Italiadagustare giugno 2018

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Anno 6 - Giugno 2018

Tremosine - Lago di Garda

Cultura del territorio, Turismo e Benessere

PERSONAGGIO

MARINA SALAMON LA SEMPLICITÀ È TUTTO

SCOPRI L’ITALIA

A CREMONA IL CIELO SENZA BARRIERE

[ STILE ITALIANO]

ASSISI BELLA E SPIRITUALE



Giugno 2018

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indice [ PERSONAGGIO] 6

Marina Salamon: «Le circostanze ostili ci aiutano a cambiare»

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Assisi: un luogo dall’incantevole bellezza spirituale

[ STILE ITALIANO]

[ SCOPRI L’ITALIA]

10 Sulle sponde del Garda

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14 Montagnana, una perla medievale nella campagna veneta 15 Suzhou & Slow Village

16 Samantha Cristoforetti a Cremona per “cielo senza barriere”

[ GOURMET]

18 Roberto Conti, la stella del trussardi alla scala

[ SALUTE E BENESSERE]

19 L’importanza dell’educazione alimentare

[ LIBRI]

20 Luigi Chiariello - Willy Pasini: “Da cuore a cuore” 21 Le nostre recensioni

[ AGENDA ITALIA]

22 Aria di primavera

Direttore Responsabile Dario Bordet Direttore Editoriale Evelina Flachi ViceDirettore Editoriale Alessandro Trani Art Director Patrizia Colombo Progetto grafico/Impaginazione Milano Graphic Studio S.r.l. Caporedattore Riccardo Lagorio Hanno collaborato Francesca Bastoni Valerio Consonni Francesco Garosci Carlo Kauffmann giugno 2018

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LA TUA CASA…

ANZI, MOLTO DI PIÙ!! www.casebio.it


G I U G N O

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L’estate è ormai alle porte e con essa vediamo avvicinarsi le tanto attese vacanze, giorni che finalmente e duramente avremo raggiunto. Sentiamo tutti il bisogno di evadere, di disfarci della routine quotidiana, uscire dalla realtà che ci accompagna ed entrare in una nuova dimensione, quella della magia di un bel viaggio da sempre sognato. C’è chi pensa a riposarsi e sogna una spiaggia con ombrellone e sdraio da cui ammirare il mare, c’è chi non vede l’ora di praticare il suo sport preferito, e c’è chi non sa bene cosa fare e magari vorrebbe fare un po’ questo e un po’ quello… Tutti però, pensando alla vacanza, desideriamo qualcosa in comune: sentirci liberi, rilassarci e rigenerarci! Noi di italiadagustare cerchiamo dare il nostro piccolo contributo proponendovi contenuti sempre piacevoli e rilassanti. Marina Salamon, personaggio di questo mese, è una donna imprenditrice vulcanica che ama vivere con semplicità. I nostri itinerari vi guideranno tra i borghi più belli d’Italia lungo le sponde del Lago di Garda. Non perdetevi “Cielo senza barriere”, una iniziativa ritornata quest’anno a Cremona, con un messaggio molto importante. Cerchiamo sempre di proporvi temi interessanti e luoghi anche un po’ insoliti dove le bellezze naturali si coniugano con quelle artistiche, culturali e, perché no… anche con la buona tavola! Buona lettura!

SCARICALO ORA! Hai il nostro numero precedente? Se non ce l’hai, non preoccuparti, puoi scaricarlo gratuitamente tramite il nostro sito: www.24orenews.it giugno 2018

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[ per s onaggio ]

MARINA SALAMON

«LE CIRCOSTANZE OSTILI CI AIUTANO A CAMBIARE» Da Doxa (ricerche di mercato) ad Altana (abbigliamento di lusso per bambini) passando per Connexia (digital marketing) e la casa madre di tutte, la holding Alchimia: Marina Salamon, nata a Tradate (VA), classe ‘58, è una imprenditrice vulcanica, scrittrice e una mamma. È stata per oltre 10 anni consigliera internazionale del WWF. Per il suo lavoro di imprenditrice e manager, nel 1992 le viene assegnato il premio Marisa Belisario. Per lei c’è un unico modo di vivere: con semplicità A cura di Carlo Kauffmann

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Lei laureata in storia, all’Università Ca’ Foscari di Venezia, è stata portavoce del Sindaco Cacciari nella sua Giunta, che esperienza è stata?

È stata molto positiva, mi ha insegnato tanto. Tutti noi dovremmo imparare a fare “servizio sociale”, non necessariamente in un partito. In questa Giunta ho ritrovato molti dei miei amati professori, ma ho capito che sul piano della gestione pratica della Pubblica Amministrazione, quale era la nostra Giunta, non avevamo lo stesso sguardo.

Lei è una imprenditrice di successo che vive con assoluta semplicità. Lo ha insegnato anche ai suoi 5 figli. Come ci riesce?

Perché credo che questo sia l’unico modo di vivere. Con semplicità. I miei figli hanno frequentato scuole pubbliche e private, quando lo desiderano andiamo al Mac Donalds, non vedo dove sia il problema. Vede la farò sorridere, io sono figlia di una pediatra che ci ha alimentato sempre in modo perfetto, io ho scelto per i miei giugno 2018


[ per s ona ggio ] figli la libertà e l’allegria, non in polemica con la nonna, ma io sono a favore delle sperimentazioni. Mio marito cucina molto bene e questa è una cosa importante, perché io sono per i prodotti pronti, per i surgelati. Spendere molto per il mangiare non lo capisco, i vini che costano più di 3/4 euro mi scandalizzano… mentre per i libri o per i viaggi spenderei una fortuna.

È vero che a lei venne in mente l’idea di modificare la produzione di abiti per bambini di Altana, mentre assisteva suo figlio Brando in ospedale a Parigi? Sì, è assolutamente vero… ero molto indebitata perché avevo comprato d’istinto, per amore di mio padre, DOXA, che allora non andava bene. Poi ero poco esperta di quel mondo, capivo poco di quella azienda. C’è una mia amica che parla di “Dioincidenze”, credo sia proprio così! Io uscivo dall’ospedale, giravo per i negozi di abbigliamento per bambini, fotografando, disegnando, perché pur non essendo una stilista credo di avere un certo intuito. Noi italiani nel ‘92 vestivamo i bambini in modo raffinato, ma molto noioso, cappottini di lana rosa, azzurri… Ho creduto che si potesse cambiare, e così ho creato abiti e felpe con nuovi colori, diversi, ho creato ricami “dolci” da applicare, di orsi e di altri simpatici animali. Aiutata, in questo, dall’esperienza fatta da consigliera del WWF per 10 anni. Sono nate così le due linee che portano i marchi Amore e Dibea e che sono andate benissimo!

Quindi sarebbero le circostanze ostili che ci aiutano a cambiare? La storia che le ho appena raccontato, se possibile, mi rafforza in quella idea!

Lei sostiene che solo le aziende dove le persone stanno bene hanno futuro. È ancora così?

Sì, se si ragiona con una visione di lungo periodo. Ci

vuole un buon clima per lavorare insieme. Nel breve periodo vige un’altra logica, legata spesso a interessi personali da raggiungere velocemente.

Lei crede fermamente nella responsabilità sociale delle imprese, per questo ama tanto Adriano Olivetti? La scorsa settimana sono andata a trovare i miei genitori, io avevo portato a mio padre un testo di Olivetti e lui mi aveva preparato dei quaderni di suoi scritti. Senza esserci detti nulla ci siamo trovati a scambiarci libri di Adriano Olivetti. Come vede i miei genitori mi hanno insegnato a vivere, insegnandomi certi principi e quelli per i quali si è battuto Adriano Olivetti. Credo siano da conservare per chi decide di fare impresa.

Sempre contraria alle quote rosa?

Le donne hanno fatto molti passi avanti, ma non dobbiamo dimenticare che l’Italia è un Paese mediterraneo conservatore dove gli uomini sono, praticamente da sempre, alla guida di aziende, banche, istituzioni. Non vorrei che le donne con le “quote rosa” finissero come gli indiani nelle riserve.

Cosa c’è nel futuro di Marina Salamon?

Io spero con mio marito di poter fare sempre di più di dedicare tempo al bene di persone in Africa o in altre parti del mondo, magari per alcuni mesi all’anno. Sento l’esigenza di poter offrire a queste comunità ciò che so fare, ma vorrei tanto anche poter lavorare con le mani, sperimentare, non stare sempre e solo dietro le scrivanie.

Grazie è stata bravissima, per l’intervista che ha voluto concederci nonostante in viaggio. Tra cambi di treni, corse per i sottopassaggi, “fiatoni” per il peso di tanti libri sulle spalle, ci ha permesso di far conoscere ai nostri lettori una donna generosa, forte, dolce, tagliente… Marina Salamon.

Nella pagina a fianco e sopra: Marina Salamon; a sinistra: gli uffici di Milano di Doxa

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Follia è fare se m pre la stessa

cosa aspettandosi risultati diversi Albert Einstein

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ASSISI UN LUOGO DALL’INCANTEVOLE BELLEZZA SPIRITUALE S

Siete mai stati ad Assisi… uno dei luoghi d’Italia dove la storia incontra la quiete dell’anima? Assisi è un piccolo borgo umbro arroccato su una collina che si affaccia sulla valle: un capolavoro di architettura che si erge sull’imponenza monumentale della Cattedrale, tra luoghi misteriosi ed angoli incantevoli. Una zona che testimonia il passaggio di San Francesco e Santa Chiara, come ad esempio l’Eremo delle Carceri e la Porziuncola a S. Maria Degli Angeli. Luoghi di culto impreziositi da affreschi di Giotto, che qui ha dipinto i suoi 28 capolavori dedicati proprio alla vita del santo. Assisi è un luogo di cultura, dove si respira il profumo di una storia antica. Assisi e le sue terre, sono le stesse terre di TUUM: le stesse radici da cui prende vita e corpo il progetto. “Una zona che ha dato, e continua a dare tanto: è una fonte inesauribile d’ispirazione che ogni giorno guida l’Azienda nella ricerca di quell’equilibrio perfetto tra il design ricercato dei propri gioielli giugno 2018

e la forte anima che caratterizza il disegno aziendale. Scegliere Assisi come luogo del primo flagship store è stato quindi del tutto naturale” afferma Mirko Pontrelli, l’uomo TUUM della Lombardia. Mirko ci guida nella visita al monomarca, che si trova proprio su via San Francesco, la strada principale che conduce alla Basilica: “Uno store di ultima generazione in una ‘cornice’ che rispetta ed esalta la storia e la bellezza mozzafiato delle storiche costruzioni in pietra, tipiche del centro Italia. Entrando si intraprende un viaggio, un’esperienza d’acquisto unica, guidata da personale altamente qualificato e competente che regala ad ogni persona un tempo di qualità assoluta: in grado di trasmettere la profondità e la sincera

passione, riescono a far vivere in prima persona ogni piccolo dettaglio del progetto TUUM. Un flagship store che di per sé è un gioiello: finiture uniche, di pregio, il connubio perfetto tra tradizione e innovazione. A partire dal parquet in legno antico, recuperato dalle palafitte di Venezia, gli arredi creati a mano da artigiani locali, i colori scelti, le decorazioni, fino ad arrivare ad un maxischermo che collega il punto-vendita con i laboratori orafi TUUM. Ogni angolo è stato pensato, studiato e progettato dal laboratorio creativo interno all’azienda. Arredamento esaltato dal color nero delle pareti che conferiscono un tono ancora più elegante, e allo stesso tempo accogliente, alla gioielleria. Un luogo incantevole dove trovare gioielli made in Italy creati solo Assisi? con materiali nobili come Il passaggio da un oro e argento. Lo store di Assisi, oltre ad avere tutti i sogno a un altro gioielli in collezione, disposogno, senza che ne di una o più capsule coll’incantesimo lection, dedicate esclusivasvanisca… mente a questa terra magiMirko Pontrelli ca e ai suoi visitatori.

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SULLE SPONDE DEL GARDA TRA “IL VITTORIALE” E ALTRE “STORIE” Il lago di Garda, con il suo clima e la perfetta temperatura delle acque sembra quasi un mare incastonato fra le Alpi e la pianura padana. Il lago è circondato da palme, oleandri, olivi e viti e le sue sponde lambiscono la Lombardia, il Veneto e il Trentino Alto Adige. Tutt’intorno vi sorgono borghi pittoreschi, lidi e porticcioli, grandi centri pieni di vita, parchi e riserve naturali. Tanti sono infatti i richiami alla storia e alla cultura quando si visitano le rive del lago costellate da borghi, castelli, monasteri e antichi paesi ricchi di monumenti e musei. Il lago di Garda è il luogo ideale per ritagliarsi una vacanza su misura: dagli amanti della natura, agli appassionati di sport, a chi vuole scoprire luoghi ricchi di storia e cultura A cura di Sandro Nobili

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Iniziamo questo nostro viaggio a Gardone Riviera (‘Gardù de Riera’ in dialetto bresciano), un piccolo borgo, ricco di architetture liberty, affacciato sullo splendido panorama del lago di Garda. A parte la bellezza del paesaggio, che offre incantevoli e suggestivi panorami sul lago e sulle limonaie, offrendo all’occhio un’alternanza cromatica di verdi e azzurri da quadro, Gardone è famoso soprattutto per aver dato la residenza a Gabriele D’Annunzio. “Il Vittoriale degli Italiani” è sicuramente il luogo di maggior interesse storico-culturale del paese e probabilmente uno dei posti più importanti d’Italia. Si tratta di un vero e proprio piccolo villaggio, composto da vie e piazze, edifici, un teatro e degli splendidi giardini progettato e realizzato da Gabriele D’Annunzio, in collaborazione col celebre Giancarlo Maroni, architetto di eccelsa fama. All’interno del Vittoriale c’è anche la dimora che fu di D’Annunzio e un Museo dove sono congiugno 2018


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UNA FESTA DI SAPORI

Anche a tavola ritroviamo l’intreccio di sapori mediterranei e alpini. Un bel carpione, specie che vive solo nelle acque del Garda, un luccio da assaporare alla maniera dei vecchi pescatori, aole o alborelle fritte, un cavedano alla griglia o i filetti di persico marinati. Dalla selvaggina dei monti ai pregiati tartufi neri, dal celebre olio extra vergine d’oliva del Garda ai vini come Bardolino, Valpolicella, Groppello, Chiaretto. Poi ancora i formaggi quali quelli di Costa e Briano, la “Formagella di Tremosine” a pasta morbida o il saporito “Garda” a pasta semidura e sapore leggermente marcato. Sono solo alcuni dei piatti e prodotti che potrete scoprire.

Da sinistra nell’altra pagina in senso orario: una veduta di Riva del Garda; il giardino botanico Andre Heller di Gardone Riviera; pesce persico appena pescato e Gargnano

servati molti oggetti appartenuti al Vate: abiti, biancheria, scarpe, ceramiche e utensili. Da non mancare una visita all’Heller Garden, un giardino unico per bellezza e fascino culturale di proprietà di André Heller, poeta-artista austriaco innamorato del lago di Garda. Nei circa 10mila m2 del giardino, infatti, sono presenti con oltre 2000 varietà di piante di ogni parte del mondo, che si sposano perfettamente con le strutture artificiali, le sculture e gli effetti scenografici creati, dalle bandiere tibetane al Budda dormiente, a Ganesh, allo spirito del bosco, ai mostri mutanti, Adamo, Eva, il Totem, la Piramide. Lasciamo Gardone per raggiungere il borgo di Gargnano. Appena si arriva si notano le limonaie, alti pilastri che puntano il cielo, tutti in fila, racchiusi su tre lati da bianche muraglie di pietra, testimonianza di un’economia un tempo unica e fiorente, oggi reliquie museali tenute in vita dal Parco Alto Garda e da pochi appassionati che giugno 2018

coltivano limoni. Gargnano possiede uno dei più bei centri storici presenti sulle rive del rinomato lago. Cuore del paese sono la piazzetta e il porto, fra i più amati dai velisti, dato che in questa zona dell’Alto Garda spirano sempre venti vigorosi. Per questo si dispu-

Riva del Garda

Tremosine Tignale

Gargnano

Gardone Riviera

ta qui, ogni anno - in settembre la più importante regata in acque interne d’Europa, la Centomiglia. Sul porto si affacciano vari edifici, in alcuni dei quali sono murate palle di cannone a ricordo del bombardamento navale subito nel 1866. Il centro del paese accoglie i turisti con il suo chiostro gotico dell’ex Convento di San Francesco, del XIII secolo. Il chiostro si caratterizza per eleganti archi di gusto veneziano, retti da capitelli scolpiti con teste di frati, leoni, pesci, oltre che cedri e limoni. Gli agrumi scolpiti nei capitelli testimoniano la tradizione secondo la quale furono i frati francescani a portare sul lago di Garda la coltivazione degli agrumi. Lasciato il centro storico, con il suo ex Palazzo comunale del Traffegnini del 1581, si può ammirare Villa Feltrinelli del 1894 (detta anche Villa del Duce in quanto ospitò Mussolini durante i giorni della Repubblica di Salò) che nel 1949 fu donata all’Università degli Studi di Milano.

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A sinistra: Tignale; sotto: Gargnano, una delle poche limonaie gardesane e Tremosine

Tignale e Tremosine si trovano nell’entroterra del lago, nel cuore di verdi altipiani coltivati ad ulivi e frutta, da cui si gode una delle più belle viste sul Garda. Qui il panorama spazia da un grande entroterra alpino e la parte lacustre, in cui tra ulivi, orti, giardini e antiche limonaie si respira un’atmosfera mediterranea. Dal centro storico di Tignale si snodano piccole viuzze su cui si affacciano antichi portoni di pietra. Su uno spuntone di roccia calcarea a picco sul lago, all’altezza di 700 metri, sorge l’antico Santuario della Madonna di Montecastello, che conserva al suo interno un prezioso altare in legno dorato con affresco del ‘300. Meritano una visita pure le famose serre dei limoni (situate sulla Riviera dei Limoni), le splendide grotte e l’antico frantoio, che racconta la storia antica di questi luoghi e il passato contadino. Tremosine si può tranquillamente paragonare a Taormina o alla Costiera Amalfitana, per i paesaggi che offre. Già percorrere la strada, che corre lungo la profonda forra del torrente Brasa, per raggiungere il cuore del paese è un’avventura fra la bellezza e l’emozione: in occasione dell’inaugurazione nel 1913, il giornalista della Frankfurter Zeitung, la definì “la strada più bella del mondo”. Siagiugno 2018

mo nel cuore del Parco Alto Garda Bresciano, dove le montagne più elevate si confondono con l’azzurro del Garda offrendo scenari che non hanno eguali. La vista dalla “Terrazza del brivido”, sospesa a 350 metri sul lago, toglie letteralmente il fiato. Riva del Garda è l’ultima tappa di questo nostro viaggio. Qui incredibilmente il Mediterraneo e il Nord si incontrano, tra scenari di palme, ulivi e conifere, creando un’armonia unica. Storia, arte, sport e natura, ecco quello che si può trovare qui. Il simbolo di Riva del Garda è l’antico castello-rocca circondato dalle acque del lago, oggi sede del MAG - il Museo Alto Garda, uno dei centri culturali più importanti della zona. Un ottimo posto dove rilassarsi, sulla riva del lago o in una delle tante gelaterie, gustandosi una golosa coppa di gelato e la gradevole brezza del lago di Garda, è la bella Piazza 3 Novembre. Su di essa si affacciano colorati palazzi in stile veneto-lombardo che guardano il lago con i loro portici. Nell’angolo nord-est s’innalza austera la massiccia Torre Apponale del ‘200, sentinella a difesa del porto, alta 34 metri. Tra i monumenti religiosi, degni di nota sono la Chiesa Santa Maria Inviolata, un bell’esempio di barocco trentino, a

pianta ottagonale, con un tripudio di stucchi, arredi, affreschi e dipinti e la Chiesa di Santa Maria Maddalena che conserva le reliquie di sant’Eusebio, uno dei fondatori del monachesimo occidentale. Molti i negozi eleganti a Riva del Garda in cui trovare capi di abbigliamento e accessori di gran gusto, attorno alle piazze principali e sul lungolago. Per quanto riguarda la movida di Riva del Garda, tra centro e porto, si trovano diversi locali dove tirar tardi, davanti a strepitosi cocktail con vista sul lago.

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VIAGGIO NEI BORGHI PIÙ BELLI

Montagnana

Una perla medievale nella campagna veneta

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A cura di Gabriella Poli

È uno dei 1000 “Borghi più belli d’Italia” e dei 17 in Veneto, segnalati come luoghi del turismo lento, dell’autenticità, della qualità della vita. «Montagnana fa parte di quell’Italia dei piccoli paesi, ricchi di testimonianze del passato, custodi della storia, tradizione ed identità del territorio», conferma il sindaco Loredana Borghesan. Tra le città murate del Veneto, Montagnana è quella che meglio conserva la cinta medievale che racchiude per intero il centro storico. Si trova in una posizione considerata strategica fin dall’antichità tra le provincie di Padova, Vicenza e Verona. La Roccaforte medievale fu costruita a partire dal ‘300, al tempo della dominazione dei Carraresi, difesa da un ampio fossato, oggi, trasformato in una splendida distesa verde. Questo gioiello medievale è arricchito da vie e palazzi di epoca rinascimentale, come, per citarne qualcuno, la Villa palladiana Pisani Sacco - che custodisce, tra l’altro una bella collezione di accessori d’epoca per imbandire la tavola, Palazzo Magnavin Foratti - detto il Lombardesco e attribuito all’architetto-scultore Pietro Lombardo (sec. XVI), e Palazzo Zanella, con i suoi bel-

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lissimi camini a fiore e un’interessante loggetta rinascimentale. Degno di menzione anche il Duomo (del sec. XV), che si affaccia sulla piazza Vittorio Emanuele II, custode di opere di grande valore come alcuni affreschi del Giorgione, l’altare maggiore del Sansovino e una pala del Veronese raffigurante la trasfigurazione di Cristo. Una curiosità: l’imponente orologio posto sulla sua facciata ha solo la lancetta delle ore. Lasciandosi alle spalle la piazza si arriva a Castel San Zeno o Porta Padova, il nucleo più antico di Montagnana, che ospita il Centro Studi sui Castelli che possiede una ricca documentazione sui castelli di tutta Europa (opera dal 1954). Negli anni, la città è stata insignita di numerose onorificenze, tra cui la Bandiera arancione del Touring Club Italiano. Gli amanti della buona tavola possono deliziare il palato gustando prodotti e piatti tipici come prosciutto veneto dop, schissotto, gnocchi dolci alla veneta con uvetta, peperoncini verdi sotto aceto: sono solo alcune delle eccellenze prodotte dalle piccole realtà artigianali locali. Il sindaco Loredana Borghesan con alcuni produttori locali

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A cura di M.B.

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Progetti d’architettura per migliorare la vita di una comunità in modo responsabile e sostenibile, tutela della biodiversità e delle economie locali: questi sono stati i temi al centro del prestigioso Forum “Suzhou & Slow Village”, organizzato da Beijing Design Week, in partnership con la municipalità di Suzhou, in occasione della mostra Across Chinese Cities - The Community, evento collaterale della 16. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia. Nella giornata del 25 maggio le sale dello storico palazzo di Ca’ Tron hanno ospitato un ampio confronto su innovative pratiche di sviluppo comunitario basate su emancipazione, inclusività e creatività collettiva, con la partecipazione di: Angela Vettese (Direttore IUAV Visual Arts and Fashion); Yudong Wang (Direttore Beijing Design Week); Haiyan Shi (General Manager di Beijing Design Week); Jianchun Zhu (Vicesindaco del distretto di Gusu, città di Suzhou); Carlo Petrini (Fondatore di Slow Food); Stefano Boeri (Fondatore di S.B. Architetti e Presidente della Fondazione La Triennale di Milano); Silvia Botti (Direttrice di Abitare); l’Onorevole Marina Berlinghieri; Marino Folin (Presidente della Fondazione EMGdotART di Venezia); i curatori Michele Brunello e Beatrice Leanza; Li Zhang (Caporedattore di World Architecture); Gong Dong (Fondatore di Vectur giugno 2018

Architecture); Wenyi Wu (Co-curatore di Across Chinese/The Community); Wei Ke e Anhua Chen (Curatori della sezione Slow Village); Yingpeng Zhang (Professore di architettura dell’Università di Southeast). Un capitolo importante del Forum è stato dedicato alla città di Suzhou, gemellata con Venezia dal 1980, oggetto di un vasto piano di rigenerazione urbana a partire dalla storica strada di Pingjiang. Di grande attualità anche il progetto dello “Slow Village” che, ispirandosi alla filosofia di Slow Food, mira a creare in Cina dei mercati di contadini che prediligono la filiera corta, rispettando le risorse umane e ambientali del territorio. Tra gli esempi discussi: l’Anren Qiyan Slow Village, primo caso pratico di Slow Village cinese e il villaggio di Zhejiang nella contea di Suichang, noto per i giardini del tè e la pratica delle arti marziali.

SUZHOU & SLOW VILLAGE Architettura sostenibile tra Italia e Cina 15


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> SAMANTHA CRISTOFORETTI A CREMONA PER “CIELO SENZA BARRIERE” A cura di Alessandro Trani

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Ph. Marco Tricarico

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Il ritorno a Cremona di “DiVersamente Uguali”, manifestazione dedicata alla disabilità, allo sport e alla cultura, giunta alla sua decima edizione, dal 12 al 20 maggio. L’evento d’inaugurazione, dal titolo “Cielo senza barriere”, si è svolto sabato 12 presso l’aeroporto Migliaro. Organizzato dall’Aeroclub di Cremona con la cooperativa sociale Agropolis, i paracadutisti di SkyTeam Cremona e la pattuglia aerea WeFly! Team (l’unica al mondo in cui due dei tre piloti, Alessandro Paleri e Marco Cherubini sono disabili), ha l’intento di offrire alle persone con disabilità l’emozione di un’esperienza di volo. L’esibizione del WeFly! Team ha dato il via all’evento che ha visto la straordinaria partecipazione dell’astronauta dell’Esa e capitano pilota dell’Aeronautica militare, Samantha Cristoforetti. Circa settecento persone hanno affollato il piccolo aeroporto di Cremona, dove più di cento disabili hanno provato l’emozione di un’esperienza di volo sugli ultraleggeri e gli aerei di aviazione generale messi a disposizione dall’Aeroclub di Cremona e da alcuni soci o lanciandosi in tandem col paracadute grazie agli istruttori di SkyTeam Cremona. Grande successo anche dello stand dell’aeronautica militare con il simulatore dell’Eurofighter, piloti del 6º stormo di Ghedi (Bs) e un elicottero NH500 della Squadriglia di Milano-Linate. Nel pomeriggio hanno parlato di sfide e tecnologia altri ospiti illustri come Walter Villadei, co-


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smonauta dell’Aeronautica Militare, Donatella Ricci, detentrice del record mondiale di quota in autogiro, Carlo Calcagni e Marco Iannuzzi, paratleti del Gruppo sportivo paralimpico Difesa, i piloti del ‘WeFly! Team’ e il maggiore Claudio Carnevale, pilota di Tornado del 6° Stormo di Ghedi (Bs). «Voglio ringraziare Agropolis per questa encomiabile iniziativa - ha detto il sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti -. Il messaggio però deve “volare”, anche al di là di questa settimana, per cambiare la testa delle persone, affinché le barriere fisiche, sociali e culturali che incontriamo ogni giorno siano completamente abbattute». «È stata una bellissima edizione - ha commentato il presidente dell’Aeroclub di Cremona, Angelo Castagna - il cui successo oltre ogni aspettativa testimonia l’attenzione e l’impegno crescente del nostro Aeroclub nei confronti del mondo delle persone disabili. Quest’anno è tornata a trovarci il capitano Samantha Cristoforetti, regalandoci una grande emozione nel raccontarci i dettagli della missione Futura dell’Asi per la quale è rimasta 199 giorni nello Spazio. Insomma è stata una grande festa del volo per tutta la famiglia, che speriamo di ripetere ancora in futuro». Per il dott. Luca Ballerio, socio dell’aeroclub di Cremona e uno dei piloti che hanno accompagnato i ragazzi «è stata una giornata unica, che ha visto protagonisti questi meravigliosi ragazzi. Io ero semplicemente uno dei loro ‘autisti’: è stato bellissimo per me poter condividere con loro questa straordinaria esperienza e tante emozioni. Sono rimasto particolarmente colpito dall’entusiasmo e la grande carica positiva che ognuno di loro trasmetteva…». Samantha Cristoforetti portò con sé nello Spazio, durante la missione dell’ASI “Futura”, la bandiera ricevuta a Cremona dai piloti disabili del WeFly! Team. Lo scopo era il messaggio, veicolato dallo spazio, di una “visione inclusiva” delle diversità, a dimostrare che non esistono limiti insormontabili e, anche quando si devono affrontare problemi seri, con determinazione e tenacia, è sempre possibile perseguire gli obiettivi che ci si prefigge. La bandiera ritornata sulla Terra, a Cremona, porterà per sempre con sé quel messaggio che verrà “custodito” nel Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano.

Alcune foto della manifestazione; qui a sinistra: Marco Cherubini, Alessandro Paleri e Erich Kustatscher

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ROBERTO CONTI LA STELLA DEL TRUSSARDI ALLA SCALA Roberto Conti con il nostro Direttore Dario Bordet

A cura di Dario Bordet

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Vigevanese doc, classe ‘83 (Ariete ascendente Ariete) e interista sfegatato. Roberto Conti muove i primi passi in cucina nella sua Vigevano per poi raggiungere Milano dove arriva la prima esperienza significativa al Joia, accanto a Pietro Leemann, per proseguire al fianco di altri maestri come Carlo Cracco, Andrea Berton e Luigi Taglienti. Nel 2009 Roberto arriva al “Trussardi alla Scala”, che la celebre famiglia bergamasca aveva aperto a Milano pochi anni prima. La proprietà gli dà fiducia e dall’autunno del 2014 lo chef prende in mano le redini del ristorante come Executive Chef, e premia la fiducia riportando al Trussardi la stella con la sua firma. Emblema di lusso discreto, lo spazio gourmet di Palazzo Trussardi, che si affacciata sul Teatro alla Scala, offre un’esperienza del palato che va oltre la degustazione: dall’accuratezza della “mise en table”, affidata alla linea Trussardi Casa, al design degli arredi, dall’armonia delle tonalità alla scelta dei complementi, ogni particolare è espressione dello stile del Levriero: naturalmente elegante, istintivamente italiano, internazionale per vocazione. I piatti della più antica tradizione italiana, rivisitati in chiave contemporanea da Roberto, trovano qui la loro migliore espressione con il massimo rispetto dei sapori. Spaghetti cacio, pepe e ricci di mare è il piatto-icona della maison.

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SPAGHETTI CACIO, PEPE E RICCI DI MARE

INGREDIENTI per 4 persone 310gr di Spaghettoro Verrigni 2dl di brodo di pollo ricetta classica 150gr di pecorino toscano semistagionato 150gr di pecorino romano 2dl di salsa di pomodoro 2dl di olio extravergine d’oliva 250gr di latte di pecora 2gr di Pepe bianco di Penja 2gr di Pepe nero di Sarawak 2gr Pepe di Sichuan 2gr Pepe giamaicano 16 ricci di mare 8gr di maizena 1 spicchio d’aglio 4 foglie di basilico Sale qb In una casseruola inserire 200gr di latte di pecora e all’ebollizione legarli con i restanti 50gr nei quali avrete disciolto la maizena. Inserire il pecorino romano grattugiato e lasciare in infusione per circa 10 minuti. Frullare mediante l’ausilio di un frullatore ad immersione e tenere in caldo. Pulire i ricci di mare e stemperarli lievemente in casseruola con lo spicchio d’aglio, il basilico e la salsa di pomodoro. Spostarli dal fuoco, pellicolare la pentola e lasciar riposare. Nel frattempo portare ad ebollizione l’acqua per la pasta e salarla leggermente. In un’altra casseruola, sul fuoco a fiamma dolce, Inserire il brodo di pollo e il pepe (4 tipi) in infusione. Cuocere la pasta (al dente), scolarla e versarla nella casseruola col brodo (dopo aver filtrato il pepe). Aggiungere la fonduta di pecorino e saltare bene gli spaghetti finché non risultino belli lucidi e glassati. Servire gli spaghetti in ogni piatto chiudendo con un cucchiaio di ricci di mare e una bella grattata di pecorino toscano e pepe nero. giugno 2018


[ s alute & benes s er e ]

L’IMPORTANZA DELL’EDUCAZIONE ALIMENTARE A cura di Evelina Flachi

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La genetica è una delle grandi rivoluzioni dei nostri anni e sta portando con sé una straordinaria accelerazione delle conoscenze. Non si deve però pensare che tutto ciò che siamo sia una pura questione di genetica: siamo fatti di geni ma anche di ambiente. Con le esperienze che accumuliamo giorno per giorno possiamo influenzare, entro certi limiti, il nostro “stampo” genetico. Se nasciamo con la tendenza a diventare obesi, ma avremo un’adeguata educazione alimentare che ci permetterà di fare scelte consapevoli e faremo una costante attività fisica, potremo non ingrassare mai. Così per altri problemi di salute. Infatti opportuni stili di vita rappresentano una delle armi più efficaci per la prevenzione e risultano il fattore prevalente di longevità oltre alla genetica. Per raggiungere questo obiettivo è indispensabile proporre un’adeguata educazione alimentare ai bambini già in età scolare, perché possano fare scelte alimentari consapevoli da adulti e diventare loro stessi ambasciatori di una sana alimentazione in famiglia. La promozione di una dieta sana e di un aumento dell’attività fisica implica la partecipazione attiva di molti gruppi diversi, tra cui i governi, i professionisti del settore sanitario, l’industria alimentare, i media e i consumatori. Ci deve essere una condivisione di responsabilità per favorire una corretta alimentazione, povera di grassi, ricca di carboidrati complessi (anche integrali) e di frutta e verdura fresca, abbinata a un esercizio fisico regola-

re. In ultima analisi, sono i consumatori che scelgono quali cibi mangiare, anche se le loro scelte sono influenzate da molteplici fattori: qualità, prezzo, gusto, abitudine, disponibilità e praticità. Per questo l’educazione dei consumatori a partire dalle scuole, lo sviluppo e l’applicazione delle linee guida alimentari, l’adozione di etichette che riportano in modo chiaro e fruibile le informazioni nutrizionali, e maggiori opportunità di praticare attività fisica sono tutti fattori che possono contribuire a migliorare il benessere dal punto di vista nutrizionale. Molto in questo senso dipende da chi si occupa di nutrizione in modo professionale. La Fondazione Italiana per l’Educazione Alimentare (foodedu.it), di cui sono presidente, ha per esempio come scopo quello di fare formazione certificata a vari livelli (famiglia, scuola, specialisti della nutrizione, chef…) su alcuni concetti promossi da Expo 2015, per non vanificare il grande lavoro sull’alimentazione fatto da questo evento. Lavoriamo su cultura e conoscenza, perché i giovani abbiano comportamenti quotidiani critici e consapevoli; sulla sostenibilità, per promuovere il rispetto dell’ambiente, la sicurezza degli alimenti, la lotta allo spreco di cibo e acqua; sulla territorialità, per valorizzare le eccellenze delle nostre produzioni, e sulla ricerca.

Tratto dal libro “La dieta del 5” giugno 2018

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LIBRI A cura di Valerio Consonni

DA CUORE A CUORE Luigi Chiariello - Willy Pasini (Sperling & Kupfer)

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DA CUORE A CUORE Intimità, salute, emozioni. Come vivere meglio e più a lungo

Luigi Chiariello, cardiochirurgo, con abilitazione professionale anche negli USA - con 30mila interventi al cuore alle spalle - e Willy Pasini, noto psichiatra, psicologo, sessuologo e saggista, hanno scritto a quattro mani questo prezioso e utile libro sul cuore. Come scrive Raffaele la Capria nella bellissima prefazione: «Abbiamo nel petto un muscolo che pulsa e che pompa emozioni. L’esistenza si affronta col cuore. È questo il prodigio dell’universo, è lì dentro la formula misteriosa che spiega la vita». L’amore è una debolezza o un privilegio? Che rapporto ha con l’amore? Il cuore è sede dell’emozione amorosa o è soltanto un meccanismo che pompa sangue? E ecco che i due autori, cercando di dare riisposte a queste domande, ci propongono un’attenta analisi dei pericoli che incombono sul nostro cuore, focalizzandosi sulle dinamiche cliniche e psicologiche che accompagnano i nostri percorsi di vita. Il volume è suddiviso in 4 parti: la prima tratta i rischi che minacciano la salute del cuore dal punto di vista medico. Sono inevitabili o possiamo prevenirli? Poi si parla da un punto di vista psicologico di intimità smarrita: spirituale, intellettuale, psicologica, corporea, sessuale. Delle conseguenze sulla salute di questo smarrimento. Nella terza

parte, attraverso una breve presentazione delle malattie cardiache più frequenti, si analizzano le possibilità di prevenzione, terapia e riabilitazione. Infine, mentre Pasini racconta che un cuore matto crea dei problemi psicologici nel paziente, nel partner e dunque nei rapporti di coppia, Chiarello descrive il ritorno ad una vita futura di persone che hanno avuto problemi cardiaci e dell’attività sessuale dei cardiopatici. Questo libro nasce dalla consapevolezza della grande importanza che hanno le malattie cardiovascolari nei Paesi sviluppati e in parte dalla coscienza dell’inestinguibile emotività legata ad un organo che non solo pompa sangue in circolo ma alimenta e riflette amori, odi, passioni, paure, sentimenti. Dal momento che si riscontrano comportamenti errati o terapie non seguite correttamente, ecco perché, scrivono i due autori, «ci è sembrato necessario un discorso sereno e franco, semplice ma rigoroso, su un argomento sensibile e delicato e di comune interesse quale la salute psicofisica del paziente cardiopatico». Un libro illuminante che aiuta a comprendere meglio le “ragioni”, i bisogni e i desideri del cuore. Col cuore non si scherza! giugno 2018


[ libri ] SOFFIA FORTE IL VENTO NEL CUORE DI MIO FIGLIO

Non è una scrittrice, né una giornalista, Carolina Bocca, ma semplicemente una mamma di 4 figli. Cao (è il suo diminutivo) si è trovata a combattere una battaglia dura con uno dei suoi figli, Sebastiano chiamato da tutti Seba, rovinato a 16 anni da droga ed alcol. Non è bastato mandarlo a studiare all’estero, Seba si è fatto espellere per le stesse dipendenze. Cao capisce che si può solo portarlo in una comunità di recupero. Sapendo che la sua vita diventerà ancora più difficile… ma Cao vincerà e Seba vincerà. Carolina Bocca (Mondadori )

LA CHIAVE DI TUTTO

Un senzatetto, un etiope, una spogliarellista: una catena di delitti. Sembra che il killer che nel giro di poche ore ha disseminato Rimini di cadaveri abbia in mente di “fare pulizia”. Ma il vice questore Costanza Bonnet, l’investigatrice più bella mai apparsa in una questura (calendari compresi), non è convinta, la pista ideologica secondo lei non è quella giusta. Altrimenti perché Vagano, misterioso barbone quasi felliniano, si sarebbe preso la briga di ingoiare una chiave prima di morire? Quella, secondo Costanza, è la chiave di tutto. Ma cosa aprirà quella chiave? Gino Vignali (Solferino)

L’ANIMALE FEMMINA

Emanuela Canepa ha vinto, con voto unanime della giuria, il Premio Italo Calvino con questo libro che mostra a chi legge le contraddizioni delle donne e le tante fragilità degli uomini. Si potrebbe definire uno scritto di educazione sentimentale che ha il pregio di rivelare quanto ognuno di noi è inerme di fronte a chi amiamo. È Rosita la protagonista di questo romanzo che attraversa le tante difficoltà di una giovane che sa rischiare sempre con lucidità, perché il suo ideale è “vivere la vita”. Emanuela Canepa (Einaudi)

LUCIA

Attraverso illustrazioni magiche e poetiche Roger Olmos racconta la quotidianità di Lucia, una bambina cieca, che come tutti i bambini della sua età ogni mattina si sveglia, si alza, si lava, fa colazione ed esce di casa per andare a scuola. Ma differenza dei suoi compagni e di chiunque lei incontri, colora la sua vita a modo suo secondo le percezioni che riceve dagli odori e dai suoni, sovrapponendo al mondo in suo mondo, per un’esplosione di colori e di emozioni romantiche o grottesche che danno vita a immagini colme di poesia e amore.

Roger Olmos (#Logosedizioni e CBM Italia)

CHIAMAMI SOTTOVOCE

È la storia di un’amicizia interrotta e di un segreto mai svelato. Ma è anche la storia di come la vita, a volte, ci conceda una seconda occasione. “Chiamami sottovoce” è un romanzo potente su un episodio dimenticato del nostro passato recente. Perché c’è chi semina odio, ma anche chi rischia la propria libertà per aiutare gli indifesi. Un libro importante che attraverso le storie di vita di un bambino e di una bambina ci fanno capire quanto la vita possa tingersi di nero e tornare rosa se si ha cuore e anima e ricordi integri. Nicoletta Bortolotti (Harper Collins Italia) giugno 2018

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[ a genda italia ]

ARIA DI PRIMAVERA

Continuano i nostri suggerimenti per vivere weekend piacevoli in luoghi incantevoli talvolta poco conosciuti con i propri familiari, con un gruppo di amici o più semplicemente con il proprio partner. Suggeriamo posti suggestivi dove le bellezze naturali si coniugano con quelle artistiche, culturali e… con la buona tavola. Luoghi dove vivere emozioni forti che rimarranno nel nostro cuore LAGO DI DOBBIACO

LAGO D’ISEO

È un antico specchio d’acqua che nasce sotto le Tre Cime di Lavaredo nei pressi della sorgente del fiume Drava. Ci troviamo nel cuore della Val Pusteria in Alto Adige ai bordi di un lago amato da grandi e piccoli. Qui si può venire in estate per un bagno rinfrescante, per gite in barca o d’inverno per pattinare o per giocare a curling. La natura che sviluppa due parchi Fanes-Senes-Braies e quello delle Tre Cime, è veramente indescrivibile per la sua bellezza. Ritagliatevi il tempo per un weekend lungo e non ve ne pentirete di avere scelto l’area del Lago di Dobbiaco.

Questo è un vero gioiello e chi lo visita stenta a credere che tra le Alpi Orobiche a metà strada fra Bergamo e Brescia, si possa trovare una somma di bellezze naturali, culturali, sportive, enogastronomiche così numerose e tutte concentrate intorno a questo lago lombardo. Il giro del lago si snoda per 67 km. che si possono percorrere sia in auto (circa 2 ore) che in bici (dalle 3 alle 4 ore). Non mancate di visitare le tre riserve naturali nei pressi del lago, la cittadina di Lovere dal 2003 fa parte dei “Borghi più belli d’Italia” insieme a Monte Isola, l’isola lacustre abitata più grande d’Europa. BELMOND VILLA SANT’ANDREA

Situato a soli 5 minuti in auto dal centro di Taormina, Villa Sant’Andrea è una vera perla nella Baia di Mazzarò, nel meraviglioso mare siciliano, dietro la maestosità dell’Etna. Questo è un luogo prestigioso che esiste dal 1830, in una posizione valutata tra le migliori della città. Per rilassarsi c’è solo l’imbarazzo della scelta, a bordo piscina, con acqua riscaldata, o nella spiaggia privata o nella Spa, un luogo davvero incantato dove provare trattamenti a base di prodotti tipici siciliani, tra i rigogliosi giardini e il suono del mare in sottofondo. GROTTA GIUSTI

Una villa ottocentesca riportata al suo pieno splendore con cura e attenzione assoluta a ogni particolare. Al suo interno un tesoro inaspettato, una grotta unica e meravigliosa, una fonte termale, un lago sotterraneo caldo e profondo e sale spettacolari, dalla temperatura regolata come in un organismo. Scoperta per caso nel 1849, Grotta Giusti a Monsummano Terme (PT) è la Grotta termale più grande d’Europa, un vero miracolo della natura. Un luogo in cui rifugiarsi per riscoprire la calma e la tranquillità della natura della campagna toscana.

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