo ravennate, si legge in una nota, perché produce biometano con un elevatissimo livello di purezza e perché i suoi impianti risultano compatibili con quelli di liquefazione del metano e di generazione di idrogeno da metano già sviluppati da Rosetti Marino tramite la sua controllata Fores Engineering. L’obiettivo di Rosetti Marino è quindi quello di “proporsi al mercato come contrattista integrato sull’intera linea di trattamento del biogas, garantendo, in base alle esigenze della clientela, impianti per la produzione di metano verde, anche liquefatto, e idrogeno verde”. Inoltre, per il gruppo ravennate la tecnologia Green Methane rappresenta anche “l’accesso diretto alle tecnologie per la cattura della CO2, essenziale per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione dettati dal Green Deal europeo e dalla Conferenza COP 21 di Parigi”, conclude la nota. Giannantonio Mingozzi, presidente di Terminal Container Ravenna, che si è complimentato con il presidente Stefano Silvestroni e l'Ad Oscar Guerra «per una operazione utile al buon nome di Ravenna ed alla movimentazione di merci e tecnologie nel nostro porto». L’ex vicesindaco ricorda che l'impresa Rosetti è tra le più attive a sostenere i corsi universitari di Ingegneria del Campus di Ravenna dedicati proprio alle nuove tecnologie ambientali, alle indicazioni europee favorevoli all'idrogeno ed alla formazione di una nuova generazione di tecnici.

OCCUPAZIONE Poste, il 71 percento dei 550 occupati è donna: il dato più alto in regione La provincia di Ravenna è quella che in regione ha la percentuale più alta di donne tra i dipendenti delle Poste, il 71 percento dei 550 lavoratori che fanno capo a 66 uffici e cinque centri di distribuzione: 48 uffici in “rosa”, cioè a maggioranza femminile, di cui ben 38 interamente gestiti da donne, soprattutto nelle funzioni direttive.



10 / ECONOMIA / COOPERAZIONE RAVENNA&DINTORNI 11-17 febbraio 2021

PANDEMIA

La campagna di Legacoop a favore del vaccino: «Serve una legge specifica» Un video per sensibilizzare i cinquemila addetti delle 400 imprese associate Legacoop Romagna ha avviato una campagna informativa, in collaborazione con Ausl, specifica per sensibilizzare al vaccino anti Covid i circa cinquemila addetti delle cooperative associate impegnati nel settore socio-sanitario e dei servizi. Un video realizzato dalla cooperativa Sunset sta avendo ampia diffusione da parte delle associate a Legacoop Romagna tra i soci e i lavoratori, per esortare gli indecisi a fare la scelta a favore del vaccino. Di fronte ai danni della pandemia sulla salute delle persone e all’economia del Paese, il presidente di Legacoop Romagna vede nel vaccino «l’unica speranza per tornare ad una vita normale». Dalle pagine dell’ultimo numero del mensile dell’associazione di categoria, Mario Mazzotti auspica e esorta «un’adesione plebiscitaria alla campagna vaccinale». Il dirigente affronta la questione più delicata: una percentuale non alta di addetti ai servizi pubblici essenziali che rifiuta il siero. «Chiediamo con forza che il tema venga affrontato rapidamente e che venga approvato dal Parlamento un provvedimento legislativo ad hoc, in grado di mettere la tutela della salute collettiva al primo posto. Un provvedimento legislativo che consentirebbe alla nostra comunità nazionale di raggiungere prima quella condizione di relativa sicurezza, sempre più indispensabile anche per tutelare i cittadini, i lavoratori, le imprese». Legacoop rappresenta 400 imprese e si rivolge ai rappresentanti in Parlamento dell’Emilia-

Romagna e di tutto il Paese. Nel frattempo, in assenza di una legge, come si deve comportare il datore di lavoro nei confronti del personale che si rifiuta di essere vaccinato? Il parere viene dagli esperti della società di consulenza Federcoop Romagna: il lavoratore che rifiuti il vaccino può essere considerato temporaneamente inidoneo alla mansione. Le conseguenze possono essere lo smart working o il cambio di mansione, ove possibile, ma anche la sospensione senza retribuzione. Se tale inidoneità si protraesse nel tempo, si potrebbe giungere al licenziamento per motivi oggettivi.

ANNIVERSARIO

DECO INDUSTRIE COMPIE 70 ANNI: NUOVO LOGO E UN CALENDARIO DI EVENTI L’azienda di Bagnacavallo conta 500 dipendenti e un fatturato annuo di 180 milioni Il gruppo Deco Industrie di Bagnacavallo, realtà cooperativa attiva nella produzione di prodotti di largo consumo per il settore alimentare, per la cura della casa e della persona, nel 2021 celebra 70 anni di attività. La coop sta definendo una serie di azioni che verranno implementate nel corso dell’anno per festeggiare questo importante traguardo. Verrà proposto non solo un calendario di eventi, ma anche un vero e proprio piano di attività rivolte ai consumatori, ai dipendenti e ai principali stakeholder, il tutto all’insegna della sostenibilità, sociale, ambientale ed economica, principio che da sempre guida l’attività di Deco. È stato ideato un logo speciale che aggiunge ai tradizionali elementi che parlano della solidità e della dinamicità del gruppo, i colori del tricolore. Deco Industrie nasce il 27 gennaio 1951 come cooperativa di produzione di detersivi. Oggi, nei suoi sei stabilimenti dislocati in Emilia-Romagna (due in provincia di Ravenna) progetta, realizza e confeziona detergenti per la cura della casa e della persona e prodotti da forno, dolci e salati per un fatturato annuo di 180 milioni. Il gruppo oggi conta più di 500 dipendenti, in gran parte soci lavoratori della cooperativa. «Ci apprestiamo a celebrare – ha dichiarato Francesco Canè, amministratore delegato di Deco – un compleanno importante per la nostra azienda. Un risultato non scontato ma frutto dell’impegno e dell’amore di tutti coloro che operano in questa grande cooperativa. Donne e uomini che si riconoscono nei valori di Deco e che ogni giorno contribuiscono a creare prodotti buoni, sani e giusti che entrano nelle case di tanti italiani. Il nostro slogan è “C’è Deco nella vita di tutti i giorni” e da oggi possiamo, con orgoglio, aggiungere “da 70 anni”».

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ECONOMIA / COOPERAZIONE / 11 11-17 febbraio 2021 RAVENNA&DINTORNI

LEGA DELLE COOPERATIVE

Welfare aziendale: nasce un nuovo portale con beni e servizi I lavoratori possono acquistare i benefit con il credito messo a loro disposizione dall’azienda

Si rivolge ai circa ventimila dipendenti delle 400 cooperative associate a Legacoop Romagna, ma è già aperto a tutto il tessuto economico romagnolo: è Welfare.Coop, il nuovo portale di welfare aziendale che Legacoop ha promosso insieme ad Assicoop Romagna Futura, UnipolSai (di cui Assicoop è agente in Romagna) e Federcoop Romagna, la società di servizi del movimento cooperativo nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. Il welfare aziendale è un insieme di servizi e prestazioni che un’azienda riconosce ai propri dipendenti con lo scopo di migliorarne la vita privata e lavorativa, al di fuori della retribuzione ordinaria. Nel concreto c’è un paniere di beni e servizi dedicati a svago, divertimento, viaggi, formazione, editoria, salute, benessere, previdenza e molto altro, contrattati in forma collettiva. Il lavoratore li può acquisire attraverso

il credito welfare che l’azienda mette a sua disposizione. «In sintesi - spiega il presidente di Legacoop Romagna, Mario Mazzotti — il Welfare aziendale per i dipendenti significa esenzione da alcune imposte e contributi, maggior potere d'acquisto, più bilanciamento tra vita privata e lavoro. Per l’impresa rappresenta invece un’opportunità per ridurre i costi, garantendo soluzioni personalizzate e premi di produzione capaci di rendere i propri dipendenti più motivati. Ma per Legacoop Romagna il Welfare aziendale significa molto di più: significa estendere i principi del mutualismo cooperativo alle comunità, rafforzare le reti di coesione sociale e le relazioni tra imprese e territorio. Siamo orgogliosi di questo progetto anche perchè Welfare.Coop è il primo portale attivato in ambito nazionale per il mondo Legacoop».

IL BANDO Per le startup coop ci sono 48mila euro in palio e corsi di formazione Programmatori di videogiochi educativi, supermercati autogestiti, produttori di ingredienti per la birra artigianale. Ma anche aggregazioni di musicisti, tecnici del suono, produttori di ortaggi in idrocoltura, esperti di blockchain: sono solo alcune delle idee innovative che si sono aggiudicate le prime edizioni di Coopstartup Romagna, il bando per la promozione di cooperative nel territorio di Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini promosso da Legacoop Romagna, Coop Alleanza 3.0 e Coopfond. Le iscrizioni alla quarta edizione sono aperte fino al 31 marzo all’indirizzo web www.coopstartup.it/romagna (per informazioni: 342-8166903, anche Whatsapp). In palio ci sono 48mila euro per un massimo di 4 gruppi vincitori e un ricco paniere di servizi gratuiti per l’avvio di impresa. Grazie alla collaborazione con l’Alma Mater, un premio speciale sarà attribuito al miglior progetto che valorizzi i risultati della ricerca universitaria nei campus romagnoli. Le idee possono riguardare tutti gli ambiti settoriali e merceologici, in particolare quelli considerati dall’agenda 2030 dell’Onu e dal “Green New Deal” dell’Unione Europea. Ad esempio energie rinnovabili, servizi di delivery ed e-commerce “etici”, aggregazione di artigiani e pmi, agricoltura sostenibile, economia circolare, co-housing, partenariati per la gestione del patrimonio culturale. Possono iscriversi a Coopstartup Romagna gruppi di almeno 3 persone e cooperative costituite dopo il primo gennaio 2020. Non ci sono limiti di età, ma sono previsti bonus per i gruppi formati in maggioranza da under 40. A tutti i partecipanti, indipendentemente dall’esito, sarà offerto in omaggio un percorso di formazione online sulla gestione di impresa.≠

FACCHINAGGIO Confcooperative e Legacoop: «Tariffe troppo basse» Le due centrali cooperative romagnole, Confcooperative e Legacoop Romagna, hanno inviato la richiesta di una convocazione urgente dell’Osservatorio del Facchinaggio della Provincia di Ravenna al fine di avviare una attenta valutazione sulla deregulation che il settore sta subendo da anni in maniera continuativa. Ultimo atto di questa situazione già critica, messa ancora più in difficoltà dalla pandemia in corso, il decreto che rinnova la tariffa di riferimento per le attività di facchinaggio per l’anno 2021. Il decreto infatti prevede una riduzione rispetto all’anno precedente, mentre le cooperative associate rilevano che i costi, anche a causa dello stato di emergenza in corso, sono aumentate significativamente.

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Deposito per stabilimenti balneari C.A.B. TER.RA. è la prima cooperativa agricola nata in provincia di Ravenna; fondata il 17 ottobre 1888 da Nullo Baldini, oggi è proprietaria di vaste superfici, coltivate con tecniche moderne e condotte con efficienti forme di organizzazione del lavoro. La coltivazione agricola - con un occhio di riguardo per il settore biologico, in forte espansione - è la principale attività della cooperativa, che svolge anche lavori per conto terzi, vendita di mele e allevamento di bovini, alcuni di razza Romagnola da carne, con marchio Q.C. (Qualità Controllata) e I.G.P. (Indicazione Geografica Protetta).

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12 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 11-17 febbraio 2021

EFFETTO COVID/1

EFFETTO COVID/2

L’anno con meno nati e più morti Il 2020 della provincia analizzando i dati demografici. La pandemia ha fatto raddoppiare i decessi di dicembre nel comune capoluogo rispetto alla media dei cinque anni precedenti

Il 2020 è stato l’anno con meno nuovi nati e più morti registrati nella storia recente della provincia di Ravenna. Se da una parte quello delle nascite è ormai un trend consolidato che la pandemia potrà al limite accentuare nel 2021, i dati dei morti sono influenzati dai decessi per Covid registrati nel Ravennate in particolare negli ultimi due mesi dell’anno. NUOVI NATI I nuovi nati in provincia sono in calo costante dal 2008, quando furono 3.692, arrivando nel 2020 a toccare quota 2.066, alcune centinaia in meno del 2019. Un dato però che risente del fatto che da aprile il punto nascite di Lugo è stato sospeso a causa della pandemia. Analizzando il comune capoluogo, anche Ravenna con 951 nuovi nati (36 in meno del 2019) tocca il record negativo almeno del nuovo secolo: solo nel 2008, tredici anni fa, i nuovi nati furono 1.500. DECESSI Nell’anno del Covid, sono però i dati dei morti quelli da analizzare con più attenzione. Tanto che è stato da poco pubblicato il nuovo rapporto prodotto dall’Istituto nazionale di statistica (Istat) e dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss) che analizza la mortalità nel periodo gennaio-novembre 2020, confrontando i dati con la media dei cinque anni precedenti, dal 2015 al 2019 compresi. La provincia di Ravenna ha visto un incremento dei decessi superiore al 10 percento rispetto a quelli registrati in media dal 2015 al 2019 nei mesi di marzo, aprile e settembre. Aumento che arriva al 20,5 percento in ottobre (con 457 morti rispetto alla media 2015/2019 di 379) e addirittura al 47,7 percento in novembre (con 554 morti a fronte dei 375 registrati in media nei cinque anni precedenti). Percentuale che supera perfino il 53 se si considerano solo gli over 75. Non essendo ancora disponibili i dati provinciali di dicembre 2020, abbiamo chiesto di poterli consultare in anteprima agli uffici Anagrafe dei due comuni più popolosi della provincia. A Ravenna lo scorso dicembre sono morte 300 persone (dato provvisorio), il doppio rispetto ai 150 decessi registrati in media lo stesso mese nei cinque anni precedenti. Delle 300 vittime, stando ai bollettini delle istituzioni, 123 erano positive al Covid. Complessivamente nel comune capoluogo nel 2020 si sono registrati 2.129 decessi (oltre 200 in più rispetto al 2019, che è grossomodo il numero dei morti risultati positivi al coronavirus a Ravenna), il dato più alto almeno dal nuovo secolo. A Faenza i deceduti di dicembre 2020 sono invece stati 108, contro una media di 62. Complessivamente l’anno scorso sono stati 771, ossia 73 in più rispetto al 2019 e anche in questo caso record della storia recente del comune. (lu.ma.)

Le persone morte nel 2020 nel comune di Ravenna, oltre 200 in più del 2019

2.129

La messa per le vittime del Covid di inizio gennaio al duomo di Ravenna

Residenti al 1° gennaio: i faentini non sono mai stati così tanti Ravennati (anche stranieri) in calo Al 31 dicembre scorso i residenti nel comune di Ravenna risultavano essere 156.742, di cui quasi 81mila di sesso femminile e 18.282 stranieri (pari all’11,66 percento del totale). Stranieri in aumento rispetto al 2019, ma meno dei 19.449 del 2016 (il 12,2 percento del totale), quando toccarono la quota più alta. Complessivamente sono circa 1.500 gli abitanti in meno rispetto al dato Istat del 1° gennaio 2020. Il record per Ravenna è stato toccato nel 2015, quando i residenti erano 159.116. Faenza, il secondo comune più popoloso della provincia (che complessivamente a fine 2019 poteva contare su quasi 388mila abitanti), a fine 2020 fa registrare invece il record di residenti, 58.980, alcune centinaia in più dell’anno precedente. Record anche di cittadini stranieri, residenti nella città manfreda, che a fine 2020 erano 7.285, il 12,35 percento, mai così tanti.

LA PANDEMIA HA FATTO CROLLARE ANCHE I MATRIMONI Quelli in chiesa sono più che dimezzati La pandemia ha influito anche sul numero dei matrimoni. Analizzando i dati dei tre comuni più popolosi della provincia (Ravenna, Faenza e Lugo), nel 2020 se ne sono celebrati complessivamente 462, circa 200 in meno di quelli registrati in media nei quattro anni precedenti. Più marcata la differenza per i riti religiosi: nel 2020 nei tre comuni considerati si sono svolti 85 matrimoni in chiesa (compresi sempre tra i 462 di cui sopra), meno della metà di quelli invece del 2019. Solo quattro anni fa, nel 2016, i matrimoni in chiesa erano stati più del triplo. Il calo più evidente si registra nel comune capoluogo, con 293 matrimoni celebrati nel 2020 contro i 450 del 2019, di cui solo 38 in chiesa (l’anno prima erano stati 102). Sono però in calo anche i divorzi registrati all’anagrafe, nell’anno della pandemia: a Ravenna sono stati infatti 284 contro i 297 del 2019, i 333 del 2018 (e sono oltre 400 quelli registrati nel 2016 e nel 2017); a Faenza invece 25 nel 2020 contro i 35 dei due anni precedenti

I NUMERI DEL VIRUS

Nei mesi di novembre e dicembre più della metà dei 17mila contagi annuali In provincia quasi ottocento persone decedute con il Sars-Cov-2

Un infermiere impegnato nell’esecuzione di un tampone al drive through del Pala De Andrè di Ravenna

È quasi passato un anno esatto dal primo caso di Covid diagnosticato in provincia di Ravenna. Era il 28 febbraio del 2020 quando un ventenne lughese, calciatore di serie D in Toscana, venne trovato positivo. Da allora i contagi sono saliti a 17.286 (dato aggiornato al 10 febbraio), poco più della metà dei quali concentrati nei mesi di novembre e dicembre scorsi. Negli ultimi sessanta giorni sono stati fatti 1.630 tamponi in media al giorno. La percentuale delle positività settimanali non è mai andata oltre il dieci percento. I decessi totali sono 785: nel 2020 sono stati 490, l’80 percento dei quali concentrati negli ultimi due mesi dell’anno. Se si prende in considerazione il trimestre novembre-gennaio i morti in provincia sono stati 653, cioè in media 7 al giorno. Nelle ultime settimane la diffusione del contagio ha rallentato la velocità.

La prima settimana di febbraio ha visto 73 casi al giorno (erano stati 77 e 90 le medie delle due settimane precedenti). Nell’ultima settimana di novembre il picco con 190 nuovi casi di media giornaliera. Le guarigioni totali sono poco più dell’85 percento dei casi. Questo significa che al 7 febbraio i casi attivi, cioè le persone ammalate tra ricoverate o in isolamento domiciliare, erano 1.225. Altro indice significativo, soprattutto per misurare la pressione sul sistema sanitario e capire quanto può reggere, è l’occupazione di posti letto in terapia intensiva. Negli ultimi giorni prima di andare in stampa il dato varia tra tre e quattro in provincia, nell’ultima parte del 2020 era stabile attorno a venti. In totale la disponibilità provinciale è di 36 letti e le indicazioni ministeriali vorrebbero che non più di un terzo fossero per Covid. (and.a.)


PRIMO PIANO / 13 11-17 febbraio 2021 RAVENNA&DINTORNI

EFFETTO COVID/3

La psicoterapeuta: «Lockdown e smartworking hanno messo in crisi (anche) la coppia, dallo scorso giugno aumentate le richieste di aiuto» «In una relazione matura ogni partner deve portare avanti la propria “individualità”, ma con le restrizioni anti virus è più difficile. Così spesso mi sento dire: “Dottoressa, mi manca il mio ambiente di lavoro”» Andando oltre i dati demografici – e alla vigilia di San Valentino – per cercare di capire come la pandemia abbia modificato anche il rapporto di coppia, abbiamo chiesto il parere di Eleonora Incerpi, psicologa del Centro Liberamente di Ravenna, esperta in difficoltà relazionali di coppia e familiari. Dottoressa, ha riscontrato un aumento della crisi di coppia dovuta alla pandemia? «Da giugno numerose sono state le richieste di interventi: il lockdown forzato, la convivenza, il non poter uscire e avere contatti con il mondo esterno, sicuramente tutto questo ha esacerbato situazioni dove vi erano delle difficoltà pre-esistenti, portando a volte a conflitti familiari, e altre, la cronaca ne parla ogni giorno, ad un incremento delle situazioni di violenza intrafamiliare». In che modo le limitazioni anti Covid influiscono nel rapporto? «Philippe Caillè, noto psicoterapeuta della coppia e della famiglia, afferma che una coppia funziona bene quando 1+1=3. Ciò sta a significare che la relazione matura, equilibrata, è tale quando ogni partner riesce a mantenere la propria individualità, coltivando ciascuno il proprio lavoro, le proprie passioni e le proprie relazioni amicali. Dall’incontro di queste individualità si crea uno spazio comune, che è lo spazio più esteso della coppia. Nel lockdown prima e nelle misure restrittive messe in atto dal governo poi, lo spazio ed il tempo individuali della coppia sono saltati: ciò può aver creato difficoltà nella vita a due. Una delle frasi che spesso mi sento dire oggi è “Dottoressa mi manca il mio ambiente di lavoro”». Anche lo smartworking può essere un “colpevole”? «Se inizialmente poteva essere vissuta come una solu-

zione appunto smart, easy, che facilitava l’organizzazione familiare e domestica, con il passare del tempo ha disvelato tutta la pesantezza, non solo a livello cognitivo, con un carico di lavoro soggettivo percepito pari al doppio rispetto al lavoro in ufficio, ma soprattutto a livello relazionale si è fatta strada la pesantezza del sentirsi soli e isolati dai colleghi». E l'avere o meno i figli, in questo periodo, ha aumentato le difficoltà? O, al contrario, ha aiutato? «I figli scandiscono il tempo della coppia e il passaggio alle diverse fasce di età, mettono di fronte a transizioni e momenti evolutivi critici, che a loro volta mettono in lu-

ce le risorse e le qualità relazionali del sistema familiare e della coppia. Ma anche le difficoltà e gli eventuali stalli. Durante la pandemia ci sono famiglie in cui il dilatarsi del tempo e il restringimento dello spazio sono stati un'occasione per riscoprire l'altro e riprendersi il tempo e lo spazio dell’ascolto: dei propri bisogni e quelli della persona amata, nonchè quello dei propri figli, ritagliando del tempo con loro e riscoprendo una nuova quotidianità. In altre invece tale situazione può aver esasperato delle difficoltà relazionali pre-esistenti e la compresenza di un particolare momento evolutivo (quale per esempio l’adolescenza del figlio o figli), possono aver portato a conflitti tra i vari membri della famiglia». Pandemia a parte, cosa rovina il rapporto di coppia più spesso, sulla base della sua esperienza? E in che modo si rivela utile la terapia? «Le motivazioni che possono portare a una crisi vanno ricercate all’interno della storia di ogni coppia: dalla nascita, alle ragioni più profonde che hanno unito due individui. Nel momento in cui una coppia varca la soglia del mio studio è carica di sentimenti di rabbia: “perchè lui non capisce”, “perchè lei si arrabbia per sciocchezze” e così via. Non esiste una verità assoluta, ma esistono le ragioni di entrambi i membri della coppia, sotto le quali ci sono emozioni e sentimenti che hanno origini nella propria storia familiare. La terapia di coppia permette di andare alla ricerca delle motivazioni più profonde per le quali due persone si sono unite, portarle in superficie per renderle consapevoli e vedere se c’è lo spazio per trasformare la crisi in una risorsa e far partire una nuova danza, fatta di tempi, spazi e passi nuovi». Luca Manservisi


14 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 11-17 febbraio 2021

EFFETTO COVID/4

EFFETTO COVID/5

L’anno che resterà nella storia del turismo (anche) ravennate: in fumo 7mila pernottamenti al giorno

MAI COSÌ POCHE IMPRESE MA IL CALO È COSTANTE DAL 2009 Nel 2020 in provincia altre 372 in meno, con un tasso di crescita tra i peggiori in Italia

I dati Istat del 2020 non possono fare altro che confermare il tracollo del settore economico più colpito dalla pandemia A causa della pandemia, il 2020, come ovvio che sia, resterà un buco nero nella serie storica dei dati turistici della provincia di Ravenna. I dati Istat parlano infatti di 4 milioni circa di pernottamenti, mai così pochi, oltre 2,5 milioni in meno (in termini percentuali il calo è stato del 39,1) rispetto al 2019 (peraltro già in leggero calo rispetto al 2018). In media si tratta di oltre 7mila “notti” perse al giorno in provincia, un tracollo che ha messo in ginocchio un intero settore, salvato forse solamente da un paio di mesi estivi in cui è stato possibile limitare le perdite. A soffrire anche tutto l’indotto, visto che sul territorio provinciale sono venuti a mancare l’anno scorso oltre 600mila vacanzieri (si tratta del dato degli arrivi, ossia del numero di persone registrate nelle strutture ricettive senza tenere conto del numero dei pernottamenti, fermo a 912mila in provincia nei 12 mesi del 2020), il 68 percento in meno di quelli stranieri e il 35 percento di quelli italiani (che hanno rappresentato per forza di cose oltre il 90 percento del totale). Dando un’occhiata al dettaglio territoriale, a farla ancora più da padroni sono stati grazie al turismo estivo i comuni di Cervia (quasi 2,1 sui 4 milioni di pernottamenti complessivi) e di Ravenna (1,7 milioni di pernottamenti), che chiudono il

Nonostante le restrizioni anti Covid, l’estate 2020 ha permesso di limitare le perdite e in provincia di Ravenna è stata comunque superata quota 4 milioni di pernottamenti

2020 con le presenze rispettivamente in calo del 39,8 e del 37,2 percento. Nell’ambito del comune capoluogo, a soffrire di più è stata la città d’arte (a fronte anche della chiusura dei luoghi della cultura), con il 51 percento dei turisti registrati in meno, a fronte del -33,7 percento dei lidi ravennati. Ancora peggio ha fatto il comune di Faenza, che arrivava da anni di crescita costante, costretto a perdere il 54,5 percento dei turisti e il 45,8 percento dei pernottamenti. (lu.ma.)

Sono 1.634 le imprese nate nella provincia di Ravenna nel 2020, 301 in meno rispetto all’anno precedente. A fronte di queste, però, 2.006 hanno chiuso i battenti nello stesso periodo, 180 in meno rispetto al 2019. Il risultato di queste due dinamiche ha consegnato, a fine anno, un saldo tra entrate e uscite negativo per 372 imprese e, dunque, a fine dicembre 2020 lo stock complessivo delle imprese ravennati ammontava a 38.298 unità, proseguendo nel calo ininterrotto registrato di anno in anno dal 2009. Il tasso di crescita della provincia di Ravenna è pari al -0,96 percento – quasi il doppio rispetto allo 0.49 percento dell’Emilia-Romagna – che la pone al 101esimo posto in Italia. Si tratta della sintesi dell’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ravenna sui dati del Registro delle imprese. Dal punto di vista dei settori, a soffrire sono soprattutto il commercio (con un saldo pari a -144 contro -164 del 2019) e l’agricoltura (con un saldo pari a -144 contro il -150 del 2019). In territorio negativo anche manifattura (-51), costruzioni (43), trasporto e magazzinaggio (-31), alloggio-ristorazione (23) e, più a distanza, servizi alla persona (-9) e le attività finaziarie ed assicurative (-1). Segnali positivi si rilevano dai servizi alle imprese, in particolare dalle attività di noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (+35), dalle attività immobiliari (+14) e dai servizi di informazione e comunicazione (+10). L’artigianato chiude il proprio bilancio annuale con 128 unità in meno, quando lo scorso anno la riduzione era stata di 167 unità. Tra i comparti artigiani, nel 2020, hanno fatto meglio le imprese di noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (+7) ed il commercio con 1 unità in più. In rosso la manifattura (-39), l’edilizia (-35), le attività dei trasporti e magazzinaggio (-20), i servizi alla persona (-17), alloggio e ristorazione (-7), gli altri servizi alle imprese (-13) e le attività agricole (-4). Aumentano le unità locali diverse dalle sedi (nel 2020 +128 unità-locali), raggiungendo il valore di 9.466 e quasi il 60% ha sede in provincia.

EFFETTO COVID/6 Auto: nel 2020 meno di 10mila immatricolazioni Così male solo nel 2014 negli ultimi tre decenni

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Il 2020 targato Covid fa crollare anche le vendite di auto. In provincia di Ravenna sono state poco più di 9.500 infatti le nuove immatricolazioni, per la prima volta sotto le 10mila unità dal 2014, a sua volta l’anno peggiore di sempre dal 1990, quando ci si fermò poco sopra quota 9.400. Il calo rispetto al 2019 è di circa il 25 percento, peggio della media europea (-24,3 percento) ma meglio di quella italiana (-27,9). Impressionante il dato di aprile, mese del lockdown, quando sono state solo una quarantina le immatricolazioni in provincia di Ravenna. Per quanto riguarda i marchi, in provincia di Ravenna i più venduti sono Volkswagen e Fiat, con quasi mille immatricolazioni ciascuno, seguiti da Peugeot, Ford e Renault, unica casa automobilistica tra le più diffuse a chiudere il 2020 in provincia di Ravenna in (seppur leggera) crescita.


PRIMO PIANO / 15 11-17 febbraio 2021 RAVENNA&DINTORNI

EFFETTO COVID/7

La provincia di Ravenna nel 2020 ha perso 1 miliardo di euro di ricchezza I dati dell’Osservatorio della Camera di Commercio. Tasso di disoccupazione verso il 6,2 percento

Arrivano dall’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ravenna le consuete valutazioni degli effetti della pandemia sull’economia provinciale. Brusca la caduta, nel 2020, della ricchezza prodotta in provincia (-8,2 percento), leggermente inferiore a quella registratasi per l’Emilia-Romagna (-9,2) e per l’Italia (-9,1). Al contempo, l’Ufficio Studi e Statistica dell’Ente di viale Farini prevede, per il 2021, una crescita – seppur parziale - del +5,4%, che, in ogni caso, non compenserà le perdite fin qui subite dall’economia ravennate a causa della pandemia. A contribuire alle stime di crescita previste per quest’anno – spiega la Camera di commercio – l’incremento del reddito disponibile (+3 percento) e dei consumi delle famiglie (+5,1), oltre che una nuova spinta delle esportazioni, che dovrebbero attestarsi sul +6,2 percento. Previsto in crescita, nel 2021, anche il valore aggiunto per abitante (27.700 euro), a fronte dei 29.000 euro del 2019 e dei 26.300 euro del 2020, che si stima porterà a fine anno il valore provinciale della ricchezza prodotta dai 10,2 miliardi di euro del 2020 ai 10,7 del 2021, sebbene ancora lontani dal valore del 2019 (11,3 miliardi di euro). Tra i comparti economici, a soffrire di più, nel 2020, i settori dell’Industria (-10,8 percento, +9,2 invece la stima per il 2021) e dei Servizi, in particolare del Turismo e della Ristorazione (-8,1 percento, +4,3 nel 2021). Decisamente più contenuta la contrazione del valore aggiunto delle Costruzioni, attestatasi sul -0,5 percento e che, quest’anno, dovrebbe toccare +13,1. Gravi gli effetti della pandemia anche sull’export ra-

«Ora l’impresa diventi centrale» Per il commissario straordinario della Camera di commercio di Ravenna, Giorgio Guberti, i dati del 2020 dell’economia ravennate che pubblichiamo in questa pagina richiedono «una presa d'atto, convinta e necessaria in questo momento storico, della centralità economica e sociale dell’impresa, tutelandone gli interessi ed elevandone la competitività. Libertà di iniziativa economica, semplificazione, riduzione degli oneri amministrativi e tempi certi di pagamento nelle transazioni commerciali tra privati e con la pubblica amministrazione – conclude – sono alcuni dei temi su cui occorre lavorare senza indugio».

La protesta del 10 febbraio in piazza a Ravenna organizzata da Confcommercio e Confesercenti che chiedono al Governo di far lavorare le loro imprese, tra le più colpite dalla pandemia, come risulta anche dai dati della Camera di Commercio pubblicati in questa pagina

vennate (-12,6 percento rispetto al 2019), risultato peggiore sia rispetto a quello dell’Emila-Romagna (-9,5) che dell’Italia (-11,5). Vendite all’estero che, nel 2021, sosterranno l’economia provinciale ma che non andranno oltre il +6,2 (+6,8 in Emilia-Romagna e +7,1 in Italia). Il Covid non risparmia neppure il mercato del lavoro, che, nel 2020, ha registrato un calo dell’occupazione del

-2,2 percento, a fronte del -1,7 dell’Emilia-Romagna e del -1,9 dell’Italia, ed un aumento del tasso di disoccupazione al 5,4 percento, a fronte del 6 dell’Emilia-Romagna e del 9,4 dell’Italia. Tasso di disoccupazione - conclude la Camera di commercio - che, nel 2021, per la provincia di Ravenna dovrebbe ulteriormente aumentare, attestandosi sul 6,2 percento.

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16 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 11-17 febbraio 2021

MEDICINA D’URGENZA

LA DIRETTRICE

Il pronto soccorso di Ravenna oggi e domani

«NON FACCIO APPELLI PER RIDURRE ACCESSI» La dottoressa Bravi propone più risposte dal territorio

Ausl: «Entro due anni sarà completo l’ampliamento del pronto soccorso» Saranno costruiti altri quattromila mq adiacenti agli spazi attuali, inaugurati nel 2012 Investimento da 5 milioni di euro che servirà anche per la Terapia intensiva Il pronto soccorso dell’ospedale di Ravenna sarà ampliato entro due anni con la costruzione di altri quattromila metri quadrati adiacenti alla sede attuale. È l’annuncio dell’Ausl per dare una risposta strutturale – dopo la soluzione temporanea già approntata a fine 2020 con la riconversione di ambienti già esistenti – ai problemi di sovraffollamento emersi di recente con pazienti in attesa anche diverse ore. I lavori dovrebbero cominciare a maggio, a distanza di nove anni esatti dall’inaugurazione dell’attuale Ps. Il costo sarà coperto da una parte di un investimento pubblico di 5 milioni di euro, finanziato dal ministero della Salute, che comprende anche l’ampliamento della Terapia intensiva e del blocco delle sale operatorie. Come mostra il rendering pubblicato in questa pagina, diffuso dall’azienda di sanità pubblica, sarà l’intera palazzina Dea (dipartimento emergenza accettazione) a cambiare forma. Una diversa dislocazione degli spazi renderà possibile organizzare l’attività del futuro Ps con l’istituzione di cinque codici di colore a seconda della gravità dei pazienti, ognuno con uno suo percorso autonomo. La separazione dei flussi potrà servire per tenere separati casi

Covid da persone negative e, una volta lasciata alle spalle la pandemia, potrà agevolare la gestione dei picchi di influenza stagionale o di accessi nel periodo estivo connesso al turismo. Il nuovo pronto soccorso avrà 26 posti letto e 24 posti in poltrona per i pazienti che non possono stare distesi dopo gli interventi. I posti di Obi (osservazione breve intensiva) diventeranno dodici. Tre sale aggiuntive per i codici rossi, una sala Tac Etc e una radiologia dedicata. Il tutto rientra in un progetto complessivo più ampio che prevede anche l’ampliamento delle terapie intensive, attraverso l’aumento dei posti letto isolati per pazienti infetti e del blocco operatorio, che al suo interno vedrà la presenza di una sala operatoria dedicata agli interventi di pazienti infetti, tre nuove sale operatorie aggiuntive più una sala operatoria ibrida che si aggiungeranno alle attuali 8 presenti oggi. Alla presentazione alla stampa è intervenuto anche il sindaco Michele de Pascale, comprensibilmente soddisfatto: l’annuncio di un ampliamento del Ps sarà una carta che potrà tornare comoda nel corso dell’imminente campagna elettorale. (and.a.)

Bisognerà lavorare con la medicina del territorio perché buona parte degli attuali accessi impropri al pronto soccorso sono casi bisognosi di assistenza psicosociale piuttosto che biomedica. È la convinzione della dottoressa Francesca Bravi, la nuova direttrice dell’ospedale di Ravenna dall’1 febbraio. La 44enne di origine ravennate, arriva all’incarico attuale da un’esperienza all’Ausl di Ferrara, immagina un approccio con una logica proattiva: «Non farò mai appelli alla gente perché non vada in pronto soccorso. Dobbiamo essere bravi noi a capire che dei circa centomila ingresssi annui, alcuni sono frequenti utilizzatori che non hanno bisogno di una risposta di emergenza ma devo essere raggiunti

Il reparto di Medicina viene diviso Nel corso della conferenza stampa per la presentazione del progetto Ps, il direttore sanitario di Ausl Romagna, Mattia Altini, ha illustrato anche l’avvenuta separazione in due unità operative dell’attuale reparto di Medicina. Uno spacchettamento che risponde a due importanti vocazioni distintive; una rivolta ad una forte integrazione con il territorio, punto di riferimento per la medicina generale e le cure primarie diretta dal professor Marco Domenicali e l’altra , diretta dalla dottoressa Maria Giulia Sama, indirizzata ad offrire una rapida risposta e presa in carico dei pazienti provenienti dal pronto soccorso, pazienti post chirurgici e provenienti dalla Rianimazione.

prima dal sistema sanitario. Le case della salute del resto sono nate con questo obbiettivo. E poi ci sono i medici di medicina generale». Le motivazioni che portano queste persone al Ps sono presto dette: «Trovano una risposta in fretta, ma non è quel tipo di risposta che devono avere». A proposito del futuro pronto soccorso, Bravi è convinta che la divisione dei casi in cinque colori con percorsi dedicati potrà fare la differenza nei tempi con cui verranno trattati i pazienti.

LA REPLICA

«Ematologia e Oncologia devono lavorare coordinati, i posti letto complessivi sono sufficienti» Il direttore generale dell’Ausl commenta il caso di un paziente che ha atteso cinque giorni per un ciclo di chemioterapia «Non deve succedere che un paziente inizi un ciclo di chemioterapia in ritardo rispetto ai tempi dei protocolli, ma la soluzione che è stata trovata era applicabile senza far dilatare i tempi». Il direttore generale dell’Ausl Romagna, Tiziano Carradori, commenta così il caso raccontato sul numero scorso di Ravenna&Dintorni di un uomo che ha ottenuto un letto per un secondo ciclo di chemio per un cancro alla lingua con quasi una settimana di ritardo perché nel reparto di Ematologia non era disponibile il posto. Paziente11, come l’uomo ha chiesto di essere chiamato, è stato ricoverato in Oncologia. «Il reparto si chiama onco-ematologia – prosegue Carradori – e la gestione dei pazienti va programmata nel complesso. I dati ci dicono che considera-

ti in totale questi reparti hano un tasso di occupazione dei posti letto del 70 percento. La soluzione del ricovero in Oncologia anziché Ematologia è stata la scelta giusta ed è quello che si poteva fare subito. I pazienti con tumori hanno scadenze fissate per la somministrazione dei farmaci, questo deve consentire una pianificazione degli ingressi con tempismo». Il dg propone una visione dell’ospedale in cui i reparti fanno fronte comune: «Non possiamo ragionare come se fossimo in un condominio e ognuno è responsabile del proprio appartamento e basta. Questo sistema non facilita le cose: dobbiamo invece immaginare un condominio che mette in comune l’uso di alcune facility per il benessere complessivo».

Il primario di Ematologia, Francesco Lanza, a R&D aveva manifestato la necessità di altri 4-5 letti per coprire tutte le richieste di un reparto di eccellenza. E Carradori qui si sofferma su un aspetto più politico della vicenda: «È legittimo che ognuno porti avanti le proprie istanze per il reparto di cui è responsabile. Ma la gestione dei pazienti non può risentirne se ci sono gli spazi». Ma il dg non fa mistero che serva un miglioramento: «Si può sempre dare un servizio migliore e dovremmo anche essere capaci di intercettare i disagi dei pazienti. La stampa fa un lavoro prezioso che non si discute ma dovremmo essere noi a offrire un punto di ascolto per chi si trova in queste situazioni di disagio». (and.a.)


SOCIETÀ / 17 11-17 febbraio 2021 RAVENNA&DINTORNI

COVID «Il Pala de Andrè costa 70mila euro al mese»

Vaccini, fase 2: dal 15 febbraio possono prenotarsi gli over 85 Dall’1 marzo gli over 80. La Regione è pronta a mettere in campo mille operatori per somministrare fino a 45mila dosi al giorno: immunità di gregge possibile entro l’estate

Prosegue la campagna di vaccinazione di massa contro il Covid. Mentre si avvia a conclusione la fase uno dedicata al personale sanitario e agli anziani residenti nelle Cra, la Regione ha presentato il programma e le modalità per le future somministrazioni del siero alla popolazione. Nella seconda metà di febbraio è previsto l’inizio della fase due rivolta ai cittadini dagli 80 anni in su (in regione sono 368mila). Dal 15 febbraio potranno iniziare a prenotarsi i nati nel 1936 o prima. Dall’1 marzo prenotazioni disponibili per i nati dal 1937 al 1941 compresi. Non è possibile prenotare prima delle date previste per la propria età. I primi appuntamenti saranno fissati già dal giorno successivo, quindi dal 16 febbraio o dal 2 marzo a seconda della classe d’età. Tutti i cittadini dagli 80 anni in su riceveranno a casa una lettera dal presidente della Regione Stefano Bonaccini in cui saranno spiegate le modalità di prenotazione. Saranno molteplici i canali possibili: Cup, Farmacie Cup, prenotazione telefonica, Fascicolo sanitario elettronico, Portale regionale Salute. La prenotazione avviene senza prescrizione del medico. Parallelamente, ricevute le indicazioni ministeriali attese, inizierà la somministrazione delle dosi di vaccino AstraZeneca alla popolazione sana dai 18 ai 55 anni - come consigliato dall’Aifa - con priorità a personale scolastico e universitario docente e non, forze dell’ordine e

Nella buchetta degli anziani una lettera dal presidente dell’Emilia-Romagna In arrivo anche le dosi AstraZeneca per il personale scolastico

personale dei servizi essenziali per la comunità. La Regione è già al lavoro per stringere un’intesa locale con i medici di medicina generale e anticipare con il loro aiuto, rispetto alla tabella di marcia nazionale, i tempi delle vaccinazioni. La seconda fase è basata su criteri anagrafici e di priorità: comprende infatti, oltre alle persone over 80 non vaccinate in precedenza, quelle in fascia d’età tra i 60 e i 79 anni (partendo dai 70-79enni a scendere), che in Emilia-Romagna sono quasi un milione. E ancora: persone

Perché l’Ausl paga 24mila euro al mese per avere la disponibilità del palafiera di Rimini per la campagna vaccinale e invece 70mila per il Pala de Andrè a Ravenna pur essendo strutture simili? Se lo chiede Alvaro Ancisi, consigliere comunale di Lpr a Ravenna, che presenta un’interrogazione al sindaco. «Il maggior carico sostanziale di cui deve farsi carico l’Ausl Romagna – spiega Ancisi – sono il servizio di pulizia, la pulizia dei servizi igienici e l’igienizzazione degli spazi concessi in uso, facilmente assegnabili ad imprese di pulizia e lungi dal giustificare la triplicazione dei costi». A Ravenna la scelta della struttura è avvenuta senza effettuare alcuna procedura pubblica, anche d’urgenza e semplificata, per verificare la disponibilità di altri spazi.

con comorbidità severa, immunodeficienza e/o fragilità di ogni età; gruppi sociodemografici a rischio significativamente più elevato di malattia grave o morte, personale scolastico, docente e non docente, “ad alta priorità”. Per arrivare all’immunità di gregge la Regione ha impostato un programma flessibile, strutturato su quattro scenari diversi, perché basato sulla quantità di vaccini consegnati settimanalmente dalle case farmaceutiche (Pfizer Biontech, Moderna, AstraZeneca e J&J). In presenza delle dosi di vaccino necessarie, il sistema sanitario regionale può garantire fino a 45mila dosi di vaccino al giorno col dispiegamento quotidiano di 75 team e oltre mille operatori in oltre 70 punti da Piacenza a Rimini. Un ritmo di somministrazioni che permetterebbe di immunizzare tutti entro l'estate.

LE AZIENDE INFORMANO

CONSORZIO SOLCO

Ultimi giorni per candidarsi ai progetti di Servizio Civile delle cooperative Solco Ravenna 26 i posti riservati ai giovani under 29, le esperienze proposte riguardano l’agricoltura sociale, l’educazione e l’animazione dedicate ai minori, l’assistenza ai disabili e alle persone anziane C’è ancora qualche giorno di tempo, fino a lunedì 15 febbraio, per candidarsi alle proposte di Servizio Civile in ambito sociale che quattro cooperative associate a Solco Ravenna (Asscor, La Pieve, Progetto Crescita e Il Mulino) propongono insieme ad altre imprese di Confcooperative Romagna. Sono previsti 26 posti, riservati ai giovani tra i 18 e i 29 anni a cui spetterà un compenso di 439,50 euro netti al mese per un intero anno. Le esperienze proposte riguardano l’agricoltura sociale con il progetto Ortinsieme; l’educazione e animazione dedicata ai minori con l’iniziativa Educare per costruire resilienza; l’assistenza alle persone con disabilità con Si può fare!; e, infine, l’assistenza alle persone anziane con il progetto Animiamoci!. Ortinsieme è un progetto di agricoltura sociale promosso da Il Mulino e La Pieve, dove persone in difficoltà hanno la possibilità di inserirsi in un contesto lavorativo e di essere seguite e affiancate da educatori. Ci sono 4 posti disponibili, per un impegno di 6 giorni a settimana (minimo 20 e massimo 36 ore a settimana). I partecipanti affiancheranno gli operatori nell’organizzazione e nella realizzazione delle attività agrico-

le, produttive, oltre che in quelle di socializzazione e programmazione. Inoltre, si costruirà una strategia di comunicazione e marketing volta a vendere i prodotti agricoli di Ortinsieme. Il servizio si svolgerà in diverse sedi in provincia di Ravenna e, in particolare, nel Podere Ortinsieme di Russi. Educare per costruire Resilienza è l’iniziativa promossa da Progetto Crescita di Ravenna insieme alla cooperativa Service Web di Rimini, che si rivolge a 6 giovani che vogliano cimentarsi con il mondo dell’educazione e dell’animazione rivolto ai bambini dai 0 ai 6 anni. I partecipanti saranno impegnati 5 giorni a settimana, per un totale di 25 ore, nell’affiancamento agli educatori delle cooperative in diverse mansioni: progettazione delle attività da proporre, gestione di laboratori e atelier, collaborazione nelle uscite e nel prendersi cura in generale dei più piccoli. Il servizio civile si svolgerà all’interno di asili nido e scuole dell’Infanzia di Ravenna e di Rimini. Si può fare! è realizzato da Progetto Crescita e La Pieve, che insieme ad altre due cooperative riminesi, Akkanto e Cuore21, danno la possibilità

a 6 giovani di cimentarsi con il mondo dell’assistenza alle persone con disabilità. L’impegno, 5 giorni a settimana pari a 25 ore, consiste nell’affiancare gli educatori delle cooperative che gestiscono centri residenziali e diurni nell’organizzazione, nella gestione e nel monitoraggio delle attività rivolte alle persone con disabilità. Le attività possono essere di vario genere: ludiche, didattiche e di socializzazione. Le sedi di svolgimento sono le strutture gestite dalle cooperative nella provincia Ravenna o nella provincia di Rimini. Il quarto progetto, Animiamoci!, riguarda l’assistenza alle persone anziane, proposto dalla cooperativa Asscor di Ravenna e dedicato a 5 giovani per un impegno di 5 giorni a settimana (pari a 25 ore). Asscor gestisce diverse Case Residenza per anziani e Centri diurni sparsi in tutto il comprensorio ravennate. I partecipanti affiancheranno gli educatori delle strutture nell’organizzazione e nella gestione delle attività rivolte agli ospiti tenendo conto dei bisogni e delle attitudini di ciascuno. Per maggiori informazioni su iscrizioni e progetti: 0544 37171 - righi.s@confcooperative.it - www.solcoravenna.it


18 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 11-17 febbraio 2021

SCIENZA Hanno riaperto al pubblico Museo Natura e Planetario Gli eventi in programma, dalla Via Lattea alla “Sorella Luna” Dopo il periodo di chiusura legato all’emergenza sanitaria il polo scientifico del Comune di Ravenna è ripartito con una serie di proposte. A Sant’Alberto il museo Natura ha riaperto i battenti nell’antica hostaria estense cinquecentesca in cui ha sede la ricca collezione ornitologica e offre anche una programmazione di escursioni e visite guidate alla scoperta del territorio e all’aria aperta. Il museo è aperto dal lunedì al giovedì dalle 9.30 alle 13, il venerdì dalle 9.30 alle 13 e dalle 14 alle 18. Anche il Planetario di Ravenna ha riaperto al pubblico in presenza dopo un lungo periodo durante il quale sono stati proposti conferenze e laboratori online per bambini. Si parte con lo spettacolo sotto la cupola del Planetario “Alla scoperta delle costellazioni”, con Marco Garoni, adatto a bambini a partire da 6 anni, in programma giovedì 11 febbraio, sempre alle 18. “In viaggio lungo la via Lattea” è il titolo dello spettacolo sotto la cupola del Planetario, adatto a bambini a partire da 6 anni, con Oriano Spazzoli, in programma lunedì 15 e giovedì 25 febbraio, sempre alle 18. Si proseguirà giovedì 18 e venerdì 19 febbraio, sempre alle 18.30, con “Sorella Luna”, un’osservazione della luna al telescopio e con webcam dai giardini del Planetario. I posti sono limitati e la prenotazione è sempre obbligatoria; il biglietto di ingresso è di 5 euro intero, 2 ridotto e 1 per i soci. Per informazioni e prenotazioni è possibile telefonare al numero 0544 62534 dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12.30 oppure consultare i siti web www.arar.it. www.planetarioravenna.it e le rispettive pagine Facebook.

FAMIGLIE

FESTA DI CARNEVELE ONLINE Ultimo appuntamento per la stagione Le Arti della Marionetta, domenica 14 febbraio, in occasione del Carnevale. Quella che sarebbe stata una grande festa in costume si trasformerà in una diretta livestreaming con gli spettatori invitati a indossare un costume – mamme e papà compresi – e poi ad assistere a uno spettacolo di burattini della Famiglia Monticelli. Seguiranno un gioco e un laboratorio. I partecipanti potranno fare la conoscenza di tutti i burattini e imparare con loro il grande ballo di Carnevale. L’appuntamento è per le ore 17 sulla piattaforma Zoom. È possibile acquistare i biglietti su vivaticket.com. Il costo è a connessione (10 euro a nucleo familiare). Info: 392 6664211.

CINEMA

IL FILM RAVENNATE SUL MAH JONG IN CONCORSO AI DAVID DI DONATELLO Il Drago di Romagna di Lamattina racconta la diffusione del gioco cinese nella città bizantina C’è anche il docufilm sul mah-jong girato a Ravenna tra i circa 150 film in concorso ai premi David di Donatello 2021. Il Drago di Romagna del regista campano, ma ravennate d’adozione, Gerardo Lamattina è stato infatti selezionato per i cosiddetti Oscar del cinema italiano, in attesa di conoscere le nomination (ristrette) vere e proprie tra poche settimane. Il film ripercorre attraverso la storia di Luisa, una classica “azdora” romagnola appassionata di Mah Jong e di cucina, la singolare diffusione di questo tipico gioco cinese in Italia e in particolare a Ravenna, alternando parti di finzione a quelle di documentario. La stessa protagonista della parte di finzione (Dilva Ragazzini) non è infatti un’attrice nel senso tradizionale del termine, così come tutti coloro che sono interpreti nel film ad eccezione di Fabiola Ricci (attrice e performer di lunga data nonché docente all’accademia di musical di Castrocaro) e Michele Gaudenzi. Prodotto da PopCult (Italia) e Micromedia Communication Italy (Cina), con il sostegno di Regione Emilia-Romagna e Comune di Ravenna, la pellicola è uscita nel gennaio 2020 in occasione del Capodanno Cinese. La pandemia ha fermato le attività delle sale di proiezione. Spunto di riflessione e osservazione sui diversi aspetti dell’integrazione e dell’ibridazione culturale attraverso l’espediente ludico, Il Drago di Romagna è il primo film italiano uscito in sala sottotitolato in cinese. Il film è disponibile on demand sul canale Vimeo di POPCult, in attesa dell’uscita in Dvd prevista per questa primavera.

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CULTURA / 19

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11-17 febbraio 2021 RAVENNA&DINTORNI

LA RECENSIONE

L’ex assessore tra politica, citazioni letterarie e quel romanzo nel romanzo su “Ravenna 2019” Nel suo secondo libro, Una giostra di duci e paladini, Alberto Cassani affina la scrittura e tratteggia dialoghi spassosi Chi aveva seguito la vicenda riconoscerà il “dietro le quinte” del percorso di candidatura a Capitale della Cultura

Alberto Cassani, ravennate, noto in città per essere stato per quindici anni assessore alla cultura e il coordinatore della candidatura a Ravenna Capitale della Cultura per il 2019, torna in libreria con un secondo romanzo per Baldini+Castoldi, dopo l'esordio con L'uomo di Mosca. Questa volta il titolo è una citazione da Goethe, Una giostra di duci e paladini, e fotografa per certi versi stile e contenuto. La seconda prova narrativa di Cassani ha infatti innanzitutto qualcosa di più giocoso e lieve della precedente e racconta una storia che può essere una giostra, una sfida tra buoni e cattivi il cui esito non ha effetti sul mondo reale circostante. Un po' per certi versi una metafora di ciò che accade dentro un libro. Di nuovo è una vicenda politica al centro dell'intrigo che sta tra il giallo e la spy story e che gode di una scrittura divenuta più fluida, leggera, gradevole. La cifra stilistica è giocata su un'ironia sottile che mescola alto e basso (fino a uno sporadico, ma chirurgico, uso del turpiloquio). C'è molto divertissement puro per esempio nella scelta dei nomi, sopra tutti quell'Amleto così shakesperiano e teatrale e insieme così ormai anche romagnolo, dato l'uso diffuso nel passato insieme naturalmente ai tre Palmiri o all'ossimoro di Furio Tranquillo. E c'è il gusto non didascalico delle citazioni letterarie che vanno dalla piazza Dauphine di Maigret alla Bangkok che ci rimanda inevitabilmente a Montalbàn, con una congrega di anziani degni del Bar Lume di Malvaldi in trasferta al Palais de Tokyo, a Parigi, con Molière che innerva l'intero romanzo.

FARMACIE DI TURNO + APERTURA DIURNA 8.30 – 19.30 DALL’11 AL 14 FEBBRAIO CANDIANO via Trieste 1 tel. 0544 422590; COMUNALE 8 via Fiume Abbandonato 124 - tel. 0544 402514; MATTEUCCI via Reale 470 (Mezzano) - tel. 0544 521513; PIFERI viale dei Navigatori 37 (Punta Marina) - tel. 0544 437448. DAL 15 AL 21 FEBBRAIO BORGO SAN ROCCO via San Mama 1 tel. 0544 212826; COMUNALE 8 via Fiume Abbandonato 124 - tel. 0544 402514; DELLE ERBE via Babini 240/G (Roncalceci) - tel. 0544 534773.

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Il tutto infarcito di rimandi filosofici e storici. E di dati autobiografici. Per chiunque conosca Cassani e la sua vicenda politica e la vicenda della candidatura sarà infatti impossibile non riconoscere tratti di alcuni ravennati, in particolare quelli del gruppo di lavoro per Ravenna 2019, per quanto trasfigurati e manipolati. Lo stesso Cassani sembra sdoppiarsi in modo esplicito in almeno due personaggi, sovrapponendosi ad altre figure storiche della vita culturale ravennate. Con l'escamotage del romanzo nel romanzo, rileggiamo un racconto da dietro le quinte del percorso di candidatura, soprattutto degli ultimi giorni, del tentativo di pressioni, dei tradimenti, della parte più amara di quell'esperienza per l'autore. Un racconto interessante per chi abbia seguito da vicino la vicenda, ma non è questa la parte migliore del libro, anzi, per certi versi il romanzo avrebbe potuto farne benissimo a meno. Ciò in cui Cassani infatti mostra di aver affinato di più la scrittura è la capacità di costruire scene rocambolesche e divertenti, tratteggiare dialoghi spassosi e soprattutto ricostruire la realtà politica con disincanto ma senza cinismo, arrivando ai nodi centrali delle questioni e dei dilemmi etici con profondità ma senza appesantire la trama. Come un narratore efficace, anche se a tratti forse troppo preoccupato che al lettore non sfugga nulla, Cassani riesce a raccontare in controluce una scena politica in divenire dove la sinistra è ormai quella che è (da non perdere le pagine del Comitato Invisibile). Qui sta la sua forza, e ora che sembra essersi

FIDO IN AFF

Alberto Cassani ai tempi della candidatura di Ravenna a Capitale europea della Cultura, esperienza di cui si parla (senza citarla) anche nel suo ultimo romanzo per Baldini+Castoldi (qui a destra)

tolto anche l'ultimo sassolino dalle scarpe della sua vicenda politica passata, possiamo attendere un prossimo romanzo politico-sociale-letterario che sia soprattutto occasione di grande e quanto mai sano nonché necessario divertimento, acuto e non superficiale, con un finale che possa essere addirittura liberatorio, per quanto fantasioso. Federica Angelini

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STELLA Stella è giovane (tre anni appena), sterilizzata, sana, ma soprattutto... un concentrato di dolcezza! Chiede solo la compagnia di umani dolci come lei, attenzione, coccole, passeggiate... una casa sicura e una vita felice come merita. Se volete assicurarvi la sua compagnia e la sua fiducia, contattate al più presto il 329 3657764

PROGRAMMA FEBBRAIO Spettacolo sotto la cupola del Planetario con Marco Garoni

Briciola (classe 2013) è curiosa e affettuosa, Cicci (2014) sta nelle retrovie in attesa che la sua amica di sempre gli spiani la strada. Per questo non possono essere divisi e cerchiamo per loro una famiglia speciale che li accolga insieme! Entrambi sterilizzati e in regola coi vaccini, aspettano trepidanti la vostra telefonata! Per conoscerli chiamate il 339 8952135

con Marco Garoni

Spettacolo sotto la cupola del Planetario con Oriano Spazzoli

Spettacolo sotto la cupola del Planetario con Oriano Spazzoli

Osservazione della luna al telescopio e con webcam dai giardini del Planetario

Con Alfonso Zaccaria (medico ematologo AIL Ravenna) e Fabio Balestra (A.A.R.) Coorganizzazione A.R.A.R. - Planetario di Ravenna - A.A.R. -

ADOTTAM ICI BRICIOLA E CICCI

biglietto intero 5€ - ridotto 2€

ATTIVITÀ ADATTA A BAMBINI DAI 6 ANNI Per favorire la partecipazione dei bambini chiediamo che ogni minore sia accompagnato da massimo 1 adulto

POSTI LIMITATI - PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA Il Planetario dispone anche di un’ampia BIBLIOTECA TEMATICA!

Planetario di Ravenna, Viale S. Baldini, 4/a tel. 0544.62534 lun. ven. 8-12.30, mar. e ven. 21-23 - email: info@arar.it WWW.PLANETARIORAVENNA.IT

Comune di Ravenna Assessorato alla Cultura


20 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 11-17 febbraio 2021

ARTE/1

ARTE/2 Digitalizzata la maxi opera dantesca di Mazzone

ALLA CLASSENSE FINO AL 17 MARZO LA CATTEDRALE DI PIERO PIZZI CANNELLA Dopo i recenti interventi artistici realizzati da Nicola Samorì e Nicola Verlato e dopo il forzato stop causa pandemia, ritorna il percorso Ascoltare Bellezza, ospitando un altro importante pittore italiano: Piero Pizzi Cannella, protagonista dell'omaggio dantesco a Ravenna. Inaugurato il 10 febbraio, resterà visibile al pubblico fino a mercoledì 17 marzo Cattedrale N.018 / Solstizio d'inverno, grande lavoro pittorico di oltre 2 metri per 3, in dialogo con il prezioso elemento musivo pavimentale risalente al VI secolo che domina la grande Sala del Mosaico della Biblioteca Classense di Ravenna. Un momento di raccoglimento artistico che accompagna e conclude la stagione invernale. Orari: da martedì a venerdì 9-18, lunedì 15-18. Chiuso sabato e domenica. Ingresso libero. Informazioni: 0544..482116 / 0544 35404, informazioni@classense.ra.it.

L’opera Rubedo è stata completamente digitalizzata, a cura dell’associazione di promozione sociale Cultural Heritage 360 (su commissione del Comune di Ravenna). L’opera dell’artista Enrico Mazzone, l’illustrazione dell’intera Divina Commedia su un foglio di carta lungo 97 metri e alto 4, è iniziata nel 2015 in Finlandia ed è stata completata a Ravenna, al piano rialzato del Mercato Coperto, grazie all’ospitalità di Beatrice Bassi e Leonardo Spadoni. Nell’opera Mazzone ha utilizzato la tecnica puntinata e la cura per il dettaglio, simulando la tecnica litografica d’incisione. Il team Cultural Heritage 360 di Ravenna – associazione nata con lo scopo di valorizzare il patrimonio artistico e offrire a giovani laureati e professionisti dei beni culturali la possibilità di mettere a frutto le proprie competenze su progetti di interesse pubblico – ha eseguito la digitalizzazione (foto) in alta risoluzione dell’opera, per darne una più ampia diffusione utilizzando le tecnologie al servizio del digital heritage.

CARTOLINE DA RAVENNA INFO UTILI Il Mar cambia orari: aperto nei feriali dalle 10 alle 19 Nuovi orari al Mar di Ravenna, dopo la riapertura dello scorso 4 febbraio. Il museo, con la mostra dedicata al grande fotografo Paolo Roversi, per agevolare la cittadinanza, resta ora aperto dalle 10 alle 19 (e non più dalle 9 alle 18), dal lunedì al venerdì. Salvo nuove diposizioni governative il museo rimarrà chiuso sabato, domenica e festivi.

Mittente Giovanni Gardini

Doppia festa per Sant’Apollinare

Gli spettacoli sono trasmessi IN STREAMING dai Teatri di Comacchio, Copparo e Ostellato CON ACCESSO GRATUITO SU

WWW.BURATTINI.INFO 14/2 Gran Varietà di Carnevale 21/2 Il rapimento della Principessa Gisella 27/2 Mengone Torcicolli alla Ribalta! 28/2 Cappuccetto Rosso 7/3 Raperonzolo 14/3 Fagiolino nel Castello del Mago 21/3 Sganapino apprendista contadino 28/3 Il Soldatino di stagno

ini, ità t t a r bu comic , fiabe EAMING R I N S T a t ro da Te 16.30 dalle

direzione artistica Massimiliano Venturi www.burattini.info

Nel 1949 la Chiesa ravennate celebrò due importantissimi anniversari: il primo riguardava le feste giubilari per il 14° centenario della consacrazione della Basilica di Sant’Apollinare in Classe, il secondo il 75° anno dopo il 18° centenario del martirio di Sant’Apollinare. Vista la felice circostanza e la devozione della Diocesi per il proprio Patrono, «per dare maggiore solennità alle due date» fu organizzato «un ciclo di celebrazioni particolari» che iniziarono il 7 maggio nella Basilica di San Vitale alla presenza del cardinale Eugène Gabriel Gervais Laurent Tisserant e si conclusero il 15 maggio nella Basilica di Sant’Apollinare in Classe con un solenne pontificale presieduto da Mons. Giacomo Lercaro, arcivescovo di Ravenna. In occasione di queste celebrazioni si decise di riunire e di portare in città le reliquie del Santo Protovescovo affinché fossero esposte alla venerazione dei fedeli, prima nella Basilica di San Vitale, dal 7 all’8 maggio, poi in Cattedrale, dalla sera dell’8 fino al 14 maggio. Per quella circostanza, dunque, le reliquie di Sant’Apollinare furono nuovamente ricongiunte: infatti, dal 1874, il capo e la mano destra erano custoditi nell’altare maggiore della Basilica Ursiana, mentre il resto del corpo era nell’altare maggiore della Basilica classense. Le spoglie mortali del Santo furono disposte nelle urne di bronzo e cristallo già utilizzate per le celebrazioni del 1924 e realizzate per quell’occasione dalla fonderia ravennate dei Fratelli Rambell.


CULTURA / RUBRICHE / 21 11-17 febbraio 2021 RAVENNA&DINTORNI

LETTI PER VOI

Il 2020 in un mockumentario e soprattutto in 6 minuti su Youtube

Il silenzio, una componente fondamentale del “suono”

L’Inferno di Dante in stile “Alcatraz”

di Francesco Della Torre

di Enrico Gramigna *

di Nevio Galeati *

Death To 2020 (di Al Campbell, 2020) Cari lettori, mostrandovi un esempio perfetto di cosa vuol dire iniziare col piede sbagliato, vi premetto che questa settimana “parliamo del 2020”. Charlie Brooker e Annabel Jones sono i creatori della serie qui più amata, venerata e giustamente trattata come il meglio della produzione degli ultimi dieci anni: Black Mirror. Questo nuovo “mockumentario” (mockumentary, falso documentario) racconta fedelmente (a suo modo) come sono andate le cose nel 2020 (spoiler: male) in una insolita ma necessaria versione satirica, che sottolinea con sarcasmo le peripezie di questa simpatica annata sia tramite personaggi reali che attraverso alcune insoliti e divertenti creature fittizie. Vedremo, quindi, il timone della narrazione affidato a un imbolsito Hugh Grant, con i preziosi commenti della reazionaria trumpiana Lisa Kudrow e così via, con attori più e meno noti da noi, tutti efficaci. A questi strani ibridi si aggiungono personaggi reali, da Greta Thunberg a Boris Johnson che sembrano messi lì apposta per ricordarci che la narrazione è reale… ironica, ma dannatamente reale. Il risultato non è riuscito al cento per cento perché se un’ora e dieci passano velocemente, ci sono troppi riferimenti non pienamente comprensibili facendo in modo che si sorrida più che ridere; col fatto che è in streaming in casa nostra (Netflix) lo si guarda senza problemi, ma se fossimo stati in sala, oltre a essere molto più felici come esseri umani, il giudizio sarebbe stato da rivedere verso il basso. Il pur simpatico Death To 2020 a conti fatti deve quindi una certa sterilità anche al fatto che fuori dai nostri confini lo stesso anno è stato percepito con sfumature diverse. Se vogliamo ripercorrere il 2020 con molta più efficacia, genialità, risate e soprattutto rivedere il tutto in chiave tricolore, bastano soltanto 6 minuti, che è la durata dell’ultimo e geniale cortometraggio animato dei due fratelli gemelli Dan e Dav. Tutto il 2020 in un cartoon ha il suo unico punto debole in un titolo che non ha la forza del mokcumentario britannico. Tutto il 2020 è una cavalcata vincente, divertentissima ed altrettanto inevitabilmente amara, attraverso tutto ciò che ci è successo, senza farci mancare nulla anche grazie a un finale altrettanto geniale. Da vedere e rivedere (cercatelo su Youtube) per coglierne pienamente tutte le sfumature e le citazioni, meccanismo che rimanda a Zerocalcare, altro grandissimo protagonista del racconto del Covid. Il miglior film dell’anno arriva alla fine, ed è realizzato magnificamente da due autori che per il momento godono di meritata gloria soprattutto su YouTube, dove potete trovare la loro opera.

Visto il periodo storico che costringe gli strumenti a rimanere imbavagliati dentro le loro custodie (con poche speranze di uscirne bene a breve), è il caso di approfondire in questa sede il concetto di silenzio. La musica, nel sentire comune, è percepita come un fluire di note, una melodia da canticchiare, detta in termini un po’ più tecnici, una successione ordinata (!) di suoni ognuno con una sua particolare frequenza che lo rende parte di un sistema organico. Ciò si accompagna a un’altra componente, un po’ meno considerata, ma che è comunque percepita ed elaborata dal cervello, il ritmo, che altro non è che la peculiare scansione temporale con la quale sono prodotte le note. Come esempio di unione tra queste due componenti possiamo pensare alle quattro note che compongono il celeberrimo incipit della Quinta di Beethoven, ma qualsiasi pagina di musica calza a pennello. Ciò che non viene, invece, considerato, è il silenzio tra i suoni. Le pause sono figure musicali che determinano la lunghezza del silenzio, o meglio, dell’assenza di produzione del suono. Molto spesso, infatti, le pause sono così brevi da non dare tempo alla percezione psicoacustica di cadere in uno stato di quiete, tuttavia proprio come i punti e le virgole nella scrittura, indicano delle fermate del discorso, delle pause, appunto, nelle quali l’idea musicale prende fiato. Al termine di questi momenti di silenzio vi è la ripresa del suono tramite un’articolazione, più o meno evidente, che segna la fine del silenzio. L’articolazione, poi, può avvenire anche senza che una pausa reale ci sia. Come sia possibile ciò è presto detto. Lo spazio tra due note è costituito dalla fine della prima nota e dall’inizio della seconda. Il modo per poter articolare la seconda nota è simile al modo che si applica quando si vuole sillabare una parola, la si fa precedere da un piccolo silenzio che, va da sé, è tempo rubato alla coda della nota precedente. Il silenzio, quindi, è una componente della musica assai più fondamentale e, lo si conceda, subdola più di quanto ci si aspetti. È nascosto tra le pieghe delle pagine; come la punteggiatura è spesso ignorato ma è grazie a esso che il testo acquista davvero il suo senso. * musicista e musicologo

Nel settecentesimo anniversario della morte, l’industria culturale italiana doveva cimentarsi con Dante Alighieri usando le migliori risorse di cui dispone. Ho scritto industria culturale perché studi e ricerche, analisi e conferenze dedicate alla sua opera e alla sua vita si sono susseguiti senza soluzione di continuità, in modo particolare a Ravenna, dove si è spento e se ne conservano le spoglie. Infatti che giornalisti e saggisti si siano (ri)scoperti dantisti in tempo per far arrivare nelle librerie opere dedicate al Poeta nel 2021 è operazione squisitamente dell’industria culturale. Prevedibile, in molti casi apprezzabile, in ogni modo legittima. La letteratura popolare, invece, si è sempre confrontata con Dante; con attenzione e rispetto, quasi affettuosamente, ma senza soggezione. Si sono così susseguite parodie, estrapolazioni, ricostruzioni storiche e trasposizioni “temporali”; fino romanzi con protagonista Dante stesso, in ambientazioni accuratissime. Luca Tarenzi progettava di scrivere la trilogia L’Abisso – in libreria il primo volume: L’ora dei dannati - dal 2013. Ha trovato “sponda” nell’editore Giunti, che ha accettato la sfida dell’industria culturale facendo scendere in campo un poderoso prodotto popolare. Traduttore e autore di riferimento dell’urban fantasy italiano, Luca Tarenzi ha compiuto un’operazione creativa originale: ha immaginato che quattro dannati – Bertrand De Born, Filippo Argenti, Pier Delle Vigne, il conte Ugolino – tentino di “evadere” dall’Inferno usando come guida Virgilio. Una sorta di Fuga da Alcatraz dove l’abisso è il corrispettivo di un carcere di massima sicurezza nel quale, davvero, il fine pena è mai. La scena, gli ambienti, le sofferenze sono dantesche in modo preciso e crudo; i personaggi sono vivissimi e descritti come milioni di studenti li hanno immaginati. È il punto di vista a cambiare: fra gli stessi demoni – che Tarenzi chiama Spezzati – c’è chi non riesce a portare il peso della Caduta. Come la Creatura che non aveva più nome, unica a rendersi conto di cosa stia succedendo nel mostruoso imbuto della Prima Cantica e a cercare di porvi rimedio. Così si arriva a prendere le parti dei dannati e del demone. Che, poi, l’autore metta in guardia facendo dire a un protagonista «L’Inferno non ci ha certo resi più buoni» è un magnifico trucco narrativo. Ci sono cattivi letterari di cui ogni lettore si è innamorato perdutamente. Costruito con intelligenza e scritto con il realismo dei grandi romanzi d’azione, L’ora dei dannati è insomma un grande omaggio alla Divina Commedia.

“I racconti tramandati” (Ravenna) di Adriano Zanni

FIORI MUSICALI

FULMINI E SAETTE

VISIBILI E INVISIBILI

* direttore GialloLuna NeroNotte


22 / GUSTO RAVENNA&DINTORNI 11 - 17 febbraio 2021

MONDOVINO

Per la festa di San Valentino brindisi e abbinamenti amorevoli fra bolle, bianchi, rossi e passiti di Fabio Magnani*

San Valentino è vicino e quest’anno c’è da chiedersi come gli innamorati festeggeranno il loro desiderio. Probabilmente, visto che quest’anno la ricorrenza casca di domenica, molti andranno al ristorante a mezzogiorno in cerca di svago. Rimane, però, l’incognita della sera dove, vuoi per il coprifuoco, vuoi perché si esagererà un po’ a pranzo, si cerca un’idea per gestire al meglio la serata per dedicare, così, tutta la giornata a questa festa. Di seguito, qualche piccolo suggerimento alcolico da adattare alle vostre esigenze, per prolungare il gusto di stare ancora assieme e condividere i sapori di un momento romantico. Mai dovrebbe mancare uno spumante alla vostra, tavola soprattutto a San Valentino perché, va da sé, che le bollicine solleticano la fantasia. Un metodo classico, quindi, fine e delicato per aprire la serata. Un aperitivo è perfetto con uno spumante Brut o un Nature con almeno tre o quattro anni di affinamento in bottiglia. Vi serve una bolla finissima: un Trento Doc piuttosto che un Franciacorta e non trascurate nemmeno un Alta Langa piemontese o un Talento metodo classico. Un esempio pratico. Nel caso di un aperitivo con crudità di pesce, abbinate un Talento metodo classico di “Peri”, bolla finissima ed elegante con cui vi potete permettere anche solo di dialogare senza nulla mangiare per la soavità che porta al palato. Proseguite con un Trento Doc di “Bellaveder”, elegante e appena severo quel tanto che basta per poter essere abbinato al pescato importante e formaggi leggeri. La bolla rosata usatela, invece, se preferite stuzzicare il vostro ospite con piatti di carne, salumi e formaggi. Ad esempio, una tartare di manzo con un Franciacorta ro-

sato vi lascerà di sicuro soddisfatti. A questo punto potete decidere se proseguire con gli spumanti o passare a qualche bianco fermo soprattutto se non amate le bollicine. Se volete aprire la serata con un vino bianco secco, profumato e fermo mettete in fresco un Gewurztraminer, un Müller Thurgau o un Sauvignon Blanc. Diversamente vini meno aromatici come un Soave classico del Veneto, un Vermentino ligure se volete note delicate e complesse o toscano se preferite, invece, il frutto e la freschezza acida scalpitante. Gli abbinamenti in questo caso con pesce crudo o al forno e perché no, il sushi che ora va tanto di moda. Potete osare anche in questo caso con le carni purché bianche. E se proprio siete dei carnivori incalliti ma amanti del vino bianco cercate un Verdicchio, un Roero Arneis o un Friulano, gli stessi che potete accostare anche con formaggi di media stagionatura insieme a del buon Traminer. Per chi vuole stupire con vini rossi eleganti i vitigni da scegliere sono diversi: Nebbiolo, Pinot nero, Ciliegiolo – purché sia quello ligure –, Gaglioppo, Nerello Mascalese o Cappuccio. In sintesi, significa che è meglio scegliere etichette dove leggerete: Barolo, Barbaresco, Roero, Etna rosso, Cirò rosso o Nobile di Montepulciano. Vini fini, eleganti e mai scontati. Se amate emozioni forti e le densità al palato non avete che l’imbarazzo della scelta e potete spaziare dall’Amarone, all’Aglianico, dal Montepulciano d’Abruzzo al Sagrantino di Montefalco senza trascurare molti dei Sangiovese romagnoli e Toscani anche nella versione Brunello di Montalcino. In questo caso assolutamente carni pregiate in accompagnamento.

Per gli amanti dei vini passiti le scelte sono diverse. Potete aprire e chiudere la serata con vini passiti che abbinerete a cremose dolcezze. Non è una brutta idea se bandite la tavola con creme, torte e cioccolati. Casanova amava farlo, aggiungendo anche ostriche e uova, prima di immergersi nelle sue passioni amorose. Per le basi al cioccolato sicuramente Barolo Chinato o Sagrantino di Montefalco nella versione, appunto, passita oppure Vermouth che molti trascurano nonostante la sua versatilità a tavola. Per tutto il resto avete l’imbarazzo della scelta. Siamo il paese che produce più vini passiti al mondo e, purtroppo, un buon passito lo riconoscete dal costo. Non serve essere esperti. Per finire. Non ho raccomandato vini rosati fermi ma solo spumanti, perché se le bollicine rosate sono sempre attraenti quasi tutto l’anno le versioni ferme è forse meglio aspettare le annate nuove per godere della freschezza tipica di questa tipologia di vini. Per tutto il resto, divertitevi e ricordate di non esagerare con l’alcool visto che, come i più saggi di voi sapranno, Bacco e Venere non sempre vanno d’accordo quando si va oltre. Casanova, infatti, pare fosse quasi astemio. Sarà un caso? * Selezionatore vini a livello nazionale einternazionale, esperto di vigne e vignaioli, cantine ed etichette.


GUSTO / 23 11 - 17 febbraio 2021 RAVENNA&DINTORNI

LO STAPPATO A cura di Fabio Magnani

Un elegante Franciacorta rosé Versiamo nel calice per l’occasione, il “Franciacorta” della azienda agricola “Santa Lucia” di Erbusco, Brescia. Il colore rosato pallido è affascinante. Al naso profumi sottili di lievito, piccola frutta rossa con sfumature di corbezzolo e sottobosco. Al palato la bolla è piacevolissima nella fragile eleganza. Fitta e sottile, sospinta da sospirata sapidità e soave freschezza acida… Tanto per fare una degustazione romantica. Perfetto per le carni crude o formaggi leggeri.

COSE BUONE DI CASA A cura di Angela Schiavina

Baci di dama, biscotti amorosi In occasione dell’imminente San Valentino, vi propongo questa ricetta dei Baci di dama, biscotti perfetti per la festa degli innamorati. Ingredienti (quantità per circa 50 pezzi): 250 gr. di farina 00, 150 gr. di burro freddo tagliato a dadini, 1 uovo intero, 150 gr. di mandorle intere o nocciole intere pelate (io preferisco le nocciole), 150 gr. di zucchero a velo, 1 pizzico di sale, 150 gr di cioccolato fondente per farcire. Preparazione: per prima cosa tostate le nocciole,o mandorle. Poi mettetele in un mixer con lo zucchero e riducetele in farina.se non possedete un mixer potete acquistare la farina di nocciole o mandorle. In una ciotola unite tutti ingredienti e impastate,fate un panetto e mettetelo a raffreddare per almeno due ore. Prendete il panetto e sul tagliere mettete un po' di zucchero a velo fate una sfoglia di 2 cm di spessore e con un coppapasta tagliate dei cerchi di 4 cm di diametro. Prendete l'impasto e fate una pallina. Terminate l'impasto.In questo modo farete palline tutte uguali.appoggiatele su una placca da forno rivestita con carta forno e mettetela in freezer per una ora. cuocete in forno calda a 160 gradi per circa 10/15 minuti.lasciatele raffreddare su una gratella. Nella cottura diventeranno delle cupolette con la base piatta. Sciogliete a bagnomaria il cioccolato poi lasciatelo raffreddare leggermente.disponete un po' di cioccolato su una pallina e ricopritela con un'altra. Lasciate raffreddare bene i biscotti,in maniera che il cioccolato si solidifichi.

Aziende Informano

CIBI DI QUALITÀ

Incantevole cena di San Valentino con le deliziose proposte di Alpine La passione per l'anima gemella puo ben andare di pari passo con quella del palato. E festeggiare San Valentino dev'essere un piacere anche per la gola. Preparare una cena a due per una serata speciale nell’intimità di casa è sempre un’esperienza molto romantica. Per l’occasione c'è Alpine – via Cavour 43, in centro a Ravenna – una bottega come quelle di una volta, ricchissima di prodotti squisiti, specialità culinarie, vini di qualità, dove fare la spesa per celebrare in modo incantevole la festa degli innamorati. Un po' di buona musica o un bel film, ma soprattuto una tavola allestita con eleganza, a lume di candela, sono la cornice ideale che crea intimità per un menù semplice ma prelibato, oppure un piccolo buffet da degustare direttamente sul divano in stile finger food. Ecco alcune pietanze gustosissime e alla portata di tutti per godere del buon cibo senza appesantirsi proposte da Cristiano e Sara di Alpine. Burratine accompagnate da meravigliose acciughe del Cantabrico importate direttamente da Santona in Cantabria. Dadolata di bresaola di tonno condita con olio e granella di pistacchio su un letto di misticanza. Involtini di bresaola preparati con formaggio caprino fresco e conditi con erba cipollina, pepe e olio. Risotto acquerello invecchiato 7 anni al radicchio tardivo e gorgonzola dolce, Spaghetti Martelli con bottarga di tonno e pomodorini ciliegini demi sec. Piccoli taglieri di salumi e formaggi tipici. Barchette di indivia belga al lardo magno. E per finire in dolcezza filetti di zenzero e scorza d’arancia canditi di agrimontana. Queste prelibatezze dovrannno ovviamente essere annaffiate con dell’ottimo vino, dalla

selezionata cantina di Alpine: Quintopasso cuvee paradiso, un metodo classico ampio e appagante, composto da 80% chardonnay e 20% sorbara in purezza, le bollicine finissime in bocca creano un equilibrio tra la freschezza nervosa del sorbara e la solarità dello chardonnay che non stanca. E poi Von Winning Mäushöhle riesling trocken, un vino dal colore giallo paglierino con profumi di pesca e agrumi. Prima di tutto gli aromi della pietra focaia e idrocarburi saltano virtualmente fuori dal bicchiere, al palato si percepisce uno spiccato sapore acidulo, erbaceo, sapido, minerale. Complesso, ma va giù che è un piacere. Tutte le ricette si possono richiedere in negozio o scoprire sul profilo FB di Alpine. Info: tel. 0544 32594 alpineravenna@gmail.com e su Facebook

APERTIVI Il Mercato Campagna Amica di Ravenna lancia l’Aperibox, aperitivo contadino da asporto con stuzzichini e vino buono Il Mercato di Campagna Amica Ravenna (via Canalazzo 59) lancia l’Aperibox, l’appuntamento settimanale con l’aperitivo contadino da asporto. Nato dalla collaborazione tra l’Azienda vitivinicola Ravagli di Ragone e l’Agriturismo Martelli di Borgo Montone, Aperibox garantisce tutto il buono dei veri sapori genuini e contadini da consumare direttamente tra le mura domestiche. «In questi tempi così incerti – commentano Alessandra Ravagli, titolare della cantina e Gianluca Martelli, agrichef dell’agriturismo ravennate – abbiamo pensato di creare un servizio che andasse incontro alle richieste dei nostri rispettivi clienti, abituati al buon cibo e al buon vino». Nasce quindi Aperibox: l’aperitivo del contadino. Dentro la box, pensata appositamente per chi non ha tempo o troppa voglia di cucinare e desidera rilassarsi, anche solo per un momento, nella comodità del proprio salotto, o anche per chi ha semplicemente voglia di un aperitivo all’insegna del vino e del cibo di qualità, ogni settimana ci sarà un piccolo menù creato ad hoc seguendo la stagionalità dei prodotti dall’agrichef Martelli abbinato ad un vino della cantina Ravagli. Aperibox va obbligatoriamente prenotata entro il giovedì ai numeri 347 8884547 – 3392206342 e si ritira il venerdì pomeriggio (dalle 14.30 alle 19) o il sabato mattina (dalle 8.30-13) al Mercato Campagna Amica (Via Canalazzo 59, Ravenna). La confezione pensata per 2 persone, ha un costo di 10 € + il prezzo della bottiglia proposta settimanalmente. Ogni settimana l’Aperibox cambia, per restare sempre aggiornati è sufficiente seguire la pagina Facebook o il profilo Instagram Campagna Amica Ravenna.

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