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FREEPRESS

n. 960

23-29 GIUGNO 2022

CRONACA • SOCIETÀ • POLITICA • ECONOMIA • OPINIONI • CULTURA • SPETTACOLI • GUSTO • SPORT

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PUNTI DI VISTA / 3 23-29 giugno 2022 RAVENNA&DINTORNI

L’OPINIONE

SOMMARIO

L’OSSERVATORIO

4 POLITICA CONGRESSO PRI: EDERA SPACCATA

Autocostruzione, figuraccia con poche scusanti di Andrea Alberizia

Siccome il disagio riguarda solo quattordici famiglie in una provincia che ne conta circa 110mila, il Comune di Ravenna continua a fare spallucce da almeno quindici anni. Ma, al netto dei numeri dei coinvolti, l’autocostruzione di Filetto è una figuraccia con poche scusanti per Palazzo Merlato. Nel 2007 il Comune con un bando pubblico (si faccia attenzione al carattere pubblico della vicenda, il vero fulcro di tutto) selezionò quattordici nuclei familiari (metà italiani e metà stranieri, circostanza che forse ha reso ancora meno sentita la loro causa) per la partecipazione al secondo cantiere di autocostruzione dopo quello di Piangipane (arrivato a buon fine non senza qualche inciampo). In buona sostanza si trattava di comuni cittadini che andavano a costituire una cooperativa con cui impegnarsi con Banca Etica per ottenere un prestito da un milione di euro necessario a costruire le proprie abitazioni per cui avrebbero fornito essi stessi manodopera in cantiere in modo da abbattere i costi fino a quelli dei soli materiali. Tutto questo avveniva con la regia di una società che aveva ottenuto la benedizione del Comune e su un terreno pubblico concesso in diritto di superficie per 99 anni dal Comune stesso. La società che forniva il coordinamento si è fatta di nebbia un po’ alla volta, non prima di aver incassato diverse tranche del finanziamento bancario, lasciando il cantiere a metà e la cooperativa dei cittadini (chiamata Mani Unite) con un debito pesante verso l’istituto di credito. E da allora è come se il Comune, che si era fatto garante di tutta l’operazione, non sentisse un obbligo, quantomeno morale se non qualcosa in più, di risolvere la situazione creando il minor danno possibile alle 14 famiglie. Anzi, a dirla tutta le famiglie ne sarebbero dovute uscire con zero danni. Perché non potrà certo essere accettabile l’ipotesi che partecipare a un bando pubblico comporti il rischio di ritrovarsi esposti verso una banca e senza l’affiancamento del Comune. E invece è andata forse anche peggio. Si è aperto addirittura un contenzioso con lo stesso Comune con quest’ultimo che si è ripreso gli scheletri incompleti delle palazzine, ha saldato il debito con la banca e si è spinto a chiedere i danni ai cittadini (non accontentato dal giudice). Adesso sei di quei quattordici appartamenti suddivisi in due palazzine – finalmente completate – verranno assegnati con un bando per edilizia residenziale. I membri di Mani Unite avranno la precedenza. Ma non è certo così che si immaginavano l’epilogo e nemmeno di ricevere quel trattamento dal Comune.

Storia triste del grillino ravennate (aggiornamento)

6 ECONOMIA TEMPO DI RESTYLING: NUOVE CASE POPOLARI

di Moldenke

18 SOCIETÀ TORNA LA FESTA DELLA COZZA DI MARINA

24 TEATRO VA IN SCENA IL PARADISO CON LE ALBE E 600 CITTADINI

30 GUSTO I METODI DI COTTURA: SCOPRIAMO L’ESSICCAZIONE

Direttore responsabile: Fausto Piazza Collaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini, Luca Autorizzazione Manservisi, Serena Garzanti (segreteria), Tribunale di Ravenna Maria Cristina Giovannini (grafica). n. 1172 del 17 dicembre 2001 Collaboratori: Roberta Bezzi, Matteo Cavezzali, Francesco Della Torre, Nevio Anno XXI - n. 960 Galeati, Iacopo Gardelli, Giovanni Gardini, Enrico Gramigna, Simona Editore: Guandalini, Giorgia Lagosti, Fabio Edizioni e Comunicazione srl Magnani, Enrico Ravaglia, Guido Sani, Via della Lirica 43 - 48124 Ravenna Angela Schiavina, Serena Simoni, tel. 0544 408312 www.reclam.ra.it Adriano Zanni. Fotografie: Massimo Direttore Generale: Claudia Cuppi Argnani, Paolo Genovesi, Fabrizio Zani. Pubblicità: tel. 0544 408312 Illustrazioni: Gianluca Costantini. Progetto commerciale1@reclam.ra.it grafico: Gianluca Achilli, Area clienti: Denise Cavina tel. 335 Redazione: 7259872 - Amministrazione: tel. 0544 271068 - Fax 0544 271651 Alice Baldassarri, redazione@ravennaedintorni.it amministrazione@reclam.ra.it Stampa: Centro Servizi Editoriali srl Stabilimento di Imola

Poste Italiane spa - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB

Il caso Di Maio, nel senso del ministro grillino della prima ora che lascia il Movimento 5 Stelle, ci costringe ad aggiornare la vita davvero triste a cui è stato costretto (si fa per dire) il grillino ravennate. Ricapitolando: - Nel 2011 si presenta con grande entusiasmo in piazza del Popolo, urlando “vaffanculo” quando lo dice Grillo e invitando gli aspiranti consiglieri ad aprire il consiglio comunale di Ravenna “come una scatoletta di tonno”. - Poco dopo vota il Movimento 5 Stelle e si carica pensando alle battaglie che faranno i suoi consiglieri comunali (ben tre) contro l’odiato Pd. - Neppure due anni dopo una dei tre consiglieri si dimette per motivi di lavoro e già da qui, forse, potevamo prevedere come sarebbe finita. - Dopo alcuni anni di battaglie più o meno risibili e uno scazzo interno che monta sempre più prepotente, il grillino ravennate, dopo aver partecipato a surreali riunioni preparatorie, impotente, deve rassegnarsi al fatto che il simbolo del Movimento 5 Stelle non si presenterà alle elezioni ravennati del 2016. - Al suo posto una lista filo-grillina - gli dicono - che poi, facendola breve, finirà presto nel dimenticatoio con due consiglieri su tre nel gruppo misto (non in Parlamento, a Palazzo Merlato) e uno di questi che si presenterà poi alle elezioni successive, quelle dell’anno scorso, come candidato dei No vax. - Nel frattempo succede di tutto - lo sappiamo bene con le alleanze a livello nazionale con la Lega e poi con il centrosinistra, che per il grillino-che-non-sirassegna è pur sempre un passo in avanti. - Ora si ritrova di nuovo con un partito da pochi punti percentuali, guidato da un signore che negli anni peggiori della pandemia ci diceva in tv cosa potevamo o non potevamo fare. - E in ultimo, saluta Di Maio, quello da dove era partito tutto, che gli dice che in fondo “l’uno non vale l’altro”. E allora il grillino ravennate si guarda attorno e si ritrova qui, a Ravenna, in una maggioranza a guida Pd, senza contare un cazzo, chiedendo di fatto a gran voce un rigassificatore al largo di quelle coste che lui avrebbe voluto solo fossero a prova di fratino. Almeno, vi prego, che qualcuno gli dia un premio.


4 / POLITICA RAVENNA&DINTORNI 23-29 giugno 2022

PARTITI

Spaccatura nel Pri: Francesconi si dimette da capogruppo La minoranza accusa l’attuale dirigenza di «chiusura, arroccamento e arroganza»

Con il 74 percento dei voti per la maggioranza si è concluso il 51° congresso comunale del Pri con la conferma ai vertici di Giannantonio Mingozzi, Guido Camprini e Alberto Gamberini e l’ingresso di nuovi nomi in una direzione di 40 persone. Tra questi però non ci sono quelli della minoranza del partito che, alla vigilia, aveva annunciato di non voler partecipare ai lavori e non presentare la propria mozione accusando i verticidi aver fatto prevalere «la chiusura, l’arroccamento, l’arroganza di chi comanda e intende farlo indisturbato». A firmare il durissimo documento di spaccatura interna 27 esponenti tra cui ci sono nomi di militanti storici come Paolo Gambi, Luisa Babini, Stefano Ravaglia, Aride Brandolini, Antonello Piazza e i segreteri di varie sezioni tra cui Silvia Bagioni, Davide Guerra, Raffaele Lacchini. Soprattutto, c’è il nome di Chiara Francesconi, ormai ex capogruppo del partito dopo l’ultima tornata elettorale. Francesconi si è infatti dimessa dall’incarico, pur restando in consiglio comunale. Mentre la maggioranza respinge le accuse, la spaccatura non sembra in realtà sanabile data anche la portata dei temi che la minoranza porta sul tavolo, tra cui quello dell'incompatibilità tra ruoli pubblici e di partito (il vicensindaco Fusignani è anche segretario provinciale del Pri al momento). Una spaccatura che peraltro non nasce da oggi e che era in parte leggibile anche in filigrana durante la campagna elettorale quando Francesconi aprì un suo comitato elettorale e l'impressione fu che il Pri stesse conducendo due campagne parallele che assicurarono all’allora candidata moltissimi consensi peronali. «Io più che mai – scrive Francesconi per spiegare le proprie dimissioni – ero convinta che il buon risultato conseguito dal Pri alle

Chiara Francesconi

elezioni amministrative di ottobre 2021, nonostante il commissariamento dell’Unione Comunale, potesse aprire una stagione unitaria nel Partito con la celebrazione dei Congressi. Per tale motivo insieme ad altri iscritti e dirigenti del Pri avevamo preparato una proposta al triumvirato che regge dal 15 febbraio 2020 l’Unione Comunale di Ravenna incentrata su alcuni punti politici, programmatici e gestionali, quale contributo al percorso unitario che auspicavamo. Chi attualmente gestisce il Partito ha rifiutato finanche di entrare nel merito dei punti presentati e ci ha quindi di fatto emarginati da qualsiasi ruolo futuro possibile».

INTERROGAZIONE «Vicesindaco troppo assente dal consiglio» Il vicesindaco repubblicano di Ravenna, Eugenio Fusignani, ha meno di una seduta su quattro del consiglio comunale da quando si è insediato, lo scorso autunno. Lo rivelano i gruppi di opposizione Viva Ravenna, Fratelli d’Italia e Lega Salvini Premier, dopo aver chiesto una verifica agli uffici competenti e all’indomani dell’ultima assenza di Fusignani, che ha reso inutile la presentazione del question time a lui rivolto dal consigliere Esposito (in assenza dell’assessore di riferimento – ricorda l’opposizione – «le richieste dei consiglieri prevedono una risposta scritta “postuma” consentendo di aggirare de facto la questione posta»). «Rilevato come l’incarico di vice sindaco abbia carattere fiduciario – si legge nella nota di Viva Ravenna, FdI e Lega – e fra le competenze allo stesso assegnate dalle norme in vigore vi siano quelle di supplenza temporanea in caso di impedimenti da parte del primo cittadino, ma che a tali funzioni vicarie si cumulano quelle di assessore con importanti potenziali ricadute sull’attività dell’intero Comune ed in tale logica i numeri a disposizione (6 sedute su 26, ndr), oltre a palesarsi come decisamente imbarazzanti, destano quanto meno legittima preoccupazione; interroghiamo il sindaco di Ravenna, per chiedergli come valuti complessivamente l’attività del vice, nel merito e con riferimento alle presenze».


POLITICA / 5 23-29 giugno 2022 RAVENNA&DINTORNI

ISTITUZIONI/1

ISTITUZIONI/2

Il mondo della cooperazione chiede la Provincia Romagna L’appello da Agci, Confcooperative e Legacoop: «Serve un ente unico intermedio»

È tempo di far nascere la Provincia Romagna. Lo chiedono le Centrali Cooperative, Agci, Confcooperative Romagna e Legacoop Romagna, sottolineando la necessità di un ente dotato delle stesse funzioni e degli stessi poteri attribuiti alla Città metropolitana di Bologna. «I territori delle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, devono rappresentare l’ambito sul quale innestare i poteri, le attribuzioni e le funzioni di un nuovo Ente intermedio, collocato tra Comuni e le Unioni dei Comuni, e la Regione – precisano le Centrali Cooperative Noi pensiamo ad una Provincia Romagna istituita con funzioni di programmazione e di gestione di tematiche di ambito sovracomunale e di area vasta. Spetta alle istituzioni individuare la strada migliore e più corretta per arrivare a un simile traguardo». La proposta è stata formalizzata in occasione del recente incontro organizzato da Alleanza delle Cooperative Italiane a Cesena. La convinzione espressa nel documento delle tre Centrali è che senza un riferimento politico istituzionale preciso e certo, le azioni, pur importanti, programmatiche e di governo, che verranno definite nel Piano strategico Romagna Next, rischiano di restare distinte e slegate da un impianto unitario e di sistema. «Proponiamo per questo che già ora le tre Province romagnole si rendano protagoniste della sottoscrizione di un accordo di programma che le impegni ad esercitare insieme le competenze attualmente loro assegnate dalle leggi ed eventualmente estendere

gli ambiti della loro collaborazione». Le Centrali cooperative ritengono strategico riprendere il confronto con le altre categorie economiche sul Tavolo delle Associazioni d’Impesa della Romagna, costituitosi nello scorso anno e sottolineano che la proposta di dar vita alla Provincia Romagna comporta un affinamento delle norme regionali relativo all’ordinamento istituzionale, modificando il sistema delle deleghe assegnate agli enti locali e gli strumenti di programazione. Tra le numerose altre proposte della cooperazione contenute nel documento programmatico, la Romagna viene candidata come potenziale polo nazionale di produzione di energia da fonti rinnovabili e dalla transizione ecologica ed energetica. Tra le infrastrutture indispensabili per un territorio che voglia confrontarsi e competere con i maggiori distretti d’Europa vengono elencate alcune priorità come il corridoio Adriatico, visto come grande asse strategico di interesse nazionale e lo sviluppo di E45-E55, fino all’innesto con il raccordo autostradale Ferrara mare e con l’A13, Tra i nuovi potenziamenti prioritari il Porto di Ravenna in rapporto con la rete ferroviaria. Anche le aree interne – secondo il mondo della cooperazione – vanno aiutate con una strategia di sviluppo, così come il turismo e la cultura, pesantemente colpiti in periodo pandemico, devono poter ripartire con progetti in partenariato pubblico privato.

E IL PD BOCCIA L’IDEA DEL CARTELLO “BENVENUTI IN ROMAGNA” La Lega: «Dibattito imbarazzante, a tratti surreale» «È stato un dibattito imbarazzante a tratti surreale e a tal punto strumentalizzato che un consigliere del Pd si è sfilato dal diktat di partito per votare a favore della nostra Risoluzione». Così il consigliere regionale della Lega, Daniele Marchetti, commenta a caldo la bocciatura dell'aula della Risoluzione a sua prima firma che chiedeva di installare cartelloni di “Benvenuto in Romagna” lungo il tratto autostradale della A14 che attraversa il territorio romagnolo. «Una richiesta legittima, tanto che esiste il cartello “Benvenuti in Emilia”. Eppure, nonostante la banalità, apparentemente solo scontata, della nostra richiesta, che puntava esclusivamente a rilanciare il territorio romagnolo riconoscendone l'identità la storia e la cultura, la maggioranza ha pensato di erigere delle barricate inconcepibili, figlie di un'ideologia che ancora una volta dà prova di non riconoscere e di voler screditare a tutti i costi qualsiasi tipo di proposta che provenga fuori dal loro “cerchio magico”» rincara Marchetti. «Oggi è stata una brutta giornata per le istituzioni regionali e i rappresentanti della maggioranza: hanno perso un'occasione per dimostrare il loro impegno per il bene comune a coloro che li ha votati, rivelandosi per quel che sono in realtà, ovvero dei burattini al servizio del pensiero unico», conclude Marchetti.


6 / ECONOMIA RAVENNA&DINTORNI 23-29 giugno 2022

URBANISTICA

Nuove case popolari e un parco nel quartiere San Biagio Il progetto vincitore arriva da Milano ed è stato scelto tramite concorso Sarà demolito l’edificio in stato di abbandono di via Cicognani

È stato presentato il progetto di riqualificazione dell’area nord del quartiere San Biagio a Ravenna. Gli interventi comporteranno la riqualificazione di due edifici in via Dorese 73 e 75, già destinati ad Erp e denominati edifici 1 e 2, e uno in via Cicognani 15, oggi in disuso, da demolire, ricostruire e destinare ad Erp, denominato edificio 3 (per un totale di 105 alloggi) nonché dell’ampia area verde tra i tre edifici posta al servizio dell’intero quartiere. Il progetto è stato scelto con un concorso che riguardava in particolare l’edificio di via Cicognani, l’area verde e gli spazi comuni dei due condomini di via Dorese. Tra i trenta partecipanti, il vincitore è Operastudio di Magni e Paci architetti di Milano, in collaborazione con Coprat di Mantova e il geologo Cesare Bagolini. La proposta progettuale ruota attorno al ridisegno del giardino Violetta Branzanti che rappresenta il motore per la creazione di un quartiere più verde: riqualificazione dei percorsi pedonali con due nuove piazze che fungono da ingressi pubblici aprendo il parco alla cittadinanza. Nel giardino sono state previste attrezzature per lo sport individuale e collettivo (un campo da basket, un percorso vita, travi, parallele, pista skateboard e pattini), giochi per i più piccoli (altalena, scivolo, dondolo e simili) e per i ragazzi (ping pong). Inoltre, panchine e aree ombreggiate rendono più accogliente l’intero parco, nel quale è prevista la piantumazione di oltre 70 nuove alberature ad alto fusto che compenseranno abbondantemente l’abbattimento di quattro conifere, per consentire la costruzione del campetto da basket. Nel complesso le attuali aree asfaltate sono sostituite da aree permeabili con un incremento di circa 1.200 mq pari al 50 percento di quelle esistenti. In via Dorese le due palazzine presentano dei piani terra a

Un rendering

pilotis che costituiscono portici completamente vuoti. Il progetto prevede la riqualificazione di questi luoghi attraverso l’inserimento di nuove funzioni socio-ricreative (spazi dedicati allo sport con attrezzistica fissa, tavoli da ping pong, sedute, spazi per il ballo, un deposito delle biciclette, un’area gioco dedicata ai bambini e sistemazioni del suolo che incorporano attività ricreative). Particolare attenzione è stata posta all’insediamento del nuovo edificio residenziale, denominato 3. All’ultimo livello si accede ai servizi accessori e alla copertura piana che si presenta in parte pavimentata e in parte a giardino.

FAENZA

UNA CITTADELLA DELLO SPORT ALLA GRAZIOLA: COSTO 3 MILIONI Riqualificazione delle strutture esistenti e nuovi campi, in totale 120mila mq Il Comune di Faenza ha presentato il progetto di riqualificazione del centro sportivo Graziola, che secondo le intenzioni della giunta dovrà diventare una cittadella dello sport aperta a tutti. Il primo stralcio, i cui lavori verranno aggiudicati entro l’anno, riguarda la sistemazione della pista d’atletica e della zona spogliatoi, con un investimento da mezzo milione di euro da parte del Comune. Il progetto verrà completato (entro il 2026) con ulteriori 2,5 milioni di euro da ottenere tramite il bando sullo sport del Pnrr (ma in caso di esito negativo interverrà l’Amministrazione) e prevede la riqualificazione dei campi (e delle tribune) già esistenti da baseball, calcio e rugby, oltre all’abbattimento dei muri divisori e alla realizzazione di nuove strutture, tra cui due campi da calcetto, nuovi spogliatoi, una struttura coperta e una club house da utilizzare come sorta di sede/reception. Il tutto all’insegna dell’efficienza energetica in un’area che si estende su 120mila metri quadrati. «L’intervento – commenta il sindaco Massimo Isola – prevede la creazione di un luogo accessibile, inclusivo, per tutta la comunità e tutte le età. Infatti, i nuovi spazi non saranno dedicati unicamente a chi pratica le discipline sportive che si svolgono all’interno, ma anche a chi ama allenarsi in autonomia, grazie a percorsi outdoor».

LUGO È partito il percorso partecipativo per il masterplan della rigenerazione urbana

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È partito il percorso partecipativo del masterplan per la rigenerazione urbana di Lugo. Il 14 giugno al polo tecnico professionale si è tenuto l’incontro pubblico di lancio a cui a preso parte, in collegamento video, anche il ministro della Cultura, Dario Franceschini. L’iniziativa – coordinata da Gabriele Montanari – ha visto la partecipazione di molti cittadini e professionisti ed ha rappresentato un’occasione di confronto sul futuro della città e dei suoi spazi pubblici, nonché di presentazione di progetti di rigenerazione urbana in fase di realizzazione. Il percorso partecipativo continuerà nei prossimi mesi attraverso l’organizzazione di workshop tematici che coinvolgeranno cittadini, professionisti, terzo settore e associazionismo, associazioni di categoria e sindacati. «Abbiamo voluto caratterizzare la nostra amministrazione con grandi operazioni di rigenerazione e trasformazione urbanistica – ha detto Ranalli –. Un'area come quella dell'ex acetificio Venturi, dopo 40 anni di abbandono, è ora un luogo di servizi e funzioni che avvicina due quartieri di Lugo. In piazza Savonarola abbiamo dimostrato come si possa restituire alla città un luogo libero dalle auto e autenticamente bello. Lo stesso intendiamo fare in piazza 1 maggio, una volta riaperta del tutto piazza XIII giugno». Il 28 giugno Confcommercio Ascom Lugo invita a discutere di rigenerazione urbana e Pnrr nell’ottica del superamento di un approccio settoriale tra commercio e urbanistica. L’appuntamento si inserisce nel percorso verso la 28esima edizione di Bassa Romagna in Fiera.


ECONOMIA / 7 23-29 giugno 2022 RAVENNA&DINTORNI

ENERGIA

SANITÀ

Sei aziende del petrolchimico chiedono la cattura della CO2 Firmato un accordo tra Cabot, Herambiente, Marcegaglia, Polynt, Versalis e Yara a favore del progetto Eni per lo stoccaggio sottomarino di anidride carbonica

Sei industrie del petrolchimico di Ravenna, tra quelle che rilasciano le maggiori emissioni di anidride carbonica nei processi produttivi, hanno firmato una lettera di intenti per sancire la volontà di unire le forze per contribuire alla transizione energetica e chiedere in coro di accelerare la decarbonizzazione con la realizzazione del progetto per la cattura della CO2, il suo stoccaggio nei giacimenti sottomarini esauriti di metano e il successivo riutilizzo per altri fini (Ccus). Le industrie sono Cabot, Herambiente, Marcegaglia, Polynt, Versalis e Yara (Eni e Snam figurano a margine come partner tecnici). Il progetto si prefigge di catturare fino a un milioni di tonnellate all’anno di CO2 che sarebbe comunque inferiore al totale delle emissioni dei firmatari. Più dettagliatamente, l’iniziativa valuterà le configurazioni ottimali per il trasporto e lo stoccaggio delle emissioni di CO2, valuterà i relativi costi e le opportunità di finanziamento, inclusi fondi comunitari. Verranno anche esplorate le possibili sinergie con altri operatori industriali dell’area o con tecnologie «carbon negative» come Beccs (Bio Energies with Carbon Capture and Storage) e Dacs (Direct Air Capture and Storage). Inoltre, saranno attentamente valutati gli aspetti di comunicazione ed interazione con le comunità locali e con le istituzioni nazionali e comunitarie. Si tratta della prima iniziativa del genere in Italia, una legittima attività di lobby che bussa alle porte dei ministeri competenti. La firma è avvenuta stamani, 16 giugno, al Grand Hotel Mattei in un evento che si è svolto sotto l’egida di Omc.

Le imprese coinvolte sono nei settori cosiddetti hard to abate, espressione inglese traducibile con “difficili da ridurre” che potremmo indicare come industrie energivore. In Italia rappresentano il 13 percento del totale delle emissioni Ghg (green house gases, gas che favoriscono l’effetto serra) e il 64 percento del settore industriale. I poli industriali di Ravenna e Ferrara condividono lo scopo e l’ambizione di sviluppare progetti efficaci per la riduzione delle emissioni attraverso l’utilizzo di questo strumento. Dai dirigenti delle aziende firmatarie, partecipanti a un panel in mattinata, è arrivato un messaggio che si può riassumere così: stoccare la CO2 sotto il mare si fa già in molti Stati esteri e può essere un sistema per ridurre la dispersione di gas in atmosfera e guadagnare tempo mentre la ricerca e lo sviluppo possono migliorare le tecnologie a disposizione. «L’evento odierno – commenta Monica Spada, presidente di Omc – rappresenta un incontro molto importante, perché ci dà la possibilità di presentare un progetto di grande rilevanza e unico in Italia, nato da grandi gruppi che operano nei distretti di Ravenna e Ferrara e che hanno deciso di mettere a fattor comune le proprie esperienze, know how e risorse per avviare insieme il processo di decarbonizzazione delle attività» Un progetto pilota, che parte da Ravenna e Ferrara con l’ambizione di poter essere replicato anche in altre realtà, un esempio di best practice che altri comparti possono prendere a modello per ridurre le emissioni.

UIL DICHIARA LO STATO DI AGITAZIONE NELL’AUSL Il sindacato dice no a maggiori quote per le aziende private «Da mesi registriamo una crescente e diffusa difficoltà nella gestione del personale ancora legata a logiche prettamente emergenziali che difficilmente possono essere considerate condivisibili. Uno stato di cose che ha dirette ricadute sulle migliaia di dipendenti dell’azienda ed i relativi servizi». Le segreterie Uil-Fpl di Ravenna, Forlì, Cesena e Rimini hanno dichiarato lo stato di agitazione nei confronti dell’Ausl Romagna. La Uil ritiene necessario valorizzare le risorse umane al fine di ottenere il miglior risultato in termini di applicazione dei diritti contrattuali e dei bisogni dei cittadini anche attraverso politiche di assunzione: «Allo stato attuale, nonostante i continui proclami della Regione, nell’ambito dell’Ausl della Romagna il personale continua a surrogare con il proprio lavoro le carenze di programmazione della Regione e della stessa azienda». Tra le varie situazioni lamentate c’è una diffusa criticità legata alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro rispetto ad un corretto utilizzo di istituti come le ferie «che diventano sempre più incerte per tanti dipendenti». Per la Uil la sanità deve continuare ad essere in mano alla cosa pubblica, «perciò rigettiamo ogni velleità legata a un ampliamento della quota di sanità gestita privatamente».

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8 / ECONOMIA / COOPERAZIONE RAVENNA&DINTORNI 23-29 giugno 2022

CULTURA MOBILITÀ Sconto per le bici della San Vitale per chi usa il treno

«Le cooperative teatrali al top in Italia» Ravenna Teatro e Accademia Perduta ottengono i punteggi più alti tra i Centri di Produzione. La soddisfazione (anche) di Legacoop

Nei giorni scorsi il ministero ha reso noto i punteggi di valutazione per l’ammissione a contributo per il triennio 2022-2024 e per l’anno 2022 dei Teatri Nazionali, Teatri di Rilevante Interesse Culturale e Centri di produzione teatrale, riconoscendo a Ravenna Teatro un punteggio pari a 31,40 e ad Accademia Perduta/Romagna Teatri quello di 29,50, i due più alti, a livello nazionale, ottenuti dai Centri di Produzione. In particolare, Ravenna Teatro diventa il primo Centro di Produzione a livello nazionale sui 35 presenti per qualità artistica – riconoscimento ottenuto grazie al lavoro della direzione artistica di Ermanna Montanari e Marco Martinelli che valorizza anche l’intera città di Ravenna. «Questo risultato – spiegano i condirettori di Ravenna Teatro Alessandro Argnani e Marcella Nonni – ci riempie di orgoglio e di felicità. È il riconoscimento di una semina che da quarant’anni viene fatta in città e che tocca diversi luoghi i cui punti focali sono il Teatro Rasi, appena rinnovato, l’Alighieri, il Teatro Socjale di Piangipane e Palazzo Malagola, sede dell’omonima Scuola di vocalità e centro studi internazionale sulla voce fondato e diretto da Ermanna Montanari e Enrico Pitozzi. Un riconoscimento testimone di un dialogo forte tra Ravenna Teatro, l’Amministrazione, i tanti spettatori e spettatrici, gli artisti e le compagnie ravennati che contribuiscono a far vivere la nostra realtà. Essere accreditati quale primo centro di produzione in Italia per qualità artistica significa che una città di provincia non ha

nulla da invidiare ai grandi centri del Paese». Un riconoscimento che evidenzia anche il lungo percorso di Accademia Perduta/Romagna Teatri, che diventa il primo Centro di Produzione italiano nell’ambito del Teatro Ragazzi e che da anni contribuisce a valorizzare la qualità artistica di diverse realtà romagnole. «I risultati ministeriali sono una bellissima soddisfazione – concludono Claudio Casadio e Ruggero Sintoni, condirettori di Accademia Perduta/Romagna Teatri – oltre che un’importante conferma per il lavoro che abbiamo svolto in tanti anni in Romagna, una terra che è madre di tante importanti realtà teatrali». Risultati che inorgogliscono anche Mario Mazzotti, presidente di Legacoop Romagna, che sottolinea la natura cooperativa di entrambe le realtà. «Il riconoscimento ottenuto – ha dichiarato Mazzotti – rappresenta l’ennesima conferma dell’elevatissima qualità della proposta culturale di Ravenna Teatro e Accademia Perduta e del contributo fondamentale giocato da queste due cooperative, nel corso della loro storia ormai pluridecennale, nel rendere la Romagna una terra d’eccellenza per il teatro. L’impegno continuo nella ricerca artistica e la capacità di innovazione dell’offerta culturale di Ravenna Teatro e Accademia perduta è anche la riprova del dinamismo e della vitalità del settore delle cooperative teatrali, capace di superare la difficile stagione della pandemia e delle chiusure e tornare ad accogliere migliaia di spettatori, animando la vita culturale del nostro territorio».

Sopra Argnani e Nonni di Ravenna Teatro; sotto Casadio e Sintoni di Accademia Perduta

Trenitalia Tper e la Cooperativa sociale San Vitale hanno siglato un accordo che prevede uno sconto del 10 percento sulle tariffe di noleggio bici e deposito bagagli presso Ve.Ra., la velostazione accanto alla stazione di Ravenna. Lo sconto è riservato ai possessori di un biglietto regionale con destinazione Ravenna, ai titolari di abbonamenti mensili e annuali a tariffa regionale e ai possessori della Smart Card Unica. All’interno della velostazione sono presenti anche un’officina meccanica specializzata e un info point per il cicloturismo, oltre a servizi di bike-sharing e vendita bici e accessori per le due ruote. Grazie al rinnovo del parco mezzi, i nuovi treni Rock, Pop ed ETR 350 sono oramai in servizio permanente anche sulla tratta Bologna – Ravenna – Rimini, garantendo maggiore più posti per le bici al seguito e postazioni di ricarica per quelle elettriche. L’accordo con Coop San Vitale è inoltre occasione di valorizzazione del progetto che coniuga servizi professionali con un progetto sociale che fornisce percorsi riabilitativi e formativi rivolti a giovani con fragilità.

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ECONOMIA / COOPERAZIONE / 9 23-29 giugno 2022 RAVENNA&DINTORNI

CONCORSO Fino a 31mila euro per i migliori progetti di impresa in forma cooperativa Confcooperative Romagna lancia la seconda edizione di StartCoop, il concorso che premia i migliori progetti di impresa in forma cooperativa di tutta la Romagna. Per l’edizione 2022 l’ammontare totale dei premi a disposizione è pari a 31.000 euro, c’è tempo per fare domanda di partecipazione fino al 16 gennaio. Sono ammessi al concorso gruppi di persone (almeno 3) che abbiano un progetto imprenditoriale credibile e realizzabile dal punto di vista tecnico, economico e finanziario; che abbiano già costituito o intendano costituire un’impresa cooperativa in Romagna nel corso del 2022 e che abbiano fatto domanda di ammissione o siano già associati a Confcooperative Romagna. Per quanto riguarda i premi sono in tutto 4 e comprendono una parte di contributo economico diretto a cui si aggiungono servizi assicurativi, servizi di comunicazione e promozione del proprio business, sconti sulla formazione, servizi giuridici e societari, vantaggi sui servizi amministrativi e consulenza per l’accesso al credito. Alla prima impresa classificata verrà erogato un premio stimato in 10.000 euro, alla seconda un premio da 8.000 euro, alla terza 7.000 euro e alla quarta classificata 6.000 euro. I criteri di valutazione su cui la commissione baserà il proprio giudizio sono: fattibilità del progetto, prospettive occupazionali, innovazione e sostenibilità. Tutte le informazioni su come partecipare al concorso, compresa la domanda di iscrizione, sono presenti sul sito startcoop.it.

SOSTENIBILITÀ

A STADERA IL PREMIO CONFESERCENTI Stadera, il minimarket cooperativo unico nel suo genere a Ravenna, si è aggiudicato il premio Confesercenti per la sostenibilità ambientale. Si tratta di una cooperativa autogestita dai soci, con punto vendita in via Veneto. L'attività si caratterizza per la presenza di prodotti quasi esclusivamente biologici, da filiera corta, etici e a basso impatto ambientale. La giuria sottolinea anche la presenza di oltre 50 referenze di prodotti sfusi e la partecipazione alla vita sociale cittadina. A breve si trasferirà in nuovi locali più grandi, in via Cesari.

ECONOMIA CIRCOLARE

A FAENZA UN IMPIANTO DA 8,5 MILIONI DI EURO PER UN NUOVO FERTILIZZANTE NATURALE Alla Caviro Extra, con una capacità di 50mila tonnellate all’anno «Prodotto che viene dalla vigna e alla vigna torna» È stato inaugurato dopo 4 anni di sperimentazioni, all’interno dello stabilimento Caviro Extra di Faenza, l’impianto produttivo di una nuova tipologia di fertilizzante naturale: l’Ammendante Compostato da scarti della Filiera Agroalimentare (Acfa). Rispetto ai concimi chimici, tale prodotto ha un costo contenuto e fornisce un apporto di sostanza organica e nutrienti ai terreni. L’impianto, frutto di un investimento di circa 8,5 milioni di euro, ha una capacità produttiva di circa 50.000 tonnellate/annue ed è di proprietà di Enomondo – società partecipata da Caviro Extra e Herambiente. Per il 2022 si stimano possano uscire dallo stabilimento faentino complessivamente oltre 130.000 tonnellate di prodotti fertilizzanti destinati all’agricoltura, di cui 75.000 tonnellate costituite dalle tre tipologie di ammendanti: ammendante compostato misto, ammendante compostato verde e Acfa. «In un contesto mondiale di aumento dei prezzi dei fertilizzanti e di scarsa disponibilità – spiega Sergio Celotti, amministratore delegato di Enomondo –, mettiamo a disposizione un prodotto naturale, a basso costo, ottenuto dagli scarti della filiera agroalimentare. È un processo che perfeziona la nostra economia circolare, perché restituisce valore alla terra e alla vigna». «Le prospettive per il futuro – aggiunge Giovanni Ferrucci, responsabile commerciale di Enomondo – sono buone: l’impianto è predisposto per aumentare la produttività a 80.000 tonnellate l’anno, per andare incontro alle crescenti richieste del mercato. Per il momento l’ammendante si ritira sfuso, ma stiamo già valutando l’avvio della produzione in pellet per facilitare il trasporto e l’utilizzo del compost su determinate colture». Le prove in campo mostrano che, se utilizzato nel lungo periodo, l’Acfa consente una riduzione di fertilizzante chimico anche del 50%. «È un prodotto che viene dalla vigna e alla vigna torna – conclude l’amministratore delegato -, ne rigenera il suolo, consentendo anche alle nuove piante di crescere più sane e con migliori caratteristiche organolettiche».


10 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 23-29 giugno 2022

WELFARE

In due anni si è dimezzato il numero di famiglie con reddito di cittadinanza Dati provinciali: 1.800 beneficiari nel 2021 (su 110mila nuclei). L’importo medio di aprile 2022 era 500 euro. Tempo indeterminato per il 7 percento di chi ha avuto offerte di Andrea Alberizia

Nel mese di aprile 2022, secondo i dati Inps, in provincia di Ravenna percepivano il reddito di cittadinanza (Rdc) quasi 2.300 nuclei familiari (su circa 110mila totali in provincia). Le persone coinvolte erano più del doppio. L’importo medio era di poco inferiore a 500 euro mensili (va ricordato che l'Rdc non è un importo fisso, ma una integrazione del reddito familiare fino ad un massimo variabile in funzione della composizione del nucleo, pertanto solo chi non ha nessun reddito prende il massimo). Le domande presentate si sono ridotte nel tempo e così è stato anche per quelle accolte. Rispetto alla nascita del sussidio c’è stato quasi un dimezzamento: 3.328 accolte nel 2019 (su 6.300 presentate), 1.808 accolte nel 2021 (su 3.500 richieste). Una riduzione del 45,7 percento. E il trend del 2022 è di ulteriore calo. Nella partita dell’Rdc i centri per l’impiego (Cpi) avevano un ruolo cruciale. Il decreto legge del 2019 fece nascere la figura del navigator da inserire nei Cpi per affiancare i beneficiari. Il procedimento per la loro selezione e assegnazione è stato svolto dalla società ministeriale Anpal Servizi Spa e le assunzioni sono avvenute con contratti Cococo. «In provincia di Ravenna ne erano previsti tredici e attualmente ce ne sono tre - spiega Andrea Panzavolta, dirigente dell’Agenzia regionale per il lavoro a cui fanno capo i Cpi in Romagna -. Dopo la prima selezione, il ministero non ne ha disposte altre. Sono stati impegnati soprattutto in attività come la convocazione dei percettori di reddito di cittadinanza e meno nella promozione dell’impiego. Quest’ultima attività si è potuta realizzare solo su piccoli numeri». Il passaggio fondamentale dell’organizzazione dell’Rdc è rappresentato dalle offerte di lavoro che avrebbero dovuto ricevere i beneficia-

ri del sussidio. «Il legislatore ha immaginato un meccanismo senza tener troppo conto della sua attuazione concreta - dice Panzavolta -. Si è fatto “come se” il criterio della “congrua offerta di lavoro” potesse funzionare agevolmente, mentre non era così. Nei fatti non mi risulta si sia proceduto a sanzionare qualcuno dei percettori di reddito di cittadinanza per la mancata accettazione di offerte di lavoro ma solo per la mancata partecipazione alle convocazioni dei centri per l’impiego che servivano principalmente per la profilazione di chi aveva presentato la domanda».

Ci sono poi altri dati da considerare per capire a chi sono arrivate offerte di lavoro: «Nell’11,3 percento dei casi nella nostra regione, i percettori erano già occupati. L'Rdc infatti non prevede il requisito della disoccupazione, perché anche un nucleo con un occupato può trovarsi in difficoltà economica. Gli occupati sono ovviamente esclusi da obblighi di attivazione al pari delle persone iscritte a un regolare corso di studi, i pensionati, gli over 65 e i disabili. Inoltre ci sono possibilità di esonero temporaneo dagli obblighi nei casi in cui si frequenti un corso di formazione professionale, un tirocinio oppure se si è in condizioni di salute o gravidanza che impediscono l'attivazione, oppure ancora nel caso si abbiano carichi di cura di minori di tre anni o di persone non autosufficienti». La fotografia per la provincia di Ravenna - dai dati forniti da Panzavolta - dice che su cento redditisti, il 38,5 percento sono in situazione di esclusione o esonero (sulla base delle causali prima descritte), il 30,4 sono ritenuti fragili e quindi rinviati ai servizi sociali, il 3,3 percento non ha partecipato alle convocazioni e quindi è stato sanzionato secondo la normativa e il 27,8 percento risulta aver sottoscritto il Patto per il Lavoro ed essere quindi soggetto agli obblighi tra cui l'accettazione delle offerte di lavoro. Ad oggi risulta che il 42,5 percento dei percettori di Rdc della provincia di Ravenna abbia avuto almeno un avviamento al lavoro o abbia continuato una attività di lavoro dopo la domanda Rdc. Solo nel 7,3 percento dei casi l'avviamento è stato con un contratto di lavoro a tempo indeterminato. «Nella stragrande maggioranza dei casi, le attività di lavoro non interrompono la fruizione dell’Rdc, ma ne riducono l'importo o provocano una sospensione temporanea, pertanto al termine dell'attività si torna alla situazione di partenza».

La legge prevedeva 13 navigator a Ravenna, ma sono solo tre

IL COMMENTO

Il dirigente dell’Agenzia per il lavoro: «È stato utile durante la pandemia» Panzavolta apprezza soprattutto l’integrazione con i servizi sociali, ma riconosce la mancanza di preparazione iniziale Andrea Panzavolta, dirigente regionale dell’Agenzia per il lavoro, giudica il reddito di cittadinanza «una misura utile per il contrasto alla povertà che ha esteso dispositivi già avviati dai precedenti governi e che si è rivelata utilissima per affrontare il periodo della pandemia». Tra gli elementi positivi indotti dalla norma, secondo il dirigente, va considerato lo sviluppo dell'integrazione tra servizi per il lavoro e servizi sociali: «Si è operato in maniera molto stretta nel valutare le situazioni delle persone nell'ambito di èquipe multiprofessionale». E questo nonostante un avvio senza troppa preparazione: «È stata una misura introdotta in maniera repentina e senza una adeguata preparazione dei servizi per una sua attuazione efficace come se bastasse scrivere una norma perché questa sia effettivamente realizzata, peraltro in un Paese come il nostro che presenta situazioni estremamente varie in termini di mercato del lavoro e di efficienza dei servizi locali». Secondo Panzavolta le misure di politica attiva immaginate sono state variamente realizzate: «Le azioni di orientamento e di supporto alla ricerche del lavoro sono state offerte ai redditisti come anche alle altre persone disoccupate mentre la tematica della concreta proposta di “congrue offerte di lavoro” poteva essere pensata e progettata diversamente».

GLI UFFICI

TRE CENTRI IMPIEGO CON 60 OPERATORI Orientamento e consulenza per trovare occupazione L’agenzia regionale per il lavoro dell’Emilia-Romagna sulla provincia di Ravenna è articolata in tre centri per l’impiego (Cpi: a Ravenna, Lugo e Faenza) oltre a una sede distaccata a Cervia e un ufficio per il collocamento mirato che si occupa di disabili. A fine 2021 gli addetti eravano quasi una sessantina. Da qualche giorno, a seguito di concorso, è stata assegnata una decina di giovani con un contratto di formazione lavoro. I Cpi offrono una serie di servizi di supporto alla ricerca attiva di lavoro che resta in capo al cittadino. Compito dell'orientatore è informare il disoccupato delle opportunità offerte dalle varie agenzie per il lavoro del territorio e delle modalità di ricerca da parte di aziende che non si avvalgono dell'intermediazione di altri soggetti o ad esempio delle opportunità di inserimento nella pubblica amministrazione tramite concorsi. Nei Cpi, oltre a poter consultare le offerte del portale regionale Lavoro per Te, del collocamento mirato, del settore turistico alberghiero e della rete Eures per lavorare in Europa si possono trovare anche le offerte di lavoro nella pubblica amministrazione. È possibile trovare informazioni sui corsi in partenza o anche ricevere un servizio di consulenza e accompagnamento al lavoro autonomo e all'avvio d'impresa. Soprattutto però si possono avere informazioni e suggerimenti nella ricerca del lavoro: come scrivere correttamente il proprio curriculum, come funziona un tirocinio nella nostra regione, quali sono gli strumenti utili per la ricerca efficace del lavoro anche online, gli European job days (per trovare lavoro all'estero).

Sopralluogo per il trasloco da via Teodorico a via di Roma Sono in corso operazioni su tutte gli immobili occupati, l’intervento più rilevante riguarda Ravenna dove si sta completando la fase di progettazione per il trasloco da via Teodorico a via di Roma. In questi giorni è in agenda un sopralluogo per l’esame finale e il via definitivo cui seguirà l’avvio dei lavori con la fase degli appalti.


PRIMO PIANO / 11 23-29 giugno 2022 RAVENNA&DINTORNI

DATI

Undicimila persone in cerca di lavoro Il profilo più diffuso: donna under 30 Dal 2020 un portale voluto dalla Regione per consentire alle aziende di pubblicare le proprie richieste. Nell’ultimo anno in provincia 2.800 offerte di occupazione

Il numero provinciale di disoccupati (fonte Istat) aggiornato al 2021 indica 11.306 persone in cerca di lavoro (nella fascia di età 1574 anni), pari a un tasso di disoccupazione del 6,2 percento (era il 6,9 nel 2020, il 4,6 nel 2019 e il 6,2 nel primo trimestre 2022). Se si prende la fascia di età 15-64 le percentuali si scostano di poco: 6,4 la disoccupazione del 2021, in leggero calo rispetto a 7 del 2020 ma ben oltre il 4,7 del 2019 pre pandemia che rappresentò uno dei dati più bassi dell’ultimo periodo. Dalle dichiarazioni di immediata disponibilità (Did), che rappresentano la modalità per acquisire lo stato di disoccupazione, rilasciate nell'ultimo anno in provincia di Ravenna, risulta che il 56 percento sono donne, il 42 percento sono under 30, il 44 percento sono nella fascia 30-55 anni e il 13 percento sono over 55. Da settembre 2020 l’incontro domanda /offerta nei Centri per l’impiego dell’EmiliaRomagna avviene tramite il portale Lxte (Lavoro per te): le aziende, in autonomia possono caricare le proprie richieste di personale. Nell’ultimo trimestre a livello regionale sono state pubblicate circa 4.800 richieste di personale, di cui 2.200 intermediate dai Cpi. Nella provincia di Ravenna nell’ultimo anno sono state pubblicate più di 2.800 richieste, di cui quasi 800 intermediate direttamente dai Cpi.

Nelle ultime settimane è stata lunga la lista di imprenditori, a tutte le latitudini compreso il territorio ravennate, che hanno lamentato difficoltà nel reperire manodopera, soprattutto nel settore ricettivo. È un fenomeno che trova un fondamento nei numeri in mano a Andrea Panzavolta, dirigente dell’Agenzia regionale per il lavoro. Che prova a inquadrare le ragioni: «Credo che non abbiamo anco-

FONDAZIONE GIOVANNI DALLE FABBRICHE - MULTIFOR ETS

ra una risposta compiuta e completa. Non mi convincono le risposte semplicistiche di chi individua il problema in una distorsione data dal reddito di cittadinanza. Certamente ci sono alcuni temi da considerare che contribuiscono a spiegare questo fenomeno. C'è un tema demografico di significativa diminuzione di giovani che si affacciano al mercato del lavoro. C'è un tema di restrizione di flussi di la-

NEET “Garanzia giovani”: 300 percorsi entro marzo “Garanzia giovani” rientra nei percorsi di politica attiva del lavoro dedicati agli under 30 che non stanno né studiando né lavorando (i cosiddetti Neet, da un acronimo inglese), realizzati dai soggetti pubblici e privati accreditati del territorio (enti di formazione e agenzie per il lavoro). Consistono in percorsi di orientamento, corsi di formazione breve e mirata, tirocini in azienda. I programmi sottoscritti da gennaio a fine marzo in provincia di Ravenna sono stati più di trecento. «Per i giovani che non hanno il requisito neet esistono altri percorsi: ci sono quindi giovani inseriti in altri progetti di politica attiva realizzati da enti accreditati o giovani fragili in percorsi specifici dedicati a persone svantaggiate o disabili».

voratori immigrati extracomunitari. C'è un tema di salari e di lavoro povero e precario che influisce sull'appetibilità di molti posti di lavoro e che ha ridotto anche i flussi di lavoratori stagionali da altri paesi dell'Unione Europea. C’è forse anche un timore indotto dall'esperienza del Covid a riprendere una dimensione di vicinanza fisica con altre persone fisiologicamente richiesta dalle condizioni di lavoro. C’è probabilmente anche un cambiamento nel valore attribuito al lavoro stesso, mutamento cui ha contribuito anche il lungo periodo di lockdown con la maturazione di una diversa idea di bilanciamento tra tempi di vita e tempi di lavoro. Credo che su questo tema la riflessione non sia che agli inizi e occorrerebbe un investimento maggiore e più serio nel cercare di comprendere le vere ragioni di fenomeni che si stanno oggettivamente manifestando in questi mesi ma le cui anticipazioni iniziavamo a osservare già molti mesi fa». (and.a.)

LE AZIENDE INFORMANO

Forte l’impegno verso i giovani e i percorsi di crescita professionale La Fondazione, nel 2021, ha impiegato oltre duecentomila euro in attività di formazione verso i giovani, di promozione del modello cooperativo sul territorio e per azioni di solidarietà Si è svolta il 15 giugno a Faenza, l’Assemblea annuale degli enti aderenti alla Fondazione Giovanni Dalle Fabbriche Multifor ETS: è stato approvato il Bilancio dell’esercizio 2021, un anno particolare sia perché ancora condizionato dalla pandemia ma anche per l’avvio della Fondazione nata dalla fusione tra Fondazione Dalle Fabbriche di Faenza e Fondazione Multifor di Forlì, operazione conclusa l’11 aprile 2022 dal provvedimento di iscrizione nel “RUNTS - Registro Unico Nazionale del Terzo Settore” da parte della Regione Emilia-Romagna, con l’inserimento dell’acronimo ETS nella ragione sociale della Fondazione. La Fondazione, nel 2021, ha impiegato oltre duecentomila euro in attività di formazione verso i giovani, di promozione del modello cooperativo sul territorio e per azioni di solidarietà. Ciò è stato realizzato attraverso Borse di studio, di ricerca con progetti post laurea, tirocini all’estero e in Italia, oltre ad

attività di orientamento al post diploma. L’impiego di risorse è stato reso possibile dai fondi e contributi stanziati da La BCC, Credito cooperativo ravennate forlivese e imolese, di cui la Fondazione è uno dei partner Nella foto, da destra: il Presidente Fondazione Giovanni Dalle Fabbriche Multifor Edo Miserocchi, il Vice principali per le azioni di responPresidente LA BCC Gianni Lombardi e il Segretario della Fondazione, Tiziano Conti. sabilità sociale, nel campo scolastico per la formazione dei giovani e per il sostegno mutualistico alle famiglie in stato di ragazzi assegnatari delle Borse di studio e di ricerca dell’anno 2022. disagio. Nel corso dell’assemblea, dopo la relazione del Presidente I progetti su cui lavoreranno, al termine della attività, saranEdo Miserocchi è stato approvato il Bilancio di esercizio per no pubblicati sul sito della Fondazione Dalle Fabbriche, l’anno 2021 e la Relazione di missione presentata dal dando “la voce ai giovani”, come già capitato per le tante attività di ricerca svolte negli anni scorsi e tutte consultabili Consiglio di Amministrazione. Nella parte conclusiva dell’assemblea sono stati premiati i e scaricabili liberamente sul sito web della Fondazione.


12 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 23-29 giugno 2022

IL SINDACATO

A destra Marinella Melandri, segretaria provinciale del sindacato Cgil a Ravenna

Cgil: «La forza lavoro disponibile si è ridotta anche per il calo demografico» Le riflessioni della segretaria provinciale Melandri sul periodo di cambiamenti: «Da prima della pandemia si sono persi tremila posti e si è allargata la forbice tra uomini maturi e donne giovani» Diventata segretaria provinciale della Cgil a fine 2020, Marinella Melandri sta guidando il sindacato che in provincia conta più iscritti in questi anni di profondi stravolgimenti del cosiddetto mercato del lavoro e più in generale del mondo del lavoro. Dal vostro osservatorio, quali mutamenti vedete in atto? Passata la pandemia tanti settori lamentano la mancanza di forza lavoro. «C'è un cambiamento nell'offerta e nella domanda che somma le conseguenze di processi già in corso da prima, tra cui c'è il riposizionamento del settore industriale, nei due anni di pandemia la produzione è cambiata, ma ci sono anche cambiamenti demografici, da anni viviamo una denatalità importante e il calo di flussi migratori, e quando diminuisce la popolazione ovviamente cala anche la forza lavoro. Se consideriamo che il ‘20 e il ‘21 sono stati due anni fuori scala, adesso sta precipitando tutto insieme». Oltre all'offerta, diceva, è cambiata anche la domanda di lavoro. Come? A sentire alcuni imprenditori soprattutto del settore turistico sembra quasi che tanti, soprattutto giovani, non abbiano più voglia di lavorare... «Ovviamente non è così. Quello a cui assistiamo è che la precarizzazione della situazione economica ha fatto saltare le volontà di programmazione in termini di qualificazione. Noi diciamo da tempo che, per esempio nel settore del turismo, bisogna puntare su un modello più qualificato che porti anche a una crescita professionale e una maggiore stabilità dei rapporti di lavoro. Ma questo non sta avvenendo anche per un approccio del sistema di impresa che non va in quella direzione. Insieme a questo, abbiamo anche spostamenti importanti all'interno dei vari settori produttivi. Penso per esempio a come il boom dell'edilizia, anche sull'onda del bonus del 110 percento, abbia assorbito tante persone che prima lavoravano magari in agricoltura e nel turismo perché offre margini un po' più alti e prospettive un po' più a lungo termine. Ma anche questo non è un lavoro che si improvvisa, e infatti lo vediamo dall'aumento degli incidenti». Tra le associazioni di categoria c'è chi lamenta anche la riforma della disoccupazione per gli stagionali, che disincentiva i lavoratori a scegliere questa strada. «Diciamo che il sistema della Naspi così come è ha creato un meccanismo perverso che consente di avere un sostegno economico direttamente proporzionale solo alla durata del contratto e non alla quanità del lavoro svolto. E questo disincentiva i contratti in regola. Ci sono infatti tantissimi rapporti di lavoro part-time quando sappiamo che i lavoratori non solo fanno un full-time,

ma spesso anche molte ore in più. E abbiamo contratti brevissimi, perché spesso i lavoratori cambiano posto di lavoro durante la stagione, se vengono loro offerte condizioni migliori. E anche questo non incentiva la qualità». Tra chi di recente ha lamentato difficoltà a reperire manodopera in vari settori c'è anche il mondo della cooperazione che nel nostro territorio è sicuramene un datore di lavoro importante. Migliore o peggiore di quello delle altre imprese? «Quello che vediamo ormai da tempo è che le cooperative seguono le stesse dinamiche di lavoro delle altre imprese con cui devono competere e quindi hanno ridotto i margini di mutualità. I processi e gli accorpamenti a cui abbiamo assistito di recente fanno sì che si stia perdendo il rapporto quasi familiare delle vecchie cooperative e si sta anche perdendo la funzione di controllo che i soci lavoratori dovrebbero poter esercitare. Diciamo che sono datori di lavoro come tutti gli altri». Il reddito di cittadinanza è un problema? Tiene davvero le persone sul divano secondo lei? «Nella nostra provincia è un numero tale da non modificare il mercato del lavoro (vedi pagina 10, ndr). Si tratta di uno strumento largamente imperfetto ma che è stato fondamentale soprattuto per i nuclei socialmente più fragili, inoccupabili, già in carico ai servizi sociali». Quindi in provincia di Ravenna non ci sono più disoccupati? «Le dinamiche del 2022 sono ancora da capire ovviamente, ma diciamo che nel 2020 abbiamo perso circa 9mila posti di lavoro e nel 2021 se ne sono recuperati circa 6mila. Di questi 3mila che restano, 500 erano occupati da uomini e gli altri 2500 da donne. Si sono quindi rioccupati uomini e uomini maturi rispetto a giovani donne, riaprendo una forbice che negli anni precedenti la pandemia si stava riducendo. Inoltre il lavoro è sempre più volatile e precario, quindi si fa davvero fatica a parlare di piena occupazione». Gli iscritti alla Cgil sono cresciuti o calati in questi due anni? «Avendo perso posti di lavoro a tempo indeterminato, penso per esempio al settore dell'oil&gas, abbiamo perso una parte di quegli iscritti che ci davano la delega, diciamo secondo la modalità tradizionale. Il numero degli iscritti resta nel complesso sopra gli 80mila, ma è comunque per noi importante aprire una riflessione e in-

«Anche le coop ormai si muovono come tutti gli altri datori di lavoro, ridotta la mutualià»

ventare nuovi modi per intercettare le persone con contratti brevi e precari. Ci tengo anche però a dire che soprattutto nei primi mesi del 2020 i nostri uffici e patronati, sebbene chiusi ovviamente al pubblico, hanno svolto un'enorme mole di lavoro offrendo assistenza a migliaia di persone quando molti servizi in particolare dello Stato erano irraggiungibili, penso per esempio all'Inps». Questo cambiamento nel mondo del lavoro potrebbe essere foriero di una nuova stagione di diritti per i lavoratori? «Non mi sento di essere così ottimista, la guerra in Ucraina ci sta di nuovo mettendo di fronte a un'emergenza che rischia di cambiare ancora una volta il quadro in modo drammatico per le conseguenze sui costi delle materie prima e naturalmente dell'energia. Ci sono imprese in attesa di capire cosa fare, se proseguire o meno con investimenti pianificati appena sei mesi fa. A questo si aggiunge il problema enorme dell'inflazione e della tenuta del potere di acquisto dei salari per cui è assolutamente necessario un intervento dello Stato per il taglio del cuneo fiscale almeno per quelli più bassi». Un'ultima domanda su una questione tutta ravennate che coinvolge il Comune di Ravenna e i servizi per l'infanzia in particolare l'esternalizzazione della materna Mani Fiorite, che vi vede contrari. E che fa pensare ovviamente a un risparmio grazie a posti di lavoro meno tutelati e meno stabili rispetto a quelli pubblici, il settore di cui peraltro lei si è occupata per anni. Siamo di fronte a una nuova stagione di esternalizzazioni? «Il Comune di Ravenna non ha mai attuato processi di internalizzazione significativi, al massimo ha acquisito società in house. Abbiamo alcuni appalti storicizzati di cui stanno uscendo i bandi e su cui avremmo molto da dire e soprattutto, come diceva, non ci convince l'idea di una gestione eseternalizzata di un polo scolastico. Le dichiarazioni del sindaco non fanno pensare a una volontà politica di intraprendere la via delle esternalizzazione in modo diffuso, ma al momento siamo solo alle sue parole. Nei fatti questo sta avvenendo al Mani Fiorite e chiediamo un confronto per affrontare il tema in prospettiva, tenendo conto delle possibili statalizzazioni e anche della denatalità che potrebbe portare a breve alla necessità di ridurre le classi delle materne. Vorremmo una programmazione di lungo corso e non azioni estemporanee come questa». Federica Angelini

«Non vedo in arrivo una stagione di maggiori diritti per i lavoratori»


PRIMO PIANO / 13 23-29 giugno 2022 RAVENNA&DINTORNI

L’AGENZIA

«Ora i lavoratori possono scegliere: chi pretende di pagarli poco avrà difficoltà a trovarli» Randstad fornisce 600 persone a 160 aziende. La manager: «Smartworking e welfare sono le nuove necessità più richieste da chi cerca un posto. E si rinuncia anche a qualche euro in cambio di orari migliori»

Silvia Negri è unit manager delle filiali di Ravenna e Lugo di Randstad, vero e proprio colosso internazionale tra le agenzie per il lavoro con sede in Olanda e presente sul nostro territorio dagli albori del settore, ossia la fine del secolo scorso. In provincia conta anche una sede a Faenza e i tre uffici gestiscono una media di 600 lavoratori alla settimana per oltre 160 aziende. Di questi un centinaio sono assunti a tempo indeterminato da Randstad stessa. Comiciamo da qui, dottoressa Negri: l'agenzia interinale assume a tempo indeterminato lavoratori che poi manda nelle aziende dei clienti? Abbiamo capito bene? «Sì, è una politica che Randstad porta avanti da tempo e che ora più che mai si sta rivelando interessante visto l'aumento di richiesta di manodopera. I lavoratori hanno la garanzia di un contratto che permette loro di fare progetti per la loro vita, come accendere un mutuo per la casa, e noi così possiamo garantire alle imprese la forza lavoro di cui hanno bisogno e che noi abbiamo formato. Talvolta accade che l'azienda decida di stabilizzarli e in quel caso i lavoratori possono scegliere di interrompere il contratto con noi. In questo modo sono tutti più tutelati e quasi tutti i ragazzi e le ragazze a cui lo proponiamo accettano volentieri». Dopo tanti anni in cui l'offerta sembrava superare la domanda, oggi il mercato del lavoro sembra aver invertito i fattori... «È così, come settore noi stiamo vivendo un momento molto positivo con un incremento generale a livello italiano del 20 percento circa. Nonostante la crisi internazionale, l'aumento delle materie prime e del costo dell'energia, dopo la pandemia la produzione è ripartita e stiamo vivendo in una sorta di bolla. Se prima c'erano cinque persone per ogni posto sul mercato del lavoro, oggi ci sono cinque aziende che si contendono un lavoratore, con tutto ciò che ne consegue». Si sta alzando quindi la qualità delle condizioni di lavoro per molti? «Sì, perché il lavoratore oggi può scegliere e nella contrattazione ora entrano anche elementi che prima della pandemia non apparivano altrettanto importanti, come la conciliazione dei tempi di vita, la possibilità dello smartworking, il welfare aziendale. Sono tutti fattori che i lavoratori prediligono anche a discapito di qualche euro in più nello stipendio. Noi stiamo cercando di accompagnare i nostri clienti in questo percorso. Per esempio per le persone addette alle pulizie in alcuni campeggi del territorio abbiamo ottenuto contratti più lunghi e orari più flessibili rispetto agli altri anni. Consideri che oggi per un'azienda è fondamentale risultare attrattiva per i lavoratori e anche per evitare di perdere i propri talenti». È in atto anche una ricollocazione di molti lavoratori a Ravenna? Se ne sente parlare molto a livello internazionale come effetto post-pandemia. «Le persone sono più attente alle loro reali aspirazioni e necessità, per questo stiamo organizzando veri e propri corsi per le aziende spiegando loro quanto è importante valorizzare le risorse interne per non perderle, offrendo garanzie economiche, ma anche percorsi di carriera e una prospettiva per il futuro. Le aziende medio piccole che ancora non lo capiscono o che pretendono di pagare troppo poco il lavoro si troveranno in difficoltà sempre crescenti. E anche le aziende che non si preparano per tempo per esempio ad affrontare il turnover di chi andrà in pensione». Quali sono in assoluto le figure più ricercate? «Sicuramente i periti che si diplomano, che siano chimici, informatici o meccanici, possono in genere scegliere dove andare a lavorare. Le aziende più grosse, come Enel o Hera, spesso li hanno già individuati fin dalla terza superiore con l'esperienza scuola-lavoro. Per questo anche noi cerchiamo di lavorare molto con le scuole, di far entrare le aziende e di coinvolgere gli studenti. Inoltre lavoriamo molto con la formazione per fornire alle aziende la manodopera che non trovano, come elettricisti o meccanici. Insieme a Confartigianato, stiamo inoltre facendo corsi per autotrasportatori, che mancano e sono richiestissimi, anche se questi sono progetti più a lungo termine. Abbiamo diciotto iscritti, tra cui una ragazza». Chi frequenta i vostri corsi? «Ragazzi con un qualifica professionale, magari diplomati del professionale che già hanno una buona base tecnica, ma anche persone più mature che vogliono ricollocarsi nel mondo del lavoro e hanno bisogno di aggiornare le proprie conoscenze e competenze». Ci sono aziende che non siete in grado di soddisfare? «Ogni anno e quest'anno più che mai riceviamo richieste dai bagni al mare per personale di sala o cuochi a cui è davvero difficile, se non impossibile dare risposta. Anche in questo settore bisognerebbe lavorare con più anticipo». Il reddito di cittadinanza è un disincentivo al lavoro stagionale secondo lei? «Personalmente non mi è mai capitato di trovare persone che hanno rifiutato un lavoro per il reddito di cittadinanza. Però sicuramente c'è chi magari sta prendendo la Naspi e preferisce aspettare settembre per trovare un posto in azienda con orari più consoni alle proprie esigenze di vita, consapevole che, appunto, il posto di lavoro ci sarà».

Un momento dei colloqui organizzati da Randstad con clienti e studenti delle scuole

Che possibilità ci sono oggi per i lavoratori stranieri? «Molto dipende dalla conoscenza della lingua, naturalmente. Per esempio per fare un lavoro di sala è indispensabile, nelle pulizie meno. A proposito di stranieri, grazie al progetto Randstad without Border, che esisteva da prima per i profughi e che ora è dedicato in particolare all'emergenza Ucraina, siamo riusciti a collocare una lavoratrice in fuga da Kiev, dove si era rifugiata scappando dal Donbass. Al momento, per via della lingua, non ha ancora la qualifica che aveva a Kiev, dove lavorava in un centro medico, ma sono sicura che in breve tempo potrà crescere e trovare un posto più adatto al suo curriculum». (fe.an.)


14 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 23-29 giugno 2022

L’ALLARME

LETTERA APERTA

Frutta, manca la manodopera «Ora nuova politica flussi migratori» I dati di Legacoop, che chiede un intervento urgente della politica

Carenze di manodopera fino al 50 percento, con punte fino al 70 nella raccolta e lavorazione della frutta. È l’allarme che proviene dal settore agroalimentare di Legacoop Romagna, un mondo che nella precedente annata ha realizzato un valore della produzione di oltre 1,7 miliardi di euro e dato lavoro a oltre 7.200 persone. Le notizie che giungono dalla campagna sono drammatiche: ci sono imprese agricole che stanno rinunciando a raccogliere alcune pezzature di frutta o che hanno già programmato di riconvertire i campi verso colture estensive ad alto tasso di meccanizzazione, come i cereali. Ma non solo: gli ordini di fertilizzanti e antiparassitari per la prossima stagione, al netto del loro incremento di prezzo legato alla guerra in atto, sono in sensibile riduzione e molti imprenditori stanno rinunciando ad investimenti già pianificati. Un chiaro segnale che molti soci agricoltori si preparano a ridurre al minimo le attività, se non ad interromperle. «È un problema per gli stabilimenti di lavorazione e confezionamento disseminati sul territorio - si legge in una nota di Legacoop Romagna -, dove rischiano di non arrivare quantità sufficienti di prodotto per coprire le linee di lavorazione. Tale situazione può portare a una riduzione di disponibilità di prodotto sui mercati, che non può non riversarsi in prospettiva sugli scaffali della grande distribuzione e sulle tavole degli italiani. Il rischio concreto è di compromettere varietà tipiche del nostro territorio e del Made in Italy: tra queste fragole, pesche e ciliegie, ma anche varie tipologie di ortaggi e colture sementiere. C’è il timore che il problema si ripresenti allo stesso modo anche nella successiva vendemmia. La questione non riguarda solamente la Romagna, tant’è che nelle cooperative associate le stesse problematiche vengono riportate dai soci delle regioni centromeridionali». Le cause - secondo Legacoop - sono note: «politica migratoria deficitaria, mancata programmazione dei flussi, lentezze burocratiche, inefficiente funzionamento delle politiche attive del lavoro e del mercato dell’impiego, regole ostative sull’impiego della manodopera stagionale,

carenza di formazione che impedisce di creare e reperire manodopera specializzata, erosione dei redditi delle aziende agricole familiari». «A questo punto — dice il presidente di Legacoop Romagna, Mario Mazzotti - occorre una forte azione politica e istituzionale per affrontare in tempi rapidissimi tale emergenza, coinvolgendo tutti, a partire da Governo e Parlamento fino alle istituzioni regionali e locali. Per quanto ci riguarda, come Legacoop Romagna siamo impegnati con tutte le nostre forze a monitorare la situazione e a ricercare tutte le possibili soluzioni, anche grazie a Federcoop Romagna e alla nostra rete di imprese di servizi. Ma è chiaro che il Paese, in particolare di fronte a questa situazione internazionale, non può più prescindere da una nuova politica dei flussi migratori basata su programmazione, legalità, rispetto dei diritti umani e delle persone e una maggior tutela del reddito delle piccole imprese agricole. Ne va della tenuta del nostro sistema imprenditoriale e della qualità delle nostre produzioni. È necessario altresì un ripensamento del sistema delle politiche attive del mercato del lavoro, che sia capace di collegare in maniera efficace domanda e offerta di manodopera e garantisca i percorsi formativi necessari a figure professionali che devono essere sempre più qualificate».

IL CASO Non ci sono più infermieri: il Consorzio Solco ne assume da Tunisia, India e Albania...

L’AZIENDA Anche la Mutti cerca stagionali per il trasporto dei pomodori...

Mancano gli infermieri e le cooperative li assumo dall’estero. Succede nel Ravennate, dove il consorzio Solco e Confcooperative hanno accolto in questi mesi una ventina di professionisti arrivati da India e Tunisia, per far fronte all’emergenza legata alla mancanza di manodopera specializzata. Ora c’è un canale aperto con l’Albania, da dove arriveranno altri dieci infermieri. Dopo un periodo di adattamento nel quale hanno preso confidenza con la lingua, gli infermieri tunisini e indiani stanno pian piano prendendo servizio. In vista anche dell’apertura effettiva della maxi struttura per anziani vicino al centro commerciale Esp gestita dal Solco (tramite l’omonimo consorzio Rosa dei Venti), inaugurata in aprile ma non ancora operativa. L’obiettivo, ha dichiarato il direttore del Solco al Carlino nei giorni scorsi, è ospitare i primi anziani tra fine giutno e inizio luglio. All’interno della struttura ci sono 136 posti, con 15 infermieri a cui si affiancheranno i cosiddetti Oss.

Mutti, azienda leader in Europa nella lavorazione del pomodoro in Europa, ricerca ancora 200 figure per la campagna di trasformazione del pomodoro. Tra i ruoli che saranno svolti dagli operatori stagionali c’è anche l’addetto alle campionature nei campi di pomodoro che si occupa di prelevare la materia prima presso le aziende agricole conferenti e trasportarle negli stabilimenti Mutti nel Parmense al fine di effettuare alcune analisi preliminari sul pomodoro fresco. Per questa figura l’azienda ricerca persone patentate, diplomate in istituti tecnici agrari o studenti universitari in scienze agrarie e residenti nella provincia di Ravenna. Ai lavoratori verrà assegnata un’auto aziendale. Il contratto erogato è a tempo determinato stagionale la cui durata può essere variabile.

«RENDERE PIÙ APPETIBILI LE PROFESSIONI TURISTICHE» La riflessione di Gozi (Confesercenti), anche sull’assegno di disoccupazione Pubblichiamo la lettera aperta sul mercato del lavoro del direttore di Confesercenti RavennaCesena, Graziano Gozi. «In queste settimane, come accade regolarmente da qualche anno, sono tornate le polemiche sull’occupazione nell’ambito delle attività stagionali turistiche. Le imprese lamentano difficoltà a reperire la manodopera necessaria; le organizzazioni sindacali affermano che le maestranze non si trovano a causa dello sfruttamento esercitato dagli imprenditori nei confronti dei lavoratori. Personalmente non credo alle semplificazioni: troppo facile dire che “è tutta colpa del reddito di cittadinanza” ed altrettanto è scorretto demonizzare intere categorie di imprenditori additandoli di essere sfruttatori. Questo modo, profondamente sbagliato, di affrontare una tematica seria, sta mettendo a rischio la tenuta e la reputazione di un modello turistico che ha fatto scuola in tutto il mondo. La Romagna sinonimo di accoglienza, ospitalità, enogastronomia, servizi, sorrisi. Diatribe a parte, è un problema più importante di quanto si possa credere e in futuro i settori alberghiero, della ristorazione e balneare conosceranno difficoltà crescenti. Perché rischieranno di non avere il personale, in particolare personale qualificato, per gestire la propria attività. Per provare a spiegarmi ci spostiamo indietro di venti anni e scattiamo una fotografia. Fra gli studenti era diffusa l’abitudine di lavorare in estate: nel turismo o in agricoltura; un fenomeno che riguardava migliaia di persone che conoscevano in questo modo il mondo del lavoro. La professione di cameriere o aiuto cuoco era paragonabile a qualsiasi altra attività lavorativa. La stagione in ambito turistico o agricolo permetteva di ottenere un dignitoso assegno di disoccupazione. Se facciamo la stessa fotografia oggi, le differenze sono significative. Gli studenti che lavorano in estate sono un’esigua minoranza. L’assegno di disoccupazione è diventato insoddisfacente. Il tasso di scolarizzazione più elevato porta molti giovani a cercare occupazioni diverse, in sintonia con il titolo di studio acquisito e non accettando lavori come quello del cameriere. Questa condizione generale si aggraverà nei prossimi anni in quanto chi andrà in pensione, con sempre maggiore difficoltà sarà sostituito da un giovane che sceglierà di fare analoga professione nella propria vita. Di pari passo si pone il problema della formazione. Hotel, ristoranti e stabilimenti balneari, giustamente, puntano sulla crescita qualitativa della propria offerta. A questa crescita dovrebbe corrispondere un’adeguata professionalità del personale impiegato nei servizi. Ma tale personale è sempre più difficile da reperire. Questo significa che uno dei punti di forza della ripresa economica, il turismo, potrebbe conoscere una battuta d’arresto proprio per mancanza del personale. Intervenire è indispensabile e urgente, rendendo più appetibili le professioni turistiche. Per esempio ripristinando un assegno di disoccupazione sensibilmente più elevato e più in generale concordando fra parti sociali e istituzioni soluzioni idonee a superare difficoltà che aumentano di anno in anno.


AN N U NCI E OFFE RTE D I L AVO R O D E LLE AZ I E N D E D E L TE R R ITOR IO

LAVORO A CURA DEL CENTRO PER L'IMPIEGO DI RAVENNA Selezione delle offerte di lavoro pubblicate sul portale “Lavoro per te”

RICERCA

UN AGENTE IMMOBILIARE da inserire nel proprio staff e nella nuova sede a Ravenna

Telefonare per colloquio al 335 7018818

RISTORANTE

Per la visione di tutte le offerte di lavoro e per la verifica di eventuali variazioni o aggiornamenti consultare il portale https://www.agenzialavoro.emr.it/lavoro-per-te/servizi/per-le-persone/consulta-le-offerte-di-lavoro

1 IMPIEGATO/A AMMINISTRATIVO/A

1 ADD. CABLAGGI

COD. OFFERTA 5797/2022 VALIDA FINO AL 23/06/2022 Centro contabile e fiscale di Lugo ricerca una persona che si occupi di registrazione fatture, emissione fatture, attività di segreteria Si richiede: diploma di ragioneria o equivalenti e automunito È preferibile: esperienza nella mansione e la conoscenza del gestionale Team System Contratto: determinato con possibilità di indeterminato Orario: tempo pieno in orario 8.30-12.30 e 14.30-18.30

COD. OFFERTA 5078/2022 VALIDA FINO AL 24/06/2022 Hermes di Faenza ricerca una persona che si occupi di cablaggi strutturati per reti Lan, posa di cavi dati e fibre ottiche. Il lavoro si svolge in tutta Italia Si richiede: automunito/a e disponibile a trasferte nazionali frequenti e con pernottamento È preferibile: in possesso di diploma e conoscenze informatiche di base Contratto: determinato di 6 mesi con possibilità di proroga Orario: tempo pieno in orario 8.30-12.30 e 14.30-18.30

Per candidarsi: dopo esserti registrato con SPID o CIE al Portale Lavoro per Te (https://lavoroperte.regione.emilia-romagna.it) o sull'App Lavoro per Te, per candidarti clicca sul pulsante "Invia candidatura" e segui le istruzioni riportate

CERCA

1 CUOCO CON ESPERIENZA per la stagione invernale a partire da settembre/ottobre

Inviare curriculum a: akamicucina@gmail.com

CERCA

1 CAMERIERE - 1 BARISTA 1 AIUTO PIZZAIOLO

Sede di lavoro: Casalborsetti (RA) contatti: riccardo.sanmarino@libero.it tel. 0544 445102 - 342 7538142

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INSTALLATORI

PER STUFE A PELLET O LEGNA, STUFE IDRO O NATURALI Inviare curriculum a: davide@edilblock.it

1 RESPONSABILE TECNICO IMPIANTI IDRICI COD. OFFERTA 5790/2022 VALIDA FINO AL 30/06/2022 Verde&Acqua di Nauel Paolucci di Riolo Terme (RA) ricerca un responsabile tecnico impianti idrici per lo svolgimento delle attività di installazione e realizzazione piscine e relativi impianti e manutenzione piscine ed aree verdi. Si richiede: necessaria formazione tecnico/professionale e/o esperienza inerente; richieste disponibilità ad occasionali trasferte in Emilia-Romagna, conoscenze informatiche di base, patente b ed automunito/a. Orario di lavoro: tempo pieno 07.00-12.00 / 13.30-16.30 dal lunedì al venerdì. Contratto: tempo determinato. Il presente annuncio è rivolto a candidati ambosessi (L. 903/77 D.Lgs. n. 198/2006). Per candidarsi: dopo esserti registrato con SPID o CIE al Portale Lavoro per Te (https://lavoroperte.regione.emilia-romagna.it) o sull'App Lavoro per Te, per candidarti clicca sul pulsante "Invia candidatura" e segui le istruzioni riportate

1 TECNICO VERIFICATORE COD. OFFERTA 5816/2022 VALIDA FINO AL 01/07/2022 La T&A, azienda di servizi di Ravenna, ricerca una persona che si occupi della verifica degli impianti di messa a terra ai sensi del DPR 462/01: recarsi presso le aziende clienti con mezzo aziendale per eseguire i sopralluoghi per l'esecuzione delle verifiche periodiche degli impianti. Il lavoro prevede trasferte sul territorio nazionale Si richiede: max 29 anni, diploma perito elettrotecnico e automunito/a È preferibile: brevi esperienze nella mansione Contratto: apprendistato Orario: tempo pieno, 8:30-12:30 e 14:00-18:00 Il presente annuncio è rivolto a candidati ambosessi (L.903/77 - D. Lgs. n.198/2006) Per candidarsi: dopo esserti registrato con SPID o CIE al Portale Lavoro per Te (https://lavoroperte.regione.emilia-romagna.it) o sull'App Lavoro per Te, per candidarti clicca sul pulsante "Invia candidatura" e segui le istruzioni riportate

15 ADDETTI/E BANCO FAST FOOD COD. OFFERTA 5840/2022 VALIDA FINO AL 30/06/2022 La società Pentafood ricerca persone che, all'interno di un fast food McDonald's a Ravenna, si occupino della gestione cassa, preparazione cibi, somministrazione e pulizia della sala; Si richiede: preferibilmente in possesso del diploma di scuola media superiore e automunito/motomunito; Contratto: a tempo determinato; Orario: part time di 24/30/36 ore settimanali o tempo pieno su turni diurni, festivi e notturni, disponibilità nella fascia oraria mattina/pomeriggio/sera/notte

BARISTA ADDETTO ALLE VENDITE con minima esperienza nel settore

Inviare mail a: curriculum@alduomoravenna.it

1 OPERAIO/A COD. OFFERTA 5290/2022 VALIDA FINO A 27/06/2022 Mobilificio in zona Lugo ricerca una persona che si occupi di preparazione ordini, imballaggio mobili, consegna e montaggio presso i clienti; Si richiede: possesso della patente C; È preferibile: esperienza nella mansione e il possesso dell'attestato per la guida carrello elevatore; Contratto: indeterminato; Orario: 8-12 e 14-18 Per candidarsi: dopo esserti registrato con SPID o CIE al Portale Lavoro per Te (https://lavoroperte.regione.emilia-romagna.it) o sull'App Lavoro per Te, per candidarti clicca sul pulsante "Invia candidatura" e segui le istruzioni riportate

1 ASSISTENTE FOTOGRAFO/COMMESSO-A COD. OFFERTA 5020/2022 VALIDA FINO AL 24/06/2022 Studio fotografico a Russi (RA) ricerca una persona che si occupi della vendita ai clienti, di fototessere, di stampa foto, impaginazioni e assistenza ai servizi fotografici; Si richiede: max 29 anni e conoscenza della lingua inglese; È preferibile: esperienza anche minima nella mansione, formazioni in ambito grafico/artistico/informatica e domicilio nei dintorni di Russi; Contratto: apprendistato Orario: part time di 28 ore settimanali, orario negozio 9-12.30 e 15.30-19.30, giorno di chiusura la domenica Per candidarsi: dopo esserti registrato con SPID o CIE al Portale Lavoro per Te (https://lavoroperte.regione.emilia-romagna.it) o sull'App Lavoro per Te, per candidarti clicca sul pulsante "Invia candidatura" e segui le istruzioni riportate

13 ADD. ALLA RISTORAZIONE COD. OFFERTA 5539/2022 VALIDA FINO A 23/06/2022 Chef Express ricerca add. alla ristorazione che, all'interno dell'area di servizio Santerno Ovest, si occupino del servizio clienti, del lavaggio, pulizie e riassetto sala, stoccaggio merci, smaltimento rifiuti; È preferibile: diploma in ambito alberghiero, esperienza anche minima nella mansione ed essere automuniti/e; Contratto: determinato della durata di 3 mesi in somministrazione con possibilità di trasformazione a tempo indeterminato; Orario: part time 24 ore settimanali, il locale è aperto H24 Per candidarsi: dopo esserti registrato con SPID o CIE al Portale Lavoro per Te (https://lavoroperte.regione.emilia-romagna.it) o sull'App Lavoro per Te, per candidarti clicca sul pulsante "Invia candidatura" e segui le istruzioni riportate

1 ADD. MAGAZZINO

COD. OFFERTA 5841/2022 VALIDA FINO AL 23/06/2022 Azienda meccanica di Lugo (RA) ricerca una persona che si occupi dell'utilizzo di molatrici-limatrici e frese pneumatiche; È preferibile: esperienza nella mansione Contratto: determinato - Tempo pieno 8:00/12:00 e 13:00/17:00

COD. OFFERTA 5119/2022 VALIDA FINO A 24/06/2022 Faenza Idea ricerca una persona che si occupi di carico-scarico merce con utilizzo del muletto Si richiede: patentino per l'utilizzo del muletto, esperienza nella mansione di almeno 1 anno, conoscenza scolastica di inglese e francese, conoscenza di Office e Internet È preferibile: corso sulla sicurezza e automunito Contratto: tempo determinato Orario: 36 ore settimanali con turni in orario 7-13 e 13-19 dal lunedì al sabato

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1 ADD. ALLA SMERIGLIATURA


16 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 23-29 giugno 2022

RIEVOCAZIONI

CALCIO E SOLIDARIETÀ/1

A Faenza è la domenica della Giostra del Palio del Niballo Rioni già in festa, aspettando la gara conclusiva

I “CAMPIONI” TORNANO A CERVIA CON SARA VENTURA E MISTER GRAZIANI Il Cervia Calcio festeggia il secolo di vita con un weekend di eventi che vedrà tornare i protagonisti di Campioni, il reality che tra il 2004 e il 2006 portò i gialloblu nelle case degli italiani. L’appuntamento con il mister di allora, Ciccio Graziani, e i suoi vecchi allievi (tra cui Francesco Gullo, insieme nelle foto) sarà per sabato 25 giugno dalle 21 in piazza Garibaldi, per un evento condotto da Sara Ventura con la partecipazione del comico di Zelig Pino Campagna. Il giorno dopo si passa allo stadio Todoli con i tornei giovanili del mattino e, dalle 18, la partita tra quei “Campioni” e vecchie glorie del calcio (tra cui Pellissier, Parolo e Beccalossi). L’evento servirà anche ad aiutare la pediatria di Ravenna.

INCLUSIONE Si parla del gioco come strumento educativo con Gabriele Mari

CALCIO E SOLIDARIETÀ/2 Una 24 ore di partite non-stop a Lugo

Venerdì 24 giugno alle ore 19,30 al bagno Nariz di Punta Marina si svolgerà l’aperitivo ludico-letterario “Tuttingioco: il gioco strutturato come strumento educativo” durante il quale Gabriele Mari, educatore, board game designer e formatore, presenterà il suo libro omonimo, pubblicato da Homeless Book Edizioni in collaborazione con la cooperativa sociale La Pieve, Cobblepot Games e Educatori Ludici. Il libro descrive la creazione di un percorso di gioco per bambini e ragazzi con autismo sulla base di esperienze concrete che operano sul territorio da più di dieci anni.

Venerdì 24 giugno a Lugo torna la “24 ore di calcio non-stop”. Calcio d’inizio alle 20. Per partecipare è sufficiente formare una squadra, anche mista, e iscriverla concordando l’ora di gioco preferibile. Le partite hanno la durata di un’ora e si disputano tutte sul campo Enea Faccani. Il ricavato in parte verrà devoluto all’associazione “Padre Leo Commissari” di Sao Bernardo - San Paolo, in Brasile.

Con il rione nero grande protagonista in piazza al torneo degli sbandieratori (nella foto), è iniziata a Faenza la settimana finale del Palio del Niballo, con «migliaia di cittadini che riempiranno le sedi rionali tra musica, enogastronomia e festeggiamenti», come ricorda il sindaco. Protagonista è il Rinascimento manfredo, con i suoi cavalieri, dame, musici e destrieri, per quella che è la 65esima edizione della rievocazione storica. Domenica 26 giugno l’appuntamento è alle 16 con la partenza del corteo storico da piazza del Popolo in direzione Stadio Neri, dove dalle 18 parte la Giostra. Si tratta di una sfida “a singolar tenzone” che impegna i due contendenti, al galoppo sui loro cavalli, a colpire prima dell’avversario il bersaglio posto sul braccio teso del Niballo, la grande figura con fattezze di guerriero che rappresenta il vecchio nemico saraceno. Al cavaliere non basta una sola buona tornata per portarsi a casa il palio, ossia il drappo decorato ogni anno per l’occasione da un noto artista. Caratteristica della Giostra faentina sono infatti le ben otto tornate di gara per ogni partecipante: ogni contendente sfida infatti i cavalieri avversari e a sua volta viene sfidato da tutti. Al temine di ogni sfida, il vincitore conquista uno scudo del Rione battuto e al termine delle venti tornate il cavaliere che ha conquistato il maggior numero di stemmi viene decretato vincitore del palio. Il vincitore della 65esima edizione conquisterà il drappo realizzato dagli artisti Alfonso e Nicola Vaccari. Alla dama andrà invece il Liocorno dell’artista Nives Guazzarini. I biglietti sono disponibili in prevendita online su www.vivaticket.com e al botteghino dello stadio il 26 giugno dalle 10 alle 12 e al pomeriggio dalle 15.30. Sarà TeleRomagna ad ospitare sul Canale 14 la diretta della Giostra. Con streaming anche sul canale Youtube del Palio.

ARCHITETTURA/1

Affitti turistici Per le locazioni turistiche valgono le regole del Codice civile. Il canone è libero e, in mancanza di accordi diversi, sono a carico dell'inquilino solo le spese per piccole riparazioni nonché i consumi delle utenze, mentre il proprietario deve farsi carico di tutto il resto. Le locazioni turistiche debbono essere in forma scritta. Se la durata del contratto supera il mese diviene necessaria la registrazione presso l’Agenzia delle Entrate. In questo caso si può anche ricorrere all’affitto di tipo transitorio previsto dalla legge 431/98. Il canone è soggetto solo alle regole del mercato, ma, da ricordare che il pagamento va fatto con mezzi tracciabili. Per il fisco si può ricorrere alla cedolare secca. Se si intende evitare che l'inquilino si stabilisca nell'immobile in pianta stabile, occorrerà ben specificare la limitatezza della durata del contratto. Un ulteriore adempimento, obbligatorio per legge, riguarda la segnalazione dei movimenti statistici (ISTAT) da effettuare all'arrivo di ogni nuovo turista. Da ricordare che oltre alle obbligatorie certificazioni elettriche e termosanitarie è necessaria anche la Certificazione energetica (APE). La normativa che riguarda gli affitti turistici è in continua evoluzione, anche con varianti regionali. Per la Regione Emilia-Romagna l’affitto turistico fatto da un proprietario (persona fisica) può comprendere 3 appartamenti, mentre si arriva a 4 per altre regioni e per il fisco. Se il numero di appartamenti che si danno in affitto turistico superano il numero di 3 diventa un’attività di impresa ed è quindi necessario aprire una partita Iva. Asppi ha interpellato a tal proposito gli uffici regionali perché vi sia una uniformità di comportamenti. Ulteriori notizie sono reperibili sul sito www.asppi.ra.it (News)

Ravenna - Viale Galilei 81/83 - tel. 0544 470102 - info@asppi.ra.it Dal 1980 a Ravenna www.asppi.ra.it

UN “LUOGO” AUTOCOSTRUITO, PER L’ESTATE DI LUGO Il 23 giugno alle 18.30 a Lugo verrà inaugurato (con una performance del percussionista Matteo Scaioli) nel prato di piazza dei Martiri “LuOgo – Costruire lo spazio comune”. Ideato da collettivo Orizzontale e l’azienda Edilpiù, l’installazione è frutto di un workshop di autocostruzione (foto) e per tutta la stagione estiva animerà il giardino ai piedi della Rocca Estense. Arricchita di gradonate, altalene, scivoli e sdraio, la struttura perimetrale in legno sarà opportunamente dotata di illuminazione a Led e schermata da teli ombreggianti e reti metalliche coperte da piante rampicanti.

ARCHITETTURA/2 Al centro culturale Dart un incontro con Giorgio Teggi Cosa c’è oltre il progetto di una palazzo, di una piazza, di quartiere? Cosa ci raccontano gli edifici e gli spazi in una area abitata? Se ne parla il 26 giugno dalle 10 del mattino al centro culturale Dart, alla villa Verlicchi di Lavezzola, nell’incontro con l’architetto Giorgio Teggi sul tema “L’architettura tra invenzione e mestiere”. Ingresso libero.


SOCIETÀ / 17 23-29 giugno 2022 RAVENNA&DINTORNI

IL COLD CASE DI ALFONSINE I PRECEDENTI Dal 2008 altri 14 assassinii in assise: finora due assoluzioni

L’omicidio Minguzzi resta irrisolto dopo 35 anni: assolti i tre imputati La procura aveva chiesto tre ergastoli per due ex carabinieri e un idraulico La sentenza dopo diciassette udienze: per i giudici non hanno commesso il fatto

Resta irrisolto l’omicidio di Pier Paolo Minguzzi. A 35 anni dai fatti sono stati assolti in corte d’assise a Ravenna i tre imputati per la morte del 21enne di Alfonsine, rapito nella notte tra il 20 e il 21 aprile 1987 e ritrovato cadavere dieci giorni dopo nelle acque delle valli comacchiesi. L’accusa (pm Marilù Gattelli) aveva chiesto tre ergastoli. La sentenza è stato pronunciata il 22 giugno nel corso della diciassettesima udienza che ha concluso un dibattimento durato un anno con oltre quaranta testimoni ascoltati. I tre imputati erano il 58enne Orazio Tasca, il 59enne Angelo Del Dotto e il 66enne Alfredo Tarroni: all’epoca dei fatti i primi due erano carabinieri della stazione di Alfonsine e il terzo era un idraulico loro amico. I tre hanno scontato condanne ultraventennali ricevute nel 1988 per una vicenda dai contorni simili accaduta a luglio 1987, tre mesi dopo il caso Minguzzi: tentatorono un’estorsione ai danni di un’altra famiglia di Alfonsine e al momento del ritiro del denaro (150 milioni di lire) scoppiò una sparatoria in cui morì il giovane carabiniere Sebastiano Vetrano, raggiunto da un proiettile sparato da Del Dotto con un revolver di Tarroni. I tre si sono sempre proclamati innocenti per la vicenda Minguzzi: avrebbero messo in piedi il tentativo di estorsione alla famiglia Contarini sfruttando il clamore e la paura che serpeggiavano nel paese dopo la vicenda di aprile.

I delitti senza colpevole sono 17 in mezzo secolo Restano diciassette i delitti irrisolti in provincia di Ravenna negli ultimi cinquant’anni. Gli ultimi due sono del 2015: il vigilante Salvatore Chianese alla cava Manzona di Savio il 30 dicembre (una fucilata alla testa da dietro durante un controllo di routine) e l’ambulante Mor Seye a Casal Borsetti il 12 settembre (cinque colpi calibro 22 alla schiena mentre mangiava una pesca in spiaggia). Gli altri 15 sono tutti precedenti al 2000.

A sinistra Alfredo Tarroni, a destra il suo avvocato Andrea Maestri. Sullo sfondo Angelo Del Dotto. Il terzo imputato, Orazio Tasca, non è mai venuto in aula

La lettura del dispositivo della sentenza è arrivata dopo poco più di un’ora di camera di consiglio, apertasi al termine delle arringhe difensive a cui il pubblico ministero ha scelto di non replicare. L’accusa attende di leggere le motivazioni (entro 90 giorni il deposito) per valutare i margini di un ricorso in appello. Le difese

La morte di Pier Paolo Minguzzi è il quindicesimo omicidio volontario arrivato davanti alla corte d’assise in tribunale a Ravenna dal 2008 (altri delitti commessi hanno imboccato percorsi giudiziari diversi con riti alternativi, possibilità non più prevista per i reati che ammettono la pena dell’ergastolo). Nei quattordici precedenti solo due volte c’era stata l’assoluzione: a dicembre 20212 i giudici ritennero innocente Marco Cantini dall’accusa di aver ucciso la moglie cubana Yanexy Guevara Gonzales e gettato il corpo in un pozzo a Passagatto nel settembre 2008 (in Cassazione, al quinto processo, confermata la defi nitiva condanna a 23 anni e mezzo arrivata in appello); la tedesca Cindy Brussow Kaufamm invece fu assolta nel 2010, ritenuta non complice del marito nell’omicidio del pensionato Lino Ronconi a Lido di Savio nel 2008 a scopo di rapina. Nelle altre dodici sentenza di condanna sono arrivati sette ergastoli.

avevano chiesto l’assoluzione perché, a loro giudizio, gli indizi emersi non avrebbero la sufficiente portata per un giudizio di colpevolezza al di là di ogni ragionevole dubbio. La sentenza ha lasciato grande dispiace nei famigliari del giovane - la madre e i due fratelli erano parte civile - che ancora non sanno chi sia il colpevole dell’omicidio. (and.a.)

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18 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 23-29 giugno 2022

LA FESTA

LA RASSEGNA

Un lungo weekend alla scoperta della cozza selvaggia di Marina

TORNA “CINEMADIVINO”, TRA FILM E DEGUSTAZIONI Si parte il 29 giugno a Casa Spadoni con ospite anche l’attivista Franco Grillini

Incontri, stand, show cooking ed escursioni alle piattaforme

I pescatori in una piattaforma dove crescono spontaneamente le cozze di Marina

LE GIORNATE A Casola Valsenio tra la lavanda Venerdì 24, sabato 25 e domenica 26 giugno al giardino delle erbe di Casola Valsenio sono in programma le giornate delle Lavanda, con visite guidate, laboratori e merende. Sabato, dalle 21, sarà poi la Notte Viola, con osservazione delle stelle tra le piante di lavanda.

Torna in presenza la festa della “Cozza Selvaggia di Marina di Ravenna”, una delle più pregiate in Italia. L’appuntamento è dal 24 al 26 giugno per un lungo weekend dedicato alla gastronomia di mare e all’ambiente, nel periodo clou della raccolta dei mitili, che crescono spontaneamente in mare aperto alla base delle piattaforme in Adriatico. Promossa da Tuttifrutti e Slow Food, la festa vede la partecipazione delle cooperative dei cozzari e dei 60 ristoranti del territorio che inseriscono quest’anno le cozze di Marina nei loro menù. Anche la grande distribuzione e diverse pescherie aderiscono al progetto, con l’impegno di promuoverle sui loro banchi. Il centro della manifestazione nella tre giorni della festa è rappresentato dall’area del bacino pescherecci – fra Molo Dalmazia e l’ex Mercato del Pesce – a Marina di Ravenna dove si terranno incontri e show cooking e dove alcuni stand proporranno al pubblico le cozze (gestiti da Ageop e Associazione Ristoratori Ravennati, Amarissimo Cala Celeste, Circolo Aurora Osteria & Cultura, Ristorante del Mercato Coperto). Tra le altre iniziative, da segnalare venerdì 24, alle 17, in Molo Dalmazia l’inaugurazione della mostra fotografica open air e della festa. Sabato mattina torna dopo lo stop a causa del Covid la gita in mare alle piattaforme, con le imbarcazioni che saranno affiancate dal gommone di Cestha che libererà due tartarughe marine dopo le cure prestate nel centro di recupero di Marina. Nel pomeriggio, alle 17.30 nell’atrio del Mercato del Pesce incontro sul tema “Filiera e mercato del pescato. Dove si trova la Selvaggia di Marina di Ravenna?”. Alle 18.30 (anche di domenica) sarà possibile osservare il pasto serale delle tartarughe al Cestha, nell’ex Sala Aste del Pesce.

Dal 29 giugno torna la rassegna “Cinemadivino – i grandi film si gustano in cantina”, il format di interesse regionale che promuove turismo, cinema ed enogastronomia, presente in più di 15 comuni dell’Emilia-Romagna. Mercoledì 29 giugno la rassegna si inaugura a Casa Spadoni a Faenza (a gestire la rassegna è proprio Molino Spadoni), nella cornice della piscina L’Altromare (nella foto). Si parte con Let’s Kiss – Franco Grillini storia di una rivoluzione gentile, che verrà introdotta da due ospiti d’eccezione, il regista del film Filippo Vendemmiati e lo stesso protagonista Grillini, leader e attivista Lgbtq+. Tra i titoli in programma nel corso dell’estate anche il vincitore del Premio Oscar Coda – I segni del cuore di Sian Heder, Dune di Denis Villeneuve, Assassinio sul Nilo di Kenneth Branagh, The Matrix Resurrection, House of Gucci, ma anche un salto nel passato con i classici Ultimo Tango a Parigi e Frankestein Junior oltre al toccante Ennio, omaggio al maestro Morricone. Le serate di Cinemadivino prevedono la formula del biglietto che comprende proiezione del film, degustazione di tre calici di vino e visita in cantina. Come ogni anno si potranno degustare i vini e assaporare i prodotti tipici e le loro rielaborazioni preparate dai produttori stessi oppure dal food truck di Cinemadivino. Tra le location protagoniste quest’anno ci sono la rinnovata Arena Borghesi, il Museo Carlo Zauli, l’agriturismo Trerè e Casa Spadoni nel Faentino, e poi tra gli altri, in provincia, la Tenuta Massellina e l’agriturismo Bertoni Bottega e Cucina a Castel Bolognese, la Torre di Oriolo e la Tenuta Uccellina di Russi.

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23-29 giugno 2022 RAVENNA&DINTORNI

FAMIGLIE/1

FAMIGLIE/2

Si torna al Rasi “dalle 7 alle 8”, con tanto di aperitivo

LA BIENNALE DEL TEATRO RAGAZZI FA TAPPA ANCHE A FAENZA Tre produzioni in programma il 29 giugno tra via Oberdan, Masini e piazza della Molinella

Quattro spettacoli, dal 28 giugno al 25 luglio

A partire da martedì 28 giugno e fino al 25 luglio torna al Teatro Rasi di Ravenna la rassegna in quattro appuntamenti dedicata ai più piccoli dal titolo “Dalle 7 alle 8, spettacoli per famiglie in giardino e in teatro” a cura della compagnia Drammatico Vegetale/Ravenna Teatro. In occasione degli incontri, al bar del teatro e su prenotazione, ci saranno aperitivi con ingredienti biologici e di commercio equo preparati da Villaggio Globale. Il primo appuntamento di martedì 28 giugno, portato in scena da Drammatico Vegetale, si intitola Cappuccetto, il lupo e altre storie (foto), teatro di figura e narrazione, a partire dai 3 anni; regia Pietro Fenati, attori, scenografia, figure lo stesso Fenati e Elvira Mascanzoni; luci e audio Alessandro Bonoli. In questo racconto animato con pupazzi ed elementi scenografici di pezza, si ripercorrono alcune fiabe della tradizione per raccontare la figura del lupo e le sue conseguenze nelle storie che attraversa. Gli altri appuntamenti sono in programma martedì 12 (Divisoperzero / Florian Metateatro con Le mani di Efesto, fuoco, arte e ingegno, teatro di figura, burattini e musica dai 4 anni) e 19 luglio (Ali teatro con E tu? Cosa vedi? Cosa senti?, una passeggiata esperienziale performativa dai 5 anni) e lunedì 25 luglio (Teatro del Drago con Il tarlantan della Moscovia, burattini tradizionali dai 3 anni).

FAMIGLIE/4 Burattini “alla riscossa” al mare e a San Zaccaria Proseuge la rassegna Burattini alla Riscossa: protagonisti I Burattini della Commedia, ossia Moreno Pigoni ed Elisabetta Della Casa, che da vent’anni si occupano di Commedia dell’Arte con burattini, in scena a Casal Borsetti (il 24 giugno dalle 21.15 al bagno Coja con Il tesoro di Sandrone) e Punta Marina (domenica 26 giugno alle 17 al bagno Re di Denari). L’organizzatore della rassegna, Massimiliano Venturi, porta invece i suoi Fagiolino e Sganapino a San Zaccaria, sabato 25 giugno alle 16.30 al parco di Burdel.

FAMIGLIE/5

BILLO CIRCUS DÀ IL VIA A RAVENNA BELLA DI SERA Venerdì 24 giugno è in programma un’anteprima tutta dedicata alle famiglie della rassegna estiva “Ravenna Bella di Sera”. L’appuntamento è in via Salara e in particolare in piazza Marsala, in centro a Ravenna. Dalle 20.30 è in programma lo spettacolo del Billo Circus, con risate assicurate. Le iniziative per bambini proseguiranno per tutti i venerdì di luglio con laboratori e caccia al tesoro. Il ricavato sarà devoluto all'associazione La ruota magica. Dal 1° luglio poi, torna “Ravenna Bella di Sera” in tutto il centro.

FAMIGLIE/3 Liste d’attesa per il camp della Bizantina: Torna l’Accademia Bizantina Camp, campus di alta formazione musicale giovanile che offre lezioni di strumento, musica d’insieme, teatro e laboratori artistici in programma a Bagnacavallo. Propone due turni settimanali, dal 10 al 16 luglio il primo e dal 17 al 23 luglio il secondo, e un turno di due settimane, dal 10 al 23 luglio. Oltre settanta sono le ragazze e i ragazzi tra gli 8 e i 16 anni che hanno già aderito al camp di quest’anno, provenienti da ogni parte d’Italia. Le prenotazioni sono pertanto chiuse, è però possibile iscriversi alla lista d’attesa.

Il Centro di Produzione Accademia Perduta/Romagna Teatri e Ater Fondazione rinnovano la partnership nell’organizzazione di “Colpi di scena” che nel 2022 torna a dedicarsi al Teatro Contemporaneo per Ragazzi e Giovani, da martedì 28 giugno a venerdì 1° luglio. Un’edizione internazionale che coinvolgerà compagnie, direttori artistici e rappresentanti di festival e teatri esteri. Con la direzione artistica di Claudio Casadio, Colpi di Scena presenta 18 spettacoli per le nuove generazioni, siano esse rappresentate da bambini o young adult. Riparte la rassegna Il festival si svolgerà a Forlì con l’eccezione all’aperto di Brisighella della giornata di mercoledì 29 giugno, Riparte, giovedì 30 giugno alle con tre spettacoli in ore 21.15, la rassegna Teatro programma a Faenza. Ragazzi al Borgo di Brisighella, Si parte alle 16.15 alla ospitata al teatro all’aperto di via Spada. Organizzata dalCasa del Teatro di via l’Amministrazione Comunale e Oberdan con la Accademia Perduta/Romagna compagnia Mandara Ke Teatri in collaborazione con che nello spettacolo “C’è Pro Loco, la rassegna prosenessuno” affonta il guirà per tutti i giovedì sera di fenomeno dello luglio, a ingresso gratuito. hikikomori e della L’inaugurazione dell’edizione volontaria esclusione 2022 della rassegna è affidata sociale che ne deriva. alla compagnia Teatro Telaio Alle 18 si passa al teatro con lo spettacolo Abbracci, Masini per la prima una favola scritta e diretta da nazionale de “Il bosco e Angelo Facchetti e interpretala bambina” della ta da Michele Beltrami e Paola compagnia La Baracca Cannizzaro. Testoni Ragazzi, mentre A Faenza - sempre a cura di Acalle 21.30 cademia Perduta - la rassegna appuntamento in piazza di teatro per famiglie parte indella Molinella con il vece lunedì 4 luglio con I FraTeatro Due Mondi e telli Caproni. “Rossini flambé”.

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FAMIGLIE/6 Alla Rocca di Russi la fiaba di San Pancrazio Il 30 giugno alle 18 alla Rocca Melandri di Russi (via Don Minzoni) verrà portata in scena L'asinella bianca, fiaba protagonista della narrazione itinerante avvenuta a San Pancrazio lo scorso settembre (tratta da Fiabe di Romagna raccolte da Ermanno Silvestroni, a cura di Eraldo Baldini). Regia di Patrizia Abbate di Ideadanza Scenografie a cura dell'Associazione Culturale Artej.

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20 / Attività 2022 RAVENNA&DINTORNI 23 - 29 giugno 2022

L’EVENTO

Ravenna Urban Trail 2022, di corsa e in cammino fra i solchi della storia Partenza domenica 3 luglio, alle 6 di mattina dallo Chalet dei Giardini per tre itinerari lungo le memorie acquifere e le aree verdi della città Prende il via, come di consueto allo spuntare del sole, domenica3 luglio l’Urban Trail Ravenna Città d’Acque che compie dieci anni dall’esordio all’insegna di sport, natura e cultura nell’ambito della dimensione cittadina. Promossa e organizzata dall’associazione Trail Romagna, in collaborazione con il Comune di Ravenna e lo Chalet dei Giardini Pubblici, l’evento in memoria di Andrea Tamburini, prevede tre itinerari, in gran parte ampiamente collaudati: il percorso “solo corsa” di 15 km; il percorso “cammino/corsa” di 7 km (entrenbi i percorsi si scelgono alla partenza); il “trekking urbano” di 5 km, dedicato a “Ravenna medievale vista dalle mura”, accompagnato dalla nota studiosa di storia e archeologia Paola Novara (vedi articolo nella pagina a fianco). Partenza alle 6 del mattino dallo Chalet dei Giardini.

Far puntare la sveglia all’alba e convincere runners e camminatori a percorrere strade e sentieri della propria città quando questa si presenta accessibile come non mai, è stata la scommessa vinta con l’Urban Trail. Il percorso che collega le aree verdi di Ravenna attraverso antiche e attuali vie d’acqua unisce al tempo stesso sport e cultura rendendo i partecipanti consapevoli del rapporto indelebile e controverso che la nostra città ha sempre avuto con l’acqua. Così anche nella decima edizione, Ravenna con la fantasia tornerà a due passi dal mare e solcata da quelle acque di cui percepiamo solo i segni e che ricordiamo nella toponomastica: Padenna, Lametta, Molino, Molinetto, Panfilia, Montone Abbandonato, antico squero... Un’occasione per riappropriarsi della città e ripercorrerla insieme alla sua storia. Da qualche anno la manifestazione ha

impreziosito la proposta aprendo gran parte dell’antica cinta muraria grazie alla sensibilità e disponibilità dell’Amministrazione Comunale. Un tracciato molto affascinante che nei progetti futuri sarà nuovamente fruibile a cittadini e turisti. Per informazioni dettagliate sul regolamento di partecipazione e le iscrizioni, consultare il sito web www.trailromagna.eu

MUGELLO – TERRA DA VIVERE E GUSTARE DAL 30 GIUGNO AL 3 LUGLIO

DAL 2 LUGLIO AL 31 OTTOBRE

DAL 21 AL 24 LUGLIO

ETNICA 2022 Artisti di strada, concerti, mostre, spazi dedicati a libri, cene a tema, mercato etnico VICCHIO (FI) Centro storico

MOSTRA DEI FERRI TAGLIENTI 48° edizione SCARPERIA E SAN PIERO (FI) Palazzo dei Vicari, Via Roma 76

FLOOD IV Torna l'alluvione di suoni, colori e profumi più attesa dell'estate! BARBERINO DI MUGELLO (FI) Lago di Bilancino, Area Andolaccio

PER TUTTE LE INFO:

www.mugellotoscana.it Ufficio Turismo UNIONE MONTANA DEI COMUNI DEL MUGELLO Via Palmiro Togliatti 45 50032 Borgo San Lorenzo (Fi) Tel. 055 84527185/6 Fax 055 8456288 turismo@uc-mugello.fi.it Follow us Facebook - Instagram

2 E 3 LUGLIO DANTE GHIBELLINO Spettacoli a tema dantesco, lecturae Dantis, visite guidate in Abbazia SAN GODENZO (FI) Centro Storico


Attività 2022 / 21 23 - 29 giugno 2022 RAVENNA&DINTORNI

TREKKING URBANO

Le porte di Ravenna e le acque sul percorso delle antiche mura Viaggio intorno ai secolari varchi della città, un tempo strettamente connessi ai corsi fluviali, con la guida esperta di Paola Novara Quando guardiamo le vecchie porte di Ravenna difficilmente pensiamo che un tempo fossero strettamente legate ai corsi d’acqua che per secoli hanno solcato e circondato l’abitato urbano. Basta prendere in mano qualche cartolina dei primi anni del Novecento per vedere ancora accennati nella topografia dell’epoca quei ponti che dall’antichità, con le opportune modifiche, avevano permesso di attraversare i corsi d’acqua che lambivano le mura e che, per motivi pratici, erano una sorta di prolungamento verso l’esterno delle porte che si aprivano sull’antico circuito. L’abitato di Ravenna si è sviluppato rapportandosi con i numerosi corsi d’acqua che giungevano fino alla costa solcando i cordoni dunosi paralleli alla linea di costa. Il compianto Paolo Fabbri riteneva che con la costruzione delle mura urbane, all’inizio del V secolo, si provvedesse a regimentare i due principali fiumi legati alle origini di Ravenna, Padenna e Lamone, in una canalizzazione esterna alla città. Il Padenna sarebbe stato deviato in modo da farlo girare attorno all’angolo nord-ovest del percorso murario e raggiungere il Lamone all’altezza di porta Adriana, mentre il Lamone (che giungeva a Ravenna tracciando il percorso della odierna via Faentina e percorreva un tratto corrispondente all’attuale via Cavour, per andare a confluire nel Padenna nell’odierna piazza A. Costa) sa-

Un antico ponte “svelato” sulla cinta muraria di Ravenna all’altezza di via San Vitale

rebbe stato indirizzato a sud-ovest e fatto penetrare in area urbana per raccordarsi con il Padenna. Un nuovo intervento sul Lamone fu operato nell’alto Medioevo. Intercettato all’altezza di porta Adriana, il fiume fu condotto nell’alveo prosciugato della “fossa Asconis” e portato a fluire nel canale Badareno presso il monastero di S. Maria della Rotonda (Mausoleo di Teodorico), dopo averlo fatto costeggiare il tratto settentrionale delle mura. Infine, fra il 1288 e il 1295, il Montone fu condotto nell’alveo abbandonato del Lamone, lungo le mura fino all’altezza di porta Adriana.

Pertanto a partire dal XIII secolo e fino alla metà del XVIII secolo le mura di Ravenna furono lambite a nord dal Montone e a sud da un percorso in cui convogliavano il fiume Ronco-Acquedotto, il canale del Molino e il canale della Lama. I due corsi d’acqua, attraverso i quali si alimentava il fossato attorno alle mura e il sistema di canali che solcavano la città, si riunivano a circa 2 km a Oriente delle mura per sfociare in mare. Le informazioni riguardanti i ponti che permettevano di attraversare i fiumi in prossimità delle porte risalgono al pieno Medioevo. Lungo il tratto settentrionale delle mura si collocarono i primi ponti che permettevano di accedere agli agglomerati abitativi che si andavano formando da qualche tempo. Lo stesso accadde a meridione, al di là della porta Ursicina, detta Sisi, in una situazione molto più complessa in quanto in quell’area era stato allestito nell’alto Medioevo, un potenziamento delle mura noto come “castrum sancti Petri”, il quale era raccordato a porta Sisi con un ponte levatoio, poi sostituito da una struttura in muratura quando ormai la fortificazione era stata defunzionalizzata. Dunque un rapporto simbiotico quello fra mura, porte e percorsi d’acqua, talvolta non percepibile soprattutto da qualche decennio, cioè da quando anche gli ultimi canali che affiancavano alcune strade di periferia sono stati sotterrati. Ma una realtà che possiamo leggere attraverso la toponomastica e la cartografia storica, così immediata da renderne agevole la fruizione anche a chi non è specializzato in queste materie. Paola Novara


22 / 20 ANNI DOPO

ANNIVERSARIO

RAVENNA&DINTORNI 23 - 29 giugno 2022

EVOLUZIONE DI UN GIORNALE/9

Oltre le riviste e il web gli incontri e confronti con la città e la sua gente Gli eventi: dalla festa del decennale alle conferenze di architettura

Sopra, la prima pagina di uno speciale sulla festa del decennale di R&D (2013). Nella pagina a fianco, in alto: folla ai giadini pubblici di Ravenna per il confronto all’americana fra i 5 candidati a sindaco delle elezioni amministrative del 2016. A sinistra, poster della Grande Festa del decennale e di uno degli incontri aperitivo con i giornalisti di R&D. Al centro, in alto, i relatori dell’incontro sull’informazione per il varo del nuovo sito web (coi giornalisti Carlo Bonini e Giulia Bosetti e i redattori del settimanale); in basso, il Maestro Muti e Cristina Mazzavillani alla presentazione del Ravenna Festival Magazine nel 2017. A destra, in alto, due immagini della conferenza di architettura sul “destino della città” con i filosofi Massimo Cacciari e Rocco Ronchi; in basso, la presentazione a Milano Marittima del volume di Paolo Bolzani “Cronache e racconti di architettura”, edito da Reclam, con il giornalista Beppe Errani.

Prosegue la nostra ricognizione, nella memoria della redazione di R&D e dell’azienda editrice Reclma, in occasione del ventennale dalla prima pubblicazione del giornale, sempre puntando a “ritagliare” qua e là alcuni significativi esempi di iniziative che hanno caratterizzato il “nostro” stile giornalistico e l’intraprendenza dell’azienda editoriale. In questa puntata ecco uno sguardo agli eventi, che hanno portato idee e giornalisti “fuori” dalla redazione, per un confronto diretto con politici, portatori di interessi e i cittadini - lettori. E a un certo punto i giornalisti decisero che era il momento di uscire dal lavoro a testa bassa in redazione sulle notizie, le inchieste, le rubriche, le opinioni, per andare fuori a confrontarsi direttamente con le loro fonti (politici, portatori di intressi, professionisti ed esperti...) e incontrare i cittadini-lettori di Ravenna. Per R&D e l’editrice Reclam inizia più o meno una decina di anni fa una stagione di eventi organizzati in città e provincia, non solo per promuovere la propia attività ma per sostanziare “dal vivo” un certo valore dell’informazione libera e indipendente. La prima importante occasione è nella primavera 2013 quando si decide, non senza rischi, di organizzare una grande festa di compleanno dei 10 anni, aperta a tutti i ravennati. L’Almagià viene trasformato in uno spazio articolato dove dal pomeriggio a notte inoltrata si susseguono incontri sulla politica, l’economia, il ruolo dell’informazione, ma anche spettacoli teatrali, concerti, momenti conviviali. Vennero centinia di persone, un successo tanto inaspettato e confortante, Un grande abrraccio da parte della città a un giornale che si era affacciato e imposto con il suo carattere solo da pochi anni sul panaroma informativo locale. Quel riconoscimento, si può dire, fu un trampolino importante, un buona scarica di energia per proseguire con le nostre idee

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e ambizioni. E fu anche l’occasione per avviare una serie di momenti pubblici, dove per l’appunto R&D e altri media Reclam uscivano dagli uffici per incontrare i propri interlocutori e appassionati lettori. Un secondo importante incontro dedicato prorio ai temi dell’informazione risale al 2017, con l’intervento dei giornalisti Carlo Bonini (Repubblica), Giulia Bosetti (Presa diretta Rai3), fiancheggiati dall’ironica truppa di “Lercio” in occasione dello switch del nostro nuovo portale web ravennaedintorni.it. Nel frattempo erano state avviate una serie di incontriapertitivo, in collaborazione con i locali della città, per confronti fra amministratori ed esperti intorni a temi economici, sociali e culturali ravennati, un’esperienza poi proseguita sul versante politico-elettorale con incontri coi candidati a sindaco, culminata con il bagno di folla del confronto all’americana organizzato nella tarda primavera del 2016 ai Giardini Pubblici. Da ormai 15 anni Reclam promuove le sue riviste dedicate allo spettacolo con presentazioni pubbliche, in prima battuta il Ravenna Festival Magazine, la rivista ufficiale della manifestazione artistica realizzata dalla nostra redazione. Infine, sempre a proposito di riviste, intorno al magazine dell’abitare Casa Premium (120 numeri pubblicati) dal 2013 al 2019 sono stati organizzate (in collaborazione con gli Ordini degli Architetti di Ravenna e Forlì-Cesena) qualcosa come 40 conferenze di architettura, con oltre 60 relatori, dedicate ai professionisti del settore ma aperte anche a tutto il pubblico degli appasionati ai temi dell’architettura e del design.

[9/continua]


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24 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 23-29 giugno 2022

RAVENNA FESTIVAL AGENDA RAVENNA FESTIVAL

È il momento del “Paradiso” Coinvolti anche seicento cittadini Dal 24 giugno all’8 luglio l’ultima parte del trittico dantesco del Teatro delle Albe Si parte dalla Tomba per poi entrare nel vivo dello spettacolo ai giardini pubblici

Zerocalcare con Giancane anche a teatro a Cervia Giovedì 23 giugno, alle 21.30 all’Arena dello Stadio dei Pini di Milano Marittima il celebre fumettista Zerocalcare e il cantautore Giancane intrecciano segno grafico e suono in uno spettacolo prodotto dallo stesso Ravenna Festival e Woodworm. L’evento è già sold-out e sarà visibile su ITsART in diretta streaming. Sempre giovedì, alle 18 al Teatro Comunale di Cervia, Zerocalcare e Giancane conversano con Pierfrancesco Pacoda, a ingresso è libero fino a esaurimento posti.

Tra rap e musica irlandese due notti a San Giacomo

Il marchio Reclam a fianco dell’impresa

Ermanna Montanari e Marco Martinelli tra gli applausi per “Purgatorio” del 2017; sotto, invece la scorsa estate ai giardini nell’anteprima del Paradiso

Il viaggio iniziato nel 2017 con Inferno, proseguito con Purgatorio nel 2019, si corona con Paradiso, ultima anta del trittico Chiamata pubblica per la Divina Commedia. Teatro che, nella commissione di Ravenna Festival a Marco Martinelli ed Ermanna Montanari, diventa itinerante e musicale, la città un palcoscenico, i cittadini – seicento quest’anno – coinvolti in tutte le fasi del Cantiere Dante. Dal 24 giugno all’8 luglio (tutti i giorni tranne il lunedì) si parte alle 20 dalla Tomba di Dante fino a immergersi nel vivo vortice di anime ai Giardini Pubblici – su cui si affaccia la Loggetta Lombardesca – con le musiche di Luigi Ceccarelli, le luci di Fabio Sajiz, scene e costumi degli allievi dell’Accademia di Brera. Al centro di questa nuova colossale produzione del Festival, in collaborazione con Teatro delle Albe /Ravenna Teatro e con il contributo straordinario del Comune di Ravenna, c’è la parola “allegrezza”, perché il Paradiso è la cantica della gioia che si fa suono, danza, festa dionisiaca, un inno alla carne trasfigurata – “tra la carne e il cielo,” per dirla con Pasolini. «Questo percorso dantesco rafforza una visione che da decenni sorregge il nostro operare: il teatro vive se sa farsi “arte” nel dialogo con la vita e la città – sottolineano Marco Martinelli ed Ermanna Montanari –. Come il poeta e cittadino Dante Alighieri sapeva, la politica e la tensione alla bellezza sono le due facce della stessa spiritualità. Nella Commedia, lo spettatore gioca un ruolo

Come ormai storico media partner di Ravenna Festival, quest’anno la società editrice Reclam, proprio in occassione del suo ventennale, ha scelto di affiancare col proprio marchio l’atto finale della grandiosa impresa teatrale del “Cantiere Dante”. Un sostegno che suggella, d’altra parte, la lunga e intensa collaborazione fra R&D e Ravenna Teatro.

preciso: è lui stesso Dante, l’everyman, il pellegrino che dal fondo della selva oscura prima scende nelle viscere della terra, poi sale la montagna del Purgatorio e si ritrova a scalare i cieli insieme a Beatrice, fino alla visione beatifica del XXXIII canto. Per il Paradiso abbiamo scelto alcune figure, da Piccarda Donati a Giustiniano, da San Tommaso a Cacciaguida, San Pier Damiani, San Pietro… L’ascesa spirituale di quell’uomo smarrito segna al tempo stesso una metamorfosi dell’universo sonoro, dalle grida infernali fino all’armonia delle sfere celesti, dove luce e suono sono un’unica vertigine». In scena – oltre ai cittadini che hanno risposto alla Chiamata pubblica e agli stessi Montanari e Martinelli – Luigi Dadina, Alessandro Argnani, Camilla Berardi, Roberto Magnani, Laura Redaelli, Alessandro Renda e Salvatore Tringali. La commissione di Ravenna Festival è stata l’occasione per attivare importanti e significative collaborazioni e riscoprire la capacità di Dante di parlare a un pubblico più che vasto. Inferno ha ricevuto riconoscimenti nazionali e internazionali (Premio Ubu 2017 per “miglior progetto curatoriale”, Premio Associazione Nazionale dei Critici di Teatro-ANCT, Lauro Dantesco ad honorem e Premio Culturale della VDIG-Vereinigung Deutsch-Italienischer Kultur-Gesellschaften), Purgatorio è andato in scena in un allestimento materano, parte del programma ufficiale di Matera - Capitale Europea della Cultura 2019.

Tornano le Notti nel giardino di Palazzo San Giacomo a Russi. Sabato 25 dalle 21.30 sul palco il rapper Claver Gold, accompagnato per l’occasione dall’orchestra Arcangelo Corelli (direzione e arrangiamenti musicali di Carmelo Emanuele Patti). Il giorno dopo, domenica 26, sarà la Notte irlandese con protagonista il trio del grande violinista Martin Hayes (protagonista anche di una conversazione il 25 giugno alle 18 al Museo Nazionale). Con lui sul palco i Birkin Tree, autorevoli esponenti italiani dell’Irish folk che celebrano il quarantennale dell’attività.

A Sant’Apollinare Nuovo Jordi Savall e America Latina Domenica 26 giugno dalle 21.30 alla basilica di Sant’Apollinare Nuovo musica antica con l’ensemble Hespèrion XXI dello spagnolo Jordi Savall, con un progetto dedicato all’America Latina che esplora un contesto di violenta colonizzazione, che tuttavia ha generato una rielaborazione meticcia del repertorio barocco ispanico, fondendo strutture ritmiche e armoniche del Vecchio Mondo con sonorità e voci frutto di una “creolizzazione” dei conquistatori.

La Budapest Festival Orchestra con il grande Ivàn Fischer Doppio appuntamento con la prestigiosa Budapest Festival Orchestra. Lunedì 27 giugno sarà al teatro Alighieri con i giovani colleghi dell’Orchestra Cherubini, con maestro concertatore Janos Pilz, tra Bach, Haydn e Cajkovskij. Martedì 28 giugno, il grande direttore ungherese Iván Fischer dirige la Budapest Festival Orchestra portando in scena invece al Pala de André di Ravenna la Sinfonia n.3 in fa maggiore op. 90 di Johannes Brahms e Sheherazade, Suite sinfonica op 35 da “Le mille e una notte” di Nikolaj Andreevič RimskijKorsakov.

Goffredo Fofi al Rasi ricordando Pasolini Mercoledì 29 giugno alle 18 al teatro Rasi “Tra poesia e società”, ricordando Pier Paolo Pasolini nel centenario della nascita e David Maria Turoldo nei trent’anni dalla scomparsa: incontro con Goffredo Fofi, critico letterario e cinematografico.


CULTURA / 25 23-29 giugno 2022 RAVENNA&DINTORNI

EVENTI INCONTRI LETTERARI

Giovedì 23 dicembre dalle 18 alla libreria Feltrinelli di Ravenna, in via Diaz, Marco Berti presenta il suo libro Kate. La storia di Sam e Kate Baker (Albatros edizioni).

Da Beppe Bergomi allo Sgargabonzi, dalla stand-up comedy alla youtuber: a Marina Romea il festival del Ghe Pensi Mi

Sorrentino a Brisighella

Fino a domenica 26 giugno al Polka tra scienza, sport, libri, spettacolo, musica

Marco Berti alla Feltrinelli

Venerdì 24 giugno terzo appuntamento del ciclo di incontri letterari “Cotidie Legere”. Alle ore 21 al refettorio del convento dell’Osservanza di Brisighella verrà presentato il libro Piazzale senza nome (La Gialla Oro – PordenoneLegge – Samuele Editore, 2021), in dialogo con l’autrice Luigia Sorrentino, giornalista Rai.

Claudio Spadoni a Marina Mercoledì 29 giugno dalle 21 al bagno Luana di Marina di Ravenna, nell’ambito della rassegna di incontri della Capit, Claudio Spadoni presenta il suo Storie d’arte e di critica tra Ottocento e Novecento (Maretti Editori), in dialogo con Alberto Giorgio Cassani. Si tratta di una raccolta di scritti pubblicati nell’arco cronologico di un trentennio su pagine trascurate o poco conosciute dalla storia dell’arte.

I libri del bar Timone Prosegue il ciclo di incontri letterari al bar Timone di Marina di Ravenna. Giovedì 23 giugno dalle 21 Linda Traversi e Nevio Galeati presentano Le altrui scale. Racconti per Dante Alighieri; giovedì 30 Stefano Mazzesi parla del suo Cuore di polvere. Dalle 21.

Prosegue al bagno Polka di Marina Romea la prima edizione del festival “Ghe Pensi Mar”, organizzato in collaborazione con il milanese GhePensiMi, con protagonisti della cultura e dello spettacolo italiano, ma non solo. Il programma del 23 giugno parte all’ora dell’aperitivo con Simone Lunghi che racconterà la sua esperienza di ambasciatore di una Milano diversa; insieme a lui, Davide Cassani, volto del ciclismo italiano, che presenta il suo libro Ho voluto la bicicletta (Rizzoli). A seguire Giada Messetti prsenta il suo nuovo libro La Cina è già qui (Mondadori) mentre Silvia Bencivelli il suo podcast Spaziale (Chora Media in collaborazione con Intesa Sanpaolo), dedicato alla nuova missione di Samantha Cristoforetti; Massimo Temporelli presenta invece il suo Noi siamo tecnologia (Mondadori). La giornata si chiude con gli occhi verso le stelle: a raccontare i segreti dello spazio sarà Adrian Fartade, con il suo spettacolo Storie dei nostri cieli. Il 24 giugno spazio a Blackie Edizioni, che per il terzo anno consecutivo pubblica il Quaderno di compiti delle vacanze per adulti sotto forma di quiz interattivo. Dopo i compiti, tocca ai libri delle vacanze: Matteo B. Bianchi e Paolo Ar-

Beppe Bergomi e Luca Ravenna

melli presentano una selezione di libri da mettere sotto l’ombrellone, tra cui L’arte di essere Raffaella Carrà. Restando in tema di libri, dopo cena è il momento di Cristiano Cavina e del suo ultimo romanzo La Parola Papà (Bompiani). A chiudere la serata è Confessioni di una coppia scambista al figlio morente (Rizzoli Lizard), il nuovissimo libro (e spettacolo) dello scrittore e comico Alessandro Gori (Lo Sgargabonzi). Il sabato si apre alle 16.30 con la youtuber

Sofia Viscardi, che insieme a Irene Graziosi e Lorenzo Luporini porta le atmosfere e i contenuti di Senti20, podcast originale Spotify. A seguire un grande classico del Polka: il concerto del sabato, questa volta affidato al cantautore Giuse The Lizia. Verso il tramonto, si parla di calcio e più in particolare del derby di Milano. Sul palco un mito come Beppe Bergomi e il giornalista Giuseppe Pastore, autore del libro Il Milan col sole in tasca (66th and 2nd). A seguire un incontro sulla televisione con uno degli autori più importanti degli ultimi trent’anni: Pietro Galeotti presenta il suo libro “La riunione” (Feltrinelli). Il sabato sera del festival ospita infine 568 Live Show, il nuovo spettacolo di Luca Ravenna, stand up comedian. Domenica 26 giugno è l’ultimo giorno del festival, che si apre con una pratica di Yoga Vinyasa in riva al mare condotta da Giada Bagnara, seguita dalle note di Aldo Betto all’ora di colazione. In tarda mattinata tocca a Tettonica (Feltrinelli Comics), libro di Sofia Assirelli e Cristina Portolano. La chiusura passa per le parole di Diego Passoni e del suo libro Isola e del dj set del produttore Ceri.


26 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 23-29 giugno 2022

MOSTRE/1 IL FESTIVAL Tre serate di arte dal vivo a Cervia Da venerdì 24 a domenica 26 giugno (dalle 21 alle 23 circa) decine di artisti da tutta Italia si danno appuntamento di sera nel piazzale dei Salinari di Cervia per lavorare “in diretta”. Accanto agli artisti i laboratori per i bambini e un ricco cartellone di eventi tra performance, musica e spettacoli. La “tre giorni” del Festival delle Arti dedicata alle arti visive è organizzata dall’Associazione “Il Cerbero”.

FOTOGRAFIA “Rifrangenze” alla Terme di Punta Marina Resterà aperta fino al 18 settembre alla galleria “Arte & Vacanze” del Terme Beach Resort di Punta Marina, la mostra “Rifrangenze” della fotografa Rosy Carletti, svizzera di nascita ma veronese di adozione, attiva dalla fine degli anni ’80.

Le geometrie dello spirito secondo Enrico Versari

CARTOLINE DA RAVENNA Mittente Giovanni Gardini

Dieci formelle per Giuseppe

Tra scultura e pittura, nello spazio espositivo del Museo Diocesano di Faenza

Ha inaugurato venerdì 17 giugno “Harmonia Mundi”, una personale di Enrico Versari. La mostra, allestita nella chiesa di Santa Maria dell’Angelo – spazio espositivo del Museo Diocesano di Faenza – è stata pensata come un percorso che si articola negli spazi rinnovati dell’antica sacrestia e della cappella invernale. La mostra presenta una serie di opere che vanno dalla scultura alla pittura, dal disegno all’incisione offrendo uno sguardo antologico sull’intera opera di Versari. Filo conduttore è il rigore assoluto che l’artista persegue in ogni suo lavoro. «Geometrie dello spirito – si legge nella cartella stampa –, potrebbero essere definite molte sue opere, costantemente attratte dalla luce. In esse l’oro, luce spirituale, emerge dalle tenebre come elemento essenziale per una armonia interiore, per una harmonia mundi». La mostra rimarrà aperta fino a domenica 24 luglio, dal giovedì alla domenica (giovedì, venerdì, domenica 16.30-19, sabato 10-12.30 e 16.30-19). Ingresso libero.

All’interno del ricco programma iconografico della cattedra d’avorio di Massimiano merita particolare attenzione la storia di Giuseppe l’ebreo, figlio prediletto di Giacobbe, un racconto nel quale i sogni, molteplici e sempre in coppia, scandiscono il tempo della narrazione e indicano il modo in cui Dio si rivela all’uomo. La sua vicenda è sintetizzata nelle dieci formelle poste lungo i fianchi della cattedra, disposte cinque per parte, in un ordine particolarissimo slegato dalla cronologia della narrazione biblica. Il mirabile racconto di Giuseppe è stato letto e interpretato dagli autori cristiani dell’epoca antica come prefigurazione del mistero pasquale del Signore e così farà anche Pietro Crisologo, vescovo di Ravenna nella prima metà del V secolo, che nel sermone 146 scriveva: «Come sposo [della Vergine Maria] si provvede Giuseppe, affinché questi nell’antico Giuseppe rappresenti l’immagine della passione di Cristo. Giuseppe è diffamato dai fratelli, Cristo è accusato dai falsi testimoni. Giuseppe incappa nell’invidia per i suoi sogni profetici, Cristo incontrò l’invidia per le sue profetiche visioni. Giuseppe gettato nella cisterna di morte, ne risale vivo, Cristo posto nel sepolcro di morte, ne ritorna vivo. Giuseppe fu venduto, Cristo fu valutato un determinato prezzo. Giuseppe è condotto in Egitto, in Egitto è fatto fuggire Cristo. Giuseppe somministra pane in abbondanza ai popoli affamati, Cristo con pane del cielo sazia le nazioni che si trovano in tutta la terra».

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CULTURA / 27 23-29 giugno 2022 RAVENNA&DINTORNI

MOSTRE/2 Al museo Varoli espongono i giovani Morandi e Toli Sabato 25 giugno alle 18.30 al museo civico “Luigi Varoli” di Cotignola inaugura “Flehmen”, una mostra che vede coinvolti Riccardo Morandi (Lugo, 1999) e Sasha Toli (Otricoli, 2000), giovani talenti che si sono formati all’Accademia di belle arti di Urbino. L'esposizione, curata da Massimiliano Fabbri e Alberto Zanchetta, è suddivisa in tre stanze ed è articolata in modo da offrire allo spettatore un ampio e variegato panorama di lavori dei due autori: nella prima sala sono esposti i dipinti realizzati dai singoli artisti, dove emergono le peculiarità dei rispettivi stili; nella seconda vengono presentate le opere su carta; infine, nell’ultima sala (al secondo piano), una serie di quadri realizzati a quattro mani. Le opere di Sasha Toli sono un viaggio attraverso un mondo onirico permeato da componenti psichedeliche; lo stile di Riccardo Morandi (foto) è caratterizzato da un vertiginoso affastellarsi di pennellate, trame gestuali e inusuali associazioni cromatiche che si amalgamano in modo convulso. L'esposizione, a ingresso libero, rimarrà allestita fino al 24 luglio e sarà visitabile il venerdì dalle 16.30 alle 18.30, sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 18.30. Dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 possibilità di aperture su prenotazione. Info e prenotazioni al 3204364316.

Alla Molinella la personale del pittore Luca Giacobbe Ha inaugurato venerdì 17 giugno nella Galleria d’arte della Molinella di Faenza la mostra “Pittura innata 2017-2021”, personale del pittore fiorentino Luca Giacobbe. L’esposizione, curata da Gianni Garrera, propone, fino a martedì 5 luglio, una trentina di opere di medie e grandi dimensioni. Nato a Venezia, Giacobbe si è formato artisticamente all’Accademia di Belle Arti di Firenze dove oggi vive e lavora e nel 1988 e nel 1992 ha conseguito i Diplomi di Scultura e di Pittura. Ha esposto in Italia e all’estero.

MUSICA AL MUSEO

NEL GIARDINO DEL MIC I CONCERTI DELLA SCUOLA “SARTI” Al via, nel giardino del Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, "Sotto le stelle del Mic" una lunga serie di concerti di musica classica e jazz realizzati in collaborazione con la Scuola di Musica Sarti per la direzione artistica di Donato D’Antonio e il Sax Art Festival. Dopo il Preludio Para El Año 3001 di Astor Piazzolla, con Paola Lorenzi del 21 giugno, si prosegue mercoledì 29 giugno dalle 21 con un omaggio a César Franck a cura di Roberto Noferini (violino) e Denis Zardi (pianoforte, nella foto). Il calendario poi prosegue fino al 10 agosto con repertori che vanno da Ravel a Morricone. Per prenotazioni: 0546697311, info@micfaenza.org

ARTE SONORA

MUSICA SPERIMENTALE NELLA GALLERIA VEGETALE La rassegna “Elementi” prosegue a Cotignola con il duo Nuova Superficie e la producer Sara Berts Continua terza edizione di Elementi, la rassegna di musica contemporanea ideata dalle associazioni Mu e Magma durante il lockdown del 2020 con l’intento di ritrovare una dimensione performativa immersiva all’interno di paesaggi naturali dall’elevata potenza emozionale che caratterizzano il territorio romagnolo. Venerdì 24 giugno, all’interno della suggestiva Galleria vegetale di Cotignola, al Parco della Chiesa di S. Maria Assunta in Cassanigo, alle ore 19 in apertura di serata, verrà presentato l’intervento sonoro site-specific di Nuova Superficie, duo formato dai musicisti sperimentali Giovanni Lami ed Enrico Malatesta. A seguire, l’artista Sara Berts, compositrice e producer torinese, presenterà il suo live, in cui miscela registrazioni ambientali con sonorità elettroniche prodotte con un sintetizzatore analogico Buchla.

LAND ART Una passeggiata percettiva nella natura tra le vie dell’acqua di Conselice Nell’ambito delle attività collegate al percorso artistico ambientale Waterways - Le vie dell'acqua di Conselice, sabato 25 giugno Crac - Centro in Romagna per la ricerca arte contemporanea propone una passeggiata percettiva nella natura, in collaborazione con l'associazione Synesis e il Comune di Conselice. Il ritrovo è alle 8.50 all’ingresso del bosco urbano in via Dalle Vacche 78; la passeggiata proseguirà poi agli adiacenti laghetti di Conselice (aree di riequilibrio ecologico ambientale), per visitare tre opere di land art. L’esperienza sarà condotta da Gian Luca Patuelli di Synesis, istruttore di discipline corporee dolci, e Rosa Banzi, artista e operatrice culturale di Crac. Maggiori informazioni e prenotazioni al 338 183784, mail info@cracarte.it.


roccacinema

28 / CULTURA

www.roccabrancaleonecinema.com RoccaBrancaleoneRavenna 345 9520012 (ore 9-13) - 331 4709412 (ore 21.30-23) apertura ore 20.15, inizio proiezioni ore 21.15

RAVENNA&DINTORNI 23-29 giugno 2022

COMICO/1

giovedì 23

venerdì 24

FINALE A SORPRESA

di Asghar Farhadi

di M.Cohn, G. Duprat

UN EROE

CONCERTI IN SPIAGGIA Al Finisterre i Musici di Francesco Guccini Venerdì 24 giugno al bagno Finisterre di Marina di Ravenna concerto de I Musici di Francesco Guccini. Si tratta del progetto formato dai musicisti storici del “Maestrone” modenese che si propone di dare continuità al suo patrimonio artistico e poetico. Sul palco le chitarre e la voce di Juan Carlos “Flaco“ Biondini, il pianoforte di Vince Tempera, il sax di Antonio Marangolo il basso di Giacomo Marzi, la batteria di Ellade Bandini per ripercorrere i successi di Guccini.

All’Hana-Bi gli americani Ron Gallo e Death Valley Girls Due appuntamenti (ore 21.30) di caratura internazionale al bagno Hana-Bi di Marina di Ravenna. Sabato 25 giugno sul palco il cantautore americano Ron Gallo (nella foto all’Hana-Bi nel 2018), cresciuto a suon di blues, soul e rock’nroll. Presenterà il suo nuovo Foreground Music; in apertura Santa Chiara (già conosciuta come Chickpee), il progetto solista di Chiara D’Anzieri. Martedì 28 giugno sarà invece la volta delle californiane Death Valley Girls con il loro garage-rock e le canzoni del nuovo Under The Spell Of Joy.

“COCHI” PONZONI RACCONTA LA SUA MILANO, A CONSELICE Dopo l’appuntamento di giovedì 23 giugno con l’attore Ettore Bassi ne Il mercante di luce (spettacolo tratto dal romanzo di Roberto Vecchioni, con musiche originali eseguite dal vivo da Massimo Germini), la rassegna estiva all’arena di Conselice termina giovedì 30 giugno con un omaggio alla storia del cabaret italiano e televisivo. Sul palco salirà infatti l’attore Cochi Ponzoni (del mitico duo Cochi e Renato), che propone la nuovissima produzione Milano vista col binocolo … Non è poi così lontana!. Una conversazione-spettacolo con il brillante neo ottantenne che sarà accompagnato da Marco Pagani che recita e canta con lui, al contrabbasso Luca Garlaschelli, alla fisarmonica Nadio Marenco e alla chitarra Paulo Zannol.

COMICO/2 L’estate del cabaret a Tagliata: si parte con l’imitatore Caiazza Dal 24 giugno al 26 agosto, tutti i venerdì sera a Tagliata di Cervia (in piazzale dell’Acquario), spettacoli di cabaret con comici di fama nazionale, a ingresso gratuito. Si parte venerdì 24 giugno con Alberto Caiazza, attore e imitatore, noto in particolare per la sua collaborazione con Panariello. Nel corso dell’estate, tra gli altri, sono attesi Beppe Braida, Max Pisu e Max dei Fichi d’India. L’appuntamento successivo, quello di venerdì 1 luglio, vedrà sul palco il cabarettista, da Zelig, Kalabrugovic.

Il cubano Pavel Urkiza, aspettando Spiagge Soul Domenica 26 giugno alle 18 nell’ambito della rassegna di anteprima al festival Spiagge Soul, al bagno Kuta di Punta Marina concerto di Pavel Urkiza, compositore, produttore, arrangiatore e interprete di origine cubana, riconosciuto a livello internazionale. Con oltre 30 anni di esperienza, con chitarra e voce porta avanti uno stile che definisce “musica Iberoamericana del mondo”. Al Kuta sarà accompagnato da Marco Zanotti alla batteria e Massimo Valentini ai sassofoni.

Il pop-punk dei Sunset Radio al Peter Pan Mercoledì 29 giugno al bagno Peter Pan di Marina di Ravenna protagonisti i Sunset Radio. La band pop-punk rock ravennate, con esperienza anche internazionale, verrà intervistata dalle 22 dal dj Luigi Bertaccini e presenterà poi dal vivo i brani del nuovo ep Youth Roots ed alcune canzoni in anteprima del nuovo album. La serata parte già dalle 20 con la “diretta” radio di Melody Box.

JAZZ

CERCHIAMO PERSONALE: 1 cameriere 1 barista 1 aiuto pizzaiolo NICK THE NIGHTFLY APRE LA RASSEGNA DI MILANO MARITTIMA ...NEL FRATTEMPO SIAMO APERTI DAL MARTEDÌ ALLA DOMENICA, DALLA COLAZIONE ALLA CENA

CASAL BORSETTI (RA) Via delle Viole 2 - tel. 0544 445102 - 342 7538142

Parte a Milano Marittima “Jazz in the city”, con il concerto di apertura venerdì 24 giugno (dalle 21.30 alla Rotonda I Maggio) con un nome (e una voce) di caratura internazionale come Nick The Nightfly (nella foto), con special guests Karima e Alessandra Tumolillo. Dal 25 giugno al 12 luglio – il martedi, venerdì, sabato e domenica – dalle 18 alle 23.30 circa, vari musicisti si alterneranno sui palchi dislocati nelle zone centrali di Milano Marittima.


sabato 25

domenica 26

lunedì 27

martedì 28

BELFAST

L’OMBRA DEL GIORNO

LA SCUOLA CATTOLICA

DUNE

di Kenneth Branagh

di G. Piccioni

mercoledì 29

IL VANGELO SECONDO MATTEO di Denis Villeneuve di P.P. Pasolini di Stefano Mordini

CULTURA / RUBRICHE / 29 23-29 giugno 2022 RAVENNA&DINTORNI

LETTI PER VOI

Un capolavoro (non) per genitori, con interpretazioni indimenticabili

Quei musicisti un po’ becchini: basta con il nero

Un romanzo unico, omaggio alla scrittura

di Francesco Della Torre

di Enrico Gramigna *

di Nevio Galeati*

Euphoria (serie tv di Sam Levinson, 2 stagioni) Un’altra serie che parla di adolescenti, dal sesso alla droga, passando ovviamente dall’alcol? Un’altra serie dove le colpe, le mancanze e le assenze dei genitori ricadono sui propri figli? La risposta è assolutamente affermativa, e anzi a livello di struttura Euphoria, soprattutto nella prima stagione, ricorda una serie inglese molto bella e qui recensita parecchi anni fa, Skins. Vale ancora la pena parlarne? Non solo vale la pena, ma va detto che ci troviamo davanti a una delle cose più belle e sconvolgenti del mondo del cinema, perché intanto Euphoria è un lungo film che andrebbe goduto davanti al grande schermo, essendo già a livello tecnico qualcosa di entusiasmante. La serie è scritta e diretta da un figlio d’arte, perché tutti ricorderanno Good Morning Vietnam o Rain Man, firmati da Barry Levinson, padre di Sam, che a sua volta si è messo davvero sui giusti binari per seguire la meravigliosa carriera del padre. Euphoria è narrata e descritta dalla protagonista Rue, una giovane adolescente tossicodipendente, che nell’estate precedente ai fatti narrati è stata sul punto di morire causa overdose; Rue è una ragazza rassegnata alla sua vita, si droga per non suicidarsi, ha perso il padre e non riesce ad andare d’accordo con la madre, disperata dalla situazione ma spesso impotente. In ogni episodio Rue introduce e approfondisce un personaggio, tutti accomunati da dolori ed errori familiari, desiderio di evadere da una vita che a loro fa evidentemente schifo, e fanno tanta, troppa fatica a costruire rapporti tra di loro. Se è difficilissimo vedere un personaggio senza lati oscuri, è ancor più arduo trovare genitori appena decenti, bersagli non dichiarati della serie, quarantenni persi tra perversioni, incapacità e alcolismo. Accanto a Rue, i personaggi più interessanti sono sicuramente l’angelo perduto Jules e (nella seconda stagione) Rexi, quest’ultima capace di “riscrivere” la serie mettendo in scena la loro vita dal suo punto di vista, e causando non pochi problemi. Girato con taglio realista, pur concedendosi a momenti caricaturali e di esasperazione, Euphoria vuole colpire più allo stomaco e al cervello, che al cuore, alzando il livello di narrazione e rappresentazione sempre ai limiti dell’eccesso, risultando tosto ma nello stesso punto appassionante, coinvolgente, e generando dipendenza da episodi. Merito anche di (almeno) un paio di giovani attrici, perché Zendaya e Hunter Schafer non bucano semplicemente lo schermo, troppo riduttivo: lo prendono, lo appallottolano e se lo mangiano a colazione, dando vita a due interpretazioni tra le migliori viste negli ultimi dieci anni. Per non parlare delle sorelle Cassie Howard e Maude Apatow, figlia d’arte e nel film regista teatrale. Un capolavoro, giriamoci poco attorno. Su Sky.

Pianoforte nero in scena. Leggii neri tutt’intorno. Entra l’orchestra, di nero vestita. Dalle quinte color della pece emergono direttore e solista, ammantati della notte. I visi di tutti i protagonisti, impegnati nell’esecuzione, appaiono gravi. Questo, di norma, è quello che vedono coloro che si avvicinano alla musica che viene chiamata, con un’infelice perifrasi, colta. Il vestiario dei musicisti è già stato oggetto di discussione nel corso degli anni, tuttavia, oggi appare urgente rendersi conto che, fatte salve alcune circostanze e alcuni luoghi, nella maggior parte dei casi la fruizione della musica sta cambiando e anche l’abito indossato dagli esecutori svolge un ruolo importante nel veicolare la vicinanza del messaggio musicale. È lapalissiano che i contenuti di un brano non siano in alcun modo legati agli abiti che i monaci di quest’arte indossano, ma la rivoluzione cui stiamo assistendo impone questa riflessione. Ciò che si vede sui palchi oggi rispetta quella tradizione ottocentesca che vedeva l’interprete annullare la sua personalità per far emergere il messaggio del compositore, eppure è importante considerare come sia l’attuale fruizione dello spettacolo. Le sempre più frequenti rotture della quarta parete per portare gli spettatori all’interno dell’esecuzione, guidarli tra le pieghe della storia musicale non sempre sono sufficienti per riallacciare quel rapporto tra artisti e pubblico che era più vivo e verace nei secoli passati. Si può dire, in più, che tutto questo nero che fa diventare gli esecutori ora pinguini, ora becchini, non è stato sempre il colore della musica. Nei secoli passati, certo, le orchestre avevano una divisa che, però, era la livrea tipica dei servitori dei vari nobili cui prestavano servizio. C’è da considerare, poi, le varie occasioni di musica da camera: è abbastanza improbabile, per esempio, che tutti i musicisti impegnati a suonare per la prima volta il quartetto “Le dissonanze” KV 465 a casa Mozart nel 1785 fossero vestiti tutti con la marsina dello stesso colore. Così come è da escludere che il principe Nicola Esterházy si vestisse come il suo stipendiato Franz Joseph Haydn durante l’esecuzione dei trii per baryton che il compositore scriveva per uso privato del nobile. Che sia giunta l’ora che il nero perda parte del suo predominio, lasciando il campo a quella ricchezza cromatica che, pur senza indulgere in ridicoli eccessi modernisti, rimanda inevitabilmente al quotidiano, ricontestualizza l’esecuzione e ricongiunge il pubblico al messaggio musicale? *musicista e musicologo

La sera del 10 maggio 1933, un mercoledì, in quasi tutte le città universitarie tedesche gli studenti di destra bruciano in piazza oltre 25mila libri. A Berlino il rogo è allestito in Opernplatz e Joseph Goebbels sbraita: «No alla decadenza morale e alla corruzione! Sì alla decenza e all’etica della famiglia e dello Stato! Io consegno alle fiamme gli scritti di Heinrich Mann, Ernst Gläser ed Erich Kästner». Durante quell’inizio di abominio qualcuno salva una copia de La ribellione, romanzo di Joseph Roth che narra la storia del suonatore d’organetto Andreas Pum. Di mano in mano il piccolo libro, forse il più aspro dello scrittore ebreo austriaco, arriva a Lena Knecht, artista di origine tedesca che vive a New York. Lena trova nelle ultime pagine bianche del volume una specie di cartina, quasi una mappa del tesoro; decide così di andare a scoprire di cosa si tratti, approfittando del fatto che una sua amica gallerista vive proprio a Berlino. Questo è lo spunto del romanzo Tra le pagine di Hugo Hamilton (Einaudi, traduzione di Marco Rossari) ed già di per sé affascinante; ma se si considera come gran parte della narrazione sia proposta con il punto di vista del libro, è facile capire come una volta iniziato a leggere non si possa più smettere. «Eccomi qua, infilato in un bagaglio a mano, trasportato per l’aeroporto JFK. La proprietaria è Lena Knecht. Mi porta a casa. Di nuovo a Berlino, la città dove sono stato scritto». È dunque la storia di un viaggio a ritroso, nel tempo e nello spazio, che comprende in parallelo stralci impietosi della vita da esule di Joseph Roth e del suo rapporto con la moglie Friedl Reichel; la giovane donna finisce in manicomio, per poi essere deportata e uccisa dai nazisti mentre il marito riesce a fuggire a Parigi, quando Hitler sale al potere. Ed è la storia di Lena e dei suoi incontri in Germania, compresa la passione per un profugo ceceno, che ha una sorella musicista, rimasta senza una gamba sotto le bombe russe. Tra le pagine è uno straordinario omaggio all’essenza dello scrivere e ai libri, al rapporto fra letteratura e realtà, ai sentimenti; una dichiarazione d’amore proposta con una scrittura freschissima, che gioca con le convenzioni grafiche (i dialoghi scorrono nel testo, ma sono sempre chiari e riconoscibili, a differenza di altri, troppi casi) e rispetta anche le strutture della letteratura di genere, dal fantastico al thriller: ci sono colpi di scena che “fanno mangiare la polvere” a molti autori di noir, italiani e non solo. Un piccolo gioiello di uno scrittore di grande eleganza, poco conosciuto in Italia e che va scoperto. Hugo Hamilton, padre irlandese e madre tedesca, si chiama Johannes Ó hUrmoltaigh e ha adottato lo pseudonimo quando ha cominciato a fare il giornalista. *direttore GialloLuna NeroNotte

“Country Death Songs” (Sant’Alberto) di Adriano Zanni

FIORI MUSICALI

FULMINI E SAETTE

VISIBILI E INVISIBILI


30 / GUSTO RAVENNA&DINTORNI 23-29 giugno 2022

PER LA DISPENSA

L’essiccazione è tornata di moda: come metterla in pratica in sicurezza

METODI DI COTTURA Approfondimenti sui diversi modi in cui è possibile cucinare gli alimenti di Giorgia Lagosti Maestra di cucina Aici, esperta e consulente di comunicazione nel settore cibo, giornalista freelance

Dal “mezzo” alle temperature, con un’attenzione alla sostenibilità ambientale

L’essiccazione, uno dei metodi fra i più antichi per la conservazione dei cibi, negli ultimi decenni del secolo scorso ha visto un quasi totale abbandono in ambito domestico dove, per questo scopo, si faceva esclusivamente riferimento al frigorifero e al congelatore. In passato invece, in ogni casa contadina si essiccavano frutta e ortaggi per l'inverno usando i raggi del sole nelle regioni più calde e asciutte, oppure il forno a legna che, dopo la cottura del pane o di altri alimenti, veniva utilizzato per la conservazione: una volta spento il fuoco e terminata la combustione delle braci, all'interno del forno, nel corso del suo lento raffreddamento, si manteneva una temperatura non elevata ma abbastanza costante da permettere la disidratazione di molti alimenti come carne, frutta, verdura, sementi e tanto altro ancora. Qualcosa sta cambiando però. Oggi, forti di una consapevolezza maggiore nei confronti della sostenibilità ambientale, della necessità di ridurre gli sprechi e di nutrirci con cibi genuini e poco “elaborati”, l’essiccazione è tornata in auge, anche nelle nostre case. Vediamo quindi come poter portare a termina questa pratica in totale sicurezza. Il primo metodo, tradizionale ed ecologico, non prevede nessun elettrodomestico: è possibile infatti sfruttare il sole per essic-

care frutta e verdura. Sarà sufficiente stendere i pomodori, le fragole o le mele su delle grate metalliche, coprire con dei panni di garza grezza e riporre tutto al sole, avendo cura di ritirare il tutto in caso di brutto tempo e, in ogni caso, al calar della notte (per evitare l’umidità, che potrebbe compromettere il risultato). Di certo questo metodo non comporta spese energetiche, ma è molto lento, ha un risultato incerto, dipende dai capricci del meteo ed espone la frutta e la verdura alla polvere e agli insetti. Poi c’è il forno di casa: è sufficiente accenderlo a una temperatura inferiore ai 50

gradi, selezionare la modalità ventilata (oppure lasciare leggermente aperto lo sportello) e girare spesso la frutta e la verdura. Il problema, però, è che in questo caso i tempi sono molto lunghi, aggirandosi nella maggior parte dei casi intorno alle dieci ore, con un dispendio energetico notevole. La soluzione perfetta, invece, è costituita dall’essiccatore, ovvero da un dispositivo a bassi consumi pensato appositamente per la disidratazione fatta in casa. Esistono diverse tipologie di essiccatore, ma tutti si basano comunque su un flusso d’aria calda che permette la graduale disidratazione di frutta e

di verdura, in modo del tutto autonomo e sicuro. Con questi elettrodomestici speciali, tra l’altro, è possibile disidratare non solo prodotti vegetali, ma anche carne, pesce e fiori. Lo scopo? Presto detto! L’essiccazione, con qualunque metodo venga ottenuta, è un procedimento che punta a rimuovere l’acqua presente negli alimenti senza alterarne le proprietà chimiche e organolettiche, vale a dire senza sottoporli alle alterazioni strutturali che avvengono ad esempio con la cottura o con il congelamento. I cibi essiccati non sono dunque cotti, sono semplicemente

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GUSTO / 31 23-29 giugno 2022 RAVENNA&DINTORNI

COSE BUONE DI CASA A cura di Angela Schiavina

Le cozze di Marina

Le operazioni preliminari: come tagliare a fette Il processo di essiccazione richiede alcune manipolazioni preliminari. I frutti e gli ortaggi di grossa taglia non possono essere essiccati interi o divisi a metà, ma devono essere tagliati a fette, in pezzi, a cubetti, in striscioline eccetera. Le forme e le dimensioni del taglio dipendono dalle caratteristiche del prodotto. Poiché l'essiccazione avviene per evaporazione dell'acqua contenuta all'interno delle cellule, l'acqua deve attraversare successivi strati cellulari (ce ne possono essere più di 10 per ogni millimetro di spessore) fino a raggiungere la superficie. È ovvio quindi che, quanto più spesse sono le fette, tanto più lungo sarà questo percorso e di conseguenza il tempo di essiccazione sarà maggiore. Da ciò, approssimativamente, uno spessore doppio richiede un tempo di essiccazione pressoché doppio. Da queste premesse si può pensare che sia più conveniente ridurre i prodotti a fette sottili in modo da ridurre i tempi di essiccazione, tuttavia, tagliando il prodotto a fette molto sottili occorrerà una superficie più grande per la distribuzione delle fette stesse e quindi occorrerà ripetere più volte l'operazione. Pertanto, se lo spessore doppio richiede il doppio del tempo, permette di essiccare anche una quantità doppia. In conclusione, l'esperienza ha mostrato che lo spessore delle fette deve essere per lo più compreso fra 4 e 10 mm, senza con questo escludere la possibilità di fare anche fette più grosse.

disidratati. In questo modo le proprietà dell’alimento fresco non vengono alterate, ma protette dall’attacco dei microorganismi che necessitano di acqua (o semplicemente di umidità) e che normalmente sono responsabili della formazione di muffe, di marcescenze e di fermentazioni. Se conservato adeguatamente, infatti, al riparo dall’umidità e al sicuro dal rischio di reidratazione, il cibo essiccato può rimanere inalterato per mesi o, in alcuni casi, anche anni. Circa le temperature da utilizzare, è bene sottolineare che queste devono essere mantenute abbastanza basse perché solo

in questo modo si preserveranno tutte le caratteristiche chimico-nutrizionali che questi prodotti possono apportare al nostro organismo. È sempre preferibile allungare il processo di disidratazione di qualche ora piuttosto che alzare la temperatura: in questo modo avremo la sicurezza che quello che andremo a consumare avrà un contenuto nutritivo uguale a quello del prodotto di partenza. Ciò è dovuto al fatto che stiamo conservando alimenti naturali come frutta, ortaggi ed erbe aromatico-officinali, i cui principi nutritivi sono poco stabili al calore.

In occasione delle festa in programma dal 24 al 26 giugno (se ne parla a pagina 18 di questo giornale), ecco una ricetta per gustare al meglio le cozze di Marina di Ravenna, che sono buonissime. Dosi per 4 persone. Ho pulito molto bene 2 kg di cozze. Ho tritato 6 scalogni e ho sbucciato (sbollentandoli per pochi secondi in acqua bollente) dei pomodori rossi maturi, poi in un tegame ho rosolato lo scalogno tritato con due cucchiai di olio extra-vergine d’oliva, ho aggiunto i pezzetti di pomodoro e fatto cuocere per una decina di minuti, sale e pepe. Nel frattempo ho lavato e tagliato in quattro parti dei pomodorini datterini. Ho messo nel tegame le cozze, le ho mescolate e chiuse con un coperchio. Ho aspettato 5 minuti che si aprissero e fossero bollenti, poi le ho bagnate con mezzo bicchiere di prosecco. Ho lasciato cuocere ancora 5 minuti, ho aggiunto i pomodori datterini ho mescolato bene e le ho servite. È un piatto molto semplice ma gustoso, con un “sughino” leggero nel quale si possono inzuppare fette di pane casereccio appena abbrustolito.

LO STAPPATO A cura di Fabio Magnani

Un vino (spagnolo) quasi d’altri tempi... Oggi assaggiamo il “Cava brut Imperial” 2015 della famosa azienda spagnola “Gramona”. Al naso sembra un vino di altri tempi. Sentori di agrumi e macchia mediterranea si mescolano a ricordi di frutta essiccata, lieviti, mollica di pane e crema. Fiori di acacia. Al palato la bolla è fine, ben intessuta nel vino. Si evidenziano meglio in chiusura le fragranze ossidative che lasciano spazio ad un delicato frutto. Per piatti di carne bianca.



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