POSTE ITALIANE - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE -70% AUT. DCB/TORINO NR.10 ANNO 2014
NOVEMBRE 2014
MENSILE DI CARMAGNOLA, CARIGNANO, RACCONIGI, VILLASTELLONE E DINTORNI
ANNO XXIV - NUMERO 259
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DOPPIA VISITA DELL’ASSESSORE REGIONALE SAITTA A CARMAGNOLA
OSPEDALE
“NON SONO IN PROGRAMMA ALTRI TAGLI”
Autore di quest’opera in copertina il pittore carmagnolese Piero Rasero. (biografia a pag. 10)
L’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, si è nuovamente recato a Carmagnola il 20 ottobre per visionare personalmente i reparti dell’ospedale cittadino, a tre settimane di distanza dal primo incontro con il sindaco Silvia Testa e il Comitato per il San Lorenzo. Una visita annunciata, che non ha comunque prodotto aggiornamenti sostanziali rispetto a quanto era stato già discusso lo scorso 29 settembre. Al termine di quel primo “faccia a faccia”, cui aveva preso parte anche il direttore regionale della Sanità Fulvio Moirano, il sindaco Silvia Testa si era espressa con moderata soddisfazione, parlando della “fine di un’emorragia” per il nosocomio cittadino. Il riferimento era al progressivo e tortuoso ridimensionamento dell’ospedale di Carmagnola, colpito, come altre strutture della Regione, dai tagli alla Sanità pubblica piemontese. In particolare, in poco tempo e (sembrerebbe) definitivamente, il San Lorenzo aveva infatti perso tre reparti: Ginecologia, Pediatria e il Punto Nascite. Poco meno di un mese fa, inoltre, sembrava che a cadere sotto la scure dei tagli dovessero essere anche l’Urologia (con trasferimento a Chieri) e la Chirurgia, con il Comitato a difesa dell’ospedale che lanciava l’allarme ipotizzando una diminuzione dei posti letto fino al 60%. «Al momento non sono in programma altri spostamenti -conferma il sindaco Silvia Testa- L’incontro è servito a fermare un’emorragia molto pericolosa per la vita del nostro ospedale. Gli altri reparti restano tutti presenti e funzionanti». Si tratta di un piccolo traguardo o solo di un tregua momentanea, con una struttura che sta venendo a poco a poco depotenziata? Fino a che punto l’ospedale potrà permettersi di perdere reparti e servizi, prima che questo non metta la struttura completamente fuori gioco? Queste le domande che, da mesi, si pongono coloro che stanno cercando di difendere lo storico presidio cittadino dalla minaccia della chiusura. Il Comitato, che sostiene un ritorno alle precedenti potenzialità del San Lorenzo, ha presentato durante l’incontro un programma dettagliato che proporrebbe anche ulteriori azioni per valorizzare l’intera struttura, a partire dal rilancio dell’attività chirurgica e dalla dotazione di un struttura di terapia sub-intensiva. Azione, quest’ultima, che secondo il sindaco «sarebbe molto semplice organizzare e, per di più, con costi irrisori». All’indomani del vertice con la Regione, però, i fatti riportano solamente della certezza di un temporaneo arresto dei tagli; per le azioni di ripristino o sull’organizzazione della terapia sub-intensiva, il primo cittadino riferisce che «manca per ora la volontà della Dirigenza». A ricevere una “porta in faccia”, in questo caso direttamente da Saitta, è stata anche l’ipotesi avanzata dal Comitato di riaprire i tre reparti già chiusi. Il San Lorenzo, con alle spalle recenti opere di ristrutturazione e ammodernamento, attende comunque risposte. Dalla Giunta regionale non sono ancora emerse intenzioni precise riguardo a prossimi sviluppi, fuorché la necessità di «inserire il futuro del San Lorenzo all’interno della revisione della rete ospedaliera del Piemonte» agendo secondo le indicazioni fornite dal “Patto per la Salute” nazionale. Nel frattempo prosegue il tavolo di confronto con Carmagnola.