2 minute read

Belfast di Kenneth Branagh

C I N E M A

A cura di VALERIO CONSONNI

Advertisement

Il film semi-autobiografico scritto e diretto da Kenneth Branagh, e basato sulla sua infanzia, racconta la storia di una famiglia di classe operaia che attraversa un periodo particolarmente violento nell’Irlanda del Nord. Buddy, un bambino di 9 anni, vive in un quartiere popolare di Belfast, nell’Ulster; suo padre lavora come carpentiere in Inghilterra, mentre lui trascorre la sua infanzia in compagnia di sua madre, del fratello maggiore Will e dei nonni paterni. La sua serenità viene improvvisamente sconvolta nell’ agosto del 1969, quando un gruppo di protestanti attacca le case e le proprietà dei cattolici che vivono nella sua stessa strada: ha inizio il conflitto nordirlandese. Gli abitanti della strada allestiscono una barricata e organizzano delle ronde per prevenire ulteriori conflitti; il padre di Buddy inizia a tornare più spesso a casa per controllare la situazione della famiglia, che intanto si trova in forti difficoltà economiche a causa di alcuni debiti che l’ uomo ha accumulato. Quando la sua sofferente moglie scrive all’Agenzia delle Entrate chiedendo conferma che il suo debito è finalmente stato pagato, spinge le autorità a esaminare ulteriormente i suoi oscuri affari e decidere che deve altre somme di denaro. Rendendosi conto di non essere più al sicuro e di avere ormai pochi legami con Belfast, la famiglia decide di partire per l’Inghilterra. Ma c ’è un calore e una tenerezza formidabili nel film elegiaco e autobiografico di Branagh sulla Belfast della sua infanzia: scritto in modo vivace, splendidamente recitato e girato in bianco e nero con esplosioni di colori brillanti, scenografie, madeleine ed epifanie che sembrano uscire dalle pagine di un grande romanzo, non si può dimenticare. Alcuni potrebbero ritenere che il film sia sentimentale o che non sia sufficientemente conforme al modello di rabbia e disperazione politica. Eh sì, c ’è sicuramente un cucchiaio (se non due) di zucchero nel mix, ma questo film ha una tale generosità emotiva e arguzia nell’ affrontare una situazione così difficile che non si può non rimanerne incantati. Lo stesso Branagh in un ’intervista sembra sfatare i soliti luoghi comuni sul suo Paese: «In Irlanda sembra sempre piovere, ma nel cuore degli abitanti c ’è un sacco di sole: ridiamo molto per le cose stupide mentre ci abbracciamo quando affrontiamo problematiche difficili. Questa storia mi accadde quando avevo circa 9 anni e cambiò la mia vita per sempre… Mi ricordo che quando la mia famiglia si trasferì da Belfast in Inghilterra, fui molto preso in giro dai compagni di scuola per il mio accento irlandese. Andai a lezione di dizione. Ma ad essere sincero, gli anni a Belfast furono l’ unico periodo della mia vita in cui mi sentii di appartenere veramente ad un luogo». Premio Oscar 2022 per la migliore sceneggiatura originale, è un film da non perdere!

This article is from: