Il Punto Stampa

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Anno 30 - N° 8-9 - € 0,50

Agosto-Settembre 2011

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Su Internet tutte le imprese che hanno aderito alla 16a edizione dell’iniziativa di Confartigianato Imprese Lecco

Estate a Lecco, gli artigiani al lavoro Torna per la sedicesima volta “Aperto per ferie”, l’iniziativa ideata da Confartigianato Imprese Lecco che permette ai cittadini di sapere su quali artigiani poter contare durante il mese delle vacanze estive e soprattutto quando trovarli aperti, senza rischiare di finire nelle mani di amanti del “fai da te” o, peggio ancora, di abusivi e truffatori. L’associazione stamperà anche quest’anno il consueto vademecum dedicato alle attività artigiane di Lecco e provincia aperte nel mese di agosto, che verrà reso disponibile a coloro che restano in città e ai turisti che soggiornano sul nostro territorio. L’elenco di tutti gli artigiani “aperti per ferie” è facilmente consultabile anche sul sito www.artigiani.lecco.it, grazie ad un pratico motore di ricerca che indica in pochi secondi l’artigiano più vicino appartenente alla categoria desiderata. E’ inoltre attivo il numero verde gratuito 800.076.006, che risponde tutti i giorni dalle 9 alle 20.

“Sono più di sessanta le attività rappresentate nella lista - spiega Danele Riva, presidente di Confartigianato Imprese Lecco (nella foto) - da quelle notoriamente più ricercate per le emergenze, come idraulici, fabbri e meccanici, a quelle più difficili da trovare aperte in agosto, come panifici, giardinieri, o calzolai. La presenza di un panorama così ampio di tipologie di impresa deriva dalla scelta di dare il giusto risalto alle categorie numericamente meno consistenti, consolidando sempre più il rapporto con i soci e ribadendo il ruolo dell’Associazione come interlocutore attivo e attento alle richieste di tutte le piccole realtà produttive e di servizio. Ma è anche un modo – prosegue il Presidente Riva – per favorire l’accoglienza e la valorizzazione del territorio, attraverso l’impegno e la disponibilità dei nostri imprenditori in un periodo in cui tradizionalmente si concentrano le ferie della gran parte dei lavoratori”.

Auto e moto d’epoca in Valsassina Ricordate il grande successo delle sfilate di auto e moto d’epoca organizzate nel 2005, nel 2007 e nel 2009 per le vie di Lecco? La soddisfazione degli autoriparatori che vi hanno partecipato, l’entusiasmo della gente che ha assistito numerosa, e l’autorevole plauso espresso dalle istituzioni locali, hanno portato l’Associazione e i dirigenti della categoria autoriparatori a replicare la manifestazione con cadenza biennale. “La novità di quest’anno - commenta Paolo Galbiati, direttore di Confartigianato Imprese Lecco (nella foto) - riguarda la nuova location della manifestazione, che andrà in scena nella splendida cornice della Valsassina. Proponiamo pertanto a tutti gli autoriparatori, ma anche agli altri artigiani appassionati di veicoli d’epoca, di partecipare alla quarta edizione della sfilata, in programma domenica 2 ottobre. Sarà un’occasione per riunire gli associati che hanno, magari in un angolo appartato dell’officina, un’auto o una moto di “una certa età” a testimoniare l’amore dell’artigiano nei confronti del suo lavoro.

Siamo certi che anche questa volta realizzeremo un evento significativo che darà lustro alla categoria e all’Associazione”. Per qualsiasi chiarimento: Roberto Ferrario, 0341.250200 rferrario@artigiani.lecco.it

Burocrazia: gli edili vincono la battaglia dei registri L’8 luglio scorso, il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il decreto legislativo sulla tutela penale dell’Ambiente, abrogando la norma che imponeva alle imprese delle costruzioni la tenuta del registro di carico e scarico per le attività che producono rifiuti di demolizione, costruzione e scavo. Nel decreto sono contenute, inoltre, alcune modifiche riguardanti l’apparato sanzionatorio previsto per il SISTRI, nonché disposizioni che vanno a semplificare alcuni adempimenti burocratici. “La tenuta di tali registri – spiega Arnaldo Redaelli, presidente nazionale Confartigianato Costruzioni - era stata

istituita a seguito dell’adozione del Decreto legislativo 205/2010, che stabiliva l’obbligo nei cantieri edili di compilazione del registro di carico e scarico in caso di trasporto in conto proprio di rifiuti non pericolosi, riportando le caratteristiche quantitative e qualitative dei rifiuti. La misura abrogativa dei registri dei rifiuti costituisce un risultato particolarmente significativo per l’intero comparto edile: l’ANAEPA sin da subito aveva rappresentato alla Confederazione la necessità di promuovere ogni iniziativa utile presso le competenti sedi ministeriali al fine di giungere all’abolizione di tale gravoso onere”.


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A brevettare la speciale curvatura del manico la Sanmiro di Cesana Brianza

G Zero: la storia della padella ricomincia da zero All’innovativo modello è andato il rinomato riconoscimento internazionale Red Dot Design Award Con la speciale curvatura che rende il sollevamento delle padelle più leggero, pratico e sicuro, il manico G Zero sconfigge la gravità ed entra nella storia. Oltre a vincere la concorrenza mettendo sul mercato un prodotto rivoluzionario, il manico “made in Lecco” verrà infatti esposto nel più importante museo di design: il “Red dot design museum” di Essen, in Germania. G Zero è un brevetto esclusivo della Sanmiro Srl. L’azienda, nata nel 2004 a Cesana Brianza, è attiva nel settore dello stampaggio di materiale termoindurente ed è specializzata nella progettazione, produzione e fornitura di manigliame in bakelite, ghiere e accessori per padelle, pentole e batterie da cucina. Sanmiro, associata all’Api di Lecco, è un’impresa giovane, con 23 dipendenti, che poggia la sua brillante crescita sulla ventennale esperienza e sulla spiccata vocazione allo

sviluppo di nuove idee e progetti con contenuti estetici e funzionali altamente innovativi. “G Zero è il primo manico che, grazie alla speciale curvatura e alla presa ergonomica, migliora sensibilmente l’effetto leva, rendendo la padella più leggera da sollevare, più sicura da maneggiare e più facile da riporre – ci ha spiegato Daniele Fuligno, direttore commerciale della Sanmiro – riuscire a mettere sul mercato un prodotto con delle caratteristiche di innovazione, funzionalità ed estetica di tale portata è stata una grande soddisfazione”. Un successo celebrato lunedì 4 luglio nella tedesca Essen con il conferimento del prestigioso “Red dot design award honourable mention 2011”, uno dei più importanti premi del design mondiale che consentirà all’innovativo modello G Zero Sanmiro di essere esposto nell’omonimo museo di Essen, in Germania.

A ricevere il premio Daniele Fuligno e Paolo Valsecchi (in foto), ideatori dell’importante brevetto. I benefici derivanti dall’uso del manico brevettato dall’azienda lecchese sono supportati da approfonditi studi scientifici, realizzati anche dal Politecnico di Milano, e garantiscono maggiore sicurezza, leggerezza e

benessere nei gesti che facciamo in cucina. Ma non solo. G Zero si sviluppa infatti in verticale per permettere di controllare meglio il sollevamento della padella e avere, nel contempo, più spazio sui fornelli e negli armadi. Un primo successo per la Sanmiro e il suo staff che da questo riconoscimento

vuole trarre stimoli sempre diversi per continuare a sviluppare ulteriori nuovi progetti. “Questo premio – ha ribadito Fuligno – è il frut-

to della passione e dell ’ o rg o g l i o per il proprio lavoro ma anche del saper guardare a vecchi problemi con un nuovo approccio ed è la testimonianza che innovazione e successo Made in Italy sono ancora possibili anche nei comparti produttivi più tradizionali e maggiormente esposti all’agguerrita concorrenza dei paesi emergenti, soprattutto a patto di sapersi rimettere in discussione ed essere aperti ala cambiamento”.


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A “Scuola di fabbrica” con Confindustria Lecco Il nuovo progetto formativo per risorse umane altamente specializzate nel settore metalmeccanico Non solo aula ma anche esperienza sul campo per acquisire competenze e alta specializzazione. È quanto propone SCUOLA DI FABBRICA, ultimo nato fra i progetti promossi da Confindustria Lecco per sostenere lo sviluppo delle imprese del settore metalmeccanico del territorio investendo su un fattore competitivo strategico: le risorse umane. “Le risorse umane competenti sono un volano di crescita di primaria importanza e la difficoltà nel reperire collaboratori che abbiano acquisito conoscenze teoriche ma anche know-how tecnico è un fattore che molte imprese, e in particolare quelle del settore metalmeccanico, risentono come limite - afferma il presidente di Confindustria Lecco, Giovanni Maggi. Per questo, nell’ambito delle iniziative che dedichiamo alla formazione

tecnica, abbiamo voluto anche un programma destinato a formare risorse umane altamente specializzate da inserire proprio nel settore metalmeccanico”. “SCUOLA DI FABBRICA è un progetto formativo molto mirato che fa di un punto di forza il connubio fra l’apprendimento in aula e il training sul campo e che avvicina in modo molto marcato il mondo dell’industria a quello della formazione - continua Giovanni Maggi. E infatti, l’idea iniziale nasce proprio dalle specifiche istanze portate dalle imprese nostre associate, in primis Rodacciai Spa”. Rodacciai Spa è una delle imprese aderenti a Confindustria Lecco che ha partecipato attivamente alla elaborazione del progetto e si è resa disponibile a considerare l’opportunità di mirati stage in ambito aziendale che siano di supporto

Fotovoltaico: istruzioni per l’uso “Fotovoltaico: istruzioni per l’uso”: è il titolo del convegno che si tenuto a luglio presso il Centro Espositivo Lariofiere di Erba, organizzato da Confindustria Lecco e Confindustria Como, con la collaborazione di Servizi Industriali, Union Service srl e Consorzio Energia Lecco. Obiettivo del convegno è stato quello di fare chiarezza, grazie a relatori autorevoli provenienti soprattutto da enti e istituzioni pubbliche, su un argomento molto attuale ma su cui scarseggiano informazioni adeguate e affidabili.

Negli ultimi anni, infatti, il mercato del fotovoltaico ha visto considerevoli aumenti, ma si è anche creata inevitabilmente una certa confusione, soprattutto a causa di operatori e consulenti non sempre competenti. Attraverso il convegno, si è inteso quindi fornire alle aziende le informazioni e le conoscenze per far luce su alcuni aspetti, in particolare sugli adempimenti richiesti dalla normativa e sul ritorno economico sull’investimento, e per orientarsi nel mondo del fotovoltaico con gli strumenti giusti per la valutazione delle scelte.

Le novità sul fisco Per aggiornare le imprese associate in merito ad alcune novità in materia fiscale, Confindustria Lecco ha organizzato a luglio, presso la sede di Via Caprera, un incontro al quale hanno partecipato anche i rappresentanti della sede regionale dell’Agenzia delle Entrate. L’appuntamento “NOVITÀ FISCALI” ha proposto un panorama delle principali novità recentemente intervenute in tema di comunicazione con i Paesi a fiscalità privilegiata e di normativa inerente la territorialità IVA, oltre che i chiarimenti relativi alla nuova comunicazione telematica delle operazioni rilevanti ai fini IVA “elenco clienti e fornitori”.

all’impianto teorico d’insieme. “Siamo convinti che, per vincere le sfide che i nuovi scenari di mercato

compiutamente le esigenze espresse dalle imprese del nostro distretto industriale, per l’inserimento di risorse umane qualificate e ‘cer-

stanno aprendo all’industria italiana, e non solo, sia necessario investire sulla qualità di particolari figure professionali, allo scopo di mettere in atto quel ciclo virtuoso che ci consenta di mantenere e migliorare le nostre quote di mercato di fronte ad una competizione sempre più incalzante - sottolinea Mauro Califano, Direttore delle Risorse Umane del Gruppo Rodacciai. Una SCUOLA DI FABBRICA che riesca, pertanto, a soddisfare

tificate’, oggi è una forte necessità, domani potrebbe essere un fattore indispensabile”. Interamente gratuito e a numero chiuso, il progetto formativo SCUOLA DI FABBRICA nasce quindi allo scopo di rispondere al fabbisogno delle imprese creando sul territorio della Provincia di Lecco un bacino di risorse specializzate che abbiano sviluppato competenze di base tecnico professionali specifiche

per il settore industriale metalmeccanico, incrementandone così anche le chances di occupazione grazie ad un bagaglio di competenze altamente spendibile. Il percorso formativo, dedicato alla figura professionale dell’operatore tecnico di macchine ed impianti industriali, sarà accessibile dai neodiplomati, o da chi è in attesa di occupazione dopo avere maturato brevi esperienze di lavoro, ed avrà una durata complessiva di 250 ore di cui 40 di affiancamento in imprese del settore metalmeccanico della Provincia di Lecco che hanno segnalato la necessità di inserire tecnici specializzati. Diversi e qualificati i partner coinvolti dall’iniziativa, a partire da ECOLE Enti COnfindustriali Lombardi per l’Education (l’Ente Consortile per la formazione del quale Confindustria Lecco è fondatore con Assolombarda, Confindustria Monza e Brianza e UCIMU-Sistemi per produrre) e Riconversider (l’Ente per la formazione che fa capo a Federacciai, la

Federazione di Confindustria che rappresenta le Imprese Siderurgiche Italiane), ai quali sono state affidate progettazione e realizzazione. Il finanziamento è invece garantito dal supporto di Formatemp (il Fondo di formazione per i lavoratori interinali), al quale è stato possibile accedere grazie alla collaborazione con Randstad (Agenzia per il lavoro). Nel dettaglio questi i punti del programma, alcuni dei quali verranno appunto affrontati attraverso testimonianze di aziende: Normativa del Lavoro; Sicurezza; Cultura d’azienda; Sistema qualità; Metallurgia; Metrologia e disegno meccanico; Processo produttivo; Manutenzione meccanica; Oleodinamica e pneumatica; Manutenzione elettrica; Automazione e PLC; Pratiche operative standard; Comunicazione e lavoro di gruppo; Affiancamento in azienda. Gli interessati possono contattare la sede di ECOLE presso Confindustria Lecco (tel 0341 477111).

Serbia: la sfida lombarda per competere Ha fatto tappa a Lecco a luglio il roadshow del programma che consente di fissare per settembre incontri d’affari con i potenziali partner serbi direttamente a Milano Ha fatto tappa a Lecco nel mese di luglio presso la sede di Confindustria la settimana “SERBIA–LOMBARDIA” organizzata nell’ambito del progetto promozionale lombardo: “SERBIA: la sfida lombarda per competere”, promosso da Confindustria Lombardia, in collaborazione con Regione Lombardia e Ice. Il progetto, che è pensato in particolare per i settori meccanica/subfornitura ed infrastrutture, ma potrà anche coinvolgere aziende di altri settori, non si propone solo di far conoscere le caratteristiche e le potenzialità del mercato serbo, ma è anche promotore di incontri mirati fra le imprese lombarde con potenziali partners serbi. L’appuntamento che si è tenuto in Confindustria Lecco infatti, dopo interventi che hanno illustrato fra gli altri gli aspetti di tipo macro-economico e quelli legislativi, ha consentito alle aziende di incontrare individualmente i relatori in modo mirato sulla base degli interessi specifici segnalati al momento dell’adesione. In questo modo, l’evento ha fatto da premessa agli incontri d’affari veri e propri che avranno luogo a Milano nel mese di settembre. “La Serbia è un mercato che offre molte potenzialità, anche in ragione del fatto che rappresenta una porta per tutta l’area russa, e questo progetto ben coniuga l’aspetto informativo con quello già operativo degli incontri di settembre – afferma il Direttore di Confindustria Lecco Giulio Sirtori. Per questo ci è sembrato importante proporre a Lecco una delle tappe di presentazione”.


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PROGETTAZIONE - INSTALLAZIONE IMPIANTI TERMOTECNICI CIVILI – INDUSTRIALI

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RISCALDAMENTO CONDIZIONAMENTO TERMOVENTILAZIONE IDROSANITARI RECUPERO ENERGETICO ANTINCENDIO

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ARIA COMPRESSA OLIO DIATERMICO VAPORE SATURO E SURR. ACQUA SURRISCALDATA ASPIRAZIONI POLVERI VAPORI E FUMANE VASTA ESPOSIZIONE ARREDOBAGNO Abbiamo realizzato importante centro televisivo in Brugherio nuova residenza tecnologia “amico dell’anziano e dell’ambiente” in Lecco e nuovo padiglione presso centro formazione professionale alberghiero


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11.06.11 Taglio del nastro alla nuova residenza Medale

Quando è il momento di farsi sostenere Per la cura delle persone anziane - Residenza Sanitaria Assistenziale - Nucleo Alzheimer - Centro Diurno Integrato - Assistenza Domiciliare Integrata Gli Istituti offrono un servizio medico, infermieristico ed assistenziale continuativo nelle 24 ore, di riabilitazione e terapia occupazionale, di animazione con presenza attiva del volontariato in ampi spazi di socializzazione che si aprono su un rigoglioso parco secolare.

ente morale con personalità giuridica di diritto privato fondato nel 1594

LECCO • via Airoldi e Muzzi, 2 • tel. 0341 497172 • fax 0341 250354 • info@airoldiemuzzi.it Gli Istituti svolgono la propria attività anche grazie all’opera di volontariato e alle donazioni di chi con generosità ne sostiene il passo. Aiutare le persone anziane è un dovere civile che, fatto con amore e professionalità, diventa un bene sociale.


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Uno scambio di idee sulla sicurezza in ambito aziendale

La sicurezza, un bene da tenere sotto controllo. Sicuramente Agomir S.p.A. incontra Giancarlo Butti, consulente in ambito sicurezza e privacy Agomir S.p.A., la società che si occupa di infrastrutture informatiche e produzione di software all’interno del gruppo lecchese G.R. Informatica, è da sempre attenta alle tematiche legate alla sicurezza, sia in chiave di infrastrutture di rete sia in ambito applicativo. L’azienda di Corso Promessi Sposi incontra Giancarlo Butti, consulente nel campo della sicurezza e privacy, security manager ed auditor presso gruppi bancari nonché autore di numerosi libri e centinaia di articoli su temi legati all’Information Technology. Oggetto dell’incontro è uno scambio di idee sulla sicurezza in ambito aziendale. “Il tema della sicurezza - afferma Giancarlo Butti - è molto vasto ed anche molto diversificato. Innanzitutto dobbiamo distinguere due aspetti molto diversi fra loro, in quanto nella nostra lingua con un unico termine si sommano aspetti molto diversi: in particolare per noi sicurezza intende sia ciò che gli anglosassoni definiscono safety, ovvero la sicurezza dei lavoratori, sia security, inteso come protezione dei beni. E’ su questo secondo aspetto che richiamerei l’attenzione; la security si occupa della protezione dei beni, siano questi costituiti da oggetti materiali, quali ad esempio un immobile o una macchina utensile, sia che siano costituiti da beni immateriali, quali ad esempio informazioni o altri asset aziendali, quali ad esempio un brevetto. L’implementazione di adeguate misure di sicurezza passa attraverso un preciso percorso, che deve essere ciclicamente ripetuto per mantenere un adeguato livello di efficacia”. Non va tuttavia mai dimenticato che le aziende sono nate per fare profitto, non per fare sicurezza; la sicurezza non deve quindi mai intralciare le esigenze del business, ma deve conciliarsi con esse. “Il primo passo per la protezione dei beni – prosegue Butti – è legato alla loro puntuale individuazione e valorizzazione: l’identificazione dei beni materiali da proteggere è relativamente semplice. Per quanto riguarda le informazioni (beni immateriali) è necessario individuare

dove queste siano presenti all’interno dell’azienda: documenti, sistema informativo, prassi aziendale, conoscenze e competenze dei collaboratori, prototipi, ecc.; le informazioni sono quindi all’interno di asset materiali o costituiscono conoscenze e competenze di qualcuno”. Successivamente si deve passare ad analizzare quelli che sono rischi, minacce, vulnerabilità. “Un bene materiale può essere rubato, danneggiato, distrutto; anche un’informazione può essere sottratta o cancellata, ma può anche essere copiata

• carenza di consapevolezza dei rischi e delle modalità per contrastarli da parte del personale e degli imprenditori • carenza nella conoscenza delle normative che riguardano la sicurezza • assenza di procedure formalizzate, solo parzialmente sostituite da prassi e istruzioni verbali (in particolare la dove si trattano dati riservati dei clienti) • assenza di regole di comportamento • dispersione nella collocazione dei documenti da proteggere, di norma non classifi-

“La distruzione di un server ha un impatto sia per il valore intrinseco del bene, sia per quello dei dati in esso contenuti. Inoltre se quel server eroga un servizio importante per l’azienda (o per i suoi clienti), potrebbero esserci ulteriori conseguenze, quali l’interruzione del servizio, con ripercussioni di tipo economico, legale e di immagine. Le misure di sicurezza sono di natura organizzativa, fisica e logica, ma presuppongono tutte un adeguato processo di gestione ed adeguata formazione del personale; senza questi due elementi rischiano di diventare non solo inutili, ma anche dannose”. Giancarlo Butti, consulente in ambito sicurezza e privacy o intercettata senza alterare l’originale e quindi, senza che il proprietario se ne accorga”, spiega Butti. I rischi che incombono sulle informazioni sono quindi più estesi e numerosi di quelli dei beni materiali che le contengono. L’analisi dei rischi connessa ad esempio alla perdita di un bene non si può limitare alla semplice valorizzazione monetaria dell’asset, ma deve valorizzare anche il reale impatto sul business aziendale. Questa valorizzazione è indispensabile per permettere una corretta valutazione dei costi benefici delle possibili contromisure. “Purtroppo, anche in base alla mia esperienza, nelle aziende è facile trovare situazioni di rischio e mancato presidio della sicurezza dovute a diversi fattori”, spiega Butti. Ecco alcuni esempi:

cati (ad eccezione in genere di quelli relativi al personale) • assenza di qualunque profilazione negli accessi ai sistemi (in genere nelle aziende medio piccole tutti coloro che accedono ad una parte del sistema informativo, lo fanno con gli stessi privilegi) • copie dei dati conservate nello stesso luogo dei dati principali • assenza di qualunque prova di ripristino e di verifica della capacità di lettura delle copie • assenza di procedure di aggiornamento dei sistemi • mancanza di protezione nei collegamenti verso l’esterno • inadeguata organizzazione degli spazi, con particolare riferimento a quelli per il ricevimento del pubblico

• carenza di consapevolezza nella gestione della firma digitale “E’ impressionate notare come semplicissime regole, per lo più dal costo nullo, possano ridurre sensibilmente il livello di rischio all’interno di un’azienda”, riporta l’esperto. “Ad esempio per un commercialista una semplicissima regola, come il conservare presso il proprio studio solo le fotocopie dei documenti utili alla compilazione della dichiarazione dei redditi dei propri clienti, limita notevolmente il rischio legato alla loro distruzione o perdita (e le relative conseguenze legali e di immagine)”. Altri piccoli interventi di notevole impatto possono essere i seguenti: • unificazione di tutte le informazioni sui sistemi centrali, limitando ai soli dati temporanei ed alla modulistica la presenza di informazioni sui client • attivazione, dove non presenti, delle opportune misure di sicurezza sui sistemi informativi, quali autenticazione ed autorizzazione; tali misure richiedono solo di essere attivate • installazione ed attivazione di antivirus e dei relativi aggiornamenti periodici • documentazione della configurazione dei sistemi • attivazione di contratti di manutenzione dei sistemi • adeguata gestione delle copie dei dati e dei sistemi, con la conservazione dei supporti anche al di fuori dell’azienda • ottimizzazione della gestione dei documenti, sia per quanto riguarda gli aspetti di archiviazione che di gestione corrente • eliminazione dei documenti originali dei clienti (commercialisti, medico, ecc.), laddove non strettamente necessari Queste ed altre più dettagliate informazioni sono disponibili sull’ultimo libro di Giancarlo Butti, Sicurezza totale – Guida alla protezione dei beni aziendali (pp. 380), edito dalla ITER srl di Milano (www.iter.it/sicurezza.pdf).


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