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Anno 30 - N° 7 - € 0,50

Luglio 2011

Direzione, Redazione e Amministrazione: Via A. Airoldi, 9 - LECCO - Tel. 0341 364685 - Fax 031 860311 - E-mail: ilpuntostampa@fastwebmail.it - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Lecco

Assemblea Generale di Confcommercio Lecco. Dalla Relazione del Presidente

PEPPINO CIRESA: LA VOCE DEL COMMERCIO LETTERA A SANGALLI “Confcommercio Lecco auspica una riforma fiscale che, incrociandosi con la costruzione del federalismo fiscale, consenta di ridurre le tasse. Nei giorni scorsi, dopo una riunione del Consiglio Generale, ho inviato al Presidente di Confcommercio – Imprese per l’Italia- Carlo Sangalli, una lettera per chiedere un intervento sugli enti competenti che escluda l’applicazione degli studi di settore per tutti gli esercizi commerciali operanti nei comuni montani con meno di 800 abitanti. Non posso assicurare il buon esito della nostra proposta, tuttavia la considero assolutamente indispensabile per dare un concreto sostegno alle nostre micro e piccole imprese. LE CIFRE Se questi ultimi due anni di crisi hanno portato alla chiusura, a livello nazionale, di decine di migliaia di aziende del commercio, in Provincia di Lecco la situazione è diversa. Uno studio congiunto di Regione Lombardia e Confcommercio Lombardia evidenzia in Provincia di Lecco, al 30 Giugno 2010, lo stesso numero (addirittura accresciuto di poche unità) di esercizi commerciali food e no-food rispetto allo stesso periodo del 2009, ossia: 519 punti vendita alimentari, 2541 punti vendita non alimentari, 309 punti vendita misti per un totale di 3369 punti vendita, rispetto ad un totale 30 giugno 2009 di 3361.Lo stesso dicasi per le Grandi strutture di vendita (15 al 30 giungo 2010 e 15 al 30 giungo 2009) e per le medie strutture di vendita ( 213 nel 2010 e 216 nel 2009 ). Tale risultato, tra i più positivi nelle province lombarde, è riconducibile alla politica ed alle azioni messe in campo da Confcommercio Lecco sul territorio. Politiche e azioni di tutela, sostegno e supporto ai negozi di vicinato. Tra questi sono da ricordare il successo, attribuibile a Confcommercio Lecco, di avere bloccato, sicuramente nel breve e medio termine, la realizzazione di Factory Outlet Center nel comune di Costamasnaga. E il nostro impegno nella costituzione e gestione dei Distretti del Commercio: in tutti i 10 Distretti esistenti in Provincia, Confcommercio Lecco è tra i soggetti partner, con i comuni interessati. Queste azioni stanno pre-

miando Confcommercio Lecco anche dal punto di vista di accrescimento della base associativa. IL TURISMO Al fine di migliorare gli accessi al nostro territorio, considerati anche i flussi turistici provenienti da nord, riteniamo opportuno valutare la fattibilità di rendere sempre percorribile il Passo dello Spluga, demandando a successivi incontri con la provincia di Sondrio e le Autorità Elvetiche, l’elaborazione di studi di fattibilità volti ad individuare la soluzione più idonea, qualora gli stessi manifestino interesse all’intervento. Siamo consapevoli che tale intervento deve avere una copertura finanziaria. Qualora il progetto fosse condiviso e meritevole di traduzione pratica, sarà indispensabile procedere alla quantificazione ed al reperimento delle necessarie risorse finanziarie. IL PORTO Infine riteniamo che si debba procedere alla rea-

lizzazione di un porto turistico a Lecco. L’intervento deve essere certamente poco invasivo dal punto di vista ambientale, ma è altrettanto vero che occorre dare l’opportunità all’eventuale imprenditore privato di avere un ritorno dall’investimento. Se così non fosse, c’è il rischio che continuiamo a parlare del porto a lago, senza vederlo per molti anni ancora. SINERGIE Devo inoltre ricordare che Confcommercio Lecco, avendo avuto l’onore di assumere la Presidenza del Comitato Consultivo della Deutsche Bank, ha proposto, condiviso con le altre associazioni di categoria e poi realizzato, uno studio di fattibilità per rendere strutturale e sistematica la navigazione del bacino lecchese del lago di Como. Un progetto di navigabilità leggera che si integra con la realizzazione di ciclopedonali su larga parte del bacino stesso. Ora si sta lavorando con la Provincia di Lecco, con i Comusegue a pagina 2


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Giuseppe Ciresa: le sinergie, i progetti, il Sistema Lecco

A Palazzo del Commercio ni di Lecco, Malgrate, Valmadrera, Abbadia Lariana e di Mandello del Lario affinchè lo studio di fattibilità possa essere finanziato e realizzato. I rapporti tra Confcommercio Lecco e le Pubbliche Amministrazioni sono soddisfacenti: nel 2010 è continuata la proficua collaborazione con la Provincia di Lecco; per citare un fatto concreto, la nostra associazione ha prontamente aderito alla Conferenza nazionale sul Turismo organizzata dalla Provincia di Lecco e dal Ministero del Turismo lo scorso ottobre. Anche con il Comune di Lecco la collaborazione è più che buona: con il Sindaco Virginio Brivio e l’assessore Volontè, punto di riferimento dei nostri settori economici, i rapporti sono costruttivi. I PROGETTI Positiva la nostra valutazione sul Piano del Governo del Territorio che contiene importanti interventi che impatteranno sull’attività delle nostre imprese. Su tutti, il prossimo PGT prevede l’impossibilità di nuove aperture della Grande Distribuzione Organizzata. Ma anche degno di nota l’impegno per rilanciare il Distretto Urbano del Commercio. In questi mesi ha tro-

La sede centrale di Confartigianato Imprese Lecco, in via Galilei

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vato ultimazione il progetto di arredo urbano denominato “UN VASO PER IL CENTRO”, diventa così molto importante, in collaborazione tra Confcommercio e Comune di Lecco, la costituzione di una forma di governance del Distretto, alla cui guida Con-

fcommercio Lecco proporrà Alberto Negrini, presidente della zona di Lecco. IL SISTEMA LECCO Anche i rapporti con le altre associazioni datoriali sono buoni. Tra le forze economiche ed imprenditoriali lecchesi si possono progettare interventi condivisi, ma non deve essere questa l’unica regola. In alcune occasioni un’associazione è libera di proporre un’idea, un progetto, così come su un dato obiettivo può esserci la collaborazione tra alcune associazioni e non di altre. Questo può essere il “modus operandi” delle associazioni per il prossimo futuro. Pertanto è legittimo per un’associazione cercare la condivisione su un dato progetto, ma è altrettanto legittimo per altre associazioni non condividerlo. Quindi: collaborazione tra associazioni su alcuni progetti e su altri con altre

associazioni. Se ciò dovesse accadere, questo non significa indebolire il “Sistema Lecco”: è solo una diversa modalità di fare sistema. ENTI & ISTITUZIONI Quello che non deve mancare è il coinvolgimento degli Enti e delle Istituzioni le quali, considerata la riduzione di spesa chiesta alle Regioni ed agli Enti locali dall’ultima manovra di finanza pubblica, devono utilizzare le risorse finanziarie con oculatezza, impiegandole per interventi di interesse per il territorio. Non necessariamente interventi eclatanti, anche di minore portata ma necessari per migliorare il fare impresa. Voglio rivolgere un particolare ringraziamento al Vice Presidente Antonio Peccati per il costante impegno profuso per l’associazione e per il Fondo di Garanzia di cui è Presidente”.

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Presentato il bilancio 2010 approvato dal Consiglio di Amministrazione

Grandi risultati per Acel Service L’utile netto sfiora i 7 milioni e 500mila euro - Oltre 81mila i clienti gas Buono il decollo dell’energia elettrica Chiude con un utile netto di Euro 7.467.278 milioni il bilancio 2010 di ACEL Service Srl, la società partecipata da Lario reti holding Spa (95,46%) e Azienda Unica Servizi Municipalizzati (AUSM) Spa (4,54%) che rappresenta uno dei più importanti player sul territorio provinciale lecchese nella vendita del gas metano per usi civili e industriali, attività cui ha più di recente affiancato anche la vendita di energia elettrica. Un risultato estremamente positivo, sia in valori assoluti che in relazione al 2009, quando l’utile netto era salito, rispetto al passato a Euro 2.245.042, miglior risultato dalla costituzione della Società. Il percorso di sviluppo di ACEL Service, dunque, continua con successo, come testimoniano per altro anche i dati di produzione: sono infatti 261.299.547 ml i metri cubi di gas metano venduto (+41,55% rispetto al 2009) a una clientela che ha raggiunto le 81.044 utenze (+10,64% rispetto al 2009): quanto all’energia elettrica, circa 48 milioni di kwh venduti per un ricavo pari a Euro 5.514.000. “Siamo particolarmente soddisfatti dei risultati conseguiti, che testimoniano il ruolo strategico ormai acquisito a livello provinciale, e non solo, da ACEL Service e, al tempo stesso, della validità delle scelte compiute da questo Consiglio di Amministrazione, condivise dalla Direzione generale e da tutta la struttura aziendale”, afferma il presidente di ACEL Service Srl, Angelo Fortunati. Scelte qualificanti che hanno investito i diversi ambiti di ACEL Service: “Sotto il profilo societario - sottolinea ancora il Presidente - va infatti ricordata la fusione per incorporazione di Ecosystem Gas Srl, che ci ha permesso di acquisire un buon numero di utenze nel territorio della Brianza, cui ha fatto seguito un’azione commerciale diretta. Sul piano della mission, ACEL Service ha deciso di strutturarsi per entrare nel mercato dell’energia elettrica. A livello gestionale ed organizzativo abbiamo sviluppato l’attività di controllo di gestione con rendiconti trimestrali.

Sotto il profilo commerciale abbiamo accresciuto notevolmente la specializzazione nelle trattative per l’acquisto del gas, che ci ha consentito di spuntare i migliori prezzi di mercato, e abbiamo intensificato i rapporti di consulenza con aziende del territorio aventi interessi di rilievo nel mercato del gas metano, oltre a sviluppare un’azione di penetrazione costante anche su territori non serviti dalla rete di Lario reti holding S.p.A.”. Proprio questo aspetto è uno dei dati più rilevanti del bilancio di ACEL Service: rispetto al 2003, anno in cui ACEL Service vendeva gas metano utilizzando esclusivamente come vettore la rete Lario reti holding/ AGE (erano 126.273.310 mc), oggi ACEL Service, a fianco del gas vettoriato dalla rete Lrh/AGE (141.308.757 mc), vende su altre reti 119.990.790 mc, pari al 45,92% del suo venduto totale (261.299.547 mc). “Ciò dimostra – spiega il Presidente Fortunati – come la Società sia stata in grado di reagire sia sul territorio tradizionale, sia sui territori di espansione. Ed è una considerazione particolarmente importante anche ai fini dello sviluppo nel breve-medio periodo dell’Azienda”.

Ma a determinare il successo di ACEL Service sul mercato sono anche altri fattori: “Da un lato, soprattutto da parte del piccolo consumatore, possiamo contare su un elevato livello di fiducia nei nostri confronti, che si accompagna anche ad una convenienza economica delle forniture, contrattualizzate nel pieno rispetto delle condizioni tariffarie imposte dall’Autorità dell’E.E. e Gas, se confrontata in tutti i dettagli alle offerte commerciali di altri operatori – spiega il Direttore generale, Giannantonio Marinoni – La presenza di molti sportelli sul territorio e dunque la facilità di rapporto con il cliente è un altro nostro punto di forza, che si accompagna alla preparazione del nostro personale, soprattutto di fronte alle difficoltà che il cliente si trova ad affrontare per le nuove disposizioni in materia. Infine godiamo di una buona immagine, quale azienda del territorio al servizio dell’esigenza della clientela, consolidata grazie ad una politica di sostegno a diversi eventi culturali, sociali e sportivi che ci ha permesso di essere vicini al tessuto vitale della provincia”. Quanto ai progetti per il futuro, il Consiglio di amministrazione ha definito un piano industriale 20112013 che vede ACEL Service indirizzasi verso due obiettivi principali: mantenere la quota di mercato del gas metano e sviluppare il settore dell’energia elettrica. “Per conseguire questi obiettivi – afferma il Presidente Fortunati – ci siamo dati alcune priorità di intervento: potenziare la rete di vendita, investire in software, ottimizzare l’attività di amministrazione, consolidare le capacità organizzative. Una considerazione a parte merita il settore dell’energia elettrica, dove andremo a potenziare ulteriormente l’organico per poterci rivolgere più massicciamente ai clienti industriali ed alle attività con partita I.V.A. e, naturalmente, alle amministrazioni comunali, sulle quali puntiamo, essendo queste i nostri indiretti proprietari che penso debbano credere in questa Società e contribuire al suo sviluppo. Infine ci proporremo anche all’utenza diffusa”.

En.Tra. SpA in forte crescita Per ACEL Service una partecipazione strategica È un bilancio estremamente positivo quello relativo al 2010 che è stato presentato nel corso della Assemblea dei Soci svoltasi a Lecco, presso la sede di ACEL Service, da Energy-Trade SpA., società con sede a Bologna, nata nel 2003 per svolgere attività di importazione, acquisto e vendita di energia (gas ed elettricità), soprattutto a clienti grossisti, di cui ACEL Service è uno dei principali azionisti, con il 23,58% del capitale. Costituita inizialmente da undici imprese pubbliche operanti in diverse aree del territorio nazionale, concentrate prevalentemente nel nord Italia, tutte “Aziende ex Municipalizzate”, ed oggi composta da otto società di vendita o distribuzione, En.Tra. SpA conta nel mercato del gas su 350.000 clienti finali dei soci e nel mercato dell’elettricità su 50.000 clienti finali dei soci. La sua missione strategica rimane quella di raggiungere una massa critica, in termini di quantitativi di energia acquistabile, che consenta di negoziare con i grandi fornitori nazionali ed internazionali, ottenendo le migliori condizioni di acquisto della materia prima. E i risultati ottenuti nel corso dell’anno appena trascorso testimoniano l’ulteriore sviluppo

della Società, che ha concluso il 2010 con un risultato netto di Euro 1.444.410, ben superiore rispetto agli obiettivi di budget che si era posta. Tale risultato è frutto di un valore della produzione di oltre Euro 265.477.000 superiore del 52% rispetto al precedente esercizio, e di un incremento significativo dei propri volumi di vendita gas che, nonostante la flessione generalizzata dei consumi dovuti ai riflessi della crisi economica, hanno toccato i 948.630.000 Smc,

con un incremento del 73,1% rispetto all’anno precedente. “I risultati del bilancio 2010 di En.Tra. SpA si presentano particolarmente positivi, sia se considerati nei loro valori assoluti che in termini di crescita, a testimonianza della bontà del progetto industriale che ci siamo posti” afferma il Presidente di En.Tra. SpA Massimo Michelini. “La partecipazione di ACEL Service a En.Tra. SpA si sta confermando sempre più strategica, grazie anche alla collaborazione

con gli altri Soci, in particolare Sinergas Spa di Carpi, AMSC Commerciale Gas di Gallarate e Canarbino Invest di Milano – prosegue il Presidente di ACEL Service Angelo Fortunati -: essa ci permette di poter contare su un soggetto partecipato in grado di far sentire il proprio peso nella negoziazione con i fornitori nazionali ed internazionali per l’acquisto a prezzi interessanti della materia prima. E i vantaggi che ne derivano possono essere trasferiti non solo in ambito operativo aziendale, ma anche nelle proposte contrattuali che siamo in grado di offrire ai nostri clienti. Le previsioni a breve ci fanno pensare ad un consolidamento del percorso di sviluppo degli ultimi anni, sia attraverso un’ulteriore collaborazione con il nucleo di Soci/clienti, sia attraverso una azione di sviluppo di mercato per ampliare le controparti grossiste non socie”. Va sottolineato per altro che, nel corso del 2010, proprio con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente la società, si è provveduto ad un aumento del capitale sociale di En.Tra. SpA di 1 milione di Euro e che, nella compagine societaria, ha fatto il suo ingresso il patner industriale Canarbino Invest Srl con sede a Milano, alla quale presto seguirà HB Trading Spa di Sarzana.


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Api Lecco - Dal 25 al 28 maggio al salone leader dell’industria del mobile

L’Ufficio Estero con nove aziende alla Interzum di Colonia

Buon movimento a livello di visitatori, numerosi contatti e aria di ripresa tra le Pmi espositrici Nove le aziende che, accompagnate dall’Ufficio Estero di Api Lecco e Confartigianato Imprese Lecco, hanno partecipato alla 27esima edizione di Interzum, unica fiera leader nel settore dell’industria del mobile e della finitura d’interni svoltasi a Colonia dal 25 al 28 maggio. Anche per il salone di Colonia, le due Associazioni imprenditoriali lecchesi hanno optato per l’allestimento di un’area collettiva che sembra essere la soluzione più apprezzata dalle aziende visto il successo avuto nelle ultime esposizioni. Questa formula consente infatti ai partecipanti di poter disporre non solo delle competenze dello staff dell’Ufficio Estero, ma anche di un luogo di incontro e scambio con altri rappresentanti provenienti dai territori limitrofi. Interzum è stata anche l’occasione per proporre un “esperimento” che ha avuto degli ottimi risultati. Per far sentire come a casa le nove aziende accompagnate a Colonia, la struttura lecchese ha organizzato presso il proprio stand un servizio di catering che, sfornando piatti caldi tipici della cucina del territorio, ha attirato presso l’area riservata alla collettiva tantissimi espositori e clienti. “Ad esprimere l’importanza della partecipazione al salone di Colonia sono state le imprese presenti all’esposizione che, grazie anche al supporto dello staff dell’Ufficio Estero, hanno avuto ottimi risultati in termini di contatti e clienti – ha spiegato Marco Piazza, responsabile per l’Api di Lecco dell’Ufficio Estero (nella foto in alto) – Anche questa volta la formula della collettiva ha trovato grande adesione non solo tra le Pmi lecchesi ma anche tra le aziende milanesi e comasche spinte a partecipare proprio dal fatto di poter contare sul supporto della valida struttura dell’Ufficio Estero e sulla presenza di altre imprese del territorio”. “Le aziende hanno ottenuto diversi contatti e hanno riscontrato un buon movi-

mento a livello di visitatori, più della scorsa edizione di due anni fa – hanno riportato le responsabili dell’Ufficio Estero, Doretta Rigamonti e Susanne Martin – Questo fa ben sperare per il futuro. Tra le aziende del settore si respirava un’aria più ottimista, determinata a superare la difficile congiuntura economica”. Un format, quello offerto dalla struttura dell’Ufficio Estero, che ha trovato grande soddisfazione da parte delle aziende associate all’Api di Lecco presenti in fiera: Corbetta Salvatore di Molteno, Euromid di Valmadrera, Flamma di Ballabio e Mollificio Lecchese di Valmadrera. Hanno partecipato alla collettiva anche Citterio Line, Furnital, Mafos, O.M.M. e Sunkel.

Api Lecco affianca le Pmi sul nuovo strumento per la tracciabilità dei rifiuti

Sistri: corsi pratici per 100 aziende associate

Con l’avvicinarsi del primo giugno, data di entrata in vigore del nuovo Sistema informatico per la tracciabilità dei rifiuti (Sistri), l’Api

di Lecco ha organizzato dei corsi pratici per 100 aziende Associate. “Il Sistri rappresenta uno strumento messo in atto dal Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio volto a garantire un maggior controllo della movimentazione dei rifiuti speciali – ha spiegato Ermanno Bertoletti, responsabile dell’area Ambiente e Sicurezza dell’Api di Lecco – Con il Decreto del 17 dicembre 2009 e le successive modifiche, dal primo giugno si passerà da un sistema cartaceo (basato sul Formulario di identificazione dei rifiuti, Registro Carico e Scarico, Modello Unico di dichiarazione ambientale) a modalità elettroniche

più avanzate tramite l’utilizzo di apparecchiature informatiche e dispositivi da installare presso le sedi aziendali (chiavetta Usb) e sui mezzi adibiti al trasporto rifiuti (Black Box)”. Fin dall’emissione del Decreto l’Api di Lecco ha svolto un’importante attività di informazione verso le aziende associate, oltre ad aver organizzato la concreta distribuzione dei supporti elettronici necessari per l’accesso al Sistri, in accordo con la locale Camera di Commercio. Ma non solo. Già dallo scorso anno l’Associazione di via Pergola ha attivato per i propri associati dei corsi pratici per l’utilizzo e la gestione in azienda del nuovo strumento di tracciabilità dei rifiuti. Il corso, realizzato in collaborazio-

ne con S.I.A. srl (Sistemi Informativi Aziendali), è nato per rispondere con nozioni pratiche ai numerosi dubbi degli Associati sul Sistri ed è rivolto ai delegati e a tutti i soggetti che a vario titolo si occupano dei rifiuti in azienda. L’obiettivo è quello di introdurre e rendere applicabile praticamente in azienda il nuovo Sistema di gestione fornendo risposte concrete alle varie figure interessate dal nuovo strumento: il produttore, il trasportatore, il detentore e il recuperatore. Durante le lezioni gli associati, muniti di un Pc e della propria chiavetta Usb, possono simulare le operazioni riferite alle annotazioni sul Registro cronologico, ai fogli di trasporto e alla registrazione di presa incarico.


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Accordo Agomir-Dedagroup per la distribuzione del gestionale Comarch Semiramis

Una scelta internazionale per Agomir S.p.A. Intervista a Mario Goretti, Amministratore Delegato Agomir S.p.A. Agomir S.p.A., società del Gruppo G.R. Informatica, festeggia i 30 anni della capogruppo lanciando nuove, importanti sfide. L’accordo siglato con Dedagroup, società di soluzioni ICT attiva a livello nazionale e internazionale nel settore bancario, della Pubblica Amministrazione e dell’industria, si inserisce all’interno di un importante percorso di crescita e internazionalizzazione intrapreso dall’azienda lecchese. “Grazie a questa partnership – spiega Mario Goretti – Agomir entra a far parte del canale di distribuzione italiano di Comarch Semiramis, l’ERP (Enterprise Resource Planning) web-based di ultima generazione studiato appositamente per la media impresa. L’accordo – continua Goretti – è giunto dopo un’attenta analisi che Agomir ha condotto al fine di identificare una soluzione gestionale internazionale in grado di poter portare la nostra esperienza anche in aziende di media-grande dimensione, aperte all’innovazione e all’internazionalizzazione. Con Comarch Semiramis - prosegue Goretti - Agomir risponde efficacemente alle esigenze di flessibilità ed efficienza operativa della media impresa nell’era di Internet, con un’offerta altamente innovativa. Semiramis infatti è uno dei primi prodotti di una nuova generazione di software per le imprese (ERPII) che definisce nuovi standard in tema di tecnologie, flessibilità, scalabilità ed ergonomia user-friendly”. Quali sono i principali vantaggi dell’ERP di nuova generazione per le medie imprese? Comarch Semiramis è un ERP cross-industry con tante funzionalità e una vasta gamma di applicazioni a supporto di ogni tipo di processo aziendale: dal management strategico alla gestione dei rapporti con i clienti fino ai processi di produzione. Un altro tratto che contraddistingue l’applicativo è la sua architettura: Comarch Semiramis è concepito in Java e si basa interamente sul

web garantendo massima­ apertura, efficienza, scalabilità, possibilità di ampliamento ed adeguamento ai nuovi trend. Semiramis offre inoltre una libertà totale all’azienda: in quanto web, può essere utilizzato ovunque, in qualsiasi momento, in tutte le lingue anche fuori dall’azienda. Grazie ad un’interfaccia ergonomica completamente nuova, molto gradevole a livello estetico (basata sui criteri del famoso guru americano del design Alan Cooper), Semiramis offre una serie di servizi per la gestione aziendale, in costante espansione. I vantaggi di un software “a misura d’uomo” sono evidenti: riduzione dei costi per la formazione e l’implementazione, aumento della produttività del lavoro, ampio consenso presso gli utenti in fase di introduzione del software.

Agomir presenterà Comarch Semiramis, l’ERP web-based di ultima generazione studiato appositamente per la media impresa, alle aziende del territorio con un evento organizzato per metà settembre in collaborazione con Dedagroup. “Sarà l’occasione anche per condividere con le medio-grandi aziende del territorio i temi gestionali e le caratteristiche desiderate nelle applicazioni software del prossimo futuro” spiega Mario Goretti. Agomir presenterà Semiramis alle medie aziende del territorio con un evento organizzato per metà settembre in collaborazione con Dedagroup. “Sarà l’occasione anche per condividere con le medio-grandi

aziende del territorio i temi gestionali e le caratteristiche desiderate nelle applicazioni software del prossimo futuro”, aggiunge Goretti. Semiramis non è l’unico investimento in corso in casa Agomir: l’azienda lecchese, infatti, sta portando avanti la sua evoluzione su diversi fronti. Quali sono le principali innovazioni su cui state lavorando? I due grandi rami in cui stiamo investendo ora, con importanti novità, sono il software di nostra produzione e lo sviluppo delle nostre competenze nel mondo dei sistemi hardware e di rete. In ambito gestionale proseguono le attività interne per lo sviluppo della suite InteGRa (gestione documentale, manutenzione impianti e service in ottica CRM) e di Primula (gestionale amministrativo e di produzione). Oltre alla nuova versione InteGRa 3.5, quest’anno rilasceremo Primula 7.0, il gestionale che risponde alle esigenze della piccola impresa, con una revisione completa delle interfacce e di alcuni metodi di utilizzo. Sarà inoltre possibile utilizzare i nostri software, e non solo, direttamente dalla nostra server farm, che è stata ampiamente rivista e qualificata per offrire servizi in outsourcing alle imprese che non vogliono dotarsi di infrastrutture interne. Quali sono le prospettive di Agomir per il futuro? L’obiettivo è quello di consolidare la nostra presenza sul territorio, sia come numero di clienti che come qualità dei servizi; parallelamente portare i nostri prodotti anche nel resto del territorio italiano attraverso una rete indiretta che stiamo qualificando in questi mesi. Nel contempo, abbiamo attivato un percorso di internazionalizzazione: la partnership con Dedagroup per la distribuzione di Comarch Semiramis rappresenta per noi un’opportunità importante che ci consentirà di creare valore aggiunto per tutti gli attori coinvolti in questo nostro progetto innovativo.


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Lecco è la prima provincia italiana per “forza industriale” Secondo i dati diffusi recentemente dal Centro Studi nazionale di Confindustria, per ‘’forza industriale” quella di Lecco è la prima provincia italiana, mentre in Europa è al sessantunesimo posto. Il dato è calcolato dal Centro Studi comparando il valore aggiunto industriale pro capite. “Questo dato è in se estremamente rilevante e non solo ci rende orgogliosi, ma conferma che la forza del nostro territorio e il suo sostegno economico stanno prima di tutto nel tessuto industriale e nelle competenze diffuse che gli permettono di essere competitivo – commen-

ta il Presidente di Confindustria Lecco, Giovanni Maggi. È interessante anche notare che, sempre secondo i dati del Centro Studi, se la vocazione industriale dell’area di Wolfsburg in Germania, prima nella classifica europea, è dieci volte più alta della media europea, Lecco è comunque 2,3 volte sopra la media europea”. “Queste rilevazioni, assieme a quanto visto con le più recenti indagini congiunturali del nostro Ufficio Studi, e cioè che domanda ed attività produttiva mostrano lievi ma costanti propensioni di crescita – afferma ancora Giovanni Maggi - ci spingono ad insistere su

ECOLE - Enti COnfindustriali Lombardi per l’Education La messa in rete delle competenze che funziona

Sono importanti i risultati che ECOLE, Enti COnfindustriali Lombardi per l’Education sta ottenendo nel 2011, confermando il successo di un modello di rete che ha saputo attivare sinergie fra soggetti tutti appartenenti al sistema Confindustriale, ma caratterizzati da peculiarità diverse: Assolombarda, Confindustria Lecco, Confindustria Monza e Brianza e UCIMU-Sistemi per produrre, che nel complesso rappresentano 8mila imprese e 420mila addetti. Nell’anno in corso l’ente consortile, grazie ai progetti ad oggi approvati sui diversi canali di finanziamento pubblico - Regione Lombardia, Fondimpresa e Fondirigenti - realizzerà 650 percorsi formativi per un totale di 13.400 ore di formazione, con la partecipazione di 5.600 lavoratori provenienti da oltre 700 aziende. Materia dei corsi di formazione sono sia le competenze trasversali che le competenze tecnico-professionali, dedicate a più settori. Oltre a questo sono attivi progetti settoriali specifici per il settore metalmeccanico, oltre che sulla sicurezza nei settori sanità e edilizia. Rilevanti anche i dati riferiti all’attività di ECOLE di assistenza alle imprese

nell’acquisizione dei finanziamenti per l’accesso alle risorse dei “Conti Formazione” aziendali di Fondimpresa e Fondirigenti, grazie ai quali le imprese hanno la possibilità di sfruttare, per progetti formativi, le risorse accantonate a tal fine. Secondo le stime elaborate sulla base dei dati sinora disponibili, i finanziamenti che le imprese otterranno complessivamente nel 2011, grazie al supporto di ECOLE, ammonteranno a un valore complessivo di oltre 7,2 milioni di euro. ECOLE sta inoltre partecipando a un progetto internazionale sul tema delle competenze e realizzando due ricerche sulle leve strategiche necessarie alle PMI per superare i momenti di crisi. “Attraverso un format nuovo e trasversale – commenta il Direttore di Confindustria Lecco e Presidente di ECOLE, Giulio Sirtori - ECOLE ha fatto punto di forza l’unione delle competenze dei singoli soggetti, messe in rete per offrire alle imprese servizi qualificati a sostegno di due asset strategici: la formazione e il lavoro. Anche i risultati della nostra sede lecchese sono molto significativi: stimiamo di chiudere l’anno in corso con un totale di 3.700 ore di corso erogate per quanto riguarda i soli corsi finanziati”.

“Le competenze diffuse che caratterizzano la provincia di Lecco sono una straordinaria leva competitiva per il nostro tessuto produttivo – afferma il Presidente di Confindustria Lecco, Giovanni Maggi. Investire su di esse partecipando alla creazione di una realtà efficiente e qualificata come ECOLE è investire sul nostro futuro. Nell’epoca in cui tanto si parla di reti, ECOLE è senza dubbio un esempio virtuoso di come si può agire con grandi risultati attraverso la partnership fra soggetti che condividono uno stesso obiettivo, in questo caso la crescita delle risorse umane e quindi delle imprese”. “Per essere più vicini alle esigenze delle imprese, in ogni sede territoriale di ECOLE, vengono attivati progetti specifici - continua il Presidente Maggi. Per Lecco in particolare è stato avviato in fase sperimentale il progetto pilota dedicato ai servizi al lavoro. Nel concreto, grazie ai finanziamenti provinciali e regionali, i lavoratori che vivono in contesti di crisi aziendale e sono per questo in uscita dal mercato del lavoro, possono accedere a servizi volti alla ricollocazione ed eventualmente riqualificazione professionale. Questo, con l’obiettivo di favorire il loro inserimento in realtà aziendali differenti da quelle di provenienza”.

un aspetto fondamentale sul quale chiediamo da tempo che si concentri l’attenzione: l’industria è la forza motrice del territorio e di questo Paese. È inammissibile che di fronte a questo non ci si decida ad attuare una vera politica industriale e non ci si chieda, come ci chiediamo noi oggi: se in queste condizioni otteniamo questi risultati, dove potremmo arrivare se potessimo operare in condizioni diverse, non certo con agevolazioni e sussidi che non abbiamo mai chiesto, ma con un fisco diverso, infrastrutture diverse, un apparato burocratico diverso?”.

I FINANZIAMENTI EUROPEI

Quali sono e che opportunità offrono i programmi europei di finanziamento per le imprese Si è tenuto alla fine di giugno presso Confindustria Lecco l’incontro dal titolo “I FINANZIAMENTI EUROPEI. Quali sono e che opportunità offrono i programmi europei di finanziamento per le imprese”, organizzato dall’Associazione per fornire alle imprese le informazioni in materia di Finanziamenti Europei e presentare alcune strategie utili per l’accesso ai fondi da parte delle PMI. L’Unione Europea stanzia infatti ogni anno risorse per finanziare la crescita competitiva e tecnologica delle imprese. Parte di queste risorse sono concesse tramite enti nazionali o regionali, ma la maggior parte viene gestita direttamente dalla Commissione Europea attraverso un sistema articolato e complesso di programmi e iniziative comunitarie. Scopo dell’incontro organizzato da Confindustria Lecco è stato quello di illustrare le regole di partecipazione ai bandi comunitari, con una particolare attenzione ai programmi che sostengono le attività di ricerca e innovazione tecnologica e ai Network internazionali che favoriscono la collaborazione tra imprese e enti di ricerca dei diversi paesi europei. Sono state inoltre presentate testi-

monianze dirette del percorso che porta dall’idea al progetto finanziato, con casi che hanno avuto effettivo successo a livello europeo. “Le imprese lecchesi hanno le caratteristiche per poter competere e collaborare a livello europeo con i principali attori dell’innovazione tecnologica – afferma il direttore di Confindustria Lecco, Giulio Sirtori – e ci siamo attivati per accompagnarle in questo percorso con un sostegno concreto e qualificato. Il primo, indispensabile passo è dunque quello di guidare le aziende nella conoscenza e nell’approccio a questi programmi”.

Al di là di questo primo momento divulgativo, l’Associazione terrà inoltre costantemente informati gli associati attraverso una newsletter periodica con informazioni tecniche sui bandi e sulle opportunità legate ai finanziamenti comunitari. Per chi fosse interessato, saranno inoltre organizzati incontri bilaterali con esperti, nel corso dei quali sarà possibile effettuare una valutazione di pre-fattibilità per l’accesso agli strumenti comunitari.


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Acqua, energia e ambiente

Una nuova casa per Lario Reti Inaugurata il 6 giugno la nuova sede della multi service di via Fiandra 13; distribuiti due milioni di euro di dividendi straordinari ai comuni soci Una moderna e funzionale sede per Lario reti holding: grazie ad un investimento di circa due milioni di euro, la palazzina in via Fiandra 13, in passato di ACEL, è stata totalmente rinnovata ed ampliata. Accanto all’edificio già esistente è stata costruita una nuova struttura di 1700 metri quadri con postazioni per 95 dipendenti, una sala di telecontrollo per le reti idriche e le reti gas e una sala riunioni per l’assemblea dei soci. In occasione dell’inaugurazione, svoltasi il 6 giugno scorso, dopo il taglio del nastro da parte del sindaco Virginio Brivio e dopo la benedizione da parte di Monsignor Franco Cecchin è stato mostrato un video di presentazione aziendale (accessibile sul sito www.larioreti.it) inerente le attività e la logistica della società. Al termine della proiezione sono intervenuti sia il sindaco di Lecco, sia il presidente della Provincia Daniele Nava per sottolineare la valenza simbolica dell’ampliamento della sede legale di Lrh a dimostrazione dell’importanza della società nel panorama industriale della provincia. «Un lavoro di team – lo ha definito il sindaco Virginio Brivio – che mette in luce come, pur nelle more della difficile definizione normativa del sistema di gestione del servizio idrico, i comuni soci intendano lavorare insieme per

raggiungere risultati che vadano a beneficio dell’intera comunità». La riqualificazione del vecchio stabile è stata condotta sotto la guida del presidente Vittorio Proserpio a tre anni dal processo di fusione che ha portato Lario reti holding a divenire la prima multiservice a capitale interamente pubblico in provincia. L’azienda, infatti, si occupa di distribuzione

APPROVATO IL BILANCIO 2010, DIVIDENDI PER 2 MILIONI Terminata l’inaugurazione, i sindaci soci si sono riuniti in assemblea per approvare il progetto di bilancio 2010 della holding e il consolidato del Gruppo che comprende Acel Service Srl e Age spa. Risultati tutti positivi: il Gruppo ha infatti chiuso l’esercizio con un utile netto di pertinenza di 11,09 milioni di euro; Lrh SpA con un utile netto di 5.401.000 euro. Alla luce di quest’ultimo dato, i sindaci hanno votato in favore dell’erogazione di un dividendo straordinario di 2 milioni di euro, più del doppio rispetto all’anno scorso. L’assemblea, inoltre, ha eletto il nuovo Consiglio di Amministrazione, che come unica modifica ha visto l’ingresso di Maurizio Crippa al posto di Giuseppe Conti, eletto sindaco a Garlate. Allo stesso modo, nel Collegio Sindacale Achille Saverio è stato eletto al posto di Lelio Cavallier. Il presidente Proserpio ha ringraziato personalmente Cavallier e Conti per il lavoro altamente professionale svolto in questi anni. Il Comitato di Vigilanza di Lario reti holding è ora composto da Andrea Robbiani (coordinatore; sindaco di Merate); i membri sono Mauro Proserpio, Marco Rusconi, Tiziana Sala, Davide Vassena.

del gas naturale, di gestione dei processi relativi al servizio idrico integrato, di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e di gestione della fornitura di energia termica tramite telecontrollo. Lario reti holding si sviluppa in sette sedi di distretto con personale distaccato oltre che a Lecco, anche a Dervio, Introbio, Oggiono, Calolziocorte, Casatenovo e

Merate. Si tratta di una realtà solida: per quanto riguarda la distribuzione del gas, ad esempio, Lrh assieme alla controllata Age veicola complessivamente 200 milioni di metri cubi di gas metano all’anno in trentasette comuni, attraverso una rete di 850 chilometri e più di 80.000 punti di riconsegna. Queste le diverse tipologie di consumo:

2% per uso cucina e produzione di acqua calda; 41% per riscaldamento individuale; 20% per riscaldamento centralizzato; 19% per uso tecnologico di industrie e artigiani e 18% per il terziario e per il commerciale. Nel settore idrico, invece, Lario reti holding sostiene il servizio in 80 comuni della Provincia di Lecco gestendo i processi di distribuzione dell’acqua, la raccolta dei reflui e la loro depurazione. La rete di distribuzione dell’acqua a uso civile ha un’estensione di circa 3.300 chilometri e raggiunge 300.000 abitanti su tutto il territorio provinciale. Ogni anno vengono erogati 25 milioni di metri cubi d’acqua provenienti da sorgenti in quota, da falde sotterranee o dall’acqua del lago potabilizzata attraverso l’impianto di trattamento di Valmadrera. I processi di gestione delle acque reflue invece comprendono 1.400 chilometri di rete fognaria e 117 impianti di sollevamento dove gli scarichi sono pompati a quote più alte perché possano scendere per caduta verso gli impianti di depurazione. Lario reti holding, infine, assicura l’operatività di 14 depuratori, tra i quali l’impianto di Valmadrera, che, con i suoi 99.000 abitanti equivalenti, rappresenta la più grande struttura a livello provinciale.

LARIO RETI, COLOSSO DELL’ENERGIA Lario reti holding S.p.A. è nata nel 2008 in seguito alla fusione di sei società: ACEL S.p.A. (e le controllate Acel Service e Age S.p.A.), Ciab S.p.A., Ecosystem reti S.p.A., Ecosystem S.p.A. (e la controllata Ecosystem Gas), Rio Torto Reti S.p.A. e Rio Torto Servizi S.p.A. La holding ha un capitale sociale interamente versato di 30 milioni di euro e impiega circa 170 addetti. Controlla inoltre al 95,46% ACEL Service S.r.l., a cui è demandata la vendita di gas naturale, e al 95,6% AGE S.p.A., che distribuisce gas naturale nell’area del Meratese. Oltre ad operare nella distribuzione del gas e nella gestione dei servizi idrici (vedere articolo di apertura), nel 2009 Lario reti holding, anche in considerazione della ridotta consistenza di impianti fotovoltaici sul territorio della Provincia di Lecco, ha assunto l’impegno di contribuire allo sviluppo di sistemi di micro-mini generazione solare con il progetto Helios. L’iniziativa consiste nell’installazione di impianti fotovoltaici sugli immobili degli enti locali della Provincia di Lecco con un approccio pubblico su pubblico. Attualmente ce ne sono undici in funzione e si trovano a Lecco (presso la sede legale di Lario reti holding), ad Abbadia Lariana, a Brivio, a Galbiate, ad Introbio, a Lierna, a Malgrate, a Merate, al Monte Barro, a Olginate e a Verderio Inferiore.

La potenza complessiva degli impianti supera gli 800 kW picco per una produzione annua di circa 930 MWh. Il Gruppo, inoltre, non si limita alla produzione di energia elettrica: di recente, infatti, la controllata ACEL Service ha avviato anche l’attività di vendita, concentrandosi in questa prima fase su clienti prevalentemente pubblici. Queste le cifre: nel 2010 l’azienda ha venduto circa 48 milioni di Kwh per un ricavo pari a 5.514.000 euro. La voce più importante del bilancio della controllata resta tuttavia la commercializzazione del gas: sempre lo scorso anno, ACEL Service ha venduto più di 260 milioni di metri cubi di gas metano (con un incremento del 40% rispetto all’anno precedente) a circa 80.000 clienti, per un ricavo pari a 97 milioni di euro. Questo trend di sviulppo è reso possibile grazie a una politica di attenzione alle specifiche esigenze dell’utenza, ad un corretto e trasparente rapporto con la clientela e ad una consolidata presenza nel territorio in cui opera. Per accrescere la propria competitività, infine, la controllata ha sviluppato la sua presenza sulla filiera di approvvigionamento del gas naturale, acquisendo la partecipazione del 23,5% di Energy Trade SpA, società con sede a Bologna che sviluppa le attività di trading per il fabbisogno dei soci e di terze parti.


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Lo scorso 14 giugno si è tenuta a Roma l’Assemblea nazionale di Confartigianato Imprese

Alle imprese servono certezze

Era presente anche una nutrita delegazione lecchese all’assemblea nazionale di Confartigianato Imprese, svoltasi lo scorso 14 giugno a Roma, all’Auditorium Parco della Musica. Diciotto artigiani appartenenti agli organismi direttivi dell’associazione, guidati dal presidente Daniele Riva e dal direttore Paolo Galbiati, hanno infatti assistito all’incontro che quest’anno ha visto come “guest star” il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Fra i partecipanti, il Comitato di Presidenza con i vicepresidenti Francesco Rotta, Maurizio Mapelli, Dante Proserpio, il tesoriere Davide Riva e il past president Arnaldo Redaelli, la presidente del Gruppo Giovani Ilaria Bonacina, il presidente nazionale Riparatori Elettrodomestici Innocenzo Sartor, e per il Gruppo ANAP il presidente Giovanni Mazzoleni e il presidente onorario Antonio Lozza. Oltre all’atteso intervento di Tremonti, riportato da tutta la stampa nazionale, che ha scelto il palcoscenico di Confartigianato per anticipare le linee a cui si ispirerà la prossima riforma fiscale, al centro dell’Assemblea vi è stato il discorso del presidente nazionale Giorgio Guerrini. Il quale non ha perso l’occasione per sollecitare il mondo politico affinché dedichi maggior attenzione alla piccola impresa e dia finalmente il via a quelle riforme indispensabili per ridare slancio al settore artigiano: “La crescita stenta a riprendere - ha detto - e manca una risposta efficace della politica. La crisi sarà anche passata, ma il sistema economico italiano soffre ancora: non è mancanza di ottimismo, ma realismo di imprenditori seri. C’è un quadro di forte difficoltà caratterizzato da tre elementi chiave – i prezzi delle materie prime, la finanza di impresa e la fiscalità – in un Paese che continua a produrre ricchezza ma le cui difficoltà sono oggettive e verificabili”.

Il nodo dei costi

“E’ stato sottolineato a ragione – spiega il presidente Riva (nella foto sopra) – come le nostre imprese non siano state finora alleggerite nei fattori di contesto, come la burocrazia, il credito, il fisco. Non veniamo inoltre sostenuti da un sistema formativo e di istruzione in grado di fornire forze immediatamente impiegabili. In sintesi, non percepiamo attorno a noi la considerazione del ruolo che sentiamo invece di avere, soprattutto in questo frangente, in quanto leva

SISTRI, ottenuto il rinvio

concreta per lo sviluppo del Paese. Ciò che sentiamo è la fragilità del terreno su cui ci muoviamo, data da un sistema Paese in cui debito pubblico e spesa pubblica crescono assieme all’età della popolazione ed alla domanda di assistenza e previdenza, generando rigidità di bilancio e insufficienza delle politiche di sviluppo.” “Le azioni fatte per liberare le imprese dalla burocrazia inutile – prosegue il direttore Galbiati (nella foto sotto) - sono troppo timide, perché mentre si toglie un adempimento burocratico, ne compaiono di nuovi, anche di grande impatto come il SISTRI. La mancanza di un impegno convinto di tutto il Governo, a tutti i livelli, è il limite più evidente delle politiche di semplificazione finora adottate, che le rende meno incisive rispetto alle attese degli imprenditori. Consideriamo anche che gli interventi di semplificazione promossi dallo Stato centrale vengono spessi vanificati dalla regolamentazione e dalle prassi amministrative locali”. “Il tempo è ridotto e le risorse anche – ha detto ancora Guerrini - Concentriamoci dunque su tre obiettivi: abbassare la pressione fiscale e rendere più semplice e meno vessatorio pagare le tasse; avvicinare i giovani al mondo del lavoro; utilizzare l’incredibile forza sociale della piccola impresa accreditando un sistema di sussidiarietà in grado di rispondere ai bisogni delle comunità”. Ed ha incalzato Tremonti: “Ministro, forse le tasse possono davvero essere una cosa “buona e giusta” se vengono percepite come

un equo versamento per aver garantiti dallo Stato servizi pubblici all’altezza dei bisogni dei cittadini. Se però questo scambio non avviene, diventa davvero incomprensibile e insostenibile una così elevata pressione e complessità fiscale”.

Credito e Innovazione Ma non c’è bisogno solo di riforme, anzi molto si può fare con la legislazione vigente, concentrandoci sulle priorità: credito, innovazione e ricerca, Mezzogiorno. Il credito è l’ossigeno indispensabile alla vita delle imprese. Soprattutto in questa delicata fase in cui occorre sostenere la ripresa, chi chiede finanziamenti per realizzare un’idea imprenditoriale, per investire, produrre e dare lavoro deve poter trovare allo sportello bancario la necessaria fiducia, gli stessi criteri semplici ma rigorosi applicati dai Consorzi fidi, non rigidi automatismi e modelli matematici che aumentano i costi e le difficoltà di accesso al credito.

Basta con le contrapposizioni Guerrini ha concluso con un appello: “Siamo convinti che l’obiettivo di riagganciare la ripresa sia alla nostra portata. Ma, affinché ciò avvenga, serve l’impegno condiviso a rifondare le basi di un patto di convivenza civile e di solidarietà. Il Paese ha bisogno di politica, non di polemica. Non vogliamo più sentire questo assordante rumore di fondo di contrapposizioni e reciproci attacchi che lasciano fuori i problemi concreti. Così si perde tempo e si perdono risorse. A noi interessa che alle imprese e vengano dati segnali di certezza, che ci consentano di uscire dalla visione di breve periodo”.

Confartigianato Imprese Lecco prosegue il suo impegno per aiutare gli associati ad affrontare la controversa normativa “SISTRI”, il nuovo sistema di tracciatura rifiuti. La struttura si è attivata già dall’anno scorso, al momento dell’annuncio del SISTRI, per soddisfare le richieste delle molte imprese alle prese con diritti da versare, chiavette USB da richiedere, dichiarazioni da preparare, fino alle “black box” per i trasportatori. Sono stati poi organizzati sette corsi di formazione per chi ha deciso di gestire in proprio le procedure. Un’azione che si affianca all’incalzante azione svolta a livello nazionale da R.E TE. Imprese Italia, che anche in quest’occasione ha dimostrato la sua piena valenza come unico interlocutore con il Governo, in rappresentanza di Confartigianato, CNA, Confcommercio, Confesercenti e Casartigiani. Abbiamo così ottenuto la modifica di alcuni aspetti del provvedimento, con l’inserimento di emendamenti e proroghe. Ad esempio, è stato dimezzato, da 120 euro a 50/60 euro, il contributo annuale per le imprese artigiane con produzione di rifiuti pericolosi non superiore ai 400 kg. Confartigianato non è “per principio” contro il SISTRI, ma ha criticato fortemente un sistema che fino ad oggi ha messo gravemente in difficoltà le imprese, sia dal punto di vista operativo, sia economico. Per dimostrare che il SISTRI va ripensato, Confartigianato è stato organizzato l’11 maggio scorso il cosiddetto “click day”, che ha comprovato l’assoluta inadeguatezza del sistema informatico. Un’iniziativa grazie alla quale siamo riusciti a strappare in extremis un ulteriore rinvio dell’entrata in vigore che era prevista per il 1° giugno, vincendo la strenua resistenza del ministro Prestigiacomo. Il Sistri entrerà in vigore secondo date differenziate per dimensione aziendale e per quantità di rifiuti trasportati. Abbiamo inoltre ottenuto procedure di salvaguardia in caso di rallentamenti del sistema ed una attenuazione delle sanzioni nella prima fase dell’operatività del sistema. Per informazioni: Ufficio Ambiente di Confartigianato Imprese Lecco (Marco Bonacina, tel. 0341.250.200).


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A settembre Villa Ciceri tornerà a vivere per anziani e giovani coppie

Procedono a pieno ritmo i lavori dell’ALER a Valmadrera L’investimento complessivo di ALER e Regione per la ristrutturazione dell’edificio è stato di 1 milione e 193 mila euro

Il conto alla rovescia è già iniziato: a settembre, infatti, si concluderanno i lavori di completa ristrutturazione dell’ampio complesso immobiliare di Villa Ciceri, posto nel cuore di Valmadrera. L’impresa che, nell’autunno 2009, si è aggiudicata l’appalto - la SELI Manutenzioni Generali Srl di Monza, capogruppo mandatario del raggruppamento temporaneo di imprese MIT s.r.l. con sede in Nichelino - ha infatti quasi concluso i propri lavori. E il nuovo impianto strutturale dell’insieme di edifici che l’ALER ha acquisito dall’Opera diocesana e dalla Parrocchia di Valmadrera è ormai vicino al suo compimento. “Siamo particolarmente soddisfatti per il risultato ottenuto. Se pensiamo alle condizioni in cui abbiamo ricevuto il complesso, è stato fatto un intervento davvero di grandissima qualità, che consentirà non solo di dare una risposta concreta alle esigenze di anziani e giovani coppie di Valmadrera, ma anche di recuperare alla fruizione pubblica una dimora di grande pregio architettonico e l’ampio parco che la circonda” afferma il Presidente dell’ALER di Lecco, Antonio Piazza. Il complesso, ricordiamo, è costituita dalla villa padronale disposta su tre livelli, ampliata successivamente con un’ala al piano terra sovrastata da un vasto terrazzo. A questa dimora, si sono andati ad aggiungere, nel tempo, altri stabili: a monte della villa padronale, lungo via Stoppani, si accedeva ad una dependance a tre piani con ampio sottotetto. Altri due stabili a due piani, ubicati a nord della proprietà, completavano l’insediamento. “Il nostro progetto - spiega il Vicepresidente Giuseppe Canali - ha previsto una riorganizzazione e razionalizzazione dell’intero complesso. L’intervento di ristrutturazione si è sviluppato in tre direzioni, fra loro complementari. Sull’edificio principale si è intervenuti in modo non invasivo, recuperando i vari materiali dell’involucro esterno e rimuovendo parzialmente i recenti interventi, per

consentire una migliore lettura delle superfici di maggiore rilevanza architettonica”. Il complesso, pur essendo caratterizzato da una sobria linearità, presenta infatti numerosi elementi e particolari decorativi di pregio riferibili allo stile Liberty, che, a progetto ultimato, saranno stati totalmente recuperati: i balconi, l’ingresso pedonale e il sovrastante terrazzo, il cancello carraio e le inferriate, le fasce in rilievo di contorno alle finestre, le modanature marcapiano, l’utilizzo del mattone a vista nel portale d’ingresso. In particolare, il piano terreno, in accordo con l’Amministrazione Comunale, sarà adibito a centro diurno per anziani, che verrà ceduto al Comune di Valmadrera. Ai piani superiori verranno realizzati 7 alloggi di piccolo taglio, da affittare a canone sociale prevalentemente ad anziani. Nell’ala della villa sormontata dall’ampio terrazzo troverà spazio un negozio. “Altri 7 alloggi da adibire ad affitto sociale - continua Canali - sono stati ricavati nell’edificio a tre piani che dà su via Stoppani, con un intervento di ristrutturazione complessivo mediante il rifacimento dei solai, il rinforzo delle PAGINA A CURA DI GIORGIO CORTELLA

Prosegue il lavoro negli altri cantieri Proseguono intanto gli interventi negli altri cantieri dell’ALER aperti nel capoluogo. In via Polvara, nel quartiere di Belledo, nel primo dei due cantieri aperti per la costruzione di 72 alloggi complessivi, l’edificio, che sarà destinato ad accogliere 36 abitazioni a canone sociale, si presenta ultimato a livello strutturale e con già i tavolati di ripartizione interna degli alloggi. Sono attualmente in corso i lavori per la realizzazione degli impianti, la cui ultimazione è prevista per fine anno. I lavori di realizzazione del secondo edificio, che ospiterà altri 18 alloggi a canone sociale e 18 a canone moderato, saranno invece riappaltati entro fine luglio: l’impresa che a suo tempo ne era stata aggiudicataria, infatti, è fallita, e ciò ha comportato la necessità di riaggiornare il progetto e ripetere la procedura d’appalto. Nello stabile di via Toti, a Germanedo, soggetto a ristrutturazione, sono state completate le demolizioni e si è proceduto alle

partizioni interne degli appartamenti e alla sostituzione del tetto. Particolarmente avanzato si presenta l’intervento per la ristrutturazione degli alloggi della Caserma dei Carabinieri, in corso Martiri della Liberazione. La previsione è che per il prossimo mese di settembre si possa procedere alla conclusione dei lavori e alla consegna delle chiavi degli alloggi. Entro fine luglio, a seguito della rescissione del contratto con l’impresa precedente, verranno iniziati anche i lavori per la costruzione dell’edificio di via Gorizia, in rione di Rancio, dove saranno realizzati 12 alloggi a canone sociale e 12 box di servizio. A breve, infine, partiranno i lavori su una decina di edifici in provincia per la sostituzione delle caldaie a condensazione obsolete e la messa in regola degli impianti: ogni calorifero sarà dotato di valvola di termoregolazione ed ogni alloggio avrà una contabilizzazione autonoma del calore consumato.

strutture verticali ed il rifacimento completo delle partizioni interne. Al piano terreno saranno resi disponibili locali al servizio della residenza”. Infine 5 alloggi sono stati ricavati in un nuovo edificio che ha preso il posto di quello a due piani, precedentemente esistente. “A completamento dell’intervento - afferma il Presidente Piazza - sono stati realizzati 19 autobox interrati con giardino pensile”. Il bando per l’assegnazione degli alloggi è già stato pubblicato: “Vogliamo dare precedenza ad anziani e a coppie di recente formazione, che intendano dare vita a nuove famiglie, sempre nel rispetto dei criteri di reddito - spiega il Sindaco, Marco Rusconi - Del resto sono sempre più numerosi i casi di persone che, dopo gli studi, in mancanza di un’occupazione stabile e sufficientemente remunerativa, portano in avanti negli anni la scelta di sposarsi”. “Quanto agli anziani - continua il Sindaco - sarà significativa la connessione che la vicina casa di riposo comunale riuscirà a stabilire con il centro diurno di Villa Ciceri, che sarà frequentato da anziani che vivono in famiglia o conservano la propria autosufficienza, ma che qui troveranno l’opportunità di trascorrere in compagnia una parte della giornata”. L’investimento complessivo di ALER e Regione per la ristrutturazione dell’edificio è stato di 1 milione e 193 mila euro.

Sarà concluso entro il 2012 il piano contro l’amianto Entro il 2012 saranno interamente rimossi dalle abitazioni ALER i componenti edilizi contenenti l’amianto e presenti nelle coperture, nei controsoffiti al piano “piloti” e nelle centrali termiche. “In questi anni abbiamo costantemente investito per sostituire questi componenti e smaltirli, con un piano di interventi definito insieme all’ASL di Lecco” spiega il Presidente Antonio Piazza. “Siamo vicini al completamento del progetto, con la messa a norma entro il 2012 degli ultimi edifici. - continua il Vicepresidente Giuseppe Canali - Abbiamo destinato sul bilancio 2011 circa 400 mila euro e altri 150 mila euro nel bilancio 2012”. Dal 2002 ad oggi l’ALER di Lecco ha già portato a termine interventi di dismissione dei componenti edilizi con amianto su un totale di 124 alloggi a Lecco, Olginate e Casatenovo. Nel 2011 toccherà agli edifici in via Aldo Moro a Lomagna, via Segantini a Mandello, via Milazzo a Lecco e via Kennedy ad Oggiono. Infine, nel 2012, sarà la volta delle strutture di via Kennedy a Oggiono, via Maggiana a Mandello e via dei Donatori a Nibionno. “In totale, a progetto ultimato, saremo intervenuti su circa 40 edifici, - conclude Piazza - a testimonianza dell’impegno con cui abbiamo condotto questa importante battaglia per la salute di chi vive nei nostri palazzi”.


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Presentato all’EIRE il terzo rapporto ANCE Lombardia - CRESME

Continua la flessione del mercato immobiliare in provincia di Lecco I commenti del presidente di ANCE Lombardia Luigi Colombo e di ANCE Lecco Mario Sangiorgio Il mercato immobiliare nella provincia di Lecco si conferma per il 2010 in frenata. È questo il dato più evidente per il nostro territorio che emerge dal terzo rapporto ANCE Lombardia – CRESME, presentato ad EIRE 2011 dal presidente di ANCE Lombardia, il lecchese Luigi Colombo.

Il quadro regionale Non si tratta, in realtà, di un dato isolato. È tutto il sistema lombardo a risentire della crisi che ormai da tre anni lo sta interessando: «La congiuntura dell’ultimo triennio verrà probabilmente ricordata come una delle più critiche nella storia dell’industria delle costruzioni italiana. L’edilizia lombarda sta provando ad uscire dalla crisi, ma occorrono misure immediate per invertire la tendenza nel minor tempo possibile e per consentire alle imprese di uscire dalla fase di recessione più forti e competitive di prima». Dai dati emerge che nel 2010 il fatturato del mercato immobiliare in Lombardia vale 22,7 miliardi di euro, di cui 18,2 provenienti dal settore residenziale e 4,4 da quello non residenziale. Dopo il “massimo storico” raggiunto dal mercato lombardo nel 2006 (con un giro d’affari record di poco inferiore ai 40 miliardi di euro), il mercato è costantemente sceso perdendo in quattro anni il 44%, pari a 17,3 miliardi di euro di fatturato. Il mercato lecchese Per quanto riguarda la nostra provincia, numerosi gli indicatori che attestano una situazione in linea con quella regionale, a cominciare dall’andamento del fatturato annuo delle compravendite immobiliari: se il mercato del non residenziale continua, purtroppo, la sua corsa al ribasso, quello re-

sidenziale tiene maggiormente in relazione al 2009. In ogni caso appaiono lontanissimi i risultati del 2007, anno di maggior espansione. Per quanto riguarda il mercato residenziale, in particolare, mentre i risultati del capoluogo rivelano una sostanziale tenuta (-0,2%) rispetto al 2009, che tuttavia aveva segnalato una diminuzione di 25 punti percentuali in relazione al 2008, il resto della provincia segnala un andamento al ribasso (-1,4% sul 2009), che prosegue il trend negativo del 2008 (-23,4%) e del 2009 (-13,0%). Pur in presenza di una simile situazione, non diminuiscono le quotazioni delle abitazioni in vendita: il valore medio al mq è di Euro 1.600 (nel 2006 era di Euro 1.455), con una differenziazione tra capoluogo (nel II semestre 2010 Euro 1.913 al mq, contro gli Euro 1.612 del II semestre 2006) e resto della provincia (Euro 1.437 al mq nel 2010 contro gli Euro 1.373 nel 2006). Le variazioni più significative in rialzo rispetto al 2009 riguardano i valori minimi e massimi degli immobili residenziali a Lecco centro (+6,7%), quelli massimi nella zona semicentrale del capoluogo e degli altri comuni (+8,3%) e quelli massimi delle abitazioni poste nelle aree centrali degli altri comuni (+6,7%). In ribasso solo i valori minimi (-5,2%) e medi (-1,6%) delle abitazioni nelle zone centrali dei comuni non capoluogo. Il mercato non residenziale evidenzia una crescita delle transizioni nel capoluogo (87 nel 2010 contro le 72 del 2009), ma una forte diminuzione (366 nel 2010 contro 445 nel 2009) nel resto della provincia. Sono gli immobili industriali a conoscere la più significativa contrazione (150 transazioni nel 2010 contro 215 nel 2009), mentre in leggera crescita è il numero delle compravendite di uffici (114 nel 2010 contro 108 nel 2009). Alterno l’andamento del mercato del credito all’acquisto: nel settore residenziale sono stati erogati 416 milioni di Euro (+15,5% rispetto al 2009, quando erano stati 360), mentre in quello non residenziale si è assistito ad una vera e propria flessione (28 milioni nel 2010 contro i 69 del 2009, con un calo del 60,2%).

Opposto il mercato del credito per investimento: per le abitazioni i milioni di Euro erogati sono stati 165 (nel 2009 erano 172), mentre per gli immobili non residenziali sono stati 50 (erano 47 nel 2009). L’analisi del mercato abitativo segnala infine come la concentrazione delle abitazioni in affitto (21.122 in provincia) si registri principalmente nei comuni di Lecco (27,2% delle abitazioni occupate), Varenna (25,9%), Abbadia Lariana (23,9%), Malgrate (23,5%) e Oggiono (23,4%). I comuni con il maggior numero di abitazioni non occupate (in totale 31.524 in provincia) sono collocati in Valsassina e Val Varrone: Morterone, Moggio, Sueglio, Margno e Casargo.

Le riflessioni di ANCE Lecco “La crisi congiunturale che ha investito l’intera economia e che ora sembra finalmente rallentare la sua morsa nell’industria ha determinato un rallentamento del mercato immobiliare. – afferma il presidente degli edili lecchesi, Mario Sangiorgio È questo un mercato che ha bisogno di tempi lunghi per reagire alle sollecitazioni di domanda e offerta. Ciò spiega anche l’apparente contraddizione fra i dati negativi relativi al suo andamento e quelli relativi al costo al metro quadrato degli alloggi, in crescita. Infatti su questi dati si riflette ancora l’aumento di valore subito dalle aree edificabili, il cui costo era arrivato, fino allo scorso anno, ad incidere quasi il 50 per cento sul costo del valore dell’immobile finito. I segnali ci dicono che questa incidenza è oggi finalmen-

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te in calo: ma le ripercussioni positive si potranno percepire solo nell’arco di un paio d’anni”. “Quanto al quadro più generale del mercato residenziale, possiamo dire che esso si stia orientando verso tre differenti tipologie – continua Sangiorgio - Vi sono i prodotti di prima fascia, verso cui si indirizzano persone di una medio-alta elevata capacità di spesa, che chiedono abitazioni con elevato grado di comfort e personalizzazione nelle finiture, altamente innovative sotto l’aspetto del risparmio energetico, con un design contemporaneo e un’alta qualità costruttiva: nell’acquisto del prodotto casa, il prezzo è un elemento secondario. Vi è poi il mercato delle abitazioni di seconda fascia, che devono esprimere un giusto mix tra qualità costruttiva, contesto localizzativo, innovazione tecnologica e prezzo: è il mercato maggiormente destinato a crescere nei prossimi anni. Infine vi è il mercato dell’housing sociale, la cui domanda è in costante aumento per una serie di fasce di popolazione: immigrati, giovani coppie, studenti, anziani, single. Perché si possa dare una risposta concreta a queste domande, tuttavia, è necessario che il pubblico faccia la sua parte, mettendo a disposizione aree a prezzi estremamente calmierati se non addirittura gratuitamente. E non mi riferisco solo ad interventi di edilizia pubblica: i privati hanno infatti le capacità, l’efficienza e l’esperienza per gestire e realizzare questo tipo di interventi, a condizione, come detto, di poter operare su aree con costi fortemente contenuti”. Un’ultima annotazione riguarda l’andamento del mercato del credito: “I dati non devono ingannare, perché occorre comprendere su quante pratiche questo credito viene spalmato. – conclude Sangiorgio – A questo riguardo credo che siamo di fronte ad una sfida, che deve coinvolgere pubblico, sistema del credito e operatori immobiliari. È necessario infatti che si studino nuove formule, rispetto al tradizionale mutuo immobiliare, per favorire l’acquisto di abitazioni anche da parte delle fasce deboli della popolazione. In tal senso occorre pensare ad una fiscalità agevolata, che consideri la prima casa al pari di un “cespite” il cui costo deve essere ammortizzato nel tempo. Così come potrebbe essere importante introdurre strumenti come i patti di futura vendita, che vedano banche e imprese collaborare per favorire l’acquisto dell’abitazione da parte di chi non dispone di un capitale alle spalle”.


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Successo per la cerimonia agli Istituti Riuniti Airoldi e Muzzi

Inaugurata la nuova Residenza Medale L’Assessore Regionale Giulio Boscagli: “Grazie alla stretta sinergia tra Istituzioni, privati e terzo settore il welfare a Lecco è un’eccellenza assoluta”

“Da sempre il territorio lecchese si distingue per la forte collaborazione tra Istituzioni, terzo settore, privati e cittadini, finalizzata alla creazione di un welfare di alta qualità. Gli Istituti Riuniti Airoldi e Muzzi, nati a Lecco oltre 400 anni fa, sono una valida espressione di questo modello di welfare e la nuova Residenza Medale, in particolare, la conferma di come la dedizione e la passione per la cura della persona qui siano ancora vivissime. Oltretutto sono convinto che la capacità di curare e assistere la persona, dalla sua nascita fino all’anzianità, sia una importante misura della qualità di una società: in questo senso il Lecchese dimostra una assoluta eccellenza”. Con questo messaggio l’Assessore alla Famiglia, Conciliazione e Integrazione della Regione Lombardia, Giulio Boscagli, ha voluto concludere, lo scorso 11 giugno, la cerimonia di inaugurazione della nuova Residenza Medale, un edificio all’avanguardia per livello tecnologico, criteri di progettazione e risparmio energetico, che va ad arricchire l’offerta degli Istituti Riuniti Airoldi e Muzzi Onlus di Lecco. “Nasce proprio dall’esperienza di presa in carico delle esigenze dei nostri ospiti la scelta che ci ha portato a realizzare questa nuova Residenza – ha spiegato il Presidente degli Istituti Riuniti Airoldi e Muzzi, Giovanni Mauri - Una scelta che il Consiglio di amministrazione degli Istituti ha assunto con grande coraggio e determinazione”. “Di fronte all’esigenza di adeguare le nostre strutture ai nuovi standard regionali, avevamo infatti dinanzi a noi due strade – ha continuato Mauri - La prima, più semplice, sarebbe stata quella di procedere alla ristrutturazione del Padiglione Resegone tagliando 100 posti letto e, di conseguenza, riducendo anche il numero dei dipendenti degli Istituti. La seconda, più impegnativa, era quella di procedere sì alla ristrutturazione del Padi-

glione Resegone, ma di realizzare anche una nuova Residenza, garantendo tutti gli ospiti e il personale. Nel dicembre 2008 abbiamo scelto di affrontare questa sfida, guardando al futuro nonostante l’investimento che avrebbe comportato: ben 17 milioni di Euro. E’ stato così che è iniziata una vera e propria corsa contro il tempo, perché volevamo che la nuova Residenza fosse realmente “nuova”. E in questa sfida, voglio riconoscerlo, abbiamo trovato davvero il supporto convinto di tutti”. Il progettista, l’Arch. Erminio Redaelli, ha ricordato come, in accordo con la direzione sanitaria degli Istituti, il principale obiettivo del progetto della nuova residenza fosse “costruire una struttura mirante al ben-essere psicofisico di chi la abita, attraverso precise scelte nella disposizione degli spazi, nella selezione degli arredi e nell’uso dei materiali e dei colori. Abbiamo voluto creare un luogo capace di garantire la privacy, di proteggere gli ospiti e di incentivare le relazioni”. Redaelli ha inoltre ricordato che la Residenza Medale, “grazie ai suoi impianti tecnologici eco-sostenibili, è la prima RSA in Italia ad emissioni zero di anidride carbonica”. Il Direttore Sanitario degli Istituti Ivan Villa ha evocato - partendo dal nome dell’edificio, ispirato ad una delle montagne più aspre e più amate del lecchese - il paragone tra le fatiche e le soddisfazioni di un alpinista e il lavoro che quotidianamente affronta il personale degli Istituti: “Ci anima lo stesso spirito di un alpinista impegnato nel conquistare una cima difficile: il personale sanitario e assistenziale che opera qui affronta le numerose sfide di ogni giorno con la stessa intelligenza, curiosità, passione, competenza, tenacia e forza morale. In questo senso la nuova Residenza Medale rappresenta per tutti noi anche un’occasione di rinnovamento nel nostro modo di pensare e di agire, per esempio attraverso spazi di riabilitazione

presenti ad ogni piano, che contribuiscono concretamente alla diffusione di una cultura riabilitativa che riguardi tutti gli ospiti”. Il Sindaco di Lecco, Virginio Brivio ha sottolineato come questa sia “una tappa fondamentale nello sviluppo degli Istituti, che rinnova le molte ragioni che il Comune di Lecco ha per essere vicino a questa realtà: innanzitutto il contributo che gli Istituti Airoldi e Muzzi sanno nell’elevare la qualità del servizio assistenziale del territorio; quindi la condivisione di una serie di sfide e progetti per il futuro, in cui l’Amministrazione Comunale continuerà a lavorare al loro fianco, a partire dal potenziamento del Centro Diurno per Anziani”. “Da parte nostra – ha concluso – cercheremo di rendere l’assistenza agli anziani sostenibile per le famiglie, attraverso un’adeguata suddivisione delle competenze nel pagamento della retta, tra Servizio Sanitario, welfare comunale e le famiglie stesse”. L’Assessore ai Servizi alla Persona della Provincia di Lecco, Antonio Conrater, ha ribadito come “gli Istituti Riuniti Airoldi e Muzzi possano vantare una lunga storia di eccellenza, che deve costituire un esempio da raccontare e diffondere e di cui essere orgogliosi”, mentre il Direttore Generale della ASL di Lecco, Marco Votta, ha ricordato come l’inaugurazione della nuova Residenza Medale sia “solo una tappa, seppur importante, di un percorso più ampio, sempre sostenuto dalla passione e dall’entusiasmo di chi lavora qui, a partire dal Presidente Giovanni Mauri, e da uno stretto legame con il territorio, testimoniato anche dalle numerose Associazioni di volontariato che qui operano”. Mario Romano Negri, intervenuto in rappresentanza della Fondazione Cariplo e della Fondazione della Provincia di Lecco, ha elencato i numerosi progetti sostenuti dalle due Fondazioni a favore de-

gli Istituti Riuniti Airoldi e Muzzi: “quello della nuova Residenza Medale, sostenuto con un consistente contributo della Fondazione Cariplo, e ad oggi altri 14 progetti selezionati sui bandi della Fondazione della Provincia di Lecco. Queste azioni hanno riconosciuto nel tempo e continuano a riconoscere l’impegno degli Istituti per creare una realtà efficiente, funzionale, capace di integrarsi con le evoluzioni tecnologiche e nel servizio di assistenza. Realtà come questa sono indispensabili in un panorama in cui aumentano le persone anziane sole e diminuiscono le capacità delle famiglie di assisterle, un contesto in cui cresce la domanda di servizi intermedi tra la domiciliarietà e la RSA”. Dopo la coinvolgente esibizione del Coro Sol Quair, il Vicario Episcopale Mons. Bruno Molinari ha benedetto l’edificio. È stato quindi ufficialmente tagliato il nastro che ha inaugurato la Residenza Medale, nei cui ambienti è stata organizzata una visita guidata. A testimonianza del valore che la nuova Residenza Medale riveste per il territorio, sono molte le aziende che hanno scelto di sostenere questo progetto: ACEL Service, Impresa Pietro Carsana & C. Srl, Banca Prossima, Gruppo Bancario Credito Valtellinese, Elis Rentex Spa, F.lli Scalese Snc Impianti Elettrici, Termoidraulica – Arredo Bagno Dino Scola Srl, Magris Group, Tecnologia & Ambiente, Assicurazioni Generali Spa, Rota Stabelli Ferruccio, Complar Complementi, ML Informatica, KCI, Eta Service, Kinemed Srl, Cogliati & Leris. I patrocini istituzionali sono di Regione Lombardia – Famiglia, Concilazione, Integrazione e Solidarietà Sociale, Provincia di Lecco, Comune di Lecco, ASL Lecco, Fondazione Cariplo, Fondazione della Provincia di Lecco Onlus.


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Redazione: ilpuntostampa@fastwebmail.it

Direttore: Claudio Redaelli


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I pensionati Cisl verso l’assemblea organizzativa Prende avvio in questi giorni il percorso dell’assemblea organizzativa della Fnp Cisl di Lecco. La scelta dei Pensionati Cisl nasce dalla lettura della situazione sindacale e dalla consapevolezza che il momento che stiamo attraversando richiede una verifica puntuale dello stato dell’organizzazione. La Fnp Cisl di Lecco ha deciso di attuare il suo percorso territoriale attraverso 5 assemblee che troveranno la loro sintesi nell’Assemblea territoriale del 15 settembre, passaggio fondamentale per poi essere presenti alle Assemblee regionale e nazionale. L’organizzazione delle Leghe In provincia di Lecco le Leghe della Fnp Cisl sono 21. La Lega è un importante momento di presidio del territorio ed è supportata dalle 8 zone nella quali sono suddivisi i 90 comuni della nostra provincia. I nostri iscritti Gli iscritti della Fnp Lecco nel 2010 erano 29.902. La rappresentanza a livello nazionale vede il 51% della Spi Cgil, il 36% della Fnp Cisl ed il 13% della Uilp Uil. Ma a livello locale il tasso di sindacalizzazione vede la Fnp come la prima organizzazione provinciale con il 36%. La presenza femminile Nella struttura organizzativa della Fnp di Lecco le donne sono il 27% nel Direttivo, mentre nella segreteria di Lega sono oltre il 40%. Un dato rilevante che conferma la bontà della norma statutaria che prevede una donna in tutte le segreterie ed una presenza negli organismi di non meno del 20%. L’obiettivo è sempre quello di qualificare la presenza e favorire la partecipazione delle donne nella Fnp. La contrattazione territoriale La contrattazione territoriale a Lecco si è sviluppata tra la fine del 2010 e l’inizio del 2011, come strumento per verificare gli impegni delle amministrazioni comunali in tema di politiche sociali e di utilizzo delle risorse degli enti erogatori dei servizi. I confronti realizzati con i comuni sono oltre 30, in particolare con quelli con oltre 5000 abitanti, come previsto dal protocollo stabili-

to tra noi e la segreteria provinciale. Dopo aver siglato una trentina di accordi, possiamo affermare che nonostante le difficoltà congiunturali, l’entità della spesa sociale nei nostri comuni si è mantenuta mediamente sui livelli degli anni precedenti, anche se in alcuni comuni ci sono difficoltà a mantenere un certo livello di quantità e qualità. E’ inoltre positivo il fatto che si sia avviato un confronto con l’Asl. Questo porterà, in breve tempo, a sottoscrivere un protocollo di intesa sulle relazioni sindacali con Cgil, Cisl e Uil. Le tutele e i servizi Il Sistema Servizi Cisl è a disposizione di tutti per ovviare alla complessità dei rapporti tra cittadino e pubblica amministrazione. In questo quadro la Fnp svolge un massiccio ruolo mettendo a disposizione 19 agenti sociali che collaborano con l’Inas; gestendo 63 recapiti comunali, 52 addetti all’accoglienza in tutte le sedi, 11 collaboratori per i servizi del Sicet (sindacato inquilini) e dell’Adiconsum (tutela dei consumatori), altri collaboratori per il Caf. In ciascuno di questi campi la Fnp ha attuato un programma di formazione specifico che viene aggiornato periodicamente. La promozione sociale ed il volontariato In questo ambito la Fnp ha promosso la costituzione di Anteas, l’associazione di volontariato che ha come obiettivo di offrire alle persone anziane e non solo un sostegno di natura socio assistenziale nelle quotidiane necessità e difficoltà della vita. Anteas dispone oggi di numerosi volontari e di 7 automezzi per il trasporto degli anziani nelle strutture sanitarie. In questo ultimo anno si è aggiunto un progetto per il trasporto dei ragazzi disabili ed un altro, in rete con il Tribunale ed altre associazioni, per la preparazione di “amministratori di sostegno”, che affianchino le persone non più autosufficienti. Inoltre c’è il “Segretariato sociale”, al suo secondo anno di vita, che svolge la sua preziosa e minuziosa missione di ascolto-informazione. Uno degli obiettivi di Anteas è lo sviluppo delle attività su tutto il territorio provinciale.

Incontro con Mons. Merisi a Lodi

Nella sede del Seminario di Lodi, il 12 maggio scorso, si è svolto l’incontro tra i pensionati della Cisl di Lecco e Mons. Merisi, già vicario della zona Pastorale terza (Lecco) della diocesi milanese. Il tema dell’incontro “L’impegno politico sociale nella società contemporanea” è stato introdotto dal saluto del segretario generale Fnp di Lodi Ugo Menin e dal segretario generale Fnp di Lecco Marco Colombo. “E’ necessario tenere ben distinta - ha detto Mons. Merisi - la sfera politica da quella ecclesiale, anche se i principi o le finalità dovessero convergere. La Chiesa opera per una civiltà dell’amore. Ne trae esempio dall’episodio evangelico nell’atteggiamento del buon samaritano: scende da cavallo, si china sul ferito, lo aiuta, lo ricovera, gli paga le cure. Fondamentale è l’elemento della solidarietà nella dottrina sociale della Chiesa. Essa si propone a tutti come mediazione evangelica nella vita sociale con un progetto che tiene insieme il bene comune, la solidarietà, la sussidiarietà, la promozione della vita umana. E’ importante che tutti questi elementi siano tenuti insieme, se ne mancasse uno, l’obiettivo fallirebbe. All’interno della Chiesa un fenomeno da contrastare è l’indifferenza religiosa. Molti cristiani si dicono tali per tradizione culturale, ma sostanzialmente non sono testimoni credibili della Parola evangelica e non propensi al dialogo. Allora il valore della libertà diventa individualismo, qualcosa che serve a se stessi, mentre è urgente, soprattutto per i giovani, trovale l’aggancio ai valori veri. Ciò che ha cambiato la visione del mondo, dopo la caduta del muro e del comunismo, è il fenomeno della globalizzazione dell’economia. Si affaccia la finanza speculativa, l’economia e l’industrie sono basate sulla convenienza, la cultura si appiattisce. Le ideologie perdono la loro forza come pure i principi di correttezza, giustizia, lealtà; i valori sono messi in discussione dai media. Di fronte al degrado attuale occorre riabituarsi a pensare in proprio, affinare la capacità di lettura pluralista, creare aggregazioni sociali e spazi dove applicare il pluralismo, aprire orizzonti politici ai confini sud-est dell’Europa e rafforzare il suo ruolo, formare ed orientare i giovani ad occuparsi del bene comune. Con questi obiettivi e operando ciascuno in questo senso si può sperare in una società migliore.”

La Fnp Cisl di Lecco a Barbiana nel ricordo di don Milani Una delegazione della Fnp Cisl di Lecco si è recata domenica 22 maggio 2011 alla 10° edizione della Marcia di Barbiana, la camminata che annualmente - nel ricordo di don Lorenzo Milani - richiama alle pendici del Mugello, persone che si ritrovano nel nome della sua scuola per rinnovare e rinvigorire la loro speranza ed il loro impegno. Quest’anno, inoltre, all’arrivo della marcia, partita alle ore 10.30, sono stati premiati i lavori maggiormente significativi realizzati dalle scuole che hanno partecipato al concorso “La Memoria genera speranza”; sono stati consegnati gli attestati di partecipazione. La delegazione della Fnp Cisl di Lecco, a conclusione di un percorso iniziato con il Convegno del 2010, ha incontrato Michele Gesualdi, uno dei ragazzi di quella

I Pensionati vanno tutelati ed il governo deve intervenire

Anche a Lecco sono molti i pensionati che devono vivere con 500 euro al mese Le recenti notizie sull’elevatissimo numero di pensionati italiani che devono arrangiarsi con una pensione inferiore ai 500 euro, ha dato un quadro preciso delle difficoltà in cui vivono molti anziani. Anche in Lombardia l’erosione del potere d’acquisto delle pensioni fa aumentare sempre di più la fascia di persone in difficoltà economiche: lo si evince dagli ultimi dati sul calo consumi e sulle famiglie in difficoltà economiche. In Lombardia le pensioni non superiori a 1.000 euro sono il 64% di tutti i trattamenti, mentre la media nazionale è del 76%. A Lecco la situazione è la seguente: Le pensioni sino a 500 euro sono il 34%; quelle sino a 1000 euro sono il 32%; quelle oltre 1.000 euro sono il 34%. Inoltre Lecco è la provincia che beneficia meno di trattamenti assistenziali a livello lombardo (unici o congiunti con altri trattamenti pensionistici) con la minor percentuale del 12%. Nel confronto tra redditi da pensioni mensili e classi di età, emerge che la povertà si accentua con la vecchiaia: • fino a 60 anni il 20% riceve una pensione non superiore a 500 euro. • a 61/65 anni il 25% riceve una pensione non superiore a 500 euro. • a 66/70 anni il 35% riceve una pensione non superiore a 500 euro. • oltre i 70 anni il 37% riceve una pensione non superiore a 500 euro. La lettura di questi dati riafferma l’importanza di dare slancio alle rivendicazioni sindacali in atto con il governo per consistenti misure fiscali a tutela dei pensionati e dei lavoratori dipendenti in funzione del rilancio dei consumi e quindi dello sviluppo economico. Per tutto questo Cisl e Uil hanno manifestato a Roma, il 18 giugno, per avere subito la riforma fiscale, per ridurre gli sprechi e i costi della politica, per una legge quadro per la non autosufficienza, per misure più efficaci per lavoro e sviluppo, per rafforzare la contrattazione nel settore privato e nel pubblico impiego. Marco Colombo Segretario generale Fnp Cisl Lecco

specialissima scuola allestita nella canonica di quel paese sperduto nell’Appennino Toscano. Gesualdi ci ha ricordato come il motto della Scuola di Barbiana sia ormai famoso e continui ad essere

attualissimo. “I care” rimane ancora oggi, mutate le condizioni sociali, ma non le contraddizioni di una globalizzazione senza eguaglianza, un orizzonte quanto mai vivo per il futuro dei sistemi educativi.


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