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FREEPRESS n. 830
19-25 SETTEMBRE 2019 Ravenna, via Faentina 172 (Primo piano) tel. 366 3766328 www.laboutiquedellabellezza.it
CRONACA • SOCIETÀ • POLITICA • ECONOMIA • OPINIONI • CULTURA • SPETTACOLI • GUSTO • SPORT •
L’IMPORTANTE È PARTECIPARE I social network sono ormai il terreno scelto dai cittadini per proposte e critiche: luci e ombre del mondo virtuale
Prezzo € 0,08 COPIA OMAGGIO ISSN 2499-9460
LE AZIENDE INFORMANO
PAVIMENTI IN LEGNO
Original Parquet compie 25 anni e continua a crescere all’insegna della qualità e della sostenibilità ambientale Nei prossimi giorni l’azienda di Alfonsine sarà presente con uno stand “sorprendente” all’appuntamento fieristico del Cersaie Original Parquet, fondata da Roberto Ballardini nel 1995 ad Alfonsine di Ravenna, mentre festeggia i 25 anni di attività, è tra le prime aziende produttrici di pavimenti in legno in Italia. Stiamo parlando di un comparto che negli ultimi anni ha attraversato una fase complessa di riposizionamento, sia produttivo che di mercato, per superare la crisi che ha colpito duramente l’intero settore della casa. In controtendenza, Original Parquet ha continuato a crescere, preservando e recuperando orgogliosamente una produzione totalmente made in Italy. E ha proseguito ad offrire, sul mercato nazionale e internazionale, i suoi prodotti a quanti riconoscono il valore della materia prima naturale e ricercano quella lavorazione accurata delle superfici all’insegna del design italiano. Di questa evoluzione e delle nuove sfide imprenditoriali che attendono l’azienda – nei prossimi giorni presente con uno stand “sorprendente” al Cersaie, l’importante vetrina fieristica di settore a Bologna – ce ne parlano Roberto Ballardini, fondatore nonché presidente di Original Parquet, e il figlio Giovanni Ballardini che ricopre la carica di direttore generale. Quali sono i mercati internazionali nei quali opera Original Parquet e su quali sta puntando maggiormente? Roberto Ballardini: «Il nostro impegno per farci conoscere all’estero è costante ma abbiamo ancora molte strade da esplorare, visto che la quota di esportazioni è intorno al 35% del fatturato. Da qui a cinque anni prevediamo di raggiungere il 50% di export, lasciando il rimanente alle vendite domestiche. Certo la nostra filosofia di produzione di altissima qualità ci sta premiando: abbiamo chiuso il 2018 con un +5% di vendite sul mercato interno, posizione che stiamo consolidando nel corso del 2019, anno in cui continua fortunatamente a crescere il valore delle nostre esportazioni. Una crescita dell’export che, nel 2019, è fortemente caratterizzata dagli Usa anche se il mercato di destinazione principale a tuttoggi resta l’Europa, con Inghilterra, Francia, Svizzera e Lussemburgo in ordine di importanza. Ma puntiamo, come primo mercato extra Ue, alla Cina». Come siete arrivati sul mercato Usa? Giovanni Ballardini: «Durante il Cersaie dello scorso anno abbiamo avuto contatti con un signore della Georgia che già negli ultimi mesi del 2018 era divenuto il nostro primo cliente negli Usa. Contestualmente avevamo appena concluso l’accordo con un’agenzia che riesce a coprire gran parte del mercato americano. Così stiamo promuovendo il marchio Original Parquet in quel Paese dove, peraltro, nel febbraio 2019, abbiamo anche partecipato alla fiera Domotex di Atlanta». E i rapporti con la Cina a che punto sono? G. Ballardini: «In Cina abbiamo un consolidato accordo di distribuzione con un’importante struttura commerciale che dispone di otto showroom di proprietà nelle città principali e di 50 subdistributor disseminati nel Paese. Nel 2019, sempre per sostenere la visibilità del nostro brand in Cina, abbiamo partecipato anche al Domotex di Shanghai. Queste due fiere internazionali insieme a Cersaie, restano peraltro un punto fermo del rilevante budget
re, anche grazie alla consulenza di Quadrastudio di Ravenna, uno showroom “sorprendente”, in grado di evidenziare al massimo il nostro stile, il design e la qualità della produzione». Arriviamo infine alle certificazioni di qualità e al rispetto dell’ambiente... G. Ballardini: «Original Parquet ha ottenuto la certificazione FSC già nel 2011, ora vantiamo anche la PEFC e tutti i nostri approvvigionamenti sono conformi al regolamento EUTR. Si tratta di sigle da “addetti ai lavori” ma fondamentali per rendere le nostre collezioni riconoscibili e apprezzate nel rispetto dei più alti criteri di sostenibilità forestale. Questo ci ha permesso di accelerare lo sviluppo del mercato americano certamente più sensibile al made in Italy ed alle sue certificazioni. Ormai produciamo quotidianamente parquet a emissioni zero di formaldeide, caratteristica molto ben valutata anche dal mercato Giapponese». Un’evoluzione verso la sostenibilità di processo e di prodotto... G. Ballardini: «Certo, è un’evoluzione in corso che richiede l’apporto di consulenti esterni e un costante aggiornamento interno. Divenire “specialisti del green” richiede impegno e determinazione, ma è il futuro. Già la certificazione FSC garantisce la provenienza della materia prima da foreste controllate ed ora si passa a garantire la salubrità del processo produttivo per gli addetti ai lavori e del prodotto per il cliente finale». destinato a marketing e comunicazione anche nel il 2020». Quali investimenti d’impresa state portando avanti? R. Ballardini: «Bisogna precisare che Original Parquet è un’azienda con un socio unico e un unico centro decisionale, responsabile e garante della continuità imprenditoriale. È con questa certezza che abbiamo affrontato investimenti che riguardano tre innovazioni fondamentali: impiantistica e tecnologica, certificazioni di qualità, logistica». Iniziamo dagli investimenti tecnologici... G. Ballardini: «Abbiamo deciso di abbracciare una filosofia di industria 4.0 e, usufruendo della legge Sabatini, abbiamo rinnovato le linee di produzione, installato nuovi impianti e una rete informatica che ci permette di connettere direttamente il sistema produttivo con il controllo gestionale interno della qualità. Una soluzione all’avanguardia coerente con lo sviluppo di prodotti ad alto valore aggiunto». E in campo logistico cosa state realizzando? R. Ballardini: «Abbiamo rilevato, a 200 metri di distanza dalla nostra sede produttiva di Alfonsine, un capannone di 2mila mq. coperti in cui andremo a trasferire gli uffici amministrativi e commerciali realizzando uno showroom di ampie dimensioni per dare visibilità all’intera gamma dei prodotti. Questo spazio è fondamentale per accogliere le visite della clientela estera che avrà così modo di essere ospitata in un ambiente confortevole, comunque vicino all’unità produttiva. Abbiamo tutta l’intenzione di realizza-
PROFILO DI UN’IMPRESA - Original Parquet ha investito progressivamente le proprie risorse in tecnologia, ricerca ed impiantistica industriale per la realizzazione di pavimenti prefiniti a più strati, restando comunque leader nel pavimento di tipo industriale “walking” e nella gamma del massello. Lo stabilimento è dotato di un impianto di nuova generazione per la lavorazione di pavimenti prefiniti a cui si affianca un impianto per la produzione completa del parquet a partire da lamelle e substrato attraverso incollaggio, sezionatura, profilatura e verniciatura. Gli impianti operano nel pieno rispetto dell’ambiente con avanzati processi tecnologici che tutelano la salute degli operatori e dell’ambiente. - Original Parquet è inoltre dotata di un laboratorio di falegnameria che cura lavorazioni di stuccatura, piallatura, verniciatura e realizzazione di pezzi speciali (battiscopa, tori, soglie di raccordo, gradoni ed alzate) per fornire elementi personalizzabili su richiesta del cliente. - Original Parquet nel 2011 ha ottenuto la certificazione FSC sulla provenienza del legno da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. Il punto di forza dei suoi prodotti è la qualità, il design e la personalizzazione grazie alla continua ricerca di nuove essenze, colori, finiture. - Original Parquet non ha mai perso di vista il “giusto prezzo” pur investendo nell’innovazione dei prodotti, nella salvaguardia della qualità e nel rispetto dell’ambiente. Caratteristiche che hanno permesso all’azienda di raggiungere le prime posizioni del mercato italiano ed estero. Oggi il suo marchio è conosciuto a livello internazionale e nel mondo dell’interior design, degli studi di architettura e del contract alberghiero.
PUNTI DI VISTA / 3 19-25 settembre 2019 RAVENNA&DINTORNI
IL COMMENTO
L’OSSERVATORIO
SCATTO MATTO
La propaganda sui bambini e la realtà delle scuole
Le Olimpiadi a Ravenna
di Luca Manservisi
di Moldenke
Ero al Papeete, tra i giornalisti invitati alla conferenza stampa dell’allora ministro dell’Interno, quando Matteo Salvini, interpellato a più riprese sul tema dai colleghi, ha evitato di risondere alle domande sul caso del figlio salito sulla moto d’acqua della polizia (notizia di questi giorni è l’apertura di un procedimento disciplinare a carico dell’agente che lo aveva accompagnato), raccogliendo i convinti applausi dei suoi con l’ormai celebre: «Non si fanno polemiche sui bambini: attaccate me, ma lasciate stare i bambini». Come non fosse stato invece un attacco a lui in quanto padre di quel bambino, ma va beh. Poche settimane dopo è diventata virale la foto dello stesso Salvini con una bambina sul palco, una di quelle che sarebbero state strappate alla famiglia dai servizi sociali cattivi, con riferimento a Bibbiano ovviamente, anche se poi si è scoperto che la bambina con Bibbiano non c’entrava proprio nulla. Un grande classico, quello di cercare di fare propaganda anche con i bambini, che si sa, smuovono la pancia dell’elettorato quasi come possono riuscire i gattini (anche se non come gli immigrati). Un classico da cui hanno attinto un po’ tutti gli schieramenti politici di questi anni, non certo solo la Lega o il centrodestra, per poi arrivare però sempre in questo periodo, metà settembre, impreparati all’inizio della scuola. Un tema questo che toccherebbe davvero i bambini e i ragazzi, ma su cui sembra più complicato fare campagna elettorale, tra tagli più o meno mascherati e investimenti sempre rimandati da parte dello Stato, ossia dal Governo di turno, ossia dai politici che vanno in piazza con un bambino in braccio. E così si arriva in settembre, per esempio, con “interrogazioni urgenti” – in questo caso di Mirco Bagnari del Pd in Regione, ma davvero non ne farei questione di schieramenti politici – in cui si scrive che in Emilia-Romagna mancano quasi 2.000 docenti, mancando all’appello 436 insegnanti di sostegno e 1.541 in “posto comune”. In soldoni, anche in provincia di Ravenna mancano insegnanti in ogni scuola e la Cgil parla di un 40 percento di posti (statali) che non è stato coperto tra primarie e scuole dell’infanzia, con complessivamente circa mille precari nelle cattedre della provincia. I motivi sono diversi (dai pensionamenti con quota cento ai mancati decreti per il reclutamento) ma tutti riconducibili a mancanze della politica, che lascia così ai propri figli insegnanti precari, magari neppure all’altezza del ruolo, in locali vecchi (a Ravenna sembra fare eccezione il Comune, che continua a investire e ha pure recentemente inaugurato la nuova scuola di Lido Adriano, attesa da un paio di decenni...) e dove non è raro vedere pure piovere dentro o crollare l’intonaco, spesso stipati in aule abilitate a contenere molte meno persone di quelle che invece sono costretti a restarci per buona parte della loro infanzia. Ma ne riparleremo, allo stesso modo, il prossimo anno...
E così le Olimpiadi del 2032 potrebbero tenersi pure a Ravenna. Sì, non sto scherzando, lo dicono anche i giornali. Il sindaco avrebbe già messo a disposizione le strutture sportive della città per la candidatura di Bologna-Firenze. E non c’è niente da ridere. Prepariamoci dunque a vedere nel 2032: - le partite di calcio al Benelli che verrà ampliato con le tribune in ferro che erano state finalmente eliminate nel 2031, dopo un lungo dibattito cittadino, e i residenti che verranno murati in casa dalla questura per questioni di ordine pubblico; - il beach volley naturalmente a Marina di Ravenna, dove sarà realizzato il beach stadium promesso già nell’ormai lontano 2016 dall’allora candidato sindaco Michele de Pascale, poi diventato presidente della fondazione “Ravenna capitale della cultura per le Olimpiadi del 2032”. Per evitare problemi di traffico, il parcheggio scambiatore verrà decuplicato; - le partite di pallavolo nel nuovo palazzetto, il sesto, appena terminato, nell’area del Pala De André, tra gli stand della festa nazionale dell’Unità, divenuta da qualche anno permanente; - il rugby a 7 nell’ex ippodromo che nel frattempo sarà stato almeno bonificato dalle siringhe, in attesa di diventare la cittadella dello sport ravennate promessa fin dai tempi del senatore Mercatali, quando ancora non esisteva internet; - le gare di vela in darsena, di fronte al Moro di Venezia, opportunamente restaurato, e alla sede dell’Autorità Portuale, dove il commissario di turno starà definendo gli ultimi dettagli del Progettone di escavo del canale Candiano; - le gare di canottaggio alla Standiana, neanche a dirlo, con tanto di puttan-tour dei tifosi tra una batteria e l’altra e le zanzare a fare festa; - le partite di golf, questa è facile, per le strade di Ravenna, con buche sempre nuove; - l’hockey su prato in piazza Kennedy, che sarà finalmente diventata un’aiuola gigante come chiedono da tempo i ravennati; - il tiro con l’arco alla Rocca Brancaleone, tra le bestemmie degli atleti che non ne vogliono sapere di tirare con un’acquila sulle spalle, inconsapevoli di essere tra le attrazioni della nuova festa medievale.
PATENTE NAUTICA
Nel muro fondo a via Mazzini, vicino a Porta Sisi, fra tanti scarabocchi, c'è il disegno di un Pinocchietto impertinente con una scritta che è un bel proposito: “domani smetto”. Ma di cosa? Di fumare? Di alzare il gomito? Di drogarsi? Di ingozzarsi? Di cornificare il/la partner? Di insultare il prossimo? Beh, in fondo c’e sempre tempo per interrompere un brutto vizio, ma visti i tempi, magari, di badare alla politica. [foto di Massimo P. - Ravenna]. Cari lettori, aspettiamo anche i vostri di “scatti matti”. Inviateli in redazione!
Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001
Anno XVIII - n. 830 Editore: Edizioni e Comunicazione srl Via della Lirica 43 - 48124 Ravenna tel. 0544 408312 www.reclam.ra.it Direttore Generale: Claudia Cuppi Pubblicità: commerciale1@reclam.ra.it; tel. 0544 408312 Area clienti: Denise Cavina tel. 335 7259872 Amministrazione: Alice Baldassarri, amministrazione@reclam.ra.it Stampa: Centro Servizi Editoriali srl Stabilimento di Imola
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4 / POLITICA RAVENNA&DINTORNI 19-25 settembre 2019
IL QUADRO
Renziani divisi tra chi segue l’ex segretario Pd e chi resta, per tutti una decisione sofferta L’assessore Roberto Fagnani pronto a lavorare al nuovo soggetto che «non nasce in contrapposizione al Pd» Il senatore Collina e la consigliera Rontini restano nel partito. Il faentino: «Non capisco la scelta di Renzi» di Federica Angelini
E ora, cosa succede da queste parti, terra un tempo rossa e oggi comunque governata dal Pd? Dopo l'addio dei Bersaniani, ora arriva quello dei Renziani? L'ex premier ed ex segretario ha annunciato, non a sorpresa ma un po' prima del previsto, l'intenzione di uscire dai dem e fondare un nuovo partito. E allora, la domanda è, chi lo seguirà da queste parti? Partendo dal Parlamento, il senatore faentino Stefano Collina, renziano da quando c'è Renzi, scrive testualmente «Non comprendo la scelta di Renzi». Dunque non sarà nel drappello che seguiranno il senatore toscano nel gruppo misto e resterà nel Pd. Un gesto che può sicuramente far felici quegli elettori che gli hanno permesso di essere eletto senza paracadute in un collegio uninominale. Scelta opposta per il deputato Marco di Maio, forlivese che però ha potuto contare sui voti all'uninominale anche nei comuni del Faentino. Nessun dubbio, neanche a dirlo, per l'altro deputato del territorio, il ravennate Alberto Pagani, che renziano non è stato mai, nemmeno quando tutti gli altri o quasi lo erano diventati. Dal Parlamento alla Regione. Tre i consiglieri ravennati, Gianni Bessi, Mirko Bagnari e Manuela Rontini e su di lei erano puntati i riflettori nelle prime ore dopo l'annuncio di Renzi. Perché i tre, tutti alla fine del primo mandato, potrebbero contare sulla ricandidatura nel Pd anche grazie al lavoro svolto sul territorio. Si aggiunga che alle Regionali Renzi ha detto che
Roberto Fagnani con Matteo Renzi in una passata edizione della festa dell’Unità. Fagnani, ex Ds, è sempre stato un fedelissimo dell’ex segretario e ha annunciato l’intenzione di seguirlo nel nuovo progetto
non intende partecipare con il suo nuovo Italia Viva (peccato, sarebbe stata una bella occasione per misurarne la forza elettorale). E dunque, ci si chiedeva, cosa farà Rontini, cattolica, renziana della prima ora, mai saltata una Leopolda, vera stakanovista (ci perdonerà il termine di sovietica memoria) del consiglio regionale? Alla fine di una giornata tormentata, con un lungo post su Facebook in cui ribadisce la stima a Matteo Renzi, dopo non aver avuto nemmeno il tempo di elaborare un’altra fuoriuscita di un ex compagno di battaglie come Matteo Richetti (ora invece su posizioni opposte a quella di Renzi e insieme a Calenda), decide di
restare nel Pd. È facile dunque immaginare che la rivedremo candidata alle Regionali, che sono imminenti e si prospettano come la prova decisiva non solo per le sorti di questo territorio ma forse anche per quelle del governo nazionale, al primo cruciale test sul gradimento. E lì, i renziani, cosa faranno? Confluiranno su qualche candidato Pd magari sperando nel futuro? Chi può dirlo, adesso. Veniamo ora al Comune di Ravenna dove l'assessore ai Lavori pubblici Roberto Fagnani si conferma renziano doc e spiega come la scelta di uscire dal Pd per seguire il progetto di Renzi sia una questione di coerenza verso la sua
INFORMAZIONE PROMOZIONALE
SPORTING CLUB
35 anni di fitness a 360 gradi Lo Sporting Club nasce nel 1984 dal sodalizio di due istruttori ISEF e tecnici federali appassionati di Atletica Leggera, Donatella Graziani e Danilo Incerti Pedrini. La loro formazione sportiva ha portato fin da subito ad una conduzione "dinamica" del centro, che si è imposto negli ambienti sportivi per l'offerta di programmi performanti e vivaci, in antitesi con quanto proposto dalle altre palestre della città fino a quel momento. Le attività musicali, danza, aerobica, trovano subito spazio e hanno un forte richiamo, grazie al contributo di insegnanti appassionati e qualificati. Pian piano la richiesta del mercato permette di arricchire la proposta con programmi dedicati alla soluzione di problemi posturali e al recupero funzionale. Fisioterapisti e personale sempre più specializzato entra a far parte dello staff del Centro, dove la pre-
storia, verso le battaglie combattute e risultati, come il Jobs Act, che rivendica. Con lui ci potrebbero essere altre personalità che ultimamente si erano defilate dalla vita pubblica cittadina come Matteo Casadio e Matteo Cavicchioli. Cosa succederà in consiglio comunale è da vedere. Gottarelli e Casadio (Michele) sono sempre stati renziani. A Lugo il consigliere Marco Lolli è già all’opera per organizzare un comitato di Azione Civile. La sensazione è che comunque vada, esattamente come quando nacquero i gruppi Mdp e ci furono i fuoriusciti bersaniani da queste parti in giunta e in consiglio non succederà niente. «Non nasciamo come ostili al Pd - dice del resto Fagnani - ma per allargare la base del centrosinistra verso mondi, anche economici, in cerca di rappresentanza». Questo per quanto riguarda gli attuali assetti. E alle Amministrative? La risposta saranno liste civiche, come del resto hanno tentato di fare i bersaniani a Lugo e Alfonsine (con risultati elettorali tutt’altro che esaltanti). La storia ci dice che da queste parti, il territorio scelto per due anni dal Pd per la festa nazionale, militanti ed elettori vogliono un partito unito, pronti a gestire differenze di culture politiche. Questo era un sentimento fortissimo che si respirava proprio alla Festa dell’Unità. E adesso è chiaro perché Renzi abbia deciso di disertarla. Quel che è certo è che d’ora in poi si complicherà la conta a ogni tornata elettorale, a cominciare appunto dalle Regionali.
LE ATTIVITÀ Dal Functional Training allo Yoga, dalla Posturale al Krav Maga venzione diventa una vera e propria missione. Continui aggiornamenti ai programmi di allenamento e introduzione di nuove attività assecondano il rapido evolversi del mondo del fitness, la ricerca di personale sempre più formato porta lo Sporting Club ad essere l'unico Centro Sportivo della città a vantare nel proprio staff almeno una decina di laureati in
Scienze Motorie. Ambiente familiare, disponibilità di tutto il personale, concretezza dei programmi di allenamento e professionalità sono i punti di forza del Centro, che si trova nel cuore della città, in via Don Minzoni 70, a ridosso del centro cittadino. SPORTING CLUB RAVENNA via Don Minzoni, 70 - Ravenna tel. 0544 39058 mail: sportingclub.ra@teletu.it www.sportingclubravenna.com
Il lavoro globale, chiamato anche "lavoro funzionale", ora tornato prepotentemente alla ribalta, è sempre stato protagonista allo Sporting Club, anche quando altri l'abbandonavano per focalizzarsi su esercitazioni specifiche e settoriali. Il concetto di "sinergia muscolare", sia coordinativa che di potenziamento, è da sempre fonte di ispirazione per i programmi di allenamento del centro. Questo metodo di lavoro performante è comune a tutti i corsi proposti, come il Functional Training, Tabata e Short Circuit. Il fitness legato alla musica, più soggetto a mode e contaminazioni, attualmente prevede i corsi di Zumba, Strong e Zumba Kids, attività molto gettonate, mentre il Modern Contemporaneo rappresenta il top come performance artistica. Un discorso a parte merita la scuola di Yoga, metodo Yengar, disciplina che qui trova spazio da oltre 20 anni, con corsi di vari livelli che assicurano un apprendimento ottimale. Per venire incontro alle esigenze di utenti non più giovanissimi o che conducono una vita sedentaria, lo Sporting Club propone una ricca scelta di attività con differenti finalità e ordini di difficoltà, come Pilates Matwork, Posturale, Fisiodinamica e, in convenzione con l'Ausl provinciale, il progetto AFA, che spazia dal Parkinson ai più comuni problemi connessi con l'età. In sala attrezzi, un parco macchine appena rinnovato, tutto rigorosamente Technogym, per un lavoro con sovraccarico che si affianca al corpo libero e ad una gamma di esercizi ricchissima. Infine, l'ultima tendenza: il Krav Maga, efficace corso di autodifesa che sta raccogliendo consensi entusiastici e arricchisce ulteriormente il già denso programma di attività e lo rende del tutto completo.
PUNTO DI DIFFUSIONE CONTINUA
ECONOMIA / 5
PORTO
Ap ha un commissario: dalla Regione arriva Ferrecchi L’ingegnere è stato nominato dalla ministra De Micheli per sostituire i vertici dell’Autorità durante la sospensione per l’indagine sull’affondamento del Berkan
La ministra delle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli, ha nominato il commissario dell’Autorità di sistema portuale dell’Adriatico centro-settentrionale, ossia Ravenna: la scelta, come era già parso ormai chiaro negli ultimi giorni, è caduta sull’ingegnere Paolo Ferrecchi, capo della Direzione Cura del territorio e dell’ambiente per la Regione Emilia-Romagna. La nomina di Ferrecchi arriva per consentire alla governance pubblica del porto di portare avanti le principali partite in cui è impegnata – prima fra tutte l’iter per arrivare alla pubblicazione del bando da 250 milioni di euro per i dragaggi – a seguito dell’azzeramento dei vertici (presidente, segretario e direttore tecnico) per effetto di una interdittiva cautelare emessa dal gip nell’ambito dell’inchiesta per l’affondamento del Berkan B. Il sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, ha commentato così: «Ringrazio la ministra per la tempestività e la celerità con la quale ha provveduto alla nomina del commissario. Al netto delle vicende giudiziarie e della loro evoluzione nelle prossime settimane, era assolutamente necessario dare immediatamente una guida all’Autorità portuale con piena possibilità di poteri, sia per dare continuità al progetto dell’Hub portuale, per affrontare vicende cogenti come quella della Berkan B, ma anche per garantire la gestione e la manutenzione ordinaria dei fondali, gli adempimenti che riguardano il lavoro portuale e tutte le altre scadenze quotidiane». La scelta caduta su Ferrecchi piace al primo cittadino: «Come comunità non possiamo che accoglierla con grande favore, conoscendone la serietà, la professionalità e la competenza dimostrate in questi anni alla direzione dell’area Infrastrutture della Regione Emilia Romagna. L’ingegner Ferrecchi ci ha accompagnato in tutte le fasi del progetto di Hub portuale, ne conosce le opportunità per tutta l’economia regionale, dunque lo ringraziamo di cuore per aver dato disponibilità a gestire questa fase difficile e lo accogliamo a Ravenna con un grandissimo benvenuto».
FORMAZIONE Un corso da saldatore per sportivi disoccupati Il successo del primo corso che ha visto l’assunzione di 9 ragazzi su 10, con la qualifica di saldatore in diverse aziende ravennati, ha consentito l’avvio di un secondo percorso formativo che si svolgerà in novembre, sempre gratuito sia per i partecipanti che per le aziende, con la stessa filosofia: far incontrare domanda e offerta di lavoro passando dallo sport. È un progetto originale, patrocinato dal Comune di Ravenna, che vede insieme l’agenzia per il lavoro Job Just on Business Spa, Ravenna Boxe, il Coni e molte aziende del territorio. I candidati saranno segnalati dal Coni e da Ravenna Boxe fra i giovani frequentatori delle palestre. Tra i requisiti, infatti, c’è l’obbligo di essere tesserati per una società sportiva. Per iscriversi ai corsi occorrerà avere meno di 35 anni, essere residenti nella provincia di Ravenna, essere disoccupati, possedere la patente di guida B e automuniti. Le iscrizioni sono aperte fino al 15 ottobre. Per informazioni e adesioni: f.greco@jobspa.it.
19-25 settembre 2017 RAVENNA&DINTORNI
RAVENNA via Faentina, 118/A
TRASPORTO PUBBLICO
AL MATTINO UN TRENO IN PIÙ DA CLASSE A RAVENNA Dal 16 settembre c’è un collegamento mattutino ferroviario in più da Classe, Lido di Classe e Lido di Savio verso Ravenna. Cambiano infatti gli orari e le fermate del treno regionale 6516 Rimini-Ravenna. Partenza da Rimini alle 7.35, anticipata di dieci minuti rispetto all’orario attuale. Il nuovo orario – fanno sapere da Trenitalia – risponde alla richiesta della Regione Emilia Romagna – committente del servizio – e dell’Istituto professionale alberghiero di Cervia. I nuovi orari, a breve visibili anche sui sistemi informatici e canali di vendita di Trenitalia, sono i seguenti: Rimini 7.35, Rimini Viserba 7.41, Torre Pedrera 7.45, Igea Marina 7.49, Bellaria 7.53, Cesenatico 8.00, Cervia-Milano Marittima 8.09, Lido di Classe/Lido di Savio 8.16, Classe 8.23, Ravenna 8.31.
DATI
NEL SECONDO TRIMESTRE RALLENTA LA MANIFATTURA Le analisi della Camera di Commercio con la collaborazione di Unioncamere Per l’industria manifatturiera della provincia di Ravenna, l’andamento del secondo trimestre del 2019 conferma il rallentamento già annunciato nei tre mesi precedenti, nonostante il 2018 si sia invece chiuso mediamente in positivo. I risultati della rilevazione della Camera di Commercio (in collaborazione con Unioncamere Emilia-Romagna) mettono infatti in evidenza che tutti i principali indicatori dell’industria in senso stretto sono negativi: nel periodo aprile-giugno 2019, la produzione industriale della nostra provincia evidenzia un calo, seppure contenuto, pari a -0,4 percento, a cui si è associata l’inversione di tendenza del valore complessivo delle vendite, che ha fatto registrare una diminuzione tendenziale pari a -0,8 percento e aveva invece segno positivo fino al trimestre precedente. Inoltre, anche la componente estera del fatturato genera una flessione, che è più accentuata e pari a -3,1 percento. Gli ordinativi complessivi confermano l’inversione del trend, subendo un calo del -0,8 percento, rispetto all’analogo trimestre del 2018; inoltre, l’arretramento del processo di acquisizione degli ordini ha caratterizzato pure la componente estera (-0,5 percento) «e ciò potrebbe costituire un segnale piuttosto allarmante – si legge in una nota della Camera di Commercio –, vista la debolezza sia sul fronte del mercato interno che di quello estero». Nello stesso trimestre, anche a livello regionale la produzione del manifatturiero dell’EmiliaRomagna fa registrare una flessione, addirittura più accentuata (-0,8 percento) e con una ulteriore frenata quindi rispetto ai risultati raggiunti nei trimestri precedenti. Andamento rispetto al trimestre precedente. Per quanto riguarda l’andamento nel breve periodo, nel secondo trimestre, i principali indicatori congiunturali della provincia di Ravenna, espressi in forma di giudizio, segnalano il prevalere di imprese che non hanno apprezzato sensibili variazioni rispetto al trimestre precedente. In dettaglio, per la produzione, fra le restanti imprese prevale, seppure di poco, la percentuale di quelle che dichiarano un calo: 19,4 percento contro il 17,2 percento che segnala invece un aumento. Risultati migliori per il fatturato, in quanto il saldo è positivo: infatti le imprese che dichiarano un miglioramento, rispetto al trimestre precedente, superano quasi del 20 percento quelle che invece evidenziano un peggioramento. Per gli ordinativi i valori risultano rispettivamente il 56,5 percento per la stabilità e il saldo però negativo e pari a -12,5 percento, con una percentuale di imprese che accusa una diminuzione per il complesso degli ordini (28 percento) superiore a quella che invece indica un aumento (15,5 percento).
8 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 19-25 settembre 2019
SOCIAL/1
L’ex sindaco di Cervia porta sette persone in tribunale per alcuni post su Facebook Per Coffari si tratta di diffamazione, per la procura è solo biasimo. Ora spetta a Medri decidere: ritirata la querela per due che si sono scusati. L’opposizione chiede chiarimenti sull’incarico da quattromila euro a un legale esterno di Andrea Alberizia
L’ex sindaco di Cervia ha querelato sette comuni cittadini – tra cui due ex dipendenti dello stesso Comune ora in forza in altre amministrazioni – per diffamazione aggravata per una decina di post su Facebook ritenuti offensivi per l’immagine del Municipio. Il 31enne Luca Coffari, oggi consigliere comunale per il Pd, li ha trascinati in tribunale con l’opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dalla procura perché – sono le parole del pm – «si tratta di opinioni e situazioni che pur avendo un contenuto critico non travalicano il limite della disapprovazione e del biasimo». La querela è stata presentata non a titolo personale ma nel ruolo di sindaco pro tempore per tutelare il Comune. I post e i commenti incriminati risalgono all’estate del 2018. Per la fine di ottobre è fissata la seconda udienza. In occasione della prima il 16 settembre scorso il Comune ha ritirato la querela nei confronti di due dei sette che nel frattempo hanno inviato una lettera di scuse. «Non chiediamo altro che questo – ha commentato l’avvocato Christian Biserni che rappresenta la pubblica amministrazione da cui ha ricevuto un incarico esterno –, la dimostrazione della volontà che questi episodi non accadano più. Perché la critica politica è sacrosanta ma qui si è scaduti in altro». Lo ha ribadito anche Coffari: «Quei post su Facebook non sono espressione di una critica sia pure eccessiva nei toni e nella forma rivolti a esponenti po-
litici come il sottoscritto ma contro a dipendenti che con la politica non avevano nulla a che fare, al Comune o ai suoi uffici in modo generico ed impersonale». Terreno del contendere è il gruppo “Sei di Cervia se…nza censura” che conta oggi circa 6.300 iscritti (erano un migliaio in meno all’epoca dei fatti) ed è nato diverso tempo prima in opposizione a “Sei di Cervia se…” (15mila iscritti) perché ritenuto troppo vicino al governo locale. Nel mirino di Coffari sono finiti post in cui si ironizza sull’esito di un bando d’asta per affidare la gestione di una spazio pubblico: “Adesso in una busta chiusa scrivo il nome della cooperativa che vince… scommettiamo?” e seguono le iniziali del presunto vincitore che poi diventerà reale. Gli scissionisti di “Sei di Cervia se…nza censura”, molto critici nei confronti dell’amministrazione Coffari, hanno elaborato una serie di nomignoli o soprannomi per riferirsi ai protagonisti della scena cervese. Epiteti o calembour che in molti casi risultano comprensibili solo agli addetti ai lavori o a chi ha molta dimestichezza con le figure della macchina amministrativa. Per la querela però sono fin troppo individuabili i destinatari degli sberleffi. In buona sostanza il legale sostiene che non possa valere il diritto di critica perché mancherebbe la continenza formale dell’esposizione, uno dei tre requisiti fissati dalla Cassazione perché non si
concretizzi il reato di diffamazione. La vicenda giudiziaria ha ricadute politiche. In primis perché alcuni dei querelati hanno dichiarate simpatie grilline ma anche perché nel frattempo la fascia tricolore è passata a Massimo Medri. Che deve decidere come procedere. Comunque andrà potrebbero esserci conseguenze per l’amministrazione. Se il giudice dovesse archiviare, non è da escludere una causa civile dei querelati per un risarcimento danni.
Intanto, dopo la pubblicazione della vicenda nei giorni scorsi sul nostro sito, la Lega in consiglio comunale a Cervia ha presentato un’interrogazione per avere chiarimenti sulle spese legali per questa vicenda. Biserni fu nominato di fiducia con un incarico esterno affidato con una determinazione dirigenziale “per le competenze e per i carichi di lavoro che già pesavano sull’ufficio legale interno”. In totale dai documenti risultano poco più di quattromila euro.
PRIMO PIANO / 9 19-25 settembre 2019 RAVENNA&DINTORNI
GRUPPI ONLINE SOCIAL/2 A Faenza Malpezzi incontrò gli haters La decisione di tenere aperte le scuole nonostante la neve, il 26 febbraio 2018, provocò una ondata di offese e bestemmie sulla bacheca Facebook di Giovanni Malpezzi, sindaco di Faenza. Che a stretto giro di posta reagì in modo pacato ma fermo offrendo una via d’uscita agli haters: al posto di una segnalazione all’autorità giudiziaria un incontro chiarificatore con gli autori dei commenti e le loro famiglie. Nei due mesi successivi il primo cittadino tenne 25 colloqui con gli autori di quei post, in gran parte minorenni: a loro propose quindici ore di volontariato in strutture per disabili o anziani. «Parlare e confrontarmi con i ragazzi è stato il gesto di chi non può accettare impotente che maleducazione e mancanza di rispetto prendano il sopravvento».
SOCIAL/3 Forza Nuova oscurata su Facebook, scende in piazza a Ravenna «Censura social»: secondo Forza Nuova la chiusura in queste settimane delle pagine Facebook di vari gruppi e dei profili privati dei militanti politici del partito di estrema destra (e di Casa Pound) è da racchiudere in queste due parole. Così annuncia che il 21 settembre alle 17.30 sarà in piazza per protestare contro il governo «di estrema sinistra e antinazionale» come commenta la responsabile di Forza Nuova per la Romagna, la faentina Desideria Raggi. «Ora, più che mai, è giunta l’ora che il popolo si riprenda ciò che è suo, la propria identità nazionalistica quale popolo sovrano, ed è per questo che, mettendo da parte ogni sigla politica ma radunandoci sotto un’unica bandiera, il tricolore, che alta sventolava orgogliosa in tempi passati scenderemo in piazza Einaudi a Ravenna con una manifestazione aperta a tutti coloro che vogliono lottare contro ogni forma illegittima di governo, contro ogni forma di censura e repressione prettamente ideologica». L’invito di Forza Nuova ai ravennati è di scendere in piazza senza vessilli politici ma soltanto con il tricolore.
La città virtuale su Facebook, dove gli insulti non sono tollerati Quasi 19mila iscritti in “Sei di Ravenna se... 2.0”: «Ci accusano di essere filo-amministrativi: noi gestori siamo di sinistra, ma qui c’è spazio per le opinioni di tutti, se cortesi»
Con i suoi quasi 19mila iscritti (di cui, nell'ultimo mese, 15mila hanno partecipato attivamente al gruppo), “Sei di Ravenna se… 2.0” è la comunità virtuale più ampia del territorio ravennate sul social network per eccellenza, Facebook. A fare le veci di sindaco è Gianluca Pandolfini, che già era dietro le quinte del “Sei di Ravenna se” originale, quello nato a fine 2013 e che fu anche causa di (pesanti) attriti tra i suoi amministratori. E definitivamente eliminato dallo stesso Pandolfini che al suo posto cinque anni fa ha davo vita a questo 2.0, un gruppo pubblico, i cui contenuti sono visibili a chiunque, dove ci si può trovare di tutto, rigorosamente in salsa ravennate: dalla polemica per i parcheggi alle foto dei tramonti, dalle lamentele agli eventi, dalle notizie dei quotidiani on line fino alle litigate sulla politica. Queste, però, spesso smontate sul nascere, tanto che il “Pando”, come viene ormai chiamato sui social, viene accusato di scarsa democrazia e su Facebook finisce spesso nel mirino dei contestatori, che sono pure riusciti a far chiudere il gruppo per qualche giorno con una serie di segnalazioni “vendicative”. «Non c'è democrazia su Facebook, è un’azienda privata – ci dice al telefono – e noi abbiamo deciso di gestire il gruppo secondo un regolamento in 9 punti il cui principale è quello di relazionarsi con gli altri con gentilezza e cortesia. Se uno, di qualsiasi credo politico, incomincia a insultare, viene eliminato. La gente non si rende conto che sta scrivendo in una piazza affol-
In tutta la provincia i “Sei di... “
lata, non al bar tra Il fenomeno “Sei di” è da anni esploso quattro amici». Siete anche in provincia di Ravenna dove i un gruppo di piddini, gruppi sono nati non solo nel capoluogo come dice qualcuno? (il più numeroso con quasi 19mila iscritti, «Ci accusano di essere di cui parliamo in questo articolo) o a Cerfilo amministrativi. Io via (dove ne è nato anche uno “senza non ho mai evitato di censura”, di cui parliamo invece nella padire come la penso e gina a fianco) e nei comuni principali delnon ho nessun problela provincia (su Faenza gli iscritti sono olma a dire che noi quattre 16mila) ma anche in quelli più piccoli, tro amministratori finanche nelle frazioni, come Marina Rosiamo tutti, in modo mea. Un modo per sentirsi parte di una diverso, di centrosinicomunità, anche sul web... stra. Ma al massimo esprimiamo le nostre idee nel gruppo, non facciamo propaganda. E tutti possono esprimere le proprie idee anche naturalmente opposte alle nostre, siamo d’altronde uno dei pochi gruppi ravennati in cui chiunque può scrivere senza che sia necessaria una nostra previa autorizzazione. Noi interveniamo solo quando cominciano le offese, iniziamo a scremare senza farci troppi problemi: non ci interessa perdere dieci, venti iscritti, che tanto continuano ad aumentare ugualmente...». Ma quale sarebbe la vera funzione di un gruppo come questo? «Nel migliore dei mondi possibili basterebbe il nome per renderlo semplicemente un luogo dove condividere ricordi su Ravenna e su quello che ci piace della nostra città. Poi, arrivando all'attualità, ben vengano le notizie postate dai giornalisti, e pure le lamentele, le segnalazioni, anche se mi raccomando sempre di farle prima direttamente agli enti preposti. Facebook – conclude Pandolfini – resta uno strumento utile, per informarsi, fare amicizie, ma di certo ho capito che è inutile perderci tempo a discutere. Qui, sui social, ognuno resta della sua idea, non è possibile far ragionare il proprio interlocutore, come si fa invece a quattr'occhi». Luca Manservisi
«È inutile perdere tempo a discutere, ho capito che su Fb non è possibile far ragionare»
TERRITORIO
I social e il web come promozione turistica: tour guidati per 50 blogger di viaggio L’iniziativa è l’appendice del Social Travel Summit che si terrà il 24-25 settembre al museo Classis: un meeting internazionale che vede a confronto 150 operatori Sarà Ravenna ad ospitare, dopo Kitzbühel e Belfast, la sesta edizione del Social Travel Summit, il meeting internazionale di blogger di viaggi e influencer che ogni anno vede a confronto 150 operatori del turismo internazionale. Il 24 e 25 settembre al museo Classis in programma seminari, tavole rotonde e panel sulle più efficaci esperienze in campo di promozione turistica digitale, nonché dibattiti su tematiche quali “come incrementare la propria comunicazione turistica attraverso i blogger”, le strategie per contrastare l’overtourism o la scelta e reale efficacia dei travel influencer. E dopo due giorni di incontri, spazio alla scoperta del territorio attraverso educational tour dedicati per i cinquanta blogger, che successivamente racconteranno sui propri canali social le esperienze vissute. Ad accogliere gli ospiti del Social Travel Summit 2019 saranno alcuni dei luoghi simbolo di Ravenna: a Palazzo Rasponi si terrà, lunedì 23 settembre, l’aperitivo di benvenuto e la registrazione dei partecipanti, che dopo una passeggiata nel centro storico fino alla Basilica di San Vitale prende-
ranno parte alla cena nel Chiostro del vicino Museo Nazionale. Il neonato Museo Classis ospiterà nei suoi spazi tutti gli incontri di martedì e mercoledì del Summit. Martedì 24 settembre, cena esclusiva allestita negli spazi del Mar, il Museo della Città, mentre Il Summit vero e proprio si concluderà mercoledì 25 al Bbk Beach di Punta Marina.
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Il SOCIOLOGO
«Social e smartphone: siamo a un punto di non ritorno» Intervista a Giovanni Boccia Artieri, tra gli studiosi che hanno dato vita al “Manifesto per una comunicazione non ostile”: «Dobbiamo augurarci più consapevolezza»
L'educazione alla rete è il primo passo. Capire, cioè, che i comportamenti sul web si possono ripercuotere nella vita di tutti i giorni. Il secondo è la comprensione dello strumento: i social non sono fatti solo per comunicare ma soprattutto per costruire comunità. Sono i due “fondamentali” che emergono dall'analisi di Giovanni Boccia Artieri – bolognese di nascita e ravennate d'adozione, professore di Sociologia dei processi culturali e comunicativi all'Università di Urbino – uno dei maggiori esperti in Italia e tra gli studiosi che hanno lanciato il “Manifesto per la comunicazione non ostile”, una carta che elenca dieci princìpi utili a migliorare il comportamento di chi sta in rete. Professore, come si deve comportare un Comune o un ente pubblico che riceve insulti sui social network? «Di solito il fenomeno non si concentra sulle pagine istituzionali ma su quelle personali. L'attacco arriva laddove c'è un riconoscimento del singolo politico». In questo caso cosa dovrebbe fare un sindaco o un amministratore? Meglio il dialogo o le vie legali? «Si può dialogare soltanto se dall'altra parte c'è la stessa volontà. Altrimenti l'amministratore sulla sua pagina personale ha tutto il diritto di chiudere o cancellare i commenti e nei casi più gravi denunciare. Non bisogna subire passivamente». Ci sono modi di prevenire questi comportamenti? «Una policy di regole per i commentatori aiuta. Chi pubblica sui social network deve capire che è responsabile di quanto scrive: noi siamo gli stessi sia fuori sia dentro la rete e così come una persona non va in giro ad insultare la gente, allo stesso modo si deve comportare on line». Sembrerebbe un concetto intuitivo, come mai non viene recepito? «Perché molte persone trattano i social network non come uno strumento bidirezionale ma come se guardassero un talk show televisivo insultando i personaggi in tv, senza rendersi conto che in quel caso le parole restano confinate nel salotto mentre sul web potenzialmente vengono lette da tutti e restano lì». A monte c'è un problema educativo? «Certo. Tra le attività che svolgo infatti c'è un progetto nelle scuole medie ravennati che tocca proprio questi temi. Finora i laboratori più diffusi sono quelli che servono a preservare i minori da reati informatici di malintenzionati mentre la mia attività serve soprattutto far capire loro quale linguaggio utilizzare nelle piattaforme e in che modo salvaguardare i propri diritti». L'impressione è che i giovani siano più “educati” degli adulti all'uso dei social. È vera? «È una generalizzazione e in quanto tale lascia il tempo che trova. Tuttavia è vero che i giovani hanno mediamente capito prima che esiste una reputazione on line non distinta da quella della vita di tutti i giorni. Non è un caso che il social da loro più utilizzato – Instagram – sia spesso impostato come profilo privato (cioè non visibile da tutti ndr.). Poi, magari, hanno una rete molto allargata ma l'impostazione di base è quella di una maggiore riservatezza». E gli adulti? «Hanno avuto meno tempo di socializzarsi e hanno importato nella rete i vecchi schemi. C'è inoltre una questione di tematiche: ad esempio nella politica si creano meccanismi tipici della tifoseria. Qualcuno poi quando scrive un post nella propria pagina Facebook, lo fa come se parlasse ad un pubblico televisivo». In che modo lo Stato, a partire dagli enti locali, può migliorare la situazione? «Incoraggiando i cittadini ad utilizzare i social per ciò per cui sono nati: come strumento di partecipazione e di costruzione di una comunità. Fanno rumore solo gli esempi negativi ma ci sono innumerevoli casi di buone pratiche. Restando nella nostra regione: la polizia locale di Riccione ad esempio ha un corpo di agenti operativi formati per utilizzare i social network come strumento di informazione. A Bologna via Fondazza è diventata la prima social street. Nelle Marche dopo il terremoto i vari gruppi cittadini su Fa-
cebook sono diventati importanti punti di riferimento». Qual è il mezzo più adatto a questi scopi? «I più diffusi e utilizzati sono due strumenti: il primo è un social network ed è Facebook, ancora dominante e conosciuto da tutti. L'altro non è un social ma un'applicazione di messaggistica istantanea: Whatsapp. Qui si entra in gruppi più ristretti rispetto a Facebook e soltanto su invito». Su Whatsapp sono nate anche le “chat di vicinato” che hanno come scopo primario la sicurezza del proprio quartiere. Che pensa a riguardo? «Da studiare sono molto interessanti. Il loro problema è il rischio di disintermediare rispetto al tema di cui si occupano. I cittadini rischiano di pensare di poter fare da soli anziché appoggiarsi alle istituzioni, entrando con loro in una logica di autogestione più che di collaborazione. Vale per le chat di vicinato ma può essere un ragionamento applicabile anche a quelle scolastiche. Fanno quindi bene le istituzioni a preservare il valore pubblico di tali iniziative confrontandosi con i cittadini che le lanciano e responsabilizzandoli». Lei forma giovani che lavorano nel settore dei social media. Nel privato queste figure sembrano aver trovato una collocazione, nel pubblico c'è richiesta? «Comincia ad essercene anche se rispetto al privato si è un po' più indietro. A volte i profili social dell'amministrazione vengono affidati a chi si pensa abbia il lavoro più affine, come l'addetto stampa, anche se si tratta di mestieri diversi. Anche qui alcuni enti sono particolarmente sensibili: il Comune di Santarcangelo ad esempio è molto attento a queste figure». Qual è l'aspetto più delicato dell'uso pubblico dei social? «C'è un tema che prima o poi dovremo porci: tendiamo a dimenticare che le piattaforme sono società private. Quando si apre la pagina di un ente bisognerebbe invece tenere presente che si va a fare un'attività istituzionale sullo strumento di un soggetto che domattina può fare quello che vuole, non ha nessuna responsabilità pubblica e che non sempre è tenuto a rispettare le stesse regole di altri media. Si pensi ad esempio alla par condicio, Fb non ha obblighi in questo senso». Ci sono rimedi? «Si discute dell'ipotesi di una frammentazione della rete. Le piattaforme digitali dovrebbero avere sedi in diverse zone del mondo sui quali gli Stati possano far valere le proprie leggi. Si può ad esempio prevedere che l'uso dei dati – o altre tematiche sensibili – venga regolamentato secondo le norme dei singoli Paesi. Gli strumenti tecnici ci sono, serve la volontà politica». Un'ultima domanda: si tornerà indietro rispetto all'uso che si fa oggi dei social media? «Ormai siamo ad un punto di non ritorno: i social media e gli smartphone fanno parte della nostra vita quotidiana. Non so però come potranno essere in futuro: forse si trasformeranno, magari ci assuefaremo e ne faremo un uso meno smodato. L'augurio da farci è però soprattutto quello di un uso più consapevole». Alessandro Montanari
LO PSICOLOGO
SUL WEB SI È ALLARGATA LA FRATTURA GENERAZIONALE Il mondo dei ragazzi è sempre più on line, ma serve la guida degli adulti
Se c’è un’età in cui i social sono parte integrante della vita di ognuno e mezzo di comunicazione e partecipazione privilegiato quella è l’adolescenza, con tutti i rischi annessi e connessi, cominciando dal cyberbullismo. Ne abbiamo parlato con Michele Piga, dell’associazione PsicheDigitale di Cesena che nell’anno scolastico appena iniziato collaborerà con l’associazione Femminile Maschile Plurale nelle scuole superiori del Ravennate con progetti proprio di educazione digitale, di cui anche i nativi digitali hanno bisogno. «Spesso i ragazzi sono tecnicamente molto preparati, ma non hanno la consapevolezza dello strumento che hanno in mano. Per esempio conoscono le impostazioni della privacy meglio degli adulti e in generale preferiscono Instagram anche perché un profilo è molto più difficilmente reperibile rispetto a quanto accade con Facebook. La tecnologia ha prodotto una frattura generazionale per tanti versi senza precedenti e i genitori spesso commettono più errori dei loro figli, mentre i ragazzi hanno bisogno di sviluppare competenze che li aiutino a diventare “saggi digitali”, ad acquisire consapevolezza di come funzionano le persone che si mettono in relazione dietro quello strumento». Divieti drastici sono inutili se non dannosi, secondo Piga. «Certo, perché il ragazzo arriverà comunque a quel mondo che è ormai il tramite per la socialità e in caso di problemi non avrà nessuno a cui rivolgersi, è importante invece mantenere un dialogo». E per i genitori è importante anche avere idea di come quel mondo si sta muovendo. «Oggi è sempre più mescolato il piano ludico con quello social, basta pensare a giochi come Fortnite. I ragazzi condividono e raccontano cose di sé e si comportano come da sempre fanno gli adolescenti, ma con uno strumento costruito apposta per cavalcare l’onda emotiva, per darci poco tempo per la riflessione e per scatenare reazioni emotive che ci spingano subito all’azione. Quindi i ragazzi si trovano immersi, più delle generazioni precedenti, in un modo che riesce bene a sfruttare una fase della loro vita dove le emozioni sono molto amplificate». Ecco allora che se un tempo ci si scambiava i diari tra amici o amiche del cuore, oggi ci si scambiano le credenziali del profilo Instagram con rischi molto maggiori. «Ma si è in quell’età in cui non si immagina che un rapporto di amicizia possa deteriorarsi con il tempo…». Non solo, anche molte azioni di cyberbullismo nascono da comportamenti inconsapevoli, da scherzi di cui non si percepisce la portata o il danno. «Ecco perché è importante – dice ancora Piga – aiutarli a lavorare sull’empatia, perché il tramite dello schermo può complicare i rapporti, può rendere difficile far capire cosa intendiamo davvero con un messaggio e come questo viene percepito, ma senza demonizzazione dello strumento». Insomma, gli adulti servono ancora a qualcosa in questo mondo in cui i momenti on line da quelli off line sono sempre più difficilmente separabili per i ragazzi che hanno ancora e forse più che mai bisogno di una guida, non necessariamente tecncologicamente avanzata. (fe. an.)
PRIMO PIANO / 11 19-25 settembre 2019 RAVENNA&DINTORNI
INTERVISTA
«Portiamo il Post tra la gente perché per noi la comunità è importante» Il direttore Luca Sofri racconta il sito nato nove anni fa, il suo approccio al giornalismo e i nuovi modelli di business alla vigilia di una giornata di dibattiti a Faenza di Andrea Alberizia
Loro sono quelli con l’ambizione di spiegare bene le cose. Lo scrivono proprio in fondo ai titoli degli articoli, virgola e poi “spiegato bene”, che sono diventati quasi un genere. La redazione de Il Post (www.ilpost.it) ha creato “lo spiegone” – dove nulla è dato per scontato e la notizia è contestualizzata – e porterà questo approccio al giornalismo dal mondo online a quello offline con una giornata di dibattiti e confronti (tutti a ingresso gratuito) a Faenza il 21 settembre (il programma dettagliato nel box). Alla vigilia abbiamo fatto una telefonata al direttore Luca Sofri. Direttore, come nasce l’iniziativa? «Come molte altre cose del Post nasce da lontano. Da tempo avevamo voglia di proporre un evento in cui portare i nostri contenuti anche offline». Perché un sito con redazione a Milano sceglie Faenza? «Per relazioni e conoscenze è capitato di parlarne con il vicesindaco Massimo Isola che si è incuriosito e a noi è sembrato che Faenza abbia la misura ottima per godere dell’evento e delle meraviglie di una città di provincia». Uscire dalla redazione e incontrare il pubblico ha una ragione più divulgativa o più commerciale? «La prospettiva commerciale c’è sicuramente, c’è chi la sa sfruttare meglio e chi peggio. Faccio un esempio dei primi: Wired ha spostato la gran parte dei suoi impegni sugli eventi con il festival e gli spinoff quasi più che la produzione del giornale perché dietro c’è un editore come Condè Nast che può costruire qualcosa con ricavi economici che aiutano a tenere in piedi il giornale. Per esperienza, perché mi occupo anche di altri eventi, tra la gente c’è la voglia di vedersi e incontrarsi con chi leggi sulle pagine di un giornale o di un sito per ascoltare cose interessanti e di contenuto. Noi lo facciamo con la nostra impostazione: pensiamo che le cose di qualità siano tali a prescindere dai temi e infatti ci occupiamo di molte cose». Iniziative di questo genere si portano dietro anche il tema della comunità che si riconosce attorno a un medium. È una questione che vale la pena tenere in considerazione? «Posso dire che per noi del Post è molto importante e lo è anche per molti altri. Ci sono certi progetti che raggiungono numeri talmente grandi per cui vale la pena anche se il rapporto è superficiale. Per progetti più piccoli come i nostri invece la comunità è una necessità e una scelta. C’è un capitale di complicità con i lettori costruito e ci siamo resi conto che poteva essere una forza economica». Le comunità che si formano attorno alle testate possono diventare nuovi spazi di partecipazione civile che colmano la crisi di coinvolgimento dei partiti? «Succede, senza dubbio. Non parlo di noi
perché non è nelle nostre dimensioni. Ma quello che hanno costruito Zoro e Makkox con il loro programma “Propaganda Live” è molto illuminante e impressionante: ho visto il rapporto del pubblico con loro ed è lo stesso rapporto che è venuto a mancare con qualche riferimento politico. Molte persone, e mi ci metto dentro anche io, cercano e trovano un’alternativa a un’adesione a un’idea comune in cose che non hanno più a che fare con la politica esplicitamente ma implicitamente». È un bene o un male? «Come tutte le situazioni in cui costruisci aspettative poi le aspettative possono legarti le mani. La frase tanto abusata “I nostri padroni sono i lettori” non è in assoluto un indice di libertà perché si diventa succubi e molto meno indipendenti quando devi dare ai lettori quello che si aspettano». Il mondo dei media da un po’ sta cercando il nuovo modello di business per reggersi, soprattutto online. L’abbiamo trovato? «Mi pare sia ormai chiaro che non c’è il modello di sostenibilità economica che salverà il giornalismo, ci possono essere singole soluzioni o complessi di soluzioni che funzionano in determinati contesti con determinati lettori. Non credo ci sarà una soluzione che salverà tutti. La qualità è una priorità: un’informazione generalista costosa di una grande testata che non sa distinguersi sulla base di qualcosa si trova inevitabilmente ad affrontare il tema del lettore che si chiede perché pagare e contribuire se può trovare gli stessi contenuti gratuiti». Su questo fronte Il Post da qualche mese ha lanciato una campagna di abbonamenti ispirata al modello del Guardian: si chiede al lettore di contribuire (80 euro all’anno) per avere contenuti che può avere uguali anche senza pagare. Sta funzionando? «Sta andando bene e siamo soddisfatti anche perché siamo nella condizione privilegiata di un progetto di piccole dimensioni e costi tutto sommato contenuti quindi quello che fanno i numeri di questa campagna di abbonamenti riesce a essere molto rilevante e ci permette di fare investimenti come l’iniziativa di Faenza che speriamo diventi un modello di ricavo ma ha bisogno di risorse». Cosa spinge il lettore a pagare per qualcosa che potrebbe avere senza pagare? «Due eventi enormi come Brexit e Trump hanno fatto sì che tra chi sta online ci sia una nicchia di persone per cui l’informazione non è tutta uguale quindi può valere la pena un investimento su affidabilità e qualità anche se bisogna pagare. Negli Stati Uniti le testate hanno
«Se si dice “i lettori sono i nostri padroni” poi si rischia di dover dare loro quello che si aspettano»
puntato molto su questo». Il Post esiste da nove anni. Come sono cambiati i vostri lettori? «Oltre alla maggiore capacità di distinguera la qualità, stanno tutti sempre di più sullo smartphone. Lo vediamo dagli orari di accesso: i weekend sono uguali agli altri giorni e agosto è uguale agli altri mesi». Di sicuro quando avete iniziato i social erano meno presenti. I giornali si stanno facendo divorare? «Il rapporto è molto in evoluzione. Facebook sta intervenndo per limitare il potere e la diffusione dei siti di informazione e questa che potrebbe sembrare una cattiva notizia invece ha fatto sì che i siti fossero meno dipendenti e cercassero più autonomia». Lo stile del Post è quello di fare anche autocritica quando necessario. Perché i media fanno così fatica ad ammettere gli errori? «Fanno fatica perché hanno la coda di paglia e la coscienza sporca. Nel giornalismo tradizionale c’è la consapevolezza dell’approsimazione con cui si fanno molte cose. È più facile confrontarsi con gli errori quando si pensa di aver fatto tutto il meglio possibile e non il contrario. Per ammettere un errore bisogna anche dire che si starà più attenti…» Non risparmiate critiche a altre testate. I colleghi come reagiscono? «Alcuni si offendono, altri sono d’accordo, alcuni si offendono ma sono amici e tollerano. Molti hanno consapevolezza dei limiti che sono dovuti in molti casi alla mancanza di risorse, non lo metto in dubbio, ma riguarda anche la cultura dentro le redazioni che non è mai stata di straordinaria accuratezza in Italia».
Sabato 21 settembre dalle 10 nel complesso degli ex salesiani La giornata di incontri e dibattiti organizzata dal giornale online il Post si svolgerà il 21 settembre a Faenza dalle 10 alle 19 all’interno di Faventia Sales (il complesso degli ex salesiani in via San Giovanni Bosco 1). Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito, eccetto l’appendice delle 21 al teatro Masini con lo spettacolo di Michele Serra (www.vivaticket.it 0546-061945). Il programma dettagliato è consultabile all’indirizzo internet www.ilpost.it/talk. Ecco alcuni dei momenti principali della giornata: si comincia alle 10 con “I giornali spiegati bene”, la rassegna stampa, proposta da Luca Sofri e Francesco Costa, direttore e vicedirettore di il Post. Alle 11 spazio all’economia con “L’Italia che si prende il mondo”, dedicato alle multinazionali di provincia. Interverranno il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, il presidente esecutivo di Eataly ed ex amministratore delegato di Luxottica Andrea Guerra, la giornalista e inviata Rai Eva Giovannini, il sindaco di Faenza Giovanni Malpezzi e SimonPietro Felice di Caviro. Alle 15.30 si passa alla politica internazionale con Costa che parlerà della prossima campagna elettorale negli Stati Uniti. Alle 19 chiude gli appuntamenti il talk “Cosa ci sta succedendo. Com’è il mondo visto da internet e come lo si racconta” con il fumettista Gipi e Sofri. Alle 21 Michele Serra porterà al Teatro Masini “L’Amaca di domani”, monologo teatrale comico e sentimentale del giornalista dedicato alla sua celebra rubrica su Repubblica.
DATI Su Ravennaedintorni.it 8 visitatori su 10 da telefono Le statistiche degli accessi al nostro sito internet Ravennaedintorni.it confermano il trend sottolineato da Luca Sofri per quanto riguarda il sito de Il Post: è in crescita la percentuale di chi consulta siti di informazione da un telefonino. Nel confronto tra i primi nove mesi del 2018 e del 2019 la percentuale di visitatori che si collegano tramite dispositivo mobile è passata dal 74,5 al 78,5. Un altro dato significativo per interpretare le abitudini dei lettori riguarda la provenienza virtuale dei click: nel periodo gennaio-settembre di quest’anno il 40,6 percento di chi è entrato sul nostro sito lo ha fatto partendo da un link condiviso sui social network (nel 2018 era 39,9). Nella quasi totalità questo significa Facebook dove la nostra pagina conta 19mila fan. Per raccontare il peso dei social nelle nostre vite si può sottolineare anche che buona parte del dibattito sulle notizie è migrato dalle pagine del sito alla nostra bacheca Fb.
12 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 19-25 settembre 2019
INTERVISTA
“Delitto d’onore a Ravenna”: un titolo provocatorio per raccontare il caso Cagnoni L’autrice Laura Gambi e la storica Laura Orlandini danno alle stampe un libro che mette insieme storia, antropologia, atti processuali e getta una nuova prospettiva sull’omicidio di Giulia Ballestri nel 2016
A pochi giorni dalla prima udienza del processo d’appello esce in libreria un libro che racconta l’omicidio di Giulia Ballestri per cui il marito, Matteo Cagnoni, è stato condannato in primo grado all’ergastolo. A tre anni da quel fatto che sconvolse l’intera città. E proprio della città, oltreché che dei protagonisti della tragedia, questo libro si occupa con uno sguardo a metà tra lo storico, l’antropologico e la cronaca. Delitto d’onore a Ravenna, il caso Cagnoni è stato scritto da Laura Gambi, narratrice e autrice per il teatro, e Laura Orlandini, storica, pubblicato da Pendragon sarà presentato per la prima volta a Ravenna il 27 settembre alla Feltrinelli di Ravenna alle 18, con le autrici e Raffaella Sutter. Un libro asciutto che mette in fila gli atti processuali per ricostruire la vicenda all’interno di un contesto più ampio, che racconta anche la storia della famiglia Cagnoni, fondamentale per la città e il Paese, a partire dai primi del Novecento, la storia che incrocia negli anni anche la massoneria e il fascismo. Un libro teso e preciso, senza sbavature, che mette i fatti in una prospettiva più ampia del semplice fatto di cronaca e induce inevitabilmente il lettore a più di una riflessione. Un libro che ha anche il non trascurabile pregio di una scrittura pulita, scorrevole, capace di emozionare pur parlando innanzittutto alla testa di chi legge. Abbiamo incontrato le due autrici per saperne di più sulla genesi di questo libro così sui generis e di cui la città aveva forse bisogno per elaborarare una tragedia che inevitabilmente ha scosso la comunità tutta. Quando è nata l’idea di scriverlo? L. Gambi: «Nell’estate 2017 ho pensato che mi sarebbe piaciuto seguire il processo per capire se fosse possibile scriverne, non solo del fatto in sé, ma anche della storia della famiglia. L’evento mi ha molto turbata, credo che sia stato uno shock per molte persone e scrivere era un modo per provare a capire. E così ho coinvolto anche Laura Orlandini». Orladini, lei è appunto innanzitutto una storica. Perché ha accettato la proposta di Laura Gambi e come avete lavorato al testo? L. Orlandini: «Abbiamo innanzitutto entrambe seguito tutto il processo, una parte che per me è stata davvero faticosa e dolorosa. Per la parte storica abbiamo attinto a diverse fonti, mi era più volte capitato di incrociare il nome dei Cagnoni durante i miei studi sulla storia del territorio. E tutto ciò che scriviamo è documentato, come mostra la bibliografia alla fine, anche tramite testi scritti dagli stessi Cagnoni». Perché accostare la storia secolare della famiglia alla cronaca di quell’efferato fatto di sangue? Cosa cercavate di dimostrare? Leggendo il libro, sembra di capire che secondo voi non è tutto casuale. L. Gambi: «Non c’è alcun collegamento diretto, però diciamo che l’appartenenza sociale dei protagonisti è un elemento che ci ha molto colpito e la protezione di cui ha goduto Cagnoni non è slegata all’autorappresentazione della famiglia. Ci sembrava interessante anche mostrare quale fosse il reale legame con la città della famiglia Cagnoni, nonostante il padre viva da tempo a Firenze. C’è molto di significati-
Da sinistra Laura Gambi e Laura Orlandini
vo anche in quella villa di famiglia dove si è consumato il delitto». L’idea è quindi che questo delitto sia maturato in un contesto preciso che ha influito sul volgere degli eventi? L. Gambi: «La compenetrazione tra cronaca e racconto storico vuole ricosturie un mondo, una mentalità che attraversa una certa parte di questa città. Volevamo mostrare come certi elementi tipici di un contesto e una mentalità patriarcale si siano coniugati con il crescendo di spirale di violenza a cui abbiamo assistitto. Diciamo che di sicuro c’era da generazioni, l’idea di volta in volta di un erede designato, abituato a considerarsi superiore a tanti altri per portare alto il nome della famiglia. Ruolo a cui Matteo Cagnoni non riusciva a far fronte, perché certo i suoi successi professionali non sono paragonabili a quelli del padre o dei predecessori». Non si rischia in questo modo di far passare anche Matteo Cagnoni come vittima di un sistema? Come a dire che magari, se fosse cresciuto e vissuto in un altro contesto, i suoi comportamenti sarebbero stati diversi? L. Orlandini: «Porsi questo limite significherebbe non indagare mai il singolo caso, ma fermarsi all’elemento comune e trasversale del femminicidio: un uomo che ammazza la moglie, la compagna, l’ex. Il nostro è un tentativo di indagare quali meccanismi scattino in una precisa storia. E per esempio raccontare come il fatto di appartenere a una classe sociale agiata lungi dall' essere stato un deterrente ha forse influito nel determinare l’idea di una donna che non può tradire per non intaccare “l’onore” dell’uomo». E qui veniamo al titolo, chiaramente provocatorio. Il delitto d’onore è stato abolito nel 1981 in Italia, eppure voi lo chiamate esplicitamente in causa... L. Gambi: «Sì, lo è ed esprime il nostro di bisogno di approfondire dinamiche in un contesto dove c'è una mentalità trasversale, in cui è diffusa l’idea che ci fosse un disonore nel fatto che la moglie potesse voler rompere un rapporto e avesse una relazione con un altro uomo e che arriva quasi a colpevolizzare la vittima».
Invece non parlate mai o quasi di femminicidio. Questo non è un libro classicamente “femminista” nel linguaggio e nell'approccio anche perché sembrate tenere una distanza dalla materia che raccontate. L. Orlandini: «La battaglia per l'uso del termine femminicidio dal punto di vista giuridico e giornalistico è una battaglia politica che condividiamo, ma non siamo volute entrare in questo dibattito in cui non avremmo potuto aggiungere nulla di importante. Abbiamo preferito privilegiare un'altra dimensione, quella storica e antropologica, che meglio corrisponde ai nostri percorsi». Tra gli aspetti più inquietanti di questa tragedia e che emerge dal vostro libro, per esempio, c'è il fatto che nemmeno in un
contesto così, di persone istruite e con tanti mezzi a disposizione, nessuno abbia capito dove potesse arrivare Cagnoni... L. Orlandini: «Sì, sicuramente colpisce il fatto che non si trattasse di una coppia sola o isolata, ma che avesse un'ampia rete di relazioni familiari e di frequentazioni e che nessuno sia stato in grado di cogliere la gravità dei segnali che pure negli ultimi tempi lui aveva mostrato». Cosa vi aspettate dai familiari della vittima? Hanno letto il libro, li avete incontrati? L. Gambi: «No, abbiamo lavorato solo su ciò che era diventato pubblico al processo. Nel libro non c'è nulla che già non si sapesse e speriamo naturalmente che capiscano che la nostra intenzione era solo contribuire a mettere in luce quanto accaduto, nulla di più di questo. Anche nella scelta di scrivere un libro così, mantenendo una certa distanza, senza romanzare nulla c’è una forma per noi di grande rispetto». Qual è stata la parte più difficile da scrivere? L. Gambi: «Per me sicuramente quella relativa a Giulia Ballestri, perché durante il processo è emerso poco di lei come persona, a parte forse nelle dichiarazioni di qualche amico. La madre e la migliore amica nelle loro testimonianze hanno soprattutto ricostruito i fatti e nelle parole delle mogli degli amici del marito sono state ripetute descrizioni come “solare”, “brava” che non dicono in realtà molto di lei come individuo. Abbiamo cercato di ricostruire il suo percorso verso l'indipendenza come donna, tutta concentrata sul timore di perdere i figli, dandole una sua dignità. Speriamo di esserci riuscite».
IN TRIBUNALE A giugno 2018 l’ergastolo, il 25 settembre l’appello Indagato il padre per falsa testimonianza Il primo punto fermo nel processo per l’omicidio di Giulia Ballestri è arrivato il 22 giugno 2018: quel giorno la corte d’assise di Ravenna ha condannato all’ergastolo in primo grado il dermatologo Matteo Cagnoni, il 53enne marito della 39enne. Il medico è stato ritenuto colpevole di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dalla crudeltà. Il processo è durato nove mesi con ventinove udienze in cui sono stati ascoltati più di cento testimoni. Cagnoni è attualmente ristretto nel carcere di Ravenna – una petizione con decine di migliaia di firme si è opposto a questo trasferimento in effetti non consueto per condanne di questa entità – dal 19 settembre 2016 quando venne arrestato a Firenze dove la polizia lo trovò a casa dei genitori e ritenne che stesse progettando una fuga (all’arrivo della volante Cagnoni si lanciò da una finestra per correre tra i boschi). L’omicidio, secondo la ricostruzione degli investigatori della squadra mobile di Ravenna, accadde il mattino di venerdì 16 settembre 2016: dopo aver accompagnato i tre figli a scuola, i coniugi fecero colazione in viale Newton e andarono nella villa di via Padre Genocchi, di proprietà della famiglia Cagnoni, per visionare dei quadri di Nicola Samorì che Cagnoni voleva vendere nell’ambito delle trattative per la separazione che la donna aveva chiesto. Secondo l’accusa fu solo un escamotage per attirarla nella villa disabitata: prima a bastonate, con un ramo di legno lungo 55 cm, e poi a mani nude faceondola sbattere con il volto contro uno spigolo della parete, Cagnoni massacrò la donna e la lasciò agonizzante per andare a prendere i figli da scuola e raggiungere la toscana. Il 25 settembre a Bologna inizierà il processo d’appello: la difesa continua a chiedere l’assoluzione per innocenza. Intanto è notizia di questi giorni invece l’apertura di un procedimento a carico del padre dell’imputato, l’89enne Mario Cagnoni, per le presunte false dichiarazioni rese durante l’interrogatorio in aula. (and.a.)
SOCIETÀ / 13 19-25 settembre 2019 RAVENNA&DINTORNI
MOBILITÀ SOSTENIBILE
AL LAVORO SENZ’AUTO: UNA GARA ECOLOGICA L’iniziativa della Camera di Commercio
Nel corso della Settimana Europea della Mobilità, dal 16 al 22 settembre, il Laboratorio per la mobilità sostenibile realizzato dalla Camera di commercio di Ravenna in partnership con il Comune e coordinato dalla coop RicerAzione, propone l'iniziativa dal titolo “è tempo di muoversi”, rivolta alle imprese e a tutti coloro che sono costretti ad affrontare spostamenti casa-lavoro. La sfida è quella di non utilizzare per un giorno, individuato nel 20 settembre, l'auto singolarmente ma sperimentare modalità più sostenibili. Pedalare, pattinare, utilizzare mezzi pubblici, condividere l'auto, insomma un'occasione per ripensare il proprio modo di spostarsi e il ruolo della mobilità urbana. Le imprese e le organizzazioni di ogni tipo che aderiscono all’iniziativa dovranno incentivare i propri lavoratori a recarsi al lavoro in quella giornata con un mezzo alternativo all’auto: gli incentivi saranno dei gadget da distribuire a tutti i partecipanti e una sorta di “competizione” fra imprese finalizzata alla consegna di un riconoscimento, da parte della Camera di commercio di Ravenna nel corso dell'evento finale del progetto, all'impresa che ha ottenuto il coinvolgimento del numero maggiore di dipendenti. Per testimoniare la propria adesione è sufficiente scattare una foto o realizzare un breve video e inviare il tutto alla mail tempodimuoversi@gmail.com, specificando nome e cognome ed ente di appartenenza. Con tutto il materiale raccolto verrà realizzato un video di sensibilizzazione sull'argomento. È possibile diffondere anche sui social la partecipazione condividendo con l'hashtag #tempodimuoversi.
TURISMO SOSTENIBILE Un festival con studenti e storie di donne, tra street art e pulizia della spiaggia Con il Festival IT.À.CA a Ravenna si parla di turismo sostenibile e responsabile. Organizzata dall’agenzia di comunicazione Happy Minds, l’edizione 2019 si aprirà giovedì 19 a paritre dalle 9 con professionisti e content creators che lavorano nel sistema turistico nazionale, a Palazzo Rasponi dalle Teste, alla presenza di cento studenti ravennati. Nel pomeriggio professionisti del settore si confronteranno in una tavola rotonda mentre venerdì 20 alle 18 nella sede di Happy Minds, in via Mariani 7, “Donne con i piedi per terra": una chiacchierata su come il camminare sia un modo per riscoprire la propria dimensione di donna. Seguiranno il 21 e il 22 settembre un bike tour alla scoperta della street art di Ravenna che si chiuderà con la visita alla mostra “uno nessuno centomila volti” mostra collettiva sul volto di Dante e un tour guidato di alcuni dei principali siti Unesco. La tappa ravennate si concluderà con la pulizia degli stradelli di Marina di Ravenna domenica 22 (dalle 9.30 alle 12.30), in collaborazione con Legambiente Ravenna, con ritrovo al parco pubblico, vicino all’entrata della pineta.
COMMERCIO SOSTENIBILE Verso il primo supermercato autogestito di Ravenna: Legacoop presenta il progetto
NATURA Anche i giardini della provincia nella rassegna “Vivi il verde”
Doppio incontro di presentazione del progetto Stadera: giovedì 19 settembre e mercoledì 2 ottobre, presso la Sala Direzione di Legacoop Romagna a Ravenna, ingresso da via Villa Glori 13. Entrambi gli incontri iniziano alle ore 20.45. Il progetto – selezionato dal concorso Coopstartup Romagna – vuole creare un supermercato autogestito dai propri soci che permetta di acquistare prodotti sostenibili, locali e di qualità ad un prezzo del 40 percento inferiore rispetto a quello praticato dalle catene biologiche. L’innovazione organizzativa della cooperativa si basa sul triplice ruolo del socio: proprietario, cliente e lavoratore per 3 ore ogni 4 settimane per gestire la cassa, ricevere le merci, fare le pulizie. Info: roadto.progetto52@gmail.com e 340 9149014.
Torna il 20, 21 e 22 settembre la rassegna regionale "ViVi il Verde" che fin dalla sua prima edizione, nel 2014, ha coinvolto i tanti giardini, parchi e aree verdi, pubblici e privati, dell'Emilia-Romagna. Sono complessivamente 150 gli appuntamenti in tanti luoghi diversi (oltre 70) sparsi su tutto il territorio regionale. In provincia sono coinvolti la cripta Rasponi di Ravenna, il parco del Tondo e il Roseto didattico di Faenza, l’isola degli Spinaroni, la riserva naturale di Alfonsine, l’ecomuseo delle Erbe Palustri, il Giardino del tempo di Giovecca, il Cardello di Casola Valsenio, il Museo della Vita Contadina di San Pancrazio, il Podere Pantaleone di Bagnacavallo e il parco naturale di Milano Marittima. Il programma su: ibc.regione.emilia-romagna.it
14 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 19-25 settembre 2019
L’EVENTO IL MERCATINO Un po’ di Francia a Lugo tra artigianato ed enogastronomia
Non solo sport: a Cervia un weekend mondiale con il triathlon estremo
Profumi, sapori e colori d’oltralpe in questa nuova edizione del Mercatino Regionale Francese che si terrà dal 20 al 22 settembre a Lugo, in piazza Trisi (venerdì dalle 12 alle 23, sabato dalle 9 alle 23, domenica dalle 9 alle 20). Tante le prelibatezze enogastronomiche presenti: oltre ottanta i tipi di formaggi, un’ampia gamma di vini e "degustazioni dolci" con biscotti bretoni, cioccolatini e macarons. Una grande tavolozza di colori è rappresentata dallo stand delle spezie e, a completamento dell’offerta enogastronomica, non mancheranno baguettes e croissants appena sfornati nello spazio della Boulangerie. Spazio anche all'artigianato: dalla Provenza e dalla Costa Azzurra tovaglie, saponi, lavanda, essenze e borse in paglia; da Parigi profumi, cosmetici e un’ampia gamma di accessori moda.
Una parata dà il via all’Ironman. Il 22 il clou Chiusura con i fuochi d’artificio sul mare Torna a Cervia la grande festa dell’Ironman, il più partecipato in termini di iscritti tra i quaranta che si svolgono al mondo. Si tratta come ormai noto di una sorta di triathlon estremo, caratterizzato da 3,86 km di nuoto, 180,260 km in bicicletta e 42,195 km (la distanza della maratona) di corsa. Circa 3mila gli atleti che parteciperanno alla gara in programma domenica 22 settembre, valida per l’accesso alle finali del mondiale di Kona nel 2020, circa 300 in più rispetto allo scorso anno. Sono oltre 6.200 gli atleti partecipanti alle varie gare del weekend, provenienti da oltre 90 paesi del mondo, il 60 percento dall’estero, con maggioranza da Regno Unito, Germania e Francia e un incremento degno di nota di atleti russi. Da citare la provenienza di atleti da Australia, Finlandia, Brasile, Messico, Giappone, Islanda, Israele e le isole Bermuda. Il via della kermesse è stato dato con l’apertura dell’Expo il 18 settembre mentre nel pomeriggio di giovedì 19 si terrà la suggestiva Parata delle Nazioni, novità del 2019, con partenza alle 18 dalla rotonda della Pace sul lungomare per poi giungere in Piazza Garibaldi alle 18.30 per il saluto delle autorità. Un momento “olimpico” e gioioso
accompagnato da musica e danze con la marching band I Musicanti di San Crispino e il gruppo di percussioni tradizionali africane Whatsafro. La festa proseguirà in serata con la Night Run, la 10 chilometri di corsa non competitiva che partirà dal Fantini Club alle 20. Il pomeriggio di venerdì 20 settembre, invece, sarà il momento dei più giovani con gli Ironkids, per bambini e ragazzi dai 5 ai 15 anni. Il lungo weekend si concluderà domenica 22 settembre alle 22 nei pressi della finish line (quest’anno, altra novità, collocata sulla spiaggia, dal bagno n.188 fino al 182), con i fuochi d’artificio organizzati dall’Amministrazione comunale. Sono 22 gli atleti cervesi uniti nella squadra CerviaMan, con tanto di maglietta personalizzata, altri 18 sono quelli ravennati che partecipano con l’unica squadra di triathlon del capoluogo. Lungo i percorsi saranno impegnati invece oltre mille volontari con l’importante presenza di scuole e ragazzi di tutte le terre del triathlon, da Cervia a Bertinoro. Insieme a loro naturalmente Protezione Civile e forze dell’ordine. Sei i comuni coinvolti e due le prefetture. Per supportare il pubblico a raggiungere le postazioni da tifosi e per
Eleonora Fiori, nella foto, è una dei 18 atleti in gara per la squadra di Ravenna Altri 22 fanno invece parte della squadra locale CerviaMan
agevolare chi abita nelle aree coinvolte dalle gare (in particolare, nella frazione di Villa Inferno e Sant’Andrea è prevista la chiusura totale al traffico con divieto di sosta con rimozione forzata in alcune vie strategiche) sul sito del Comune di Cervia nell’area dedicata alla kermesse Ironman si trovano suggerimenti e consigli su come muoversi ma anche una mappa interattiva che potrà essere utilizzata in tempo reale.
FESTE Viale Alberti in stile hawaiano Torna domenica 22 settembre a Ravenna la festa di quartiere lungo viale Alberti, viale le Corbusier e viale Brunelleschi con spettacoli, esibizioni sportive, mercatini, gonfiabili, giochi. Il quartiere sarà allestita a tema hawaiano.
A Villanova tra cibo e show Dal 19 al 23 settembre torna la festa paesana di Villanova di Ravenna con animazione, spettacoli e stand gastronomico presso l’ex scuola elementare del paese.
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Domenica 22 settembre ci troverete alla Festa del Quartiere Alberti a Ravenna
INSERTO SPECIALE / I 19-25 settembre 2019 RAVENNA&DINTORNI
Una produzione editoriale
Ideazione e organizzazione
Edizioni
In compartecipazione con
in collaborazione con
RAVENNA - 28 settembre - 13 ottobre 2019
LA FESTA
Passo dopo passo nuove sintonie fra corpo e spirito Continua per il terzo anno consecutivo l’inarrestabile cavalcata podistico-culturale (dunque naturalmente schiettamente conviviale) di ItineRA, la Festa del Cammino Consapevole pensata, organizzata e promossa con passione da Trail Romagna, in compartecipazione con il Comune di Ravenna. Sedici giorni – dal 28 settembre al 13 ottobre – ricchissimi per celebrare come sempre la centralità del tessuto umano, ambientale, storico e culturale di Ravenna, con itinerari vecchi e nuovi, ma sempre e comunque tesi a rimettere in discussione il rapporto dei cittadini con la loro città, fuori dai luoghi comuni e dagli automatismi, preferibilmente all’aria aperta. “Arte e cammino” è il titolo della rassegna 2019, a concentrare definitivamente l’attenzione su quanto già in parte emerso dalle precedenti edizioni, e cioè la relazione strettissima che da sempre intercorre nell’arte, in letteratura e nel cinema fra cammino e creatività, fra il gesto artistico e il susseguirsi più o meno razionale dei passi. Naturalmente, non mancherà il tradizionale ventaglio di proposte a declinare il cammino nelle più svariate forme secondo le specifiche esigenze e gli aspetti che Trail Romagna si premura ogni anno di sottolineare: il cammino come basilare terapia psicofisica, come occasione conviviale di dialogo e confronto, come procedimento spirituale necessario a riconnetterci alle nostre antiche e profonde radici monastiche. ItineRA riparte dunque anche quest’anno dalle basi del movi-
mento, dalla rieducazione motoria e mentale, sotto l’attenta supervisione di qualificati istruttori di Nordic Walking e Fitwalking, che aiuteranno i partecipanti a godere appieno di tutti i benefici fisici, mentali e psicologici di una sana camminata consapevole. Ad aprire il terzo anno con ItineRA, è un urgente itinerario civico ed artistico che già nel titolo Cercare Maria per Ravenna rievoca una tradizione tutta ravennate e l’idea di un viaggio alla ricerca dei tesori perduti della nostra città, dimenticati o preda dell’incuria per restituire, a chi vorrà avventurarsi nel labirinto della storia e della memoria, frammenti d’arte e di storia usciti dalla notte. A unire la dimensione fisico-sensoriale a quella creativa penserà invece la camminata narrativa condotta dallo scrittore, biologo e uomo di mare Fabio Fiori, che approfondirà nel corso della passeggiata il suo profondo rapporto con l’Adriatico e il Mediterraneo. Franco Masotti, nel teatro naturale della Pineta San Giovanni guiderà gli spettatori in un viaggio alla riscoperta dei grandi autori che hanno fatto del cammino una dimensione esistenziale e formale (Satie, Sebald, Herzog e Long, per citarne alcuni), mentre la mostra fotografica Londra-Gerusalemme. Il lato oscuro del cammino costituirà un ritorno ai giorni dell’impresa escursionistica che Elia Tazzari (autore della mostra) compì nel 2017 per Trail Romagna camminando da Londra a Gerusa-
Comune di Ravenna Assessorati alla Cultura, Ambiente Sport e Turismo
lemme, mostrando lati inediti, crudi e inquietanti della narrazione sentieristica. ItineRA 2019 offre la possibilità di riscoprire un grande irregolare della letteratura italiana e romagnola attraverso uno spettacolo teatrale: L’ultimo primitivo dedicato a Dino Campana è un monologo scritto da Iacopo Gardelli ed Elia Tazzari (e supervisionato da Gianfranco Tondini), ed eseguito per l’occasione dall’attore Lorenzo Carpinelli che darà corpo e voce al grande e tormentato poeta e girovago. Le proposte legate al tema dell’arte e del cammino continuano con l’ormai classico Finger Mosaico Food, un incontro con il land artist Luigi Berardi che grazie all’uso di materiali e spazi naturali sarà in grado di tracciare nuove mappe geografiche, mentali e creative, per poi chiudere il percorso tematico con Art, Mosaic & City Bike, un corposo tour ciclistico urbano che toccherà le grandi opere d’arte pubbliche, come il Grande ferro R di Burri e il Cavallo di Mimmo Paladino. Da segnalare gli incontri dedicati alle storie di persone che decidono di abbandonare le comodità e le sicurezze della vita quotidiana per avventurarsi in dimensioni sconosciute, impervi percorsi fisici, esistenziali, culturali. L’incontro con lo scrittore e camminatore Enrico Mattei aprirà uno squarcio suggestivo sull’avventura del cammino materano da Bari alla rupestre città lucana già Capitale Europea della Cultura, mentre Isabella Zuliani, Dom Gianni Giacomelli e Don Claudio Ciccillo racconteranno della straordinaria avventura dell’Associazione Lunghi Cammini, che permette ad adolescenti e giovani in difficoltà di intraprendere un percorso di duemila chilometri a piedi in compagnia di un adulto, per ritrovare se stessi e gli altri. A rimarcare infine l’importanza spirituale, naturalistica e conviviale del cammino intervengono infine le passeggiate, come la “classica” sulla Lama e l’escursione valliva sulle orme di San Romualdo. Il programma completo (con calendario eventi) nelle pagine seguenti. Info utili e dettagli, costi di partecipazione e prenotazioni sul sito: www.trailromagna.eu
II / INSERTO SPECIALE RAVENNA&DINTORNI 19-25 settembre 2019
RAVENNA - 28 settembre - 13 ottobre 2019 MUOVERSI IN ARMONIA Il cammino come tecnica: dimostrazioni gratuite di Fitwalking e Nordic Walking nei parchi di Ravenna Camminare è il modo più semplice per trovare il benessere e per migliorare la qualità della vita per una serie di motivi che esulano dalla semplice attività fisica. Per questo Trail Romagna intende aprire le giornate della festa ItineRa partendo dalle basi, con dimostrazioni gratuite delle principali tecniche dalla camminata, in modo da offrire gli strumenti tecnici affinché il passo sia sempre più giusto e di conseguenza benefico. Il Nordic Walking è uno sport per tutti che offre agli appassionati di fitness un modo nuovo, poco costoso e divertente per gustare uno stile di vita sano e attivo. Il Fitwalking è “l’arte del camminare”, è una pratica del cammino che ne evidenzia tutte le potenzialità e va oltre il semplice camminare.
IL PROGRAMMA
Il calendario degli eventi giorno per giorno Dalle passeggiate alla scoperta di artisti e poeti, alle “parole che camminano”, fino alle escursioni lungo sentieri nascosti e inediti fra città e campagna, mare, corsi d’acqua e pinete CERCARE MARIA PER RAVENNA L’arte ferita, un itinerario tra opere d’arte bisognose di restauro con Massimiliano Casavecchia, Giovanni Gardini, Emanuela Fiori, Franco Gabici Itinerario Santa Maria In Porto, Torre civica, Santa Maria Maggiore, Museo Nazionale, Santa Maria del Torrione Sabato 28 settembre, Santa Maria in Porto, ore 15 L’Italia è un grande giacimento di Beni Culturali, il più ricco. Si stima che l’Italia concentri dal 60% al 75% di tutti i beni artistici esistenti in ogni continente. Il nostro Paese rappresenta un punto di riferimento per chiunque nel mondo sotto il profilo sociale e culturale. Ravenna è una città che tra le proprie identità conserva un patrimo- nio artistico unico nel panorama nazionale ma anche moltissime opere che appartengono alla storia di una comunità che si riconosce nei valori di una produzione artistica locale che ha custodito la storia le tradizioni la cui privazione costituirebbe una perdita di senso sociale. Nonostante la responsabilità che deve portare una città d’arte e la consapevolezza del rischio della rovina di una parte della memoria, vi sono monumenti, sculture, dipinti, lapidi che sanguinano per le ferite che la violenza, il tempo, l’incuria e le decisioni incompiute, ha inferto loro: questa è l’arte ferita! Trail Romagna con l’Università di Bologna e altri soggetti pubblici e privati entra in campo per segnalare l’urgenza di interventi su una parte del patrimonio culturale che costituisce la densità e la ricchezza di un territorio con la proposta di un viaggio nell’arte ferita, aprendo le porte a spazi, oggetti e fatti spesso sconosciuti a coloro che parteciperanno a questa avventura destinata a costruire un baluardo di senso conservando i valori pubblici per le generazioni future. L’ODORE DEL MARE Camminata narrativa con Fabio Fiori autore de L’odore del mare. Piccole camminate lungo le rive mediterranee (Ediciclo Editore) Km 18 > Foce del Lamone, presso Boca Barranca ore 9; Km 9 > Terme di Punta Marina, ore 10.30 Domenica 29 settembre, Marina Romea, Punta Marina «Camminando lungo le rive facciamo esercizio fisico e spirituale. Esercitiamo il nostro corpo, rapiti dalla bellezza del mare. Educhiamo la nostra sensibilità, incantati dalla magnificenza del mare. Al ritmo delle onde accordiamo quello del nostro cuore. L’odore del salmastro è sostanza stupefacente». Chi ama il mare vuole ascoltarne la voce e vederne i colori. Ma vuole anche toccarlo, sen-
tirne l’odore e, qualche volta, assaporare un po’ d’acqua salata. Perciò̀ gli vuole stare vicino, camminando lungo le rive. Quelle mediterranee, dove ogni giorno rinasce Afrodite, ritorna Odisseo, riecheggiano le Nereidi. Andando a piedi sulla battigia, magari scalzi, è più facile incontrare il mito e comunque, breve o lunga che sia la passeggiata, è sempre un viaggio sinestetico. Il cammino lungocosta regala tutti i piaceri del mare, soprattutto in autunno, inverno o primavera, anche sferzati dal vento e dalla pioggia, oppure d’estate all’alba o al tramonto nel rumoroso silenzio delle onde. Momenti in cui il rapporto con il Mediterraneo è appassionatee sensuale, in cui l’attrazione per l’acqua diventa irresistibile. Il cammino allora s’interrompe per un tuffo o una nuotata, per poi riprendere con addosso l’odore del sale. Passeggiare lungo le rive è un modo semplice e libero di “navigare”, ma anche di rivendicare la gratuità del mare, di quell’Adriatico selvaggio cantato da Gabriele d’Annunzio e Umberto Saba, che è il nostro mare quotidiano. Sulla riva ravennate dorata, come le sabbie delle spiagge, sulla riva ravennate candida, come le pietre delle dighe, camminiamo instancabilmente, per ascoltare il murmure, lì dove «si screzia in una dolce/ansietàd’Oriente», rinnovando il verso di Eugenio Montale. LA VIA DEI SASSI Da Bari a Matera lungo il Cammino Materano; questo e altri cammini come nuovo prodotto turistico e volano di cresciuta per i territori Incontro con Andrea Mattei con la partecipazione di Alessandro Scala (sax) Martedì 1 ottobre, Spiaggia delle Terme di Punta Marina, Lungomare C. Colombo, 161, ore 18 Un omaggio di Ravenna a Matera Capitale Europea della Cultura 2019. Un cammino che unisce Bari a Matera, la Basilica di San Nicola alla città dei Sassi. Un percorso che mescola avventura, storia, natura, leggende e tradizioni popolari. Prendi il tuo zaino, e parti. Muovi i primi passi a Bari con una guida d’eccezione, Maria Laterza, che ti parla di grandi intellettuali del passato come Pasolini, Sciascia, Calvino, ma anche dei giovani di oggi, quelli persi e quelli ritrovati. Cammini all’ombra degli ulivi e di Santi “rubati” e “inventati”, attraversi la steppa murgiana, ti perdi tra il mito delle Naiadi e le leggende di Federico II. Assisti all’invasione dei cinghiali e al ritorno dei lupi, ascolti il racconto delle audaci gesta dei briganti, ammiri i resti dell’antico uomo di Altamura, assapori il profumo del pane e i vapori del Padre Peppe. Attraversi le gravine e la Fossa Bradanica, tra i popoli delle grotte e balene del Pleistocene, rivivi imprese calcistiche con Luciano Aprile e, infine, giungi a Matera, cit-
tà a due dimensioni, culla di storia e laboratorio di nuove idee. LAND ART, ARTISTI IN CAMMINO Incontro con Franco Masotti Partecipa Giovanni Lami (sound-artist) Giovedì 3 ottobre, Pineta San Giovanni, c/o Micoperi, ore 18 Vi sono artisti che camminano e altri che sono sedentari, pur avendo un’immaginazione che sa andare nondimeno molto lontano e di buon passo. Cercheremo allora di capire se il camminare modifica la loro arte o se non addirittura riescono a fare del camminare stesso un’arte a sé. Ma poi vi è l’esercizio di uno sguardo necessariamente mobile, di un ascolto che si misura con il silenzio (anche se il silenzio non esiste...), per non parlare del rapporto con il paesaggio, che non vale solo per le arti visive, cinema compreso, ma anche per la musica o la letteratura, e non solo in termini descrittivi, ma anche formali. Nel corso di questa breve “passeggiata” incontreremo scrittori come Robert Walser, W.G. Sebald, Patrick Leigh Fermor o Alexandra David-Néel, di musicisti come Erik Satie e John Cage, di fotografi come Ansel Adams, registi come Werner Herzog, filosofi come Rousseau o Walter Benjamin, land-artisti come Richard Long. Giovanni Lami (Ravenna, 1978) è un sound-artist e musicista che si occupa di ricerca elettroacustica e sound-ecology dal 2009. L’approccio verso la materia sonora avviene attraverso registrazioni ambientali (intese nel senso più ampio del termine) e segnali processati in tempo reale, uniti all’esplorazione dei limiti e delle interferenze di ogni strumento utilizzato per creare o riprodurre il suono. La sua ricerca quotidiana è orientata verso ciò che potrebbe essere considerato “rifiuto sonoro”: processi di degradazione, zone liminali e grezze dell’ascol to in relazione all’errore e allo studio del nastro magnetico inteso come substrato in continua evoluzione. DINO CAMPANA NELLA PINETA DI DANTE Da l’Ultimo primitivo di Iacopo Gardelli e Elia Tazzari con Lorenzo Carpinelli Venerdì 4 ottobre, Ca’ della Aquara, Pineta di Classe, ore 18 In una sua prosa, Dino Campana definisce l’opera di Dante Alighieri “poesiadimovimento”.Una poesia, quella della Commedia, che è allo stesso tempo viaggio reale, discesa e risalita, pellegrinaggio e redenzione. Proprio come accade per i Canti Orfici, unica opera pubblicata in vita da Campana, nel 1914. La profonda fratellanza spirituale che il poeta di Marradi sentiva per Dante non è mai stata un segreto: assieme a Leonardo e Michelangelo, Dante era nel novero dei “divini primitivi” italiani, la cui purezza poetica Campana non smetterà mai di cerca-
re per tutta la sua breve vita artistica. Per questo torniamo a mettere in scena L’ultimo primitivo proprio dentro la divina pineta di Dante. Nell’«aura dolce e sanza mutamento» sarà più facile seguire Campana sulle orme del suo itinerario poetico, cercando di rubare il segreto della sua arte. Nello spettacolo, frutto di un lungo lavoro di ricerca, lo spettro del “poeta pazzo” – com’ebbe a definirlo ingenuamente Giovanni Papini – si racconta, mescolando lettere, poesie e prose originali. Interpretato da Lorenzo Carpinelli, unico attore in scena, prenderà vita il più provinciale e allo stesso tempo il più universale dei poeti italiani contemporanei: il solo che è stato capace di una perfetta fusione di vita, poesia e cammino. A SPASSO SULLA LAMA Lungo il canale che attraversa Ravenna - 10 km. Dalla Darsena di Città alla Chiusa di San Marco, tra paesaggi urbani, periferie e campagne suburbane sabato 5 ottobre, Darsena di Città (Ex Tiro a segno), ore 9.30 L’tinerario lungo la Lama, anno dopo anno, si abbellisce presentando tratti dove il verde e l’arredo urbano consentono piacevoli passaggi e soste. L’attività permanente di Trail Romagna contribuisce con i sui percorsi a fare entrare questo bypass che attraversa il cuore cittadino nelle abitudini dei ravennati. L’evento “A spasso sulla Lama” è uno dei momenti salienti e partecipati che consente l’attraversamento completo degli argini percorribili (l’80%) dalla Darsena di città alla Chiusa di San Marco. Il canale Lama è lo scolo principale di un comprensorio idraulico che si estende dall’area periurbana di Forlì a quella a ovest di Ravenna. La sua storia è intimamente connessa alle vicende del Ronco e del Montone e a quelle della Chiusa di San Marco che riunisce i due fiumi nei Fiumi Uniti. La Lama venne riversata nel nuovo cavo di diversione per la creazione dei Fiumi Uniti tramite una monumentale chiavica, recentemente riabilitata. In previsione dell’interrimento del nuovo cavo fluviale fu realizzata, già nei lavori settecenteschi, cavità di sottopasso alla chiusa, poi attivata nei primi anni del Novecento. L’opera, che comportò l’escavazione del Lama alla sinistra del fiume fino all’attuale sfocio in Candiano, presso il Tiro a Segno, vide anche la contemporanea chiusura della chiavica sull’argine destro del Montone. Tale manufatto, che in condizioni di magra del fiume Montone può ancora ricevere acque della Lama è stato riattivato in tempi recenti a seguito di un restauro conservativo che ne ha ripristinato il funzionamento idraulico, rispettandone il valore monumentale. SULLE ORME DI SAN ROMUALDO Percorso pianeggiante, principalmente sterrato, in autosufficienza Pereo (Sant’Alberto) - Villanova di Bagnacavallo di km 20 Lettura prima della partenza (ore 8.45): San Romualdo nei versi di Dante, Divina Commedia, Paradiso, Canto XXII Domenica 6 ottobre, Sant’Alberto, Museo NatuRA, ore 9.30 Come ogni cammino anche quello dedicato a San Romualdo – tracciato nel 2012 da Trail Romagna e Cai di Ravenna – ha diverse ramificazioni. Nel percorso origi-
RAVENNA - 28 settembre - 13 ottobre 2019 nario che da Ravenna raggiunge l’Eremo di Camaldoli passando da Faenza toccando testimonianze camaldolesi, si inserisce a pieno titolo il tratto Sant’Alberto-Faenza. La tappa inizia a Sant’Alberto presso l’argine del Reno dove sorgeva, su un’isola nella valle, l’eremo del Pereo molto caro a SanRomualdo. Nella chiesa priorale di Sant’Adalberto è da segnalare il tabernacolo neoclassico a forma di tempietto circolare con cupola le cui fattezze potrebbero rimandare alla chiesa originaria fondata da Ottone III per onorare i cinque fratelli di Querfurt martiri in Polonia. Sull’argine sinistro del Lamone si può raggiungere risalendo la corrente la località Savarna con il museo etnografico sul lavoro contadino della Romagna “Casa Sgurì”. Si prosegue oltrepassando la località di Mezzano per giungere a Villanova sede dell’Ecomuseo delle Erbe Palustri dove sisostera p̀ er un ristoro. DaVillanova è possibile una digressione in pullman a Bagnacavallo per una visita al convento di San Giovanni Battista fondato dai Camaldolesi nel 1394 e la famosa Pieve di San Pietro in Sylvis (VIII sec.). CAMMINARE CAMBIA Il lungo cammino come strumento educativo per giovani in difficoltà (Ediciclo editore) con Isabella Zuliani (co-autrice), Dom Gianni Giacomelli e Claudio Ciccillo Giovedì 10 ottobre, Fraternità di San Damiano, Ravenna, ore 18 Camminare può essere uno strumento di crescita, di maturazione interiore. Lo dimostra il programma dell’Associazione Lunghi Cammini, che propone a giovani in difficoltà di mettersi in cammino per affrontare la propria vita e trovare nuovi equilibri e nuovi inizi. L’Associazione propone ad adolescenti e giovani “difficili” di percorrere duemila chilometri a piedi, in cento giorni, all’estero e in compagnia di un adulto, come già si fa da decenni in Belgio e Francia. Questa esperienza, all’apparenza molto semplice, nasconde una grande complessità e si dimostra un potente strumento di crescita e di cambiamento. Il libro racconta questi primi esperimenti, commentandoli e facendo un primo bilancio. Raccoglie i contributi di: Andrea Bellavite, Bernard Ollivier, Duccio Demetrio, Isabella Zuliani, Luigi Gui, Marco Catalano, Marilena Sinigaglia, Matteo Vercesi, Paolo Taverna. Il libro sarà anche uno spunto per ragionare sull’importanza del cammino come atto di cambiamento interiore, di miglioramento della propria persona. Il viaggio come metafora della vita è sempre stato caro al monachesimo. Il monaco intraprendeva un cammino per cambiare vita,
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del desiderio, ma materia viva in forme originali, per creazioni nate da assemblaggi di materiali multiformi, da tagli e da leganti. Il percorso ci condurrà anche in alcune botteghe di mosaicisti ravennati per verificare come si crea un’opera musiva: come le tessere vengano poste su piani leggermente sfalsati e gli interstizi colmati da malta a livello, ma in leggero sottosquadro, per un’affascinante effetto luministico e una sapiente esaltazione del colore. Sono previste tre tappe aperitivo con finger food.
modificare i punti di riferimento, la scala valoriale, lo sguardo sul mondo, gli altri, Dio. Il viaggio ti obbliga ad andare incontro al cambiamento che ti si apre davanti ad ogni passo, ad ogni sguardo. Ogni volta che un piede passa avanti all’altro cambia la tua posizione, anche se di pochi metri rendendo più vicino l’orizzonte, il fine del cammino, il motivo del tuo esistere. FINGER MOSAICO FOOD Passeggiando alla scoperta del mosaico contemporaneo, dove l’arte si fonde con il gusto Percorso guidato dai curatori delle mostre Sabato 12 ottobre, MAR, ore 15 Il viaggio alla scoperta della Biennale del Mosaico Contemporaneo di Ravenna è una passeggiata in città all’insegna dell’arte e della convialità. Camminando assieme a una guida d’eccezione si visiteranno le maggiori sedi espositive della rassegna: il MAR, la Biblioteca Classense, Palazzo Rasponi dalle teste, il Museo Nazionale. Nel corpo odierno dell’arte, quanto mai multiforme e aperto a linguaggi diversi, gli artisti perseguono l’intento di esplorare ed esperire una tecnica complessa e “archeologica” come quella musiva, in un contesto di soluzioni compositive innovative. Il mosaico diviene uno scrigno a cui attingere: non più pelle sontuosa per maestose decorazioni architettoniche o per lussuosi oggetti
EARTHWORKS, TRA TERRA E ACQUA In cammino con il land artist Luigi Berardi Domenica 13 ottobre, dalla Foce del Fiume Lamone alle valli, ore 9 “Arte della terra” in questo marasma ecologico, l’uomo-sapiens, pur consapevole dei propri limiti di fronte al pianeta, continua a impiegare grandi energie e mezzi tecnologici per cercare un equilibrio insostenibile di fronte alla forza primordiale e senza tempo della natura. L’artista, utilizzando spazi e materie naturali, tenta di creare un legame con Madre Terra ristabilendo una sintonia tra l’Uomo e il resto del mondo. “Arte ecologica” per esprimere, direttamente nei luoghi destinati,“site-specific” una “impronta” di “riconoscenza”. La foce del fiume Lamone è una manufatto dell’uomo-bonificatore, alternativa a un delta naturale di cui il paesaggio vallivo a Nord di Ravenna conserva le tracce. Barene, dossi, dune, antichi tracciati che dal mare alle pinete creavano arterie vive di compensazione all’osmosi del fiume, segnando nuovi paesaggi fra acqua e terra senza soluzione di continuità. Cammineremo tra sentieri ritrovati, tracciati con materiali naturali, argille che diventeranno “forme-impronta” lasciate poi fluire dai mutamenti atmosferici per diventare col tempo memoria di un’arte di comportamento. ART, MOSAIC & CITY BIKE In bicicletta tra l’arte contemporanea con Marcello Landi e Danilo Montanari Una guida all’arte contemporanea in città attraverso le opere pubbliche. Dal Grande ferro R di Alberto Burri ai gorilla di Davide Rivalta, al cavallo di Mimmo Paladino e la rotoballa di Marco Bravura. Domenica 13 ottobre, Piazza Kennedy, ore 15 Un percorso in città per osservare il patrimonio artistico contemporaneo: dal Grande Ferro R, passando per l’opera di Nicola Carrino nella facciata del Palazzo del
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Mutilato di Piazza Kennedy. Le sculture del giovane Davide Rivalta: i gorilla del palazzo di Giustizia, le bufale mediterranee nel prato di Sant’Apollinare in Classe e i lupi all’interno del Museo Nazionale di San Vitale, luogo in cui potremo apprezzare anche le installazioni della scultrice Mirella Saluzzo. Il nostro viaggio ci condurrà dinnanzi alla rotonda Piazza D’Armi dove campeggia l’opera di Gianni Gori in memoria dei caduti della Mecnavi. Tra tutte spiccano le opere d’arte musiva: nei pressi di Porta Adriana il monumento, realizzato da Luciana Notturni, a ricordo dell’ex sindaco della città Pier Paolo D’Attorre. Ancora mosaico nella monumentale fontana Ardea Purpurea di Marco Bravura, creatore anche della rotoballa collocata nello spazio antistante il MAR. Fiumi di tessere e colori ci accoglieranno al Parco della Pace, realizzato nel 1988, che ospita le opere di J. W. Carter, M. L. Coupe, J. Deru, A. Kornooukhov, E. Mally, M. Paladino, C. Rahir e B. Saetti. Osserveremo l’onda del Museo Archeologico di Classe realizzata da Paolo Racagni, che insieme a Bravura, Landi, De Luca e Nittolo è tra i più riconosciuti artisti-mosaicisti. Un percorso ecosostenibile che ci sorprenderà anche con le inaspettate opere create da numerosi artisti, alcuni di livello internazionale – da Invader a Ericailcane a Kobra –, presenti su palazzi e opifici abbandonati. 1839: LA ROTTA DEL LAMONE Eventi in occasione del 180°anniversario della rotta del fiume Lamone con Lorenzo Bonazzi, Luigi Berardi e le donne di parola Sabato 30 novembre, sul ponte tra Villanova e Ammonite, ore 15; Teatro Socjale di Piangipane, ore 17 Trail Romagna e il Consorzio di Bonifica realizzeranno due eventi per ricordare la storica “rotta del Lamone” avvenuta 180 anni fa, nella notte fra il 7 e l’8 dicembre del 1839. Un episodio della “Ravenna Città d’acque” tanto importante quanto poco conosciuto. Una pièce teatrale racconterà come questo “disastro” naturale sia stato trasformato dall’uomo in opportunità segnando, non solo metaforicamente, la storia del nostro territorio. Un racconto epico della secolare storia dei territori di bonifica ravennati segnati da una continua lotta fra terra e acque, e di come l’uomo abbia domato canali e fiumi per conquistare le proprie terre. La rotta del fiume fu infatti utilizzata per bonificare le valli a nord di Ravenna: la “bonifica del Lamone”, che si protrarrà sino agli anni ’50, fu l’ultima grande bonifica per colmata nei territori romagnoli.
IV / INSERTO SPECIALE RAVENNA&DINTORNI 19-25 settembre 2019
RAVENNA - 28 settembre - 13 ottobre 2019
LA MOSTRA
CONVIVIALITÀ
Elia Tazzari e lo sguardo sul lato oscuro del cammino Trenta immagini “oblique” raccolti nel viaggio a piedi fra Londra e Gerusalemme Elia Tazzari ha camminato nel 2017 sotto le insegne di Trail Romagna dalla Stazione Victoria di Londra alla Basilica del Santo Sepolcro in Gerusalemme, lasciandosi alle spalle 113 giorni di cammino, una moltitudine di compagni raccolti attorno a sé nel corso del lungo viaggio e, naturalmente, una grande varietà di spazi attraversati e paesaggi dimenticati. Al ritorno, Tazzari ha costruito una serie fotografica selezionando una trentina d’immagini fra le oltre 1.500 scattate con un paio di cellulari lungo il percorso, per raccontare i lati spesso rimossi o volutamente omessi dalla narrazione riguardante il cammino e la geografia propria dell’andare a piedi. Londra-Gerusalemme si configura come scabro viaggio fotografico che rifiuta l’abuso di paesaggi eclatanti e cartolineschi in favore dell’esplorazione dei margini fisici e metaforici, di suggerimenti paesaggistici a volte sinistri e allusivi, di indizi, epifanie e brutali squarci su quelle che spesso sono le strade obbligate del camminatore. Ecco allora susseguirsi in questa narrazione per immagini grandi pareti di pietra, pianure d’asfalto bruciate, ritratti distorti, carcasse galleggianti, piccoli santuari eretti ai margini di strade di campagna, la mole imponente dei Tir e monoliti svettanti nel nulla, in una sequenza che fa emergere gli aspetti che più affascinano Tazzari nel corso dei suoi cammini. Elia Tazzari è nato a Ravenna nel 1990. Scrive, filma, fotografa e cammina. Vive a Savio di Ravenna. La mostra anticipa idealmente quella che sarà la nuova impresa di Elia, prevista per il 2021 e per i tre anni a seguire: il Giro del Mondo a piedi, attraverso Europa, Stati Uniti, Australia e Russia, un'avventura “ecologista” attraverso alcuni dei paesi maggiormente responsabili dell'attuale disastro ambientale e climatico. Dall’1 all’8 ottobre, Palazzo Congressi, Largo Firenze Apertura dalle ore 14 alle 18. Ingresso libero.
N. 2/2019 - Autorizzazione al Tribunale di Ravenna n. 1321 del 05/09/2008 - Direttore responsabile Fausto Piazza Supplemento a Ravenna&Dintorni n. 830 del 19/9/2019 - Stampa Centro Servizi Editoriali srl – Stabilimento di Imola
Appuntamenti a tavola alle fine del cammino Alla fine di certi cammini ItineRa propone una sosta all’insegna della convivialità. Un modo per continuare a dialogare con i protagonisti in maniera informale attorno ad un tavolo imbandito. Sabato 28 settembre, cena con i protagonisti dell'evento “Cercare Marina per Ravenna” all'Osteria I Mùllner di Ravenna (20 euro) Martedì 1 ottobre, cena con i protagonisti dell'evento “La via dei Sassi” al ristorante Marlin Beach di Punta Marina Terme (25 euro) Giovedì 3 ottobre, cena con i protagonisti dell'evento “Land Art, artisti in cammino” nel winter garden Micoperi di Ravenna (20 euro) Venerdì 4 ottobre, cena con i protagonisti dell'evento “Dino Campana nella pineta di Dante” a Cà della Aquara di Fosso Ghia (20 euro) Giovedì 10 ottobre, cena dei pellegrini per l'evento “Camminare cambia alla Fraternità di San Damiano di Ravenna. In collaborazione con ChefToChef (20 euro) Domenica 13 ottobre, cena con i protagonisti dell'evento “Art, Mosaic & City Bike” al Circolo Amici del Camino (20 euro) Prenotazioni e info sui menu sul sito www.trailromagna.eu
CREDITI ItineRA si realizza grazie al Comune di Ravenna, alla rete di collaborazioni attiva da anni con enti, istituzioni e associazioni partner e grazie al prezioso contributo dei volontari: Carlotta Cacciari, Loredana Cardamone, Sofia Cerrato, Alessandra Coffetti, Ciro Costa, Angela Izzo, Marco Landi, Mauro Molineris, Giulia Ottaviani, Novella Pamini, Vitaliana Pantini, Sofia Ponzi, Marco Ronchi, Pino Ronchi, Antonella Scarpi, Giorgio Soffritti, Giovanni Trabalza, Giorgio Zannoni
Edizioni e comunicazione srl - Viale della Lirica 43 48124 Ravenna - tel. 0544 408312 - www.reclam.ra.it
Iscriviti a NUOVO PROGRAMMA ALL’AVVIAMENTO DELL’ATTIVITÀ SPORTIVA DILETTANTISTICA FINALIZZATA ALLA SALUTE E AL FITNESS
PROGRAMMA BRUCIA GRASSI
ANALISI BIOMECCANICA
ESERCIZIO POSTURALE
COMPRENDE: TEST BIA + 30 LEZIONI
COMPRENDE: VALUTAZIONE BIOMECCANICA + 20 LEZIONI
COMPRENDE: ANALISI POSTURALE + 10 LEZIONI
a cura di Dario Tamburini (Dott. in Scienze Motorie)
a cura di Daniele Monaco (Dott. in Scienze Motorie e posturologo)
La valutazione permette di conoscere il proprio stato fisico attraverso test dinamici e video-analisi della camminata, della corsa e dei principali esercizi a corpo libero. In gruppi di 5 persone lavoriamo per migliorare la performance sportiva e la biomeccanica degli esercizi. Al termine del percorso viene effettuata una seconda valutazione per monitorare i progressi ottenuti.
Attraverso test mirati studiamo come il corpo organizza il tono muscolare in conseguenza ad alterazioni posturali a livello degli occhi, della bocca, dei piedi e valutiamo l'effetto di possibili traumi. In gruppi di 5 persone lavoriamo per ottimizzare la postura, eliminare eventuali sintomi (es. mal di schiena, alterazioni dell'appoggio plantare, ecc.), favorire il recupero post-trauma o il ritorno all'attività sportiva. Al termine del percorso viene effettuata una seconda analisi per monitorare i progressi ottenuti.
a cura di Elena Bolondi (Istruttrice Fitness per il dimagrimento e Naturopata) Il test, non invasivo, permette di conoscere la percentuale di massa grassa, massa magra e distribuzione dell'acqua intra ed extracellulare. In gruppi di 5 persone lavoriamo per ottimizzare il consumo di massa grassa combinata ad un incremento del potenziale metabolico. Al termine del percorso viene effettuato un secondo test BIA per monitorare i progressi ottenuti.
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16 / SPORT RAVENNA&DINTORNI 19-25 settembre 2019
PALLAVOLO MASCHILE
Troppa voglia di volley, Cricca torna in campo: «Mi ha convinto lo spirito della Pietro Pezzi» Il 38enne ravennate ex Cmc si ritirò dalla pallavolo nel 2015 per fare l’imprenditore: ora ha cambiato lavoro ed è pronto ad assaggiare la serie C con la squadra intitolata al poliziotto morto in servizio
Spinto dall’amore per la pallavolo, rimasta sempre nel suo cuore, Manuele Cricca ha deciso di rimettersi le ginocchiere dopo quattro anni di inattività. Gli scenari per il centrale che ha vestito le maglie di Ravenna, Padova, Latina e, agli albori della carriera, Valleverde Mirabilandia, non sono più quelli della A1, dove ha disputato 78 partite (che diventano ben 346 se si aggiunge l’A2), ma quelli più contenuti della C regionale, dove difenderà i colori della Pietro Pezzi. Per il 38enne ravennate si tratta di una scelta di cuore, con il ricordo ben impresso dell’agente di polizia scomparso in un incidente stradale due anni fa a cui è intitolata la società, e di amicizia, per il legame che lo unisce ai dirigenti, ai tecnici e a numerosi compagni di squadra. Manuele, dove eravamo rimasti? «La mia vita dal 2015 è stata rivoluzionata. Ho iniziato l’attività di imprenditore, aprendo una frutteria in centro a Ravenna (Sukko, ndr) e allargando la mia famiglia con l’arrivo di Bianca, che adesso ha quattro anni, e Olivia, due. A causa dell’impegno da libero professionista non c’era tempo da dedicare alla pallavolo e ho deciso di smettere. In quel momento non avrei mai pensato di tornare in campo». Cosa le ha fatto cambiare idea? «Prima di tutto la proposta di molti miei vecchi amici, che hanno messo in piedi questa bella realtà nel ricordo di una grande persona come Pietro, e la voglia di tornare a stare in gruppo. In secondo luogo il cambiamento di lavoro. Ho chiuso l’attività di imprenditore, che comunque mi è servita tantissimo dal punto di vista personale e professionale, e sono tornato a fare il dipendente, entrando tramite un concorso nell’organismo amministrativo dell’Unione della Bassa Romagna». Come sono andati i primi allenamenti? «Abbastanza bene. Io ci sto mettendo tutto il mio, adesso vediamo come risponde anche il fisico dopo questa lunga inattività. In questi quattro anni in pratica non ho più toccato il
Ieri e oggi: in alto Manuele Cricca nel 2014 con la maglia della Cmc Porto Robur Costa in A1, in basso il gruppo della Pietro Pezzi che farà la prossima serie C
pallone, ma la passione per il volley è rimasta sempre intatta. Appena sapevo che c’era una partita in televisione, cambiavo canale e la guardavo. Se un giorno ci giocheranno anche le mie figlie, sarò davvero contento, perché la pallavolo è uno sport pulito che trasmette grandi valori». Quanto cambia la musica passando dal divano alla palestra Montanari? «Parecchio, anche perché la Serie C richiede tempo, impegno e cura di se stessi. Lo spirito che muove tutti noi è quello amatoriale, ma quando si scende in campo si vuole sempre dare il massimo».
Chi ritrova alla Pietro Pezzi? «Tanti ragazzi della Volley View, l’ultima squadra in cui ho giocato, dal dirigente Saporetti, al coach Guerra e il vice Ranieri, fino ad arrivare ai vari Cardia, Cerquetti e Bendandi. Riabbraccio anche mio cugino Andrea Belloni, con cui ho conquistato la promozione in A2 ai tempi del Porto Donati di Bonitta». Una bella squadra, quindi. «Sì, costruita per tuffarsi in questa nuova avventura con il massimo entusiasmo, puntando a toglierci più soddisfazioni possibili. In più con una nuova scommessa per me». Quale?
«Non giocherò centrale, ma opposto. Prima, però, vediamo come risponde il mio fisico… ». Il tutto ricordando Pietro Pezzi… «Quando giocavo nella Volley View c’era anche lui in rosa. Veniva quando poteva, in quanto aveva poco tempo libero a causa del lavoro, che in quel periodo lo aveva portato fuori dalla Romagna. È giusto tenere vivo il ricordo e faccio i miei complimenti a chi ha costruito questa società. Sono onorato di farne parte». Si ricorda l’ultima volta che l’ha incontrato? «Sì, accadde nel mio negozio una settimana prima dell’incidente. Era in pausa con un collega. Veniva spesso a trovarmi». Tornando alla squadra, che campionato si aspetta? «Di sicuro più difficile di quello che si può pensare. Andremo a giocare in palazzetti caldi e “strani”, dove non sarà semplice adattarsi. La nostra squadra è stata allestita bene e può contare su tanti giocatori interessanti, sia giovani, sia veterani come Triossi e lo stesso Belloni, la scorsa stagione in B. Dovremo essere bravi a trovare il prima possibile i giusti equilibri». Come è passare dai palcoscenici del massimo campionato a quelli della C? «Ho vissuto tante belle emozioni in A1, che però comporta rischi e sacrifici personali. Quando ho scelto di tornare a Ravenna, l’ho fatto sia per continuare a giocare su alti livelli, sia per mettere radici a casa. Siccome non c’era più la possibilità di continuare la carriera da professionista nella mia città, ho deciso di cambiare strada. Sono contento di tornare in campo, in quanto dentro di me c’è ancora tanta passione per il volley che proverò a vivere il più a lungo possibile». Qual è la sua più grande gioia in carriera? «Tutte le promozioni in A1, ma in particolare quella a Loreto, conquistata all’ultima giornata». Vincenzo Benini
CULTURA / 17 19-25 settembre 2019 RAVENNA&DINTORNI
IL FESTIVAL/1
Abel Ferrara musicista live al nuovo Soundscreen Quarta edizione per la rassegna tra cinema e musica Il grande regista ospite della serata d’apertura il 21 settembre Torna in città il Soundscreen Film Festival, quarta edizione, tra i pochi festival italiani di cinema dedicati al rapporto tra Cinema e Musica. La manifestazione (diretta da Albert Bucci, organizzata dall'Associazione Culturale Ravenna Cinema in convenzione con il Comune di Ravenna – Assessorato alla Cultura, con il contributo del MIBAC – Ministero per i Beni e le Attivita Culturali, della Regione Emilia-Romagna e della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna), in collaborazione con Bronson Produzioni e MEI di Faenza, si terra dal 21 al 28 settembre al Palazzo del Cinema e dei Congressi e presso il Cinema Jolly. Un programma di anno in anno più ricco, con una grossa novità: tutti gli appuntamenti Soundscreen - dalle proiezioni alle sonorizzazioni - saranno ad ingresso gratuito. La Opening Night di sabato 21 settembre inizia con la sonorizzazione del primo film di fantascienza italiano: L'uomo meccanico del 1921, di André Deed, musicato dal vivo in sala dai bolognesi Earthset e dal ravennate Luca Maria Baldini, performance tra elettronica, noise rumoristico e post rock. Per proseguire subito dopo con l'ospite speciale del Soundscreen, padrino della serata: il grande regista Abel Ferrara (foto in alto a sinistra), autore di capolavori quali Il cattivo tenente e The Addiction, sarà in sala per presentare il suo ultimo film, il documentario Alive in France, un autoritratto che ne svela la sua inedita veste di cantante e musicista in tour per la Francia. E dopo la presentazione, anche un concerto dal vivo dello stesso Abel Ferrara.Nei giorni successivi, il festival proseguirà con altre sonorizzazioni dal vivo (vedi box in alto), un omaggio a Jim Jarmusch e Tom Waits (vedi fotonotizia), la celebrazione dei 50
anni di Woodstock. Ma soprattutto il nucleo centrale del Festival, il Concorso Internazionale per lungometraggi: 10 film in anteprima nazionale per 10 nazioni, a rappresentare la diversità di stili, generi e popoli nel cinema contemporaneo. Si va dalla Finlandia con la spassosa commedia nera heavy metal Heavy Trip (foto al centro dell’articolo); alla classica ghost-story inglese The Sonata, una delle ultime interpretazioni del compianto Rutger Hauer; alle impossibili storie d'amore in Iran per Tehran: City of Love. Nei giorni seguenti, scoprirete Aleksi, dalla Croazia, dolce dramma indie su una ragazza che deve imparare a crescere; dal Brasile Boni Bonita, la tossica e commovente storia d'amore tra la giovanissima Beatriz e il malinconico musicista Rogelio; The Dreamer's Field documentario da Israele su tre giovani aspiranti rockstar che lasciano il kibbutz per scoprire Londra; Happiness Machine (foto in alto al centro), film d'animazione prodotto in Germania, ma realizzato da 10 cineaste e 10 musiciste da tutto il mondo; dal Lussemburgo la black comedy Sawah, pirotecnica odissea di un Dj egiziano scambiato per clandestino; rapper norvegesi di origine musulmana condannati a morte in un mondo totalitario alla Orwell in The Monkey and The Mouth dalla Norvegia; e infine, dalla Irlanda del Nord, divertente e commovente road movie Ups & Downs (foto in alto a destra), storia del rocambolesco viaggio di un esplosivo ragazzo down che vuole andare andare al concerto del suo gruppo rock preferito. Il Soundscreen termina sabato 28 settembre, con la premiazione dei vincitori e la sonorizzazione di Caligari. Programma completo su www.soundscreen,org.
Da Teheran al Brasile: dieci film da dieci paesi Ingresso gratuito a eventi e proiezioni
IL FESTIVAL/2 Da L’uomo meccanico a Le Révélateur: Grandi musicisti per sonorizzare grandi classici Tra gli eventi più rappresentativi del Soundscreen, si conferma le sonorizzazioni dal vivo: sabato 21 settembre gli Earthset e Luca Maria Baldini che musicano L'uomo meccanico (1921) di Andre Deed (nella foto); domenica 22 settembre, i bolognesi Kyokyokyo si confrontano con il classico dell'avanguardia La coquille et le clergyman (1928) di Germaine Dulac, spaziando tra rock-noise, ambient e momenti lirici, mercoledì 25 settembre: il duo Tiresia porta in sala Le Révélateur (1968) di Philippe Garrel, film muto, sperimentale e lirico, onirico e allegorico, terreno ideale per l’elettronica psichedelica di Stefano Ghittoni e la chitarra liquida di Bruno Dorella; sabato 28 settembre il Caligari di Robert Wiene (1920), inarrivabile capostipite dell'Espressionismo tedesco, sonorizzato dal trio Alessandro Baris, Beppe Scardino e Gabriele Evangelista, tra schegge di un jazz teso e dinamico e un'elettronica cupa e minimalista.
IL FESTIVAL/3
I 70 ANNI DI TOM WAITS TRA MUSICA E CINEMA (DI JARMUSH) Soundscreen festeggia i 70 anni di Tom Waits, un grandissimo della musica che ha spesso incrociato il suo percorso artistico con il cinema. Di questo massimo autore del '900, cantautore crepuscolare, musicista, attore, sarà messa in risalto il rapporto con Jim Jarmusch, tra i principali rappresentanti del cinema indipendente statunitense, con la visione del recentissimo horror-zombie The Dead Don't Die e negli extra screenings futuri del mitico Daunbailó (1986) con John Lurie e Roberto Benigni, e del film più “musicale” della sua carriera: la splendida storia di musicisti-vampiri Only Lovers left Alive (2017) con Tom Hiddleston e Tilda Swinton in foto).
18 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 19-25 settembre 2019
L’INTERVISTA
«Uno spettacolo che è una cena condivisa sul malessere della società post industriale» Il Teatro delle Ariette in scena al Rasi insieme alle Albe, tra civiltà contadina e operaia «Sul palco prepariamo i tortelli, poi li mangiamo con il pubblico, cercando di conoscerci»
Prosegue al teatro Rasi di Ravenna fino al 2 ottobre (info nel box grigio) la messa in scena dello spettacolo Pane e Petrolio, prima coproduzione che vede collaborare due compagnie storiche della regione, i padroni di casa delle Albe e gli emiliani del Teatro delle Ariette. Ne abbiamo parlato con Stefano Pasquini delle Ariette, regista e autore del testo insieme alla collega Paola Berselli e a Luigi Dadina delle Albe, con cui è pure in scena (insieme anche a Maurizio Ferraresi). Come è nata questa prima collaborazione tra le due compagnie? «Da una grande amicizia e una lunga frequentazione, oltre che da una stima reciproca. L’occasione è stata semplicemente la proposta di co-produzione che ci è arrivata dal nuovo co-direttore di Ravenna Teatro, Alessandro Argnani. Proposta che abbiamo raccolto con grande felicità». Il titolo cita esplicitamente Pier Paolo Pasolini: in che modo è omaggiato nello spettacolo? «Petrolio come il romanzo di Pasolini, è vero, ma anche come quello degli operai. Pane, invece, per rappresentare i contadini. Gigio (Dadina, ndr) è figlio di operai, Paola (Berselli, ndr) è figlia di contadini. Lo spettacolo vuole essere una riflessione sulla frattura tra la civiltà contadina e quella dell’industria, consumistica, in un momento in cui al mondo pare non esserci più né pane né petrolio. Abbiamo voluto parlare dell’oggi attraverso frammenti di Pasolini, il suo lucido sguardo, e soprattutto le nostre storie, famigliari, anche dei nostri genitori, quello che erano negli anni sessanta. Storie private vissute dalle persone senza nome, nei quartieri operai, nella campagne, per cercare di raccontare una storia più grande». Adesso sembra comunque di assistere a un certo riavvicinamento al mondo dell’agricoltura da parte della società... «Quello che è successo forse è che la frattura di cui parla Pasolini non l’abbiamo curata, è andata in cancrena, è stata rimossa dalla società e solo adesso forse ci rendiamo conto che una parte del nostro malessere è dovuto proprio al fatto che non ce ne eravamo accorti. Stiamo quindi ripensando il rap-
porto con l’agricoltura e con la natura e presto lo faremo anche con la manifattura, l’artigianato e l’industria, che continuano a essere presenti in questa società post-industriale, sempre più malata». E qual è la malattia di cui soffre maggiormente? «Il non rendersi conto. È molto difficile ma bisogna provare a rifare esperienza delle cose, per prenderne coscienza: dobbiamo ricordarci e ripensare che le uova non escono dagli scaffali, che le nostre macchine usano petrolio e acciaio, che quello che beviamo viene dal cielo, eccetera. Nella civiltà del benessere ce lo siamo dimenticati, ma dovremmo ritrovare il contatto con il nostro territorio. Oggi il tema centrale dovrebbe essere quello della sobrietà e della consapevolezza: se vogliamo affrontare il problema dell’energia, per esempio, dobbiamo prima di tutto immaginare un mondo dove se ne usi meno. Mi pare che sia un po’ quello che ci stanno cercando di dire Greta e tanti altri giovani». Il teatro può aiutare a renderci più consapevoli? Qual è il vostro modo di intendere il teatro? «Alla base di tutto, nel nostro teatro, c’è uno spazio condiviso. Siamo tutti, attori e spettatori, nella stessa stanza, illuminati dalla stessa luce. In particolare in questo caso gli spettatori sono a tavola e noi davanti a loro trasformiamo la farina in sfoglia, in tortelli, che poi a fine spettacolo condividiamo. Parliamo appunto di parità, di condivisione, di domande a cui cerchiamo risposte insieme agli spettatori, che sono un numero limitato, e che sentiamo perciò intimi». E che vengono coinvolti attivamente? «La nostra filosofia è quella dell’incontro, alla fine dello spettacolo ci conosciamo. Noi mettiamo in campo anche le nostre storie autobiografiche, non perché siano particolarmente originali, ma perché sono un po’ le storie di tutti. Facciamo la nostra parte come in un rito, che si conclude con il servizio dei tortelli e dopo restiamo a tavola a condividere con gli spettatori che possono farci qualsiasi domanda e togliersi le loro curiosità. Si parla e ci si conosce». Luca Manservisi
C.R.E.M.
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“Pane e Petrolio” prosegue fino al 2 ottobre tutte le sere alle 20 al teatro Rasi, fatta eccezione per le domenica, che va in scena alle 12, e per le giornate di riposo di lunedì 23 e 30 settembre. I posti per lo spettacolo sono limitati, la prenotazione è obbligatoria: Ravenna Teatro dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 18, tel. 0544 36239; sabato dalle 19 alle 20 e domenica dalle 10 alle 12 tel. 333 7605760. A latere sono in programma anche incontri: il prossimo è quello di martedì 24 settembre con Massimo Marino e Michele Pascarella in dialogo con gli attori. Per l'occasione verranno presentati i libri Teatro delle Ariette, La vita attorno a un tavolo e Racconti di un attore operaio, entrambi editi da Titivillus.
Stefano Pasquini del Teatro delle Ariette
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IL CRAL MATTEI ORGANIZZA
Proposta stagione 2019-20
Info utili: posti limitati e prenotazioni
Martedì 24, ore 21 Claudio Balella Viaggio nel tempo: le costellazioni fra passato e futuro
Sabato 28, ore 16:30 ...un pomeriggio al Planetario
Amalia Persico A caccia di Dante tra le stelle (attività adatta a bambini a partire da 8 anni)
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Info e prenotazioni: Planetario di Ravenna, Viale S. Baldini, 4/a - 48121 Ravenna tel. 0544.62534 Lunedì-Venerdì 8.30-12.30, Martedì e Venerdì 20.30-22.30 www.planetarioravenna.it - email: info@arar.it - Ingresso intero € 5, ridotto € 2 - Prenotazione consigliata
CULTURA / 19
PRONTO INTERVENTO E INTERVENTI D’EMERGENZA:
334 3218031 SERVIZI di PULIZIA e GIARDINAGGIO
Lido Adriano - via T. Zancanaro 74 - tel./fax 0544 493950
19-25 settembre 2019 RAVENNA&DINTORNI
PREVENTIVI GRATUITI
MUSICA CLASSICA
ROCK ITALIANO
GIOVANI TALENTI DELL’ASSOCIAZIONE MARIANI ALLE PRESE (ANCHE) CON BEETHOVEN Al via la rassegna che apre la stagione “da camera” della sala Corelli del teatro Alighieri di Ravenna Dopo la pausa estiva, tornano le rassegne di musica da camera dell’associazione musicale Angelo Mariani, “Giovani in Musica” e “Concerti della Domenica” con 14 appuntamenti che animeranno la sala Corelli del teatro Alighieri di Ravenna fino a dicembre. Il progetto Giovani in Musica, giunto alla XV edizione, ha come focus il coinvolgimento del pubblico nella realtà delle giovani generazioni di musicisti che percorrono la strada formativa e di preparazione alla professione. L’edizione 2019, anticipando in parte un evento importante che caratterizzerà la programmazione del prossimo anno – il 250° anniversario della nascita di Ludwig van Beethoven avvenuta nel 1770 – presenterà alcune esperienze didattiche molto interessanti pensate intorno al grande compositore di Bonn, condotte da docenti qualificati del nostro territorio. La rassegna prosegue sul solco tracciato dalle esperienze delle edizioni passate, caratterizzandosi come una sorta di laboratorio di esperienze vive, partecipate dal pubblico, che approfondisce così la conoscenza degli aspetti fondamentali di quel mondo espressivo in cui tantissimi giovani strumentisti si cimentano per costruire la loro vita artistica e professionale. Il programma (concerti alle 17). Allievo del pianista Denis Zardi presso il Conservatorio di Parma, Dario Zanconi (nella foto) darà prova venerdì 20 settembre del suo promettente talento eseguendo le Variazioni Diabelli di Beethoven, mentre venerdì 27 settembre il Collegium vocale “C. Monteverdi” formazione corale del Conservatorio di Bolzano creato e diretto da Elena Sartori, musicista e direttrice di coro di origine ravennate tra le più celebri a livello europeo, farà ruotare la propria esibizione intorno a due compositori che rappresentano due significativi esempi della produzione vocale del ‘500, Orazio Vecchi e Giovanni Pierluigi da Palestrina. Di nuovo dedicato a Beethoven il pomeriggio di lunedì 30 settembre di cui saranno proposte alcune delle più significative Sonate interpretate dagli allievi della classe di pianoforte del maestro Mauro Minguzzi docente presso l’Istituto Malerbi di Lugo. Sabato 5 ottobre protagonista ancora una scuola di pianoforte questa volta ravennate, tra le più recenti fondate a Ravenna su iniziativa della brillante pianista Maria Cristina Ceroni: alcuni dei più meritevoli allievi si cimenteranno con composizioni, oltre di Beethoven di alcuni altri autori che hanno concorso alla formazione artistica del grande tedesco, come Bach, Haydn, Mozart Schubert. Mercoledì 9 ottobre verrà esplorato il rapporto tra il giovane musicista e la realtà del Concorso come necessario momento di verifica delle proprie capacità e confronto col talento altrui, una messa a fuoco degli aspetti da migliorare al fine di proseguire il percorso di crescita e maturazione artistica: nell’occasione la vincitrice del concorso migliori diplomati del 2018 la violinista Annastella Gibboni accompagnata al pianoforte da Geraldina Letteriello eseguirà brani di Bach, Beethoven, Paganini. La collaborazione con le più qualificate Istituzioni di Alta Formazione Artistica e Musicale oltrepasserà quest’anno i confini nazionali, nell’appuntamento di martedì 15 ottobre che vedrà la partecipazione di un trio di musicisti allievi del Conservatorio di Lugano: il violinista Riccardo Zamuner, la violoncellista Arianna Di Martino e la pianista Cecilia Facchini, impegnati in pagine di Beethoven e Brahms. All’Istituto Superiore Musicale di Studi Musicali “Giuseppe Verdi” di Ravenna con il suo Ensemble Strumentale diretto da Federico Ferri domenica 20 ottobre spetterà il compito di chiudere la rassegna con una mattinata musicale tutto dedicata a Vivaldi (inizio concerto ore 11). Dal 27 ottobre partiranno poi i Concerti della Domenica, al mattino, info e programma su: www.angelomariani.org.
GLI ZEN CIRCUS (VICINO) A VILLA INFERNO Sabato 21 settembre torna a Villa Inferno (per la precisione al vicino Bike Bar Cinetico di Montaletto di Cervia) il raduno dei fan degli Zen Circus. La celebre folkrock band toscana si esibirà in versione “turboacustica” dal furgone e sarà a disposizione per firmare le copie del loro primo romanzo, in parte autobiografico, “Andate tutti affanculo”. Sarà possibile trascorrere la notte in tenda, mentre ad aprire la serata (dalle 21) ci saranno le cesenati Io e la Tigre e i marchigiani La Tosse Grassa. I fan sono invitati a partecipare con «outfit improbabili»
FOLK-BLUES Emma Morton al Boca Barranca
ROCK DEMENZIALE I cartoni animati dei Gem Boy a Pinarella
Venerdì 20 settembre dalle 21.30 al Boca Barranca di Marina Romea concerto della cantautrice italo-scozzese Emma Morton, accompagnata dai suoi The Graces, per un viaggio musicale tra roots, jazz, folk e blues.
Sabato 21 settembre alle 21.30 a Pinarella di Cervia, nel parco esterno della discoteca King in viale Tritorne 81, si esibiranno in concerto live i Gem Boy, in occasione della Festa della birra. La storica band bolognese torna così a storpiare le sigle dei cartoni animati, davanti ai loro numerosi fan.
Jeep ®
199€ al mese
con Luca Marinelli, Jessica Cressy, Vincenzo Nemolato, Marco Leonardi, (2019 ) regia di Pietro Marcello Denise Sardisco
20 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 19-25 settembre 2019
INCISIONE
Via Ponte Marino 19 • www.cinemamarianiravenna.com •
Cinema Mariani - Ravenna
INSTALLAZIONI
Oltre 120 opere grafiche di Albrecht Dürer in mostra a Bagnacavallo Inaugurazione il 21 settembre per l’esposizione dedicata al grande maestro di Norimberga
Inaugura sabato 21 settembre Al Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo il nuovo atteso evento espositivo dedicato al linguaggio dell’incisione: “Albrecht Dürer. Il privilegio dell’inquietudine”. Organizzata dal Comune e curata da Diego Galizzi e Patrizia Foglia, la mostra proporrà oltre 120 opere grafiche del maestro di Norimberga provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private italiane. Si potranno ammirare i più noti capolavori dell’artista come la Melanconia, il ciclo dell’Apocalisse, il Sant’Eustachio, il San Girolamo nello studio e il Cavaliere la morte e il diavolo. Dürer è il “padre nobile” del pensiero grafico, colui che ha saputo innalzare il disegno e l’incisione a espressione artistica non più ancella della pittura, ma pienamente libera e autonoma. Per Dürer l’arte incisoria fu il mezzo ideale per trasmettere una nuova iconografia, sacra o profana, un modo modernissimo per dialogare con il proprio tempo, con la contemporaneità di quel Rinascimento che era caratterizzato dall’avventura del sapere. Il progetto espositivo si pone come un invito ad incontrare le diverse anime di Dürer, sia come uomo che come artista. La sua personalità, il suo spirito e naturalmente la sua arte non sono semplici da cogliere nella loro unità. La critica lo ha definito ora un umanista, ora un gotico, ora un artigiano ora un teorico; la verità è che non è possibile separare le sue singole anime, era tutto questo insieme. Egli aveva in sé l’eterna contraddizione che contraddistingue i più grandi artisti. L’inaugurazione si terrà alle 17.30 alla presenza dei curatori, del sindaco Eleonora Proni e dell’assessore alla Cultura Monica Poletti. La mostra resterà aperta fino al 19 gennaio. Orari: martedì e mercoledì, 15-18; giovedì, 10-12 e 15-18; da venerdì a domenica, 10-12 e 15-19. Chiusura il lunedì e i post-festivi. Aperture serali straordinarie fino alle 23.30 dal 26 al 29 settembre. Ingresso gratuito. Museo Civico delle Cappuccine - via Vittorio Veneto 1/a Bagnacavallo (Ra) tel. 0545 280911 - centroculturale@comune.bagnacavallo.ra.it www.museocivicobagnacavallo.it
“SUBMISSION” NELLA SALA DEL MOSAICO DELLA CLASSENSE Si apre domenica 22 settembre alle 18 il terzo e nuovo capitolo dell’anno di “Ascoltare Bellezza”, ciclo di mostre che si svolge alla bibliotca Classense di Ravenna secondo il passare delle stagioni. Durante questa particolare giornata, equinozio d'autunno, nella Sala del Mosaico verrà presentato l'intervento artistico di Arnold Mario Dall’O, un'opera di cm 245x22o dal titolo “Submission” creata appositamente per questo spazio e per questo momento. La mostra è visibile fino al 22 novembre con orari 14-18 nei giorni feriali e di domenica. Ingresso Libero.
CARTOLINE DA RAVENNA Mittente Giovanni Gardini
Due quadri per Sant’Apollinare
LUTTO Morto Carlo Signorini, protagonista dell’arte musiva a Ravenna Scompare un altro protagonista dell’arte musiva a Ravenna. Dopo la morte di Sergio Cicognani, avvenuta a fine luglio, la città piange anche Carlo Signorini. Il mosaicista è morto a Lussembergo. Era figlio del maestro Renato Signorini e di Ines David, mosaicista anch’essa, che affiancava il marito in tante commesse. «Carlo – ricorda l’assessora alla cultura Elsa Signorino – ha saputo raccogliere il testimone della gloriosa tradizione familiare, ma anche costruire un suo percorso peculiare, misurandosi con l’insegnamento, i cantieri di restauro, ma privilegiando soprattutto il rapporto con gli artisti contemporanei. Il suo temperamento, i suoi interessi, i suoi sguardi curiosi, mobili e inquieti, non avrebbero potuto ritrovarsi in una dimensione solo locale. Carlo Signorini nei lavori realizzati con il suo studio Il Mosaico, fondato nel 1972 circa a Ravenna (poi studio Carlo Signorini dal 1976) ha collaborato con tanti artisti per progetti architettonici, di design e per opere da cavalletto. Fra i tantissimi lavori in Italia e all’estero ne ricordiamo uno in particolare, inserito nella collezione permanente dei mosaici contemporanei del Museo d’arte della città: la misteriosa Vanità, mosaico su cartone a firma di Mimmo Paladino». Da molti anni ormai l’artista viveva in Lussemburgo. «Naturalmente – conclude Signorino – lo ricordiamo con particolare riconoscenza e affetto come assistente ai corsi di mosaico della nostra Accademia e quindi nel suo ruolo di maestro, portatore delle sue conoscenze e della sua creatività presso le giovani generazioni di futuri mosaicisti».
Nella cosiddetta Sala gialla del Palazzo arcivescovile di Ravenna sono custodite due grandi tele, poco note al grande pubblico, dal forte impatto visivo e simbolico. Entrambe dipinte da Andrea Barbiani, raffigurano due momenti cruciali della vita di Sant’Apollinare: la cosiddetta missione petrina e le spietate e ripetute torture inflitte al Protovescovo a causa del Vangelo da lui annunciato. Queste due imponenti opere furono commissionate, in onore del Santo, dai monaci camaldolesi per la Basilica di Sant’Apollinare in Classe e furono poste ai lati della porta principale. Francesco Beltrami ne Il forestiere instruito delle cose notabili della città di Ravenna, testo dato alle stampe nel 1783, così le ricordava: «Passate nella nave di mezzo, dove ai lati della Porta maggiore si osservano due Urne delle più grandi. Stanno qui appese al muro due Tele di Andrea Barbiani, esprimenti la Missione, che l’Apostolo S. Pietro fece di Sant’Apollinare a Ravenna, perché vi predicasse il Vangelo, ed uno de’ molto crudeli Martirj sofferti dallo stesso Santo». All’inizio del ‘900 le vide Corrado Ricci e ne diede un giudizio poco lusinghiero tanto da auspicarne la rimozione: «I due mediocrissimi quadri, infine, appesi al muro, ai lati della porta maggiore sono di Andrea Barbiani (…). Ma ogni cosa, che turba la primitiva e grandiosa semplicità della basilica, dovrebbe esser levata». E così accadde! Le due opere, tolte dalla Basilica, furono portate in Episcopio dove, ancor oggi, sono custodite.
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CULTURA / 21 19-25 settembre 2019 RAVENNA&DINTORNI
SOMMO POETA
Lauro Dantesco a Walter Della Monica Tra le iniziative la mostra “Dante esule” di Giacmpiero Corelli e lo spettacolo “Oltre il muro” alla casa circondariale
Prosegue il cartellone di Viva Dante che coinvolge vari soggetti per una serie di eventi dedicati al Sommo in diverse zone della città. Tra gli appuntamenti più importanti sicuramente quello di venerdì 20 settembre alle 21 alla Basilica di San Francesco per “La Divina Commedia nel Mondo: le versioni spagnole” con Raffaele Pinto e la lettura di Carmen Aldama. A Walter Della Monica, fondatore e ideatore di questa impresa senza uguali che negli anni ha portato a Ravenna i traduttori della Divina Commedia in sessanta lingue del mondo, andrà il prestigioso riconoscimento del “Lauro Dantesco”. Sempre venerdì 20 alla Casa Circondariale alle 19.30 al pubblico dei detenuti sarà proposto Oltre il muro, spettacolo su invito con gli studenti del Liceo Classico “Dante Alighieri” e il coro delle voci bianche “Ludus vocalis” per la regia di Eugenio Sideri e Carlo Garavini e la mostra fotografica di Giampiero Corelli. E Corelli è l’autore in particolare del nuovo capitolo del progetto “Dante Esule” , mostra fotografica itinerante, accompagnata da incontri, un libro, una performance di danza e un bus che attraverserà la Romagna, allestito con fotografe e un audiodocumentario. Con Uno degli scatti di questo “Atlante UmaGiampiero Corelli per il no Romagnolo” proprogetto “Dante esule” segue l’esplorazione del fotoreporter ravennate intorno alla metafora dell’esilio. Alla quinta edizione, Dante esule 2019 porta alla scoperta di personaggi e comunità “esuli” del nostro tempo: “eccentrici”, libertari, artisti in terra di Romagna. Il lavoro sarà esposto a Ravenna il 21 settembre (alle 17). Si tratta della prima tappa di presentazione del progetto e del libro e si svolgerà al piazzale TCR (Terminal Container Ravenna, via Classicana 105), con la performance di danza Alati senza quota della compagnia Il Tempo Favorevole e l’autobus di Start Romagna allestito con le fotografie e l'audio documentario Terreno Sinti di Isabella Bordoni. Domenica 22 settembre, nella Basilica di San Francesco alle 19.30, invece, nuovo appuntamento con la Rassegna Musica e spirito VIII edizione con “Il volo di Gerione. Concerto per Dante”, compositore Paolo Pandolfo e direttore Giuliano Amadei. Verrà eseguita la composizione originale vincitrice del II Concorso nazionale “Dante in musica” . Martedì 24 settembre ci si sposta invece alla Biblioteca Classense alle 17 per l’appuntamento “Racconti(di)versi” incontro su poesia per genitori, volontari, educatori. Poesie, filastrocche e rime per crescere con parole e suoni. (Iscrizione: stravaglini@comune.ra.it).
STORIA Fine settimana alla Casa Matha tra visite e incontri Sabato 21 settembre, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio promosse dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, l’Archivio di Stato di Ravenna organizza dalle 9.45 un incontro che ripercorre la storia della Casa Matha. Per l'occasione sarà allestita una mostra nella sede dell'Archivio con documenti antichi e moderni sulla storica istituzione ravennate nel corso dei secoli. Dopo il saluto del primo massaro Maurizio Piancastelli, le vicende dell'Ordine saranno tratteggiate dallo storico ravennate, socio della Casa Matha, Giovanni Fanti. Al termine della presentazione la Casa Matha ospiterà tutti i visitatori nella propria sede per una visita guidata. E sempre alla Casa Matha, domenica 22 settembre alle 10, il Tribunato di Romagna celebra la 278 “Tornata” dalla propria fondazione. Dopo i saluti del Primo Tribuno, Franco Albertini, del Vice Sindaco di Ravenna, Eugenio Fusignani, e del Primo Massaro Maurizio Piancastelli, ci sarà la cerimonia di incapparellatura (nomina) di 4 nuovi tribuni: lo stesso Fusignani, Davide Guglielminetti, Mauro Mazzotti, Antonio Venturi. Alle ore 11 verrà presentato il libro “Storia della Casa Matha” di Giovanni Fanti, storico e Ufficiale dell’Ordine. A seguire, Rita Mazzillo della Cà de Vén parlerà delle origini della cucina povera dei pescatori.
SANT’ALBERTO Domenica il “pesce di legno” a santalbertesi noti Casa Guerrini entra nel circuito delle Case Museo dei Poeti Prosegue il Settembre Sant’Albertese con diversi appuntamenti. In particolare venerdì 20, alle 20.45, alla Casa Guerrini sarà presentato il romanzo M il figlio del secolo, dedicato a Mussolini di Antonio Scurati dallo storico Alessandro Luparini e da Giuseppe Masetti, Direttore dell’Istitituto storico della Resistenza, in cui si parlerà in particolare di Ferruccio Vecchi, sculturo futurista santalbertese citato nel libro che ha vinto lo Strega. Domenica 22 invece al Museo NatuRa la decima edizione del premo “Il pesce di legno” assegnato annualmente a Santalbertesi che hanno reso onore al loro territorio. Martedì 24 settembre è poi in programma una seduta del Consiglio Territoriale di Sant'Alberto, che vedrà all'ordine del giorno la relazione degli Assessori Signorino (Cultura) e Baroncini (Decentramento) in riferimento all'inserimento di Casa Guerrini nel Circuito delle Case Museo dei Poeti e degli Scrittori dell'Emilia Romagna. La seduta sarà pubblica e la cittadinanza è invitata. L'appuntamento è per alle 20.30 di martedì 24/9, nella Sala del Consiglio nella Sede Comunale Decentrata di via Cavedone 37 a Sant'Alberto.
CASOLA VALSENIO Torna il tradizionale incontro al Cardello della Fondazione Casa di Oriani Si terrà sabato 21 settembre alle 16.30, al Cardello di Casola Valsenio, il tradizionale incontro al Cardello promosso dalla Fondazione Casa di Oriani, giunto quest’anno alla trentunesima edizione. Sarà ospite l’architetto Aida Morelli, che ha curato per conto della Fondazione Casa di Oriani il progetto di restauro conservativo del Cardello, dimora storica di Alfredo Oriani, con una conferenza dal titolo “La casa museo il Cardello nella storia”. Nel corso dell’incontro sarà inoltre presentato in anteprima il progetto, realizzato dall’Università di San Marino nell’ambito di una convenzione tra il Circuito delle Case Museo dei Poeti e degli Scrittori di Romagna e l’IBC-Emilia Romagna, per dotare il Cardello di installazioni interattive audio-video.
28 SETTEMBRE IMPRO’ 12 OTTOBRE IMPRO’ 26 OTTOBRE SOTTO A CHI TOCCA 9 NOVEMBRE IMPRO’ 23 NOVEMBRE CATCH IMPRO’ 2VS2
22 / CULTURA / RUBRICHE RAVENNA&DINTORNI 19-25 settembre 2019
LETTI PER VOI
Da Tarantino in sala (e il resto è noia) a Dark su Netflix
A proposito dell’archeggio nell’orchestra
L’ottimo Kriminal di Alex Beer
di Francesco Della Torre
di Enrico Gramigna
di Nevio Galeati *
Visibili: cosa vedere in sala senza bisogno del permesso C’era una volta… a Hollywood è il nuovo film di Quentin Tarantino. Tutto il resto è noia, pura noia. Burning è il nuovo film del coreano Chang-dong Lee, che non è Tarantino ma è un cineasta di enorme talento e il suo film parla di amore e solitudine: non una passeggiata, ma certamente un grande autore e grandi aspettative. Claude Lelouch è il decano tra i registi francesi viventi (82 anni) ma è ancora autore fresco e frizzante, e probabilmente anche crepuscolare, nostalgico e un po’ malinconico con I migliori anni della nostra vita, che ha come protagonista gli altrettanto anziani Anouk Aimée (87) e il mitologico Jean-Louis Trintignant, che di anni ne ha 89. Prima di intristirci troppo citiamo anche l’esordiente istriana Katja Cola e il suo Rosa, che anche qui però calca sul terreno di tristezza e solitudine. Spazio anche per un film biografico di una regista basca (Lisa Azuelos) sul ballerino cubano Carlos Acosta: il titolo è Selfie di famiglia, e a tutti voi che vi state chiedendo la genesi di un titolo così brutto, posso dirvi solo che il film in originale si chiama Mon bébé. Non proprio invisibili: scopriamo nuove serie tv Dark è stato presentato come una perfetta via di mezzo teutonica tra Twin Peaks e Lost, e senza fare troppo i difficili si può dire che il paragone sia adeguato, anche se all’appello dei suoi padri manca anche l’invisibile e geniale Timecrimes, che a differenza di quando fu recensito su queste pagine, ora si trova in streaming legale su Chili. I problemi iniziali di Dark sono che parte piuttosto lento, inoltre con gli attori televisivi tedeschi non famosi si fatica a riconoscere i personaggi e per tessere la tela e capirci qualcosa bisogna scaricarsi e stamparsi dalla rete l’albero genealogico delle quattro famiglie protagoniste del serial. Nella città immaginaria di Winden, spariscono nel nulla due bambini e un altro suo cittadino muore suicida. Anche se in rete viene considerato spoiler, si scopre ben presto (seconda puntata) che un tunnel sotto la centrale nucleare permette viaggi nel tempo indietro di multipli di 33 anni, rispettivamente quindi nel 1986 e nel 1953. I difetti sopra citati non tolgono in nessun caso l’acquolina in bocca agli appassionati del genere che non vengono minimamente delusi grazie a un racconto certamente intricato, ma soprattutto intrigante per i risvolti che legano i viaggi nel tempo al destino (e alla storia) di queste famiglie. La serie funziona a meraviglia, e non a caso nella prima stagione (10 episodi) purtroppo non termina, sfociando prima in una seconda di 8 episodi per poi annunciare la terza, già dichiarata come finale, fortunatamente. Su Netflix.
L’orchestra è una massa di musicisti che, però, non sono in balìa delle proprie volontà, ma rispondono a una stretta gerarchia. L'imperatore, colui che tutto può e tutto governa (musicalmente parlando), è il direttore che, con un cenno della bacchetta, suona lo strumento orchestra come se i professori che la compongono altro non fossero che tasti di un manuale. Ovviamente non è così semplice e questa riduzione serve solo a dare l’idea di ciò che il direttore può fare, tuttavia, come ogni monarca illuminato si appoggia a un primo consigliere, così chi detiene la bacchetta si appoggia alle prime parti, in particolar modo alla spalla dei violini, che è il primo responsabile dell’orchestra. Tra i vari compiti di questa figura ce n’è uno in particolare che influenza sensibilmente il deciframento del pensiero del direttore in gesto tecnico strumentale: l’archeggio. Mettere le arcate per la propria fila (e condizionare quelle delle altre file) è compito difficile e ingrato che attira su chi le mette le ire di quanti soggiacciono alle scelte del misero. Le arcate altro non sono che la codifica del “senso di marcia” dell’arco e possono essere di due tipi, in giù e in su. Partendo da queste due direzioni si possono costruire le articolazioni che disegnano il senso di ogni frase, perciò è importante che chi archeggia capisca al massimo grado l’idea musicale del direttore. Molto spesso, purtroppo, questa decrittazione viene, però, fatta a priori, senza che i due responsabili abbiano avuto il benché minimo scambio di idee in merito ai brani da eseguirsi; da ciò ne consegue che prendano piede arcate “di tradizione” che, invece di favorire un pensiero musicale, rendono «inerti e vili» le menti degli archeggiatori che rincorrono con grande facilità la comodità nel migliore dei casi, l’esecrabilità nel peggiore. Molto spesso, inoltre, le scelte delle prime parti non sono particolarmente apprezzate dagli elementi delle varie file, in particolar modo nelle orchestre d’occasione, che vivono meno dei lepidotteri: è, forse, l’impossibilità di dirimere questioni più rilevanti in così poco tempo che relega gli orchestrali al litigio tra queste pastoie. Che fosse un punto cruciale della tecnica lo avevano compreso anche i vari trattatisti che spesero tempo a codificarne le norme. Il problema vero, però, è che la verità non esiste e che se l’esecuzione è logica e coerente, molto spesso l’arcata è ininfluente.
Gialli, polizieschi e noir continuano ad attirare lettori. Lo attesta l’ultima classifica settimanale dei libri venduti. Nei primi dieci assoluti, italiani e stranieri appunto, ci sono quattro titoli che fanno riferimento a quelle atmosfere. Vanno forte gli autori di casa, poi arrivano quelli di lingua inglese e i francesi. Una costante da molto tempo. Raramente, però, si incontrano Kriminal Roman: titoli di autori di lingua tedesca. Ed è un peccato perché Germania e Austria vantano scrittori di tutto rispetto. Da Vienna è sbarcata in Italia, ad esempio, una scrittrice che usa l’alchimia del genere davvero bene, Alex Beer, pseudonimo di Daniela Larcher. Le Edizioni e/o hanno pubblicato fin qui Il secondo cavaliere (giugno 2018) e La donna in rosso (agosto 2019), entrambi tradotti da Silvia Manfredo. Delitti e misteri rendono ancor più difficile vivere nella Vienna degli anni Venti: la splendente capitale dell’Impero, centro culturale d’Europa, è in rovina dopo la fine della prima guerra mondiale. Tocca ad August Emmerich, prima poliziotto di strada, poi ispettore della Omicidi, risolvere gli intrighi, aiutato dal giovane collega Winter, di origini nobili, ma diventato poliziotto per sopravvivere. Perché anche per i protagonisti il problema è quello: trovare il modo di non morire di freddo e di fame. Il meccanismo del thriller funziona davvero bene, sostenuto da una perfetta ricostruzione storica di Vienna e di quello che capitava in quegli anni: reduci storpi che lo stato emargina e non ricompensa per i sacrifici patiti al fronte (come lo stesso Emmerich, che zoppica per i postumi di una ferita riportata in trincea e che allenta il dolore usando l’eroina), uomini che arricchiscono con il mercato nero, politici corrotti che sperano nella caduta della vicina Repubblica di Weimar. Ne La donna in rosso c’è anche uno sguardo disincantato sugli albori del cinema e sul mondo dello spettacolo. L’ispettore soffre, snobbato dai colleghi disposti a farsi corrompere, si affanna; ma, testardo, cinico e rispettoso delle leggi, riesce a risolvere ogni enigma grazie alla propria lucidità. O, come gli fa dire l’autrice: «Non sono sempre i più forti o i più intelligenti a vincere, alla fine. Per arrivare alla meta servono anche coraggio, collaborazione e abilità». In entrambi i romanzi, infine, scorre la vicenda sentimentale di Emmerich, legato a una donna con due figli, che vede il marito tornare dalla guerra dove sembrava essere stato ucciso. Ed è un altro “caso” da risolvere. *direttore di GialloLuna NeroNotte
“Da scrivere” (Alfonsine) di Adriano Zanni
FIORI MUSICALI
FULMINI E SAETTE
VISIBILI E INVISIBILI
JUNIOR / 23 19-25 settembre 2019 RAVENNA&DINTORNI
LETTURE
Aperta una nuova biblioteca a Piangipane: laboratori, film e giochi per i più piccoli Dopo il taglio del nastro del 17 settembre, continuano gli eventi per farla conoscere a residenti e non
“Leggere è un’azione sovversiva, una protesta permanente contro l’infelicità e l’ingiustizia” è la frase, dipinta su una delle pareti, che si legge entrando nella nuova biblioteca “Fuori…legge” di Piangipane, che ha traslocato dalla sede dell’ufficio comunale decentrato a quella di piazza XXII Giugno 9. Si tratta di un edificio di proprietà del Comune di Ravenna, adiacente alle scuole elementare Balella e media Casadio, con le quali condivide il giardino, in uso alla comunità e alla scuola stessa. La nuova sede della biblioteca, molto accogliente è dotata anche di una vera e propria sala informatica. Inoltre questo è il primoesempio nel territorio di compiuta sinergia fra istituzione scolastica e comunale che ha dato vita ad una biblioteca che risponde sia alle esigenze dei cittadini, dai più piccoli agli adulti, sia a quelle della scuola e degli insegnanti. Il taglio del nastro, il 17 settembre, ha dato il via ad una
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WATSON Ecco a voi Watson, classe 2016, giovane atletico e vivace. Si ritrova solo la maggior parte della giornata, senza possibilità di giocare e correre come vorrebbe... Con le cagnoline va d’accordo, con i maschi va a simpatia, con i gatti non vuole averci a che fare! Affetto, tempo da dedicargli e recinzioni a prova di passeggiate fuori porta senza permesso... Per conoscerlo contattate senza indugio cell. 335 7713645
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serie di letture, laboratori e incontri dedicati a tutta la comunità. Di seguito il calendario: Giovedì 19 settembre alle 9 “Dove lo trovo? Assaggi di lettura e visita guidata alla biblioteca per le scuole primarie e secondarie” e alle 16.30 si svolge un incontro formativo rivolto ai docenti delle scuole dell’infanzia e primarie a cura di Nicoletta Bacco. Venerdì 20 settembre alle 9 il primo dei laboratori a cura di Tecnoscenze Bologna: “Scienziati coraggiosi”, alle 14 si terrà il secondo “Tu TUM ascolta il corpo umano” e alle 17 “La Stanza della parola”. Il 21 settembre appuntamento alle 10 con “Tu leggi a me io leggo a te: laboratorio di letture per famiglie a cura delle volontarie e dei volontari Nati per Leggere (per bambine e bambini da 0 a 6 anni)”, anche martedì 24 alle 16.30. La domenica alle 16 giochi e tornei improvvisati per un pubblico dai 7 anni (anche mercoledì 25 settembre alle 15), mentre lunedì alle 20 la biblioteca si fa cinema con
FARMACIE DI TURNO + APERTURA DIURNA 8.30 – 19.30 DAL 19 AL 22 SETTEMBRE GHIGI via Cavour 78 tel. 0544 38575; COMUNALE 8 via Fiume Abbandonato 124 - tel. 0544 402514; COMUNALE 7 via Bonifica 6 (Porto Fuori) - tel. 0544 433021; AL MARE viale al Mare 80 (Casal Borsetti) - tel. 0544 445019. DAL 23 AL 29 SETTEMBRE MODERNA via Bovini 11 tel. 0544 218994; COMUNALE 8 via Fiume Abbandonato 124 - tel. 0544 402514; S. STEFANO via Cella 528 (S. Stefano) - tel. 0544 563525.
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la proiezione del film La casa dei libri regia di Isabel Coixet 2018 (Ingresso libero fino ad esaurimento posti). Giovedì 26 settembre ore 15 nuovo incontro formativo rivolto ai docenti delle scuole secondarie, mentre il 27 settembre alle 15 va in scena La strega Rossella (adatto a un pubblico da da 6 a 10 anni), uno spettacolo favolistico a cura dell’Associazione Culturale Entelechia e sabato 28 settembre alle 10 ci sarà l’appuntamento dal titolo: I Cinque Malfatti di Beatrice Alemagna, Topipittori. Alla lettura dell'albo illustrato seguirà un laboratorio di manualità creativa dove ogni bambina/o costruirà, con i più svariati materiali, il suo personale "malfatto" a cura di Associazione Fatabutega. Su prenotazione (max 20 posti) Tutti i laboratori sono gratuiti e se non diversamente specificato su prenotazione (max 25 posti), informazioni e prenotazioni biblio.piangipane@classense.ra.it
24 / GUSTO RAVENNA&DINTORNI 19-25 settembre 2019
MONDO VINO SAGRE A San Pietro in Vincoli la 90esima Festa dell’Uva Dal 18 al 24 settembre torna a San Pietro in Vincoli la Festa dell’Uva. Si tratta della novantesima edizione, da quel lontano 1929 quando tutto iniziò. Oggi si continua a celebrare l’uva tra spettacoli, incontri, giochi e stand gastronomici con specialità romagnole e anche di pesce.
A Pieve Cesato si celebra l’autunno (anche) con l’agnello allo spiedo Dal 19 al 23 settembre a Pieve Cesato si terrà la 28esima edizione della Festa dell’Autunno. Oltre agli spettacoli, l’evento si caratterizza per la proposta culinaria. Il piatto forte della festa è l’Agnello allo spiedo, ma il menù è molto vario.
LO STAPPATO Godiamoci questo Sangiovese Superiore... di Fabio Magnani - glistappati@gmail.com
Godiamoci il “Sangiovese di Romagna Superiore Riserva Ombroso" 2015 della cantina “Giovanna Madonia”. Vino di sicura intensità e persistenza al naso come al palato con una piacevole espressione fruttata impreziosita da note mature di frutta scura. Un tratto di agrumi s’inserisce tra profumi di spezie ed erbe aromatiche. Al palato c’è finezza tannica, corpo e lieve sapidità ad allungare il piacere di ogni sorso. Se avete dubbi di cosa abbinare alle carni rosse, provate questo vino. Meglio se selvaggina naturalmente.
Vendemmia 2019, tra produzione in calo e miti da sfatare Il nostro sopralluogo tra vigneti e cantine di Fabio Magnani
Come di consueto in questo periodo, facciamo un giro virtuale tra vigneti e cantine della Romagna per capire come sta andando la vendemmia. Non possiamo non ammettere che quello della raccolta è sempre un periodo incantevole. Le campagne si tingono di rosso, i carri stracolmi di uve regolano il traffico nei paesini e l’aria si inebria del profumo dei mosti. Va da sé che tra poesia e realtà s’inserisce la nostra rubrica per meglio capire le faccende di cantina e di campagna. La domanda che tutti si pongono in questo momento è come sarà la vendemmia. E la risposta di tutti gli interessati, piccoli produttori e grandi cantine, è sempre la stessa: «Magnifica, la migliore in assoluto!». Le previsioni di solito cominciano i primi di agosto con le interviste ai responsabili dei grossi gruppi di produzione a capo dei soci conferitori, che fanno previsioni sulla qualità stimando numeri di produzione. Le ipotesi agostane, però, non sempre sono attendibili perché è in questo mese che spesso le anticipazioni estive cambiano. Ne avevamo già scritto in passato spiegando come una stagione perfetta può essere rovinata dalle improvvise grandinate di fine agosto o dalle piogge torrenziali. Rimaniamo, quindi, ai “margini del vigneto” per un prudente giudizio cercando di capire, invece, gli elementi concreti di questa vendemmia rimandando le sicurezze agli assaggi invernali. È importante ricordare, inoltre, che la vendemmia 2019, battezza la “DOC Romagna Spumante”, di cui avevamo già raccontato tra queste pagine. Questa raccolta darà inizio, infatti, alla produzione ufficiale dello spumante romagnolo in versione rosata e bianco. Di certo questa vendemmia è cominciata con qualche giorno di ritardo, inevitabile visto il maggio piovoso che ha
La vendemmia è celebrata anche in molte feste popolari, nella foto quella di Cotignola, in programma a inizio ottobre
costretto a posticipare di una quindicina di giorni l’arrivo dei vendemmiatori tra i filari per le prime scelte delle uve bianche: Chardonnay, Pinot e Sauvignon. Altra cosa certa è che c’è stato un calo nella produzione, rispetto all’annata precedente, del 15 percento soprattutto nel ravennate dove pare si arrivi anche al 20. La pianura ha risentito maggiormente della pioggia con conseguente sviluppo di peronospora, malattia fungina che trova il suo ideale, appunto, nei climi piovosi e umidi. A questo punto meglio chiarire due luoghi comuni, spesso male interpretati che altrettanto spesso ricorrono tra le pagine dei giornali. Il primo riguarda il pensare che una vendemmia buona sia quella abbondante; l’altro che più l’uva ha grado, maggiore sarà la qualità del vino. Il calo o l’abbondanza di un raccolto non danno invece qualità ma solo differenze di peso su un’ipotetica bilancia commerciale. Per di più, visto l’attuale situazione del mer-
30° Anniversario dell’Oasi
IL VINO DAL BOSCO ALLA CANTINA Ritrovo al Podere Pantaleone vicolo Pantaleone, laterale di via Stradello Bagnacavallo (Ravenna) Visita guidata nell’oasi Podere Pantaleone sulle tracce delle storiche coltivazioni della vite. Successivo trasferimento nell’azienda vitivinicola Longanesi (i “Bursôn”) per visitare i vigneti e assistere alla vendemmia. Degustazione in cantina di vini tipici e passiti particolari, accompagnati da prodotti del territorio. Per i bambini succhi di frutta.
Sabato 28 settembre ore 15 Domenica 29 settembre ore 15 Sabato 5 ottobre ore 15 Domenica 6 ottobre ore 15
Durata circa 2 ore e mezza Partecipazione gratuita Prenotazione obbligatoria all’Ufficio Informazioni Turistiche dell’Unione della Bassa Romagna: Tel. 0545 280898 turismo@unione.labassaromagna.it
PUNTO DI DIFFUSIONE CONTINUA
GUSTO / 25 RAVENNA via Ravegnana, 4 - Borgo S. Rocco
LA CURIOSITÀ
19-25 settembre 2019 RAVENNA&DINTORNI
A PORTO FUORI I CAPPELLETTI “BENEDETTI” ANCHE DAL PAPA Una delegazione della parrocchia di Porto Fuori (nella foto quattro bambini ravennati sulla Papa mobile nel corso della visita a San Pietro) ha consegnato al Papa una maglietta della Sagra de Caplét, in programma dal 20 al 23 settembre a Porto Fuori, con stand gastronomico aperto tutte le sere e anche la domenica a pranzo. Appuntamento nell’area presso la discoteca Kojak.
cato vitivinicolo italiano, conviene avere meno uva, meglio se di qualità, per evitare ribassi di prezzi che potrebbero mettere in discussione determinate Doc. Per quanto riguarda il grado, una buona vendemmia non è mai quella dal livello alcolico più elevato. Questo, è un vecchio concetto contadino che derivava dall’equazione più zuccheri, uguale più grado, perché le grandi cantine pagavano le uve secondo lo sviluppo alcolico. Oggi i parametri sono diversi. C’è un’interpretazione del grado alcolico ma anche dei mercati oltre che della tipologia di uva e molto altro. Se c’è stato molto caldo, magari avrete più zuccheri di conseguenza grado alcolico ma di sicuro rischiate di non avere la giusta acidità e profumi che significa che il vostro vino sarà “molliccio” e poco interessante al naso. In questo caso vi servirà un bravo enologo. Ritornando, invece, sul calo produttivo in Romagna. Rispetto la vendemmia 2018, in realtà si ricolloca la produzione nella media perché l’anno passato la raccolta è stata oltre misura abbondante. Comunque sia, guardando la situazione romagnola da un’altra prospettiva pare, in questo momento, che siano tutti felici perché le piogge di maggio sono state recuperate dal caldo di agosto mentre i tiepidi soli di settembre hanno riequilibrato il rapporto acidi, zuccheri e parte aromatica. Chi si occupa della parte commerciale, invece, forse penserà che un po’ di vino in meno non guasti, visto la situazione dei mercati da molti operatori definita stagnante. Mentre sto scrivendo queste righe continua comunque la raccolta con i Trebbiani, Albana e Merlot, per finire, se tutto va bene e il tempo atmosferico sarà clemente, con le uve Sangiovese verso fine settembre. Ci occuperemo poi degli assaggi per comprendere davvero com’è andata.
COSE BUONE DI CASA Dai Colli Romani, ecco le ciambelline al vino di Angela Schiavina
Al termine del pranzo al nuovo ristorante “Na fraschetta” a Ravenna (in vicolo degli Ariani) mi hanno portato queste ciambelline al vino, buonissime. Si tratta di tipici biscotti laziali, ecco la ricetta. Ingredienti per 50 ciambelline: 300 gr di farina tipo 00 (oppure farina tipo 1); 80 gr di zucchero (e zucchero per guarnire); 100 ml di vino bianco; 100 ml di olio extra vergine di oliva; un cucchiaino di lievito per dolci. Preparazione. Mescolate in una ciotola grande il vino, lo zucchero e l’olio. Mettete la farina e il lievito a fontana e versate al centro gli ingredienti liquidi. Impastate fino ad ottenere un panetto morbido, liscio e non troppo appiccicoso. Avvolgete il panetto nella pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigo per circa 30 minuti. Dopodiché prendete l’impasto ottenuto,
ricavate delle striscioline dello spessore di circa 1-2 cm e lunghe 15-20 cm. Unite le due estremità delle striscioline di impasto in modo da ottenere delle ciambelline. Passate le ciambelline nello zucchero semolato da un solo lato e disponetele su di una teglia rivestita con della carta forno. Ricordate di sistemare i biscotti con la superficie zuccherata rivolta verso l’alto. Inoltre, distaccateli leggermente tra loro per non farli attaccare durante la cottura. Infine, cuocete i biscotti in forno preriscaldato a 180° fino a quando diventano leggermente dorate. Attenzione alla cottura perché se si cuociono troppo diventano secche. Si gustano con un buon bicchiere di vino. Bianco o rosso, secco o dolce, come preferite. Sistemate in una scatola di latte si possono conservare per molti giorni.
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RAVENNA&DINTORNI 19 - 25 settembre 2019
SOSTEGNO AI DISABILI
Dalla Regione 2,5 milioni di euro per abbattere le barriere architettoniche Le risorse saranno destinate ai Comuni del territorio dell’Emilia Romagna Abbattere uno scalino insuperabile, allargare una porta troppo stretta per il passaggio della carrozzina, rifare un bagno per adattarlo alle esigenze di chi ha difficoltà a muoversi, realizzare un montascale o un ascensore in stabili che ne sono privi. Sono alcuni degli interventi di abbattimento delle barriere architettoniche realizzati grazie alle risorse stanziate dalla Regione Emilia-Romagna per il 2019: oltre 2,5 milioni di euro per finanziare opere già eseguite per migliorare l’accessibilità di edifici e abitazioni private. Contributi previsti dalla Giunta, che ne ha approvato la ripartizione su tutto il territorio regionale, da Piacenza a Rimini, con un preciso obiettivo: favorire l’autonomia e la vita sociale delle persone con disabilità, contrastando il rischio di isolamento a cui sono esposte.
Le risorse provengono dal Fondo regionale per il superamento delle barriere architettoniche, istituito con una legge regionale nel 2013, e vengono destinate a Comuni e Unioni di Comuni; sarà lo stesso Comune ad assegnarle ai cittadini e alle famiglie residenti che ne hanno fatto richiesta. Uno stanziamento che permetterà di soddisfare il 100% delle richieste: complessivamente 675, che riguardano 487 casi di invalidità totale e 188 di invalidità parziale. «Parliamo di aiuti concreti e consistenti per i cittadini con disabilità – afferma il presidente della Regione con delega al Welfare, Stefano Bonaccini – perché la libertà di movimento e l’autonomia anche nell’ambito domestico è una condizione indispensabile per non sentirsi isolati e partecipare attivamente alla vita sociale. La perso-
LAVORI PUBBLICI Un nuovo spazio polivalente per l’attività fisica alla scuola primaria Burioli di Savio La scuola primaria Burioli di Savio verrà dotata di un nuovo spazio polivalente che sarà utilizzato per l’attività motoria e come aula magna per il quale il Comune di Ravenna investirà 500mila euro. La nuova struttura sarà di circa 250 metri quadri e comprenderà una sala di circa 100 metri quadri, due spogliatoi, un magazzino, i nuovi servizi igienici a servizio della scuola e un atrio. Quella di realizzare uno spazio polivalente a servizio della struttura, è una scelta che l’amministrazione ha fatto rispondendo a una forte richiesta del territorio, in quanto attualmente la scuola si trova priva di palestra, per cui gli alunni spesso svolgono attività fisica nel plesso scolastico di Castiglione. L’intervento è una delle priorità segnalate dal Consiglio territoriale di Castiglione di Ravenna.
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na deve essere al centro dell’attenzione delle Istituzioni, e le famiglie non devono essere lasciate sole. Dall’inizio della legislatura abbiamo stanziato oltre 23 milioni di euro per l’abbattimento delle barriere architettoniche e siamo particolarmente soddisfatti di riuscire a coprire tutte le richieste avanzate». Nel dettaglio, dal 2015 la Regione ha destinato 10 milioni di euro per l’abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici e nelle abitazioni private e 13 per il programma di miglioramento dell’accessibilità di edifici e alloggi pubblici, 4 dei quali all’installazione di ascensori. Gli interventi ammessi al contributo sono opere edilizie per l’eliminazione delle barriere fisiche (adattamento dei servizi igienici, allargamento delle porte, eliminazione di gradini all’interno dell’abitazione), l’installazione di attrezzature per il superamento dei dislivelli (ascensori, montascale, pedane elevatrici) e per la sicurezza e fruibilità degli spazi (predisposizione di videocitofoni e sistemi di automazione per porte e cancelli).
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RAVENNA&DINTORNI 19 - 25 settembre 2019
ARCHITETTURA
IDEA CASA
PROROGATO “ARCHITETTI IN TOUR”, IL CONTEST PER ARCHITETTI EMILIANO ROMAGNOLI C’È TEMPO PER I PROGETTI FINO AL 31 OTTOBRE Gli architetti emiliano romagnoli e i giovani universitari iscritti alle Facoltà di Architettura dell’Emilia Romagna hanno tempo ancora fino al 31 ottobre 2019 per partecipare alla prima edizione del contest “Architetti in Tour”. Edilpiù, impresa di Lugo di Ravenna specializzata nella distribuzione di serramenti, e BT Group, azienda brianzola leader nella produzione di tende da sole, che insieme hanno indetto il contest dedicato alla progettazione di spazi esterni, hanno infatti prorogato il termine per la presentazione dei progetti. Il contest, patrocinato dall’Ordine degli Architetti della Provincia di Forlì-Cesena, è pensato appositamente per coinvolgere gli architetti dell’Emilia Romagna e, con la categoria Innovaoutdoor, gli studenti delle Facoltà di Architettura della Regione nel candidare una progettualità che interpreti il tema “365/365 LIVING OUTDOOR/OUTDOOR LIVING”, ovvero come vivere il dehor 365 giorni l’anno, specialmente durante i mesi autunnali e invernali. «Quello che cerchiamo sono soluzioni innovative nella distribuzione degli spazi esterni, nell’utilizzo dei materiali, nella ricerca di nuove modalità per rendere vivibile l’outdoor di abitazioni residenziali o attività commerciali come hotel, bar o ristoranti» dichiara Marcello Bacchini, Responsabile Marketing Edilpiù. La comunicazione ai premiati sarà data nel mese di novembre. I progetti vincitori saranno inseriti all’interno del prestigioso Annual Book 2019 – Architetti in Tour oltre a diventare Social Ambassador delle prossime edizioni del Contest. Sullo stesso Book saranno inseriti anche i progetti vincitori della categoria Innovaoutdoor di giovani studenti. L’evento di premiazione si terrà in autunno, si tratterà di un evento esclusivo, un’occasione di incontro e confronto tra professionisti e aziende del settore per scambiarsi idee e opinioni sul tema della vivibilità degli spazi esterni e su come la progettazione di dehor si sta evolvendo proprio qui in Emilia Romagna e nel nostro Paese. Sul sito web www.architettiintour.com è possibile trovare tutte le informazioni riguardanti il contest, l’informativa e i moduli per l’iscrizione. Il materiale richiesto per la partecipazione dovrà poi essere inviato via mail all’indirizzo info@architettiintour.com.
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A 5 KM. DA RAVENNA In ottimo stato d'uso, appartamento al piano terra con ingresso indipendente e circa 100 mq. di giardino privato con barbeque ed impianto di irrigazione. Soggiorno-pranzo con zona cucina, bagno, 2 letto. Ampio garage/tavernetta di circa mq. 40 con accesso anche dal soggiorno. Classificazione energetica in corso. Rif. 0527 € 133.000,00
CENTRO STORICO
CASA DI CURA S.FRANCESCO
Casa abbinata ai lati, disposta su 3 livelli. P. terra ingr., sogg., cucina, bagno, ampia cantina. Al p. primo 3 camere da letto, bagno, al piano secondo letto, bagno e 2 vani uso ripostiglio. Necessita di lavori di miglioria. Rif. RC 345 € 180.000,00
Proponiamo appartamento completamente ristrutturato, 3° ed ultimo piano senza ascensore, composto da ingresso, ampio salone, cucina abitabile, 2 camere da letto, bagno, 2 balconi e garage a livello strada. (D/145,89). Rif. RA 584 € 149.000,00
PUNTA MARINA
RAVENNA CENTRO
Villa vicino a mare e pineta. P.T.: ampio giardino piantumato dotato di irrigazione automatica, zona barbecue e spazio per cenare all'aperto, portico chiuso con possib. di parcheggio, ampio soggiorno, cucina e bagno finestrato. 1°P.: 3 letto tutte con balcone, 2 bagni Aria condiz., imp. di sorveglianza. Completam. arredata. Rif. PM53C € 445.000,00
Tipica casa del borgo disposta su 2 livelli, da ristrutturare. Al piano terra ingresso, soggiorno, cucinotto, bagno e piccola area cortilizia. Al piano primo 2 camere da letto di cui una molto grande da cui ricavare il bagno per la zona notte e ripostiglio. (G/424,78) Rif. RC 379 € 100.000,00
VILLA INDIPENDENTE a soli 5 km da Ravenna
ZONA VICOLI
P.T.: portico angolare, ingr., cucina di 14 mq., GRANDISSIMO SOGGIORNO-PRANZO di 55 mq con CAMINO a produzione aria calda, bagno, cantina/ripost., ampio giardino sui 4 lati; 1°P.: ampio reparto notte con 3 GRANDI LETTO (21-19-14 mq), bagno di 12 mq. con vasca angolare, altro bagno con doccia, guardaroba/studio, terrazzo 20 mq. Costruzione 2007, tenuta molto molto bene, finiture attuali piacevoli. Ideale per chi vuole vivere con metrature molto comode in piena tranquillità soli 5 minuti dalla città Cl. en. “F” - Ep. 232 Rif. 0532 € 330.000.
Appartamento di ampie dimensioni, in contesto silenzioso, completamente ristrutturato a nuovo, al piano terzo ed ultimo, senza ascensore. Ampio ingresso, sala con affaccio su balcone pergolato, ampia cucina abitabile con affaccio su balcone, zona notte con 3 camere da letto di cui una matrimoniale e due doppie, 2 bagni entrambi finestrati. Al piano terra ampio garage. Certificazione energetica in fase di realizzo. Rif. RA 592 € 192.000,00
Ravenna - Faenza - Lugo - Lidi
GECO’S IPERCASE tel. 0544 502072
tel. 0544 36372 RAVENNA, VIA VICOLI Si vende intero stabile. - Appartamento bilocale. - Appartamento con tre camere, due bagni più mansarda con terrazza di 40 mq al piano primo. - Al piano strada due negozi uno di circa 25 mq libero e uno di circa 70 mq attualmente bar. - Al piano sottostrada garage e cantine. Trattative riservate.
Ravenna, via Santucci 36 (zona Nullo Baldini) tel. e fax 0544.219628 www.gecosravenna.it
ALFONSINE CENTRO PAESE CASA INDIPENDENTE con 2 UNITÀ ABITATIVE con ingressi INDIPENDENTI, ampio giardino e 3 ampi garage. APPART. PT: ingr., sogg.pranzo, cucina abit., 2 bagni, letto matrim. con guardaroba, letto singolo, 2 garage. APPART. 1°P con scala interna indip.: soggiorno, cucina ab. molto ampia, camera ospiti o sala lettura con 2 finestre, 2 bagni, 2 letto. Terrazzino. Garage. Risc. a pavimento e predisp. per rinfrescamento a pavimento. Imp. autonomi a norma Ristrutturata 2000. Cl. energ. "F" Ep. 226 e 224
Rif. 0534 € 230.000
MADONNA DELL'ALBERO In contesto verde e residenziale, villetta abbinata ai lati luminosa e di recente ristrutturazione, spazi generosi e stile signorile: soggiorno con camino, cucina abit., 3 camere da letto (matrim., doppia, singola), doppi servizi, possib. di terzo bagno, 2 balconi, garage al piano terra e grande cantina al piano seminterrato. Ampio loggiato attrezzato, sottotetto per poter ricavare una quarta camera e giardino privato. Aria condizionata, infissi in PVC effetto legno e impianto fotovoltaico con rendita annua garantita. Certificazione energetica in corso. € 279.000,00 Rif. 4342/R
ZONA GALILEI Luminoso appartamento bilocale al primo piano, completamente arredato, composto da soggiorno con angolo cottura, camera da letto matrimoniale, bagno finestrato e terrazzo abitabile accessibile da ogni vano. Al piano terra cantina carrabile e posto auto. Riscaldamento autonomo, impianti a norma certificati e portoncino blindato. Classe energetica E - Ep:156,04 € 130.000,00 Rif. 4433/R
tel. 0544 36372
tel. 0544 219628 SAN MICHELE (RA) In zona tranquilla e residenziale adiacente parco giochi, elegante villetta angolare su 2 livelli, recentissima, con giardino esclusivo e posti auto. P.T.: ingresso in ampio soggiorno, cucina abit., disimp., ampio studio (ex garage) e bagno finestrato; 1°P.: camera matrim. con terrazzo, camera doppia con balcone, camera singola, disimp., ripost. e bagno finestrato. Risc. a pavimento, climatizzato, predispos. per pannelli solari e fotovoltaico, inferriate e zanzariere.
MADONNA DELL’ALBERO In zona residenziale tranquilla e silenziosa, si vende villetta ad angolo, indipendente terra/cielo, ristrutturata a nuovo nel 2013. Giardino fronte/retro, tavernetta servizi e garage, ampia zona giorno, tre letto, tre bagni, ampi balconi. € 285.000
MADONNA DELL'ALBERO In zona residenziale e tranquilla vendesi elegante villetta a schiera di recente costruzione. L'immobile, con ottime rifiniture, è composto da ampia zona giorno, camera da letto matrimoniale, camera da letto doppia con soppalco, bagno finestrato, ripostiglio/lavanderia e terrazzo abitabile. Garage di 22 mq circa, posto auto e corte. Allarme e condizionatore. Classe energetica "B" € 228.000,00 Rif. 4432/R
CAMERLONA: LIBERO SUBITO!!! Appartamento con ingresso semiindipendente al primo ed ultimo piano composto da ampio terrazzo d'ingresso, soggiorno con angolo cottura, disimpegno, due camere da letto e bagno finestrato; al piano superiore sottotetto sfruttabile. Ampio garage. Riscaldamento autonomo, condizionatore e infissi in legno con doppio vetro. Bassissime spese condominiali. Classe energetica E - Ep:157,40 € 138.000,00 Rif. 4400/R
Cl. energ. “D” - Ep:117,40
Rif. 4394/R € 330.000
A 15 MINUTI DA RAVENNA tel. 0544 502072
tel. 0544 36372 RAVENNA VIA FAENTINA Lontano dal traffico, si vende grazioso bilocale con finiture di pregio e terrazzi vivibili. Garage. € 125.000 Classif. energ. in corso.
CASA ABBINATA A MEZZANO
Ampia metratura, composta da ingresso, pranzo e cucina abitabile, soggiorno, bagno molto grande; 1° PIANO con 4 stanze e bagno. Completano la proprietà garage + cantina per ripostiglio/MOTO ed un cortile interno. IDEALE PER CHI RICERCA AMPI SPAZI CON UNA SPESA MODESTA. Cl. en. "G" Ep. 352
Rif. 0531 € 95.000 tratt.
In zona residenziale e tranquilla, su lotto di 600 mq., vendesi elegante villa singola del 2001, con giardino su quattro lati. L'immobile, ben tenuto e con ottime finiture si compone di soggiorno, cucina abitabile, tre camere da letto matrimoniali, una camera doppia, ripostiglio, e tre bagni finestrati. Garage e posto auto. Allarme, aspirazione centralizzata, climatizzatore e portoncino blindato. Classe energetica F - Ep:176,89 € 270.000,00 Rif. 4367/R
SAN BIAGIO Luminoso ed ampio appartamento al quarto ed ultimo piano servito da ascensore. L'immobile, da rimodernare, si compone di soggiorno, cucina abitabile, camera matrimoniale, camera doppia, camera singola, ripostiglio/lavanderia, doppi servizi e terrazzo abitabile nella zona giorno. Garage di 50 mq. con allacci acqua e saracinesca elettrica. Classe energetica "G - Ep:190,75 € 199.000,00 TRATTABILI Rif. 4356/R
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