Italiadagustare marzo 2018

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Anno 5 - Marzo 2018

La Focara di Novoli (LE)

Cultura del territorio, Turismo e Benessere

PERSONAGGIO

PERSEO NEGRI TENNIS MANIA… ITALIA VS USA

SCOPRI L’ITALIA

VIAGGIO NEL SALENTO “IL RITO DELLA FOCARA”

[G O U R M E T ]

BOLOGNA NUOVE “STELLE” SOTTO LE DUE TORRI



Marzo 2018

indice [ PERSONAGGIO] 6

Perseo Negri si racconta!

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Nelle terre del Salento

[ SCOPRI L’ITALIA]

12 Borghi e sapori di montagna, la Valchiavenna

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[ GOURMET]

14 Più cibo, meno food

16 Cambio ai fornelli del ristorante “I portici”

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[ STILE ITALIANO]

17 Uliveto “acqua della salute”

[ SALUTE & BENESSERE]

18 Devi davvero metterti a dieta?

[ LIBRI]

20 “Chiamami col tuo nome” di André Aciman

21 Le nostre recensioni

[ AGENDA ITALIA]

22 Vacanze di Pasqua

Direttore Responsabile Dario Bordet Direttore Editoriale Evelina Flachi ViceDirettore Editoriale Alessandro Trani Art Director Patrizia Colombo Progetto grafico/Impaginazione Milano Graphic Studio S.r.l. Caporedattore Riccardo Lagorio Hanno collaborato Francesca Bastoni Valerio Consonni Francesco Garosci Carlo Kauffmann marzo 2018

18 Luca Medici Sandro Nobili Milena Passigato Alessia Placchi Momi Symon Media Partner Pubblicità, Promozione & PR Le Roy Advertising - Milano Edizioni Le Roy srl redazione@le-roy.it www.italiadagustare.com Stampa La Serigrafica Arti Grafiche Via Toscanelli 26 - Buccinasco

Periodico mensile Reg. trib. di Milano n. 287 del 02/07/12 N°iscrizione ROC: 22250 Distribuzione Gratuita

Desideriamo informarLa che i suoi dati personali raccolti direttamente presso di lei o fornitici saranno utilizzati da parte di “Italia da Gustare” nel pieno rispetto dei principi fondamentali dettati dalla direttiva 95/46/CE e dal D.lgs. 171/98 per la tutela della Privacy nelle Telecomunicazioni e dalla direttiva 97/07/CE e dal d.lgs. 185/99. Eventuali detentori di copywriting sulle immagini - ai quali non siamo riusciti a risalire - sono invitati a mettersi in contatto con: Le Roy srl

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M A R Z O

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Care Lettrici e Cari Lettori, anche a febbraio il freddo si è fatto sentire non poco. Vi ricordo che per difendersi dal rigido freddo e dai conseguenti malanni di stagione, la buona tavola è un nostro grande alleato. Con l’ avvicinarsi della primavera, come di consueto, qualcuno ha già deciso di mettersi a dieta, mentre qualcun altro penserà a recuperare il proprio peso forma dopo le festività pasquali. Apriamo questo numero con un bel personaggio sportivo poco conosciuto in Italia. La sua innata passione per il tennis lo ha condotto sin da ragazzo negli Stati Uniti dove vive e lavora ormai da 27 anni. Il suo cuore però è rimasto in Italia. Questo mese i nostri itinerari vi propongono due interessanti percorsi: il primo nella Valchiavenna, in Valtellina, e il secondo nelle splendide terre pugliesi. Nella sezione “Salute & Benessere” questa volta vi parlerò della “Sindrome metabolica”, una malattia tipica del nostro tempo, argomento come sempre tratto dal mio libro “La dieta del 5”. Non perdetevi infine le rubriche dei libri che abbiamo scelto per voi e la nostra Agenda Italia, che vi propone una serie di luoghi dove poter trascorrere la Pasqua tra arte e natura, sport e relax, con tutta la famiglia.

SCARICALO ORA! Hai il nostro numero precedente? Se non ce l’hai, non preoccuparti, puoi scaricarlo gratuitamente tramite il nostro sito: www.24orenews.it marzo 2018

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[ per s onaggio ]

TENNIS MANIA... ITALIA VS USA

PERSEO NEGRI SI RACCONTA!

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Intervista di Luca Medici

Perseo Negri nasce a Roma il 24 aprile 1975. La sua passione per il tennis sboccia molto presto e nel 1990 riceve una borsa di studio presso la prestigiosa Tennis Academy di Nick Bollettieri a Bradenton, Florida, in qualità di miglior atleta italiano nella categoria under 14. Fra il ‘90 e il ‘94 fa parte del gruppo esclusivo “Top Gun Group” composto dalle migliori promesse mondiali presenti nell’accademia, restando costantemente fra i 5 migliori giocatori negli Stati Uniti per la categoria Junior e tra i cinquanta migliori giocatori

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al mondo (battendo Razvan Sabau e Brian Dunn, entrambi numeri uno al mondo nell’ ITF). Comincia a insegnare non appena laureato, e presto diviene uno degli allenatori più competitivi del New Jersey e di New York. Nel 2009 diventa High Performance Director del Center Court Athletic Club a Chatham, New Jersey e nel 2010 fonda la “High Performance Tennis”, una compagnia dedicata all’élite della categoria juniores del New Jersey. Una storia davvero interessante, ma lasciamocela raccontare direttamente da Perseo… marzo 2018


[ per s ona ggio ]

Quando nasce la tua passione per questo sport?

La mia passione per il tennis è nata nell’estate del 1985. Per caso in televisione ho visto una partita di tennis, era la finale di Wimbledon fra un Boris Becker diciassettenne, e l’australiano Kevin Curren. Mi affascinò dal primo minuto. Subito dopo la partita trovai nel garage una vecchia racchetta di legno di mio padre e iniziai a giocare contro i muri di casa. Quel giorno cambiò il percorso della mia vita, per sempre!

Qual è il tuo tennista preferito?

Oggi giorno Federer è sinonimo del tennis ed è diventato un’icona indiscussa. Federer rappresenta la perfezione tecnica, con la sua fluidità e un’eleganza mai vista prima. Detto ciò, sono un devoto estimatore di Sampras (si potrebbe scherzosamente dire che ne sia un partigiano). Ho fatto da sparring partner a Pete per oltre un anno, e vederlo in azione, dal vivo tutti i giorni, è stata un’esperienza unica e indescrivibile.

Ci racconti un aneddoto curioso di un tennista famoso che hai avuto modo di conoscere?

Potrei scrivere un libro con i vari aneddoti di tutti i giocatori che ho conosciuto e frequentato durante la mia lunga carriera. Un ricordo simpatico è quando con Greg Rusedski (numero 4 al mondo e finalista allo US Open), allora freschi diciottenni ed entrambi ancora senza patente, sfruttavamo la “disponibilità” della mamma per farci portare al mall di Tampa Bay per incontrare le nostre prime fiamme!

Che legame hai con la tua Nazione d’origine, l’Italia?

Nonostante i 27 anni vissuti negli Stati Uniti, il cuore è sempre rimasto in Italia. Torno più volte all’anno a visitare la famiglia e gli amici godendomi le infinite bellezze. Ogni tanto torno anche nella mia amata Roma, per qualche partita all’Olimpico!

Un buon motivo per praticare il tennis…

lI tennis ti permette non solo di giocare contro avversari di tutti i livelli, ma è soprattutto una sfida contro te

stesso. Richiede tantissima tecnica, preparazione fisica, equilibrio mentale ed emotivo. Questo equilibrio è fondamentale per poter affrontare la pressione dovuta al costante cambio di strategia dell’avversario a cui devi rispondere con ingegno ed una precisa, studiata tattica. Penso che il fascino del tennis sia dovuto al fatto che ti porta a migliorarti sempre, è un continuo percorso di crescita e maturazione che poi diventa una filosofia che si applica a tutti gli aspetti della propria vita.

Un consiglio ai nostri giovani lettori. Come avere successo in questo sport?

Lo sport offre spesso delle grandi lezioni di vita, come in qualsiasi altro settore, per avere successo, bisogna lavorare più del tuo avversario, con umiltà, ma anche con grande passione, ambizione e determinazione! Bisogna non ascoltare le negatività che ci circondano, credere in se stessi, nelle proprie abilità, ma soprattutto avere quella volontà che ti fa raggiungere l’obiettivo che ti sei prefissato.

Un sogno nel cassetto?

Il mio sogno nel cassetto è di avere l’opportunità di fare da coach ha un ragazzo nei primi 20 al mondo ATP. Ho avuto l’immenso piacere di allenare Anastasia Myskina nel 2004 e assieme abbiamo vinto un Roland Garros. Magari aiutare una forte promessa italiana per poi andare a vincere lo US Open!

Oltre a quanto avete letto vi racconto che Perseo Negri ha una Laurea in Scienze Politiche ed un Master in Diplomazia e Relazioni Internazionali conseguiti alla Seton Hall Uni, è stato allenato da Nick Bollettieri, Alvaro Betancur e Jimmy Brown e si ritiene un “avido sportivo” (pratica il calcio e il basket). Ama la fotografia, l’arte e la musica... ingredienti fondamentali per avere successo nella vita. Non ci resta che augurare a Perseo un grande in bocca al lupo e speriamo di vederlo presto in Italia a coronamento del suo sogno!

A sinistra: Perseo Negri con John McEnroe e Nick Bollettieri alla Tennis Academy marzo 2018

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A cura di Dario Bordet

NELLE TERRE DEL SALENTO TRA NATURA, ARTE E “CULTURA DEL BUON VIVERE”

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Ecco il posto ideale per chi cerca un angolo di paradiso, tra i più apprezzati e frequentati dal turismo nazionale ed internazionale, pur senza essere contaminato dal turismo di massa. Stiamo parlando del Salento, una tra le zone più gettonate quando si parla di vacanze al mare. Parlare solo di mare è però riduttivo, perché qui, nel Salento, c’è molto di più: ci sono arte e cultura, tradizioni e folklore, architettura e gastronomia, qui c’è una “cultura del buon vivere”, dell’ospitalità davvero fuori dal comune

Uno dei tanti luoghi magici che questa terra ci offre sono le marine di Melendugno, che sorge nella parte centro-orientale del Salento e si affaccia sul mare con oltre 15 km di litorale, delimitato da Torre Specchia e Torre Sant’Andrea, costellato da insenature, piccole spiagge, calette, dune, iso-

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lotti e faraglioni. Questa zona si raggiunge percorrendo, dalla Marina di Lecce, la panoramica costa adriatica verso Otranto. Ciò che si presenta agli occhi del visitatore quando giunge a destinazione è un panorama da cartolina dove la spiaggia impalpabile si alterna alle rocce calcaree

che paiono innevate, in netto contrasto con il mare cristallino e con il cielo azzurro e terso. Il nome Melendugno rimanda alla produzione del prelibato e ricercato miele, infatti lo stemma civico reca l’immagine di un pino con uno sciame d’api. Uno dei suoi aspetti più caratteristici è la sua splendimarzo 2018


[ s copr i

l’ita lia ]

salento da parte marina, con una costiera che si affaccia sull’Adriatico articolandosi in un insieme di piccole frazioni confinanti. Ciononostante il comune presenta comunque diversi monumenti e luoghi di interesse, tra cui vanno citati la Chiesa parrocchiale di Maria SS. Assunta e il piccolo Castello dei D’Amelj, entrambi realizzati nel ‘500 ma rimaneggiati un secolo dopo secondo lo stile barocco. Degni di attenzione sono anche le case a corte medievali e i frantoi ipogei (detti anche “trappiti”), antri che venivano scavati nel banco calcareo e venivano utilizzati per la produzione dell’olio d’oliva. Una delle più antiche manifestazioni religiose e civili è il rito della Focara, strettamente legato alla coltivazione dell’ulivo di cui Melendugno è leader, che rievoca il tempo in cui, finita la stagione della potatura, i contadini erano soliti festeggiare intorno al fuoco e condividere un momento di gioia, realizzando un grande fuoco di comunità. Tra le marine di Melendugno la cittadina di San Foca è quella che dà il benvenuto: si tratta di un pittoresco centro di pescatori, la cui presenza di “vecchia data” è testimoniata dal fatto che, ancora oggi, è usanza per loro quella di lasciare l’attrezzatura della pesca nelle marzo 2018

grotte che un tempo fungevano proprio da “abitazioni” dei pescatori. Oggi queste suggestive grotte sono dei “depositi” naturali per loro. I più romantici possono visitare la Grotta degli Amanti, così chiamata perché la leggenda narra che offrì riparo a una coppia di innamorati. Ma ciò che ha di più incredibile questa località è la vista all’orizzonte delle montagne dell’Albania. Quando il cielo è limpido si scorge la sagoma delle Monti Albani, distanti circa 72 miglia dalle spiagge di San Foca. Uno spettacolo imperdibile. Oltre a San Foca anche Roca Vecchia affascina e richiama i turisti. Si tratta di una zona costiera dove paesaggio e storia divengono

Melendugno propone numerosi prodotti tipici come l’olio DOP. La pasta più caratteristica sono le orecchiette di semola di grano duro, mentre se parliamo di pane a farla da padrona sono le Friselle di orzo e di grano. Parlando di carne è impossibile non sottolineare la qualità degli insaccati della zona, mentre i vini autoctoni figli dei vitigni più celebri (Negro Amaro, con eventuale aggiunta di Malvasia nera di Brindisi e/o Lecce) sono raggruppati sotto la denominazione Salenti IGT.

BRINDISI Mesagne

Oria

LECCE

S. Foca Roca Vecchia Melendugno

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[ scopri

l’italia ]

Interno della Cattedrale di Oria

Castello di Mesagne

una cosa unica. Roca è il tratto di costa delle Marine di Melendugno più suggestivo, nonché sede di una delle dieci piscine naturali più belle del mondo: la Poesia. La Grotta della Poesia deve il suo nome a un’antica leggenda che narra che una bellissima principessa amasse fare il bagno nelle acque salutifere della grotta. Infatti per questo attirava schiere di poeti provenienti da tutto il Sud dell’Italia per comporre versi ispirati alla sua folgorante bellezza. Alle meraviglie della natura si unisce il fascino della storia di questo luogo incantato. Non lasciamoci ingannare da ciò che Roca appare oggi, un piccolo centro turistico lontano dalla mondanità. Roca va immaginata come la fiorente città messapica che è stata nell’antico passato. Da Roca ci spostiamo verso Mesagne, una delle città più grandi e più popolose di tutto il Salento,

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tra le più rappresentative del barocco pugliese. Il centro storico dalle tipiche viuzze molto strette si fa notare soprattutto per la sua forma a cuore. Tra gli edifici di architettura religiosa val la pena di visitare la Chiesa di Sant’Anna (XVII sec.) progettata da Francesco Capodieci, così come imperdibile è il Castello di Mesagne, risalente al sec. XI, al cui interno è allestito il Museo Archeologico Ugo Granafei. Molto suggestivi sono anche il frantoio ipogeo e la cinta muraria risalente al XV secolo, oltre ai resti archeologici delle necropoli messapiche in via Castello. Tra i tantissimi i piatti tipici locali ricordiamo “riso, patate e cozze”, “orecchiette (stacchioddi) al ragù”, “favi cu li feddi” (fave con pezzi di pane), “lampascioni lessi” (cipollotti selvatici) e “Cozzi cu la Panna” (lumache con l’epifragma). Tipici piatti tradizionali sono anche le pittule (frittelle salate) e la Fucazza Chena (focaccia ripiena di cipolla e olive). Tra i dolci, i pasticciotti sono una vera delizia per il palato. Vere dolcezze natalizie sono i bocconotti, i purcidduzzi, i mustazzueli, le cartellate, li fatuli e i butta ca’ šcatti. Invece, nel periodo pasquale, si gustano le puddiche con l’uovo lesso al centro. Il nostro viaggio nel passato per ora termina a Oria, un paese ricco

di storia, attraversato nel corso dei secoli dai Messapi e dai Romani, con un trascorso, nel Medioevo, anche come comunità ebraica. Qui merita una visita il Castello (XIII sec.), che fu fatto erigere da Federico II, mentre l’edificio religioso più importante di Oria è la Basilica Cattedrale, ricostruita nel XVIII secolo a causa di un devastante terremoto. Essa custodisce dipinti dal XVII al XX secolo, pregiati stucchi, marmi e statue tra le quali quelle dei Santi Medici di scuola veneziana, mentre l’annessa Pinacoteca conserva pregevoli tele di scuola napoletana. Per non dimenticare il nuovo Museo Archeologico di Oria e dei Messapi, ospitato nel settecentesco Palazzo Martini. Altri luoghi di grande bellezza ed interesse che consigliamo di visitare sono la Cripta dei Santi Crisante e Daria, la Porta degli Ebrei, Torre Palomba ed il Ghetto Ebraico. A Oria si svolge uno degli eventi più suggestivi dell’estate del Salento, il Corteo di Federico II. Quest’anno Federico II sarà interpretato sabato 11 agosto dall’attore spagnolo Iago García, noto al grande pubblico italiano perché è stato uno dei protagonisti delle serie televisive Il Segreto (il cattivo Don Olmo Mesía) e Una Vita (Don Justo). marzo 2018



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LA VALCHIAVENNA

BORGHI E SAPORI DI MONTAGNA

A cura di Riccardo Lagorio

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La Valchiavenna è il naturale prolungamento del Lario verso nord; testimoni il lago di Mezzola, alimentato dal fiume Maira, e il nome affidato al paese all’inizio della valle, Samolaco (Summus Lacus). È in questo luogo di frontiera che la civiltà della parola ha disegnato uno dei più singolari confini fra le parlate del bric (così suona il no a ovest del Maira) e del minga (a oriente del fiume). Appartiene a quest’ultima Verceia, centro che si stende sul fondovalle e da cui si possono intraprendere numerosi sentieri, magari risalendo la Valle dei Ratti, fuori dai circuiti più conosciuti. Chiavenna è la cittadina principale. Raccoglie nel suo centro storico le tracce della vitalità dei secoli passati, quando era punto di snodo delle merci che dalla penisola venivano esportate verso l’Europa centrale o viceversa. La contraddistinguono palazzi dalle ricche facciate, piazzette con numerose fontane e opere di grande valore artistico come la Collegiata di San Lorenzo, fondata nell’XI secolo. A quel tempo risale il fonte battesimale, in pietra ollare. Appena fuori dall’abitato si può visitare la Riserva naturale delle Marmitte dei Giganti mentre di grande suggestione sono le Cascate dell’Acqua Fraggia, in Comune di Piuro. Qui marzo 2018


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è d’obbligo una sosta a Palazzo Vertemate, elegante dimora rinascimentale che attesta la notevole prosperità raggiunta dalle famiglie piurasche grazie al commercio con l’Europa centrale dei laveggi, le pentole in pietra ollare, e della seta proveniente dal Comasco. Per apprezzare il panorama sulle cime che fanno da confine con la Svizzera si sale dal fondovalle a Starleggia, una frazione di Campodolcino a 1565 metri di quota. Fino agli anni Ottanta era abitata tutto l’anno mentre oggi è una località di soggiorno per vacanze. Nelle patate originarie di Starleggia, coltivate in questi anni in Valle Spluga, la presenza di cianotina, dalle riconosciute proprietà antiossidanti, ne ha determinato il colore blu violaceo. Madesimo è invece una delle località turistiche più attive della Lombardia, grazie alla sua particolare posizione capace di attrarre gli amanti dello sci in inverno e delle escursioni in estate. Seggiovie, telecabine e la prima funicolare sotterranea in Italia caratterizzano il parco degli impianti di risalita sugli oltre 50 km di piste. Chi ama lo sci alpino sceglie le piste della Val di Lei, i più arditi ed esperti praticano la pista Canalone, nota per la sua bellezza e la sua difficoltà. Il mercoledì e il sabato sera è possibile sciare anche in notturna, mentre le guide alpine organizzano nelle notti di plenilunio delle ciaspolate intorno a Madesimo, con gli itinerari che variano in base alle condizioni metereologi che e della neve. In Valchiavenna, dopo una passeggiata lungo i sentieri o una discesa con gli sci, la tavola viene apparecchiata nei crotti, cantine naturali formatesi sotto i massi di antiche frane da cui spira il sorel, una corrente d’aria a temperatura costante, fresca d’estate e tiepida d’inverno. Alcuni, trasformati in osterie, sono ideali per l’invecchiamento del vino e per la stagionatura dei salumi locali, dove spiccano il violino di capra e la bresaola, e dei formaggi. marzo 2018

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[ gour met ] Pubblichiamo volentieri questo articolo di Anna Prandoni, giornalista e scrittrice, che da anni si occupa di cibo, con particolare attenzione alla storia dell’alimentazione e alla sua influenza sulla cultura e sulla società italiane. È stata direttore de La Cucina Italiana e da gennaio è al timone di Italian Gourmet

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PIÙ CIBO, MENO FOOD

In Italia, quando vogliamo rendere una cosa accattivante, normalmente le diamo un nome inglese, perché questo semplice passaggio la rende subito più intrigante. Così è successo col cibo, che ad un certo punto è diventato ‘food’ e ha smesso di essere un argomento da massaie o da cuochi ed è diventato un tema di cui tutti sanno, di cui tutti parlano e che non può non essere citato ovunque e comunque. Preferire il termine ‘cibo’ al termine ‘food’, per me, equivale a smettere di parlare di un fenomeno di moda, di puro entertainment, e provare a riportarlo al suo significato più autentico. Mangiare è un atto culturale: fin dalla scelta di che cosa usare per nutrirsi, passando per la sua produzione e arrivando fino alla cucina, che è il tramite tra noi e la natura. Io non mi stanco di sottolineare che “quello che mangiamo diventa noi”. Non entra solo nel nostro corpo transi-

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tandovi, ma ne diventa parte integrante e fondante. Pensiamoci bene, ogni volta che decidiamo di farci del male con cibo cattivo, cucinato male, o non etico. Quando il cibo era solo ‘cibo’, Mario Soldati lo raccontava con indimenticabili pezzi di bravura, con tanto contenuto e poco spettacolo, dove il protagonista era il prodotto e non i conduttori dello show. Forse un po’ lento, per noi spettatori contemporanei, forse un po’ troppo didascalico, ma sicuramente efficace e puntuale, di servizio, e davvero in grado di farci apprezzare gli ingredienti, il territorio, il lavoro e la sapienza artigianale. Oggi, con il cibo diventato ‘food’, siamo nel momento della massima spettacolarizzazione di questo tema, che in televisione raggiunge il suo apice con programmi come Masterchef o simili. Il cibo lo impiattiamo, lo annusiamo, lo contestiamo, lo giudichiamo e - orrore! - lo gettiamo. Co-

sì, per fare spettacolo. Per gioco. La strada è quella giusta? Secondo me, no. Usare il cibo come divertimento fine a se stesso, buttarlo per dimostrarsi critici competenti è un’aberrazione del suo significato più alto e importante. Il cibo è nutrimento e come tale va rispettato. Possiamo andare ‘oltre’? Cambiando la nostra comunicazione attorno al cibo, smettendo di spettacolarizzarlo e facendolo tornare un atto simbolico importante, restituendogli la sua valenza profonda di nutrimento. Ritornando a chiamarlo cibo, smettendo di instagrammarlo ad ogni costo usandolo come status symbol, togliendogli l’allure modaiola e riscoprendo che quello che abbiamo nel piatto - gli alimenti con cui ci nutriamo - sono più importanti e vanno conosciuti meglio del suo ‘impiattamento’, dello chef che ce l’ha preparato o della tecnologia che usiamo per trasformarlo. marzo 2018


LA TUA CASA…

ANZI, MOLTO DI PIÙ!! www.casebio.it


[ gour met ]

CAMBIO AI FORNELLI DI “I PORTICI” “l’unico stellato sotto le due Torri di Bologna” A cura di Riccardo Lagorio

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Chi entra nella sala in stile liberty de “I Portici” di Bologna, il locale che dal 2012 vanta una cucina stellata sotto le due Torri, è riportato indietro nel tempo, agli sfarzi d’inizio Novecento dei café chantant. Da poco ne è al timone Emanuele Petrosino, 32 anni, romano. Ha frequentato prestigiose cucine prima di approdare in questo ristorante dalle fattezze d’antan: dal Coutanceau di La Rochelle in Francia a Piazza Duomo di Alba, nel Cuneese. Si tratta in verità di un ritorno: Petrosino aveva già prestato il proprio estro al ristorante, prima di affinarsi al Danì Maison di Ischia (NA). Alla corte di Nino Di Costanzo, Petrosino ha appreso il valore della cucina moderna e il metodo della scelta accurata delle materie prime per dare vita a piatti di grande ampiezza sensoriale. Nella definizione della nuova carta il cuoco ha curato nei minimi dettagli ogni piatto per esaltarne il ventaglio di sapori e colori e coniugando gusti mediterranei e padani. Da provare, per averne conferma, i Carciofi, gamberi rossi e bufala; il Maialino di Mora romagnola, verza, patate e mela annurca; il Risotto alla zucca, ricci di mare, alghe e lime.

TORTELLO IN BIANCO CON GAMBERI, CALAMARI SPILLO E LIMONE

Ingredienti (per 1 persona) Per la pasta fresca: 100 g di farina bianca 80 g di rossi d’uovo a pasta gialla Per il ripieno: 70 g ricotta di bufala montata con sale pepe e limone

Come preparare Stendere la pasta sottile e formare i tortelli. Per la salsa al Parmigiano: ridurre 100 g di panna e frullarci dentro 25 g di Parmigiano Reggiano setacciare. Per il limone candito: la buccia di un limone fatta a julienne e poi far riposare il tutto una notte in uno sciroppo di 100 g d’acqua e 30 g di zucchero. Per la crema di limoni: il succo di 1 limone ridotto e frullato con le sue bucce sbollentate per 4 minuti. 1 gambero viola e 3 calamaretti spillo sbollentati leggermente in court bouillon per 30 secondi e poi marinarli con sale, olio evo e menta. Germogli di spinaci per decorare. Come impiattare Mettere sul fondo la salsa al Parmigiano e adagiarci sopra i tortelli, distribuire i calamari e i gamberi su tutto il piatto, mettere il limone candito sul pesce e la pasta di limone sui tortelli, decorare con i germogli di spinaci.

Ristorante I Portici Via dell’Indipendenza, 69 Bologna Tel. 0514218562 www.iporticihotel.com/ristorante-i-portici

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[ s tile ita liano ]

ULIVETO “ACQUA DELLA SALUTE” È

È una lunga storia… la storia di questa acqua che è riuscita ad entrare nel nostro quotidiano, a casa come al lavoro, quasi come un’amica di famiglia, “limpida” e “sportiva”. Non a caso è via via diventata, con il passare del tempo, l’acqua degli sportivi, partner di grandi eventi dello sport e di molte federazioni sportive nazionali. Questa incredibile avventura tutta italiana sarà merito di quella incredibile sorgente scoperta a Uliveto Terme, un piccolo paese fra le colline Toscane, che faceva e fa sgorgare un’acqua dissetante e dal sapore unico, tanto che nel lontano Medioevo venne definita con il nome di “Bagno Antico”, una vera sorpresa per chi aveva bisogno di curare la fatica e l’apparato digerente. Le particolarità dell’acqua di quella sormarzo 2018

gente iniziarono ad essere motivo dei discorsi delle popolazioni dei comuni circostanti, tanto da pensare che si dovesse convogliare l’acqua di quella fonte all’interno di un sistema idrico che potesse farla arrivare a tutti. Oggi, grazie alla realizzazione di uno stabilimento all’avanguardia, completamente automatizzato, il viaggio della “magica” acqua, dalla fonte alla bottiglia, non si svolge mai a contatto con l’aria o con altri agenti esterni. I continui controlli chimici e di qualità ne garantiscono tutte quelle proprietà che hanno consentito di definire Uliveto “l’acqua della salute, per digerire meglio e vivere in forma”. È bene sottolineare che tutte le bottiglie sono in PET, riciclabili al 100%. Il PET è un materiale sicuro e affidabile che, oltre alle doti di sicurezza, resistenza, trasparenza e maneggevolezza, contribuisce alla difesa dell’ambiente e si ricicla completamente. Uliveto ha mantenuto l’affidabilità e la resistenza delle bottiglie e ridotto la quantità di plastica utilizzata offrendo un vantaggio in più per la tutela dell’ambiente. Per chi, come Uliveto, lega il suo nome a un bene essenziale

Da 150 anni insieme A cura di Carlo Kauffmann

come l’acqua, il benessere fisico e spirituale è un valore fondante. Ed è proprio pensando a questo che l’Azienda dedica da tempo un grande impegno nel sostenere iniziative e progetti di responsabilità sociale che si prefiggono obiettivi alti e ambiziosi. Per continuare ad aprire nuove strade al benessere, Uliveto festeggia 150 anni ma non può che guardare al futuro facendo tesoro della sua magica storia con le famiglie italiane.

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[ s alute & benes s er e ]

DEVI DAVVERO METTERTI A DIETA? CONTROLLA SE SEI IN FORMA

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A cura di Evelina Flachi

Quanti errori facciamo quando decidiamo di metterci a dieta, e ne scegliamo una restrittiva e squilibrata rispetto alle nostre esigenze? Mettersi a dieta guardando solo l’ago della bilancia è un modo superato di affrontare il problema, perché la bilancia non misura solo il grasso e il peso è influenzato da fattori costituzionali come la muscolatura e l’ossatura, o da fattori variabili come i liquidi in eccesso. Se, per esempio, andiamo in palestra e i chili continuano a salire è bene farsi fare dallo specialista un’attenta analisi corporea (impedenziometria e analisi antropometrica) e valutare i parametri che descrivo in “La Dieta del 5”, prima di considerarsi in sovrappeso o grassi senza motivo. Quindi, prima di agire, leggete bene il 2° capitolo del mio libro e munitevi di calcolatore e centimetro! PERCHÉ INGRASSIAMO? Si aumenta di peso quando le calorie che introduciamo con l’alimentazione non vengono “bruciate” dal nostro organismo con l’attività fisica. Per avere un’idea, basta ricordare che ingerire 7000 calorie settimanali in più rispetto a quelle di cui avrebbe bisogno il nostro organismo, porta all’aumento di 1 chilo del nostro peso. GRASSO ADDOMINALE: ATTENZIONE ALLA SINDROME METABOLICA La sindrome metabolica è una malattia tipica del nostro tempo, correlata oltre che all’alterazione di altri indici (BMI, centimetri del punto vita) anche all’aumento del grasso addominale. Che oggi è considerato non più solo un accumulo di grasso inerte ma piuttosto come un organo (come il fegato o il cuore) che segnala alterazioni di alcuni ormoni (leptina, adiponectina, grelina) e di altri valori ematici (glicemia, colesterolo, indice di insulino-resistenza,

valori epatici). Questa sindrome è considerata un disordine multifattoriale, dovuta cioè a più elementi, con complesse interazioni tra fattori genetici, ambientali, metabolici e ormonali. C’è sicuramente una predisposizione ereditaria, che porta l’organismo predisposto a immagazzinare più di quello che farebbe un individuo senza questo problema, ma l’ambiente e lo stile di vita possono aumentare il rischio. Nonostante vi siano numerose cause è molto probabile che il verificarsi della sindrome metabolica sia dovuto all’insorgenza dell’insulino-resistenza, conseguente a un anomalo aumento di peso. I meccanismi che creano l’insulino-resistenza sono molteplici: ormonali, metabolici e derivanti da fattori genetici e ambientali. Ma è chiaro che l’aumento di peso, soprattutto quando porta alla formazione del grasso addominale viscerale, deriva da uno sbilancio tra entrate e uscite caloriche. In sostanza, a fronte di un aumento delle calorie ingerite, il nostro organismo non è in grado di attivare efficacemente la termogenesi, ovvero la capacità dell’organismo di bruciare le calorie introdotte. La sindrome metabolica si scatena quindi per un’alimentazione ricca di calorie che si abbina una scarsa o insufficiente attività fisica. La presenza nell’organismo di geni “risparmiatori” porta poi a un maggiore immagazzinamento di nutrienti. Una caratteristica che in passato ha avuto i suoi aspetti positivi, perché ha permesso a chi ne era portatore di sopravvivere con più facilità nei periodi di carestia. Ci sono poi meccanismi ormonali [… ]. Oggi esistono anche alcuni test, che sono considerati predittivi della possibilità della sindrome metabolica.

Tratto dal libro “La dieta del 5” 18

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LIBRI A cura di Valerio Consonni

André Aciman Guanda editore Ottava edizione Dicembre 2017 Pag.271

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CHIAMAMI COL TUO NOME

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Romanzo di esordio di André Aciman, autore americano ma nato ad Alessandria d’Egitto (insegna letteratura comparata alla City University di N.Y.), ‘Chiamami col tuo nome’ è una storia d’amore delicata, scritta in maniera impeccabile, con echi di Marguerite Dumas e Patrick White, raccontata in prima persona da Elio che all’epoca dei fatti narrati ha 17 anni, un ragazzo introverso con la passione per la letteratura e la musica, e che è solito trascorrere le vacanze estive nella villa di famiglia sulla riviera ligure. Il padre, uno stimato professore, è solito accogliere ogni anno uno studente straniero per permettergli di approfondire le lingue antiche e lavorare ai propri progetti. In una di queste estati arriva Oliver, 24enne americano, bello, simpatico e i modi disinvolti, che si fa subito ben volere da tutti, anche da Elio. Come attratto da una misteriosa forza di gravità, Elio subisce l’indiamento di Eros e questa fascinazione crescerà fino a trasformarsi in un amore profondo e magico. I due condividono, oltre alle origini ebraiche, molte passioni: discutono di film, libri, fanno passeggiate e corse in bici. Tra loro nasce un desiderio inesorabile, inatteso, vissuto fino in fondo, dalla sofferenza all’estasi. Il loro incontro è un momento perfetto, tutto ciò

che gli sta attorno subisce invece l’influsso del tempo che tutto corrode; anche per questo la promessa di chiamarsi l’uno con il nome dell’altro, vuole testimoniare una perfetta mimesi tra i due che permette loro, in uno stato di possessione reciproca, una sospensione dalla realtà che ha che fare con l’incantesimo. Ma Elio scopre anche il suo corpo e ciò che esso vuole «...ma l’unica cosa che volevo davvero era pelle, solo pelle», e con esso la brevità delle grandi felicità a cui solo a pochi è permesso di accedere. Ma anche cosa vuol dire essere buoni: «Intelligente? Era molto più che intelligente Oliver» dice il papà di Elio «Quello che c’è stato tra voi c’entrava e non c’entrava con l’intelligenza. Lui era una persona buona, avete avuto fortuna a trovarvi, perché anche tu sei una persona buona». ‘Chiamami col tuo nome’ è un bel libro perché riesce a coniugare ottimamente una narrazione lieve, sfumata con un racconto ricco di forti emozioni che si legge davvero tutto d’un fiato. Da questo libro il film di Luca Guadagnino ‘Chiamami col tuo nome’ nominato agli Oscar 2018 per le categorie: ‘Miglior canzone originale’, ‘Miglior sceneggiatura non originale’, ‘Miglior film’, ‘Miglior attore protagonista’. marzo 2018


[ libri ] MILANO E IL SECOLO DELLE CITTÀ

Giuseppe Sala, sindaco di Milano e artefice del successo di Expo, racconta in questo libro, scritto con grande passione, l’identità complessa di questa “sua” città e dimostra a chi la guarda perché oggi essa rappresenta una grande opportunità per l’Italia e per l’Europa. Milano deve ancora risolvere sfide impegnative ma è pronta a consegnare al Paese tante buone pratiche da imitare che legano insieme cultura, servizi eccellenti, solidarietà, università, creatività e tecnologia. Giuseppe Sala (La Nave di Teseo)

LE MAGNIFICHE RIBELLI: 1917-1921

Un libro che finalmente racconta una verità storica spesso negata. Non sono stati solo gli uomini i protagonisti della rivoluzione russa, ma anche tante donne, appassionate e coraggiose, spesso vittime dei loro ideali. Le prime a capire che sarebbero state tradite proprio dalla rivoluzione che non le avrebbe mai “liberate” ed “emancipate” ma avrebbe oppresso ancor più la vita della Russia. Lorenzo Pezzica (Eleuthera)

IL GIARDINO DEI COSACCHI

Questo libro ci racconta la storia di una grande amicizia tra Alexander von Wragler, procuratore giudiziario in una piccola località della Siberia e Fedor Dostoevskij scampato ad una esecuzione per una grazia dello Zar e inviato in Siberia. Qui si incrociano le loro strade, le loro vite, i racconti di una esistenza, gli amori. Incontri sinceri a volte duri, sempre in una piccola dacia fiorita appunto, il giardino dei cosacchi. Un libro da leggere per provare tutte le emozioni di una amicizia vera. Jan Brokken (Iperborea)

FAREMO FORESTA

Vi troverete a leggere un romanzo delicato che vi racconterà storie che appartengono alla vita di tutti noi. Malattia, la fine di un matrimonio, un figlio da crescere, una vita da riprogrammare rispetto a ciò che si era previsto. Nuovi compagni, scelte discutibili, giuste, sbagliate. Anna la protagonista di questa storia, si concederà una nuova vita grazie alle parole, al cibo, ai piccoli gesti quotidiani. Solo così può rinascere la vita, come una foresta che nel tempo si rigenera sempre. Ilaria Bernardini (Mondadori)

marzo 2018

BELLA MIA

Come si può fare a ritrovarsi madre, idea abbandonata da tanti anni, di un adolescente taciturno, spigoloso, quasi uno sconosciuto? Questa è la domanda a cui la brava Donatella autrice di questo romanzo cerca di rispondere. Leggerete un libro di grande intensità, dove si parla spesso di amore di ciò che ognuno di noi prova nel perderlo, della speranza nel futuro, della rinascita così complicata in una città squassata da un sisma devastante che rende difficile credere nella vita. Donatella Di Pietrantonio (Einaudi)

CROMORAMA

Questo originalissimo libro illustrato ci spiega come il “colore ha cambiato il nostro sguardo”. I protagonisti sono il verde (che Mondrian non usava mai), il blu (di cui Flaubert vestiva Madame Bovary), il giallo (le cui matite sono le più vendute) e gli altri toni della tavolozza. Dà risposte al mistero della percezione e diventa così quasi un romanzo pieno di notizie che incrociano di continuo la nostra vita, mostrandoci l’assoluta meraviglia di cose mai viste, o finora osservate ma con poca, troppo poca attenzione. Riccardo Falcinelli (Einaudi)

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[ a genda italia ]

PASQUA

Pasqua cade quest’anno il 1° aprile e le famiglie con figli a scuola possono fruire di alcuni giorni di vacanza dal 29 di marzo al 2 aprile. Vi segnaliamo alcune località che rappresentano sicuramente scelte piacevoli per tutta la famiglia. TRIESTE

Pasqua è una buona occasione per andare a visitare questa città ricca ed elegante. Andate in Piazza Unità d’Italia, la più grande piazza d’Europa, aperta sul mare. I suoi monumenti, i caffè storici, il porto antico sono parti essenziali di questa città dalla storia cosmopolita. Nelle vicinanze ci sono vere e proprie perle da vedere, come il Castello di Miramare e il Castello di Duino, con il romantico “sentiero Rilke” 2 km a picco sul mare, con una vista mozzafiato. LAGO DI GARDA

Il Lago di Garda è una meta perfetta per una vacanza tra natura, arte, sport e relax. Su di esso si affacciano splendide cittadine come Peschiera del Garda e Sirmione, ricche di storia e monumenti, con mura fortificate e castelli, terme, scorci incantevoli sul lago e soprattutto un grande parco di divertimenti come Gardaland. Da esplorare anche l’entroterra del lago, fino al Parco del Mincio che arriva a Mantova, mentre la bella Verona è a pochi chilometri di distanza. MADONNA DI CAMPIGLIO

Per chi ama la neve quest’anno la gita di Pasqua si passa sugli sci! con il suo centro storico alla moda, pieno di negozi e locali, Madonna di Campiglio è un incantevole borgo incastonato tra le Dolomiti del Brenta e le Alpi dell’Adamello, in uno scenario molto pittoresco in provincia di Trento. Offre numerose piste da sci, ancora perfettamente innevate, fra le quali è d’obbligo ricordare la “mitica” 3Tre. Per la sera non mancano le occasioni per il divertimento.

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DELTA DEL PO

Altra meta per una vacanza immersa nella natura, è la visita al Delta del Po, con le diramazioni del grande fiume in oasi naturali suggestive, da attraversare con gite in barca ad osservare la ricchezza di flora e fauna. I bambini si divertiranno ad osservare uccelli e fiori. Portateli poi a fare un’escursione al Bosco della Mesola e visitate la città di Comacchio. Se avete tempo, non mancate di visitate la bella Ferrara. CASTELLI DEL DUCATO DI PARMA E PIACENZA

Ecco una serie di fortezze, rocche e manieri storici che piaceranno molto ai vostri bambini, anche per le storie che nascondono di cavalieri e fantasmi. Alcuni formano borghi caratteristici che offrono strutture ricettive, con tutti i comfort, servizi ristorante e anche centri benessere. Il posto ideale dove portare i vostri figli è il Castello di Gropparello, in provincia di Piacenza, che organizza tantissime iniziative per i più piccoli, incluso un itinerario nel Parco delle Fiabe. marzo 2018




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