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Stauffer Center for Strings, Cremona
CONTRASTI ARMONICI
INNESTI HIGH-TECH ACUSTICI E REVERSIBILI NEGLI AMBIENTI RESTAURATI DEL NEOCLASSICO PALAZZO STRADIOTTI, ORA STAUFFER, CHE OSPITA IL PRIMO CENTRO MUSICALE INTERNAZIONALE INTERAMENTE DEDICATO AGLI STRUMENTI AD ARCHI. PROGETTO DI LAMBERTO ROSSI ASSOCIATI
Costituita nel 1970 a Cremona per volontà dell’imprenditore italo-svizzero Walter Stauffer, la Fondazione Stauffer ha lo scopo di favorire e sostenere l’alta formazione musicale per strumentisti ad arco. Su queste basi nel 1985 è nata l’Accademia Stauffer, che tiene corsi gratuiti di perfezionamento per esecutori di musica da camera e quartetti d’archi e conta tra i suoi docenti i maestri Salvatore Accardo, Bruno Giuranna, Antonio Meneses, Franco Petracchi e il Quartetto di Cremona.
L’Accademia, insieme al dipartimento di Musicologia dell’Università di Pavia, ha sede in palazzo Raimondi, contiguo a palazzo Stradiotti, acquisito alcuni anni fa e affidato allo studio milanese Lamberto Rossi Associati per la riconversione in Stauffer Center for Strings.
Come molti edifici del centro storico cittadino, palazzo Stradiotti è un organismo molto stratificato, ma la sua configurazione attuale deriva da un’importante riforma neoclassica – condotta negli anni tra il 1843 e il 1860 – che ampliò e unificò corpi preesistenti dando vita anche al porticato interno e a un giardino realizzato secondo il gusto dell’epoca.
Preceduto da un ampio lavoro di ricerca storica, il progetto di restauro di Lamberto Rossi ha riportato il palazzo all’impianto ottocentesco, a partire dalla demolizione dei tramezzi e dei controsoffitti che erano stati realizzati negli anni Sessanta del Novecento per ricavare alloggi per indigenti. I prospetti sono stati ricostruiti come apparivano nell’Ottocento, restaurando quanto restava dei numerosi trompe l’oeil – come il finto portone che ristabilisce la mancata simmetria della facciata principale – che lo caratterizzavano. All’interno, la dimensione contenuta delle sale e il carattere ‘domestico’ di residenza borghese, evocano uno dei moventi originari della musica da camera: fare musica insieme, in famiglia, per celebrare il piacere di incontrarsi.
L’estrema varietà materica, costruttiva, dimensionale e sonora degli ambienti ha richiesto una progettazione integrata a misura di singolo spazio. Il risultato è una struttura polifunzionale, flessibile, altamente tecnologica, progettata per garantire il massimo livello di sostenibilità possibile in un edificio storico in tema di risparmio energetico, contenimento delle emissioni, eco-compatibilità dei materiali, comfort ambientale. Al restauro filologico si affianca un intervento minimale, programmaticamente reversibile, un sistema di arredo complesso: una concatenazione di elementi autoportanti che risolve con un unico apparato tecnologico i temi legati a: distribuzione e correzione del suono e isolamento acustico; climatizzazione; illuminazione; multimedialità.
Tutto ruota intorno alle quinte di ottimizzazione acustica in Mdf (Medium Density Fiberboard) fresato che consente “l’accordatura” diciascuna sala. All’Mdf pigmentato in massa color antracite,che identifica gli elementi di correzione acustica, si affianca il color bronzo delle scale. Percorsi orizzontali, nuovi e restaurati, dove le strutture con tiranti, pendini e stralli in acciaio e l’illuminazione su cavo rimandano alle corde degli strumenti ad arco, migliorano l’impianto distributivo rendendolo adatto alla nuova vocazione di ‘Scuola’.
Un discorso a parte merita il giardino, cui si accede varcando il colonnato che definisce la corte interna: in appena 1.400 metri quadrati convivono numerose specie, caducifoglie e sempreverdi, distribuite tra una vasta area all’inglese e un’area più ridotta che si rifà ai canoni formali del giardino all’italiana.
Il percorso, articolato con curve e dislivelli, alterna momenti di luce e ombra, con movimenti di terra artificiali, a romantica imitazione della natura, nella voga dell’Ottocento, e due aree opposte, più assolate. La collinetta artificiale ospita una grotta con sedute e nicchie, decorata da pietre calcaree a uso di roccaglia. Sulla sommità, un tempietto ottagonale mantiene tracce di un ricco apparato decorativo a finte architetture. Riportato alle condizioni originarie, il giardino si conclude con una piccola coffee-house quadrangolare, anch’essa decorata. Conclude la proprietà un edificio adibito a foresteria che accoglierà i borsisti ammessi a frequentare – gratuitamente – i corsi di alta formazione musicale ■
CREDITI
Località Cremona
Committente Fondazione Stauffer Progetto architettonico Lamberto Rossi Associati: Lamberto Rossi e Marco tarabella Direzione lavori Marco Tarabella
Strutture Lorenzo Jurina
Impianti Consult Engineering
Conservazione Stefano Corbari
Acustica Alessandro Placci Progetto del paesaggio P. Mainardi Allestimento degli interni Pininfarina Architecture Impresa di costruzioni Paolo Beltrami Costruzioni Malte e finiture a base calce Primat Srl Sistema di correzione acustica 3F Srl
Illuminazione iGuzzini, Cini&Nils
Giardino Idea Verde Maschi
Superficie palazzo 1.500 mq
Superficie foresteria 270 mq (sala colazioni 5 camere doppie, 4 camere singole)
Superficie giardino e cortili 1.425 mq
Cronologia 2016 (incarico) - 2018 (inizio lavori) - 2021 (fine lavori)
Lamberto Rossi Associati
Fondato nel 2008 da Lamberto Rossi e Marco Tarabella lo studio, con sede a Milano, ha maturato una vasta esperienza nella riconversione di grandi complessi monumentali vincolati in campus universitari, come l’ex-ospedale Morgagni di Forlì, riconvertito nel polo didattico dell’Università di Bologna, il campus universitario dell’università del Piemonte Orientale nell’ex-caserma Perrone di Novara, la riconversione dell’ex-monastero di Santa Monica a Cremona per l’Università Cattolica di Milano e il recupero dell’ex-Teatro Italia come Auditorium Corelli a Fusignano. Lamberto Rossi ha curato la realizzazione del prototipo di ospedale-modello voluto dall’allora ministro alla Sanità Umberto Veronesi e da Renzo Piano (Gubbio-Gualdo Tadino).
www.lr-a.eu