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Mantova

Il PersonaggIo

UNA VITA DENTRO LA NOTIZIA Nato a Mantova nel 1945, Daniele Protti è stato direttore del “Quotidiano dei lavoratori”, inviato de “Il Lavoro” di Genova, del “Globo” e del “Messaggero” e dei periodici Rizzoli. Nel 2001 ha rilanciato “L’Europeo” come rivista mensile di cui è tuttora direttore editoriale. E’ autore di un seguitissimo blog sulla rivista “Leiweb.it”

 Intervista

al giornalista mantovano, direttore de “L’Europeo”: “La colpa non è di Grillo o Di Pietro. In principio fu il Drive In di Antonio Ricci. Da lì nasce la non-cultura del battutismo”

 di Gabriele Cantarelli -------------------------------

ell’era mediatica del “tutto e subito”, del “breve termine” e del “cinguettio” esiste ancora una preziosa oasi di “slow news” che tiene incollato il lettore strada leggendo al gusto delle storie, dei personaggi, degli aneddoti e delle chiavi di lettura per interpretare il presente senza disperdere il valore della memoria. Questa oasi è “L’Europeo”, storico settimanale italiano trasformato in mensile da un giornalista mantovano che ne è anche direttore. Daniele Protti, virgiliano doc, non ha certo bisogno di presentazioni. Con grande disponibilità ha accolto l’invito di “Reporter” a raccontarsi e a raccontare quel che accade dentro e dietro la notizia. Protti, da dove partiamo? Da Mantova? “Perché no. Sono molto legato alla mia città. Anche se dopo il liceo classico presi la strada per Milano dove ho frequentato l’università e da dove è iniziata la mia carriera professionale. La mia famiglia era molto conosciuta perché lavorava nel mondo del cinema, mio fratello Paolo è presidente dell’Agis. E la mia terza moglie è di Curtatone”. La sua carriera però l’ha portata a vivere in quasi tutte le città italiane più importanti. “Milano, Firenze, Genova, Roma. Sì, non posso certo lamentarmi. Ho avuto la fortuna di incontrare persone fantastiche, ho avuto anche il coraggio di fare tanti salti nel buio, lasciando magari posti sicuri perché poco propenso ai compromessi”.

Daniele Protti “L’Antipolitica?

contagiato dapprima la tv pubblica e poi tutto il sistema dell’informazione. Dopodichè il messaggio ci ha messo poco a condizionare il gusto degli italiani. Da Drive in a Twitter, il passo è breve: a prevalere è la battuta. Ecco, il battutismo è il terreno culturale che alimenta l’antipolitica. Sulla battuta, c’è poco da fare. Gente come Beppe Grillo è imbattibile. Il battutismo si combatte con la memoria”. Come si manifesta l’antipolitica in ambito giornalistico? “Con il proliferare delle ‘bufale’. Ciò che un tempo era un pericolo isolato, ora è un’onda montante perché si avvale di strumenti, come internet, che rimbalzano le ‘balle’ a velocità tale per cui si perde il controllo della fonte. In un messaggio twitter ci stanno 140 battute, una di più e sei fuori. E’ una cultura sincopata che si riflette nel modo di scrivere, leggere, persino dichiarare pubblicamente. E’ la cultura della battuta che contagia tutti, dai politici ai lettori. Provate a leggere i commenti dei lettori ai vari blog presenti sul web”. Come si salva la carta stampata? “Con la qualità. Le faccio un esempio motoristico, tema a me molto caro. La Bmw nel 1995 ven-

deva 530.000 vetture. Nel 2005 ne ha vendute 1.300.000. Come mai pur essendo una delle marche più care? Per la qualità del suo prodotto. Così per i giornali. Noi all’Europeo facciamo un giornale che costa un po’ di più degli altri, ma solo perché non ci accontentiamo di fotografie qualsiasi e abbiamo la migliore carta”. Quali giornali legge al mattino? “Il Corriere resta una lettura imperdibile con gli articoli di Sartori, Rizzo, Stella, Romano, Mucchetti. Li conosco, sono persone libere e professionisti competenti. Da loro dovrebbero prendere esempio i colleghi dei giornali locali che invece spesso per pigrizia, o convenienza, non denunciano i mille scandali della cosa pubblica in provincia o in regione”. La tv la guarda? “Poco. Giusto per non tradire il dna di famiglia, mi piace guardare qualche vecchio film di Sergio Leone, quelli con Clint Eastwood. Però la tv l’ho fatta. A metà anni novanta condussi un talk show sull’allora Telemontecarlo”. Un’ultima domanda. Se non fosse diventato giornalista, cosa avrebbe voluto fare? “Viaggiare. E conoscere il mondo e le persone. Non si impara mai abbastanza”.

Si vince riscoprendo il valore della memoria” Un esempio? “Bhè, ero a Genova. Lavoravo per il quotidiano ‘Il Lavoro’ diretto da Giuliano Zincone. Con me in redazione c’erano anche Lerner e l’Annunziata. Quando nel 1979 il giornale fu venduto all’ala piduista della Rcs, dopo la nomina di Tassan Din ad amministratore delegato, tolsi il disturbo”. Ha lavorato in molti giornali di sinistra, manca L’Unità… “Sì, ma non per scelta mia. Occhetto mi stimava e mi voleva come notista politico al giornale. Fu l’assemblea di redazione a votare contro. Motivo? Non avevo la tessera del Pci…” Non c’è soltanto l’Italia nella sua carriera. Quali guerre e grandi avvenimenti storici ha raccontato? “Corno d’Africa, Somalia, Kuwait.

Ho seguito tutto il periodo della prima guerra nel Golfo rientrando in Italia soltanto dopo la sua conclusione. La seconda guerra, invece, ho preferito non seguirla. Tanto si sapeva già come sarebbe andata a finire”. Si è trovato più volte “faccia a faccia” con il potere. Ci parli di quell’intervista con Andreotti? “Lavoravo per il Quotidiano dei Lavoratori, erano passati pochi mesi dall’omicidio Moro. Scrissi una lettera ad Andreotti in cui premettendo di essere su posizioni diverse, chiedevo di poterlo incontrare per un’intervista. Con mio grande stupore mi rispose di sì. E non disse cose banali, attaccando di fatto Craxi seppur indirettamente attraverso Vassalli. Uscì

il lancio stampa che fu ripreso da tutti i tg della sera, ma non l’articolo che invece slittò di un giorno”. E quella volta che Almirante le confessò di non voler morire fascista? “Furono parole dette a microfono spento. Non uscirono nell’intervista pubblicata su Il Lavoro nel 1980. Ma dopo tanti anni mi è sembrato giusto rivelarle anche per restituire alla storia la cifra del personaggio”. Quelli erano gli anni della politica, ora prevale l’antipolitica… “Guardi, è un problema culturale, non politico. Più che Grillo e Di Pietro, ha potuto… Drive In, il programma di Antonio Ricci. Quel format è diventato l’unico format. Il mix di tette, culi e battute ha

La copertina di un celebre numero de "L'Europeo" risalente all'aprile 2011 e dedicato al mondo del giornalismo. In alto, Daniele Protti, 67 anni, mantovano doc, che dal 2001 dirige il periodico milanese

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Mantova

Primo Piano  Il comandante dei Vigili del fuoco di Mantova racconta come insieme ai suoi uomini ha affrontato l’emergenza terremoto

Danilo Pinotti

 di Enrico Corniani –----------------------------

ersonale raddoppiato su ogni turno per circa un mese, con il necessario innesto di mezzi e uomini provenienti dai comandi di tutta la regione. Un campo base allestito a Moglia che ospitava 6 sezioni operative e una sala operativa mobile. Sono saliti in cielo appesi alle gru per salvare i campanili di due chiese, o per rimuovere cornicioni e tegole traballanti; sono entrati in chiese, case ed edifici pericolanti per recuperare opere d’arte, beni di prima necessità, verificare la stabilità delle costruzioni e aiutare chiunque fosse costretto a un trasloco forzato. Sono passati poco più di tre mesi dalle scosse di terremoto che hanno colpito la Bassa mantovana, e a raccontare come ha vissuto il sisma è il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Mantova Danilo Pinotti, in servizio nella nostra provincia dal 2009. Il 20 maggio, la prima scossa. “Ordino subito che venga raddoppiato il personale su ogni turno – ricorda il comandante – quindi avevamo costantemente in servizio circa 70 uomini già in forza al comando provinciale, oltre ad altri 50 che ho richiesto ai vertici regionali, vista l’eccezionalità della situazione”. Si procede così per 9 giorni. Il lavoro è tanto, ma il numero di uomini è adeguato. Almeno, fino al 29 di maggio, quando arriva la seconda ondata di scosse e paura. “Credo che stessimo già

Come si spegne il sisma pensando di tornare al normale regime, perché il peggio sembrava passato. Invece il terremoto del 29 ci ha costretto a proseguire con i doppi turni. E a quel punto, non ho potuto fare altro che chiedere ulteriori rinforzi al direttore regionale del comando della Lombardia, che ha supervisionato lo svolgimento dell’emergenza sia da Milano

che direttamente da Moglia, durante le sue frequenti visite. Sul nostro territorio il numero di Vigili del fuoco all’opera saliva così a 156 unità, oltre a ben 10 autoscale sempre operative. “Era inevitabile – spiega il comandante Pilotti – non dobbiamo dimenticare che, emergenza terremoto a parte, i miei uomini dovevano poter far fronte a

qualsiasi chiamata da parte dei cittadini, come in un qualunque giorno dell’anno”. Lo stesso comandante molla il suo ufficio e si installa nella sala operativa della caserma di viale Risorgimento, dove c’è anche il centralino, per coordinare più direttamente le operazioni su tutto il territorio provinciale, e avere un contatto più “spedito”

con i suoi uomini dislocati presso il campo base di Moglia e nei centri della Bassa maggiormente colpiti. Il regime dei doppi turni dura fino a metà giugno circa, quando i Vigili del Fuoco smantellano la loro base mobile, e il supporto arrivato da tutta la Lombardia torna nelle sedi di competenza. Questo non vuol dire che non c’era più nulla da fare. “Dall’inizio della calamità ,e fino al 6 agosto, sono stati effettuati complessivamente 7479 interventi – spiega il comandante - di cui 4933 verifiche statiche, nel corso delle quali sono stati individuati 1677 edifici inagibili, parzialmente o totalmente”. Un lavoro, quello dei Vigili del fuoco durante il terremoto, che si è tradotto in un aiuto concreto e di “prima necessità”

per i cittadini colpiti dal sisma: dalle rapide messe in sicurezza di edifici parzialmente inagibili necessarie per renderne sicuro l’utilizzo al recupero di beni di prima neccesità; dall’assistenza ai trasferimenti di mobili e elettrodomestici ingombranti effettuati dalle famiglie tramite ditte di traslochi in edifici inagibili, al recupero di reliquie e opere d’arte dalle chiese più pericolanti. Senza contare le spettacolari e delicate operazioni sul campanile della chiesa dell’Immacolata di Suzzara, e su quello della chiesa di Santa Barbara in città. E non è ancora finita… “Proprio in questi giorni ci ha contattato il sindaco di Moglia. Dobbiamo andare a recuperare banchi e cattedre dalla scuola ora inagibile per l’inizio dell’anno scolastico”.

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Mantova

INCENDI RECORD Bruciati negli ultimi tre mesi oltre 720.000 mq. tra boschi, sterpaglie e campi coltivati. Il doppio rispetto allo stesso periodo del 2011

Non solo terremoto. Il comando provinciale di Mantova ha dovuto far fronte a una serie eccezionale di incendi, causata dalla grande siccità dei mesi estivi

La calda estate dei Vigili del Fuoco Oltre 720mila metri quadrati andati in fumo soltanto negli ultimi tre mesi, tra boschi, campi coltivati e sterpaglie. È stata davvero un’estate di fuoco per i Vigili del fuoco di Mantova. Mettendo a confronto i freddi numeri tra l’estate 2011 e l’estate 2012, emerge come gli uomini del comandante Pilotti abbiano dovuto lavorare il doppio, in sostanza, per domare le ﬁamme divampate nella nostra provincia. “Dall’inizio di giugno e ﬁno al 2 di settembre – dice il comandante provinciale leggendo la tabella – abbiamo avuto 6 incendi di bosco, 227 in campi di sterpaglie e 23 roghi divampati in aree agricole. Decisamente una stagione di lavoro eccezionale, dovuto molto probabilmente all’altrettanto eccezionale siccità dei mesi estivi”. Eventi e/o periodi particolari a parte, sono mediamente

una decina gli interventi che i Vigili del fuoco effettuano giornalmente in provincia. “Dal 2008 a oggi ci siamo attestati fra i 3.500 e i 3.800 interventi all’anno. Attualmente, per quel che riguarda il 2012, il numero è già schizzato a 10.468, ma se si considera l’attività straordinaria legata al terremoto (7.500 interventi inerenti il sisma) il dato torna nei parametri della normalità. Una quotidianità che il comando provinciale gestisce sulla base di una trentina di uomini operativi ogni giorno, divisi tra la sede centrale di viale Risorgimento (due squadre sempre pronte) e i distaccamenti di Suzzara, Castiglione delle Stiviere e Viadana. “Non abbiamo problemi di organico – commenta il comandante, che poi però precisa – in effetti, all’interno del personale operativo provinciale, mancano all’appello 20

capi reparto e 27 capi squadra. Ma la carenza di queste ﬁgure viene supportata dai 151 vigili permanenti in organico, che sono 43 unità in più rispetto allo standard”. Forze a disposizione che vengono ingrossate dai 73 vigili volontari discontinui, volontari che svolgono in tutto e per tutto le mansioni dei vigili del fuoco permanenti; chi lo fa per passione, altri per diventare un giorno, appunto, in pianta stabile un vigile del fuoco. Un tasto dolente è la formazione del personale. “Nelle nostre caserme siamo soggetti piuttosto di frequente a trasferimenti si può dire “di massa”. Qualche mese fa a Mantova sono arrivati una cinquantina circa di Vigili del fuoco provenienti da altre città, e se ne sono andati circa altrettanti. Questo accade per permettere gli uomini con più anno di servizio di riavvicinar-

si a casa, o alla città natale. E di conseguenza, con loro se ne va anche un bel carico di esperienza e conoscenze che chi arriva da poco deve acquisire in fretta. Da qui la necessità di una formazione costante”. Ovviamente il lavoro dei Vigili del fuoco non si limita al solo spegnere roghi o intervenire sulle emergenze più svariate. Personale qualiﬁcato ed esperto opera nell’ufficio prevenzione incendi del comando provinciale. L’ufﬁcio di Polizia giudiziaria collabora con magistratura e forze dell’ordine nelle indagini connesse a roghi “sospetti” o che hanno causato vittime o danni. E molto altro ancora, come i corsi di formazione per addetti antincendio aziendali, i servizi di vigilanza o le attività legate alla sicurezza per i bambini, gli studenti e gli anziani.

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Mantova

l'incasso ai comuni danneggiati il meglio della scena indipendente italiana per un connubio di musica e solidarietà. si avvicenderanno sul palco: il teatro degli orrori, tra allegri Ragazzi morti, Piotta e cisco, Rio, erica mou, sine Frontera, Voncenzo Fasano e dino Fumaretto

Mantova  Domenica 16,

La città riscopre la via Magna

in Piazzale Te, arriva il grande concerto per i comuni terremotati della provincia di Mantova

n evento musicale di queste dimensioni a mantova non si ricorda. nove band si avvicenderanno sul palco di piazzale te, proponendo il meglio della scena indipendente italiana. Il Teatro degli Orrori, Tre Allegri Ragazzi Morti, Piotta, Cisco, Rio, Erica Mou, Sine Frontera, Vincenzo Fasano e Dino Fumaretto: domenica 16 settembre, dalle cinque

Ancora in piedi del pomeriggio fino a tarda sera, faranno scatenare i mantovani, con l’obbiettivo nobilissimo di raccogliere fondi per i comuni terremotati della nostra provincia. la solidarietà a ritmo di rock è la via che anche

mantova ha scelto, come molte città emiliane, per affermare una volta di più che la vita riparte, anche nel divertimento, dopo lo spaventoso sciame sismico che ci ha investiti.l’iniziativa, partita da Arci Mantova, ha trovato numerosi partner e sostenitori, tra i quali il Comune e la Pro-

sabato 15 settembre, dalle 17 alle 24, ritornerà la festa del quartiere Fiera catena, che si dipana intorno all’asse portante di ingresso a sud della città, quello che nel rinascimento era conosciuto come via magna. l’evento, promosso dal comitato “via magna – Fiera catena” e da confcommercio, aprirà alle 16 nei giardini di Piazza dei mille con il mercatino del broccante e contemporaneamente partirà il percorso guidato per bambini

Buzzago – avevamo lanciato l’evento quasi come una sfida, quest’anno lo riproponiamo più strutturato, anche perché nel frattempo è nato un comitato cui aderiscono una sessantina di persone tra commercianti e residenti”. l’idea di una festa in quest’asse viario è nata da un gruppo di titolari di attività e residenti che, con la collaborazione di confcommercio, hanno deciso di mettersi in gioco per valorizzare quella che nel Rinascimento veniva

alla scoperta del quartiere. Visita guidata anche per gli adulti alle 18.30 (prenotazioni al 347 1454129). alle 18 inaugurazione della mostra fotografica di giovanni Fortunati Vivere in quartiere al centro Baratta, e, alle 22.45, gita sulla motonave andes (imbarco al molo nord di Porto catena, per prenotazioni telefonare allo 0376 324506). Per l’occasione molti negozi del quartiere rimarranno aperti fino alle 22, mentre bar e ristoranti proporranno aperitivi e menù dedicati alla serata. insomma un programma ricco per quella che è la 2^ edizione di Via magna in festa: “l’anno scorso – spiega la portavoce del comitato organizzatore maria

chiamata “Via magna” (corso garibaldi e Via trieste). da qui il patrocinio del comune di mantova e l’adesione del centro Baratta all’iniziativa. la piazza dei mille, che ospita la statua di garibaldi ed è centro naturale del quartiere, ospiterà il mercatino, l’esibizione della scuola alfabeta musica e sarà punto di partenza per le visite guidate. “abbiamo deciso di supportare l’evento – spiega il presidente cittadino di confcommercio – per incentivare eventi che valorizzino parti di città al di fuori del centro storico Ztl. e’ nostro dovere sostenere le iniziative che partono dai commercianti, ed è sempre un piacere vedere gente in strada”.

vincia di Mantova. il costo del biglietto, fissato a 15 euro, sarà interamente devoluto ai comuni mantovani colpiti dal terremoto. le prevendite sono già aperte presso i circuiti mantova.com e geticket.it, e proseguiranno il giorno del concerto dalle 10 del mattino presso l’area.

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Mantova

Alto Mantovano  Arpa decide

una nuova serie di interventi per monitorare la contaminazione delle falde  di Dario Ferrarini –---------------------------Che il territorio dell’alto mantovano fosse fortemente inquinato lo si sapeva già da anni: con ben undici siti contaminati, dei quali otto solo a Castiglione delle Stiviere, le propaggini settentrionali della provincia virgiliana detengono un triste primato. In particolare nella città aloisiana, dove secondo uno studio dell’Arpa condotto nel 2009, è stato registrato un profilo di mortalità più marcato per l’insieme dei tumori, sia rispetto ai comuni del proprio distretto, sia rispetto a tutti i comuni della provincia, soprattutto per il tumore al fegato e per le leucemie. Una situazione preoccupante, in cui il legame con l’inquinamento sembra sempre più plausibile. Ed è in questo scenario che la stessa Agenzia Regionale per l’Ambiente, in collaborazione con la Provincia di Mantova, ha sviluppato una serie di interventi, da realizzare nei prossimi tre anni, per monitorare la contaminazione delle acque nell’alto mantovano. “Secondo l’ASL di Mantova – spiega la presentazione ufficiale del progetto redatta dall’ARPA e dalla Provincia – le cause dell’eccesso di mortalità potrebbero essere correlate a locali situazioni

UNA RETE DI POZZI “CONTROLLORI” Trentasei nuovi pozzi, dei quali ben diciannove nel comune di Castiglione, controlleranno periodicamente la qualità delle acque anche a Medole, Solferino, Cavriana, Volta, Monzambano, Ponti sul Mincio, Guidizzolo e Goito

Acqua inquinata,

al via nuovi monitoraggi di criticità ambientale, come ad esempio la presenza di una falda inquinata dai diversi siti contaminati, oppure essere la ‘coda’ di una situazione probabilmente più compromessa presente in provincia di Brescia. L’ASL ha pertanto sottolineato la necessità

di verificare e garantire che le acque contaminate della falda di Castiglione non intercettino la popolazione a seguito di utilizzi industriali, agricoli o di qualsiasi altra natura, e di verificare la qualità della falda più profonda. Per quanto riguarda la Provincia di Mantova, sulla scorta dei

dati acquisiti nei monitoraggi periodici, e da informazioni acquisite con il monitoraggio di siti contaminati e di acque potabili, è stato individuato un possibile plume (infiltrazione, ndr) di contaminazione da alifatici alogenati, che interessa

i comuni dell’alto mantovano. Per la tutela delle risorse idriche diventa importante individuare la presenza di eventuali pennacchi esterni al sito, quantificarne il grado di compromissione, ma anche definire l’evoluzione e determinare il rischio di diffusione dell’inquinamento, per prevenire

la compromissione di ulteriori risorse idriche.” Molteplici gli obiettivi: individuare lo stato di contaminazione da composti alogenati dell’Alto Mantovano ed eventuali sorgenti sconosciute, descrivere la direzione della falda in modo da evidenziare eventuali situazioni di rischio future e simulare su piccola scala lo spostamento dei contaminanti attraverso l’utilizzo di modelli matematici. Trentasei nuovi pozzi, dei quali ben diciannove nel comune di Castiglione, controlleranno periodicamente la qualità delle acque anche a Medole, Solferino, Cavriana, Volta, Monzambano, Ponti sul Mincio, Guidizzolo e Goito. “I nuovi punti di sondaggio”– prosegue la relazione ufficiale - “andrebbero ad integrare le reti di monitoraggio qualitativo e quantitativo con dati maggiormente affidabili di quelli attuali. I costi del progetto ammontano a 350.000 euro: inizialmente riguarderanno la realizzazione dei sondaggi da attrezzarsi a piezometro, e delle sonde per il monitoraggio continuativo, mentre solo a partire dalla seconda metà del primo anno si aggiungeranno i costi del monitoraggi.”

ediline RISPARMIO IN BOLLETTA

cAstIGlIoNe

MoNte Merlo, un’oasi

andata in fumo

Proseguono a Castiglione delle Stiviere le indagini per scovare i responsabili del rogo doloso al Monte Merlo, l’incendio che il 26 agosto scorso ha coinvolto oltre 11 ettari di collina mandando in fumo una delle zone più incontaminate dell’alto mantovano: un’area di grande rilievo naturalistico e inserita tra le zone protetta da Regione e Provincia. E mentre si contano i danni non si sono fatte attendere le reazioni della politica: il sindaco Di Castiglione, Alessandro Novellini, ha infatti annunciato per i prossimi giorni una mappatura della zona interessata dall’incendio con l’obiettivo di inserirla nel catasto dei terreni bruciati vincolati per cinque anni da un divieto di utilizzazione. Grande preoccupazione è stata espressa anche dal Presidente del Comitato Parco Colline Moreniche, Emilio Crosato, che ha parlato di ferite difficilmente rimarginabili, soprattutto in relazione al patrimonio di orchidee selvatiche andato distrutto. E sulla vicenda è interventuta anche la sezione locale di SEL. “Il Monte Merlo, così come tutta la parte nord delle colline moreniche di Castiglione” – si legge in un comunicato - è inserito nel Parco locale di interesse sovra comunale (PLIS). Il Parco, approvato con delibera della Giunta Provinciale nel 2005 ed il cui regolamento attuativo è stato approvato nel 2010 è tuttavia ancora un Parco sulla carta. Finchè non sarà istituito l’Ente Gestore e non verrà data piena attuazione alle norme che ne regolano la gestione vera e propria, vigilanza compresa, non avremo strumenti concreti per azioni di prevenzione oltre che di repressione, se necessarie. Ribadiamo l’assoluta necessità di dare attuazione al regolamento del PLIS, con l’istituzione di un servizio permanente di controllo. (d.f.)

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Mantova

SABATO 15 E DOMENICA 16 SETTEMBRE Ecco “Matilde Days”, in due giorni tre percorsi nei luoghi caratteristici delle terre matildiche colpiti dal terremoto: “Taste Bus”, “Opera Bus” e “Music Bus”

Tra musica e sapori alla riscoperta della Bassa "Riprenderci la nostra identità storico-culturale”

apori e profumi della terra mantovana, ma anche opera lirica e musica. Sabato 15 e domenica 16 settembre arriva “Matilde Days”, la due giorni di tour nella Bassa alla riscoperta di luoghi, cibi e peculiarità più tipici del territorio. Un’occasione per scoprire e riscoprire le aree del Basso Mantovano. Ma anche, data la situazione attuale, un’occasione per vedere da vicino ciò che il terremoto dello scorso maggio ha provocato in una vasta area. Sì, perché anche “Matilde Days” ha dovuto fare i conti con il sisma. Originariamente l’iniziativa,

che era in fase di organizzazione ben prima del 20 e 29 maggio, prevedeva la visita interna a monumenti, abbazie, chiese, ed edifici storici. Tutte quelle strutture che poi il terremoto ha danneggiato e che ormai sono forzatamente chiuse da più di tre mesi, costringendo gli organizzatori a cambiare i propri piani. Così “Matilde Days” è rimasto un viaggio di due giorni nelle terre della Bassa, le terre di Matilde di Canossa, ma è diventato pure l’occasione, per chi non l’avesse

fatto, di constatare i danni provocati dal sisma proprio in quelle terre che l’iniziativa vuole celebrare. «Terremoto di Matilde», l’ha definito il sindaco di San Benedetto Po, Marco Giavazzi, durante la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa nella sede della Provincia di Mantova, insieme all’assessore provinciale alla cultura Francesca Zaltieri e dal responsabile del settore Cultura della Provincia Moira Sbravati. «Perdere la chiesa del proprio paese. Il municipio, i musei, i luoghi che sono cuore e simbolo di una comunità. Non è faci-

le – spiega Giavazzi – rendersi conto di cosa signiﬁchi perdere l’identità storico culturale del proprio territorio. Così “Matilde Days” vuole essere l’occasione, sia per chi nella Bassa vive sia per chi invece vive in altre zone della provincia di Mantova, per riappropriarsi del proprio territorio. Le nostre terre sono le terre di Matilde di Canossa, e da Matilde la nostra storia e noi non possiamo prescindere». “Matilde Days” propone tre distinti percorsi da affrontare in

corriera tutti insieme: uno per tutta la giornata di sabato 15 settembre, uno il sabato pomeriggio e uno il pomeriggio del giorno successivo (programma a lato). I partecipanti potranno iscriversi tramite l’ufficio IAT di Mantova (0376/432432) e partecipare al tour in corriera, oppure potranno mettersi al seguito dell’autobus con la propria auto o anche raggiungere gli altri partecipanti in una delle tappe previste. I due percorsi del sabato sono il “Taste Bus” – autobus del sapore – e l’”Opera Bus” – autobus dell’opera. Il primo, gratuito, prevede la partenza da Mantova alle 10 e le tappe (degustazioni incluse) a Quistello, Quingentole, Schivenoglia, Villa Poma, Pieve di Coriano, Borgofranco sul Po, Sermide, Felonica e inﬁne, alle 19, a Carbonara di Po. Il percorso del sabato pomeriggio – “Opera Bus” – è invece a pagamento (13 euro) perché prevede nell’ultima tappa, a San Benedetto Po, la possibilità di assistere all’opera lirica “La Traviata”. Il percorso, dopo la partenza da Mantova, prevede le soste a Villimpenta, Revere, Ghisione di Villa Poma, Poggio Rusco e inﬁne San Benedetto. Il “Music Bus”, pure gratuito, la domenica, prevede la partenza alle 15 da Mantova e poi tappe a Gonzaga, Moglia (Villa Galvagnina e Museo del Salame), San Giacomo delle Segnate (Villa Arrigona), Quistello, Bagnolo San Vito. Per ogni autobus sono disponibili 50 posti e in ogni percorso sarà presente una “guida turistica”. (gb)

MATILDE DAYS IdentitaÕ da ricostruire dopo il sisma

Viaggi nelle terre del Sistema Po-Matilde tra arte, musica, natura ed enogastronomia TASTE BUS

OPERA BUS sabato 15 settembre

MUSIC BUS domenica 16 settembre

Ore 10,00 - partenza da Mantova per Quistello con visita al «Museo diffuso Giuseppe Gorni» e breve sosta al cimitero di Nuvolato. Ore 11,30 - tappa culinaria a Quingentole presso la Fattoria Libiolette per assistere al procedimento di produzione di formaggi di latte di capra (caciotte, erborinati...). Al termine degustazione gratuita dei prodotti aziendali. Ore 13,30 - breve sosta a Schivenoglia davanti alla chiesa di San Francesco. Ore 14,00 – tappa culinaria al Caseificio Andreasi di Villa Poma con degustazione. Ore 14,30 – breve sosta davanti alla Pieve di Santa Maria Assunta di Pieve di Coriano. Ore 15,00 - arrivo a Borgofranco e visita al Museo del tartufo. Ore 16,00 - tappa a Sermide con visita alla mostra di fotografie e parole “A piedi nudi sulla mia terra viaggio d'immagini lungo il Po” (di Cristina Finotti) Ore 17,30 - tappa a Felonica con visita alla Pieve di Santa Maria Assunta e degustazione di prodotti tipici. Ore 19,00 - visita a Villa Bisighini a Carbonara.

costo previsto di euro 13 a copertura del biglietto d’ingresso alla Traviata

Ore 15,00 - partenza da Mantova verso Pegognaga per visitare la chiesa di San Lorenzo. Ore 16,15 - visita, a Gonzaga, della mostra dei disegni di Dino Villani presso il Convento di Santa Maria Ore 17,00 - breve sosta in prossimità della cinquecentesca villa Galvagnina di Moglia. Ore 17,15 – visita al Museo del Salame di Moglia con degustazione di specialità tipiche locali. Ore 18,20 - ripartenza verso Villa Arrigona a San Giacomo delle Segnate (villa realizzata tra il 1613 e il 1622 e da ascrivere all'architetto Antonio Maria Viani, prefetto delle fabbriche ducali gonzaghesche). Ore 18,50 - arrivo a Quistello e piccola degustazione alla festa del fungo. Ore 20,10 - Tappa conclusiva a Bagnolo San Vito, presso il Parco Archeologico del Forcello, per assistere al concerto per pianoforte del bravissimo maestro Sergio Mancini - pianista non vedente - che intratterrà il pubblico con brani di musica leggera e jazz.

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Ore 15,30 - partenza da Mantova per Roncoferraro con sosta alla Parrocchiale di Barbasso. Ore 16,30 – visita al Castello di Villimpenta. Ore 17,25 – Tappa presso il palazzo ducale di Revere. Ore 18,20 - visita all’Oratorio del Ghisione di Villa Poma (aperitivo con degustazione di specialità locali). Ore 19, 30 - sosta alla Torre Falconiera di Poggio Rusco, simbolo del paese. Ore 19,45: ripartenza verso San Benedetto per assistere alla Traviata, opera lirica di Giuseppe Verdi. Arrivo a San Benedetto alle ore 20,30

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Mantova

FESTE NEL DESTRA SECCHIA Si parte il 22 settembre con la prima festa del tartufo di Felonica e si arriva ﬁno al prossimo 9 dicembre con l’ultimo giorno di Tartufart a Quingentole

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Ecco l’autunno:

è l’ora del tartufo

Associazione Pro - Loco

Comune di Felonica

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la rete legata a tartufo e turismo”

uasi quasi si inizia a sentirne l’odore nell’aria. I cani stanno affinando il loro infallibile fiuto e i cuochi stanno preparando tutto il necessario. L’autunno si avvicina e con esso pure il periodo tipico per la raccolta e la degustazione del tartufo. In tutto il Destra Secchia si stanno preparando feste e sagre a tema: dal 22 settembre con la prima edizione della festa del tartufo di Felonica, fino al 9 dicembre, che è l’ultimo giorno di Tartufart a Quingentole. La Strada del Tartufo si mette in moto: la lunga serie di eventi gastronomici legati al pregiato tubero è stata presentata pochi giorni fa al Tru.Mu, il Museo del Tartufo di Borgofranco sul Po. Alla presentazione sono intervenuti tutti i sindaci dei Comuni interessati dalle manifestazioni: Annalisa Bazzi (Felonica), Sergio Faioni (Revere), Maria Elena Gabrielli (Borgofranco sul Po), Gianni Motta (Carbonara di

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Po), Andrea Bassoli (Pieve di Coriano), Arnaldo Marchetti (Magnacavallo), Roberto Pedrazzoli (Villa Poma) e Alberto Manicardi (Quingentole). «L’obiettivo della Strada del Tartufo – spiega in introduzione il sindaco di Pieve, Bassoli – è sempre stato quello di dare una connotazione geografica ben deﬁnita di un territorio che può ritenersi il miglior produttore di tartufo a livello nazionale: questo obiettivo sarà raggiunto grazie ad una serie di eventi che si svolgeranno da settembre a dicembre secondo un calendario con i vari Comuni partecipanti. Valorizzare quindi un’immagine enogastronomica ma valorizzare anche un territorio dal punto di vista turistico: la sinergia con

tutti gli enti, come Regione, Provincia, Consorzio Oltrepo, GAL e via dicendo, deve essere attuata non per creare competizione ma per creare ed incrementare lo sviluppo del nostro territorio e del turismo». Questo il calendario (visionabile anche sul sito HYPERLINK "http://www.stradadeltartufo. org" www.stradadeltartufo. org, sezione “eventi”). Felonica: 22 e 23 settembre; Revere: 28-30 settembre; Borgofranco (ﬁera provinciale): 5-7, 12-14 e 19-22 ottobre; Carbonara: 27, 28, 31 ottobre e 1, 3, 4, 10, 11 novembre; Pieve di Coriano: 17 e 18 novembre; Magnacavallo: 25 novembre; Villa Poma: 1 e 2 dicembre; Quingentole: 7-9 novembre. (gb)

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"A FELONICA LA PRIMA FESTA DEL TARTUFO 2012" Per la prima volta Felonica porta il tartufo in piazza. Il weekend del 22 e del 23 settembre prossimi, infatti, si svolgerà la prima edizione della Festa del Tartufo, organizzata da Comune di Felonica, US Felonica e Pro loco in collaborazione con Strada del Tartufo Mantovano, Provincia di Mantova, Pro loco di Borgofranco sul Po e Pro loco di Carbonara di Po. La manifestazione prevede l'apertura degli stand gastronomici, presso il centro sportivo, alle 19.30 di sabato 22 e alle 12.30 e alle 19.30 di domenica 23. E' previsto, per i partecipanti, un “Menù Delicatezza” del costo di 27 euro che comprende un primo a scelta, un assaggio di formaggi tartufati, un dolce, mezzo litro d'acqua e mezzo litro di vino.

Ovviamente per le altre esigenze sono disponibili anche altre varietà di menù. La Festa del Tartufo di Felonica è la prima di una lunga serie di manifestazioni legate al rinomato tubero, che interesseranno parte del Destra Secchia ﬁno all'inizio del prossimo dicembre. «E' un'occasione – spiega il sindaco Annalisa Bazzi – per mettere in mostra un prodotto raro ed apprezzato come il tartufo, ma anche per aprire le porte di Felonica ai visitatori incrementando, se possibile, il turismo e l'attrattività del nostro territorio. Per noi è la prima festa di questo tipo: è un'incognita». E' gradita la prenotazione ai numeri 339/4391305 o 329/6917732. (gb)

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Mantova

ECONOMIA

ASPETTANDO LA RIPRESA Alle soglie dell’autunno più “caldo” degli ultimi anni, Reporter vuole dare voce ai responsabili delle associazioni di categoria mantovane. Si parte con il direttore di Confesercenti, Davide Cornacchia, che lamenta i ritardi della politica e incita i piccoli imprenditori a cercare nuove idee e nuovi assetti organizzativi per superare questo difﬁcile periodo

Davide Cornacchia

(Confesercenti): “Politici inadeguati ad affrontare le sfide dell’economia”

Soli contro la crisi di Gabriele Cantarelli –------------------------------

ontro la crisi, arriva lo… psicologo. Proprio così. Sono ﬁniti i tempi degli economisti o dei giornalisti del Sole24ore. Ora, ai convegni promossi dalle associazioni di categoria si invitano i professionisti della psiche umana. E’ successo di recente a Brescia con il noto Paolo Crepet chiamato dalla Confesercenti a cercare le parole giuste per “scuotere” il popolo della partita Iva e dell’esercizio commerciale alle prese con una crisi apparentemente senza soluzione. Da questa settimana, per tastare il polso dell’economia alle porte dell’autunno, Reporter inizia un viaggio tra i responsabili delle associazioni di categoria mantovane, partendo proprio dalla Confesercenti e dal suo direttore Davide Cornacchia. Cornacchia, c’è proprio bisogno dello psicologo? “L’iniziativa dei colleghi di Brescia è molto interessante. Il problema è che i nostri imprenditori si trovano spiazzati e impreparati a gestire questa situazione. Credo sia importante però dare loro strumenti di comprensione adeguati per far capire che non è un problema soltanto loro, non è una colpa che si può loro attribuire in un paese con una Giustizia che non funziona, con banche che non fanno più prestiti, con politici che ragionano con tempi biblici e hanno sempre più i capelli bianchi. Contro la Crisi i commercianti e i piccoli imprenditori sono soli, schiacciati tra le insolvenze delle

grandi aziende, la stretta delle banche, le pressioni di Equitalia e le inadempienze di politici e amministratori”. Mi sembra di capire che il vostro giudizio sulla classe politica sia negativo… “Ormai non so più come dirlo. Però è un dato di fatto che in Europa contro la crisi ‘fanno’, mentre qui da noi ‘parlano’ e pensano solo alle poltrone. In Italia si parla tanto di ricambio generazionale della classe dirigente, negli altri paesi europei non ne parlano, ma la mettono in pratica”. Monti vi ha deluso? “Monti si muove i n

questo solco. Tante parole, pochi fatti. E quasi sempre con tempi insopportabili in una fase d’urgenza come questa. Mi stupisco come un ex rettore della Bocconi non si renda conto che il calo dei consumi sta portando la classe media italiana verso la

soglia di povertà”. Che autunno sarà quello dei commercianti? “Dire che sarà difﬁcile non basta più, ormai ce lo diciamo da troppo tempo. Se mi passa il termine, noi vogliamo stimolare nei nostri associati un effetto ‘elettrochock’, vogliamo che reagiscano scendendo in campo con innovazioni, riorganizzazioni aziendali, nuove idee. In questo senso crediamo che la crisi possa addirittura essere un’opportunità. Certo, non tutti hanno gli strumenti e le possibilità per fare questo salto”. Ci sono settori che soffrono meno di altri? “Sicuro. Nell’abbigliamento, per esempio, il calo seppur presente è contenuto. Così come nella ristorazione e nei bar. Ma anche in questi casi si tratta di casi isolati dovuti a idee e innovazioni messe in campo con coraggio e intelligenza dagli imprenditori”. A questi problemi si aggiungono poi quelli causati dal sisma. “Sono stato proprio di recente in visita ai nostri associati del basso mantovano. Ho trovato una situazione veramente difﬁcile a Moglia. Anche a Poggio Rusco, Quistello, Pegognaga ci sono tuttora dei problemi per i commercianti. Vale quanto detto prima, la politica si sta muovendo con passo lentissimo. I nostri commercianti, di cui voglio lodare la forza d’animo dimostrata in questi mesi, stanno ancora aspettando di conoscere i dettagli del Bando regionale. C’è molto disincanto per questo modo di agire della politica.

Le tasse arrivano velocissime, i contributi con tempi biblici”. Recentemente avete preso posizione sul Fondo perequativo promosso dalla Provincia per i territori dove si aprono nuovi grandi centri commerciali. “Si tratta di poca cosa, un palliativo perché i danni causati da

queste strutture vanno ben oltre la cifra stanziata. E mi risulta ci siano già nuove richieste per l’apertura di grandi centri di distribuzione. Anche in questo caso una politica seria e lungimirante, dovrebbe meglio vigilare ampliando il suo orizzonte oltre la campagna elettorale”.

CAMERA DI COMMERCIO

Al via il bando sulle

BUONE PRASSI AZIENDALI Prende il via la Quarta edizione della selezione e raccolta di buone prassi aziendali per la Responsabilità Sociale, l’iniziativa di tutte le Camere di commercio lombarde e di Unioncamere Lombardia che dal 2006 chiama a raccolta le imprese che hanno dimostrato un comportamento responsabile verso la società e l’ambiente e vogliono renderlo evidente. La “raccolta di buone prassi”, realizzata quest’anno nell’ambito dell’Accordo di Programma per la Competitività con Regione Lombardia, darà accesso a una bacheca telematica on line e si rivolge a imprese che tengono un comportamento responsabile (con azioni concrete che siano nuove o non ancora presentate in altre sedi) relativo ad almeno due categorie tra le seguenti:

ambiente, lavoro, comunità, mercato, innovazione sociale ed ambientale, territorio. Le imprese interessate potranno compilare la scheda di partecipazione (scaricabile dal sito della Camera di Commercio di Mantova www.mn.camcom. gov.it) entro e non oltre il 26 ottobre 2012 per inviarla allo Sportello CSR, operativo presso l’Azienda Speciale PromoImpresa accedendo così – in caso positivo - alla bacheca on line delle buone prassi, vero e proprio strumento di comunicazione, trasparenza e condivisione d’impegno con tutte le parti interessate, dopo la selezione delle candidature da parte della Commissione tecnica. L’iniziativa si concluderà a dicembre 2012 con un evento pubblico di premiazione delle imprese selezionate.

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Il cane e l’uomo:

l’importanza dell’educazione Anna Battaglia: “L’età migliore

per iniziare il corso è verso il quinto mese del cane”

a più di vent’anni Anna Battaglia si dedica con passione e professionalità all’allevamento e all’educazione cinofila. Nel suo centro cinofilo “Antico Cerberus” alleva cani di razza corsa e pastori tedeschi dedicando loro attenzioni e cure consone alle diverse esigenze degli animali. Al centro “Antico Cerberus” si organizzano anche corsi di educazione di base e avanzati rivolti a tutte le razze. Battaglia, perché è importante l’educazione cinofila? “Non è importante, è fondamentale per instaurare un buon rapporto con il proprio cane.

Spesso ci si dimentica che i cani hanno un proprio linguaggio del corpo, segni diversi di manifestare all’uomo il proprio stato emotivo. Per questo conoscere e approfondire queste tematiche è necessario”. Come si svolgono i corsi? “Sono lezioni di gruppo. Una scelta per favorire anche al socializzazione dei cani che hanno così la possibilità di stare in mezzo ad altri cani. Proponiamo un ciclo di 14 lezioni da un’ora ciascuna tenute da un istruttore certiﬁcato Enci di Milano. E’ importante la professionalità dell’educatore, perché non ci si

improvvisa istruttori. Occorrono anni di esperienza nel campo e attestati dell’ente”. Qual è l’età migliore per portare il cane a seguire questi corsi? “Diciamo che l’età base per intraprendere un’educazione vera e proprio si attesta sui 5-6 mesi. Ma non escludo che si possa iniziare prima, verso i 3 mesi. Poi ogni cane ha i suoi tempi e le sue peculiarità caratteriali”. Negli ultimi tempi proliferano, anche in tv, programmi sugli animali e sul rapporto con i proprietari. E’ un bene? “Diciamo che in generale registriamo una maggiore sensibi-

lizzazione rispetto al passato verso il mondo dei cani e del pet. Certo, rispetto ad altri paesi siamo ancora indietro. Comunque tutto ciò che porta a promuovere e migliorare la cultura del cane è ben accetto, anche i programmi televisivi”. Molti continuano a rivolgersi ai veterinari anche quando non ce ne sarebbe bisogno… “Sono due strade diverse, entrambe percorribili. C’è chi si orienta verso i campi di addestramento, chi si rivolge al veterinario. L’importante è aumentare la cultura cinoﬁla, dopodiché ognuna fa le sue scelte”.

L’ALLEVAMENTO DELL’ANTICO CERBERUS Situato alla Corte agricola Burione di San Giorgio, l’allevamento “Antico Cerberus”, diretto da Anna e Giancarlo Malavasi si occupa, da oltre venti anni, della selezione del Cane Corso. Tra i primi, in qualità di promotori del programma di recupero della razza e soci fondatori della SACC ancora oggi società specializzata di razza, con professionalità, costanza e tanta passione hanno continuato ad occuparsi di questa splendida razza, con affisso dell'Antico Cerberus a partire dal 1998. Al'interno dell'allevamento, che ora segue anche cani di razza pastore tedesco, attrezzato di un Campo di Addestramento di oltre 8.000 mq, si organizzano inoltre Corsi di Addestramento a vari livelli, seguiti da Istruttore cinofilo professionista e figurante ufficiale. L’allevamento propone corsi di addestramento, corsi di educazione di base, corsi di obbedienza, corsi di guardia, corsi di difesa, Puppy school, corsi personalizzati, corso di handling, corsi di socializzazione. Disponibile anche un Servizio pensione con Toelettatura, Sgambatura, Riscaldamento, Box singoli, Box multipli, Box parto. Per informazioni: www.anticocerberus.net.

Il CANE CORSO, una razza italiana Il Cane Corso morfologicamente appartiene al gruppo molossoide e dal punto di vista funzionale ai cani da presa; per tipologia è molto probabilmente collegato ﬁlogeneticamente a quei cani grandi e combattivi di cui vi è testimonianza sin dall'antichità (v. bassorilievi assiri 669633 a.C.). I briganti dell'Italia del Sud spesso si avvalevano di cani corsi oltre che di mastini napoletani, i quali servivano per fare la guardia nei rifugi e percepire a distanza l'avvicinarsi del nemico. L'utilizzo dei cani corsi da parte dei briganti continuò anche contro l'esercito sabaudo prima e italiano poi durante il periodo 1860-70 circa. Nella storia recente, il cane è stato utilizzato per la difesa personale e per il controllo del bestiame grosso. Una mole forte, notevole coraggio ed agilità felina consentono al Cane Corso di ammansire bestiame bovino e suino in quelle particolari circostanze che l'uomo da solo non è in grado di affrontare, come nel caso di un animale imbizzarito o una madre che

difende la propria prole. A partir degli anni 1960, con il progressivo abbandono delle campagne, la riforma agraria e il conseguente venir meno degli stili di vita tradizionali, anche l'allevamento di questi cani subì un forte declino. Negli anni '70 cominciò un'opera di recupero di questo cane e ben presto suscitò l'interesse di parecchi cinoﬁli, attratti dal fascino della razza nel suo aspetto ﬁsico e nella sua indole. Il suo nome “Corso” deriva dal latino “Cohors” che signi-

ﬁca protettore. In passato questi cani venivano distinti in "da corpo" per la caccia al cinghiale, ovvero per l'uso in campagna, e "da camera" per la difesa personale, ovvero il cane che il padrone teneva sempre presso la sua persona, persino di notte ai piedi del letto.

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SPECIALE CANI&GATTI

10 luoghi comuni sui cani Ci sono molti luoghi comuni sui cani: alcuni sono veri, altri falsi, altri probabili. Vediamoli da vicino e cerchiamo di capire un po’ meglio le varie opinioni della “saggezza popolare”.

cui vivono, ma è pur vero che quando fanno quegli occhi speciali che fanno sciogliere, potrebbero volere solo qualche cosa da sgranocchiare. Però, suvvia!, secondo me lo sguardo dell’amore ce l’hanno tutto!

I cani non vedono i colori. Sì e no. I cani vedono il blu, il viola e diverse tonalità di grigio per noi impercettibili. Vedono anche quando c’è poca luce (certo, non possono battere i gatti in questo!).

I cani parlano. Pare di no… ma mai dire mai! Secondo qualcuno il ﬁlosofo Leibniz avrebbe conosciuto un cane in grado di dire una trentina di parole… Se comunque non parlano, i cani capiscono quello che diciamo loro: un cane medio comprende circa 150 parole, mentre alcune razze (barboncino, border collie, doberman Pinscher, golden retriever, pastore tedesco) arrivano a capirne anche 250.

I cani con il naso umido hanno qualche malattia. Falso. La temperatura del tartufo del cane (questo il termine per indicare il nasino del nostro amico peloso) cambia con molta facilità. Segni di una qualche malattia sono il vomito, la febbre (attenzione: la temperatura rettale normale del cane è di 38-39 gradi), la perdita di appetito, la tosse e una persistente sonnolenza.

I cani guariscono leccandosi le ferite. No. Anzi, è proprio il contrario: leccandosi le ferite i cani rischiano di infettarle con i vari batteri che hanno in bocca. Se proprio non si riesce a far desistere Fido dal leccarsi le ferite, è utile applicargli il collare elisabettiano (il “collare della vergogna” del ﬁlm Up!).

I cani hanno lo sguardo dell’amore. Forse. I cagnoloni possono sviluppare comportamenti simili a quelli degli umani con

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I cani scodinzolano quando sono felici. Anche, ma non solo. Lo scodinzolio felice è quello quando la coda è ad altezza media e va avanti e indietro naturalmente e anche orecchie, bocca e corpo di Fido sono rilassati. Se la coda, invece, è alta e ferma allora sta difendendo il territorio mentre se è bassa signiﬁca che il cane ha paura.

I cani sentono il diabete. Vero. I cani possono ﬁutare il calo di zuccheri nel sangue di un diabetico e avvisare la persona con guaiti o con abbai. Alcuni cani sono addestrati per sentire l’ipoglicemia e nel 90% dei casi fanno centro.

I cani si possono baciare tranquillamente sulla bocca. No. È una pratica che molti facciamo, ma è pericolosa per la nostra salute. Insomma, il cane prende in bocca di tutto, non ultimo le sue parti intime quando le pulisce…

I cani soffrono per il fumo passivo. Sì. I cagnoloni soffrono il fumo passivo: per cui se fumate e avete un cane, smettete di fumare. Si è visto che i cani con il muso lungo esposti a fumo passivo sono soggetti a tumori nasali, mentre quelli a muso corto sono soggetti a tumore ai polmoni.

I cani sorridono. Pare di no, anche se io credo di sì! Quella posizione delle labbra che ci fa dire che Fido sta sorridendo pare sia qualcosa di assimilabile al nostro sorriso nervoso. Un segnale di felicità per i cani è quando hanno la bocca aperta e rilassata.

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Numero 33 • VENERDÌ 14 SETTEMBRE 2012

Isola della Scala

Mantova

ISOLA DELLA SCALA (VR): Dal 12 settembre

al 7 ottobre torna la Fiera del Riso

Benvenuti all’Oktoberfest del…

riso!

PROGRAMMA 46^ FIERA DEL RISO ISOLA DELLA SCALA (VR) PROGRAMMA 14-20 SETTEMBRE Orari apertura fiera: giorni feriali 11,30 – 14,30 18,30 – 24 (venerdì e sabato l’orario è protratto sino alle ore 1); sabato 11 – 1; domenica 10 – 24. Nei giorni feriali a mezzogiorno sarà aperto solo il Palariso con risotto all’isolana e due risotti alternativi. Gli stand espositivi nei giorni feriali saranno aperti solo la sera. VENERDI’ 14 SETTEMBRE Ore 19,30 PalaRisitaly XXV concorso gastronomico “Palio del Risotto”

n Italia, in molti, la chiamano l'"Oktoberfest del Riso". Il motivo è semplice: la Fiera del Riso di Isola della Scala, in provincia di Verona, è la più visitata manifestazione nazionale legata ad un prodotto agricolo, il Riso Nano Vialone Veronese I.G.P. La Fiera si svolge ogni anno tra settembre ed ottobre e richiama nel piccolo comune veronese di 11.000 abitanti ben 500.000 visitatori a cui vengono serviti altrettanti piatti a base di riso, in particolar modo risotti. La particolarità dell'evento sta nella ﬁliera cortissima dalla risaia al piatto. Infatti il riso ad Isola della Scala, e nei limitroﬁ comuni veronesi, viene coltivato da aziende famigliari che pilano, impacchettano, cucinano e vendono riso e risotto. Quest’anno la Fiera del Riso si tiene dal 12 settembre al 7 ottobre. "Il riso nasce nell'acqua e muore nel vino", recita un detto popolare. E la tradizione ad

Isola della Scala non è cambiata: da oltre 40 anni la Fiera del Riso propone ottimi risotti da accompagnare, se si vuole, ad un buon bicchiere di vino. Il rispetto del passato e la capacità di offrire il cereale più noto al mondo in 100 modi diversi hanno fatto di questa manifestazione l'evento enogastronomico più visitato in Italia. Lo scorso anno ci sono venuti a trovare oltre mezzo milione di buongustai, che hanno potuto assaggiare i piatti e cogliere le tante occasioni di intrattenimento e cultura che offre la Fiera. I segreti sono la passione e l'ospitalità della terra isolana, uniti alla qualità del riso locale, il Nano Vialone Veronese Igp, preparato da maestri risottari con anni di esperienza alle spalle tra mestoli e paioli. Il risultato è un risotto talmente buono che è stato servito anche ai Capi di Stato riuniti al G8 all'Aquila, al Parlamento Italiano e a quello Europeo.

SABATO 15 SETTEMBRE Ore 17,30 PalaRisitaly Concorso “Miglior Vetrina” organizzato dall’Ass. Pro Loco di Isola della Scala Ore 20 PalaRisitaly VI concorso gastronomico “Risotto d’Oro delle Pro Loco Veronesi” organizzato dal Consorzio Pro Loco Le Risorgive e il Consorzio Basso Veronese con il patrocinio dell’UNPLI Verona DOMENICA 16 SETTEMBRE Ore 11,30 - Sfilata per le vie del centro fino all’area fieristica in occasione del 60° Anniversario della Fondazione dell’Associazione Nazionale Bersaglieri di Isola della Scala Ore 12,45 PalaRisitaly II Concorso gastronomico “Risotto del Sommelier” organizzato dall’A.I.S Veneto e Sistema Pianura Ore 14 Via C. Battisti

Mercatino dei bambini Ore 15 PalaRisitaly Partenza per il percorso in bicicletta ai laghetti Valle del Tartaro Ore 16,30 Piazza Martiri Concerto della Fanfara dei Bersaglieri LUNEDI’ 17 SETTEMBRE Ore 20,30 PalaRisitaly V Concorso gastronomico “Il Risotto del Sindaco” gara sulla preparazione di un piatto di risotto cucinato dai Primi Cittadini MARTEDI’ 18 SETTEMBRE Ore 19 PalaRisitaly Incontro “Le opportunità per il mondo rurale: presentazione dei nuovi bandi e delle attività del GAL della Pianura Veronese” MERCOLEDI’ 19 SETTEMBRE Ore 19,30 PalaRisitaly Presentazione del libro “L’Isola del riso – Il successo della Fiera del Riso di Isola della Scala” Premio dell’Accademia di cucina Italiana GIOVEDI’ 20 SETTEMBRE Ore 19,30 PalaRisitaly Convegno “La violenza domestica” Ore 20,30 Teatro Capitan Bovo Dino da Sandrà presenta “Un quarel par l’Emilia” (entrata € 10,00 compreso buono risotto) il ricavato dell’evento sarà devoluto in beneficenza per il Comune di San Felice sul Panaro Ore 20,45 PalaRisitaly Top Show del Riso – “La cucina di tradizione della Pianura”

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Ore 20.00 Apertura Mostra, Ristoranti e Punti vendita Ore 20.30 Piano bar sull’aia in Corte Matilde con “Paolo Schiavon Show” Ore 21.00 Area Spettacoli: Serata danzante di liscio con l’orchestra “Katia”

PROGRAMMA VENERDI 21 SETTEMBRE

Ore 20.00 Apertura della Mostra di Bonsai a cura del Bonsai Club di Gonzaga presso la palestra ex scuole elementari. Durante tutta la manifestazione saranno a disposizione esperti Bonsaisti per travasare, potare e dare consigli per la coltura delle piante dei privati appassionati Apertura dei Ristoranti: Ristorante tradizionale “Bunden in Piasa” Ristorante con specialità di pesce “Il mare in Corte” Osteria Angolo della carne alla griglia Apertura dei Punti vendita: Pan cot in dal furan a legna Bufeta e sbrisuluna Al sügul fat cun l’üa Al gnoc cun al parsot crud Ore 20.30 Piano bar sull’aia in Corte Matilde con “Paolo Schiavon Show” Ore 21.00 Arena Spettacoli: Grande serata danzante con “Gigi Chiappin e l’Orchestra del Cuore” SABATO 22 SETTEMBRE Ore 17.00 Spettacolo di burattini a cura della compagnia Corniani di Mantova

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DOMENICA 23 SETTEMBRE Ore 10.00 - 19.00 Fiera delle Antiche Arti e Mestieri a cura della Compagnia del Sipario di Verona Ore 10.30 Santa Messa presso l'area spettacoli Ore 12.00 Pranzo famiglia nei ristoranti “Bunden in Piasa” e “Il mare in Corte” (solo su prenotazione - tel. 0376 54428 cell. 336 718985 prenotazioni@bundeninpiasa.it) Ore 15.00 Apertura Mostra e Punti vendita Ore 16.00 Sfilata di trattori e carri corredati, per l’occasione, di tutti gli attrezzi di una volta preceduti dalla banda Giuseppe Verdi di Moglia Ore 17.00 “Cum’as fulava na volta” (pigiatura dell’uva con i piedi) fatta dai bambini della scuola materna San Pio X di Bondeno Ore 17.30 Intrattenimento popolare con “Berenzi Brothers feat. Sisto Palombella” Ore 18.00 Area Spettacoli: Serata di solidarietà con aperitivo Tremo ma non ho paura: con il comico Dado Tedeschi, Snaporaz Trio, No Borders, Otto Etti, Stephanie Ocean Ghizzoni con il suo terzetto acustico Fabulous Fonzarelli Bros. Entrata con OFFERTA LIBERA: il ricavato andrà a favore della ricostruzione di Bondeno Ore 19.00 Apertura dei Ristoranti Ore 20.30 Sull’aia in Corte Matilde concerto della banda Giuseppe Verdi di Moglia

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LUNEDI 24 SETTEMBRE Ore 20.00 Apertura Mostra, Ristoranti e Punti vendita Ore 20.30 Sull’aia in Corte Matilde serata country Western Petnà Ore 21.00 Area Spettacoli: Serata con l’orchestra spettacolo “Bagutti” VENERDI 28 SETTEMBRE Ore 20.00 Apertura Mostra Bonsai, Ristoranti e Punti vendita. Ore 20.30 Piano bar sull’aia in Corte Matilde con “Paolo Schiavon Show” Ore 21.00 Area Spettacoli: Serata con l’orchestra spettacolo

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