di Monica Donadio
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A CASA LORO Testimonianze, racconti e riflessioni sulla cooperazione internazionale
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PUNTI DI VISTA / 3 14-20 novembre 2019 RAVENNA&DINTORNI
IL COMMENTO
SCATTO MATTO
L’OSSERVATORIO
Per una città sempre più viva (anche di notte)
7 novembre 2019, crolla la caserma dei vigili
di Luca Manservisi
di Moldenke
Ne abbiamo parlato ampiamente sull’ultimo numero del nostro giornale: Ravenna pare non sia più una città per vecchi. In realtà molto probabilmente lo è ancora, ma la novità è che hanno riaperto, o lo stanno per fare, alcune discoteche in zona (l’Onyx sulla San Vitale, vicino a Godo, dopo un anno di chiusura, l’ex Kojak a Porto Fuori, dopo polemiche varie e pure alcuni problemi di ordine pubblico) compresa soprattutto quella (I Gingini) in pieno centro storico, peraltro l’unica per quanto piccolina, una vera eccezione nella storia della città. Rispetto all’ultima volta – con i residenti sul piede di guerra e l’autorizzazione per il ballo che in realtà non c’era – i tempi sembrano maturi. Grazie a una nuova piazza pedonale a pochi metri dove poter gestire il deflusso e una movida – sempre che gli spagnoli non si offendano se utilizziamo questo termine per Ravenna – di certo più dinamica nel cuore di una città che si appresta a sperimentare anche l’esperienza di avere un mercato coperto (comunque sarà) aperto tutti i giorni fino a mezzanotte (o qualcosa del genere). Senza considerare che c’è sempre il sabato sera del Bronson nella vicina Madonna dell’Albero per gli amanti del rock e il Bbk a dare un po’ di vita al desolante panorama dei lidi ravennati in inverno. I margini, insomma, forse questa volta ci sono, per evitare che “i nostri ragazzi” non debbano fare chilometri e chilometri di strada ogni weekend per andare a ballare. Il mio auspicio – sicuramente impopolare – è che i residenti non si mettano di nuovo di traverso e che, in generale, le istituzioni stiano per una volta più dalla parte dei locali che da quella dei normali cittadini. Perché resto convinto che una città più viva sia una città più bella, nonostante l’alcol (no, la discoteca analcolica che sognava l’ex sindaco Fabrizio Matteucci non funzionerebbe). E che resti una vergogna, per esempio, veder chiudere un circolo che portava giovani e meno giovani a uscire la sera (mi riferisco all’Abajur di via Ghibuzza, da poco tornato con una programmazione “calmierata”) per le lamentele di pochi. Poi certo ci sono casi e casi, c’è il buon senso, bisogna sempre considerare la posizione. E a questo proposito ci sarebbe sempre la solita darsena, luogo ideale per far nascere sempre più locali senza problemi di “schiamazzi notturni”. Luogo ideale per sperimentare nuove formule (a Faenza il Comune regala negozi sfitti a temporary shop, per dire) in grado di coinvolgere imprenditori del settore per rendere Ravenna sempre più viva, anche di notte. E dove ci sarebbe sempre l’ex dogana da recuperare, che a breve si spera possa davvero essere abbandonata da quei poveri vigili urbani che finalmente potranno contare su una nuova sede...
7 novembre 2019. Squilla il telefono nell’ufficio del sindaco di Ravenna Michele de Pascale. «Pronto?» «Sindaco, buongiorno». «Buongiorno comandante, mi dica». «Ecco, non so come dirglielo, però, ecco, è crollata la caserma». «Cosa?». «Cioè, mi scusi ecco, volevo dire, è crollato un pezzo di caserma». «Cosa?». «Cioè, ecco, un pezzo di tetto, insomma, sì, è caduto un pezzo di soffitto di un ufficio addosso a un’agente che stava lavorando e che si è ferita». «Insomma, cose che possono capitare». «Certo». «La smetta. Si rende conto che se fosse successo a Roma avrebbero già impallinato Virginia Raggi su tutti i giornali?» «Può essere sì». «E quindi come facciamo?». «Non so, potrebbe dire ai giornali che ci fa una caserma nuova». «Giusto, esatto, bravissimo. Anche se in realtà avevamo già messo a bilancio dei soldi per ristrutturare quella vecchia. Chissenefrega, ora mando due righe in cui dico che farò una caserma nuova. Facciamo già un palazzetto, cosa vuole che sia una caserma, per il Comune di Ravenna, no?» «Infatti. Grazie». «Grazie a lei. Vada, vada, torni al suo lavoro, torni a controllare che non ci siano mendicanti in giro e che nessuno si metta abiti succinti e che i bar del centro tengano le porte aperte per far cacare i turisti». «Aspetti, il nuovo regolamento non è ancora stato approvato, in vigore c’è quello del 1925». «1925? Benissimo, meglio! Rispetto alla nuova caserma abbiamo fatto prestissimo. D’Altronde saranno solo dieci anni che la promettiamo». «Infatti, non è un problema, speriamo solo che nel frattempo non crollino più soffitti». «Ma sì, ma tanto qui non frega niente a nessuno, vedrà, come beccano, i giornali. La notizia adesso è la nuova caserma, mica che la vecchia è crollata».
Si spadella e si impiatta alacremente nell’affollata cucina del ristorante Molinetto per servire oltre cento ospiti della cena di beneficienza per l’associazione Cittadinanza Onlus. In tavola i piatti preparati dalle due squadre sfidanti dei giornalisti e dei primari dell’ospedale di Ravenna. La gara dopo il giudizio dei commensali è vinta dai medici, non di certo per demerito culinario dei giornalisti... L’importante è che siano stati raccolti 2.300 euro per opere di bene in Kenya. [foto di F. P. - Ravenna]. Cari lettori, aspettiamo anche i vostri di “scatti matti”. Inviateli in redazione!
Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001
Anno XVIII - n. 838 Editore: Edizioni e Comunicazione srl Via della Lirica 43 - 48124 Ravenna tel. 0544 408312 www.reclam.ra.it Direttore Generale: Claudia Cuppi Pubblicità: commerciale1@reclam.ra.it; tel. 0544 408312 Area clienti: Denise Cavina tel. 335 7259872 Amministrazione: Alice Baldassarri, amministrazione@reclam.ra.it Stampa: Centro Servizi Editoriali srl Stabilimento di Imola
Direttore responsabile: Fausto Piazza Collaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini, Luca Manservisi, Serena Garzanti (segreteria), Gianluca Achilli, Maria Cristina Giovannini (grafica). Collaboratori: Vincenzo Benini, Roberta Bezzi, Matteo Cavezzali, Francesco Della Torre, Nevio Galeati, Iacopo Gardelli, Giovanni Gardini, Enrico Gramigna, Simona Guandalini, Giorgia Lagosti, Fabio Magnani, Alessandro Montanari, Enrico Ravaglia, Guido Sani, Angela Schiavina, Serena Simoni. Fotografie: Paolo Genovesi, Fabrizio Zani. Redazione: tel. 0544 271068 Fax 0544 271651 redazione@ravennaedintorni.it
Poste Italiane spa - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB C.R.P.- C.P.O. RAVENNA
4 / POLITICA RAVENNA&DINTORNI 14-20 novembre 2019
VERSO LE ELEZIONI
Sfuma l’ipotesi della candidatura a sindaco, Rontini verso la conferma in Regione La consigliera del Pd aveva dato la disponibilità a raccogliere il testimone di Malpezzi, ma, ci spiega: «Dai circoli mi è stato chiesto di proseguire il buon lavoro a Bolgona»
Manuela Rontini sta concludendo il primo mandato da consigliera regionale e il suo nome è circolato a lungo come possibile candidata sindaco a Faenza nella corsa del 2020. In realtà, come ci spiega nell’intervista, sembra che correrà invece per la conferma in regione il 26 gennaio mentre voci di corridoio parlano di una conferma praticamente certa del suo collega Gianni Bessi, di una rinuncia di Mirko Bagnari (anche lui al termine del primo mandato) e di una discesa in campo dell’attuale assessore regionale Andrea Corsini. In attesa di conferme ufficiali, abbiamo fatto qualche domanda alla consigliera che più è stata sulle pagine dei giornali nelle ultime settimane. Consigliera, se ne parla ormai da tempo, ci dica: sarà lei la candidata del centrosinistra a sindaco di Faenza? O tenterà di tornare in Regione per il secondo mandato? «Come ho sempre detto, non si decide da soli se e a cosa candidarsi. Ho dato la mia disponibilità sia per le regionali che per le amministrative del 2020, ma ho chiesto alla comunità del Partito democratico di decidere insieme cosa fare. Martedì sera si è svolta la riunione dei direttivi dei circoli Pd della Romagna Faentina: le tante persone intervenute, a partire dal coordinatore Anconelli, che ringrazio, mi hanno chiesto di ricandidarmi in Regione per il lavoro fatto in questi 5 anni per
La consigliera Manuela Rontini nell’aula dell’Assemblea regionale
il nostro territorio e per la complessità della sfida che abbiamo davanti. E io, anche stavolta, metterò il mio entusiasmo e le mie energie a disposizione di questa sfida». La lista Insieme per Cambiare si è detta contraria alla sua candidatura a sindaco. La cosa la preoccupa? E che coalizione immagina eventualmente per il centrosinistra? «Sono certamente dispiaciuta, non tanto per una questione personale: ritengo infatti che la buona politica non si costruisca con i
veti, ma provando a scrivere insieme progetti possibili e soluzioni concrete per dare risposte alle esigenze delle nostre comunità. Bisogna ripartire da un ragionamento diverso: come immaginiamo Faenza nel 2030? Come vogliamo che sia la nostra città? E, da lì, coinvolgendo le tante espressioni di associazionismo, politico e civico, che sono da sempre il valore aggiunto di Faenza, costruire una coalizione plurale e inclusiva, capace di coinvolgere tutti coloro che non si rassegnano alla rabbia e al rancore, ma si vogliono impegnare per la-
sciare ai più giovani un territorio più bello in cui crescere e vivere». Qual è il risultato più importante che pensa di aver ottenuto in questi cinque anni? «Innanzitutto mi lasci dire che c’è una cosa di cui vado molto orgogliosa: dall’inizio della Legislatura non ho mai mancato di essere presente a ciascuna delle 269 sedute dell’Aula del Consiglio regionale, dove ho il 100% di presenze. So che questo non è sufficiente per essere un buon rappresentante delle Istituzioni, ma mi hanno insegnato che in politica bisogna “essere, esserci, per fare”. Mi vengono subito in mente due cose, tra le tante. Sono stata relatrice del provvedimento che ha tagliato i vitalizi agli ex Consiglieri e Assessori regionali (gli attuali non ne hanno diritto, ndr): una norma che sicuramente non mi ha attirato simpatie tra gli addetti ai lavori, ma che abbiamo inteso come un gesto di buon senso, per provare a rimettere in sintonia la classe politica con il resto del Paese, affaticato dalla crisi economica. Poi la nuova legge urbanistica, costruita a seguito di un lungo percorso di confronto e partecipazione con i professionisti, le associazioni e gli Enti locali, che mette al centro la rigenerazione urbana per frenare la cementificazione. Il primo bando ha contribuito a finanziare la riqualificazione dell’ex Caserma Alighieri a Ravenna, il Borgo Marina a Cervia, la passeggiata delle Arti a Conse-
LA POLEMICA Il consigliere Bessi non partecipa al convegno con il negazionista dell’emergenza climatica a Brisighella
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Si è trasformato in un caso politico il convegno, alla seconda edizione, “Transizione energetica: nuovi orizzonti” previsto per sabato 16 novembre alle 16 nella sala Cicognani a Brisighella, moderato dall’assessore all’ambiente del Comune Gian Marco Monti. Gli ospiti annunciati sul volantino pubblicato dal sito del Comune erano infatti oltre a Franco Nanni, presidente del Roca, Manuela Liverani, ex dirigente Eni, e Ivan Missiroli della Fiom Ravenna, anche il consigliere regionale Pd Gianni Bessi e, soprattutto, il professor Alberto Prestininzi, docente di geologia applicata e ambasciatore della Dichiarazione europea sul clima firmata da 500 scienziati che smentiscono l’esistenza di un’emergenza climatica. E proprio sulla sua presenza si sono concentrate le critiche delle associazioni ambientaliste del territorio, accusando il convegno di dar voce a «un negazionista». E così, il 13 novembre, Bessi ha annunciato che non presenzierà all’evento: «Ritengo che le prove scientifiche a favore del cambiamento climatico siano più che convincenti. La mia posizione è nota: ritengo che una transizione energetica basata su un mix gas e rinnovabili sia la soluzione migliore per arrivare a un futuro non troppo lontano in cui useremo energia prodotta solo da fonti pulite. Questo è quello che avrei detto al convegno e il motivo per il quale ero stato invitato. Capisco però che l’iniziativa è stata strumentalizzata e a questo punto non esistono più le condizioni perché io possa partecipare e approfondire un tema complicato che riguarda il futuro di noi tutti».
AGENDA Al Dock 61 si parla di Bolivia Domenica 17 novembre alle 20.30, al circolo Arci Dock 61, a pochi giorni dalle dimissioni di Evo Morales, si tiene un approfondimento su quanto sta accadendo in Bolivia. Ne parlano con Nadia Contreras, boliviana e docente di lingua spagnola, e Carla Pihton, pedagogista, docente di italiano e mediatrice culturale.
POLITICA / 5 14-20 novembe 2019 RAVENNA&DINTORNI
L’ANNIVERSARIO
TRE INCONTRI PER RICORDARE LA FIGURA DI ZACCAGNINI A TRENT’ANNI DALLA MORTE Rosy Bindi ospite a Faenza. A Ravenna doppio appuntamento sabato 16 novembre. Giovanni Bachelet invitato da Agesci
lice, il progetto dell’area stazione a Faenza, la realizzazione di alloggi di edilizia sociale a Bagnacavallo e la nuova “cittadella scolastica” a Fusignano. Questo per dire che dà soddisfazione veder cambiare le nostre città, anche a seguito di un lavoro di sinergia e collaborazione con la Regione Emilia-Romagna». Renziana della prima ora, è rimasta nel Pd. Può rassicurare gli elettori che potrebbero temere che lei abbia intenzione di passare a Italia Viva dopo un’eventuale elezione, come è accaduto con alcuni eletti in Regione Umbria? «Sabato scorso, l’Assemblea regionale del Partito democratico, all’unanimità, mi ha eletta vicepresidente: se non fossi convinta che il Pd possa ancora essere quella grande forza popolare intorno a cui raccogliere le migliori tradizioni culturali e politiche del Paese, per rimettere l’Italia in cammino, non avrei accettato. Ho scelto di restare nel Partito democratico per questo motivo, lo stesso per cui nacque il Pd 12 anni fa, seppur sia legata, come tutti sanno, da un rapporto di stima e amicizia con Matteo Renzi». Quanto le fa paura la Lega? In Regione e a Faenza, dove storicamente è sempre stata molto forte? E secondo lei, come la si può battere? «Tenendo insieme l’orgoglio di essere emiliano romagnoli, di abitare in una regione in cui la disoccupazione è scesa al 5% e in cui le
persone scelgono di venire a curarsi per la qualità dei servizi, con le sfide che abbiamo davanti. A partire dalla necessità di una svolta verde, capace di coniugare la salvaguardia dell’ambiente e lo sviluppo economico, e dall’impegno che prenderemo sugli asili nido: meno cari e accessibili a tutte le famiglie. Perché anche in questi anni non abbiamo mai smesso di innovare e ripensarci. Bonaccini ha dimostrato di essere un bravo governatore, ma ancor di più un buon sindaco dell’EmiliaRomagna: qui possiamo vincere e ce la metteremo tutta per riuscirci». E i 5 Stelle? Possono essere alleati del centrosinistra a Faenza? Cosa ne pensa del fatto che potrebbero non presentare il simbolo alle regionali? «Non credo ad alleanze fittizie, fatte con l’unico obiettivo di battere gli avversari: sarebbero una presa in giro nei confronti dei cittadini. Penso invece che sui programmi si possa verificare la possibilità di un’intesa. Vale per Faenza e vale per la regione Emilia-Romagna dove, anche in questi anni, ci sono stati alcuni provvedimenti che abbiamo votato insieme: il taglio dei costi della politica, il contrasto alle discriminazioni e alle violenze determinate dall’orientamento sessuale, ma anche la legge sulla mobilità ciclabile e le norme per bloccare la diffusione delle slot-machine». Federica Angelini
Proseguono le iniziative di omaggio alla figura e alle opere di Benigno Zaccagnini, in occasione del trentennale della morte,anche dopo la cerimonia al Pala De André dello scorso 5 novembre alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Giovedì 14 novembre il primo appuntamento è a Faenza, nella sala consigliare in piazza del Popolo, alle 17.30. L’incontro si intitola “Un cattolico in politica, l’esempio di Benigno Zaccagnini” e interverranno il sindaco Giovanni Malpezzi, l’onorevole Rosy Bindi e il professore Gianni La Bella oltre all’onorevole Aldo Prda. La chiusura dei lavori è affidata a Monsignor Mario Toso. Sabato 16 novembre, nella Sala Corelli del Teatro Alighieri di Ravenna, alle 10, ci sarà la presentazione del volume Lavorare d’impegno. Benigno Zaccagnini e la città di Ravenna che il Comune ha voluto realizzare affidandone la cura all’Istituto storico della resistenza e dell’età contemporanea in Ravenna e provincia. Interverranno il sindaco Michele de Pascale, gli autori del libro Tito Menzani, Matteo Pezzani, Salvatore Tagliaverga e Aldo Preda del Centro studi Donati. Inoltre, sempre sabato 16, ma alle 15, nella Sala Don Minzoni del Seminario Arcivescovile in Piazza Duomo 4 a Ravenna, Giovanni Bachelet interverrà condividendo la sua esperienza in un incontro organizzato dai ragazzi e dalle ragazze del Gruppo Agesci Ravenna 1. Giovanni Bachelet è professore ordinario di fisica alla Università Sapienza di Roma ed è stato deputato dal 2008 al 2013. Figlio del giurista Vittorio Bachelet, assassinato dalle Brigate Rosse nel 1980, è cresciuto nell’Associazione Guide E Scouts Cattolici Italiani (Agesci). Molto conosciuto è il messaggio di perdono che pronunciò durante i funerali del padre a coloro che lo avevano colpito.
6 / ECONOMIA RAVENNA&DINTORNI 14-20 novembre 2019
WELFARE
ISTITUZIONI
IL TAVOLO DELL’IMPRENDITORIA IN CAMPO PER “SALVARE” LA CAMERA DI COMMERCIO Chiesto al ministro di attivarsi per rivedere la riforma «Si permetta l’esistenza di quelle in equilibrio finanziario»
ELSA FORNERO A RAVENNA PER PARLARE DI PENSIONI L’ex ministro del Lavoro Elsa Fornero sarà il 15 novembre (alle 18) a Ravenna alla Sala D’Attorre per illustrare lo stato del welfare in Italia, dedicando particolare attenzione al tema delle pensioni. Al termine dell’incontro ci sarà spazio per approfondimenti e dialogo. L’evento è organizzato a titolo personale da due privati cittadini (Andrea Calafiore e Filippo Onoranti) “per offrire alla cittadinanza un’occasione di approfondimento su uno dei nodi cruciali dell’economia nazionale”.
NOMINE Mambelli è il nuovo presidente provinciale di Confcommercio Mauro Mambelli, già presidente comunale, è il nuovo presidente Confcommercio della provincia di Ravenna. Lo ha deciso per acclamazione il consiglio provinciale, che ha eletto alla vicepresidenza vicaria Fausto Mazzotti, presidente dell’associazione di Lugo. A completare il nuovo comitato di presidenza il presidente provinciale uscente Paolo Caroli (numero uno di Faenza), Andrea Passanti, vice presidente vicario Confcommercio Ravenna, e Nazario Fantini neo presidente Confcommercio Cervia. Nel corso del suo discorso di insediamento, Mambelli ha poi fatto il punto sulla situazione economica in provincia di Ravenna, partendo dal costante calo delle imprese attive presso il Registro della Camera di commercio: negli ultimi 10 anni se ne sono perse oltre 3.400, passando dalle 38.028 imprese attive in provincia a circa 34.600. Tra i settori più colpiti il commercio, le costruzioni e l’agricoltura.
La riforma del governo Renzi ne fissava la diminuzione da 105 a 60, con accorpamenti in tutte le regioni. Ma le Camere di commercio sono ancora oggi 82, con tante che continuano a dire no a una riforma che considerano «sbagliata, calata dall'alto e che mette solo in crisi territori e imprese». Dopo la lettera del sindaco Michele de Pascale, ora arriva anche il Tavolo dell’Imprenditoria della provincia di Ravenna (al quale partecipano tutte le associazioni di rappresentanza delle categorie economiche del territorio) a chiedere al ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli di attivarsi per rivedere alcuni aspetti della riforma “in modo da raggiungere una modifica condivisa”. In sostanza, le imprese della provincia di Ravenna chiedono che vengano resi volontari i processi di rideterminazione delle circoscrizioni territoriali, in modo da evitare la creazione di Camere di commercio con assetti istituzionali e relazionali diversi e, soprattutto, con sistemi produttivi non allineati in termini di settori, numero imprese e di dimensione: «per ottenere questo basterebbe derogare il limite stabilito dalla riforma di legge di 60 Camere di commercio e invece permettere l’esistenza di tutte quelle che posseggano i requisiti di equilibrio finanziario e manifestino o abbiano manifestato la volontà di restare autonome», si legge nella nota del Tavolo. Inoltre, al titolare del dicastero viene chiesto di confermare la volontà di attribuire alle Camere di commercio importanti competenze in materia economica, garantendo adeguate risorse economiche. «Non chiediamo lo smantellamento della Riforma – commenta il coordinatore del Tavolo, Alessandro Brunelli – ma il suo miglioramento e la sua reale efficacia rispetto ai differenti contesti locali. Questo rispettando i contenuti della legge n. 580 del 1993, che valorizzava le Camere come enti di ‘prossimità’ rispetto ai temi dello sviluppo economico locale e che per questo erano organizzate su territori omogenei dal punto di vista economico e sociale, fondamentali per la tenuta anche sociale delle comunità. Noi crediamo che la ripresa e la modernizzazione dell'Italia non possa prescindere da una Riforma delle Camere di commercio che sappia rafforzarne il ruolo di presidio permanente sui territori a sostegno delle imprese». Mentre il Governo ha proposto un bozza di emendamento che, confermando l'obbligatorietà degli accorpamenti, prevede il commissariamento delle Camere che non procederanno alle unificazioni e assegna loro funzioni che, in alcuni casi, sono sovrapposizioni all'attività svolta dalle Associazioni di categoria, la Commissione politiche economiche della Regione, il 16 ottobre, ha impegnato la Giunta ad attivarsi col Governo per portare in sede di Conferenza Stato-Regioni il tema del riordino delle Camere di commercio. L’obiettivo è difenderne la peculiarità come strumento delle politiche regionali di sviluppo del territorio, sia in tema di progetti e servizi per l'internazionalizzazione delle piccole e medie imprese, sia concertando tra Camere e Regione opportunità e destinazione del gettito dell'incasso dell'aumento fino a un massimo del 20% dei diritti camerali.
IL CORSO Due serate di lezioni gratuite in biblioteca sulle “parole dell’economia”, tra banche e risparmi La biblioteca “Fabrizio Trisi” di Lugo organizza in collaborazione con l’Università per gli Adulti il corso base di economia e finanza “Le parole dell'Economia”. Il corso è gratuito, aperto a tutti e si terrà presso la sala Codazzi della biblioteca martedì 19 e 26 novembre alle 20.30. Docente del corso sarà Alberto Marzari, private banker presso la Cassa di Risparmio di Cento Spa, iscritto all’albo dei Consulenti finanziari e accreditato Abi come “consulente patrimoniale”. Il tema del 19 novembre è il rapporto con banche e intermediari finanziari. Si scoprirà come gestire i propri risparmi e cosa è importante sapere quando si accende un rapporto di investimento con un intermediario finanziario. L’ultima lezione è dedicata invece agli strumenti del risparmio. Per ulteriori informazioni scrivere a trisi@comune.lugo.ra.it.
ECONOMIA / 7 14-20 novembre 2019 RAVENNA&DINTORNI
EVENTI
ANNIVERSARI/1
A Faenza torna la fiera dell’economia solidale e del consumo consapevole
Anche la ministra Bellanova festeggia il Consorzio Agrario
Il tema di questa edizione è l’industria tessile tra mercatini, incontri, laboratori e spettacoli
Sarà l’ospite d’onore delle celebrazioni per i 120 anni di storia alla Campaza. Commissionata un’opera a Mimmo Paladino
Un grande evento pubblico per soci, dipendenti, clienti e fornitori, per festeggiare i primi 120 anni di storia del Consorzio Agrario di Ravenna. L’appuntamento è fissato per sabato 16 novembre alla Campaza di Fosso Ghiaia, dove sarà allestito dalle 9 un grande spazio espositivo. Alle 10 si svolgerà il convegno dal titolo “I servizi al centro. Il consorzio agrario per un’agricoltura che cambia”, al quale parteciperanno Raimondo Ricci Bitti e Massimo Masetti, rispettivamente presidente e direttore del Consorzio, Antonio Patuelli, presidente dell’Abi, Maurizio Gardini, presidente Confcooperative, e Denis Pantini, responsabile Area Agroalimentare di Nomisma. Ospite d’onore la ministra delle politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova (foto). Sabato 16 e domenica 17 novembre torna a Faenza la settima edizione della Fiera dell’economia solidale e del consumo consapevole “Semi di Futuro”. L’iniziativa biennale che ormai da 14 anni riunisce soggetti che producono e lavorano in filiere attente all’impatto sulle persone e sul pianeta, è in programma al Complesso ex Salesiani di Faventia Sales (via san Giovanni Bosco 1) il sabato dalle 10 alle 22 e la domenica dalle 10 alle 18. In questa edizione il tema centrale è l’industria tessile, cercando di dare voce alle storie di tessuti e di prodotti, restituendo consapevolezza alle scelte dei consumatori. Tanti gli appuntamenti in programma nelle due giornate. Si articoleranno momenti di approfondimento tematico, musica, arte, cibo e laboratori per i più piccoli accanto all’area espositiva che coinvolgerà più di 40 brand del territorio emiliano romagnolo e italiano, che quotidianamente praticano i principi dell’economia solidale e del consumo consapevole.
ANNIVERSARI/2 Show cooking e laboratori al mercato coperto contadino Domenica 17 novembre il Mercato Coperto Contadino di Campagna Amica Ravenna compie un anno. Per tutta la mattinata, dalle 10 alle 14, il mercato di piazza dei Carabinieri (all'angolo tra via Bovini e via Canalazzo, a Ravenna) sarà aperto e dalle 10.15, inoltre, è in programma lo show cooking con protagonisti l'agrichef Stefano Gardi dell'Agriturismo Tenuta Nasano di Riolo Terme e la food blogger Annalisa Calandrini di Amarsi Cucinando Sano, fresca ospite del programma Rai “La Prova del Cuoco” e madrina del Wellness Food Festival di Cesena. Non mancheranno poi laboratori e truccabimbi dedicati ai più piccoli. E dalle 11, Officina della Musica Ravenna proporrà un concerto acustico che farà da colonna sonora al taglio della torta con brindisi e aperitivo per tutti.
Il Consorzio Agrario, da sempre punto di riferimento del mondo agricolo del territorio, detiene importanti quote di mercato in tutta la provincia sia nei mezzi tecnici istituzionali (agrofarmaci, fertilizzanti, sementi, carburanti agricoli) che nelle macchine agricole. L’esercizio 2018 è stato chiuso con un valore della produzione di circa 111 milioni di euro, 9 in più rispetto al bilancio 2017. «Sostenibilità, salubrità, innovazione e mercato: attorno a queste quattro parole – dichiara il presidente Ricci Bitti – ruota oggi il ruolo del Consorzio, che è ancora oggi lo stesso dei padri fondatori: fornire servizi utili all’agricoltura. Oggi declinare questa mission significa riuscire a intercettare le esigenze dell’industria alimentare, interpretando il trend dei mercati e consigliando ad esempio una certa produzione anziché un’altra. Siamo inoltre chiamati oggi più che mai ad adeguare le nostre risposte a fenomeni di stretta attualità per il comparto quali i mutamenti climatici». «I produttori che si servono del Consorzio mostrano un elevatissimo grado di fidelizzazione sia per gli acquisti di merce che per i conferimenti di cereali – spiega il direttore Masetti –. Gli standard qualitativi garantiti nella commercializzazione dei cereali hanno reso possibile in questi anni l’accreditamento del Consorzio quale fornitore affidabile da parte delle principali industrie di trasformazione del settore». Per la ricorrenza dei 120 anni il Consorzio ha commissionato un’opera celebrativa al pittore e scultore Mimmo Paladino, tra i più importanti artisti italiani viventi.
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10 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 14-20 novembre 2019
L’INTERVISTA
«In un mondo globalizzato non ha più senso distinguere tra casa “nostra” e casa “loro”» La docente universitaria Eugenia Baroncelli sullo stato della cooperazione internazionale, il ruolo dell’Ong, della Banca mondiale (dove ha lavorato per sei anni) e i riflessi della crisi del 2008 sugli aiuti di Federica Angelini
Eugenia Baroncelli, ravennate, è professoressa associata al dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Bologna e docente alla laurea magistrale in International Cooperation on Human Rights and Intercultural Heritage (I-Contact): tutti i corsi sono in lingua inglese, un'alta percentuale di iscritti non a caso viene dall'estero, un po' da tutti i continenti, e c'è chi segue il corso a distanza, anche grazie agli strumenti digitali di didattica innovativa di Unibo, perché già impegnato in missioni sul territorio. Un corso di laurea magistrale che ha sede a Ravenna e rappresenta un unicum nel panorama nazionale, un'eccellenza per la città. Baroncelli si occupa di cooperazione internazionale, ha lavorato alla Banca Mondiale e ha all'attivo una lunga serie di pubblicazioni, l'ultima delle quali, per Routledge, incentrata sulla collaborazione tra Ue e Banca Mondiale sul tema dello sviluppo. Professoressa Baroncelli, che figure escono da questa laurea magistrale? «L'obiettivo è quello di formare profili con una formazione interdisciplinare, che coniughi il tema della cooperazione allo sviluppo con quelli, fondamentali, della tutela dei diritti umani e dei diversi patrimoni culturali. L’attenzione ai diritti degli esclusi e alla promozione di un approccio coevolutivo alla tutela dell’inter-culturalità sono fiori all’occhiello del corso ravennate. Tramite il corso, gli studenti acquisiscono conoscenze nel campo dello sviluppo, acquisendo al contempo un approccio pragmatico, volto a supportarne la formazione in ottica professionale. Le figure che il corso forma comprendono, ad esempio, quella di consulente per lo sviluppo, manager di progetti internazionali di sviluppo, ricercatore, advisor di istituzioni internazionali o nazionali, sia nell'ambito pubblico, a qualsiasi livello, sia nel privato, che è in crescita e comprende oltre alle Ong anche imprese private. Riuscire a coinvolgere finanziatori privati è, tra l’altro, una delle tendenze in atto, i cui effetti potranno essere apprezzati nel tempo». Molte Ong sono state di recente sotto attacchi politici e non, con accuse provate di comportamenti colpevoli e accuse invece mai dimostrate per esempio di facilitare l’immigrazione clandestina. Sono lo strumento ideale per intervenire in teatri di guerra o comunque di crisi umanitaria? «Pur non essendo un'esperta del no-profit, che è una galassia enorme e in continua evoluzione, penso di poter dire che le Ong hanno un ruolo fondamentale nei processi di mobilitazione dal basso sia negli stati donatori, sia all’interno dei paesi in via di sviluppo. Le energie e la capacità di auto-organizzazione della società civile sono una misura fondamentale della reattività dei cittadini. Tuttavia, il riferimento generico alla categoria Ong non ha molto senso, sarebbe come parlare in generale di stati o di multinazionali. Il tema meriterebbe risposte specifiche sulle diverse realtà. Detto questo, sono sempre più numerosi i casi di cooperazione tra Ong e organizzazioni internazionali nelle situazioni di crisi umanitaria e nei progetti di sviluppo. In molti casi le Ong sono il primo punto di accesso per gli ultimi e gli esclusi e sono un attore fondamentale nel raccoglierne i bisogni per trasmetterli agli attori pubblici. Le Ong rappresentano, in molti casi, uno dei lati positivi della crescente compenetrazione tra pubblico e privato nella cooperazione internazionale». A cosa è dovuto questo aumento del settore privato? «Occorre ovviamente distinguere, dato che del privato fanno parte anche imprese for profit. La crisi globale del 2008 e l’impatto sui bisogni interni agli Stati ha comportato uno spostamento di risorse dalla cooperazione alle necessità interne. All'elemento fattuale della crisi si sono poi unite dinamiche politiche che hanno fatto leva sugli effetti dello shock economico per attivare paure latenti, soprattutto
Eugenia Baroncelli
nei confronti dei migranti, dentro gli elettorati. Si tratta di dinamiche complesse, che hanno portato in effetti a un ridimensionamento del pubblico e a un ampliamento dell’imprenditoria privata nei finanziamenti allo sviluppo». Le Ong stanno quindi supplendo alle mancanze delle istituzioni? Penso in particolare al Mediterraneo e alle operazioni di salvataggio dei naufraghi. «Il problema è che l’Ue non è stata in grado di dotarsi delle competenze per gestire un problema che invece è eminentemente regionale. E così le risposte finiscono per essere di tipo bilaterale, o mini-laterale. Ci si limita al Paese nelle cui acque territoriali si trova a transitare il natante, o a spostare il problema delegandone la gestione ai paesi di transito, un approccio che non va nella direzione auspicata dalla visione multilaterale della cooperazione allo sviluppo promossa dall’Onu. Abbiamo 75 anni di esperienza alle spalle, in cui molto si è appreso in materia di tutela multilaterale dei diritti dell’individuo. Abbiamo ereditato un grosso bonus di saggezza, e penso anche ai valori civili promossi attraverso il processo di costruzione dell’Europa unita. Purtroppo adesso siamo di fronte a un momento di rallentamento dell’integrazione, di ripiegamento delle opinioni pubbliche, e di crisi delle leadership, sia nel cuore dell’Europa, che in ambito transatlantico». Ue a parte, come è possibile che l'Italia che fa parte dell'Onu sottoscriva patti con la Libia sui campi di prigionia dei migranti che vengono condannati da agenzie dell'Onu stessa, come l'Unhcr? Non c'è un cortocircuito logico, politico e forse giuridico? «Sembra che ora il governo italiano stia ridefinendo quegli accordi. Come dicevo prima, ha prevalso la via bilaterale su quella regionale o multilaterale, con l'aggravante che gli accordi sono stati stretti con un interlocutore in condizioni estremamente precarie, il "non-sistema" libico. E questo è per la verità un problema di tutte le autorità che negoziano
con paesi in via di sviluppo dove sono in atto conflitti militarizzati, e più in generale caratterizzati da elevata fragilità istituzionale. Quando si interviene e si finanzia una parte in causa occorre fare particolare attenzione, diversamente si rischia di diventare complici. Per questo sono fondamentali organismi come l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati». A proposito di organizzazioni internazionali, lei ha lavorato per 6 anni presso la sede centrale della Banca Mondiale a Washington, e poi si è occupata di questa organizzazione, e dei suoi rapporti con l’Ue, anche nel suo ultimo libro ‘The European Union, the World Bank and the policimaking of aid’. Spiega a noi profani qual è il ruolo oggi di questo ente e come è cambiato? «Si tratta della più grande banca multilaterale di finanziamenti allo sviluppo, cui aderiscono 189 paesi. In origine era certamente il principale finanziatore, oggi non è più così, anche se resta l’unico a base multilaterale. Ci sono nuovi soggetti regionali che si stanno affermando, come la Ndb (New Development Bank, anche detta Brics Bank, voluta da Cina, Brasile, Sudafrica e Russia). Queste banche tuttavia, hanno una vocazione regionale – e non sono in grado di finanziare – come invece fa la Banca Mondiale – progetti su scala globale (penso ai fondi fiduciari per il contenimento delle pandemie o ai fondi per la gestione delle emergenze umanitarie). Inoltre, esse hanno uno stile molto diverso di finanziamento, e non condizionano i paesi creditori al rispetto dei principi di buona governance e tutela dei diritti umani che contraddistinguono invece i finanziamenti della Banca Mondiale. Per questo ritengo che la collaborazione tra organizzazioni internazionali che condividono uno stile di azione improntato al rispetto per i diritti fondamentali degli individui e ai criteri della buona governance sia di crescente rilevanza per il futuro. Anche se più strade dovrebbero essere battute per migliorarle, la Banca Mondiale e la Ue hanno molti aspetti positivi. Se ben perseguiti, i frutti della loro cooperazione nel sostegno allo sviluppo rivestiranno una importanza crescente nel nuovo contesto globale». Quanto spende l'Italia per la cooperazione internazionale? I finanziamenti sono in calo o in aumento? «L’Ocse si era posta l'obiettivo dello 0,7 percento rispetto al Pil, anche se la media è ferma allo 0,31 percento e l'Italia è addirittura allo 0,24. Per fortuna ci sono paesi come Svezia e Regno Unito che invece superano l'1 percento. Ma a fronte di un generale rallentamento, ci sono paesi come gli Emirati Arabi che invece hanno aumentato le donazioni (anche se non la trasparenza di questi finanziamenti)». Ma questi aiuti che scopo devono avere? Qual è la filosofia? Dobbiamo "aiutarli a casa loro" solo per evitare che "vengano a casa nostra"? È davvero questa la soluzione e lo scopo? «Eviterei di generalizzare e porrei invece l’accento sulla necessità di fornire risposte adeguate ai diversi tipi di bisogni. Da un lato occorre fare di più per l’integrazione e l’inclusione entro i paesi industrializzati, dall’altro non ha senso fermare flussi di persone che passano attraverso le frontiere. Non si possono costruire muri in eterno, così come non si può vivere in sistemi chiusi al resto del mondo: l'integrazione è in atto e crescerà ulteriormente, si tratta di capire come gestirla. Oggi il sistema multilaterale di cooperazione allo sviluppo ha molti più strumenti ed esperienza rispetto al passato, dobbiamo saperli usare. Mi sentirei di dire che il sostegno allo sviluppo e all’inclusione vanno perseguiti dove ce n'è bisogno. Soprattutto occorre capire che la cooperazione allo sviluppo è un investimento per il futuro per tutti, perché viviamo in un mondo globale dove avrà sempre meno senso distinguere tra "casa nostra" e "casa loro"».
PRIMO PIANO / 11 14-20 novembre 2019 RAVENNA&DINTORNI
L’UNIVERSITÀ
IL LIBRO
I primi laureati all’I-Contact, corso di laurea in inglese eccellenza del polo ravennate La cerimonia il 12 novembre a palazzo Verdi Oltre quattrocento domande per l’anno 2019/2020
I primi laureati al corso I-Contact del Polo ravennate
Il 12 novembre si è tenuta a palazzo Verdi la cerimonia di proclamazione dei primi laureati del corso di laurea magistrale internazionale International Cooperation on Human Rights and Intercultural Heritage (I-Contact). Sono otto gli studenti che hanno ottenuto il titolo di laurea. «Oggi – sottolinea Mario Neve che ha appena passato l’incarico di coordinatore del corso di laurea ad Annalisa Furia - festeggiamo la conclusione dei primi percorsi magistrali ma anche l’esito positivo della scelta di avviare a Ravenna un triennio interamente in lingua inglese, altamente specializzante e professionalizzante». Nel solo anno accademico 2019/2020 sono state 407 le domande di iscrizione pervenute; delle 113 selezionate, a oggi 67 hanno già formalizzato l’immatricolazione. La metà degli iscritti inoltre è straniera con provenienza da più di trenta diverse nazioni. La laurea magistrale è partita nel 2017 ma si inserisce nella ormai consolidata tradizione formativa ravennate legata alla cooperazione e ai diritti umani avviata già nel 2001. «Il legame che unisce la nostra città a Cooperazione internazionale - ha sottolineato Lanfranco Gualtieri, presidente di Fondazione Flaminia - oggi ha reso Ravenna polo formativo di alto livello in questo ambito di studi».
UN VIAGGIO DISEGNATO CHE CI COSTRINGE A INTERROGARCI SU CIÒ CHE ACCADE IN LIBIA Incontro con la giornalista Francesca Mannocchi e l’illustratore Gianluca Costantini sabato 16 novembre alla biblioteca Oriani Sabato 16 novembre alle 18.30 alla biblioteca Oriani di Ravenna si terrà un incontro con la giornalista Francesca Mannocchi e il disegnatore, ravennate Gianluca Costatnini, coautori di un volume da poco in libreria per Mondadori dal titolo Libia. Un libro, magnifico, che nasce dall’esperienza diretta di Mannocchi come reporter in Libia e disegnato da Costantini a cui va forse innanzitutto il merito di restituire un volto e un’identità ai tanti migranti che spesso, nelle cronache, restano una massa indistinta senza nome. Il libro racconta da Gheddafi ai centri di prigionia di oggi e mostra i due fili che legano la Libia all’Italia: quello sotterraneo del gas e quello via mare dei tanti profughi. Libia è infatti insieme un libro storico, un reportage d’inchiesta, un testo di inevitabile denuncia per le condizioni in cui i migranti sono tenuti prigionieri (con il benestare dell’Italia), ma è anche un libro fatto di singoli individui, di biografie che sono come “carotaggi” nella carne viva di un popolo e ci fanno toccare con mano cosa significa vivere sotto una dittatura che in qualche modo ti “protegge” e anestetizza o essere costretto a fuggire dall’inferno e ritrovarti prigioniero. Un libro a più strati per pubblici potenzialmente anche molto diversi tra loro (tanto che verrebbe da consigliarlo un po’ a tutti, studenti e persone mature, leghisti e attivisti per i diritti umani), che ci parla di come sono davvero le cose a “casa loro”, dove li rispediamo o da dove vogliamo che non partano. E che ci racconta come il traffico di uomimi si stia sempre più imbarbarendo: ormai il famoso “scafista” non esiste nemmeno più, perché nessuno che non sia disperato è disposto a salire su quei gommoni, consapevole del rischio. E allora lo “scafista” non è altro che uno degli uomini in fuga dal continente africano a cui viene messa in mano una torcia e una bussola e poi via, nel mare nero. A rischiare la vita perché le condizioni da cui si sta scappando non permettono altra scelta, per quanto disperata. Libia mette insieme una sequenza di fatti con illustrazioni che con il tipico tratto mai banale e mai didascalico di Costantini ci mostrano l’essenza di ciò che non ci è normalmente concesso vedere, ci costringe a guardarci nello specchio del sud del Mediterraneo e a chiederci se davvero uno stato come il nostro, che partecipa e anzi finanzia simili politiche di gestione dei flussi migratori, possa ancora dirsi rispettoso dei diritti fondamentali dell’uomo. L’evento di sabato 16 novembre è organizzato da Gruppo Dello Zuccherificio, Libera Ravenna, Amnesty Ravenna e Arci Ravenna. I due autori dialogheranno con Giovanni Boccia Artieri, sociologo e direttore del dipartimento di Scienze della Comunicazione, Studi Umanistici e Internazionali dell'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo. (fe. an.)
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LA TESTIMONIANZA/1
Il medico di Mfs: «Non scorderò mai lo sguardo vuoto di quei ragazzi soldato in Congo» Il lughese Andrea Collini ha trascorso sei mesi a Masisi, zona di conflitto: «Curiamo tutti quelli che arrivano feriti Non mi sono mai sentito in pericolo, anche se sentivamo gli spari e vedevamo ogni giorno le ferite sulle vittime»
Andrea Collini, lughese oggi residente a Torino dove si sta specializzando in medicina d’urgenza, da gennaio a luglio di quest’anno, è stato in Congo, a Masisi, con un progetto di Medici Senza Frontiere noto e ormai consolidato, uno dei pochi peraltro che permette appunto anche a chi è ancora privo di specialistica di partecipare alle missioni sanitarie di una delle Ong più importanti del mondo. Il progetto copre una popolazione di 500mila personE. Cosa l’ha spinta a partire? E perché Msf ? «Il diritto umanitario e l’assistenza ai più deboli sono temi
che da sempre mi interessano. Lo si capisce anche un po’ dalla specializzazione che ho scelto: in Pronto Soccorso può arrivare chiunque, non scegli chi curare, sei sempre in prima fila. In passato avevo fatto tre settimane a Kios, in Grecia, in un campo profughi, con una piccola Ong e questa volta volevo affidarmi a una struttura con fondamenta storiche più solide. Dentro la cooperazione internazionale del resto sappiamo bene che ci sono anche tante contraddizioni. Personalmente condivido pienamente lo spirito e i principi di Msf».
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Tosse? Mal di gola e bruciore? Abbassamento di voce?
E che situazione ha trovato in Congo? «Si tratta di un progetto in sede da tanti anni e che funziona bene, Msf ha creato una buona formazione degli operatori locali e questo non è mai scontato. Ha cambiato le statistiche del posto rispetto alle condizioni di salute di tante categorie deboli, in particolare donne e bambini. Il problema vero sarà come mantenere assistenza quando Msf se ne andrà perché quello dovrebbe essere l’obiettivo ultimo di ogni progetto». Ma è un obiettivo realistico? «È la grande sfida. Accanto all’aspetto sanitario, l’ong lavora anche sul fronte dell’Advocacy, di denuncia delle situazioni critiche e di pressioni sugli interlocutori locali, ma ovviamente non è facile». Dal punto di vista professionale che esperienza è stata? «Sicuramente il lavoro quotidiano è abbastanza diverso da quello che si fa qui: lì arrivano bambini malnutriti e feriti da arma da fuoco che qui in pronto soccorso non vedi mai. E poi ci sono tante patologie infettive che qua si vedono meno, o con caratteristiche diverse». E per quanto riguarda le condizioni pratiche del lavoro? «C’è una grande differenza, soprattutto sugli strumenti diagnostici. Anche se il centro in cui ho lavorato è molto avanzato con una radiologia di base, la possibilità di fare esami di laboratorio e una sala operatoria con possibilità di sterilizzare per interventi non differibili, parliamo soprattutto di chirurgia di guerra». Sono tanti i medici pronti a partire per un’esperienza simile? «Prima di partire non avevo capito quanto Mfs sia una
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PRIMO PIANO / 13 14-20 novembre 2019 RAVENNA&DINTORNI
LA CURIOSITÀ
L’ASSESSORE VOLONTARIO IN AFRICA: «ESPERIENZA STRAORDINARIA» Roberto Fagnani ha trascorso 15 giorni in un reparto di Oncologia in Tanzania
grandissima famiglia composta da varie figure professionali, una grossa fetta di operatori lavorano per far andare avanti la macchina e permettere ai sanitari di lavorare: si occupano di logistica, finanza, coordinamento. Alla fine i medici e gli infermieri che partono non sono poi così tanti. Un po’ anche perché in Italia è sempre più difficile prendere l’aspettativa e poi perché non sempre è una vita molto ambita. Puoi finire in missioni nei posti più sperduti per periodi di mesi». Ma lei vorrebbe tornare? «Sì, possibilmente non più in un teatro di guerra, ma in una situazione di crisi umanitaria. E mi interessa il progetto Ebola». Si è mai sentito in pericolo mentre era in Congo? «Benché sentissimo sparare e vedessimo continuamente le terribili violenze su uomini e donne, da operatore, non mi sono mai sentito realmente in pericolo. Ci sono stati momenti di maggior tensione, ma mi sono sempre sentito ben tutelato. E questo grazie all’ottimo lavoro che fa Msf sul tema della sicurezza, che non è mai una sicurezza armata, a cui l’ong è contraria, ma una sicurezza fondata sul rapporto con le realtà del territorio che accettano la presenza di un’entità neutrale. Nessuno ti potrà mai dire di stare tranquillo al 100 percento, naturalmente, ma la strategia di Msf è quella appunto di ridurre al massimo il rischio cercando di arrivare al massimo dell’assistenza». Il che significa anche che nelle vostre cliniche entrano vittime ma anche carnefici… «Questo è uno dei grandi principi di Msf che più apprezzo: l’imparzialità e il fatto di curare tutti. È l’unico modo per essere accettati dalla popolazione. Msf non prende le parti politiche di nessuno e offre assistenza sanitaria indiscrimina-
ta. Cerca di denunciare le atrocità che esistono con attività di policy, ma senza accusare qualcuno». Ci racconta due episodi che sa che non dimenticherà di quell’esperienza? «Il ricordo più bello è quando la popolazione locale venne a chiamarci mentre stavamo allestendo una clinica mobile in periferia. Una donna stava partorendo per strada. Siamo intervenuti, anche se per la verità è andato tutto bene e non abbiamo dovuto fare chissà cosa. Invece, il ricordo più terribile resterà lo sguardo di ragazzi di una ventina d’anni, poco più giovani di te, che vivono nella boscaglia, girano armati, sono stati arruolati nelle bande in conflitto quando erano appena ragazzini. I loro occhi sembrano vuoti». Secondo lei, interventi come quelli di Msf servono anche a frenare la fuga da quei paesi? «Questo non so proprio dirlo. Le condizioni di gran parte delle persone sono talmente estreme che non possono nemmeno pensare di tentare di andarsene. Sono in fuga perenne, si spostano sulla base delle recrudescenze delle violenze, vivono spesso in baracche nelle periferie». Ci racconta anche cosa l’ha colpita di più della sua esperienza a Kios tra i profughi siriani? «Che erano persone come noi che da un giorno all’altro si sono trovati costretti ad abbandonare la casa e la loro professione senza più un futuro a cui guardare. Ricordo un ortopedico, che passava le giornate in un container e che si era offerto di darmi una mano. Lì non erano tanto le condizioni fisiche di salute a essere gravi, ma più quelle psicologiche. Va anche detto che era un campo nato da poco e che molti problemi sanitari si aggravano con il perdurare di condizioni igieniche precarie». Federica Angelini
L’assessore del Comune di Ravenna Roberto Fagnani a ottobre ha trascorso 15 giorni da volontario a Mwanza in Tanzania, nel reparto di Oncologia del Bugando Medical Centre, insieme a Chiara Bennati (dottoressa del dipartimento di Oncoematologia di Ravenna) e Angelo Tiberio (Infermiere del Day Hospital dell’oncologia di Ravenna). A Mwanza l’associazione Vittorio Tison, dal nome di uno dei fondatori dello Ior, e lo Ior stesso, hanno avviato anni fa un progetto per il controllo del cancro che viene messo in pratica all’interno del Bugando Medical Centre, una struttura di circa 900 posti letto, attualmente gestita dalla Conferenza Episcopale della Tanzania, dove da pochi anni è attiva un’unità operativa di oncologia. «Chiariamo – ha raccontato l’assessore su Facebook – sono solo una goccia in mezzo all’oceano, ma ho vissuto un’esperienza personale straordinaria e anche di grande impatto emotivo. Un’esperienza che mi ha permesso anche di imparare tante cose».
Bolero Danzarte a.s.d.
Sabato 23 novembre 2019 ore 21 Teatro Rasi Via di Roma, 39 - Ravenna
ASSESSORATO ALLE POLITICHE E CULTURA DI GENERE E PUBBLICA ISTRUZIONE
evento inserito nella rassegna comunale Una società per relazioni
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LA TESTIMONIANZA/2
«La cooperazione internazionale non ha lo scopo di ridurre le migrazioni: è uno strumento per capire il mondo» Il ravennate Andrea Cortesi è direttore generale di Iscos Emilia-Romagna: «Promuoviamo i diritti dei lavoratori nei Paesi dove sono più a rischio» «Oggi il pensiero politico più diffuso sta privando di dignità l'attività di cooperazione internazionale, accostandola solo al tema della mitigazione degli effetti delle migrazioni. Mentre piuttosto è vero il contrario, ossia che a fronte di sviluppo economico, educativo, di prospettiva, la gente è possibile che scelga di trovare fortuna altrove, per sé e per il futuro dei propri figli. La cooperazione internazionale dovrebbe invece essere solo uno strumento per capire cosa succede nel mondo, per promuovere la tutela dei diritti umani, salute, educazione, lavoro, uno strumento di solidarietà e apertura al mondo». A parlare è il ravennate Andrea Cortesi, 43 anni, direttore di Iscos Emilia-Romagna, onlus nata ormai quasi trent'anni fa su iniziativa del sacerdote Enrico Giusti, sindacalista della Cisl. «Essendo promossa da un sindacato – spiega Cortesi – al centro della nostra attività c’è il tema del lavoro dignitoso, cercando di promuovere nel mondo i diritti del lavoro, che rientrano nel grande ambito della tutela dei diritti umani». Un compito particolarmente complicato, se si pensa a Paesi dove i sindacati sono quasi inesistenti e sull'onda di una delocalizzazione sempre più spinta e in territori inesplorati. «In Etiopia per esempio – continua Cortesi – si concentrano tanti investimenti europei, cinesi, indiani, con mega parchi industriali che diventano zone franche, con 2-3 mila addetti per ogni impianto. In Mozambico, altro Paese dove siamo presenti, gli interessi sono in ambito estrattivo e qui si produce il carbone per le acciaierie della Cina. E oggi siamo al lavoro nelle serre di fiori dell’Etiopia, che dopo il Kenya è diventato il principale produttore di rose recise, anche se si fa fatica a credere che i fiori che prima
erano coltivati a Sanremo oggi nascono in Africa, per poi prendere un aereo per l’Olanda, Amsterdam, e poi essere venduti in tutta l’Europa, sempre all’insegna del minor costo di produzione possibile». «È evidente che il nostro lavoro è difficilissimo in questi contesti – continua Cortesi –, stiamo parlando di Paesi dove c'è la volontà politica di portare sul territorio questo tipo di investimenti e i sindacati quando va bene hanno 50mila iscritti, rispetto per dire ai 330mila della sola Cisl nella sola Emilia-Romagna. Senza contare che i sindacalisti sono quasi sempre insegnanti o comunque dipendenti pubblici, non certo pronti ad affrontare multinazionali che puntano sulla voglia di lavorare, anche a bassissimo costo, della gente del posto. Fortunatamente quando arriviamo noi europei a sostenere i sindacati locali, le multinazionali almeno ci ascoltano. E in questi anni possiamo dire di aver ottenuto qualche risultato, dai corsi per la salute e la sicurezza dei lavoratori a un minimo di contrattazione aziendale». Tra i progetti che sta seguendo Iscos anche quello, particolare, degli allevatori di alpaca del Perù, dove tutto, per Cortesi, ebbe inizio. «Stavo frequentando l'università (Filosofia, ndr) a Bologna quando durante il servizio civile sono entrato in contatto con Iscos, accettando poi nel 2002 di andare in missione in Perù, in un piccolo paese sulle Ande, per un progetto finanziato dall'Unione Europea sulla sicurezza alimentare. Sono partito un po' alla cieca, senza neppure conoscere lo spagnolo, ma ci sono rimasto tre anni…». E negli ultimi mesi, ormai quasi 15 anni fa, è partito un progetto con gli allevatori di alpaca che prosegue tuttora. «Si tratta di un animale anche da tosa, per un mercato di nicchia, con un prodotto
via Agnello Istorico 6 - Ravenna centro cell. 370 3360807
Andrea Cortesi con un alpaca: Iscos porta avanti da anni un progetto per aiutare gli allevatori del Perù
che rientra tra le fibre di lusso. Il 90 percento viene esportato e a livello industriale in Perù tutto è in mano a due grandi gruppi, che sfruttano i produttori. Noi, con il più classico intervento di cooperazione internazionale, siamo intervenuti cercando di rompere questo schema, mettendo in contatto direttamente i produttori con i distretti tessili di Biella e Prato». Rientrato in Italia, Cortesi è stato pian piano stabilizzato da Iscos, di cui è diventato nel 2010 direttore. «C’è stato un periodo a livello nazionale, con i governi della precedente legislatura, che si sono progressivamente stanziate sempre più risorse e il nostro lavoro ne ha tratto beneficio. A livello locale poi l’Emilia-Romagna ha continuato a mantenere alta l’attenzione verso la cooperazione internazionale, a differenza di tutte le altre regioni italiane, mentre i Comuni, già da prima della crisi economica, hanno di fatto dismesso i loro investimenti in questo ambito. Tra le persone, invece, tutto, come dicevo, si è appiattito verso il tema migratorio. Si fa sempre più fatica a parlare con la gente di temi quali lavoro, guerra, investimenti produttivi: tutto alla fine si riduce in un “non li possiamo prendere tutti qui”, come se davvero in Italia ci fosse un’emergenza migratoria, in realtà ampiamente sovrastimata». Tra i progetti seguiti da Cortesi con Iscos anche quello post-guerra in Bosnia, «dove stiamo lavorando in un contesto pacificato, ma dove i partiti nazionalisti sono ancora tutti al governo, con i soliti discorsi nazionalisti, promuovendo la divisione linguistica, accentuando le differenze religiose e la conflittualità alla ricerca di un’identità da difendere. Ecco perché stiamo lavorando con associazioni della società civile che invece lavorano per il riconoscimento dei diritti umani, affinché la politica si dedichi invece a temi sociali, legati alla disabilità, al sostegno delle vittime di guerra a prescindere dalla loro identità nazionale». Su questo tema Iscos sta organizzando a Reggio Emilia (città dove vive oggi Cortesi) una mostra, Breaking Free, sui figli nati dagli stupri di guerra nell’ambito del conflitto serbo-bosniaco. «Cercheremo di portarla in giro per il resto d’Italia e mi farebbe piacere si potesse organizzarla anche a Ravenna…». Luca Manservisi
Dall’intervento in Perù a sostegno degli allevatori di alpaca fino a quello in Etiopia nelle serre dove si producono i fiori recisi che poi arrivano in Europa «Quando ci affianchiamo ai sindacati locali almeno le multinazionali ci ascoltano e qualche risultato lo otteniamo»
PRIMO PIANO / 15 14-20 novembre 2019 RAVENNA&DINTORNI
LA TESTIMONIANZA/3
Dall’inferno del Kosovo agli schiavi dei pomodori «Inaccettabili le politiche inumane sui migranti» La storia di Andra Accardi, direttore del settore hospitality delle Terme di Punta Marina, per dieci anni con Unhcr e Msf: «Si utilizzano gli sbarchi per ottenere consenso, ma non si pensa ai 2 milioni di giovani qualificati che lasciano l’Italia» di Luca Manservisi
Direttore del settore hospitality delle Terme di Punta Marina, Andrea Accardi ha lavorato per dieci anni nell'ambito della cooperazione internazionale, con ruoli di primo piano in Medici Senza Frontiere. «Ho una passione direi innata per le minoranze – ci racconta al telefono – che ho coltivato negli anni dell'università, avendo anche la possibilità grazie a una borsa di studio di trascorrere un periodo negli Stati Uniti, dove ho potuto affrontare il tema della autodeterminazione delle Nazioni Indiane». Con un master (alla prestigiosa London School of Economics and Political Science) in Studi Europei e una tesi sulla guerra in Bosnia, l’esperienza sul campo di Accardi parte con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) a fine anni novanta proprio nei Balcani, dove si occupa dell'integrazione dei rifugiati bosniaci in Slovenia e dei profughi della guerra in corso in Kosovo. In Medici Senza Frontiere affronta principalmente il tema delle migrazioni, in missioni in Malesia, Libia e anche nel sud dell’Italia (quando già erano frequenti gli sbarchi ma ancora non era d'attualità il tema del salvataggio in mare), dove si è occupato dei lavoratori stagionali in agricoltura, del loro sfruttamento e del fenomeno del caporalato diffuso. Fenomeno ancora tristemente attuale. «Erano passati 12-13 anni dalla morte di Jerry Masslo (il rifugiato sudafricano assassinato nel 1989 mentre veniva di fatto schiavizzato per la raccolta dei pomodori in Campania, ndr) ma non era cambiato praticamente nulla, nel nostro rapporto fotografammo le condizioni di vita e le ripercussioni sulla salute dei migranti, fu un'esperienza incredibile. Purtroppo è un problema che non viene risolto per scelta politica: detta come va detta, i migranti irregolari raccolgono i pomodori che mangiamo tutti i giorni e lo fanno a bassissimo costo e senza contratti di lavoro. In-
Andrea Accardi in una foto durante la sua esperienza da cooperante
vece di attivarsi per regolarizzarli oggi, lo Stato va incontro tra l'altro a un enorme costo sociale in futuro, con persone sane che vivendo in condizioni di sfruttamento e grandi difficoltà si ammaleranno tra 10-20-30 anni. I problemi complessi, però – continua Accardi – pare sia meglio evitare di affrontarli: ecco perché la politica preferisce usare come grimaldello per il consenso lo sbarco di alcune decine di migliaia di persone all’anno, in cerca di protezione, mentre 2 milioni di giovani lavoratori qualificati negli ultimi 15 anni hanno lasciato il Sud Italia, quasi tutti per andare all'estero, e noi facciamo fatica a trovare dottori da assumere…». Tra le storie che hanno toccato di più Accardi nel corso dei suoi anni con l'agenzia delle Nazioni Unite e Msf, quella
ORE 9:
NUTRIRE RAVENNA 2019
«Terribile dover mentire ai profughi che mi chiedevano se avrebbero mai rivisto i loro cari: queste persone non sono solo numeri di cui parla il Tg»
Apertura lavori: Enzo Morgagni Coordina la mattinata: Federica Ferruzzi Intervento di Valentina Morigi, Assessora con deleghe al bilancio, partecipazione, servizi sociali, casa, politiche giovanili, immigrazione
23 NOVEMBRE 2019
Massimo D’Angelillo - Esposizione risultati Ricerca intervento su “Povertà e povertà alimentare a Ravenna” Interventi su esperienze consolidate: Bruno Izzi (Comunità di S. Egidio, Mensa per i poveri di via Dandolo, Roma) Federica Sacenti, (CEFAL ER e Soc Coop IT2, Ristorante Pizzeria "Le Torri " - Impresa Formativa) - Osteria "La Tiz" (Osteria Sociale) - Giovanni Melli e Roberto Morgantini (Cucine Popolari Bologna) - Fra Giampaolo Cavalli (Direttore Antoniano Bologna) - Fondazione Food for Soul (video)
SALA CONVEGNI FONDAZIONE NUOVO VILLAGGIO DEL FANCIULLO VIA DEL PINO 102 (PONTE NUOVO) RAVENNA
“INDOVINA CHI VIENE A PRANZO?”
di «una ragazza bosniaca di 16 anni che viveva da 6-7 anni in un campo profughi, senza uno status vero e proprio, con la disperazione della ragazza che era evidente – continua il direttore delle Terme – e poi in particolare quelle - ancor più di chi era stato segnato da lutti, persecuzioni o torture - di chi mi mostrava, in Libia o nei campi in Italia, le foto dei loro figli, dei loro cari, chiedendomi se li avrebbe mai più rivisti. E tu rispondevi sì, ma sapevi che quasi certamente non sarebbe stato possibile, vista la loro condizione». «In generale – conclude Accardi –, quando hai modo di incontrare queste persone, capisci che non sono solo numeri di cui si parla al telegiornale. Credo che siano inaccettabili le politiche inumane messe in atto anche dai nostri governi, esistono convenzioni e leggi internazionali che dovrebbero essere applicate e che regolarmente non lo sono. Alcune immagini, come quella del bambino siriano morto sulla spiaggia, riescono per un attimo a creare una sorta di sollevazione popolare ma non basta, le politiche dell'Unione Europea restano spesso inadeguate, con una gestione emergenziale di un fenomeno che è lì da diversi anni e che invece ha scaricato sulle organizzazioni non governative, piuttosto che gestirne l’aspetto strutturale. Organizzazioni spesso bistrattate ma che hanno un valore importante, che bisognerebbe sempre sottolineare».
Dibattito ORE 13:
Invito a tavola di Ivano Marescotti
ORE 14.30: Ripresa dei lavori Esperienze ravennati "in pillole": proiezione video
ESPERIENZE E PROGETTI DI MENSE, CUCINE E CIBO CONTRO LA POVERTÀ ALIMENTARE
Gruppi di lavoro ORE 17.30: Conclusione dei lavori
Gradita la prenotazione per il pranzo: 339 3297627
16 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 14-20 novembre 2019
WELFARE/1
Due sportelli per aiutare le persone disabili a scegliere quale sport praticare
DONNE Mostra in stazione, incontro al Dock e convegno dell’Udi
Progetto in collaborazione tra Ausl e Cip a Faenza e Ravenna
WELFARE/2 Una app pensata per un “network sociale”
Promuovere e favorire l’attività fisica e sportiva di bambini e adulti con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali in carico alla rete riabilitativa e assistenziale dell’Ausl della Romagna. Grazie alla collaborazione, sancita da una convenzione, tra l’Azienda sanitaria e il Cip - Comitato Italiano Paralimpico aprono in Romagna nuovi Sportelli informativi per informare e orientare le persone disabili e le loro famiglie sulle opportunità di sport praticabili e su come accedervi. Gli sportelli, gestiti direttamente da laureati in scienze motorie incaricati dal Cip, hanno lo scopo di valutare potenzialità e attitudine sportive dei giovani e degli adulti con disabilità che intendono intraprendere una attività fisica adattata, informare sull'offerta sportiva presente sul territorio e mettere in contatto con tecnici e società sportive locali. L’obiettivo è quello di creare e rafforzare una rete territoriale in cui coinvolgere la persone affette da disabilità nella scelta libera dello sport come attività per il benessere psico-fisico e come mezzo di integrazione nella comunità. Sul territorio romagnolo sono diverse le attività sportive proposte, in diversi ambiti: si va dall’arrampicata sportiva all’atletica leggera, dal baskin, alle bocce e al bowling, dal calcio integrato all’equitazione, golf, judo, sitting volley, scherma tennistavolo, tiro con l’arco, tiro a segno, fino agli sport acquatici (nuoto, pesca sportiva, vela). In provincia di Ravenna sono due gli sportelli informativi: a Faenza, al Centro di Salute Mentale, via Zaccagnini 22, lo sportello è aperto previo appuntamento il mercoledì dalle ore 15 alle 17 dove si incontra il tecnico incaricato Cip Angela Raffermati (tel. 379 1964930, mail sportadattatofa.cip@gmail.com); a Ravenna, al Centro di Salute Mentale, Sala Polivalente, Piazza della Magnolia 5, lo sportello è aperto previo appuntamento il martedì dalle 16 alle 18 dove opera il tecnico incaricato Cip Diego Forbicini (tel 333 9837598 - mail sportadattatora.cip@gmail.com).
È stato presentato a Ravenna il progetto "Network Sociale", finanziato dalla Regione Emilia Romagna in base all’Accordo di programma sottoscritto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, che ha portato alla creazione di una applicazione, una vera e propria App per il telefono cellulare, indirizzata alle persone con disabilità. Il progetto, coordinato da “Per gli Altri – Centro Servizio per il Volontariato Ravenna”, nasce in collaborazione con l’Associazione di Volontariato Letizia, l’Ufficio di Piano del distretto di Ravenna - Cervia - Russi, con Ausl, Forum Terzo Settore, Associazione Marinando Ravenna, Associazione Italiana Persone Down, Per una Solidarietà Fattiva, AGEBO Assistenza Genitori e Bambini Ospedalizzati, Centro Sportivo Italiano – Comitato di Ravenna. Destinatari diretti del progetto sono tutte le persone con disabilità, di ogni genere, e le loro famiglie che potranno scaricare l'applicazione Network Sociale o andare sul sito www.networksociale.ra.it per vedere tutte le attività promosse dalle associazioni, da quelle sportive a quelle educative.
WELFARE/3 Concerto della Tam Tangram a Cervia
FORMAZIONE Un corso gratuito per diventare colf o badante
Il Progetto “Welfare dell’Aggancio - Più delle sentinelle l’aurora”, a Cervia, ha lo scopo di valorizzare nella comunità la cultura dell’ascolto e la sensibilità alle situazioni di fragilità, per aiutare e sostenere persone in difficoltà. In tale ottica riprendono le testimonianze per la stagione 2019-2020: il primo incontro, aperto alla cittadinanza, con ingresso gratuito, sarà domenica 17 novembre alle ore 15,30 al Teatro Comunale con il concerto della della Tam Tangram Band “Oltre il visibile”.
Sono aperte fino al 22 novembre le iscrizioni al corso gratuito per assistenti familiari (colf generico e badante) organizzato da Filcams – Cgil in collaborazione con il Servizio sociale associato dei Comuni di Ravenna, Cervia e Russi e patrocinato dal Comune. Per accedere al corso è necessario sostenere un test di lingua italiana che si terrà il 27 novembre. Il corso gratuito è rivolto a tutte le persone interessate a svolgere la professione di colf generico polifunzionale e di assistente familiare specializzato (badante), o che vogliano consolidare la formazione con la Certificazione nazionale del loro profilo professionale. Il corso comprende 13 incontri settimanali di 5 ore ognuno, salvo l’ultimo che sarà di 4 ore, per un totale di 64 ore con inizio il 4 dicembre. Le lezioni si svolgeranno il mercoledì in via Garatoni 1. Info: Sportello per la non autosufficienza in via D'Azeglio 2, dal lunedì al venerdì 9-13, giovedì anche 14-17 (tel. 0544 485317482789, e-mail: nonautosufficienza@comune.ra.it).
Proseguono gli appuntamenti in vista della giornata internazionale contro la violenza sulle donne all’interno del cartellone promosso dal Comune di Ravenna e da decine di realtà del territorio “Una società per relazioni”. Venerdì 15 novembre, alle 21, alla casa delle Donne in via Maggiore 120, Docufilm Le ragazze degli anni '70 a Ravenna. Un viaggio attraverso il vissuto di nostre concittadine e le lotte per i diritti. Riprese e montaggio video Mauro Bosi; a cura di Asja Lacis. Sabato 16 novembre alle 11 nell’atrio della Stazione ferroviaria, in piazzale Farini, si terrà l’inaugurazione della mostra Come eri vestita? What were you wearing?; saranno esposte alcune storie di donne abusate e gli abiti che indossavano al momento della violenza (nella foto, fino al 30 novembre). Sempre sabato 16 novembre, dalle 17 alle 19, al Dock 61, in via Magazzini Posteriori 61, ci sarà il laboratorio “Educare alle differenze. Abbassa lo stereoTipo”, evento gratuito a partire dai 14 anni (prenotazioni al 349 1745484) e, alle 20.30, l’incontro pubblico su “Hate Speech e violenza in rete. Come promuovere una comunicazione libera e responsabile” con Michele Piga psicologo e formatore e Lisa Rossi avvocata Rete Lanford. Lunedì 18 novembre alle 15 in sala Muratori biblioteca Classense, in via Baccarini 3, convegno sul tema “La responsabilità dell'informazione nella narrazione della violenza maschile contro le donne. Il linguaggio giuridico e il linguaggio giornalistico”. Interverranno Alessandra Pigliaru giornalista del Manifesto; Andrea Calice Sostituto procuratore della Repubblica - Tribunale di Tivoli, Giulia Blasi autrice; Paola Rizzi giornalista direttivo G.I.U.L.I.A; Sonia Lama avvocata Udi Ravenna; coordina Stefania Guglielmi avvocata Udi Nazionale. Giovedì 21 novembre alle 17.30 al centro Cisim, in viale Parini 48, a Lido Adriano, incontro pubblico su “Oltre i ruoli”, con l'illustratrice Kalina Muhova e l'associazione Canicola; presentazione del workshop “Dalla parte delle bambine. Azioni e performance di cittadini di Lido Adriano”.
Al Museo del Senio la storia del delitto Cagnoni Numerose iniziative in vista della giornata nazionale contro la violenza sulle donne anche ad Alfonsine. Martedì 19 novembre alle 20.30 si tiene la presentazione del libro di Laura Gambi e Laura Orlandini Delitto d'onore a Ravenna. Il caso Cagnoni all’auditorium del Museo della battaglia del Senio. Nei giovedì 21 e 28 novembre alle 21 verrà inoltre proiettato al cinema Gulliver (piazza Resistenza) il film La vita invisibile di Euridice Gusmao di Karim Aïnouz. il film è ambientato a Rio de Janeiro nel 1950. Guida ed Eurídice sono due sorelle, molto unite che vivono in una famiglia conservatrice. Un giorno Guida inizia una storia d’amore con un marinaio e decide di seguirlo, scatenando l’ira del padre, che proibisce alla sorella di vederla.
SOCIETÀ / 17 14-20 novembre 2019 RAVENNA&DINTORNI
LA RASSEGNA
NUOVO CICLO DI MALFATTORI TRA STORIA, ARTE E DIALETTO Si parte alla sala Melandri di Casa D’Attorre A dieci anni dalla prima edizione, i MalfAttori tornano, come ogni autunno, con i loro incontri dedicati alla storia, all’arte, alla poesia. Dal 14 novembre, e per i successivi tre giovedì, gli appuntamenti si tengono alla Sala D’Attore di Casa Melandri, in via Ponte Marino, 2 alle ore 18. L’edizione di novembre 2019 si apre con Silvia Togni che giovedì 14 conduce un incontro incentrato su “Le Sante di Ravenna. Storia di sante, più o meno vergini, che affollano l’arte ravennate”. Si prosegue giovedì 21 novembre con un approfondimento storico a cura di Guido Ceroni dal titolo “L’Apostolo, il Diavolo, il Profeta.” Vengono tracciate le figure di Ilio Baronini, sovversivo, rivoluzionario di professione, di Amedeo Guillet, Ufficiale di Cavalleria, gentiluomo di Orde Charles Wingate, comandante della “Gideon Force” in Etiopia e poi dei “Chindits” in Birmania. Non si incontrarono mai, ma furono in Etiopia tra il ‘35 e il ’41 a combattersi, e in altri luoghi, talvolta come nemici, talaltra dalla stessa parte. Giovedì 28 novembre Giovanna Montevecchi e Paolo Pingani ci trasportano nell’atmosfera lenta e rarefatta dei salotti ottocenteschi, per un incontro dal titolo “Dialogo immaginario su arte e natura. Luigi Rava nel salotto di Luisa Murat”. Si conclude con Mauro Mazzotti, che giovedì 5 dicembre propone un appuntamento sul tema “L’Impero d’Occidente da Cesare a Teodorico. Storia in sonetti romagnoli.” La grande storia di Ravenna mostra aspetti nascosti quando ascoltiamo come veniva narrata nel territorio di Romagna con l’intensa musicalità del romagnolo. Info: Associazione Amici di RavennAntica, 0544473678 int. 2.
GEOPOLITICA Demostenes Floros parla di sovranismo ed europeismo
CERAMICA/1 Due conferenze sul Novecento con Casali e Piazza
Sabato 16 novembre alle 16, nella Sala Convegni della Fondazione Cassa-Monte di Lugo (via Manfredi 10), si terrà una conferenza organizzata dall’Università per Adulti dal titolo “Sovranisti vs. Europeisti”. Ospite dell’incontro sarà Demostenes Floros, analista geopolitico ed economico, collaboratore Eni e Limes nonché responsabile settore Energy al Cer (Centro Europa Ricerche).
Le conferenze didicate al Novecento chiudono il ciclo organizzato dall'associazione Amici della Ceramica e del Mic, in occasione del centenario dell'Istituto "Ballardini", presso l'Auditorium Sant'Umiltà di Faenza (via Pascoli 15). Tutti gli incontri si tengono alle 17.30. Venerdì 15 novembre, Claudia Casali, direttore del Museo Internazionale delle Cermamiche, terrà la conferenza dedicata a "Il XX secolo: dal Déco ai giorni nostri". Infine, venerdi 22 novembre, Ilaria Piazza chiude il ciclo dei nostri incontri con "La ceramica Liberty a Faenza". Tra '800 e '900 si sviluppa un periodo del tutto eccezionale per la storia della ceramica: dalle Arts and Crafts all’Art Nouveau, le arti decorative vengono coinvolgono in un globale processo di rinnovamento che si diffonde in tutt’Europa.
MOSAICO Bottiglie per le vetrofusioni di Loretta Merenda Chiude il 16 novembre la mostra “Mosaico in 100 bottiglie, vetrofusioni di Loretta Merenda” da Selezione Arredamenti, in via Antica Zecca 23, a Ravenna. Scrive Antonella Perazza, curatrice della mostra: «Loretta Merenda interviene su una forma comune, di uso quotidiano, presente nelle nostre case e che da sempre occupa una posizione rilevante nella Storia dell’Arte».
CERAMICA /2 Mostra “Insieme e diversi” nella sala Baracca di Lugo Sabato 16 novembre alle 17.30, nella Sala Baracca della Rocca, inaugurerà la mostra di ceramica “Insieme e diversi”, organizzata dal circolo artistico “Pavaglione ceramica”. All’inaugurazione sarà presente il sindaco di Lugo Davide Ranalli. L’esposizione, con le opere di Elisa Grillini, Carla Lega, Liliana Ricciardelli e Carlo Zoli, sarà visitabile dal 16 al 24 novembre dal martedì al venerdì (10.30-12 e 1618) il sabato e la domenica (10.3012.30 e 15-18.30).
18 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 14-20 novembre 2019
TEMPO LIBERO/1
TEMPO LIBERO/2
A Milano Marittima apre già il villaggio di Natale «più luminoso d’Italia»
FESTIVAL LEGO A RAVENNA: 130MILA MATTONCINI PER LA BASILICA DI SAN VITALE Nel weekend al Mar a ingresso gratuito
Alla Rotonda 1° Maggio un percorso con 40 km di luminarie dal 15 novembre al 15 febbraio. Ingresso a 5 euro
Dopo il successo per certi versi anche inaspettato dell’anno scorso a Palazzo Rasponi (con lunghe file per entrare, in piazza Kennedy), torna a Ravenna il festival Lego organizzato dagli appassionati di mattoncini di Romagna Lug. L’appuntamento con il Brick Festival 2019 quest’anno sarà però al Mar, il Museo d’arte della città, in via di Roma, dove è allestita in questi giorni, in occasione della Biennale del mosaico contemporaneo, la mostra di Riccardo Zangelmi, unico artista italiano certificato Lego. Il festival inaugura venerdì 15 novembre alle 18 e si terrà sabato 16 (dalle 10 alle 20) e domenica 17 (dalle 10 alle 19) con ingresso gratuito, per l’occasione (e negli stessi orari) anche alla mostra di Zangelmi. Pezzo pregiato del Brick Festival sarà la basilica di San Vitale (nella foto) realizzata dall’artista Luca Petraglia tutta con i mattoncini Lego. Un’opera per cui sono state necessarie 250 ore di costruzione, al termine di 450 ore di progettazione, realizzata con 800 mattoncini diversi, 130mila in totale. La San Vitale di Lego è alta 1,3 metri e larga e lunga 1,5 metri.
Apre le porte già il 15 novembre “Mima Wonderland”, il nuovo villaggio natalizio di Milano Marittima che prende il posto della versione “On Ice” che aveva caratterizzato le ultime stagioni, con la “rotonda di ghiaccio più grande d’Europa”, come era stata definita dagli organizzatori, che viene per il momento archiviata. Al suo posto una pista da 200 metri quadrati in viale Gramsci, aperta dal 7 dicembre, così come il villaggio di Natale vero e proprio e il “mercatino gourmet”. Apre invece in questi giorni “Luci da favola”, quello che viene descritto come “il villaggio più luminoso d’Italia”, un vero e proprio festival di luminare giganti che per tre mesi, dal 15 novembre al 15 febbraio, riscalderà il cuore della città, tra viale Gramsci e viale Matteotti, nell’area della rotonda I Maggio, arricchita da 140 abeti luminosi, e a cui si potrà accedere solo pagando un biglietto d’ingresso di 5 euro. Circa 40 km di luminarie, 320mila lucine e 60 imponenti sculture luminose che riprodurranno soggetti di fiabe senza tempo, come la carrozza di Cenerentola, la Balena di Pinocchio o il Veliero di Capitan Uncino, oltre a un tunnel luminoso (foto) a disposizione in particolare per i selfie di rito. Confermato invece a grandi linee il villaggio di Natale in centro a Cervia (che si amplierà in particolare in viale Roma), ma che aprirà solo, come da tradizione, in dicembre.
INCONTRI Cappena e Mascherin al Meeting della montagna
LA FIERA A Faenza 150 “artigiani” del vino, oltre 800 etichette in degustazione
Venerdì 15 novembre alle 21 alla sala Buzzi di via Berlinguer 11, a Ravenna, si conclude il XXXVI Meeting della Montagna e della Natura, organizzato dal Club Alpino Italiano. Protagonisti dEugenio Cappena – alpinista, sci-alpinista, socio del Cai di Pordenone – e Adriano Mascherin, fotografo naturalista e escursionista. Presenteranno una multivisione dal titolo Frammenti di emozioni.
Arriva la quarta edizione di Back to the Wine, la manifestazione della Romagna dedicata agli artigiani del vino, domenica 17 (dalle 10 alle 20) e lunedì 18 (dalle 11 alle 19) novembre alla Fiera di Faenza. Protagonisti 150 produttori provenienti da tutta Italia, ma anche dall’estero, con oltre 800 etichette disponibili. A legarle, un comune denominatore: sui banchi ci sarà esclusivamente una produzione artigianale, spesso a livello familiare, con una ‘tiratura limitata’ ispirata a una filosofia di fondo fatta di grande attenzione alla sostenibilità ambientale, al non utilizzo di chimica di sintesi, al rispetto del territorio ed ad un metodo di lavoro che riduce al minimo l’interventismo in cantina. Ingresso a 20 (il lunedì) e 25 (la domenica) euro, con calice e degustazione libera dei vini.
DA SEMPRE LE DONNE SONO LE NOSTRE MIGLIORI LETTRICI
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SPORT / 19 14-20 novembre 2019 RAVENNA&DINTORNI
TENNIS
Una ravennate sul tetto del mondo a Miami «Che ricordi contro Serena Williams agli Us Open» Giulia Casoni, in passato anche 83esima nel ranking Wta, protagonista nell’Italia che ha vinto i Mondiali Over 40: «Emozionante tornare in campo, vincere una sorpresa. Consigli ai giovani? Oltre al talento servono risorse economiche...» di Vincenzo Benini
Sventola nel cielo degli Stati Uniti, anche per merito di una bizantina “d’adozione”, la bandiera tricolore. In un periodo molto positivo per il tennis italiano, una splendida vittoria è stata centrata dalle azzurre ai campionati iridati Senior Itf disputati a Miami, in Florida. Nella categoria Over 40 femminile il quartetto azzurro ha infatti conquistato l’importante ma poco celebrato trofeo. Tra le protagoniste dell’impresa c’è Giulia Casoni, che assieme ad Alice Canepa, Valeria Madaro ed Elena Pioppo ha portato l’Italia sul tetto del mondo. Nata a Ferrara nel ’78, la ex allieva di Urbinati abita a Ravenna da più di dieci anni, dove vive con il marito Paolo e i figli Diego e Anita e dove insegna a giocare a tennis. Casoni può vantare un curriculum di tutto rispetto, in quanto nel 2001 ha raggiunto la 83esima posizione nel ranking Wta del singolo e nello stesso anno la 51esima in quella del doppio, vincendo anche tre tornei. «È stato bello – inizia a raccontare – tornare in campo per una competizione agonistica. Non lo facevo da tempo ed è cominciato tutto quasi per scherzo, da una telefonata di Alice Canepa, che conosco fin dagli anni della Juniores. È la capitana della nazionale veterani e mi ha chiesto se volevo far parte della squadra. Non ho saputo dire di no…». Come è stata l’esperienza ai Mondiali Over 40? «Faticosa, in quanto non ero molto allenata. Ho iniziato giocando solo nel doppio, poi però sono stata schierata anche nel singolo. Il livello del torneo era buono, in particolare quando siamo entrate nel tabellone principale. Nei quarti abbiamo sconfitto 3-0 la Gran Bretagna, in semifinale 2-1 la Spagna, ma è nella finale con la Francia che abbiamo realizzato il nostro piccolo capolavoro. Nel singolo ho battuto Jalade, ma Canepa ha perso, facendosi male. Nel doppio decisivo sono stata quindi affiancata da Pioppo e si è rivelata una battaglia, dove l’abbiamo spuntata 6-4 nel terzo set». È stato emozionante sentire di nuovo il brivido della vittoria? «Sì, anche perché è stata una cosa inaspettata. È stata una gioia doppia, in quanto a Miami eravamo accompagnati dai nostri familiari, che hanno fatto un grande tifo. È stato stupendo abbracciare i miei figli a fine partita». E l’adrenalina della competizione agonistica? «Quella è venuta fuori in modo naturale, appena scesa in campo. Era da tanto che non giocavo e mi ero allenata davvero poco, ma la grinta di un tempo è emersa subito».
Giulia Casoni in azione a Miami e (la seconda da sinistra) in festa con il tricolore dopo la vittoria
Quando aveva smesso di giocare? «A livello Wta nel 2004, ma ho comunque continuato disputando il campionato di Serie A nelle fila del Circolo della Stampa – Sporting di Torino. Sono ancora tesserata, ma è da un paio d’anni che ho appeso la racchetta in modo definitivo». Cosa fa adesso? «La mamma a tempo pieno e la maestra di tennis, facendo lezioni private al Circolo Mattei di Ravenna, dove ho una decina di allievi. In più nel weekend insegno anche al Circolo Estense di Ferrara. Nel frattempo mi sono laureata in Scienze Politiche, ramo relazioni internazionali. Ho quindi poco tempo per allenarmi, ma la voglia di giocare resta sempre». Da dove nasce la scelta di vivere a Ravenna? «Dal fatto che a Marina di Ravenna ho conosciuto mio marito Paolo, giocando a beach tennis. Da lì è iniziata la mia nuova vita». È intenzionata a difendere il titolo appena vinto a Miami? «Se ci sarà la possibilità, certo che lo farò. Sarebbe davvero molto bello». Come giudica il tennis di adesso rispetto a quello di venti anni fa? «Oggi è tutto più veloce e fisico, mentre una volta avevano
un peso maggiore la tecnica e il “tocco”. Quando mi capita guardo volentieri le partite, ma non seguo il tennis come una volta». Quali sono state le sue soddisfazioni più grandi in carriera? «Oltre a vincere tre titoli nel doppio, di sicuro affrontare Serena Williams al terzo turno degli Us Open, sul campo centrale, riuscendole a strapparle anche sei game. Sono arrivata anche ai sedicesimi del Roland Garros, a Parigi, ai quarti degli Internazionali d’Italia a Roma, e ho partecipato a Wimbledon e agli Australian Open. Più di tutto è però stato stupendo vestire la maglia azzurra nella Federation Cup, contro la Croazia. Una emozione indescrivibile». Cosa consiglia ai giovani che oggi si avvicinano al tennis? «All’inizio si tratta di uno sport aperto a tutti. Se però si vuole fare il salto di qualità, soprattutto nei primi tempi quando si cerca di intraprendere la carriera professionistica, è necessario avere delle buone risorse economiche. Quando cominciai a girare il mondo, i miei genitori dovettero fare tanti sacrifici. È una vita dura, in particolare quando si prova a uscire dal limbo dei Challenge per entrare nel giro dei tornei migliori, ma che può dare anche enormi soddisfazioni».
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20 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 14-20 novembre 2019
IL PERSONAGGIO
Da Twin Peaks al palco del Socjale A Piangipane concerto blues della texana Chrysta Bell, anche attrice nella serie cult di David Lynch
SPETTACOLI Al Mama’s stand up comedy e la musica balcanica delle Lame da Barba Doppio appuntamento, come da tradizione, al Mama’s Club di Ravenna. Venerdì 15 novembre serata dedicata alla stand up comedy con il riminese Alessandro Ciacci e la sua “Comedy Hour (e poi e poi...)”, ossia il meglio saccheggiato dai suoi stessi monologhi. Il risultato è un one man show caleidoscopico e dissacrante in cui la comicità surreale si fonde alla satira pungente, le citazioni colte ai trivialismi. Sabato 16 novembre invece è in programma il concerto della settimana con i bolognesi Lame da Barba: dal valzer alla tarantella, dalla Grecia ai Balcani, passando per l'Armenia fino a ritornare alla colonna sonora.
MUSICA CLASSICA
IL FLAUTISTA MAZZOLI E IL PIANISTA ZARDI AI CONCERTI DELLA DOMENICA
La cantautrice texana Chrysta Bell, qui insieme a David Lynch in un fotogramma da “Twin Peaks”, dove ha interpretato l’agente Preston
Appuntamento speciale al teatro Socjale di Piangipane, che il 15 novembre ospita una delle due sole date italiane (l’unica in regione) del tour di Chrysta Bell, già passata nel nostro paese in primavera. Si tratta del tour di presentazione del quarto album – dal titolo “Feels Like Love” – della cantautrice texana che, volente o nolente, non è più solo una musicista. Chrysta Bell è infatti oggi nota in tutto il mondo per il suo ruolo da attrice in Twin Peaks – la terza stagione della celebre serie televisiva americana, realizzata 25 anni dopo le prime due –, dove interpreta l’agente Tamara "Tammy" Preston. Fortemente voluta da David Lynch in persona, nonostante non avesse prima mai recitato. A convincerla lo stesso Lynch che aveva già prodotto il suo album d’esordio. «Twin Peaks ha ampliato la mia mente – ha dichiarato Chrysta Bell in un’intervista di qualche tempo fa su Repubblica –, è stata una medicina per l'anima. È molto di più di un passatempo, di una serie tv. Ti rende più consapevole, ti dà ispirazione, ti fa uscire dai soliti schemi». Cantante descritta “dalla voce ipnotica e sensuale”, la musicista texana porterà sul palco del Socjale un concerto tra ritmi blues e pop “allucinato”. Naturalmente cappelletti nell’intervallo, come da tradizione. Ingresso (a 20 euro) riservato soci Arci. Porte aperte dalle 21, concerto dalle 22.
Per il terzo appuntamento dei Concerti della Domenica curati dall’Associazione Mariani, domenica 17 novembre alle 10.30 saliranno sul palco della Sala Corelli del Teatro Alighieri di Ravenna due musicisti molto noti in Romagna e individualmente già presenti da tempo sulle scene internazionali: il flautista ravennate Filippo Mazzoli e il pianista lughese Denis Zardi. È una recentissima composizione dello stesso Zardi, “Breath”, dedicata a Mazzoli in vista dell’occasione ravennate, il cuore del programma del concerto, che verrà proposta in prima esecuzione assoluta. A completare il programma Suite popolare spagnola di De Falla, Sonatine op. 76 di Milhaud, Sonata per flauto e pianoforte di Poulenc e la Sonata Undine op. 167 di Reinecke. Biglietti a 10 euro. Info 0544 39837; www.teatroalighieri.org.
LA RASSEGNA Tra musica e disegni al teatro Binario di Cotignola con Jonathan Clancy e Michelangelo Setola Ai nastri di partenza Radici, la rassegna “di convergenze tra identità sonore e visive”, organizzata dal Comune di Cotignola, che giunge alla quinta edizione. Tre gli appuntamenti che si terranno al teatro Binario, tutti di venerdì alle 21.30. Si comincia venerdì 15 novembre con Gli sprecati, un progetto nato dalla collaborazione tra il disegnatore Michelangelo Setola e il musicista Jonathan Clancy (nella foto), che per un anno si sono scambiati tavole disegnate e brani musicali, alimentando la propria opera attraverso le suggestioni reciproche. Nascono così l’omonimo albo a fumetti in grande formato di Setola, in uscita per Canicola, e l’album di Clancy in uscita nel 2020 per Maple Death. L’evento è in collaborazione con Canicola Edizioni. Ingresso gratuito, consigliata la prenotazione ai numeri 0545 908826; 0545 908871 o a urp@comune.cotignola.ra.it.
CULTURA / 21 14-20 novembre 2019 RAVENNA&DINTORNI
JAZZ/ELETTRONICA
ROCK/1
ROCK/2
I VENT’ANNI DEGLI UFOMAMMUT E UMUT ADAN, ASPETTANDO TRANSMISSIONS
Il canadese Shabason al circolo Abajur Mercoledì 20 novembre dalle 21.30 al circolo Abajur di Ravenna concerto di Joseph Shabason, polistrumentista e compositore di Toronto, sassofonista sia su disco che in tour di The War On Drugs e Destroyer. Presenterà il suo nuovo lavoro “Anne” - pubblicato dalla prestigiosa Western Vinyl, in cui ricorda la figura della madre, sopravvissuta assieme a suo padre all’eccidio da parte dei nazisti. Tra minimalismo, elettronica, ambient e il jazz meno accademico.
I giapponesi De Lorians e Möbius al Clandestino
I concerti al Bronson di Madonna dell’Albero Il 21 parte il festival all’Almagià
SIMON JOYNER AL MOOG DI RAVENNA Mercoledì 20 novembre dalle 21.30 al Moog di Ravenna concerto di Simon Joyner, storico cantautore americano di culto, “in grado di influenzare – si legge in cartella stampa – artisti del calibro di Beck, Kevin Morby, Bright Eyes, Gillian Welch”.
BLUES
Al Clandestino di Faenza due concerti di rilievo internazionale. Si parte venerdì 15 novembre con i giapponesi De Lorians, giovanissimi, ma che suonano come una band jazz rock anni 70: fusion è la parola d'ordine. Il giorno dopo, sabato 16 novembre, torna al Clandestino una delle icone della scena elettronica tedesca, Guido Möbius (foto). Producer, deeday e artista da Berlino, nei suoi live ama spesso giocherellare con ritmiche funk, raffiche noise e palpitazioni techno, armato di chitarra e di una pletora di effetti.
ALL’OASI L’AMERICANO LAMAR CHASE Domenica 17 novembre a mezzogiorno al bagno Oasi di Marina di Ravenna (nell’ambito della rassegna con tanto di brunch per i clienti) concerto blues rock di Lamar "King Bee" Chase, storico chitarrista, cantante, compositore e arrangiatore californiano. In questo tour italiano è accompagnato dal batterista Jacopo Coretti e dal bassista Francesco Zucchi.
Proseguono i concerti rock di caratura internazionale al Bronson di Madonna dell’Albero. Questa settimana si parte già giovedì 14 novembre, ma all’adiacente Bronson Cafè, con gli americani Weeed, quintetto sperimentale di Portland impegnato nella presentazione dell’album You Are in The Sky, tra psych, jazz e krautrock. Al club l’appuntamento è il giorno dopo, venerdì 15, con i piemontesi Ufomammut, band di doom metal che festeggia con il concerto del Bronson i vent’anni di carriera di quella che viene definita come “una delle esperienze sensoriali audio/visive più cerebrali e psichedeliche nei regni dell’attuale scena musicale estrema”. Sabato 16 novembre, dopo l’esplosivo live sul molo in occasione di Beaches Brew Festival 2019, torna invece a Ravenna il turco Umut Adan per presentare il suo ultimo album “Bahar”, un disco di canzoni folklorizzate, ma con molte chitarre fuzz e interruzioni funky, condito qua e là dagli arrangiamenti più strani, con percussioni innovative e mellotron, frutto della Istanbul multiculturale in cui è nato e cresciuto Umut. Dopo alcuni giorni di pausa, da giovedì 21 a sabato 23 novembre lo staff del Bronson si trasferirà all’Almagià per i concerti del prestigioso festival di musica contemporanea Transmissions (info e programma sul prossimo numero). Il 21 si parte con, tra gli altri, White Hills, Oren Ambarchi e Umut Adan questa estate al Beaches Brew festival la band di Martin di Marina di Ravenna (foto Francesca Sara Cauli) Bisi.
ROCK/3 Al Cinetico dal post-rock all’hardcore Mini festival dedicato a suoni sperimentali ed estremi al Cinetico Bike Bar di Montaletto di Cervia, sabato 16 novembre a partire dalle 21. Sul palco i cesenati Datùra (hardcore), i riminesi San Leo (post-rock) e i veronesi Wows (post-metal) e Golden Heir Sun (folk sperimentale)
Tutti i sabati sera in una location calda e accogliente affacciata sul mare la cena... mare, terra e vegano
Bagno Oasi Marina di Ravenna Viale della Pace 462 info e prenotazioni
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#dinner at #oasibeach
22 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 14-20 novembre 2019
TEATRO/1 TEATRO/2 Monica Guerritore al Masini con L’anima buona di Sezuan
Il monologo di Giacomo sull’anima all’Alighieri di Ravenna
Con Monica Guerritore si alza il sipario sulla stagione 2019/2020 del Teatro Masini di Faenza. La grande attrice sarà protagonista e regista della pièce L’anima buona di Sezuan di Bertolt Brecht, in scena da venerdì 15 a domenica 17 novembre alle ore 21. La traduzione del testo è affidata a Roberto Menin, mentre la regia è ispirata a quella che firmò Giorgio Strehler nella sua versione del 1981. Sul palcoscenico Monica Guerritore sarà affiancata da Matteo Cirillo, Alessandro Di Somma, Enzo Gambino, Nicolò Giacalone, Francesco Godina, Diego Migeni e Lucilla Mininno. Gli interpreti della pièce saranno inoltre protagonisti dell’Incontro con gli Artisti che si terrà sabato 16 novembre alle ore 18 presso il Ridotto del Teatro Masini (l’ingresso all’incontro è gratuito).
Il noto attore e autore sul palco dal 14 al 17 L’incontro con il pubblico sabato 16
Va in scena al teatro Aligheri di Ravenna dal 14 al 17 novembre, per “La stagione dei teatri”, lo spettacolo Fare un’anima di e con Giacomo Poretti con la collaborazione di Luca Doninelli. «Il progetto di questo monologo – spiega Giacomo, del celebre trio comico – mi frulla in testa da quando è nato mio figlio Emanuele. In quell’occasione venne a trovarci in ospedale un anziano sacerdote che mia moglie e io conoscevamo bene. Si complimentò con noi e ci disse: bene, avete fatto un corpo, ora dovete fare l’anima. Questa frase mi è rimasta dentro per molto tempo, si è sedimentata finché non mi sono deciso ad affrontare la questione, un compito certo non facile. Per affrontarla ho usato il linguaggio dell’umorismo e dell’ironia e mi sono posto un sacco di domande. Come nasce l’anima? Spunta coi dentini da latte? O dopo? Quanto incide una corretta alimentazione a farla crescere? E, nel caso, sarebbe meglio una dieta iperproteica o senza glutine, oppure povera di sodio? Ma l’anima esiste davvero o è una nostra invenzione? E ancora: è una parola da mandare in pensione o i tempi complicati che stiamo attraversando la rendono più che mai ineludibile? Fermo restando che ognuno può declinarla dandole il significato che meglio crede: impegno, senso morale, militanza civile o altro. Anima è una parola che rischia l’estinzione, a fianco dei vocaboli moderni, più chiassosi e sguaiati. È una parola strana, misteriosa e sconosciuta, ma dal suono gentile e impalpabile, leggera come un soffio, costretta alla solitudine, un po’ come i bambini che non sanno giocare a calcio e per questo sono destinati a restare seduti sul bordo del campo a vedere gli altri rincorrersi e divertirsi». Le musiche originali sono di Ferdinando Baroffio, le scene di Ilaria Ariemme e la regia di Andrea Chiodi. Sabato 16 alle 18 alla Sala Corelli la compagnia incontra il pubblico in dialogo con Angelo Nicastro, direttore artistico di Ravenna Festival.
TEATRO/3 Leo Gullotta in Pensaci, Giacomino al comunale di Russi Giovedì 14 novembre sipario sulla stagione di prosa del teatro comunale di Russi con Leo Gullotta protagonista dello spettacolo di Pirandello Pensaci, Giacomino!. Il testo nasce in veste di novella del 1915 per poi avere la sua prima edizione teatrale, in lingua, nel 1917. Tutti i ragionamenti, i luoghi comuni, gli assiomi pirandelliani sono presenti in quest’opera. Un testo di condanna di una società becera e ciarliera, dove il gioco della calunnia, del dissacro e del bigottismo è sempre pronto ad esibirsi. E proprio con e da queste caratteristiche che il testo si configura come attuale, contemporaneo.
TEATRO/4 Spettacolo su Albrecht Dürer al Museo delle Cappuccine In occasione della mostra Albrecht Dürer. Il privilegio dell’inquietudine, giovedì 21 novembre alle 21 verrà proposto alla Sala didattica del Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo lo spettacolo Dürer e l’ossessione del tutto. Scene di vita e d’arte. Lo spettacolo, a cura di Emanuela Mercante e Daniele Tonini del progetto artistico Il Ruggiero, vedrà intrecciarsi testi, immagini, musiche e video dedicati al grande maestro dell’incisione. La voce narrante di Dürer - attraverso le sue lettere e i suoi diari - dialogherà con le visioni dell’Apocalisse di San Giovanni, con la satira de La Nave dei Folli, con il racconto tra cronaca e mito della Cronaca di Norimberga, con le biografie medievali della Legenda Aurea.
llo! e b è o l e i c il oi! n n o c o l i r scop Sabato 16, ore 16:30
Sabato 23, ore 16:30
un pomeriggio al Planetario
La bottega dello scienziato
Marco Garoni: In gita sulla Luna
Amalia Persico Mondi e paesaggi spaziali
(attività adatta a bambini a partire da 6 anni)
(attività per bambini a partire da 6 anni)
Martedì 19, ore 21 Massimo Berretti: I pianeti giganti del sistema solare
VA A RUBA Se nei dispenser è esaurito puoi SFOGLIARLO ONLINE su
Comune di Ravenna Assessorato alla Cultura
Il Planetario di Ravenna dispone anche di un’ampia BIBLIOTECA TEMATICA! Info e prenotazioni: Planetario di Ravenna, Viale S. Baldini, 4/a - 48121 Ravenna tel. 0544.62534 Lunedì-Venerdì 8.30-12.30, Martedì e Venerdì 20.30-22.30 www.planetarioravenna.it - email: info@arar.it - Ingresso intero € 5, ridotto € 2 - Prenotazione consigliata
spazi nuovi per il business EDIZIONI & COMUNICAZIONE
CULTURA / 23
PRONTO INTERVENTO E INTERVENTI D’EMERGENZA:
334 3218031 SERVIZI di PULIZIA e GIARDINAGGIO
Lido Adriano - via T. Zancanaro 74 - tel./fax 0544 493950
14-20 novembre 2019 RAVENNA&DINTORNI
PREVENTIVI GRATUITI
LA NOVITÀ
TEATRO/5
Spettacolo, cinema e musica per la prima edizione del Festival della Curiosità
ELIO PORTA IL SIGNOR G. IN SCENA CON IL GRIGIO A FAENZA E BAGNACAVALLO Il capolavoro di Gaber e Luporini nella rielaborazione drammaturigca di Giorgio Gallione Lunedì 18 novembre alle ore 21 al teatro Goldoni di Bagnacavallo e mercoledì 20, sempre alle 21, al Masini di Faenza sarà in scena Elio, protagonista di Il Grigio, capolavoro teatrale di Giorgio Gaber e Sandro Luporini la cui rielaborazione drammaturgica e regia sono affidate a Giorgio Gallione. Nello spettacolo sono inserite alcune celebri canzoni del Signor G., con arrangiamenti curati da Paolo Silvestri. Il Grigio è la storia di un uomo che a un certo punto della sua vita sente il bisogno di allontanarsi da tutto e da tutti, afflitto più da problemi personali che sociali. Si ritira così in una casa di campagna per essere più tranquillo e concentrarsi meglio su sé stesso e sui propri problemi. La sua desiderata solitudine viene però disturbata da un topo che gli gironzola per casa. Il topo, che sarebbe poi “Il Grigio”, rappresenta l’elemento scatenante degli incubi dell’uomo: ha la capacità di tenerlo sveglio sulla poltrona della sopravvivenza, fino a tramutarlo in un individuo pronto a tutto pur di ritrovare la propria serenità. A causa della presenza sgradita del topo, l’uomo sprofonda in una totale depressione che lo costringe a rivedere tutta la sua vita e gli fa mettere in discussione le proprie certezze. Falliti i tentativi di catturare il topo con i metodi tradizionali, comincia un lungo duello con l’invisibile nemico e in questa battaglia si trova a dovere riflettere su tutte le sue scelte affettive e morali. La lotta contro l’occulto roditore provoca nell’uomo una sorta di risveglio dall’anestesia del presente, in un crescendo drammatico dal finale imprevedibile. Il Grigio è il racconto, emblematico più che mai, di un essere che parte dal più cieco egocentrismo per arrivare, attraverso un percorso che lo porterà a divinizzare e demonizzare il topo, a una sorta di pietas laica nella quale ritroverà la capacità di accettare ciò che è diverso da lui. Perciò, il topo, in questo racconto un po’ delirante e un po’ reale, forse esiste e forse no, e la sua tanto agognata fine diventa un rito, un esorcismo per uscire dalla metafora infernale e accettare la propria parte nera, ovvero l’altro. Nel Grigio il protagonista dichiara spudoratamente la propria pochezza, l’incapacità di amare il prossimo e sé stesso, ed è un bilancio spietato sia nell’ironia sia nell’angoscia. Il topo è chiaramente uno spettro, un simbolo e rappresenta i problemi rimossi che tornano quando si cerca di insabbiarli in una tranquillità fasulla. Il topo è anche un pretesto per portare il protagonista fuori dalla routine, perché solo un imprevisto, una situazione di emergenza, hanno il potere di aprirgli gli occhi.
Tra gli ospiti Vito Mancuso, Mariangela Gualtieri, Gianni Zauli, il Magnifico Teatrino Errante e Matteo Scaioli
Un’immagine dallo spettacolo Dance on a tree
Al via a Russi, dal 15 al 17 novembre, la prima edizione del Festival della Curiosità, una rassegna di eventi multidisciplinari legati proprio dal tema della curiosità come molla verso la conoscenza. Ad aprire il Festival sarà lo spettacolo Madre notte, in scena al Teatro Comunale venerdì 15 alle 21, con Vito Mancuso e le musiche di Federica Maglioni a.k.a. Frida Split. Sabato 16, presso la Biblioteca Comunale, dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 15.30, Gianni Zauli condurrà “Stop motion” un set aperto a chiunque voglia partecipare sul cinema d'animazione attraverso appunto la tecnica della stop motion. A seguire, dalle ore 15.30 alle 17.30, lo stesso Gianni Zauli presenterà il cortometraggio realizzato dai bambini del Centro Paradiso. Sabato sera, alle 18, sempre in biblioteca Chiara Guidi svolgerà una lettura drammatica tratta dal libro La voce in una foresta di immagini invisibili, mentre alle 21.15 al Comunale prenderà vita lo spettacolo teatrale "Dance on the tree" Magnifico Teatrino Errante, liberamente tratto dalla storia vera di Julia Butterfly Hill, che visse per due anni sopra una sequoia alta 60 metri, con musiche dal vivo di Fabio Mina e Marco Zanotti, le scene di Domenico Demattia, per la regia di Valeria Nasci. La compagnia è tempo impegnata nel teatro sociale e include anche attori con disabilità. Domenica 17 alle 11.30 dalla Biblioteca partirà la "Parata dei curiosi" che si sviluperà per le strade del centro fino ad arrivare in piazza Dante. All'arrivo in piazza Dante sarà suonato il brano "A sò curios" composto da Antonio Baruzzi, con Marco Zanotti e Francesco Cimatti. Nel pomeriggio di domenica, alle 16, la Biblioteca sarà animata dallo spettacolo "Non lo sapevo" di Antonio Baruzzi, Giulia Torelli e Andrea Scardovi , che avvicina tra dialogo e performance musica e scienza, apparentemente lontani fra loro. A chiudere la tre giorni di eventi, alle 18 sempre in Biblioteca si terrà il concerto di Matteo Scaioli con le sue "Macchine di Harmograph".
TANIA &TEQUILA'S La voce di Tania Cantantessa Cervellieri, ricca di sfumature pop, soul, blues, r&b e funky e la sua band interpretano i grandi successi di artisti nazionali ed internazionali come Stevie Wonder, Gloria Gaynor, Nora Jones, Loredana Bertè, Morcheeba e Alex Britti per una serata piena di energia! Tania Cantantessa Cervellieri, voce Claudio Olivieri, chitarra • Enea Torcolacci, basso Fabio Nobile, batteria
Via Ponte Marino 19 • Ravenna Centro Tel. 0544 215206 www.mariani-ravenna.it info@mariani-ravenna.it
Cena con menù alla carta - Inizio spettacolo ore 21.30
PRENOTAZIONI: +39 0544 215206 info@mariani-ravenna.it
GIOVEDÌ 21 NOVEMBRE
ven.15-sab.16: ore 18.30-21 dom.17: ore 16-18.15-21 lun. 18-mar. 19: ore 18.30 mer. 20: ore 21.00
24 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 14-20 novembre 2019
Via Ponte Marino 19 • www.cinemamarianiravenna.com •
AGENDA INCONTRI
RASSEGNA
gio. 14: ore 18.30
in lingua originale Cinema Mariani - Ravenna
CARTOLINE DA RAVENNA
I segreti del mercato dell’arte al Museo Nazionale
Mittente Giovanni Gardini
Oriana e i mosaici
Nell'ambito degli incontri del Centro Relazioni Culturali, venerdì 15 novembre alle 17.30, nel Refettorio del Museo Nazionale di Ravenna, via San Vitale 17, in collaborazione con il Polo Museale dell'Emilia-Romagna Simone Facchinetti presenta Storie e segreti del mercato dell'arte, Il Mulino.
Piergiorgio Pulixi ed Eraldo Baldini ospiti a Liberamente In collaborazione con il festival GialloLuna Neronotte, venerdì 15 novembre alle 18, alla libreria Liberamente, in viale Alberti a Ravenna, Piergiorgio Pulixi presenta L'isola delle anime (edizioni Rizzoli), accompagnato da Vania Rivalta. Mentre sabato 16 novembre alle 18, sarà la volta dello scrittore Eraldo Baldini che presenterà il suo nuovo romanzo tra giallo, storia e mistero: La palude dei fuochi erranti (Rizzoli editore).
La Romagna vista dalla luna: incontro alla libreria Moby Dick Sabato 16 novembre alle 17 alla Libreria Moby Dick di Faenza (via XX Settembre, 3/b), Valerio Ragazzini presenta il nuovo volume pubblicato dell'editore White Line La Romagna vista dalla luna, che, in occasione del cinquantenario dello sbarco dell'uomo sulla luna, vuole ricostruire il rapporto fra la Romagna e la luna nella letteratura, nella poesia e nella scienza e nelle tradizioni popolari.
«L’uomo che stiamo osservando, chino sulla lastra di intonaco grigio, è un mosaicista: uno dei pochi maestri mosaicisti ancora esistenti in Europa. Ha mani svelte e sottili e il volto chiuso e assorto come se guardasse molto lontano, o indietro nel tempo». Con queste parole una giovanissima Oriana Fallaci firmava, nel 1952 per la rivista Epoca, un articolo sulla Scuola del mosaico bizantino di Ravenna, dall’evocativo titolo «3000 sfumature e il seme della speranza», un racconto sul mosaico a Ravenna e sugli appassionati «maestri mosaicisti». Tra questi emergeva la figura di Renato Signorini «un uomo giovane dallo sguardo acutissimo, con le tasche della giacca sempre piene di smalti azzurri e dorati» che «parlando li tira fuori e senza accorgersene li dispone lentamente sul palmo della mano sinistra creando un occhio, un arabesco e un fiore». Straordinaria la descrizione dell’aula di mosaico e del lavoro degli alunni: «Un quadratino verde, un quadratino rosa, un altro rosa, un quadratino d’oro ed ecco lentamente sbocciare un prato cosparso di fiori con un uccello bianco nel mezzo, o un arabesco giallo e nero che è un simbolo, o allungarsi il volto dell’imperatrice Teodora, identico a quello che è nella chiesa di San Vitale. Si può dire che quando uno studente ha imparato a copiare perfettamente il volto di Teodora, usando il medesimo numero di tessere e la medesima inclinazione, ha imparato a fare il mosaicista». Immagine tratta da Epoca, 2 febbraio 1952, anno III, n. 69.
Il “videomapper” Andrea Bernabini ai Sabati del Moog Sabato 16 novembre, alle 18, si tiene un nuovo appuntamento con I Sabati del Moog. La rassegna ospitata negli spazi del locale di vicolo Padenna 5 a Ravenna offre al pubblico l'incontro dal titolo "Urgenza creativa. Ciò che sono è ciò che vedo", un viaggio dalla fotografia al video mapping con l'artista ravennate Andrea Bernabini. Ad accompagnarlo in questo itinerario artistico sono la docente e poetessa Livia Santini e il curatore dei Sabati del Moog Ivano Mazzani.
Il vincitore del Campiello al Caffé letterario di Lugo Lunedì 18 novembre, alle 21 nella Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro, lo scrittore Andrea Tarabbia presenterà al Caffè Letterario di Lugo il suo ultimo romanzo Madrigale senza suono edito da Bollati Boringhieri, vincitore del Premio Campiello 2019. A introdurre la serata, che si concluderà come d’abitudine con il consueto brindisi finale offerto a tutti i presenti dalle cantine Cevico, sarà Daniele Serafini. Ingresso libero.
ARTE E LIBRI Una serata per Dino Buzzati alla Bottega Bertaccini
Chiara Valerio alla Classense per “Il tempo ritrovato” Per la rassegna “Il tempo ritrovato” mercoledì 20 novembre alle 18, alla biblioteca Classense di Ravenna, arriva la nota e apprezzata scrittrice Chiara Valerio con il suo romanzo Il cuore non si vede (Einaudi). Il libro racconta del personaggio Andrea Dileva, quarantenne, studioso, curioso, professore di greco, si sveglia un giorno senza il cuore.
Sabato 16 novembre alle 17.30, alla Bottega Bertaccini di Faenza, si tiene l’incontro pubblico dal titolo "Dai romanzi e dai racconti di Dino Buzzati". Interventi e letture a cura di Rosarita Berardi, Patrizia Capitanio, Elisabetta Zambon. Inaugura inoltre un’esposizione di acquerelli dell’artista Renato Cavallari ispirati alle opere di Dino Buzzati.
APERTO ANCHE A PRANZO MENÙ FERIALE A PRANZO
€13
Primo, secondo, acqua, 1/4 di vino, caffè
Madonna dell'Albero (Ra) via Henri Matisse Tel. 0544 271381 Cell. 347 3703598 APERTO TUTTI I GIORNI chiuso il lunedì
“4DAYS CULT MOVIE”
RASS. “RIUSCIRANNO I NOSTRI EROI”
lun. 18-mar. 19: ore 21 • mer. 20: ore 18.30
CULTURA / RUBRICHE / 25
gio 14: ore 21
POLTRONA GARANTITA? TELEFONA E PRENOTA IL TUO POSTO IN SALA!!!
14-20 novembre 2019 RAVENNA&DINTORNI
0544 37148
LETTI PER VOI
Dalla Palma d’oro Parasite all’autore di culto Araki su Starz
Identikit del pubblico: tra l’amatore e il sepolcro imbiancato
Applausi a Edizioni Le Assassine
di Francesco Della Torre
di Enrico Gramigna
di Nevio Galeati *
Visibili: cosa vedere al cinema senza bisogno del permesso Queste giornate uggiose, oltre a un velo di tristezza, portano in sala titoli interessanti che non ci fanno perdere il vizio del cinema. Parasite è la Palma d’oro di Cannes ed è una commedia drammatica imperdibile del talentuoso coreano Bong Joon-ho, che ci ha già deliziato qualche anno fa col fantascientifico Snowpearcer. Sta piacendo molto al pubblico e non dispiacendo alla critica il film italiano Gli uomini d’oro con un ottimo trio d’attori quali Fabio De Luigi, Edoardo Leo e Giampaolo Morelli, un noir ambientato in una Torino più “dark city” del solito. Esce in sala un film molto atteso, Le Mans ’66, del veterano James Mangold e con Matt Damon e il camaleontico Christian Bale, che parla della rivalità tra Ford e Ferrari nella classica 24 ore di Le Mans. L’ultima volta che si parlò di auto da corsa fu la volta dello splendido Rush, quindi nell’aria aleggia molto ottimismo. Dal lontano e in qualche maniera “esotico” Azerbaigian viene la commedia The Bra – Il reggipetto, film che incredibilmente rinuncia ai dialoghi per raccontare una bizzarra e originale storia d’amore legata a un reggiseno. Esce prima in sala poi su Amazon Prime Video, The Report, ennesimo e gradito film d’inchiesta americano che si concentra su come la CIA si sia comportata dopo l’11 settembre. Grande il cast, che comprende il sempre più luminoso Adam Driver, affiancato da Annette Bening, Jon Hamm e Michael C. Hall, meglio conosciuto come Dexter. Invisibili: cosa emerge dal cinema casalingo e dalla rete Una nuova piattaforma sbarca nelle televisioni, il suo nome è Starz e si appoggia ad Apple Tv in Italia, e uno dei suoi biglietti da visita è la serie di uno dei più grandi e dannati (a livello di scarso successo) registi della generazione tarantiniana, quella che negli anni ’90 aveva 30 anni. Gregg Araki è per chi scrive autore di culto, che è riuscito a portare sullo schermo contemporaneamente violenza, omosessualità, bisessualità, droghe, cospirazioni e fantascienza, sempre conditi con una dose massiccia di ironia. Censuratissimo da noi, visto che il suo cult Doom Generation del 1995, quando è stato trasmesso in Tv a tarda notte era tagliato di mezz’ora, e ignorato per la maggior parte degli altri lavori. Ed è un peccato perché i successivi Ecstasy Generation (titolo italiano fuorviante di Nowhere) e soprattutto il tenero, drammatico e potente Mysterious Skin, costituiscono col primo titolo una triade di livello altissimo. Now Apocalypse è la serie tv che Araki ha presentato su Starz, e mantiene le stesse tematiche dei suoi film. Culto fuori tempo, perché sarà sicuramente un capolavoro incompreso, visto che non verrà mai prodotta una seconda serie.
C'è una componente fondamentale degli spettacoli musicali che non viene mai considerata. Il pubblico. Senza, è evidente, non ha senso mettere in scena nulla, tuttavia quando si pensa a pianificare una stagione intera o un singolo evento, chi deve ascoltare raramente è nei pensieri di chi organizza. Vi sono, però, segnali allarmanti. I teatri sono sempre più vuoti. La colpa non è (solamente) da ricercarsi nella mancanza di educazione musicale dell’eterogeneo popolo italiano, ma nella composizione stessa del pubblico. Oggidì si possono classificare tre diverse categorie di spettatori: 1) l’amatore. Questo è il tipo di spettatore che chiunque vorrebbe avere perché viene per ascoltare musica dal vivo, per il solo piacere di godere di quel preciso evento, in quel determinato istante. Non importa che sia egli stesso uno strimpellatore amatoriale o un semplice ascoltatore, se il Sole fosse il pubblico perfetto, questo astante si troverebbe al perielio. 2) il musicista/lo studente di musica. Cliente ostico per tutti gli esecutori. Sempre pronto a criticare la tecnica, l’intonazione, il fraseggio, l’idea musicale e chi più ne ha più ne metta. Molto spesso si nasconde dietro osservazioni sciape e banali (se musicista poco più che dilettante) o si mostra deluso dall’interpretazione non in linea con i propri ideali (se studente). Sempre pronto, invece, a osannare la celebrità di turno anche se proprio è evidente che essa sia in serata no. 3) i sepolcri imbiancati. Questi costituiscono una parte importante, purtroppo, della fauna che popola le platee. Si possono dividere in due gruppi che spesso si intersecano. Il primo è quello dei presenzialisti, che vanno a teatro per far sfoggio di sé, in barba all’arte che lì si celebra. Il secondo, invece, è composto da coloro che a teatro guardano le palpebre dall’interno: che sia una matinée, una pomeridiana o una serale, essi troveranno comunque il modo di riposare gli occhi. Chi ha mai avuto il piacere di partecipare a qualche rappresentazione per le scuole avrà notato che tra i ragazzi non vi è traccia di queste tre categorie. Essi sono stupore in forma umana, catturati come il ferro dal magnete del palco. Vi è in loro una sete che solo la musica può spegnere. Dunque lasciate che i pargoli vengano a teatro!
Non capita spesso di trovare progetti editoriali nuovi e con obiettivi forti. È successo nelle settimane scorse con “Edizioni Le Assassine” di Milano, una “boutique editoriale” che da un paio d’anni propone le varie declinazioni del giallo, del thriller e del noir, firmate da donne. E la cifra non è solo “di parte” o, come dire, ideologica: di fondo c’è un importante lavoro di ricerca per far scoprire nuovi testi e riscoprire romanzi dimenticati dall’industria culturale, italiana e non solo. «Perché – dice l’anima della casa editrice, Teresa Prina (e questa sì è una critica politica) – le autrici faticano di più a farsi conoscere e tradurre. Noi ci stiamo provando». Il catalogo propone due percorsi: “Oltreconfine”, scrittrici di oggi che arrivano da ogni angolo della terra; e “Vintage”, firme che hanno preceduto e anticipato Agatha Christie, pioniere dunque del giallo, spesso cadute nell’oblio, come l’austriaca Auguste Groner che, nel momento di maggior successo, era più letta e conosciuta di Conan Doyle. Fa parte della prima serie La sedia del custode di Bahaa Trabelsi (traduzione di Teresa Prina): storia della caccia a un serial killer che, a Casablanca, firma i delitti con citazioni dal Corano, convinto di esser stato scelto da dio per epurare la città dai miscredenti. «La scelta del thriller – spiega l’autrice – non è casuale: permette infatti una specie di tensione utile a raccontare i cambiamenti in corso. Ho poi preso un serial killer psicopatico per denunciare la bestialità e la follia degli uomini». L’autrice resta dunque con precisione sui binari del genere (i coprotagonisti, un commissario che beve e una giornalista, ne sono un esempio), e usa quella struttura per denunciare il fanatismo religioso e il radicalismo. «Il vecchio Marocco che ho amato, quello della tolleranza e delle aperture, non esiste più. La società si sta radicalizzando e non si può impedire che degli psicopatici prendano un orientamento: quello della follia per esacerbare questi nuovi valori, caricaturizzandoli e usandoli come legittimazione per i propri crimini», conclude Bahaa e pare di leggere le dichiarazioni d’intenti di autori come Leo Malet o Jean Patrick Manchette, maestri di intrattenimento letterario, solidamente ancorati alla realtà e, quindi, “politici” a tutto tondo. C’è da augurarsi che “Le Assassine” traducano anche gli altri titoli della giornalista e scrittrice di Rabat. *direttore di GialloLuna NeroNotte
“L’abbraccio” (Ravenna) di Adriano Zanni
FIORI MUSICALI
FULMINI E SAETTE
VISIBILI E INVISIBILI
26 / JUNIOR RAVENNA&DINTORNI 14-20 novembre 2019
TEATRO/1
TEATRO/2
Un Cappuccetto Rosso toscano in scena alle Artificerie Almagià Il 17 novembre arriva la storica compagnia Pupi di Stac
I MUSICANTI DI BREMA AL GOLDONI DI BAGNACAVALLO La compagnia del Teatro Due Mondi sarà ospite al Teatro Goldoni di Bagnacavallo domenica 17 novembre alle 17 con lo spettacolo Le nuove avventure dei musicanti di Brema. Lo spettacolo, programmato per la rassegna dedicata alle Favole, è scritto da Gigi Bertoni, interpretato da Tanja Horstmann, Angela Pezzi, Maria Regosa e Renato Valmori per la regia di Alberto Grilli.
AL MUSEO Laboratori musicali e sonori a Cervia per la mostra ormai in chiusura Domenica 17 novembre alle 17 le Artificerie Almagià di Ravenna ospiteranno lo spettacolo di burattini e attori Cappuccetto Rosso della compagnia toscana Pupi di Stac, inserito nel calendario 2019/2020 della stagione teatrale Le Arti della Marionetta, diretta dal Teatro del Drago/Famiglia d’Arte Monticelli di Ravenna. Il dialogo con il pubblico e il ritmo teatrale assai serrato sono alla base della vivacità e dell’imprevedibilità della narrazione. Lo spettacolo è una fedele e classica versione della nota fiaba. Ambientata però nella campagna toscana, e qua e là punteggiata da lazzi e intermezzi tipici della tradizione toscana. Al termine dello spettacolo i bambini che lo desiderano potranno esprimere il proprio parere su quanto visto, disegnando un personaggio o una scena dello spettacolo oppure scrivendo un breve commento. Questa piccola “recensione” verrà consegnata alla redazione di Ravenna&Dintorni che ogni settimana provvederà a pubblicare un disegno e/o un commento dello spettacolo in cartellone.
Tutto pronto per il gran finale della mostra “Sonorità in gioco” che Immaginante – Laboratorio museo itinerante allestisce fino al 17 novembre ai Magazzini del Sale di Cervia. Proprio domenica 17 novembre alle 17 è in programma “La voce delle cose”, un evento gratuito da prenotare al 334/2804012 che vedrà la partecipazione di Tommy Ruggero, percussionista e batterista dell’associazione QB Quanto Basta. Si tratta di un evento di musica partecipata in forma di concerto alla scoperta delle potenzialità sonore di oggetti di ieri e di oggi, nel quale ogni famiglia potrà portare pentole, bacinelle, coperchi e scatole, oltre a cucchiai di legno da usare come battenti. Nell’adiacente sala Rubicone, è in programma anche l’ultimo dei laboratori per bambini e genitori su prenotazione (costo 10 euro a bambino). Domenica 17 novembre alle ore 11 tocca a «FilastrocCantando» con Francesca Venturoli (2-6 anni).
FIDO IN AFF
IDO
CRUISE Cruise non è giovanissimo, ha circa 10 anni, ma è ancora in forma e con un carattere spettacolare, affabile e affettuoso. Di taglia media contenuta, perfetto sul divano e a passeggio! Per chi lo adotterà sono previste le agevolazioni del Progetto “Adotta un nonno” dell'Associazione CLAMA. Per informazioni sul progetto: cell. 349 62123736. Per conoscerlo e adottarlo: Canile di Ravenna tel. 0544 453095
ADOTTAM ICI LORENZO
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GUSTO / 27 14-20 novembre 2019 RAVENNA&DINTORNI
RISTORANTI ECCELLENTI
COSE BUONE DI CASA
Tanto di cappello per Mattia Borroni, chef dell’Alexander
A cura di Angela Schiavina
Torta salata con carciofi e porcini
Per il giovane cuoco del locale ravennate il riconoscimento della guida dell’Espresso Tanto di cappello per Mattia Borroni, il giovane executive chef del ristorante Alexander di Ravenna, che ha ottenuto, primo e unico in città, il simbolo di eccellenza della guida enogastronomica dell'Espresso, fresca di stampa, fra le più prestigiose per orientare il pubblico dei gourmet a livello nazionale. Mattia cosa significa per te questo “cappello” che ti ha messo in testa la guida dell’Espressso? «Felicità innanzitutto per un riconoscimento che premia anni di lavoro. E soddisfazione per una professione che è fatta di sacrifci e ricerca continua. Credo sia un buon segno anche per Ravenna che non è mai stata presa in particolare considerazione dalle guide gastronomiche che contano. In ogni caso, per me, è un punto da cui ripartire per raggiungere nuovi traguardi». A proposito di ricerca, per creare nuovi piatti e sapori inediti, su cosa stai puntando? «Quando posso faccio viaggi di studio, anche all'estero, per capire come si muove la ristorazione internazionale di alto livello. Recentemente sono stato in Inghilterra e in Danimarca e mi è servito per indirizzare la mia ricerca soprattutto sui vegetali. È un campo vastissimo di lavoro, per me di grande interesse, che non riguarda solo le varietà ortofrutticole ma anche le piante spontanee di ogni genere. Naturalmente continuo a concentrarmi anche sulle carni e sul pesce, ma sempre con grande attenzione alla territorialità, ai prodotti di stagione, a quelli “nascosti”, dimenticati o magari considerati comunemente “poveri”. Prova a fare qualche esempio... «Recentemente ho utilizzato, per i piatti che sono in menù all’Alexander, l’olivello spinoso, la portulaca, che è un’erba infestante, oppure la pastinaca che
è una radice ancestrale; ho preparato costine di mora Romagnola, una carne povera, e ricavato un carpaccio dal cefalo. Dei pesci cerco di non scartare nulla, comprese le lische. È veramente gratificante trasformare una parte commestibile in qualcosa di buono. In cucina non ha senso sprecare perchè con l’inventiva e la sperimentazione si possono creare infinite bontà ed è anche un modo per rispettare l’ambiente». Come fai a reperire queste materie prime spesso inusuali? «Spesso le erbe trovo nel giardino di casa, facendo una passeggiata nei campi, in collina, vicino al mare, come l’olivello spinoso di cui dicevo prima... Ci vuole tanta curiosità e un po’ di esperienza. Il bello viene dopo, nell’elaborazione della pianta in un ingrediente o un condimento». Per l’appunto, come fai a capire se certe piante spontanee sono commestibili? «Beh, il profumo dice tanto, poi si assaggiano le parti per capire cosa si può mangiare. Certe erbe buone se riesco poi cerco anche di coltivarle». Cos’è fra le tue preparazioni quotidiane che ti crea più difficoltà. Che richiede più cura? «Tutto va trattato con la massima cura, ma l’attività più complicata è quella della panificazione che è un’arte difficile. Io utilizzo lievito madre e non sempre il pane viene come si deve. Si fanno tanti sbagli ma poi, provando e riprovando, dai tentativi possono scaturire dei risultati eccellenti».
Al mercato si trovano dei bei carciofi e anche i funghi porcini, allora prepariamo una torta salata con questi alimenti. Ingredienti: 150 gr. di farina, 90 gr. di burro, 5 uova, 5 carciofi, 300 gr. di funghi porcini, 100 gr. di provola affumicata, un ciuffo di prezzemolo, uno spicchio d’aglio, tre cucchiai di olio evo, un cucchiaio di succo di limone, 2 dl di latte o di panna fresca, sale e pepe Preparazione: impastate la farina con 70 gr. di burro a pezzetti, un uovo, un pizzico di sale e due cucchiai d’acqua fredda. Avvolgete l’impasto in un telo o con la pellicola e fatelo riposare per 30 minuti al fresco. Pulite i carciofi togliendo le foglie più dure, tagliateli a spicchi e immergeteli in acqua acidulata con il succo del limone, pulite i funghi e tagliateli a listarelle. In una padella scaldate l’olio con l’aglio sbucciato, unite carciofi sgocciolati e rosolateli per qualche minuto, mescolando spesso; aggiungete i funghi e cuocete per 8/10 minuti, salate pepate e togliete dal fuoco. Prendete l’impasto e stendetelo in una sfoglia, foderate una tortiera sganciabile, tagliate la provola a listarelle e ricoprite il fondo, aggiungete i funghi e carciofi. Sbattete in una ciotola due tuorli e due uova intere con il latte o la panna, salate pepate e versate il tutto sui carciofi e i funghi, pizzicate il bordo della pasta e mettete in forno già caldo (180 gradi) per 40 minuti circa. Quando la togliete dal forno cospargetetela con il prezzemolo tritato. Servitela calda o tiepida secondo il vostro gusto. Se volete potete sostituire i porcini con altre varietà funghi.
LO STAPPATO A cura di Fabio Magnani
Cicci Bacco, ecco un buon novello Era da diverso tempo che non assaggiavo il “vin novello”. L’occasione si presenta con il produttore brisighellese “Ballardini” e il suo “Cicci Bacco Novello” 2019. Alla vista il colore è rubino intenso con riflessi violacei. Il naso pulito con piacevoli sentori di frutta rossa fresca. Profumi di fragola, mirtilli, lampone e ciliegia si mescolano a un ricordo pepato. Al palato è fresco, leggero e morbido. Un buon novello per festeggiare la nuova vendemmia da abbinare, proprio per le sue caratteristiche di leggerezza e moderata intensità, a zuppe di pescato, formaggi molli o ad una zuppa di cipolle.
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NORMATIVE
Sgravi fiscali, incentivi, bonus per la casa previsti dalla Finanziaria Nella legge di bilancio in corso di approvazione dovrebbero essere confermati gran parte delle agevolazioni dello scorso anno. La novità del “bonus facciata” L’iter parlamentare della nuova legge di bilancio è iniziato e terminerà con l’approvazione entro il mese di dicembre. Ma sin da ora, è già possibile dare un’occhiata a cosa ‘bolle in pentola’, in materia di detrazioni e incentivi per la casa. Si tratta ovviamente di ipotesi da confermare, ma che consentono ugualmente di capire l’orientamento intrapreso per il settore. Al momento, pare che nel ‘Bonus casa 2020’ saranno prorogati fino al 31 dicembre 2020 gli sgravi per mobili, elettrodomestici, ristrutturazioni e riqualificazione energetica. Al momento manca ancora, però, la proroga bonus verde per chi effettua interventi di sistemazione e recupero del verde urbano, terrazzi e balconi. Tra le novità da segnalare il nuovo ‘bonus facciate’, che consiste nella possibilità di detrarre il 90 per cento delle spese sostenute per il rifacimento delle facciate esterne e dei giardini. A questa si aggiunge una seconda novità: il nuovo bonus affitto per le famiglie a basso reddito. C’è dunque tutta l’intenzione da parte del governo Conte di prorogare tutti i bonus casa nella nuova finanziaria per un altro anno, addirittura di renderli strutturali (per cui per sempre e senza aspettare eventuali proroghe), in linea con la volontà – più volte espressa – di supportare gli investimenti green, con lo scopo di inserire l’economia italiana nel più ampio movimento del “New Green Deal”. Ed ora, ecco i dettagli. In base a quanto emerge dal testo del “Documento programmatico di bilancio”, possono tirare un sospiro di sollievo i cittadini che hanno intenzione di effettuare lavori di ristrutturazione, di riqualificazione energetica e anche manutenzione di giardino e terrazze. Confermato il bonus ristrutturazione, grazie al quale si beneficia di un rimborso Irpef del 50 per cento della spesa sostenuta fino a un massimo di 96 mila euro per singola unità immobiliare. Si tratta, infatti, di uno dei bonus di maggiore successo. Sono in molti a sperare che il tetto massimo di 96
mila euro venga aumentato, perché è un importo che non sempre risulta adeguato per gli interventi di riqualificazione edilizia. Anche il bonus mobili dovrebbe essere rinnovato per il 2020. Di cosa si tratta? Di una detrazione Irpef del 50 per cento delle spese sostenute fino a un massimo di 10 mila euro per i contribuenti che effettuano lavori di ristrutturazione e che comprano mobili nuovi o elettrodomestici per arredare l’immobile rinnovato. Come detto, la novità principale dovrebbe esser il bonus facciate, introdotto su proposta del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini. È di ispirazione francese, in quanto si rifà alla legge Malraux, proposta dallo scrittore e politico francese André Malraux e approvata nel 1962. Il bonus facciata sarà disponibile solo per un anno, quindi si potranno detrarre i costi delle spese effettuate solo nel 2020. Non sono previsti limiti di spesa o di reddito per i contribuenti per accedere all’agevolazione. Non è previsto neanche un fondo risorse per i costi, perché l’idea alla base del bonus facciate è che si autofinanzi grazie alle condizioni estremamente favorevoli che lo caratterizzano. L’obiettivo è quello di dare un nuovo volto alle città italiane visto che, spesso, i proprietari rinunciano a terminare o intraprendere i lavoro a causa dei costi elevati. Alla luce dell’intenzione del governo di promuovere gli investimenti green, seguendo le direttive europee, dovrebbe essere confermato anche il cosiddetto bonus verde, ovvero sarà possibile detrarre il 36 per cento delle spese sostenute fino a un massimo di 5 mila euro per la realizzazione, manutenzione ordinaria o ristrutturazione di giardini, aree verdi scoperte, recinzioni, impianti di irrigazione e pozzi. Va però detto che, al momento, l’agevolazione non è presente nel testo del decreto fiscale 2020 collegato alla nuova manovra. Pare cosa fatta anche la proroga dell’ecobonus per i lavori di riqualificazione energetica: per esempio, l’installazione di pannelli solari, di pareti isolan-
ti, coperture e pavimenti, ma anche infissi e schermature solari. In base al tipo di lavoro effettuato, le detrazioni oscillano dal 50 al 70 per cento, fino ad arrivare all’85 per cento per i lavori di condominio. Dovrebbe rimanere in vigore anche il sisma bonus, ossia la detrazione dal 50 all’80 per cento per i contribuenti che effettueranno lavori per la riduzione del rischio sismico sia in edifici singoli che in condomini. Dallo scorso agosto, è possibile richiedere all’impresa che effettua i lavori l’applicazione dello sconto immediato in fattura, cioè un contributo di pari ammontare alla detrazione, spettante sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, anticipato dal fornitore. Tale meccanismo è stato però criticato in quanto penalizzante nei confronti delle piccole e medie imprese, che subiscono la concorrenza dei grandi operatori del settore. Per questo motivo, a seguito delle numerose proteste delle piccole aziende, molto probabilmente tale meccanismo dello sconto in fattura per l’ecobonus subirà delle modifiche. Forse il meccanismo resterà invariato per i lavori più grandi e strutturati, come la riqualificazione globale degli edifici, mentre saranno introdotte delle modifiche a tutela delle piccole e medie imprese per quanto riguarda i lavori di minore portata. Da segnalare infine che, visto il chiaro riferimento governativo alle politiche ambientali del ‘Green New Deal’, potrebbe essere istituito un fondo di 50 miliardi di euro, con l’emissione di green bond, ovvero dei titoli specificamente dedicati a finanziare investimenti nel campo della sostenibilità ambientale.
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LAVORI PUBBLICI
PIANO TRIENNALE DI INTERVENTI A RAVENNA IN OPERA CANTIERI PER QUASI 110 MILIONI Nel 2020 riqualificazione degli stradelli in spiaggia e della Rocca Brancaleone. Due milioni per la manutenzione strade Oltre 109 milioni di lavori pubblici nel prossimo triennio. Il piano, che andrà poi a fare parte del bilancio previsionale, prevede 46 milioni di spesa nel 2020, quasi 34 nel 2021 e 29 nel 2022. Tra gli interventi prioritari, il prossimo anno, due milioni di interventi urgenti per manutenzione straordinaria di strade e il potenziamento dei parcheggi. Altre 650mila euro sono dedicate alla manutenzione della pubblica amministrazione alla pubblica amministrazione e l’implementazione degli impianti di videosorveglianza. Consistente (1,5 milioni di euro) il budget relativo alla messa in sicurezza degli edifici di proprietà del Comune. Priorità di primo livello anche al restauro dell’aula magna della Classense (1,5 milioni di euro). Il prossimo anno saranno stanziati inoltre i fondi per il secondo e terzo stralcio (il primo stralcio che riguarda Marina di Ravenna e Punta Marina è già finanziato) della riqualificazione delle aree retrostanti gli stradelli dei lidi ravennati. Si parla, in totale, di quasi 7,8 milioni di euro ed è di gran lunga la spesa principale prevista dal piano seguita dalla riqualificazione della Rocca Brancaleone (più di cinque milioni di euro). Sempre sui lidi, saranno stanziati 700mila euro per la riqualificazione di via Virgilio, altrettanto per via delle Mimose a Marina Romea mentre a Marina di Ravenna verrà riqualificato il parcheggio in via del Marchesato (380mila euro). Nel 2021 da segnalare lo stanziamento da 1,2 milioni di euro previsto per continuare nei lavori di manutenzione nelle strade ammalorate da radici, tre milioni per il ponte sui fiumi uniti tra Lido di Dante e Lido Adriano, 1,3 milioni per la ciclabile tra Ravenna e Fosso Ghiaia, duecentomila euro per la manutenzione straordinaria dello stadio “Benelli”. L’intervento più costoso in previsione è la costruzione della nuova scuola San Pier Damiano (4,3 milioni di euro). Nel 2022 si stanzieranno 2,6 milioni di euro per l’adeguamento sismico del ponte sul Savio e altri due milioni per quello della Cella. Della ristrutturazione dell’attuale caserma dei vigili urbani in via Rocca Brancaleone (due milioni di euro) se ne parlerà quell’anno.
INFOPROM
ART E PARQUET HOUSE
Pergole e tende da sole KE nuove proposte per l’offerta Art e Parquet House Una nuova, prestigiosa collaborazione arricchisce notevolmente l’offerta di Art e Parquet House, l’azienda ravennate specializzata nei trattamenti del legno (dalle scale ai rivestimenti per interni ed esterni). Recentemente, infatti, Art e Parquet House è diventata rivenditore ufficiale del marchio KE, la radicata realtà di Noventa di Piave che è leader nella realizzazione di pergole, tende da sole, tende a rullo. Le pergole KE, dal design essenziale e curato – disponibili in diverse modalità: a tetto piano, a tetto inclinato, bioclimatiche… – sono una soluzione perfetta per trasformare gli esterni in piacevoli spazi da assaporare in ogni istante; per quanto riguarda le tende da sole, la gamma varia da quelle a bracci con e senza cassonetto, a quelle a cappottina, a quelle a caduta… Grazie a queste strutture, che abbinano la qualità dei materiali (per garantire resistenza e tenuta nel tempo) alla grande cura per il
design, sarà veramente possibile rilassarsi in qualsiasi spazio, anche esterno, senza limiti di stagione: volendo, anche sotto la neve… Inoltre, tende e pergole si abbinano perfettamente ai parquet di legno per esterni, che sono da sempre uno dei punti di forza dell’azienda di Godo di Russi. Peraltro, acquistando una struttura KE da Art e Parquet House entro la fine del 2019, sarà anche possibile detrarre il 50% dell'investimento. Insomma: anche se il meteo di questo periodo può far pensare il contrario, è proprio il momento giusto per acquistare le tende da sole e le pergole KE… Per informazioni: Art e Parquet House tel. 0544 419707 www.arteparquethouse.it
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SERVIZI AMBIENTALI
MERCATO IMMOBILIARE
Sulle tracce dei rifiuti: nel ravennate cresce la raccolta differenziata
IN EMILIA ROMAGNA VALORI IN RISALITA DI COMPRAVENDITE E LOCAZIONI
Nel 2018 il dato si attesta al 56%. L’effettivo recupero ha superato il 94% L’ambiente chiama e il territorio ravennate, con il contributo del Gruppo Hera, risponde. Cresce, infatti, la raccolta differenziata, passata dal 54% del 2017 a quasi il 56% nel 2018, con una raccolta pro capite di oltre 420 kg per abitante e un effettivo recupero che sfiora il 94%. La multiutility conferma cosÏ il proprio ruolo d’eccellenza in un’economia virtuosa che ogni anno muove 12 miliardi di euro di fatturato, di cui oltre 5 miliardi solo nel ravennate, dove le attività collegate alla prima destinazione e al recupero dei rifiuti danno lavoro, attraverso 41 aziende e 46 impianti di recupero, a piÚ di 11.500 persone. Il Gruppo Hera avanza negli obiettivi fissati dall’Unione Europea. Le ottime performance ambientali della multiutility, del resto, trovano conferma su tutto il territorio servito, dove il tasso di riciclo sale complessivamente al 53% (+5 punti percentuali rispetto al 2017): cosÏ il territorio servito dal Gruppo Hera sfiora l’obiettivo del 55% fissato dall’UE al 2025. Sempre in tema target europei, inoltre, la multiutility - registrando un tasso del 72% - ha superato in largo anticipo l’obiettivo del 70% nel riciclo degli imballaggi richiesto entro il 2030. Entrambi i valori sono stati calcolati tracciando e seguendo i rifiuti da raccolta differenziata trattati in 60 impianti di prima destinazione e in 149 impianti di riciclaggio.
HABITAT
Questo è quanto emerge dalla decima edizione di Sulle tracce dei rifiuti, report di sostenibilitĂ del Gruppo Hera dedicato all’economia circolare che traccia la destinazione dei rifiuti raccolti, presentato recentemente a “Ecomondoâ€?, fiera di riferimento a livello internazionale per l’innovazione industriale e tecnologica dell’economia circolare a Rimini. Il report rileva che nei territori serviti dalla multiutility la raccolta differenziata effettivamente recuperata nel 2018 è stata pari al 92%. Sfogliando Sulle tracce dei rifiuti, inoltre, si può entrare nel dettaglio dei diversi materiali: si va dal vetro, con una raccolta pro capite di 37 kg e un riciclo che raggiunge il 96%, alla carta, con 65 kg raccolti per abitante e una quota di materia effettivamente recuperata che tocca il 92%, passando per tanti altri materiali fra cui la plastica, con 31 kg raccolti per abitante e il 72% di materia portato a recupero. Il report – che offre ulteriori approfondimenti dedicati a verde, organico, metallo, legno e ferro oltre che a oli vegetali, RAEE e, per la prima volta, ai tessili - propone un’ampia panoramica sul legame fra la qualitĂ della raccolta differenziata effettuata dai cittadini e i benefici prodotti, sia dal punto di vista ambientale che da quello economico, con un risparmio annuo che nel 2018 è stato stimato in circa 32 euro a famiglia, pari al 13% della bolletta.
Prezzi stabili a Ravenna nell’ultimo trimestre Appare in salute il mercato residenziale dell’Emilia Romagna nel terzo trimestre del 2019, con valori in lieve risalita sia sul fronte compravendite che su quello degli affitti. Secondo i dati dell’Osservatorio di Immobiliare.it (www.immobiliare.it), i prezzi richiesti da chi vende casa sono aumentati di un punto percentuale nell’ultimo trimestre, mentre per i canoni di locazione è stato registrato un +0,8%. Chi vuole comprare casa in Emilia Romagna, secondo l’ultima rilevazione di settembre, deve considerare una spesa di circa 1.983 euro al metro quadro. Il prezzo mensile richiesto dai locatori si è assestato invece a 9,43 euro/mq. Proprio come a livello regionale, anche i capoluoghi di provincia appaiono in salute sul fronte compravendite. Nel terzo trimestre dell’anno, i prezzi delle abitazioni in vendita sono infatti in discesa solamente a Cesena (-2,2%), Ferrara (-1,3%) e Piacenza (-0,9%). Valori positivi, invece, nelle altre sette principali città della regione. Reggio Emilia e Ravenna risultano stabili con costi di vendita praticamente invariati rispetto al trimestre precedente, mentre crescono di oltre un punto percentuale Rimini (+1,5%), Parma (+1,6%) e Bologna (+1,9%). La crescita dei prezzi piÚ importante si rileva a Modena (+2,9%), dove la richiesta di chi vende casa si aggira sui 2.000 euro/mq. Il capoluogo piÚ caro resta invece Bologna, dove è necessario mettere in conto una spesa di 2.851 euro/mq. Anche guardando alle locazioni si rilevano quasi esclusivamente variazioni positive. L’unica oscillazione a segno meno si registra a ForlÏ, dove i canoni sono diminuiti dello 0,7% rispetto a giugno 2019. Ancora una volta è a Modena che si registra la crescita maggiore nei tre mesi, con la richiesta media dei locatori che è aumentata di 4,6 punti percentuali. Fa segnare invece il +3,5% Reggio Emilia, città piÚ economica della regione per affittare casa con 7,53 euro/mq. La sola città in cui richiesta mensile dei locatori supera la soglia dei 10 euro al metro quadro è Bologna (+1,5% nel terzo trimestre), dove i canoni sono arrivati a una media di 12,64 euro/mq.
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Prezzi di vendita degli immobili in Emilia Romagna
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MADONNA DELL’ALBERO In zona residenziale tranquilla e silenziosa, si vende villetta ad angolo, indipendente terra/cielo, ristrutturata a nuovo nel 2013. Giardino fronte/retro, tavernetta servizi e garage, ampia zona giorno, 3 letto, 3 bagni, ampi balconi. € 285.000
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PIANGIPANE Comodo appartamento in palazzina recente, ottimamente tenuto; ampio soggiorno 30mq e cucina abit. separata entrambi affacciati su grande terrazzo coperto di 26 mq., disimp., 2 bagni con finestra (uno con balcone), 2 letto (matrim. con bagno in camera + media), garage al P.T. + posto auto privato interno. Ben rifinito e ben tenuto, zona silenziosa, predisposizione clima, ascensore, veramente una occasione a 10/15 minuti da Ravenna. Cl. energ."E" Ep. 144
Rif. 0550 OCCASIONE € 143.000
PUNTA MARINA A pochi passi dalla spiaggia vendesi luminoso appartamento, recentemente ristrutturato, posto al quarto ed ultimo piano di contesto servito da ascensore. Soggiorno con angolo cottura affacciato su balcone, una camera da letto matrimoniale, una camera da letto singola con affaccio su balcone, e un bagno finestrato. Riscaldamento autonomo, infissi in alluminio bianchi con doppio vetro e posto auto condominiale. Classe energetica “G” - Ep. 320,81 € 109.000,00 trattabili Rif. 4076/R
GODO In zona verde e residenziale vendesi villetta in contesto curato e tranquillo con giardino privato. Al piano terra soggiorno con caminetto, cucina abitabile e bagno finestrato; al piano superiore camera matrimoniale, camera doppia con balcone, camera singola e bagno finestrato, al piano superiore mansarda sfruttabile. Garage e posto auto. Certificazione energetica in corso. € 189.900,00 Rif. 4402/R
Studio Immobiliare
Mondo Casa tel. 0544 458942
tel. 0544 32515 - 329 2634265
RAVENNA, ADIAC. VIA ZALAMELLA Appartamento ben tenuto, secondo piano senza ascensore, composto da ingresso, ampio soggiorno, cucina abitabile, 2 bagni ristrutturati, 3 camere da letto grandi, armadio a muro, 2 balconi. Garage al p. terra. Riscaldamento centralizzato con conta-calorie. Rif. RA591 € 150.000
AFFITTO Appartamento con arredo, libero a fine anno: ingresso, soggiorno, cucina abit., 3 letto, bagno, ripost., balconi, garage con bagno, corte condominiale, posto auto. Classe "G" Rif. AFF.11 € 550,00 mensili Appartamento con arredo cucina, consegna fine gennaio 2020, in centro storico, di recente ristrutturazione: ingresso, soggiorno, cucina, 3 letto, 2 bagni, veranda, posti bici e scooter privati. Classe "D" Rif. AFF. 12 € 550,00 mensili
CLASSE Appartamento di recente costruzione, libero subito, posto al piano terra con ingresso indipendente e giardino e composto da soggiorno con angolo cottura, disimpegno, camera da letto matrimoniale e bagno. Ampio garage e cantina. Riscaldamento autonomo, aria condizionata, inferriate, sanitari sospesi. Certificazione energetica in corso. € 124.000,00 Rif. 4378/R
BORGO MONTONE Elegante ed ampia casa indipendente con giardino di 230 mq. circa. L'immobile ristrutturato con ottime rifiniture si compone di sala con camino, cucina abitabile con affaccio su giardino, bagno finestrato, porticato e garage al piano terra; 2 camere da letto matrimoniali, una camera doppia, bagno finestrato e balcone al piano superiore. Aria condizionata, caldaia e condensazione e stufa a pellet. Classe energetica “D” - Ep. 257,00 € 340.000,00 Rif. 4449/R
ZONA NULLO BALDINI tel. 0544 36372
tel. 0544 219628 SAN BARTOLO: OCCASIONE!!!! Ampia villetta a schiera ottimamente rifinita con giardino fronte/retro con barbecue, casetta di legno e porticato, ampio garage e cantina. Soggiorno, cucina e tinello, 3 camere, 2 bagni finestrati, ripost. e 4 balconi, uno dei quali con caminetto. Condizionatore, zanzariere, tende da sole e cancellini di sicurezza. No spese condomin. Cl.en.“G” Ep: 335,06
Rif. 4290/R € 210.000
CENTRO STORICO RAVENNA DA RIMODERNARE, DI FRONTE ALLA BASILICA DI SAN VITALE: Appartam. composto da ingresso, ampia sala, cucina abitabile, due bagni e camera matrimoniale. Possibilità di ricavare seconda camera. Cantina al piano terra. Classe energ. in lavorazione.
€ 185.000
A pochi minuti dal centro vendesi luminoso ed ampio appartamento al terzo ed ultimo piano con ascensore. Ingresso, soggiorno con caminetto e con affaccio su balcone, cucina abitabile con balcone, disimpegno notte, due camere da letto, studio/cameretta e doppi servizi finestrati. Al piano terra due garage, posto auto e giardino condominiale. Classe energetica “G” - Ep. 337,83 € 199.000,00 Rif. 4447/R
MADONNA DELL'ALBERO In contesto verde e residenziale, villetta abbinata ai lati luminosa e di recente ristrutturazione, spazi generosi e stile signorile; soggiorno con camino, cucina abit., 3 letto (matrim., doppia, sing.), doppi servizi, possib. di 3° bagno, 2 balconi; garage al p. terra e grande cantina al p. seminterr. Ampio loggiato attrezzato, sottotetto per ricavare quarta camera; giardino privato. Aria condiz., infissi PVC effetto legno, imp. fotovoltaico con rendita annua garantita. Cl. energ. “F” - Ep. 221,58 € 279.000,00 Rif. 4342/R
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