INFORMA
Anno V - n.14/2018 - Poste Italiane s.p.a. - Sped.abb.post. D.L. 353/2003 conv. in L. 27/02/2004 n°46), art. 1 c. 1, copia: 0,10
N.94 - dicembre 2018
PERIODICO DELLA FNP CISL MONZA BRIANZA LECCO
"...ci sia un'alleanza tra giovani e anziani" Papa Francesco
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EDITORIALE
GOVERNO…….. FACCIAMO IL PUNTO Dopo le elezioni del 4 marzo e il giuramento del Governo giallo-verde del 1 giugno e’ tempo di fare il punto della situazione. La CISL e il nostro Sindacato dei pensionati FNP, nel rispetto della libera espressione di ognuno tramite il voto, devono valutare i fatti e gli atti del Governo in carica da 6 mesi, in rapporto a quel che rappresentiamo in numeri, storia, valori e aspettative. Non si tratta di schieramento o di essere pro o contro il Governo, ma di una valutazione realistica sull’operato. Vediamo le cose principali: FISCO - si era parlato di una riforma radicale tramite la flat-tax a favore soprattutto di chi vive del proprio lavoro. A oggi non c’è traccia di una vera riforma fiscale che riduca le tasse per i lavoratori e i pensionati. La manovra del Governo si rivolge soltanto a chi lavora a partita iva, alle piccole imprese e propone nuovi condoni fiscali. Non c’è traccia di misure per combattere l’evasione fiscale, che risulta essere uno dei peggiori mali che affligge il nostro Paese. Siamo ben distanti da quel che effettivamente serve e sosteniamo da tempo: l’aumento delle detrazioni, la ridefinizione delle aliquote e della progressività, l’introduzione di un nuovo assegno familiare universale e la revisione della tassazione locale. Il Governo ha parlato molto, ha fatto poco e quel poco non trova il nostro consenso. QUOTA 100 - la proposta è la base per aprire e allargare la discussione verso un cambiamento strutturale del sistema previdenziale, ma il Governo ha deciso di fare da sè. Non capiamo perchè non vengono affrontati come si deve temi importanti come le donne, i giovani, i lavori discontinui e gravosi e la rivalutazione delle pensioni. REDDITO DI CITTADINANZA - Questa grande promessa elettorale si è tradotta in una manovra che, inglobando il reddito di inclusione (REI) già esi-
stente nel nuovo reddito di cittadinanza, risulta fumosa sia in relazione alla platea, che alle condizioni di accesso e all’ inserimento lavorativo. Lo sviluppo che tutti invochiamo non può prescindere dall’ equità e dal sostegno alla famiglia, mettendo in campo misure economiche e il rafforzamento delle reti sociali a partire dalla sanità. Sul versante sanità il Governo definanzia il sistema, manca un piano di assunzioni per far fronte alle carenze di personale, con il risultato di allungare ulteriormente le liste di attesa per le visite specialistiche. LAVORO - Gli investimenti pubblici in grandi opere e infrastrutture sociali e materiali sono una strada per il rilancio economico, ma non sono considerati strumento fondamentale dal Governo. Sono pochissime le risorse destinate agli investimenti per creare lavoro e rispondere all’emergenza occupazionale che affligge il paese. LEGGE DI BILANCIO 2019 - Il Governo è alle prese con il bilancio per il prossimo anno e come Sindacato avremmo preferito, come è successo con tutti i Governi, avere un confronto di merito, pur nel rispetto dei rispettivi ruoli, ma ci è stato riservato solo un fuggevole incontro. Conseguentemente come CGIL CISL E UIL abbiamo predisposto un documento con le nostre priorità per la legge di bilancio e ne stiamo discutendo nei luoghi di lavoro e nelle assemblee dei pensionati. Sui nostri punti fermi vogliamo confrontarci con il Governo e utilizzeremo tutte le forme e gli strumenti propri dell’ esperienza sindacale. Martin Luther King diceva “...può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla”. Giorgio Galbusera Segretario generale Fnp Cisl Monza Brianza Lecco
INFORMA - Periodico - Aut. Trib. n° 7 del 20/11/04 - Dir. resp.: Barbara L. - Stampa: Nuova Grafica
MANOVRA 2019
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UNA SERATA COI GIOVANI PER CAPIRE
QUANDO UN PENSIONATO DELLA FNP VA IN ORATORIO A DISCUTERE DI MANOVRA DEL GOVERNO
Il 30 Ottobre scorso, la Comunità Pastorale Casa di Betania di Agrate Brianza ha organizzato un incontro per approfondire i contenuti del Documento di economia e finanza (la “manovra” del governo), con una attenzione particolare agli scenari previdenziali e alle prospettive economico-sociali del nostro paese. Innanzi tutto bisogna dare merito al coraggio: dedicare una sera fredda e piovosa a temi così poco di moda (oggi si preferisce il web), ci vuole una buona dose di ottimismo. Io stesso (invitato in qualità di relatore) ero piuttosto scettico sulla riuscita. Arrivato nell’oratorio di Agrate, in leggero anticipo e, trovata la sala nella quale si teneva l’incontro, ho avuto conferma del mio scetticismo: poca gente, sala troppo grande. Giuseppe Argentino, responsabile previdenziale delle Acli, che con me avrebbe condiviso l’introduzione, aveva un’espressione simile alla mia. Uomo di poca fede. Nel giro di un quarto d’ora sono stato clamorosamente smentito. La sala si è riempita, un uditorio ben assortito con presenza di tutte le generazioni, e ancora più stupefacente una attenzione ed una partecipazione alla discussione tutt’altro che usuale. Si è parlato dei futuri scenari previdenziali (si sta parlando da mesi di quota 100) e delle implicazioni future causate dalla sua applicazione, di lavoro e del cosiddetto reddito di cittadinanza, di utilizzo delle risorse, di welfare e di suo indebolimento. Insomma si è provato ad andare oltre la soglia di un tweet per approfondire e discutere, mettendo in comune condivisioni e diversità, senza il patologico urlare dei talk show. Alla fine un utile e fruttuoso dibattito, soprattutto per me. Che cosa possiamo imparare dalla serata Agratese? Che si può fare, che le persone cer-
cano luoghi seri di confronto e che se vengono proposti trovano interesse. Sono stato anche molto contento nel ri-vedere la chiesa e i suoi luoghi “utilizzati” per approfondimenti sociali economici e, perché no, politici. Del resto molte delle cose che hanno guidato la discussione della serata sono tutte contenute nella Dottrina sociale della Chiesa e non possono che essere oggetto di riflessione, oggi più che mai. Le parole chiave della serata sono state solidarietà, inclusione, attenzione e ascolto dei bisogni. Su queste stesse direttrici cammina anche la Cisl, quindi di sicuro ci si incontra. Chiudo con un auspicio: che iniziative di questo tipo si estendano in tutti gli oratori, condividendo un compito educativo, oggi fondamentale se vogliamo rendere reale ciò che papa Francesco ci ricorda quasi quotidianamente. La Cisl in questo si mette a disposizione. Giuseppe Saronni
Molte fotografie che compaiono in queste pagine sono state scattate nel corso della marcia per la pace Perugia-Assisi dello scorso 7 ottobre a cui ha partecipato un folto gruppo della Fnp Monza Brianza Lecco
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LO SCORSO 13 DICEMBRE SI È RIUNITO A MERATE IL CONSIGLIO GENERALE DELLA FNP MONZA BRIANZA LECCO. In discussione, oltre ad altri argomenti, c’era la situazione politica e sindacale. Al termine è stato approvato il seguente ordine del giorno Il Consiglio generale della FNP Cisl Monza Brianza Lecco riunito il 13 Dicembre 2018, condividendo i contenuti della relazione introduttiva sulla situazione politica-economica determinata dal Def esprime le seguenti considerazioni: Dissente dalle linee strategiche e di indirizzo contenute nel documento di Economia e Finanza finanziate quasi esclusivamente con incremento del debito e in assenza di verificabili investimenti in innovazione e sviluppo, Evidenzia la volontà di superare il confronto con i soggetti della rappresentanza, utilizzando un presunto rapporto diretto con il cittadino attraverso forme di democrazia illusoria Non condivide l’idea di Europa utilizzata per ragioni elettorali e evocata quale nemico degli interessi dell’Italia Il Consiglio Generale FNP MBL valuta positivamente il documento unitario Confederale e impegna tutta la struttura a promuovere assemblee informative su tutto il territorio, auspica che si realizzino analoghi momenti in tutti i luoghi di lavoro, considerando il confronto e la corretta informazione, elementi indispensabili per ridare centralità al nostro modello sociale
RITIENE Urgente sostenere una diversa politica di sviluppo, orientando verso il lavoro risorse e azioni congiunte a sostegno di una rinnovata politica industriale in un’ottica realizzativa di lavoro diffuso accessibile e dignitoso, condizioni valorizzate dal rafforzamento del Reddito di Inclusione Indispensabile una politica fiscale che esca dalla modalità del condono per orientarsi verso una politica equa e redistributiva, riportando al centro
della nostra iniziativa i contenuti della proposta di iniziativa di legge popolare sulla quale si è già mobilitata la nostra organizzazione basata sul principio costituzionale della progressività fiscale. Sbagliate le norme contenute nel cosi detto Decreto Sicurezza perché creano disagio sociale, veicolano una cultura dell’intolleranza e della non inclusione, azzerando il proficuo lavoro svolto in questi anni dal mondo dell’associazionismo e della cooperazione e auspica che si operi coniugando legalità e integrazione. Prioritario dare continuità all’accordo del 2016 sui temi previdenziali, in particolare per quanto riguarda il ripristino della rivalutazione delle pensioni, inoltre esprime perplessità sulla non chiarezza delle proposte veicolate dal governo in materia di uscita dal lavoro e di certezza di calcolo Il Consiglio Generale FNP MBL invita l’Organizzazione ad avviare una forte campagna informativa esaurita la quale, al perseverare della politica del Governo, vengano assunte iniziative di mobilitazione atte a rendere visibile le nostre proposte Approvato all’unanimità
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CHE COS’È LO
BTP/BUND
Perché se cresce fa bene ai ricchi e male ai lavoratori e ai pensionati
Che cos’è lo Spread BTP/BUND Il termine spread, in italiano “differenziale”, indica la differenza tra il rendimento offerto dal BTP (Buono del tesoro pluriennale)* a 10 anni e il suo analogo tedesco, il BUND. *Esistono titoli a tre mesi, un anno, a dieci, fino ai 30 anni. Quando si parla di spread, tuttavia, nella maggior parte dei casi ci si riferisce ai titoli pubblici a 10 anni. Il concetto di “SPREAD”, da sempre utilizzato dagli analisti di mercato, si è diffuso tra l’opinione pubblica qualche anno fa con lo scoppio della grande crisi finanziaria e del debito dei paesi dell’Eurozona (cioè gli stati membri dell’UE che adottano l’euro come valuta ufficiale): da quel momento gli investitori hanno cominciato a monitorare lo spread per avere la misura del rischio di un paese e dello stato di salute di un’economia.
Come si calcola
Se il valore del BTP scende, e quindi il suo rendimento sale, mentre quello dei BUND rimane stabile o si rivaluta e lo SPREAD, il differenziale, tra i due titoli di Stato aumenta. Lo spread non è un valore statico, ma dinamico, cambia ogni minuto con le variazioni di prezzo che i due strumenti hanno nel corso della seduta di Borsa. Esempio: se il BTP decennale italiano si attesta su un rendimento del 4.5% e quello tedesco dell’1% lo spread sarà pari a 350 punti base (450 -100 = 350).
Perché per l’Italia avere un Spread alto è un problema?
Il rendimento di un titolo è sempre direttamente proporzionale al rischio: più un investimento è rischioso più i suoi rendimenti devono essere alti per invogliare le gente a fare quell’ investimento stesso. Questo vale anche per i titoli di Stato. Rendimenti alti sono generalmente sintomo del rischio del titolo. L’aumento dello spread è quindi un indice di debolezza proprio di quel titolo che offre un rendimento maggiore. Lo spread aumenta quando gli investitori preferiscono il titolo emesso da uno Stato più affidabile, in questo caso il BUND tedesco. In pratica lo Stato italiano è costretto a “promettere” un renmento maggiore per invogliare i mercati a investire nei suoi titoli. Al contrario, quando lo spread si riduce significa che la percezione della rischiosità del nostro paese da parte degli investitori sta diminuendo.
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MANOVRA 2019
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Ma in cosa consiste l’affidabilità/rischiosità di uno Stato? Sostanzialmente nella possibilità che esso sia in grado o meno di pagare gli interessi sul suo debito, cioè sui titoli di Stato emessi, che non sono altro che dei “prestiti” che lo Stato chiede ai mercati finanziari. Si parla di “rischio sovrano“ quando l’affidabilità di un investimento a lungo termine – come il Btp decennale – scende e l’economia di un Paese viene schiacciata dal peso del debito pubblico. L’aumento degli interessi sui Btp peraltro crea un circolo vizioso perché aumenta il debito complessivo dell’Italia. La crescita dello spread non è un complotto, semplicemente chi ha soldi da investire (fondi, cittadini, banche ecc.) valuta l’affidabilità di un paese e se pensa di perderli, investe i soldi altrove; esattamente come farebbe qualsiasi persona di buonsenso
Perché ha effetti sulla vita quotidiana delle persone?
Il denaro incassato attraverso il collocamento dei Btp serve a sostenere il debito necessario a coprire il fabbisogno per garantire i servizi pubblici: ospedali, scuole, trasporti ecc… Tale fabbisogno, ovviamente, è coperto anche dalle entrate fiscali, tasse e imposte, che non sono però sufficienti. I titoli di Stato vengono quindi emessi per sostenere la spesa pubblica Maggiore è lo spread e maggiore sarà il rischio di insolvenza del nostro debito e maggiore, quindi, il rischio percepito dagli investitori, che siano italiani o stranieri. Più sale lo spread e più andranno deserte le aste periodiche di BTP e cioè i momenti in cui lo Stato Italiano vende i propri titoli per rifinanziare il debito. La diminuzione di investitori farà aumentare anche il tasso di interesse dei BTP, che si alzerà per stimolare la vendita, facendo aumentare non solo il debito totale ma anche i costi per sostenerlo facendo, così, avvitare l’economia. Le variazioni dello spread hanno quindi ripercussioni concrete non solo sul macrosistema economico ma anche sui conti delle imprese e sui portafogli dei cittadini. L’aumento dei tassi di interesse sui titoli rende più difficile l’accesso al credito da parte delle aziende italiane, rendendole così meno competitive rispetto a quelle straniere. Lo stesso effetto negativo (l’aumento dei tassi e quindi del rendimento dei titoli italiani dovuto alla crescita dello spread) rischia di fare aumentare il costo di mutui e prestiti anche per i privati cittadini, innescando così una nuova stretta su acquisti e investimenti dalla quale il nostro paese si sta lentamente liberando dopo la grande crisi economico-finanziaria di dieci anni fa.
www.
Fonte volantino FIM CISL
AUGURI
“Adorazione dei pastori” di Lorenzo Lotto (1530)
I pastori che vegliano nella notte e scrutano l’aurora (…) vi diano il senso della storia, l’ebrezza delle attese (…) Sul nostro vecchio mondo che muore, nasca la speranza Tonino Bello (1935-1993) Vescovo di Molfetta
La Segreteria FNP CISL Monza Brianza Lecco
AUGURA
BUON NATALE e FELICE ANNO NUOVO
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PREVIDENZA
APPUNTAMENTO COL MODELLO RED 2018 SCADENZA COMUNICAZIONE REDDITI ENTRO IL 28/2/2019
Il modello RED è una dichiarazione annuale obbligatoria per il pensionato che permette all’INPS di verificare la sussistenza di condizioni reddituali, tali da consentire al pensionato di continuare a ricevere prestazioni previdenziali e/o assistenziali integrative, collegate al reddito. Tali prestazioni aggiuntive, nella maggior parte dei casi riguardano: trattamento al minimo, maggiorazioni sociali, assegno al nucleo familiare, quattordicesima, titolari di pensione sociale o assegno sociale, titolari di pensione di reversibilità (SO) o di Assegno di Invalidità. Si sottolinea che l’Istituto Previdenziale non invierà nessuna comunicazione che richiede ai cittadini provvedere all’invio del mod. RED. Le dichiarazioni riguardano i redditi conseguiti nel 2017 e devono essere compilate ed inviate solo per via telematica entro la scadenza fissata per il 28 febbraio 2019. Non devono presentare il mod. RED 2018 i pensionati residenti in Italia, che abbiano già dichiarato integralmente tutti i redditi del nucleo familiare tramite il Mod 730 o Unico e non possiedono redditi esenti o esclusi dalla dichiarazione propria, e se previsto, dei familiari. Sono tenuti a presentare invece il Mod. RED i pensionati che non comunicano integralmente al Fisco la situazione reddituale: perché non hanno presentato la dichiarazione reddituale o perché hanno delle tipologie di reddito influenti sulle prestazioni. In quest’ultimo caso si tratta di quelle assoggettate all’imposta sostitutiva, i redditi da lavoro autonomo o le prestazione di collaborazione, i redditi da lavoro o da pensione erogati da Stati esteri, i redditi da capitale (ad es. interessi bancari, postali, dei BOT dei CCT e altri Titoli di Stato o altri proventi di quote di investimento) e, infine, di prestazione assistenziali in denaro erogati dallo Stato o da altri enti Pubblici. Per la trasmissione telematica dei redditi suggeriamo di rivolgersi al Servizio Caaf/Cisl o alle sedi Fnp che daranno le informazioni e l’assistenza adeguata, per l’invio della dichiarazione. Chi è in possesso del Pin/INPS o CSN può avvalersi della procedura telematica disponibile sul portale
INPS: fascicolo previdenziale, procedura RED semplificato. Si ricorda che la mancata presentazione del RED può comportare la revoca delle prestazioni liquidate e, successivamente, il recupero delle somme già corrisposte mediante provvedimento di indebito emesso dall’INPS.
EX MOD. ICRIC In ordine all’obbligo informativo verso l’INPS, quest’anno siamo in presenza di una novità rilevante che interessa i titolari di indennità di accompagnamento per invalidità civile. Per costoro dal 2018 non vi è più l’obbligo di fornire i periodi di eventuali ricoveri avuti (ex Mod. ICRIC) in quanto per i ricoveri 2017 l’informazione verrà recuperata direttamente dall’INPS attraverso la banca dati messa a disposizione dal Servizio Sanitario Nazionale. Ci sembra quasi superfluo segnalare però, che coloro i quali ritengono comunque di comunicare i periodi di ricovero 2017, possono farlo solo con il Pin personale attraverso il portale dell’INPS. Si precisa infine che la normativa non cambia e i periodi di ricovero a titolo gratuito, a carico del S.S.N., per i quali non spetta l’indennità di accompagnamento, saranno oggetto di recupero da parte dell’Istituto Previdenziale. Stefano Buzzi
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ATTENZIONE ALLA SOMMA AGGIUNTIVA O 14MA 2018 Pensionati nati tra il 1 agosto 1954 e il 31 dicembre 1954 Con la rata di pensione del mese di dicembre 2018, oltre alla tredicesima mensilità, i pensionati nati tra il 1 agosto 1954 e il 31dicembre 1954, in possesso dei requisiti previsti dalla normativa vigente e cioè: età, aver compiuto 64 anni, di contribuzione e reddito hanno diritto d’ufficio dall’Inps alla 14ma mensilità o somma aggiuntiva.
pari a: € 336,00; € 420,00 o € 504,00 l’importo dipende dall’anzianità contributiva, ovviamente in dodicesimi.
Per costoro restano ferme, oltre all’età, le ulteriori condizioni richieste vale a dire, un’anzianità contributiva minima di 15 anni e un reddito complessivo e individuale fini a € 9.894,70, in questo caso la somma aggiuntiva, ovviamente in dodicesimi, sarà di: €437,00, € 546,00 e € 655,00 in base agli anni di contribuzione.
Tale richiesta può essere inoltrata solo per via telematica. Gli iscritti al Sindacato Fnp-Cisl possono rivolgersi agli agenti sociali Fnp/Inas o direttamente al patronato Inas dove troveranno le indicazioni opportune e per loro, solo per loro, l’assistenza sarà totalmente gratuita. Per continuare ad essere informati e trovare l’assistenza gratuita necessaria alla tutela dei pensionati basta essere iscritti alla Federazione Nazionale Pensionati della Cisl.
Invece, con un reddito compreso tra € 9.895,00 fino a € 13.192,23 la somma corrispondente sarà
Nel caso in cui gli interessati, pur avendone il diritto, non hanno ricevuto la 14ma 2018 possono richiederla all’INPS di competenza mediante domanda di ricostituzione alla pensione.
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PREVIDENZA
INNALZAMENTO DEL REQUISITO ANAGRAFICO PER IL DIRITTO ALL’ASSEGNO SOCIALE. DAL 1 GENNAIO 2019 Con messaggio n. 4570 del 06/12/2018, l’INPS rende noto che, dal 01 gennaio 2019, per la domanda di assegno sociale, il requisito anagrafico è stato innalzato di 5 mesi. Pertanto, l’età necessaria per accedere alla prestazione, dal 2019, sarà pari a 67 anni, rispetto ai 66 anni e 7 mesi richiesti nel 2018. Possono richiedere l’assegno sociale i cittadini: - italiani che risiedono effettivamente e stabilmente in Italia e siano in condizioni economiche disagiate; - i cittadini stranieri o apolidi ai quali è stata riconosciuta la qualifica di “rifugiato politico”; - gli stranieri extracomunitari in possesso di “carta di soggiorno”; - i cittadini comunitari che soggiornano in Italia per un periodo superiore ai 3 mesi. L’importo mensile dell’assegno sociale, in misura intera, per il 2019, sarà pari a Euro 457,98 per 13 mensilità. L’assegno sociale spetta a condizione di non possedere un reddito di qualsiasi natura per il 2019, pari o superiore a Euro 5.953,74 individuale, ed Euro 12.695,74 in caso di soggetto coniugato. Attenzione: l’assegno sociale fa parte di quell’ insieme di prestazioni meglio conosciute come “diritti inespressi”. Essi vengono così denominati perché, per queste prestazioni, è indispensabile la domanda da inoltrare all’INPS di competenza territoriale, solo ed esclusivamente per via telematica. La decorrenza del beneficio sarà accordata dal mese successivo alla richiesta inoltrata. L’assegno sociale fa parte delle prestazioni assistenziali e lo stato di diritto, come abbiamo sopra accennato, è collegato alla compresenza di più fattori socio-economici.
Per questa ragione invitiamo le persone eventualmente interessate, in particolare quelle nate entro il 31/12/1952, a rivolgersi al patronato almeno 2 o 3 mesi prima del compimento dei 67 anni, anche per verificare preventivamente il possesso dei requisiti. In merito a questo adeguamento dell’età, va notato che, di fatto, il provvedimento sposta di altri 5 mesi il diritto ad avere riconosciuto un assegno mensile che salvaguardi la dignità per molti soggetti socialmente vulnerabili, perché anziani e, molto spesso, senza lavoro né contribuzione sufficiente per la pensione di vecchiaia e quindi, realmente povere. Purtroppo, ci tocca registrare che il dibattito politico e del Governo, in questi giorni, è tutto concentrato sul reddito di cittadinanza e “quota 100” per l’accesso alla pensione, mentre non ha previsto alcun intervento, almeno bloccando l’innalzamento dell’età anagrafica, per l’assegno sociale che rappresenta già ora una misura strutturale per contrastare la povertà di soggetti anziani che, per l’appunto, dal 1 gennaio 2019 dovranno avere raggiunto 67 anni. S. B.
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SI RIAPRE LA PARTITA DELLE TASSE LOCALI Il sindacato non da per scontati gli aumenti
Un minuto dopo aver stappato lo spumante per festeggiare l’arrivo del nuovo anno, molti di coloro che ci stanno leggendo avranno sul groppone un po’ di tasse in più da pagare. Non si tratta tanto delle tasse, più o meno occulte, contenute nella manovra che il governo nazionale ha varato con il consueto andirivieni da una camera all’altra, mettendo anche nel paniere i rimbrotti della Comunità europea. No. Stiamo parlando di tasse locali, di quelle che i sindaci possono decidere di far pagare ai propri concittadini. Ecco: negli ultimi due-tre anni avevamo avuto un periodo di tregua perché era stato introdotto un divieto per i comuni di aumentarle. Dal 2019 quel divieto non c’è più e quindi in molti comuni l’aliquota dell’addizionale irpef, quella che incide su stipendi e pensioni, aumenterà fatalmente. Fate conto di una cifra che va da qualche decina di euro fino ad un centinaio all’anno. Per la verità, bisogna pur dire che molti dei nostri lettori stanno già pagando, da alcuni anni e in misura consistente, queste tasse. Cos’è infatti accaduto? E’ accaduto che queste tasse locali (addizionale irpef, ma anche Imu) si sono distribuite nei diversi comuni in modo non uniforme. Ci sono stati quelli che in breve tempo hanno applicato il massimo dell’aliquota (0,8%); quelli che lo hanno fatto più gradualmente o che hanno applicato gli scaglioni differenziando il prelievo fra le diverse fasce di reddito, e quelli (pochi) che hanno tenuto un’aliquota bassa (0,2-0,3%) o non l’hanno applicata affatto. Questi ultimi sono quelli che ovviamente non
aspettano altro che sia sbloccata la possibilità di praticare degli aumenti, per poter dare un po’ d’aria a bilanci asfittici che spesso faticano a raggiungere l’agognato pareggio. In questo bailamme, il sindacato aveva cercato di giocare la propria partita, ben consapevole del fatto che queste addizionali ricadono quasi esclusivamente su coloro che hanno un reddito fisso, ovvero lavoratori e pensionati. Così si sono fatte battaglie e lunghe discussioni con gli amministratori per ottenere l’introduzione di soglie di esenzione a favore dei redditi bassi. E i risultati non sono mancati perché circa un terzo dei comuni delle province di Monza e di Lecco non scendono sotto i 15.000 euro nel prelievo e, comunque, novanta su centoquaranta hanno una soglia di esenzione. In altri casi si è riusciti a far sì che non fosse applicata l’aliquota massima secca, ma che vi fossero gli scaglioni di reddito e quindi non tutti pagassero allo stesso modo. La discussione con le amministrazioni locali sui temi del prelievo fiscale non si è mai esaurita in questi anni. Il principio del “vedo, voto, pago” sul quale si doveva reggere il federalismo fiscale rimane tuttora valido anche per la Cisl, perché sta a significare che se si paga di più, si deve vedere come queste risorse vengono utilizzate. E per noi tutto ciò si deve tradurre in maggiori servizi alla cittadinanza e, in particolare, alle fasce più deboli. Per questo abbiamo costruito nel tempo alcune modalità di monitoraggio e di comparazione fra i diversi comuni, in modo da verificare se, a fronte di una tassazione più o meno elevata, corrispondesse un proporzionale livello dei servizi erogati. Non solo, ma li abbiamo costantemente sollecitati a porre in atto misure che contrastassero l’evasione e l’elusione fiscale perché, com’è ovvio, se tutti pagano è possibile che si riduca il carico su ciascuno. Ora si apre un nuovo capitolo perché, come si diceva, i comuni che sono rimasti finora su aliquote basse o comunque inferiori allo 0,8%, punteranno ad avvicinarsi a quella soglia. Bene. Anzi, non bene, ma troveranno il sindacato, e la Fnp Cisl in particolare, a chieder conto delle motivazioni per cui viene operata tale scelta e a verificare se vi corrisponderà un incremento dei servizi alla popolazione. Ambrogio Meroni
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PER I COMUNI NON È PIÙ TEMPO DI FARE DA SOLI E' ora che i comuni, soprattutto quelli di piccole dimensioni, pensino seriamente ad avviare processi di fusione fra di loro, abbandonando una volta per tutte la politica del far da sé a tutti i costi. E' la convinzione maturata nell'ambito del corso di formazione “Welfare Lab” iniziato lo scorso martedi 6 Novembre, al quale partecipano più di cinquanta volontari della Fnp Cisl Monza Brianza Lecco.Il corso è strutturato in due sezioni, una sezione che riguarda la “Negoziazione Sociale “ e una sezione che serve per preparare le persone che nelle varie sedi si occuperanno di “ Sportello Sociale “. Proprio nella sezione sulla Negoziazione Sociale, si è approfondito il Tema delle Unioni/Fusioni tra i Comuni, con l'aiuto di Pietro Cantoni, del Dipartimento welfare Fnp Cisl Lombardia, e il Sindaco di Verderio,signor Alessandro Origo, che ci hanno spiegato dal punto di vista sia tecnico, che applicativo il tema in questione. Ecco, dunque, il quadro della situazione:
SITUAZIONE COMUNI LOMBARDIA E MONZA BRIANZA LECCO NUMERO COMUNI
NUMERO PICCOLI COMUNI
v.a.
% Comuni su tot Comuni Lomb
v.a.
% Piccoli Comuni su Comuni
LECCO
86
5,7%
70
81,4%
MONZA e BRIANZA
55
3,6%
11
20,0%
LOMBARDIA
1.519
100%
1.047
69,1%
ITALIA
7.960
5.547
69,7%
E' proprio sulla base di questi dati che, come Fnp Monza Brianza Lecco, ci siamo dati l'obbiettivo di porre all'attenzione delle Amministrazione Comunali, dove faremo gli incontri nell'anno 2019,il tema delle Fusioni e delle Unioni tra i Comuni. Lo abbiamo già fatto in passato, ma per la prossima tornata di incontri, questo tema delle Gestioni Associate in prospettiva di una fusione, sarà una nostra priorità. Il perchè della nostra convinzione, deriva dal fatto, che in questi anni di Negoziazione Sociale, abbiamo toccato con mano, la difficoltà, specialmente nei piccoli Comuni, a gestire sia dal punto di vista amministrativo che dal punto di vista economico, con il poco personale e le poche risorse a disposizione, tutti i servizi e le funzioni che un Comune deve svolgere. Nella tabella seguente sono riassunte le funzioni assegnate ai comuni. Chiaramente, tutte queste funzioni, sono di difficile gestione, per paesi con meno di 5.000 abitanti. Per questo fare delle Fusioni o delle Unioni tra Comuni, porterebbe sicuramente ad avere più risorse a disposizione, come ci ha spiegato il Sindaco di Verderio, che ha ricevuto dallo stato, a seguito della fusione tra Verderio Superiore e Verderio Inferiore, contributi derivanti dal Fondo per lo Sviluppo strutturale, economico sociale dei piccoli Comuni.
CONTRATTAZIONE SOCIALE SERVIZI DEMOGRAFICI E AMMINISTRATIVI
UFFICI TECNICI E LAVORI PUBBLICI
PIANIFICAZIONE, REGOLAMENTAZIONE E CONTROLLO
SERVIZI ALLA PERSONA
ANAGRAFE
MANUTENZIONE DEL TERRITORIO
TRIBUTI
SERVIZI SOCIALI
COMMERCIO
SERVIZI SCOLASTICI E DIRITTO ALLO STUDIO
SERVIZI DEMOGRAFICI
VIABILITA’
STATO CIVILE SERVIZI STATISTICI SERVIZI ELETTORALI
URBANISTITICA EDILIZIA PUBBLICA ED EDILIZIA PRIVATA
RIFIUTI E DECORO URBANO POLIZIA LOCALE
SERVIZI CULTURALI E BIBLIOTECARI
PROTEZIONE CIVILE
SPORT
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UFFICIO CONTABILITÀ E PERSONALE
RAGIONERIA
GESTIONE DEL PERSONALE
Un Fondo che per gli anni che vanno dal 2017 al 2023, ha messo a disposizione 100 Mil di euro, con la possibilità delle Regioni di aumentare la quota, difatti il Sindaco di Verderio ci diceva che il suo Comune ha ricevuto e sta ricevendo fino a 10 anni dalla fusione, contributi superiori ai 500.000 euro, risorse che chiaramente sono utilizzate per ottimizzare e organizzare meglio la struttura Comunale, oppure per intervenire con opere infrastrutturali, che altrimenti non potrebbero essere effettuate. Dal punto di vista normativo, poi, ci sono tutta una serie di norme e agevolazioni che rendono la fusione tra i Comuni un vantaggio non solo dal lato economico. Ecco quali sono le Unioni dei Comuni attualmente esistenti nelle province di Monza Brianza e Lecco.
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CONTRATTAZIONE SOCIALE
LECCO MONZA e BRIANZA LOMBARDIA ITALIA
Numero Unioni 2 2 72
Numero Comuni in Unione (v.a.) 4 4 217 2.969
GESTIONI ASSOCIATE TRA I COMUNI Altra questione riguarda invece le Gestioni Associate, tra i Comuni, cioè quei servizi che i Comuni, possono e in alcuni casi devono, fornire in associazione con altre realtà Comunali, per poter meglio rispondere ai bisogni dei cittadini Anche perchè la legge sulle Gestioni associate obbliga i comuni fino a 5.000 abitanti, ad esercitare in forma associata ( mediante unione o convenzione ) le funzioni fondamentali. Ecco quali sono queste funzioni fondamentali 1. organizzazione generale dell’amministrazione, gestione finanziaria e contabile e controllo; 2. organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito comunale, ivi compresi i servizi di trasporto pubblico comunale; 3. catasto; 4. la pianificazione urbanistica ed edilizia di ambito comunale nonché la partecipazione alla pianificazione territoriale di livello sovracomunale; 5. attività di pianificazione di protezione civile e di coordinamento dei primi soccorsi; 6. l’organizzazione e la gestione dei servizi di raccolta, av-
vio e smaltimento e recupero dei rifiuti urbani e la riscossione dei relativi tributi; 7. progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazione delle relative prestazioni ai cittadini; 8. edilizia scolastica per la parte non attribuita alla competenza delle province, organizzazione e gestione dei servizi scolastici; 9. polizia municipale e polizia amministrativa locale; 10. tenuta dei registri di stato civile e di popolazione e compiti in materia di servizi anagrafici nonché in materia di servizi elettorali; 11. i servizi in materia statistica.
Nei più di 75 incontri fatti con le amministrazioni Comunali di Monza Brianza e Lecco, abbiamo riscontrato che le Gestioni Associate, vengono praticate nella quasi totalità dei Comuni. Tuttavia sarà necessario praticare una forte azione anche di carattere culturale perchè si affermi il principio che la Fusione o le Unioni fra i Comuni sono obiettivi imprescindibili. E' questa infatti l'unica strada percorribile per rispondere meglio ed essere più vicini ai bisogni della propria cittadinanza. Enrico Civillini
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IL BILANCIO DI GENERE NELLA NEGOZIAZIONE SOCIALE E’ il tema del convegno unitario organizzato dal Coordinamento donne regionale Spi Fnp Uilp che si è tenuto a Milano presso Palazzo Marino lo scorso 12 novembre. Il “Bilancio di genere” è un documento di bilancio che analizza e valuta, in ottica di genere, le scelte politiche e gli impegni economico-finanziari di un’amministrazione. Ciò significa tenere conto che, all’interno di un determinato contesto socio-culturale, esistono delle differenze tra uomini e donne per quanto concerne le esigenze, le condizioni, i percorsi, le opportunità di vita, di lavoro e di partecipazione ai processi decisionali e che il genere femminile si trova spesso in una condizione di svantaggio soprattutto in funzione dei molteplici ruoli (moglie, madre, lavoratrice) e dei compiti che tradizionalmente gli sono assegnati (i compiti di cura). E’ evidente che le politiche non sono neutre rispetto al genere, ma al contrario determinano un impatto differenziato su uomini e donne. Per questo è importante che la spesa pubblica realizzi un’equa ripartizione di risorse, allo scopo di ristabilire una uguaglianza di opportunità e di permettere alle donne di sviluppare pienamente le proprie capacità in ambito familiare, professionale e sociale. Il bilancio di genere è uno strumento che ha un’enorme complessità dal punto di vista della compilazione materiale; la professoressa Luisa Rosti, Economista dell’Università di Pavia che ha contribuito alla redazione del Bilancio di genere allegata al Rendiconto dello Stato 2017, ha sostenuto nella sua relazione che
non basta un buon bilancio, ma è importante introdurre questa particolare rilevazione e proporla come obiettivo da raggiungere almeno ai Comuni di grandi dimensioni che incontriamo attraverso la negoziazione sociale. PER QUALE MOTIVO C’È BISOGNO DI UNA ECONOMIA E DI UN BILANCIO DI GENERE? Facendo riferimento agli studi di diverse economiste, si parte dall’ipotesi che il genere non incide sulle capacità cognitive innate, ma è invece condizionato da fattori psicologici, sociali e culturali. A fronte di questo dato, però, l’esperienza conferma che le donne occupano una posizione inferiore dal punto di vista sociale, economico e culturale. Questa disparità di trattamento è spesso sostenuta da argomenti per i quali le donne sarebbero per loro natura biologicamente più caratterizzate dalla componente emotiva e passionale e meno dotate di alcune caratteristiche (logica, razionalità, ambizione…) che le renderebbero adatte al lavoro per il mercato e al raggiungimento di posizioni apicali e retribuzioni elevate. Al contrario, la ricerca scientifica non conferma l’esistenza di tali carenze in natura, ma dimostra che il quoziente intellettivo è condizionato dagli stereotipi culturali in base ai quali persone con la stessa capacità innata, ma di sesso diverso, ricevono un trattamento diverso, provocando un comportamento ingiusto a livello individuale e dannoso a livello sociale. Differenza, quindi, non significa carenza. Il bilancio di genere è uno degli strumenti per fare in modo che le politiche
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tengano conto di questa differenza: se un provvedimento sia un guadagno o una perdita per le donne tocca alle donne deciderlo, perché l’identità di genere cambia la valutazione di costi e benefici; in questo senso il bilancio di genere ha la funzione di rafforzare la rappresentanza delle donne, tradizionalmente debole nel dibattito di politica economica. IL DIVARIO RETRIBUTIVO DI GENERE Per quanto riguarda il divario retributivo tra uomini e donne (gender pay gap), osservato a livello di retribuzione oraria, la regolarità empirica conferma una retribuzione inferiore delle donne in ogni campo: con o senza laurea, nel settore pubblico e nel privato, nel lavoro a tempo determinato o indeterminato, tra le lavoratrici dipendenti o autonome, giovani o adulte, con figli o senza figli, nubili o sposate.
di gran lunga superiore per le donne);
• l’istruzione (più dell’80 % delle donne laurea• •
•
•
te sono specializzate in discipline umanistiche e meno del 20% in materie tecnico-scientifiche); la segregazione orizzontale (le donne occupate sono prevalentemente concentrate nelle professioni di cura e insegnamento); la segregazione verticale (ad esempio per quanto riguarda l’insegnamento sono moltissime le donne impegnate nelle scuole primaria e della prima infanzia, mentre una bassissima percentuale è professore ordinario delle università); preferenze e stereotipi (a parità di curriculum per ruoli dirigenziali vengono preferite le candidature di uomini, mentre per ruoli da segretaria vale il contrario); la discriminazione di genere (disparità di trattamento tra agenti di pari produttività).
In Italia, che apparentemente sembra avere un gender pay gap tra i più bassi d’Europa, bisogna invece tener conto dell’enorme divario tra tassi di occupazione di uomini e donne (le donne ottengono molti posti di lavoro in meno). Le cause del divario retributivo di genere sono:
E’ importante tenere presente che non tutta la differenza di genere è discriminazione. A parità di caratteristiche osservate, infatti, vi è una disparità di trattamento di salari che non è spiegata e che vale la pena indagare: è anche per questo motivo che serve un bilancio di genere.
• l’ineguale divisione del lavoro (la somma delle ore
Anna Fumagalli
lavorative quotidiane nel mercato e in famiglia è
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WELFARE LAB
bisogni e risorse per nuove politiche sociali Con il mese di ottobre ha preso avvio il percorso lungo “Welfare Lab” che vedrà coinvolti oltre cinquanta collaboratori della Fnp Monza Brianza Lecco in un laboratorio di pensiero e di azione sul senso di essere sindacato dentro un sistema di welfare in mutamento. La prima tappa del percorso è stata il seminario “Bisogni e risorse per nuove politiche sociali”, svoltosi a Triuggio l’11 ottobre scorso, nel quale sono intervenuti Egidio Riva, professore di Sociologia economica presso il dipartimento di Sociologia dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, e Massimiliano Colombi, sociologo dell’Università di Macerata che collabora con Anteas nazionale. Egidio Riva ha evidenziato la specificità dei diversi sistemi di welfare in relazione al contesto dove sono nati, sottolineando che per comprendere le caratteristiche specifiche del modello di welfare italiano bisogna tener presenti le premesse su cui si è costruito e che sono al momento in crisi: 1. l’idea di una progressiva crescita economica, confutata dalle diverse crisi degli ultimi anni;
2. un mercato del lavoro basato su un sistema produttivo a prevalenza industriale, ora sostituito da servizi a bassa produttività; 3. la visione tradizionale della famiglia legata a precise divisioni del lavoro per genere (uomini produttori di reddito, donne dedicate alla cura), a fronte della attuale molteplicità di tipologie familiari; 4. la presenza di società stabili dal punto di vista demografico, attualmente destabilizzate dall’invecchiamento della popolazione e dai fenomeni migratori. Di fronte al mutamento del welfare non parliamo necessariamente di nuovi bisogni, ma sicuramente di nuovi “rischi”: esistenza del lavoro ma con bassa retribuzione, instabilità e precarietà delle carriere, difficoltà di conciliazione tra lavoro di cura e vita professionale, bassa natalità e famiglie impegnate sul doppio fronte della cura dei figli e dei genitori, non autosufficienza, migranti esclusi dal godimento di alcuni diritti. E’ allora compito della negoziazione sociale spostare il proprio intervento su
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nuove forme di protezione sociale che tutelino, appunto, dai suddetti rischi, facendosi così carico dei gruppi meno garantiti: giovani, donne, migranti. L’intervento di Massimiliano Colombi, finalizzato a riflettere su quale debba essere la postura del sindacato di fronte ai mutamenti del welfare in atto, è stato ricchissimo di provocazioni e di interrogativi forti di cui riportiamo i principali. CUSTODIRE E COLTIVARE
E’ necessario che il sindacato si interroghi su quale è il rischio sociale che vuole assumersi come organizzazione di fronte alla fatica di non saper più dare risposte a nuove domande, valutando come tenere insieme la dimensione del custodire il passato con quella del coltivare il futuro. RAPPRESENTANZA E TERRITORIO
E’ bene passare da una visione di territorio come contenitore (rappresentiamo solo coloro che stanno dentro determinati confini amministrativi?) a una visione di territorio come “trama di relazioni” che le persone costruiscono nella loro vita (le persone che incontriamo nelle nostre sedi quale territorio stanno costruendo? Alla Cisl interessa rappresentare anche i soggetti invisibili, gli esclusi, quelli che non hanno voce per essere rappresentati?)
SINDACATO COME LUOGO DOVE METTERE LA VITA IN COMUNE
Bisogna recuperare il senso di essere associazione, passando dalla visione di iscritto (membro di un database) a quella di socio, persona che trova nel sindacato l’opportunità di vivere un’esperienza comunitaria e collettiva; è importante scommettere su una Fnp e una Cisl non come luoghi dove si fanno i propri interessi, ma dove le persone hanno ancora fiducia nella possibilità di mettere la vita in comune e che dimostra che vale la pena fidarsi. Occorre promuovere e sostenere il sindacato come esperienza di libertà per le persone. SINDACATO COME ORGANIZZAZIONE La Cisl è anche organizzazione. Che cosa significa allestire momenti concreti di vita associativa? Innanzitutto è importante qualificare la capacità di un “ascolto competente” nei vari front office delle nostre sedi, dove le persone possano incontrare uno sguardo che comunica il messaggio “Tu mi interessi”. Inoltre è indispensabile chiedersi come mettiamo a frutto i rapporti faccia a faccia per avere spazi in cui i diversi ascolti diventano luogo di lettura collettiva dei bisogni, facendo in modo che la conoscenza degli operatori, anche attraverso una sintesi con altri attori sociali (lo sguardo del sindacato è solo un punto di vista), si trasformi in valore politico. Anna Fumagalli
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MENO PREOCCUPAZIONI PER I TICKET SANITARI EVASI PER ERRORE Grazie alle pressioni di Fnp superato un problema che rischiava di deflagare La nostra azione nei confronti di regione Lombardia ha raggiunto il risultato sperato. Stiamo parlando delle sanzioni per i ticket sanitari evasi per errore da circa 500 mila cittadini lombardi negli anni 2017/18. E’ successo che molte persone convinte di rientrare nelle fasce di esenzione per reddito dal pagamento del ticket per prestazioni sanitarie, non abbiano adempiuto al pagamento. Da verifica incrociata tra ATS e Agenzia delle Entrate il fenomeno è emerso e negli ultimi mesi ed è stato richiesto agli interessati il pagamento del dovuto, con more ed interessi che in alcuni casi fanno lievitare la cifra da pagare fino al doppio del dovuto. L’azione del sindacato e della FNP Cisl in particolare, ha convinto Regione Lombardia a modificare le modalità di regolarizzazione previste. Innanzi tutto viene dato tempo fino al 31/12/2019 per effettuare il pagamento del ticket, se dovuto, per visite specialistiche, esami medici e farmaci senza nessuna sanzione. Vediamo in sintesi in quale situazione potranno
trovarsi i soggetti interessati e cosa dovranno fare: - Per coloro che negli ultimi mesi hanno ricevuto dall’ATS (ex ASL) un verbale di accertamento a pagare (ticket, più interessi, più spese, più sanzione) potrà ravvedersi sborsando solamente il valore del ticket senza la sanzione - chi invece ha già ricevuto una ordinanza di ingiunzione dall’ATS o addirittura una cartella esattoriale sarà costretto a pagare anche la sanzione. Purtroppo in questo caso non ci sono margini di intervento riduttivo. Abbiamo però ottenuto anche per questa fascia di cittadini la possibilità di regolarizzare la posizione entro il 2019 e non rischiare di vedersi recapitare subito una notifica di riscossione coattiva. - Nel dubbio, se si ha diritto all’esenzione oppure no, consigliamo di verificare la propria posizione andando allo sportello di scelta e revoca dell’ATS. In ogni caso per ulteriori chiarimenti le sedi sindacali della Cisl sono come sempre a disposizione dei nostri associati.
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COORDINAMENTO DONNE
DAL SINDACATO UN “NO” ALLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE 70 sono le donne uccise da gennaio 2018. Uccise. Da mariti, fidanzati, spasimanti…per oltre il 90% dei casi. Uccise da qualcosa che gli assassini (e, troppo spesso, anche le vittime) si ostinano a chiamare amore. La morte arriva dopo storie di pregresse violenze: fisiche, psicologiche, stalking. Ricordiamo che in circa la metà dei casi la vittima aveva denunciato l’autore, senza tuttavia ottenere “protezione” idonea a salvarle la vita. La violenza sulle donne ha radici profonde, storiche e culturali. Ha radici in un’idea di società modellata sul potere patriarcale che, ancora oggi, considera le donne non pari in valore e dignità. Molta strada è stata fatta: leggi, piani di azione nazionali e territoriali. Carte internazionali, interventi nelle scuole, accordi sui luoghi di lavoro. Operatori delle forze dell’ordine capaci di “vedere” e di intervenire con maggiore efficacia; medici e psicologi che, negli ospedali, si sono inventati spazi di accoglienza per le donne ferite; uomini che hanno il coraggio di mettere in discussione la loro “normalità”,
G25
NOVEMBRE 2018 per l’eliminazione iORNata internazionale della violenza contro le donne
inviolabile Spettacolo teatro-danza di IreNe CarossIa
TEATRO BINARIO 7 Monza Via F. Turati, 8
25 Novembre - GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
Martedì
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NoveMbre - ore 14.00 Con il patrocinio
MONZA BRIANZA LECCO
Organizzato dai Coordinamenti donne
in collaborazione con
BRIANZA
giornalisti più attenti a trovare le parole giuste, negli articoli come nei titoli, per raccontare la violenza senza provocare nuovi abusi. Molta strada dobbiamo ancora fare. Il clima di intolleranza e di violenza verbale che sembra, oggi più di ieri, permeare tutti i luoghi della convivenza, non aiuta però ad andare in questa direzione. Per tenere alta l’attenzione su questo problema, anche quest’anno, le Organizzazioni Sindacali unitariamente, hanno organizzato due momenti di riflessione e di conoscenza. A Lecco: in un incontro dal titolo “Il conflitto nella relazione: la gestione del conflitto”, gli adulti sono stati in ascolto di più di 100 ragazzi delle scuole superiori che hanno interloquito con rappresentanti di “Maschile Plurale” (l’associazione di uomini che riflette sulle radici culturali della violenza degli uomini contro le donne) e del Centro Antiviolenza di Lecco. A Monza: “Inviolabile”, spettacolo teatrale che ha sollecitato la riflessione sul valore inestimabile delle singole vite e, a seguire, l’incontro con una rappresentante di “Non una di meno”.
DALLA FNP
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PERUGIA-ASSISI 2018: UNA SPERANZA Dall’alto delle propaggini di Assisi e vedere il lungo serpentone colorato dei marciatori, ragazzi, giovani, adulti e vecchi insieme, fa ben sperare per un’altra Italia, oggi adagiata su comodi slogan, improbabili promesse, e miopi visioni offerte dai nuovi governanti, a cui ha creduto la maggioranza degli elettori italiani. Una speranza certa se, come dirà più oltre Carlo Petrini, questa moltitudine di ragazzi e persone crederà e porterà avanti, nell’impegno della vita, le parole che si sono ripetute in questa giornata. Parole al negativo come: Guerre, ingiustizie, disuguaglianze, sfruttamento, discriminazioni, corruzione, razzismo, egoismo, mafie, muri. Parole di odio. Parole al positivo come: DIGNITA’, UGUAGLIANZA, DIRITTI, LIBERTA’ per tutti. Per questo programma di vita occorre impegnarsi. Dall’alto della Rocca maggiore di Assisi, prendendo a prestito le bizze del maltempo, che in quel momento ha lasciato un grande spazio ad uno splendido sole su tutta la vallata, davanti ad una marea di ragazzi venuti da tutta Italia, Carlo Petrini ha detto: “siamo sotto la pioggia battente dell’egoismo, ma il sole di oggi è l’emblema del futuro; la fraternità nel tempo vincerà, perché la nostra è una Comunità che noi rappresentiamo; in questa c’è la certezza affettiva che sostiene le persone e per questo sosteniamo la comunità di Riace ed il suo sindaco che, per aver offerto un esempio di accoglienza, è stato arrestato per aver violato qualche aspetto legislativo (ndr. la
dignità dell’uomo viene ancor prima delle leggi). Riace deve sentire la nostra solidarietà. Arriveremo al sole della solidarietà e della democrazia. I giovani devono sapere che trenta milioni di italiani sono andati all’estero in cerca di lavoro. I nostri nonni hanno vinificato i continenti, hanno lavorato e dato un contributo ai Paesi ospitanti. La storia ci insegna che siamo tutti emigranti. I giovani devono sapere che nel continente africano l’occidente ha fatto deportare e fatte schiave migliaia di persone e che anche oggi continua con la colonizzazione economica. Questi migranti ci invadono a causa della vergogna della fame dei poveri del mondo, che con 34 miliardi di dollari si potrebbe alleggerire, mentre se ne spendono ben 1500 per gli armamenti. Questo è lo scandalo. Pure il cambiamento climatico l’abbiamo provocato noi con le nostre macchine, le nostre industrie e non siamo nemmeno in grado di porvi rimedio…” Viene da dire che la nostra è una grande responsabilità, indubbiamente. Occorre avere una visione globale dei problemi senza abbandonare il locale. Un equilibrio difficile, ma possibile. Complessivamente la giornata è stata anche festosa, partecipata, i visi dei ragazzi sorridenti e quel sole, alla fine ci ha ridato coraggio. Tutti quei ragazzi devono essere coltivati, resi adulti responsabili, devono capire ciò che è stato, lo devono studiare per immaginare e darsi da fare per un futuro migliore. Ciao Assisi. Rachele Pennati
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DALLA FNP
UN LIBRO DI PAPA FRANCESCO SULLE GRANDI QUESTIONI DELLA VITA E UNA RIFLESSIONE SUL VALORE DELL’ETÀ. “Il mio auspicio è che ci sia un’alleanza tra giovani e anziani” Il 23 ottobre u.s. è uscito un nuovo libro di Papa Francesco, che tratta la realtà degli anziani e il loro ruolo rispetto al futuro delle nuove generazioni. Il titolo è: “La saggezza del tempo. In dialogo con Papa Francesco sulle grandi questioni della vita”. Curato da padre Antonio Spadaro, direttore di Civiltà Cattolica, il libro consiste in una riflessione del Papa che vuole illuminare il ruolo fondamentale svolto dai nonni e dagli anziani nelle nostre vite, seguita da un confronto con persone anziane a cui il Pontefice cerca di dare risposte. Il Papa nella prefazione sottolinea “Da un po’ di tempo porto nel cuore un pensiero. Sento che questo è ciò che il Signore vuole che io dica: che ci sia un’alleanza tra giovani e anziani”. Oggi la società vuole privare i nonni di raccontarci le loro esperienze, abbiamo perduto il bene della loro saggezza. Mettendo in disparte i nonni scartiamo la possibilità di entrare in contatto con il segreto che ha permesso loro di andare avanti, di farsi strada nell’avventura della vita,“ ci mancano i modelli, le testimonianze vissute. Com’è brutto il cinismo di un anziano che ha perso il senso della sua testimonianza, che disprezza i giovani, che si lamenta sempre. E’ bello invece, l’incoraggiamento che l’anziano riesce a comunicare a un giovane in cerca del senso della vita. E’ questa la missione dei nonni”. Il Pontefice cita una frase del libro del Siracide: “Non trascurare i discorsi dei vecchi, perché anch’essi hanno imparato dai loro padri; da loro imparerai il discernimento e come rispondere al momento del bisogno”. Ci stiamo avviando verso l’invecchiamento della popolazione, l’emarginazione sociale e culturale degli anziani. E’ forse il fenomeno più preoccupante del nostro tempo. Oggi la società è sempre più evoluta con cambiamenti rapidi che hanno capovolto il rapporto nella conoscenza tra giovani e anziani. Il vecchio diventa sempre più colui che meno conosce rispetto ai giovani, anche perché questi
ultimi hanno una maggiore facilità di apprendimento. Senza contare la discriminazione sociale che l’invecchiamento comporta. Ad esempio, un vecchio con una pensione sociale che abita ai margini di una periferia rispetto a un settantenne benestante, ancora stimolato dal lavoro e da una rete di relazioni: il primo avrà una visione sfiduciata di ciò che la vecchiaia gli riserva, mentre per l’altro ci sarà una visione ottimistica del suo futuro. Questo rende la vita dei giovani e la vita dei vecchi intimamente diversa. I giovani vivono come se dovessero vivere per sempre. Hanno una concezione interminabile della loro vita. Recuperare a pieno titolo gli anziani nei nostri territori potrebbe diventare la più importante riforma sociale di questi tempi. Non possiamo sprecare l’enorme capitale umano di esperienza e saggezza di questi cittadini. Oggi abbiamo bisogno di tutor, di volontari, ma pensiamo anche che possano farsi studenti di un apprendimento continuo e a loro volta docenti di vita, per questo il Pontefice li definisce “i memoriosi della storia”. Gli anziani hanno ricevuto tanti benefici e possono dare dignità e memoria ai sacrifici del passato. Possono ricordare ai giovani di oggi, che si sentono eroi del presente, che una vita senza amore è una vita arida. Quante cose possiamo insegnare ai giovani di oggi. Possiamo dire loro che l’angoscia del futuro si può superare, cosi come c’è più gioia nel dare che nel ricevere. Solamente se i nostri nonni avranno il coraggio di sognare e i nostri giovani di profetizzare grandi cose, la nostra società andrà avanti. Papa Francesco chiude con un pensiero grande: “Per camminare verso il futuro serve il passato, servono radici profonde che aiutano a vivere il presente e le sue sfide. Serve memoria, serve coraggio e una sana utopia. Ecco il mio sogno: un mondo che viva un nuovo abbraccio tra i giovani e gli anziani”. Franco Montrasio
DALLA FNP
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VISITA A CASCINA DON GUANELLA – VALMADRERA Un gruppo di persone misto tra FNP/ANTEAS si è recato a Cascina don Guanella in Valmadrera in visita alla cascina stessa donata dalla famiglia Gavazzi, industriali tessili di Lecco, dove è in atto un’esperienza molto impegnativa, ma assai bella, sorella di Casa don Guanella di Lecco. Da una strada secondaria dell’estremo nord di Valmadrera che si inerpica su per la collina, si arriva ad un piccolo parcheggio dal quale, volgendo lo sguardo all’insù, si nota una costruzione in legno ,
tare la stalla dove ci sono mucche da carne di razze pregiate, una ventina di capre dalle quali il casaro ottiene i formaggi, ma solo nel periodo della lattazione per rispetto ai tempi della natura; conigli e galline. Un mucchio di stallatico contornato da stuoli di mosche attende di essere distribuito nei campi per una sana concimazione. Più in basso un appezzamento in piano vocato alla coltura delle verdure stagionali con impianto di irrigazione. Dal fogliame spuntano broccoli di varie colorazioni, insalate, verze, finocchi ecc... Un ragazzo africano ci spiega le varie colture usando un’ottima proprietà di linguaggio; altri ragazzi sono occupati in altre faccende. Sopra la stalla i laboratori sono ancora in costruzione; ora le botti per il vino e la birra stanno nella vecchia cascina, inadatta aalla qualità del vino. Questa è una comunità di recupero di giovani inviati dal tribunale di Lecco che hanno avuto qual-
una serra, un’altra costruzione ancora a metà. Più su si vede un grande vigneto impervio disseminato di ulivi, muretti a secco ricostruiti, erbe officinali; più in alto ancora si scorge uno dei tre corni di Canzo e accanto ad esso la montagna rocciosa che scende giù fino al lago. Al suo arrivo don Agostino, il responsabile delle attività della cascina, ci illustra le produzioni del vino, dell’olio, della verdura, e ci conduce a visiche problema nella loro vita, e affidati al don Guanella per un periodo di rieducazione. Per loro il lavoro non può fare che del bene. Alla fine abbiamo assaggiato la cucina con i loro prodotti, gustando sapori e odori, e abbiamo fatto alcuni acquisti degli ottimi prodotti della cascina. I privati che volessero possono acquistare il sabato mattina dalle 9 alle 12, verdura, uova, vino, conserve, formaggi . Un bell’esempio per recuperare persone e paesaggio altrimenti destinato a diventare bosco. R.P.
DALLA FNP
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SPORTELLI PER INFORMAZIONI TURISTICHE Presso due nostre sedi sono disponibili alcune persone che possono dare utili orientamenti nella scelta di viaggi turistici e di vacanze. Precisamente questi sono i riferimenti: Seregno, Via Ballerini 10 Sig.ra Gabriella Presente mercoledì dalle 9,00 alle 11,30 Tel. 0392399458
il
Carate Brianza, Piazza IV Novembre, 9 Sig.ri Piera e Francesco Fumagalli Presenti il venerdì dalle 10,30 alle 12,00 Telefono sede Cisl (Centralino) 0362 992365 Oppure, diretto sportello turismo 039 2399 405 Email: fnpcisl.carate@cisl.it
ZONA DI VIMERCATE IN GITA A PARMA Sabato, 29 settembre 2018, si è svolta la gita annuale della zona di Vimercate a Parma, l’antica capitale dell’omonimo “Ducato di Parma e Piacenza”, nominata anche dal Ministero per i beni e le attività culturali “capitale italiana della cultura per l’anno 2020”. Molto gradita è stata la partecipazione anche dei volontari dell’Associazione ANTEAS di Vimercate. Attraverso questo visita è stato
possibile conoscere le diverse sfumature che la storia, l’arte, la cultura e la tradizione hanno lasciato nella “piccola capitale”: l’epoca medioevale, il ricco lascito dell’arte del Rinascimento, i fasti dell’epoca farnesiana, la ricostruzione borbonica dello stato, il felice periodo sotto il governo della duchessa Maria Luigia d’Austria. I luoghi particolarmente significativi e apprezzati sono stati il Palazzo della Pilotta col suo
splendido Teatro Farnese e la Galleria Nazionale, la Cattedrale romanica e la sua cupola capolavoro del Correggio, il Battistero realizzato dal grande architetto Benedetto Antelami. Molto apprezzato da tutti è stato il pranzo con i prodotti tipici di Parma, seguito da due bellissime passeggiate nel parco francese del Palazzo Ducale e nei cortili della reggia di Colorno.
DALLA FNP
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UN POMERIGGIO IN CASA CAMBIAGHI Il coordinamento donne Fnp Cisl assieme a quello di altri sindacati, ha organizzato un pomeriggio di svago e divertimento per gli ospiti della Rsa Casa Cambiaghi di Monza. E’ una occasione che viene ripetuta ormai da moltissimi anni, sempre all’8 dicembre. Quest’anno, ad allietare i partecipanti ha contribuito con i suoi canti anche il Gruppo Aido di Giussano. Il tutto ha avuto anche un risvolto solidale con la vendita a parenti e amici di oggetti appositamente realizzati per la circostanza.
CAMMINATA NEL CURONE Sempre il 29 settembre, organizzata dalla Fnp di Merate, si è svolta l’annuale camminata nel parco del Curone. Partenza dal Santuario di Montevecchia e arrivo a Missaglia.
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QUI ANTEAS
QUANDO LE FAMIGLIE HANNO MOLTI CARICHI DI CURA Un progetto di studio gestito da Anteas Un apposito seminario, svoltosi il 17 ottobre presso la Cisl di Monza, ha restituito il lavoro di indagine sulle famiglie che hanno due o più carichi di lavoro di cura e che ha visto il territorio di Monza Brianza Lecco parte integrante del progetto ministeriale. Infatti, sono state contattate alcune famiglie e indagate su alcuni aspetti della loro vita che le vedono alle prese con la cura di anziani e contemporaneamente di figli o nipoti o di tutti e due. “Ri-conciliare Vita e Lavoro. Tra i compiti di cura e responsabilità educative nelle Famiglie Sandwich. Il contributo delle Aps per un Welfare territoriale amico della famiglia”. Questo il titolo del progetto finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Le indagini hanno coinvolto, oltre al territorio Monza Brianza Lecco, Torino città, Pesaro città, provincia di Firenze, Ragusa, Frosinone e Ciampino. Presente la Presidente di Anteas Nazionale, Sofia Rosso, che ha sottolineato il senso di questo progetto. Silvia Brena coordinatrice, Massimiliano Colombi direttore di Anteas Nazionale hanno riportato i dati elaborati dalle indagini effettuate nei territori menzionati pocanzi. Fra gli invitati
Anteas Lombardia, Anteas Monza, Segreteria Pensionati Lombardia e Monza Lecco, Funzione Pubblica, Fim, Uffici politiche sociali, sportelli di Segretariato sociale, Inas, Caf. Il tema dei carichi di lavoro di cura è trasversale a tutte le categorie. In ogni famiglia presto o tardi ci si imbatte in questo problema che assorbe tutte le energie della famiglia, specialmente quella delle donne. Oggi questo tema del welfare si affronta in modo non coordinato e frammentario: i pensionati per la non autosufficienza, le categorie sindacali per il lavoro, i Comuni e la Sanità per la loro competenza. La contrattazione sociale e gli interventi mancano di uno sguardo d’insieme sulla famiglia che ha il maggior carico di cura e delle sue necessità. E’ stato un lavoro utile e quanto mai necessario per farci capire che, nell’andare del tempo, questo problema sarà sempre più pressante e che occorre sperimentare delle modalità nuove di fare sindacato, che eviti tutte le frammentazioni. Se saremo in grado di fare questo, avremmo fatto un buon servizio alle famiglie. R.P.
A MUGGIÒ SI SPERIMENTA UN PRESIDIO SOCIO-SANITARIO PER ANZIANI Lo scorso 4 dicembre l’Anteas, assieme ad altre associazioni locali, all’amministrazione comunale e a tutte le autorità sanitarie, compresi i medici di famiglia, ha sottoscritto un protocollo che avvia la sperimentazione di un Presst (Presidio socio sanitario territoriale, così lo ha definito la recente riforma sanitaria della regione) che ha lo scopo di tutelare maggiormente le persone anziane ultrasettantacinquenni. In beve, questa iniziativa consiste nel monitorare lo stato di salute di coloro che hanno più di 75 anni attraverso costanti contatti anche telefonici. E’ previsto che il tutto ruoti attorno ad un infermiere apposita-
mente collocato sul territorio. Ciascuno dei soggetti firmatari ha un ruolo preciso da svolgere, accuratamente dettagliato dal protocollo. Anteas, che ha ritenuto interessante il progetto, parteciperà garantendo il sostegno al centralino e il trasporto sociale per visite e terapie ambulatoriali degli anziani. Anche la Fnp Cisl, con Spi e Uilp hanno sottoscritto un documento in cui “valutano positivamente tale progetto sperimentale, che intende affrontare le problematiche del disagio, delle fragilità, delle non autosufficienze e delle solitudini, privilegiando un intervento diffuso e capillare attraverso il rafforzamento della rete istituzionale e sociale”. Condividono, altresì, “l’importanza di una verifica periodica di tali attività al fine di monitorare i risultati e di determinare eventuali proposte di modifica e integrazione sia degli obiettivi sia degli strumenti attuativi”.
QUI ANTEAS
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IL DIRETTORE DEL CORO ANTEAS PREMIATO DAL COMUNE DI LECCO Chi ama cantare è benvenuto I componenti del coro “Università degli anziani ANTEAS-CISL di Lecco”, appreso che, nel giorno del patrono di Lecco San Nicolò, verrà conferita da parte del comune al maestro Giuseppe Scaioli l’onorificenza della città, ne sono fieri. L’assegnazione dell’onorificenza ci rende oltremodo felici in quanto, il Maestro Scaioli, fin dal 1993, dirige il nostro coro, che in quel periodo era composto da 45 elementi. Anche se in questi ultimi anni, per vari motivi (il tempo che passa, la salute cagionevole…), il coro ha dovuto ridurre la sua attività. Non vanno comunque dimenticati tutti i concerti eseguiti nei circoli dei pensionati e soprattutto nelle case di riposo, non solo della nostra provincia, ma anche in altre della regione, al fine di allietare
gli ospiti che, contenti, ringraziavano per il bellissimo tempo trascorso in compagnia, con calorosi applausi. Le più vive congratulazioni vengono espresse con affetto e gratitudine anche da Angelo Spreafico, responsabile del coro dal 1993 al 2013 e da Pietro Sala responsabile del coro dal 2013 ad oggi. Con l’occasione rivolgiamo l’invito alle persone (Donne e Uomini) che vogliono mettere a disposizione un po’ del loro tempo libero entrando nel coro, sostituendo i coristi che, per i motivi sopra descritti, hanno lasciato, così da far continuare questa attività sociale. Per informazioni si può telefonare all’ufficio pensionati Cisl di via Besonda 11 Lecco, al seguente numero di telefono 0341/275667
Animazione in casa di riposo ANTEAS Merate in collaborazione con la FNP CISL Merate ha organizzato il 18 ottobre presso la Casa di Riposo Frigerio di Brivio un pomeriggio di intrattenimento. Sono state proiettate dispositive di luoghi brianzoli da parte del dott.Claudio Ponzoni ricavate dal ricco archivio fotografico di Angelo Colombo
accompagnate da canti in dialetto brianzolo. Inoltre Carla Colomboha letto alcune sue poesie tratte dalle sue raccolte di poesie ed ha esposto le opere inerenti alle copertine delle stesse. A conclusione le animatrici della casa hanno festeggiato il compleanno di alcuni ospiti della struttura
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QUI ANTEAS
ANTEAS MERATE AL CONVENTO DELLA MISERICORDIA- MISSAGLIA Il convento della Misericordia a Missaglia (LC) è stato edificato dai Frati Minori nel 1498 ed è appartenuto ai Frati Minori. E’ stato in attività per trecento anni; poi, chiusa l’attività francescana, è passato di mano in mano in stato di abbandono fino ad essere ceduto al Comune di Missaglia in stato di assoluto degrado. Per opera di un affezionato gruppo di persone tenaci “gli amici del monastero della Misericordia”. Il Prof. Valentini, che fa parte di questo gruppo, ha accompagnato il gruppo di Anteas alla visita. La guida ha spiegato che il convento è stato restaurato con i contributi istituzionali ed ora è un edificio completamente recuperato, visitabile ed adibito a varie manifestazioni, eventi ecc. Il convento rappresenta un pezzo di storia locale che merita di essere valorizzato.
Anteas Muggio’: un grande amico ci ha lasciato. Ci ha lasciato prematuramente un Amico e un attivo collaboratore del Gruppo operativo locale dell’Anteas Muggio’: Ciro Matichecchia. Lo piangono e lo ricordano oltre alla moglie Maria Anna e l’intera sua famiglia, anche i componenti delle Associazioni di volontariato muggioresi di cui faceva parte e che lo hanno voluto ricordare
al termine della cerimonia funebre alla parrocchia S. Carlo. Questa e’ stata officiata dal parroco ed ha visto la partecipazione delle Autorita’ locali, della rappresentanza della Polizia municipale, oltre ad una grande partecipazione di cittadini che conosceva e apprezzava Ciro.
TEMPO LIBERO
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LECCO
MONZA
Via Besonda, 11 Tel. 0341.275.444 lecco@grignaexpress.it
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13 gennaio 30 o 31 gennaio 23 - 24 febbraio 2 - 3 marzo 10 marzo 20 - 24 marzo 24 marzo 26 maggio
€ 27 € 35 € 215 € 158 € 40 € 580 entro 31/01 € 85 € 101
Inoltre, con date da definire: 11/14 marzo Madrid (con volo) 31 marzo Pizzoccherata in Valtellina! 6 aprile La reggia di Venaria e Torino 14 aprile Villa Taranto e Ascona 13/14 aprile Lago di Costanza e gli splendidi giardini dell’isola di Mainau Riviera di Ulisse, Lourdes in bus, Tour della Sardegna, tour del Molise, Corsica
Carnevale Carnevale a Nizza e festa della mimosa a Mandelieu Carnevale a Venezia *il Carnevale per eccellenza* Mentone, festa dei limoni *la Sfilata dei Frutti d’Oro*
Anteprima Pasqua e Pasquetta Parigi Camargue Lago Trasimeno Recanati Le Meraviglie della Romagna La Pasqua versiliana
18/22 aprile 20/22 aprile 20/22 aprile 20/22 aprile 18 - 23 aprile 18 - 23 aprile
Il Castello di Issogne e Aosta (con pranzo) 22 aprile Pavia e la Certosa 22 aprile
23 - 24 febbraio 17 febbraio 3 marzo
€ 205 € 60 € 60
Teatri e spettacoli Men in Italy Cenerentola on ice Priscilla A Chorus Line Pausini e Antonacci
20 gennaio Milano, Teatro Ciack € 54 26 gennaio Milano, Arcimboldi € 59 3 marzo Milano, Arcimboldi € 66 24 marzo Milano Nazionale Chebanca € 60 entro 31/01 4 Luglio € 75
TEMPO LIBERO
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TOUR IN AEREO
MERAVIGLIE DEL GIAPPONE
TROMSO Aurora boreale, husky safari, il popolo Sami 22 - 25 febbraio € 1.490 Bus da Lecco per l’aeroporto.
1 - 11 aprile € 3.890 Tokyo, Kyoto, Kanazaua, Shirakaua, Takayama, Osaka, Himej, Hiroshima, Miyajima. Bus da Lecco per l’aeroporto.
TOUR IN PROGRAMMAZIONE: Marocco, Malta, Thailandia, Fiordi norvegesi, Paesi baltici Russia, Cina
SCIACCAMARE Soggiorni di 8 giorni a partire da € 815 / 15 giorni a partire da 1.210 Hotel Torre del Barone, Lipari soggiorni quindicinali dal 12 aprile
TERME ISCHIA IN BUS Soggiorni quindicinali a partire dal 1 marzo Grand Hotel terme di Augusto, a partire da € 789 Hotel Villa Svizzera / Hotel San Lorenzo a partire da € 679 Hotel Hermitage a partire da € 710
INVERNO IN LIGURIA IN BUS a partire dal 8 gennaio soggiorni di 6/7/9/14 notti Finale Ligure Hotel Moroni da € 780 e Hotel Corallo da € 350 Alassio Hotel Europa e Concordia da € 780 Pietra Ligure Hotel Minerva da € 365 Sanremo/ Hotel Principe 17 febbraio e 3 marzo da € 840
CANARIE
CROCIERE
Tenerife, Hotel Sol**** 21 gennaio - 4 febbraio € 1.590 18 febbraio - 4 marzo € 1.570 4 - 18 marzo € 1.570
Costa Pacifica 14 - 25 ottobre 2019 Savona, Marsiglia, Malaga, Madeira, Tenerife, Lanzarote, Civitavecchia Savona A partire da € 1.145 con bus da lecco
Tenerife, Hotel Troya Tenerife**** 21 gennaio - 4 febbraio € 1.740 18 febbraio - 4 marzo € 1.650 4 - 18 marzo € 1.650 Marsa Alam Shony Bay**** 3 - 17 febbraio € 995 24 febbraio - 10 marzo € 1.045 3 - 17 marzo € 1.045 19 maggio - 2 giugno € 1.035
I NOSTRI PELLEGRINAGGI Sant’Antonio di Padova - 31 marzo Cascia e Collevalenza - 10 - 12 maggio San Luca a Bologna - 26 maggio Sacro Monte di Varallo e il lago d’Orta - 7 luglio Santuario madonna del Frassino e Peschiera - 29 settembre Loreto e Ancona - 12 - 13 ottobre Medjugorie - 30 ottobre - 3 novembre
VADEMECUM
La tentazione di liberarsi di tutte le carte di casa è forte. Prima di cedere, però, è meglio essere sicuri. Vademecum per archivio famigliare
ABITAZIONE E SERVIZI DOMESTICI Atti di compravendita immobiliare
Conservare per sempre
Ricevute pagamento canone RAI/TV
10 ANNI
Contratto d’affitto
5 ANNI dalla scadenza
Ricevute bollette LUCE,GAS,TELEFONO,ACQUA
5 ANNI
Ricevute Tassa rifiuti (TARI, TASI)
5 ANNI
Ricevute/documenti ristrutturazione casa (*)
Conservare per sempre
Ricevute pagamento canone di affitto
5 ANNI
Ricevute pagamento spese condominiali (inquilino)
2 ANNI
Ricevute pagamento spese condominiali (proprietario)
10 ANNI
Ricevute pagamento spese condominiali straordinarie
5 ANNI
BANCHE / FINANZIARIE Ricevute pagamento cambiali
3 ANNI
Contratti apertura/tenuta conto corrente bancario
Sino alla scadenza del contratto
Ricevute estratti conto bancari
10 ANNI dalla scadenza del rapporto
Ricevute pagamento mutuo o prestito
5 ANNI dopo fine ammortamento
Ricevute pagamento in conto corrente
5 ANNI
RAPPORTO CON PROFESSIONITI Ricevute spedizionieri e contratto di trasporto
1 ANNO
Fatture: Notaio, Avvocato, Commercialista
3 ANNI
Ricevute di pagamento alberghi/pensioni
6 MESI
VERSAMENTI PER TASSE / TRIBUTI / MULTE Versamenti previdenziali (INPS) e riscatti universitari
Conservare per sempre
Ricevute pagamento Bollo auto
5 ANNI
Ricevute pagamento IMU
5 ANNI dopo quello di competenza
Ricevute pagamento IRPEF (F24)
5 ANNI dopo quello della dichiarazione
Ricevute pagamento Badanti/collaboratori domestici
10 ANNI da fine rapporto lavoro
Ricevute pagamento rette scolastiche
1 ANNO
Ricevute pagamento multe stradali
5 ANNI dopo quello di notifica verbale
ASSICURAZIONI E SINISTRI Ricevute pagamento Assicurazioni (auto, casa, vita. etc)
1 ANNO dalla scadenza
* N.B. In caso di ristrutturazioni edilizie o riqualificazione energetica, poiché la rateazione delle detrazioni è su 10 anni, la documentazione per chiedere le detrazioni dovrà essere conservata per 10 anni più 5, ovvero 15 anni.
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LA TESSERA CISL DA DIRITTO A CONVENZIONI TRA CUI: Polizza Infortuni La convenzione con la compagnia assicuratrice UNIPOLSAI offre agli iscritti FNP una polizza che prevede, in caso di ricovero a seguito di infortunio, con franchigia di due giorni: • un indennizzo giornaliero di € 30,00 per i primi 30 giorni e, nel caso di ricovero continuativo, di € 50,00 per i successivi fino al 60°giorno • una indennità aggiuntiva di € 15,00 in caso di sospensione dell’invalidità di accompagnamento • un rimborso pari al 50% e fino a un massimo di € 125,00 delle spese per acquisto o noleggio di carrozzelle ortopediche, di apparecchi protesici e terapeutici di qualsiasi tipo, sostenute entro i 90 giorni dalla data di dimissione dall’istituto di cura • una diaria di € 30,00 fino a 4 giorni, per terapie di riabilitazione e sostegno L’indennizzo si somma al rimborso delle altre coperture assicurative dell’iscritto ed è esente da qualsiasi tipo di tassazione. Fondo di solidarietà furti e scippi Il Fondo di Solidarietà non ha articolazioni assimilabili ad una assicurazione, in quanto il finanziamento è a totale carico della Federazione. Il Fondo interviene in caso di furto o scippo subito dall’iscritto che, entro 30 giorni dall’evento, si dovrà recare presso la sede FNP più vicina portando la denuncia in originale presentata all’autorità competente (Carabinieri o Polizia di Stato) entro 10 giorni dall’evento oltre a un documento di identità in corso di validità. Rimborsi: 1 - Furto di denaro contante fino a 150,00€ 2 - Furto del cellulare fino a 80,00€ 3 - Furto di oggetti d’oro 50,00€ cadauno (massimo 3 oggetti) 4 - Rifacimento a seguito del furto della carta di identità 20,00€, della patente 30,00€, chiavi e serrature 50,00€. Nel caso in cui il furto riguardi due o più voci sopra elencate, il massimale non potrà risultare superiore a 80 euro In caso di cumulo delle voci (1,2,3,4) il rimborso non può superare il massimale di 250 euro. Nel caso in cui venisse presentata una denuncia che riguarda più soggetti iscritti si potrà procedere al rimborso degli oggetti indicati dall’autorità competente come rubati riferiti a ciascun soggetto.
NUOVA TESSERA CISL 2019 GLI ISCRITTI ALLA FNP-CISL CON TRATTENUTA PREVIDENZIALE RICEVERANNO AL DOMICILIO LA NUOVA TESSERA CISL 2019 ENTRO IL MESE DI APRILE.