Il Carmagnolese punto it - Maggio 2014

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15 MAGGIO 2014

edizione online de “Il Carmagnolese” - Anno XXIV - Numero 254/bis

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/ M5S / Registrati circa mille incidenti in 20 anni, con 79 vittime

Allarme per la sicurezza sulle strade cittadine Quasi mille incidenti stradali in vent'anni sulle strade carmagnolesi, urbane ed extra-urbane: sulla base dei dati ufficiali presentati dalla Regione sul sito sicurezzastradalepiemonte. it, il Movimento 5 Stelle lancia l'allarme in Consiglio comunale sulla sicurezza stradale in città. Le statistiche regionali sono chiare: a Carmagnola si sono registrati 951 incidenti dal 1991 al 2012, di cui 609 in ambito urbano (e 77 che hanno coinvolto i pedoni); 1431 feriti complessivi (di cui 76 pedoni) e ben 79 decessi (quasi uno ogni dieci sinistri). Un numero considerevole di incidenti, 173, ha inoltre visti coinvolti mezzi pesanti. «Non dimentichiamo che la nostra città soffre di un traffico particolarmente intenso, soprattutto in alcune aree quali via Chieri, via Torino, via San Francesco di Sales, via Piscina, via Racconigi, via del Porto e via Poirino –ha affermato il capogruppo grillino, Sergio Grosso- Su queste arterie, peraltro, è scarsa la sicurezza nei pressi degli

attraversamenti pedonali, alcuni dei quali neppure a norma, esponendo a rischio di gravi incidenti soprattutto i pedoni». L'attenzione dell'esponente pentastellato è rivolta anche al traffico pesante, con la denuncia di “circa duemila autocarri e Tir che ogni giorno attraversano Carmagnola,

anche se solo una piccola parte effettivamente carica o scarica sul territorio cittadino”. «Le nostre strade devono essere sicure per tutte le tipologie di utenti, in particolare per quelli “vulnerabili” quali pedoni e ciclisti – ha concluso Grosso- Essi vanno tutelati innanzitutto

con percorsi protetti e interventi di moderazione della velocità dei veicoli nei pressi degli attraversamenti ciclo-pedonali: il prossimo bilancio comunale dovrà prevedere una cifra congrua per iniziare a risolvere il problema e arginare il numero di incidenti mortali». Il capogruppo del

M5S ha anche proposto l'introduzione di un “Bici Plan”, ossia un piano di mobilità ciclabile urbana, per “ricucire” la rete ciclabile esistente con i tratti mancanti, partendo da interventi “low cost” quali l'individuazione di corsie ciclabili o di moderazione della velocità.

/ Area Bennet / La quarta domenica del mese

Al via il “mercato degli orticoltori” a chilometri zero Carmagnola punta a diventare un polo di eccellenza per la produzione orticola “a chilometri zero”. A pochi mesi dall’avvio del progetto “Orto Carmagnola”, l’Amministrazione Testa ha approvato l’istituzione sperimentale del “mercato degli agricoltori carmagnolesi”, con appuntamento dalle 9 alle 18 ogni quarta domenica del mese fino al 26 ottobre, nell’area comunale adiacente al supermercato Bennet di Santa Rita. «La nostra città è il settimo Comune del Piemonte per superficie coltivata a orto e per numero di aziende agricole, nonché il primo di tutta la Regione per coltura protetta in serre o tunnel –spiega l’assessore all’agricoltura, Letizia Albini- Questo settore riveste

quindi una particolare importanza per l’economia agricola del territorio ed è doveroso valorizzarlo, con iniziative volte a promuovere la cosiddetta “filiera corta” e la vendita diretta al consumatore da parte delle aziende agricole. L’agricoltura non va comunque considerata come mero processo produttivo, sebbene rilevante dal punto di vista economico: va piuttosto intesa come un modello culturale, ambientale e sociale da porre al centro delle strategie di sviluppo». Il “mercato degli orticoltori” non ha alcun costo per l’Amministrazione:

è infatti curato a titolo volontaristico dalla neonata Società Orticola di Mutuo Soccorso (che riunisce tra i propri soci circa la metà delle aziende orticole professionali carmagnolesi), cui spettano la gestione, la promozione e l’eventuale dotazione di attrezzature. Nel caso in cui le aziende agricole partecipanti vogliano offrire degustazioni, devono utilizzare esclusivamente stoviglie compostabili; anche la pulizia dell’area da eventuali rifiuti è in carico alla Società Orticola e agli agricoltori partecipanti.

/ Provincia / “Cancella ogni autonomia per i Comuni”

Ambientalisti contro la mega-società per i rifiuti Le associazioni ambientaliste vanno all'attacco del progetto di creazione di una società metropolitana per la gestione dei rifiuti in Provincia di Torino, annunciato nei mesi scorsi. «Con la creazione di un'azienda unica, i sindaci e i Comuni saranno di fatto completamente spogliati della loro autonomia decisionale ed economica, nonché della possibilità di gestire in maniera corretta i rifiuti, seguendo le buone pratiche e la raccolta differenziata -è il contenuto di una lettera inviata al sindaco Silvia Testa dal

Coordinamento composto da Pro Natura, Carp e Rifiuti Zero No Inceneritore- I costi e i debiti di alcuni Consorzi verrebbero inoltre in tal modo “spalmati” su tutti, inclusi i Comuni virtuosi». Secondo gli ambientalisti, inoltre, c'è il rischio di “creare un monopolio” e di “mischiare chi raccoglie con chi smaltisce”: «ad oggi raccogliere i rifiuti è solo un costo, in quanto essi non vengono valorizzati adeguatamente come materia preziosa, attraverso la vendita dei materiali riciclabili. Solo lo smaltimento ha un valore e un ricavo,

perché bruciando si ricevono i soldi pagati dai cittadini con la tassa rifiuti, i finanziamenti pubblici sotto forma di “certificati verdi” e si incassano i proventi della vendita di energia elettrica». L'alternativa proposta dal Coordinamento ambientalista è invece una ricetta composta da aggregazioni di Comuni in sub-ambito con quattro obiettivi: riduzione dei rifiuti, riuso e riciclo anche grazie alla raccolta porta a porta e avvio di una “Fabbrica dei Materiali” che permetta di massimizzare il recupero di materia.


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