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R O M A G N A & D I N T O R N I FREEPRESS Mensile di cultura e spettacoli ottobre 2016 n.22 ROMAGNA&DINTORNI

Uno scatto di Silvia Lelli tratto da “Mimì e la civetta”, in scena al teatro Alighieri di Ravenna in ottobre

OTTOBRE 2016

PASSIONE LIRICA SI ALZA IL SIPARIO ALL’INSEGNA DELL’OPERA. UNA STAGIONE TRA MUSICA E TEATRO ALL’INTERNO concerti • spettacoli • libri • arte • cinema • gusto • junior Con il patrocinio diCon la collaborazione di ORDINE ARCHITETTI RAVENNA

Comune di Ravenna

Comune di Faenza

Comune di Cervia

Comune di Forlì

Comune di Cesena

GIOVEDÌ 13 OTTOBRE Foyer del TEATRO BONCI piazza Guidazzi, 8 CESENA

Alberto Giorgio Cassani

Francesco Di Gregorio

Ravenna

Parma

ore 20 Apertura, registrazione crediti formativi ore 20.40 Francesco Di Gregorio ore 21.20 Alberto Giorgio Cassani ore 22.15 Tavola Rotonda ore 23 Brindisi e saluti

ciclo di conferenze 2016

Aziende sostenitrici

Aziende partner

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GGIO € 0,08 PIA OMA COPrezzo

ISSN 2499-0205


TST SOLDATI: per imparare l’arte della navigazione

Passione per il mare e per la natura, ma anche entusiasmo e voglia di libertà. Sono questi i requisiti indispensabili di chi decide di iscriversi a una scuola nautica. Come Tst Soldati che, in oltre trent’anni è diventata una delle più importanti in Italia per il conseguimento delle patenti nautiche. L’estate è appena trascorsa, ma i ricordi sono ancora ben vivi nella mente soprattutto se si ha avuto la fortuna di vivere un’esperienza emozionante e al di fuori del comune. Come quella di Edio Marian, titolare di Tst Soldati insieme a Paolo Conti, che – insieme ad alcuni allievi – ha navigato per circa un mese, facendo andata e ritorno da Marina di Ravenna alla Croazia. «Tutto è iniziato lo scorso 29 luglio - racconta Marian -, dopo aver lavorato fino al giorno prima. Sono salpato dal porto turistico di Marina di Ravenna in direzione Lussino con quattro allievi, due dei quali alla loro prima volta, altri due un po’ più esperti. La traversata è durata circa 14/15 ore. Un momento indimenticabile perché lasciare

il porto alle tre di mattina e vedere le luci della costa che si allontanano, dà un grande senso di libertà da una parte, unitamente a una certa paura dall’altra. Ritrovarsi di notte in mezzo al mare, al buio e in silenzio, significa godersi le stelle luminose per poi festeggiare l’arrivo del nuovo giorno, con un’alba meravigliosa i cui colori conferiscono un blu intenso all’acqua. E finalmente, dopo altre quattro ore di navigazione, si comincia a intravvedere la costa che in realtà è ancora molto lontana. Riuscire a godersi anche lo spettacolo dei delfini che giocano in acqua è la ciliegina sulla torta. Questa è l’esperienza da sogno che cerchiamo sempre di regalare ai nostri allievi, ben conoscendo il susseguirsi di emozioni che si vivono soprattutto durante le prime magiche navigazioni. Perché chi si rivolge a noi ha spesso una vita molto intensa, e desidera poter staccare ogni tanti dalla routine, regalandosi ritmi rallentati e scenari naturali». Dalla costa ravennate, il gruppo si è diretto verso Spalato, percorrendo tutta la zona delle Incoronate, approfittando del tempo buono e del vento. Approfittando dell’attento lavoro di studio e conoscenza delle carte, abbiamo anche toccato diverse isolette quali Hvar, Vis, Korcula. In tutto, sono state percorse circa mille miglia. «Siamo stati molto bene insieme - aggiunge Marian -. Ci siamo molto divertiti e rilassati, ‘contaminandoci’ a vicenda con sensazioni positive. Abbiamo affrontato con il giusto piglio anche il forte vento, visto che rientrando arrivava fino a 35 nodi di velocità, non pochi per chi come noi fa diporto. E ora che siamo rientrati, ci siamo subito rituffati nel lavoro, pronti a organizzare i corsi e a studiare una coinvolgente didattica con un’efficace metodologia». I nuovi corsi di patenti nautiche si svolgono, nella sede di Tst Soldati di Marina di Ravenna, nella suggestiva cornice di Marinara, il porto turistico più importante dell’Adriatico, oggi meta di turisti da ogni parte del mondo. Ma anche nelle sedi dell’agenzia a Bologna, Imola, Faenza, Lugo, Forlì, Rimini, Cervia e Cesena e, grazie all’accordo con diverse scuole nautiche, in località del Nord Italia come Modena, Milano, Torino, Modena, Como, Crema, Verona, Trento e Bolzano. La patente consente di condurre natanti e imbarcazioni, fino a 24 metri di lunghezza senza alcun limite di potenza del motore, ma anche di navigare sino a 12 miglia dalla costa e condurre – all’occorrenza – moto d’acqua, acquascooter o fare sci nautico.


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SOMMARIO

L’ EDITORIALE

• MUSICA I club della Romagna ................pag. 8

Due anni di R&D Cult

• TEATRO Il festival Crisalide ...................pag. 16 • CINEMA Tra debutti e “orrori”...............pag. 15 • LIBRI Intervista a Simona Vinci..........pag. 16 • ARTE La prima edizione di Ibrida .....pag. 26 • JUNIOR Il museo NatuRa ......................pag. 28 • GUSTO Tutto sulle castagne ................pag. 30

Due anni non sono un tempo sufficiente per capire il successo di un prodotto editoriale, eppure in questa epoca di supervelocità, di contenuti on line in tempo reale, due anni scanditi da un mensile di carta appaiono un tempo importante. E in effetti sono passati 24 mesi e 22 numeri da quel primo R&D Cult che lanciammo sulla Romagna. Da allora, e in particolare negli ultimi dodici mesi, di cultura si è discusso molto, la Regione ha impegnato fondi importanti, grandi realtà del nostro territorio hanno avuto conferme, ma continuano a mancare all’appello risorse private e di enti pubblici ormai in dismissione (come le Province che una piccola parte la facevano su questo capitolo) mentre altri soggetti e numerose Fondazioni sono state costrette a ridurre le elargizioni. Il processo di un’area vasta Romagna su tanti fronti continua a rimanere un obiettivo dichiarato ma di fatto ancora poco praticato, almeno sui piani istituzionali, per quanto tutti ormai concordino sul fatto che sia necessario far quadrato per fronteggiare le cosiddette nuove “città metropolitane”. E quindi si fa ancora più forte il bisogno di una Romagna identitariamente forte e unita che mantenga la vocazione alla ricerca, al nuovo, all’ibridazione di linguaggi, allo studio, al dibattito e alla riflessione. Per questo pensiamo che nonostante non manchino talvolta le difficoltà, valga la pena proseguire verso il terzo anno con la sfida di questo giornale che ci sta dando tante soddisfazioni grazie a chi scrive o chiama in redazione, in sempre più numerosi, per dirci “bravi”, “grazie”, “continuate così”, “potete segnalare questo evento”, “posso abbonarmi al giornale”. La risposta a quest’ultima domanda è no, al giornale, gratuito, non è possibile abbonarsi. Ma di certo sta diventando sempre più facile trovarci. Un punto importante questo, perché tra gli aspetti che abbiamo curato tra fine 2015 e inizio 2016 c’è proprio la distribuzione capillare in oltre 1.600 punti tra locali, biblioteche, teatri, luoghi di cultura e divertimento. In questo anno si è ampliato anche il numero dei collaboratori, si sono assestate rubriche, sono nati inserti informativi. Non vi nascondiamo che ci piacerebbe crescere ancora, perché questa terra culturalmente continua ad avere tantissimo da offrire e per noi è un piacere e un motivo di orgoglio tentare in qualche modo di renderne almeno in parte conto a chi ci legge.

A CERVIA (S)OGGETTI SMARRITI Nel Magazzino del Sale Darsena di Cervia dall’1 al 30 ottobre, ingresso libero per (s)oggetti smarriti, una mostra collettiva dalle diverse forme di espressione artistica sul tema centrale dell’abbandono. Vernissage 1 ottobre alle 18 con performance dei Muvic e Finissage; 30 ottobre alle 18 con Dj Pirolla. Aperta dalle 18 alle 22 venerdì, sabato, domenica (nella foto un’opera in mostra di Matteo Bosi)

R&D Cult nr. 21 - settembre 2016

Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1427 del 9 febbraio 2016 Editore: Edizioni e Comunicazione srl Via della Lirica 43 - 48124 Ravenna - tel. 0544 408312 www.reclam.ra.it Direttore Generale: Claudia Cuppi Pubblicità: direzione@reclam.ra.it tel. 0544 408312 - 392 9784242 Area clienti: Denise Cavina tel. 335 7259872

Amministrazione: Alice Baldassarri, amministrazione@reclam.ra.it Stampa: Centro Servizi Editoriali srl Stabilimento di Imola - Via Selice 187/189 - 40026 Imola (Bo) Direttore responsabile: Fausto Piazza Collaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini, Luca Manservisi, Serena Garzanti (segreteria), Maria Cristina Giovannini, Gianluca Achilli (grafica). Collaboratori: Gloria Bernabini, Roberta Bezzi, Alberto Bucci, Matteo Cavezzali, Francesco Della Torre, Bruno Dorella, Matteo

Fabbri, Francesco Farabegoli, Nevio Galeati, Sabina Ghinassi, Enrico Gramigna, Giorgia Lagosti, Linda Landi, Fabio Magnani, Filippo Papetti, Guido Sani, Angela Schiavina, Serena Simoni, Elettra Stamboulis. Redazione: tel. 0544 271068 redazione@ravennaedintorni.it Poste Italiane spa Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB C.R.P.- C.P.O. RAVENNA


R&DCULT ottobre 2016

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EVENTI

Nelle foto Nada (al centro), protagonista del concerto in piazza del Popolo di quest’anno, e due scatti dalle passate edizioni della Notte d’Oro di Ravenna

LA FESTA

Una notte bianca tra Nada e silent party Sabato 8 ottobre Ravenna si tinge per la decima volta d’Oro. Ecco i principali appuntamenti La notte bianca di Ravenna si appresta a vivere la sua decima edizione. Sabato 8 ottobre torna la Notte d’oro con eventi in tutto il centro storico dalle 16 fino all’alba, tra eventi, monumenti aperti, visite guidate (con tanto di tour guidato andata e ritorno dal centro fino all’Antico porto e alla basilica di Sant’Apollinare in Classe), iniziative di intrattenimento nei locali, mercatini e cibo di strada un po’ ovunque. Il calendario segue due linee guida, quella della musica e del racconto. Ecco le principali iniziative. Musica. Il clou della Notte d’oro è come da tradizione rappresentato dal concertone in piazza del Popolo. Quest’anno l’appuntamento è con una voce storica della musica italiana, Nada Malanima, per tutti semplicemente Nada, che dopo gli esordi nel campo della musica leggera è ora una delle cantautrici più autorevoli della scena rock alternativa italiana. Si esibirà insieme alla band campana A Toys Orchestra a partire dalle 22.30. In apertura, alle 22, concerto di Dulcamara, progetto del cantautore faentino Mattia Zani. Ad animare la piazza sarà Radio Studio Delta con una diretta radiofonica dalle 18 fino alle 3 di notte. Il programma musicale della serata è completato da concerti di musica sacra (dalle 18 alla basilica di San Vitale con i Cantori di San Vitale), classica (alle 21 al museo Tamo con gli allievi dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “Verdi”) e barocca (organo e tromba dalle 22 ancora a San Vitale) mentre la novità della Notte d’oro 2016 è rappresentata dal “silent party” nell’elegante cornice di Palazzo Rasponi, in piazza Kennedy: un evento a ingresso libero a cui partecipare con cuffie senza fili che verranno consegnate all’ingresso, per ballare senza fare rumore. Racconto. Per quanto riguarda gli incontri prettamente culturali, l’evento principale è quello delle 20.30 al pala congressi di largo Firenze con Dacia Maraini, tra le più note scrittrici italiane, nonché poetessa, saggista, drammaturga e sceneggiatrice, intervistata da Gabriele Marchesini. Altra iniziativa realizzata appositamente per la serata, novità 2016, è quella del circolo Sogni al teatro Rasi di Ravenna: dalle 21.30

Dal concerto

in piazza all’intervista a Dacia Maraini al pala congressi fino ai corti del teatro Rasi

proporrà un viaggio attraverso le immagini dei corti che sono all'origine della storia del cinema, il tutto musicato dal vivo dalla pianista Francesca Vecchi. E ancora, alla biblioteca Classense da segnalare le mostre nel chiostro grande delle fotografie di Giulio Magnifico “Tra Siria e Turchia”, nel Corridoio grande dedicata a Valentino Parmiani e nell’Aula Magna di manoscritti antichi dal titolo “Leggere Aristotele”. Dalle 17 alle 23 inaugura anche la mostra “Vortex, pensieri sulle stelle” a Palazzo Rasponi 2, in via D’Azeglio, del celebre street artisti italiano Opiemme. Spazio anche al mosaico con lo spettacolo teatrale del Circolo degli Attori “Processo all’amore” in programma alle 22 al museo Tamo dedicato all’arte musiva e le mostre – tra le altre allo studio di

Barbara Liverani di via Girolamo Rossi, alla Casa Matha delle opere di Felice Nittolo ispirate alle vele della marineria romagnola e in piazza San Francesco (cripta Rasponi e giardini Pensili) delle “Quattro stagioni”. Restano poi allestite le esposizioni della biblioteca Oriani sul volto di Dante in versione contemporanea e quella di Marzia Bondoli Nielsen al Lilith Studio Gallery (vedi pagina 26), mentre al planetario dei giardini pubblici è in programma una osservazione speciale della luna (cielo permettendo) dalle 21. Maratone digitali. Oltre al già citato silent party, la Notte d’oro 2016 si caratterizzerà anche per alcuni eventi digitali: dalla maratona di selfie con l’opera “Io e tu” di Melissa Moliterno al museo Tamo alle videoanimazioni sulle opere di Giuseppe Maestri, con musica

di In Between, al museo Dantesco, passando per l’installazione di visual body art con la performer Giulia Cesari agli Antichi Chiostri Francescani. Bambini. Tra le varie iniziative pensate per le famiglie anche nei locali, a partire dal pomeriggio, da segnalare gli eventi della piazzetta dell’Unità d’Italia, dalle 18 alle 21.30 con le compagnie di Vladimiro Strinati e Massimiliano Venturi. Info utili. Dalle 20.10 alle 4 di notte saranno attivi bus navetta gratuiti per il centro da piazza Sighinolfi e piazzale del Commercio e ogni 12 minuti dal Pala De André. Info utili sulla Notte d’oro anche nella applicazione da scaricare sugli smartphone GetCoo. Programma completo e altre informazioni su www.nottedoro.it.

HALLOWEEN IL CAPODANNO CELTICO DI RIOLO TERME E LA NOTTE DI OGNISSANTI DI CASTROCARO

Da 30 anni

Dalle 18:00 alle 3:00

APERITIVO CON DJ Dalle 19:00

CENA A BUFFET Dalle 22:30 alle 24:00

MUSICA LIVE Ore 24:00

BOMBOLONI CALDI alex_and_paul

Alex & Paul

Bar con Ristorazione via Alcide De Gasperi 11, Ravenna - tel. 0544 34713

La festa di Halloween in Romagna viene celebrata soprattutto dai parchi di divertimento tematici, aperti per l’occasione, ma non mancano anche le feste popolari. La più rinomata e attesa è forse quella di Riolo Terme (nella foto), dove si celebra il capodanno celtico con mercatini, spettacoli e il rogo sotto la rocca. Molto suggestiva anche la rievocazione del 31 ottobre della Notte di Ognissanti alla medievale fortezza di Castrocaro, mentre Cervia sta tentando di caratterizzarsi anche per la festa di Halloween con mercatini, animazioni, spettacoli e cosplayer in centro dalle 18 in avanti.


MUSICA

R&DCULT ottobre 2016

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POP/1

POP/2

Emma e Deborah... di Amici

Laura Pausini tra Grammy, fan e disco di Natale Laura Pausini è tra i candidati alla vittoria dei Latin Grammy 2016 nella sezione “Record of the year”. La cantante di Solarolo – unica artista italiana presente insieme ad Andrea Bocelli – ha già vinto in passato quattro Grammy, di cui tre Latin, manifestazione giunta alla 17esima edizione. La cerimonia di premiazione si terrà il 17 novembre a Las Vegas. A breve, intanto, tornerà in Italia per incontrare gli iscritti al fan club ufficiale, il 3 e 4 ottobre a Imola. Poi ripartirà il suo tour di promozione dell’ultimo album, “Simili”, che si concluderà il 25 a Monaco di Baviera. Nel frattempo ha ricoperto anche il ruolo di giudice a “La banda” (nella foto), il talent show americano in lingua spagnola registrato durante l'estate a Miami, che la vede accanto a due leggende della musica latina come Mario Domm e Wisin. Da ultimo, da segnalare l’uscita, il 4 novembre, di “Laura Xmas”, primo disco di Laura Pausini di brani natalizi.

Emma Marrone (Foto Corbis) e Deborah Iurato attese a Rimini

Emma Marrone (foto a sinistra) ha vinto il talent “Amici” nel 2010, riuscento a trionfare due anni dopo anche al Festival di Sanremo. Deborah Iurato (foto a destra) ha invece vinto “Amici” nel 2014 e quest’anno è arrivata terza a

Sanremo. Una carriera simile, quella delle due cantanti meridionali (Emma è salentina, Deborah siciliana), che saranno in concerto a Rimini in ottobre. Emma, considerat anche la maggiore popolarità, sarà il 19

ottobre al 105 Stadium nell’ambito del suo tour di lancio dell’ultimo album “Adesso”; Deborah, invece, recupererà il concerto inizialmente programmato in agosto a Riccione il 29 ottobre al teatro Novelli di Rimini.

in collaborazione con

Via Mariani, 1 Ravenna Centro Storico Tel. 334 2687579 Il Caffè del Teatro

bar | colazioni | aperitivi | degustazioni vini | serate musicali

piazza A. Costa - Ravenna - Tel. 0544 212812 Costa Café

Sabato 8 ottobre Notte d’oro Dalle ore 19

dj set con dj Luca V e dj Parro Dalle ore 19 alle 20

dalle 18 a notte fonda Aperitivo con dj set a cura di dj Matteo Manzoni dalle 19 Cappelletti nel cono da passeggio dalle 19:30 Corner all’esterno con drink e birre ore 24 Bomboloni caldi dal forno ”I Nonni“

Happy Hour Birra Dalle ore 19 alle 24

Food Truck and drink corner Dalle ore 24

Bomboloni caldi dal forno pasticceria Bonello


R&DCULT ottobre 2016

MUSICA

6 ROCK MADE IN ROMAGNA DUO BUCOLICO

LA ROMAGNA IN CUFFIA

IN TOUR

Il rock classico e passionale di Hernandez & Sampedro

Oltre alla data del 15 ottobre al Vidia di cui parliamo a pagina 6, il riminese Duo Bucolico si esibirà con il suo cantautorato a tratti demenziale l’8 ottobre al Sanmarinocafè di Casal Borsetti (Ravenna) e il 28 al bar Berardi di San Mauro.

THE DOORMEN

A

Batu e Lurka

FAENZA

I ravennati The Doormen, con il loro brit-rock, saranno in concerto il 27 ottobre all’osteria della Sghisa di Faenza.

CHRONICS

A

SO LONG...

ALLA

VIGNA

Alla Vigna di Porta Santi, a Cesena, il 4 ottobre concerto dei Chronics, storica garage band bolognese. Il 18 ottobre sarà la volta invece dei cesenati So Long Astoria (punk, alt-rock).

FESTIVAL GLI

ANNI

‘50

DI

MOONDOGS

Sabato 1 ottobre gran finale per il festival Moondogs di Ravenna (Almagià e Darsena), dedicato al rock and roll e agli anni cinquanta. Si comincia con due live pomeridiani con i milanesi Tex Murky and The Wampus Cats e i forlivei Same Old Shoes. Dopo le lezioni gratuite di ballo e i dj in consolle, sul palco saliranno poi i gallesi The Class Of '58 e in chiusura la reunion degli emiliani Jumpin' Shoes. Nel villaggio esterno: cibo, auto, moto e mercatini a tema.

METAL: IL GOTR FEST

AL

ELETTRONICA/1

Il suono di Bristol al Club Riparte la stagione di Club Adriatico, appuntamento mensile dedicato alla musica elettronica e al clubbin all’Almagià di Ravenna (zona Darsena). Il 15 ottobre (dalle 23) l’apertura sarà dedicata alla scena musicale di Bristol con in consolle tre giovani artisti: Batu, Lurka e Ishan Sound. Il suono di Bristol è da sempre molto legato alla dub, alla bass music in generale: Ishan Sound ne rappresenta la parte più dancehall mentre Batu e Luka, che si esibiscono in un dj set “back to back”, ne rappresentano quella più techno.

ELETTRONICA/2

Anchorsong al Clandestino

WAVE

Per tutti gli amanti del rock più pesanta – in particolare hardcore, grind e metal – torna al Wave di Misano Adriatico il Gotr Fest per due giorni, su due palchi. Sabato 15 si parte dalle 20.30 con headliner gli italiani Forgotten Tomb e i tedeschi Deathrite. Domenica 16 si parte dalle 18: tra i protagonisti i canadesi Dopethrone, i pescaresi Zippo e i veneziani Slander.

Tra i concerti del Clandestino di Faenza, da segnalare il 31 ottobre quello di musica elettronica di Anchorsong, il progetto del giapponese, di stanza a Londra, Masaaki Yoshida, che si muove fra minimalismo e afrobeat.

di Luca Manservisi Hanno suonato in questi anni e continuano a suonare ovunque, centinaia e centinaia di date tra club, teatri ma anche bar di periferia, bagni al mare, sagre paesane, senza disdegnare alcune apparizioni da busker, in particolare al mega festival di Ferrara. Una dedizione alla causa del rock and roll ammirevole, non c’è che dire, ma che forse ha comportato anche un piccolo scotto a livello di immagine, quasi come fossero diventati una sorta di pianobar ambulante con chitarre. La realtà è che molto probabilmente anche questi infiniti tour li hanno resi sempre più consapevoli dei propri mezzi e ora i ravennati Hernandez & Sampedro sono tra i migliori esponenti italiani di un certo rock di chiara derivazione americana, con riferimenti espliciti come Crosby Stills Nash & Young, Rem, Jayhawks lo stesso Neil Young solista fino ad arrivare ai Pearl Jam più classici. Il secondo album del duo (Luca “Hernandez” Damassa e Mauro “Sampedro” Giorgi, accompagnati – spesso anche dal vivo – da una vera e propria band) si chiama Dichotomy, è uscito l’inverno scorso ed è qualcosa che farà emozionare qualsiasi appassionato di quel tipo di rock americano di cui sopra, senza dargli neppure il tempo di accorgersene. E questo è probabilmente il miglior complimento che si può fare a un disco nettamente più robusto e riuscito rispetto al debutto di tre anni prima, Happy Island (realizzato sulle ceneri del loro gruppo precedente, gli Stoned Machine), in grado di suonare come un classico senza esserlo e che profuma di rock dei decenni passati fin dalla sua struttura, diviso come è in un lato A prettamente acustico e uno B elettrico. Promosso a pieni voti sulle riviste di settore, la stampa nazionale ne ha apprezzato maggiormente la seconda parte più rock mentre chi scrive la pensa in maniera opposta, ma il bello è che ognuno potrà trovare i propri Hernandez & Sampedro preferiti. Il difetto, invece, è fin troppo evidente ed è l’altra faccia della medaglia: tutto già incredibilmente sentito, tanto che a volte l’effetto è quello della bella cover. Ma la loro passione, quella che li fa essere sempre e ovunque in tour e che traspare pure sul disco, riesce a fare passare tutto per qualche momento in secondo piano.

Per le sagre di ottobre e novembre a Brisighella concedetevi una pausa relax e fatevi accogliere all'hotel la Rocca dove si può godere della tranquillità della zona, delle bellezze del borgo medievale, dell'ottima cucina romagnola e respirare un'atmosfera di calore che la famiglia Valgimigli sa donare a tutti i suoi ospiti. Da quest'anno completamente rinnovato e dotato di area benessere con sauna, bagno turco e bar con terrazzo panoramico.

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MUSICA

R&DCULT ottobre 2016

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IL PERSONAGGIO Emanuela, in arte Giungla, che piace anche a Spotify... di Luca Manservisi

Del suo progetto solista parla già la stampa internazionale, è diventata una dei casi della scena rock indipendente italiana di quest’anno e Noisey, in America, la descrive come una sorta di figlia (musicalmente parlando) di PJ Harvey e Grimes. Lei è Emanuela Drei, 27enne di Solarolo – già chitarrista e cantante dei piuttosto chiacchierati (ai tempi) Heike Has The Giggles e poi tra i membri di His Clancyness – al momento meglio nota come Giungla, pseudonimo con il quale ha pubblicato la scorsa primavera un Ep di quattro brani di pop-rock minimale venato qua e là di elettronica, che ha stregato un po’ tutti. Emanuela, come mai questa scelta di portare in tour e debuttare con un formato così ridotto, come accade spesso più che altro nei paesi anglosassoni? «In effetti in Italia si è soliti aspettare il vero e proprio album per partire, ma avevo voglia di iniziare questa nuova avventura. In realtà avevo cercato di mettere insieme una band ma per vari problemi non ci sono riuscita e mi sono così messa al lavoro sul materiale che avevo, da sola, con l’aiuto in studio di Federico Dragogna dei Ministri (che ha prodotto, registrato e mixato l’Ep, intitolato “Camo”, ndr), e ho poi pensato di pubblicarli». E ti aspettavi tutto questo riscontro per un Ep di dodici minuti? «Sinceramente no. Addirittura sono

Emanuela “Giungla” Drei in una foto di Stefano Masselli. In ottobre il suo tour farà tappa anche in Romagna: il 19 ottobre al Diagonal Club di Forlì, come scriviamo anche a pagina 6

finita sulla playlist ufficiale della settimana selezionata da Spotify, con artisti provenienti da tutto il mondo, con conseguente grande ritorno e migliaia di ascolti sul web...». Ora sei pronta per il tuo primo vero e proprio album? «Diciamo che ho altro materiale, che sto portando live, ma che ho intenzione di rendere più sofisticato, in qualche modo. In questi mesi ho intenzione di continuare il tour e mi piacerebbe fare qualche concerto anche all’estero. Poi vedremo, senza fissare date e obiettivi». Che tipo di “sofisticazioni” hai in mente? «Diciamo che mi piacerebbe approfondire e puntare molto sull’aspetto elettronico».

Rispetto alle prime tue esperienze, legate a un rock più convenzionale, stai infatti andando verso formule maggiormente avventurose, diciamo: merito dei tuoi ascolti o di che altro? «Non ho scelto di interrompere le esperienze precedenti per inseguire chissà quali nuove esperienze musicali, non avevo nulla di pianificato, certe cose semplicemente accadono. Poi sì, io ho sempre portato avanti ascolti molto trasversali e per esempio apprezzo molto anche i suoni di certo pop, mainstream – tipo l’ultima Beyoncé – o meno, penso a Grimes o a Blood Orange, tutti artisti che mi hanno influenzato. Diciamo che in generale ora cerco di complicare un po’ le cose,

nella mia musica...» Seguendoti sui social network si nota anche un’attenzione particolare all’immagine, c’è un progetto dietro o è frutto del caso? «Inizialmente mi ha seguito la fotografa Giulia Mazza (anche tastierista nel circuito indie, ndr), per lanciare il progetto, poi semplicemente mi fotografano durante il tour e mi piace mantenere una sorta di diario fotografico delle varie tappe. Uso le immagini, visto che non sono di molte parole...». Le ultime che ti chiedo di spendere sono, come facciamo ormai da mesi nelle interviste su queste pagine, sulla scena romagnola, apparentemente molto fervida... Sei

d’accordo? Credi ci sia un motivo particolare? «Sì, sicuramente in Romagna, come anche in Emilia (Emanuela ora vive a Bologna, ndr), abbiamo assistito a una naturale evoluzione grazie ai sempre più numerosi locali attenti a certe sonorità, che propongono eventi e festival degni di una metropoli, penso al “Beaches Brew” del Bronson, per esempio, che porta a Marina di Ravenna nomi che fino a poche settimane prima sono in cartellone al Primavera di Barcellona (probabilmente il più importante festival musicale al mondo, in ambito rock, ndr). Diventa naturale che tra il pubblico che si è creato grazie a queste iniziative ci sia chi decide di suonare in prima persona...».


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MUSICA

8 di Francesco Farabegoli *

Studiavo a Forlì ed ero flippato col metal peso e l’hardcore. Di Ravenna ascoltavo qualche gruppo (vi ricordate quel giro di gruppi lì? Miskatonic University, Brain Boozers, BHB, tutta quella roba). Di tanto in tanto andavo a un negozio di dischi sulla Ravegnana a comprare cose che non trovavo a Cesena, conoscevo il Rigolò e il Valtorto per qualcosa che vedemmo, e per il resto me ne stavo nel mio. Poi mi fidanzai con una ragazza di Ravenna e iniziai a frequentare la città, i fine settimana e qualche mercoledì; era il 1996. Non mi sono mai messo a scandagliare l’ultra-underground, ma la mia percezione della città in quegli anni era quella di un convento. Quattro o cinque posti in cui andare a bere, un concerto ogni morte di papa. C’erano i cinema, ok, e volendo anche qualche ristorante – anche se la scena hardcore dei ristoranti era indiscutibilmente dislocata nelle colline cesenati. Cazzo, odiavo Ravenna. Sembrava una bolgia dantesca per fighetti, la testa di ponte per introdurre in Romagna le più letali stronzate partorite dalla mente dei milanesi (due esempi? La rotonda e l’aperitivo. Ok, forse Milano Marittima era più colpevole di Ravenna in questa cosa). Passeggiavo per via Cavour e mi sembrava di stare dentro quegli horror distopici di sinistra fine anni ottanta, tipo Society: perché questa gente non beve? Dove vanno la sera? Iniziai a pensare che in una specifica zona della città tutti i giovani più pettinati si infilassero in qualche edificio e celebrassero con cadenza settimanale un rito satanico con sacrificio umano (nella mia immaginazione era da qualche parte verso via Giovanni Pascoli). Ma al di là delle paranoie, la città dormicchiava. A maggio o giugno aprivano i bagni al mare e la gente usciva completamente di testa. I primi giri a Marina mi han fatto sviluppare una teoria alternativa a quella dei sacrifici umani, con cui poi ho spiegato Ravenna ai miei contatti cesenati per una decina d’anni almeno. In sostanza, dicevo, il ravennate è un mammifero le cui abitudini sono abbastanza simili a quelle dell’orso bruno: si sveglia in tarda primavera e sbrocca. Inizia a celebrare la propria vita in riti orgiastici collettivi che si rinnovano ogni sera per tre mesi e passa, dopodiché – stremato dalle forze, piegato nello spirito e insoddisfatto per la scarsità di amplessi rimediati – si ritira nei propri alloggi e si dedica ad otto mesi di vita monastica. Peccato non ci fossero concerti: per vederti roba decente toccava salire a Bologna o anche più su. Croce e delizia dello snobismo rock. La città è cambiata parecchio da allora. Con la fidanzatina ci lasciammo nell’estate del 2003, e nel biennio successivo Ravenna è sparita dalle mie mappe. Avevo 26 anni e non così tanto bisogno di tornare al giro del mio paese: iniziai a concepire un rinnovamento e qualche nuovo amico. Nella prima fase di neo-celibato, un periodo che tutti passano a cercare compulsivamente sesso occasionale e devasto scientifico, mi spostavo di città in città a caccia di concerti quanto più assurdi e di nicchia possibile. La Romagna, scoprii, era diventata una terra delle opportunità: il mio posto preferito era un casolare insteccato (insteccato è un termine romagnolo per descrivere un posto insteccato) nei colli forlivesi tra Meldola e la Fratta, si chiamava Area Sismica, e aveva questa programmazione mattissima a metà tra jazz, weird folk e roba contemporanea casuale. Le colline in quegli anni la facevano da padrona: c’era un locale a Diolaguardia dove suonavano gruppi garage, uno a Montereale che ospitava roba grossa del giro alt-rock italiano; un posto a Capocolle dove s’improvvisavano concertini e djset da

BASTONATE DI CARTA

Un concerto al Bronson di Ravenna

Quando per i concerti decenti bisognava andare a Bologna... I LOCALI DALLA PSICHEDELIA DEL BRONSON AL RITORNO DEI DEAD KENNEDYS A PINARELLA LE STAGIONI NEI CLUB DELLA ROMAGNA: IL VIDIA FESTEGGIA IL SUO 32ESIMO COMPLEANNO

Con il mese di ottobre entrano nel vivo le stagioni dei club della Romagna, ormai orfani dello storico Velvet di Rimini. Partendo da Ravenna – seguendo la traccia dell’articolo principale di Farabegoli – al BRONSON di Madonna dell’Albero la stagione si apre con una serie di concerti all’insegna del rock psichedelico, più o meno pesante: il 13 ottobre appuntamento con gli americani Duel (in apertura gli olandesi Komatsu); il 20 ancora heavy dagli Stati Uniti con i Mos Generator (in apertura gli olandesi Black Bone e i cesenati Pater Nembrot); il 22 si cambia genere con l’indie-pop elettronico dei romagnoli Amycanbe per poi tornare in ambiti più pesanti e psichedelici il 25 ottobre con gli inglesi Uncle Acid and the deadbeats e gli americani Scorpion Child. Il giorno dopo arriva al Bronson invece un pezzo di storia del black metal, i norvegesi Enslaved mentre il 29 si prosegue nel filone psych con i danesi The Wands, le olandesi Blue Crime e i francesi Sound Sweet Sound. Il 31 il mese si chiude con i ravennati Sunset Radio che presentano il loro debutto discografico all’insegna del punk rock melodico. Restando a Ravenna, due appuntamenti in programma (al momento di andare in stampa) al MOOG SLOW BAR, in pieno centro, entrambi con band di Portland che si muovano tra indie-pop e chitarre anche in questo caso psichedeliche: il 10 ottobre Wooden Indian Burial Ground; martedì 25 Summer Cannibals. Al ROCK PLANET di Pinarella di Cervia in ottobre si parte sabato 15 con i Fleshgod Apocalypse, band italiana di death metal nota anche a livello internazionale ma la data da segnarsi in agenda è quella di sabato 29 quando a poco più di un anno di distanza torneranno al club di Pinarella i leggendari Dead Kennedys (nella foto), band californiana tra le più amate e attive della scena punk degli anni ‘80, nonostante l’ormai noto abbandono del loro leader storico Jello Biafra. A Cesena il VIDIA riparte festeggiando il suo 32esimo compleanno con il concerto del 15 ottobre di tre artisti romagnoli – Giacomo Toni, Duo Bucolico e Crista – mentre il primo appuntamento di caratura internazionale è anche qui il 29 ottobre, con gli inglesi The Computers, tra hardcore punk e garage rock. Restando a Cesena prosegue “Il salotto del Custode” il sabato sera alla ROCCA MALATESTIANA con live prettamente di artisti italiani come Cesare Malfatti, ex La Crus, sabato 1 ottobre, a cui seguiranno l’8 King of the Opera – il nuovo progetto musicale di Alberto Mariotti (ex Samuel Katarro) – il 15 la cantautrice cattolichina Crista, il 22 il cantautore cesenate Luca Dolci e il 29 il concerto-cinema degli italo-francesi Grimoon. Nella vicina Savignano sul Rubicone spicca poi la programmazione (garage rock e dintorni) del SIDRO, che il 5 ospita gli americani Levitation Room per poi proseguire nella programmazione il 13 con un tuffo negli anni sessanta in compagnia dei tedeschi Vibravoid, il 15 con il rock dei romagnoli Marrano e La Madre Superiora e il 19 con l’heavy rock band californiana Avon, fino alla chiusura del mese, il 29, con una serata black metal con band italiane (Sedna, Frostmoon Eclipse e Funera Edo). Infine, al DIAGONAL di Forlì riprendono i concerti del mercoledì: il 5 ottobre l’indie-pop elettronico dei tedeschi Joasihno, il 12 il cantautore Giovanni Ferrario, il 19 Giungla, progetto di Emanuela Drei (di cui parliamo a pagina 4), il 26 gli americani Dark Rooms. (nella pagina a fianco la programmazione dell’AREA SISMICA, citata nell’articolo principale)

ascolto, e i circoli Arci/Endas/CSI ospitavano incursioni di gruppi indie italiani e non. Sale prove convertiti in posti da concerto, casolari in campagna con eventi estemporanei, eccetera. Al Clandestino succedevano concerti di cui a Cesena non si sapeva niente fino all’ultimo giorno. Il modello era quello tipico del giro indie: c’è un promoter più o meno improvvisato, c’è un gruppo che vuole suonare dieci date in Italia e c’è qualcuno che vuole portare quindici ubriaconi nel suo bar. La Romagna ha tutti gli spazi che vuoi: balere in disuso, circoli in disuso, bar dello sport in disuso. A un certo punto Ravenna è tornata sulle mie mappe, in un modo piuttosto inaspettato: i miei amici hanno iniziato a considerare di andarci per vedere concerti. La fase dell’arcòr e del metal era sostanzialmente finita, ma un locale proprio in fondo alla E45 ha iniziato a buttar giù una programmazione di concerti che fino all’anno prima in Romagna non era manco pensabile. Si chiamava Bronson e stava a Madonna dell’Albero, in quella che aveva tutta l’aria di essere una ex-balera. Dieci e passa anni dopo sono ancora qua. La stagione estiva della fotta ravennate è stata cancellata dalle ordinanze e dai bisogni di sicurezza, e la stagione invernale della clausura ravennate ha reagito alla Fine Della Fotta con un misurato entusiasmo e il popolarsi di posti fighi ove poter bere alcolici e guardare un concerto decente. Personalmente, pur non avendo niente contro i concerti in spiaggia, trovo molto eccitante il momento in cui le stagioni invernali cominciano e i locali iniziano ad annunciare i primi concerti. Il Bronson e l’Area Sismica ne hanno già messi in cartellone di pazzeschi, e poi ci sarà una stagione di concerti al Moog, giusto? E poi ci sarà qualcosa di più piccolo e acustico al Fargo e magari qualche evento clamoroso al Clandestino, del Clandestino però ancora non so nulla. Ci sono i ragazzi alla rocca di Cesena, ci sono i circoli convertiti in qualcos’altro. Mi affido all’improvvisazione, e ormai di andare a vedere un concerto a Bologna non se ne parla neanche. Non è pazzesco vivere qua? * fondatore e autore di Bastonate, miglior sito musicale italiano alle ultime tre edizioni degli Oscar del web


MUSICA

R&DCULT ottobre 2016

9 UN DISCO AL MESE

Quando il più grande di tutti era ancora solo un pianobarista... di Bruno Dorella *

I Lokomotiv Konkret saranno all’Area Sismica di Ravaldino in Monte il 9 ottobre alle 18

RICERCA

Dal jazz all’avanguardia giapponese Riprendono i grandi concerti in esclusiva nazionale dell’Area Sismica di Forlì L’Area Sismica è pronta ad affrontare il suo 27esimo anno di concerti con un cartellone di caratura indiscutibile, con il quale porterà a Ravaldino in Monte una serie di monumenti viventi e di nuove generazioni appartenenti alla musica di ricerca di diversi ambiti, dal free jazz all’elettroacustica, dalla contemporanea alla creativa, confermandosi un punto di riferimento imprescindibile dell’avanguardia italiana, una tappa fissa (spesso l’unica nel Paese) delle tournée dei maggiori fuoriclasse al mondo. La stagione verrà inaugurata con una festa a cura di Radio Melody il primo di ottobre e già il 9 ottobre l’appuntamento è con un trio, in esclusiva italiana, che ha scritto la storia del jazz europeo, gli svedesi Lokomotiv Konkret, che festeggiano il loro quarantennale. Si tratta di una formazione capitanata da Dror Feiler, di origini israeliane, padre della Energy Music, mentore di Mats Gustafsson, che ha sempre vissuto la sua vita tra arte e attivismo politico (sua è la “Freedom flottilla for Gaza”, assurta alle cronache per aver subito l’attacco dei militari israeliani). Seguiranno il 23 ottobre i Kukan Gendai, altra data unica in Italia, formazione sulla carta atipica per i canoni a cui ha abituato Area Sismica, ma anche molto atipica rispetto alle etichette che sono state apposte per descrivere la loro musica. Da bravi giapponesi hanno interpretato, stravolgendolo, l'ambito legato alla psichedelia, riuscendo a ottenere un sound molto originale. I concerti iniziano alle 18. Sul prossimo numero il programma di novembre, info: www.areasismica.it.

Tom Waits - “The Heart Of Saturday Night” (1974) Della serie “non si nasce imparati”. Tom Waits è uno dei grandissimi, per molti, tra cui il sottoscritto, è il più grande cantautore, la più incredibile voce maschile contemporanea. Quel timbro inconfondibile, quel vocione gutturale, roco, che sembra non farcela e ti comunica sillaba per sillaba lo sforzo di arrivarci. E ci arriva sempre, emozionandoti per quello che dice e per come lo dice. Ecco, quella voce non è sempre stata così. La cifra stilistica del numero uno, per quanto dotato di grande talento sin dall’inizio, non è sempre stata perfetta. Nel 1974, quando esce The Heart Of Saturday Night, Tom Waits è ancora solo un eccezionale pianobarista. Lo stesso discorso vale per il precedente Closing Time. Queste canzoni da crooner, da “confidential mood”, jazzate, ben fatte, mancano ancora di qualcosa. Per quanto possiamo immaginare che già non fosse proprio uno stinco di santo, e che amori falliti e nottatacce girovaghe facessero già parte della sua vita, dovrà fumare parecchio, bere parecchio Bourbon, infilarsi molto più nei bassifondi della vita e dell’anima, prima di diventare il gigante che è diventato. Perché ci interessa questo album? Perché è il “prima”, il “making of”. Come Paolo Conte, l’unico italiano degno di essere accostato a Tom (e ci dispiace per gli altri). Andatevi a sentire i primi dischi di Conte. Registrati malissimo, senza gusto, arrangiati secondo la moda del momento, le versioni originali dei suoi primi classici lo fanno sembrare di poco superiore a Memo Remigi. Guarda caso, un altro pianobarista. Ma le canzoni c’erano, e la gente se ne accorgeva lo stesso. Un po’ come queste ballate del Cuore del Sabato Sera. “San Diego Serenade”, “Shake Me Timbers”, “Please Call Me, Baby”, anticipano quelle che renderanno Tom Waits uno dei cantanti più struggenti di tutti i tempi. Con una voce che a tratti ricorda lo Springsteen di Nebraska. “Diamonds On My Windshield” invece preannuncia il gusto per le storie di ordinaria devianza, raccontate bene, come solo lui sa fare, col gusto per i pulp di quart’ordine, surreali come il loro narratore. Parlata, su una base jazz trascinata da un “walking bass” forsennato, è uno dei miei pezzi preferiti dell’album. “Drunk On The Moon” potrebbe essere quasi un manifesto per la sua musica, almeno per il titolo. Il disco si chiude con il pezzo gemello della canzone che dà il titolo all’opera. Dal Cuore si passa al Fantasma del Sabato Sera (“The Ghost of Saturday Night”), e già veniamo proiettati nell’immaginario di una parabola notturna favolosamente perdente, iniziata forte, finita malino, probabilmente ad orari impensabili, con tanti rimorsi e altrettanti rimpianti, in qualche tugurio. Infatti il sottotitolo è “Afterhours At Napoleon’s Pizza House”. Le ore piccole da Napoleone, una pizzeria. Poi si scopre che la verità è questa solo in parte. A 14 anni Tom lascia la scuola, e va a lavorare da Napoleone Pizza, a San Diego, locale frequentato da marinai e ballerine di night club. Ogni notte stacca alle 4. La leggenda inizia più o meno lì. * Batterista dei Bachi Da Pietra e degli OvO, chitarrista dei Ronin, membro della Byzanthium Experimental Orchestra, felicemente ex discografico, aspirante sommelier, orgoglioso ravennate d'adozione, in attesa della giornata di 48 ore per poter finire un paio di cose.

1 OTTOBRE dalle ore 18 FESTA DI COMPLEANNO Festeggia con noi il nostro primo anno. Aperitivo a buffet. In consolle fino alle 24, Alice e Ifter

13 OTTOBRE dalle ore 20:30 DEGUSTAZIONE DI FRANCIACORTA di 4 etichette della cantina “La Montina” con piatti in abbinamento

16 OTTOBRE dalle 17:30

Corte Dandini, 18 Cesena (centro storico) Tel. 0547 21756 Nero Sublime www.nerosublime.com

PRESENTAZIONE IN CORTEDEL LIBRO DI POESIA “PAREIDOLIA” ispirate a macchie sui muri di Terracina

21 OTTOBRE dalle ore 21 SERATA COCKTAIL con distilleria Valentini e Tovel’s Gin, presentazione cocktail a base di gin, bitter e aperitivi

31 OTTOBRE HALLOWEEN PARTY in corte

UNA PASTA NUOVA IN CITTÀ via Fra Michelino, 56 - Cesena tel. 0547/482821 lunedi - sabato 9 - 19 Brodino Pastificio Cesena

brodino pastificio


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MUSICA

10 ROCK/1

CONSIGLI D’AUTORE

Dieci dischi da ricordare: da Miles Davis fino a Scanner

I MONACI DEL SURF Musica surf strumentale al Satellite di Rimini dove il 14 ottobre si terrà l’unica data in regione di questo mini tour autunnale della storica band torinese (mascherata) Monaci del Surf

di Roberto Paci Dalò *

ROCK/2 WOW A RIMINI I romani Wow – del giro di Calcutta, tanto per intenderci – presentano il loro ultimo album “Millanta Tamanta” con un concerto anche in Romagna: il 15 ottobre al Neon Cafè di Rimini

ROCK/3

L’AUSTRALIANA IN ITALIA L’australiana Brigitte Handley, già cantante-chitarrista delle Dark Shadows, torna in Italia per presentare il suo disco solista, “The Edge of Silence”, tra voci, chitarre acustiche, synth, tastiere e basso. In Romagna l’appuntamento è per il 7 al Fargo di Ravenna e l’8 al Mazapegul di Civitella di Romagna

ROCK/4

DAL CANADA, ECCO I MUTE Il punk-rock dei canadesi Mute (nella foto di Nicollas Demenjour) protagonista il 29 ottobre al Valtorto di Fornace Zarattini (Ravenna). In apertura i lombardi Lineout.

Alcuni dei dischi che mi hanno accompagnato in questi anni. Roberto Paci In ordine di pubblicazione. Dalò in una François Couperin - Leçons de foto di Pietro Ténèbres (Harmonia Mundi, 1970) Previti Le Leçons de Ténèbres, basate sulle Lamentazioni di Geremia, sono state composte da Couperin nel 1714. In questa registrazione sono interpretate da Alfred Deller (1912-1979), in pratica colui che ha riportato in vita la pratica del controtenore in epoca moderna. La sua interpretazione è mozzafiato anche per non addetti ai lavori e permette a tutti di entrare in relazione col barocco. Miles Davis - Bitches Brew (Columbia, 1970) Bitches Brew non è un disco, è un'autentica icona e interi libri gli sono stati dedicati nel corso del tempo. Immancabile. Se qualcuno non l'avesse ancora fatto, sarebbe da ascoltare questa sera. William S. Burroughs - Dead City Radio (Island Records, 1990) Uno dei migliori esempi di spoken voice album in circolazione. Grazie al mitico produttore Hal Willner in questo disco si è riunito un gruppo fantasmagorico di interpreti quali John Cale, Sonic Youth, The NBC Symphony Orchestra, Donald Fagem Cheryl Hardwick per creare un sentito omaggio all'arte dello scrittore americano di culto. Thanksgiving Prayer è una fulminante satira della American way of life. Einstürzende Neubauten - Heiner Müller, Die Hamletmaschine (EGO, 1991) Album particolarmente avventuroso registrato da Einstürzende Neubauten a Berlino Est negli studi della radio della DDR. L'incontro col drammaturgo Heiner Müller e con il suo testo teatrale “Die Hamletmaschine” mostra come il suono industriale e noise del gruppo possa offrire inedite percezioni del testo. Un esempio di opera radiofonica che mostra cosa può significare il rapporto tra testo e suono per scardinare un bel po' di luoghi comuni. Steve Reich - Works (Elektra Nonesuch, 1995) Un cofanetto della Elektra Nonesuch che raccoglie tutte le opere del compositore americano dal 1965 al 1995. Un capolavoro che permette di esplorare l'universo Reich autore di alcuni dei più bei brani del secolo scorso. Dieci preziosi dischi per sapere tutto su un musicista eccelso. Tra le tante composizioni da citare almeno Music for 18 Musicians del 1976. Sublime. John Cage - Sonates and Interludes for Prepared Piano (Naxos, 1998) Eseguite dal pianista Boris Berman, queste composizioni (scritte tra il 1946 e il 1948) fanno da spartiacque nella storia della nuova musica. Tutti conosciamo John Cage e sappiamo quanto il suo contributo alla cultura (non solo musicale) sia stato determinante. L'invenzione del celeberrimo piano preparato nasce anche da un'esigenza economica. In tempi di povertà come poter scrivere le musiche per le coreografie del compagno Merce Cunningham riuscendo ad inventare una tavolozza timbrica ampia e avendo a disposizione solo un pianoforte. Il resto è storia. Scanner - 52 Spaces (Bette, 2002) Commissionato da The British School in Rome questo lavoro di Scanner è basato sul film L'eclisse di Michelangelo Antonioni (1962). Probabilmente uno dei più silenziosi film di Antonioni nel quale Roma appare un luogo surreale, anonimo e sospeso nel tempo. Scanner manipola alcuni frammenti dei dialoghi, dei rumori ambientali e della colonna sonora per costruire un'opera nuova e particolarmente riuscita. Esempio di come si possa esssere creativi lavorando sugli archivi. Il titolo proviene dalla immagini usate nella performance originale: gli ultimi 52 fotogrammi del film proiettati al rallentatore. Arthur Russell - Another Thought (Orange Mountain Music, 2008) Scomparso troppo presto di Aids (nel 1992), Arthur Russell è un talento della New York degli anni Ottanta. Ha pubblicato poche cose in vita e la sua discografia è fatta soprattutto di opere postume che testimoniano della sua grandezza. L'utilizzo in un ambito pop di uno strumento particolare come il violoncello unito alla voce dello stesso musicista ha creato un corpus di canzoni meravigliose. Robert Lippok - Redsuperstructure (Raster-Noton, 2011) Un disco in solo per Robert Lippok (già co-fondatore di To Rococo Rot) pubblicato per l'etichetta di culto Raster-Noton. Un lavoro di elettronica estremamente raffinato e potente. Una vera e propria immersione nella grana del suono che, ascoltato in cuffia o con un impianto di qualità, permette di ampliare notevolmente la propria tavolozza percettiva. Paolo Fresu, A Filetta, Daniele Di Bonaventura - Mistico Mediterraneo (ECM, 2011) Gli incontri tra musiche tradizionali e jazz sono interessanti e pericolosi allo stesso tempo. Il pericolo di cadere negli stereotipi “world music” è sempre in agguato. Ma qui il risultato è strabiliante. Fresu, Di Bonaventura (al bandoneon) e il coro corso A Filetta sono in stato di grazia. Tutti rispettosissimi con interventi ridotti al minimo senza mai soverchiare gli altri. Ogni nota è esatta, appropriata, indispensabile. * Roberto Paci Dalò, 54 anni, è un compositore, musicista, regista e artista visivo riminese di fama internazionale. L’anno scorso ha ricevuto il Premio Napoli, per la promozione della cultura italiana. Il suo ultimo progetto è “1915 the armenian files”: un film, una mostra, un'opera radiofonica, un concerto multimediale e anche un disco, uscito lo scorso dicembre.



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MUSICA

12

CLASSICA/1

“Tutta colpa della luna”, la parte oscura di Chopin Stefano Ianne

CONTEMPORANEA

Stefano Ianne presenta il suo nuovo progetto su Chernobyl Giovedì 27 ottobre nell’ambito del festival delle Sostenibilità creative a cura di Kirekò, al teatro Alighieri di Ravenna è prevista una serata con grande protagonista il compositore di classica contemporanea Stefano Ianne, tra gli artisti di spicco del minimalismo in Italia, che presenterà il suo nuovo progetto sul disastro di Chernobyl, Duga-3. Insieme a Ianne sul palco il sassofonista Mario Marzi e il batterista Stefano Calvano, con cui forma il trio Iamaca (come il nome del suo ultimo disco, uscito quest’anno). Ad accompagnare il terzetto l’Orchestra A.V. Romagna – progetto didattico dei conservatori di Ravenna, Cesena e Rimini – con direttore Valter Sivilotti e Marco Titotto.

TEATRO MUSICALE GLI

ARCHI DEL CONSERVATORIO AL

BONCI

DI

CESENA

Nell’ambito delle celebrazioni per i 170 anni del Bonci, giovedì 27 ottobre al teatro di Cesena va in scena Metamorphosen con musiche di Schoenberg, Ives e Strauss eseguite dagli Archi del Conservatorio di Cesena con la partecipazione del Quartetto Fonè.

JAZZ/1 IL TRIO SERVILLO-GIROTTO-MANGALAVITE A SANTA SOFIA

Sabato 29 ottobre al teatro Mentore di Santa Sofia concerto del trio d’eccezione formato dal cantante e attore Peppe Servillo e dal sassofonista Javier Girotto e dal pianista Natalio Mangalavite, entrambi italoargentini. Presenteranno il lloro ultimo disco Parientes.

JAZZ/2 LA

NUOVA STAGIONE DELLO

ZINGARÒ

DI

FAENZA

È partita la nuova stagione di concerti dello Zingarò Jazz Club di Faenza, tutti a ingresso libero e in programma il mercoledì, con inizio alle 22, nella sala di Via Campidori 11, a Faenza. Mercoledì 5 ottobre l’appuntamento è con il quartetto del sassofonista Fabio Petretti, che presenta il cd Petretti Sound; il 12 concerto di The Cat Trio, guidato dal trombone di Federico Tassani; il 19 salirà sul palco il trio formato da Barend Middelhoff (sax tenore); Massimo Morganti (trombone) e Nico Menci (al pianoforte); il 26 chiuderà il mese di ottobre il Fazzini/Fedrigo XY Quartet con Nicola Fazzini (sax alto), Alessandro Fedrigo (basso acustico), Saverio Tasca (vibrafono), Luca Colussi (batteria).

Roberto Prosseda al piano

A Faenza il celebre pianista

“Ognuno di noi è una luna: ha un lato oscuro che non mostra mai a nessun altro”. Con le parole di Mark Twain è possibile leggere il concerto che andrà in scena al Teatro Masini di Faenza per l’Emilia Romagna Festival il 28 ottobre alle ore 21 dal titolo Tutta colpa della luna. Protagonista dell’appuntamento sarà il celebre pianista Roberto Prosseda, noto oltre che per le sue doti di esecutore, anche per quelle di esploratore del pedal-piano, strumento da lui recuperato che godeva di grandi ammiratori nei secoli passati, uno su tutti Wolfgang Amadeus Mozart, e che cercherà di mettere a nudo la parte oscura della produzione chopiniana. Il programma della serata, infatti, vedrà l’esecuzione di brani con richiami al mondo notturno e misterioso. Il concerto sarà aperto dall’esecuzione dei Trois nocturnes Op.9 del compositore polacco, tra i quali spicca per fama il secondo in Mi Bemolle Maggiore, dall’ampia melodia cantabile e sognante di chiara ispirazione vocale. In Do Diesis Minore la Valse Op.64 N.2, tonalità A RASSEGNA da sempre nell’area semantica del malinconico, alla quale seguirà la Op.64 N.1 ERF&MASINI: SI PARTE IL 20 CON FORMISANO-MOLL nota anche come Valse del minuto per la brevità d’esecuzione. Breve composizione Il concerto di cui si parla nell’articolo principale di Enrico pianistica, il Nocturne ebbe in Fryderyk Gramigna rientra nell’ambito dalla quinta edizione di Emilia Chopin il più grande sostenitore: l’Op.32 Romagna Festival & Masini Musica, la stagione di concerti orgaN.1 ripropone il tema lunare prima che lo nizzata dall’associazione Emilia Romagna Festival insieme al Scherzo N.1 Op.20, composizione tra le Comune e alla Scuola Comunale di Musica “G. Sarti” di Faenza, più ardue del genio dal cuore polacco, con il sostegno della Regione e in collaborazione con giunga ad oscurare la sala con le sue Accademia Perduta/Romagna Teatri. tinte fosche. Il Nocturne Op. Post. in Do Dal 20 ottobre al 16 novembre, sei appuntamenti all’insegna Diesis Minore, che segue riporta alla della contemporaneità e di suggestioni oniriche, in alternanza malinconica aura lunare che introduce il tra il teatro Masini e lo splendido Ridotto dello stesso, a cui si primo dei tre Prélude Op.28 in programaggiunge l’unicum del Museo delle Ceramiche, con la consueta direzione artistica a cura di Massimo Mercelli e Donato ma, il N.7 dal carattere sognante, mentre D’Antonio. il secondo, il N.15 mette a fuoco una canPrima dell’appuntamento del 28 con Prosseda, la rassegna parte tabilità quasi italiana; conclude questa il 20 ottobre alle 21 sempre al Masini con un viaggio dai sapori parentesi preludiante il N.20 che riporta francesi proposto dal flautista Davide Formisano, sicuramente al tema misterico grazie ad un peculiare tra i migliori flautisti italiani, e tra i più importanti della scena severo andamento accordale che conduinternazionale, accompagnato al pianoforte da Phillip Moll. ce all’evanescenza totale. I due Étude Riproporranno brani registrati nell’ultimo disco, composti da Op.25, il frenetico ma lirico N.1 e lo musicisti a torto non troppo frequentati dalle rassegne concertisdrucciolevole N.2, sorprendono prima stiche italiane, quali il recentemente scomparso Henri Dutilleux dell’ascolto del funebre Nocturne Op. 48 e lo svizzero di nascita, ma olandese d’adozione, Frank Martin. N. 1. La splendida Ballade N.4 Op.52 che, Si preannuncia quindi un ottobre faentino all’insegna della musinonostante un inizio etereo, concluderà ca d’oltralpe che, nonostante influenze straniere, mantiene con con muscolare fuoco il concerto, è l’estregrande dignità il proprio carattere nazionale che ne testimonia ma sintesi di tutto ciò che si nasconde la bellezza e l’importanza nel panorama musicale europeo. dietro l’estetica lunare del RomanInfo e programma: 0542 25747, info@erfestival.org e www. ticismo. emiliaromagnafestival.it. Una grande iniziativa per avvicinare i giovani a un linguaggio musicale apparentemente distante quale sembra ormai essere quello della musica colta è quella di “Musica a 1 euro”, promossa dall’Emilia Romagna Festival. Questa iniziativa vedrà il maestro Prosseda impegnato, lo stesso 28 ottobre alle 11, proporsi agli studenti delle scuole presentando il concerto che avrà luogo la sera. Enrico Gramigna

Roberto Prosseda

L


MUSICA

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13 NON SOLO CLASSICA

CLASSICA/2

Da Stockhausen a Casanova Alla Sagra Malatestiana maratona pianistica e film in anteprima Archiviati i grandi concerti sinfonici, la Sagra Musicale Malatestiana riparte in ottobre proseguendo nel ciclo di maratone pianistiche espressamente commissionate a giovani talenti o solisti già affermati chiamati ad appuntamenti che per originalità della proposta e durata superano la normale tipologia del recital. Quest’anno l’appuntamento è a partire dalle 20 di sabato 1 ottobre al Complesso degli Agostiniani con l’esecuzione dei Klavierstücke composti da Karlheinz Stockhausen, uno fra i vertici più visionari toccati dalla musica del ventesimo secolo. Sarà la giovane pianista Vanessa Benelli Mosell ad affrontare l’opera del compositore tedesco, cui sarà inoltre dedicata una speciale sezione del XIII Convegno di Analisi e Teoria Musicale realizzato in collaborazione con l’Istituto Musicale Lettimi (il giorno dopo a partire dalle 9.30 della mattina nella sede dell’istituto). Da segnalare poi la proiezione in anteprima del film-concerto Zoroastro, Io Casanova – con la partecipazione dell’attrice Galatea Ranzi – l’originale produzione cinematografica realizzata dalla Sagra Musicale Malatestiana e BLIQ Film in associazione con Kublai Film e in collaborazione con Theresia Youth Baroque Orchestra, ispirata all’incontro tra l’opera di Rameau e l’avventuriero veneziano e interamente girata nelle sale del Teatro Galli di Rimini. L’appuntamento è per il 27 ottobre al cinema Tiberio, con l’introduzione di Roberto Calabretto, professore associato di discipline musicali all'Università degli Studi di Udine, in concomitanza con le iniziative dedicate al

Le Quattro Stagioni al Piccolo di Forlì Venerdì 21 ottobre alle 21 al teatro Il Piccolo di Forlì concerto dell’orchestra Bruno Maderna di Cesena e della violinista Emma Arizza (nella foto), con i ragazzi dell’istituto musicale Masini di Forlì. In programma l’esecuzione delle Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi.

Un’immagine del film-concerto “Zoroastro”

quarantennale del Il Casanova di Federico Fellini che prevedono oltre alla proiezione del capolavoro felliniano introdotta da Gèrald Morin (31 ottobre) una Giornata di Studi organizzata in collaborazione con la Cineteca Comunale (dove si terranno i due appuntamenti) e l’Università di Bologna (26 ottobre). In attesa dei concerti da camera di novembre, il mese di ottobre della Sagra termina con una finestra dedicata ai giovani talenti dell’Istituto Lettimi (30 ottobre alle 11 nella sede dell’istituto) impegnati nell’esecuzione di pagine di Franz Schubert e Arnold Schoenberg.

ANTICA I CONCERTI DELL’ACCADEMIA BIZANTINA, DA BACH AL ROCOCÒ, TRA RAVENNA E BAGNACAVALLO Termina in ottobre la rassegna di musica antica proposta con strumenti originali di Accademia Bizantina, i Concerti dell’Accademia, alle 11 della mattina a Ravenna. Domenica 2 ottobre alla Basilica di S. Giovanni Battista protagonisti gli stessi musicisti di Accademia Bizantina con un programma dedicato a J.S. Bach e J. Pachelbel (nel pomeriggio alle 17 la replica a San Girolamo, a Bagnacavallo). Un viaggio nel Rococò musicale sarà proposto il 9 al ridotto del teatro Alighieri (dove si terranno tutti gli altri concerti) dall'ensemble Harmonicus Concentus, che nel concerto “L'Europa galante” eseguirà musiche di G.B. Sammartini, J.M. Leclair, G.Ph. Telemann. Il 16 ecco l'ensemble Lira Celeste che presenterà sonate, toccate diminuzioni e improvvisazioni del Seicento Italiano. Chiuderà la rassegna domenica 23 il violinista Boris Begelman, che eseguirà un concerto dedicato a Bach. Da segnalare poi di nuovo a San Girolamo il 9 ottobre alle 17 “Grandi sogni per piccoli musicisti”, concerto dell'ensemble d'archi della scuola di musica Sarti di Faenza.

CLASSICA/3 A RAVENNA LA RASSEGNA DELLA MARIANI DEDICATA QUEST ’ANNO A HAYDN, MOZART E BEETHOVEN Torna la rassegna “Giovani in Musica” dell’associazione Mariani, giunta alla sua XII edizione, che sarà dedicata ai tre grandi compositori del periodo classico, Haydn, Mozart e Beethoven. Chiamati ad eseguire composizioni dei tre saranno giovani musicisti di Ravenna e del territorio romagnolo, provenienti perlopiù dai Conservatori, Accademie e Istituti Musicali della nostra Regione. Si comincia giovedì 6 ottobre con il Quartetto d’archi Sincronie nato nel 2011 in seno alla Scuola di Musica di Fiesole; si prosegue lunedì 10 con il duo formato da Francesca Temporin al violino e Kim Fabbri al pianoforte, giovani musiciste formatesi presso il Conservatorio Maderna di Cesena; giovedì 13 ottobre sarà la volta del Trio Maderna di Cesena e dal pianista Daniele Paolillo, attualmente impegnato nel perfezionamento presso l’Accademia Pianistica di Imola. lunedì 17 ottobre a prendere posto al pianoforte sarà il pianista Piero Gatto, allievo dell’Accademia Pianistica di Imola; venerdì 21 ad esibirsi sarà il Trio Hegel; martedì 25 a salire sul palco sarà un Ensemble di sette musicisti proveniente dalla Scuola di Musica Giuseppe Sarti di Faenza. Infine il 31 ottobre a chiudere la rassegna sarà un gruppo di musicisti legati all’Istituto Musicale Verdi di Ravenna e al Conservatorio Lettimi di Rimini.

Lunedì 10 ottobre, ore 21.00 Hotel Ala d'Oro PAUL GINSBORG e SERGIO LABATE “Passioni e politica” Introduce Arnaldo Bruni Sarà presente Paul Ginsborg

Venerdì 25 novembre, ore 21.00 Hotel Ala d'Oro Serata musicale dedicata al contrabbassista lughese Giuseppe Maria Marangoni (1866 - 1945) ROSANNA CARNEVALE “Andante affettuoso” Introduce Luigi Sebastiani Sarà presente l’autrice Pianoforte: Rosanna Carnevale Contrabbasso: Morris Capone

Venerdì 14 ottobre, ore 21.00 Hotel Ala d'Oro MAURO BONAZZI “Con gli occhi dei greci” Introduce Marco Sangiorgi - Sarà presente l’autore Sabato 15 ottobre, ore 20.30 Entelechia In collaborazione con “Ass.Culturale Entelechia” Via Quarantola, 32/1 - Lugo Maratona letteraria “AGAMENNONE”di Eschilo Lunedì 17 ottobre, ore 21.00 Hotel Ala d'Oro GOFFREDO GUERRA “Testimone imperterrito” Introduce Raffaele Cortesi Venerdì 21 ottobre, ore 21.00 Hotel Ala d'Oro VITTORIO EMILIANI “Cinquantottini” Introduce Paolo Galletti - Sarà presente l’autore Sabato 22 ottobre, ore 20.30 Ristorante Hotel Ala d’Oro Serata conviviale-musicale “A TAVOLA CON GIOACCHINO ROSSINI” Conduce: Vittorio Emiliani Interventi musicali di: Stefano Malferrari (pianoforte) Anna Roberta Sorbo (soprano) Fabrizio Facchini (tenore)

Ricominciano lunedì 10 ottobre gli incontri del Caffè Letterario di Lugo, giunto quest'anno alla sua XIII edizione. Lunedì 24 ottobre, ore 21.00 Hotel Ala d'Oro EMILIO GENTILE “Il capo e la folla” Introduce Paolo Cavassini - Sarà presente l’autore Mercoledì 2 novembre, ore 21.00 Hotel Ala d'Oro LORENZA PIERI “Isole minori” Introduce Patrizia Randi - Sarà presente l’autrice Venerdì 4 novembre, ore 21.00 Hotel Ala d'Oro MASSIMO CACCIARI e PAOLO PRODI “Occidente senza utopie” Introduce Giovanni Barberini Sarà presente Massimo Cacciari

Domenica 6 novembre, ore 18.00 Hall dell'Hotel Ala d'Oro Inaugurazione della mostra pittorica “MI ESPONGO” di Agnese Ugolini Introduce Andrea Tampieri Venerdì 11 novembre, ore 21.00 Salone Estense della Rocca di Lugo GUIDO BARBUJANI “Gli africani siamo noi” Introduce Patrizia Randi Sarà presente l’autore Venerdì 18 novembre, ore 21.00 Hotel Ala d’Oro ALESSANDRO AMATO “Sotto i nostri piedi” Introduce Enrico Montanari - Sarà presente l’autore

Lunedì 28 novembre, ore 21.00 Hotel Ala d'Oro SILVIA PARESCHI “I jeans di Bruce Springsteen” Introduce Licia Corbolante Sarà presente l’autrice Venerdì 2 dicembre, ore 21.00 Hotel Ala d'Oro IVANO DIONIGI “Il presente non basta” Introduce Claudio Nostri Sarà presente l’autore Lunedì 5 dicembre, ore 21.00 Hotel Ala d'Oro FRANCO CORDELLI “Una sostanza sottile” Introduce Carmine Della Corte Sarà presente l’autore Mercoledì 14 dicembre, ore 21.00 Hotel Ala d'Oro NUCCIO ORDINE “Classici per la vita” Introduce Claudio Nostri Sarà presente l’autore


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TEATRO

LIRICA/1

DANZA

MIMÌ È UNA CIVETTA IN SCENA AL TEATRO ALIGHIERI E POI IN TOURNÉE IN REGIONE Dopo il debutto dello scorso anno nell’ambito della Trilogia d’Autunno di Ravenna Festival dedicata a Giacomo Puccini, Mimì è una civetta (nella foto di Silvia Lelli) torna sul palcoscenico dell’Alighieri di Ravenna (lunedì 3 ottobre alle 20.30), prima tappa di una lunga tournée che la porterà nei principali teatri della regione. L’eterna storia d’amore di Mimì e Rodolfo e dei loro scapigliati e squattrinati amici nella Parigi dell’Ottocento si è trasformata con successo in opera pop. Il titolo di questo divertissement è la citazione di una frase pronunciata da Rodolfo nel terzo quadro del libretto de La Bohème di Illica e Giacosa. Un libretto liberamente adattato da Cristina Muti – ideatrice del progetto – con la collaborazione di Anna Bonazza, attualizzando i recitativi qui trasformati in dialoghi parlati. Regia e coreografie dello spettacolo sono riprese ora dall’assistente alla regia Chiara Nicastro. Info tel. 0544 249244.

Cattolica apre con i ballerini del Trockadero Ad aprire la stagione del Teatro della Regina di Cattolica, il 27 ottobre, una proposta di danza di caratura internazionale (unica data in Romagna del tour europeo): lo spettacolo di balletto classico en travesti de Les Ballets Trockadero de Monte Carlo. Un corpo di danza di oltre venti ballerini, impeccabili professionisti che esibiscono, nel pieno rispetto delle regole canoniche: il divertimento è assicurato.

LIRICA/2

AL BONCI DI CESENA

Una trilogia d’autunno dedicata all’operetta dal sapore danubiano

Due giorni di festa e Le nozze di Figaro con il conservatorio

Ritorna a ottobre l’appuntamento con la Trilogia d’Autunno di Ravenna Festival che è approdato anche ai mesi autunnali con una formula che alterna tre opere sullo stesso palcoscenico sera dopo sera. La Trilogia 2016 presenta, dal 14 al 23 ottobre, un trittico “danubiano” che rende omaggio alla civiltà che fu l’Impero Austroungarico al suo tramonto. All’Alighieri di Ravenna andranno in scena, in esclusiva per l’Italia, tre produzioni dei principali teatri ungheresi, Teatro dell’Operetta di Budapest, Teatro Csokonai di Debrecen e Teatro di Szeged: Gräfin Mariza (La Contessa Maritza, in scena il 14 e in replica il 18 settembre), Die Fledermaus (Il pipistrello, in scena il 15, repliche il 19 e il 21 settembre, nella foto) e Die lustige Witwe (La vedova allegra, domenica 16 ottobre con repliche lunedì 17 e giovedì 20). Un tributo a una forma di teatro musicale, l’“operetta”, cui si devono capolavori come quelli proposti a Ravenna che raggruppano tre dei maggiori compositori di questo genere: Emmerich Kálmán, Johann Strauss e Franz Lehár. Un patrimonio che all’Alighieri sarà rappresentato dall’Orchestra Filarmonica Kodály, il coro del Teatro Csokonai e il corpo di ballo del Teatro dell’Operetta di Budapest che si esibiranno accanto a tre cast che uniscono le voci di spicco della ricca scena ungherese. Sul podio il direttore musicale del Teatro dell’Operetta, László Makláry, e il direttore musicale del Teatro Csokonai, Dániel Somogyi-Tóth, entrambi formatisi all’Accademia musicale Ferenc Liszt. Firma Gräfin Mariza e Die Fledermaus il direttore artistico del Teatro dell’Operetta, Kero (Miklos Gàbor Kerènyi), che ha ricevuto il premio Kossuth per aver promosso e reso popolare la cultura operistica unghe-

L’EVENTO COLLATERALE UNGHERIA

E

ROMAGNA

INSIEME A TAVOLA

La Trilogia d’Autunno sarà anche un’occasione d’incontro tra la cultura romagnola e danubiana. Il primo trittico di operette (14, 15, 16 ottobre), grazie alla collaborazione di “CheftoChef emiliaromagnacuochi”, offrirà l’opportunità di scoprire il patrimonio enogastronomico ungherese, attraverso due momenti chiave. Il Museo d’Arte della città di Ravenna apre le porte a musica e cucina d’autore con tre chef rinomati: Igles Corelli, Pier Giorgio Parini e Mattia Borroni. Per tutto il week-end “Ungheria e Romagna a tavola insieme”, vini ungheresi serviti in 27 ristoranti della città, tra cui quattro che proporranno anche un menu a tema con accompagnamento musicale ‘live’. All’ultimo appuntamento con l’operetta seguiranno invece tre giorni (21, 22, 23 ottobre) di esibizioni musicali nelle piazze cittadine: un incontro tra musicisti zigani e la tradizione nostrana con la partecipazione dei canterini romagnoli e le Bande cittadine di Ravenna e Russi, in occasione della festa del vino Giovinbacco.

rese; mentre Die lustige Witwe vede alla regia Csaba Tasnàdi, fondatore e direttore del Vidor Festival. A concludere il viaggio lungo il Danubio (domenica 23 ottobre), dopo tre giorni di esibizioni negli angoli più diversi del centro storico di Ravenna, sarà il concerto della Budapest Gypsy Symphony Orchestra, per la prima volta in Italia: 100 strumentisti, tra violini, viole, violoncelli, contrabbassi,

clarinetti e cimbalom che, nella migliore tradizione zigana, non esiterà ad alternare, in funamboliche esecuzioni, pagine celebri di compositori quali Liszt, Bartók, Kodály, Cajkovskij e Strauss a brani di musica tradizionale ungherese e zigana. Info e prevendite: tel. 0544 249244 www.ravennafestival.org Biglietti da 14 a 45 euro. Carnet tre spettacoli: da 33 a 108 euro.

La stagione del teatro Bonci di Cesena – che festeggia i 170 anni – inizia il 21 ottobre alle 21 con Le nozze di Figaro di Mozart sul celeberrimo libretto di Lorenzo da Ponte che vede in scena l’orchestra e il coro del conservatorio B. Maderna di Cesena con la direzione del maestro concertatore Claudio Desideri, il maestro del coro Paola Urbinati, la regia di Matelda Cappelletti e l’allestimento a cura del corso di scenografia del melodramma dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, sede di Cesena. Ma già l’1 e il 2 ottobre il Bonci apre le porte per una vera e propria festa che prende il via alle 10 del sabato con l’inaugurazione di cinque installazioni artistiche permanenti di Ricky Perlotti & Salomé Perlotti Trovato, mentre alle 10.30 ci sarà una conversazione con gli studenti delle scuole superiori di Laura Marinoni sul “piacere del teatro”, alle 12 si terrà l’inaugurazione del Museo del pubblico e dei Cassetti della Memoria che presentano la storia nascosta del Bonci con visite guidate per gruppi dell’attore Roberto Mercadini (repliche alle 15 e alle 18.30), mentre alle 16 sarà presentata la ricerca universitaria sulla qualità acustica del teatro e alle 21 sarà illustrata la stagione con Laura Marinoni, Enzo Vetrano e Stefano Randisi. La domenica è riservata ai più piccoli con due percorsi per i bambini alle 15.30 e alle 18.30.


TEATRO

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PROSA/BAGNACAVALLO

PROSA/LUGO

PROSA/FAENZA

Un doppio Edipo con Mauri e Sturno

Le due Sandrelli nel riallestimeno de Il bagno

Dal 28 al 30 ottobre si apre la nuova stagione di prosa del Rossini di Lugo con Edipo (Edipo Re - Edipo a Colono) di Sofocle, un doppio spettacolo che unisce due testi del grande drammaturgo greco con Glauco Mauri e Roberto Sturno e le regie di Andrea Baracco (Edipo Re) e Glauco Mauri (Edipo a Colono).

Da martedì 25 a giovedì 27 ottobre alle 21 va in scena al teatro Masini di Faenza la prima del Riallestimento de Il bagno di Astrid Veillon con Amanda e Stefania Sandrelli, un adattamento di Beatriz Santana per la versione italiana di David Conati, che vede in scena anche Claudia Ferri, Ramona Fiorini, Serena Iansiti per la regia di Gabriel Olivares.

Lucrezia Lante della Rovere diventa Misia Sert

I segreti di Picasso, Proust, Chanel, Ravel, Debussy, Stravinsky, Toulouse Lautrec, Cocteau, Nijinsky svelati da Misia Sert, la “regina” di Parigi. «Io non partorisco. Io Faccio Partorire. Gli uomini hanno bisogno di una sfinge per partorire la bellezza. Per diventare artisti. Io li faccio partorire. Li ho fatti partorire, tutti! Dicono che il mio talento sia saper annusare il talento. Dove tutti vedono un nano, io vedo un Toulouse-Lautrec. Se c’è una tizia muta, a occhi bassi, contro il muro, io sento profumo di Cocò, nel senso che sarà Chanel. Sono una cercatrice di geni». Dopo il successo di Malamore, Premio Flaiano, Lucrezia Lante della Rovere continua a dare vita a profili di donne straordinarie che hanno costruito la cultura del ‘900. Con la sensibile regia di Francesco Zecca e un testo inedito del poeta Vittorio Cielo, rivela al pubblico italiano l’incredibile storia e la fascinosa personalità di Misia Sert. Lo spettacolo va in scena al teatro Goldoni di Bagnacavallo il 23 ottobre.

CONTEMPORANEO/RAVENNA

Quel ballo che assomiglia a un sogno, che è la vita In scena a Vulkano fino al 19 ottobre “E’ Bal” delle Albe, su un testo di Nevio Spadoni Fino a mercoledì 19 ottobre, nello spazio Vulkano (via Cella 261, San Bartolo, Ravenna) andrà in scena lo spettacolo E’ Bal di e con Roberto Magnani e Simone Marzocchi su testo di Nevio Spadoni con musica di Simone Marzocchi (in scena il martedì, mercoledì, venerdì e sabato alle 21, la domenica alle 16, posti limitati prenotazione obbligatoria al 333 7605760) in una produzione Teatro delle Albe/Ravenna Teatro «E’ bal racconta – spiega Magnani – la storia di Ezia, donna emarginata di un paese della campagna romagnola, vittima delle dicerie della gente, continuamente in cammino alla ricerca di un uomo da sposare. Questo suo andare in cerca, assomiglia a un ballo, un continuo sgambettare che smuove tutto il corpo della giovane donna. Ezia è vittima a suo dire, di un abbandono: il grande amore della sua vita l’ha lasciata sola e per questo motivo viaggia senza sosta per cercare di rimpiazzare il vecchio fidanzato ormai fra le braccia di un’altra donna. Ma il tempo passa, gli anni volano, e il ballo di Ezia si fa stanco e sgraziato, il decadimento fisico è accompagnato da una perdita progressiva della ragione, Ezia comincia a “sbacchettare”, ad avere le allucinazioni, ricorda solo una vecchia giostra, teatro a quanto pare, del primo incontro con quel cavaliere che l’ha lasciata sola a ballare questa danza folle, che assomiglia a un sogno, che è la vita».


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TEATRO

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FORLÌ/1

FORLÌ/2

Crisalide e il caos ventoso Torna il festival organizzato da Masque nel teatro Félix Guattari Torna dal 28 al 31 ottobre a Forlì il festival Crisalide a cura di Masque teatro che si svolgerà principalmente nel teatro Félix Guattari sorto a Forlì dalla ristrutturazione e dall’adeguamento degli spazi dell’Ex Filanda Maiani in via Orto del Fuoco 3. L’edizione 2016 – la XXIII – è intitolata “Perché passi un po’ di caos libero e ventoso” e proporrà un denso programma, intessuto di prime nazionali, con proposte di teatro, danza, filosofia, incontri, mostre e workshop. Masque teatro,

Teatro Marmo - Su una Tra gli eventi “Marmo. Su una civiltà civiltà esausta esausta” di Masque teatro, al debutto nel nuovo allestimento pensato ad hoc per Crisalide. Lo spettacolo, il cui punto di partenza è La scrittura del disastro del saggista e filosofo francese Maurice Blanchot, vede in scena Matteo Ramon Arevalos, Lorenzo Bazzocchi, Giacomo Piermatti, Silvia Proietti e Eleonora Sedioli. L’eclettico artista bulgaro Ivo Dimchev presenterà ICure: «Se guarire è una scelta, allora perché non fare questa scelta mentre si è a teatro? Perché sprecare un’altra ora sforzandoci di essere più “culturali” se possiamo impiegare il tempo concessoci per essere più “sani”?». Danza Myriam Gourfink tornerà al Festival con Almasty, assolo danzato da Deborah Lary nel quale «vengono sviluppati e intrecciati tre diversi spazi: aereo, del luogo e terrestre». Il celebre ensemble spagnolo La Veronal diretto da Marcos Morau sarà a Crisalide con Portland, interpretato da Lali Ayguadé. Completa il programma di danza Trigger di e con Annamaria Ajmone. Musica Il pianista e compositore Matteo Ramon Arevalos, artista che da sempre intreccia il proprio percorso al teatro, al cinema e alle arti visive presenterà il concerto La Folia. Un grande ritorno quello del compositore e musicista elettronico Kasper T. Toeplitz, che presenta a Crisalide un concerto di pure masse sonore «ad alto gradiente emotivo». Filosofia Paolo Godani, docente di Estetica all'Università di Macerata e autore fra l'altro di Bergson e la filosofia (Edizioni ETS 2008), Deleuze (Carocci 2009), Senza padri. Economia del desiderio e condizioni di libertà nel capitalismo contemporaneo (DeriveApprodi 2014) e La vita comune. Per una filosofia e una politica oltre l'individuo (DeriveApprodi 2016), proporrà la conversazione “Deleuze e l’arte di rovesciare il platonismo”. Giovanni Leghissa, filosofo attivo presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’educazione dell’Università di Torino, rifletterà invece su “L’amore al tempo delle destre”. Workshop Fiorenza Menni, attrice e autrice di teatro e direttrice artistica di Ateliersi, condurrà “Panpot”, laboratorio pratico per l'interpretazione e la scrittura. Futura Tittaferrante presenterà “Photo-graphia di scena - Teatro come poetica fotografica civile”. Il percussionista Enrico Malatesta proporrà “The Forest Is As A Parent”, workshop rivolto a chiunque sia interessato a utilizzare il corpo come strumento di ascolto e ricerca. Mostre Roberto Pagnani allestirà l’esposizione di pittura Lemures. Pagnani ha esposto in decine di città in Italia, Europa e Stati Uniti d’America e collaborato con numerosi artisti afferenti ad ambiti disciplinari diversi (teatro, cinema, letteratura, musica). Futura Tittaferrante introduce Asintoto atlantico, mostra fotografica che sarà installata negli spazi del teatro Félix Guattari. Incontri La coreografa e danzatrice francese Yasmine Hugonnet sarà protagonista di Figura, postura e faculté du langage, incontro-studio con la teorica della performance Piersandra Di Matteo. Il critico teatrale Lorenzo Donati, infine, curerà una serie di dialoghi con gli artisti presenti al Festival. Tutti gli appuntamenti avranno luogo al teatro Félix Guattari (Ex Filanda Maiani) a Forlì. Trigger di Annamaria Ajmone verrà presentato alla Fab brica delle Candele in Piazzetta Corbizzi 30 a Forlì, dove si svolgeranno anche tutti i workshop. Info: 393 9707741, www.crisalidefestival.eu

Carla Fracci per il Buon vivere

La Veronal Portland

Sabato 1 ottobre alle 21 al teatro Diego Fabbri di Forlì, all’interno della Settimana del Buon vivere si tiene lo spettacolo Shéhérazade e le mille e una notte con Carla Fracci, balletto in un atto e cinque quadri del Balletto del Sud. Attore Andrea Sirianni, primi ballerini Carlos Monntalvan Tovar, Alessandro De Ceglia, Nuria Salado Fusté. L'evento avrà lo scopo di raccogliere fondi per il progetto Irst per la creazione in Romagna di un Centro di Riferimento per la Radioterapia Pediatrica.

RAVENNA

We need money: in scena il crowdfunding Workshop e spettacolo della compagnia Fanny&Alexander Dopo il debutto a Milano, il workshop “Siamo Uomini o Azionisti?” e lo spettacolo We need money di Fanny&Alexander (E-production) arrivano a Ravenna. Appuntamento dal 15 al 22 ottobre negli spazi di Ardis Hall e nelle Artificerie Almagià. Il workshop è un progetto intensivo per attori, professionisti e non, che prevede come esito finale la partecipazione allo spettacolo e si svolge sabato 15 ottobre e domenica 16 ottobre a cui si aggiunge la prova generale venerdì 20 ottobre. Lo spettacolo We need Money è in programma il 21 e 22 ottobre alle Artificerie Almagià. Il lavoro del workshop è incentrato sulla composizione della scena finale dello spettacolo, attraverso l’applicazione del dispositivo dell’eterodirezione, strumento di ricerca utilizzato dalla compagnia negli ultimi anni, alla partitura scenica di un gruppo di attori che ricopriranno, nello spettacolo, il ruolo di una fascia di pubblico detta “gli azionisti”. Lo spettacolo, ha per tema un’assurda riunione in cui si discute sul denaro e sullo stato dell’arte a partire da una paradossale forma di crowdfunding. Anticipazione della rassegna “Fèsta” organizzata dalla E Production a Ravenna a dicembre, il laboratorio fa parte delle azioni di un vero crowdfunding lanciato da Fanny & Alexander, attorno a cui è costruita l’idea dello spettacolo. Ci si iscrive al workshop versando la quota di 50 Euro su derev.com e si diviene donatori ufficiali del crowdfunding, oltre che azionisti dello spettacolo nella storia. Per iscrizioni e info 338.3237507 (Ilenia), oppure info@fannyalexander.org. Crowdfunding su derev.com.

Chiara Lagani in We Need Money, foto di Enrico Fedrigoli



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CINEMA A sinistra Marina Abramovic a cui è dedicato un documentario in uscita a ottobre, a destra un fotogramma del biopic “Neruda”

CONTROCINEMA

Ottobre in sala: tra horror, debutti e biopic Dal Cimitero azzurro di Lamattina al Nightmare Film Fest fino a Marina Abramovic e Neruda di Larrain di Albert Bucci *

Il mese di ottobre inizia con la presentazione pubblica di Cimitero Azzurro, primo film lungometraggio del regista ravennate Gerardo Lamattina (al cinema Jolly di Ravenna, in via Renato Serra 33, sabato 1 ottobre alle 18,30, poi dal 3 al 5 ottobre alle 21). Auto-prodotto dal basso coinvolgendo amici e conoscenti in friend-funding, Cimitero Azzurro non cerca facili consensi né ammicca al cinema più di moda ora tra gli intellettuali. La storia è quella di Rosario, piccolo imprenditore dal soldo facile e dagli amori ancora più disincantati, che provoca un incidente morta-

le nei confronti di una famiglia rumena. Il dramma e il senso di colpa lo portano a un lungo viaggio dall'Italia verso la Romania, un road-movie dell'anima fatto di strani incontri che progressivamente lo porteranno verso il Cimitero da cui la storia ebbe inizio. Un'ottima regia sopperisce ai limiti inevitabili di una produzione con pochi mezzi e quindi di una storia costretta a molti snodi sottintesi e non visti. Un film comunque meritevole, quasi fuori moda nel suo nemmeno troppo nascosto riferirsi al cinema di Michelangelo Antonioni, per quanto riguarda la espressività degli ampi paesaggi e le fondamentali sfumature comportamentali

dei personaggi. Sappiamo tutti anche che Ottobre è, da 14 anni, il mese del Ravenna Nightmare. Quest'anno, non solo horror, ma anche noir e cinema “scuro”, grazie anche al gemellaggio con il festival di letteratura GialloLuna NeroNotte. Nel ricco programma del Nightmare, come al solito, anteprime e concorsi internazionali tutti da scoprire. Ma in particolare, il Nightmare 2016 è dedicato a due ricorrenze: i 30 anni del mitico personaggio Dylan Dog, con incontri con gli sceneggiatori e i disegnatori del fumetto, e la proiezione del film cult Dellamorte Dellamore di Michele Soavi con Rupert Everett; e i 30

anni di Blue Velvet di David Lynch, che sarà riproposto in versione restaurata. Sempre in tema “horror”, vi ricordo che uscirà in sala la versione restaurata di un grandissimo film degli anni '30: il mitico Freaks di Tod Browning. Per chi non lo conoscesse, Freaks è ambientato in un circo, quelli di una volta, nei quali venivano messi in mostra i “Mostri”; i fenomeni umani da baraccone; la bella e “normale” Cleopatra si fidanza col ricco nano Hans per poi ucciderlo e incassare i suoi averi. Ma questa spietata dark lady sarà scoperta dai freaks del circo... Grande capolavoro del cine-

Una scena dal capolavoro degli anni Trenta “Freaks”

Uscirà

la versione restaurata di “Freaks” di Tod Browning, capolavoro, torbida crime story sul rapporto normale-diverso

ma di tutti i tempi, torbida crimestory sul rapporto normale-diverso, che merita di essere visto e rivisto più volte. Concludo con un paio di segnalazioni, come al solito non convenzionali, tra le uscite di sala del mese. La prima è per il documentario The Space in Between: Marina Abramovic and Brazil, dedicato appunto all'artista Marina Abramovic e al suo viaggio in Brasile. Tra stimoli artistici, medium e sciamani, ritualità religiose e animiste, cerimonie di purificazione e trip psichedelici, Marina Abramovic riflette sulle affinità tra performance artistiche e rituali e si mette totalmente a nudo, in un tragitto anche interiore nei meandri del suo passato difficile, in un'opera tra diario intimo e osservazione antropologica. E poi Neruda, del cileno Pablo Larrain, con con Gael García Bernal, biopic sulla vita del poeta cileno e premio Nobel Pablo Neruda. Che non fu solo artista, ma anche uomo politico e senatore; e infatti il film ripercorre gli anni, dal 1948 al '73, nei quali Neruda dovette nascondersi e scrisse il suo celebre poema “Canto General”, diventando così simbolo di libertà, oltre che una leggenda della letteratura. *Albert Bucci (Ravenna, 1968) è direttore artistico del Soundscreen Film Festival e consulente alla selezione del Ravenna Nightmare. È stato docente di Sceneggiatura presso l'Università Iulm di Milano, e produttore esecutivo di spot pubblicitari. In una vita parallela, possiede anche una laurea in Fisica Teorica. (Il suo vero nome è Alberto, ma in effetti è meglio noto come Albert).


CINEMA

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19 LA RASSEGNA

I doc di Internazionale a Lugo Dal 2 al 27 settembre si tiene a Lugo (Salone Estense della Rocca) la rassegna “Mondovisioni” dedicata ai documentari di Internazionale, proposti al festival di giornalismo che la rivista organizza dal 2007 a Ferrara. In calendario la proiezione di sei documentari in lingua originale (con sottotitoli in lingua italiana) su tematiche di grande attualità, dalla tragedia dei profughi alle ultime frontiere dalla fecondazione artificiale. I titoli: The girl who saved my life di Hogir Hirori (il 2 ottobre - nella foto), Under the gun di Stephanie Soechtig (il 4), Among the believers di Mohammed Ali Naqvi e Hemal Trivedi (l’11), Alcaldessa di Pau Faus (il 18), Tickling giants di Sara Taksler (il 25), Future baby di Maria Arlamovsky (27).

IL FILM

Le Albe dal teatro al cinema È tra i primi progetti finanziati dalla Regione Emilia-Romagna in base alla nuova Legge Cinema del 2016: si tratta di “Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi”. Tratto dall’omonimo spettacolo del Teatro delle Albe-Ravenna Teatro, scritto e diretto da Marco Martinelli (quattro volte premio Ubu per la drammaturgia e la regia), interpretato da Ermanna Montanari (premio Eleonora Duse 2013, accanto a tre Premi Ubu come Miglior attrice italiana), il film non ne è la sola trasposizione cinematografica, ma ne ridisegna i confini – si legge nella presentazione – «in un originale e contemporaneo immaginario visivo che caratterizza questo lungometraggio come un film d’arte che sa arrivare al vasto pubblico parlando di giustizia e bellezza».

LE CELEBRAZIONI

Fellini e i 40 anni del Casanova A quarant'anni dall'uscita de Il Casanova di Federico Fellini il Comune di Rimini celebra in collaborazione con l'Università di Bologna la ricorrenza promuovendo una giornata di studi nella giornata di mercoledì 26 ottobre alla cineteca comunale. Nella stessa giornata, Gianfranco Angelucci presenterà i documentari ‘E il Casanova di Fellini’ e ‘Fellini al doppiaggio’. Il momento clou sarà il 31 ottobre, 23° anniversario della morte di Federico Fellini, con la proiezione della copia restaurata del film ‘Il Casanova’ sempre in cineteca, introdotta da Gérald Morin. Inoltre, sarà allestita una mostra fotografica, con foto dell’archivio dell’ex Fondazione Fellini.

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IL FESTIVAL Sedicicorto: tra focus, talenti locali e film internazionali Il 7 ottobre prende il via a Forlì il tredicesimo “Sedicicorto film festival”. Come di consueto, l’inaugurazione del festival è con la celebrazione della sezione “Corto in loco”, un appuntamento dedicato agli autori e alle produzioni del nostro territorio. La sezione è competitiva e sarà il pubblico presente a decidere il vincitore tramite una votazione diretta su apposita scheda. Il vincitore sarà inserito nella compilation ItalianShortFilm n° 9 e sarà distribuito in anteprima a febbraio presso il prossimo Marché di Clermont-Ferrand in Francia. Quest’anno le critiche di cinema di tre esperti cinematografici saranno concentrati proprio sulle 11 opere finaliste del concorso “Corto in loco”. Altra novità importante, soprattutto per gli operatori della regione Emilia-Romagna, è la partenza di Cine Worker, un progetto di mostra mercato che prenderà vita all’interno della Sala Borsa della Camera di Commercio di Forlì (Corso della Repubblica 5), dove saranno allestite mini postazioni gestite da alcuni professionisti dell’Industria Cinema Regionale e sarà presente inoltre un rappresentante della Film Commission EmiliaRomagna e il direttore del Centro Nazionale del Cortometraggio. Tra le sezioni del festival ci sarà anche il focus sulla Repubblica Ceca curato da Michal Procházka. Ma, come sempre, a essere internazionale è la selezione dei tanti corti in concorso. La cerimonia di premiazione si svolgerà sabato 15 ottobre nell’Auditorium Cariromagna alle 21. Durante il festival gli spettatori potranno cimentarsi con le proprie attitudini di scrittori. Sono indetti infatti 2 concorsi di scrittura cinematografica con lo scopo di evidenziare con una recensione il film preferito o che ha stimolato la fantasia dello spettatore. Per il programma completo e maggiori informazioni: http://www.sedicicorto.it.


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LIBRI

L’INTERVISTA

Un Campiello sul filo della follia Simona Vinci, vincitrice del prestigioso premio, a Ravenna con Carlo Lucarelli di Matteo Cavezzali

Dopo molti anni di silenzio è tornata Simona Vinci e con il suo romanzo La prima verità (Einaudi), un’opera che mescola il memoir, il romanzo storico, il reportage, la poesia sempre seguendo il filo della follia. Con questo libro ha appena vinto il Premio Campiello. L’autrice sarà ospite assieme allo scrittore Carlo Lucarelli a “Il Tempo Ritrovato” a Palazzo Rasponi delle Teste a Ravenna mercoledì 26 ottobre alle 18.30. Hai vinto il Campiello, il più autorevole premio letterario, in un anno con grandi romanzi in gara, che effetto ti ha fatto? «Non me lo aspettavo assolutamente e dunque sono ovviamente molto contenta. Così come a dire il vero nemmeno mi aspettavo una candidatura alla cinquina. Nel momento in cui sono stata proclamata vincitrice ho provato un senso di grande felicità, più che per me, per il mio libro, che ha avuto una gestazione lunga e difficile ed è stato un azzardo da tanti punti di vista». Sei tornata dopo molti anni di silenzio, cosa hai letto in questi anni, in cosa é mutata la tua visione di scrittrice? «In realtà un vero e proprio silenzio non c’è mai stato, ho continuato a scrivere, a leggere a fare traduzione, da due anni tengo corsi a “Bottega Finzioni”, a Bologna. Le mie letture sono, come sempre e da sempre, abbastanza concentrate intorno a ciò che vado scrivendo in un determinato momento. Più che altro ho un bambino di quattro anni e leggere, con un bambino piccolo intorno non è molto facile, i tempi sono drasticamente ridotti. Ho letto e leggo molti libri per l’infanzia! Per quanto riguarda la scrittura, credo di avere più padronanza dei miei mezzi espressivi (e anche più consapevolezza di quali sono i limiti sui quali invece lavorare) e anche una visione più ampia di me in rapporto agli altri: anche il confronto con gli allievi in questo mi ha aiutata molto». Quando è nata l'idea di questo romanzo? «L’idea vera e propria è nata quando ho “incontrato” su un forum di psichiatria le vicende del manicomio di Leros raccontate dalla voce anonima di un operatore che ci era stato all’inizio degli anni Novanta, mentre era in corso un lavoro di deistituzionalizzazione condotto da vari gruppi di psichiatri europei. Ma già da prima, da quando avevo finito di scrivere il romanzo precedente, Strada Provinciale Tre, avevo chia-

ro in mente che volevo occuparmi di disagio psicologico e psichiatrico, ma ancora non avevo LA storia». La follia è una delle tematiche che affronti nel romanzo, un concetto che è cambiato molto dagli anni ’70 a oggi.

«L’idea mi è venuta

leggendo su un blog del manicomio di Leros, ma già da prima avevo chiaro in mente che volevo occuparmi di disagio psicologico e psichiatrico

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«È cambiato e non è cambiato. È come se il discorso sul disagio psichiatrico (e psicologico) fosse scomparso dal discorso politico quando la salute di una società si misura proprio dalla salute mentale dei suoi cittadini. Oggi la follia e i disturbi mentali sono ancora qualcosa di nascosto e zittito. Non ci sono più i manicomi-istituzione ma ci sono miriadi di comunità e case terapeutiche dietro i cui muri non sappiamo, sino a che non ci finiamo dentro o non ci finisce dentro qualcuno che conosciamo, cosa vi accada di preciso. E poi ci sono gli psicofarmaci, prescritti con grande spen-

sieratezza in molti casi. E con quelli si tampona e si soffoca il disagio, senza cercare di comprenderne le ragioni». «“Sono stata una bambina ineducabile” hai scritto “forse sarei finita anche io in un posto del genere”...» «Ero una bambina che oggi sarebbe stata definita in uno degli innumerevoli modi in cui si cerca di dare un’etichetta a bambini ipersensibili, vivacissimi, “diversi” magari da un’idea di “normalità” che stia a ritmo perfetto con le fasi evolutive». Hai esordito all'interno di quello che forse è stato l'ultimo movimento letterario italiano, negli anni '90 assieme a Carlo Lucarelli, Eraldo Baldini e diversi altri. Che ricordi hai di quegli anni? Esiste ancora tra scrittori quello spirito di collaborazione? «Non sono mai stata davvero dentro ad alcun movimento. Sono stata però (e sono) molto amica degli autori che citi. Ero una studentessa universitaria che scriveva poesie e racconti a un certo punto ho preso il coraggio a due mani e ho provato a scrivere un romanzo, Dei bambini non si sa niente. L’ho proposto a Carlo Lucarelli, che lavorava come consulente per Stile Libero che era appena nata e nel giro di due settimane ho avuto un contratto di pubblicazione. Molta fortuna. Dal confronto con gli amici che scrivevano e scrivono giallo e noir ho imparato molto anche se io volevo scrivere altro».

LA RASSEGNA GLI INCONTRI DE “IL TEMPO RITROVATO” A PALAZZO RASPONI La rassegna letteraria “Il Tempo Ritrovato”, curata da Matteo Cavezzali nella cornice di Palazzo Rasponi delle Teste a Ravenna, prosegue mercoledì 5 ottobre alle 18.30 con l’autore modenese Ugo Cornia (nella foto), ironico e irriverente, tra i più originali della scena italiana. Martedì 11 ottobre (alle 21 al Fargo caffè in via Girolamo Rossi) sarà ospite Claudia Durastanti scrittrice e giornalista italo-americana che ha di recente dato alle stampe per Minimum Fax Cleopatra va in prigione. Mercoledì 12 ottobre, sempre alle 18.30, si torna a Palazzo Rasponi dove il famoso direttore d'orchestra svizzero Matthieu Mantanus dimostrerà in un incontro molto particolare che la musica, oggi come ieri, ci racconta chi siamo, ed è materia viva, in una serata realizzata in collaborazione con Emilia-Romagna Concerti. Mercoledì 19 ottobre 18.30 sarà ospite Maria Giovanna Luini scrittrice e medico, che è stata per 15 anni collaboratrice di Umberto Veronesi. Martedì 25 ottobre si terrà un evento speciale per i 30 anni della Rete Bibliotecaria di Romagna e San Marino con la scrittrice spagnola Clara Sànchez, autrice di libri amatissimi come Il profumo delle foglie di limone e il recente Lo stupore di una notte di luce (Garzanti) (ora e luogo in via di definizione). Mercoledì 26 saranno a Palazzo Rasponi alle 18.30 Carlo Lucarelli e Simona Vinci.



R&DCULT ottobre 2016

LIBRI

22 FORLÌ

La colpa e la storia: il terzo “fest” sul ‘900 si apre con Tzvetan Todorov

Tzvetan Todorov

“Le colpe e la storia” è il titolo della terza edizione del “900 Fest” che si svolge in varie luoghi di Forlì dal 5 al 9 ottobre con incontri, convegni, presentazioni di libri, spettacoli e proiezioni di film sul tema del fascismo e delle dittature. Mercoledì 5 ottobre alle 17 si comincia nel Salone comunale con la conferenza di Tzvetan Todorov “La Rivoluzione d’Ottobre e gli artisti” mentre alle 21 alla Sala del Chiostro di San Mercuriale concerto del chitarrista Karl K. Koch dal titolo “Musica strumentale ispirata dalla storia degli Slavi del XIX-XX secolo”. Giovedì alle 10 in sala Nassirya “La colpa: il caso tedesco" con Gian Enrico Rusconi, Gustavo Corni, Roberto Venuti e Christoph Miething e alle 15 la conferenza di Chiara Zamboni “Il problema del male in Hannah Arendt e Simone Weil”, mentre alle 17 si parla de “Il colonialismo italiano” con Nicola Labanca, Leila El Houssi, Simona Berhe e Benedetta Guerzoni. Si chiude alle 20.30 alla Biblioteca Aurelio Saffi con la Conferenza di Florian Dierl, Centro di documentazione di Norimberga “Riconciliarsi con una cupa eredità: La città di Norimberga e il futuro dell’Area dei raduni nazisti”. Il 7 ottobre l’appuntamento alle 9 alla Sala Nassirya "Le colpe e la Storia: italiani in Spagna" con Carlo De Maria e Javier Rodrigo Sanchez, alle 11 conferenza di Mimmo Franzinelli dal titolo “Disertori. La colpa di non voler combattere” mentre alle 15 nel Salone Comunale si parla di "La colpa, la giustizia, la pena" con Stefania Amato, Gherardo Colombo e Andrea Pugiotto. Alle 17 Fabio Levi ed Elvira Mujcic parlano di “Primo Levi in Bosnia. Il paradosso della vergogna del sopravvissuto” alle 21 ci si sposta alla Biblioteca Aurelio Saffi per "I processi di Norimberga" introduce Gabriele Della Morte con proiezione di documentari. L’8 ottobre alle 10 in sala Nassirya la conferenza di Maurizio Bettini: “Il mito e la colpa: il caso di Edipo”. Alle 15 al Salone Comunale, la conferenza di Alberto Melloni: “Il tribunale della Storia”; alle 17 "Le colpe dei padri… " con Katrin Himmler, Lorenzo Pavolini e Niklas Frank, alle 21 conferenza con Adam Michnik e Wlodek Goldkorn sulla memoria del periodo post-comunista. Il 9 ottobre alle 10 al Salone Comunale "Oltre la colpa: l’incontro" con Guido Bertagna, Adolfo Ceretti, Claudia Mazzucato, Manlio Milani e Alberto Franceschini: il racconto di sette anni di incontri fra vittime e responsabili della lotta armata degli anni Settanta, un esperimento di “giustizia riparativa orizzontale”.

CESENA/1

MISANO ADRIATICO

Valdoca: “Ciò che ci rende umani” tra poesia, teatro e proiezioni

LA FILOSOFIA SI INTERROGA SULL’IDOLATRIA

Dal 7 ottobre al 7 novembre a Cesena torna la rassegna di filosofia, poesia, arti e teatro realizzata da Teatro Valdoca. “Ciò che ci rende umani” è tema e titolo anche della terza edizione: quest’anno il filo rosso sarà il cum, la parola “con”, declinata nella riflessione sul comune, “intorno a parole come compagno, commensale, fraternità, comunità, compassione… insomma intorno a ciò che ancora ci tiene insieme, nella generale separazione di ognuno dagli altri, nella frammentazione di ognuno in se stesso”, come ha scritto Mariangela Gualtieri. Confermati i quattro grandi incontri domenicali con i maestri del pensiero e della parola; quest’anno ogni lectio si terrà al Teatro G. Verdi, alle 17, preceduta da brevi versi della Gualtieri. Il 16 ottobre l’ospite sarà Enzo Bianchi (nella foto), priore della comunità di Bose; domenica 23 il filosofo Umberto Curi (Nostri sovrumani aiutanti. Politica e speranza dal mito di Prometeo); il 30 il violoncellista Mario Brunello con Musica e silenzio, riflessione tra parola e suono, per chiudere domenica 6 novembre con il pensiero di Antonella Anedda, poeta e saggista (“Cosa ci rende umani?”). Il sabato è dedicato alla poesia, con “Poeta, polvere innamorata”; tre poete per tre raccolte di versi appena uscite, presentate da Mariangela Gualtieri. Ad accoglierle, alle 17, sarà la Galleria Comunale d’Arte con un allestimento festivo: da sabato 15 ottobre (inaugurazione alle 17) a lunedì 6 novembre, infatti, ospiterà la mostra “I più arrischianti. Voci e volti dei poeti del ‘900”, a cura di Cesare Ronconi e Mariangela Gualtieri. Questo il calendario: “senza governo”, di Roberta Sireno, il 15 ottobre; Azzurra D’Agostino con i “Canti di un luogo abbandonato”, accompagnata dalle musiche di Andrea Biagioli, il 22 ottobre; Roberta Ioli con “Radice d’ombra”, il 29. I lunedì con “Lo sguardo acuto del cinema” saranno invece riservati al doc-film, presso il cinema San Biagio, in collaborazione con Cesena Cinema e con curatori illustri. Si comincia lunedì 24 ottobre, alle 21, con un omaggio al maestro Vittorio De Seta, a cura della Cineteca di Bologna. La serata del 31 ottobre, a cura di Marco Bertozzi, docente Iuav, autore di documentari e saggista, vedrà la proiezione di opere prodotte da giovani registi che esplorano il mistero della visione. Lunedì 7 novembre, nell’incontro I Narrabondi lo scrittore Paolo Rumiz (intervista su R&D Cult di novembre, ndr) narrerà il rapporto fra andatura e verso e Alessandro Scillitani il suo sguardo dietro la macchina da presa. A seguire, proiezione del doc-film Il cammino dell’Appia antica. Quattro i laboratori, rivolti a tutti, per fare esperienza di umanissime cose come la voce, il movimento delle mani, la danza, la filosofia. Info: Teatro Valdoca tel. 0547 24968 9/13 – 14/17 info@teatrovaldoca.org. Proiezioni e incontri - Ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti. Laboratori su iscrizione – info, costi e prenotazione telefonica allo 0543 362628.

CESENA/2 INCONTRO CON DAVIDE SU SPUTA TRE VOLTE Sabato 8 Ottobre alle 17, in piazza Bufalini 1 - alla biblioteca Malatestiana di Cesena – si terrà l’incontro con il fumettista Davide Reviati che dialogherà con Giovanni Barbieri sul suo ultimo graphic novel Sputa tre volte.

REVIATI

Al Cinema-Teatro Astra di Misano Adriatico, via d'Annunzio 20 con inizio alle 21 (a ingresso libero), il 7 ottobre prende il via la nuova rassegna di incontri filosofici organizzati dalla bilblioteca locale. Il tema di questa edizione 2016 è “Idolatria - I miti del nostro tempo”. Ad aprire la rassegna sarà Silvano Petrosino con un intervento dedicato ad “Antropologia e idolatria”. Petrosino, filosofo e docente universitario, tratteggerà un quadro introduttivo sul tema dell’idolatria, di cui si è occupato diffusamente nella propria riflessione, soffermandosi in particolare sugli aspetti della psiche umana che inducono l’uomo a subire il fascino degli idoli. L’origine dell’idolatria, osserva Petrosino, va ricercata nel senso di mancanza che alberga dentro di noi. L’idolo si pone come ciò che è in grado di colmare questo vuoto. Si tratta però di un’illusione. Il secondo appuntamento del ciclo di conferenze, in programma per venerdì 14 ottobre, avrà come protagonisti Gianni Vattimo e Marco Guzzi. I due pensatori si intratterranno in un dialogo su Religione e idolatria, interrogandosi riguardo al futuro del Cristianesimo. Il principale tra gli idoli del nostro tempo, Il denaro, sarà invece oggetto della conferenza che il filosofo Salvatore Natoli terrà giovedì 20 ottobre. L’epoca della mercificazione universale profetizzata da Marx è oggi realtà. In una società dove tutto viene ridotto a merce, dove tutto si può comprare, il denaro finisce per prendere il posto di Dio, assurgendo a principio motore del mondo. Nel novero delle moderne forme di idolatria occupa senza dubbio un posto di primo piano Il culto della rete, cui verrà dedicato l’incontro di venerdì 28 ottobre. Ad affrontare l’argomento sarà Franco La Cecla, antropologo con un’attività accademica di profilo internazionale.

CESENA/3

CATTOLICA

LORENZO MONTALI SU LEGGENDE E GATTI ALATI

TRA PAROLE E MUSICA, DA BOWIE A PRINCE

Il 18 ottobre, alle 17, alla biblioteca Malatestiana di Cesena Lorenzo Montali parlerà di “Leggende, gatti alati e fantasmi: il fascino del mistero”. Montali, professore associato di psicologia sociale al Dipartimento di psicologia Università degli Studi di Milano-Bicocca, è vicepresidente del Cicap e direttore della sua rivista "Query. La scienza indaga i mysteri". Ha pubblicato “Leggende tecnologiche”. L’incontro fa parte della rassegna “La scienza dei mostri di carta. Fondamenti scientifici e fantasie irrazionali sulle creature letterarie del mistero”.

Parte a cattolica una nuova rassegna tra parole e musica al titolo “Good vibrations” al Palazzo del turismo. A aprire le danze, il 15 ottobre alle 18, Luca Scarlini con “Da Ziggy Stardust a Purple Rain” (nella foto David Bowie). Seconda puntata il 22 con Emiliano Visconti. Tra gli ospiti nelle settimane a venire, a novembre, Gianni d’Elia parlerà di Jim Morisson e lo scrittore Gianluca Morozzi di Bruce Springsteen.


LIBRI

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23 RAVENNA/1

Il festival Gialloluna torna nel segno del trentesimo anniversario di Dylan Dog Intrecciato al “Nightmare Film Fest” in una nuova collaborazione (vedi pagina 18), torna a Ravenna il festival di genere “Gialloluna Neronotte”, diretto da Nevio Galeati. Si comincia sabato 22 ottobre con un’anteprima a Palazzo dei Congressi, Largo Firenze, con alle 10 l’inaugurazione della mostra: “Dylan Dog – Trent’anni di indagini e incubi”, fra riproduzioni e originali. A seguire, il documentario Nessuno siamo perfetti, di Giancarlo Soldi, dedicato a Tiziano Sclavi, creatore di Dylan Dog. Alle 18, invece, incontro con gli autori: “Le storie di Craven Road” Paola Barbato, Cristiana Astori, Giancarlo Marzano, Gigi Simeoni, Corrado Roi. Alle 20 replica del film, questa volta però con presenti in sala il regista Giancarlo Soldi e il critico cinematografico Massimo Perissinotto, mentre alle 22 sarà la volta del film Dellamorte Dellamore di Michele Soavi. In sala il regista e il produttore Gianni Romoli. Introduce Massimo Perissinotto. Si entra poi nel vivo della kermesse mercoledì 26 ottobre al’Enoteca Baldovino (via Tombesi dall’Ova 11) alle 18 con l’incontro con lo scrittore Nicola Lombardi. Giovedì 27 ottobre si torna invece al palazzo dei Congressi alle 10 per inaugurare la mostra “Lo sport fa male, a volte uccide”, opere realizzate dagli studenti del Liceo Artistico “Nervi-Severini” di Ravenna. Alle 18 aprirà la “Libreria del Giallo e del Nero”, in collaborazione con Liberamente Libri e a seguire: “La Romagna in noir, autori locali vecchi e nuovi”, incontro con Davide Bacchilega, Massimo Padua, Silvia Bertozzi. Il 28 ottobre stessa sede alle 18 per l’incontro dal titolo “Gli action thriller made in Italy” con Sergio “Alan D.” Altieri e Gianfranco Nerozzi, mentre al Mariani la premiazione del concorso racconti inediti, realizzato in collaborazione con “Il Giallo Mondadori” (con Franco Forte, editor Giallo Mondadori e Segretissimo e l’autrice Annamaria Fassio) a cui seguirà il concerto con Marco Rosetti (chitarra), Alessandro Scala (sax tenore), Messalina Fratti (voce) e Chicco Capiozzo (percussioni). Alle 18 del 28 si torna al Palazzo dei Congressi per “Lo sport uccide (davvero)” con Paolo Foschi, Gianluca Campagna, Claudio Paglieri, Luca Poldelmengo. Lunedì 31 ottobre a palazzo dei Congressi alle 18 Riccardo Gazzaniga autore de Non devi dirlo a nessuno e alle 20 si va all’Almagià con i più piccoli per “letture da paura”.

RAVENNA/2

LUGO

ALLA LIBRERIA LIBERAMENTE DUE NOVITÀ EDITORIALI MADE IN ROMAGNA CON ERALDO BALDINI, GIUSEPPE BELLOSI E GIANLUCA MOROZZI

IL

Sabato 1 ottobre alla libreria Liberamente di Ravenna (in viale Alberti) si terrà alle 18 la presentazione di Calendario e tradizioni in Romagna di Eraldo Baldini e Giuseppe Bellosi, edito da Il Ponte Vecchio di Cesena. In questo volume i due conoscitori della tradizione romagnola ripropongono sia una loro fortunata opera del 1989, da molto tempo introvabile, Calendario e folklore in Romagna, sia una corposa nuova parte che funge da aggiornamento, integrazione e ampliamento di quel testo. Il ciclo dell’anno, scandito dall'avvicendarsi delle stagioni e dall'alternarsi di tempo del lavoro e tempo della festa, influenzava fino a un recente passato il modo di vivere, di essere e di pensare dell’uomo. Venerd 7 ottobre, sempre alle 18, invece, toccherà a Gianluca Morozzi che ha di recente dato alle stampe Confessioni di un povero imbecille, in libreria per la ravennate Fernandel dal 29 settembre, che contiene l'omonimo cd inedito del gruppo rock Gli Avvoltoi, un concept album dedicato a Despero, il romanzo d'esordio di Gianluca Morozzi, di cui questo nuovo lavoro si può considerare il seguito, dato che racconta le vicende di Kabra, il cantante chitarrista del gruppo, e degli altri componenti della band.

CAFFÉ LETTERARIO RIPARTE TRA STORIA E POLITICA

Al via anche la stagione del Caffé Letterario all’Ala d’Oro di Lugo. Lunedì 10 ottobre ospite è Paul Ginsborg per parlare del suo libro Passioni e politica (Torino, Einaudi, 2016), il 14 ottobre invece Mauro Bozanni parlerà di Grecia antica e del suo libro edito da Carocci Con gli occhi dei greci mentre nella serata del 15 ottobre ci sarà la maratona di lettura dedicata ad Agamennone di in cui Vittorio Emiliani presenta il suo Cinquantottini (Marsilio) sull’esperienza delle associazioni universitarie – laiche e cattoliche – fra la Liberazione e il Sessantotto è stata fondamentale per la formazione della classe dirigente che ha intensamente concorso alla più importante stagione di riforme nel nostro paese. Il 24 ottobre è la volta di Emilio Gentile autore de Il capo e la folla (Bari, Laterza, 2016) sulle principali esperienze di partecipazione delle folle alla politica dell'antichità e di capi straordinari, che hanno governato con le folle per distruggere o per salvare la democrazia.


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LIBRI

24

SANT’ALBERTO

IL PROGRAMMA

Nella casa del Pessoa nostrano Nel Ravennate, dimora del poeta, agitatore, massone Olindo Guerrini di Elettra Stamboulis

La piccola Sant’Alberto, frazione del comune di Ravenna confinante con le Valli di Comacchio, e nota ai più per le meraviglie naturalistiche ha anche un’anima bibliofilia, essendo luogo di libri e cultura popolare. Lo si deve inparticolare a Casa Guerrini, centro giovani e biblioteca del paese, nonché abitazione di quel particolare intellettuale che fu Olindo Guerrini. Sorta di Pessoa nostrano (ma senza il modernismo) di cui quest’anno si celebrano i 100 anni della morte con un’infinità di inziative (vedi box), appassionato anche lui di eteronimi, agitatore e massone, consigliere comunale socialisteggiante e assessore, direttore della biblioteca universitaria bolognese sempre in bolletta, rimatore carducciano senza però l’epos e la vena aulica del professore, Olindo è sin dal nome di battesimo una sorta di distillato di romagnolità. Il figlio del farmacista del paese scrisse il suo libro più famoso nel 1877, superando di gran lunga le vendite delle Odi Barbare dell’incensato Carducci, usando però come soprannome quello del cugino morto di tisi, Lorenzo Stecchetti. Pochi anni prima, nel 1872,

aveva contribuito all’apertura della biblioteca popolare di Sant’Alberto, un paese allora di 2740 abitanti, perlopiù analfabeti o con bassa scolarizzazione, che però nei primi otto mesi di apertura vide 107 prestiti, di cui 21 a nome di donne. Un successo culturale senza precedenti. Certo, molti libri non tornavano più. Soprattutto se erano piaciuti. E se proprio entusiasmavano, i lettori santalbertesi ci tenevano a farlo sapere scrivendo a margine: “Bellissimo”, “Interessantissimo”. Cosa piaceva? Beh, l’avventura ovviamente come Ben Hur. Anche la critica però troncava con la mannaia: “Lettore, quando tu avrai letto questo libro sarai

«Nel 1872 il

poeta aprì una biblioteca in un paese di 2.740 abitanti perlopiù analfabeti

»

più stupido di prima”, appare appunto scritto a mano su un libro che non vi sveliamo qual è. Provate a sfogliare qualcuno di questi testi che hanno fatto le ossa dei sogni degli abitanti del paese in questi 144 anni di letture, sarà come entrare in un’avventura di un altro, come sentire i sussurri di coloro che hanno sognato e non sono più, o sono ancora racchiusi nel nostro leggerli, come direbbe Tabucchi. Casa Olindo Guerrini, Via Guerrini 60, tel. 0544 529805 Apertura invernale: da lunedì a venerdì 14.30-18; giovedì e sabato 8.30-12.30;

NEL DETTAGLIO ALL’INTERNO LA SALA DI LETTURA DELLA SOCIETÀ OPERAIA DI MUTUO SOCCORSO Casa Guerrini è disposta su due piani ed ha dieci stanze di cui tre sono adibite a biblioteca, una a sala riunioni e le rimanenti sono a disposizione di iniziative ed attività; Casa Guerrini è infatti un centro culturale attivo e ospita conferenze, mostre, corsi, laboratori. Il cortile interno diventa, in estate, arena cinematografica. La Biblioteca Comunale è collocata al piano terreno. Dispone di un fondo, aperto al prestito, prevalentemente di letteratura; c'è inoltre una piccola Emeroteca con riviste di un argomento naturalistico-scientifico e di informazione locale. Casa Guerrini ospita la Sala di Lettura della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Sant'Alberto, dove si trova il "Fondo Guerrini", una raccolta di oltre duemila volumi risalenti ai sec. XVVIII, XIX e XX. Il Fondo è concesso in uso alla Biblioteca da parte della Società Operaia che a questo scopo ha anche arredato una sala.

IL CALENDARIO DEL CENTENARIO Tantissimi gli eventi in programma a Sant’Alberto, ma non solo, per celebrare il celebre concittadino nel centenario della morte proprio a ottobre. Domenica 2 ottobre alle 8 raduno al Circolo Arci per “E Viaz: da Sant’Alberto a Gaibola”, percorso ciclistico lungo i luoghi più cari a Guerrini. All’arrivo recital dei Sonetti da parte delle “Donne di Parola” di Sant’Alberto. Sabato 8 ottobre alle 15 a Casa Guerrini “L’Olindo mai visto”, mostra realizzata da Enrico Baldini con il contributo delle signore Paola e Liliana Foresti Forti. Presentazione a cura di Franco Gabici. La mostra rimarrà esposta fino a sabato 29 ottobre. Venerdì 14 ottobre alle 21 a Mezzano “I personaggi dei Sonetti Romagnoli di Olindo Guerrini” evento/spettacolo a cura di Franco Gabici con letture di Eliseo Dalla Vecchia nell’ambito della Sagra del Paese. Sabato 15 ottobre alle 17 a Palazzo Albertini e Biblioteca Comunale “Aurelio Saffi”: “A scatt lébar”, mostra fotografica con catalogo per immagine ispirate alle opere di Guerrini in collaborazione con il Cine Foto Club di Forlì, fino al 6 novembre. Venerdì 21 ottobre e sabato 22 ottobre alle 9 alle 15 alla sala “Nullo Baldini” a Ravenna, commemorazioni del centesimo anniversario della morte di Olindo Guerrini “Olindo Guerrini, i Sonetti Romagnoli”, convegno letterario su Olindo Guerrini nella quale sarà presentata l’edizione di “Sonetti Romagnoli” curata da Renzo Cremante a cura dell’associazione Amici di Olindo Guerrini. Sabato 29 ottobre al museo NatuRa alle 17.30 inaugurazione mostra “Un viaggio straordinario…” verso Bassano del Grappa con la bicicletta di Guido Guerrini, resoconto per immagini e parole del viaggio di Luigi Berardi. Saranno presenti Franco Iseppi, presidente del Touring Club Italiano e il professore Roberto Balzani dell’Università di Bologna.


Università - Polo di Ravenna

La notte dei ricercatori Quattro colori per quattro percorsi tra Faenza e Ravenna Venerdì 30 settembre arriva anche a Ravenna la Notte dei Ricercatori, iniziativa promossa dalla Commissione Europea che ogni anno coinvolge migliaia di ricercatori e istituzioni di ricerca in tutti i paesi europei per creare occasioni di incontro con i cittadini e per diffondere la cultura scientifica e la conoscenza delle professioni legate alla ricerca in un contesto informale e stimolante. Il Campus di Ravenna dell’Università di Bologna supporta il progetto con un ricco programma di appuntamenti che si snoda lungo quattro percorsi, di cui tre a Ravenna e uno a Faenza: quattro linee colorate La professoressa (gialla, viola, verde e blu) di un ipotetico percorso Elena Fabbri, che, attraverso dimostrazioni, incontri, musica e coordinatrice spettacolo, porterà alla conoscenza. Campus di Ravenna L'inaugurazione è prevista alle 18 al Palazzo dei Congressi di Largo Firenze, con desk informativi su tematiche europee e lavorative e alle 19.30 un ricco aperitivo a buffet. La prima linea, quella viola, dedicata all’arte, si concentrerà sul tema della creatività. Si parte alle 18.30 dal chiostro del liceo artistico, in via Tombesi dall'Ova, con il gioco interattivo "Think up", che si propone di inventare storie non legate al pensiero logico, ma basate su intuizione e creatività. Alla stessa ora, a Palazzo dei Congressi, seguirà l'incontro propedeutico alla mostra "Pier Luigi Nervi, gli stadi per il calcio": progetti, disegni e materiali di archivio per la realizzazione di stadi in tutto il mondo (a cura della Scuola superiore di studi sulla città e il territorio di Ravenna, del dipartimento architettura e del dipartimento di ingegneria civile, chimica, ambientale e dei materiali), che sarà inaugurata alle 20.30 alla chiesa di S. Maria delle Croci di via Guaccimanni. Seguirà, alle 20.30 al punto ristoro di palazzo dei Congressi, il concerto "Musica dai due mondi all'inizio del XX secolo. Ritrovandosi a Parigi". La seconda linea, quella gialla, riguarderà le tracce del passato e prevede, alle 18 a Palazzo Corradini, un incontro su cosa significhi studiare oggi beni culturali: verranno presentati temi di ricerca, laboratori e attività didattiche e ci si confronterà sulle sfide dell'oggi. Alle 19 seguirà l'incontro "Dai reperti archeologici alla contemporaneità", mentre alle 21, a Casa Traversari in via San Vitale, si apriranno le porte ai laboratori di

Rocco Mazzeo, coordinatore della laurea magistrale ScoRe.

archeozoologia e archeobotanica per scoprire come si ricostruisce il passato. Alle 21.30, a Palazzo Corradini, verrà presentato l'esito del recupero della fontana del Nettuno di Bologna, a cura del Prof. Rocco Mazzeo. Alle 22.30 ci sarà infine la presentazione interattiva delle ricerche in Scienze per la Conservazione e il restauro, a cura del Dipartimento di Chimica. La linea verde, come si evince dal colore, sarà invece quella dedicata all'ambiente e prenderà il via alle 18 nel foyer di Palazzo dei Congressi di Largo Firenze, con la mostra fotografica “Alla scoperta del mondo sommerso”. Alle 20 seguirà la proiezione del film Un posto sicuro, nell’ambito dell’incontro dal titolo "Quale tutela ambientale?" a cura del dipartimento di Scienze Giuridiche. Dalle 20.30 alle 22 a Palazzo Corradini di via Mariani i ricercatori dei laboratori di Scienze Ambientali presenteranno le ricerche e le innovazioni sviluppate. Negli stessi spazi gli studenti del liceo scientifico di Ravenna racconteranno l'esperienza di alternanza scuola lavoro svolta presso la facoltà. Alle 21, infine, ci si domanderà se è possibile recuperare l'acqua (progetto in collaborazione con i ricercatori della scuola di Ingegneriaarchitettura e la scuola di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali). La notte dei ricercatori verrà conclusa dal concerto “Notte di note”, ospitato a Palazzo dei Congressi a Largo Firenze con la band “Il trio insolito”, composta da ricercatori e professori universitari Gianandrea Pasquinelli, Claudia Testa e Gianluca Caselli.L'ultima linea, quella blu, porterà invece a Faenza, dove si inizierà alle 17 nella sede degli Ex Salesiani in via San Giovanni Bosco, con un viaggio tra immagini e campioni per conoscere i materiali del futuro e far rivivere gli oggetti del passato. Alle 19 seguiranno invece dimostrazioni pratiche delle attività formative per lo sviluppo di abilità tecniche di base infermieristiche. Alle 19.30 si daranno appuntamento logopedisti, insegnanti di canto e attori per dimostrare come divertimento e lavoro possano coesistere in un mix di esibizione, riabilitazione, studio e ricerca. Alle 22, infine, al Bar Men Sana seguirà il concerto finale di band formate da studenti del Corso di infermieristica.

La scienza al servizio dei beni culturali: l’unicum della laurea internazionale SCoRe Il 3 ottobre si festeggia il Welcome Day indirizzato agli studenti della laurea internazionale in “Science for the conservation restoration of cultural heritage (SCoRe)” diretta da Rocco Mazzeo. L’obiettivo di questo corso di laurea è quello di formare scienziati in grado di fornire a restauratori e storici dell’arte informazioni sulla natura dei materiali. Professor Mazzeo, Score rappresenta un unicum nel panorama mondiale: quali sono le caratteristiche di questo corso? «Score è uno dei pochissimi corsi di laurea internazionale di scienza per I beni culturali. Ad Evora, in Portogallo, e a Londra, in Inghilterra, sono stati istituiti corsi master similari con cui si sta valutando di intraprendere collaborazioni e scambi. Gli altri corsi di laurea esistenti a livello europeo sono più che altro di conservazione e restauro. Questo corso di laurea è finalizzato a formare diagnosti per i beni culturali, ovvero scienziati in grado di fornire a restauratori e storici dell’arte informazioni sulla

natura dei materiali, sul loro stato di conservazione a supporto di operazioni di restauro o studi storicoartistici». Qual è il bilancio di questi anni? «In questi anni si è osservato un graduale aumento degli studenti internazionali rispetto a quelli italiani grazie anche all’accordo sancito con la Nanjing University e le numerose convenzioni attivate con diversi enti europei ed extra europei, che hanno ospitato gli studenti durante i periodi di tesi». Qual è l'appeal, in termini di internazionalizzazione? «Il corso di laurea rappresenta un’opportunità per studenti italiani che grazie anche al tirocinio possono entrare in contatto con prestigiose istituzioni internazionali ed è di forte appeal per studenti stranieri che riconoscono l’Italia come punto di riferimento per la sua tradizione nel settore della conservazione del restauro ed oggi anche della diagnostica applicata ai beni culturali».


ARTE

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IL FESTIVAL

Ibrida, due giorni di intermedialità Alla Fabbrica delle Candele arriva la prima edizione dell’evento diretto da Francesca Leoni e Davide Mastrangelo Il 14 e 15 ottobre alla Fabbrica delle Candele di Forlì si terrà la prima edizione di “Ibrida”, festival delle arti intermediali nato dall’esperienza delle precedenti due edizioni di “Re/Azione”. Ibrida è a cura di Vertov Project, con la direzione artistica di Francesca Leoni e Davide Mastrangelo del duo “Con.tatto” e la collaborazione di Piero Deggiovanni, critico d’arte e docente di estetica dei new media all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Due giorni dedicati alla video arte e alla video performance, con sperimentazioni di artisti affermati ed esordienti, durante i quali sarà anche possibile assistere alle performance live dei Basmati Film di Bologna (il 14 ottobre) e dei Dehors/Audela di Roma (il 15 ottobre), oltre che ai concerti live dei forlivesi Esion AD (noise) e dei ravennati Muvic, che con il concerto di chiusura spazieranno tra i generi ambient, noise e kraut. Abbiamo parlato con Leoni e Mastrangelo, che presenteranno la loro ultima produzione, Simulacro, e che dopo il festival, il 22 ottobre, inaugureranno una mostra personale all’oratorio di San Sebastiano. Quando è nato Con.tatto? Francesca: «Nel 2011, quando abbiamo girato il nostro primo video, Inside, nato dal caso, dalla voglia di sperimentare ciò che avevamo imparato come attori e video-maker. Non sapevamo come collocarlo, ma abbiamo cominciato a mandarlo ai festival e, visto che lo accettavano e che la tecnica ci piaceva, abbiamo continuato su quel filone. Da lì è nato Con.tatto video performance art e abbiamo cominciato anche a fare performance live ibridate al video». Cos’è una video performance? F.: «Non è un video documentativo

di una performance live, perché in questo caso la performance viene realizzata esclusivamente per il video. E attraverso il video, con l’utilizzo del montaggio e di qualsiasi altra tecnica, diventa qualcosa che non è replicabile nella realtà». Voi parlate molto di ibridazione, concetto da cui è nato il nome del festival. Qual è il suo significato? Davide: «Il concetto di ibridazione nasce dagli studi portati avanti da me, Francesca e Piero. Ci siamo resi conto che i nostri lavori sono ibridanti e ibridati: c’è la performance live, il video, l’excursus teatrale e quello cinematografico, tutte esperienze che vengono incanalate in un unico video. La video arte è stata quasi sempre ibridata, ma oggi, con le nuove tecnologie, questa tendenza è più forte». F.: «Molti artisti di nostra conoscenza lavorano con varie tecniche: c’è chi fa istallazioni sonore, chi teatro ibridato con il video, chi found footage, che consiste nel recupero di pellicole di scarto». Oltre all’ibridazione, qual è il fil rouge che unisce i lavori e le performance live al festival? F.: «Ciò che accomuna gli artisti live è l’interazione con il video, mentre i video presenti nelle sale sono divisi a seconda dei curatori, tra i quali figura Piero Deggiovanni. La prima giornata sarà dedicata all’interazione con il corpo, con video artist conosciuti, mentre il secondo giorno vedrà protagoniste le nuove leve. Vogliamo che Ibrida, al contrario di altri festival, tiri fuori dei talenti, sia un contenitore di stimoli, di nuove tendenze». D.: «Piero presenterà video di studenti dell’accademia che seguono

Simulacro, di Leoni e Mastrangelo

una linea kitsch e che ricorrono all’ibridazione ai livelli massimi, utilizzando soltanto immagini che esistono in rete, rielaborandole». Qual è la differenza tra attore e performer? D.: «Il performer porta se stesso. Scopo della performance è il superamento dei confini di se stessi, di una soglia che può essere anche fisica. Il performer dimostra qualcosa come persona, portando il proprio vissuto; si mette a nudo davanti al pubblico,

ed è anche per questo che molti si esibiscono nudi. È disarmante non avere nessun filtro davanti alle persone. Il problema è che molte performance, soprattutto live, vengono costruite, e per questo perdono di valore. Inoltre, il fallimento è ammesso, mentre se a teatro sbagli una battuta non va bene. Il fallimento e il successo sono entrambi parte della performance». F.: «In realtà una performance non andrebbe provata e neanche ripetuta».

FOTOGRAFIA “FOUR

MINUTES ” DI

MARZIA BONDOLI NIELSEN ALLA

GALLERIA

LILITH

Fino al 31 ottobre la galleria Lilith ospita “Four minutes”, una mostra inedita che racconta di come le emozioni possono trasformarsi in soli quattro minuti. La fotografa Marzia Bondoli Nielsen ha coinvolto 48 persone in una vera e propria performance che si è trasformata in progetto durato un anno. «Four Minutes nasce da una riflessione sulla nostra percezione del tempo – spiega Bondoli Nielsen –. Poiché spesso è da noi vissuto come sfuggente, è interessante domandarsi cosa accade in noi quando stiamo dentro al tempo in modo consapevole. Per questo ho chiesto a chi ha partecipato al progetto di compiere un vero e proprio atto performativo che lo mettesse a stretto contatto con se stesso abbandonando un'emozione disturbante non più desiderata. I mie i lavori hanno a che fare con le opposizioni, questo perché vengo da una famiglia di migranti, mia madre è argentina e mio padre italiano. Il viaggio è il mio elemento naturale, che sia un viaggio fisico o interiore. Nei miei progetti documento la trasformazione, come cambiano le persone e i luoghi». La mostra è curata dall'artista Silvia Bigi. Visita su prenotazione, ingresso libero. Lilith Studio Galler y, via di Roma 82y, Ravenna, info: 335 7527507 – www.lilithstudiogallery.com www.marziabondoli.com, lilithstudiogallery@gmail.com marziab@gmail.com.

Come nascono i video di Con.tatto? Siete sempre voi i protagonisti? F.: «I video funzionano perché ci siamo noi: non siamo attori, ma Davide e Francesca, che hanno una storia e sono una coppia. Nei nostri video parliamo di relazioni, non solo della nostra, perché cerchiamo di trasformarla in qualcosa di universale in cui altre persone possano immedesimarsi. La performance la facciamo una volta sola. Giriamo un solo video, per cui non utilizziamo il metodo cinematografico, e difficilmente la proviamo, anche se a volte abbiamo uno storyboard. Però quando guardiamo il prodotto finale ci rendiamo conto che è molto diverso da quello che avevamo programmato. Per esempio, in Portogallo, durante una residenza artistica, ci hanno portati in una fabbrica abbandonata. Noi non avevamo programmato niente, quindi abbiamo fatto delle riprese a casaccio…era più che altro un esercizio. Abbiamo cominciato a lavorare sull’equilibrio senza dirci nulla. È qui che ci siamo resi conto di quanto sia naturale per noi lavorare insieme. Non pensavamo di tirarne fuori un lavoro… Poi una sera mi sono messa a montare e ho cominciato a guardare questo materiale, e alla fine ne è saltato fuori un lavoro, che tra l’altro ha girato parecchio». D.: «Il nostro lavoro è fisico ed è una vera e propria ibridazione, perché è vicino al cinema, ma anche al teatro e al quadro. Diventa un archetipo nel quale chiunque può trovare un significato». Dove sta il valore artistico di un video oggi, quando gli strumenti sono alla portata di tutti e tutti possono raggiungere un pubblico, o almeno delle “visualizzazioni”? D.: «Per quanto mi riguarda c’è una parola importante: ricerca. Quand’è che il video artista è un artista e, per esempio, uno youtuber non lo è? Il video artista è consapevole di ciò che lo circonda, di quello che sta facendo, del suo percorso. Uno youtuber spesso non lo è, anche se sa essere talvolta un impresario. Il limite che determina la video arte è quando dietro al lavoro si vede lo sviluppo di una tematica nata in precedenza». F.: «Molti hanno il preconcetto che fare video arte sia fare improvvisazione. Non è così. Magari viene bene la prima volta, ma io sono convinta che se alla base di un video c’è un pensiero, un percorso, lo spettatore lo percepisce, anche se si stratta di un video girato a casaccio col cellulare. Anche questa può essere una poetica, ma solo se gli si dà continuità. Noi studiamo molto, guardiamo quello che fanno gli altri e ci scambiamo le idee, perché nell’ambiente ci conosciamo un po’ tutti. Vedere quello che fanno gli altri, sviluppare un pensiero critico è un modo per evolversi». Gloria Bernabini Leonardo Casadio


ARTE

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27 MOSTRE LA GRANDE FOTOGRAFIA DI SALGADO A FORLì Dopo il grande successo della mostra di Steve McCurry “Icons and women” la grande fotografia torna protagonista della Settimana del Buon Vivere. La mostra “Genesi“ di Sebastião Salgado, che inaugurerà il 28 ottobre e resterà visitabile fino al 29 gennaio presso la Chiesa di San Giacomo a Forlì, racconta pienamente lo spirito e i contenuti della Settimana del Buon Vivere e sarà preceduta, domenica 2 ottobre alle 17.30, dalla proiezione del film “Il Sale della Terra” di Wim Wenders e Juliano Ribeiro Salgado.

PERSONALE DI MASCHERINI A Longiano fino al 13 novembre, al Castello Malatestiano, la mostra, Marcello Mascherini. Segno e scultura 1927 – 1980, mostra antologica.

ANDY WARHOL & STEVE KAUFMAN - MARILYN & MOVIE STARS IL PARAGONE A SAN LEO Le arti a confronto alla fortezza di San Leo, fino al 6 novembre, in una mostra originale, curata da Alessandro Marchi, che presenta una selezione di circa 60 opere d'arte antica, moderna e contemporanea, dal titolo alla fortezza rinascimentale di San Leo “Paragone - antico contemporaneo”.

La mostra Andy Warhol & Steve Kaufman - Marilyn & the Movie Stars è stata prorogata fino a domenica 16 ottobre a Villa Mussolini, via Milano 40 a Riccione


JUNIOR

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SANT’ALBERTO

Piccoli Sherlock Holmes in NatuRa Nel museo al “Palazzone” il lavoro di classificazione dell’ornitologo Brandolini

di Elettra Stamboulis

Si può cominciare a essere scienziati a 14 anni. Questo ci insegna la vicenda di Alfredo Brandolini, l’ornitologo che creò la raccolta del “Palazzone” oggi Museo NatuRa di S. Alberto, a pochi chilometri da Ravenna. Nel 1906 il giovane rampollo della famiglia nobile era un ragazzino affascinato dalla caccia, che praticava però con scrupolosa curiosità classificatoria e con un’attenzione empatica alla preda, come si desume dai suoi diari dell’epoca. E proprio il pettirosso ucciso da questo adolescente avviò la collezione tassidermica che ora è ospitata nel paese sull’orlo delle Valli. Vivere nella natura, che tra i due secoli era più che selvaggia, fu l’esperienza che segnò il destino del laureato in Agraria e appas-

sionato ornitologo Alfredo: pur viaggiando per tutto lo stivale, visitò anche per tre anni l’Eritrea, non dimenticò mai le sue origini, una caratteristica tipicamente romagnola. Così la sua inestimabile collezione di uccelli costituisce oggi il fulcro di questo museo, dove i ragazzini curiosi possono scoprire lo scienziato classificatore che è in loro, meravigliarsi di fronte alle farfalle diurne italiane (tutte le specie!) e molte notturne, le farfalle esotiche e gli invertebrati tipici di tutto il mondo, i cerambicidi delle pinete ravennati, i mammiferi che presentano fra gli altri rarissimi esemplari asiatici, i mammiferi del ravennate, i rettili, le conchiglie dell'Adriatico, le conchiglie di acqua dolce della Romagna, le conchiglie di terra della Romagna… Ritrovare come Sherlock Holmes la capacità di diffe-

renziare, osservare con lentezza, scoprire e distinguere le diversità nell’apparente omogeneità delle specie, costituisce, in particolare nell’età della preadolescenza e dell’adolescenza, un presupposto fondamentale per lo sviluppo di un approccio scientifico al sapere. È in quella età in cui si suddividono le figurine, le macchinine per colori, i vestitini per tipologie, in cui si comincia insomma a classificare nella specie, che musei come questi possono fare la differenza. E il museo NatuRa è proprio un luogo magico, anche per il suo involucro, che era originariamente un “Palazzone” utilizzato come ostello e come luogo di scambio, dove insomma dal ‘500 ci si incrociava e ci si scambiava esperienze. Gestito dal 2003 dalla cooperativa Atlantide, ospita moltissi-

me attività durante l’anno: fino al 9 ottobre si può visitare ad esempio la mostra temporanea dal titolo “Animalerie” di Vania Bellosi, storica illustratrice della casa editrice faentina Moby Dick e per anni illustratrice anche di quell’oggetto presente in molte delle nostre case, il “Lunêri di Smembar”. Museo NatuRa via Rivaletto, 25 48020 Sant'Alberto, Ravenna www.natura.ra.it Orari di apertura dal 1 settembre al 30 giugno: martedì, mercoledì e giovedì: 9.30 - 13 venerdì, sabato, domenica e festivi: 9.30 - 13/ 14 - 18 (Chiuso il 25 dicembre, 26 dicembre e 1 gennaio), telefono: 0544 529260, 528710 email: infonatura@comune.ra.it.

RAVENNA RIPARTE

RIMINI

Un’immagine dello spettacolo di Kinkaleri andato in scena anche al festival di Santarcangelo

La Sagra Malatestiana a misura di ragazzi

La Sagra Musicale Malatestiana a Rimini (vedi p. 11) allarga ancor il proprio orizzonte con un progetto di educazione musicale pensato per i più piccoli con “Armoniosamente”, Dopo il successo delle passate edizioni ritorna l’eclettico Noris Borgogelli (16 ottobre Teatro degli Atti), che con il Rimini Classica Ensemble e le immagini di sabbia animate da Rossella Milencio presentano Lo Schiaccianoci di Čajkovskij con testi di Borgogelli liberamente ispirati al racconto di E.T.A. Hoffmann. La compagnia Kinkaleri presenta invece (23 ottobre) una fortunata rilettura della Madame Butterfly di Giacomo Puccini. Molti poi, ad ottobre, gli appuntamenti e i laboratori rivolti ai piccolissimi. Per ulteriori informazioni: Comune di Rimini Settore Cultura via Cavalieri 26 47921 Rimini, tel. 0541.704294 – 704296 http://www.sagramusicalemalatestiana.it

LA STAGIONE TEATRALE CON IL

GIULIO CONIGLIO

DELL’ARCHIVOLTO

Riparte il cartellone teatrale delle Arti della Marionetta all’Almagià di Ravenna. Sabato 8 ottobre si terrà la tradizionale festa di presentazione della stagione. Il primo spettacolo è in programma invece domenica 23 ottobre e vedrà protagonista la storica compagnia ligure del Teatro dell’Archivolto, che presenta Una giornata con Giulio coniglio (spettacolo di teatro d’attore, pupazzi e canzoni dal vivo, età consigliata 3-7 anni). Lunedì 31 ottobre, invece, ecco la tradizionale festa di Halloween con tanto di spettacolo a tema.

CESENA LABORATORI E

PERCORSI TRA I MUSEI SUL FILO DELL’ARTE CONTEMPORANEA

Dall’incontro tra [NON]Museo di Cesena e MuNa Musei di Narrazione di Rimini nasce “Musei del presente”, un dispositivo ludico e itinerante che ha come obiettivo la valorizzazione del patrimonio artistico-culturale e dello spazio urbano della città di Cesena. Da ottobre a novembre i musei (Biblioteca Malatestiana Antica, Museo Archeologico, Pinacoteca Comunale, Museo di scienze naturali, Museo di storia dell’Agricoltura e Casa Museo Renato Serra) saranno i protagonisti di una serie di azioni ed iniziative: tutti i giorni è possibile svolgere autonomamente l’itinerario seguendo la mappa illustrata; mentre tutte le domeniche pomeriggio laboratori, installazioni e percorsi narrativi per bambini e adulti. Programma completo delle attività su www.katriem.it.



GUSTO

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NEL DETTAGLIO LA

FARINA DI CASTAGNE, COME SI OTTIENE E COME VIENE CONSERVATA

La farina viene ottenuta sbriciolando con macine a pietra le castagne, dopo averle liberate preventivamente dalla loro buccia esterna e di ogni residuo di pecchia (la loro pellicina interna). La sbucciatura avveniva, ed avviene tuttora, dopo l’essiccamento: si collocano i frutti in un recipiente di legno (bigoncia), nel quale viene introdotto ripetutamente con forza un bastone (manfano) opportunamente armato con un terminale metallico ad una estremità. Anche la conservazione della farina è un’operazione delicata: per preservare il prodotto dall’ossidazione e dall’aggressione degli insetti, questa viene pressata con forza entro un recipiente di legno in modo da eliminarne l'aria. E con così tanta forza che al momento dell’utilizzo è necessario staccarla a pezzi con uno scalpello, sminuzzarla e setacciarla.

di Giorgia Lagosti

La coltivazione del castagno fu introdotta in Europa dai Romani: lo importarono dal Medio Oriente e lo diffusero in tutto il continente. In Italia, in particolare nell’Appennino tosco-emiliano e tosco-romagnolo, molti secoli più tardi, ebbe una grande espansione per opera della Contessa Matilde di Canossa (1046 – 1115) che, avendo molti terreni non idonei alla coltivazione agricola con l’aratro, pensò di utilizzarli per l’impianto di questi grandi alberi da frutto. Fu così che la disposizione delle piante in filari, che declinavano a fondovalle, prese il nome di “impianto matildico”. La tradizione vuole anche che la contessa donasse piante di castagni ai poveri del tempo perché le mettessero a dimora e assicurassero alla popolazione presente e futura i frutti di questa pianta provvidenziale. E fu molto lungo il periodo in cui la gente delle colline univa castagne intere o spezzate a piatti di legumi per incrementar-

PRODOTTI TIPICI

La necessità e le virtù del castagno La storia secolare di un alimento che ha nutrito le popolazioni delle colline ne il volume o sostituiva la farina di frumento, che non era di facile reperimento, con quella di castagne per preparare piatti di pasta, frittelle, focacce e torte. La loro presenza nelle zuppe o nelle minestre era semplicemente la conseguenza del fatto che esse potevano essere raccolte liberamente e gratuitamente, per antica tradizione, lungo le stradicciole dei vari castagneti, mentre i legumi dovevano essere acquistati. Il grande utilizzo della castagna in tutte le zone montane d’Italia non derivava quindi da scelte enogastronomiche né da sapienza

culinaria ma si faceva di necessità virtù: veniva cucinato e mangiato ciò che era disponibile. Poi arrivarono gli anni Cinquanta e le cose cambiarono radicalmente: l’esodo dalla Montagna, combinato con nuove risorse alimentari, mise in crisi la castanicoltura che oggi è diventata un’attività economica molto marginale. Delle originarie 300 varietà di Castagne e Marroni coltivate in Italia nel secolo scorso, ben poche sono quelle attualmente mantenute e accudite per le generazioni future. Un tempo era ccmune partire la domeni-

ca, famiglia al completo, per andare a praticare l’autoraccolta, semmai concordata con i proprietari dei boschi. Comune era anche che questi ultimi durante la settimana avessero già “bottinato” i frutti più belli per poi proporli in vendita proprio a quei gitanti smaniosi di fare una cospicua scorta per l’autunno e per l’inverno a venire. Oggi, tutto ciò, non è più comune. Oggi marroni e castagne, i nostri intendo, quelli delle colline Romagnole, sono diventati frutti ormai rari, quasi suggestivi, appannaggio di una ristretta cerchia di

appassionati che continuano a cercare quelli “a chilometro 0”. Oggi, i castagneti di casa soffrono l’abbandono. Perché? Certamente le cause sono molteplici. Da un lato gli alti costi, sia in termini di manutenzione che di fatica (durante tutto l’anno bisogna ripulire il sottobosco e controllare le piante; per non parlare poi della raccolta che, benché aiutata da rastrelli e pertiche, fra l’altro dannosi per il sottobosco e per i rami, risulta lunga e complicata), sono stati, e sono tuttora, un grande deterrente per la coltura del castagno e hanno istigato i contadini verso altri

Vi aspettiamo nella tranquillità della campagna a due passi dalla città. La qualità e stagionalità delle materie prime selezionate, la ricerca di carni particolari comebisonte, bufalo e picanha preparate sia allo spiedo che alla griglia e le numerose paste fatte in casa rappresentano il connubio perfetto per rendere la nostra locanda una tappa fissa per ogni vostra occasione speciale e i vostri pernottamenti fuori porta.

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GUSTO

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31 LA RICETTA LA

PASTA

“FATTA

IN CASA” DI CASTAGNE

Per questa pasta si impiega una miscela di farina di castagne e farina di frumento. Le percentuali delle due farine possono variare molto dando luogo a gusti diversi. Ecco di seguito un elenco di tre tipologie di miscela con i relativi gusti: farina di castagne 25%, farina di frumento tipo 0 75%: questa è una pasta dal leggero gusto di castagne. Più che pasta di castagne è meglio definirla alle castagne; farina di castagne 50%, farina di frumento tipo 0 50%: piatto questo dal sapore equilibrato; farina di castagne 75%, farina di frumento tipo 0 25%: con questo impasto si ottiene un bel sapore deciso; farina di castagne 100%: si ottiene una pasta dal sapore molto forte che ben si accosta a condimenti a base di cacciagione o formaggi. Ingredienti per quattro persone: 400 grammi di farina nella miscela desiderata secondo le indicazioni sopra riportate. 4 uova, sale marino integrale (nota: si può sostituire un uovo con dell’acqua. Questo è consigliabile soprattutto quando la pasta viene usata per tortelli e tortellini, perché in questi formati si chiude meglio di quella fatta con sole uova) Preparazione: fare un monte di farina con un buco al centro, porci all’interno le uova e un pizzico di sale. Ora impastare il tutto, prima con una forchetta e poi con le mani. Continuare fino a che l’impasto diventi omogeneo e molto elastico. È bene tenere presente che più si lavora la massa più questa risulterà elastica e quindi facile da spianare. A questo punto formare una palla e lasciare riposare circa un’oretta in un recipiente coperto, avvolta in un panno leggermente inumidito, per evitare che asciughi. Fatta a mano: questo impasto è di sua natura poco elastico e quindi tende a strapparsi, in special modo quando si gira. Pertanto occorre fare delle piccole sfoglie che devono essere continuamente infarinate ai due lati onde evitare che attacchino al matterello ed al piano di lavoro. Fatta a macchina: iniziare a passare una pallina di impasto tra i rulli lisci, ripiegare ciò che ne esce e ripetere questa operazione più volte. Si noterà che ai primi passaggi la sfoglia che ne risulta tende a spaccarsi ai bordi ma dopo un po’ le crepe verranno meno. A questo punto proseguire i passaggi con spessori della sfoglia sempre minori fino a giungere quello desiderato. Terminata la sfoglia tagliarla del nel formato preferito e lasciarla stesa su di un panno: secca in poche ore e può essere conservata. La cottura deve essere prolungata per dieci minuti circa.

impieghi della terra. Poi, anche lo spopolamento delle colline ha contribuito a incentivare il disinteresse nei confronti di tanti castagneti che sono stati soffocati da piante infestanti e destinati a morte certa. Infine, e non da ultima, ragione dell’abbandono sta nella diffusione a macchia d’olio di due terribili parassiti fungini, il mal d’inchiostro e il cancro corticale che attaccano il tronco uccidendo vaste zone di castagneti; su queste terre poi, la permanenza dei funghi nel terreno, impedisce di sostituire le piante. Infine, recentemente, un terzo parassita, stavolta animale, la vespa cinese del castagno, ha peggiorato ulteriormente la situazione: depone le uova sui germogli e sulle foglie bloccando la produzione dei frutti e portando l’albero ad un veloce deperimento. Detto ciò, ed essendo consapevoli che le castagne e i marroni possono non essere “di casa”, si sta velocemente avvicinando il periodo in cui li troveremo sui banchi della nostra frutta e verdura di fiducia, negli espositori

del supermercato che frequentiamo abitualmente, in grandi ceste di vimini sulle bancarelle delle fiere autunnali. Si tratta di castagne o di marroni? Quando si parla dei bruni frutti ottobrini bisogna fare una netta distinzione: i marroni sono facilmente individuabili perché il frutto è completamente ovale, bombato su ogni lato. Il marrone vive da solo nel riccio. Le castagne invece abitano “in condominio”, portandone i segni su almeno un lato che ne risulta completamente appiattito. I marroni sono certamente i più pregiati sia perché la produzione è inferiore (uno per riccio) sia perché le dimensioni e il gusto battono di molto le piccole castagne. Tuttavia, quelli che arrivano ai banchi di vendita raramente sono i migliori: questi hanno già preso la via dell’industria dolciaria per venire dolcemente glassati, per diventare cioè i marròn glacè. Fanno eccezione i marroni Igp, belli e buoni, la cui nobiltà fa però lievitare un prezzo già molto alto.

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LE SAGRE UN

OTTOBRE DI MERCATINI , STAND E FESTE DEDICATE AI FRUTTI DEL CASTAGNO

Sono numerosissime le sagre dedicate al castagno nella collina romagnola durante il mese di ottobre. Partendo dalla zona del Cesenate, la seconda domenica di ottobre a Ranchio, al centro della Val Borello, nel Comune di Sarsina, si svolge da oltre 30 anni la tradizionale “Sagra della Castagna”. Fino dal mattino oltre al tradizionale mercato domenicale, mostra mercato dei prodotti tipici di stagione e fragranti dolci di castagne freschi di forno. Inoltre lo stand della pro loco dalle 12 alle 21 propone menù di piatti tipici della cucina e vecchie ricette a base di castagne, mentre sempre nella zona di Sarsina, me il 16 ottobre, il marrone dolce è protagonista della sagra di Pieve di Rivoschio, ad Alferno, nel Verghereto, il 23 e il 30 ottobre. Sempre il 9 ottobre sagra anche a Premilcuore, nel Forlivese, mentre nel Riminese l’appuntamento è il 2, 9, 16, 23, e 30 ottobre a Montefiore Conca e nel Ravennate nei week end dell’8 e 9 e il 15 e 16 ottobre a Casola Valsenio la festa dei frutti dimentica include anche quella del marrone.

PROMO PIZZA AUTUNNO Nelle serate di mercoledì e giovedì se ordini una pizza noi ti offriamo da bere! Puoi scegliere tra: una cocacola o una birra piccola alla spina, una bibita in lattina, un calice di vino della casa o acqua minerale. Se invece preferisci prendere una pizza da asporto, ogni due pizze c’è una bibita in lattina in omaggio! Questa promozione scade il 28 Ottobre 2016!

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GLI EVENTI MOSTRA MERCATO "PALAZZUOLO IN PIAZZA" 2 Ottobre Palazzuolo sul Senio Suggestiva anteprima della "Sagra del Marrone" con le eccellenze gastronomiche, artigianali ed industriali palazzuolesi. Info: 055 8046125 - 338 1155766 www.palazzuoloturismo.it 53^ SAGRA DELLE CASTAGNE E DEL MARRON BUONO 9, 16, 23, 30 Ottobre Marradi Mostra mercato del marrone del Mugello IGP e dei prodotti autunnali con stand gastronomici, musica e animazione per tutti. Treno a vapore il 9 da Pistoia, Prato e Firenze e il 23 da Rimini, Cesena e Faenza. Info: 055 8045170 www.pro-marradi.it Info treni a vapore: 0573 367158

DOMENICHE GOLOSE NELL’ALTO MUGELLO Un viaggio in autunno nell’Alto Mugello, territorio Toscano che guarda l’Emilia Romagna, permetterà ai golosi di assaggiare i piatti della cucina di tradizione e acquistare tanti prodotti tipici tra cui il prelibatissimo Marrone IGP (Indicazione Geografica Protetta). A Marradi si svolge nelle quattro domeniche d’ottobre 09, 16, 23 e 30 la 53^ SAGRA DELLE CASTAGNE (la seconda sagra più antica d’Italia): ci saranno stand gastronomici con le leccornie elaborate con questo frutto tra cui la mitica torta di marroni, i tortelli, il tronco, il castagnaccio, le marmellate di marroni, i marrons glacés, i “bruciati” (caldarroste), etc. In tarda mattinata avrà luogo l’apertura del self service “Il riccio” con degustazione di piatti della cucina tradizionale marradese come la polenta ai funghi porcini, carni al girarrosto accompagnati da vini della regione e dolci a base di castagne. Sono previsti spettacoli di musica e varietà con la presenza di attrazioni per bambini. Anche quest’anno l’organizzazione ha previsto l’emissione di un annullo filatelico. Marradi sarà collegata dal tradizionale treno a vapore alla città di Firenze il 09 ottobre e alle città di Rimini, Cesena, Forlì e Faenza il 23 ottobre (per info Treni a vapore 0573/367158). Nel borgo medioevale di Palazzuolo Sul Senio “Villaggio ideale d’Italia” il 2 ottobre ci sarà la Mostra mercato "PALAZZUOLO IN PIAZZA", suggestiva anteprima della "Sagra del Marrone" con le eccellenze gastronomiche, artigianali ed industriali palazzuolesi.

Nelle domeniche successive 9, 16, 23 e 30 ottobre si terrà la SAGRA DEL MARRONE E DEI FRUTTI DEL SOTTOBOSCO con pomeriggi musicali e con l'esposizione e vendita di prodotti tipici tra cui il “MARRONE DEL MUGELLO” che diviene assaggio gustoso di topini, torta di marroni, tortelli ripieni di crema di marroni ecc. Ai marroni, fanno da corona il “Fungo Porcino”, i tartufi, i frutti dimenticati, le marmellate di lampone, mirtillo, more ecc. Appuntamento a Firenzuola il 16 e il 23 ottobre con la 21^ Edizione della manifestazione DAL BOSCO E DALLA PIETRA: mostra di manufatti in pietra serena e mercato dei prodotti locali: il marrone IGP Mugello e le patate, il miele, i formaggi, la carne, il farro, i frutti dell’autunno ecc. Gli scalpellini mostreranno le tecniche di lavorazione della pietra serena. Nelle stesse domeniche a Pietramala (Firenzuola) si terrà la XXVII^ edizione di SMARRONANDO E SVINANDO degustazione di marroni e specialità a base dei frutti di stagione. I sapori dell’autunno si possono trovare anche nei tanti ristoranti del territorio: tutte le informazioni sul sito www.mugellotoscana.it, in “gastronomia” e “dove mangiare”.

Unione Montana dei Comuni del Mugello - Ufficio Turismo Via P. Togliatti, 45 50032 Borgo San Lorenzo (Fi) - Tel. 055 84527185/86 - turismo@uc-mugello.fi.it

Cerca tutti gli eventi e le informazioni sul Mugello sul sito: www.mugellotoscana.it

SAGRA DEL MARRONE E FRUTTI DEL SOTTOBOSCO 9, 16, 23, 30 Ottobre Palazzuolo sul Senio Mostra mercato del Marrone del Mugello IGP fresco e lavorato, dei frutti dimenticati e di tanti altri prodotti tipici gastronomici e artigiani. Stand gastronomici, animazione e truccabimbi. Info: 055 8046125 - 338 1155766 www.palazzuoloturismo.it 21^ DAL BOSCO E DALLA PIETRA 16 e 23 Ottobre Firenzuola Mostra mercato del marrone, della pietra lavorata e padiglione gastronomico. Stand dei produttori locali e mercato dell’artigianato. Info: 055 8199477 - 366 3963584 proloco@comune.firenzuola.fi.it 27^ SMARRONANDO E SVINANDO 16 e 23 Ottobre Pietramala area sportiva (Firenzuola) Degustazione di marroni e specialità a base dei frutti di stagione. Info: veragiannasi@libero.it EVENTI A BADIA DI MOSCHETA Ogni domenica di Ottobre Badia di Moscheta (Firenzuola) Dalle 9 alle 11 laboratori, passeggiate botaniche e visite guidate. Prenotazione obbligatoria. Info: 339 7358487 moscheta@ischetus.it Si possono raccogliere personalmente i marroni nei castagneti: consulta il sito www.mugellotoscana.it


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