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Ortrugo dei colli piacentini

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La nostra vetrina

La nostra vetrina

Eccoci arrivati ad aprile, il mese della Santa Pasqua e del 25 aprile. Due festività importanti, due occasioni per viaggiare e godere dell’immenso e variegato patrimonio paesaggistico italiano. Potremo anche unire il piacere di viaggiare a quello di partecipare a piacevoli degustazioni visitando vigneti e cantine, alla scoperta dell’incredibile varietà di vini di prestigio che riflettono gli umori, i sapori e i colori della terra che li ha prodotti. Questo mese voglio parlarvi di un vino della regione EmiliaRomagna, per la precisione piacentino: l’Ortrugo. Schietto e franco, come lo sono gli emiliani, è un vino conviviale che si accompagna perfettamente a salumi, formaggi, piatti a base di uova, tortini salati, pesce, zuppe di pesce e anche carni bianche. Viene prodotto in diverse tipologie: spumante, frizzante e fermo: la sua espressione più classica è comunque quella frizzante. Il vitigno è il più caratteristico dei colli attorno a Piacenza, insieme alla Malvasia. È un vitigno di tipo autoctono e la produzione è antichissima; infatti, la sua valorizzazione è molto più recente, in quanto in passato veniva vinificato in uvaggio perché valorizzava altri vini rendendoli freschi e profumati. L’ origine della parola “Ortrugo ” risale al dialetto emiliano e significa “ altra uva ” . Sì, perché in passato, insieme alla Malvasia e ad altre uve a bacca bianca, questo vino veniva impiegato per la realizzazione di vini più complessi. Nel piacentino, la cultura del vitigno risale al 1700 a.C.. Furono gli Etruschi a sviluppare la viticoltura portando nuovi vitigni e nuove tecniche di coltivazione delle uve. Nel 1987 Piacenza è stata insignita del titolo di “Città internazionale della Vite e del Vino ” . Fin dai tempi più remoti i vini piacentini sono stati apprezzati da personaggi illustri come Papa Paolo III Farnese, Michelangelo, Napoleone, i Visconti, Bartolomeo Colleoni, gli Sforza, Filippo V di Spagna. Il vinile che abbiamo scelto di abbinare a questo vino simpatico, fresco e conviviale è: “Henna ” di Lucio Dalla. Un album del 1993 che non ha avuto il successo che meritava. Un tributo al grande e immenso Lucio, nel decimo anniversario dalla sua prematura scomparsa. Un personaggio che ci ha lasciato una ricchezza infinita con la sua musica e la sua simpatia. L’ album, composto da 10 brani è un autentico capolavoro dallo stile jazzistico e orchestrale la cui direzione è demandata al maestro Beppe D’Onghia, suo fido collaboratore anche in sala di registrazione e in diversi live con orchestra.

A cura di ANNA LISA ZITTI

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C.I. ORTRUGO

Colore: giallo paglierino, con riflessi verdognoli Odore: delicato, caratteristico Sapore: delicato e fragrante, con sensazioni fruttate di mela golden e un fine sottofondo floreale Bicchiere: calice da vino bianco, Flûte Temperatura: 10-12°C per i vini fermi, 8-10°C per i vini frizzanti e 6-8°C per gli spumanti

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