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Riapre il Grand Hotel et de Milan
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A cura di CARLO KAUFFMANN
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Un luogo ricco d’ atmosfera, denso di tracce del passaggio di illustri personaggi il cui nome è scritto nella storia: dopo 9 mesi riapre l’ albergo dove visse e morì Giuseppe Verdi. Situato nel cuore della città, a pochi passi dal quartiere finanziario, dal Teatro alla Scala, dal Quadrilatero della Moda e dal Duomo, l’Hotel annovera tra i suoi ospiti tanti altri nomi di fama internazionale come Nureyev, Caruso, Maria Callas, Hemingway, Mastroianni, Kate Moss, solo per citarne alcuni della lunga serie che onora il “libro ” dell’ accoglienza di questo luogo d’ eccellenza milanese. Dopo mesi di lavori, i teli che hanno avvolto il Grand Hotel et de Milan sono stati tolti e lo storico edificio all’ angolo tra via Manzoni e via Croce Rossa, dopo essersi rifatto il trucco, è pronto ad accogliere i clienti che da sempre lo frequentano nel soggiornare a Milano. Progettato dall’ architetto Andrea Pizzala, noto per aver firmato in città, nel 1831, la Galleria De Cristoforis, il “de Milan ” fu inaugurato nel 1863. Un palazzo dallo stile eclettico la cui facciata e gli ornamenti architettonici presentano molti riferimenti decorativi al repertorio neogotico. Verso la fine del 1800 era l’ unico hotel in città dotato di servizi postali e telegrafici e per questo era spesso frequentato da diplomatici e uomini d’ affari. L’Hotel disponeva di circa 200 camere, ascensore idraulico “Stigler ” (recuperato durante i recenti lavori di ristrutturazione e ancora in uso), piccolo giardino d’inverno e sale da pranzo riccamente arredate. È l’ unico Grand Hotel a Milano che non appartiene a una compagnia ma è gestito, da oltre 50 anni, dalla famiglia Bertazzoni. Lo guida, con la figlia Alissia Mancino, Daniela Bertazzoni, donna di grandi capacità imprenditoriali ma anche in prima linea nell’influire convintamente nel mondo della beneficenza, da sempre fiore all’ occhiello di Milano. Ambrogino d’Oro 2020, Daniela Bertazzoni ha organizzato memorabili cene charity, come quella in stile Grande Gatsby, per 500 ospiti, tenuta in Hotel prima della pandemia. Il direttore dell’Hotel, Piantanida, con comprensibile riservatezza, non fa i nomi degli ha-
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bitué famosi. Ma l’ albo d’ oro delle celebrità scese al de Milan è alto così: da Nureyev a Omar Sharif, a Claudia Schiffer, da Bob Dylan a Marina Abramovich. Ricordiamo che proprio qui al Grand Hotel organizzò la sua prima sfilata il grande Ferrè. Grandi alberghi vuol dire anche alta cucina: il ristorante Caruso, torna più ampio, con il giardino d’inverno arricchito da nuove essenze arboree e tavoli sul lato di via Croce Rossa. La cucina dello chef Mauro Moia sarà mediterranea, senza trascurare i classici milanesi. Al Grand Hotel et de Milan si cerca di seguire sempre una regola, anticipare se possibile, i desideri, dei clienti, senza aspettare che vengano espressi… Il sogno del 1863 continua.
u s o r a C r o n t o S a a r r b a B a P h
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