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La Freedom compie 20 anni
Cronaca di un successo annunciato
Anno 1999. Mentre il mondo si apprestava ad entrare nel terzo millennio, Niels Diffrient e Humanscale presentavano Freedom, il sedile ergonomico che nel tempo ha raccolto unanimi consensi in termini di comfort, semplicità operativa e lunga durata nel tempo.
In questi 20 anni di successi Freedom ha ottenuto dieci International Awards e, in Italia, diversi Attestati di Qualità Ergonomica a cui si associano importanti riconoscimenti per la meritata eco-sostenibilità. Ad oggi, oltre due milioni di utenti hanno scelto Freedom e si prevede una costante crescita non solo nel segmento direzionale, ma anche nelle aree destinate alle control e dealing room.
Freedom è la soluzione ideale per tutti coloro che assumono un postura assisa protratta nel tempo e sono quindi più soggetti al rischio di affaticamento muscolo-scheletrico e visivo, con conseguente minore efficienza e non solo.
I principali requisiti ergonomici che la distinguono sono: la flessione appropriata del busto in funzione del peso corporeo dell’operatore (compreso tra 45 e 136 kg) per effetto di una tecnologia ‘invisibile’ situata all’interno del sottosedile che ne gestisce il movimento, senza dovere azionare dispositivi esterni spesso complicati e ingombranti.
Altrettanto rilevante, il perfetto supporto dello schienale, la stabilità dei braccioli, l’ampio e solido poggia-nuca che si posiziona adeguatamente rispetto al tratto cervicale. Tutti regolabili secondo le personali esigenze, come per quanto riguarda la profondità e l’altezza del sedile, che la rendono universalmente idonea. Telaio e basi sono rigorosamente in pressofusione di alluminio, finitura lucida o grafite.
Humanscale progetta soluzioni nel rispetto dell’ambiente nel più ampio senso del termine. Freedom è uno dei testimonial più rilevanti di questa attitudine: progettata e prodotta in poche parti componenti, per limitare i processi di lavorazione a favore di una minore manutenzione, una maggior durata nel tempo e un minimo impatto ambientale anche grazie ad un elevato utilizzo di materiale riciclato e riciclabile.
L’etica del design
Cos’hanno in comune Leonardo da Vinci, Buckminster Fuller e Thomas Jefferson? Secondo Niels Diffrient sono tre ‘generalisti’, termine che in italiano suona riduttivo ma riassume invece la filosofia del designer industriale americano: persone contraddistinte da generosità e etica che, interpretata con grazie ed eleganza, si fa estetica, con progetti e oggetti capaci di far progredire la civiltà, al di là della loro utilità immediata. Ma persone capaci anche di applicare alle proprie idee, con umiltà, una severa due diligence, necessaria per capire se sono praticabili e realmente migliorative per l’uomo.
Niels Diffrient, Confessions of a generalist Generalist Ink (www.generalist-ink.com) ISBN 978-0-578-11241-1