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SETTIMANALE D'INFORMAZIONE ED EVENTI

Intervista a Gianni Dall'Aglio: "Che emozione tornare all'Arena con Celentano!"

OPERA BeFFA

Io e il

Molleggiato

Si apre la nuova stagione del Sociale, la centonovantesima dall'inaugurazione. Mai fasti del passato sembrano sempre più lontani

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Mantova

Il PersonaggIo

SUL PALCO CON I GRANDI DELLA MUSICA Gianni Dall’Aglio ha suonato anche con altri big della canzone italiana come Mina, Lucio Battisti, Ivano Fossati e Patty Pravo. Leader dei Ribelli, ha anche scritto alcune tra le più canzoni della musica tricolore come “Pugni Chiusi” e “Pensiero Stupendo”

 Intervista al batterista mantovano

che torna sul palco con Adriano Celentano l’8 e 9 ottobre all’Arena di Verona

Gianni Dall’Aglio “Io e il Molleggiato:

50 anni di amicizia”

 di Gabriele Cantarelli –-----------------------------

Uè, Gianni. Sei libero l’8 e 9 ottobre? Allora vieni con me all’Arena, faremo un concerto memorabile”. C’è da giurarci che sia andata pressappoco così. Alla cornetta del telefono di Gianni Dall’Aglio, l’amico di sempre, Adriano Celentano, per l’ingaggio in vista del doppio live che la prossima settimana riporterà dopo 18 anni il “molleggiato” su un palco dal vivo. Dietro di lui, a sostenere la ritmica dello show, ci sarà un mantovano doc, Gianni Dall’Aglio. Lo abbiamo incontrato in una pausa durante le prove dello spettacolo che sarà trasmesso anche in diretta tv su Canale 5. Dall’Aglio, è la prima volta per lei all’Arena? “No. Ci sono già stato a suonare nel 1980 durante una tappa veronese del tour di Angelo Branduardi. Che dire, l’Arena è magica, l’acustica è tutta un’altra cosa rispetto agli stadi. Sono

emozionato all’idea di tornarci con la mia inseparabile Pearl bianca. Ma non sarò solo. Al mio fianco ci sarà infatti un secondo batterista, l’amico Lele Melotti. E insieme a noi altri 16 musicisti”. Se l’aspettava questa “convocazione”? “Adriano è imprevedibile. Già l’anno scorso mi fece una bella sorpresa chiamandomi per accompagnarlo a Sanremo. Ormai sono rimasto l’unico degli originali. Comunque le prove stanno andando bene, anche se c’è l’incognita di risuonare pezzi dopo 18 anni. Pensa che mi ha confessato di aver ascoltato l’ultima volta “Una carezza in un pugno” guardando una notte Marzullo in tv…Ma Adriano nelle prove è rimasto il solito: un insopportabile ‘rompipalle’ perfezionista, ora poi che fa anche il regista vi lascio immaginare…”. Si ricorda il suo primo incontro con il “Molleggiato”? “Certo. Come se fosse ieri, anche se in realtà sono passati più di 50

anni. Era il 1950, io ne avevo 13 e già suonavo la batteria con gli Original Quartet. Eravamo uno spensierato gruppo di ragazzini mantovani con la passione per il rock e il beat. Andammo con la vecchia Fiat 600 multipla di mio padre Gigi a Salsomaggiore per un concerto alla Guantara, un risto-dancing molto frequentato all’epoca”. C’era anche Celentano? “Lui era la guest star della serata. Era appena uscita ‘Il tuo bacio è come un rock’, tutti i giovani italiani impazzivano per lui. Ricordo che alle 20.30 ancora di Adriano non c’era traccia, il padrone del locale era su tutte le furie. Poi, come in un film, si spalancarono le porte del Guantara: era lui accompagnato dalla fidanzata Milena Cantù e dal fratello Alessandro. Nessun altro. In pratica era venuto a Salso senza la band”. Serviva un batterista? “Ci fecero un provino improvvisato insieme agli altri gruppi spalla in programma prima della sua esibizione. Mio padre, che già mi faceva da manager, disse al fratello di Adriano che io conoscevo tutte le sue canzoni. Fummo scelti io e il mio chitarrista. Ci fecero fare ‘Tutti frutti’ e alla fine Celentano si rivolse a me con la sua frase tipica: ‘Uè, tu pesti forte! Arruolato’. Il dancing era pieno di ragazzi e ragazze, per me era come essere in tour all’estero. Dopo il concerto chiesero a mio padre di farmi andare a Milano per suonare in pianta stabile con loro”. Un’occasione da prendere al

volo… “In realtà io non volevo lasciare i miei amici a Mantova. Ma poi, grazie anche all’appoggio dei miei genitori, decisi di andare. Ricordo ancora il viaggio in treno per Milano con tutta la mia batteria al seguito. Era il settembre del ’59. Mi ospitò Alessandro Celentano che non aveva figli. Poche settimane dopo suonammo in un parco milanese davanti a 5.000 persone”. Non è mai venuto a Mantova il “Molleggiato”? “Una sola volta. Nel 1961. Avevamo un concerto a Cerese e allora mia madre decise di invitare tutti a cena a casa mia: Adriano, Milena, Alessandro e la band al completo”. Menù tipico? “Decisamente. Tortelli di zucca,

cotechino e sbrisolona. Proprio il pasto ideale da fare prima di un concerto. Ricordo che Adriano era scettico, non aveva mai mangiato dei tortelli con ripieno di zucca. Lui poi mangia pochissimo, ma alla fine dovette riconoscere che erano buonissimi. Ci fu anche un piccolo incidente di percorso quella sera”. Può svelarcelo? “Dopo cena guardammo un filmino fatto durante una tourneè a Parigi. In una scena Adriano appariva in dolce compagnia di una bella donna. Milena Cantù non la prese benissimo….” Traslasciando per una domanda Celentano, lei ha suonato con i grandi della musica italiana: ha un rimpianto? Un artista con cui le piacerebbe o le sarebbe piaciuto suonare?

“Guardi, ho avuto la fortuna di suonare davvero con il meglio possibile. Però le confesso che sarebbe bello riaccompagnare alla batteria un duo come quello di Mina e Battisti come ai tempi di Studio10”. Ora lei insegna batteria ai giovani, ma ha avuto anche lei dei maestri o dei modelli di batterista cui ispirarsi? “Il primo fu il batterista di Little Richards di cui purtroppo non ricordo il nome. Poi il grande Benny Benjamin della motown. Tra gli italiani stimo molto Lele Melotti, Maurizio Dei Lazzaretti e Pietro Benucci”. Un consiglio ai giovani batteristi? “Quello del batterista non è un mestire facile. Bisogna studiare, studiare e ancora studiare. Io a 67 anni continuo a farlo….”


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Mantova

PRIMO PIANO

TEATRI DI TRADIZIONE Disciplinati dalla legge n. 800/1967 e dal decreto ministeriale 21 dicembre 2005 presentano la caratteristica comune di un radicamento in aree del territorio dove è forte una tradizione artistico- culturale. Sono 28 in tutta Italia.

I palchettisti rinunciano

al gestore unico e alla lirica di Andrea Murari –---------------------------

N

iente più fischi, proteste, mugugni. Nemmeno applausi scroscianti, standing ovation. Manca del tutto la materia del contendere: a Mantova l’opera non c’è più. Melomani e loggionisti attendono a braccia conserte che l’orchestra faccia ritorno nel golfo mistico, che i cantanti salgano sul palcoscenico. Quando accadrà? Difficile fare previsioni, benché in città esista una casa di tutto rispetto per la lirica, uno dei 28 “teatri di tradizione” italiani, il Sociale. Il

teatro negli ultimi anni ha fatto parlare molto di sé, pochissimo della sua programmazione. Come quando il Corriere della Sera raccontava che a causa di un litigio con l’impresario Carlo Pesta, Mantova perdeva la lirica al Sociale, per recuperarla all’Ariston, proiettata sul grande schermo del cinema. Non abbastanza, evidentemente, per la città che vide la prima esecuzione dell’Orfeo di Monteverdi, anno 1607. Il programma della nuova stagione, reso pubblico da pochi giorni, conferma l’assenza della lirica e l’esistenza di una questione “Sociale” che continua a trascinarsi negli anni. DI CHI È IL SOCIALE? Il teatro è dei palchettisti, ovvero dei proprietari dei palchi, che sono comproprietari anche del resto del condominio di cui fanno parte il caffé, i negozi di Corso Umberto e la spazio che fu sede dell’Ugm. Proprietà privata, dunque, fatto raro per un “teatro di tradizione”. Nell’elenco dei palchettisti compaiono anche enti pubblici come il Comune, la Provincia di Mantova e il Conservatorio, il cui parere, nell’assemblea guidata dall’avvocato Guido Benedini, vale al pari di quello di tutti gli altri condomini. I palchettisti

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vecchi problemi

si sono impegnati nel tempo in operazioni di recupero e valorizzazione di parti dello stabile, tra cui il restauro della facciata su Corso Umberto e il rifacimento dell’impianto di riscaldamento. Più complicata invece la gestione “interna” della programmazione, che soprattutto per quanto riguarda la lirica richiede non solo competenza, ma anche una notevole capacità economica. LA QUERELLE CON IL COMUNE Consapevole della difficoltà per il palchettisti di organizzare la stagione teatrale, il Comune di Mantova aveva proposto, durante la giunta Brioni, di assumersi interamente la responsabilità di programmazione, esonerando i condomini di tutte le spese, comprese quelle di ristrutturazione. Il presidente Guido Benedini, come testimoniano le crona-

che dell’epoca, scelse invece di affidarsi ad un privato, Carlo Pesta, diffidando probabilmente della capacità dell’ente pubblico di organizzare una stagione teatrale. Opzione rivelatasi nefasta, visto che con Pesta, che nel frattempo ha rescisso il contratto di gestione, il condominio è in causa per una serie di utenze non pagate. Scottato dall’esperienza negativa, il direttivo ha scelto di non sostituire l’impresario di Novara con un altro gestore, limitandosi ad affittare il teatro. LA NUOVA STAGIONE Il condominio affitta, ma a chi? La maggior parte delle date in programma sono organizzate da “On Air Production”, che pare faccia riferimento a Giovanni Fava, solo omonimo del parlamentare leghista mantovano, ed ex proprietario del Teatro Nuovo di Ferrara. L’impresario

non giunge a Mantova ben referenziato, visto che il suo nome è finito per giorni sui quotidiani ferraresi per lo scandalo del Teatro Nuovo. Viste le condizioni, appare già un risultato che la stagione del Sociale sia in procinto di

partire. Per ritrovare anche la qualità che la storia del teatro meriterebbe, è probabile che si debba riaprire una trattativa con il Comune, bruscamente interrotta anni fa, e forse oggi rimpianta anche dalle parti di Piazza Cavallotti.

Diventare palchettisti I palchi del teatro sociale sono in vendita, il che significa che chiunque sia disposto ad investire una cifra che si aggira intorno ai 20 mila euro può diventare non solo proprietario di un palco, ma comproprietario di tutto il condominio, compresi il caffé e i negozi che danno su Corso Umberto. Chi è proprietario di un palco può esercitare la prelazione entro sette giorni dall’evento e, pagando regolarmente il biglietto, usufruire del suo spazio per assistere a concerti e rappresentazioni. L’acquisto del palco, tuttavia, non è l’unica spesa che deve affrontare chi ha il proposito di diventare palchettista. Ogni anno, infatti, i condomini sono chiamati a versare una quota che si aggira intorno ai mille e cinquecento euro, per contribuire a finanziare le spese e le attività del teatro.

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Mantova

Il commeNto

PAolo GIANolIo:

“In giunta pensammo all’esproprio”

A

ssessore alla cultura nella giunta Brioni, l’avvocato Paolo Gianolio è ricordato anche per aver provato a risolvere, una volta per tutte, il caso Sociale, ottenendo la ferma opposizione da parte dei palchettisti proprietari dell’immobile. A qualche anno di distanza tra contenziosi aperti e la nuova programmazione ancora senza lirica, la proposta dell’assessore socialista torna di innegabile attualità. Avvocato, le leggo una dichiarazione del maestro Fabiano: “il Sociale è il cuore di tutte le problematiche che Mantova ha nella programmazione culturale”. Se le dicessi che è datata Settembre 2003? “Il Sociale è uno dei grandi problemi irrisolti della città. Io a mio tempo ho cercato di affrontarlo con decisione, ma da allora non ne ho sentito più parlare. La paciosità con cui questa amministrazione ha rinunciato ad affrontare il problema è un fatto imbarazzante. Come Palazzo Te, il Sociale è la cartina al tornasole della vitalità culturale della città, che molto velocemente ha perso una vocazione che le era universalmente riconosciuta. Rimane il festival letteratura, del quale, come è noto, il comune non è soggetto attivo”. Una panoramica impietosa sullo stato della cultura in città. “Palazzo Te è a bassissimo regime, San Sebastiano azzerato, l’attività teatrale non è di livello e comunque non vede la presenza del comune. É stata abbandonata l’idea della città dei Festival, così come il progetto di recupero delle collezioni civiche non esposte. Manca una stagione concertistica degna. Si

aggiunge la latitanza del vero teatro della città, il Sociale”. Perché, a suo avviso, il Sociale è ancora una questione aperta? “Si tratta di una stranissima struttura giuridica, perché parliamo di un condominio, di cui sono proprietari i palchettisti. Il Comune è un palchettista e, in quanto tale, comproprietario. In sostanza, il Sociale è per tradizione il teatro della città, ma la proprietà è privata. Va riconosciuto che i privati hanno finora garantito fruibilità pubblica del teatro, ma è evidente che senza un recupero strutturale e una programmazione degna finisce per perdere la sua funzione”. Lei da assessore una proposta ai palchettisti la fece. “È vero, proponemmo una formula che manteneva loro proprietari, senza però esporli a spese di alcun tipo. Il Comune si impegnava a fare la programmazione e a riqualificare il teatro, cosa per la quale avevamo gia accantonato 500 mila euro, potendo inoltre partecipare in quanto ente pubblico a bandi inaccessibili ad un privato. La nostra proposta da un lato valorizzava la proprietà, dall’altro la rendeva sempre fruibile al pubblico. Non penalizzava nessuno”. Quali sono state, a suo avviso, le ragioni del mancato accordo? “Credo un’ostilità di fondo nei confronti del pubblico. Una diffidenza rispetto alla nostra capacità di programmare una stagione di lirica. I palchettisti preferirono affidarsi a una fondazione di Novara e a Carlo Pesta, col quale oggi credo siano ancora in causa”. Crede che oggi la sua proposta possa

essere ancora valida? “Non conosco bene le disponibilità economiche attuali dell’assessorato alla cultura. Noi avevamo previsto un impegno importante, perchè ritenevamo il Sociale un nodo strategico per la città. Il progetto potrebbe essere ridimensionato, non certo abbandonato come sta facendo questa amministrazione, che ha fatto scemare la questione e non se ne

parla nemmeno più. Sarebbe importante almeno mantenere la tensione alta: noi abbiamo cercato di risolvere la questione senza conflitto, ma quando non è stato possibile ho interrotto i contributi al teatro e abbiamo addirittura ragionato se ci fossero gli estremi, trattandosi del teatro di tradizione della città, per compiere un esproprio”. Cosa implica essere un teatro di tra-

dizione? “É un riconoscimento che possiedono pochissimi teatri in Italia, e che implica che si faccia una stagione di lirica di livello. Proprio perché la lirica va fatta, avevamo anche pensato di favorire un percorso di educazione e di accompagnamento che potesse avvicinare un pubblico più vasto alla musica colta”. (a.m)

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Mantova

LA GIOIA DI PASTACCI “Riconosciuta la specificità di Mantova. Siamo soddisfatti della proposta del Cal che tiene conto delle particolari caratteristiche e peculiarità del nostro territorio. Nessuno al momento ha presentato emendamenti a questa proposta”.

Mantova

 Il Consiglio delle Autonomie

locali riconosce l’autonomia mantovana. Ma il ministro Patroni Griffi frena sulle deroghe.

Alessandro Pastacci

D

Guido Podestà

Province, Mantova è salva?

eroghe per Mantova, Sondrio e Monza Brianza, Cremona e Lodi accorpate come Varese, Como e Lecco e Milano città Metropolitana. Otto Province in Lombardia più Milano città metropolitana. Questa la decisione espressa nel capoluogo lombardo dall’assemblea del Consiglio delle Autonomie Locali. La nuova geografia istituzionale delle amministrazioni provinciali lombarde, almeno secondo il voto del Cal lombardo, presieduto da Guido Podestà, dovrebbe essere così riorganizzata: nuove Province “Cremona – Lodi” e “Varese – Como – Lecco”, prosecuzione del mandato in deroga per quelle di Mantova, Sondrio e Milano – Brianza, assetto immutato per Pavia, Bergamo e Brescia. “Il risultato ottenuto oggi rispecchia anche le difficoltà legate a una legge imperfetta e, per questo motivo, trovare una sintesi migliore non era davvero così semplice – dichiara il presidente della Provincia di Milano e del Cal Guido Podestà – Al temine dei lavori abbiamo imposto una condizione assoluta che impegna il governo della Regione Lom-

bardia a premere sul Governo nazionale per garantire il primo livello. Mantenere, cioè, la possibilità per i cittadini di votare con l’elezione diretta a suffragio universale. Un’opportunità che si rende indispensabile per non depotenziare e delegittimare le future città metropolitane e favorire, invece, ancora una volta un gruppo di nominati non scelti dal popolo. L’altro punto qualificante della riunione è stato quello di mantenere la proposta di delibera senza inserire la Provincia di Monza - Brianza nell’accorpamento delle Province subalpine. Si prosegua, dunque, anche a livello nazionale verso il riordino, tenendo ben presente, però, che ‘i compiti a casa’ siano svolti da tutte le Regioni, e non solo da quelle più virtuose. Il nostro obiettivo è mirato al raggiungimento di una buona riforma di carattere non esclusivamente notarile che tenga in considerazione le specificità e le tradizioni dei territori. A Roma, però, non dimentichino che il nuovo assetto istituzionale disegnato non produrrà nessuna riduzione dei costi. Inoltre è fondamentale che

vengano confermati i servizi che ad oggi sono garantiti ai cittadini. In caso contrario sarebbe un vero disastro, alla luce del fatto che la Lombardia vanta al proprio interno 10 milioni di abitanti. Un medio stato europeo come ad esempio il Belgio, non può essere privo di un livello intermedio di governo e di gestione dei servizi”. “Esprimo soddisfazione per il fatto che l’assemblea del Cal abbia accolto la proposta di riordino già uscita dal Consiglio di Presidenza – ha commentato il presidente della Provincia di Mantova Alessandro Pastacci – Proposta che tiene conto delle particolari caratteristiche e peculiarità del nostro territorio. Sottolineo inoltre che nessuno oggi ha proposto o presentato emendamenti alla proposta di deroga per Mantova. Questo significa che è stata riconosciuta la particolarità della nostra situazione. Concordo inoltre col presidente Podestà circa la necessità che le Province restino enti di primo livello, eletti dai cittadini. E’ ovvio che resta aperta l’interlocuzione con le Province confinanti con la nostra, Cremona e Brescia”.

CNA E REGGE DEI GONZAGA

Nasce il “CENtRO DEl GustO” Nella mattina di mercoledì 3 ottobre, presso la sede di Largo XXIV Maggio 13 a Mantova, si è svolta la conferenza stampa di presentazione di un progetto che vede insieme il Distretto Culturale Le Regge dei Gonzaga e la CNA di Mantova. Il Distretto Culturale Le Regge dei Gonzaga è impegnato nella realizzazione del “Centro del Gusto”, che si pone come obiettivo principale la promozione dell’offerta enogastronomica su scala provinciale, la valorizzazione culturale e la commercializzazione dei prodotti alimentari tipici del territorio. Il primo evento del Centro è stato l’Aperitivo in Corte a Palazzo Te lo scorso 14 settembre. Gli eventi del gusto mirano appunto alla valorizzare soprattutto della cucina del territorio (di origine gonzaghesca) e le eccellenze nel campo della ristorazione. A questo proposito il Distretto ha deciso di organizzare ed attivare i Laboratori del Gusto, in collaborazione con CNA Mantova. La scelta del partner è stata

fatta in quanto CNA Mantova è associazione di categoria ben radicata nel territorio e capace di far confluire nel progetto ristoratori, associati e non, in una logica distrettuale che sappia superare i confini di ogni singolo comune. I laboratori, che inizieranno lunedì 8 ottobre, sono percorsi di educazione alla qualità enogastronomica aperti ai ristoratori, che rientrano nelle attività di formazione permanente promosse dal Distretto. I corsi di formazione si rivolgono alle aziende del settore enogastronomico nell’ottica di favorirne la crescita e la competitività sia a livello regionale che nazionale e internazionale. I corsi verranno sviluppati presso il laboratorio attrezzato di CNA, di Via Learco Guerra 13 a Mantova, e si concretizzeranno in corsi a moduli tematici aventi ad oggetto specifici piatti della tradizione storico-culinaria mantovana e del territorio. In particolare i moduli principali riguarderanno antiche ricette dimenticate e oggi riscoperte

Massimo Salvarani (Cna) attraverso gli studi e le ricerche effettuate dal Centro del Gusto. Il personale docente dei corsi di formazione sarà costituito da riconosciute figure di alto livello professionale selezionate da CNA. Per Le Regge dei Gonzaga la partnership con CNA è di grande importanza sia per l’aspetto promozionale sul territorio del Distretto culturale sia per la positiva ricaduta a livello economico. E’ in progetto la possibilità per i ristoratori partecipanti ai laboratori di introdurre nella carta del menù “nuove-antiche” ricette mantovane e l’attribuzione di un “bollino di qualità Regge-CNA”, che costituirà a nostro avviso un valore aggiunto per la rete, il territorio ed i clienti finali.


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Mantova

GLI SCARPONAUTI Proseguono gli itinerari di Lupo Grigio Q

uando organizzo i corsi di trekking, spesso i partecipanti che vogliono cominciare ad andare in montagna o ambienti”impegnativi” mi chiedono cosa bisogna fare per sentire il meno possibile la fatica, alla quale non siamo quasi più abituati vivendo spesso solo quella mentale (stress). Per superare la fatica, bisogna mantenersi in attività, non fermarsi, abituando il nostro fisico ad appuntamenti fissi di movimento con la mente rilassata, aiutando così a superare il senso di fatica (spesso più psicologico che fisico). Per invitarvi a “deambulare consapevolmente” intorno alla nostra bella cittadina, vi informo che esistono simpatici percorsi di scoperta per tutti che potrebbero fare a caso nostro. Sono itinerari lunghi quanto basta (le prime uscite devono essere di almeno di due ore – 8

Forte di Pietole

km circa – e consentono di misurarci ascoltandoci (cuore, respiro, pensieri, ecc) e alle nostre gambe di tonificarsi, rincominciando a camminare, sopportando il nostro peso per qualche ora di cammino (spesso sovrappeso visto la gustosa e ricercata cucina mantovana….) cosa estremamente importante per superare il senso di stanchezza. COSA PORTARE CON NOI Un paio di scarpe da ginnastica o running (con suola ammortizzata ma nemmeno troppo morbida, fate un acquisto mirato e giusto non risparmiate i pochi euro per avere una pessima scarpa della quale potreste pentirvene…); uno zainetto (non borse o tracolle! Le braccia devono essere libere di muoversi in caso di incidenti o occasionali necessità) con acqua e magari un frutto,una,una felpa, un antivento,un cappello

e se il tempo è incerto un piccolo ombrello e una piccola mappa cittadina (sembra incredibile ma serve sempre), a discrezione personale i bastoncini snodabili che comunque servono a dare un ritmo alla deambulazione e a scaricare almeno un 20% del vostro peso dalle ginocchia; il cellulare spento da usarsi solo in caso di necessità, create una sorta di “vostro momento” in cui siete solo voi, fuori da tutti gli impegni quotidiani, rilassate la mente fate un bel respiro e ricordate : basta un par de scarpe nove e puoi girà tutto er monno… grande verità!

Paolo Trentini

Brevi camminate, percorsi

a piedi con il naso al’insù tra la città e la periferia con tempi lenti del cammino. - la prima è quella di attraversare direttamente l’area a verde Virgiliana sbucando in Viale Learco Guerra seguendo un sentiero che passa in fianco al piccolo stagno dell’area gestita dall’ass. Parcobaleno e ai campi di Calcio Cugola e da qui proseguire verso Pietole; - la seconda è quella di en-

una parte di fogne della città venivano trattate e depurate). Si prosegue quindi per l’argine immettendosi su viale Learco Guerra, che diventa a questo punto la Strada del Forte arrivando all’ex corpo di guardia ed ex casa del custode, lasciandolo sulla destra e prendendo sulla sinistra il sentiero che scende

esterni del forte, effettuando un piccolo tour che ci fa capire la grandezza della ex fortezza (quasi 30 campi di calcio). Soluzione alternativa: tornare per la vecchia strada del corriere (sconfinando per così dire nel comune di Virgilio) che si immette sulla ciclabile Mantova Virgilio e da lì tornare a Mantova.

trare nel Bosco sino alle reti del depuratore (parte destra del bosco rispetto alla statua del sommo poeta) e da qui seguire l’indicazione che porta sull’argine per il percorso della Riserva della Vallazza, inserito dall’ass. Parcobaleno. Si sale sull’argine passando in fianco al depuratore (con qualche puzza ovviamente….) ma l’interessante è anche vedere il processo di depurazione delle acque e la mineralizzazione dei reflui posti all’aperto. Siamo state una delle prime città ad avere un impianto di depurazione importante per la salvaguardia delle acque dei laghi (correva l’anno 1976 finalmente

nella sottostante zona umida della Riserva della Vallazza tra piccoli bugni e acquitrini dai quali emergono gli antichi bastioni del forte (1813). Dopo la discesa ovviamente si risale leggermente sino a riprendere l’argine. Da qui il lago diventa gradatamente di nuovo Mincio e l’acqua viene di nuovo incanalata tra argini. Una sosta contemplativa alla bella campagna virgiliana è d’obbligo (in maggio poi sembra di essere in Irlanda per i forti cromatismi dei prati stabili e coltivi) e ci ristora della piccola fatica fatta sino a quel punto. Volendo è bello perdersi seguendo i vecchi cammini

Lunghezza : Mantova /Forte di Pietole solo andata Km 3,400 circa – andata e ritorno (con varianti) circa km 7,200 - Ritorno per pista ciclabile Km 9,00 circa. Tempi : 1,15 andare - idem tornare escludendo la visita esterna alle bastionate del forte ( dai 30 ai 50 minuti buoni). Diremo quindi almeno 3,00 ore di cammino complessivo se si vuole tornare per la stessa strada. Se si torna per la Strada del Corriere aggiungere un’oretta in più . Allora che dire ?.....buon cammino a tutti! Ci risentiamo…. alla prossima puntata. Lupo Grigio

MANTOVA WALKS 2) DA MANTOVA AL FORTE DI PIETOLE Partenza: Mantova Giardini Anconetta – Forte di Pietole (km 3.400 circa) Bella e suggestiva la camminata che ci fa partire dai vecchi giardinetti dell’Anconetta (quartiere fiera Catena – anticamente il “suburbio” dopo la nuova sistemazione idraulica del Pitentino del 1190) proseguendo sull’argine Maestro in zona S. Nicolò (ex caserma militare ed ex convento) sbucando nei pressi dei giardini di Via Mozart, dove, una volta attraversato il sottopasso di Via Brennero, si sbuca nuovamente nei pressi del lungo Viale di Bosco Virgiliano e nei pressi del busto dedicato a Virgilio (anno di nascita del bosco/parco 1930). Dal bosco vi sono due possibilità:

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Mantova

IL BOOM DEI

“COMPRO ORO”...

Tutti Uguali?

S

toricamente, con "Corsa all'oro", si intende quel periodo a cavallo tra la seconda metà dell'800 e i primi anni del '900 in cui migliaia di lavoratori migravano in zone ricche del prezioso metallo per poterlo sfruttare. Ora stiamo assistendo ad un fenomeno simile, anche se con modalità completamente diverse, ovvero l'apertura degli ormai famosi negozi "Compro Oro". Chi non ne ha notato almeno uno nella propria città? Ma sono tutti sicuri? Autorizzati e Controllati? Ecco perché puntiamo il dito su “OSCAR DELL’ORO”. Inaugurato a Suzzara (MN) c/o il Centro Commerciale “PO” (conosciuto per la presenza di “IperCoop”), è il nostro referente fidato. Discreto e professionale, Oscar dell’Oro si distingue per l’impeccabile gestione del ritiro dell’Oro, vi da la possibilità di guadagnare soldi, sbarazzandovi di ciò che magari a voi non serve più. Solo nel 2001 per un grammo d'oro bisognava sborsare 9 euro, nel 2010 si è passati a 28 e quest'anno si sfiorano i 40 euro. Disfarsi dei propri oggetti preziosi è diventata dunque una strada molto facile per ottenere subito denaro fresco, utile magari a pagare una bolletta arretrata, oppure una rata rimasta insoluta. BISOGNA RIVOLGERSI A VERI PROFESSIONISTI: Oscar dell’Oro è regolarmente iscritto agli Opertaori Professionali in Oro, riconosciuto dalla Banca d’Italia. Le sue bilancie sono

regolamentari e tarate in modo accurato. Acquista solo oro in tutte le sue forme: Gioielli, monete, monili e lingotti. Non rivende, non è un negozio, ma un vero “banco dell’oro”. Offre un modo veloce e sicuro per monetizzare i vostri preziosi. C’è chi ha paura dei ladri e vuole “liberarsi” dei propri gingili per dormire sonni tranquilli, chi ha accumulato negli anni piccolo oggetti in oro come catenine, braccialetti, orecchini che ora non sa cosa farsene. Chiunque ha in casa oggetti in oro che nemmeno si ricordava più di avere. Non immaginiamo nemmeno quanti soldi abbiamo nel nostro porta gioie. L’oro è un bene rifugio e nei momenti di crisi, come l’attuale, venderlo è uno dei rimedi per rimpinguare il portafogli. Così si spiega il boom dei “Compro Oro”, secondo un’indagine dell’Adoc nell’ul-

timo anno sono aumentati del 15%. Rispetto allo scorso anno il 20% in più dei consumatori ha venduto i propri gioielli presso un “Compro Oro”. Due sono i motivi del boom: la crisi economica e il rialzo del prezzo dell’oro. Negli ultimi 5 anni, difatti, il prezzo è salito del 160%. L’Adoc mette in guardia dalle possibili truffe in cui possono incappare i consumatori. Purtroppo non di rado capita di venire truffati presso i Compro Oro, dove l’oro viene valutato troppo poco rispetto al reale valore di mercato. Colpa di una pubblicità poco trasparente, che non fa distinzione tra oro a 18K e oro puro, bilance truffaldine e scarsa attenzione alle quotazione giornaliere del bene. Per questo consigliamo OSCAR DELL’ORO l’eccezione che i veri COMPRO ORO possono aiutarvi veramente, in tutti i sensi.


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Mantova

UN GAP GENERAZIONALE Il vicesindaco Claudio Leoci: “E’ evidente che la zona è poco conosciuta dai giovani. La sua valorizzazione è fondamentale per il rilancio turistico del territorio”

ALTO MANTOVANO

Rilanciamo il territorio…

OPEN DAY

La Polizia Locale incontra i cittadini

Cominciando da valle CASTIGLIONE

DELLE STIVIERE: Ultimi giorni di eventi e iniziative per promuovere le colline di Dario Ferrarini –-------------------------------

U

na settimana di incontri, passeggiate e mostre per far conoscere ai giovani il più importante patrimonio naturale dell’alto mantovano: le colline moreniche. Si concluderà domenica 7 ottobre, a Castiglione delle Stiviere, la Settimana per la Custodia del Territorio, il progetto europeo a cui a aderito anche il comune aloisiano sviluppando una serie di iniziative che in sette giorni hanno coinvolto alunni di tutte le età, cittadini e Amministrazione sul tema della salvaguardia ambientale. L’evento, che si chiu-

Aut. San. n. 9333 del 08/08/20008 - Dir. San. Dr. Visentin VR914

Claudio Leoci

derà nella Zona Umida di Valle con una passeggiata ecologica e un intervento di pulizia sul territorio da parte degli studenti, si è snodato lungo sette giorni proponendo attività didattiche nelle aule sulla biodiversità del territorio collinare, una conferenza sugli aspetti naturalistici del territorio morenico e una vetrina permanente di testi sull’ambiente locale allestita presso la Biblioteca Comunale. Tra i relatori anche il professor Gandini, e due esperti della Provincia di Mantova, Susanna Perlini e Cesare Martignoni. “Abbiamo deciso di iniziare dalla zona di Valle perché rappresenta un sito di straordinaria valenza naturalistica – commenta il Vicesindaco e Assessore alle risorse e alla promozione del territorio, Claudio Leoci – un ambiente che è stato oggetto di numerosi studi e pubblicazioni ma che purtroppo è poco conosciuto

dai giovani. È evidente che c’è un gap gi conoscenza dal punto di vista generazionale, perciò la nostra amministrazione ritiene importante recuperare questo vuoto e rilanciare il territorio anche come strumento per incentivare il turismo nel nostro comune. Si tratta di un’iniziativa che coinvolge anche molte associazioni locali. Oltretutto nella zona di Valle verrà presto attuata una piantumazione da parte del Consorzio Forestale Padano, per realizzare in futuro un bosco didattico”. Un’attenzione, quella per i giovani, fortemente voluta anche dall’Assessore alle Politiche Educative, Elena Cantoni: “Abbiamo voluto coinvolgere i ragazzi nella conoscenza del territorio, perché spesso dall’ignoranza alla non curanza il passo è breve. Sono stati coinvolti tutti gli istituti scolastici castiglionesi, per un totale di 24 classi,

con attività didattiche e visite guidate per spiegare la biodiversità delle nostre colline. È stata anche l’occasione per spiegare le peculiarità di certi ambienti che generalmente sono poco tenute in considerazione”. E di tutela ambientale parla anche il Sindaco, Alessandro Novellini: “Questo evento rappresenta il filo conduttore di tutta la nostra linea programmatica, perché unisce la tematica dell’ambiente a quella della conoscenza e della condivisione del nostro territorio attraverso le scuole. È anche una sperimentazione nel coinvolgimento dei cittadini nei confronti degli elementi di pregio che ci sono a Castiglione. Credo che nel nostro paese, oltre alla storia anche l’ambiente, sia un segno di identità, perciò riscoprire le colline è un passaggio estremamente importante per trovare un forte elemento di coesione”.

Per la prima volta nella città aloisiana il Comando di Polizia locale apre le porte ai cittadini: una giornata dedicata ai vigili urbani e al loro rapporto con la popolazione promossa nell’ambito dell’iniziativa “Open Day dei Comandi di Polizia Locale”, ideata dalla Direzione Generale Protezione Civile, Polizia Locale e Sicurezza della Regione Lombardi. L’evento, che si svolge il 6 ottobre, coinvolge ben 48 Comandi di comuni con oltre 20mila abitanti in tutta la regione e otto comandi di Polizia Locale delle province. “Un’iniziativa che nasce dalla più ampia visione di essere sempre vicini alla cittadinanza, di cui l'Agente di Polizia Locale è parte integrante – spiega Giuseppe Pastori, agente referente organizzativo del progetto - quindi quale miglior modo se non di aprire i propri Uffici e Comandi, dedicando così la giornata a tutti quei cittadini che, per curiosità o per soddisfare i propri quesiti, vorranno visitare la sede della “propria” Polizia. Il Coman-

dante Antonio Carrassi, attuale Responsabile del Comando di Castiglione Delle Stiviere, ha risposto a questa iniziativa mettendo in campo i propri uomini e mezzi. Il tutto avrà inizio nella mattinata, che verrà dedicata prevalentemente alle scolaresche con un ricco programma didattico, supportato da video, slide e con la creazione di un percorso ciclabile, dove si comprenderanno le dinamiche della circolazione stradale per quanto riguarda le scuole primarie, mentre per le scuole secondarie verranno elencate le varie normative, con dimostrazione pratica, che disciplinano la conduzione di un ciclomotore. Si replicherà nel pomeriggio, con un programma dedicato principalmente ad un pubblico adulto, in cui si spiegherà l'utilizzo dei vari presidi in dotazione al Comando e dei mezzi di servizio con la proiezione continua di alcuni video o foto inerenti l'attività che viene svolta giornalmente dai componenti del Comando di Castiglione delle Stiviere”.

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Mantova

LTREPO MANTOVANO

Dal Garda

all'Adriatico le piste ciclabili si arricchiscono

L

e rive del Mincio e del Po si arricchiscono fino al Mare Adriatico, nel Ferrarese. Non di flora o di fauna, ma di attrezzature per i cicloturisti. Punti di bike sharing, cartellonistica, aree attrezzate e via dicendo. Si tratta di un'iniziativa che si pone l'obiettivo di “soddisfare le esigenze di una tipologia di

turisti in crescita che fa bene all’ambiente”. Il progetto è stato presentato di recente dall'assessore al Turismo della Provincia di Mantova, Alberto Grandi, dal suo omologo della Provincia di Ferrara, Davide Bellotti e dal sindaco di Pieve di Coriano, Andrea Bassoli. Proprio a Pieve è stata infatti celebrata la

cerimonia con taglio del nastro per l'apertura del lunghissimo percorso ciclabile che parte dal Lago di Garda e, lungo il Mincio e il Po, arriva fino al Mare Adriatico. Sono più di 260 chilometri di piste da scoprire, dedicati sia ai veterani del cicloturismo, sia a chi invece si avvicina per la prima volta a tale pratica

sportivo-turistica. Nelle prossime settimane, tra Felonica e Quistello verranno installati punti per il bike sharing e ben quindici aree di sosta attrezzate con tutto il necessario per chi si sposta a bordo delle due ruote a pedali. Commenta il sindaco di Pieve di Coriano, Andrea Bassoli. (gb)

Fino al mare

in SELLA AI CAVALLI

FELONICA

Minifestival culturale

per la ricostruzione “Terraferma – La cultura per la ricostruzione”. E' questo il nome dell'iniziativa, legata al terremoto dello scorso maggio, che il fine settimana del 6 e 7 ottobre andrà in scena a Felonica, presso la tensostruttura. Questo il programma della due giorni. Si parte sabato mattina alle 10.30 con alcune letture per i più piccoli a cura dei volontari “Nati per leggere”. Alle 15.30 appuntamento per gli adulti con alcuni studi su “Il Capitale” di Karl Marx, a cura di Diego Fusaro (appuntamento festivalfilosofia). Alle 18 incontro con Paolo Nori, per bambini da cinque anni in su, con letture da 13 favole belle e una brutta. Alle 21 di sabato “Non può bastarmi questo lembo di terra”, reading dedicato a Tiziano Ter-

zani e ai suoi scritti; a seguire spettacolo della compagnia teatrale di Quingentole “Zero Beat”. Alle 15.30 di domenica 7 ottobre laboratorio ad alta voce per bambini dai tre anni in su a cura di Maria Sole Boni con “La banda dei piccoli lettori”. Alle 17 “Arrivano i soccorsi!”: laboratorio su cibo, avventura ed emergenza con Vichi De Marchi, Food Force, videogioco alimentare ed educativo pubblicato dal Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite. Nel corso delle giornate anche bookcrossing, crociera sul Po da Felonica a Mantova e menu speciali presso strutture del Consorzio Agrituristico Mantovano "Verdi terre d'acqua". Info presso il Comune di Felonica. (gb)

Il termine tecnico è ippovia: è il percorso a cavallo che la Provincia di Rovigo sta allestendo sull’argine sinistro del Po, con partenza da Ostiglia e arrivo ad Albarella, isola in Comune di Rosolina, sull’Adriatico, in provincia di Rovigo. Un percorso

GRANDE APERTURA Mercoled“ 03 Ottobre 2012

"MANI IN PASTA" SCUOLA DI CUCINA

di 135 chilometri che si snoda lungo l’argine maestro del Po e che interessa 21 Comuni: Ostiglia, nel Mantovano, e i rodigini Melara, Bergantino, Castelnovo Bariano, Castelmassa, Calto, Salara, Ficarolo, Gaiba, Stienta, Occhiobello, Canaro, Polesella,

Guarda Veneta, Crespino, Villanova Marchesana, Papozze, Adria, Loreo, Porto Viro, Rosolina. Nei progetti dell’amministrazione provinciale rodigina non c’è l’intenzione di costruire una vera e propria pista dedicata ai cavalli, ma semplicemente

di dare vita a tale percorso arginale segnalandolo con appositi cartelli e su mappe per gli appassionati. Del progetto si sta occupando Laura Negri, assessore della Provincia di Rovigo a cultura, turismo e promozione del territorio. Lungo il percorso vengono segnalati agriturismi, bed & breakfast e alloggi di cui i turisti possono usufruire. La partenza da Ostiglia è la corte agricola-maneggio “Arginino Piccolo”, a due passi dall’argine maestro del Po; la meta invece si trova al centro ippico di Albarella, nelle strutture sportive “Club Ippico dei Ferri” e “Centro Turismo Equestre in Albarella”. (gb)

L’attesa è ormai finita ed una nuova sfida prende vita. Siamo pronte a condividere arte e passione e tutto ciò che la cucina propone, siamo pronte ad insegnare ciò che voi volete imparare. E se nei momenti di festa gradite farvi servire, lasciate fare noi, vi sapremo stupire!!! Presso il “ laboratorio “ quindi Vi attendiamo Per dare informazioni, iscrizioni e prodotti che noi proponiamo. Saremo lì a vostra disposizione per presentarvi la nostra organizzazione!!! Scuola di Cucina Gastronomia su prenotazione Produzione e vendita di prodotti conservati Servizi per la Cerimonia Articoli Regalo Attrezzatura per la Cucina Sezione Letteratura Culinaria Per Info : Scuola di Cucina “ Mani in pasta “ Via Amendola, 7 - 46020 Pieve di Coriano ( MN ) Tel. 342 / 1530213 - 338 / 6358611 maninpastascuoladicucina@mail.com


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Mantova

LTREPO MANTOVANO

“Da un IO fragile

a un NOI forte”

Bimbi e famiglie: tutti in platea da

Viadana a Pomponesco Tutti a teatro nei Comuni dell'Oglio Po: sono in arrivo quattro date, dal 14 ottobre al 2 dicembre, nei teatri di Pomponesco, Viadana, Dosolo e San Matteo delle Chiaviche, frazione viadanese. La rassegna, pensata appunto per bambini e famiglie, va sotto il nome di “Teatro in famiglia 2012” e, come detto, si declina in quattro matinée: tutti gli spettacoli cadono di domenica e iniziano alle 14.30. Il primo appuntamento è per il prossimo 14 ottobre al Teatro 1900 di Pomponesco: il gruppo teatrale “La casa degli gnomi” porta in scena lo spettacolo “Hansel e Gretel”. Il 28 ottobre invece tocca al Cinema Teatro Vittoria di Viadana: Giorgio Gabrielli si esibisce nel suo spettacolo che va sotto il titolo di “Inseguendo le lucciole”. Al Teatro Cinema Italia di Dosolo, il 18 novembre, Manuela Chiaffi porta in scena “Rumorino e Mago

Route 266,

Suzzara si mobilita per i diversamente abili

U

n anno di attività per i diversamente abili e in loro favore. Attività per imparare a fare squadra e aiutarsi gli uni con gli altri, per attivare una progettualità forte e partecipata nella quale un “io fragile” possa diventare un “noi forte”. Un maxi-progetto che prende il via in ottobre e si concluderà nel settembre 2013, e che interessa tutto il Suzzarese, da San Benedetto Po fino a Motteggiana. Il progetto va sotto il nome di “Route 266” e ha come obiettivo coinvolgere Comuni, comunità, cooperative, associazioni e volontari che vogliano mettere se stessi e il proprio tempo a disposizione di persone in difficoltà. “Route 266” promuove azioni, eventi e percorsi per costruire e rafforzare i legami sociali e le relazioni tra i cittadini, e tra questi e le persone con fragilità. Potenziare alcuni spazi sociali come oratori e circoli ricreativi, da sempre luoghi di aggregazione del territorio in cui si dispiega il progetto (le frazioni suzzaresi di Riva, Tabellano e Torricella), per gli organizzatori dell'importante iniziativa significa creare opportunità per una partecipazione attiva e responsabile degli individui, per svilupparne e rafforzarne il senso di appartenenza alla comunità. Organizzatore del progetto è l'Associazione Territoriale di Coordinamento Volontari ed Handicappati (che opera nei Comuni di Gonzaga, Moglia, Motteggiana, Pegognaga, San Benedetto Po e Suzzara) insieme al Comune di Suzzara e

ATTIVITA' DI VOLONTARIATO PER UN ANNO Da ottobre fino a settembre 2013, una decina di associazioni e coop suzzaresi organizzano iniziative per bambini e adulti su tutto il territorio

una decina di altre associazioni e cooperative del territorio. Il programma prevede numerose attività che, nel corso dei prossimi dodici mesi, si svolgeranno in diversi frazioni di Suzzara e Gonzaga. In ottobre, novembre e dicembre: corso di primo soccorso pediatrico, un video-documentario del preogetto, un corso di formazione per volontari, corso di servizio bar e tavoli, laboratorio didattico-creativo, corso di cucina, pranzo di solidarietà. Gennaio, febbraio, marzo: laboratorio cinematografico

di riprese e montaggio video, laboratorio teatrale, corso di educazione alimentare per genitori e bambini, rassegna film amatoriali. Aprile, maggio, giugno: laboratorio di fotografia per bambini, corso per guide al Parco San Colombano, sfida culinaria e cena. Luglio, agosto, settembre: corso in acqua per persone fragili, tigellata a Tabellano, tigellata a Torricella, pranzo del volontariato, giornata dei bimbi con percorso naturalistico, e infine gita a una fattoria sociale del Suzzarese. (gb)

del Silenzio”. Infine c'è l'ultimo appuntamento, previsto per il prossimo 2 dicembre. In questo caso a fare da cornice ai teatranti sarà il Cinema Lux a San Matteo delle Chiaviche, frazione di Viadana: il gruppo “La casa degli gnomi” - lo stesso dello spettacolo di Pomponesco – arriva teatro con “Storie di un albero”. La rassegna “Teatro in famiglia 2012” è stata organizzata dall'associazione culturale Mirart in collaborazione con gli assessorati alla Cultura e Pubblica Istruzione dei Comuni di Dosolo, Pomponesco e Viadana con il patrocinio della Provincia di Mantova e della Regione Lombardia. Il biglietto intero costa 4 euro; ridotto (bambini fino a 10 anni) 2 euro. Info: HYPERLINK "mailto:teatroviadana@muviviadana.org"teatroviadana@muviviadana.org oppure 0375-820931. (gb)


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Mantova

TIPOLOGIE D’IMPIEGO Il primo passaggio delle quattro uscite di illustrazione e commento della riforma del lavoro si concentra sulle tipologie d’impiego; il prossimo sarà sulle modalità di licenziamento

Lavoro CoNtrAttI A termINe – Causale giustificativa: non sarà più necessaria la giustificazione scritta per il ricorso al primo contratto a termine con il lavoratore, se il rapporto ha una durata non superiore all'anno. Tale disposizione vale anche per la prima missione in lavoro somministrato a tempo determinato, sempre nei limiti dei 12 mesi. Questo rapporto senza causale giustificativa non può essere oggetto di proroga, e conta ai fini del periodo massimo di utilizzo dei rapporti non a tempo indeterminato (vedi oltre); in alternativa a questa esenzione, la contrattazione collettiva può prevedere che, a fronte di alcune evenienze (esemplificate dal legislatore in: avvio di nuova attività, lancio di un prodotto innovativo; implementazione di un rilevante cambiamento tecnologico; fase supplementare di un significativo progetto di ricerca e sviluppo; rinnovo o proroga di una commessa consistente), si possa procedere all'assunzione a termine o in somministrazione a termine senza causale giustificativa fino al 6% dell'organico, e senza che il testo preveda una durata massima (salvo quella generale di 36 mesi); – Intervalli tra un contratto a termine e quello successivo: al fine di evitare comportamenti elusivi della natura temporanea delle assunzioni a termine, si prevede che l'intervallo tra un contratto a termine e quello successivo sia di almeno sessanta o novanta giorni rispettivamente se il contratto venuto a scadenza sia stato inferiore o superiore a sei mesi. Anche qui la contrattazione collettiva, alla luce delle stesse evenienze descritte sopra e in caso di attività stagionali, può ridurre questi intervalli fino a, rispettivamente, venti e trenta giorni. Qui è anche previsto un potere autonomo di intervento da parte del Ministero del Lavoro, in caso di silenzio della contrattazione collettiva; – Durata complessiva dei rapporti a termine tra gli stessi soggetti: la durata di tutti i rapporti a termine (sia diretti che tramite somministrazione) che un lavoratore può avere con la stessa impresa non può superare 36 mesi, fatto salvo l'ulteriore rapporto a termine definito in sede di DPL (art. 1 comma 40 legge 247/07); – La prosecuzione del con-

 Viaggio in 4 puntate

negli snodi fondamentali della legge n°92/12

In collaborazione con Cgil Mantova abbiamo scelto di dedicare quattro speciali alla Riforma del Lavoro, per contribuire a fare chiarezza su un provvedimento complesso e molto dibattuto. Abbiamo scelto di distinguere la pare puramente

illustrativa della legge dai commenti, che emergeranno attraverso le parole degli intervistati. La prima puntata è un approfondimento sulle molte modalità attraverso le quali è possibile effettuare assunzioni. Il commento è affidato a Italo Freddi, sindacalista Cgil.

La riforma del lavoro

tratto a termine oltre il limite previsto, cui deve corrispondere comunque il pagamento della maggiorazione del 20% per i primi 10 giorni e del 40% per i giorni successivi, dà luogo alla conversione a tempo indeterminato se supera rispettivamente i 30 giorni se il contratto aveva una durata inferiore a sei mesi, e i 50 se superiore ( i termini precedenti erano rispettivamente 20 e 30). SommINIStrAzIoNe Si cancella una disposizione del D.Lgs. 276/03, che ammetteva la possibilità, per somministrazioni fino a sei mesi indirizzate verso “lavoratori svantaggiati” di derogare al principio di parità di trattamento.

CoNtrAttI d’INSerImeNto Dal 1° gennaio 2013 si cancella questa forma di rapporto di lavoro, indirizzando correttamente le agevolazioni previste alle figure svantaggiate, ma senza sovrapporvi abbassamenti retributivi (sottoinquadramento). APPreNdIStAto – Si prevede una durata minima di sei mesi, salvo maggiore periodo previsto dalla contrattazione collettiva; – Si modifica il rapporto tra apprendisti e qualificati per le imprese con più di 10 dipendenti, passando al rapporto 3:2 anziché 1:1 (tre apprendisti ogni due lavoratori qualificati); – Si dispone che per poter assumere nuovi apprendisti le

imprese con più di 10 dipendenti devono aver confermato a tempo indeterminato almeno il 50% degli apprendisti assunti nel corso del triennio precedente. La percentuale è fissata al 30% per i primi tre anni di applicazione della legge, e comunque è data facoltà a tutte le imprese, anche se inadempienti rispetto al vincolo delle conferme, di poter assumere un nuovo apprendista. PArt-tIme Si ripristina la facoltà della contrattazione collettiva a disporre la possibilità di ripensare, da parte del lavoratore, all'assenso dato con la sottoscrizione di “clausole flessibili e elastiche” nello svolgimento del lavoro a tempo parziale. Commento:

ancorché poco enfatizzato, si tratta di un importante risultato, che rovescia un caposaldo della normativa del centro destra in materia di part-time. Conferendo nuovamente alla contrattazione collettiva la possibilità di introdurre e disciplinare il “diritto al ripensamento” in materia di clausole elastiche e flessibili si consegna un diritto al lavoratore (più spesso lavoratrice) che la può rendere più libera rispetto al ricatto dell'impresa “o con le clausole elastiche o niente part-time”. Spetterà alla contrattazione collettiva ad ogni livello provvedere affinché questo diritto non resti sulla carta. LAvoro INtermItteNte – Si sopprime la disciplina spe-

cifica per il contratto di lavoro intermittente previsto per i fine settimana e i periodi di vacanze natalizie, pasquali ed estive, che non prevedeva il pagamento dell'indennità di disponibilità in caso di mancata chiamata del lavoratore; – Si modifica leggermente la popolazione destinataria di questo istituto anche senza la preventiva indicazione, da parte della contrattazione collettiva, delle “esigenze” al soddisfacimento delle quali il contratto era utilizzabile. Dal 2013 questa popolazione sarà quella fino a 24 anni, con conclusione obbligata del contratto entro il compimento del 25° anno, e quella maggiore di 55 anni (precedentemente era compresa fra meno di

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Mantova

25 e oltre 45 anni); – Si introduce l'obbligo per l'impresa, ad ogni chiamata, di segnalare l'avvio della prestazione, o di un “ciclo integrato” di prestazioni, anche tramite l'uso di sistemi informativi semplificati (è previsto un decreto ministeriale che le indichi); – I contratti in essere attivati in base alle disposizioni pregresse cessano la loro efficacia dopo 12 mesi dall'entrata in vigore della legge (luglio 2013). CollAborAzIoNI A ProGetto – Si sopprime la possibilità di collaborazioni a progetto per programmi o fasi dell'attività; – Si introducono criteri stringenti sulla presunzione di illegittimità, e conseguente considerazione del rapporto quale lavoro subordinato fin dall'inizio, per le collaborazioni che: a) abbiano quale contenuto del progetto l'oggetto sociale dell'impresa; b) comportino lo svolgimento di attività esecutive e ripetitive, individuate dalla contrattazione collettiva; c) riguardino lo svolgimento di attività svolte in modalità analoga da parte dei dipendenti del committente – Nei confronti di collaborazioni genuine si prevede la titolarità della contrattazione collettiva a definirne i compensi, e comunque in assenza di ciò i compensi delle collaborazioni non potranno essere inferiori alla retribuzione del lavoratore subordinato comparabile per esperienza e competenza. – Le modifiche entrano in funzione per le collaborazioni attivate dopo l'entrata in vigore della legge. – A far data dal 2012 la contribuzione a carico dei collaboratori sale di un punto all'anno, per raggiungere il 33% valevole per i lavoratori subordinati nel 2018 – Con l'art. 24 bis della legg 134/12 è stata altresì ammessa la possibilità di ricorrere alle collaborazioni a progetto per i call center che svolgano la vendita di prodotti o servizi in outbound purché alle collaborazioni si applichino "i corrispettivi previsti dalla contrattazione collettiva nazionale di riferimento" PArtIte IvA – Si prospetta la presunzione di lavoro svolto in collaborazione a progetto (la quale a sua volta, mancando il progetto, potrà essere considerata lavoro subordinato), qualora si verifichino

congiuntamente almeno due delle tre condizioni indicate appresso: ▪ durata del rapporto superiore a otto mesi, da valutarsi su un arco di due anni; ▪ responsabile di almeno l'80% del reddito, ugualmente da valutarsi su due anni; ▪ disponibilità di una postazione di lavoro fissa presso il committente; – queste presunzioni non valgono, e non producono effetti se: ▪ si è in presenza di prestazioni svolte con competenze teoriche di grado elevato o elevate capacità pratiche acquisite; ▪ ilredditoannuolordoconsegue ntesiasuperioredi1,25voltealm inimaleimponibileaifini fiscali ( ▪14258,4*1,25= ▪17823); – Sono ugualmente esclusi dalla presunzione di illegittimità le prestazioni: ▪ per le quali l'ordinamento obblighi all'iscrizione ad ordini o albi, che a loro volta prevedano requisiti e condizioni, di cui il Ministero del lavoro dovrà dare conto entro tre mesi dall'entrata in vigore della legge; – come per le collaborazioni, si prevede l'incremento dell'aliquota previdenziale, ritardata di un anno rispetto alle collaborazioni, in modo che si raggiunga il 24% nel 2019 Queste disposizioni valgono per i nuovi rapporti accesi dopo l'entrata in vigore della legge, mentre per quelli preesistenti entrano in vigore dopo 12 mesi (luglio 2013) AssoCIAzIoNe IN PArteCIPAzIoNe Questo istituto era stato riconosciuto da tutte le rappresentanze sociali come particolarmente a rischio di un utilizzo improprio ed elusivo, pertanto nel documento riassuntivo del confronto, approvato "salvo intese" dal Consiglio dei Ministri del 20 marzo si leggeva che "si prevede di preservare l’istituto solo in caso di associazioni tra familiari entro il 1° grado o coniugi.” Invece il testo del disegno di legge prevede che “ il numero degli associati non può essere superiore a tre, ..., con l'unica eccezione nel caso in cui gli associati siano legati all'associante da un rapporto coniugale, di parentela entro il terzo grado e di affinità entro il secondo.” Inoltre si prevede che le eventuali associazioni in partecipazione la cui legittimità sia stata oggetto di certificazione (art. 75 e sg. D.Lgs. 276/03 ) restino valide fino alla scadenza

della loro durata. La sanzione per le associazioni illegittime è la conversione in lavoro subordinato, a meno che esse non siano riconducibili alle prestazioni rese con partita Iva come modificate da questa legge. vouChers – Il ricorso al voucher avverrà modificando l'art. 70 e sg. del d.Lgs. 276/03, nei limiti di ¤5000 annui per prestazioni di natura occasionale, cancellando l'infinita lista di esempi presente nel testo emendato; se svolte nei confronti di imprese (la dizione “committenti imprenditori commerciali” va qui intesa nel senso generico di soggetti economici), o studi professionali le prestazioni non potranno eccedere l'importo di ¤2000 annui per committente; – la prestazione sarà pagata utilizzando buoni orari, del valore nominale di ¤10,00 ciascuno (da cui sono detratti ¤2,5 a copertura della contribuzione previdenziale ed assistenziale, nonché l'aggio per l'istituto emettitore, ossia l'Inps); i buoni sono numerati progressivamente e datati; il loro valore è aggiornato periodicamente sentite le parti sociali; – il reddito derivante da queste prestazioni concorrerà a determinare il reddito del lavoratore immigrato ai fini del rilascio e del rinnovo del permesso di soggiorno; – il ricorso al voucher in agricoltura è limitato ai soli studenti e pensionati per le attività svolte in favore di imprese agricole il cui fatturato le obblighi al versamento dell'Iva , ed è invece libero, salvo non poter ricorrere a persone iscritte l'anno precedente negli elenchi anagrafici, per attività svolte nelle imprese con fatturato inferiore. – I buoni già emessi sottostanno alle vecchie regole, e vanno utilizzati comunque entro il 31 maggio 2013 stAGe e tIroCINI Il testo prevede una delega, da esercitarsi entro sei mesi, per la definizione, ad opera della Conferenza Stato/Regioni, di linee guida per il ricorso a questa forma di impiego che in sostanza ne eviti la concorrenzialità nei confronti dell'apprendistato, definisca le caratteristiche essenziali del tirocinio e ne punisca l'assenza, punisca il ricorso al tirocinio gratuito con una "congrua indennità".

Il CommeNto

Italo Freddi, Cgil:

“le ombre sovrastano di gran lunga le luci”

Riforma del lavoro: ci concentriamo sulle tipologie di impiego. Una proposta con luci e ombre, quali sono a suo avviso gli aspetti da salvare? “A fronte di una richiesta sindacale che chiedeva l’abolizione di tutte le forme spurie di assunzione – 46 forme per far lavorare un addetto – mantenendo in essere solo quattro tipologie, francamente le ombre sovrastano, nel vero senso del termine, di gran lunga le luci. Gli aspetti da salvare al fine di verificarne davvero la portata e la praticabilità, sono riconducibili a pochi aspetti. Per alcune tipologie di assunzione – contratti a termine, apprendistato, somministrati – c’è un rimando alla contrattazione nazionale di categoria e/o di settore: se le parti sociali riuscissero a modificare, migliorandola, la normativa Fornero sarebbe una cosa giusta. Per quanto riguarda l’apprendistato, se la materia viene gestita in modo corretto e costruttivo potrebbe diventare davvero un canale sia per la formazione che per la continuità del rapporto di lavoro. Non v’è dubbio che il ruolo e la funzione di controllo del sindacato diventa indispensabile per garantire queste flebili luci”. Veniamo alle ombre. La nuova normativa sui contratti a termine le sembra un passo nella direzione di una maggiore precarietà nel mondo del lavoro? “Considerato che la tipicità del contratto a termine è il presupposto che definisce, nell’accordo che le parti stipulano, la data iniziale e la data finale del rapporto senza obbligo, salvo la violazione della legge, della trasformazione dello stesso (superamento dei 36 mesi), risulta chiara ed evidente la precarietà nella quale il lavoratore si ritrova. Considerato che non essendo più prevista per alcuni casi nessuna causale – primo contratto a termine di durata non superiore a 12 mesi – questa carenza può aumentare la precarietà dei lavoratori unitamente ad altre specificità previste dalla norma e riconducibili alla difficoltà intrinseca di non vedersi trasformato il contratto a tempo indeterminato”. Cgil, Cisl e Uil avevano chiesto di eliminare il lavoro intermittente. Come giudica la scelta del governo? “Il giudizio non può che risultare di condanna totale. Questa opportunità lavorativa è probabilmente quella che di più si presta al non rispetto delle norme contrattuali e incide in modo pesantissimo sulle tutele del lavoratore. Nonostante il legislatore obblighi le aziende alla comunicazione preventiva per ogni chiamata e/o ciclo integrato di prestazioni non superiori a trenta giorni alle competenti Direzioni Territoriali del Lavoro, non può certo essere questo il deterrente per ridurre gli abusi di questa forma contrattuale. Nella realtà risulta essere una forma di sfruttamento in riferimento a retribuzioni basse, alla omissione dei versamenti contributivi e al mancato rispetto di tutele di carattere

generale. Per i giovani questo contratto non risulta mai propedeutico per una stabilizzazione nel mercato del lavoro. Per quanto riguarda gli aspetti legati a diritti garantiti dai vari Contratti Nazionali, vedi il pagamento della malattia, diventa quasi sempre impossibile dimostrare il diritto al percepimento”. Partite Iva, la norma è stata da voi giudicata involuta e pericolosa. Per quali ragioni? “Fermo restando che il titolare di Partita IVA dovrebbe essere una figura connotata da competenze tecniche di grado elevato, prestazioni svolte nell’esercizio di attività professionali per le quali è prevista anche l’iscrizione agli ALBI professionali, che il compenso (non retribuzione) deve superare una certa soglia, la norma fissa dei paletti per la distinzione vera tra una prestazione professionale autonoma e un contratto che potrebbe essere di collaborazione a progetto oppure di mera prestazione subordinata. Affermare che questi paletti riportano nell’alveo della correttezza e disciplinano in modo univoco questo pezzo del mondo del lavoro non risulta sostenibile. La nuova norma introduce dei limiti di tempo e di reddito attraverso i quali si dovrebbe evincere senza dubbio se sussiste una forma di lavoro subordinato mascherata oppure se quella prestazione è veramente a partita IVA. La procedura di presunzione invece non risulta assolutamente chiara perché al verificarsi del superamento dei limiti non vi è un riconoscimento immediato di rapporto di lavoro subordinato ma di contratto di collaborazione a progetto che di per sé presuppone come elemento indispensabile un allegato contenente “ il progetto”. Inoltre il limite fissato in 1.300 mensili (18.000 euro annui circa, al fine di poter definire la presunzione di lavoro a progetto o di partita IVA risulta francamente poco oggettivo e di fatto rende difficile la presunzione di un rapporto di lavoro a progetto. Si produce pertanto una sorta di impunità nei confronto delle aziende. Il tutto potrebbe determinare una passaggio dai contratti di collaborazione a progetto in partite IVA. La nostra proposta è quella di cominciare ad inserire nei contratti nazionali specifici sezioni che tengano nella necessaria considerazioni posizioni lavorative davvero autonome".

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Mantova

TRE SPORT IN UNO Alla scoperta della squadra di triathlon della Canottieri Mincio. Nata tre anni fa, ora conta una sessantina di atleti. I più giovani hanno solo otto anni.

Sport

 Il responsabile Dalmaschio:

“Le grandi distanze non devono spaventare, chiunque può cominciare a praticare questo sport, grazie alla tante varianti previste”

C

Gli “Ironman” della Canottieri

’è il supersprint, il doppio olimpico, il duathlon e l’acquathlon, la versione invernale, quella con le mountain bike sullo sterrato, e altre ancora. Tante varianti dello stesso sport: il triathlon, sport multidisciplinare individuale, divenuto specialità olimpica dal 2000, che a Mantova ha trovato come base la Canottieri Mincio, dove tre anni fa, dopo l’ok del consiglio, ha preso vita il gruppo sportivo “Cano triathlon”. Una nascita che ha trovato uno “sponsor” d’eccezione, all’interno del circolo di Cittadella. L’attuale direttore generale Paolo Cantoni, infatti, a metà degli anni ottanta vinse nientemeno che la prima gara di triathlon disputata in Italia, nella vicina Bardolino. Con un precedente del genere, era inevitabile che prima o poi i triatleti mantovani trovassero casa nella società sportiva in riva al lago. Al momento, il gruppo di triatleti è formato da una sessantina di elementi, dai ragazzini (almeno 8 anni) che si approcciano a questo affascinante mondo, fino ad atleti ormai affermati ben oltre i confini tricolori, come a esempio Federico Banti e Luca Mari, freschi reduci dall’Ironman World Championship disputatosi a Las Vegas. Su 1.800 partecipanti, solo 37 dei quali italiani, Banti ha chiuso la gara al 180esimo posto, 18esimo della sua categoria e quinto fra i suoi connazionali al traguardo. Una prestazione di tutto rispetto, divisa nelle tre frazioni di nuoto (1,9 km) bicicletta (90 km) e infine corsa (21,1 km). Il tutto condito da temperature vicine ai 40 gradi. Insomma una prova massacrante,

o come dice il nome stesso della competizione, da “ironman”. Si tratta di distanze che spaventerebbero chiunque volesse affacciarsi a questa disciplina, ma secondo Matteo Dalmaschio, responsabile triathlon della Canottieri Mincio, sono timori infondati. “Il triathlon è e deve essere un divertimento per chi lo pratica, oltre che una sfida con se stessi. Le diverse distanze e modalità sviluppate consentono a chiunque lo desideri di provarci. È un modo per diversificare la fatica degli allenamenti, cimentandosi in gesti, tecniche ed esercizi differenti. Proprio quest’ultimo è un aspetto che attrae molto chi, tra amatori e professionisti, praticava soltanto una delle tre discipline del triathlon. A maggior ragione, anche per i ragazzi è l’ideale, perché hanno la possibilità di scoprire divertendosi sport diversi”. E proprio sugli atleti più giovani il triathlon alla Cano punta parecchio. Secondo i regolamenti internazionali, si può cominciare a otto anni (categoria “Cuccioli”). Sono già due le manifestazioni giovanili organizzati in riva al lago, gli “Acquathlonkids del Mincio”, per atleti fino ai 17 anni. E in entrambi i casi i giovani di casa si sono fatti valere. Rimanendo in ambito giovanile, poi, per l’anno prossimo c’è in cantiere un progetto per coinvolgere le scuole di città e provincia, volto a diffondere il più possibile il triathlon. Per quel che riguarda i più “grandicelli”, invece, gli allenamenti, che vengono seguiti dal tecnico Giorgio Marassi, vanno giocoforza a sommarsi al lavoro

di tutti i giorni. “Per chi è agli inizi bastano 2-3 sedute alla settimana – spiega Dalmaschio – fondamentale, per chi viene dalla corsa o dalla bici, è macinare tanti chilometri in acqua, perché la tecnica del nuoto è decisiva. Viceversa, per i nuotatori puri risulta ostico l’approccio alla corsa su strada. Con il tempo poi si curano anche i dettagli

solo all’apparenza più marginali, come le fasi di passaggio nuotocorsa e corsa-bici”. Non fatevi dunque spaventare dalla parola “ironman”. Bambini e adulti, donne comprese: il triathlon non è solo fatica, ma anche divertimento e piacere di muoversi. Se fate un salto alla Cano, ve lo spiegheranno volentieri.


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Mantova

Numero 36 • Venerdì 5 OTTOBRE 2012

Mantova

Tutti in piazza, arrivano

IL PROGRAMMA

Domenica 7 ottobre Mantova invasa dagli squilli di tromba delle brigate Julia, Cadore, Tridentina, Orobica e Taurinense

Ore 10.30 - Sfilata per le vie cittadine delle Fanfare Alpine Ore 10.45 - Discorso di benvenuto autorità Ore 11.00 - Concerto delle Fanfare Congedati delle Brigate Alpine.

le Fanfare degli alpini

La musica degli Alpini sarà protagonista in città. Il Comune di Mantova e l’Associazione Nazionale Alpini virgiliana hanno organizzato nella mattina di domenica 7 ottobre un concerto delle cinque fanfare congedati delle Brigate Julia, Cadore, Tridentina, Orobica e Taurinense, che in totale contano più di trecento elementi. La manifestazione, che partirà da piazza Martiri di Belfiore, vedrà prima sfilare le fanfare nel cuore del centro cittadino: via Roma, piazza Marconi, corso Umberto, via Grazioli, per poi fare ritorno nel piazzale adiacente il Lungorio. Nel dettaglio, il programma della giornata prevede il ritrovo alle 10.30 in piazza Martiri con la partenza della sfilata delle fanfare alpine per il centro storico; alle 10.45 i saluti e i discorsi delle autorità, tra le quali il sindaco di Mantova Nicola Sodano e il presidente dell’associazione degli alpini mantovani Massimo Battisti. Infine, alle 11, sempre in piazza Martiri di Belfiore, si terrà il concerto delle cinque fanfare. L’evento si svolge in occasione del 140° anniversario della fondazione delle Truppe Alpine,

avvenuta nel 1872. Inoltre, rappresenta un motivo d’orgoglio per tutte le penne nere mantovane, le cui tradizioni e valori risalgono al secolo scorso, quando il concittadino il capitano Arnaldo Berni, comandante della 307° Compagnia del Battaglione Skiatori “Monte Ortler”, diede la propria vita sulle cime di Punta San Matteo (il 3 settembre 1918) per difendere eroicamente le posizioni appena conquistate agli austriaci. Tale gesto gli valse l’attribuzione della Medaglia d’Argento al Valor Militare. Altro storico alpino mantovano è stato Ivanoe Bonomi, uomo politico e primo presidente della ricostituita Associazione Nazionale Alpini nel 1946. Anche oggi gli appartenenti all’associazione d’arma sono sempre impegnati in azioni di coraggio e solidarietà, come nelle recenti operazioni di soccorso alle popolazioni terremotate. Il concerto delle fanfare congedati delle Brigate Julia, Cadore, Tridentina, Orobica e Taurinense è rivolto alla cittadinanza mantovana e comprende i migliori brani della tradizione alpina. All'evento è prevista l’affluenza di numerose penne nere provenienti anche dalle province limitrofe.

Domenica 7 ottobre Piazza Martiri di Belfiore

O P E S S T E N R O O di Sorgà Vr P

Pro Loco

DIABOLIK, 50 ANNI E NON LI DIMOSTRA Il disegnatore mantovano Giorgio Montorio all’Ibs con Nicola Sometti

12•13•14 Ottobre 2012

Diabolik, il “re del terrore” festeggia mezzo secolo, e Mantova lo ricorda invitando con Giorgio Montorio, lo storico disegnatore mantovano che ha illustrato gli albi di Diabolik fin dalla nascita del personaggio, ad un incontro pubblico in programma venerdì 5 ottobre alla libreria Ibs di via Verdi, 5 con la presentazione di Nicola Sometti. Nato a Viadana nel 1940, Giorgio Montorio debutta nel fumetto nel 1964, disegnando Alboromanzo Vamp per Gino Sansoni. Per lo stesso editore disegna alcune storie per la rivista Horror e si segnala come il creatore grafico delle serie Teddy Bob e Zakimort, scritte da Pier Carpi. Collabora quindi con le case editrici Universo, Mondadori, Edifumetto ed Ediperiodici, mentre nel 1975 crea la serie Le Amazzoni per l'editore Nerbini. Nello stesso anno inizia la sua collaborazione con Diabolik in veste di inchiostratore, esperienza che si conclude nel 1981. Successi-

SAGRA

IL

muta anara che parla a tavola

dell’ “PROFUMO

DEL LOTO” ALLA tivitàGRANO LOGGIA FesDEL Ognissanti

Da venerdì 5 a domenica 7 ottobre sono in programma a Mantova alla Loggia del Grano, in via Calvi, tre giorni di workshop che avrà per titolo "Il profumo del loto". Durante il week end si potrà partecipare gratuitamente alle lezioni di lingua giapponese e cinese, lezioni di T’ai Chi Ch’uan e T’ai Chi Chih. Inoltre, si potranno ricevere trat-

O P E S S T E N R O P di Sorgà - Vr O

Pro Loco

12•13•14 Ottobre 2012

SAGRA

muta anara che parla a tavola

dell’

Festività Ognissanti

Specialità:

“Fettuccine con l’anara”, “anara arrosto”, risotto col “tastasal”, “bollito misto con la pearà”, “fogazin con i pomi”

vamente disegna un episodio di Mister No e poi torna ad inchiostrare sporadicamente per la serie delle sorelle Giussani tra il 1986 ed il 1991. Nel 1997 fa nuovamente ritorno alla serie collaborandovi regolarmente e diventandone uno degli inchiostratori più apprezzati.

tamenti shiatsu e partecipare a due conferenze. La prima venerdì 5 alle 20,45: “L' energia dei luoghi e il Feng Shui: una via di conoscenza"; la seconda domenica alle 16: “Introduzione all’arte dell’Ikebana: la via dei fiori”. Nella loggia è esposta la mostra fotografica “Il Gesto Creativo” di Flavio Gallozzi. Ad organizzare gli eventi è stata l'associazione culturale "Il Vento tra i Salici“ con il patrocinio del Comune di Mantova e la collaborazione della Camera di Commercio. L'associazione opera a Mantova per divulgare la cultura dell'arte giapponese e orientale. Il programma completo si può consultare sul sito: www.ilventotraisalici.it.

Specialità:

“Fettuccine con l’anara”, “anara arrosto”, risotto col “tastasal”, “bollito misto con la pearà”, “fogazin con i pomi”

VENERDÌ 12:

ore 19,00 Apertura stands gastronomici

SABATO 13:

ore 14,30 Grande corsa ciclistica amatoriale aperta a tutti. ore 18,00 Apertura stands gastronomici

DOMENICA 14:

ore 10,00 Moto raduno “Anitra in moto” presso impianti sportivi organizzata dal M.C. Top Bike Sorgà. Seguirà giro turistico. ore 12,00 Apertura stands gastronomici ore 18,00 Apertura stands gastronomici La manifestazione avrà luogo nelle strutture fisse coperte e riscaldate della Pro Loco presso gli impianti sportivi. Print Tip. Bologna s.n.c. - Isola della Scala - Tel. 045 7300095

VENERDÌ 12:


IL FUTURO AL SICURO


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Borgofranco Po

Mantova

E

PROGRAMMA VENERDÌ 5 OTTOBRE

Tru.Mu (Museo del Tartufo): Visite guidate Ore 19,30 - Apertura Stand gastronomico

SABATO 6 OTTOBRE

Dalle 17 alle 19 - Tru.Mu (Museo del Tartufo) Maria Rita Bruschi presenta il lavoro: “Parliamo di Formaggio: gocce di latte trasformato”. Un connubio di sapori: Formaggio, Tartufo e Vino con aperitivo degustazione. Ore 19,30 - Apertura Stand gastronomico

ntra nel vivo a Borgofranco sul Po la diciottesima edizione della Fiera del Tartufo. Tutto pronto nel piccolo comune per confermarsi un “grande” centro del tartufo a livello nazionale. Il fulcro della manifestazione sarà come sempre il Tru.Fu. (Museo del tartufo), presso il quale sarà possibile partecipare a visite guidate per scoprire i segreti di questo meraviglioso e profumato tubero. Lo stand gastronomico, poi, si aprirà tutte le sere alle 19.30 (la domenica anche a pranzo) e sfornerà a getto continuo piatti prelibati come la Polenta con lardo tartufato e soppressa di tartufo, risotto al tartufo bianco, tortelli di zucca al tartufo bianco, tagliolini al tartufo bianco, controfiletto con salsa e tartufo bianco, scaloppina al tartufo con contorno, uova al tartufo bianco, polpa di luccio in salsa di tartufo, patate fritte con maionese tartufata, spinaci tartufati e dolci tipici. In programma, fino al 22 ottobre, ci sono anche convegni, mercatini dell’antiquariato e raduno di mezzi storici. Da non perdere sabato 13 ottobre la prima asta del tartufo con il sindaco Mariaelena Gabrielli e il notissimo Giovanni Rana.

DOMENICA 7 OTTOBRE

Ore 10 - Area Fiera - Mercatino giornaliero dell’Antiquariato Ore 12,30 - Apertura Stand gastronomico Ore 19,30 - Apertura Stand gastronomico

VENERDÌ 12 OTTOBRE

Tru.Mu (Museo del Tartufo): Visite guidate Ore 19,30 - Apertura Stand gastronomico

SABATO 13 OTTOBRE

Giovanni Rana

guest star alla

Fiera del Tartufo Borgofranco, capitale del “tubero”, dal 5 al 22 ottobre

Ore 9.30 - Tru.Mu (Museo del Tartufo= XVII° Convegno Lombardo sul Tartufo Dalle ore 16 alle ore 19 Prima asta del tartufo con Giovanni Rana e il Sindaco Mariaelena Gabrielli Ore 19,30 - Apertura Stand gastronomico

DOMENICA 14 OTTOBRE

Dalle 10 alle 17 - Tru.Mu (Museo del Tartufo) 3° Raduno Mezzi Storici della Seconda Guerra Mondiale con Rievocazione Storica Ore 10 - Area Fiera Mercatino giornaliero dell’Antiquariato Ore 12,30 - Apertura Stand gastronomico Ore 19,30 - Apertura Stand gastronomico

VENERDÌ 19 OTTOBRE

Tru.Mu (Museo del Tartufo): Visite guidate Ore 19,30 - Apertura Stand gastronomico

SABATO 20 OTTOBRE

Villa del Borgo Ristorante con specialità al tartufo, piatti a base di pesce e cucina tradizionale, pizzeria, tigelle e gnocco fritto Borgofranco sul Po tel. 0386 41121

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Ore 15.30 - Tru.Mu (Museo del Tartufo) “Il tartufo... caccia al tesoro nascosto”. Ore 19,30 - Apertura Stand gastronomico

DOMENICA 21 OTTOBRE

Ore 10 - Area Fiera Mercatino giornaliero dell’Antiquariato Ore 12,30 - Apertura Stand gastronomico Ore 19.30 - Apertura Stand gastronomico

LUNEDÌ 22 OTTOBRE

Ore 19,30 - Apertura Stand gastronomico

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Mantova

A Quistello dal 12 al 14 ottobre il gusto dei migliori prodotti piemontesi servito in tavola

Formaggi e vini, che passione

Una selezione di ben nove tome piemontesi. Tre diverse qualità di gorgonzola. Forme di parmigiano-reggiano stagionate 30 mesi. Il miglior Castelmagno e il formaggio lavorato direttamente in piazza. E ancora, il lambrusco rossissimo della Cantina sociale di Quistello. Un’ampia selezione di vini piemontesi. Un brasato al barolo da leccarsi letteralmente i baffi. Tutto questo, ma non solo, è la “Festa dei Vini e dei Formaggi” organizzata da venerdì 12 a domenica 14 ottobre nella zona del palasport di via Allende a Quistello dal CSQ (Centro Sociale Quistellese” e dal Consorzio di Tutela dei Vini Mantovani con il patrocinio del Comune di Quistello.

Da non perdere la Ruota dei Formaggi. Si parte con la Toma di Maccagno, si prosegue con la Toma di Nostrale Vallegrana, seguita dalla Toma di Villafioccardo. Al quarto assaggio ecco la Toma di Raschera, seguita dalla Toma d’Alpe Autania di San Sicario. Gran finale con la Toma della Valle di Lanzo, la Toma di Paesana, la Toma di Condove e la Toma del Moncenisio che concluderà questo imperdibile tour dei formaggi piemontesi. Tutto questo in un ambiente coperto e riscaldato nell’area del Palasport in via Allende a Quistello. Il venerdì e il sabato all’ora di cena, la domenica anche a pranzo. Per informazioni: 0376/619906.

La Nuova Ruota dei Formaggi

Menu

Formaggio in piazza

€6 €5

Primi Gnocchi al Castelmagno Maccheroni al Castelmagno Maccheroni al Gorgonzola Maccheroni con ragù di lepre

€7 €7 €7 €7

Colombara Garda Chardonnay Az. Agr. F.lli Gozzi (Monzambano) € 10 Montevolpe rosso Az. Agr. Bertagna (Cavriana) € 11 Passito “Le Cime” Az. Agr. Ricchi (Monzambano) € 12

€ 10 € 10

Barbera d’Asti (rosso) Dolcetto di Treiso (rosso – Cuneo) Arneis di Borbore di Vezza d’Alba (bianco – Cuneo) Barolo “La Morra” Mauro Veglio

€ 10 € 10

Amarone Redoro Recioto Redoro Spumante Brut Grezzana Redoro

€ 16 € 14 € 10

Secondi Ruota dei formaggi (9 tipi) con pera, noci e sedano Brasato al Barolo con polenta Parmigiano stravecchio (36-40 mesi) con mostarde tipiche quistellesi Hamburger con patatine fritte Patatine fritte Antipasto/Primo/Secondo e/Dolce a scelta (bevande escluse)

€ 18

Dolci Zuppa inglese Tartufo

€3 €3

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Bevande Acqua ½ litro Acqua 1,5 litri Coca-Cola / Aranciata in lattina Birra ½ litro Caffè Liquori (Grand Marnier, Sambuca, Grappa, Whisky)

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telefono 0376 61 9665


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Pegognaga

Mantova

COMUNE DI PEGOGNAGA Assessorato agli Eventi ASSOCIAZIONE PRO LOCO Ò FLEXUMÓ

in collaborazione con Associazioni, Enti e Gruppi, organizzano la tradizionale

FESTA DÕ AUTUNNO

ÒP RODOTTI E SAPORI DELLA NOSTRA TERRAÓ

PEGOGNAGA (MN)

Pegognaga

fa la festa all’Autunno Dall’11 al 14 ottobre torna una delle fiere più antiche del territorio mantovano

T

utto pronto a Pegognaga per il tradizionale appuntamento con la “Festa d’Autunno”, forse una delle manifestazioni di paese più consolidate in tutto il territorio mantovano. Il merito è dell’Associazione Pro Loco “Flexum” che, insieme all’Assessorato Eventi del Comune e in collaborazione con enti, associazioni e gruppi di Pegognaga, porta avanti questa bella tradizione che affonda le sue radici fin negli anni ’50. Ne abbiamo parlato con il presidente della Pro Loco, Giuseppe Bombetti. Bombetti, quando fu organizzata la prima edizione della Fiera d’Autunno? “Diciamo che l’edizione moderna risale ai primi anni Settanta. Ma la Festa era già organizzata negli anni Cinquanta riscuotendo grande successo con tante persone provenienti a Pegognaga per l’occasione. Poi ci fu uno stop di alcuni anni, per poi ripartire negli anni Settanta”. Quali novità ci saranno per l’edizione 2012? “Il programma si basa sempre sul mix tra mercati, stand, spettacoli, eventi culturali e manifestazioni sportive. Segnalo in particolare la doppia Sfilata di moda il sabato sera e la domenica pomeriggio, con la partecipazione dei nostri commercianti, e la presenza in Fiera del pluripremiato Team Lorenzini con le sue moto”. Quali saranno i luoghi della manifestazione? “Il fulcro della Fiera ruota attorno a Piazza Matteotti, dove ci saranno gli stand delle associazioni. Ma poi si dipana per le piazze e le vie limitrofe per tre giorni davvero intensi di iniziative”. La vostra Pro Loco si chiama “Flexum”, un nome insolito… “Deriva dal latino e sta per palude, come erano i nostri territori un tempo. Siamo circa 500 soci, anche se a dire il vero quando c’è da organizzare gli eventi ci ritroviamo sempre gli stessi 40-50, ma la passione per il nostro paese è talmente grande che lo si fa sempre volentieri”. IL PROGRAMMA La “Festa d’Autunno” vivrà un’anteprima giovedì sera 11 ottobre con la serata nella

MORA FRANCO & EDI

sala civica del Municipio dedicata alla presentazione del progetto “Agri-Multitasking” sui temi dell’Agroservizi, dell’Innovazione e della Sostenibilità nelle filiere agro-alimentari di qualità. Venerdì sera 12 ottobre sempre in Municipio, è in programma la presentazione del libro “Caseifici dell’Oltrepò Mantovano”, mentre sabato sera 13 ottobre alle 21 in piazza Matteotti ci sarà l’attesa prima sfilata di moda. Musica fino a tarda notte poi al Casbah Club. Domenica 14 è la giornata clou con stand gastronomici, mercatini dell’artigianato artistico, bancarelle, mercatino del riuso, antiquariato e hobbistica, Mercato degli Ambulanti della Rocca, mostre, rievocazioni di antichi mestieri, manifestazioni sportive e luna park. Nel pomeriggio concerti, danza, teatro e all’imbrunire un grandioso Gioco di luci e colori illuminerà il cielo autunnale di Pegognaga prima del grande spettacolo pirotecnico. Per tutto il giorno negozi aperti con addobbi autunnali artistici e locali open per pranzi e cene.

11 Ð 12 Ð 13 Ð 14 O

TTOBRE 2012

PROGRAMMA :

• GIOVEDI’ 11

- SALA CIVICA (MUNICIPIO) ore 20,30, presentazione del progetto Ò AGRI-MULTITASKING: Agroservizi, Innovazione, SostenibilitaÕ nelle filiere Agroalimentari di qualità”.

• VENERDI 12

- SALA CIVICA (MUNICIPIO) ore 20,30 presentazione del libro Ò CASEIFICI DELLÕ OLTREPOÕ MANTOVANOÓ

• SABATO 13

- Piazza Matteotti ore 21,00 SFILATA DI MODA collezione autunno inverno 2012 - Casbah Club ore 22,30 CONCERTO MUSICALE

• DOMENICA 14

- per tutta la giornata nelle vie e piazze del paese: STAND GASTRONOMICI, ARTISTICHE BANCARELLE, MERCATINO DEL RIUSO, ANTIQUARIATO E HOBBISTICA, GRANDE MARCATO CON GLI AMBULANTI DELLA ROCCA, MOSTRE, RIEVOCAZIONI DI ANTICHI MESTIERI, MANIFESTAZIONI SPORTIVE, LUNA PARK, - Nel pomeriggio: SPETTACOLI DI MUSICA, DANZA, TEATRO E SFILATE DI MODA. ALL’IMBRUNIRE UN GRANDIOSO GIOCO DI LUCI E COLORI ILLUMINA IL CIELO DELLÕ AUTUNNO PEGOGNAGHESE NEGOZI APERTI CON ARTISTICI ADDOBBI AUTUNNALI NELLE VETRINE AGRITURISMI, BAR, PIZZERIE E RISTORANTI APERTI PER PRANZO E CENA.

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BARMANIA,

Sabato 6 e domenica 7 ottobre torna a Gonzaga la “Mostra scambio di articoli inerenti al mondo del Bar”

La società Fiera Millenaria di Gonzaga Srl in collaborazione con l’Associazione Barmania, organizza nei giorni 6 e 7 ottobre 2012, in contemporanea con la MOSTRA MERCATO “DEL C’ERA UNA VOLTA”, la 13^ edizione di BARMANIA presso i Padiglioni Fieristici di Gonzaga (Mn): 1.500 mq di area espositiva coperta dedicati alla mostra scambio di oggetti da collezione inerenti al mondo del bar: materiale birra-

io, capsule, coca-cola, bustine di zucchero, tazzine da caffè, cavatappi, bottiglie rare, tappi a corona, carte da gioco, teiere, etichette bottiglie, sorpresine, mignon liquori, incarti per dolciumi, specchi e posacenere serigrafati, carte telefoniche, macchine da caffè, flipper, jukebox, insegne luminose, piatti del buon ricordo, poster pubblicitari. Barmania è un’occasione imperdibile per gli appassionati

tutto il Bar in una fiera

per incontrarsi e per completare la propria collezione privata, ma anche i neofiti del genere potranno trascorrere qualche ora divertente sbirciando tra la miriade di oggetti proposti. Il collezionismo birraio è reputato ‘giovane’ rispetto ad altri tipi di collezionismo, in quanto gli articoli protagonisti hanno una storia relativamente recente. Seppur la nascita della birra risalga alla preistoria, la

sua diffusione, specialmente in Italia, risale alla metà dell’800 con l’avvento dei primi veri birrifici. Per quanto riguarda, poi, gli articoli da collezione bisogna attendere sino agli inizi del ‘900 per i bicchieri da degustazione e agli anni ‘30 e ‘50 per lattine ed etichette. Ad oggi, comunque, il collezionismo legato al mondo della ‘bionda’ e ai bar in generale, è sicuramente uno fra i più dif-

fusi, non solamente nel nostro Paese, anche se le occasioni che lo vedono protagonista sono ancora poche. Anche per questo motivo, Barmania assume una valenza importante, divenendo un punto di riferimento nazionale per tutti coloro che siano affascinati o semplicemente incuriositi da tale forma di collezionismo. Saranno presenti anche alcuni birrifici artigianali.

BARMANIA 2012 Sabato 6 e domenica 7 ottobre Dalle ore 8 alle 18.30 INGRESSO GRATUITO

Dal 1980 Specializzati nella realizzazione di Bar, Ristoranti, Gelaterie, Pasticcerie e Negozi in genere.

La passione per l'innovazione ci permette di creare prodotti di alta qualitˆ con un design accattivante e sempre con un occhio attento alle nuove tecnologie. La collaborazione con il cliente • fondamentale per soddisfare tutte le sue esigenze, dal progetto fino al montaggio direttamente in sede.

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