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R O M A G N A & D I N T O R N I FREEPRESS Mensile di cultura e spettacoli giugno 2017 n.29 ROMAGNA&DINTORNI

Uno scatto da una delle passate edizioni del Molo Street Parade, la manifestazione di Rimini che apre simbolicamente l’estate, quest’anno in programma il 24 giugno

GIUGNO 2017

AL VIA LE DANZE FESTIVAL E RASSEGNE APRONO L’ESTATE DELLA ROMAGNA ALL’INTERNO musica • teatro • libri • arte • cinema • gusto • junior

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ISSN 2499-0205



R&DCULT giugno 2017

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SOMMARIO

L’ EDITORIALE

• MUSICA La nostra intervista a Pop X .....pag. 8

Quanto bisogno c’è, ancora, di giornalismo

• TEATRO In scena l’opera futurista.........pag. 11 • CINEMA Oz secondo Natalie Portman...pag. 14 • LIBRI Parla il premio Andersen..........pag.15 • ARTE A tu per tu con Tullio Pericoli...pag.21 • JUNIOR Tra “fole” e burattini ...............pag. 24 • GUSTO I segreti del pesce azzurro ......pag. 26

Mentre un ministro querela una trasmissione televisiva per aver superato il confine della satira, un altro minaccia di querelare un giornalista per aver rivelato indiscrezioni e poi ci ripensa e decide che forse è meglio lasciare perdere, il più importante movimento di opposizione continua di tanto in tanto a stilare l'elenco dei giornalisti nemici, parlare di giornalismo e giornalismo di inchiesta appare quanto mai utile. Come accadrà a Riccione in giugno, con il Dig Festival (di cui parliamo a pagina 16), o a Forlì con la festa di Radio 3 (di cui parliamo a pagina 17), come accade ogni volta che una biblioteca, un locale, un'associazione invita un giornalista per un incontro pubblico. Anche perché dall’altra parte abbiamo un paese in cui si continuano a leggere titoli di prima pagina su “patate” e “scopate” come niente fosse, a mandare in onda trasmissioni che sembrano studiate per alimentare tensioni sociali e la cronaca nera è ormai diventata intrattentimento pomeridiano. Redazioni in sciopero, trasferite, ridotte, il dg della Rai sfiduciato. A livello locale abbiamo visto chiudere dopo vicende a dir poco torbide uno dei tre quotidiani. Vediamo in compenso nascere siti internet, dove l'informazione è spesso fatta sulla base esclusiva di ciò che “arriva”, ossia di fonti interessate a diffondere un contenuto, piuttosto che un altro, siano esse forze dell'ordine, amministrazioni pubbliche, aziende private, partiti politici. Il tutto mentre distinguere tra fake news (ossia le bufale) e notizie verificate sembra sempre più complicato anche per i giornali veri e propri (vedere il Lercio per credere). Dunque abbiamo quanto mai bisogno di giornalismo, e giornalismo indipendente, un bisogno di cui forse non tutti siamo pienamente consapevoli. Ma a ricordarcelo, a ricordarci quanto bisogno di sapere sia necessario per far funzionare una democrazia degna di tale nome, c'è anche un mondo intero fatto di artisti che con il loro lavoro puntano il dito, denunciano, ci mostrano cosa c'è oltre confine e ci aiutano a sviluppare un pensiero critico. La cosa più preziosa da coltivare per potersi sentire davvero liberi.

IL CIRCO DEI SAPORI DI BOTTURA A RIMINI Massimo Bottura, 12 chef stellati emiliano-romagnoli e 12 promesse della cucina internazionale si danno appuntamento a Rimini il 17 e 18 giugno per la quarta edizione di “Al Mèni”, il circo 8 e 1/2 dei sapori. Sotto al tendone ((foto di Giorgio Salvatori tratta da ChefToChef) i piatti degli chef stellati a prezzi da street food. Sul lungomare i migliori prodotti dell’Emilia-Romagna nel mercato delle eccellenze. Info e programma: www.almeni.it

R&D Cult nr. 29 - giugno 2017

Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1427 del 9 febbraio 2016 Editore: Edizioni e Comunicazione srl Via della Lirica 43 - 48124 Ravenna - tel. 0544 408312 www.reclam.ra.it Direttore Generale: Claudia Cuppi Pubblicità: direzione@reclam.ra.it tel. 0544 408312 - 392 9784242 Area clienti: Denise Cavina tel. 335 7259872

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Fabbri, Francesco Farabegoli, Nevio Galeati, Sabina Ghinassi, Enrico Gramigna, Giorgia Lagosti, Linda Landi, Fabio Magnani, Filippo Papetti, Guido Sani, Angela Schiavina, Serena Simoni, Elettra Stamboulis. Redazione: tel. 0544 271068 redazione@ravennaedintorni.it Poste Italiane spa Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB C.R.P.- C.P.O. RAVENNA


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MUSICA

POP ITALIANO

ROCK ITALIANO I PUNKREAS ALLA FESTA DI RONCADELLO Venerdì 2 giugno a Birrandello, la grande festa della birra di Roncadello, concerto dei Punkreas, storica band milanese punk-rock.

THE ZEN CIRCUS A SAVIGNANO Sabato 3 giugno dalle 18 fino a notte fonda in centro a Savignano torna il festival “Il rock è tratto”. Il clou sarà il concerto folk-rock dei toscani The Zen Circus mentre in collaborazione con We Reading sarà a Savignano anche Pop X, irriverente progetto di pop elettronico (vedi pagina 8). Sul palco anche gli americani The Molochs.

VENUTI E BAUSTELLE NEL RAVENNATE

TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI A CESENA

Giovedì 1 giugno il cantautore siciliano Mario Venuti (a destra) sarà in concerto a Marina di Ravenna per il Cous Cous Beach Festival (in piazza Dora Markus); i Baustelle sono attesi invece il 16 giugno per l’unica data in regione del loro nuovo tour estivo (fatta eccezione per la chiusura di settembre alla Feste dell’Unità di Modena), al Palazzo San Giacomo di Russi per il Ravenna Festival

Un’altra storica rock band italiana, Tre Allegri Ragazzi Morti, sarà in concerto in piazza Almerici a Cesena venerdì 30 giugno. In apertura i genovesi Od Fulmine.

BASTONATE DI CARTA

La canzone dell’estate e una nuova popstar di Francesco Farabegoli *

Quando internet iniziò ad arrivare nelle case di tutti eravamo in tanti a pensare che un giorno ci avrebbe liberato. La schiavitù dei contenuti a pagamento e dei palinsesti televisivi sarebbe sfumata per sempre e ognuno avrebbe potuto scegliere chi essere e cosa consumare. 15/20 anni fa, se qualcuno parlava delle possibilità, gli si rompeva il fiato in gola dall’emozione. “Riuscite a immaginarlo?”, in grassetto corsivo maiuscolo (la politica editoriale di R&D Cult mi impone di scriverlo senza grassetti né maiuscoli né corsivi) (no, scherzo). Io di mio avevo desideri semplici, ad esempio poter ascoltare tutti i dischi della top 50 di Blow Up e Rumore senza dover uscire il grano per comprarli, ma in generale le possibilità erano davvero infinite – che ne so, un giorno avremmo potuto scegliere i nostri contenuti televisivi! Sul web! Altro che il concertone estivo di Albano e Romina all’Arena di Verona del cazzo. Poi non so cosa sia andato storto, nel senso, dal primo internet futuristico dei siti customizzati ad mortem su geocities si è passati alle message board e poi sono arrivati i blog e i social network, e ognuno ha potuto scegliere chi voler essere. Il risultato finale di tutto questo è che da 5 anni a questa parte, se capiti su Twitter dalle 9 a mezzanotte, si può soltanto discutere in maniera accanita di quello che passa in Tv in quel momento. L’altra settimana ad esempio è toccato all’Eurovision Song Contest, per il quale c’è questa specie di culto sotterraneo che serpeggia da anni e cerca di imporne la grandezza al pubblico televisivo delle prime serate. Se non sapete cos’è l’Eurovision beati voi e cercatelo su Google, vi basti sapere che l’edizione di quest’anno era particolarmente sentita: il concorrente italiano, Francesco Gabbani, era dato per superfavorito alla vigilia, e alla fine è arrivato piuttosto indietro, generando la peggior ondata di anti-europeismo da mesi a questa parte, eccezion fatta per il bacino di salviniani e cinquestellisti. Dicevo, è un po’ deprimente perché l’Eurovision è davvero un programma Tv orrendo, giustificabile solo all’interno di quella terribile enclave intellettual-mediatica pacificata da Marshall McLuhan di stocazzo con cui si guarda a cose tipo Sanremo, i talent show e Franca Leosini; se guardate anche uno solo di questi programmi traendone qualsiasi tipo di piacere intellettuale ne fate parte, mi dispiace. Non vi sto giudicando, anzi sono decisamente uno di voi. Ho iniziato ripudiando qualsiasi tipo di prodotto culturale di massa in quanto – appunto – di massa,

chiese quale fosse stata per me “la canzone dell’estate” (risposi Informer), ma al di là di quell’episodio nient’altro da segnalare. Nel 2017 invece il concetto di “canzone dell’estate” sta serpeggiando in giro per i social e assumendo drammatiche tonalità da filosofia del linguaggio. Quali sono le caratteristiche semiotiche di una canzone che aspira ad essere “LA” canzone dell’estate? È possibile produrla in vitro? E soprattutto: quali sono le candidate? Difficile a dirsi, ma un ascolto distratto alle radio mostra i segni di un impazzimento collettivo con il quale sarà difficile fare i conti tra qualche anno. Per dire, l’altro ieri ho girato su Radio Gamma e mi sono beccato un pezzo di Francesco Renga con qualche influenza EDM. Al momento comunque nella corsa al titolo sono molto ben piazzate Pamplona di Fabri Fibra feat. TheGiornalisti e Volare di Fabio Rovazzi feat. Gianni Morandi. Ringrazio il cielo di aver mantenuto quel briciolo di lucidità necesL CONCERTO saria a farmi accorgere che entrambe le canzoni GABBANI A SOGLIANO IL 25 GIUGNO fanno assolutamente schifo – anche se qualcuIl tour di Francesco Gabbani farà tappa per no loda la lucidità dei un’unica data in Romagna, domenica 25 testi di Fibra e/o la lucigiugno alle 21 in piazza Matteotti, a dità del concetto mediaSogliano sul Rubicone. tico di Rovazzi, il che mi sembra in entrambi i casi un’aggravante, ma come detto la coscienza collettiva è un pezzo avanti in viva a 20 metri da casa mia, vabbè) e qualcuno mi questo senso. Personalmente credo che la canzone ha dato dell’oscurantista. dell’estate sia quella dell’inverno, Occidentali’s Sapete cos’è la “canzone dell’estate”? Immagino Karma di Gabbani, che ha sbaragliato la concorrendi sì, ma lo spiego comunque. È un concetto radioteza a Sanremo ed è stata trombata in malo modo levisivo: secondo la cultura italiana contemporanea all’Eurovision. L’altra sera senza rendercene conto l’arrivo dell’estate è l’arrivo del disimpegno cazzaro con la mia morosa e mia figlia abbiamo guardato e preso bene, un’idea di darwinismo sociale che io qualcosa come sette esecuzioni di fila della stessa associo agli happy hour domenicali di Marina di canzone in streaming: tutte le serate di Sanremo, Ravenna pre-caccia alle streghe. A questo imbarbaquella al primo maggio, quella all’Eurovision. rimento della popolazione corrisponde una colonna Abbiamo dato il nostro parere sulle varie perforsonora, fatta perlopiù di tormentoni pop particolarmance, concluso che Gabbani è uno che ci crede mente idioti, ma solo uno di loro è LA canzone deldavvero e che in potenza potrebbe perfino diventare l’estate, quella che riascoltata tra vent’anni riporuna delle grandi popstar italiane, tipo Al Bano e terà al palato sensazioni tipiche di quegli anni (ad Romina, quella gente lì. Oppure no, ma sempre esempio Children, del da poco scomparso Robert meglio di Rovazzi insomma. Miles). Ma quando si parla de “la canzone dell’esta(La reunion di Al Bano e Romina all’Arena di te” si fa riferimento a delle playlist radiofoniche, o a Verona, un paio di anni fa, fece un sacco di furore su un programma Tv degli anni ottanta/novanta (il Festivalbar), non ad elezioni popolari per farle trionTwitter) fare. Una volta a dire il vero un mio ex compagno di classe, tale Manuele, mi incontrò a fine estate e mi * fondatore e autore del blog Bastonate

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e questo è successo tra i 14 e i 15 anni. Un paio d’anni dopo mi ero tuffato con entusiasmo nei miei primi testi marxisti e sono riuscito ad ammantare il mio rifiuto per tutto ciò che era popolare di tutto un discorso ideologico, una coltre di oscurantismo che è rimasta intatta per almeno cinque o sei anni, prima di soccombere ad alcune evidenti crepe. Poi abbiamo scoperto il concetto di guilty pleasure, e poi il concetto di trash, e verso metà anni duemila abbiamo iniziato a capire che quasi tutta la battaglia culturale da lì in poi si sarebbe giocata sulla codifica di quest’ultimo all’interno del panorama culturale contemporaneo. Ma eravamo menti semplici, e la dialettica tra impegno e disimpegno è sempre rimasta una dialettica legata al conflitto – il risultato inatteso: pur di riuscire a giustificare l’esistenza di Carlo Vanzina, ci siamo messi a pisciare contro Pier Paolo Pasolini. Per certi versi è stata la battaglia più giusta e importante che abbiamo mai combattuto, ma il risultato finale è che una volta ero indeciso sul nome della vincitrice di Masterchef (che mi dicono


MUSICA

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FOLKLORE

ROCK INTERNAZIONALE I CRANBERRIES A CATTOLICA Sono ancora tra i gruppi pop-rock più popolari al mondo gli irlandesi Cranberries (nella foto la cantante Dolores O'Riordan) che saranno in Italia per quattro concerti, uno in Romagna: il 27 giugno all’Arena di Cattolica

Morgan e Pupo alle Notti del Liscio tra piazze e spiagge

CAT POWER A RIMINI I JETHRO TULL RIVIVONO A SOGLIANO CON IAN ANDERSON Ian Anderson, 69 anni in agosto, scozzese, è stato il fondatore dei leggendari Jethro Tull, con cui è diventato celebre per il suo flauto. Ora arriva in Italia con il nuovo spettacolo, “Jethro Tull by Ian Anderson”, atteso il 24 giugno in piazza a Sogliano sul Rubicone. Al centro del concerto le canzoni del gruppo e video storici

XAVIER RUDD “ACIELOAPERTO” Il cantautore e polistrumentista australiano Xavier Rudd sarà sul palco di Villa Torlonia di San Mauro Pascoli venerdì 16 giugno, come primo appuntamento della rassegna “Acieloaperto”

DAI RADIOHEAD ALL’INDIA CON IL RAVENNA FESTIVAL Il chitarrista dei Radiohead Jonny Greenwood (nella foto) sarà il 2 giugno al Pala De André con il progetto di musica indiana Junun, condiviso con il compositore israeliano Shye Ben Tzur e la band The Rajasthan Express (fiati, percussioni, cori)

Il 7 giugno alla Corte degli Agostiniani di Rimini primo concerto di “Percuotere la mente” (che proseguirà in luglio) con la cantautrice americana Cat Power

Morgan, Roy Paci con i suoi Aretuska, Eugenio Bennato, i Khorakhanè, la Compagnia di Canto Popolare, il cantante e dj tedesco Shantel, Pupo: sono loro le special guest della Notte del Liscio 2017. Saliranno, tra il 9 e l’11 giugno prossimi, sui palchi del grande evento corale con cui la Romagna celebra la sua identità, per reinterpretare il liscio in chiave contemporanea. Assieme a loro, le star incontrastate di questo genere musicale amato – e ballato – in tutta Italia. Oltre alle piazze, quest’anno l’evento coinvolgerà anche le spiagge, che nel fine settimana del 9-11 giugno si trasformeranno in balere vista mare. Per entrare nel vivo della manifestazione, il primo appuntamento da memorizzare è quello di venerdì 9 giugno alle 21 in centro storico a Ravenna. Riccarda e Raoul Casadei (rispettivamente figlia e nipote di Secondo Casadei, incontrastato maestro del liscio ed autore di Romagna Mia) daranno vita a una serata di ricordi, aneddoti e curiosità (conduce il giornalista Massimo Cotto, interventi musicali di Andrea Mingardi). Sabato 10 giugno, doppio appuntamento: a Gatteo Mare: Moreno Il Biondo e la sua storica formazione, seguito da Mirco Mariani & Extraliscio con Shantel, La Nuova Compagnia di Canto Popolare e Pupo; a Bellaria Igea Marina i “Casadei Social Club”, ensamble di virtuosi musicisti e personaggi storici del liscio diretti da Mirko Casadei, con Morgan, Roy Pacy & Aretuska, Eugenio Bennato e Khorakhanè. Sempre sabato 10 dalle 17.30 al tramonto, Happy Hour del Liscio in spiaggia a Rimini. Gran finale in Piazza del Popolo a Cesena, domenica 11 giugno, con la grande Orchestra Spettacolo Roberta Capelletti e Chicco Fabbri & Orchestra Varietà, per l’omaggio al maestro romagnolo Vittorio Borghesi.


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MUSICA

6 LA ROMAGNA IN CUFFIA

Don Antonio, un viaggio nel mondo di Luca Manservisi C’è il blues, ci sono le atmosfere desertiche, quelle latine, di frontiera, c’è l’America e c’è inequivocabilmente anche la Romagna, ci sono le collaborazioni illustri e c’è il suo ormai riconoscibilissimo timbro di chitarra. C’è un po’ tutto quello che ci si poteva aspettare nel debutto solista di Antonio Gramentieri, che qui si fa chiamare semplicemente Don Antonio, leader (se ce ne fosse uno...) dei Sacri Cuori, da Modigliana, probabilmente il musicista romagnolo più internazionale di sempre. Per lui parlano le illustri collaborazioni di cui sopra (a questo giro da segnalare almeno la voce di Hugo Race che apre alla grande il disco e quella – ma non solo quella, visto il lavoro alle “corde” – di Cesare Basile, che finalmente tra l’altro riascoltiamo cantare in italiano), i tour in tutto il mondo praticamente ininterrotti, una credibilità guadagnata sul campo sulla stampa di settore non solo italiana (anzi) che ne ha già acclamato anche il nuovo lavoro. Tutto come si poteva immaginare, si diceva, in questo suo disco che è ancora molto Sacri Cuori, a partire dall’impostazione strumentale (per chi non lo sapesse). Un problema? Forse sì, ma soprattutto per chi si ferma a un primo ascolto. Don Antonio questo lo sa, e pretende (giustamente) dall’ascoltatore maggiore attenzione per gustare i dettagli (i contrappunti di “Alma”, per esempio, o gli sbalzi esotici di “Mestizo”) e poter apprezzare al meglio un disco che, ancora una volta, non sfigura certo tra le uscite internazionali di questi ultimi mesi. Don Antonio presenta dal vivo “Don Antonio” a Brisighella il 16 giugno alle 21 all’ex Cava Marana al festival Strade Blu

IL PERSONAGGIO PAUL ARMFIELD, TRA

FOLK E GYPSY MUSIC

Sabato 3 giugno al Treesessanta di Gambettola concerto di Paul Armfield, dall’Isola di Wight, cantore folk che miscela jazz, cajun, bluegrass e gypsy music.

Uno dei concerti al molo di Marina della scorsa edizione di Beaches Brew in una foto di Francesca Sara Cauli

ROCK

Anche gli Shellac a Beaches Brew Torna il festival di Marina di Ravenna. Con la partnership di Rai Radio 1 IL PROGRAMMA

Sesta edizione per Beaches Brew, il festival sulla spiaggia dell’HanaBi di Marina di Ravenna, curato come sempre dallo staff del Bronson in collaborazione con l’agenzia di concerti olandese Belmont Bookings, ormai inserito stabilmente nel calendario dei principali festival rock Giugno sarà un mese intenso per l’Hana-Bi di Marina di Ravenna anche oltre italiani ed europei, con spettatori provenienti anche da fuori regione e Beaches Brew (il festival di cui parliamo nell’articolo principale). Si parte dall’estero. Il festival parte nel cuore del paese, al molo Dalmazia di infatti già il 2 con l’heavy garage delle americane The Darts, mentre il giorMarina, il 5 giugno per una sorta di versione “world” di Beaches Brew, no dopo ecco uno dei nomi di punta del cantautorato contemporaneo amecon band da Giappone (Kikagaku Moyo), Turchia/Olanda (Altın ricano, Ryley Walker, tra folk e country. Il 10 giugno si prosegue con l’indieGün), India (Mandolin Sisters) e Canada (Operators), che andranrock dei catalani Mourn; il 13 con il trio psichedelico cileno Follakzoid, il 17 no a comporre un vero e proprio programma da porto di mare (con con gli scatenati newyorkesi White Hills e il 20 con il grande ritorno all’Hanasonorità indie rock e psichedeliche), completato anche dalla presenza Bi dei Bellrays, che combinano le due anime della loro Detroit, quella più del mercatino vintage Garage Sale. punk e underground e quella più black della Motown. Da segnalare infine Martedì 6 giugno il festival approda all’Hana-Bi – dove quest’anno un nome di culto come Dead Elvis and his One Man Grave, “one man i palchi saranno tre – per una classica serata di “garage on the beach” band” mascherata (il 25), e uno dei nomi più interessanti di questo 2017 in che per atmosfere e sonorità rimanderà immediatamente alla Italia, tra i debuttanti, Colombre (il 27). California. Si esibiranno le Death Valley Girls, da Los Angeles; gli australiani King Gizzard & The Lizard Wizard, esploratori sonici che rimandano alle eclettiche invenzioni di Frank Zappa; King Khan & The Shrines, gruppo soul psichedelico dagli show spettacolari, fenomeno di piccolo culto musicale; le Coathangers, americane, che si ispirano al filone più garage-punk della tradizione alternative “riot grrrl”; e due band psych-rock italiane, i torinesi Lame e i napoletani The Devils. Mercoledì 7 giugno le atmosfere si fanno un po’ più geometriche, con gli Shellac di Todd Trainer, Bob Weston e del leggendario Steve Albini (punto di riferimento assoluto del post-rock e del math-rock), i canadesi Preoccupations (ex Viet Cong, e ancor prima Women), il cui stile è stato definito non a caso “labyrinthine postpunk”; poi Weyes Blood, giovane musicista californiana (al secolo Natalie Mering) fautrice di un ammaliante folk della costa ovest degli anni ’70; Kaitlyn Aurelia Smith, creatrice di onirici mondi elettronici; le post-punk francesi Decibelles (che stanno seguendo gli Shellac nel loro tour mondiale), e il duo italiano Mood, che per situazioni (suonano sempre off-stage circondati dal pubblico) e suoni possono ricordare i Lightning Bolt. A chiudere questa serata il londinese Dj Fitz, segnalato anche da David Byrne tra i suoi ascolti, resident di Beaches Brew fin dalla prima edizione. L’ultima giornata del festival, giovedì 8 giugno, la si potrebbe definire “amici di famiglia”, con la presenza di band affezionatissime all’Hana-Bi, come i californiani Thee Oh Sees (che sulla spiaggia danno veramente il meglio del loro garage/psych rock), i Moon Duo, anch’essi di San Francisco come Thee Oh Sees, il cui universo sonoro pieno e ricco di strumenti rimanda più agli Stones e ai Velvet Underground che alla psichedelia kraut, e le olandesi Blue Crime, il cui suono spacey e noisefolk è stato più volte applaudito da queste parti negli ultimi due anni. Ma c’è spazio anche per artisti mai passati da Ravenna, come il ghanese King Ayisoba, rappresentate della musica tradizionale kologo. Inoltre, due giovanissime (ma già conosciute) realtà italiane, quali Matteo Vallicelli (batterista dei Soft Moon che ha esordito in solo per Captured Tracks) e i casertani Gomma. Tra le novità di questa edizione da segnalare la prestigiosa partnership con la trasmissione King Kong di Rai Radio1, che sarà così la radio ufficiale del festival. Il tutto come sempre a ingresso gratuito, con possibilità di sostenere il festival in particolare con un braccialetto (già ne sono stati venduti in Australia, Brasile e Stati Uniti, oltre che in Europa) da 40 euro (che comprende merchandising, lettini in spiaggia e drink) in vendita solo on line all’indirizzo www.beachesbrew.com, dove è possibile consultare anche il programma completo del festival.

GLI ALTRI CONCERTI DELL’HANA-BI: DA WALKER AI BELLRAYS

AMERICANA L’AMERICANO LUKE WINSLOW-KING

AL

BOCA BARRANCA

Il 30 giugno dalle 23 al Boca Barranca di Marina Romea concerto del cantautore americano Luke Winslow-King, fedele allo spirito di New Orleans, col tempo è riuscito a creare un suo personale sound giocando con la passione per l’old time blues e per il ragtime, unendoli con il roots n’ roll contemporaneo.


MUSICA

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7 ROCK ITALIANO CONSIGLI D’AUTORE RADIO MELODY CON ZAMBONI MOTTA E NADA

Una playlist del cuore

Tornano gli appuntamenti di Radio Melody sulla spiaggia del Peter Pan di Marina di Ravenna: dalle 21 chiacchierata e musica dal vivo con protagonisti del rock italiano. In giugno sono attesi il 14 Nada, il 21 Massimo Zamboni dei CCCP-Csi e il 28 Motta (foto al centro)

a cura di The Winonas *

AGENDA ROCK

The Winonas (foto Federico Cortesi)

FOLK-ROCK

LE COVER DEI GANG A BRISIGHELLA Il 17 giugno alle 21 all’anfiteatro Spada di Brisighella concerti dei Gang, storico gruppo folk-rock militante che presenterà il nuovo album “Calibro 77”, con cover anni Settanta.

FUZZ ORCHESTRA ALLA ROCCA La Fuzz Orchestra, band acclamata dalla critica che unisce noise e campioni audio provenienti per lo più dal cinema socio-politico italiano, sarà tra i protagonisti della due giorni di festival Vitignanostock, il 23 giugno al parco della Rocca delle Caminate (Meldola). Il giorno dopo concerto dei meldolesi Khorakhané.

I NOBRAINO AL FESTIVAL DELLA CANAPA Tra conferenze, mercatini e dj-set ci sarà spazio anche per la musica al Festival della Canapa, al parco di via Dragoni, a Forlì. Venerdì 2 giugno dalle 21 concerti di Management del dolore post-operatorio e a seguire Nobraino. Il giorno dopo España Circo Este.

I Califone festeggiano con Strade Blu Gli americani Califone (folk-rock sperimentale) celebrano i 20 anni di attività e i 15 (l’anno scorso) del loro esordio discografico, Roomsound (nella foto la copertina), con un tour europeo in formazione originale durante il quale lo eseguiranno per intero: l’unica data in Romagna è il 4 giugno al Supercinema di Santarcangelo nell’ambito del festival Strade Blu che in giugno presenta anche Don Antonio (vedi pagina 6) e di Vince Vallicelli (il 22 al Podere dei Nespoli di Cusercoli).

Ecco una playlist con i pezzi che nel corso della nostra vita ci hanno fatto piangere, implodere il cuore e infine sorridere. 1. “Friday Mourning” - Morrissey Quando questa voce inconfondibile ti parla di lutto, di vestiti neri, di insicurezza e di tristezza, di “NON aiuto”, il tuo cuore non può far altro che esplodere. 2. “I don't need you” - Acid Ghost Ottimo sottofondo per riflessioni del senno di poi. 3. “When the sun hits” - Slowdive “Non mi perdere, non importa dove sei, lei ti aspetta, sei la sua canzone”. 4. “E ti aspettavo” - Nada In Tutto l’amore che mi manca, tutto quello che manca. 5 “Punk Islam” - CCCP “[...] a Istanbul sono a casa, ho un passato e un futuro, ho un presente che è Dio, e fa la cameriera”. Con la loro indole dissacrante i CCCP rappresentano il punk più genuino approdato in Italia. 6. “Tomboy” - Princess Nokia È stata una bellissima rivelazione degli ultimi tempi, ha costruito il suo regno scappando da una realtà difficile da adolescente, armata di un nokia 3310. 7. “Drive” - Incubus Una band che ha segnato tanti nella nostra generazione. “Alle volte sento la paura dell'insicurezza che mi punge in modo chiaro, non riesco fare a meno di chiedermi per quanto lascerò che questa paura prenda il timone e conduca, la paura mi ha guidato in passato ma ultimamente sto iniziando a scoprire che dovrei essere io quello dietro al volante”. 8. “Hide and seek” - Imogen Heap “La polvere ha appena iniziato a cadere”, una donna che ci regala tutta la sua sensibilità introspettiva. 9. “Waitress” - Jane Siberry “And I'd probably be famous now if I wasn't such a good waitress”. Un pezzo davvero intelligente e ironico, parla di ruoli che a volte ci inghiottono e ci rendono nevrotici. Viva la libertà. * The Winonas è la band alt-rock ravennate di Valentina Cicognani, Caterina Cardinali e Chiara Maroncelli. Suoneranno dal vivo l’1 giugno al Lughé di Lugo.


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MUSICA

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POP ELETTRONICO

ELETTRONICA & FESTIVAL ELLEN ALIEN E FABRI FIBRA SUL “MOLO”

Tutta la follia di Pop X

La regina della techno berlinese Ellen Allien e il rapper disco d’oro Fabri Fibra (foto) saranno i protagonisti sabato 24 giugno della Molo Street Parade di Rimini. Con loro 80 dj su 12 pescherecci, dalle 17 all’1 di notte

Parla l’anima del progetto trentino fuori da tutti gli schemi, atteso a Savignano. «A Rovazzi preferisco la violenza» di Luca Manservisi

MECNA IN DISCO Il rapper Mecna live l’8 giugno all’Onyx Club di Godo (Ravenna) per la sua unica data del mese

LA HOUSE DEI MARTINEZ BROTHERS Sabato 10 giugno per l’apertura estiva il Cocoricò di Riccione ospita i dj americani The Martinez Brothers, tra le nuove icone della scena house newyorkese

Davide Panizza nel video di “Secchio” di Pop X

ELETTRONICA SPERIMENTALE CON IL MODULO FEST Il compositore elettronico inglese Roly Porter (nella foto) sarà tra gli ospiti del Modulo Fest organizzato da Magma a Cervia dal 16 al 18 giugno tra Woodpecker e Magazzino Darsena (vedi pagina 20). Tra gli altri concerti, sempre di musica elettronica, quelli dello sperimentatore svedese Peder Mannerfelt, di Croatian Amor, progetto del producer danese Loke Rahbek, e del producer inglese Benjy Keating, in arte Palmistry

Pop X è senza dubbio un progetto unico nel panorama musicale italiano, tra performance, video, pop elettronico, concerti-happening, testi tra il demenziale e il nonsense senza alcun tipo di filtro (“nel cuore ho l’ano di una bambola” sono tra le prime parole del suo chiacchieratissimo disco di debutto, che contiene anche una sorta di pezzomanifesto che si intitola “Froci della Nike”, per intenderci). Abbiamo avuto la possibilità di intervistare il fondatore e l’anima di Pop X, Davide Panizza – classe 1985 da Trento, insegnante di tecnologia musicale – grazie alla fondamentale intermediazione dello staff del We Reading Festival di Savignano, dove sarà protagonista della serata conclusiva di sabato 3 giugno, con reading (alle 20.30 alla Chiesa Del Suffragio leggerà poesie tratte da “Peace & Love” di Simone Cattaneo) e un djset, a mezzanotte in piazza Borghesi. Davide, che rapporto hai con la letteratura? «Come con il cinema e con la musica, nel campo della letteratura vado sempre cercando qualcosa che mi catturi, ma raramente la trovo. Quando invece succede mi appassiono molto: Cattaneo è uno di quegli autori – come Ferreri per il cinema – che mi hanno da subito attirato nel loro girone». E nel dj-set, a Savignano, quali dischi pensi di “suonare”? Inevitabilmente, poi, quali sono le tue influenze musicali? Come mai si sentono così tanto gli anni Ottanta? Tra i vari artisti citati per descrivervi mi pare particolarmente azzeccato il parallelo con Sébastien Tellier... «Il dj-set non l’ho ancora preparato ma mi orienterò sulla musica da ballare di questi ultimi dieci anni. Oggi pensavo proprio che se qualcuno mi avesse chiesto le influenze musicali avrei avuto una buona risposta che però ora mi sono dimenticato, ahimè. Comunque anni 70, 80 e 90, tutto quello che ho ascoltato del Novecento mi ha influenzato, dalla musica più complessa e astratta a quella più popolare. Hai citato Tellier ma nella mia musica ci sono influenze di tante cose molto diverse tra loro che cerco di far convivere crudamente al fine di creare piacere in me e nei miei amici. In generale mi piace ricercare forme di complessità sia nella musica che nei video, le mie musiche possono sembrare facili all’ascolto, e lo sono, però hanno molti lati rubikiani, a volte». Come hai iniziato a fare musica e perché? Non ne nascono molte di band in Trentino... «Pop X non è un band, l’aspetto musicale è solo una parte di un progetto che coinvolge musica senza parole, musica con parole, solo parole, musica con immagini, immagini con musica, corpo e musica, corpo e parole, vita e musica, vita e parole, parole e vita, musica e video di vita. Pop X è un vortice di azioni in continua rivoluzione il cui punto cardine è continuare a distruggere per creare. Il Trentino è un ottimo territorio dove poter vivere la natura e la natura ha molto a che fare con l’uomo e io come uomo amante della natura ringrazio la natura per aver potuto godere di essa in maniera selvaggia, della mia infanzia ricordo praticamente solo esperienze tra me, la natura e le persone con cui ero. Sono naturista, di lavoro». Pop X non è una band, quindi. Sei solo tu? Siete un collettivo? Come nascono le canzoni? «Pop X sono io, è il mio alter ego, gli altri sono individui della stessa famiglia. Pop X è singolare, poi per molti è plurale, ognuno può pensare quello che vuole. Parole e musica nascono in contesti diversi comunque principalmente dallo scambio dialettico che ho con Walter Biondani soprattutto ma anche con Luca Babic, Andrea Agnoli, Niccolò Di Gregorio, Laura Jantunen e altre persone». Quando ti sei accorto che stavi avendo successo? Ti rendi conto che se usassi meno riferimenti sessuali espliciti probabilmente avresti fatto sul serio il botto, tipo Rovazzi? Ok, scusami, cosa ne pensi di Rovazzi? «A Rovazzi preferisco la violenza nelle sue forme più disparate, se proprio devo essere sincero, e dire che sono tendenzialmente uno che non ama la violenza, tranne che sui padroni degli animali i quali mi danno fastidio nel modo in cui accarezzano i propri cani soprattutto; i gatti li preferisco perché sono meno handicappati e si san procurare il cibo da soli, comunque in generale mi fanno impazzire gli animali domestici. Non mi sono mai accorto di avere successo poiché non ce l’ho, è solo una tua credenza infondata». Che tipo di pubblico è quello di Pop X? Che rapporto avete con i fan? Aneddoti? «Coi fan abbiamo rapporti che possono andare da quelli sessuali fino ai rapporti di amicizia, o di inimicizia talvolta, ma quasi sempre rapporti positivi. Nessun caso strano da segnalare, se non che una nostra fan della prima ora ci portava sempre biscotti fatti da lei ai concerti». Vado un po’ in difficoltà a descrivervi, siete unici a vostro modo, si rischia di associarvi con la scena indie italiana: vi fa piacere questa cosa? Vi piace l'indie italiano? «Siamo difficili da descrivere perché quelli che scrivono non hanno voglia di approfondire e quindi se pretendi di voler descrivere le cose con cinque lettere sì, è difficile, per il resto basta avere gli strumenti mentali per farlo, e tu mi pare ce li abbia di sicuro. L’indie italiano è un concetto quasi estraneo alla mia mente e comunque non mi fa piacere essere inserito in un panorama indie, chi lo fa è perché ha bisogno di farlo. Mi piace invece l’indie trentino...». Che rapporto avete con la stampa musicale, le recensioni, le interviste... «Un rapporto normale, ogni tanto qualcuno mi scrive dicendomi che vuol farmi delle domande e io gli dico “sì, vai pure”, poi la maggior parte delle volte sono domande abiette e mi viene la depressione a rispondere; altre volte, come in questo caso con te, caro Luca, mi diverto».


MUSICA

R&DCULT giugno 2017

9 CONTEMPORANEA

JAZZ

L’omaggio a Forlì di Rob Mazurek

Dal cinema a Coltrane, per l’Artusi a Forlimpopoli

Il grande cornettista tra i protagonisti di Open Music con Angeli e membri di AMM RAVENNA FESTIVAL

Paolo Angeli

TONY ALLEN, LA LEGGENDA DELL’AFROBEAT

Torna all’ex chiesa di San Giacomo, in collaborazione con i Musei di San Domenico e con l’organizzazione di Area Sismica, il Forlì Open Music. La terza edizione della rassegna, che si muove tra classica, musica colta e contemporanea, ha come tema “Pensare in suoni”. Ad aprire, sabato 3 giugno alle 18, sarà il duo Pedroni & Franzetti, due esecutori prestigiosi con cui quest’anno il Teatro Comunale di Ferrara ha scelto di inaugurare la propria stagione musicale. Il violoncellista Luca Franzetti, primo violoncello dell’Orchestra G. Verdi di Milano, è stato per lungo tempo collaboratore di Claudio Abbado sia in campo musicale, sia umanitario. Il pianista Simone Pedroni, vincitore della Gold Medal e del Premio di Musica da Camera al concorso Van Cliburn (Texas) si esibisce regolarmente con le più importanti orchestre da camera internazionali. Il repertorio proposto a Forlì presenta due capisaldi della letteratura dedicata al violoncello. A seguire salirà sul palco l’arpista Lucia Bova, stella luminosa della musica contemporanea, mentre la prima serata (dalle 22.30) si chiuderà con Paolo Angeli, figura centrale nel coniugare la tradizione popolare con gli ambiti della musica colta, reinventando anche il proprio strumento di origine, la chitarra sarda, ora diventata una vera e propria chitarra orchestra, un ibrido tra chitarra baritono, violoncello e batteria, dotato di martelletti, pedaliere, eliche a passo variabile. La domenica (4 giugno) si apre con il consueto concerto all’alba che vedrà sul palco il pianista e trombettista Dino Rubino, considerato tra i maggiori giovani interpreti del jazz italiano, dal 2011 collabora in duo con Paolo Fresu e nel 2014. Per l’appuntamento successivo torna come per le passate edizioni, il Saggio Scolastico, progetto che coinvolge e fonde in formazioni diverse gli studenti dell’Istituto Masini e del Liceo Musicale Statale. L’ultimo concerto della mattina di domenica sarà affidato al quartetto d’archi con pianoforte composto dal pianista di fama internazionale Enrico Pompili e dal Quartetto Fonè, tra le eccellenze del panorama quartettistico italiano, artisti che si incontrano proprio per Forlì Open Music, così da proporre alcuni quintetti mitici della storia della composizione, pezzi che sono stati utilizzati anche in campo cinematografico (Bergman) e teatrale. A seguire l’omaggio a uno dei più importanti compositori viventi, Fausto Razzi, interpretato dal pianista Matteo Ramon Arevalos, con il quale nel 2017 ha inciso il cd Per Piano, edito dall’importante etichetta inglese ReR MegaCorp, che sarà presentato nel concerto. Alle 18 si prosegue con un trio, in esclusiva per l'Italia, composto da figure storiche della scena contemporanea, John Tilbury (piano), Eddie Prevost (percussioni) e Giancarlo Schiaffini (trombone), padri rivoluzionari della musica attuale, a partire dalle forme di jazz più libere fino all’improvvisazione più radicale. Tilbury e Prevost sono noti per essere i membri degli AMM, formazione leggendaria che ha influenzato finanche figure dello star system, quali Pink Floyd e Velvet Undergorund. Fondatore della “Italian Instabile Orchestra”, Schiaffini è invece trombonista e compositore che ha collaborato anche con Luigi Nono, John Cage e Giacinto Scelsi. Il trio si esibirà a Forlì come unica data italiana. Per concludere l’evento clou: Rob Mazurek, e la sua inedita formazione, gli Immortal Birds Bright Wings, composta da alcuni dei migliori talenti del jazz attuale italiano, Cristiano Calcagnile, Danilo Gallo, Fabrizio Puglisi e Pasquale Mirra. Un nuovo progetto che avrà un compito speciale, quello di dare alla luce la composizione “The Forlì Scores”, vera e propria dichiarazione di amore per la città romagnola da parte del cornettista di Chicago, che negli ultimi anni è stato premiato più volte come miglior jazzista dalle testate specializzate di tutto il Eddie Prevost mondo, italiane comprese.

MUSICA POPOLARE LA REPUBBLICA

DI

FORLIMPOPOLI

CON

L’UVA GRISA

E I BUSKER

Si conclude il 4 giugno a Forlimpopoli la Repubblica della Musica, con un grande concerto dedicato agli appassionati di balli popolari: sul palco tra gli altri L’Uva Grisa, storico gruppo bellariese specializzato nella riproposta delle danze tradizionali “staccate” di area romagnola. La rassegna dalla Scuola Popolare di Musica propone anche il 2 giugno il concerto di Barone Lamberto (folk cantautoriale) e il 3 “Buonanotte suonatori”: dieci punti spettacolo con oltre ottanta fra allievi e maestri della Scuola di Musica Popolare per un vero e proprio busker festival.

Sabato 17 giugno alle 21.30 a Palazzo San Giacomo (Russi) il leggendario batterista africano Tony Allen presenta al Ravenna Festival il suo ultimo progetto discografico “Film of Life”. Tra afrobeat, genere che ha fortemente contribuito a inventare, jazz, bebop e pop. Sul palco con lui Cesar Anot (basso), Indy Dibongue (chitarra), Jean Phi Dary (tastiera), Nicolas Giraud (tromba), Yann Jankielewicz (sax e tastiera) e Patrick Gorce (percussioni).

TREKKING CON CLASSICA ORCHESTRA AFROBEAT

Il 28 giugno alle 21.45 sarà un omaggio alle colonne sonore del grande cinema italiano a inaugurare l’Artusi Jaff Festival, in programma per quattro giorni consecutivi fino all’1 luglio, a Forlimpopoli. Sul palco per l’appuntamento inaugurale quattro tra i più interessanti jazzisti italiani riunitisi per il progetto Cinema Italia: il saxofonista Rosario Giuliani, il fisarmonicista Luciano Biondini, il contrabbassista Enzo Pietropaoli e il batterista Michele Rabbia. Il giorno successivo (sempre alle 21.45 all’arena di Forlimpopoli) altro quartetto, che invece proporrà composizioni originali che vanno anche oltre il jazz con il progetto Mighty Q: sul palco il sassofonista Beppe Scardino, figura centrale del jazz più creativo (e che vanta collaborazioni anche in altri ambiti con Virginiana Miller, il cantautore Bobo Rodelli, il cantante John De Leo; il gruppo C'Mon Tigre); il vibrafonista Pasquale Mirra; Glauco Benedetti con il suo susafono e il batterista Marco Frattini. Lo stesso Frattini farà parte dell’organ trio del sassofonista Simone La Maida il giorno dopo, 30 giugno, alle 20 alla pasticceria Mancini, in attesa del grande concerto delle 22 all’arena, un insolito omaggio a Coltrane a opera di un trio rhythm’n’blues con Francesco Bearzatti che fa dialogare il suo sax tenore e il suo clarinetto con l’organo Hammond dell’eclettico Emmanuel Bex e la batteria di Roberto Gatto. Il festival termina in luglio, sabato 1, con una produzione originale che vedrà sul palco Dado Moroni (piano), Flavio Boltro (tromba), Max Ionata (sax), Rosario Bonaccorso (contrabbasso) e Nicola Angelucci (batteria).

UN DISCO AL MESE

Quel rapper di 23 anni famoso grazie a Youtube di Bruno Dorella *

Il tradizionale Concerto Trekking del Ravenna Festival porterà gli spettatori il 4 giugno in cammino nel cuore delle Foreste Casentinesi, nel pianoro della Lama. Protagonista la Classica Orchestra Afrobeat, ensemble che si dedica alla contemplazione catartica delle voci della natura, che presenta il suo ultimo disco “Polyphonie”, con la voce solista di Njamy Sitson.

L’OMAGGIO A STOCKHAUSEN, CON CLARINETTO Il 6 giugno alle 21 all’Almagià di Ravenna omaggio a Stockhausen a dieci anni dalla scomparsa con la riproposizione di Harlekin (1975), per clarinetto, a cura della solista Roberta Gottardi.

IL PIANISTA DANIELE LOMBARDI E LA RIVOLUZIONE RUSSA Il pianista Daniele Lombardi omaggia il pittore dell’avanguardia russa El Lissitzky domenica 18 giugno ai chiostri della Classense nell’ambito del Ravenna Festival per una serata sul pianoforte “e la rivoluzione russa”.

Stormzy - Gang Signs & Prayer (2017) Simboli da gangster e preghiera. L’adesione a un complesso di valori criminali che comprende anche una religiosità ostentata quanto contraddittoria. Un connubio ben rodato, dalla mafia alla criminalità delle favelas brasiliane al narcotraffico sudamericano, per arrivare a quella descrizione veramente suggestiva che ne fa Nicolai Lilin in Educazione Siberiana. L’idea di parlare di questo disco partiva da qui. Gang Signs and Prayer, esordio di Stormzy, classe 1993 ma già molto noto nella scena grime inglese (il grime è un genere tipicamente britannico molto vicino al rap, per chi non mastica definizioni). L’album contiene pezzi più vicini a un mondo gangster come Shut Up, Bad Boys, Big For Your Boots, sia improbabili esempi di devozione come Blinded By Your Grace. Ma informandomi un po’ sul personaggio ho scoperto cose che rendono il tutto ancora più tremendamente contemporaneo. Shut Up, il suo primo singolo, è nato come freestyle su Youtube. Cioè, questo ha improvvisato un rap su una base qualunque, l’ha messo online ed è finito in classifica. Mica male. Poi scopro che l’album di cui stiamo parlando è il suo esordio, ed è finito direttamente al primo posto in Inghilterra. Per quanta credibilità il ragazzo possa aver raggiunto con i freestyle su Youtube e i live (a quanto pare ottimi), questa non basta per arrivare al primo posto. Scopro quindi che la campagna promozionale del disco è stata fatta solo distribuendo un hashtag, #GSAP 24.02, cioè l’acronimo del titolo del disco e la data di uscita. Sto parlando della promozione di un disco che arriva primo in classifica in Inghilterra distribuendo dei volantini con un hashtag in giro per Londra. Se non è questo un segno dei tempi... Chiudo con un aneddoto ancora più assurdo. Pare che il Manchester United abbia convinto Paul Pogba ad andare a giocare da loro grazie ad un video fatto apposta da Stormzy. Per chi non mastica calcio, stiamo parlando di una squadra molto famosa che acquista un giocatore molto famoso, un’operazione da ben più di 150 milioni di euro. Business vero. E vero o falso che sia, all’interno di questa operazione rientra un rapper di 23 anni, famoso praticamente solo grazie a Youtube, che all’epoca non aveva ancora nemmeno fatto il primo disco. È il 2017, ragazzi. Ah, tra l’altro, il disco è bello. Anche il fatto che questo diventi quasi solo un dettaglio, è un segno dei tempi... * Batterista dei Bachi Da Pietra e degli OvO, chitarrista dei Ronin, membro della Byzanthium Experimental Orchestra, felicemente ex discografico, aspirante sommelier, orgoglioso ravennate d'adozione, in attesa della giornata di 48 ore per poter finire un paio di cose.


R&DCULT giugno 2017

MUSICA

10 RAVENNA FESTIVAL/3

RAVENNA FESTIVAL/1

I giorni della grande classica I concerti di giugno: dall’orchestra di Lione ai contrabbassi di Ludus Gravis

TUTTI

I GIORNI I

VESPRI

IN BASILICA

Dal 25 maggio al 2 luglio, ogni giorno alle 19, alla basilica di San Vitale si esplora la storia della musica sacra: dalle armonie di Bach al genio di Mozart e alle grandi pagine corali dal XVII al XX secolo, ora affidandosi a una chitarra solista e ora ad ensemble tutti al femminile.

RAVENNA FESTIVAL/2 VIAGGIO

IN INDIA CON IL

DARBAR

Quasi un festival nel festival, il fine settimana del Darbar (al Ravenna Festival dal 22 al 24 giugno) sarà una full immersion in questa tradizione. Fondato nel 2006 da Sandeep Singh Virdee, che ne è direttore artistico, il Darbar Festival è il più importante festival di musica classica indiana, da quella carnatica a quella indostana, al di fuori dell’India. Se a Londra il Darbar si tiene al Southbank Centre, l’eccezionale tre giorni di Ravenna, completa di dimostrazioni e sessioni di hatha yoga, troverà una cornice memorabile per i propri concerti anche a San Vitale e San Francesco (oltre che al teatro Alighieri).

Nella foto, l’Orchestra della Rai

Panoramica a cura di Enrico Gramigna tratta, in versione sintetizzata, dal Ravenna Festival Magazine 2017

posizioni commissionate proprio da Ravenna Festival e l’Associazione Alessandro Scarlatti di Napoli a Filippo Perocco e Fabio Cifariello Ciardi, rispettivamente su ricordi di canti popolari della Grande Guerra e su Martin Luther King. Evidentemente non poteva mancare un appuntamento con la musica che usualmente è udibile nelle MUSICA SINFONICA Il Ravenna Festival, sin dalla sua nascita, è un punto di riferimento per ogni orchestra di alto profilo: ogni anno, sale da concerto. Anche in questo caso vi è un’idea che delinea il programma che il Quartetto Adorno eseguirà il 26 giugno (alle 21.30 alla Classense), ed essa è il progressivo dissolvimento tonale. Il quartetto op.59 n.2 infatti, si avvicendano sui vari palchi compagini tra le più importanti del panorama internazionale. Nel primo appuntamento sinfonico di giugno (lunedì 12 alle 21 al Pala De André) avverrà l’incontro di due “Razumowsky” di Ludwig van Beethoven aprirà questo concerto nel corso del quale si contrapporranno i Cinque grandi eccellenze italiane, l’orchestra Accademia Bizantina, acclamata in tutto il mondo come una delle più pezzi op.5 di Anton Webern. Come nello schema della dialettica hegeliana, alla tesi beethoveniana si oppone l’animportanti orchestre che praticano musica strizzando l’occhio alla prassi esecutiva storicamente informata e titesi weberniana prima di arrivare ad una sintesi con il quartetto op.10 di Claude Debussy, vero unicum nella prodiretta dal proprio deus-ex-machina Ottavio Dantone, ed il violoncello di Giovanni Sollima, notevole composito- duzione del compositore francese. Sarà quindi la volta, il 27 giugno (alle 21 a Sant’Apollinare Nuovo), del violinire oltre che gran virtuoso dello strumento a corde dal timbro baritonale. Questo incontro sarà incentrato sulla sta Stefano Montanari che eseguirà le sonate da chiesa dell’op.5 di Arcangelo Corelli e concluderà con la “Follia”, trait d’union tra i due concerti dedicati all’opera del compositore di Fusignano. Concluderà la rassegna di musica di un compositore austriaco mai abbastanza celebrato, Franz Joseph Haydn. Un altro ritorno al Festival è quello del Concerto per violino op.64 di Felix Mendelssohn-Bartholdy: ad interpre- musica da camera (il 28 giugno alle 18 al ridotto dell’Alighieri) il Quartetto Noûs che eseguirà il celeberrimo tarlo sarà chiamata (giovedì 15 alle 21 al Pala De André) l’immensa Anne-Sophie Mutter che, insieme quartetto n.8 di Dmitrij Sostakovič, testamento spirituale del compositore sovietico. MUSICA SACRA all’Orchestre National de Lyon, offrirà la personale lettura del difficile concerto del compositore tedesco. Il diretLa dimensione sacra del tempo avrà un ampio spazio nel Ravenna Festival 2017, nel quale ogni appuntamentore Leonard Slatkin sarà alla guida della compagine francese che in apertura eseguirà Le Carnaval Romain op.9 di Luis-Hector Berlioz e chiuderà la serata con tre tra i brani più famosi di Maurice Ravel scritti per orchestra sinfo- to proporrà una riflessione particolare intorno alla tematica principale che titola il Festival, il Rumore del Tempo. Il primo appuntamento, il 2 giugno (alle 21.30 a San Vitale), sarà con il Concerto Vocale La Stagione nica. Il 30 giugno (sempre alle 21 al Pala De André) sarà la volta dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI diretta da Juraj Valčhua, già a lungo direttore stabile di questa formazione, che eseguirà, insieme al pianista fran- Armonica diretta da Sergio Balestracci. In questa circostanza verrà approfondita la differenza tra i corali luteracese David Fray, il Concerto per pianoforte op.54 di Robert Schumann. Il secondo brano, che chiuderà il concer- ni, nell’anniversario del quinto centenario della Riforma luterana, e le musiche legate alla Controriforma conseguente il Concilio di Trento: sarà quindi un momento per poter ascolto, sarà il famoso Eine Alpensinfonie op.64 di Richard Strauss, ultimo tare le composizioni sacre di maestri del contrappunto teutonici, quali poema sinfonico scritto dal musicista monacense MUSICA DA CAMERA Johann Sebastian Bach e Georg Philipp Teleman, e del Belpaese, su AN LEO FESTIVAL Il Ravenna Festival è sempre stato molto attento alla proposta cametutti Giovanni Pierluigi da Palestrina. Il Coro Costanzo Porta & Ensemble Cremona Antiqua, il 4 giugno (alle 21 a Sant’Apollinare ristica offerta al pubblico, tuttavia questa edizione si può definire estrein Classe), diretto da Antonio Greco, sarà impegnato in un’operazione ma. Quest’anno, infatti, saranno di scena sui palchi della capitale estrema, come estremi sono i due lembi della storia musicale di scena dell’Esarcato le estreme propaggini della musica da camera, dal sul palco del Festival. Protagonisti di questo concerto, infatti, saranno Seicento ai giorni nostri. Il primo appuntamento vedrà, il 9 giugno (alle 21.30 alla Classense), The Smith Quartet, gruppo inglese nato i brani composti nel ‘500 da Andrea e Giovanni Gabrieli per la venezianel 1988 con l’obiettivo di diffondere la musica contemporanea, spena Basilica di San Marco a cui faranno da contrappeso i brani del minimalismo sacro novecentesco di Arvo Pårt e John Tavener. Seguirà, l’11 cialmente d’oltremanica, nel mondo, impegnato nell’esecuzione di giugno (alle 21.30 a San Vitale), il primo concerto dedicato a Claudio brani di stampo minimalista. Monteverdi a 450 anni dalla nascita. I Solisti della Cappella Arcangelo Corelli sarà protagonista indiscusso del secondo appunMarciana, diretti da Marco Gemmani, eseguiranno la ricostruzione tamento, il 13 giugno (alle 21 a Sant’Apollinare Nuovo), nel primo dei due concerti dedicati all’esecuzione integrale delle sue sonate op.5, un dei Vespri dell’Assunta, brani non dati alle stampe dal compositore crevero banco di prova per ogni violinista. Sarà l’Imaginarium monese, ma raccolti dopo la sua morte dal suo editore. Un altro anniversario sarà protagonista del concerto del 18 giugno (alle 21 a Ensemble diretto dal violinista Enrico Onofri con le sei sonate da Sant’Apollinare in Classe), quando a Ravenna verranno ricordati i camera della raccolta ad aprire questo mini-ciclo dedicato all’opera primi 100 anni dell’indipendenza della Finlandia. I protagonisti di quesomma del compositore fusignanese. Sarà Andrej Tarkovskij il filo consto appuntamento saranno i Cantores Minores della Cattedrale di duttore del terzo appuntamento cameristico, il 14 giugno (al ridotto Il Coro della Cappella Sistina con le musiche dei Papi dell’Alighieri alle 21), con il Duo Gazzana: sarà Johann Sebastian Helsinki, sorti nel solco della tradizione corale protestante nel 1952, Bach il compositore che più troverà spazio nel repertorio di questo coni quali daranno vita, diretti da Hannu Norjanen, ad un concerto fondato su pilastri certi quali le composizioni di Johann Sebastian Bach, certo, insieme ad altri che hanno fatto del tempo materia d’indagine Eccezionale inaugurazione del San Leo Festival 2017 con il Coro della vertice della polifonia corale, ed il quartetto formato da Jean Sibelius, nel Novecento, quali Arvo Pärt e soprattutto il francese Olivier Cappella Sistina uno dei più antichi e più prestigiosi complessi corali Joonas Kokkonen, Einojuhani Rautavaara e Jaakko Mäntyjärvi, espoMessiaen. del mondo che, fondato nel 1471, durante i secoli ha tramandato l’imC’è chi considera la radiazione di fondo dell’universo il suo peculianenti di un’orgogliosa scuola nazionale finlandese. Il secondo omaggio menso patrimonio di musica sacra della chiesa cattolica assolvendo il re suono, superstite del Big Bang. È quindi facile l’analogia che assimia Claudio Monteverdi sarà il 19 giugno (alle 21 a Sant’Apollinare in compito di coro personale del Papa in tutte le funzioni liturgiche solenla questa radiazione al suono del contrabbasso, fondamento del suono Classe) quando l’Allabastrina Choir & Consort si cimenterà nell’eni nella Basilica di San Pietro. L’appuntamento è per giovedì 15 giugno dell’orchestra. Ludus Gravis è l’ensemble di contrabbassi che, il 20 secuzione di composizioni tratte dalla Selva Morale e Spirituale. alle 21 nella suggestiva cornice del Duomo romanico leontino. L’ultimo appuntamento con la musica sacra, il 25 giugno (alle 21 a giugno (alle 21.30 alla Classense), si occuperà di contestualizzare queIl Coro per la prima volta entrerà in una cattedrale feretrana presentanSant’Apollinare Nuovo, vedrà di scena il Coro del Patriarcato sto suono universale nello scorrere del tempo particolare della nostra do un programma di musiche scritte nei secoli per i Papi. Ortodosso di Mosca diretto dal suo fondatore, Anatolij Grindenko. epoca. Ampio spazio sarà dato in quest’ottica alle composizioni di Sofija Gubajdulina, mentre concluderanno questa indagine due comInfo: www.ravennafestival.org

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TEATRO RAVENNA FESTIVAL/OPERA

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RAVENNA FESTIVAL/DANZA Il “Seigneur” di Dubois

Torna in scena la vittoria futurista

L’8 giugno il Ravenna Festival porta al pala De André la coreografia di Olivier Dubois Le mémoires d’un seigneur

di Matteo Cavezzali

«Annientare l’antiquato modo di pensare», fare piazza pulita delle finte arti, togliere di mezzo «il buonsenso sdentato» per dare «una nuova arte agli uomini nuovi del nuovo secolo». Parole dure, definitive e radicali, scritte più di cento anni fa da un gruppo di artisti che non voleva condividere il modo di pensare e di vedere il mondo della vecchia generazione e anticipava a modo suo la rivoluzione che sarebbe arrivata pochi anni dopo. Erano il poeta Aleksej Kručenych, il musicista Michail Matjušin e il pittore Kazimir Severinovič Malevič. Tre arti tenute lontane l’una dell’altra che si ricongiungevano con un boato chiamato “Futurismo” che avrebbe per sempre cambiato la storia di tutte le arti, innescando il tempo delle avanguardie. E quale luogo migliore per fare incontrare parole, musiche e pittura che non il palcoscenico su cui si potevano muovere corpi dipinti come marionette al suono di una musica inaudita e di parole inedite? Lo spettacolo si sarebbe intitolato La vittoria del Sole. E così l’operara “totale” nata dall’incontro dei tre artisti in Finlandia, alla periferia dell’impero zarista, per debuttare nel luglio dello stesso anno a San Pietroburgo, il cuore culturale del mondo russo. La vittoria sul Sole doveva essere un inno alla virilità e al futuro come mondo meccanico (in questa previsione hanno avuto pienamente ragione). Riprendevano le visioni che Marinetti quattro anni prima aveva messo su carta con il Manifesto del Futurismo. Dopo quella prima rappresentazione del 1913 però lo spettacolo venne abbandonato negli anni seguenti. Anche se quella estetica avrebbe avuto grande influenza per il teatro moderno, basti pensare all’uso della scenografia e delle musica, La vittoria sul Sole non venne praticamente mai più riproposto al pubblico finchè nel 2013, per il centenario, è stato ripreso da una nuova produzione del Teatro Stas Namin di Mosca. Lo spettacolo è privo di una vera e propria trama (tipica del teatro contro cui si muovevano i futuristi) ma ha delle situazioni, delle immagini, delle suggestioni. Il tema è quello della lotta contro il sole per la rivincita dell'oscurità e della mascolinità in un ribaltamento del mondo. Il sole era il simbolo dei valori della tradizione da abbattere, il nuovo erano le tenebre, che avrebbero prevalso. I costumi e le scenografie sono di Kazimir Malevič che in quegli anni si dedicava a scomporre e ricomporre figure geometriche ¬– come un enigmatico quadrato nero – proponendo una nuova forma d'arte che sarebbe stata chiamata “cubofuturismo” e “suprematismo”. A chi chiedeva a Malevič cosa rappresentassero le proprie opere, lui, con il gusto della provocazione, rispondeva: «Il contenuto dei dipinti è sconosciuto all’autore».Delle musiche composte da Matjušin è rimasto poco, e sono state ricostruite dai pochi frammenti ritrovati. Si sa però che nel 1913 furono eseguite da musicisti dilettanti e che fu usato un piano completamente scordato. Non si trovò in tempo un accordatore, ma al compositore piacque quella stonatura, che suonava come l’ennesima provocazione verso la musica tradizionale in cui tutto doveva essere perfettamente intonato. «La rivoluzione d’ottobre fu come noto nel 1917, quindi questo fu a tutti gli effetti uno spettacolo pre-rivoluzionario. In quegli anni però nacque l’esetica rivoluzionaria di Majakóvskij e dello stesso Malevič –. spiega Franco Masotti, direttore artistico del festival –. Le immagini e suoni della rivolunzione erano già presenti in quello spettacolo poco conosciuto. Abbiamo deciso per questo motivo di ospitarlo facendo un tributo al futurismo russo, assieme a Uccidiamo il chiaro di Luna, balletto dedicato al futurismo italiano. Il Teatro Stas Namin di Mosca che ha realizzato questo riadattamento è stato fondato da Stas Namin, l’uomo che ha portato il rock in Unione Sovietica negli anni ’60, quando era un genere musicale proibito. Ha prodotto spettacoli sconvolgenti per l’epoca come una versione sovietica di Hair, il musical hippy psichedelico, e riuscì a far suonare Frank Zappa nella Russia comunista. Credo sia la personalità giusta per rileggere e irporporre questo spettacolo futurista: come ha scritto il critico Eugene Ostashevsky «Se i Sex Pistols fossero vissuti in Russia a inzio secolo, avrebbero fatto La Vittoria sul Sole». La rilettura “rock” di Namin dà una nuova energia ad uno spettacolo rivoluzionario, immaginato oltre un secolo fa». La ricostruzione dell'opera – realizzata nel 2013 – approda al Ravenna Festival in prima nazionale (il 21 giugno al Teatro Alighieri) per la regia di Andrej Rossinskij, le scenografie e i video di Grigorij Brodskij sui disegni originali di Malevič, l'interpretazione musicale e gli arrangiamenti di Aleksandr Slizunov, le luci di Andrej Dudnik e le coreografie Ekaterina Gorjačeva. Ai pianoforti Aleksandra Popova e Anastasja Makuškina. (Articolo traddo dalla rivista Ravenna Festival Magazine 2017, edita da Reclam)

Sulle punte da Cuba Il 29 giugno al Pala de André il Ballet Nacional de Cuba si esibirà in un medley di coreografie di grandi classici

Balletto futurista In scena l’1 giugno al teatro Alighieri per il Ravenna Festival: Uccidiamo il chiaro di luna di Silvana Barbarini

RAVENNA FESTIVAL/DANZA

Virtuosismi e contrasti nel Material Men redux di Shobana Jeyasingh Virtuosismo e contrasti, chiaroscuri e vibrazioni ritmiche per il Material Men redux di Shobana Jeyasingh, in scena al teatro Alighieri per il Ravenna Festival sabato 10 giugno alle ore 21. Il lavoro è una nuova versione dell’opera germinata nel 2015 - su commissione del Southbank Centre di Londra - che prese forma dall’interazione di “un sari, Skype e fantasia” come raccontano i protagonisti, i danzatori Sooraj Subramaniam e Shailesh Bahoran, abili nell’infondere una straordinaria gamma di colori e potenza alla loro danza. Hip hop e neoclassica indiana sono giustapposte rievocando una storia segnata dal colonialismo e dal lavoro nelle piantagioni, dalla “violenza della perdita alla creazione di una nuova appartenenza”, dice Shobana Jeyasingh, coreografa di origine indiana residente a Londra, latrice di una doppia anima che armonizza la rielaborazione dell’antichissima tradizione dell’Asia meridionale con l’entropica energia di una metropoli dai ritmi febbrili, unite a un messaggio politico di denuncia. Rispetto alla prima versione, il lavoro in programma a Ravenna include una nuova coreografia e un suggestivo collage di filmati d’archivio e immagini di Simon Daw. Sul palco lo Smith Quartet eseguirà dal vivo le musiche dell’acclamata compositrice australiana Elena Kats-Chernin.


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TEATRO

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RAVENNAFESTIVAL/2 Uno scatto dalle prove dello spettacolo delle Albe

RAVENNA FESTIVAL/1

Un mese per scendere all’Inferno Repliche quotidiane dello spettacolo partecipato del Teatro delle Albe Per tutto il mese di giugno (e fino ai primi di luglio) proseguono le repliche dell’Inferno del Teatro delle Albe, spettacolo commissionato da Ravenna Festival che la storica compagnia ravennate ha messo insieme coinvolgendo i cittadini ravennati. E la città ha risposto già dalla prima prova aperta davanti alla tomba del Sommo Poeta dove centinaia di persone si sono ritrovati per dare l’avvio a questa avventura senza precedenti. Sono infatti quasi 700 i cittadini ravennati che nei mesi scorsi hanno partecipato alle prove e, divisi in cori, danno corpo ai dannati dell’Inferno in un teatro Rasi completamente stravolto da cima a fondo (uffici compresi) chi si fa appunto Inferno. Guidati da Ermanna Montanari e Marco Martinelli nei panni di Virigilio, il pubblico diventa lo stesso Dante invitato ogni sera a riper-

C

correre quel viaggio per poi tornare a “riveder le stelle”. Ottanta persone al massimo ogni sera potranno entrare nel teatro dopo aver percorso le prime tappe con partenza dalla stessa Tomba. Un’operazione teatrale popolare e sofisticata insieme che vuole definitivamente candidare Ravenna a città dantesca in vista del 2021 quando saranno celebrati i 700 anni della morte del Sommo proprio a Ravenna e sarà messo in scena il Paradiso. Nel 2019 sarà invece la volta del Purgatorio. A giugno repliche quotidiane, eccetto il lunedì e il 17. Biglietti: Teatro Alighieri tel. 0544 249244 anche un’ora prima dell’evento; Iat Ravenna,Piazza S. Francesco 7 tel. 0544 482838; Iat Ravenna Teodorico; Iat Cervia tel. 0544 974400. La Tomba di Dante è in via Dante Alighieri 9, a Ravenna.

RO ESTET I C ENT O

PELLE DEL VISO AL

Dante secondo i giovani artisti anche nei chiostri

L’attenzione del percorso verso Dante 2021 del Ravenna Festival si conferma anche nel progetto della rassegna quotidiana “Giovani artisti per Dante” con appuntamenti ogni mattina alle 11 presso i Chiostri Francescani, adiacenti la Tomba di Dante. È qui che, tutti i giorni fino al 2 luglio, la vita e l’opera di Dante sono stimolo per un inedito ritratto firmato dalla nuova generazione d’artisti. Dall’1 al 7 giugno la Compagnia Carnevale propone “Ricorditi di me che son la Pia”, per la drammaturgia di Antonio Carnevale con Adéle Frantz e Antonio Carnevale e la performance pittorica di Adelaide Gnecchi Ruscone. Dall’8 al 14 giugno sarà di scena la “Musica al Dante – Collettivo del Conservatorio Reale dell’Aja” con Il viaggio sonoro di Dante. Dal 15 al 21 giugno Anime Specchianti – DanzActori di Ravenna Festival propongono Amor ci vinse, scritto e diretto da Chiara Nicastro, mentre dal 22 giugno al 28 giugno, Nicola Galli – in collaborazione con Cantieri Danza – presenta la creazione site specific Il giardino delle delizie. Dal 29 giugno al 2 luglio, infine, si potrà assistere a L’inferno sono gli altri di Kepler-452, un progetto con la regia e il coordinamento drammaturgico Nicola Borghesi con la collaborazione di Enrico Baraldi e Paola Aiello.

RAVENNA FESTIVAL/3

1917, ErosAntEros in prima nazionale

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In prima nazionale, una commissione del Ravenna Festival a ErosAntEros, lo spettacolo 1917 con Agata Tomsic e Davide Sacco e il Quartetto Noûs, in scena il 28 giugno al teatro Alighieri. La spettacolo vuole essere 1un canto per ridare vita alle parole e alle musiche di coloro che hanno vissuto la Rivoluzione russa, per restituire, attraverso la ricerca sonora e vocale, la sorpresa e la gioia del l’avvento di un tempo talmente nuovo da lasciare senza fiato. Fatica, fame e freddo hanno accompagnato la lotta per la libertà e la storia ci insegna che il sogno iniziale è stato presto tradito: per questo, all’ottimismo che anche nei momenti più duri emerge dai testi, si contrappone l’Ottavo quartetto di Šostakovič, scritto proprio in ricordo delle vittime dei totalitarismi e delle guerre».


TEATRO • SPETTACOLO

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BUSKERS

INTERCULTURA

Pennabilli torna capitale dell’arte di strada

Festival delle culture tra musica, danza, monologhi e “fiumane”

Due immagini da una passata edizione

Da giovedì 1 a domenica 4 giugno, la città di Pennabilli diventa la capitale dell’arte e dello spettacolo: 50 compagnie internazionali, 350 repliche di spettacoli in 4 giorni, concerti e performance da tutto il mondo. Numerose le discipline artistiche eseguite nelle vie, piazze, vicoli e giardini del centro storico: esibizioni di musica, performance di teatro, nuovo circo, walking act, clownerie, giocoleria. Alcuni spettacoli di teatro e nuovo circo sono allestiti anche negli chapiteau dell’area Palacirco, che dalle 22 in poi si trasforma in un’eslposione di musica, con concerti e dj set per ballare fino a tarda notte. “Artisti in Piazza” - come si chiama il festival – ospita anche il tradizionale “Mercatino del solito e dell’insolito”: un mercato di artigianato artistico con 90 espositori, frutto di un’attenta selezione maturata negli anni, che propongono prodotti artigianali di alta qualità. Il festival internazionale fin dal ’97 si è contraddistinto come uno dei più importanti festival di arte di strada in programma in Italia attirando di anno in anno sempre più pubblico fino ad arrivare a circa 40mila presenze. Con il passare del tempo si è evoluto in festival multidisciplinare, ospitando ogni genere di arti performative esibite in strada. Ogni edizione è caratterizzata da debutti nazionali ed internazionali. Completano l’offerta gli stand gastronomici e i ristoratori locali che propongono cucina della tradizione ed etnica, snack, frutta fresca e goloserie. Una parte del programma è dedicato ai bambini, a cui viene riservato anche lo spazio dell’Orto dei Frutti Dimenticati (creazione del maestro Tonino Guerra) all’interno del quale i bambini possono muoversi in libertà e assistere a spettacoli e partecipare a laboratori a loro dedicati.

Undicesimo Festival delle culture a Ravenna dove protagonista è il dialogo tra esperienze diverse e i temi dell’immigrazione. Oltre al fitto calendario di dibattiti (vedi pag. 16) non mancheranno i momenti di spettacolo (insieme alla gastronomia in Darsena di città). Si comincia venerdì 9 giugno con la tradizionale parata inaugurale da piazza San Francesco con (anche) la performance di teatro di strada di attori e non attori con il Teatro due mondi di Faenza. Alle 21.30 poi va in scena “C’era una volta un re”, rappresentazione teatrale di una cerimonia tradizionale di incoronazione di un capo villaggio africano frutto di un laboratorio di narrazione con le seconde generazioni condotto dall’Associazione Cittadini del Pianeta. A seguire concerto dei Saodaj' con il loro Maloya. Teatro-danza nella serata del sabato alle 22 con Teranga, mentre alle 23 ci sarà in scena l’Orchestra di musica tradizionale di Testaccio in concerto. Domenica 11 il teatro-danza racconterà la storia della Nigeria (alle 19) con la performance Invasione 1897 (in scena le comunità nigeriane Igbo, Afesan, Ika ed Edo della città) mentre alle 21 sarà di scena il monologo del collettivo Mamadou di Bolzano e poi si chiude “One love live! Cantando insieme Bob Marley”, alle 23, invece, Eyo'nlé Brass Band (Benin) in concerto. Per tutti gli altri eventi, i laboratori e i giochi (per bambini), vedere il sito www.festivaldelleculture.org.

CONTEMPORANEO EFFETTI

COLLATERALI:

MARTA CUSCUNÀ

IN TEATRO,

MENOVENTI

IN SPIAGGIA

Torna quest'estate la terza edizione di “Drammi collaterali”, rassegna artistica biennale di Cervia. Due gli spettacoli teatrali che animeranno la prima parte della rassegna. Venerdì 9 giugno, ore 21, al teatro comunale di Cervia andrà in scena Sorry, boys di Marta Cuscunà, pluripremiato spettacolo, denso e delicato, che indaga la vicenda realmente avvenuta della gravidanza multipla di un gruppo di adolescenti americane (ingresso 6 euro, prenotazione consigliata al 338 4692530). Sabato 10 giugno, ore 21, in spiaggia a Milano Marittima: Ascoltate! Romagna relax di Menoventi. Durante le più calde e affollate settimane dell’estate 2016, la compagnia Menoventi ha percorso le spiagge e le strade della Riviera romagnola e ha intervistato 176 turisti stranieri in un tour de force estivo che ha raccolto le più svariate impressioni sulla Riviera, cercando anche di capire chi sono i turisti che la frequentano e perché la scelgono come meta. Lo spettacolo offre una prospettiva insolita per raccontare la Riviera (posti limitati, per informazioni sulla location: 338 4692530).


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CINEMA

Natalie Portman in due scene del film tratto dall’autobiografia del grande scrittore Amos Oz

CONTROCINEMA

L’autobiografia di Oz in sala con Natalie Portman Nonostante la terrificante traduzione del titolo in italiano, un film mai banale fedele al libro e da non perdere

di Albert Bucci*

I film di Cannes si faranno aspettare fino a settembre. Ma segnalo volentieri un film atipico che sta per uscire adesso, il film “israeliano” di una star di Hollywood: e cioè il nuovo film come regista, oltre che come attrice, di Natalie Portman (che in realtà si chiama Natalie Hershlag, ed è infatti israeliana di nascita). Il terrificante titolo italiano con cui lo troverete è Sognare è

vivere. Ora facciamo un po' di chiarezza. Seguendo la peggiore tradizione dei distributori italiani, il titolo italiano è stato cambiato rispetto a quello originale, che è Una storia di amore e di tenebra: ovvero lo stesso titolo della autobiografia del grande scrittore israeliano Amos Oz. E infatti il film è l'adattamento di questo memorabile libro. Lasciando perdere l’autolesionismo intellettuale e commerciale del distributore, il film è molto bello. Amos Oz racconta la sua infanzia nella

Gerusalemme degli anni ’40 e ’50, quando nacque lo stato Israele, e delle vicende della sua famiglia, fino alla tragica morte per suicidio della madre Faina, qui interpretata dalla stessa Natalie Hershlag-Portman, che dimostra doti eccelse come regista, componendo un affresco della memoria e della vita stilisticamente epico ed emotivamente intenso, una versione intima e struggente dell’esistenza di un bambino di fronte ai grandi eventi del suo tempo e ai grandi eventi familiari

che lo formarono come uomo e artista. Le scelte della Portman non sono mai banali, e si sviluppano in visioni nobili e tormentate che rimangono fedeli alla storia di Amos Oz senza mai banalizzarla. Un film meditato a lungo nella sua genesi, prodotto con un budget ridotto per gli standard che ci aspetteremmo da una star, e ipnoticamente seducente nella sua scelta radicale di essere recitato in ebraico. Forse il doppiaggio toglierà qualcosa alla magia dell’opera, ma que-

ste sono le scelte di chi vende il cinema in Italia. *Albert Bucci (Ravenna, 1968) è direttore artistico del Soundscreen Film Festival e consulente alla selezione del Ravenna Nightmare. È stato docente di Sceneggiatura presso l'Università Iulm di Milano, e produttore esecutivo di spot pubblicitari. In una vita parallela, possiede anche una laurea in Fisica Teorica. (Il suo vero nome è Alberto, ma in effetti è meglio noto come Albert).

LA SONORIZZAZIONE AL RAVENNA FESTIVAL IL GABINETTO DEL SONORIZZATO DALLO EDISON STUDIO

DOTTOR CALIGARI

Il Ravenna Festival inizia la rassegna Cinema e Musica sabato 3 giugno, proponendo Il Gabinetto del Dottor Caligari di Robert Wiene, capolavoro dell'espressionismo tedesco del 1919, sonorizzato dal vivo dallo Edison Studio di Bologna, di cui fa parte anche il musicista Luigi Ceccarelli, già noto a Ravenna per aver lavorato sui tessuti sonori degli spettacoli teatrali di Ravenna Teatro e Fanny & Alexander. Del Dr Caligari si è scritto tanto: a noi interessa poterlo rivedere in una versione attualizzata da una trama sonora che, come nelle migliori sonorizzazioni, riesce a fondere la “antichità” del cinema con la contemporaneità della musica, generando uno spettacolo unico e irripetibile, magico e sensazionale. A luglio la rassegna del Ravenna Festival proseguirà poi con le sonorizzazioni dal vivo con La passione di Giovanna d'Arco di Dreyer e con La febbre dell'oro di Charlie Chaplin, quest'ultimo musicato dal vivo dalla Orchestra Cherubini con le musiche originali composte da Chaplin e ricostruite da Timothy Brock, altro evento molto promettente. (al. bu.)


RAVENNA R SPIAGGE

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I

UN’ESTATE PIENA DI DIVERTIMENTO

LIDO ADRIANO

La Rotonda: deliziosa cucina sul mare, anche da asporto

MARINA DI RAVENNA

Cous Cous Beach Festival: show cooking, degustazioni, eventi, anche in spiaggia Quattro giorni di spettacoli, cooking show e tanto divertimento in riva al mare. Da giovedì 1 a domenica 4 giugno torna a Marina di Ravenna il “Cous Cous Beach Festival”. La rassegna, alla seconda edizione, è promossa dalla Pro Loco di Marina di Ravenna e Bia CousCous - azienda leader globale nella produzione di cous cous, con sede ad Argenta – in partnership con l’agenzia Feedback di Palermo per un gemellaggio con la ventennale esperienza di San Vito Lo Capo, in Sicilia, dove si tiene il Cous Cous Fest che approda così in riva all’Adriatico. Si comincia giovedì 1 giugno con l’iniziativa “A tavola con il cous cous”: il gustoso piatto a base di semola sarà servito nelle mense delle scuole elementari di Ravenna grazie a un menù ideato da Camst all’insegna di un’alimentazione sana ed equilibrata. Il Cous Cous Beach Festival regalerà invece un weekend di grande divertimento a Marina di Ravenna. Al centro della manifestazione il Bia CousCous, che sarà possibile degustare in tante varianti al food village, in piazza Dora Markus. Direttamente da San Vito Lo Capo arriva lo chef Beppe Buffa che proporrà il cous cous di pesce alla sanvitese. Il biglietto degustazione costa 10 euro e comprende un piatto a scelta e una bevanda (birra, acqua o bibita). E, per i bambini, c’è anche una ricetta di cous cous adatta ai loro gusti e un simpatico gadget. Un menu stuzzicante e veloce sarà servito al Couscousito, un chioschetto con tavolini bistrot che propone un cono con polpettine fritte di cous cous (con bevanda a 8 euro). Al Palco Marinara invece si potranno assaggiare le ricette preparate da grandi cuochi come Filippo La Mantia, Sergio Barzetti, e lo chef e attore italo-americano Andy Luotto. I cooking show, tutti gratuiti, consentono di degustare le ricette degli chef e di assistere dal vivo alla loro preparazione, scoprendo diverse varietà di cous cous marcate Bia: tradizionale, farro e quinoa, mais e riso, 4 cereali e ceci e lenticchie. Novità di questa edizione “Apericouscous on the beach”: da venerdì a domenica Filippo La Mantia ed Andy Luotto firmeranno gli assaggi (gratuiti) direttamente in riva al mare, per non perdere le ricette più golose anche sotto l’ombrellone. Tutti i giorni, dalle 18 alle 24, in viale delle Nazioni l’expo village con la possibilità di fare shopping tra le produzioni agroalimentari di qualità del territorio. E la sera spazio all’intrattenimento con concerti, spettacoli e vj-set al Palco Marinara. Giovedì 1 giugno si esibirà in concerto gratuito alle ore 22 Mario Venuti (nella foto) con il suo Motore di Vita Tour per un live speciale dove presenterà dal vivo i brani dell’ultimo album di inediti e i suoi più grandi successi da Mai come ieri a Veramente, da Crudele a Un altro posto nel mondo e A ferro e fuoco.

Materie prime del territorio, pesce fresco dell’Adriatico, piatti vegetariani, pasta fatta in casa, pasticceria di qualità, ottime carte di vini… Queste sono le delizie proposte il bagno La Rotonda di Lido Adriano, che ama definirsi “cucina sul mare” e con merito peraltro, vista la ricchezza del menù del ristorante. E anche del chiosco dello stabilimento balneare dedicato al cibo da asporto, per coloro che vogliono assaporare a casa le qualità gastronomiche de La Rotonda. Perché la qualità dei piatti, e anche la loro presentazione, è indiscutibilmente appetitosa e fa de La Rotonda un punto di riferimento per i cultori della eccellente cucina di mare della riviera ravennate, nel comfort di una sala e veranda vista mare. Variegata l'offerta di “entrate“: si parte dalle ostriche e altre freschissime crudità per arrivare ad saporose alici marinate e delicate canocchie al vapo-

re, dal tataki di tonno ai calamari alla piastra, polpo arrostito e zuppetta di cozze, vongole e cannolicchi. Suntuosi i primi, col classico risotto di mare, le chitarrine di crostacei e frutti di mare, gli spaghetti vongole, zucchine e bottarga, i tortelli di baccalà asparagi e cozze. Golosissime le portate principali come la scaloppa di tonno appena scottata, il sauté di crostacei, il fritto misto di paranza e verdurine, il filetto di ricciola e un prorompente gratinato di pesce, crostacei e molluschi… In fondo, un trionfo di dolcezze con millefoglie, cannolo siciliano, sorbetti alla frutta e un particolare gelato al cioccolato al cassis… e sale Maldon.

Insomma un repertorio di piatti da acquolina in bocca, che comprende anche, in alternativa ai sapori di mare ottime proposte di paste tradizionali, carni e ricche insalatone Ma La Rotonda è anche una vera e propria boutique dell'asporto che offre cibi di alta qualità: dalle alici marinate, cipolla rossa e finocchietto selvatico all'insalata di polpo, patate, olive e pomodorini, dalle seppie e piselli alle cozze e vongole alla marinara, dai gamberoni alla catalana, al risotto alla marinara. E poi chitarrone allo scoglio, spaghetti alle vongole, gamberoni alla brace, sale di Cervia e rosmarino, soaso alla griglia, filetto di branzino ai ferri, spiedini di gamberi o calamari e seppioline, grigliata mista, fritto di gamberi, calamari, seppie e verdure. Tutte porzioni pronte da degustare preparate con la stessa cura dei piatti del ristorante. A cui si aggiunge un'appetitosa varietà di verdure e contorni, ma anche di materie e prime condimenti da gourmet: capriccio di salmone affumicato, acciughe del Cantabrico, bottarga di muggine o tonno, burratine pugliesi, mozzarelle di bufala e (su prenotazione), ostriche e cruditè di mare, catalana di crostacei e astice, grande pescato al forno. Infine, notevole per varietà e qualità delle etichette, la cantina, con vini del territorio romagnolo e regionali italiani, dal Friuli alla Sicilia, soprattutto bianchi e bollicine, ma anche qualche rosso e rosé di pregio. A cui si aggiungono le proposte di cocktail e long drink per il rito dell'aperitivo preparate al bar.

MARINA DI RAVENNA HAPPY HOUR

E

CRE

IN SPIAGGIA: PARTE L’ESTATE AL

LUANA BEACH

Riparte la stagione balneare anche al Bagno Luana Beach che si riconferma un punto di riferimento per famiglie, coppie e gruppi di amici che desiderano trascorrere un’estate di divertimento, relax e buon cibo sulla spiaggia di Marina di Ravenna. Aperto tutti i giorni a pranzo e dal giovedì alla domenica anche a cena, il ristorante del Luana Beach offre ai suoi clienti specialità di pesce e primi in perfetto stile romagnolo. Per i più festaioli invece, a partire dal mese di giugno il Luana propone, ogni domenica a partire dalle ore 17.30, l’happy hour con musica live e dj set. Ma lo staff del Luana ha pensato proprio a tutti e per i più piccoli, dal 19 giugno, parte il “Cre on the beach”, un centro ricreativo estivo dedicato ai bambini dai 4 agli 11 anni dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 17 con varie possibilità di orario. I bambini potranno trascorre una fantastica estate seguendo corsi di avviamento allo sport, nuoto, danza e psicomotricità tenuti da insegnanti laureati in Scienze Motorie. Non solo sport ma anche laboratori ludico-ricreativi tra cui mosaico e musica e spazio dedicato allo svolgimento dei compiti delle vacanze.


RAVENNASPIAGGE

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II MARINA DI RAVENNA

Là dove inizia la spiaggia c’è Finisterre, fra cultura, musica e cucina sopraffina Un anno dopo l’avventura della riapertura dell’Alba Hotel in centro a Marina di Ravenna, tre giovani ravennati realizzano un nuovo sogno da sempre custodito nel cassetto: gestire uno stabilimento balneare. Così nasce il Finisterre Beach, il luogo dove la terra finisce e il bianco della sabbia lambisce le onde perdendosi verso l’orizzonte. Un sentiero di ulivi porta dal bar alla spiaggia, da un vecchio capanno fuoriesce odore di piadina, la musica si diffonde dolce come accompagnamento, e poi il mare, a rievocare sopiti ricordi di pace e relax. Il Finisterre Beach riporta Ravenna e la Romagna al centro della scena. La cultura è la cornice degli eventi, e la cucina il punto di massima eccellenza dove l’abile Chef Alberto Caprara sposa la sua idea di territorio in una cucina di pesce riconosciuta tra le migliori del litorale, eccellente nel rapporto qualità/prezzo. A partire da fine giugno il Finisterre Beach restituirà un’arena cinema a Marina di Ravenna e gli eventi si replicheranno tutti i martedì sera. Dai tavolini del ristorante o con i piedi sulla sabbia si potranno ammirare i migliori film dell’ultimo anno e i protagonisti degli ultimi David di Donatello. Il sushi sarà invece il tocco più esotico, e sarà servito come sottofondo a serate di interviste al sapore di sale, in cui musicisti, uomini di letteratura e sportivi protagonisti della scena nazionale, racconteranno gioviali aneddoti estivi. Il ristorante, curato in ogni dettaglio, servirà quotidianamente pranzi raffinati per una pausa lavorativa in pieno relax. Il Finisterre Beach, ultimo nato nella famiglia della società di Michele, Laura e Marco, vivrà di una profonda sinergia con

MARINA DI RAVENNA

PUNTA MARINA

Busker e live concert di scena al Ruvido l’Alba Hotel e il Bistrot Cafè in Piazza Dora Markus, a Marina di Ravenna. La sera del 1 giugno ci sarà la presentazione ufficiale del menù mensile di giugno e al prezzo di €20 (bevande escluse) si potrà godere del menù degustazione (già prenotabile al numero 0544530970). Il 10 e l’11 giugno, invece, si concentreranno gli eventi della grande festa di apertura, in compagnia di tutti gli amici e di tutti coloro che volessero ritrovare il sapore dell’estate in Romagna

Si scalda l'estate del Ruvido con l'avvio della rassegne di concerti live (fra pop, rock, blues, soul…) e le serate dedicate alle fantasmagoriche esibizioni musicali e circensi dei Buskers e non mancheranno divertenti serate aperitivo danzanti e ristorazione di qualità. Ogni sabato pomeriggio sono in programma happy hour con musica dal vivo e un ricco buffet. La domenica, dalle ore 18 ancora happy hour, animato dalla musiche per ballare di un dj set. Ecco il calendario degli spettacoli in programma a giugno. Per quanto riguarda i buskers si esibiranno: il 20 giugno, Rulas Quetzal Cauhtli e il 27 giugno, Skizzo e JF, il circo on the beach (inizio spettacoli alle 21.30). Per la musica live sono attesi, sempre a partire dalle ore 18, sabato 17 giugno, Savana Funk - Aldo Betto with Blake C. S. Franchetto & Youssef Ait Bouazza: sabato 24 giugno, The Marvellous; sabato 1 luglio, Focaccioni Killah Experience. Per quanto riguarda la ristorazione invece, a fianco del classico e sempre suggestivo spazio in spiaggia con vista mare, quest'estate è allestita anche una nuova rea per pranzare e cenare nel “giardino” del Ruvido. Come sempre la cucina proporrà gustosi piatti della tradizione romagnola e marinara e particolari serate con menù a tema.

PORTO CORSINI

AL RISTORANTE DEL BAGNO ULISSE IL TRIONFO DELLA PAELLA Con la gestione di Angelo Cassarino e Massimo Morolli lo storico bagno Ulisse di Marina di Ravenna (numero 78 del Lungomare) punta al relax, agli sport da spiaggia e a genuine proposte gastronomiche, con particolare attenzione anche alle famiglie con bambini che dispongono di un’area attrezzata e protetta dove giocare. La vasta spiaggia è l'ideale per giochi atletici da praticare su campi da calcetto, beach volley e 5 campi da racchettoni. Il servizio di cucina, a pranzo e a cena, offre un menù di fragranti piatti fatti in casa della tradizione romagnola e di mare con alcune serate a tema. Sabato 3 giugno, visione della finale di Champions league; con hamburger, patate fritte, bibita o birra alla spina a soli 10 euro. Sabato 10 giugno, torna l’imperdibile appuntamento con la paella (più vino e acqua a soli 16 euro) che sarà riproposta – su prenotazione – anche a cena i martedì 13, 20 e 27 giugno. Sabato 17 giugno, serata all'insegna della saraghina con pomodori gratinati (7 euro bevande escluse). Mentre sabato 24 giugno va in tavola la porchetta con patate al forno e piadina (10 euro a piatto bevande escluse). Il bagno Ulisse ospita feste su prenotazione, anche in caso di maltempo, vista una grande sala al coperto e riscaldata. Altre info su FB Bagno Ulisse.

Cene a tema e aperitivi in spiaggia

a suono di soul, swing e r&b L’estate entra nel vivo a Porto Corsini e il Bagno Quevida si anima di tanti eventi per tutti i gusti! A partire dal ristorante del bagno che da giugno rimane aperto tutti i giorni sia a pranzo che a cena. Tutti i martedì serata spagnola con paella e sangria a volontà al costo di 22 euro, mentre il Mercoledì sera si può gustare la pizza cotta cotta nel forno a legna con l’offerta speciale: pizza e bibita a 9 euro. Parte dal prossimo venerdì sera una rassegna gustosa di cene a ispirate dalle migliori cucine internazionali: si parte da casa con la serata del Brodetto alla portocorsinese, fatto secondo la tradizione e si proseguirà con la cucina kosher per una serata ebraica, poi Marocco, Brasile. Nel ricco calendario che animerà tutti venerdì sera estivi troverà posto anche una serata vegana. Al Que vida non è solo il palato ad essere coccolato: anche chi ama la musica potrà trovare tanti appuntamenti interessanti: tutti i sabati dj set con Marco che suonerà musica da vinili dalle 16:30 alle 21; il sabato sarà anche happy hour dalle 16.30 alle 17.30 Tutte le domeniche concerti dal vivo: il 4 giugno, concerto soul funk e R&B con i Faith No Saul; l’11 giugno, il grande Giacomo Toni in trio, il 18 giugno, Padre Punjabi, il 25 giugno, musica rock’n roll boogie, swing e blues con la Move your ass band.

CASALBORSETTI OVERBEACH PER GODERSI

MARE E SPIAGGIA ASSIEME AGLI AMICI A QUATTRO ZAMPE

Il bagno Overbeach è una spiaggia adatta sia a cani che bambini con la possibilità di muoversi in sicurezza, il giusto spazio per giocare per entrambi e con un’ottima pulizia. Questo stabilimento, premiato nel 2011 dall’allora Ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla come “struttura pet friendly”, rispetta perfettamente tutti questi criteri. Si compone di due aree separate, una destinata ai soli bagnanti umani e l’altra destinata a chi è accompagnato dal proprio cane. Al confine si estende una grandissima spiaggia libera anche questa aperta ai quattrozampe dove appunto è possibile portare i propri pelosi a fare il bagno. Lo stabilimento dispone di un attrezzatissimo bar e di un ristorante in cui la cucina e la pizza sono un must. Entrambi gli spazi sono divisi da una passerella in due settori per accogliere rispettivamente chi è accompagnato da un cane e chi non lo è. Tra i servizi offerti agli amici a 4 zampe vi è anche una doccia dedicata (inclusa nell’affitto dell’ombrellone e della sdraio) per poter lavare il proprio cane all’occorrenza.


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III MARINA DI RAVENNA

MARINA ROMEA

Al Peter Pan, Nada, Zamboni e Motta, con Radio Melody Torna Radio Melody in spiaggia e tornano i grandi protagonisti della musica italiana. Nell'estate in cui festeggia il suo ventesimo anno, il Peter Pan di Marina di Ravenna propone un calendario quanto mai ricco di appuntamenti e occasioni da non perdere. In particolare, a giugno riprenderanno le serate di Radio Melody Box, secondo la fortunata formula delle scorse edizioni. Alle 21 circa, Luigi Bertaccini intervisterà "live" l'ospite della serata che saprà regalare anche qualche brano live al pubblico presente. Si comincia dunque con una delle signore indiscusse della musica rock d'autore: Nada. La cantautrice sarà nel "salotto sulla spiaggia" al numero 36 di viale delle Nazioni il 14 giugno. Il 21 giugno invece arriverà il cantante, musicista, e anche scrittore Massimo Zamboni, fondatore di band di culto per l'indie italiano come i Cccp e Csi con il suo ultimo libro Nessuna voce dentro (Einaudi), racconto di un'estate a Berlino Ovest nel 1981. A chiudere il mese di giugno (ma altre sorprese si preparano per luglio) sarà invece il cantautore Francesco Motta, fondatore dei Criminal Jokers e da anni impegnato come (pluripremiato) solista. Tutte le serate, prima e dopo l'incontro, saranno accompagnate dalla programmazione dei dj di Radio Melody. Tutte le serate saranno trasmesse da Radio Icaro Rubicone in streaming. Ma l'arrivo di Radio Melody 3D il mercoledì sera non deve far dimenticare gli appuntamenti live del sabato pomeriggio alle 17.30 che

Dal beach soccer al torneo beach volley De Stefani, cene a tema e musica da ballare al Romea Beach

proseguono all'insegna della musica folk, rock, soul. Si comincia sabato 3 giugno con i Supermarket, un quartetto con Alfredo Nuti dal Portone alle chitarre, Marcello “Gianduia” Detti agli ottoni, Roberto Villa al basso e contrabbasso, Daniele Marzi alle percussioni. Il loro genere? World music romagnola. Il 10 giugno ci si sposta invece a sud, per le tarantelle e il folk dei Tarantucci. Il 17 giugno è invece di scena un progetto culturale nel senso più ampio del termine: Giacomo Manzoni suonerà infatti insieme al Coro dei Rifugiati, formato da ragazzi provenienti dai centri profughi della provincia di Ravenna, il reggae di Bob Marley. Infine, il 24 giugno è la volta dei Dirty Bloody Dogs per il loro omaggio ai mitici Stooges.

È un mese di giugno ricco di eventi quello del Romea Beach. La Gabbia per il Beach Soccer sarà allestita dal 10 al 25 giugno con tornei under 16 e under 12 settimanali ed eventi speciali nel week end. È finalmente è in programma la prima serata “Disco Dinner (History on the beach)” con i djs Robby Pazzaglia e Victor per la migliore musica anni 70 e 80. Dinner pesce a 25 euro, alle 20 30, e dalle 22 tutti in pista. Il 3 giugno si può seguire la finale Champions in diretta su maxi schermi (menu' romagnolo a 15 euro. Il 6 giugno tornano le mitiche cene a tema con Gabelli... il macellaio gourmet... tu scegli la fiorentina dal vivo, Gabelli la taglia e poi viene cucinata sulla griglia del Romea. Martedi 13 va in tavola la pizza molisana con lievito madre, formula “all you can eat”. Venerdi 16 giugno in anteprima assoluta, arriva un nuovo modo di vivere l'aperitivo "Wine, food and music" dalle 19 in collaborazione con Alex & Paul Bar e Radio International. Sabato 17 giugno c’è lo Smart Beach Village, in collaborazione con DeStefani per provare le nuove Smart e partecipare alla 2° Edizione del Torneo di Beach Tennis Destefani con iscrizione gratuita. Sabato 24 giugno, infine ecco l’anteprima assoluta "Saturday Night Funk" con dj Spranga e Victor. Da non perdere. Disco dinner dalle 20 30, e dalle 22 tutti in pista. Tutti i Martedi Disco Live e animazione con Nearco dj

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MARINA ROMEA

Serate in musica e attività per grandi e piccini al Polka

MARINA DI RAVENNA

Lucciola: tutti i venerdì si balla col mitico “Ballo scalza“ e domenica parte “Lucciolive” Anche quest'estate si rinnova al bagno Lucciola l'appuntamento del venerdì con la movida di “Ballo scalza”: un delizioso aperitivo, una buona cena, stare assieme fra tanti amici e amiche e la gioia di condividere il piacere di ballare senza eccessi, fino a mezzanotte. Con una eccezione, giovedi 1 giugno, in occasione di una “special edition” della serata nella quale si potra ballare fino alle 3, preceduta da una cena con Paella alla Valenciana. Mentre all'interno della serata di venerdi 2 giugno il Caffé Letterario di Ravenna festeggia il suo quarto compleanno: una “festa nella festa” con allestimenti speciali nella zona della piscina. Sabato 17 alle 20.30 è in programma una “Serata Astrologica” con cena a tema, stesura di temi natali personalizzati e altre sorprese (prenotazione obbligatoria). Intanto a giugno prende il via la rassegna “Lucciolive”: il 4 giugno si esibisce Giò De Luigi Trio; l’11 suonano i Foo Five, il 18 giugno serata caliente con Modern Latin Mood. Infine, il 25 dj set con dj Paci e Alessandro Scala al sax.

Continua il divertimento al Polka che anche per il mese di giugno propone un ampio calendario di appuntamenti per adulti e bambini. Sabato 3 alle ore 19 serata in musica con Corretto Samba, percussioni, ritmi, colore e suoni dal Brasile, mentre alle ore 20.45 appuntamento con “Gusto Football”, finale di Champions League con schermo gigante e cena dedicata. Sabato 10 giugno alle ore 19 appuntamento con l’orchestra italo-ellenica Evi Evàn Rebetiko, taverne, Mediterraneo e tramonti per un libero incontro creativo tra oriente e occidente. Sabato 17 alle 19 appuntamento con Swingari, klezmer, swing e manouche: energia, danza e anima. Sabato 24, invece, sempre alle 19 appuntamento con Lame da Barba per un viaggio tra Grecia, Balcani, Armenia e Italia dal valzer alla tarantella. A partire dal mese di giugno il Polka propone nuove attività ai suoi ospiti che anche in vacanza non rinunciano a benessere e forma fisica con corsi di risveglio muscolare, G.A.G, total body in piscina, pilates posturale e yoga. Sempre in piscina, è prevista la possibilità di lezioni di nuoto individuali o a piccoli gruppi e il sabato mattina sono previste attività in acqua per gestanti e nuoto neonatale per bambini e genitori. Per i più piccoli continua l’appuntamento con la rassegna “Stradelli di Sabbia”. Venerdì 2 giugno alle ore 19 appuntamento con La Corda, giocoleria e corda molle a cura di Gera Circus. Venerdì 9, alle ore 19 intrattenimento con Lo Sciroppato, giocoleria ed equilibrismo a cura di Mr Lucky. Venerdì 16, ore 19, Superchef, appuntamento con i Burattini a cura di Officine Duende. Venerdì 23 giugno, ore 19, Il Sogno, Clown e bubble show a cura di Gambeinspalla Teatro. Venerdì 30 giugno, ore 19, appuntamento con Dottor Stok, giocoleria, marchingegni e scienza a cura di Giulio Ottaviani. Domenica 19 giugno arriva Polka Gran Prix, gare di biglie individuali, di velocità e a cronometro con manches sia al mattino che al pomeriggio. Sempre per i bambini durante la settimana sono previsti momenti creativi, sportivi e di socializzazione come attività di Capoheira, Pittura en plain air, basket, calcetto e beach tennis.


RAVENNASPIAGGE

R&DCULT giugno 2017

IV LIDO DI DANTE

• ULISSE

L’estate in famiglia del Dante’s Beach

viale Lungomare 78 - Marina di Ravenna (RA) Tel. Tel. 0544 530515 - 340 9870313 FB: Bagno Ulisse

• LUANA BEACH

Campi sportivi, area giochi per bimbi, ludoteca, book sharing e cucina casalinga

viale Lungomare 80 - Marina di Ravenna (RA) Tel. Tel. 0544 531156 FB: Bagno Luana

Conosciuto come lo storico bagno Susy, poi rinnovato qualche anno fa dal signor Lino, il Dante’s beach rappresenta oggi uno stabilimento balneare punto di riferimento per lido di Dante ideale per una vacanza con la famiglia. La struttura, dagli spazi ampi e accoglienti, regala piena libertà per il divertimento di grandi e piccini offrendo comfort e servizi per tutte le esigenze. Dalle postazioni solar beach pensate per gli amanti del relax alle varie attrezzature sportive per chi predilige il divertimento e lo sport anche in spiaggia. Campi da beach tennis, volley e basket, area giochi per bambini, ping pong e possibilità di noleggio pedalò’ sono i numerosi servizi messi a disposizione degli ospiti che potranno trovare al Dante’s tutto ciò che renderà la loro vacanza un momento perfetto. Il bagno vanta, inoltre, una ludoteca e un’area per il book sharing, perfetti punti di riferimento per chi non rinuncia alla cultura e all’intrattenimento anche in vacanza. Per gli appassionati di sport, invece, è disponibile Sky Tv per formula uno e moto gp, e in occasione della finale di Champions League, Real Madrid-

• PETERPAN

viale Delle Nazioni 260 - bagno 36 Marina di Ravenna (RA) Tel. 0544 530402 FB: Bagno PeterPan - www.peterpan36.com

• FINISTERRE BEACH

Bagno 28 - Viale delle Nazioni, 242c Marina Di Ravenna, Tel 0544 530970

• LUANA BEACH

Via Lungomare 80 Marina di Ravenna (RA) 0544 531156 FB: Bagno Luana

• RUVIDO

Juventus, si potrà assistere alla partita sul grande schermo con un menù dedicato: salsiccia, patate e bibita a 8 euro. A partire da giugno il Dante’s beach vi aspetta sia a pranzo che a cena nella zona ristorante per gustare ottime pietanze a base di pesce e carne, dagli antipasti fino al dessert, con proposte pensate per i più piccoli

CASAL BORSETTI BAGNO CALIPSO, IL MARE IN TAVOLA... E NON SOLO

PRO LOCO

Tutti in vacanza a Porto Corsini per un divertimento sano e condiviso Per gli amanti delle vacanze a contatto con la natura, della scoperta di luoghi incontaminati e del divertimento condiviso, la nuova Pro Loco di Porto Corsini organizza attività ed eventi da non perdere. Coordinata dal neo presidente Orio Rossi e da un gruppo affiatato di volontari, la nuova gestione di questa associazione ha già mosso grandi passi verso un miglioramento della località fianco a fianco con le attività commerciali, le autorità e il comitato cittadino del luogo affinché possa crescere la qualità dell’offerta rivolta ai turisti. Una gande novità è il rinnovamento dell’area camper, punto di ritrovo ogni anno di numerosissimi turisti, all’interno della quale sono state sostituite le docce, i lavandini e gli estintori con attrezzature moderne

e adeguate. Altro importante aspetto è la collaborazione istituita tra la Pro Loco di Porto Corsini, Marina Romea e Casal Borsetti, una triangolazione finalizzata al consolidamento di un progetto turistico di valorizzazione del territorio. Per il mese di giugno a Porto Corsini non perdetevi dal 19 la settimana del Sacro Cuore, realizzata in collaborazione con la parrocchia, che terminerà sabato 24 con una serata in compagnia della band The Shameless Reunion. Venerdì 30 giugno, invece, in occasione di Ravenna Running Tour la località di Porto Corsini offrirà un punto di ristoro ai partecipanti della Run in the Sea, gara di 5 Km sulla diga foranea nord. Da non perdere anche l’avventurosa maratona amatoriale all’interno della pineta.

Da giugno il Ristorante del Bagno Calipso a Casalborsetti sarà aperto tutti i giorni a pranzo e cena per accogliere chi già si gode il sole sotto l’ombrellone o chi vuole spezzare le giornate lavorative con una pausa in riva al mare. Il menu propone specialità di mare, pescato del giorno sempre freschissimo. L’estate entra nel vivo e ripartono i tornei: l’appuntamento ogni giovedì sera è con il torneo di racchettoni Sulla pagina Facebook del bagno potrete trovare presto le date dei tornei di burraco e le novità sui concerti all’alba che riprenderanno anche quest’anno da fine giugno!

via C. Colombo 173 - Punta Marina Terme (RA) Tel. 0544 438400 - 342 8517915 FB: Bagno Ruvido - www.ruvido.org

• QUEVIDA

via Teseo Guerra 29 - Porto Corsini (RA) Tel. 340 4611262 FB: QueVida - www.spiaggiaquevida.com

• POLKA

viale Italia 83 - Marina Romea (RA) Tel. 0544 446606 FB: Polka - www.polka50.com

• OVERBEACH

Via Ortolani 1 - Casalborsetti (RA) Tel. 0544 445600 Email: info@overbeach.it

• CALIPSO

via Ciceruacchio 58 - Casal Borsetti (RA) Tel. 0544 445400

• LA ROTONDA

Viale Virgilio, 1/B Lido Adriano (RA) Tel 0544 1886330 Email: info@la-rotonda.it

• DANTE’S BEACH

Viale Matelda 2/a Lido di Dante (RA) Tel 0544 494164 335 6545999 dantesbeach@libero.it •

Pro Loco di MARINA DI RAVENNA

Pro Loco di LIDO ADRIANO

Pro Loco di PORTO CORSINI

piazzale Marinai d'Italia, 20, Marina di Ravenna (RA) Tel. 0544 530117

viale Francesco Petrarca, 434 Lido Adriano (RA) Tel. 0544 495353

Via Po 29/A Porto Corsini (RA) Tel 0544 447399 prolocoportocorsini@gmail.com www.portocorsini.info


LIBRI

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L’INTERVISTA di Federica Angelini

Al festival riminese Mare di Libri in veste di moderatore (sabato 17 giugno alle 18 con Gianumberto Accinelli al Museo della Città), Davide Morosinotto è stato appena insignito del premio più prestigioso per la narrativa per ragazzi per il suo meraviglioso libro del 2016 Il rinomato catalogo Walker & Dawn: l’Andersen. Ma Morosinotto, a 37 anni, è autore di tanti altri libri (tra cui un recente “manuale” sui videogiochi, da giocatore qual è, e la serie di Nemo) e ha in uscita un volumetto per Einaudi, Che Storie sull’11 settembre. La nostra chiacchierata comincia proprio da qui. Come è nata l’idea e come hai affrontato un tema così complesso? «Tutta la collana nasce da una fitta collaborazione con l'editore: insieme si decidono i temi interessanti e anche chi e come potrebbe scriverli. In questo caso mi è stato proposto e ammetto che ho titubato, perché si tratta di un tema difficile. Ma poi abbiamo pensato che non fosse un buon motivo per non farlo...». Come lo hai affrontato? «Io cerco sempre di essere sincero, quando scrivo. L'unico modo che secondo me poteva risultare autentico su un tema come questo dove ci sono tantissime ipotesi, era presentarlo come un dialogo tra me, Davide, e un ragazzino. Anzi, una ragazzina. Si tratta di un escamotage che mi permette di distinguere le mie opinioni, di assumermi la responsabilità di ciò che dico e anche di spiegare in un certo modo tante cose, tra cui, per esempio, cosa sia una fatwa». Nella serie sempre di Einaudi dedicata ai grandi personaggi della storia invece ti trasformi in Leonardo da Vinci... «Sì, in quel caso sono partito da Vasari. Devo dire che ho letto tantissimo su Leonardo, perché questi sono libri che si scrivono velocemente, ma richiedono mesi di studio. La cosa che mi ha colpito in Vasari è che è l'unico a dare una prospettiva diversa di Leonardo, essendo vissuto poco dopo di lui. Leonardo non è sempre e solo stato il genio che tutti conosciamo, anche perché tantissimi suoi disegni e invenzioni erano sconosciuti ai più. Vasari infatti ne parla come di un pittore di talento, ma anche di un cialtrone, che scappava senza finire i lavori commissionati. Quindi, l'unico modo che avevo era far parlare lui, che non avrebbe detto di essere un genio e l’io narrante lo avrebbe reso più umano e meno “monumento”». Veniamo al tuo capolavoro: il Catalogo. Un libro di avventura ambientato ai primi del Novecento lungo il Mississippi per lettori dai 12 anni che ha avuto da subito un enorme successo. Fuori da ogni genere, piuttosto insolito nel panorama italiano, lungo, complesso...

Il mestiere di scrivere (per ragazzi) Parla il premio Andersen Davide Morosinotto, autore del “Rinomato catalogo”

«Non amo

la letteratura a tema, mi innamoro delle storie

»

«Il Catalogo?

Sopra Davide Morosinotto, appena insignito del premio Andersen per “Il rinomato catalogo Walker&Dawn”. Il suo prossimo libro in uscita è dedicato all’11 settembre

IL FESTIVAL GRANDI

AUTORI INTERNAZIONALI, SCIENZA E TEATRO: UN ASSAGGIO DI “MARE DI LIBRI”

Torna a Rimini “Mare di Libri”, il primo e unico festival in Italia dedicato esclusivamente ai teenager. Giunto alla decima edizione, è l’appuntamento culturale più importante per tutti i giovani tra gli 11 e i 18 anni, che amano i libri e la lettura e che hanno voglia di incontrare altri coetanei che condividono le loro passioni. Tre giorni di incontri con gli autori italiani e stranieri più amati dai ragazzi, laboratori e spettacoli. Il Festival si svolge nel centro storico, nei luoghi più ricchi di storia della città. Inoltre, “Mare di Libri” organizza e promuove Ciak, si legge!, il primo concorso di booktrailer su scala nazionale riservato ai ragazzi e l’assegnazione del “Premio Mare di Libri” per il miglior romanzo dedicato agli “over 13”, e poi c'è il Premio Mare di Libri, dove una giuria di giovanissimi lettori, dai 14 ai 16 anni, sceglierà il miglior romanzo per adolescenti pubblicato nel 2016. L'edizione 2017 si aprirà con una lectio magistralis di Aidan Chambers, lo scrittore inglese che aveva inaugurato la prima edizione di Mare di Libri nel 2008. Tra gli altri ospiti internazionali spiccano Kenneth Oppel, Janne Teller, Susin Nielsen e Jennifer Donnelly, mentre la chiusura della manifestazione è affidata a Lella Costa con un reading ad alto contenuto di risate. Ma nei tre giorni si alterneranno anche autori amatissimi dai più giovani come Paola Zannoner, Bruno Tognolini, Beatrici Masini, mentre l’anteprima è l’evento speciale “Ragazze che amana la scienza” con Samantha Cristoforetti (nella foto), Filomena Grimaldi e Licia Troisi. Il sabato sera, alle 21, ci sarà anche un appuntamento con il teatro con “Senza sponda, storie di uomini e migranti”, spettacolo di e con Giorgio Scaramuzzino del Teatro dell’Archivolto (dagli 11 anni). Per il programma completo delle tre giornate, dal 16 al 18 giugno: www.maredilibri.it.

Ero sicuro che non lo avrebbe letto nessuno...

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«Ho la fortuna grandissima da un po’ di anni di scrivere libri per professione e lavoro con un gruppo e una squadra capitanati da Pierdomenico Baccalario. In genere quando scrivo per ragazzi che hanno sui 9 anni so ormai che parole usare, quanto scrivere. Un’estate ho deciso di scrivere qualcosa per me, senza pormi limiti, ed ero sicuro che non l’avrebbe letto nessuno. Poi l’ho fatto vedere a Pierdomenico che l’ha mandato a mia insaputa a Mondadori...» Quindi non ti aspettavi un simile successo? «Proprio no, è un libro difficile, molto lungo. Ma i ragazzi possono sempre sorprenderci, la risposta che ho ricevuto è stata molto bella e commovente. Quando vado alle presentazioni cerco sempre di ascoltare molto, ogni tanto si scoprono cose mai pensate e molto profonde...». La storia prende spunto dal viaggio di quattro ragazzini che hanno ordinato sul catalogo una pistola e ricevono invece un orologio e partono alla volta di Chicago... Ma da dove viene il primissimo spunto? «La verità? Stavo leggendo un saggio di economia sull’ebook che in mezza paginetta raccontava la vera storia di quel catalogo che si chiama Sears, Roebuck & Company, fondata da un postino alla fine dell’Ottocento. Da lì è partito tutto...». Continuerai a scrivere per questa fascia d’età? Ci sarà qualcosa in uscita per chi ha amato il Catalogo e ora fatica a trovare qualcosa di altrettanto coinvolgente?

«Non lo so, lo spero. Posso solo dire che a Natale sempre con Mondadori uscirà un libro ambientato in Russia, è stata un’altra sfida scriverlo. Ho studiato molto, vedremo...» Cosa significa scrivere per ragazzi? Ci sono temi che non si possono toccare? «Quando si scrive per i bambini dai 7-9 anni c’è effettivamente una parte di mestiere che riguarda anche la scelta delle parole, ma sono in grado di capire tutto. Ma personalmente non ho mai amato i libri “a tema”. Io mi innamoro delle storie. E raccontando storie inevitabilmente si finisce per parlare di temi. Il problema mi pare che non sia il cosa, ma il come racconti qualcosa ai ragazzi... La violenza dipende da come e quanto la fai vedere. Pensiamo poi alle fiabe di una volta, che in effetti non erano pensate per i bambini...» Ma oggi che invece abbiamo il fiorente settore dell’editoria per ragazzi, non c’è il rischio che prevalgano logiche di mercato? «Per certe età è una cosa giusta, a 5 o 7 anni hai bisogno di libri pensati per te, soprattutto per quanto riguarda il linguaggio. Il resto, invece, la cosiddetta letteratura Ya, è molto ibrida ed è letta da tanti adulti. Se parli dei filoni, vedo che spesso succede che persone che avevano magari scritto libri su un certo tema li tirano fuori dal cassetto... Sì, ci sono anche libri commissionati, ma non è detto che per questo debba essere un libro inferiore a un altro». Dunque non c’è nessuna, diciamo, “frustrazione” per un autore per ragazzi rispetto a uno scrittore senza un pubblico preciso? «No, direi di no. Tutti noi, vedo anche i miei colleghi, facciamo cose diverse con linguaggi diversi. Nessuno si sente per questo limitato». Qualche consiglio di libri “per ragazzi” agli adulti? «Domanda difficilissima, ti dico tra i più recenti che ho letto: l'ultimo di Almond, un maestro assoluto, Mio padre sa volare (da otto anni), La ragazza dei lupi (Rizzoli) di Rundell e Il mio amico immaginario di Harrold». E il libro che ti ha più segnato da ragazzo? «Mi sono innamorato de Il giro del mondo in 80 giorni di Verne e poi di un libro di Asimov di cui non capivo niente ma che alle elementari ho riletto cinquanta volte: Destinazione cervello».


R&DCULT giugno 2017

LIBRI

16 Tornano i Dig Awards, premi internazionali dedicati al giornalismo d’inchiesta (in particolare video) che saranno assegnati a Riccione durante il prossimo Dig Festival, in programma dal 23 al 25 giugno nel centralissimo piazzale Ceccarini. La manifestazione, organizzata dall’associazione Dig, continua a sostenere attivamente il giornalismo investigativo, mettendo in contatto reporter di ogni nazionalità con i più importanti operatori del settore. Come già accaduto nel 2016, dedica inoltre particolare attenzione alle forme più innovative di giornalismo investigativo: dalle inchieste digitali alle esperienze più interessanti di “hacking journalism”. A testimoniare l’interesse è la scelta del nuovo presidente di giuria dei Dig Awards: Jeremy Scahill, reporter che fa del giornalismo investigativo uno strumento di salvaguardia democratica. Premiato per due volte con il prestigioso George Polk Award, ha lavorato come corrispondente dai più importanti fronti di guerra degli ultimi vent’anni. Con Scahill entrano in giuria Pino Corrias, vicedirettore editoriale dell’offerta informativa Rai, Maggie O’Kane, reporter del Guardian già premiata come miglior giornalista europea, e Morten Møller Warmedal, caporedattore della sezione documentari di NRK, emittente norvegese con cui si è aggiudicato un Prix Italia nel 2014 e un Prix Europa nel 2015. Sono sei le categorie di concorso: DIG Pitch è la sezione riservata ai progetti d’inchiesta video, ancora in fase di sviluppo o pre-produzione, dedicati a temi di particolare rilevanza, con in palio un premio di produzione da 20mila euro. Le altre cinque categorie di concorso riguardano opere videogiornalistiche già realizzate che saranno proiettate nei tre giorni. Dal 23 al 25 giugno, inoltre, Riccione ospiterà mostre, seminari e incontri pubblici. Primo appuntamento, venerdì 23 con “Credito esaurito. Le banche italiane: un sistema da sistemare”, in colla-

RICCIONE Giornalismo d’inchiesta, scandali sotto la lente e documentari al Dig Festival

borazione con Banca Etica. Sul palco, l’esperto di riciclaggio e paradisi fiscali Gian Gaetano Bellavia e i giornalisti di Repubblica Andrea Greco e Franco Vanni, autori del libro Banche impopolari. Sabato 24 spazio a “Oltreconfine”, il primo live-show che porta la politica estera sul palco con una puntata speciale alla scoperta degli aspetti più improbabili dei leader autoritari, da Duterte a Putin, da Trump a Kim JongUn. In collaborazione con Pagina 99. Domenica 25 è invece attesa la testimonianza esclusiva di Nicola Borzi, caposervizio del Sole 24 Ore, che con i suoi esposti agli organi di vigilanza e

Alla guida

della giuria il reporter Jeremy Scahill

www.quatarca.it info@quatarca.it

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SANTARCANGELO CESENATICO Realizzazione di prestigio superiore in piena zona residenziale di Cesenatico, vicinissima al centro storico, alla vena Mazzarini ed al mare. Una soluzione abitativa incredibilmente spaziosa, tecnologicamente all'avanguardia ed esclusiva, realizzata nei primi mesi del 2016 in Classe A con finiture d'eccellenza, unitamente ad una posizione invidiabile. Appartamento su due livelli, grande terrazzo, tre letti, tre bagni, grande zona giorno e cucina. Ancora ulteriormente personalizzabile. Garage interrato. € 580.000,00

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IMMIGRAZIONE

controllo ha denunciato le irregolarità nei conti e nei dati di diffusione del principale quotidiano economico-finanziario italiano. Lo affiancheranno sul palco Giuseppe Oddo (L’Espresso) e Giorgio Meletti (Il Fatto Quotidiano). Da non perdere le proiezioni dei documentari e le anteprime del festival. Si parte venerdì alle 21 con Milano, Via Padova alla presenza degli autori Antonio Rezza e Flavia Mastrella che hanno condotto per mesi un’inchiesta sociale nel quartiere multietnico di Viale Padova, a Milano. Lo scandalo delle molestie sessuali nella Chiesa cattolica è invece il tema di Dietro l’Altare, del messicano Jesus Garces Lambert, in programma alle 23 e presentato in collaborazione con Laeffe-tv. Protagonista dell’inchiesta, che sarà presente a Riccione, è lo storico inglese John Dickie, a cui spetta il compito di mettere in fila scandali vecchi e nuovi. A introdurre, il giornalista de L’Espresso Emiliano Fittipaldi. Sabato 24 alle 23 piazzale Ceccarini ospita per la prima volta in Italia la proiezione di uno dei più importanti film inchiesta degli ultimi anni. Prodotto dai grandi registi Wim Wenders e Errol Morris, e diretto da Sonia Kennebeck, National Bird, un lavoro che, attraverso la drammatica testimonianza di tre militari americani, racconta la guerra segreta con i droni degli Usa. Domenica 25 giugno l’evento di chiusura di Dig Festival sarà la performance dell’attore Daniele Timpano dedicata alla morte di Aldo Moro. L’evento sarà accompagnato da un intervento di Ilaria Moroni, direttrice dell’Archivio Flamigni, uno dei più importanti centri di documentazione sul caso Moro e sugli anni del terrorismo. Informazioni e programma completo su www.dig-awards.org.

A soli 50 metri dal mare, appartamento di grandi dimensioni, internamente ristrutturato recentemente, al piano primo, con due balconi e servito da ascensore, aria condizionata in tutti gli ambienti. Si compone di ingresso/disimp., grande zona giorno, cucinotto separato, tre camere da letto, tre bagni, tavernetta con servizi, posto auto in corte. € 450.000,00

INCONTRI SU EUROPA, CONFINI, ASILO, ISLAM, FORTEZZE A ARCIPELAGHI Sempre più importante, al Festival delle culture di Ravenna (9-11 giugno in Darsena, promosso dal Comune) lo spazio dato ai dibattiti e agli interventi sociali accanto a quello delle spettacolo (vedi pag. 13). In particolare venerdì 9 giugno alle 20 ci sarà all Almagià la presentazione della “grande rete dell'accoglienza”: scenografia ad opera compartecipata, sul palco Abra Degli Esposti, artista e presidente dell’associazione Ribellarti, con gli autori dell’installazione, uomini e donne richiedenti asilo e minori. Alle 20.45 al Dock 61 e Tabeerna si parlerà di “Corridoi umanitari e fortezza Europa” con Mouhamed Ba (scrittore, attore e regista), Alessandra Ballerini (avvocata difensore della famiglia Regeni), Stefano Bleggi (Progetto Melting Pot Europa), Federica Brizi (Mediterranean Hope - Federazione delle Chiese Evangeliche). Alle 9 di sabato 10 a Palazzo Rasponi dalle Teste si parlerà invece “diritto d’asilo nell’arcipelago Europa” in collaboratzione con l’Università. Mentre in serata alle 20.30 in Darsena si parla di “Immagine dell’Islam in Italia: laicità, costruzione mediatica, pratica quotidiana”.

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CESENATICO Nel centro storico di Cesenatico, nella zona caratteristica del borgo dei marinai, curato terracielo ristrutturato recentemente composto da ingresso, soggiorno, cucina, camera da pranzo, letto con ripostiglio soppalcato e bagno. Uno splendido tetto il legno completa il quadro romantico. Al piano terra vano di servizio, lavanderia e corte in comune in cui riporre bici. € 239.000,00

CESENA A Villachiaviche di Cesena, in zona residenziale e verde, villetta a schiera in posizione d'angolo con grande corte (335mq) ben piantumata; l'immobile, disposto su 4 livelli, è dotato di ogni comodità e di comode dimensioni, ed è composto da garage doppio (con porta automatica di gran marca), cantina, tavernetta, lavanderia, 3 bagni, 3 camere da letto, soggiorno, sala pranzo/cucina, mansarda, 5 balconi. Riscaldamento autonomo, aria condizionata. Non vi sono spese condominiali. € 375.000,00

Infopoint Cesenatico: Viale Roma 53 - interno 8, 2° piano - 47042 Cesenatico (FC) tel. 0547 82199 - 320 2954985


LIBRI

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Il direttore di Radio3 Marino Sinibaldi, l’attrice Sabrina Impacciatore e, a destra, Gian Luca Favetto

FORLÌ

Lavoro, poesia, memoria: torna Rai Radio 3 Dal 9 all’11 giugno la tre giorni con spettacoli, trasmissioni, conversazioni, concerti Dal 9 all’11 giugno Radio 3 si trasferisce in Romagna per la terza edizione di “Arte, Cultura, Lavoro - La festa di Radio3” a Forlì, nei pressi dei Musei di San Domenico. Tre giorni di dibattiti, spettacoli teatrali e concerti in piazza, le voci e i suoni delle trasmissioni, per riflettere sul tema del lavoro raccontato attraverso più linguaggi. Tra gli ospiti di quest'anno gli scrittori Carlo Lucarelli e Vitaliano Trevisan, lo storico dell’Arte Flavio Caroli, gli attori Lino Guanciale, Sabrina Impacciatore e Laura Morante, il sociologo Domenico De Masi, il pianista Andrè Gallo, lo scienziato Vincenzo Balzani, l’ex sottosegretario al Ministero dell’Istruzione Marco Rossi Doria, il quartetto Klimt, il musicista Gegè Telesforo e la cantante Hindi Zahra. A fare da trait d’union fra le trasmissioni sarà la “Poesia del lavoro”, ossia la traduzione in musica dei versi di Raffaello Baldini, Tonino Guerra e Nino Pedretti dedicati al lavoro a cura di Daniela Piccari, cantante e attrice, e del gruppo jazz “Voci”, composto da Andrea Alessi (contrabbasso), Dimitri Sillato (pianoforte) e Simone Zanchini (fisarmonica). «Anno dopo anno – racconta Marino Sinibaldi, direttore di Radio3 - le tre parole chiave della festa offrono nuove occasioni di riflessione, di narrazione, di spettacolo. Quest’anno con un filo rosso di canzoni e di poesie dedicate al lavoro nel dialetto di questa terra ma anche con una coppia di spettacoli teatrali, una serie di confronti a più voci, alcune puntate speciali delle più note trasmissioni di Radio3 che al centro avranno domande

basilari: cosa succede a un mondo che vede scomparire o trasformare radicalmente le proprie tradizionali occupazioni? In cui cambiano tempi e luoghi, professioni e relazioni, tecnologie e psicologie? Dove si fa fatica a intravedere un futuro che offra prospettive incoraggianti? E infine, con quali linguaggi raccontare queste mutazioni? Per fortuna le tre parole chiave - Arte/Cultura/Lavoro - disegnano un perimetro talmente ampio da poter comprendere voci e accenti molto diversi: nel programma della nostra Festa non mancheranno dunque i momenti di spettacolo accanto a quelli di più intensa discussione. É lo spirito quotidiano che anima le trasmissioni di Radio3 e che non può non esaltarsi in uno spazio pubblico come quello che si apre per tre giorni a Forlì. C’è tutta la serietà e, speriamo, la profondità con cui vorremmo venissero affrontate questioni che sono davvero serie e profonde. Ma c’è anche la leggerezza di punti di vista diversi, che aiutano a guardare problemi, conflitti, contraddizioni del nostro tempo da un’altra angolatura». In particolare, domenica 11 giugno verrà, infatti, lanciato dal palco in piazza Guido da Montefeltro “For.Mat.”, un nuovo programma di Radio3 dedicato al viaggio che lo scrittore e drammaturgo Gian Luca Favetto compirà, per l’appunto, da Forlì a Matera, attraverso 14 tappe in 9 regioni diverse più lo stato di San Marino, alla ricerca di storie lungo l’Appennino. Per il programma dettagliato: www.radio3glispeciali.rai.it.


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L’INTERVISTA Per molti anni editor della narrativa straniera per Einaudi Stile Libero, Luca Briasco, oggi passato a Minimum Fax, è uno dei maggiori esperti in Italia di narrativa americana, con particolare attenzione al romanzo contemporaneo. Nel suo libro Americana (minimum fax) ripercorre le tracce degli scrittori che hanno esplorato i territori del «grande romanzo americano». Briasco sarà ospite di Scrittura festival a Lugo il 10 giugno alle 21 in piazza del Pavaglione (vedi p. 23 per il programma completo). Che momento sta attraversando la letteratura americana? «È un momento interlocutorio, è una fase di cambiamento. Non ci sono più correnti letterarie, ma gruppi di autori. È un momento di mediazione tra il post-moderno e la narrativa più legata al realismo e al romanzo saga come Franzen, Chabon e Safran Foer. Ci sono voci nuove da seguire, soprattutto femminili. Sono nuove autrici che riescono a essere meno canoniche dei loro colleghi maschi, e che hanno più voglia di sperimentare come Lauren Groff (ospitata nella anteprima di ScrittuRa a novembre ndr) e Emma Cline. Credo inoltre che questa nuova presidenza degli Usa porterà dei cambiamenti anche a livello letterario». Intende che dobbiamo aspettarci una reazione da parte degli scrittori alle posizioni di Trump? «Beh, già i premi letterari conferiti quest’anno hanno dato un segnale. Infatti tutti e tre i principali riconoscenti sono andati ad autori afroamericani. Paul Beatty ha vinto sia il Nation Book Award che il Man Booker Prize e Colson Whitehead ha vinto il Pulizer. Entrambi nei loro romanzi parlano di schiavismo e premiarli credo sia stato un modo anche per dare un segnale sociale e politico». Potrebbe esserci più impegno anche in direzione di un neofemminismo? «Sicuramente c’è un ritorno di attenzione anche su questi temi con voci femminili molto forti». Che influenza ha sulla letteratura americana il grande successo delle serie televisive, visto anche che molti autori sono anche sceneggiatori? «Le serie tv costringono il romanzo alla prova della narratività. La serie televisiva è la forma che più si avvicina a una certa idea di romanzo e si può dire che risponde oggi a quei criteri che erano dei romanzi pubblicati a episodi nell’800. È ovvio che questo provoca un forte ritorno di attenzione alla narratività intesa come trama e sviluppo del personaggio in opposizione a quello che è stato il romanzo sperimentale. Però mi chiedo: è il romanzo a essere influenzato dalle serie tv o il contrario? Perché già in romanzi come quelli di Franzen o Chabon c’era questo tipo di forma. Quindi direi che è un’influenza reciproca. Non è un caso che molti scrittori passino alla televisione e poi tornino alla letteratura attingendo a quella esperienza. Questo fenomeno si accentuerà ulterior-

Passione Americana Luca Briasco, editor Minimum Fax (ex Einaudi), ospite il 10 giugno dello Scrittura festival

mente in futuro». Gli Stati Uniti sono anche il centro della cultura capitalistica e dell’idea contemporanea di marketing, quanto influisce questo sulla letteratura? «Sto traducendo in questo periodo un saggio di Saul Bellow che dice che un tempo c’erano le capitali culturali che accoglievano gli scrittori in un ambiente stimolante, oggi la capitale culturale è New York, ma non è in realtà una capitale della cultura, ma dell’industria cul-

«Ci sono in Italia un Franzen, un Foster Wallace o uno Chabon?

»

turale. Il problema è che la letteratura americana che ci arriva è soprattutto quella newyorkese e questo crea un’idea distorta dell’america che ha invece sfaccettature nascoste. Franzen, Safran Foer parlano di un certo tipo di realtà, quella sofisticata, incentrata sulle dinamiche familiari e tradizionale nell’impianto e su questo si è concentrato anche il marketing. Credo però che, a parte casi come Cinquanta sfumature di grigio, il marketing abbia sostenuto autori

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che poi si sono dimostrati validi. Cormac McCarty era poco conosciuto prima del massiccio lancio de La strada e del film dei fratelli Coen su Non è un paese per vecchi, ma era veramente un grande autore e lo era già prima, quando era poco conosciuto». Con Einaudi hai portato in Italia libri di molti dei più grandi autori americani, ce n’è uno a cui ti senti particolarmente legato? «Direi Il potere del cane di Don Winslow. Un gran libro che in Italia non era stato tradotto perché considerato troppo crudo e violento, ed era stato bollato come “romanzo di genere”. Invece era un grande romanzo che raccontava la difficile vita al confine tra Stati Uniti e Messico, che oggi è al centro del dibattito. Decisi di prenderlo e alla fine ha venduto oltre cento mila copie». Ora sei passato a MinimumFax famosa negli anni per aver “scovato” alcuni autori che poi sono diventati “mostri sacri” come Carver. Ora che devi tornare un esploratore, dove ti spingerai per scoprire novità? «Ho già in cantiere l’uscita di cinque autori mai tradotti in Italia. Sono autori che raccontano l’America meno conosciuta, apparentemente più marginale un po’ come Kent Haruf, che infatti ha suscitato grandissimo interesse. Credo sia lì che ci sono le cose più interessanti adesso. A novembre uscirà il primo, uno scrittore del Kentucky autore di un grande libro di racconti, si chiama Chris Offutt». Ci sono state polemiche recentemente da parte di chi sostiene che in Italia siamo troppo “esterofili”, condividi questo punto di vista? O credi che questa passione per la letteratura americana sia giustificata? «Ho seguito queste polemiche, e credo ci siano da fare due valutazioni. Da una parte è vero che arrivano troppi autori anglofoni. In Italia il 75% dei libri stranieri vengono tradotti dall’inglese, mentre è ovvio che ci siano libri importanti anche da altri paesi e che fanno più fatica ad arrivare. Ci sono anche molti thriller brutti, che se fossero scritti da autori italiani probabilmente non sarebbero nemmeno pubblicati, ma visto che sono americani sembra ovvio che siano scritti da professionisti, anche quando non è così. Dall’altra parte bisognerebbe però ammettere che i libri di qualità americani raggiungono vette che al momento non si raggiungono in Italia. Ci sono da noi un Franzen, un Chabon o un Foster Wallace? No. Senza offesa per nessuno, ma non ci sono. Bisognerebbe prendere spunto da questi grandi - non imitandoli ovviamente – per imparare a narrare la nostra realtà con quel respiro e quella forza. Quando arrivarono in Italia i libri di Hemingway e Faulkner negli anni ’40 fecero emergere determinate cose anche nella narrativa italiana. Invece che fare delle polemiche bisognerebbe leggere questi libri con il giusto spirito». Matteo Cavezzali


LIBRI

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IL FESTIVAL

IL LIBRO

A Lugo editor, autori e il gran finale con “Parole Note”

Dall’editore ravennate Clown Bianco una bella antologia di gialli e noir

Dopo la prima sessione a Ravenna, Scrittura Festival si trasferisce a Luga. Si inizia giovedì 8 giugno alle 18.30 al Chiostro del Carmine con Cristina De Stefano, scrittrice e giornalista che vive a Parigi e che parlerà del suo ultimo libro: Sandalose (Rizzoli). “Scandalose” sono le vite di donne libere, provocatorie, da Marguerite Duras a Nina Simone, che con allegria, eccesso e disperazione, hanno fatto dello scandalo un’arma. La giornata proseguirà alle 21 al Pavaglione con Teresa Ciabatti. Il suo romanzo La più amata (Mondadori) è un’autobiografia che attraversa i misteri italiani, dal neo-fascismo alla P2, ed è uno dei candidati favoriti per vincere il Premio Strega 2017. Venerdì 9 giugno alle 18.30 al Chiostro del Carmine sarà ospite Alberto Rollo. Storico direttore editoriale di Feltrinelli ha lanciato molti degli autori più importanti del panorama italiano tra cui Tabucchi, Benni e Baricco facendogli da editor, oggi lavoro per Baldini&Castolidi dove sta rilanciando la casa editrice con nuove iniziative molto interessanti. Il suo romanzo autobiografico si intitola Un'educazione milanese. La sera di venerdì alle 21 al Pavaglione sarà sul palco Lidia Ravera. Con Porci con le ali l’autrice segnò l’immaginario della controcultura degli anni ’70. Ora è tornata per raccontare come quei giovani ribelli sono invecchiati con Il terzo tempo (Bompiani). Sabato 10 giugno alle 18.30 al Chiostro del Carmine sarà la volta di Michele Dalai, editore, voce di Rai Radio2 con Ettore in cui racconto in radio storie di antieroi contemporanei. Autore ironico e anticonformista è tornato in libreria con La lentezza della luce (Mondadori) romanzo sul gioco del calcio visto dagli occhi di un ragazzino: «Ci vuole talento anche a non aver talento». La serata di sabato vedrà alle 21 al Pavaglione Luca Briasco (vedi p. 18). Il festival si concluderà con due grandi ospiti domenica 11 giugno. Si partirà alle 18.30 ai Chiostro del Carmine con Andrea Vitali (foto), scrittore amatissimo che ha venduto oltre quattro milioni di copie raccontando le disavventure degli abitanti di un piccolo paesino di Bellano sul lago di Como. Il suo ultimo romanzo è A cantare fu il cane (Garzanti) ambientato in una nottata turbolenta, tra ladri, fughe, amori, e un bastardino ringhioso e mordace. Alle 21 salirà sul palco del Pavaglione ci sarà la grande chiusura del festival con il nuovo spettacolo Parole Note. Direttamente da Radio Capital e Radio DeeJay Giancarlo Cattaneo e Maurizio Rossato allestiranno un suggestivo flusso di testi, musiche e immagini che hanno l'obiettivo di far leva sulle emozioni, talvolta sopite. Uno spettacolo che fa dialogare musica e poesia. In caso di pioggia gli incontri si terranno al salone Estense, tranne Parole Note che sarà spostato al teatro Rossini. Nel periodo del festival sarà inoltre allestita alle Pescherie la mostra “Post Places” con le opere di venti artisti figurativi italiani che si sono confrontati con l’idea di luogo selezionati da Crac – Centro Romagna Ricerca Arte Contemporanea.

Tredici storie d’autore all’insegna della suspense Clown bianco è il nome dell'editore, I clown bianchi è il nome di questa antologia di racconti uscita a un anno dalla nascita di questa nuova realtà culturale ravennate. E il clown bianco è l'elemento che spessa ritorna in queste tredici storie firmate da autori più o meno noti, ravennati e non, tutti sul filo del giallo, del noir, del mistero. Ci sono storie che partono dalla città del mosaico per andare molto più lontano, ci sono realtà del mondo globale, dalla Moldavia a Kinshasa, ci sono momenti che sfiorano l'horror e anche qualche barlume di speranza e luce. Ci sono ispettori, ci sono colpevoli insospettabili, ci sono tanti bambini, in queste storie. Qualche cliché, ma anche qualche trovata davvero curiosa (Eraldo Baldini, per esempio, sceglie il tema felliniano per affrontare il tema con un racconto particolarmente godibile). Spiccano forse, ma potrebbe essere campanilismo, soprattutto gli autori ravennati: Stefano Mazzesi e Massimiliano Venturini, per esempio, scelgono un impianto classico del giallo con le forze dell'ordine a investigare per due storie dalla trama ben costruita e che in poche pagine riescono a far familiarizzare il lettore con i personaggi principali. Poche pagine fulminee per un ritratto sui generis sono quelle di Nevio Galeati, un'opprimente sensazione di angoscia accomapagna la lettura di Massimo Padua. Ma sarebbe ingiusto non menzionare il dilemma etico che pone Gianluca Morozzi o il bel racconto di Alessandro Berselli, due autori bolognesi di fama nazionale. E in realtà a ben guardare, non si può non menzionare nemmeno il genovese Roberto Gazzaniga, Maria Silvia Avanzato (primo premio per l'incipit, che è poi l'incipit di tutto il libro), Stefano Bonazzi, Romano De Marchi, Giorgia Lepore, Daniele Picciuti, ossia tutti gli altri autori di questa antologia che ha il prezioso merito di non apparire mai come un'accozzaglia di materiali di scarto (alzi la mano chi non si è mai imbattuto in antologie simili), ma come un progetto autentico a cui gli autori devono evidentemente aver aderito con convinzione. Federica Angelini

INCONTRI/1

INCONTRI/2

IL

PAESOLOGO FRANCO ARMINIO AL CHIOSTRO DI CESENA

ANGELO FERRACUTI E CRISTIANO CAVINA SULLA SPIAGGIA DI PUNTA MARINA

Giovedì 8 giugno alle 21 nel Chiostro San Francesco a Cesena, per la rassegna “Parole diverse”, il poeta e “paesologo” (come ama definirsi), Franco Arminio terrà un reading da "Cedi la strada agli alberi”.

Due gli appuntamenti di giugno al bagno Perla di Punta Marina con la nuova rassegna letteraria: il 12 giugno protagonista sarà Angelo Ferracuti, mentre il 26 sarà la volta del casolano Cristiano Cavina, con il nuovo libro, edito da Feltrinelli, dal titolo Fratelli nella notte.

LA RASSEGNA TRA PATRIOTTISMO, OPERETTE MORALI E ANTICHI ROMANI AL CAFFÈ LETTERARIO Proseguono anche a giugno gli appuntamenti della rassegna letteraria “Caffé letterario” all’Hotel Ala d’Oro di Lugo. Il 5 giugno l’ospite sarà Federica Guidi, autrice di “Vacanze romane” (Milano, Mondadori, 2015) che sarà introdotta da Patrizia Randi. Il suo è un saggio dedicato a un aspetto inedito della cultura latina, quello del tempo libero. Il 16 giugno sarà invece la volta di Emilio Russo, “Ridere del mondo” (Bologna, Il Mulino, 2017), saggio dedicato alle “Operette morali” di Leopardi che, pur se poco frequentate dai lettori e dagli studenti di oggi rispetto a poesie canoniche come "L'infinito" o "Il sabato del villaggio", sono uno dei culmini della produzione del grande poeta di Recanati e dell'intero Ottocento. Il 19 giugno si chiude con Massimo Baioni e il suo “Le patrie degli italiani” (Pisa, Pacini Editore, 2017). Un libro che adotta adotta la lente particolare del discorso patriottico, dei suoi miti e usi pubblici, delle continuità e delle rotture che lo hanno caratterizzato, delle sue relazioni con le varie culture politiche nazionali. Si tratta di una tematica ricca di implicazioni, che non ha mai cessato di essere terreno di confronto storiografico e di accesa polemica politica.

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20 Il Magazzino Darsena di Cervia lo ha conquistato appena ci è entrato. Del resto è difficile non rimanere affascinati da questa struttura costruita all’inizio del Settecento. Alex Montanaro, uno dei membri del collettivo Magma, dice che quando si varca la porta di quelle mura è immediato «l’effetto wow». Davanti al gioco di luci e riflessi dell’acqua che entra nel vecchio magazzino, una vista che richiama vagamente quella della basilica di San Vitale, si rimane incantanti. Il Magazzino sulla banchina è un luogo ricco di storia che ora sarà riqualificato: a metà maggio è arrivato l’annuncio del Comune di Cervia e l’azienda bolognese Fonoprint, su progetto di Leopoldo Cavalli, avrà il compito di portare a termine questo progetto. Il collettivo Magma è stato uno degli artefici della riscoperta di questo luogo: «I ragazzi della mia età – ricorda il 29enne Montanaro – fino a poco tempo fa non l’avevano mai visto aperto. Io ricordo di esserci entrato tre anni fa con una visita guidata del Fai». Magma lanciò poco dopo un evento in collaborazione con il Comune. Da allora il collettivo è tornato più volte al Magazzino, l’ultima per la preview del Modulo Fest, a Pasqua. A metà giugno il Magazzino sarà la location in cui inizierà il festival: il 16 e il 17 giugno al Magazzino Darsena, domenica 18 giugno al WoodPecker, anch’esso oggetto di bando e ormai luogo di elezione del Modulo Fest (vedi anche pagina 8). Si parte alle 18 con dj set, poi si alterneranno nomi importanti della musica elettronica come Palmistry, Peder Mannerfelt e Roly Porter che chiuderà il Modulo Fest domenica.

ARTE ARCHITETTURE

MOSTRE

Magma e quei luoghi riscoperti e poi qualificati

LA

Il magazzino Darsena di Cervia

Il 16 e 17 giugno

il festival di musica elettronica al Magazzino Darsena di Cervia e al Woodpecker, entrambi in corso di recupero

«Cerchiamo di fare incuriosire, se non avvicinare anche l’ascoltatore della radio a questa musica», spiega Alex. L’esca, per così dire, è proprio la voglia di riscoprire dei luoghi dimenticati: «Il fatto che ci siano nuovi gestori è positivo ma spero si tenga conto anche della peculiarità del luogo. Noi vorremmo incontrarli per proporre delle collaborazioni». Qualche speranza c’è: in fondo Fonoprint è una casa discografica (ha prodotto tra gli altri Lucio Dalla e Vasco Rossi): «In fondo si tratta sempre di musica e arte, inoltre loro sono di Bologna e

potrebbero aver interesse a collaborare con qualcuno del luogo». Se dovesse andare male, Magma non si fermerà: «Non posso anticipare nulla ma abbiamo un progetto molto importante a Ravenna. Inoltre torneremo a Bagnacavallo, al convento di San Francesco. Anche quello è stato dato in gestione da poco. Non voglio dire che sia merito nostro ma sono sicuro di una cosa: il fatto che energie giovani riscoprano luoghi storici e dimenticati è importante perché la cittadinanza si ricordi di questi posti». Alessandro Montanari

PERSONALE DI

RUFFINI

Fino al 2 luglio resta aperta la mostra a ingresso libero dedicata a Giulio Ruffini, al Palazzo Rasponi delle Teste in piazza Kennedy (tutti i giorni dalle 16 alle 19, chiusa il lunedì). La mostra rappresenta il più importante omaggio dedicato dalla città di Ravenna al pittore Giulio Ruffini dopo la sua scomparsa nel 2011. Le opere fanno parte della raccolta del collezionista Primo Zambrini, già in parte donata al Comune di Ravenna. Si presentano circa quaranta dipinti, tra i quali esemplari importanti della vasta produzione del maestro come Fucilazione del 1955. In esposizione anche una selezione di opere grafiche, disegni a china e acquerello.

I MONDI

IMMAGINATI DI

DUPRAT

Alla Far di Rimini, fino al 25 giugno è in mostra “Guillaume Duprat. Mondi immaginati”. Da oltre dodici anni l'artista francese Guillaume Duprat raccoglie, scavando nella storia delle scienze e delle religioni, le descrizioni del mondo, che poi elabora e illustra. Un lavoro iniziato con Il Libro delle terre immaginate, un viaggio avventuroso dentro il tempo e attraverso il tempo e le culture dell’intero pianeta e completato con L'altro mondo. Storia illustrata dell'aldilà. In collaborazione con Mare di Libri (vedi pagina 15).


ARTE

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IL PERSONAGGIO

Tullio Pericoli: «I volti sono paesaggi» Una non-intervista all’artista, in occasione della mostra in corso a Bagnacavallo di Matteo Cavezzali

Solitamente è refrattario ai giornalisti, ma questa volta accetta di fare l’intervista. “A patto che non sia fatta di domande e risposte”. Una richiesta piuttosto originale visto che le interviste sono per loro natura un susseguirsi di domande e di risposte, a volte centrate a volte evasive. Però a Tullio Pericoli non si può dire di no. Inizia così un dialogo senza punti interrogativi e senza certezze, come deve essere l’arte che racconta senza il bisogno di parole. Sembra un uomo molto più giovane, ma ha più di ottanta anni, trascorsi a dipingere, disegnare e creare piccoli mondi di linee e tratti. Tullio Pericoli è uno degli artisti più rappresentativi del disegno italiano. Nella mostra “Tullio Pericoli. Storie di volti e di terre” - al Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo fino al 23 luglio - sono accostati due dei temi che caratterizzano l’opera di Pericoli, volti e paesaggi. Paesaggistica e ritrattistica sono solitamente considerate due categorie nettamente separate che Pericoli riunisce perché ci dice «i volti sono paesaggi. Se si osservano volti di persone anziane l’età disegna linee sui loro visi, come su quelli delle montagne». Il tempo unisce le persone e l’ambiente, il tempo che scorre e lascia i suoi sedimenti, scava i suoi solchi. Come i fiumi. Come la pioggia. Come lo scorrere della vita.

La terra che racconta Pericoli è quella della sua infanzia, sono le Marche. I volti invece non sono mai di pittori, ma di scrittori come Pier Paolo Pasolini, Ernest Hemingway, Samuel Beckett, Franz Kafka e Virginia Woolf. «Ho ritratto pochissimi pittori nella mia vita perché temevo che la loro pittura avrebbe influenzato la mia mano. Disegnare Picasso senza lasciarmi coinvolgere dalla sua opera sarebbe stato impossibile. Ho preferito sempre gli scrittori perché con le loro opere fanno parte della mia vita. Beckett è un volto tra i più belli del ‘900. È come una mappa in cui si possono leggere percorsi». Non ama gli autoritratti Pericoli. Ne ha fatti suolo due nella sua vita, in uno è di spalle e l’altro lo ha distrutto. «Purtroppo online si trova ancora, non riesco a farlo scomparire. Però il disegno originale l’ho distrutto. Non so come fare a cancellarlo del tutto. L’autoritratto è una cosa molto complessa, solo Rembrandt è riuscito a fare una cosa straordinaria. Bisogna confrontarsi col proprio io e con la propria interiorità e io ancora non ci riesco». Pericoli ha una storia che è come un ruscello con tante diramazioni e tante deviazioni che è passata dal teatro, alla pittura, al disegno politico. «Ho voluto sperimentare quanto si può trarre dalla punta di una matita». La parola “illustratore” non gli piace perché viene usata come se

Il consiglio ai giovani:

«Non usate il computer! Sentite attraverso le nervature del braccio e della mano quello che fate»

la pittura fosse gregaria a qualcosa, “ho sempre cercato che le mio opere fossero indipendenti dal contesto”. L’anziano maestro dà un consiglio ai giovani autori: «Non usate il computer! Lavorate con il vostro cervello e la vostra mano. Sentite attraverso le nervature del braccio e della mano quello che fate. Il computer sta anestetizzando le opere, le sta rendendo come dei manufatti prefabbricati». La parola “prefabbricato” che usa Pericoli mi fa venire in mente il ready-made dei dadaisti e la spinta che hanno dato in questa direzione artisti come Andy Warhol secondo cui l’effetto sociale di un’immagine era più importante della sua creazione. Credo che Warhol con la capacità di diffondere e “clonare” dei computer di oggi si sarebbe probabilmente trovato molto a suo agio. Pericoli arriva da un’altra strada dell’arte, che oggi sembra un po’ perduta, quella del disegno e della pittura. Solo in Inghilterra pare essere sopravvissuta questa che un tempo era la via maestra e che oltre manica ha avuto rappresentati illustri anche nel contemporaneo come Lucian Freud e Francis Bacon. Da noi le mani si sono spostate dalla tela alla tastiera del computer. Ma forse qualche artista in erba ascolterà il richiamo di Pericoli. Alla fine un pittore che si sporca le mani di matita e di tempera rimarrà sempre una figura affascinante.


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22 Più che un Associazione Calligraphie, l’associazione culturale cesenate attiva dal 2000, è un progetto multiforme, protagonista dell’orizzonte culturale del nostro territorio e rappresenta probabilmente una delle esperienze più innovative della scena italiana contemporanea. Calligraphie porta avanti una sua visione e pratica della progettazione, promozione e produzione di manifestazioni che, pur dovendo rientrare nella banalissima categoria degli eventi, non sono affatto eventi, ma scansioni di un progetto rizomatico che riesce sempre a essere profondamente coerente negli obiettivi, negli indizi, nella capacità di suggerire nuove direzioni al nostro orizzonte culturale. A guidare Calligraphie c’è Roberta Bertozzi, poetessa (le sue poesie sono state incluse nell’antologia curata da Giancarlo Pontiggia Il Miele del Silenzio del 2009), curatrice delle mostre e dei volumi, teorica discreta dell’associazione, insieme al grafico Massimo Proli; con loro una pletora di artisti, tra i più raffinati dell’area romagnola territorio, curatori, intellettuali che spaziano da Vanni Balestracci e Francesco Bocchini e arrivano a Daniele Torcellini, Chiara Guidi, Sandro Pascucci – solo per fare alcuni nomi. Cristallino, la piattaforma multidisciplinare sperimentale nata nel 2013, è ormai un landmark culturale dell’area Romagna, diventata transumante nell’edizione 2016 nell’area vasta Romagna (con più successo delle esperienze amministrative) attraverso gli studi di artisti. Dal prossimo autunno - questa è la novità Calligraphie inaugurerà una vera e propria officina creativa, a Cesena, nella zona dell’ex zuccherificio: «Sarà - secondo le parole di Roberta Bertozzi – un vero e pro-

NEL DETTAGLIO

Calligraphie: da Cristallino all’editoria L’associazione pronta ad aprire a Cesena un’officina creativa che sarà «un cantiere in divenire»

Aguidare questo

progetto multiforme la poetessa Roberta Bertozzi prio cantiere in divenire, uno spazio espositivo, di progettazione, per eventi, incontri, workshop e conferenze, mentre Cristallino resterà itinerante seguendo la formula degli Open Studio del 2016, collegato, ovviamente, a questa nuova sede». In contemporanea con l’overture del prossimo Cristallino e con l’opening del nuovo spazio, ci sarà anche un doppio numero della rivista Edel. Sempre sul fronte editoriale, all’ultima edizione di

Un’opera di Yuki Harada

Presentato a F39 il catalogo

in-plano “Neo Japo Japanese” Fahrenheit ad Artificerie Almagià a Ravenna, l’associazione cesenate ha presentato l’anteprima dell’ultimo catalogo della serie In-Plano, Neo Japo Japanese che, dedicato alle opere delle tre artiste giapponesi Shoko Fukomoto, Yuki

Harada, Miho Ishihara, segue la monografia dell’artista giapponese Katsu Ishida: una mappatura esaustiva delle proposte più intense della scena contemporanea giapponese. Recentissima è anche la presentazione della mostra (al

momento non ancora accompagnata da un volume d’arte) dell’artista francese Mad Meg alla Galleria Gasparelli di Pesaro. Sono cinque artisti molto diversi, uniti però da un approccio calligrafico, vicino al paradosso contemporaneo dell’arte che, in uno spazio sempre più pervaso dai nuovi media, si fa sempre più attenta alla pratica che, in questo caso, diventa determinata, attenta, dolcemente pittorica in alcuni casi (Fukumoto) con esiti dolcemente redoniani, oppure citazionista dell’ à-plat orientale ( Harada), nel Sumi-e zen (pittura nera) di Ishihara, nelle pregiate carte Lokta di Ishida, sino a farsi squisita nel disegno e ferocemente politica nella poetica come nella francese Mad Meg. Sarebbe tuttavia fuorviante definire queste poetiche soltanto “calligrafiche”, perché si accompagnano a un’intenzione che è e resta ideologica: quella di dare voce a uno scenario culturale alternativo, nel quale la pratica artistica diventa metafora, ampliamento di confini, metodo di indagine sulla realtà per una possibile e bellissima ricostruzione del mondo. L’indagine di Calligraphie, quindi, si allarga a scenari internazionali segnati da un’autonomia di sguardo e di poetica, stabilendo connessioni in grado di stabilire nuove direzioni o costruendone di differenti. Sabina Ghinassi

È in distribuzione l’edizione 2017 di

Immagini della serata di presentazione all’Amarissimo di Lido di Savio


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Una delle foto in mostra al Met

ETNOGRAFIA

Nell’arca del Met la trama di un’identità Valore, permanenza, obsolescenza le tre parole d’ordine per la collezione di Santarcangelo di Elettra Stamboulis

Non è un caso che il direttore del Met di Santarcangelo, Mario Turci, si sia formato anche a Parigi: in questo angolo di Romagna è come se soffiasse un po’ di vento della Senna. Si sente l’odore interrogativo di Augé, la voce non cristallina di Baudrillard, il rumore di un cata-

logo di George Perec... Il Museo degli Usi e Costumi della Gente di Romagna esiste dalla metà degli anni '90, quando ormai la sparizione delle tradizioni popolari era da un pezzo stata celebrata, sostituita dai riti collettivi. Ma questo non è propriamente un museo delle tradizioni (ci sono anche

quelle, ma come in filigrana). È una vera e propria arca degli oggetti che rappresentano un mondo secolare, in parte scomparso, in parte vissuto come trama dell'identità di un territorio, quello della Romagna meridionale, stretto tra il mare e la collina. Valore, permanenza, obsolescenza sono le tre parole d’ordine che compongono questa collezione, suddivisa in due grandi capitoli narrativi, Digressioni e Cumuli. Esposti sia all'esterno che all'interno, costituiscono uno dei poli museali di questa località conosciuta internazionalmente per essere la sede di uno dei festival teatrali più corrosivi che partì proprio dal dialogo della piazza con il folclore locale. Erano gli anni ’70, era appena esploso il ’68 anche nell'Italia che si era risvegliata da poco operaia, ma aveva abbandonato da poco la campagna. La direzione di Turci ha dato un corpo documentale al grande naufragio. In questo galleggiare dello spettatore nell'arca del MET può incontrare Sguardi, le foto storiche di volti di uomini e donne, eredità dell'importante archivio fotografico che ci racconta della vita quotidiana di chi è passato, senza lasciarci un nome sul nome di una via, ma appunto uno sguardo di passaggio. E poi In vetro, i contenitori di vetro con gli oggetti di tutti i giorni, che come ammiccamenti ai vasi con la formalina che contengono nei musei di scienze naturali ciò che è eccezionale, conservano quello che ha fatto parte dell'uso comune delle genti nei gesti della vita. Poi ovviamente le Intrecciature, che

testimoniano quel lavoro antico del cesto, Nella mente del sellaio, Per via (che sempre si è stati in movimento) … Ma per rompere la percezione fossilizzata del museo puramente conservatore e non interrogante, ecco il capitolo Digressioni: sono teche che sottolineano i legami e la discontinuità tra passato e presente. Nel lavoro, per esempio, si testimonia il passaggio dalla manualità all’informatizzazione, le miserie e le glorie della crusca, passata da soggetto

di povertà a signora presa in pillole, i falsi della paglia, che evocano l'originale, presente in mostra, ma riproposto anche nelle moderne imitazioni. Un museo quindi del contemporaneo, dei quesiti contemporanei, che però contiene anche le testimonianze salvate di un mondo frantumato e oggi ricomposto spesso in plastica o per fake. La questione degli oggetti, della loro possibilità di esserci e sparire, è una delle chiavi di interrogazio-

ni di questo prezioso luogo, tanto da diventare anche soggetto di un particolare progetto di museo virtuale, quello di Oggetti obsoleti del Contemporaneo. Chiunque può contribuire proponendo un oggetto in via di estinzione: dal walkman al floppy disk, passando per il pantografo e, ahimé, la macchina fotografica a rullino, ci sono i nuovi fossili sistematizzati per ora in forma digitale. Che tutto può diventare velocemente tradizione. Si tratta di una istituzione molto attiva nel tessere relazioni con il territorio, luogo in cui avvengono molti degli eventi culturali del luogo, con un programma ampio di didattica e con orari di accesso personalizzabili (basta chiamare qualche ora prima anche in orari non previsti). A questa si affianca dal 2005 Musas, il museo storico archeologico. Se ci si chiede come mai molti intellettuali provengono proprio da queste parti, forse una capatina al museo qualche spiegazione la dà: anche qui, oltre all'esposizione di importanti oggetti d'arte come la Madonna con il bambino di Luca Longhi, prevale un interesse più ampio, che sconfina dallo scrigno dei preziosi, per ampliare l'orizzonte alla testimonianza degli oggetti. «Ma davvero agli uomini interessa qualcos'altro che vivere?», si chiedeva Pasolini in apertura di Comizi d'amore, la sua personale indagine antropologica sull'amore. E forse agli oggetti si potrebbe chiedere se interessa qualcos'altro che essere usati, o perlomeno visitati, per vivere. Musas, via della Costa 26 tel. e fax 0541/625212 (orari apertura museo), Met Via Montevecchi, 41; tel. e fax 0541/624703 Info: www.museisantarcangelo.it


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RASSEGNE/2

RASSEGNE/1

Disegno e teatro di figura per una settimana a “Cotignyork” A Cotignola anche i teatri mobili di Girovago & Rondella e Compagnia Dromosofista

“Fole e burattini” nelle piazze della Romagna Torna per l’estate 2017 la rassegna “Fole e burattini in piazza e nei castelli di Romagna” che, per tutta l’estate, unirà alcune città romagnole in un unico cartellone di spettacoli ed eventi. A organizzare la XIII edizione Teatro del Drago/Famiglia d’arte Monticelli di Ravenna, in collaborazione con la Regione Emilia Romagna e il Mibact. In giugno i primi appuntamenti sono fissati il 5 e l’8 a Cotignola (vedi articolo qui a fianco).

NATURA/1 ULTIME DUE DOMENICHE CON LE FATTORIE APERTE: SONO 49 IN TUTTA LA ROMAGNA “Ai confini della città. Cibo, gioco e natura” è il tema di quest’edizione di Fattorie Aperte, promossa dalla Regione Emilia-Romagna, che prosegue e termina nelle prime due domeniche di giugno, 4 e 11. L’invito è rivolto in particolare alle famiglie, a grandi e bambini a trascorrere una giornata all’aria aperta per scoprire la campagna, conoscere i mestieri dei campi, degustare prodotti e cucina del territorio. I percorsi e il programma di questa edizione quest’anno hanno anche un appuntamento sul web. Si tratta del Social Zoom Fattorie Aperte, consultabile sul portale della Regione. Complessivamente sono 155 le realtà aderenti in Emilia-Romagna, di 17 a Rimini(di cui i 2 musei naturalistici di Pennabilli e Torriana-Poggio Berni); 24 fattorie nella provincia di Forlì-Cesena, 10 a Ravenna. Le mappe e gli elenchi delle fattorie suddivisi per province, si trovano nel sito http://www.fattorieaperte-er.it/

Dal 5 all’11 giugno torna a Cotignola “Saluti da Cotignyork”, una festa per bambine e bambini, ragazze e ragazzi, organizzata dal Museo civico Luigi Varoli e dalla Scuola Arti e Mestieri di Cotignola. Due le stelle polari che orientano il festival e le proposte in calendario, il disegno e il teatro di figura. Due anche i focus in programma durante la settimana di Cotignyork a ribadire le due colonne vertebrali che sostengono e attraversano la programmazione e il calendario degli appuntamenti: i “TeatriMobili” di Girovago & Rondella e Compagnia Dromosofista che porteranno il loro microteatro di strada nella piazza principale del paese allestendo e presentando gli spettacoli dentro a un autobus e a un camion che, delimitando lo spazio, creano una sorta di accampamento o corte da visitare e scoprire da martedì 6 a domenica 11 giugno; e poi Martoz che oltre a parlare del suo nuovo libro a fumetti “La mela mascherata”, ispirato liberamente alla storia e ai personaggi illustri della contea di Cotignola, e pubblicato da Canicola Bambini nella nuova collana Dino Buzzati, porterà una mostra con le tavole originali del fumetto, terrà due laboratori di disegno per bambini e ragazzi, e dipingerà un muro della Scuola Arti e mestieri, tutto questo da lunedì 5 a venerdì 9 giugno. Il programma completo e ulteriori informazioni sul sito del Museo Varoli.

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25 RASSEGNE/3

Esperienze sensoriali alla Rocca Tra racconti e visite a lume di lanterna alla fortezza di Cesena Continua il calendario di “Rocca Gira & Gioca”, appuntamenti (dalle La visita a lume di 20) di didattica museale per famiglie lanterna per fra esperienze sensoriali, performanbambini alla Rocca di Cesena ce, sperimentazione, storia e letteratura nel suggestivo scenario della Rocca Malatestiana di Cesena. V Mercoledì 7 giugno si parte con “La spada nella Rocca”: racconti, travestiL’ELFA MIA A CATTOLICA menti, leggendari cavalieri della corte TRA GIOCHI E SHOW di re Artù fra cerimonie d'investitura e giochi con dame e cavalieri. Il 14 giuSabato 3 Giugno in piazza gno “Masquerade”, percorso di Primo Maggio a Cattolcia arrimicro-trekking urbano a misura di vano le “centopiche avventubambino, alla scoperta di "luoghi ex" re” di Mia and me. La nota fra giochi, narrazioni, storia, disegno Elfetta protagonista del care la meraviglia della scoperta (il protoon trasmesso da Rai Gulp getto si ispira al lavoro di Saul sarà a Cattolica insieme ai Steinberg, noto disegnatore statunitense che sul finire degli anni '60 si è divertito a suoi compagni di avventure realizzare delle maschere a partire da semplici sacchetti di carta). Yuko e Mo per una giornata Mercoledì 21 giugno trona il percorso a lume di lanterna alla scoperta della fordedicata alla famiglia con tezza mentre il 28 giugno il mese termina con “Cappuccetto rosso o l’attraversare il tante avventure a misura di bosco dei segreti”, un’esperienza interattiva itinerante (fra gioco e racconto) nel bambino, laboratori creativi e Museo di Storia dell’Agricoltura e nel Parco della Rimembranza o Camminamenti uno show sotto le stelle. interni.

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DIVERTIMENTO

Torna il Festival dei Bambini lungo tutta la Riviera Dal 16 al 18 giugno, l’obiettivo dei promotori è quello di fare in modo che tutto ciò che accadrà in Riviera sia dedicato ai più piccoli: dalle feste alle letture animate, dall’animazione alle iniziative di intrattenimento, dagli spettacoli ai laboratori didattici. Si tratta del Festival dei Bambini, che torna anche quest’anno con una serie di iniziative ed eventi tra piazze e spiagge. Da segnalare in particolare la tre giorni di Cesenatico che avrà come fiori all’occhiello il Winx Summer Tour 2017, il grande villaggio dedicato alle fatine più amate dalle bambine di tutto il mondo, allestito domenica 18 giugno in piazza Costa, e l’esposizione “I pesci d’Aria Dolce” dell’artista forlivese Delio Piccioni, che animerà il Porto Canale dal 16 al 18 giugno. A San Mauro Mare, invece, il festival viene declinato nel “Paese dei Balocchi”: ogni sera, nell’arena brandizzata del Parco Stefano Campana, si svolgerà uno spettacolo dedicato alle famiglie, mentre due postazioni fisse verranno dedicate al “giochi di una volta” e al microcirco. Il tutto sarà collegato dal “pifferaio magico” che condurrà i bimbi attraverso un percorso studiato appositamente per partecipare a tutti gli intrattenimenti. Il calendario completo del festival è presente sul sito internet ilfestivaldeibambini.it.

NATURA/2 GIOVEDÌ “SELVATICI” A PENNABILLI, ALLA

SCOPERTA DELL’APPENNINO

L’associazione Chiocciola la casa del nomade e il Musss, Museo Naturalistico di Pennabilli, Ceas, Centro visite del Parco Sasso Simone e Simoncello, propongono passeggiate ed esplorazioni per bambini dai 7 anni a Pennabilli, nel cuore dell’Appennino romagnolo e del Montefeltro, tutti i giovedì di giugno e luglio dalle 9.30 alle 18.30. Il ritrovo è nella piazza di Pennabilli con trasferimento in automobile fino al luogo di partenza. Si cammina con lentezza, lasciando spazio ad osservazioni, raccolte, curiosità. Il pranzo è al sacco e viene proposto di condividere il cibo tra tutti i partecipanti. Durante il pomeriggio bagno al fiume o giochi di gruppo. Per maggiori informazioni su costi e modalità di partecipazione è possibile telefonare al numero 334 5760963.

Un'emozione unica nelle oasi naturali del delta del Po Escursioni in barca alla foce del fiume, a bordo di piccole e silenziose imbarcazioni in partenza da Gorino e Volano… … ed escursioni in barca e in bicicletta nelle Valli di Comacchio, la dimora di fenicotteri, con visita agli antichi casoni da pesca. Per assaporare piatti tipici a base di pesce e di anguilla, vi aspettiamo nei nostri ristoranti nel cuore del delta e delle Valli di Comacchio.

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GUSTO

L’APPROFONDIMENTO

Quel pesce povero di cui sono ricchi i nostri mari Azzurro perché non ha mai bisogno di toccare il fondo, dagli anni ’60 se ne promuove il consumo LE PROPRIETÀ C’È UN MOTIVO SE DICIAMO «SANO COME UN PESCE» Questa proverbiale espressione si addice in modo particolare ai pesci azzurri, alimenti ideali per una dieta sana garantita da un buon apporto proteico, poche calorie e proprietà protettive per l’organismo. Le loro carni, ricche di acidi grassi polinsaturi, sono molto nutrienti e digeribili ma altamente deperibili se non consumati freschi. Questa è la principale ragione per cui questi pesci sono stati da sempre sottoposti a conservazione sotto sale, sott’olio o sott’aceto (carpione, scapece o saor). I protagonisti di questi grassi sono gli omega3, derivanti dalle alghe e dal plancton di cui si nutrono i pesci azzurri: mantengono elastiche le membrane delle cellule, proteggono l’organismo da infarto, angina e arteriosclerosi riducendo l’accumulo di trigliceridi e colesterolo nel sangue. Poi prevengono i tumori al pancreas e al colon, favoriscono un adeguato sviluppo del cervello e della retina in età fetale e nei primi anni di vita del bambino, infine combattono l’invecchiamento precoce, il diabete e la colite.

di Giorgia Lagosti

Tutti i testi che parlano di pesce azzurro introducono l’argomento dicendo che tale definizione non ha nessun valore biologico o scientifico ma identifica «varie specie che si caratterizzano per una colorazione blu-azzurro sul dorso, bianco-argentea sul ventre, con caratteristiche organolettiche e peculiarità nutrizionali simili, di facile reperibilità e prezzo contenuto». Nessuno invece spiega

il perché di questa colorazione. Il motivo è da andare a ricercare nella storia evolutiva di queste specie perché, si sa, la natura non lascia niente al caso: azzurri sono i pesci che per l’intera loro vita popolano la colonna d’acqua, cioè che non hanno mai rapporti con il fondo, né per nutrirsi né per riprodursi o nascondersi. E in queste condizioni la colorazione del corpo permette loro di mimetizzarsi: se infatti un predatore è posizionato in alto rispetto al pesce azzurro, il blu del

dorso lo nasconde nello scuro del fondo del mare, mentre se il predatore è sotto, viene ingannato dall’argento che riproduce i riverberi della luce del sole sulla superficie dell’acqua. E parlando di pesci azzurri ci riferiamo agli ospiti abituali dei nostri mari, anche se alcuni non esclusivi, come acciughe, sardine, sgombri, ricciole, lecce, palamite e tonnetti quali l’alalunga, l’alletterato e il biso o il tombarello. Poi ci sono specie meno note ma che ben conoscono le popola-

zioni rivierasche del Mediterraneo: aguglie, alose o cheppie, cicerelli, lampughe, alacce, spratti, sugarelli o suri, costardelle. Per ciò che riguarda invece l’attribuzione del tonno rosso (o pinna gialla) a questa categoria le opinioni sono controverse perché per caratteristiche ne avrebbe tutto il diritto ma, dal momento che il pesce azzurro è sempre stato anche sinonimo di pesce di poco valore economico, il tonno è molto pregiato, con un valore commerciale elevato, quindi è

azzurro di nome e di diritto ma non di fatto. Ancora, il pesce spada e il pesce sciabola si trovano spesso, erroneamente, annoverati fra gli azzurri ma il primo è un pelagico non gregario e il secondo, detto anche spatola, è un pesce di fondale. E anche da un punto di vista organolettico presentano caratteristiche diverse dai pesci azzurri. Ora potrebbe sorgere una domanda: sono sempre stati chiamati “azzurri” questi pesci? Pare proprio di

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GUSTO

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27 IL CONSIGLIO

STORIA IL

PESCE AZZURRO NELL’ANTICA

ROMA:

DALL’OCCHIO

LA PASSIONE PER IL GARUM

L’utilizzo del pesce azzurro nella tradizione culinaria italiana risale agli antichin Romani che gradivano condire i loro piatti con il Garum. Questo era una salsa cremosa ottenuta dalla macerazione di pesci piccoli (acciughe e sardine) e pesci più grandi tagliati a pezzetti (sgombri e tonni) uniti a strati di erbe aromatiche tritate, il tutto coperto da sale grosso. Ideale per condire primi e secondi piatti, dell’utilizzo del Garum se ne trova testimonianza negli scritti di Plinio il Vecchio e del grande cuoco imperiale Apicio. Attualmente, è riconosciuta come naturale erede del Garum la colatura di alici di Cetara (Salerno).

ALLA CARNE: FATE ATTENZIONE

Il pesce fresco ha un odore marino e tenue, l’aspetto iridescente e brillante, mentre il corpo è rigido. Per quanto riguarda le squame devono rimanere ben aderenti al corpo del pesce e la sua pelle deve avere colori vivi. L’occhio deve essere assolutamente in fuori, avere la cornea trasparente e la pupilla nera, mentre per quanto riguarda le branchie queste devono essere rosse e prive di muco. Infine, venendo all’assaggio vero e proprio, la carne del pesce deve essere compatta ed elastica. Diffidate dunque delle carni molli!

LA CUORITÀ E LA RICETTA PAPALINA E SPRATTO? IN ROMAGNA È LA SARAGHINA E SI PESCAVA SOPRATTUTTO IN AUTUNNO È questo un pesciolino azzurro che, chiamato così, lo conosciamo solo qui in Romagna! Per “il resto del mondo” è la papalina o lo spratto! Anche se in passato era considerato un pesce meno pregiato della sarda, era comunque molto apprezzato sia per il gusto saporito delle sue carni sia per le ricche proprietà nutrizionali. I pescatori di Cesenatico raccontano che le saraghine migravano sottocosta nel mese a cavallo della festa dei Santi: era quindi l’autunno la stagione di grandi pescate di saraghine e lo conferma anche il detto che correva lungo tutto il nostro litorale, "la saraghina e la burrasca dei Morti" e che si riferiva all’alternarsi delle giornate di pesca con quelle delle prime burrasche della stagione. Allora, dopo le retate le saraghine venivano salate e messe nei barili per la conservazione. Oggi, purtroppo, questa tradizione non esiste più e la causa va certamente ricercata nel fatto che le saraghine sono divenute scarse come quantità e si pescano solo al largo, molto probabilmente per un eccessivo sforzo di pesca.

no! Infatti l’uso di identificarli come “azzurri” si è diffuso durante gli anni ’60 del secolo scorso, in seguito a una campagna ministeriale volta a promuoverne il consumo, sia per ragioni salutari e nutrizionali, sia perché, data la loro abbondanza nei nostri mari, si trattava di una fonte facilmente reperibile e poco costosa quindi potenzialmente destinata ad una larga diffusione sulle nostre tavole. Volendo poi andare anche un po’ più indietro nel tempo si scoprirebbe che nel 1661 il

governo papalino impose le “leggi suntuarie” agli abitanti del ghetto romano, ovvero regole che non consentiva loro di consumare cibi “lussuosi”: «in tutti i conviti si proibiscano tutte sorte de insalate suntuose, com’anco il pesce di qualunque sorte, eccettuato ch’alici e azzurro». Chiave interpretativa questa molto in linea con quella dei secoli successivi: da sempre sono quindi stati “pesci poveri” o “dimenticati” perché snobbati dal mercato a favore di pesci più nobili. Eppure i pesci

azzurri rappresentano una parte importante della storia e della cultura gastronomica italiana, che si sta riscoprendo, attraverso una sempre maggiore attenzione al recupero delle tradizioni regionali e a continue campagne di sensibilizzazione, volte alla diversificazione del consumo dei prodotti ittici, per favorire un più efficiente sfruttamento delle risorse marine con notevole riduzione del pesce scartato e ricadute positive sulla tutela della biodiversità marina.

DELIZIEAZZURRE@GMAIL.COM

Saraghina “scottadito”, piadina, radicchio e cipolla Ingredienti per 4 persone: 2 piadine romagnole, 500 grammi di saraghina, 80 grammi di pangrattato, 1 mazzetto di prezzemolo, 2 spicchi di aglio, 2 cipolle di Tropea, 100 grammi di radicchio di campo, olio extravergine di oliva, sale marino integrale, 4 cucchiai di aceto di vino rosso, pepe macinato al momento Preparazione: Pulire le saraghine eliminando loro la testa e le viscere (lasciare invece la lisca che solitamente nella saraghina si mangia in quanto tenera, quasi cartilaginea). Preparare la panatura con il pangrattato, l’aglio schiacciato, il prezzemolo, un po’ di sale, olio e un po’ di pepe. Cospargere i pesciolini di questo preparato ed allinearli su teglie da forno ricoperte di carta oleata. Cucinarli a 200 gradi per al massimo 10 minuti. Nel frattempo pulire i radicchi e condirli con olio, sale, pepe e aceto. Tagliare anche le cipolle a fettine sottili e saltarle velocemente in padella con olio, aceto di vino rosso e un pizzico di sale. Quando il tutto sarà pronto, scaldare le piadine, tagliarle a metà e farcire un mezzo disco con il radicchio, adagiarvi sopra le saraghine e completare con qualche fettina di cipolla. Richiudere con l’altro mezzo disco e servire immediatamente.



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