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n. 900
25-31 MARZO 2021 ANNI CON
DAIKIN
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PUNTI DI VISTA / 3 25-31 marzo 2021 RAVENNA&DINTORNI
SOMMARIO
L’OPINIONE
L’OSSERVATORIO
4 POLITICA BONUS BABY SITTER, FINO A 300 EURO A FAMIGLIA
Ravenna sta umiliando il Moro Che strazio, meglio demolirlo di Andrea Alberizia
È ora di mettere fine a uno strazio durato già troppo: demoliamo il Moro di Venezia. Ravenna – la città del porto turistico Marinara, dei circoli velici, dei cantieri navali, del mare dentro, del porto canale e dei sette a bordo dell’ultima Luna Rossa – non è capace di trattarlo come si converrebbe. Il 19 marzo è stato messo in testa al Candiano, nella darsena di città. Il sindaco ha scritto su Facebook: “Un affascinante simbolo dell’identità cittadina che va valorizzato, tutelato e promosso”. Ma una città che lo considera “una leggenda della vela” (cit. ancora De Pascale) l’avrebbe dimenticato otto anni su un catafalco a marcire? Sì, a marcire. Nel 2017 così parlò Daniele Rossi, presidente di Ap: «Tenerlo dov’è ora lo espone comunque al deterioramento. Le barche sono fatte per stare in acqua, non sui piedistalli». Andate a vederlo ora, andateci: è diventato rosa. Il famoso rosso del Moro è rosa. Nel 2008 Ap lo comprò per 70mila euro. Perché un’Aurorità portuale compri una barca di America’s Cup è una domanda la cui risposta può stare solo alla categoria “manie di grandezza”. Nel 2013 ancora Ap (ma presidente diverso) decide di toglierla dall’acqua per tagliare le spese di manutenzione nel cantiere nautico. A quel punto ti saresti immaginato che in una città dove “vocazione ed esperienza velica, rapporto con l’acqua e con la portualità hanno radici profondissime” (cit. ancora De Pascale), la barca venisse valorizzata nel modo migliore, per farne un’attrazione, un’emozione. Invece è stata piazzata nel cortile di Ap, inaccessibile ai comuni cittadini. Impossibile vederla in prossimità. E ovviamente non è menzionata da nessuna parte. Della sua esistenza non trovate cenno sui siti di nessuna autorità o ente locale, nemmeno alla voce “strano ma vero”. Vuoi tenerla fuori dall’acqua perché ti costa meno? Bene allora in otto anni dovevi inventarti qualcosa per mettere a reddito quel Moro, dove reddito sta per attrattività, curiosità, turismo. E non si pensi che le mancanze siano solo degli enti pubblici. Toc-toc, dove sono le aziende del porto che parlano di cultura d’impresa? Quattro anni fa Ap aveva cullato il sogno di rimetterla in mare. Si sperava in un gruppo di volenterosi disposti a fare squadra per sostenere le spese. Una sorta di fondazione che facesse del Moro un ambasciatore. Nulla di fatto. E allora demoliamolo: tolto il dente, tolto il dolore. Anzi no, meglio non demolirlo: la cronaca dice che da queste parti è un’impresa impossibile anche rottamare una nave. Il Berkan B sta colando a picco da due anni nel Piomboni. Di rilevanza penale o meno, è un relitto che insudicia la vista e le acque delle valli, un’altra delle grandi eccellenze del territorio ben valorizzata.
Che nostalgia di campagna elettorale
12 MOBILITÀ A RAVENNA RIAPRE IL PONTE TEODORICO
di Moldenke
15 SOCIETÀ LA PANDEMIA VISTA DALLA RUSSIA
17 CULTURA IL PRIMO ROMANZO DI SIDERI: L’INTERVISTA
22 GUSTO MATERIE PRIME: FOCUS SULL’OLIO EXTRAVERGINE
Direttore responsabile: Fausto Piazza Collaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini, Luca Autorizzazione Manservisi, Serena Garzanti (segreteria), Tribunale di Ravenna Maria Cristina Giovannini (grafica). n. 1172 del 17 dicembre 2001 Collaboratori: Roberta Bezzi, Matteo Cavezzali, Francesco Della Torre, Nevio Anno XX - n. 900 Galeati, Iacopo Gardelli, Giovanni Gardini, Enrico Gramigna, Simona Editore: Guandalini, Giorgia Lagosti, Fabio Edizioni e Comunicazione srl Magnani, Enrico Ravaglia, Guido Sani, Via della Lirica 43 - 48124 Ravenna Angela Schiavina, Serena Simoni, tel. 0544 408312 www.reclam.ra.it Adriano Zanni. Fotografie: Massimo Direttore Generale: Claudia Cuppi Argnani, Paolo Genovesi, Fabrizio Zani. Pubblicità: tel. 0544 408312 Illustrazioni: Gianluca Costantini. Progetto commerciale1@reclam.ra.it grafico: Gianluca Achilli, Area clienti: Denise Cavina tel. 335 Redazione: 7259872 - Amministrazione: tel. 0544 271068 - Fax 0544 271651 Alice Baldassarri, redazione@ravennaedintorni.it amministrazione@reclam.ra.it Stampa: Centro Servizi Editoriali srl Stabilimento di Imola
Poste Italiane spa - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB
Però insomma, che peccato aver rinviato le elezioni ravennati a ottobre. Mi sarebbe piaciuto buttarmi in una nuova campagna elettorale, che l’ultima ormai me la sono dimenticata. Se faccio uno sforzo, però, vecchi articoli sotto mano, mi viene in mente. Cinque anni fa, l’attuale sindaco, per esempio, prometteva: - un beach stadium (non è stato fatto, al suo posto è stato promesso entro la legislatura un nuovo palazzetto dello sport, che però ancora non è stato fatto in quanto il cantiere è stato praticamente bloccato dall’Antimafia); - un hotel nel palazzo dellla Provincia (non è stato fatto, si è ripiegato, forse sull’ex caserma, senza però nessun progetto concreto ancora presentato); - una nuova tangenziale (non è stata fatta); - di scavare finalmente i fondali del canale candiano per il rilancio del porto di Ravenna (non è stato fatto); - Di rendere Ravenna una grande destinazione turistica attribuendo una vocazione specifica a ogni lido (boh, fate voi). Nel frattempo era stato partorito il più grande progetto della legislatura che sarebbe dovuto essere pronto entro la stessa legislatura, il parco marittimo ossia i nuovi stradelli retrodunali dietro i bagni (non è stato fatto). Nel frattempo, era stata promessa una nuova piscina ma non è stata fatta (dopo aver approvato il progetto nel 2018 lo stesso sindaco lo ha stoppato perché faceva acqua da tutte le parti - battuta - per poi riapprovarlo in questi giorni e inserirlo chissà quando nel piano triennale degli investimenti). - Nel frattempo il Bologna avrebbe dovuto farci lo stadio nuovo, che in alternativa avrebbe dovuto riqualificare il Comune (non è stato fatto, almeno non tutto). E l’ex dogana in Darsena è ancora lì, la nuova sede della polizia locale non è stata fatta. E c’è una strada a Ravenna, in darsena, chiusa al traffico da più di un anno perché c’è un edificio pericolante. Forse sono stato troppo duro, molte cose sono state fatte, ci mancherebbe. E soprattutto gli altri avrebbero fatto pure peggio, proabilmente. Quindi? Boh.
Sempre più spesso si sente parlare di Welfare aziendale, ma abbiamo chiaro di che cosa si tratti? Quali opportunità di risparmio possono nascere per le imprese? Confesercenti provinciale di Ravenna e Confesercenti Cesenate organizzano un webinar, insieme a Welfare Group, proprio per illustrarne benefit, servizi e ambiti di azione. Il webinar del 30 marzo sarà un'esclusiva per gli associati Confesercenti. Info presso gli uffici di Segreteria di Confesercenti Ravenna
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provinciale.ravenna@sicot.it
4 / POLITICA RAVENNA&DINTORNI 25-31 marzo 2021
AMMINISTRATIVE Caos in +Europa, «ma a Ravenna continueremo a lavorare con le forze laiche ed ecologiste in vista delle elezioni» Come noto, +Europa nazionale si avvia verso un congresso straordinario dopo le dimissioni del segretario Benedetto della Vedova e di Emma Bonino, durante l’assemblea nazionale del partito. «Il gruppo di Ravenna – si legge in una nota inviata alla stampa dai portavoce Maria De Lorenzo e Nevio Salimbeni –, nato solo da un anno da precedenti esperienze politiche e civiche, in questi mesi di lavoro è molto cresciuto, anche in termini numerici, e ovviamente parteciperà a tutti gli appuntamenti nazionali; ma, in primo luogo, ha deciso di dedicarsi anima e corpo al dialogo e all’azione locale sui temi fondativi (transizione ecologica nel concreto, come diventare una città europea, sanità e servizi sociali di comunità, nuovi spazi di ricerca e formazione a Ravenna, opportunità per i giovani, parità di genere, difesa delle imprese ed etica del lavoro, diritti civili diffusi) e di continuare la propria collaborazione con le forze laiche, riformiste, liberali, ecologiste ed europeiste del nostro territorio per costruire un progetto comune: in termini politici strategici, pensando al futuro della nostra comunità, ed in termini amministrativi e contingenti, avendo all’orizzonte le prossime elezioni a Ravenna».
CATTOLICI
MANIFESTI ANTI ABORTO VANDALIZZATI. E POI RIAFFISSI I discussi manifesti anti aborto affissi a Ravenna a cura dell’associazione culturale San Michele Arcangelo sono stati vandalizzati (nella foto) e così Ravenna Entrate – «come prevede la legge» – ha provveduto a riposizionarne di nuovi. È quanto rivelato – con tanto di scuse – dall’assessore Massimo Cameliani in consiglio comunale, rispondendo al question time del consigliere Alvaro Ancisi. Lo stesso Ancisi, sostenuto dall’associazione, invita il Comune di Ravenna a fare querela contro i vandali. Un’altra discussa campagna della stessa associazione era finita in passato al centro delle cronache, quella contro la pillola abortiva, i cui manifesti furono fatti rimuovere dall’assessora Ouidad Bakkali.
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LAVORO
FINO A 300 EURO A FAMIGLIA PER LE SPESE DI MARZO IN BABYSITTER E sindaco e assessora scrivono ai ministri per rendere il bonus universale: «Garantire la libertà di scelta delle donne» Sono aperti i bandi tramite i quali le famiglie con bambini (da 3 mesi fino ai ragazzi nati nel 2007) residenti nel comune di Ravenna e in quelli della Romagna Faentina possono chiedere un bonus fino a un massimo di 300 euro per le spese sostenute nel mese di marzo per servizi di baby sitting, a fronte della chiusura di scuole e servizi educativi a causa della pandemia. Il Comune di Ravenna ha messo a disposizione allo scopo un fondo da 200mila euro; 80mila invece per la Romagna Faentina. La domanda può essere presentata fino al 30 aprile per il Faentino (dove il bando si è aperto già dall’8 marzo) e fino a sabato 15 maggio a Ravenna, esclusivamente in modalità online, direttamente sul sito del Comune. Il buono spetta a famiglie con Isee inferiore o uguale a 35mila euro e in cui entrambi i genitori siano occupati (con eccezioni elencate sui siti dei Comuni). Il tema del bonus baby sitting è al centro anche di una lettera inviata dal sindaco Michele de Pascale e dall’assessore all’Istruzione del Comune, Ouidad Bakkali (nella foto, l’immagine utilizzata in un post su Facebook in cui lancia un appello sui temi legati a smart working, conciliazione e occupazione femminile) alla Ministra per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, e al ministro del Lavoro, Andrea Orlando. Lettera in cui chiedono «che il bonus baby sitting possa essere reso strumento universale e aperto anche alle categorie non attualmente previste per il suo utilizzo». «Il principio fondamentale che vogliamo sia tutelato - si legge nella lettera di sindaco e assessora - è la libertà di scelta delle famiglie ed in particolar modo delle donne, circa le migliori modalità organizzative possibili e il benessere delle bambine e dei bambini».
COMUNISTI Rizzo battezza la federazione ravennate del Pc «Contro la sinistra politicamente corretta» Lunedì 22 marzo, alla presenza del segretario nazionale del partito Marco Rizzo, è stata costituita la federazione di Ravenna del Partito Comunista “Rivoluzione d’Ottobre“, un punto di riferimento per tutti i comunisti nel centenario della nascita del Partito Comunista d’Italia. La federazione ha quindi eletto il Segretario Provinciale Daniel Grotti (nella foto), 40 anni, lavoratore dipendente. «Forte delle idee teoriche che fecero grande il PCd'I di Gramsci - si legge in una nota inviata alla stampa ., il Partito e la Federazione di Ravenna si prefiggono l'obiettivo di riportare al centro del dibattito politico i temi centrali quali il lavoro e i diritti dei lavoratori e di ridare alla politica il ruolo fondamentale che gli è stato sottratto dai poteri forti della finanza. Per noi comunisti è assolutamente necessario riprendere la prassi della lotta di classe in favore di tutti i lavoratori, pubblici e privati, ed anche a favore del ceto medio proletarizzato». Il partito si scaglia contro il Governo Draghi ed esclude categoricamente alleanze con le forze politiche che lo sostengono nonché con «quella finta sinistra politicamente corretta, buonista e perbenista che non si pone alcun problema ad appoggiare governi atlantisti e filoamericani, sempre pronti ad aumentare le spese militari e sempre conniventi con il sistema della globalizzazione capitalista».
ECONOMIA / 5 25-31 marzo 2021 RAVENNA&DINTORNI
CRISI DA COVID/1
«Sostegni da 2.500 euro per chi ne ha persi 50mila: è una presa in giro» Confesercenti contro il nuovo decreto «Una vergogna: imprese spazzate via»
Le misure del nuovo decreto Sostegni presentate pochi giorni fa diventano subito operative: dal 30 marzo e fino al 28 maggio sarà possibile presentare le domande per ottenere il contributo a fondo perduto sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Le associazioni di categoria ravennati sono però critiche. In particolare, la presidente provinciale di Confesercenti, Monica Ciarapica, scrive una lettera di fuoco. «Siamo di fronte ad un’autentica presa in giro – si legge nella nota inviata ai giornali, in cui si parla di elemosina di Stato –. Occorre tradurre il Decreto in cifre concrete per comprendere l’amarezza delle imprese. Chi ha fatturato 100.000 euro nel 2019 e 50.000 euro nel 2020, dimezzando i propri ricavi, riceve 2.500 euro. Chi ha fatturato 500.000 euro nel 2019 e 250.000 nel 2020, riceve 8.300 euro. Affitto, spese fisse, tasse, utenze, canoni, contributi e tutto il resto sono inalterati. Ma le attività sono chiuse, perché così hanno stabilito i Decreti. Chiuse, quindi senza ricavi. Un’autentica vergogna, che non tiene conto dello stato di difficoltà». «Se non vogliamo vedere sparire intere categorie professionali, spazzate via dagli effetti della pandemia e da scelte politiche infelici – commenta ancora Ciarapica –, il governo deve cambiare completamente registro. Se la situazione sanitaria è fuori controllo, allora vanno garantiti sostegni adeguati ed immediati, non briciole. Se la situazione è sotto controllo, allora fateci aprire subito perché quello che chiediamo è di poter lavorare nel rispetto dei protocolli, per la sicurezza degli stessi imprenditori e dei consumatori. Senza gli assurdi vincoli di orario delle 18 per la ristorazione o chiusura dei negozi nelle gallerie commerciali il fine settimana. E vanno fatti i controlli, sanzionando chi non rispetta le regole».
Sabato in piazza per “riaprire tutto” Sabato 27 marzo dalle 16 in piazza XX Settembre a Ravenna si terrà una manifestazione di protesta per chiedere di “riaprire tutto”, all’insegna dello slogan “Lavorare è un tuo diritto”. L’invito a partecipare (distanziati e con mascherina) è rivolto a titolari di ristoranti, bar, palestre, negozi e semplici lavoratori che non sono d’accordo con le chiusure delle normative anti Covid. Tra gli organizzatori Desideria Raggi del Movimento Nazionale, volto noto di Forza Nuova, che sottolinea però come voglia essere una manifestazione del tutto apolitica.
CRISI DA COVID/2
9MILA DISOCCUPATI IN PIÙ IN UN ANNO: NESSUNO PEGGIO DI RAVENNA Nessuna provincia dell’Emilia-Romagna (neppure quelle con più residenti) ha perso in valore assoluto più occupati nel 2020 rispetto a Ravenna. Sono circa 9mila (dati Istat approssimati al migliaio) infatti gli occupati registrati in meno in provincia a fine 2020, quando erano 167mila, contro i 176mila del 2019. Un dato che fa balzare il tasso di disoccupazione dal 4,6 percento del 2019 fino al 6,9 percento, in questo caso solo “penultimo” in regione, dove comanda Rimini con il 9,8 percento. Il settore più colpito è quello del commercio-turismo-pubblici esercizi, che da solo nel 2020 ha perso quasi la metà dei 9mila occupati registrati in meno in provincia.
TRASPORTO PUBBLICO Bus in sciopero (doppio) il 26 marzo, anche per la gestione delle misure anti virus Le organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti, Faisa-Cisal, Ugl Fna hanno indetto uno sciopero nazionale di 24 ore del trasporto pubblico nella giornata di venerdì 26 marzo. All’origine dell’astensione lavorativa l’esito negativo delle procedure di raffreddamento e conciliazione, attivate dalle organizzazioni sindacali proclamanti sciopero, nell’ambito del confronto sul rinnovo del contratto nazionale. Nel bacino di Ravenna si aggiunge uno sciopero aziendale di 4 ore proclamato da Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Usb che lamentano «il confronto non esaustivo sulla gestione delle prescrizioni anti-pandemiche contenute dei Dpcm» e la volontà dell’azienda di ridiscutere l’accordo aziendale sui Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza del 19/02/2018. In particolare, i sindacati denunciano situazioni in cui gli autisti dei bus sarebbero stati costretti a finire il proprio turno nonostante la quarantena a cui sarebbero dovuti essere sottoposti. Le corse del trasporto pubblico locale e del traghetto saranno comunque garantite dalle 5.30 alle 8.30 e dalle 12 alle 15.
LE AZIENDE INFORMANO
SERVIZI ALLE IMPRESE
Top Rent punta in alto: dalle piattaforme aeree ai carrelli elevatori, all’allestimento di linee vita L’azienda ravennate, oltre al noleggio di macchine e attrezzature per l’operatività in quota, dispone anche di mezzi per l’edilizia e i traslochi. E personale abilitato alla loro conduzione Sin dalla sua nascita nell’ottobre 2010, il cuore dell’attività dell’azienda ravennate Top Rent è il noleggio di piattaforme aree, sollevatori telescopici, camion con gru e carrelli elevatori, furgoni, autocarri e mezzi per i traslochi, macchinari per la movimentazione terra e servizi di edilizia e anche di pulmini 9 posti. Infine, l’installazione di sistemi di sicurezza come le linee vita. «Tuttora ciò rappresenta il nostro core business – afferma il titolare Stefano Morelli con esperienza nel settore da circa vent’anni –. Ma se siamo diventati nel tempo un vero e proprio punto di riferimento per aziende e privati del territorio lo si deve anche al fatto che siamo in grado di offrire un servizio a 360 gradi. La nostra infatti non è solo una società di noleggio, in quanto attualmente siamo in grado di offrire anche operatori per ogni singolo mezzo. Ci sono macchinari, come le piattaforme aeree e i mezzi movimento terra, che possono essere utilizzati solo da personale con abilitazioni adeguate. Per un’azienda che usa un mezzo poche volte in un anno, non è conveniente investire in un dipendente formato ad hoc. Ed ecco che entriamo in gioco noi che siamo in grado di offrire un vero e proprio valore aggiunto, anche in termini di consulenza, progetti di fattibilità,
smontaggi e assemblaggi. Per le aziende, in particolare, è importante essere seguiti nelle varie lavorazioni da competenti figure professionali e sapere che, in qualsiasi momento, non si è mai lasciati soli». Tra i propri clienti, Top Rent vanta aziende importanti del territorio come Tampieri spa di Faenza, che richiede spesso montaggi e smontaggi di macchinari particolari in sicurezza, e quindi che implicano l’uso di piattaforme aeree, di sistemi anticaduta e di linee vita; Coopolis spa di Ravenna, che necessita di lavorazioni aeree e a terra in sicurezza; Gemmo spa, società che ha vinto l’appalto per la manutenzione di strutture pubbliche in Emilia Romagna, con cui sono in corso accordi-quadro. Tutte realtà impreditoriali importanti che ricercano la massima sicurezza, professionalità e competenza, oltre che consulenze per concludere le complicate pratiche burocratiche. Ma Top Rent può supportare anche i privati, grazie alla disponibilità di mezzi particolari come bobcat e piccoli escavatori, utili per entrare in giardini di casa e passare attraverso ingressi stretti, ad esempio per rimuovere le macerie all’interno di abitazioni durante lavori di edilizia e interventi di ristrutturazione.
L’azienda è il partner ideale anche per artigiani, giardinieri, imbianchini, operatori del settore edile, enti pubblici, che hanno la necessità di utilizzare autonomamente furgoni e autocarri con patente B per lo svolgimento del proprio lavoro. Per informazioni: Top Rent via Dismano 115/b - tel. 0544 463400 info@toprent.eu - lineavita@toprent.eu - www.toprent.eu
6 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 25-31 marzo 2021
TECNOLOGIA
La fibra ottica arriva in 14 case su cento La mappa dei lavori per ampliare la rete Per la connessione ultraveloce nelle zone dette “a fallimento di mercato” interviene solo la società Open Fiber che ha vinto la gara del ministero. Nei centri città invece si sgomita
Adsl Utilizza il normale doppino in rame e trasforma la linea telefonica tradizionale in un collegamento digitale. Attiva in Italia dal 2000, arriva a una velocità di 20 Mbps in condizioni ottimali (molto rare). Banda ultra larga (Bul) Connessione effettiva in download di almeno 30 Mb/s. Quando la velocità supera il Gb/s si parla di reti ultraveloci. È necessaria la fibra ottica.
di Andrea Alberizia
La rete fissa per internet alla massima velocità disponibile oggi (quella con tecnologia denominata Ftth, acronimo di fiber to the home, cioè fibra ottica fino alla porta di casa) in provincia di Ravenna raggiunge il 14 percento delle unità immobiliari. In regione sono messe peggio solo Piacenza (13) e Ferrara (11). Bologna, Roma, Milano, Palermo e Torino sono le uniche cinque sopra al 50 percento in Italia dove la media è al 30 (34 in Ue). I dati sulla diffusione della banda ultralarga sono consultabili sul sito dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) e provengono dal Desi (Digital economy and society index) stilato dalla Commissione europea. Ravenna Nel comune capoluogo l’ultimo intervento di ampliamento della rete è avvenuto nel forese nord. A Mandriole è stato attivato il nodo di distribuzione della fibra ottica. Le strade interessate sono: via Mandriole, via Anita Garibaldi, via Brigata Cremona, via don Giovanni Morelli e Carrarone Matteucci. La località si aggiunge ad altri piccoli centri del forese a nord di Ravenna che ultimamente sono stati raggiunti dalla banda ultralarga, come Torri, Borgo Masotti, Gratacoppa, Savarna. Entro il 2021 si aggiungerà all’elenco anche San Romualdo. Negli ultimi anni questi interventi sono stati possibili grazie ad un accordo che il Comune ha realizzato con Spadhausen Internet Provider, azienda ravennate che opera nel campo delle telecomunicazioni, permettendo di stendere la fibra utilizzando anche la rete della pubblica illuminazione comunale. Di recente la banda ultralarga è stata installata anche nella scuola primaria Ettore Burioli di Savio. Il progetto fa parte di un’ampia programmazione che riguarda l’implementazione della connessione superveloce negli edifici scolastici e in altre strutture del territorio, in particolare del forese, come sedi del decentramento e centri sociali, case della salute, biblioteche, musei. L’investimento dell’amministrazione comunale è di circa 320mila euro, dei quali 120mila destinato alle scuole. Ad occuparsi dell’installazione è Lepida, società pubblica di cui il Comune è socio, assieme ad altre 399 realtà enti pubblici, e di cui la Regione Emi-
Da Adsl a Voip, un mini glossario delle parole online
Fibra ottica Cavo con una fibra di vetro, è in grado di trasmettere fino a 40 Gigabit al secondo. Insensibile a interferenze elettromagnetiche, variazioni di temperatura, ecc. Per il download di un film in 4K possono bastare 22 minuti contro le 60 ore che servirebbero con una Adsl. Fixex wireless access (Fwa) Soluzione radio per coprire l’ultimo miglio verso abitazioni in zone a scarsissima densità di popolazione. Su ciascuna casa cliente viene montata una antenna di ricezione.
Infratel Italia Spa è una società in-house del ministero dello Sviluppo economico e si occupa di attuare i piani banda larga e ultra larga del Governo. Sul sito bandaultralarga.italia.it si trova una mappa con lo stato di avanzamento dei lavori in ogni comune italiano. All’indirizzo maps.agcom.it, nel sito del garante per le comunicazioni, si trova lo stato attuale della qualità di connessione in tutto il territorio: per ogni indirizzo è visibile la velocità massima disponibile per la connessione fissa e mobile
lia-Romagna è socia di maggioranza. Dell’intero programma di Palazzo Merlato fanno parte 55 sedi, di cui entro marzo ne saranno consegnate, per essere utilizzate da subito, una ventina. Cervia Sono iniziati da poco i lavori per portare la fibra ottica in diverse zone del territorio che ancora erano scoperte o che non erano servite dalle tecnologie più avanzate. I lavori verranno effettuati da Tim, che ha inserito Cervia nel piano nazionale di cablaggio Ftth. Investimento da 4,2 milioni di euro. In questa prima fase i lavori interesseranno la zona della Malva Nord, via Roma e via Di Vittorio a Cervia, per poi proseguire a Milano Marittima, Pinarella e Tagliata. L’obiettivo di Tim è quello di collegare circa undicimila unità immobiliari. Invece Open Fiber è la società che si è aggiudicata la gara del ministero per lo
TELEFONIA MOBILE Fusignano, nuova antenna Iliad vicino all’ex fornace Raccolte 500 firme per dire no. Il Pd con i cittadini La compagnia telefonica Iliad sta installando un’antenna telefonica su un terreno privato in via Varolo a Fusignano, a ridosso delle cave ex fornace, ed è sorto un comitato spontaneo di cittadini che si oppongono: raccolte in poche ore circa 500 firme. L’area adiacente è diventata da tempo una sorta di spazio verde spontaneo particolarmente caro ai fusignanesi. Il comitato lamenta che la notizia della torre di 30 metri si è saputa solo a 24h dalla scadenza dalla possibilità di fare osservazioni che sono poi state respinte perché in un terreno pianeggiante sarebbe difficilmente individuabile una soluzione dove la torre venisse schermata alla vista. Il Pd sollecita gli enti preposti e competenti a verificare l'esistenza di soluzioni diverse e invita Iliad a riconsiderare la propria scelta.
Voip Tecnologia che permette telefonate utilizzando la rete internet anziché la rete telefonica tradizionale.
Sviluppo economico per la realizzazione e gestione dei collegamenti nelle aree cosiddette bianche, quelle cioè non appetibili per investimenti privati. Gli interventi, che sono partiti da Villa Inferno, prevedono una durata di un anno circa e interesseranno le zone di Savio, Castiglione di Cervia, Tantlon, Pisignano, Cannuzzo, Sant’Andrea e Montaletto. Una parte della rete sarà costruita in tecnologia Fwa, cioè con ponti radio. Con Open Fiber saranno cablate oltre 3.800 case e uffici. Il piano di sviluppo della rete, che si estenderà per circa 50 chilometri, prevede quasi l’85 percento di riutilizzo di infrastrutture esistenti, aeree o interrate, per il passaggio dei cavi, mentre, in altre zone, sarà necessario procedere con l’esecuzione di scavi. Open Fiber è un cosiddetto operatore wholesale only, mette cioè a disposizione l’accesso alla sua infrastruttura a tutti gli operatori di mercato interessati che poi siglano i contratti con i cittadini. La copertura è verificabile attraverso il sito internet.
Bernardino e contestualmente inizieranno i lavori a Lugo centro. In quest'ultimo caso la tecnologia sarà Ftth. Romagna faentina Se si esclude il centro cittadino, Granarolo attualmente è l’unica frazione del comune di Faenza con la banda ultralarga. Tim ha completato il cablaggio. Anche a Solarolo è arrivata di recente la supervelocità. Mentre i tre comuni collinari del Faentino sono quelli dove la diffusione delle reti ad alta velocità deve ancora fare passi avanti. A Riolo, Casola e Brisighella i lavori sono in corso con Open Fiber (Tim è l’unico operatore di mercato che realizza infrastrutture ma solo dove il mercato è commercialmente interessante). La prima a partire è stata Brisighella ma le opere hanno incontrato ostacoli nel superamento di una linea ferroviaria e per le indicazioni della Soprintendenza. A ottobre dovrebbero essere completati i lavori a Riolo, per Casola bisognerà attendere l’inizio del 2022. In tutti i casi la tecnologia Ftth raggiungerà solo i centri storici. Per le frazioni invece si dovrà ricorrere a ponti radio dovendo fare i conti con le rimostranze che spesso sorgono quando si va a installare un’antenna. Le attività imprenditoriali dei tre comuni avevano partecipato a un investimento pubblico 6-7 anni fa. Zone industriali e comprensorio termale sono serviti dalla rete stesa da Lepida in convenzione con i Comuni (le aziende hanno finanziato il cosiddetto ultimo miglio).
Nei tre comuni sui colli faentini i problemi maggiori per avere la banda ultralarga
Lugo Nelle scorse settimane Voltana e San Lorenzo, frazioni di Lugo, hanno avuto accesso alla fibra. A fine dicembre Tim ha completato il cablaggio di diversi armadi localizzati nelle due frazioni. In questo caso la tecnologia prevista è la cosiddetta Ftt (fiber to the cabinet): il cavo in fibra ottica raggiunge gli armadi nelle strade per poi rimanere in rame dall’armadio fino alle case con prestazioni un po’ inferiori alla Ftth. In marzo terminerà, sempre da parte di Tim, anche il cablaggio di San
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8 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 25-31 marzo 2021
DIDATTICA A DISTANZA
La scuola digitale fa discutere: proteste in piazza, sciopero e una petizione contro la Dad Domenica 28 nuovo appuntamento in piazza Kennedy Aspettando la riapertura (forse) dopo Pasqua...
La tencologia, in questi mesi di emergenza, è venuta in aiuto anche nel mondo della scuola, che ha potuto proseguire l’attività didattica grazie ai dispositivi elettronici e la cosiddettà Dad. Che però non piace a tutti. Anzi. Erano alcune centinaia, per esempio, le persone che si sono ritrovate per protestare contro la Dad domenica 21 marzo, in piazza Kennedy a Ravenna. Una protesta che proseguirà anche domenica prossima (la quarta consecutiva), sempre alle 16 in piazza Kennedy, e che avrà il suo culmine anche in uno sciopero, in programma due giorni prima, venerdì 26 marzo. L’invito del comitato Priorità alla Scuola, che coordina l’iniziativa, è rivolto ai genitori, a cui viene chiesto di esentare simbo-
licamente i propri figli dalla Dad. Contestualmente è stato organizzato, sempre in piazza Kennedy, un presidio a cui sono invitati a partecipare anche i più piccoli, con attività ludiche e didattiche, regolarmente distanziati e con mascherina. La protesta contro la scuola digitale ha portato anche a una petizione che ha raccolto circa 1.500 firme a Ravenna e che verrà consegnata in questi giorni al sindaco Michele de Pascale. Battaglie che sembrano aver dato i primi frutti: il premier Draghi ha annunciato che l’intenzione è quella di riaprire le scuole (almeno materne ed elementari) dopo Pasqua anche in zona rossa.
RACCOLTA FONDI
MARCHETTI (YOOX) VUOLE PORTARE UN COMPUTER A OGNI STUDENTE BISOGNOSO Il ravennate che ha fondato il colosso della moda online in collaborazione con Gedi. Le scuole possono segnalare casi La didattica a distanza, imposta per contrastare la circolazione del coronavirus, si scontra con il noto ritardo digitale italiano. Non solo nelle infrastrutture ma anche nella dotazione di strumenti: statistiche Istat dicono che tre famiglie su dieci in Italia non hanno un computer in casa. Per rispondere a una delle grandi emergenze sociali ed educative esasperate dalla pandemia, nasce il progetto “Digitali e Uguali”, lanciato dal ravennate Federico Marchetti, presidente del colosso Yoox, con il gruppo editoriale Gedi (Repubblica e Stampa), in collaborazione con Fondazione Specchio d'Italia e Fondazione Golinelli. L’obiettivo è raccogliere fondi per regalare un computer agli studenti che ne hanno bisogno. Nei giorni scorsi è arrivata anche una lettera di apprezzamento da parte del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. La piattaforma www.digitalieguali.it è già attiva: attraverso il sito è possibile contribuire con donazioni per l’acquisto di pc che poi saranno distribuiti agli studenti delle scuole statali e paritarie. Ed è anche possibile, per gli istituti scolastici, segnalare fino al 30 aprile prossimo i casi di necessità e diventare così beneficiari dei computer. Una commissione valuterà quali domande accettare e procederà con l’assegnazione dei pc il 14 maggio.
PUBBLICA AMMMINISTRAZIONE Cinque lezioni gratuite online per impare cos’è e come funziona l’identità digitale Spid Continuano le attività formative del Laboratorio Aperto di Ravenna con un ciclo di sei incontri online per comprendere al meglio le funzionalità di Spid, il sistema unico di accesso con identità digitale ai servizi della pubblica amministrazione italiana. A precedere gli appuntamenti in partenza ad aprile, è prevista per il 25 marzo alle 17.30 una diretta Facebook sulla pagina del Laboratorio Aperto con Fabio Cassanelli, co founder di Argo Business Solutions, che presenterà il percorso. Gli incontri si terranno dalle 18 alle 19.30 del 6, 8, 13, 15 e 22 aprile. Si parlerà potenziali rischi alla propria identità digitale su internet, dati personali e data breach, come ottenere uno Spid, Fascicolo sanitario elettronico, App Io, Registro Elettronico a scuola. Per iscrizioni https://www.tuprenotalo.com/mevent/progetto-spid.
PRIMO PIANO / 9 25-31 marzo 2021 RAVENNA&DINTORNI
LISTA DELLA SPESA
La tecnologia in negozio ai tempi del Covid: «Assalto a pc, bici elettriche e Playstation 5» Il direttore del punto vendita Unieuro analizza le scelte dei clienti: «Cashback e questioni igieniche hanno spinto i pagamenti elettronici». Boom di vendite online nel primo lockdown e per il Black Friday: +76 percento
I contatti con il resto del mondo, per lavoro o per istruzione, si possono tenere quasi esclusivamente attraverso schermi di vario formato; cucinare in casa è diventato il passatempo per molti, l’attività all’aria aperta consentita si riduce a passeggiate a piedi o in bici. Lo scenario in cui viviamo da un anno a questa parte non poteva che avere riflessi sugli acquisti di tecnologia. «Abbiamo registr ato una forte richiesta di computer, tablet e di tutto quanto serve a comunicare per studio o lavoro», conferma Christian Casadei, direttore del punto vendita Unieuro di Ravenna. Il negozio da 2.400 mq conta 27 addetti: nel rispetto di quanto disposto dai Dpcm per tutta Italia, è chiuso nei festivi e prefestivi da ottobre perché si trova in un centro commerciale. E durante il primo lockdown dello sco rso marzo è rimasto chiuso due settimane consecutive per precauzione e rispetto verso personale e clienti. Per il resto, proprio per la tipologia di prodotti, non ha dovuto osservare altre limitazioni a prescindere dalla zona. «La ricerca degli strumenti migliori per il massimo comfort in casa – continua il responsabile – ha premiato tutte le categorie merceologiche presenti nei nostri negozi, dai pc e alle stampanti, ai device per l’intrattenimento, fino agli elettrodomestici da cucina». Il caso più eclatante è stata la nuova Playstation 5 uscita poco prima di Natale: «La console è andata subito esaurita».
Nel riquadro Christian Casadei, direttore di Unieuro a Ravenna
La voglia di evasione poteva trovare sfogo solo in sella: «Da citare anche l’importante incremento registrato dalle biciclette, sia quelle tradizionali che elettriche, e dai monopattini». Una spinta è arrivata dal bonus mobilità (il 60 percento della spesa fino a un massimo di 500 euro): «C’è stato un vero “tutto esaurito”. Con l’arrivo della bella sta-
gione ci aspettiamo inoltre si ripeta anche quest’anno il picco delle richieste registrato durante la primavera scorsa». È cambiato il modo di pagare con maggiore ricorso alla moneta elettronica. Per due ragioni: «L’impulso ricevuto dagli incentivi statali con il Cashback. E inoltre considerazioni di natura igienica hanno portato tanti
clienti a limitare per precauzione l’uso del contante. Per quanto riguarda il credito al consumo, non ci sono da segnalare variazioni significative». La cronaca ha raccontato che il boom di richieste in certi momenti dell’anno ha fatto esaurire diversi prodotti sugli scaffali con ritardi delle forniture per la produzione che in alcuni casi non riusciva a tenere il passo. «Nel nostro punto vendita no n ci sono stati difficoltà o ritardi significativi, anche se l’incremento della domanda di prodotti informatici e di elettronica ha reso più lunga l’attesa per il rifornimento di alcuni modelli; un discorso a parte merita la PS5, introvabile ovunque per lungo tempo». Ma se è vero che i negozi di elettronica erano tra i pochi aperti, è altrettanto vero che molti hanno fatto più ricorso al commercio o nline. Le ricadute si sono viste anche nello shop sul web di Unieuro: «La vendita online è esplosa soprattutto durante il primo lockdown del marzo scorso e in occasione del Black Friday a novembre. Un riscontro diretto nel nostro punto vendita è offerto dall’utilizzo del servizio “clicca e ritira”, che consente ai clienti di ritirare in negozio i prodotti ordinati su internet. I nostri dati sono supportati da quelli di chiusura di esercizio dell’insegna, che hanno fatto segnare un incremento del più 76 percento delle vendite online». (and.a.)
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10 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 25-31 marzo 2021
NUOVE FRONTIERE I piccoli costano poche centinaia di euro
Agricoltura, ispezioni, fotografia: i droni alla conquista del mercato Crescono i settori di impiego per gli aeromobili guidati da remoto. Fatturato da due milioni per Italdron che li produce e addestra piloti: «Le capacità dell’uomo fanno la differenza»
La differenza alla fine, per dirla in modo gergale, la fa “il manico”. Anche nel mondo dei droni resta valido un principio consolidato in tanti altri settori dove sembra che la macchina possa sostituire l’uomo: il pilota è il fattore determinante per il risultato finale. Di questo è convinto Tommaso Solfrini, uno dei soci di un’azienda nata a Ravenna nel 2012 e oggi una realtà consolidata con una ventina di sedi in Italia e un fatturato annuo attorno ai due milioni di euro: Italdron progetta e costruisce droni, fornisce piloti e istruisce aspiranti tali. «Il ricorso ai droni per scopi professionali ha visto i primi impieghi nel mondo della riprese video e della fotografia – spiega Solfrini –. Oggi è quasi nel pacchetto base di molti servizi di produzione: la “dronata” prima o poi salta fuori». Ma gli spazi per l’uso di questi apparecchi sono in espansione: «Il mercato è tutt’altro che saturo, aumentano in continuazione le possibilità Per un motivo semplice: in molti casi l’alternativa al drone, cioè il metodo usato finora, non è competitivo per costi e qualità». Gli esempi si sprecano: «Pensiamo alle attività di ispezione di edifici, infrastrutture, ponti. Se non va il drone occorre montare un impalcatura e in certi punti occorre spegnere il funzionamento perché altrimenti l’uomo non può avvicinarsi. Pensiamo a un traliccio dell’alta tensione». E poi c’è l’attività di rilievo con la digitalizzazione delle immagini per elaborare modelli di vaste aree ad esempio per la prevenzione dei rischi idrogeologici. Altrettanto richiesti i droni in agricoltura. Con due impieghi: «Si possono utilizzare telecamere speciali capaci di misurare la risposta delle foglie al sole per ricavare un dato sul vigore della pianta e quindi sulla qualità del prodotto, il cosiddetto precision farming. Ma si possono anche usare per certi trattamenti specialistici come il rilascio di insetti utili
Droni non professionali si trovano in vendita nei più comuni negozi di elettronica e tecnologia a cifre accessibili. I più economici viaggiano attorno al centinaio di euro ma si tratta di poco più che giocattoli con capacità ridotte e autonomie di pochi minuti. Attorno a 500 euro si acquistano modelli dotati di buone funzioni e in grado di stare in volo fra 20-30 minuti (in quanto alla durata oggi i tempi massimi si aggirano sui 60 minuti). Italdron che produce droni professionali, dotati di apparecchiature più sofisticate, propone un pacchetto di circa 1.300 euro che comprende il velivo e la formazione.
Un drone in volo a Fornace Zarattini. Nel riquadro i soci di Italdron
per contrastare infestazioni nocive. E se il trattamento va fatto subito dopo una pioggia, non si può ricorrere al trattore per il terreno inzuppato». In tutti i casi conta la capacità del pilota: «Vicino a un traliccio ci sono interferenze elettromagnetiche, in passaggi stretti tra palazzi manca il segnale Gps, in campo aperto c’è vento: sono tutte variabili che possono causare la perdita di controllo e magari un danno, economico se si colpisce qualche immobile ma anche di immagine se si sta lavorando per un cliente». Insomma campare facendo il pilota di drone sembra essere una possibilità percorribile: «Il mercato è in espansione. Può diventare un’abilità in più che vari professionisti posso-
no aggiungere al curriculum: dal geometra all’architetto, dall’agronomo all’ingegnere». A quando il delivery della pizza con un atterraggio sul davanzale? Solfrini ride: «Nonostante ogni tanto esca qualche notizia un po’ fantasiosa, non esiste ancora nulla del genere. Si stanno facendo delle sperimentazioni controllate a cui partecipiamo anche noi. Guidare un drone a 120 km orari fino a distanze di diversi km, quindi solo con il supporto video, richiede abilità molto alte. Al momento però l’impiego può essere preso in considerazione solo per valori elevatissimi: farmaci salvavita, organi espiantati. Non pensiamo alle consegne di Amazon…». (and.a.)
REGOLE
PER HOBBY BASTANO IMMATRICOLAZIONE, QUIZ ONLINE E ASSICURAZIONE. OCCHIO AL PESO Per impieghi professionali è richiesta una abilitazione pratica Il settore dei droni, più tecnicamente detti Sapr (sistemi aeromobili a pilotaggio remoto), ha visto l’introduzione di un nuovo quadro di regole dall’1 gennaio scorso per uniformare lo scenario a livello europeo. Tutti i velivoli vanno immatricolati sul sito D-flight perché siano tracciabili. Il loro peso è una discriminante. Se inferiore a 250 grammi (di fatto si tratta di giocattoli) non servono licenze. Se superiore serve almeno una licenza che costa circa 30 euro e si ottiene con un esame online incentrato sulle conoscenze teoriche, ma per i pesi più elevati e utilizzi in scenari di alto rischio occorrono abilitazioni professionali rilasciate con prove pratiche di volo. È importante ricordare che anche chi non ha bisogno di licenze, può comunque incorrere in sanzioni in caso di violazioni: insomma le norme vanno conosciute. Un po’ come andare in bicicletta: non serve la patente ma se si entra in autostrada non si evitano multe salate. Non a caso è richiesta per i droni la sottoscrizione di una polizza assicurativa Rc con un massimale minimo di 800mila euro. La questione più delicata è la zona di volo. Non ovunque si può decollare: ad esempio per Ravenna sono aree sensibili il petrolchimico e il carcere. Ecco perché l’utilizzo in città richiede autorizzazioni particolari dalle autorità. Altrettanto importante è su cosa si sorvola: la presenza di persone è un elemento che determina se è possibile o meno.
PRIMO PIANO / 11 25-31 marzo 2021 RAVENNA&DINTORNI
L’ESPERTO
«Lo smart working non ha orari d’ufficio, deve essere flessibile per le esigenze del lavoratore: contano i risultati finali» William Sbarzaglia si occupa di digital marketing e formazione aziendale Il consiglio: «Evitate la cucina come sfondo nelle riunioni in videochiamata» William Sbarzaglia si occupa di digital marketing dal 2000 e dopo un'esperienza da imprenditore di 17 anni ora è consulente e formatore nell’ambito dell’analisi dei dati per migliorare strategie e performance aziendali. Lavora sia per piccole realtà che per grossi brand e multinazionali. Ecco il suo contributo a proposito di smart working e qualche consiglio utile con questi nuovi strumenti. Ho avuto i primi approcci allo smart working agli inizi degli anni 2000, agli albori della mia esperienza da imprenditore nella mia società di digital marketing, dove si collaborava a distanza con più persone situate in luoghi e città diverse dalla sede aziendale. Ora sono un freelance da circa 4 anni e mi occupo di strategie e analisi dei dati, quindi per me è normale lavorare in qualunque luogo: a casa, in hotel, in treno, fare formazione e consulenza nelle aziende. Da quando è iniziata la pandemia c’è stato un forte impatto su tre elementi principali per quel che riguarda l'attività lavorativa. Li affronto uno alla volta. Lavoro non in presenza A mio avviso è un errore imporre orari alle persone che si trovano nelle proprie abitazioni e
devono far fronte a tutta una serie di situazioni provocate dalla pandemia (i figli a casa, persone da accudire...). Lo smart working è un concetto di lavoro flessibile, che permette al lavoratore di gestire le attività in base al proprio tempo con il rispetto delle scadenze e del buon compimento delle mansioni assegnate. Altra problematica è proprio nella comunicazione e gestione dei dipendenti. Non avere una metodologia strutturata per comunicare tramite strumenti adeguati poteva portare ad una gestione non ottimale delle risorse e delle priorità. Infatti tutte le aziende che erano già organizzate con queste metodologie hanno avuto un passaggio indolore con lo smart working. Con lo smart working si ha la possibilità di un minor dispendio di tempo e costi dovuti agli spostamenti o minor stress nell’affrontare traffico. Per quel che mi riguarda, molte attività sono più faticose perchè dover stare molte ore davanti ad una webcam fa sì che l’interazione e il livello di attenzione siano diversi da quelli in presenza. Però ho comunque avuto modo di sperimentare e formare tantissime persone nell’ultimo anno per realtà come Facile.it, Astrazeneca, Msd Italia, Porsche Italia, Tim e a breve con American Express. Quindi lo smart working, per chi lo può intraprendere, è a mio avviso da interpretare, da organizzare e capire come e cosa migliorare per ottenere il massimo vantaggio.
Riunioni a distanza È un momento importante da non trascurare e da organizzarlo nei migliori dei modi. Ecco qualche consiglio. Attrezzatura: connessione veloce, webcam, microfono e/o auricolari. Postazione: lontana da fonti di rumore, buona illuminazione e possibilmente con uno sfondo dietro alle spalle neutro come un muro bianco o comunque non uno scenario come una cucina. Software: il mio consiglio è averne il più possibile già installati sul proprio computer in modo da essere pronti e non far perdere tempo alla riunione. Tra le applicazioni che preferisco cito Zoom (a pagamento), Meet di Google, Whereby (gratuito con delle limitazioni), Skype. Tempi: fondamentale non fare riunioni ad oltranza, mettendolo in chiaro già nell'invito alla riunione. Organizzazione: è consigliabile avere una persona che si occupi della gestione degli inviti e della conduzione fino alla conclusione. Formazione a distanza Dal 13 febbraio 2020 svolgo il 99 percento delle mie attività formative da remoto sia per piccoli gruppi di 4/6 persone sia per gruppi numerosi dalle 20 alle 70 persone. Ci possono essere sì delle difficoltà ma anche delle opportunità, perché molte realtà proprio in questo periodo hanno deciso di investire in formazione
per i propri dipendenti, approfittando anche di molti finanziamenti a fondo perduto. Qualche consiglio per formazione a distanza efficace sia per professori di scuola che per formatori professionali. Slide: il supporto visivo non deve essere qualcosa che si legge “davanti” al proprio pubblico altrimenti tanto vale consegnare il materiale e far sì che venga letto in autonomia. Inoltre sempre estrema chiarezza espositiva. Interazione: la lezione non deve essere un monologo del docente. Quindi se si è un piccolo gruppo fino anche ad una decina di persone si può tranquillamente interagire con il microfono e chiedere per quanto è possibile di abilitare la webcam in modo da tenere un minimo di sensazione di presenza. Esistono inoltre altre tecniche come sondaggi online, chat, test o strumenti per mettere in pratica subito quello che viene insegnato. Collaborazione e competizione: attuare una forte collaborazione tra i partecipanti e, perché no, un po’ di competizione per verificare il livello di completamento per determinate prove.
12 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 25-31 marzo 2021
MOBILITÀ
Riapre il ponte Teodorico, con tre mesi di ritardo Ora l’obiettivo è il sottopasso di via Canale Molinetto Investimento da 9 milioni di euro della Rete Ferroviaria Italiana per il nuovo cavalcaferrovia, utilizzabile dal 26 marzo, nell’ambito di un accordo che prevede altri 60 milioni di euro di interventi, tra cui l’eliminazione del passaggio a livello
Il nuovo ponte Teodorico apre al traffico stradale, con tre mesi di ritardo rispetto alle previsioni. Da venerdì 26 marzo il centro storico della città di Ravenna e la zona della Darsena – separate dai binari delle linee per Bologna e Ferrara saranno di nuovo collegate da un cavalcaferrovia realizzato da Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo Fs Italiane), in sostituzione del vecchio ponte Teodorico, demolito, con un investimento di 9 milioni di euro. L’intervento rientra nell’ambito degli accordi sottoscritti da Rfi con il Comune di Ravenna, l’Autorità Portuale e la Regione Emilia Romagna, per migliorare l’accessibilità ferroviaria all’area portuale. Le dimensioni del vecchio ponte non permettevano infatti il passaggio dei treni merci adibiti al trasporto di semirimorchi o di interi camion (autostrada viaggiante). Il nuovo ponte è lungo 58 metri, largo 19 e scavalca i binari ad una quota di quasi 7 metri. È costituito da una campata unica, sorretta da due spalle in cemento armato, ai cui lati sono stati realizzati un percorso pedonale e uno ciclabile. Il collegamento con la viabilità esistente è garantito da due rampe di accesso lunghe 60 metri Comprese nei lavori anche opere di mitigazione ambientale, già avviate e in parte completate, fra cui il rivestimento delle scarpate dei rilevati con terreno vegetale e il rinverdimento con idrosemina, la messa a dimora di essenze arboree e arbustive autoctone al piede delle nuove scarpate e il rivestimento in mattoni dei muri in calcestruzzo. «Un cantiere complesso – scrive Rfi nella nota inviata alla stampa – per l’interferenza dei lavori con il traffico ferrovia-
Due scatti del nuovo ponte Teodorico, a due giorni dall’apertura del 26 marzo
«La durata dei lavori ha risentito degli effetti del lockdwon»
rio. Per ridurre le ripercussioni sulla circolazione dei treni molte attività si sono svolte in orario notturno e nei fine settimana. In particolare sono state utilizzati tre week end per la demolizione del vecchio cavalcaferrovia, uno per il varo del nuovo ponte e venti per interventi di completamento». La durata dei lavori ha risentito – spiega Rfi – «della sospensione di circa due mesi delle attività – fra marzo e maggio 2020 – e di un rallentamento delle forniture del materiale necessario, situazioni entrambe causate dal lockdown imposto dall’emergenza sanitaria».
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Al porto di Ravenna, per la sua posizione strategica all’interno dei corridoi Baltico-Adriatico e Mediterraneo, Rfi ha destinato complessivamente un investimento di oltre 74 milioni di euro (compresi i quasi 12 milioni per il nuovo cavalcaverrovia e il prolungamento del sottopasso della stazione, già terminato) che prevede tra le altre cose il potenziamento e la realizzazione delle stazioni merci in Sinistra e Destra Candiano, e l’eliminazione del passaggio a livello di via canale Molinetto con la realizzazione di un sottopasso (per cui è stato ultimato il progetto definitivo ed è in corso la conferenza dei servizi).
IDO
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SOCIETÀ / 13 25-31 marzo 2021 RAVENNA&DINTORNI
ARCHITETTURA
A sinistra le nuove tubazioni del Cmp. A destra come l’edificio si presentava l’anno scorso. Sotto, invece, la facciata poco dopo la costruzione
LAVORI PUBBLICI Via libera al progetto di Arco Lavori per la nuova piscina comunale La vecchia verrà demolita Era il novembre del 2018 quando la giunta accolse il project financing presentato da Arco Lavori per la demolizione dell’impianto costruito più di trent’anni fa e la sua ricostruzione con centro fitness e ristorante annessi. La vicenda prese poi una piega inattesa, anche sulla scia della rivolta delle società sportive, portando il sindaco a una clamorosa sospensione della discussione sulla delibera. Oggi, più di due anni dopo, la giunta del Comune di Ravenna ha nuovamente approvato il progetto preliminare per la realizzazione della nuova piscina comunale. Si tratta della proposta ancora di Arco Lavori (scelta tra le due arrivate in municipio), rivista appunto sulla base di varie indicazioni, tra cui quella di evitare di interrompere il servizio durante i lavori. Quello del progetto è un impianto polivalente con centro benessere, centro fitness, bar e ristorante. L’impianto sportivo è separato dalle altre attività ed è costituito da tre vasche, una (principale) da 50x25 metri profonda da 2 a 3 metri, una da 25x21 profonda 1.80 e una terza da 21x15 metri profonda 1.40 metri. Alla vasca principale è affiancata una tribuna per il pubblico, oltre ad una seconda tribuna per gli atleti. Di fianco alle vasche secondarie è presente un’ulteriore tribuna. La durata richiesta per la concessione (si tratta di un project financing) è di 25 anni. Il progetto permetterebbe lo svolgimento di eventi di alto livello sportivo nella vasca principale e si presterebbe a un utilizzo molto versatile essendo dotato di due vasche secondarie, differenti per dimensioni e profondità. La proposta – come richiesto dall’Amministrazione – contempla la demolizione e ricostruzione per fasi dell’impianto sportivo al fine di non interrompere l’attività e un ampliamento degli attuali spazi acqua, grazie all’acquisizione del Comune, mediante cessione gratuita, di un’area adiacente al lotto su cui insiste l’attuale piscina, utilizzabile appunto per l’ampliamento della stessa.
Sul «degrado estetico» in cui versa il Cmp «Che vergogna quei tubi sulla facciata» La lettera-denuncia dei titolari di Nuovostudio sull’edificio di via Fiume Abbandonato Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera firmata da Gianluca Bonini ed Emilio Rambelli dello studio di archiettura Nuovostudio di Ravenna, sullo stato dell’edificio che ospita il Cmp di Ravenna. «Caro Direttore, considerando la sensibilità con cui da sempre vi occupate di architettura, ci rivolgiamo alla sua rivista per denunciare lo stato di degrado estetico in cui versa uno degli edifici più emblematici del panorama architettonico della città, ovvero il Centro di Medicina e Prevenzione (CMP) dell'Ausl di Ravenna. Le scriviamo per comunicarle il nostro sdegno: oggi l’immobile è sfigurato, massacrato in facciata da grosse tubazioni in acciaio cromato, funzionali a nuovi impianti, che sono state messe in opera non prestando alcuna attenzione alla qualità del disegno dell'impaginato della facciata dell'edificio che è un esempio del rigore razionalista con cui il compianto architetto Claudio Baldisserri connotava le sue architetture. La costruzione fu infatti progettata e realizzata negli anni 90 del secolo scorso dallo Studio Teprin di Ravenna, del quale l'architetto Baldisserri fu socio fondatore con l'ingegnere
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Lorenzo Sarti, noto a livello nazionale per l'impegno disciplinare che ha sempre segnato la sua eccellente attività professionale, e rappresentava un bell’esempio di interpretazione del tema del fabbricato ad uso sanitario/direzionale che, pur nella ristrettezza delle risorse finanziarie con cui fu costruito, rappresentava a tutti gli effetti quella che possiamo definire un'opera architettonica. Ora, al di là della scarsa manutenzione dell’edificio che negli anni ne ha portato al prematuro stato di degrado, riteniamo inaccettabile per un paese avanzato e civile, quale dovrebbe essere il nostro, ridurre in tale e inqualificabile stato un edificio pubblico, che rappresenta da un lato la collettività e che al contempo è un'opera di architettura di un professionista che ha visto negli anni il suo lavoro pubblicato nelle più importanti riviste del settore. È dunque questo il rispetto che viene portato al decoro? È dunque questo il modo in cui oggi in Italia viene considerata l'architettura? Ricordiamoci che una collettività deve riconoscersi soprattutto nei suoi valori fondanti, non solo nella mera sopravvivenza funzionale. Grazie per l’attenzione. Gianluca Bonini, Emilio Rambelli (Nuovostudio)
14 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 25-31 marzo 2021
PANDEMIA SANITÀ Un bando per arruolare medici, infermieri e Oss anche formati all’estero Aprire a personale sanitario che si è formato all’estero, per far fronte alle esigenze straordinarie e urgenti derivanti dalla nuova ondata di contagi e potenziare il piano di vaccinazione antiCovid. Con questo obiettivo la Regione Emilia-Romagna ha lanciato una seconda manifestazione d'interesse, dopo quella di aprile 2020, per rafforzare le fila del personale impegnato nell’emergenza, con due novità: oltre a medici e infermieri, potranno essere reclutati anche operatori socio-sanitari; inoltre, qualora ne ravvisino la necessità, potranno avvalersi dei professionisti anche le strutture sanitarie private o accreditate e quelle socio-sanitarie accreditate con il Servizio sanitario regionale, non più solo quelle pubbliche come avveniva con il bando precedente. È già possibile fare domanda, esclusivamente online, sulla piattaforma regionale attivata dal 18 marzo.
AMBIENTE Fino al 15 aprile alberi gratis per tutti da piantare Prosegue il progetto regionale “Mettiamo radici per il futuro”: fino al 15 aprile è possibile ritirare gratuitamente alberi, arbusti e piante. Possono aderire cittadini, associazioni, enti pubblici. I vivai individuati sono Silvia Landi in via Reale 77 a Mezzano (info@vivailandi.com; 0544521465; 3485258661) e Samuele Dalmonte a Faenza in via Firenze 405 (info@fruttidoro.com, 0546 22615).
Covid, la terza ondata ha toccato il picco in provincia: 25mila contagiati in totale, il doppio rispetto a Natale Ogni cento casi attivi, 5 hanno bisogno di ricovero. Prosegue la campagna vaccinale con Astrazeneca, 20mila persone hanno ricevuto la seconda dose Il 16 marzo la pandemia di Covid-19 ha toccato il picco della terza ondata in provincia di Ravenna per quanto riguarda la diffusione del contagio. Lo dicono i dati: quel giorno la media mobile dei nuovi casi su sette giorni è stata 253 e l’incidenza settimanale dei nuovi casi ogni centomila abitanti è arrivata a 454. Numeri che avevano tenuto Ravenna tra le prime dieci province in Italia per diversi giorni (era le province emiliano-romagnole a monopolizzare i primi posti della classifica). Da quel giorno le due curve sono in discesa. Si può sottolineare che quei numeri non erano mai stati toccati prima nel nostro territorio: il dato dell’incidenza era stato 365 a fine novembre (seconda ondata) e addirittura non aveva superato 71 esattamente un anno fa quando la prima ondata nel Ravennate era quasi inesistente. Un’altra conferma del raggiungimento del picco viene guardando i dati dal lunedì alla domenica: la settimana 8-14 marzo ha avuto 1.649, il massimo dall’inizio delle diffusione del virus. La settimana successiva (15-21) si è scesi a 1.537. Per vedere un allentamento della pressione sulle strutture ospedaliere bisognerà ancora aspettare: il 22 marzo infatti in provincia i casi attivi, cioè le persone alle prese con la malattia dopo un tampone positivo, erano 4.762. Sette giorni prima erano quattrocento in meno. Il tasso di quelli che necessitano di ricovero è attorno al 5 percento, per gli altri è sufficiente l’isolamento domiciliare perché asintomatici o con sintomi compatibili con la permanenza a casa. Il 24 marzo il totale delle diagnosi accertate in tredici. mesi in provincia ha superato quota 25mila (erano
la metà a Natale): di questi il 75 percento è guarito mentre quasi novecento sono morti. In particolare i decessi sono tornati a picchiare duro nell’ultimo periodo: trenta nella settimana precedente all’uscita di questo numero del giornale. Infine il punto sulla campagna vaccinale: al 22 marzo 20mila persone avevano completato il percorso avendo ricevuto due dosi (altre 11mila hanno avuto la prima). Attualmente l’Ausl Romagna sta somministrando quasi esclusivamente il siero di Astrazeneca: le fiale ricevute da Pfizer e Moderna infatti sono esaurite rispettivamente al 99 e 94 percento. Andrea Alberizia
SOCIETÀ / 15 25-31 marzo 2021 RAVENNA&DINTORNI
RAVENNATI ALL’ESTERO/1
«Qui in Russia è rimasto tutto aperto, gli over 65 a casa e gli altri continuano a vivere la propria vita» L’architetto ravennate Amedeo Squarzoni da 8 anni abita a San Pietroburgo «Ho avuto il Covid: dopo sei mesi ho ancora gusto e olfatto ridotti» «A distanza di sei mesi dal Covid ho ancora gusto e olfatto drasticamente ridotti. Quando mangio sento praticamente solo le consistenze. Diciamo che non potrei fare il giudice a Masterchef...». La prende sul ridere, Amedeo Squarzoni, ravennate di 43 anni che alla fine di settembre è risultato positivo al coronavirus, restandolo per un mesetto. «Alcuni giorni sento qualcosa in più, speriamo che possa tornare presto alla normalità». Lo abbiamo contattato anche per avere una testimonianza diretta dalla Russia, Paese sempre di difficile interpretazione per chi non ci abita. «Vivo da 8 anni a San Pietroburgo, dove ho uno studio di architettura e interni», ci racconta Squarzoni, che dopo il dottorato a Venezia e qualche esperienza in giro per l’Europa si è trasferito nella città della moglie, con cui lavora, essendo associata a pieno titolo dello studio. «Mi assiste soprattutto per i contratti (lei è avvocato, oltre che stilista, ndr) e per la lingua, che ancora non posso dire di saper certo parlare fluentemente». «Qui l’emergenza virus – ricorda – è arrivata in ritardo rispetto all’Italia, Amedeo Squarzoni ha scoperto di avere il Covid grazie alla circa un mese, un mese e mezzo dopo. sua passione per l’hockey. Nel riquadro con la famiglia E con un lockdown molto più all’acqua di rose (fatta eccezione per la sola città di Mosca, dove è stato molto rigido per un paio di mesi, ndr), senza autocertificazioni, con diverse attività aperte: per esempio io continuavo ad andare nei cantieri, che sono sempre rimasti operativi». L’estate scorsa è stato così possibile per la famiglia fare le vacanze a Sochi, poi le scuole (dopo alcune chiusure a singhiozzo ai tempi della prima ondata) sono ripartite regolarmente per non chiudere mai, così come l’attività sportiva, le palestre, i ristoranti. «Si stringe ancora la mano alle persone - continua -, personalmente mi ammasso con i miei compagni di hockey sul ghiaccio (che Squarzoni ha iniziato a frequentare dopo che ci aveva portato il figlio, ndr), in giro le mascherine vengono indossate quasi solo nei negozi delle catene internazionali. Diciamo che qui si è preso atto della cosa, gli over 65 sono stati invitati a restare a casa e tutti gli altri (a parte alcune chiusure forzate temporanee di zone circoscritte, ndr) praticamente continuano a vivere la propria vita, senza allarmismi. Non so però quanto questo stia veramente costando in termini di vittime. I dati giornalieri non occupano così tanto spazio sui media come in Italia, sono una notizia tra le altre. C’è poi un bollettino settimanale con il numero dei contagi e dei decessi che ci viene inviato dal consolato italiano sulla base dei dati ufficiali del Governo, ma non sono sufficientemente dettagliati per restituire una fotografia esatta della situazione». Il sistema sanitario sembra tenere, anche se Squarzoni non lo ha testato sulla propria pelle. «Mi sono curato a casa, avevo i polmoni compromessi al 16 percento, mi hanno detto, mentre qui ricoverano in ospedale solo dopo il 30. Per fortuna, sarebbe stato terribile dover mangiare a colazione del porridge (ride, ndr)...». «Come mi sono accorto di avere il Covid? Un giorno – ricorda, rispondendo alle nostre domande – mi sono svegliato un po’ strano, alla fine dell’allenamento di hockey mi sentivo più ammaccato del solito, in ufficio non ne avevo più. Sono stato qualche giorno con la febbre e quando mi sembrava di stare meglio non sentivo più l’inconfondibile cattivo odore dei guanti da hockey poco prima di lavarli, mentre mia moglie lo sentiva fin dall’altra parte della casa. Ho fatto il test e sono risultato positivo. Sono rimasto in casa, mio figlio dai nonni e per fortuna mia moglie non è stata contagiata». Nostalgia dell’Italia? «Al momento direi di no, quando sento amici e parenti mi sembrano ovviamente tutti molto frustrati. Chi è nella nostra fascia d’età è costretto allo smart working, i bambini devono restare in casa. Sono contento invece che mio figlio possa continuare a fare le sue attività, soprattutto quelle sportive, ne ha bisogno, è molto attivo». Luca Manservisi
RAVENNATI ALL’ESTERO/2
«IN SPAGNA SCUOLE IN PRESENZA, QUI C’È MENO ALLARMISMO» Il musicista Alessandro Taddei da Maiorca: «Sono considerate essenziali» È intervenuto in questi giorni creando qualche scompiglio sui social tra le pagine ravennati: “Riaprite le scuole anche in Italia, come qui in Spagna”. A scrivere era Alessandro Taddei, musicista ravennate giramondo che per esigenze famigliari (ha 2 figli, da padre separato) vive per diversi mesi anche in Spagna, sull’isola di Maiorca. «Non so se sia stato giusto o sbagliato - ci conferma al telefono dalle Baleari - ma qui le scuole fino ai 16 anni sono state considerate un servizio essenziale e d adopo l’estate non hanno più chiuso, sono rimaste aperte anche quando tutto il resto era in lockdown. I bambini sono contenti e possono continuare a vivere la loro routine, anche se con mascherina sempre e una coperta sulle gambe, visto che fanno lezione con le finestre aperte. Tenere i bambini in Dad come in Italia credo onestamente sia una cattiveria, almeno per la fascia d’età delle elementari». Allo stesso modo continuano le attività sportive, così come i corsi musicali (il figlio di Taddei suona tromba con un insegnante privato a casa propria). «Qui alle Baleari è stato comunque tutto il resto chiuso forse con maggior rigore anche rispetto all’Italia - continua Taddei - e l’isola è a terra, con la speranza però che da giugno possa ripartire tutto, anche perchè grazie al fatto stesso di essere un’isola ci sono controlli molto serrati sugli ingressi, con attività di screening rigorosa». Taddei racconta poi il “sentimento” con cui gli spagnoli stanno vivendo la pandemia. «La realtà è che qui c’è molto meno allarmismo, in particolare sulla stampa. Non si parla solo di Covid e di contagi tutti i giorni come in Italia».
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16 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 25-31 marzo 2021
LUTTO
IL MONDO DELLA CULTURA PIANGE GIANNI PLAZZI: IL RICORDO DEL TEATRO DELLE ALBE Dopo essere stato Catone nell’Inferno, avrebbe dovuto impersonare San Pietro che interroga Dante nella messa in scena del Paradiso Lutto nel mondo della cultura ravennate. È morto a 85 anni Gianni Plazzi, figura storica del teatro, nonostante la vita trascorsa in banca. Plazzi nasce pittore e diventa con il passare degli anni scenografo, per anni collaboratore del Teatro delle Albe, ha raggiunto una notorietà planetaria grazie alla Socìetas Raffaello Sanzio di Romeo Castellucci, e in particolare da protagonista del dibattuto spettacolo Sul concetto del volto nel figlio di Dio. Messaggi di cordoglio sono arrivati da istituzioni e protagonisti del mondo culturale ravennate. «Lo ricordiamo – si legge nella nota inviata alla stampa dal sindaco Michele de Pascale – nella sua più recente ed eccezionale interpretazione di Catone nell’incipit del Purgatorio del Teatro delle Albe, al fianco di Ermanna Montanari e Marco Martinelli». E proprio le Albe di Montanari e Martinelli lo ricordano in un post sui social: «Il nostro Catone ci ha lasciati. Il sorprendente Gianni-Catone, che davanti alla tomba di Dante, nell’estate 2019, si mostrava inerme e fiero davanti agli spettatori, esortandoli a purificarsi col “giunco schietto" prima di affrontare la salita della montagna del Purgatorio, ci ha lasciati in questo passaggio di primavera. Da tanti anni camminavamo insieme, dalle origini delle Albe, e anche prima, quando una sintonia profonda legò dei teatranti ventenni al pittore “prestato alla banca”, come diceva lui con sofferta ironia. Al pittore chiedemmo di segnare le scene e i costumi dei nostri primi spettacoli, e poi di fare da guida nella non-scuola, e infine assunse i panni dell'attore sul palco del teatro Valle a Roma, in un nostro spettacolo degli anni Novanta che, ispirato ad Aristofane, portava il titolo anticipatore di All’inferno!. Anticipatore perché quella fu per Gianni la prima discesa agli inferi della scena, continuata poi per un quindicennio con la Socìetas Raffaello Sanzio. E proprio per un nuovo “inferno”, questa volta dantesco, gli abbiamo chiesto nel 2017 di impersonare la figura di Cavalcante Cavalcanti, da lui disegnata con commovente fragilità, con la sua voce di vetro. Ci eravamo promessi di chiudere il cerchio con una sua nuova “apparizione” nel Paradiso, e per lui pensavamo a San Pietro che interroga Dante: “Dì, buon cristiano, fatti manifesto / fede, che è?”. Nella fede che gli apparteneva, Gianni avrebbe dentro di sé risposto come Dante: “fede è sostanza di cose sperate / e argomento delle non parventi”. La morte è sempre un passaggio verso la dimensione delle “cose non parventi”, l’invisibile che non appare, e che tutti attende. L’invisibile che, a tratti, come queste prime gemme di primavera, come in un lampo, si manifesta in forma di misterioso Amore, capace di muovere “il sole e le altre stelle”».
TRA PASSATO E FUTURO
La Darsena di città, Saturno Carnoli e l’amico Mudânda Un omaggio a “Nino” a un anno della scomparsa «Il suo manifesto, per tutelare l’area Cmc»
“Nino” Carnoli con Giuliano “Mudânda” Mazzesi; sotto il manifesto di cui si parla nell’articolo di questa pagina
Riceviamo e pubblichiamo dall'associazione Dis-ordine un intervento dedicato a Saturno “Nino” Carnoli, in occasione del primo anniversario della scomparsa dell'intellettuale e “agitatore culturale” ravennate avvenuta il 26 marzo 2020 Le ultime notizie sulla destinazione dell’area della sede operativa della Cmc di Ravenna hanno riaperto l’annosa questione della Darsena e della sua destinazione. È stato e lo è tuttora un tema ricorrente nel dibattito della città, tenuto in vita da gruppi di cittadini protagonisti della politica locale e che ha visto la testimonianza di personalità forti dell’opinione pubblica ravennate come Saturno Carnoli, mai dimenticata voce critica e al contempo propositiva della città. La Darsena è un luogo dal forte valore simbolico e storico, per decenni lasciato in uno stato di abbandono e degrado, che oggi deve essere ripensato come un’importante opportunità di sviluppo del centro città verso il mare. Uno sviluppo che non può essere disgiunto da quello culturale e urbanistico, da interpretare secondo i criteri della tutela propri dell’archeologia industriale, del recupero del verde urbano, della valorizzazione turistica, del piccolo commercio e dell’attività artigianale. La stessa Sovrintendenza ai Beni Culturali avrebbe titolo ad esercitare il proprio compito di tutela e controllo sugli edifici storici di tutta l’area, come il corpo centrale dell’ex Cmc, elegante esempio di architettura razionalista, senza dimenticare gli altri volumi architettonici che ormai appartengono al paesaggio storico della Darsena, come l’antico magazzino della Montecatini. Una corretta riqualificazione dell’area potrebbe anche diventare l’occasione per riconnettere il quartiere Gulli alla Darsena e risanare una frattura innaturale tra queste due aeree urbane, vissute come entità separate nonostante la loro contiguità. Anche l’Amministrazione Comunale ha recentemente dimostrato un rinnovato interesse con un nuovo bando di progetti per attività e laboratori da promuovere nel quartiere a testimonianza dell’attualità del problema e della necessità di una sua concreta risoluzione. Saturno Carnoli, che per la tutela del territorio e del patrimonio culturale della sua città ha speso la propria vita, fu anche un geniale illustratore nel campo della grafica politica degli anni Sessanta e Settanta. Tra queste sue opere ne campeggia una proprio sulla Cmc del tempo, una serigrafia del 1969 resa con bicromia rosso-arancione, che immortala il volto di un muratore. Chi scruta l’orizzonte con dignità ed equilibrio, è un personaggio ben conosciuto in città in quegli anni, Giuliano Mazzesi detto Mudânda, personalità trasversale, esperto di lirica, che con passione e dignità sapeva affrontare la durezza della vita entusiasmandosi sempre di fronte alla bellezza e alla nobiltà d’animo. Il manifesto può oggi essere interprete e logo dell’iniziativa che intende tutelare l’area Cmc, riadattato al contesto attuale, ma ben collegato al passato. Saturno Carnoli, del quale ricorre l’anniversario della scomparsa, sarebbe felice di rivedere a distanza di cinquant’anni il proprio segno grafico, già espresso nella forma del ritratto all’amico Mudânda, il muratore che ha dato lavoro e intelligenza a difesa della cooperazione, ripreso nel presente per una causa che è stata uno dei suoi cavalli di battaglia più significativi: la città come spazio di vita, come tessuto urbano in continua rigenerazione, sempre al vaglio della conoscenza del territorio e della memoria storica.
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CULTURA / 17
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25-31 marzo 2021 RAVENNA&DINTORNI
L’INTERVISTA
La romagnolità, secondo Eugenio Sideri: «Vivere fino in fondo, come i partigiani» L’autore e fondatore di Lady Godiva Teatro parla del suo primo romanzo, pubblicato da Pendragon: «L’ho scritto di cuore, senza pensarci troppo. I miei modelli? Màrai e Il mulino del Po di Bacchelli» di Iacopo Gardelli
Da più di trent'anni Eugenio Sideri, classe '68 e fondatore nel 2001 di Lady Godiva Teatro, scrive per le scene. Chi lo conosce sa quanto le sue drammaturgie attingano dal corrusco calderone del mito, sia esso greco o storico. Ad attestare questo interesse, gli ultimi libri pubblicati per Fernandel: Partigiani, che riunisce le tante storie resistenziali raccolte e tramandate da Sideri; o il recente Orazione Epica, una riscrittura in versi del mito di Filottete. Stupisce dunque la novità di un romanzo, ad aggiungersi alla già ricca messe di testi drammaturgici: Ernesto faceva le case, appena pubblicato per i tipi di Pendragon, racconta la saga di una famiglia romagnola travagliata dalle tempeste politiche e sociali del Novecento. Sullo sfondo, “le terre piatte dalle grandi nebbie”. Eugenio, hai già pubblicato vari libri, ma questo è il tuo primo romanzo. Com'è successo? «Esatto. I libri che ho pubblicato con Fernandel sono tutti tratti da copioni; e anche questo romanzo, in origine, doveva essere uno spettacolo teatrale. Tra il 2017 e il 2018 stavo scrivendo una drammaturgia su un muratore. Allungando una didascalia sono arrivato a riempire tre pagine. Nel giro di una settimana avevo due pagine di dialoghi e dieci di didascalia. A quel punto mi sono reso conto che stavo andando da un'altra parte, così ho trasformato la storia di questo muratore in prosa». Come sei arrivato all'editore? «La storia è rimasta per molto tempo nel cassetto. Mi sembrava di non essere pronto per un passo del genere. Poi un anno fa ho inviato il romanzo a qualche casa editrice. Mi ha risposto quasi immediatamente Pendragon, di Bologna. Mi sono trovato bene sia con l'editore, Antonio Bagnoli, che con l'editor, Lorenzo Berti, con cui abbiamo veramente collaborato: si è messo al servizio del romanzo e mi ha aiutato molto nel labor limae». C'è un aspetto autobiografico dietro a questo romanzo? «Io sono nato in campagna, a San Zaccaria, un paese di mille anime. La mia infanzia è rimasta lì, a casa dei miei nonni, che sono stati i miei primi genitori. La mia prima lingua è stata il romagnolo, a fianco dell'italiano pulito di mio padre che faceva l'insegnante. Molte delle storie che racconto nascono da quella terra, che ho calpestato, annusato, mangiato. In nome di una finzione letteraria ho reinventato storie e personaggi, ma c'è tantissimo della mia vita vera, di ciò che mi raccontavano quelle persone». Qual è l'arco temporale della storia? «La storia comincia nel 1880 con la fondazione della famiglia Fabbri; ma come ogni vera famiglia romagnola, anche questa ha un soprannome, gli “Stringòs”, che in romagnolo antico significa “lacci”, come quelli delle scarpe. Anche la mia famiglia, ad esempio, è sempre stata la famiglia dei “Capuciôn”, gli “incappucciati”, mai saputo il perché! I discendenti dei primi Stringòs, in un racconto all'indietro, arrivano fino al Dopoguerra, nel 1950. In mezzo ci sono due guerre mondiali, il fascismo, la Resistenza, e ancor prima i primi moti anarchici e socialisti contadini: si attraversano 70 anni di storia romagnola». Immagino che, come sempre in Romagna, il racconto della passione politica abbia una parte importante. «Assolutamente. La famiglia è molto anarchica. Uno dei protagonisti, anarchico e libertario, si sceglie come soprannome “Machno”, da Nestor Machno, uno degli inventori dei kolchoz. Poi, con l'avvento del Partito Comunista, si passa al conflitto fra rossi e fascisti, una lotta
Eugenio Sideri e, in basso, la copertina del suo primo romanzo
fortissima nella nostra terra, con tutte le tragiche faide famigliari a cui ha portato». Dal punto di vista linguistico che scelte hai fatto? «Uno dei primi commenti del mio editore è stato che si vedeva che avevo scritto tanto teatro, sia dai dialoghi sia da come ho disegnato alcune situazioni. Sarà che questo romanzo l'ho scritto di cuore e ho lasciato che “succedesse” senza troppo pensarci. Sento che in questo per-
corso di prosa ho ancora tanto da imparare. E ho i miei modelli». Quali? «Sàndor Màrai sicuramente. Se mi chiedessi “come vorresti scrivere?”, ti risponderei senza dubbio Màrai. Ma un modello narrativo altrettanto forte è stato Il mulino del Po, di Bacchelli, un romanzo che amo moltissimo sebbene la sua lingua sia lontana dalla mia. Da questo romanzo ho preso la misura soprattutto per l'intreccio, che ho costruito “freddamente”, a scatole cinesi, con una cura quasi geometrica: per tutto il romanzo si continuano ad aprire parentesi che man mano vengono chiuse». Definiresti questo romanzo “nostalgico”? «Non direi. Questo romanzo ha uno sguardo all'indietro, senza dubbio, su una terra che non esiste più. Molti di quei valori, di quei sapori che racconto e che erano presenti in Romagna, sono scomparsi. Ma la Romagna, come qualunque altra terra, ha una sua cultura, destinata a evolversi e cambiare. Per questo non ha senso rimpiangere. Mi sono guardato indietro con la grande serenità di una persona che ha ricevuto tanto da questo passato e che si augura di averlo portato avanti nel suo presente, così distante e diverso». C'è una caratteristica che, più di altre, rende “romagnoli” questi personaggi? «Ognuno di loro ha vissuto fino in fondo la sua vita. Vivere fino in fondo – come per i partigiani che racconto a teatro, che sono morti per un ideale o un pensiero e nel momento in cui si sono guardati indietro non hanno avuto rimpianti: questo fa parte della romagnolità, secondo me. E questo possiamo attingere dalle loro vite per creare un nuovo oggi».
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18 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 25-31 marzo 2021
DANTEDÌ/1 Una “terzina” al giorno su Whatsapp Da segnalare in occasione del Dantedì l’avvio dell’iniziativa della Biblioteca Manfrediana di Faenza. Si tratta di “Una Terzina al Giorno”, con cui, a partire dal 25 marzo, è possibile ricevere sul proprio cellulare, ogni giorno (dal lunedì al venerdì), una terzina della Divina Commedia, accompagnata da una brevissima nota di inquadramento a cura del professor Stefano Drei, dantista faentino. Per ricevere “Una terzina al giorno” è sufficiente inviare un messaggio WhatsApp al numero 333 2314278 con il testo “Mi iscrivo”.
A sinistra le riprese per il virtual tour della mostra al Magazzeno Art Gellery che sarà sul sito dell’Istituto di Cultura di Los Angeles A destra e qui sopra due scatti della mostra di Lisbona; in alto l’allestimento all’esterno del palazzo dell’Ambasciata di Sofia
Il volto di Dante, tra street art e fumetto, fa il giro del mondo Il progetto dedicato all’illustrazione a cura del ravennate Marco Miccoli sbarca a Lisbona e Sofia e con un virtual tour nell’Istituto italiano di cultura di Los Angeles. Puntando Tokyo, Beirut, Dakar, Oman... Al via il nuovo progetto Dante Plus 700, ideato dal ravennate Marco Miccoli di Bonobolabo (con la compartecipazione del Comune e il contributo del Comitato Nazionale per le Celebrazioni dei 700 anni) e che consiste in una mostra collettiva dal titolo “Uno, nessuno e 150 volti” in cui sono riuniti diversi artisti del panorama dell’illustrazione, del fumetto e della street art, chiamati a ridisegnare il volto di Dante. L’evento si tiene tradizionalmente negli ambienti della Biblioteca di Storia Contemporanea Alfredo Oriani, vicino la tomba del sommo poeta (quest’anno l’inaugurazione è prevista in luglio). E dal 25 marzo, Dantedì, sul sito dell’Istituto Italiano
di Cultura di Los Angeles sarà visibile il tour virtuale, realizzato da Publis ICC, della mostra “Drawing Dante”, tenutasi all’interno degli spazi di Magazzeno Art Gallery, allestiti per un sol giorno con circa 40 opere aventi come protagonista il Sommo Poeta provenienti dalle passate edizioni del progetto artistico Dante Plus. La presentazione del tour virtuale sarà accompagnata da un video della mostra in cui interverranno la direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles Valeria Rumori e il console generale d’Italia a Houston Federico Ciattaglia. A partire dal Dantedì, una selezione di opere delle pregresse edizioni della mostra ravennate sarà invece espo-
sta e dunque fisicamente visitabile all’esterno del Museo delle Carrozze di Lisbona e all’esterno del palazzo dell’Ambasciata d’Italia di Sofia. Programmate invece per ottobre 2021, in onore della Settimana della lingua italiana nel mondo, quest’anno dedicata alla figura di Dante Alighieri, le attività di promozione del progetto Dante Plus da parte degli Istituti Italiani di Cultura di New York, Los Angeles, San Francisco, Chicago e Washington, tramite la condivisione dei contenuti dell’evento. È inoltre in fase di definizione l’esposizione della mostra dedicata a Dante negli Istituti Italiani di Cultura di Tokyo, Beirut, Dakar e in Oman.
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CULTURA / 19 25-31 marzo 2021 RAVENNA&DINTORNI
DANTEDÌ/2 La giornata dedicata al Poeta termina all’insegna della musica con la diretta del Mei di Faenza A Ravenna, il Dantedì si celebra con una serie di eventi on line sul sito vivadante.it e sulla pagina Facebook “Ravenna per Dante”. Tra i protagonisti Massimo Finazzer Flory, attore e regista, che leggerà il canto XXV del Paradiso alla Tomba del Poeta e presenterà il suo cortometraggio su Dante in anteprima. Diverse le iniziative anche a Faenza: la Biblioteca Manfrediana, in attesa di aprire al pubblico, inaugura sui canali social e Youtube la mostra “Omaggio a Dante”, nella Sala del Settecento, che espone edizioni dantesche e materiale documentario sul Poeta. Tra le rarità esposte, un incunabolo del 1477 stampato a Venezia e cinque edizioni del XVI secolo, fra le quali una stampata da Francesco Marcolini, ricca di un centinaio di xilografie, definite le prime illustrazioni moderne della "Commedia". Musica e parole, sempre in streaming (dalle 21.30 sui canali ufficiali del Dantedì e del Mei - Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza), sono al centro del progetto “Suona Dante” organizzato dal Mei con gli artisti under 35 selezionati dal contest “Musicisti per Il Treno di Dante”. Parteciperanno in collegamento gli Equ con “In Viaggio con Durante”, le Vita Nova con “In Treno Con Dante” e Nemo con “Nemo vs Dante”. Saranno ospiti della trasmissione Francesco Maria Gallo con "Inferno", la sua prima opera rock elettro sinfonica, con il primo clip "Caronte", e Ricky Portera, chitarrista di Vasco Rossi e degli Stadio. Conduce il cantautore Lorenzo Baglioni di Firenze e interverrà Giordano Sangiorgi del Mei.
DANTEDÌ/3 Sul web il trailer del ciclo di conferenze di Romagna Camaldoli Si parte il 31 con la “cultura teologica” raccontata da Casalboni Sul sito vivadante.it in occasione del Dantedì, il 25 marzo, saranno caricati ulteriori contributi speciali. Tra questi (anche su centrodantesco.it e romagnacamaldoli.it) il lancio di Dante teologo e profeta della libertà, trailer dell’omonimo ciclo di conferenze a cura di Alberto Casalboni e dell’Associazione Romagna Camaldoli. Le cinque conferenze sono state registrate nella basilica di San Francesco e ogni mercoledì dal 31 marzo al 28 aprile saranno rese disponibili sul sito delle celebrazioni. Le prime cinque lezioni tenute da Alberto Casalboni, padre cappuccino di grande esperienza nello studio e nella esegesi del testo dantesco, vengono accompagnate dall’interpretazione dell’attore Gianfranco Tondini. La prima, in particolare, quella del 31 marzo, sarà incentrata sul tema “La cultura teologica di Dante” con l’obiettivo di dimostrare quanto Dante conoscesse la dottrina e la sua incarnazione nella vita pratica della Chiesa, i valori evangelici e il grande esempio di due figure emblematiche come Francesco e Domenico. La lezione conclusiva, affidata al monaco e teologo Ubaldo Cortoni, compatibilmente con l’emergenza sanitaria, è prevista nella basilica di San Francesco il 5 maggio.
CARTOLINE DA RAVENNA Mittente Giovanni Gardini
Mario Luzi e le ossa di Dante
Il 27 maggio 1965 la città di Ravenna celebrava il primo centenario della scoperta delle ossa di Dante, un evento che secondo le parole dell’allora sindaco Bruno Benelli doveva rappresentare «il momento di più intensa commozione dell’intero ciclo delle celebrazioni» volte a ricordare i settecento anni dalla nascita del Sommo Poeta. Per l’occasione fu invitato il poeta Mario Luzi che nella Sala Dantesca della Biblioteca Classense, dopo i saluti del sindaco e dell’Onorevole Luigi Gui ministro della pubblica istruzione, pronunciò la commemorazione ufficiale per l’anniversario del ritrovamento delle spoglie dell’Alighieri: «I titoli di priorità che Ravenna può vantare in questi fasti della poesia e della nazione (che in quella poesia come in poche altre testimonianze si riconosce), sono richiamati in modo apparentemente un po’ crudo, in realtà molto patetico, dalla ricorrenza odierna che si inserisce in quella più universalmente celebrata con un particolare umanissimo e toccante; un particolare, è bene dirlo subito, che mentre ricorda il pedaggio pagato da Dante alla legge della materia, nello stesso tempo ne proclama l’incorrotta sopravvivenza. Perché non è certo una nota di morte, opposta alle feste per la nascita, che Ravenna intende portare mentre prende le mosse per onorare il settimo secolo della alterna, ma ininterrotta presenza di Dante nella vita d’Italia e dello spirito dalla data, oggi 27 maggio appunto ricorrente, del primo centenario del ritrovamento delle sue ossa».
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20 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 25-31 marzo 2021
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ONLINE/1 Il Ravenna Festival su Sky Classica HD E in streaming gratuito ci sono i concerti del maestro Muti dai teatri Classica HD si colora di Festival, con una programmazione dedicata alla manifestazione ravennate. Il canale Sky trasmette per la prima volta (in varie fasce fino al 27 marzo) O Oriens, il concerto dell’ensemble La Fonte Musica filmato nella Basilica di San Vitale, e (in varie fasce orarie dal 29 marzo al 3 aprile) Histoire du soldat, la nuova produzione dell’opera-gioiello di Igor’ Stravinskij (nella foto). Per l’occasione, Classica HD, che da svariati anni sostiene Ravenna Festival realizzando anche speciali sugli eventi e la città, riprogram-
ma tre “cartoline”, per celebrare il territorio e tornare a sognare il Festival in attesa dell’annuncio del programma 2021. Dopo quella del 20 marzo, sono in arrivo domenica 28 marzo, alle 20.10, l’approfondimento sulla Trilogia d’Autunno del 2019, con intervista a Cristina Mazzavillani Muti; domenica 4 aprile, alle 20.10, la cartolina è dedicata agli eventi al Pavaglione di Lugo della scorsa estate. Da ricordare che Ravenna Festival ha organizzato anche la tournèe del maestro Riccardo Muti con l’Orchestra Cherubini nei teatri, trasmessa in diretta streaming su ravennafestival.live, gratuitamente. Dal 21 marzo è disponibile lo streaming del concerto di Bergamo, da venerdì 26 marzo sarà invece disponibile lo streaming di quello al Teatro Mercadante di Napoli e da domenica 28 quello al Teatro Massimo di Palermo.
TRA TEATRO, RADIO, PUGILATO E FASCISMO PER UN WEEKEND CON “STUDIO DOIZ” Un approfondimento su Carnera e il regime. In programma monologhi e incontri con studiosi e la leggenda Meo Gordini In questi mesi di pandemia i teatri continuano a rimanere chiusi. La radio può offrire, però, una possibilità di dialogo a distanza col pubblico. Per questo motivo Studio Doiz - “cooperativa intellettuale” ravennate - ha deciso di rendere fruibile online e gratuitamente un radiodramma autoprodotto dedicato alla vita di Primo Carnera, tratto dal testo L'avvenire è nostro, Carnera! di Iacopo Gardelli e interpretato da Lorenzo Carpinelli, con musiche originali di Giacomo Bertoni. Al centro della narrazione, la vita di Carnera, campione dei pesi massimi nel 1933, vista dagli occhi di un nostalgico fascista. Le ultime due repliche del radiodramma si potranno ascoltare gratuitamente, online, accendendo al link bit.ly/radiodoiz e andranno in onda sabato 27 marzo alle 20 e domenica 28 marzo alle 21.Ogni replica sarà seguita da una chiacchierata con alcuni ospiti. Sabato 27 marzo si parte alle 20 con Rodolfo Sacchettini, critico teatrale tra i fondatori della rivista “Altre Velocità”, docente e grande esperto di radiodramma. Si parlerà dell'origine della forma del radiodramma, del suo rapporto col Ventennio fascista e della nuova rinascita del genere. Dopo la replica, che andrà in onda alle 21, l'incontro di approfondimento sarà tenuto da Alessandro Luparini, storico e direttore della Fondazione Casa di Oriani – Biblioteca di Storia Contemporanea, che parlerà del culto del corpo e della giovinezza durante il regime fascista. Domenica 28 marzo, Studio Doiz ospiterà una leggenda della boxe italiana, Meo Gordini. Da più di 40 anni allenatore di generazioni di pugili, Gordini è stato recentemente insignito della Stella d'Argento al Merito Sportivo dal Coni. Con lui si parlerà della boxe come scuola di vita. Sarà presente anche la figlia Terry Gordini, campionessa italiana di boxe.
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TAKE AWAY E CONSEGNA A DOMICILIO SU YOUTUBE IL NUOVO SPETTACOLO PER RAGAZZI DI CASADIO
MENÙ PASQUA E PASQUETTA Menù di pesce BIS DI ANTIPASTO: Antipasto freddo Cà di Claudio
BIS DI PRIMI: Ravioli ripieni di crostacei in salsa rosa; Passatelli asciutti con gamberi, rucola e pomodorini
SECONDO: Grigliata di pesce con assaggio di fritto DOLCE Zuppa inglese vino e bevande esclusi
Menù di carne ANTIPASTO: Vol-au-vent ripieni al Foie Gras e salsa tonnata, crudo di Praga e Squacquerone BIS DI PRIMI: Canelloni al forno; Cappelletti al ragù SECONDO: Arrosto misto e Agnello al forno CONTORNO: verdure grigliate e patate al forno DOLCE Zuppa inglese
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sabato e domenica
Prosegue, domenica 28 marzo alle ore 17, il progetto con cui il Centro di Produzione Accademia Perduta/Romagna Teatri presenta al pubblico i suoi nuovi spettacoli di Teatro per Ragazzi in live streaming gratuito sulla piattaforma YouTube. Lo spettacolo in scena e trasmesso sarà Il lungo viaggio del coniglio Edoardo di e con Maurizio Casali e Mariolina Coppola per la regia di Claudio Casadio, liberamente tratto da Lo straordinario viaggio di Edward Tulane di Kate Di Camillo. Come nella migliore tradizione fiabesca e letteraria, lo spettacolo si sviluppa sul tema del viaggio, formidabile motore di crescita. Per assistere collegarsi al canale YouTube di Accademia Perduta. Il link diretto è disponibile anche su www.accademiaperduta.it e su Facebook.
ONLINE/4 Su Zoom il laboratorio del Teatro del Drago alla scoperta dei colori della rabbia, tra Dante e burattini L’attività di laboratorio del Museo La Casa delle Marionette di Ravenna continua con D.A.N.T.E. Disegnare Animare Narrare il Teatro in Europa, progetto educativo-teatrale che porta i bambini alla conoscenza della Divina Commedia e dei principi cardine dell’Ue secondo un metodo esperienziale basato sull’empatia e sull’inclusione, modulato per target di età. Mercoledì 17 marzo sono cominciate le attività con le scuole del ravennate, mentre sarà domenica 28 marzo il primo degli appuntamenti dedicati alle famiglie: alle ore 17 l’appuntamento è online su Zoom per il laboratorio “I colori della rabbia: con Dante e i burattini alla scoperta delle emozioni”, un evento coinvolgente e interattivo a cura di Teatro del Drago. Il testo dantesco diventa anche il pretesto per affrontare il delicato tema delle emozioni in un percorso di scoperta dei propri stati d'animo personale e collettivo al contempo. Il costo del biglietto è di 10 euro a connessione (sul sito www.vivaticket.it). Info: 392 6664211.
CULTURA / RUBRICHE / 21 25-31 marzo RAVENNA&DINTORNI
LETTI PER VOI
Il delizioso film sul disagio mentale, da far vedere (anche) in Dad
Quanto rispettare la volontà dell’autore?
Quei racconti dalla Casa del Popolo
di Francesco Della Torre
di Enrico Gramigna *
di Nevio Galeati *
Quello che tu non vedi (di Thor Freudenthal, 2020) Adam è un ragazzo che soffre di schizofrenia, non riesce a condurre una vita normale finchè la madre non lo convince ad aderire a un programma sperimentale che prevede una cura. Nella nuova scuola in cui viene ammesso Adam incontra Maya che pur non conoscendo i suoi problemi, mostra una sensibilità forte nei suoi confronti. Naturalmente anche la cura può causare alcuni effetti indesiderati e il protagonista dovrà affrontare una serie di problematiche nuove con cui imparare a convivere. A due settimane di distanza da Girl Power si torna a parlare di adolescenza, ma le problematiche non sono legate a un contesto sociale, bensì a una malattia terribile, difficilissima da affrontare e soprattutto delicata da raccontare. Il regista e gli autori compiono una scelta audace e rischiosa nel caratterizzare perfettamente i personaggi nella mente di Adam rendendoli così estremamente reali anche allo spettatore, che vedrà la scena costantemente occupata da una deliziosa figlia dei fiori che rappresenta la sua parte spirituale, un giovane libertino frutto del suo lato ormonale e un energumeno con mazza da baseball che custodisce il suo istinto. Una “squadra” formata per combattere quella terribile voce maligna che pian piano sta distruggendo la vita del ragazzo. Storie, dialoghi immaginari, allucinazioni e scritte nei muri dei bagni (questo il titolo originale, più evocativo) ben contestualizzate nel genere del teen movie, molto amato in queste pagine, che utilizza tutti gli espedienti che il cinema mette a disposizione per cercare di raccontare, mediare e per certi versi semplificare (ma non è un limite) una malattia grave. Non conoscendo la patologia così bene non posso sapere se tecnicamente il risultato sia raggiunto, ma la comunicazione filmica è perfettamente riuscita confezionando un’opera che può e deve essere vista da tutto il pubblico giovane, a cui piacerà così come non deluderà gli adulti se mettiamo sul piatto anche la situazione familiare del protagonista, disegnata con tatto e realismo, e offrendo anche qualche sorpresa. Le tre figure non umane sono il fiore all’occhiello perché occupano la scena con una drammaticità spesso stemperata dall’ironia, e conducono protagonista, storia e spettatori verso un finale che non può essere il punto di arrivo, ma che offre ad Adam il coraggio e la forza per compiere il primo passo, quello di accettare se stessi. Charlie Plummer è un protagonista eccezionale e sentiremo parlare di lui; i suoi tre compagni immaginari, l’amica reale e la sua famiglia sono tutti deliziosi e in parte, ma la menzione speciale va alla vecchia volpe Andy Garcia, qui nei panni di un sacerdote che saprà essere l’ennesima voce guida del protagonista. Un film Amazon da vedere in famiglia e magari come didattica a distanza.
Quando si frequenta da dentro l’ambiente musicale si scoprono pieghe interessanti tra le stoffe dei musicisti. Una di queste, abbastanza curiosa, è quella che si ascrive al rispetto della volontà dell’autore. Ci sono, tendenzialmente, due filoni principali di musicisti: coloro che accettano come buona una qualsiasi edizione (anche stampata nello scantinato di casa) e coloro che se non suonano respirando la polvere dell’autografo non si sentono in pace con sé stessi. Se i primi peccano di dabbenaggine che spesso li rende immuni, gommosi e refrattari a qualsiasi critica, i secondi si beano di quell’aura che si addice soltanto a novelli Siddhārta Gautama. Vale, invero, la pena indagare questi due aspetti della stessa medaglia. Nel primo caso, assai diffuso, la coscienza di un approccio critico al testo musicale è assente. Molto spesso questi musicisti sono meri produttori di note che si comportano alla stregua di un sintetizzatore: messo davanti lo spartito lo eseguono come i primi calcolatori le schede perforate. Non hanno vera coscienza di ciò che accade e si limitano al compitino. Un sottoinsieme di questa categoria è composto dai direttori d’orchestra che, ancora peggio, si glorificano nel suono prodotto dal gesto senza averne ben compreso il perché. Il secondo caso, invece, vede protagonisti coloro che indagano nelle pieghe dei manoscritti e suonano anche le macchie d’inchiostro, ritenendole espressa volontà del compositore. Questi si producono in arringhe a favore della loro idea sottendendo di essere in contatto con chi quelle note aveva vergato (magari 300 anni prima). Inutile dire che entrambi questi occhi soffrono di cecità. Quali fossero le espresse volontà dei musicisti non è dato sapere dai soli spartiti. Ci sono moltissimi esempi di tagli e riadattamenti di opere fatti dai compositori stessi (un esempio su tutti potrebbe essere quello dei Puritani di Bellini) ed è un esercizio fine a sé stesso determinare quale fosse quella davvero voluta. L’aderenza è certo interessante, tuttavia si pensi al concerto RV 340 di Vivaldi nel quale il compositore veneziano vergò di suo pugno le cifre del basso continuo insieme all’indicazione Per li coglioni. In concerto bisognerà rendere anche questa indicazione? * musicista e musicologo
Il racconto: gli scrittori dovrebbero coccolare questa forma letteraria con amore. Anche solo per rispetto delle proprie radici che, più o meno, si trovano nel Decamerone di Boccaccio. Eppure le cose non funzionano così e la responsabilità della scarsa fortuna del racconto viene quasi sempre scaricata sugli editori. Oppure si dice: «Non esistono riviste che offrano la possibilità di pubblicare». Se ci si guarda attorno con attenzione si scopre che non è proprio così: il problema è che, forse, si dà maggior valore alle storie ipertrofiche, con saghe infinite e cicli interminabili. In modo che “scrivere poco” sembra sintomo di pigrizia, scarsa creatività e via così degradando. Intanto ci si dimentica di Edgar A. Poe, Hoffman, Landolfi, Manganelli, Carver o Alice Munro (Nobel nel 2013). Vabbè. Qualcuno che rischia per fortuna c’è e va quindi accolta con curiosità e soddisfazione ogni nuova antologia, sia di un unico autore, sia “a soggetto”, con opere di numerosi scrittori. Ecco, dunque, 40 autori nella Casa del popolo, iniziativa editoriale dell’associazione “I libri di Mompracem” e di Betti Editrice, curata dallo scrittore Paolo Ciampi, che propone quaranta fra racconti e testimonianze, dedicati appunto all’esperienza culturale e d’aggregazione straordinaria che è stata la Casa del Popolo. Ci si trova di fronte a lampi di creatività e memoria, microstorie vere e immaginarie, se pure agganciate alla realtà; pandemia compresa. Stili diversi ma, per tutti, il medesimo slancio d’affetto. Storie che si incrociano con l’esperienza delle Società di Mutuo Soccorso e che parlano di operai, di assistenza, balli e dibattiti politici. Il libro, d’altra parte, nasce con la stessa finalità: dare una mano a chi si trova in difficoltà. «Come si difende una struttura votata alla socialità quando la socialità non è possibile? Forse con un libro», si legge infatti in quarta di copertina. E la struttura da salvare è la Casa del Popolo di Peretola, il sobborgo di Firenze, cui andrà il ricavato della vendita del libro. All’impresa, nel gruppo dei Quaranta, ci sono anche tre ravennati; Paolo Casadio con il racconto Arialda, una vecchia e indomita partigiana; Stefania Valbonesi (giornalista che vive a Firenze) con L’ultima notte prima della peste, che rende omaggio anche a Fabrizio De André; e… io, con L’inaugurazione, racconto dedicato alla Casa del Popolo “Celso Strocchi”.
“Prima di iniziare” (Piallassa Piomboni) di Adriano Zanni
FIORI MUSICALI
FULMINI E SAETTE
VISIBILI E INVISIBILI
* direttore GialloLuna NeroNotte
22 / GUSTO RAVENNA&DINTORNI 25-31 marzo 2021
DENTRO L’OLIO
MATERIE PRIME
Test genuinità dell’extravergine d’oliva, dall’analisi chimica a quella sensoriale La qualità del prodotto nasce da lontano: dalla purezza dei frutti ai metodi di trasformazione, dalla misura di acidità, polifenoli e perossidi, fino agli aromi che emergono all’olfatto e al gusto
La qualità dell’olio extravergine d’oliva è una esperienza caratterizzata da sensazioni e numeri: servono infatti un’analisi chimico-fisica, che indaghi sulla genuinità dell’olio a partire dalla sua composizione, che misuri in particolare la percentuale di acidità libera, parametro chiave per classificare gli oli di oliva (diversi tipi di oli di oliva vergini, oli di oliva raffinati, oli di oliva) e un’analisi sensoriale, che giudichi l’olio dal punto di vista delle sue caratteristiche organolettiche, ovvero le proprietà che riusciamo a percepire grazie ai nostri organi di senso. Circa i parametri chimici, è importante analizzare acidità, numero di perossidi e polifenoli, indicatori fondamentali per esprimere, non solo, la gradevolezza al palato dell’olio ma anche il suo valore nutrizionale. I polifenoli (o biofenoli) sono sostanze che prevengono le reazioni dell’ossidazione, quindi, antiossidanti naturali che determinano la stabilità dell’olio nel tempo, ritardando il cambiamento della struttura degli acidi grassi in esso contenuti e, di conseguenza, il suo irrancidimento. E, allo stesso modo, i polifenoli svolgono un ruolo attivo sulla nostra salute: numerosi stu-
TRASFORMAZIONE Prima del frantoio deve essere garantita integrità e salubrità dei frutti Molti degli sforzi di un buon frantoio devono essere volti a garantire l’integrità del frutto al momento della trasformazione: la struttura cellulare dell’oliva deve infatti rimanere integra fino al momento della molitura. In olive schiacciate, attaccate dalla mosca olearia o gelate, la rottura delle cellule della polpa predispone l’olio a reazioni di idrolisi e ossidazione che portano ad aumentarne l’acidità (a causa del rilascio degli acidi grassi dai trigliceridi). Possono verificarsi anche fenomeni enzimatici di tipo ossidativo e fermentativo a opera di batteri, lieviti e muffe presenti naturalmente sulla superficie delle olive. I composti che si originano nel corso di tali reazioni biochimiche possono conferire all’olio difetti organolettici molto gravi (muffa, rancido, morchia, avvinato-inacetito, riscaldo) compromettendo le qualità del prodotto.
Approfondimenti sulla qualità dei prodotti e i presìdi fondamentali degli alimenti di Giorgia Lagosti Maestra di cucina Aici, esperta e consulente di comunicazione nel settore cibo, giornalista freelance
di hanno infatti dimostrato che proteggono le cellule dai danni causati dai radicali liberi, che sono quindi antitumorali naturali, antitrombinici (inibendo la coagulazione del colesterolo cattivo, LDL) ed antinfiammatori. Ancora, servono analisi volte alla titolazione dell’acidità di un olio, parametro questo che è molto difficile determinare da una analisi sensoriale. Per legge, il limite di acidità per un olio extravergine di oliva è di 0,8 %, ma in un olio extravergine d’oliva di qualità i valori risultano essere decisamente più bassi (0,1-0,3%). Valori superiori possono indicare dei problemi che insorgono durante il processo produttivo (olive troppo mature, attaccate dalla mosca, ferite nella raccolta etc.) e che sono accompagnati spesso da difetti sensoriali (come note di avvinato, legno o muffa). Arrivando ora ai perossidi, questi ci danno informazioni circa eventuali alterazioni di tipo ossidativo, sinonimo di degradazione ed invecchiamento. La legge prevede che il limite relativo al numero di perossidi in un olio d’oliva sia 20, al di sopra del quale l’olio è considerato lampante, e quindi di bassa qualità. Per un extravergine, è accettabile se al di sotto di 12, ottimo al di sotto del 7. E l’analisi sensoriale? Per portarla a termine con tutte le competenze necessarie bisognerebbe essere un esperto, un sommerlier dell’olio extravergine di oliva, ma anche noi, nel nostro piccolo, possiamo provare a “dire la nostra” semplicemente seguendo qualche piccola indicazione. Iniziamo dall’odore, un importante metro di misura. Ah! Prima di annusarlo, l’olio va scaldato facendo roteare il bicchiere sul palmo di una nostra mano e proteggendo con l’altra l’apertura del bicchierino: questo passaggio fa sì che non si perdano gli aromi che si sprigionano nel riscaldamento. Dopo pochi secondi, l’olio sarà a circa 28 gradi: è il momento di annusarlo. Alziamo il palmo e cogliamo
GUSTO / 23 25-31 marzo 2021 RAVENNA&DINTORNI
Quella spremitura a freddo che rende pregiato il prodotto Perché un olio extravergine di oliva sia di qualità superiore, è importante che sia spremuto a freddo: questo processo permette infatti, a discapito della resa, di mantenere inalterate le preziose caratteristiche organolettiche e nutrizionali delle olive. Quindi, al momento dell’acquisto, verifichiamo sempre che sulla bottiglia sia indicata la dicitura «olio spremuto a freddo» o «olio estratto o premuto a freddo».
tutti i profumi: l’odore più persistente sarà quello caratteristico dell’oliva, ma possiamo ripetere l’operazione per sentirne tutti i diversi sentori caratteristici. Un paio di volte dovrebbero bastare. Quale altro profumo si può sentire, oltre all’oliva? Sono svariati: solitamente si percepiscono la mandorla, il carciofo, la foglia del pomodoro o l’erba appena tagliata. Si dovrebbero sentire solo profumi freschi, che rimandino a note aromatiche erbacee, vegetali e floreali. Se non sentiamo profumi, o peggio ancora, rileviamo odore di chiuso o di rancido, si tratta di un olio di bassa qualità o difettato. Ora concludiamo con la parte più bella, divertente ed interessante: l’assaggio! Assumiamo un piccolo sorso di olio e lo distribuiamo per qualche secondo in tutta la bocca, facendo attenzione a non ingerirlo. Dopo che sarà venuto a contatto con tutte le papille gustative, inspiriamo aria, con movimenti decisi: questo passaggio (che si chiama strippaggio) permette di vaporizzare l’olio e tutte le sue aromaticità. Ripetiamolo un paio di volte, per non perdere nessun sentore. Possiamo sentire amaro, dolce, aspro, salato e piccante. Notiamo inoltre come “scivola” piacevolmente nella bocca. Adesso possiamo ingerirlo e godere delle sensazioni che persistono in bocca. Un buon olio extravergine di oliva rimane presente a lungo anche dopo la degustazione, con un sapore gradevole, amaro o piccante, fruttato e fresco. Se invece rimane una sensazione fastidiosa o nulla, la prossima volta cambiamo olio!
COSE BUONE DI CASA A cura di Angela Schiavina
Un vegetariano ragù di semi
Aziende Informano
CIBI DI QUALITÀ
Alpine: tante delizie e buoni consigli per fare festa a Pasqua e Pasquetta Ci siamo da poco lasciati alle spalle le feste natalizie che già la Pasqua ci trascina in un turbinio di uova di cioccolato e di colombe. Con la primavera alle porte, la natura che torna a sbocciare e le giornate sempre più lunghe e luminose, la voglia di uscire per una gita o per incontrare gli amici è tanta. Ma a causa del lock down, anche questa Pasqua come quella dello scorso anno sarà forzatamente intima, dovremo quindi impegnarci per trovare dei buoni, anzi degli squisiti motivi per rimanere a casa in questo periodo così difficile. Per allietare la ricorrenza, vi suggeriamo qualche ricetta per la preparazione del pranzo di Pasqua tradizionale e, in alternativa, qualche proposta più semplice e spiritosa come un picnic casalingo o meglio una “scampagnata tra le mura domestiche”. Che sia elegante o semplice, apparecchiate la tavola per il pranzo pasquale con fantasia utilizzando colori tenui ed addobbi tipicamente primaverili come fiori, coniglietti, galline e pulcini e ovviamente uova decorate. Potete sbizzarrirvi creando un insieme giocoso con i segnaposto e il centrotavola. Oppure cercate di creare un piccolo angolo bucolico fra le mura di casa simulando un fantastico pic-nic di Pasquetta, rispolverate una vecchia cesta di vimini e riempitela con l’occorrente, stoviglie, bicchieri, tovaglioli, un bel plaid a quadretti di lana e dei bei cuscini su cui sedersi. Che decidiate per il pranzo o per il picnic, ecco qualche idea che sicuramente vi stuzzicherà l’appetito. Per Pasqua sono sempre gradite le torte salate, inoltre si possono preparare in anticipo, come il prelibato Casatiello tipico della gastronomia partenopea, la classica torta pasqualina farcita con ricotta, erbette e uova, il Panettone Gastronomico da farcire con salse, formaggi,
salumi e tanta fantasia. Il Timballo di maccheroni con provola e salsiccia ottimo e comodo perché si può preparare un po’ di tempo prima di metterlo in tavola. L’Insalata Russa è sia un contorno che una vera e propria pietanza, che piace a grandi e piccini. Il Vitello Tonnato è un piatto delizioso che negli anni ottanta spopolava sulle tavole delle grandi occasioni e che ci piace riproporre. Formaggi e salumi di qualità e un’ ottima giardiniera non possono mancare per un’entrata appetitosa. Poi, “dulcis in fundo”, la tradizione vuole l’immancabile colomba. Da Alpine potete trovare i prodotti per la preparazione delle pietanze proposte e molte delle specialità già pronte, inoltre una piccola ma ben fornita cantina per annaffiare il tutto con un vino eccellente. Buona Pasqua a voi tutti da Sara e Cristiano di Alpine, la bottega di alimentari in centro a Ravenna dove fare anche la spesa tutti i giorni. Info: tel. 0544 32594 alpineravenna@gmail.com e su Facebook
Ecco la ricetta per un ragù di semi. Una preparazione vegetariana con alcune varianti. Ingredienti: 200 gr. di semi di girasole, 300 gr. di pomodorini datterini tagliati in quattro spicchi, 100 gr. di passata di pomodoro, due cucchiai di olio evo, 200 gr di carote pulite, lavate e tagliate a cubetti molto piccoli, 1/2 cipolla tritata finemente, uno spicchio di aglio tritato (facoltativo), un cucchiaio di erbe aromatiche tritate (alloro, rosmarino, basilico e salvia), sale e pepe o peperoncino se piace. Preparazione: in un padellino tostare i semi di girasole poi tritarli grossolanamente. In una casseruola versare l'olio e la cipolla, rosolare per qualche minuto poi aggiungere le carote, lo spicchio d'aglio, il peperoncino e i semi mescolare e cuocere per 5 minuti poi mettere i pomodorini e la salsa di pomodoro sale e pepe, mescolare per 5 minuti poi aggiungere il trito di erbe aromatiche. Cuocere a fuoco vivace per 10 minuti. Al posto dei semi di girasole potete usare fagioli cotti o lenticchie rosse decorticate già cotte. Con questo ragù potete condire tagliatelle all'uovo, strozzapreti, spaghetti o anche gnocchi di patate. Non userei formaggio.
LO STAPPATO A cura di Fabio Magnani
Un originale Verdicchio spumante brut Oggi assaggiamo una bella novità dell’azienda marchigiana “F.lli Finocchi” che hanno dato vita a un originale “Verdicchio Metodo Classico Brut Nature millesimato” 2016. Affinato 3 anni in bottiglia, ha un piacevolissimo profumo, fragrante e delicato ricco di sfumature. Odori di lievito, crema s’intrecciano con ricordi fruttati, erbe aromatiche e alloro. Un tratto floreale a ricordare i fiori di girasole. La mineralità è presente al naso e ben percepibile al palato con sapidità quasi salata. La bolla è sottile, fitta ritmata da freschezza acida piacevolissima. Seria e un po’ severa l’espressione generale di questo vino che chiude con un delizioso gusto amarognolo/salato. Un ottimo vino da abbinare a piatti di pescato e carni bianche. Paste al forno e salumi.
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