FREEPRESS n. 832
3-9 OTTOBRE 2019
CRONACA • SOCIETÀ • POLITICA • ECONOMIA • OPINIONI • CULTURA • SPETTACOLI • GUSTO • SPORT •
Prezzo € 0,08 COPIA OMAGGIO ISSN 2499-9460
POLITICA POPOLARE Come i cittadini partecipano alla vita dei partiti, tra progetti e testimonianze
PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE
San Michele (RA) - Via Faentina 280 tel. +39 0544 462485 - info@radis.it
AUTOTRASPORTO
3-9 ottobre 2019 RAVENNA&DINTORNI
LE AZIENDE INFORMANO
Gruppo Consar: «l’azienda è sana e forte, ma sul mercato chi opera nell’illegalità sta uccidendo le imprese in regola» Il presidente Veniero Rosetti parla a tutto campo del consorzio dell’autotrasporto che nel 2018 ha fatturato oltre 133 milioni di euro Con una flotta complessiva di oltre 800 automezzi, un fatturato 2018 che supera i 133 milioni di euro (+ 13% rispetto all’anno precedente), più di 460 soci (fra imprese e soci lavoratori), 140 dipendenti, una decina di società collegate (fra controllate e partecipate), il Gruppo Consar è la più importante azienda consortile e cooperativa di autotrasporto del territorio regionale e fra le più grandi del Paese. Del suo stato di salute e delle prospettive di sviluppo del settore ne parliamo con il presidente Veniero Rosetti. Rosetti, partiamo dal fronte porto, che rappresenta per voi un significativo segmento di lavoro. Come valuta il problema della governance limitata dal recente provvedimento giudiziario di sospensione dei vertici dell'Autorità Portuale. Siete preoccupati? «Penso che si debba fare chiarezza il prima possibile, anche per rispetto delle persone coinvolte. Comunque ritengo che l'impasse derivato dalla sospensione dei principali dirigenti dell'istituzione portuale sia stata risolta tempestivamente con la nomina di un commissario competente, anche grazie alla determinazione del sindaco De Pascale e alla disponibilità del Ministero. Speriamo che questo commissario abbia i pieni poteri per decidere sulle questioni portuali più urgenti e, in particolare, per portare avanti il progetto del nuovo hub che si trascina da anni e che oggi, a quanto pare, ha il nulla osta per avviarsi verso la fase esecutiva». Lei crede sia un buon progetto per far crescere il porto di Ravenna? «Credo sia indispensabile, in particolare per quanto riguarda l'approfondimento dei fondali. Prima di tutto è indispensabile per mantenere quello che abbiamo, visto che che rischiamo una fase di indebolimento del sistema produttivo portuale. Ma, in prospettiva, è strategico per affrontare il progressivo aumento di dimensioni del trasporto marittimo e l'evoluzione commerciale dei traffici. Per questo auspico che oltre al Consar anche gli altri operatori economici del porto sostengano il progetto del nuovo hub, perché ritengo sia un'opera in grado di incrementare la movimentazione delle merci e di offrire nuove opportunità per tutti». Però recentemente lei ha dichiarato che potremmo avere anche un bel hub ma se per strada si fa fatica ad entrare ed uscire dal porto, il problema resta… «I collegamenti da e per il porto ci sono ma sottodimensionati e malmessi. Dobbiamo chiederci se sono sufficienti e agevoli sotto l'aspetto di una efficiente ed efficace veicolazione delle merci. E non mi pare proprio. Innanzitutto, dovremmo sistemare la circonvallazione sia a destra che e a sinistra del Candiano perché è strutturalmente carente e, allargando l'orizzonte la questione si aggrava perché manca una vera arteria di connessione diretta con il Nord Est del Paese e dell'Europa. Che fine ha fatto il progetto della E55, viene da chiedersi? Senza questa arteria o qualcosa di simile il porto di Ravenna non potrà mai essere veramente lo scalo marittimo dell'Emilia Romagna, rischia di essere relegato in un raggio operativo di appena 100 chilometri. Certo che se dobbiamo aspettare di costruire nuove autostrade prima di fare il nuovo hub portuale, rischiamo di non avere né l'uno né l'altro. Quindi adesso concentriamoci sul porto poi vedremo come realizzare infrastrutture di collegamento più adeguate». Ravenna sembra proprio destinata ad essere parzialmente isola-
ta, non crede in uno “sblocca cantieri” prossimo futuro? «Credo che le istituzioni competenti dovrebbero smettere di discutere inutilmente, cominciare a decidere e legiferare su progetti che possono essere fattibili e concentrarsi sulla loro realizzazione. Facciamo un piccolo esempio sulla cronica carenza di collegamente verso il Nord Est. Da Ferrara Sud fino a Consandolo, ai margini della Statale 16, c'è un tracciato a quattro corsie, ma studiamo per farlo proseguire fino a Ravenna! Non sarà la E55 ma almeno potrebbe essere un'alternativa a quel disastro che è la Romea dove per fare 120 chilometri ci vogliono 3 ore e c'é un forte rischio di incidenti. Ecco, Io “sblocca cantieri” lo vedo anche in inziative di questo genere. Cerchiamo un minimo di praticità!». Passiamo dal porto al polo chimico, che è un'altro grande comparto dell'economia ravennate per cui svolgete diversi servizi di trasporto. Come vede il futuro di questo settore? «I segnali che percepiamo sono quelli di una fase di sviluppo, con investimenti che preludono ad una crescita dell'industria chimica ravennate, soprattutto quella più specializzata, innovativa e ad altro valore aggiunto. Per noi autotrasportatori si tratta di un settore importante, trainante». In quali altri campi del vostro businnes vede sviluppi postivi? «Stiamo rilanciando il vecchio settore del “movimento terra” che si era fortemente indebolito con la crisi delle costruzioni. Con l’assorbimento delle società Transcoop di Forlì e Scar di Cervia nel nostro gruppo vogliamo intercettare nuovi lavori cantieristici, sia
industriali che edilizi, fornendo anche servizi di progettazione e gestione operativa, su tutto il territorio romagnolo». E come vede il settore della logistica su cui nell'ultimo decennio avete indirizzato notevoli investimenti? «È un comparto strategico del nostro Gruppo che sta producendo risultati soddisfacenti ma, soprattutto, ha delle notevoli potenzialità di crescita. Stiamo puntando sui servizi logistici per la grande e piccola distribuzione, espandendoci anche territorialmente sull’asse Ravenna e Forlì». Da suo osservatorio come valuta, allora, il sistema dell'autotrasporto nel suo complesso? «In verità è un sistema in sensibile sofferenza. Il mercato dell'autotrasporto purtroppo è compromesso da una preoccupante concorrenza sleale. Quella dell'illegalità, che rischia di uccidere le imprese che operano nel rispetto delle regole. Come si fa a concorrere con chi propone sulla piazza tariffe che sono del 15-20% al di sotto della soglia dei costi di servizio? Un altro problema difficile da contenere è quello degli oneri d'impresa – dal gasolio, alle autostrade alle manutenzioni… – che variano in eccesso con una frequenza tale da uscire fuori controllo. Infine, nel corso degli anni è venuto a meno il ricambio generazionale nelle imprese di autotrasporto ed è difficile anche trovare forza lavoro nel ruolo degli autisti. Per questo il sistema si sta indebolendo sia sotto l'aspetto della qualità del lavoro sia delle prospettive imprenditoriali». Quindi che consigli darebbe ad un giovane che vuole entrare nel mondo dell'autotrasporto? «Gli direi di attrezzarsi bene, non solo per quanto riguarda il mezzo con cui lavorare ma per la tenacia e la determinazione che servono per affrontare tutti gli ostacoli, burocratici e operativi, del mestiere. E purtroppo, come già ho sottolineato, resta il fatto che chi opera nell'illegalità nuoce fortemente a chi rispetta la legge. La situazione è molto seria. In troppi fanno finta di non vedere. Servirebbero molti più controlli, non solo su strada ma anche sulla regolarità dei contratti e sui bilanci delle imprese di trasporto. D'altra parte bisognerebbe semplificare anche le regole di accesso e le norme di gestione della professione che sono difficili e complesse, francamente esorbitanti». A proposito di bilanci e patrimonio com'è lo stato di salute del gruppo Consar? «Il gruppo Consar è sano e forte. Negli ultimi dieci anni abbiamo consolidato la struttura e adeguato la sua capacità di rispondere a un mercato in evoluzione. Il futuro sarà impegnativo ma abbiamo i requisiti fondamentali per affrontare e reggere le nuove sfide. Negli anni è cresciuta la rete imprenditoriale del nostro sistema consortile che ci consente di essere competitivi, ma non è venuto a meno lo spirito associativo e di solidarietà che ci permette di produrre una ricchezza collettiva. Anche sul piano degli assetti societari e organizzativi il Consar è in costante evoluzione». Da qualche tempo, oltre alle sfide imprenditoriale il marchio Consar è associato anche alle sfide sportive… «Certo, Consar a Ravenna vuol dire anche portare avanti la grande tradizione della pallavolo. Per noi è stato importante sostenere come sponsor principale la storica squadra maschile di pallavolo del Porto Robur Costa che milita in serie A. È una sponsorizzazione impegnativa ma soddisfacente che intendiamo portare avanti anche nei prossimi anni. La squadra ha un grande ed entusiasta seguito di tifosi ma merita che la sensibilità della città sia allargata, per quanto riguarda il coinvolgimento dei cittadini ma anche che di altre realtà economiche ravennati nei confronti quest'impresa sportiva».
PUNTI DI VISTA / 3 3-9 ottobre 2019 RAVENNA&DINTORNI
IL COMMENTO
L’OSSERVATORIO
SCATTO MATTO
Le elezioni regionali salveranno i lavoratori dell’inceneritore
De Pascale che dice cose
di Andrea Alberizia
di Moldenke
Stiano sereni i 23 lavoratori dell'inceneritore di Ravenna: i sindacati agitano spauracchi – «Aperta la procedura di mobilità, percorso che porta al licenziamento» – ma a fine anno, quando l'impianto verrà spento, Hera troverà per loro un ricollocamento e non li licenzierà. Davvero vi immaginate che il Pd permetterà al suo giocattolo Spa di lasciare a casa una ventina di persone fra tre mesi quando mancheranno 26 giorni al voto per le elezioni regionali? Tu quoque, Brute, fili mi. Volete proprio che offrano alla Lega l'assist per dire che il Pd non si interessa dei posti di lavoro? Già pare di vederli Salvini e la Borgonzoni davanti ai cancelli della discarica. No, il Pd metterà una mano sulla spalla di Hera e le dirà: io ti ho creato e tu non mi fare scherzi. Se non altro per non sprecare la faticaccia del triplo carpiato con avvitamento fatto a luglio dal presidente della Regione e dal sindaco di Ravenna per cancellare dalla narrazione il ritardo di un anno con cui si arriva alla chiusura del camino di via Romea Nord e sorvolare sulle percentuali della differenziata che nel 2018 in provincia è sì in crescita rispetto all'anno prima ma solamente dell'1,1 percento – che in regione è migliore solo di Forlì-Cesena (dove è appena entrata in funzione la nuova gestione in-house con Alea) e di Parma (che vanta già un 78,3 percento difficilmente migliorabile) – e lascia comunque Ravenna in fondo alla classifica emilianoromagnola con il misero 55,9 percento distante un abisso dal 73 richiesto dal Piano regionale rifiuti per il 2020. Dopo il campanello d'allarme suonato dai sindacati, il primo a mandare un messaggio a Hera è stato il segretario provinciale del Pd: «Coniugare sviluppo economico, tutele sociali e nuove politiche ambientali è possibile e il Pd farà di tutto per proseguire su questa strada, senza mettere in contrapposizione la tutela ambientale con la tutela dei posti di lavoro. Siamo convinti che un grande gruppo industriale come Hera si impegnerà certamente per ricollocare il personale dello stabilimento». Per l’altra trentina di occupati nell’indotto invece c’è poco da sperare: forse per loro sarà inevitabile il ruolo di strumentalizzati dalle fazioni politiche in campagna elettorale. Ma se i lavoratori di Hera possono nutrire un certo ottimismo sulla loro occupazione, quelli che devono farsi una domanda sono tutti gli altri. Siamo tutti noi. Cosa chiederà Hera in cambio? Perché se ti chiudono un inceneritore e già questo non è farti un favore, poi ti invitano anche a mantenere i lavoratori, qualcosa in cambio vorrai chiederlo, no?
Circ. Fiume Montone Abbandonato 227, Ravenna (zona Piazza della Resistenza) - tel. 0544 33347
Ed ecco un piccolo quiz sul nostro sindaco. Lo ha detto veramente? Vero o falso? Tra parentesi la soluzione. - «La provincia di Ravenna è pronta a raccogliere la sfida delle Olimpiadi del 2032». (Vero. Pare che a Palazzo Strozzi, a Firenze, dove lo ha detto veramente, una persona tra il pubblico si sia pisciata addosso dal ridere).
Oibò, domenica scorsa, grazie alla passeggiata alla scoperta di meraviglie dell’arte “ferita” a Ravenna – organizzata da Trail Romagna – è ricomparsa anche la testa della Mariola. È riemersa per mezzora sotto alla torre civica dove è stata incastonata per secoli, maschera vanesia, bizzarra e portafortuna. A rendergli omaggio, in un fugace incontro, anche un paio di bersaglieri in raduno in città... [foto di Marcello Landi - Ravenna]. Cari lettori, aspettiamo anche i vostri di “scatti matti”. Inviateli in redazione!
Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001
Anno XVIII - n. 832 Editore: Edizioni e Comunicazione srl Via della Lirica 43 - 48124 Ravenna tel. 0544 408312 www.reclam.ra.it Direttore Generale: Claudia Cuppi Pubblicità: commerciale1@reclam.ra.it; tel. 0544 408312 Area clienti: Denise Cavina tel. 335 7259872 Amministrazione: Alice Baldassarri, amministrazione@reclam.ra.it Stampa: Centro Servizi Editoriali srl Stabilimento di Imola
Direttore responsabile: Fausto Piazza Collaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini, Luca Manservisi, Serena Garzanti (segreteria), Gianluca Achilli, Maria Cristina Giovannini (grafica). Collaboratori: Vincenzo Benini, Roberta Bezzi, Matteo Cavezzali, Francesco Della Torre, Nevio Galeati, Iacopo Gardelli, Giovanni Gardini, Enrico Gramigna, Simona Guandalini, Giorgia Lagosti, Fabio Magnani, Alessandro Montanari, Enrico Ravaglia, Guido Sani, Angela Schiavina, Serena Simoni. Fotografie: Paolo Genovesi, Fabrizio Zani. Redazione: tel. 0544 271068 Fax 0544 271651 redazione@ravennaedintorni.it
Poste Italiane spa - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB C.R.P.- C.P.O. RAVENNA
- «Questi giovani a Ravenna e in tutto il mondo stanno risvegliando le coscienze di tutti noi, cittadini e amministratori, e ci stanno mettendo davanti alle nostre responsabilità». (Anche questo è vero. Lo ha scritto veramente, su Facebook, con tando di foto di se stesso con una vanga, impegnato a piantare un albero nel frutteto sociale di Ravenna, durante lo sciopero per il clima, insieme ai ragazzi delle superiori. Allora deve crederci davvero, se è andato là con la vanga, deve essersi risvegliata la sua coscienza, non è che l’ha fatto solo per fare il paraculo in stile Berlusconi dei tempi d’oro). - «Con il voto ai sedicenni si farebbero meno guerre, si rispetterebbe il pianeta e si investirebbe maggiormente in istruzione. Ragazzi e ragazze, per favore, non lasciateci decidere da soli!». (Ah ah, falso ovviamente, no? No. È vera anche questa. L’unica cosa che lo salva è che in realtà ci ha messo un “forse” davanti). - «“La cosa più grande che imparerai è amare ed essere riamato”. Non c'è modo più bello che inaugurare il nuovo anno scolastico con tutti i colori di questo meraviglioso murales». (Ebbene sì, è vera anche questa. Ma la parte in virgolette è una citazione del nuovo murales. Ma da quando anche la street art è diventata così pallosa?). - «Sì al ballo, no allo sballo». (Falso, ovviamente, questa resta impressa nei cuori di tutti noi grazie al suo predecessore. Ma la matteuccizzazione di De Pascale è ormai iniziata).
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4 / POLITICA RAVENNA&DINTORNI 3-9 ottobre 2019
PALAZZO MERLATO
«Serve la commissione di indagine sui minori e le loro famiglie» Il centrodestra insiste: la richiesta da Forza Italia, Lega, Lpr e CambieRà
All’opposizione non basta la commissione Servizi Sociali “ordinaria” che l’assessora Valentina Morigi vuole convocare per sgombrare ogni eventuale dubbio sulla correttezza dell’operato del Comune di Ravenna e del settore competente. Lpr, Lega Nord e Forza Italia chiedono una Commissione di indagine “sulla tutela dei minori e delle loro famiglie”. La vicenda Bibbiano non ha toccato – come ricorda il capogruppo di Lpr Alvaro Ancisi – le province romagnole ma al di là dei risvolti penali l’assistenza sociale, minori compresi, “è di competenza esclusiva delle Regioni, dalle quali è perciò regolata e vigilata da capo a fondo”. L’opposizione vuole quindi escludere che casi di questo tipo possano esserci alle latitudini ravennati. Nella vicina Forlì (dove però governa il centrodestra) una commissione simile è già stata istituita. Secondo il regolamento vigente a Ravenna, il consiglio comunale può esaminare le proposte di commissioni d’indagine solo se firmate da almeno 8 consiglieri su 32 (oggi sono 20 di maggioranza e 12 di opposizione). Al momento hanno aderito tutti i consiglieri di Lista per Ravenna, Lega Nord e Forza Italia, più il gruppo Cambierà. «Ci auguriamo che in Consiglio diventino almeno 17 (minimo richiesto per istituire la commissione di indagine) – dicono i promotori – ripetendo che non si tratta di fare un’inchiesta giudiziaria né di incolpare nessuno, bensì di fare trasparenza su un servizio pubblico delicatissimo».
L’INCONTRO Lucio Caracciolo a Lugo parla de “Il fattore umano” Mercoledì 9 ottobre alle 18, nella sala convegni Fondazione Cassa-Monte di via Manfredi 10 a Lugo, Lucio Caracciolo, direttore della rivista di geopolitica Limes, inaugura il nuovo anno di attività dell'Università per adulti presentando Il fattore umano. In questo volume Limes prova a mettere a nudo i propri strumenti, la propria idea di geopolitica, partendo dall’assioma che sia il fattore umano l’elemento primo a cui bisogna rivolgere l’indagine: «La dinamica storica è, in quanto tale, dinamica umana dispiegata nello spazio e nel tempo. A esserne motore sono dunque gli uomini e le collettività in cui sono organizzati».
IL GESTO SIMBOLICO
MASSA LOMBARDA RICORDA SILVIA ROMANO Il consiglio comunale di Massa Lombarda ha approvato all’unanimità la proposta delle consigliere Matilde Donati e Michela Padellini di esporre uno striscione dedicato a Silvia Romano sulla facciata del Municipio (Il futuro in Comune), come segno per rinnovare l’attenzione sulla volontaria dell’associazione Africa Milele Onlus di Fano, rapita in Kenya il 20 novembre 2018.
LA POLEMICA
«JIHADISMO A RAVENNA, UN PERICOLO CONCRETO» Il segretario della Lega Romagna Morrone all’attacco dei dem «Un nuovo, ennesimo caso che denuncia la presenza di pericolosi soggetti collegati al terrorismo jihadista a Ravenna». Jacopo Morrone della Lega commenta i recenti fatti di cronaca che parlano dell’espulsione del fratello di un presunto jihadista dalla città dei mosaici, tristemente nota per l’alto numero di foreign fighter trovati o arrestati. Dal leghista un rinnovato encomio all’attività delle forze dell’ordine. E un rinnovato biasimo politico nei confronti del «persistente, fragoroso silenzio della sinistra e degli amministratori comunali e regionali dem, con in testa il governatore Stefano Bonaccini, di fronte alla presenza, in casa nostra, di cellule del terrorismo islamico». Un argomento su cui la Lega ha interesse a calcare la mano in questa fase preelettorale proprio nella regione Emilia-Romagna. E infatti il parlamentare romagnolo insiste: «Un pericolo concreto da cui emerge la centralità di Ravenna e di altre località dell’Emilia-Romagna nella geografia del radicalismo fondamentalista. Ed è evidente che sono la politica dei porti aperti e dell’immigrazionismo selvaggio e senza controlli che consente lo sbarco e l’arrivo in Italia di immigrati irregolari, spesso collegati alla rete della criminalità e del terrorismo nternazionali, che si insediano dove si sentono al sicuro e dove credono di poter agire indisturbati nella loro opera di proselitismo. Inutile girarci attorno. Le politiche immigratorie del Pd, sposate dal nuovo governo giallorossofucsia, sono un grave problema per l’ordine pubblico in Italia, perché consentono la violazione delle leggi vigenti in materia di sicurezza dello Stato e dell’immigrazione. Non sono il buonismo o l’umanitarismo a muovere queste politiche, ma l’affarismo e l’irresponsabilità nei confronti del paese».
ECONOMIA / 5 3-9 ottobre 2019 RAVENNA&DINTORNI
GREEN
Dai rifiuti della discarica nasce il biometano per gli autobus pubblici Hera inaugura un impianto che purifica il biogas emesso dalla decomposizione della parte organica accumulata in via Romea. Produzione annua stimata: 300mila mc
Alla discarica di Ravenna a fine di settembre è entrato in funzione un impianto per la produzione di biometano dal biogas rilasciato dal processo di decomposizione della frazione organica contenuta nei rifiuti. È il primo realizzato da Hera in Emilia-Romagna e il biometano sarà utilizzato per alimentare alcuni autobus del servizio di trasporto pubblico cittadino. L’impianto ravennate, parte del progetto “Biomether” co-finanziato dal Programma Life della Commissione Europea e dalla Regione Emilia-Romagna, nasce con l’obiettivo di supportare lo sviluppo della filiera biometano regionale, fornendo indicazioni per la definizione delle politiche energetiche di sostegno al settore: «Il “metano green” – afferma la multiutility in una nota – contribuisce in modo significativo alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti e al raggiungimento degli obiettivi Europei al 2030 sulle quote di energie rinnovabili e quella dei biocarburanti per il trasporto. In particolare, il progetto sperimentale di Ravenna si propone di raggiungere a regime una produzione annua di 300mila mc di biometano, che eviteranno l’emissione in atmosfera di oltre 650 tonnellate di CO2. Questo combustibile rinnovabile si ottiene dall’upgrading, vale a dire dalla purificazione, del biogas prodotto dalla digestione anaerobica di rifiuti organici di diversa origine (sottoprodotti agricoli e agroindustriali, rifiuto organico differenziato, fanghi di depurazione) o dal biogas prodotto dallo smaltimento del rifiuto in discarica, fino a raggiungere l’equivalenza qualitativa ed energetica del metano di origine fossile. L’Emilia-Romagna, con il 16 percento del biogas italiano, è il secondo produttore nazionale dopo la Lombardia (33). Secondo Hera il territorio emilianoromagnolo presenta forti potenzialità di sviluppo della filiera del biometano per la significativa quantità di biomasse di scarto provenienti dal settore agroindustriale. È inoltre la Regione con la raccolta differenzia pro-capite più alta di frazione organica e il più elevato numero di veicoli alimentati a gas naturale.
A sinistra Filippo Brandolini, presidente di Herambiente, durante la visita al nuovo impianto biometano di Ravenna
OCCUPAZIONE Un incontro sul futuro degli operai dell’inceneritore Nei prossimi giorni ci sarà l’incontro tra le parti sociali in cui si discuterà del futuro dei lavoratori di Hera impiegati nell’inceneritore di Ravenna che sarà chiuso a fine anno. A dirlo l’1 ottobre in consiglio comunale è stato l’assessore alle Attività produttive, Massimo Cameliani, rispondendo a due question time, uno presentato da La Pigna e l’altro da Lpr. Cameliani ha precisato che sono 23 – e non 29 come riportato su queste pagine nell’ultimo numero facendo riferimento a quanto scritto dai sindacati – i lavoratori per i quali è stata aperta la procedura di mobilità. «Siamo fiduciosi – ha detto l’assessore – del fatto che Hera sia in grado di ricollocare i lavoratori coinvolti in uno dei suoi siti produttivi, adottando le misure idonee per salvaguardare l’occupazione. Come giunta monitoreremo e siamo in costante collegamento con la multiutility affinché tutto avvenga nel più breve tempo possibile». Poi una precisazione: «È stata aperta una procedura di mobilità che non sempre, per fortuna, finisce con dei licenziamenti. Più spesso, anzi sfocia in una ricollocazione». Frase, quest’ultima, che lascia perplessa Veronica Verlicchi (La Pigna): «Purtroppo non è sempre così e ad oggi la certezza è che, per i 23 dipendenti, non ci siano garanzie». Anche Alvaro Ancisi (Lpr) ha replicato ricordando i trenta lavoratori dell’indotto, anche loro a rischio. Maestranze con esperienza impiegate nei servizi connessi allo smaltimento dei rifiuti che meritano «di essere salvaguardate». L’impianto di via Romea Nord è il più vecchio di quelli presenti in regione, è operativo dal 1999 e la sua chiusura era prevista per la fine del 2018 poi slittata.
GRANDE DISTRIBUZIONE Mercatone Uno: offerte di acquisto entro il 31 ottobre La Regione chiede un tavolo nazionale per i lavoratori Serve un tavolo nazionale per la salvaguardia occupazionale dei dipendenti del Mercatone Uno. A chiederlo è la Regione che ha incontrato di recente i sindaci dei Comuni coinvolti tra cui quello di Russi, il cui punto vendita conta 45 dipendenti. La Regione «si è impegnata in questa fase di transizione, in attesa che si concluda l’iter nazionale per l’attivazione della cassa integrazione, con interventi a favore dei lavoratori attraverso uno stanziamento per aiutare le persone in difficoltà». I presenti hanno auspicato che l’incontro si svolga in tempi brevi, possibilmente entro 20 giorni e prima della scadenza del 31 ottobre, data fissata per la chiusura delle offerte di acquisto del gruppo Mercatone Uno.
PORTO Ferrecchi rinominato commissario di Ap per coprire i vertici sospesi dal giudice Dopo la nuova sospensione dei vertici di Autorità portuale – provvedimento arrivato dopo l’udienza di fronte al gip – il Ministero dei Trasporti ha nominato il commissario straordinario. Nessuna sorpresa: a guidare Ap in questo passaggio sarà l’ingegner Paolo Ferrecchi, dirigente regionale. Ferrecchi era già stato nominato come commissario dopo la prima sospensione di presidente, direttore e segretario nell’ambito dell’inchiesta sulla Berkan B. Quel provvedimento era stato però annullato in seguito ad un vizio di forma, per poi essere confermato in seguito all’udienza che si è tenuta all’inizio della scorsa settimana. Nel frattempo però Ferrecchi era decaduto automaticamente Ed è stato necessario un nuovo decreto ministeriale.
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Sabato 5 ottobre 2019
Menù della Notte d’Oro Passatelli d’oro sulle nostre vellutate di verdure a Km Zero Centrifugati, Vino biologico, Birra artigianale
8 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 3-9 ottobre 2019
IL VIAGGIO
Nelle “sezioni” del Pd, tra difficoltà e passione: «Qui facciamo la vera politica tra la gente» Al via una campagna straordinaria di tesseramento nel momento in cui il partito attraversa un’altra scissione e il numero degli iscritti sui territori sembra confermare un costante calo
Con un numero di iscritti poco sopra i 4mila (nel 2018 a dicembre si arrivò a 4.500), 75 circoli elencati sul sito provinciale e 9 sedi comunali, il Pd resta almeno sulla carta il partito più radicato sul territorio. E sono lì a dimostrarlo anche i mille volontari per la festa provinciale dell’Unità che da due anni, non a caso, è stata promossa a nazionale. Questo non significa che anche qui l’emorragia dei militanti non abbia avuto effetti pesanti. E 4mila iscritti per 75 circoli in fondo fanno una media di poco più di cinquanta persone a circolo, un media, appunto, che lascia pensare che ci sia una certa sofferenza diffusa. Il dibattito sul loro ruolo, del resto, anima il dibattito interno al partito da tempo: che ruolo devono avere? Quale deve essere la differenza tra un iscritto e un semplice simpatizzante? Il nuovo segretario Nicola Zingaretti ha più volte detto che devono avere un ruolo sempre più centrale e ha lanciato, proprio per le giornate dal 3 al 6 ottobre, una campagna straordinaria di tesseramento che fu annunciata da Ravenna a settembre. Da allora, dentro il partito è successo un vero terremoto con l’addio di Renzi. Siamo andati allora a cercare di capire come stanno da queste parti i circoli, anche storici, luoghi un tempo di partecipazione attiva dei cittadini alla vita politica che oggi magari prediligono riunirsi in comitati, chat su Whatsapp o associazioni. Eppure i circoli, quasi tutti ospitati in immobili nati per essere “Case del popolo”, sono ancora lì. Qual è dunque lo stato di salute di alcuni dei circoli storici di questa terra un tempo rossa? Porto Fuori, una grande festa ma il ricambio generazionale sembra difficile A Porto Fuori dove sta per essere inaugurata una biblioteca (vedi pagina 10) e dove si organizza quella che ormai è rimasta la festa dell’Unità più importante del Ravennate (ora che quella comunale è scomparsa da ormai qualche anno) oggi non c’è un vero segretario della trentina di iscritti. C’è un coordinatore, Daniele Buda, coadiuvato da un gruppo di cinque o sei persone che per tutto l’anno svolgono e organizzano attività. E il passaggio generazionale, per quanto cercato e tentato in passato, non è facile. Così oggi a portare avanti il lavoro sono soprattutto persone che hanno una lunga storia di militanza e impegno politico alle spalle. In passato, ci dicono, «il partito stava tra le persone, le ascoltava, oggi abbiamo un po’ perso questa capacità. A Porto Fuori molte delle cose che ci sono, come scuole, servizi, luoghi per lo sport, sono arrivate anche grazie all’impegno della sezione». E ancora oggi, del resto, gli incassi dell’ingresso alla Festa, dove a fare i volontari ci sono residenti del paese non necessariamente tesserati Pd, vanno a beneficio dell’intera comunità locale e non del partito, benché la festa mantenga un profilo importante anche per quanto riguarda il dibattito politico e non si sia trasformata in qualche cosa di diverso. «Anche quest’anno daremo un contributo per il ripristino della rotonda degli animali, oggetto di vandalismi, così come in passato donammo giochi per il parco», ci dicono. E, allora, come mai nel circolo mancano nuovi
Porto Fuori, Casadei Monti e Savarna: le testimonianze da tre circoli dem con storie, percorsi e progetti differenti
Dai 75 circoli provinciali arrivano gli oltre mille volontari che rendono possibile la Festa dell’Unità provinciale, che da due anni è stata “eletta” addirittura a nazionale
iscritti e militanti? Una situazione non certo solo di Porto Fuori. «Alle persone il Partito deve dare una ragione per tornare», dice Dario Bartoletti, uno dei responsabili del circolo, critico con la gestione Renzi che immaginava il partito leggero e liquido. Oggi dell’addio dell’ex segretario dice che «anche se danneggia il Pd serve a fare chiarezza. Una personalità come Renzi non poteva stare in partito plurale col “semplice” ruolo di senatore avendo un altro progetto politico». Ma ci si aspetta molto da Zingaretti: «Sì, certo, può servire l’app, ma per costruire il partito e cambiare davvero le cose, per discutere, per trovare soluzioni serve anche l’incontro tra persone fisiche. E servono proposte e idee concrete a lungo respiro e condivise. Di questo si sente il bisogno ora». Quella “Scintilla” di via San Mama: «Qualcuno andrà con Renzi, ma altri torneranno» Storica sezione ravennate del Pci, all’epoca nota come la Scintilla, oggi il circolo intitolato a Casadei Monti, in via San Mama, resta tra i più vivaci e frequentati del capoluogo. Circa 200 iscritti, un direttivo di una ventina di persone elette dall’assemblea con alla guida Sabina Cipollini, classe 1972, che ci racconta un po’ cosa succede nel circolo. «Ci troviamo per organizzare iniziative. Tra quelle che hanno avuto più successo ci sono sicuramente state quelle sui grandi temi etici, ma discutiamo anche di cosa succede nel partito e ci confrontiamo con i cittadini, che a volte si rivolgono a noi per il problema del quartiere. E abbiamo rapporti naturalmente con il consiglio territoriale». Infine, ruolo fondamentale per i circoli, è attivarsi per le campagne elettorali. Per esempio alle ultime europee per Carlo Calenda, capolista che ora ha deciso di lasciare il Pd. Così come dal Pd se n’è andato Matteo Renzi e di renziani doc in questo circolo in particolare ce n’erano diversi. Cosa succederà, quindi? Si profila un calo di iscritti? «Certo, alcuni non rinnoveranno la tessera e usciranno dal parti-
to, non nego che sia un momento complicato. Personalmente sono rimasta molto stupita in particolare dalla decisione dell’ex segretario e l’idea che persone con cui ho condiviso tanto fino a pochi giorni fa ora non saranno più nel partito mi dipiace molo, anche se so che ci ritroveremo su battaglie comuni. La buona notizia è che per qualcuno che se ne andrà, altri sembrano ora pronti a tornare, questa almeno è la percezione che ho avuto». Un luogo dove pensare e realizzare eventi e iniziative, o anche solo dare una mano in cucina, rigorosamente da volontari. «Quella dei circoli è la politica vera, fatta di passione e volontariato». E allora come ridare slancio a queste realtà che peraltro si autofinanziano? «Credo che i circoli debbano essere maggiormente coinvolti, le decisioni dovrebbero andare più dal basso verso l’alto, mentre questo non è sempre accaduto. Ma di persone che hanno cose importanti da dire ce ne sono davvero tantissime, bisogna saperle ascoltare». Per chi volesse conoscere i militanti del circolo l’appuntamento è in particolare dal 3 al 6 quando il circolo sarà aperto per eventuali nuovi iscritti e i volontari saranno presenti con un banchetto anche al mercato. E l’idea della app? Il circolo peraltro ha anche una sua pagina Facebook, fuziona? «L’app mi sembra una buona idea, ma per quanto riguarda la nostra pagina Facebook ammetto che dobbiamo migliorare molto con l’aggiornamento continuo, ma non è facile riuscire a star dietro a tutto essendo appunto tutti volontari». Savarna, un paese e un circolo “alla vecchia maniera” Tra i circoli più attivi e presenti sul territorio, nel forese, c’è quello di Savarna che ha come segretario Omero Lippi, ex presidente di Circoscrizione per lungo tempo, oggi dedito al partito come volontario. Le attività di un circolo che lui stesso definisce “alla vecchia maniera” sono strettamente legate con il paese: «La festa dell’Unità che organizziamo è la festa del paese
e abbiamo anche tanti giovani, una cinquantina tra i 12 e i 20 anni, anche se non tutti sono iscritti al Pd. Del resto siamo gli stessi che poi andiamo a dare una mano anche alla festa della parrocchia. Si lavora tutti insieme per il paese, senza stare a guardare le tessere». L’impegno del resto è assai concreto perché tramite feste, cene, iniziative il circolo è riuscito a contribuire a molte spese per la comunità, dall’ammodernamento di aule didattiche nella scuola al fondamentale contributo per la realizzazione del centro infermieristico alla donazione di un defibrillatore, solo per fare qualche esempio. «Con la Cangina, per esempio – ci racconta Lippi – tutti i lunedì sera per quattro mesi diamo da mangiare a centinaia di persone. Noi siamo qui, ci mettiamo la faccia, quando c’è un problema cerchiamo il modo di risolverlo e siamo pronti anche a subire eventuali contraccolpi, non ci tiriamo indietro». Eppure, nonostante questo radicamento che, dice Lippi, si vede anche nelle urne con le percentuali di voto al Pd, gli iscritti da anni sono in calo. «Adesso siamo a 150, il minimo storico. Ne abbiamo avuti anche 500 in passato. Perché? Beh, di sicuro ha contribuito l’idea di partito leggero di Renzi, dove il simpatizzante contava quanto un iscritto. E così tanta gente anche se continua a rivolgersi a noi, magari la tessera non la fa». I social? Le app? Possono funzionare? «Tutto può servire, ma qui noi siamo abituati a parlarci di persona. Il direttivo si è riunito anche la settimana scorsa, siamo una quindicina quasi sempre tutti presenti e discutiamo di politica. Qui da noi non ci sono mai state scissioni, nessuno se ne è mai andato anche se non eravamo d’accordo con il segretario». Dunque a Savarna fughe verso i renziani non ne temono, così come non le hanno temute con l’uscita di Bersani & Co. «Noi eravamo con Bersani quando era segretario, ma nessuno l’ha seguito fuori dal partito. Noi qui abbiamo le nostre regole di campagna: si sta dentro al partito e si continuano a portare le proprie ragioni». Federica Angelini
PRIMO PIANO / 9 3-9 ottobre 2019 RAVENNA&DINTORNI
L’INTERVISTA
Il segretario provinciale: «I circoli sono tutti attivi e dopo la Festa abbiamo tante nuove adesioni» Alessandro Barattoni sulle novità: «Adottare modalità più “smart” per l’iscrizione credo sia un passo avanti verso chi è più giovane» Alessandro Barattoni, 35 anni, segretario provinciale del Pd a cui si deve una gestione unitaria del partito locale e un’attenzione verso volontari, militanti e circoli, risponde a qualche domanda in questo frangente non facile, con la nascita di Italia Viva e l’uscita di Carlo Calenda. Segretario, 75 circoli in provincia per 4mila iscritti. Sono tutti attivi? Tutti in buona salute? «I circoli sono tutti attivi, dai più grandi come quelli di città che contano anche trecento iscritti a quelli più piccoli che comunque hanno attività in corso, penso per esempio a località come Piangipane, Savarna o Villanova di Bagnacavallo, Conselice e Massa Lombarda che ancora organizzano incontri e piccole feste quasi tutte le settimane. Tanti sono punti di riferimento per le comunità locali e, allo stesso tempo, luoghi aperti di discussione su quello che succede in Italia e nel mondo». Come è andato l’esperimento dei circoli “tematici”, come quello del porto? Funzionano ancora? «I circoli tematici sono tutti attivi, non solo quello del porto che programma molto spesso incontri su questioni specifiche ma anche quello della zona artigianale delle Bassette dove abbiamo oltre cento iscritti». Quanti iscritti teme potrà perdere il Pd in favore di Italia Viva? E di Siamo Europei e Calenda, per cui qui si è fatta un’intensa campagna elettorale prima delle Europee? «Ovviamente lavoriamo affinché il nostro partito possa perdere meno iscritti possibili. Dall’altra parte è vero che, dopo la festa nazionale e la sfida del governo, abbiamo anche tante nuove adesioni». Cosa succederà nei giorni tra il 3 e il 6 ottobre? Che obiettivi vi siete dati per il Ravennate? «Abbiamo programmato l’apertura di molti circoli per il tesseramento, assemblee pubbliche e diversi banchetti nelle strade e nelle piazze. Credo che comunque il Pd, nella provincia di Ravenna, non sia mai mancato nelle occasioni di ascolto e confronto, con le persone, nei territori». Le piace l’idea della app per iscriversi al partito? «Certo, era già possibile iscriversi online. Credo che adottare modalità più “smart” sia un passo avanti per raccogliere la partecipazione anche di chi è più giovane e abituato a usare nuove tecnologie». (fe. an.)
LA PROPOSTA
«FACCIAMO VOTARE ANCHE I SEDICENNI PER FARE MENO GUERRE» Il sindaco sposa l’idea di abbassare l’età degli elettori dopo lo sciopero per il clima Il sindaco di Ravenna Michele de Pascale, dopo essersi fatto fotografare insieme ai ragazzi che scioperavano contro il clima piantando arbusti al frutteto sociale in occasione della manifestazione Friday for Future, interviene su una proposta avanzata dal Pd che sembra avere il plauso anche delle altre forze di governo. La proposta è quella di estendere il voto ai 16enni che proprio in occasione dei Global Strike hanno dimostrato grande desiderio di partecipare. «Avevo 16 anni nel Settembre del 2001 - ha scritto sulla sua pagina Facebook il primo cittadino – e ricordo la paura e le tante iniziative, insieme ai miei compagni e alle mie compagne di scuola, per evitare che le risposte sbagliate all’11 Settembre alimentassero la spirale di odio che avvolgeva il mondo e che purtroppo da quel momento non si è più fermata. Esponemmo le bandiere della Pace da tutte le scuole, convinti e fiduciosi che le scelte a livello globale passassero anche da noi e dal nostro impegno, ma rimanemmo completamente inascoltati. Pensando a quei giorni e ai tanti giovani di oggi nelle piazze del mondo, forse, con il voto ai sedicenni, ad esempio, si farebbero meno guerre, si rispetterebbe il pianeta e si investirebbe maggiormente in istruzione. Ragazzi e ragazze, per favore, non lasciateci decidere da soli».
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CULTURA POLITICA/1
CULTURA POLITICA/2
E nel circolo Pd apre una biblioteca della memoria con libri di Marx e Mao
NUOVA EDIZIONE PER LA SCUOLA “SOTTOSOPRA” DEDICATA AGLI UNDER 25 Il tema di quest’anno è “Le parole del potere” Bessi: «Incontri per capire e discutere insieme»
Inaugurazione martedì 8 ottobre alle 20.30 a Porto Fuori con lo scrittore e studioso Eraldo Baldini Un patrimonio in termini di memoria storica di una comunità e di un partito. Sarà innanzitutto questo la biblioteca Terzo Casadio che inaugura nella sede ospitata dal circolo Pd di Porto Fuori di via Staggi – martedì 8 ottobre alle 20.30 – la stagione di incontri 2019-2020. «Vogliamo essere uno spazio a disposizione della comunità, visto che a Porto Fuori abbiamo ormai molti servizi, ma non una biblioteca», ci spiega Dario Bartoletti che di questo progetto è l’ideatore e, assieme ad altri, il realizzatore. «La biblioteca – ci racconta – è nata sulla base di libri che la sezione del Pci aveva conservato nel corso degli anni, rappresenta una fotografia di cosa leggevano i comunisti nel Novecento e soprattutto dell’impostazione togliattiana del partito rispetto al tema della cultura e della formazione degli iscritti. Qui c’era fame di conoscenza, il sapere era un bisogno vero per persone che spesso non avevano avuto la possibilità di studiare e di questo soffrivano». Ecco allora che il partito mandava a tutte le sezioni, ovviamente a loro spese, pubblicazioni periodiche come La Rinascita (e qui è conservata una copia originale del primo numero, del 1944), testi di “indottrinamento” sui principali temi di attualità, e poi ci sono Marx, Gramsci, Berlinguer, Lenin, perfino Mao, non manca nessuno sugli scaffali. Titoli che un tempo erano comuni in tante case e sezioni ma che spesso sono finiti in soffitta, se non al macero. Qui invece sono stati conservati e oggi catalogati: la Terzo Casadio (quasi 3mila i volumi presenti) è infatti ora parte della rete bibliotecaria della Romagna e di San Marino. E non mancano nemmeno Dante, Manzoni Moravia o Pasolini, ed è presente anche una delle prime collane tascabili, datata 1949, del nostro paese. La biblioteca è aperta il lunedì pomeriggio e il martedì mattina sia per il prestito che per la consultazione e ospiterà una serie di incontri ed eventi. A inaugurare questo nuovo spazio di cultura anche politica ci sarà il presidente dell’Università per Adulti Bosi Maramotti Guido Ceroni con lo scrittore Eraldo Baldini che parlerà dei suoi saggi sulle leggende di mare e sui terremoti in Romagna, ma molti appuntamenti con personalità del territorio si susseguiranno fino ad aprile. (fe. an.)
Comincia venerdì 4 ottobre con una lezione di Elisabetta Gualmini (ex vicepresidente dell’Emilia Romagna, oggi europarlamentare) la nuova edizione di una delle esperienze più innovative del Pd ravennate che si rivolge in particolare ai giovani ed esce dai tradizionali steccati per puntare sulla formazione. Fino al 29 novembre si terrà infatti la terza edizione di “Sottosopra” un vero e proprio corso rivolto ai ragazzi dai 18 ai 25 anni, appassionati di politica e di economia, uno strumento per affinare le proprie analisi e un’occasione di confronto e di dialogo in cui i partecipanti esprimono liberamente idee. Le lezioni, che in questi anni sono state tenute da professori di storia e filosofia, giornalisti, esperti di politica, economia e comunicazione, si propongono di ragionare sulle dinamiche che stanno dietro ai fenomeni economici e sociali, di coltivare uno sguardo informato e dare la capacità di leggere le trasformazioni del mondo contemporaneo. «L’intenzione - ha sottolineato il direttore della scuola Gianni Bessi - non è solo istruire ma seminare curiosità e dubbi. Stimolare riflessioni, offrire strumenti e costruire competenze e che non siano solo un insieme di nozioni ma siano la base per una cittadinanza attiva. In sostanza l’idea è quella di costruire un luogo collettivo di dibattito permanente dedicato ai giovani e alle future classi dirigenti». Ogni anno alle lezioni di Ravenna segue un viaggio per immergersi nella geopolitica in carne e ossa. Nel 2017, così come sarà quest’anno, si è tenuto a Bruxelles e nel 2018 a Strasburgo. In questa edizione dal titolo “Le Parole del potere”, le lezioni si incentreranno sugli elementi che stanno alla base di qualsiasi scambio di informazioni: il linguaggio, i canali di comunicazione e le regole che li disciplinano. Agli incontri che si svolgeranno il venerdì sera, nel mese di ottobre, seguirà una lectio magistralis pubblica tenuta da Marco Martinelli con la partecipazione del sindaco Michele de Pascale. Il programma completo delle lezioni disponibile anche sul sito www.scuolasottossopra.it
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PRIMO PIANO / 11 3-9 ottobre 2019 RAVENNA&DINTORNI
LA NOVITÀ/1
Italia Viva di Renzi in attesa della Leopolda per far partire il tesseramento Fagnani e Lazzari spiegano: «Organizzeremo un incontro dopo Firenze per illustrare a tutti le modalità di adesione» Ancora non si sa esattamente che forma prenderà, ma per quanto leggera, avrà la struttura di un partito anche Italia Viva, il nuovo soggetto guidato da Matteo Renzi, che ha lasciato il Pd. Roberto Fagnani, assessore in giunta a Ravenna uscito dai dem per seguire l’ex segretario, ci spiega: «Al momento ci stanno contattando tante persone che non hanno mai voluto entrare in un partito. Noi certamente saremo diversi dai partiti tradizionali, ci sarà una piattaforma on line per discutere e confrontarsi, che non sarà però come il Rousseau. E certamente vogliamo organizzare molti eventi con professionisti dei vari settori. Ma ci si potrà tesserare e saremo presenti sul territorio». Per capire meglio bisogna ora aspettare l’appuntamento della “Leopolda”, format di incontro inventato da Renzi stesso e che per la prossima edizione si concentrerà proprio sul nuovo soggetto politico. «Ci saranno tavoli di confronto - ci spiega Antonio Lazzari, altro ex Pd fuoriuscito, renziano di lunghissimo corso - e quando torneremo faremo un grande evento pubblico per spiegare cosa è stato deciso a Firenze». In realtà proprio Lazzari è stato l’organizzatore di un primo incontro sul territorio. «È stato un momento conoscitivo, c’è molta curiosità, sono venute persone di diversa provenienza, ma fino alla Leopolda non potremo sapere, anche perché Renzi è giustamente molto abbottonato». Ma quindi sarà un partito “calato” da un capo che vi comunicherà modalità di adesione e partecipazione de-
cise altrove? «Al contrario - ribatte Lazzari - la Leopolda sarà invece il luogo di confronto, dove molti tavoli saranno dedicati al nuovo partito». Intanto comitati stanno nascendo anche in provincia, a Cervia e a Faenza, e soprattutto a Lugo dove tra le adesioni più illustri c’è quella dell’ex segretaria comunale Pd Sabrina Mondini, componente della segreteria e della direzione provinciale di Ravenna che ha spiegato: «È stata una scelta dolorosa, sofferta ma necessaria. Dopo anni di militanza attiva al Circolo di Voltana, a Lugo e a Ravenna le relazioni e le amicizie sono un patrimonio prezioso che rende la decisione ancora più difficile. Ma bisogna avere il coraggio di guardare avanti ed essere rispettosi con se stessi e con gli altri. È una scelta coerente con il mio percorso politico che mi convince e mi entusiasma. Un modo nuovo di fare politica, uno stile diverso e una forte determinazione alla valorizzazione del ruolo delle donne e dei giovani». (fe. an.)
LA NOVITA/2
SIAMO EUROPEI, COSÌ LA PROPOSTA DI CALENDA VUOLE RADICARSI SUI TERRITORI Govoni: «Non ci interessano dinosauri della politica, cerchiamo persone competenti e serie» In questi mesi di fermenti politici, un’altra realtà sta cercando di diffondersi sui territori, ed è quella di Siamo Europei, il nome del movimento di Carlo Calenda che, come noto, è uscito dal Pd in polemica con la scelta di andare al governo insieme ai 5 Stelle, ed è stato subito seguito da Matteo Richetti. A Ravenna il referente è Filippo Govoni, 40 anni, ingegnere, un passato da renziano militante. Come lui nessuna delle quindicina di persone che al momento si stanno dando da fare per creare la nuova realtà politica sul territorio ha avuto incarichi né politici né isttuzionali. «Siamo naturalmente aperti all’ingresso di eventuali amministratori, ma non abbiamo bisogno di dinosauri della politica interessati soprattutto a mantenere i propri ruoli. Quello che spesso ci ripetiamo, nelle riunioni anche nazionali, è che abbiamo bisogno invece di persone soprattutto competenti e serie». Riunioni nazionali un po’ diverse da quelle a cu si è abituati, avvengono infatti in conference call. «Sì, ne abbiamo fatta una pochi giorni fa, tutti i 150 circoli in collegamento. Continueremo a farle in modo cadenzato perché è un modo di tenersi in contatto e di costruire il soggetto partendo dal basso e dai territori». Un soggetto appunto “in progress”, Siamo Europei è infatti il nome con cui Calenda si presentò alle Europee in lista con il Pd (era capolista proprio nel nord est) ma a fine novembre arriverà il nuovo nome e il nuovo simbolo che saranno presentati a Roma. «Da lì - ci dice ancora Govoni - arriveranno anche le linee programmatiche di questo nuovo partito che saranno poi da declinare e concretizzare ricorrendo all’aiuto e al contributo di persone altamente qualificate nei diversi campi». Insomma, uno spazio politico che vuole essere aperto a contributi e che abbia valori fondanti forti e non trattabili (per chi fosse interessato è attiva una pagina Facebook “Siamo Europei Ravenna” e l’indirizzo siamoeuropeiravenna@gmail.com). «La ragione della rottura di Calenda con il Pd non è solo una questione di coerenza, ma proprio un punto politico, non ci si può alleare con realtà che hanno valori opposti ai tuoi» dice Govoni. Ed è per questo che potrebbe non essere scontato la presenza del simbolo del nuovo partito a sostegno di Stefano Bonaccini alle prossime regionali. «Apprezziamo il lavoro che ha fatto in questi cinque anni, ma bisognerà vedere come si evolve la situazione, se ci dovesse essere davvero l’accordo con i 5Stelle, allora difficilmente potremo esserci noi».
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12 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 3-9 ottobre 2019
GLI ATTIVISTI
Il pensionato e l’operaio ai banchetti in piazza per la Lega Le testimonianze di due sostenitori che raccontano come sono entrati nel partito e come si impegnano tra mercati, riunioni e iniziative politiche
A sinistra: in alto Luca Cacciatore (39 anni), in basso Gaspare Villa (65). Sono due attivisti della Lega in provincia di Ravenna Da sinistra la segretaria provinciale della Lega Samantha Gardin con Lucia Borgonzoni, candidata del Carroccio alle Regionali del 26 gennaio in EmiliaRomagna
«Quando ho incontrato Salvini due anni fa al monastero dei longobardi di Cairate ho fatto una foto con lui ma non sono di quelli che urlano per chiamarlo per un selfie ogni volta che lo vede passare». Gaspare Villa ha 65 anni e vive nel Lughese da sei, quando con la moglie ha lasciato le 12mila anime di Fagnano Olona in provincia di Varese e ha raggiunto una figlia. Vicino agli ambienti leghisti da tempo, non ha cambiato idea nella rossa Bassa Romagna: «A Lavezzola non trovavo la Padania. C’era in una edicola di Argenta ma farmi 20 km per prendere il giornale…». Anche senza quotidiano, la fedeltà non è stata scalfita: «Mi sembra che nella Lega ci siano persone serie. I casi di qualche disonesto ci sono, ma succede da tutte le parti. Quando lo beccano lo buttano fuori e io l’ho visto». E la sentenza di condanna sui 49 milioni di euro non mina le certezze del pensionato: «Tutte balle. La sinistra ha in mano la magistratura e fa come ha fatto con Berlusconi e il Bunga-bunga. Cazzate per distruggere la Lega». Verso il Carroccio ha sempre avuto simpatie – facile se abiti a 4 km dal Cassano Magnago che diede i natali a Umberto Bossi – ma il legame si è rinforzato quando si è sentito fregato «dai compagni del Pd». Erano i tempi in cui ancora abitava a Varese e faceva l’imprenditore con un’azienda di carpenteria da sette dipendenti: «Ho fatto un investimento per ampliare la sede, mi sono fidato di alcuni politici e mi sono ritrovato con un capannone che non si poteva utilizzare. Sono iniziati i problemi, cresciuti con i mancati pagamenti dei clienti, e ho dovuto chiudere». E pensare che sulla carta Villa, per sua stessa ammissio-
Gaspare, 65 anni, vive a Lavezzola: «Cerco di spiegare alla gente perché è un partito serio»
Luca, 39 anni, abita a Camerlona: «Due anni fa Salvini mi ha risvegliato qualcosa dentro»
ne, avrebbe dovuto essere lontano dal mondo leghista: «Di origine sono un “terone”, come dicono certi leghisti, perché vengo da Sciacca Terme in Sicilia. Ma in Lombardia ho passato più di cinquant’anni. E ho fatto anche il delegato sindacale per la Cgil». Nel Ravennate ha intensificato il suo impegno con la Lega: banchetti tra la gente, manifestazioni, incontri, partecipazione alle trasferte in pullman come il 19 ottobre a Roma. Sempre a testa alta, senza paura: «Durante la campagna elettorale delle amministrative ero impegnato ogni giorno. Ci prendiamo anche gli insulti dalla gente quando siamo ai banchetti ma non mi spaventano. Quello che possiamo fare è cercare di far avvicinare chi ci insulta e parlare per spiegare le cose. Qualcuno a volte ci ascolta e a volte ci ringrazia anche». Quasi una missione di evangelizzazione che non passa inosservata: «In uno dei primi lavori che ho trovato quando mi sono trasferito nella Bassa Romagna i colleghi mi chiavamo “Salvini”». Luca Cacciatore invece si è avvicinato alla Lega solo due anni fa. Il 39enne operaio di Camerlona non aveva mai partecipato attivamente alla vita politica di alcun partito. Poi è arrivato Matteo Salvini: «A un certo punto ho proprio detto “Era ora”. Il suo entusiasmo ha risvegliato qualcosa che c’era in me. Ascoltavo le sue idee soprattutto sui social e sempre tramite Facebook ho contattato i referenti locali che un po’ alla volta mi hanno coinvolto e mi hanno fatto entrare nel gruppo». Luca ci mette passione. Se c’è da andare a un banchetto non si tira indietro, se c’è da sostenere un candidato a un comizio non manca: «Bisogna trovare il tempo tra il lavoro e la famiglia ma mia moglie mi capisce: non viene con me alle iniziative ma mi supporta. Una volta magari dedicavo più tempo al calcio o al calcetto e ora faccio attività politica e mi gratifica». Negli ultimi due anni il ravennate si è perso pochi degli appuntamenti importanti: dai raduni di Pontida alle manifestazioni più significative a Milano e Roma. Ma anche tante riunioni interne: «Ci confrontiamo e così si forma il gruppo. Che poi si trova anche fuori dalle iniziative politiche». (and.a.)
LA DIRIGENTE
LA SEGRETARIA: «IL PRIMO CONTATTO? SEMPRE PIÙ DAI SOCIAL» Gardin: «Per noi fondamentale la presenza ai mercati» Coinvolgere i cittadini sul territorio è diventata ormai la missione per eccellenza degli schieramenti politici. Perché c’è sempre da fare i conti con risorse che non abbondano e il volontariato degli attivisti è linfa vitale. «Per noi della Lega la strada migliore resta sempre il caro vecchio banchetto – assicura Samantha Gardin, segretario provinciale del Carroccio a Ravenna –. È un modo per scendere in strada e offrire alla gente un riferimento fisico dove potersi rivolgere per raggiungere il partito o i suoi eletti». Per i leghisti le tappe sul territorio coincidono con i mercati ambulanti nei diversi comuni: «Ci spostiamo da un paese all’altro seguendo le giornate dei mercati: ormai siamo una presenza fissa e le persone che si vogliono rivolgere a noi sanno che lì possono trovarci, in alcuni casi quando qualcuno ci contatta per altre vie poi se possibile diamo appuntamento a uno dei banchetti per parlare di persona». Perché esistono anche altri canali per i primi contatti, il principale ormai è costituito dai social: «Ogni rappresentante eletto ha i suoi profili e riceviamo richieste e messaggi. Per quanto mi riguarda poi credo che il mio numero di cellulare l’abbiamo praticamente tutti. E chi sa che sono commercialista cerca i miei recapiti sul sito dell’ordine e mi chiama in studio. Ci sono quelli che ci lasciano i loro recapiti e cerchiamo di coinvolgerli per farli passare da semplice votante ad attivista. E con alcuni di loro nasce un rapporto che dura nel tempo perché è grazie al loro volontariato che si possono organizzare molte cose e avere a disposizione risorse». I banchetti e i social, ok, ma i partiti di una volta parlavano di sedi e sezioni: «C’è solo un problema, i costi. Gli affitti degli spazi e le utenze sono una spesa consistente perciò di solito allestiamo sedi fisse temporanee solo nelle città dove si vota per il periodo della campagna elettorale e quello immediatamente successivo al voto. In questo periodo succede a Faenza che voterà nel 2020. A Ravenna ne avevamo una in via Cesarea grazie alla donazione di un sostenitore che aveva un locale e lo ha messo a disposizione in comodato gratuito. La usavamo per farci le riunioni ma per ritrovarsi è sufficiente affittare una sala: adesso ad esempio una volta al mese ci troviamo a San Pietro in Vincoli, durante la campagna elettorale per le amministrative di Ravenna ci siamo incontrati ogni mercoledì per 18 mesi». La segretaria Gardin stima che oggi siano oltre cinquecento gli iscritti alla Lega in provincia: «Nel 2018 eravamo arrivati a 6-700, quest’anno credo che il numero sia più o meno stabile e ne facciamo ad ogni evento». (and.a.)
PRIMO PIANO / 13 3-9 ottobre 2019 RAVENNA&DINTORNI
FUORI DAI PARTITI
Gli “umarel” scoprono il cantiere e su Whatsapp nasce la petizione che lo fa spostare Nel quartiere Nullo Baldini un esempio di partecipazione spontanea che ha cambiato le decisioni del Comune I residenti si sono attivati per salvare il verde in via Nizza: «Dal consigliere comunale Ancisi solo consigli pratici» di Andrea Alberizia
Se nel quartiere Nullo Baldini di Ravenna sopravviverà l’area verde di via Nizza è grazie a un gruppo di comuni cittadini che hanno deciso di attivarsi e far arrivare la loro voce fino al palazzo. Una pacata petizione con oltre 3.600 sostenitori – nata da un centinaio di lettere che il primo firmatario ha distribuito nelle buchette del vicinato – ha convinto la giunta comunale a rivedere i progetti scegliendo un vicino campo agricolo incolto per la costruzione di una nuova scuola dell’infanzia al posto del parco di via Nizza. Il primo firmatario è il 50enne Roberto Romagnoli, socio di una ditta di Faenza che produce macchinari per il packaging: «A maggio tra i residenti della zona girava voce che il Comune volesse costruire una scuola al posto del parchetto e con qualche conoscente abbiamo cominciato come si poteva saperne di più». Perché la prima necessità era quella di verificare la fonte: alcuni anziani della zona, i cosiddetti e ormai celeberrimi “umarel”, avevano visto degli operai fare dei rilievi nel terreno e alla loro domanda si erano sentiti rispondere che erano analisi in previsioni del cantiere per una scuola. «Volevamo saperne di più e un vicino mi disse che aveva un contatto con Alvaro Ancisi (il consigliere comunale decano dell’opposizione con Lista per Ravenna, ndr). Ci è sembrato che potesse darci una mano, ma ci saremmo rivolti a qualunque consigliere anche di altri schieramenti se avessimo avuto qualche contatto».
In pochi mesi la petizione per salvare l’area verde di via Nizza ha raccolto oltre 3.600 firme. La nuova scuola non si farà lì ma in un lotto di terreno adiacente alla rotonda Portogallo, tra viale Saragata e via Leopardi
Ancisi una settimana dopo conferma il progetto per la scuola. E allora Romagnoli si mette alla tastiera del computer per buttare giù una lettera: «Ne feci cento copie in A4 e le andai a mettere nelle buchette dei dintorni. Spiegavamo cosa avevamo saputo e invitavo a contattarmi se qualcuno era intenzionato a fare qualcosa per difendere il verde». Per diversi giorni il cellulare di Romagnoli è rovente. Nascono un
NUOVO TRATTAMENTO VISO
gruppo su Whatsapp e una pagina Facebook, «strumenti preziosi per questa battaglia, senza queste disponibilità forse sarebbe stato impossibile o di sicuro ci sarebbero voluti tempi più lunghi». Che fare per arrivare al potere? In chat si comincia a parlare di raccolta firme. E quando si decide di procedere si ripresenta la necessità di avere consigli su come farlo per essere ascolta-
ti: «Nessuno di noi aveva mai fatto qualcosa del genere, non sapevamo le procedure e volevamo evitare che per qualche cavillo venisse tutto cestinato». I contatti con Ancisi erano già avviati ma prima di coinvolgero nuovamente, ci si è confrontati tra cittadini: «Ho posto la questione in chat, ho chiesto se qualcuno avesse dubbi per ragioni politiche. Ci siamo trovati concordi nel dire che avendo già visto la sua disponibilità verso la nostra causa potevamo continuare con lui». Dalla petizione si è arrivati a un incontro a settembre tra firmatari e alcuni esponenti della giunta tra cui il sindaco Michele de Pascale che ha comunicato la proposta: conservare il parco di via Nizza e attrezzarlo per l’uso pubblico (sono già arrivate due panchine), costruire la nuova scuola in un lotto adiacente alla rotonda Portogallo, tra viale Saragat e via Leopardi, e abbattere l’ex scuola infermieri di via Palestro per ampliare il verde a disposizione dell’asilo adiacente». Insomma, i residenti hanno vinto la battaglia: «È stato entusiamante e anche gratificante quando il sindaco ha dimostrato interesse nei nostri confronti». Questa esperienza potrebbe aver cambiato l’orientamento politico di qualcuno dei firmatari? «Penso che chi già sosteneva Ancisi continui a farlo perché si è dimostrato davvero interessato, chi sosteneva la maggioranza continuerà a farlo perché ha visto che c’è stata disponibilità a rivedere le decisioni».
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14 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 3-9 ottobre 2019
IL MOVIMENTO/1
Tra partecipazione e divisioni, i 5 Stelle in attesa di una nuova organizzazione interna A Faenza uno dei primi Meetup nati in Italia, che si riunisce tutti i martedì e il sabato mattina in piazza A Ravenna si cerca ancora di unire gli attivisti dopo la mancata certificazione del 2016 di Luca Manservisi
A Cervia il debuttante che vuole avvicinare i giovani «La politica non sia divisiva» Trent’anni, con una laurea in comunicazione e didattica dell’arte all’Accademia di Brera di Milano, Pierre Bonaretti è uno degli esempi di partecipazione attiva del Movimento 5 Stelle. Trasferitosi a Cervia dopo la laurea, senza esperienze politiche di alcun tipo, si è avvicinato al Meetup tramite amicizie, «per pura curiosità e per condividere alcune idee», poi «ho saputo quasi per caso che l’anno successivo ci sarebbero state le elezioni amministrative e abbiamo iniziato a strutturare un programma elettorale». Bonaretti si è candidato a sindaco di Cervia, ottenendo l’11 percento circa delle preferenze lo scorso maggio. «Sono entrato in consiglio comunale come uno studente, cercando di imparare, mettendoci la massima dedizione. Quello che mi ha stupito finora è stato un modo di fare politica piuttosto condiviso lontano dai soliti giochi di partito ma con l’obiettivo di fare il bene della città. Mi sembra che stia prevalendo il buon senso». Tanto che c’è già chi ha accusato Bonaretti di essere filo-Pd. «Voglio sfatare questo mito sottolineando come io ragioni per contenuti, in questo caso in consiglio comunale abbiamo impegnato la giunta su temi importanti come il riciclo della plastica, il crowdfunding
Comunque la si pensi, se si parla di partecipazione attiva dei cittadini alla vita politica, il Movimento 5 Stelle rappresenta uno spartiacque, con il concetto di “democrazia diretta” sbandierato come vessillo fin dalla propria nascita. Cittadini che, come noto, vengono coinvolti tramite i cosiddetti Meetup, sorta di piazze virtuali che nascono nell’omonimo servizio di rete per discutere di temi comuni favorendo poi la creazione di un gruppo reale e di conseguenza liste “certificate 5 Stelle” di candidati alle elezioni amministrative. In provincia di Ravenna è ancora attivo uno dei primi meetup nati in Italia, quello di Faenza: qui l'esperienza dei “Grilli faentini”, fondati nel 2005, è arrivata nel 2015 in consiglio comunale, dove siedono ancora i primi tre “portavoce” (come vengono definiti i consiglieri, sempre secondo lo spirito partecipativo) targati Movimento 5 Stelle: Massimo Bosi, Andrea Palli e Marilena Mengozzi. Un gruppo, quello grillino di Faenza, visto con ammirazione dal resto della provincia («non hanno nemmeno un regolamento interno, da quanto vanno d’accordo», ci dice un attivista sinceramente colpito), dove i Meetup spesso più che unire gli attivisti tendono a dividere. Qui ne esiste solo uno, da sempre, che si ritrova per discutere ogni martedì sera (alle 21 al Rione Rosso) e tutti i sabati mattina al banchetto in piazza del Popolo. «Il nostro gruppo di lavoro è composto da una quarantina di persone – ci racconta Mas-
I tre portavoce del Movimento 5 Stelle in consiglio comunale, da sinistra Marilena Mengozzi, Massimo Bosi e Andrea Palli
simo Bosi, candidato sindaco nel 2015, quando riuscì a ottenere oltre il 14 percento delle preferenze –, abbiamo appuntamenti martellanti tutto l'anno, ma purtroppo è difficile coinvolgere sempre nuove persone e in particolare giovani, che si contano sulle dita di una mano. Agli albori del movimento, invece, si viveva ancora l’entusiasmo della partecipazione volontaria, tanti giovani erano attratti da una visione, un modo nuovo di proporre la politica, con battaglie come quelle contro la ca-
sta, l'attenzione all'ambiente, la volontà di cacciare i condannati dal parlamento...». Oggi l’esperienza al Governo pare aver fatto sparire tutto quell’entusiasmo. «Noi in realtà cerchiamo di restare sempre ancorati ai temi locali ma è evidente che abbiamo ricevuto lamentele sia per l’alleanza con la Lega, sia per quella con il Pd. Noi tre portavoce accettiamo meglio quest'ultima alleanza, con la Lega in consiglio comunale rifiutiamo anche solo di parlare. Ma delle amministrative del prossimo anno è an-
IL PERSONAGGIO
L’ex candidato sindaco grillino: «Anche nel M5S i soliti giochi di potere E così la gente non partecipa più...» Pietro Vandini ora continua l’impegno politico con il partito di Pizzarotti
per la pineta, lo stop allo sfruttamento degli animali nei circhi. Se questi temi sono condivisi dalla maggioranza, non può che farmi piacere. E anzi vorrei far passare proprio il messaggio che la politica non deve più essere un gioco di bandiere, di tifoserie. È bene dialogare per cercare di essere costruttivi. Solo così, secondo me, si possono ancora coinvolgere i più giovani nella vita politica, che è quello che voglio fare: i giovani hanno bisogno di messaggi costruttivi, non divisivi». Una volta eletto, Bonaretti riceve continue segnalazioni dai cittadini, «che cerco però sempre di far confluire nel Meetup (che conta circa una decina di persone, ndr), invitando chiunque, non solo gli iscritti, a partecipare alle riunioni a cadenza bisettimanale».
Pietro Vandini è stato il primo e finora unico candidato a sindaco del Movimento 5 Stelle a Ravenna, ottenendo nel maggio del 2011 quasi il 10 percento delle preferenze. Fino a qualche mese prima, neppure si era mai avvicinato alla politica. «La seguivo in maniera molto superficiale, poi le denunce, i casi sollevati da Beppe Grillo nel suo blog, mi hanno spinto ad approfondire e dopo aver partecipato al Woodstock 5 Stelle di Cesena (nel settembre del 2010, ndr) mi sono avvicinato al meetup del Movimento, per cominciare a fare qualcosa di attivo, senza nessuna ambizione. Mi sono così reso conto che poteva essere interessante metterci anche la faccia e mi proposi: ci si confrontò e poi, a votazione, venni scelto come candidato sindaco». Sono passati nove anni, sembra un secolo. Oggi Vandini è approdato a Italia in Comune, di un altro ex grillino come il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, e di Movimento 5 Stelle non vuole neppure sentire più parlare. «Credo
che l’involuzione del Movimento sia anche conseguenza di una diminuzione di interesse della gente, che si è resa conto probabilmente che anche nei 5 Stelle sono entrate dinamiche simili a quelle degli altri partiti, dove chi ottiene un ruolo di potere cerca di favorire persone amiche, per continuare a gestire quel potere. Ed è successo che la partecipazione si è molto affievolita. Ed è un peccato, perché a Ravenna, per esempio, si era creato molto interesse e le elezioni del 2016 potevano essere l’occasione giusta, mentre invece lì, in città, è finito tutto». Il riferimento è al caso della mancata certificazione di una lista del Movimento 5 Stelle alle ultime amministrative, a causa delle divisioni in particolare tra i due consiglieri uscenti, lo stesso Vandini e Francesca Santarella, attualmente titolare dell’unico Meetup rimasto in città (vedi articolo principale). Ora Vandini è ripartito da Pizzarotti, ma il futuro è ancora nebuloso. «I cambiamenti politici a livello nazionale hanno reso tutto più complicato, noi eravamo pronti a confrontarci con il Pd, ma mai invece con i 5 Stelle, con cui ora il Pd è alleato. Quello che mi spinge a fare ancora politica? La voglia di approfondire le questioni, senza fermarmi agli slogan, come per esempio ha fatto il governo gialloverde con il tema dell’immigrazione, buttando benzina sul fuoco dell’ignoranza...». (lu. ma.)
PRIMO PIANO / 15 3-9 ottobre 2019 RAVENNA&DINTORNI
IL MOVIMENTO/2
Un banchetto del Meetup di Ravenna ai tempi del contratto di governo con la Lega (Francesca Santarella ha il cartello in mano)
cora prematuro discutere. Cercheremo di coinvolgere più persone possibili a partire dalle prossime settimane con riunioni sul tema: di certo non ci interessano esperienze di finte liste civiche, noi ci presenteremo come Movimento 5 Stelle». A qualcuno quest’ultima dichiarazione potrà sembrare una banalità, ma non è invece cosa per nulla scontata se si pensa a quello che è successo al Movimento a Ravenna, dove le macerie del 2016 – quando il simbolo dei 5 Stelle non finì neppure sulla scheda elettorale per divisioni interne – non sono ancora state ricomposte. Nel capoluogo al momento è attivo un solo Meetup (c’è stato un momento in cui ce n’erano addirittura cinque), quello “A riveder le stelle” che fa capo alla storica attivista Francesca Santarella, ex consigliera comunale e protagonista dello scontro che portò alla mancata certificazione del 2016, quando diede vita a una lista parallela a quella che vedeva Michela Guerra candidata a sindaco (e che vedeva tra i fautori l’altro ex consigliere comunale Pietro Vandini, con cui c’era stata una rottura totale). La stessa Guerra come noto si presentò quindi con una lista “grillina” (Cambierà) ma senza poter contare sul simbolo dalla quale furono comunque eletti tre consiglieri comunali. Due di quelli ora a Palazzo Merlato hanno dato vita a un gruppo misto, anche con l’obiettivo nel frattempo di ricostruire una casa comune per il Movimento 5 Stelle a Ravenna. Al mo-
«SIAMO ENTRATI IN POLITICA SOLO PERCHÉ LA POLITICA HA TRAVOLTO LE NOSTRE VITE» La faentina Elena Fabbri è candidata alle Regionali nella lista 3V che si batte contro l’obbligo vaccinale
mento è nato però solo un gruppo Facebook, “Call to action - Ravenna”, con circa 400 membri. Ne abbiamo parlato con uno dei fondatori, Marco Maiolini, consigliere comunale del gruppo misto. «Ho sempre cercato di unire e di non essere mai divisivo, per questo non ho nulla contro il Meetup di Francesca (Santarella, che a noi ha preferito non rispondere, ndr), ma purtroppo resta un gruppo molto chiuso, in diversi volevano entrare ma non sono stati di fatto accettati, si parla di “purezza” quando in realtà credo che bisognerebbe solo fare di tutto per coinvolgere più persone possibili. L’attivismo costa fatica, impegno di tempo senza ricevere niente in cambio e neppure una speranza di carriera. Alla fine a Ravenna la gente, a causa anche di questa forte conflittualità interna, piano piano è iniziata a scemare. Ecco perché abbiamo creato questo gruppo, per riunire cittadini interessati a partecipare. Ci siamo incontrati più volte ma ora siamo in attesa che vengano chiarite dai vertici nazionali le nuove modalità di partecipazione». Anche l’esistenza degli stessi Meetup, infatti, potrebbe essere messa in discussione nella nuova riorganizzazione interna. Se ne parlerà in un appuntamento molto atteso da tutti gli attivisti in programma venerdì 4 ottobre alle 20 al Rione Rosso di Faenza con la partecipazione del consigliere regionale Andrea Bertani e dei parlamentari pentastellati Carlo Ugo De Girolamo e Marco Croatti.
«Eravamo cittadini “normali”, la politica era lontana dalla nostra quotidianità. Fino a che non è stata la politica a entrare nelle nostre vite di genitori, travolgendole». E così Elena Fabbri, 45 anni da Faenza, si trova candidata nel “Movimento 3V - Vaccini Vogliamo Verità”, la prima forza politica ad avere già tutti i candidati alle prossime elezioni dell'Emilia-Romagna, in attesa di raccogliere tutte le circa 12mila firme necessarie. Un «partito di popolo – si autodefinisce il Movimento – costituito da cittadini con spirito civico». «Non siamo No Vax, come ci vogliono etichettare i giornali – ci dice al telefono Fabbri –, noi siamo contrari all'obbligo vaccinale e alla vaccinazione di massa fatta in modo indiscriminato». E di fronte alla vaccinazione obbligatorie, da genitori, «abbiamo deciso di prendere in mano questo problema che ci ha cambiato le vite, con i bambini fuori dalle scuole. A Faenza, per esempio, ci sono state esclusioni che riteniamo illegittime, abbiamo dovuto chiamare la forza pubblica per far rispettare la legge». Fabbri – ci dice – si occupa di vaccini «da un punto di vista scientifico da diversi anni e insieme ad altri genitori abbiamo unito i nostri sforzi, ognuno in un campo diverso, all'inizio di quest'anno. Abbiamo iniziato a incontrarci, a fare una serie di incontri e serate per farci conoscere, con l’obiettivo di entrare almeno con un consigliere in Regione alle elezioni del prossimo gennaio. Dove porteremo naturalmente il tema dei vaccini nello specifico, ma in un contesto più ampio di promozione della salute, un campo dove la Regione può effettivamente fare la differenza». Fabbri – che è anche membra del consiglio nazionale del Movimento – sarà capolista nel collegio di Ravenna dove sono candidati anche il lughese Fabio Servidei, il faentino Ugo D’Alberto e la ravennate Maria Luisa Biolcati Rinaldi. (lu.ma.)
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16 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 3-9 ottobre 2019
PARTECIPAZIONE
“FARINI SOCIAL WEEK”, AL VIA LA TERZA EDIZIONE Dal 4 al 18 ottobre il quartiere della stazione in festa Prende il via venerdì 4 ottobre alle 14.30 la terza edizione della “Farini Social Week”, ancora una volta un calendario di di iniziative, eventi, concerti, mostre, laboratori e tanto altro realizzata da CittAttiva Ravenna insieme a molti enti, associazioni e cittadini attivi, per conoscere, far conoscere e vivere sempre di più i luoghi del quartiere Farini, zona prossima alla stazione dove non sono mancati problemi di ordine pubblico e di convivenza tra residenti e frequentatori. Questa è quindi un’occasione, partecipata, per riscoprire invece il piacere di stare insieme. Moltissimi i soggetti che partecipano all’iniziativa tra cui istituzioni, associazioni e gruppi del territorio attività economica, associazioni sportive. Non mancheranno momenti di spettacolo, incontro e ci saranno anche attività dedicate ai soli bambini.
RESISTENZA Una conferenza pubblica “A 75 anni dalla missione Radio Bionda” “A 75 anni dalla missione Radio Bionda” è il titolo della conferenza pubblica organizzata dall’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea (Isrec) di Ravenna e provincia e dalle associazioni combattentistiche e d’arma di Ravenna, con il patrocinio del Comune, che si svolge il 5 ottobre alle 10 nel Centro civico di Marina di Ravenna, in piazzale Marinai d’Italia. Si vuole ricordare il ruolo della stazione radio che contribuì all’azione di liberazione di Ravenna tra settembre e dicembre del 1944 da parte degli appartenenti del reparto “Nuotatori paracadutisti” del Reggimento San Marco che riuscirono a contattare le truppe alleate per la pianificazione di aviolanci. Presiederà la conferenza il capitano Danilo Varetto, vicepresidente Unuci Ravenna. Porteranno il loro saluto Livia Moducci, presidente del consiglio comunale di Ravenna, e il Tenente Colonnello Luigi Di Benedetto, in rappresentanza delle associazioni combattentistiche e d’arma. Interverrà il Capitano di Fregata Marco Mascellani in rappresentanza della Marina Militare. Seguirà la relazione a cura di Guido Ceroni, presidente dell’Isrec in Ravenna e provincia dal titolo “Con l’acqua fino al ginocchio” che mostrerà immagini e documenti sull’operato della missione. La radio era all’isola degli Spinaroni.
INCONTRI Pietro De Carli racconta la sua Africa alla biblioteca Oriani Martedì 8 ottobre alle 17.30 alla Biblioteca Oriani di Ravenna il Circolo Cooperatori organizza l’incontro con Pietro De Carli autore del libro, “Tramonto Rosso. L’Africa che ho vissuto”, in narra gli episodi più salienti e le situazioni più toccanti della esperienza vissuta, per quindici anni, come operatore della cooperazione internazionale e degli aiuti umanitari in Africa, un continente fra conflitti, povertà e rapina di risorse. Dunque non tanto un libro autobiografico ma una occasione di riflessione su un tema di cui ci ricordiamo solo quando si parla di migranti, non sempre consapevoli che il futuro dell’Africa è il nostro futuro.
LUTTO Il mondo della cultura piange la scomparsa di Ennio Dirani
Mondo della cultura (e non solo) in lutto a Ravenna per la scomparsa di Ennio Dirani. È morto infatti a 89 anni il presidente onorario della Fondazione Casa di Oriani, già direttore della biblioteca Oriani a Ravenna e membro onorario del comitato delle celebrazioni dantesche del 2021. «Apprendiamo con sgomento e con profondo dolore la scomparsa del carissimo professor Ennio Dirani – hanno scritto dalla Fondazione Oriani –. Con lui se ne va un pezzo di storia della Fondazione e della Biblioteca Oriani, oltre che della vita culturale di tutta Ravenna. Le nostre più sincere e partecipi condoglianze alla famiglia». «Apprendiamo con dolore la scomparsa di Ennio Dirani, figura che ha lasciato il segno nella cultura ravennate e romagnola del secondo novecento – dichiarano l’assessora alla Cultura Elsa Signorino e Maurizio Tarantino, direttore del Mar e della Biblioteca Classense –. Dirani, già assessore comunale e storico direttore e presidente della Fondazione Oriani, ha legato indissolubilmente il suo nome alla prestigiosa biblioteca di storia contemporanea. Intellettuale eclettico, personalità di grande umanità, uomo di molteplici passioni, inclusa la bicicletta condivisa con l’amato Oriani, è stato sempre attivo nel dibattito culturale della città alla quale ha offerto costantemente stimoli e apporti originali. Membro del Comitato per le celebrazioni dantesche del 1965, aveva con entusiasmo dato la sua disponibilità per il centenario del 2021. Con lui scompare una voce che molto ha dato alla città e che i ravennati continueranno a ricordare».
PUNTO DI DIFFUSIONE CONTINUA
ATTUALITÀ Al via le Mondovisioni di Internazionale a Lugo
SOCIETÀ / 17
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3-9 ottobre 2019 RAVENNA&DINTORNI
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IMMIGRAZIONE Rumore di acque a Faenza per ricordare le vittime
LA RASSEGNA
PASSEGGIATE LUNGO LA LAMA, MUSICA E LETTERATURA IN PINETA Prosegue Itinera, la festa del cammino consapevole organizzata da Trail Romagna
In concomitanza con il festival Internazionale dell’omonima rivista a Ferrara, riprendono a Lugo le “Mondovisioni”, rassegne di documentari dal mondo. In particolare, domenica 6 ottobre alle 20 nella sala Codazzi della Biblioteca Trisi, Michele Colajanni, prof. di Ingegneria Informatica dell'Università di Modena e Reggio Emilia, farà una introduzione alla proiezione del film Bellingcat di Hans Pool. Il collettivo Bellingcat, all’avanguardia del giornalismo contemporaneo, è un gruppo di ricercatori online impegnato a svelare la verità dietro notizie e vicende da tutto il mondo, dal disastro del volo MH17, alla guerra in Siria, al misterioso avvelenamento di una spia russa nel Regno Unito. Il secondo appuntamento è per martedì 8 ottobre alle 21 per Leftovers Women di Shosh Shiam e Hilla Medalia (in mandarino con sottotitoli in italiano). La rassegna prosegue poi nelle settimane seguenti fino al 29 ottobre, ogni martedì sera, toccando vari temi di attualità. Tutti i film sono in lingua originale con sottotitoli e le proiezioni, sempre alla Trisi, sono a ingresso gratuito.
In occasione dell'Installazione “#Eldorato” nella Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione alla parrocchia San Savino - Chiesa Del Paradiso (via Paradiso 11, Faenza) il 3 ottobre alle 21 si terrà lo spettacolo «Rumore di acque» del teatro delle Albe, diretto da Marco Martinelli con in scena Alessandro Renda. Ingresso a offerta libera. L'iniziativa è promossa dal Museo diocesano di Faenza-Modigliana e da Missio Faenza.
BENI ARCHITETTONICI Alla scoperta delle ville lughesi degli anni Venti e Trenta del Novecento Le ville lughesi degli anni ’20 e ’30 del Novecento sono le protagoniste del nuovo programma della rassegna “La storia siamo noi”, che propone a ottobre diverse iniziative per omaggiare le bellezze di queste strutture. Sabato 5 ottobre alle 10.30 nel Salone Estense della Rocca è in programma il convegno “Ville degli anni ’20 e ’30 del Novecento: stili architettonici e restauro”. Al termine ci sarà l’inaugurazione della mostra documentaria “Tra Eclettismo e Art Déco. Ville degli anni ’20 e ’30 del Novecento a Lugo”, alla biblioteca Trisi. Le visite guidate sono in programma nelle domeniche 6 e 13 ottobre con approfondimenti storico-urbanistici delle ville lungo i viali Orsini, Bertacchi e Miraglia. La partenza è presso la stazione ferroviaria alle 10.30 e 16.30 del 6 ottobre e alle 10.30 del 13 ottobre. Prenotazioni al numero 370 3674127.
Prosegue Itinera, la “Festa del cammino consapevole” curata da Trail Romagna. Tra i prossimi appuntamenti il 3 ottobre c’è “Land Art, artisti in cammino”, incontro con Franco Masotti che vede la partecipazione di Giovanni Lami (sound-artist), alle 18 alla Pineta San Giovanni (c/o Micoperi, ore 18). Il 4 ottobre, sempre alle 18, l’appuntamento è invece alla Ca’ della Aquara nella Pineta di Classe per “Dino Campana nella pineta di Dante”, tratto da L’Ultimo primitivo di Iacopo Gardelli, con Elia Tazzari e Lorenzo Carpinelli. Sabato 5 ottobre, invece, si va “A spasso sulla Lama”, lungo il canale che attraversa Ravenna (camminata di 10 km dalla Darsena di Città alla Chiusa di San Marco, tra paesaggi urbani, periferie e campagne suburbane. Partenza dall’ex Tiro a Segno alle 9.30. Domenica 6 ottobre, appuntamento invece a Sant’Alberto, al Museo NatuRA, sempre alle 9.30 per un’altra passeggiata questa volta “Sulle orme di San Romualdo” fino a Villanova di Bagncavallo (20 km). Ci sarà una lettura prima della partenza (ore 8.45): San Romualdo nei versi di Dante, Divina Commedia, Paradiso, Canto XXII. Giovedì 10 ottobre alle Fraternità di San Damiano di Ravenna alle 18 incontro dal titolo “Camminare cambia Il lungo cammino come strumento educativo per giovani in difficoltà (Ediciclo editore)” con Isabella Zuliani (coautrice), Dom Gianni Giacomelli e Claudio Ciccillo Il volume raccoglie contributo di Andrea Bellavite, Bernard Ollivier, Duccio Demetrio, Isabella Zuliani, Luigi Gui, Marco Catalano, Marilena Sinigaglia, Matteo Vercesi, Paolo Taverna.
18 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 3-9 ottobre 2019
NOTTE D’ORO: IL PROGRAMMA
A Ravenna la serata più lunga con Noemi e Rocco Hunt Il clou del 5 ottobre sul palco di piazza del Popolo ma si parte già dal pomeriggio a Palazzo Rasponi dalle Teste Noemi
sposizione di opere contemporanee dedicate al Sommo Torna la Notte d’Oro, la notte bianca di Ravenna. Dopo l’anteprima in darsena di venerdì 4 ottobre (vedi Poeta. Sempre alle 21 nella sala Corelli del teatro Alighieri box), sabato 5 i festeggiamenti si spostano in centro storico con la musica dal vivo Noemi e Rocco Hunt, che estrazione della lotteria per la raccolta fondi per Fabiondalle 22.30 si alterneranno sul grande palco di piazza del lus Sla. Al Palazzo dei Congressi cinema da “incubo” con l’anPopolo tra pop e rap. Ma già dal primo pomeriggio alcuni eventi speciali ini- ticipazione del Nightmare Film Fest: alle 21 in anteprizieranno a raccontare Ravenna e le sue bellezze. A Palaz- ma nazionale (gratuita) To your Last Death di Jason zo Rasponi dalle Teste dalle 14.30 ritorna #arRangiati, Axinn, in versione originale sottotitolata: un film di animazione che concilia arte moderna a fumaratona fotografica alla ricermetti disegnata a mano e tecniche di anica di angoli nascosti della città. Laboratori e giocoleria mazione 2D digitale. Alle 19, 20 e 21, in scena Il 2019 è anche l’anno della Biennale Go(l)d, spettacolo in bilico tra per i bambini del Mosaico che, dal 6 ottobre al 24 noperformance live e realtà virtuavembre, invaderà Ravenna di mosaici di le, ideato da Linda Ricci e StefaAlcuni appuntamenti per i più artisti contemporanei (vedi p. 22-23). La no Pelloni, in collaborazione con piccoli della Notte d’Oro, il 5 otNotte d’Oro sarà il portale d’ingresso a Vierre Hub. tobre: Pixel Mosaici propone questa manifestazione, che dalle 10 proAlle 21.30, sempre a Palazzo dalle 10.30 alle 12 e dalle 15.30 porrà al Mar – Museo d’Arte di Ravenna, alle 18 dei laboratori di mosaico Rasponi, presentazione del traiper bambini (info 320 1162125); una serie di laboratori, incontri e inauguler del film Il Drago di Romadalle 15 alle 18 e dalle 20 alle 22, razioni. gna, il primo italiano sul mah alla Holden della Biblioteca Tante sono le visite guidate speciali jong, con il regista Gerardo LaClassense ragazzi da 11 anni in (vedi articolo qui sotto) e le aperture mattina, i produttori Giusi Sancollaborazione con Roberto Pastraordinarie dei monumenti: fino altoro (PopCult) e Chi Hai (Micropetti costruiscono insieme cerle 23 Cripta Rasponi, Giardini Pensili e la media Communication Italy) e bottane-giocattolo-poetiche. Domus dei Tappeti di Pietra; dalle 20 alle protagonisti del cast. Alle 18.30 al Museo Tamo labo22.30 il Mausoleo di Teodorico e il MuFino alle 22.30 alla Biblioteca ratorio di mosaico per bambini seo Nazionale. Classense, giornata dedicata alla dai 5 agli 11 anni. Dalle 18 alle Dalle 20.10 di sabato 5 e fino alle 4 luna, tra collezione storica e os21 in piazza Unità d’Italia giocosarà in funzione il bus navetta gratuito servazioni guidate al telescopio. leria comica con Skizzo e JF. con corse di andata e ritorno da stadio e Dalle 21 alle 24 alla Biblioteca Pala De André. Oriani prosegue Dante Plus,
NOTTE D’ORO: VISITE GUIDATE Alla scoperta anche dei palazzi della prefettura e del Comune Un ricco programma di visite guidate in occasione della Notte d’oro: si parte con il Palazzo della Prefettura di piazza del Popolo che potrà essere visitato dalle 16 alle 20, gratuitamente e senza prenotazione, con cadenza ogni 20 minuti, alla scoperta delle sue sale private, normalmente chiuse al pubblico (info: 0544 35404-35755). Alle 17 Ravenna Bella Fuori porta alla scoperta dei mosaici e di altre forme d'arte presenti lungo le vie cittadine (punto d'incontro Iat di piazza San Francesco - 20 minuti prima; a pagamento, prenotazione obbligatoria su www.visiteguidateravenna.it). Alle 18 Oro non più oro alla scoperta della Ravenna che non c'è più, dei suoi capolavori scomparsi, dei suoi mosaici dispersi (punto d'incontro allo Iat - 20 minuti prima della partenza del tour; a pagamento - prenotazione obbligatoria su visiteguidateravenna.it). Dalle 18.30 alle 22, visite guidate gratuite e senza prenotazione, alla Residenza Municipale, cadenzate ogni 30 minuti, alla scoperta della storia di Palazzo Merlato. A conclusione, brindisi offerto. Alle 19 e alle 21 alla Domus dei Tappeti di Pietra visite guidate al sito archeologico a cura della Fondazione RavennAntica.
NOTTE D’ORO OFF
Sabato 5 ottobre in occasione della Notte D’Oro siamo aperti fino alle 23 Via Corrado Ricci, 6 - Ravenna - Tel. 351 5152415
IL 4 OTTOBRE IN DARSENA L’apertura di Fèsta, il festival della arti performative curato da E Production, incrocia la programmazione della Notte d’Oro Off, venerdì 4 ottobre dalle 20, a ingresso gratuito, con una ricca programmazione multidisciplinare che coinvolge gli spazi di Artificerie Almagià. In apertura la serata prevede una collaborazione con il festival Ottobre Giapponese e la presentazione della video-installazione con musical dal vivo intitolata La Notte dei Cyborg, a seguire lo spettacolo di danza Everyone Gets Lighter di Kinkaleri (foto), una della compagnie più importanti della ricerca italiana, il concerto del duo post-rock strumentale ravennate Cacao, e i dj set tra funk, elettronica e hip-hop di Marina Meccanica e Dj Nersone.
20 / SPORT RAVENNA&DINTORNI 3-9 ottobre 2019
PALLAVOLO FEMMINILE
Teodora, parte la missione playoff Il presidente: «Abbiamo gli ingredienti giusti» Il 6 ottobre a Salerno comincia il terzo campionato in A2 per la Conad che vuole portare l’A1 nel nuovo palazzetto previsto per il 2021. Delorenzi punta su coach Bendandi: «Un romagnolo vero, ha la squadra in mano»
È una Olimpia Teodora molto rinnovata, ma con la base ben radicata nel recente passato, quella che domenica 6 ottobre si tufferà nel campionato di Serie A2, il terzo consecutivo, debuttando in trasferta contro le campane del Baronissi. La storica e gloriosa realtà ravennate nel corso dell’estate ha subìto importanti cambiamenti, con grandi novità che hanno riguardato i quadri dirigenziali, quelli tecnici e le giocatrici stesse, con un deciso ringiovanimento dell’organico. A rappresentare il trait d’union con la scorsa stagione sono però il main sponsor, che è sempre Conad, il nocciolo duro della squadra, con le conferme di capitan Bacchi, Rocchi, Torcolacci e alcune baby, e soprattutto il presidente, Paolo Delorenzi, vero e proprio cuore pulsante della società biancorossa. Delorenzi, non siete stati certo fermi questa estate, giusto? «Ci siamo dati un progetto preciso e in questo ritengo che Giorgio Bottaro (il nuovo direttore generale del club, ndr) sia la persona giusta nel posto giusto, il dirigente che può farci compiere il salto di qualità. Se è vero che nel 2021 a Ravenna ci sarà un nuovo palazzetto, il nostro obiettivo è quello di entrarci disputando la Serie A1. Ma questo è solo l’inizio…». Si spieghi meglio. «Bottaro sta lavorando su altri aspetti, tra cui quello primario è rappresentato dal settore giovanile. Il nostro sogno è quello di vedere delle giocatrici ravennati con la maglia della prima squadra in A1. Per riuscirci proveremo a coinvolgere tutta la città, attraverso le persone giuste. È chiaro che si tratta di un progetto ambizioso e tutt’altro che facile da realizzare, ma ci proveremo». Come è cambiata la società con l’arrivo di Bottaro? «Giorgio è un dirigente con tanta esperienza e grandi motivazioni. Sta ottenendo il massimo da tutti i componenti del suo staff e non c’è una persona nell’Olimpia Teodora che non sia orgoglioso di farne parte. Inoltre ha comincia-
to a intrattenere dei rapporti con alcune società a noi vicine, coinvolgendo una buona parte della Romagna. Un esempio viene dalla partecipazione alla Girl League della nostra Under 16, composta anche da ragazze del Riviera Rimini, che ha ottenuto un risultato insperato e sorprendente». La prima squadra è pronta per il torneo in partenza? «Abbiamo di sicuro fatto un buon pre-campionato e ci presenteremo in campo contro il Baronissi con l’entusiasmo di chi pensa in grande. Vedo un gruppo unito, con le ragazze pronte ad aiutarsi, e un grande entusiasmo in palestra. Di solito, quando c’è una bella atmosfera, le cose vanno per il meglio». In questo quanto è importante il ruolo del tecnico Simone Bendandi? «Mi sembra sempre sul pezzo. Sa quello che vuole, ha la squadra in mano ed è dotato di personalità e carattere: è un romagnolo vero. C’è grande fiducia sul suo lavoro». Anche quest’anno la stagione sarà divisa in due, forse tre, parti. Come giudica il girone in cui è stata inserita la Conad? «Molto tosto, più difficile di quell’altro. Già la partita casalinga con Trento, che punta a salire di categoria, sarà un match molto indicativo. Sappiamo che dovremo soffrire, ma l’importante sarà giocare sempre per vincere. Si tratta di un raggruppamento complicato anche dal punto di vista logistico. La trasferta più vicina sarà a Macerata, mentre le altre tre realtà emiliano-romagnole sono state inserite nel girone A. Speriamo di fare il derby con San Giovanni in Marignano nella Pool Promozione». Dopo che sono sfuggiti per due anni consecutivi, questa sarà la volta buona per i playoff ? «Speriamo, ma dipende da tanti fattori. Il primo auspicio è che non ci siano infortuni, un aspetto che nella passata stagione ci ha penalizzato parecchio. Molto dipenderà in che stato
Il presidente della Olimpia Teodora, Paolo Delorenzi, accoglie la giocatrice belga Dominika Strumilo, nuovo acquisto per il campionato
di forma arriveremo ai momenti decisivi. Quindi è meglio stringere i denti e guardare una partita alla volta. Abbiamo tutti gli ingredienti a posto per puntare in alto, da Bottaro, Bendandi e la squadra fino a un staff tecnico e medico di prim’ordine. Poi è ovvio che molto dipenderà dalla Dea bendata». Come considera la rosa che è stata costruita? «Molto bene, anche perché le giovani dietro alle cosiddette titolari hanno tutte una grinta incredibile e tanta voglia di emergere. Secondo me ognuna di loro può puntare a ritagliarsi un posto fisso in squadra. In più c’è Bacchi, che continua a rappresentare un punto di riferimento fondamentale fuori e dentro al campo». Si aspetta più pubblico al PalaCosta? «Negli eventi organizzati in queste settima-
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ne ho visto tanto calore e grande entusiasmo attorno a noi. Già nel primo test c’era molta gente nelle tribune e mi pare che si avverta molta attesa per l’inizio della nostra avventura. Avvertiamo una certa partecipazione e la stessa campagna abbonamenti sta andando abbastanza bene». Nel 2021 appuntamento in Serie A1 nel nuovo palazzetto, quindi? «Intanto ringraziamo per l’entusiasmo della città attorno a noi, con l’auspicio che porti a qualcosa di concreto anche dal punto di vista economico. Questo non lo dico per me, ma per Ravenna, con la speranza di ritrovare anche solo un po’ della realtà che anni fa ha scritto la storia della pallavolo. L’Olimpia Teodora appartiene alla città, che merita di avere una squadra in A1». Vincenzo Benini
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CULTURA / 21 3-9 ottobre 2019 RAVENNA&DINTORNI
LA RASSEGNA/1
“Il Tempo Ritrovato” ricomincia da Roberta Scorranese Tra gli ospiti anche Orstavik Primo appuntamento il 9 ottobre alla biblioteca Classense
Dopo la grande apertura con Jonathan Safran Foer in occasione dell’Annuale dantesco, riprende la sesta edizione della rassegna “Il Tempo Ritrovato” curata da Matteo Cavezzali con la collaborazione di Stefano Bon il mercoledì alle 18 alla biblioteca Classense di Ravenna. Il primo appuntamento sarà il 9 ottobre con Roberta Scorranese Roberta Scorranese, scrittrice e firma di punta del Corriere della Sera, che presenterà Portami dove sei nata (Bompiani). Il 12 ottobre sarà una giornata speciale. Per la festa di Radio Sonora a Bagnacavallo si terrà l’incontro dal titolo “Tra la via Emilia e la via Lattea”: un dialogo tra Vasco Brondi, il cantante de Le Luci della Centrale Elettrica, e Matteo Cavezzali. Alle 21.30 al Bronson Caffè ci saranno invece Paolo Condó di Sky Sport e Stefano Bon con La storia del calcio in 50 ritratti. Il 16 ottobre lo scrittore Angelo Ferracuti presenterà La metà del cielo (Mondadori). Un altro autore internazionale è l’ospite del 23 ottobre quando sarà a Ravenna la scrittrice norvegese Hanne Orstavik che parlerà di Amore (Ponte alle Grazie), libro finalista al National Book Award. Il 30 ottobre l’attore Ivano Marescotti presenterà Fatti veri (whitefly), una raccolta di racconti autobiografici dal sapore delle storie di una volta. Il 6 novembre ci sarà il ritorno di Eraldo Baldini con il suo nuovo romanzo La palude dei fuochi erranti (Rizzoli). Il 13 novembre Matteo Cavezzali e lo storico Alessandro Luparini, direttore della Biblioteca Oriani, dialogheranno sul romanzo Nero d’Inferno (Mondadori): la vera storia del romagnolo anarchico che inventò il terrorismo mettendo a ferro e fuoco Wall Street. Il 20 novembre la scrittrice e intellettuale Chiara Valerio presenterà Il cuore non si vede (Einaudi). Il 27 novembre Fabio Geda, autore del best seller Nel mare ci sono i coccodrilli, presenterà la sua ultima fatica Una domenica (Einaudi). La rassegna proseguirà poi a dicembre con Carla Baroncelli, la scrittrice Laura Gambi e la storica Laura Orlandini sul caso Cagnoni, mentre l’11 dicembre Edoardo Nesi, uno dei vincitori del Premio Strega, dialogherà con Maurizio Tarantino, direttore della Biblioteca Classense, sul suo ultimo romanzo “La mia ombra è tua” (La Nave di Teseo).
AGENDA LETTERARIA Paola Barbato e il suo Zoo alla libreria Liberamente Alla libreria Liberamente di viale Alberti a Ravenna, sabato 5 ottobre alle 18 per il ciclo di incontri “Aspettando GialloLuna NeroNotte”, in preparazione al festival che si svolgerà a novembre, arriva la scrittrice Paola Barbato con il suo ultimo romanzo Zoo (edizioni Piemme). Venerdì 4 ottobre alle 18:30 sarà invece ospite Marcello Benelli che, accompagnato da Angelo Berti, presenterà il suo primo romanzo: La lacrima dell'ibisco - L'occhio di pietra.
Eraldo Baldini a Pisignano e San Pancrazio Oltre all’appuntamento di martedì 8 ottobre a Porto Fuori (vedi pagina 10), il noto scrittore ravennate Eraldo Baldini sarà ospite mercoledì 9 ottobre, alle 20.30, al Centro Sociale di Pisignano per presentare il saggio Romagna misteriosa. Storie e leggende di mare e di costa, ed. Il Ponte Vecchio. Giovedì 10 ottobre, alle 21, sarà invece a San Pancranzio, al Museo della Vita Contadina, con la presentazione delle sue ultime due pubblicazioni, il romanzo La palude dei fuochi erranti (ed. Rizzoli), dall’1 ottobre in libreria dopo tre anni dall’ultimo romanzo, e il saggio L’«orribile flagello». I terremoti in Romagna nel Medioevo e in Età moderna (ed. Il Ponte Vecchio).
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LA RASSEGNA/2
CONVERSAZIONI E INCONTRI NEL SEGNO DI DANTE Marco Martinelli ospite a Ravenna e al Caffé letterario di Lugo Prosegue il cartellone “Viva Dante” di eventi dedicati al Sommo. Domenica 6 ottobre Al Salone dei Mosaici della Casa del Mutilato alle 18, nell’ambito della Biennale dei mosaici, si svolgerà l’incontro “Dante nel Salone dei Mosaici contemporanei e nei mosaici bizantini”, una conversazione con Ivan Simonini. Martedì 8 ottobre, invece, alla Biblioteca Classense, si terrà la seconda delle “Conversazione dantesche” alle 17.30 dal titolo “Tutto l’oro ch’è sotto alla luna. Dialoghi tra etica ed economia”. Sebastiana Nobili conversa con Clotilde Bertoni. La riflessione sul denaro intesse la storia della letteratura, ma è forse nel romanzo borghese dell’Ottocento che assume una funzione davvero prioritaria. Alle 17, invece, nella Biblioteca del Centro Dantesco di via Dante Alighieri, 4/6 si tiene l’Inaugurazione della sezione didattica dantesca ”Andrea Chaves” Con Marco Martinelli che presenterà il suo Nel nome di Dante, così come farà anche per la rassegna “Il caffé letterario” all’hotel Ala d’oro di Lugo lunedì 7 ottobre alle 21. In quella Marco Martinelli occasione ci sarà l’introduzione di Gianni Parmiani e ci saranno le letture dell’attore delle Albe Roberto Magnani. Si tratta di un libro, edito da Ponte alle Grazie, in cui l’autore teatrale e regista esplora il suo rapporto con Dante, padre della lingua italiana, e con il proprio padre, facendo riavvicinare il lettore al Sommo Poeta.
22 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 3-9 ottobre 2019
ARTE
Dai Lego ai ritratti: tutti i linguaggi del mosaico contemporaneo nella IV Biennale Al via le mostre al Mar, a Palazzo Rasponi, alla Classense e in altri luoghi della città e dintorni
È una mappa fittissima quella che coinvolge Ravenna e dintorni dal 4 ottobre fino a gennaio per la quarta Biennale del Mosaico Contemporaneo che intreccia la Notte d’Oro e vede inaugurazioni a partire però dai giorni precedenti. Gran parte delle esposizioni saranno poi visitabili fino al 24 novembre, eccetto quelle al Mar che saranno aperte fino al 12 gennaio. Qui, infatti, si terranno due grandi mostre che testimoniano come il mosaico possa prestarsi alle più diverse interpretazioni: Chuck Close Mosaics curata da Daniele Torcellini (vernice il 4 ottobre alle 18) e Riccardo Zangelmi Forever young curata da Davide Caroli (vernice il 5 ottobre alle 16.30). Figura di spicco dell’arte contemporanea dai primi anni ’70, Chuck Close è un artista internazionalmente famoso per i suoi ritratti, dipinti in scala monumentale a partire da fotografie. Close ha esplorato negli anni un’ampia gamma di tecniche, processi e materiali fino ad arrivare all’utilizzo del mosaico a seguito del suo coinvolgimento nel progetto di arte pubblica per la Metropolitana di New York. La serie Subway Portraits è costituita da dodici opere, in mosaico e in ceramica, ed è stata commissionata dal programma Arts & Design dell’Autorità di Trasporto Metropolitano, nel 2017. La mostra al Museo d’Arte della Città di Ravenna presenta la nuova serie di opere a mosaico, affiancate da opere relative come stampe, arazzi e fotografie, e documenta inoltre il lavoro svolto da Mosaika Art and Design e da Magnolia Editions per la realizzazione delle opere installate nella stazione Second Avenue-86th Street di New York City. La seconda mostra del Mar è, invece, un’occasione per ritornare bambini, grazie ai lavori di Riccardo Zangelmi, unico artista italiano certificato LEGO® Certified Professional, all’interno di un gruppo ristrettissimo di soli quattordici persone in tutto il mondo. Entrambe le mostre restano aperte fino al 12 gennaio 2020 e, quindi, ben oltre la fine di RavennaMosaico 2019. Sempre al Mar sarà inoltre esposta per la prima volta un’opera dell’artista Niki de Saint Phalle, l’autrice del noto Giardino dei Tarocchi. Inaugurazioni il 4 ottobre alle 16.30 per la sua opera Vanitas. Tra gli altri numerosi appuntamenti vale ricordare sicuramente quello a Palazzo Rasponi dalle Teste che ospita Opere dal Mondo, la tradizionale mostraoncorso a cura di AIMC (Associazione Internazionale Mosaicisti Contemporanei) con una selezione di lavori di artisti internazionali, che per questa edizione sarà a tema dantesco, e la quinta edizione del premio GAeM Giovani Artisti e Mosaico, in cui giovani artisti under Forty, si avvalgono della tecnica musiva in modo tradizio-
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nale o sperimentale. Il premio, suddiviso in quattro sezioni, prevede una collaborazione con il MAG Magazzeno Art Gallery dove si tiene una personale di uno dei premiati. Saranno presenti, inoltre, gli interventi artistici del gruppo CaCO3 e del fotografo Luigi Tazzari. Il sodalizio tra Ravenna e Faenza si consolida con il Mic Museo Internazionale della Ceramica in Faenza che propone a Ravenna nell’atrio di Palazzo Rasponi dalle Teste un’installazione del ceramista Andrea Salvatori dal titolo Ikebana Rock’n’Roll curata da Davide Caroli. Inaugurazioni alle 17.30 del 5 ottobre. La storica Biblioteca Classense apre tutti i suoi spazi alla Biennale: l’Accademia di Belle Arti di Ravenna, nella Manica Lunga presenta il progetto dal titolo Incursioni, ovvero un intreccio di storie entro il quale il visitatore può seguire i fili delle nuove esperienze creative dei più giovani artisti del mosaico. Nelle sale di lettura al piano terra nasce un dialogo continuo tra libri tradizionali e libri a mosaico con Bibliomosaico a cura di Rosetta Berardi e Benedetto Gugliotta. Anche il chiostro di ingresso è sede espositiva per un’installazione del mosaicista Paolo Racagni, e la donazione dell’opera Arborea donna libera aurea da parte degli eredi di Maria Grazia Brunetti autrice del pannello in mosaico. A Classis - Museo della Città e del Territorio è invece allestita la mostra a cura di Giuseppe Sassatelli intitolata Tes-
sere di mare. Dal mosaico antico alla copia moderna un’esposizione di mosaici pavimentali romani a soggetto marino che sottolinea un aspetto centrale del nuovo museo ravennate, ossia il rapporto della città con il mare. Il percorso espositivo prevede importanti mosaici provenienti dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, dall'area archeologica di Populonia e copie di mosaici antichi provenienti dalla collezione del Maestro Severo Bignami. In particolare è esposto un importantissimo mosaico del I secolo a.C. proveniente dalla Casa del Fauno di Pompei e appartenente alle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Il Museo Nazionale di Ravenna presenta Intersezioni a cura di Emanuela Fiori e Giovanni Gardini, con opere di Sara Vasini e Luca Freschi, due giovani artisti dai linguaggi e dagli esiti artistici molto diversi fra loro. Sempre il Polo Museale dell’Emilia-Romagna presenta presso la Basilica di Sant’Apollinare in Classe Eldorato, progetto dell’artista Giovanni de Gara che racconta l’illusione di una terra dell’oro attraverso installazioni site-specific che utilizzano come materia prima un oggetto salvavita: le coperte isotermiche, normalmente usate per il primo soccorso in caso di incidenti e calamità naturali, ed entrate nell’immaginario collettivo come “veste dei migranti” (vernice alle 11.30 del 3 ottobre). Il dialogo costante tra antico e contemporaneo si respira anche negli altri monumenti Unesco gestiti dalla Curia di Ravenna. Presso il Battistero Neoniano, il Museo Arcivescovile e la Cappella S. Andrea sono esposte le istallazioni musive site-specific di Felice Nittolo a cura di Linda Kniffitz (inaugurazioni il 3 ottobre tra le 18 e le 19). In San Vitale, nella Basilica di Sant’Apollinare Nuovo e nella Cattedrale Metropolitana gli studenti del Liceo Artistico Nervi Severini presentano Artifex Mosaico. Dall’antico al contemporaneo (inaugurazioni il 3 ottobre dalle 16 alle 17) mentre nei Chiostri Francescani espongono Mostraico – Installazioni Musive contemporanee. In questa ottica si inserisce anche il Museo Diocesano di
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3-9 ottobre 2019 RAVENNA&DINTORNI
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CARTOLINE DA RAVENNA Mittente Giovanni Gardini
Copie d’autore
A sinistra un’opera di Chuck Close, in questa pagina un lavoro di Riccardo Zangelmi
Faenza che nella sede faentina della Chiesa di Santa Maria dell’Angelo allestisce una personale del mosaicista ravennate Marco De Luca curata da Giovanni Gardini (dal 5 ottobre al 9 novembre). Con i progetti Purgatorio in bottega e Dal Museo alla bottega, anche per questa edizione si rinnova la collaborazione con CNA Ravenna con le iniziative che coinvolgono le realtà artigiane del centro storico. RavennaMosaico 2019 è anche ricerca, tutela e conservazione; il Comune di Ravenna, le fondazioni Flaminia e RavennAntica, l’Università di Bologna, l’Accademia di Belle Arti di Ravenna, il Liceo Artistico Nervi-Severini e in collaborazione con l’Aimc danno vita a un grande progetto di restauro e riqualificazione del Parco della Pace, un vero e proprio museo all’aria aperta inaugurato nel 1988 con mosaici, fra i tanti, di Mimmo Paladino e Bruno Saetti. Sempre legato al tema dell’arredo artistico-urbano si conclude il progetto iniziato durante la Biennale del 2017 curato dall’associazione Dis-Ordine di Ravenna in cui i valori sociali e artistici si fondono dando vita a “Dis-Ordine a Port’Aurea. Il Filo e le Ali. Dante Eco Green” percorso pavimentale sviluppato attraverso 169 moduli triangolari, in richiamo alla tarsia del labirinto di San Vitale e posizionato nel giardino davanti alla Casa Circondariale di Ravenna.
Una nuova galleria in viale Pallavicini Apre a Ravenna lo spazio espositivo “Pallavicini 22” con il vernissage della prima mostra che avrà luogo sabato 5 ottobre alle ore 17 in viale Giorgio Pallavicini 22 con la mostra “I cartoni per i mosaici di Dora Markus”.
All’interno dell’Episcopio di Ravenna è custodita una grande tela di Andrea Barbiani nella quale è raffigurato il momento in cui l’apostolo Pietro invia Apollinare a evangelizzare la città di Ravenna, come narrato dall’antico testo della Passio Sancti Apollinaris: «Il beato Pietro disse al suo discepolo Apollinare: “Tu che siedi con noi, ecco che sei istruito su tutto quello che ha fatto Gesù. Alzati e ricevi lo Spirito Santo e nello stesso tempo il pontificato, e recati nella città che si chiama Ravenna. C’è là un popolo numeroso. Predica a essi il nome di Gesù e non aver paura”. E baciandolo lo congedò». Il Santo Protovescovo, inginocchiato ai piedi dell’apostolo Pietro - chiaramente riconoscibile dall’attributo iconografico delle chiavi -, riceve umilmente la missione a lui affidata di predicare il Vangelo nella città di Ravenna. Quest’ultima, indicata dal pescatore di Galilea, è simboleggiata dal Mausoleo di Teodorico e dal mare, raffigurato in lontananza. Lo Spirito Santo, sotto forma di colomba, è centro irradiante di luce: ampi raggi illuminano la scena a significare l’investitura divina; tra questi è la personificazione della Fede, nell’atto di mostrare la croce e il calice eucaristico. Andrea Barbiani presenta, nella raffigurazione dei Santi Pietro e Apollinare, della Fede e nella resa dell’architettura, un impianto compositivo che s’ispira alla grande opera di Ercole Graziani realizzata per la Cattedrale di Bologna e replicata per la Chiesa di Sant’Apollinare a Roma.
L’APPUNTAMENTO Cristallino arriva “In studio” da CaCo3 con NicoNote Il festival Cristallino approda a Ravenna nella giornata di domenica 6 ottobre per un appuntamento “In studio”. L’appuntamento è alle 18.30 in via Rovigno 5 per scoprire da vicino il lavoro del gruppo CaCo3, fondato nel 2006 da Âniko Ferreira da Silva (Ravenna, Italia, 1976), Giuseppe Donnaloia (Martina Franca, Italia, 1976) e Pavlos Mavromatidis (Kavàla, Grecia, 1979). Il nome, CaCo3, marca il riferimento a uno dei materiali che più caratterizza la ricerca del gruppo, il carbonato di calcio, principale componente del calcare. Ad accompagnare la serata come sempre anche la presenza di un musicista, in questo caso NicoNote alias Nicoletta Magalotti cantante, performer, compositrice.
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24 / CULTURA
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IL FESTIVAL
AVANGUARDIE
A FAENZA ANCHE UNA SERATA DEDICATA A MORTON FELDMAN
“Fatti” di musica indipendente al Mei, tra concerti e premiazioni
Con il pianista Arevalos al Museo Carlo Zauli
Il clou per la notte bianca con Morgan e Negrita. A teatro Sinigallia e Truppi
Dal 4 al 6 ottobre Faenza torna per un weekend capitale della musica italiana con la 25esima edizione del Mei, una tre giorni ribattezzata di “Fatti di musica indipendente” tra mostre, incontri, concerti, premiazioni. Si parte venerdì 4 ottobre con l'inaugurazione di svariate mostre tra Galleria della Molinella (con i manifesti curati da Malleus), Palazzo delle Esposizioni e municipio mentre dalle 21 al Teatrino del vecchio mercato di Castel Bolognese verrà proiettato il film documentario Prima che il gallo canti... il Vangelo secondo Andrea di Cosimo Damiano Damato, con la partecipazione del regista e la premiazione dei principali artisti emergenti del territorio faentino. Sabato 5 ottobre il clou della manifestazione con la notte bianca che in piazza del Popolo partirà dalle 19.30 con esibizioni, tra gli altri, di artisti che verranno per l’occasione premiati anche dal Mei, alcuni molto noti, come Morgan (premio alla carriera) e Negrita (premio Radio Rai Live), altri emergenti come il rapper Tredici Pietro (il figlio più piccolo di Gianni Morandi), I Tristi (già saliti sul palco del Primo Maggio come vincitori del contest per band emergenti) e Le Cose Importanti (vincitori invece al Primo Maggio di Taranto). Parallelamente, al Teatro Masini di Faenza dalle 19.30 sabato va in scena il Premio dei Premi, concorso tra i vincitori dei festival dedicati ai cantautori scomparsi, quest'anno a Domenico Modugno, con ospiti nel corso della serata anche autori affermati come Riccardo Sinigallia, Giovanni Truppi (quest’anno scelto come Artista indipendente dell'anno) e la coppia Cristina Donà-Ginevra Di Marco (premiate per il loro nuovo progetto). In apertura di serata al Masini saranno premiate anche le cantautrici Margherita Zanin e Irene Ghiotto. Ma sabato 5 ottobre i live a Faenza partiranno già dalle 15, sul palco Corona di piazza Martiri della Libertà, con artisti emergenti della Rete dei Festival e la partecipazione, tra gli altri, dei romani Viito e Fulminacci, quest'ultimo premiato anche per il miglior videoclip. Appuntamenti anche al circolo Prometeo (dalle 18 con il progetto Materiale Resistente,
Cinema Mariani - Ravenna
Torna Ossessioni 2019, il festival di musica contemporanea ideato e diretto da Donato D’Antonio e giunto alla terza edizione. In programma un intenso programma dedicato a Morton Feldman, il 6 ottobre al museo Carlo Zauli di Faenza. Si inizierà alle 18.30 con la conferenza del musicologo Franco Masotti e, dopo un aperitivo, alle 20.30 è prevista l’esecuzione dell’opera For Christian Wolff, per flauto e pianoforte, con Vanni Montanari (flauto) e Matteo Ramon Arevalos (pianoforte). Data la durata del concerto, all’incirca 3 ore e 30 minuti, il pubblico avrà la possibilità di entrare e uscire liberamente, in un ambiente informale, senza alcuna separazione fra platea e palcoscenico, fra musicisti e pubblico, ascoltando seduto o steso sul pavimento. Ingresso 6 euro. Prenotazione consigliata a museocarlozauli@gmail.com. dedicato al partigiano calciatore faentino Bruno Neri), oltre ai live in svariati locali della città. Da segnalare, sempre sabato, anche la premiazione dalle 15 al Salone delle Bandiere della residenza municipale della storica rock band italiana Marlene Kuntz che ritireranno il Premio Ciampi per i 30 anni di carriera. Domenica 6 ottobre la giornata di chiusura con incontri e laboratori nella sala gialla del Comune già dal mattino e poi concerti in piazza Martiri della Libertà e al Palazzo delle Esposizioni dalle 15. Tra gli altri appuntamenti di domenica da segnalare anche la premiazione del concorso per racconti sulla musica con Cristiano Cavina (alle 16 alla Galleria della Molinella) e poi i concerti nella centrale piazza del Popolo con sul palco, tra gli altri, gli Street Clerks, Petra Magoni e il progetto I Racconti delle Nebbie di Paolo Benvegnù e Nicholas Ciufferi. Per tutto il programma il consiglio è sempre quello di consultare il sito www.meiweb.it
Morgan e (nel riquadro) Giovanni Truppi
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Candida Visaggi
4 lezioni dalle ore 18 alle 20 8/10 ! 15/10 " 22/10 !" 29/10 " "
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RASSEGNA “4DAYS CULT MOVIE”
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CLASSICA/1
Al parco di Cervia arriva Frei Rossi
Accademia Bizantina alla chiesa di San Girolamo
Domenica 6 ottobre alle 17 il Parco Naturale di Cervia sarà lo scenario del concerto del cantautore riminese Frei Rossi, nuovo appuntamento musicale della rassegna “Le voci del Delta”, a cura di Entroterre Festival e Scuola Musicale di Bertinoro con la collaborazione di Atlantide. Ingresso gratuito.
In attesa della quarta edizione di “Libera la Musica”, Accademia Bizantina propone per il 6 ottobre “Libera la Musica Off”, un concerto gratuito nella chiesa di San Girolamo a Bagnacavallo che vedrà protagonisti Alice Bisanti (voce e flauto) e Alessandro Tampieri (violino e viola).
Mercoledì 9 ottobre dalle 22 al Clandestino di Faenza concerto del cantautore canadese David Allred per una serata tra folk, ambient e musica sperimentale. A ingresso gratuito.
3-9 ottobre 2019 RAVENNA&DINTORNI
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CONCERTI ROCK
Al Clandestino il canadese David Allred
CULTURA / 25
lun. 7 - mar. 8: ore 21.15 mer. 9: ore 18.30
Il Duo Signo alla Bottega Matteotti Sabato 5 ottobre alle 21 alla Bottega Matteotti di Bagnacavallo concerto classico, all’insegna della musica cameristica di facile ascolto. Ospite il Duo Signo – Simona Cavuoto al violino e Marcus Siqueira alla chitarra, che proporrà musiche di Scheidler – Sor, Paganini e Burmüller.
CLASSICA/2 Gli allievi della Ceroni Piano School e la giovane violinista Gibboni al ridotto del teatro Alighieri Prosegue a ritmi serrati, alla Sala Corelli del Teatro Alighieri di Ravenna, la rassegna “Giovani in Musica 2019” curata dall’associazione Angelo Mariani, con gli appuntamenti di sabato 5 ottobre e mercoledì 9 ottobre. Il primo farà apprezzare una delle più recenti scuole di pianoforte ravennati, la Ceroni Piano School, fondata dalla brillante pianista e didatta Maria Cristina Ceroni, e il secondo esplorerà il rapporto tra il giovane musicista e la realtà del Concorso, inteso come necessaria verifica delle proprie capacità e momento di confronto col talento altrui. Il pomeriggio di sabato 5 ottobre (ore 17), proseguendo l’omaggio a Beethoven cui è stato dedicato l’appuntamento inaugurale della rassegna, in vista del 250° anniversario della nascita che cadrà l’anno prossimo, vedrà alcuni dei più meritevoli giovani allievi della Ceroni Piano School cimentarsi con brani del grande compositore tedesco e di alcuni altri autori che hanno concorso alla formazione musicale di Beethoven, come Bach, Haydn, Mozart, Schubert. Mercoledì 9 ottobre salirà sul palco della Corelli (sempre alla ore 17) la vincitrice del concorso migliori diplomati del 2018, la violinista ventenne Annastella Gibboni (foto). Accompagnata al pianoforte dalla madre Geraldina Letteriello, proporrà composizioni di Bach, Beethoven, Paganini, Baszzini, de Serasate.
Al Bronson Cafè garage svizzero
CLASSICA/3
TEATRO
La musica colta arriva all’Almagià Giovedì 10 ottobre alle 21 al Bronson Café di Madonna dell’Albero concerto degli svizzeri Harvey Rushmore & the Octopus, tra garage, surf e rock.
Il festival Sclab, dall’8 all’11 ottobre
Al Moog il batterista del Teatro degli Orrori Francesco “Franz” Valente, storico batterista della scena rock italiana, noto in particolare per essere tra i fondatori de Il Teatro degli Orrori, sarà il 10 ottobre (dalle 21.30) al Moog di Ravenna per presentare il suo progetto più sperimentale. Si tratta del Snare Drum Exorcism, progetto di ricerca volto ad unire l’aspetto selvaggio dell’esperienza rock, con quello astratto della musica sperimentale.
“MACBETTO” TORNA IN SCENA AL RASI La Stagione dei teatri a Ravenna si intreccia con il programma di Fèsta portando in scena al teatro Rasi dal 10 al 12 ottobre (ore 21) Macbetto. O la chimica della materia. Trasmutazioni da Giovanni Testori, frutto della collaborazione di tre tra le più importanti compagnie romagnole, Teatro delle Albe, Menoventi e Masque Teatro. Un lavoro sul potere e sulla sessualità del potere (consigliato a un pubblico di età maggiore di 14 anni), con in scena tre performer, Roberto Magnani delle Albe, ideatore del progetto, Consuelo Battiston dei Menoventi ed Eleonora Sedioli di Masque.
Dall’8 all’11 ottobre, tutte le sere a partire dalle 21, all’Almagià appuntamento con Sclab, un festival che vuole avvicinare la musica colta alla gente. Ogni sera artisti diversi. Martedì 8 ottobre sul palco Hilary Bassi e Diego Di Mario, duo trombone-pianoforte; mercoledì 9 serata indicata anche per il pubblico dei giovanissimi con “I tre porcellini e il lupo che aveva perso il vizio”, favola della tradizione re-interpretata (le musiche sono composte da Patrizio Castiglia e il testo ideato dall’attore Claudio Benvenuti; in scena ci saranno anche Camilla Ferri al clarinetto e Vittoria Licostini al pianoforte). Giovedì 10 la professoressa Paola Dubini parlerà del perché è così faticoso riconoscere il valore della cultura. A seguire musica con Pietro Fabris al violino, Elisa Floridia alla viola (foto), Giacomo Gaudenzi al violoncello e Cesare Pezzi al pianoforte. L’11 ottobre serata melologo su racconti di vita romagnoli con Nevio Spadoni (voce narrante), Alessandro Foschini al clarinetto, Elisa Floridia alla viola e Giacomo Gaudenzi al violoncello.
llo! e b è o l e i c il oi! n n o c o l i r scop
Sabato 5 ottobre ore 16:30 Centro Lettura 'La Ramona' San Pietro in Trento (RA)
ARLECCHINO E SGANAPINO IN CUCCAGNA Domenica 6 ottobre ore 15:30 Sagra Paesana Santerno (RA) FAGIOLINO E SGANAPINO CONTRO LO SCHELETRO Sabato 12 ottobre ore 16
www.burattini.info tel. 349 0807587 Facebook I Burattini di Massimiliano Venturi
Martedì 8 ottobre, ore 21
Massimo Berretti Viaggio al centro della Via Lattea
Venerdì 11 ottobre, ore 21 Osservazione Pubblica della volta stellata
Giardini Speyer Ravenna
(ingresso libero - cielo permettendo)
SGANAPINO COSACCO MA NON TROPPO
Martedì 15 ottobre, ore 21
Domenica 13 ottobre ore 15:30 Festa Paesana San Pancrazio (RA)
I BURATTINI DELLA TRADIZIONE
Claudio Balella I magnifici 7 pianeti terrestri di Trappist 1
le agli o 5 per mil tu il a n o D
ENTI DI ATO TARI 90; VOLON 803 . 920225
n e indica il iluppo ai allo sv ir u ib tr n co zione a Associa tr s o n a ll de avenna ienza a R c S a ll e d e Comune di Ravenna Assessorato alla Cultura
Info e prenotazioni: Planetario di Ravenna, Viale S. Baldini, 4/a - 48121 Ravenna tel. 0544.62534 Lunedì-Venerdì 8.30-12.30, Martedì e Venerdì 20.30-22.30 www.planetarioravenna.it - email: info@arar.it - Ingresso intero € 5, ridotto € 2 - Prenotazione consigliata
26 / CULTURA / RUBRICHE RAVENNA&DINTORNI 3-9 ottobre 2019
LIBRI DI BABELE
Il nuovo Tarantino, quasi un testamento cinematografico
La morte nella musica, dai gregoriani a Stanley Kubrick
Tutte le lingue del mondo
di Francesco Della Torre
di Enrico Gramigna
di Matteo Cavezzali *
C'era una volta a... Hollywood (di Quentin Tarantino, 2019) Nella Los Angeles del 1969 s’incrociano le vite e i destini di tre personaggi: Rick Dalton è un attore televisivo western che ha imboccato anzitempo il viale del tramonto; Cliff Booth è lo stuntman e dipendente di Rick, dal passato misterioso, che di fatto si prende cura dell’amico suo capo; la splendida e realmente esistita (l’unica dei tre) Sharon Tate, attrice emergente e neo moglie di uno dei giovani registi più interessanti della generazione, Roman Polanski. Terzo ideale capitolo, con Bastardi senza gloria e Django Unchained, di un cinema che incontra e si scontra con la storia, C’era una volta a… Hollywood più che l’ennesimo film di un grandissimo regista maturo, sembra il suo crepuscolare testamento cinematografico. C’era una volta a… Hollywood, ricco di autocitazioni, prende qualcosa da tutti i film precedenti del regista e li colloca in una Hollywood che sta mutando pelle, lasciando per strada i suoi eroi del passato per aprire una nuova stagione diversa nei generi, nell’approccio e nel modo di recitare. Il film racconta questa storia che somiglia a una fiaba, ma non è neanche una storia, attraverso il suo protagonista (un grandissimo Leonardo Di Caprio), i suoi umori, vizi, gesta e tentativi di restare in sella a un cavallo (il cinema) che sembra non volerlo più. La trama è tutta qui, non c’è un vero e proprio intreccio, se non nel contrapporre la stella sempre meno luminosa del protagonista a quella del reale astro nascente Sharon (bravissima Margot Robbie). Tarantino racconta con nostalgia la parabola discendente del cinema che lo ha formato, dei suoi gusti, dei suoi attori e delle sue storie, senza rinunciare in nessun momento al suo stile, con i suoi dialoghi, le sue inquadrature, i suoi feticismi, le sue colonne sonore e il suo essere il consueto fiume in piena che non si preoccupa di dover usare le forbici per condensare un film di 2 ore e 40. Intreccio che nell’ultima mezz’ora preme decisamente sull’acceleratore con un’improvvisa e improvvisata battaglia tra i protagonisti e i “maledetti hippies”, dopo aver inchiodato alla poltrona il pubblico con una memorabile e inquietante sequenza da villaggio dei dannati quando Cliff accompagna nella comunità hippie una giovane e folle Pussycat (interpretata dalla sontuosa bellezza di Margaret Qualley). Ecco spiegato il perché si esce dal film con un velo di tristezza, che parte a ritroso dalla tenerissima e drammatica (pensando alla realtà) scena finale, fino a ripercorrere come una lenta e suggestiva ruota panoramica, la summa della poetica del grande regista: C’era una volta… Quentin Tarantino.
Tra le cose che maggiormente hanno affascinato l’Uomo fin dalla notte dei tempi si trova sicuramente la morte. Primo motore della genesi delle religioni, è sicuramente uno degli argomenti più affascinanti trattati dalla filosofia tanto che la meraviglia della morte schopenaueriana può essere portata a esempio di prima vera linea di demarcazione tra l’essere animale e l’essere umano. Va da sé che nemmeno l’arte poteva esimersi dal subire il dolceamaro fascino della morte. Dalla scultura alla pittura (si prendano come esempi puramente casuali le ancora palpitanti rappresentazioni del decesso create da Giuseppe Sanmartino e Jacques-Louis David) per arrivare fino all’architettura (le piramidi del Cairo e il Taj Mahal), l’intera storia dell’arte è costellata di capolavori. Poteva dunque esimersi la musica dal trattare codesta tematica, impossibile. Proprio in seno alla religione ha origine una gran parte della musica colta e, in questo particolare caso, per celebrare il rito esequiale viene scritta una sequenza (testo utilizzato nel medioevo per meglio memorizzare le note dello jubilus allelujatico) attribuita a Tommaso da Celano e passata alla storia grazie anche alla riforma tridentina che non abiurò l’uso di questa e sole altre tre sequenze. Si sta parlando, ovviamente, del celeberrimo Dies irae. Perno del proprio della missa defunctorum, questa sequenza ha vissuto una fortuna immutata nei secoli. Dal gregoriano ai giorni nostri la parte più specifica del requiem è stata fonte d’ispirazione per stuoli di compositori, rapiti dal fuoco sacro che permea le terzine. Proprio per la sua carica fortemente drammatica il testo si è prestato con grande facilità a un’interpretazione se non scenica, almeno fortemente simbolica, con grandi richiami retorici. I più grandi esempi in questo senso sono, sicuramente, quelli pensati da Wolfgang Amadeus Mozart e Giuseppe Verdi, probabilmente, e non a caso, anche grandi operisti. Meno votate a questa impronta drammatica ma comunque di grande interesse rivestono poi le letture di Heinrich Ignaz Franz Biber, Hector Berlioz e Antonín Dvořák. Non si può, infine, evitare di ricordare la scelta del celebre cineasta Stanley Kubrick di accompagnare la sequenza iniziale di Shining con il tema gregoriano suonato in un registro orchesco. Piccoli dettagli che fanno grandi.
Avrebbe la rosa lo stesso profumo se si chiamasse Fěnhóng sé? Di cosa parliamo quando parliamo di linguaggio? Per guidarci in questo mondo sono usciti recentemente due libri molto intelligenti: uno si intitola Brevi lezioni sul linguaggio (Bollati Boringhieri) del bravissimo Federico Faloppa, docente di sociolinguistica all’Università di Reading, l’altro è Babele (Garzanti) del linguista Gaston Dorren (tradotto da Carlo Capararo e Cristina Spignoglio). Quante lingue esistono secondo voi? Esistono 200 nazioni riconosciute dall’Onu e molti pensano che il numero di lingue parlate non superi molto questo ordine di grandezza, in realtà le lingue del mondo sono più di 5mila, secondo alcune stime addirittura 7mila. Contarle precisamente è impossibile, come contare le varietà dei colori. Eppure sono solo sei le lingue parlate su scala planetaria, e sono: mandarino (con 848 milioni di madrelingua), castigliano (399 milioni), inglese (335 milioni), hindi (260 milioni), arabo (242 milioni) e bengali (189 milioni). Queste sei sono considerate “madrelingua” per il 40 percento della popolazione mondiale. Non occorre però saperle tutte. Secondo i calcoli dei linguisti basta saperne quattro per essere compresi praticamente in ogni angolo del pianeta. E lo strapotere di queste quattro lingue sta estinguendo molti altri idiomi. E, oltre alla lingua, potrebbero quindi sparire alcuni modi di vedere il mondo, se come sosteneva Noam Chomsky «la lingua è il modo in cui organizziamo il mondo, e quindi è il modo in cui pensiamo». In molti pensano che il linguaggio contraddistingua l’essere umano, in realtà, come spiega Faloppa, non è così. Se l’uomo comunica tramite un linguaggio vocale è dovuto alla sua evoluzione fisica che ha portato a sviluppare un sistema complesso composto di faringe, lingua corta e arrotondata e labbra flessibili. Altri animali comunicano senza bisogno dei suoni. Non tutti gli esseri viventi “parlano” nello stesso modo, le api comunicano danzando, molti animali lo fanno attraverso odori, le piante tramite sostanze emesse dalle radici. Mentre scrivevo questo articolo ero in Russia e ho assistito a una lunga conversazione tra un italiano e un’anziana signora in un paesino del Caucaso. Quando l’italiano è tornato gli ho chiesto: “Sapeva l’inglese?” e lui mi ha detto: “No”. “E allora in che lingua avete parlato?”. “Io in italiano e lei in russo”. Infondo anche l’essere umano conosce altre forme di comunicazione che hanno a che fare con la semplice e naturale empatia. * direttore Scrittura Festival
“I momenti più importanti” (Lido di Classe) di Adriano Zanni
FIORI MUSICALI
FULMINI E SAETTE
VISIBILI E INVISIBILI
JUNIOR / 27 3-9 ottobre 2019 RAVENNA&DINTORNI
BURATTINI
DUE POMERIGGI CON SGANAPINO Continuano gli spettacoli di burattini di Massimiliano Venturi che sabato 5 ottobre (ore 16.30) porta a San Pietro in Trento (centro di lettura La Ramona) “Arlecchino e Sganapino in cuccagna” e il giorno dopo sarà alle 15.30 alla festa paesana di Santerno con “Fagiolino e Sganapino contro lo scheletro”. Dai 3 anni.
LIBRI Letture in bici alla libreria Longo
NATURA In darsena si semina
Tornano le letture in bicicletta in centro a Ravenna: un’iniziativa della Libreria Dante di Longo in collaborazione con Nati per Leggere e la Biblioteca Classense. L’appuntamento è per l’8 ottobre dalle 17 alla Longo “con bicicletta e caschetto” con direzione CittAttiva. In caso di pioggia l'evento si terrà in libreria.
Domenica 6 ottobre al container di Radici in Darsena Pop Up, a Ravenna, alle 11 letture animate; alle 11.30 laboratorio creativo "Ci vuole un fiore": saranno a disposizione terra, semi e vasi e ognuno sceglierà una pianta da seminare. Gratis.
FIDO IN AFF
IDO
ASIA Asia è un bonbon di dolcezza e affettuosità, tranquilla, obbediente e molto equilibrata. È una femmina di cocker americano nano, di taglia molto contenuta (circa 8 chili); è molto curiosa e socievole, va d’accordo con tutti, cani gatti e bimbi ed già a conoscenza del bon ton canino. Chi la prenderà con sé riceverà anche i benefit del progetto Clama “Adotta un nonno”. Asia ha infatti 11 anni, portati benissimo! Per conoscerla e adottarla chiamate: cell. 329 3657764
ADOTTAM ICI VALENTINO E VALENTINA Valentino, tigratino, e Valentina, dal bel manto rosso. Entrambi di due mesi, già sverminati e molto dolci. Per conoscerli e adottarli chiamate: cell. 340 896224
BIBLIOTECHE Laboratori sull’habitat a Russi
TEATRO A scuola d’attore in Bassa Romagna a partire dal 7 ottobre
Il primo lunedì di ottobre ricorre la giornata mondiale dell'habitat e dell'ecologia. Per questa occasione la Biblioteca Comunale di Russi organizza due laboratori per sensibilizzare i bambini di età compresa fra i 3 e i 6 anni su argomenti che riguardano l'habitat. Per l'occasione, infatti, sarà allestito uno scaffale di libri a tema. I laboratori sono a numero limitato e la prenotazione è obbligatoria. La partecipazione è gratuita. Giovedì 3 ottobre ore 16.45 "Il libro oblungo della mia città", laboratorio per colorare insieme il nostro habitat; giovedì 10 ottobre ore 16.45 "Come il filo verde”, laboratorio per piccoli risparmiatori di energia. Info e iscrizioni 0544 587640.
Prenderà il via il 7 ottobre la quarta edizione dei corsi per bambini e ragazzi organizzati de La Scuola Teatro La Bassa. Il programma settimanale dei corsi prevede: il lunedì al Teatro Binario di Cotignola a partire dal 14 ottobre, per le medie alle 15.30, per la scuola primaria alle 17; a Bagnacavallo, presso la sala ex Acrilico di Bagnacavallo a partire dal 7 ottobre un corso per gli studenti delle scuole superiori alle 18.45; il martedì alla Sala Polivalente di Bagnara di Romagna a partire dall’8 ottobre i corsi per le medie alle 15, per la primaria alle 16.45 e per le superiori alle 18.30, al Teatro Binario di Cotignola a partire dal 15 ottobre per le superiori alle 18.30; ad Alfonsine si svolgeranno i corsi al mercoledì presso lo Studio Postura & Benessere a partire dal 9 ottobre, con le medie alle 15.30, la primaria alle 17, e le superiori alle 18.30; sempre al mercoledì, presso l’Aula Magna della Scuola Media di Fusignano si terranno i corsi per le medie alle 15.30, e per la primaria alle 17.15, a partire dal 9 ottobre; il Centro Civico Lugo Sud ospiterà da giovedì 10 ottobre i corsi per le medie (15.30) e per la primaria (17); la ricca settimana di corsi si concluderà al venerdì a Massa Lombarda, nei locali del Centro Giovani JYL dal 18 ottobre per le scuole medie alle 15:30 e la scuola primaria alle 17. Durante il mese di ottobre la partecipazione ai corsi è libera e gratuita. Le lezioni termineranno nei mesi di aprile-giugno 2020 con uno spettacolo finale che verrà creato con i ragazzi lavorando sulle loro proposte.
MUSICAL
CORSI DI CANTO, DANZA E RECITAZIONE ALL’ACCADEMIA Sono ripartiti il 2 ottobre i corsi di canto, danza e recitazione de “L’Accademia del Musical” di Ravenna. Al numero 53 di via Girolamo Rossi sarà possibile provare gratuitamente tutte le discipline proposte, rivolte a ogni fascia d’età e finalizzate alla comprensione del teatro musicale con speciali approfondimenti rivolti al musical americano di repertorio e alla commedia musicale italiana. Tra le novità il corso dedicato ai bambini dai 4 ai 6 anni e quello per chi ha più di 20 anni. Continuerà anche la collaborazione con la British School con il corso che sfocerà in una piccola messa in scena in lingua inglese. Lo staff dell’Accademia, guidato dalla direttrice artistica Laura Ruocco, è formato da un team di docenti specializzati. Le attività dei giovani artisti dell’Accademia del Musical hanno sempre anche uno sguardo rivolto al sociale grazie alla collaborazione con Linea Rosa e al sostegno della Fondazione Lucè Onlus. Per informazioni sui corsi rivolgersi alla segreteria organizzativa al 331 7983986 o consultare il sito www.laccademiadelmusical.it.
FARMACIE DI TURNO + APERTURA DIURNA 8.30 – 19.30 DAL 3 AL 6 OTTOBRE MONTANARI via Mattei 30 tel. 0544 451401; COMUNALE 8 via Fiume Abbandonato 124 - tel. 0544 402514; DANTE via Tono Zancanaro 169 (Lido Adriano) - tel. 0544 496826. DAL 7 AL 13 OTTOBRE ACABA via dei Poggi 82 tel. 0544 61383; COMUNALE 8 via Fiume Abbandonato 124 - tel. 0544 402514; GUERRINI piazza Garibaldi 7 (Sant’Alberto) - tel. 0544 528110.
+ APERTURA TUTTI I GIORNI DELL’ANNO, FESTIVI COMPRESI, 24 ORE AL GIORNO
FORNACE ZARATTINI (RA) via Faentina 248 - Info 0544 201844 Circolo dei Buongustai Orario: 9.00-1.00
servizio diurno 8 - 22.30 servizio notturno a chiamata 22.30 - 8 COMUNALE 8 via Fiume Abbandonato 124 tel. 0544 402514. + Per info www.farmacieravenna.com
28 / GUSTO RAVENNA&DINTORNI 3-9 ottobre 2019
SAGRE/1 CORSI Alla scuola “Saperi e Sapori” la cucina di base insegnata da Rosella Mengozzi Hanno preso il via alla scuola di cucina “Saperi e Sapori” in Darsena Pop Up, ideata e guidata dalla maestra di cucina Aici Rosella Mengozzi, una fitta serie di corsi un po’ per tutti i gusti e le esigenze gastronomiche, dietetiche e salutari con chef ed esperti di alimenti. La stessa Rosella sarà docente di un ciclo di lezioni dedicate alle basi della cucina domestica, utili per chi affronta ogni giorno i fornelli di casa. Il ciclo prevede incontri quindicinali i mercoledì alle 19.30. A partire dal prossimo 9 ottobre saranno trattati i seguenti temi: salse e sughi, verdure e legumi, verdure legumi e cereali, pasta al mattarello, il riso, le uova, la carne, il pesce, la panificazione, i dolci
LO STAPPATO Un Franciacorta Rosé dal puro stile classico di Fabio Magnani - glistappati@gmail.com
Questa settimana nel calice versiamo il “Franciacorta Brut Noble Rosé” della cantina “Ca D’Or”. Un bel colore di buccia di cipolla con ottimo perlage. Naso pulito. Intensità e persistenza. Ricordi di rosa canina attraversata da un sottile frutto di sottobosco e corbezzoli. Erbe aromatiche. Una leggera “nuance autunnale” e una nota piccante in chiusura. Bolla fine e persistente. Freschezza acida decisa e sapidità dall’accento salino. Un tratto roccioso a chiudere. L’amarognolo deciso non deve spaventare. È un vino dallo stile classico che riporta nel passato. Non nasconde, infatti, una sfumatura malinconica. Ottimo spumante da abbinare a piatti di carne pregiata anche cruda.
A Cotignola si celebra la vendemmia Dal 3 al 6 ottobre si festeggia il vino tipico romagnolo Giunge quest'anno alla 57esima edizione la Sagra del vino tipico romagnolo, la festa cotignolese d’autunno che celebra la vendemmia. La manifestazione è in programma da giovedì 3 a domenica 6 ottobre. Si comincia il 3 ottobre con l’apertura dello stand gastronomico La Cà di Mèt alle 19, che continua per tutti i giorni della festa. La sagra si conclude con il rito della pigiatura dell’uva in piazza. Inoltre, ogni sera, a partire dalle 21, piazza Vittorio Emanuele II ospiterà uno spettacolo di musica, danza o teatro. A fare da corollario, numerose proposte ludiche, artistiche e culturali che si snoderanno in piazza e nelle vie principali del centro. Giovedì 3 ottobre, grande spettacolo di fruste, ballo, folk romagnolo presentato da Le Comete di Romagna. Venerdì 4 ottobre ci scateniamo in pista con i Qluedo, mentre sabato 5 ottobre l’appuntamento, alle 21, è con la musica dal vivo dell’orchestra I Big Band. Il pomeriggio, alle 16, la gimkana per bambini e ragazzi, in collaborazione con la Società ciclistica Cotignolese. A seguire, alle 18.30 a Palazzo Sforza, presentazione del libro Il Moro di Carlo Maria Lomartire, mentre alle 19 alla chiesa Collegiata di Santo Stefano c’è il concerto per organo e archi “Paesaggi Sonori”. Domenica 6 ottobre la giornata inizia alle 10 con la processione della Madonna del Rosario per le vie del centro e a seguire la Messa. In seguito ci sarà il brunch contadino. Nel pomeriggio, alle 14.30 spazio all’animazione per bambini e alle 15 la Banda del Passatore e i Melardot accompagnano le pigiatrici in piazza. Alle 19 alla chiesa del Pio Suffragio, concerto In Canto di Vino della Corale Alea e infine alle 21 la festa si conclude con la grande orchestra La Storia di Romagna. A Cotignola nelle giornate di sagra sarà anche possibile visitare alcune mostre. Al chiostro della collegiata Santo Stefano è aperta l’esposizione “Paesaggi Sonori” con le ceramiche di Eleo-
nora Dalmonte e i dipinti di Loris Dirani. A Palazzo Sforza esposizione d’arte “Il muro e la tela” con le opere pittoriche di About Ponny e Alberto Zoli, mentre nel cortile di Palazzo Sforza c’è la mostra di bonsai. La mostra di Giorgio Masotti, Domenico Gentilini e Silvia Tronconi dal titolo “Le immagini, i paesaggi e i fiori” sarà invece protagonista in corso Sforza 27, mentre in via Carducci 7 Marianna Bacchini inaugura la nuova Casastudiolaboratorio di ceramiche. Lo stand gastronomico “La Cà di Met”, in piazza Mazzini, ogni sera dalle 19 (domenica anche a mezzogiorno) porterà in tavola primi piatti fatti a mano, carni alla griglia, castrato, piadina e pizza fritta, il tutto accompagnato dal vino che sgorga dalla fontana di Bacco e poi la novità di quest’anno: la porchetta del venerdì. Tornano i ragazzi di E’ pastròcc che dalle 20 in poi nei pressi di Palazzo Sforza accoglieranno chi avrà voglia di divertirsi e stare insieme bevendo un drink o sorseggiando un po’ di vino nel famoso Gotto di Bacco. Tutte le sere le vie del paese saranno animate dalle bancherelle del mercatino con hobbistica, vintage e prodotti tipici. La sagra del vino ospita anche quest’anno Degusto con gusto, in programma la sera da giovedì 3 a domenica 6 ottobre in piazza Vittorio Emanuele. I partecipanti potranno degustare vini delle cantine partner con ticket, tasca e calice a disposizione (riduzioni per soci Ais, Slow food e Pro Loco Cotignola).
Strozzapreti con ragù di castrato e sangiovese
La nostra proposta varia ogni giorno, così potrete gustare diverse preparazioni di carne, pesce o verdure abbinate al Sangiovese di Romagna
Tagliata con radicchio e Sangiovese
Marina di Ravenna Viale delle Nazioni 468 Tel. 0544 530284
Bagnacavallo (RA) Via Ca' Del Vento 20/G tel. 0545 62470 - Chiuso lunedì e martedì
Ravenna Via Ravegnana 497 – Tel. 0544.497246 www.facebook.com/LaRavegnanaAgriturismo
Strozzapreti al Sangiovese con salsiccia e formaggio di fossa
- Risotto Carnaroli Riserva San Massimo al sangiovese e formaggio erborinato - Spezzatino di coda di manzo brasata al sangiovese con cipolla rossa caramellata, crema di sedano rapa e nocciole - Sorbetto al sangiovese e melagrana
Strichetti risottati al sangiovese
Strozzapreti, salsiccia e Sangiovese
Lugo (RA) Via Matteotti 56/2 – Tel 054522388 www.aladoro.it
Ravenna, viale Allende 56 - Tel. 0544 201863 www.radici.ravenna.it www.facebook.com/radici.ravenna.it www.instagram.com/radici.ravenna
Granarolo Faentino (Faenza - RA) Via G. Garibaldi 12/A - Tel. 0546 41081 www.lamadiaristorante.com FB: lamadia1985
Punta Marina Terme (RA) Via Sx Canale Molinetto 139/B Tel. 0544 430248 www.ristorantemolinetto.it
GUSTO / 29 3-9 ottobre 2019 RAVENNA&DINTORNI
CONVIVIO
SAGRE/2
A RAVENNA LA PRIMA CENA SPECIALE CON I “VINI DEL TRIBUNO” 2019 Diventata oramai una piacevole consuetudine, a seguito del concorso enologico “Vino del Tribuno” il Consorzio Vini di Romagna e il Tribunato di Romagna organizzano tre appuntamenti gastronomici per far assaggiare i vini premiati nell’ambito dell’edizione 2019 del concorso. Ecco allora che l’autunno romagnolo sarà scandito da tre cene, in altrettanti luoghi simbolo dell’enologia locale: la Ca’ de Vèn di Ravenna, la Ca’ de Bè di Bertinoro e l’Osteria di Piazza Nuova di Bagnacavallo. Proprio da Ravenna, mercoledì 9 ottobre alle ore 20, partirà questo trittico d’appuntamenti. Nel corso della cena saranno degustati ben 10 differenti vini premiati al concorso, abbinati in coppia a 5 portate. Partecipano all’appuntamento anche i produttori dei vini in degustazione, per un interessante confronto con chi, da anni, lavora con passione e tenacia per elevare la qualità dei vini romagnoli e il valore del nostro territorio. Il menù della serata della Ca’ de Vèn prevede: insalatina di coniglio con valeriana e pan brioches al tartufo abbinata a Romagna Pagadebit DOC “Strati” 2018 di Enio Ottaviani di San Giovanni in Marignano e Colli di Rimini Rebola DOC “Settantasette” 2018 di Cà Perdicchi di Rimini. A seguire un millefoglie di verza riccia con fonduta di Castelmagno da assaporare con due Romagna Albana DOCG secco: “Compadrona” 2018 dei Poderi delle Rocche di Dozza e “Amedeo” 2017 di Zavalloni Stefano di Cesena. I tortelli di zucca con ragù bianco di porcini e anatra saranno accompagnati da due Romagna Sangiovese Superiori DOC: “Ulziano” 2017 dell’azienda INSIA Palazzona di Maggio di Ozzano Emilia e “Poderi delle Rose” 2017 di Agrintesa di Faenza. Il filettino all’albana con carciofi trifolati e mentuccia sarà sempre abbinato a due Romagna Sangiovese DOC ma nella versione Riserva: il “1502 - Da Vinci in Romagna” 2016 della CAVIRO di Faenza e il “Vigna dei Dottori” 2015 di Fiorentini Vini di Castrocaro Terme, vino che si è aggiudicato la prestigiosa “Targa del Tribunato” in quanto ha ottenuto il punteggio assoluto più alto al concorso e anche il premio speciale “Il Tribuno che accompagna!”. Per finire in dolcezza, tortino di mascarpone e mele alla crema e pinoli con due differenti versioni del Romagna Albana: lo spumante DOC “Tratti d’Oro” 2018 della Cantina Forlì-Predappio di Forlì e il DOCG passito “Podere La Berta” 2012 della Felsina spa - Podere La Berta di Brisighella. Il costo della cena è di 30 euro. Info e prenotazioni: tel. 0544 30163.
A SAVIO DI RAVENNA IL TRIONFO DEI PASSATELLI IN BRODO O ASCIUTTI E ALTRE BONTÀ GASTRONOMICHE Torna a Savio di Ravenna dal 10 al 20 ottobre l’apprezzatissima Sagra del Passatello. La specialità romagnola dei passatelli è preparata dalle azdore del paese e servita in brodo o asciutta, gustosamente condita con ricette di carne e pesce. La sagra propone inoltre fiorentina o grigliate miste di carne, fritto di pesce, pizzeria e altre bontà gastronomiche. Lo stand è aperto tutti i giorni dalle ore 18.30. Domenica 13 e domenica 20 apertura anche a pranzo fino alle 14. Info e prenotazioni al tel. 333 6583224 (Monica, esclusivamente dalle 12 alle 16 e dalle 18.30 alle 21).
COSE BUONE DI CASA
Aspettando l’autunno mettiamo in tavola dei deliziosi gnocchi di zucca e ricotta di Angela Schiavina
Questa settimana vi propongo di gnocchi e zucca pensando al prossimo arrivo della stagione autunnale. Ingredienti (per 4 persone): 250 gr. di zucca, 200 gr. di ricotta fresca ai tre latti (capra, pecora, vacca), 100 gr. di fecola di patate (quantità variabile seconda della consistenza e della qualità della zucca), un uovo, 50 gr. di parmigiano reggiano stagionato almeno 24 mesi, noce moscata q.b., sale q.b. Per il condimento: burro, ricotta affumicata grattugiata, salvia (qualche foglia fresca). Preparazione: pulire e tagliare la zucca a tocchetti, privandola della buccia (consigliamo di scegliere una zucca dalla consistenza asciutta e compatta, poco acquosa, meglio quelle con la buccia verde). Cucinarla a vapore, così da mantenere meglio le sue qualità, finchè non sarà morbida. Quindi schiacciarla con una forchetta fino a farla
diventare una sorta di purea. Aggiungere poi la ricotta (anche in questo caso meglio una ricotta compatta piuttosto che troppo cremosa), il parmigiano, un uovo, sale e noce moscata. Mescolare il tutto e in base alla consistenza del composto aggiungere la fecola di patate facendo in modo che il risultato sia quello di un impasto compatto, a cui si può dare forma, ma morbido. La quantità di fecola dipenderà quindi dalla consistenza scelta per zucca e ricotta. Con l'impasto formare gli gnocchi. Potete scegliere la dimensione e la forma che più vi piace, componendoli in modo tradizionali (cilindri poi tagliati a tocchetti e passati sulla grattugia), oppure fare delle palline (non troppo grandi, circa 1.5 - 2 cm). Cucinare gli gnocchi in acqua bollente salata finchè non verranno a galla. Quindi scolare e condire con burro fuso, ricotta affumicata e qualche fogliolina di salvia. Sono adatti anche per persone celiache in quanto assolutamente gluten free.
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MERCATO IMMOBILIARE Milano Marittima si conferma la “regina“ delle località turistiche della nostra regione con un prezzo massimo di top nuovo di 6.500 euro. Seguono al secondo posto Riccione (5.900 euro) e al terzo posto Cesenatico (5.500 euro). La top ten regionale vede poi al quarto posto Cattolica (4.600 euro), al quinto Rimini (4.300 euro), al sesto Cervia (4.000 euro), al settimo Pinarella (3.600 euro), all’ottavo posto a pari merito Marina di Ravenna e Lido di Savio (3.100 euro), al nono Punta Marina Terme e Marina Romea a pari merito (2.900 euro) e al decimo Lido degli Estensi assieme a Lido di Spina a pari merito (2.700 euro). Sono alcuni dati contenuti nell’Osservatorio Nazionale Immobiliare Turistico 2019 di Fimaa, con la collaborazione della Società di Studi economici Nomisma, presentato recentemente Cervia. L’iniziativa è stata organizzata dal Sindacato provinciale Fimaa di Ravenna e da Confcommercio provincia di Ravenna, con il contributo della Camera di Commercio di Ravenna. I dati nazionali Aumentano le compravendite di abitazioni nelle località turistiche. Rispetto allo scorso anno le transizioni registrate a livello complessivo sono aumentate del 6,1%, in linea col dato nazionale (+6,5%); in particolare, le località marine hanno fatto segnare +6,4%, quelle montane +4,0%, mentre quelle lacuali +7,6%. In generale nel 2019 i prezzi di mercato delle abitazioni turistiche sono diminuiti, facendo segnare una flessione annuale del -1,8%, meno intensa della variazione registrata nel 2018 (2,5%). A far segnare gli arretramenti più marcati sono state le località marine in provincia di Genova (in media -5,7%) e di Roma (-3,8% medio). In particolare, si segnalano il -6,8% di Santa Margherita Ligure, il -6,4% di Rapallo, il -5,3% di Sestri Levante e il -5,0% di Fregene. Le località che hanno registrato variazioni positive sono solo una decina. Tra di esse, Senigallia (AN), con un aumento del 3,8%, alcune località montane in provincia di Udine (es. Tarvisio, +3,3%), Livigno (SO) e Lignano Sabbiadoro (UD), che hanno registrato un aumento dei prezzi medi del 2,0%. Tengono maggiormente gli immobili di qualità e nuovi.
Abitazioni turistiche: al top in regione Milano Marittima, Riccione e Cesenatico Nella top ten della riviera anche Cattolica, Rimini, Cervia, Pinarella, Marina di Ravenna, Lido di Savio, Punta Marina Terme, Marina Romea, Lido degli Estensi e Lido di Spina Il mercato immobiliare in Italia La fragilità del quadro economico domestico non sembra compromettere le capacità di risalita del settore immobiliare che, dopo la pesantissima crisi che lo ha colpito, sta ora faticosamente recuperando le posizioni perse durante la lunga parentesi recessiva. Si tratta di evidenze che è possibile ricavare sia dall’ulteriore espansione dell’attività transattiva che dal graduale miglioramento di tutti i principali indicatori economici del comparto. Come testimoniato dall’Indice Nomisma di performance residenziale, la media dei principali mercati si colloca in posizione ascendente nel nuovo ciclo economico. Tale dinamica è alimentata non solo dalla pressione della domanda e dall’incremento delle compravendite, ma dalla contrazione di tempi di vendita e sconti praticati, nonché, per la prima volta, dalla timida risalita dei valori. Proprio l’inversione di tendenza dei prezzi, seppure circoscritta a taluni mercati, rappresenta un elemento di potenziale irrobustimento della congiuntura favorevole che ha caratterizzato il mercato negli ultimi anni. Il mercato delle abitazioni per vacanza In un contesto di forte crescita dei flussi turistici registrati nel 2018 e previsti per l’anno in corso, il mercato delle case vacanze segna un ulteriore incremento delle compravendite di abitazioni nelle località turistiche. Le transazioni registrate sono aumentate nel 2018 (+6,1% rispetto all’anno precedente), con intensità maggiore rispetto
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alla variazione registrata nel 2017 (+3,5% su base annua). A favorire la risalita del mercato ha contribuito, anche nelle località turistiche, l’ulteriore diminuzione dei valori di mercato. Il segmento delle case per vacanza, come è successo nel mercato nelle maggiori città italiane, è stato investito da una riduzione dei prezzi di vendita lievemente inferiore a quella del precedente anno. Il prezzo medio di un’abitazione turistica in Italia è 2.134 euro al mq commerciale, che rappresenta la sintesi dei seguenti valori differenziati per tipologia abitativa e località turistica. In cima alla classifica italiana delle principali località turistiche per quanto riguarda i prezzi massimi di compravendita di appartamenti top o nuovi troviamo, appunto, Capri, con valori che raggiungono i 12.700 euro/mq. Completano il podio Forte dei Marmi con 12.600 euro/mq e Madonna di Campiglio con 12.400 euro/mq. Santa Margherita Ligure, dopo parecchi anni in vetta alla classifica, scende al quarto posto, seguita da Courmayeur, Cortina d'Ampezzo, Selva di Val Gardena e Porto Cervo. Secondo gli operatori del settore, anche quest’anno il mercato residenziale nelle località turistiche è alimentato principalmente dagli acquisti per utilizzo diretto (64%), mentre le quote restanti sono riconducibili a finalità di investimento (17%) o ad un misto delle due tipologie precedentemente citate (19%). Sulla distribuzione delle intenzioni di acquisto tra italiani e stranieri, nel complesso la domanda di abitazioni per vacanza proviene da italiani nell’85% dei casi, mentre per il 15% risulta alimentata da soggetti stranieri, in lieve calo rispetto alla rileva-
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