FREEPRESS n. 53
MUSICA • TEATRO • LIBRI • ARTE • CINEMA • GUSTO • RUBRICHE
AGOSTO 2019 Prezzo €AGG 0,08IO PIA OM CO ISSN 2499-0205
STORIE AD AGOSTO LETTURE, INCONTRI CON GLI AUTORI, SCRITTORI ED EDITORI
LE PIADINERIE DELLA FAMIGLIA MUSICALE CASADEI LISCIO & PIADINA QUALITÀ E PRODOTTI DEL TERRITORIO SAN MAURO MARE (FC) Parco Benelli GATTEO MARE (FC) VALVERDE-CESENATICO (FC) Spiaggia18 via della Libertà 22 - Tel. 335 7620864 v.le delle Nazioni 136 - Tel. 338 2487901 v.le Carducci 205 - Tel. 331 1569710
sommario / 3
agosto 2019
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MUSICA I CONCERTONI ALLA FESTA DEL PD E IN ROMAGNA
TEATRO I GRANDI CLASSICI RIVIVONO A SARSINA
CINEMA IN ARRIVO IL NUOVO “GOTICO” DI PUPI AVATI
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ARTE IL CONCORSO CON I GIOVANI TALENTI DELLA ROMAGNA
LIBRI INTERVISTA ALL’AUTRICE MANUELA MELLINI
SAPORI DALLA PIADINA AL CASTRATO, I PIATTI DELLA NOSTRA TERRA
IL DANTE DEL MAESTRO MILO MANARA, CHE SI ANIMA CON LO SMARTPHONE IN MOSTRA A RAVENNA ANCHE UN ROBOT ALTO 5 METRI DEL SOMMO POETA Pubblichiamo qui – in anteprima – il Dante Alighieri ritratto da uno dei maestri del fumetto italiano, Milo Manara. Il disegno sarà uno dei pezzi pregiati della mostra collettiva “Uno, nessuno e centomila volti”, in programma dal 6 settembre al 20 ottobre, alla Biblioteca Oriani di Ravenna, con lo stesso Manara che sarà presente all’inaugurazione. In mostra – nell’ambito del progetto “Dante Plus” – un gruppo di 33 artisti, diversissimi gli uni dagli altri (dall’illustrazione al fumetto e alla street art) che cercheranno di dar vita a nuove identità del Poeta. Tra le novità anche l’utilizzo delle nuove tecnologie informatiche come la realtà aumentata che, attraverso l’applicazione per smartphone (gratuita) “ARIA The ARPlatform” si potranno vedere animati alcuni volti di Dante, tra cui questo di Manara, anche sul nostro giornale, inquadrando l’immagine pubblicata qui sopra con il proprio dispositivo mobile. La mostra comprenderà anche un’installazione robotica di Dante Alighieri alta circa 5 metri, a cura di Labadanzky, che verrà allestita nel cortile esterno, mentre sarà esposto anche un Dante in 3D realizzato con la mega stampante dell’azienda Wasp di Massa Lombarda, in grado di costruire anche case.
R&D Cult nr. 53 - agosto 2019
Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1427 del 9 febbraio 2016 Editore: Edizioni e Comunicazione srl Via della Lirica 43 - 48124 Ravenna - tel. 0544 408312 www.reclam.ra.it Direttore Generale: Claudia Cuppi Pubblicità: direzione@reclam.ra.it tel. 0544 408312 Area clienti: Denise Cavina tel. 335 7259872
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Gardelli, Sabina Ghinassi, Enrico Gramigna, Giorgia Lagosti, Linda Landi, Filippo Papetti, Guido Sani, Serena Simoni, Elettra Stamboulis. Redazione: tel. 0544 271068 redazione@ravennaedintorni.it Poste Italiane spa Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB C.R.P.- C.P.O. RAVENNA
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agosto 2019
divagazioni
Quell’inesorabile senso di fine, quando l’estate è ancora in corso La storia di “Sapore di sale” di Gino Paoli, che l’11 luglio del 1963 prova a uccidersi con un colpo di pistola al petto
ALLA FESTA DEL PD DI RAVENNA ANCHE PAOLA TURCI, RANCORE E BANDABARDÒ Gino Paoli, di cui parla Farabegoli nel pezzo principale, sarà tra i protagonisti della festa del Pd del Pala De André di Ravenna, che per il secondo anno consecutivo sarà quella nazionale del Partito Democratico, in programma dal 23 agosto al 9 settembre. Per quanto riguarda gli spettacoli che si terranno nel palco centrale ad aprire la rassegna ci sarà venerdì 23 la cantautrice romana Paola Turci (foto qui a fianco); sabato 24 sarà di scena la comicità di Paolo Cevoli, mentre lunedì 26 agosto una parata di concerti live dal titolo “Canta Indie” con special guest Piotta e band emergenti del territorio. Martedì 27 agosto si esibirà il cantautore Massimo Bubola; mercoledì 28 il palco centrale ospiterà l’omaggio a Augusto Daolio, compianto leader e fondatore dei Nomadi. A seguire due protagonisti della scena rap: giovedì 29 agosto il concerto di Rancore (foto qui a fianco), sul palco dell’Ariston al fianco di Daniele Silvestri all’ultimo Sanremo; venerdì 30 agosto Murubutu, che dagli anni ’90 calca la scena indipendente con testi ispirati alla letteratura. Sabato 31 agosto sarà la volta della Bandabardò, una delle live band rock e folk più longeve in Italia. Domenica 1 settembre toccherà agli storici Dik Dik mentre Gino Paoli si esibirà sul palco della festa mercoledì 4 settembre, ripercorrendo i grandi successi dei suoi sessant’anni di carriera.
POPPONI Il Decameron del pop, limitatamente a quel che succede il mese prossimo in un raggio di 30 km di Francesco Farabegoli
“Una sorta di Azealia Banks dei poveri senza un decimo del talento di cui già l’Azealia originale è priva”
Gino Paoli scrive “Sapore di sale” nel 1963 a Capo d’Orlando. Ha suonato in un locale lì vicino con la sua band e il gestore del posto, che si è goduto il concerto, li invita a passare un po’ di tempo in una casa sulla spiaggia. Secondo alcuni racconti è presente anche la famiglia di Gino Paoli, secondo altri racconti no, secondo altri c’è Stefania Sandrelli. La quale, in quel momento, ha 16 anni e una relazione con il cantautore (lui è di pochissimo sotto i 30) da cui, l’anno successivo, nascerà una figlia. Stante il dubbio di chi fosse presente, la certezza è che dal soggiorno esce una canzone. Gino Paoli in quel momento è un cantautore di scarso successo, sotto contratto con la milanese Dischi Ricordi: “La gatta”, il suo primo singolo, è stato un flop; molto meglio è andata “Il cielo in una stanza”, ma in gran parte perché era cantata da Mina. La sua presenza nel roster Ricordi è dovuta all’interesse di Nanni Ricordi in persona, che nei primi anni sessanta aveva una fissa per i cantautori genovesi e ne aveva messi quanti più possibile sotto contratto; nel 1962 però Nanni Ricordi viene costretto ad abbandonare la sua poltrona in Dischi Ricordi, sostituito da Vincenzo Micocci. Un po’ per ripicca, e un po’ perché il destino ama mettersi in mezzo a queste cose, Nanni Ricordi andrà a sostituire lo stesso Micocci nel ruolo di direttore artistico della branch italiana di RCA, portandosi dietro i contratti di diversi artisti, tra cui Gino Paoli. Un piccolo particolare: RCA ha sede a Roma. Per la parte musicale si avvale dei servizi di un compositore 34enne di buone speranze che bazzica il giro sperimentale cittadino e sbarca il lunario arrangiando i motivetti destinati alla radio. L’anno successivo il compositore (tale Ennio Morricone) scriverà le musiche per il primo western diretto da un suo compagno delle elementari. Dai motivetti, intanto, tira fuori quel poco che riesce a tirar fuori: piccoli accorgimenti per canzoncine dispensabili, soluzioni sonore inusuali che a quasi 60 anni di distanza lasciano ancora a bocca aperta. “Sapore di sale” finisce in mano a Morricone e il maestro ci tira fuori un arrangiamento che sembra un po’ una presa per il culo: una strana marcetta col basso squillante che suona quattro note in croce, gli archi fanno il verso alla voce, a un certo punto c’è un assolo di Gato Barbieri. L’11 luglio del 1963 Gino Paoli prova ad uccidersi con un colpo di pistola al petto in casa sua. In quel momento “Sapore di sale” è prima nella classifica dei singoli. Sapete di cosa parla “Sapore di sale”? Io no. L’ho sentita un milione di volte ma non sono sicuro. O meglio, sono sicuro del fatto che non parli solo di starsene un pomeriggio in spiaggia a grattarsi la pancia con una donna che esce dall’acqua e si viene a sdraiare vicino a te, ma non so per certo cosa sia quella cosa in più. Anche la letteratura in materia è drammaticamente divisa: per qualcuno è una canzone su Stefania Sandrelli, per qualcun altro no, per qualcuno è una canzone allegra, per qualcun altro è una canzone triste. L’hanno chiesto parecchie volte anche a Gino Paoli, ma se avete mai letto un’intervista a Gino Paoli sapete che non ci si può fidare. Così, insomma, uno è obbligato a farsi un’idea personale, e io ho deciso che “Sapore di sale” è una canzone sul vedere la fine dell’estate mentre l’estate è in corso, e questo la rende una delle mie canzoni preferite, ed essendolo a un certo punto ho deciso di ricostruirne la storia e ho scoperto una storia abbastanza incredibile, e quindi mi perdonerete se ho perso dieci minuti a raccontarla. Qui il tempo è dei giorni che passano pigri e lasciano in bocca il gusto del sale ti butti nell’acqua e mi lasci a guardarti e rimango da solo nella sabbia e nel sole poi torni vicino e ti lasci cadere così nella sabbia e nelle mie braccia e mentre ti bacio sapore di sale sapore di mare sapore di te. Dicevo, una canzone sul vedere la fine dell’estate mentre l’estate è in corso. Non mi è dato sapere come suonasse alle orecchie dei contemporanei, ma “Sapore di sale” ha sempre avuto un qualcosa di spettrale. È un po’ come quando in “Azzurro” dicono che cerco l’estate tutto l’anno e all’improvviso eccola qua, ma anche senza tutto il contesto successivo di solitudine. È la sensazione che anche all’inizio dell’estate ci sia già un pezzo di fine, che a un certo punto diventi inesorabile; e credo che da queste parti lo si capisca molto di più che venendo da fuori. Vedete, se vivi a Milano o a Bologna l’estate è un cazzo di inferno distopico – si sta chiusi in casa nella speranza che arrivi la tempesta per scendere il cane e cagarlo senza rischiare di morire (nelle grandi città italiane il cane viene sceso e cagato con verbo transitivo). Noi invece riusciamo a comprendere tutti i benefici dell’estate, la brezza del tardo pomeriggio in riva al mare e le birre gelate la sera e le tresche di una settimana in spiaggia per chi ancora se le può permettere; ma siamo anche condannati a vedere cosa succede nel breve termine, ogni 16 agosto, quando le strade, le spiagge e i locali iniziano a svuotarsi e nel giro di una settimana e mezzo non c’è più manco lo scheletro del niente, interi quartieri smettono di esistere per i nove mesi successivi, e tutto quel che stava in piedi per via dell’equilibrio precario di tutti quei festanti ubriachi s’accascia a terra d’improvviso, rimpiazzato dagli scheletri deserti di certi progetti faraonici mai decollati in località balneari che andavano di moda due decenni fa e oggi ospitano più che altro le sgommate dei camioncini della spazzatura. “Sapore di sale” parla di non essere in grado di godersi una granita al sole nemmeno il 15 di luglio e non sapere nemmeno tu come mai, di essere squartati dal filo dei pensieri e di dover sperare che lei (tua moglie o Stefania Sandrelli o chissà chi) torni dalla riva e si lasci cadere e poi almeno nel baciare due labbra salate sembra per qualche secondo di stare davvero al mare. Io ci associo il ricordo di mio babbo che mi portava in spiaggia a Cesenatico, con quei baffoni rossi che aveva lui e i pantaloncini da mare chiari che aveva lui, ascoltare le sue cassette al ritorno sulla via del Mare – non era un fan di Gino Paoli, lui. Io francamente non lo so perché abbia tentato di ammazzarsi, comunque poi è sopravvissuto – quello che ha fatto dopo non mi interessa molto.
[...] credo che da queste parti lo si capisca molto di più che venendo da fuori: se vivi a Milano o Bologna l’estate è un cazzo di inferno distopico [...]
suoni / 5
agosto 2019
“concertoni” DE ANDRÉ A SOGLIANO Il 3 agosto in piazza a Sogliano Cristiano De André presenta Storia di un impiegato, concerto ispirato al celebre concept album del padre.
BENNATO AL MEETING Il 22 agosto dalle 21.15 all’Auditorium San Paolo di Rimini Fiera – nell’ambito del Meeting (gli altri spettacoli a p. 13) – concerto di Edoardo Bennato: oltre due ore di musica (e video) con la sua ormai storica band.
GLI ALPHAVILLE A RIMINI
I NEGRITA A SARSINA
Il synth-pop anni ottanta dei tedeschi Alphaville (qui in una foto dell’epoca) rivive al palazzetto Rds Stadium di Rimini il 20 agosto in un concerto che vuole omaggiare l’album (e singolo) di debutto Forever Young, 35 anni dopo
Il 3 agosto i Negrita sono in concerto all’arena plautina di Sarsina, nel tour che celebra i loro 25 anni di rock 'n' roll, a pochi mesi dalla partecipazione al 69esimo Festival di Sanremo.
ACHILLE LAURO (E I BOOMDABASH) ALLA BEACH ARENA Achille Lauro (nella foto) sarà in concerto il 10 agosto alla nuova Beach Arena di Rimini (sulla spiaggia libera di Miramare), dove nella stessa serata si esibiscono artisti dal vivo e celebri dj. Con lui ci sarà Afrojack. Da segnalare poi il 3 agosto il rapper Anastasio e i dj Alok e Burak Yeter; il 13 i Boomdabash e Steve Aoki e il 14 in consolle Don Diablo e Gigi D’Agostino.
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suoni
agosto 2019
black & dintorni
Spiagge Soul chiude con un omaggio all’Africa e il blues di Corey Harris Il programma degli ultimi giorni della rassegna
Spiagge Soul, festival diffuso sui lidi ravennati, va verso la conclusione presentando per la prima volta un progetto che va anche oltre la musica, con workshop, laboratori (anche per bambini) e momenti culturali incentrati sulla tradizione africana. Una tre giorni – in programma dall’1 al 3 agosto al bagno Peter Pan di Marina di Ravenna – che vuole essere «un’occasione di dialogo e confronto fra le nostre culture in un momento socio-politico in cui la diversità viene troppo spesso vista come una minaccia invece che una possibilità di arricchimento reciproco». Tra i concerti (il programma dettagliato nella sezione Ravenna Spiagge in fondo al giornale) da segnalare quello di giovedì 1 agosto (ore 22) di Grande Madre Africa, un viaggio nella cultura del Burkina Faso attraverso gli strumenti tradizionali, il canto e la danza con Seydou Kienou; lo spettacolo di tamburi Africa Djembe Kaloba (il 2 agosto alle 22) e la performance del 3 agosto (ore 19.30) del maliano Baba Sissoko, maestro del “tamani” (talking drum) ma anche cantante e polistrumentista, che presenterà il suo Mediterranean Blues. Tra gli altri appuntamenti di Spiagge Soul da segnalare il 2 agosto (dalle 21.30 in piazza a Lido Adriano) il viaggio nel soul della cantante emiliana Sara Zaccarelli (con Enri Zavalloni alle tastiere, Matteo Monti alla batteria e Gianni Perinelli al sax) e il 3 agosto alle 22 al bagno Marlin di Punta Marina un personaggio di culto come il bluesman americano Corey Harris (nella foto), tra i protagonisti anche dei documentari musicali di Martin Scorsese. Il 4 agosto ultima giornata del festival con i concerti delle 18 degli emiliani Fog Eaters (rock’n’roll-blues-swing) al bagno Tarifa di Porto Corsini, del soulful trio Brown Style al bagno Kuta di Punta Marina e al San Marino Cafè di Casal Borsetti tra rock n’ roll, swing, surf, honky-tonk e bebop con gli Izzy and the Catastrophics, dell’eccentrico chitarrista/cantante newyorkese Izzy Zaidman. Il 10 agosto, infine, Spiagge Soul “torna” con il concerto della cantante soul americana Noreda Graves, al bagno Oasi di Marina di Ravenna dalle 22.
FOLK & BLUES Shilpa Ray, Giorgio Conte e i Nine Below Zero per “Strade Blu” Entra nel vivo in agosto il programma di “Strade Blu”, rassegna itinerante di concerti di folk, blues e dintorni. Sabato 3 l’appuntamento è in piazza a Fusignano con Shilpa Ray, cantautrice americana di culto, con un sound blues-punk. Il 6 agosto (all’ex filanda di Modigliana) torna un’amica del festival, la cantautrice italo-scozzese Emma Morton, con i suoi The Graces, tra rootsrock, blues e jazz. Sabato 10 agosto in piazza a Brisighella appuntamento con la blues band della cantante Mia Nkem Favour, interprete della tradizione afroamericana, mentre il 13 agosto si cambia decisamente atmosfera con il concerto (in piazzetta Vittorio Veneto, a Modigliana) del cantautore Giorgio Conte – fratello del più celebre Paolo. Mercoledì 21 agosto serata “New Orleans” al giardino della biblioteca di Alfonsine con i romagnoli The Indians, mentre il 23 in piazzetta della Misura, a Forlì, spazio al mix di alt-folk, country e blues degli artisti romani Ilaria Graziano e Francesco Forni. Nel mezzo, giovedì 22 agosto, l’appuntamento più prestigioso del lotto, il concerto in piazza a Modigliana dei Nine Below Zero, storico gruppo blues-rock inglese (nella foto).
WORLD & DINTORNI
A VILLA TORLONIA DAL LATO “DUB” DELLA LUNA FINO ALLA NAPOLI DEI NU GUINEA Ultimi due appuntamenti con la rassegna “Acieloaperto”. Il 3 agosto a Villa Torlonia (San Mauro Pascoli) il collettivo giamaicano Easy Star All-Stars (foto), in occasione del cinquantennale dello sbarco sulla Luna, ripropone “Dub Side of the Moon”, la rivisitazione in chiave dub del classico della storia del rock dei Pink Floyd. Il 18 agosto sempre a Villa Torlonia si partirà già alle 19 con un mini festival sulle tante anime e attitudini della musica cantata in italiano. Headliner i Nu Guinea – con la loro indagine sul suono che ha caratterizzato Napoli negli anni '70 e '80, tra disco, jazz-funk e ritmi africani – e gli Eugenio in Val di Gioia (indie-folk).
Comune di Russi
SABATO 31 AGOSTO presso Palazzo San Giacomo di Russi (RA), torna LALLABAY Volume 2 il nuovo evento dedicato all’intramontabile fascino dei primi del ‘900 in cui la protagonista della serata, colei che vi catapulterà nel passato a passi di danza, sarà La Màquina Parlante dell’artista Matteo Scaioli. LALLABAY è una bolla dorata sotto le stelle, una serata alla “Grande Gatsby” in cui potrete ballare scatenati lo Swing, il Charleston, il Lindy Hop a ritmo di musica… e che musica! Matteo Scaioli si esibirà in un percorso musicale live dagli anni ’20 agli anni ’50, utilizzando dischi originali in bachelite da 78 giri, amplificati da veri grammofoni a mano dei primi del ‘900. Uno spettacolo unico nel suo genere, acclamato al Ravenna Festival 2019 e richiesto nei migliori locali e teatri di tutta Italia che, siamo certi, vi emozionerà! Come seconda edizione tutto il programma sarà ancora più ricco!! Ricco di food truck, con ben dieci postazioni food&beverage, dei migliori espositori vintage provenienti da tutta Italia, di artisti, ballerini, ospiti e… tante altre sorprese! C’è una bellissima notizia per i più romantici, quest’anno la favola vivrà dal tramonto all’alba. Il sorgere del sole ( ore 6 am ) sarà accompagnato dalla musica classica della Maquina Parlante e, nel frattempo, potrete fare colazione con un buon caffè e bomboloni caldi appena sfornati…sarà tutto molto Lallabay!
SPECIAL GUEST - SOCIAL DANCE a cura della scuola di ballo CRAZY SWING SCHOOL - STAMPE CINEMATOGRAFICHE a cura di Cinema Fulgor Rimini - ESPOSIZIONE DI BICI STORICHE a cura di A.S.D Godo - ESPOSIZIONE D’AUTO D’EPOCA a cura di C.R.A.M.E Imola ATTIVITÀ - Dalle 18 alle 22 visite gratuite guidate all’interno di Palazzo San Giacomo - Dalle 18 alle 20 laboratorio gratuito di pasta fresca per bambini fino ai 12 anni (a cura della Cucina del Condominio di Ravenna. E’ gradita la prenotazione al numero 328 012 6247) - Ore 20 ritrovo di fronte a Palazzo San Giacomo delle bici vintage e, a seguire, premiazione del personaggio più Lallabay.
Apertura ore 18, INGRESSO GRATUITO (sono benvenuti tutti, anche i vostri amici a quattro zampe) Sentitevi liberi di osare venendo vestiti con il vostro miglior look old-style. E’ consigliato portare una vecchia coperta, per provare la bellezza di mangiare e bere sull'erba... sotto le stelle! Per maggiori info andate sulla pagina Facebook Lallabay - Volume 2 o chiamate il 328 012 6247
agosto 2019
rock internazionale/1
suoni / 7 UN DISCO AL MESE
Per chi ama (ancora) le chitarre di Bruno Dorella *
I Pennywise al Bay Fest del 2017 Il gruppo californiano tornerà a Bellaria Igea Marina anche quest’nno
Nofx, Offspring, Ska-P E Igea Marina diventa punk Al Bay Fest solita parata di grandi nomi. Dal 12 al 14 agosto l’effetto nostalgia si fa forse ancora più pesante con i californiani Pennywise e Good Riddance, dalla Florida i Less Than Jake (tutti nati tra gli anni ottanta e l’inizio dei novanta) e pure gli spagnoli Ska-P, da oltre vent’anni probabilmente il più importante gruppo skapunk del mondo. A completare il programma del secondo giorno, restando in ambito ska, i Persiana Jones, storica band torinese, e i milanesi Viboras. Gran finale il 14 agosto con i suoni più duri, quelli dei californiani Offspring e Dead Kennedys (i più anziani del lotto, nonostante le reunion e i cambi di formazione); sul palco anche i più giovani, sempre californiani, The Story So Far e i canadesi Pup. A completare la line-up anche gli emiliani ROCK INTERNAZIONALE/2 T.F.V. e un altro nome storico della scena ska-punk All’Hana-Bi arrivano Algiers e due band giapponesi italiana, gli Shandon.
Torna l’incredibile parata del Bay Fest, tre giorni imperdibili per gli appassionati di punk, pop-punk o hardcore melodico, con i nomi che hanno fatto la storia del genere, in particolare negli anni novanta. Quest’anno l’appuntamento è dal 12 al 14 agosto, sempre al parco Pavese di Bellaria Igea Marina. I nomi storici del primo giorno sono da lacrime, per i fan: i californiani Nofx e i newyorkesi Sick Of It All. A completare il cartellone del 12 agosto gli americani Masked Intruder e il cantautore britannico Frank Turner (con gli Sleeping Souls, tra folk e rock), oltre ai punk-rocker vicentini All Coasted e agli eroi nazionali Punkreas. Il 13 agosto
E tornano anche White Fence e Oh Sees
Tra i concerti di agosto del bagno Hana-Bi di Marina di Ravenna da segnalare quelli di caratura internazionale di Minami Deutsch, band krautrock giapponese (6 agosto); White Fence, progetto solista di rock psichedelico del californiano Tim Presley (11 agosto); Kikagaku Moyo, quintetto giapponese che unisce la musica classica indiana ad atmosfere folk e ritmi rock degli anni 70 (13 agosto); Algiers, band che si muove tra Londra e Stati Uniti, soul, industrial e synth (20 agosto); la cantautrice folk americana Anna St. Louis (nella foto, in concerto il 23 agosto); e Oh Sees, storica garage-rock (psichedelico) band di San Francisco (27 agosto). A completare il programma di agosto (oltre ai due appuntamenti con l’hip hop di pag. 8) sabato 10 il concerto indie-rock dei cesenati Sunday Morning e, giovedì 22, il mini festival di Blooms Recordings.
A Pinarella heavy metal con i Queensryche e psichedelia con i Black Mountain Continuano i concerti al Rock Planet di Pinarella di Cervia. Il 6 agosto l’appuntamento è con l’unica data italiana degli americani Queensrÿche (heavy metal), accompagnati dai greci Firewind. Il 9 agosto spazio invece al rock psichedelico con il concerto dei canadesi Black Mountain (nella foto), che presentano il nuovo che vede collaborazioni con membri di Flaming Lips, Oneida e St. Vincent.
Al Magazzino Parallelo gli americani Much the Same Il 9 agosto al Magazzino Parallelo di Cesena concerto dei Much The Same, storica band punk-rock americana con alle spalle una ventina d’anni di carriera, sulle orme dello skate-punk californiano degli anni novanta.
Gold - Why Aren't You Laughing? (2019) Ricordo con esattezza il momento in cui il punk-hardcore si è mischiato inspiegabilmente con il suono degli anni ‘80. Ci fu una sbandata collettiva per il primo disco degli Interpol. A Milano, dove vivevo, gente che tirava calci volanti nel pogo fino a qualche giorno prima, si ritrovava ad uscire con l'eyeliner (credo si chiami così, non sono esperto di maquillage). Niente di male, ma la musica faceva schifo. Una specie di emocore (genere che ho sempre guardato con sospetto, accettandone in parte giusto la derivazione screamo) all'acqua di rose che nulla aveva a che vedere con l'hardcore. E la reazione machocore non era certo meglio, a parte il pubblico con le sue le curiose coreografie muay thai (credo si chiami così, non sono esperto di arti marziali). Ed eccoci nel 2019, ormai il “punk” è diventato synth-wave, e tutto suona come una brutta copia dei Suicide, nel migliore dei casi. Nel peggiore, sono pezzi presi di peso dai primi dischi dei Cure ad uso e consumo di chi non li ha mai ascoltati. Ma proprio quando stai per perdere la speranza, arriva un gruppo veramente originale a salvarti la vita. E pure dall'Olanda, terra di solito avara di originalità in campo musicale. Si chiamano Gold, e non fanno punk-hardcore, non fanno emo, non fanno synth-wave anni 80, ma ci si sente tutta questa roba in una manciata di canzoni semplici, tirate, suonate con intensità, che non si vergognano di avere una certa dose di vena epica, vivaddio, che ‘sta totale assenza di emozioni nella musica che gira ultimamente mi stava proprio ammorbando. Voce femminile (Milena Eva), membri del gruppo di provato retroterra hardcore (Malkovich, Devil's Blood, Backfire), dischi precedenti sempre su etichette di musica estrema (Profound Lore, oggi Artoffact), video intelligentissimi (“He Is Not” e la title track) che trattano la percezione della donna nell'era dell'immaginario social, insomma funziona davvero tutto. Why Aren't You Laughing riesce a essere duro ma estivo, trascinante ma gggiovane, epico ma contemporaneo (sì, c'è contraddizione, in questo momento storico). Se vi piacciono ancora le chitarre, le batterie dritte, i pezzi con tiro punk costruiti bene, questo è il suono che vi consiglio nel 2019. * Batterista di Bachi Da Pietra e OvO, chitarrista di Ronin e Tiresia, factotum in Jack Cannon, membro di Byzantium Experimental Orchestra, GDG Modern Trio e Sigillum S, ex discografico, orgoglioso ravennate d'adozione.
8/
suoni
agosto 2019
CONSIGLI D’AUTORE
il personaggio HIP HOP Funk Shui Project e Marsiglia all’Hana-Bi Due appuntamenti con l’hip hop in agosto anche al bagno Hana-Bi di Marina di Ravenna: il 4 sul palco alle 18 lo storico collettivo torinese Funk Shui Project con ospite alla voce Davide Shorty (dalle 18); il 17 il siciliano Johnny Marsiglia.
La musica che mi ha infettato a cura di Moder *
La musica senza cui non riuscirei a vivere. Questa piccola collezione di dischi e pezzi ha modificato la mia percezione del mondo: per questi “consigli d’autore” non seguirò infatti un criterio di genere o temporale, lascerò solo l'essenziale, ciò che non riesco a non riascoltare e che in qualche modo mi ha infettato. Ecco sei album. Neffa - 107 elementi (1998) Neffa è un talento così cristallino e poliedrico su cui nulla si può dire, va solo ascoltato. Questo disco Moder in una foto di Alessandra Dragoni racchiude un segreto mai scoperto da nessuno nella scena italiana: gusto, tecnica, stile, musicalità, innovazione combattono tra di loro al suo interno e per fortuna nessuno ne esce vincitore. Fabri Fibra - Turbe giovanili (2002) Il genietto di Senigallia viene chiamato da Neffa in persona per un passaggio di testimone incredibile. Fibra non maschera, non si traveste, racconta la provincia fatta di storie semplici, tremende. Racconta la noia, il torpore dove però la brace si arroventa, brace che porterà all’incendio di mister simpatia e alla rinascita del rap italiano. In turbe la violenza sottesa e mai espressa e i vuoti si impastano su un affresco di province imputridite. Prima delle canzoni da spiaggia deturpata di Vasco Brondi, la provincia ha il suo eroe perdente. Talib Kweli e Dj Hi Tek - Train of thought (2000) Se un alieno mi chiedesse cos'è il rap non avrei dubbi, gli farei ascoltare questo disco. Perfetto dal mio punto di vista, Kweli sviscera il suo flow assassino e racconta ciò che vede in un equilibrio perfetto di tecnica e poesia. Lo hanno definito un disco “conscio” ma è molto di più: un’opera d'arte multiforme costruita con tenacia e freschezza da due ragazzini così forti da non sembrare umani. In molti scordano questo capolavoro assoluto e imprescindibile del rap. Francesco De Gregori - Rimmel (1975) Le parole e la musica insieme possono uccidere la realtà e trapassare il tempo. Le metriche affilate, quel modo di cantare, le musiche mai banali: LE CANZONI. Oasis - (What's the Story) Morning Glory? (1995) L'odore della strada, il Rancore e le melodie: ogni colpo è a segno. Marracash e Gué Pequeno - Santeria (2016) Il rap in tutte le sue forme, dalla poesia al puro cazzeggio, due dei rapper più forti forti di sempre mettono insieme una pietra miliare, un Bignami di come si fa. E gli altri muti. Ed ecco invece ora sei pezzi. J. Cole - “Middle child” (2019) Questo pezzo è semplicemente perfetto. J. Cole sta a metà tra Jay-z e la trap e non ha paura di riscrivere le regole del gioco. Osa, sceglie, non segue nessuno, corre spedito, forte di una creatività che non si impara. E se la gente continua a vedere solo Lamar non è un problema; Cole migliora rima dopo rima. Samuele Bersani - “Giudizi universali” (1997) Qui serve poco: basta chiudere gli occhi e si vola. Rino Gaetano - “Mio fratello è figlio unico” (1976) A 5 anni ascoltai questo pezzo sul sedile posteriore della macchina di mio padre e piansi perché lì dentro c'era la vita e quando si palesa anche un bambino riesce a riconoscerla. Leonard Cohen - “Hallelujah” (1984) Questo pezzo non si può spiegare. È una magia. Tom Waits - “The Heart of Saturday Night “(1974) Quando la vetta e il baratro coincidono. Flavio Giurato - “Digos” (2017) Uno storytelling laterale e confuso, un turbine di immagini, un pugno in pancia a tradimento. * Moder è il nome d’arte del rapper ravennate, classe 1983, Lanfranco Vicari. Impegnato in una carriera solista che lo ha visto pubblicare nel 2016, dopo una serie di Ep, il suo album d’esordio “8 dicembre”, è stato tra i fondatori del collettivo Il Lato Oscuro della Costa ed è il direttore artistico del Cisim di Lido Adriano
Massimo Pericolo
La trap esplode di rabbia con il talento di Massimo Pericolo La storia del rapper del momento, atteso a Bellaria Igea Marina Tra i vari artisti in arrivo in Romagna in questo mese di agosto, c’è anche quello che probabilmente è il personaggio musicale dell’anno, in Italia. Lui si chiama Alessandro Vanetti, classe 1992, di Varese, ed è noto con il nome d’arte Massimo Pericolo. Il suo merito? Aver portato la trap tra le strade, in provincia, con un’indole che non è affatto uno scandalo definire punk. E aver fatto parlare nuovamente mezza Italia (quell’Italia che parla di musica) di rap senza averlo trasformato in musica pop, come è invece prassi ultimamente. Tutto questo grazie a una spontaneità e a un’urgenza figlie della sua storia personale, con anni di gavetta che per una volta si può davvero definire tale, se è vero che i pezzi del suo primo album – con cui ha debuttato con gran fragore lo scorso aprile – sono nati tra carcere e arresti domiciliari, dopo essere stato arrestato nel 2014, quando aveva 22 anni, insieme ad altre 27 persone nell’ambito di un’operazione antidroga ribattezzata al tempo dalle forze dell’ordine “Scialla Semper”. Non poteva che chiamarsi così, quindi, anche il suo album d’esordio e sentirlo raccontare la sua storia in tre minuti nel pezzo omonimo (dalla retata alla “perquisa”, fino alla notizia sul giornale e al secondino che grida, dall’estate “più fredda della mia vita” fino agli uomini che “ho visto piangere in fila”), inutile girarci intorno, è da pelle d’oca. Così come impressiona la rab-
bia repressa che pervade un po’ tutto il disco, soprattutto in questo periodo storico, nonostante l’apparente banalità («Mi complimento con voi/che proteggete la gente/e vi chiamano eroi/se rompete le teste/quando toccherà a voi/farò finta di niente/perché, fra', prima o poi/pagherete voi merde») e in generale la scrittura, che sa essere pugno nello stomaco (l’ormai arci-nota “7 Miliardi” che ha lanciato Pericolo a inizio anno, con il quasi commovente grido finale di “voglio solo una vita decente”) e pure una piccola carezza agli amici di sempre, restando però molto concentrata sui temi che hanno finora caratterizzato la sua esistenza (“Meglio vendere la droga che comprare views” o ancora “Se i miei fossero ricchi non sarei chi sono/Ma sono due falliti e senti come suono”). Il tutto con una produzione varia, che dopo l’attacco hardcore di “7 Miliardi” passa a sonorità più rilassate, fin quasi jazzate, per un risultato finale che parla di uno dei dischi d’esordio migliori degli ultimi anni, non solo in ambito rap, celebrato ormai da un po’ tutti gli addetti ai lavori, con il difetto maggiore che è forse la scarsissima durata (8 canzoni per nemmeno 24 minuti di musica). Massimo Pericolo sarà il 3 agosto in concerto al Beky Bay di Bellaria Igea Marina insieme a un altro talentuoso rapper italiano, il pugliese MadMan. Luca Manservisi
Al Beky Bay anche i live di Franco 126, Ex-Otago e Pinguini Tattici Nucleari Oltre alla serata del 3 agosto con Massimo Pericolo (di cui parliamo nell’articolo principale di questa pagina) e MadMan, il Beky Bay di Bellaria Igea Marina ospita i protagonisti del mondo hip hop italiano anche l’8 agosto, con MamboLosco – il rapper amico della Dark Polo Gang noto per "Guarda come flexo" – e Shiva. Ma sono altri gli appuntamenti con la musica dal vivo al Beky Bay in agosto, a partire da venerdì 2 quando si recupera la data saltata per maltempo dei Bowland, gruppo che si è fatto conoscere all’ultimo X Factor e che si muove tra canzone, stile minimalista ed elettronica. Il 16 agosto l’appuntamento è con Franco 126, rapper pure lui, romano, ma anche cantautore e finito dritto in ambito pop con alcuni singoli di grande successo. Restando nel campo dell’indie-pop cantato in italiano, il 24 agosto sul palco del locale sulla spiaggia più grande della riviera ecco gli Ex-Otago (nella foto), band ligure che si è fatta notare al grande pubblico all’ultimo Festival di Sanremo. Infine, il 30 agosto l’appuntamento è con i Pinguini Tattici Nucleari, gruppo indie bergamasco protagonista anche all’ultimo Concertone del Primo Maggio.
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rock italiano/1
Al Frogstock in arrivo Edda, FASK, Tre Allegri Ragazzi Morti e il rapper Nitro Il festival di Riolo Terme alla 25esima edizione
suoni / 9 LA ROMAGNA IN CUFFIA
Il “nuovo” Duo Bucolico, che piace anche a Jovanotti di Luca Manservisi
Arriva alla 26esima edizione il Frogstock Festival, in programma al parco fluviale di Riolo Terme (a ingresso gratuito) dal 21 al 24 agosto (organizza il centro giovani Clips Rag & Rock in collaborazione con la Pro Loco e Romagna Concerti). La prima serata come da tradizione è quella dedicata ai donatori dell’Avis e vedrà salire sul palco il Duo Bucolico (parliamo del loro ultimo disco nella recensione di questa pagina) dopo l’alternative rock dei liguri Cantiere 164 e i pesaresi Desaritmia (reggae-ska-folk). Si entra nel vivo con gli headliner del cartellone a partire dal giorno dopo, giovedì 22 agosto: ad aprire le danze la band indie bolognese La Gabbia, poi il cantautore di culto Edda (noto con i suoi Ritmo Tribale negli anni novanta e impegnato ormai da anni in una carriera solista acclamata dalla critica italiana) e infine una delle rock band più amate della Penisola, i perugini Fast Animals and Slow Kids (FASK). Ancora rock italiano con una band storica come i Tre Allegri Ragazzi Morti (nella foto), gruppo di punta di venerdì 23 agosto; Ad aprire la terza serata il folkrock dei Quarto Stato (band nata nell’Appennino tosco-romagnolo) e il punkrock dei toscani Osaka Flu. A chiudere il festival sabato 24 agosto una serata hip hop con il celebre rapper Nitro e il collettivo emiliano Figli del Papa. Tutte le sere apertura cancelli alle 19, con stand gastronomico.
ROCK ITALIANO/2 A San Mauro Pascoli due giornate di live Venerdì 2 e sabato 3 agosto al parco Giovagnoli di San Mauro Pascoli torna Sammaurock Festival. Sul palco, il 2 agosto, il rapper ravennate Sid, i bresciani Sdang! (post progressive rock), il cantautore riminese Fadi e gli Animatronic, band che può vantare la presenza di Luca Ferrari dei Verdena. Il giorno dopo appuntamento con i cantautori laziali Dola e Bartolini e l’indie-pop di Brenneke (da Busto Arsizio).
Mauro Ermanno Giovanardi nel salotto di Radio Melody Lo storico leader dei La Crus, il cantante e bassista Mauro Ermanno Giovanardi (foto), sarà protagonista il 21 agosto del salotto musicale sulla sabbia del bagno Peter Pan di Marina di Ravenna insieme a Mirco Mariani, altrettanto storica figura della scena musicale romagnola, protagonista con i suoi Saluti da Saturno e negli ultimi anni del progetto di recupero del folklore romagnolo Extraliscio, nonché collaboratore di lunga data di Vinicio Capossela. Dalle 22 alterneranno brani dal vivo a una chiacchierata con il deejay Luigi Bertaccini. Il programma del mese della rassegna è completato dal concerto del 7 agosto dei toscani Handlogic e dalla festa finale del 28 agosto, dedicata alla radio e che vedrà la mostra e la musica di Melody Box, con le foto de “L’onda perfetta” che racconta gli anni ’80 e primi ’90 della radio e del Vidia Club.
Sta raccogliendo in questi mesi i frutti di un lungo lavoro il Duo Bucolico, nato ormai quasi 15 anni fa nel Riminese, fondato e portato avanti nel tempo da Antonio Ramberti e Daniele Maggioli, loro stessi cantautori con una carriera solista parallela. Dopo tanta gavetta il Duo è infatti entrato nel roster di BPM Concerti (realtà di riferimento nel management musicale italiano) ed è stato scelto da Jovanotti (a mixare il nuovo disco è forse non a caso il braccio destro di Cherubini, Leonardo Fresco Beccafichi) per il suo beach party che sta attraversando l’Italia proprio in queste settimane, con la possibilità così di esibirsi davanti a un grande (grandissimo) pubblico (i prossimi appuntamenti del Duo Bucolico nel Jova Beach Party sono il 3 agosto a Fermo e il 10 agosto a Roccella Jonica, mentre in zona saranno, tra gli altri, sul palco del Frogstock di Riolo Terme, vedi articolo di questa pagina). E l’occasione è l’uscita (la scorsa primavera, a 11 anni dall’esordio discografico) del loro settimo album (prodotto da Cinedelic Records e materizzato da Andrea Suriani, al lavoro anche tra gli altri con Calcutta, Salmo, Elisa e Coez) di quello che hanno sempre definito “cantautorato illogico d’avanguardia”. Che in estrema sintesi è una formula che cerca di unire la canzone d’autore italiana con l’irriverenza del rock demenziale, riuscendoci (come inevitabile in questi casi limite) a volte più e a volte meno. In questa nuova tappa del loro percorso Ramberti e Maggioli eliminano gli orpelli suonando più semplici ed essenziali, senza però abbandonare lo stile “ebbro” tanto caro ai due, che forse riescono meglio a declinare in stile Bucolico un De Gregori (il finale di “Tao Tao L’ermafrodito”, per esempio, che chiude un album in crescendo) piuttosto che seguire la strada dei Pop X (“Nonni tatuati” potrebbe essere un pezzo del gruppo di Davide Panizza). Così sembrano funzionare meglio le canzoni che più si allontanano da ritmi immediati e dallo stile filastrocca (“Coccodrillo bello” a parere di chi scrive rischia quasi di infastidire, al secondo-terzo ascolto), all’insegna a volte anche del nonsense, ma più spesso di testi arguti che cercano di mettere in luce i tic e i paradossi (come il vanto dell’ignoranza) della società contemporanea.
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jazz & dintorni
classica/1
Bach rivive tra femminismo e conflitto israelo-palestinese grazie alla voce di Noa
LA RASSEGNA SUL ‘900, TRA DEMOCRAZIE E POPULISMI SI PRESENTA IN MUSICA In programma Penderecki e Schonberg
I concerti di Emilia Romagna Festival, con ospite anche la celebre cantante
Emilia Romagna Festival continua a proporre un’intreccio di stili e sonorità con una particolare attenzione alle contaminazioni tra jazz, classica e ritmi nati dalle tradizioni folkloristiche di tutto il mondo. Ad Alfonsine il 5 agosto nel Giardino della Biblioteca, protagonista la “wonderful voice” di Emilia Zamuner (così definita da Diana Krall), che di recente si è aggiudicata il secondo premio dell’Ella Fitzgerald Competition, a Washington. Accompagnata da Massimo Moriconi al contrabbasso e basso elettrico, si esibirà in “Duets – dalla canzone al Jazz”, concerto che include brani come “Summertime”, “La gatta”, “Fever”, “Tintarella di luna”, tutti reinterpretati secondo il particolare stile del duo. Il giorno dopo alla Rocca di Bagnara di Romagna, in “My Perfect Day”, tre grandi professionisti del jazz – Pietro Beltrani al pianoforte, Felice Del Gaudio al contrabbasso e Lele Veronesi alla batteria – porteranno la loro personale visione del genere, tra brani da loro composti e vere chicche, da Lucio Dalla a Michel Petrucciani. Altra rivisitazione tra antico e moderno sarà il 9 agosto al Teatro all’Aperto di Largo Cappuccini a Cesenatico, “Letters to Bach”, progetto musicale presentato dalla celebre cantante israeliana Noa e prodotto da Quincy Jones. Si tratta di 12 brani musicali di Johann Sebastian Bach per i quali Noa ha scritto i testi in inglese ed ebraico, ispirati a temi diversi, dalla tecnologia alla religione, dal riscaldamento globale al femminismo, fino all’eutanasia, al conflitto israelo-palestinese e alle relazioni nell’era dei social media. Concerti dalle 21. Info: emiliaromagnoafestival.it.
Noa, attesa a Cesenatico
JAZZ & FOLK Dagli Equ ai Morrigan’s Wake, il festival nei borghi del Rubicone Jazz, swing, folk nei borghi delle Terre del Rubicone con il festival itinerante “Borgo Sonoro”, fino al 24 agosto. Giovedì 1 agosto a Montiano concerto degli Scaricatori tra ritmi latini e melodie classiche; sabato 3 a Longiano gli Equ presentano il loro “Durante – Canzoni surreali sulla Divina Commedia”, spettacolo di teatro-canzone; martedì 6 agosto a Sorrivoli musica folk sudamericana con Aguamadera; giovedì 8 agosto a Savignano sul Rubicone jazz con il Stefano Bedetti 4et e lo spettacolo “Playing the music of Horace Silver”; sabato 10 agosto a Borghi disegno dal vivo e musica con il “Pinocchio” di Gek Tessaro; giovedì 15 a Monteleone musica classica con l’Ensemble Maderna in “Tre x Due = Sei”; sabato 17 agosto a Roncofreddo i Guerzoncellos in “The barock side of cellos”, violoncellisti impegnati in duetti originali che spaziano dal barocco al jazz e al rock; martedì 20 agosto a Sogliano musica celtica con i Morrigan’s Wake; giovedì 22 a Longiano, Greta Marcolongo e Tiger Dixie Band in “A walk through dixneyland”, un omaggio alla musica dei cartoni animati Walt Disney; sabato 24 a San Giovanni in Galilea, musica partenopea con Anema e “Piccolissima serenata Carosone”.
musica popolare
IL FESTIVAL DI FORLIMPOPOLI “Le parole per dirlo - dalla lingua franca dei porti, al sardo contemporaneo, al tango rioplatense” è il titolo della XXV edizione del Festival di Musica Popolare di Forlimpopoli, in programma dal 23 al 25 agosto (con anteprima il 22, con la proiezione del film Bohemian Rhapsody). Sul palco della Rocca, il 23 agosto salirnno la cantautrice cagliaritana Noemi Balloi (nella foto) con la sua personale interpretazione delle tradizioni sarde, e Stefano Saletti con la Piccola Banda Ikona per un loro viaggio nella musica mediterranea; il 24 agosto spazio alla musica “rioplatense” con il grande maestro uruguayano di bandoneón Héctor Ulises Passarella e l'Ensemble del Centro del Bandoneón di Roma. Il 25 agosto, gran finale con i vincitori del concorso della Scuola di Musica Popolare.
La prestigiosa Georgian Chamber Orchestra Ingolstadt si esibirà il primo agosto a Forlì all’Abbazia di San Mercuriale, diretta dall’armeno Ruben Gazarian, con un programma che aggiunge alle musiche di Mozart e Respighi la poesia di Hindemith e Tsintsadze, quest’ultimo uno dei più grandi compositori georgiani di tutti i tempi. Ancora a Forlì, nel Chiostro dei Musei San Domenico, il 29 agosto, continua per il terzo anno la collaborazione con il “900fest” e quale sua anteprima dell’edizione 2019 dedicata a “Le democrazie e i populismi”, si propone un programma che accomuna il compositore polacco vivente Krzysztof Penderecki e l’austriaco Arnold Schönberg, sotto lo stesso aspetto della ribellione, l’uno contro la censura che il comunismo applicava sull’arte, l’altro contro la follia nazista. Ne sono protagonisti il gruppo spagnolo Plural Ensemble e Massimo Mercelli che daranno vita a un excursus che dal ‘900 arriva ai giorni nostri con la prima esecuzione italiana di un trio d’archi del grande compositore argentino Fabián Panisello. Il ritorno alla musica spagnola sarà il 25 agosto a Russi, all’ex Chiesa in Albis, con “Viva España – Musica spagnola del XIX e XX secolo”, concerto eseguito dalle chitarre romantiche e tradizionali spagnole di Saša Dejanović, che si avvarrà della collaborazione del faentino Donato D’Antonio. Infine, nell’ambito della rassegna dedicata ai giovani talenti, il 23 agosto a Bagnacavallo sarà protagonista Mariia Iudenko, giovane pianista vincitrice del Primo Premio Assoluto al VIII Concorso Pianistico Internazionale Andrea Baldi 2018, che interpreterà alcuni brani classici dello strumento, da Scarlatti a Rachmaninov passando per Haydn.
FOLK ROMAGNOLO A Lido di Savio torna “Balamondo” con Mirko Casadei e Paolo Belli Mirko Casadei e l’Orchestra Casadei saranno protagonisti (dal 2 al 4 agosto) della seconda edizione di “Balamondo - World Music Festival”, a Lido di Savio, di cui Mirko è direttore artistico. Il clou il 3 agosto alle 21 in piazza Sorrivoli con Paolo Belli e Mirko Casadei che si cimenteranno in una jam session proponendo i rispettivi successi accompagnati dall’Orchestra Casadei arricchita per l’occasione di musicisti aggiunti. A presentare la serata sarà il conduttore tv Andrea Barbi. Il giorno dopo alle 21 in piazza “Ballando sotto le stelle” con Mirko Casadei e la sua Band che accompagneranno diversi campioni di danze standard latine e di folk tradizionali. A dare il via ufficiale al Balamondo sarà “il re del Liscio” Raoul Casadei.
A Gatteo “Folkint” con i giovani talenti e gli Extraliscio Sabato 3 agosto in piazza a Gatteo torna “Folkint” rassegna che vedrà esibirsi dalle 18 giovani talenti romagnoli del concorso lanciato dal Mei. In palio la produzione di un disco e un tour e la possibilità di esibirsi al Mei in ottobre in centro a Faenza. La serata culminerà poi nel concerto degli Extraliscio, rivisitazione del folk romagnolo, con Moreno Il Biondo e Mirco Mariani.
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il festival/1
il festival/2
DAL SAX ALLA TOSCA A SAN LEO Ultimi concerti in fortezza per il San Leo Festival: il 4 agosto concerto dello Ialsax Quartet (nella foto), prestigioso Ensemble fondato da Gianni Oddi nel 1991, che presenta un viaggio musicale – “Da Gershwin a Cole Porter” – tra le poliritmie del jazz, le forme severe della musica classica fino ai colori della musica attuale. Gianni Oddi è stato per molti anni primo Sax Alto dell’Orchestra della Rai di Roma e vanta collaborazioni prestigiose. L’11 agosto gran finale con Tosca, considerata l'opera più drammatica di Puccini, che verrà eseguita in forma di concerto dall’Orchestra L’Anello Musicale, diretta da Mirco Roverelli, con il soprano Cristina Piperno, il tenore Luciano Ganci e il baritono Enrico Marrucci.
Muti apre la Sagra Malatestiana con il Presidente Mattarella Tra i protagonisti della storica rassegna anche la London Symphony Orchestra Giunge alla 70esima edizione uno dei più antichi e prestigiosi festival musicali italiani, la Sagra Musicale Malatestiana di Rimini. E ad inuagurarla sarà nientemeno che Riccardo Muti che il 3 agosto salirà per la prima volta sul palco del Teatro Galli (alla presenza della massima carica dello Stato, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella) per una selezione da Le nozze di Figaro, il capolavoro mozartiano al centro del lavoro della Riccardo Muti Opera Academy, andata in scena a Ravenna con allievi giunti da ogni parte del mondo. Con Muti, l’esecuzione in forma da concerto vedrà impegnata l’Orchestra Cherubini. Il concerto sarà trasmesso anche live sul maxischermo in piazza Cavour, a Rimini. Per il ciclo degli appuntamenti sinfonici (che proseguirà poi nei mesi successivi), attesissimo anche il debutto di sir Simon Rattle, successore di Claudio Abbado sul podio dei
Berliner Philharmoniker, per la prima volta a Rimini (23 agosto) alla testa di una delle più blasonate formazioni sinfoniche internazionali, la London Symphony Orchestra, in un programma che spazia dalle Danze ungheresi di Brahms alla Seconda Sinfonia di Rachmaninov. La Sagra rinnova, inoltre, anche per questa edizione, l’attenzione nei riguardi della musica antica con un ciclo di appuntamenti che spaziano dalla polifonia rinascimentale alla musica vocale e strumentale del XVIII secolo. Tornano a risuonare così le musiche del compositore riminese Mario Bianchelli, preservate in un manoscritto di fine Seicento della Biblioteca Gambalunga, e presentate per la prima volta (il 21 agosto nel chiostro della stessa) nel concerto del soprano Asumi Motoyama, con Maria Elena Ceccarelli al clavicembalo, Riccardo Mistioni alla chitarra barocca e Ettore
Marchi all’arciliuto. Gli splendori della corte dei Malatesta, rivivono invece nel concerto dedicato alle polifonie di Guillame Dufay proposto dal Malatesta Ensemble (il 25 agosto alla chiesa di Sant’Agostino) guidato da Cristina Alís Raurich all’organo e dal tenore Giovanni Cantarini. A completare il programma del mese (oltre all’evento speciale di cui parliamo a pagina 12) l’8 agosto alla Pieve di Santarcangelo l’appuntamento con la rassegna dedicata ai giovani con il violoncellista riminese di fama internazionale Alberto Casadei (accompagnato al violino da Claude Richard e alla viola da Jutta Puchhammer, su musiche di Mozart, Beethoven, Ravel e Villa-Lobos) e la stessa sera alla sala Ressi del teatro Galli lo spettacolo per flauto, nastro magnetico e live electronics The flute experience, con Roberto Fabbriciani (flauto) e Alvise Vidolin (regia del suono).
L’Ecomuseo delle Erbe Palustri è un luogo ricco di suggestioni che raccoglie oltre 2.500 reperti, fra intrecci, tessiture, trame e manufatti realizzati con erbe di valle e legnami nostrani dalle sapienti mani degli artigiani di Villanova, che fra Otto e Novecento diedero vita ad una vera e propria industria rurale. La collezione è distribuita su 4 piani con un percorso che si snoda fra ricostruzioni di ambiente, sezioni espositive dei vari cicli produttivi, supporti multimediali, una ricca raccolta di giochi di una volta e l'etnoparco “Villanova delle capanne”, con le splendide costruzioni rurali in canna palustre. Il museo offre visite guidate, laboratori didattici, organizza corsi di intreccio, workshop ed eventi rivolti alle famiglie. La sala conviviale, su prenotazione, può ospitare assaggi di prodotti tipici e cucina tradizionale genuina e di qualità.
Ecomuseo delle Erbe Palustri Via Ungaretti, 1 – Villanova di Bagnacavallo (RA) Info e prenotazioni: Tel. 0545 47122-47951 erbepalustri.associazione@gmail.com
www.erbepalustri.it
Erbe Palustri Associazione Culturale Orari di apertura: dal mar. al ven.9-13 sab. 9-13 e 15-18 - dom. 10-13 e 15-18 Lunedì Chiuso
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musica & poesia OPERA/1 A Cesenatico la Tosca di Puccini con il maestro Lorenzo Bizzarri
IL LATO “ANTICO” DEL FESTIVAL ENTROTERRE
Va in scena il 24 agosto all’arena dei Cappuccini di Cesenatico una delle opere più famose del melodramma lirico, la Tosca di Giacomo Puccini, organizzata dall'Associazione La Pomme in collaborazione con il Comune di Cesenatico. In scena un cast di alto livello con la soprano Raffaella Battistini, il basso Francesco Ellero d'Artegna e il tenore Gianni Leccese. Ad accompagnare l’ Orchestra Citta di Ferrara diretta dal maestro Lorenzo Bizzarri, sotto la regia di Giammaria Romagnoli.
Attesi le prime parti della Scala, Pavel Berman e La Risonanza
opera/2
Peppe Servillo canta l’amore e il “non amore” all’alba a Bertinoro LA “RIVALE” DI LUCIA RONCHETTI A RIMINI Il 5 agosto, alla sala Pamphili di Rimini, la Sagra Musicale Malatestiana dedica un progetto alla musica contemporanea con la prima esecuzione italiana (nella foto, il mezzosoprano Amira Elmadfa nell’anteprima di Berlino) di Rivale, opera da camera commissionata per la riapertura della Staatsoper di Berlino a una delle più importanti compositrici italiane viventi, Lucia Ronchetti. Basata su un soggetto elaborato da Antoine Danchet nel 1701 per il Tancréde di Campra, Rivale è un’opera da camera per voce femminile, violoncello, ensemble di ottoni e percussioni, interamente incentrata sulla figura di Clorinda, principessa musulmana prigioniera e innamorata del proprio ßnemico. Seguirà in novembre la proiezione di un film basato sullo stesso progetto.
musica classica
Domenica 11 agosto alle 6.10 al Cortile della Rocca di Bertinoro appuntamento con Peppe Servillo e Amore non amore. Nato dall'omonimo canzoniere poetico di Franco Marcoaldi pubblicato dalla Nave di Teseo, lo spettacolo ha debuttato con successo al Piccolo Teatro di Milano e al Teatro Argentina di Roma lo scorso febbraio. Poesie e canzoni del repertorio classico napoletano, inframmezzate da brani strumentali per sola chitarra, si intrecciano e rincorrono tra loro nel viaggio accidentato e sempre sorprendente del sentimento amoroso. «La tenerezza si alterna all'impeto romantico – si legge nella nota per la stampa –, l'accensione febbrile a un'ironia che talvolta sconfina nel sarcasmo». Alla chitarra lo accompagna Cristiano Califano. L’appuntamento rientra nella rassegna di spettacoli all’alba del festival Entroterre che prevede anche, tra gli altri, le esibizioni della violinista indiana Anupriya Deotale e del percussionista Stefano Grazia (il 18) e del duo Mina Zanotti (il 25), sempre alla Rocca.
L’eleganza del mondo concertistico classico, solitamente prerogativa dei grandi teatri, apre il suo sipario alle cittadine dell’entroterra con la rassegna ClassicoAntico, nell’ambito del festival Entroterre. Tra i diversi appuntamenti (ore 21.30) in cartellone da segnalare i due concerti a Pieve di Polenta (il 5 e il 6 agosto), del gruppo delle prime parti del Teatro alla Scala di Milano, il contrabbassista Giuseppe Ettorre (anche con il pianista Pierluigi Di Tella il 4 al teatro seminario), Alfredo Persichilli, Simonide Braconi e Alessandro Serra e l’8 agosto al Duomo di Bertinoro, il concerto dei virutosi italiani con Pavel Berman (nella foto), riconosciuto attualmente come uno dei migliori violinisti del panorama europeo. Entroterre ospiterà in residenza, inoltre, l’ensemble La Risonanza, uno dei migliori gruppi barocchi italiani, che presenterà una serie di concerti (a Bertinoro il 7 alla chiesa di San Silvestro, il 10 al teatro Novelli, l’11 e il 14 al Duomo e il 12 agosto a Meldola, nella chiesa di San Niccolò).
scene / 13
agosto 2019
teatro MONOLOGHI A Cesenatico gli autori Simone Savogin ed Enrica Tesio
Dal Sultano a Barabba, gli spettacoli del Meeting per l’amicizia fra i popoli A Rimini anche il monologo di Gioele Dix e la prima italiana di “Pierre e Mohamed”
Dal 18 al 24 agosto Rimini ospita la 40esima edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli. Il programma degli spettacoli aprirà con una produzione originale: lo spettacolo inaugurale, Midnight Barabba, in scena domenica 18 e lunedì 19 agosto alle 21.45 al Teatro Galli di Rimini. Lo spettacolo trae spunto, in chiave contemporanea, dal Barabba di Pär Lagerkvist, un classico della letteratura del XX secolo, pubblicato nel 1950. L’ambientazione non è nella Giudea di duemila anni fa, ci troviamo invece in pieno Occidente in un classico party in vista dell’assegnazione del Nobel. Lo spettacolo è prodotto da Meeting Rimini, con la partecipazione di AVL TEK, in collaborazione con la Regione Puglia e con il patrocinio del Teatro Pubblico Pugliese. Con Antonella Carone, Michele d’Errico, Franco Ferrante, Carla Guido, Raffaello Lombardi, Mimmo Padrone e Roberto Petruzzelli. Soggetto di Davide Rondoni, Giampiero Pizzol, Otello Cenci e Nicola Abbatangelo. Testo di Giampiero Pizzol e Otello Cenci. Regia di Otello Cenci. Scene di Nicola Delli Carri. Costumi a cura di Sartoria Shangrillà. Dialogo e incontri sono i temi dello spettacolo Francesco e il Sultano. Ainalsharaa – “Il Pozzo dei Poeti” in programma martedì 20 agosto e mercoledì 21 agosto alle 21.45 in fiera a Rimini. Lo spettacolo è il racconto in parole, musica e canto dell’incontro cruciale avvenuto 800 anni fa in Egitto tra il Poverello di Assisi e il sultano Al-Malik Al-Kamil. Francesco e il sultano offre, in forma poetica, alcune riflessioni sul significato della parola dialogo e sull’origine profonda della parola pace, offrendo l’opportunità a due donne del nostro tempo, una siriana e l’altra italiana, di incontrarsi, conoscersi e paragonarsi con i fatti di allora. Per la Regia di Otello Cenci. Testo di Giampiero Pizzol e Otello Cenci. Con Mirna Kassis, Valeria Khadija Collina e Fabio Mina. Illustrazioni Alice Tamburini. Visual designer Joseph Nenci. Mercoledì 21 agosto alle 21.45 sempre in fiera è in programma invece lo spettacolo Vorrei essere figlio di un uomo felice, di e con
Una scena da “Pierre e Mohamed”
Gioele Dix. Un monologo che diventa una riflessione sulla paternità in generale. Il viaggio è ispirato ai primi quattro canti dell’Odissea nei quali Gioele Dix racconta e approfondisce, alla sua maniera, una vicenda letteraria e umana fitta di simboli, recitando, raccontando, leggendo e commentando. La musica di Edoardo Bennato sarà protagonista in fiera al Meeting giovedì 22 agosto alle 21.45, in concerto con la formazione consolidata con Giuseppe Scarpato (chitarre), Raffaele Lopez (tastiere), Gennaro Porcelli (chitarre), Arduino Lopez (basso), Roberto Perrone (batteria). Dopo 1.500 repliche in tutto il mondo, giovedì 22 e venerdì 23 agosto alle 21.45 il Meeting ospita infine la prima italiana del monologo teatrale Pierre e Mohamed tratto dal libro di Adrien Candiard “Pierre e Mohamed. Algeria, due martiri dell’amicizia” (Emi). È la storia di un’amicizia fra un prete cattolico e un giovane musulmano, uccisi insieme in Algeria nel 1996. Regia di Francesco Agnello. Con Francesco Agnello e Lorenzo Bassotto. E ancora, tutti i giorni in fiera incontri con registi di fama mondiale tra i quali Krzysztof Zanussi, una rassegna cinematografica per le famiglie, guide all’ascolto e musica.
Due autori protagonisti a Cesenatico in agosto. Il comasco Simone Savogin, noto anche per la sua partecipazione a Italia’s Got Talent, tre volte campione italiano di “poetry slam”, sarà il 6 agosto alle 21 al Circolino Tennis a presentare la sua raccolta Scriverò finché avrò voce (Edizioni tre60) mentre il giorno dopo dalle 21.30 nel cortile del Museo della Marineria di Cesenatico, per “Saluti alle sirene”, sarà protagonista del monologo Sirene e orchi. La blogger e scrittrice torinese Enrica Tesio (foto) sarà invece il 20 agosto alle 21 al Circolino per presentare il suo Filastorta d’amore (Edizioni Giunti) mentre il giorno dopo nel cortile del museo proporrà il monologo Quest’estate è ancora nostra. Sempre a Cesenatico da segnalare anche lo spettacolo del 12 agosto (dalle 21.15 all’Arena dei Cappuccini) di Roberto Mercadini Vita di Leonardo, sulla vita e le opere di Leonardo da Vinci mentre per gli appassionati della musica classica sono in programma tre concerti “notturni” (dalle 22) il 6, 13 e 20 agosto nella piazzetta delle Conserve.
ARTE DI STRADA Il Buskers Festival fa tappa in Romagna Per la prima volta Cesenatico sarà tappa romagnola (al posto di Lugo) del Ferrara Buskers Festival, alla 32esima edizione. Lunedì 26 agosto, i 20 gruppi di musicisti invitati si esibiranno tra le vie e gli scorci più suggestivi della località rivierasca.
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prosa
A Sarsina, da Euripide a Marlowe, passando per il Goldoni di Natalino Balasso Cinquantanovesima edizione per il Plautus Festival, tra grandi classici di diversi epoche. Il programma
La grande prosa, tra classici e contemporanei, di scena come sempre ad agosto a Sarsina per il Plautus Festival, giunto alla 59esima edizione. Giovedì 1 agosto in scena c’è Euripide con la sua Ecuba per la regia di Giuseppe Argirò che in proposito scrive: «Ecuba, custode della memoria della stirpe troiana, annientata dai Greci, non lascerà scampo al traditore Polimestore, infliggendogli un castigo tremendo. Una madre senza patria e senza figli mette in scena un dolore trasfigurante, irripetibile a qualsiasi latitudine scenica, come ci ricorda Amleto citando la complessità dell’arte teatrale, a proposito dell’irrappresentabile dolore dell’eroina euripidea. Protagonista di quest’impresa è Francesca Benedetti, un’attrice multiforme ed emotivamente intelligente nel cogliere le peripezie dell’animo umano. Lo spettacolo ha un cast d’eccezione, con attori tra i più significativi della scena italiana. Viola Graziosi incarna Polissena, votata a un martirio consapevole ed eroico, Graziano Piazza è Taltibio, un messaggero dolente e composto, Ulisse, interpretato da Maurizio Pallladino, si fa portatore dell’idea di una superiorità etnica, Agamennone, affidato a Sergio Basile, è un politico raffinato e destinato alla solitudine, Polimestore, uomo avido e senza scrupoli al limite del grottesco, viene impersonato da Gian Luigi Fogacci, Maria Cristina Fioretti ed Elisabetta Arosio completano il cast, raccontando con accenti lirici le donne troiane ,vittime di guerra». Il 4 agosto è la volta di Asinaria, commedia di Plauto stesso, in prima nazionale con Giorgio Marchesi nella traduzione e adattamento di Pierluigi Palla che cura anche la regia e spiega: «In questo allestimento, che vuole essere un omaggio alla messa in scena del 1999 presentata nell’ambito della prima edizione del progetto Casa Europa, il confronto generazionale sarà il motore dei meccanismi comici che la commedia offre e che cercheremo di proporre in modo corale, come corale è l’imposta-
Giorgio Marchesi
zione dello spettacolo proposto». Il 7 agosto si fa un salto di secoli per arrivare a un classico del teatro italiano, ossia Carlo Goldoni. In scena I due gemelli... veneziani libero adattamento firmato da Natalino Balasso che vede in scena Jurij Ferrini La nuova avventura dei gemelli veneziani è ambientata negli anni ’70. «C’era – dice Natalino Balasso – una curiosa gemellarità nei giovani di quegli anni, i movimenti di protesta, gli studenti, i giovani operai si erano polarizzati su due fronti opposti: comunisti e fascisti, rossi e neri». Si torna alla comicità plautina poi il 9 agosto con un’altra pri-
comico
ma nazionale, questa volta si tratta di Casina con gli attori del laboratorio teatrale. Ultimi due appuntamenti all’insegna invece del teatro classico nordico con, il 12 agosto, Il mercante di Venezia di Shakespeare con Mariano Rigillo e Romina Mondello per la regia di Giancarlo Marinelli. «Nel “Mercante di Venezia” i temi affrontati sono quelli eternamente cari al Bardo: il conflitto tra generazioni; la bellezza che muore e che si riscatta ad un tempo (sullo sfondo una Venezia divisa tra Thomas Mann e Giorgio Baffo); la giovinezza che deve fare i conti con le trasformazioni del tempo e della società (la crisi della potenza economica e culturale lagunare, assorbita da un gioco festoso, metafora di una persistente primavera della vita che è “perenne amare i sensi e non pentirsi”, come direbbe Sandro Penna)», spiega il regista. Si chiude il 17 agosto con La tragica storia del dottor Faust di Christopher Marlowe. Questa nuova versione teatrale vede protagonisti, nei panni di Faust e Mefistofele, due grandi della scena italiana: Edoardo Siravo ed Antonio Salines reduci dal grandissimo successo ottenuto con lo spettacolo Aspettando Godot. Proprio grazie a questo spettacolo Salines ha appena ricevuto la nomination come miglior attore al prestigioso premio “Le Maschere del Teatro”. Accanto a loro altri sette attori, tutti affermati professionisti, in un cast di grande livello alternandosi nei numerosissimi ruoli previsti dal testo: Francesca Bianco, Fabrizio Bordignon, Gabriella Casali, Giuseppe Cattani, Germano Rubbi, Roberto Tesconi e Anna Paola Vellaccio. La messinscena, curata da Carlo Emilio Lerici, è caratterizzata da un linguaggio espressivo moderno ed essenziale, che vuole assecondare i grandi momenti tragici del testo, senza trascurare le parti più dichiaratamente brillanti.
UCCIO DE SANTIS A CATTOLICA Il 18 agosto è in programma l’unico appuntamento del mese all’Arena della Regina di Cattolica. Si tratta dello spettacolo comico di Gennaro De Santis, detto Uccio, 54enne attore, cabarettista e personaggio televisivo.
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BAEDEKER
Guida teatrale per spettatori nomadi
eventi
Dal premio “Hegel” al “Bòta so”: come è andata davvero la scorsa stagione di Iacopo Gardelli
Uno scatto da “Se questo è Levi”
CASOLA TORNA A ESSERE UNA FAVOLA, TRA MUSICA E SATIRA Prosegue l’originale rassegna Casola è una favola a Casola Valsenio, tra laboratori, visite e spettacoli. In particolare ad agosto gli appuntamenti sono il 3 alle 21 con lo spettacolo di e con Luigi d’Elia e i Bevano Est Preludi D’amore al parco del Cardello. Il 4 agosto uno degli eventi più attesi, in piazza Sasdelli alle 21, Max Paiella (foto) si esibisce in uno spettacolo tra musica e satira (biglietti 20 euro). Sabato 10 agosto a Monte Battaglia alle 21 sarà poi la volta di Enrico Farnedi che canta Lucio Dalla, mentre il 18 agosto si chiude con “L’alba dei racconti lunatici”, alle 5.30 sempre su Monte Battaglia.
È finita un’altra stagione teatrale. L'estate langue, assai dolcemente: le sale sono vuote e afose, le poltrone non gemono più sotto il peso di gentili signore steatopigie e l'aria non risuona dello scricchiolio delle caramelle incartate. È dunque arrivato il momento per rinnovare l'appuntamento più atteso di questa rubrica. Ecco i premi soggettivi e scorretti del teatro romagnolo stagione 2018-2019. Rullo di tamburi. Premio miglior regìa: Granma. Metales de Cuba di Stefan Kaegi - Rimini Protokoll Premio “Sangue e merda”, ovvero miglior spettacolo sporco: Macbetto di Roberto Magnani, Consuelo Battiston e Eleonora Sedioli Premio “Mimesis”, ovvero miglior trasformista: Andrea Argentieri per Se questo è Levi di Fanny & Alexander Premio miglior attrice: Elena Bucci in Nella lingua e nella spada Premio “Giacobbo”, ovvero come non fare divulgazione: Tecno Filò di Marco Paolini Premio “Lucarelli”, ovvero quanto sono a mio agio sul palco, potrei farne un mestiere: Alessandro Luparini a pari merito con Giovanni Gardini in Storie di Ravenna Premio “Soviet”, ovvero spettacolo più ideologico: Vogliamo tutto! di ErosAntEros Premio brividi: L'abisso di Davide Enia e Giulio Barocchieri Premio “Roulette russa”, ovvero miglior scommessa vinta: Purgatorio del Teatro delle Albe Premio “Wit”, ovvero migliori battute: Winston vs Churchill di Carlo G. Gabardini Premio miglior disegno luci con minor spesa: Aminta di Antonio Latella.
Premio miglior finale agghiacciante: Overload di Sotterraneo a pari merito con La mia battaglia di Elio Germano e Chiara Lagani Premio “Regaz”, ovvero migliori, stralunate promesse: F. Perdere le cose di Kepler452 Premio “Brudèt”, ovvero mettici un po' di tutto e vediamo che succede: Edipo a Colono di Rimas Tuminas Premio “Guantanamo”, ovvero vi dico tutto quello che so, basta che mi lasciate andare: Magnificat di Anagoor Premio migliori costumi e miglior cover musicale: Settimo cielo di Bluemotion – “Guns of Brixton” dei Clash Premio “Cheope”, ovvero miglior scenografia faraonica: Moby Dick di Teatro dei Venti Premio “Ikea”, ovvero miglior spettacolo con peggiore scenografia: Laika di Ascanio Celestini Premio “Bruno Vespa”, ovvero migliore plastico sulla scena: Ritratto di donna araba che guarda il mare di LAB121 Premio “Serata storta”, ovvero peggior interpretazione e peggior pubblico: Francesco Mandelli in Proprietà e atto davanti al pubblico dello Spazio Tondelli di Riccione Premio “Derrida”, ovvero essere incomprensibili paga: Il regno profondo della Socìetas Raffaello Sanzio Premio “Lenny Bruce”, ovvero miglior stand up comedian: Luca Ravenna Premio “Trenitalia”, ovvero miglior spettacolo perso: Quasi Niente di Deflorian-Tagliarini a pari merito con Si nota all'imbrunire di Lucia Calamaro
TEATRO DI STRADA La notte saracena con il Circo Paniko Per una notte il centro storico di Mercato Saraceno si trasforma in un circo a cielo aperto, in un festoso festival di teatro di strada. In ogni angolo del centro artisti circensi, acrobati, contorsionisti, musica coinvolgente e marching band saranno i protagonisti assoluti, ma anche tanti punti ristoro per onorare il patrimonio enogastronomico locale. Il 3 agosto si svolge infatti la settima edizione de “La notte saracena” grazie anche al rinnovato sodalizio con il Circo Paniko, tra le più importanti compagnie di circo contemporaneo in circolazione e la coesione con gli esercenti del centro storico che hanno dato vita ad un cartellone di qualità.
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il film
Il Signor Diavolo, o del ritorno al gotico padano di Pupi Avati Il 22 agosto esce l’ultimo, imperdibile lavoro del grande regista tratto da un suo libro che recupera il personalissimo stile dell’autore
CONTROCINEMA Esplorazioni atipiche dentro le nuove forme del cinema di Albert Bucci
Albert Bucci è direttore artistico del Soundscreen Film Festival. È stato docente di Sceneggiatura allo Iulm di Milano. In una vita parallela, possiede anche una laurea in Fisica Teorica.
Il 22 agosto esce in sala un film imperdibile: l'ultimo di Pupi Avati, che torna al genere horror con Il Signor Diavolo, tratto dal romanzo scritto dalla stesso Avati. L'horror torna ciclicamente nella lunga carriera di Avati, e quest'ultimo film riprende in pieno il suo personalissimo “gotico padano” da lui elaborato in capolavori come La casa dalle finestre che ridono e Zeder. Un breve accenno alla trama, senza ovviamente rivelare nulla. Siamo nel 1952. Furio, giovane ispettore del Ministero di Grazie e Giustizia, è incaricato di seguire e controllare una delicatissima e macabra vicenda che si è svolta in Veneto: Carlo, un ragazzino di 14 anni ha ucciso il coetaneo Emilio, ragazzino deforme figlio unico di una donna ricca e potente, perché convinto di uccidere il diavolo, anche secondo le fantasie popolari che si stavano accumulando sulla vittima. Il caso sconvolge e divide, le dicerie si sovrappongono alle superstizioni, e finisce per coinvolgere la Chiesa locale. È l'Italia della DC di De Gasperi e del PCI di Togliatti. È stata approvata la nuova legge elettorale (la famosa “legge truffa”) e si è già entrati nel clima di una delle più roventi e sofferte campagne elettorali della storia. Il processo è in corso, ma la madre della vittima, da storica sostenitrice della DC, dopo la tragedia è diventata critica verso la Chiesa e quindi anche del partito di riferimento. Occorre evitare ogni scandalo, e Furio deve controllare che nel processo finiscano per essere coinvolti preti e alti prelati. Una volta arrivato, però, la realtà sarà peggiore di quanto immaginava, un mondo complesso, sinistro, da incubo. Un’immagine da “Il Signor Diavolo” Film che parte da lontano, dalle ossessioni di Avati per le sue origini nel tempo e nella storia: «Era l'Italia dei miei archetipi. Questo l'ho assunto da Fellini, come lui io faccio riferimento all'Italia in cui si è formata la mia idea delle cose... questi archetipi della mia infanzia tornano sempre. Negli anni Cinquanta ho scoperto i sentimenti, la morte, la vita, la malattia, l'amicizia, le grandi gioie e i grandi dolori». Quello che potrebbe sembrare una semplice nostalgia per l'Italia guareschiana di Don Camillo e Peppone, è in realtà lo spunto iniziale per ripensare a se stessi e alla propria società in termini antropologici e ancestrali. Il gotico padano smentisce l'innocenza della vita di campagna, che è invece la sede di atmosfere plumbee e cupe, dove la religione o la ragione possono solo cercare, vanamente, di governare le paure innate verso il soprannaturale e di regolare antiche superstizioni. Ogni storia horror di Avati è una matassa inestricabile di eventi legati a questo magma archetipale, a questa civiltà incapace di gestire il senso del sacro e la distinzione tra Bene e Male. Il mistero, l'inquietudine, il grottesco, l'orrore e la paura, non sono, come nel genere classico horror, anomalie del mondo da estirpare, il Male che emerge per combattere il Bene in cui viviamo. Sono invece componenti non scindibili della psiche umana, più vicini al groviglio iperscrutabile del Pasticciaccio Brutto di Gadda, e portano con se una perenne angoscia, un'amara riflessione sulla sostanza di cui gli esseri umani sono fatti.
LA RASSEGNA Torna il “cinepicnic” ai piedi del Ponte di Tiberio dal 14 al 18 agosto a Rimini Da mercoledì 14 a sabato 18 agosto torna il Tiberio Cinepicnic al parco XXV Aprile di Rimini, ai piedi del bimillenario Ponte di Tiberio. L’appuntamento è dalle 19 con i partecipanti invitati a organizzarsi con la propria coperta, cuscino e quant’altro e a ordinare al punto ristoro allestito appositamente, con tanto di birra e gelati artigianali. «Usufruire del nostro punto ristoro è determinante per sostenere l’evento», sottolineano gli organizzatori, essendo a ingresso libero. I film in programma: il 14 agosto Due sotto il burqa, il 15 Oceania, il 16 Sing Street, il 17 il viaggio di Arlo, il 18 Amarcord di Federico Fellini (nuova edizione restaurata dalla Cineteca di Bologna con festa finale prima del film).
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cinema
Il Bellaria Film Festival guarda al futuro, ricordando il suo grande passato Nuova rassegna sulla spiaggia di visioni gratuite con lavori di autori già premiati. A cominciare da Sorrentino di Erika Baldini
Piedi sulla sabbia, brezza marina tra i capelli. E un bel film. Ecco la proposta cinematografica estiva sulla spiaggia di Bellaria di Rimini, patria dello storico festival dedicato al documentario indipendente. Il Bellaria Film Festival, in collaborazione con il Comune di Bellaria Igea Marina e la Fondazione Verdeblu, lancia la rassegna “Bellaria Film Festival on the Beach”. In attesa dell'edizione numero 37, che si svolgerà dal 26 al 29 settembre, BFF rende omaggio agli artisti che hanno segnato la sua storia, attraverso le proiezioni – ad ingresso gratuito – di film premiati nelle passate edizioni, che avranno luogo fino al 27 agosto 2019 presso il Polo Est 3.0 di Bellaria, alle ore 21.30. Sono i primissimi lavori di Paolo Sorrentino, Ciprì e Maresco, Renato De Maria, Gianfranco Rosi, Pappi Corsicato, titoli celebrati da questa vetrina che ripercorre alcuni dei momenti salienti del festival che fu tra i primi a scommetere sulle potenzialità di questi autori oggi di grande successo. Una sorta di primo capitolo «di una lunga edizione, perché in realtà sono rimasti fuori artisti importanti del festival, nomi giganteschi del cinema italiano come Davide Ferrario, Soldini, Andrea Segre, meraviglio documentarista. Nomi e temi per i prossimi anni» confessa al telefono Marcello Corvino, deciso ed appassionato Direttore Artistico della manifestazione dal 2018. Si è iniziato a fine luglio con L'uomo in più di Sorrentino, vincitore del Bellaria Film Festival nel 2002, e Il ritorno di Cagliostro, la commedia diretta da Daniele Ciprì e Franco Maresco che vinse nel 2004 il premio Casa Rossa per il miglior attore protagonista (Luigi Maria Burruano). Il 6 agosto ci sarà Below the Sea Level di Gianfranco Rosi, che oltre ad essere vincitore del Bellaria Film Festival nel 2009 ebbe numerosi riconoscimenti, come la candidatura agli European Film Awards e il premio Orizzonti alla 65° edizione del Festival del Cinema di Venezia. Martedì 20 agosto il film debutto sul grande schermo di Renato De Maria, Hotel paura, che nel '97 vinse il premio per il miglior attore protagonista (Sergio Castellito). La rassegna chiuderà il 27 agosto con il surreale I buchi neri di Pappi Corsicato, qui in veste anche di compositore e scenografo, che nel 1996 vinse il premio Casa Rossa come miglior film indipendente dell'anno. Nato nel 1983 come anteprima per il cinema indipendente italiano, il Bellaria Film Festival vanta una delle storie più prestigiose e autorevoli tra i festival cinematografici italiani: tra i direttori che si sono avvicendati negli anni figurano studiosi, critici e curatori come Morando Morandini, Gianni Volpi, Marco Bellocchio, Enrico Ghezzi, Antonio Costa; tra gli artisti che hanno partecipato nomi di talento come Sorrentino, Garrone, Silvio Soldini, Roberta Torre e tanti altri. Dunque un riassunto di questa storia con cinque serate on the beach per godersi alcuni dei capolavori del cinema italiano, personalmente selezionati dall’archivio del BFF da Marcello Corvino: «La mia idea per questa anteprima estiva era quella di guardarsi indietro, alle spalle per capire la storia e per proseguire il lavoro fatto nel passato dal festival. Una storia importante, fatta da grandissimi autori che hanno partecipato, da grandissimi attori che da qui sono passati. Il Bellaria Film Festival è tra le più grandi manifestazioni cinematografiche in Emilia-Romagna. Ha una storia così ricca per cui sarebbe il caso davvero di investire, di farla tornare polo d'attrazione. Parte della mia idea è quella di trasmettere l'eccellenza che è passata al festival. Bisogna ricordare ai nostri amici romagnoli ed emiliani che questo è un festival importante che ha mostrato cose di straordinaria bellezza. Ad esempio abbiamo proiettato il film di Sorrentino L'uomo in più. Sorrentino il primo importante riconoscimento l'ha avuto proprio qui... Il lavoro che stiamo facendo dallo scorso anno è quello del rilancio di un festival che è stato grandissimo e che ha anticipato agli italiani nuovi autori come Rosi, De Maria, Cipri e Maresco, che sono infatti in rassegna. Cose importanti e fondamentali che ci danno una dritta per l'avvenire. Adesso la gara del Bellaria è dedicata al documentario. Questa non è stata una mia scelta ma l'ho trovata una scelta molto intelligente di chi mi ha preceduto, e quello che funziona non lo cambi. Investire sul documentario ora è giusto, pensiamo all'esempio di Rosi che ha vinto Venezia con Sacro GRA o Fuocoammare candidato agli Oscar. Il genere documentario è ormai sdoganato come forma artistica, è una scelta linIl direttore artistico BFF guistica che gode di visilbilità... Sguardo al pasMarcello Corvino sato, alla storia per capire dove va il futuro».
Un fotogramma da “Below the Sea Level” di Gianfranco Rosi
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cervia
Angeli e Demoni: ai Magazzini del sale una collettiva di “insania” contemporanea In mostra opere di Eron, Chara Lecca, Giovanni Fabbri, Gian Ruggero Manzoni e Luca Piovaccari, con “testimonianze” di Mattia Moreni, Germano Sartelli e Demos Ronchi. Fino al 18 agosto Un’opera di Gian Ruggero Manzoni
È visitabile fino al 18 agosto ai Magazzini del Sale di Cervia, la mostra d’arte “Visionari e apocalittici - di ordinaria follia”, curata da Claudio Spadoni. Un’esposizione con oltre 60 opere di cinque artisti: Eron, Giovanni Fabbri, Chiara Lecca, Gian Ruggero Manzoni e Luca Piovaccari. Insieme a questi, un omaggio a tre figure della generazione precedente: Mattia Moreni, Germano Sartelli, Demos Ronchi. «Un appuntamento importante – sottolinea Massimo Mazzavillani, direttore della Cna di Ravenna, che come ogni anno organizza e promuove la mostra di Cervia – che, ancora una volta, vuole promuovere la crescita culturale e artistica del territorio in un’ottica di ulteriore qualificazione dell’offerta turistica». «Il poeta latino Orazio – sono le parole con cui invece Claudio Spadoni presenta la mostra – parlava di un’amabilis insania, vale a dire di un trasalimento o un furore creativo proprio degli artisti, dei poeti. Ma si potrebbero aggiungere altri aggettivi alla particolare “follia” che, soprattutto oggi, può assumere forme diverse, manifestarsi in modi che nell’arte contemporanea non hanno più canoni ben definiti, parametri di riferimento. A quella che era considerata la Tradizione, da tempo si è sostituita la Tradizione del Nuovo, a sua volta riveduta e amplificata in una dilatazione di possibilità espressive senza più limiti. Significativamente, oltre mezzo secolo fa, Piero Manzoni col suo “Socle du Monde”, un semplice piedistallo capovolto che simbolicamente costituiva una base per l’intero globo terrestre inteso come una gigantesca scultura, voleva semplicemente dire che tutto poteva essere assunto e considerato come arte. E dunque anche quanto era ritenuto proprio dell’eccentricità, della diversità, della “follia” artistica, poteva rientrare ormai di fatto nella normalità, in una follia ordinaria. Al punto che oggi gli artisti più “borderline” potrebbero forse risultare quelli che all’apparenza si attengono, nonostante tutto, alla tradizione dell’arte. Che ne è poi di quella “provincia”, periferia dell’ impero per dirla con Umberto Eco, che un tempo poteva rivendicare certe peculiarità di accenti oggi assorbiti o cancellati in virtù di
MARINA DI RAVENNA Alla galleria Faro Arte una monografica dedicata a Maurizio Rogai
RICCIONE Mondo botanico e arte visiva
È aperta fino al 25 agosto una mostra monografica dedicata a Maurizio Rogai, pittore originario di Marradi, diplomato all’Istituto d’Arte per il Mosaico di Ravenna, nella quale vengono presentate opere che – come scrive Giovanni Gardini – sono “delicati paesaggi dell’anima”, che «accolgono le emozioni di un mondo antico, colmo della pienezza di intere generazioni vissute a contatto con la vita dei campi. Il ricordo è onnipresente e affiora dai quadri di Rogai attraverso le composizioni delicate, quasi pronte a sgretolarsi o essere spazzate via col solo respiro dello spettatore». Galleria Faro Arte Piazzale Marinai d’Italia, 20 - Marina Di Ravenna. Apertura mostra: mercoledì, venerdì e sabato 21-23.
Alla Galleria d’arte moderna e contemporanea Villa Franceschi di Riccione è in corso per l'estate una mostra, Photosyntesis Experience, che vuole essere «un un innovativo e originale vivaio artistico che mette in relazione l'arte visiva con l'universo botanico: piante, fiori, foto, illustrazioni, musica a due passi dal mare, per nuotare sulla terraferma alla ricerca di un sogno». Fino all’8 settembre, tutti i giorni dalle 18 alle 24. A ingresso libero.
una globalizzazione che esprime il volto dell’ufficialità e quasi non concede spazio ad alternative? Ci si potrebbe chiedere, dunque, se per gli artisti convocati per questa mostra – scelti volutamente di uno stesso territorio anche se magari attivi ben oltre i confini geografici d’appartenenza- possa ancora valere la definizione oraziana, o piuttosto in che termini la loro condizione di “visionari e apocalittici” possa esprimersi in una riconoscibile specificità di caratteri. In questo caso sono cinque i nomi dei prescelti in un panorama di possibilità espressive molto dilatato, com’è quello di un globalismo ormai senza frontiere: da pittura e scultura, a fotografia e installazioni. Eron, Giovanni Fabbri, Chiara Lecca, Gian Ruggero Manzoni, Luca Piovaccari, si muovono comunque in zone ardue, quasi al limite dei rispettivi linguaggi, come a volerli in ogni caso forzare rimarcando così il carattere della propria condizione, della propria “insania”. Una follia creativa, la loro, che se anche si manifesta adombrata in una condizione “ordinaria”, resta tuttavia fortemente individua. E sarà una grande opera di una visionarietà apocalittica di Mattia Moreni, un protagonista del secondo dopoguerra (1920-1999), ad aprire la mostra, che presenta anche un’importante serie di lavori, particolarmente congeniali al tema, di Germano Sartelli, anch’egli scomparso qualche anno fa. Di lui Francesco Arcangeli, studioso particolarmente sensibile ai valori della “provincia” concepita nel senso più alto di “provincia d’Europa”, lasciò una telegrafica ma illuminante descrizione: «sempre all’erta e sempre in ritiro». Un omaggio doveroso ad un maestro sui generis, isolato, schivo, come forse nessun altro contemporaneo, ma con una sensibilità rabdomantica. Con lui, un altro imolese, davvero anomalo nella sua breve e perfino sconcertante vicenda creativa: Demos Ronchi(1922-1978) impegnato in una pratica del tutto ai margini dell’ufficialità, tenacemente votata ad un impegno etico totale». La mostra è accompagnata da un catalogo con un testo introduttivo del curatore, la documentazione dei lavori esposti e testi critici dedicati agli artisti.
rimini
DA FRANCESCO AD ANDREOTTI, I PROTAGONISTI DEL MEETING Tanti gli appuntamenti con l’arte dentro il Meeting dell’Amicizia dal 18 al 24 agosto alla Fiera di Rimini. Tra le esposizioni, tra le più curiose c’è “Francesco e il Sultano 1219-2019. L’incontro sull’altra riva”, patrocinata dai Ministri Generali del Primo Ordine: Frati Minori, Frati Conventuali e Frati Minori Cappuccini, percorso a cura di: Maria Pia Alberzoni, Andrea Avveduto, Caterina Cappuccio, Simone Lombardo per esplorare anche gli esempi di dialogo tra cristiani e musulmani si posso rintracciare oggi. Tra gli altri progetti espositivi ci saranno poi “Now Now. Quando nasce un’opera d’arte”, progetto di Casa Testori, Bolle, pionieri e la ragazza di Hong Kong, Tony Vaccaro. Il fotografo dell’umano e anche Giulio Andreotti. Immagini di una vita, Mostra nel centenario della nascita 1919-2019, a cura di Serena e Stefano Andreotti.
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MATERIA OSCURA
il concorso
Giovani artisti di Romagna su codici, generi e linguaggi: ecco i vincitori di R.A.M. Barcelò al MIC: i linguaggi della pittura totale oltre il tempo e lo spazio
Le loro opere in mostra al Mar di Ravenna dal 30 agosto fino al 22 settembre
di Linda Landi
Sahel Samavati
Miquel Barceló (1957, Felanitx, Maiorca) ha attraversato la Spagna di Franco, Parigi, Dubuffet. È stato avanguardia, Africa, materia e decomposizione. Nomade per necessità e vocazione, ha sperimentato l’inutilità degli oggetti in Mali, il richiamo di Gaudì a Barcellona, gli echi cosmopoliti di New York. In Paso doble, performance-installazione e poi film, realizzato nel 2006 in collaborazione con il coreografo ungherese Joseph Nadj nel 2006, offre metaforicamente un saggio dell’immersione-emersione e fusione con la materia, che si porta dietro nella vita ovunque vada, come un guscio di tartaruga, l’unità di misura minima dell’espressione che si trasforma tra le sue mani di prolifico alchimista. Il viaggio di Barcelò ora sosta al MIC - Museo Internazionale della Ceramica di Faenza - (fino al 6 ottobre 2019) per la prima mostra antologica sulla ceramica dell’artista. Qui, tra reperti che arrivano a noi dalle civiltà Precolombiane, sino alle creazioni di Picasso, sono le opere del Rinascimento faentino – l’istoriato’, la Giulia bella o i bianchi di Faenza – a originare maggiore risonanza e corrispondenza con la ricerca creativa di Barcelò, che dalle opere degli anni Novanta arriva fino ai giorni nostri in un percorso-installazione di grande armonia. «Il corridoio della sezione faentina è stata come un'epifania per l’artista – ci ha raccontato Irene Biolchini, curatrice della mostra faentina insieme a Cécile Pocheau Lesteven –. Fin dalla sua prima visita è stato chiaro che avrebbe lavorato in dialogo con le opere con un intervento site-specific, proprio per onorare una tradizione così cara e importante. Faiance, infatti, significa per estensione “maiolica” in francese (e la Francia è la seconda casa di Barceló). Per lui lavorare sulla tradizione faentina, quindi, significava dialogare con tutta la storia della ceramica, certo cercando di mantenere le sue specificità. Credo che in questo senso il dialogo più efficace avvenga proprio tra i preziosi smalti bianchi della maiolica faentina e la serie delle ceramiche monocrome dell'artista. Nella produzione dei bianchi di Barceló, infatti, il colore non è un non-colore, ma una materia: egli riveste la superficie cotta con della calce bianca a freddo. Il risultato finale è un bianco pastoso, ma certamente più opaco dei bianchi, sul quale si impongono i suoi disegni a carboncino. Sono proprio questi disegni gestuali di carboncino nero su calce ad essere un contraltare molto efficace del prezioso istoriato, dallo stile decisamente pittorico, della storia faentina». Dialoga insieme a questo artista così poliedrico, che non teme l'apertura alle arti performative, alla letteratura e a tutte le espressioni in genere, il tema onnicomprensivo e mutevole della riflessione sul tempo. Quel tempo che sale sul palco, aprendo il sipario attraverso le parole di Borges, e che prende forma nella mostra al MIC attraverso un allestimento volutamente non cronologico: «Per Barceló tutto è pittura, soprattutto il gesto – prosegue Biolchini –. Per questa ragione molti linguaggi convivono nella sua ricerca pittorica, che passa anche attraverso la ceramica. Al centro rimane sempre la pittura e non la storia della pittura: questo è fondamentale per comprendere come per lui non ci siano stili, separazioni, periodi. Tutto ritorna continuamente nell'arte e nella vita. Per questo motivo abbiamo deciso di offrire allo spettatore un percorso che non fosse cronologico ma si muovesse invece attraverso le sue ‘ossessioni’, i temi ricorrenti della sua ricerca».
Torna per la 12esima edizione il premio R.A.M, un progetto dell’Associazione Culturale Mirada, nato per fare conoscere alla critica e al pubblico i migliori talenti artistici del territorio romagnolo e creare per loro una piattaforma di professionalizzazione, sostenere la loro visibilità e il loro percorso. Gli artisti vincitori sono stati selezionati tra candidati provenienti da tutta l’area romagnola: dalla scorsa edizione il bando è infatti rivolto ad artisti under 35 di Ravenna, Rimini, Forlì, Cesena e in generale che risiedano, vivano, lavorino o siano stati iscritti a un corso di studi in Romagna. La Commissione composta da Elettra Stamboulis, Maria Rita Bentini, Sabina Ghinassi, Viviana Gravano, Alice Merenda Somma, Claudio Musso e Antonella Perazza ha indicato come vincitori: Sahel Samavati (Iran, 1997) per la Fotografia, Irene Penazzi (Lugo, 1989) per il Fumetto, Federico Ferroni (Ravenna, 1995) e Lia Maggioli (Cesena,1994) per Installazione e performance, Sara Bombonati (Ravenna,1993) e Martina Zani (Rimini, 1993) per il Mosaico, Aleksandra Miteva (Macedonia del Nord, 1997) e Nicola Montalbini (Ravenna 1986) per la categoria Pittura; Luca Cavicchi (Castel San Pietro Terme Bo, 1995) e Lorenzo Scarpellini (Ravenna, 1994) per la Scultura; infine Francesca Guerzoni (Modena, 1996) per la Videoarte. Partecipa anche la performer Sissj Bassani (Cesena, 1997), su invito della Commissione. Oltra ai vincitori, la Commissione ha scelto di segnalare Sahar Bahranisirjani (Iran 1986), mosaicista, Arthur Daniel Pop per la fotografia, nonché Anna Bottoli e Angela Molari (Cesena 1991), due giovani curatrici affiancheranno il team di curatori per questa edizione del premio. L’edizione di R.A.M. verterà intorno al tema “Codice, generi, linguaggi”. Come dichiara la direttrice artistica della rassegna, Elettra Stamboulis: «Di genere non ce n’è uno, non solo idealmente, ma anche dal punto di vista grammaticale. Non è un caso che sia in latino che in greco ci sia stato anche il neutro. Per non parlare del numero, che oltre al singolare e al plurale, prevedeva anche il duale. L’essere due come costituente della realtà. Un modo per comprendere anche attraverso la lingua la complessità del reale». Questo tema farà da sponda e da guida ai giovani artisti che dovranno confrontarsi con la produzione di un’opera originale, ciascuno affiancato individualmente da un curatore. In questi mesi, il percorso di R.A.M. porterà infatti alla realizzazione di una vera e propria biennale Giovani Artisti dell'hinterland romagnolo, una mostra collettiva che sarà presentata dopo l’estate al Mar di Ravenna, insieme al catalogo, nel quale saranno inclusi anche i quattro segnalati dalla Commissione. La mostra inaugurerà il 30 agosto alle 18 e sarà visitabile gratuitamente fino al 22 settembre.
IN EVIDENZA GIOCHI DI FUOCO A BILANCINO 15 agosto Barberino di Mugello, Lago di Bilancino
Per Ferragosto alle 22.30 sulle rive del lago di Bilancino spettacolo pirotecnico Info: www.comunebarberino.it
NOTTE DELLE STREGHE
17 agosto Marradi, centro storico – dalle 18
2019 D'ESTATE NELL'ALTO MUGELLO
ALLA SCOPERTA DEL VERDE APPENNINO TOSCANO A MARRADI:
Info: lnx.pro-marradi.it - tel. 055 8045170 1, 8 e 22/8 – GIOVEDI' A MARRADI mercatini e sapori antichi 4/8 – SAGRA DELLA PIADINA FRITTA loc. Crespino del Lamone 5 e 10/8 - GRATICOLA D'ORO I rioni di Marradi si contendono il palio, tra gare, giochi e animazioni 6/8 – NOTTE DELLA POLENTA Serata con musica, intrattenimento e degustazione polenta. 10/8 – L'ALBA DI SAN LORENZO Escursione mattutina 14 ,15 e 18/8 – SAGRA DEL CINGHIALE c/o Mercato coperto 20/8 – GENETLIACO CAMPANIANO c/o Centro Studi Campaniani 31/8 - FESTA DI FINE ESTATE E FESTA DEL VOLONTARIATO c/o mercato coperto e Urban center
A PALAZZUOLO SUL SENIO:
Info: www.comune.palazzuolo-sul-senio.fi.it
11/8 – HOBBY SENIO Mercatino dell'antiquariato Dal 14 al 15/8 – SAGRA DI FERRAGOSTO ESTATE A I DIACCI c/o Rifugio ai Diacci Passo della Sambuca. Concerti, escursioni, laboratori per bimbi. Info: www.rifugioidiacci.it
A FIRENZUOLA:
Info: Info: www.comune.firenzuola.fi.it 055 8199477 – 333 7464759 2/8 – FESTIVAL DI TOPOLINO, RICORDANDO SONIA loc Sigliola ore 21: gara canora di bambini e ragazzi, Info: tel. 055 8149014 – 333 6684944 3 e 4/8 – SAGRA DEL FARRO BIOLOGICO Loc. La Taversa 3/8 – DEEP SUMMER PARTY Live music e dj set presso la piscina comunale Info: 333 7739356 – FB Tennis Club Firenzuola 3, 4, 11, 24/8 - MOSCHETA IN MUSICA 2019 Badia di Moscheta - Appuntamenti musicali Per info: 055 8144304/333 444 6351 museo.moscheta@gmail.com 7/8 – 34^ FESTA DEI COMERCIANTI Festa gastronomica nelle vie del centro. Info: tel. 055 819617
6 e 14/8 – MERCANTICO
10/8 – CADON LE STELLE SU MONTE ACUTO ore 16:30 escursione e cena con osservazione delle Perseidi. Per info e prenotazioni: 333. 4446351 oppure 335 7549072
7 e 28/8 – TRADIZIONALE FIERA DI MERCI E BESTIAME
14/8 – MIF FESTIVAL Concerto, spettacolo, cabaret Info FB Il santo del giorno
Dal 27/7 al 31/8 – FATTO AD ARTE “Il Messale restaurato” mostra temporanea c/o Museo delle Genti di Montagna Info: 055 84527209
15/8 – A FERRAGOSTO TUTTI AL FIUME Badia di Moscheta ore 10.30 Escursione nella selvaggia Val d'Inferno Per info e prenotazioni: 055 8144304/333 4446351
3-4/8 - FIERA AGRICOLA DELL'ALTO MUGELLO
L’intero paese si trasforma in un mondo fantastico, con scenografie artistiche, figuranti, attori, ballerini e spettacoli dal vivo. Alle ore 20.30 tutti personaggi sfileranno per le vie centrali del paese raggiungendo le varie postazioni che cominceranno quindi ad animarsi, proseguendo fino alle ore 24.00. Alle 18 apertura dello stand gastronomico “L’antro del cinghiale”, a mezzanotte il rogo della strega sul greto del fiume Lamone. La festa proseguirà al Parco Piscina Info: 055 8045170 - lnx.pro-marradi.it 17 e 18/8 -TREKK D'ESTATE TRA FAGGI E BORGHI DEL PARCO GIOGO-COLLA DI CASAGLIA Pernotto c/o il Rifugio Casa al Giogo. Per info e prenotazioni: tel. 055 8144304/333 444 6351 18/8 – LA VALLE DELL'INFERNO E I MULINI DI RIO ROVIGO Info: info@trekkingmugello.com tel. 339 8127890 25/8 – CORRI FIRENZUOLA MINI TRAIL DEI TABERNACOLI Ore 8: Mini trail di km 12 Info: Gabriele tel. 338 9803555 FB Mini Trail – Tabernacoli 26/8 – FIERA DI SAN BARTOLOMEO Centro storico Info: tel. 055 8199430 31/8 – STRALUNATA DELLA SERRA, SULLE TRACCE DEL LUPO Badia di Moscheta Per info e prenotazioni: 333. 4446351 oppure 335 7549072 - FB Trekking Moscheta VISITE GUIDATE AL CIMITERO MILITARE GERMANICO DELLA FUTA Mese di Agosto: Prenotazione obbligatoria. Orario 10.30-12.30. Info: 335 6305078 – 333 763606 – cittadiniperilsanterno@gmail.com RIFUGIO CASA AL GIOGO (passo del Giogo) Musica, spettacoli per bambini, escursioni Per info e prenotazioni: 055-8144173 / 3338458770 info@casaalgiogo.it
www.mugellotoscana.it Unione Montana dei Comuni del Mugello Ufficio Turismo - tel. 055 84527185
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agosto 2019
l’intervista
Manuela Mellini: «Per me la comicità è una risposta alle avversità della vita» La scrittrice originaria di Alfonsine sul suo divertente romanzo Tutta colpa di mia nonna, ambientato in Romagna: «Quello che mi piace di qui, quando torno, è l’impressione che tutti abbiano sempre voglia di ridere e fare battute»
Tutta colpa di mia nonna è il secondo romanzo di Manuela Mellini, nata e cresciuta ad Alfonsine, una laurea presa a Ravenna prima di partire alla volta di Milano per seguire la passione per l’editoria. Ora vive a Berlino da un paio di anni. Ma questo suo romanzo, pubblicato da Baldini + Castoldi, è intriso di Romagna, tra pianura e collina. Prima di parlare del libro, che spicca per la cifra comica e umoristica della scrittura e di cui è bene non dire troppo della trama perché non mancano i colpi di scena, non possiamo però non farle una domanda su un’altra delle attività che affianca a quella di scrittrice e di editor. Mellini, infatti, è anche autrice di cruciverba. Per favore, Manuela, dicci prima come si fa a inventare un cruciverba, a noi comuni mortali che fatichiamo a completarli… «Quando dico questa cosa dei cruciverba, c’è sempre qualcuno che me lo chiede, vedo che c’è parecchia curiosità in proposito. In realtà è un lavoro un po’ da “nerd”, c’è un programma che ti aiuta ma poi in realtà il grosso del lavoro, incastrare le parole e scrivere le definizioni, si fa a mano... A vederci ricurvi per ore sul computer non sembra poi così affascinante, ma ammetto che mi diverte moltissimo e mi dà un’enorme soddisfazione». Del resto hai fatto delle parole il tuo mestiere e la tua passione. Ci racconti come nasce questo romanzo? E soprattutto come nasce l’idea di un protagonista maschile? «Diciamo che Filippo si è scelto da solo. Man mano che la storia prendeva definizione, si sviluppava il personaggio con caratteristiche che sono tipicamente maschili, non potevo farlo diventare donna perché avrebbe deviato la trama sulla sua vita, perché ancora oggi una donna di trentadue anni che non si pone domande sul proprio futuro risulta particolare. Invece io volevo qualcuno di assolutamente “normale”, che non prendesse il sopravvento rispetto a quello che gli capita di vivere con la nonna». Ti si può comunque chiedere cosa c’è di autobiografico? Filippo per esempio dalla provincia se n’è andato a Milano… «Sì, infatti questo libro l’ho scritto proprio mentre me ne andavo da Milano dopo tredici anni. Volevo in qualche
modo raccontare di chi si muove dalla provincia per inseguire i propri sogni nella grande città. E c’era anche la voglia di prendermi e prenderci in giro, in Filippo ho calcato alcune caratteristiche, come la vanità, la sua convinzione di sfondare; è stato un modo per desacralizzare tutti noi con le nostre grandi ambizioni. E poi mi piaceva giocare sul contrasto tra l’idea del paesino e della grande città con
un’operazione al contrario, lui pensa di essere più avanti e più illuminato di chi è rimasto in provincia, ma l’avventura che si trova a vivere gli farà capire che non è così». La provincia che racconti è appunto quella della Romagna. E in un passaggio esilarante (uno dei tanti), Filippo racconta che essere romagnoli fa simpatia a tutti, anche se poi c’è sempre qualcuno che magari pensa che tu venga da Piacenza… «Sì, è vero, la Romagna fa simpatia perché fa pensare alla piadina, al mare, al divertimento. Ma c’è anche grande confusione, fuori da qui la regione Emilia-Romagna è un po’ percepita come un tutt’uno». Ma tu cosa ami in particolare della Romagna, quando ci torni? «Non vorrei sembrare banale, ma mi sembra che qui ci sia più che altrove la volontà di ridere, di fare la battuta in qualsiasi situazione, anche quando sei in fila alla cassa della Coop o dal medico». Del resto la comicità è la cifra stilistica che sicuramente più colpisce in questo libro. Ma cosa è per te la comicità? «Direi un’attitudine quando scrivo, ma anche in generale nella vita. Cerco sempre di tenere a mente l’idea di “leggerezza” come la intendeva Italio Calvino. Forse il mio è un pensiero molto “terra terra”, ma la vita è una sola e anche se ci sono sicuramente esistenze più fortunate di altre, nessuno è esente dal dolore. E il mio modo per affrontarlo è il distacco, diciamo che la comicità è una risposta alle avversità della vita. Se non ci fosse qualcosa di stonato, se non ci fossero irregolarità, forse non servirebbe. Quelle irregolarità possono essere motivo di ricchezza. Ricordo che da piccola ero andata a vedere uno spettacolo Dario Fo e Franca Rame al teatro di Conselice, senza sapere che anni dopo avrei avuto l'onore di lavorare con loro... Comunque: quando andai da Franca a chiederle un autografo, le dissi che mi aveva fatto molto ridere. Lei rispose: “Per me questo è un gran complimento, perché far ridere è molto più difficile che far piangere”. Non ho mai dimenticato quella frase e oggi posso aggiungere che sì, far ridere è difficilissimo, ma è anche una gran soddisfazione». Più che fatta di battute folgoranti, la tua comicità è data dalle scene, dai personaggi, dal gusto di una narrazione a volte sopra le righe per raccontare fatti quotidiani come un funerale o un pranzo in famiglia. «Questo è vero, ci sono scene che mi immagino proprio come un film, nella mia testa, e che mi fanno ridere e le racconto così come le immagino, anche se ogni tanto invidio chi invece è bravo con le battute fulminanti, ma forse non è la mia strada». Quali sono i tuoi modelli? «Diciamo che oltre ai grandi classici come Il circolo Pickwick o il Don Chisciotte, i primi autori che mi hanno ispirato sono Gianni Rodari, Stefano Benni e Daniel Pennac che mi hanno dimostrato che un certo tipo di letteratura è possibile. E poi sono particolarmente felice di pubblicare per Baldini + Castoldi, che anni fa pubblicava i libri di comici con cui sono cresciuta, come Paolo Rossi e Gino e Michele». E oggi, chi ami leggere? Gli autori comici bravi sono rari, vanno condivisi con gli amici… «Nella lettura sono onnivora, anche se tendo a evitare horror e thriller: sono troppo fifona per libri simili! Fra gli italiani amo molto Federico Baccomo e Matteo B. Bianchi. Chiara Moscardelli, che è stata anche la mia editor per questo libro, mi fa sempre tanto ridere. Ora invece ho appena finito Guasti di Giorgia Tribuiani: di certo non è un libro comico, ma l'ho trovato eccezionale». Federica Angelini
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Il Dante “senza maiuscole” nel nuovo libro di Marco Martinelli Il lavoro del fondatore del Teatro delle Albe sulla storia del padre della lingua italiana e del suo stesso padre È un libro che vuole togliere le maiuscole al più grande dei poeti, a Dante, per restituircelo in una versione umana che nulla toglie alla sua grandezza di poeta, anzi. Il libro di Marco Martinelli, Nel nome di Dante (edito da Ponte alle Grazie), è un viaggio su un doppio binario che a tratti si sovrappone: c’è la storia di suo padre Vincenzo, c'è la storia di Dante. A scriverla è appunto uno dei fondatori del Teatro delle Albe, quel Martinelli che si racconta autodidatta del teatro e che nella sua pluridecennale carriera, al fianco di Ermanna Montanari, ha vinto premi e ha portato il suo lavoro in tutto il mondo, ha scritto e diretto spettacoli che hanno segnato la scena nazionale e ha inventato quel prodigioso strumento di conoscenza per gli adolescenti che è la non-scuola. E del resto l’educazione, la trasmissione del sapere è evidentemente anche al centro di questo libro, della sua lettura di Dante, del racconto di suo padre, guida e “insegnante” sui generis che Martinelli ricorda con amore e stima e che non possiamo fare a meno di ammirare e anche un po' invidiare (chi non vorrebbe un padre così? Soprattutto, chi non vorrebbe essere un genitore così?). Del resto, lo dice esplicitamente Martinelli, i lettori a cui spera di rivolgersi sono i giovani, sono proprio quei ragazzi della non-scuola, in un’età di passaggio, che qui possono trovare sicuramente un Dante più vivo, più umano di quello che spesso si apprende sui banchi di scuola. In poco più di cento pagine, con quel linguaggio accurato ma diretto e mai altisonante che abbiamo trovato anche in Aristofane a Scampia (sempre edito da Ponte alle Grazie), Martinelli riesce così a intrecciare più piani. Il primo è appunto quello biografico del Sommo Poeta bambino, ragazzino e poi giovane uomo e infine politico. La sua ascesa e il dolore di quell'esilio, di quel fallimento, di quella selva oscura in cui si è trovato. Spogliato appunto dei grandi titoli. Poi c'è la lettura poetica della Commedia, vista come una grande opera teatrale con cinquecento personaggi in scena. Breve, accennata, facile, immediata, perché qui non ci sono parafrasi, esegesi, qui si cerca l'essenza dell'uomo e della poesia, di quell'opera universale che parla dell'everyman che dopo sette secoli è letta e studiata (ora con Martinelli e Montanari anche rappresentata) in tutto il mondo (breve, ma molto efficace, a questo proposito anche il riferimento alla fortuna dell'opera di Dante nei secoli). L'Inferno come viaggio fra le atrocità di cui può essere capace l'uomo, il Purgatorio come "scuola" e purificazione e "ricominciare", dove guarda caso Dante pone il maggior di numero di artisti, e infine quel Paradiso da rivalutare, da riscoprire per eliminare quel velo posato da tanta critica che l'ha bollato come "noioso". E poi c'è il piano autobiografico e personale, la storia del padre Vincenzo, che svegliava il figlio la mattina con un racconto, “dolce padre” come Virgilio per Dante, deluso e perdente nella vita politica (da funzionario della Dc) come il Dante esule, capace di ricominciare e rimettersi in gioco attraverso la cultura (e qui scopriamo per esempio come nacque la Capit a Ravenna). E poi c'è il gusto della narrazione puro, nel capitolo sulle ossa di Dante che Martinelli ci racconta così come amava raccontarglielo il padre, con un tocco di humor dissacrante. Un libro che rappresenta un pezzetto importante anche se autonomo del lavoro sulla Commedia che Martinelli sta realizzando partendo da Ravenna ma guardando al mondo, una messa in scena corale della Commedia che diventa teatro, che coinvolge centinaia di cittadini, che restituisce in primis alla città che accolse il Poeta e lo onorò riconoscendone, tramite Guido Novello, forse per prima la sua immensa grandezza. Un'operazione che è molto più di un omaggio, è la capacità di rendere accessibile e popolare quel poeta che scelse la lingua popolare del tempo per costruire la sua opera attraverso la rilettura di un uomo di teatro che, per una fortuna del caso, non restò a Reggio Emilia, non finì a Caserta, ma arrivò da bambino a Ravenna e qui ha costruito un'esperienza teatrale che, comunque la si pensi, ha cambiato il volto di questa città e ha influenzato generazioni di spettatori prendendoli per mano fin da giovani. Federica Angelini
agosto 2019
letture/2
LA RAVENNA VENEZIANA NEL NUOVO (AVVINCENTE) ROMANZO DI MARCELLO SIMONI Uscito per la serie dedicata al mistero dell’abate nero Volete il libro perfetto per dimenticare tutto e rilassarvi in vacanza? Questo ultimo romanzo di Marcello Simoni può essere una buona idea. Ultimo di una serie di tre (ma non è necessario aver letto i precedenti per seguire perfettamente la complessa trama) e di una serie lunghissima di best seller venduti e tradotti nel mondo, questo L'enigma dell'abate nero (Newton Compton, ma Simoni scrive anche per Einaudi) ha anche il pregio (per noi di queste parti) di essere ambientato soprattutto a Ravenna. E poiché Simoni è noto non solo per l'arguzia delle trame, ma anche per la ricerca e lo studio che sta dietro a ogni suo romanzo storico, allora davvero il divertimento è assicurato. Siamo nell'epoca di dominazione veneziana, in una città zeppa di profughi (eh già, capitava pure allora) fuggiti dalla conquista degli ottomani. Ravenna quindi è un porto aperto, a est, una meraviglia da scoprire insieme all'affascinante Tigrinus, l'astuto ladro protagonista. L'epoca non è quella della grande capitale, e questo rende il libro se possibile ancora più curioso (l'autore spiega alla fine le difficoltà di tracciarne una mappa precisa, data la scarsità delle fonti), il resto è pura azione, feuilleton, svago. Un giallo, dentro un altro giallo, una donna scaltra e ambigua, un nano, personaggi storici come Cosimo de Medici, monasteri, taverne, torture, trovate curiose e però plausibili. Capitoli brevi, continui cambi di prospettiva, incastri perfetti e un linguaggio che nella semplicità e immediatezza riesce comunque a rendere il sapore dell'epoca tramite un'accurata scelta dei termini. Insomma, uno spasso. E un consiglio a tutti: «Tigrinus non aveva mai messo piede a Ravenna, anche se da bambino ne aveva sentito spesso parlare da fra' Giovanni da Fiesole. I mosaici delle chiese, la ricchezza ricavata dai traffici del sale e l'aura orientale di cui godeva quella città erano, per il suo precettore, comparabili alle bellezze di una gemma che ogni uomo d'intelletto, almeno una volta nella vita, avrebbe dovuto contemplare da vicino». Almeno una volta nella vita. (fe. an.)
LETTURE/3 Corsini e D’Arcangelo a Cuba Torna l'investigatore privato ravennate Luca Corsini, nato dalla penna di Nevio Galeati, e torna con lui Michele D'Arcangelo, capo della squadra mobile. In un e-book dal titolo Appuntamento a La Habana (Delos Digital) Galeati ci regala una nuova avventura di questi due personaggi che abbiamo imparato ad amare e apprezzare, ma questa volta li colloca in una storia molto hard boiled ambientata a L'Avana dove si mescolano affari e politica e dove Corsini è stato mandato da un ambiguo personaggio. Storia avvincente raccontata almeno in parte a due voci, zeppa di colpi di scena e ritratti convincenti, sullo sfondo di una capitale cubana che non è solo quella delle cartoline, Appuntamento a La Habana è un racconto lungo ed è un assaggio di un volume di racconti che Galeati pubblicherà a settembre per Clown Bianco di cui non si può che aspettare l'uscita. (fe. an.)
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agosto 2019
la rassegna L’EVENTO Il 10 agosto a San Mauro Pascoli il processo a Niccolò Machiavelli Torna il 10 agosto, giorno dell’omicidio del padre del Poeta Giovanni Pascoli e titolo di una sua famosa poesia. Ogni anno, alla Villa Torlonia, si svolge un “processo” che affronta un argomento opponendo accusa e difesa col voto finale per assoluzione o condanna del pubblico presente. Quest’anno è Niccolò Machiavelli a essere messo a processo. Troveremo all’accusa Carlo Galli e al tavolo della difesa Maurizio Viroli. Il verdetto finale sarà emesso dal pubblico presente.
Chiara Moscardielli
A Cervia libri in “spiaggia” con Moscardelli, Sacchi, Varesi Fino a Ferragosto, quando ci sarà il tradizionale sbarco sulla spiaggia degli autori, prosegue la rassegna “La spiaggia ama il libro” tra Cervia e Milano Marittima. Tra gli appuntamenti clou c’è sicuramente quello di sabato 3 agosto con la simpatica Chiara Moscardelli autrice di commedie di successo, tornata con la sua nuova pubblicazione Volevo essere una vedova (Einaudi), alle 21.30 in viale Ravenna, dove, alla stessa ora, il giorno dopo l’allenatore forse più noto d’Italia, Arrigo Sacchi, incontrerà i suoi lettori. Una finestra sul fenomeno “Greta” e la sensibilizzazione ambientale è in programma lunedì 5 agosto con la giornalista Valentina Giannella che presenta Il mio nome è Greta. Il manifesto di una nuova generazione quella verde, quella dei ragazzi di tutto il mondo, ed. Centauria (alle 18 al Bagno Pineta n. 120/120bis di Pinarella). Martedì 6 agosto, il ristoratore Carlo Catani illustrerà la "cultura del riciclo" che si sta riaffermando nelle migliori pratiche di cucina in tutto il mondo nel volume Tempi di recupero. Scarti,
NON-FICTION All’Hana-bi si parla di Wikileaks con Philip Di Salvo e di calcio con Alessandro Alciato
avanzi e tradizione nelle cucine dei grandi chef - ed. Quinto Quarto (ore 18 al Just Café di Cervia). Mistery e giallo per la serata di mercoledì 7 agosto con lo scrittore e giornalista di La Repubblica Bologna Valerio Varesi e il suo La paura nell‘anima (ed. Frassinelli). A seguire una spy story con Alberto Cassani che presenta L’uomo di Mosca, ed. Baldini + Castoldi, alle 21.30 in viale Ravenna. L’8 agosto, stesso posto e stessa ora, ritorna Marino Bartoletti per presentare Bar toletti 3. Così ho sedotto Facebook – ed. Minerva, mentre venerdì 9 agosto l’ex direttore scientifico dell’ Irst Dino Amadori presenta la sua autobiografia Anima e coraggio. La mia vita contro il cancro – ed. Minerva. Torna l’11 agosto (ore 21.30 - Piazzale Ascione – Pascoli in Viale Roma – Cervia) la serata in omaggio a Giovannino Guareschi e come ogni anno sarà presentata in anteprima nazionale la mostra ai San Domenico di Forlì, quest’anno dedicata alla figura di Ulisse, il 12 agosto alle 21.30 al Grand Hotel Gallia.
Philip Di Salvo presenta Leaks Whistleblowing e hacking nell'età senza segreti (Luiss University Press), venerdì 2 agosto alle 21 nel giardino dell’Hana-Bi di Marina di Ravenna. Il caso WikiLeaks, esploso pochi anni fa, e i numerosi casi di whistleblowing che continuano a essere al centro delle cronache, non hanno svelato al pubblico solo segreti militari e politici, ma l’esistenza stessa di questioni cruciali per l’intera società. Se ne parla con Philip Di Salvo, ricercatore post-doc presso l’Istituto di Media e Giornalismo dell’Università della Svizzera Italiana (USI) di Lugano e giornalista freelance per Wired, Motherboard/Vice, Esquire e altre testate. Sempre all’Hana-Bi e sempre alle 21, ma il 9 agosto, in collaborazione con Il Tempo Ritrovato, sarà invece la volta del giornalista sportivo Alessandro Alciato (nella foto) che presenta il suo libro Demoni (Vallardi), con la partecipazione di Marco Nosotti e Stefano Bon. In questo libro Alciato dà voce, una voce intima e profonda, ai protagonisti del calcio.
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mar. mer. gio. ven. sab. dom. lun.
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ORCHESTRA SPETTACOLO “VERONICA E JASTIN” - Corsa Podistica - Piano Bar I Munël I BAMBINI PRODIGIO - Piano Bar I Boys BALLERINI “I DIAVOLI DELLA FRUSTA” - Pranzo di Ferragosto - Piano Bar Paolo e Stefano ORCHESTRA “70 MI DÀ 80” - Piano Bar Christian Giacomoni GRUPPO MILLELUCI DANZA E SPETTACOLO - Piano Bar Nico e Ely CORPI ESTRANEI le migliori canzoni dei Nomadi - Pranzo Paella - Piano Bar Mattia e Eleonora MIRCO GRAMELLINI - Piano Bar Renato Ricci
TUTTE LE SERE ore 19 Apertura Ristorante specialità romagnole, pesce e pizzeria ore 21 Tombola ore 22 Bomboloni caldi a Piano Bar
PRANZO DI FERRAGOSTO 25 AGOSTO PRANZO CON PAELLA 18 AGOSTO ore 11 asporto - ore 12,30 pranzo Prenotazioni entro il 15 agosto
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parole
SANTARCANGELO I Denti mancanti della “metamorfosi” Nuova edizione per la due giorni di “Denti mancanti”, al sesto anno di età, in centro storico a Santarcangelo di Romagna, venerdì 16 e sabato 17 agosto sul tema della “metamorfosi”. Tra arte, musica e poesia il programma comprende anche degustazioni e momenti di incontro.
agosto 2019
LA ROMAGNA IN PAGINA
Quello che ha insegnato davvero l’Artusi agli italiani di Matteo Cavezzali
RUSSI Attesa in piazza Dante anche Margherita Oggero
Prosegue a Russi, in piazza Dante, la rassegna “incontri a catena”, il mercoledì sera alle 21. Dopo la pausa di Ferragosto si ripartirà con Cristiano Cavina e il suo ultimo romanzo Ottanta rose mezz’ora. Il 28 agosto un’anteprima nazionale: Margherita Oggero, vincitrice Premio Strega 2015, presenterà per la prima volta, proprio a Russi, Guerra e Pane.
Pellegrino Artusi non sapeva cucinare, ma era un grande scrittore. Il suo La scienza in cucina e l’arte di mangiare bene è considerato uno dei primi ricettari moderni, eppure Artusi non sapeva friggere un uovo in padella. Girava sempre con una cuoca a cui dava da testare le più svariate ricette, ma Artusi era prima di tutto un letterato e uno studioso. La scelta dei testi da inserire nel suo ricettario era molto meticolosa, nessuno di questi era preso per buono prima di avere avuto riscontri e soprattutto essere stato assaggiato personalmente. La cifra stilistica di Artusi è l’ironia e la sagacia. Lo scrittore di Forlimpopoli racconta cos’è l’Italia passando da cosa mangiano gli italiani nelle diverse zone dello stivale. “Abbiamo fatto l’Italia dobbiamo decidere cosa mangiano gli italiani” si potrebbe dire parafrasando il celebre motto di d'Azeglio. Quando Artusi scrive La scienza in cucina è il 1891, l’Italia ha appena 30 anni e ancora molti non sono del tutto convinti di essere italiani. Alcuni si sentono borboni, altri savoiardi, altri ancora papalini, molti non hanno deciso come definirsi. Non sanno bene nemmeno che lingua usare. Artusi non ha dubbi: la lingua in cui scrivere è quella specie di toscano ammorbidito e arricchito di termini letterari che poi chiameremo “italiano”. Anche il metodo di indagine utilizzato da Artusi è molto particolare e moderno. Si fa mandare ricette da diverse parti d’Italia per lettera, è una sorta di scrittura collettiva, di saggezza popolare che si incontra e di cui lui si fa giudice e mediatore. Il “metodo Artusi” è sorta di antenato di wikipedia. Il tutto arricchita da una scrittura elegante e divertente, carica di aneddoti personali. Artusi vanta collaboratori di un certo prestigio, come il poeta Olindo Guerrini, ma accanto a questi anche signore che sanno malapena scrivere e mandano appunti sconnessi, su cui poi dovrà mettere mano pesante-
mente. Artusi ci racconta di piatti per lui “esotici” come i saltimbocca alla romana, il budino alla napoletana, il risotto alla milanese, selezionando 790 ricette. Molte di queste ricette oggi sono scomparse dall’uso comune, tra queste la ricetta che lui chiama “piatto delicato di pesce” che consiste in capesante con besciamella, che più che “delicato” sembra essere una vera mattonata. Quello che diventerà il libro presente in tutte le cucine italiane ha però un particolare afflato d’amore verso le ricette “sue”, ovvero quelle romagnole. Nei “Cappelletti all’uso di Romagna” Artusi racconta che sotto Natale è facile trovare in piazza a Forlimpopoli persone che vantano di averne mangiati più di cento. Lo scrittore ricorda che per colpa dei cappelletti il figlio di un amico abbandonò gli studi universitari. Lontano dai suoi cappelletti non poteva più stare: aveva resistito solo quattro giorni. Uno dei grandi pregi di Artusi è però quello di aver fatto capire agli italiani che quello che sapevano fare, ovvero cucinare ricette magnifiche e così diverse le une dalle altre, non era cosa di poco conto, ma era proprio quella una delle grandi qualità che aveva questo nuovo paese. La cucina non è cosa di poco conto, oggi lo sappiamo, ma all’epoca era un concetto ardito, che lui rimarca utilizzando nel titolo del suo ricettario due parole molto chiare: “scienza” e “arte”. «Nessuno apparentemente vuol dare importanza al mangiare e la ragione è facile a comprendersi – scrive – ma poi, messa da parte l’ipocrisia, tutti si lagnano di un desinare cattivo o di una indigestione per cibi mal preparati. La nutrizione essendo il primo bisogno della vita, è cosa ragionevole l’occuparsene per soddisfarlo meno peggio che sia possibile». E ancora «Il mondo ipocrita non vuoi dare importanza al mangiare; ma poi non si fa festa, civile o religiosa, che non si distenda la tovaglia e non si cerchi di pappare del meglio».
parole / 25
agosto 2019
editoria
Le guide di viaggio Polaris, perché ciò che vediamo dipende da ciò che sappiamo Un gioiello di casa editrice a Faenza, con all’attivo dal 1989 oltre cento titoli di Elettra Stamboulis
Non parliamo del viaggio come metafora della vita, ma del viaggio come spostamento del corpo, ma soprattutto dello sguardo, sul terreno che abitiamo tutti. Questo un po’ l’humus della casa editrice di Faenza “Polaris”. Nata nel 1989, quando i muri cadevano e il mondo sembrava diventare un luogo con meno barriere (beh, ci eravamo sbagliati, ma solo adesso lo sappiamo…), proprio in quell’anno spartiacque un gruppo di appassionati viaggiatori con esperienze nell’editoria fonda questa chicca editoriale, che ha al proprio attivo dopo trent’anni 190 titoli. Il cuore pulsante sono ovviamente le guide di viaggio, che all’epoca di TripAdvisor mostrano un’incredibile resilienza. Cambiate, si capisce. Non si tratta più dell’elenco dei ristoranti migliori o del dove dormire, ma della continuazione di un genere, l’odeporica (per favore, non odiatemi: non sono io ad inventare questi nomi in greco) che è nata con la nascita della narrazione scritta della nostra civiltà. L’epopea di Gilgamesh, uno dei testi più antichi della mitologia babilonese, narra di un viaggio in cui l’eroe conobbe i Paesi del Mondo. Certo, la guida vera e propria come strumento prioritariamente informativo nasce molto dopo, nel pieno dell’età moderna. Tuttavia il rapporto stretto tra la narrativa vera e propria, che influisce sulla nostra percezione dei luoghi, e la guida come manuale d’uso è molto più denso di quanto non si possa immaginare al primo impatto, soprattutto nel caso della Polaris. Difatti, la casa editrice faentina propone 110 guide scritte esclusivamente per i viaggiatori italiani da autori veri e propri. Aspetto rilevante dal punto di vista antropologico: chi, da viaggiatore attento e magari cultore della vecchia e cara guida per il popolo tipo Lonely, non si è sentito sconcertato da alcune affermazioni evidentemente WASP (White Anglo - Saxon Protestant) e che a noi suonano fuori luogo? Così, il punto di vista del narratore o conducente dello sguardo diventa rilevante, proprio perché si tratta di un testo a metà strada tra la narrativa di viaggio e lo strumento di viaggio. La guida, a differenza della narrativa tout court, ha un notevole carattere performativo: ci indica con evidenza cosa fare e cosa no (tipica prescrizione, evitate il tal posto perché troppo turistico. Che poi è quasi una tautologia, visto che si rivolge a un turista – viaggiatore…). E noi siamo portati a seguire il nostro condottiero – scrittore di viaggio. D’altro canto, la longevità della scrittura di viaggio, che è la materia cardine dei titoli di Polaris, è in un certo senso connaturata alla scrittura stessa: «La pagina ha il suo bene solo quando la volti e c’è la vita dietro che spinge e scompiglia tutti i fogli del libro. La penna corre spinta dallo stesso piacere che ti fa correre le strade. Il capitolo che attacchi e non sai ancora quale storia racconterà è come l’angolo che svolterai», scriveva Calvino ne Il cavaliere inesistente. Scrivere e viaggiare come possibili segni contigui, oggi alla portata apparente di tutti. «Happiness is real only when shared», scrive il protagonista di Into the wild, e questo messaggio in quel contesto esistenziale, in cui il giovane McCandeless cerca la pace interiore, lontano anni luce da un mondo ipertecnologizzato e consumista, diventa nelle mani dei compulsivi dei dispositivi mobili un ordine imperativo. Condividi ogni tua esperienza di viaggio… Gli autori delle guide Polaris sono una via di mezzo tra il rigorismo della ricerca del giovane McCandeless del film di Sean Penn e lo sguardo mediato esclusivamente dallo schermo di frotte di affamati turisti. Un viatico per vivere il viaggio con maggiore responsabilità: perché quello che vediamo, dipende da quello che sappiamo. Ecco dunque anche le altre collane, oltre alle guide: la Biblioteca di Lawrence, per guardare anche attraverso la retina dei grandi viaggiatori del passato, Percorsi e Culture, una collana di approfondimento di tipo archeologico o antropologico su aspetti di solito solo menzionati nelle guide, e che attraverso diari di bordo scritti da professionisti ci permettono di mettere a fuoco, o almeno provarci, alcuni aspetti peculiari anche seduti sulla nostra poltrona. Per le vie del Mondo infine si apre alla letteratura di viaggio vera e propria. “Le tribù del Parco Sempione” di Claudio Bianchi è un paradigmatico esempio della possibilità di riconoscere anche ciò che ci abita accanto, l’area verde dei milanesi e il loro difficile rapporto con essa. Attraversare questo spazio vissuto come piccola ora d’aria dopo la lettura del testo di Bianchi sarà tutta un’altra esperienza. A questa lettura si può abbinare la guida di Milano, misteri e itinerari insoliti di William Facchinetti Kerdudo. Dopodiché il grigiore meneghino sarà completamente scomparso dalla vostra visione della città lombarda. Insomma, si può ricominciare a scoprire anche l’Italia, che d’altro canto è stata anche un po’ l’oggetto prediletto delle prime guide nella storia del genere, a partire da The Voyage of Italy di Lassels. E non può essere un caso che una casa editrice così preziosa abbia sede in una città come Faenza. Per il ragazzo che ama scrutare carte e stampe/ l’universo è a misura del suo sogno profondo./ Il mondo è sconfinato al lume delle lampade!/Agli occhi del ricordo com’è piccolo il mondo! Scriveva Baudelaire nella poesia Viaggio. Leggerci una buona guida, anche se non partiamo, può essere un buon modo per continuare a ricordarci di quel ragazzo che siamo stati. I testi Polaris li trovate in tutte le librerie e anche in molte agenzie viaggi. Ovviamente anche online. https://www.polariseditore.it
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sapori
agosto 2019
tradizioni
La semplicità autentica di una cucina senza fronzoli tra mare e terra Dalla “saraghina” al “castrato”, dalle tagliatelle alla piadina: i piatti della Romagna, dove “si mangia bene” di Giorgia Lagosti
C’è una cosa su cui tutti conveniamo: qui da noi, in Romagna, si mangia bene, c’è poco da discutere! E anche chi viene “da fuori”, chi non è abituato ai nostri sapori o è orgogliosamente legato a tradizioni diverse dalla nostra, sul cibo romagnolo ha poco da dire: sapori diretti che sanno di casa, onesti, autentici e senza fronzoli, di immediata decodifica. Quella romagnola è una cucina che rispecchia il carattere aperto e conviviale di noi che abitiamo questo territorio e i nostri piatti sanno spaziare tra terra e mare affondando le radici nella cultura e raccontando, oltre al duro lavoro dei campi, anche la ricchezza dell’Adriatico. È vero, non esistono paradigmi particolari alla base delle nostre tavole, ma volendo ricercare un termine che le descriva, mi viene subito in mente la parola semplicità: tradizione e prodotti unici che, presi singolarmente o combinati in sapienti alchimie, sono in grado di trasmettere a qualunque palato déjà vù sensoriali che riportano alla mente quel senso di accoglienza e di sicurezza che sa di famiglia. Alla luce di tutto ciò proviamo a fare una breve carrellata dei piatti simbolo della nostra cucina, adesso che siamo nel pieno dell’estate e partiamo dalla piadina. In Romagna scandisce i tempi della quotidianità e non c’è pranzo o cena in cui la convivialità
Un piatto di tagliatelle al ragù, nella pagina accanto braciole di castrato
attorno a una tavola non sia caratterizzata dal suo profumo: un pane antico in grado di esprimere semplicità ed essenzialità con l’uso di pochi ingredienti (farina, strutto, sale, acqua o latte). Nonostante però le diverse declinazioni dialettali e il suo uso ben radicato nella storia della gastronomia locale, le sue origini risultano avvolte da un alone di mistero: non esiste, infatti, letteratura conosciuta che sia in grado di datarla con preci-
sione, tanto meno di definirne l’esatta provenienza. Ogni territorio ne prevede versioni diverse (oggi usando anche farine integrali, di kamut o di farro) a seconda dello spessore e della quantità di strutto usata nell’impasto. Una regola non scritta dice che più si sale verso nord, più la piadina è spessa e friabile, mentre scendendo verso sud, verso Rimini e Riccione, diventa più sottile e croccante. Tagliata in spicchi e posta al centro della tavola,
Venerdì 6 Ore 19.00 Inaugurazione delle mostre (Partenza itinerario dalla Sala Azzurra del Palazzone) Ore 19.45 Cena conviviale a tema “Per Bacco che cena!” in collaborazione con Consorzio Il Bagnacavallo presso la Locanda dell’Allegra Mutanda (prenotaz. obbligatoria: 0545 47122) Ore 21.00 STATI INTERESSANTI CHI VIGLIÈC DI BAJOC farse dialettali del Gruppo Comico Dialettale De Bòsc (Etnoparco)
Sabato 7 Ore 14/20 LA SOFFITTA IN PIAZZA mercatino del riuso, dell’arte e del naturale Ore 15/19 Dimostrazione pratica delle tecniche ottocentesche di utilizzo dell’erba della valle “Cantiere Aperto” dell’Ecomuseo Cesteria italiana ed europea Vecchie botteghe artigiane Ore 16 33a Podistica delle Erbe Palustri Manifestazione ludico motoria aperta a tutti; G.S. Lamone Russi Info e percorsi: 335 6933050 www.gslamone.blogspot.it
ancora calda e fragrante, è buona anche da sola ma lo è ancora di più se accompagnata a cibi sia di terra che di mare: dalle erbe di campo, fosso e pineta ai pesci di valle, dai brodetti dell’Adriatico ai formaggi freschi o stagionati. Da assaggiare quella con sardoncini (o saraghina), cipolla scottata nell’aceto e radicchio fresco. Certamente non può mancare con affettati di ogni forma e specie o con una bella grigliata di carne ai ferri. E a proposito di salumi, come non citare quelli di Mora romagnola. Sarebbe infatti un peccato rinunciare ad aprire un pranzo domenicale o una cena tra amici senza un tagliere di salumi di Mora romagnola. Si tratta di un suino dal manto scuro e dal musetto allungato che, salvato dall’estinzione alcuni decenni fa, è tornato a essere allevato in diverse zone della Romagna e dalle cui carni si ricavano prodotti che nulla hanno da invidiare a quelli emiliani. E non bisogna fermarsi al salame o al prosciutto, rigorosamente stagionato a lungo e tagliato a coltello, ma è d’obbligo provare anche il lardo, conciato con sale di Cervia ed erbe aromatiche, che si scioglie all’istante appena tocca la piadina bollente. Passiamo ora ad un primo piatto, uno dei più rinomati della nostra cucina, le tagliatelle al ragù. Anche qui la preparazione è molto semplice e necessita di pochi ingredienti: farina e uova per la pasta, carne di
Ore 19 Cena alla Locanda dell'Allegra Mutanda. Piatti della tradizione e prodotti di filiera corta (Ecomuseo) Ore 21 Conferimento Premio Internazionale Enogà. A seguire PENSIERI NOSTRANI trebbo con Cristiano Cavina e Vittorio Bonetti (Etnoparco)
Domenica 8 Ore 8/20 LA SOFFITTA IN PIAZZA MERCATINO DELLE PULCI per bambini e ragazzi fino a 14 anni (Parco pubblico) Ore 9/19 Dimostrazione pratica delle tecniche ottocentesche di utilizzo delle erbe di valle “Cantiere Aperto” dell’Ecomuseo Cesteria italiana ed europea Vecchie botteghe artigiane Antichi mestieri del Gruppo Ecologico Tiveron di Santa Cristina di Quinto (TV) Ore 12 Pranzo alla Locanda dell'Allegra Mutanda Piatti della tradizione e prodotti di filiera corta (Ecomuseo) Dalle ore 15 IN ZIR PAR LA FESTA CAROVANA SCANZONATA con i Musicanti di San Crispino
LE BOLLE GIGANTI di Strudel BALLI POPOLARI con la Banda de Grel BÓRDA, PAPÒN E MAZAPÈGUL animazione sui trampoli a cura di Elastica Teatro Ore 16 FAGIOLINO E SGANAPINO CONTRO LO SCHELETRO spettacolo di burattini tradisionali a cura del Teatro dell’Aglio (Parco Pubblico) Ore 17 ESIBIZIONE DI GINNASTICA RITMICA a cura delle allieve e della squadra agonistica di Progetto Ritmica Romagna A.S.D. (Parco Pubblico) Ore 19 Cena alla Locanda dell'Allegra Mutanda Piatti della tradizione e prodotti di filiera corta (Ecomuseo) Ore 21 IL FASCINO DELL’OPERETTA Gruppo Corale “Arcangelo Corelli” (Etnoparco)
Lunedì 9 Ore 20.30 LE CHIOCCIOLE DI SLOW FOOD ALL’ECOMUSEO Osteria Pasta e Vino di Cascina (PI) in collaborazione con Slow Food e Bassa Romagna. Menù a cura di Virgilio e Lucia Casentini. Posti limitati - Prenotazione obblilgatoria entro e non oltre il 31 agosto cell. 347 4524084 slowfoodbassaromagna@gmail.com
MOSTRE Scattare con gli occhi del cuore - Zócar, sêl e pevar - Quando i buoi vestivano a festa - Il palustro - Trame del bosco Ingresso a mostre, Ecomuseo e spettacoli ad offerta libera. Inizio spettacoli serali ore 21 Per maggiori dettagli visitate il sito: www.erbepalustri.it
sapori / 27
agosto 2019
Il castrato alla griglia
maiale, manzo, pomodoro, carote, sedano, cipolla, olio, vino o latte, sale e pepe per il condimento. Storicamente, la ritualità delle tagliatelle al ragù celebrava la fine di una lavorazione legata alla terra, come la mietitura, la vendemmia o la molitura dell’olio. Oggi è presente sulle nostre tavole ogni volta che c’è da far festa. Volete un consiglio? Per non perdere la gioia del profumo irresistibile di questa pasta, non mancate mai di esaltarne il sapore accompagnandole con un generoso calice di Sangiovese Doc. Sempre restando sulle paste, non posso non citare i cappelletti ma, raggiungendo questi la perfezione solo con il brodo (e con questa affermazione sono certa che non raccoglierò tanti consensi), li vedo un pochino più invernali. I passatelli? Anche questi dovrebbero essere solo minestra (in brodo quindi) ma, con qualche variazione sul tema, potrebbero essere scolati e conditi con un buon sugo bianco di pesce. Sugli strozzapreti invece non ho perplessità: sono perfetti per l’estate. Si tratta di una pasta il cui nome riflette il carattere ribelle e anarchico di noi romagnoli, mentre gli ingredienti della sfoglia, solo acqua e farina, senza l’aggiunta di uova, rivelano le difficoltà in cui vivevano in passato molte famiglie. Oggi i tempi sono cambiati, ma gli strozzapreti al sugo di canocchie o con la salsiccia sono ancora piatti magnifici.
Con il termine “castrato” (castré) si indicano solitamente il maschio ovino castrato e le carni che se ne ricavano. La castrazione viene effettuata sugli agnelli ancora giovani per favorirne una migliore e maggiore assimilazione degli alimenti e per ottenere un precoce sviluppo delle carni. Si ottiene così una carne molto tenera che però presenta un caratteristico odore leggermente acre. L’ovino viene macellato quando raggiunge un peso vivo di 6090 kg, sui due anni circa di vita. Poi segue una frollatura di 5-7 giorni. Il castrato di buona qualità presenta una carne dal color rosso porpora mentre il tessuto adiposo è bianchissimo. Asciugare bene con carta da cucina le braciole di castrato. Se è il caso, è possibile anche appiattirle leggermente con un batticarne. Adagiare ora le fette in una larga terrina e condirle con un pizzico di sale, una generosa macinata di pepe, olio d’oliva extravergine, qualche spicchio di aglio a fettine e degli aghi di rosmarino. Lasciare riposare così le braciole per 1 ora circa. Trascorso questo tempo, estrarre la carne dai condimenti e sgocciolarla accuratamente senza però eliminare del tutto l’olio che servirà come conduttore di calore. Scaldare bene la griglia posandola sulla fiamma viva, meglio di legna o di carbone, quindi sistematevi sopra le braciole di castrato e cucinarle facendole ben dorare da entrambe le parti.
Andiamo ancora avanti e arriviamo alla graticola. Chi di voi ha mai trascorso una estate in Romagna senza una braciolata con gli amici? Quelle di carne vedono senza dubbio protagonista il maiale, e i pezzi che le distinguono da tutte le altre d’Italia sono quelli di Mora romagnola, ma sarebbe un sacrilegio privarsi di qualche fettina di castrato. Circa quelle di pesce, le “rustide”, ciò che le rende uniche è la panatura di pane
grattugiato, olio, aglio e prezzemolo con cui il pescato dell’Adriatico viene condito prima di essere messo sulla graticola rovente. Il pane protegge il pesce e gli conferisce un sapore unico. Qui troviamo gli immancabili spiedini di gamberi e calamari, e poi sogliole, rombi, mazzancolle e tutto il nostro pesce azzurro, gli sgombri, le sarde e la saraghina. Ecco, la saraghina. Non è una sarda e non è un’alice. Con questo appellativo la conosciamo solo
BARBECUE a fiamma rovesciata per una cottura sana degli alimenti
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qui (papalina in italiano, saraghèna in dialetto). È il pesce azzurro che potremmo quasi eleggere come uno dei simboli della Romagna tanto che persino Fellini chiamò uno dei protagonisti di “8 e mezzo” con questo nome. Buonissima marinata sul pane o sulla piadina, è sulla griglia che trova la sua region d’essere. Ben pulita e passata velocemente nella panatura, dopo solo 5 minuti sul fuoco assume un sapore che non ha eguali.
I / speciale agosto 2019
un’estate piena di divertimento lido di dante
marina di ravenna
AGOSTO “VIVO” AL PETER PAN: DAI TRE GIORNI DI “SONGS FOR AFRICA” AI LIVE DEL SABATO E continuano le serate del mercoledì con Handlogic, Mauro Ermanno Giovanardi e Radio Melody L'agosto del Peter Pan si apre con un evento straordinario realizzato con Spiagge Soul, la tre giorni di “A song for Africa”, un messaggio di solidarietà e ponte tra culture. Il programma prevede non solo concerti, ma anche workshop come quello di danze tradizionali del Burkina Faso (giovedì 1 agosto, alle 15.30) condotto da Seydou Kyenou e Yayi Outtara o l'appuntamento di venerdì 2 agosto, alle 15.30, sempre gratuito, rivolto ai bambini e condotto dal griot Burkanabè Seydou Kyenou, in cui i partecipanti apprenderanno come costruire e suonare i tamburi africani realizzandoli con barattoli di latta, pelle di capra e corda. I concerti saranno due al giorno, alle 19.30 per un “African acoustic dinner” l'1 e il 2 agosto. Alle 22, l'1 agosto suoneranno i Grande Madre Africa, venerdì 2 agosto, sempre alle 22, lo spettacolo Africa Djembe Kaloba è una vera e propria chiamata dei tamburi africani. Sabato 3 agosto, dopo il talk di Luigi Bertaccini chiuderà la tre giorni il Mediterranean Blues di Baba Sissoko.
Baba Sissoko
Si chiude "Song for Africa" ma non certo la stagione musicale del Peter Pan che prosegue con gli appuntamenti live del sabato pomeriggio. Il 10 agosto è la volta di Mahut, il 17 agosto di Pip Carter & the Lighter Maker, il 24 agosto dei messicani Los Kamer e sabato 31 agosto di B.O.E.M. E prosegue anche la rassegna del mercoledì "Peter Pan 3d" curata da Luigi Bertaccini con altre serate sulla spiaggia all'insegna della Radio e della grande musica d'autore italiana. Il 7 agosto sarà la volta del concerto dei nuovissimi Handlogic, band di experimental pop di Firenze che si sta affermando come una delle giovani realtà più interessanti. Scritto e prodotto da Lorenzo Pellegrini e mixato da Francesco Felcini, Nobodypanic è il loro primo album ed è un collage eclettico di canzoni agrodolci con un’anima melodica pop immersa nella black music, l’urgenza del rock espressa con gli strumenti del jazz, ritmi downtempo e schizofrenia elettronica. Il 21 agosto invece torna un indiscusso protagonista della scena fin dagli anni Novanta, Mauro Ermanno Giovanardi, solista e tra i fondatori dei mitici La Crus che ha all'attivo collaborazioni con i grandi autori della musica italina. Giovanardi, sarà insieme al musicista Mirco Mariani , per una serata di chiacchiere, nel "salotto" sulla spiaggia del 36 di viale delle Nazioni e qualche brano live. Chiude la rassegna una serata tutta dedicata alla grande radio e in particolare con una festa dedicata alla mitica Radio Melody. Ogni serata del mercoledì cominica serata alle 20 con la musica dei dj di Radio Melody, i live e le interviste iniziano verso le 22. Per chi lo desidera è possibile cenare sulla spiaggia.
BAGNO SARAGHINA, FRA L'ELEGANTISSIMA CENA IN BIANCO E LA SFILATA VINTAGE
porto corsini
Il Bagno Saraghina a Lido di Dante propone questo mese agosto due eventi da non perdere: giovedi 1 agosto dalle ore 20:30, serata slow food con menu di pesce azzurro e sfilata vintage. Per l’occasione è allestito un mercatino di beneficenza “Una mano per un sorriso” a favore della Caritas della parrocchia di Santa Maria del Torrione di Ravenna. Sabato 10 agosto, Cena in bianco, un appuntamento elegantissimo con un dress code rigoroso: total white. Si cena sulla spiaggia con musica e balli fino a tarda notte. Il ristorante del bagno è aperto tutte le sere e propone sempre, tra le specialità, saraghina “scottadito” e tanti altri piatti a base di pesce azzurro freschissimo dell’Adriatico. Oltre la cucina di mare il menù pone particolare attenzione alla pasta all’uovo fatta come una volta, condita con i migliori sughi di pesce. Per gli amanti degli aperitivi in spiaggia Francesco vi aspetta la domenica pomeriggio, dalle 18, con la musica degli anni ‘70 ‘80: buone vibrazioni per concludere il fine settimana.
ESTATE A RITMO DI DJ SET E MIX DI PREGIATI RUM ANIMANO IL BARBAGNO Anche nel mese di agosto al Barbagno6 Sara e il suo staff aspettano gli amanti dell'aperitivo in spiaggia per gustarsi deliziosi cocktail al tramonto sulla sabbia. Nei fine settimana il bagno si anima con musica dal vivo tutta da ballare. I venerdí ecco gli Afro party animati da Dj Riki dj Shamah e Denis live Percussion Sabato 3 agosto, glitter e tropical show con Gimmi Giamma Dj, la settimana successiva, sabato 10 agosto, Pennabilly Social Club a suon di musica cubana, il tutto accompagnato dai mix creati con gli spiriti William Hinton, prestigiosa distilleria di rum from Madeira: al bar degustazioni di cocktail speciali Poncho. Sabato 17 agosto, suoni sulla cresta dell’onda con la surf music di Molokai. Gimmi Giamma Dj
II
agosto 2019
marina di ravenna
SULLA SPIAGGIA DEL FINISTERRE BEACH RISUONANO I MITI DEL WOODSTOCK FESTIVAL Fra gli ospiti musicali della tre giorni celebrativa il chitarrista Ricky Portera. Anteprima rock con le scatenate Ladies Zeppelin Ancora un mese ricco di eventi musicali e gastronomici al Finisterre. Agosto si apre venerdì 2 con il concerto di Gloria Turrini e Mecco Guidi in arte G and The Doctor e proseguirà il venerdì successivo 9 Ricky Portera agosto con il grande rock delle Ladies Zeppelin che, dopo il successo dello scorso anno, si esibiranno per la seconda volta tra le vele del Finisterre. Mercoledì 7 agosto è invece in programma il Mexican Gulf Pic Nic, una reprise di “Spiagge Soul” in una veste davvero eccezionale: la serata si aprirà con un pic nic in riva al mare a base di pesce curato dallo chef Alberto Caprara e proseguirà con un concerto acustico intorno al falò (evento su prenotazione). Il 14 agosto invece si rinnova l'appuntamento con le innossidabili sonorità del duo Hernandez e Sampedro. Proprio nel cuore dell’estate sulla spiaggia del Finistrre si rievocano i celebri “3 days of peace & music” che sconvolsero il mondo della musica pop. In occasione del 50° anniversario del Festival di Woodstock tenutosi dal 15 al 18 agosto 1969 a Bethel negli Usa, ecco un omaggio a tutto campo di quelle atmosfere con momenti di musica live, dj set, arte e discipline olistiche. Come sempre non mancheranno drink & food di qualità. Gli appuntamenti live di Woodstock Beach Festival prevedono: 16 agosto: Ricky Portera omaggio a Jimi Hendrix 17 agosto: Messalina 5 Experience 18 agosto: The Lu Silver String Band In programma anche altri concerti dal vivo: venerdì 23 agosto con Riccardo Ferrini venerdì 30 agosto con Lovesick Duo Agosto si chiuderà anche con due serate enogastronomiche (il 21 e 28 agosto) dedicate alle eccellenze vinicole del territorio romagnolo in abbinamento ai raffinati piatti della cucina del Finisterre.
punta marina terme
punta marina terme
AL BAGNO NARIZ SI PREPARA UN DIVERTENTE AGOSTO RICCO DI GIOCHI E ANIMAZIONI PER TUTTI ...E IN TAVOLA UNA SUCCULENTA GRIGLIATA DI CARNE Un agosto ricco di animazioni e buon cibo al Bagno Nariz di Punta Marina, all’insegna del divertimento e della gastronomia di qualità. In calendario, per gli amanti della grigliata, ecco pronta una Fiorentina da 1kg per la cena di venerdi 2 (ore 20), mentre sabato 3 alle ore 21 va in scena lo spettacolo di magia “Il mondo in festa”, per grandi e piccini. Domenica 4 dalle ore 16 tutti in gara per le Mini Olimpiadi, mentre mercoledì 7 il divertimento prosegue con Trottole che passione, dalle ore 16. Sabato 10, dalle ore 21, per il ciclo “La febbre del sabato Sergio”, è in programma lo show San Lorenzo con i pacchi vostri, quindi domenica 11 si gioca con il Ball Race, ovvero la pista di palline per grandi e piccoli. Mercoledì 14, ore 21, si tiene la Festa Hawaiana, poi sabato 17 torna “La febbre del sabato Sergio”, con il Quasi Bingo. Inoltre mercoledì 21, alle ore 16, è in programma l’animazione Acrobati equilibristi.
FESTIVAL DEL CIBO DI STRADA ITINERANTE
EATINERO LIDO ADRIANO•RA VIALE VIRGILIO
TUTTE LE DELIZIE A TAVOLA DEL BAGNO TRE PINI: PESCE CARNE E PAELLA A VOLONTÀ Anche nel cuore dell’estate il bagno Tre Piani di Punta Marina propone le sue prelibatezze per serate all’insegna della buona tavola con cene e aperitivi. Appuntamenti fissi il sabato e la domenica con specialità di pesce e di carne fra grigliate, fritti, risotti, hamburgher e salsiccia, pizza e piadina. Da non perdere martedì 6 e mercoledì 14 agosto le due serate dedicate alla rinomata paella dei Tre Pini, servita a volontà (con vino e acqua a 17 euro). Si cena alle 20.30 ed eè gradita la prenotazione. Fra gli eventi è da segnalare per il divertimento di piccoli e grandi, domenica 11 agosto lo spettacolo di burattini di Massimiliano Venturi intitolato “Le avventure di Fagiolino e Sganapino”.
1.2.3.4 AGOSTO DALLE 18 ALLE 24
Se dico ti porto fuori a cena, intendo fuori veramente
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III
agosto 2019
casal borsetti
AL BAGNO CALIPSO SHOW BRASILIANO, CENA A TEMA PER SAN LORENZO E MUSICA ALL’ALBA A FERRAGOSTO A Casalborsetti, la nuova gestione del Bagno Calipso ha preparato una agosto ricchissimo di eventi e appuntamenti da non perdere. Si parte il venerdì 2 agosto con una serata interamente dedicata ad una delle specialità romagnole piu tipiche: il castrato, in tavola a volontà (15 a persona bevande escluse). Sabato 3, nel pomeriggio, spettacolo Bimbobel (dalle 16.30 fino alle 18, gratuito per tutti i bambini) mentre la sera prende vita un fantastico show brasiliano con balli, capoeira e spettacoli di fuoco. Le sapienti mani di Concetta per la cena hanno previsto un menù siciliano: pasta al forno, parmigiana, caponata di verdure, cannoli, caffè (25 euro bevande escluse. Domenica 4 (alle 17) aperitivo con Dj Kita. Venerdi 9, (alle 21.30) gioco di memoria per tutti con Dr Why. Sabato 10 si comincia dal mattino con la gara di castelli di sabbia, poi si può cenare in spiaggia speciale menù di San Lorenzo: sarda in saor, spaghetti San Lorenzo, fritto e insalata, sorbetto (25 euro, bevande escluse). Il tutto accompagnato da musica dal vivo, karaoke e balli, con Angelo; alle 22,30 bomboloni caldi. Prenotazioni allo 0544 445400. Mercoledi 14, alla sera concerto dei Magic Queen con menù alla carta, e la mattina di Ferragosto concerto all'alba in spiaggia. Venerdi 16, torna alle ore 20.30, il gioco mnemonico di società Dr Why, con cena alla carta Sabato 17 serata karaoke condotto da Roberto Valentini, e cena romagnola con grigliata di carne, fagioli. calice di vino rosso (a 18 euro). Sabato 24 serata musicale con karaoke, canti e balli con Angelo, dalle cucine pronta in tavola paella a volontà con sangria (a 22euro).
porto corsini
INTORNO AL PAZZO FERRAGOSTO DEL QUEVIDA, FRA I SUONI INEDITI DEGLI “SCONCERTI” MUSICHE DA BALLARE E FALÒ IN SPIAGGIA Il Bagno QueVida colora il cuore dell’estate, con appuntamenti ricchi di suoni e ritmi eccitanti Agosto si apre con il live di Lucio Leoni, venerdi 2, alle ore 21, all’interno della rassegna “Sconcerti”, mentre sabato 3, alle ore 16, da non perdere l’atmosfera Sea Weed Sound, e il concerto dal vivo dei Club Soda. Domenica 4 sveglia musicale con il concerto all’alba (ore 5) del quartetto Mariquita, mentre giovedì 8 è il momento di “Open your mind, open your mic”. Venerdi 9 agosto sempre per la serie degli “Sconcerti”, ecco il live dei Foreign Dubbers (ore 21), mentre domenica 11 (alle ore 18) sono di scena i Ponzio Pilates Il programma prosegue il 15 agosto con il Full Moon Party di Ferragosto: eventi circus, dj set e falò fino alle 3 di notte. Venerdi 16 agosto tornano i protagonisti di “Sconcerti” con l’esibizione degli Xtravange Core (ore 21), quindi domenica 18 sarà il turno dei Cumbia Poder (ore 18). Da segnalare anche il Macabru live, domenica 25 alle ore 18. Tutti i sabati appuntamento sonoro con Sea Weed Sound.
marina di ravenna
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TUTTI I MERCOLEDì SERATA PIZZA TUTTI I SABATI SERA MUSICA DAL VIVO TUTTE LE DOMENICHE HAPPY HOURS Bagno Overbeach Via Ortolani, 1 - Casalborsetti (RA) - Tel. 0544 445600 - e-mail : info@overbeach.it
LUANA BEACH: UN’ESTATE TUTTA DA GODERE DAL TRAMONTO ALL’ALBA FRA LA DELIZIE DI PESCE PREPARATE DALLO CHEF RUDY BARBADORO E GLI HAPPY HOUR PIENI DI RITMO È un’estate da gustare quella del Luana di Marina Beach di Ravenna, con il ristorante aperto tutti i giorni a pranzo e a cena con le specialità di pesce appena pescato e preparato con cura e maestria dallo chef Rudy Barbadoro. E al mercoledì sera si può assaggiare un tocco di Spagna, su prenotazione, con Paella e Sangria. Per la cena del giovedì sono previste serate a tema. E per chi ama l’aperitivo in spiaggia, appuntamento ogni domenica dalle ore 18, con la formula dell’Happy Hour e la musica dal vivo, anche per ballare. La prenotazione è sempre consigliata allo 0544 531156. Tutti gli aggiornamenti su sono sulla pagina facebook del Luana Beach
IV
agosto 2019
marina di ravenna
MOSQUITO COAST, LA FESTA DEI VENT’ANNI CONTINUA IN AGOSTO, CON SHOW CARIOCA, CONCERTI ROCK E HAPPY HOUR
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PETER PAN
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FINISTERRE BEACH
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OASI BEACH
marina romea
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POLKA D’AGOSTO: COCKTAIL RINFRESCANTI, RITMI CALIENTI E ANCHE IL SET DI UN FILM
Ricchissimo il programma di agosto del Bagno Polka di Marina Romea ...a partire dai concerti. Si comincia sabato 3 agosto con I Camillas e il loro pop apocalittico, invece sabato 10 agosto si esibisce la Piccola Orchestra Ochtopus fra sonorità gypsy e klezmer. Per festeggiare il Ferragosto mercoledì 14 arrivano sul palco del Polka i Cucoma Combo con la loro musica afro-tropical, soukuss, cumbia, coladeira. Giovedì 15 agosto ritmi caraibici con il reggae di El V & The Gardenhouse. Sabato 17 agosto Roda de Careca propone i suoni tropicali roda de Samba, mpb, samba de raiz. Sabato 23 agosto si cambia musica con il surf garage di Freez. Sabato 31 agosto, largo al potente garage punk dei Love Trap. Tutti gli appuntamenti live iniziano alle ore 18. Ma non mancano altri eventi in programma come l'allestimento di un set cinematografico, dove tutto può accadere: incredibili effetti speciali e momenti esilaranti. per entrare dentro il film e generare i contenuti al “Polka Green Show”, in programma martedì 13 agosto, dalle 9 alle 18 Da non perdere tutte le domeniche gli aperitivi sulla spiaggia con dj dal vivo: 4 agosto: Laura Gramuglia-Rockaway Beach 11 agosto: Dj Lugi 18 agosto: Dj Lorenzo Nada+ Dj Nersone + Dj Click Black Sunday 25 agosto: Dj Click+ Dj Steve + Dj Franco Fusari Poi il Bagno Polka ospita anche artisti poliedrici che il venerdi danno vita a diverse performance: Venerdì 2 agosto: Il verme in fondo alla fila, narrazione e musica dal vivo con Alfonso Cuccurullo e Federico Squassabia. Venerdì 9 agosto: Burn & brain, fuoco e manipolazione di bastoni con Mattia Funny Moments. Venerdì 16 agosto, Otto Panzer show, teatro di strada con Giovanni Risola Venerdì 23 agosto: Cose da lupi, teatro d’oggetti con Zanubrio Marionettes Mentre durante tutto il mese di agosto proseguono i vari i corsi di nuoto e acquaticità partiti nei mesi scorsi. I dettagli e gli appuntamenti sulle pagine internet del Polka
viale delle Nazioni 242c - bagno 28 Marina di Ravenna (RA) Tel 349 2841775 www.finisterrebeach.it
Viale delle Pace 462 Marina Di Ravenna Tel 338 125 2177 Fb: OasiBeach
Marco Zanotti/ Cucoma Combo
Tutte le domeniche live Dj per drink ballabili e il venerdì performance altamente spettacolari
viale delle Nazioni 260 - bagno 36 Marina di Ravenna (RA) Tel. 0544 530402 FB: Bagno PeterPan www.peterpan36.com
MOSQUITO COAST
Viale delle Nazioni 194 Marina Di Ravenna Tel. 0544 530854 Fb: MosquitoCoast20
Kuf
Il culmine dell’estate è un buon momento per continuare a festeggiare i vent’anni anni di buone vibrazioni, relax e divertimento in riva mare per il Mosquito Coast di Marina. Il programma di eventi, musica dal vivo, happy hour, cene a tema, va avanti a pieno ritmo a partire dal “Ferragosto Party”, in programma il 14 agosto con un variopinto live show carioca tutto da ballare all’insegna dei ritmi tropicali che hanno da sempreanimato le feste del Mosquito. Fra gli altri eventi musicali da non perdere poi il 18 agosto “Lu Grande Festival” con le esibizioni live dei Melody Fall, Sunset Radio e Kuf. Ma la buona musica non finisce qui, il programma dei concerti vede sul palco del Mosquito anche The Black Soul Whie Nois + Reyjaks (il 4 agosto), ancora, direttamente dagli Usa, i Cigar + Actionman (l’11 agosto) e infine gli Urgonauts (il 25 agosto). E per chi non ne avesse abbastanza ogni sabato e domenica la musica non manca mai con le proposte da ballare di ottimi dj set. Peraltro al Mosquito Coasta si può passare l'intera giornata, pranzando nell'area ristorante cha ha numerosi coperti. Spesso, verso sera all'happy hour viene associata picanha e altre specialità per regalarsi il migliore degli aperitivi. A proposito di buona cucina si segnalano anche gli appuntamenti “Paella do Mosquito” - All You Can Eat, il 14 agosto e “Churrascaria do Mosquito” il 28 agosto. Per rimanere sempre aggiornati sugli eventi si può consultare la pagina Facebook (Mosquito Coast 20) o Instagram.
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LUANA BEACH
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BAGNO 3 PINI
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BAGNO NARIZ
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QUEVIDA
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BARBAGNO6
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POLKA
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CALIPSO
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SARAGHINA BEACH AND RESTAURANT
viale delle Nazioni, 80 Marina di Ravenna (RA) Tel 0544 531156 FB: Bagno Luana Lungomare C. Colombo, 141 Punta Marina Terme (RA) Tel. 340 9870313 Email: angelo5584@alice.it Lungomare C. Colombo, 10 Punta Marina Terme (RA) Tel. 0544 437858 via Teseo Guerra 29 Porto Corsini (RA) Tel. 340 4611262 FB: QueVida www.spiaggiaquevida.com Via Teseo Guerra 31 Porto Corsini Fb:barbagno6 viale Italia, 83 Marina Romea (RA) Tel. 0544 446606 FB: Polka www.polka50.com via Ciceruacchio, 58 Casal Borsetti (RA) Tel. 0544 445400
viale Matelda, 2/a Lido di Dante (RA) Tel 392 0826915 FB: Saraghina-beach and restaurant Email: direzione@bagnosaraghina.it