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Turismo religioso in Piemonte e pellegrinaggi nel Biellese

A cura di DARIO BORDET

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Una fitta rete di percorsi escursionistici attraversa il territorio piemontese, regalando la possibilità di realizzare itinerari a tema, come quelli legati alla spiritualità. Così la Via Francigena, che si snoda a sud della provincia di Biella, la Strada dei Santuari, itinerario montano che tocca svariati cammini dello spirito all’interno e oltre i confini della Provincia di Biella, in un sistema di notevole valore artistico e paesaggistico. Il Biellese è terra di Santuari alpini, tra i più belli e conosciuti del Piemonte. Il più noto è sicuramente quello di Oropa, uno dei primi santuari in Europa per importanza, legato al culto della Madonna Nera - detta appunto Santa Vergine d’Oropa. La tradizione popolare vuole che iniziatore del culto cristiano ad Oropa fosse Sant’Eusebio, Vescovo di Vercelli, nel IV sec. D.C. Il Santo avrebbe trovato in Gerusalemme la statua di legno della Vergine, scolpita da San Luca, e l’avrebbe portata con sé ad Oropa. La costruzione di una vera e propria chiesa è documentata nel 1200; da allora il Santuario si è espanso per ospitare e contenere i sempre più numerosi fedeli, fino a trovare l’aspetto attuale. L’insieme monumentale è composto ora dal Chiostro con la Basilica Antica, dalla Basilica Nuova e dai corpi laterali, dove sono state ricavate più di trecento moderne stanze per ospitare i pellegrini. Dalla Scala Regia alla Basilica antica e alla Chiesa nuova, dalla biblioteca ricca di antichi volumi alla collezione di arredi sacri e gioielli fino alle due gallerie di ex-voto, Oropa offre un patrimonio unico di arte e cultura, ma è anche un’oasi di natura incontaminata e un paradiso per turisti e sportivi.

Oropa: Cappella del Trasporto

Tra le Cappelle del Sacro Monte di Oropa

Un percorso devozionale per molti, di puro svago e relax domenicale per altri, è quello che si snoda tra le Cappelle del Sacro Monte di Oropa. Un luogo incantato, dove il silenzio e la contemplazione sono di casa, il Santuario di Oropa è situato

in altura e presenta un percorso devozionale tra le dodici cappelle del Sacro Monte, situate tra la conca del Santuario e il rio Canal Secco, sul colle dell’Oretto. Al Santuario si arriva in auto, ma chi vuole può, con la bicicletta, affrontare, come un pellegrino penitente, la salita che dalla città porta al complesso del Santuario. Una salita conosciuta anche dai ciclisti professionisti del Giro d’Italia che spesso hanno concluso una tappa con l’ascesa fino al santuario mariano. Si tratta di piccole chiesette edificate tra i secoli XVII e XVIII dalle comunità biellesi. In

Il Santuario di Graglia e l’Eco endecasillabo

ognuna si trovano statue in terracotta, anche a grandezza naturale, realizzate da artisti biellesi e vallesani che simboleggiano scene tratte dalla vita di Maria. Il percorso si trova a sinistra del complesso monumentale del Santuario, in uno scenario montano inserito nel Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO e più recentemente divenuto Riserva Speciale della Regione Piemonte.

Il Santuario di Graglia e l’Eco endecasillabo

La figura della Madonna è venerata nel Biellese anche nel Santuario di Graglia. L’ariosa e pittoresca Valle Elvo, circondata di boschi di castagni e faggi, fu scelta nel XVII sec. dal Parroco del paese, Nicolao Velotti, quale luogo ideale per la costruzione, sul colle di San Carlo, di un Sacro Monte, costituito da un Tempio di notevoli dimensioni e ben cento cappelle. Purtroppo, il progetto iniziale naufragò e nel 1655 fu deciso di elevare sul colle della Divina Bontà, sul quale già sorgeva una cappella dedicata alla Madonna di Loreto, una grandiosa Basilica. La grande chiesa, con pianta a croce greca, è lunga 42 metri e larga 32; l’interno della Basilica è impreziosito dalla splendida cupola ottagonale decorata nel 1870 dall’artista Fabrizio Galliari, e dalla cappelletta dedicata alla Madonna di Loreto. Il soggiorno al Santuario di Graglia è reso piacevole anche dallo splendido verde circostante e dalla salubrità dell’acqua, che sgorga direttamente dalle sorgenti montane. Una curiosità: lungo il sentiero che dal Santuario di Graglia conduce a S. Carlo, ha luogo uno dei fenomeni acustici più antichi e affascinanti che si conosca. Raggiungendo un punto opportunamente segnalato e rivolgendosi verso il Santuario, è possibile udire la parola gridata dopo una frazione di secondo; la particolarità in questo caso è che l’eco qui può riportare una parola di undici sillabe (ad esempio “precipitevolissimevolmente”). Si tratta di un fenomeno raro e un’occasione da non perdere: esiste solo un altro “Eco endecasillabo” nel mondo, in una zona del Grand Canyon, negli USA.

La Passione di Sordevolo

A soli 4 km a nord di Graglia tornerà in scena il prossimo 18 giugno (con repliche fino al 25 settembre), dopo le 200 candeline spente nel 2015 e dopo lo stop forzato nell’estate 2020, la “Passione di Sordevolo”. Torna, quindi, una rappresentazione della Passione di Cristo unica in Italia e nel mondo e che quest’anno punta al tutto esaurito, con circa 35 rappresentazioni da giugno a settembre, che richiamano in un anfiteatro di 4mila m2 decine di migliaia di spettatori da tutta Italia e da tutto il mondo, dagli Stati Uniti all’Australia, al Giappone. Da oltre 200 anni gli abitanti di Sordevolo - centro di poco più di mille e trecento abitanti posto lungo il percorso dei sacri monti, fra Oropa e Graglia mettono in scena una rappresentazione teatrale popolare unica in Italia e nel mondo. Lo spettacolo della Passione, come lo conosciamo oggi, nasce duecento anni fa, ma le sue origini sono ben più remote. A Roma, tra la fine del ‘400 e l’inizio del ‘500, la Compagnia della Confraternita

Sordevolo, Colle di S. Grato

Lo spettacolo della Passione Benedetto Croce e Franco Antonicelli a Sordevolo

del Gonfalone recita nel Colosseo un testo della Passione. La scenografia, realizzata interamente con i mezzi e le competenze introdotte dai cittadini, ricostruisce un frammento della Gerusalemme dell’anno 33 d.C.: la reggia di Erode, il Sinedrio, il Pretorio di Pilato, il giardino del Getsemani, il cenacolo, il monte Calvario. Tutte le ventinove scene si svolgono quindi nell’anfiteatro da 2400 posti realizzato appositamente quindici anni fa e nel quale in questi ultimi anni si sono esibiti anche artisti del calibro di Ennio Morricone. Negli anni scorsi l’Associazione Teatro Popolare di Sordevolo ha promosso l’allestimento, nei locali della seicentesca chiesa di S. Marta, di un museo permanente sulla tradizione della Passione di Sordevolo, aperto da giugno a ottobre tutte le domeniche e anche in tutte le date degli spettacoli. Un territorio, quello di Sordevolo, ricco di spiritualità e di cultura. Quello che era il territorio di villeggiatura di Piergiorgio Frassati (originario di Pollone, Comune confinante con Sordevolo), ma anche di Cesare Pavese, Leone Ginzburg, Benedetto Croce e molti altri protagonisti del secolo scorso vuole tornare, grazie anche alla Passione, al centro dei grandi itinerari turistici nazionali.

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