Pianeta Terra | Febbraio 2008

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PIANETA TERRA

Sped. in a. p. - 45% - Art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Napoli

anno 5째 febbraio 2008

il solito teatrino Simone Togni impresa e politica Lionello Sirtori i figli di nimby Ida Cappiello la danza della pioggia



06 IL

PIANETA TERRA

sommario

anno 5° febbraio 2008

Mensile di informazione e cultura dell’Ambiente, dell’Energia e delle Fonti Rinnovabili

il solito teatrino 5 di Ciro Vigorito

la danza della pioggia 39 di Ida Cappiello

Anno 5 - febbraio 2008 - N° 06

impresa e politica 6 di Simone Togni

sport sostenibile 42 di Giampiero Castellotti

ambiente e giustizia 11 di Daria Palminteri

meno foreste, piu’ veleni nell’aria 46 di Gabriele Salari

Direttore Editoriale Ciro Vigorito Direttore Responsabile Antonio Emilio Caggiano Redazione GPS srl Via Luigi Fricchione, 27 83100 Avellino - Tel 0825 784516 e-mail: ilpianetaterra@virgilio.it Progetto grafico e impaginazione gdmassociati.com Stampa - Grafica Nappa - Aversa (CE) Hanno collaborato a questo numero: Cecilia Bergamasco, Ida Cappiello, Giampiero Castellotti, Micaela Conterio, Daria Palminteri, Silvia Perdichizzi, Gabriele Salari, Lionello Sirtori, Simone Togni, Ciro Vigorito. Editore GPS srl Via Luigi Fricchione, 27 83100 Avellino - Tel 0825 784516 e-mail: ilpianetaterra@virgilio.it Registrazione n. 66 del 05/06/2003 presso il Tribunale di Napoli Garanzia di riservatezza. L’Editore garantisce la massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilità di rettifica o cancellazione dei suddetti (legge n. 675/96)

prodotto stampato su carta ecologica

la formula del 20/20/20 16 di Micaela Conterio i figli di nimby 20 di Lionello Sirtori Newsletter ANEV - Anev entra in Confindustria - Modificata la taglia dei certificati verdi - Benefici occupazionali dell’eolico

su repubblica.it

- Eolico expo 2008 - conferimento

dell’organizzazione all’ANEV

- Pubblicate dal GSE le procedure tecni che per la qualifica degli impianti IAFR - Eolico i dati ufficiali ANEV al 31 dicembre 2007 - Prossimi Appuntamenti l’economia verde conviene 30 di Silvia Perdichizzi bioenergie, motore per lo sviluppo? 33 di Cecilia Bergamasco



editoriale il solito teatrino La kermesse elettorale già impazza. In aeromobili privati o torpedone schizzando tra un palco all’altro, da una piazza ad un agriturismo. Per dire le solite cose con il sorriso stampato sulle facce sempre più povere di espressività. Litanie che si inseguono, stupide, logore frasi infarcite di luoghi comuni nel risibile tentativo di arringare folle deluse ed incazzate. Programmi? Be’ ci sono i dodici comandamenti della Sinistra, le promesse della Destra, i contorcimenti del Centro, le contumelie dei partitini che rischiano di scomparire, le reazioni scomposte dei “trombati” a prescindere. E c’è chi parla di tasse da diminuire, salari da aumentare, sicurezza da assicurare, sanità per non morire. Il tutto mentre l’Europa, nel guardarci, strabuzza gli occhi e minaccia sanzioni; il mondo intero ci brucia il business turistico seppellendolo sotto le immagini dei rifiuti. E non mancano i comici, quelli che ormai bucano gli schermi tv non per far ridere ma per farci piangere. Come se ce ne fosse bisogno. Spreco di energie. A proposito non è che sia importante pensare al mondo che sta consumando le sue duracell ma in giro c’è qualcuno che se ne stia preoccupando? Non ci sembra. Ed allora è meglio scappare lontano da questo circo equestre in cui i clown sono più degli spettatori. A meno che non compaia uno dei pochi superstiti detentore dei residui grammi di sapienza e metta ordine nelle Banche, nelle Assicurazioni, nel malaffare consumato tra produzione e consumi per evitare che la marea dei nuovi poveri avanzi e ci travolga tutti. Occorrerà Diogene e la sua lanterna per trovare quel superstite.

Ciro Vigorito


verso il cambiamento

impresa e politica

di Simone Togni

anche ai comportamenti politici, e non esclusivamente alle tatti-

Il tentativo di semplificazione del quadro politico, ammesso che

che pre-elettorali. Nel mondo imprenditoriale uno dei principali

riesca, porta con sé una importante novità e cioè il tentativo di

ostacoli che si sono dovuti fronteggiare negli ultimi anni, è stato

rendere omogenea l’offerta elettorale degli schieramenti, con

proprio il grande distacco tra il mondo politico e quello delle im-

l’obiettivo di dare risposte reali ai problemi di governabilità che

prese che hanno a volte dovuto subire le conseguenze, spesso

“Nel mondo imprenditoriale uno dei principali ostacoli che si sono dovuti fronteggia- disastrose, di provvedimenti retroattivi, re negli ultimi anni, è stato proprio il grande distacco tra il mondo politico e quello di revoche di autorizzazioni, di repentini delle imprese che hanno a volte dovuto subire le conseguenze, spesso disastrose, di cambi di strategie e di mille altre sciaguprovvedimenti retroattivi, di revoche di autorizzazioni, di repentini cambi di strategie” rate iniziative che i capricci, o le incomhanno caratterizzato gli ultimi lustri della politica italiana. Questo

petenze, della politica hanno determinato.

percorso virtuoso sarà estremamente rilevante per il nostro Paese

Una primavera di cambiamento pertanto sarebbe non solo auspi-

solo se riusciremo a farne tesoro e ad estenderne l’applicazione

cabile, ma anche estremamente importante per rivedere con or-


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ganicità e logica le basi su cui si dovranno fondare per il futuro le

tabile, ci farebbe finalmente entrare in un sistema maturo e in un

decisioni fondamentali di definizione delle regole per consentire

Paese moderno in grado di affrontare e vincere le sfide, anche

il superamento della situazione attuale di contrapposizione “Un rischio nel processo in corso è incombente e cioè che si cada distruttiva. Se si riuscisse infatti ad avere un sistema condi- nell’equivoco di voler definire non regole ma politiche comuni, cosa viso di rispetto delle regole di fondo in grado di tutelare chi che per quando teoricamente auspicabile su alcune tematiche quali quelle ambientali, rischierebbe di rendere il percorso impossibile” intraprende nel nostro Paese da modifiche retroattive di norme vigenti, si potrebbe ricominciare a sperare nella realizzazione

ambientali, dell’epoca in cui viviamo.

di infrastrutture così rilevanti per la crescita economica dell’Italia.

Un rischio nel processo in corso è tuttavia incombente e cioè che si

Un definitivo superamento della visione che quanto realizzato

cada nell’equivoco di voler definire non regole ma politiche comu-

dall’altra compagine sia per questo da demolire, e la comprensio-

ni, cosa che per quando teoricamente auspicabile su alcune tema-

ne del fatto che azzerare ogni passo avanti ad ogni mutamento

tiche quali quelle ambientali, rischierebbe di rendere il percorso

di maggioranza comporta per il Paese un blocco non più soppor-

impossibile. Abbiamo visto infatti con l’esperienza degli ultimi anni


che

anche

rappresentata ad identificarsi nella persona ma la persona che

parti

poli-

per il periodo del mandato ricevuto dovrà garantire il migliore

tiche

dello

espletamento possibile delle funzioni ricoperte utilizzando le pro-

stesso colore

prie capacità personali. Così se volessimo, o potessimo, applicare

hanno avuto

quanto precedentemente ipotizzato al nostro settore vedremmo

grandi diffi-

che non si potrebbe più ripetere una situazione in cui l’impren-

coltà a portare

avanti

dei provvedimenti ampiamente condivisi, figuriamoci cosa potrebbe venire da un tentativo

di allargare la condivisione a schieramenti 8

contrapposti. Il settore

ditore che ha inve-

delle rinnovabili, come

stito in sviluppo in

del resto moltissimi altri

una Regione fa-

settori, si gioverebbero

cendo affidamento

in maniera sostanziale

su un percorso di

di un nuovo approccio

crescita

in cui, deciso che non si

duato, si trovi da

governa per il passato

mattino a sera a

ma per il futuro e che il

vedere annullato

punto di partenza deve

il precedente pia-

essere quello raggiunto

no senza percorsi

da chi governava fino al

di

giorno prima, si proce-

dei diritti acquisiti,

desse con correzioni in

analogamente

indivi-

salvaguardia a

corso d’opera rispetto ai risultati ottenuti in vista dell’obiettivo

livello nazionale non ci po-

comune. Per fare ciò tuttavia servirebbe un altro passaggio che

tremmo trovare ad avere

troppo spesso diamo per scontato e cioè che chi assume un in-

un impegno rilevante per

“Il settore delle rinnovabili, come del resto moltissimi altri settori, si gio- il comparto verebbero in maniera sostanziale di un nuovo approccio in cui, deciso che delle rinnovanon si governa per il passato ma per il futuro e che il punto di partenza bili e ad avere deve essere quello raggiunto da chi governava fino al giorno prima” continui camcarico di Governo a livello centrale o regionale, lo assume pro

bi di strategia che rischia-

tempore e che nell’espletamento delle funzioni non è l’Istituzione

no di non farci raggiunge-


re tale obiettivo. In poche parole servirebbe la serietà da parte di

successo, ovvero di individuare le responsabilità di insuccesso dei

chi ci governa di seguire le norme basilari di ogni stato di diritto,

talune politiche.in conclusione il nostro settore, che da sempre

magari con l’aggiunta di una responsabilità politica ben chiara

viene chiamato a rispondere di responsabilità spesso a noi stessi

per chi è responsabile di determinati atti. Peraltro il principio se-

estranee, auspica che anche nel mondo politico si possa giungere

condo il quale si possa agire solo per il futuro comporta la garan-

ad un modello in cui chi assume importanti cariche pubbliche pos-

“In poche parole servirebbe la serietà da parte di chi ci governa di seguire sa svolgere in piena autonomia la sua attività politica le norme basilari di ogni stato di diritto, magari con l’aggiunta di una re- nei vari settori, avendo tuttavia definito un contesto sponsabilità politica ben chiara per chi è responsabile di determinati atti” che ne renda il più efficaci possibili gli interventi, ma zia di vedere se gli interventi presi portino ai risultati auspicati,

anche garantendo la possibilità di riconoscere il responsabile di

e conseguentemente di assumersene quindi la responsabilità di

un dato successo o insuccesso a garanzia della futura memoria.

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Oltre l’Energia Verde

Una turbina V90-3.0 MW è in grado di rimpiazzare più di 13.000 barili di petrolio all’anno. Questa si chiama indipendenza energetica.

vestas.com


convenzione di aarhus

ambiente e giustizia

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di Daria Palminteri Ai sensi della Convenzione firmata ad Aarhus, Danimarca, il 25 giugno 1998 in seno all’UNECE, ratificata dall’Italia con legge 16 marzo 2001, n. 108 ed entrata in vigore ad ottobre 2001, i tre pilastri della democrazia ambientale sono: l’accesso del pubblico alle informazioni ambientali, la partecipa-

Dal febbraio all’agosto del 2007, la Commissione Europea ha portato avanti uno

zione ai processi decisionali, l’accesso alla giustizia. La finalità

studio finalizzato ad inventariare le misure

principale della Convenzione di Aahrus è quella di fare in modo

adottate dagli Stati Membri per garantire l’attua-

che non vi siano più decisioni su modifiche ambientali che anche

zione dell’art. 9. Durante questo periodo, sono stati elaborati 25

“La finalità principale della Convenzione di Aahrus è quella di fare in Rapporti Nazionali e -a settembre 2007- è stata presenmodo che non vi siano più decisioni su modifiche ambientali che anche i tata la relativa relazione finale, il cui obiettivo principale cittadini non abbiano quantomeno conosciuto in maniera dettagliata” è sviluppare una metodologia che consenta in qualche i cittadini non abbiano quantomeno conosciuto in maniera detmodo di allineare i diversi sistemi processuali e raggiungere l’unitagliata, garantendo al contempo agli stessi il diritto di accedere

formità in materia di misure finalizzate a garantire l’accesso alla

agevolmente alla giustizia in caso di inosservanza degli obblighi

giustizia. Per quanto riguarda, specificamente, l’Ordinamento giu-

informativi da parte delle Autorità nazionali.

ridico italiano, l’accesso alla giustizia è assicurato attraverso il


rinvio operato dalla normativa sull’accesso alle informazioni am-

dei cittadini vengano a trovarsi in qualche modo correlate con

bientali (d.lgs., 39/97) alle disposizioni sull’accesso ai documen-

l’esercizio del potere amministrativo, emerge la figura dell’ “inte-

ti amministrativi di cui alla l.241/90, e conseguente previsione

resse legittimo”. Interesse legittimo significa un interesse diretto

secondo cui - in caso di accesso negato o ritardato - l’interessato in qualche modo coinvolto in una decisione pubblica, ma non ga“In tutti i casi in cui posizioni individuali dei cittadini vengano a trovarsi in qualche modo cor- rantito alla stregua e con la stesrelate con l’esercizio del potere amministrativo, emerge la figura dell’ “interesse legittimo” sa intensità di un vero e proprio possa ricorrere in giudizio presso il TAR entro 30 giorni. Si tratta di

soggettivo. Questo sistema assicura al pubblico che abbia un in-

procedura abbreviata, in quanto il TAR è tenuto a deliberare entro

teresse nella decisione amministrativa - ovverosia tutti i soggetti

i successivi 30 giorni; ed avverso la sentenza è possibile poi ricorrere in appello presso il Consiglio di Stato entro 30 giorni. Il TAR (e/o Consiglio di Stato) dispone direttamente l’accesso all’informazione, con sentenza scritta e vincolante. Un rimedio alternativo è indicato nella legge 241/90, come modificata nel 2000: il richiedente può, infatti, rivolgersi al Difensore Civico locale, il quale a sua volta è legittimato a richiedere all’Autorità pubblica una decisione motivata, ed a disporre direttamente l’accesso per il caso in cui tale decisione non venga emessa. Il 12

ricorso al Difensore non pregiudica, comunque, la possibilità di agire presso il TAR. In tutti i casi in cui posizioni individuali


cui la decisione può recar pregiudizio e le Associazioni rappresen-

possono anche essere attivate da cittadini o dalla magistratura.

tative di interessi potenzialmente danneggiati - la possibilità non

Esse hanno il potere di accertare la violazione della norma am-

solo di partecipare al processo decisionale, così che nella deci-

bientale, o dell’autorizzazione, e di conseguenza possono o diret-

sione si tenga dovuto conto di tali interessi, ma anche di ricorrere in giudizio contro qualsiasi decisione illegittima adottata dalle pubbliche Autorità (Legge TAR 1034/71; Legge 241/90). Una decisione è considerata illegittima anche nel caso in cui violi le norme che regolano l’esercizio del potere discrezionale della Pubblica

Ammini-

strazione, ivi incluse quelle relative alla consultazione

degli

interessati. Anche altri soggetti

tamente comminare una sanzione amministrativa –quali multa o

interessati, singoli o

sospensione dell’autorizzazione- o avviare un procedimento pe-

Associazioni, possono

nale, se del caso, segnalando la trasgressione alla magistratura.

inoltre intervenire nel

Infine, sono previste stringenti misure amministrative di salva-

giudizio già instaura-

guardia e prevenzione (quali la chiusura di un impianto o la con-

to. L’APAT e le ARPA,

fisca), che possono essere deliberate da quelle Autorità pubbliche

la Polizia, il Corpo

incaricate del controllo ambientale che abbiano potere di ordi-

Forestale, i Carabinie-

nanza, come ad esempio il Sindaco o il Ministro dell’Ambiente.

ri per l’Ambiente, la

Se, dunque, in Italia l’accesso alla giustizia è ampiamente garan-

Guardia di Finanzia ed

tito, è opportuno comunque sottolineare come alle volte si pre-

altre Autorità di Pub-

sentino situazioni di congestione giudiziaria, anche dovute all’ec-

blica Sicurezza hanno il compito di controllare, attraverso le ispezioni degli impianti e delle imprese, che siano rispettate le norme ambientali e le condizioni cui sono rilasciate le relative autorizzazioni. Tali Autorità “ispettive” sono messe “L’APAT e le ARPA, la Polizia, il Corpo Forestale, i Carabinieri per l’Ambiente, la Guardia di Finanzia ed altre Autorità di Pubblica Sicurezza hanno il compito di controllare, attraverso le ispezioni degli impianti e delle imprese, che siano rispettate le norme ambientali e le condizioni cui sono rilasciate le relative autorizzazioni”

in

azione

dalle Autorità

com-

petenti per il

controllo

ambientale

(generalmente le Province o altra Amministrazione centrale o locale, a seconda di quanto previsto dalla normativa di settore), ma

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cessiva durata delle relative procedure. Per quanto concerne gli

palese insussistenza del suo diritto. Risultato, questo, auspicabile

atti o omissioni dei privati che violano la normativa ambientale,

anche in Italia ed, in ogni caso, ritenuto maggiormente confor-

certamente il meccanismo delle ispezioni è alquanto complesso,

me all’art. 9 dalla stessa Commissione. D’altra parte, a tutt’oggi

con un eccessivo numero di Autorità pubbliche coinvolte; un coor-

manca nella legislazione italiana un sistema di norme procedurali

“Per quanto concerne gli atti o omissioni dei privati che violano la normativa ambientale, certamente il meccanismo delle ispezioni è alquanto complesso, con un eccessivo numero di Autorità pubbliche coinvolte; un coordinamento maggiore porterebbe, probabilmente, a maggiore efficienza e costi minori”

dinamento maggiore porterebbe, probabilmente, a maggiore efficienza e costi minori. Infine, a parte alcune iniziative sporadiche di assistenza

legale gratuita, c’è da rilevare come i costi, soprattutto relativamente al patrocinio legale, possano ancora rappresentare un ostacolo non trascurabile ad un effettivo accesso alla giustizia. Nota negativa sotto il profilo dell’accesso alla giustizia è certamente il

apposite e specificamente disciplinanti i casi di violazione da

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parte della Pubblica Amministrazione della normativa a tutela dell’ambiente, nonostante la sua espressa considerazione a livello costituzionale quale bene e valore primario

dell’indivi-

duo e le particolarità che la materia in oggetto reca in sè. Ne consegue come principio italiano c.d. della “soccombenza”, per cui chi soccombe

-proprio per la suesposta ragione secondo cui nell’ambito dell’Or-

nella lite si trova costretto a pagare l’intero importo delle spese

dinamento italiano la materia dell’amministrazione giurisdizio-

processuali, comprese quelle della controparte. Il che costituisce

nale è attualmente disciplinata in modo onnicomprensivo ed

un grave deterrente al ricorso contro azioni “a parte alcune iniziative sporadiche di assistenza legale gratuita, c’è da rilevare o omissioni della Pubblica Amministrazione, come i costi, soprattutto relativamente al patrocinio legale, possano ancora rappresentare un ostacolo non trascurabile ad un effettivo accesso alla giustizia” considerati i costi processuali ingenti. Ed infatti, in numerosi Paesi UE, le spese legali della controparte sono

uniforme - non sia certamente agevole ipotizzare un’eventuale

addebitate al soccombente solo in caso di mala fede o lite teme-

previsione di pratiche differenziate applicabili alle sole questioni

raria, cioè nell’ipotesi in cui abbia adito il giudice nonostante la

ambientali.


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efficienza energetica e leggi di mercato

la formula del 20/20/20

Grande sfida per le rinnovabili e ingenti investimenti nell’industria

Paese, quindi, un’occasione memorabile e un’eccezionale opportuni-

di Micaela Conterio

tà di sviluppo tecnologico e

Rinnovabili si, rinnovabili no. Questa sembra essere la questio-

di crescita economica. Sfida

ne all’ordine del giorno dell’agenda politica e non solo. Suona

estremamente ambiziosa, che

quasi come un slogan o una trovata pubblicitaria la definizione

necessita di un intervento siner-

20/20/20 al 2020 adottata dal Consiglio europeo nella scorsa pri-

gico frutto di scelte condivise per

mavera che stabilisce gli obiettivi dell’Unione in campo energetico

un progetto di lungo periodo. E il

“suona quasi come un slogan o una trovata pubblicitaria la definizione 20/20/20 governo sembra al 2020 adottata dal Consiglio europeo nella scorsa primavera che stabilisce gli averlo capito. Per obiettivi dell’Unione in campo energetico da conseguire entro il 2020” la prima volta, lo da conseguire entro il 2020. Riduzione del 20% delle emissioni di scorso settembre, infatti, attraverso un gas serra rispetto ai valori del 1990, taglio dei consumi energetici

Position Paper - Energia: una sfida per

del 20% e incremento del 20 % della quota di energia rinnovabile

l’Europa e l’Italia - ha quantificato e preso

nel totale dei consumi energetici, con il sottotarget del 10% per

cialmente atto del contributo non marginale che può derivare dalle

i biocarburanti, questi i target. È inconfutabile l’impegno profu-

fonti rinnovabili al fabbisogno energetico del Paese. Il documento

so nella promozione delle energie rinnovabili alla luce del tanto

vuole indicare la strategia per il raggiungimento degli obiettivi eu-

proclamato concetto di sostenibilità. Si è presentata per il nostro

ropei, pur individuando l’esistenza di numerose “barriere ammini-

uffi-


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potenziale al 2020 è quantificato in soli 0,6 Mtep). In base alle stime, quindi, il potenziale nazionale massimo teorico per le rinnovabili è quantificato in 20,97 Mtep al 2020. Come questo sia raggiungibile costituirà l’argomento di un documento prostra-

grammatico teso a rilevarne i risvolti industriali e tecnologici.

tive” alla

Fra i punti di forza del position paper va innegabilmente sottoli-

crescita delle rinnova-

neato l’approccio integrato e sinergico ai tre obiettivi. L’efficienza

bili. La prima parte, la più “politi-

energetica coadiuva alla diminuzione delle emissioni, così come

ca”, prende in esame questioni quali la gover-

il potenziamento dell’energia rinnovabile, che risulterebbe il ter-

nance (piani e obiettivi intermedi), gli incentivi, il ruolo

mine medio fra l’iniziale efficienza energetica e l’obiettivo finale

dei mercati, le possibilità in termini di progresso tecnologico e la

delle emissioni. Questo, stando alle intenzioni degli autori, do-

funzione del commercio di energia. La seconda verte sul poten-

vrebbe costituire ciò che anima il processo decisionale. In questi

ziale massimo teorico per ciascuna fonte rinnovabile, prevedendo

casi il condizionale è d’obbligo. La questione dell’efficienza viene,

al 2020 un incremento di elettricità risultante dalle rinnovabili

invero, affrontata solo in modo marginale, trascurando il fatto che

dagli attuali 54 TWh a 104,18 TWh. Analoga menzione meritano

la capacità del Paese di ridurre i consumi incide sull’obiettivo sulle

l’energia termica derivante da rinnovabili (lo sviluppo è quotato

rinnovabili: le modalità e le tempistiche devono essere le protago-

5 volte maggiore all’attuale, ossia 11,4 Mtep) e i biocarburanti (il

niste delle politiche di incentivazione. Altri elementi degni di nota


sono dati dall’analisi della situazione di partenza dei singoli Stati

di imprese unito alla ripresa della ricerca energetica. Ma qualche

membri e dalle importazioni di energia rinnovabile. Dal punto di

passo in avanti è già stato compiuto: essenziale l’emendamento

vista della riduzione delle emissioni è insensato considerare quei

della Legge Finanziaria che fissa entro 90 giorni il limite per la de-

“Dal punto di vista della riduzione delle emissioni è insensato considerare quei finizione dei target regionali e nei successivi Paesi che già danno prova di un’elevata efficienza energetica alla stregua di quelli 90 giorni la scadenza per l’adeguamento dei che ancora si servono di un sistema energetico ad alto impiego di carbonio” piani energetici ambientali regionali. EmenPaesi che già danno prova di un’elevata efficienza energetica alla

damento ragionevolmente valido per le rinnovabili, ma ancor più

stregua di quelli che ancora si servono di un sistema energetico

per le politiche di riduzione delle emissioni dei gas climalteranti:

ad alto impiego di carbonio. Inaspettata, ma del tutto corretta, la

dal primo gennaio ogni tonnellata di anidride carbonica emessa/

mozione di introdurre un meccanismo automatico che preveda

non emessa ha un valore sul mercato pari a una ventina di euro.

l’eliminazione degli oneri amministrativi rimanenti o delle barriere

Rinnovabili si, quindi. Fondamentale sarà, però, fronteggiare

al mercato. Ma come e quanto il governo intende muoversi in questo senso? Attraverso una procedura semplificata per le rinnovabili? Per tutte indistintamente o con percorsi diversi in base al tipo di fonte? Fra i punti di debolezza da rilevare il fatto che non venga illustrato come l’aumento della 18

quota di rinnovabili, che ha un costo, provochi benefici, quali e in quanto tempo. Il documento governativo pone degli obiettivi difficilmente realizzabili, come quello di produrre tra 800 mila e un milione di tonnellate all’anno di biocarburanti, che richiederebbero circa 600 mila ettari (il 2% del territorio nazionale e al 7,2 per cento delle terre arabili). Ma soprattutto non viene inclusa alcuna valutazione della sostenibilità economica per l’Italia delle politiche energetiche – le stime valutano tali investimenti tra i 75 e gli 85 miliardi di euro per le rinnovabili fino al 2020, a cui si devono sommare quelli relativi all’efficienza energetica e alle

questa sfida con il realismo dei dati economici: in pochi anni è

tecnologie tese alla riduzione delle emissioni. Ancora lungo è

indispensabile realizzare un’industria verde forte, capace di ap-

l’iter da percorrere: revisione delle procedure autorizzative, coin-

profittare delle nuove chance; il che si traduce in rilancio della

volgimento di amministrazioni locali, realizzazione di un network

ricerca e incentivi mirati.


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contro le opere di interesse pubblico

i figli di nimby

di Lionello Sirtori

sediamenti industriali, termovalorizzatori, discariche, depositi di

Con il termine “ sindrome” si definisce l’insieme dei sintomi che

sostanze pericolose, centrali elettriche e simili.

caratterizzano una malattia o una situazione patologica. Da alcuni anni a questa parte si è usi connotare con il termine non solo

Fenomenologia

uno stato patologico o di malattia ma anche situazioni sociali

Quasi ogni giorno, un cittadino italiano, aprendo un giornale o

Con NIMBY, acronimo inglese per Not In My Back Yard, ovvero

ascoltando la radio o vedendo un telegiornale viene a conoscen-

non nel mio cortile, si indica un atteggiamento che si riscontra

za di fatti che, in molti casi, non lo toccano direttamente ma ha la

“Con NIMBY, acronimo inglese per Not In My Back Yard, ovvero non nel mio cortile, si percezione che un giorno o l’altro, indica un atteggiamento che si riscontra nelle proteste contro opere di interesse pubblico per situazioni legati allo sviluppo che hanno, o si teme possano avere, effetti negativi sui territori in cui verranno costruite” economico, sociale, al progresso ed nelle proteste contro opere di interesse pubblico che hanno, o

all’evoluzione della tecnologia che oramai permeano e condizio-

si teme possano avere, effetti negativi sui territori in cui verran-

nano la sua vita presente e futura, anche lui si troverà coinvolto,

no costruite, come ad esempio grandi vie di comunicazione, in-

suo malgrado.


21

L’energia e gli impianti di produzione energetica, la scarsità delle

ficatore o di una nuova fabbrica o un nuovo percorso stradale e

fonti di energia cosiddette non rinnovabili ed il loro continuo au-

ferroviario e, peggio, proprio vicino a casa sua. Allora si sveglia

mento di prezzo (metano, petrolio e carbone), i rifiuti ed i proble-

dal “Lungo sonno”. Ma gli rimane sempre un dubbio di fondo. Se

mi connessi al loro stoccaggio, smaltimento e trattamento, inse-

io, cittadino, ogni giorno: cucino, mangio, conservo i cibi in frigo-

diamenti industriali produttivi, la scarsità e la qualità dell’acqua,

rifero, mi sposto con i più svariati mezzi di locomozione, scaldo o

il continuo modificarsi del territorio che lo circonda, sono alcuni

raffresco e illumino la casa, vedo la televisione, ascolto la radio,

aspetti che lo preoccupano.

uso il telefono per comunicare, uso combustibili pregiati, uso Ma non più di tanto, se tutto ciò “In Italia il fenomeno delle opposizioni locali a impianti e infrastrutture, si è diversificato, intensificato e strutturato al punto da divenire un problema per la sviluppo della società” avviene lontano da casa sua. Ne prende atto come problema marginale e lo dimentica.

l’energia elettrica e, come conseguenza, produco rifiuti, inquino

A meno che un bel giorno altri non decidano che il suo territorio

direttamente e indirettamente l’ambiente ma godo dei privilegi e

è idoneo, per esempio, ad insediamenti: per lo smaltimento e

dei benefici che la tecnologia mi mette a disposizione, perché mi

trattamento dei rifiuti o di una centrale elettrica o di un rigassi-

devo opporre se altri decidono che il mio territorio è più idoneo


rispetto ad altri per un insediamento tecnologico?

In Italia il fenomeno delle opposizioni locali a impianti e infrastrutture, si è diversificato, intensificato e strutturato al punto da

Purtroppo ciò che è accaduto

divenire un problema per la sviluppo della società. Le reazioni

negli anni, dal dopoguerra

dell’opposizione si sono generalizzate ed hanno finito per influire

in poi, e che ha portato

su un numero considerevole di progetti pubblici e privati conside-

all’attuale “Le reazioni dell’opposizione si sono generalizzate ed hanno finito per influpresa di co- ire su un numero considerevole di progetti pubblici e privati considerandoli scienza della inadeguati, inutili, inquinanti, rischiosi, rigettando a priori la loro utilità” popolazione

direttamente

coinvolta, fino a fenomeni di

la loro utilità.

contestazione estrema, è da

Si contestano e si contrastano: nuovi percorsi autostradali e fer-

ascri-

vere

alla

roviari, rigassificatori, termovalorizzatori per i rifiuti, deposito

mancata

e stoccaggio di rifiuti urbani speciali industriali, radioattivi ed

parteci-

ospedalieri, depositi e impianti di trattamento degli idrocarburi

22

pazione e coinvolgimento nelle scelte dei cittadini i quali hanno trovato comodo, per anni, usare lo strumento della “delega” per la soluzione dei problemi comuni. La “delega” è uno strumento utilissimo e funzionale alla democrazia per evitare che per ogni cosa che riguarda gli aspetti della comunità, si debba far ricorso alla consultazione popolare generando lungaggini realizzative fino alla totale paralisi del “fare”. Per caratterizzare e connotare l’atteggiamento d’opposizione di una popolazione locale verso un progetto quando può comportare modifiche, reali o supposte, delle sue condizioni di vita, di salute e/o del territorio in cui vive, venne coniato negli anni ‘70 l’acronimo N.I.M.B.Y.

randoli inadeguati, inutili, inquinanti, rischiosi, rigettando a priori


lungo le coste, utilizzo del carbone nelle centrali termoelettriche,

Due fattori sono all’origine dell’effetto NIMBY:

modifiche dell’assetto urbano nelle grandi città con insediamenti

• Il mancato o “tenue” controllo della legislazione cogente nella

edilizi ad elevato impatto visivo. La contestazione investe, pur-

protezione dei cittadini.

troppo, anche impianti o infrastrutture ambientalmente sosteni-

provocare o aggravare i problemi “altrove”.

• Il mancato o “tenue” “La sostenibilità, intesa nel suo significato più complesso, prevede coinvolgimento dei cittauna condivisione delle scelte che dini, con la concertazione vengono operate su scala: nazioe la partecipazione nei nale, regionale e locale prevedendo processi basati sui metodi della processi informativ, nelle concertazione, sulla partecipaziodecisioni “a fare”, da parte ne democratica e sull’assunzione delle responsabilità delle parti intedelle istituzioni. ressate sia pubbliche che private” Il declino della fiducia dei

• In materia di infrastrutture e/o servizi nel ritardare l’adegua-

cittadini, “attori dominati”, verso le autorità che li governano e li

mento tra la domanda e l’offerta.

amministrano, e certi uomini di “scienza”, considerati prezzolati,

• In materia di assetto del territorio, le situazioni di blocco pos-

“attori dominanti”, su problemi che li riguardano direttamente,

sono essere all’origine di fenomeni di sotto dimensiona-

dovuta: alla carenza di informazione, a percezioni speculative

mento dei progetti accettabili.

di certi operatori, a fenomeni di corruzione, alla fumosità delle

bili, come le centrali elettriche a biomasse e i parchi eolici. Effetti I rischi legati al diffondersi dei conflitti NIMBY, e le pseudo vittorie, sono numerosi, di questi i più importanti sono: • In materia ambientale: la “vittoria in una zona” può sempre

motivazioni, caratterizza la società da alcuni decenni. La sostenibilità, intesa nel suo significato più complesso, prevede una condivisione delle scelte che vengono operate su scala: nazionale, regionale e locale prevedendo processi basati sui metodi della concertazione, sulla partecipazione democratica e sull’assunzione delle responsabilità delle parti interessate sia pubbliche che private. Così anche nel campo della pianificazione e della gestione del territorio e della progettazione di nuovi impianti tecnologici delle nostre città, si torna a parlare di processi partecipativi. Negli ultimi tempi, un insieme di eventi hanno contribuito a fornire riconoscimento ufficiale e legittimazione alla pratiche partecipatorie, qualificandole addirittura come uno dei cardini principali dello sviluppo sostenibile che dovrebbe guidare le politiche per lo sviluppo dei prossimi anni a livello globale, che veda coinvolte responsabilmente i governi nazionali sino alle più piccole autorità locale. E’ necessario passare da NIMBY- Not In My Back Yard o Non nel mio cortile, a PIMBYPlease In My Back Yard o Prego Nel Mio Cortile, ovvero: dalla “Negazione al Consenso a fare” purchè concertato e partecipato.

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energia pulita Newsletter di ANEV associazione nazionale energia del vento

Sped. in abb. post. - art 2 comma 20/B, Legge 662/96 - Roma Anno 6 - Febbraio 2008 - n° 6

ANEV entra in Confindustria energia L’ANEV è ufficialmente entrata a far parte di Confindustria Energia, la federazione delle associazioni confederate del comparto energia. Il Presidente Pa-

Modificata la taglia dei certificati verdi Il G.S.E. - Gestore dei Servizi Elettrici - ha provveduto a modificare la taglia unitaria dei Certificati Verdi come da novità introdotta dalla legge finanziaria. Alla luce di questa novità che porta la corrispondenza di 1 CV a 1 MWh, l’ANEV ha chiesto una revisione dei corrispettivi da pagare al GME per i servizi resi sulla Piattaforma bilaterale di recente attivazione. L’ANEV ritiene infatti che le novità proposte debbano consentire anche agli operatori più piccoli di operare in questo mercato al fine di renderlo il più ampio possibile Si riporta il testo ufficiale del comunicato: “Il GSE, in applicazione delle disposizioni riportate all’art. 26 comma 4-bis della legge n. 222 del 29/11/07 e dell’art. 2 comma 147 della legge 244 del 24/12/07, ha aggiornato da 50 MWh a 1 MWh la taglia dei certificati verdi emessi ai sensi del decreto legislativo 16/03/99 n.79. A seguito di tale aggiornamento il numero dei CV presenti sui ‘conti’ aperti dal GSE a favore degli operatori risulterà 50 volte superiore”.

squale De Vita ha comunicato al Presidente Oreste Vigorito che il Consiglio Generale di Confindustria Energia ha deliberato in data 4 febbraio l’adesione dell’ANEV in qualità di socio aggregato che così entra a far parte di questa importante struttura. La costante crescita dell’ANEV che oggi rappresenta oltre 40 società, 50 tra enti pubblici e Associazioni e mille soci individuali, và di pari passo con la crescita dell’eolico in Italia e nel mondo dove continua a dimostrare le sue enormi potenzialità con tassi di crescita estremamente rilevanti oramai da oltre dieci anni. Il Presidente Oreste Vigorito auspica che questo ulteriore passaggio possa comportare una ulteriore possibilità di crescita del comparto e del settore eolico in un contesto tanto prestigioso e rappresentativo quale è quello del mondo Confindustriale. L’ANEV sottolinea l’importanza di tale passaggio, auspicando che le tematiche delle rinnovabili, anche relativamente agli aspetti industriali, occupazionali e di innovazione tecnologica possano sempre più avere ascolto presso le sedi competenti anche nel comparto della rappresentanza industriale nazionale.

L’ANEV crede fortemente nella necessità di una unicità della rappresentanza delle nuove rinnovabili che proprio per la loro essenza di tecnologie ancora poco rappresentative di grandi numeri in termini elettrici, ma chiamate anche dalle recenti decisioni a livello Comunitario a fornire una gran parte della nuova potenza da oggi al 2020, dovranno per necessità di cose avere maggiore rap-

presentanza di quella che fino ad oggi le tradizionali associazioni hanno consentito loro di avere. Il peso di queste nuove fonti, e tra di esse certamente dell’eolico, deve essere calcolato non più sulla base del dato consuntivo, che comunque già inizia ad essere significativo, ma sullo scenario tendenziale in modo da garantire una rappresentatività adeguata alla necessaria futura crescita di queste tecnologie in un contesto generale di contributo alla copertura dei crescenti consumi elettrici del nostro Paese.


Eolica expo 2008 Pubblicate Benefici dal GSE le – conferimento occupazionali dell’organizzazione procedure tecniche dell’eolico per la qualifica all’ANEV su repubblica.it degli impianti E’ stato pubblicato su Repubblica.it l’ar- Il 28 gennaio u.s. si è svolto un incontro

IAFR

ticolo “Entro il 2020 più operai che alla tra ANEV ed Artenergy in merito ad Eo- Il Ministro dello Sviluppo Economico di conFiat l’altra faccia dell’industria verde” lica Expo 2008, principale iniziativa na- certo con il Ministro dell’Ambiente e della che evidenzia come la rivoluzione delle Tutela del Territorio e del Mare ha pubblicarinnovabili prometta grandi benefici oc- zionale sull’Eolico, supportata fin dalla

to le procedure tecniche per l’espletamento cupazionali: con gli obiettivi dell’Unio- sua costituzione dall’ANEV. Quest’ultine europea, 250 mila nuovi posti da ma ha richiesto ad ANEV la disponibi- delle funzioni in materia di fonti rinnovabili assegnate al Gestore dei servizi elettrici eolico, solare ed efficienza. Nell’artilità, subito prestata, ad organizzazione colo vengono riportati i dati dell’ANEV GSE S.p.a., dal decreto interministeriale 24 questo Evento per quanto attiene agli sull’eolico relativamente all’occupazioottobre 2005 rinnovabili, dal decreto legine. “Oggi il settore conta più o meno aspetti convegnistici al fine di garantir- slativo n. 79/1999, dal decreto legislativo n. 10 mila addetti tenendo conto dell’in- ne l’elevato standard. 387/2003 e dai connessi provvedimenti attera filiera del processo produttivo e L’ANEV accoglie con soddisfazione la tuativi. Tale provvedimento consultabile sul gestionale, ma nel 2020, raggiungendo sito del GSE e dei Ministeri competenti, era l’obiettivo di 16mila MW installati, do- disponibilità di Artenergy a comprenvrebbe occupare 66 mila persone”, spie- dere la necessità di conferirle il coor- da tempo atteso e finalmente consentirà di ga Simone Togni, il segretario genera- dinamento di queste attività ed auspi- chiarire alcuni aspetti procedurali da tempo le dell’Associazione nazionale energia del vento che illustra il dato elaborato dall’Associazione (TABELLA 1).

ca che ciò porti Eolica Expo a crescere ancora (oggi è la prima manifestazione nazionale e tra le prime cinque in Europa), e all’ANEV la possibilità di portare all’evidenza dei settori di riferimento e delle competenti Istituzioni le esigenze dell’Associazione e dell’intero comparto dell’eolico. Inoltre per il primo anno si è deciso di conferire all’Evento respiro internazionale ed è stata proposta la partecipazione della Tunisia con interventi di ospiti e uno stand istituzionale.

evidenziati dall’ANEV.


Eolico i dati ufficiali ANEV al 31 dicembre 2007

JL;;@M@J@FE< 8<IF><E<I8KFI@ G<I :FJKILKKFI< @E DN

Prossimi appuntamenti • Washington D.C.,4-6 marzo 2008, “Washington International Renewable Energy Conference” (WIREC 2008) • Genova, 6-8 marzo 2008 – Energethica. • Mostra D’Oltremare di Napoli, 8-10 marzo 2008 – Energy Med • Roma, 13 marzo 2008, Assemblea Generale dei Soci ANEV. • Milano, 11-13 marzo 2008 – Energetica 2008 (La Repubblica-Somedia). • Brussels, 31 marzo-3 aprile 2008, European Wind Energy Conference 2008. • Napoli, 9-11 aprile 2008. Convegno e Workshop “Quando, come e dove conviene produrre oggi Energia Eolica” • Bari, Fiera del Levante, 7-11-maggio 2008, Mediterre – Fiera dei Parchi del Mediterraneo • Atene (Grecia), 5-7 maggio 2008, The Athens Summit - Global Climate and Energy Security “The Challenge of Change” • Pechino (Cina), 14-15 maggio 2008, 3rd ANNUAL RENEWABLE ENERGY FINANCE FORUM • Aosta, 8-11 maggio 2008, RIGENERGIA 2008, seconda edizione della mostra esposizione organizzata dalla Camera di Commercio di Aosta




trend ambientale

l’economia verde conviene

di Silvia Perdichizzi

Del resto se il mondo ha aperto gli occhi di fron-

Ecologia è economia. Se non ci credete sfogliate l’edizione 2008

te ai disastri ambientali, di cui l’uomo è il vero

dello State of the world, realizzato come ogni anno dal Worl-

grande artefice, in parte lo si deve ad una mag-

dwatch Institute e curato, nella versione italiana, da Gianfranco

giore sensibilità di fronte a problemi prima percepiti

Bologna, direttore scientifico del WWF Italia.

lontani, ma la vera origine è da ricercare altrove: nelle

Sotto la lente di ingrandimento del più autorevole centro di studi

succursali dell’economia, prima ancora che della politi-

interdisciplinari sui trend ambientali del nostro Pianeta, questa

ca. Dalla pubblicazione dell’ormai celebre rapporto di Sir

volta è finito il “mercato”. Non il mercato inteso alla vecchia ma-

Nicholas Stern, economista di rango ed ex dirigente della

“un mercato innovativo e tecnologico che, dopo tanto “professare” da World Bank, secondo cui se non si affronta subito parte degli ambientalisti, è diventato una realtà da numeri importanti: il problema del Global Warming nei prossimi dieci quello dedicato alla sostenibilità e che dalla sostenibilità trae profitto” anni il Prodotto interno lordo mondiale diminuirà del niera, quello a cui siamo abituati a pensare sin dalla rivoluzione

20%, i luoghi del potere hanno invertito la rotta, consapevoli

industriale, ma un mercato innovativo e tecnologico che, dopo

che il “non fare” sarebbe costato più del “fare verde” e che anzi,

tanto “professare” da parte degli ambientalisti, è diventato una

essendo le questioni ambientali la vera sfida del terzo millennio

realtà da numeri importanti: quello dedicato alla sostenibilità e

(basta leggere i dati del IV rapporto dell’Ipcc per rendersene con-

che dalla sostenibilità trae profitto.

to), cavalcare l’onda dello sviluppo sostenibile porta e porterà

“Innovations for a Sustainable Economy” è, infatti, il sottotitolo

enormi guadagni.

dello State of the world 2008. E, se ci pensiamo un po’ su, non

Ed è così che gli imprenditori si sono trasformati in fans dello

poteva essere diversamente.

sviluppo sostenibile, del motto “risparmiare per crescere”, e


31

l’economia verde è diventata

gambiente e in California, Sierra Club e Girl Scouts of America.

un must già per parecchi set-

I risultati? I primi numeri li leggiamo nello stesso dossier del Worl-

tori. Lo State of the world

dwatch Institute: nel 2006 sono stati investiti 52 miliardi di dollari

porta

l’esempio,

“prima il mondo dell’imprenditoria vedeva nell’ambiente un ostacolo apparentemente allo sviluppo, ora sono proprio le principali società private, tra le quali banale ma signi- banche, assicurazioni, multinazionali del settore alimentare e della distribuzione, a chiedere leggi più severe per la tutela dell’ambiente” ficativo, delle lampadine fluorescenti

nelle energie rinnovabili e nei biocarburanti, circa tre volte di più

compatte

dell’anno precedente, e nel 2007 potrebbero essere raggiunti i

a basso consu-

66 miliardi di dollari (si parla di una stima). E ancora, il Carbon

mo, distribuite

traiding, il commercio delle quote di carbonio, ha raggiunto i

in California,

30 miliardi di dollari nel 2006, triplicando la cifra in 365 giorni.

per spiegare la stra-

Aziende a forte innovazione stanno rivoluzionando la produzione

na “ginnastica” che, non solo in

industriale, risparmiando anche denaro. Un esempio? Il gigante

America ma anche in Europa, i distributori di

chimico DuPont, che ha ridotto le sue emissioni di gas serra del

elettricità stanno attuando: ridurre il consumo di energia

72% rispetto ai livelli del 1991, mettendo nel baule dei risparmi

per andare avanti. Aziende che spendono milioni di dollari per

ben 3 miliardi di dollari per l’intero processo.

poter rispettare gli obiettivi statali e che coinvolgono in queste

Non solo, il rapporto tra il settore pubblico e quello privato si è

campagne grandi associazioni ambientaliste: in Italia, Wwf e Le-

praticamente ribaltato. Se prima il mondo dell’imprenditoria ve-


deva nell’ambiente un ostacolo allo sviluppo, ora sono proprio le

obblighi e norme precise «la maggioranza delle attività di molte

principali società private, tra le quali banche, assicurazioni, multi-

multinazionali e dei Paesi citati nel report siano dannose per l’am-

nazionali del settore alimentare e della distribuzione, a chiedere

biente. Le aziende e i governi stanno semplicemente iniziando a

leggi più severe per la tutela dell’ambiente. Questo perché, e torniamo a Stern, i processi produttivi responsabili, basati su alti standard am“La pubblicazione mette in evidenza il caso della Citigroup, una delle più grandi banche del mondo, che ha annunciato un piano di investimento di 50 miliardi di dollari per un programma di attenzione e contrasto agli effetti del cambiamento climatico”

bientali, vengono visti come vantaggi competitivi: mantenere alti standard ambientali, infatti, significa usare le risorse con giudizio e, spesso, risparmia-

re. Ecco perché 54 banche, depositarie dell’85% della capacità finanziaria globale, hanno aderito agli “Equator principles”, uno standard che identifica gli investimenti più ecologicamente corretti. La pubblicazione mette in evidenza il caso della Citigroup, una delle più grandi banche del mondo, che ha annunciato un piano di 32

investimento di 50 miliardi di dollari per un programma di attenzione e contrasto agli effetti del cambiamento climatico. Alla base non il pollice verde, essendo Citigroup il principale finanziatore dell’energia prodotta con combustibili fossili

comprendere cosa sia un’economia sostenibile». A

e della industria mondiale del

confermarlo il presidente dell’istituto internazionale

carbone (le maggiori fonti di

che dal 1974 ha come obiettivo quello di favorire il

emissioni di CO2), ma for-

passaggio verso una società sostenibile, in cui dare

se la necessità di dare una

risposta ai bisogni umani senza minacciare la soprav-

mano di verde all’immagine

vivenza dell’ambiente naturale e le prospettive delle

di un gruppo bancario molto

generazione future. Per Christopher Flavin, infatti, «il

discusso e il possibile avvio di

degrado ambientale continua a minacciare l’econo-

un nuovo. Secondo i ricerca-

mia mondiale, con ampie conseguenze sugli ecosi-

tori del Worldwatch Institute

stemi e sulle società umane», ma nello stesso tempo

anche i grandi costruttori au-

è in atto «un’ondata di innovazioni senza precedenti

tomobilistici, pur se malvo-

per contrastare queste minacce. Queste innovazioni

lentieri, si dovranno adegua-

si sono moltiplicate ed hanno raggiunto dimensioni

re: «General Motors ed altre corporations - dichiarano - stanno

ragguardevoli. Le prospettive di un’economia sostenibile sono

passando dalla negazione al negoziato sul cambiamento clima-

molto brillanti». L’edizione italiana dello State of the world 2008

tico e chiedono di poter influenzare le future regolamentazioni,

dal 26 febbraio è disponibile in libreria per Edizioni Ambiente. Il

sapendo che ormai sono inevitabili». Questo non toglie che senza

sito del Worldwatch Institute: http://www.worldwatch.org


biocarburanti

bioenergie, motore per lo sviluppo?

Bioenergie: sì, ma con criterio. È quanto evidenzia il rapporto redatto dalla Global Bioenergy Partnership

rapporto “A Review of the Current State of Bioenergy Development in G8 +5

di Cecilia Bergamasco

Countries”.

Nel 2030 i biocombustibili e le biomasse potrebbero coprire il

Secondo il Rapporto,

20% della domanda globale di energia, arrivando al 30%-40%

le bioenergie rappre-

nel 2060. In particolare, biocarburanti liquidi come il biodiesel o

sentano

l’etanolo potrebbero soddisfare nel 2030 circa il 7% della doman-

già disponibile in grado

da globale di combustibili liquidi, quattro volte superiore rispetto

di assicurare risposte

un’opzione

“biocarburanti liquidi come il biodiesel o l’etanolo potrebbero sod- immediate e uldisfare nel 2030 circa il 7% della domanda globale di combustibili teriori sviluppi liquidi, quattro volte superiore rispetto ai consumi attuali, pari a 36 tecnologici in milioni di tonnellate di petrolio equivalente contro gli 8 attuali” tempi relatiai consumi attuali, pari a 36 milioni di tonnellate di petrolio equi-

vamente brevi. Per

valente contro gli 8 attuali. Sono, queste le stime dell’Agenzia in-

quanto riguar-

ternazionale dell’Energia sul potenziale sviluppo delle biomasse, e

da la ricerca

a tal proposito la Global Bioenergy Partnership (GBEP) ha presen-

e l’innova-

tato a Roma, al 20° Word Energy Congress (WEC – Rome 2007), il

zione, lo


sviluppo entro i prossimi 10 anni di etanolo e biodiesel di “seconda generazione” derivati da biomassa cellulosica (lolla di riso, bagassa da canna da zucchero, residui agricoli, rifiuti solidi urbani o alghe), renderà progressivamente disponibili in larghe quantità biocombustibili a elevata compatibilità ambientale. Bisogna, tuttavia, saper guidare la crescita delle bioenergie per coglierne i vantaggi e superarne le criticità. “Lo sviluppo delle bioenergie – ha detto Corrado Clini, presidente della GBEP e direttore generale del Ministero dell’Ambiente,– rappresenta la ricetta più immediata e disponibile per rispondere ad “Lo sviluppo delle bioenergie – ha detto Corrado Clini, presidente della GBEP e direttore generale del Ministero dell’Ambiente,– rappresenta la ricetta più immediata e disponibile per rispondere ad almeno cinque fattori principali”

almeno cinque fattori principali: l’aumento del prezzo del petrolio; l’esigenza dei paesi importato-

ri di greggio di ridurre, attraverso la diversificazione delle fonti energetiche e delle aree di approvvigionamento, la dipendenza da un ristretto numero di paesi esportatori; l’opportunità per le economie emergenti dei paesi tropicali di offrire sul mercato globale dell’energia biocombustibili liquidi economicamente competitivi con i combu34

stibili fossili; la domanda crescente di energia nei paesi in via di sviluppo; l’impegno di

riduzione

delle emissioni di anidride carbonica per contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici”. Attingere queste

a fon-

ti naturali e rinnovabili di energia

of-

fre una serie di

evidenti

vantaggi, ma solleva anche

Bioenergie – Vantaggi e criticità principali Vantaggi

Criticità

• Sostenibilità: una fonte di energia pulita e rinnovabile • Disponibilità: lo sviluppo delle bioenergie può accrescere l’accesso all’energia nelle zone rurali • Flessibilità: le bioenergie possono fornire elettricità, calore e combustibili da trazione • Sicurezza energetica: le bioenergie possono contribuire a diversificare il mix energetico; esiste un’ampia varietà di feedstock (materie prime) per le bioenergie e tutti i Paesi possono contare su qualche fonte interna • Mitigazione dei cambiamenti climatici: le bioenergie possono ridurre in modo significativo le emissioni di gas serra rispetto ai combustibili fossili • Diversificazione delle fonti di sostentamento rurali: grazie alle opportunità nel settore energetico e a quelle create da una più ampia disponibilità di servizi energetici • Riduzione del degrado del territorio: mediante coltivazioni perenni di feedstock per le bioenergie

• Garantire la sostenibilità: a livello ambientale, sociale ed economico • Salvaguardare la sicurezza alimentare: garantire che la maggiore domanda di biocombustibili non abbia impatti negativi sulle popolazioni affamate • Proteggere la biodiversità: evitare un’eccessiva dipendenza da singoli raccolti • Gestire la concorrenza per terreni e acqua: mantenere un equilibrio tra fabbisogni contrastanti di risorse • Controllare l’inquinamento dell’atmosfera, dell’acqua e del suolo: gestire l’intero ciclo delle bioenergie, dalla coltivazione dei feedstock all’utilizzo dei carburanti, per ridurre al minimo l’inquinamento • Rimuovere le barriere agli scambi di biomassa e bioenergie: armonizzare gli standard e capire in che modo i dazi possono distorcere il mercato, al fine di massimizzare il flusso di tecnologie, feedstock e biocarburanti.

problematiche serie. È necessaria, quindi, una chiara comprensione dell’intero ciclo dell’industria delle bioenergie e degli effetti collaterali che può generare in ogni suo stadio, per sfruttare appieno i vantaggi disponibili, evitando


35

o mitigando eventuali aspetti negativi (vd. tabella allegata).

zialmente abbondante e in quasi tutti i Paesi la domanda può

Le bioenergie sono una fonte di energia sostenibile: se utilizzate

essere soddisfatta, almeno in parte, mediante feedstock locali

“I biocarburanti costituiscono una fonte di energia potenzialmente abbondante e in quasi tutti i Pa- (riducendo così l’inquiesi la domanda può essere soddisfatta, almeno in parte, mediante feedstock locali (riducendo così namento e i costi legati l’inquinamento e i costi legati ai trasporti e sostenendo allo stesso tempo l’agricoltura nazionale)” ai trasporti e sostenendo correttamente, offrono una soluzione a lungo termine alla sempre

allo stesso tempo l’agricoltura nazionale). “Le bioenergie – ha

maggiore domanda di un’energia allo stesso tempo rinnovabile e

aggiunto Clini – sono già un’alternativa concreta ai combustibili

pulita. I biocarburanti costituiscono una fonte di energia poten-

fossili e, allo stesso tempo, come dimostra l’esperienza del Brasi-


le, possono essere il motore per lo sviluppo delle aree più povere

seguenza, a fare scelte incentrate sulla sostenibilità.

del pianeta”

Il pieno sviluppo del potenziale associato ai biocombustibili ri-

In alcune economie emergenti, le bioenergie rappresentano una

chiede il superamento di limiti ambientali e sociali e di barriere

nuova fonte potenziale di entrate dall’export. Come ha dimostrato l’esempio del Brasile, i Paesi delle zone tropicali e semitropicali possono sfruttare il “Come ha dimostrato l’esempio del Brasile, i Paesi delle zone tropicali e semitro- potenziale di deterpicali possono sfruttare il potenziale di minati raccolti e di determinati raccolti e di una stagione di una stagione di crecrescita che dura tutto l’anno” scita che dura tutto l’anno. Facendo leva su tale potenziale, i Paesi più intraprendenti possono accumulare know-how tecnologico e attrezzature da esportare in aggiunta ai feedstock per bioenergie o ai biocarburanti. Tutto ciò potrebbe trasformare il ruolo economico di alcuni Paesi in via di sviluppo e stimolare le economie rurali. I poveri delle zone rurali potranno trarre vantaggio dalla maggiore domanda di prodotti agricoli e a ciò si aggiunge la prospettiva dei posti di lavoro creati dall’industria dei biocarburanti e da altre attività commerciali che saranno attratte dai nuovi servizi energetici disponibili a livello locale. Tuttavia, le bioenergie sono sostenibili soltanto se è sostenibile l’intera catena del valore, dalla produzio36

ne del feedstock alla raffinazione e alla conversione, fino ad arrivare all’utilizzatore finale. Via via che lo sviluppo delle bioenergie comincia a decollare, molti degli effetti collaterali negativi vengono portati all’attenzione dell’opinione pubblica. Questa accresciuta sensibilità deve indurre tutti i soggetti coinvolti nella produzione o nel consumo di bioenergie a capire più a fondo in che modo questa nuova fonte di energia può favorire o minacciare la sostenibilità e, di con-

commerciali, che ne ostacolano la diffusione a livello globale. Bisogna analizzare e superare alcuni fattori critici, come la competizione della produzione di biocombustibili con la protezione dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile; la sicurezza alimentare.


“Il bioetanolo da mais ha un’efficienza di riduzione delle emis-

titivo con un prezzo

sioni di carbonio attorno al 13%, che non appare sostenibile - ha

del barile di petrolio

osservato il presidente della GBEP - se confrontata con l’impiego

a 30$”.

La Global Bionergy Partnership La Global Bionergy Partnership (GBEP) è un’iniziativa internazionale tra governi e istituzioni promossa nel 2005 in occasione del Vertice G8 +5 di Gleneagles (Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, India, Italia, Messico, Russia, Stati Uniti d’America, Sud Africa) per “sostenere un più ampio ed efficiente uso delle biomasse e dei biocombustibili, specialmente nei paesi in via di sviluppo, dove l’uso delle biomasse è prevalente”. Il Vertice G8 di Heiligendamm del 2007 ha rinnovato il mandato alla GBEP per “continuare il suo lavoro sui biocarburanti e garantire uno sviluppo sostenibile delle bioenergie”. La Partnership è presieduta da Corrado Clini, Direttore Generale del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del Governo italiano. La FAO ospita il Segretariato GBEP presso la sede di Roma, con il supporto dell’Italia. Il rapporto integrale della GBEP è scaricabile all’indirizzo Internet: www.globalbioenergy.org

A tale riguardo Alexander Müller, Vicedirettore Generale della FAO, Dipartimento per la Gestione delle Risorse Naturali e l’Ambiente, ha osservato: “Le bioenergie offrono nuove opportunità di crescita nei paesi in via di sviluppo, ma è importante garantire la salvaguardia dei più vulnerabili. Dobbiamo fare in modo che il prezzo del cibo per i poveri non sia superiore alla loro capacità di acquisto e che non condizioni le loro possibilità di scelta nell’utilizzo delle risorse alimentari”. di terreni agricoli per la produzione primaria, i consumi di acqua e le emissioni di nitrati derivanti dal processo di lavorazione e conversione. Il bioetanolo da mais è attualmente competitivo con un prezzo al barile di oltre 80$. Il bioetanolo da canna da zucchero invece ha un’efficienza di riduzione delle emissioni di carbonio vicino al 90% con un costo compe-

37



ionizzazione dell’atmosfera

la danza della pioggia

di Ida Cappiello

trone e che quindi si attirano reciproca-

Far piovere da un cielo ostinatamente sereno, un mito vagheggia-

mente. Queste particelle sarebbero in

to dagli agricoltori di ogni tempo e da sempre considerato al di là

grado di attrarre le molecole d’acqua

dell’umano potere, potrebbe diventare realtà grazie alle ricerche

naturalmente presenti nell’atmosfera,

di un gruppo di scienziati australiani. Nel Queensland, una regio-

innescando il processo di formazione

ne dell’Australia soggetta a gravi siccità, l’Australian Rain Corpo-

delle nuvole. Il Professor Jürg Keller

ration (ARC) sta eseguendo i primi esperimenti, con il contribu-

dell’ Università del Queensland,

to finanziario del governo: 10 milioni di dollari australiani sono

coordinatore del progetto, ha

già a disposizione del gruppo di lavoro, composto da ricercatori

spiegato: “Gli ioni prodotti da

“Nel Queensland, una regione dell’Australia soggetta a gravi siccità, un macchinario collocal’Australian Rain Corporation (ARC) sta eseguendo i primi esperi- to a terra riescono ad menti, con il contributo finanziario del governo: 10 milioni di dollari aggregare le molecole australiani sono già a disposizione del gruppo di lavoro” d’acqua naturalmente dell’azienda e della locale Università del Queensland, coordinati

presenti nell’atmosfera, le

dal professor Jürg Keller. Finora, a dire il vero, sui ricercatori sono

quali, avvicinandosi tra di

piovute soltanto critiche dalla comunità scientifica internaziona-

loro, si condensano, ge-

le. Ma il gruppo insiste: i risultati si vedranno la prossima estate.

nerando calore, che a sua

La tecnologia messa alla prova si basa sulla ionizzazione dell’at-

volta innesca una cor-

mosfera. Gli ioni sono molecole alle quali è stato tolto un elet-

rente

ascensionale

39


simile a quella che provoca la naturale formazione delle nuvole”.

chiaro agli scienziati su quali principi sia fondata” ha dichiarato

Sul funzionamento di questa macchina ionizzatrice c’è un com-

Andrew Campbell, consulente dell’ Australian Rain Corporation

prensibile riserbo.

sugli esperimenti in atto nel Queensland. “Se avrà successo, si

L’aspetto davvero rivoluzionario della tecnologia sta nella pos-

potrà approfondire quanto si vuole la sua base scientifica, ma

sibilità – ancora tutta da dimostrare – di ottenere la pioggia da

intanto la politica delle risorse idriche ne trarrà un grandissimo

un cielo completamente sereno. Infatti, in molti Paesi del mondo,

vantaggio”.

compresa l’Australia, sono stati già sperimentati sistemi che favoriscono la pioggia, ma soltanto a partire da un cielo già nuvoloso. Tuttavia è proprio su questo punto che il dibattito tra scienziati si è acceso. “Non si può far nascere la piog“L’aspetto davvero rivoluzionario della tecnologia sta nella possibilità – ancora tutta da dimostrare – di ottenere la pioggia da un cielo completamente sereno”

gia dal nulla” ha commentato Roelof Bruintjes, uno dei massimi esperti in materia, fisico del Centro Naziona-

le di Ricerca Atmosferica del Colorado e consulente dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM), agenzia dell’ONU. “Per essere onesti, non credo 40

che i soldi del governo australiano siano spesi bene, anche se capisco l’ansia di un Paese minacciato da anni di siccità. Non esiste nessuna teoria credibile a supporto di questa tecnologia, e la OMM ha già criticato questi esperimenti, appunto perché non si fondano su principi scientifici condivisi”. Dello stesso parere è Sandro Fuzzi dell’Isac, l’istituto di scienze del clima del CNR: “La metodologia proposta, che ho sentito descrivere diversi anni fa da ricercatori russi, non é assolutamente provata e anzi é fortemente osteggiata dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale. Personalmente non ritengo vi siano le basi fisiche per spiegare l’effetto di creazione di nubi con l’effetto di ionizzazione descritto”. Il gruppo di lavoro australiano tuttavia è ottimista.” La tecnologia ionizzante va messa alla prova, anche se non è

Induzione della pioggia E’ dagli anni ’50 che il mondo sperimenta sistemi di induzione artificiale della pioggia, sempre però a partire da un cielo già nuvoloso, mai completamente sereno, come accade invece nel caso degli esperimenti australiani di questi mesi. La prima invenzione di questo genere si deve all’americano Vincent Schaefer, il quale, cercando di capire perché sulle ali degli aerei si formava il ghiaccio, scoprì che una piccola particella di biossido di carbonio (il ghiaccio secco), inserita in una nuvola, aveva il potere di generare un enorme numero di cristalli di ghiaccio. Schaefer intuì dunque che l’aggregazione delle particelle d’acqua presenti nelle nuvole avrebbe potuto far piovere, dando alle particelle un peso tale da vincere le correnti ascensionali e precipitare a terra. Da allora si sono susseguiti numerosi esperimenti, promossi soprattutto dagli Stati Uniti e da Israele, di inseminazione artificiale delle nubi con sostanze che condensano il vapore acqueo in gocce o cristalli di ghiaccio, a seconda della temperatura. Oltre al ghiaccio secco, è molto usato lo ioduro d’argento; le sostanze vengono diffuse all’interno delle formazioni nuvolose utilizzando piccoli aerei che volano intorno, sotto o anche sopra le nuvole stesse. L’efficacia di questi sistemi è controversa, perché è difficile valutare quanta pioggia sia dovuta all’inseminazione e quanta invece sarebbe caduta naturalmente. Alcune stime parlano di un incremento del 40% della pioggia e del 300% dell’area interessata dalla precipitazione. Nelle aree tropicali, lo ioduro d’argento non funziona, e viene sostituito con sali igroscopici. In Italia, le sperimentazione delle tecniche di induzione della pioggia era partita sotto buoni auspici negli anni ’80 con la Tecnagro, società partecipata da Fiat e Montedison per l’innovazione in agricoltura. Nonostante i buoni risultati in alcune aree del Mezzogiorno, a metà degli anni ’90 l’interesse dei finanziatori si spense improvvisamente, senza un motivo chiaro, la società fu trasformata in associazione, e i tre centri costruiti a Bari, Trapani e Sassari furono abbandonati. Una vicenda quasi sconosciuta, ma non per questo meno triste di tutte le altre occasioni perdute per il decollo delle regioni meridionali.

Campbell ha anche avanzato l’ipotesi che le critiche siano strumentali. “E’ comprensibile che chi lavora con tecnologie tradizionali per favorire la pioggia, come l’inseminazione delle nuvole, si dimostri scettico verso una tecnologia potenzialmente concorrenziale”. Il governo australiano ha scommesso sulla tecnica ionizzante, nella speranza di porre rimedio


a una siccità che negli ultimi anni ha avuto effetti devastanti sull’agricoltura nazionale. Il finanziamento messo a disposizione del gruppo di lavoro nel Queensland proviene dall’ Australian Government Water Fund, il Fondo governativo per l’acqua, che dispone di 2 miliardi di dollari da investire in water solutions for current and future generations, un’iniziativa che testimonia quanto

41

comporterà un dispendio energetico molto inferiore a quello richiesto da soluzioni a l t e r n a t i v e “Secondo il governo Aucome la de- straliano, la tecnologia ionizzante, se avrà successo, salinizzazio- comporterà un dispendio ne marina, o energetico molto inferiore il trasporto a quello richiesto da soluzioni alternative” dell’acqua su lunghe distanze. Inoltre, e forse è questo l’aspetto più importante, non richiede infrastrutture fisse, e quindi può essere utilizzato in l’Australia consideri strategica la risorsa idrica. Secondo il governo, la tecnologia ionizzante,

se

avrà successo,

aree diverse, a seconda della necessità di acqua.


salute e ambiente

sport sostenibile

di Giampiero Castellotti

mento della vita media e l’alto numero di persone che

Può definirsi sport l’assordante sfrecciare di moto sull’acqua, di

ancora non praticano uno sport (21 milioni in Italia)

Suv nei boschi, di veicoli a motore sulla neve, di velivoli artigianali

fa ipotizzare un ulteriore incremento delle atti-

nei cieli? Se la degenerazione dei consumi e dell’esibizionismo

vità sportive strettamente legate alla natura.

non ci risparmia anche questo, i dati offerti da Istat e Coni sulle di-

Fenomeno che inciderà sulle due facce della

scipline più praticate in Italia riconciliano con lo spirito originario

medaglia: da una parte determinerà maggio-

dell’agonismo: oltre allo scontato primeggiare di calcio, sport ac-

ri occasioni pubbliche di “momenti sportivi”,

“La necessità di tenersi in forma nei modi più ottimali, l’allungamento dall’altra inciderà verso l’attuazione di della vita media e l’alto numero di persone che ancora non praticano uno pratiche di tutela ambientale anche sport (21 milioni in Italia) fa ipotizzare un ulteriore incremento delle attivi- nello sport. tà sportive strettamente legate alla natura” Prequatici e ginnastica, grande pratica hanno, a seguire, sci, ciclismo,

monitore, in tal

tennis, atletica, pallavolo, pallacanestro. Insomma si opta per le

senso, è stato il

discipline classiche, quelle in grado di soddisfare le esigenze più

Trentino-Alto Adige, che ha rilevato la crisi dei modelli di turismo

sentite: benessere psicofisico, aggregazione, qualità della vita e

cosiddetto “passivo”, investendo invece nell’ecoturismo ambien-

armonia con il territorio. Una tendenza confermata anche dalle

tale e di qualità. Non a caso è oggi la regione con la più alta

crescita di discipline che sposano la sinergia tra sport, salute e

percentuale di persone che praticano sport. Per lo più discipline

ambiente: escursionismo, trekking, attività subacquee, windsurf.

fortemente inserite in natura: oltre a quelle tradizionali invernali

La necessità di tenersi in forma nei modi più ottimali, l’allunga-

(57,4%) e al ciclismo (11,6%, ma che raggiunge il 23,4% tra i


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pensionati), spicca la crescita

attraverso eventi sportivi e ludici che si svolgono in strada, spesso

di trekking, kayak, orienteering,

collegati a domeniche ecologiche. Nelle città più grandi è tutto un

corsa, arrampicata, parapendio,

fiorire di iniziative per la “riconquista”, seppur molto temporanea

deltaplano, mountain bike, speleologia,

e per lo più simbolica, di luoghi degradati dal traffico e dall’inqui-

sport d’acqua. Per lo skyrunning, la corsa

namento. A Messina, ad esempio, in due domeniche dello scorso

d’alta quota, il boom è nazionale: lo sport ha raggiunto 8 mila corridori agonistici e oltre 20 mila amatoriali.

dicembre

s’è “Nelle città più grandi è tutto un fiorire di dato spazio iniziative per la “riconquista”, seppur molto con successo temporanea e per lo più simbolica, di luoghi degradati dal traffico e dall’inquinamento” a biciclette, ca-

Sempre più persone, soprattutto non

valli, “carritteddi”, skate e pattini. A Sorrento, sempre a dicembre,

giovanissime, praticano attività sportiva per stare

durante la chiusura del centro storico, hanno avuto vita una serie

a contatto con la natura e cercano le opportunità terapeutiche

di attività sportive e una maratonina.

garantite dallo sport all’aria aperta. Loro guadagnano in salute,

“Sport e ambiente costituiscono un binomio che fin dall’antichità

l’economia locale nel bilancio turistico. Del resto lo sport è anche

ha condizionato e contrassegnato il modo di vivere dell’uomo –

business: 25 miliardi di euro il fatturato nazionale annuo, 17 nel

spiega Livio Berruti, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Roma del

settore dilettantistico, 64 mila le società sportive, infinito il fattu-

1960. “Un binomio che ha un minimo comune denominatore rap-

rato dell’indotto. Se le regioni a più bassa urbanizzazione sono fa-

presentato dalle regole e dal loro rispetto. Come l’ambiente, vale

vorite nel garantire gli spazi più idonei all’attività fisica salutistica,

a dire la natura in tutte le sue espressioni, non può svilupparsi in

nei centri abitati si punta alla sensibilizzazione ai temi ambientali

maniera armonica ed equilibrata se non segue certe regole, così lo


sport, con le sue regole semplici e chiare, rappresenta un momento importante ed a volte determinante in quel processo informativo ed educativo dell’uomo come espressione di una civiltà e di una cultura”. Intorno a tali concetti si moltiplicano iniziative in tutto il mondo. Nel nostro Paese, ad esempio, Coni, Federparchi e ministero dell’Ambiente hanno dato vita al progetto Ecosport, che attraverso una serie di iniziative ha coinvolto diversi organismi impegnati nella valo“ il progetto “Mountain fitness” (www. mountainfitness.org), ideato dalla Federation for rizzazione sport at altitude, organismo che ha come obietti- d e l l ’ e l e vo la promozione della montagna come palestra m e n t o di sport e fonte di salute e di benessere” ambiente nell’attività sportiva. E’ il caso di Sportchallengers (www. sportchallengers.com), movimento che promuove eventi sportivi ecocompatibili, cioè in cui lo sport diventa il mezzo per sostenere la conoscenza delle tematiche ecologiche, sensibilizzando il pubblico al rispetto ed alla tutela dell’ambiente. Tra le iniziative in curriculum, la discesa in corda nel cratere del Vesuvio, la realizzazione di ponti tibetani, il lancio del codice di sviluppo sostenibile per la certificazione ambientale nello sport, lo sviluppo dell’ecorunning, cioè la gara con l’identificazione degli elementi che caratterizza44

no gli ecosistemi. Originale anche il progetto “Mountain fitness” (www.mountainfitness.org), ideato dalla Federation for sport at altitude, organismo che ha come obiettivo la promozione della montagna come palestra di sport e fonte di salute e di benessere. Partendo dalla “verità scientifica” che fare sport in montagna è tre volte più tonificante per cuore, polmoni, muscoli e mente (in salita si consumano sino a 10 volte più calorie rispetto alla stessa attività in pianura), sono stati individuati una ventina di itinerari nel nostro Paese ed è stata realizzata un’apposita brochure che fornisce tempi di percorrenza e calorie consumate per

dell’ambiente, non deve compromettere quella delle generazioni future. In Germania i recenti campionati mondiali di

ecologico presentato dall’Udi-

a generare una maggiore coscienza salutistica stile

di vita salutare, stimolando la prevenzione e migliorando

eventi e nella costruzione di impianti. In

lità. Cioè la pratica agonistica dell’attuale generazione, rispettosa

attenzione il progetto dello stadio

nistica e continuativa dell’ambiente, ma anche

ne ecologica anche nella realizzazione di

anche nelle discipline sportive, legato all’obiettivo della sostenibi-

l’acqua e l’energia. In Italia merita

a promuovere una frequentazione più attiva, ago-

sostenibile determina maggiore attenzio-

esiste una Agenda 21 dello sport, si parla di “sviluppo durevole”

hanno riguardato i rifiuti, i trasporti,

sull’alpinismo promosse dal Cai, mirano non solo

della medaglia: la richiesta dal basso di sport

prenditori che gestiscono attrezzature sportive. In Francia, dove

protezione ambientale: obiettivi specifici

per autotest. Tutte queste iniziative, tra cui quelle

il quadro della spesa sanitaria. C’è poi l’altra faccia

è stato messo a punto un sistema di regole standard per gli im-

calcio sono stati concepiti tenendo conto della

ciascuna categoria, nozioni alimentari e informazioni

e sportiva, sensibilizzando la popolazione a uno

Inghilterra già dagli anni novanta, tramite gli “Sports councils”,

nese: materiali ecologici, autonomia energetica, pubblico a ridosso dei giocatori. All’inglese. Sport, esperanto delle razze, come diceva il commediografo francese Jean Giraudoux.



deforestazione

meno foreste, piu’ veleni nell’ar

I polmoni verdi del pianeta si stanno impoverendo e così aumentano anche le emissioni di gas serra. Oltre all’Amazzonia, attenzione all’Indonesia, il Paese con il più alto tasso di deforestazione al mondo, il terzo in termini di emissioni di gas serra

una seria minaccia per l’intero equilibrio del pianeta Terra. “L’importanza della foresta amazzonica per il clima globale non va sottovalutata”, osserva Dan Nepstad, scienziato al Woods Hole Research Centre del Massachussets. “La sua conservazione è essenziale non soltanto per i processi di raffreddamento delle temperature globali; l’area amazzonica garantisce un’immensa fonte di acqua dolce in grado di influenzare alcune delle correnti oceaniche, e soprattutto è un ingente serbatoio di carbonio”.

di Gabriele Salari

Che le emissioni di gas da combustibili fossili causino il riscalda-

Entro il 2030 il processo di deforestazione in Amazzonia potrebbe

mento globale è ormai largamente risaputo. Ma forse non tutti

“La foresta amazzonica funziona, infatti, come uno degli stabilizza- sono coscienti del fatto che in realtà tra il 25 ed il 30 per tori chiave del sistema climatico globale e la sua distruzione costitui- cento dei gas serra che ogni anno vengono rilasciati nell’atrebbe una seria minaccia per l’intero equilibrio del pianeta Terra” mosfera, ovvero 1,6 miliardi di tonnellate, sono causati dalrilasciare nell’atmosfera dai 55,5 a 96,9 miliardi di tonnellate di la deforestazione. “Siamo al lavoro per cercare di risolvere nello CO2. E’ difficile rendersi conto di cosa c’è dietro una cifra così

stesso tempo due questioni ambientali chiave: deforestazione e

elevata, ma 96,9 miliardi corrispondono a più di due anni delle

riscaldamento globale” ha affermato Dieter Schoene, esperto fo-

attuali emissioni globali di gas serra a livello mondiale. La foresta

restale senior della FAO nel corso di un seminario organizzato

amazzonica funziona, infatti, come uno degli stabilizzatori chiave

dalla Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti

del sistema climatico globale e la sua distruzione costituirebbe

Climatici (UNFCCC) ed ospitato dalla FAO a Roma.


ria

47

Gli alberi sono per il 50 per cento carbonio, e quando vengono

serra provenienti da fonti industriali nei paesi sviluppati, o po-

abbattuti l’anidride carbonica che immagazzinano si disperde

trebbero arrivare direttamente nell’ambito della Convenzione

nell’aria. Secondo i dati FAO, a livello mondiale si perdono ogni

Quadro sul Cambiamento Climatico, o da accordi bilaterali tra

anno circa 13 milioni di ettari di foreste, per lo più ai tropici. I tassi

paesi donatori e paesi in via di sviluppo su progetti specifici a

di deforestazione rimangono alti in Africa, in America Latina e nel

livello nazionale.

Sud-est asiatico. I delegati dei 46 paesi in via di sviluppo presenti

Eppure la strategia della Commissione europea di varare accordi

all’incontro di Roma nei loro interventi hanno ribadito che i loro

bilaterali volontari con i Paesi esportatori di legname - ovvero

paesi sono pronti ad intervenire sul problema deforestazione, l’80

aiuti economici in cambio di uno stop al taglio illegale – sembra

per cento della quale è dovuta all’aumento delle terre coltivate

non funzionare.

per sfamare una popolazione in continua crescita. Hanno però sottolineato che per riuscire a vincere questa bat-

Indonesia nella top list

taglia è necessario il sostegno finanziario dei paesi sviluppati.

A quattro anni dal lancio del Piano di azione europeo per con-

Sarà dunque necessario un “Un recente rapporto pubblicato da Friends of the Earth e Greenpeace mostra come i consuflusso consistente di capitali matori europei continuino ad acquistare inconsapevolmente prodotti in merbau di origine illegale e distruttiva. Quest’albero, originario del Sud-est asiatico, è oggi minacciato di estinzione” dal nord al sud per aiutare i paesi in via di sviluppo a conservare le proprie foreste – nell’am-

trastare il legno illegale, il fenomeno continua in tutto il mondo,

bito di strumenti giuridici ancora da negoziare. Questi incentivi

come ha illustrato anche una recente mostra “Le Salvi chi può”

potrebbero venire nella forma di crediti per il carbonio, interventi

(http://www.lesalvichipuo.it/ ) che sta facendo il giro d’Italia.

previsti dal protocollo di Kyoto, che governa le emissioni di gas

Gli esempi di questo fenomeno sono purtroppo infiniti. Un recen-


te rapporto pubblicato da Friends of the Earth e Greenpeace mo-

estinzione a causa dell’eccessivo sfruttamento ed è stato inserito

stra come i consumatori europei continuino ad acquistare incon-

nella Lista Rossa dall’Unione internazionale per la conservazione della natura. Vaste foreste di merbau, sfruttabili commercialmente, si trovano esclusivamente nell’Isola di Nuova Guinea, divisa tra la Papua Nuova Guinea e le provincia indonesiane di Papua e Papua Occiden“Vaste foreste di merbau, sfruttabili commercialmente, si trovano esclusivamente nell’Isola di Nuova Guinea, divisa tra la Papua Nuova Guinea e le provincia indonesiane di Papua e Papua Occidentale” tale. Oltre l’80 per cento di questo legno esportato dall’Indonesia ed

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il 90 per cento di quello proveniente dalla Papua Nuova Guinea è di origine illegale. Un record che fa dell’Indonesia il Paese con il più alto tasso di deforestazione al mondo, il terzo in termini di emissioni di gas serra. Dal 1990 l’Indonesia ha già perso 28 milioni di ettari di foresta. Se le torbiere venissero distrutte la quantità di gas serra emessa nell’atmosfera si avvicinerebbe all’emissione

globale

dell’intero pianeta nel corso di un anno: intorsapevolmente prodotti in merbau di origine illegale e distruttiva.

no ai 49 miliardi di tonnellate di CO2 e equivalenti.

Quest’albero, originario del Sud-est asiatico, è oggi minacciato di

Un’altra causa dell’abbattimento sistematico della foresta indo-


nesiana è la necessità di fare spazio alle piantagioni di palma. La

contenere le emissioni di gas a effetto serra. Questo significa che

ragione è produrre olio che è sempre più impiegato per l’agroali-

mantenere fiamme, tagli e dissesti lontani dai boschi potrà per-

mentare, la cosmesi e i biocarburanti. Il taglio illegale delle foreste costituisce oltre che un problema ambientale e sociale un danno economico, che è stato stimato dalla Commissione europea pari a 10 miliardi di dollari ogni anno per entrate fiscali evase. La domanda di merbau per la fabbricazione di parquet, porte e finestre, continua ad alimentare la deforestazione in Papua Nuova Guinea e in Indonesia. Una ricerca condotta in Olanda – il principale mercato di questo legno - dimostra come la maggior parte dei produttori non è in grado

mettere al Paese forti risparmi: fino a un miliardo di euro nel quinquennio 2008-2012. Una cifra che rischia di ridursi ad ogni incendio, basta considerare che lo scorso anno sono andate in fumo oltre due milioni di tonnellate di anidride carbonica e che una tonnellata viene scambiata in borsa per 20 dollari circa. Il calcolo

di dimostrare che il legno che acquistano sia di origine legale,

“L’Italia ha eletto la gestione foè stato fatto in restale tra le attività del Protocolbase alla stima lo di Kyoto che possono contribuire a contenere le emissioni di che nel corso di gas a effetto serra” un rogo si liberano nell’aria,

ma ai clienti viene detto che è tutto in ordine. Nel nostro Paese,

in media, tra le cinquanta e le cento tonnellate di anidride car-

circa un quarto dei produttori italiani di parquet offre il merbau in

bonica per ettaro, in precedenza conservate nei tessuti vegetali

listino. Per il consumatore orientarsi nella scelta è difficile, anche

delle piante e nel suolo. Forse bisognerebbe rilanciare la proposta

perché gran parte delle essenze esotiche, le più impiegate per i

della biologa keniana Wangari Maathai, Nobel per la pace 2004:

pavimenti, sono da evitare, come si scopre dalla guida on line di

piantare un miliardo di alberi in tutto il mondo. “Siamo sei mi-

Greenpeace (www.greenpeace.it/parquet).

liardi. Anche se solo una persona su sei pianta un albero, avremo

Gli ambientalisti chiedono allora all’Unione europea di interve-

raggiunto l’obiettivo” ha detto in un convegno a Nairobi. Lo stes-

nire. “Questa libera circolazione di prodotti illegali è semplice-

so Achim Steiner, capo del programma ambientale Onu, sostiene

mente inaccettabile. Manca una legge che vieti l’importazione di

l’idea: “Mentre i governi negoziano, i cittadini possono agire”.

legname di origine illegale o distruttiva” afferma Chiara Campio-

Secondo Steiner, un miliardo di alberi ripulirebbero l’atmosfera da

ne, di Greenpeace. Nell’attesa, molto possono fare i cittadini con

250 milioni di tonnellate di biossido di carbonio. Prima di rimane-

le loro scelte e i governi. L’Italia ha eletto la gestione forestale

re intossicati da tutte queste cifre pensiamoci, si tratta di piccoli

tra le attività del Protocollo di Kyoto che possono contribuire a

gesti in fondo che sono alla nostra portata.

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