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n. 908
20-26 MAGGIO 2021
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CRONACA • SOCIETÀ • POLITICA • ECONOMIA • OPINIONI • CULTURA • SPETTACOLI • GUSTO • SPORT
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TUTTI IN BICI Dallo spettacolo del Giro d’Italia alla mappa delle ciclabili sul territorio
Un bike park olandese, preso da modello per i promotori della petizione accolta dal sindaco di Ravenna per la realizzazione di un parco simile dedicato alla bici all’ex ippodromo
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PUNTI DI VISTA / 3 20-26 maggio 2021 RAVENNA&DINTORNI
SOMMARIO
L’OPINIONE
L’OSSERVATORIO
4
POLITICA COPRIFUOCO ALLE 23 E RIAPRONO LE PALESTRE
Il bello, il brutto e l'infattibile in Darsena di Fausto Piazza
Era da tempo che non si vedeva a Ravenna un progetto così imponente e complesso come quello, presentato recentemente dal Comune, per il cosìddetto hub intermodale della stazione e della testata della darsena. In altri termi una soluzione progettuale, in parte urbanistica e in parte architettonica, utile a superare la storica barriera fra il centro storico e la parte terminale del Candiano e per riqualificare alcune importanti aree ed edifici sia della stazione ferroviaria sia della darsena di città. Il progetto nasce da un concorso di idee – a cui hanno partecipato in 18 concorrenti a livello nazionale e internazionale – che ha visto vincitore un architetto padovano, Davide Lorenzato, premiato per il lavoro (lo abbiamo pubblicato su queste pagine la scorsa settimana) con 137mila euro. Vista l'importanza e per certi versi l'attesa (se ne parla ormai da decenni) tutti i giornali di carta e online ne hanno scritto diffusamente del progetto e, come accade in questi casi, suscitando un certo dibattito di opinioni. A partire dalla consueta divisione dell'opinione pubblica ravennate (ma anche degli esperti del ramo) in tre categorie di pensiero, nel giudizio su un piano del genere che potrebbe cambiare il volto della città. Ci sono i sostenitori (e sono in tanti a quanto pare orientati positivamente), i detrattori (anche se fra i pronipoti dei bizantini però si evitano le critiche a viso aperto) e gli scettici, che di solito sono in maggioranza. In parole povere quel progetto è bello o è brutto o, comunque non si farà mai… Ma si tratta spesso di giudizi passionali o sommari che restano sulla superficie dei disegni (rendering) senza entrare nella complessità ideativa, funzionale e anche estetica, del tema svolto. Penso che la discussione sia appena cominciata e dovrà essere approfondita, magari assieme a quella sul nuovo progetto, ancora inedito nei particolari, del vasto comparto della Cmc, proposto da Cia-Conad. Magari proprio per determinare, come cittadini, che qualcosa di nuovo e di utile va fatto, e quanto prima, per collegare in modo più agevole e fluido la città alla darsena, anche per favorirne una rinascita più ampia e spedita e una rigenerazione più profonda e, come si dice oggi, sostenibile. Certo, la forma del concorso di idee ha i suoi limiti e a Ravenna, anche recentemente, non ha portato proprio fortuna al rinnovamento della città – si pensi solo alla tormentata sistemazione di piazza Kennedy, o al piano, ancora in pausa, degli stradelli costieri dei lidi – ma ha il merito di mettere in competizione virtuosa molti professionisti di varia estrazione tecnica e prefigurare magari una realizzazione del progetto vincitore per stralci o con lo strumento del project financing, vista la massa di risorse finanziarie pubbliche (Comune, Autorità Portuale, FS- RFI, Regione...) che saranno necessarie per portarlo a compimento. Peraltro, va dato atto al sindaco De Pascale che questo progetto rafforza in termini di idee, iniziative e investimenti, l’attenzione della sua amministrazione per la rivitalizzazione del quartiere sull’acqua, oltre il passato immobilismo.
6
PRIMO PIANO DAL GIRO D’ITALIA ALLE PISTE CICLABILI: A TUTTA BICI
Il lato positivo dei nuovi decreti Covid di Moldenke
Aspetti positivi dei nuovi decreti Covid per un ravennate medio:
11
CRONACA MORTI DUE PILOTI ESPERTI IN UN INCIDENTE AEREO
- Con il coprifuoco spostato alle 23 si può finalmente tornare a teatro. Cioè, boh, forse è meglio continuare a stare a casa e scrivere sui social che a Ravenna non c’è mai niente da fare, vi ricordate che bei tempi quelli?
14 CULTURA
- La riapertura degli impianti di risalita dal 22 maggio non fa venire troppa voglia di andare a sciare, che tanto non avresti neppure i soldi.
SPETTACOLI E CONCERTI IN PROVINCIA
- Il green pass per andare in vacanza vale 9 mesi, ma chissenefrega, che vado a Lido di Dante e c’è già tutto quello che si può chiedere dalla vita.
16 IL FESTIVAL
BURATTINI E NON SOLO “ARRIVANO DAL MARE!”
- Riaprono le palestre e finalmente posso tornare a fare abbonamenti che non userò mai perché non ne ho voglia, di cui chiederò il rimborso quando ci sarà la settima ondata.
19 GUSTO
- Riapre il Cinemacity, così posso tornare a vedere spot pubblicitari di dubbio gusto tra un film di merda e l’altro e pensare che la mia vita in fondo non era poi così male anche senza Cinemacity.
TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE SULLO ZUCCHERO
Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001
Anno XX - n. 908 Editore: Edizioni e Comunicazione srl Via della Lirica 43 - 48124 Ravenna tel. 0544 408312 www.reclam.ra.it Direttore Generale: Claudia Cuppi Pubblicità: tel. 0544 408312 commerciale1@reclam.ra.it Area clienti: Denise Cavina tel. 335 7259872 Amministrazione: Alice Baldassarri, amministrazione@reclam.ra.it Stampa: Centro Servizi Editoriali srl Stabilimento di Imola Direttore responsabile: Fausto Piazza
Collaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini, Luca Manservisi, Serena Garzanti (segreteria), Maria Cristina Giovannini (grafica). Collaboratori: Roberta Bezzi, Matteo Cavezzali, Francesco Della Torre, Nevio Galeati, Iacopo Gardelli, Giovanni Gardini, Enrico Gramigna, Simona Guandalini, Giorgia Lagosti, Fabio Magnani, Enrico Ravaglia, Guido Sani, Angela Schiavina, Serena Simoni, Adriano Zanni. Fotografie: Massimo Argnani, Paolo Genovesi, Fabrizio Zani. Illustrazioni: Gianluca Costantini. Progetto grafico: Gianluca Achilli Redazione: tel. 0544 271068 fax 0544 271651 redazione@ravennaedintorni.it Poste Italiane spa Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB
- Il 15 giugno riapre Mirabilandia, ma tanto io aspetto il giorno di Sant’Apollinare per andarci con lo sconto, mostrando orgoglioso sulla carta d’identità la mia città di residenza. - Faccio la spesa in un nuovo supermercato tutti i giorni feriali, mi lamento perché aprono sempre nuovi supermercati e ora finalmente posso andare a fare shopping anche nel weekend tra i negozi dell’Esp, posso comprare la carbonella per la grigliata all’Obi anche il sabato e tornare dopo il mare al Decathlon delle Maioliche. Questa è libertà, cazzo. - Dal 15 giugno si potrà di nuovo fare feste di matrimonio. A quel punto a voi ravennati medi di cui sopra mancherà solo la moglie. Che adesso che le discoteche sono chiuse e non potete più nemmeno farle ubriacare o mettere di nascosto la droga nei loro drink, è un bel casino, eh. - “Dal 1 luglio saranno di nuovo possibili tutte le attività di centri culturali, centri sociali e centri ricreativi”. In poche parole, si potrà di nuovo bestemmiare giocando un carico a briscola.
4 / POLITICA RAVENNA&DINTORNI 20-26 maggio 2021
RIAPERTURE
Coprifuoco alle 23 e dal 24 maggio riaprono le palestre
MANIFESTAZIONE
Il Movimento 3V (Vaccini Vogliamo Verità), da sempre su posizioni molto critiche a proposito delle vaccinazioni che sfociano di fatto nella contrarietà, annuncia «una grande manifestazione» per domenica 23 maggio ai giardini pubblici di Ravenna. Parteciperà come relatore anche un medico di famiglia – il bolognese Fabio Milani – oltre a Luca Teodori, segretario politico del movimento che alle prossime amministrative di Ravenna candida a sindaco Emanuele Panizza (nella foto), consigliere comunale uscente (entrato con Cambierà e poi confluito nel Misto). L’appuntamento è dalle 16.30 alle 18.30.
Cambiano anche i parametri per l’assegnazione delle fasce di colore Il governo Draghi ha approvato un piano per la cancellazione graduale del coprifuoco nelle regione in fascia gialla e ha disposto la riduzione di alcune limitazioni che imponevano la chiusura di attività e servizi. Dal 19 maggio il coprifuoco inizia alle 23 e non più alle 22, dal 7 giugno passerà a mezzanotte e dal 21 giugno sarà eliminato. I centri commerciali potranno riaprire nel weekend dal 22 maggio. Per il 24 maggio potranno riaprire le palestre. I ristoranti potranno fare servizio al chiuso a pranzo e a cena dall’1 giugno. Dal 15 giugno (e non più 1 luglio come previsto) via libera a congressi, convegni e parchi divertimento. Le feste successive ai matrimoni civili o religiosi potranno essere organizzate dal 15 giugno, anche al chiuso, ma con il “green pass”, e cioè certificazione di vaccinazione o tampone, per i partecipanti. Dall’inizio di luglio sarà la volta di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò; nonché le attività di centri culturali, centri sociali e centri ricreativi; i corsi di formazione pubblici e privati. E così pure le piscine al chiuso (quelle all’aperto lo hanno fatto il 15 maggio) e i centri benessere e termali. Il Governo ha anche deciso di cambiare i parametri delle zone rosse, arancioni e gialle: arriva una radicale semplificazione dei 21 parametri precedenti, che scendono a 12. La guida non sarà più l'Rt (l’indice di trasmissione del contagio) ma l'incidenza dei nuovi casi ogni centomila abitanti. La zona rossa dovrebbe scattare oltre 250. Quella arancione tra i 150 e i 249 casi, la gialla tra 50 e 149. Per approdare in zona bianca bisognerà restare per tre settimane sotto quota 50 casi. La provincia di Ravenna è sotto 150 dall’1 maggio ma conta il dato regionale: 58 al 18 maggio. Da metà giugno si dovrebbe però tenere conto anche dei ricoveri: se il livello di occupazione dei posti letto di area medica ospedaliera e area intensiva superasse rispettivamente il 40 e il 30 percento del totale scatta il rosso. Mentre se i dati sono inferiori al 30 e al 20 percento si va in giallo.
M3V AI GIARDINI
PARI OPPORTUNITÀ/1 Un webinar a più voci sul Ddl Zan
LIBRI Lo storico Filippi ospite alla biblioteca Classense
Le associazioni “Femminile Maschile Plurale” e “Maschile Plurale” propongono un webinar online su Zoom sul Ddl Zan con un dibattito fra voci non coincidenti. Il 21 maggio alle 17 (ID riunione: 894 6023 4381, Passcode: 055616) si confronteranno Stefano Ciccone, Francesca Izzo, Alberto Leis, Tamar Pitch. Con la partecipazione di Porpora Marcasciano e Maria Paola Patuelli. L’incontro sarà aperto da Cinzia Spaolonzi e Marina Mannucci.
PARI OPPORTUNITÀ/2 Alla Rocca Brancaleone un viaggio nel mondo femminile con due giovedì di pittura La rassegna “Una società per relazioni”, promossa dall’assessorato comunale di Ravenna alle Politiche e cultura di genere, propone due appuntamenti alla Rocca Brancaleone: il 20 e 27 maggio alle 17.30, Femminauta, performance di sessioni di pittura e laboratorio, a cura di Sabina Morgagni. Un viaggio nel mondo femminile, immagini di donne plurime formate da colature di smalto e vernice acrilica. La performance sarà affiancata anche da piccoli laboratori per provare a fare opere in cui la linea curva è la protagonista della narrazione espressiva.
Il ciclo di incontri “Scritture di frontiera” propone l’incontro con Francesco Filippi, storico e autore del libro Mussolini ha fatto anche cose buone. Le idiozie che continuano a circolare sul fascismo. Appuntamento alle 17.30 del 25 maggio nei chiostri della biblioteca Classense. Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria sul sito scritturafestival.com. L’incontro con Filippi è dedicato al nuovo libro Prima gli italiani! Sì, ma quali? (Laterza).
ECONOMIA / 5 20-26 maggio 2021 RAVENNA&DINTORNI
CAMERA DI COMMERCIO
Iscrizioni e cancellazioni nel registro imprese: il 2021 parte in negativo Il saldo del primo trimestre in provincia mostra una riduzione di 95 aziende
Nel primo trimestre del 2021 in provincia di Ravenna ci sono state 614 nuove iscrizioni al registro delle imprese (19 in più rispetto al 2020 ma il 43 percento in meno rispetto a quindici anni fa) e 709 cessazioni (287 in meno rispetto al corrispondente trimestre del 2020), portano a un saldo negativo di 95 imprese in meno, contro un calo, nello stesso trimestre del 2020, di 401 unità. È questo il quadro di sintesi che emerge dall’analisi sulla nati-mortalità delle imprese ravennati nel primo trimestre dell’anno fotografati attraverso i dati dell’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ravenna. Sommando anche le cancellazioni decise d’ufficio dalla Camera di commercio a seguito di una prolungata inattività delle imprese (di norma non considerato dalle rilevazioni Movimprese), tecnicamente il totale delle chiusure complessive sale a 717, confermando la sostanziale stagnazione del saldo tra iscrizioni e cessazioni. Si tratta, comunque, di un valore di gran lunga inferiore rispetto alla serie dei primi trimestri degli ultimi dieci anni, tutti sempre chiusi in campo negativo, per cui è ragionevole stimare l’esistenza di una “platea nascosta” di imprese che, in altre circostanze, avrebbero già chiuso i battenti. Dati, che confermano la forte relazione tra clima di fiducia e natalità delle imprese e che rendono evidente il significativo scoraggiamento nell’avviare nuove attività che ha caratterizzato molta parte di questo periodo. Tra i settori in controtendenza, gli unici che non diminuiscono la propria base imprenditoriale sono l’edilizia (+23), bilancio influenzato dal trend particolarmente positivo del settore artigiano (+27 unità), a cui si accompagnano le attività immobiliari (+12), l’industria manifatturiera (+8) e le attività professionali, scientifiche e tecniche (+8). In termini assoluti, il saldo negativo più pesante si registra ancora una volta in agricoltura: -98 unità e si tratta di una tendenza di fondo che prosegue da anni, che solo saltuariamente rallenta. Più contenuto il saldo negativo nel commercio (-29); continua il ridimensionamento anche nelle attività di alloggio e ristorazione (-24), nelle attività artistiche, sportive e di intrattenimento (-18) e nei servizi di trasporto (-14). Contrazioni più contenute si registrano poi nel credito, nelle altre attività di servizi, nei servizi di informazione e comunicazione, nell’istruzione e nella sanità. Anche per il settore artigiano si registra un tasso negativo ma contenuto, pari a -0,14%, ove per l’intero sistema imprenditoriale provinciale abbiamo avuto un -0,25%.
BILANCIO 2020
LA PANDEMIA NON SPAVENTA DECO INDUSTRIE: RICAVI PER 175 MILIONI E UTILE NETTO DI TRE I numeri che hanno contraddistinto il 2020 di Deco Industrie sono positivi sia per la divisione detergenti sia per quella alimentare e indicano che la cooperativa con sede a Bagnacavallo si è fatta trovare pronta dal repentino cambio di scenario imposto dalla pandemia, registrando ricavi consolidati per 175 milioni e risultato utile netto di oltre tre milioni. I volumi di vendita nel comparto “cura per la casa” hanno avuto un incremento del 10 percento, così come i prodotti del settore alimentare che sono cresciuti dell’8,4 percento per il travaso dei consumi dal canale “Fuori Casa”. Ai 560 lavoratori è stato attribuito un bonus Covid di mille euro. Tra le operazioni da segnalare l’accordo a fine 2020 per la cessione del ramo d’azienda di piadine Loriana alla Valsoia. A inizio 2021, anno in cui la coop compie 70 anni, è stata conclusa l’acquisizione del biscottificio ex Saltari di Bondeno, che la cooperativa già gestisce dal 2012 con oltre 60 occupati. «Deco Industrie è una realtà sana, forte, capace di leggere i cambiamenti e di adattarsi in tempi brevi, esattamente quello che deve saper fare una moderna realtà che vuole restare competitiva sul mercato» ha dichiarato l’amministratore delegato Francesco Cané.
INFRASTRUTTURE
LA REGIONE ANNUNCIA ALTRI 130 MILIONI PER IL PORTO DAL FONDO COMPLEMENTARE DEL PNRR Le risorse dovranno servire per la seconda fase dei lavori di approfondimento dei fondali La Regione Emilia-Romagna annuncia l’arrivo di 130 milioni di euro per il porto di Ravenna, risorse inserite nel fondo complementare del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza). I fondi dovrebbero andare in particolare per la seconda fase di lavori di approfondimento (quando si dovrebbe arrivare a 14,5 metri di fondali dopo i 12,5 da raggiungere con l’appalto da 230 milioni appena assegnato). «Abbiamo ottenuto un risultato importante – afferma l’assessore regionale alle Infrastrutture Andrea Corsini – insieme al riconoscimento della sostenibilità e della lungimiranza della nostra strategia e del buon lavoro di squadra fatto coi territori. Con questi fondi, che si sommano agli 85 milioni già stanziati di cui 30 milioni per l’elettrificazione delle banchine che permette di alimentare le navi con corrente elettrica fornita da terra riducendo così le emissioni in porto, potremo finalmente procedere coi cantieri nel secondo tratto per consentire l’ingresso alle navi di grossa stazza e rendere così il porto di Ravenna uno degli snodi centrali europei più efficienti e moderni». Il piano strategico che riguarda il porto di Ravenna prevede anche la creazione della zona logistica semplificata “Zls Emilia-Romagna”, un progetto per la movimentazione delle merci che coinvolge nove nodi intermodali da Ravenna a Piacenza, aree produttive, province e Comuni della regione e che metterà in relazione infrastrutture viarie e ferroviarie e aree produttive commerciali con il porto e sarà fondamentale per dare impulso all’economia regionale, con crescita di investimenti e nuove imprese.
CONFARTIGIANATO Emanuela Bacchilega è la nuova presidente provinciale La titolare del calzaturificio Emanuela a Bagnacavallo, Emanuea Bacchilega, è la nuova presidente provinciale di Confartigianato. Il direttivo dell’associazione ha riconfermato Tiziano Samorè nella carica di segretario. Nel suo discorso di insediamento, Bacchilega ha detto di essere orgogliosa di rappresentare gli interessi delle imprese aderenti, perché sono loro a essere, da sempre, la migliore risposta a favore del progresso economico e sociale del territorio.
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6 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 20-26 maggio 2021
CICLISMO/1
Spettacolo a Ravenna per il Giro Biglietti scontati per mostre e musei Palco in piazza del Popolo, sfilata davanti alla tomba di Dante, poi la carovana rosa proseguirà sulla Reale verso Alfonsine e Argenta. Per un giorno torna la Dad alle superiori
Venerdì 21 maggio partirà da Ravenna la tredicesima tappa del 104° Giro d’Italia, dedicato a Dante nel settimo centenario della morte. La frazione del 21 maggio sarà dantesca per eccellenza, unendo due luoghi simbolo: Ravenna, città dove il Poeta è sepolto e in cui visse negli ultimi anni, e Verona che lo accolse dopo l’esilio da Firenze. I corridori dopo il via, che avverrà in piazza Garibaldi alle 12.25, con una suggestiva sfilata cittadina attraverseranno parte del centro storico: via Dante passando davanti alla tomba, al Museo Dante e ai Chiostri Francescani; via da Polenta e poi di seguito via Corrado Ricci, piazza Caduti per la Libertà, le vie Guidone, Mentana, Matteotti, Cavour, Maggiore, Faentina. Infine imboccheranno via Reale in direzione Ferrara dirigendosi verso il km 0, inizio della vera competizione, posto davanti alla Italfrutta (tra Ravenna e Camerlona). I corridori proseguiranno poi sulla statale 16 attraversando Mezzano, Glorie, Alfonsine e poi lasciando il territorio ravennate dopo Lavezzola, attraversando il ponte sul fiume Reno e proseguire verso Argenta. Per tutte le conseguenti modifiche alla viabilità si può consultare il nostro sito internet, www.ravennaedintorni.it. Tra i provvedimenti presi dalle istituzioni per ovviare ai problemi di circolazione, quello del ritorno per una giornata della didattica a distanza per tutte le scuole superiori. Garantita invece l’attività in presenza per i servizi educativi e le altre scuole. A Ravenna saranno allestiti le tensotrutture dell’hospitality, lo studio televisivo e il punto interviste. Lungo via Mariani ci sarà il villaggio commerciale e viale Farini sarà riservata ai bus dei team e alle ammiraglie. Non mancherà il palco in piazza del Popolo dove gli atleti sfileranno per apporre la firma sul tabellone della tappa accanto alla coppa che sarà assegnata al vincitore del Giro d’Italia. Porterà il saluto della città il sindaco Michele de Pascale e si esibiranno alcuni artisti in una performance che sarà l’ante-
Il passaggio del Giro dalla piazza di Faenza, lo scorso 12 maggio
prima di un progetto di Ravenna Festival, la cui XXXII edizione inizia il 2 giugno con un programma incentrato su Dante. Protagonisti l’attore del teatro delle Albe, Roberto Magnani, e il fisarmonicista Christian Ravaglioli, tra il Sommo Poeta e liscio romagnolo, Giovanni Pascoli e Tonino Guerra. La città accoglierà partecipanti e accompagnatori del Giro, appassionati delle due ruote e i visitatori che sceglieranno il fine settimana dal 21 al 23 maggio per venire a Ravenna offrendo a tutti la riduzione del biglietto, in questi tre giorni, in molti luoghi ed esposizioni: mostra “Paolo Roversi. Studio Luce” – Museo d’arte della Città di Ravenna; mostra “Le arti al tempo dell’esilio” – chiesa di San Romualdo; Museo Dante; Museo Tamo Mosaico; Domus dei Tappeti di Pietra; Museo Classis. Come stabilisce la normativa anti Covid, per le visite al sabato e nei giorni festivi l’ingresso deve essere prenotato, on line o telefonicamente, con almeno un giorno di anticipo (per maggiori informazioni: www.ravennantica.it).
E il centro si veste a festa: i negozi escono in strada Nuove iniziative del comitato Spasso in Ravenna, nato per rilanciare il centro storico della città grazie all’unione di intenti delle associazioni di categoria Confesercenti, Confcommercio, Confartigianato e Cna. L’occasione è quella fornita della partenza della tappa del Giro d’Italia di venerdì 21 maggio (vedi articolo principale): per accogliere la carovana rosa, nelle giornate precedenti verrà messa a disposizione dei commercianti una maglia rosa originale da esporre in vetrina, una versione “ravennate” che unisce l’iconografia di Dante, quella del Giro d’Italia e la tradizione legata al mosaico. Allo stesso modo, i negozianti potranno personalizzare le vetrine con elementi legati al ciclismo, alcuni dei quali saranno reperiti anche attraverso la disponibilità della società ciclistica giovanile cittadina Pedale Azzurro-Rinascita. La stessa società metterà a disposizione anche coupon che i negozianti potranno donare e che consentiranno ai bambini delle scuole elementari di effettuare una prova, insieme ad un tecnico, con una bicicletta da corsa. Il fulcro dell’iniziativa sarà venerdì 21 maggio. Al mattino il centro storico verrà animato dalla partenza del Giro e successivamente si aprirà quella che è stata denominata la “Festa di Primavera” per ribadire ancora una volta il concetto di rinascita, di rilancio, di ripartenza. Spasso in Ravenna ha predisposto, insieme ai tecnici del Comune di Ravenna, tutte le autorizzazioni che consentiranno agli esercenti di allestire punti espositivi all’esterno dei loro negozi dalle ore 16.30 alle 21. L’intenzione è quella di creare un momento di incontro fra commercianti e clienti, davanti alle vetrine dei negozi.
PRIMO PIANO / 7 20-26 maggio 2021 RAVENNA&DINTORNI
CICLISMO/2 CICLISMO/3 I campionati italiani a Faenza A pochi mesi dal grande successo dei Mondiali del 2020, torna in Emilia Romagna il circus tricolore per assegnare il titolo italiano. La rassegna 2021 prenderà il via venerdì 18 giugno, con partenza e arrivo a Faenza per le tre cronometro (Crono Elite Uomini, Crono Elite Donne; Crono Junior Donne). Domenica 20 giugno, la gara in linea Elite Uomini prenderà il via da Bellaria Igea Marina per risalire tutta la Romagna in direzione Faenza, da dove si affronteranno Monticino e Gallisterna per immettersi così nel circuito conclusivo, che si ripeterà cinque volte ricalcando il percorso dei Campionati del Mondo vinti a settembre dal francese Alaphilippe. L’arrivo sarà alla Rocca di Imola.
CICLISMO/4 Riolo Terme tra le capitali della mountain-bike, dal Rally dei record alle proposte gastronomiche Malgrado il Covid e l’incertezza legata alle regole per gli ingressi sul territorio italiano, sarà un’edizione record per il Rally di Romagna MTB - Gyproc Saint Gobain. La manifestazione di Riolo Terme - in programma dal 29 maggio al 2 giugno - ha infatti raggiunto i 350 iscritti, una sessantina in più rispetto all’ultima edizione, quella del 2019, quando sulla linea di partenza si presentarono 290 bikers. «È un risultato che va oltre le nostre più rosee aspettative - spiegano il direttore generale della rassegna Davide De Palma e il presidente del Romagna Bike Grandi Eventi Stefano Quarneti - ma questo dato, davvero sorprendente tenuto conto del contesto, dimostra che in questi anni abbiamo lavorato nella direzione giusta e che Riolo Terme, anno dopo anno, si sta sempre più affermando come una delle capitali italiane della mountain-bike». Ed è lo stesso sindaco di Riolo Terme, Alfonso Nicolardi a puntare sulla bicicletta (e la mountain bike in particolare) anche per rilanciare il tursimo. È partito infatti in queste settimane il progetto “Riolo Terme – Bike Hub”, un network di servizi orientati all’ospitalità degli appassionati della bicicletta, che mette insieme tutta la rete di attori che lavorano nel mondo della bike e dell’ospitalità bike. E il primo evento è in programma nel weekend del 22 e 23 maggio, con percorsi da completare in piena libertà (scaricando gratuitamente nell’app di Wikiloc Riolo Terme Cycling Hub) e consigli gastronomici per completare l’esperienza, adatta anche a famiglie con bambini.
«Faremo un bike park all’ex ippodromo» Il sindaco De Pascale firma la petizione e annuncia l’intenzione di inserire il progetto nel piano triennale degli investimenti Ravenna avrà un “bike park”, nell’area dell’ex ippodromo. Lo ha dichiarato il sindaco Michele de Pascale, mettendo simbolicamente la millesima firma alla petizione lanciata a fine febbraio sulla piattaforma Change.org dal comitato Amici del Ciclismo di Ravenna. «Accolgo con molto favore questo progetto – ha dichiarato De Pascale, ricevendo la petizione dai promotori –: il Bike park si farà. Nella prossima programmazione triennale degli investimenti inseriremo la proposta, sulla quale verrà sviluppata una progettazione, nell’area dell’ex ippodromo, un posto perfetto per ospitarla, dove si integrerà con altre vocazioni sportive già previste e in via di previsione. Contribuirà a rigenerare un grande spazio alle porte del centro città». «L’idea di dedicare un luogo specifico della città al ciclismo è molto interessante e attuale – continua la nota del sindaco –: un parco sicuro e attrezzato per praticare il ciclismo sia in maniera agonistica che dilettantistica e a disposizione di tutte le generazioni, arricchisce la città e può diventare un polo di attrazione sportiva a livello nazionale». L’idea – spiega infatti Emiliano Galanti, primo firmatario della petizione – è quella di realizzare «un vero e proprio parco dedicato alla bicicletta destinato alle società e alle associazioni impegnate nell’avviamento al ciclismo ma anche a tutti i cittadini pedalatori. Con il bike park potremmo dotare Ravenna di una vera e propria “palestra” per il ciclismo, in grado di poter ospitare oltre agli allenamenti anche le gare, diventando così un polo sportivo di livello nazionale». «Lo spazio che sin da subito ci è sembrato perfetto per lo scopo – sottolinea Elena Bosi del Comitato Amici del Ciclismo – è stata l’area dell’ex ippodromo in quanto facilmente raggiungibile in bicicletta da tutte le zone di Ravenna. È già recintata, con uno sviluppo possibile della pista di 1,5 km/2 km e lo spazio per poter praticare oltre al ciclismo su strada anche mountain bike, bmx, podismo e pattinaggio».
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8 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 20-26 maggio 2021
MOBILITÀ/1
«Troppi buchi nella rete ciclabile di Ravenna E mancano ancora collegamenti con lidi e forese» Il punto della situazione con Andrea Navacchia (Fiab): «Urgente risolvere in città i nodi di via Maggiore e Rotonda dei Goti L’esempio da seguire è quello di Cervia, mentre in provincia bisognerebbe sfruttare di più gli argini dei fiumi»
Spesso quando si parla di Ravenna e bici si snocciolano i numeri dei chilometri (oltre 100 nel territorio comunale) di piste ciclabili disponibili. Ma è davvero una città per ciclisti? «La rete ce l’ha, molti tratti sono anche fatti bene, ma ci sono troppi buchi tra uno e l’altro. E così la gente non è stimolata a muoversi davvero in bicicletta per le incombenze di tutti i giorni. La rete andrebbe affinata, o meglio, come diciamo noi, “magliata”». A parlare è Andrea Navacchia, presidente della Fiab Ravenna, il comitato locale della Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta. «Ci occupiamo del mezzo bici a 360 gradi - spiega -, dal turista a chi la usa per muoversi per lavoro, da chi fa sport alle famiglie con bambini. Cerchiamo di proporre sempre soluzioni fattibili, non utopistiche, consapevoli che esistono anche le auto». I principali problemi della rete ciclabile di Ravenna città? «I primi due che mi vengono in mente sono il nodo di via Maggiore, che continua a essere una nota dolente per i ciclisti, essendo peraltro una strada con così tanti negozi, attività, scuole. E, adesso che è stato inaugurato il nuovo ponte Teodorico con tanto di pista ciclabile, crediamo sia urgente mettere in sicurezza l’incrocio tra via di Roma e via Sant’Alberto fino all rotonda dei Goti». Fiab ha predisposto una vera e propria mappa della “rete ciclabile dei sogni”, ad anelli, come piccole circonvallazioni, raccogliendo le segnalazioni dei ciclisti «che sono fortunatamente sempre tante, ognuno ha le proprie esigenze. Quello su cui insistiamo, però, è di non concentrarsi troppo sui “pezzetti”, invitando le amministrazioni a ragionare sempre in un’ottica di rete ampia. Per fare un esempio, per noi il nuovo intervento su via San Mama (nella foto, ndr), che salutiamo con soddisfazione, è da intendere anche come un modo per avvicinarci a Forlì…». Ma ancor prima di Forlì, quello che manca spesso è il collegamento con le periferie. «Proprio per questo motivo - continua Navacchia - abbiamo raccolto tante petizioni, con successo, dall’ultima per il collegamento con San Michele, che sarebbe propedeutico anche per la ciclabile BolognaRavenna sbandierata anche dal Governatore Bonaccini, fino a problemi ancora irrisolti di collegamento con Fosso Ghiaia (inserito però nel piano triennale degli investimenti del
CICLOTURISMO/2 Un portale per gli alberghi “bike friendly”, 5 in provincia Albergabici è il portale che dal 2003 racchiude oltre 600 strutture ricettive italiane bike friendly, attrezzate per garantire i servizi di accoglienza indispensabili a chi si muove sulle due ruote. In provincia di Ravenna sono solo cinque le strutture aderenti, ma le istituzioni stanno cercando di rilanciare l’attenzione verso questo tipo di turismo. «Ravenna e tutta la sua provincia hanno un potenziale unico - si legge in una nota della Fiab, promotrice del progetto con i lunghi percorsi pianeggianti, i panorami suggestivi, i parchi, le riserve naturali. Per le strutture ricettive, entrare nel circuito Albergabici significa intercettare il target dei cicloturisti con l’aiuto della Fiab, beneficiare di una vetrina importante e di utenza finalizzata, con una visibilità di livello nazionale e internazionale. La scelta da parte degli albergatori di mettere a disposizione depositi dove lasciare la bici, attrezzi specifici per la manutenzione e per piccole riparazioni al proprio mezzo, punti per la ricarica delle elettriche, affiancando magari anche proposte di tipo salutistico nella proposta dei menù, oggi così in voga, sarebbe un’ottima carta da giocare per aumentare l'appeal del nostro territorio».
I lavori per la nuova pista ciclabile in via San Mama a Ravenna, partiti pochi giorni fa e che si prevede di terminare in dicembre. Il Comune ci ha investito 600mila euro
Comune, vedi pagina a fianco, ndr), Porto Corsini, Madonna dell’Albero (bloccata dalla burocrazia, ndr)». Altro tema, spesso sottovalutato, è quello della manutenzione delle piste ciclabili, soprattutto quelle della circonvallazione di Ravenna, danneggiate dalle radici e in alcuni punti quasi inaffrontabili. «Purtroppo veniamo da un’idea della bicicletta molto semplicistica - continua il responsabile Fiab -, ma si tratta di un mezzo di mobilità e come tale ha bisogno di infrastrutture. Questo banale concetto ancora non è passato completamente. Tanto che ci guardano strano quando chiediamo una riga per dividere i due sensi di marcia della ciclabile per Punta Marina, che in diversi tratti è buia e potenzialmente pericolosa. Il concetto che deve arrivare ai politici è che le buche, tanto per intenderci, vanno tappate anche nelle piste ciclabili, non solo nella parte “autostradale”». E fuori da Ravenna? Com’è la situazione in provincia? «Cervia - risponde Navacchia - è un Comune senza dubbio da prendere ad esempio. Sta investendo molto nella mobilità ciclistica, a scopo turistico in particolare. Per quanto
riguarda il resto della provincia noi cerchiamo di sensibilizzare le istituzioni a fare rete con le infrastrutture esistenti e non solo a pensare ai centro metri di ciclabile fino al supermercato. E a sfruttare sempre più gli argini dei fiumi. Il problema in questo caso è spesso la concessione, e quindi la conseguente manutenzione, che non è comunale, essendo dei manufatti idraulici che hanno legislazioni specifiche, di competenza regionale. Sui Fiumi Uniti, presi d’assalto da tante persone in questi mesi, di fatto sarebbe vietato pedalare. L’appello è che il sindaco Michele de Pascale, in quanto anche presidente della Provincia, possa cercare di sbloccare la situazione. Se pensiamo al Lamone, per esempio, si potrebbe sfruttrare per un percorso dantesco Firenze-Ravenna». Luca Manservisi
Gli interventi più attesi sono quelli per San Michele, Fosso Ghiaia, Porto Corsini e Madonna dell’Albero
CICLOTURISMO/1
Nascono i “green tour” di Ravenna per un agri-vacanza ecologica Il progetto di Coldiretti con itinerari tra campagne, degustazioni e monumenti Coldiretti lancia il progetto “Ravenna Green Tour”, nato per promuovere le eccellenze del territorio in un’ottica di turismo sostenibile e di agri-vacanza ecologica. L'obiettivo dell’iniziativa è in particolare quello di valorizzare ulteriormente il cicloturismo attraverso la definizione di percorsi che si snodano tra piste ciclabili circondate dal verde (tracciati che seguendo il corso dei fiumi consentono anche di attraversare l’intera provincia, dalla collina al mare) unite alla cosiddetta viabilità secondaria o di servizio alle aziende agricole. Ravenna Green Tour propone quindi itinerari ciclabili sicuri, adatti anche a famiglie, ricchi di fascino perché immersi nella campagna e nelle bellezze storico-architettoniche. I singoli percorsi tematici, mappati e geolocalizzati da Fiab Ravenna, riportano la presenza di agriturismi per momenti di ristoro all’insegna della cucina contadina e per una rigenerante notturna (oltre che per altre attività ricreative, come piscina,
spa, sport, equitazione) e indicano anche le aziende della rete a km zero Campagna Amica presenti lungo il tracciato nelle quali è possibile fare tappa per vivere esperienze che possono andare dalle visite alle degustazioni guidate, fino alla preparazione di ricette tipiche affiancati dai cuochi contadini e alle attività delle fattorie didattiche. Lungo i percorsi gli aspetti agricoli e rurali si contaminano con gli aspetti storico/naturalistici del luogo rendendo possibile al cicloturista anche la scoperta di angoli paesaggistici molto spesso esclusi dalle “rotte classiche” del turismo. Il progetto Ravenna Green Tour, che gode di un sito vetrina dedicato ravennagreentour.it, è in costante aggiornamento e a breve si arricchirà di ulteriori itinerari, sia pianeggianti che collinari. I cicloturisti potranno avvalersi in caso di richiesta anche della presenza di guide cicloturistiche professioniste Fiab.
PRIMO PIANO / 9 20-26 maggio 2021 RAVENNA&DINTORNI
MOBILITÀ/3
MOBILITÀ/2
Gli investimenti del Comune: «Ciclabili in arrivo in via Bonifica e tra Classe e Fosso Ghiaia» L’assessore Fagnani: «Bene il nuovo tavolo tecnico permanente E con la Regione siamo al lavoro per la Ravenna-Bologna»
NUOVI CARTELLI PER CHI VA IN BICI IN PINETA I volontari di Fiab Ravenna hanno installato nelle scorse settimana dei cartelli provvisori indicatori nei percorsi pinetali tra Ravenna e Cervia, utilizzando legno di recupero. «Si tratta scrive l’associazione - di piste ciclabili estese e splendidi percorsi naturalistici che uniscono la città di Ravenna, alla Basilica di Classe, al nuovo museo Classis e, attraverso la Pineta di Classe, alla zona dell’Ortazzo, toccando il Centro Visite della Bevanella. I percorsi ciclabili arrivano al Lido di Classe e al Lido di Savio e raggiungono Milano Marittima e Cervia dove, ricordiamo, sono stati realizzati proprio quest'anno nuovi importanti tratti di percorsi ciclabili di elevata qualità fino alle saline di Cervia». Più complicato - ricorda il presidente dell’associazione raggiungere invece la Pineta San Vitale, a nord della città, per cui viene auspicata la realizzazione di un collegamento protetto da Ravenna, attraverso le Bassette, così come per la Pineta di Classe è stato fatto a Ponte Nuovo.
MOBILITÀ/4 Quella pista «dal lato sbagliato» a Classe I residenti chiedono almeno lampioni Tra le varie petizioni per le piste ciclabili presentate in questi mesi in Comune a Ravenna, particolare è quella relativa al caso di Classe, con i residenti che chiedono perlomeno una pubblica illuminazione nel tratto di via Romea Vecchia senza ciclabile. L’obiettivo principale è però quello di veder completato il percorso tra Classe e il cosiddetto borgo Romea Vecchia, nei pressi dell’area archeologica e del museo Classis, con una prima parte realizzata nel 2016, «dal lato sbagliato» come denuncia Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna. Al momento il completamento è infatti impedito proprio da un edificio privato. Ma non pare comunque rientrare tra le priorità dell’Amministrazione, interessata in primo luogo a far partire piuttosto il prossimo anno i lavori della tanto attesa ciclabile Classe-Fosso Ghiaia (vedi articolo qui a fianco).
Comune di
Bagnacavallo
Oltre 5 milioni di euro di investimenti in tre anni per le piste ciclabili, neri su bianco nel Piano 2021-2023 del Comune di Ravenna. Si tratta di interventi che riguardano in particolare lidi e forese (Marina Romea, Punta Marina, Piangipane, Mensa e San Zaccaria) tra cui anche l'atteso percorso ciclopedonale che dovrà unire Fosso Ghiaia a Classe (oltre a 250mila euro per la manutenzione della pista di via Galilei, danneggiata dalle radici). A rivelarlo è l'assessore alla Mobilità del Comune, Roberto Fagnani, soddisfatto poi Roberto Fagnani (a per un altro imminente progetto che sinistra) durante le fornirà un nuovo collegamento ciclabile registrazioni della verso il mare, la riqualificazione di via Bonipuntata dedicata a fica, nel tratto tra Porto Fuori e Lido AdriaRavenna del programma no: un investimento di oltre 3 milioni di euIcarus, andato in onda su ro, «che porterà anche alla realizzazione di Sky Sport a metà maggio una pista ciclabile larga due metri e mezzo, con cordolo di separazione», sottolinea Fagnani, annunciando l'avvio dei lavori il prossimo anno, mentre al momento sono in corso gli espropri. Espropri (e in particolare un ricorso) che stanno invece rallentando la prosecuzione di un altro progetto atteso, quello Ponte Nuovo-Madonna dell'Albero. «Ma il dato importante da sottolineare sull’argomento - commenta Fagnani - è la costituzione nei mesi scorsi del tavolo tecnico permanente per la mobilità ciclabile, che permetterà di trovare insieme a tutti gli addetti ai lavori (anche alla Fiab, che parla nella pagina a fianco, ndr) le soluzioni». Si tratta infatti di un organismo che ha natura consultiva, ma anche propositivo per promuovere l’utilizzo della bicicletta e sostenere politiche attive. «Ci sono buchi nella rete ciclabile di Ravenna? Ne siamo consapevoli - è la replica di Fagnani alla Fiab - ma l’Amministrazione ha diversi territori da soddisfare e, devo dire fortunatamente, le richieste sono sempre di più. Credo che l’importante sia il disegno generale, da realizzare man mano, grazie anche a una mappatura della rete ciclabile esistente in continuo aggiornamento». Tra le richieste dei ciclisti stessi, anche quella di poter sfruttare sempre di più gli argini del fiume. «Stiamo lavorando insieme al settore Ambiente per poter intervenire sui Fiumi Uniti, che al momento sono di competenza regionale, come tutti gli argini, per riuscire a realizzare un fondo idoneo, rispettando l'ambiente naturale». La suggestione finale è quella lanciata mesi fa dalla Regione, colta al volo dal sindaco Michele de Pascale: «L’obiettivo è la ciclabile Bologna-Ravenna, da realizzare in parte sul tracciato della vecchia linea ferroviaria Budrio-Massa Lombarda. È un progetto che stiamo portando avanti». (lu.ma.)
Cosa c’è da vedere Rabòj - Mostra mercato di primavera Strade e piazze del centro del paese ore 8.00 apertura ad ingresso libero • Antiquariato, modernariato, collezionismo, artigianato, prodotti tipici, opere dell'ingegno L'angolo della solidarietà a cura delle Associazioni di volontariato Progetto “Incontriamoci sul verde” tavolo informativo delle associazioni Vecchie botteghe artigiane Ecomuseo delle Erbe Palustri Etnoparco “Villanova delle Capanne” Via Ungaretti, 1 ore 9.00 apertura ad ingresso libero • Collezione permanente e sezione dei giochi di una volta • Laboratorio dimostrativo di intreccio delle erbe di valle e antichi mestieri
Cannelloni al forno Cappelletti al ragù Strozzapreti al ragù Grigliata mista Braciola di castrato con pomodori Scottadito di pollo con patate al forno Pomodori gratinati - Patate al forno Insalata mista - Piadina Dolci della casa Vini locali e del Consorzio Il Bagnacavallo
Sogni di un vallarolo leggendario mostra dedicata a “Batòno” (Elio Ghiberti)
Piatti tipici della gastronomia locale e vini della Bassa Romagna
“Sala Azzurra” del Palazzone Piazza Lieto Pezzi - ore 9.00 ingresso libero
Aperto a pranzo dalle 12.00 alle 14.30 su prenotazione 0545 47122
Costumi d'epoca e tribali mostra e set fotografico a cura del Laboratorio di Fotografia “Il Forno” Una vita per la frusta mostra dedicata a Gianni Tura
Villanova di Bagnacavallo Via Ungaretti, 1 Presso sala conviviale dell’Ecomuseo
Le attività in programma saranno svolte seguendo i protocolli di sicurezza anticontagio Covid-19. Si richiede pertanto il rispetto delle normative a tutela della salute di tutti.
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DATI PROVINCIALI
LA DIFFUSIONE DEL VIRUS È TORNATA AI LIVELLI DI UN ANNO FA. E INTANTO SI CONTINUA A VACCINARE A metà maggio 250 casi settimanali dopo aver toccato il picco di 1.700 a marzo. Tra gli over 80 la copertura è all’85 percento I dati dicono che la pandemia in provincia di Ravenna attualmente si sta diffondendo con una velocità paragonabile a quella di un anno fa quando la possibilità di vivere di più all’aperto, in coincidenza con le temperature primaverili, aveva di fatto chiuso la prima ondata. La settimana dal 10 al 16 maggio infatti ha contato 253 nuovi casi, sui livelli della fine di marzo 2020. Da quel momento la situazione migliorò ulteriormente fino alla fine di ottobre quando le positività ripresero ad aumentare toccando il picco di 1649 nei sette giorni 8-14 marzo 2021. La media mobile su sette giorni dei nuovi contagi è scesa fino a 29 contagi quotidiani il 19 maggio scorso dopo essere stata 253 a metà marzo e 190 all’inizio di gennaio. Tra i parametri significativi anche l’incidenza dei nuovi casi ogni centomila abitanti: dopo il picco di 454 lo scorso 16 marzo, dall’8 maggio è sotto a cento. Quest’ultimo parametro è particolarmente importante perché da ora in poi (su base regionale) avrà un peso determinante nell’attribuzione delle fasce di colore (vedi pagina 4). Da due mesi si assiste anche a un costante calo dei casi attivi, cioè il numero di persone con una diagnosi di positività al Covid-19: dai 4.762 del 22 marzo ai 791 del 17 maggio. Stabile la percentuale di ricoverati tra il 6 e l’8 ma ovviamente essendo inferiore il totale dei contagiati significa minore pressione sul sistema sanitario: oggi 79 ospedalizzati, a marzo erano 257. Sul miglioramento generale non può che incidere la progressione della campagna vaccinale. Gli ultimi dati dicono che 125mila persone hanno avuto la prima dose, la metà anche la seconda. Insomma più di uno su quattro dei 390mila abitanti in provincia ha una qualche forma di immunità. Più interessante il dato per fasce di età: l’85 percento degli over 80 ha completato il ciclo, l’82 percento dei 70-79enni ha iniziato la copertura. Al momento la campagna prevede che gli over 60 possano prenotarsi. Per 40enne e 50enni invece è possibile una candidatura a cui seguirà una chiamata ma al momento non ci sono previsioni sui tempi. (and.a.)
PARLA L’ESPERTO
«Le cure domiciliari possono essere una soluzione per questa pandemia» Il problema è di organizzazione e non di strutture: ora la burocrazia impegna troppo il medico “Dobbiamo curare il paziente oltre la malattia, tuffarci nelle persone e navigare nel mare dell’umanità (…) Se si cura una malattia si vince o si perde ma se si cura una persona vi garantisco che in quel caso si vince sempre, qualunque esito abbia la terapia”. Diceva così il dottor Hunter Adams, meglio conosciuto come Patch Adams, medico americano che inventò la clownterapia. Se leggessimo ed intendessimo queste parole cum grano salis potremmo facilmente trovare un’importante morale contenuta al loro interno: offrire alle persone una cura, che non sia rappresentata unicamente da un farmaco, garantisce spesso un ottimo risultato. Come si offre una cura? Un’altra straordinaria definizione ci aiuta a comprenderne il valore: la differenza tra diagnosi medica (improntata sulla malattia) e diagnosi infermieristica (improntata sulla persona) rappresenta uno dei cardini fondamentali dell’assistenza e dell’organizzazione sanitaria di un Paese. Tuttavia quel Paese, in un’ottica seppur complessa di coordinamento ed organizzazione, dovrebbe comprendere quanto risulterebbe più efficace intervenire tempestivamente, considerando soprattutto l’attuale straordinaria emergenza sanitaria da Sars-Cov-2, prima del ricovero ospedaliero. Alcune tra le attuali cure domiciliari purtroppo fanno riferimento a teorie non scientificamente dimostrate, povere di evidenze e di criteri validi; in tutto il mondo sono attive migliaia di sperimentazioni cliniche e farmacologiche che considerano utile l’utilizzo di integratori o, come dichiarato recentemente, di spray nasali. Dobbiamo tuttavia rimanere consapevoli del fatto che, nonostante nella storia della medicina alcune intuizioni si sono dimostrate geniali, ipotesi terapeutiche senza evidenze dimostrate offrono confusione e disinformazione fino a creare false speranze. La nuova circolare dei Ministero della Salute istituisce le nuove linee guida per le cure domiciliari dei pazienti Covid; il documento illustra le modalità di gestione del paziente positivo da parte del medico di medicina generale (Mmg) o del pediatra di libera scelta sulla base delle conoscenza disponibili ad oggi. Le linee guida si rivolgono anche ai caregiver, agli infermieri e ai pazienti stessi. Le raccomandazioni si riferiscono principalmente alla gestione farmacologica dei casi positivi e, tra le indicazioni, si delineano le modalità di prescrizione e somministrazione dei farmaci da utilizzare e da escludere: tachipirina o Fans da subito ed al bisogno, antibiotici indicati solo nei casi in cui l’infezione sia dimostrata da un esame microbiologico, cortisonici raccomandati solo nei soggetti con fattori di rischio di progressione di malattia verso forme severe o in necessità di supplemento di ossigeno o nei casi in cui non sia possibile l’immediato ricovero. Vengono inoltre specificati gli usi inappropriati dell’eparina e dell’idrossiclorochina e viene introdotta, seppur la selezione sia complessa, la valutazione sui pazienti da indirizzare nelle strutture di riferimento per il trattamento terapeutico con anticorpi monoclonali. Durante questa pandemia sono emerse tutte le criticità del territorio ma anche le potenzialità che vanno necessariamente evidenziate e rilanciate come ad esempio la telemedicina, strumento che esiste da anni ma sempre rimasto “fermo in deposito”. La casa come primo luogo di cura, la cura innanzi tutto come relazione. Esistono luci e ombre, ma le cure domiciliari possono rappresentare una soluzione per questa pandemia, con un paio di certezze incrollabili, giacché ogni caso – e ogni casa – è differente: la prima è che si cura la persona poi la malattia (il focus dell’assistenza domiciliare è la presa in carico del paziente e del suo nucleo/contesto, mai unicamente della patologia); la seconda è che tutti gli operatori sanitari incaricati, oltre al sapere tecnico, debbono percepire l’assistenza domiciliare come un vantaggio, perché permette di osservare e vedere ciò che la modernità nasconde, di rendere viva ogni decisione clinica e concreto ogni intervento assistenziale. Attualmente, dei 400mila medici italiani iscritti all’ordine sono 45mila coloro che svolgono attività di medicina generale per i 60 milioni di concittadini del nostro Paese: la presa in carico di un paziente positivo a Covid-19 non può dover affrontare principalmente aspetti burocratici né tantomeno deve essere considerata al solo momento del ricovero ospedaliero. Le cure domiciliari non sono un problema di strutture ma di organizzazione: occorrono modelli organizzativi che sviluppino reti territoriali in grado di adattarsi alle diverse necessità delle singole realtà locali ed occorrono indicatori di outcome (di qualità) che incidano concretamente sui diversi modelli assistenziali dei singoli pazienti. Questo tuttavia non basta: occorre avere dall’ “alto” la volontà e la determinazione di offrire strumenti e risorse idonee per sviluppare concretamente quelle sinergie già esistenti tra Ospedale-Mmg-territorio. Giacomo Farneti Ricercatore ravennate, membro della task force governativa su Covid-19, esegue studi e ricerche per l’Istituto superiore della sanità
SOCIETÀ / 11 20-26 maggio 2021 RAVENNA&DINTORNI
FOSSO GHIAIA
Incidente aereo: 2 morti Erano piloti esperti Un Pilatus usato per il lancio dei paracadutisti è caduto nei pressi dell’aeroporto e ha preso fuoco. In vent’anni 4 vittime del volo
I segni sul terreno lasciati dal Pilatus Pc-6 precipitato nei pressi di Fosso Ghiaia. A destra in basso i rottami rimasti dopo l’incendio che ha distrutto l’aereo
Per il momento solo i segni rimasti sul terreno possono raccontare cosa è successo al Pilatus Pc-6. L’aereo è precipitato il 14 maggio nelle campagne ravennati, tra Fosso Ghiaia e Borgo Faina, e le due persone a bordo sono morte carbonizzate. Il velivolo non ha la scatola nera e, secondo quanto noto finora, non risulta ci siano state comunicazioni di emergenza via radio negli ultimi istanti prima dello schianto. L’aeromobile, con una capacità di carico complessiva di undici persone, era in aria da una ventina di minuti. Era decollato dall’aeroporto “Novelli” in via Dismano, distante solo poche centinaia di metri dal luogo dell’impatto, e lì doveva rientrare per caricare un gruppo di paracadutisti intenzionati a lanciarsi. Se dovesse emergere che si è trattato di un guasto al mezzo, è inevitabile che i parà si possano considerare dei miracolati. I solchi nel campo a ridosso del fosso Ghiaia sono gli unici indizi disponibili per spiegare i fatti: anche per questo l’elicot-
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tero e i droni dei vigili del fuoco hanno sorvolato accuratamente la zona a partire dalle prime ore del disastro, per filmare l’area. Si vede il primo punto di impatto dove sono subito palesi i segni delle fiamme, poi per diverse decine di metri si vede la striscia lasciata dalla carlinga. La recinzione di un’area di proprietà del Consorzio di Bonifica è stata abbattuta e i resti dell’aereo sono a ridosso del muro di un capannone agricolo senza averlo danneggiato. Gli ispettori faranno parlare i rottami: l’agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) e la procura hanno aperto due inchieste distinte. La disposizione dei resti sul terreno e la distanza percorsa dai pezzi proiettati potrebbero fornire più spiegazioni. La carcassa è sotto sequestro, conservata in uno spazio non divulgato. Le vittime sono Valerio Antonucci (53 anni) residente in Svizzera e Riccardo Gamberini di Ravenna (65). Chi stava pilotando non è ancora accertato: elementi utili in questo
FIDO IN AFF
senso potranno arrivare dall’autopsia disposta dagli inquirenti. Si sa che entrambi erano piloti molto esperti. Si sa che Antonucci da un paio di anni era il pilota della Pull Out Skydive, l’associazione di paracadutismo sportivo che ha sede all’aeroporto, e volava da tempo con quel Pilatus. Si sa che Gamberini stava facendo delle ore di volo per aggiornare l’abilitazione anche per prendere dimestichezza con le particolari manovre richieste per gli aerei impegnati nel trasporto di paracadutisti. Sono così quattro le persone morte in incidenti aerei nei pressi di Ravenna. Erano deceduti il passeggero di un biposto nel 2008 e il pilota di un ultraleggero nel 2005, entrambi però diretti all’aviosuperficie Ali di Classe. L’aeroporto la Spreta ha invece visto l’ultimo grave incidente nel 2011: un altro Pilatus cadde con undici persone a bordo, tutti feriti. Nel 2001 episodio simile: alla cloche c’era lo stesso Gamberini. A Lugo nel 2007 un morto. (and.a.)
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12 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 20-26 maggio 2021
UNIVERSITÀ Un progetto per valorizzare cozza e seppia: se ne parla il 26 maggio con i ricercatori
LIBRI Le confidenze di due malati di cancro nel nuovo volume del faentino Andrea Zauli
Entra nel vivo Wilma, Wild mollusc of Adriatic, progetto dedicato alla valorizzazione dei due molluschi per eccellenza tipici dell’Adriatico, la cozza e la seppia, e in difesa della pesca sostenibile. Obiettivo del progetto realizzato da Cifla, Centro per l’innovazione di Fondazione Flaminia, è far conoscere questi molluschi derivanti da pesca e acquacoltura sostenibili mettendone in luce le qualità nutrizionali e promuovendone il consumo responsabile. Il progetto si lega, inoltre, al percorso di registrazione del marchio “cozza selvatica di Marina di Ravenna”. La seppia e la cozza saranno protagoniste del webinar dedicato a “Progetti, esperienze e buone pratiche di pesca sostenibile e consumo responsabile. Focus sulla seppia” che si terrà mercoledì 26 maggio alle 15. Al centro dell’iniziativa, i progetti di ricerca condotti da ricercatori impegnati sulle tematiche legate alla salvaguardia della seppia. Non mancherà inoltre, in conclusione, il contributo di RavennaFood, estensione ravennate di CheftoChef emiliaromagnacuochi, che vedrà lo chef Marco Guerrini (Ristorante Corte Cabiria di Ravenna) a confronto con il professor Gabriele Bazzocchi (università di Bologna, gastroenterologo esperto di disturbi intestinali legati all’alimentazione) sulle proprietà alimentari e possibilità di consumo del prodotto seppia (nella foto il piatto Wilma che sarà presentato in questa occasione). Info e link per partecipare su www.fondazioneflaminia.it.
Esce il 21 maggio per Carta Bianca Malavita, del faentino Andrea Zauli. Il libro è una doppia intervista ad Antonio e Stefano, due malati di cancro: Antonio, ancora malato e inserito in un protocollo sperimentale di cura Bayer al Bellaria di Bologna, e Stefano, già guarito. Le interviste sono state registrate in tanti luoghi quanti sono i capitoli e progressivamente costruiscono il ritratto di due persone, diverse per età e carattere, e di come si relazionano a una delle malattie più temibili di questo secolo e che in molti fanno ancora anche a fatica a chiamare con il nome esatto. Le interviste non hanno il fine dell'inchiesta, ma piuttosto tengono il registro della conversazione confidenziale. Il libro ha il patrocinio del Comune di Faenza, dell’Istituto Oncologico Romagnolo e della Regione Emilia Romagna. Tra i finanziatori, la cooperativa Zerocento e lo IOR stesso. I fautori del progetto sono Antonio Morsiani, Stefano Damiani, Mabel Morsiani, Marco Morsiani e Andrea Zauli.
FOTOGRAFIA
SOLIDARIETÀ Un “piatto sospeso” per la cena del dormitorio di via Torre grazie (anche) alla “lady chef” Rosella Mengozzi Diverse sono le modalità e le articolazioni della rete delle realtà che lavorano per il “contrasto alla povertà alimentare” a Ravenna. L’esperienza del dormitorio di via Torre, per uomini maggiorenni autosufficienti, è stata arricchita dal servizio delivery del “Piatto Sospeso” con una consegna alla ventina di ospiti di cene settimanali. È stato possibile avviare questa nuova iniziativa grazie all’attività di Rosella Mengozzi, cuoca responsabile della scuola di cucina “Saperi e Sapori” e come Lady chef della sezione di Ravenna del “Dipartimento solidarietà e emergenze” con la Protezione Civile. Un’attività ovviamente gratuita alimentata da alcuni produttori virtuosi di RavennaFood che a loro volta forniscono gratuitamente i loro prodotti. Tutti di grande qualità: dall’olio Casebianche agli animali da cortile di Pelloni, dalle farine del Molino Benini alle verdure del Villaggio del Fanciullo e il pesce di Ecomare di Cesenatico.
L’ESILIO DANTESCO SECONDO CORELLI, IN MOSTRA AL DARSENALE Sarà inaugurata sabato 22 maggio (ore 17,30) al Darsenale (in via Luciano Cavalcoli) la mostra Il lungo viaggio “L’essilio che m’è dato onor mi tegno”, una installazione fotografica che sarà visibile sulle pareti esterne adiacenti al locale che si affaccia sul Candiano. Si tratta dell’ultima parte del progetto “Dante Esule – Percorso contemporaneo”, ideato dal fotoreporter ravennate Giampiero Corelli nel 2015 e che sarà presentato nel corso del pomeriggio di sabato con un evento che si articolerà in dj-set spettacoli di danza contemporanea (con il gruppo Di Terra e di Tulle) e la proiezione di un video, realizzato dal filmaker Massimo Salvucci.
INFORMAZIONE SANITARIA
FARMACIE COMUNALI
Dolori articolari, le cause e i rimedi consigliati Di questo problema ce ne parla la dottoressa Jlenia Scrimieri della Farmacia 2 di Cervia Le articolazioni, composte da cartilagine, membrana sinoviale, muscoli e tendini, sono strutture preposte ad “articolare” tra loro le ossa. Simbolicamente possono essere associate a un “ponte”. Spesso sono doloranti, in una combinazione di gonfiore, arrossamento, calore, rigidità e perdita di funzionalità dell’articolazione interessata. A parlarne è la dottoressa Jlenia Scrimieri della farmacia Comunale n. 2 “La Malva” a Cervia. Quali sono le principali cause dei dolori articolari? «Spesso sono la conseguenza di lesioni, infortuni o traumi articolari o peri-articolari, quali fratture, lussazioni, distorsioni. In altri casi, può dipendere anche dalla presenza di un’infiammazione, artrite, o di un processo degenerativo e progressivo a carico dei cuscinetti di cartilagine situati tra le articolazioni, come nel caso dell’artrosi. Infine, possono essere correlati a infezioni dovute a una serie di altre patologie». Quante persone ne soffrono? «In generale, secondo il Global Pain, il dolore muscolo-scheletrico affligge il 97% degli italiani, circa 6 su 10 ne soffrono ogni settimana e questo ha forti ripercussioni sulla vita lavorativa e sociale. D’altra parte, ginocchia, polsi, gomiti, schiena sono soggetti a continue sollecitazioni nel quotidiano, quali traumi meccanici, posture errate, processi infiammatori e cambi di stagione, che si trasformano in dolori localizzati che limitano la libertà dei movimenti nel tempo. Possono rivelarsi nocivi
l’eccesso di peso, di sedentarietà o, al contrario, di attività fisica». Cosa si può fare per tornare nelle migliori condizioni? «Il primo passo è chiedere aiuto a esperti del settore, come il medico e il farmacista. Nell’ottica di preservare, contrastare e ridurre il disagio, è bene adottare una sana alimentazione antinfiammatoria e fare il giusto movimento fisico. Una volta riconosciuto il problema articolare, è importante ricorrere a integratori per sopperire a una carenza o a una maggiore necessità». Quali sono gli integratori che più “nutrono” le articolazioni, consentendo loro di restare attive e mobili anche con il passare degli anni? «Glucosammina e condroitina solfato, collagene idrolizzato, acido ialuronico, normalmente presenti nelle articolazioni. Preziose sono poi la vitamina C, che favorisce la normale formazione del collagene, il calcio e la vitamina D3 che contribuiscono al mantenimento di ossa normali. Per trattare il dolore dovuto a un’infiammazione, può essere utile la Boswellia Serrata, una pianta originaria dell’India da cui si ricava l’incenso, mentre l’Harpagophytum procumbens – meglio conosciuta come “artiglio del diavolo” – ha una efficacia anti-reumatica, antiinfiammatoria e analgesica. Hanno un’azione antinfiammatoria anche lo zenzero, la curcuma e la bromelina che si ricava dalla polpa del gambo di ananas». Un sollievo può derivare anche dall’uso topico di pomate da applicare
2-3 volte al giorno attraverso il massaggio o da cerotti medicati… «Sì. Anche in tal caso, tra i componenti ritroviamo ancora la Boswelia Serrata, l’artiglio del diavolo e l’arnica montana, una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Asteraceae, diffusa nel centro Europa e nota per le sue proprietà antinfiammatorie utile per edemi ed infiammazioni, per traumi acuti e cronici». In farmacia, quali altri supporti delle articolazioni è possibile trovare? «Tutori progettati con materiali innovativi e tecnologici: collare cervicale, cintura lombare, gomitiera, polsiera, ginocchiera, cavigliera, etc. Il loro scopo è alleviare il dolore grazie alla delicata pressione e al calore, svolgendo così azione di supporto sull'articolazione. Sono utili in caso di traumi, distorsioni, tendiniti, epicondiliti, tunnel carpale, dolori al ginocchio, ma anche a scopo preventivo per tutti e per coloro che praticano attività fisica, lasciando la giusta libertà di movimento». a cura di Roberta Bezzi
CULTURA / 13 20-26 maggio 2021 RAVENNA&DINTORNI
DANTE
ARTE/1
SI PARLA DEL “GHIBELLIN FUGGIASCO” ALLA BASILICA DI SAN FRANCESCO Con il frate cappuccino Alberto Casalboni e il monaco camaldolese Ubaldo Cortoni
AI MAGAZZINI DEL SALE UN OMAGGIO A WERTHER MORIGI: 70 ANNI IN 70 OPERE Venerdì 21 maggio alle 20, all’interno della Basilica di San Francesco, a Ravenna, si svolgerà in presenza, la conferenza conclusiva del ciclo “Dante teologo e profeta della libertà” promosso dalle associazioni Romagna-Camaldoli, Centro Dantesco e Circolo dei Cercanti, nell’ambito delle celebrazioni per il settimo centenario del Poeta. Alberto Casalboni (nella foto), frate cappuccino e dantista che ha curato la rassegna e presentato le precedenti lezioni, introdurrà padre Ubaldo Cortoni, monaco camaldolese e teologo, che parlerà di "Dante, il Ghibellin fuggiasco" (Ugo Foscolo, Dei Sepolcri, v. 174). A ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. Anche l’ultimo appuntamento dei sei in programma sarà reso disponibile on line sui siti:vivadante.it, centrodantesco.it, romagnacamaldoli.it. L’intenzione delle associazioni promotrici è quella di pubblicare gli atti delle conferenze e collaborare alla pubblicazione di un libro scritto da Alberto Casalboni che rappresenterebbe un approfondimento ulteriore sugli argomenti trattati.
CARTOLINE DA RAVENNA Mittente Giovanni Gardini
Dante «Cristiano cattolico, apostolico, romano»
A celebrare il settantennale di esposizioni personali e ininterrotte dal 1952 a Cervia e Milano Marittima del maestro Werther Morigi (1915-1990) il Comune di Cervia e la Bottega d’Arte organizzano una ricca antologica delle creazioni del pittore romagnolo. Intitolata Werther Morigi: “il Mio Preferito”, ospita settanta opere fra disegni, tempere, olii, affreschi che sottolineano e descrivono il più significativo dei “pezzi” presentati in ognuna delle passate mostre, correlandolo alla personale ed intima preferenza di altrettanti personaggi, ricavato dalle annotazioni sul diario di Werther Morigi e dal libro delle dediche di visita. Ai Magazzini del Sale dal 22 maggio al 15 giugno (orari: 10-13, 15-19; per visite guidate e prenotazioni tel. 329 9264309).
ARTE/2 Il labirinto di Galassi ha ispirato l’artista tedesco Stilling: fino al 14 settembre le sue opere nell’azienda di Alfonsine È stata inaugurata il 15 maggio all’Azienda Galassi Carlo di Alfonsine la mostra dell’artista tedesco Gunther Stilling, ispirata al labirinto di mais che ogni anno viene realizzato nel campo dell’azienda (quest’anno aprirà attorno alla metà di giugno). Nell’occasione è già stato inaugurato anche il labirinto sospeso, creato con cordame e canne di bambù, lungo un percorso di 2,5 km su una superficie di 4.000 mq. “Labyrinthus Hic Habitat Minotaurus” è il titolo della mostra di opere in bronzo o alluminio, di cui una monumentale, che fino al 14 settembre saranno dunque visibili all’interno dei percorsi dei due labirinti e nella corte dell’azienda. Opere, una decina, nelle quali l’artista sembra lavorare con il mito, con il tempo e le sue stratificazioni, creando così un ponte immaginario tra l’antico e il contemporaneo. Ingresso 5 euro.
TEATRO COMUNALE DE MICHELI
RIAPERTURA
STAGIONE
2020 2021 sabato
22 maggio DEBORA
VILLA
Nel 1896 Ferdinando Savini, canonico del Duomo di Ravenna nonché rettore e prefetto degli studi del Seminario Arcivescovile, dava alle stampe un volumetto dal titolo «Dante. Maestro al popolo italiano» nel quale, in aperta polemica con il mondo della cultura laica che celebrava Dante in chiave anticlericale, rileggeva la sua figura e la sua opera riconoscendo in lui un Poeta e un Missionario. Nella prefazione - intitolata argutamente «Per intenderci» - Savini lamentava come «i documenti e il libro del sommo Poeta» fossero «retaggio delle scuole e dei dotti» e di come nelle scuole si impartisse una lettura quanto mai parziale della sua figura: alle elementari «Egli figura lì con qualche galantuomo e con altri: e i fanciulli imparano che fu un gran genio, uno degno di stare con Cavour, Mazzini e Garibaldi», mentre agli studenti del ginnasio veniva insegnato che «la Rivoluzione ha in lui un gran partigiano, il Papato un gran nemico». Gli studenti del Liceo, a cui Dante rivelava i suoi segreti, potevano dire «Quanto […] sono balordi e sleali certi Cattolici, che hanno il coraggio di dirlo: Il nostro Dante». L’autore prometteva di mostrare chi fosse veramente l’Alighieri e concludendo così ammoniva il lettore: «Se poi avvenga mai, o amico, che leggendo qualche commento del suo Poema o qualche altro libro, tu senta di dubitare che egli sia un buon cristiano; disprezza il tuo dubbio, e dì, senza timore di essere smentito: Dante Alighieri è un cristiano cattolico, apostolico, romano».
GLI UOMINI VENGONO DA MARTE, LE DONNE DA VENERE INIZIO ORE 21 INGRESSO GRATUITO INFO E PRENOTAZIONI 0532 864580 BIGLIETTERIA@TEATRODEMICHELI.IT TEATRO COMUNALE DE MICHELI PIAZZA DEL POPOLO 11/A, COPPARO (FE) WWW.TEATRODEMICHELI.IT
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14 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 20-26 maggio 2021
MUSICA CLASSICA/1
MUSICA CLASSICA/2 Le orchestre da camera Canova e di Mantova tra Piazzolla e Beethoven L’associazione Mariani riapre l’attività con due omaggi a due celebri compositori, Astor Piazzolla e Ludwig van Beethoven. Venerdì 21 maggio alle ore 20 saliranno sul palco del Teatro Alighieri di Ravenna l’Orchestra da Camera Canova, diretta da Enrico Saverio Pagano e Simone Zanchini, estroso talento, solista alla fisarmonica. Il programma sarà interamente dedicato a Piazzolla” nel centenario della nascita, con un tributo speciale al compositore argentino inventore del nuevo tango. Martedì 25 maggio, sempre alle ore 20, si svolgerà il primo appuntamento dedicato all’integrale dei Concerti per pianoforte e orchestra di Beethoven, con l’Orchestra da Camera di Mantova (che celebra i suoi 40 anni di vita) e Alexander Lonquich (insieme nella foto) nella duplice veste di solista al pianoforte e direttore. Un omaggio “dovuto” al genio di Bonn, un progetto ambizioso, che sarà completato in autunno. Saranno eseguiti i Concerti n.2 in sib magg. e n.1 in do magg. Prezzi da 5 a 30 euro; biglietti in vendita al teatro Alighieri su appuntamento (tel. 0544 249244) e online sul sito www.teatroalighieri.org. Info 0544 39837. La biglietteria la sera del concerto sarà chiusa.
IL MAESTRO OLMI CON LA YMEO AL TEATRO ALIGHIERI Secondo appuntamento dopo la ripresa dello spettacolo dal vivo con la rassegna “Capire la musica”, al teatro Alighieri di Ravenna. Mercoledì 26 maggio, alle 20, la Young Musicians European Orchestra diretta da Paolo Olmi (foto) sarà alle prese con lo Stabat Mater di Pergolesi (soliste Sara Rossini e Daniela Pini) e nella monumentale sinfonia Jupiter di Mozart. Biglietti da 5 a 20 euro, disponibili su appuntamento alla Biglietteria del Teatro Alighieri, oppure telefonando al numero 0544 249244 o scrivendo una mail a ticket@teatroalighieri.org. In vendita anche sul sito http://www.teatroalighieri.org.
MUSICA CLASSICA/4 Alla basilica di San Francesco torna la rassegna di sacra con (anche) il “Serse” di Händel Domenica 23 maggio i solisti e l'orchestra della Cappella Musicale della Basilica di San Francesco di Ravenna ritorneranno a esibirsi nel concerto di maggio della rassegna di musica sacra Musica&Spirito. Alle 19.30 la chiesa risuonerà delle note di Bach, Händel., Vivaldi, ma anche dei meno celebri Lotti e Boyce. Il soprano Elisa Stinchi e Annarita Venieri, il contralto Carla Milani, il tenore Lorenzo Bellagamba e il basso Mauro Medri saranno tra i protagonisti dell'evento. Pezzo forte della serata, tra gli altri, sarà l'aria “Ombra mai fu” dall'opera di Händel “Serse”. L'introduzione e le brevi riflessioni sono a cura di Padre Luciano Fanin. «Abbiamo deciso di preparare, per questo appuntamento, che rappresenta un po' un rientro sulle scene dopo un anno particolare – sono le parole del direttore della Cappella musicale, Giuliano Amadei – una serie di brani evocativi, sospesi tra misticismo e trasporto lirico. Esecuzioni diverse, ma sempre raffinate, in linea con l'essenza che da sempre anima la rassegna». Ingresso libero. Info: cappellamusicalesanfrancesco@gmail.com.
MUSICA CLASSICA/3 Tornano i “momenti” degli allievi dell’istituto Verdi Gli allievi dei percorsi musicali di primo e secondo livello del conservatorio di Ravenna, istituto superiore di studi musicali Giuseppe Verdi, tornano sul palcoscenico del teatro Alighieri sabato 22 maggio, dalle 18 alle 21. L’ingresso è gratuito. I concerti riportano il titolo di “Momenti musicali” perché è proprio quello che intendono essere: dei brevi interventi musicali della durata di circa 40 minuti, ognuno arricchito delle esecuzioni di diversi strumenti e ensemble. Ci saranno archi, fiati, pianisti, percussioni, cantanti e gruppi cameristici.
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20-26 maggio 2021 RAVENNA&DINTORNI
TEATRO
CONCERTI/1
A FAENZA LA “TELEMPATIA” DI TESEI E LA GUERRA RACCONTATA DA ENIA Continuano gli spettacoli al Masini
GIACOMO TONI E LORENZO KRUGER AL CISIM DI LIDO ADRIANO In arrivo due concerti ravvicinati con protagonisti della scena musicale italiana, al Cisim di Lido Adriano. Due cantautori fuori dagli schemi, entrambi spesso al pianoforte. Si tratta di Giacomo Toni (foto), protagonista venerdì 21 maggio, e di Lorenzo Kruger (dei Nobraino), domenica 23 maggio. In entrambe le occasioni, porte aperte dalle 19, solo su prenotazione e per soci. Info sul sito del Cisim e al numero 389 6697082 (visto il sold out registrato in pochi giorni, Giacomo Toni proporrà due concerti nel corso della stessa serata).
CONCERTI/2 Il chitarrista (degli Afterhours) Stefano Pilia al Binario di Cotignola
CONCERTI/3 All’Oasi si pranza con Sara Zaccarelli
Domenica 23 maggio alle 20 al teatro Binario di Cotignola secondo appuntamento della rassegna “Radici 2020”, concerti con videoproiezioni di materiale fotografico e video a cura del collettivo Cesura. L’appuntamento è con il set in solo di Stefano Pilia, tra i migliori chitarristi italiani, nella formazione degli Afterhours, qui con il suo progetto di stampo elettroacustico. Prenotazione obbligatoria al 339 8310504.
Domenica 23 maggio (alle 13) tornano i concerti con pranzo del bagno Oasi di Marina di Ravenna. L’appuntamento è con la cantante Sara Zaccarelli; alla chitarra King Frisko.
CONCERTI/4 A Massa Lombarda si celebrano gli 80 anni di Bob Dylan con Semprini e Rangzen Massa Lombarda festeggia gli 80 anni di Bob Dylan con un concerto nella Sala del Carmine. Domenica 23 maggio alle 17, il giorno prima del compleanno del celebre musicista, l’Associazione Culturale Nebraska, in collaborazione con il Comune di Massa Lombarda, propone lo spettacolo musicale “Bob Dylan 80” in cui verrà ripercorsa la carriera musicale del musicista attraverso le varie fasi della vita dell’autore. Per l’occasione si esibiranno in acustico il giovane Leo Meconi – che ha all’attivo collaborazioni importanti come Paolo Fresu e la collaborazione con l’importante etichetta Azzurra Records -, Lorenzo Semprini leader di Miami & the Groovers, Roberta Montanari, corista, tra gli altri, di Elisa e Cesare Cremonini, e la band Rangzen, famosa in tutta Europa per le proprie re-interpretazioni. I biglietti (15 euro intero e 10 euro ridotto) sono prenotabili ai seguenti contatti: 338 8897725; 348 7967063 o assonebraska@gmail.com.
Torna, sul palcoscenico del Teatro Masini di Faenza, il più noto mentalista italiano. Venerdì 21 maggio alle ore 21 Francesco Tesei presenterà al pubblico Telepathy, di cui è anche regista. Con questo nuovo spettacolo, figlio del momento che stiamo vivendo, il mentalista spera di accorciare le distanze tra le persone, tornando a giocare con interazioni fondate sulle parole ma anche sui gesti, azioni, respiri e sorrisi. “Per gettare la maschera si legge nella cartella stampa -, vivere emozioni reali e non virtuali, e costruire assieme alla partecipazione attiva del pubblico qualcosa che potremmo definire con un neologismo: telempatia”. Mercoledì 26 maggio alle 21, la “prima” del riallestimento 2021 di maggio ’43 di Davide Enia, pièce che nel 2004 pose l’artista palermitano all’attenzione e alla visibilità nazionali. Coprodotto da Fondazione Sipario Toscana e Accademia Perduta/Romagna Teatri, lo spettacolo si avvale delle musiche in scena di Giulio Barocchieri. Il testo trae linfa da una serie di interviste a persone che subirono i bombardamenti palermitani durante il secondo conflitto mondiale. Dalla loro narrazione e dai frammenti di memoria raccolti principia l’elaborazione drammaturgica, che scompone e intreccia e rielabora queste testimonianze, per poi incastonarle in un’unica storia. Prevendite nei giorni di spettacolo e on line su Vivaticket. Prenotazioni telefoniche allo 0546 21306.
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16 / CULTURA - IL FESTIVAL RAVENNA&DINTORNI 20 - 26 maggio 2021
IN SCENA SI APRE IL SIPARIO SULLA 46a EDIZIONE
Arrivano dal Mare! 2021 gli artisti e le figure che incantano il teatro
Arrivano dal Mare!, uno dei primi Festival Internazionali nato in Italia e in Europa dedicato completamente all’arte della Figura, giunge questo anno alla sua 46a edizione! Si svolgerà a Ravenna in compartecipazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune, dal 21 al 26 maggio con un cartellone di spettacoli, mostre, incontri animati dal vivo, un palinsesto online di rubriche prodotte per il festival e, per la prima volta, una sezione online in lingua inglese dedicata al pubblico estero e agli operatori internazionali. I luoghi del Festival saranno il Teatro Rasi e Artificerie Almagiá, i Giardini Pubblici, il MAR-Museo d’Arte della Città di Ravenna, la Biblioteca Classense, Palazzo Rasponi dalle Teste e il Museo La casa delle Marionette.
Il Festival Arrivano dal Mare! apre il sipario sulla 46 a edizione con il sorriso di chi sta riacquistando la propria dignità in qualità di esseri umani e di artisti. Le ultime settimane sono state determinanti per la realizzazione di tutta la parte live del Festival. L’incertezza legata alle normative anti Covid19; la Guerra fra Palestina e Israele (una delle compagnie ospiti viene proprio da Tel Aviv e la corrispondenza con loro è qualcosa di straziante); le nuove e vecchie disposizioni sulla sicurezza e sul pubblico spettacolo; l’aumento esponenziale della burocrazia sono i “mulini a vento” con cui ogni giorno abbiamo dovuto relazionarci. La gioia, l’armonia e la bellezza, unite alle emozioni e ai sentimenti sono state le armi con cui ci siamo difesi. Per questo il sorriso sta affiorando sulle nostre labbra e, ci auguriamo, sulle labbra di tutti gli spettatori che vorranno condividere con noi questo viaggio teatrale. Pochi giorni, poche ore e si parte insieme per questa nuova avventura. L’augurio è che l’arte della figura, nei suoi molteplici e meravigliosi linguaggi possa toccare l’anima dei grandi come dei piccoli, dei curiosi come dei professionisti. Insieme, uniti, in rete, in collaborazione, tutti quelli che credono realmente che la Cultura possa essere una buona medicina per la nostra Società così duramente provata.
A Ravenna, dal 21 al 26 maggio il Festival dell’arte della figura nei suoi molteplici e meravigliosi linguaggi per divertire e toccare l’anima di grandi e piccoli spettatori
xxx E SPETTACOLI EVENTI Il filo rosso del programma è legato alla poesia di Dante Spazio anche alle produzioni teatrali contemporanee e alla grande tradizione delle famiglie d’arte, dei burattini, dei pupi e delle marionette
OMAGGIO A DANTE 700 Il fil rouge 2021, nel rispetto delle celebrazioni dantesche ravennati, sarà l’opera del Sommo Poeta, in una visione molto particolare che si svilupperà attraverso la lente di ingrandimento del teatro di figura. Burattini, marionette, pupi, silhouette, fantocci, pupazzi saranno i protagonisti di questo viaggio immaginifico e surreale. Innanzi tutto, nel cartellone degli spettacoli del Festival: Infernoparadiso, co-produzione RavennaTeatro/Drammatico Vegetale - Teatro del Drago, in prima nazionale live (il debutto è avvenuto il 13 dicembre 2020 in streaming), un viaggio alla scoperta delle emozioni e dei sentimenti che costellano le tappe del racconto dantesco. Dante 3021, della giovane compagnia All’InCirco, vincitore del Bando Giovani per Dante promosso da Ravenna Festival (anno 2019), indaga il rapporto tra poesia e scienza nell’opera di Dante e lo fa con la leggerezza del teatro di strada e l’eleganza delle marionette a filo create da Gianluca Palma. Torna ospite al Festival anche Coppelia Theatre, che con il suo A riveder le stelle continua l’esplorazione del teatro di figura con marionette robotiche, nell’incontro virtuoso tra arte e ingegneria. Seguono la Divina Commedia al Bar della compagnia aretina NATA Teatro e l’incredibile lavoro La Pavironica Commedia, del burattinaio e maestro Romano Danielli, spettacolo inedito che il grande artista dedica al Festival e in cui rielabora drammaturgicamente i primi tre canti dell’Inferno, facen-
doli recitare da Sandrone Spavirone, l’eroe del teatrino dei burattini amico di Fagiolino Fan Fan. Oltre a due importanti mostre (vedi box in alto a destra) a Dante è legato, infine, il progetto “Animati in Video”. I quattro elementi e le sfere dell’umano, che riprende un tema caro al Festival, fin dai suoi esordi: il rapporto fra teatro e documentario di animazione. Tramite un bando promosso dal Festival – in collaborazione con Controluce Teatro d’Ombre/ Festival Incanti di Torino, Is Mascareddas / Anima IF, Segni d’Infanzia/ Festival Segni New Generations e l’Associazione Figli d’Arte Cuticchio / Festival La Macchina dei Sogni – sono stati raccolti contributi video inediti su questo tema e in grado di far dialogare il mezzo cinematografico e digitale con i linguaggi della figura. Tra i
video ricevuti due giurie, una di operatori esperti del settore teatrale, una di giovani delle scuole superiori del territorio ravennate guidati in un percorso di visione dagli organizzatori del Festival, verranno scelti due vincitori, che riceveranno un premio in denaro e la circuitazione nei palinsesti digitali dei Festival partner. LA SFIDA DI TORNARE A VIVERE LA SCENA Il Festival nel 2021 si trova ad affrontare un’altra sfida: dopo quella del 2020, in cui fu il primo Festival online a presentare un palinsesto di rubriche di propria produzione, tutte inedite e create appositamente per la manifestazione, quest’anno Arrivano dal Mare sarà uno dei primi festival a realizzarsi dal vivo. Il programma è vasto, presenta oltre 30 artisti e compagnie, tutti desiderosi di tornare in scena e di creare il magico rito del teatro, tempio laico per eccellenza. Da evidenziare due artiste internazionali: l’israeliana Yael Rasooly, che il 22 maggio porterà al Teatro Rasi lo spettacolo che l’ha resa celebre in Europa e nel mondo: Paper Cut, un incontro /scontro tra immaginazione e realtà in cui sagome di carta e oggetti la fanno da padrone, un one-woman-show che rivela le ossessioni e i pericoli delle fantasie romantiche. A chiudere il Festival, il 26 maggio, sarà invece l’italofrancese Marzia Gambardella con “l’assolo a due mani” Operetta Alzheimer. Due giovani donne che nel giro di pochi anni stanno conquistando la scena internazionale sia per le tecniche adottate che per i contenuti che esprimono attraverso la loro
IL FESTIVAL - CULTURA / 17 20 - 26 maggio 2021 RAVENNA&DINTORNI
LE MOSTRE
IFORMAZIONI E PRENOTAZIONI Tutti i dettagli del programma del Festival sono disponibili sul sito www.arrivanodalmare.it. Per le rubriche online e gli aggiornamenti seguire le pagine Facebook e Instagram e il canale YouTube Festival Arrivano dal Mare. L’info point si trova presso i Giardini Pubblici, Loggetta Lombardesca e sarà aperto dal 21 al 26 maggio, tutti i giorni dalle ore 16 alle ore 18 e domenica 23 dalle ore 9.30 alle ore 18. Per informazioni scrivere a festival@teatrodeldrago.it o telefonare al 392 6664211. La prenotazione è obbligatoria per tutti gli eventi del Festival. Via mail scrivendo a prenotazione@teatrodeldrago.it, telefonicamente al 392 6664211 o tramite l’app Eventbrite per tutti gli eventi gratuiti.
QUEL “FILO ROSSO” CHE SI DIPANA DALL’INFERNO DANTESCO DI MARIA SIGNORELLI A tema dantesco il Festival organizza due mostre e un documentario: “Un filo rosso...” da un’idea di Giuseppina Volpicelli che, insieme alla sorella Maria Letizia e ad un gruppo di artisti romani, ha ridato vita all’opera L’Inferno di Dante di Maria Signorelli, producendo un documentario straordinario dello spettacolo del 1983. Un’operazione filologica e culturale che ci riporta l’attenzione su una delle maggiori personalità del teatro italiano del Novecento. Burattinaia di fama internazionale, Maria Signorelli ha operato all’interno del teatro di figura con una cultura d’eccezione, che l’ha resa non solo fra le piu originali creatrici del genere, ma l’ha indirizzata anche verso la riflessione critica e storiografica, il collezionismo e l’attività espositiva. A Ravenna, presso Palazzo Rasponi dalle Teste, verrà esposta in prima nazionale sia la mostra “Un Filo rosso…” che il documentario omonimo (apertura 22 maggio ore 10). La seconda mostra dedicata al Sommo Poeta sarà esposta nella dinamica cornice del chiostro della Biblioteca Classense: “Ritratti di Commedia... Divina, maschere e burattini” di Giorgio De Marchi e Maurizio Gioco (apertura 21 maggio, ore 16).
la conferenza stampa del progetto “La radicalità gentile di Parma Capitale della Cultura 2020+21”. Sempre presso la Sala Martini del MAR verrà proiettato il documentario Anche le case hanno un’anima, viaggio in sei episodi alla scoperta dell’abitazione romana e della vita dell’artista Maria Signorelli, ideato e girato dalle figlie Giuseppina e Maria Letizia. Infine, il Festival ospita la terza tappa del progetto “Cantiere, percorso di accompagnamento alla produzione per artisti e compagnie emergenti di Teatro di Figura”, promosso dal Festival Incanti di Torino, durante la qualel verrà premiato il video vincitore del concorso “Animati in video- I quattro elementi e le sfere dell’umano”.
in Italia: Marco Grilli/CMG, Compagnia Walter Broggini, Vladimiro Strinati, I Burattini della Commedia, Mattia Zecchi. LA TRADIZIONE DEL TEATRO DI FIGURA Saranno ospiti del Festival le quattro grandi tradizioni italiane: marionette, pupi, guarattelle, burattini; la Compagnia Marionettistica Carlo Colla e Figli con Aspettando Dante (in streaming, 25 maggio, ore 16); i Pupi dei Figli d’Arte Cuticchio con Il Teatro di Cuticchio. Dalla Piccola alla grande scena (in streaming, 26 maggio, ore 16.30), Salvatore Gatto, uno dei più bravi interpreti della maschera di Pulcinella, uno dei guarattellari che negli ultimi 30 anni ha portato la maschera napoletana in tutto il mondo (23 maggio, ore 20.15, Artificerie Almagià), il maestro burattinaio Romano Danielli e la Famiglia Monticelli/Teatro del Drago, marionettisti e burattinai. Ha inizio così anche la seconda tappa del progetto “In viaggio. Storie e visioni dalle Famiglie d’Arte di Spettacolo”, in collaborazione con La Sapienza Università di Roma, la cui prima tappa si è concretizzata con un convegno di studi ospitato dall’edizione 2019 del Festival.
arte. Yael e Marzia sono già state ospiti del Festival durante l’edizione online del 2020 con due laboratori mirati ad indagare il rapporto tra animatore e oggetto e la drammaturgia visuale. Fra le nuove proposte di teatro di figura contemporaneo: Riserva Canini con il loro “classico” Talita Khum (21 maggio, ore 20, Artificerie Almagiá ); Due “corti teatrali”, il primo delle milanesi Lidelab con Le mille e una notte (21 maggio, ore 18.30 e 19, e 22 maggio, ore 19.30, Artificerie Almagià), il secondo con il teatro su nero della giovanissima compagnia BITOLS, con ECG Piccola avventura di un cuore a Venezia, (24 maggio, ore 20 e 20.45, e 25 maggio, ore 18.30 e 19.30, Artificerie Almagià). Da segnalare anche la messa in scena il Macbeth Banquet di Teatro Invito (25 maggio, ore 20, Artificerie Almagià ) e I tre porcellini de I Pupi di Stac/Teatro del Drago (26 maggio, ore 18.30, Artificerie Almagià). Alla programmazione in teatro si affianca un cartellone di spettacoli all’aperto presso la Loggetta Lombardesca/Giardini Pubblici ad ingresso gratuito, che attraversa tutte le giornate del festival con un appuntamento nei giorni feriali alle ore 17, sabato alle ore 16.30 e alle ore 18 e domenica alle ore 10 e alle 16.30. Protagonisti burattinai e marionettisti fra i più prestigiosi
GLI INCONTRI ANIMATI Da sempre il Festival Arrivano dal Mare! accompagna l’attività di spettacolo con incontri di approfondimento e di apertura rispetto alle mille sfaccettature del teatro di figura italiano e internazionale. Quest’anno il programma ospita numerosi incontri animati di carattere nazionale che si terranno presso la Sala Martini del MAR e che verranno pubblicati in diretta streaming sui canali Facebook e YouTube del Festival. Il 22 maggio, alle ore 15, si terrà la presentazione ufficiale del progetto “ReteFì - Rete dei Musei di Teatro di Figura dell’Emilia-Romagna”, che riunisce otto realtà museali della regione all’insegna di percorsi di visita condivisi e di progettualità in comune che diano risalto allo sconfinato patrimonio non solo regionale di cui questi luoghi di fanno dimora protetta. Anche quest’anno il Festival accoglie le iniziative del centro nazionale UNIMA Italia (Union International de la Marionette), con l’incontro “Idee in circolo: la forma è sostanza? #5”, l’ultimo di un prolifico ciclo di incontri che ha visto coinvolti i soci dell’associazione in un percorso di ricerca dei rapporti tra la forma e il contenuto nel teatro di figura. La mattinata del 26 maggio verrà dedicata al tema della formazione per il teatro di figura, con la presentazione dei due corsi “ANIMATERIA” (Terza edizione) e “I Mestieri del Burattinaio”. Il 24 maggio alle ore 11, invece, il Festival ospiterà
IL PROGRAMMA INTERNAZIONALE A causa della pandemia e della difficoltà di ospitare operatori e ospiti internazionali, il Festival vuole ricordare il percorso fatto per l’edizione 2020 e ha strutturato un palinsesto di contenuti online specificatamente pensato per il pubblico internazionale: rientrano nel programma tutti gli incontri organizzati alla Sala Martini del MAR, trasmessi in diretta streaming sui canali YouTube e Facebook del Festival, così come il documentario in sei episodi Anche le case hanno un’anima. Per il palinsesto online saranno disponibili anche due rubriche create ad-hoc: La bottega dei burattini con sei interviste a scenografi e costruttori del teatro di figura – e non solo – italiano, e Non sono un soprammobile, video racconto in sette episodi di Jovana Malinaric e Mariasole Brusa.
CREDITI E RINGRAZIAMENTI Un grande ringraziamento va a Ravenna Teatro e Drammatico Vegetale, la rete di Associazioni Almagià, la Coop E, l’asso ciazione La casa delle Marionette, Il Centro UNIMA Italia, ATF/Agis, Italiafestival, ReteFì, e grazie al sostegno e alla preziosa colla borazione e in compartecipazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna, l’APT e la Regione Emilia-Romagna, il MIC Ministero della Cultura.
18 / RUBRICHE / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 20-26 maggio 2021
LIBRI DA BABELE
Tutto il dramma del “revenge porn” in un’educativa serie tv sui giovani
Tornano gli spettacoli, ma il pubblico?
Per imparare a gestire le emozioni
di Francesco Della Torre
di Enrico Gramigna *
di Matteo Cavezzali *
Nudes (miniserie di 10 puntate, 2021) Il “revenge porn” è un fenomeno purtroppo molto diffuso, sia tra adulti (e la cronaca è piena di episodi del genere), sia soprattutto tra gli adolescenti, e consiste nel diffondere in rete immagini o video erotici nei confronti di una o due persone di cui ci si vuole in qualche modo vendicare (per un rifiuto?), o semplicemente come estremo atto di bullismo. Nudes è una miniserie antologica norvegese che ha riscosso molto successo in tutta Europa e questo è l’adattamento italiano per la regia di Laura Lucchetti che ricalca fedelmente l’originale composto da tre storie diverse (quattro puntate la prima, tre ciascuna la seconda), tutte dalla durata di 20’ circa e vedono nella prima puntata uno studente brillante accusato di aver diffuso un video in rete, mentre nelle due successive le protagoniste sono le vittime (non dello studente della prima), rispettivamente di un video messo in rete e di un ricatto da parte di uno sconosciuto. Tutto fa pensare a Skam, anch’essa serie scandinava adattata, formata da puntate brevi e ambientata tra gli adolescenti, e soprattutto straordinario ritratto generazionale. L’ambientazione nostrana è calata nella provincia bolognese, e sia come l’originale e sia come il suo predecessore, punta tutto sull’estremo realismo delle situazioni, perché la cifra stilistica della messa in scena consiste nel non risparmiarci nulla, da immagini a linguaggio, fino ad arrivare a vivere queste storie, con la forza e il coraggio di farci aprire gli occhi, senza giri di parole, ponendo di fronte questi disagi che colpiscono le varie realtà giovanili. Il primo episodio è leggermente più lungo e forse il meno convincente dei tre, ma il livello generale è alto e sorprendono tutti i giovani attori per la recitazione, con una menzione speciale tutta al femminile per le protagoniste Fotinì Peluso e la giovanissima Anna Agio. Nudes non è commedia ma un vero e proprio dramma che apre gli occhi a una generazione che vive di immagini e filmati, chiusa nell’egoismo causato anche dal mezzo smartphone, grazie al quale si crea una realtà parallela della quale avere paura per il prossimo futuro. Una serie imperfetta ma di alto impatto educativo, che i genitori dovrebbero vedere e capire, e che gli insegnanti dovrebbero proporre nelle scuole superiori, seguito da un dibattito formativo e da un lavoro di mediazione che aiuti la visione dei ragazzi nella loro inevitabile immedesimazione e fare sì che la forza delle scene crei in loro un’empatica consapevolezza della realtà che stanno vivendo. La colonna sonora si avvale del pezzo originale di Gazzelle “Un po’ come noi”. Visibile in chiaro su Raiplay.
Siamo di nuovo ai blocchi di partenza. Qualcuno in realtà è già scattato avanti, ma la gran parte degli spettacoli ripartirà a breve, il tempo di assorbire le direttive pensate apposta per riprendere la vita artistica senza alimentare la diffusione del maledetto virus che, oltre a costare in termini di vite, ha congelato l’arte dal vivo e, di conseguenza, le persone che di questo lavoro vivono. Sono grandi e ampi i sorrisi degli artisti che finalmente riassaporeranno il gusto delle assi del palcoscenico anche se molti di loro avranno gli occhi non solo velati per questa emozione, ma anche per il ricordo dei colleghi che, proprio a causa di questa emergenza sanitaria, non hanno potuto godere di questo ritorno. Bisognerà, però, che chi riprende l’attività capisca che il pubblico non ha sentito la mancanza dei concerti dal vivo. Ovviamente questa è un’iperbole, tuttavia in gran parte è vero. Il problema, ancora più attuale di quanto fosse prima del febbraio 2020, è proprio questo: il pubblico. Non si considerino i grandi eventi, che hanno un bacino d’utenza assai più ampio, bensì gli spettacoli (si perdoni il termine) minori, quelli che non possono contare su fondi pubblici assai cospicui. Quegli spettacoli organizzati da piccole realtà, però, sono quelli che tengono in piedi la baracca, poiché queste oasi nel deserto sono uno dei pochi, se non l’unico, baluardo per la diffusione della cultura (musicale) capillarizzata nel tessuto sociale del nostro Paese. Sarà perciò utile e interessante vedere come sarà la ripresa di questi spettacoli, se continueranno nel solco di manifestazioni dai costumi usi e triti oppure elaboreranno un nuovo modo di fruizione dell’intrattenimento culturale, più indicato ai tempi moderni, strizzando l’occhio a quelle generazioni che vedono come vetusto, noioso e, perché no, insignificante, le rappresentazioni con i crismi che oggi vengono venerati, gli stessi che in realtà per molti aspetti sono solo polverose vestigia di un epoca passata ormai lontana e che poco ha a che spartire con la quotidianità attuale. La sfida, oggi più che mai, è da vincere, pena la scomparsa nel giro di poche generazioni, di una platea interessata non solo ai piccoli, ma anche ai grandi eventi.
Mentre cresciamo ci vengono insegnate dagli adulti molte cose: come scrivere le parole, come sommare e moltiplicare i numeri, come andare in bicicletta, e via via che diventiamo più maturi si aggiungono la storia, la fisica, la chimica, in alcuni casi anche il greco antico. C’è però una cosa che non ci insegna a nessuno, quella che forse è la più importante: come gestire le nostre emozioni. Cosa possiamo fare quando ci sale la rabbia, o quando ci sentiamo soli. Queste risposte arrivano dai libri. La filosofa Ilaria Gaspari ne ha scritto uno intitolato Vita segreta delle emozioni (Einaudi) che prova a farci riflettere sulle emozioni attraverso le parole di filosofi come Spinoza o Epicuro e di poeti come Dante o Montale, un percoso per adulti che consiglio insieme ad alcuni classici per bambini come I colori delle emozioni (Gribaudo) di Anna Llenas o Che rabbia! (Babalibri) di Mireille D'Allancé. La prima cosa che dobbiamo imparare da bambini (e reimparare da adulti) è ad accettare le nostre emozioni anziché combatterle. Le nostre sensazioni sono reazioni naturali e ataviche che provengono da molto lontano, figlie dirette della nostra evoluzione di esseri umani. Sono utili, anche quelle più fastidiose, come la rabbia, o dolorose, come la nostalgia di una persone che non c’è più. Il concetto di nostalgia, come quello di malinconia, nasce nel ‘600 come termini medici per indicare uno stato di dolore che oggi chiameremmo depressione. Era una malattia diagnosticata spesso ai soldati che combattevano lontano da casa per molti anni e che iniziavano a deperire moralmente e fisicamente. Tra le cure proposte c’era il riposo in zone calde e con il mare, nacque così il turismo verso la Costa Azzurra, e via via la moda di andare al mare. Oggi la nostalgia è un sentimento diverso da quello identificato dal termine seicentesco, ma la sua etimologia ci ricorda che viene dal greco (forse serviva quindi anche studiare greco per capire le emozioni) nòstos, ritorno, e àlgos, dolore. È il dolore che provoca il ritorno di un ricordo piacevole, è una cosa bella che con il tempo diventa dolorosa, proprio perché non c’è più. Curare la nostalgia contemporanea non è possibile (fortunatamente aggiungo) perché è quella materia invisibile che nutre la letteratura, la poesia e la musica. Soffrire ci spaventa. La frase che ho sentito dire di più dai genitori ai propri figli da quando sono diventato padre è “attenti a non farvi male”. Questo monito rimane per tutta la vita nella mente di un genitore. Prima sta attento che il figlio non si ferisca cadendo dallo scivolo o scivolando mentre corre, poi ci si augura che il figlio non soffra emotivamente, che non si senta mai sconfitto o deluso dalla vita, si spera di non vederlo mai piangere. Invece la sofferenza è energia vitale, è quella legna che marcisce sotto il terreno diventando petrolio. Forse la prima cosa da imparare sulle emozioni sarebbe proprio quella: non aver timore di lasciarsi andare. * scrittore
“L’ultima casa” (Ravenna) di Adriano Zanni
FIORI MUSICALI
FULMINI E SAETTE
VISIBILI E INVISIBILI
* musicista e musicologo
GUSTO / 19 20-26 maggio 2021 RAVENNA&DINTORNI
IN CUCINA
MATERIE PRIME
Dalla produzione agli effetti sul corpo: la carta d’identità dello zucchero
Approfondimenti sulla qualità dei prodotti e i presìdi fondamentali degli alimenti di Giorgia Lagosti Maestra di cucina Aici, esperta e consulente di comunicazione nel settore cibo, giornalista freelance
Disaccaride formato da glucosio e fruttosio. Si ottiene dalla canna o dalla barbabietola È bianco grazie a un colorante estratto dal catrame. Il consumo eccessivo rende nervosi
Con il termine zucchero (o zucchero da tavola) ci si riferisce al saccarosio, un disaccaride formato da una molecola di glucosio e una di fruttosio. Stiamo parlando, quindi, del prodotto ricavato dalla canna da zucchero (coltivata in America centrale e meridionale) e dalla barbabietola (perlopiù coltivata in Europa). Per capire le caratteristiche e la qualità dei vari tipi di zucchero che possiamo trovare sul mercato, è necessario conoscerne il processo di produzione: questo può essere suddiviso in diverse fasi successive quali l’estrazione, la depurazione, la concentrazione, la raffinazione e la cristallizzazione, e se la prima, l’estrazione, è diversa per le due piante zuccherine, gli altri processi sono pressoché identici.
ne, enzimi e la precipitazione dei sali di calcio. Per eliminare poi la calce in eccesso, il succo zuccherino è trattato con anidride carbonica. In seguito è sbiancato in un processo di continue cotture, raffreddamenti, cristallizzazioni e centrifugazioni. Il prodotto così ottenuto è lo zucchero greggio, brunastro e grossolanamente cristallizzato. Raffinazione e cristallizzazione Lo zucchero greggio è trattato con carbone animale e acido solforoso per filtrarlo e decolorarlo ulteriormente. Come ultimo è quindi colorato con un colorante estratto dal catrame (E130) ottenendo il classico zucchero bianco. Capito come viene prodotto, vediamo quali sono gli effetti dello zucchero sull’organismo e partiamo subito dalla sua digestione, processo nel quale sono necessari vitamine e sali minerali. continua a pagina 20
Estrazione Le canne da zucchero sono tagliate e spremute facendole passare attraverso dei rulli che ne estraggono il succo. Si ottiene così uno sciroppo (o melassa) che è fatto sedimentare e poi concentrato per evaporazione dell’acqua. Ciò che ne risulta è lo zucchero di canna integrale (certamente il migliore sotto l’aspetto nutrizionale). Per estrarre lo zucchero dalle barbabietole, invece, queste sono fatte bollire a circa 80 gradi per tempi molto lunghi: lo sciroppo così ottenuto è fatto concentrare sempre per evaporazione dell’acqua.
Integrale, greggio, raffinato: i tipi in commercio Zucchero integrale di canna, dall’aspetto pastoso e scuro, che è 100% succo di canna concentrato e che non subendo trattamenti chimici, conserva gran parte delle vitamine, minerali (anche oligoelementi) Zucchero greggio, dall’aspetto che può trarre in inganno, ha subito trattamenti chimici nella fase di depurazione allontanando gran parte dei nutrienti (bisogna sapere che spesso, per accentuarne la colorazione brunastra, lo zucchero greggio è trattato con caramello ammoniacale E150) Zucchero raffinato o bianco che è saccarosio puro quindi pura energia non accompagnato da vitamine e minerali che rimangono invece intatte nello zucchero integrale
Depurazione e concentrazione Lo zucchero integrale, che sia esso da canna o barbabietola, viene a questo punto depurato con latte di calce ad alte temperature e calce viva. La reazione alcalina e la cottura provocano la distruzione di vitamine, protei-
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20 / GUSTO RAVENNA&DINTORNI 20-26 maggio 2021
EDULCORANTI Lo chiamavano zucchero per diabetici poi si capì che anche il fruttosio va limitato
Sottrae acqua agli alimenti e aiuta la conservazione
Il saccarosio ha un carico glicemico elevatissimo ed un indice insulinico piuttosto alto, superato solo dal glucosio e dal maltosio (questi zuccheri non sono comunemente utilizzati nella formulazione dello zucchero semolato da tavola). Il fruttosio invece, zucchero che entrò prepotentemente sul mercato degli edulcoranti da tavola circa una ventina d'anni fa, porta con sé un indice glicemico più basso. Questo non richiede alcun enzima digestivo e pertanto dovrebbe, come il destrosio, scatenare velocemente la produzione di insulina, ma ciò non avviene poiché esso, per incidere sulla glicemia, richiede una metabolizzazione da parte del fegato. Proprio in virtù di questa caratteristica, prese il nome di "zucchero per diabetici". Ben presto però, le evidenze cliniche, quasi disastrose, dell'eccesso di fruttosio nei malati di diabete mellito tipo 2, obbligarono la ricerca scientifica a fare maggiore chiarezza sull'impatto metabolico di questo nutriente. In sintesi: se è vero che il fruttosio aumenta lentamente la glicemia e l'insulina, è altrettanto vero che un suo eccesso nel sangue peggiora in maniera indipendente molte complicanze del diabete mellito tipo 2 (ad esempio le lesioni del microcircolo oculare). Inoltre, il fegato ha una limitata capacità di metabolizzare il fruttosio e, superato questo potenziale di carico, tutto il rimanente viene convertito in acidi grassi da stoccare in trigliceridi nelle riserve adipose.
Per le sue proprietà, lo zucchero trova impiego nell’industria alimentare non solo per il suo potere dolcificante ma anche nella conservazione degli alimenti. L’uso di zucchero, così come quello di sale (a secco o in salamoia) o alcol, determina negli alimenti un effetto simile alla sottrazione di acqua e si traduce in un’azione protettiva nei confronti degli alimenti a cui viene abbinato. In effetti, il sale e lo zucchero si legano all’acqua presente rendendola inutilizzabile per i microrganismi potenzialmente dannosi. Lo zucchero bianco è, infatti, uno dei rarissimi alimenti che non ha data di scadenza e ciò vuol dire che nessun batterio lo può utilizzare.
continua da pagina 19 Essendo però questi micronutrienti stati eliminati durante il processo di raffinazione, l’unica fonte disponibile è il nostro stesso organismo, nello specifico i nostri tessuti. La prima conseguenze quindi della digestione dello zucchero è la perdita di vitamine e minerali (per esempio di calcio nei denti e nelle ossa). Poi, oltre ad avere questo effetto demineralizzante, il saccarosio diminuisce l’efficacia dei globuli bianchi e causa degli scompensi nel sistema immunitario (quando mangiamo 50 grammi di zucchero bianco, la capacità fagocitaria dei globuli bianchi si riduce del 75% per circa 7 ore). Ancora, un abuso di zucchero raffinato ha una grossa influenza sul sistema nervoso, creando prima una sorta di stimolazione poi una forma di depressione, con conseguente comparsa di stati d’irritabilità, falsa euforia,
bisogno di assumere altro zucchero, ecc. Ciò è causato dal rapido e violento assorbimento dello zucchero nel sangue che fa salire la cosiddetta glicemia: di fronte a tale subitanea salita, il pancreas risponde immettendo insulina nel sangue e ciò provoca una brusca discesa del tasso glicemico detta "crisi ipoglicemica" caratterizzata da uno stato di malessere, sudorazione, irritabilità, aggressività, debolezza, bisogno di mangiare per sentirsi di nuovo attivi e in forma. Il corpo, per contrastare questa situazione stressante, secerne quindi altri ormoni per portare la glicemia a livelli ottimali, tra i quali l’adrenalina, l’ormone della paura e dell’aggressività. Questa “zucchero-mania” è una vera e propria dipendenza psicologica e fisica che si sviluppa generalmente durante l’infanzia e si traduce spesso durante l’età adulta nel consumo di altre sostanze (caffè, alcol, tabacco, ecc.).
La digestione dello zucchero fa perdere vitamine e minerali
T U T T I I M A R T E D Ì P O M E R I G G I O dalle 16 alle 20
COSE BUONE DI CASA A cura di Angela Schiavina
Farinata di ceci La farinata di ceci è una specialità ligure, ma la troviamo anche in Toscana e nel sassarese. Cambia nome ma è sempre la stessa. Una preparazione gustosa, semplice, vegetariana e vegana. Ingredienti: una teglia di alluminio leggera e bassa da 28-30 cm, 150 gr. di farina di ceci, 400 ml. di acqua, 40 ml. di olio extravergine, 1/2 cucchiaino di sale, rosmarino o salvia (facoltativo), pepe nero. Preparazione: mescolate la farina in una ciotola con una frusta a mano, fate un buco al centro, versate tutta l’acqua a poco a poco e girate. Eliminate la schiuma in superficie con una schiumarola, per evitare che in cottura si scurisca. Lasciate riposare il composto coperto con un coperchio per almeno 3 ore, girando di tanto in tanto con la frusta a mano ed eliminando la schiuma. Questo passaggio è fondamentale per sciogliere la farina di ceci e creare un composto omogeneo, privo di grumi. Al termine del tempo trascorso, unite olio e sale e girate molto bene per amalgamare il composto. Versate in una teglia leggera di alluminio o rame foderata con un foglio di cartaforno leggermente unta di olio. Se gradite aggiunte il rosmarino. Mettete a cuocere nella parte bassa del forno ben caldo a massima potenza 250° per 12 minuti. Poi trasferite al piano medio alto e continuate la cottura abbassando a 200° finchè non diventa bella dorata sulla superficie, circa 15 minuti. Cospargetela con pepe nero. Aspettate che si raffreddi qualche minuto. Si conserva in frigo tre giorni, potete scaldarla al microonde o in forno.
LO STAPPATO A cura di Fabio Magnani
Una Croatina da bolliti Assaggiamo nel calice un vino dell’Oltrepò pavese.“IGT Provincia di Pavia Croatina” 2019, prodotto dall’azienda “Risi”. Un vino che può essere bevuto a temperatura ambiente o anche fresco. Al naso è pulito, fruttato e speziato. Bolla sottile. Di buon corpo. Un vino corretto e piacevole. Il palato conquista per l’equilibrio tra frutto, il tannino gradevole, la freschezza acida e la finezza della bolla. Una Croatina che si presta molto bene a tavola con paste al forno e bolliti o da aperitivo con salumi e formaggi.
4 PILASTRI #1 DISINTOSSICAZIONE PROFONDA ALIMENTARE: DIETA MEDITERRANEA #2 RIEDUCAZIONE E INTEGRATORI ALIMENTARI #3 ALIMENTAZIONE
#4 ESERVIZIO FISICO Frutta e verdura, carne, formaggi pane, biscotti, conserve, ecc.
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RAVENNA&DINTORNI 20-26 maggio 2021
SPECIALE Rigenerazione e Ristrutturazione
CURA DEL VERDE
Prati, fiori, alberi e arbusti: l’arte della manutenzione dei giardini È il momento giusto per occuparsi del verde domestico, sistemare le piante ancora sane, sceglierne di nuove, usare il terriccio e i concimi più adeguati e procurarsi gli strumenti utili La primavera inoltrata è il momento giusto per occuparsi del verde di casa, che si tratti di un giardino o di un bel terrazzo. Chi ha acquistato di recente una nuova abitazione avrà avuto il tempo, nei mesi scorsi, di progettare al meglio le aree esterne. Per cui ora è il momento giusto di scegliere cosa piantare a terra o mettere nei vasi. Al contrario, chi ha già un bel giardino o balcone allestito, può decidere quali modifiche effettuare. «Se l’inverno è l’ideale per progettare – afferma il giardiniere Stefano Siboni –, nel mese di maggio è giusto concretizzare e quindi prenotare in vivaio le piante scelte con cura, onde evitare di ritrovarsi a fare le corse a fine giugno quando l’assortimento comincia a diminuire. Qualche consiglio? Per i balconi, vanno bene la photinia, il viburno lucido, il pitosforo e anche il ligustro. Per zone d’ombra, una buona idea potrebbe essere quella di orientarsi verso le ortensie. Come base servono sempre l’argilla e un terriccio drenante. Personalmente sconsiglio l’uso del sottovaso, in modo da lasciare scorrere l’acqua. Un ultimo accorgimento è di prevedere un impianto d’irrigazione gocciolante, se si dispone di un lungo terrazzo che rende complicata la regolare annaffiatura». A chi ha già il prato, Siboni consiglia poi un’integrazione con nuovi semi. Se al contrario dovesse essere molto rovinato, meglio pensare di “pulirlo”’ tutto e di piantarne uno nuovo a rotoli. Da non sottovalutare è poi l’operazione di “integrazione” delle varie piante. «Tutte le piante sia in vaso sia in giardino devono essere nutrite – spiega Siboni –. Al riguardo, è bene fare un giro con il solfato di ferro in polvere, da distribuire con l’aiuto di un cucchiaio, che permette di purificare le radici. L’operazione va ripetuta ogni sessanta giorni circa, integrando anche con chelati di ferro o sequestrene disciolti nell’acqua in annaffiatoio. Questi fertilizzanti consentono di dare colore alle foglie di qualsiasi pianta, anche di rose e ortensie». continua a pagina 22
Se si ha un terrazzo o piccoli spazi conviene installare un impianto d’irrigazione a goccia
Immagini tratte dalla manifestazione “Giardini segreti” dell’associazione Giardini e dintorni di Ravenna
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RAVENNA&DINTORNI 20-26 maggio 2021
INCENTIVI FISCALI
Prorogato per tutto il 2021 il “bonus verde” per la detrazione Irpef al 36% Il limite massimo della spesa è di 5mila euro e riguarda solo gli immobili residenziali
segue da pagina 21 Per occuparsi al meglio di prati, piante e siepi, è quanto mai importante utilizzare macchinari che ne facilitino la manutenzione. Le ultime tendenze vanno in direzione “green”, il che significa che le persone sono sempre più attente a tutte quelle strumentazioni non inquinanti. Quante volte infatti per rasare un bel prato, ci si trova poi a respirare nocivi gas di scarico? «I nostri clienti sono sempre più pro ambiente – dice Roberto Pezzi di Comag di Lugo –. Lo dimostra l’aumento delle richieste di attrezzi con batteria, al posto di quelli più tradizionali con motori termici a benzina o motori elettrici. Certo, i costi sono leggermente più alti ma ne vale la pena. Senza contare poi che, in alcuni casi, esistono batterie in grado di alimentare più macchinari, dal tosaerbe al soffiatore, fino ai decespugliatore». La passione del verde è letteralmente esplosa durante i lunghi lockdown correlati alla pandemia da Covid-19 di quest’ultimo anno e mezzo. La gente costretta a restare in casa ha riscoperto l’importanza del verde e ha cominciato a prendersene cura con maggiore regolarità. Avendo più tempo a disposizione, il fai da te è stato di gran lunga privilegiato rispetto al ricorso a professionisti. Per i più pigri, un’ottima soluzione è rappresentata dai robot rasaerba, disponibili in diversi modelli in base alla dimensione del proprio giardino. «Il funzionamento è semplice – spiega Pezzi –, analogo a quello dei robot per la pulizia dei pavimenti interni. Dopo aver falciato il prato per bene una prima volta, il robot consente un taglio continuativo che si rivela fondamentale per “contenere” la crescita di piante infestanti o erbacce». articoli a cura di Roberta Bezzi
Sempre più richiesti gli attrezzi per il giardinaggio alimentati con batterie ricaricabili
Per tutto il 2021 è stata prorogata la detrazione fiscale Irpef al 36% nell’ambito del cosiddetto “bonus verde”, per le spese effettuate per giardini, terrazzi e in generale aree verdi. Nella Legge di Bilancio di quest’anno si parla, nello specifico, di interventi di sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, comprese le pertinenze, le recinzioni, gli impianti di irrigazione, la realizzazione di pozzi, le coperture a verde e i giardini pensili. L’agevolazione fiscale che si applica nella dichiarazione dei redditi, deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo e deve essere calcolata considerando un limite massimo di spesa pari a 5 mila euro per ciascuna unità immobiliare avente uso abitativo (sono quindi esclusi negozi o uffici). Questo significa che la detrazione massima sarà pari a 1.800 euro. Possono usufruire del bonus non solo i proprietari dell’immobile, ma anche coloro che possiedono o detengono, sulla base di un titolo idoneo, l’immobile sul quale sono stati eseguiti gli interventi: gli inquilini e i comodatari. Anche le spese sostenute per interventi effettuati su parti comuni di edifici condominiali possono essere portate in detrazione. Resta valido il limite massimo di 5 mila euro per ciascuna unità immobiliare a uso abitativo. Rientrano tra le spese ammesse in detrazione gli impianti di irrigazione; la realizzazione di pozzi; la sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze e recinzioni; grandi potature; riqualificazione prati; realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili; spese di progettazione relative a lavori successivamente effettuati. Sono invece escluse dalle detrazione la manutenzione ordinaria di giardini già esistenti e con regolarità periodica, l’acquisto di attrezzature specifiche per la cura del verde (pale, picconi, tagliaerbe) e gli interventi lavorativi in economia da parte del proprietario, ossia acquistando i materiali. Per accedere al “bonus verde”, il pagamento deve
essere effettuato con modalità tali da poter fornire prova in merito all’operazione effettuata e, quindi, con mezzi tracciabili quali bancomat, carte di credito, bonifico bancario o postale e assegno non trasferibile. Per far fronte a eventuali futuri controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate, il contribuente deve conservare diversi documenti. Anzitutto, le fatture o ricevute fiscali idonee a comprovare la spesa e la riconducibilità della stessa gli interventi agevolati. Nel documento di spesa deve essere indicato il codice fiscale del soggetto beneficiario della detrazione e la descrizione dell’intervento deve consentire di ricondurre la spesa sostenuta tra quelle agevolabili. Vanno poi conservate con cura la documentazione attestante il pagamento delle spese, l’autocertificazione che attesta che l’ammontare delle spese sulle quali è calcolata la detrazione non ecceda il limite massimo ammissibile, la dichiarazione dell’amministratore condominiale che attesti di aver adempiuto a tutti gli obblighi previsti dalla legge e che certifichi l’entità della somma corrisposta dal condomino e la misura della detrazione. In caso di vendita dell’immobile sul quale sono stati realizzati i lavori, la detrazione ancora da fruire, si trasferisce al nuovo acquirente, salvi accordi di tipo diverso tra le parti. Il bonus verde, infine, vale anche per la seconda casa, purché a uso residenziale.
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ARCHITETTURE OUTDOOR
Una splendida vetrina domestica che si affaccia sul mutare delle stagioni Tutta la bellezza, la funzionalità, l’efficienza energetica di una grande veranda, trasparente e confortevole diaframma fra la casa e la natura circostante
La realizzazione di questa veranda per una villa di campagna non è stata solamente l'assecondare le esigenze di un cliente, è stato l'ulteriore concretizzarsi di un rapporto di fiducia e stima tra la proprietà e il progettista che perdura ormai da vent’anni, e non per ultimo la costruzione nell’anno 2011 del fabbricato principale residenziale ad oggi arricchito con l’edificazione, in ampliamento, di questa nuova struttura. La struttura, conforme alle normative simiche attuali, è stata concepita e realizzata in perfetta sinergia tra il progettista architettonico, il responsabile tecnico di Edilpiù e il progettista impiantistico per ricercare fin dalle origini del progetto un nuovo ambiente con elevatissime prestazioni energetiche e il massimo comfort in tutte le stagioni dell'anno. La veranda è stata realizzata con profili in pvc Finstral Fin-Room e vetro, sia nelle chiusure perimetrali con ampie vetrate alzanti scor revoli che in copertura, gestendo il fattore luminosità con l’utilizzo di schermature solari, come le tende automatiche in copertura e l’utilizzo di vetri con differenti fattori solari a seconda della loro esposizione. Per la gestione della climatizzazione estiva ed invernale si è installato un impianto dedicato con pompa di calore aria/acqua con diffusori d’aria lineari a scomparsa nel pavimento lungo tutto il perimetro vetrato evitando così qualsiasi tipo di condensa grazie ai flussi
d’aria in corrispondenza delle superfici più fredde. L’opera realizzata ha pienamente raggiunto l’obbiettivo di creare un ambiente di transizione tra il fabbricato esistente e l’ampio parco privato circostante per godersi la magia della luce naturale amalgamandola al comfort di una gestione climatica dell’ambiente in tutti i periodi dell’anno. Marcello Bacchini Executive Director Sales Marketing Edilpiù
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