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FREEPRESS Mensile di cultura e spettacoli agosto 2015 n.9 ROMAGNA&DINTORNI

R O M A G N A & D I N T O R N I Un particolare di una delle discusse cartoline firmate da Pierpaolo Ferrari e Maurizio Cattelan per il Comune di Rimini che questa estate campeggiano per le strade della città

AGOSTO 2015

SALUTI DALLA RIVIERA DAI CONCERTI ROCK ALLA CLASSICA, DAL NUOVO PARCO ARCHEOLOGICO ALLE LETTURE ESTIVE ALL’INTERNO musica • teatro • libri • arte • gusto • junior • cultura d’impresa

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Piccola guida al territorio

Quel fascino romantico del Bettolino di Foce Escursioni al chiaro di luna, cene con leggende, passeggiate per tutto agosto. E ora questo antico casone ristrutturato diventa anche la perfetta location per sposarsi Immerso nel verde delle Valli di Comacchio, il Bettolino di Foce, scrigno delle antiche tradizioni di pesca legate alla cattura delle anguille, simbolo identitario tra i più rappresentativi della cultura comacchiese e della sua economia, in questi giorni ha ottenuto un altro primato. La Giunta Comunale, con propria delibera, ha individuato anche il Bettolino di Foce, tra le sedi nelle quali saranno celebrati i matrimoni civili, oltre alla Sala Consiliare, al piano nobile di Palazzo Bellini e all'ampia sala del primo piano di Palazzo Patrignani. Recentemente ristrutturato e dotato anche di un'ampia suggestiva veranda esterna, con vista sul magnifico paesaggio di valle, il Bettolino di Foce era anticamente un casone di pesca, noto anche come "Casa di vigilanza Foce", costruito nel XVII secolo come punto di controllo contro la pesca di frodo. «Il 9 giugno scorso a Parigi il Parco del Delta del Po insieme a quello veneto ha ottenuto un prestigioso riconoscimento, diventando la tredicesima riserva italiana MAB UNESCO – sottolinea il Sindaco Marco Fabbri – traguardo importantissimo, che eleva e qualifica il nostro territorio a livello internazionale, riconoscimento giunto a distanza di meno di tre mesi dalla proclamazione di Comacchio a Città del birdwatching, voluta dalla LIPU. La celebrazione dei matrimoni civili al Bettolino di Foce, cuore del Parco del Delta del Po, consentirà agli sposi di vivere il giorno più bello della loro vita in un luogo riconosciuto MAB Unesco, opportunità unica al mondo di esplorare o meglio conoscere lo scrigno naturale per eccellenza del patrimonio vallivo comacchiese». Per definire al meglio gli adempimenti burocratici necessari allo svolgimento dei matrimoni civili, i nubendi dovranno rac-

Museo Remo Brindisi

cordarsi con l'Ufficio di Stato Civile (sig.ra Antonietta Manfrini, Piazza Folegatti, 15 - piano terra, tel: 0533/310257). Intanto, per scoprire il fascino di questo posto, si può approfittare ogni venerdì e sabato d’agosto di un’escursione in barca con partenza alle 18 (durata di 1 ora e 45 minuti) e a seguire degustazione di pesce e vini. Venerdì 7 agosto invece la cena al Bettolino sarà allietata da musica dal vivo, mentre sabato 22 agosto in programma c’è una cena a base di prodotti tipici lagunari con ospiti a sorpresa che racconteranno storie e

Museo della Nave Romana

leggende delle valli. Per gli amanti del moonwatching, una suggestiva passeggiata notturna dopo la cena è proposta il 29 agosto mentre il 13 agosto, in cui ricorre il patrono di Comacchio, dal Bettolino partirà un’escursione notturna in barca di un’ora per ammirare i fuochi di artificio. Insomma, le occasioni non mancano per scoprire anche quest’angolo dello straordinario territorio di Comacchio dove storia, natura, mare, cultura, tradizione, enogastronomia si mescolano per sorprendere ogni volta il visitatore.

Valli di Comacchio

LABORATORI E CONCERTI “STELLARI”

APERTURE BY NIGHT IL VENERDÌ SERA

UNA APP PER SCOPRIRE LA NATURA

Continuano gli appuntamenti nel giardino della Casa museo Remo Brindisi, vero e proprio scrigno di opere d’arte del Novecento. Per la rassegna “Sogni d’arte” venerdì 21 agosto alle 21 ci sarà una conversazione con l’astrofisico Fabio Peri accompagnate da musiche a tema a cui ri di Luigi Signori, voce e pianoforte. Il 28 agosto invece un concerto dal titolo “Guada che luna sole, luna e stesse dall’opera al pop” con il soprano Elena D’Angelo, il tenore Gianfranco Cerreto e Luigi Signori al pianoforte. Continuano inoltre i laboratori per bambini e famiglie dedicati all’arte con appuntamenti il 7 e l’11 agosto alle 21.

Proseguono nel mese di agosto le aperture serali del Museo del carico della nave romana: in occasione di "Comacchio by night", cartellone di eventi organizzato dall'Ascom per animare il centro storico, il museo resterà aperto il venerdì dalle 21 alle 22.30. Inoltre per il mese di agosto il museo potrà essere visitato anche di lunedì. Gli orari di apertura estivi sono i seguenti: tutti i giorni, dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 18.30. Da poco più di un anno è disponibile il “Comacchio Museum Pass”, biglietto unico cumulativo, che unisce i percorsi escursionistici in valle alla visita ai musei (carico della Nave Romana, Manifattura dei Marinati e Casa-Museo "Remo Brindisi" del Lido di Spina"), applicando una speciale scontistica.

Un sottile equilibrio tra uomo e natura distingue il Parco del Delta del Po che protegge oltre 50mila ettari che tutelano la foce del grande fiume. L'app Bike and Boat nel Delta del Po presenta itinerari in barca e in bicicletta. I percorsi suggeriti, che riguardano l’area nord del Parco del Delta del Po emiliano, nella stazione Volano, Mesola e Goro, sono sempre fruibili e si svolgono lungo piste ciclabili, in barca, o su strade che collegano i punti d’interesse. Ogni itinerario può durare qualche ora o un’intera giornata; per le proposte che includono la navigazione è consigliabile prenotare in anticipo. L’app è disponibile sia per Apple che Android. www.vallidicomacchio.info www.podeltatourism.it

Via N. Pisano, 44029 Lido di Spina Telefono: 0533/314154 Da aprile/giugno: al sabato e domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18

Via della Pescheria, 3, Comacchio

Tel. 0533 311316 ed e-mail: fortunamaris@comune.comacchio.fe.it


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SOMMARIO

L’ EDITORIALE

• MUSICA Al via la Sagra Malatestiana ....pag. 11

Meno male che c’è Santarcangelo

• ARTE Ecco l’Antico Porto di Classe ........pag. 12 • LIBRI I nostri consigli di lettura ........pag. 15 • TEATRO I grandi classici a Sarsina ..............pag. 20 • CINEMA Albe al debutto: l’intervista ....pag. 24 • GUSTO Da Cinemadivino al Food Truck ....pag. 26 • JUNIOR Spettacoli, ma anche druidi ....pag. 29

L'avanguardia da sempre scandalizza, fa discutere, fa riflettere. Per certi versi è precisamente quello che deve fare. E quindi per certi versi lo spettacolo (Untitled) (2000) di Tino Sehgal a Santarcangelo che tante polemiche ha suscitato per il finale in cui un ballerino “si fa fontana”, urinando in piazza, ha fatto esattamente ciò che doveva di fronte a un pubblico (non tanto quello presente, in parte invece anche entusiasta) che si è dimostrato forse più bacchettone di quello che ci si poteva aspettare nel 2015. Sicuramente una platea di persone che si è rivelata un po’ superficiale per scandalizzarsi di fronte a un uomo che fa la pipì durante una performance senza cercare di capirne il perché, senza vedere il contesto, senza nemmeno tentare di chiedersene la ragione. Un po' come se uno entra in un museo e si scandalizza perché ci trova un water rovesciato e va a protestare dal direttore, ecco. Vale la pena, davvero, leggere il lungo intervento di Silvia Bottiroli (direttrice del festival di Santarcangelo) in cui fornisce la chiave di lettura dello spettacolo contestato, un testo denso (quanto lo spettacolo) che è un inno alla complessità, un antidoto all’ipersemplificazione tanto di moda, di cui non si può che esserle grati. E a chi proprio non capisce comunque e si scandalizza o (quasi peggio) fa della banale ironia, forse si può tentare di spiegare che a volte vedere cose disturbanti ci è utile per ripensare a cosa intendiamo per arte, a cosa chiediamo all'arte. E ricordarci per esempio che si può andare a teatro per passare una bella serata e poco altro, oppure si può andare a teatro perché si sta cercando un senso nuovo, una lettura inedita del mondo, una provoche ci faccia rimettere in discussione i nostri punti di cazione VVISO AI LETTORI vista e magari ci faccia anche riflettere su cosa sia il (buon) gusto e da cosa sia condizionato, che ci costringa a rivedere i CI VEDIAMO IL 3 SETTEMBRE nostri parametri etici ed estetici, che ci faccia vedere oltre il quotidiano e la convenzione. Un danzatore nudo che in piazza A causa delle ferie estive, il prossimo numero di R&D Cult sarà in distribuzione fa pipì durante una performance densa di citazioni e rimandi dal 3 settembre e non invece, come abitunon è un uomo nudo che fa pipì in piazza. E meno male che dine, dall’ultimo giovedì del mese. ogni anno a luglio c'è Santarcangelo a ricordarcelo. Pare infatti che ne abbiamo ancora molto bisogno.

A

• EXTRA Tra turismo e valori d’impresa ......pag. 30

UNA CESENA ROCK, DA GUINNESS Alla fine ce l’hanno fatta: mille musicisti hanno partecipato a fine luglio al parco dell'Ippodromo di Cesena a “Rockin' 1000”, suonando all'unisono “Learn to Fly” dei Foo Fighters. Un'impresa da Guinness dei primati ideata per convincere (tramite in particolare il video realizzato per l’occasione) la band di Seattle a programmare un concerto nella città romagnola (foto di Andrea Bardi) Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001 R&D Cult nr. 9 supplemento a

R&D anno XIV nr. 640 del 30-7-2015

Editore: Edizioni e Comunicazione srl Via della Lirica 43 - 48100 Ravenna - tel. 0544 408312 www.reclam.ra.it Direttore Generale: Claudia Cuppi Pubblicità: direzione@reclam.ra.it tel. 0544 408312 - 392 9784242

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Landi, Fabio Magnani, Guido Sani, Angela Schiavina, Serena Simoni, Elettra Stamboulis. Redazione: tel. 0544 271068 Fax 0544 271651 redazione@ravennaedintorni.it Poste Italiane spa Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB C.R.P.- C.P.O. RAVENNA


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MUSICA

ROCK E DINTORNI

Mark Lanegan, un classico americano L’affascinante parabola artistica dell’ex cantante degli Screaming Trees che sarà in concerto a Cesena «[...] Sento una bella canzone e gli chiedo chi è che canta. Con la solita faccia mi risponde col suo tono metallico standard e dice rassegnato: “È Mark Lanegan”. Poi un lampo di vita, si ridesta dai suoi pensieri troppo alti e scollegati e mi comunica deciso: “Non credo che tu lo conosca, era il cantante degli Screaming Trees”. Ora capisco: il mio aspetto ordinario gli trasmette ascolti deplorevoli. Ma io lo so chi è Mark Lanegan, arrogante bottegaio indegno della roba che vendi qui dentro, alternativo dei miei coglioni che quando io ascoltavo i Dead Kennedys tu nemmeno ti facevi le pippe [...]». Offlaga Disco Pax Se la dovessero riscrivere oggi, “Tono metallico standard”, gli Offlaga probabilmente non sceglierebbero più Mark Lanegan come bandiera dello snobismo dell’antipatico commesso che si crede tanto alternativo. Ma dieci anni fa, quando il pezzo venne pubblicato sul primo album della band emiliana, in effetti Mark Lanegan era all’apice del suo successo tra gli alternativi. E anche nel punto, però, in cui la sua strana e affascinante parabola artistica stava iniziando a declinare, dopo aver comunque già conquistato lo status di piccolo classico nella storia del cantautorato americano. Aveva da poco pubblicato Bubblegum, album controverso (ma in definitiva riuscito) che ebbe forse il merito di allargare la platea di fan virando verso sonorità maggiormente rock e chiudendo così in qualche modo la parentesi da crooner maledetto. Come dice il commesso degli Offlaga, per tutti era solo il cantante degli Screaming Trees, all’inizio della sua carriera solista, primi anni novanta. Poi il fantasma degli Screaming Trees (finiti troppo in fretta finiti nel calderone del grunge quando non è che poi c’entrassero molto) piano a piano sparì, travolto dalla voce inconfondibile con cui Lanegan ha costruito una prima parte di carriera folkblues a tinte noir piuttosto distante dal rock psichedelico del suo primo gruppo. Dopo l’esordio in solo acerbo ma comunque spiazzante di The Winding Sheet, il capolavoro arriva già al secondo tentativo con Whiskey for the Holy Ghost, in balia di alcol e droga, da cui poi fuggirà in una clinica riabilitativa. Ma sono forse gli eccessi di quegli anni a rendere la sua voce indimenticabile, ponendo Lanegan sulla scia di un Tom Waits, del Nick Cave più pacificato, dell’ultimo Johnny Cash o, andando più indietro, di grandi sottovalutati come Tim Hardin o Fred Neil, omaggiati non a caso nell’ottimo I'll Take Care of You, quarto album della sua carriera solista e una di quelle rare raccolte in cui le cover che finiscono per diventare quasi canzoni originali del performer. Nel frattempo Lanegan comincia a lasciare a bocca aperta anche dal vivo e con il passare degli anni diventa una sorta di oggetto del desiderio di molti altri artisti che vogliono la sua voce anche solo per un pezzo della loro discografia e gli propongono le più svariate collaborazioni, a cui pare Mark non sappia proprio dire no, ottenendo però risultati altalenanti e mai davvero esaltanti. A pagarne dazio così è anche la sua produzione solista, che riprende a marciare solo nel 2012, dopo otto anni di silenzio, al ritmo di un disco all’anno (l’ultimo è Phantom Radio uscito nell’ottobre del 2014), con anche alcuni tentativi di cambiare rotta (da qualche parte è stato tirato in ballo pure il synthpop...) con effetti inevitabilmente deludenti rispetto agli anni novanta o anche solo al Bubblegum di cui sopra, del 2004. Ora, dopo il mini-tour invernale che ha toccato anche Bologna, quasi una città adottiva, torna con la sua band a suonare in Italia, dove è molto amato e ha inanellato nel corso degli anni una serie di sold out nei club, anche quelli più grandi. Due concerti in agosto, di cui uno l’11 alla Rocca Malatestiana di Cesena nell’ambito del festival “acieloaperto” (vedi box in questa pagina). Un’opportunità per vedere dal vivo quello che resta comunque uno dei grandi cantautori americani e magari per cercare di capire quali percorsi potrà intraprendere ora, superata solo pochi mesi fa l’importante soglia dei 50 anni. Luca Manservisi

Mark Lanegan, 50 anni

IL FESTIVAL SOTTO

IL CIELO

“APERTO”

DELLA

Si conclude in agosto la rassegna musicale “acieloaperto”, organizzata dall’associazione RetroPop Live di Cesena in collaborazione con il Rock Planet di Pinarella e Monogawa Back To Gawa (con il patrocinio del Comune di Cesena). Oltre al concerto di Mark Lanegan di cui si parla in questa pagina (in programma martedì 11 agosto con in apertura, dalle 19.30, quattro artisti della scuderia Go Down: Conny Ochs, Lu Silver, Alice Tambuorine Lover e Mother Island; biglietti 20 euro), alla Rocca Malatestiana di Cesena altri due live di caratura internazionale. Martedì 18 agosto, direttamente da Tucson, arriva la band americana che più di tutte forse è riuscita a rivitalizzare e rendere contemporaneo il suono del deserto dell’Arizona: i Calexico di Joey Burns e John Convertino, ex compagni di Howe Gelb nei Giant Sand. Biglietti a 23 euro, in apertura i Sacri Cuori (vedi recensione nella pagina a fianco). A concludere la rassegna con una carica di energia saranno i Gogol Bordello, icona del genere gipsy punk-rock. Venerdì 28 agosto lo spettacolo è assicurato, grazie alla potenza musicale e scenica del gruppo e alle performance sul palco del frontman e fondatore del gruppo Eugene Hütz. Ingresso a 25 euro. I biglietti della rassegna musicale sono disponibili in prevendita sul circuito TicketOne. Apertura porte dalle 19 con punto ristoro. Info: 339 2140806, retropoplive@gmail.com o su www.acieloaperto.it e su Facebook.

ROCCA MALATESTIANA

Sopra, Burns e Convertino dei Calexico. Sotto, i Gogol Bordello

ANCHE

CALEXICO

E

GOGOL BORDELLO


MUSICA

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5 LA ROMAGNA IN CUFFIA Jon Spencer dal vivo in uno scatto d’autore del fotografo e film-maker inglese Toby Amies

Il meritato successo dei Sacri Cuori di Luca Manservisi Con decine di recensioni generalmente molto positive anche al di fuori dei confini nazionali, il nuovo album dei Sacri Cuori sarà ricordato probabilmente come il disco romagnolo più chiacchierato dell’anno. Un risultato ottenuto vuoi per la fama conquistata dal chitarrista Antonio Gramentieri anche grazie al suo festival Strade Blu, vuoi per l’etichetta tedesca che l’ha pubblicato (la Glitterbeat), vuoi per le collaborazioni illustri. Ma illustri sul serio, con artisti che hanno fatto a loro modo un pezzetto della storia del rock mondiale, tanto per intenderci (Howe Gelb dei Giant Sand, Steve Shelley dei Sonic Youth, Evan Lurie dei Lounge Lizards, Marc Ribot...). E certe cose non succedono per caso. I Sacri Cuori se lo sono meritato ampiamente, questo successo. Sono un gruppo che può ben dire di aver fatto la famigerata gavetta, che ha suonato un po’ in tutto il mondo senza risparmiarsi, formato da ottimi musicisti che danno l’idea di collaborare attivamente nella scrittura e di avere ben chiaro dove vogliono andare e come farlo. Riuscendovi. Mica poco. Il loro Delone (terzo lavoro sulla lunga distanza della carriera), come hanno già scritto per l’appunto in tanti, è un omaggio a certa musica di frontiera, che parte dall’Italia, quella delle colonne sonore degli anni sessanta e settanta in particolare, e arriva fino ai polverosi deserti americani e messicani. È esso stesso come una lunga colonna sonora con chiari riferimenti a Rota e Morricone, Tarantino (e quindi di nuovo all’Italia e ai B-movies), Fellini, Jarmusch. Tutto molto affascinante, con dettagli da scoprire ascolto dopo ascolto e l’utilizzo più marcato della voce rispetto al passato (i Sacri Cuori restano comunque un gruppo strumentale, per chi non li conoscesse). Il limite, forse, per un prodotto come Delone, è che non riesce a essere allo stesso tempo anche qualcosa di diverso o qualcosa di più di tutto questo. Nel senso che il citazionismo alla lunga potrebbe anche stancare: penso al fischio morriconiano, alle atmosfere western e latine, ai coretti (de “La Marabina” in particolare), fino anche al cantato un po’ demodé di Carla Lippis, comunque una bella sorpresa. Così l’auspicio per il futuro è che i Sacri Cuori, raggiunta con Delone una sorta di vetta del loro percorso, possano iniziare a intraprendere anche strade diverse, un po’ più astratte, prendersi qualche rischio in più. Ripartendo anche da pezzi almeno un poco più lontani dai canoni della band come l’interessante abbozzo di "Snake charmer", la deliziosa “Billy Strange” o la sensuale “Seuls ensemble” con un’altra bella voce, quella di Emmanuelle Sigal.

IL FESTIVAL

Torna la Jon Spencer Blues Explosion Ultimi concerti di Strade Blu. A Brisighella il batterista di Springsteen Sarà una vera e propria icona del punk-noiseblues americano, il newyorkese Jon Spencer, a chiudere il 31 agosto in piazza Nenni a Faenza il festival Strade Blu. Insieme ai suoi Blues Explosion (riuniti in formazione tipo con il batterista Russell Simins e il secondo chitarrista Judah Bauer), l’ex Pussy Galore presenterà l’ultimo album “Freedom tower - No wave dance party 2015”, vero e proprio omaggio alla sua New York. Si tratta del decimo disco della Jon Spencer Blues Explosion, uscito lo scorso marzo a ben 24 anni dall’esordio. Prima del gran finale, però, Strade Blu proporrà altri concerti in giro per la Romagna sulle strade del folk e dintorni. Il 4 agosto l’appuntamento è in piazza Battisti, a Modigliana, con i Songhoy Blues, quattro artisti che danno voce al blues africano del nord del Mali,

mentre il giorno successivo Strade Blu torna al giardino della biblioteca di Alfonsine, nel Ravennate, con la musicista e cantautrice franco-israeliana (oggi stabilitasi a Bologna) Emmanuelle Sigal. I concerti continuano l’8 agosto a Brisighella, in piazza Carducci, con il quintetto jazz del batterista americano Max Weinberg, noto anche al grande pubblico per essere membro della E Street Band di Bruce Springsteen. L’11 agosto ancora una serata al femminile con la cantante australiana Carla Lippis, in concerto al Palazzo del Ridotto di piazza Saffi, a Forlì. E prima del gran finale con Jon Spencer, il festival si sposta a Cesena per la collaborazione con “acieloaperto” e il concerto dei Calexico con in apertura i romagnoli Sacri Cuori (vedi pagina a fianco). Info: 347 8932009.


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MUSICA

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CONSIGLI D’AUTORE Dal Te Deum di Arvo Part al disco postumo dei Coil: suggerimenti per un’estate “diversa” di Giovanni Lami *

Giovanni Lami

Quando Luca mi ha chiesto di partecipare con un testo a questa rubrica due cose ho subito pensato: la prima, che sapeva a chi lo stava chiedendo e quindi potevo non preoccuparmi troppo perché in parte avreste potuto scaricare su di lui la responsabilità delle proposte, la seconda che avrei dovuto trovare un filo conduttore al tutto. E l’ho trovato. Non esiste nessun tipo di filo conduttore, tranne forse il fatto che qui non si parla di hit, difficilmente sarò popolare, non si parla di best of, non si parla di annate, non si parla di generi, alcune produzioni si possono trovare più facilmente e in qualsiasi formato, altre magari potrebbero essere solo in cassetta (si, avete letto bene, cassetta). Ah si, in genere non è musica “estiva”, anzi per niente. E senza dover andare a pescare dentro qualsivoglia ambient isolazionista – che ha già dato, capitolo chiuso per certe cose – posso sicuramente dire non sia musica da ombrellone. Magari per alcuni già la parola musica potrebbe non essere adatta a volte. Proprio questo forse è il motivo ultimo che mi ha spinto a lavorarci nel weekend, uno dei più caldi dell'anno, che tanto al mare non ci vado, non di giorno e comunque poco. Ma dicono dovrà rinfrescare da oggi, no? Sei suggerimenti. Father Murphy – Croce (LP, Cass, Cd / The Flenser) Fede e Chiara lo sanno, li amo, da tempo. Ma il percorso che hanno fatto nell'ultimo anno e mezzo, che stanno continuando a fare e che porteranno avanti è per me la realtà italiana più interessante, ancora di più da quando hanno deciso di ridurre ad un nucleo minimo – originario – l'organico. Loro due. Punto. Bellissime persone, bravissimi musicisti. Gaspar Claus – Jo Ha Kyū (LP, CD / Modest Lauch) Ho sempre pensato che questo bellissimo disco del 2013 sia stato davvero troppo poco pubblicizzato. “Dal silenzio al caos. Dal fallimento alla creazione”. Mi limito a questo suggerimento riguardo il Giappone perché meriterebbe un capitolo a parte, ma davvero, partendo dal concept per finire al super organico di musicisti presenti, è impressionante. Gaspar Claus, l'autore (al cello), è anche l'unico occidentale (se non consideriamo Jim O'Rourke, che comunque è ormai quasi giapponese, nella presentazione live al Super Deluxe di Tokyo), gli altri spaziano da Keiji Haino a Ruichi Sakamoto a Yoshihide Otomo. Quasi tutti conosceranno il secondo, spero molti il primo... vi suggerisco comunque di informarvi anche sui loro lavori individuali. Valerio Tricoli – Miseri Lares (LPx2 / PAN) Dopo ben sette anni dal suo ultimo lavoro solista il musicista palermitano (ma che da anni vive a Berlino) ha realizzato un capolavoro, uscito per una delle più attive etichette sul mercato, una di quelle che ti fa davvero suonare e ha nel roster alcuni dei più interessanti musicisti sulla piazza. Tutto meritato. Macchine analogiche, nastri, voci sussurrate e digitale si fondono alla perfezione, come si stesse affrontando una discesa nei recessi più profondi della mente attraverso turbolenze di suono. Arvo Part – Te Deum (CD / ECM) Non credo ci siano parole da aggiungere. L’opera del compositore estone è davvero estesa, ma questo disco rimane per me una specie di antidoto a tutto ciò che è fuori, altro. Artisti Vari – Give Me Love, Songs of the Brokenhearted, Baghdad 1925-1929 (2xLP, CD, Digi / Honest Jon's) Honest Jon's sforna sempre dei capolavori, ma ciò che amo di più è la ricerca fatta nelle vecchie registrazioni anni '20-'40. Dischi come questo, come Let No One Judge You, Something Is Wrong o To Scratch Your Heart spaziano dal Medio-Oriente alla Turchia all'Africa e sono di una bellezza così cristallina e sincera che non si può che rimanerne incantati. Coil – The Apes of Naples (LP, CD / Threshold House) Avrei potuto scegliere quasi a caso un disco dalla lunga produzione dei Coil ma per diversi motivi scelgo questo, l’ultimo registrato in studio (primo motivo), uscito postumo alla morte di John Balance nel 2004. Alcune tracce sono dei “rework”, differenti versioni di pezzi usciti precedentemente, resi a mio parere ancora più trascinanti (secondo motivo). Tutto l'artwork è stato curato da un artista passato anche da Ravenna qualche anno fa per Transmissions IV (festival che nel 2015 non si è ancora svolto e che spero sia stato solo rinviato), Ian Johnstone, bellissima persona che ho avuto il piacere di conoscere (terzo motivo), compagno proprio di Balance nell'ultimo periodo di vita del musicista. Ecco, Ian è morto pochi giorni fa nella sua casa persa tra le campagne spagnole. Mi piaceva ricordarlo. Buona estate. Giovanni Lami, Domenica 26 Luglio 2015 * Con alle spalle un master e una carriera quasi decennale nel mondo della fotografia, il 37enne ravennate Giovanni Lami da diversi anni si dedica esclusivamente alla produzione di musica elettroacustica, pubblicando anche con etichette discografiche estere dischi a proprio nome e con diversi progetti collaborativi

LIVE SUL CANALE A CESENATICO I DELLERA

DEI DUE

AFTERHOURS

Il 21 agosto al Moby Dick di Cesenatico, lungo il portocanale, concerto dei Dellera. Si tratta del progetto solista del bassista degli Afterhours Roberto Dell’era, che dal vivo si fa accompagnare tra gli altri anche da un altro Afterhours, il violinista Rodrigo D’Erasmo. I Dellera presenteranno il loro ultimo album, “Stare bene è pericoloso”, ispirato da certe sonorità rock e pop anni sessanta e settanta vagamente psichedeliche.

LIVE IN SPIAGGIA/1

PSICHEDELIA ANCHE DAL CILE: I CONCERTI DELL’HANA-BI Anche il chiacchierato e prolificissimo protagonista della scena garagepsichedelica americana, Ty Segall (nella foto) sarà in concerto al bagno Hana-Bi di Marina di Ravenna: l’appuntamento con il trio hard-rock Fuzz, uno tra i suoi diversi progetti, è per il 18 agosto. Il programma del mese dell’Hana-Bi è comunque molto vasto: si parte l’1 con la psichedelia dei cileni The Holydrug Couple; il 3 Arto Lindsay (vedi pagina a fianco); il 4 le rock band romagnole Sunday Morning e Doormen; il 5 il compositore di culto di musica contemporanea Jozef Van Wissem; il 6 i forlivesi M+A in versione unplugged; l’8 il festival Area 51 con, tra gli altri, i Bachi da Pietra; il 10 il noise-rock degli americani Merchandise; il 17 l’unica data italiana del cantautore americano William Fitzsimmons e il 21 sempre dagli Stati Uniti Miles Cooper Seaton.

LIVE IN SPIAGGIA/2 GLI ACTIONMEN

AL

PETER PAN

DI

MARINA

DI

RAVENNA

Il giorno di Ferragosto i ravennati Actionmen, quotata band di hardcore contaminato nota tra gli appassionati anche al di fuori dai confini nazionali, saranno in concerto al bagno Peter Pan di Marina di Ravenna, che continua con i suoi concerti del sabato per tutto il mese. Live dalle 17.30 a ingresso gratuito. Il mercoledì sera invece dalle 20 la storica Radio Melody continuerà a trasmettere dalla spiaggia.

LIVE IN SPIAGGIA/3 LA

STAR DEL WEB

KAWEHI

AL

BOCA BARRANCA

DI

MARINA ROMEA

Venerdì 7 agosto arriva al Boca Barranca di Marina Romea la 32enne hawaiana Kawehi, sorta di star del web dopo in particolare l’esperimento pubblicato su Youtube nel 2012: un filmato in cui ripropone “The Way You Make Me Feel" di Michael Jackson in una versione "suonata" solo con la voce, imitando e loopando le varie linee vocali e percussive. Il filmato ha oggi oltre 3,5 milioni di visualizzazioni e la sua pagina Facebook oltre 150mila likes. Kawehi sarà al Boca Barranca nell’ambito di un tour estivo in Europa che ha già fatto registrare diversi sold out. Si esibirà da sola con chitarra, voce, tastiera e loop station.

IL FESTIVAL

Thegiornalisti, Ex-Otago e Zeman alla due giorni rock di San Mauro Pascoli Il 3 e il 4 agosto al parco Giovagnoli di via Tosi, a San Mauro Pascoli, si terrà la dodicesima edizione del festival Sammaurok. Entrambe le serate sono a ingresso gratuito con appuntamento dalle 20 e concerti dalle 21, a ingresso gratuito (in caso di maltempo ci si trasferirà al teatro parrocchiale). Il lunedì l’appuntamento più atteso è con il pop dei romani Thegiornalisti, in tour a presentare il terzo album della loro carriera, “Fuoricampo”. Ad aprire la serata i debuttanti romagnoli, molto promettenti secondo gli addetti ai lavori, Jarred, The Caveman (roots e dintorni) e i triestini Zeman (postpunk) per un omaggio anche al tecnico boemo. Il giorno successivo, martedì 4, gli headliner sono i genovesi Ex-Otago, impegnati nel tour acustico di “Burrasca”, libro che è una raccolta di storie e pensieri sulle particolari vicende personali vissute dai membri del gruppo che proporrà naturalmente anche i brani dell’ultimo album uscito l’anno scorso, “In capo al mondo”. Ad aprire la seconda serata Edipo, progetto solista del cantautore lombardo Fausto Zanardelli, e i padroni di casa Reggae Against The Machine (reggae e dintorni).


MUSICA

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BASTONATE DI CARTA

La strana storia di Arto Lindsay Dal concerto da riccardone alla «merda finto etnica» che in realtà è un capolavoro di Francesco Farabegoli *

Ho avuto saltuariamente a che fare nella mia vita con persone che sul (defunto) forum del Mucchio Selvaggio venivano chiamate riccardoni. Si tratta fondamentalmente dei fanatici del rock tecnico, di quelle persone che ascoltano gruppi con quel suono pulitissimo tipo i Toto. Ho saputo anche di molte persone che sono solite andare a vedere i concerti di Eros Ramazzotti per gustarsi la performance di gente tipo Paul Warren o Vinnie Colaiuta. Ecco, diciamo che è una cosa che per quanto riguarda la mia formazione accademica esula dalla ragionevolezza. Ricordo solo una volta in cui successe: un paio di miei amici insistettero per andare a vedere Arto Lindsay al teatro di Meldola, penso una dozzina di anni fa; iniziai a mugugnare perché i dischi di Arto Lindsay post-DNA erano estranei alla mia formazione accademica quanto poteva esserlo andare a vedere Ramazzotti per godersi gli assoli di un turnista, ma nella brochure c’era scritto che nel suo gruppo c’era Melvin Gibbs. MELVIN GIBBS! Ti rendi conto? No? Neanche i miei amici, naturalmente. Melvin Gibbs era il bassista della miglior formazione della Rollins Band, quella che incise Weight e Come In and Burn, un gruppo non propriamente mandato avanti dal bassista, ma fu comunque il mio essere fanatico di Henry Rollins a portarmi a vedere Arto Lindsay la prima volta che lo vidi. Dietrofront: Arto Lindsay era un tizio che, dopo un periodo in Brasile dietro ai suoi genitori, si era trasferito a studiare arte a New York e lì aveva fondato un gruppo di nome DNA. Vengono enunciati tra i più importanti gruppi della cosiddetta no-wave, se sapete di cosa sto parlando (se non lo sapete c’è comunque abbastanza roba da leggere su google). I capisaldi sono che Lindsay, cantante e chitarrista, non sapeva suonare la chitarra. Produceva un mare di fischi fastidiosissimi e suonava accordi improbabili con questa chitarra accordata in un modo che non ho più sentito. Dopo i DNA finì in un gruppo che si chiamava Lounge Lizards e poi iniziò ad abbassare i toni con gli Ambitious Lovers. La sua carriera da solista vero e proprio inizia a metà degli anni novanta: O Corpo Sutil il primo capolavoro a cui ne seguono altri cinque (Mundo Civilizado, Noon Chill, Prize, Invoke, Salt: tutti dischi incredibili); elettronica da ascolto, tropicalismo, schitarrate atone e il triplo dello stile che possa essere contenuto in un solo corpo umano. Troppo tranquillo per i miei anni da metallaro, ovviamente: diedi un’ascoltata a un disco e lo bollai come merda finto-etni-

ca di quarta categoria. Poi i miei amici e Melvin Gibbs mi portarono a vederlo dal vivo. Arto Lindsay dal vivo è una storia strana. Nel senso, non è un vero e proprio musicista, se gli dici di farti un pezzo chitarra e voce probabilmente si mette a piangere. Usa una Danelectro a dodici corde e per la maggior parte del tempo fa solo finta di suonarla, poi attacca un distorsore e inizia a fare un baccano devastante ma in un modo stilosissimo e ultra-controllato. Della musica vera e propria si occupano le persone intorno a lui: Melvin Gibbs al basso, e qualche altro geniaccio che manipola le basi elettroniche. Un’esperienza di quelle toste: recuperai tutti i dischi e iniziai a rompere il cazzo ad amici e parenti con la roba solista di Arto Lindsay, come se lo ascoltassi da dieci anni. Cercai di intercettarlo tutte le volte che veniva in Italia, a costo di spararmi duecento chilometri (e io a volte non vado a vedere concerti fighi sotto casa perché mi fa fatica accendere la macchina). Ovviamente la mia fidanzata ci capitò in mezzo: un giorno scoprii che avrebbe suonato in una chiesa, a Reggio Emilia, la sera stessa. La chiamai, la costrinsi a fare la trasferta, corremmo come dei pazzi e ci ritrovammo davanti a lui che improvvisava cacofonie di chitarra casuali assieme ad un coro di bambini, con ogni probabilità raccattati per strada il pomeriggio stesso. Mentre noi entravamo la performance era in corso e decine di vecchi defluivano inviperiti dai lati della chiesa. Lei mi ricorda ancora l’episodio con un certo imbarazzo, naturalmente; riuscii comunque a portarla a vederlo a Lugo, un’anteprima del Netmage, pisciando i Black Heart Procession che mi suonavano sotto casa. Con un’orchestra dietro al culo sembrava effettivamente il miglior musicista esistente, e lei si godette il concerto nonostante la sfiga di avere me di fianco che le battevo col gomito dicendole “guarda, Melvin Gibbs, Melvin Gibbs!”. Fu l’ultima volta che lo vidi. Passò ancora da qua in giro, l’ultima volta fu l’anno scorso a Faenza, ma ebbi una sfiga dell’ultimo minuto e ciao. Era appena uscito il Cd riassuntivo Encyclopedia of Arto, per l’italiana Ponderosa. Il 3 agosto, un lunedì, torno a vederlo. Suona all’Hana-Bi, spero ci sia anche Melvin Gibbs. * fondatore e autore di Bastonate, miglior sito musicale italiano alle ultime due edizione degli Oscar del web, i Macchianera Awards

Arto Lindsay e, sotto, Melvin Gibbs


R&DCULT agosto 2015

MUSICA

8 CONCERTONI IL RITORNO DEGLI SPANDAU BALLET Gli Spandau Ballet, storica band britannica new romantic, saranno in concerto il 10 agosto all’arena della Regina di Cattolica

I NEGRITA A SAN MARINO La nota rock (ma anche molto pop) band toscana Negrita (nella foto di Gianfranco Campagnoli il leader Paolo “Pau” Bruni) sarà in concerto il 28 agosto al piazzale della Cava Degli Umbri della Repubblica di San Marino

RIOLO TERME

PINARELLA

Caparezza e Il Pan del Diavolo al Frogstock

SOGLIANO/1 FESTIVAL AL PARCO TRA HARD, NOISE, EMOCORE E SPERIMENTAZIONI

Meganoidi, Soulfly e reggae al Rock Planet Dopo l’appuntamento di sabato 1 con lo ska-punk di uno storico gruppo italiano come i Meganoidi, in agosto al Rock Planet di Pinarella di Cervia si alterneranno due piccole leggende: del metal, venerdì 7, con il fondatore dei Sepultura Max Cavalera (nella foto) e i suoi Soulfly; del reggae, martedì 11 con Bunny Wailer, storico componente dei Wailers insieme a Bob Marley.

BELLARIA IGEA MARINA Come annunciato già in maggio, sarà il celebre cantautore e rapper pugliese Caparezza – impegnato nel tour di presentazione del suo ultimo disco (di platino) “Museica” dell’anno scorso – il nome di punta del Frogstock di Riolo Terme, storico festival della località faentina giunto alla sua 22esima edizione. Caparezza si esibirà (per la sua terza volta al Frogstock) sabato 29 agosto, con ingresso a 15 euro. Il resto del programma (a ingresso gratuito) vedrà giovedì 27 agosto le sonorità alternative rock del trio capitolino Mad Shepherd ad anticipare le esibizione dei due gruppi headliner della serata: Il Pan del Diavolo – duo folk’n’roll palermitano – e i rocker perugini Fast Animals and Slow Kids. Venerdì 28 agosto si continua con il “catastro-fico” rock, funky e punk – come lo definiscono loro – dei French Kiss & Aloha Aloha Beach; seguiranno i romani KuTso, secondi nella sezione “Nuove Proposte” al Festival di Sanremo 2015, e gli Après La Classe, pugliesi veraci, tra dub ed electro rock. Ufficialmente il festival partirà già mercoledì 26 con l’Avis Night: tre i gruppi rock locali che si alterneranno sul main stage (mentre sarà in corso anche un motoraduno): i Witchwood, i Teenage Wasteland con un tributo agli Who e i MotoZaway.

Sabato 1 agosto dalle 18 fino a dopo la mezzanotte torna il festival Soglianois, con concerti a ingresso gratuito al parco San Donato di Sogliano sul Rubicone (con tanto di stand gastronomico). Sul palco i romagnoli Raein con il loro hardcore, considerati tra i pionieri del genere screamo in Europa, i più noti Three In One Gentleman Suit (noise raffinato da Reggio Emilia), i pesaresi Antares (hard rock) e June And The Well (emocore), le sperimentazioni chitarristiche di Dagger Moth (progetto della ferrarese Sara Ardizzoni, nella foto di Dario Bonazza), il kraut-noise dei romagnoli San Leo e il rock dei padroni di casa Trema.

SOGLIANO/2 IL JOHN BUTLER TRIO DALL’AUSTRALIA ALLA ROMAGNA

Ritorna lo skate-punk dei Millencolin Il 14 agosto sulla spiaggia del Beky Bay di Bellaria Igea Marina appuntamento da non perdere per i nostalgici del punk melodico anni novanta. L’appuntamento è infatti con i Millencolin (nella foto), skate-punk svedese con alle spalle più di vent’anni di carriera. In apertura alcune realtà consolidate della scena punk rock italiana come i Duff e i 4th’N Goal.

Concerto del John Butler Trio giovedì 6 agosto a Sogliano sul Rubicone, in piazza Matteotti. La band jam rock si forma a Fremantle, in Australia, nel 1998 e negli anni colleziona una serie di successi, tra i quali i cinque dischi di platino in Australia.


MUSICA

R&DCULT agosto 2015

9 DIVERTIMENTO

DJ E RAPPER TRA LA BAI A IMPE RIALE E IL TALEN T SHO W DELL A RAD IO IN PIAZZA Per tre settimane, dal 3 al 22 agosto, a partire dalle 21 il palco di Radio Deejay installato per l’estate in piazzale Roma, a Riccione, diventerà il set di un vero e proprio talent show durante il quale si esibiranno aspiranti (o emergenti) cantanti, band, dj producer, comici e imitatori reclutati nei mesi scorsi. Ad accompagnarli (fino alla finale del 22), oltre ai personaggi della radio anche alcuni grandi protagonisti dell’estate musicale, tra cui Fedez (foto a sinistra), J-Ax, Il Cile, Jack Savoretti, Emis Killa, Neffa, Annalisa, Francesco Sarcina, Clementino, Marracash, Giovanni Caccamo, Zero Assoluto, Levante, Madh e Guè Pequeno (foto al centro). Lo stesso Pequeno sarà il 1° agosto al Santa Fé di Marina di Ravenna e (il 14) tra gli ospiti del programma di tutto il mese di agosto della storica discoteca di Gabicce Mare Baia Imperiale insieme al collega rapper Rocco Hunt, la dj girl Jessie Diamond (nella foto a destra) e dj stranieri di fama mondiale come Otto Knows, Blasterjaxx, Steve Aoki, Ummet Ozcan e in consolle anche il rapper americano Lil Jon.

LIDI RAVENNATI

Ultimi giorni di soul (e blues) sulle Spiagge Ultimi tre giorni di concerti, in agosto, del festival Spiagge Soul: sabato 1 appuntamento con gli argentini Ema y Quilombo Sonoro (alle 18 al bagno Peter Pan di Marina di Ravenna), i bluesman Richard Ray Farrell con Marco Pandolfi (alle 20 al RossoDivino di Marina e anche domenica alle 18 al bagno Waimea di Marina di Ravenna) e Wee Willie Walker (alle 21.30 in piazza sempre a Marina, in collaborazione con Porretta Soul Festival). Domenica 2 The Soul con la cantante Fiorella Ekwueme (alle 18 al bagno Kuta di Punta Marina) e la carica reggae degli Steppin’ Razor (alla Taverna Bukowski di Marina alle 21.30). Chiusura di lusso, il 3 agosto, con le sonorità tribali del trio guidato dal senegalese Kaw Sissoko, alle 22 al Singita di Marina. Info: www.spiaggesoul.it.

RAVENNA

RICCIONE

Per i nostalgici ecco i Dik Dik alla festa dell’Unità...

Carl Cox, Skrillex e Richie Hawtin al Coco Dj di caratura mondiale in agosto al Cocoricò di Riccione. In consolle gente del calibro degli americani Carl Cox (1 agosto) e Skrillex (28), del canadese Richie Hawtin (14) o di Nina Kraviz (nella foto, 8 agosto). Info: www.cocorico.it.

VENERDÌ

21

È stato presentato il programma dei concerti della festa provinciale dell’Unità di Ravenna, che si terrà dal 28 agosto al 14 settembre al pala De André. Tra i “big” da segnalare il 30 agosto gli storici Dik Dik che presenteranno – si legge in una nota stampa – “un concerto di circa 2 ore supportato da una struttura audio, video e luci innovativa” e durante il quale proporranno anche brani internazionali che hanno rappresentato la rivoluzione musicale degli anni Sessanta (Beatles, Rolling Stones, Deep Purple, Pink Floyd, Eagles). Il 2 settembre sarà invece la volta dei torinesi Statuto, band ska-pop tra le più longeve della scena alternativa (loro che si definiscono Mods) italiana, mentre il 4 ecco i Linea 77 con il loro alternative metal. In attesa di pubblicare il resto del programma in settembre, da segnalare il 5 l’appuntamento con il reggae con Alpha Blondy, il 6 Fausto Leali e l’11 i Bluebeaters.

AGOSTO

ore 21,00 MIRCO GRAMELLINI Piano Bar PASQUALE ore 23,00 FUOCHI D'ARTIFICIO

SABATO

22

AGOSTO

ore 21,00 DAVID PACINI / Piano Bar PASQUALE

DOMENICA

23

AGOSTO

MERCOLEDÌ

24

GIOVEDÌ

25

27

AGOSTO

ore 21,00 GENIO Piano Bar MARY

VENERDÌ

28

AGOSTO

ore 21,00 LUCA BERGAMINI / Piano Bar MORENO

AGOSTO

ore 21,00 ORCHESTRA SILVAGNI Piano Bar SERATA POLITICA

MARTEDÌ

AGOSTO

ore 19,45 GARA PODISTICA ore 21,00 THE SAUND GROUP Piano Bar SERATA POLITICA

ore 21,00 ROSY VELASCO / Piano Bar PASQUALE

LUNEDÌ

26

AGOSTO

ore 21,00 ROBERTA CAPPELLETTI Piano Bar MARY

SABATO

29

AGOSTO

ore 21,00 GABRIELE & MILVA / Piano Bar MORENO

DOMENICA

30

AGOSTO

ore 21,00 FRANK DAVID (MUSICA ANNI 60-70-80) Piano Bar SERATA GIOVANI con "THE PRIMES"

TUTTE LE SERE INGRESSO OFFERTA LIBERA Piano Bar • Giochi Vari • Pesca Gigante • Mostra fotografica del Carnevale di Borgo Sisa • Gastronomia: cucina tradizionale romagnola, pizzeria PRENOTAZIONE TAVOLI BALERA ALL'APERTURA DEL FESTIVAL


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MUSICA

10 CONTEMPORANEA L’ELETTRONICA CON VIDEO DI PAOLO F. BRAGAGLIA Domenica 16 agosto alle 22 al Giardino delle Meraviglie di via Salara 11, in centro a Ravenna, concerto del compositore elettronico Paolo F. Bragaglia con videoproiezioni live. Artista di fama internazionale, pioniere di progetti di realtà aumentata sonora, Bragaglia ha collaborato in vari progetti con Howie B, Mauro Pagani, Monica Demuru, Bruno Perrault. Presenterà per l'occasione il suo penultimo cd, Mystere du Printemps pubblicato dall'etichetta Minus Habens Records.

ANTICA IL FESTIVAL INTERNAZIONALE D ’ORGANO DI RAVENNA

Il violoncellista Alexander Hulshoff e, a destra, il tenore Juan Diego Flòrez, a cui verrà assegnato il premio Emilia Romagna Festival

CLASSICA E DINTORNI/1

Sulle orme di Bach, ma non solo Gli appuntamenti dell’Emilia Romagna Festival

Entra nel vivo nel mese di agosto la quindicesima edizione dell’Emilia Romagna Festival, un lungo itinerario musicale dall’Europa verso l’Asia e poi ancora verso le Indie Occidentali, per ritornare in Italia attraverso la Spagna, compiendo idealmente un giro del mondo a ritroso rispetto a quello fatto da Colombo. E guida d’eccezione per questo viaggio nelle suggestioni di culture e paesi lontani, sarà il sommo compositore Johann Sebastian Bach, padre e ispirazione costante di tanta parte della musica contemporanea. Un viaggio in 41 tappe, dalla classica al tango, dall’antico al contemporaneo, fino alle tendenze musicali più innovative, distribuite nei luoghi più preziosi della tradizione architettonica dell’Emilia Romagna, tra le province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena e Ravenna. In Romagna in agosto gli appuntamenti partono mercoledì 5 all’insegna della contaminazione di forme e linguaggi, alla Rocca di Bagnara con The Soul of the cellist, dialogo, tra Erich Oskar Huetter, affermato violoncellista austriaco e Tanja “Tanima” Schmid, ballerina di formazione classica, nonché rinomata docente di libera improvvisazione, teatro danza e balletto classico. Il 10 agosto a Forlì (Chiostro dei Musei di San Domenico) il fagotto di Paolo Carlini insieme al pianoforte di Matteo Fossi affronterà tra le altre cose la prima esecuzione assoluta di Totem 3 (segnali), brano scritto e dedicato da Ennio Morricone allo stesso Carlini. Domenica 16 agosto alle 18 a Tredozio sarà invece consegnato il Premio Emilia Romagna Festival – riconoscimento istituito nel 2010 per omaggiare i grandi protagonisti della scena artistica internazionale, che negli anni ha premiato Maxence Larrieu, Quirino Principe, Catherine AN LEO Spaak, Ivano Marescotti e Bruno Canino – al tenore peruDUE PIANISTI TRA STRAVINSKY E GERSHWIN viano Juan Diego Flórez, tra i più grandi tenori del nostro Il festival di San Leo termina domenica 2 agotempo, che da sempre affianca sto alle ore 21 nel Palazzo Mediceo di San Leo con “La sagra della primavera” di alla brillante carriera artistica Stravinsky e “Un americano a Parigi” di l'impegno sociale. Nel 2011, ha Gershwin. Protagonisti i pianisti Michele Reali fondato “Sinfonía por el ed Antonello Maio. Perù” – un progetto sociale Info e prenotazioni: 0541 926967. inclusivo ispirato al venezuelano "El Sistema" – che gestisce

S

orchestre e cori per aiutare i bambini e i giovani più vulnerabili. Per l’occasione si esibirà il giovanissimo tenore Ivan Ayon, allievo dello stesso Florez ed educato proprio in uno dei Nuclei di ‘Sinfonía por el Peru’. Tra le tante proposte di Erf 2015, gli artisti della consueta sezione “Primo Premio!” – dedicata ai giovani interpreti provenienti da prestigiosi Concorsi di Musica internazionali – che quest’anno presenta tra gli altri, il 18 agosto a Portico di Romagna (sala Iris Versari) João Tavares Filho, primo premio al IV Concorso Pianistico Internazionale Andrea Baldi 2014. Giovedì 20 agosto all’ex chiesa in Albis di Russi l’appuntamento è con il pianista Ludmil Angelov alle prese con musiche di Chopin, Zarebski, Michalowski, Paderewski, Moszkowski, mentre il 25 al giardino della biblioteca comunale di Alfonsine va in scena un racconto musicale e poetico contro la guerra, con canzoni di Guccini, Iannacci, Fo, Morricone, Weill, Brecht e De André, testi di Ungaretti, Levi, Vighenzi con protagonisti Mascia Foschi (voce) e Alessandro Nidi al pianoforte. Il 26 agosto si torna al chiostro dei Musei San Domenico di Forlì per uno dei sette concerti in programma dedicati a Johann Sebastian Bach: sarà la volta di Alexander Hülshoff, violoncellista di caratura internazionale, che interpreterà le Suite, conosciute per essere fra le più note e virtuosistiche opere mai scritte per violoncello; indimenticabile fu l'esecuzione improvvisata durante la caduta del Muro di Berlino di Rostropovič che fece il giro del mondo di tutte le emittenti televisive. Venerdì 28 al museo Zauli di Faenza torna la sezione “Primo premio!” con il Telegraph Quartet, brillante formazione d’archi nata nel 2013 a San Francisco – proiettata verso i palcoscenici internazionali dal primo premio del Fischoff Chamber Music Competition, riconosciuto come il più prestigioso concorso per la musica da camera al mondo – che si esibirà anche lunedì 31 agosto al giardino della biblioteca di Alfonsine e giovedì 3 settembre al parco delle terme di Riolo. Infine, da segnalare il 30 agosto alle 21 al giardino del centro sociale Terzo Segurini di Conventello “La musica dentro” con Sarah Rulli al flauto e Luca Colantonio alla fisarmonica alle prese con musiche di Galliano, Piazzolla, Rota, Morricone e Piovani. I concerti iniziano alle 21.

Il Festival Internazionale di Musica d’Organo di Ravenna è il primo e più antico Festival organistico d’Italia, nonché uno dei più longevi d’Europa. Un evento cui partecipano ogni anno i migliori organisti internazionali che si esibiscono all’interno della Basilica di San Vitale suonando un antico organo Mascioni. Quattro i concerti in agosto, tutti i lunedì, dal 3 al 24, con protagonisti, rispettivamente, gli organisti: Johannes Skudlik, Roman Perucki, Lars Frederiksen e Inge Beck.

JAZZ E DINTORNI

Anche i Neri per Caso a Cesenatico

Joyce Yuille

Come si evince dal nome, l’ispirazione parte dal jazz, ma proporrà una tre giorni di soul, pop e rockabilly all'aria aperta. Si tratta del mini-festival Jazzenatico Summer 2015, curato da Fabio Nobile e Alessandro Fariselli. L’appuntamento è a Cesenatico dal 28 al 30 agosto con concerti alle 21.30 a ingresso gratuito. Venerdì 28 il tema è “La voce come strumento” e in piazza Ciceruacchio si esibiranno i Neri per Caso, noti anche al grande pubblico per la loro partecipazione a Sanremo negli anni novanta. Sabato 29 “Bless your Soul”: in piazza delle Conserve concerto della cantante soul newyorkese Joyce Yuille accompagnata dal collettivo Jazz inc. Domenica 30 agosto infine “Back to the 50’s” in piazza Spose dei Marinai il rhytm&blues degli italiani Benny and The Cats.


MUSICA

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CLASSICA E DINTORNI/2

La Sagra Malatestiana riparte dal Meeting La storica rassegna di Rimini omaggia Fellini al palacongressi. Cartellone al via con il pianista scelto anche da Chiambretti È ai blocchi di partenza la 66esima edizione della Sagra Musicale Malatestiana di Rimini, una delle più antiche e prestigiose rassegne musicali italiane che dall’11 agosto (per poi svilupparsi in particolare in settembre e proseguire fino ad autunno inoltrato) aprirà ancora una volta le sue porte alla musica ospitando grandi orchestre sinfoniche, direttori e solisti di spicco internazionale, oltre a progetti originali dove la musica si intreccia con altre arti. Si comincia l’11 agosto con Andrea Bacchetti, pianista genovese noto al grande pubblico anche per aver fatto da spalla al pianoforte allo showman Piero Chiabretti nel suo “Chiabretti Night”, che alla Pieve Romanica di Santarcangelo di Romagna sarà protagonista di un recital con musiche di Bach, Couperin e Rameau. Più che un concerto sarà un vero e proprio spettacolo l’evento previsto per l’inaugurazione ufficiale dei concerti sinfonici e realizzato in collaborazione con la Fondazione Meeting per l’amicizia dei popoli (23 agosto al palacongressi di Rimini) quando risuoneranno le musiche di Nino Rota, Ennio Moricone, Luis Bakalov, Nicola Piovani e di altri maestri che hanno contribuito a rendere grande la storia del cinema italiano. “La Dolce Vita. La musica del cinema italiano” sarà un omaggio ai capolavori di Federico Fellini Otto e mezzo, La Dolce Vita, Amarcord per un viaggio musicale affidato alla Filarmonica Arturo Toscanini diretta da Steven Mercurio e alla presenza di solisti come Alice, Tosca, Andrea Obiso, Morgan, Federico Paciotti. Lo spettacolo sarà arricchito dalle immagini originali create da Giuseppe Ragazzini e quelle di repertorio dell’Istituto Luce, con la regia di Giampiero Solari per un evento che al debutto al Lincoln Center di New York, con la NY

Sopra un celebre fotogramma tratto da “La Dolce Vita” di Fellini, che a Rimini verrà omaggiato anche da Morgan (a sinistra). A destra il pianista Andrea Bacchetti, che aprirà il cartellone della Sagra Malatestiana

Philharmonic ha suscitato l’ammirazione di star come Woody Allen e Martin Scorsese. Oltre a questo evento, la collaborazione con il Meeting in agosto porterà anche a proporre alla fiera di Rimini lo spettacolo multimediale L’impronta. Cuori Moderni (20 agosto) con la regia di Otello Cenci e una selezione di testi curata da Davide Rondoni che spazierà da Clemente Rebora a Mario Luzi. Inoltre la Chiesa del Suffragio ospiterà il 21 agosto l’opera in musica di Alessandro Nidi su testo di Giampiero Pizzol Teresa de Jesus, e il 24 agosto Mario Mariotti alla tromba e Fabio Nava all’organo, che proporranno “Emotion 2015”, viaggio in quattro secoli di musica italiana dal Settecento ai giorni nostri. Il 25 agosto l’appuntamento è alla Corte degli Agostiniani Canto della notte, effetti collaterali del Romanticismo, con il Quartetto Fonè, il soprano Valeria Romanazzi, la voce recitante Elisa Manzaroli e la drammaturgia di Alessandro Zignani. Il 1 settembre nella Chiesa del Suffragio di Savignano ci saranno Emanuele Marcante al clavicembalo e Daniele Tonin, canto e voce, con L’Arco di Ulisse, rievocheranno Il ritorno di Ulisse in patria di Claudio Monteverdi. Il ciclo dei concerti sinfonici partirà invece il 3 settembre al palacongressi: con la prestigiosa bacchetta di Daniel Harding, torna a Rimini l’Orchestra Filarmonica della Scala con un programma aperto da The Unanswered Question composto da Chares Ives, pioniere della musica statunitense e dedicato poi all’esecuzione della Quinta Sinfonia di Gustav Mahler. Biglietteria: tel. 0541 24152 oppure 0541 793811 dal lunedì al sabato dalle ore 10 alle 14; biglietti in vendita anche su www.vivaticket.it. Info: www.sagramusicalemalatestiana.it.


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ARTE

ARCHEOLOGIA

Dentro l’antico porto di Classe, al tramonto

Dopo anni di scavi, il sito ravennate è ora aperto al pubblico con ricostruzioni virtuali e lastre prospettiche EVENTI LABORATORI, CONVERSAZIONI E INCONTRI AL CHIARO DI LUNA Fino al 14 agosto si svolge la rassegna L’Antico Porto al chiaro di Luna con aperture serali arricchite da un variegato programma di visite guidate, conversazioni, degustazioni, musica e laboratori ludico-didattici per famiglie con bambini. Il calendario degli incontri prevede: "Archeostorie" con Cinzia Dal Maso, Francesco Ripanti e gli archeoblogger d’Italia (mercoledì 29 luglio); "Socrate, per esempio" e "Didone, per esempio", presentazione dei libri con l’autrice Mariangela Galatea Vaglio (giovedì 30 luglio); "Classe: nascita, vita e scomparsa di una grande città portuale dell’antichità" con Andrea Augenti (giovedì 6 agosto); "Uomini e merci: Classe al centro degli scambi nel Mediterraneo tra Tarda Antichità e Medioevo" con Enrico Cirelli (martedì 11 agosto); "Genti di mare a Ravenna e Classe, nel cuore cosmopolita del Mediterraneo" con Valentina Manzelli (giovedì 13 agosto). Tutte le conversazioni sono incluse nel prezzo del biglietto di ingresso. Martedì 4 agosto, alle 21.30, si terrà invece il concerto di Gregor Ferretti "La divisione aritmetica", in collaborazione con il Comune di Ravenna. Biglietto: 5 euro comprensivi di ingresso al sito.

di Eleonora Martini

L'Antico Porto di Classe si vede subito imboccando la via Marabina, da Ravenna. Sta proprio lì, dietro la siepe, come un qualsiasi altro pezzo della città. Anche da lontano si riconosce la trama delle fondamenta testimoni di

tempi più gloriosi. Il paesaggio intorno è mutato, il mare si è ritirato lasciando spazio ai campi e alle palazzine, ma quelle radici di pietra hanno resistito alla fiumana del tempo. E da fine luglio è finalmente visitabile, essendo stato ufficialmente aperto al pubblico dopo lavori di scavo durati anni grazie al lavo-

ro della fondazione RavennAntica. Entrando nel sito ci si trova davanti il centro visite, una struttura moderna di un rosso rugginoso, rovente sotto il sole delle sei di pomeriggio. Il cuore dell'edificio è la stanza ellittica destinata ad accogliere i visitatori per prepararli al percorso. Sul pavimento e sulle pareti

Visitatori al sito nel giorno dell’inaugurazione, il 28 luglio Sullo sfondo la basilica di Sant’Apollinare in Classe

Gli appuntamenti per i più piccoli comprendono: "Luce e lucerne in epoca antica", laboratorio per costruire una lucerna romana (mercoledì 5 agosto, ore 18.30); "Sotto le stelle di San Lorenzo", caccia al tesoro con torce (lunedì 10 agosto, ore 21); "Il mestiere dell’archeologo", laboratorio di archeo-gioco alla scoperta dei tesori del passato (mercoledì 12 agosto, alle ore 18.30). Tutti gli eventi, su prenotazione, sono rivolti a bambini da 6 a 12 anni. Tariffe: 5 euro a bambino; 4 euro ridotto soci Amici di RavennAntica; 7 euro per due bambini, fratelli o amici; 6 euro ridotto soci Amici di RavennAntica.

EVENTI DI AGOSTO 3 agosto Spettacolo di danza del ventre

5 agosto About Polly Agnese Alteri e Davide Santandrea Rock acustico anni '90

10 agosto Luca Bonucci e Vanessa Trio Tastiera, batteria e voce

TUTTI I LUNEDÌ MUSICA LIVE Per tutte le serate degli eventi cena con piatto dedicato alla serata più menù alla carta

RÒSSTERIA BUSDESGNÀUS Vicolo Carrarone, 12 - RUSSI (RA) - Tel. 0544 582348 Chiuso il martedì Scopri tutti i nostri eventi sulla pagina Rossteria Busdesgnaus

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ARTE

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bianche scorrono immagini e filmati: carte geografiche, particolari dei mosaici ravennati, nomi e date che ripercorrono la storia di Classe, dalla sua fioritura come base della flotta militare di Augusto, al periodo d’oro che la vede diventare uno dei più importanti terminali delle rotte commerciali del Mediterraneo – nel V secolo, epoca a cui risale l'impianto portuale riportato alla luce – fino al declino nel VII secolo. Al centro della sala, proiettata su una colonna, l'immagine animata di un antico abitante di Classe, un

La proiezione dell’immagine

di un mercante dell’antico porto accoglie e prepara i visitatori al percorso Fino al 30 agosto apertura dalle 18.30 alle 22.30 dal lunedì al venerdì Una lastra prospettica che mostra ai visitatori come appariva l’area

mercante, racconta agli spettatori le vicende della sua città. Al termine della presentazione multimediale si accede all’area archeologica vera e propria. Uscendo sul retro del centro visite si abbraccia l’intero sito con uno sguardo: delimitato dai campi e da una fila di alberi, lo spazio che contiene gli scavi ha forma rettangolare. Seppur vicino alla strada, appare immerso nella quiete, silenzioso. «Ecco, ora dobbiamo immaginare che qui ci sia tutta acqua, come quando c’era il mare», dice entusiasta ai genitori una bambina sugli otto anni, che è stata bene attenta durante la proiezione. Per suggerire la presenza dell'acqua dove ora c'è soltanto una distesa d'erba, è stato creato un piccolo bacino, scavalcato da un ponte che conduce fra i resti dei magazzini, un tempo pieni di vino, cerali e altre merci provenienti dall'Oriente e dal Nordafrica. L'arco teso fra le due sponde si specchia sulla superficie calma, appena sfiorata dalla brezza del tramonto. I visitatori rimangono qualche istante sul ponte, a guardare il reticolo di mattoni e pietre avvolto dalla luce calda del sole calante: un inizio decisamente suggestivo. Il percorso segue il lato lungo del rettangolo: si snoda fra le antiche fondamenta, accostandosi per un tratto alla strada basolata su cui sono ancora visibili le tracce dei carri appesantiti dalla anfore. La passeggiata è costellata di pannelli didattici e lastre prospettiche che rendono il sito comprensibile e fruibile da parte di tutti. Guardando attraverso le lastre si possono vedere, in corrispondenza dei resti delle strutture, le riproduzioni degli edifici come dovevano essere all'epoca

dell'attività del porto. In molti vi si fermano davanti incuriositi, alzandosi in punta di piedi o spostandosi avanti e indietro per trovare la prospettiva giusta che ricostruisca il panorama originale. Si cammina lentamente, immersi nell’atmosfera di questo luogo prezioso, immaginando le persone che secoli fa si affrettavano fra le stive delle navi e i depositi, o forse lavoravano nella piccola fornace da quella parte, come noi oggi corriamo fra i nostri uffici. Il fondo del perimetro costeggia un campo di girasoli, oltre il quale si riconosce il profilo della basilica di Sant'Apollinare. L'altro lato del rettangolo corre invece esternamente agli scavi, un po' rialzato: si incontrano due terrazze che consentono uno sguardo ampio sull'area. Infine il percorso ritorna fra gli alberi che circondano il centro visite. Il tramonto è certamente il momento migliore per godersi la visita: l’aspetto del sito archeologico cambia insieme alla luce, e una volta scesa la sera si può apprezzare lo spettacolo delle fondamenta illuminate. Antico porto di Classe, via Marabina 7, Ravenna, orari di apertura Dal 29 luglio al 30 agosto: aperto dal lunedì al venerdì dalle 18.30 alle 22.30, chiuso sabato e domenica Dal 31 agosto al 9 ottobre: dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 14, sabato e domenica dalle 10 alle 18.30 Tariffe: intero 4 euro, ridotto 3 euro. Per informazioni: tel. 0544 478100 oppure www.anticoportoravenna.it


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ARTE

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FORMAZIONE

Un docente ogni cinque aspiranti restauratori Il corso di laurea quinquennale che ha sede a Ravenna è uno degli otto in tutta Italia. Molti gli studenti dall’estero Ci vogliono 1825 giorni per diventare restauratori. Una rivoluzione formativa che ha portato i vari percorsi universitari a diminuire nel numero, ma a crescere in intensità. Una delle otto università in Italia che permette di conseguire il titolo di restauratore e l’abilitazione alla professione di restauratore di beni culturali è a Ravenna. Ne abbiamo parlato con Maria Giovanna Belcastro, coordinatrice del corso di studio e alter ego di Temperance Brennan l'eroina antropologa forense creata da Cathy Reichs. Non appena le cito la protagonista di Bones si scioglie in un sorriso, ma ovviamente non usa escamotage così popular per far colpo. «È un percorso impegnativo – spiega – che è nato a seguito del riordino nel 2011 dei percorsi universitari e dura cinque anni. Come la laurea in Giurisprudenza di 5 anni o Medicina e Chirurgia, per capirci. L’obiettivo era dare al tema del restauro qualcosa in più rispetto alla pratica di un artigianato qualificato. Una più robusta conoscenza dei materiali, della diagnostica, degli aspetti biologici e chimico fisici, ma anche storico artistici, che il restauratore competente deve tenere presenti nel suo mestiere». Certo che sarà difficile essere ammessi: sono solo 5 + 5 i posti a disposizione... « La scelta del numero contenutissimo di studenti per anno è dovuta a un aspetto didattico previsto dalla normativa. Ci vuole un restauratore professionista per ogni cinque studenti. Il rapporto laboratoriale infatti è strettissimo e parte sin dal primo anno. Poi è vero c'è l’esame di ammissione: ma invito i diplomati interessati a non scoraggiarsi. Se è vero che chi ha fatto un Liceo Artistico è più favorito nelle prime prove di tipo attitudinale e grafico, è pur vero che le conoscenze scientifiche, la determinazione, l’interesse vero per questa figura professionale sono ingredienti fondamentali per accedere al corso. E soprattutto per diventare restauratori». E chi sono per il momento i vostri studenti? «Ahimè per adesso sono sostanzialmente tutti da fuori Ravenna. Segno che c’è un’attrattiva della sede, però è un peccato che non ci sia ancora un intreccio positivo tra territorio e questa opportunità. Abbiamo inoltre molte domande dall’estero, un altro fattore interessante, per il quale faremo una riserva di posti per studenti extra Ue. Il restauro è ancora un presidio formativo europeo e in particolare italiano». Perché mi chiedo uno studente dovrebbe scegliere Ravenna e non una delle altre otto sedi? Avete una specifica vocazione? «Sì, la parola vocazione è quella giusta. Ed è quella del mosaico e del-

Sopra: studenti al lavoro nei laboratori universitari. Sotto a sinistra Maria Giovanna Belcastro, coordinatrice del corso; a destra Belcastro con il suo team davanti a resti ossei, proprio come Temperance Brennan

«Il restauratore

deve acquisire conoscenza dei materiali, della diagnostica, degli aspetti biologici e chimico fisici, ma anche storico artistici

»

l’archeologia emiliano romagnola. Se a uno studente interessa il dipinto è più interessante la vicina Urbino. L'unica altra sede ad avere un piano simile al nostro è Bari, ma ovviamente gravita su un bacino diverso, anche se devo dire che l'Ateneo bolognese attira, per la sua attenzione agli studenti e il ranking sempre positivo nelle classifiche, molti studenti da tutta Italia. L'altro aspetto che vorrei sottolineare è che Ravenna proveniva dall'esperienza conclusa di Tecnologia e diagnostica che permetteva la lettura scientifica, ma non l’intervento sul reperto o opera. In un certo senso questa laurea ha completato il percorso, tesaurizzando quel percorso». Sarà difficile studiare e lavorare in cinque in classe...

INFO CALENDARIO DELLE PROVE DI AMMISSIONE Quindi per chi ha sempre sognato di curare, preservare e conservare l'antico, le date da segnarsi per l’anno accademico 2015/2016 sono: iscrizione alla prova di selezione 20 agosto; prima prova di ammissione 31 agosto; seconda prova di ammissione 2 settembre 2015. Terza prova di ammissione 4 settembre 2015. Informazioni su date, requisiti e costi: http://corsi.unibo.it/MagistraleCU/Cons ervazioneRestauroBeniculturali/Pagine/ default.aspx

«Forse. Ma sicuramente è molto curato il contesto, la relazione tra docente e studente è estremamente fitta e subito si entra nel vivo del lavoro». Non riesco a trattenermi, perché avendo letto il curriculum della coordinatrice del Corso, l'immagine di Brennan aleggia fantasmatica... E la sua professionalità che proviene da studi prettamente scientifici, come si coniuga con un percorso che comunque insiste sull'ambito storico artistico? «Beh, la mia è proprio una storia nata con la Biologia. Che poi è diventata Antropologia Fisica, questo strano sapere che ha a che fare con i resti umani. Può diventare forense oppure no, dipende da cosa trovi e

anche da chi viene chiamato quando si trova uno scheletro, come è successo recentemente in via Rizzoli a Bologna durante i lavori. Carabinieri o Sovrintendenza? Certo, è un ambito per pochi. Siamo un pugno in tutta Italia... Credo che anche una disciplina come la mia mostri quale multidisciplinaria sia questa laurea. Quali competenze complesse siano necessarie. Oggi non si può più diventare restauratori in Italia se non accedendo a questo tipo di percorsi formativi. Ravenna è un'occasione favorevole, il rapporto con la Sovrintendenza, con la Fondazione Flaminia, con Ravennantica e in generale con gli attori del territorio che facilitano il nostro lavoro, garantisce una qualità effettiva al titolo». Elettra Stamboulis


LIBRI

IL GIOCO

Consigli di lettura per dieci viaggi molto low cost Il giro nel mondo in una manciata di libri, per chi all’aereo e al treno preferisce la libreria o la biblioteca Viaggiare senza biglietto. Senza aver fatto la valigia, in cui manca sempre qualcosa. Senza aerei, né treni. Senza visto, e con il passaporto scaduto. Viaggiare con un budget da 8 a 20 euro, o anche gratis se avete una biblioteca vicino a casa, è possibile. Ad accompagnarvi non saranno i noiosi compagni dei viaggi organizzati, sempre sudati e pronti a fare battute di dubbio gusto lanciate a squarciagola in mezzo al pullman con l’aria condizionata troppo alta, non saranno nemmeno le guide pedanti che alla fine del tour vogliono accompagnarvi al negozio di souvenir di loro cugino, ma con voi ci saranno solamente alcuni tra i più interessanti scrittori del mondo. Ecco alcuni consigli su viaggi very lowcost. Messico – Per andare in Messico vi consiglio un compagno di viaggio ubriaco di absinthe e malinconico chiamato Geoffrey Firmin. Si tratta dell’alter ego del suo autore Malcom Lowry, che con il romanzo Sotto il vulcano (Feltrinelli) ci porta nella remota e selvaggia cittadina di Quauhnahuac, alle pendici della regione vulcanica dell’America Latina, in un’avventura che è stata definita una Divina Commedia ubriaca. Myanmar-Birmania - Sul paese un tempo noto come Birmania, c’è Giorni in Birmania (Mondadori), il primo romanzo di George Orwell. Il giovane giornalista Orwell, al servizio dell’esercito di sua maestà, viene stanziato nella colonia britannica della Birmania e assegnato a un ufficio di burocrati dove assiste all’assurdità del potere dei coloni sulla popolazione. Al suo ritorno in Inghilterra scrive un romanzo su un mercante inglese che, giunto in Birmania, è affascinato dalla cultura locale e guarda con sospetto e paura alle politiche dei coloni britannici e all’insensatezza del loro potere brutale. Un mondo cinico e insensato da cui Orwell trarrà ispirazione anche per la distopia di 1984. New York – Scegliere un libro che parli di New York non è facile visto che fin dai romanzi di Francis Scott Fitzgerald e John Dos Passos è forse la città che ha ispirato più libri della letteratura dell’ultimo secolo. Optiamo allora per un tributo a un grande della letteratura americana che ci ha recentemente lasciato: Edgar L. Doctorow scomparso il 22 luglio 2015. Del cinico autore di molti capolavori, quasi tutti ambientati nella sua New York, abbiamo scelto L' acquedotto di New York (Mondadori). Il libro si apre in una mattina piovosa a New York, nel 1871. Il giovane Martin Pemberton riconosce tra i passeggeri di un omnibus a cavalli il proprio padre, che credeva morto da tempo. Nel tentativo di rintracciare il veicolo, Pemberton attraversa tutti gli strati di quella metropoli di fine Ottocento. Le vie più illuminate dai recentissimi lampioni a gas, il telegrafo, i giornali, tutta la luccicante vernice della modernità nasconde una cupa congiura animata dagli istinti e dalle pulsioni più primitive. Londra – Anche su Londra la bibliografia è interminabile, ci limitiamo a suggerire due titoli degli ultimi anni che danno una lettura particolarmente suggestiva della city. Per Peter Ackroyd Londra non è un aglomerato di strade, ponti, autobus, palazzi, marciapiedi e nostalgie, ma è una donna. Per questo le dedica una vera e propria biografia che intitola semplicemente Londra, una biografia (Neri Pozza). Nelle oltre 700 pagine del libro Ackroyd narra la storia di una vita lunga centinaia di anni, dei ponti che traversano il Tamigi con le loro gambe tozze e arcuate, delle luci di Westminster e delle insegne di Trafalgar Square, una Londra in cui «nella nebbia, le strade di ciottoli brillano di sudore, mentre le bocche degli idranti gettano acqua come sangue da un'arteria». Per conoscere invece la Londra di chi la vive quotidianamente, quella dei sobborghi, lontani dal Big Ben e dal Buckingham Palace, ma nelle strade multietniche in cui

si sente parlare ogni lingua del mondo come in una Babele contemporanea, consigliamo il divertente NW (Mondadori) di Zadie Smith ambientato nel Brent, quartiere Nord Ovest (NW appunto sta per North West) di Londra dove la scrittrice inglese di origini giamaicane è nata e cresciuta. India – Dagli anni sessanta in avanti l’India è diventato un luogo esotico e mistico in cui gli occidentali vanno per “trovare se stessi” e tornano con la dissenteria. Bellissime pagine sull’India sono state scritte dal premio Nobel Vidiadhar S. Naipaul in Una civiltà ferita (Adelphi) e da Pier Paolo Pasolini in L’odore dell’India (Guanda). Il libro che vogliamo suggerirvi però è quello di un notissimo scrittore di viaggio britannico, che ha dedicato al paese in cui ha trascorso gran parte della sua vita moltissimi testi. Stiamo parlando di William Dalrymple e del suo In India (Rizzoli) suggestivo e visionario resoconto di quattro anni di pellegrinaggio dalle giungle del Tigri Tamil ai cocktail party di Bombay, al Kerala del tempio dedicato a Para Sakti «colei che siede sul trono di cinque cadaveri». Sull’India contemporanea, e sulla migrazione degli indiani verso gli Stati Uniti per studiare e lavorare, vi consigliamo di leggere una delle grandi autrici contemporanee Jhumpa Lahiri e i suoi racconti raccolti ironici e malinconici raccolti nel volume L’interprete dei malanni (Guanda). Iran – Per sfuggire alla censura del regime di Khomeini la giovane insegnante Nafisi Azar si inventa un metodo per parlare di ciò che è vietato. Un libro intenso e intelligente per capire come nel mondo islamico vivano pensieri molto diversi tra loro e su come sia possibile resistere contro l’ortodossia e l’estremismo attraverso una delle armi più potenti che l’uomo ha a disposizione: la letteratura. Il titolo di questo libro autobiografico è Leggere Lolita a Teheran (Adelphi) di Nafisi Azar. Africa – Se volete recarvi nell’Africa nera senza problemi di vaccinazioni o di punture di insetti di cui non sapete pronunciare il nome vi consigliamo Congo (Feltrinelli) di David Van Reybrouck. Lo studioso e scrittore belga ripercorre la strada fatta dai colonizzatori lungo l’estuario del fiume Congo e racconta uno spaccato di come è oggi quel mondo a noi lontano e sconosciuto. Lo fa nella maniera più semplice e diretta: fermandosi a parlare con le persone che incontra. Raccoglie le loro storie, i ricordi della loro giovinezza, della guerra civile e anche della colonizzazione (un’anziana sdentata sostiene di avere vissuto più di cento anni e di ricordarsi i coloni!). Reybrouck ripercorre la storia del Congo dai primi insediamenti preistorici agli orrori della dominazione belga, dall'indipendenza alle guerre civili, attraverso giungle e città, montagne di ghiacciai perenni e pianure rigogliose, miniere di ogni minerale prezioso e una natura ricchissima e incontaminata. Luoghi estremi – Se volete esplorare i confini del mondo fa al caso vostro il racconto della conquista mancata del Polo Sud da parte di una missione di esploratori male equipaggiati che agli inizi del ‘900 partirono alla conquista dell’ultimo lembo di terra ancora inesplorato. Tra poesia e avventura ci racconta questa tragica vicenda Filippo Tuena in Ultimo Parallelo (Il Saggiatore). Se invece volete vivere isolati dal mondo “civilizzato”, vi consigliamo Henry D. Thoreau e il suo diario scritto nel 1845, quando visse nei boschi del Massachusetts per un intero anno senza contatti con la civiltà. Walden, vita nei boschi (BUR) è un classico da rileggere oggi per poter ripensare la nostra vita liberi dalla dipendenza tecnologica contemporanea. Perché, come insegna Thoureau, una vera vacanza è quella senza wi-fi, anche se lui non aveva mai sentito questa parola. Matteo Cavezzali (direttore artistico di Scrittura Festival)

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IL RACCONTO

Un paese felice Un nuovo caso per il brigadiere Venturoli

Certi di fare cosa gradita ai nostri lettori, romagnoli e non, al lavoro e in vacanza, pubblichiamo un secondo racconto inedito di Paolo Casadio, scrittore ravennate. Una nuova avventura del brigadiere Venturoli in questa terra di Romagna. di Paolo Casadio

Non era certo colpa del tempo se al brigadiere in quiescenza Evaristo Venturoli il paese sembrava, di colpo, felice. Da giorni durava un’aquarina da lumache. Quando l’aquarina smetteva, dalle tornature di terra saliva il nebbione grasso della larga, e si vedeva un accidente. Non contava vestirsi come Marcolfo, bragoni di lana e capparella ben stretta: l’umidità s’attaccava alle ossa, incriccava le schiene, smalviva i colori della vita. Qualcuno addirittura nel nebbione s’era perso. Insomma, tra l’aquarina e la nebbia folta, si stava poco allegri, sopravvivendo impetto al camino oppure nell’osteria di Ragán, impet-

to al bicchiere di sangiovese. E invece no. A Venturoli tutta quella contentezza dava quasi fastidio, e girava per Piangipane con le mani ancor più ficcate nelle bisacche, perché non capiva. Conosceva il suo paese e l’abitudine inveterata alla lamentazione, al mai dichiarare d’esser soddisfatti della propria condizione. D’inverno, il freddo. D’estate, il caldo. I raccolti, poi, sempre scarsi, il tempo inclemente, e l’aumento dei prezzi, e la salute a scaramozza… E invece no. Per la Braccesca il brigadiere aveva incontrato e’ Cónsul, il console. Spaccava ciocchi di perecocche e fischiettava come un merlo a primavera. – Quando la ruota gira, la casa non sospira! In via delle Acque e’ Móstar – il mostro – a dispetto dei suoi ottantotto anni scazzinava nell’orto con energia nucleare. Venturoli gli aveva chiesto come andava, e quello per risposta: «Mo vado su per i muri, vado su». E via di zappa peggio d’un frangizolle. Munarchì – monarchia – stava tirando su un cavedone nel fosso. Il cavedone sarebbe un argine sì, ma di traverso, per deviare l’acqua. La vanga sollevava cudali di terra con forza sperversa. Mollati gli attrezzi, il mezzadro l’aveva invitato in casa. – Ció, Varisto, mo siete sempre in

giro come la troia macoda. Venite a prendere un bicchiere di quello buono. Munarchì, di cui al parlamento si discuteva per ore la nostalgia monarchica e l’avarizia. Tirato peggio d'un cavicchio. - Venite a prendere un bicchiere, che ciacariamo! Un bicchiere di sangiovese “a gratis”. Anche la Piripina, famosa per crogiolarsi nel letto fino a mezzogiorno, tanto campava di rendita. L’aveva vista alle otto e sei minuti, cavallo della bicicletta, pedalare con una velocità che pareva il Falcone dei cappelloni. – Buongiorno brigadiere! Buona giornata! E via, di priscia come una scoreggia, verso le Ammonite. Al brigadiere Evaristo Venturoli tutta quella frenetica felicità pare strana. Anche adesso in pensione, quando sente le carvaglie scricchiolare – un modo di dire, ché le crepe non scricchiolano – be’, il mestiere gli soffia nelle orecchie, e non può turarsele. Che motivo c’è d’essere così contenti? - Bóna a tott. Il parlamento, radunato alla camera dell’osteria, sospese l’esame degli argomenti del giorno per ricambiare il saluto di Venturoli. Quella mattina il consesso demo-

cratico, che vedeva sei teste equamente divise – tre repubblicani e tre socialisti – era al completo. La faccenda dell’equilibrio creava qualche problema in caso di votazioni, perché il voto andava comunque al partito e finiva sempre pari, e così diventava determinante il parere di Ragán, l’oste, che però per sgrezia era nato moderato. Troppo moderato. Ci pensava, senza farsi prendere dalla foga, ci pensava e delle volte stava di là, delle volte di qua, e delle volte ci pensava così tanto che non stava per niente. Comunque fosse, visto che il voto si dava per alzata di mano e tutti lo vedevano, riceveva pitali di cancheri dalla parte perdente, e c’era abituato. Per Venturoli le cose cambiavano. Lui non aveva diritto di voto. Anche in pensione rappresentava l’Arma, cioè lo stato, e quindi svolgeva le funzioni del segretario generale, garantendo il rispetto delle regole. Che erano, bisogna dirlo, parecchio alastiche. Sì, convennero i deputati, tirava un’aria felice su Piangipane. Se n’erano accorti anche loro. Childo principiò a raccontare del vecchio Rusgadór – rosicchiatore, per via degli incisivi parecchio sviluppati – che, colpito da un improvviso risveglio ormonale, esigeva prestazioni quotidiane dalla moglie, la puretta. E la poveretta già s’alzava tutte le mattine alle cinque, e non sapeva più a quale santo votarsi per contenere tanta irruenza. Guido ad’Sugamé pontificò a suo solito: - Ció, è l’uomo, dà nel verde e dà nel secco… mo lo sapete quante donne ha avuto Rusgadór?

- A pagamento, Guido. Non è lo stesso. - Àhn? Mo va… la biscia è la stessa. I motivi di tanta felicità, uscì fuori Bangera, erano chiari, chiarissimi. Dovevano ascriversi al recente viaggio di Togliatti in Ursus. Sarebbe stata l’Urss, ma si capiva meglio dell’originale che, nella bocca a pescegatto di Bangera, affogava in un sibilo. - Se fosse nel mio fare di me, – principiò largo e maestoso, - e non per far dei miricacoli, proporrei un viaggio al mese in Ursus del compagno Togliatti. - Osto che son d’accordo, – aderì imprevisto Liberopensiero, fazione repubblicana, destando la sorpresa degli onorevoli. Se ne accorse anche lui. – Cos’avete capito? Un viaggio al mese sì, ma in galera! Di colpo si scaldarono gli animi, perdendo di vista i motivi di tanta felicità. Così Venturoli, dopo tre bicchieri di sangiovese e due fette di bracciadella, lasciò il litigioso consesso per farsi il solito giro in paese. Impetto al teatro sociale abitava Praduléna, forse il miglior muratore di Piangipane. Un artista della pietra, e difatti lavorava spesso per i signorotti della città, quelli che trascorrevano l’estate nelle ville di campagna e insidiavano le servette. Un artista, ma brutto. Se lo incontro di notte, si ripeteva Venturoli, gli do il portafoglio e poi scappo. Anche lui vittima della felicità. Sparviere in mano, cazzuola insticcata nella calce, tirava l’intonaco che pareva la forza del destino. E stonava il Rigoletto a tutta canna. - Bella figlia dell’amooore… Continuò, il brigadiere, a vagare

pizza al taglio - hamburger - piadina - hot dog

Ampia sala per pranzi e cene. Si organizzano feste di compleanno.

Giovedì 13 Venerdì 14 Sabato 15 Domenica 16 lunedì 17

Gruppo danze e spettacolo MILLELUCI di Alfonsine Piano bar con CIRO Piano bar con CHRISTINE Piano bar con TONINO e RENATA Caffè Concerto del TRIO ITALIANO

Servizio catering anche a domicilio. c/o Galleria Dradi - via Martiri della Libertà 4/A - Alfonsine (RA) tel. 0544.84333 - cell. 345.9669567

INGRESSO OFFERTA LIBERA

INFO: pd_bagnara@tiscali.it

Per il pranzo prenotazione tavoli al 349 1112224


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per il paese, ruminando insieme al toscano spento quella felicità estranea. Poi, finalmente, comprese. Non si trattava tanto della felicità, quanto del ritmo ossessivo della gente. I tempi di Piangipane erano lenti, filosofici. Tant’è che, appena alzato, uno dei piaceri di Venturoli consisteva proprio nello scostare la tenda della finestra e osservare quel vivere essenziale e mai di corsa. Adesso, pensò, pareva che li avesse punti la tignola. Incontrò don Ramazzotti, e s’aspettava di vederlo correre dietro alle anime. Per fortuna non aveva priscia. E così domandò a lui per quella faccenda di felicità. Don Ramazzotti cavò una faccia e una voce da cospiratore. - Mo è l’avvicinarsi del Natale, brigadiere. Chi conosce la strada può andare anche di trotto. E’ l’aria santa finalmente scesa sul paese… Venturoli scossò la testa in un sì e no, borbottò quattro sillabe indecifrabili e si tenne dentro quel che pensava della teoria natalizia. Del resto don Ramazzotti stava simpatico a repubblicani e socialisti perché era invornito come un zàcolo, e male non faceva. Insomma, dopo tanto girovagare per Piangipane si ridusse a casa con largo anticipo, perché quel giorno sua moglie gli aveva promesso i cappelletti in brodo. Anche sua moglie. mai ferma. Non stava Canticchiava un ritornello di Rabagliati, storpiandone le note. Sì, i cappelletti erano pronti, ma vai di grattugia col parmigiano, vai di grattugia con la noce moscata, prendi e sposta, sposta e prendi, metti l’olio, porta il sale togli il sale,

sversa il vino, cava il vino, porta il pane, togli il pane, e via con Rabagliati che quando canta fa così: ba ba baciami bambina con la bo bo bocca piccolina… - Vuoi stare un po’ ferma? Lei lo guarda, meravigliata. - Perché? - Vai a tutto busso… che ti prende? - Boh… sarà la bella giornata… Bella giornata? Venturoli slunga il collo verso la finestra. Aquarina e nebbione folto che ti mangia le ossa. Mo bella giornata indove? Dopo il palugo pomeridiano consumato sulla poltrona, russando a ranocchia, Evaristo Venturoli si rivestì con calma. Scese a pianterreno. Si calcò in testa la galoza. Accese il toscano. Uscì nel nebbione ostile. La farmacia del dottor Omero Servadio apriva alle tre e mezzo. Nonostante tutti lo sapessero, c’era sempre popolo in attesa: più per gli animali che per i cristiani. Perché la farmacia Servadio assisteva umani e bestie, e la salute dei polli veniva a dire pancia piena. Il brigadiere aspettò, tirando paziente nel toscano. Quando, otto minuti più tardi, la farmacia aprì, aveva ascoltato il baccagliare senza ritegno di quattro pie donne, e la pazienza s'era consumata. Nel laboratorio speziale Getulia, la mamma del dottor Omero, preparava come suo solito alchimie e miscugli. Vedova da dieci anni, dopo la morte del marito era andata pian piano via di testa, e il figlio

non trovava il coraggio di allontanarla dal negozio. - Male non fa, – gli aveva confidato il farmacista. – Prepara barattoli di bicarbonato e crema per le emorroidi, così s’abbandona… Nel paese il bicarbonato andava forte. Per fortuna del brigadiere, il suo stomaco digeriva persino le pietre. Altri non possedevano tanta salute. Chi beveva certi vini delle cantine, per esempio, e si ritrovava le budella piene di tartaro. Il bicarbonato andava davvero forte, e la vecchia Getulia – che non pareva poi tanto fuori di testa – ci dava con il suo daffare. Da una comune zuppiera di porcellana,

«Sì, convennero

Evaristo Venturoli, difficile stabilire chi fosse più curioso. Perché ci voleva curiosità per guardare in un barattolo di bicarbonato. Comune bicarbonato bianco e soffice. Sua moglie ne scioglieva due cucchiaie nel bicchiere, specie di sera, prima di guardare la televisione. Così non s’addormentava nella digestione e poteva vedersi Canzonissima. Venturoli ne assaggiò un flit, e non ne fu convinto. Non ne fu convinto per niente. Aveva il palato fine, ma se non fosse stato un carabiniere e di memoria buona, be’, non avrebbe capito. - Orpo, brigadiere. Cos’andate a pensare? Venturoli è entrato in farmacia dal retro, di là dal bancone. Ha portato nella camera l’odore grigio e freddo del nebbione. Come spiegare al dottor Omero Servadio che si trattava di una faccenda di felicità? - Ecco. La mia mamma prende il bicarbonato da qui… - e indica perplesso l’armadio vetrato con i vasi di ceramica. Tra lui e il brigadiere s’insticca la Getulia, inarrestabile, occhi sbalargati, teatrale parrucca a boccoli. Sta curva come una falce, pare non veda nessuno e continua a bisigare con le mucchiette bianche. Il tavolo è una babilogna, il caos indistinguibile degli anziani. Getulia rifila una sgomitata a Venturoli, lo sguardo al pavimento di graniglia, e borbotta lapidaria: - Cu’s chéva d’ì quaió. E continua, cucchiaiate e cucchiaiate, a riempire i barattoli. Venturoli, ubbidiente, si allonta-

i deputati, tirava un’aria felice su Piangipane. Se n’erano accorti anche loro

»

una zuppiera da passatelli, prendeva le cucchiaiate giuste di polvere bianca per riempire i barattoli, poi scriccava il tappo a vite e li ordinava in fila sul tavolo, come tanti soldatini, pronti per il popolo. - Normale? Venturoli restò imparpagliato. Non sapeva rispondere, perché sua moglie aveva detto “bicarbonato” e basta. - Cos’è, benzina? – e sorrise al farmacista. Tra un gatto e il brigadiere

Un'emozione unica nelle oasi naturali del delta del Po Escursioni in barca alla foce del fiume, a bordo di piccole e silenziose imbarcazioni in partenza da Gorino e Volano… … ed escursioni in barca e in bicicletta nelle Valli di Comacchio, la dimora di fenicotteri, con visita agli antichi casoni da pesca. Per assaporare assaporare piatti piatti tipici tipici aa base base di di pesce pesce ee anguilla, anguilla, vi vi aspettia aspettiamo Per al ristorante Bettolino di Foce, nel cuore delle valli. Valli di Comacchio.

Ogni giorno, fino al 2 novembre Partenze giornaliere fino al mese di ottobre e su prenotazione nei mesi di dicembre, gennaio, febbraio PER INFO Tel./Fax 0533.81302 Cell 346.5926555 info@podeltatourism.it www.podeltatourism.it - Facebook: Po Delta Tourism

na dalla donna guardandosi intorno. Affianco all’armadio vetrato se ne trova un altro. I vasi sono di alluminio, e l’armadio pare chiuso a chiave. Venturoli mira e rimira e ne indica uno. Servadio principia una mimica a dire “ Mo no, cosa va a pensare», però apre l’anta – che non è chiusa a chiave – afferra il vaso e principia a svitare il coperchio. È vuoto. Il farmacista smalvisce, pare gli venga un fastidio. In mano il vaso vuoto, l’espressione scarvagliata, prende ad avanzare verso la madre. La Getulia sarà pure invornita come dicono, ma capisce al volo e fornisce subito la spiegazione. - A la éva mèssa in tla supira. - L’avevi messa nella zuppiera? ruggisce incredulo il figlio. - U i vó totta sta roba, – e l’anziana indica stizzita le mucchiette bianche. – Ci vuole tutta ‘sta roba, amo, la è lè, è lì, cosa credete? Adesso i barattoli sono pieni, adess, mo l’a n basteva, non bastava, e così… Venturoli pensa che al dottore venga un accidente. Lo tiene per la manica del camice, lo accompagna alla scarana, lo mette seduto pallido quant’è, lo rassicura, bonario. Non è successo niente. Son cose che possono capitare. Però il bicarbonato che non è solo bicarbonato, meglio buttarlo, non si sa mai: può far male. Piglia il vaso vuoto dalle mani smorte di Omero, lo ricolloca nell’armadio, lo pirula quel tanto perché si legga l’etichetta. Cocaina. - E quest’armadio, dutòr… teniamolo ben chiuso, va là, – e scossa la testa quasi divertito e perché no, felice.


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SAN MAURO PASCOLI

POESIA

10 Agosto: sotto processo è il ’68 Torna la fortunata iniziativa fondata da Gori. Presenti Mughini, Mazzuca, Boato, Flores Formidabili quegli anni o peggio gioventù? Detto in altre parole: rivoluzione o restaurazione? L’oggetto del contendere è un anno cardine per la storia tutta, il 1968, tema che è al centro del Processo del 10 agosto a San Mauro Pascoli (inizio ore 21) per l’edizione 2015. A confrontarsi secondo la tradizione dei pubblici processi promossi da quindici anni da Sammauroindustria, saranno una difesa e un’accusa, con il verdetto emesso dal pubblico presente. Un verdetto tra i più incerti, visto il tema controverso e i protagonisti della serata. A guidare l’accusa sarà uno dei protagonisti di quegli anni Giampiero Mughini, insieme al giornalista Giancarlo Mazzuca. A difendere le sorti del 68 saranno un altro protagonista di quel periodo Marco Boato, insieme allo storico Marcello Flores. Presidente del Tribunale Gianfranco Miro Gori, fondatore del Processo e Presidente di Sammauroindustria. Il verdetto sarà emesso dal pubblico presente munito di paletta. L’ingresso è libero, quindi tutti possono votare. Il Processo è nato nel 2001 dall’idea di riaprire il caso sull’omicidio del padre del Poeta, Ruggero Pascoli, assassinato in un agguato il 10 agosto del 1867. Da quella prima intuizione si sono susseguiti, il 10 agosto di ogni anno, altri Processi su personaggi che hanno fatto la storia della Romagna (e non solo). Quest’anno tocca al appunto al 1968.

IL FESTIVAL DEDICATO A GIOVANNI PASCOLI Prosegue ad agosto la rassegna dedicata alla poesia nel giardino della casa natale del poeta (Casa Pascoli) e la Torre-Villa Torlonia. Sabato 1 agosto ci sarà la quindicesima edizione del Premio Pascoli che premierà tra gli altri il vincitore della categoria nazionale Luigi Fontanella, con il suo L’adolescenza e la notte, (Passigli) e a seguire l’anteprima di “Cantano forte e non fanno rumore”: Mariangela Gualtieri dà voce ai versi di Giovanni Pascoli. Domenica 2 agosto invece l’anteprima regionale “Note e silenzio” con Lucia Vasini voce recitante e Tonino Scala pianoforte e voce. Il 4 agosto ci sarà l’autore Daniele Ferroni (Fondazione Tito Balestra, Longiano 2014),mentre il 6 agosto l’anteprima nazionale “Dante “Commedia” La visione pascoliana”, presentazione di Tiziana Mattioli con letture di Angelo Trezza. Sabato 8 a Villa Torlonia invece lo spettacolo Un valzer relativo con Mirko Ciorciari, Paolo Summaria, Edoardo La Scala accompagnati dalla Banda musicale di San Mauro Pascoli diretta da Fabio Bertozzi. Tutti gli appuntamenti sono alle 21.15.

IL LIBRO I MANIFESTI DEL 68 E UN DIALOGO TRA DUE TESTIMONI DIRETTI DI QUEGLI ANNI Uno dei manifesti raccolti nel volume di Pasi e Carnoli. Questo è datato 1969

Un testo sul ‘68 che sarà in vendita al Processo di San Mauro Pascoli del 10 agosto è il volume Il sessantotto dire fare baciare stampare incollare... correre dei ravennati Saturno Carnoli e Guido Pasi (edito da Edizioni Moderna, 10 euro) che hanno preso parte anche a un’udienza preliminare che precede la sentenza finale. I due autori intavolano un dialogo sui temi del Sessantotto mettendosi in gioco, citando ricordi personali e allargando lo sguardo, ripercorrono rapidamente le divisioni e le etichette che la sinistra italiana si è data negli anni, trovando qualche risposta e ponendosi molte domande. Il tutto come preludio a una carrellata di manifesti realizzati in quegli anni in cui anche la comunicazione fu rivoluzionata, i codici di riferimento mutati, le tecniche (che appaiono ormai vera e propria archeologia pubblicitaria) ripensate. I due autori hanno entrambi, nel corso della vita, lavorato in pubblicità e mantenuto un interesse politico sul mondo. Un libro dunque testimonianza soprattutto visivo che recupera materiali storici in grado di riportare per un momento il fermento, la forza del discorso politico, il sentimento collettivo di impegno di un’epoca.

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LIBRI

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IL LIBRO

Se la spiaggia ama il libro

Storie di resistenza in periferia dalla Val di Susa alla Sicilia

Da Mazzuca a Luca Goldoni, da Luigi Bisignani per parlare di potere (il 4 agosto) fino ad Arrigo Sacchi che sarà venerdì 7 agosto sotto la Torre San Michele, prosegue la rassegna “La spiaggia ama il libro” che si svolge in vari luoghi tra Milano Marittima e Cervia e si concluderà anche quest’anno nella spiaggia davanti al Grand Hotel di Cervia con lo sbarco degli scrittori, che quest’anno saranno insieme a personalità dello spettacolo. Il 12 agosto ci sarà una presentazione in anteprima nazionale, all’hotel Mare Pineta, della Mostra che i Musei San Domenico di Forlì dedicheranno a Piero della Francesca nel 2016.

RICCIONE

Da Daria Colombo a Sacchi Continuano i reading, incontri, conversazioni alla galleria dei Palazzo dei Congressi a Riccione. Tra gli ospiti il 5 agosto Daria Colombo che presenta Alla nostra età, con la nostra bellezza intervistata da Catena Fiorello, l’8 agosto Gianni Paris presenta L'ultima scommessa intervistato da Eraldo Pecci, mentre il 21 agosto ci sarà l’incontro con Arrigo Sacchi che presenta Calcio totale. La mia vita raccontata a Guido Conti, intervistato dall’ex portiere della nazionale italiana di calcio Paolo Conti. Il 28 agosto Marco Pastonesi presenta Ovalia. Dizionario erotico del rugby mentre il 29 l’ulimo incontro è con Luigi Bisignani.

RAVENNA

Poesia accanto a Galla Placidia La dodicesima rassegna di poesia “O Musiva Musa” prende il via sabato 1 agosto, accanto al sagrato di Santa Maria Maggiore di Ravenna (via Galla Placidia), per concludersi il 20 agosto. Tutti gli spettacoli iniziano alle 21. Tra gli appuntamenti il 6 agosto con Gregor Ferretti in “Alfabeto della terra e altri canti, l’8 agosto il “poeta parlante” Roberto Mercandini e il musicista Raimondo Raimondi presentereanno “Madrigali per surfisti estatici”, sabato 15 un ferragosto dedicato a Gozzano interpretato da Edoardo Siravo e Gabriella Casali (nella foto). Il 20 agosto, protagonisti saranno Maria Giovanna Maioli e Franco Costantini in “Tutti i colori della poesia”. Ogni serata è accompagnata da musica dal vivo.

L’ANTICIPAZIONE

A settembre torna Dante 2021 Haber tra i protagonisti Continua il percorso che mira alle celebrazioni per il settimo centenario della morte di Dante Alighieri: il Ravenna Festival ormai concluso passa il testimone a Dante 2021, rassegna che si pone l'obiettivo di accompagnare gli amatori della poesia dantesca ai limiti della ricerca storica, linguistica, letteraria proiettando le nuove acquisizioni nel futuro. Per questa quinta edizione della manifestazione, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna con la direzione scientifica dell’Accademia della Crusca, è stato scelto il motto «come piante novelle rinovellate di novella fronda» (Purgatorio XXXIII, vv. 14344). Il programma è articolato in una serie di appuntamenti, tutti ad ingresso libero, che si svolgeranno fra il 16 e il 20 settembre nella città che custodisce i resti del Somme poeta. Tra gli ospiti musicisti e scrittori, critici, giornalisti e filosofi per incontri, spettacoli, aperitivi adatti a pubblici variegati. Tra gli appuntamenti clou anche la prima assoluta su commissione di Dante2021, de La commedia di Mimmo Paladino con Alessandro Haber, da un’idea del critico d’arte e curatore di mostre Sergio Risaliti.

Non è forse propriamente una lettura da relax sotto l’ombrellone, ma tra un giallo e l’altro può comunque trovar posto in valigia Periferie Terre Forti di Gaetano Alessi e del ravennate Massimo Manzoli (membro del Gruppo dello Zuccherificio), due personalità da anni instancabili nell’ambito dell’antimafia in Emilia-Romagna, dove denunciano la presenza della malavita già da tempi non sospetti, ossia ben prima delle grandi inchieste che hanno scoperchiato una realtà che in troppi hanno preferito non vedere per anni. In questo libro autoprodotto e autofinanziato (acquistabile solo alle presentazioni e scrivendo alla mail adest1@libero.it, ma è anche possibile scaricarlo gratuitamente dal sito www.periferieterreforti.com), scritto in modo semplice e accessibile, sono raccolte storie di resistenza dal basso, di cittadini, preti, sindacalisti che cercando di agire per salvaguardare il proprio territorio o farlo crescere. Territori appunto di periferia, ai margini in generale dell’attenzione dei grandi media e che pure possono avere una valenza per tutti, essere esempi di come si può resistere al degrado in cui la mafia o i sistemi mafiosi trovano terreno in cui proliferare. Ecco allora le storie che vengono da Le Piagge, a Firenze, o da Librino, a Catania (il capitolo dedicato a quest’ultima realtà è peraltro quello più ricco e per certi versi sorprendente per ciò che racconta). Ma c’è anche un viaggio in Val di Susa, a conoscere meglio quei “pericolosi sovversivi” degli attivisti NoTav e a scoprire come le infiltrazioni mafiose in valle non siano da trascurare. E poi c’è l’intervista a Gaetano Saffotti, in un viaggio che porta gli autori fino alla Calabria perché da nord a sud di storie di antimafia, resistenza, coraggio, partecipazione c’è quanto mai bisogno, anche ad agosto. (fe. an.)


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TEATRO

CLASSICO

Edipo, Ulisse, Adriano: l’agosto del Plautus festival Tra gli spettacoli, Albertazzi con il testo della Yourcenar e la prima nazionale de Il mio nome è nessuno Ricchissimo l’agosto del Plautus Festival a Sarsina che miscela in cartellone testi classici e moderni con alcuni dei volti più noti della scena teatrale. Si comincia l’1 agosto con Corrado Tedeschi in Volpone di Ben Jonson, con gli attori della Compagnia Teatro Europeo Plautino e la regia di Cristiano Roccamo. Anche Ben Jonson, come Shakespeare, nella scrittura delle sue commedie impiega la struttura dell'intreccio plautino degli equivoci e dei vizi della società del tempo. Di questo testo il regista scrive: «L’opera di Ben Jonson si presta perfettamente per realizzare uno spettacolo multidisciplinare. Restando un punto fermo della storia del teatro elisabettiano non manca però di regalarci la possibilità di lavorare con le maschere della Commedia dell’Arte». Il 6 agosto invece sarà la volta di un testo che mescola Plauto stesso e Shakespeare per un allestimento di Menecmi, la Commedia degli Equivoci di Tato Russo per la regia di Livio Galassi. il 9 agosto Giorgio Albertazzi vestirà i panni dell’imperatore Adriano in uno spettacolo tratto dal capolavoro di Marguerite Yourcenar Memorie di Adriano per la regia di Maurizio Scaparro che nelle note di regia scrive: «C’è una frase di Flaubert che spiega il fascino immortale dell'Imperatore Adriano: “Quando gli déi non c’erano più e Cristo non ancora,

tra Cicerone e Marco Aurelio, c’è stato un momento unico in cui è esistito l’uomo solo”». Albertazzi interpreta questo spettacolo in giro per l’Italia e l’Europa con costante successo dal 1989. L’11 agosto è il momento di una Prima Nazionale con l’Associazione Siciliateatro che presenta Sebastiano Lo Monaco nello spettacolo dedicato a Ulisse Il mio nome è Nessuno firmato dal noto autore Valerio Massimo Manfredi e adattato da Francesco Niccolini. In scena oltre agli

attori anche 14 sassofonisti, tutti per la regia di Alessio Pizzech. Si torna agli autori classici il 13 agosto quando andrà in scena la Lisistrata di Aristofane interpretata da Vanessa Gravina per la regia di Massimo Boncompagni che nelle note di regia scrive: «Tra poesia, commedia e dramma, raccontiamo la condizione delle donne di

MUSICAL

Dirty Dancing sbarca in riviera A colloquio con il protagonista, Gabrio Gentilini di Veronica Saglimbeni

Dopo il successo a Milano, il musical ‘’Dirty Dancing‘’ arriva a Cattolica all’Arena della Regina, l’8 agosto. A interpretare il protagonista è l'attore, cantante e ballerino Gabrio Gentilini, 27enne nato a Faenza e cresciuto a Fiumana in provincia di Forlì, un artista poliedrico che ha unito all’amore per la danza anche quello per il canto e la recitazione che ora veste appunto i panni di Johnny Castle, il maestro di ballo più conosciuto nella storia del cinema. «La versione che portiamo in riviera – ci racconta – è completamente rinnovata rispetto a quella di questo inverno, il format è nuovo. Ci sono novità anche per quanto riguarda le scenografie, infatti non saranno più proiettate su uno sfondo, ma materiali. Inoltre le coreografie sono più vicine al film». Per te, la data a Cattolica, è un ritorno nella terra d’origine... «Sono molto contento di portare un musical di così grande successo nella mia terra. In quelle zone ho fatto l’animatore e anche Johnny lo è, quindi penso che lo spettacolo si addica molto. Non voglio limitarmi a eseguire una coreografia, la voglio vivere». Sentire così profondamente ciò a cui ci si dedica però, comporta a volte anche qualche piccola e amara delusione? «Ci sono quelle sere in cui si è sottotono con il rendimento, ma se non si sbagliasse mai non si capirebbe quando ciò che si fa è giusto». Aspirazioni per il futuro? Il grande schermo? «Sogno in grande, il cinema internazionale. Se dovessi riuscirci, mi piacerebbe lanciarmi nella commedia e nel film musicale, mi piace l’idea di unire il ballo al canto e alla recitazione, essere un artista a trecentosessanta gradi. Ma non voglio rinunciare anche a farmi una famiglia». La carriera artistica è un’ambizione di tanti, ma in pochi riescono a realizzare il sogno. Qual è il segreto? «Quando si ha un’aspirazione, bisogna capire se è ciò che si vuole davvero, se è un’urgenza che vive in te. Se è così, allora guardati intorno e prendi spunto da chi è riuscito a concretizzare la propria. Non ascoltare chi dice che non riuscirai».

Atene, che sembra in qualche modo assomigliare a quella delle donne di oggi. Spinte da esigenze diverse, la pace per Lisistrata da una parte e la riscoperta della difesa dei diritti dall'altra, ma ugualmente donne forti e fondamenta della società di tutti i tempi». Si torna a un testo contemporaneo ma che attinge naturalmente dalla cultura classica il 16 agosto con Paolo Graziosi (attore anche ne Il giovane favoloso di Mario Martone) nel testo di Alberto Bassetti, che firma anche la regia, Edipo in compagnia, una riscrittura dai drammi greci nel segno d i

un’ambiguità che rimane praticamente sino alla fine senza poter capire se si tratti di due attori costretti a recitare o di un percorso a ritroso nella memoria, che

Gli attori

del laboratorio teatrale porteranno in scena “Miles gloriosus” Edipo compie in compagnia della figlia disposta ad aiutarlo a ricordare. Martedì 18 agosto va invece in scena la commedia contemporanea Lei è ricca, la sposo e l’ammazzo di Mario Scaletta interpretata da Gianfranco Jannuzzo e Debora Caprioglio. Il calendario si chiude con gli attori del Laboratorio Teatrale del Plautus Festival (attivo dal 1995 e dal 1998 inserito nel progetto “Casa Europa”) nella prima nazione di un Miles gloriosus plautino per la regia di Cristiano Roccamo.

COMICO&MUSICALE PINTUS, BRIGNANO E RANIERI ALL’ARENA DELLA REGINA Il programma dell’Arena della Regina, oltre al musical Dirty Dancing dell’8 agosto, ha molti altri appuntamenti agostani in programma di grande richiamo popolare. Mercoledì 19 agosto, alle 21, salirà infatti sul palco Angelo Pintus, il comico volto di Colorado e attualmente impegnato con il Karaoke, con il suo spettacolo "50 sfumature di Pintus". Massimo Ranieri calcherà la scena con il suo spettacolo teatrale “Sogno e son desto” il 21 agosto, un unico e grande show in cui il poliedrico artista partenopeo mescola tutti i suoi successi con quelli dei grandi autori di musica e teatro, da Viviani a Gaber. A chiudere la stagione di appuntamenti estivi sarà Enrico Brignano che porterà a Cattolica “Evolushow 2.0”, un concentrato di comicità che propone un’analisi dell’evoluzione paradossale dell’essere umano, prendendo di mira mode e tendenze bizzarre quali la selfie-mania o la condivisione con il mondo di Facebook della propria esistenza quotidiana.


TEATRO

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LA NOVITÀ

AGENDA

#Wonderland2019, una mappa per i luoghi della cultura a km0 di Alberto Marchesani*

Esistono luoghi preziosi a volte poco conosciuti che sanno regalare in chi li vive un ritrovato senso di meraviglia. Sono costruiti con materiali poveri e a km zero, utilizzano la natura come scenografia di eventi e sono il prodotto di un lavoro artigianale che sta scomparendo. Questi luoghi li abbiamo chiamati #wonderland2019 e ci piacerebbe farli conoscere a quante più persone possibile. Un teatro fatto di balle di paglia, un labirinto ricavato in un campo di mais, un festival di biglie e di castelli di sabbia, ma anche una gara di tuffi dal tetto di un teatro: il nostro paese e tutta l’Europa sono costellati da occasioni di nuova meraviglia, da tante “wonderland” appunto, che spesso si trovano sotto casa ma sono poco conosciute ai più. Il nostro progetto nasce per diffondere un tipo di cultura e di socialità fatti di poche cose ma di visionaria inventiva. Abbiamo pensato quindi di lanciare una chiamata aperta a tutti per mappare questi luoghi fuori dal comune, a volte dei veri e propri parchi divertimento a zero impatto ambientale, altre volte rassegne, eventi, appuntamenti visionari, meravigliosamente "folli": per contribuire è sufficiente fargli una foto, condividerla col proprio account instagram, avendola prima geolocalizzata, descritta e usando, ovviamente, l’hashtag “#wonderland2019”. Tutte le foto così taggate appariranno in una mappa digitale già presente sul nostro sito (www.neuer.it/wonderland2019) e che aspetta solo di essere popolata e fruita. Ci immaginiamo che in futuro, se le Wonderland saranno tante, la mappa potrebbe essere usata da chi sta organizzando le proprie vacanze e vuole vivere le esperienze offerte da questi luoghi. Il progetto #Wonderland2019 – partito ufficialmente lo scorso 9 maggio, Festa dell’Europa – è il primo avviato dalla neonata associazione Neuer ed ha trovato, fin da subito, l’appoggio entusiasta del webteam di Italia2019 (formato da coloro che hanno lavorato alla comunicazione delle città che si sono candidate a L’arena delle balle di paglia di Cotignola, Capitale Europea della Cultura per il 2019) che lo ha indicato come sua prima linea di azione. una delle wonderland mappate da Neuer Lo scorso 18 luglio, in occasione di Darsena Open Show, all’ex tiro a segno di Ravenna era presente un’installazione curata da Delia Trice che mostrava alcuni esempi di Wonderland e raccontava il progetto. Ora la mostra continuerà a espandersi con nuovi esempi e verrà allestita in altri luoghi e occasioni. “#Wonderland2019” è uno dei quattro filoni di indagine che si è data Neuer e che erano anche presenti nel dossier di candidatura di Ravenna2019. Il secondo è “European Propaganda” che avrà l’obbiettivo di unire storia, divulgazione, street art, arti visive e cinema creando connessioni fra generazioni e aree geografiche sul tema della potenza estetica e politica (passata e presente) della propaganda. “Soundcity Heritage” invece sarà un percorso ciclabile a tappe fra i siti Unesco della nostra città, per ascoltare concerti, installazioni sonore e happening di soundscaping nei nostri luoghi silenti ma vibranti. “ResilientHumanNature” avrà come focus il rapporto fra biodiversità e antropizzazione in quei luoghi italiani ed europei in cui si è riusciti a conservare un equilibrio virtuoso fra uomo e natura. Mapperemo i territori dove l’uomo ha rispettato i vincoli della natura e dove la natura, pur mutando, si è preservata. Partiremo dai capanni da pesca (dove ci piacerebbe portare incontri, conferenze, serate conviviali a tema sostenibilità) per allargare il nostro sguardo verso altre esperienze europee. *Alberto Marchesani è tra i fondatori dell’associazione Neuer insieme a Lorenzo Donati, Christopher Angiolini, Marcella Montanari

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Sabato 1 agosto, seconda (il festival inizia il 31 luglio) e ultima serata del festival Corposamente a Castiglione di Ravenna con il recital in dialetto romagnolo di Denis Campitelli e Dimitri Mazza: “La Rumâgna l’è fata”, il breve spettacolo di danza della croata Petra Hrašćanec e ideato da Saša Božić “Love will tear us apart” e le spettacolari danze sospese nel vuoto del duo Eventi Verticali e il loro “Wanted”. Durante le due serate, a intervallare gli spettacoli, il videomapping su Palazzo Grossi creato da Andrea Bernabini, Matteo Bevilacqua e Alberto Zimino quest’anno arricchito dalla presenza del coro di Matilde e Celeste Pirazzini.

A SANTA SOFIA TORNANO PER FERRAGOSTO

I BUSKERS

Dal 12 al 15 agosto a Corniolo e Santa Sofia torna il Buskers Festival, giunto alla XXV edizione, che invaderà il centro storico. Dalle 23.30 esploderanno invece le note di band dai ritmi reggae, ska, dalle sonorità balcaniche e folk per danzare sino all’alba. Anche world music, swing manouche, folk etnico, blues, pop, jazz saranno presenti a Santa Sofia. Nel Parco Fluviale come da tradizione installazioni a sorpresa ma in tema con l’indirizzo artistico dell’edizione. A Ferragosto dopo le 23 partiranno verso il cielo gli storici e fuochi artificiali.

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CASTIGLIONE DI RAVENNA GLI EVENTI VERTICALI PER CORPOSAMENTE

Bucci Band

Orchestra Silvagni

Genio e i Pierrots

Magic Queen e spettacolo con il Duo Parmiani Jastin e la sua orchestra Patrizia Ceccarelli

Gruppo ballerini Le Comete di Romagna

Invia curriculum a info@reclam.ra.it

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CINEMA

CONTROCINEMA

Il molto bello Ex machina e il molto brutto Left Behind L’esordio dell’inglese Alex Garland è un meraviglioso crescendo. Bolso e noioso il film con Nicolas Cage di Albert Bucci*

Il cinema di agosto è veramente strano. Uscendo dalle classiche arene estive che replicano film in seconda visione, cosa offre la programmazione regolare delle nuove uscite, in un mese nel quale l'unico benefit di una sala normale sembrerebbe essere l'aria condizionata? In realtà anche ad agosto c'è di tutto e vi segnalerò due film: il primo molto bello, e mi dispiacerebbe che venisse trascurato; il secondo molto brutto, per il quale siete autorizzati a pagare il biglietto solo se vorrete ridere sguaiatamente della sua goffa fattura. Il film molto bello è l'inglese Ex Machina, di Alex Garland, sull'intelligenza artificiale. Il regista è esordiente, ma per anni è stato sceneggiatore di Danny Boyle (28 giorni dopo, Sunshine). Il giovane programmatore Caleb (interpretato da Domhnall Gleeson, il musicista privo di talento di Frank) lavora per BlueBook, il più diffuso motore di ricerca del mondo. È reclutato dal suo misterioso capo Nathan (Oscar Isaac, anche lui musicista protagonista in A proposito di Davis dei fratelli Cohen) nel suo altrettanto misterioso e isolato centro di ricerca lontanissimo chilometri dalla civiltà, in mezzo a foreste e montagne, per partecipare alla fase finale del più sconvolgente passo della scienza umana: la creazione di una vera intelligenza artificiale, portata avanti negli anni da Nathan con feroce segretezza. Caleb per una settimana dovrà sottoporre l'androide Ava (di “sesso” femminile) al Test di Turing. Questo test è un esperimento mentale proposto negli anni ’30 dal matematico Alan Turing (a cui è dedicato il recente e bel film The Imitation Game) ed è tuttora alla base della cibernetica. In sintesi, l’idea del test di Turing è questa: un esaminatore umano fa domande scritte a un Signor X che si trova in un’altra stanza, senza poterlo vedere o sentire, ma basandosi solo sulle risposte che riceve alle sue domande, che possono essere di ogni tipo, anche emotivamente provocanti o irrazionalmente poste. L'esaminatore deve dedurre se il Signor X è un essere umano o un computer. Se il computer riesce a far credere all'esaminatore di essere umano, allora, secondo Turing, si può inferire che “possiede” intelligenza umana. Se ripensate a Blade Runner, ricorderete il test Voight-Kampff col quale i cacciatori di androidi identificavano gli androidi ribelli. E in Ex Machina il Test di Turing subisce un ribaltamento: durante le sessioni del Test, diventa l’androide Ava quella alla quale provare che Caleb è umano, che prova sentimenti per lei, tanto che tra i due sembra nascere un feeling empatico inaspettato, un proto-amore come appunto in Blade Runner o nel più recente Her. Ma tutto è sempre controllato dalla visione totalizzante di Nathan, che ha costruito l'intelligenza di Ava a partire dai miliardi di informazioni degli utenti di BlueBook... E con Ava che sembra, oltre

che umanamente intelligente, anche umanamente disperata: la sua è una prigionia dettata dal carceriere Nathan, che forse la riprogrammerà, “uccidendola”; una prigione dalla quale solo l'amore di Caleb potrebbe liberarla. Ma... Andate a vederlo, perché il film prosegue in un crescendo di situazioni deliranti con un finale tutto da scoprire. Un film meraviglioso, fatto di mini claustrofobie e ambienti iper geometrici, lunghi corridoi di vetro luce e acciaio, dove però il lampo di un quadro di Pollock rappresenta visivamente, con la sua action painting programmata ma non prevedibile, il cuore tematico della storia. Il film molto brutto è il thriller sci-fi Left Behind - La profezia, nel quale Nicolas Cage deve scoprire perché milioni di persone stanno svanendo in tutto il mondo. Il buon Nicolas è un 50enne pilota d'aereo che tradisce la moglie alcolista e infoiata di religione con una giovane hostess (originale), trascurando anche il rapporto la figlia studentessa Chloe. Ora, titolo e trama fanno pensare appunto a thriller, azione e fantascienza: se non fosse che per i primi 40 minuti (su un totale di 100, fate voi la percentuale) assistiamo a una mielosissima storia familiare di corna inconfessate, ritualità americane tra guanti da baseball e centri commerciali, milkshake per i

sani e bourbon per gli insani, il tutto con dialoghi noiosissimi, un'azione lentissima e una regia da sceneggiato serale su Italia Uno. E dopo 40 minuti di nulla, ecco che d'un tratto milioni di persone (ma non tutte, solo alcune) svaniscono nel nulla, come vaporizzate, lasciando dietro di sé solo gli abiti che cadono a peso. Il che porta a un improbabile cambio stilistico: dal polpettone familiare si passa al disaster apocalitti-

co, perché scompaiono tra gli altri anche coloro che guidano automobili, pulmann, treni, aerei, con immaginabili e prevedibili cataclismi da operetta. Anche nell'aereo condotto da Nicolas

Sopra un fotogramma di Ex Machina, sotto un’immagine di Left Behind - la profezia con il protagonista Nicolas Cage

svaniscono dei passeggeri, con altrettanto prevedibili crisi di panico, e qui altro stacco stilistico che porta il disaster apocalittico nel sottogenere dell'incidente aereo, parodia involontaria degli aerei più pazzi del mondo. Left Behind - La profezia rimane opera bolsa e noiosa, facendo venire l'impulso irresistibile di chiamare il proiezionista e chiedergli di mandare avanti il film a velocita 2x. Nicolas, pur facendosela con la hostess, è pilota di aereo e non di navi da crociera, e per lo meno rimane a bordo, cercando di salvare i passeggeri che non sono scomparsi, aiutato anche dalla figlia Chloe e dal suo pseudo fidanzato. Imbarazzante, per chi vorrà comunque vedere il film, scoprire che servirà anche la app del navigatore-bussola sullo smartphone. Ancora peggio, si capisce che le persone sono scomparse perché molto credenti e quindi soggette a una profezia della Bibbia: salvo che alla fine non si capisce cosa è successo di loro, in un finale aperto, fatto apposta per un sequel che so già che non andrò a vedere. *Albert Bucci (Ravenna, 1968) è direttore artistico del Ravenna Nightmare. È stato docente di Sceneggiagtura e Tecniche della Narrazione alla Iulm di Milano e produttore esecutivo di spot pubblicitari televisivi. Possiede anche una laurea in Fisica Teorica. Il suo vero nome è Alberto, ma in effetti è meglio noto come Albert.



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CINEMA

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Marco Martinelli, regista e autore; Ermanna Montanari, attrice e autrice

L’INTERVISTA

Dal teatro al cinema: lo spettacolo su Aung San Suu Kyi diventa film Intervista a Ermanna Montanari e Marco Martinelli sulla pellicola in lavorazione di Iacopo Gardelli

Incontro Marco Martinelli ed Ermanna Montanari del teatro delle Albe al teatro Rasi, a Ravenna, concentrati dietro ai computer. Stanno studiando i più di trenta provini girati per scegliere la bambina protagonista del loro primo vero film; bambina che interpreterà al tempo stesso la narratrice e il doppio infantile di ErmannaSuu. Un ruolo impegnativo, che richiederà una preparazione lunga fino al prossimo marzo, quando finalmente inizieranno le riprese. La prima domanda è quasi d'obbligo: perché, dopo il grande successo di Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi, lo spettacolo teatrale dal quale è tratto il film, sentite il bisogno di raccontare di nuovo la stessa storia? Marco: «È venuto da sé. All’inizio c’era solo il desiderio di girare un video decente dello spettacolo. Poi le immagini hanno cominciato a fluire, immagini nuove che non erano dentro lo spettacolo teatrale, che richiedevano un’altra forma per venire alla luce: si sono imposte. E allora abbiamo capito che forse dovevamo tradurle in cinema. Il cinema è un desiderio che abbiamo sempre avuto. Anni fa avevo scritto una sceneggiatura sulla Romagna anarchica dell'Ottocento che, per vari motivi, non si è mai tradotta in un film. Questa volta le premesse ci sono tutte». E come si affronta, da regista teatrale, questo passaggio? Quali problemi pone? Lo spettacolo nasceva con l'esplicita intenzione di

avvicinare al pubblico occidentale la figura di Aung San Suu Kyi, poco conosciuta ed estranea alla tradizione politica europea. L'occhio freddo della telecamera non rischia di distanziare nuovamente la vostra protagonista? Marco (sorridendo): «Passare dal teatro al cinema è come passare dalla pagina scritta al teatro: si cambia linguaggio. L’importante è non farsi ingannare dalla apparente vicinanza dei due mondi. A prima vista, sembra che il mestiere del regista sia lo stesso: si tratta in fondo di raccontare una storia, di dirigere gli attori, di posizionare delle luci, di pensare ad armonizzare immagini e colonna sonora. Ma tutte queste analogie vanno inserite in contesti totalmente diversi: da una parte c’è lo spazio tridimensionale, il vuoto pieno d’aria del teatro; dall’altra lo schermo rigido, la cornice del cinema. Anche se, è vero, alla fine la scommessa è la stessa: puntare in alto, raccontare “lo splendore del reale”, e affrontare i linguaggi nella loro specificità. Per esempio, la dinamica vicino/lontano esiste in tutti i linguaggi artistici. E se a te sembra che la telecamera sia distante e fredda, io ti rispondo che invece può portare anche al massimo della vicinanza, della prossimità: la telecamera arriva dove l’occhio umano spesso non può». Ermanna: «È come per la voce. Diversa è la percezione di chi ascolta, a teatro, quando le voci sono “al naturale”, e quando invece sono al microfono, che come una sonda trasporta i suoni più intimi e ne contagia l’aria trasformandone il volume. Per

Una scena dello spettacolo dedicato ad Aung San Suu Kyi del Teatro delle Albe ©Enrico Fedrigoli

molto tempo abbiamo fatto a meno del microfono nei nostri spettacoli, non ne sentivamo la necessità. Poi, quando abbiamo avviato la collaborazione con il compositore Luigi Ceccarelli, l’uso del microfono si è rivelato fondamentale per reggere l’urto della potenza musicale di Luigi: il microfono, letteralmente “piccola voce”, ha aperto molteplici possibilità di architettura sonora. E se, a prima vista, può sembrare che la tecnologia utilizzata per il suono ponga una distanza tra la voce-corpo e il pubblico, in realtà, questi strumenti disegnano della voce qualità interne inaspettate, dove il micro e il macro perdono i contorni definiti, e trasportano in altre prospettive. Ascoltare il suono della saliva tra i denti fa “vedere” e abitare, a chi ascolta, l’arco del palato, fino a sprofondare dentro all’abisso del suono. Marco: «Cambiare linguaggio non significa solo tradurre le forme, significa anche mutare la storia e il modo di narrarla. È come vedere il Moby Dick di Huston dopo aver letto quello di Melville. Sono due oggetti totalmente distinti, seppur la vicenda narrata sembri la stessa. E la si potrebbe raccontare in cento altri modi, così come venivano raccontati i miti antichi, facendo nascere centinaia di variazioni dallo stesso motivo». E per un attrice teatrale, quali problemi comporta recitare davanti ad una telecamera? Ermanna ha già avuto qualche esperienza del set: nel 1999 è protagonista di Lachrymae, cortometraggio di Maria Martinelli, presentato alla Mostra del cinema di Venezia; nel 2000 partecipa a Il mnemonista di Paolo Rosa; nel 2011 viene diretta da Gipi nel suo primo film, L'ultimo terrestre, accanto ad attori del calibro di Roberto Herliztka. Ermanna si schermisce: «Le poche esperienze sono state accettate per affetto e stima. Se Maria e Gipi non mi avessero coinvolta, non avrei mai pensato di pormi di fronte a una telecamera. Mi terrorizza, al pari della macchina fotografica. Li avverto come strumenti statici, e soprattutto, definitivi. Mi turbano i contorni di quel genere, e fatico a rivedermi, forse le macchine svelano qualcosa di così prepotente che il teatro, forse, scontorna, ammorbando in modo diverso. Non so. Mi sono sempre pensata “da lontano” per mostrare “il vicino”. Col cinema la richiesta è da capovolgere. Quando Gipi mi ha chiamato, ho accettato la parte come un atto di sfida. Nel 2008 Marco decise di fare un film su Rosvita. Girai la lettura-concerto con imbarazzo e tremore, affidandomi allo sguardo sicuro di Marco che vedeva il mio volto in primo piano per un’ora di riprese. Per mesi riuscii a spiare il girato se non per pochi minuti alla volta. Accettai il film Rosvita quando mi resi conto di come, davanti alla telecamera, il mio volto, in primo piano, fosse il palcoscenico stesso: le sue ferite. Di come, quel “così vicino”, quell’animalesco asimmetrico appartenesse a uno sconosciuto. In un qualche modo ho accettato una figura, così, come si accetta a teatro, attraversando altri inciampi. Come immaginare Aung San Suu Kyi sullo schermo? Dipinta nella luce. Stiamo


CINEMA

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25 PROIEZIONI scrivendo sulla luce per questo film. E mi viene in mente la frase scritta nella Cappella di Sant’Andrea qui a Ravenna: Aut lux hic nata est, aut capta hic libera regnat. Questa donna ha contagiato il mondo con la forza delle sue idee standosene rinchiusa per vent’anni nella sua casa sul lago. L’acqua ci ha restituito la sua voce e noi l’abbiamo raccolta». Ma allora, proprio per questa necessità di immaginare nuovamente Suu e la sua storia, e a fronte della grande libertà che un mezzo come il cinema può dare, come spiegare la scelta di girare a Ravenna, anzi, proprio dentro il Teatro Rasi? Perché non girare in Birmania, per così dire, direttamente nel teatro della vita di Suu? Marco: «Il nostro spettacolo si apre con una domanda retorica: “È distante la Birmania”? La nostra risposta è evidente: la Birmania è qui, siamo noi. Il film sottolinea ulteriormente questo punto di vista: la storia di Suu ci appartiene e ci serve. Non si tratta di raccontare una storia esotica e singolare: è la catastrofe della nostra politica che emerge attraverso la figura di Suu. Per questo, durante le riprese, il Rasi si trasformerà in una scatola delle meraviglie, prenderemo a modello Méliès, uno dei padri fondatori del cinema come arte. Non ci saranno attori birmani sul set: l'oriente verrà costruito con i tratti di questa nostra città. Pensiamo ad esempio ai mosaici delle nostre chiese: non abbiamo l'oro della pagoda di Shwedagon, ma abbiamo i cieli di San Vitale - e crediamo proprio che la loro luce entrerà nella sceneggiatura». Come si è evoluta la figura di Suu nella trasposizione filmica della storia? Marco: «Come si sta evolvendo, vuoi dire? Siamo ancora molto indie-

tro… certo, il rapporto con il suo “doppio” la sta trasformando: come già sai, sarà la bambina narratrice a tenere le fila del racconto. Sarà una bambina a raccontare gli orrori della Storia dei “grandi”, e i “grandi” sono i generali, i violenti, gli emblemi per eccellenza di quella razza arrogante che è l’uomo, arrogante in tutte le culture e in tutti i continenti. Che a farci questa “lezione di Storia” sia una bambina, beh, questa è una premessa di cui stiamo comprendendo man mano le conseguenze».

«La Birmania è qui

Durante le riprese il Rasi si trasformerà in una scatola delle meraviglie

»

Ermanna: «Adesso proprio non lo so. Un conto è la sceneggiatura, che sono pur sempre parole scritte su un foglio, un conto è il corpo che deve trasfigurarsi. Confido nel mio corpo che si sta preparando. Confido nel lavoro sul set». Marco: « Tutti i personaggi si trasformeranno. Oltre agli attori in scena nello spettacolo, vale a dire Roberto Magnani, Alice Protto, Massimiliano Rassu e Fagio, ci saranno anche altre presenze, e non solo delle Albe: abbiamo già incassato la partecipazione di Sonia Bergamasco e Elio de Capitani. E abbiamo in mente una scena del film durante la quale riempiremo il Rasi della città intera. Un episodio, appunto quello del Coro per la morte di Michael, verrà recitato da centinaia di

MUSICA, ORCHESTRA, CINEMA: TRE

DOCUMENTARI PER

ESTATE DOC

Sbarca anche in Romgna la settima edizione di “Estate Doc – I confini della realtà”, la rassegna itinerante di film documentari organizzata da D.E-R Documentaristi Emilia Romagna in collaborazione con la Regione. Tra le tappe in location inusuali per il cinema documentario ad agosto c’è la proiezione di L’orchestra di Helmut Failoni e Francesco Merini (2014 – dur. 60’), un documentario che offre uno sguardo unico sul lavoro del maestro Abbado e sull'essere musicisti di classica nel nuovo millennio, raccontando umanamente e musicalmente alcuni dei componenti dell'orchestra, dai concerti alla vita privata (al bagno Andrea 12 di Cesenatico il 7 agosto alle 21.45). Al Maison Barcellona di Bagnacavallo (Ravenna), invece il 6 agosto sarà proiettato L’equilibrio del cucchiaino di Adriano Sforzi (2015, dur. 65’, nella foto) che racconta la vita di Alberto "Bertino" Sforzi, tutta passata in un mondo eccentrico e meraviglioso, quello del circo. Mentre il 3 settembre si potrà vedere, sempre a ingresso libero, L’altro Fellini di Roberto Naccari, Stefano Bisulli (2013, dur. 68’) sulla vita del fratello di Federico, Riccardo, anch’egli regista.

persone all'interno del Rasi: sarà la polis tutta, come immagine corale ideale, che racconterà questa malinconica storia d'amore». Un film, a differenza di uno spettacolo teatrale, può essere visto nello stesso momento in tutto il mondo, anche in Birmania. Cosa vi piacerebbe che dicesse Suu del vostro film? Ermanna ride: « Non ho nemmeno pensato a questa eventualità! Ciò che davvero conta è l'importanza che Suu ha avuto per noi; una figura che, da

una stanza isolata, riesce ad allargare la nostra visione del mondo, e a rinnovare il significato di parole desuete come famiglia, affetto, rivoluzione e sacrificio». Marco: «Purtroppo oggi Aung San Suu Kyi ha ben altri problemi a cui pensare. Siamo alle soglie di un momento assai delicato per la storia della Birmania: a novembre si terranno le elezioni nazionali, e se non cambierà qualcosa, il paese rischia di tornare indietro rispetto a quel vento di cambiamento che sembrava soffiare

quando Suu venne liberata, nel 2010. Esiste ancora quella clausola ad personam nella costituzione birmana che vieta a chi ha sposato uno straniero di diventare presidente, e sembra che i generali non abbiano alcuna intenzione di modificarla. Approfittiamo di questa intervista per dire che esiste una petizione in rete, chiamata Aung San Suu Kyi Really Free: si tratta di una raccolta firme per permetterle di candidarsi alla presidenza del paese. Ogni mezzo per aiutarla in questa lotta è il benvenuto».

Tutti i lunedì Serata dedicata agli astri

Tutti i mercoledì

di luglio e agosto

Apericena “Pesce... in vista!” Pesce cucinato dal vivo da gustare in giardino

Tutti i giovedì A cena con l’artista Un artista si racconta, si esibisce, espone le proprie opere

Tutti i venerdì CIAK si cinema Proiezione di film durante la cena in giardino

Tutte le domeniche MC Trattoria Oltre al ristorante hamburger e birra Ex Nid de Coc - via Marabina 133, Lido di Dante (RA) - tel. 0544.473566 / 377.5313333 www.latrattoriaravenna.it - info@latrattoriaravenna.it

Luglio e agosto aperti tutte le sere


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GUSTO

L’ESPERTO di Guido Sani

Per un po' ha lavorato come bancario in un centro di elaborazioni dati e poi negli uffici di un istituto di credito, ma la sua vera passione sono sempre stati i vini buoni e la buona cucina. Così dopo una breve carriera fra questioni contabili e finanziare Carlo Catani, faentino, classe 1976, ha lasciato tabulati e numeri per dedicarsi professionalmente a vigne e cantine, prodotti tipici e grandi chef. Prima come dirigente dell'Università delle Scienze Gastronomiche fondata da Slow Food, poi come consulente di eventi e imprese enogastronomiche, quindi sviluppando a livello nazionale la straordinaria esperienza enocinematografica di Cinemadivino... Meglio studiare cibo e vino piuttosto che conti e bilanci? «Sì, ho lasciato il lavoro in banca nel 2003, per impegnarmi a tempo pieno nel mondo dell’enogastronia e in particolare nell'impresa dell'università ideata da Carlo Petrini. Avevo buoni contatti con l'associazione della chiocciolina, in particolare come docente dei Master of Food dedicati al vino, e già nella seconda metà degli anni '90, a Faenza, avevo sperimentato una gestione di ristorazione di qualità». Quindi nel settore è un autodidatta... «In un certo senso sì. La spinta è stata la passione e la curiosità anche perché vent'anni fa non c'erano percorsi di studi strutturati come oggi. A Faenza, ad esempio, con un gruppo di amici si frequentava l'osteria La Baita che aveva un importante repertorio di vini, su cui mi sono creato una certa base di conoscenza della materia enologica. Poi sono stati fondamentali i primi corsi da sommelier, il sodalizio con Slow Food, per l'appunto, e poi tanta esperienza sul campo, nei territori ad alta vocazione enogastronomica, visite in aziende produttive e ristoranti, l'incontro diretto con grandi chef». Ma che ruolo ha avuto nell'Università delle Scienze Gastronomiche? «Nel 2004 sono stato incaricato da Slow Food di dirigere la sede di Colorno, che era a fianco della scuola di alta cucina Alma di Gualtiero Marchesi, poi dal 2006 sono stato direttore amministrativo e organizzativo della sede “madre” a Pollenzo in Piemonte. Questa università l'abbiamo costituita e poi sviluppata con la sue caratteristiche più uniche che rare, non solo per la qualità dei docenti, il cosmopolitismo degli allievi – che la dice lunga su quanto abbiamo da insegnare noi italiani al resto del mondo – e i viaggi di formazione in Italia e all'estero. All'università mi occupavo di organizzare gli insegnamenti e pianificare questa fitta serie di tour di studio, sia tematici che territoriali. È stata una bella avventura che ho concluso sette anni dopo nel 2011, anche se la mia collaborazione, seppur saltuaria, continua ancora oggi con alcune docenze specifiche su distillati, vino, cocktail... e l’organizzazione di qualche viaggio didattico in Emilia Romagna». E alla fine dell'avventura è tornato a Faenza... «Sono tornato a casa e ho iniziato a seguire alcuni progetti di area romagnola, alcuni legati al vino altri alla ristorazione, poi con l'amico Valter Dal Pane, che purtroppo non c'è più (è scomparso improvvisamente nel 2012, ndr), ho iniziato a collaborare con il progetto Cinemadivino, alla ricerca di nuovi partner e nuovi orizzonti...». Parliamo di questa rassegna che sta avendo tanto successo. Intanto, quando è nata? Cinemadivino nasce 12 anni fa. La prima edizione, più meno con le caratteristiche

Il dinamismo di buon vino e cibo: dal cinema in cantina al food truck Una serata con Cinemadivino

Sopra (al centro) Carlo Catani con il presidente di Slow Food Carlo Petrini. A fianco, il Food Truck

arlo Catani non si ferma mai quando si tratta C di pruomuovere la qualità enogastronomica. Prima direttore dell’Università di Pollenzo (Slow Food), poi presidente di Cinemadivino, con l’associazione CheftoChef sta preparando il viaggio delle eccellenze regionali che, lungo la via Emilia partendo da Rimini, approderà all’Expo

odierne – degustazioni e proiezione sotto le stelle – fu realizzata in collaborazione con tre cantine, mi sembra che fossero La Zerbina, Leone Conti e, forse, Tremonti. La partecipazione complessiva a questa iniziativa pionieristica fu di 80 persone, veramente di nicchia. Poi il pubblico e la cerchia delle aziende ospiti si è pian piano allargato ed ad ogni successiva edizione spuntavano nuove adesioni da parte dei produttori e il pubblico cominciava a contarsi a migliaia. Insomma un successo che si è consolidato e verso il 2009 la rassegna ha iniziato ad allargarsi alla collaborazione di altri operatori, a suscitare l'interesse dell'Enoteca Regionale, ad attirare alcuni sponsor importanti. Così negli ultimi anni Cinemadivino ha iniziato ad espandersi in altre Regioni. La prima a partire oltre l'Emilia Romagna è stata la Sardegna poi se ne sono aggiunte altre, dalle Marche all'Abruzzo, dall'Umbria al Veneto, alla Liguria... Oggi sono una decina, il percorso in atto è quello di coinvolgere prati-

camente tutte le regioni italiane». Ma le rassegne si diversificano a seconda dei territori? «C'è un unico format, ormai supercollaudato, che è sostenuto anche da importanti marchi nazionali del settore come Coop, Consorzio Parmigiano Reggiano, Molino Spadoni, Mokador, etc. La serata si apre con una visita all'azienda vinicola, prosegue con la degustazione di vini e cibo, di solito assaggi di piatti tipici, e la proiezione di un film d'autore. La filosofia è semplice: valorizzare l'arte del cinema e dei nostri vignaioli più bravi, nella cornice dei paesaggi più belli d'Italia, per notti che sono veramente magiche. L'interesse sta crescendo anche quest'anno, oltretutto favorito dal bel tempo». Lei gestisce anche il Food Truck che porta le insegna di Cinemadivino e si inserisce nel filone, che oggi va per la maggiore, del cibo di strada. «Food Truck nasce nel 2012, sempre in colla-

borazione con Valter Dal Pane, con il quale si era pensato di organizzare un servizio veloce, accattivante e buono, per coprire il catering in quelle aziende ospiti di Cinemadivino che non potevano fornire da mangiare. Si tratta di un grande furgone che consente di servire e preparare non solo stuzzichini ma anche la pasta, come le tagliatelle fatte in casa e altri piatti da cucinare espresso. Praticamente è una cucina professionale su quattro ruote che viene utilizzata anche in occasione di fiere, feste o eventi dedicati al cibo di strada e promuove le prelibatezze del nostro territorio. Recentemente, ad esempio, sono entrate nella nostra società anche le Officine Spadoni con i loro prodotti, fra cui quelli della mora romagnola. Il Food Truck è uno strumento agile e innovativo, oggi sfruttato anche per eventi particolari come il Food Truck Wedding, un servizio di rinfresco per matrimoni molto divertente, e per la sua economicità, anche anticrisi». In questo periodo sta collaborando anche con l'associazione regionale ChefToChef a un viaggio enogastronomico verso l'Expo che dovrebbe partire in agosto. Cosa sta preparando per l'esattezza? «Questo viaggio di CheftoChef, nasce e si sviluppa come una sorta di narrazione delle eccellenze e diveristà enogastronomiche dell’Emilia Romagna. Ma è anche un percorso reale che si snoda su tre linee: una d'acqua sull'Adriatico e poi sul Po, una lungo la dorsale appenninica e la terza diretta per la via Emilia, che poi convergeranno a Piacenza e poi di lì a Milano. La direttrice della via Emilia, che curo dal punto di vista organizzativo e culturale – con i cosiddetti “comizi agrari –, vede coinvolti tutti gli chef dell'associazione, da Bottura a Spigaroli a Corelli e via andare decine di cuochi di alto livello, e poi i produttori di cibi e vini e i loro prodotti tipici. Il viaggio si articolerà in varie tappe fra incontri e show cooking, all’insegna della valorizzazione dei territori. I “comizi agrari” sono una sorta di rivisitazione degli incontri che esperti tenevano agli inizi del '900 con gli agricoltori per spiegare come aumentare la quantità e perfezionare la qualità dell produzione agricola. Ovviamente, il discorso sarà allargato, oltre la sfera agricola, a tematiche ambientali, di trasformazione dei prodotti e delle tradizioni culinarie territoriali. Ogni tappa avrà un tema gastronomico poi declinato ai fornelli dagli chef, con l'offerta di piatti da street food a 5 euro». Le tappe in Romagna quali saranno? «Si parte da Rimini, il 7 agosto, poi tocchiamo Savignano, capofila di diversi comuni del comprensorio riminese e cesenate, quindi Forlimpopoli, a Casa Artusi, Forlì, Faenza alla nuova Casa Spadoni, infine Imola che per noi è e resta in Romagna». Con quale messaggio e bontà questa carovana dell’Emilia Romagna approderà all’Expo di Milano? «Far conoscere, vedere e assaggiare il meglio e la straordinaria varietà di prodotti, produttori e cuochi della nostra regione. A dimostrazione, sfogline e chef si cimenteranno con una gigantesca sfoglia di 75 metri, preparata con i ripieni e confezionata con i tanti formati della tradizione che da Piacenza arriva fino all’Adriatico. Una nostra emblematica adesione allo slogan di Expo “nutrire il mondo”.



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SAN MARTINO IN GATTARA

Alla festa della patata dagli gnocchi al gelato

Sua maestà il cinghiale alla sagra della Collina

Nel caratteristico borgo di Montescudo (Rimini) si svolge la 43esima Sagra della Patata. Durante la manifestazione si potranno gustare i rinomati gnocchi, baccalà con patate, piadina e ricette particolari come i dolci e il gelato di patate. Durante la festa si svolgerà anche la Fiera dei Prodotti Agricoli e Artigianali locali. Vi si potrà trovare la patata montescudese (prodotto principale) venduta direttamente dal produttore al consumatore, il vino locale (“Monte dello Scudo”, Sangiovese superiore doc), l’olio (Arimolio), il miele. Quando: sabato 8 e domenica 9 agosto (dalle 8 alle 24).

La Sagra della Collina e del Cinghiale si tiene dal 1988 a San Martino in Gattara. A farla da padrone gli stand gastronomici. In menù tortelli di ricotta e erbe, cappelletti, tagliatelle (rigorosamente tirate al matterello), cinghiale in salmì con polenta, cinghiale arrosto e il dolce di marroni. Musica, spettacoli di cabaret, mostre, bancarelle intrattengono e fanno divertire il pubblico. Quando: stand gastronomici aperti per cena sabato 1 agosto e fin dal pranzo domenica 2 agosto.

REDA

GEMMANO

Il pane con il castrato per ogni “Buongustaio”

Nel Riminese tutti pazzi per la pappardella

Sei giorni all’insegna della buona cucina e del divertimento alla Sagra del Buongustaio di Reda di Faenza. Oltre a concerti e spettacoli, diverse le specialità allo stand gastronomico: pappardelle alla lepre, orecchioni burro e salvia, cappelletti pasticciati, polenta al ragù o al sugo di carne di capriolo. Tra i secondi ecco la grigliata di carne mentre il Piatto del Buongustaio consiste in un pane ripieno di carne di castrato. Quando: dal 19 all 24 agosto.

Torna la sagra della pappardella al cinghiale in piazza Roma a Gemmano, nel Riminese. All'insegna delle gustose pappardelle sono organizzati punti ristoro, degustazioni di vino, mostre fotografiche, mercatino, giochi popolari e musica dal vivo. Sarà possibile anche degustare altre specialità tipicamente romagnole. Quando: dal 13 al 16 agosto.

MAIOLO

MILANO MARITTIMA

All’antico forno è l’ora della rinomata spianata

Serata di degustazioni con Tramonto DiVino

Nell’antico borgo di Maiolo, nell’entroterra riminese, torna la Sagra della spianata. La manifestazione è dedicata a un prodotto tipico da forno che sarà cotto e degustato insieme con i salumi presso l’antico forno restaurato. Caratteristico di questo borgo e molto apprezzato è infatti il suo pane, prodotto con farine locali e metodi tradizionali. Quando: il 14 agosto, pomeriggio e sera.

I migliori vini e i migliori cibi dell'Emilia-Romagna proposti in degustazione insieme ai sommeliers dell'Ais e ai consorzi Dop e Igp della regione. Accadrà in viale Gramsci, a Milano Marittima, in occasione della tappa della manifestazione Tramonto DiVino, un itinerario di appuntamenti al calar del sole, in alcune delle località più ricche di fascino e di storia. Quando: il 21 agosto, dalle 19.30.


JUNIOR

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CESENA

Da Cappuccetto rosso a Enea in Rocca Teatro dei sensi e narrazioni itineranti nella fortezza rinascimentale Due i mercoledì da non perdere alla Rocca Malatestiana di Cesena ad agosto per i più piccoli nella rassegna “Rocca Gira e Gioca”. Il 5 dalle 18.30-45 alle 20 è in programma l’esperienza/teatro di Cappuccetto Rosso o l’attraversare il bosco dei segreti (prenotazione obbligatoria 0547 22409 - 347 7748822 / durata 1h30 min. Costo 9 euro a persona con dolcetto finale a scelta). Si tratta di un percorso per entrare all’interno di una storia e viverla in maniera

attiva, un progetto vicino al teatro dei sensi, in cui realtà e finzione dialogano e gli spazi non sono mai attraversati o vissuti a caso per una produzione a cura di Aidoru associazione. Il 19 agosto, poi, sempre alla stessa ora, di e con Roberto Fabbri viene proposto Il viaggio di Enea (biglietto 5 euro a persona), un percorso itinerante per ripercorre le gesta dell’eroe virgiliano negli spazi architettonici della Fortezza Rinascimentale (5 euro a persona).

BRISIGHELLA & FAENZA

BAGNACAVALLO

CESENATICO

Quando il teatro si ispira al circo: due spettacoli

Doppio appuntamento con i burattini del Drago Ultimo appuntamento, giovedì 6 agosto alle 21,15 in piazza Carducci, con la rassegna di Teatro Ragazzi a “Brisighella Sogno d’Estate” con la compagnia Teatro del Drago e lo spettacolo di burattini tradizionali Il rapimento del Principe Carlo, realizzato da Mauro e Andrea Monticelli. Come sempre, l’ingresso sarà gratuito. E sempre il Teatro del Drago sarà pr otagonista al teatro Masini Estate 2015 per l’appuntamento con il Gran Teatro dei Burattini, realizzato in collaborazione con MIC – Museo Internazionale delle Ceramiche a Faenza che ospiterà nel suo giardino interno, lunedì 3 agosto alle ore 21,15, Il grande trionfo di Fagiolino.

Due gli appuntamenti per i più piccoli nel programma del Festival di Bagnacavallo, in provincia di Ravenna. Martedì 11 agosto alle 21, piazzetta del Carmine (via Mazzini) ci sarà infatti il Circo Paz-zoo con Mirko Alvisi spettacolo di pupazzi animati, effetti speciali, gag comiche. Martedì 18 agosto, invece, sempre alle 21 in piazzetta del Carmine (via Mazzini) si terrà lo spettacolo Circus Off con Skizzo & Jf fatto di giocoleria, acrobazie, equilibrismo e “animali ammaestrati”. L’ingresso agli spettacoli è libero. In caso di maltempo si terranno alla sala di Palazzo Vecchio, piazza della Libertà.

Torna Druida con laboratori e rievocazioni Laboratori didattici sulla lavorazione dei metalli e la tessitura, corso di spada e scudo e lancio del giavellotto, creazione di vasi d’argilla, visite all’accampamento romano e delle truppe ausiliarie e poi giochi celtici e un vero e proprio spettacolo di combattimenti tra gladiatori: sono davvero molte le attività pensate per i più piccoli alla quarta edizione di Druida, festival celtico di ricostruzione storica in corso a Cesenatico dal 20 al 23 agosto al parco di Ponente. Tutte le info su www.druida.it.


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EXTRA

L’INTERVISTA

«La cultura d’impresa significa prima di tutto rispetto delle regole nell’interesse di tutti»

Gilles Donzellini, titolare del ristorante La Campaza

Gilles Donzellini, titolare del ristorante ”La Campaza”,

è alla guida del settore Turismo di Confindustria a Ravenna: «Bisogna ragionare in rete, senza paura di favorire i concorrenti»

La cultura d’impresa come si declina nel mondo imprenditoriale del turismo? Un colosso della ristorazione come La Campaza, con 1.300 coperti e oltre sessanta dipendenti, come sposa i valori della cultura d’impresa? Ne parliamo con Gilles Donzellini, titolare del ristorante di Fosso Ghiaia e presidente della sezione Turismo di Confindustria a Ravenna. Per i suoi settant’anni, Confindustria ha organizzato di recente il primo Festival dell’industria e dei valori d’impresa che si è concluso alla Campaza. Che significato ha avuto questa kermesse? «Significa portare a conoscenza di più gente possibile cosa fanno le aziende quotidianamente, un aspetto importante che spesso resta in ombra. L’impresa deve riuscire a raggiungere chi le sta attorno e mettere in mostra il suo ruolo nel territorio». Il concetto di cultura d’impresa spunta in molte salse. Per l’imprenditoria quanto è solo uno slogan di facciata e quanto è una convinzione? «Ultimamente può essere un po’ inflazionata come espressione ma in un mondo dove troppo spesso si ricorre a mezzi poco ortodossi diventa fondamentale trasmettere e infondere la cultura della legalità. Deve diffondersi la ferma convinzione che se ognuno resta nelle regole il risultato sarà il miglioramento del contesto per tutti e tutti ne avranno beneficio. Le regole e gli obblighi di legge non vanno visti come costi accessori che si cerca di aggirare». La legalità è il tema di fondo valido per tutto il tessuto imprenditoriale. Nel settore turistico, che conosce meglio, ci sono temi più specifici in cui si incarna la cultura d’impresa? «È fondamentale l’ospitatlità, la promozione del territorio, il ruolo dell’enogastronomia, la riscoperta delle nostre tradizioni, credere nelle nostre radici, tornare a essere più aperti verso gli ospiti. Ogni struttura si faccia bandiera del territorio». Quali strade quindi deve battere l’imprenditore moderno? «Cerchiamo di riscoprire la professionalità, di tornare a essere ospitali, di recuperare i contatti con il cliente. Torniamo in cucina a lavorare come una volta, con materie prime a km zero che valorizzino la genuinità. Anche piccole cose: parlando del settore della ristorazione, anche una semplice mostarda, una tagliatella come si faceva una volta. Credo che la vera innova-

Il gruppo La Campaza era presente con il Self Service Sant’Apollinare Nuovo tra i sette stand sulla banchina del Candiano il 18 luglio a Ravenna in occasione di Darsena Open Show, festa per Ravenna 2015

«Vanno recuperati il valore

zione stia nella riscoperta delle tradizioni. Negli ultimi anni si è perso il valore della nostra qualità andando a cercare altro e invece dobbiamo credere a noi stessi e a quanto di buono abbiamo da offrire. Forse il nuovo orientamento deve stare nel cercare di avere il più basso impatto ambientale possibile, l’economia green, le energie alternative e la promozione attraverso i nuovi canali online di comunicazione». Confindustria da tempo ha avviato un percorso verso l’istituzione di un soggetto unico romagnolo. In questa fase di unione si percepiscono differenze territoriali nell’approccio alla cultura d’impresa? «Dobbiamo renderci conto che la Romagna è un puntino nel mondo, figuriamoci le singole città della Romagna. Per il turista da Tokyo non esistono confini amministrativi o di appartenenza formali. Per questo dobbiamo essere capaci di fare sistema senza paura di promuovere il vicino di casa. Bisogna ragionare in termini più ampi senza rivalità tra settori e senza rivalità tra categorie. Insomma non ci devono essere contrasti tra industria e artigianato». Stiamo parlando di cultura d’impresa nel settore turistico. E il turismo culturale invece come sta sul territorio? «Può crescere ancora molto. Ravenna ha molto da offrire, è ancora troppo sconosciuta. C’è da fare tanto lavoro di promozione all’estero per farci conoscere al mondo. Ravenna ha un potenziale inespresso. Una destinazione

non deve puntare su qualcosa a discapito di altro ma deve mettere a conoscenza tutto quello che ha». Nello specifico della realtà Campaza, quali sono le buone pratiche orientate ai temi finora citati? «In azienda da noi, forse perché la vedo in prima persona, sono tantissimi i segnali in questa direzione, quella dell’attenzione alla qualità. Abbiamo un laboratorio di panetteria dove usiamo solo lievito madre, facciamo panificazione a lievitazione naturale con prodotti particolari, facciamo le marmellate con frutta dal mercato di Cesena, facciamo salumi da maiali di Borello che lavoriamo qui, serviamo pesce dal mercato di Cesenatico. Per una grande realtà come la nostra possono sembrare cose strane ma tutti dobbiamo tornare alla genuinità perché l’attenzione ai prodotti del territorio significa far lavorare il territorio». Abbiamo parlato di impresa, di cultura d’impresa e di enograstronomia. In termini di cultura in senso più classico qual è la sua dieta? Libri, musica, cinema, teatro, mostre… «In questo periodo sto leggendo un libro di Andrea Cangini, nella musica non una preferenza per un genere particolare ma vado dalla classica al rock, l’ultimo film che mi ha colpito particolarmente è stato Shutter Island, a teatro ho avuto occasione di andare nelle scorse settimane a due spettacoli del Ravenna Festival, l’ultima mostra vista è quella di Anna Magnani a Ravenna. Purtroppo per queste passioni il tempo scarseggia sempre». (and.a.)

dell’ospitalitàe delle cose genuine per mettere in mostra le nostre eccellenze. Le nuove frontiere sono il rispetto ambientale e i canali comunicativi online

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NEL PARCO TUTTO INIZIÒ NEL 1982 CON UN CHIOSCO DI PIADINE E COCOMERI In un terreno incolto della campagna ravennate detto “E Campaz", vicino al piccolo borgo di Fosso Ghiaia, l'11 luglio 1982 aprono i cancelli di un piccolo chiosco di piadina e cocomeri: Fausto si dedica alle opere di bonifica e risanamento dell'area, la moglie Piera in dolce attesa gestisce con entusiasmo e cordialità l’area di ristoro sulla statale Adriatica. Nel novembre del 1991 chiude “La Campaza Vecchia” per poter iniziare i lavori di ristrutturazione ed ampliamento del bar e delle prime sale, diventati ormai necessari per rispondere alle esigenze di una clientela sempre più numerosa. Il 17 dicembre 1992 inaugura “La Campaza Nuova”, un locale rinnovato nella struttura e nelle dimensioni. Tra i piatti tradizionali a base di carne, il ristorante inizia a proporre ai propri clienti anche specialità della cucina marinara grazie alla vicinanza ai più famosi mercati ittici d'Italia. La Campaza inizia ad affermarsi come sede per matrimoni, cene aziendali, meeting e riunioni sociali. La Sala delle Rose costruita nel 1993 seguita dalla Sala del Cigno nel 2002 rispondono alle sempre più importanti esigenze dei grandi numeri: oggi il ristorante, immerso in un parco da 60mila mq, ha circa 1.300 coperti con 60 dipendenti.


TOSCANA Respira il MUGELLO D’ESTATE L’ESTATE A MOSCHETA Badia di Moscheta _ Firenzuola Sabato dei bambini 8, 15, 22, 29 agosto: laboratori e attività per età 4-9 anni, con presenza dei genitori Dalla rassegna “Bosco in Musica”, 8 agosto Trittico Trio “Sax in the wood” Escursione e concerto nel castagneto secolare della Badia di Moscheta - 15 agosto • Alessandro Fiori Questo dolce Museo ore 18.00 Rifugio Casa al Giogo Al tramonto con gli animali - 14 agosto, dalle 17,30: escursione di media difficoltà, con ascolto dei suoni degli animali. Ululati nel bosco - 21 agosto, dalle 20,30: incontro sulle abitudini e le caratteristiche del lupo con breve escursione di wolf-howling. Per info: tel. 055 8144900, 055 8144304, 339 7358487 FESTA DEI COMMERCIANTI Firenzuola, 5 agosto Degustazioni gastronomiche nel centro storico, musica dal vivo Info: 055 8199477-055 8199434 SPETTACOLO COMICO, DA ZELIG: MARIA PIA TIMO IN “BIONDA ZABAIONE” Palazzuolo sul Senio - 8 agosto, piazza Strigelli, ore 21 www.palazzuoloturismo.it GENETLIACO CAMPANIANO Marradi, 20 agosto Celebrazione dell’anniversario della nascita del poeta, con letture sceniche di sue opere. Info: 055 8045170 – www.pro-marradi.it NOTTE DELLE STREGHE Marradi, 22 agosto Nel centro storico indovini, cartomanti, chiromanti e fattucchiere. Dalle 18.00 stand gastronomico “Antro della Strega”, dalle 20.00 spettacoli itineranti di artisti di strada con il veliero fantasma che proporrà il mito della città scomparsa Atlantide. A mezzanotte rogo della strega sul greto del fiume Lamone, dalle 00.30 nel parco piscina premiazione del concorso “La strega del Borgo” e serata musicale. E’ gradito l’abbigliamento a tema. Info: Pro Loco Marradi Tel: 055-8045170

NATALE PALAZZUOLESE Palazzuolo Sul Senio Celebrazione della costituzione del Comune di Palazzuolo: 26 agosto 1373 22 agosto: “Ellade Bandini in concerto”, con il batterista di De Andrè, Guccini, Conte; Giorgino Fabbri, chitarrista di Albano e Graziani; Pape Gurioli, pianista di Jovanotti ed altri; ed Enrico Maria Papes, de I Giganti. 23 agosto: pranzo alla Casa del Villeggiante e intrattenimento con la Junior Band del Corpo Bandistico G. Savoi. www.palazzuoloturismo.it TEATRO IN PIAZZA Palazzuolo sul Senio ore 20,30 27 agosto: DONNE IN ALTO MARE testo e regia di Loretta Giovannetti 30 agosto: FIRENZE CHIACCHERONA di Gabriele Verzuccoli, regia Ivan Baldassarri www.palazzuoloturismo.it CI FACCIAMO UNA SAMBUCA? Palazzuolo sul Senio, 30 agosto Passo della Sambuca chiuso al transito per godersi la bellezza dell’Appennino, accesso libero a pedoni, e praticanti di varie discipline sportive. Per i cicloturisti Colla Ronda bike: percorso di 57 Km. Con partenza da Borgo S.L. per il Passo della Colla, Marradi, Palazzuolo Sul Senio e arrivo al Passo della Sambuca (tel. 055 8457922, 320 2654989) - info: www.ciclotourmugello.it Per informazioni, l’elenco completo degli eventi, le offerte dell’ospitalità, dove mangiare, consulta il sito www.mugellotoscana.it Ufficio Turismo – Unione Montana dei Comuni del Mugello tel. 055 84527185/86



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