MENSILE DI CARMAGNOLA, CARIGNANO, RACCONIGI, VILLASTELLONE E DINTORNI
ANNO XXIII - NUMERO 243
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MAGGIO 2013
12 MAGGIO Auguri a tutte le MAMME
DESTINAZIONE D’USO: PROFESSIONISTI CONTRO IL COMUNE Liberi professionisti e piccoli imprenditori sul “piede di guerra” con il Comune per le richieste di variazione di destinazione d’uso inviate dall’Amministrazione a chi svolge la propria attività in edifici di civile abitazione. Studi professionali, agenzie, negozi e piccole attività commerciali si sono infatti viste recapitare nei mesi scorsi una richiesta di pagamento degli oneri di urbanizzazione riferiti al passaggio alla categoria “uffici”, nonché di pagare anche l’Ici arretrata, la variazione catastale ed eventuali pratiche edilizie. Un conto salato, pari a circa 120 euro al metro quadro per una media di seimila euro per utenza. A fine marzo ,così, una nutrita rappresentanza di circa cento destinatari di tali provvedimenti ha incontrato l’Amministrazione, chiedendo un confronto sul tema e minacciando di intraprendere azioni legali a tutela dei propri diritti: «Sono richieste inique e ingiustificate, in contrasto con la vigente normativa nonché pregiudizievoli per il proseguo di molte attività». Il sindaco Silvia Testa ha garantito un approfondimento della questione e ne è scaturita una delibera da parte della Giunta comunale che interrompe per tre mesi i procedimenti in corso. La polemica è però tornata a tenere banco anche in Consiglio comunale, dove il Pdl ha dato battaglia. «Testa e la sua Giunta hanno dimostrato ancora
una volta di non saper amministrare la città, mettendo in seria difficoltà decine di studi professionali e di imprese, in un periodo già economicamente molto complesso –ha attaccato l’ex vicesindaco Alessandro Salamone, ricordando che il suo partito aveva già presentato un’interpellanza in merito a ottobre- Umanamente ho apprezzato l’ammissione dell’errore commesso e la disponibilità a rivedere il tutto, però mi chiedo come il sindaco abbia potuto accorgersi solo ora di una politica portata avanti da mesi». La verifica comunale riguarda circa 400 casi, per un importo totale presunto di circa 270 mila euro, di cui 60 mila già incassati. Salamone ha anche contestato i criteri con cui tali procedimenti sono stati avviati: «Perché i provvedimenti sono stati inviati soltanto a qualcuno, e peraltro in tempi diversi? E’ stata operata una scelta? Nel caso, con quali criteri?». Per il Pdl, infine, la richiesta dell’Amministrazione comunale non avrebbe neanche fondamento legale, essendo in disaccordo con il Piano regolatore e con un parere della Regione. Resta però convinto della propria posizione l’assessore al bilancio, Gianni Cavallini: «Per me è un atto di equità, in questo momento congiunturale, che ognuno paghi per quello che veramente fa: le abitazioni, infatti, hanno meno oneri edilizi e meno Ici, per cui è giusto che se un alloggio è utilizzato da uno studio professionale non possa usufruire di queste agevolazioni».