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Biancospino, la valeriana del cuore

Dott. Andrea Pitrelli Farmacista antroposofo

Farmacia Duomo

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Biancospino… già solo il nome evoca purezza, forza e bellezza. Bellezza, per i suoi stupendi fiori. Purezza, perché “bianco ” è il colore del candore e della innocenza.

“Spino ” è simbolo di forza, difesa e attacco allo stesso tempo. Il nome botanico Crataegus, attribuito a Teofrasto, deriva infatti dal greco kràtos, che significa forza. Questo piccolo alberello della famiglia delle rosacee raggiunge più di cento anni di longevità: la medicina dei conventi lo riteneva il più efficace per combattere l’invecchiamento dei tessuti e soprattutto il protettore della circolazione cerebrale. Secondo antiche leggende, in virtù del suo vigore, la pianta sarebbe in grado di allontanare la presenza di spiriti maligni; per questo regalare il biancospino in occasione di un matrimonio o di altre cerimonie importanti rappresenta un messaggio di protezione e sostegno a beneficio di chi riceve il dono. I Romani lo chiamavano “ alba spina ” (spina bianca) e lo dedicarono alla dea Flora, che regnava sul mese di maggio, mese delle purificazioni e della castità, simboleggiata appunto dal bianco dei fiori. Per questo motivo non venivano celebrate le nozze durante quel mese e se proprio era necessario farle, si accendevano cinque torce di Biancospino in onore della dea, per placare la sua ira. Proprietà. Ricco di proprietà benefiche, il biancospino è stato anche definito ‘la valeriana del cuore ’ . Le sue foglie e i suoi fiori contengono una miscela di flavonoidi, antiossidanti potentissimi, utili nella prevenzione delle malattie cardiovascolari e nella lotta al colesterolo. Potente è quindi la sua attività cardioprotettiva, che porta alla dilatazione delle arterie coronariche, migliorando l’ afflusso e riducendo la pressione arteriosa. Presente anche una grande percentuale di vitexina, principio attivo che agisce come spasmolitico, sedativo e ansiolitico naturale. Un ’ azione sedativa e rilassante che è utile soprattutto nei pazienti molto nervosi e agitati, riducendo agitazione, nervosismo, angoscia e insonnia. Esistono varie forme di somministrazione, sia liquide che solide, per uso orale e per via parenterale. Normalmente si consiglia di assumere il biancospino come tintura madre, macerato glicerico, estratto secco o fluido o più semplicemente come tisana. In cucina. Le bacche di biancospino si prestano alla preparazione di una gustosa marmellata, ottima spalmata su una fetta di pane imburrato, con biscotti di frolla o come accompagnamento alle carni bianche e rosse. Il biancospino non presenta controindicazioni particolari. Come tutte le piante però può presentare effetti collaterali ed interazioni farmacologiche con altri medicinali: si consiglia comunque di consultare il proprio medico o il farmacista di fiducia prima dell’ uso.

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