FREEPRESS n. 831
26 SETTEMBRE-2 OTTOBRE 2019
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REGALO DI LAUREA Nel trentennale dell’università a Ravenna potrebbe arrivare il corso di Medicina Ecco la fotografia del campus bizantino
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INDUSTRIA
26 settembre-2 ottobre 2019 RAVENNA&DINTORNI
LE AZIENDE INFORMANO
Diemme Filtration: a Lugo un’eccellenza mondiale La storica azienda fa ora parte del gruppo tedesco Aqspetence e vende in tutto il mondo presse per filtrare fanghi frutto di una continua ricerca Come far capire alle famiglie che cosa significa lavorare in una realtà di eccellenza mondiale nella produzione e vendita di prodotti per la filtrazione? Per esempio si può organizzare una grande festa aziendale dentro l'azienda stessa e trasformare, per una sera, gli spazi di lavoro in luoghi didattici e di condivisione. È quanto accaduto di recente alla Diemme Filtration di Lugo, realtà storica del territorio che è nata occupandosi di depurazione e da qualche anno acquistata da una grande multinazionale tedesca, Aqseptence Group, da 1.400 dipendenti nei cinque continenti. Un'operazione come tante se ne vedono nel mondo globale di oggi, dagli esiti non scontati: Diemme Filtration, oggi Aqseptence Group srl, è diventata un fiore all'occhiello nel board dell'azienda dove siede anche il managing director della Società
Durante la festa annuale per i dipendenti e i familiari oltre all’aspetto ludico anche un percorso guidato tra i diversi reparti e gli step del lavoro in azienda lughese, Rosario Eduardo Tagliavini, e non ha perso il proprio brand conosciuto nel mondo, né il proprio legame con il territorio. Un matrimonio a lieto fine, insomma, dove l'acquisizione è stata un'occasione di crescita per l'azienda lughese che a sua volta ha saputo cogliere l'opportunità per distinguersi e sviluppare le proprie eccellenze. E che può continuare a dire «Siamo la Ferrari del settore» e fare all'estero il 98 percento del proprio fatturato (nel 2018 ha superato i 100 milioni di euro ordinativi). Ma spiegare una Ferrari è semplice, spiegare come nasce un filtro pressa all’avanguardia molto meno. Ecco allora il percorso "didattico" approntato dagli stessi dipendenti di Aqseptence Group, sotto la regia del responsabile del settore Ricerca e Sviluppo dell'azienda, Davide Collini. Quattro stazioni per illustrare ai profani cosa significa filtrazione. Nella prima ci sono quindi i processisti chimici industriali che, con annaffiatoio e giocattoli da spiaggia, rendono comprensibili le loro analisi sul prodotto da filtrare, base essenziale per gli ingegneri che dovranno poi
progettare e dimensionare il tipo di macchinario utile. E mostrano come grazie agli impianti Diemme Filtration sia possibile disidratare i fanghi con sommo beneficio non solo per i clienti, ma anche per l’ambiente. Alla stazione 2 gli alambicchi sono sostituiti da computer con programmi per la progettazione meccanica 3D, che risolvono i problemi di clienti, ma che cercano anche di anticipare le necessità e di cogliere i bisogni del mercato per offrire risposte a domande che nessuno ha ancora posto. Un carattere distintivo dell'azienda, che si distingue nel mondo per la capacità di "customizzare" al massimo le macchine (e qui si chiarisce il riferimento alla «Ferrari» del settore). In quest'ottica di customizzazione rientra anche il lavoro che viene spiegato alla stazione 3, ossia l'automazione industriale. Gli ingegneri elettronici di Aqseptence Group sono infatti in grado di gestire e lavorare con tutti i principali fornitori di software e strumentazione elettronica del mondo, in base alle esigenze dei clienti. Infine, la stazione 4 ci mostra il prodotto finito, e quella che per ora è la macchina di dimensioni più grandi mai assemblata qui dentro, nonché la più grande al mondo per dimensioni e capacità produttive (ma nel capannone a fianco fa capolino una piastra alta il doppio, ultima nata in casa Aqseptence Group, primo componente prototipo di un progetto di ricerca in corso, finanziato dal MISE). Come in un grande gioco Lego, qui si assemblano i pezzi che arrivano su misura, ordinati a fornitori di fiducia. Si tratta di manifatture soprattutto italiane ed europee, ma quando il progetto lo richiede si può andare a cercare il prodotto giusto in ogni angolo del mondo, mentre le parti di componentistica più piccole arrivano dal tessuto locale delle piccole e medie imprese di metalmeccanica del Lughese stesso. Un'azienda dunque con le radici ben piantate nella bassa i cui rami arrivano a toccare le vette del settore. Non a caso da qui i macchinari vanno un po' in tutto il mondo dove si lavora nel settore minerario. Per fare un esempio pratico, nove giganti come l'esemplare montato a Lugo sono in viaggio per la Nuova Caledonia per essere operativi in una miniera di nickel la cui vita si allungherà di vent’anni proprio grazie a queste apparecchiature di disidratazione dei fanghi. Il primo è stato montato e testato qui, in via Gessi, davanti al committente. Gli altri otto verranno assemblati direttamente in loco e tarati sul funzionamento del filtro pressa campione. Le 130 persone che lavorano qui, ci spiegano, sono tutte altamente qualificate e la ricerca di ingegneri e tecnici con
Nelle foto tre momenti del percorso didattico allestito durante la festa aziendale del 20 settembre in Diemme Filtration
Tutte le 130 persone che oggi lavorano in Diemme sono altamente specializzate e l’azienda è sempre alla ricerca di ingegneri e figure professionali estremamente qualificate un alto livello di specializzazione pronti a confrontarsi con sfide mondiali è sempre aperta. Ecco perché nella serata di festa, tra percorso didattico, grigliata di carne, brindisi, musica dal vivo e giochi per i bambini si respira anche un giustificato orgoglio tra i dipendenti e i familiari di un’azienda storica che ha saputo diventare un’eccellenza mondiale. Per informazioni sul gruppo: www.aqseptence.com/it.
PUNTI DI VISTA / 3 26 settembre-2 ottobre 2019 RAVENNA&DINTORNI
IL COMMENTO
SCATTO MATTO
L’OSSERVATORIO
La sfida campale delle Regionali
Il presidente dallo stipendio dimezzato
di Federica Angelini
di Moldenke
Dunque si vota per le Regionali. Tardi, il più tardi possibile, il 26 gennaio. Meglio segnarselo sull'agenda perché è una data strana per votare e l'ultima volta, quando si votò a novembre, l'affluenza si fermò sotto il 38 percento. Forse in molti l’hanno dimenticato. E Bonaccini vinse ottenendo di fatto il consenso di meno di un elettore su cinque. Una vittoria, per la verità, che tutti comunque si aspettavano. Come andrà a questo giro è invece più difficile dirlo, anche perché la scena cambia ogni cinque minuti. Tanto che fino a un mesetto fa si pensava che, per sfruttare il vento in poppa del gioverno cosiddetto giallorosso e la presunta flessione della Lega, al Pd convenisse votare a novembre, subito. Magari anche prima di una manovra finanziaria nazionale che non esalterà i più. Ma poi a guastare le uova nel paniere è arrivato Renzi che sta formando il suo partito dal nome di una lista civica (ve le ricordate Viva Ravenna e Ravenna Viva, per dire?) e prima c'era stato addirittura Calenda che dal palco della festa dell'Unità diceva: «Fonderò il mio partito e andremo insieme alleati in Emilia Romagna». Quindi è così, il Pd ha bisogno di tempo ora per trovare la quadra degli accordi con tutti i suoi ex, i bersaniani a sinistra, i renziani e Calenda e Richetti a destra? Per non parlare dei Verdi, che in questo periodo potrebbero andare quanto mai di moda. Bel quadretto, davvero. Poi ci sono anche i 5 Stelle. In Umbria l'intesa è nata, ma su un candidato "civico" scelto insieme. Qui non è ben chiaro se l'aspettativa sia che i consiglieri regionali che per cinque anni hanno attaccato Bonaccini fingano un'amnesia e facciano un'abiura per sostenerlo. Ma del resto, di questi tempi, dopo il governo Conte bis siamo un po' pronti a tutto. Anche perché quella in Emilia-Romagna, sono in tanti a pensarlo, sarà un po' la battaglia epocale per il Pd e il neonato governo. Anche perché qui, a differenza che in Umbria, non ci sarebbero alibi diversi da quelli politici a un’eventuale sconfitta: non ci sono stati scandali giudiziari che hanno coinvolto i vertici, i dati economici sono migliori che altrove in Italia, i soldi distribuiti sui territori (evidentemente anche a fini elettorali) in aumento. Qui però, cioé in Emilia, c'è stata Bibbiano. E la Borgonzoni, la candidata di Salvini, sta puntando molto su questo. Le basterà? Per ora i primi sondaggi dicono di no, dicono che il centrodestra potrebbe essere avanti, ma che la candidata non convince. E quindi? La cambieranno? Pare che anche nel centrodestra abbiano i loro problemi, ammesso che qui vogliano vincere davvero e non andare sul sicuro verso la sconfitta, come decisero di fare, per esempio, a Cervia alle scorse amministrative. In caso di vittoria, Ferrara ci prepara più crocifissi e meno panchine per tutti, ma a noi ravennati le aveva già tolte un ex sindaco. Del Pd. Quindi, per la campagna elettorale, c’è da sperare che gli argomenti vadano oltre Bibbiano da una lato e oltre lo spauracchio della destra al potere dall’altro...
Alla fine probabilmente non è neppure una notizia, però è stato tutto molto divertente, per chi si è preso la briga di seguire la vicenda. A Cervia, con una delibera, il consiglio comunale ha nominato i suoi nuovi presidente e vice presidente, con 15 voti favorevoli e 2 astenuti, nessun contrario. Come da accordi, il nuovo presidente è Gianni Grandu, ex assessore, candidato a sindaco alle ultime primarie, sconfitto per una manciata di voti da quello che è diventato sindaco veramente. Escluso dalla lista dei nuovi assessori, ha vinto la poltrona da presidente del consiglio comunale, a cui a Cervia da fine anni novanta corrisponde un’indennità mensile di 690 euro lordi, dimezzata per scelta dello stesso consiglio rispetto a quella fissata invece per legge da un decreto del 2000, citato esplicitamente nella delibera appena approvata («[...] dato atto che al presidente del consiglio comunale compete un’indennità mensile di funzione nella misura prevista dal DM 119/2000 [...]»), che quindi a rigor di logica ha attribuito a Grandu un indennità mensile di 1380,49 euro, pari a quella che percepiva da assessore, guarda caso. Sui social sono quindi iniziate le prime polemiche, sfociate poi sui giornali con le accuse di aver raddoppiato lo stipendio del presidente da parte di Lega e pure di parte della maggioranza che in pratica non si erano accorti che c’era scritto nella delibera che hanno votato (commovente in questo senso un certo Alain Conte che dice in un comunicato che era la sua prima delibera e che quindi era inesperto ed emozionato e che quindi chiede scusa perché lui non è d’accordo e non avrebbe votato a favore, invitando perfino a dare quei soldi in più alle famiglie con bambini autistici). Il tutto per arrivare a un comunicato surreale della giunta in cui si dice, testualmente, che la delibera «non contiene alcuna decisione in merito all’indennità», ma è stata scritta così solo per adempiere agli obblighi formali di nominare un presidente del consiglio. Poi per l’indennità, magari, chissà, se ne parlerà più avanti, par di capire. Per fortuna che nel frattempo Grandu era già intervenuto per dire, “d’accordo, tagliatemi lo stipendio”. E così la giunta ha potuto «prendere atto della disponibilità» e lo stipendio verrà dimezzato, alla fine. Tutto molto bello.
C’è un mostro che occhieggia dietro poster nuovi o consunti in una plancia pubblicitaria di via Bellucci. Con le sue chele, denti e tentacoli da alieno sembra voler mostrarsi ai passanti. Si intravede o resta nascosta quest’opera di street art (come altre disegnate sui tabelloni nei paraggi). La rivelazione è impressionate ma è casuale, viste le circostanze delle stagioni che con le intemperie scrostano i manifesti delle affissioni. [foto di G. Morigi - Ravenna]. Cari lettori, aspettiamo anche i vostri di “scatti matti”. Inviateli in redazione!
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4 / POLITICA RAVENNA&DINTORNI 26 settembre-2 ottobre 2019
VERSO LE ELEZIONI
Bonaccini ha deciso: per le Regionali si voterà il 26 gennaio. Le critiche della Lega Il presidente in carica e ricandidato Pd ha spiegato la data con la necessità di approvare il bilancio
Il giallo è risolto, il mistero finalmente svelato. La data per le elezioni è stata finalmente decisa: per le elezioni regionali si voterà domenica 26 gennaio 2020, mentre cinque anni fa si votò a novembre. La comunicazione arriva dalla Regione Emilia-Romagna che riferisce come il presidente Stefano Bonaccini abbia incontrato il presidente della Corte d’Appello di Bologna, Giuseppe Colonna, al quale ha proposto di tenere le prossime elezioni nell’ultima data ultima utile. Il presidente Colonna ha convenuto sulla proposta che, «nel rispetto dei tempi fissati dalle leggi – si legge in una nota –, muove dalla necessità di consentire alla Regione di predisporre e approvare la legge di bilancio 2020-2022, assicurando in tal modo la piena funzionalità dell’Ente ed evitando l’esercizio provvisorio che, al contrario, ne limiterebbe l’operatività, anche rispetto alle misure rivolte alla società regionale». Il decreto per la convocazione dei comizi elettorali sarà emanato successivamente, così come previsto dalle norme. Come noto Bonaccini è al termine del primo mandato e candidato per il Pd e la coalizione (al momento in via di definizione) del centrosinistra. Non c’è quindi da stupirsi delle reazioni delle opposizioni all’annuncio. Tra le voci leghiste che si sono levate c’è quella del faentino Andrea Liverani che ha dichiarato: «Lo chiedevamo da tempo e, finalmente, il governatore Stefano Bonaccini, ha deciso: la dato delle elezioni regionali è fissata per il 26 gennaio 2020. In altre parole, il numero uno di viale Aldo Moro terrà in ostaggio per altri 4 mesi la Regione.Ormai è chiaro, il pallottoliere di Bonaccini lo ha consigliato di tardare ulteriormente il voto in base ad una logica
di mera convenienza personale: dopo il varo del Conte bis, Bonaccini aveva certamente l’intenzione di fissare in novembre la data delle elezioni, poi lo strappo di Renzi, che rischia di far saltare il banco del Pd, lo ha indotto ad allontanare la data delle consultazioni a gennaio
2020. Pertanto è inutile che Bonaccini tenti goffamente di giustificare la scelta del 26 gennaio come data del voto, (il quale doveva avvenire in novembre, scadenza naturale del mandato) adducendo il motivo dell'approvazione del bilancio e della volontà di non lasciare in esercizio provvisorio la prossima giunta. Di vero c'è solo che Bonaccini vuole blindare il bilancio, utilizzandolo a fini propagandistici pro campagna elettorale. Ma c'è di più: la blindatura del bilancio genererà l'ulteriore scorrettezza di legare le mani alla prossima Giunta nel suo primo anno di mandato, con capitoli di spesa già fissati da un governo dimissionario e uscente. L'ennesimo bieco giochetto per governare dagli spalti di un parlamentino dal quale i cittadini li hanno esclusi». Decisamente più morbido il commento del capogruppo 5 stelle Andrea Bertani: «Finalmente Bonaccini ha svelato la data delle prossime elezioni regionali. Visto che da tempo tutti sapevano che si sarebbe optato per il 26 gennaio, Bonaccini poteva annunciarlo prima senza creare una ingiustificata ed inutile attesa. Evitare l’esercizio provvisorio approvando il bilancio prima delle elezioni era un elemento da tenere in forte considerazione fermo restando però che i rischi di chiamare alle urne gli emiliano-romagnoli in un periodo non certo favorevole per le condizioni climatiche sono molto alti, soprattutto se si tiene in considerazione che le elezioni del 2014 videro un’affluenza negativa storica per la regione, con appena il 38% di votanti sul totale degli aventi diritto. Quello che auspichiamo adesso è che questa scelta, per quanto quasi obbligata, non ostacoli ancor di più il diritto e il dovere dei cittadini di essere informati e di esprimere il proprio voto».
AGENDA A Conselice si ricorda l’assassinio dei quattro tipografi partigiani clandestini Quella giornata d'autunno del '44 – quando nel poligono di tiro di Bologna furono assassinati i quattro tipografi partigiani e clandestini, catturati dai nazisti venti giorni prima nelle campagne conselicesi – ritorna ogni anno con la celebrazione dell’anniversario. Dopo un primo incontro la sera di lunedì 30 settembre alle 20,30 nel Teatro Comunale si prosegue la mattina dell’1 ottobre con la Cerimonia ufficiale ed il cambio della Bandiera, alle 10 nella piazzetta del monumento. Il calendario delle iniziative si concluderà con lo spettacolo teatrale di Eugenio Sideri, «Aviès», a cura dell'Anpi venerdì 4 ottobre alle 21 nel teatro.
Alla sala Buzzi un incontro promosso dai contrari all’utilizzo della tecnologia 5G Giovedì 26 settembre alle 20.30 alla sala Buzzi di viale Berlinguer a Ravenna Elisabetta Saviotti, referente per il movimento Stop5G Romagna, introdotta dal consigliere comunale Emanuele Panizza, spiegherà le sue ragioni per le quali dovrebbe essere applicato il principio di precauzione prima di procedere ad utilizzare la tecnologia.
Il 30 settembre si presenta Italia Viva a Ravenna con alcuni membri della mozione SempreAvanti Il nuovo partito di Matteo Renzi, Italia Viva, mette radici anche a Ravenna. Alcuni membri della mozione SempreAvanti e componenti del direttivo del primo circolo D’Attore lasciano il Pd per la nuova formazione. Tra di loro ci sono Antonio Lazzari, Alve Ancarani, Manuela Fantinelli, Patrizia Magnani, Tonino Lazzari, Massimo Magnani, Sandro Fioravanti. Il primo incontro di presentazione si terrà lunedì 30 settembre al quartiere San Giuseppe. Per info inviare una mail a italiaviva-ra@gmail.com.
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ECONOMIA / 5 RAVENNA via Faentina, 118/A
AMBIENTE
A fine anno chiude l’inceneritore, i sindacati lanciano l’allarme: «60 posti di lavoro a rischio» Cgil, Cisl e Uil fanno sapere che Hera ha aperto le procedure di mobilità per 29 dipendenti. Gli altri lavoratori sono impiegati nell’indotto I sindacati fanno sapere che Hera ha aperto la procedura di mobilità per 29 lavoratori (27 uomini e 2 donne) occupati nell’inceneritore di rifiuti di Ravenna in via Romea Nord che verrà spento il prossimo 31 dicembre. La procedura di mobilità prevede che in mancanza di un accordo sul ricollocamento, i lavoratori in esubero possano essere licenziati. Ai 30 dipendenti di Hera vanno poi sommati altri 30 lavoratori dell’indotto (trasportatori, meccanici manutentori, addetti alle pulizie industriali) che si ritroveranno senza occupazione. Cgil, Cisl Uil esprimono grande preoccupazione per il destino di tutte le lavoratrici e i lavoratori coinvolti nella chiusura dell’impianto: «Chiediamo ad Hera di non attivare le procedure di mobilità e di attivare immediatamente un tavolo di confronto con i sindacati di categoria per vagliare tutte le soluzioni che possano scongiurare la perdita di oltre 60 posti di lavoro. Chiediamo inoltre a Regione e Comune, essendo direttamente parti in causa, di farsi portatori di progetti e investimenti su discarica, impianto F3 e impianti oggi esistenti nel territorio, in grado di salvaguardare il saldo occupazionale ricollocando le maestranze complessivamente coinvolte». Le sigle sindacali sottolineano che questi «sono i primi tangibili effetti della fermata definitiva del sito industriale annunciata dal presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e confermata dal sindaco di Raven-
na Michele de Pascale lo scorso luglio». L’inceneritore per rifiuti urbani di Ravenna ha garantito negli ultimi venti anni il trattamento dei rifiuti indifferenziati raccolti nel territorio provinciale di Ravenna, nonché lo smaltimento dei residui di lavorazione dei rifiuti differenziati raccolti nel medesimo territorio. Da gennaio 2020 Ravenna dovrà contare sulla disponibilità degli impianti di trattamento rifiuti dei territori vicini per continuare a gestire in modo ordinato i suoi rifiuti, in attesa che il progresso della raccolta differenziata prevista dai piani regionali minimizzi il quantitativo complessivo dei rifiuti prodotti sul territorio provinciale.
26 settembre-2 ottobre 2019 RAVENNA&DINTORNI
SOCIETA CIVILE
ESPERIENZE DI COOPERATIVE DI COMUNITÀ A CONFRONTO Lunedì 30 settembre, un convegno nella biblioteca Oriani Lunedì 30 settembre alle 17.30, alla biblioteca Oriani di Ravenna si tiene un convegno dal titolo “Comunità cooperative cooperative di comunità Dalle Case del Popolo alle nuove esperienze”. Dopo i saluti del direttore Alessandro Luparini, ci sarà l’introduzione e la presentazione del ciclo di convegni “Dal benessere ai nuovi bisogni sociali: le risposte nei territori e nelle comunita’” di Edo Miserocchi, Presidente Fondazione G. Dalle Fabbriche, Giancarlo Ciani, Presidente Circolo Cooperatori APS. Seguiranno poi l’intervento dal titolo “Le Case del Popolo: cooperative di comunità ante litteram” di Tito Menzani, dell’Università degli Studi Bologna, a cui seguirò “Beni comuni, mutualità e imprese di comunità” di Everardo Minardi dell’Università di Teramo e Marta Rocci, ricercatrice. Ci saranno poi i racconti di alcune esperienza come quella di “BEES coop: una cooperativa di consumo autogestita come esperienza di comunità” di Enrico De Sanso, quella della “Cooperativa di Comunità San Zeno” di Davide Casamenti, delle “Cooperative di comunità nel riminese” di Roberto Brolli (resp. Confcooperative Area Riminese) Le conslusioni saranno affidate all’ex ministro Giuliano Poletti con l’intervento “La risposta possibile della cooperazione: Giuliano Poletti reciprocità e mutualità”.
Ospite:
6 / ECONOMIA RAVENNA&DINTORNI 26 settembre-2 ottobre 2019
VIGILI DEL FUOCO
Cgil: «Mancano 29 persone per i pompieri» La denuncia di carenza di personale in provincia
In provincia di Ravenna il corpo dei pompieri conta 113 vigili e 58 qualificati non specialisti ma secondo le disposizioni centrali (decreto del 4 aprile 2019) dovrebbero essere rispettivamente 128 e 72: «La mancanza totale è di 29 persone, cronica e grave carenza di organico», afferma la Cgil che scrive una lettera aperta ai vertici provinciali e regionali. La richiesta sindacale è di attivarsi per ottenere tutte le assegnazioni possibili di nuovo personale e per far innalzare il numero del personale previsto da 128 a 148 e da 72 a 80. In provincia i vigili conta quattro postazioni: Ravenna, Lugo, Faenza e Cervia. «Considerato che le assenze a livello provinciale non devono superare il 32,5 percento dell'organico totale e che la sede centrale deve avere un numero minimo di 12 unità, come da accordi locali, togliendo capo turno e due operatori di sala operativa, appare evidente che diventa utopistico incastrare la turnazione quando tutti sono presenti figurarsi se qualcuno si ammala o si assenta per qualsiasi fattispecie. La macchina operativa rischia di collassare alla prima difficoltà. Se non è collassata fino ad oggi è grazie al magnifico lavoro di tutti i capiturno e del personale che rientra dalle ferie e dai salti dandosi disponibile volontariamente». La Cgil si dice disponibile per ogni chiarimento e certa che chi di dovere prenderà provvedimenti urgenti: «Oltre alla sicurezza dei vigili è in ballo la difesa dei cittadini».
OPEN DAY/1 In darsena per scoprire le startup di Colabora Il 26 settembre l’incubatore d’impresa Colabora in via Magazzini Posteriori 52 sulla Darsena di Ravenna, aprirà le porte alla cittadinanza dalle 9 alle 19. Tre visite organizzate di 2 ore ciascuna: 10.30, 14 e 17. Le visite prevedono presentazione del progetto e delle startup e un’attività pratica e partecipata: ai visitatori sarà chiesto di utilizzare la creatività e l’immaginazione per provare a vestire, anche solo per poche ore, i panni dello startupper. Per partecipare è necessaria l’iscrizione al portale Emilia-Romagna Open, al seguente link: emiliaromagnaopen.it/imprese-e-laboratori-partecipanti/colabora/.
OPEN DAY/2 Tampieri apre le porte del suo stabilimento La Tampieri di Faenza, in via Granarolo 102, organizza tre giornate di porte aperte per visitare lo stabilimento al 102 di via Granarolo: 27, 28 e 29 settembre con prenotazione obbligatoria (www.tampieri.com/open-day oppure openday@tampieri.com o 0546645582). La Tampieri si occupa di produzione di oli grezzi e raffinati di girasole, germe di mais e vinacciolo, dai primi anni ’80 produce energia termica ed elettrica da fonti rinnovabili e sempre in quel decennio è cominciata la depurazione di acque reflue. Da l1992 Tampieri investe in Finceramica che ricerca produce e commercializza sostituti ossei e cartilaginei in materiale bioceramico e biomimetico, destinati all’ortopedia e alla neurochirurgia.
RUSSI
ALLA CENTRALE BIOMASSE IN ARRIVO LEGNA DAI BOSCHI ABBATTUTI DAL MALTEMPO IN VENETO Una deroga della Regione concede l’approvvigionamento di materiali oltre il raggio di 70 km. Legambiente critica La centrale a biomasse di Russi smaltirà 350mila tonnellate di legna delle foreste venete che, lo scorso anno, sono state abbattute dal ciclone Vaia. La notizia per Lagambiente non è positiva. In particolare il presidente del circolo Cederna, Yuri Rambelli, sottolinea come «ancora prima dell’avvio effettivo delle attività si prevede una deroga alle prescrizioni contenute nella valutazione di impatto ambientale». L’associazione ha sempre avuto un giudizio critico sulla realizzazione di questa centrale: già nel 2014 infatti sosteneva che la grande taglia dell’impianto avrebbe richiesto di drenare materiale da un territorio molto ampio, con un’incidenza significativa del trasporto, in termini di emissioni e consumi di combustibile, chiedendosi se nei 70 chilometri di raggio previsti esistesse realmente una quantità di biomassa sufficiente ad alimentare l’impianto. Ora, ancora prima dell’avvio ufficiale, «si prevede una deroga di tre anni (rinnovabili) con l’obiettivo di accelerare la rimozione degli alberi abbattuti al fine di evitare l’insorgenza di problematiche fitosanitarie. Inoltre non capiamo come si possa conciliare una misura per la rimozione degli alberi abbattuti nel più breve tempo possibile con una deroga di 3 anni, ulteriormente rinnovabile». Desta inoltre perplessità «l’affermazione della Regione secondo cui l’impianto potrà utilizzare il materiale legnoso proveniente dal Veneto fino al 40 percento del totale annuo, ma al tempo stesso è stata posta come condizione il rispetto dei contratti di fornitura con i produttori locali: allo stato attuale dunque la sola biomassa presente nei 70 chilometri di raggio è sufficiente ad alimentare l’impianto oppure no? A cosa servono le prescrizioni contenute nella valutazione di impatto ambientale se, in nome dell’energia pulita e di un accordo di solidarietà, queste vengono derogate ancora prima dell’entrata in funzione dell’impianto?».
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ECONOMIA / 7
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PORTO/1
Sospesi, riabilitati, risospesi: l’altalena dei vertici di Ap Inchiesta Berkan B: in due settimane il presidente, il segretario e il direttore hanno visto cambiare la loro posizione tre volte. L’ente si affida di nuovo al commissario per l’escavo
Sospesi, riabilitati, risospesi. Venti giorni di altalena giudiziaria per i vertici dell’Autorità portuale. E a questo punto è legittimo chiedersi se sia finita qui. Di certo si può dire che, al momento di andare in stampa, la governance del porto non è guidata dal presidente Daniele Rossi, dal segretario Paolo Ferrandino e dal direttore tecnico Fabio Maletti ma dal commissario Paolo Ferrecchi nominato dal ministero il 16 settembre. Questo per effetto di una sospenzione emessa dal giudice per le indagini preliminari il 25 settembre come misura cautelare richiesta dalla procura nell’indagine per il parziale affondamento del mercantile turco Berkan B alla banchina Trattaroli del canale Piomboni. Nulla di nuovo, potrebbe dire chi segue le vicende portuali saltuariamente visto che la sospesione risale al 9 settembre. E in effetti sospesi erano allora e sospesi sono ora. Ma nel frattempo c’è stata una breve parentesi: il 19 settembre infatti il gip ha annullato l’interdizione per un vizio di forma sollevato dalle difese. Un cavillo procedurale: prima di disporre il provvedimento non si è tenuto l’interrogatorio di garanzia. Accolta l’eccezione, il gip ha fissato un nuovo iter secondo i crismi e si è così arrivati allo stesso esito: sospensione per un anno richiesta dalla procura per evitare l’inquinamento probatorio e il rischio di reiterazione del reato visto che nel porto sono ormeggiati altri relitti in condizioni altrettanto precarie.
CAMERA DI COMMERCIO
GUBERTI VISITA I TERMINAL Il nuovo presidente della Camera di Commercio, Giorgio Guberti, il 23 settembre ha visitato i terminal portuali di Sapir e Tcr incontrando i rispettivi presidenti e dirigenti operativi. La Camera di Commercio è azionista di Sapir e nel corso della visita Guberti ha apprezzato l'incremento degli investimenti in nuove tecnologie e l'impegno del gruppo volto a superare quelle problematiche che oggi frenano il pieno sviluppo di tutte le attività portuali. Nel discorso di insediamento Guberti a luglio aveva sottolineato l’importanza delle infrastrutture di collegamento come una priorità per l’ente camerale.
La vicenda giudiziaria vede i tre dirigenti indagati in concorso per inquinamento ambientale, abuso e omissione in atti d’ufficio per il parziale affondamento del relitto della motonave turca Berkan B. Lo scafo si spezzò durante le procedure di demolizione. Come detto, dal 16 settembre è pronto con lo
zaino in spalla un dirigente della Regione che è stato scelto come commissario. Ferrecchi è andato di corsa alla conferenza dei servizi di Bologna il 18 settembre per stabilire una sorta di record – incassare il sì atteso da anni in appena due giorni di incarico – e poi si è rimesso in standby. E ora ritorna in campo. (and.a.)
PORTO/2 La Pigna: «Mancanze nella gestione dei rifiuti portuali» Secondo la lista civica La Pigna c’è una cattiva gestione dei rifiuti da imbarcazioni nel porto di Ravenna con un rischio per l’ambiente. «Per la normativa vigente i rifiuti da navi, imbarcazioni da diporto, pescherecci e gommoni devono essere conferiti al concessionario autorizzato dall’Autorità di sistema portuale. A Ravenna il concessionario c’è ma il conferimento no». La consigliera comunale Veronica Verlicchi fa riferimento a documentazione fotografica che testimonierebbe la mala gestione nel porticciolo turistico: «I rifiuti che le imbarcazioni buttano nei comuni bidoni vengono poi gettati da un addetto in un'unico contenitore di indifferenziata. I costi li paghiamo noi contribuenti ravennati con la Tari mentre dovrebbero essere a carico dei proprietari dei natanti». Stessa cosa per i rifiuti pericolosi: «Le vernici e gli oli per i motori delle imbarcazioni, la cui tracciabilità é obbligatoria per legge. Che fine fanno? E cosa dire dei rifiuti prodotti dai pescherecci e dai natanti dei servizi tecnico nautici?». La Pigna chiede all’Autorità portuale, «che già conosce la problematica da precedenti segnalazioni», di intervenire per far rispettare gli obblighi di conferimento rifiuti e segnalare eventuali responsabilità alle autorità competenti.
10 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 26 settembre-2 ottobre 2019
UNIVERSITÀ/1
Laurea in Medicina a Ravenna: entro fine anno la decisione A Bologna non c’è più spazio per gli studenti ma il mercato chiede altri professionisti: si fa largo l’ipotesi di un corso distaccato con cento posti in una palazzina da costruire
L’ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna. Nelle sue vicinanze, adiacente al Cmp, dovrbbe sorgere la palazzina (vedi rendering in basso) per ospitare i cento studenti del corso di laurea in Medicina
Per il via libera ufficiale, con il sì dell’Ateneo, bisognerà attendere almeno novembre ma per i corsi di Medicina a Ravenna e Forlì sembra ormai fatta: pochi i dubbi su una rotta già tracciata. Nella città dei mosaici è previsto l’avvio di una laurea a ciclo unico che allargherà l'offerta dell'Alma Mater Studiorium. L'11 settembre scorso il rettore dell'Università di Bologna, Francesco Ubertini, ha fatto il punto con il sindaco Michele de Pascale. Con loro, la Fondazione Flaminia e la Cassa di Risparmio di tore Mirko Degli Esposti in quell'occasione ha spiegato che Ravenna. Secondo quanto emerso il numero di posti preda parte dell'Università non ci sono in sostanza dubbi sullo visti è di un centinaio di studenti e – questa la novità più sbarco a Ravenna e a Forlì ma anche gli enti locali dovranrilevante per la città – l’arrivo in ospedale di una trentina no fare la loro parte. Non solo l'Ausl Romagna ma anche di docenti che lavoreranno e opereranno nel Santa Maria Comuni e Regione. «Noi siamo pronti, ma non è una strada delle Croci, destinato a diventare quindi un policlinico e a che possiamo percorrere da soli», ha spiegato il prorettore. dare una risposta concreta alle difficoltà di reperimento Di fronte all’impossibilità strutturale di «raddoppiare gli dei medici. studenti a Bologna», la struttura multicampus dell'Ateneo L'inizio dei corsi sarà attivato a partire dal prossimo an«apre una prospettiva», quella appunto dei corsi a Ravenna no accademico. In attesa della realizzazione della nuova e a Forlì, anche se ci sarà bisogno «di muoversi in fretta» con sede – un edificio di tre piani vicino all'ospedale (attiguo «tante risorse e tanta programmazione». al Cmp) con laboratori didattici, di ricerca e naturalmenIl sindaco De Pascale da più di un anno sostiene con te aule – la città metterà a disposizione le sale in centro convinzione il progetto che ha creato peraltro una fratstorico. Così le aule dove si terranno le lezioni sarebbero tura piuttosto inedita tra i sindaci della Romagna, con la sala Nullo Baldini (nel palazzo della Provincia), la sala Rimini sugli scudi e in polemica con Ravenna e Forlì (veBandini (di proprietà della Cassa di Risparmio, di articolo a fianco). Ciò non in via Boccaccio), la sala Severino Ragazzini impedirà al progetto di andaTre mesi fa l’ispezione del Centro dantesco. Per quanto riguarda i lare avanti perché – ha ricorboratori verranno utilizzati quelli di Scienze dato il primo cittadino – «il della commissione Ambientali in via Sant’Alberto e di Palazzo tema della formazione dei Corradini in via Mariani, attuale sede di Beni medici è all’ordine del giorno Si è svolta il 18 giugno scorso Culturali. Il reparto di Medicina Interna, sedel dibattito nazionale, con la visita ispettiva dell’Alma Macondo quanto prospettato dall'Ausl, verrà una necessità impellente per ter all’ospedale Santa Maria sdoppiato in due: una parte sarà a direzione il nostro Paese di mantenere delle Croci per valutare gli spaospedaliera, l'altra a direzione universitaria. A il livello di qualità della forzi in cui ospitare il nuovo corso di laurea in Medicina e Chirurinizio anno, probabilmente non a caso, è stato mazione, aumentando nel gia di cui è prevista l’attivazionominato primario dello stesso reparto il dotcontempo i numeri dei medine a Ravenna nell’anno accator Marco Domenicali, da più di una decina ci formati. In questa direziodemico 2020-21. In questa ocd'anni professore associato in Ateneo. ne Ausl Romagna deve afcasione la commissione dell’UA spingere l'Università di Bologna a portare frontare tale riflessione in niversità di Bologna, guidata in Romagna le facoltà di Medicina è una necesmaniera coesa e in questo dal prorettore alla didattica sità, prima che didattica, fisica: nel capoluogo contesto, in un’ottica di colEnrico Sangiorgi, ha visionato non c'è più posto per altri studenti ma, di fronte laborazione e sinergia tra direttamente le dotazioni infraad una richiesta in crescita del mercato del latutti i territori e gli ospedali strutturali e tecnologiche atvoro, è necessario aumentare il numero di aspidella Romagna, Ravenna ha tualmente presenti e potenranti medici. Ai test per entrare nella facoltà – l’ambizione di giocare un zialmente realizzabili. che si sono svolti il 3 settembre scorso in fiera – ruolo di primo piano». si sono iscritti in 3.600 per 413 posti. Il proretAlessandro Montanari
POLEMICHE
LEZIONI ANCHE A FORLÌ MA IL SINDACO DI RIMINI PARTE ALL’ATTACCO Gnassi: «Trattano perché hanno i soldi delle fondazioni» C'è stato un tempo in cui i campus della Romagna si pubblicizzavano vestendo con tutine aderenti delle modelle – che impersonavano i poli di Ravenna, Forlì, Cesena e Rimini – e presentandole come le “fantastiche quattro” sui manifesti pubblicitari. Una scelta che aveva fatto discutere ma che dava quanto meno il senso di un’unità. Ora i rapporti tra i poli sono animati da un’estate di polemiche sorte sull'onda dello sbarco dei corsi di Medicina e Chirurgia a Forlì e Ravenna. Cesena, almeno, si “consola” con il progetto del nuovo Bufalini e così Cenerentola della Romagna sul fronte sanitario-universitario resta Rimini. Cosa che non è andata a genio in nessun modo al sindaco della città litoranea, Andrea Gnassi, che non le ha mandate a dire ai colleghi: «Perché non ragioniamo con una sola testa per l'Università? Sono poco diplomatico: si parlerà di riorganizzazione quando si andrà a Bologna con la testa romagnola su tutto, non come accade ora. Ravenna e Forlì vanno a parlare con Bologna perché hanno i soldi delle fondazioni bancarie per finanziare il progetto». Parole che il primo cittadino riminese ha pronunciato durante la festa dell'Unità di inizio agosto a Borgo Sisa, durante un confronto tra sindaci. A Gnassi ha dato un leggero supporto il collega cesenate, neoeletto, Enzo Lattuca (Pd): «Se l’arrivo di Medicina genera una dinamica sperequativa sulle eccellenze sanitarie presenti nei vari territori allora stop. Le bevute vanno messe in pari subito». Di stop però non vuole sentire parlare Gianluca Zattini, sindaco di Forlì, pure lui appena eletto ma con il centrodestra: al primo consiglio comunale utile in cui si parlava dell'arrivo di Medicina, Zattini ha definito Gnassi «un nemico del progetto». Nell'occasione Zattini ha snocciolato anche i numeri dell'investimento: 30 milioni di euro (investimento di 15 anni). Il sindaco di Rimini ha risposto poi con un lungo post su Facebook in cui ha parlato di un ritorno al «campanilismo armato» che indebolirebbe la Romagna. Michele de Pascale, forse anche per il ruolo di presidente della Conferenza socio-sanitaria, sta per ora lontano dalla polemica. Va giusto ricordato che a giugno una sua uscita sulla prospettiva dei corsi di Medicina a Ravenna aveva fatto arrabbiare – ancora una volta – Zattini che l'aveva definita una «precipitosa fuga in avanti». Evidentemente all'epoca c'era ancora incertezza sul fatto che l'Alma Mater avrebbe investito su entrambe le città. Ora che i nodi paiono superati Forlì e Ravenna si faranno con ogni probabilità una ragione delle critiche di Gnassi e Lattuca. Il giro di bevute, pare di capire, sarà pareggiato la prossima volta. (al.mo.)
PRIMO PIANO / 11 26 settembre-2 ottobre 2019 RAVENNA&DINTORNI
UNIVERSITÀ/2
Stipendi bassi per i neolaureati E gli infermieri trovano lavoro per primi I dati di Almalaurea riferiti al 2018 fotografano la situazione per chi raggiunge l’alloro
Se lo scopo di chi si iscrive a un corso di laurea triennale è quello di trovare lavoro immediatamente dopo il titolo, la scelta migliore è Infermieristica. Il corso – finora l'unico della Scuola di Medicina e Chirurgia in provincia di Ravenna – permette, a un anno dalla laurea, di avere un lavoro al 72,6 per cento degli studenti con 1.384 euro di stipendio. Gli infermieri, che studiano a Faenza, si laureano a poco più di 24 anni con una media di 104. I dati emergono dall'annuale rapporto Almalaurea 2019 che esplora nel dettaglio la condizione occupazionale di tutti i laureati una volta ottenuto l'agognato alloro. I freddi numeri, che non tengono conto della soddisfazione personale, dicono che a un anno dalla laurea i giovani guadagnano poco. La tendenza, va specificato, non vale solo per i corsi ravennati: in tutta Italia a un anno dalla laurea triennale lo stipendio medio è 1.095 euro, che si abbassa a 994 euro nell'ateneo bolognese. A Ravenna, dopo i “ricchi” infermieri, vengono gli studenti usciti dal corso triennale in giurista d'impresa: laurea anche questa professionalizzante che permette di trovare lavoro al 52,2 per cento degli studenti (in larga parte coloro che non si iscrivono alla specialistica) con uno stipendio medio di 1.286 euro. Poco sopra i mille euro troviamo gli scienziati ambientali (1.059) e gli ingegneri edili (1.058). Poco al di sotto ci sono i laureati in Giurisprudenza (laurea a ciclo unico) che mettono
in tasca 967 euro al mese, i logopedisti (972 euro al mese) che sono però quelli che trovano più facilmente lavoro (è occupato l'82,4 per cento). Stipendi bassi nel settore dei Beni Culturali (865 euro) e tra chi si è laureato in Chimica e Tecnologia per l'Ambiente (600 euro). Serve una postilla: negli ultimi due casi i laureati scelgono nella maggior parte dei casi di iscriversi a un corso magistrale (percentuale che arriva fino al 74 per cento tra i laureati in Beni Culturali) e scelgono perciò impieghi parttime che abbassano inevitabilmente lo stipendio medio. Le cose migliorano sul lungo periodo. Il rapporto Almalaurea presenta i dati a cinque anni dal titolo soltanto per le lauree magistrali o a ciclo unico e in questo caso è interessante notare che i laureati di Giurisprudenza dopo un lustro guadagnano 1.424 euro, con un miglioramento netto di circa 500 euro. I laureati in Beni archeologici e del Paesaggio, magistrale a cui si iscrivono molti laureati in Beni Culturali, guadagnano 1.200 euro, lo stesso stipendio degli specializzati in Gestione dell'Ambiente. Un po' più alta la busta paga di chi è laureato in Biologia Marina (1.292 euro). La condizione lavorativa migliora con il passare del tempo e dà qualche soddisfazione in più a chi ha sudato sui libri, spesso con ottimi risultati: il voto medio di laurea va da 94 di Ingegneria Edile al 111,3 (evidentemente il 2017 è stato un anno condito da molte lodi) di Beni Archeologici. (al. mo.)
Le statistiche per chi esce dal campus di Ravenna
Laureati in Infermieristica che hanno trovato lavoro a un anno dalla laurea
72,6 %
Stipendio medio di un laureato L’aumento di stipendio medio Percentuale dei laureati all’Università di Bologna in Beni Culturali che si iscrivono per i laureati in Giurisprudenza a un anno dalla laurea dopo cinque anni dalla laurea a una magistrale
994 EURO
500 EURO
74 %
Voto medio di laurea in Ingegneria edile
94
PROGRAMMA CORSI MESE DI OTTOBRE MERCOLEDÌ 2
MERCOLEDÌ 9
VENERDÌ 18
SABATO 26
Ore 19.30 - 22.30
Ore 19.30 - 22.30
Ore 19.30 - 22.30
Ore 19.30 - 22.30
GIAPPONE
CUCINA DI BASE
PIZZA IN TEGLIA
PENTOLA A PRESSIONE
Ramen, Udon, Gyoza con Chef Nuccio Brancato
con Chef Rosella Mengozzi
con Chef Nuccio Brancato
con Chef Rosella Mengozzi
GIOVEDÌ 3 Ore 15,00 - 18,00
DECORAZIONE IMPERFETTA con Cristina Penelope "Junk"
MARTEDÌ 8 Ore 19.30 - 22.30
GIOVEDÌ 10
LUNEDÌ 21
MARTEDÌ 29
Ore 19.30 - 22.30
Ore 19.30 - 22.30
Ore 19.30 - 22.30
RISO & RISOTTI
DOLCI DA CREDENZA
con Chef Nuccio Brancato
con Chef Matteo Piccagliani
LATTI - VEGETALI KEFIR - YOGURT
MERCOLEDÌ 16
MERCOLEDÌ 23
Ore 19.30 - 22.30
Ore 19.30 - 22.30
CUCINA SALUTARE
CUCINA DI BASE
con Dott.ssa Giulia D'Alessandro
con Chef Rosella Mengozzi
GIOVEDÌ 17
con Chef Giulia Pieri
GIOVEDÌ 24
LE VERDURE FERMENTATE
Ore 19.30 - 22.30
Ore 19.30 - 22.30
con Chef Giulia Pieri
CRUDI DI PESCE
CUCINA ROMANA
con Chef Nuccio Brancato
con Chef Nuccio Brancato
PER INFO E ISCRIZIONI: SCUOLA DI CUCINA SAPERI & SAPORI - VIA DELL'ALMAGIÀ - RAVENNA Rosella Mengozzi - tel. 348-1539975 - mail: rosella.mengozzi@hotmail.it PER TUTTI GLI APPUNTAMENTI SEGUICI SU
Scuola di cucina Saperi e Sapori
12 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 26 settembre-2 ottobre 2019
UNIVERSITÀ/3 I numeri: 3.450 studenti iscritti a 17 corsi di laurea, metà da fuori Regione Il Campus ravennate dell’Università Alma Mater di Bologna è diviso fra Ravenna e Faenza per un totale di dieci sedi (rispettivamente otto e due). Gli studenti iscritti sono 3.480 (compresi 30 dottorandi): ogni anno le matricole sono circa un migliaio (1.068 per l’anno accademico 2018/19, 1.030 l’anno precedente, per l’anno alle porte si avrà il dato definitivo solo a gennaio). Il personale tecnico e amministrativo è di 85 persone e 250 i docenti che hanno sede di incarico Ravenna e cioè sono tenuti a svolgere il 75 percento della loro attività didattica a Ravenna (molti pendolari ma si stima che circa un quinto vivano a Ravenna nei periodi di lezione). L’offerta formativa conta 17 corsi di laurea: 7 triennali, 8 magistrali e due a ciclo unico di cinque anni. Per l’anno in partenza saranno attivi anche nove master di primo o secondo livello. Tre sono a numero chiuso: Logopedia e Infermieristica a Faenza e Restauro a Ravenna con dieci posti. La popolazione studentesca delle magistrali proviene per il 47 percento da fuori Regione e si arriva al 70 percento se si guarda a quella da fuori provincia. Gli stranieri sono 360, non si tratta di Erasmus ma di cittadini di altre nazioni che hanno scelto l’iscrizione a Ravenna: 45 su cento dell’Ue, 20 percento dal sud-est asiatico.
«La laurea in offshore ora arriva a Ravenna e sarà la sua svolta» La presidente del campus, Elena Fabbri, guarda con fiducia al trasloco da Bologna della magistrale in ingegneria: «Forma figure utili per qualunque futuro del settore»
Quando a Ravenna si tenne la prima lezione universitaria il muro di Berlino era caduto da quattro giorni e la svolta di Achille Occhetto alla Bolognina era stata il giorno prima: il 13 novembre 1989 a Casa Matha con una lezione di Scienze Ambientali cominciava la presenza dell’Alma Mater di Bologna in città. Quando si avvicina il trentennale della ricorrenza (vedi box nella pagina accanto), la presidente del campus bizantino è Elena Fabbri. Professoressa, per i 30 anni dell’Università in Romagna si terrà qui l’inaugurazione dell’anno accademico. Che evento sarà? «Mi piacerebbe vedere tanti ravennati a riempire il Palazzo Congressi. È un appuntamento particolare, aperto a tutti, con un rituale che può essere apprezzato da chiunque». Si terrà in una sala del Comune perché tra le otto sedi dell’ateneo in città non c’è un aula da oltre trecento posti. Come la situazione degli spazi? «A Ravenna abbiamo un campus diffuso, un po’ come se tutta la città fosse un campus. Il difetto a mio avviso è che risulta dispersivo e si perde il senso di comunità che spesso gli studenti vorrebbero. In questo senso ho grandi aspetta-
A gennaio 2019 Elena Fabbri è stata rieletta presidente del campus di Ravenna per un secondo triennio. Dal 1998 è professoressa ordinaria di Fisiologia ed è stata in prcedenza coordinatrice di Scienze Ambientali
tive per lo studentato in zona stazione». Si farà? «Il progetto c’è e la volontà anche. Si sta cercando di mettere insieme le risorse locali con quelle statali». Per quanto riguarda didattica e amministrazione invece ci sono previsioni? «L’ultimo intervento risale a tre anni con le nuove aule in via Sant’Alberto e un ulteriore ampliamento nello stes-
QUESTIONE ALLOGGI
In città 74 posti letto convenzionati: 135 richieste Bando speciale per studenti stranieri: 8 domande dalla Cina
ALTA FORMAZIONE Cassese confermata presidente dell’Isia
Intanto è ancora fermo il progetto per lo studentato al quartiere Speyer: progetto da tre milioni in un immobile del Comune. I fondi del ministero arriveranno solo se ci saranno quelli locali Nel corso del 2018 è stata rinnovata fino al 2021 la convenzione tra il Comune di Ravenna e la Fondazione Flaminia per la promozione, il coordinamento e la gestione degli alloggi per gli studenti del campus di Ravenna. I posti letti complessivi sono 74 (erano 68 nel 2018). Per la prima volta quest'anno è stato aperto un bando riservato agli studenti internazionali, che difficilmente avrebbero avuto la possibilità di risultare assegnatari nel tradizionale bando della Flaminia. Alla fine di giugno e alla fine di agosto sono scaduti i termini per la presentazione delle domanide: in tutto ne sono arrivate 135, quasi il doppio dei posti disponibili (nel 2018 erano state 101), e altre richieste continuano ad arrivare agli uffici di Flaminia anche dopo la sadenza. Per quanto riguarda le 32 domande riservate agli studenti stranieri, la quota maggioritaria (8) è rappresentata da cinesi, poi 4 indiani e tre pakistani. Tra le 103 domande di italiani invece Emilia-Romagna e Marche sono le regioni più rappresentate. Se si guarda alla ripartizione per corso di laurea, la quota più consi-
stente (40 è di studenti di Beni Culturali). «I dati mostrano che la dotazione di 74 posti, pur se in aumento rispetto all'anno precedente, grazie alla recente acquisizione di una nuova unità abitativa, resta largamente insufficiente rispetto ai fabbisogni espressi», commentano dalla Fondazione. Anche in ragione di questo è particolarmente attesa la realizzazione dello studentato al quartiere Speyer in un immobile di proprietà di
Ravenna Holding cioè del Comune (nella foto). In aprile il Miur approvò fondi per i progetti di Forlì, Imola e Rimini e mise Ravenna tra quelli finanziati con riserva: è sì tra gli ottanta promossi (esattamente 70esimo posto, 96 in totale quelli presentati) ma del cofinanziamento se ne parlerà soltanto in futuro, in quella che è stata ribattezzata “fase 3”: «L’ammissione definitiva al cofinanziamento avverrà solo previa disponibilità di ulteriori risorse». Il progetto, che vale oltre tre milioni di euro, secondo quanto dichiarato dalla stessa fondazione è realizzabile solo se arriveranno i fondi ministeriali. Il sindaco Michele de Pascale si disse molto ottimista sul futuro dello studentato: «L’importante era finire tra i progetti ammissibili. Quelle graduatorie sono sempre andate ad esaurimento, per cui è ragionevole essere ottimisti, per questo i fondi saranno anticipati in attesa che arrivi il contributo ministeriale, un po’ come avvenuto a Cesena». Cinque mesi fa il sindaco ipotizzava che entro la fine di quest’anno gli uffici comunali che oggi occupano i locali potessero traslocare altrove.
È stata riconfermata la nomina di Giovanna Cassese come presidente dell’Istituto superiore per le industrie artistiche (Isia) di Faenza, ruolo che ha ricoperto nell’ultimo triennio. La riconferma da parte del ministro Lorenzo Fioramonti è avvenuta a seguito della valutazione di una terna di candidati proposti dal consiglio accademico dell’Isia. «È per me un grande onore – dichiara Cassese – essere stata riconfermata. L’Isia di Faenza è un’istituzione prestigiosa e punta di diamante nell’ambito della formazione universitaria pubblica in Design».
PRIMO PIANO / 13 26 settembre-2 ottobre 2019 RAVENNA&DINTORNI
CERIMONIA Tre giorni di eventi per il trentennale dell’Università a Ravenna E il rettore viene in Romagna per inaugurare l’anno accademico La cerimonia per l’inaugurazione del nuovo anno accademico dell’Alma Mater di Bologna si terrà quest’anno in Romagna per celebrare il trentennale del decentramento universitario. Appuntamento il 15 novembre. Il rettore Francesco Ubertini sarà a Cesena e la cerimonia verrà trasmessa in video anche nelle altre tre sedi dove sono comunque in programma iniziative ufficiali per la ricorrenza. A Ravenna è previsto un corteo con gli abiti da cerimonia per le strade del centro e il teatro principale degli eventi sarà Palazzo dei Congressi in largo Firenze. Ma già nelle due giornate precedenti sono in programma appuntamenti per il trentesimo anniversario. Il 13 novembre a Casa Matha, dove nel 1989 si tenne la prima lezione universitaria, l’intervento di una geologa ravennate dell’università di Utrecht che tre decenni fa era una matricola in quell’aula. Il 14 novembre sempre a Casa Matha una conferenza promossa dalla facoltà di Beni culturali: verrà illustrato il lavoro svolto in altri contesti per indagare il dna della popolazione locale con l’intenzione di riproporre lo stesso sui ravennati. Il programma dettagliato degli eventi è ancora in fase di definizione e verrà divulgato avvicinandosi alla data.
so complesso è già stato approvato. Inizialmente la previsione era di inaugurare nel 2021 ma i lavori non sono ancora partiti. Ci contiamo». Lo studentato darebbe ossigeno anche alle esigenze di alloggi. Com’è la situazione su questo fronte? «A Bologna si sentono studenti che si lamentano delle condizioni proposte o dei troppi affitti in nero, a Ravenna questo non si sente. Però le cifre sono un po’ aumentate». Le iscrizioni al nuovo anno si sono appena aperte e si concluderanno solo a gennaio. Dai dati dell’anno scorso cosa può dirci sulle scelte degli studenti? «La triennale di Scienze giuridiche ha raddoppiato gli iscritti arrivando a 150 grazie soprattutto all’attivazione del curriculum in “Trasporti, logistica e sistemi portuali”». La novità di quest’anno è il trasferimento a Ravenna della magistrale in ingegneria offshore che ha fatto il primo anno a Bologna. «Gli iscritti sono stati 25 per i tre curricula. È una magistrale in lingua inglese, le lezioni si svolgono in via Tombesi dall’Ova e credo che il trasferimento a Ravenna possa davvero favorire la sua attrattività perché è davvero sul posto che ha una fama internazionale nel settore. Nelle magistrali lo studente sceglie con una cognizione più radicata». I due casi che ha citato sono esempi concreti di
quello che dovrebbero fare gli atenei con i territori in cui si trovano? «Quando nascono nuove lauree e c’è la collaborazione con grandi aziende di solito si rafforza il legame tra formazione e economia». Lo stop alle trivellazioni che spaventa il settore può danneggiare il corso? «Capisco bene la preoccupazione delle aziende ma dal punto di vista universitario in entrambi i casi ci sono strade da percorrere che richiedono nuove figure professionali. Le piattaforme e i pozzi che vengono chiusi vanno in qualche modo gestiti e riconvertiti, per farlo ci vogliono competenze nel campo». La novità attesa per quest’anno è però la decisione dell’Ateneo di attivare il corso di Medicina nel 2021. «Forlì e Ravenna hanno fatto capire che vogliono esserci. Non è una cosa semplice e le risorse necessarie sono molte. Io credo che dall’Università ci sia la disponibilità ad aprire in entrambe le sedi, magari con tempi diversi visto che Forlì ha un campus con spazi già pronti e Ravenna ha progetti di costruzione». Andrea Alberizia
«Scienze giuridiche ha raddoppiato gli iscritti grazie al curriculum in Logistica»
EVENTO
PER GRANDI E PER PICCINI C’È LA NOTTE DEI RICERCATORI Il 27 settembre dalle 17 a tarda sera Anche un incontro sui videogame Incontri, laboratori, giochi, esperimenti: la scienza si può toccare con mano in occasione della Notte dei Ricercatori a Ravenna, una delle 116 città italiane che prenderanno parte all’appuntamento del 27 settembre. L'iniziativa è promossa dal 2005 dalla Commissione Europea e coinvolge ogni anno migliaia di ricercatori e istituzioni di ricerca in tutti i Paesi europei con l’obiettivo di creare occasioni di incontro tra ricercatori e cittadini per diffondere la cultura scientifica e la conoscenza delle professioni della ricerca in un contesto informale e stimolante. A Ravenna si comincia dalle 17 nella piazzetta universitaria (via Mariani 5) con una anteprima dedicata ai bambini tra 8 e 12 anni: dopo una merenda per tutti ci sarà spazio per laboratori interattivi per baby ricercatori e visite guidate in biblioteca insieme ai genitori. Alle 19 inaugurazione della mostra di vermi colorati dall’Adriatico. Per i più grandi gli appuntamenti sono al Dipartimento di Beni culturali in via degli Ariani: alle 18.30 un dialogo su conflitti e incontri nel Mediterraneo antico e moderno, alle 19.30 la presentazione di rilievi e studi per la documentazione di mura e porte della città, alle 20.30 la presentazione di una riproduzione digitale del mondo greco nel II secolo e alcune riflessioni sul rapporto tra ricostruzione storica e intrattenimento ludico con il caso del videogioco Assassin’s Creed Odissey. In un incontro affine a quest’ultimo, al Moog in vicolo Padenna alle 19 si parlerà di come conservare e trasmettere ai posteri i ricordi personali in digitale a rischio scomparsa. Alle 21.30 alcuni eventi in contemporanea. A Palazzo Corradini le possibilità offerte dalle nanoparticelle per la lotta contro il cancro. Al punto ristoro di largo Firenze due esempi di ricostruzione virtuale e sonora di strumenti dell’antichità. Dalle 20.30 alle 22.30 aperti al pubblico i laboratori di Beni culturali.
14 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 26 settembre-2 ottobre 2019
INFANZIA
Dalla Regione 600mila euro per abbassare le rette dei nidi a circa 800 famiglie Lo sconto maggiore alla fascia Isee intermedia dopo gli interventi dello scorso anno per le famiglie più in difficoltà Ammontano a 620.254,07 euro le risorse stanziate dalla Regione Emilia Romagna a favore del Comune di Ravenna nell’ambito dell’operazione “Al nido con la Regione”, misura sperimentale di sostegno economico alle famiglie finalizzata all’abbattimento delle rette di frequenza dei servizi educativi per la prima infanzia nell’anno scolastico 2019/2020. Il consiglio comunale si appresta a discutere e votare le linee di indirizzo proposte dalla giunta per l’impiego di tali risorse. La platea dei destinatari è costituita dalle famiglie con Isee inferiore o uguale a 26mila euro i cui figli frequentino i nidi comunali, privati nei posti convenzionati con il Comune e privati. Si stima che i benefici possano riguardare circa 800 famiglie. Esaminando infatti i dati relativi ai 926 bambini iscritti nei nidi comunali (a gestione diretta ed esternalizzata) e nei posti dei nidi privati convenzionati con il Comune per l’anno scolastico 2018/2019 si rileva che l’80 per cento delle loro famiglie ha un’attestazione Isee inferiore o uguale a 26.000 euro. Gli sconti potranno quindi riguardare, per quanto concerne queste due tipologie, circa 620 famiglie (escludendo quanti sono già esonerati). Il sistema ipotizzato propone di applicare sconti alle rette secondo lo schema seguente: il 30 percento per gli Isee fino ai 10mila euro e quelli tra i 21 e 26mila e il 40 percento di sconto per chi ha un Isee tra i 10mila e i 21mila, il tutto nella logica di sostenere maggiormente le fasce di reddito intermedie essendo già l’amministrazione comunale intervenuta sulle più basse lo scorso anno con il progetto “Andiamo al nido” finanziato dal fondo del decreto legislativo 65/2017 con il quale si è elevata la fascia di esonero e si è abbassata la retta delle prime famiglie paganti. Il nuovo sconto medio sarà di circa 60 euro al mese (ma variabile da 15 a 120 per-
ché le rette del nido sono da tempo individualizzate). Le risorse regionali saranno destinate anche al sostegno della riduzione delle rette di frequenza pagate dalle famiglie i cui bimbi frequentano nidi privati. Si proporrà ai gestori privati di aderire al progetto abbassando le rette per l’intero anno scolastico alle famiglie con Isee inferiore o uguale a 26.000,00 euro di un importo interamente integrato dal Comune. Il contributo ai gestori privati sarà differenziato riconoscendo un contributo maggiore per i servizi privati le cui rette sono mediamente molto più alte rispetto a quelle praticate nei servizi educativi/sezioni primavera Fism che beneficiano già di contributi comunali anche per il contenimento delle rette. Tale riduzione viene ipotizzata da un minimo di 70 euro ad un massimo di 100 euro mensili e si stima che possa coinvolgere circa 170 famiglie.
SCUOLA Contributi per i libri di testo e il trasporto scolastico Per i residenti del Comune di Ravenna fino al 31 ottobre è possibile presentare domanda di contributo per l’acquisto di libri di testo e altri materiali e contenuti didattici, anche digitali, relativi ai corsi di studio. L’Isee 2019 del nucleo familiare per le prestazioni agevolate rivolte ai minorenni deve rientrare nelle seguenti due fasce: fino a 10.632,94 euro e da 10.632,95 a 15.748,78 euro. La domanda va compilata esclusivamente on-line, sull'applicativo disponibile su https://scuola.er-go.it per cui occorrono: un indirizzo email; un numero di cellulare nazionale; il numero di protocollo dell’attestazione Isee 2019 in corso di validità; il codice fiscale del genitore che compila la domanda (quello dello studente se maggiorenne), il codice fiscale del figlio minorenne per il quale si presenta la domanda (ne va presentata una per ogni singolo figlio) e il codice Iban se si desidera l’accredito su conto corrente. Non occorre allegare documentazione. Con l’inizio dell’anno scolastico sono diverse le misure economiche previste a sostegno anche delle famiglie residenti nell'Unione dei Comuni della Bassa Romagna. Con scadenza differenziate in base al contributo infatti sono aperti tre diversi bandi finalizzati ad alleggerire le spese scolastiche e di trasporto delle famiglie del territorio. Nello specifico riguardano il rimborso parziale degli abbonamenti annuali ai trasporti pubblici, contributi per l’acquisto dei libri di testo e la possibilità di accedere a borse di studio per l’a.s. 2019/2020. Info: www.labassaromagna.it oppure allo Sportello Sociale Educativo del Comune di residenza.
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SOCIETÀ / 15 26 settembre-2 ottobre 2019 RAVENNA&DINTORNI
AMBIENTE/1
AMBIENTE/2
Terzo sciopero globale per il clima tra cortei, pic-nic e piante messe a dimora
TORNA ITINERA TRA CULTURA E NATURA PER CAMMINARE IN CITTÀ, AL MARE, IN PINETA
Appuntamenti a Ravenna, Faenza e Cervia per il Global Strike
Torna per il terzo anno consecutivo ItineRA, la Festa del Cammino Consapevole pensata, organizzata e promossa da Trail Romagna, in compartecipazione con il Comune di Ravenna. Sedici giorni – dal 28 settembre al 13 ottobre – per celebrare la centralità del tessuto umano, ambientale, storico e culturale di Ravenna sotto il titolo “Arte e cammino”. Si comincia dunque sabato 28 settembre con “Cercare Maria per Ravenna”, un itinerario tra opere d’arte bisognose di restauro con Massimiliano Casavecchia, Giovanni Gardini, Emanuela Fiori, Franco Gabici da Santa Maria in Porto alle 15 passando per la Torre civica, Santa Maria Maggiore, Museo Nazionale e Santa Maria del Torrione. Il 29 si parte invece da Marina Romea alle 9 (foce del Lamone) per la “camminata narrativa” con Fabio Fiori autore de L’odore del mare di 18 km o alle 10.30 dalla Terme di Punta Marina per quella da 9 km. L’1 ottobre è la volta de “La via dei Sassi, da Bari a Matera lungo il Cammino” in un incontro con Andrea Mattei con la partecipazione di Alessandro Scala (sax) nella spiaggia delle Terme di Punta Marina, Lungomare C. Colombo, 161, alle 18. Giovedì 3 ottobre l’incontro è con Franco Masotti per parlare di “Land art e artisti in cammino”. Partecipa Giovanni Lami (sound-artist) alla Pineta San Giovanni, c/o Micoperi, alle 18.
Al via il 28 settembre la nuova rassegna organizzata da Trail Romagna tra passeggiate, incontri e musica
Un precedente sciopero per il clima a Faenza
Torna anche nel Ravennate, il 27 settembre, la nuova mobilitazione per l’emergenza climatica sotto lo slogan “Fridays for Future” a cui aderiranno in particolare gli studenti (e in particolare da Cisl e Cgil arriva l’invito ai responsabili della scuola a incoraggiare la partecipazione dei ragazzi alla manifestazione, ma attenzione perché le scuole potrebbero non accogliere l’invito del ministro a non richiedere la giustificazione) sulla scia della protesta di Greta Thunberg, in questi giorni al centro delle cronache per la sua presenza negli Usa. Si tratta del terzo sciopero globale per il clima. A Ravenna, si legge sulla pagina Fb del movimento locale, «questa volta non scenderemo in piazza, ma ci dedicheremo ad un'azione concreta per contrastare l'Emergenza Climatica». L’invito è quindi a partecipare venerdì mattina 27 settembre, portando una pianta (alberello o arbusto) da mettere a dimora assieme, come gesto di solidarietà rispetto a quanto sta accadendo in Amazzonia e in altri polmoni verdi del pianeta. Seguiranno momenti di approfondimento e dibattito per costruire una proposta successiva di riforestazione in città. A Faenza, invece, partirà alle 9 un corteo da piazzale Pancrazi che arriverà fino a piazza del Popolo con interventi e musica. A Cervia sarà organizzato un picnic sit-in sotto la Torre San Michele per stare in compagnia e solidarizzare, fare resistenza e protesta. L’invito è quello di recarsi con il proprio cibo nel piazzale per una pausa pranzo allungata in compagnia di chi pensa che sia l’ora di inviare ai leader globali il messaggio che “la nostra casa è in fiamme”. L’invito è inoltre quello di firmare la la petizione "Voglio Cervia Impatto Zero "su Change.org.
AMBIENTE/3 Incontro con Stefano Liberti sui signori del cibo a Lugo Venerdì 27 settembre sera alle 19 al circolo Il tondo a Lugo si terrà l’incontro e seminario con il giornalista d’inchiesta Stefano Liberti dal titolo “I signori del cibo. Viaggio nell’industria alimentare che sta distruggendo il pianeta”.
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16 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 26 settembre-2 ottobre 2019
AMBIENTE
Il progetto: 180mila euro per riqualificare i percorsi lungo il Lamone tra Ravenna, Russi e Bagnacavallo
LA MANIFESTAZIONE Giardini&Terrazze torna nel centro città
Una campagna informativa promuoverà le aree coinvolte e ci saranno mostre nei diversi Comuni a partire dal 28 settembre
Una veduta di Valle Mandriole che sarà coinvolta nel progetto di riqualificazione
Sarà ultimato nelle prossime settimane il progetto di riqualificazione dei percorsi di fruizione lungo il fiume Lamone, che mira a valorizzare il patrimonio ambientale e paesaggistico, storico e culturale del territorio. L’operazione è interamente finanziata, con uno stanziamento di 180mila euro, dai fondi europei del Programma di sviluppo rurale regionale 2014 – 2020, attraverso il Gruppo di azione locale (Gal) Delta 2000. Il Comune di Ravenna ha ottenuto il finanziamento quale capofila del progetto, candidandolo, con i Comuni di Bagnacavallo e Russi. Gli interventi in corso riguardano la riqualificazione degli itinerari ciclopedonali presenti lungo il percorso del fiume e in tutte le zone naturali nord del comune di Ravenna, comprese l’oasi di Punte Alberete, Valle Mandriole, la piallassa Baiona e la pineta di San Vitale, tramite l’implementazione e il rifacimento della
cartellonistica e della segnaletica informativa a partire da una nuova veste grafica e nuovi contenuti, con fotografie e didascalie in italiano e in inglese. Sono oggetto di risanamento gli arredi urbani presenti nelle piazzole attrezzate lungo il percorso dell’argine del fiume, nonché il capanno e le schermature per il birdwatching presenti a Punte Alberete. Tutte queste azioni sono accompagnate da una campagna di comunicazione e promozione in cui sono stati anche realizzati alcuni video che saranno promossi sulle principali piattaforme digitali e sui siti Internet dei Comuni. Sono previsti inoltre alcuni eventi di promozione rivolti alla cittadinanza, ai turisti e ai portatori di interessi, oltre ad una mostra fotografica itinerante nella quale saranno esposte immagini del servizio fotografico professionale realizzato per la nuova cartellonistica. In particolare, il progetto verrà illustrato sabato 28 settembre alle 16.15 alla Biblioteca comunale di Russi e venerdì 4 ottobre alle 19.30 all'Ecomuseo delle Erbe Palustri di Villanova di Bagnacavallo. La mostra itinerante, invece, si terrà a Ravenna, a palazzo Rasponi 2, dall’ 1 al 7 ottobre (orari 10 -13 e 15 - 19); all'Ecomuseo delle Erbe Palustri di Villanova di Bagnacavallo dal 9 al 15 ottobre (orari di apertura dell'Ecomuseo); alla Biblioteca comunale di Russi dal 18 al 23 ottobre (orari di apertura della biblioteca).
La manifestazione Giardini & Terrazzi giunge alla VII edizione annuale a Ravenna con la rassegna merceologica, culturale e l’esposizione nelle centrali piazza del Popolo, piazza Kennedy, piazza San Francesco, Palazzo della Provincia, Giardino Pensile e Cripta Rasponi, via Ricci e adiacenze. Venerdì 27 settembre alle 12 l’inaugurazione della manifestazione in piazza del Popolo. La manifestazione andrà avanti fino a domenica e si rivolge a un pubblico di appassionati e professionisti di giardinaggio e del vivere all’aria aperta e della cura del verde, del florovivaismo, degli arredi e accessori d’interni e artigianato artistico. Gli espositori coinvolti, prioritariamente aziende del territorio, propongono una vasta gamma di piante e fiori da collezione, rose profumate (antiche e moderne), ciclamini, piante aromatiche, alberi da frutto rari, piante grasse, bonsai, bulbi e tuberi di fiori, e molto altro ancora. I visitatori avranno anche a disposizione una ampia proposta di arredi da giardino, complementi d'arredo, macchine ed attrezzature per la casa e il giardino, tessuti e prodotti artigianali. Una interpretazione di alcuni giardini e terrazzi, realizzati da architetti e progettisti del verde, di provenienza nazionale e insediati in piazza del Popolo, piazza Garibaldi e piazza San Francesco, consentirà di valutare e apprezzare le più innovative soluzioni tecniche ed estetiche per l’allestimento di spazi verdi e outdoor. Un calendario culturale di mostre, conferenze e presentazioni in tema, coinvolgerà gli interessati in un percorso articolato nei luoghi topici.
SALUTE e BENESSERE
SPECIALE / I 26 settembre-2 ottobre 2019 RAVENNA&DINTORNI
PREVENZIONE /1
A inizio scuola sono meno di mille i minori non vaccinati nel ravennate E per ora, sono solo otto i piccoli fuori da scuole materne e asili per non avere ancora ottemperato all’obbligo, In aumento il trend di copertura vaccinale Sono poco meno di un migliaio i minori che a Ravenna non sono in regola con le vaccinazioni obbligatorie. Il dato – diffuso dall'Ausl all'inizio di settembre – comprende 130 bambini tra 0 e 6 anni. Il resto (782 persone in tutto) sono ragazzi tra i sei anni e l'età adolescenziale o tra i sei e i dieci anni. Il totale complessivo è perciò di 912, migliorato comunque rispetto a tre mesi fa quando i non vaccinati erano 1.224. Nei mesi scorsi le scuole avevano trasmesso all’Ausl l’elenco dei propri iscritti e, dall'altra parte, i servizi vaccinali hanno segnalato alle scuole i pazienti inottemperanti. L’azienda sanitaria ha richiamato le famiglie agli appuntamenti per le vaccinazioni e ora sta irrogando le sanzioni alle famiglie inadempienti. L'assessore all'Istruzione Ouidad Bakkali ha fatto prima dell'inizio dell'anno scolastico il punto della situazione negli asili: per ora sono otto i bambini fuori da scuola, cinque nei nidi di infanzia e tre alle materne. «Da sottolineare – ha spiegato però Bakkali – che quelli che stiamo sospenendo ora in realtà potrebbero frequentare perché le famiglie hanno fatto sapere alle scuole di aver preso appuntamento entro settembre per il vaccino». La normativa, voluta dall'ex ministro Beatrice Lorenzin e finora mai applicata in modo completo (questo è il primo anno scolastico che inizia senza dubbi legislativi a riguardo), prevede che chi entra a scuola debba aver fatto tutti i vaccini presenti alla sua età. Ma quanto paga chi non vaccina il proprio figlio e quanti sono stati i multati alla fine dello scorso anno? A giugno si era concluso il primo iter di irrogazione delle sanzioni: a Ravenna sono stati multati in 173. Il dato romagnolo arrivava invece a 1.173 (vanno aggiunge 236 multe a Cesena, 261 a Forlì, 173 a Ravenna e 503 a Rimini). Tali famiglie, hanno ricevuto la notifica di verbali di accertata violazione dell’ammontare di 166 euro a cui vanno aggiunte le spese di notifica. Esiste comunque,
per chi riceve la multa, la possibilità di annullare la sanzione qualora, entro 60 giorni dalla notifica della stessa, la famiglia provveda alla regolarizzazione o all’avvio dei cicli vaccinali mancanti. Per quanto riguarda il resto della Romagna, questa è la situazione aggiornata ad inizio settembre: Cesena ha 1160 bambini e adolescenti non vaccinati, Forlì 809, Rimini arriva a 3.215. A Ravenna c'è dunque la situazione migliore anche se in generale ovunque la copertura vaccinale è aumentata negli ultimi mesi. Chissà ora se con il secondo invio di sanzioni accadrà quanto già avvenuto a giugno, quando si è registrato un significativo afflusso spontaneo di bambini per la regolarizzazione tanto che quasi il 6 per cento dei minori segnalati alle scuole come irregolari si è regolarizzato ed un ulteriore 7,5 per cento ha avviato i cicli vaccinali mancanti. Alessandro Montanari
PREVENZIONE/2 Progetto Melanoma: visite dermatologiche gratuite aperte alla cittadinanza Torna a Ravenna, con il patrocinio del Comune, il Progetto Melanoma di Fondazione Ant con 105 visite dermatologiche gratuite aperte alla cittadinanza. L’ormai tradizionale appuntamento con la prevenzione delle neoplasie cutanee si rinnova anche nel 2019 grazie al sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna. Inoltre, anche quest’anno, il progetto si amplia grazie a Traghetti e Crociere che – attraverso il format promosso dal Comune di Ravenna “Adotta un progetto sociale, diventa un’azienda solidale” – ha sposato il Progetto Melanoma Ant rendendo possibili ulteriori 15 visite gratuite. Le 105 visite dermatologiche si terranno negli ambulatori concessi gratuitamente dall’Ospedale Domus Nova (via Pavirani 44) nelle giornate di sabato 28 settembre (ore 9-13 e 14-18), sabato 23 novembre (ore 9-13), sabato 30 novembre (9-13 e 1418), sabato 7 dicembre (9-13 e 14-18). I cittadini interessati potranno prenotare la propria visita fino a esaurimento posti disponibili a partire da venerdì 13 settembre alle ore 9.30 al link https://ant.it/registrazione-e-prenotazione-visite-ravenna/ Le visite saranno effettuate da un medico specialista Ant, che opera con l’ausilio di un videodermatoscopio, strumento sofisticato e non invasivo per la diagnosi precoce delle lesioni sospette. Il melanoma è un tumore che può avere origine nella cute, nelle mucose e nell’occhio e che in alcuni casi può nascere su un nevo preesistente. Queste visite proseguono l’impegno di Ant – affiancata con continuità dai sostenitori del progetto – nella lotta al melanoma, iniziata nel territorio ravennate con un primo programma nel 2012. Ant è presente sul territorio locale anche in virtù del prezioso operato dell’Associazione Amici dell’Ant di Ravenna, attiva con i propri volontari nella raccolta fondi a sostegno delle iniziative di Fondazione Ant. Dal 2004 al dicembre 2018, Ant ha realizzato oltre 196.000 visite dermatologiche gratuite in 88 province italiane.
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II / SPECIALE 26 settembre-2 ottobre 2019 RAVENNA&DINTORNI
SALUTE e BENESSERE
MALATTIE SESSUALI
MALATTIE DEL CUORE
Papilloma virus, estesa la vaccinazione gratuita
AL MARIA CECILIA HOSPITAL DI COTIGNOLA SI OPERA CON UNA TECNICA AVANZATA IN CAMPO CARDIOLOGICO PER CURARE LA FIBRILLAZIONE ATRIALE
Si amplia la platea delle persone che possono usufruire della profilassi per prevenire l’infezione da Hpv, causa di tumori dell’apparato genitale maschile e femminile La profilassi anti-papilloma virus, già di routine per gli adolescenti di entrambi i sessi a partire dagli undici anni di età, viene estesa – gratuitamente - anche alle giovani donne fino a 26 anni, mai vaccinate in precedenza. Lo ha deciso la Giunta regionale, rafforzando il proprio impegno per la tutela della salute delle persone grazie alle vaccinazioni. In questo caso per prevenire l’infezione da Papillomavirus Umano (Hpv), causa di tumore alla cervice dell'utero e di altri tumori dell’apparato genitale maschile e femminile. Grazie al provvedimento adottato, si amplia la platea dei possibili destinatari. «Questo è un nuovo e impor-
INCONTRO Emozioni e salute in Psicosomatica L’associazione culturale “Connessioni” con la compartecipazione dell’Assessorato al Decentramento e il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna ha organizzato per il 4 ottobre una serata-incontro a ingresso libero sul tema della salute dal titolo “Emozioni e Salute in Psicosomatica”. L’incontro che si terrà dalle 20.30 alle 22.30 alla Sala auditorium “Buzzi” in viale Berlinguer 11 a Ravenna vedrà come protagonisti quattro professionisti – Maria Chiara Giordani, Francesco Michele Paolucci, Eleonora Danesin, Michela Migliorelli – esperti di discipline diverse (psicologia, sociologia, epigenetica, nutrizione, posturologia e fisioterapia) che si confronteranno sui meccanismi alla base delle espressioni psicosomatiche delle emozioni con la libera partecipazione del pubblico in sala.
tante passo in avanti nell’ambito delle politiche di prevenzione sanitaria – spiega Sergio Venturi, assessore alle Politiche per la salute – che ha come obiettivo quello di contrastare con efficacia le patologie causate dal virus Hpv, riducendone la circolazione. Nel piano vaccini della nostra Regione contro le infezioni da Papilloma virus – aggiunge l’assessore – la strategia adottata in un primo tempo è stata quella di vaccinare le ragazze in età precoce per intervenire prima dell’inizio dell’attività sessuale e, successivamente, quella di introdurre la vaccinazione attiva anche per i maschi. Ora estendiamo la gratuità del vaccino ad una platea più ampia per consentire una protezione anche in età più elevata contro il rischio di lesioni che possono trasformarsi in tumori». Il vaccino potrà essere somministrato in concomitanza della prima chiamata per lo screening del tumore del collo dell’utero. Rientrano nell’ampliamento della copertura vaccinale gratuita anche le donne che abbiamo subito recenti trattamenti per il trattamento delle lesioni Hpv correlate, per ridurre il rischio di possibili recidive. Infine, la gratuità di questa vaccinazione è stata estesa anche alle persone che debbano svolgere terapie con immunomodulatori e immunosoppressori. I dati della copertura vaccinale regionale per Hpv, aggiornati al 31 dicembre del 2018 e raccolti dall’Anagrafe vaccinale regionale, mostrano per i diversi anni di nascita che hanno goduto dell’offerta attiva e gratuita (a partire dalle ragazze nate nel 1997) una percentuale che si aggira tra il 75 e l’80%. Per i ragazzi dodicenni nati nel 2006 (primo anno di estensione del vaccino anche ai maschi) l’adesione alla prima dose del ciclo vaccinale in Emilia-Romagna è stata alta (67,4%) e circa il 32% ha già completato il ciclo. Anche le percentuali riferite dal ministero della Salute (aggiornamento al 31 dicembre 2017) confermano il buon livello di copertura raggiunto in Emilia-Romagna, che si colloca tra i primi posti a livello nazionale per la vaccinazione contro l’Hpv nelle dodicenni. Prendendo in considerazione i dati riferiti alle bambine nate nel 2005 (la vaccinazione delle nate nel 2006 è ancora in corso), la percentuale di vaccinate in regione era del 71,01%, in Italia del 49,92%.
Mille pazienti in cinque anni trattati con successo: sono questi i numeri della crioablazione a freddo utilizzata dall’équipe del dottor Saverio Iacopino (nella foto), Direttore del Dipartimento di Aritmologia ed Elettrofisiologia di Maria Cecilia Hospital di Cotignola (struttura di Alta Specialità accreditata con il Servizio sanitario Nazionale), e di tutto il GVM Care & Research, gruppo ospedaliero italiano presente in 10 regioni. Tale tecnica viene sempre più di frequente impiegata come metodica operatoria per la cura della fibrillazione atriale, una patologia cardiaca piuttosto diffusa (ne soffrono circa 600mila italiani) che si manifesta nella maggior parte dei casi con sintomi quali palpitazione, respiro corto, stanchezza, dolore al petto e vertigini. «Da un punto di vista terapeutico, utilizzando questa tecnica, abbiamo acquisito una chiara consapevolezza del fatto che l’impatto della crioablazione è notevolmente positivo – commenta il dottor Iacopino –, poiché migliora sia la vita del paziente sia la sua ospedalizzazione e, al contempo, riduce la mortalità in pazienti affetti da scompenso cardiaco, condizione clinica ancora più delicata, e portatori di defibrillatori automatici». La crioablazione a freddo costituisce dunque una perfetta alternativa all’ablazione chirurgica e alla radiofrequenza (ablazioni a caldo), soprattutto in termini di benefici per il paziente, per il quale il decorso post operatorio è più rapido, con una minore incidenza di recidive e complicanze, e con la prospettiva di un miglioramento della qualità della vita. Vi sono notevoli benefici dal punto di vista dell’esposizione radiologica, che viene fortemente ridotta, fattore positivo anche per i medici e i tecnici coinvolti.
SALUTE e BENESSERE STATISTICHE
SPECIALE / III 26 settembre-2 ottobre 2019 RAVENNA&DINTORNI
DONAZIONI/1
DONAZIONI/2 Dalla Maratona di Ravenna 5.500 euro per lo IOR
CALANO I TUMORI IN EMILIA ROMAGNA, PRIMA REGIONE IN ITALIA PER TASSI DI SOPRAVVIVENZA La positiva attività di prevenzione. Dal 2006 è diminuita sensibilmente l’incidenza tumorale per tutte le tipologie Tumori in calo in Emilia-Romagna, grazie soprattutto all’attività di prevenzione, con diminuzioni significative dell’incidenza soprattutto negli uomini, dal 2006, per tutte le tipologie (-2,3% l’anno), in particolare per il tumore del colon (8,8% l’anno) e della prostata (-3,6%). Non solo: a livello nazionale,l’EmiliaRomagna è la regione con i tassi di sopravvivenza più elevati, a cinque anni dalla diagnosi, sia per tutti i tumori (62,4%) che per le singole patologie, con un 89% del tumore alla mammella. Sono alcuni dei dati che emergono dalla nona edizione del rapporto “I numeri del cancro in Italia”, frutto della collaborazione già consolidata tra AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e AIRTUM (Associazione Italiana dei Registri Tumori), presentato a Roma. Oltre ai dati nazionali, il dossier contiene anche quelli per le singole regioni: con una stima di 29.500 nuove diagnosi nel 2019, di cui 15.000 uomini e 14.500 donne, l’Emilia-Romagna rispetto alle altre regioni italiane si colloca al 13° posto per incidenza di tumori negli uomini, e al 4° posto per le donne (dopo Friuli, Lombardia e Veneto). Estremamente interessante il dato relativo alla sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi. L’Emilia-Romagna presenta infatti i tassi di sopravvivenza più elevati in Italia, sia per tutti i tumori (62,4%) che per le singole patologie: più del 68% per il colon-retto (uomini e donne) e dell’89% per la mammella. Risultati, questi, resi particolarmente positivi laddove è stata più forte l’adesione agli screening oncologici, e dunque è aumentata la possibilità di cura in termini di farmaci e presa in carico del paziente. In Emilia-Romagna l’incidenza tumorale cala, negli uomini, in maniera significativa dal 2006, per tutte le tipologie (-2,3% l’anno). Diminuisce, in particolare, quella del tumore del colon (-8,8% l’anno, dal 2006), del polmone (1,5% l’anno dal 2003 fino al 2008 e -2,9% nel periodo successivo) e della prostata(-3,6% dal 2007). Nelle donne cala l’incidenza per tutte le tipologie a partire dal 2008 (0,9% l’anno): diminuisce, nello specifico, per il tumore del colon dal 2006 (-4,0% l’anno). In controtendenza, invece, il dato relativo al tumore del polmone (+3,4% annuo); in lieve aumento il tumore della mammella (+0,6%annuo). Dal rapporto presentato emerge come, nel periodo 2003-2014, il tasso di mortalità per tutti i tumori sia sceso significativamente in entrambi i sessi (-2,4% l’anno negli uomini e -1,3% l’anno nelle donne). Negli uomini, in particolare, cala la mortalità per tumore del colon e del polmone e, dal 2003, anche per il tumore della prostata. Anche nelle donne si registra una riduzione della mortalità per il tumore del colon e della mammella, mentre continua ad aumentare quella per tumore del polmone (+1,2% annuo).
DUE DEFIBRILLATORI, UNO IN STAZIONE L’ALTRO ALL’ANAGRAFE, DONATI DA BPER BANCA BPER Banca ha donato recentemente due defibrillatori al Comune di Ravenna, che dopo un’analisi dei luoghi di maggior transito ha deciso di collocarli in due differenti punti della città: uno alla Stazione Ferroviaria e l’altro presso l’Ufficio Anagrafe della stessa amministrazione. Entrambi sono già operativi e a disposizione in caso di necessità. Nel primo caso il defibrillatore sostituirà un analogo apparecchio ormai desueto, nel secondo invece si tratta di una nuova installazione. Giuliano Lugli, Responsabile Direzione Territoriale di BPER Banca, ha espresso la sua soddisfazione per l’operazione, che rappresenta un servizio di utilità primario per la popolazione: «Sappiamo che la tempestività di certi interventi sanitari può salvare la vita alle persone e per questa ragione ci siamo impegnati per offrire ai cittadini di Ravenna due importanti strumenti “salvavita”». Soddisfazione anche da parte del Comune di Ravenna, nelle parole del Sindaco Michele De Pascale: «Ringraziamo BPER Banca per questo gesto che denota una sensibilità non comune nei confronti dei cittadini. Dal canto nostro, abbiamo offerto una decisa collaborazione e come consuetudine ribadiamo sempre la disponibilità a interloquire con chi vuole impegnarsi per il benessere e la sicurezza della comunità».
Si rinnova la partnership benefica fra la “Maratona di Ravenna Città d’Arte” e l'Istituto Oncologico Romagnolo, organizzazione no-profit di cui quest’anno ricorre il quarantesimo anno dalla fondazione. La donazione di 5.500 euro da parte di Ravenna Runners Club (ente organizzatore della competizione) sosterrà anche quest'anno il servizio d’accompagnamento che lo IOR mette a disposizione di tutti i pazienti che non hanno la possibilità di recarsi a sottoporsi alle terapie in autonomia. Nel 2018 con questo servizio lo IOR ha percorso 240.000 chilometri percorsi organizzando quasi 6.000 viaggi con 694 pazienti.
Nuovo strumento a Cardiologia grazie a “Cuore e Territorio” Dai primi di settembre il reparto di Cardiologia dell’Ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna ha inaugurato un nuovo strumento per la diagnosi delle patologie cardiache, che migliora l’esecuzione delle ecocardiografie: si tratta di un Lettoergometro – un letto da visita regolabile in altezza ed inclinazione su vari piani – dotato di cicloergometro, una cyclette per prove da sforzo. Il macchinario, entrato regolarmente in funzione in questi giorni, permette di raccogliere importanti informazioni su presenza e gravità della malattia coronarica e il malfunzionamento della valvole cardiache. Il macchinario è stato donato all’Ospedale dall’Associazione Cuore e Territorio, grazie ai fondi raccolti in occasione di tre serate benefiche, oltre alle tante donazioni di benefattori.
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QUINTESSENCE PARRUCCHIERI
Il salone di cura e bellezza dei capelli dove professionalità e attenzione valorizzano il tuo stile personale Quintessence Parrucchieri è un salone di cura e bellezza altamente professionale, e allo stesso tempo accogliente e familiare dove ci si sente davvero bene. Il segreto del successo è svelato con piena consapevolezza da Elena Miccoli fondatrice e creatrice dell’attività con una lunga esperienza e una incessante passione che le fa brillare gli occhi sempre vigili e sorridenti: «Per noi la base è la formazione, la serietà professionale e la conoscenza delle tecniche e dei prodotti d’avanguardia che possano rispondere alle esigenze sempre più diversificate dei clienti e al loro bisogno di confort. Il cliente è al centro del nostro interesse perché il capello è la cornice di un volto che è espressione di un’anima e quando noi pensiamo al nutrimento del capello alla sua forma e al suo colore, siamo consapevoli che è anche l’aspetto psicologico quello che stiamo curando e accrescendo». «Questa particolare attenzione e motivazione verso il cliente che io ho sempre conservato come un valore primario è il mio biglietto da visita – continua Elena – e quello del mio braccio destro Enis, che mi affianca da molto tempo e con il quale ho una intesa straordinaria che ci permette di comprendere le clienti e i clienti con uno sguardo. Devo dire che lavorare così è molto bello e soddisfacente! Inoltre è un vero piacere il riconoscimento delle persone che hanno apprezzato questo valore e si sono sentite perfettamente a loro agio, comprese e soddisfatte dell’attenzione loro dedicata, che hanno notato il servizio e riconosciuto, la qualità dei prodotti - Davine’s è l’azienda che abbiamo scelto proprio per la straordinaria qualità e la scelta etica della loro produzione - che sempre spieghiamo per rendere partecipi i clienti dei trattamenti che possono continuare a fare, anche a casa, da soli. In primo piano noi mettiamo l’attenzione alla persona, guardandola, osservando il suo stile e ascoltandola, mettendola a suo agio, sintonizzando il linguaggio per comprenderla e offrirle un trattamento unico, così come è unica ogni persona che entra dalla nostra porta. Spesso mi capita di ricevere persone che vogliono cambiare look, che desiderano un cambiamento profondo e scelgono di affidarsi a noi perché credono nella nostra professionalità e non temono di essere frainte-
se. Sono i lavori più emozionanti, che ci mettono alla prova e che ci permettono di creare. Noi spieghiamo sempre prima, cosa sarebbe opportuno fare, e a quale costo, così ognuno può scegliere senza problema». Sorride Elena, che quando racconta, come quando lavora, è sempre concentratissima, senza mai smettere di interrogarsi: «Mi pongo sempre tante domande, su come migliorare... cosa vorrei migliorare oggi? Vorrei trasmettere sempre di più i miei concetti e la mia sensibilità professionale a tutta la squadra Quintessence. Ho sempre creduto nel lavoro di squadra e ho sempre investito tanto per ottenerlo, credo sia un importante valore aggiunto! Per questo oggi ho accettato di insegnare in CNA, un’ associazione davvero seria e attiva che fa formazione per il mio settore, che io desidero aiutare a crescere. Quello che è importante oggi, senza ombra di dubbio, è accompagnare le persone nella ricerca del loro stile personale, aiutarle a “trovare” la loro dimensione e a sentirsi soddisfatte della propria esclusività. Gli studiosi di sociologia ci dicono che oggi siamo nell’era dello squalo bianco, un mondo complesso, a tratti ignoto caratterizzato da profonda indeterminatezza e altissima competitività, dove le competenze diventano sempre più importanti e dovranno essere nuove, acquisite su nuove idee e accresciuto coraggio. Serve nuova autorevolezza per affrontare nuove sfide. Noi mettiamo a disposizione la nostra professione, la nostra passione e la ricerca costante di innovazione per essere un punto di riferimento per i nostri clienti e incuriosirli con proposte sempre nuove e sempre appropriate alle diverse personalità». Quintessence Parrucchieri di Elena ed Enis via Berlinguer 80 - Ravenna tel. 0544 275202 - Pagina FB Quintessence Parrucchieri
IV / SPECIALE 26 settembre-2 ottobre 2019 RAVENNA&DINTORNI
SALUTE e BENESSERE PREVENZIONE /1
Campioni europei sulla teoria, rimandati nella pratica. «Gli italiani conoscono molto bene il sistema dei medicinali equivalenti, cosa che non trova riscontro in altri Paesi» nonostante “quote di mercato molto diverse” nella Penisola rispetto ad altre nazioni del Vecchio continente. È uno dei dati evidenziati da Enrique Häusermann, amministratore delegato di EG Spa e Crinos Spa, società del gruppo tedesco Stada, fra quelli emersi dall’Health Report 2019 “Il futuro della salute”. Una ricerca condotta da Kantar Health per Stada in 9 Paesi (Belgio, Francia, Germania, Gb, Polonia, Russia, Serbia, Spagna e Italia), per un totale di 18mila intervistati di cui 2mila nella Penisola. Dallo studio risulta che il 90% dei connazionali, contro una media Europa del 63%, conosce perfettamente i farmaci equivalenti. «Siamo rimasti molto stupiti», confessa Häusermann. «Mi sarei aspettato – spiega – che in Paesi tipo la Germania o l’Inghilterra, piuttosto che nelle nazioni del Nord Europa, i cittadini potessero avere una conoscenza diversa da quella italiana perché completamente diverse sono le quote di mercato». In termini di unità, ossia di scatolette vendute, «la Germania è a più del 50%” mentre “l’Italia è al 25% e sale al 30% sul rimborsato dal Servizio sanitario nazionale». Anche dall’indagine quindi «mi sarei aspettato una differenza percentuale abbastanza simile. Viceversa sembra che gli italiani conoscano meglio di tutti, o grandemente, il mondo dei farmaci equivalenti». Benché «la crescita del mercato degli equivalenti sia costante in modo positivo rispetto a un mondo farmaceutico generale piatto, e parliamo sempre di spesa territoriale, ovvero dei medicinali venduti in farmacia», rileva Häusermann, per colmare il gap che ancora resiste nel Belpaese tra conoscenza dei medicinali “generici” e loro effettivo utilizzo «bisogna fare più cultura e informazione». Sul fronte equivalenti «la cultura e l’informazione si fanno a livello del farmacista, e qui siamo abbastanza ben messi – osserva l’Ad – a livello del medico, e qui c’è da migliorare anche se oggi abbiamo un grosso appoggio dai camici bianchi di famiglia. E nella fattispecie, da Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) e Simg (Società italiana di medicina generale e delle cure primarie), e poi è necessario agire sull’opinione pubblica. «Bisogna abbattere lo scetticismo che c’è da parte dei pazienti – ragiona Häusermann – perché ci sono ancora molti medici e molti pazienti che non riconoscono al medicinale equivalente le caratteristiche che hanno i farmaci a marchio».
EDERA RAVENNA
Farmaci generici, gli italiani ne sanno molto ma li usano poco Da uno studio da Kantar Health risulta che il 90% dei connazionali, contro una media Europa del 63%, conosce perfettamente i farmaci equivalenti
Per l’esperto del settore «c’è un’altra situazione molto interessante», e cioè che per i farmaci equivalenti «la quota di mercato nel Nord Italia è decisamente più alta di quella del Sud. In certe regioni del Nord le quote sono esattamente doppie rispetto a quelle del Sud, quando per questioni puramente economiche ci si aspetterebbe una situazione contraria: avendo un potere d’acquisto più basso nel Sud rispetto alla media del Nord, ci si attenderebbe che al Sud ci potessero essere delle quote di mercato un po’ più importanti». Häusermann insiste sull’urgenza di «fare cultura». Da parte degli attori della sanità «non ci interessa la promozione – precisa – Ci interessa far capire ai medici che si possono risparmiare dei soldi, ma li possono risparmiare soprattutto i cittadini».
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Ginnastica artistica: si parte con una nuova fantastica stagione! Anche quest’anno l’A.S.D. Ginnastica Artistica Edera Ravenna è pronta ai nastri di partenza della nuova stagione agonistica e dei corsi di avviamento. Da maggio è stato un susseguirsi di impegni, emozioni e soddisfazioni. L’impegno dell’Artistica dell’Edera Ravenna sul territorio è stato capillare e costante esibendosi in tanti contesti. Dalle partite del Basket cittadino della squadra Orasì con le Cheerleaders, alla Festa dell’Unità, dalle esibizioni in centro città i venerdì in occasione di Ravenna Bella di Sera, a quelle svolte per piazze e quartieri. Tutto questo, anche grazie alla professionalità e dedizione di tutto lo staff e all’impegno dei nostri atleti, ha contribuito ad una crescita importante e costante che però non ha mai messo a rischio la qualità del servizio offerto ai tanti bambini e ragazzi che fanno parte di questa grande famiglia. Anzi, in realtà la grande preparazione tecnica, la passione degli istruttori, dei dirigenti e i miglioramenti tecnici programmati che comprenderanno anche l’ampliamento della struttura agonistica di Ponte Nuovo, saranno motivo di ulteriore spinta per crescere ancora e porsi obiettivi sempre più ambi-
ziosi soprattutto in campo Nazionale. Tante iniziative, tanta voglia di fare e di crescere, ma restando sempre fedeli al concetto di insegnamento prima di tutto, al senso di responsabilità che abbiamo e al ruolo che lo sport deve avere nella crescita di questi bambini, ricordandoci di mettere in primo piano sempre la loro serenità, creando un ambiente sano e stimolante. Le iscrizioni per quest’anno sono già aperte, le adesioni già tantissime. Potrete scegliere il corso che più appassiona i vostri figli, facendoli entrare nella nostra grande famiglia, vi garantiamo la massima attenzione e cura e il rispetto dei valori… che riteniamo essere ancora e sempre al primo posto. Info: A.S.D. Ginnastica Artistica Edera Ravenna tel. 0544 201383 - cell. 339 3236991 - Pagina FB: Ginnastica Artistica Edera Ravenna
Dal rapporto sembra ci sia ancora molto da fare anche in termini di conoscenza per quanto riguarda invece i medicinali biosimilari: l’88% degli italiani non sa cosa siano, con un 22% che li definisce ad esempio “farmaci a base di piante con etichette bio”. Secondo il manager, «il mondo dei biosimilari è poco conosciuto innanzitutto perché è appannaggio degli specialisti e degli ospedali». E poi perché «è nato relativamente dopo quello degli equivalenti, i generici sono arrivati sul mercato grosso modo all’inizio del 2000, i biosimilari diciamo 12-13 anni dopo». Häusermann è comunque ottimista: «Ci aspettiamo che fra qualche anno anche per i biosimilari si raggiunga la stessa percentuale di conoscenza da parte dei cittadini». Fonte: Adnkronos
SALUTE e BENESSERE
SPECIALE / V 26 settembre-2 ottobre 2019 RAVENNA&DINTORNI
RIMEDI FARMACEUTICI
Natrum muriaticum, il sale della vita, dal mare all’omeopatia Ce ne parla la dottoressa Orietta Benelli della Farmacia comunale n. 8 Non importa da dove si arrivi a Cervia. Chiunque si avvicini a questa località baciata dal sole, meta ambita del turismo balneare e termale, potrà scorgere in lontananza le saline con le candide dune che si stagliano contro l’azzurro del cielo e le distese d’acqua dove il sale marino affiora con i suoi cristalli preparandosi al suo nobile destino. In effetti il sale, detto “oro bianco“, prima di giungere sulle nostre tavole ne ha fatta di strada! Dall’epoca del neolitico, ancor prima che condimento, fu utilizzato nella conservazione degli alimenti (carne e pesce), per poi acquisire un più sublime ruolo che si arricchisce di valenze simboliche in ambito mitologico e religioso, fino a divenire una vera e propria merce di scambio in diverse civiltà lungo il corso della storia. Oggi, nella dieta, lo utilizziamo quotidianamente per insaporire le pietanze, anche se è bene non eccedere soprattutto se si soffre di ipertensione, problemi renali e malattie cardiovascolari: la dose raccomandata è di non più di 5 grammi al giorno, circa due cucchiaini rasi. Non bisogna però dimenticare che il sale, costituito prevalentemente da cloruro di sodio (NaCl), non va demonizzato perché è un componente fondamentale per la vita: regola l’omeostasi cioè la capacità di un organismo vivente di mantenere un equilibrio interno anche se l’ambiente in cui vive dovesse modificarsi. Inoltre nel sale marino sono presenti, anche se in quote variabili che dipendono dall’origine e dei metodi estrattivi, altri minerali importantissimi per la salute: magnesio, potassio, calcio, iodio, zinco e manganese. Ma che ci “azzecca” il sale marino con l’omeopatia? Natrum muriaticum è il nome latino che indica il sale marino ed è un grande rimedio omeopatico utile quando la vita di tutti i giorni “ha perso il suo sapore”. Può accadere dopo una malattia che, a causa di forti perdite di liquidi dovute a dissenteria, emorragie oppure sudorazione abbondante (febbri elevate), ci si senta spossati. Pur mangiando si continua a dimagrire e si ha l’impressione
di non riuscire a recuperare, di non riuscire a venire fuori da una convalescenza senza fine. Ecco che il sale può rivelarsi amico… Oppure può essere indicato dopo intensa attività fisica o intellettuale o in un periodo della vita in cui ci si sente “prosciugati” nelle forze di fronte alle difficoltà della vita. Il “paziente Natrum muriaticum” ha un’indole triste, si scoraggia facilmente e ha tendenza al pessimismo. Piange facilmente ma lo fa di nascosto perché non sopporta che qualcuno cerchi di consolarlo. Se viene contraddetto può diventare addirittura collerico e permaloso. Vi sono anche caratteristiche morfologiche e sintomi o segni caratteristici di questo rimedio. Il “paziente Natrum muriaticum” tende a essere magro nella parte superiore del corpo e a soffrire di cellulite nella parte inferiore. Le labbra sono spesso secche e hanno un aspetto disidratato e la lingua può presentare delle fessure (lingua “a carta geografica”). Per quanto riguarda l’apparato digerente, può manifestare desiderio o repulsione di cibi salati e se-
te smodata o l’esatto contrario, cioè assoluta mancanza di desiderio di bere. Dunque mancanza di equilibrio idrosalino che spesso porta a stitichezza. A livello cutaneo, Natrum muriaticum è indicato nei soggetti che presentano eczemi, acne, herpes recidivanti, verruche del palmo della mano. Spesso attorno alle unghie la cute è disidratata e si formano le “pellicine”. Le vie respiratorie manifestano periodicamente un’alternanza di condizioni di secchezza delle mucose e ipersecrezione di muco: questo fa di Natrum muriaticum uno dei medicinali omeopatici utilizzato nelle allergie con riniti, sinusiti, faringiti recidivanti con le suddette caratteristiche. Può essere utile anche nella dismenorrea, amenorrea e secchezza vaginale. a cura di Roberta Bezzi
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SANITARIA ORTOPEDIA
Pollice dolorante e rizoartrosi State lavorando alla scrivania e cercate di ignorare il formicolio e quella fastidiosa sensazione di intorpidimento che da mesi provate alla mano e al polso? Afferrare una maniglia o aprire la portiera dell’auto è diventato un problema? Cercate di prendere un oggetto e sentite un forte dolore al pollice? Le patologie della mano e del polso sono molto frequenti e spesso limitano la funzionalità e lo svolgimento delle nostre attività quotidiane. Le più comuni sono l’artrosi del pollice, anche definita rizoartrosi, o la sindrome del tunnel carpale, uno stato doloroso progressivo causato dalla compressione di un nervo fondamentale del polso. In questo caso i tutori per la mano, abbinati a un trattamento riabilitativo, diventano un ottimo supporto per ridurre il
dolore e migliorare la funzionalità della mano. Alla Sanitaria Ortopedia di Elena Tazzari a Bagnacavallo è disponibile un’ampia varietà di articoli ortopedici per la riabilitazione della mano, dei polsi e delle dita. Individuare quello più adatto per le proprie esigenze può rivelarsi particolarmente utile per alleviare fastidiosi sintomi dolorosi, rendere rapida la guarigione e la ripresa funzionale. Dopo la visita dal medico specialista, in sanitaria è possibile farsi consigliare ed essere seguiti passo passo per compiere la scelta migliore. Info: Sanitaria Ortopedia, via Matteotti 22 Bagnacavallo - tel. 0545 60641 - FB Sanitaria Ortopedia www.sanitariaortopediatazzari.com
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CENTRO ESTETICO SOLIDEA
Autunno il momento giusto per rinnovare la propria pelle Da Solidea puoi provare il peeling corpo, che rende la pelle levigata e rimineralizzata. E per concludere il trattamento, niente di meglio del nuovo bagno turco con una fragranza mentolata che aiuta la respirazione Dopo un’estate passata a crogiolarsi al sole, la stagione autunnale è l’ideale per rinnovare la propria pelle. Un’accurata esfoliazione del corpo, che consente di liberarsi delle cellule morte e rigenerare l’epidermide, è una delle buone abitudini per prepararsi a vivere al meglio l’autunno. Uno scrub di fine estate sul corpo servirà inoltre per una detersione più profonda che agisce sulle impurità che si nascondono sotto le lamelle cornee, quali residui di sapone, calcare e batteri vari. In questo modo, si renderà la pelle più liscia, morbida, idratabile e
soprattutto più luminosa e dorata. Al centro estetico Solidea di Ravenna, in via Porto Coriandro 7/C (di fronte alla Rocca Brancaleone), è possibile regalarsi una pausa rigenerante che ridona bellezza e benessere, in un ambiente tranquillo e rilassante. «In questo periodo – spiega la titolare Rita Fabbri –, si può sperimentare il peeling corpo, un trattamento di pulizia dell’intero corpo con scrub e oli essenziali. Si tratta di un vero e proprio trattamento detossinante che serve per eliminare gli strati superficiali dell’epidermide, lasciando la pelle particolarmente levigata e rimineralizzata. Una valida alternativa è poi il gommage a quattro mani, ossia un mix di massaggio e scrub totale del corpo, una piacevole coccola. Per mantenere il più a lungo possibile l’effetto dello scrub, consigliamo dei burri idratanti da utilizzare a casa». Al termine del peeling corpo, che ha una durata di 45 minuti circa ed è proposto al prezzo di 50 euro, chi lo desidera può sperimentare il nuovo bagno turco (con un costo aggiuntivo di 10 euro): una vera e propria coccola che prevede l’utilizzo di una fragranza mentolata che aiuta la respirazione. Dopodiché non c’è modo migliore di terminare il proprio relax che sorseggiando una tisana calda offerta dalle professioniste del benessere. Il centro estetico Solidea è aperto dal martedì al giovedì dalle 10 alle 18 (orario continuato), mentre il venerdì e sabato dalle 9 alle 18 (chiuso il lunedì). Per informazioni e prenotazioni: 0544 456554 - www.centroesteticosolidea.it
SALUTE e BENESSERE FAMIGLIA
Congedo di paternità e diritto dei genitori Il commento dell’Ordine degli Psicologi dell’Emilia Romagna a proposito della nuova direttiva europea che stimola e rafforza il concetto di bigenitorialità Per l’Ordine degli Psicologi dell’Emilia-Romagna è fondamentale riflettere su alcuni assunti di base – non sempre espliciti e consapevoli – che condizionano la relazione di coppia e di conseguenza la definizione di compiti e responsabilità alla nascita di un figlio. Uno dei primi passi è opporsi allo stereotipo che da sempre impone all’uomo il ruolo di colui che deve “portare il pane a casa”, e fare riferimento al concetto di genitorialità piuttosto che a quello di maternità. A questo proposito, bisogna notare che il parlamento europeo ha recentemente approvato la direttiva 2019/1158 che prevede dieci giorni lavorativi di congedo di paternità retribuito alla nascita (attualmente in Italia i giorni sono cinque, legge n. 145 del 30/12/18), più il diritto individuale a due mesi di congedo parentale non trasferibile e retribuito nei primi anni di vita del figlio. L’Italia, come gli altri Stati membri, dovrà adeguarsi. Il congedo di paternità è il diritto che dovrebbe far vivere pienamente la propria identità di genitore al padre. Diritto che, per essere esercitato, presuppone l’acquisizione di un nuovo modello di pensiero che superi pregiudizi discriminanti. In una società in cui gli uomini e le donne si possono realizzare sia all’interno che all’esterno della famiglia non si può prescindere dal concetto di parità in tutti i campi e dalla parità tra madre e padre. E tale parità comporta l’accettazione concreta della “bi-genitorialità”. Concetto da interpretarsi come processo dinamico interattivo che inizia nel momento in cui una coppia pensa di avere un figlio e si realizza con la sua nascita, permettendo alla coppia di diventare genitori. È indispensabile trasmettere ai figli che, pur avendo la stessa dignità, lo stesso valore e i medesimi diritti, mamma e papà salvaguardano le proprie differenze, che sono preziose. I piccoli sperimentano così che entrambi i genitori hanno caratteristiche proprie, uniche, specifiche e ciò permette loro di strutturare due punti di riferimento diversi, complementari e rassicuranti. Il coinvolgimento del padre nello sviluppo dei figli, soprattutto nei primi mesi di vita, è essenziale per il loro sviluppo emotivo. Una recente ricerca dell'università di Oxford, che ha preso in esame 10.440 bambini dai pri-
NUOVO TRATTAMENTO VISO
mi mesi di vita fino ai 9-11 anni, ha evidenziato quanto sia fondamentale la relazione con il padre per lo sviluppo psicologico e per l’acquisizione di comportamenti positivi nei bambini. La ricerca dimostra che il valore dei congedi di paternità si manifesta non solo per il contributo al lavoro di cura, ma anche in termini relazionali, affettivi ed educativi. I padri che sperimentano il congedo spesso manifestano un maggiore desiderio di passare più tempo con i figli, sviluppano capacità di accudimento e senso di responsabilità che li fa essere co-genitori attivi. Diventano più attenti alle necessità della madre e non semplicemente i suoi “aiutanti”. Il loro coinvolgimento nel ruolo di cura e accudimento può evitare sentimenti di frustrazione, gelosia e rabbia che potrebbero mettere in crisi la coppia. L’utilizzo del congedo di paternità, in alternativa a quello di maternità, nella parte che rimarrà trasferibile, può inoltre consentire alle madri di potersi dedicare anche a se stesse e al proprio lavoro: permette di far convivere il ruolo domestico con quello sociale, supportate non solo psicologicamente ma anche nella pratica dal partner. La madre in questa situazione di condivisione e sostegno è facilitata a trovare la giusta dimensione per il benessere della famiglia e di se stessa.
SPECIALE / VII 26 settembre-2 ottobre 2019 RAVENNA&DINTORNI
LO SGUARDO DELLO PSICOLOGO di Enrico Ravaglia*
A Ravenna un progetto d’arte di casa in casa La Romagna è una terra ricca di creatività, capace di mettere le persone insieme per sviluppare idee. Un esempio per tutti. Una decina di anni fa, a Cotignola, un paesino della nostra provincia, un gruppo di amici, diede vita ad un ritrovo estivo che nel giro di poco tempo sarebbe diventato l’ “Arena delle balle di paglia”. I motori erano la curiosità rispetto al teatro, alla musica, alle narrazioni, uniti al piacere di viverle nel proprio territorio, vicino al fiume nella bassa romagna. Tante sono le associazioni, le realtà che spendono risorse ed energie per costruire nuove prospettive culturali. Pochi giorni fa sono venuto a conoscenza di un progetto che sta per partire a Ravenna. Un’idea che unisce il fronte relazionale a quello artistico. Nei fatti la cosa si svolge così: gli animatori di Deda Project hanno individuato e selezionato artisti. In parallelo hanno trovato soggetti, in genere privati interessati all’arte e a conoscere nuove persone, disponibili ad ospitare nelle proprie case le opere che gli artisti mettono a disposizione. Ogni “ospitante” terrà per un mese in casa propria l’opera di un artista, con la possibilità di conoscerlo, organizzare incontri, e poi il mese successivo il lavoro si sposterà, andando ad abitare la casa di un altro “ospitante”, e ne arriverà uno nuovo. Il tutto per dodici volte, per dodici mesi. Un anno insomma per fare da casse di risonanze analogiche per artisti emergenti, ma di riconosciuta qualità. Un anno per conoscere personalmente artisti, creare nuove relazioni. Parlo volentieri del Deda Project in questa rubrica poiché oltre ad essere apprezzabile ha diversi risvolti psicologi e relazionali. In un’epoca dove l’esperienza, in particolare quella visiva, è indiretta e digitale, penso ad Instagram, proporre un’alternativa analogica, fatta dall’andare fisicamente di casa in casa, a vedere, a conoscere, non è cosa scontata. Anche il vivere l’imprevisto con accezione positiva è un tema intrinseco. Chi aderisce a questo progetto, che sia un artista o un ospitante non sa chi incontrerà in partenza, non conosce le case dove verranno ospitate le opere, e chi incontrerà. Il tutto a testimoniare un atteggiamento di apertura ed accoglienza, per nulla provinciale. *Psicoterapeuta psicoanalitico dottenricoravaglia@gmail.com
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SALUTE e BENESSERE
SPECIALE / VIII 26 settembre-2 ottobre 2019 RAVENNA&DINTORNI
ERBE OFFICINALI
UTILIZZO E RICETTE
I benefici acidi grassi essenziali dell’enotera, panacea per molti mali
L’infuso e il decotto
Per l’infuso di Enotera (quindi per un uso interno) bisogna avere a disposizione i fiori essiccati che si trovano alla sommità della pianta. Ne basta una quantità davvero minima, all'incirca 2 o 3 grammi: la modalità migliore è quella di lasciarli in infusione in acqua fredda (100 millilitri) per qualche giorno. Per quel che riguarda la posologia, è bene non superare le tre tazzine al giorno. Per un utilizzo di tipo esterno invece, si preferisce il decotto. Per questo serve una quantità di Rapunzia di circa il doppio rispetto a quella utilizzata per l'infuso, nella stessa quantità d'acqua: dopo aver portato il composto all'ebollizione lo si filtra e lo si usa attraverso lavaggi.
L’olio estratto dai semi della pianta può curare disturbi della pelle e ormonali L’Enotera, o Onagra, o ancora Rapunzia, popolarmente chiamata anche Meraviglia d’Egitto o Stella della sera, è una pianta erbacea che appartiene alla famiglia delle Onagraceae. Originaria dell'America del Nord, cresce ormai spontanea in tutte le regioni temperate dell'Europa, in particolare su terreni sciolti, in posizioni soleggiate e lungo i corsi d’acqua. I nativi americani utilizzavano la sua radice come antinfiammatorio per il trattamento di gonfiori sul corpo. Quando poi venne introdotta in Europa, nel XVII secolo, divenne un diffuso rimedio popolare, con la fama di pianta medicinale, tanto che in inglese venne appellata king's cure all cioé panacea del Re. Il binomio scientifico attualmente accettato, invece, Oenothera biennis, è stato proposto da Linneo, nel 1735, accostando due termini greci: oinos, vino e thèra, desiderio. Secondo alcune fonti infatti, questa scelta fu legata al fatto che solitamente la sua radice veniva usata come ingrediente aromatizzante nella preparazione di alcuni vini. Biennis infine, si riferisce allo sviluppo in due anni della pianta. La pianta si presenta con una radice carnosa rossastra, simile alla carota, dalla quale si origina un fusto eretto ricoperto da foglie alterne e lanceolate di colore verde disposte a formare una specie di rosetta. Dal centro di questa si diramano gli steli lunghi e sottili che ospitano i fiori. Questi ultimi, a forma di imbuto e di colore giallo, si aprono solo alla sera, dopo in tramonto. Per questa particolarità, i fiori di Rapunzia vengono chiamati Stelle della sera e spesso erroneamente confusi con i fiori della Bella di notte. Una parte importantissima della pianta sono i suoi semi che, di colore rosso-mattone, maturano all’interno delle silique, particolari strutture simili a piccoli baccelli. A questo proposito nel 1919, Heiduschka e Lüft estrassero per la prima volta l'olio di semi di Enotera, isolando il suo più importante principio attivo, l'acido gamma-linolenico che descrissero come un acido linolenico insolito, conosciuto oggi come omega-6. Di questo, e di altri acidi grassi insaturi (acido linoleico o omega 3 e acido oleico o omega 9), tutti non sintetizzabili dall’organismo umano, l’olio di enotera ne risulta ricchissimo. Questi acidi grassi essenziali sono costituenti importanti dei fosfolipidi delle membrane cellulari, perchè
Olio di enotera e controindicazioni
L'olio estratto dai semi di enotera è controindicato in caso di epilessia e può interagire con i farmaci neurolettici. Una sua assunzione eccessiva può inoltre portare allergie, nausea e mal di testa, perciò è sempre consigliabile rispettare le dosi indicate.
servono ad assicurarne l’elasticità e l'integrità. Per questa ragione questo olio è impiegato nel trattamento dei disturbi della pelle, come dermatite atopica, caratterizzata intenso prurito, arrossamenti e desquamazioni, eczema atopico, eritema solare e scottature. Gli acidi grassi essenziali di cui l'Enotera è ricca sono inoltre precursori delle prostaglandine, sostanze fondamentali per quei processi ormonali femminili che provocano i disturbi tipici della fase premestruale. Per questo motivo, l’olio è utilizzato per uso interno per contrastare la sindrome premestruale, caratterizzata da irritabilità, stati depressivi o ansiosi, tensione dolorosa al seno e ritenzione idrica fino a patologie più gravi come la mastopatia fibrocistica (presenza di cisti nel seno), perché in grado di ridurre le dimensioni delle cisti mammarie di natura benigna e di ostacolarne la formazione, riducendo così la possibilità di recidive, dopo la loro asportazione chirurgica. Questi principi attivi conferiscono alla pianta un’azione fluidificante del sangue in quanto precursori di processi coagulativi, come i trombossani. L'integrazione alimentare con olio di enotera è utile nella prevenzione e nella cura del colesterolo e delle malattie cardiovascolari. Giorgia Lagosti
Modalità d’uso Uso interno: 1-2 cucchiai al giorno Uso esterno: l’olio può essere usato direttamente sulla pelle possibilmente la sera per usufruire dell'azione antiossidante e protettiva sulla pelle secca o che presenta disturbi, o in presenza di rughe. Ancora può essere aggiunto alla propria crema, per potenziare l'effetto antiage. Infine può essere unito all'oleolito di calendula o iperico, o altro olio vegetale, per usufruire dell'azione antinfiammatoria su zone particolarmente estese.
Uso della pianta in cucina
Le sue radici ricordano il sapore del cavolo e possono essere consumate lesse, in insalata o anche fritte. Le foglie più tenere sono buonissime a crudo, semplicemente condite con olio, sale e limone, mentre quelle più mature vanno sbollentate (o cotte a vapore) e poi ripassate in padella con aglio e peperoncino.
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SOCIETÀ / 17 26 settembre-2 ottobre 2019 RAVENNA&DINTORNI
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TEMPO LIBERO Torna anche la versione Off: arte e dj-set all’ex convento
Tra osterie, mostre e spettacoli: Bagnacavallo celebra San Michele Dal 26 al 29 settembre la tradizionale festa coinvolge l’intera cittadina. Il programma
I sentieri si costruiscono viaggiando: l’invito della Festa di San Michele 2019, in programma a Bagnacavallo da giovedì 26 a domenica 29 settembre, è a mettersi in cammino sulle strade dell’arte, della cultura, della musica, della convivialità sotto le ali protettive del patrono della città, san Michele. Si darà così il via a un ciclo triennale dedicato al viaggio, che quest’anno prende ispirazione dalla frase di Kafka. I sentieri della Festa di San Michele 2019 partiranno dal centro culturale Le Cappuccine, nel cui chiostro si svolgerà l’inaugurazione ufficiale della manifestazione, giovedì 26 settembre alle 20.30. Il Museo Civico delle Cappuccine ha anticipato come da tradizione la festa, inaugurando sabato 21 settembre la grande mostra dedicata al celeberrimo artista tedesco Albrecht Dürer. L’esposizione, dal titolo Il privilegio dell’inquietudine, indaga attraverso le sue incisioni la figura di questo artista visionario, curioso e ricercatore dell’universale (finto al 19 gennaio). La geografia del viandante è il progetto espositivo curato invece dalla Biblioteca Taroni, che attraverso i volumi cinque e seicenteschi del Fondo antico manoscritti e rari racconterà la geografia dei luoghi e dei viaggiatori dell’epoca, dai pellegrini agli esploratori. D’arte e di viaggio parleranno poi le mostre curate dalla Scuola comunale Ramenghi presso Palazzo Vecchio e Sacrario dei Caduti e nelle Vetrine vestite d’arte. Il convento di San Francesco sarà un’altra tappa di questo viaggio, alla scoperta delle sonorità e delle installazioni artistiche di San Michele Off a cura di Magma (vedi box), dei patchwork digitali di Maurizio Lanzillotta (nelle Salette Garzoniane) e del progetto di teatro partecipato proposto dal Collettivo Yah con la Bottega dello Sguardo (Sala delle Capriate). Bottega che nei propri spazi di via Farini proporrà poi i Racconti sulla soglia, luogo non soltanto fisico di passaggio fra diversi mondi. Una festa dedicata al viaggio non poteva che essere l’occasione per celebrare due importanti anniversari: 25 anni di gemellaggio con la tedesca Neresheim e 15 anni di patto di amicizia con l’inglese Stone. Le delegazioni delle città partner di Bagnacavallo saranno ospiti in città e saranno protagoniste di numerosi appuntamenti all’interno di un progetto co-finanziato dal programma dell’Unione Europea Europa per i cittadini. La musica dal mondo e del mondo sarà protagonista in piazza della Libertà, con ospite d’eccezione anche Eugenio Finardi (il programma dei concerti a pagina 24). Un viaggio nel viaggio sarà quello di Interno 5, percorso espositivo in luoghi inaspettati del centro storico a cura di Bagnacavallo fa Centro, mentre un viaggio nello spazio e nel tempo sarà quello dedicato ai trent’anni del Podere Pantaleone presso la chiesa del Suffragio. Non poteva mancare la celebrazione del cinquantesimo anniversario del viaggio dell’uomo sulla Luna, visto attraverso lo sguardo anticipatore del regista Georges Méliès. Il suo Le voyage dans la lune, film muto del 1902, sarà proiettato ogni sera della festa nel cortile di Palazzo Vecchio. San Michele dei bambini vedrà Accademia Perduta/Romagna Teatri presentare al Teatro Goldoni una sua speciale produzione per ragazzi, Il sogno di tartaruga (vedi pagina 26), mentre piazzetta Carducci e il Giardino dei Semplici ospiteranno gli spettacoli di teatro di strada. Saranno poi tantissime le proposte artistiche, le animazioni per grandi e piccoli, gli incontri, mercati e mercatini, i concerti nelle chiese nonché le occasioni per gustare le specialità dei punti di ristoro e il tradizionale Dolce di San Michele. Nove saranno in particolare le osterie curate dalle associazioni culturali, di volontariato e sportive del territorio che apriranno in occasione della festa (orari e recapiti sono consultabili sul sito www.festasanmichele.it nella sezione Gastronomia; un’apposita mappa sarà distribuita presso l’Ufficio Informazioni; tutte le osterie chiuderanno domenica 29 settembre). Il Comune di Bagnacavallo ha inteso infine unire alla Festa di San Michele un importante messaggio di rispetto dell’ambiente. Per questo ha realizzato una borraccia in alluminio che sarà in vendita presso l’Ufficio Informazioni della Festa e promuove presso le osterie della festa la raccolta differenziata dei rifiuti e invita i gestori a ridurre il più possibile l’utilizzo di plastica usa e getta.
L’ex convento di San Francesco, a Bagnacavallo, ospiterà dal 26 al 29 settembre una nuova edizione di San Michele Off, quattro giorni di live, arte, eventi e djset curati dal collettivo Magma per il Comune. Nell’ala non restaurata al piano superiore sarà possibile immergersi nell’installazione Aqua (inaugurazione giovedì 26 settembre alle 19.30). Lo spettatore, circondato dal mare che esonda nei corridoi del convento in un’esperienza di forte immersività, “sarà portato a vivere l’inquietudine provata di fronte alla maestosità dell’oceano”. Ogni serata sarà contraddistinta da live e djset con artisti internazionali. Si inizierà giovedì 26 settembre alle 22 con Holy Similaun, progetto di Alberto Bertelli (il live si svolgerà sullo scalone monumentale). Venerdì 27 settembre sarà la volta di Bradley Zero, dj inglese conosciuto a livello mondiale per essere tra i fondatori di Boiler Room e per la sua etichetta Rhythm Section, un punto di riferimento per il nuovo volto contemporaneo della musica house. Il live, nel chiostro, sarà preceduto dal djset di Talking Plants, che tornerà anche sabato 28 settembre, sempre nel chiostro, in apertura del live di Raphael Top Secret, dj parigino e collezionista di vinili che propone djset che si affacciano nel mondo disco di stampo boogie o reggae, house dei primi anni Novanta, world music, pop anni Ottanta o downtempo. Domenica 29 settembre si partirà già dal mattino, alle 10, con il vintage market in collaborazione con Garage Sale e A.n.g.e.l.o. Tutti i giorni dalle 18 il chiostro sarà aperto con aperitivi e djset a cura di Magma.
MOSTRE D'ARTE Ogni mese una nuova
mostra
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18 / VIAGGI RAVENNA&DINTORNI 26 settembre-2 ottobre 2019
DIARIO DI BORDO/1
DIARIO DI BORDO/2
SUI PEDALI Da un anno in Africa A Natale in Spagna A marzo a Ravenna I fratelli Gondolini, Giovanni e Francesco, sono arrivati in Mauritania dopo aver superato un paio di malarie che li hanno messi a dura prova. I due ravennati stanno completando il giro del mondo in bicicletta: nel 2013 Giovanni partì verso Est con l’amico Marco Meini che poi nel 2016 decise di fermarsi in Canada dove vive con una ragazza conosciuta in Vietnam (i due hanno avuto due figli). Dopo qualche mese in solitaria in Sud America, da inizio 2017 a Giovanni si è unito il fratello per la parte finale del viaggio (tra 2017 e 2018 Giovanni fu costretto a tornare in Italia qualche settimana per un’operazione al tendine d’Achille). Da luglio 2018 sono in Africa. Gli ultimi mesi i Gondolini Bros hanno pedalato nella verde e piovosa Africa occidentale. Tanto fango e umidità. Le notti spesso in tenda o nelle povere scuole chiuse per vacanze. Ora dopo la savana e il Sahel del Senegal i due sono nel deserto del Sahara in Mauritania: li aspetta un altro mese di deserto duro. La tabella di marcia al momento prevede di arrivare in Spagna a Natale e il ritorno a casa per marzo 2020 dopo quasi 100mila km totali.
Una foto suggestiva del viaggio del Magio Bike Tour in Africa. Altre le potete trovare sul nostro sito www.ravennaedintorni.it
La parabola tv sul tetto di foglie di palma e presto arriverà l’asfalto dei cinesi L’Africa dell’Ovest vista da una panchina sgangherata di un villaggio durante il giro del mondo in bicicletta cominciato nel 2013 Da questa panchina vedo tutta l'Africa dell'Ovest. O almeno una buona parte, una bella foto. È una panchina sgangherata, un ottimo legno, durissimo, ma lavorato grezzamente. In una specie di capanna di venditori, retta da pali che finiscono a V per tenere un al-
tro palo che funge da trave, su cui steli di palma senza più fronde fanno da sostegno a un telone nero di plastica. Plastica ce n'è anche attorno ai miei piedi, sul pavimento di terra battuta. Un pannello dipinto a mano recita “Orange, transfert d'unités,
depot”: il servizio di invio e ricevuta di denaro offerto da una compagnia telefonica francese. Così come francese è la parabola di Canal Plus che svetta moderna su una casetta di legno e lamiera dall'altra parte della strada. La strada è un cantiere aperto, non ha ancora l'asfalto, ma arriverà presto, i costruttori cinesi sono impegnati a pochi chilometri da qui. Davanti a me razzolano le galline, pascolano delle pecore, giocano i bambini vestiti con maglie da calcio logore, con nomi di giocatori di cui non conoscono neanche il viso. Passano delle moto e alcune donne con grandi cesti in testa. Case di mattoni di terra cruda, alcune in legno. Tetti in lamiera, oppure paglia, altri di teli di plastica. Dietro le case, sullo sfondo, un enorme masso che si erge sulla foresta, un'imponente collina di pietra, con attorno alberi altissimi che salgono maestosi dalla macchia verde. Foresta, ancora quasi vergine. È come se un futuro dal ritmo incalzante provasse a prendere a braccetto un passato di tradizioni millenarie. Ma non hanno lo stesso passo, quindi messi assieme stridono, generando disarmonia. Ancor di più perché tutte queste novità non sono quasi mai “Made in Africa”. Il sole scende e non si accendono luci, non arriva elettricità al villaggio. Una di queste mattine risorgerà e illuminerà l'asfalto, ma non troverà più la foresta. Uno scambio equo, dicono gli investitori stranieri. Francesco Gondolini
UNA SETTIMANA DI MALARIA IN GUINEA Disavventura per i due cicloturisti ravennati Faranah, cittadina nell'interno della Guinea Conakry. Quello che doveva essere il giorno di riposo diventa un'intera settimana di malaria che ci prende ad entrambi. Per fortuna a qualche giorno di distanza l'uno dall'altro, così il malato ha sempre l'altro ad accudirlo. Quando è il mio turno da infermiere vago per il quartiere del nostro alberghetto. Divento amico di Momedi, proprietario di una piccola bottega, che mi regala qualcosa ogni volta che vado a comprare da lui, e mi chiede notizie sulla salute del malato. E mi affeziono a un bellissimo bambino, Adamà, che a differenza degli altri bimbi non si mette a piangere per l'uomo bianco barbuto, ma anzi mi sorride e mi corre incontro. Sta con la sua giovanissima mamma nel suo ristorantino in una baracca fatiscente; mentre Enfant, così si fa chiamare il suo papà, ha una moto e fa il tassista. In un paio di giorni Gio migliora, ma io al contrario inizio a sentire i primi sintomi, e così le mie passeggiate in quartiere calano. Il piccolo Adamà non mi saluta più, ha il sorriso spento. «Ha la malaria», mi dice la sua mamma, ma non hanno i soldi per le medicine. La mia malaria, nonostante le cure, inizia a farsi sentire più forte, con febbre alta, stanchezza, mal di testa. La malaria è un male bastardo, perché il tuo corpo è senza difese, perciò apre le porte ad altri mali, infezioni, parassiti. Che giorni inutili quelli da malati, così doloranti, stanchi, apatici. La testa non funziona, i pensieri diventano basici, stupidi, paurosi, ripetitivi. E il pensare a tutti i miei dolori dentro il corpo di quel bambino mi fa ancora più male; provo il suo fastidio immaginando le condizioni a casa loro, e il fatto che non abbia ancora preso medicine, neanche per abbassare la febbre. Il giorno dopo saltano fuori le medicine e lentamente il piccolo inizia a stare meglio. Enfant mi racconta di non essere lui in realtà il padre. Il papà era suo fratello, che partì per cercare fortuna in Europa quando la ragazza era ancora incinta. Ma di fortuna non ne ebbe alcuna, perché il suo viaggio finì per sempre nel mezzo del Mediterraneo. «Per questo lei è così triste. Ora faccio io da papà ad Adamà, perché siamo tutti una famiglia». Alla mia stupida domanda sul perché diavolo l'avesse fatto, lui mi risponde «perché da voi si sta meglio, ci sono i comfort». Non voglio scendere in patetismi, né tantomeno in questioni politiche. Anche perché risposte non ne ho. Così come non ne ho da dare ad Enfant, per cui rimango muto, con mille pensieri sconnessi e altrettanti sentimenti contrastanti. Li ingoio tutti, insieme a quel sapore amaro che lasciano le compresse antimalariche. Un sapore schifoso. Gratitudine. Per i giorni inutili, le fortune ereditate e i privilegi non meritati. Ho deciso di tenere solo quel sentimento e tenerlo bene a mente. Per quando torno in salute. Per quando tornerò a casa. (fa.go.)
SPORT / 19 26 settembre-2 ottobre 2019 RAVENNA&DINTORNI
IL PERSONAGGIO
Si scrive Giusti, si legge storia del ciclismo: pedala da oltre 70 anni e non vuole smettere Cominciò con i documenti truccati perché era troppo piccolo: «Allenamenti alle 4.30 poi alle 8 al lavoro» Quando rifiutò il doping finì la sua carriera agonistica e iniziò quella da dirigente: «Quella volta con Merckx...»
Quando apre gli album delle fotografie, guardando le immagini di una vita in bicicletta, gli brillano gli occhi in un misto tra orgoglio e divertimento. Non ha nostalgia del passato, però, e dalle sue parole si capisce come la pedalata più bella sarà sempre la prossima. «Adesso sono fermo per un piccolo problema fisico, ma tra qualche settimana tornerò in sella». A quasi 88 anni, anche se non lo ammetterà mai per via della sua umiltà, Franco Giusti “è” il ciclismo ravennate dal secondo dopoguerra, in virtù della sua esperienza prima da dilettante, poi da amatore e infine da dirigente. Il tutto con un unico denominatore comune, la passione per le due ruote, che gli ha permesso di conoscere i grandi protagonisti di questo sport. «Sono nato nel ’31 a Villanova di Bagnacavallo – inizia a raccontare – ma dopo sei mesi ci trasferimmo a Ravenna. Mio padre lavorava al Genio Civile, mia madre faceva la bracciante a Mezzano. Finita la guerra cominciai a frequentare i Salesiani, dove salii per la prima volta in bicicletta. A 15 anni partecipai ad alcune gare “libere”, nel senso che ognuno utilizzava la propria bici normale, senza essere tesserato. Mi iscrissi così alla Garibaldina, ma ero ancora troppo piccolo per correre negli Allievi, quindi mi truccarono il documento. Poi passai al Pedale Ravennate del mio maestro Celso Minardi, cominciando a vincere». Una passione, quella per il ciclismo, che però si scontrava con la vita di tutti i giorni. «Terminai presto di studiare, iniziando a lavorare giovanissimo, e quindi per potermi allenare mi alzavo alle 4.30 del mattino. Facevo un centinaio di chilometri e alle 8 mi presentavo alla Padana di Macinazione, dove trovai il mio primo lavoro. A 16 anni mi trasferii al Corriere Romagnolo e in seguito alla Messaggeria Emiliana, facendo lo spedizioniere». Nel frattempo, sul fronte del ciclismo, crescevano le soddisfazioni. «Ero un buon velocista e vincevo parecchio. Quando correvo nei Dilettanti, i miei avversari tiravano come dei matti
Franco Giusti al centro con Gianni Bugno e Davide Cassani. Sotto a sinistra una foto di oggi e a destra un giovanissimo Giusti in divisa da corsa
per lasciarmi indietro. A me piacevano i sacrifici e non mi pesava la fatica, ma purtroppo soffrivo le corse lunghe, quelle dai cento chilometri in su. Siccome andavo forte, mi consigliarono di prendere qualcosa che mi “aiutasse”, ma io non andai oltre alle vitamine. Non riuscii così a compiere il salto di qualità e fui escluso dalla lista regionale dei ciclisti più forti. A 22 anni chiusi la carriera all’As Godo». Il ritiro dall’agonismo non spense l’amore di Giusti per la bicicletta. Anzi. «L’amico Minardi mi diede la possibilità di restare nell’ambiente
facendomi allenare gli Allievi del Pedale Ravennate, mentre nel 1970 mi prestò una bicicletta che era nel suo negozio in Piazza Kennedy, che pagai qualche mese dopo. Dopo 15 anni tornai a fare delle corse da amatore, gareggiando in tutte le categorie, dai Senior fino ai Veterani. Ho vinto tantissime gare fino a quando, attorno ai 50 anni, mi sono fermato di nuovo a lungo per un bruttissimo incidente in volata, che mi causò delle fratture al naso e alle braccia». Da qui inizia una “nuova” carriera, dietro al-
la scrivania. «Assieme ad altri appassionati creai l’associazione Cicloturisti Pedale Ravennate, che mi permise di tornare alle gare fino a quando ho avuto 70 anni. Eravamo associati all’Udace, di cui in seguito sono diventato responsabile provinciale, che di recente è stata assorbita dall’Acsi, di cui anche adesso sono presidente. Negli anni Settanta erano affiliate più di trenta società, per circa mille tesserati, oggi ne sono rimaste 12, per un totale di 350 iscritti. Erano altri tempi». Un’attività, quella da dirigente, che ha permesso a Giusti di incrociare tanti protagonisti del ciclismo di ieri e di oggi. «Ho continuato a stare nell’ambiente, conoscendo Pantani, Cassani e Petacchi, e diventando amico di Baldini, Adorni e Gimondi. Mi ricordo ancora quando nel 2000, in una rievocazione di una gara a Bertinoro, incontrai Merckx. Sgranato il gruppo, in salita rimanemmo io, lui e Coppolillo. Al nostro passaggio tutte le persone del pubblico salutavano me ed Eddy mi disse: “ma qui tu sei famoso”. Io gli risposi: “qui il campione sono io, mica tu”. Ma nel frattempo pensavo: “sapessero chi è al mio fianco”…». Tornando a oggi, su cosa del ciclismo è rimasto a Ravenna, Giusti non ha dubbi: «Adesso siamo aggrappati a Sofia Collinelli, punto e basta. È una brava ragazza, ma più cresce di categoria, più diventa difficile ottenere buoni risultati. Il papà Andrea, nonostante abbia vinto un oro olimpico, è rimasto umile: saprà insegnarle le cose giuste per il suo bene». Le 88 primavere alle spalle, infine, fino a qualche mese fa non gli hanno impedito di salire in sella. «Tutte le settimane andavo in bici due-tre volte, percorrendo dai 60 ai 70 chilometri. Ogni tanto ne facevo con gli amici anche un centinaio, mettendoci però in mezzo una bella pausa per mangiare. In vita mia non ho mai fumato, bevuto e giocato a carte. E presto – gli occhi di Giusti brillano di nuovo – tornerò in bicicletta». Vincenzo Benini
20 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 26 settembre-2 ottobre 2019
CINEMA/1
Abel Ferrara: «Mi interessa raccontare storie, non è importante dove» Intervista al leggendario regista ospite del Soundscreen Festival in veste (anche) di musicista di Erika Baldini
Di The Driller Killer (1979), suo primo film (in verità secondo, dopo la regia di un ormai leggendario porno firmato con uno pseudonimo), era anche attore: nel ruolo di uno psicopatico pittore che uccide armato di trapano. Ha iniziato così Abel Ferrara, con storie nerissime, con protagonisti tormentati, viziosi (molto viziosi), tossici, gangster, uomini persi, peccatori alla disperata ricerca di redenzione. Affascinato ma allergico allo star-system, lontano dalle regole di mercato, polemico, schiavo a lungo delle stesse sostanze di cui si facevano i suoi personaggi, in 40 anni di carriera Ferrara ha segnato la storia del cinema con i suoi noir provocatori fatti di violenza, corruzione, Sex and Drugs and Rock and Roll e molta solitudine. E allora sorprendono – più sereni, ironici, luminosi – i suoi ultimi lavori, il recentissimo Tommaso, mostrato all'ultimo festival di Cannes e presto nelle sale, e il documentario autobiografico Alive in France, presentato proprio da lui qualche giorno fa a Ravenna nella serata d'apertura della quarta edizione di Soundscreen Film Festival, ancora in corso. Qui lo abbiamo incontrato tra una proiezione e l'altra. Subito gli abbiam chiesto se alla base di questo cambio di visione, dal cupo nichilismo alla pacata speranza, ci sia la sua esperienza di vita personale: gli ultimi anni, quelli da residente in Italia, gli hanno portato la disintossicazione dopo un perodo in comunità e un nuovo amore, una figlia. «Si, vero. Uno specchio totale. I miei film sono la mia personale esperienza. La mia vita è fare film, i film sono connessi con me, non c'è alcuna separazione. Attraversi la vita, cambi e muori. Io sono vivo, quindi io sono cambiato, i miei film sono cambiati...». Cosa ne pensa il suo pubblico? Le sembra di aver avuto più successo prima, agli inizi? «Beh, sai, fai uscire un film, molte persone lo vedono, alcuni lo amano, alcuni lo odiano, alcuni non lo sentono, non entrano in sintonia...». Quando pensa ad una storia lo fa per se stesso o considera anche l'effetto sugli spettatori? Da dove viene l'urgenza di raccontare? «Quando creo una storia mi è difficile capire se è qualcosa di personale o se viene già dal pubblico. Penso che l'urgenza di racconatre sia un cosa naturale, che tutti hanno. A qualcuno riesce meglio che ad altri. Alcune
Anche quest’anno il C.R.E.M. Calcio Ravenna Enrico Mattei (ex S.P.E.M.) organizza per la nuova stagione calcistica l’attività di base rivolta ai più piccoli. Si parte con la Scuola Calcio per poi proseguire con tutte le categorie del calcio giovanile fino agli Allievi. La società collabora attivamente con il Csi, Centro Sportivo Italiano, con progetti rivolti ai più piccoli e da quest’anno compartecipa insieme alla coop sociale La Pieve al progetto di Calcio a 5 dedicato a ragazzi con disabilità. Gli istruttori del Crem Mattei operano in modo che lo sport sia un’occasione d’incontro e d’amicizia tra coetanei con la scoperta delle proprie capacità, gio-
persone creano l'evento, altre lo descrivono. Le idee sono dentro e fuori di noi. È una questione di chimica, la magia del cinema è percepire. Bisogna percepire, le idee, le percezioni le devi prenderle al lazo come un cowboy con le mucche della mandria. Io prendo le cose, le catturo e le trasformo in un film. In immagini. Io non sono un poeta, devo lavorare con gli attori, il cameramen, gli sceneggiatori, col produttore, devo lavorare con molte persone per potermi esprimere». E come si sente quando tutto finisce, quando il film viene mostrato in pubblico? «Quando il film è terminato e lo mostri ad altri? Beh, è fottutamente bello!». Al finire degli anni '80 lei ha lavorato per alcune serie televisive americane. Lavorerebbe ancora con la TV? O con le piattaforme in voga come Netfix? «Ma sì! Il film fatto per la tv e la tv al cinema... non vedo tutta questa differenza. Sono un narratore, mi interessa raccontare storie, non è importante dove, basta
che il mio film si veda! Non mi importa se lo vedono sul grande schermo o a casa o sullo smartphone. Io sono concentrato sul farlo. Sul fatto che tu possa capirlo, possa entranci dentro, non mi importa il supporto con cui lo vedi». Ha lavorato con molti attori suoi amici nella vita. Immagina e scrive ruoli appositamente per loro? «Ora lavoro con Willem Dafoe, ho fatto gli ultimi quattro film con lui. Lavorare con gli amici mi fa sentire sicuro. È molto più facile. Posso coinvolgerli nel processo creativo, mentre scrivo, non ho tutto in mente, non immagino già tutto prima di girare. Con Willem posso condividere le idee, confrontarmi, tra l'altro vive nel mio stesso quartiere, siamo amici e vicini di casa a Roma». In Italia ha lavorato con Riccardo Scamarcio, Asia Argento, Stefania Rocca, c'è qualcun'altro con cui le piacerebbe girare? «Oh, mi piace molto Luca Marinelli. Ma io lavorei con tutti!».
INFOPROM
CALCIO RAVENNA E. MATTEI
Riparte la scuola calcio del Cral Mattei
Abel Ferrara durante l’esibizione ravennate al Palazzo dei Congressi
cando insieme come squadra e come singoli. Tutto questo grazie alla professionalità e alla dedizione di tutto lo staff che, con l’impegno anche degli atleti, contribuisce a una crescita importante, tenendo alta la qualità del servizio destinato ai bambini e bambine e alle loro famiglie. I corsi si svolgeranno al campo da calcio del centro sportivo Mattei in via Lago di Garda 6 a Ravenna. Il corso di avvicinamento allo sport del calcio è dedicato ai bambini e alle bambine nati/e negli anni 2010, 2011, 2012, 2013 e 2014, con un mese di prova gratuito. Info e iscrizioni: Cral E. Mattei Eolo cell. 393 5663147 segreteria tel. 0544 513698 cremmattei@libero.it
llo! e b è o l e i c il oi! n n o c o l i r scop Sabato 28 sett., ore 16:30 ...un pomeriggio al Planetario
Amalia Persico A caccia di Dante tra le stelle (attività adatta a bambini a partire da 8 anni)
Martedì 1 ott., ore 21
Agostino Galegati Ultime notizie dallo spazio
Martedì 8 ott., ore 21
Massimo Berretti Viaggio al centro della Via Lattea
le agli o 5 per mil tu il a n o D
ENTI DI ATO TARI 90; VOLON 803 . 920225
n e indica il iluppo ai allo sv ir u ib tr n co zione a Associa tr s o n a ll de avenna ienza a R c S a ll e d e Comune di Ravenna Assessorato alla Cultura
Info e prenotazioni: Planetario di Ravenna, Viale S. Baldini, 4/a - 48121 Ravenna tel. 0544.62534 Lunedì-Venerdì 8.30-12.30, Martedì e Venerdì 20.30-22.30 www.planetarioravenna.it - email: info@arar.it - Ingresso intero € 5, ridotto € 2 - Prenotazione consigliata
CULTURA / 21
PRONTO INTERVENTO E INTERVENTI D’EMERGENZA:
334 3218031 SERVIZI di PULIZIA e GIARDINAGGIO
Lido Adriano - via T. Zancanaro 74 - tel./fax 0544 493950
CINEMA/2
FILM E MUSICA: SOUNDSCREEN CHIUDE CON CALIGARI
26 settembre-2 ottobre 2019 RAVENNA&DINTORNI
PREVENTIVI GRATUITI
FOTOGRAFIA Incontro sui migranti alle Pescherie di Lugo
CARTOLINE DA RAVENNA Mittente Giovanni Gardini
Ricami di pietra
Titoli in concorso, omaggi, corti e la sonorizzazione del classico tedesco Prosegue il Soundscreen festival, dedicato al rapporto tra musica e cinema, che ha preso l’avvio sabato 21 settembre con il grande Abel Ferrara (vedi pagina a fianco). Al Palazzo del Cinema di Largo Firenze, giovedÏ 26 settembre il programma prosegue con il concoro dei corti alle 18 e dalle 20.30 con i film in concorso. In particolare alle 20.30 ci sarà The Sonata di Andrew Desmond (Regno Unito 2019, 88') e alle 22.15 Sawah di Adolf El Assal (Lussemburgo 2019, 86'). Il 27 settembre si comincia con appuntamento che omaggia i settanta anni del grande Tom Waits con la proiezione del capolavoro di Jim Jarmush al cinema Jolly: Only Lovers Left Alive. Alle 20.30 tornano i film in concorso con Boni Bonita di Daniel Barosa (Brasile 2018, 84') e alle 22.30 è la volta del croato Aleksi di Barbara Vekarić, (2018, 90'). Sabato 28 settembre si parte con i film in concorso già alle 16 con Tehran: City of Love di Ali Jaberansari (Iran 2019, 102') seguito alle 18 da The Monkey and the Mouth di Thea Hvistendahl, (Norway 2018, 99') e alle 20.30 con Ups and Downs di Eoin Cleland (Ireland 2019, 60'). Alle 22 la cerimonia di premiazione con la sonorizzazione del trio Baris Scardino Evangelista del grande classico Il gabinetto del dottor Caligari di Robert Wiene del 1920 (nella foto un dettaglio del manifesto).
Un nuovo appuntamento nell'ambito della mostra “Come in cielo, cosĂ in terraâ€?, mostra fotografica collettiva in esposizione fino all'11 ottobre alle Pescherie della Rocca di Lugo con immagini di Melissa Arras, Lorenzo Tugnoli e Alex Ward, per un totale di 90 fotografie. VenerdĂŹ 27 settembre alle 21 alle Pescherie della Rocca si discute di “Diritto di emigrare e confiniâ€?, una serata di confronto con Cgil Ravenna e Asgi (Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione). La serata si propone come un momento di approfondimento sulle questioni centrali che riguardano i fenomeni migratori, in rapporto all'Italia e ai suoi confini.
L’altare della Cappella del Crocifisso nel Duomo di Ravenna è costituito da un sarcofago datato alla prima metà del V secolo proveniente dalla scomparsa chiesa di Sant’Agnese. Quest’urna è particolarmente interessante per l’iconografia della parte anteriore sulla quale, disposti tra due palme che incorniciano la scena, sono Cristo benedicente con il rotolo chiuso nella mano sinistra e due apostoli acclamanti: Pietro porta la croce mentre Paolo ha un libro aperto. La rappresentazione di Cristo tra i Principi degli apostoli è un tema ricorrente nell’arte cristiana dei primi secoli e riproposto in diversi contesti. Paolo Silenziario, raffinato poeta del VI secolo alla corte dell’imperatore Giustiniano, narrò questa iconografia, e se non sapessimo che oggetto della sua descrizione era la preziosa tovaglia dell’altare di Santa Sofia a Costantinopoli, saremmo tentati di pensare che stesse parlando del nostro sarcofago ravennate: Sembra che Cristo tenda le dita della mano destra, come se annunciasse la parola eterna, mentre nella sinistra ha il Libro che insegna la parola divina, Libro che annunzia tutto quello che, nella sua volontà soccorrevole, il Signore compÏ quando posò sulla terra il suo piede (‌). Ai lati stanno in piedi i due araldi di Dio, Paolo, uomo pieno di tutta la sapienza divina, e il robusto custode delle porte del cielo, che lega e scioglie i vincoli celesti terreni: uno ha il Libro che contiene la pura alleanza, l’altro l’immagine della croce su una verga d’oro.
ARTE I ritratti di Laura Muolo alla galleria del Terme Beach Resort Continuano senza interruzioni gli incontri d’arte alla Galleria interna al Terme Beach Resort di Punta Marina, curati dall’art director Andrea Petralia. Da sabato 28 settembre – inaugurazione alle 17.30, alla presenza dell’artista e del critico d’arte Filomena Volpe - fino al 13 ottobre, è in programma una personale dell’artista riminese Laura Muolo, intitolata “Tra sogno e realtĂ â€?. Classe 1975, milanese di nascita ma riminese di adozione, Laura si è specializzata in particolare nei ritratti (ai quali è dedicata gran parte della mostra di Punta Marina). Fra l’altro, alcuni anni fa ha vinto anche il concorso inglese per ritrattisti “Picture Draw Competitionâ€?.
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(2019 ) di Francesca Archibugi con Micaela Ramazzotti, Adriano Giannini e Massimo Ghini
22 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 26 settembre-2 ottobre 2019
Via Ponte Marino 19 • www.cinemamarianiravenna.com •
Cinema Mariani - Ravenna
LIBRI/1
La memoria e il possibile: alla Classense un evento dantesco con Stefano Pesce L’ultimo appuntamento del progetto regionale “Mens - a” vedrà protagonisti anche gli studiosi Paolo Fabbri e Roberto Celada Ballanti Torna a Ravenna, sabato 28 settembre alle 17, l’appuntamento con il progetto regionale Mens-a, assegna sul pensiero ospitale e cosmopolitismo. L’evento, che verrà declinato sul tema dantesco e sull’umanesimo al futuro, fa anche parte infatti del calendario di Viva Dante. Tema di quest’anno di Mens – a è “la memoria e il possibile”: «solo attraverso la memoria è possibile la forma umana del soggetto, l’identità personale e collettiva e il superamento dell’unilateralità per un progetto comune» scrivono gli organizzatori. Sono settanta gli studiosi internazionali che hanno partecipato a questa edizione del progetto Mens – a che si concluderà proprio a Ravenna. L'evento di sabato affronterà con lezioni e performance attoriali il tema della memoria a partire da Dante fino ad autori contemporanei e vedrà la presenza di Paolo Fabbri (direttore del Centro internazionale di Scienze semiotiche, Università di Urbino) con “Chiave di senso per li segni bui” (Dante, Paradiso, canto II); Roberto Celada Ballanti (docente di Filosofia del dialogo interreligioso Università di Genova) con “Eredità letterarie e spirituali, al futuro. Attraverso Dante, Nathan il saggio di G.E. Lessing”; Stefano Pesce (attore) con il testo di Nathan il saggio, di G.E. Lessing. Introdurrà e modererà l’incontro Maurizio Tarantino, direttore dell’Istituzione biblioteca Classense e del Mar. Nathan il saggio è il dramma scritto da Lessing (pubblicato nel 1799), ambientato a Gerusalemme durante la terza crociata, descrive in che modo il saggio mercante ebreo Nathan, l'illuminato sultano Saladino e un inizialmente anonimo templare riescono a colmare il loro divario tra Ebraismo, Islam e Cristianesimo. La rappresentazione di quest’opera fu proibita dalla Chiesa durante la vita di Lessing e insieme ad un'altra sua opera, Gli ebrei (Die Juden), fu bandita anche sotto il regime nazista. Mens-a è il primo evento di "cultura diffusa" nella regione Emilia-Romagna, tra scienze umane, filosofia e storia. La direzione scientifica è di Beatrice Balsamo.
LIBRI/2 Delitto d’onore a Ravenna. Il caso Cagnoni alla Feltrinelli Venerdì 27 settembre alle 18, alla libreria Feltrinelli di via Diaz a Ravenna, si terrà la presentazione del volume, edito da Pendragon. Delitto d'onore a Ravenna. Il caso Cagnoni. Saranno presenti le autrici Laura Gambi e Laura Orlandini e la sociologa Raffaella Sutter. Si tratta di un testo che ricostruisce, partendo dagli atti processuali, tutta la vicenda dell’uccisione di Giulia Ballestri per cui il marito Matteo Cagnoni è stato condannato all’ergastolo in primo grado, e mette insieme anche le vicende della famiglia Cagnoni a partire dai primi del Novecento.
LIBRI/3 Al via la nuova rassegna di Libridine con Antonio Barzagli Ritornano, a partire da sabato 28 settembre, le “Giornate da Libridine”, la rassegna ideata dalla Cooperativa San Vitale che si tiene negli spazi della libreria “Libridine” in viale Baracca 91 a Ravenna. L’edizione 2019-2020 parte il 28 settembre alle 18 con la presentazione del libro di Antonio Barzagli Stellette a vent’anni-Libano 1984 (Il Ponte Vecchio), la testimonianza di uno dei solidati intervenuti nella missione di pace in Libano. Nel libro si racconta, con puntualità, il dramma della pericolosa e difficile missione alla quale l’Italia partecipò negli anni Ottanta, quando il Libano fu teatro di una delle azioni più cruente e disumane dell’intero secondo Dopoguerra: lo sterminio di massa di Sabra e Shatila.
LIBRI/4 Stefano Pesce
Una conversazione dantesca sull’economia nel Medioevo Sempre per gli appuntamenti del cartellone “Viva Dante”, martedì 1 ottobre l’appuntamento è alla biblioteca Classense alle 17.30 per la prima “Conversazione dantesca” con Maria Giuseppina Muzzarelli ed Elisa Tosi Brandi due studiose che hanno approfondito i sistemi economici del Medioevo.
FRANCESCHINI E CAVEZZALI AL CAFFÉ LETTERARIO DI LUGO Al Caffé Letterario di Lugo riprendono gli incontri all’Hotel Ala d’Oro, alle 21. Dopo quello con Enrico Franceschini e il suo Bassa Marea, ambientato anche sulla costa romagnola, il 2 ottobre è la volta di Matteo Cavezzali con il suo ultimo romanzo, appena uscito in libreria: Nero d’Inferno sulla vicenda di Mike Boda, primo terrorista della storia.
gio. 26 - ven. 27 settembre: ore 21.00 sab. 28 settembre: ore 18.30 - 21.00 dom. 29 settembre: ore 16.00 - 18.30 - 21.00 lun. 30 settembre - mar. 1 - mer. 2 ottobre: ore 21.00 POLTRONA GARANTITA? TELEFONA E PRENOTA IL TUO POSTO IN SALA!!! 0544 37148
CULTURA / 23 26 settembre-2 ottobre 2019 RAVENNA&DINTORNI
LA RECENSIONE
Cinque racconti gialli per ritrovare e riscoprire D’Arcangelo e Corsini
INCONTRI/1 A Sant’Alberto libri, spot e il ricordo di Barberini
AL VIA LE PROVE “APERTE” DELLA TRILOGIA D’AUTUNNO, A PARTIRE DA NORMA Al Teatro Alighieri si allestisce il trittico, con Aida e Carmen, che andrà in scena dall’1 al 10 novembre
Clown Bianco pubblica un’antologia di Nevio Galeati. L’autore ospite a Liberamente
Ci sono i richiami dell'hard boiled e del genere americani, ma c'è anche la cronaca, fatti di sangue che raccontano un pezzetto della città. Del resto Nevio Galeati è scrittore, direttore di un festival letterario di genere e ha un passato da giornalista di nera, tre identità che si amalgamano perfettamente nella raccolta appena uscita in libreria per Clown Bianco Fragili omicidi per un commissario. Cinque racconti che hanno come protagonisti il detective privato con lo studio in via Cavour a Ravenna Luca Corsini e il commissario, capo della mobile alla questura di Ravenna, Michele D'Arcangelo. Racconti scritti nell'arco di decenni, usciti su quotidiani, riviste, altre raccolte e oggi messi in fila, quasi a comporre, tanto per non usare metafore abusate, un mosaico di Ravenna che non ha nulla delle tessere dorate o delle cartoline per turisti. C'è il porto, c'è la Statale con le prostitute, ci sono i cacciatori, c'è la Ravenna bene che si affaccia su piazza Kennedy. E poi c'è anche l'Havana, è vero (ma che si porta comunque dietro un pezzetto di politica ed economia locale). Insomma, c'è l'oggi o il passato recente in queste storie di misteri date in mano più al commissario D'Arcangelo (come ci suggerisce il titolo) che a Corsini, perché nel corso degli anni D'Arcangelo sembra essersi trasformato da gregario a protagonista, con le sue acidità di stomaco, la sua fallibilità, le sue caratteristiche così "ordinarie" che non sempre lo fanno arrivare subito o per primo alle soluzioni, alle prese con una Questura assai realistica (D’Arcangelo non indossa Clarks anche con la neve, non brucia libri, non ha una memoria prodigiosa, non è un buongustaio che ci ammorba con quello che mangia). Frutto di una riscrittura che ha salvato le trame, ma ha armonizzato lo stile facendo sparire i segni del tempo, questi racconti sono oggi una lettura che ci restituiscono un pezzettino di città, ci divertono, ci fanno appassionare ai personaggi e ci fanno pensare che sarebbe anche ora che Galeati si decidesse a fare di D'Arcangelo il protagonista di un romanzo. Nevio Galeati sarà ospite della Libreria Liberamente di Ravenna in viale Alberti sabato 28 settembre alle 18 per presentare il libro. Federica Angelini
OPERA LIRICA
Prosegue a Sant’Alberto il “Settembre santalbertese” con vari eventi fra natura e cultura. Il 27 alla Casa di Olindo Guerrini (foto), alle 20.45, ci sarà la proiezione del “Sant’Alberto Awards”, filmato che racconta come i cittadini di S.Alberto hanno valutato le migliori campagne pubblicitarie del mondo, premiate al Festival della Creatività di Cannes. Il giorno successivo, sempre nello stesso posto, alle 17 visita alla Biblioteca a cura delle giovani partecipanti al progetto “Idee in biblioteca”, Lavori in Comune 2019. Alle 17.30 presentazione del libro Poeti senza museruola. Storia di Giobbe di Marco Balossardi, Volume I della Collana di studi e testi “Le maschere di Olindo”, ed. Emil di Odoya, Bologna 2018. Saranno presenti l’autore Saverio Vita e i collaboratori della Collana. Domenica 29, invece, dal Museo Natura parte alle 10 un tour guidato in bicicletta attraverso le Valli Meridionali di Comacchio. (prenotazioni: 0544 528710). Alle 17 l’incontro sul parco del Delta e il ricordo del giornalista Pietro Barberini.
INCONTRI/2 Gianluca Morozzi con Tecla Tre Volte Venerdì 27 settembre la libreria Liberamente di viale Alberti a Ravenna riprende il calendario degli incontri con l’autore. Primo ospite di questa stagione 2019/2020 sarà lo scrittore bolognese Gianluca Morozzi, che presentato da ll’editore di Fernandel Giorgio Pozzi, presenterà l’ultimo libro uscito per la casa editrice ravennate Tecla tre volte. L’appuntamento è alle 18.30.
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Un teatro Alighieri con la platea “svuotata” per i lavori di riqualificazioe del parquet e delle poltroncine, accoglie il fermento creativo delle prove di Norma, la prima delle opere della Trilogia d'Autunno 2019 che avrà come protagoniste le figure femmininili che hanno segnato – dal belcanto agli albori del Verismo – la storia del melodramma del'800. La Norma di Bellini, per l'appunto, l'Aida di Verdi e la Carmen di Bizet, in scena dall'1 al 10 novembre. Si tratta di prove “aperte” al pubblico che di giorno in giorno addensano e perfezionano l’allestimento lirico sul piano registico, musicale e scenografico. Nel caso dell’opera composta da Vincenzo Bellini su libretto di Felice Romani per il Teatro alla Scala nel 1831, il dramma, affidato alla regia di Cristina Mazzavillani Muti (nella foto in basso durante le prove), sarà immerso in una dimensione “naturale”: le fronde di un bosco, il fitto intreccio di radici, la pietra di cavità sotterranee, poi l’acqua e la bruma di paludi che riportano le “Gallie” a scenari e paesaggi nostrani. Così, il progetto scenico e visuale – pensato da Ezio Antonelli, elaborato dal video programmer Davide Broccoli, illuminato da Vincent Longuemare e completato dai costumi di Alessandro Lai – raccoglie gli elementi di una natura misteriosa e li fonde in un impianto emozionale, concentrandosi sulla potenza evocatrice della materia. A dirigere la partitura belliniana sul podio dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini è chiamato Alessandro Benigni, già lo scorso anno impegnato per Nabucco, mentre maestro del coro sarà Antonio Greco a capo del Coro Lirico Marchigiano “Bellini» unito, novità di quest’anno, al Coro Luigi Cherubini. Per quanto riguarda le voci, debutta nei panni di Norma il soprano coreano Vittoria Yeo, già apprezzata lo scorso anno come Lady Macbeth. Al debutto nel ruolo anche il resto del giovane cast: il tenore Giuseppe Tommaso, il basso Antonio Di Matteo e il soprano turco Asude Karayavuz Completano la compagnia di canto Erica Cortese e Riccardo Rados. In scena come figuranti anche i DanzActori Trilogia d’Autunno.
24 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 26 settembre-2 ottobre 2019
CONCERTI MUSICA CLASSICA
A Bagnacavallo arriva Eugenio Finardi con Vince Vallicelli Spettacoli in piazza, in collaborazione con Strade Blu
Dal 27 al 29 settembre a Bagnacavallo in piazza della Libertà sarà protagonista la musica dal vivo nell’ambito della tradizionale Festa di San Michele (vedi p. 17 per il resto del programma), per un programma realizzato in collaborazione con il festival Strade Blu. Venerdì 27 settembre, alle 21.15, si partirà con Marco Zanotti e i Cucòma in versione Gran Combo, ospite il percussionista africano Sourakhata Dioubate. Sarà un concerto tutto da ballare per la band che prende il nome dalla caffettiera in ebollizione: le qualità di caffè, provenienti soprattutto da America Latina e Africa, rappresentano le diverse esperienze sonore e artistiche che il polistrumentista e compositore Zanotti ha “macinato” nei suoi vent’anni di carriera. Sabato 28 settembre, alle 21.15, la serata dal titolo Mediterraneo Contemporaneo sarà aperta dall’omonimo duo formato dal musicista di origini albanesi Redi Hasa al violoncello e da Rocco Nigro alla fisarmonica, uno dei più noti artisti della scena musicale salentina. Presenteranno un repertorio di brani inediti e melodie inusuali, dalle radici musicali che congiungono due sponde del Mediterraneo, evocando sonorità ancestrali che attingono dalla tradizione dei Balcani e del Sud Italia e la portano verso esiti molto vicini alla migliore musica contemporanea. Lo spazio scenico sarà arricchito dal gesto danzato dell’Emporio del Sale. Il concerto si chiu-
Kripa-Maltoni a Piangipane nel concerto che celebra la storica esibizione di Paganini Sempre su iniziativa del liutaio Tullio Bassi, si rinnova il Concerto in omaggio a Paganini, organizzato dall’Associazione Musicale Angelo Mariani, che taglia il traguardo della XV edizione, ricordando la storica esibizione che il grande violinista tenne proprio nella località romagnola nel settembre del 1810. Il concerto si svolgerà sabato 28 settembre alla Chiesa di Piangipane alle 21 (ingresso a offerta libera) e vedrà protagonista un duo di musicisti. Si tratta del giovane violinista di origine albanese Klest Kripa, diplomato presso il Conservatorio di Cesena e oggi allievo della Accademia Pianistica Internazionale di Imola, e il brillante pianista ravennate Mirko Maltoni, diplomato sia in pianoforte presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali “G. Verdi” di Ravenna che in clavicembalo presso il Conservatorio di Ferrara. Il programma della serata prevede oltre al celebre Cantabile per violino e pianoforte MS 109 op. 17 di Paganini, composizioni altrettanto note di Beethoven, De Serasate, Brahms, Gershwin.
Alla sala Corelli dell’Alighieri il Collegium Vocale Monteverdi e i giovani allievi pianisti di Mauro Minguzzi
derà con un ritorno al folk e alle tradizioni del Sud Italia, raccontate dal trio Valzano-Presicce-Liverani. La Festa di San Michele 2019 si chiuderà domenica 29 settembre alle 20.30 con un ospite d’eccezione, Eugenio Finardi, che affiancherà il batterista Vince Vallicelli nello spettacolo La fevra, il viaggio: blues sotto l’ultima luna. Assieme porteranno sul palco di Bagnacavallo un’idea allargata di blues, in costante rimbalzo fra due sponde dell’oceano e dei mari nostri, interpretata da un organico ampio che comprende e incorpora la “lezione americana”, ma anche le suggestioni del sud Mediterraneo, dei profumi di Asia e Africa.
I prossimi due appuntamenti della rassegna “Giovani in Musica” curata dall’Associazione Musicale Angelo Mariani, in calendario a Ravenna il 27 e il 30 settembre (Sala Corelli del Teatro Alighieri ore 17) portano idealmente dentro il Conservatorio di Bolzano e l’Istituto di Musica Malerbi della più vicina Lugo. Il dualismo dell’amore racchiuso nella figura femminile, l’amor sacro e l’amor profano, sarà il tema dell’appuntamento di venerdì 27 settembre che verrà espresso dal talento dei cantanti del Collegium Vocale “C. Monteverdi” Martina Zaccarin (cantus), Elena Sartori (altus e direzione), Diego Iglesias (tenor I9, Michele Lo Bianco (tenor II), Rocco Lia (bassus). L’ensemble di sole voci, nato in seno al conservatorio bolzanino su iniziativa dell’instancabile musicista e direttrice di coro Elena Sartori, anche nell’occasione ravennate nel doppio ruolo di voce e direttore, con la sua proposta musicale metterà a confronto due significativi esempi di compositori del ‘500, Giovanni Pierluigi da Palestrina con brani della sua raccolta principale il Cantico dei Cantici, e il modenese Orazio Vecchi. Lunedì 30 settembre per il pubblico sarà come aprire le porte dell’Istituto di Musica Malerbi di Lugo ed entrare nella classe di pianoforte del maestro Mauro Minguzzi, tra i più qualificati docenti di pianoforte la cui fama travalica l’ambito regionale. Quattro suoi giovanissimi allievi, tutti promettenti pianisti, si misureranno con quattro delle più celebri e accattivanti Sonate di Beethoven, il dodicenne Federico Segurini, il tredicenne Alessandro Koebler, il sedicenne Riccardo Martinelli e il diciassettenne Domenico Bevilacqua.
AVANGUARDIA/1
ATTILA FARAVELLI E AKI ONDA AL PLANETARIO DI RAVENNA "OMBRE SUI CAPELLI" "Molte donne indossano i capelli ma non li posseggono" Nel salone Vittoria Grassi Parrucchieri il 17 Ottobre 2019 , Carla Baroncelli leggerà un tratto del suo libro: "Ombre di un processo per femminicidio" con performance di Camilla Berardi. Dalle ore 18,30 entrata libera e gratuita con posti limitati. Gradita prenotazione entro il 15/10/2019.
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Giovedì 3 ottobre appuntamento di caratura internazionale al Planetario di Ravenna, nell’ambito della rassegna che unisce musica (elettronica o d’avanguardia) e luci tridimensionali a cura di Orthographe, in collaborazione con associazione. Si parte alle 20 con una lezione di Attila Faravelli, sound artist e acclamato musicista elettro-acustico. A seguire (alle 21.45) concerto del giapponese, Aki Onda (nella foto), compositore, artista e curatore, ormai americano d’adozione. Ingresso 8 euro.
AVANGUARDIA/2 Film-concerto con live drumming al Clandestino Sabato 28 settembre dalle 23 al Clandestino di Faenza va in scena Telesonic 9000, film-concerto con live drumming e musica elettronica, progetto creato e performato dal batterista statunitense di stanza a Berlino Dominick Gray.
CULTURA / RUBRICHE / 25 26 settembre-2 ottobre 2019 RAVENNA&DINTORNI
NdL - Nota del Lettore
C’era una volta Quentin Tarantino: i suoi film “invisibili”
«Ad alcuni piaccio molto, altri mi prendono in giro»
Marie-Aude Murail tra umanità e ironia
di Francesco Della Torre
di Luca Manservisi
di Federica Angelini
Quentin Tarantino (QT per i fans) per chi scrive è il miglior regista vivente. Più di Scorsese (amato in giovinezza, la sua), Coppola, Sorrentino e anche di altri con cognomi non italiani, come Allen con cui in effetti se la gioca. L’uscita di un suo nuovo film è già un consiglio a correre in sala, senza bisogno di spendere troppe parole, ma è anche occasione (visto il titolo della rubrica) di ripescare qualche titolo poco noto del recente passato dove in qualche modo c’è la mano del regista. Killing Zoe è un film del 1994 dell’ex socio di QT (qui in veste di produttore esecutivo) Roger Avary, notevole e sottovalutato autore (recuperate Le regole dell’attrazione) che racconta con ultraviolenza e ironia una rapina a opera di un francese eroinomane e il suo amico americano: nel 2017 è uscita l’edizione director’s cut in Blu-ray, da non perdere. Una vita al massimo (di Tony Scott, 1994) è stato addirittura interamente scritto dalla coppia Avary-Tarantino e a causa della forte violenza di certe scene, venne inopinatamente censurato all’uscita in sala per poi rivedere la luce in versione originale in Dvd nel 2002. Anche in questo caso siamo nel terreno del “da non perdere”, ancor più di prima. Anche Assassini nati di Oliver Stone (siamo sempre nel prolifico 1994), film che si spera conosciate bene, è stato scritto da QT ma in questo caso Stone ha stravolto il progetto originale tanto da portare l’autore di Pulp Fiction a rifiutare di essere citato nei titoli di coda se non per il soggetto; caro QT, senza cattiveria, il film è molto bello in ogni caso. Dopo un periodo iniziale passato a scrivere con Avary, dalla seconda metà degli anni novanta il nome che viene associato più spesso a QT è sicuramente quello del regista messicano Robert Rodriguez, a partire da quel mitico Dal tramonto all’alba, in cui QT, oltre che sceneggiatore, figura come attore protagonista in coppia con George Clooney. Il film ha una prima parte estremamente “tarantiniana”, per poi sfociare nella seconda, meno amata dai fan più rigorosi, nell’horror splatter. Non è un caso (o si?) che quando QT si immerge nel genere horror (ha prodotto e collaborato alla scrittura anche di Hostel) si guardi però bene dal filmarne la regia. Più che negli altri film, in questo si vede molto la mano di QT nella colonna sonora, che nella sua miglior tradizione alterna pezzi surf, classici e geniali novità come Tito & Tarantula. Per i curiosi, di questo film esiste un secondo capitolo (sequel) e un terzo (prequel, e comunque entrambi assai dignitosi) usciti direttamente in Dvd e che hanno influenzato a loro volta l’omonima serie Tv passata su Rai4.
Difficile aggiungere qualcosa a quanto scritto e letto in questi giorni, impossibile però non scriverne, per chi, come me, ha provato davvero un trauma nel leggere la notizia della morte (a 58 anni per un attacco cardiaco) di Daniel Johnston, semplicemente, uno dei più grandi autori di canzonio della storia della musica. E visto che non trovo altre parole, mi affido per una volta a quelle di altri. Senza neppure specificare chi, tanto per rendere l'idea di come è stata vissuta questa scomparsa in ambito musicale, con un'unanime cordoglio e un dolore sincero, a ogni latitudine. «Daniel Johnston era autentico in un mondo che non può esserlo. Diceva la verità, raccontava i suoi sentimenti, disegnava le sue visioni, sembrava quello che era: un artista con problemi mentali» [...] «In fondo, quello che interessava a Daniel Johnston era far capire al mondo che all you need is love, ma per davvero». [...] «Dentro quelle cassette poi c’era questa musica assurda e totale. Elementare e cristallina. Viva e innocente ma al tempo stesso inquieta, nervosa, infestata. Oggi lo diamo per scontato, ma un tempo questo modo di fare le cose — più che lo-fi, no-fi — era rivoluzionario. E l’onda lunga di questo modo di fare le cose, un modo che non poteva essere diverso, diventò matrice di un cantautorato americano che stava trovando una sua forma espressiva rinnovata rispetto alla tradizione» [...] «Nella musica di Daniel Johnston – questa è di Francesco Farabegoli, lo scrivo, che è pure nostro collaboratore – convivono da sempre uno dei più grandi talenti per la melodia che si siano registrati nella storia del pop, e una delle musiche più inascoltabili a cui il pop abbia mai prestato orecchio. Il gap tra le due componenti è colmato da una mole sterminata di note biografiche sull’artista (esaustive al limite dello stalking) e da un esercizio d’amore puro a cui i numerosissimi fan del cantautore non sono mai riusciti, nemmeno volendo, a sottrarsi». Ma invitando chiunque ad andare ad ascoltarsi o a riascoltarsi i suoi dischi, preferisco chiudere con le sue, di parole. Tratte da un’intervista a Rolling Stone del 1994. «Ad alcuni piaccio molto, altri mi prendono in giro e pensano che sia un fenomeno da baraccone [...] Ero messo in mezzo come se fossi un totale psicopatico. Non un killer o cose del genere. Più un orsacchiotto bizzarro… Ma se la gente mi prende in giro e si diverte a farlo, allora va bene così, davvero. Li sto intrattenendo. Forse sono più simile a un comico di quanto pensino». Piango.
Non si dovrebbe forse parlare di un libro che si è tradotto, ma lo farò lo stesso. Del resto in Italia il traduttore non guadagna alcuna percentuale sulle copie vendute e quindi nel mio intento promozionale non c’è alcun secondo fine, se non quello di parlare di un bellissimo libro. E il libro in questione è quello di Marie-Aude Murail, primo di una serie che speriamo Giunti intenda pubblicare per intero (di sicuro ci sarà il secondo): Lupa bianca lupo nero. Sauveur & Figlio. Un libro che sarà tra gli scaffali di letteratura per ragazzi, ma che in realtà è uno spaccato che parte dall'osservazione dei ragazzi per raccontarci chi siamo diventati e dove stiamo andando. Nello studio di uno psicologo, Sauveur, passa infatti un'umanità ricchissima fatta di famiglie, dove il paziente vero spesso non è quello indicato o designato, ma a essere malate sono le relazioni tra i membri di un nucleo famigliare. C'è una ragazzina che si infligge la scarificazione, un bambino che fa pipì a letto e strani giochi sessuali a scuola, una dodicenne che vorrebbe essere un maschio, una famiglia in cui la madre si è innamorata di un'altra donna e le figlie faticano ad accettarlo, un ragazzino dalla madre schizofrenica che passa la notte a giocare on line e la mattina dopo non riesce proprio ad andare a scuola. Ed è tutto estramemente profondo, commovente e incredibilmente divertente. Del resto è questa una delle cifre che più contraddistingue il lavoro di un’autrice straordinaria di cui ancora è possibile trovare tutti i libri e di cui sono appena stati ripubblicati, con una nuova copertina, i suoi due best seller Oh, Boy e Miss Charity (ma anche tutti gli altri sono piccoli gioielli di intelligenza, acume, inventiva, umanità). Accanto ai pazienti di Sauveur, che in francese significa Salvatore, c'è appunto Sauveur con il figlio. Quarantenne antillano vedovo, sta crescendo da solo il figlio a Orléans e sembra più bravo nel suo studio professionale che nella cucina di casa. Qui dovrà affrontare il piccolo Lazare alla ricerca di risposte sul proprio passato che affondano nelle isole d’oltremare, dove Sauveur, che è nero, è nato e ha sposato una donna bianca. E in questo percorso non mancheranno colpi di scena e momenti da togliere il fiato. C’è anche l’abbozzo di una storia d'amore che vedremo crescere in seguito. E ci sono personaggi di contorno, come la tata e la maestra che completano il quadro. Insomma, non manca nulla. Nemmeno un considerevole numero di criceti che sapranno, anche loro, impartire più di una lezione a Sauver & Co. Lettura consigliata a chiunque abbia superato i 12 o 13 anni e ami leggere storie che mescolano attualità, umanità e gusto del racconto.
“Alla fine” (Marina Romea) di Adriano Zanni
TUTTA UN’ALTRA MUSICA
FULMINI E SAETTE
VISIBILI E INVISIBILI
26 / JUNIOR RAVENNA&DINTORNI 26 settembre-2 ottobre 2019
TEATRO
LABORATORI
UN POMERIGGIO AL CHIOSTRO APERTO TUTTO DEDICATO AI PIÙ PICCOLI Appuntamento sabato 28 settembre dalle 16 nella chiesa di San Francesco di Cotignola Sabato 28 settembre a partire dalle 16 nel chiostro della chiesa di San Francesco di Cotignola, in via San Francesco 15, ci sarà il quarto e ultimo appuntamento della rassegna “Il chiostro aperto”, con un pomeriggio interamente dedicato ai bambini. Si comincia con un laboratorio creativoper la costruzione di segnalibri personalizzati a tema con il libro, a cura di Vania Bellosi. Alle 17 è prevista la merenda, mentre alle 17.30 inizia la lettura del libro La piccola aliena del pianeta 1p36. Una favola per siblings. Genitori. Educatori, con animazione a cura del Gruppo Teatro Acropolis. A seguire si faranno quattro chiacchiere con le autrici Roberta Zoli e Vania Bellosi. La serata sarà inoltre un’occasione per visitare la chiesa conventuale di San Francesco. Per ulteriori informazioni scrivere a info@acropolis-cotignola.it, oppure visitare il sito www.acropoliscotignola.it.
Dall’Africa a Bagnacavallo: in scena al Goldoni Il sogno di Tartaruga Lo spettacolo durante le giornate di sabato 28 e domenica 29 settembre
LIBRI Letture e laboratori alla nuova biblioteca di Piangipane
Accademia Perduta/Romagna Teatri sarà presente nell’ambito delle celebrazioni di San Michele a Bagnacavallo con lo spettacolo Il sogno di Tartaruga. Una fiaba africana, dove protagonisti sono gli animali della savana, realizzato dalla compagnia Il Baule Volante e in scena al Teatro Goldoni sabato 28 settembre alle ore 17 e alle ore 20,15 e domenica 29 settembre alle ore 18. Prenotazioni telefoniche (0545 64330) fino a venerdì 27 settembre dalle 10 alle 13. Biglietti: 4 euro (posto unico per bambini e adulti). La biglietteria del Teatro Goldoni aprirà un’ora prima dell’inizio di ogni replica.
Prosegue il fitto calendario di appuntamenti organizzato in occasione della recente inaugurazione della biblioteca di Piangipane. Giovedì 26 settembre alle 15 ci sarà “A scuola di “Read More”, un incontro formativo rivolto ai docenti delle scuole secondarie a cura di Silvia Travaglini dell’Istituzione Biblioteca Classense. Venerdì 27 settembre alle 15 sarà la volta de La strega Rossella (da 6 a 10 anni), spettacolo favolistico a cura dell’Associazione Culturale Entelechia in collaborazione con Assessorato al Decentramento. Sabato 28 settembre alle 10 ecco invece l’appuntamento “I Cinque Malfatti” di Beatrice Alemagna: alla lettura dell'albo illustrato seguirà un laboratorio di manualità creativa dove ogni bambina/o costruirà, con i più svariati materiali, il suo personale "malfatto" a cura di Associazione Fatabutega. Su prenotazione (max 20 posti). Tutti i laboratori sono gratuiti e se non diversamente specificato su prenotazione (max 25 posti), informazioni e prenotazioni biblio.piangipane@classense.ra.it. www.classense.ra.it – 0544.482116
FARMACIE DI TURNO + APERTURA DIURNA 8.30 – 19.30 DAL 26 AL 29 SETTEMBRE MODERNA via Bovini 11 tel. 0544 218994; COMUNALE 8 via Fiume Abbandonato 124 - tel. 0544 402514; S. STEFANO via Cella 528 (S. Stefano) - tel. 0544 563525. DAL 30 SETTEMBRE AL 6 OTTOBRE MONTANARI via Mattei 30 tel. 0544 451401; COMUNALE 8 via Fiume Abbandonato 124 - tel. 0544 402514; DANTE via Tono Zancanaro 169 (Lido Adriano) - tel. 0544 496826.
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DYLAN Dylan è un giovane ospite del canile di Ravenna, appena due anni e mezzo di allegria. Giovane e socievole, aspetta una famiglia dinamica e sportiva come lui, che sappia accompagnarlo nella sua crescita aiutandolo a rispettare le regole di bon ton canino e in grado di accogliere un amico di taglia medio grande. Il cuore di Dylan invece è decisamente grandissimo! Per conoscerlo e adottarlo chiamate: Canile di Ravenna cell. 349 6123736 tel. 0544 453095
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GUSTO / 27 26 settembre 2019 - 2 ottobre 2019 RAVENNA&DINTORNI
TENDENZA BIO
Il piccolo mirtillo dalle grandi virtù antiossidanti e benefiche per la vista
LA RICETTA Focaccia dolce al farro con i mirtilli Ingredienti: 300 gr. farina di farro (non integrale), 100 gr. di acqua, 100 ml. di latte fresco intero, 10 gr. di lievito di birra, 50 gr. di zucchero di canna, 20 gr. di olio evo, 2 gr. di sale marino integrale; per la finitura 250 gr. di mirtilli freschi, 2/3 cucchiai di zucchero di canna, qualche fiocchetto di burro. Preparazione: sciogliere il lievito nel latte e nell'acqua (i liquidi non devono essere freddi di frigorifero. Nel caso intiepidirli). Aggiungere nell'ordine la farina, il sale, lo zucchero e solo alla fine l'olio. Lavorare l'impasto fino a che risulti liscio, elastico e omogeneo. Formare una palla e metterla a riposare coperta con la pellicola per circa 30 minuti. Trascorso il tempo, procedere con una serie di pieghe e riporre ancora fino al raddoppio. Una volta lievitata, stendere la massa in un teglia oleata, spalmare la superficie della focaccia con del burro fuso ma non più caldo e distribuire sopra i mirtilli (spingerli verso il basso fino a farli affondare nell’impasto per la metà del loro volume). Cospargere la superficie con lo zucchero di canna. Lasciar lievitare ancora 20 minuti e poi infornare con forno statico a 180° per circa 30 minuti.
Il mirtillo (Vaccinium Myrtillus), appartenente alla famiglia delle Ericacee, è un piccolo arbusto spontaneo, comunissimo nel sottobosco montano dell'emisfero settentrionale dove cresce tra i 900 e i 1.800 metri. Allo stato selvatico è presente sia nelle Alpi che sugli Appennini, mentre piantagioni si ritrovano anche in ambienti collinari e pianeggianti, purché caratterizzati da un clima ventilato e da terreni ricchi di sostanze organiche. La pianta si presenta con un fusto alto circa 50 cm con foglie dalla forma ovale e seghettata, i fiori bianchi o un po' rosati e i frutti (le bacche) caratterizzati da una pigmentazione molto scura, fra il blu e il violaceo. A livello nutraceutico, sono proprio questi ultimi, i mirtilli, che possiedono innumerevoli proprietà benefiche: prima di tutto contengono molti acidi organici (malico, citrico ecc.), zuccheri, tannini, pectina, le vitamine A, C e, in quantità minore, la vitamina B. Poi troviamo anche quantitativi importanti di glucosidi antocianici (la mirtillina) i quali, oltre a dare al frutto il suo caratteristico colore, riducono la permeabilità dei capillari e rafforzano la struttura del tessuto connettivo che sostiene i vasi sanguigni, migliorandone l’elasticità e il tono. Questi principi contenuti nel fitocomplesso conferiscono ai mirtilli una importantissima proprietà capillaroprotettrice, rendendoli particolarmente adatti al trattamento dei disturbi circolatori, specie di origine venosa e in tutti i casi di fragilità capillare, soprattutto a carico della retina. Nello specifico, le antocianine sono in grado di inibire l'attività di alcuni enzimi che distruggono il collagene e i tessuti elastici dei capillari e dei vasi del sistema circolatorio periferico, provocando fragilità e la loro eccessiva permeabilità. Queste sostanze inoltre favoriscono e aumentano la velocità di rigenerazione della porpora retinica (la rodopsina) degli occhi, che è il pigmento della retina, essenziale per la visione in condizioni di scarsa luminosità, acuendo la vista specialmente la sera, quando c’è poca luce.
AGRITURISMO
MASSARI Ristorante agrituristico con degustazione di piatti tipici tradizionali Cerimonie e banchetti Cene aziendali Fattoria didattica
CONSELICE (RA) via Coronella, 110 Tel. 0545.980013 Fax 0545.980035 agriturismomassari@virgilio.it
www.agriturismomassari.it agriturismomassari
Nelle tradizione nordica una pianta contro la malasorte e portatrice di luce Presso la tradizione delle popolazioni nordiche il mirtillo era considerato una pianta in grado di proteggere dalla malasorte. In Scandinavia i suoi rami venivano utilizzati nella cerimonia del "Piccolo Yule" (il 13 dicembre), un rito associato alla stella del solstizio d'inverno, conosciuta nella tradizione nordica come "portatrice di luce".
I grandi benefici che apporta il mirtillo derivano anche dalla ricca presenza di vitamine (quelle sopraelencate) e di sali minerali essenziali per il nostro organismo (calcio, fosforo, ferro, sodio e potassio), che conferiscono alle bacche un’azione antiossidante: coadiuvati dagli antocianosidi, questi sono elementi che inibiscono validamente la formazione dei radicali liberi, responsabili dell'ossidazione delle particelle di colesterolo LDL, indotta dal rame, che è la causa fondamentale della formazione delle placche aterosclerotiche nelle pareti dei vasi sanguigni. Tale attività è massima dopo circa 60 minuti dall’assunzione e rimane su livelli significativi per circa 6 ore. Ancora, le antocianine di questi frutti hanno anche un effetto antisettico utile nel trattamento della diarrea, delle coliche dolorose addominali e delle cistiti. Recentemente si è scoperto che contrastano l'adesione dei colibacilli alla parete dell'intestino e della vescica, fornendo così una spiegazione al loro uso nelle infezioni urinarie e intestinali provocate dall'alterazione della flora batterica. Trattando ora di un’altra parte della piante, le foglie del mirtillo meritano una menzione speciale: contengono infatti tannino, glucosidi flavonoidi e glucochina, sostanze che abbassano il contenuto di glucosio (zuccheri) nel sangue. Le foglie quindi sono ipoglicemizzanti. Si consigliano quindi ai chi soffre di diabete, in quanto consentono di ridurre le dosi di farmaci per via orale o quelle di insulina. Giorgia Lagosti
26 settembre-2 ottobre 2019 RAVENNA&DINTORNI
COCCINELLA BIO
LE AZIENDE INFORMANO
Mangiare sano con gusto rispettando la salute e l’ambiente La nuova gestione del locale di via Faentina 63, a Ravenna, offre una proposta gastronomica all’insegna dei prodotti 100% biocertificati, per il piacere di una pausa conviviale e rilassante, dalla colazione al pranzo Mangiare "biologico" significa mangiare in modo sano, significa scegliere una valida alternativa ad un genere di alimentazione proposto da una società che si allontana sempre più dai ritmi della natura, rappresenta il rifiuto di un cibo che arriva dallo sfruttamento indiscriminato e intensivo del bestiame, si traduce nel tentativo di boicottare un sistema che mette in pratica tecniche di coltivazione sempre più basate sull’utilizzo di sostanze di sintesi. Nello specifico, con il bio ci si alimenta di cibo che deve essere coltivato e prodotto senza l’aggiunta di pesticidi, additivi e concimi chimici. E l’assenza di queste sostanze deve riguardare tutte le fasi del ciclo di produzione agricola o di allevamento, compresa la conservazione. Non essendo quindi utilizzate sostanze “estranee alla natura”, i prodotti biologici sono ottenuti sfruttando unicamente gli ecosistemi dei terreni e seguendo i ritmi delle stagioni. Per gli amanti del bio, del benessere e della cucina ecosostenibile, la scelta del ristorante non è una cosa di poco conto. E se c’è tanta ricerca e attenzione fra le quattro mura domestiche, spesso, quando si pranza fuori casa, i tanti nostri buoni propositi e i nostri sforzi corrono il rischio di andare in fumo. Per fortuna però nella nostra città, a Ravenna, dal luglio scorso c’è una realtà in cui è possibile trovare tante proposte realizzate al 100% con materie prime biocertificate e prodotte senza l’ausilio di pesticidi o additivi di sintesi. Più gusto e più rispetto per la nostra salute e per l’ambiente. Si tratta della nuova gestione di Coccinella Bio che, pur non modificando la filosofia della precedente conduzione, ne ha migliorato la linea di produzione e l’offerta. Qui è stata fatta una scelta forte, sono state prese le distanze dal vortice del consumismo industriale e ci si è focalizzati sulla scelta delle materie prime e della loro lavorazione: qui si trovano tutti i giorni non solo verdure bio, di territorio e di stagione, cereali e sfarinati per quanto possibile locali, ma anche uova, latte, formaggi, carne e pesce tutti certificati.
Si comincia dalla colazione (la Coccinella Bio è aperta fin dalle 6 della mattina) con preparazioni che vedono nella loro composizione solo zucchero di canna integrale, miele di produttori locali, marmellate artigianali e farine con basso grado di raffinazione. Troviamo anche il pane fresco di autoproduzione, ogni mattina! Tutto equilibrato e nutrizionalmente studiato. Poi c’è il pranzo, il cui menù cambia quasi quotidianamente. Per questo, la scelta ha sempre come filo conduttore il basso contenuto calorico, il bilanciamento di proteine, grassi e carboidrati, e la ricchezza di micronutrienti e di fibra: nelle proposte ci sono sempre cereali integrali e legumi sotto forma di insalate, zuppe e paste fredde. Ma c’è anche molto altro: in una zona dedicata il
via Faentina 63 - tel. 0544 463582 bio_food@libero.it - www.coccinellabio.it
cliente può trovare salumi e affettati biologici debitamente certificati. Ancora, nel menù si trovano anche uova, latte, formaggi, carne e pesce ma sono sempre presenti piatti per chi non vuole o non può fare uso di questi prodotti, piatti vegetariani e vegani che però non tralasciano la ricerca del gusto. Per ogni preparazione, si usano solo olio extravergine di oliva o di sesamo. Qui è stato detto un no fermo all’olio di palma, ai grassi saturi e a quelli idrogenati! Insomma, alla Coccinella Bio ogni giorno si ha modo di godere di un pasto in cui si unisce la consapevolezza (e la certezza!) di un’alimentazione sana, il gusto e il piacere di una pausa in un ambiente conviviale e rilassante. Infine prima di concludere, crediamo sia opportuno mettere al corrente i lettori che l’attuale gestione ha deciso di prendere in carico le tessere di consumo prepagate che la vecchia gestione aveva venduto e non erano state esaurite. Questa cosa ha creato qualche iniziale incomprensione, per la quale Coccinella Bio si scusa e si impegna a risolvere la situazione.
Orari di apertura lunedì-venerdì 6.00 - 19.30; sabato 6.00 - 17.30
GUSTO / 29
PUNTO DI DIFFUSIONE CONTINUA
26 settembre - 2 ottobre 2019 RAVENNA&DINTORNI
RAVENNA Via D’Azeglio 3/C
LA SAGRA
INCONTRO
CINQUE DOMENICHE CON LE DELIZIE DELLA POLENTA A SAN CASSIANO
Viaggio nell’industria alimentare che sta distruggendo il pianeta con Liberti
A San Cassiano, il 29 settembre e il 6, 13, 20 ottobre si tiene la 48esima edizione della Sagra della Polenta. Cibo povero ma gustoso e nutriente di antica tradizione, la polenta è servita nello stand gastrononomico della sagra in diverse e succulente varianti: al ragù di maiale, lepre, cinghiale e capriolo, con i funghi o al sapore di baccala. C’è anche la polenta bianca da gustare con lo squacquerone e quella fritta ma non mancano le tagliatelle fatte in casa e varie carni cotte in salmì. Lo stand gastronomico è aperto dalle 12 alle 19.30. La sagra accoglie anche un mercatino dove acquistare la farina di polenta e altri prodoti della gastronomia locale come biscotti e castagne, una mostra dedicata alla storia della polenta e intrattenimenti musicali.
Venerdì 27 settembre, dalle ore 19 alle 23.30, al centro sociale “Il Tondo” di Lugo (via Lumagni 32) è in programma un incontro sul tema “ I signori del cibo. Viaggio nell’industria alimentare che sta distruggendo il pianeta”, con il giornalista Stefano Liberti. L’incontro si propone di indagare quale sarà il futuro del cibo e in quale modo la nostra alimentazione è collegata all’esistenza della biodiversità, all’impoverimento del suolo e alla salvaguardia dell’intero pianeta. Stefano Liberti è fra i più apprezzati giornalisti d’inchiesta italiani, autore di saggi e filmaker. Nel 2009 ha vinto il premio “Indro Montanelli” per un libro sulle migrazioni nell’area del Mediterraneo. Altri suoi libri si concentrano proprio sul tema del mercato delle terre, sull’industria alimentare, le filiere agroalimentari e la grande distribuzione a livello globale.
LO STAPPATO
COSE BUONE DI CASA
Un Lambrusco bio dal carattere molto espressivo
Una delicata crema al the Matcha con le pere
di Fabio Magnani - glistappati@gmail.com
di Angela Schiavina
Un Lambrusco? Si ma Bio. Stappiamo il “Lambrusco Reggiano Doc” dell’azienda “Venturini e Baldini”. Non aspettatevi il solito vino fruttato e “piacione” perché qui troverete severità di espressione. Al naso impressioni di china e mallo di noce si mescolano a sentori di frutta matura, erbe aromatiche e spezie. Una nota morbida di mandorle dal fondo amarognolo. Fiori essiccati, una ciliegia candita a chiudere. Il palato dal tannino fine e croccante. La bollicina è fragile ma fitta perfetta accompagnare piatti importanti perché sgrassa senza invadere. Osate con tartufo e cacciagione.
Questa settimana vi propongo una delicata crema al the e alla pere da servire come dessert a fine pasto Ingredienti: 200 gr. di zucchero, 3 pere non troppo mature; per la crema: 5 uova (solo i tuorli) 150 gr. di latte, un cucchiaino di the Matcha, 2 cucchiai di acqua, 3 cucchiai di Chartreuse verde, 1/2 litro di panna da montare, 90 gr. di zucchero semolato, 1 cucchiaio di farina 00, un cucchiaio di succo di limone non trattato Preparazione: lavare e sbucciare le pere, tagliarle in quat-
tro e cuocerle in acqua e zucchero. Dopo circa 15 minuti dall’inizio del bollore spegnere il fuoco e lasciarle raffreddare nel loro sciroppo. In una ciotola sciogliere la polvere di the Matcha con due cucchiai d’acqua e aggiungere il latte. In un tegame lavorare i tuorli con lo zucchero e la farina fino a quando diventano spumosi poi aggiungere il liquido, amalgamare bene e cuocere a fuoco basso come una normale crema. Quando è pronta rovesciarla in una ciotola e, mescolando spesso, aggiungere il succo di limone e mescolare ancora; quando si sarà raffreddata aggiungere il liquore e poi la panna montata. Coprire la ciotola con pellicola e mettere in frigorifero. Prendete la crema e mettete due cucchiaiate sul fondo di coppette individuali, poi due spicchi di pera e sulla crema un pizzico di the. Il colore della crema è verde chiaro. Il sapore è delicato, non troppo dolce. Io l’ho servita dopo una cena a base di pesce e mi è parso che fosse ben adeguata.
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È arrivato l’autunno, l’aria si è rinfrescata, per la tua pausa pranzo niente di meglio che una calda zuppa o una morbida vellutata. Da Ravegan le trovi tutti i giorni. Passa a trovarci, e se non puoi telefona, sarà la tua zuppa a venire da te. CONSEGNA A DOMICILIO O IN UFFICIO E SERVIZIO CATERING SU PRENOTAZIONE
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RAVENNA&DINTORNI 26 settembre - 2 ottobre 2019
ONERI DI URBANIZZAZIONE
Il Comune approva una serie di riduzioni del contributo di costruzione edilizia Con il recepimento del Dal 186 della Regione, l’amministrazione ravennate intende favorire, in particolare, le opere di riuso e riqualificazione urbana Il consiglio comunale di Ravenna ha approvato recentemente la delibera “Recepimento della Dal n.186 in materia di disciplina del contributo di costruzione e conseguente adeguamento degli elaborati dei Rue e Poc vigenti”. Alla delibera era collegato un ordine del giorno dal titolo “Per la rigenerazione e incentivazione delle politiche abitative del Comune di Ravenna” Ha illustrato la delibera l’assessora all’Urbanistica Federica Del Conte che ha spiegato l’importanza innovativa della riforma introdotta dalla Regione con la Delibera dell’Assemblea Legislativa, per l’appunto Dal 186, che raccoglie in un unico testo, coordinato e coerente, l’intera disciplina di dettaglio del contributo di costruzione. La Dal è stata approvata il 20 dicembre 2018, è entrata in vigore l’11 gennaio 2019 ma è stato dato tempo ai Comuni per il recepimento fino alla scadenza dell’odierno 30 settembre. Ha quindi rappresentato la rilevanza del recepimento entro la data prevista che consente ai Comuni di apportare modifiche stabilendo il grado di riduzione del contributo per gli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria, che sarebbero maggiori se si lasciassero operative le tabelle regionali. L’amministrazione ha quindi seguito il criterio di definire gli oneri di costruzione, riducendo il contributo, tra gli altri e ad esempio, del 70% per gli interventi di ristrutturazione urbanistica ed edilizia e per quelli di addensa-
mento o sostituzione urbana; del 100% per interventi di recupero o riuso di immobili dismessi o in via di dismissione; ed è stata consentita la massima riduzione per gli interventi sugli immobili nelle frazioni del forese al fine di contrastare lo spopolamento e la fragilità di queste ultime. Per promuovere la riqualificazione di strutture e servizi per l’assistenza e sostenere le categorie sociali più deboli, si è applicata la massima riduzione anche agli interventi relativi alle residenze per anziani e strutture socio-assistenziali sanitarie ed educative così come per gli interventi di edilizia residenziale sociale. Al fine di promuovere le attività industriali e artigianali si sono applicate le massime riduzioni previste nei vari campi di intervento, ad esempio, per quelli collocati in aree ecologicamente attrezzate e per la realizzazione delle tettoie destinate a depositi di materie prime, semilavorati e prodotti finiti poiché le stesse sono funzionali, e talvolta necessarie, per il rispetto di normative e requisiti igienico-sanitari ed ambientali, in modo da contenere la dispersione di inquinanti negli ambiti produttivi. La ragione del provvedimento va ricercata nella volontà di andare incontro alle esigenze di cittadini, attività produttive e imprese nell’ottica di incoraggiare e sostenere la ristrutturazione e il riuso evitando o riducendo il consumo di suolo e le nuove costruzioni. La disciplina infatti prevede costi molto diversi se si interviene in ambiti già edificati invece che in aree ancora agricole.
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Sulle truffe di certe vendite su internet di elettrodomestici. E la “class action” La nostra Associazione consumatori ha accolto in diverse occasioni la protesta di cittadini che secondo una abitudine sempre più radicata nella nostra società hanno acquistato oggetti di vario genere con ordinazioni “on line“. Dato che il pagamento è anticipato, nel caso di errate consegne occorre rifarsi alla restituzione al mittente entro i 14 giorni lavorativi. Si è poi verificato il caso che non sia avvenuto il rimborso e che addirittura si sia reso difficile individuare il venditore. Anche l’intervento dell’Associazione consumatori proseguita con una denuncia per truffa non ha dato l’esito sperato. Una eventuale azione legale si mostra difficile per le spese necessarie e per i tempi della giustizia. Il caso di una truffa generalizzata e che ha interessato vari consumatori può invece essere affrontata con una “class action“ sul modello di quelle già presenti in altri Paesi e finalmente approdata in Italia. Di qui nasce l’importanza che una Associazione consumatori come Codici si prenda cura di mettere in contatto i cittadini già truffati. Per questo segnaliamo l’avvio di una “class action“ della nostra Associazione nazionale intervenuta per tutelare consumatori delusi ed infuriati per avere acquistato un elettrodomestico diverso da quello pubblicizzato e proposto alla vendita. Il modello di una asciugatrice venduta dal 2013 al 2017 è risultato di una classe energetica e di una capacità di carico inferiori a quelle reclamizzate innanzitutto come capacità di contenuto e di stirare. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha già emesso una sanzione di 270.000 euro nei confronti della Società produttrice per pubblicità scorretta. Così il Segretario Nazionale di Codici ha deciso di avviare una “class action“ per tutelare i consumatori, che hanno speso fino a 2.000 euro per un elettrodomestico, che in realtà vale molto meno e non presenta alcuna utilità con la richiesta di un risarcimento per i clienti danneggiati. L’Associazione Consumatori Codici Sportello di Ravenna invita i cittadini a segnalare ogni irregolarità nell’acquisto di beni personali o per la propria abitazione in modo da rendere possibile azioni collettive per il risarcimento danni.
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