FREEPRESS n. 866
11-17 GIUGNO 2020
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NUOVI SPETTACOLI Il mondo del teatro, della musica dal vivo e del cinema alle prese con la ripartenza
Il distanziamento sociale nei teatri al tempo del Covid in una foto simbolo scattata al Berliner Ensemble di Berlino. Ravenna riparte invece grazie soprattutto alle arene all’aperto
PUNTI DI VISTA / 3 11-17 giugno 2020 RAVENNA&DINTORNI
IL COMMENTO
TUTTO D’UN TRATTO
L’OSSERVATORIO
di Gianluca Costantini
Il “remoto” e la provincia: cosa si può salvare?
Il consiglio comunale è un po’ più povero
di Federica Angelini
di Moldenke
Assodato che non andrà tutto bene e che non ne usciremo persone migliori, resta da chiedersi: si può davvero salvare qualcosa di questi ultimi mesi? Il bisogno indiscutibile e indiscusso di far tornare i bambini, ma anche gli adolescenti in classe a settembre. La necessità per l’intera filiera culturale di riaprire cinema e teatri anche per ragioni di sostenibilità rischia ora di spazzare via anche quel pochissimo di buono che abbiamo imparato in questi mesi e che può essere tanto più prezioso per una piccola città alla periferia dell’impero da secoli. Il “remoto” può avere anche vantaggi nel futuro nel ridefinire i confini della geopolitica, nell’annullare distanze anche economiche. Ecco allora che la possibilità di lavorare in smart working potrebbe diventare non solo un vantaggio per chi deve conciliare i tempi lavoro-famiglia, ma soprattutto per chi può svolgere lavori altamente qualificati magari senza essere costretto ad abbandonare la città. Oltre naturalmente ai benefici per l'ambiente, ragione per cui viene incoraggiato anche a livello politico, a partire da Bonaccini. Naturalmente sarebbe bello se questo non significasse di fatto accollarsi spese oggi a carico del datore di lavoro (a cominciare, banalmente, da quelle per esempio del riscaldamento o dell’affitto di una casa che deve contenere anche un ufficio) o sopperire alla mancanza di servizi come i nidi. Potrebbe essere uno strumento per trattenere cervelli, creare reti, rendere attrattiva la città non solo per chi tradizionalmente fa un lavoro simile, come i traduttori, ma per fasce più ampie di lavoro. Ci saranno meno riunioni, con meno spostamenti, meno inquinamento, meno costi. Ecco, i costi. Vivere in provincia costa anche (un po’) meno, peraltro. Ma attenzione a chiudere le persone in casa, a isolarle come in un eterno lockdown, perché le ripercussioni potrebbero essere anche economiche. Chi lavora in casa, inevitabilmente, ha meno bisogno di abiti, vestiti, non prende il caffé con il collega e forse fa meno pause pranzo al bar sotto l'ufficio. Tutte cose che fanno bene all'economia, ma anche alla socialità in senso lato. Ecco allora che è quanto mai affascinante l'idea di nuovi coworking che siano di fatto uffici dietro casa. Ancora più complesso, se possibile, è il tema dell'università. Laurearsi in ciabatte non è certo l’ambizione di nessuno, ma un’università che sia più facile da seguire anche da remoto può servire ad abbattere le difficoltà di chi non può permettersi di vivere fuori casa? Infine, la cultura. I concerti che si possono seguire in streaming pagando un biglietto, come sta accadendo al Bronson, potrebbero smuovere il pubblico di nicchia a livello mondiale e quindi rendere possibili spettacoli altrimenti non sostenibili? Non tutto, dunque, è da buttare. Nemmeno, in fondo, la famigerata Dad. Andare a chiedere a quei bambini (e ci sono) che l'hanno preferita alle lezioni in presenza, forse ci farebbe capire come si potrebbe migliorare la scuola. Intanto, possiamo sognare una città che in autunno si trasformi in una grande aula a cielo aperto tra parchi, musei e biblioteche dove i bambini e gli adolescenti si riprendano tutto lo spazio che è stato loro sottratto in questi mesi.
Il consiglio comunale di Ravenna è oggi un po’ più povero. - Non ci sarà più nessuno che avvertirà il sindaco sul rischio di perdere, nella scuola, la nostra identità «a forza di chiedere rispetto della cultura di chi arriva da altri paesi e della diversità sessuale di altri, sotto la pressione di psicologi e mediatori culturali», citando «i tragici fatti di Bibbiano», e chiedendo «di impiegare le ore dedicate ai cosiddetti "laboratori"per [...] colmare l'analfabetismo informatico, vera piaga dell'Italia». - Non ci sarà più nessuno che modificherà i testi delle petizioni dopo averle fatte firmare ai cittadini. - Non ci sarà più nessuno che ci terrà informati sul «degrado igienico dei muri di palazzi storici impregnati delle urine dei frequentatori di locali notturni». - Non ci sarà più nessuno che potrà parlare di un centro sociale come di un luogo in cui studenti «attirati dal mito della libera comune» vengono «risucchiati nel buco nero di alcool e/o droga , perdendo di vista il loro percorso scolastico», dove tra l’altro «avviene un pericoloso indottrinamento politico atto a trasformare la fragile personalità degli adolescenti in pedine pronte per una guerriglia urbana». - Non ci sarà più nessuno che subito dopo tragedie avvenute in discoteche di altre città abbia il coraggio di interrogare formalmente il sindaco dicendosi sicura «che nei locali della nostra città e provincia, all’interno vi è: area irrespirabile, satura di fumo di sigarette, vendita di alcolici ai minori, spaccio di droga a basso costo, stress visivo e uditivo molto alto». - Non ci sarà più nessuno che se la prenderà con uno spettacolo teatrale che pare avesse «il malcelato obiettivo di instillare nei ragazzi l'idea legata alla “teoria gender” che possa esistere un “terzo genere” alternativo ai due naturali, con il grave rischio, in concreto, di aprire le porte alla “pedofilia e all'omosessualità”». Oddio, forse ce ne saranno altri, in realtà, che cercheranno di dire praticamente le stesse cose. Ma non con lo stile di Rosanna Biondi, che ha però appena deciso di lasciare il consiglio comunale di Ravenna (ma non la sua amata Lega) per motivi personali. Ci mancherai, Rosanna.
Direttore responsabile: Fausto Piazza Collaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini, Luca Manservisi, Serena Garzanti (segreteria), Autorizzazione Gianluca Achilli, Maria Cristina Tribunale di Ravenna Giovannini (grafica). n. 1172 del 17 dicembre 2001 Collaboratori: Roberta Bezzi, Matteo Cavezzali, Francesco Della Torre, Nevio Anno XIX - n. 866 Galeati, Iacopo Gardelli, Giovanni Gardini, Enrico Gramigna, Simona Editore: Guandalini, Giorgia Lagosti, Fabio Edizioni e Comunicazione srl Magnani, Alessandro Montanari, Enrico Via della Lirica 43 - 48124 Ravenna Ravaglia, Guido Sani, Angela Schiavina, tel. 0544 408312 www.reclam.ra.it Serena Simoni, Adriano Zanni. Direttore Generale: Claudia Cuppi Fotografie: Massimo Argnani, Paolo Pubblicità: tel. 0544 408312 Genovesi, Fabrizio Zani. Illustrazioni: commerciale1@reclam.ra.it Gianluca Costantini. Area clienti: Denise Cavina tel. 335 Redazione: 7259872 - Amministrazione: tel. 0544 271068 - Fax 0544 271651 Alice Baldassarri, redazione@ravennaedintorni.it amministrazione@reclam.ra.it Stampa: Centro Servizi Editoriali srl Stabilimento di Imola
Poste Italiane spa - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB
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4 / POLITICA RAVENNA&DINTORNI 11-17 giugno 2020
OPPOSIZIONE
ORDINANZE
COVID-19
Novità nella Lega: Biondi si dimette, entra Pompignoli
«NON C’ERA BISOGNO DEL LOCKDOWN IN TUTTA ITALIA» L’ex commissario regionale Venturi critica le scelte durante la pandemia
Cambia il gruppo del Carroccio nel consiglio comunale di Ravenna
Cambia la compagine della Lega in consiglio comunale a Ravenna. Rosanna Biondi si è dimessa e nella seduta del 9 giugno è stata approvato l’ingresso di Nicola Pompignoli, il primo dei non eletti del Carroccio alle elezioni del 2016 in base al conto delel preferenze (116 per lui, 189 per lei, 283 per Learco Tavoni che risultò il leghista più votato). Gli altri consiglieri del partito di Salvini – la formazione più consistente in municipio dopo il Pd – sono la capogruppo Samantha Gardin, Gianfilippo Nicola Rolando e, appunto, Tavoni. Pompignoli (nella foto) ha 31 anni, praticante avvocato. Le dimissioni di Biondi sono dovute a motivi personali legati alla famiglia: l’ex consigliera ha assicurato che non uscirà dalla Lega. Il segretario della Lega Romagna, Jacopo Morrone, commenta così: «All’amica Rosanna vanno i miei più affettuosi ringraziamenti per l’attività svolta come consigliere comunale e per la disponibilità a continuare ad occuparsi di cultura, arte e ambiente per la Lega di Ravenna. I migliori auguri anche a Nicola che si è particolarmente occupato in questi anni di sicurezza e immigrazione». Il gruppo Lega cambia quindi ancora volto a Palazzo Merlato. A marzo del 2018 aveva fatto una nuova acquisizione rispetto alla formazione post elezioni: Massimiliano Alberghini, il civico candidato sindaco per il centrodestra arrivato al ballottaggio contro Michele De Pascale, era infatti entrato nelle fila leghiste. Ma all’inizio del 2020 il commercialista aveva lasciato il gruppo.
MILANO MARITTIMA VIETA GLI ADDII AL CELIBATO Nel centro di Milano Marittima vietato girare in costume da bagno e a torso nudo, ma anche partecipare ad addii al celibato o nubilato. Lo prevede un’ordinanza firmata dal sindaco di Cervia Massimo Medri. Richiamando anche i provvedimenti sul rischio del contagio da Covid-19, fino al 31 ottobre proibiti tra l’altro anche l’arte e la musica di strada, l’uso di petardi, fischietti, megafoni, e trombette, e la distribuzione di volantini o materiale promozionale, se non espressamente autorizzati dal Comune. Il provvedimento si aggiunge a quello sul “numero chiuso” per la movida: dal venerdì alla domenica, nei festivi e prefestivi, dalle 21 alle 3.30, la zona dei locali in viale Milano e viale Romagna è delimitata da transenne con accessi controllati.
SANITÀ La Conferenza territoriale approva il bilancio dell’Ausl Romagna La Conferenza territoriale sociale e sanitaria (Ctss), il parlamentino dei 73 sindaci e dei 3 presidenti di Provincia della Romagna, ha approvato il bilancio 2019 dell’Ausl Romagna che ha un valore di oltre due miliardi e mezzo di euro. Per quel che riguarda il personale, a fine 2019 gli operatori in servizio erano 15.443 contro i 14.407 del 2014 con un aumento di 1.036 unità.
E D I Z I O N E
«Se dovessi rifare un lockdown domani, non lo rifarei come l’abbiamo fatto. Non si può chiudere un intero Paese quando non ce n’è alcun bisogno». Parola di Sergio Venturi, ex commissario all’emergenza coronavirus dell’Emilia-Romagna e in precedenza assessore regionale alla Sanità. Venturi ne ha parlato il 4 giugno durante una lunga diretta organizzata dai Giovani democratici dell’Emilia-Romagna. Per Venturi, sono più efficaci lockdown «mirati in alcuni focolai particolarmente aggressivi». Insomma, «conviene intervenire nel piccolo, questa è la lezione che abbiamo imparato quest’inverno». Il “rammarico” confidato da Venturi è proprio che non si sia deciso da parte del Governo di includere una parte del piacentino nella zona rossa della vicina Codogno, primo focolaio conclamato dell’epidemia in Italia. Ma «quelle di Rimini e Medicina sono state decisive per evitare che diventassimo una seconda Lombardia», rivendica l’ex commissario. Però, «non ha senso la zona rossa dell’Italia. In alcune regioni – ricorda – abbiamo avuto solo qualche centinaio di casi, poteva avere senso impedire gli spostamenti da regioni molto ‘impestate’ alle altre, ma disturbare il regolare interscambio tra le regioni del sud mi è sembrato un po’ eccessivo».
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DAL 20 G I UG NO I N TUTTI G LI S PETTACOLI, I N TUTTA LA ROMAG NA
ECONOMIA / 5 11-17 giugno 2020 RAVENNA&DINTORNI
RAVENNA
Partiti i lavori in piazza Caduti per il settimo centenario della morte di Dante: tre mesi di cantiere per 200mila euro Manutenzione straordinaria anche in un tratto di via Guaccimanni e agli accessi alla scuola e alla biblioteca In vista delle celebrazioni per il settimo centenario della morte di Dante nel 2021, sono in partenza a Ravenna i lavori di manutenzione straordinaria in piazza Caduti per la Libertà, in via Guaccimanni e agli accessi alla scuola Guido Novello e alla biblioteca Classense per un totale di quasi duecentomila euro. I cantieri sono partiti l’8 giugno e si concluderanno per fine agosto. L’apertura delle celebrazioni per l’anniversario dantesco è in programma il 4 settembre. Piazza Caduti è luogo di cerniera tra la Classense e la cosiddetta “zona del silenzio” con la Tomba di Dante e la basilica di San Francesco, il cui aspetto attuale è eredità degli interventi urbanistici realizzati nel 1921, in occasione del sesto centenario. I nuovi lavori riguarderanno il rifacimento del manto stradale in conglomerato bituminoso della piazza Caduti e del tratto di via Guaccimanni compreso tra via Mazzini e l’ingresso a largo Firenze; il rifacimento della pavimentazione in conglomerato bituminoso di alcuni tratti di marciapiede sulla via Guaccimanni; la nuova realizzazione di cordonata in pietra di luserna presso il marciapiede antistante la scuola Guido Novello e la realizzazione di nuova cordonata in pietra di luserna e rifacimento della pavimentazione in conglomerato bituminoso dei marciapiedi in piazza Caduti per la Libertà antistanti i civici 30 e 34. Inoltre verrà ripristinato il tratto in pavimentazione speciale presso il passaggio pedonale all’incrocio tra la via Guaccimanni e la via Mazzini. Queste opere costeranno centomila euro a carico del Comune. Contestualmente a tale intervento ne verrà eseguito un altro relativo alla riqualificazione del piazzale antistante la scuola media Guido Novello per un investimento di 95mila
BAGNACAVALLO
PALAZZO ANTISISMICO Inizieranno attorno alla metà di giugno i lavori del primo lotto di miglioramento sismico di Palazzo Abbondanza a Bagnacavallo. L’importo del primo stralcio, finanziato con risorse del Comune, è di 250mila euro. I lavori saranno eseguiti dalla ditta Mulinari di Bagnacavallo. Per la durata dei lavori in via Mazzini resterà il doppio senso di marcia ma saranno temporaneamente soppressi gli stalli di parcheggio da via Cadorna fino all’ingresso del numero civico 100 di Palazzo Folicaldi.
euro. Il cantiere sarà operativo dal 15 giugno. Gli interventi consistono prevalente nella demolizione della vetusta pavimentazione in conglomerato bituminoso, nella realizzazione della nuova pavimentazione lapidea in pietra Giallo d’Istria, nella fornitura e posa in opera di una nuova canaletta grigliata per lo scolo delle acque meteoriche e di nuovi dissuasori di parcheggio in ghisa. Durante il rifacimento della pavimentazione stradale e di alcuni tratti di marciapiede sarà necessaria la chiusura di
FAENZA
NUOVA ZTL IN VIA PASCOLI E NUOVA PISTA CICLOPEDONALE DI 500 METRI IN VIA OSPITALACCI Cambia la viabilità in centro a Faenza da16 giugno con l’attivazione di una nuova Ztl in via Pascoli.Sarà invertito il senso unico di marcia del tratto di via Pascoli che interseca con corso Mazzini e pedonalizzato il tratto di via Santa Maria dell'Angelo compreso tra via Pascoli e Largo Portello. L'intera area interessata dall'intervento, compresa via Salita, diventerà zona a traffico limitato, con accesso consentito solo ai residenti e agli autorizzati dalle 7 alle 19. L'intervento punta a migliorare, sotto il profilo della sicurezza, l'accesso alla sede del liceo Torricelli e la percorribilità di pedoni e biciclette. Intanto dall’8 giugno sono iniziati i lavori per la pista ciclopedonale lungo via Ospitalacci (strada provinciale 66) tra la zona sud della città e le prime colline verso l’abitato di Celle per un tratto di 500 metri. Il costo complessivo è di 380mila euro. I lavori sono stati aggiudicati alla ditta Magistra di Colletorto (Cb) e, salvo imprevisti, avranno una durata di circa 4 mesi. Il tracciato si collegherà alla pista ciclabile di via Canal Grande usufruendo del sottopasso ferroviario esistente e mediante due attraversamenti pedonali, così da conferire continuità al percorso dal centro urbano.
BAGNARA Nuova rotatoria in zona cimitero Da lunedì 8 giugno a Bagnara di Romagna sono iniziati i lavori di realizzazione della rotatoria all’incrocio tra le strade provinciali 21 “Della Ripe-Bagnara”, 48 “Molinello” e 67 “Via Lunga”, nei pressi del locale cimitero. Il termine dei lavori è previsto entro il mese di settembre e il cantiere verrà organizzato in modo da non interrompere mai la circolazione. Il progetto, in capo alla Provincia di Ravenna, costa 240mila euro. Via Lunga verrà declassata a strada comunale e tornerà a doppio senso di marcia ma limitandolo al traffico locale dei residenti o dei diretti ai lotti, alle attività, alle abitazioni. Inoltre, dato che la ditta Eurovo vuole riattivare il mangimificio di via Trupatello, si è concordato di raddoppiare un tratto di via Lunga di 750 metri, dalla rotatoria alla via Trupatello (oltre che il tratto di via Trupatello fino al mangimificio).
via Guaccimanni (nel tratto compreso fra piazza Caduti e via Marco Dente) e della corsia della piazza adiacente alle vie Baccarini e Mazzini, garantendo tuttavia la possibilità di svolta da piazza Caduti in via Baccarini. In tutta la piazza sarà istituito il divieto di sosta, nel tratto di via De Gasperi, compreso fra via Chartres e la stessa piazza Caduti, sarà istituito il divieto di transito. Nel restante tratto di via De Gasperi sarà istituito il senso unico di marcia in direzione di piazza D’Annunzio.
6 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 11-17 giugno 2020
LE REGOLE
Possono ripartire teatri, cinema e spettacoli: posti da prenotare e mascherina obbligatoria Al massimo duecento persone al chiuso e mille all’aperto. Un metro tra gli spettatori ma due dagli artisti Guanti per gli attori che usano oggetti di scena. Solo le coppie di danzatori possono esibirsi senza coprire la bocca
All’appello delle ripartenze post-Covid mancava ormai solo il mondo della cultura e dal 15 giugno la lacuna sarà colmata. In Emilia-Romagna si potrà tornare al cinema (ripartiranno anche i set cinematografici), a teatro e agli spettacoli dal vivo. Ovviamente tutto dovrà svolgersi con nuove regole e maggiori limitazioni, come già visto con tutti gli altri settori. Un’ordinanza firmata dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, contiene le linee guida che fissano una serie di regole a tutela del pubblico e degli operatori, sventando il divieto di somministrazione di alimenti e bevande inizialmente previsto dal Governo. Per il pubblico degli spettacoli al chiuso è consentito un massimo di duecento persone, che diventano mille per eventi all’aperto. A ognugno va garantito almeno un metro di distanza da altre persone – a meno che non siano installati divisori di plexiglass o si tratti di conviventi – ma tra pubblico e artisti servono almeno due metri. È consigliato l’uso di sistemi digitali per la prenotazione preventiva. Potrà essere misurata la temperatura all’ingresso (accesso vietato a chi ha più di 37,5) e, nel rispetto della privacy, dovrà essere tenuto un registro delle presenze per 14 giorni (per tracciare eventuali contatti in caso di successive diagnosi di positività al coronavirus). Per il pubblico sarà obbligatorio indossare la mascherina per la durata dello spettacolo e quando ci si trova negli spazi comuni. La mascherina non
sarà obbligatorio invece durante concerti o spettacoli nei locali di somministrazione di alimenti o bevande (ristoranti, bar o bagni al mare, per esempio), dove basterà rispettare appunto le regole per questo tipo di pubblici esercizi. L’uso promiscuo dei camerini è da evitare, salvo assicurare un adeguato distanziamento interpersonale unito alla pulizia delle superfici.
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Il personale (artisti, addetti a lavorazioni presso i laboratori di scenotecnica e sartoria, ecc.) dovrà indossare la mascherina quando l’attività non consente il rispetto del distanziamento interpersonale. Per la preparazione degli artisti, trucco e acconciatura, si applicano le indicazioni previste per i settori di riferimento. Gli oggetti eventualmente utilizzati per la scena devono essere manipolati dagli attori muni-
ti di guanti e i costumi di scena dovranno essere individuali. Oltre alle misure di carattere generale, vi sono norme destinate a tutelare specifiche discipline, prove comprese: dalle produzioni liriche e sinfoniche a quelle teatrali, fino alla danza. Per le produzioni liriche e sinfoniche e musicali i musicisti sul palco devono stare a un metro (1,5 per gli strumenti a fiato) e gli ottoni dovranno avere a disposizione una vaschetta con liquido disinfettante per la raccolta della condensa del fiato all’interno degli strumenti. Nella danza solo gli artisti conviventi anche fuori dal palco potranno esibirsi senza mascherine se non è possibile mantenere la distanza. La Regione è poi intervenuta, modificando precedenti protocolli regionali, sulle misure inerenti microclima e impianti di condizionamento che riguardano gli spazi culturali ma non solo. Viene introdotto l’obbligo, se tecnicamente possibile, di escludere totalmente la funzione di ricircolo dell’aria. In ogni caso, vanno rafforzate ulteriormente le misure per il ricambio d’aria naturale, anche attraverso l’impianto, di cui va garantita, in condizione da fermo, la pulizia dei filtri dell’aria di ricircolo per mantenere i livelli di filtrazione/rimozione adeguati. Se tecnicamente possibile, va aumentata la capacità filtrante del ricircolo, sostituendo i filtri esistenti con filtri di classe superiore, garantendo il mantenimento delle portate. Nei servizi igienici va mantenuto in funzione continuata l’estrattore d’aria.
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PRIMO PIANO / 7 11-17 giugno 2020 RAVENNA&DINTORNI
LA NOVITA’
Un’arena da 540 posti sul prato di Classis, febbre misurata all’ingresso Due mesi di eventi dal 30 giugno: si parte con il jazz Il biglietto comprende la visita del museo
L’arena estiva al museo Classis a giugno 2019 per lo spettacolo con Lino Guanciale e Marco Morandi. La versione 2020 avrà meno posti a sedere ma occuperà uno spazio più ampio per il distanziamento fra spettatori
Con le norme che impongono il distanziamento sociale di un metro e riducono la capienza per gli eventi al chiuso a un massimo di duecento persone, le rassegne culturali estive vanno a caccia di spazi all’aperto dove il limite di spettatori sale a mille. Per Ravenna la novità della stagione post Covid sarà un’arena da 540 posti distributi su quattromila mq (metà di un campo da calcio) sul prato del museo Classis: ospiterà concerti, spettacoli teatrali e presentazioni di libri per due mesi a partire dal 30 giugno (apertura con la rassegna Ravenna Jazz, vedi p. 13). L’organizzazione logistica sarà in mano a Ravennantica che gestisce anche il museo dedicato al territorio e inaugurato a fine 2018. «Non siamo nuovi a questo tipo di iniziative – spiega Sergio Fioravanti, direttore della Fondazione –. Da sempre cerchiamo di organizzare momenti di interesse culturale non strettamente legati alle nostre esposizioni, per dare nuovi spunti e magari ampliare la platea di chi poi si avvicina alle nostre iniziative più specifiche. Con gli eventi estivi serali abbiamo iniziato a Tamo e da qualche anno siamo passati all’Antico Porto di Classe dove avevamo duecento posti. Il piano per quest’anno era di restare lì ma aumentare fino a quattrocento. Poi è arrivato il coronavirus e con le nuove regole quei numeri non erano possibili». Il piano B è diventato Classis dove c’è già un precedente: a vedere Lino Guanciale e Marco Morandi a giugno del 2019 andarono in seicento, con le sedie che occupavano una minima parte di quella che occuperanno i 540 posti del 2020. «In linea teorica potrebbero starci molte più persone ma la gestione degli afflussi diventerebbe troppo complessa». Sul prato di fronte al palco saranno disposte le sedie senza altre strutture, tutte distanziate di un metro senza distinzioni per estranei o conviventi per praticitià organizzativa. Prenotazione obbligatoria dei biglietti, all’ingresso verrà misurata la temperatura corporea grazie alla collaborazione del personale della Croce Rossa. Sarà obbligatorio tenere la mascherina durante lo spettacolo: «Non posso fare a meno di riconoscere che sarà un fastidio per tutti e la distanza all’aperto dovrebbe essere sufficiente. Non possiamo che adeguarci». Per l’accesso e il deflusso degli spettatori ci sarà l’aiuto dei volontari del comitato cittadino. In caso di maltempo gli eventi verranno cancellati con rimborso dei ticket. Fioravanti resta abbottonato sul calendario, ma alcuni appuntamenti sono già stati annunciati da diretti interessati come ad esempio gli incontri con autori di libri per la rassegna Scrittura Festival curata da Matteo Cavezzali. Da altre fonti inoltre si apprende che all’arena faranno tappa due concerti del Bronson, spettacoli teatrali di Accademia Perduta e i burattini di Arrivano dal Mare. «I costi della realizzazione saranno a carico di Ravennantica. Con le entrate dalla bigliettazione contiamo di rientrare delle spese». Durante gli eventi il museo sarà chiuso ma nel costo di ogni biglietto è compreso l’ingresso a Classis negli orari di apertura o nell’apertura serale del mercoledì (quando non sono previsti spettacoli). Andrea Alberizia
Nel cartellone anche due concerti del Bronson, e la rassegna Scrittura Festival
MOVIDA SOFT
IN CENTRO NON CI SARANNO PALCHI PER CONCERTI, SI STUDIANO VISITE GUIDATE CON MINI-LIVE FINALE Gli eventi favorirebbero assembramenti. Più facile l’intrattenimento per chi siede ai tavolini di bar e ristoranti. Notte Rosa in agosto Le serate d’estate in centro a Ravenna quest’anno non saranno animate da concerti sui palchi delle piazze principali. La scelta è stata presa dal Comune di fronte all’impossibilità di organizzare eventi entro i paletti fissati dalle nuove regole per gli spettacoli dal vivo post pandemia. Sarebbe stato possibile transennare gli spazi e limitare gli accessi a numeri ridotti ma trattandosi di eventi gratuiti in spazi pubblici non sarebbe stato possibile impedire l’accostamento di pubblico all’esterno delle transenne. Non ci saranno quindi eventi in piazza del Popolo e in piazza San Francesco come accaduto l’anno scorso. A ostacolare la stesura di un calendario pesa anche la tempistica: fino a metà giugno non si è potuto pianificare nulla e ora i tempi sarebbero strettissimi per la macchina organizzativa comunale. L’assessorato al Turismo sta lavorando a un piano B nel segno dell’esperienza, la parola magica che caratterizza gran parte dell’attrattività. L’amministrazione comunale in collaborazione con le guide turistiche promuoverà dei tour serali a tema (con piccoli gruppi distanziati) che si concluderanno in spazi ridotti dove si terranno brevi performance musicali o artistiche. Al momento le ipotesi per i mini-live sono il rinnovato orto botanico e i giardini di Palazzo Rasponi. Dal Comune inoltre esortano i gestori di bar e ristoranti a organizzare piccoli eventi musicali che rientrano nell’intrattenimento per chi è già seduto e godono quindi di minori limitazioni. L’assessore Giacomo Costantini ripone aspettative anche nella mostra di Ericailcane a Palazzo Rasponi dalle Teste (vedi p. 16): «L’apertura fino alle 21 può essere un traino importante per portare gente in centro». Intanto gli enti locali sono al lavoro per salvare la Notte Rosa. Prevista per il 4 luglio, verrà spostata più avanti: al momento si pensa di farla in agosto con un cartellone ovviamento tutto da rifare dove si salveranno solo Pubblico in piazza San gli eventi compatibili con le Francesco a Ravenna nuove regole. Sviluppi sono Non sarà più così attesi a breve. (and.a.)
8 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 11-17 giugno 2020
The show must go on: come acquistare i biglietti e le regole per partecipare agli eventi in sicurezza Giovedì 11 giugno, dalle ore 10, si aprono le prevendite per tutti gli eventi del Ravenna Festival, esclusivamente online sul sito ufficiale (www.ravennafestival.org) e telefonicamente contattando la biglietteria del Teatro Alighieri (tel. 0544 249244). È possibile acquistare un massimo di due biglietti per persona e su tre eventi distinti (quindi fino a un totale di sei biglietti), per garantire migliore accessibilità a un maggior numero di spettatori, in considerazione delle platee ridotte nel rispetto del distanziamento sociale (300 posti alla Rocca Brancaleone, 300 a Cervia e 500 a Lugo). Con lo stesso obiettivo di accessibilità il costo dei biglietti varia da 5 a 40 Euro e la platea sarà virtualmente allargata con i contenuti trasmessi in streaming gratuito. Da sabato 13 giugno, ore 10, la prevendita sarà attiva anche presso la Biglietteria del Teatro Alighieri (ma l’accesso sarà garantito solo su prenotazione, tel. 0544 249244). In tutte le sedi di spettacolo saranno applicate le norme di sicurezza, dalle mascherine all’ingresso a turni. L’accesso è infatti garantito solo nella fascia oraria indicata sul biglietto (che può essere esibito anche in formato elettronico sul cellulare). È obbligatorio mantenere la distanza di almeno un metro e presentarsi con mascherina (all’ingresso ne sarà poi fornita una chirurgica); la temperatura sarà verificata – non dovrà superare i 37,5°C – e il personale di sala si prenderà cura del pubblico in fase di ingresso, uscita e per ogni spostamento.
SPETTACOLI DAL VIVO
Sipario sul Ravenna Festival 2020, il virus non ferma la grande musica Dal 21 giugno al 30 luglio, oltre 40 eventi fra la Rocca a Ravenna, il Pavaglione a Lugo e Cervia. Posti limitati con prenotazione obbligatoria a prezzi popolari da 5 a 40 euro
Ci sono limiti e regole per partecipare agli spettacoli dal vivo dell’edizione 2020 del Ravenna Festival, ma anche un programma di notevole varietà e qualità artistica, che nonostante le circostanze sfavorevoli non smentisce la sua vocazione internazionale e multidisciplinare. Il festival ravennate è il primo a ripartire in Italia e fra i primi in Europa con un cartellone di oltre quaranta eventi fra concerti, teatro e danza; cinquecento artisti coinvolti e quasi sei settimane di programmazione dal 21 giugno al 30 luglio, fra la Rocca di Ravenna, Cervia e Lugo, grazie alla direzione artistica di Franco Masotti e Angelo Nicastro. Si può fare: è questa la risposta della manifestazione culturale ravennate (che quest’anno compie 31 anni) agli interrogativi che per mesi hanno messo in dubbio il futuro, non solo prossimo, dello spettacolo dal vivo ai tempi del Coronavirus. «Quest’edizione, straordinaria sotto ogni punto di vista, non sarebbe stata possibile senza il sostegno di tutti coloro a cui va il ringraziamento del Festival – sottolinea il Sovrintendente Antonio De Rosa – in particolare il Mibact, la Regione Emilia-Romagna e il Comune di Ravenna per la conferma dei contributi, unitamente a Eni da sempre partner principale della manifestazione; ma anche gli Amici sostenitori, le Fondazioni bancarie e le tante imprese sponsor che, pur in un periodo di grandi difficoltà, stanno generosamente accompagnando la Fondazione Ravenna Manifestazioni in quest’impresa. Non ci siamo mai sentiti soli perché siamo parte di una squadra forte e solidale,
Il Kolibrì torna a coccolare i suoi clienti con i piatti della tradizione
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Riccardo Muti e l’Orchestra Cherubini
unita dall’obiettivo di proteggere la continuità nel mondo della Cultura e della Musica; una luce che non deve spegnersi e va alimentata con l’irrinunciabile e insostituibile emozione dello spettacolo dal vivo. Siamo inoltre grati alle amministrazioni comunali di Cervia e Lugo, che hanno deciso di essere al nostro fianco allestendo nelle due cittadine spazi di spettacolo nel rispetto delle norme e nel segno del dialogo con il Festival».
Proprio alla Rocca Brancaleone, il 1° luglio 1990, Riccardo Muti inaugurò la prima edizione della manifestazione; quest’anno la Rocca torna a essere il cuore del Festival e i primi sul palcoscenico saranno 62 musicisti dell’Orchestra Cherubini, quella nuova generazione che più di ogni altra rischia di rimanere schiacciata dal peso del silenzio di questi mesi. Quasi interamente mozartiano il programma,
FESTIVAL VIRTUALI Grande successo per “Polis” e “Arrivano dal Mare!” anche se pubblico e artisti si incontrano solo sul web Si è conclusa con grande successo la terza edizione di “Polis Teatro Festival” di Ravenna, trasformata dalla direzione artistica di Davide Sacco e Agata Tomsic di ErosAntEros, in un grande convegno internazionale sul teatro di domani, interamente online dal 14 al 24 maggio 2020 e tutt’ora disponibile sulla pagina Facebook ErosAntEros, il canale Youtube ErosAntEros, il sito di polisteatrofestival.org e in contemporanea sui canali di emiliaromagna creativa.it. Il convegno che ha visto la partecipazione di più di 60 interventi tra i più significativi artisti, studiosi, giornalisti e operatori del settore teatrale e della cultura, dall’online passa al cartaceo grazie alla pubblicazione, in forma di libro, di questa speciale edizione di “Polis”, con Editoria & Spettacolo, una delle più importanti case editrici teatrali italiane. Ecco un po’ di numeri a un mese dal lancio di “Polis 2020”: 108.000 persone raggiunte, 12.000 visualizzazioni dei video (con 14.000 interazioni), 70 ospiti da 12 nazioni, 25 politai visionari, 16 spettatori ideali, 6 giornate, 5 domande, 1 sogno condiviso. Nuovi appuntamento, quindi, ma dal vivo, con la nuova produzione teatrale ErosAntEros e l’edizione 2021 di Polis Teatro Festival. Si è chiusa invece, il 26 maggio, la 45esima edizione del Festival Internazionale “Arrivano dal Mare!”, una kermesse extra-ordinaria interamente online. Nove rubriche tematiche e un convegno internazionale dedicato ai musei dal titolo “Figure....dentro la storia” per 10 appuntamenti al giorno per un totale di 58 collegamenti in streaming. L'esperimento si è rivelato un grande successo nei confronti del pubblico dei social: durante i sei giorni di festival la pagina facebook ha totalizzato una media di 13.000 interazioni e di 22.000 visualizzazioni dei video, con una copertura di 38.000 utenti. Anche il canale youtube ha conquistato 58 nuovi iscritti, per un totale di 1200 visualizzazioni, destinate ad aumentare nel prossimo futuro, soprattutto se si pensa che il canale è stato aperto il giorno stesso di inizio del Festival. Per tutti coloro che non sono riusciti a vivere in prima assoluta gli eventi si ricorda che rimarranno on line sulla pagina FB e anche sul canale You Tube. L’appuntamento con il teatro di figura di “Arrivanno dal Mare!” si aggiorna questa estate con spettacoli dal vivo nell’arena in allestimento al museo Classis di Classe.
PRIMO PIANO / 9 11-17 giugno 2020 RAVENNA&DINTORNI
Sergio Castellito Iana Salenko
Stefano Bollani
eccetto l’apertura con Rêverie di Aleksandr Nikolaevicˇ Skrjabin; seguiranno il mottetto Exsultate, jubilate KV 165 e l’Et incarnatus est dalla Messa in do minore KV 427, entrambi affidati a Rosa Feola. Corona il concerto la Sinfonia n. 41 in do maggiore KV 551, la solenne e grandiosa “Jupiter” con cui il genio di Mozart seppe librarsi sopra le avversità di uno dei periodi più bui della propria vita. Riccardo Muti sarà protagonista di altri due appuntamenti: il concerto dell’Amicizia, replicato a Paestum, e la serata con il violoncellista dei Wiener Tamás Varga. Sul podio della Cherubini salirà anche Valery Gergiev per un omaggio a Beethoven che include la Pastorale e il Terzo concerto con Beatrice Rana. Il calendario sinfonico si completa con Iván Fischer, la Budapest Festival Orchestra e il soprano Anna Prohaska (in programma Wagner, Britten e Haydn). Debuttano al Festival due nuove produzioni immaginate durante il lockdown. Da una parte Duets and Solos unisce grandi solisti, Mario Brunello e Beatrice Rana, alle étoiles dall’Hamburg Ballet, dell’Opéra di Parigi, dell’Opera di Berlino ...tra pas de deux con gli “affetti stabili” e assoli. Sergio Castellitto e Isabella Ferrari portano invece in scena Ci sono giorni che non accadono mai, testo di Valerio Cappelli sul desiderio al tempo del Covid-19, con musica inedita di Ennio Morricone. Mentre Accademia Bizantina presenta Il Trionfo del tempo e del disinganno di Händel, il controtenore Carlo Vistoli si unisce a Sezione Aurea per un programma dedicato agli amori nella Vene-
Ilaria Capua
Fra i tanti protagonisti del Festival: Muti, Gergiev, Fisher, Brunello, Rana, Accademia Bizantina Sollima, Marcoré, Capossela, Brunori Sas spettacoli teatrali e danza, cinema e conversazioni con musica dal vivo zia del ‘600. L’itinerario attraverso il repertorio pre-bachiano continua con La peste di Amburgo de Il suonar parlante diretto da Vittorio Ghielmi; La fonte musica di Michele Pasotti è protagonista del solo concerto ripreso in assenza di pubblico nella Basilica di San Vitale. Accademia d’Arcadia e La Pifarescha dedicano i propri concerti rispettivamente alla pittrice Artemisia Gentileschi e alla battaglia di Lepanto. Due le serate dedicate al violoncello, con Giovanni Sollima, l’Orchestra Notturna Clandestina ed Enrico Melozzi. I Ludus Gravis rivelano invece le risorse sonore del contrabbasso e il pianoforte è protagonista dei recital di Nikolay Khozyainov e Filippo Gorini. Ancora Beethoven per il primo violino della Scala Francesco Manara e Cesare Pezzi al pianoforte; il Quar-
Accademia Bizantina
tetto Noûs abbina invece il compositore di Bonn a Šostakovič. Doppio incontro fra musica e cinema con City Lights di Chaplin con l’Orchestra Corelli diretta da Timothy Brock e Requiem for a Dying Planet con le composizioni di Ernst Reijseger per i documentari di Herzog. Neri Marcorè esplora il repertorio cantautoriale italiano, a Mina invece la dedica jazz di Danilo Rea e a John Lennon e i Beatles quella di Sarah Jane Morris. Vinicio Capossela è in scena con Pandemonium. La sezione teatro comprende anche le compagnie del territorio: Teatro delle Albe con Rumore di acque in occasione del decennale, Fanny & Alexander con Andrea Argentieri nel ruolo di Primo Levi per I sommersi e i salvati, Menoventi con Buona permanenza al mondo tratto dal libro di
Serena Vitale su Majakovskij. A Cervia, nell’arena allestita accanto allo stadio dei Pini, la rassegna “Per l’alto sale - Il Trebbo in musica 2.0” alterna gli omaggi a “eroi” di Romagna - Tonino Guerra, Artusi e Fellini - a voci contemporanee, temi attuali e musica; tra gli ospiti Ilaria Capua, Stefano Boeri, Massimo Gramellini, Melania Mazzucco, Paolo Rumiz, Gad Lerner, Ivano Marescotti. Il Festival torna anche al Pavaglione di Lugo con il cantautore e cantastorie Brunori Sas, il vulcanico Stefano Bollani alle prese con le sue Piano Variations on Jesus Christ Superstar, lo spettacolo multimediale DNA dei Deproducers con Telmo Pievani e l’omaggio a Luis Bacalov con Maria Grazia Cucinotta, Vittorio De Scalzi dei New Trolls e il sestetto Ànema .
LE AZIENDE INFORMANO
QUINTESSENCE PARRUCCHIERI
Arte e scienza, creatività e competenza per la rinascita anche dei capelli Il salone di viale Berlinguer a Ravenna dà il via alla consulenza tricologica per unire estetica e salute Nulla sarà come prima. Quante volte abbiamo sentito ripetere questa frase durante gli ultimi mesi di pandemia? Il cambiamento, quello vero, però iniziamo solo a intravederlo e non si risolve certo nell’uso delle mascherine o nella sanificazione, pur importante. È qualcosa di molto più profondo come stanno per scoprire i clienti di Quintessence Parrucchieri di Ravenna, salone che negli anni si è distinto per la scelta di qualità sotto ogni profilo e che oggi è pronto per un nuovo passo in avanti. Forse la prospettiva dall’alto delle sue vetrine al primo piano di piazza degli Affari suggeriscono uno sguardo e una visione capace di andare oltre il presente, di certo qui un momento di pausa obbligata si è trasformato in un’occasione di formazione e crescita professionale per Elena Miccoli, fondatrice del salone, Enis Maksundovski, suo stretto collaboratore, e la giovanissima Asia Coveri. «A tutto ciò che ci ha caratterizzato in questi anni in termini di passione artistica, scelta dei trattamenti e dei prodotti, ascolto delle esigenze di chi si rivolge a noi ora aggiungeremo un ulteriore aspetto, quello dell’analisi tricologica del capello – racconta Elena –. Ci stiamo dotando di piccole microcamere apposite con cui potremo fare un esame e una vera e propria diagnosi rispetto alla quale potremo suggerire trattamenti che uniranno l’aspetto della salute del capello a quello dell’estetica». In un momento in cui anche la grande moda in tutta le sue sfaccettature sembra in difficoltà e in cui tutti ci siamo ritrovati ad affrontare una fase complicata anche dal punto di vista psicologico, tutti abbiamo più che mai bisogno di ritrovare noi stessi, dedicare tempo al nostro benessere psicofisico per ritrovarci, prenderci cura di noi sotto ogni aspetto. E così, le routine imposte dall’emergenza sanitaria del Covid possono diventare una risorsa invece di un limite, almeno al salone Quintessence. «Oggi abbiamo scoperto più di prima il valore del tempo, quello che immaginiamo nel nostro futu-
ro è quindi un rapporto più stretto con la clientela in cui approfondire la conoscenza, capire a fondo le esigenze per trovare la soluzione migliore. Non vogliamo sostituirci al medico, ma sappiamo che per tanti problemi nessuno meglio di noi può offrire una consulenza qualificata. I capelli parlano di noi, di come stiamo, bisogna saperli ascoltare». E così i parrucchieri, in grado dar forma alla trasformazione con le loro mani sanno mostrarci il lato di noi stessi che vogliamo far emergere diventano anche consulenti capaci di prendersi sempre più cura anche della salute del nostro capello unendo arte e scienza, creatività e competenza in un connubio nuovo di cui oggi più che mai, in questa fase di rinascita, sentiamo tutti il bisogno. Quintessence Parrucchieri, via Berlinguer 80 - tel. 0544 275202
10 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 11-17 giugno 2020
SPETTACOLO DAL VIVO/2
«Ci sarà una nuova stagione teatrale: partiremo in autunno con le compagnie ravennati» Il codirettore di Ravenna Teatro, Alessandro Argnani: «Con le nuove regole all’Alighieri 200 persone, al Rasi non più di 140 Immaginiamo molte repliche. Il nostro progetto sul Paradiso va avanti. La festa delle scuole di fine giugno? Un dono»
Co-direttore di Ravenna Teatro, attore egli stesso, autore, Alessandro Argnani ci racconta qualcosa di come la compagnia storica della città, che gestisce e organizza la stagione di prosa e ricerca tra Alighieri e Rasi, stia pensando alla ripartenza dopo il lockdown. Una prima valutazione sulle norme (vedi pagina 6) previste? «Intanto, finalmente è ufficiale, sono arrivate le indicazioni e possiamo pensare di rientrare nei teatri e immaginare spettacoli al chiuso. Per noi che da persone di teatro siamo abituati ad accogliere tante persone, si tratta di norme molto impegnative. Ma se c'è una cosa che ci ha insegnato l'emergenza Covid è ad essere pazienti». Norme molto stringenti, per esempio quante persone potrebbero entrare all'Alighieri e al Rasi? «All'Alighieri parliamo di duecento persone invece delle ottocento che normalmente contiene e al Rasi per via dei distanziamenti non potremo superare le 140. Però intanto possiamo tornare negli uffici a lavorare e procedere al rimborso dei voucher per gli oltre duemila abbonati». In pratica si tratta di un buono che possono impiegare nei prossimi 15 mesi. Per voi è un vantaggio perché ora non dovete tirare fuori soldi immediatamente, ma si tratta comunque di un mancato futuro incasso visto che gran parte degli abbonamenti vengono rinnovati annualmente. Quanto vi preoccupa la situazione economica? «È vero che abbiamo uno zoccolo duro di abbonati che ci portiamo dietro da anni, insieme a quei 300 abbonamenti di under 20 che invece cambiano e si rinnovano e per noi sono ovviamente importantissimi. Il danno economico c'è ed è importante ma per fortuna le istituzioni, Governo, Regione e Amministrazione comunale hanno confermato i finanziamenti e questo ci permette di guardare al futuro. Inoltre, ci sono già molte persone che hanno deciso di non richiedere il voucher, come accade un po' in tutta Italia, proprio per dare un proprio contributo. In questi mesi ci siamo sentiti molto protetti da tutti quelli che hanno lavorato con noi in questi anni». Oltre agli uffici, può riprendere anche l'attività di produzione, ferma come tutto il resto. Da dove ricomincerete? «Da una residenza artistica che vede coinvolti Ermanna (Montanari, ndr), Marco (Martinelli, ndr), Daniele Roccato e il disegnatore Stefano Ricci. Si tratta di un dialogo che è partito più di un anno fa, Marco ha scritto un poemetto. Da luglio inizieranno a ritrovarsi e poi si vedrà». A fine giugno invece c'è il primo ritorno "in scena" con la festa voluta dall'Amministrazione per le classi terze medie e quinte elementari. Un momento simbolico molto forte, anche per voi... «Sì, per noi questa richiesta da parte del sindaco e dell'assessora Bakkali è stata davvero un dono e la nostra intenzione è coinvolgere anche i ragazzi della non-scuola, dopo che per la prima volta in vent'anni siamo rimasti orfani dei loro debutti. Sarà un rito-poesia con i versi dell'Eresia della feli-
cità, del Purgatorio dei poeti, ma anche con i versi di Mariangela Gualtieri scritti nella pandemia, versi scritti da Marco. Sarà un passaggio dai nostri antenati totem al contemporaneo per provare a superare questo momento, e si svolgerà in diversi louoghi, dai Giardini pubblici in città al forese, sarà quindi per noi e le guide della non-scuola un tour de force per questa foto di gruppo. Un altro momento simbolicamente molto forte sarà riportare “Rumore di acque" sul palco, dopo dieci anni, al Ravenna Festival». Il Ravenna Festival è la prima manifestazione in città a riprendere in presenza. Voi come immaginate invece la riapertura dei teatri in autunno, ci sarà una nuova Stagione dei teatri? «Ci sarà sicuramente, ma non faremo la campagna abbonamenti in estate. Per la prima parte dell'autunno immaginiamo un'apertura con le verticalità del territorio, una Ravenna-mondo che ha moltissimo da offrire nel teatro. Dai Fanny che sono una realtà sempre più internazionale, a Menoventi a Nanou a Eugenio Sideri che sta facendo un percorso civico molto interessante, fino a Lupinelli, Monica Francia, ErosAnteros che hanno trasformato il loro recente festival in un convegno sul teatro che ha raggiunto vette importantissime. E poi ci sono le nuove realtà come Matteo Gatta, Lorenzo Carpinelli, Iacopo Gardelli. L'idea è immaginare Ravenna come luogo del nostro peregrinare. Insieme a questo aspetto, ci sarà poi il rapporto con l'infanzia, se vogliamo l'altro ambito che ha sofferto di più da ciò che è accaduto. E così, insieme a Dram-
matico Vegetale pensiamo a chi si occupa di infanzia in città non solo come spettacolo, ma anche come riflessione aprendo il teatro a realtà come il Teatro del Drago e Danilo Conti, ma anche a maestri e docenti». E però poi ci sarà anche una "vera" stagione teatrale. Potrebbe essere il gennaio 2021? Potrebbe essere la seconda metà dell'autunno oppure l'inizio del 2021, stavamo immaginando un 1 gennaio proprio in teatro. Di certo, come dicevo, la faremo perché non viene meno il bisogno di confrontarci con ciò che viene da fuori. Saremo estremamente responsabili per garantire a tutti la sicurezza e avremo i prossimi mesi per capire meglio come organizzarci. Durante il Ravenna Festival si capiranno sicuramente molte cose e anche a Classis, dove allestiremo due appuntamenti delle nostre “Storie di Ravenna”». Ma se le regole dovessero restare quelle attuali, come si potrà pensare di soddisfare duemila abbonati? «Immaginiamo molte repliche, chiederemo alle compagnie di ragionare su questo, mentre siamo molto restii alle ipotesi delle doppie, cioé di due spettacoli nello stesso giorno perché rischiano di portare l'attore a una routine che è assolutamente da evitare. Dioniso non risponde a chiamata...». Se le regole non dovessero cambiare, rischia di essere compromessa anche la chiamata pubblica per il Paradiso del progetto su Dante? «Per il 2021 siamo fiduciosi di poter tornare a fare l'assembramento che davvero caratterizza le nostre chiamate pubbliche. Speriamo davvero che si possa tornare a una normalità perché la nostra intenzione è quella di allestire tutte e tre le cantiche. Quello che al momento stiamo cercando di capire è invece come gestire l'azione per la cerimonia dell'olio del prossimo settembre, per la quale avevamo pensato a un coinvolgimento non solo dei ragazzi della non-scuola e di tanti cittadini ravennati, ma avevamo anche già organizzato pullman di gruppi da Matera e Milano pronti a partecipare. Vedremo. Sempre legato a Dante c'era anche un progetto del Ministero degli Esteri che avrebbe dovuto portare Marco ed Ermanna in Argentina, India e Romania durante l'estate. Tutto per ora è rimandato. Ma per il 2021 davvero vogliamo incrociare le dita e sperare di poter tornare a essere tanti, come piace a noi». Vi preoccupa l'idea che la gente possa percepire ormai il teatro come un luogo di pericolo? «La paura più grande è quella, che non si abbia più desderio di conoscersi nella comunità, dobbiamo essere pronti. Ma la storia ci insegna che dopo ogni grande tragedia e anche dopo ogni pandemia ci si è ritrovati attorno al desiderio di ascoltare una storia insieme, e pensiamo che l'esperienza passata dagli artisti in generale possa essere utile per immaginare nuove traiettorie. Chiediamo quindi agli artisti di suggerirci opere e modi per stare insieme. Del resto, come diceva Majakovskij "Che senso ha se tu solo ti salvi?". Dobbiamo salvarci tutti insieme e il teatro vuole provare a fare questo, salvarci tutti insieme». (fe. an.)
PRIMO PIANO / 11 11-17 giugno 2020 RAVENNA&DINTORNI
SPETTACOLO DAL VIVO/3
La danza “urbana” di Cantieri potrebbe entrare per la prima volta al teatro Alighieri Intanto l’associazione aspetta la fine dei lavori all’Almagià e programma il festival “Ammutinamenti” dal 12 al 20 settembre La danza non si ferma e, anzi, rilancia per diventare simbolo di rinascita a Ravenna con l’edizione 2020 di “Ammutinamenti” a cura dell’associazione Cantieri. «In questi mesi di rallentamento – afferma la direttrice organizzativa Giulia Melandri –, abbiamo riflettuto su come potevamo programmare il festival per mantenere la continuità e il legame con il territorio. L’abbiamo presa come una sfida alla trasformazione». Il cartellone è il fase di definizione, però le date sono state fissate: dal 12 al 20 settembre. «Come di consueto – prosegue Melandri –, la manifestazione sarà orientata verso il ricambio generazionale, di cui ci sentiamo responsabili. Vogliamo continuare a creare, infatti, un contesto di cura e tutela dei giovani autori provenienti da tutta Italia. Per farlo, abbiamo proprio una sezione “Danza urbana” che, da sempre, offre luoghi urbani, come le piazze e la Darsena di città, che favoriscono una nuova fruizione della danza. Fondamentale per noi è poi la collaborazione continuativa con istituti scolastici e scuole di danza, dove crescono i cittadini di domani. Al riguardo, stiamo mettendo in piedi un progetto collettivo, una sorta di “rito”, pur nel rispetto del distanziamento sociale, per ricominciare tutti insieme». Come di consueto poi, non mancheranno eventi a cura della rete Anticorpi XL e la nota “Vetrina della giovane danza d’autore” dove ci sarà una parte “Out”, ossia all’aperto, e una parte “In”, al chiuso. Cantieri attende con trepidazione la conclusione dei lavori di ristrutturazione del pavimento delle Artificerie Almagià, che è ormai la residenza artistica dell’associazione, prevista per fine agosto.
In attesa di avere maggiori delucidazioni sull’utilizzo dei luoghi al chiuso come da protocollo in vigore dal prossimo 15 giugno, si può già svelare un’importante novità. «Da tempo – rivela Selina Bassini, fondatrice e direttrice di Cantieri – stiamo lavorando in piena sintonia con l’assessore alla Cultura Elsa Signorino, con il dirigente Maurizio Tarantino e con il sovrintendente Antonio De Rosa per individuare spazi più grandi. Ci sono le premesse per poter svolgere la “Vetrina” al teatro Alighieri che è libero nelle date da noi indicate. Sarebbe una prima volta e un bel traguardo per la danza autoriale che è molto vitale ma anche più fragile in un contesto di crisi. D’altra parte, ciò che più ci sta a cuore ora è di fare ripartire gli artisti, ovviamente nel rispetto dei protocolli necessari. Nel breve periodo, vista l’impossibilità di rivedere in scena grandi ensemble, ci sarà dunque spazio per quel tipo di danza che ha una sua naturale resilienza». Ripartire dal teatro della città, per Bassini, è anche un ottimo modo di ristabilire una connessione con la città e per ricostruire il rapporto di fiducia tra l’evento e il pubblico. Nel frattempo, sabato 13 giugno partiranno le prime selezioni online della “Vetrina”, per cui sono già arrivate circa 100 lavori di autori dai 20 ai 30 anni. «In ultimo – conclude Bassini – ricordo che ci siamo confrontati con i festival “Danza Urbana” e “Gender Bender” di Bologna, che in genere si svolgono in ottobre, per costruire un ricco cartellone di danza regionale, lungo due settimane in settembre. Visto che ci sarà più domanda che offerta, è importante avere più eventi per accogliere il pubblico». Roberta Bezzi
Una delle passate edizioni della Vetrina della giovane danza d’autore del festival Ammutinamenti (foto Dario Bonazza)
12 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 11-17 giugno 2020
IL MUSICISTA/CLASSICA
IL MUSICISTA/ROCK
«NOI, LAVORATORI IN CRISI GIÀ PRIMA DEL VIRUS CON TROPPE DOMANDE SENZA RISPOSTE»
«REINVENTARSI PER VIVERE TRA VENDITE VIA WEB, STREAMING E ORDINANZE»
La vita da violinista, alle prese con la ripartenza
La testimonianza di uno dei protagonisti della scena alternativa italiana
di Enrico Gramigna *
di Bruno Dorella *
Ricominciare. Questa parola è ormai largamente utilizzata in questa fase post cattività, tuttavia il significato non è declinato in ugual misura da tutte le fasce di lavoratori. Tra coloro che si accingono a ricominciare la loro attività vi sono musicisti come me, sospesi a divinis fin dalla prima ora, con teatri e sale da concerto chiuse dal 24 febbraio scorso. Dall’inizio di questo periodo di “vacanza coatta” sono stati proprio questi lavoratori i più attivi sulle reti sociali, cercando di continuare la diffusione dell’arte e, al contempo, di non perdere il contatto col proprio pubblico. Ora, finalmente, si può ricominciare, ma come? Alla fine del mese, personalmente, ricomincerò col mio violino a calcare le scene in giro per l’Italia e davvero non vedo l’ora dopo il collaudo forzato del divano di casa, tuttavia ancora oggi ci sono molte domande che non hanno risposte certe. Quella che assilla un po’ tutti riguarda il mantenimento delle distanze, anche se sul palco non sarà così complicato e comporterà una revisione dei repertori. Sarà difficile vedere, nel breve, una Sinfonia dei Mille o una Nona, dato il grandissimo numero di artisti coinvolti nella loro esecuzione: spazio, quindi, a cameristica e a brani con compagini orchestrali non elefantiache (a meno di palchi enormi). Più interessante sarà vedere il pubblico in sala. Si sono sentite innumerevoli ipotesi nel corso di questi mesi: è certo che i festival estivi potranno avvalersi di spazi all’aperto che, a discapito dell’acustica, ridurranno il diffondersi di miasmi virulenti, ma in posti chiusi il discorso cambia. I tanti concerti nelle chiese potranno, probabilmente, svolgersi con le stesse prescrizioni delle funzioni religiose, limitando molto il numero dei presenti, ma quelli nelle sale rimangono ancora in bilico, così come l’apertura al pubblico dei teatri, per i quali si stanno studiando le migliori soluzioni possibili per ripartire con la stagione 2020/2021 in tutta sicurezza. Detto ciò, la vera domanda da porsi è come ritroveremo i musicisti sul palco. Fortificati dallo studio, unica forma di lavoro che hanno potuto esercitare nei mesi scorsi: probabile. Per una gran parte di questi professionisti non è stato facile rimanere chiusi in casa vedendosi azzerati gli introiti ad interim, specie per coloro (e sono la maggioranza) che non insegnano la loro arte in strutture pubbliche, ma in scuole private, alla mercé della volontà degli studenti di continuare con le lezioni che, a distanza, assumono per l’arte musicale echi demoniaci. Ci si augura che i compensi per i concerti, mediamente già abbastanza bassi in relazione alla quantità di lavoro effettivamente svolto, non si abbassino ulteriormente. Per fortuna ci sono stati sussidi da parte dello Stato, presenti nel decreto rilancio e annunciati nella famosa conferenza stampa del 13 maggio nella quale il presidente Conte si riferiva agli artisti come coloro che fanno «divertire e appassionare». In questo decreto si poneva il limite minimo di giornate contributive per ottenere il sussidio a 7, un numero davvero basso. Perché si sia reso necessario quest’abbassamento, purtroppo, è evidente. Il mercato del lavoro musicale vive di singhiozzi, è considerata soltanto l’esibizione e non il lavoro di preparazione a essa, sempre presente e necessariamente costante. Una non trascurabile parte dei musicisti, inoltre, deve scendere a patti con il lavoro in nero. La discussione sugli stipendi, quindi, non è una banale speculazione, ma acquista un’importanza notevole giacché anche lo Stato, ponendo quel limite di giornate lavorative, ha dovuto prendere atto che questa classe di lavoratori vive uno stato di criticità da ben prima del virus. Ultimo aspetto, la considerazione del musicista. Il timore è che, dall’inizio della chiusura forzata, questa sia peggiorata. Il caso di Monselice è solo la punta di un iceberg che nasconde sotto il pelo dell’acqua ben altre espressioni (una su tutte, la «Netflix della cultura» del Ministro Franceschini) che colpiscono per la brutale incomprensione dell’arte, fraintendendo il fine ultimo della musica. Si spera, quindi, non in una ripresa, ma in un nuovo inizio nel quale gli aspetti sanitari siano forieri di una nuova concezione del lavoro artistico. * Diplomato in violino barocco e laureato in Discipline della Musica del Teatro, collabora con numerose orchestre sia in Italia che all’estero. Quest’anno ha fondato il gruppo Armonia Estense, di cui è direttore artistico e primo violino.
II cambiamenti non sono sempre educati. Alcuni, come questo, non chiedono permesso e ci rovinano i piani senza bussare. Uccidono i nostri amici (RIP Mirko Bertuccioli), annullano anni di lavoro (la preparazione di un disco, l'organizzazione di un lungo tour ridotto a una manciata di date, per tornare a casa in fretta prima che chiudessero i confini), azzerano le prospettive (si riprende? Quando? Quante volte si ripeterà questa storia nei prossimi anni?). E mentre sui social ci scannavamo tra complottisti e scientifici, ci ritrovavamo a casa a riscoprire le tisane, scaricare app per lo yoga e risparmiare come alternativa al nonguadagnare. Io e molti altri abbiamo provato a usare questo periodo per reinventarci. Creativamente, economicamente, e con una progettualità rivolta alle prospettive future. Ognuno a suo modo e secondo le proprie attitudini. Sotto il profilo creativo abbiamo avuto un'occasione irripetibile di crescita: due mesi e mezzo chiusi in casa. C'è chi ne ha approfittato per approfondire la propria tecnica sullo strumento e chi ha imparato cose nuove (io ad esempio ho studiato un software per comporre su PC). Chi ha avuto l'ispirazione ha scritto, composto o registrato nuovo materiale. Ma bisognava anche campare, e non certo grazie all'Inps. Chi era già attrezzato con uno studio casalingo se l'è cavata con lavori di jingle, library o simili. Chi come me aveva una piccola base di vendita della propria musica online ne ha approfittato per occuparsene meglio (completando il catalogo, lavorando sulle piattaforme, sviluppandole: tutte cose che non abbiamo tempo di fare quando siamo in tour). Chi si è messo su Patreon. Chi invece, come la mia sodale negli OvO Stefania Pedretti, si è reinventata rider. Capacità di adattamento non vuol dire piegare la testa per sopravvivere, ma reinventarsi per vivere. In questo percorso è fondamentale anche saper guardare alle prospettive: cosa è cambiato? Durante questo virus anche l'ultimo dei Neanderthal ha imparato ad ascoltare musica e fare acquisti online. Se sei un musicista, non hai più scuse per la pigrizia di non aver reso disponibile online la tua musica. Il tuo reddito arriverà sempre più da lì. Se non l'hai fatto per motivi ideologici hai la mia stima. Buona fortuna. Io non posso permettermelo. Vogliamo parlare di streaming e dirette? Io fino a qualche settimana fa non sapevo nemmeno dove fosse la fotocamera del mio Pc. Le dirette dal lockdown non mi hanno entusiasmato. Ma se mi chiedete cosa ne penso, sarei sciocco a negare che faranno parte del futuro della fruizione musicale, soprattutto dal vivo. I gruppi più famosi già vendono a caro prezzo i biglietti dei loro concerti in streaming, e stanno preparando le dirette dei loro prossimi tour. “Cosa fai venerdì?” “Ho i biglietti per il concerto dei Pincopallino a Melbourne”. Anche per questo con gli OvO abbiamo voluto fare un discorso di streaming sostenibile: no dirette da casa, ma un solo concerto registrato in modo professionale, con la possibilità (facoltativa) di fare una donazione, perché 5 persone hanno lavorato fisicamente a quel concerto, e sarebbe stato bello poterle pagare. La gente ha capito e ha risposto. Come dite? Ah, già, decreti e ordinanze. Il divieto di somministrare bevande, anche se ora pare sia stato tardivamente rimosso, ha fatto un danno enorme. Una stagione di concerti si organizza in mesi di lavoro e quella dei locali privati risulterà molto penalizzata. I concerti dal 15 giugno ci saranno, ma saranno quelli fatti coi fondi pubblici (e ben vengano, andrò volentieri a vederne il maggior numero possibile, e se sono fortunato qualcuno mi chiamerà anche a suonare) e quelli carbonari (e anche lì ci sarò, sul palco o giù dal palco). Le istituzioni? A livello nazionale mi aspettavo quel che è stato fatto, cioè nulla. A livello regionale e locale siamo messi meglio rispetto ad altri, ma bisogna che gli sforzi della cultura comincino a finire meno nel conservativo e più nel contemporaneo. Qui l'unico a fare i soldi è Dante. Che pur essendo il più grande del suo tempo e di sempre, a Ravenna ci finì in esilio a crepare nelle paludi, cosa che puntualmente avvenne. Se volessimo imparare da questa storia e non ripeterla con gli artisti di oggi, sarebbe una gran bella cosa. * Ex discografico, è batterista dei Bachi Da Pietra e degli OvO, chitarrista e anima dei Ronin, oltre che protagonista di altri diversi progetti nell’ambito del rock e della musica contemporanea.
PRIMO PIANO / 13 11-17 giugno 2020 RAVENNA&DINTORNI
LA PANORAMICA
Torna la musica dal vivo tra cene-concerto, arene, capienze limitate, online e “domicilio” Ne parlano alcuni dei principali operatori e direttori artistici delle rassegne estive
I grandi eventi con folle oceaniche torneranno nel 2021, ma il mondo della musica dal vivo è pronto a ripartire comunque, con concerti più piccoli
Il mondo della musica dal vivo della provincia di Ravenna si sta attrezzando per poter tornare a svolgere la propria attività alla luce della nuova ordinanza regionale che, recependo le normative nazionali, dà il via libera anche ai concerti a partire dal 15 giugno. Naturalmente con una serie di limitazioni che vanno dalle capienze al distanziamento, fino alle mascherine, obbligatorie per tutti gli eventi di “pubblico spettacolo” ma non per i piccoli “trattenimenti” da gustare, per esempio, al tavolo del ristorante o del bagno al mare. Hana-Bi e Bronson, nell’anno senza Beaches Brew: «Stiamo studiando anche format diversi» Ne abbiamo parlato in primis con Chris Angiolini, che in questi anni, come è stato spesso sintetizzato, è riuscito a portare Ravenna nella mappa internazionale della musica rock grazie al Bronson Club e al bagno Hana-Bi e a un festival come Beaches Brew, quest’anno annullato a causa della pandemia e per cui è ancora attiva una raccolta fondi online (in tre settimane sono stati raccolti oltre 7mila euro). «Stiamo analizzando con i nostri tecnici i nuovi protocolli per poter arrivare all’interpretazione più corretta. L’impressione – dice Angiolini – è che si possa tornare a fare concerti anche con il pubblico in piedi, a distanza uno dall’altro, con mascherina. Le limitazioni di cui si parlava in queste settimane, prima dell’ordinanza vera e propria, hanno però inevitabilmente fatto sì che per l’estate dell’Hana-Bi non ci sia ancora un cartellone di concerti, che comunque ci saranno, anche se rapportati al tipo di situazione che stiamo vivendo, quindi nettamente più “soft” rispetto al passato». Nel frattempo è iniziato un nuovo progetto al Bronson, la cui prima puntata ha ottenuto un successo forse inaspettato: circa duecento persone hanno infatti comprato un biglietto virtuale per assistere online a un concerto (in questo caso degli Ovo, (nella foto qui sopra) registrato in maniera professionale al club di Madonna dell’Albero. «Durante questi mesi di lockdown ci siamo immaginati format diversi, per cercare di non limitarci a fare solo quello che avevamo sempre fatto, ma in tono minore. Ecco quindi che i concerti registrati al Bronson proseguiranno, con artisti della nostra scuderia (l’etichetta Bronson Recordings, ndr), e stiamo già pensando a qualcosa di diverso anche per il festival autunnale Transmissions (dedicato alla musica d’avanguardia, ndr) cercando magari di affiancare ai live anche vere e proprie produzioni registrate. Un nuovo format che con le nuove regole potrebbe prevedere anche la presenza di un pubblico, regolarmente distanziato». Aspettando magari qualche nuovo allentamento delle norme, intanto Bronson Produzioni sarà presente anche nella nuova arena del museo Classis (vedi p. 7) con due concerti in luglio, con artisti ancora da annunciare.
Ravenna Jazz si farà, tra Classis e Rocca Brancaleone: «Ulteriori costi e incassi ridotti, ma sperimenteremo» La nuova arena di Classis aprirà il 30 giugno con il concerto inaugurale di una storica rassegna come Ravenna Jazz – in programma originariamente in maggio – con sul palco l’Italia Jazz Orchestra diretta da Fabio Petretti: un omaggio a Doris Day con anche artisti di fama internazionale come Petra Magoni e Paolo Fresu. Il festival proseguirà poi tra agosto e settembre con cinque serate alla Rocca Brancaleone (tra gli artisti in cartellone Michael League - nella foto -, fondatore dei celeberrimi Snarky Puppy, e i Quintorigo con Roberto Gatto) e poi anche in autunno nei locali della provincia. Ce ne parla la direttrice artistica dell’associazione culturale Jazz Network, Sandra Costantini, alle prese anche con la ri-programmazione di Crossroads, festival itinerante in tutta la regione. «Sarà tutto molto più difficile, con ulteriori costi organizzativi e incassi ridotti, con spettatori che saranno circa un terzo del normale. Abbiamo però il sostengo delle istituzioni pubbliche, che hanno dimostrato grande sensibilità e una maggiore elasticità, magari anche nel tentare di coprire l’inevitabile deficit con cui dovremo fare i conti per i nostri futuri concerti». Le nuove norme però potrebbero portare a novità anche nella formula concerto. «Sperimenteremo per esempio, anche se al momento non in provincia di Ravenna, il doppio set, con live più brevi replicati la stessa sera dagli stessi artisti per due pubblici diversi. Mentre lo streaming – conclude Costantini – è stato un esperimento divertente durante il lockdown, ma credo non possa rappresentare il futuro della musica...». Il Mei torna in ottobre: «Ora concerti a domicilio E magari un’Ape musicale tra bagni e alberghi» Che il futuro della musica, invece, siano i concerti a domicilio? L’idea è del Mei, il Meeting delle Etichette Indipendenti, confermato a Faenza dal 2 al 4 ottobre. «Molti Comuni sia del Nord che del Sud stanno aderendo a questa proposta, in cui gli spettatori sono sui balconi delle proprie case – rivela il patron Giordano Sangiorgi (foto) – e che porteremo certamente al prossimo tavolo sul live territoriale. Saranno comunque necessari i sostegni a tutta la filiera tecnica e creativa musicale delle piccole imprese del settore. Noi siamo disponibili a coordinare queste attività sul territorio, così come stiamo pensando a una Mei ApeCar musicale nei bagni e negli alberghi. Così come pensiamo a Faenza di poter allestire uno o due grandi eventi in piazza del Popolo, rispettando le nuove norme, realizzando un grande ristorante con la collaborazione di tutti i locali che lo vorranno».
Spiagge Soul riparte dalle cene del bagno Oasi: «Ma pensiamo a concerti anche al Bacino Pescherecci» Intanto, al mare la musica è già pronta a ripartire, da sabato 13 giugno, come piccolo “trattenimento” durante la cena del bagno Oasi di Marina di Ravenna. Un appuntamento fisso del sabato sera con il musicista Francesco Plazzi (nella foto qui sotto, accompagnato di volta in volta da altri artisti), anche direttore del festival Spiagge Soul. «Si tratta di una piccola ripartenza per cercare di capire meglio come può funzionare la musica dal vivo in questa situazione – ci spiega –. La formula sarà quella delle ceneconcerto, in modo da poter garantire il distanziamento e permettere ai clienti di poter restare seduti senza mascherina, come al ristorante». Una formula che verrà proposta anche da altri bagni, come il Finisterre sempre a Marina (e sempre in collaborazione con Plazzi, a partire da fine giugno), e che potrebbe essere sfruttata anche durante lo stesso Spiagge Soul. L’edizione 2020 del festival è ovviamente ancora in fase di organizzazione, ma Plazzi spera di poter riuscire ad allestire un palco, in collaborazione anche con il Comune e la pro loco, al bacino pescherecci di Marina di Ravenna, per tornare ai concerti “veri”, seppur con pubblico distanziato. «La speranza – conclude Plazzi – è poi che dall’1 agosto, terminando lo stato di emergenza sanitaria in Italia, tutto possa tornare quasi alla normalità. Il problema è che, come al solito, ci verrà comunicato il giorno prima e sarà difficile organizzarci per tempo...». Il Rock Planet di Pinarella diventa un pub «Ma stiamo pensando a una nuova area live»
Tra i locali storici della provincia, in quanto a musica live, c’è sicuramente il Rock Planet di Pinarella di Cervia, il cui staff è da anni impegnato anche a organizzare concerti in altre location. Ma per questi, spesso di grandi dimensioni, non pare ci siano margini di ripresa: tutti i tour, o quasi, sono stati rinviati al 2021. Per concerti più piccoli, invece, lo staff del Rock Planet – che al momento ha riaperto come sorta di pub negli spazi esterni (nella foto) – sta pensando a un progetto che era già in cantiere prima della pandemia. Quello che prevede «l’allestimento già questa estate di un’area live all’aperto in una zona adiacente la discoteca», ci dicono dallo staff. Luca Manservisi
14 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 11-17 giugno 2020
GRANDE SCHERMO
Produzioni ferme e igienizzazione complessa: il cinema sarà nelle arene e non nelle sale In provincia almeno tre spazi all’aperto: prime proiezioni a Lugo da fine giugno, alla Rocca Brancaleone da agosto (dopo il Ravenna Festival). Luci ancora spente nelle multisale e nelle piccole strutture in centro Già accadeva nelle estati precedenti alla pandemia, ma sarà ancora di più così quest’anno: il cinema troverà casa soprattutto nelle arene a cielo aperto. Dal 15 giugno le sale avranno la possibilità di riaprire ma le rigide norme di distanziamento che ne riducono la capienza, i pressanti protocolli di igienizzazione e la distribuzione di film che rallenta nel periodo, faranno sì che alcuni gestori non rialzeranno la serranda. Almeno non subito e non a tempo pieno. È la decisione presa dalla società Cinemaincentro: non riapriranno le sale in centro a Ravenna (Mariani) e Faenza (Sarti e Italia). Al momento si sta studiando se organizzare qualche serata ad hoc per eventi specifici ma non c’è ancora nulla di certo. Si accenderanno invece le luci in tre arene all’aperto gestite dalla stessa impresa. Dal 27 giugno (ma la data è ancora da stabilire definitivamente) proiezioni all’arena del Carmine di Lugo. A metà luglio toccherà a Massa Lombarda. Mentre la Rocca Brancaleone partirà solo in agosto: la fortezza veneziana infatti fino al 23 luglio ospiterà il Ravenna Festival. La programmazione dei film non è stata ancora annunciata. Così come per gli spettacoli all’aperto vale il limite di mille posti. L’associazione Cinemaincentro fa sapere che la logistica all’aperto facilita le operazioni di igienizzazione (le sedute non sono di stoffa) e si favorirà la prenotazione online in prevendita. Per fine giugno è probabile l’apertura del parco delle Cappuccine a Bagnacavallo: gli organizzatori sono al lavoro con il Comune in questo periodo. Non riaprirà ancora la multisala Cinedream di Faenza (8 sale per un totale di 2.100 posti). L’annuncio è affidato a un post su Facebook: «In tanti ci state chiedendo se
La vista aerea della Rocca Brancaleone a Ravenna. Fino al 23 luglio ospiterà il Ravenna Festival, a seguire l’arena estiva di Cinemaincentro
il 15 giugno riapriremo, la risposta cari amici spettatori e clienti è purtroppo no. Preferiamo attendere ancora un po' per adeguarci alle richieste fatte contro il Covid e per capire se le prossime uscite cinematografiche di questa estate sono o meno confermate ma non vi preoccupate, torneremo molto presto». La stessa situazione sembra delinearsi anche per l’altra multisala in provincia, il Cinemacity alle porte di Ravenna. Al momento i canali ufficiali di comunicazione della struttura non hanno divulgato notizie in meri-
to alla data di riapertura: contattata la direzione via email, come indicato dopo un contatto telefonico, non abbiamo ricevuto risposte sull’attività futura del multiplex. Secondo Agis (associazione generale italiana dello spettacolo che rappresenta oltre trecento sale in regione) è difficile che le sale al chiuso riaprano prima di luglio. La produzione cinematografica si è fermata anche Oltreoceano e questo ha ridotto di molto la disponibilità di pellicole da proiettare.
SOCIETÀ / 15 11-17 giugno 2020 RAVENNA&DINTORNI
ASTROFILIA MONUMENTI Via libera alle visite con guide professioniste
Il 15 giugno riapre anche il Planetario Su prenotazione
In tutti i musei e monumenti di Ravenna aperti al pubblico sono di nuovo consentite le visite con accompagnamento di guide professioniste, nel rispetto delle regole di comportamento contenute nei protocolli e nelle linee guida regionali e nazionali anti Covid. Si tratta del Museo d’arte della città di Ravenna (gestito dal Comune), della basilica di Sant’Apollinare in Classe e del mausoleo di Teodorico (monumenti statali, gestiti in collaborazione, ai sensi dell’accordo di valorizzazione tra il Mibact, il Comune di Ravenna e la Fondazione RavennAntica), del museo Classis e del sito archeologico Antico Porto (gestiti dalla Fondazione RavennAntica), delle basiliche di San Vitale e di Sant’Apollinare Nuovo, del Museo arcivescovile, del mausoleo di Galla Placidia e del battistero Neoniano (gestiti dall’Opera di Religione). Tra le principali misure da adottare, oltre a quelle di carattere generale ormai universalmente note, si segnala il fatto che per gruppi non superiori alle cinque persone le visite possono essere condotte anche senza l’ausilio di radioguide, mentre per i gruppi più ampi è obbligatorio l’utilizzo della radioguida, che al termine della visita deve essere sanificate a cura delle guide stesse o nella maggior parte dei casi delle ditte specializzate. È il risultato del tavolo di confronto provinciale svoltosi il 3 giugno scorso, su richiesta del Sindacato guide ed accompagnatori turistici.
Si parte con un evento sul cielo estivo “tra miti e leggende”
Dopo un lungo periodo di chiusura dovuto alla situazione sanitaria, il 15 giugno riapre il Planetario di Ravenna, anche se con alcune limitazioni. Tutte le attività saranno accessibili solo con prenotazione e i posti saranno limitati; «le distanze interpersonali dovranno essere rispettate – scrivono dal Planetario – e la pulizia sarà indispensabile. Per dare a tutti la possibilità di partecipare sono previsti più turni al giorno e repliche degli eventi in date diverse». Si parte con il primo evento il 15 giugno (alle 17.30 e alle 21) “Il cielo estivo fra miti e leggende” con Paolo Alfieri. L’appuntamento successivo sarà per bambini, il 21 giugno. Per prenotazioni telefonare, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12.30, allo 0544 62534 oppure a info@arar.it. Il Planetario sarà anche aperto tutti i giorni, sempre su prenotazione, per gruppi (Cre estivi, famiglie e gite) con proposte di laboratori didattici e conferenze fuori e dentro la cupola.
FARMACIE DI TURNO + APERTURA DIURNA 8.30 – 19.30 DALL’11 AL 14 GIUGNO DRADI via Anastagi 5 tel. 0544 35449; COMUNALE 8 via Fiume Abbandonato 124 - tel. 0544 402514; COMUNALE 9 viale Petrarca 381 (Lido Adriano) - tel. 0544 495434; SANTERNO via della Repubblica 1 (Santerno) - tel. 0544 417197. DAL 15 AL 21 GIUGNO PORTA NUOVA via Cesarea 25 tel. 0544 63017; COMUNALE 8 via Fiume Abbandonato 124 - tel. 0544 402514; SAN PIETRO via Garzanti 74 (S. Pietro in Trento) - tel. 0544 568862; BASSETTE via Grandi 4 tel. 0544 1697080.
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SCUOLA
SE A SALUTARE SONO I GREMBIULI DELLE QUINTE... I bambini non hanno potuto salutare la scuola e le maestre. E così ci hanno pensato i loro grembiuli. Succede a Piangipane, dove gli alunni della quinte elementari hanno aderito all’appello delle loro maestre per salutare in maniera originale questo surreale anno scolastico. I grembiuli dei bambini sono stati così legati uno con l’altro e appesi alla scala anti-incendio della scuola a formare una sorta di bandiera con al centro uno striscione di saluto. «Sventolando, sono loro così a salutare...», è stato spiegato dalle maestre. I grembiuli saranno poi donati alla scuola che allestirà un mercatino per chi potrebbe averne bisogno.
NATURA
Tornano i mega labirinti nei campi di mais di Alfonsine e Savio Inaugurazioni il 13 e il 20 giugno
SOLIDARIETÀ Ambulanze a misura di bambino Il progetto “Ambulanze a misura di bambino”, presentato dalla Pubblica Assistenza di Ravenna all’edizione 2019 dell’iniziativa solidale del Comune “Adotta un progetto sociale”, è stato finanziato dalla Bunge. Si tratta di un aggiornamento delle attrezzature all'interno dei mezzi di soccorso grazie all’installazione di tre moduli specifici. Il primo prevede l’acquisto di due barelle per l’immobilizzazione dei pazienti pediatrici vittime di traumi, il secondo di due sistemi di trasporto delle barelle stesse per bambini fino ai 40 kg di peso, infine il terzo riguarda l’attrezzatura specifica da utilizzare in caso di arresto cardiaco dei piccoli pazienti. La multinazionale, che ha un proprio stabilimento a Ravenna, ha deciso di finanziare l’operazione con un contributo di 2.763 euro in grado di coprire tutti i costi del progetto stesso. La stessa Bunge in questi giorni ha comunicato anche di aver donato 18mila euro all’ospedale di Ravenna per la lotta al Covid.
Riapre sabato 13 giugno (inaugurazione ore 16, ultimo ingresso alle 22) il labirinto effimero di Alfonsine (all’azienda Galassi Carlo di via Roma 111), scolpito all’interno di un grande campo di mais e quest’anno dedicato all’Inferno di Dante. L’edizione 2020 si estende su una superficie di 70mila metri quadrati con oltre 2 km di percorsi (larghi più di 2 metri). Come avvenuto dal 2016, il labirinto sarà anche dinamico, in quanto all’interno del percorso sono presenti tre porte (chiamate Virgilio, con riferimento al tema dantesco) che possono essere chiuse da chi le attraversa, “costringendo” in tal modo a far cambiare sentiero a chi li segue. Al Labirinto Effimero quest’anno si affianca anche il “Labirinto Sospeso”, con un percorso di 2,5 km su una superficie di 4mila mq realizzato con canne di bambù sospese e altro materiale di recupero. Inoltre, come da tradizione, saranno presenti le aree per grigliare e per fare pic-nic, mentre si potrà mangiare anche al ristorante. Apre invece una settimana più tardi, il 20 giugno, il labirinto Dedalo, tra Savio di Cervia e Milano Marittima. I promotori lo considerano “il labirinto di masi più grande d’Europa”...
16 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 11-17 giugno 2020
LA RECENSIONE
Inquietante e virtuoso Ericailcane, tra malinconia e incubi contemporanei In mostra a Palazzo Rasponi (fino al 7 luglio) anche carte di grande formato create nei giorni del lockdown
Ericailcane, particolare de La zattera della Medusa, disegno china su carta cm 60x50, anno 2020 (opera realizzata nel periodo della quarantena forzata)
o! l l e b è o l e i c il noi! n o c o l i r p o sc PROGRAMMA GIUGNO Lunedì 15 giugno 1° turno ore 17:30, 2° turno ore 21:00 “Il cielo estivo fra miti e leggende” con Paolo Alfieri Cupola del Planetario, ingresso massimo 22 persone per turno (biglietto intero 5 €, ridotto 2 €)
Domenica 28 Giugno 1° turno ore 21:30, 2° turno ore 22:30 “Sorella Luna” con Oriano Spazzoli Osservazione della Luna Terrazzo del Planetario, ingresso massimo 10 persone per turno (biglietto unico 2 €)
Domenica 21 giugno, ore 17:30 “Da grande voglio fare l'astronauta” Attività per bambini a partire da 8 anni Cupola e Giardini pubblici, ingresso massimo 10 bambini accompagnati al massimo da 1 adulto (tot. 20 persone) (biglietto intero 5 €, ridotto 2 €)
Lunedì 29 Giugno 1° turno ore 21:30, 2° turno ore 22:30 “Sorella Luna” con Oriano Spazzoli Osservazione della Luna Terrazzo del Planetario, ingresso massimo 10 persone per turno (biglietto unico 2 €)
È possibile devolvere il vostro 5 PER MILLE alla nostra associazione per sviluppare la cultura e la scienza di Ravenna: indicare il nostro codice fiscale 92022580390 nella sezione "Enti di Volontariato" della vostra denuncia dei redditi. Il Planetario dispone anche di un’ampia BIBLIOTECA TEMATICA!
Comune di Ravenna Assessorato alla Cultura
Info e prenotazioni: Planetario di Ravenna, Viale S. Baldini, 4/a - 48121 Ravenna tel. 0544.62534 - Lunedì-Venerdì 8.00-12.30, Martedì e Venerdì 21-23 - Ingresso intero € 5, ridotto € 2 www.planetarioravenna.it - email: info@arar.it - Prenotazione consigliata
La bella retrospettiva di Ericailcane, aperta in Palazzo Rasponi a Ravenna pochi giorni fa, permette di ragionare di mostre "al tempo del coronavirus" ma anche di altro: di come si modificano nel tempo alcuni linguaggi, di come si è trasformata la loro percezione e il potenziale di incisività sul tessuto urbano e sociale. Senza fare grandi bilanci e considerando la molteplicità dei lavori dell'artista - dalle illustrazioni alle videoanimazioni, dagli interventi murali alla decorazione di oggetti d'arte - si possono comunque considerare alcune traettorie anche dal minuscolo balcone di Ravenna. Ericailcane per la prima volta è stato invitato a Ravenna nel 2006, quando Leonardo (allora 26enne) partecipò con blu, paper resistance e il gruppo di inguine.net ad una delle edizioni di “no border” nello spazio di santa Maria delle Croci. Se nel 2006 il graffitismo era in qualche caso già una "vecchia" esperienza a partire dai treni di Philadelphia della fine degli anni '60 o del lavoro di Taki 183, lo street artista arrivato alla fama nei primi anni '80, la storicizzazione del movimento data al 1983, quando uscivano quasi in simultanea il documentario Style Wars e il film Wild Style a cui si deve la diffusione del repertorio visivo urbano e musicale della hip-hop newyorkese. 1984 in Europa: il muro di Berlino apre la più grande superificie muraria al dissenso di cui la street art si fa portavoce e i vari artisti di New York che operano su questa deriva vengono chiamati da Francesca Alinovi ad esporre in Italia. Il linguaggio affascina a Bologna Pea Brain e CK8 che all'epoca colorano treni e muri aprendo uno stile che non è solo artistico ma ormai di vita. Gli anni '90 trasformano questo fenomeno di cultura giovanile e urbana in qualcosa di più visibile: Bansky, oggi in mostra a Ferrara, inizia a lavorare in quegli anni; lo segue Invader che sceglie sempre la strada e l'anonimato ma utilizza piastrelle industriali che imitano i pixel al posto dei colori. Blu, ericailcane, paper resistance, più giovani come generazione, a Bologna proprio in quegli anni iniziano il loro percorso a testimonianza del fatto che, per quanto datato, il linguaggio della strada mantiene una grande vivacità di modi e contenuti, costruisce vite e relazioni di chi se ne occupa. Nel 2006 Ericailcane in realtà era un microgruppo nato 7 anni prima e contava due persone: la collaborazione di Leonardo e Cinzia significava la divisione del lavoro a seconda del tipo di tecnica e del lavoro: oggi il nome è associato solo a Leonardo che può operare con la collaborazione esplicita di altri - la colombiana street artist Bastardilla, ad esempio - a seconda del lavoro, spesso commissionato da enti, scuole, comuni. La passione per l'arte di strada, preferibilmente non autorizzata e spesso animata da interventi censori - come al festival "Icone" di Modena nel 2004 - lascia il posto a pareti predisposte e, raggiunta la fama, ormai ai muri di gran parte del mondo. Il che ha tolto un po' di fascino alle iniziative come tutto ciò che non si esprime liberamente dal basso, ma inutile dire che gli interventi di ericailcane mantengono una grande carica espressiva. Rendono l'affermazione i dipinti del 2011 sui muri di via Salona a Ravenna e quello più recente del 2019 in Via Tommaso Gulli, opere commissionate ma sicuramente belle. In mostra a Palazzo Rasponi ovviamente non ci sono le opere murali ma un certo numero di tavole a china e di video d'animazione che già nel 2006 venivano prodotti dall'artista. Nei video dell'ultimo decennio appare lo stesso mondo notturno da finisterrae, popolato da animali umanizzati così malinconici da superare la tristezza del bambino ostrica di Tim Burton anche se la tecnica a plastilina in stop-motion è stata del tutto superata dall'utilizzo di pupazzi e disegni. Appartiene invece alla produzione grafica il ciclo “Potente di fuoco” già allestito in misura ridotta al Rasi nel 2011: la serie era partita nel 2005 da una primissima esposizione alla Libreria Modo Infoshop di Bologna in cui una raccolta di disegni di Leonardo bambino conservati dai genitori dell'artista - veniva rielaborata dalla personalità artistica adulta: draghi, robot, ragni ed elefanti, brontosauri e pipistrelli si sono sdoppiati in disegni a china in cui una forte visionarietà surrealista si unisce all'immaginazione di Bosch, all'illustrazione ottocentesca e infantile. L'inquietante è garantito grazie ad un virtuosismo calligrafico che è sempre stato uno degli aspetti più affascinanti del lavoro dell'artista. La stessa preziosità coinvolge quindi un ciclo di inediti recenti in mostra a Ravenna: le carte di grande formato in bianco e nero, create nei giorni del lockdown, sono spesso animate da topi, animali comunitari qui quasi impazziti, che sembrano riflettere in modo poco paradossale gli incubi contemporanei. Ericailcane. Potente di fuoco e altri disegni, fino al 7 luglio 2020 a Palazzo Rasponi, orari 17-21, chiuso lunedì (entrate contingentate) Serena Simoni
CULTURA / 17 11-17 giugno 2020 RAVENNA&DINTORNI
ARCHEOLOGIA
CARTOLINE DA RAVENNA
“Tesori ritrovati” al museo Classis
Mittente Giovanni Gardini
Copie venerate
Apre la nuova mostra temporanea sui banchetti
Venerdì 12 giugno, alle 11, in diretta streaming sulle pagina Facebook di RavennAntica e Classis Ravenna e sul canale YouTube di RavennAntica, inaugura Tesori ritrovati. Il banchetto da Bisanzio a Ravenna, la nuova mostra temporanea allestita al Museo Classis Ravenna, promossa e organizzata dalla Fondazione Parco Archeologico di Classe-RavennAntica, dal Comune di Ravenna e dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. L'esposizione approfondisce il tema del banchetto tardoantico e presenta alcuni oggetti da mensa in argento scoperti a Cesena e nell’area archeologica dell’Antico Porto di Classe. «La narrazione – si legge nella cartella stampa – prende avvio dalla documentazione del loro ritrovamento: nell’immaginario collettivo, il tema del tesoro nascosto e ritrovato per caso è al centro di numerosi rinvenimenti archeologici. In antico, molti occultamenti venivano fatti intenzionalmente per proteggere beni preziosi a fronte di una minaccia imminente (guerre, lotte civili, epidemie). Il sotterramento, nelle intenzioni di chi lo ha fatto doveva essere provvisorio e con la speranza del recupero. In realtà, come nel caso degli oggetti in mostra, spesso si rivela definitivo perché per molte ragioni non è stato possibile recuperarli: da qui il titolo Tesori ritrovati». L’esposizione, che segue il filone inaugurato lo scorso anno, si inserisce nel percorso espositivo del Classis Ravenna con lo scopo di valorizzarne uno o più pezzi affiancandoli a reperti provenienti da altri musei, al fine di una visione più ampia del valore intrinseco della storia che il reperto rappresenta. La mostra sarà aperta al pubblico fino al 20 settembre tutti i giorni dalle 10 alle 19. Ingresso incluso nel biglietto a tariffa speciale di entrata al museo (5 euro). Per informazioni: 0544 473717 oppure www.ravennantica.it.
ARTE
AL MAR FINO AL 30 AGOSTO IL MARTIRIO DI S. BARTOLOMEO Dopo più di due mesi, ha riaperto il 23 maggio il Mar-Museo d’Arte della città di Ravenna, in via di Roma. Tra le novità, in esposizione fino al 30 agosto un’opera di Nicolò Rondinelli, Martirio di san Bartolomeo, acquistata dal MAR nel 2018. Al ravennate Rondinelli si deve il rinnovamento della civiltà figurativa a Ravenna tra Quattrocento e Cinquecento. Per rispettare i nuovi protocolli sanitari la visita alle collezioni del Mar è a senso unico e segue un percorso a ritroso che parte dalla contemporaneità per risalire alle tavole del 1300. Orari: da martedì a sabato 9-18; domenica e festivi 14-18. Ingresso libero fino al 30 agosto.
Uno dei reperti in mostra, particolare del medaglione centrale di piatto in argento dorato, fine IV secolo o inizi del V secolo d.C., Museo Archeologic o di Cesena
Lungo i secoli, l’antica immagine della Madonna del Sudore custodita nel Duomo di Ravenna, è sempre stata oggetto di venerazione da parte dei ravennati. In città il suo culto trovò un’eco significativa nella Chiesa della Madonna del Torrione quando, dopo la terribile inondazione del 1636 «a ricordo del flagello e pia deprecazione - così scrive Santino Muratori - fu eretta, là dove il fiume aveva rotto, e precisamente sull’argine destro vicino al torrione, una celletta nella quale fu posta un’immagine dipinta su legno della B. V. del Sudore, copia di quella che si venerava e si venera tuttora nella Metropolitana». Accanto a questa edicola crebbe la devozione che portò al formarsi di una Confraternita e alla costruzione della chiesa della Madonna del Torrione, eretta nell’anno 1730. L’immagine della Madonna fu posta nell’altare maggiore della Cappella che, successivamente, fu affrescata da Domenico Barbiani e arricchita dagli stucchi di Giuliano Garavini. Le immagini presentano il Padre in una gloria d’angeli mentre nei quattro clipei posti nei pennacchi della volta sono raffigurati titoli mariani. La tavola lignea della Madonna del Sudore venerata nella Chiesa del Torrione si differenzia da un punto di vista strettamente iconografico rispetto all’originale per l’ampia corona di nubi che incornicia la Vergine e il Bambino, proiettando così le figure in uno spazio ultraterreno e insondabile dal quale, per grazia, si rende presente nel tempo della storia il Figlio con la Madre.
18 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 11 - 17 giugno 2020
CELEBRAZIONI DANTESCHE
Sulle orme del Poeta, dalle pianure agli Appennini di Romagna e Toscana C’è un cammino ad anello (400 km per 20 tappe) che ripercorre fra natura e cultura il peregrinare di Dante all’epoca del suo esilio. Ce ne parla l’ideatore Giordano Bezzi di Simona Guandalini
Immaginate di partire, ma non alla solita maniera. Immaginate di camminare, con solo uno zaino in spalla. Immaginate di intraprendere un viaggio sui generis fisico e interiore, su sentieri antichi tracciati da lontani antenati, immersi in un verde quasi incontaminato. Pensate a tutto questo, sapendo però che è solo un piccolo scorcio de “Il Cammino di Dante”: un percorso ad anello andata e ritorno Ravenna-Firenze, precisamente Tomba di Dante-Museo Casa di Dante, composto da 20 tappe, lungo circa 400 km (varianti incluse), eseguibile a piedi o in mountain bike (opzione consigliata ai biker più esperti), formato dalle vie di comunicazione utilizzate sin dal medioevo per spostarsi nell’entroterra tosco-romagnolo e quindi attraversate dall’esule in persona Dante Alighieri negli anni del suo peregrinare. Il Cammino, immerso per il 95% nella natura, è anche un viaggio attraverso la Commedia cadenzato da specifici pannelli, quindi alle dieci tappe dell’andata corrisponde l’Inferno e alle restanti del ritorno il Purgatorio; al Paradiso spetta una ventunesima tappa, che costituisce un ulteriore percorso ad anello tra Ravenna, la Pineta di Classe e Lido di Dante, i cui pannelli però sono esposti nel Parco Letterario di Dante a San Marco, dove ha sede l’Associazione del cammino. Ad oggi è patrocinato dal Mibact e dalla regione Emilia Romagna, e dal 2017 è inserito nell’Atlante dei Cammini Italiani. Non si tratta di un cammino religioso come molti altri, non è solo rivolto ad esperti escursionisti: la sua originalità risiede nella «dimensione dantesca che lo caratterizza» afferma Giordano Bezzi, ideatore e realizzatore del progetto, nonché ex presidente e socio-fondatore dell’Associazione culturale “Il Cammino di Dante”, nata nel 2014 per esigenze istituzionali. La matrice letteraria, intrinsecamente legata a Dante, conferisce originalità al percorso, che prima di tutto incarna un’idea di turismo slow attraverso cui
ci si possa avvicinare all’esperienza vissuta dal poeta stesso, alla storia di quegli anni, alla sua opera. A tale scopo, ogni tappa è accompagnata da pannelli realizzati ad hoc, in cui risuonano i versi della Commedia e si offre un approfondimento mirato a chi cammina; inoltre, l’Associazione organizza un ricco calendario di eventi, che hanno sempre a corollario una lectio magistralis o un incontro con esperti, affinché lo splendido panorama naturalistico, di luoghi a volte dimenticati o nascosti, possa rivivere attraverso la diffusione della cultura dantesca. Dante non è solo per un pubblico ristretto: Dante è per tutti. «Tutto è iniziato nel 2011» racconta Giordano Bezzi «quando da Ravenna, città in cui vivo, ogni momento libero camminavo lungo l’argine del Fiume Montone». Ad ispirarlo nell’impresa iniziale è stata una conferenza sulla storia della viabilità tenuta dall’amico Pietro Barberini, figura centrale nella progettazione e nel consolidamento culturale del Cammino insieme a Oliviero Resta, Fabrizio Fantini, Osiride Guerrini e Silvia Rossetti. «Pietro mi ha fatto capire» continua Bezzi «quanto sia stretto il legame tra il nostro modo di spostarci nell’ambiente e chi siamo ora e quanto, in questo viaggio di conoscenza a ritroso nel tempo, fosse fondamentale immaginare il territorio in maniera “medievale”». E così è stato: proprio come succedeva secoli fa, Giordano si è avventurato a piedi sempre più lontano verso il faentino, pensando a Dante e al suo legame con Ravenna, e cercando le orme dello stesso Alighieri per giungere a ritroso alla sua casa nel cuore di Firenze. «I primi anni, 2011 e 2012, ho esplorato il territorio romagnolo attraverso quelle che erano le vie di comunicazione medievali: gli argini dei fiumi e le strade “di cresta”» racconta Bezzi «dalle quali probabilmente è nata la storia della viabilità». Le strade di cresta sono vie che, per l’appunto, si dispiegano sulla “cresta” delle colline e montagne, dalla cui altezza è possibile ammirare orizzonti mozza-
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fiato e scorgere sul fondo le vallate; si percorrevano a piedi, con l’asino, a volte a cavallo e sino alla fine dell’Ottocento costituivano la viabilità tosco-romagnola. Da Ravenna a Pontevico, poi Oriolo dei Fichi, Brisighella con la sua Torre dell’Orologio guardiana della Valle del Lamone, e ancora Gamberaldi e Marradi sino alle cascate scroscianti dell’Acquacheta; da qui si passa per un sentiero in cresta, probabilmente lo stesso che fece Dante per entrare in Romagna, e si arriva a San Godenzo. Nella vicina località di Ponticino, il Cammino attraversa il Ponte del Cicaleto, gioiello medievale resistente alle intemperie del tempo, che probabilmente lo stesso Dante attraversò con i fuoriusciti ghibellini e guelfi bianchi nel 1302, quando si riunirono nella Chiesa di San Godenzo. Infine, dopo Dicomano e Pontassieve, si giunge a Firenze al Museo Casa di Dante. «Consolidata la prima parte del percorso, nel 2013 da Firenze dovevo tornare a Ravenna e unire il Casentino a Premilcuore; l’orografia della parte toscana mi era ignota» racconta Giordano «perciò mi sono avventurato, utilizzando la via Ghibellina da Firenze a Poppi e tratti di basolato di antiche strade romane». Ci sono voluti altri due anni per ritrovare la strada del ritorno, anni di ricerca su documenti dell’epoca e consultazione di esperti e dantisti come Emilio Pasquini. Così dal Castello dei Conti Guidi di Poppi si giunge a Prato di Strada, nelle vicinanze dei Castelli di Romena e di Porciano, poi a Casalino, al Rifugio Forlì e finalmente a Premilcuore, passando per lo storico Ponte della Giumella. Continuando per Portico di Romagna, prima dello splendido Ponte della Maestà, il camminatore si imbatte in un antico mulino e in un muretto di pietre che fanno da protagonisti indiscussi in un paesaggio unico e suggestivo. Il Cammino prosegue verso Dovadola, quindi Forlì, per poi chiudersi ad anello e ritornare a Pontevico e infine a Ravenna, precisamente alla Tomba di Dante, da dove tutto è iniziato. Il Cammino di Dante è il frutto di un lungo lavoro, in cui si è cercato di unire le citazioni dei luoghi della Commedia alle tappe del percorso, a loro volta parte di un antico sistema di viabilità usato dallo stesso Alighieri per raggiungere Ravenna. Il tutto è stato consolidato nel 2016, anno dell’inaugurazione, non prima però di averne salvato ogni centimetro attraverso un dispositivo satellitare Gps. Al momento dell’iscrizione è possibile scaricare l’App del Cammino, che grazie al Gps fornisce indicazioni dettagliate su altimetrie e distanze, e ricevere un kit con tutto il necessario per viaggio e pernottamento. «Inoltre io lascio il mio numero, rimanendo in costante contatto telefonico con i pellegrini» conclude Bezzi L’emergenza Covid non ha fermato le persone: ad ora ci sono già più di 50 iscrizioni (per informazioni dettagliate visitare il sito https://www.camminodante.com/. La voglia di andare, viaggiare e immergersi nella natura è tanta, quindi non resta che preparare lo zaino e imboccare il sentiero.
CULTURA / RUBRICHE / 19 11-17 giugno 2020 RAVENNA&DINTORNI
LETTI PER VOI
Un classico film per gli amanti del giallo e di Agatha Christie
Tre album (e oltre) da ascoltare per riflettere su razzismo e polizia
Jauffret: materiale incendiario
di Francesco Della Torre
di Luca Manservisi
di Nevio Galeati *
Cena con delitto (di Rian Johnson, 2019) Il giallo più classico che non si può, vede la morte di un anziano e ricco capofamiglia che inizialmente viene bollata come suicidio, con il palese e interessato benestare delle tre famiglie formate dai suoi figli. Un abile investigatore, ingaggiato da un personaggio misterioso, si convince che la tragedia sia stata in realtà un omicidio, e cerca di scoprirlo tramite i ricordi dei protagonisti, tra cui la deliziosa infermiera del defunto, che vomita ogni qual volta dice una bugia. La ricetta del film è semplice: prendi Agatha Christie, con un pizzico di coralità alla Altman e metti il composto in frullatore con una buona dose di Cluedo (il cui bel film in Italia ha il mesto titolo Signori il delitto è servito); aggiungi infine un cast stellare e plurigenerazionale composto in primis da Christopher Plummer, Jamie Lee Curtis e Don Johnson, in seconda battuta dallo 007 Daniel Craig, il supereroe Chris Evans e l’icona grunge Toni Collette per poi concludere la passerella temporale con la bella ed emergente Ana de Armas e la finalmente viva e vegeta Katherine Langford (protagonista di Tredici). Autore della ricetta e chef unico è il regista Rian Johnson che nonostante qualche passo falso nelle Guerre Stellari, ha all’attivo alcuni film assai interessanti (in realtà tutti gli altri). Il film ha davvero un’impostazione molto classica e soprattutto “christiana”, perché dalla regina del giallo ha preso soprattutto l’attitudine a dare importanza al contesto sociale (contemporaneo) dei personaggi del film, dall’alta borghesia della famiglia fino alla giovane figlia di immigrati, tutti abbastanza stereotipati ma piuttosto credibili. Il film è un po’ lungo (130 minuti) e sicuramente molto (forse troppo) verboso, anche se essendo costruito sulla base della struttura dei whodunit movies (who done it = chi è stato), è evidente che i continui interrogatori del detective ne costituiscano l’arteria principale. L’originalità della storia sta nel rivelare relativamente presto il mistero, ma anche nel creare un’immediata sottotrama che man mano prenderà inevitabilmente il sopravvento sull’intreccio iniziale. Un ulteriore pregio che si riscontra è che, nonostante il plot un po’ troppo cervellotico, la pellicola sa farsi comprendere benissimo e alla fine tutti i nodi vengono agilmente sciolti e chiariti. Va però detto che ci troviamo davanti a un film di un genere già noto e nobile, che non aggiunge niente e che non vuole dare null’altro se non puro intrattenimento. Disponibilità in streaming segnalate sulla pagina (o app) Justwatch.
«Ogni giorno nei tg della sera vi nutrono gratis con la paura / e siete così intorpiditi che guardate i poliziotti soffocare un uomo che potrei essere io / fino a quando la mia voce passa dall’urlo al sospiro, “non riesco a respirare” / e ve ne state sul divano di casa a guardarlo in TV». Dice più o meno così Michael Render, in arte Killer Mike, nel nuovo potentissimo album di Run The Jewels, RTJ4. Versi scritti lo scorso autunno, prima del “non riesco a respirare” di George Floyd, ma comunque ad alcuni anni di distanza dall’omicidio, molto simile, di Eric Garner, la vicenda che ha poi dato il via al movimento “Black lives matter”, che anche in questi giorni sta protestando contro il razzismo e la violenza della polizia negli Stati Uniti. Quella di Run The Jewels è appunto la colonna sonora perfetta per questa protesta, come hanno fatto notare molti, ma come spesso accade va detto che sono in ottima compagnia. Basti pensare all’orgoglio black di Kendrick Lamar, in particolare nel capolavoro To Pimp a Butterfly – anno 2015, considerato da molti critici come sorta di testamento della comunità afroamericana – e in particolare con “Alright”, divenuto inno del movimento stesso, con quel suo “noi odiamo la polizia perché di sicuro vuole ammazzarci per strada” (tanto da far tornare alla mente a più riprese la leggendaria “Fuck Tha Police” di N.W.A). Passando da un capolavoro all’altro, ecco che nel 2014, proprio quando stava per nascere il Black lives matter, esce dopo una gestazione di 14 anni, o qualcosa del genere, Black Messiah di un genio come D’Angelo, che lo descriverà poi come «la cosa più sociopolitica che abbia fatto», in un momento in cui «giovani uomini e donne di colore vengono uccisi per niente». Tre album recenti da ascoltare per la loro importanza musicale e anche per riflettere (a cui si può unire la Beyoncé che parla delle più grandi ingiustizie in Lemonade), per poi magari tornare ai classici dei vari decenni passati, da Nina Simone ai Public Enemy, fino al sassofonista Sonny Rollins che in The Freedom Suit, più di cinquant’anni fa, ha firmato quella che secondo molti è da considerare la prima composizione strumentale apertamente schierata a favore della lotta antirazziale.
Scegliere la forma letteraria del racconto per narrare una storia è rischioso e, insieme, affascinante. Di certo non è una strada più agevole da percorrere rispetto al romanzo; e non si tratta neppure di “sprecare un’idea”. È di sicuro il modo migliore per sperimentare l’arte della sintesi. Perché si sceglie il racconto? In realtà può essere una “commissione”: una rivista (sono rarissime), o un redattore di una collana editoriale, chiede un testo; quasi sempre con un tema, più di rado lasciando all’autore assoluta libertà. Esistono poi progetti letterari che nascono come serie di racconti pensati fin dall’inizio come tessere di uno stesso libro/mosaico. Ecco, Microfictions di Régis Jauffret (Edizioni Clichy, traduzione di Tommaso Gurrieri) è un caso del genere, all’ennesima potenza: cinquecento racconti, tutti di due pagine, con tremila personaggi; cinquecento sguardi feroci sul mondo, senza filtri, censure, limiti. Con questo monumento alla sintesi, Jauffret mostra le crudeltà quotidiane di tutti e rende reali i pensieri, feroci, che hanno attraversato almeno una volta ognuno di noi ma che, per fortuna, sono rimasti (quasi) sempre in quella forma. Un esempio: «Non mi piacevano così tanto i bambini da buttare via l’esistenza per loro», racconta una moglie, che poi diventa madre di tre figli; e pensa: «Il loro padre è uno stronzo». Con Microfiction ci si trova a scendere all’inferno ogni due pagine, senza rendersi conto che quella storia è appunto vera “in potenza”; e che mostra sentimenti, paure, desideri e incubi reali, quotidiani. Tutto portato all’estremo. Così la pazzia diventa una specie di basso continuo delle oltre mille pagine del volume. Una nota fissa che si rispecchia nella scrittura: per seguire questa strada e mostrare il lato oscuro di tutti, Jauffret utilizza un linguaggio crudo, dove sangue, morte e sesso arrivano in vetrina con i loro nomi comuni, più usati e crudi. Non ci sono metafore o eufemismi. Viene in mente lo strepitoso Delitti esemplari di Max Aub (Sellerio, 1981, trad, Lucrezia Panunzio Cipriani): il famoso, piccolo libro di racconti davvero microscopici; come questo: «Uccise la sua sorellina la notte della Befana per tenere tutti i giocattoli per sé». Aub però ha scelto la provocazione ironica e sorniona; Régis Jauffret è duro come la punta di un diamante. Non c’è alcun modo di redimersi, per lo scrittore francese: l’umanità è così, quindi non ha scampo. Piccola nota: in copertina l’editore cita il quotidiano Libération: «Avviso ai lettori: maneggiare con prudenza, questo libro è materiale semplicemente incendiario». Ha ragione. * direttore GialloLuna NeroNotte
“Per gioco” (Casal Borsetti) di Adriano Zanni
TUTTA UN’ALTRA MUSICA
FULMINI E SAETTE
VISIBILI E INVISIBILI
20 / GUSTO RAVENNA&DINTORNI 11-17 giugno 2020
STREET FOOD Il Fata Roba di Fusignano apre un locale a Lugo La società Fata Roba, rinomata nel comparto street-food e hamburger gourmet per l’omonimo ristorante di Fusignano (al momento chiuso al pubblico), ha lanciato il 5 giugno un nuovo locale a Lugo: Le Loverie in via Tellarini 31. «Tre i motivi che ci hanno spinto a fare questa scelta – spiega l’Ad Fabrizio De Vita –. Innanzitutto premiare Lugo che in questi anni ci ha regalato tante soddisfazioni, e la cui fetta di clienti affezionati è cresciuta costantemente. In secondo luogo abbiamo voluto rilanciare un locale storico della città che a nostro avviso meritava una seconda vita. Infine vogliamo accettare la sfida di un nuovo concept di ristorazione – con la stessa qualità di sempre, che nel 2019 ci ha permesso di essere inseriti nella “Guida ai Piaceri e ai Sapori” dell’Emilia Romagna 2019 del quotidiano La Repubblica – ma con una connotazione più nazionalpopolare, e con un modello di business nettamente più scalabile». Apertura tutte le sere dalle 18 e «molto presto – scrivono dal locale – saremo disponibili ad accogliere i nostri ospiti anche a pranzo».
COSE BUONE DI CASA A cura di Angela Schiavina
Uova in camicia alla Beaujolaise come le faceva il mito Paul Bocuse
RISTORAZIONE Cene d’estate in campagna con lo chef dell’Alexander Il ristorante Alexander di Ravenna si sposta, per questa estate 2020, nella campagna ravennate. Al Podere Schiavina di Filetto (via Roncalceci 203) ogni sabato sarà possibile gustare le preparazioni dello chef Mattia Borroni in un giardino immerso nel verde. Disponendo di un ampio parco e, nel caso di maltempo, di grandi spazi coperti, «possiamo allestire ogni tipo di tavolo, anche per i gruppi più numerosi». Il menù sarà ogni volta diverso (45 euro a persona per un menù fisso da 5 portate, una bottiglia di vino ogni 2 persone, acqua e caffè) e punterà su prodotti locali con particolare attenzione alla stagionalità degli ingredienti. Per il mese di giugno sono previste tre date: i sabati 13, 20 e 27. Posti limitati, prenotazione obbligatoria ( 0544/212967 entro il giovedì).
Sto leggendo il libro “Paul Bocuse, lo chef, il mito” di Robert Belleret (editore Giunti) e così ho pensato a una sua classica ricetta: uova in camicia alla Beaujolaise. Ingredienti: 4 uova, il vino Beaujolais, una cipolla, aglio tritato finemente(se piace) del prezzemolo tritato, del burro, del beurre manié (un impasto, composto da parti uguali di burro morbido e farina, utilizzato per addensare zuppe e salse) e di qualche fetta di pane abbrustolita leggermente, pepe e sale. Preparazione: Si mette una pentola sul fuoco, si aggiunge il burro e si fa rosolare la cipolla poi si versa il vino (circa metà bottiglia). Il vino deve cuocere per mezz’ora. Poi si abbassa un po’ la fiamma, si rompe un uovo alla volta nel vino. A questo punto si coprono le uova con un po’ di vino di cottura. Bisogna avere la pazienza di attendere almeno 5 minuti perché siano pronte, belle tonde. Poi si tolgono dal vino una alla volta. si appoggiano in un piatto e si tengono da parte per finire la salsa. Nella pentola che è servita alla cottura delle uova, si aggiunge al vino l’aglio tritato, il sale e si lega il tutto con il “beurre manié” mescolando con una frusta. Si aggiungono infine il pepe e il prezzemolo. Si preparano a questo punto dei crostini di pane strofinati con l’aglio. Su ogni crostino si mettono due uova e si versa sopra la salsa. Si accompagna con un buon bicchiere di vino Beaujolais. Allez!
LO STAPPATO A cura di Fabio Magnani
Franciacorta Brut di Boccadoro: bolla fine, sapidissimo Questa settimana versiamo nel calice il “Franciacorta Brut” dell’azienda “Boccadoro” che in bottiglia riporta l’anno di sboccatura del 2020. Ottimo perlage con un bel colore giallo paglierino e riflessi verdognoli. Frutta fresca, floreale bianco e delicate note citrine e di erbe aromatiche lasciano spazio a sentori di mollica di pane e lieviti. Bolla fine, ben intessuta nel vino. Un tratto severo ma piacevole in chiusura. Sapidissimo. Per piatti di pescato, pesce di lago e di fiume.
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GUSTO / 21 11-17 giugno 2020 RAVENNA&DINTORNI
MARINA DI RAVENNA
Festa della Cozza nuova versione: si sceglie online tra sei ristoranti, poi ritiro da asporto o a domicilio Ottava edizione dal 26 al 28 giugno. Cena inaugurale il 25 al Molinetto con il pentolino alla belga: birra, patatine e maionese La Festa della Cozza di Marina di Ravenna si prepara alla sua ottava edizione con una veste diversa, ideata su misura per il periodo post coronavirus. Tramite un sito internet (www.lacozzadiravennainfesta.it) dal 26 al 28 giugno si potranno ordinare i piatti da sei ristoranti del territorio per il ritiro da asporto o la consegna a domicilio. I chioschi online sono gestiti da Akâmì Casa&Bottega e Brancaleone, Ca’ del Pino, l’Acciuga Osteria, Mercato Coperto, Molinetto Ristorante Pizzeria, Naif Ristorante Pizzeria. Si aggiungono poi 56 ristoranti del territorio dove le cozze si possono gustare con l’accesso in sicurezza nei locali. Alle degustazioni a casa propria o nei ristoranti si aggiungono gli show cooking online e gli incontri con i pescatori sempre attraverso la divulgazione online sui canali social. Un’area del sito è dedicata ai banchi del pescato delle pescherie e dei supermercati, che aderiscono al progetto con l’impegno di proporre le cozze di Marina di Ravenna. A dare il via alla Festa sarà la cena Inaugurale di giovedì 25 giugno al ristorante Molinetto di Punta Marina, con le cozze preparate alla maniera belga: nel pentolino servita con patatine fritte, maionese e birra. E il pentolino verrà regalato ai commensali a fine serata. La cena è su prenotazione e a numero chiuso, organizzata da Slow Food Ravenna. Legato alla festa, su Instagram viene lanciato il contest #ilmiopiattodicozze: verranno premiati il piatto di cozze più bello in base al voto popolare e i 3 piatti di cozze migliori in base al giudizio insindacabile dello chef Vincenzo Cammerucci di CaMì Ristorante e Agriturismo. La cozza di Marina è considerata tra le più pregiate in Italia. Cresce spontaneamente in alto mare, alla base immersa delle piattaforme marine grazie a un gioco di correnti. Sono raccolte a mano dai pescatori, i “cozzari”, che s'immergono anche fino a 10 metri di profondità.
FAENZA
MERCATO CONTADINO IN PIAZZA OGNI MARTEDÌ DALLE 17 ALLE 23 I coltivatori di Coldiretti portano sui banchi le eccellenze della produzione sostenibile L’inaugurazione del mercato contadino di Coldiretti in piazza della Libertà ha dato il via alle iniziative dell’estate di Faenza promosse dal consorzio di commercianti Faenza C’entro. Il mercato si tiene tutti i martedì d'estate, fino a settembre, nell'area antistante la fontana monumentale dalle 17 alle 23. Partecipano esclusivamente produttori agricoli del territorio faentino con le loro eccellenze contadine sostenibili e ad origine garantita. L'iniziativa, vera e propria anteprima degli eventi dei Martedì d'Estate che entreranno nel vivo nel mese di luglio, è resa possibile grazie al Consorzio Faenza C’entro con il sostegno del Comune di Faenza, in collaborazione con la Cabina di Regia composta da Confcommercio Ascom Faenza, Confesercenti, Confartigianato e Cna e il contributo della Banca di Credito Cooperativo Ravennate, Forlivese e Imolese. Al fine di garantire ai consumatori una spesa di qualità in tutta sicurezza, il mercato si svolge nel rispetto delle prescrizioni antiCovid previste dai Protocolli con obbligo di distanziamento, utilizzo di presidi igienico-sanitari e mascherine di protezione.
L’ E S TA T E I N S I E M E
22 / FORUM RAVENNA&DINTORNI 11-17 giugno 2020
RIPENSANDO RAVENNA
Un turismo “dolce” per una città a misura d’uomo …e di bicicletta L’intervento di Trail Romagna che, assieme ad altre associazioni, propone idee e progetti per una “coscienza dei luoghi” a Ravenna e prefigurare nuove forme di ospitalità e sostenibilità urbana, sociale e ambientale
Dopo l’intervento dello chef Matteo Salbaroli, coordinatore dell’associazione Ravenna Food (su R&D dello scorso 26 maggio, ndr) riceviamo e pubblchiamo l’intervento di Trail Romagna, che si è “alleata” ad altre associazioni culturali, professionali e di volontariato per “ripensare Ravenna”, con idee e progetti all’insegna di una rinnovata sensibilità per la sostenibilità sociale e ambientale, sia nei confronti della comunità locale che dell’accoglienza turistica. Un “manifesto” di queste istanze è stato messo in campo per un dibattito pubblico e presentato all’amministrazione comunale. Apriamo così un forum, che nelle prossime settimane si propone di ospitare diverse riflessioni e iniziative sul tema. «Trail Romagna è l’associazione che, nata dalla necessità di vivere esperienze outdoor valorizzando la nostra città e il territorio limitrofo, da svariati anni collabora con il Comune di Ravenna e le realtà molteplici che ne arricchiscono il tessuto culturale, turistico e sportivo. Riacquisire un sano contatto con la natura e un corretto rapporto con l’attività fisica è da sempre il leitmotiv di Trail Romagna che, nel corso degli anni e delle attività svolte, si è arricchita di preziose collaborazioni quali CheftoChef emiliaromagna cuochi, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna e Ravenna Festival. Attiva sul territorio da più di dieci anni, Trail Romagna ha creato svariati programmi ed eventi dedicati alla cittadinanza e aperti a tutti: progetti di inclusione sociale che non hanno scordato i più deboli, gli anziani, i bambini e le famiglie. Non solo momenti e attività all’aperto in luoghi normalmente inaccessibili come ad esempio accade durante la celebre “Discesa dei Fiumi Uniti” ma anche passeggiate all’insegna della scoperta dei luoghi “nascosti” della nostra città, donando persino l’opportunità di correre o camminare sulle antiche mura cittadine co-
me da tradizione accade all’alba della prima domenica di luglio coll’evento cult “Urban Trail, città d’acque”. Attraverso la consapevolezza che una vita attiva e il movimento all’aria aperta sono condizioni essenziali per condurre un’esistenza migliore, Trail Romagna è riuscita a proporre itinerari inediti e sport per tutti coniugando le svariate anime che rendono unica la nostra città: lo sport, anche quello slow, è divenuto un mezzo per scoprire le bellezze, non solo quelle artistiche, di Ravenna e tutte le storie ad essa connesse. Un percorso di educazione motoria, culturale, gastronomica e turistica, che avviene grazie alla collaborazione con realtà ravennati, che culmina in eventi svolti a stretto contatto con la natura nella quale sempre più spesso amiamo muoverci e che, oggi come non mai, necessita di rispetto e salvaguardia. Trail Romagna si propone come un “servizio” volto alla citta-
dinanza che intende avvicinarsi all’attività motoria outdoor da svolgere in città e nei territori vicini. L’attività motoria è in grado di unire chi la pratica e anche chi la sostiene e fare sport in natura non solo apporta numerosissimi benefici psico-fisici, bensì rende gli individui più consapevoli delle proprie capacità e più sensibili ai luoghi che ci circondano. All’interno del progetto “Ripensando Ravenna”, di più ampio respiro, Trail Romagna parteciperà ad esempio organizzando passeggiate culturali ed eventi che coniughino, come sempre, l’attività fisica e le bellezze tutte della nostra splendida città in sintonia con le altre vocazioni delle associazioni costituenti il progetto (RavennaFood CheftoChef e Slow Food per la gastronomia e il turismo. Dis-Ordine per la storia e l’arte ravennate, Aiapp per il green e il paesaggio e Ecologia di Comunità che si è per ora raccordata per la dimensione sociale) Gli eventi creati per la rassegna “Ripensando Ravenna” saranno degli appuntamenti imperdibili per iniziare un cammino condiviso attraverso i nostri territori e assieme ai nostri cittadini verso un futuro migliore verso una maggiore “coscienza dei luoghi”. Giovanni Trabalza - Trail Romagna
LE AZIENDE INFORMANO
SUPERMERCATI
Più efficiente, più ecologico, più accogliente: Il superstore Conad di via Galilei si rinnova Dopo la difficile fase Covid, ora si guarda al futuro con i nuovi banconi per latticini, salumi e carne Delorenzi: «Siamo un luogo sicuro, nessuno dei miei collaboratori si è preso nemmeno un raffreddore» Se c'è un luogo che durante il lockdown per la pandemia è stato un punto di riferimento per tutti, quello è il supermercato. Rimasti aperti in quanto servizi essenziali, sono stati un avamposto anche in tema di misure di sicurezza. «Ci vorrebbe davvero un encomio per tutti coloro, come i miei collaboratori, che hanno sempre lavorato assicurando beni di prima necessità – dice Paolo Delorenzi, titolare a Ravenna dei superstore Conad in via Galilei e La Fontana – e mi auguro che la nostra esperienza possa servire: oggi posso dire con orgoglio e naturalmente sollievo che nessuno dei miei collaboratori si è preso nemmeno un raffreddore. Quindi certo saremo stati fortunati ma significa anche che le misure adottate hanno funzionato e forse con le stesse misure si potevano tenere aperti anche altri settori, causando minor danno. Penso per esempio alle cartolibrerie». Oggi le misure di sicurezza sono ancora tutte in atto, dall'igienizzante alle mascherine, dice Delorenzi, «ma le persone sono più tranquille, tutti ci siamo un po' abituati e non c'è più la paura di due mesi fa». Ecco dunque che è il momento di guardare avanti, con la speran-
za oggi confermata dalle notizie ufficiali, che il peggio sia ormai passato e non possa tornare. E così, proprio poche settimane fa, più o meno con l'inizio della fase due, i clienti del punto vendita di via Galilei hanno avuto la bella sorpresa di trovare un bancone di nuova concezione per latticini e salumi a libero servizio. Un investimento importante per un settore importante, pari al 15 percento dell'intero fatturato. «È stato montato di notte, e al mattino i clienti lo hanno trovato funzionante e pronto. È un bancone da 19 metri, con luci al led che non surriscaldano, di colore nero e con più spazio. Così i prodotti risaltano maggiormente e i clienti riescono a trovare meglio e prima ciò che cercano. Non a caso abbiamo notato un incremento delle vendite del 20 percento in queste settimane». Quindi più efficiente nella conservazione dei cibi, più ecologico dal punto di vista del consumo energetico, più accogliente per chi deve riempire il carrello. Tanto che il prossimo passo, prefigura il titolare, sarà quello di sostituire anche il banco della carne, anche questo nero e pensato per facilitare la scelta dei clienti e rendere il supermercato un luogo più che mai piacevole e l'esperienza della spesa sempre
meno faticosa. Del resto è qui che compriamo ciò che poi portiamo in tavola e il cibo, come ricorda Delorenzi, è qualcosa che può farci stare davvero bene. Un pasto in casa è sinonimo di famiglia, amicizia. «A tavola si parla, ci si confida, si progetta il futuro. La nostra mission è creare soddisfazione nelle persone».
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RAVENNA&DINTORNI 11 giugno 2020
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LIDO ADRIANO Seminuovo, in complesso di ultime costruzioni, zona residenziale, ottimamente rifinito, appartamento al 1°P. con giardino privato di ingresso al P.T. di circa 80 mq ben curato, piantumato e illuminato, posto auto di proprietà; da scalinata esterna comoda si accede alla sala con angolo cottura fornita di ampio terrazzo che guarda sul giardino privato; disimp., letto matrim. con ampio balcone, studio (8,43 mq) con uscita sul balcone, bagno finestrato con doccia, tramite scala a vista in legno e ferro ben costruita si accede ampio sottotetto agibile, adibito a letto mansardato con cabina armadio molto comoda e ampia e lucernai di ultima generazione. Al momento è posto a reddito con contratto di locazione di 600€ mensili, libero comunque a rogito. Ref. 011 - € 184.000,00 tratt.
BORGO SAN ROCCO Immobile con ingresso indip., suddiviso in 2 appartamenti di cui uno più piccolo al piano alto e l'altro più grande al 1°P.; ingresso comune al P.T. Al !°P. appartamento con ingresso, bagno, camera da letto matrimoniale, camera doppia e zona giorno SALA/CUCINA A VISTA che accede in ampio terrazzo privato. Al 2°P., accatastato come servizi, si è ricavato un mini appartamento mansardato con angolo cottura , bagno e grande matrimoniale. Ref. 008 - € 265.000,00 tratt.
BORGO SAN BIAGIO, ADIACENTE CENTRO BILOCALE in ottime condizioni al 1°P. di piccolo e grazioso condominio ben tenuto, zona ben servita (farmacie, negozi, supermercati) e ben collegata con mezzi pubblici; comode scale e ascensore adatti per diversamente abili, posto auto privato coperto collegato con l'ingresso dell'immobile. Ingresso in sala da pranzo con cucinotto separato affacciati su terrazzo abitabile; disimpegno, bagno con doccia e letto con balcone. Minime spese condominiali. Impianti a norma e autonomi. Ottimo per investimento/single o giovane coppia. Ref. 007 - € 125.000,00 tratt.
LIDO ADRIANO DI RAVENNA APPARTAMENTO A 300 METRI DALLA SPIAGGIA ED IN CENTRO Vendesi appartamento in centro a soli 300 metri dalla spiaggia libera o attrezzata, tutti i servizi a pochi passi (fermata dei mezzi pubblici, supermercato, farmacia, bar, negozi e tutto ciò che serve per abitare o soggiornare per le vacanze), 1° piano con ascensore al piano terra, perciò è comodo sia per persone anziane, oppure per una famiglia con bimbi piccoli; al piano terra c'è anche una stanza per appoggiare biciclette e passeggini. La casa potrebbe essere interessante come appartamento per trascorrere le vacanze in famiglia o come investimento, per l'affitto annuale, infatti il complesso è abitato anche da residenti tutto l'anno; è vicino alle scuole elementari ed all'asilo. È da ristrutturare e da arredare; impianto elettrico a norma; l'impianto di riscaldamento è stato utilizzato e controllato fino al 2016. Ingresso in soggiorno con angolo cucina, balcone, camera matrimoniale, cameretta, bagno, posto auto scoperto nel cortile condominiale. Le spese condominiali che comprendono il consumo dell'acqua sono 600€/anno. Classe energ. “G” - Ep. 414,56 Rif. ORIONE 1PV - € 65.000 trattabili
ZONA COMET In bel contesto residenziale di recente costruzione, luminoso appartamento monolocale divisibile, completo di arredo, posto al primo piano con ascensore e composto da zona giorno con angolo cottura e zona notte separabile, entrambe affacciate su meravigliosa e ampia terrazza in parte loggiata con zona lavanderia e con tre tendoni scorrevoli, bagno con doccia finestrato, cantina e ampio garage. Riscaldamento autonomo, aria condizionata con pompa di calore. Ref.003 - € 128.000,00 tratt.
S.CO.R. STUDIO COMMERCIALE ROMAGNOLO Ravenna - via G. Garatoni n. 12 Tel. 0544.35411 www.grupposavorani.it GHIBULLO (RA) Casa abbinata di mq. 114 commerciali, tutta su un piano, parzialmente da ristrutturare, composta da: ingresso, soggiorno, cucina, 2 camere da letto, bagno, lavanderia, cantina, garage, area scoperta mq. 100. Classe energ. “G” Ep. 238,16. Rif. L895 € 99.000,00
STUDIO EFFE Ravenna, via Bovini 54 - tel. 0544.502072 Alfonsine, via Mazzini 15 - tel. 0544.502072 www.agenziastudioeffe.it
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Ampio appartamento parzialmente da ristrutturare, composto da: ingresso, soggiorno, cucina, 3 camere da letto, 2 bagni, balcone, posto auto coperto e cantina. Riscaldamento autonomo. Classe energ. “E” Ep. 142,95. Rif. LG806 € 185.000,00
Bellissimo appart. indipendente in villetta, costruzione "Antonellini", così disposto: p.Terra con giardino e p.auto; 1°P con terrazzo coperto, soggiorno-pranzo con caminetto, cucinino, bagno e letto matrim.; dal soggiorno scala arredo e costituita da 2 vani con letto matrimoniale e 2° bagno. Costruzione del 1985. Clima, costruzioni caratteristiche di Marina Romea. Zona molto tranquilla e senza traffico. Libera subito. Class. energ. " " ep: kwh/mq/anno Rif. 0561 € 125.000,00
MEZZANO CENTRO Vicino a tutti i servizi, casa abbinata da un lato con giardino su tre lati, da ristrutturare, composto da ingresso, soggiorno, sala pranzo, cucina abitabile; al piano primo ci sono 3 camere da letto e bagno. In corpo indipendentente troviamo garage e ampia cantina soppalcata. Zona molto tranquilla. Classificazione energetica "G" ep: 377 kwh/mq/anno. Rif. 0557 € 117.000,00
A SANTERNO a 12 km. da Ravenna, villa indipendente con grande giardino, composta da due appartamenti ed event. ricavabile un terzo. 1° appartamento a piano terra, 2° appartamento al 1°piano con un grande terrazzo di 20 mq., 3° appartamento bilocale al 1°piano che e' facilmente accorpabile all'altro appartamento a fianco per avere un grande appartamento di 150 mq. ca. 2 garage ed una cantina. costr. anni '80, OCCASIONE - Classe energ. G da 304 kwh/mq/anno Rif. 0546 € 280.000,00
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Casa Terra-Cielo libera su tre lati, sviluppata su più livelli. P.T.: comoda zona servizi con ingresso, tavernetta con camino, ripostiglio, garage, ampia corte esterna e loggia; un’agevole scala in legno conduce al 1° piano con disimpegno, cucinapranzo, camera matrimoniale, camera singola, bagno con doccia e vasca, balcone. Nel sottotetto ampia soffitta. Classe energ. “G” - Ep. 397,19. Rif. ADCGT € 155.000,00
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