Roma 24orenews - Italiadagustare Novembre 2020

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Roma NICOLE BERLUSCONI

Anno 10 - Novembre 2020 • Periodico di Cultura e Società

«Fare del bene è una delle cose più importanti nella vita»

LA POLIMNIA RITMICA ROMANA

conquista la promozione in A1

LE 5 STAR DI HOLLYWOOD

con il sorriso più bello



STORIE, MITI E LEGGENDE

IL FANTASMA DI MONTEVERDE A cura di CLAUDIO CONTI

la notte di Halloween e Roma, la città eterna, è l’ideale per trascorrere una serata alla ricerca di fantasmi. Tra gli edifici storici, le mura sacre e le antiche strade della capitale si aggirano, infatti, oscure presenze e diaboliche entità, che aspettano di conoscervi. Quella di cui vi parleremo è forse la più inquietante. Nel quartiere di Monteverde Vecchio, fra la strada che collega via dei Quattro Venti e Villa Pamphilij, ovvero in via di San Calepodio - all’altezza di un civico non ben definito - si può vedere ancora oggi una villa diroccata, ricoperta di piante rampicanti ed erbacce, che gli abitanti chiamano “la casa dei fantasmi”. Carica ancora oggi di leggende e di oscurità, questa villa - un tempo splendida e rinomata per le feste grandiose date al suo proprietario - era l’abitazione del Marchese Luca de Marchettis, un nobile vissuto nel Settecento. Era un giovane bellissimo uomo dai modi raffinati che aveva l’abitudine di mescolarsi tra il popolo seducendo giovane popolane. Ma la seduzione si trasformava in incubi crudeli per le giovani malcapitate, che lo seguivano senza timore nella sua dimora, tradite dal bell’aspetto e dai modi

È

aristocratici dell’uomo. Si racconta infatti che il marchese, per paura che le ragazze potessero raccontare dei suoi giochi erotici, le iniziò ad uccidere brutalmente. La smania di sangue si trasformò in breve in un passatempo irrinunciabile per il marchese, che continuava a violentare e uccidere giovani donne in quantità sempre maggiore senza riuscire a fermarsi, fino a che quei delitti divennero per lui un’ossessione. Tuttavia questa malsana “abitudine” cominciò a far crescere sensi di colpa nell’animo di Luca De Marchettis, che decise di togliersi la vita gettandosi dalla finestra urlando «Tornerò». Da quel giorno in zona Monteverde, nei pressi di via San Calepodio, dove risiedeva il Marchese, si vede passeggiare lo spirito dell’uomo che vestito in maniera elegante non ha mai abbandonato la villa in cui viveva. Infatti, la villa divenuta proprietà del comune, è in stato di abbandono e si dice che ogni anno si sentano ancora le grida delle vittime del Marchese e lo stesso urlo «Tornerò». Questo racconto oscuro si è trasportato per tre secoli e ancora oggi c’è ancora chi cerca la sua misteriosa tomba in un antro sotterraneo di Villa Pamphilij. E c’è chi evita di passare di sera nella via di San Calepodio per non incontrarsi con uno strano uomo tutto vestito di nero.


24 orenews.it

Roma Periodico di Cultura e Società

Anno 10 - N. 11 Novembre 2020

PERSONAGGIO

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Nicole Berlusconi: «Fare del bene è una delle cose più importanti nella vita»

In copertina: Nicole Berlusconi

ARTE E CULTURA

Novembre

“L’umanità fragile”, Fondazione 3M celebra Alberto Sordi «Roma», il capolavoro dimenticato di Fellini che ci racconta la capitale di oggi

ROMA SI RACCONTA

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Polimnia Ritmica Romana conquista la promozione in Serie A1 SCIENZiatE! 2020

FASHION

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Personalsize.it, il primo e-Shop italiano di calze e collant curvy e plus size Alta Moda: Sartoria Angela Accessori d’inverno

BEAUTY

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I consigli di Marina Mazzolari Un naso più bello senza chirurgia

RUOTE @ MOTORI

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Audi E-Tron Sportback

HI-TECH

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Novità hi-tech

FINANZA & FUTURO

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All’ombra della burocrazia

DESIGN

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Fuorisalone 2020

VIAGGI

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Vienna, la città dei sogni

COME STAI?

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‘Trash’ il cartone animato che ci insegna a vedere i rifiuti… diversamente! Il nuovo vaccino contro il virus HPV Le 5 star di Hollywood con il sorriso più bello

ERBARIO MAGICO

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Il cavolo nero

AMICI A 4 ZAMPE

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Cani e lockdown

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24oreNews

Direttore Responsabile Dario Bordet Direttore Editoriale Alessandro Trani Art Director Patrizia Colombo Impaginazione Milano Graphic Studio S.r.l. Hanno collaborato Ferdinando Asnaghi Francesca Bocchi Roberto Bonin Patrizia Colombo Franco d’Alessandro Carlo Kauffmann Antonello Martinez Marina Mazzolari Luca Medici Paolo Minotti Fabrizio Fabrizi Edizioni Le Roy srl - Milano | Roma redazione@24orenews.it redazione@le-roy.it www.24orenews.it Telefono: 377.4695715 Promozione & PR Anna Nannini, Dante Colombo, Carlo Kauffmann info@le-roy.it Pubblicità & Advertising Team Entertainment Milano, Via Melchiorre Gioia, 72 info@teamentertainment.eu Telefono: 02.89412141 Stampa La Serigrafica Arti Grafiche Via Toscanelli, 26 - Buccinasco MI Periodico mensile Reg. trib. di Milano n. 321 del 10/06/11 N° iscrizione ROC: 22250 Distribuzione Gratuita Desideriamo informarLa che i suoi dati personali raccolti direttamente presso di lei o fornitici saranno utilizzati da parte di “24orenews.it Milano” nel pieno rispetto dei principi fondamentali dettati dalla direttiva 95/46/CE e dal D.lgs. 171/98 per la tutela della Privacy nelle Telecomunicazioni e dalla direttiva 97/07/CE e dal d.lgs. 185/99 Eventuali detentori di copywriting sulle immagini - ai quali non siamo riusciti a risalire - sono invitati a mettersi in contatto con: Le Roy srl


EDITORIALE

Al Tufello quartiere della città dove era nato il grande attore romano è apparso un bel murales di oltre 15 metri realizzato da un artista di art street Gigi Proietti appare sorridente e con il suo caratteristico viso bonario che è entrato in questi anni negli occhi di tutti noi che lo abbiamo amato nelle sue molteplici interpretazioni televisive, teatrali, cinematografiche. Gigi Proietti è stato un simbolo “umano” di questa città che ha fatto conoscere in ogni suo lato, attraente, emotivo, popolare. Come a suo tempo i grandi Alberto Sordi e Vittorio Gassmann, con Proietti se ne va un altro “pezzo” di storia di questa città che vive come tutto il resto del Paese momenti complicati e dolorosi per il costante pericolo della pandemia da coronavirus. Dannata pandemia che anche qui vive contraddizioni sconcertanti. Famosi mercati all’aperto regolarmente pieni di gente con assembramenti a dir poco sconcertanti e teatri, cinema, sale di concerti, musei palestre, religiosamente chiusi. Quanto avrebbe scherzato, amaramente, su queste sconcertanti eventi il grande Gigi! Forse avremmo sorriso ma certo avremmo riflettuto e forse avremmo seguito comportamenti più responsabili… perché le tue osservazioni sempre con un sorriso ci avrebbero reso più responsabili più di tanti decreti, obblighi, divieti, anche per questo ci manchi così tanto Gigi! Fabrizio Fabrizi

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NICOLE BERLUSCONI A cura di CARLO KAUFFMANN

È

la più giovane dei quattro figli di Paolo Berlusconi, il fratello dell’ex premier Silvio. Nicole, pur appartenendo ad una famiglia di imprenditori, non ha la minima intenzione di occuparsi degli “affari di famiglia” e, spinta da una innata passione per i cavalli, nel 2013 (quando ha solo 21 anni) fonda ‘Progetto Islander’. Si tratta di un’associazione no profit rivolta alla tutela dei cavalli - e degli equini in generale - strappati spesso a padroni maltrattanti, che potranno essere riutilizzati poi anche per ‘ippoterapia’ a supporto di persone disabili o in condizioni di fragilità. In pochi anni “Progetto Ilander” è cresciuta diventando una importante realtà nel settore. Fa parte infatti della commissione etica di Fieracavalli di Verona, tra le più importanti kermesse a livello nazionale e internazionale, di cui la giovane è stata anche madrina per diverse edizioni. Nicole porta avanti questa lodevole missione affiancata dal coetaneo spagnolo Santi Serra Camps, sopran-

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«FARE DEL BENE È UNA DELLE COSE PIÙ IMPORTANTI NELLA VITA»


PERSONAGGIO

nominato “il sussurratore di cavalli” per il modo in cui riesce ad entrare in straordinaria empatia con questi splendidi animali senza usare sella e briglie, rieducandoli dopo aver subito maltrattamenti. Quando nasce questa sua passione per i cavalli? Fin da bambina ho sempre amato tutti gli animali, a 11 anni in Sardegna ho fatto una bellissima passeggiata a cavallo e da quel momento sono entrata a far parte di un mondo unico. I cavalli hanno un potere magico, riescono a entrarti nel profondo dell’anima. Come è nato il progetto “Islander”? Non tutti sono a conoscenza di quanto sfruttamento esiste dietro al mondo del cavallo. Il progetto Islander inizialmente è nato per sostenere un grande sequestro di oltre 200 equidi maltrattati. Il pri-

mo anno abbiamo cercato di sensibilizzare le persone su questa triste realtà, poi abbiamo iniziato ad essere operativi sul campo. Fino ad oggi abbiamo salvato centinaia di cavalli e purtroppo ogni giorno riceviamo tantissime segnalazioni. La legge non funziona, bisogna inasprire le pene sul maltrattamento animale, bisogna essere concreti. Com’è composta la struttura operativa? Siamo una piccola grande squadra, tutti appassionati e persone di grande cuore. Collaboriamo con professionisti del settore quali veterinari, etologi, nutrizionisti, maniscalchi, osteopati ecc. Quando riceviamo le segnalazioni avviene una prima verifica, per vedere che la segnalazione sia veritiera, dopo di che contattiamo le autorità per effettuare l’intervento. Quando gli animali vengono posti sotto seque-

stro diventiamo custodi giudiziari, li portiamo al centro di recupero e ci occupiamo della loro riabilitazione fisica e psicologica per poi poterli dare in adozione. Ora cerchiamo nuovi volontari che ci aiutino sia al centro sia per i sopralluoghi. Cosa mi racconta del “sussurratore di cavalli” Santi è una delle persone più importanti della mia vita, il rapporto che riesce a instaurare con i cavalli e con ogni altri tipo di animale è raro e unico. È la dimostrazione che con il rispetto, l’amore e la corretta comunicazione si possono raggiungere grandi risultati. Ci sono altri componenti della sua famiglia appassionati di cavalli? Proprio appassionati no però a cui piacciono sì. Ora sto cercando di far appassionare i miei nipotini, avvicinare i bambini agli animali 24oreNews

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PERSONAGGIO

è una grande scuola di vita, crea in loro delle responsabilità e li forma al rispetto verso ogni essere vivente, li porta ad avere pazienza e ad avvicinarsi alla natura. Quali sono gli sviluppi futuri del progetto? Finalmente abbiamo una sede tutta nostra, abbiamo appena trasferito il centro di recupero ad Angera (in 8

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provincia di Varese) e qui abbiamo la possibilità di realizzare grandi cose. Ora spero presto di poter realizzare un altro grande progetto, il progetto “Ri.abilitiamoci” creato da una grande donna che stimo, la dott.ssa Antonella Artuso. È un progetto che avvicina le persone fragili ai cavalli che hanno subito maltrattamenti per far sì che insieme possano affrontare un percorso per ottenere dei risultati positivi. Oltre a questo siamo in contatto con associazioni estere per poter collaborare insieme ed essere più forti. Purtroppo ci sono Paesi in cui il maltrattamento e lo sfruttamento animale è una routine legale e questo deve cambiare! Come vivi la vicinanza con il mondo dello spettacolo? Non la vivo. Ho sempre preferito vivere in mezzo alla natura e circondata di animali. I cavalli sono la tua unica grande passione? Sì, sono la mia passione più grande insieme agli altri animali. Amo la natura, il mare, la libertà. Amo come questi splendidi animali mi fanno sentire e sono grata di avere la possibilità di potergli ridare una

seconda vita. Lotto con passione ogni giorno per poter cambiare anche solo in una minima parte quella che oggi è la realtà. Un sogno nel cassetto… Mio zio e la mia famiglia mi hanno appena regalato il mio sogno più grande, “La Mia Terra”, un posto dove posso curare tutti gli animali che salviamo, un centro equestre etologico che sia di esempio per gli altri, un’azienda agricola dove poter coltivare la terra e raccoglierne i suoi frutti. Ormai sono ufficialmente una contadina che salva gli animali. Era proprio questo il mio desiderio e posso solo essere eternamente grata alla mia famiglia che mi ha permesso di realizzarlo. Faccio parte di una famiglia stupenda, mio zio è un uomo generoso e buono, mio papà fa di tutto per rendermi felice, mia mamma ha sempre creduto in me e spronato a realizzare i miei sogni, ho dei fratelli con cui sono molto legata e ci vogliamo tutti bene… che dire? Mai smettere di sognare ma per ora vivo il mio sogno e cercherò di fare di tutto per dimostrare che fare del bene è una delle cose più importanti nella vita.



“L’UMANITÀ FRAGILE”

ROMA - CASA DEL CINEMA LARGO MARCELLO MASTROIANNI, 1

Il tour virtuale della mostra può essere visualizzato al seguente link: https://1drv.ms/v/s!AsKioGTa6YG4gh Eh8vsxQasj7PAX?e=m8cg9X Maggiori informazioni: www.casadelcinema.it http://fondazione3m.it/

È

stata inaugurata martedì 20 ottobre alla Casa del Cinema di Roma la mostra fotografica di Fondazione 3M “L’umanità fragile”, dedicata ad Alberto Sordi. L’esposizione raccoglie le immagini scattate sui set di molti dei film di cui l’attore romano è stato protagonista, facendo emergere la sua abilità nel mettere in scena - attraverso i suoi celebri personaggi – le caratteristiche antropologiche dell’italiano medio dal dopoguerra. Tutte le opere, che rimarranno esposte fino al 28 novembre, appartengono all’archivio di Fondazione 3M, istituzione culturale permanente di ricerca e formazione e proprietaria di uno storico archivio fotografico di oltre 110 mila immagini. La fotografia si dimostra un mezzo di grande efficacia nel sottolineare i gesti, le posture e gli sguardi di Alberto Sordi, permettendo di entrare nel mondo dei suoi personaggi – da Sasà Scimoni, a Ubaldo Impallato, ad Antonio Mombelli – cui sa dare vita con una espressività ogni volta ricca di sfumature diverse, riuscendo a coniugare la dimensione del grottesco a quella del

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tragico. Dietro lo sguardo severo del maestro di “Bravissimo” e quello baldanzoso del maturo provinciale de “Il diavolo”, le espressioni enfatiche dell’incapace imprenditore de “Il boom” e la normalità tragicamente spiazzata di cui è vittima il protagonista de “Il mafioso”, si nasconde un’umanità fragile che ride anche quando non dovrebbe, fantastica imprese che non porterà a compimento e obbedisce alle direttive borghesi più convenzionali. La mostra “L’umanità fragile” è stata presentata dal critico di fotografia Prof. Roberto Mutti martedì 20 ottobre alle ore 16:00 in diretta streaming dalla Casa del Cinema di Roma, in Largo Marcello Mastroianni 1, nell’ambito della manifestazione Archivi Aperti di Rete Fotografia dal canale YouTube e sulla pagina Facebook di Rete Fotografia. La manifestazione fa parte di Romarama, il programma di eventi culturali di Roma Capitale.

FONDAZIONE 3M Un’istituzione culturale permanente, snodo di divulgazione e formazione dove scienza e ricerca, arte e cultura, discipline economiche e sociali, vengono approfondite, tutelate, promosse e valorizzate, nella consapevolezza dei valori d'impresa e della cultura dell'innovazione. La Fondazione 3M è proprietaria di un archivio fotografico che si caratterizza per un patrimonio di 110mila immagini (lastre, cartoline fotografiche, negativi, stampe vintage e riproduzioni), provenienti dalla storica azienda fotografica italiana Ferrania (acquisita negli anni '60 da 3M) e da una serie di donazioni e di acquisizioni avvenute nel tempo e recenti. L’archivio fotografico è stato costituito sistematizzando il ricco patrimonio iconografico raccolto grazie ad un innovativo approccio alla comunicazione istituzionale, alla divulgazione tecnica e tecnologica, nel corso delle vicende aziendali di Ferrania prima e di 3M Italia poi. Fondazione 3M fa parte di: Rete Fotografia, SOS Archivi, Federculture e Woman&Tech.

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A causa dell’emergenza epidemiologica da Covid-2019 tutti gli eventi possono subire variazioni di data, orario o cancellazioni.

MOSTRA

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ROMA SI RACCONTA

«ROMA» Il capolavoro dimenticato di Fellini che ci racconta la capitale di oggi IN LIBRERIA PER RUBBETTINO «FELLINI, ROMA» DI ANDREA MINUZ

«È

la città fantastica che ho immaginato da bambino, che ho scoperto da ragazzo, nella quale ho vissuto e lavorato, e che oggi mi sembra di non conoscere più». Così, nel 1972, Federico Fellini presentava Roma, un film poco visto, poco celebrato, quasi mai inserito tra i grandi titoli felliniani, raramente evocato persino quando si parla della “Roma di Fellini”. È un film invece con cui Fellini immagina con grande anticipo quel che sarebbe diventata la città, perché come diceva Giulio Carlo Argan, «nessuna città sa peggiorare meglio di Roma». Dieci anni dopo il bagno di Anita Ekberg e Marcello Mastroianni nella Fontana di Trevi, Fellini ci trascina in una Roma irriconoscibile, cupa, claustrofobica, eppure sempre uguale a se stessa: l’ingorgo apocalittico sul Grande Raccordo Anulare, le rovine negli scavi della metropolitana, il défilé di moda ecclesiastica, la scorribanda notturna dei motociclisti,

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sono scene che celebrano la visionarietà felliniana ma che raccontano anche la trasformazione della città in un magma metropolitano sempre più ingestibile. A questo grande capolavoro trascurato di Fellini è dedicato il nuovo libro di Andrea Minuz “Fellini, Roma”, edito da Rubbettino, che arriva in libreria in occasione dell’anno del centenario della nascita del grande regista riminese, ma che vuole soprattutto riflettere sul gioco di specchi tra la città inventata da Fellini e la Roma di oggi. Attraverso una vasta documentazione e lo studio di materiali d’archivio, Minuz ripercorre così il film alla luce dei discorsi sul mito, il disfacimento di Roma e il suo scollamento dal paese, che da sempre attraversano il carattere nazionale e l’identità italiana. Andrea Minuz insegna Storia del cinema presso l’Università di Roma “La Sapienza”. Con Rubbettino ha pubblicato “Viaggio al termine dell’Italia. Fellini politico” e “Quando c’eravamo noi. Nostalgia e crisi della sinistra da Berlinguer a Checco Zalone”. Scrive per il quotidiano “Il Foglio”.



LA POLIMNIA RITMICA ROMANA CONQUISTA LA PROMOZIONE IN SERIE A1

L

a Polimnia Ritmica Romana torna in Serie A1. La promozione è arrivata sabato 24 ottobre al PalaRuffini di Torino in occasione della Final Six del Campionto Nazionale di Serie A di ginnastica ritmica (organizzata dalla Eurogymnica di Torino). Un risultato importante, che riporta la società di Roma, che ha base operativa nel Municipio XIII, in A1 dopo 5 anni di assenza, e confermando la Polimnia come una delle società con la maggiore permanenza in A (dal 2002 la società ha disputato sempre campionati di A2 e A1). Le 12 squadre che hanno dato vita alla serie di avvincenti sfide, 6 di serie A2 e 6 di serie A1, sono scese in pedana per contendersi il titolo nazionale della rispettiva serie. E tra queste, unica squadra del Lazio, la Polimnia Ritmica Romana guidata da Liliana Iacomini, Michela Conti e Marzia Farlò. «Una formula nuova, che ha reso la gara avvincente e incerta fino all’ultimo, ma anche molto stressante», hanno spiegano le allenatrici, «ri-

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ROMA SI RACCONTA

partendo da zero, di fatto ci si giocava la promozione in A1 in una sfida secca, tipo play off». La prima sfida, contro la società Falciai di Arezzo, ha visto la Polimnia vincente dopo un testa a testa che si è risolto solo all’ultimo esercizio, con il nastro, vinto dalla verdolina Martina Lamberti. «L’attesa dell’ultimo punteggio», proseguono le allenatrici, «è stata al cardiopalma. Quel punteggio sembrava non voler uscire! E quando finalmente il tabellone si è illuminato siamo esplose tutte in una gioia incontenibile, perchè vincere quella sfida significava essere sul podio e quindi automaticamente promosse in serie A1». Un successo raggiunto in un momento così duro per tutti, dopo mesi difficili legati al lockdown e alle indisponibilità delle palestre «ma questo risultato ci ripaga di tutti i sacrifici, e ci ha fatto dimenticare per un attimo i mille ostacoli affrontati nell’ultimo periodo: come d’incanto è sparito tutto, sciolto nelle nostre lacrime di gioia”. Nel girone a tre della finalissima, sfida valida per l’assegnazione del primo secondo e terzo posto, la Polimnia ha scelto di schierare tutte le componenti della squadra, rinunciando ad altre soluzioni tattiche. «Abbiamo voluto dare a tutte l'opportunità di essere protagoniste di questa finalissima», spiegano le esponenti della Polimnia Ritmica Romana, «perché tutte hanno contribuito allo straordinario risultato della squadra. Una squadra

che ci ha reso orgogliose per come ha saputo andare dritta e unita verso un obiettivo comune, e in cui ognuna, nonostante le grandi differenze di età e di esperienza, si è messa al servizio del gruppo con umiltà e generosità, senza remore e senza individualismi». Le 5 stelle della Polimnia hanno saputo brillare nella sfida finale, e hanno concluso le loro esecuzioni con un momento magico, che ha emozionato tutti gli appassionati che seguivano la gara sul canale YouTube della Federginnastica: il capitano Elisa Todini ha decretato la fine della sua carriera agonistica dipingendo un magistrale esercizio al nastro, al termine del quale ha baciato la pedana, gesto che ha scatenato la commozione. «L’immagine del Kiss and Cry, dove le giovani verdoline si sono strette in lacrime al loro Capitano è quella che più di ogni altra rimarrà nei nostri cuori», affermano le allenatrici, «Elisa è stata ed è un esempio di atleta virtuosa, carismatica e umile, e averla vista crescere insieme a noi è stato un privilegio. A 21 anni ha deciso di lasciare l’agonismo, dopo aver gareggiato in serie A per ben 10 anni, sempre con i nostri colori: in tutti questi anni abbiamo condiviso emozioni e momenti indimenticabili, e non sarà facile fare a meno del suo apporto, umano oltre che tecnico, ma sapere che Elisa rimarrà al nostro fianco per insegnare alle ginnaste più piccole è già un grande conforto!». Insieme al capitano Elisa Todini sono quindi salite sul terzo gradino del podio nazionale Elizabeta Havryliv, Martina Lamberti, Martina Gargaro e Alessandra Cipriani. E saranno loro, tra pochi mesi, a dover difendere i colori della Polimnia Ritmica Romana nel Campionato di serie A1 2021, tra le 12 società più forti d’Italia. «Ci auguriamo - concludono - che le cose vadano meglio nei prossimi mesi, ma siamo già pronte a fare tutti i sacrifici necessari per riuscire ad allenarci rispettando tutti i protocolli, innanzitutto perché siamo convinte che lo sport sia necessario a preservare la salute delle giovani generazioni». 24oreNews

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ROMA SI RACCONTA

SCIENZiatE! 2020 ALLA SCOPERTA DI CINQUE TRA LE PRIME RICERCATRICI DI ROMA

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opo il successo dello scorso anno, ha avuto il via il 19 ottobre la seconda edizione della manifestazione SCIENZiatE! a cura di Claudia Fasolato e Nadia Di Mastropietro che quest’anno si concentra sulla storia della scienza a Roma. Fino al 27 novembre laboratori ed eventi artistici e scientifici alla scoperta di cinque tra le prime laureate in discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Maths) della Capitale. In un periodo tanto drammatico, in cui ci si rende sempre più conto dell’importanza dell’alfabetizzazione scientifica, anche a livello sociale e culturale, Doc Educational, con il supporto dell’Associazione di Divulgazione Scientifica The Science Zone, propone un’esperienza di divulgazione basata sulla sperimentazione della scienza in prima persona. Il progetto è vincitore dell'Avviso Pubblico Èureka! - Roma 2020 - 2021 - 2022 e fa parte di RomaRama 2020, il palinsesto culturale promosso da Roma Capitale e in collaborazione con Siae. L’inizio il 19 ottobre con 250 studentesse e studenti di dieci classi di scuola media e superiore di Roma che sono

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THE SCIENCE ZONE ASSOCIAZIONE DI DIVULGAZIONE SCIENTIFICA è un’associazione culturale che si occupa di comunicazione e didattica delle scienze, con progetti nazionali e internazionali nelle scuole elementari e medie, in contrasto alla dispersione scolastica e per la formazione dei docenti Collabora stabilmente con l’Università Sapienza e con altre prestigiose istituzioni pubbliche e private. È il garante scientifico del progetto SCIENZiatE!


stati coinvolti in percorsi interattivi di didattica delle scienze alla scoperta dell’attività di ricerca di 5 illustri scienziate che hanno fatto la storia di Roma e della Sapienza: alla scoperta della matematica attraverso lo studio del lavoro e della vita di Emma Castelnuovo, si è affrontata la fisica ricordando Ginestra Giovene Amaldi, e poi ancora le scienze naturali di Irma Pierpaoli, la biologia di Anna Foà e la chimica di Filomena Nitti Bovet. Attraverso questi laboratori, con la collaborazione del Polo Museale dell’Università Sapienza, le classi hanno ideato una mostra interattiva che, in chiusura del progetto, racconterà la loro esperienza a un pubblico di ragazzi e adulti. La mostra “SCIENZiatE!@Roma” sarà presentata in anteprima all’università Sapienza (Dipartimento di Fisica), in occasione della Notte Europea dei Ricercatori 2020, venerdì 27 Novembre. Alle 18 l’evento finale: la tavola rotonda “Raccontare le donne nella scienza”, con incursioni teatrali de I Bugiardini, consentirà agli spettatori (dal vivo e in streaming) di dialogare a viso aperto con vere scienziate e divulgatrici scientifiche. In programma altri due eventi aperti al pubblico, a ingresso gratuito e contingentato, presso

il Parco dei Romanisti: sabato 24 Ottobre, il live painting della street artist Tiziana Rinaldi Giacometti, in cui la poliedrica artista realizzerà un’opera sul tema del diritto allo studio che verrà donata alla biblioteca Rugantino e sabato 14 Novembre con le letture ad alta voce per bambini “raccontiamoci le scienziate!” e il laboratorio di serigrafia “Stampa la tua scienziata” che parte dall’opera originale realizzata dall’illustratore per ragazzi Fabio Santomauro aka Fabbio. In entrambe le occasioni saranno presenti stand di dimostrazioni scientifiche aperti ai bambini e bambine, ragazzi e ragazze del VI Municipio e non solo. Con i laboratori di SCIENZiatE! la scienza diventa un’esperienza diretta, divertente e coinvolgente, ma non solo: si raccontano le storie e si riflette sull’esperienza di vita di cinque grandi figure della scienza di Roma che, in quanto donne, hanno avuto a che fare con un contesto di studio e lavoro prettamente maschile. Donne eccezionali che hanno dovuto lottare contro i pregiudizi per dimostrare il proprio valore, avere riconosciuta autorevolezza e dare, così, un fondamentale contributo alla scienza del nostro paese.

DOC EDUCATIONAL si occupa dell’attuazione del progetto in tutte le fasi. È una cooperativa di professionisti dell’educazione che riunisce insegnanti e altri attori del mondo della formazione di alto livello. Doc Educational considera la creatività come elemento essenziale di ogni attività umana e opera affinché l’apprendimento delle discipline artistiche avvenga nel contesto ideale, per garantire la migliore qualità possibile a chi lo riceve e legalità e dignità a chi lo eroga. La cooperativa sostiene e sviluppa iniziative di apprendimento destinate a tutte le categorie sociali, in particolare quelle più disagiate, che devono adeguare i loro saperi alle nuove esigenze del mondo. In una società in cui il sapere da privilegio è diventato un bisogno diffuso, Doc Educational si impegna a valorizzare l’arte e la sua conoscenza, fattori indispensabili per accogliere e comprendere il futuro.


FASHION

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BEAUTY MAZZOLARI BY MARINA MAZZOLARI Collezione skincare Una nuova linea di skincare di lusso nata per offrire risposte concrete a chi è sempre alla ricerca di prodotti più efficaci, concentrati e meno chimici. Si tratta di una collezione beauty etica e cruelty free, composta da prodotti 100% made in Italy, con elementi primi di cosmeceutica di altissima qualità senza l’utilizzo di parabeni, ftalati e siliconi, e con un packaging ecosostenibile.

Nell’era della mascherina e del distanziamento sociale, applicare qualcosa in più rispetto al solito correttore, al balsamo labbra e al mascara per provare nuovi beauty look potrebbe sembrare inutile, dal momento che passiamo molto più tempo a casa rispetto al passato, ma può essere anche un modo divertente per passare il tempo libero e sollevare l’umore!

CRÈME SUPRÊME VOLUMISANTE CLÉ DE PEAU BEAUTÉ Crema volumizzante Una crema volumizzante intensiva che aiuta a rafforzare e mantenere la naturale densità della pelle. La zona delle guance appare meravigliosamente piena - un segno distintivo di un aspetto giovane - per conferire al viso il volume desiderato. Una nuova radiosità ravviva la pelle per migliorare il suo aspetto e renderlo più giovane, giorno dopo giorno.

LE VIE DI MILANO PASSEGGIATA IN GALLERIA VITTORIO EMANUELE II TRUSSARDI Eau de Parfum Fragranze iconiche e unisex per i nuovi profumi Trussardi: un viaggio che inizia da lontano per rivivere l’atmosfera unica delle Vie di Milano. L’eleganza sublime della Passeggiata in Galleria Vittorio Emanuele II rivive nelle dolci note di testa di nocciola, caffè e cannella, per confondersi soavemente in un cocktail di cocco e tuberosa assoluta con accenni di gelsomino sambac. Il bouquet olfattivo rivela in ultima battuta le inconfondibili note di legno di cedro, vaniglia e muschio bianco.

SKIN CAVIAR PERFECT CONCEALER LA PRAIRIE Correttore occhi Perfetta fusione tra correttore e trattamento occhi, scivola sulla pelle levigando, correggendo ed illuminando l’intero contorno occhi. Un correttore leggero, cremoso e fluido che si stende perfettamente donando all’occhio un aspetto luminoso e fresco. Permette un immediato miglioramento e duraturi benefici per la cura della pelle, regalando uno sguardo perfetto.

TRATTAMENTO RIEMPITIVO TERME IMPERIALI Contorno occhi labbra Preziosa crema con intensa azione restituiva anti-età. La sua formula a base di acido ialuronico, collagene e selezionati fitoestratti con proprietà antiossidanti, elasticizzanti, previene e contrasta il processo d’invecchiamento cutaneo lasciando l’epidermide idratata, distesa e tonica. Rughe, avvizzimenti, aridità, vengono visibilmente attenuati per garantire morbidezza e turgore alle labbra e nuova vitalità al contorno occhi.

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BEAUTY Dr.ssa Francesca Bocchi Medico Estetico Medico di Medicina Generale Consulente in sessuologia clinica www.dottoressafrancoise.com

UN NASO PIÙ BELLO SENZA CHIRURGIA na delle più moderne tecniche di medicina, innovativa e poco invasiva per il rimodellamento non chirurgico del naso è il rinofiller. Grazie alla facilità con cui questa tecnica viene eseguita a livello ambulatoriale utilizzando appositi filler è infatti possibile modellare a proprio piacimento il proprio naso, ottenendo la forma che abbiamo sempre desiderato. La poca invasività, il costo molto contenuto del trattamento e il fatto che chiunque possa sottoporsi a questo tipo di trattamento fa sì che il rinofiller sia uno dei trattamenti più richiesti nei centri medici-estetici. Si può usare questa tecnica per correggere alcuni piccoli difetti del naso come correggere asimmetrie, riempire la radice del naso all’angolo tra il naso e la fronte, sfinare una nodosità del profilo del naso, migliorare la proiezione della punta del naso, seguire un leggero ritocco della forma del naso a seguito di una rinoplastica chirurgica. La maggior parte dei filler utilizzati in medicina estetica per i trattamenti di bellezza sono principalmente all’acido ialuronico. Il suo ampio impiego è dovuto al fatto che sia, insieme all’elastina e al collagene, uno dei costituenti

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dei tessuti cutanei. In altre parole, il nostro organismo produce in modo naturale queste tre sostanze, che servono per mantenere la pelle tonica, elastica e compatta. Tuttavia, con il passare del tempo, la loro produzione diventa carente: ecco perché la pelle inizia ad apparire meno giovane, ed i segni dell’invecchiamento fanno la loro comparsa. Ad ogni modo, essendo l’acido ialuronico una sostanza naturalmente presente nell’organismo, viene utilizzato anche per il rinofiller. Infatti, oltre ad essere ben accettato dall’organismo, non può in alcun

modo provocare effetti indesiderati o collaterali. Il risultato dell’iniezione si apprezza subito dopo l’atto e dura dagli 8 ai 12 mesi. Le iniezioni non sono molto dolorose. Il rossore e un piccolo edema nelle zone iniettate possono essere presenti per alcune ore dopo l’atto. Non c’è esclusione sociale ed è immediatamente possibile riprendere le normali attività quotidiane. Una volta terminate le punture il trattamento può considerarsi concluso, senza necessità di bendare il naso o di applicare protezioni specifiche. Gli effetti che si presenteranno subito dopo le iniezioni infatti, risultano minimali e non richiedono cure specifiche. L’iniezione di filler non permette di trattare i tessuti in eccesso nel naso, la rinoplastica chirurgica è quindi l’unico trattamento adeguato in questi casi. Il rinofiller è un trattamento sicuro se eseguito da mani esperte e con prodotti di qualità certificata, le controindicazioni sono le stesse dei normali filler riempitivi riassorbibili che si utilizzano su altre zone del viso, quindi la gravidanza e i primi mesi di allattamento, soggetti con patologie autoimmuni, presenza di infezioni virali o batteriche in fase attiva nel sito di iniezione. 24oreNews

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RUOTE @ MOTORI

AUDI E-TRON SPORTBACK A cura di LUCA MEDICI

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distanza di un anno dal lancio della prima Audi elettrica esce la versione sportiva della stessa, chiamata Sportback, che è caratterizzata da uno stile più sportivo, con andamento del padiglione più inclinato rispetto alla versione di origine. La linea inclinata garantisce un coefficiente di penetrazione all’aria migliore e gli specchi retrovisori con telecamera, molto sottili e affusolati, garantiscono una resistenza minore, facendo segnare un CX pari a 0,25. Per muovere una generosa massa, stiamo 26

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parlando di ben 2.600 kg, il pacco batterie, che incide per circa 700 kg, è stato posizionato molto in basso così da essere equamente ripartito fra gli assi. Con una potenza di ben 360 CV, un prezzo (optional esclusi) di euro 97.000 ed una autonomia dichiarata di 446 km (rilevata 345 km) questa Sportback si posiziona decisamente in alto nell’olimpo delle elettriche. Il costo che bisogna sborsare per mettere in garage questa versione è giustificato dal fatto che in Audi non si sono risparmiati per mettere a punto un’auto veramente performante, ma dal comfort decisamente interessante sotto tutti i punti di vista.

Ma vediamo quanto tempo occorre per ricaricarla e quanto costa. Con una presa domestica da 2,3 kW servono ben 41 ore per una ricarica totale (costo € 19 circa), con una presa da 22 kW servono circa 8 ore (costo € 36 circa) mentre con una presa da 50 kW a corrente continua serve solo 1 ora (costo € 27 circa). Il tempo di ricarica scende drasticamente se si tiene sotto controllo la carica infatti se non serve ricaricare al 100% la batteria occorrono solo 30 minuti (con presa da 50 kW) per ricaricarla a sufficienza per percorrere in assoluta tranquillità almeno 100 km. I consumi dipendono molto dallo stile


di guida, le auto elettriche, anche se “vestite” in modo sportivo, sono nate per percorrere molti chilometri a costi relativamente bassi, se si schiaccia sull’acceleratore con piglio sportivo le percorrenze scendono inesorabilmente. L’abitacolo è rifinito come ci si attende da un’Audi, cioè in modo impeccabile. Ogni dettaglio è stato studiato, costruito e assemblato con la massima cura, per un’esperienza di viaggio appagante e rilassante. Il Virtual Cockpit è un riferimento per completezza, leggibilità e modalità di personalizzazione, l’impianto infotainment è di alto livello ed è facile da utilizzare, anche con

i comandi vocali. La visibilità posteriore non è eccezionale, il bagagliaio è adeguato alla categoria ed è presente un vano per i cavi alloggiato nel cofano anteriore. Di serie c’è tutto l’indispensabile, ma se volete regalarvi un’auto super personalizzata la lista degli optional saprà esaudire qualsiasi desiderio. Il design della carrozzeria è moderno, le proporzioni fra cofano anteriore, padiglione centrale e la parte posteriore sono perfette, la carrozzeria è “pulita”, le linee tese conferiscono un senso di sportività mai ostentato e i dettagli come i fanali sono talmente curati da rendere riconoscibile l’auto anche a

distanza, il family feeling si sposa perfettamente con gli altri modelli della casa creando un insieme di assoluta eleganza, vero fiore all’occhiello dei modelli Audi. Rispetto al modello di provenienza, lanciato sul mercato circa un anno fa, questa Sportback regala una potenza esuberante, ma facilmente gestibile, grazie ad un’elettronica d’avanguardia. Presto vedremo altri modelli Audi a propulsione elettrica, l’intento della casa è quello di elettrificare l’intera gamma entro i prossimi anni così da offrire modelli differenti, capaci di colmare tutte le nicchie di mercato e dunque le esigenze di tutti i clienti. 24oreNews

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HI-TECH by VILLAGGIO TECNOLOGICO www.villaggiotecnologico.it

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LG WING

NIKON Z 7II

FITBIT SENSE

ORAL-B IO

Il nuovo LG Wing vanta un form factor unico nel suo genere. Ruotando lo schermo principale da 6,8 pollici in senso orario, viene mostrato un secondo schermo di 3,9 pollici: guardando un video dal browser, lo schermo principale mostra il video mentre nel secondo schermo l’utente può interagire con i commenti o la barra di ricerca. La modalità con schermo aperto facilita anche il multitasking, in quanto sui due display possono girare due applicazioni diverse. Il secondo schermo può diventare inoltre una comoda impugnatura con i controlli tipici degli stabilizzatori professionali. Notevole anche il comparto fotografico, caratterizzato da tre fotocamere posteriori e una fotocamera frontale a scomparsa da 32 Mpixel.

La nuova Nikon Z 7II è l’evoluzione della Nikon Z 7, progettata intorno all’ampio innesto a baionetta Z-Mount e alla sempre più ampia vasta di obiettivi NIKKOR Z. Basata su processori di elaborazione immagini EXPEED 6 e di buffer più rapidi e capienti, per supportare la rapida ripresa in sequenza, è dotata di due slot per memory card, e può vantare capacità video 4K/60p. Grazie a una maggiore gamma dinamica e a un miglioramento delle prestazioni in tutta la gamma ISO, la sua potenza di elaborazione e la sua capacità del buffer consentono velocità di scatto fino a 10 fps. Nikon dichiara miglioramenti sia sotto il profilo della gamma dinamica, sia dal punto di vista della resa a tutti i valori di ISO.

Fitbit Sense è un health watch avanzato con un set di sensori e tecnologie software innovativi, tra cui il primo sensore su smartwatch per la gestione dello stress con rilevazione dell’attività elettrodermica, oltre a un’avanzata tecnologia di monitoraggio del battito cardiaco, una nuova app ECG e un sensore della temperatura cutanea al polso, tutto alimentato da una batteria che dura oltre 6 giorni. Utilizzando l’app EDA Scan, basterà posizionare il palmo della mano sullo smartwatch per rilevare piccoli cambiamenti elettrici nel livello di sudorazione della pelle: la misurazione delle variazioni EDA può aiutare a capire la risposta del corpo ai fattori che causano lo stress e gestirlo meglio.

Oltre alla tecnologia oscillante-rotante, Oral-B iO combina nuove micro-vibrazioni guidate dal sistema di azionamento magnetico completamente privo di frizione, che distribuisce l’energia direttamente alla punta delle setole così da farle scivolare dente su dente. È sufficiente guardare il display per avere indicazioni circa la modalità di spazzolamento ed essere avvisati quando è il momento di cambiare la testina. Un sensore intelligente indica qual è la pressione più giusta da esercitare durante la pulizia. La nuova app Oral-B permette di riconoscere ben 16 aree all’interno della bocca, aiutando a coprire al 100% tutte le zone che devono essere soggette a spazzolamento.

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FINANZA & FUTURO Prof. Avv. Antonello Martinez Studio Legale Associato Martinez & Novebaci www.martinez-novebaci.it

ALL’OMBRA DELLA BUROCRAZIA

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algrado in questi ultimi mesi a causa del COVID ci stiamo abituando ad avere uno Governo decisionista che attraverso i DPCM dispone, a mio avviso giustamente, dei provvedimenti estremamente invasivi sulla vita di ciascuno di noi e ciò certamente per la tutela della salute pubblica ma, a dire del nostro Premier, in equilibrio con quella che è l’economia italiana ciò che mi sorprende è che non si colga una circostanza così negativa come la pandemia per andare ad intervenire in modo diretto con quella che da decenni è forse la nemica numero uno dell’economia del nostro Paese. Parlo ovviamente della burocrazia, un ingovernabile flagello che la mitologica Treccani definisce «L’insieme di apparati e di persone al quale è affidata, a diversi livelli, l’amministrazione di uno Stato o anche di enti non statali». Orbene dalla lettura di questa definizione non si può avere neanche una pallida idea di quale mostro tentacolare in realtà ci si nasconda dietro. Tutti sono consapevoli che le imprese italiane più che dalla pressione fiscale sono letteralmente strangolate dal nostro sistema burocratico ma per avere una immediata idea di cosa io stia dicendo è sufficiente evidenziare che in Italia a regolare la burocrazia ci sono 160mila norme di cui 71mila promul-

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gate a livello centrale e le rimanenti a livello regionale e locale. Per rabbrividire basta fare una semplice comparazione con i dati di altri Paesi europei in Francia sono 7mila leggi, in Germania 5.500 e nel Regno Unito 3mila! Leggi, ordinanze, decreti, circolari e disposizioni di variegata natura sono i tentacoli di questa mostruosa e devastante piovra che avvolge e divora le imprese italiane. Se non bastasse il pur esplicito raffronto quantitativo con i nostri vicini la CGIA, qualche mese fa, ha reso noto uno studio laddove viene quantificato in 57,2 miliardi di euro il costo che ogni anno grava sulle imprese italiane a causa del cattivo funzionamento della nostra burocrazia. Mi domando quindi perché non sfruttare questo periodo negativo per innestare nel tessuto socio-economico del nostro Paese una terapia efficace che possa combattere questo evidente tumore che attanaglia il nostro sistema. Faccio l’avvocato e non certo l’economista ma credo che si potrebbe partire, peraltro con costi inesistenti, andando ad abrogare una miriade di leggi che palesemente confliggono tra loro anche in virtù dell’acclarata circostanza che il nostro quadro normativo ha da sempre fatto un ricorso abnorme allo strumento dei decreti legislativi con la conseguenza che con le troppe leggi, decreti e regolamenti i primi penalizzati sono proprio i malcapitati funzionari pubblici che, dato questo bailamme, cercano, peraltro comprensibilmente, di “coprirsi le spalle” procrastinando ogni decisione. Sarebbe inoltre di estremo buon senso operare una costante verifica su ogni nuova misura che viene adottata in modo da poter avere una risposta immediata su cosa succede nel concreto con la loro applicazione e con la reale rispondenza in particolare sulla risposta delle piccole e medie imprese.


FUORISALONE 2020

DESIGN

A cura di LUCA MEDICI

I

l 2020 è un anno che ricorderemo tutti, per lungo tempo. Tutto si è fermato, come sospeso, il lockdown ha fermato l’Italia, ma non solo, il mondo intero si è fermato… e il settore del design non è stato escluso da questo triste momento. Il Salone del Mobile ha annullato l’edizione 2020, la Design Week meneghina, con molti progetti correlati, ha tenuto attivo un settore che altrimenti sarebbe stato spento per un’intera stagione. Dal 28 settembre al 10 ottobre si è presentata al pubblico l’edizione autunnale del Fuorisalone, quest’anno vero protagonista del design italiano. Ma cosa ha caratterizzato questo evento? Tante cose si sono succedute e tante le novità. Fra App, Colour Futures 2021, 350 eventi, mostre, talk, installazioni, opportunità creative, tv e video, sostenibilità, percorsi e progetti le due settimane autunnali del

Pensare al futuro, a quello che ci aspetta nel 2021 e a come affrontare una nuova edizione di Fuorisalone con Milano protagonista

design milanese sono state ricche di innovazione. Una su tutte è stata la digitalizzazione dell’evento, dove il web è diventa to alleato necessario per sopperire alle numerose cautele dettate dalla situazione Covid-19. Chi ha potuto lo ha visitato fisicamente e chi non ha potuto lo ha fatto virtualmente. Milano si è dunque appropriata nuovamente del design e lo ha fatto con il supporto di Studiolabo e del Brera Design District. Tutti i distretti del design meneghino hanno raccolto la sfida lanciata da Comune di Milano, studiando insieme nuovi format per riavvicinare il pubblico al design… in attesa, nel 2021, della 60a edizione del Salone del Mobile. www.my-home.biz 24oreNews

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VIENNA LA CITTÀ DEI SOGNI A cura di FRANCO D’ALESSANDRO

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è una capitale europea che è stata definita la città dei sogni. È una città legante, romantica, vivace, piena di cultura, arte, storia e musica. Di quale città stiamo parlando? Di Vienna! Il periodo migliore per visitarla è proprio quello in cui ci troviamo, se amiamo abbandonarci (lontano dagli assembramenti) alla leggera - ma dolce - malinconia dell’autunno. Se invece si preferisce fare una visita nel periodo natalizio è d’obbligo fare una visita ai mercatini, i più famosi dei quali sono quelli del Rathaus, di Schönbrunn, di Santo Stefano o di Spittelberg. Questi mercatini, che risalgono al medioevo, richiamano ogni anno centinaia di migliaia di persone da tutta l’Europa e in particolare dall’Italia. La cattedrale di Santo Stefano, nella cui piazza sorge uno dei più antichi mercatini, per altro, è il luogo elettivo per celebrare la Natività nella notte di Natale, col rintocco del ‘Pummerin’ (la campana di Santo Stefano) a mezzanotte. C’è perfino la possibilità di seguire la liturgia natalizia in italiano in altre due chiese: la Chiesa dei Frati Minori e la Chiesa della Santissima Trinità. Sempre nel periodo natalizio, se si vuole condividere con i Viennesi il piacere di fare un po’ di moto all’aria aperta, una buona idea potrebbe essere quella di andare a pattinare sul ghiaccio. Per esempio sulla pista vicino al mercatino di Natale del Municipio all’interno del parco, un’opera da non lasciarsi sfuggire anche solo per guardarla. In alternativa ci sono anche molte altre piste in vari luoghi di Vienna che meritano una visita. Ma le opportunità di scoperta che offre la città non si limitano ai grandi monumenti come la Cattedrale o il Castello di Schönbrunn. Facilmente raggiungibili dal centro in metropolitana

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VIAGGI

Nella pagina a fianco dall’alto: le famose carrozze trainate da cavalli; la Kunst Haus; la Cattedrale di Santo Stefano. In questa pagina dall’alto: il Palazzo di Schönbrunn; la Chiesa della Santissima Trinità

o addirittura a piedi sono il Brunnenmarkt, la Donauinsel o il Karmelitenmarkt. Chi si trova a passeggiare presso l’Yppenmarkt non dovrebbe farsi mancare una visita allo Staud’s Pavillon. È il “gioiellino” delle aziende storiche viennesi, in cui sono esposti oltre 220 tipi di prelibatezze dolci e in agrodolce, pronte per la degustazione di palati golosi e curiosi. Con un po’ di fortuna ci si può trovare anche Hans Staud, colui che nel 1971 iniziò a trasformare e raffinare frutta e verdura. E ancora oggi ha l’abitudine di controllare personalmente la qualità dei suoi prodotti. Coloro che hanno il gusto dell’esplorazione possono andare alla ricerca degli angoli sconosciuti - ma non per questo meno belli - della Vienna storica: dall’Heiligenkreuzer Hof alla Ruprechtskirche, dalla chie-

sa dei Gesuiti al “quartiere” greco, dalla Naglergasse alla Minoritenplatz. A proposito di “angoli sconosciuti”, una vera e propria “scoperta” è la presenza, al centro della città, di una piccola vigna nella Schwarzenbergplatz, sulla sinistra rispetto all’ingresso del palazzo dell’arciduca Ludwig Viktor. Non più grande di 100 metri quadrati, questo è l’unico vigneto reperibile nel cuore della città, all’interno di un piccolo giardino segreto. Un quartiere particolarmente interessante per la sua vivacità, la sua bellezza e i suoi aspetti innovativi è quello di Hundertwasser, un architetto urbanista sensibile al tema della compatibilità ambientale. Questo quartiere è visitato ogni anno da migliaia di turisti. La particolarità dell’opera di Hundertwasser sta nella ricerca delle forme irregolari e particolari e nella totale assenza di barriere architettoniche. Altra tappa obbligata per ammirare l’opera e il genio di Hundertwasser è al numero 12 di Weissgerberstrasse. Qui si trova infatti la Kunst Haus. L’edificio custodisce diverse opere e vi si possono ammirare alcuni progetti realizzati con materiali biocompatibili. È una casa museo con dipinti, opere grafiche e prototipi di costruzioni. Questo edificio era una vecchia fabbrica di mobili che stata completamente riadattata e recuperata in stile contemporaneo. C’é però molto altro a Vienna. Innanzitutto i musei, che con le loro collezioni sono tra i più belli al mondo. Vienna ha un intero quartiere, il Museumquartier, costituito da musei, fra i più popolari e affascinanti d’Europa. Una zona di 60mila m2 che ospita una varietà di edifici barocchi e neoclassici di strabiliante bellezza. Se visiti Vienna senza respirarne un po’ la storia ti perdi un’esperienza unica. 24oreNews

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COME STAI?

‘TRASH’ IL CARTONE ANIMATO CHE CI INSEGNA A VEDERE I RIFIUTI… DIVERSAMENTE! LO SAPEVI CHE…

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se fossero i rifiuti stessi a sperare di avere una seconda vita? Nasce così un adventure movie per i più piccoli che unisce divertimento e mission educativa, protagonisti un gruppo rocambolesco di “rifiuti”, oggetti ormai dismessi alla ricerca di un nuovo scopo che dia un senso alla loro vita. Trash (uscito al cinema dal 16 ottobre) ribalta le parti e affronta uno dei temi caldi dell’attualità legati all’ambiente, il riciclo dei rifiuti e come con le nostre azioni concrete possiamo fare la differenza. Col motto “la spazzatura di qualcuno è il tesoro di qualcun altro”, una banda di contenitori di cartone, plastica o vetro vanno dritti verso la loro seconda occasione: il riciclo e il riutilizzo. Il tema portante del racconto è la creazione del proprio destino senza mai arrendersi alla sorte avversa, per ottenere una seconda possibilità, quando si è anche disposti a rifiutarla senza rimpianti. Grazie ai temi principali del film, quali l’importanza del riciclo e delle seconde possibilità, Trash riceve il sostegno di Corepla, Comieco Carta-cartone, CoreVe vetro, Cial Alluminio, Ricrea Acciaio, consorzi italiani che ogni giorno si impegnano nella valorizzazione dei materiali di scarto, contribuendo a ridurre il nostro impatto sull’ambiente. Dal cinema alla realtà, insieme per un mondo più green e sostenibile.

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• Il Ruanda è stato il primo paese a vietare i sacchetti di plastica • Ogni anno 570 mila tonnellate di plastica finiscono nelle acque del Mediterraneo • Dal riciclo di barattoli, scatolette, secchielli e latte in acciaio puoi ottenere telai per biciclette, binari ferroviari, automobile e chiavi inglesi • I filtri di sigaretta non sono biodegradabili e permangono nell’ambiente per almeno 5 anni • Il Cellophane in realtà è cellulosa, ed è biodegradabile dopo circa 90 giorni a contatto con il terreno • L’alluminio e l’acciaio sono metalli riciclabili al 100% • 1 grammo di mercurio, quanto contenuto in una pila a botton, è sufficiente ad uccidere una persona e a contaminare un milione di metri cubi d’acqua • Le microplastiche, raggiungono nel Mediterraneo concentrazioni record quasi 4 volte superiori a quelle registrate nell’ “isola di plastica” del Pacifico settentrionale • Quasi la metà di tutta la plastica dispersa in natura è stata prodotta dopo l’anno 2000 • Si stima che la “Pacific Trash Vortex” sia un’isola di spazzatura galleggiante che si estende da un minimo di 700.000 km² a oltre 10 milioni di km²



COME STAI?

Dr. Cristiano Messina Studi Medici Vercelli www.studimedicivercelli.it

IL NUOVO VACCINO CONTRO IL VIRUS HPV

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n tempi in cui si aspetta come il pane il vaccino per il coronavirus, parliamo della nuova versione del vaccino per il papilloma virus che copre 9 ceppi di virus contro i 4 previsti nella prima versione, utile a prevenire tutti i tipi di lesioni provocate da questi ceppi di hpv e in particolare il tumore del collo dell’utero nella donna. Vediamo come prima cosa quali ceppi sono coperti da questo tipo di vaccino.

Ceppi 6-11-16-18-31-33-45-52-58 Questo vaccino previene quindi anche i ceppi 6 e 11 responsabili dei condilomi, lesioni verrucose non gravi ma facilmente trasmettibili - e difficili da debellare completamente - che possono colpire sia il sesso maschile che quello femminile. Il percorso vaccinale prevede 3 vaccinazioni, una al tempo zero, una dopo 2 mesi e una dopo 6 mesi. Possono essere vaccinati sia maschi che femmine dopo i 12 anni di età, preferibilmente prima che sia iniziata una regolare attività sessuale, in modo da evitare che il soggetto da vaccinare sia già entrato in contatto con il virus. Per quanto riguarda l’utilizzo del vaccino in pazienti già esposti al virus ci sono pareri contraddittori. Sicuramente è inutile in caso di presenza di lesioni conclamate sul collo dell’utero, mentre sembra utile nel prevenire l’evoluzione peggiorativa nel caso sia presente semplicemente il virus. Effettuare il vaccino non significa comunque non dover più eseguire i controlli abitudinari con il pap test in quanto è comunque possibile che si sviluppino lesioni tumorali del collo dell’utero sostenute da ceppi di hpv non contenuti nel vaccino. 36

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Sembra che la copertura del vaccino copra l’intera età fertile della donna. Per quello che riguarda i possibili effetti collaterali i più comuni sono dolore nel sito di iniezione, mialgia, cefalea, astenia, febbre e nausea. Le controindicazioni all’effettuazione del vaccino sono allergia ad uno dei componenti e la presenza di gravi lesioni tumorali in corso o di patologie gravi o di uno stato di immunodeficienza che renderebbe lo stesso inutile. Per ultimo parliamo di costi. Il vaccino è offerto gratuitamente alle ragazze, al compimento del 12 anno di età, dal Servizio sanitario nazionale (SSN). Altrimenti ha un costo di circa 200 euro a dose per le tre dosi previste: una spesa importante ma che vale la pena prendere in considerazione per tutelare la salute dei nostri figli.


COME STAI?

LE 5 STAR DI HOLLYWOOD CON IL SORRISO PIÙ BELLO

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i è da poco concluso il mese della Prevenzione Dentale, attivo da quarant’anni sul territorio nazionale. In occasione della ricorrenza l’azienda Top Doctors® (www.topdoctors.it), ricordando l’importanza di una buona e costante igiene orale, per la nostra salute prima ancora che per ragioni estetiche, ha stilato una lista dei 5 personaggi famosi che, in parte grazie a Madre Natura e in parte per la cura e l’attenzione quotidiana, sfoggiano i sorrisi più belli del mondo dello spettacolo. Julia Roberts. La regina indiscussa di questo elenco non poteva che essere l’iconica protagonista di “Pretty Woman”: il valore del suo sorriso, che ha contribuito in maniera importante al suo successo, sarebbe infatti stato stimato da un’assicurazione in 27 milioni di euro! A renderlo così prezioso e perfetto è l’allineamento, il colore naturale dei denti e persino l’aspetto roseo delle gengive.

Bradley Cooper. Uno dei sex simbol di Hollywood, tornato “sulla piazza” nel 2019 dopo il divorzio dalla supermodella Irina Shayk, può annoverare tra le sue qualità anche un sorriso smagliante, che costituisce un’accoppiata perfetta con la sua faccia da schiaffi. Anne Hathaway. L’attrice del “Diavolo Veste Prada” ha conquistato il grande schermo anche grazie al suo largo sorriso dalle labbra carnose, capace di esprimere, insieme ai suo grandi occhi scuri, una dolcezza innata. Patrick Dempsey. Il celebre dottor Sheperd di “Grey’s Anatomy” è entrato nei cuori delle spettatrici anche grazie al suo sorriso smagliante: i denti bianchissimi ben si abbinano ai suo distintivo capello brizzolato! Angelina Jolie. Anche se la fine del matrimonio con Brad Pitt l’ha fatta soffrire, la star di Tomb Raider e infinite altre pellicole, ha sempre ritrovato il sorriso - e che sorriso! - forse anche grazie all’impegno sociale e all’amore dei 6 figli, 4 adottivi e 2 naturali. Il sorriso è il nostro biglietto da visita e mantenerlo splendente migliora i rapporti sociali e l’autostima. Il “segreto” per un bel sorriso è occuparsene con massimo rigore quotidianamente, fin da piccoli e per tutta la vita. Probabilmente il sorriso di noi “comuni mortali” non sarà mai all’altezza di quello delle stelle del cinema, è sempre però possibile migliorarlo portando reali benefici alla nostra salute psico-fisica. 24oreNews

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ERBARIO MAGICO

IL CAVOLO NERO

(Brassica oleracea var. Acephala) A cura di MARICA DE BONIS

L’

umile cavolo nero tanto usato nella cucina toscana merita un posto di riguardo nell’elenco delle piante benefiche di cui è ricca la nostra Penisola. Le sue proprietà sono note fin dall’antichità, visto che il termine brassica ricorre nelle opere di Catone e Plinio il Vecchio. Ma è a partire dal XVIII secolo che la sua presenza sia nelle ricette sia nell’elenco delle piante medicamentose è attestata in modo significativo. Si dice che la famiglia Medici a Firenze accogliesse i suoi ospiti con un bel piatto a base di cavolo nero. Vera o inventata che sia, questa diceria ci informa che è la Toscana la regione italiana in cui più si apprezzano le virtù del cavolo nero. Nel resto d’Italia sono più conosciuti e usati i “cugini”: il cavolo verza, il cavolo cappuccio, il cavolino di Bruxelles, il cavolo rapa, il cavolfiore e il broccolo, tutte varietà della famiglia della brassica oleracea, di cui il nostro cavolo nero fa parte. Gusto e salute è un binomio che caratterizza il cavolo nero. Esso è fonte di sali minerali (calcio, magnesio, potassio, ferro, fosforo, zinco, rame, manganese, sodio, zolfo, selenio e fluoro) vitamine (A, B1, B2, B3, B6, B12) e proteine, oltre ad altri alimenti vitali decongestionanti e antiossidanti. Ma le virtù del cavolo nero, come per altro di tutte le brassicacee, non si fermano al suo potenziale nutritivo. Esso può anche avere un uso topico per guarire ferite, ulcere e cancrene mediante l’applicazione delle foglie sulla parte malata. Questa proprietà delle brassicacee di assorbire dall’organismo gli umori dannosi non è ad oggi scientificamente spiegata, ma sta di fatto che vi sono numerosi casi che ne testimoniano l’efficacia. È ri-

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masto nella storia della medicina il caso, occorso nell’Ottocento in Francia, del carrettiere finito con una gamba sotto le ruote del suo carretto. Il rischio che la ferita alla gamba si trasformasse in cancrena fece prendere al medico curante la decisione di amputare la gamba. Ma alla vigilia dell’operazione la madre del malcapitato chiese consiglio al prete del paese il quale s’intendeva di piante medicamentose. Costui consigliò alla donna di avvolgere la gamba in foglie di cavolo (non è dato sapere di quale varietà si trattasse). Così fu fatto, col risultato che in poche ore il dolore si calmò e in pochi giorni la gamba riprese la sua funzionalità. Lo stesso chirurgo che doveva compiere l’amputazione rimase molto sorpreso del fenomeno. Troppi e troppo vari sono gli usi che del cavolo nero si possono fare, sia in cucina sia nella cura della persona, per poter stendere un elenco esaustivo di questi usi. Per gli interessati esiste la possibilità di documentarsi in molti modi.


AMICI A 4 ZAMPE Dr. Ferdinando Asnaghi Medico Veterinario Specialista in Patologia e Clinica Animali da affezione Giudice ENCI/FCI Allevamento Granlasco - Pavia

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i risiamo; dopo un “tana libera tutti” estivo il problema Covid si ripresenta, in forma forse diversa ma sempre molto preoccupante al punto da indurre i nostri politici a lockdown parziali o totali. E loro? I nostri cani intendo? Loro hanno bisogno di assistenza quotidiana, di cure, di premure. Insomma non possono e non devono essere le vittime del blocco imposto a noi umani in relazione alla libera circolazione. Bene, cominciamo con le situazioni più gravi: il cane sta male e devo andare dal veterinario; niente paura, con una autocertificazione risolvete il problema e vi potete recare dal veterinario. Se poi volete essere stratutelati vi fate inviare via mail o via whatsapp una dichiarazione del veterinario della necessità di un suo intervento. E con questo il nostro amico sarà curato. Diverso è il problema in caso di uscita durante un lockdown; qui le cose si complicano ma si spera nel buonsenso dei nostri amministratori politici che permettano come già fatto di accompagnare il cane e fare i propri bisogni; ovviamente una piccola sgambata per fare i propri bisogni possono essere ammessi mentre il giro dei Navigli e del centro storico sapranno un po’ di presa in giro. Ma la domanda che si fanno i proprietari è certamente se i loro beniamini soffrono in casa per lunghi periodi. Beh, se avete un piccolo chihuahua stare in casa sul divano a sul letto sono una vera manna senza dovere fare quelle odiose uscite di casa (che spesso poi le padrone li tengono sempre in braccio vestiti come bamboline!) ma per cani tipo olimpionici (setter, doberman, pastori tedeschi, weimaraner) la sosta forzata a casa diventa realmente difficile e spesso il salotto si trasforma in una pista di atletica incurante del famoso regalo della nonna. Insomma, con cani di grande taglia atletici le cose si complicano un po’ ma per 15 o 20 giorni… si può fare. Diventa chiaro che anche per i nostri cani il lockdown sarà più o meno traumatico in relazione alle proprie abitudini, ma possibile. A proposito devo uscire coi mie jack… reclamano la pausa pipì.

CANI E LOCKDOWN

24oreNews

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Anno 7 - Novembre 2020

Il tipico pino loricato del Parco del Pollino

Teatro greco di Taormina

Cultura del territorio, Turismo e Benessere

SCOPRI L’ITALIA

DOLCEZZE D’AUTUNNO I TORRONI DI DENTECANE

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SEGGIANO PERLA DELLA VAL D’ORCIA E DELL’AMIATA

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ASPETTANDO I MONDIALI 2021


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Novembre 2020

indice

[ SCOPRI L’ITALIA] 6 8 10 12

Dolcezze d’autunno: i torroni di Dentecane Seggiano: perla della Val d’Orcia e dell’Amiata Aspettando i mondiali di sci, Cortina 2021 Tra le meraviglie del Parco Nazionale del Pollino

[ SALUTE & BENESSERE]

16 I nuovi trend della medicina estetica

[ TV DA GUSTARE]

18 Buon Compleanno Canale 5!

[ LIBRI]

20 Desideri deviati 21 Le nostre recensioni

[ BUONE NOTIZIE]

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Nel Sud c’è una eccellente produzione dello squisito dolce, proprio in Campania, a Dentecane, una piccola frazione che conta 600 abitanti e ben 5 fabbriche di torrone del comune avellinese di Pietradefusi

22 Tratte dal Corriere della Sera

Direttore Responsabile Dario Bordet Direttore Editoriale Evelina Flachi ViceDirettore Editoriale Alessandro Trani Art Director Patrizia Colombo Progetto grafico/Impaginazione Milano Graphic Studio S.r.l. Hanno collaborato Valerio Consonni Edmondo Conti Teobaldo Fortunato Elena Fossati Carlo Kauffmann Sandro Nobili Novembre 2020

Marco Riva Momi Symon Edizioni Le Roy srl Redazioni: Milano | Roma redazione@le-roy.it www.italiadagustare.com Telefono: 377.4695715 Promozione & PR Anna Nannini, Dante Colombo, Carlo Kauffmann info@le-roy.it Pubblicità & Advertising Team Entertainment - Milano Via Melchiorre Gioia, 72 info@teamentertainment.eu Telefono: 02.89412141

Stampa La Serigrafica Arti Grafiche Via Toscanelli 26 - Buccinasco Periodico mensile Reg. trib. di Milano n. 287 del 02/07/12 N°iscrizione ROC: 22250 Distribuzione Gratuita

Desideriamo informarLa che i suoi dati personali raccolti direttamente presso di lei o fornitici saranno utilizzati da parte di “Italia da Gustare” nel pieno rispetto dei principi fondamentali dettati dalla direttiva 95/46/CE e dal D.lgs. 171/98 per la tutela della Privacy nelle Telecomunicazioni e dalla direttiva 97/07/CE e dal d.lgs. 185/99. Eventuali detentori di copywriting sulle immagini - ai quali non siamo riusciti a risalire - sono invitati a mettersi in contatto con: Le Roy srl

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NOVEMBRE 2020

LE 10 MOSSE ANTIETÀ Evelina Flachi Cairo Editore | 2020

Cari lettori, questo mese ci impone ancora qualche sacrificio per la salute di tutti noi, avremo un’ora di luce in meno e purtroppo qualche momento di ansia e di stress in più! Inoltre in questo nuovo numero vogliamo intrattenervi su argomenti a molti di noi molto cari: esploreremo la nostra bella Italia da gustare in tutti i sensi dal Nord al Sud in ben 4 territori: dalle cime imbiancate delle incantevoli Dolomiti alle scogliere del mare cristallino di Maratea, gustando raffinati “rossi” tra le colline della Maremma grossetana e alcune dolcezze tipiche del Sannio. In qualche vostra pausa di relax potrete avere utili consigli per favorire il vostro benessere leggendo il mio ultimo libro “Le 10 mosse antietà”, dopo aver “sbirciato” i nuovi trend della Medicina Estetica. Da non perdere anche la “TV Da Gustare” e le consuete pagine dedicate alla lettura, per concludere con la “buona notizia” riguardante il tenace “sindaco di un milione di alberi”! Un caro saluto a tutti

SCARICALO ORA! Hai il nostro numero precedente? Se non ce l’hai, non preoccuparti, puoi scaricarlo gratuitamente tramite il nostro sito: www.24orenews.it Novembre 2020

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DOLCEZZE D’AUTUNNO I TORRONI DI DENTECANE A cura di Teobaldo Fortunato

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Ci sono prelibatezze le cui origini sono contese in ogni parte, dal Nord a Sud della penisola: è quanto accade per il torrone, una delicatezza dal sapore arcaico! Se Cremona vanta la primogenitura risalente al Medioevo, Benevento ed il Sannio, come in una tenzone d’altri tempi, sfoderano ascendenze ben più antiche. Notizie sono già nel ‘De re coquinaria’ dello “chef scrittore” romano, Marcus Gavius Apicius. A stigmatizzare, furono Tito Livio e il poeta Marco Valerio Marziale che nel I secolo d. C. cita la ‘Cupedia’ o ‘Cupeta’ ovvero il composto di miele, albume d’uovo e nocciole, amalgamati e cotti a bagnomaria, come uno dei cinque prodotti che rappresentavano Benevento, insieme a ‘Carduus et Cepae’ (cardone e cipolle), ‘Celebrata’ (cervellate) e ‘Chordae’ (corde). La classica ‘Cupeta’ è composta da miele, (negli ultimi secoli da zucchero) albume d’uovo, mandorle o nocciole, amalgamati tra loro e cotti a bagnomaria. Per altri, il torrone ha origini arabe: nel trattato del secolo XI, ‘De medicinis et cibis semplicibus’, di un medico arabo, si fa riferimento al ‘Turun’. Secondo taluni furono gli Arabi ad introdurre il torrone in Italia e in Spagna. Le prime atte-

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Nella pagina a fianco in basso: Benevento; in questa pagina in senso orario: Federico Di Iorio; morbidelli e Ratafià di nonna Erminia e il Croccantino di San Marco dei Cavoti

stazioni in Spagna risalgono al Quattrocento, a Benevento la Copeta era già gustata da oltre mille anni. Una copeta più raffinata ricoperta da naspro o da grana di zucchero trovò la sua diffusione nel XVII secolo in tre varietà: il ‘Perfetto amore’ (cioccolato, limone o caffè), l’Ingranito con confetti cannellini - ed il ‘Torrone del Papa’. Bisognerà attendere il XIX secolo per il ‘Torrone della Regina’, tanto amato da Ferdinando I di Borbone. Benevento assurge agli inizi del Novecento a grande produttrice di delicatezze: tra le tante varianti

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di torroni, si afferma quello al liquore Strega. Nel 1891, nel piccolo comune di San Marco dei Cavoti viene creata un’altra delle varianti più note del torrone, il croccantino: zucchero, mandorle e nocciole tritate e cioccolato fondente. C’è da sottolineare che l’antica Cupedia risulta più vicina all’attuale croccante che al torrone, nonostante vi sia la presenza dell’albume. A Cremona, secondo la tradizione, la prima testimonianza certa del torrone si fa risalire al 25 ottobre 1441, durante la festa per le nozze tra Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti. Il dolce pare fosse modellato riproducendo la forma del Torrazzo, la torre campanaria della città. Questo episodio viene rievocato ogni anno con una Festa del Torrone. A metà strada tra Avellino e Benevento è Dentecane, un minuscolo borgo del comune di Pietradefusi; conta appena ottocento abitanti e detiene un primato in Italia: quello dei laboratori artigianali dove si produce torrone, distanti pochi metri l’uno dall’altro. I ‘copetari’ (come vengono chiamati i preposti alla produzione) trasformano da secoli, mandorle, nocciole e miele chiaro, frutta secca e negli ultimi secoli zucchero, nel copeto, il cui nome forse era legato in antico al dio Cupido, almeno così ci piace immaginare! Nelle aziende di famiglia dei maestri torronai di Federico Di Iorio (dal 1750), Garofalo (dal 1876), Nardone (inizi del Novecento), Politano (XVIII secolo), gli ingredienti ed i sapori della tradizione si fondono per realizzare dolci che deliziano gli occhi ed il palato con il ‘Pantorrone’ e molteplici variazioni su un tema unico. Una cottura lenta, secondo tecniche antiche, a volte tramandate di padre in figlio che garantisce la genuinità delle gustose leccornie; come più volte ha sottolineato Vincenzo Di Iorio, discendono direttamente dai dolci arabi che sono presenti ovunque nel Mediterraneo. A novembre, nei giorni tristi d’autunno, quando le sere si fanno uggiose, cosa c’è di meglio se non un torroncino al cioccolato fondente ed un ottimo calice di Amareno delle cantine Famiglietti o alla fiamma del camino, un “morbidello” ed un sorso di “Ratafià di nonna Erminia” dai barriques di ciliegio dei Di Meo?

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SEGGIANO

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PERLA DELLA VAL D’ORCIA E DELL’AMIATA A cura di Sandro Nobili

PER LE GIOIE DEL PALATO

Seggiano offre anche tante delizie gastronomiche: l’olio extravergine d’oliva DOP guida uno stuolo di prodotti che vanno dallo squisito formaggio pecorino alla castagna dell’Amiata fino al cacciucco di carne (detto anche sugo di scottiglia alla pescinaia). Da non perdere, tra gli eventi locali, i profumi e i sapori della Festa della Ciliegia a giugno e della Sagra del Picio ad agosto.

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L’

L’Amiata è ricco di luoghi incantati, di piccoli paesi pregni di storia e dal grande fascino. Uno di questi è certamente Seggiano, un delizioso borgo collinare immerso tra boschi di olivi e castagni posto tra quelle che sono gli ultimi lembi collinari legati al Monte Amiata e lo splendido fazzoletto della Val d’Orcia. Ricco di testimonianze artistiche e del passato, Seggiano è noto tra l’altro per la coltivazione delle olive, grazie alla sua varietà tipica: l’olivastra seggianese. E non è un caso che qui sia nato uno dei più avveniristici musei dedicato proprio al suo prodotto principe: il Museo dell’Olivastra e della Terra di Seggiano. Il Museo è una rivisitazione contemporanea della civiltà dell’olio e dell’ulivo che rappresenta una struttura unica nel suo genere in Italia e in Europa. Per quanto piccolo, Seggiano rivela un patrimonio architettonico che molti comuni del circondario invidiano. Il borgo, di spiccata impronta medievale è cinto di mura, costruite a partire dal X secolo, che delimitano l’abitato. Significativa è la sinergia tra architettura e natura, in particolare i luoghi di culto conservano pregevoli opere d’arte. I riflessi argentei degli ulivi fanno da cornice al Santuario della Madonna della Carità, uno tra i monumenti religiosi più interessanti dell’Amiata. È riconoscibile per la cupola rosseggiante in mattoni e i sette altari presenti all’interno della struttura, sorta in seguito a un voto popolare fatto alla Madonna per contrastare fame e carestie al concludersi del ‘400. Tra gli altri edifici sacri, meritano una visita la Chiesa di San Bartolomeo, la Chiesa della Compagnia del Corpus Domini, l’Oratorio di San Rocco, il Convento del Colombaio e la Chiesa di Santa Maria in Villa. Altro luogo che caratterizza Seggiano è il Giardino di Daniel Spoerri, suggestivo parco-museo creato nei primi anni ‘90 dall’omonimo artista, uno dei più celebri esponenti del Nouveau Réalisme degli anni Sessanta. Vi sono collocate circa un centinaio di opere di quasi 40 artisti diversi, provenienti soprattutto dalla Svizzera e dalla Germania. Novembre 2020


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Poggio Mandorlo

QUATTRO AMICI PER UN SOGNO

Oro per La Querce 2013 al Mundus Vini 2020

Al Mundus Vini Summer Tasting 2020, il 27° Grande Premio Internazionale del Vino, riconosciuto a livello internazionale, che si è tenuto a Neustadt an der Weinstrasse, in Germania, La Querce 2013 ha ottenuto il riconoscimento GOLD. Le Ombre 2012 aveva ottenuto la medaglia d’oro all’edizione 2018. Novembre 2020

È il 2001: quattro amici di diversa provenienza ma accomunati dalla stessa passione, realizzano il sogno di produrre i loro vini nel territorio che hanno sempre vissuto ed amato, la Maremma, aiutati dalla guida esperta dell’enologo Roberto Cipresso. Nasce così, nel cuore dell’Alta Maremma, l’azienda agricola Poggio Mandorlo, che sorge ai piedi del vulcano spento Amiata, nella zona della docg Montecucco, nel comune di Seggiano. Un angolo di Toscana dalla incantevole bellezza paesaggistica che si trova al crocevia tra la Val d’Orcia (a 12 km da Montalcino e 5 km dalla famosa Abbazia di Sant’Antimo) e i rilievi collinari della Maremma (a 10 Km da Arcidosso e 60 Km da Grosseto). La tenuta si estende su una superficie di 38 ettari nei quali trovano valorizzazione vitigni come sangiovese, merlot e cabernet franc. L’azienda agricola si sviluppa in un incrocio di condizioni climatiche ed agronomiche: le pendici dell’Amiata non sono solo un paesaggio premontano ma anche e soprattutto un susseguirsi di microzone ad altissima vocazione vinicola. Il microclima mitigato dai venti della Maremma e la straordinaria ricchezza dei suoli vulcanici rendono questa zona un piccolo paradiso per la produzione di vini di qualità. Poggio Mandorlo è una delle realtà vitivinicole più interessanti della provincia di Grosseto, la cui produzione è un ottimo esempio di espressione di un territorio utilizzando vitigni internazionali. Le vigne sono state impiantate con cloni rari e unici di Merlot e Cabernet Franc di provenienza francese, dalla zona di Saint Emilion (Bordeaux), poi acclimatati in questo territorio unico (intorno ai 400 metri s.l.m.) che si contraddistingue per requisiti di ricchezza e complessità molto utili ai fini della personalità e della espressività del vino. Questa giovane realtà Toscana sta conquistando il consenso della stampa internazionale specializzata: i vini ‘Poggio Mandorlo’ e ‘Ombre’ sono considerati dei Super-Tuscans di qualità superiore. Oggi la guida enologica dell’azienda è nelle mani di Filippo Paoletti, firma di alcuni tra i migliori Brunello d’Italia. Informazioni: www.poggiomandorlo.it

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ASPETTANDO I MONDIALI DI SCI

CORTINA 2021

L’evento tanto atteso dagli amanti degli sport bianchi si avvicina sempre più: dal 19 ottobre è aperto il ticketing per la partecipazione ai Campionati del mondo di sci alpino 2021, che si terranno a Cortina dal 7 al 21 febbraio. Due settimane di gare maschili e femminili ed eventi che porteranno nell’ampezzano oltre 600 atleti da 70 nazioni, pronti ad aggiudicarsi i 13 titoli mondiali in palio. Insieme a loro addetti ai lavori, volontari, tecnici, preparatori atletici e dirigenti. Un evento di portata globale che coinvolgerà oltre 500 milioni di persone collegate in diretta televisiva da tutto il mondo, oltre naturalmente alla “popolazione digitale”. A cura di Marco Riva

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Sciare sulle piste dei campioni Chi in questa stagione invernale vuole vivere ancora più intensamente le emozioni dei Mondiali, potrà sciare sulle piste dei campioni. Le piste sono già in preparazione e, in attesa di un’eventuale apertura anticipata, Cortina, come da tradizione, sarà la prima ad aprire gli impianti di risalita nel Dolomiti Superski, il 28 novembre, e l’ultima a chiuderli, in Faloria, il 5 maggio 2021. Due le proposte speciali per godere della bellezza dello sci sulle Dolomiti: “Prima neve”, dal 28 novembre al 19 dicembre e “Sciare al sole di primavera”, dal 21 marzo a fine stagione (www.dolomiti.org/it/cortina). Le piste dei Mondiali, alcune nuove, altre rinnovate, sono pronte a regalare emozioni a chi vorrà avventurarsi lungo i loro pendii. Meglio conosciuta come “La Regina della Velocità”, l’Olympia delle Tofane è stata migliorata in vista dei Mondiali: gli interventi hanno interessato l’impianto di innevamento e l’implementazione dell’infrastruttura diNovembre 2020


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gitale, come ad esempio la fibra ottica per i broadcaster e il cronometraggio. La pista Vertigine è un tracciato completamente nuovo che ospiterà le discipline di velocità maschili. Sono stati realizzati diversi interventi di manutenzione per ampliare e collegare le diverse parti del tracciato. Sono stati inoltre di recente implementati anche l’impianto di innevamento e l’infrastruttura in fibra ottica e di cronometraggio. Druscié A è la storica pista di Slalom dei Giochi Olimpici Invernali del 1956 dove Toni Sailer vinse una delle sue tre medaglie d’oro a Cortina. Per la sua particolarità tecnica, Druscié è il contesto perfetto degli sciatori professionisti per gli allenamenti. Rumerlo rappresenta la parte finale in cui si congiungono le piste Olympia delle Tofane e Vertigine: qui si svolgeranno le gare di Parallelo, il Team Event e i due Slalom (maschile e femminile) validi per la combinata alpina. Lino Lacedelli è una nuova pista realizzata nell’area delle Cinque Torri per ospiNovembre 2020

tare le qualifiche di Slalom gigante e Slalom. Prende il nome da Lino Lacedelli (il primo uomo, con Achille Compagnoni, a raggiungere la vetta del K2 nel 1954), perché Lacedelli si allenava proprio su queste meravigliose torri naturali. Oggi questa zona attrae centinaia di alpinisti professionisti. We care about you La montagna in sicurezza è il proposito dell’amministrazione comunale e di tutti gli operatori di Cortina. Con l’iniziativa “We care about you” Dolomiti Superski, il carosello sciistico più grande al mondo, si prende cura dei propri ospiti mettendo in campo un impegno a 360 gradi focalizzato sulle

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esigenze di chi passa le proprie vacanze invernali e di chi trascorre le proprie giornate sugli sci, tra le Dolomiti. In questo senso, sono numerose le misure studiate ad hoc, in aggiunta a quelle generali, previste dalle autorità competenti. Per la prossima stagione invernale 2020-21, Dolomiti Superski ha messo a punto un sistema di garanzie che assicura la massima trasparenza e sicurezza per chi acquisterà skipass stagionali o plurigiornalieri. All’interno della nuova App di Dolomiti Superski e integrata nella cartina sciistica in 3D sul sito Internet, l’utente troverà anche un’innovativa “Skiers Map”, che visualizza la frequenza di sciatori agli impianti. Lo strumento misura la percentuale di riempimento dell’impianto nell’unità di tempo. Seguendo gli sviluppi ai singoli impianti, l’utente può valutare il momento giusto di utilizzo degli stessi, evitando così possibili assembramenti. Le modalità con cui si regolerà l’attesa degli sciatori agli impianti sono di competenza istituzionale. In ogni caso Dolomiti Superski ha sensibilizzato tutti i gestori degli impianti ad adottare misure idonee a garantire il distanziamento sociale dove possibile e in alternativa promuove l’utilizzo delle mascherine, nell’interesse degli utenti e in coerenza con il proposito “We care about you”. Info: www.dolomitisuperski.com

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TRA LE MERAVIGLIE DEL PARCO NAZIONALE DEL POLLINO A cura di Dario Bordet

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Con i suoi quasi 2000 km2 di natura, il Parco Nazionale del Pollino è il parco naturale più grande d’Italia. Si estende a cavallo tra la Lucania e la Calabria e dalle sue vette, tra le più alte del Sud d’Italia, è possibile abbracciare un ampio panorama che va dalla costa tirrenica di Maratea, Praia a Mare e Belvedere Marittimo al litorale ionico da Sibari a Metaponto. La bellezza dei paesaggi incontaminati e la ricchezza dei valori culturali e umani gelosamente custoditi dalla popolazione locale, fanno di questi luoghi degli angoli di paradiso unici ed incredibilmente attraenti. Il Pollino, un luogo privilegiato anche per la sua bassa densità abitativa, ha permesso la conservazione di specie arboree e animali scomparse o quasi estinte in altre zone d’Italia. Il paesaggio è estremamente vario, da cime innevate a profondi burroni, tra foreste di alberi secolari e distese di campi fioriti. Grande protagonista e simbolo del parco è il Pino Loricato, specie che si adatta agli habitat più difficili e presente solo in Italia e nei Balcani. La corteccia degli alberi più vecchi è

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divisa in placche trapezoidali che ricordano l’armatura dell’antico romano, da cui il nome “Loricato”. Nel Parco si trova l’albero più antico d’Europa, un pino loricato di circa 1.230 anni. Ogni stagione qui nel Pollino ha il suo fascino a partire dall’autunno inoltrato, quando le faggete si trasformano in una tavolozza di colori da far invidia ai pittori per poi dipingersi di bianco con la prima neve. In primavera è consuetudine godersi lo spettacolo della fioritura delle orchidee, insieme a quelle di viole e genziane, campanule e, in estate, del rarissimo giglio rosso, oltre ad innumerevoli specie di piante officinali e aromatiche, tra le quali la fanno da padrona le LaNovembre 2020


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biatae. Da un punto di vista faunistico, l’area del Parco è fra le più importanti di tutto il meridione d’Italia, grazie ad una fauna variegata, di cui fanno parte molte specie non sopravvissute in altre zone montuose. Sono presenti tra gli altri l’aquila reale, il picchio nero, il gufo reale, il corvo imperiale, il falco pellegrino, il lupo appenninico, e il capriolo autoctono di Orsomarso, oltre a vari esemplari di cervo e grifone. Nel Parco sono presenti anche numerosi e interessanti fossili. Tra questi spiccano le Rudiste che sono dei molluschi marini vissuti 60 milioni di anni fa, mentre nella valle del Mercure è stato trovato lo scheletro di un elefante. Sapori tipici Il Parco Nazionale del Pollino è un variegato e ricco giacimento di prodotti tipici, di antiche varietà colturali e di produzioni locali di assoluta eccellenza. Il patrimonio della biodiversità agroalimentare conta prodotti unici e di pregio come il peperone crusco di Senise IGP, la melanzana rossa ed il fagiolo bianco di Rotonda DOP, il tartufo, i frutti di bosco, una infinita varietà di salumi e formaggi, lo zafferano, il pomodoro costoluto, le carni, i mieli e tante altre produzioni di nicchia che, in ogni parte del Parco, sono l’espressione più autentica del territorio e della sua cultura.

Nella pagina a fianco: una bella immagine della fioritura delle orchidee, delle viole e genziane; le Rudiste; in questa pagina dall’alto: l’aquila reale; il Pino Loricato e Maratea

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Stradine strette, case intonacate di bianco, piccoli ristoranti in riva ad un mare di cristallo, fanno di Maratea una delle mete più attraenti della Basilicata, non a caso denominata la “perla del Tirreno”. La località è una composizione perfetta di elementi naturali e architettonici; il suo prezioso centro storico è incorniciato, sulla costa, dagli scogli e dall’odorosa macchia mediterranea lambita dal Tirreno e, nell’entroterra, dalle montagne tinte di rosa i cui costoni si protraggono come braccia verso il mare. Su questo piccolo borgo domina Monte San Biagio, dalla cui vetta si gode una vista mozzafiato sul Golfo di Policastro. Qui si trovano diversi punti d’interesse, tra cui gli affascinanti ruderi di Maratea Vecchia, la Basilica di San Biagio e soprattutto la famosa statua del Cristo Redentore, che con i suoi 21 metri d’altezza veglia su Maratea dal 1965. Nel territorio marateoto ci sono 131 grotte marine e terrestri, tra cui la Grotta Marina costellata da stalattiti e stalagmiti che la rendono un capolavoro della natura e le famose Grotte di Fiumicello. La Grotta del Dragone, ad Acquafredda, è la grotta più grande della Basi-

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A sinistra: la cupa-cupa. Sotto: i peperoni cruschi di Senise IGP; Francavilla in Sinni

Il Pollino, oltre alle specificità naturali, culturali e gastronomiche è in grado di offrire una vera e propria cultura di qualità di vita. Per valorizzazione questo splendido ed incontaminato territorio è nato un progetto ambizioso promosso da Agorà Futura e dal Comune di Francavilla in Sinni che sotto il brand “Terre del Benessere” vede insieme la Regione Basilicata, le Amministrazioni locali, il Parco del Pollino e l’Università di Milano Bicocca. Info: www.terredelbenessere.it licata, con i suoi 2,4 km. Maratea è anche denominata “città delle 44 chiese”, per via delle numerose chiese e costruzioni religiose, tra cui monasteri e cappelle che compongono un prezioso mosaico di diversi stili artistici. Il cuore della città è Palazzo de Lieto, un’elegante edificio settecentesco che spesso ospita mostre ed eventi culturali. Meria una visita anche la Fontana della Sirena, raffinata costruzione in pietra. Da Maratea ci spostiamo nell’entroterra per raggiungere sulla sponda del fiume Sinni, alle pendici del monte Caramola, Francavilla in Sinni, che sorge laddove un tempo si trovava la Certosa di San Nicola, oggi nota come “Turra”. Anche questo piccolo borgo lucano è in grado di offrire diverse attrazioni dal punto di vista artistico, storico e naturalistico. L’attrazione più simbolica della città è la Chiesa Madre dedicata ai Santi Felice e Policarpo, ma interessanti nel centro storico sono anche la Chiesa di Sant’Antonio e la Chiesa di San Giuseppe. Il paese ha celebrato il ritorno nei suoi campi della cipolla bianca, coltivata in paese per la prima volta da monaci Certosini e candidata ad entrare nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali. In autunno, l’8 dicembre, si celebra la sagra dedicata al vino, ma con inclinazione sacra, nota come “Madonna di Pertusavutte”. Per l’occasione, in onore della Madonna la gente si raccoglie intorno alle botti e spilla il vino, tra canti e balli al suono di “totarelli” e “cupa-cupa” (strumenti artigianali ottenuti dalla pelle di capra e di montone). Novembre 2020

Come ultima tappa del nostro viaggio raggiungiamo San Costantino Albanese, uno dei più caratteristici paesi di cultura arbëreshe della Basilicata. Il paese conserva nel nome, nella parlata quotidiana, nelle tradizioni e nella cultura le impostazioni delle popolazioni albanesi che proprio qui hanno trovato rifugio, lasciando impressa la loro identità anche nelle architetture e nelle funzioni religiose fortemente legate al rito greco-bizantino soprattutto in occasione delle tipiche cerimonie nuziali. Splendide risorse naturalistiche e paesaggistiche avvolgono questo piccolo borgo antico tra il profumo della ginestra e i colori tipici del Parco del Pollino, le cui bellezze possono essere ammirate dall’alto, con l’emozione del “Volo dell’Aquila”, da condividere anche in quattro, con un deltaplano fissato ad un cavo d’acciaio, si può concretizzare nei luoghi presidiati da aquile e falchi, nella caratteristica cornice del paesaggio culturale della piccola comunità arbëreshë.

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Nuove sfide per la Medicina Estetica che, anche ai tempi del Covid19, continua la sua inarrestabile evoluzione. Si amplia il bacino di utenza: non solo donne quindi attente alla loro bellezza ma anche uomini e soprattutto giovani che in misura crescente si rivolgono al medico estetico per combattere gli inestetismi, i primi segni del tempo e per ritrovare la propria forma di bellezza. Tra i trattamenti invece, si confermano capofila filler e tossina botulinica seguite da peeling e rivitalizzanti. «L’annuale aggiornamento dell’Osservatorio Nazionale di Medicina Estetica redatto dalla nostra Società Scientifica» spiega il Prof. Alberto Massirone, Presidente di Agorà «conferma il trend registrato negli ultimi due anni: richieste che tendono sempre più verso un modello di bellezza naturale, fresco e armonico nel pieno rispetto di forme e volumi. Ma non solo: una ricerca di bellezza che parte dalla ritrovata attenzione alla prevenzione, oltre che dalla scarsa invasività e che punta dritto al ritrovato miglioramento generale della propria immagine». Una Medicina Estetica sempre più all’avanguardia ma soprattutto sicura e affidabile, grazie anche agli elevati standard di sicurezza costantemente elevati ed affinati che, nella contingenza attuale, si sono fatti an-

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I NUOVI TREND DELLA MEDICINA ESTETICA cora più stringenti e rigorosi. Se da un lato, con il lockdown, si è assistito a un rallentamento delle attività, dall’altro, nel periodo postlockdown si è osservato un sensibile avvicinamento al settore con conseguente aumento di richieste. Indirizzando lo sguardo ai dati si conferma tra le prime posizioni la richiesta di trattamenti con filler nella area labiale (+42%), area zigomatica (+29%) e per il riempimento delle rughe naso geniene (+28%) con una distinzione per sesso e fascia d’età: se infatti per il 57% delle donne nella fascia d’età 30-40 risulta essere il tratta-

mento più richiesto, il 43% degli uomini invece lo richiede in una fascia d’età più ampia ossia dai 30 ai 60 anni. La domanda di trattamenti con filler è subito seguita da quella con tossina botulinica che si indirizza a trattamenti di zone sempre più specifiche si pensi solo alle rughe d’espressione glabellari (75%) o dell’area perioculare (25%), cresce inoltre al 40% la domanda di microbotulino. In questa panoramica colpisce sicuramente il dato che a farne maggiormente richiesta sono gli uomini, con oltre il 60% di richieste, nella fascia d’età 40-60 anni. Anche gli uomini Novembre 2020


[ s a lute

& benes s er e ]

ora si prendono maggiormente cura della propria bellezza. Si attesta invece la richiesta femminile al 50% nella fascia d’età 30-40 anni. Terzo trattamento evergreen, la rivitalizzazione di viso (con richieste che vanno oltre il 90%), collo (75%) e decollété (75%) nella fascia d’età 30-40 sia maschile (38%) che femminile (63%). Anche i peeling hanno il loro posto d’onore tra le principali richieste. Svettano i trattamenti per macchie e iperpigmentazioni (50%) mentre seguono a pari merito quelli anti-aging e per l’acne. Interessante il dato sul target delle richieste: per quello femminile la richiesta proviene principalmente (oltre il 65%) dalla fascia d’età 3040 mentre per quella maschile si trovano a pari merito (50%) la fascia d’età 18-30 e 30-40 a conferma del fatto che la prevenzione, la cura e la freschezza passa anche dalla pelle dell’uomo. A questi si aggiungono anche tecnologie di Body Contouring: tra i trattamenti più eseguiti quelli di intradermoterapia (oltre 85%), subito seguiti da quelli con carbossiterapia ad alti o bassi flussi (oltre il 57%), di cui grande richiesta dal target femminile (86% nella fascia 30-40 anni), che permettono di trattare in modo efficace inestetismi su addome, gambe e glutei e adiposità localizzata in modo non invasivo. Novembre 2020

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[ tv da gusta r e ]

BUON COMPLEANNO CANALE CINQUE! A cura di Edmondo Conti

L’11 NOVEMBRE 1980, 40 ANNI FA, NASCEVA LA PIÙ GRANDE E IMPORTANTE TELEVISIONE COMMERCIALE ITALIANA, CANALE 5! 18

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Sono passati 4 decenni e Canale 5 continua a essere di gran lunga la prima rete commerciale italiana grazie a una varietà di proposte sul terreno dell’intrattenimento, dell’informazione, dello sport, della programmazione cinematografica e di fiction senza pari e tutto senza mai chiedere un abbonamento agli spettatori ma soltanto grazie agli investimenti pubblicitari. Dietro il successo di Canale 5 c’è il sogno imprenditoriale di Silvio Berlusconi che già a metà degli anni ‘70 aveva ideato una televisione di quartiere, TeleMilano, per intrattenere e informare gli abitanti del suo complesso residenziale di Milano Due. Di lì a poco uno dei personaggi più forti della Rai, Mike Bongiorno, decise di passare a quello che sarebbe diventato il primo network nazionale che proprio da quel lontano 11 novembre 1980 assunse la denominazione in tutta Italia di Canale 5. Per Mike si spalancarono nuovi programmi di prima serata come ‘I Sogni nel cassetto’, ‘Superflash’, ‘Pentatlon’ e ‘Telemike’, ma soprattutto nuovi spazi in palinsesto come il mezzogiorno che per la prima volta nel 1981 lo vide protagonista con il gioco ‘Bis’ e, a partire dal 1989, debuttò nel preserale con la sua celeberrima ‘Ruota della Fortuna’. Nel 1982 altri personaggi clamorosi arrivarono a Canale 5: Sandra Mondaini e Raimondo Vianello che si imposero prima col loro show di prima serata ‘Attenti a noi due’ e, dal gennaio 1988, con ‘Casa Vianello’ che divenne la sit-com più duratura nella storia della tv italiana; e poi Corrado che esordì nella fascia di mezzogiorno con l’indimenticabile ‘Il pranzo è servito’ per poi lanciare ‘La Corrida’ nell’estate del 1986 con 10 fortunatissime edizioni di prima serata. Oltre ai già citati presentatori, ha contribuito allo straordinario successo di Canale 5 un infinito numero di personaggi che molti italiani considerano ormai quasi parte della famiglia: da Johnny Dorelli a Enrica Bonaccorti, da Raffaella Carrà a Pippo Baudo, da Maurizio Costanzo a Maria De Filippi, da Barbara d’Urso a Gerry Scotti, da Paolo Bonolis a Iva Zanicchi, da Marco Columbro a Lorella Cuccarini, da Maria Teresa Ruta a Milly Carlucci, da Claudio Cecchetto a Claudio Lippi, da Marco Predolin a Ramona Dell'Abate, da Lino Banfi ad Alba Parietti… Sono solo alcuni dei volti che col loro fare rassicurante e sorridente rimbalzano da un salotto all’altro occupando ogni singolo minuto della giornata, esprimendo un’utopistica Italia allegra spensierata, ricca e chiassosa.

da gus ta r e ]

Nella pagina a fianco: Mike Buongiorno conduce “Bis”; sotto: Casa Vianello; Corrado con “Il pranzo è servito” e Gerry Scotti con “Caduta Libera”

Che dire, Buon Compleanno Canale 5! I tempi cambiano ma sono sicuro che la rete ammiraglia del Biscione continuerà ad allietarci almeno per altri 40 anni! Novembre 2020

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LIBRI

DESIDERI DEVIATI

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A cura di Valerio Consonni

DESIDERI DEVIATI Amore e Ragione Edoardo Albinati Rizzoli

«Noi attingiamo, come hanno dimostrato le neuroscienze, sempre allo stesso serbatoio, sia che si tratti di amare qualcuno sia che si tratti di pianificare un’impresa economica. Il contrasto tra mente e cuore è inesistente. Certe volte la ragione è molto più delirante dell’amore» Un romanzo sulla Milano degli anni ’80 che ci parla di promesse luccicanti anziché di fabbriche e operai, dove il mito dell’apparenza divora quello della concretezza. La città che “non esiste” come affermava il protagonista di un racconto di Tommaso Landolfi, che si domandava se la città non fosse “che un fumo”. Milano, la città del Nord, con i suoi uffici, le sue fabbriche dismesse e le sue passerelle è la protagonista di questo avvincente libro, di forte impatto intellettuale. Chi abita questa città, fondata sul mito eroico della fatica è animato da forze molto diverse: giustizia, politica, cultura, amore, successo... Attorno a Nico, il ragazzo senza qualità sfuggente persino a se stesso, e ai suoi desideri più profondi, si muovono gli altri personaggi quasi lunari del romanzo, che a cavallo tra realismo e fantasia racconta il mondo dell’editoria e quello della moda, sogni e frustrazioni, all’inizio di un decennio, gli Anni ’80, in cui tutto di continuo muta: l’editore Minaudo, per cui avere un corpo, vivere, “è tutto sommato una gran perdita di tempo”; il deforme e temutissimo Coboldo che tutto ha letto e quasi tutto decide; la modella Sheila B. tanto bella quanto intelligente, misteriosa amazzone nera, gli ambigui architetti Igor e Vera Macchi, Irene, sorella persa e ritrovata; il maestro Chirone… e tanti altri orfani ognuno alla ricerca di se stesso e che nel desiderio sperano di definirsi. Ognuno è presente in duelli intellettuali o amorosi, fatui o violenti, dove ci si gioca il senso della vita Ma il desiderio non è altro che una bolla speculativa in quella Milano degli anni ’80. Esso non si compie mai ed è per sua natura deviante nella capitale del lavoro, “una città morta e mineraria” dove “si lavora sodo tutta una vita per diventare un assoluto clichè”. Una Milano fotografata qualche anno prima che si trasformi in città delle attrazioni, dove si anela sempre per un qualcosa. Ma sotto la sua superficie scintillante, come nel film Metropolis, c’è una pletora che vive con energia selvaggia, pronta a ribellarsi per riconquistare la città. Una lettura forte che fa pensare!

Edoardo Albinati è nato a Roma nel 1956. Da oltre vent’anni lavora come insegnante nel penitenziario di Rebibbia, esperienza narrata in Maggio selvaggio (Mondadori, 1999). Ha scritto film per Matteo Garrone e Marco Bellocchio. Tra i suoi libri, Tuttalpiù muoio (con Filippo Timi, Fandango, 2006), Vita e morte di un ingegnere (Mondadori, 2012) e La scuola cattolica, pubblicato da Rizzoli, con cui ha vinto il Premio Strega 2016.

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LA GIUSTA DISTANZA

Sara Rattaro torna a disegnare le imprevedibili traiettorie dell’esistenza, tra destini che invertono la rotta e coincidenze mancate per un soffio, distacchi che dilatano l’assenza e distanze che misurano il peso di un amore. Un romanzo che percorre le stagioni di una relazione, accendendo una luce su quella fase delicata e paziente in cui un sentimento trova la sua cura e riscopre la sua essenza, perché «la bellezza di un amore non è né all’inizio né alla fine, è nel mentre».

VETRINA

Sara Rattaro (Sperling & Kupfer)

MUSCHI ALTI

I protagonisti del sorprendente romanzo d’esordio di Daniela Capobianco non si conoscono tra di loro, ma tutti intraprendono un viaggio per dare una svolta alla loro esistenza. Le loro vite sono destinate a intrecciarsi nella Maremma, all’agriturismo Muschi Alti, con conseguenze a volte comiche, a volte romantiche, a volte drammatiche. Tutti torneranno da quel viaggio profondamente cambiati. Un romanzo corale in grado di far ridere e commuovere il lettore. Daniela Capobianco (Clown Bianco Edizioni)

IL PROFUMO SA CHI SEI

Cristina Caboni fa un regalo ai suoi lettori ritornando a far parlare Elena Rossini, la protagonista del suo “Il sentiero dei profumi” che l’ha consacrata nel panorama letterario italiano. Elena è di nuovo con noi, tra i vicoli di Parigi e i deliziosi scorci di Firenze e le nuove mete del suo viaggio. Al suo fianco, come sempre, amici vecchi e nuovi, ma soprattutto ci sono i profumi che tanto hanno da dire e da insegnare a tutti noi. Cristina Caboni (Garzanti)

LA CASA SULL’ARGINE

La saga di una famiglia che si dipana attraverso due secoli di storia, percorrendo gli eventi che hanno segnato l’Italia: dai moti rivoluzionari che portarono all’Unità del Paese fino ai tragici anni di piombo. Una storia epica e intima insieme, un romanzo in cui immergersi per recuperare la magia dei sogni che ognuno di noi desidera e la realtà del tempo in cui viviamo per ritrovare tutto ciò che ci rende vivi. Daniela Raimondi (Edizioni Nord) Novembre 2020

DANTE

l genio creatore della Divina Commedia visto per la prima volta come uomo del suo tempo di cui condivide valori e mentalità. Alessandro Barbero ne disegna un ritratto a tutto tondo, avvicinando il lettore alle consuetudini, ai costumi e alla politica di una delle più affascinanti epoche della storia: il Medioevo. Un ritratto scritto da un grande storico, meticoloso nella ricerca e nell’interpretazione delle fonti, attento a dare piena giustificazione di ogni affermazione e di ogni ipotesi; ma anche un’opera di straordinaria ricchezza stilistica, che si legge come un romanzo. Alessandro Barbero (Laterza)

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BUONENOTIZIE Grazie al giornalista del Corriere della Sera, Giangiacomo Schiavi, vi raccontiamo questa bella storia di un piccolo borgo sui colli piacentini.

IL SINDACO DI “UN MILIONE DI ALBERI”

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Cerignale, un piccolo comune dell’Appennino piacentino, nell’Alta Val Trebbia, a una manciata di chilometri dalla Liguria. Abitanti 122, alberi un milione. La natura generosa nella sua abbondanza spiazza la statistica e il sindaco Massimo Castelli può rivendicare con orgoglio un primato, rovesciando i numeri che condannano questo piccolo borgo a una difficile sopravvivenza: troppi vecchi, niente lavoro, la fatica di tenere insieme una comunità di valori antichi ma di salute precaria. Degli oltre 700 abitanti degli anni ‘60 sono rimasti nonni, nonne o anziani soli, senza alcuna rete parentale. «La città ha gli abitanti, io ho gli alberi. Sono anche il sindaco di un milione di alberi». L’unico negozio, un bar-ristorante, viene gestito da un’energica barista-cuoca novantenne: poco lavoro, quattro o cinque caffè e qualche grappino al giorno, due o tre piatti di tagliolini (la sua specialità) a pranzo… però non ha alcuna intenzione di abbassare la serranda. È la mamma del sindaco, che da lei ha ereditato la tenacia. Cerignale, come tanti altri paesini spopolati e distrutti dalla corsa alle città, rischia ogni giorno di morire nel silenzio e nell’indifferenza. Castelli, tuttavia, non si è arreso e, animato da un grande entusiasmo e fantasia creativa, è diventato il punto di riferimento della comunità (che amministra da 12 lunghi anni), benché ridotta ai minimi termini. Nelle tinte fosche del futuro c’è anche un buon segnale di speranza, i giovani che sembrano voler invertire la tendenza: «Siamo il salvadanaio del futuro – dice nella stessa intervista – e meno male che qualcuno se ne accorge. L’Appennino è una risorsa, uno spazio importante per la green economy e per una nuova occupazione in equilibrio con la natura». Perché, prosegue: «Le nuove generazioni sono in cerca di una felicità senza fiction, di luoghi da vivere con l’aiuto

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della rete, senza sentirsi distaccati dal resto del mondo». Il borgo conta un milione di alberi. Gli alberi e il verde in Valtrebbia sono un museo vivente, ma hanno bisogno urgente di cura e di attenzione. Come la montagna. Castelli si è inventato di tutto per evitare la lenta eutanasia all’Appennino che muore. Offre spazi agli artisti, crea incontri letterari, chiede aiuto a Slow food per un presidio sulle tipicità e pensa, come Carlin Petrini, che il benessere a monte crea benessere anche a valle. L’unico negozio di alimentari l’ha fatto diventare un’impresa sociale: è il riferimento per tutti. Per non perdere il servizio postale, cinque anni fa, ha inventato un compito speciale per il portalettere: la consegna del giornale. «La popolazione è anziana e spesso senza rete parentale - spiega - così ho fatto l’abbonamento a chi vive solo nelle frazioni isolate. Il postino consegna e controlla se tutto va bene». Novembre 2020




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