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FREEPRESS

n. 914

1-7 LUGLIO 2021

CRONACA • SOCIETÀ • POLITICA • ECONOMIA • OPINIONI • CULTURA • SPETTACOLI • GUSTO • SPORT

Prezzo € 0,08 COPIA OMAGGIO ISSN 2499-9460

A CACCIA DI CO2 Il progetto Eni per l’anidride carbonica visto dalla scienza e dalla politica


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PUNTI DI VISTA / 3 1-7 luglio 2021 RAVENNA&DINTORNI

SOMMARIO

L’OPINIONE

L’OSSERVATORIO

4

POLITICA NEL BILANCIO COMUNALE SPUNTA ANCHE IL BIKE PARK

Dante superstar (a volte anche troppo) di Fausto Piazza

Chissà se nella sua sconfinata visionarietà il Poeta-profeta immaginava che l’anniversario dei 700 anni dalla sua morte sarebbe stato sconvolto dalla “peste” globale del secondo millennio. Certo che la pandemia Covid ha notevolmente fiaccato – per certi versi ridimensionato e per altri fatto slittare – il programma delle celebrazioni ravennati che doveva articolarsi con calibrata distensione fra il settembre del 2020 e quello prossimo. L’allentamento delle restrizioni antivirus in maggio ha aperto fortunosamente una massa di eventi a suo tempo rinviati e riveduti, che ora si stanno addensando in questo scorcio d’estate e si concentreranno maggiormente fra settembre e la fine del 2021. Una vera e propria caterva di spettacoli, installazioni, letture, itinerari, mostre e rassegne, citazioni e suggestioni che fanno dell’arcigno Dante e della sua poesia (che in tanti ritengono ancora difficile e noiosa), comunque sia, una Superstar. In queste ultime settimane – vedi il Ravenna Festival e a seguire altre rassegne e spazi artistici e culturali – hanno ospitato creazioni pregevoli e originali a lui ispirate o dedicate, fra musica, teatro, danza, letteratura. Merito anche della cosiddetta “curvatura“ di quasi tutte le attività e produzioni artistiche e culturali locali verso l’omaggio a Dante. Che però rischia di essere stucchevole, semplicemente non sempre necessario, se poi lo sforzo creativo non vale il risultato. Di fatto il pubblico, privato da mesi di esposizioni e spettacoli dal vivo, sta affollando gli eventi, dando a Dante quel che è di Dante e accogliendo la potenza ancora attuale della sua poesia, fatta di parole, sonorità e visioni. Fra ciò che già potremmo definire memorabile – autenticamente popolare e incantevole – c’è il cantiere dantesco del Teatro delle Albe, avviato con l’Inferno nel 2017, la cui conclusione è prevista l’anno prossimo. Nel frattempo si è tenuta una straordinaria staffetta di attori professionisti ma anche amatori che, senza sosta, dal tramonto all’alba ha proposto ad un folto pubblico insonne la lettura dell’intera cantica del Paradiso, sul meraviglioso sfondo della Loggetta Lombardesca. D’altra parte è un peccato che le mostre d’arte a tema dantesco di Forlì e (seppure in tono minore) di Ravenna, con dipinti e sculture di notevole valore storico e bellezza, siano in chiusura, dopo appena due mesi, l’11 luglio (pare per gli alti costi di allestimento e la necessità improrogabile di restituire i “prestiti”). Vedremo allora se le due rassegne di impronta contemporanea, “Dante Plus” e “Un’epopea pop”, che saranno allestite in città nei prossimi mesi, saranno all’altezza delle aspettative. Certamente sono in ballo intorno allo scoccare del Settecentenario, a settembre, molti eventi importanti, tali forse da rimanere negli annali di questo anniversario, di cui parleremo abbondantemente su queste pagine e su quelle di una rivista-almanacco che stiamo già preparando da tempo in redazione. Doveva uscire a inizio 2021, poi il Covid ce l’ha fatta posticipare a inizio agosto. Sono 120 pagine di articoli e immagini inedite, informazioni e curiosità sul Sommo Poeta, scritte da esperti e studiosi. Un nostro modesto contributo, realizzato per l’occasione storica, ma con la cura e la passione di sempre. Spero vi piacerà.

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!!!

Il Treno del Poeta, spiegato bene

6

PRIMO PIANO LA CATTURA DELLA CO2, PROGETTI E POLEMICHE

di Moldenke

11

SOCIETÀ IN DARSENA TORNA IL FESTIVAL DELLE CULTURE

13

INTERVISTA MICHELA GIRAUD, TRA SATIRA E DONNE

16 ARTE

LA NOSTRA VISITA ALLA MOSTRA DANTESCA

18 GUSTO

MONDO VINO: TUTTO SUL BISTRATTATO ROSÉ

Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001

Anno XX - n. 914 Editore: Edizioni e Comunicazione srl Via della Lirica 43 - 48124 Ravenna tel. 0544 408312 www.reclam.ra.it Direttore Generale: Claudia Cuppi Pubblicità: tel. 0544 408312 commerciale1@reclam.ra.it Area clienti: Denise Cavina tel. 335 7259872 Amministrazione: Alice Baldassarri, amministrazione@reclam.ra.it Stampa: Centro Servizi Editoriali srl Stabilimento di Imola Direttore responsabile: Fausto Piazza

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Collaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini, Luca Manservisi, Serena Garzanti (segreteria), Maria Cristina Giovannini (grafica). Collaboratori: Roberta Bezzi, Matteo Cavezzali, Francesco Della Torre, Nevio Galeati, Iacopo Gardelli, Giovanni Gardini, Enrico Gramigna, Simona Guandalini, Giorgia Lagosti, Fabio Magnani, Enrico Ravaglia, Guido Sani, Angela Schiavina, Serena Simoni, Adriano Zanni. Fotografie: Massimo Argnani, Paolo Genovesi, Fabrizio Zani. Illustrazioni: Gianluca Costantini. Progetto grafico: Gianluca Achilli Redazione: tel. 0544 271068 fax 0544 271651 redazione@ravennaedintorni.it Poste Italiane spa Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB

Parte il 3 luglio un progetto che sembrava davvero poter rappresentare una bella novità nel segno di Dante. Un treno speciale costruito più di un secolo fa - il cosiddetto "100 Porte", di cui restano pochi esemplari in Italia - in viaggio su una storica tratta ferroviaria. Peccato che - dopo le sviolinate della stampa tutta - ora che è finalmente possibile comprare anche il biglietto, il Treno di Dante si sia rivelato almeno per noi ravennati - qualcosa di molto simile alla “cagata pazzesca” di fantozziana memoria. Ma andiamo con ordine; il Treno si vanta di toccare ben sei località: oltre a Firenze e Ravenna, Borgo San Lorenzo, Marradi, Brisighella e Faenza. In ognuna di queste sei località ci sono sconti e convenzioni, per monumenti o ristoranti. Bello, ma devi sapere che se scendi in una fermata, poi il Treno di Dante non potrai prenderlo più, se non al ritorno (e solo se parti da Firenze). Al suo posto ti sbattono in mano un biglietto giornaliero da utilizzare sui treni normali che passeranno di lì, secondo i tradizionali orari Fs. Aspetta e spera. Se invece non scendi, ci metti tre ore e mezza per arrivare da Firenze a Ravenna. E poco più di 3 ore per fare il percorso inverso. Che però si può fare solo con partenza serale, da Ravenna appunto, alle 17.55. Il giorno dopo (sempre che ti vada di dormire a Firenze) o ti fai un altro biglietto per il Treno di Dante oppure sali su un treno normale, oppure ti fai venire a prendere. Il biglietto andata-ritorno (al costo di 54,50 euro, contro i 29 di una singola tratta) si può utilizzare invece solo in una giornata, così, tanto per non rischiare che qualche fiorentino abbia davvero anche solo pensato per un momento di dormire in un hotel di Ravenna. Noi ravennati, invece, non abbiamo proprio motivazioni. Anche se per seguire le indicazioni dei giornali e delle brochure turistiche dovremmo prendere il nostro treno, come detto, alle 17.55, fermarci alle 18.30 a Faenza per visitare il Mic (compreso nel biglietto, che però a quell’ora sarà chiuso), prendere poi il treno normale (che quello di Dante nel frattempo è già ripartito) fino a Brisighella e visitare la Rocca e il museo civico, che saranno però naturalmente chiusi anch’essi, proseguire poi per Marradi (dove pare non ci sia nulla da visitare, fortunatamente), Borgo San Lorenzo (idem) e arrivare a Firenze in piena notte con i coglioni che sfiorano terra. Per fortuna nel weekend (ah già, il Treno di Dante viaggia solo nei weekend), l’ultimo Regionale parte da Faenza alle 18.20 circa e così possiamo terminare il nostro viaggio già nella città della ceramica e tornare a casa ubriachi, magari in autostop. Che è meglio.


4 / POLITICA RAVENNA&DINTORNI 1-7 luglio 2021

PD

PALAZZO MERLATO

Via libera all’assestamento E tra gli investimenti del Comune spunta 1 milione per il bike park Per il secondo anno consecutivo salta la festa dell’Unità provinciale al Pala De André. Tra le cause del nuovo annullamento naturalmente la pandemia (che ha impedito di organizzare per tempo l’iniziativa), ma anche questioni logistiche, con il Pala De André occupato fino a fine agosto per i vaccini, e poi per la nuova edizione dell’Omc di settembre.

TASSE Si può firmare anche a Ravenna per «un’unica vera patrimoniale» Sinistra Italiana inizia anche a Ravenna la raccolta firme per la Next Generation Tax. Si tratta di una proposta di legge di iniziativa popolare per una riforma globale della tassazione che parte dalla considerazione che «in Italia l’1% della popolazione detiene il 25% della ricchezza». «La proposta che abbiamo elaborato - spiega Giovanni Paglia, ravennate responsabile Politiche Economiche di Sinistra Italiana - è quella di abolire le patrimoniali esistenti (IMU, imposta di bollo su titoli e conti correnti) e di creare un’unica patrimoniale realmente progressiva. A ciascuno sarà chiesto di fare la somma del valore catastale e non di mercato di tutto ciò che si possiede e su questo applicare un’aliquota progressiva, con una franchigia di 500.000 euro. Da 500.000 euro a 1 milione si pagherà quindi lo 0.2%; lo 0.5% fra 1 e 5 milioni; 1% fra 5 e 10 milioni; 1.5% fra 10 e 50 milioni; 2% oltre i 50 milioni. Saranno quindi premiati i lavoratori e il ceto medio, che pagheranno meno tasse sui loro risparmi. Verseranno molto più di ora i patrimoni sopra i 10 milioni di euro». I promotori contano di incassare oltre 10 miliardi di euro aggiuntivi rispetto alla situazione attuale, «che destiniamo ad un Fondo per la sanità, la scuola pubblica, l’edilizia popolare, l’assistenza per anziani, bambini e disabili». Il testo può essere sottoscritto a Ravenna recandosi allo Sportello polifunzionale in viale Berlinguer 68 e negli uffici di via Maggiore 120 e via Aquileia 13; negli uffici decentrati: a Sant’Alberto, in via Cavedone 37; a Mezzano, in piazza della Repubblica 10; a Piangipane in piazza XXII Giugno 1944 n. 6; a Roncalceci in via Sauro Babini 184; a San Pietro in Vincoli in via Pistocchi 41/a; a Castiglione, in via Vittorio Veneto 21; a Marina di Ravenna in piazzale Marinai d’Italia 19. Per firmare occorre presentarsi con un documento di identità.

Oltre 3, invece, di entrate in meno per la riduzione della Tari

All’ex ippodromo di Ravenna verrà realizzato un bike park

OPPOSIZIONE

ANCISI: «UFFICI COMUNALI SOLO NEL 2023» L’edificio pubblico che dovrà ospitare uffici del Comune e di Arpae accanto alla questura di Ravenna, all’angolo tra viale Berlinguer e via Marconi, non sarà pronto prima del 2023. Lo fa sapere Alvaro Ancisi, consigliere comunale di Lpr, che rende nota una deliberazione della giunta comunale. Progettati nel 2004, messi in cantiere nel 2014 per essere terminati in due anni e 9 mesi (quindi a fine 2017): «Avevano un costo di 26,4 milioni, che nel frattempo, aggiornati solo al 2019, sono saliti a 32,3, quasi 3 mila metri euro il metro quadro, il doppio dei valori di mercato».

Aperti a pranzo tutti i giorni - giovedì venerdì sabato anche a cena

SALTA ANCHE QUEST’ANNO LA FESTA AL PALA DE ANDRÉ

Il consiglio comunale ha approvato il primo assestamento e la verifica degli equilibri del bilancio di previsione 2021 del Comune di Ravenna, che registra un saldo attivo di oltre 54 milioni di euro. La delibera è stata approvata con 19 voti favorevoli (gruppi Pd, Sinistra per Ravenna, Pri, Articolo Uno, Italia Viva, Ama Ravenna) e 9 voti contrari (gruppi Alberghini, Forza Italia, Lista per Ravenna, Misto, Lega Nord, CambieRà, La Pigna). Si tratta – come ha spiegato l’assessora al Bilancio Valentina Morigi - di una manovra ancora fortemente condizionata dalla pandemia e dalle sue conseguenze. Alla luce di tutto ciò si è quindi proceduto ad una operazione di riallineamento delle entrate e del fabbisogno di spesa corrente. Le entrate tributarie vengono ridotte di 4,7 milioni; tra le voci principali che concorrono a tale riduzione lo sconto di 3,4 milioni di euro per quanto riguarda la Tari dovuta dalle utenze non domestiche. Per quanto concerne le spese correnti aggiuntive l’incremento è di 789mila euro se non si considerano le spese correlate ad entrate vincolate. Tra i maggiori stanziamenti si segnalano circa 250mila euro per lo sport, in relazione alla programmazione di manifestazioni sportive e misure compensative e di sostegno nell’ambito dell’emergenza pandemica. E maggiori stanziamenti per i servizi sociali, l’istruzione e la cultura, che seppure non in connessione diretta con il Covid riguardano il sostegno a categorie sulle quali la pandemia ha avuto conseguenze ancor più pesanti che su altre. Le spese per investimenti vengono incrementate di 4,5 milioni. In particolare, a fare notizia è la decisione del Comune di impegnare (nel piano 2021-2023) 1 milione di euro per costruire un bike park - come richiesto da una petizione firmata da mille cittadini -, che sorgerà nell’area dell’ex Ippodromo Candiano e sarà dedicata alla pratica del ciclismo su strada, mountain bike e bmx. Esulta il comitato Amici del Ciclismo, promotore dell’iniziativa.

DIRITTI CIVILI

ZAKY È CITTADINO ONORARIO DI FAENZA Con 17 voti favorevoli, 1 voto di astensione e 3 voti contrari (tra cui quello del capogruppo della Lega), il consiglio comunale ha conferito la cittadinanza onoraria della città di Faenza a Patrick George Zaki, lo studente egiziano dell’Università di Bologna, arrestato il 7 febbraio 2020 al Cairo e tuttora in carcere. Si tratta di un’iniziativa di sensibilizzazione che si sta diffondendo in diversi comuni italiani. Proprio a Faenza era andata in scena a inizio giugno una performance in piazza (nella foto) a cura del Teatro Due Mondi per chiedere la liberazione di Zaki.


ECONOMIA / 5 1-7 luglio 2021 RAVENNA&DINTORNI

TURISMO Un milione di euro di risorse pubbliche per lo spot con cui la Riviera romagnola si promuove in tv Ha debuttato durante l’intervallo della partita Italia-Austria, su Rai Uno, il nuovo spot che promuove la Romagna e invita i turisti a trascorrere qui le loro vacanze, sulle note di “Musica Leggerissima” di Colapesce e Dimartino e con l’invito liberatorio finale (“Romagna, finalmente un sorriso”) che arriva dalla voce di Andrea Delogu. Programmati oltre 1.400 passaggi televisivi, nei due formati da 15” e 30”, su ammiraglie Rai e Canale 5, Italia 1, Rete 4, La7, TgCom24, nonché sui canali del digitale terrestre e satellitari (Italia 2, Canale 20, Focus, Cine 34, La7d, Sky Uno, Tv8, Cielo, Sky Tg 24, Real Time, Eurosport, Nove, Dmax, Food Network, Home & Garden Tv, SportItalia, 7 Gold, Tv2000). Ampia visibilità e penetrazione, grazie ad una forte programmazione all’interno delle partite degli Europei (con lo spot in onda durante le semifinali, trasmesse da Rai Uno, e nel corso di tutte le partite trasmesse da Sky, fino alla finale di domenica 11 luglio), nonché ad una presenza del 60% nel prime time. Investimento complessivo, tra realizzazione e pianificazione media, di 1 milione di euro, da parte degli enti pubblici Apt Servizi Emilia Romagna e Visit Romagna.

RIGENERAZIONE

ECCO IL PROGETTO DEL NUOVO PARCO URBANO DI CERVIA Serre didattiche, spazi per la ristorazione, luoghi espositivi, zone allagate, boschi, strutture in legno. È molto ambizioso e di sicuro fascino il progetto di riqualificazione dell’area cosiddetta “Bassona” che dovrà diventare il nuovo parco urbano di Cervia e Milano Marittima. Il progetto vincitore del concorso internazionale - a cira dello studio di architettura Alpina di Milano - è stato presentato pubblicamente in questi giorni (nella foto uno dei rendering inviati alla stampa) e ora l’Amministrazione si impegna a informare la cittadinanza e i turisti. Si tratta di un progetto che necessita di un investimento stimato in 10 milioni di euro.

SANITÀ PRIVATA

LE CLINICHE DOMUS NOVA E SAN FRANCESCO CAMBIANO PROPRIETÀ: OPERAZIONE DA 42 MILIONI Il gruppo Ghc ha acquisito al momento il 51,6 percento «Il passaggio assicurerà una crescita importante» Il gruppo Garofalo Health Care Spa, proprietario di diversi ospedali privati in Emilia, ha acquisito il 51,6 percento di Domus Nova, la società proprietaria a Ravenna dell’omonimo ospedale privato e da tre anni anche della clinica San Francesco, entrambi accreditati con il Servizio Sanitario Nazionale. Complessivamente, le due strutture sono dotate di 252 posti letto e il gruppo Domus Nova conta più di 200 dipendenti, oltre ad altrettanti tra collaboratori e liberi professionisti. «L’acquisizione della Domus Nova – ha dichiarato l’amministratore delegato di Garofalo Health Care Spa – rappresenta per Ghc una tappa importante del suo percorso di crescita. La struttura (che si aggiunge alla Casa di Cura Prof. Nobili di Castiglione dei Pepoli, agli ospedali privati di Bologna, all’Hesperia Hospital di Modena, a Aesculapio di S. Felice Sul Panaro e al poliambulatorio Dalla Rosa Prati di Parma già di proprietà del nostro gruppo) ci consente, infatti, di coprire l’intera dorsale dell’Emilia-Romagna, che si posiziona tra le regioni più virtuose d’Italia. È nostra intenzione valorizzare la struttura rafforzando ulteriormente il suo posizionamento sul territorio». «L’acquisizione da parte di Ghc – ha dichiarato invece Stefano Grandi, attuale presidente del Consiglio di Amministrazione di Domus Nova, nonché figlio di uno dei soci fondatori – rappresenta una grande opportunità per Domus Nova, che entra a far parte dell’unico gruppo quotato in Italia nel settore dell’healthcare, fatto che le garantirà una visibilità internazionale. L’ingresso nel Gruppo Ghc, che peraltro avviene nel 60° anniversario della struttura, assicurerà una crescita importante della Domus Nova». Al 31 dicembre 2019, esercizio di riferimento in quanto non impattato dall’emergenza sanitaria legata al Covid-19, Domus Nova ha registrato ricavi “core” pari a circa 30,9 milioni di euro, di cui circa 20,6 milioni relativi alle degenze e circa 10,2 milioni relativi a prestazioni ambulatoriali. L’operazione di acquisto (Enterprise Value) è pari a circa 41,9 milioni di euro e l’acquisizione include anche gli asset immobiliari strumentali detenuti da Domus Nova, che si estendono per una superficie complessiva di oltre 14.000 mq. Il contratto è stato sottoscritto con un gruppo di azionisti rappresentanti complessivamente circa il 51,6% del capitale sociale. Nell’ambito dell’accordo, Ghc si impegna a presentare a tutti gli altri azionisti di minoranza una proposta irrevocabile di acquisto delle azioni a loro riconducibili, alle stesse condizioni economiche riconosciute ai soci di maggioranza. ll closing dell’operazione avverrà entro la fine del mese di luglio.


6 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 1-7 luglio 2021

L’ESPERTA

«Dobbiamo togliere CO2 dall’aria, metterla sotto terra al posto del metano non ha rischi» La professoressa Capozzi è la coordinatrice dei corsi di laurea in Geologia a Bologna: «È una tecnologia conosciuta, già si usa per le riserve di gas importato dall’estero. La Norvegià ha cominciato a lavorarci 15-20 anni fa» di Andrea Alberizia

«Si tratta semplicemente di iniettare un gas allo stato quasi liquido in una specie di spugna da cui in precedenza abbiamo estratto altro gas. Lo stoccaggio di anidride carbonica nel sottosuolo, usando giacimenti di metano parzialmente svuotati, è la soluzione più a portata di mano e senza controindicazioni per soddisfare una necessità che non possiamo più rinviare: ridurre la CO2 rilasciata nell’aria dall’attività dell’uomo». Sono le parole di una geologa, Rossella Capozzi, coordinatrice dei corsi di laurea in Scienze geologiche (triennale) e Geologia e territorio (magistrale) all’università di Bologna. La professoressa associata ha insegnato al campus di Ravenna negli ultimi 25 anni. Professoressa, ci spiega la tecnologia Ccs? «La sigla viene dall’inglese: carbon capture and storage. Gli idrocarburi come il gas metano o il petrolio si accumulano nel sottosuolo occupando gli spazi porosi delle rocce e creando sacche. Con l’estrazione restano libere le piccole cavità porose dove erano trattenuti e si possono rioccupare pompando la CO2 presa dalla produzione industriale che oggi ne emette in grande quantità perché è alimentata per la maggior parte da fonti fossili». Si rimette gas dove c’era altro gas? «Sì. Proprio perché si tratta di giacimenti da cui si estrae da decenni, sono a disposizione tutti i dati della loro conformazione. Le profondità, la porosità delle rocce, i volumi disponibili, le pressioni naturali pre sfruttamento e le pressioni di esercizio, l’eventuale grado di compattazione dovuto alla svuotamento. Con un processo piuttosto semplice la CO2 da forma gassosa viene trasformata in quasi liquida e immessa nei giaci-

«La Ccs è diventata una possibilità per le imprese perché ora ha valore di mercato»

menti ad alta pressione». Non ci sono rischi in questa procedura di immissione? «Vorrei ricordare che già avviene, anche se non con la CO2 ma con il metano. Quando lo Stato importa gas dall’estero lo immagazzina sottoterra nei giacimenti che vengono utilizzati come serbatoio continuamente riempiti per fare riserva e svuotati per il consumo». Da quando si mette la CO2 sotto terra? «La Norvegia ha cominciato a lavorarci 15-20 anni fa. Oggi il Governo di Oslo è pronto a investire quasi due miliardi di euro per un grande deposito. Lo scenario norvegese è molto indicativo: le estrazioni continuano senza sosta perché si sa che per altri 2030 anni dovremo andare avanti con i combustibili fossili, ma le royalties chieste alle compagnie petrolifere sono altissime e quei fondi vengono impiegati per una ricerca efficace sul futuro delle rinnovabili e della tutela ambientale». Il futuro alimentato solo da fonti rinnovabili è ancora lontano? «Dobbiamo affrontare un periodo di transizione facendo i conti con una società energivora che si basa molto sul combustibile fossile. In qualche modo dobbiamo andare incontro a una rivoluzione verde transitando attraverso qualcosa che ci permetta di non interrompere le richieste di energia ma sia meno impattante». Perché ora la Ccs sta attirando l’interesse delle imprese? «Perché gli accordi sul clima delle Nazioni Unite per ridurre le emissioni hanno fatto sì che la CO2 abbia una

sua quotazione come succede per il barile di petrolio. Oggi la CO2 ha un mercato, perché le imprese che la emettono devono pagare una tassa: se qualcuno può offrire un sistema che la toglie dall’atmosfera vuol dire che fa una cosa utile al pianeta e può chiedere un corrispettivo economico a chi non ha più la tassa». L’opinione pubblica è confusa e la politica è divisa. A chi spetta fare chiarezza? «Chi ha ruoli di governo, a qualunque livello, dovrebbe chiedere a chi propone questi progetti di fare anche una chiara campagna divulgativa per informare il cittadino con linguaggi precisi ma comprensibili. Un soggetto come Eni ha tutte le competenze per ingaggiare personalità autorevoli che forniscano spiegazioni con trasparenza».

IL FUTURO L’energia avrà bisogno di idrogeno «Va cercato nel sottosuolo proprio come il metano»

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Il futuro dell’energia è nell’idrogeno. Ne è convinta la professoressa Rossella Capozzi. «Anche in questo caso si ripete il copione conosciuto: appena si intravede la possibilità di avere tecnologie accessibili, si è messa in moto la ricerca di questo elemento». Anche per questo elemento (indicato con il simbolo H in chimica) la fonte è nelle rocce del sottosuolo: «Si comporta come il metano, si forma in un punto e migra in un altro dove si accumula. E da lì si potrà estrarre. Al momento pare che siano stati trovati giacimenti importanti nel centro Africa». Accanto a quello disponibile in natura, c’è poi la possibilità di una produzione industriale: si parla di idrogeno blu quando il processo comporta comunque un rilascio di CO2, mentre si parla di idrogeno verde se la sua produzione si regge su fonti rinnovabili.

IL DATO La concentrazione di carbonio in atmosfera: aumento vertiginoso nell’ultimo secolo La concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera si misura in Ppm, parti per milione. «Nell’era pre-industriale questo dato era attorno a 300 e attualmente siamo arrivati a 400 – spiega la professoressa Capozzi –. In passato nella storia della terra ci sono stati livelli anche molto più alti ma quello che colpisce è la velocità dell’aumento: così tanto in tempi così brevi non può essere imputabile a nessun evento naturale e quindi non può che essere l’effetto dell’uomo». La geologa non ha dubbi: «Il pianeta sopravviverebbe più facilmente con l’estinzione della specie umana. Per questo dobbiamo capire che va fatto qualcosa e in poco tempo».


PRIMO PIANO / 7

SOCIETÀ / 11 13-19 maggio 2021 RAVENNA&DINTORNI

1-7 luglio 2021 RAVENNA&DINTORNI

IL PROGETTO

CO2, Eni va avanti: prepara l’impianto di cattura e prevede i primi test di stoccaggio a fine 2023 Entro l’estate attesa l’assegnazione della commessa per la struttura che dovrà recuperare l’anidride carbonica dai fumi di Versalis e della centrale di Casal Borsetti. In gara Rosetti Marino: «Per costruirla serviranno fino a 600 persone»

Eni prevede che per la seconda metà del 2023 potrà avere pronta l’infrastruttura necessaria per eseguire le prime immissioni di anidride carbonica nel sottosuolo marino al largo di Ravenna e avviare così la sperimentazione dello stoccaggio nei giacimenti di metano in esaurimento. È la pratica nota con l’acronimo Ccs, dall’inglese carbon capture and storage. Il progetto pilota, del valore di alcune decine di milioni di euro, è pensato per gestire 65mila tonnellate di CO2 all’anno - catturate dai fumi oggi emessi in atmosfera dalla centrale termica di Casal Borsetti (25mila) e dalle caldaie di Versalis al petrolchimico (40mila) – ma potrà entrare in funzione solo se nel frattempo sarà stato approvato il quadro normativo nazionale per regolare le attività. Con i dati delle prime immissioni di CO2, Eni andrà a pianificare il vero e proprio impianto industriale che prevede una capacità totale di stoccaggio fra due e cinque milioni di tonnellate (con l’obiettivo di siglare accordi con altre società del polo industriale portuale di Ravenna come fonti di CO2 ma anche di utilizzare le condotte di collegamento con gli altri siti Eni a Ferrara e Mantova). Entro l’estate 2021 il Cane a Sei zampe dovrebbe concludere la procedura di selezione per l’affidamento dei lavori per la costruzione dell’impianto di cattura dell’anidride carbonica, cioè la fase iniziale dell’infrastruttura. Il diossido di carbonio, trasformato allo stato liquido con l’alta pressione, verrebbe poi iniettato a profondità comprese fra 1.200 e 1.600 metri (la fascia dove si trovano le sacche di gas in Adriatico) con l’uso di piattaforme estrattive. Cinque le offerte arrivate a Eni. Una vede in campo Rosetti Marino. La so-

cietà di Ravenna che da decenni opera nel settore oil&gas e realizza impianti per eolico offshore, per la decarbonizzazione e per l’economia circolare. La proposta presentata a Eni è la prima mossa di un protocollo di collaborazione con la Nuova Pignone (gruppo Baker Hughes). Nessuna nuova società in costituzione, ma una divisione verticale dei compiti in modo da esaltare i reciproci punti di forza. Oscar Guerra è l’amministratore de-

legato della Rosetti e illustra i contorni del protocollo con la società nella galassia della multinazionale statunitense General Electric: «Abbiamo valutato che ci possa essere grande complementarietà fra le parti. Nuovo Pignone realizzerebbe il cuore dell’impianto, la parte dove avviene proprio la separazione della CO2 dal resto dei gas che compongono i fumi di scarico. La Rosetti si occuperebbe di cosa c’è attorno a quel centro, tutto il resto dell’impianto che è il triplo

di dimensioni». La costruzione richiede l’impiego medio di 3-400 persone (dai progettisti fino agli operai), con dei picchi di seicento. L’ingegnere Guerra spiega, in parole semplici, la procedura di cattura della CO2: «I grandi stabilimenti industriali cosiddetti “hard to abate”, come le acciaierie o le centrali termoelettriche, rilasciano fumi di scarico che vengono trattati con l’utilizzo di ammoniaca per assorbire l’anidride carbonica che viene compressa». Il piano della Rosetti è chiaro: «Se venissimo scelti per il progetto pilota di Eni sarebbe una referenza importante per presentarci sul resto del mercato europeo in cerca di altre commesse nel settore». Gli Stati più all’avanguardia nella Ccs sono Norvegia, Regno Unito e Olanda, non a caso quelli che possono contare sui giacimenti nei mari del Nord. «I primi a muoversi sono stati i norvegesi, circa 15 anni fa. Ma lo scopo era sfruttare al massimo i giacimenti e non togliere CO2 dall’aria: iniettare qualcosa che spingesse fuori gas e oli residui». Ora invece è diventato una nuova opportunità di business: «Chi emette CO2 deve pagare una tassa e i costi della carbon tax per le aziende stanno esplodendo». Lo scenario europeo è descritto dai numeri forniti da Guerra: «L’Europa contribuisce per il 9 percento alle emissioni totali di CO2 sul pianeta e l’Italia rappresenta circa l’uno percento. La capacità potenziale di stoccaggio di anidride carbonica in Europa è stimata in 134 milioni di tonnellate, uno spazio sufficiente per arrivare alla neutralità carbonica per il 2050. Il 45 percento dello spazio è collocato tra Ravenna e Falconara». Andrea Alberizia


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CO2/CENTROSINISTRA

CO2/L’ASSOCIAZIONE

LEGAMBIENTE: «LE PIATTAFORME DI ESTRAZIONE VANNO RICONVERTITE PER RINNOVABILI OFFSHORE» Critiche di scarsa strategicità per il progetto Ccs di Eni e timori che possa ottenere risorse europee fuori dal Pnrr Legambiente regionale in Emilia-Romagna si dice soddisfatta degli ultimi sviluppi del dibattito su idrogeno, stoccaggio della CO2 e fondi del Pnrr. «Sembrano archiviate le posizioni di forte ambiguità sull'utilizzo dell'idrogeno non rinnovabile che avrebbe portato implicitamente ad un prolungamento della vita del fossile, in particolare del gas. Finalmente, infatti, la posizione netta da parte dell'Europa ha chiarito nero su bianco che le uniche tecnologie ad idrogeno finanziate da fondi pubblici del Pnrr dovranno essere quelle ad idrogeno verde, quindi legate alla produzione di energia rinnovabile». Per l’associazione ambientalista si tratta di una notizia determinante che chiude una stagione di dibattito e mobilitazione attorno a questo tema: «Fin dall'inizio abbiamo ritenuto importante che progetti come la cattura e stoccaggio della CO2 a Ravenna, contestuale anche alla produzione di idrogeno blu, non avrebbero dovuto ricevere alcun soldo pubblico dal Recovery Fund. Ad oggi però, il progetto di stoccaggio potrebbe trovare ancora sfogo in altre linee di finanziamento europee». Di recente anche la Regione ha confermato zero finanziamenti dalle casse regionali per il sostegno al progetto di Eni davanti alle coste ravennati, così come la strategia regionale 2021-2027 fa menzione di solo idrogeno verde. Ancora però vi sono delle resistenze Legambiente ritiene che ci siano ampie possibilità per una riconversione che salvaguardi il clima, gli interessi attuali e delle future generazioni. «Da tempo ci sono infatti le evidenze tecniche di un futuro importante e prolungato di cantieri per la dismissione delle piattaforme e per la realizzazione di impianti rinnovabili offshore sfruttando maestranze e competenze locali. Già oggi le ipotesi legate ad eolico e solare sono assolutamente concrete». L'associazione si rivolge in particolar modo al mondo sindacale locale per chiedere assieme - anche in sede regionale e ministeriale - un distretto del Adriatico rinnovabile, che sviluppi anche interventi concreti sull'efficientamento energetico nei sistemi produttivi e nelle città. Il settore Oil&Gas è già in crisi da tempo «e solo una decisa riconversione verso le rinnovabili può rappresentare la soluzione più valida nel lungo termine per il lavoro, ma anche l'unica opzione per l'urgenza della sfida climatica». Legambiente conclude con un giudizio netto sul progetto Eni: «Non è strategico».

AGRITURISMO MASSARI

nella nostra veranda e all’aperto nel nostro ampio parco attrezzato

Dall’entusiasmo del Pri al no di Coraggiosa: De Pascale è nel mezzo Nell’ampia coalizione sono molte le posizioni sul progetto per l’anidride carbonica L’anidride carbonica non è un gas infiammabile ma nella coalizione di centrosinistra per le prossime elezioni comunali va maneggiata con cautela. Perché la varietà di liste raggruppate a sostegno di Michele de Pascale è ampia e inevitabilmente si moltiplicano le posizioni su un tema che accosta produzione energetica e tutela ambientale. La missione sarà trovare la sintesi e qualcuno dovrà farsi andare bene qualcosa che non è nelle sue corde. Il ragionamento non può che partire dalla visione del sindaco uscente e ricandidato. De Pascale non considera la tecnologia di captazione-stoccaggio-riutilizzo di CO2 come il futuro verso cui puntare: «L’obiettivo è non produrre CO2. Ma sappiamo che la grande industria ha un bisogno di energia tale che ancora per decenni non potrà essere soddisfatto solo da fonti rinnovabili e quindi non potrà azzerare la sua produzione di CO2 in tempi brevi. Se c’è un progetto per raccoglierla e immetterla in giacimenti esauriti per un riutilizzo con la creazione di nuove filiere allora mi pare sia semplice buon senso essere a favore». Dall’eventuale giunta De Pascale bis quindi non ci sarà opposizione la progetto di Eni. Soprattutto perché l’investimento può ricollocare occupati e risorse del settore oil&gas in crisi. Di fronte al dibattito sulla concessione o meno di fondi pubblici a favore di questi interventi, il primo cittadino ha le idee altrettanto chiare: «Dal Comune non ne riceverà ma spetta al Governo prendere queste decisioni e mi pare che ne stiano tenendo conto adeguatamente. Condivido la posizione di chi dice che deve essere un investimento solo a carico dei privati». Il ragionamento è di pura contabilità: «Il progetto di Eni ha una sostenibilità perché può offrire una soluzione alle imprese che oggi devono pagare tasse perché emettono gas che alterano il clima. Quindi Eni non farebbe filantropia». Ma basta spostarsi più verso sinistra per trovare una posizione contraria molto più netta. La lista Coraggiosa non fa mistero del suo no: «L’unica cattura di CO2 che ci piace è quella fatta tramite progetti di riforestazione», ha detto sul numero scorso di Ravenna&Dintorni l’assessore all’Ambiente Gianandrea Baroncini (Mdp). E poi c’è il Movimento 5 Stelle. Sono in corso le trattative per accogliere i grillini tra le fila della coalizione e la partita Ccs è uno dei punti di divergenza. È noto che l’M5s non sostiene questo tipo di progetti a partire dai suoi vertici. Circostanza ribadita anche dal ministro Federico d’Incà (Rapporti con il Parlamento) durante una visita al comitato elettorale di De Pascale il 25 giugno. La galassia grillina è spaccata – a livello locale come a livello nazionale – ma non sul tema Ccs: su questo c’è una visione concorde nel dirsi contrari. Al punto opposto dell’arco di coalizione si collocano i repubblicani. Da almeno quindici anni l’Edera è titolare della delega Porto in giun ed è favorevole al progetto Eni. Quindi perfetta armonia con il sindaco? No, troppo facile. In questo caso la divergenza è sulla possibilità di fondi pubblici. La Regione ha detto no. Il vicesindaco Eugenio Fusignani (nella foto) storce il naso: «Il Pri invita la Regione a ripensarci. Se questo atteggiamento della Regione prelude ad altre scelte contrarie al sostegno dei fondi europei nel campo dell'industria offshore o pareri in contrasto con nuove concessioni, non ci siamo proprio».

IL MINISTRO Cingolani: «Se la fanno i norvegesi, tutti possono fare la Ccs. Ma se saremo bravi con le rinnovabili non servirà» «Nel Pnrr la carbon capture non c'è. Se l'Eni vorrà farla a Raven-

CONSELICE (RA) via Coronella 110 - Tel. 0545.980013 Fax 0545.980035 agriturismomassari@virgilio.it www.agriturismomassari.it agriturismomassari

na, presenteranno il progetto e lo vedremo. Ma al momento non c'è nessun piano per la Ccs (carbon capture and storage, lo stoccaggio sottoterra dell'anidride carbonica prodotta da lavorazioni industriali, n.d.r.)». Lo ha detto il mese scorso il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, intervistato da Milena Gabanelli sul sito del Corriere della Sera. «Se la fanno i norvegesi, la carbon capture possono farla tutti - ha aggiunto il ministro -. Fino al 30 aprile, la Commissione europea ci aveva detto che nel Recovery non doveva esserci la Ccs. Poi il 3 maggio Timmermans ha detto che forse in fase transitoria si può fare. Spero che non ce ne sarà bisogno. Se saremo bravi a fare le rinnovabili, forse non dovremo farla».


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SOCIETÀ / 11 13-19 maggio 2021 RAVENNA&DINTORNI

1-7 luglio 2021 RAVENNA&DINTORNI

CO2/CENTRODESTRA CO2/M3V Panizza: «Massima cautela come sul 5G»

Donati (Lega-Fdi): «Favorevole con riserva, servono dettagli precisi»

Emanuele Panizza è candidato sindaco per il Movimento 3V: «Secondo il professor Vincenzo Balzani: è un rischio finanziario senza certezze dal punto di vista climatico e ambientale. Pertanto senza evidenze che l’operazione non si riveli un boomerang, sarei contrario. Tutte le operazioni che possono impattare sul clima e l’ambiente devono essere valutate attentamente. Su questi aspetti propendo per la massima cautela ed il principio di precauzione. Stessa politica che ho sul 5G e l’inquinamento elettromagnetico».

Il civico si aspetta di sentire la voce dell’Europa per uscire dal dibattito fra le parti coinvolte

CO2/FORZA ITALIA Ancarani: «Pensiamo tutto il bene possibile»

«Favorevole, ma con riserva». Così Filippo Donati, candidato sindaco di Lega e Fratelli d’Italia, definisce la sua posizione sul progetto Eni per lo stoccaggio di CO2 di produzione industriale nel sottosuolo. La riserva riguarda la necessità di avere una puntuale comunicazione dalle parti coinvolte su tutto quello che riguarda l’intervento. «È una questione la cui autorizzazione non compete direttamente al sindaco e al Comune – riflette l’albergatore alla prima esperienza diretta in politica –. Ma quello che vorremo sapere come eventuale maggioranza della città è la sostenibilità sociale di questo progetto. Quella economica spetta alle aziende promotrici e non ho dubbi sappiano fare i loro conti, ma a me come sindaco interesserebbe di più sapere che ricadute potrà avere sul territorio, da ogni punto di vista». Donati auspica che scenda in campo l’Europa con la sua voce super partes per non lasciare che tutto si consumi nel solito dibattito fra favorevoli e contrari che partono da posizioni obbligate: «Se ascoltiamo Eni e se ascoltiamo Legambiente sappiamo già cosa diranno. C’è bisogno di qualcuno che abbiamo l’autorevolezza per esprimersi fuori dall’arena». Il candidato sostenuto da una parte del centrodestra ravennate è però convinto che il progetto abbia interessanti prospettive: «È sicuramente una tecnologia che ora può aiutarci in un problema di attualità togliere CO2 dall’aria. In Australia, dove sono molto attenti ai temi ambientali, la stanno portando avanti. Questo mi sembra un segnale incoraggiante». L’ultima riflessione riguarda il ritorno per il territorio: «Ospitare un progetto di questa importanza farebbe di Ravenna un caso di interesse a livello internazionale. La visibilità sarebbe un tema importante, purché non vada a danno dei cittadini».

Al momento non è ufficialmente candidato ma, se le cose non cambieranno, il consigliere comunale Alberto Ancarani sarà in corsa per la poltrona da sindaco per Forza Italia: «Come Forza Italia pensiamo del progetto tutto il bene possibile e auspichiamo la sua realizzazione quanto prima. Peraltro del tema si occupa direttamente il viceministro Pichetto Fratin, senatore azzurro che sarà sicuramente a Ravenna in campagna elettorale».

PIGNA Verlicchi: «Contrari perché mancano i reali vantaggi» Veronica Verlicchi, candidata sindaco per la Pigna, si dichiara fermamente contraria al progetto di Eni: «Non mi pare che la tecnologia sia ancora sufficientemente sicura. E inoltre non c’è una ricaduta sul territorio in termini economici: abbiamo chiesto se esistono studi a proposito e non abbiamo avuto risposte. Per questo non ci convince».

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IL COORDINAMENTO

«SERVE UNA MORATORIA SUL PROGETTO CCS» Critiche alla posizione espressa dal sindaco Il Coordinamento di Ravenna “Per il clima – fuori dal fossile” gioisce per il pronunciamento della Ue che ha bocciato la richiesta italiana di fondi destinati alla realizzazione di impianti per la produzione di idrogeno che non sia prodotto da fonti rinnovabili. Il cosiddetto idrogeno blu, quello prodotto continuando a impiegare il metano non rientra fra le produzioni finanziabili, perché l’unica ammessa sarà quello che viene definito idrogeno verde. Cioè, appunto, prodotto al cento per cento dalle fonti rinnovabili. «Quando il nostro sindaco, alcuni giorni orsono, rispondendo alle richieste ambientaliste di fermare il progetto di sequestro e stoccaggio di CO2, affermava che “sarebbe paradossale che un Sindaco dica no ad investimenti sul proprio territorio”, noi abbiamo

ribadito che c’è investimento e investimento, quelli che possono garantire, e quelli destinati a compromettere, il futuro delle prossime generazioni. Adesso l’Europa ci dà ragione, ritenendo che solo le produzioni energetiche da rinnovabili debbano essere sostenute e finanziate». Il coordinamento rilancia la proposta di una moratoria sul progetto Ccs, e nel frattempo l’avvio senza esitazioni di un rigoroso piano di trasformazione energetica in senso ecologico.


10 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 1-7 luglio 2021

CLASSIFICHE

DANTE/2

DANTE/1

Qualità della vita, Ravenna al top per il Sole 24 Ore

INSTALLAZIONI E PERFORMANCE NEI BOSCHI URBANI Il festival di land art in Bassa Romagna omaggia il Sommo Poeta

Prima in Italia per i giovani, seconda per gli anziani, ottava per i bambini

Ravenna è tra le tre province italiane (insieme a Trento in particolare e davanti a Cagliari) in testa nelle nuove classifiche sulla qualità della vita realizzate dal Sole 24 Ore. Se per parlare di benessere in generale bisognerà aspettare quella tradizionale di fine anno, nel frattempo le tre nuove classifiche “generazionali” (ciascuna composta da 12 parametri) del Sole misurano con i numeri la vivibilità dei territorio per bambini, giovani e anziani. Gli indicatori sono stati selezionati per evidenziare particolari aspetti che influenzano la qualità della loro vita. I tre nuovi indici documentano così la capacità delle istituzioni di mettere in campo servizi efficienti, le relative condizioni di vita, le lacune nei confronti dei più fragili e le aspettative dei più giovani. Un trionfo, per Ravenna, che risulta secondo il quotidiano economico la provincia dove vivono meglio i giovani (ragazzi tra i 18 e i 35 anni) e allo stesso tempo si piazza al secondo posto nella classifica degli anziani, over 65 (con il primato nella sotto-graduatoria che riguarda il numero di infermieri) e ottava in quella dei bambini (in cui è prima per posti disponibili negli asili nido).

URBAN TRAIL

CERVIA INAUGURA I GIARDINI DELL’EDEN “Dante e i Giardini dell’Eden” sono i protagonisti di Cervia Città Giardino 2021, la mostra d’arte floreale a cielo aperto – secondo gli organizzatori – «più grande d’Europa», che si aprirà ufficialmente venerdì 2 luglio alle 11 (evento in presenza e in diretta Facebook e Youtube). Con allestimenti danteschi (in 28 aree verdi del comune) ispirati al mondo vegetale rappresentato nella Divina Commedia e installazioni dell’artista argentino Oscar Dominguez, esperto di land art e direttore creativo della rassegna, visitabili fino al prossimo ottobre. Ognuno dei 28 spazi è corredato da un pannello esplicativo e Qr-code che conduce al virtual tour.

ALL’ALBA ALLA RICERCA DELLA CITTÀ D’ACQUE Parte all’alba del 4 luglio l’edizione 2021 dell’Urban Trail, l’iniziativa di Trail Romagna alla riscoperta della città verde, d’acqua e di Dante. Tre i percorsi (da 15, 7.5 o 3.5 chilometri) da scegliere per i runner, i camminatori, o a passeggio con una guida, per gli amanti della storia e delle cultura. Punto di ritrovo è ancora lo Chalet dei Giardini Pubblici di Ravenna. Gli orari di partenza si prenotano esclusivamente online in fasce che prevedono dei via scaglionati ogni 10 minuti dalle ore 5.50 fino alle 7. Le iscrizioni sono attive solo online sul sito www.trailromagna.eu (fino a mezzanotte di giovedì 1 luglio).

FARMACIE DI TURNO + APERTURA DIURNA 8.30 – 19.30 DALL’1 AL 4 LUGLIO ACABA via dei Poggi 82 tel. 0544 61383; COMUNALE 8 via Fiume Abbandonato 124 - tel. 0544 402514; GUERRINI piazza Garibaldi 7 (S. Alberto) - tel. 0544 528110. DAL 5 ALL’11 LUGLIO DEL PORTICO via Corrado Ricci 17 tel. 0544 212614; COMUNALE 8 via Fiume Abbandonato 124 - tel. 0544 402514; CARIOLI via Epaminonda Farini 83 (S. Pietro in Vincoli) - tel. 0544 551007.

+ APERTURA TUTTI I GIORNI DELL’ANNO, FESTIVI COMPRESI, 24 ORE AL GIORNO

servizio diurno 8 - 22.30 servizio notturno a chiamata 22.30 - 8 COMUNALE 8 via Fiume Abbandonato 124 - tel. 0544 402514. + Per info www.farmacieravenna.com

IDO FIDO IN AFF LUCKY La bellezza di un fotomodello, l’eleganza del cravattino e scarpini bianchi, la giovane età (nato nel 2017) non hanno ancora aiutato questo bellissimo cagnolone ad uscire dal canile. Per realizzare il suo desiderio di una casa tutta per sé, aspettiamo una persona speciale che sappia andare oltre la sua timidezza e diffidenza iniziali. Lucky è davvero intelligente e impara in fretta, già bravo al guinzaglio, darà tante soddisfazioni a chi lo accoglierà con pazienza e amore! Chiamate per conoscerlo! Per informazioni cell. 349 6123736

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A 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, quei territori che lo accolsero nel suo esilio tornano protagonisti dell’arte grazie a "Terrena”, festival di land art giunto alla sua terza edizione, in programma quest'anno dall’1 luglio al 13 settembre. Nove gli appuntamenti previsti , uno per ogni Comune dell’Unione della Bassa Romagna. Primo appuntamento a Conselice. Nel Bosco urbano di via Dalle Vacche, la visual artist Elena Bellantoni approfondirà i temi legati alla dignità e al lavoro attraverso una riflessione sui Canti I e XXXI del Purgatorio. L’opera che realizzerà, un’installazione site specific dal titolo Pane e Libertà (a cura di Giuseppe Capparelli, con la direzione artistica di Carlo Palmisano), rimanda inoltre alla rivolta delle mondine che, alla fine del XIX secolo, ha visto Conselice protagonista di fatti tragici, con l’uccisione di alcune lavoratrici e lavoratori del posto. A partire da giovedì 1 luglio è possibile vedere l’artista al lavoro sull’opera (nella foto un’anteprima del suo lavoro), che verrà presentata pubblicamente sabato 3 luglio alle 19. Da martedì 6 a giovedì 8 luglio, invece, è in programma un laboratorio artistico nella Rocca di Bagnara di Romagna con lo scultore non vedente Felice Tagliaferri, di fama internazionale. Domenica 4 luglio, infine, alle 20.30 nel Bosco di Fusignano ci sarà la lettura teatralizzata con performance musicale Le Mute Infernali. Dante e le donne, con le scrittrici Debora de Fazio e Maria Antonietta Epifani, l’attrice Beatrice Perrone e Luigi Di Domenicantonio al pianoforte. Info e iscrizioni ai laboratori su terrenalandart.it.

DANTE/3 A San Francesco tra letture, musica e immagini Domenica 4 luglio alle 19:30 alla basilica di San Francesco di Ravenna, Il Centro Dantesco dei Frati Minori Conventuali e la Cappella Musicale della Basilica daranno vita alla quarta serata della stagione 2021 di “Incanto Dante”, la rassegna che combina letture tratte dalla Divina Commedia con musiche e immagini. Nel corso dell'appuntamento, dopo una breve introduzione di Iacopo Gardelli, gli attori Sara Masotti e Lorenzo Carpinelli leggeranno i canti XIX, XX, XXI e XXII del Paradiso.

CINEMA Film sotto le stelle e degustazioni di vino: gli appuntamenti di luglio in provincia di Ravenna È ripartita il 29 giugno da Casa Spadoni (foto), a Faenza, la rassegna “Cinemadivino – i grandi film si gustano in cantina”, il tradizionale mix tra proiezioni, vino del territorio e gastronomia, rassegna nata nel 2004 in Romagna da un’idea di Valter Dal Pane e ora gestita da Molino Spadoni Spa. Location sempre differenti e in ogni serata un film diverso, con i produttori che propongon visite guidate e raccontano la propria idea del vino. Gli appuntamenti di luglio in provincia di Ravenna sono il 5 ai bagni Oreste di Milano Marittima (con i vini della Tenuta Massellina) per “Pulp Fiction” (stessa location per un’altra proposta Tarantiniana il 20 luglio, “Kill Bill”); il 12 alla Ca’ del Pino di Ravenna (sulla Romea) con “Le invisibili”, in collaborazione con Linea Rosa; il 14 con “Raya e l’ultimo drago” al bagno Amarissimo di Punta Marina; il 19 “Banksy - L’arte della ribellione” al Museo Carlo Zauli di Faenza; il 23 “Gli anni più belli” alla Tenuta Massellina di Castel Bolognese e il 29 “La candidata ideale” a Russi.


SOCIETÀ / 11 1-7 luglio 2021 RAVENNA&DINTORNI

IL FESTIVAL

Tutte le Culture di Ravenna si abbracciano in darsena tra balli, dibattiti e stand gastronomici

Il rapper Tommy Kuti, al festival il 2 luglio

Dopo la pausa forzata dell’anno scorso torna l’iniziativa “partecipata” per riflettere sul fenomeno migratorio. Concerti di Makay, Kuti, Elzho Dopo lo stop forzato dello scorso anno, dal 2 al 4 luglio si svolge a Ravenna (tra Almagià e Darsena di città) la 14ª edizione del Festival delle Culture, iniziativa del Comune di Ravenna (assessorato all’Immigrazione) che si presenta con un filo conduttore preciso, quello dell’identità, con il sottotitolo “Una storia che parla di noi” per riflettere su come il fenomeno migratorio non appartenga più a una narrazione basata sul “noi” e il “loro”, ma sia parte integrante di una società in continua evoluzione. Il festival (organizzato in maniera partecipata da svariate associazioni) vedrà un’anteprima giovedì 1 luglio ai Giardini Speyer, dalle 18 con spettacoli e animazioni itineranti e con lo spettacolo (alle 21) “Tantum Ergo. Oratorio civile per Antonella Ceci e Leo Luca Marino, vittime ravennati della strage di Bologna del 2 agosto 1980” di Eugenio Sideri. La rassegna entra poi nel vivo venerdì 2 luglio all’Almagià. Dalle 17 è prevista l’apertura con il concerto del gruppo di ragazzi che hanno frequentato il laboratorio di RibellArti e Acer e un’installazione artistica che esplora l’identità multiculturale della città. A seguire balli tradizionali rumeni. Durante l’apertura ufficiale verrà assegnato il Premio Intercultura alla memoria di Innocente Bartoli, figura di spicco dell’associazionismo locale, scomparso nel novembre di due anni fa. Alle 18,15 Chiara Francesconi presenterà il libro Privilegiare gli affidi. La progettazione intorno al caso Famiglie a colori (Franco Angeli). Durante l’evento, verrà raccontato anche l’Albo delle famiglie accoglienti di Ravenna lanciato nei mesi scorsi. Alle 19 è in programma il concerto di Pedro Makay, artista originario di Bilbao. A seguire, alle 19,45, capoeira. L’evento centrale della giornata sarà il dibattito delle 20,45 su identità, giovani e arte dal titolo “Non è un paese per vecchi”. Interverranno Djarah Kan, la scrittrice cresciuta a Castel Volturno autrice di Ladri di denti (People), Tommy Kuti, il rapper autore del libro Ci rido sopra (Rizzoli) e Boban Pesov, artista di origine macedone impegnato tra disegno, satira e fumetto. Alle 22,15 tre generazioni di rapper si alterneranno al microfono per l’evento “CisimLabLive”, con finale con Moder. Chiuderà la serata il concerto dello stesso Tommy Kuti.

Sabato 3 luglio il festival si apre alle 17 all’Almagià con la presentazione del progetto Abitanza-Fami CaspER II Azione 4, iniziativa alla quale seguiranno “Poesiamadre” a cura di Anolf (ore 18) e il concerto di bandura, strumento popolare ucraino (ore 18,30). Alle 19 l’Associazione Ivoriani di Ravenna proporrà lo spettacolo “Un canto muove un ballo”. Alle 19,30 Eugenio Sideri porterà in scena “Operazione epica unplugged” a cura di Lady Godiva. Alle 20,45 Marco Aime, in passato operaio e poi giornalista freelance, oggi docente di antropologia culturale all’Università di Genova, sarà il protagonista del dibattito “Identità: un cantiere sempre aperto”. A seguire, alle 22,30 Demba Seye Gueye, il batterista jazz e polistrumentista senegalese conosciuto come Elzho, in concerto tra culture griot e jazz europee. La terza giornata del Festival, domenica 4 luglio, inizia alle 17 all’Almagià con la presentazione del teaser de “Il Moro” di Daphne Di Cinto. A seguire verranno presentati i progetti fotografici e premiati i vincitori del concorso fotografico “Così lontano, così vicino” e poi un’esibizione a cura dell’associazione “Il Terzo Mondo” (ore 18,30), una dimostrazione di Acro Yoga (ore 19), la performance artistica a cura di Tôchi bellezza (ore 19,30) e balli tradizionali. Alle 20,45 è in programma il terzo dibattito su identità, lavoro e sport dal titolo “L’Italia chiamò”. Interverranno l’attivista politico e poeta Soumaila Diawara, il divulgatore scientifico creatore del canale YouTube Link4Universe Adrian Fartade, la campionessa nazionale di lancio del peso di origine camerunense Danielle Frederique Madam (a cui sarà consegnato il Premio Intercultura Città di Ravenna 2021). Conclude il Festival, alle 22,30, il concerto della Kola Beat Band (musica africana). Fuori dall’Almagià, nei tre giorni del festival, a partire dalle 18 si alterneranno altre iniziative, mentre sarà possibile anche visitare la mostra fotografica sull’Albo delle famiglie accoglienti, entrare nella Escape Room “Di.Da.Ay.” con indovinelli, rompicapi ed enigmi alla scoperta dell’identità del quartiere e delle darsene del mondo. Centrale, come sempre, la parte gastronomica, con i ristoranti di cucina dal mondo allestiti in largo Raffaello Baldini, in cui si dovrà prenotare il proprio posto.

I "Fatti veri" di Ivano Marescotti Pochissimi posti ancora disponibili per la presentazione del libro di Ivano Marescotti “Fatti veri” (Vague edizioni), che si terrà venerdì 2 luglio 2021 alle ore 20.45, presso l'Ecomuseo delle Erbe Palustri. Prima opera narrativa dell'attore e regista teatrale villanovese, che raccoglie racconti autobiografici dal sapore delle storie di una volta. Un viaggio nel passato che vede come indiscussi protagonisti la Bassa Romagna, i suoi abitanti e il suo dialetto, passando dai banchi di scuola al palco del Teatro Alighieri di Ravenna. Un susseguirsi di aneddoti esilaranti, ricordi sofferti, momenti teneri e ambientazioni surreali. Una saga romagnola che affonda le radici nella cultura dei padri, ma che comunica nella lingua universale dell’arte e della creazione. Alla presentazione seguirà il firmacopie. L'evento si svolgerà all'aperto nel rispetto dei protocolli anticontagio Covid-19. I posti sono limitati e pertanto è obbligatoria la prenotazione: tel. 0545 47122 – erbepalustri.associazione@gmail.com.

TEMPO LIBERO Tornano le “Note di sapore” in piazza Costa Dal 1 luglio piazza Andrea Costa, in centro a Ravenna, torna la rassegna “Note di Sapore – aperitivi e cene in musica”, a cura di Mercato Coperto e Costa Caffè. In luglio sette serate tra cibo e concerti, con menù a tema e anche proposte più veloci. Si parte con il dj-set dalle 18.30, mentre i concerti iniziano alle 21. Si parte giovedì 1 luglio con Sara Zaccarelli e Francesco “King Frisko” Plazzi; martedì 6 tributo a Miriam Makeba a cura di Lisa Manara e Aldo Betto. Si proseguirà il 15, 20, 23, 27 e 30 luglio (in coincidenza con la Notte Rosa).

Erba e Terra summer school delle antiche arti Ultimissimi posti per la summer school Erba e Terra, dedicata alle antiche arti sull'uso dell'erba e della terra, organizzata dall'Associazione Culturale Civiltà delle Erbe Palustri insieme all'Associazione Dimora Energia di Rimini. Una preziosa occasione per riscoprire manualità e tecniche del passato, in uno scambio solidale tra generazioni per non disperdere la sapienza e promuovere l'economia sostenibile. La summer school è prevista dal 16 al 19 luglio 2021 è si svolgerà in parte presso l'Ecomuseo delle Erbe Palustri di Villanova di Bagnacavallo e in parte presso il Podere Dimora Energia Lab a Vergiano di Rimini. Quattro giornate contraddistinte da laboratori monotematici dedicati alla terra cruda, terracotta, canna palustre, giunco lacustre e tifa, che si svolgeranno nel rispetto dei protocolli anticontagio Covid-19. Per informazioni: Associazione Dimora Energia tel. 338 8307779, dimoraenergialab@gmail.com Prenotazioni: Associazione Culturale Civiltà Erbe Palustri tel. 0545 47122, erbepalustri.associazione@gmail.com

Ecomuseo delle Erbe Palustri Villanova di Bagnacavallo, via Ungaretti 1 - tel. 0545 47122 - erbepalustri.associazione@gmail.com www.ecomuseoerbepalustri.it - www.erbepalustri.it Erbe Palustri Associazione Culturale


12 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 1-7 luglio 2021

INCONTRI CON GLI AUTORI

Uno scatto dalla Rocca Brancaleone in occasione dell’anteprima di Scrittura Festival con Olga Tokarczuk; a destra l’influencer Camilla Boniardi, autrice di uno dei casi letterari dell’anno, attesa al Pavaglione il 7 luglio

Dalle Coliche a Carlotto, fino all’influencer: i tanti volti di un festival di “Scrittura” Al via la rassegna diretta da Cavezzali tra Ravenna, Bagnacavallo, Fusignano e Lugo. Il programma dall’1 al 7 luglio Dopo l'anteprima dell'8 giugno con il premio Nobel Olga Tokarczuk, entra nel vivo Scrittura Festival, la rassegna di letteratura di Ravenna e Lugo giunto alla sua ottava edizione, diretta dallo scrittore Matteo Cavezzali. L'1 luglio si parte con un sold out, quello per il Premio Strega Nicola Lagioia che nel pomeriggio presenta al chiostro della Biblioteca Classense il suo ultimo romanzo La città dei vivi (a seguire la presentazione dei “nuovi” Sonetti Romagnoli) mentre è stato rinviato a data da destinarsi l’incontro al bagno Hana-Bi di Marina di Ravenna con una delle ospite più popolari, Daria Bignardi. Venerdì 2 luglio il programma riparte (alle 18.30) dalla Classense di Ravenna con un incontro sulla nostra mente quando dormiamo, tra sogni e disturbi del sonno, con il professore di Neurologia Giuseppe Plazzi – direttore del Centro per i disturbi del sonno dell'Università di Bologna –, che presenta il suo libro sul tema pubblicato con Il Saggiatore. Ne parlerà con Teresa Ciabatti, scrittrice che sarà a sua volta protagonista dell'incontro delle 21.30, sempre al chiostro della Classense, sul suo ultimo romanzo (“di madri e di figlie, di amiche, che comprende ogni umana debolezza”, si legge nella cartella stampa)

Sembrava bellezza (Mondadori). Il giorno dopo (3 luglio), sempre in biblioteca, alle 18.30 si parla di editoria con Sandro Ferri e Sandra Ozzola, i fondatori delle edizioni E/O; alle 21.30 invece a dialogare con il direttore artistico Cavezzali saranno tre "donne che si sono fatte strade": le due voci di Radio DeeJay Valentina Ricci e Viola Afrifa e l'illustratrice Romana Rimondi, autrici di un libro dove appunto si racconta la storia di cinquanta donne a cui sono state intitolate delle strade. Domenica 4 luglio altri due appuntamenti alla Classense, alle 18.30 si va alla scoperta di Tokyo con l'autrice italo-giapponese Laura Imai Messina, che nel paese del Sol Levante ci vive da quindici anni e ci ha ambientato i suoi romanzi; alle 21.30 l'appuntamento è con uno dei più apprezzati autori di noir italiani, Massimo Carlotto, che parlerà del suo ultimo E verrà un altro inverno (Rizzoli) in un dialogo con la giornalista di R&D Federica Angelini. Dal 5 luglio si va in giro per la provincia: prima tappa al chiostro della biblioteca Taroni di Bagnacavallo, lunedì, alle 18.30 con la filosofa Ilaria Gaspari e “la

vita segreta delle emozioni”; alle 21.30 invece con la giornalista e scrittrice Francesca Mannocchi sul Raccontare il male. Il mio, quello del mondo. Martedì 6 luglio si passa a Fusignano, al parco Piancastelli: alle 18.30 Cavezzali dialoga con Matteo B. Bianchi, scrittore e autore televisivo (anche del noto "E poi c'è Cattelan"); alle 21.30 si spinge sul tasto della comicità con Le Coliche, che quest'anno hanno pubblicato un libro per Mondadori Electa (Come il mal di pancia). Mercoledì 7 luglio è la volta di Lugo, prima (alle 18.30) all'Arena del Chiostro, con il racconto dell'antagonismo tra Atene e Sparta in compagnia della storica Eva Cantarella; poi (alle 21.30) al Pavaglione con Camilla Boniardi, autrice del caso editoriale dell'estate (Per tutto il resto dei miei sbagli, Mondadori), nota come Camihawke su Instagram, dove è seguita da 1,2 milioni di persone. Il giorno dopo si riprenderà sempre a Lugo, con Pellegrini, Baliani, Gancitano e Colamedici, ma ne parleremo sul prossimo numero del giornale. Il programma completo e le modalità di prenotazione su scritturafestival.com.


CULTURA / 13 1-7 luglio 2021 RAVENNA&DINTORNI

L’INTERVISTA

Michela Giraud: «Anche le donne fanno ridere Volgarità? Sul palco voglio portare verità» La stand-up comedian romana reduce dal successo di “LOL” sul palco del Binario di Cotignola «Difficile fare satira sulla politica: oggi i veri potenti sono altri, grazie alla democraticizzazione dei social» di Iacopo Gardelli

L'irresistibile ascesa di Michela Giraud: nell'arco di poco più di cinque anni, la stand-up comedian romana, classe '87, è diventata uno dei volti più amati e versatili della nuova scena comica italiana. Dai palchi di provincia a Colorado; dallo show satirico Comedy Central News (che ha “ereditato” da Saverio Raimondo) a La tv delle ragazze, fino ad arrivare al recente LOL: Chi ride è fuori e ai prestigiosi riconoscimenti nazionali: nel 2020 il Premio della Satira Forte dei Marmi e, proprio questo mese, il Premio Ischia Carlo Vanzina 2021. Un palmarès non da poco per una giovane autrice comica. Michela Giraud sarà a Cotignola, al Giardino del Teatro Binario, venerdì 2 luglio alle 21.30, col suo nuovo spettacolo La verità, nient'altro che la verità, lo giuro!. Il titolo suona come una testimonianza davanti a un tribunale. Come nasce questo lavoro? «L'ho scritto subito dopo l'esperienza della conduzione a Comedy Central News. Alcune idee le avevo già e per portarle in scena le ho rimodernate e riassestate. Come sempre, in questo spettacolo parlo di me, della mia mitomania... ma è quello che mi sento di dire! Racconto di come ho iniziato a fare la comica e perché, visto che è una domanda che mi fanno sempre più spesso – almeno quando non mi chiedono della cancel culture». Si parla di sé per parlare di tutti? «Certo. I miei problemi, il mio senso di inadeguatezza, i miei trent'anni... Paradossalmente oggi a trent'anni sei vecchio, mentre a quaranta sei di nuovo giovane. O anche i rapporti famigliari, le imposizioni sociali: tutte queste sono urgenze mie, certo, ma credo che molte persone possano ritrovarsi in questi racconti». Un tratto caratteristico di questa nuova ondata di stand-up comedians, di cui tu fai parte, è la mancanza di un tratto apertamente politico nei monologhi. In un'intervista hai detto che è troppo difficile fare satira se non ci sono personalità politiche forti. Sei ancora della stessa opinione? «La politica e l'attualità sono fortemente intrecciate, adesso. Così è veramente difficile fare battute legate al qui ed ora, perché il contesto cambia sempre, e lo fa velocemente. La battuta di una settimana fa è già vecchia questa settimana:

E l’8 arriva la Reggiani La rassegna estiva di Sipario 13 al Teatro Binario di Cotignola dopo l’appuntamento con Michela Giraud di venerdì 2 prosegue giovedì 8 luglio con un’altra comica italiana, Francesca Reggiani, in Tutto quello che le donne non dicono. Info: 373 5324106 e www.cambiobinario.it.

Foto Sara Sabatino per The Creative Brothers

la scorsa si parlava dell'affaire della nazionale cantanti, oggi si parla della nazionale italiana che si inginocchia. Rischi che il tuo materiale sia instabile. E poi sì, la classe politica del passato era un mastodonte di serietà: non penso a Di Maio come penso ad Andreotti... Senza contare che adesso è tutto mischiato. I veri potenti non sono più i politici, ma altri personaggi che hanno acquistato, grazie alla democraticizzazione dei social, grande fama e un'attenzione prima impensabile». In un'intervista hai detto che c'è ancora il pregiudizio che le donne non facciano ridere, o che siano inferiori ai maschi nel campo della comicità. Da dove viene, secondo te? «Non lo devi chiedere a me, lo devi chiedere alla società! Io faccio questo mestiere. Non so come mai avvenga. Forse una ragazza sente di più la pressione di stare al suo posto, ma è solo un'ipotesi... In genere sono i ragazzi che fanno i buffoni, che si prendono in giro, no? E così passa il concetto che, se la ragazza si prende il centro dell'attenzione, poi “non trova

marito”. Se ti ridicolizzi diventi brutta e meno gradevole... Per quanto mi riguarda, non me n'è mai fregato niente: ho sempre sentito l'esigenza di fare questo mestiere». Un'annosa questione per tutti i comici: qual è il confine fra comicità e volgarità? Immagino che ti abbiano criticato spesso, sotto questo aspetto... «Interpretazione personale. Ci sono molte persone che mi trovano volgare perché hanno visto cinque minuti di monologo a Lol. Ma io ho fatto anche altro. A Lol ho detto “cazzo”, è vero, ma ho detto anche “maieutica socratica”. Eppure nessuno mi ha mai detto “che bello il pezzo sulla maieutica di Socrate!”. Tira sempre più il cazzo della maieutica di Socrate! Un conto è utilizzare un linguaggio comune, un altro è essere persone volgari. Perché sul palco non puoi usare parole che invece usi sempre nella vita quotidiana, quando sei arrabbiato o deluso? Io voglio portare verità sul palco. C'è un'ansia, un'urgenza molto cattolica in questo modo di pensare: mettersi sul pulpito e dire “io l'avrei fatto meglio”, è molto comune da noi. Se infastidisco con la mia impudenza, me la prendo su tutta: le persone a cui non piaccio non mi vedranno mai, ma quelle che mi apprezzano verranno a vedermi lo stesso. Anche se c'è la partita della nazionale!».

INFOPROM

ROSA SCARLATTA

Flower Design estro e originalità per composizioni floreali di grande effetto Dalla grande passione per i fiori di Cristina Bandini, come fonte di ispirazione per composizioni creative di grande effetto, nasce il negozio Rosa Scarlatta, aperto undici anni fa in via Bovini 30 a Ravenna. Convinta che di imparare non si finisca mai, la titolare – dopo anni di attività – ha deciso di intraprendere gli studi in una prestigiosa scuola italiana che vanta tra i suoi insegnanti i migliori flower designer internazionali. Così, è riuscita a fare esperienza oltre confine e a lavorare creando numerosi allestimenti con migliaia di varietà dei fiori più belli per grandi ambientazioni, insieme ai nomi di spicco dell’arte floreale. Grazie a questo bel curriculum, Bandini è stata selezionata per entrare con alcuni suoi lavori nel famoso “International Floral Art 2021-2022”, l’annuario mondiale dei migliori flower designer. «Sono stati scelti un paio di miei bouquet da sposa – racconta –, veri e propri lavori artistici che hanno richiesto un grande impegno in termini di tempo e di artigianalità. Uno di questi, in particolare, è stato realizzato con pezzi di ferro arrugginito appositamente tagliati per reggere una cascata di fiori. Trattandosi di opere uniche, non sono molte le spose che potrebbero portarli con disinvoltura. Ma d’altra parte il flower design è così, punta tutto sull’originalità, sull’effetto “colpo di scena”, che

sopravanza la funzionalità, ed è un modo per noi di dare libero sfogo all’estro artistico». Dopo essersi diplomata in “Wedding designer” e dopo questa grande soddisfazione, Bandini è ora pronta per ripartire con gli allestimenti negli hotel, con i matrimoni di quest’estate e con le progettazioni dei prossimi mesi già prenotate, dedicandosi così alla sua prestigiosa clientela, cercando sempre di stupire con nuovi trend appositamente studiati e di affascinare con il meraviglioso profumo dei fiori. «Il matrimonio resta l’evento per eccellenza – racconta la wedding designer di ‘Rosa Scarlatta’ –. Se le prime nozze sono sempre una bella festa, le seconde nozze diventano addirittura un “festone”, ancora più fastoso perché in età più adulta si è meno influenzati dai parenti e si fa ciò che più si desidera. Le tendenze del momento strizzano l’occhio allo stile bohémien, liberty e garden, che richiamano i grandi giardini fioriti con una prevalenza di tonalità dolci abbinate ad altre più forti, a contrasto. Rispetto al passato quando si faceva la classica composizione in chiesa, poi ripetuta al ristorante, ora c’è un vero e proprio studio, una maggiore attenzione al dettaglio. Spesso le spose arrivano da me già con qualche idea in testa, magari maturata guardando su Pinterest, che poi cerchiamo di sviluppare per dare vita a un evento altamente personalizzato». Rosa Scarlatta - via Bovini 30 - Ravenna tel. 0544 771094 - Pagina Fb Rosa Scarlatta Wedding Designer www.rosascarlattaravennafiorishoponline.com


14 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 1-7 luglio 2021

IL FESTIVAL

FOLKLORE L’orchestra di Mirko Casadei con Roy Paci a Cervia Nell’ambito del festival Balamondo, il 2 luglio dalle 21.15 in piazza Garibaldi, a Cervia, serata dedicata al liscio e non solo con la Popular Folk Orchestra di Mirko Casadei. Ospiti il celebre trombettista Roy Paci e il bandoneonista Daniele Di Bonaventura.

HIP HOP All’Hana-Bi gli americani Kill The Vultures e Ghost Horse

STRADE BLU RIPARTE DA MASSA LOMBARDA CON TONI “& FRIENDS” Torna Strade Blu, storico festival itinerante romagnolo di rock e dintorni. Il primo appuntamento dell’estate è a Massa Lombarda, in piazza Matteotti, il 2 luglio alle 19.30, con la presentazione del nuovo album del cantautore forlivese Giacomo Toni, Ballate di Ferro. Una serata di canzoni in anteprima su cui innestare i contributi di artisti legati in qualche modo allo studio L’Amor Mio Non Muore, tra cui Vince Vallicelli e Nicola Peruch, Dani Marzi e Pepe Medri, Don Antonio e Roberto Villa. Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria

Lunedì 5 luglio alle 21 al bagno Hana-Bi di Marina di Ravenna concerto speciale, un progetto commissionato e prodotto dal Südtirol Jazzfestival Alto Adige. Si tratta di una collaborazione tra il duo di hip-hop sperimentale Kill the Vultures, da Minneapolis, e il sestetto Ghost Horse, nome di punta del nuovo jazz underground italiano. Il super gruppo esplorerà i brani di Carnelian, ultimo disco del duo americano: le storie surreali e meticce dell’mc Crescent Moon, declamate sugli oscuri beat hiphop/avantgarde del producer Anatomy, si arricchiranno, in questo contesto, del vibrante e visionario contributo strumentale del sestetto jazz.

AGENDA CONCERTI ROCK

JAZZ

NON SOLO CLASSICA

Festival Mutazioni: si parte con i Post Nebbia

Al Mic di Faenza serata Mozart con il Quartetto Indaco

Al via in Bassa Romagna il festival Mutazioni, cinque concerti a ingresso gratuito di band emergenti dell’underground italiano. Si parte giovedì 1 luglio dalle 21 al centro giovani Jyl di Massa Lombarda con i Post Nebbia, giovanissima band padovana di rock psichedelico (in apertura Acqua Distillata, progetto della cantautrice veneta Lucia Gatto). Giovedì 8 luglio si passa invece alla Rocca di Bagnara con l’indie-pop della cantautrice italo-palestinese Laila Al Habash.

L’Emilia-Romagna Festival torna a Faenza per un appuntamento in collaborazione con la rassegna manfreda “In tempo”. Mercoledì 7 luglio alle 21 al Museo Internazionale delle Ceramiche il quartetto Indaco e Il cantiere dell’Arte propongono “3 4 5 Amadeus”, con la presentazione e la narrazione di Stefano Valanzuolo. Il quartetto - composto da Eleonora Matsuno e Ida Di Vino al violino, Jamiang Santi alla viola, Cosimo Carovani al violoncello e Il cantiere composto da Claudio Mansutti al clarinetto, Federica Respini al pianoforte - eseguirà brani di Mozart.

Lorenzo Kruger al bagno Finisterre Continuano i concerti al bagno Finisterre di Marina di Ravenna. Giovedì 1 luglio l’appuntamento è con Lorenzo Kruger, cantautore riminese leader dei Nobraino, impegnato in un tour solista, spesso pianoforte e voce.

Al Quevida tra musica e disegno con Massimo Modula

Omaggio a Rodari a Mezzano con Arevalos e Lopez

CROSSROADS A FUSIGNANO Giovedì 8 luglio alle 21 al parco Piancastelli di Fusignano concerto della rassegna Crossroads con il duo composto da Luca Aquino (foto) a tromba e filicorno e Carmine Ioanna alla fisarmonica, tra jazz, free e musica balcanica.

Tornano le iniziative estive di Mezzano, nel cortile della scuola primaria Rodari. Martedì 6 luglio appuntamento con il pianista di fama internazionale Matteo Ramon Arevalos e l’attrice e cantante Camilla Lopez e il loro Tante storie per giocare, narrazione in musica ispirata a Rodari.

Venerdì 2 luglio dalle 21 al bagno Quevida di Porto Corsini appuntamento speciale di “Salotto kinotto” con il concerto-performance di Massimo Modula, che è cantautore ma anche artista visivo e illustratore. Musica, parole e pittura dal vivo si fondono in momenti di improvvisazione.

L’ironia del Duo Bucolico al Polka Sabato 3 luglio dalle 18 al bagno Polka di Marina Romea concerto del Duo Bucolico, band romagnola di fama nazionale, che gioca tra pop, canzone d’autore e (tanta) ironia.

Al Mosquito pop-punk con i Sunset Radio

o! il cielo è obnellnoi! scoprilo c PROGRAMMA LUGLIO 2021 La storia della via lattea: una favola degli indiani cherokee Spettacolo sotto la cupola del Planetario con Claudio Balella

biglietto intero 5€ - ridotto 2€ - soci 1€

RASSEGNE Osservazione della Luna dalla terrazza del Planetario (cielo permettendo)

In viaggio lungo la via Lattea Spettacolo sotto la cupola del Planetario con Oriano Spazzoli

Domenica 4 luglio dalle 18 al bagno Mosquito Coast di Marina di Ravenna atmosfere pop-punk con i veneti As We Are e, a seguire, con i “padroni di casa” Sunset Radio, band ravennate di faa anche internazionale.

Osservazione della Luna dalla terrazza del Planetario (cielo permettendo)

Trio jazz agli scavi archeologici di Zagonara Venerdì 2 luglio alle 19.30 agli scavi archeologici di Zagonara di Lugo, concerto jazz del trio del pianista Pietro Beltrani. Ad accompagnarlo, Andrea Grillini alla batteria e Stefano Senni al contrabbasso.

La “notte delle chitarre” a Villa Verlicchi In gita sulla Luna in collaborazione con AstroTeam "le Pleiadi"

Spettacolo sotto la cupola del Planetario con Paolo Alfieri

Vita da Astronauta Spettacolo sotto la cupola del Planetario con Amalia Persico

Spettacolo sotto la cupola del Planetario con Agostino Galegati

ATTIVITÀ ADATTA A BAMBINI DA 8 ANNI ATTIVITÀ ADATTA A BAMBINI DA 6 ANNI Per favorire la partecipazione dei bambini chiediamo che ogni minore sia accompagnato da massimo 1 adulto

POSTI LIMITATI - PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA Comune di Ravenna Il Planetario dispone anche di un’ampia BIBLIOTECA TEMATICA! Assessorato Planetario di Ravenna, Viale S. Baldini, 4/a tel. 0544.62534 da lun. a ven. 8-12.30 - email: info@arar.it WWW.PLANETARIORAVENNA.IT - WWW.ARAR.IT

alla Cultura

Il 4 luglio alle 21 alla Villa Verlicchi di Lavezzola appuntamento con “La notte delle chitarre”, dove le sonorità jazz della chitarra elettrica di Dagmar Benghi dialogheranno con le azioni poetiche di Antonio Caranti che ne dipingerà i suoni, mentre Gianni Mazzesi di Crac porterà la voce e Laura Rambelli darà corpo ad una danzaperformance. Sul palco anche musicisti come Stefano Savini e la sua chitarra classica in “sette notturni” di sua ideazione e Gabriele Bombardini, che presenta il suo disco “Short Stories”.

Musica al Pavaglione il 5 e 6 luglio: dalla lirica alla Yuille Ultima settimana di appuntamenti per la rassegna musicale estiva “Musica al Pavaglione” di Lugo. Il 5 luglio va in scena “Le donne di Puccini”, serata dedicata alla lirica con il soprano Monica Delli Carri, il pianista Andrés Juncos e la partecipazione di Dario Turrini e Futura Malpighi. Martedì 6 luglio la rassegna si chiude con il concerto di Joyce Elaine Yuille & Jazz Inc. Sempre dalle 20.30.


TEL. 334

3218031 TEATRO

CULTURA / 15

SERVIZI DI PULIZIA - PRONTO INTERVENTO E EMERGENZE PULIZIE E SANIFICAZIONE AMBIENTI, UFFICI E ABITAZIONI TRATTAMENTO PER ZANZARA TIGRE GIARDINAGGIO

“RIVOLUZIONE DANTE” A PALAZZO SAN GIACOMO Il 4 luglio alle 21.30 la compagnia Le belle bandiere torna a Palazzo San Giacomo di Russi con Rivoluzione Dante numero uno, una lettura nella quale Elena Bucci (foto) interpreta alcuni vibranti canti dell’Inferno di Dante Alighieri accompagnata dalle musiche di Dimitri Sillato e da brani de La vita nova, pensieri, riflessioni, domande a cura di alcuni attori della compagnia o ad essa vicini: Andrea De Luca, Agata Marchi, Francesca Pica e Nicoletta Fabbri, che collabora anche alla cura dell’allestimento. Il suono è curato da Raffaele Bassetti, mentre alle luci è invitato Max Mugnai.

TEATRO & MUSICA Dopo il tutto esaurito, Marescotti torna all’Antico Porto Tre serate anche con gli allievi dell’Officina della Musica Tutto esaurito all’Antico Porto di Classe (zona archeologica di via Marabina) per l’inaugurazione della rassegna estiva con il “Dante Vivo” di Ivano Marescotti, spettacolo che omaggia il Sommo Poeta con musica dal vivo che ritornerà all’Antico Porto anche il 3 (con ospite Franco Costantini) e il 10 luglio (con ospite Cristiano Caldironi). La rassegna prosegue poi il 5, 6 e 7 luglio (sempre dalle 20.30) con i concerti degli allievi dell’Officina della Musica, impegnati in un repertorio di cover anni 2000.

TEATRO RAGAZZI Spettacoli in piazza a Faenza e in via Spada a Brisighella Per la rassegna Teatro Ragazzi nella Molinella, lunedì 5 luglio alle ore 21.15 in Piazza Nenni a Faenza andrà in scena Le avventure di pesce Gaetano, uno spettacolo della compagnia Giallo Mare Minimal Teatro, ispirato al libro Il pesciolino nero di Samad Behrangi. Dopo il debutto di giovedì 1 luglio con “Il giro del mondo in 80 giorni”, prosegue giovedì 8 luglio alle 21.15 la rassegna al teatro all’aperto di via Spada, a Brisighella. Lo spettacolo in scena sarà Naso d’argento di Consuelo Ghiretti e Francesca Grisenti della compagnia Progetto gg. Una co-produzione di Accademia Perduta e Solares Fondazione delle Arti – Teatro delle Briciole.

I burattini di Venturi alla Vecchia Pesa di Classe Si apre la XV edizione di “Burattini alla riscossa”, con trenta eventi a ingresso gratuito nel Ravennate. Si parte lunedì 5 luglio alle 21 alla Vecchia Pesa di Classe con I Burattini di Massimiliano Venturi e lo spettacolo Fagiolino, Sganapino e il tesoro della Nave Romana.

1-7 luglio 2021 RAVENNA&DINTORNI

RAVENNA FESTIVAL

DA ELIO DE CAPITANI A FEDERICO BUFFA, PASSANDO DALL’OMAGGIO A PIAZZOLLA Il programma dall’1 all’8 luglio, nella settimana delle Vie dell’Amicizia con il maestro Muti in Armenia Con il maestro Muti e l’orchestra Cherubini impegnati nel doppio concerto delle “Vie dell’Amicizia” – giovedì 1 luglio al Pavaglione di Lugo e domenica 4 a Erevan, capitale armena, con l’Armenian State Choir – il Ravenna Festival sul territorio si prende tre giorni di pausa per riprendere il 5 e il 6 luglio alla basilica di San Francesco di Ravenna (ore 21.30). Appuntamento con “Dante Nova”, per il quale il gruppo La Fonte Musica, guidato al liuto da Michele Pasotti, sarà affiancato dalla voce del celebre attore teatrale Elio De Capitani nella ricerca dell’immaginario sonoro presente nella Commedia e nel panorama coevo dell’Ars Nova: pietra d’angolo di questa immagine i trattati di due colonne della musica medievale, Philippe de Vitry e Johannes de Muris. Il 7 luglio si torna alla Rocca Brancaleone con una prima nazionale, una coproduzione Ravenna Festival e Teatro Comunale di Ferrara: nell’ambito delle iniziative in omaggio ad Astor Piazzolla nel 100° dalla nascita, andrà in scena il riallestimento di María de Buenos Aires, opera tango con musica di Astor Piazzolla che vedrà in scena Martina Belli (mezzosoprano), Ruben Peloni (baritono), Daniel BonillaTorres (El Duende) e l’Orchestra Arcangelo Corelli diretta da Jacopo Rivani, con Davide Vendramin al bandoneon. In scena i danzatori di MM Contemporary Dance Company (Michele Merola coreografo). Giovedì 8 luglio invece si passa all’Arena dello Stadio dei Pini di Milano Marittima con Federico Buffa (foto) e il suo spettacolo “Amici fragili. La storia di un incontro tra Gigi Riva e Fabrizio De André”. Da segnalare che il 7 e l’8 luglio dalle 19.30 tornano alla basilica di San Francesco, a Ravenna, i “Vespri in musica” con Vox in bestia, un “prontuario di animali divini” recuperati dal bestiario simbolico della Commedia. Uno spettacolo eclettico in nove quadri che svela questo mondo attraverso una voce lirica, la soprano Laura Catrani, su musiche originali di Fabrizio de Rossi Re, Matteo Franceschini, Alessandro Solbiati; la narrazione è dello scrittore Tiziano Scarpa e le videoanimazioni di Luigi Toccafondo.


16 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 1-7 luglio 2021

LA MOSTRA/1

LA PRESENTAZIONE

L’interessante ricognizione sulle arti visive al tempo di Dante La nostra visita all’esposizione nella chiesa di San Romualdo di Serena Simoni

La mostra Le arti al tempo dell'esilio, allestita a Ravenna nell'antica chiesa camaldolese di San Romualdo, è una piccola ma interessante ricognizione delle arti visive al tempo di Dante a cura di Massimo Medica. Realizzata in collaborazione con gli Uffizi di Firenze e grazie ad alcuni prestiti internazionali, l'esposizione si apre con la scultura in bronzo dorato di Manno di Bandino da Siena che raffigura Bonifacio VIII, il Papa nemico che fece in modo di condannarlo all'esilio perpetuo. Nel suo passaggio a Bologna attorno al 1304, forse il poeta vide proprio in Piazza Maggiore questa scultura in cui il papa benedicente viene presentato attraverso una volumetria semplice e quasi squadrata. Altrettanto probabile è che Alighieri abbia potuto vedere anche il busto ritratto di Bonifacio, eseguito da Arnolfo di Cambio fra il 1296 e il 1299 e presente in mostra grazie ad un calco dell'originale dei Palazzi Vaticani. Negli ultimi anni vissuti a Firenze Dante aveva sicuramente visto i lavori di Cimabue e di Giotto, citati nella Commedia per chiarire in senso moraleggiante l'alternarsi del successo fra i mortali. Nelle due miniature di Cimabue rappresentanti i santi Abbondio e Crisante, le figure mantengono la frontalità e staticità tradizionali bizantine ma manifestano una volumetria inedita, ripresa nella Madonna di Castefiorentino che è arricchita da una gestualità affettuosa ancora inedita al tempo. Questa ricerca insieme all'indagine sul mondo delle emozioni diventano il fulcro della ricerca di Giotto: nella Madonna di San Giorgio alla Costa la monumentalità della figura e l'evidenza tridimensionale superano il mondo bizantino mentre i quattro santi del Polittico di Badia creano un'alleanza emotiva con lo spettatore attraverso un semplice gioco di sguardi. Dopo Roma, dove Dante avrà la possibilità di vedere le opere di Jacopo Torriti, ad ospitare l'esule sono le ricche città del nord e del centro Italia che vedono nell'arte una possibilità di eternare la propria fama. Alla corte forlivese degli Ordelaffi rimanda un trittico con le Storie della Vergine realizzato dal Maestro di Forlì nell'ultimo decennio del '200 mentre gli Scaligeri di Verona vengono ricordati attraverso l'espressionistico Cristo crocefisso del Maestro di Sant'Anastasia. Per quanto volutamente silenzioso sugli accrediti dell'arte di questi tempi, Dante si reca a Padova proprio nel momento in cui Giotto finisce le pagine indimenticabili della Cappella degli Scrovegni, potenti per il realismo dello spazio, delle espressioni, dei contesti urbani e naturali.La rivoluzione giottesca non passa inosservata al fiorentino Francesco da Barberino – letterato, amico ed esule come Dante – incontrato dal poeta proprio a Padova. In mostra è il suo prezioso Offiziolo, attualmente il più antico Libro d'Ore italiano che si conosca, in cui Francesco cita per la prima volta la Commedia: le preziose miniature del codice – affidate a maestri romagnoli e veneti – si alimentano delle suggestioni della Commedia mentre riprendono le novità appena svelate dal ciclo giottesco. Una sezione apposita tratta il soggiorno di Dante a Bologna (1304-06) che al tempo gareggiava con Parigi per la preziosa produzione della miniatura, ricordata da un prestito eccezionale come la Bibbia dell'Escorial di Madrid. L'interesse di Dante nei confronti della scultura è invece testimoniata da alcune opere di Nicola e di Giovanni Pisano di cui si può ammirare la personificazione della Giustizia appartente al monumento funebre di Margherita di Brabante, moglie dell'imperatore Arrigo VII. L'ultima sezione della mostra è dedicata a Venezia e a Ravenna, dove il poeta giunge nel 1319 mettendosi al servizio di Guido Novello da Polenta. La presenza di opere di Giovanni, Giuliano e Pietro da Rimini sottrae Ravenna ad una eccessiva marginalità artistica consegnandole alcune rivisitazioni delle novità giottesche fra slanci espressivi e semplificazioni linguistiche. Venezia invece prepara il proprio salto artistico ma l'esule non avrà tempo di accorgersene, finendo i suoi giorni in una notte di settembre del 1321. Sepolto in una cappella lungo il muro del convento francescano, sulle sue spoglie mortali vigilava una splendida Madonna col Bambino, una scultura realizzata tra la fine del Due e l'inizio del Trecento e oggi tornata a Ravenna grazie al Louvre che omaggia il poeta con questo prestito eccezionale. Le arti al tempo dell'esilio; fino all'11 luglio; Chiesa di San Romualdo (via Baccarini-Rondinelli), Ravenna; orari: 9/18, chiuso lunedì.

MUSICA E APERITIVO PER L’ARRIVO DI SAMORÌ ALLE CAPPUCCINE Martedì 6 luglio alle 19 si terrà al chiostro delle Cappuccine di Bagnacavallo la seconda serata di “Doni d’Arte”, l’iniziativa del Museo Civico che vuole presentare al pubblico nuove importanti opere recentemente entrate a far parte delle collezioni museali. Sarà la volta di un’opera di Nicola Samorì, acquisita grazie alla donazione della bagnacavallese Irene Minardi. Il dipinto, un olio su onice del 2021 dal titolo Irene cura l’informale, raffigura un San Sebastiano, straziato – oltre che dalle tradizionali frecce del martirio – dalle lacerazioni peculiari di Samorì che si inseriscono su un brano pittorico di altissimo livello, erede del Barocco e dell’arte realista spagnola e olandese. Il direttore presenterà l’opera; in programma anche un’esecuzione musicale di Tiziano Bagnati di Accademia Bizantina. Seguirà un aperitivo offerto dalla donatrice. L’evento è gratuito, ma con posti limitati e a prenotazione obbligatoria entro lunedì 5 luglio. Info 0545 280913.

LA MOSTRA/2 Ceramiche e vetrofusioni a Bottega Bertaccini Una mostra bi-personale alla Bottega Bertaccini di Faenza. Apre sabato 3 luglio (dalle 18.30 la presentazione a cura di Antonella Cimatti, “Ceramiche e vetrofusioni”, con opere delle artiste liguri Beatrice Giannoni e Rosanna La Spesa, alla loro prima esposizione a Faenza. Fino al 28 agosto.

CARTOLINE DA RAVENNA Mittente Giovanni Gardini

Francescani cauti e segreti

Dall’alto in basso: Maestro della Croce n. 434 (Firenze, ca. 12301250), San Francesco riceve le stigmate, tavola, 81x51 cm, Firenze, Gallerie degli Uffizi; Cimabue (Cenni di Pepo detto) (Firenze doc. 1272-1301) e Giotto di Bondone? (1267?-1337), Madonna col Bambino, 1285 ca., tempera su tavola, 68x47 cm, Castelfiorentino (Firenze), Museo di Arte Sacra "Santa Verdiana; Giovanni Pisano (Pisa 1248 ca. – Siena 1319), Giustizia, 1313-1314, marmo, alt. 102.5 cm, Genova, Galleria Nazionale della Liguria a Palazzo Spinola

Com’è noto furono i francescani a trafugare le ossa di Dante «salvandole così a Ravenna», recita la lapide posta sul luogo in cui i frati, aperto un varco nel muro del chiostro adiacente alla tomba, trassero dal sepolcro le spoglie mortali del Poeta. Tra i racconti più intensi che tentarono di descrivere quanto accadde, va certamente ricordato quello di Corrado Ricci che ricostruì «nella fantasia la commovente scena del trafugamento». I francescani «cauti e segreti scendono dalle remote celle al chiostro maggiore. Si fermano contro il muro, nel punto a cui corrisponde il sepolcro di Dante e cominciano a battere e a levare i mattoni. Le martellate echeggiano sotto le vôlte e come un’angoscia stringe l’animo di chi assiste al lavoro. Si fora il primo muro; poi quello in cui è parzialmente internata l’«arca lapidea»; finalmente risuona il marmo sepolcrale. I primi colpi di scalpello intaccano già l’arca, e il silenzio de’ circostanti aumenta […]. Lo sguardo e la mano dell’artefice possono, rischiarati da un cero, penetrare una buona volta nell’urna, da cui vien tratta qualche piccola parte dello scheletro. La presenza dei resti mortali del divino poeta desta sul labbro de’ frati la preghiera de’ morti, che sommessa mormora fra gli archi [… ]. Finalmente, ecco afferrato il teschio […] «il preziosissimo scrigno» nel quale visse il cervello che fantasticò i regni d’oltretomba nel poema immortale! […]. L’opera di salvataggio è compiuta; il monastero ricade nel suo silenzio». Nell’immagine: Nicola Montalbini, Dante belle ossa, disegno digitale, 2021


CULTURA / RUBRICHE / 17 1-7 luglio 2021 RAVENNA&DINTORNI

LETTI PER VOI

I film della settimana da non perdere nelle arene (fuori Ravenna)

Zan Zan! Quando le arti anticipano la società

Una nuova collana per i fan del Creepy

di Francesco Della Torre

di Enrico Gramigna *

di Nevio Galeati *

Preso atto che a Ravenna si possa fare spettacolo solo in uno dei parchi cittadini (la Rocca), ignorando straordinarie potenzialità di altri luoghi bellissimi che abbiamo e che non c’è neanche bisogno di menzionare, esploriamo i dintorni e constatiamo con piacere la riapertura delle arene delle cittadine della provincia. Segue un elenco di film fondamentalmente acritico e non particolarmente ricco di presentazioni, un po’ perché molti titoli non hanno avuto il tempo di passare per la sala, un po’ perché vista la contemporaneità delle proiezioni (cose che succedono, tranne che a Ravenna), si lascia al lettore la scelta in base ai propri gusti. Tutti i titoli elencati meritano una visione. Buona estate. Arena delle Cappuccine (Bagnacavallo): Cosa sarà è il nuovo film di Francesco Bruni (Scialla e non solo) con Kim Rossi Stuart e racconta della malattia del protagonista con il solito fare lieve e gradevole del suo autore (giovedì 1 luglio); Corpus Christi (venerdì 2), presentato a Venezia e nominato come Miglior film straniero (Polonia) narra di un prete abusivo, è tratto da una storia vera ed è di un giovane regista di cui sentiremo parlare di nome Jan Komasa; Due (sabato 3) parla di un amore segreto fra due donne, è un’opera prima e in patria francese ha vinto numerosi premi da esordiente; Padrenostro (con Pierfrancesco Favino, mercoledì 7) è una storia vera che ci riporta negli anni di piombo attraverso gli occhi sinceri del regista Claudio Noce a cui uccisero il padre Vice Questore nel 1976. Arena del Carmine (Lugo): Il cattivo poeta (venerdì 2) è l’opera prima che racconta un pezzo di storia di Gabriele D’Annunzio interpretato da Sergio Castellitto, alle porte del secondo conflitto mondiale; Maledetta primavera (lunedì 5) vede il debutto nella fiction della documentarista (il film su Chiara Ferragni) Elisa Amoruso e narra dell’amicizia tra due ragazze accumunate, seppur in contesti diversi, dalla solitudine, mentre su In The Mood For Love (martedì 6) basta dire che è il capolavoro del 2000 di Wong Kar-Wai che torna in sala, ed è da non perdere; La vita che verrà parla di una giovane madre costretta a fuggire dal marito con le sue bimbe piccole e, appunto, a rifarsi una vita grazie a un’occasione che le si presenta (mercoledì 7). Arena Borghesi (Faenza, ma in piazza Nenni): si parte giovedì 1 con un altro Wong Kar-Wai, l’ancor più magnifico (parere soggettivo) Hong Kong Express, che diventa in automatico in assoluto il film da non perdere della settimana; venerdì 2 si omaggia Jean Cocteau e la sua opera La voce umana, prima con un cortometraggio di Almodovar, poi col film del 2014 di Edoardo Ponti con Sophia Loren; infine, la vocazione dell’arena per i classici continua sabato 3 con E la nave va, film del 1983 di Federico Fellini, pluripremiato ma appartenente all’ultimo periodo del regista, quello in genere meno visto e più sottovalutato.

Se ne è parlato tanto sin dai mesi scorsi, tanto da far scendere in campo (pare) anche il Vaticano. Il ddl Zan si profila essere un nodo cruciale per l’attuale italiana società tutta, spaccata com’è tra detrattori e incensatori del testo in esame in parlamento. Non serve ricordare quale sia il punto focale sul quale esso è incentrato, ossia le misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità. Come spesso accade, le arti non sono solo specchio della società, ma, talvolta, la anticipano in maniera smaccata, contemplando e dimostrando ciò che al di fuori delle assi del palcoscenico è assai più difficile accettare. Uomini che cantano da donna, donne che cantano da uomo, questa non è solo una prassi attuale, bensì una realtà ben consolidata e accettata. C’è già chi alza la mano per dire che questo era l’andazzo barocco, dove i castrati erano una necessità. Ciò è solo in parte vero. I castrati in principio furono utilizzati in luogo delle donne nei cori ecclesiastici per non contravvenire al principio mulieres in ecclesia taceant affermato da San Paolo nella prima lettera ai Corinzi, tuttavia questo fu un trampolino che lanciò nell’agone teatrale questi cantanti dalla voce implume in un corpo maturo. Farinelli, Senesino e i loro colleghi erano merce pregiata nell’opera barocca anche se col passare degli anni dovettero cedere il passo a vocalità non artefatte dal coltellino che ritornarono in seno ai cori nei quali si esibirono fino all’inizio del Novecento. La peculiarità di questi cantanti, però, non stava solo nella loro capacità virtuosistica, ma nel fascino ambiguo iridescente, nella possibilità di ricoprire ruoli femminili o maschili senza far cadere la magia del teatro. Il ruolo en travesti è certo assai diffuso nel periodo barocco, tuttavia si hanno grandissimi esempi anche in seguito. Il più celebre, forse, è quel Cherubino mozartiano, scalmanato adolescente preda delle proprie tempeste ormonali, che vede nel suo registro sopranile ciò che davvero brama. Non è finita qui, tra i tanti anche Verdi e Mascagni utilizzano donne in abiti maschili: il paggio Oscar e lo zingaro Beppe sono i ruoli più noti del panorama ottocentesco. Si può quindi dire che l’opera sia il frutto di molti colori che, miscelati con sapienza, portano a una coerente unità. * musicista e musicologo

Capita sempre più di frequente di trovare perle quasi sconosciute di letteratura popolare proposte da piccole case editrici. Sorprende, ad esempio, il catalogo di Black Dog, realtà nata a Savona nel 2019, che propone opere inedite, scritte a cavallo tra Ottocento e Novecento, e ristampe di vecchi classici, con nuove traduzioni. Il genere di riferimento è il fantastico, in tutte le declinazioni: horror, gotico, fantascienza, weird. Fra i primi titoli Le teste del Cerbero di Gertrude Barrows Bennet (1883-1948), prima scrittrice a raggiungere la notorietà con racconti fantasy e di fantascienza; è ritenuta fondatrice del genere dark fantasy, apprezzata anche da Lovecraft; oppure la ristampa con nuova traduzione di un classico come Il padrone del mondo di Jules Verne. Con grande coraggio, a marzo, ha aperto una nuova collana, Creepy (curata dallo scrittore Franco Limardi), che presenta racconti di autori statunitensi dei primi del Novecento, editi dai Pulp Magazines. Sono arrivati in libreria due volumi: Parasite Planet di Stanley G. Weinbaum; e Poltergeist di Seabury Quinn. Il primo contiene due titoli di una serie che vede protagonisti “Ham” Hammond e Patricia Burlingame (Il pianeta dei parassiti e I mangiatori di loto): la coppia terrestre tenta di colonizzare Venere. È la prima volta che la fantascienza cambia punto di vista: non sono gli alieni a invadere la Terra, ma gli umani che vogliono conquistare lo spazio. «Il pianeta dei parassiti mi colpì con la forza di un maglio e mi trasformò immediatamente in un adoratore di Weinbaum», ha commentato uno che di fantascienza se ne intendeva, Isaac Asimov. Purtroppo l’autore scrive per meno di 18 mesi; dopo un intervento alla gola scopre di avere un cancro e muore il 14 dicembre 1935 a soli 33 anni. Scoprire Seabury Grandin Quinn è, forse, ancor più stupefacente (18891969). Firma di punta della rivista Weird Tales, ha pubblicato 143 racconti, 93 dei quali con gli stessi protagonisti, Jules de Grandin e il suo assistente dottor Trownridge. I due possono assomigliare a Holmes e Watson; o a Poirot e Hastings. Ma Jules, sufficientemente snob da sfiorare a volta l’antipatia, è uno straordinario… investigatore dell’occulto. Insieme all’amico-voce narrante, vive e si muove a Harrisonville, nello stato di New York, città infestata da fantasmi, mostri, scienziati malvagi e altri fenomeni soprannaturali. Da affrontare e sconfiggere. A qualcuno non viene in mente Dylan Dog? La collana ha un valore aggiunto: copertina e illustrazioni interne sono firmate dall’incisore ravennate Enrico Rambaldi, inquietante e cupo come dev’essere chi visualizza storie “raccapriccianti”. Creepy, appunto.

“Rumore di fondo” (Foce Reno) di Adriano Zanni

FIORI MUSICALI

FULMINI E SAETTE

VISIBILI E INVISIBILI

* direttore GialloLuna NeroNotte


18 / GUSTO RAVENNA&DINTORNI 1-7 luglio 2021

MONDOVINO

Rosé osé: quel colore bistrattato poi riabilitato nelle cantine romagnole I vini rosati, ingiustamente declassati, perché frutto in passato di una miscela di fondi di rosso e bianco, hanno ritrovato una loro dignità come spumanti metodo classico ma anche come “fermi”, esclusivamente derivati da uve rosse

VINI DI ROMAGNA Viaggio nel mondo del vino regionale fra denominazioni di origine e vitigni autoctoni di Fabio Magnani Selezionatore di vini a livello nazionale e internazionale, esperto di vigne e vignaioli, cantine ed etichette.

“Non è né carne né pesce, è una rimescola tra bianco e rosso, il colore è ambiguo, è un vino a metà strada”... E potrei andare avanti ancora con altre affermazioni del genere. Purtroppo sui vini rosati si sente dire ingiustamente di tutto. Cerchiamo, allora, di capire una volta per tutte cosa sono i vini rosati e prima di storcere il naso con aria di sufficienza leggete fino alla fine. Per legge i vini rosati si fanno esclusivamente con uve rosse. Se qualcuno li rimescola c’è la galera. Nel vero senso della parola! Col vino non si scherza e i nostri organi di controllo sono i più severi e preparati del mondo. Lo sapevate? Quindi, se vi trovate davanti ad un vino rosato fermo per lo meno avete la certezza che non è “rimescolato”. Il taglio tra vini bianchi e rossi è consentito, sempre per legge, solo per i vini spumanti metodo classico. In questo caso si parla di cuvée, ovvero, specifici tagli per dare al vino determinate

LO STAPPATO A cura di Fabio Magnani

Scalpitanti bollicine rosa da Brisighella L’azienda di Brisighella “Ballardini Riccardo” produce il “mio Rosé”, spumante rosato metodo Charmat che ho nel calice. Si presenta subito con un ottimo perlage fine e persistente indice di qualità già a prima vista e con un colore rosa pesca, vibrante e molto bello da vedere. Al naso odori di pesca, rose, buccia di arancia e mandarino. Ritorni floreali sfumati da un sottile frutto rosso. Al palato riconferma una bollicina fine, sottile e fitta. Piacevole sapidità e freschezza acida scalpitante altrettanto gradevole. Da abbinare a piatti di carne bianca, salumi e pescato.

Azienda Agricola

Longanesi Daniele “Bursôn”

BURSÔN ROSATO BRUT

caratteristiche e la “mescola”, è consentita perché, una volta fatta, è prevista una seconda fermentazione in bottiglia per avere alla fine uno spumante rosato. I vini rosati fermi hanno una storia che parte fin dalla notte dei tempi. Rappresentava il vino dei nobili perché derivava dalle prime spremiture, il fiore, la parte migliore del vino che era fine, gentile perché poco tannico, e di piacevole freschezza acida. A chi non poteva permetterselo, lasciavano i vini rossi ruvidi e allappanti, considerati poco buoni e volgari. Perché il rosato in Italia ha perso nel tempo il suo fascino? Perché in Italia purtroppo si era presa l’abitudine di rimescolare direttamente al

bancone vino bianco e rosso per recuperare i fondi di bottiglia. Erano gli anni ’50 e da lì in poi nel giro di una ventina di anni il povero vino rosato è stato bandito dalle tavole e considerato un prodotto di scarto nell’immaginario collettivo. Al contrario della Francia dove i vini rosati sono sempre stati oggetto di studio e dove, soprattutto, nessuno si vergogna di berli. E tanto per farvi storcere il naso ancora di più, sappiate che la Romagna non era proprio una terra di rosso perché si produceva più bianco e… vini rosati. I rossi solo quelli della zona di Predappio perché considerati fini. Finezza, appunto, caratteristica principe dei vini rosati. Sottigliezze fatte di

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GUSTO / 19 1-7 luglio 2021 RAVENNA&DINTORNI

Il fascino indiscreto dei colori dei vini rosati: dal delicato buccia di cipolla al corallo, dalla tonalità pesca a quella salmone fino alla sfumatura del Cerasuolo

COSE BUONE DI CASA A cura di Angela Schiavina

Tre gazpacho per una tavola fredda Ecco una preparazione da gustare fredda, gustosa e nutriente in questo periodo di calura. Si tratta del gazpacho, zuppa a base di verdure crude, piatto tipico della Spagna, apprezzato soprattutto in Andalusia. A volte servito con cubetti di ghiaccio. Oltre la ricetta originale, esistono numerose varianti, con l’impiego di ortaggi o frutti differenti e di erbe aromatiche. Ingredienti (ricetta originale per 6 -8 persone): 1 kg, di pomodori maturi e succosi, ½ cipolla bianca, 1 peperone verde, 1 cetriolo, 1 pizzico di cumino macinato, 3 cucchiai di aceto di vino rosso, ½ cucchiaio di sale, 200 gr. di olio evo, ½ panino raffermo Preparazione: Lavate i pomodori e affettateli, sbucciate l’aglio, pelate e suddividete in 3 o 4 parti la cipolla. Lavate il peperone, affettatelo e rimuovete i semi. Sbucciate il cetriolo e assaggiatelo (se è amaro rovina il preparato). Ammorbidite il panino immergendolo in acqua e strizzatelo il più possibile. Frullate tutti gli ingredienti fino ad ottenere una consistenza cremosa. Lasciate riposare in frigorifero. Prima di servire potete aggiungere alcuni cubetti di ghiaccio, come primo piatto del pranzo o della cena. Di seguito due varianti, il procedimento per realizzarle è il medesimo dell’originale.

profumi preziosi e gusti eleganti così sottili, così impalpabili che molti non li percepiscono anzi, li avvertono come debolezze. In Romagna si passò poi ad una produzione prevalentemente di vino rosso perché il mercato si stava spostando verso quel colore. I Romagnoli del passato sono sempre stati molto pratici: i soldi prima di tutto… e ti faccio il vino come vuoi. Il segreto del rosato sta nel contatto delle bucce con il mosto. L’uva deve essere raccolta velocemente quando è al giusto punto di maturazione. Una volta in cantina si procede con la diraspatura e tutte le procedure del caso: uso di azoto, ghiaccio secco, temperature controllate, criomacerazione insomma. Esistono decine di tecniche e ogni produttore le adatta allo scopo ma il vero segreto e abilità deriva dal sapere gestire il contatto delle bucce con il mosto. Quest’ultimo è quello che si forma una volta pigiata l’uva ed è quello che fer men-

terà di conseguenza e diventerà vino. Se per un rosso servono dai 15 ai 25 giorni circa di contatto con le bucce ad un rosato bastono solo poche ore tanto è vero che li chiamavano anche “i vini di una notte”. In Romagna si è ripreso a pensare al vino rosato negli anni ’90 periodo in cui si cercavano vini rossi molto concentrati e per questo si usava una tecnica detta “salasso”. Per concentrare meglio i vini rossi si toglieva una parte di liquido prima di andare in fermentazione. Il liquido estratto aveva un colore molto più chiaro per via del poco contatto con le bucce. Una volta fermentato si aveva il rosato. Inoltre, che dire del fascino indiscreto del suo colore: dal delicato buccia di cipolla al corallo, dal color pesca al salmone fino al cerasuolo. Un enologo francese una volta mi disse: «…il rosato si beve prima con gli occhi». State ancora storcendo il naso o vi è venuta voglia di sorseggiare un buon rosé?

Secondo la legge il taglio tra vini bianchi e rossi è consentito solo per gli spumanti cuvée che prevedono una seconda fermentazione in bottiglia

Gazpacho all’avocado (ingredienti per 6-8 persone): 800 gr. di pomodori rossi e maturi, 3 avocado ben maturi, 1 peperone verde, ½ cetriolo, ½ cipolla rossa, 100 gr. di olio evo, 1 fetta di pane spezzettata, 3 cucchiai di aceto, 2 spicchi d’aglio, foglie di coriandolo fresco, sale e pepe Gazpacho al melone (ingredienti per 4 persone): 8 fette di melone tagliate a cubetti, 1 mango maturo, 2 cucchiai di aceto, 1 cucchiano di zenzero fresco tritato, 1 cucchiaino di succo di limone, 2 cucchiai di olio evo, foglie di menta fresca, pepe nero.

BONTÀ IN TUTTI SENSI Piatto sospeso: fornire cibo a chi è in difficoltà, promuovere l’educazione alimentare e lotta agli sprechi dei prodotti Il “Piatto Sospeso” raggiunge i partecipanti del progetto “Housing First”, persone che dopo aver perso la casa l'hanno ritrovato grazie a questo percorso innovativo di abitare sociale, fortemente voluto dall'amministrazione comunale e gestito dalla Cooperativa "Progetto Crescita" del Consorzio Il Solco. Il “Piatto Sospeso”, in gemellaggio con il Villaggio del Fanciullo, raggiungerà persone indigenti, che vivono negli appartamenti Housing First, e che si impegnano a contribuire alle spese del Servizio Abitativo fino al riscatto del contratto d'affitto. L’orto del Villaggio del Fanciullo recapita almeno due cassette settimanali di frutta e verdura freschissime che verranno distribuite nei nove appartamenti del progetto. Uno dei partecipanti al progetto, avrà il compito di organizzare e gestire l'attività di distribuzione, nell'ottica di restituire protagonismo e responsabilità alle persone coinvolte nei percorsi di supporto all'abitare. Obiettivo del progetto “Piatto Sospeso”, sarà lo sviluppo di un percorso educativo che coinvolgerà i partecipanti sul tema dell'alimentazione equilibrata e di lotta allo spreco. Saranno coinvolti i cuochi dell’associazione RavennaFood in una logica di recupero e di valorizzazione degli alimenti. Alimenti che, essendo freschi e di grande qualità, vengono considerati di pari dignità per sottolineare che in cucina nulla si butta e tutto può essere utilizzato con gusto. Se è buono, senza fare capricci…

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Martedì sera «Paella Valenciana» + vino + acqua + sorbetto + caffè

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RAVENNA&DINTORNI 1-7 luglio 2021 2021

SPECIALE Rigenerazione e Ristrutturazione

MATERIALI PER L’ABITARE

Nel pianeta casa cresce l’interesse per il legno, dai parquet alle strutture Richieste anche scale, boiserie, pavimentazioni esterne, loggiati, frangisole. Col vantaggio del risparmio energetico e dei bonus. Ce ne parla Carlo Rinaldini di “Art e Parquet House” Nel pianeta casa, in crescita l’interesse verso il legno, materiale naturale per eccellenza molto richiesto per realizzare pavimenti interni ed esterni, scale, boiserie, arredi vari, oscuranti e frangisole e, in un numero sempre maggiore di casi, l’abitazione stessa con evidenti vantaggi in termini di risparmio energetico. A parlarne è Carlo Rinaldini, titolare di “Art e Parquet House” di Russi, azienda specializzata nei trattamenti del legno e nella vendita di pavimenti, prodotti e servizi per l’edizione e la casa. Rinaldini, perché il legno piace così tanto? «A renderlo così amato e apprezzato è il suo aspetto che regala bellezza e calore agli ambienti. Il legno è un elemento naturale che migliora la qualità della nostra vita, è materia viva capace di portare benessere all’interno della casa. Cambierà nel tempo e acquisirà carattere, proprio come succede alle persone nel corso della vita». È dunque vinta la battaglia contro la ceramica finto legno? «Per fortuna, sì. Dopo un buon esordio, ha perso progressivamente appeal. Anche se garantiva un indubbio vantaggio economico, la gente ha dimostrato di continuare a prediligere il parquet». Parlando di prezzi, quanto si può spendere? «Si parte dai 35 euro più Iva e posa al metro quadrato e si può salire fino a 80/120 euro. In mezzo, però, ci sono molteplici soluzioni diverse in grado di appagare un po’ tutte le esigenze, con personalizzazione del colore e del grado di lucentezza. Già con 45 euro al metro quadrato, si prendere un buon prodotto. In genere, più il listello parquet è piccolo più il prezzo è basso e, viceversa, più è grande e più aumenta il prezzo». Quali sono i parquet di maggiore tendenza attualmente? «Sta ritornando di moda la posa a spina italiana con taglio a 90 gradi, così come quella a spina francese con taglio a 45 gradi e ungherese con taglio a 60 gradi». Tornando al discorso funzionalità, il legno può davvero competere con la ceramica o il gres porcellanato? «Sì. Con un po’ di attenzione e di manutenzione, il pavimento conserva nel tempo la sua bellezza. Un tempo

impiegato solo per le camere da letto, ora è usato in tutta la casa, bagni compresi. Ci sono sistemi di verniciatura anche biologici che rendono i parquet particolarmente resistenti ai graffi. Senza contare poi che si posa a secco, senza nessuna colla, un metodo utile per risparmiare denaro e per rispettare maggiormente l’ambiente». Negli uffici, però, dove abbondano le poltrone con rotelle, non è molto indicato… «I parquet soffrono le rotelle, si sa. Però si può ricorrere allo stratagemma del tappeto trasparente in plexiglass». Si sente molto parlare di bonus fiscali: quali agevolazioni sono previste per il legno? «Si può usufruire del bonus facciate e quindi di uno sconto del 90 per cento per pavimenti da esterno in legno o compositi e per frangisole progettati su misura sul lato sud-ovest della casa per riparare dal sole e garantire un buon risparmio energetico. Per quanto riguarda l’interno della casa, si possono ottenere agevolazioni fino al 50 per cento in dieci anni, per la sostituzione di un pavimento in ceramica con parquet». “Art e Parquet House” si occupa anche di case in legno. La domanda è in aumento? «Sì, soprattutto in questi ultimi anni. Le persone sono sempre più sensibili ai temi ambientali, oltre che essere attirate dall’idea di costruire una casa in tempi molto veloci. L’importante è affidarsi ad aziende di consolidata esperienza in modo che nulla sia lasciato al caso».

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SPECIALE Rigenerazione e Ristrutturazione

RAVENNA&DINTORNI 1-7 luglio 2021 2021

MERCATO IMMOBILIARE

Le compravendite tendono a crescere nel primo quadrimestre del 2021 Secondo un’indagine nazionale di Fimaa-Confcommercio per 6 agenti immobiliari su 10 la domanda di abitazioni è in aumento. Stabili prezzi e offerta per il 51,1% e per il 40% degli intervistati. Boom delle case vacanza, con valori in forte risalita Crescono le compravendite immobiliari residenziali nelle città italiane nel primo quadrimestre del 2021, rispetto al 2019. Per il 51% degli operatori immobiliari Fimaa – Federazione italiana mediatori agenti d’affari, aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia – si è registrato un incremento delle transazioni, che si rafforzerà ulteriormente per tutto il 2021. In crescita la domanda di acquisto delle abitazioni per il 51,1% degli interpellati. Stabili i dati relativi all’offerta (per il 40%) e ai prezzi (per il 51,1%). L’incremento della domanda è un segnale evidente di una fase di ripresa del settore alimentata dall’emergenza sanitaria da Covid19, che ha imposto di vivere maggiormente la casa sia come ufficio sia come svago, e dalle recenti misure del Superbonus 110%, soprattutto nel centro e nord Italia e nelle province a media densità abitativa (popolazione tra 300 e 500mila abitanti). È la fotografia del sentiment del mercato immobiliare residenziale, riferito al primo quadrimestre 2021, realizzato dall’Ufficio studi Fimaa – coordinato da Andrea Oliva – che evidenzia una fase di ripresa del settore, dopo la frenata del 2020 – anche se di minor entità rispetto alle previsioni iniziali – a causa dalla pandemia da Covid-19. Le risposte sull’indagine, fornite dai rilevatori Fimaa (attraverso un questionario online, con metodologia Cawi), hanno riguardato decine di città e province italiane lungo tutto lo stivale e le isole, permettendo di tracciare un quadro congiunturale e significativo dell’attuale momento di mercato. Che, secondo i pareri raccolti, a chiusura d’anno potrà recuperare quasi per intero le oltre 46mila transazioni perse nel 2020, segnando un +8% di compravendite e prezzi in risalita dell’1,9% rispetto all’anno precedente, Per quanto riguarda la domanda, nel 65% delle risposte, la scelta della abitazione da acquistare ricade vicino al capoluogo purché sia dotata di un giardino privato (27,4% dei casi), una terrazza (25,5%) o, qualora le condizioni economiche della famiglia lo permettano, sia una villa (od un villino; 14,3%). Il balcone è scelto nel 7,5% delle risposte, nell’1,4% ci si accontenta del giardino condominiale. Le condizioni di

mercato e lo smartworking fanno scegliere in quasi l’11% dei casi una stanza (o più) da adibire ad ufficio e si guarda con interesse, denotando in questo modo un apprezzamento, ad immobili da ristrutturare, grazie alle misure governative del 110% (12,9%). Per quasi il 60% degli intervistati la nuova misura del Superbonus 110% potrà dare impulso al mercato degli appartamenti da ristutturare, alimentando l’intero comparto immobiliare. Soprattutto per le regioni del centro e nord Italia. Nelle zone del nord del Paese, al di là dell’attenzione per il possibile adeguamento energetico dell’immobile grazie all’incentivo del Superbonus, rimane acceso un grande interesse per la prestazione energetica per quasi il 40% degli interpellati. Sul fronte dei mutui per la casa, nonostante il forte incremento di liquidità nei depositi bancari pari a 126 miliardi registrato nel 2020, la maggioranza delle compravendite (82,3%) si poggia su una richiesta di finanziamento pari all’80% del valore dell’immobile. Le richieste di mutuo pari al 100% del valore sono pressocché residue e localizzate nelle zone del sud Italia e delle isole. Le richieste pari al 50% del loan to value sono anch’esse esigue, ma concentrate soprattutto al nord. Secondo le previsioni degli agenti immobiliari Fimaa (62% degli intervistati), le seconde case registreranno nel 2021 un aumento delle transazioni rispetto al 2019, a causa degli effetti della pandemia da Covid-19 e dello smartworking nella sfera psico-sociale dei clienti-consumatori, sempre più orientati ad abitare le seconde case al mare, in montagna, o comunque fuori dai grandi centri abitati, tutto l’anno (70,5% di riasposte) soprattutto nelle zone del centro-sud del Paese. La forte richiesta produrrà, nel corso del 2021, un’impennata dei prezzi in media nel 44% delle province monitorate rispetto al periodo pre-covid. Andrea Oliva, coordinatore Ufficio studi nazionale Fimaa ha commentato: «Dall’indagine, che ha riguardato 86 province, per 50,8 milioni di residenti, pari all’85,5% della popolazione nazionale, emerge che in quasi tutta la Penisola i volumi di compravendita stanno continuando ad aumentare, così come la richiesta di abitazioni, anche se con caratteristiche influenzate dal Co-

vid-19. I prezzi ancora stabili preannunciano una buona stagione per il mercato immobiliare residenziale italiano, con un’attenzione degli acquirenti ai bonus del governo per l’efficientamento energetico ed una rinnovata propensione all’acquisto della seconda casa da usare anche tutto l’anno, sfruttando le opportunità dello smartworking». «La grande propensione al risparmio degli italiani continua a premiare il mercato immobiliare residenziale, rispetto alle altre opportunità di investimento, nonostante quasi due anni di pandemia da Covid-19 – ha sottolineato Santino Taverna, presidente nazionale Fimaa, a proposito dei risultati dell’indagine –. Sei italiani su 10, infatti, confermano che l’investimento immobiliare resta il più sicuro e vantaggioso, capace di resistere anche ai lunghi periodi di lockdown forzato. A sostenere il settore, in questo particolare momento storico, sono diversi fattori fra cui in primo luogo i valori degli immobili ancora appetibili e i tassi di interesse tendenzialmente rimasti ai minimi storici. Inoltre, le recenti misure per i mutui prima casa ai giovani under 36 contenute nel decreto Sostegni bis e le nuove misure per il Superbonus 110% del decreto Semplificazioni daranno nuovo impulso al comparto. Crediamo, infatti, che il Superbonus possa rappresentare una leva strategica per il rilancio del settore e della sua filiera e che possa contribuire in maniera decisiva alla riqualificazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare italiano. Siamo allo stesso tempo fiduciosi che il governo si metta al lavoro per un piano di riordino e riduzione della tassazione immobiliare che riteniamo fondamentale e di strategica importanza per la ripresa dell’economia e dei posti di lavoro dell’intero Paese».

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RAVENNA&DINTORNI 1-7 luglio 2021

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ANNIVERSARIO

“Openings”, un progetto d’arte e cultura dedicato ai 40 anni del brand Edilpiù Il tema, molto caro all’azienda, è quello della soglia, al centro di installazioni, incontri e un docu-film. Evento di presentazione il 19 luglio a Lugo per il Ravenna Festival In occasione dell'anniversario dei 40 anni dalla sua fondazione, Edilpiù – brand italiano leader di mercato nel settore dei serramenti di alta qualità, sempre attento all'integrazione delle nuove tecnologie – presenta Openlngs, un progetto culturale e artistico dedicato alla scoperta di uno dei temi cari all'azienda, il concetto di soglia, di apertura e di relazione tra interno ed esterno. Openings non vuole essere soltanto la celebrazione del passato, ma soprattutto il tracciamento della strada del futuro. In un momento in cui l'inaspettata pandemia ha cambiato gli ambienti di vita, ridefinito i confini dell'abitare e della condivisione, Edilpiù vuole dare un segnale di respiro, di relazione e dialogo servendosi del linguaggio espressivo dell'architettura. «Volevamo creare un progetto non autoreferenziale per abbracciare un pubblico più vasto oltre a quello di settore, che fosse un generatore di coscienza, storie e cultura. Unire cosi grazie a Openings racconto, documentazione, arte e architettura nella celebrazione di un percorso di storia imprenditoriale legato a tradizione, territorio e innovazione» – racconta Marcello Bacchini, alla guida di Edilpiù al fianco del fondatore Gian Paolo Bacchini e di Antonio Bacchini. Nella cornice del centro storico di Lugo, città in cui ha sede Edilpiù, e in particolare nel giardino ai piedi della Rocca Estense, il 17 giugno è stata inaugurata Lunette, un'inedita installazione creata dall'architetto e illustratore Federico Babina che esplora il concetto di finestra, a partire da una più ampia riflessione sull'architettura e sugli elementi che la compongono. « Le finestre sono gli occhi dell'architettura» così Babina invita a curiosare attraverso le articolate aperture di Lunette, a guardare all'abitare con uno sguardo diverso e a curiosare all'interno dell'installazione come spesso accade nelle passeggiate cittadine di sbirciare gli interni domestici, per ripensare la finestra come una cornice in grado di delimitare ed enfatizzare le storie e i paesaggi che la circondano. Per l’occasione si è tenuta anche l’anteprima di Openings: Sguardi oltre il limite, il film documentario diretto dalla regista e curatrice di design Francesca Molteni e da Mattia Colombo e prodotto da Edilpiù. Si tratta di un viaggio lungo la Via Emilia, una tra le più belle strade al mondo e lunghissima soglia tra due sponde della stessa

Sopra, “Lunette”, installazione di Federico Babina, nel giardino della Rocca di Lugo; in basso (da sinistra) Marcello, Gian Paolo e Antonio Bacchini dell’azienda Edilpiù

regione, per divenire un film corale, fatto di riflessioni e contemplazioni, capace di offrire allo spettatore gli spunti per riconoscere – le prossime volte che si troverà sulla soglia – le infinite possibilità nascoste dietro una cosi piccola porzione di spazio. Protagonisti del docufilm, architetti italiani e internazionali, da Alvaro Siza a Cino Zucchi e Alfonso Femia, il fotografo Guido Guidi, gli sportivi Andrea Stella e Davide Cassani, la presidente di Emergency Rossella Miccia e una figura di riferimento per il territorio romagnolo, Raoul Casadei Per questo, nella cornice dello storico Pavaglione di Lugo, il 19 luglio il docu-film di Francesca Molteni e Mattia Colombo sarà protagonista di una serata del Ravenna Festival dedicata alla solidarietà con l'incasso che sarà interamente devoluto all'associazione Emergency Ong Onlus. La proiezione sarà anticipato da un incontro moderato da Giorgio Tartaro, con gli interventi di alcuni dei protagonisti del progetto Openings che parleranno intorno i grandi il tema della soglia, abbracciando architettura, musica, sport, arte e territorio.

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