06 rivista mensile gratuita per le nuove tendenze: musica sport moda hi-tech eventi cinema letteratura arte
www.resetmagazine.ch
life.style paesaggi d’estate
hi.tech midtown madness 3
trend.setters rete tre: manda un SMS
free.style cliff diving
07.2003
getaway
Tutti i clienti Swisscom Fixnet (senza Carrier Preselection) di età inferiore ai 27 anni telefonano gratis ogni sabato e domenica – durante 48 ore. Happy Weekend è valevole in tutta la Svizzera per le chiamate da rete fissa a rete fissa. Informazioni e iscrizione: numero gratuito 0800 800 800 oppure www.swisscom-fixnet.ch/happyweekend.
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editoriale Gateway come partenza, come viaggio, come fuga. Ognuno aspira ad un momento di fuga dalla vita quotidiana, chi con un viaggio lontano da casa, chi con un libro, chi con la musica… tante sono le coordinate dove liberare il corpo e la mente dalle zavorre della vita. E’ un po’ anche questa una delle ragioni per cui re.set esiste, nella speranza di darvi un momento di svago e di fuga dalla realtà di tutti i giorni. La vostra calorosa partecipazione ci ha convinto d’essere riusciti nell’intento e perciò vi ringraziamo per il sostegno. In questo numero abbiamo dato ampio spazio agli openair estivi che ci saranno in Svizzera e Ticino, e a manifestazioni sportive di grande interesse. Naturalmente in tutte le rubriche abbiamo focalizzato il tema di questo mese con piccoli accenni sulle novità nei vari settori. Inoltre vi invitiamo a partecipare al nostro concorso fotografico (vd. pag. 13) che anticipa l’argomento del prossimo numero. Noi dello staff di re.set ci prendiamo un mese di vacanza e vi diamo appuntamento a settembre, con un nuovo numero pieno di sorprese tutte per voi. A presto su queste pagine.
G.B.
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index 06 open.space Lettere dei lettori
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life.style Paesaggi d’estate Product
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trend.setters Report - Rete Tre: manda un sms al 963! Concorsi
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free.style Spot - Triathlon Locarno & L’Altro Sport Report - Cliff Diving Product
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hi.tech Webcorner & Websoft Cybercorner - Alla caccia di geek Cyberflash & Product Games - Midtown Madness 3 & Gamesflash
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re.view
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re.play Dischi - Recensioni & Kult Report - A tutto rock! Informer Localcorner - The Gone Overseas Localcorner - Zero in On & Vad Vuc Openair - Backstage Openair - Gurten Festival & Rock Oz’Arènes Openair - Discocrociera, Antifas & concorso Magic Blues Openair - Livingboat & Room 15 Agenda & Livespot
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re.vision Cinema - Festival di Locarno Cinema - Sfida tra giganti Cinema - Rumori di fondo Kult - Paura e delirio a Las Vegas Nextscreen
040 041 042 043 044
re.ad Libri - Recensioni & Kult Libri - Stupid white man Comics- Corto Maltese
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travel Amsterdam
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re.art Gallery - Updating landscapes Mostre Gallery - Biennale di Venezia
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Abo Impressum
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copertina by Marco Cassino
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C R É AT E U R D ’A U TO M O B I L E S
Con soli 6,9 secondi di accelerazione da 0 a 100 km/h, la Clio «Jean Ragnotti», versione spartana della Clio Renault Sport 2.0 16V, è l’ultimo grido in fatto di efficienza e dinamicità. Un bolide riservato a chi nei weekend si diverte a scendere in pista per gareggiare col cronometro. Coloro che invece non intendono rinunciare al lusso di serie (climatizzatore automatico, sedili sportivi in pelle e alcantara, fari xenon) e a una sicurezza top (ABS, ESP con ASR e 4 airbags), opteranno per la Clio Renault Sport 2.0 16V. Per info chiamate il numero gratuito 0800 80 80 77 o cliccate su
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open.space redazione@resetmagazine.ch
LETTERE DEI LETTORI
Ciao, mi riferisco al sondaggio che sicuramente fa gola agli amanti della musica, e cioè i 10 pezzi della soundtrack della tua vita. Ho cercato inutilmente a pensare a pezzi recenti che potevano entrare nella mia top ten, ma il risultato ? E’ stato scarso. Purtroppo e per fortuna questo mio attaccamento agli anni ‘80 è troppo forte e marcato, e negli ultimi 13 anni ho fatto fatica a trovare pezzi musicali e gruppi che mi trasmettessero le stesse emozioni e brividi come quelli che elenco qua di seguito... fatta rara eccezione (Interpol, Queens of the Stone Age, Radiohead, Sigur Ros, Massimo Volume, One Dimensional Man) le mie malinconie volano ai mitici gruppi che ora cito, che, nonostante sbiaditi dagli anni, bagnano ancora il naso alla maggior parte degli "artisti" contemporanei: Aikea Guinea Cocteau Twins, The Carnival is Over - Dead Can Dance, Decades - Joy Division, Candyman Siouxsie and the Banshees, Scarlet Arch - And Also The Trees, Perfume Garden - The Chameleons, Ongii - C.S.I, The Figurehead - The Cure, H - Tool, Without You I'm Nothing - Placebo... ma come diceva l'amico del numero passato, ti viene l’insonnia a pensare ai tuoi gruppi e pezzi madre! DivaTwins
Abbiamo pubblicato la lettera di Diva (complimenti per le scelte!) quale anticipazione di uno speciale del numero di re.set d’ottobre che dedicheremo alle dieci canzoni rock più adorate dal nostro pubblico. Alcune risposte ci sono già arrivate. Stiamo aspettando la tua, caro lettore... Come dice mia nonna, non c’è più religione, nel senso che non c’è più sentimento, ed ogni giorno di più scopro (io con raccapriccio, e voi?) che il sistema che ci sorregge (sorregge? direi travolge) è marcio. Marcio dentro. Mi riferisco agli avvenimenti avvenuti nel nostro cantone, tutti questi faccendieri che vengono e vanno, alcuni vengono a Lugano e poi con le tasche piene se vanno alle Bahamas, alcuni vengono qui e poi ci restano –in una villa della Madonna o in galera-, e quelli di qua, freschi e belli abbronzati a passeggiare per la via Nassa. Mi riferisco alla barzelletta della settimana, il padrino Berluscao (ticinesi e cugini italiani, siamo tutti sulla stessa barca, assieme ai faccendieri di cui sopra) che s’incazza e delira e dà dei nazisti ai tedeschi e manco si scusa (...ribadisco, io non mi sono mai scusato! Pagliaccio!). Mi riferisco alla notizia passata in sordina sugli americani che si stanno preparando per liberare la popolazione della Liberia. Il re dei faccendieri Bush e la sua lobby di
massoni (gente davvero bastarda dentro) che se la ridacchiano sotto i baffi: ecco un’altra bella barzelletta. Di quelle che fan crepare dal ridere. Siamo tutti sulla stessa barca, ticinesi, italiani, europei, mondo. Con i faccendieri di cui sopra. Loro sghignazzano, noi remiamo... Ci aspettano tempi duri, ragazzi, molto duri... Rocco ‘78 Cara redazione, sono appena tornato da un viaggio di un anno in Asia, e cosa trovo al mio ritorno? La vostra rivista re.set. Vi scrivo per farvi i complimenti, la rubrica re.art è notevole, mai mi sarei aspettato che in Ticino qualcuno avesse lo spirito, il coraggio di buttarsi in un’impresa simile. E’ stata una gradita sorpresa. Io faccio tanti viaggi, cerco di fare il fotografo (ma in genere faccio dei lavoretti per pagarmi i miei soggiorni) un po’ per fuggire dalla banalità e dalla noia del nostro paese. Vi scrivo queste due righe solo per dirvi: non mollate! Fra un mese riparto, questa volta in Sud America. Mi piacerebbe che il vostro sito fosse più completo (ora è proprio minimale), e se metteste la rivista on-line? Ecco, io me la guarderei, da Bogotà, da Managua... Ci conto! Grazie per l’attenzione. Ciao Oscar Marchesini Il nostro sito web sarà completo (tutta la rivista on.line, più altre sorprese) da settembre in poi, cioè da quando usciremo con il prossimo numero di re.set. Promesso. Ti ringraziamo per le tue parole e contiamo su qualche tuo messaggio e-mail dal Sud America. Buon viaggio, vagabondo...
the party can start get your party-lenses by an optician with or without correction...
Paesaggi d’estate
by Bonnie & Clyde
Sapore di vacanze e di calore. La pelle all’aria, i vestiti lanciati al vento. E’ l’ora del tanga, del topless e del bikini: il momento di celebrare l’estate con graditi panorami...
l i f e . s t y le
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product
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l i f e . s t y le
Piz Buin Self Tan Il sole a portata di mano Da oltre 50 anni il team di ricerca e sviluppo di Greiter Piz Buin lavora costantemente per ottenere soluzioni sempre più efficaci e offrire prodotti innovativi, adatti ad ogni tipo di pelle e esigenza. Sono risultati che coronano il lavoro costante e pionieristico di una brand-leader nel settore dei solari, che ha al suo attivo una serie di primati e di successi: dall’introduzione del fattore di protezione nel 1962, oggi utilizzato in tutto il mondo, allo sviluppo della prima protezione ad ampio spettro e al primo prodotto resistente all’acqua. Dopo oltre dieci anni dalla rivoluzionaria scoperta dei filtri fisici, conosciuti come i Micropigmenti, Piz Buin presenta per quest’estate, la più evoluta e tecnologica generazione di solari, completamente rinnovata nelle formulazioni e nel packaging. Le formulazioni Piz Buin sono testate in condizioni ambientali estreme come nel deserto del Sahara. Ma non tutti sopportano di stare come lucertole al sole, e c’è un altro sistema per essere abbronzati senza soffrire per il caldo e senza dovere rischiare allergie e colpi di sole. L’autoabbronzante Self Tan Spray di Piz Buin è ideale per avere tutto l’anno un aspetto abbronzato e preparare gradualmente la pelle alle prime esposizioni solari. Un colore naturale diffuso uniformemente, una rapida idratazione, un assorbimento istantaneo ed un effetto di lunga durata, nonché la nuova confezione, l’innovativa fragranza e la sua unica formulazione sono gli ingredienti che rendono esclusiva ed inimitabile l’intera gamma Self Tan, l’ideale per chi resta in città e per chi il sole lo ama senza esagerare.
Nivea Deo Balance Il deodorante che stimola i sensi Le donne impegnate hanno alte esigenze. Passano le giornate con solo uno scopo, essere al top. E’ evidente che s’aspettano da tutti e dappertutto una qualità particolare. Per conservare il loro equilibrio, esse prendono cura di sé stesse malgrado una vita dove il tempo è già contato. E’ per questo motivo che scelgono dei prodotti di bellezza di qualità superiore che apportano un benessere supplementare in breve tempo.Queste donne s’aspettano dal loro deodorante che contribuisca a farle sentire bene. Non deve piantarle in asso nei momenti di caldo e deve lasciare una leggera e persistente sensazione di fresco. Inoltre, una morbida stimolazione dei sensi è ben accolta. E’ esattamente questo piccolo extra che il nuovo deodorante Nivea Deo Balance concede con generosità. Oltre all’accertata e sicura protezione nei giorni torridi dell’estate, il nuovo Nivea Deo Balance, apporta una nuova sensualità, delle coccole ai sensi solo da apprezzare...
Axe Anti Hangover Irresistibile! Freschezza, vitalità, allegria... Doti del buon umore ma anche d’agile prestanza fisica: quale donna può resistere? Ci vuole così poco per acquisire queste qualità, già dal mattino, durante la doccia. La Lever Fabergé propone ora un nuovo doccia schiuma della gamma Axe in grado di esaudire le esigenze dell’uomo sicuro di sé. Axe Anti Hangover è un doccia schiuma in forma gel molto rinfrescante e vivificante, che contiene un complesso al magnesio che ridona del pepe al corpo ed allo spirito, in una formulazione unica per cominciare la giornata in maniera positiva e frizzante. Con Anti Hangover, Axe ha creato uno specifico gel per la doccia che risponde ai differenti bisogni per la pulizia del corpo. Dalla profumazione gradevole e gasata, Axe Hangover ti risolve le giornate, e perché no, le serate estive in buona compagnia...
L’Oréal Solar Expertise Gesti di cura raffinata Ogni estate ci rendiamo sempre più conto di quanto il sole danneggi la pelle esponendola senza la protezione adeguata. E’ meglio pensarci subito e prevenire con prodotti di qualità i danni che potrebbero essere irreversibili. I laboratori di L’Oréal hanno creato Solar Expertise, una nuova generazione di protezione solare in perfetta affinità con la pelle che ne moltiplica le difese naturali e ne protegge la qualità. Il segreto dei prodotti Solar Expertise si chiama Mexoril® SX + XK, un sistema filtrante d’alta protezione brevettato da L’Oréal, che permette una protezione avanzata ed equilibrata contro i raggi UVA+UVB, fondendosi in tutta leggerezza con l’epidermide. Per stimolare la difesa e l’auto-rigenerazione della pelle la formulazione Activa-Cell® presente in questa gamma sostiene la pelle, giorno dopo giorno, durante le assolate giornate estive. La formulazione piacevole si applica con facilità, non unge ed è ad assorbimento immediato. Resistenti all’acqua i prodotti Solar Expertise migliorano la qualità della pelle, prevenendo l’apparizione di piccole rughe. Protezione ai massimi livelli: i fattori LSF/IP di questi prodotti spaziano dal 15 fino al 60. In particolare quest’ultimo (prodotto in forma di crema), è perfetto per le parti sensibili, come il viso e il collo, durante le situazioni di sole più estremo, adatto anche ai bambini e le persone (uomini e donne) con la pelle delicatissima. E dopo una seduta al sole ci vuole il doposole per il viso, la parte del corpo più a rischio di disidratazione e danni alla cute. Il doposole Solar Expertise è idratante, rinfrescante, calmante: l’epidermide vi ringrazierà per questo gesto di cura raffinata ed esperta.
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trend.setters
report
di gabi
ReteTre Manda un Sms al 963! Le nuove tecnologie (telefonia mobile e Internet), invece di spodestare la radio dal posto di regina della comunicazione, si sono messe al suo servizio, ampliandone le possibilità d’accostamento al pubblico. E’ questa la base dell’idea di Rete Tre, la radio ticinese più ascoltata del cantone, che si mette ora ulteriormente a disposizione del pubblico tramite una tecnologia alla portata di tutti:
Facciamo un novecentosessantatré alla Rete Tre! Sono varie le fasce radiofoniche alle quali è possibile partecipare con questo sistema: Parzialmente Scremato Spesso nel programma del mattino (dalle 7.00 alle 9.00) gli animatori lanciano un tema, il più delle volte ironico e leggero, ed invitano il pubblico a partecipare. Il Doppio delle 11 Dalle 11.00 a mezzogiorno, tutti i giorni da lunedì a sabato, alla Tre si fa sempre più ricorso allo strumento Sms. Uno degli scopi dichiarati dei questi programmi di questa fascia è quello di cercare il più possibile il contatto con il pubblico. Le trasmissioni che più si affidano all'intervento del pubblico via Sms sono: Radio Brüga, ovvero il programma del lunedì che osserva l'amore in tutte le sue sfaccettature sotto la ironica lente del mitico dottor Wilde, poi Un'ora per voi di mercoledì, dove la musica italiana viene anatomizzata dai dottori Danny Rauseo e Paolo Guglielmoni, e Eva Ora, un'ora di temi al femminile trasmessa di venerdì, con una scatenata redazione tutta al femminile per un pubblico non solo femminile.
La radio è un compagno di vita, che ci accompagna durante tutta la giornata, al lavoro, in casa, in automobile, nei supermercati, ed ovunque le note di musica e di voci vibranti ci fanno allegramente compagnia. Nonostante tutte le nuove tecnologie ed i nuovi sistemi di comunicazione, la radio resta lì, inossidabile, inamovibile, e nessuno ne può fare a meno. Meno impegnativa della televisione la quale esige una maggiore attenzione e induce all’ipnosi, le trasmissioni radiofoniche ed i suoi animatori fanno da riservato sottofondo ai cicli della vita, assumendone automaticamente le cangianti dimensioni e prospettive. Questa dimensione assume oggi un nuovo aspetto, più agile ed immediato. Già da tempo è possibile comunicare con gli animatori di Rtsi/Rete Tre tramite l’invio di e-mail, ma non tutti hanno a disposizione un computer o possono mandare un messaggio dall’ufficio, no? Il sistema Sms tramite telefonia mobile permette a più persone di mettersi in contatto con gli animatori e di fare richieste musicali (in fasce prestabilite), oppure di intervenire durante le trasmissioni a tema unico. Si tratta essenzialmente di un servizio di messaggeria attivo da circa un mese. Interagire con l’animatore di turno è il sogno d’ognuno, però, e quanti lo sanno, telefonare in radio spesso è motivo d’imbarazzo (...e se mi mettono in diretta?). Niente di meglio, quindi, del sistema Sms per comunicare direttamente, in tempo reale, con gli animatori della Rete Tre. Io provato questa novità, e vi assicuro che il fatto di richiedere un brano, di lanciare un argomento, di dare una nuova piega alla discussione, di far cantare una canzone dei REM ad un Dj (mi è successo, giuro!), mi ha reso molto partecipe e più coinvolta con la Tre. Una nuova tecnica comunicativa divertente e trascinante che somministra tanta allegria e vitalità alle trasmissioni radiofoniche. Partecipate, non ne sarete delusi, anzi: non ne potrete fare a meno..
La Casa Ogni sera dalle 20.00 alle 24.00, da lunedì a sabato, Rete Tre si rivolge al pubblico più giovane che fa un uso massiccio di messaggini. Nel caso specifico de La Casa, come è facilmente intuibile, i ragazzi si concentrano soprattutto su dediche e richieste. Inoltre ci possono essere iniziative estemporanee, non pianificate da parte dei singoli animatori che chiamano gli ascoltatori a dire la loro sui fatti più disparati. Il risultato spesso è notevole e spassosissimo. Per ulteriori informazioni: www.rtsi.ch/rete3
Come si fa a mandare un Sms alla Tre? Per comunicare qualsiasi cosa all'animatore di turno alla Rete Tre (è sempre lui che immediatamente riceve il messaggio tradotto in e-mail) scrivere rete3 (sempre con la cifra, altrimenti il vostro messaggio si perde nel limbo dei bit e dei byte) + spazio + testo del messaggio. Poi s’invia il tutto al numero 963. Istantaneamente vi arriverà una segnalazione che confermerà la riuscita della vostra operazione.
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concorsi
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Shadows Sei un appassionato di fotografia? Hai fantasia e vorresti esprimere la tua creatività? Vorresti vedere una tua immagine pubblicata sulla copertina di re.set? re.set propone un concorso dedicato a tutti quelli che vedono la vita attraverso l’obbiettivo di un apparecchio fotografico. Il tema scelto è quello portante del prossimo numero di re.set che uscirà a settembre: Shadows. Inteso come zone in ombra, come persone e realtà sfuggenti, come attività non ancora alla luce... un tema aperto, che permette molte interpretazioni e tante soluzioni inedite. Tra le immagini che perverranno in redazione sceglieremo quella che meglio esprime il concetto indicato. Le altre fotografie avranno un posto d’onore all’interno della rivista. Fatevi sotto! Le fotografie possono essere a colori od in bianco/nero, stampate su carta, o memorizzate in formato digitale (A4 a 300 dpi) su Cd Rom, da inviare via posta in redazione entro il 15 agosto. Le fotografie pervenute non verranno restituite. Da inviare a: re.set magazine, C.p. 4632, 6904 Lugano Per ulteriori informazioni in merito scrivere a: redazione@resetmagazine.ch
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Triathlon Locarno Dal 13 al 14 settembre Come ogni anno, l’obiettivo principale degli organizzatori della manifestazione Triathlon Lcarno è quello di migliorare qualitativamente tutti gli aspetti organizzativi delle gare. Il caso ha voluto che questa manifestazione venisse posticipata di una settimana, per evitare di sovrapporre la stessa ai campionati Mondiali di Mountain Bike al Monte Tamaro, e ciò ha permesso che il Triathlon Locarno non cadesse in concomitanza con quella analoga di Losanna. Si potrà prevedere, quindi, la partecipazione internazionale e d’alto livello degli ironman più accreditati, come Christoph Mauch e altri nomi internazionali. Novità assoluta di quest’edizione è senz’altro l’introduzione di una nuova categoria, la Staffetta, i cui partecipanti partiranno mezz’ora dopo la partenza ufficiale della Medium Distance, prevista per il 14 settembre. Per la Staffetta squadre di tre concorrenti con almeno una donna inclusa si divideranno a scelta le distanze tra le tre discipline della Medium Distance: la tratta a nuoto prevede 2.5 km nel Lago di Locarno, mentre per la tratta in bicicletta sono programmati 80 km lungo la Valle Maggia. Infine il circuito podistico sarà di quattro giri attorno la città per un totale di 20 km. Con la Staffetta si desidera aumentare il numero di partecipanti ticinesi alle tratte della Medium Distance, come di far avvicinare atleti d’altre attività sportive al triathlon. Il Triathlon Locarno è da sempre una meta ambita dai triathleti di fama internazionale, anche da quelli che si stanno preparando per il famoso Ironman delle Hawaii, programmato per una settimana dopo.
Oltre alla Medium Distance ed alla categoria Staffetta del 14 settembre, lo stesso giorno avrà luogo il Nordic Walking, gara podistica aperta a tutti che consiste in una tratta pianeggiante di 5 km. Sono previsti inoltre per sabato 13 settembre il Mini Triathlon Sprint (10 vasche per un totale di 500 m, bicicletta per 20 km e 5 km di corsa), ed il Kid’s Triathlon, gara tagliata su misura per i bambini. Un’altra novità di riguardo è il concorso indetto dalla banca Raiffeisen che darà un premio composto da marenghi d’oro ai primi tre uomini e tre donne che registreranno il miglior tempo nella tratta di nuoto. Un riconoscimento voluto per premiare coloro che sono particolarmente versati per questa disciplina. Le iscrizioni sono aperte e chi è interessato a partecipare può contattare il segretariato ogni lunedì dalle 10.00 alle 12.00, al numero telefonico 091.780 57 27, oppure tutti i giorni tramite l'indirizzo e-mail: info@3locarno.ch. Maggiori informazioni e regole di partecipazione su: www.3locarno.ch
L’Altro Sport Divertiti con lo sport che vuoi La calda estate di Diario e/o Tazebau è alle porte: anche quest’anno gli appuntamenti estivi che caratterizzano l’associazione giovanile saranno riproposti e coordinati dall’Ufficio Giovani sito presso il centro Palagiovani in via Varenne a Locarno. Seguite da un pubblico stimato attorno alle 5’000 persone, le manifestazioni di maggior seguito vedono il coinvolgimento di 180 aiuti volontari. Oltre alle manifestazioni di tipo culturale e musicale, Diario e/o Tazebau organizza anche grossi eventi di tipo sportivo che coinvolgono molti giovani della regione.
Grazie alla meravigliosa posizione del Centro Sportivo, in riva al lago Maggiore, ed alle sue infrastrutture di qualità, durante la manifestazione è possibile praticare discipline nautiche e discipline indoor /outdoor, quali vela, canoa, immersione, arti marziali, scherma, arrampicata, tennis, equitazione, tiro con l’arco, ecc. Esibizioni d’esperti sportivi, una maccheronata e animazioni varie durante tutta la giornata, completano l’offerta rivolta ai giovani e alle famiglie di tutto il Ticino. In caso di rinvio per maltempo, la manifestazione sarà posticipata al 14 settembre.
L’Altro Sport è un’importante occasione sportiva organizzata da Diario e/o Tazebau in collaborazione con il Centro Sportivo Nazionale di Tenero. Il 7 settembre, entrata libera dalle 10.00 alle 18.00, in occasione della nona edizione si avrà l’interessante opportunità di conoscere tutte le discipline sportive presenti sul territorio ticinese. Sotto il motto “divertiti con lo sport che vuoi” una trentina di società sportive, con relativi istruttori e monitori, saranno a disposizione di tutti coloro, grandi e piccini, che intenderanno provare una nuova disciplina sportiva. Gli organizzatori de L’Altro Sport sostengono ed incoraggiano lo sport come elemento fondamentale della nostra cultura, contribuendo alla promozione della salute nella popolazione. Porte aperte al pubblico, quindi: quelle dell’attrezzato Centro Sportivo di Tenero, e quelle delle società sportive chiamate a coinvolgere il pubblico.
L’Altro Sport Divertiti con lo sport che vuoi 7 settembre Centro Sportivo Nazionale - Tenero Per ulteriori informazioni su L’Altro Sport, e per candidarsi come volontario ai vari programmi estivi di Diario e/o Tazebau, basta rivolgersi ad Emilio Pozzi, coordinatore dell’associazione: Diario e/o Tazebau Tel.: 091 756 15 45 E-mail: info@tazebau.ch www.tazebau.ch
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30 minuti di conversazione al costo di 1 franco. Con Orange il valore dei vostri franchi aumenta: da oggi con Everyday 30 potrete telefonare 30 minuti al giorno, al costo di 1 franco al giorno.* Offerta applicabile a tutte le chiamate standard in Svizzera dal lunedì al venerdì dalle 7 di sera alle 7 di mattina, e in ogni momento durante il fine settimana e giorni festivi, da Orange a Orange e verso la rete fissa, con i piani prezzi Personal e Advanced. A proposito: se attiverete l’opzione Everyday 30 entro il 15.07.2003 potrete telefonare per 60 minuti al giorno per un mese allo stesso prezzo. Affrettatevi dunque a passare da Orange e approfittate del nuovo straordinario valore dei vostri franchi. 0800
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free.style di tanica
Cliff Diving Una scarica d’adrenalina “Tre secondi. Il tempo per un respiro. Una frase letta di sfuggita. Un pensiero subito dimenticato. Od un errore che si rimpiange per anni. La forza di gravità necessita tre secondi per far cadere una persona per 26 metri ad una velocità di ca. 100 chilometri orari. La verticale fa di una persona il corpo-formula-uno, in tre secondi da zero a cento. E poi da cento a zero - in tre, quattro metri di frenata. Senza cintura, senza casco, senza il cockpit in fibra di carbonio. Solo con il costume da bagno ed i paradenti …” Christian Eichler, Frankfurter Allgemeine Zeitung, 1998 Fa impressione. Un icaro che spicca il volo e precipita verso il basso contraendosi ed avvitandosi. Il mito greco si risolveva in tragedia; qui parliamo di un gesto al limite che termina con una poetica nota di stile, in un’apertura perfetta che colpisce l’acqua quasi non facendosi sentire. Potreste dire che sono dei pazzi, loro invece amano definirsi “estremi”. È una sfida, per stupire se stessi e gli altri. I cliff divers sono una sorta di tribù, che gira il mondo per lanciarsi da altezze tra i 15 e 28 m., lontani dalla tranquillità dei trampolini, con i piedi ben saldi su grandi scogliere naturali. Una storia d’eroi Il diving estremo ha origini storiche e appunto tribali: il tuffo da considerevoli altezze era, infatti, la prova di coraggio che dovevano sostenere gli aspiranti guerrieri. Il luogo di nascita del Cliff-Diving è la piccola isola hawaiana Lana’i, nel paese di Kaunolu, oggi luogo sacro ridotto in rovine. I primi tuffi sono documentati nell’anno 1770, quando Kahekili, capo delle quattro isole hawaiane, si lanciava come un “uomo uccello“ dalla roccia di Kaunolu, alta 19 metri. Kahekili ordinava a suoi guerrieri di uguagliarlo, per dimostrare coraggio e lealtà. Secondo una leggenda, Kahekili “volava” da una roccia alta 400 piedi (122 metri). Successivamente, nel regno di re Kamehameha I, si tenevano le prime gare di Cliff-Diving a Kaunolu. Infatti, le espressioni hawaiane “lele kawa“ (tuffo con entrata in acqua senza spruzzo) e “lele pahu“ (tuffo con entrata in acqua con tanto spruzzo), dimostrano questa pratica estrema. Oggi, il rito adrenalinico appartiene ad un’elite d’atleti che s’incontrano nei posti più strani: Acapulco, il ponte di Mostar in Bosnia, ma anche in Cina, a Beirut o a Capri, dovunque ci sia una gara, uno spettacolo, un’avventura. Tra i divers esiste la solidarietà e l’intesa che accomuna chi condivide un ideale rischioso messo a paradigma della vita. Questo tuttavia non gli impedisce di sfidarsi ad ogni tuffo e, lassù, in quei momenti dove ciascun comune mortale avrebbe una paura folle di decidere ancora una volta di fare quel passo, il salto che lo catapulta nel vuoto, a sfidare la gravità e la vertigine parallelamente alla roccia e verso la superficie dell’acqua, che da quell’altezza pare anche lei come duro sasso.
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Uno sport di pura tecnica e stile Il Cliff-Diving è la ricerca dell’acrobatica perfezione nei tuffi dalle grandi altezze. Questa disciplina richiede agli atleti altissime doti psichiche e fisiche. Il regolamento della competizione internazionale prevede un’altezza tra i 23 e i 28 metri, e norme di sicurezza adeguate (sommozzatori, team medico ed elicottero in stand-by). In poco più di tre secondi gli atleti completano i loro tuffi, prima d’entrare in acqua a circa 90 chilometri orari. L’impatto con l’acqua è nove volte più forte rispetto ad un tuffo dalla piattaforma di 10 metri. Il fatto che la profondità d’immersione di un tuffo da 10 e 26 metri è quasi la stessa (2.5 - 4 m), illustra in modo impressionante le grandi forze fisiche con le quali gli atleti sono confrontati durante la fase d’ingresso in acqua. Multipli salti mortali e avvitamenti da altezze vertiginose, richiedono una perfetta padronanza del corpo, fiducia in se stessi, concentrazione, rispetto ed ovviamente anche coraggio. Il Ticino, protagonista dell’estremo È datata 1996 la fondazione della World High Diving Federation (WHDF), una federazione internazionale indipendente che ha proprio sede in Ticino, precisamente ad Avegno in Vallemaggia. E già nel luglio del 1997 il Cliff-Diving è stato presentato ad un largo pubblico come disciplina ufficiale: a Brontallo infatti, hanno avuto luogo i primi Campionati Mondiali di questo sport. In Vallemaggia i tuffi vengono eseguiti da una piattaforma stabile, installata ad una altezza di 26 metri, nelle limpide e fredde acque (circa 12 gradi) della Maggia. Il bacino naturale, quasi perfettamente rotondo, ha un diametro di 50 metri circa e una profondità media di 18 metri. In quei giorni, non c’è che dire, le trote del bacino hanno ricevuto delle visite inaspettate!
Ulteriori informazioni presso: World High Diving Federation - Avegno Tel. +41 (91) 796 19 01 www.whdf.com www.cliff-diving.ch
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Salomon Freeride STL551 Tutto è possibile Una giacca a vento per ogni evenienza dovrebbe essere sempre a portata di mano, soprattutto durante l’estate. Niente di meglio della giacca STL551 della Salomon Freeride, ditta leader in prodotti dai materiali innovativi. Il concetto principale di quest’azienda è di puntare soprattutto sul comfort e sulla dinamica del movimento. E’ in base alle ricerche attuate con grandi atleti che la Salomon Freeride produce i suoi capi d’abbigliamento sportivo. Il tessuto della giacca a vento STL 551 è morbido ed impermeabile, è resistente ad ogni possibile strappo e alle abrasioni, e fa fronte all’usura e al vento, grazie alla sua struttura isolante ideale contro il freddo. Questo confortevole e resistente modello è stato studiato dalla Salomon Freeride per permettere i movimenti degli atleti durante il free-climbing in montagna, ma lo stesso si presta anche ad altre attività sportive: con questa fantastica giacca tutto è possibile! www.salomonfreeride.com
Carrera Fera One Leggero ed avvolgente La nuova collezione Carrera riflette i trend che soddisfano una larga fascia di pubblico: per le giovani generazioni questi occhiali da sole sono modelli innovativi, alla moda e dall’alta qualità tecnologica; per le generazioni più adulte gli occhiali della gamma Carrera, oltre alle qualità tecniche, sono dei modelli dal look sportivo, ma allo stesso tempo elegante. Il nuovo Fera One è un modello decisamente trendy. Il suo design ha un aspetto ultratecnologico e di stile. Questi occhiali da sole sono adeguati alle prestazioni sportive dell’estate. Le lenti in policarbonato proteggono perfettamente gli occhi dal sole, e la struttura in Grilamid è molto flessibile ma per niente deformabile. Leggero, avvolgente, aerodinamico, il Fera One è l’occhiale ideale per chi ha grandi esigenze e pretende il massimo. www.carrera.com
Converse Re-Issue Il mito ai piedi Introdotta nel 2003, la collezione Converse Re-Issue riprende i vecchi modelli prodotti in passato dall’azienda che hanno fatto la storia dello sport in America. Nata nel 1908, cioè quasi un secolo fa, questa grand’azienda ripropone alcuni suoi prodotti footwear divenuti famosissimi: per esempio tutti conoscono le Converse All Star, le classiche scarpe sportive da basketball divenute d’uso comune tra le più grandi squadre statunitensi già dal 1923, e di moda anche tra il pubblico di tutto il mondo. La collezione Re-Issue riprende il design delle scarpe sportive adottate dai grandi sportivi d’atletica, basket e tennis, abbinandole alla tecnologia d’attuale fabbricazione. I modelli sono riproposti con tutti i loro dettagli originali, incluso i colori, i tessuti ed i materiali. E’ il caso del modello Targa, una scarpa sportiva per podisti che ebbe un ruolo determinante durante i giochi Olimpici del 1984. Per la riedizione è stata trasformata, togliendo i chiodi dalla suola del modello originale, in una scarpa sportiva per il pubblico. Comode, dalla silhouette raffinata e leggere, le Targa sono disponibili nei materiali originali, tessuto e cuoio. Sono l’ideale per i collezionisti, gli sportivi ma anche per chi cerca semplicemente un modello confortevole. Le Targa sono scarpe sportive dalla lunga e gloriosa storia... indossatele... e chi vi ferma più? www.converse.com
Fila Trofeo Pronti a partire Un nuovo prodotto nato da un concetto esclusivamente Fila è la linea di calzature che mette a frutto la conoscenza del mondo automobilistico maturata durante la collaborazione con i marchi leader di questo settore. Un'esperienza che ha portato i designer Fila a diretto contatto con la storia, i miti, le atmosfere che nel corso dei decenni si sono collegati alle auto da corsa, auto che sono state esse stesse un esempio di design. Il progetto Fila Trofeo si è ispirato a queste auto passate alla storia per creare una vera e propria scuderia di calzature dal design fortemente personalizzato. Ogni modello di scarpa, infatti, è caratterizzata da un numero preso direttamente dall'auto d'epoca che ne ha ispirato il design, numero che è applicato alla tomaia come un numero di gara. Una calzatura pronta a partire alla conquista del vastissimo pubblico degli appassionati d’automobilismo.
Gatorade Sferzata d’energia Per una sferzata d’energia e per bloccare la sete, Gatorade vi sostiene in una maniera ottimale prima, durante e dopo lo sport. Di fatto le sostanze incluse nelle bibite Gatorade aiutano a compensare nel modo migliore la perdita di sali minerali e di liquidi. Con i suoi 6 % d’idrati di carbone, Gatorade viene assimilato velocemente dal corpo più dell’acqua o delle bibite analcoliche, e ridona al corpo le energie e le sostanze necessarie durante lo sforzo. Le bottiglie in PET da 600 ml si possono trovare nei gusti citron, orange, pompelmo e tropical fruit: sapori rinfrescanti, vivaci ed esotici. Per chi invece predilige sapidità più intense e di carattere ci sono a disposizione, nelle pratiche bottiglie da 750 ml con beccuccio, i gusti blue raspberry, green apple, mandarine e red orange. Gatorade: qualità e gusto, ideale per una marcia in più.
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webcorner
hi.tech di alessio cassis
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www.abc-fotografia.com
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www.magnaromagna.it
Avete voglia di un momento d’evasione e di relax durante il quale spegnere il cervello, e solo i vostri sensi primari vengono dolcemente accarezzati? Redatto in francese ed in inglese, villette-numerique.com invita il visitatore, che si ritrova a viaggiare in vari ambienti colorati, ad interagire e modificando le immagini in movimento sullo schermo, usando il mouse, la freccetta del cursore e la barra dello spazio. Il navigatore può scegliere con facilità tra quattro ambienti dal forte effetto visivo. Consigliabile l’ambiente rosa che, tra fiori-bolla, protuberanze organiche e curve sinuose, promette irreali avventure sensoriali e sensuali...
Vacanza è spesso anche sinonimo di fotografie. Ed ecco che i nostri, s’improvvisano fotografi, ritrovandosi alla fine del soggiorno vacanziero con il classico dubbio: ho messo il rullino prima di partire? Battute a parte, per chi sia in procinto di acquistare un apparecchio fotografico, o volesse semplicemente saperne di più sulla fotografia, abc-fotografia.com è sicuramente un buon punto di partenza. Al suo interno vi troverete corsi di fotografia per le varie tecniche, le differenze tra i vari apparecchi digitali e analogici, i software più usati, numerosi articoli sull’argomento e naturalmente una galleria con moltissime foto.
Gli artisti digitali contro la guerra si ritrovano su digitalultras.com in un incontro dove il confronto, la dialettica ed il ragionamento aiutano a costruire un network collettivo di dissenso. Da questo sito è possibile accedere, per esempio, a cinquanta tele digitali, opere d’artisti che attualmente in forma materiale stanno facendo il giro in varie gallerie italiane. In questo sito non si vogliono dimostrare le doti dei singoli designer coinvolti, nemmeno celebrare la qualità grafica e visiva dei lavori esposti: digitalultras.com vuole solo essere la vetrina ideale per esprimere il proprio disaccordo di fronte a scelte politiche caratterizzate dalla violenza. Queste tele digitali, una volta scaricate sul proprio pc, possono diventare poster o adesivi.
Siete sepolti vivi in ufficio mentre amici e colleghi si godono le vacanze al mare? Fate una capatina sulle pagine di magnaromagna.it e certamente ritroverete un po’ del vostro buonumore. Questo simpatico sito offre infatti decine di rubriche dedicate a barzellette, leggende metropolitane, aforismi e testi demenzial-satirici vari. Ad esempio, potrete trovare un’area dedicata al famoso cabaret di Zelig, gli aforismi che hanno reso celebre il grande Woody Allen o l’immancabile satira su Silvio Berlusconi.
Per informazioni e segnalazioni: redazione@resetmagazine.ch
websoft Bullet Proof Soft Spyware/Adware Remover 7.2 Una cura per il PC
Acoustica MP3 CD Burner 2.9 Piccolo e funzionale
Quella degli spyware/adware è diventata una vera e propria piaga. Sempre più spesso la gente si ritrova con finestre pubblicitarie che si aprono in ogni momento, rendendo l’utilizzo del PC un inferno. Oppure vedono la propria macchina rallentata da programmi che tengono traccia dei siti visitati per poi inviare i dati raccolti a società senza scrupoli che ne sfruttano le informazioni, creando così un gran traffico Internet non desiderato. Di solito si viene a contatto con questi software per disattenzione. Programmi definiti gratuiti come Bearshare o il DivX Player, installano tutta una serie di software pubblicitari e di sorveglianza remota. Oppure su Internet, spesso e volentieri non si fa caso alle finestre pop-up che ci propongono il download di strane applicazioni, finendo poi per cliccare ok e ritrovandosi così il PC pieno di spazzatura. Per chi si trova a vivere questo genere di problemi, Spyware/Adware Remover 7.2 della produttrice Bullet Proof è un ottimo rimedio per far guarire il proprio PC. Il funzionamento di questo programma è simile a un antivirus, procedendo alla scansione del disco fisso, Spyware/Adware Remover controlla tutti i file presenti, eliminando quelli indesiderati e interrompendo i processi già avviati in memoria. Dal sito www.bulletproofsoft.com potete scaricare una versione di prova di una decina di megabyte che vi permetterà di testare il programma. La funzione di scansione funziona perfettamente anche in modalità trial, e vi permette anche di scaricare gli ultimi aggiornamenti. Avrete quindi la possibilità di ripulire il computer anche senza dover acquistare una licenza.
Chi di voi si fosse stancato di utilizzare l’invadente MusicMatch per rippare i propri CD in MP3, può trovare una valida alternativa in questo piccolo software: Acustica MP3 CD Burner (AMCB). Questo programma di poco più di 3 megabyte, vi permette in pochi clic di convertire i vostri CD preferiti nel comodo formato MP3 e dispone di tutte le funzionalità necessarie, anche per gli utenti più esperti. Una volta inserito il CD audio, AMCB cercherà automaticamente informazioni quali nomi di canzoni, autore e album su Internet. Informazione che verranno poi utilizzate per dare i nomi ai file e inserire i dati nei tag MP3. Prima di passare alla conversione dei file, nel menu “preferences” ci sono tutta una serie di opzioni, come il tasso di campionamento o la rimozioni del silenzio alla fine delle tracce, che vi permetteranno di personalizzare a piacimento i vostri file MP3. Acustica MP3 CD Burner è anche dotato di piccolo player per ascoltare i brani una volta rippati, e vi permette di masterizzare CD audio senza dover cambiare programma.
www.bulletproofsoft.com
www.acoustica.com
cybercorner
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hi.tech di alessio cassis
Alla caccia di geek L’avvento dell’informatica e più tardi l’espansione su larga scala dell’utilizzo di Internet, hanno portato alla nascita di una nuova figura della nostra società industrializzata:
il geek
I geek sono coloro che passano ogni minuto del loro tempo libero dietro lo schermo di un computer, sempre intenti a programmare, a giocare on-line con l’ultima novità multi-utente o semplicemente a chattare. I geek sono spesso tecnici informatici o con un’occupazione sicuramente “tecnologica”, e sebbene dimostrino di essere a loro agio quando si tratta di discutere del nuovo standard per l’architettura di reti wireless, poi si dimostrano introversi quando si tratta di socializzare con la gente cosiddetta normale. Per questa ragione i geek vivono un po’ a margine della vita sociale comune, ed in questa sorta di deriva borderline, vengono spesso ignorati ed incompresi dagli altri individui. Fenomeno che si conferma puntualmente anche nella loro vita sentimentale. Così ho deciso di spezzare una lancia a loro favore, pubblicando in queste pagine un divertente vademecum, tratto liberamente dal sito web www.zzz.com, che (spero) saprà valorizzare i geek agli occhi di voi giovani donne in cerca di un nuovo compagno.
Guida per giovani donne alla caccia di geek La vostra ennesima storia d’amore si è chiusa definitivamente e ora non sapete più cosa fare. Pure i tizi più sinistri che conoscete o escono con delle ragazze truccate come delle veline, con tanto di tette rifatte, o sono permanentemente spupazzati da vecchie signore acide che pagano le loro fatture. E allora, che scegliere? Una prigione coniugale od un umiliante one night stand? In questo vuoto desolato di possibili compagni, c’è un uomo che forse non avete mai considerato, un uomo di sostanza, tranquillo e stabile, una creatura cerebrale con una cultura tutta sua. In poche parole, un geek. Di regola, una solida conoscenza dell’informatica è un must, ma se ciò non fosse il caso, dovreste almeno saper chiacchierare sull’argomento. Sebbene siano sovente amanti di musica alternativa, i geek non vanno molto spesso ai concerti. Invece li troverete alla sala informatica dell’università a confabulare con gli amici, intenti a discutere sull’ultima rivoluzione hardware od a perfezionare le loro opinioni su Bill Gates. Avete presente i tipi che mettono la t-shirt del loro gruppo preferito, per far vedere che sono stati ad un concerto? Ebbene, i geek indossano magliette con il logo di una qualche azienda di software, per mostrare che hanno scaricato l’ultima versione del programma corrispondente. Provate a mettere una di queste t-shirt, e forse si darà il via ad una conversazione con il geek che avete adocchiato. Il miglior modo per conoscere un geek è navigare su Internet. Tutti i geek coltivano segretamente il sogno d’incontrare una ragazza nel cyberspazio, dando così vita a un e-romanzo che darà loro la possibilità di praticare un’attività che è a loro congeniale, il computer, con una a loro non troppo congeniale, socializzare. Un altro suggerimento utile vi arriva dal fattore Star Trek. Se per voi Star Trek è solo uno strano telefilm con dei tizi con le orecchie a punta, potete scordarvi di partire alla conquista di un geek. E non sto parlando solo della vecchia serie con il capitano Kirk e l’inseparabile Spock. Dovete assolutamente fare vostri The Next Generation, Deep Space Nine e Babylon 5. Armate delle vostre conoscenze politiche sulla Federazione, potrete valutare meglio come e quando agire. Le regole che gestiscono i rapporti
tra i due sessi in Star Trek sono piuttosto semplici: gli uomini si occupano della tecnologia e della nave, mentre le donne vigilano su di loro. Questo mondo metaforizza le fantasie dei geek, che vedono se stessi nello strano ma eroico ufficiale che desidera segretamente una sexy, ed intelligente Deanna o Beverly, cioè una che sappia accettarli per quello che sono. Se accoglierete tutto ciò nella vita reale, siete pronte per iniziare una relazione con un geek. Naturalmente, conquistare il vostro geek non è che metà della battaglia. Tenerlo al vostro fianco è un’altra storia. Ricordate che i geek sono persone sensibili e che si prenderanno cura di voi. Se il loro stile di vita tecnologico non è un problema per voi, sarà il vostro miglior compagno e con ogni probabilità non ne vorrete più fare a meno. L’importante è non imporgli ultimatum del tipo o me o il computer. Ricordate che il computer gli è stato accanto tutta la vita e che invece voi siete arrivate da poco...I geek sono intrigati dai misteri e amano le intricate sfide intellettuali. Perché non vi immedesimate voi stesse nella ruolo della sfidante? E poi, non vorreste anche voi, giovani donne, un piccolo stimolo mentale per voi stesse? Non è quello che cercate sempre? Provate con un geek, ne vale proprio la pena!
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product
hi.tech
Cyberflash SCOmunica ad IBM
Intel festeggia con un miliardo di candeline
SCO Group, con una mossa a sorpresa, ha revocato le licenze di Unix System V
Risale ormai a venticinque anni fa la produzione del primo e pionieristico processore della famiglia X86. A quei tempi forse erano in pochi ad immaginare i risultati raggiunti dalla Intel, la quale oggi avrebbe superato la fatidica soglia del miliardo di processori. Un notevole risultato che i suoi dirigenti prevedono di raddoppiare già nel 2007, grazie al boom tecnologico in atto in paesi come Cina e Sud America.
di IBM. L’intento è quello d’impedire a Big Blue di vendere e distribuire il suo sistema AIX, basato appunto su Unix System V. Mentre la battaglia legale non ha ancora avuto inizio, la SUN non ha perso tempo, annunciando che presto darà inizio alla campagna informativa AIX to Solaris Migration Program.
Peer-to-peer, crack-to-crack
Warez in lutto
Dal parlamento americano arriva una proposta simpatica nel suo consueto stile improntato sulla prevenzione. Il parlamentare Orrin Hatch ha dichiarato che, visti gli insuccessi ottenuti dalle industrie nel proteggere i loro prodotti dalla pirateria, sarebbe utile poter distruggere il contenuto dei dischi di coloro che fanno uso di sistemi peer-to-peer. Se va avanti così, chi posteggia in divieto di sosta vedrà la sua auto finire sotto una pressa!
Il governo cinese è protagonista per l’ennesimo episodio di censura del Web. Un povero webmaster cinese è stato condannato a cinque anni di carcere per aver permesso ai visitatori del suo sito di web, di scrivere liberamente (!) sul forum messo a disposizione. L’accusa è di sovversione.
Intanto Sony passa dalle parole ai fatti
BugBear reloaded
Sembra che il gigante Sony confermi ancora una volta di essere un passo davanti agli altri, anche nel campo della lotta alla pirateria. Molti internauti muniti del firewall hanno subito dei tentativi di connessione da un indirizzo appartenente a Sony Taiwan. Nell’ambiente circola già la voce secondo la quale Sony sembra stia raccogliendo i dati di chi condivide materiale pirata, con lo scopo di trasmettere una maxi-denuncia ai fruitori del peer-topeer.
Al momento dell’uscita di questo numero di re.set, l’allarme dovuto alla nuova versione del virus BugBear dovrebbe essere rientrato, però chi di voi non possiede un antivirus aggiornato e negli ultimi tempi ha notato un forte rallentamento del Pc, vede strani caratteri vomitati dalla stampante o nota del traffico Internet senza evidenti ragioni, farebbe bene a scaricare il removal tool di Symantec a quest’indirizzo http://securityresponse.symantec.com/avcenter/FixBugb.exe.
Music Nokia 3300 Let yourself go
Casio SY-21 Handheld TV
La ditta svedese Nokia è leader nel proporre novità tecnologiche nel campo della telefonia mobile. Il nuovissimo telefonino cellulare Music Nokia 3300 è fornito di un lettore di file Mp3 e AAC: così si può memorizzare la musica che si preferisce e lasciarsi andare al suo ritmo. Dal design innovativo e pratico, il Nokia 3300 acclude pure, oltre alle consuete funzioni d’utilizzo pratico, una radio FM stereo, un registratore digitale, una fotocamera, il servizio MMS, svariati giochi Java e suonerie True Tones... anche i file musicali scaricati possono essere utilizzati come suoneria. Cosa volete di più? Un Music Nokia 3300, un paio di auricolari e let yourself go! www.nokia.com
Le televisioni tascabili fino ad ora in commercio spesso non soddisfano pienamente le esigenze degli utenti per vari motivi: lo schermo che riflette la luce del sole impedendo una visibilità perfetta; la fragilità dell’apparecchio che non sopporta l’acqua, il caldo e la polvere; la poca maneggevolezza e praticità. Lacune che ora la Casio ha colmato con il suo nuovo SY-21 Handheld TV. Questo maneggevole apparecchio è l’ideale televisore tascabile del futuro. Pratico, il SY-21 Handheld TV è impermeabile all’acqua e alla sporcizia grazie alla protettiva cassa di gomma, che oltre ad isolare l’apparecchio dagli sbalzi di temperatura, protegge pure lo stesso da contusioni e cadute. Lo schermo 2.3 pollici a colori è in materiale antiriflesso e consente la visione dei programmi anche se si è in pieno sole. Come si fa a resistere a questo piccolo prodigio tecnologico? Una volta in mano non ve ne separerete più!
Power Pc Mac G5 Il più veloce del mondo E’ arrivato all’improvviso come un fulmine a cielo sereno: la Apple lancia sul mercato il primo personal computer con un processore a 64-bit. Al suo interno trovano posto fino a 8 gigabyte di RAM e come di consueto è predisposto per supportare ed utilizzare al massimo le schede audio, video, grafiche di ultima generazione. I test di confronto effettuati non lasciano dubbi, il processore dual 2GHz Power Mac G5 è doppiamente più veloce di un Pentium 3GHz. Rispetto al passato anche il prezzo è diventato più incoraggiante: il modello base costa circa 3’000 franchi. www.apple.ch
La televisione in tasca
Brother m-Print Ovunque con sé Anche in questa era elettronica dove Internet la fa da padrona, ci sono varie occasioni in cui è necessaria una copia stampata, è ciò spesso succede quando si è lontani dalla scrivania se non dall’ufficio stesso. Ora stampare lontano dal proprio luogo di lavoro non è più un problema con il compatto Brother m-Print, una mini stampante che permette di riprodurre documenti dal vostro palmare o dal vostro laptop, ovunque voi siate. Una consistente carica di fogli A7 permette di stampare svariate pagine, e la carta utilizzata è maneggevole e non s’arriccia. Le minidimensioni del Brother m-Print permettono di portarlo con sé senza difficoltà nella ventiquattro ore, nella borsa del laptop, o addirittura in tasca. Il Brother m-Print conferma ancor più la qualità dei prodotti Brother, azienda leader per una stampa d’alta qualità, dappertutto ed ovunque... www.brother.com
Philips 963 SA Straordinaria resa acustica Questo lettore è di quanto meglio potete trovare attualmente sulla piazza se non volete spendere cifre astronomiche, per 600 franchi avrete un lettore DVD, CD, CDr, CDrw, MP3 e SACD (Super Audio CD), un nuovo formato audio di straordinaria resa acustica che vi assicuro vale la pena di provare, e per il quale i titoli disponibili sono attualmente sul migliaio (vedi www.acousticsounds.com ). Il design è innovativo, i dettagli sono curati come un lettore d’alta gamma e le possibilità di connessione con tutti gli amplificatori e schermi video sono totali. Un Philips 963 SA in casa e... che il suono sia con voi. www.sacd.philips.com
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games
hi.tech di michael bartolotti
Midtown Madness 3 per Xbox (Digital Illusions) Ahhh, Parigi, i bistrot, i quartieri latini, il Moulin Rouge, Notre Dame ed un pazzo squinternato che corre contromano lungo la Senna cercando in tutti i modi di evitare la polizia alle calcagna! I ragazzi della Digital Illusions ce ne hanno messo di tempo per terminare questo terzo capitolo di uno dei giochi di corse che ha fatto scuola ai vari Grand Theft Auto, Driver e compagnia bella. Per l’attesa è valsa la pena. In questa terza versione di Midtown Madness per Xbox sarà possibile scegliere la modalità “carriera”, dove bisognerà portare a termine diverse missioni, per sbloccare i numerosi mezzi di trasporto messi a disposizione che vanno dal taxi al camion dei rifiuti, insomma ad ognuno il suo. L’ambientazione del gioco è assolutamente incredibile, poiché i programmatori hanno passato mesi e mesi cercando di ricostruire due città come Parigi e Washinton D.C. il più verosimile possibile. Il problema di questo titolo risulta essere la mancanza di realismo nella fisica dei veicoli, che rimbalzano come macchine di cartone, e nei passanti che, con acrobazie impossibili, riescono sempre ad evitare di essere investiti, ciò per consentire di enfatizzare l’azione e la frenesia degli inseguimenti. A controbilanciare questa limitazione vi è un eccellente gamma d’opzioni per il Multiplayer, tra le quali spicca il tanto sospirato (da noi svizzeri) servizio Xbox-live. Quando questo servizio sarà disponibile anche da noi sarà possibile cimentarsi in corse sfrenate contro il tempo - o con scopi affini - giocando da casa con i vostri amici. È comunque presente, per consolare noi poveri elvetici bistrattati, l’opzione Split Screen, immancabile in ogni gioco per console. Basta poco in fondo per essere contenti: occhiali da sole, una giornata serena e 400 cavalli rombanti sotto il sedere pronti ad esplodere allo sfiorare del piede sull’acceleratore. Ahhh, buone vacanze estive a tutti!
Gamesflash Brute Force per Xbox (Microsoft Studios)
Esempio lampante di quanto una poca cura per l’ambientazione e una storia banale vadano ad inficiare un gioco tecnicamente ben riuscito e divertente.Grafica pulita e dettagliata, sonoro discreto, comandi semplici ed intuitivi per uno sparatutto in terza persona a sfondo fantascientifico che non riesce ad entusiasmare come dovrebbe.
Silent Hill 3 per ps2 (Konami)
Seguito diretto del primo Silent Hill, questo gioco entusiasma sin dalla stupenda presentazione iniziale. Non appena afferrerete il pad preparatevi ad essere proiettati nel peggiore dei vostri incubi. Un’avventura in terza persona a sfondo horror che batte la concorrenza su tutti i fronti: dalla grafica, alla colonna sonora, dalla trama all’ambientazione inquietante che permea l’intricata storia. Se lo non avete capito: un must imperdibile!
Donkey Kong Country per GBA (Nintendo)
Ed eccone un altro! Ormai la moda di riesumare i mostri sacri della storia videoludica pare dia i suoi frutti. Difatti ecco una perfetta conversione dell’originale del super Nintendo con qualche aggiuntina qua e là. Interessante l’opzione di collegare due game boy advance e giocare in modalità cooperativa a questo splendido platform, oppure cimentarsi in una gara di coordinazione nel minigioco musicale o in uno sparatutto che ci vedrà impegnati in una gara di pesca. Ineccepibile, ma forse un po’ facilona questa conversione. Ottimo prodotto, comunque.
Wario World per Gamecube (Nintendo)
Non tutta la famiglia di Mario Bros esce con il buco, anche se in questo caso parliamo d’idraulici. Difatti questo ennesimo platform di casa Nintendo risulta estremamente ripetitivo e privo di una vera storia. Graficamente è appena decente e non attira per niente. Se non siete fan dell’alter ego cattivo dell’omino coi baffi, vi consiglio caldamente di astenervi dal praticare questo gioco.
Gothic II per Pc (Piranha bytes)
Avventura fantasy con elementi rpg, questo Gothic II prende il meglio del suo predecessore e lo eleva all’ennesima potenza. Adesso la grafica rende giustizia al gioco e si assesta ad un buon livello, consentendo inoltre di poter scorazzare in lungo e in largo per tutta l’ambientazione senza noiosi caricamenti.Un buon acquisto a tutti gli amanti dei giochi non lineari.
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re.play a tutto rock!
re.vision sfida tra giganti
re.ad michael moore
Special Openair
re.art biennale di venezia
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re.play
Evanescence
Grandaddy
Stephan Eicher
The Coral
Fallen Wind Up
Sumday V2
Taxi Europa Virgin
Magic & Medicine Ultrasonic
by cheu
by naca
by gabi
by Stoner
Gli Evanescence, per chi ancora non li conoscesse, sono una band che arriva direttamente dall’Arkansas e il loro primo singolo Bring Me To Life è il brano trainante della colonna sonora di Daredevil oltre che dell’album di debutto Fallen. Quindi numetal a tutto spiano accompagnato da influenze dark (il che ricorda vagamente i Type O Negative) miscelato in modo molto melodico; niente di nuovo sotto il punto di vista delle sonorità se non fosse per la bella voce della cantante Amy Lee che rimane fresca, leggera e triste sopra tutto il resto.Tra l’altro in Bring Me To Life c’è anche la voce di un maschietto, tale Paul Mc Coy, già cantante dei 12 Stones, che dà il tiro giusto a questo bel brano, indubbiamente pensato per scalare le classifiche. A dare forma al disco, oltre alla bella Amy, c’è il chitarrista Ben Moody: praticamente essi formano l’anima della band. Per registrare l’album il produttore Dave Fortman ha pensato bene di chiamare, tra gli altri, due ottimi turnisti: il bassista Francesco DiCosmo (Dweezil Zappa, Megadeth, Vonda Shepard) e il batterista Josh Freese (Chris Cornell, Devo, A Perfect Circle, Avril Lavigne). In sostanza il disco è ben fatto, nelle ballate come nei pezzi più arrabbiati. Non è sicuramente la voce che stanca, ma piuttosto le sonorità che tendono ad essere monotone e quindi i brani si somigliano un po’. Forse questa è la conseguenza di aver voluto un prodotto che si possa facilmente commercializzare, un po’ come quello dei Linkin Park...
Eccoli i nostri cinque curiosi eroi di Modesto California. Ve lo ricordate lo stupendo The Software Slump? I Grandaddy allora ci avevano in qualche modo permesso di riscoprire, nascosta sotto tutto il disordine creato dalla musica di massa che siamo ormai obbligati a sorbirci, quella scatolina polverosa in cui custodivamo gelosamente il tesoro che rappresenta al giorno d’oggi l’originalità dell’indie-rock. Riaperta quella piccola scatolina, affascinati dalla bellezza di quell’album, ci si era chiesti cosa avrebbero combinato con il prossimo disco. Oggi, dopo aver ripetutamente ascoltato questo Sumday, ho avuto la sensazione che i Grandaddy siano maturati definitivamente, permettendo loro di sfornare nuovamente un lavoro d’altissima qualità, capace di dimostrare una ormai sicura consapevolezza dei propri mezzi. Che la maturità a volte possa significare capacità di mettersi in discussione lo dimostrano questi dodici pezzi con cui i Grandaddy abbracciano una forma di morbido indiepop, allontanandosi coraggiosamente dalle sonorità esplorate fino ad ora. Il falsetto di Jason Lyte, le armonie e le ritmiche studiate nel minimo dettaglio regalano sensazioni di gioia e di malinconia con una facilità disarmante. Non c’è più bisogno di ballate psichedeliche da sette minuti con chitarre e tastiere infinite per riuscire ad affascinare l’ascoltatore alla ricerca del Grandaddy pensiero. È tutto qui, in queste dodici canzoni pop, che sprigionano una miriade di emozioni senza pretendere di sconvolgere il mondo.
Novità dall’elvetico Stephan Eicher (in tedesco con l’acca aspirata, in francese con l’acca pronunciata sch). Taxi Europa è il titolo del suo nuovo disco dopo quattro anni d’assenza dalle scene. Per chi non lo sapesse, è uno degli artisti più poliedrici che abbiamo avuto in Svizzera. A metà anni ’80 ha fatto il classico pellegrinaggio Londra-Berlino ed il primo successo lo ebbe con Eisbär, un mitico brano che ebbe gran risonanza nell’ambiente electro, attualissimo ancor oggi. Poi, con il tempo lo stile di Eicher si è allargato verso il pop ed il rock, ed il suo successo verso la Francia e la Germania. Oggi, in particolare con questo disco, propone un calibrato pot-pourry mitteleuropeo. Eicher è bravo e capace, è innegabile. I brani (non sto a parlare del suono, arrangiamenti, ecc. qui c’è l’alta professionalità svizzera) sono variati, scorrevoli, limpidi. Eicher rimbalza dal francese al tedesco, dall’italiano allo schwitzerdütsch, coadiuvato dall’amico Philippe Dijan, prezioso co-autore da sempre al suo fianco. Nella titletrack, attualmente in rotazione nelle radio (Tre, due, uno/ tieni duro/ altrimenti vaffanculo...), ha ospitato sul suo taxi il simpatico cantautore romano Max Gazzè ed Herbert Grönemeyer, il cantautore più quotato in Germania. La scelta di perle tra brani elegantemente mainstream? La ritmata title-track, la splendida Avec Toi, la gemma (in inglese) Swim To America, la poetica Mein Freund, l’elettrica Kreis5... Album piacevole, perfetto per tutte le radio d’Europa.
Dopo The Coral, arriva Magic & Medicine, il secondo album ufficiale di questa band formata da sei turbolenti giovani nelle periferie di Liverpool nel 1996. Il background dove sono cresciuti è la scena indie rock britannica, quella tracciata da gruppi come Happy Mondays e Oasis per intenderci. Assieme a The Libertines, The Wines, The Music, The White Stripes, e The Strokes (il the in questa nuova scena è d’obbligo come la strumentazione vintage) formano uno dei gruppi più interessanti del momento. Il loro genere si può definire neopsychedelia, le influenze più evidenti sono quelle di Syd Barrett ed Echo & the Bunnymen, ma nella loro musica, soprattutto in questo secondo album, troviamo anche sublimi riferimenti surf e blues rock. I The Coral non tradiscono le aspettative di chi li ha già apprezzati con il loro primo lavoro e di chi ha già avuto la fortuna di vederli dal vivo. Magic & Medicine è un album ambizioso, lucido, complesso, celebrale che sa riproporre un’esperienza emotiva d’altri tempi e che non sfigurerà affatto tra i sacri vinili che custodite gelosamente. Rispetto a The Coral è un album più intimista e delicato e lo si intuisce già dal primo brano: In The Forest. Segue la bellissima Don’t Think You’re The First, dove la musica sembra uscita da un western di Sergio Leone. Degne di nota sono anche Secret Kiss dove traspare in pieno l’influenza Doors (Waiting For The Sun) e Pass It On, il brano più british del disco. Chiude il disco un crescendo psychedelico ben calibrato con sintetizzatori alla Pink Floyd prima maniera. Psychedelia is not dead!
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dischi The Mars Volta
Annie Lennox
Linea77
Meganoidi
De-Loused in Comatorium Universal
Bare BMG
Numb Earache
Outside The Loop, Stupendo Sensation Alternative Produzioni
by naca
by gabi
by iggi
by owen
Il debutto dei Mars Volta, che segue lo stratosferico Tremulant ep del 2002, è uno di quei tipici dischi che non vuole soddisfare al primo ascolto. Complesso e molto coraggioso dal primo all’ultimo minuto, De-loused in comatorium è infatti un lavoro che necessita svariati passaggi nel proprio stereo e un livello di concentrazione piuttosto elevato per essere pienamente apprezzato. Premetto che le attese per l’uscita di questo disco erano importanti, considerato che Cedric Bixler (voce) e Omar Rodriguez (chitarra) erano parte dei bravissimi e tristemente già scomparsi At the Drive in, gruppo capace di sfornare un vero e proprio capolavoro - Relationship of Command (2000) - per poi implodere e dividersi in Sparta e Mars Volta. Bixler e Rodriguez formano subito i Mars Volta, lasciandosi alle spalle le sonorità tipiche degli ATDI ma mantenendo un’intensità artistica che non ha rivali, il tutto con una nuova vena sperimentale e di manipolazione del suono. Questo nuovo approccio sfocia finalmente in questo De-loused in comatorium che risulta essere come un rompicapo di difficile risoluzione che affascina l’ascoltatore costringendolo a ripetere più volte l’ascolto nel tentativo di venirne a capo. Con il passare delle tracce quest’idea viene amplificata, come la sensazione di grandiosità e di ricerca sonora che imperversa durante tutti i sessanta minuti. Un disco fortemente consigliato, quindi, ma per il quale dovrete diffidare delle vostre prime sensazioni. Il piacere seguirà.
Annie Lennox, la scozzese a cui gli Eurythmics debbono il loro successo, torna con un album di cui il titolo è Bare, cioè nuda. Dalla copertina vediamo una Lennox ricoperta di polvere bianca, con uno sguardo enigmatico e l’espressione distante. Nuda, dice. Passo all’ascolto del disco. La sua voce è sempre la stessa, fantastica. A Thousand Beautiful Things passa via ve loce, come una carezza, Pavement Cracks idem, The Hunting Time pure. Honestly mi blocca un attimo (già sentita in radio), continuo l’ascolto. Voce bellissima, in gran forma. Wonderfull, bel brano, liscio come l’olio. Bitter Pill è agro dolce, quel quanto che basta. Sarà che il tutto mi sembra tremendamente pop, sarà perché gli arrangiamenti mi paiono troppo marcati ed iperprodotti, ma il brivido stenta ad arrivare... La Lennox in un lungo commento nel booklet spiega le ragioni della scelta d’immagine della copertina. Racconta delle sue fragilità interiori e delle sue paure, rimpiangendo il passato, e desiderando di essere una statua. Ci dice che che come artista vuole essere autentica. Bella la foto, bello l’art-work, belle le parole per spiegarsi. Ma in definitiva io l’avrei voluta veramente nuda, scarna, spogliata sul serio, senza fronzoli di produzione e d’immagine, una piccola band, e la sua splendida voce a farmi captare sul serio le sue più intime paure. Peccato, un’occasione mancata.
Ancora per l’Earache esce il nuovo disco dei torinesi linea77. Numb, nuvola. Questi amici sono già abbastanza conosciuti alle nostre latitudini grazie ad un paio di concerti di qualche anno fa. Ora sono diventati una macchina musicale inarrestabile e grazie all’etichetta inglese, sono molto motivati a perseverare sul loro cammino. Una lunga trafila di concerti in tutta Europa che li ha impegnati durante tutto l’anno li ha portati a conoscere varie realtà musicali e a farli apprezzare ad un vasto pubblico. A detta di loro il paese in cui si sono trovati meglio è la Spagna, dove la gente è la più entusiasta, calorosa e festaiola. Invece il paese in cui si sono dovuti far valere è proprio l’Inghilterra, dove ha sede la loro etichetta, ed è lì che si sono fatti le ossa, i cari Linea77, dove c’è un vero confronto e dove bisogna convincere sul serio il pubblico. Tutto ciò traspare nel loro nuovo disco: spensieratezza latina e serietà nordica. In tournée i ragazzi sono maturati, cresciuti, musicalmente evoluti. Accantonate le consunte vestigia numetal, i Linea77 con Numb s’affacciano all’emocore, in uno stile unico, molto coinvolgente. Un disco più lineare del precedente Suicide Ketchup, però più sanguigno, viscerale, personale. Dal lotto seleziono Venus, Fantasma, Third Moon, Houdini, e 66 Diabulus In Musica, una canzone in collaborazione a SubSonica che è uno squisito ibrido tra le due band. Ottimi brani che lasciano presagire una nuova direzione, intimamente più consapevole.
Li abbiamo visti a Palco ai Giovani, come grintosi e valenti ospiti finali della serata di sabato sera. I Meganoidi, fino ad oggi alfieri di uno scoppiettante ska, sono in tournée promozionale per il nuovo cd, Outside The Loop, Stupendo Sensation. Una nota di merito per quest’album va subito alla bella copertina, che non sfigurerebbe su quella di un cd internazionale di musica dark o metal. Outside The Loop, Stupendo Sensation è un album dinamico, che in molti tratti si discosta dalla consueta formula ska fatta di ritmi cadenzati e coretti. C’è più musicalità, più impegno strumentale, più rock, anche se frammentati dai molti intenti. Quest’album, rispetto al precedente, presenta un suono più corposo, più aggressivo e slegato da canoni stilistici. Dopo aver registrato il disco allo studio ZeroDieci di Genova, i Meganoidi se lo sono fatti mixare in Canada dove hanno sperimentato una differente concezione del suono. I Meganoidi stanno tastando altre strade e forse l’album in questione, seppure d’ottima fattura e cucinato a puntino, sarebbe da considerare di transizione. Inside The Loop, It’s Just Like, Another Day, e la straniata Zeta Reticoli sono canzoni che attestano la volontà d’uscire dai canoni, da quegli stili stereotipati nei quali ormai molte band in Italia si sono arenate. Lo sguardo altrove? Meglio che fare e rifare la stessa manfrina ska ormai inflazionata. Ecco il maggior merito che va ai compatti Meganoidi, per il coraggio di cambiare senza remore e con coerenza. One step ahead!
028
re.play
Roy Paci & Aretuska
Sepultura
Burning Spear
Apollo440
Tuttoapposto V2
Roorback SPV
Freeman Nocturne
Dude Descending a Staircase Epic
by gabi
by stoner
by mr. loop
by mr. loop
Come va picciotto, tuttoapposto? Finalmente dell’aria fresca e frizzante nell’ambiente dello ska italiano. Con il secondo disco di Roy Paci & Aretuska siamo di fronte alla miscellanea fatta di Orchestra Italiana, Buscaglione, rock steady giamaicano e tanta onorevole passione siciliana. Tuttapposto dice il titolo di quest’ultima fatica di Paci. Fatica? Ma qui il Nostro, assieme ai suoi capaci Aretuska, si diverte alla grande, e noi con lui. In questo disco si trova di tutto: una Ciuri Ciuri in versione rumba-ragga, una swingatissima Teresa Non Sparare, una Moanin’ stile dancehall anni cinquanta, reggae e trombe squillanti in E’ Troppo Tardi, caraibi e ritmi in levare in Sicilia Bedda, tango-ska assassino in La Vita E’ Bella, dub da cinema anni ‘50 per Rasta Siempre, la dolce vita in Portami Con Te, scacciapensieri e dialetto ne ‘U Mercatu, e così via... Gran personalità e carisma in quest’album. Atmosfere disimpegnate (alcuni testi al contrario, ma bisogna ascoltare tra le righe musicali), perfetta padronanza della materia, uno show pirotecnico di sicuro effetto dal vivo. Roy Paci, il direttore d’orchestra trombettista (e già gran collaboratore di Manu Chao e di una marea di band e artisti), torna alle radici siciliane e le rivaluta con ironia in versione dance hall. Missione compiuta. Non è un disco rivolto alle nuove generazioni, però, se non per un paio di brani veloci. Lo ska qui sciorinato è di tipo storico, e bisogna amarlo veramente a fondo per apprezzare... Per nostalgici e loungers.
Tratto dal Rocksound inglese di questo mese: “Il Brazile è la nostra base, e girare, suonare in giro per il nostro paese ci dà molta forza.”... “Noi abbiamo voluto la nostra libertà e lavorare solo con la gente che poteva prevedere il nostro futuro. Abbiamo lavorato con gente nuova, gente fresca, gente senza passato e ignara di tutte le cose che avevamo già fatto”...” Pensiamo che Bono degli U2 sia un d’esempio perché egli cerca veramente d’alleviare la sofferenza dove altra gente non dà nemmeno una merda di niente.”... “...siamo una band cosciente e abbiamo una certa responsabilità nei confronti della gente, e ci piace dire cose che abbiano un’importanza per noi e di conseguenza anche per tutti. Cerchiamo d’utilizzare la nostra musica per ispirare ognuno, per far pensare e parlare la gente...” Tratto da Rumore: “ La realtà sovente smentisce anche i predicatori più pessimisti. L’imperialismo americano spesso distrugge tutto ciò di grandioso che la sua cultura antagonista è riuscita ad esportare, la rivolta globale è l’unica soluzione all’abominio del potere.” ... “Il nuovo album è poliedrico nelle strutture musicali, attento alle nuove evoluzioni del metal globale, ma soprattutto riposto nell’angolo più recondito del cuore di ognuno di noi. E’ lì che nasce la rivolta.”... Parole di Derrick Green ed Igor Cavalera alias Sepultura all’uscita del loro nuovo disco Roorback. Chi meglio di loro poteva spiegarne i contenuti? I Sepultura sono tornati e sono più solidi che mai. Da ascoltare.
Efficace quest’album di Burning Spear, cioè Freeman, la colonna sonora giusta per queste notti. Canzoni ondeggianti come queste possono prendere il sopravvento e farvi sentire rastaman fino in fondo al cuore. Jah, la musica, la libertà, la tolleranza: il gran vecchio dai dreadlocks bianchi sa ancora stupire e divertire, con profonda saggezza e gioia di vivere. Come dice lui stesso in Rock’n’roll: “The music is a art, it makes people laugh, it makes people love, it makes people shout...” Jah’man!
Troppo ruffiano questo doppio Apollo440 dal titolo Dude Descending a Staircase. Ruffiano ed ammiccante, fino alla nausea. Di roba così il mercato ne è sommerso. Il trio in questione si è lustrato il suo stile fino a renderlo inesorabilmente anonimo. Qui si è persa la brillantezza degli esordi, e posso tranquillamente affermare che questo è un lavoro senza lode né infamia, è semplicemente banale, eventualmente da mettere in sottofondo durante un moscio aperitivo con i colleghi di lavoro...
James Brown
A.A.V.V.
The next step CNR Records
Megasoft 2003 F-Communication by iggi
by mr. loop
Un miracolo vivente. James Brown, alias The Godfather Of Soul, è un mistero della scienza antropologica. Ha ancora energia da vendere, l’arzillo Brown. Always alive & kicking! Il suo nuovo cd The Next Step, è un concentrato puro di soul con qualche virata stile sex-machine. Niente di speciale, tutto molto politically correct, naturalmente, ma alla sua età e con il passato burrascoso che si ritrova, gli si perdonano certe derive marcatamente mainstream. Per passatisti ed attempati playboy.
Sempre molto interessanti le compilation dell’etichetta francese F-Communication, che presenta l’ultima uscita della gamma Megasoft Office. L’intento di questa linea è di produrre musica soft da mettere in sottofondo durante il lavoro al computer nella speranza che la vostra creatività venga stimolata. A parte l’idea stravagante (metti questo cd nel tuo pc in ufficio e poi vedi il tuo capo come reagisce!), questo cd è eccellente e di gran qualità grazie a dodici electro artisti dei più sopraffini.
029
dischi Steve Winwood
De La Soul
About Time Wincraft
The Best Of Rhino
kult
Pink Floyd
by gabi
by mr. loop
Membro della Spencer Davis Group ed indimenticabile cantante e tastierista dei Traffic, Steve Winwood torna dopo sei anni con About Time, un egregio saggio delle sue qualità di scrittura musicale. Nulla da eccepire su questo lavoro se non un certo egocentrismo esecutivo alle tastiere, che a volte rasenta la monotonia. Ma Winwood modesto non lo è mai stato e chi lo conosce sa che il suo talento, fondamentale per il rock inglese anni ’70, ha ancora da dare. In epoca di revival, meglio Winwood di Santana.
In genere non recensiamo compilazioni di Best Of, ma per questa volta facciamo un’eccezione per quello dei De La Soul appena uscito. Me, Myself & I, The Magic Number, Ring Ring Ring ci sono tutti i brani che hanno scritto la storia del rap più onirico e positivo. Irresistibili e senza tempo! E’ perciò che consiglio vivamente, oltre a quest’acquisto, di riesumare il fondamentale album Feet High And Rising (Tommy Boy, 1989) e il successivo De La Soul is Dead (TB, 1991). Non ve ne pentirete.
Eletric Six
Gang Starr
Fire XL
Owernez Virgin by iggi
by mr. loop
Eccovi un’altra superpompata novità rock’n’roll dall’Inghilterra, che dovrebbe spodestare tutti i vari Libertines e Stereophonics di turno. Ma non ci siamo, Eletric Six mi sa di sintetico, cioè sono dei simpatici guasconi ricostruiti ad hoc e lanciati sul mercato con tanto di iper produzione e promozione capillare. Sarà forse che questo non è il momento giusto (mentre ascolto il loro Fire è notte), ma non mi convincono. Punto. L’ennesima bufala? O sto prendendo un granchio? Chi vivrà, vedrà.
L’ultimo album dei Gang Starr di Guru, Owernez, non è male e si fa sentire con piacere, ma ciò non basta, visto i precedenti illustri della band. Pare che ai maturi bostoniani si sia prosciugata la sorgente compositiva, stanchezza d’intenti che inficia un po’ la compattezza dell’insieme, e di fatto il potente corefunky di una volta qui esita a farsi scoprire nella sua completezza, però, come già detto, questo è un lavoro egregio, elegante e dignitoso, superiore a certe commerciali produzioni d’hip hop plastificato.
The Piper at the Gates of down Capitol
by stoner
The Piper at the Gates of Dawn viene pubblicato nel 1967, un anno storico per la musica psichedelica perché vede uscire i primi album di due gruppi fondamentali della storia della musica psychelica, Pink Floyd e The Doors. Sono gli anni flowerpower dove una scoperta del nostro Albert Hoffman apre le porte sensoriali ai giovani occidentali e ne influenza profondamente la cultura, parliamo ovviamente dell’acido lisergico. La mente dei Pink Floyd si chiamava Syd Barrett, una mente geniale che con la sua band ha saputo dare vita ad un nuovo ramo dell’albero del rock chiamato all’epoca in vari modi: Prog-Rock/Art Rock, British Invasion, Psychedelic e British Psychedelia. Il suo modo di percepire la musica e di suonare la chitarra è stato seminale per tutte le band a venire. Il titolo dell’album è tratto da un capitolo del suo libro per bambini preferito: The Wind in the Willows, non a caso infatti The Piper at the Gates of Dawn ha molto del fiabesco e questo deriva in parte dalla rivisitazione in prospettiva lisergica di questo libro. I brani dell’abum sono dominati da acide melodie pop bilanciate con lunghi e più sperimentali momenti strumentali allucinati da viaggio spaziale, citiamo in particolare Astronomy Domine e Insterstellar Overdrive, due pezzi fondamentali della storia dello Space Rock. Le tastiere dissonanti di Rick Wright risultano basilari per esprimere quell’impressione di caos e confusione che si cela sotto la superfice luminosa, questo disco ci parla infatti dei piaceri derivanti da una coscienza allargata ma anche della battaglia e del disordine mentale e a volte della follia che ne deriva. Perla lucente di grande espressività musicale, questo disco diede il via ad un infinita serie di trip senza tempo e senza freni, lanciati sulle autostrade iperstellari della mente. Stratosferico.
Legenda:
penoso
sufficente
discreto
buono
ottimo
capolavoro
030
repor t
re.play di iggi
DAVE GROHL A tutto Rock!
In redazione ci siamo chiesti chi potesse essere la persona che oggi incarna l’essenza e l’attitudine del rock. Non ci è voluto molto per dare una risposta al quesito, e subito un nome è sorto spontaneamente: quello di Dave Grohl.
Dave Grohl, meglio conosciuto come l’ex batterista dei Nirvana, sta facendo molto per il rock attuale. Eccelso batterista e ottimo cantante e chitarrista, dopo l’avventura tragicamente conclusa con i Nirvana, si è rimboccato le maniche sulle sue braccia tutte tatuate per ridisegnare la sua carriera. Il primo passo è stato di fondare una band, i Foo Fighters, la quale ha conosciuto, all’uscita del primo album omonimo, un successo internazionale anche se sostenuto dagli echi di quello planetario dei Nirvana. Il merito di Grohl non va però solo al concepimento dei Foo Fighters, ottima band per carità, eccellente nella scrittura musicale e nel dinamismo strumentale dal sapore un po’ grunge ed un po’ punkrock (da sentire l’ultimo lavoro One by One, Matador 2003) ... Il suo merito è di essere un musicista indipendente che offre senza remore e con gran generosità le sue doti d’artista di talento. Grohl è un batterista fantastico, polivalente e duttile. Senza problemi s’adatta agli stili proposti dalle band e dagli artisti che lo vogliono al suo fianco. Ha collaborato su dischi di David Bowie, Andrew WK e Alec Empire. Tra i sui ultimi interventi citiamo la determinante presenza sull’ultimo disco dei Queens of The Stone Age (Songs for the deaf, Interscope 2002), band capitanata da Josh Homme
Killing Joke Killing Joke Zuma Recordings
L’influenza dei Killing Joke esercitata sui gruppi degli anni ’90, in particolare su quelli della musica metal, indus e noise, non ha eguali nella storia del rock britannico. Il rock apocalittico e tribale di questa band può essere visto come il punto d’incontro fra due tradizioni, quello del futuristico stile elettronico britannico e quello della new wave americana degli anni ’80. Una sintesi di portata storica che stravolse il significato della classica canzone rock, aprendo le porte a dissonanze chitarristiche, a distorsioni elettroniche ed a canti psicotici. Un misto, quindi, di Ultravox, Suicide, Talking Heads e Pere Ubu, ma amalgamato da una forte personalità, delirante e surreale. La storia dei Killling Joke iniziò negli anni’70, sotto la guida del folle cantante e tastierista Jaz Coleman. La discografia della band è limitata, ma colma d’opere fondamentali e d’impatto: vi segnalo il primo album omonimo uscito nel 1980 (EG) di cui il brano Wardance è una pietra miliare, e Fire Dances (EG) del 1983.
e Nick Olivieri, due amici che hanno accolto Grohl nella loro cerchia nei momenti bui del dopo-Nirvana. Non è da meno la partecipazione, seppure in un tono più sommesso, sull’ultimo disco dell’ombrosa Cat Power (You are free, Matador 2003). Ora Grohl si ripresenta in compagnia di una delle band più influenti della storia della musica metal ed industrial, il mostro sacro Killing Joke. E’ un’ulteriore consacrazione per il nostro cavaliere del rock. Con questa partecipazione Grohl può tranquillamente affermare di essersi stabilito per sempre nell’Olimpo del Rock, e, statene certi, non ne uscirà più. Entro quest’anno dovrebbe uscire il prodotto del misterioso e promettente progetto di Grohl dal nome Probot. Una sorpresa che non mancherà di stupirci e di meravigliarci, e che ci farà rendere conto di quanto il rock sia ancora malleabile e trasformabile.
Esce ora un nuovo album omonimo che vede la partecipazione alla batteria del pugnace Dave Grohl, e, mai come in questo disco, una collaborazione in ambito rock è riuscita nell’intento di sorprendere ed ammaliare con selvaggia ed appassionata cognizione di causa. Grohl è un sostanzioso valore aggiunto al già sommo calibro della band, e questo album si può tranquillamente definire come il disco industrial (se non metal) dell’anno. La magia dei Killing Joke è una forza sprigionata con nonchalance, che, come nei migliori thriller e film dell’orrore, fa intuire ciò che accadrà senza farlo necessariamente accadere. Sentire il brano d’apertura The Death & Ressurrection Show, una cavalcata epica dove sono evidenziate le batterie dell’ospite Grohl, in una cadenzata danza tribale. Quest’introduzione presenta chiaramente le coordinate in cui si muovono Jaz Coleman con i fidi Geordie e Youth: una gang di forsennati con la quale Grohl si è subito trovato a suo agio. L’album procede tra episodi d’alto livello, senza mai calare di ritmo e di furia. La nervosa Total Invasion, la bellissima Asteroid, la fugace Implant, per arrivare ad uno dei brani più magnifici di quest’anno, Blood On Your Hands. Questo brano da solo vale l’acquisto del cd. Ma le montagne russe non sono finite, i gironi infernali aspettano dietro all’angolo con Loose Cannon e Seeing Red, due pezzi spettacolari ed intriganti. Lodi sperticate per il nuovo cd dei Killing Joke, è vero, ma a volte ci vogliono, soprattutto quando esce un album influente di una band fondamentale che non cessa di tracciare le nuove regole del rock. Numetallari ed affini, tremate... i Killing Joke sono tornati, e con nuovi compagni di merende stanno riscrivendo la storia del metal. Vi conviene tenere le orecchie ben aperte!
informer
031
re.play di iggi
•• Tramite delle minacce di morte Bono Vox (U2) è stato esortato da degli anonimi di abbandonare le questioni riguardanti la politica ed il Terzo Mondo. Un complotto? Pare che sia stata una cospirazione anche ciò che è successo a 3D dei Massive Attack, notorio attivista per la pace in Iraq e nel mondo, indagato per questioni di pedofilia ma poi scagionato totalmente da quest’accusa. Le rockstar che inneggiano alla pace ed all’uguaglianza tra i popoli stanno cominciando a rompere le palle, sembra...•• Si chiama Pornodrome il recente film scritto e girato a quattro mani dal videomaker Beniamino Catena e da Dan Solo, bassista dei Marlene Kuntz. Già in vendita nei negozi di dischi e home video, la pellicola farà parlare molto di sé per i suoi contenuti agghiaccianti, in una Torino underground dove otto amici sono invischiati in una storia di musica, pornografia e morte. •• L’intemperante Courtney Love ha un nuovo contratto in tasca stipulato con la Virgin America. Il suo nuovo album dovrebbe uscire ancora entro quest’anno. Con la Vedova Nera del rock ha collaborato la cantante Linda Perry (ex-4 Non Blondes). •• I Queens Of The Stone Age si ritroveranno in studio in settembre per elaborare le dodici canzoni scritte durante i tour di Songs for the Deaf. Intanto l’amico Mark Laneghan, ex-leader dei Screaming Trees, si sta dedicando al suo sesto album solista, che dovrebbe uscire in ottobre con il titolo Bubblegum. Gli ospiti in quest’album sono i compari Josh Homme e Nick Oliveri (QOTSA), Greg Dulli (Grant Lee Buffalo), Dean Ween e P.J.Harvey, e anche Duff McKagan e Izzy Stradlin, entrambi ex-Guns’n’Roses. •• I Korn fanno sul serio e promettono un nuovo album entro la fine dell’anno. I nuovi brani, prodotti dalla band stessa, sono già in lavorazione. Si dice che il nuovo materiale sia più pesante, più diretto e meno melodico confronto all’ultimo Untouchables. •• Gli Stone Temple Pilots non esisitono più? Tra vari arresti per possesso di droga e conseguenti processi futuri sul groppone, il vocalist Scott Weiland ha deciso che canterà solo ed esclusivamente assieme agli ex-componenti dei Guns’n’Roses. Il nuovo supergruppo si chiamerebbe, guardacaso, Velvet Revolver: per ‘sti yankees le armi sono proprio una passione! •• Tra Nigel Goldrich (già produttore dei Radiohead) e gli Strokes non è scoccata la classica scintilla. Dopo un paio di settimane passate a New York con la band, il quotato Goldrich ha deciso improvvisamente di rientrare in Gran Bretagna. Julian Casablancas & Co. dovranno trovarsi un altro produttore per il loro attesissimo secondo album. •• I Monster Magnet hanno licenziato il bassista Joe Calandra ed il batterista Jon Kleiman, sostituiti rispettivamente da Jim Baglino (ex-Lord Sterling) e Michael Wildwood (ex-Chrome Locust). Entro la fine dell’estate dovrebbe uscire un best of della band, mentre entro la fine dell’anno è prevista la pubblicazione di un nuovo album, Radiation Day. •• Il nuovo chitarrista dei Limp Bizkit è l’ex-Snot Mike Smith. La band ha deciso d’annullare alcune date europee per potersi concentrare sul nuovo album, il cui titolo per ora è Panty Sniffer. Ma quando uscirà ‘sto disco? Le voci in giro lo danno per la fine di luglio... •• Dopo Ozzy Osbourne, anche i Pearl Jam hanno deciso di lasciare l’e-
Chain Reaction.
heineken.ch
tichetta Epic. In previsione, come buonuscita per questo divorzio voluto dalla band, un cofanetto natalizio con sessanta brani rari, live ed inediti.
032
re.play di rupen nacaroglu
The Gone Overseas Musica in movimento È imminente l’uscita di Where do you want to go, my heart?, album di debutto di questa band ticinese emo-punk, e re.set non manca all’appuntamento per farvi conoscere questi ragazzi. Fabio (voce), Zoran (chitarra), Alvy (chitarra), Alessandro (basso) e Moreno (batteria) hanno iniziato l’avventura nei TGO nel 2000 provenienti da diverse esperienze in altre band. L’inizio è stato caratterizzato da vari concerti in Svizzera Interna e nella vicina penisola facendo da spalla per gruppi storici quali Good Riddance, Shelter, Cave In e AFI, e riscuotendo sempre un buon successo di pubblico. Oggi, a qualche giorno dall’uscita del loro primo e attesissimo disco, ci troviamo a fare una chiacchierata con Alvy, chitarrista della band.
The Gone Overseas Where do you want to go, my heart? Matchpoint Records
Raccontaci come sono nati i TGO. I TGO sono nati da un’altra band che si chiamava Reference 21 e prima ancora Il Colera. Il nostro stile è cambiato molto con il passare del tempo, partendo dal hardcore ad arrivare adesso ad un emo-punk più melodico, tutto questo per sperimentare nuovi stili di composizione. Come fate a comporre i vostri pezzi, è un lavoro di gruppo? Solitamente i testi sono scritti da Fabio, il nostro cantante, mentre per quanto riguarda la parte musicale lo sforzo è di gruppo. Si parte certamente dall’idea di un singolo che viene poi sviluppata da tutti. Si discute, e si cerca tutti assieme di migliorare il pezzo, ma a volte trovarsi d’accordo non è semplice. Capita che una canzone richieda molto lavoro per essere considerata terminata, altre volte, come per esempio per Your Words Over This, tutto è partito da un giro di basso d’Alessandro, che è piaciuto subito a tutti e si è trasformato in canzone nel giro di pochissimo tempo. Parlami un po’ del disco, della sua registrazione e della produzione in generale. Prima di tutto devo dire che la registrazione del disco è stato un lavoro lungo ed estenuante, ma ora, a sentire il prodotto finito siamo molto soddisfatti. Prodotto dai TGO e dalla Matchpoint Records, Where do you want to go, my heart? è stato registrato al PR Studio da Pierre Schoeni e in seguito masterizzato al Greenwood Studios di Basilea. Lavorare con persone capaci e professionali ci ha permesso di avere una qualità del suono di cui, devo ammettere, andiamo molto fieri. Un’altra parte importante del lavoro è stata sicuramente la concezione del booklet per il quale siamo andati a scattare delle foto in una casa anni ’60 di Milano, originalissima e molto bella. Come descriveresti il disco? Quali sono le tue canzoni preferite? L’album è molto variato. Ci sono pezzi punk, altri più alternativi, altri più tranquilli. Per esempio la canzone che dà il titolo al disco è un lento molto struggente, per il quale il lavoro di studio è stato più importante che per gli altri pezzi. Ci sono chitarre acustiche e il pianoforte ed è stata un’esperienza particolare, per un gruppo punk come ci consideriamo noi. The Personal Dissolves So Easily, il brano d’apertura del disco è un rock tirato, molto energico che piacerà invece ai più rockettari. Per il resto devo dire che la mia preferita è My Favorite Lie, che è anche la canzone più datata, facendo essa parte già del demo del 2000. Anche se l’ho suonata già tantissime volte è la tipica canzone che non mi stancherà mai. Programmi per il futuro? Stiamo cercando di fare più concerti possibili, visto che è il pane d’ogni gruppo che si rispetti. Non vediamo l’ora che esca il disco e vedere se piacerà alla gente, ma siamo fiduciosi. Dopo l’estate cominceremo a cercare di suonare in Svizzera Interna e cercheremo di ripetere le buone esperienze passate. Per conoscere i nostri programmi si possono visitare i seguenti siti: www.thegoneoverseas.com e www.mystupiddream.com/matchpoint.
Gran bel disco questo Where do you want to go, my heart?. Dieci pezzi senza perdite di ritmo, assemblati in maniera coerente, che dimostrano come i prodotti nostrani possano essere degni di nota. La produzione e la qualità del suono sono di buonissimo livello come d’altronde il booklet, che non ha niente da invidiare a quelli degl’artisti internazionali. Mettendo da parte le obbligatorie simpatie a causa dell’origine del gruppo, i TGO suonano e scrivono pezzi punk di buonissimo livello intercalando a volte delle ballate melodiche, come l’emozionante title track, e altri pezzi più alternativi come Cars Run Fast. Le chitarre di Zoran e Alvy si sposano perfettamente con l’impostazione ritmica di Alessandro e Moreno e con la voce di Fabio che sorprende a volte per la rabbia che riesce a trasmettere. L’assoluta perla del disco rimane comunque My Favorite Lie, un pezzo che racchiude un crescendo molto energetico. Interessante anche la chiusura, la strumentale Conclusion Out Of This World che conferma come i TGO abbiano di fronte a loro la possibilità di crescere ulteriormente in originalità, e di sfornare già da ora pezzi che riescono a sorprendere l’ascoltatore. Nell’insieme Where do you want to go, my heart? è un disco molto interessante, un debutto di quelli da segnare nell’agenda dei gruppi da tener d’occhio, in attesa di vedere i TGO dal vivo per regalare un’ulteriore dimensione a questo disco.
033
localcorner Zero in On
Il nocciolo della questione di olipili
Dove sono finiti gli Zero In On? Siamo andati al loro locale per vedere cosa stanno combinando. Assistendo alle prove, il loro minuzioso lavoro che dedicano agli arrangiamenti e alle ricerche dei suoni, si fa tangibile. Il loro grunge, invaso da mille contaminazioni, non è mai lasciato al caso: le strutture, la dinamica, le armonie vengono discusse in ogni particolare. Osservandoli si capta la loro concentrazione: testimoni delle nostre affermazioni sono le schegge di bacchette che ricoprono il tappeto della batteria di Mattia, il serio raccoglimento di Alex che mentre parliamo fa ronzare il suo basso ininterrottamente. Si può, anzi, si deve sempre migliorare - ci dice il leader Elias (chitarre e voce) - fare musica non è solo divertimento. È principalmente una forma d'arte, o almeno così la intendiamo noi e quindi è una cosa da coltivare, da far crescere, da seguire costantemente, senza dare nulla per scontato, insistendo sulla ricerca. E provare, provare, provare. Soprattutto ora che siamo in studio per il nostro primo CD che uscirà, presumibilmente, in autunno. Era ora! Sono ormai anni che siete sulla scena musicale, come mai vi siete decisi solo ora ad andare in registrazione? In effetti, abbiamo avuto un po' di problemi per trovare un bassista che confacesse alle nostre esigenze e, una volta trovato, ha dovuto prendersi il tempo per amalgamarsi con noi. Adesso ci sentiamo affiatati e pronti per affrontare una registrazione.
Vad Vuc
La vostra originalità non riguarda solo la parte strumentale. Abbiamo notato che anche nei testi usate un linguaggio di forte impatto. Quello che vogliamo ottenere è una profonda comunicazione con il pubblico che ci ascolta. Sono già troppi i gruppi che si addentrano in messaggi politici, sociali o di soli "I love you", rimanendo, se così si può dire, in superficie. Noi intendiamo "parlare" di mondi fantastici che tutti, in un modo o nell'altro viviamo. Universi legati all'immaginario, ai sogni, ai sentimenti strettamente personali, ed è per questo che anche i nostri testi hanno un che di onirico, magari anche un po' magico. Raccontano di sensazioni emotive che spesso sono difficili o impossibili introdurre nei discorsi di tutti i giorni ma che tutti sentiamo comunque. La nostra musica è, in un certo senso, dedicata a questa sfera iperpersonale e la nostra speranza è che possa diventare una specie di "amico segreto" di chi ci ascolta.
Constatando una volta di più che mirano in alto (zero in on significa centrare il bersaglio o andare dritti al nocciolo della questione) lasciamo proseguire questi tre moschettieri del fantastico con le loro prove. Non ci resta che aspettare pazientemente l'uscita del loro CD. Chi volesse essere inserito nella loro mailing-list per gli aggiornamenti può scrivere a: info@zeroinon.ch
Patchanka insubrica di gabi
Il nome dei Vad Vuc è sulla bocca di tutti, qui in Ticino: di recente li abbiamo sentiti a Palco ai Giovani e al Monte Carasso Openair, e abbiamo potuto nuovamente constatare che i bricconi di quest’allegra ghenga hanno, e danno, energia da vendere. I Vad Vuc hanno appena passato una decina di mesi decisamente intensi e colmi di soddisfazioni. Hanno suonato all’Open Music Festival di Iragna, al Padiglione Conza di Lugano, al Palaghiaccio di Chiasso, al Palabasket di Bellinzona, al Wärchhof di Lucerna, al Schüür di Lucerna e al KuZeB di Bremgarten. Tutto ciò in compagnia di band come Ska-P, Bandabardò, Davide Van De Sfroos, La Crus, Ventilators, Sailors, Vomitiors e HardDiskaunt. Ciliegina sulla torta: a gennaio i nove sono riusciti pure a registrare e mixare il loro primo disco ufficiale, Murrayfield Pub, un concentrato di quattro brani, tra cui il singolo Capitano Skaska-O-Man, già oggetto di culto. Doppia ciliegina: sono stati giudicati come migliore band ticinese dal pubblico presente alla kermesse del appena trascorso Palco ai Giovani. Bingo! Dal vivo questa band fa scintille ed il pubblico prende fuoco. Il carburante? La contagiosa simpatia e la maniera di proporsi con vivace spirito, tra chitarre e cornamuse, batteria e per-
cussioni, strumenti a fiato e corde vocali. I Vad Vuc sono nove folletti (no, non sono dei nani, s’intende in senso fantasy), che propongono un repertorio di canzoni prevalentemente in dialetto, di cui il genere musicale è stato opportunamente definito skauntry irish folk. Ne deduciamo che a questi allegri suonatori (è tutto rigorosamente acustico, of course!) piaccia lo ska, il country, il folk, sapori innaffiati da indiavolati ritmi irlandesi (di quelli che fan venire le gambe ballerine). Ecco la formula magica: melodia, passione, coinvolgimento, ironia e patchanka insubrica. I Vad Vuc sono prodigiosi dispensatori di una scatenata e scatenante eterogeneità musicale. Ed il pubblico apprezza, con somma goduria. Prossimi concerti: 31 luglio ex-Cava - Arzo con Davide Van De Sfroos 28 agosto Palaghiaccio - Chiasso Antifas Openair Info e contatti su www.vadvuc.ch
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re.play di apache
Backstage Gioie e dolori dietro gli openair
Gli openair durante l’estate sono tra gli appuntamenti più attesi e frequentati dai giovani. Lunghe trasferte portano il pubblico di tutta Europa a girare da un festival all’altro, e la scelta offerta dalle varie rassegne musicali è veramente impressionante. L’organizzazione di un festival del genere comporta un grande impegno che occupa gli organizzatori per una buona parte dell’anno. Sembrano rose e fiori, ma per chi è in prima linea nell’organizzazione spesso sono spine...
Il backstage Tutti si chiedono che succede nel backstage, dove possono accedere solo gli artisti, la stampa e gli addetti ai lavori. Vengono subito in mente gli anni ’70, quando giravano le leggende di backstage a base di groupies e sex, drugs & rock’n’roll... in certe situazioni attuali di musica macho, vedi concertoni americani a base di hip-hop o nu-metal, si è ancora su quei livelli. Ma oggi la regola generale è la discrezione. Durante i più grossi festival europei il backstage è diventato solo una zona di passaggio, al limite gli artisti ed accompagnatori si fanno una chiacchierata al bar dell’albergo, se ne hanno voglia. Nei festival minori invece il backstage è ancora zona d’incontro. Può essere predisposto in varie maniere (tendone, roulottes, interno di una casa, ecc.), non mancano mai bibite e snack a volontà, ogni gruppo ha il suo camerino separato, e c’è una zona incontri dove le band fanno le interviste con la stampa e le radio-tv. In genere l’ambiente è, come si dice, sciallo, senza eccessi. Non bisogna dimenticare che le band oggi sono moltissime, a confronto con l’esiguo numero di gruppi agli inizi del rock. In quei tempi le amicizie tra i pochi erano molte, oggi le amicizie tra i molti sono poche. Inoltre, tra le band emergenti regna una comune timidezza, quasi come un terrore degli effetti conseguenti ad un successo improvvisamente raggiunto. Io la chiamerei la sindrome di Cobain, malessere molto diffuso nel rock d’oggi. Un esempio lampante di ritrosia e riservatezza? I rock’n’rolla White Stripes sui contratti per i festival europei hanno preteso una clausola che li esentasse da qualsiasi conferenza stampa, intervista e fotosession. Niente colloqui con i giornalisti? Allora neanche autografi e piccole chiacchierate con i fan, si presume... Tutto ciò è tristemente poco rock’n’roll. Il backstage però, malgrado le magagne, offre agli organizzatori dei momenti indimenticabili, sennò cosa li spingerebbe, se non la passione? I soldi? E’ raro che con i festival si facciano grossi guadagni: il rischio meteorologico è grande, e sovente l’affluenza di pubblico non è quella preventivata.
Gli artisti e le loro esigenze Il ruolo del responsabile degli artisti e/o del backstage non è uno dei più facili. Anche se una perfetta organizzazione è stata approntata in tutti i suoi dettagli, e tutte le richieste come da contratto sono state soddisfatte, c’è sempre (questa è una legge inconfutabile per tutti gli organizzatori) un artista che ha delle esigenze pressoché impossibili da esaudire. Il classico ed immancabile rompiballe. Provate voi a trovare delle fragoline selvatiche con panna senza zucchero, oppure degli asciugamani di lino indiano bianco senza cuciture, magari alle due di mattina... Il responsabile del backstage conosce gli artisti da un lato diverso da quello conosciuto dal pubblico: li vede per il lato umano, cioè con difetti e (pochi) pregi. Spesso il responsabile non ha a che fare con gli artisti stessi ma solo con il loro road-manager. Avete in mente i mastini? Ecco, non c’è niente di peggio di un road manager di un artista viziato e capriccioso. La frustrazione di quest’ultimo si riversa sul road manager, il quale riversa la sua sul responsabile, il qual ultimo si vede l’atmosfera del backstage incrinata malgrado gli sforzi sovrumani per accontentare chiunque. Con questo non si vuole dire che tutti gli artisti siano pretenziosi (anzi, c’è in giro tanta brava gente), ma ne basta soltanto uno insoddisfatto per rovinare irrimediabilmente l’ambiente, dietro e davanti il palco.
Tecnica e suono Un altro punto dolente per le band, gli organizzatori e, in un’ultima analisi anche per il pubblico, è la gestione del suono durante i concerti. Quando il suono è buono, se non ottimo, il merito è tutto della band. Quando il suono è pessimo, il demerito invece è immancabilmente del fonico, dei suoi aiutanti, dell’acustica del posto, dell’organizzatore, degli strumenti tecnici, di tutti e tutto, tranne che dei musicisti in questione (anche se spesso è vero il contrario). Un soundcheck riuscito a metà crea grossi malumori che inevitabilmente si ripercuotono sulla resa del concerto. Naturalmente tutte le grandi band hanno i loro fonici personali, alcuni dei quali sono considerati, nell’ambiente dei tecnici del suono, come star. La questione del suono tra organizzatori, fonici ed artisti è sempre a rischio. Il problema è che spesso ci si dimentica che è il pubblico che si dovrebbe accontentare, il quale è composto in prevalenza di profani in materia tecnica, e che si diverte lo stesso anche se il suono è mediocre, ma solo a patto che la band s’impegni e lo faccia con piacere.
Il pubblico Il pubblico non si chiama più pubblico, oggi si chiama target. Il target dei giovani, il target dei rockettari o poppetari o clubbers, il target maschile e/o femminile, il target dei consumatori: in poche parole il target dei fessi. Per gli organizzatori di festival è una moltitudine da sfamare, da dissetare, da mantenere in condizioni igieniche umane, da controllare. Pubblico come massa senza volto, pubblico come una medusa con migliaia di teste, pubblico come uccellini affamati, pigolanti ed ingordi. Però, e questo i promoter di tutto il mondo lo sanno, se s’infierisce sull’orgoglio del pubblico limitandogli la libertà, offrendogli uno spettacolo scadente, ospitandolo in una struttura fatiscente e mal organizzata, questo scappa e non torna più. Meglio coccolarlo il pubblico, no?
Sicurezza Il pubblico è considerato dai grossi promoter di festival come un enorme gregge di pecore da accogliere, assistere, ed infine evacuare appena il festival è finito. Negli ultimi anni la sicurezza dei festival si è rafforzata e nuove strategie di smistamento e contenimento di pubblico sono stati adottate ovunque. Dappertutto ci sono unità sanitarie pronte ad intervenire in caso di malori o ferimenti, e servizi di sicurezza atti ad impedire violenze e situazioni a rischio. Le persone che vanno ai concerti hanno il dovere di adeguarsi alle norme di sicurezza. La sicurezza del pubblico è il tallone d’Achille degli organizzatori, purtroppo le incognite sussistono costantemente: un pogo esaltato davanti al palco, una rissa violenta, una parte di pubblico che spinge, delle delimitazioni ignorate, il caldo eccessivo, l’abuso di droga o d’alcool. Il quieto vivere ed il rispetto come regole di base sono sempre la soluzione migliore.
Gli artisti più richiesti nel 2003 Gli artisti internazionali passano buona parte dell’estate girando da un palco all’altro, da una città all’altra, da un paese all’altro. Non sono in vacanza, sono in tournée. Lunghi momenti d’attesa, interminabili viaggi con i pullman, innumerevoli strette di mano, la vita on the road delle band in tournée è prevalentemente noiosa. Delle città in cui sono ospitati solitamente gli artisti non vedono nulla se non il panorama fuori dal finestrino di un qualsiasi mezzo di trasporto: l’aereo che li porta nel paese ospite, il pullman che li porta in albergo, l’automobile che li porta dall’albergo al palco. Quelli che quest’anno in Europa sono stati i più richiesti e che stanno macinando chilometri su e giù per il continente sono indiscutibilmente i Massive Attack, praticamente presenti a tutti i festival più imponenti. Seguono a ruota i live act di Radiohead, Asian Dub Foundation e Morcheeba. Molto richiesti anche Tricky, Alanis Morissette, Zwan e Placebo. Innumerevoli i festival misti: in Germania e nei paesi dell’est si punta verso il pop e il metal pesante, mentre nei paesi latini si opta per una linea più rock e world. Tanti anche i festival dedicati alla musica reggae, elettronica, techno, house e d’n’b.
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openair
Il comportamento di ciascuno (organizzatore, artisti, tecnici, pubblico) fa la differenza tra un ottimo ed un pessimo openair. Vediamo un paio di suggerimenti di base per goderci senza problemi il nostro festival preferito. Proibito: apparecchi fotografici e video, bottiglie di vetro, oggetti contundenti, lame, armi, ecc. in genere sono off limits all’interno di una qualsiasi manifestazione in base alle elementari norme di sicurezza. Vietato sarebbe anche l’uso di stupefacenti d’ogni genere, anche se spesso gli organizzatori tendono a delegare il controllo alle autorità. In caso d’evacuazione improvvisa attenersi agli ordini del servizio di sicurezza. Per il resto dovrebbe prevalere un’autoregolamentazione basata sul buon senso. Campeggi: un servizio frequente negli openair è la possibilità di campeggiare nelle vicinanze. Tendopoli e camping sono a disposizione di chi è in possesso di una tenda e di un sacco a pelo. I camping nei festival sono gestiti da terzi, ed è una buona idea prenotare un posto con largo anticipo. L’unica regola da ricordare è che il campeggio è una zona di riposo. Per fare casino c’è la zona palco. Tutte le informazioni in merito si trovano con facilità nei siti web delle manifestazioni. Leggeri è meglio: è importante che l’abbigliamento sia leggero e comodo, se c’è un sole cocente preferibilmente in fibra naturale. Un berretto dovrebbe essere sempre a portata di mano - i colpi di sole prendono la testa a tradimento - come la crema solare. E’ meglio indossare delle calzature resistenti. Non è uno scherzo: il rischio di pestamenti di piedi in un openair è altissimo, e vi assicuro, un callo schiacciato da uno che sta sui cento chili fa passare la voglia di rockeggiare ad ognuno. Acqua: nelle torride arene degli openair i mancamenti dovuti alla disidratazione sono frequenti. Il caldo esige l’assunzione costante d’acqua e liquidi. In genere negli openair si possono portare due litri d’acqua a testa in bottiglie di plastica, ed ovunque ci sono dei rubinetti con l’acqua potabile dove rifornirsi. Quando fa caldissimo gli organizzatori hanno il dovere d’innaffiare il pubblico, e spesso ci sono delle docce aperte a disposizione per rinfrescarsi. Nel caso vi sentiate male lasciate che siano i sanitari ad aiutarvi, non fate da soli. L’importante è soddisfare la sete assumendo tanti liquidi, ma anche bere quando non se ne sente il bisogno. Naturalmente acqua, e bibite analcoliche. Pensato per le donne: quando si beve molto, anche le funzioni fisiologiche aumentano. Punto debole degli openair, soprattutto per le donne, sono i servizi igienici. Per una ragazza non c’è niente di peggio di quando scappa la pipì, e bisogna fare una lunga fila davanti ad una nauseabonda toilette mobile. Per gli uomini è più facile, giù la lampo, e ahhhh.... Oggi però c’è una soluzione geniale anche per le donne, il Pmate. E’ una specie di cono in plastica che permette di urinare stando in piedi, proprio come fanno gli uomini. Pratico ed igienico, il P-mate è distribuito gratuitamente durante vari festival svizzeri (i cui dettagli si trovano nella prossima pagina) da delle gentili hostess che ne spiegano il funzionamento. Per informazioni in merito: www.pmate.com
Europenair Vi segnalo alcuni importanti openair europei: promettente il Terremoto di Niederrhein (Germania, dal 29 al 31 agosto) che vede sui suoi due palchi sessantacinque band, tra cui Foo Fighters, Placebo, Monster Magnet, Beck, Him, PJ Harvey, Pennywise, Paradise Lost, Granddady, Calexico, Lag Wagon, Mogway, The Coral, Sparta, Die Ärtze, Heater Nova e altri (www.terremoto.de). In Francia è attesissimo il grosso festival di Benicassim, dal 8 al 9 agosto. In lista Placebo, Beck, Travis, Beth Gibbson, Suede, Moby, Blur, Glodfrapp, Death in Vegas, Laika, Miss Kittin, Moloko. (con camping gratuito, www.fiberfib.com). Dura una settimana il Sziget Festival di Budapest (Ungheria), l’occasione perfetta per un campeggio fuori dall’ordinario. Per soli 75 Euro (campeggio compreso) c’è la scelta per tutti i gusti tra i concerti di Massive Attack, Morcheeba, Goldfrapp, Slayer, Shaggy, Asian Dub Ftd., Clawfinger, H-Blockx, Lamb, Goldie, Paul Van Dick, Apocalyptica, My Dying Bride, Ibrahim Ferrer, Annihilator, Seeed, Laibach, Black Uhuru, Napalm Death, Testament, Ozric Tentacles... (www.sziget-festival.com). Techno, house, ed affini presso l’imponente Nature One di Kastellaun Hunsrück (Germania) dal 1° al 3 agosto con Dj da tutto il mondo come Paul Van Dyk, Sven Väth, Sasha, The Advent, Milk&Sugar, Tosh, Westabaum, Rush, e tutti i dj residenti dei club Tresor di Berlino, dell’Energy di Zurigo, dell’inglese Slinky, del Cocoon di Francoforte, dell’olandese Thunderdrome, ecc. per un totale di 250 Dj act. (con camping, www.nature-one.de). Da non dimenticare lo svizzero Paléo Festival, dal 22 al 27 luglio, che offrirà le esibizioni di 105 nomi, tra cui R.E.M., Alanis Morrisette, Asian Dub Fdt., Skin, Toots and The Maytals, Cardigans e Travis. I biglietti per questo megafestival sono esauriti, gli interessati sono in mano ai bagarini presenti sul posto...(www.paleo.ch). Immancabile all’appuntamento con l’estate è il Montreux Jazz Festival, e anche se non è propriamente un openair, è uno dei più apprezzati dagli stessi artisti internazionali. Fino al 19 luglio si avrà la possibilità di vedere Flaming Lips, Mogwai, Nada Surf, Yo La Tengo, Tricky, Jamiroquai, Applliance, Goldfrapp, ZZ Top, Pretenders, King Cromson, Yes, Joe Jackson, The Roots, Cypress Hill e tanti altri. (www.montreuxjazz.com).
Nelle prossime pagine troverete altre segnalazioni su openair svizzeri e locali. Vi auguro un’estate colma di ritmi e colori. Let the music rule...
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re.play
Il Gurten Festival di Berna, previsto dal 18 al 20 luglio, festeggia quest’anno il suo ventennale, e per l’occasione ha allestito un programma splendido, colmo d’ospiti eccezionali. Ventinove formazioni sono stati invitati per festeggiare l’avvenimento sulla famosa roccia della capitale, a partire da venerdì 18, ovvero la giornata rock, quando sui due palchi del Gurten s’alterneranno, oltre alle molte band emergenti di spalla, Tricky, Asian Dub Foundation e Zwan. Mica male come inizio! Il Festival proseguirà sabato 18 con i suoni melodici di The Cardigans, Starsailor, Skin, Moloko, Massive Attack, e Röyksopp. Quanta grazia! Ma non è finita qui... Pop e groove per la serata di domenica 20 con (oltre alle band di spalla tra cui gli Earth Wind & Fire Exp. con Al McKAy) Jimmy Cliff e le splendide voci di Anouk e Alanis Morissette. Moltissimi i dj che animeranno i momenti di pausa e gli afterhours. Il Gurten Festival quest’anno ha superato se stesso!
massive attack
Il costo dell’entrata è di 69 franchi, di 105 franchi per due giornate e 145 franchi per tre. Un attrezzato camping annesso è a disposizione a chi si vuole fermare sul posto con la tenda. Il biglietti sono disponibili presso Starticket (0900 325 325) e Helloyellow (0900 57 1010). Apertura porte dalle 10.00. www.gurtenfestival.ch
Rock Oz’Arènes Avènches Dal 13 al 16 agosto
Venerdì 18 luglio Open Season Smartship Friday Skatalites Patrice Orishas Lovebugs Asian Dub Foundation Zwan Tricky
Sabato 19 luglio Sayba Saïan Supa Crew Hell Is For Heroes Farin Urlaub Racing Team The Cardigans Skin Moloko Starsailor Massive Attack Roÿksopp
Domenica 20 luglio Shirley Grimes Danko Jones Elvis Spetacular Beginner Earth Wind & Fire Exp. feat. Al McKAy Anouk Jimmy Cliff Alanis Morissette
Programma Mercoledì 13 agosto The Otiacs Napoleon Washington Patent Ochsner Deep Purple
Venerdì 15 agosto Cosmonautes Open Season Kruger A Season Drive Dionysos Staind Sum 41
Giovedì 14 agosto Tasteless Voodocake Velma Console Grandaddy Beck Placebo
Sabato 16 agosto Hell’s Kitchen The Peacocks Die Zorros King Khan & His Shrines O Jarbazo Negro Keziah Jones Manu Chao & Radio Bemba Sound System
staind
placebo
Durante i quattro giorni presso le Arene di Avenches (l’antico insediamento romano Aventicum, nel Cantone Vaud) il pubblico potrà assaporare i suoni e i colori che il tradizionale megafestival Rock Oz’Arènes proporrà quest’anno, dal 13 al 16 agosto. Un programma ricco di grandi sorprese: grandi star ed innumerevoli band svizzere, tedesche, francesi ed italiane. Tra i concerti più attesi c’è il ritorno dei mitici Deep Purple, in concerto nell’insediamento romano il mercoledì 13, preceduti dai tedeschi rockers Patent Ochsner e, come di consuetudine per tutte le serate, da alcune band emergenti. Placebo, Beck e Grandaddy sono il magnifico e raffinato tris d’assi che Rock Oz’Arènes propone giovedì 14. Venerdì 15 è la volta delle sonorità più pesanti, con l’ottima musica metal di Dionysos, Staind e Sum 41. Sabato seratona con suoni e colori meticciati: dopo lo sfrenato voodoo r’n’b di King Khan & His Shrives e il lounge r’n’r del reverendo Beat-Man con i suoi Zorros, il festival si concluderà con i ritmi di O Jarbazo Negro, di Keziah Jones e di Manu Chao con la Radio Bemba Sound System. Un gran finale! Un festival con i fiocchi, quindi, immerso in una cornice indimenticabile, che vi consigliamo vivamente! Il costo dell’entrata è di 65 franchi per serata e di 120 franchi per le serate da giovedì a sabato. Il biglietti sono disponibili presso Ticketcorner (0848 800 800). Apertura porte alle 14.00 www.rockozarenes.ch
Programma
alanis morissette
Gurten Festival Berna Dal 18 al 20 luglio
beck
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openair Discocrociera Tre piani di musica La tradizionale Discocrociera, giunta quest’anno alla ventunesima edizione, è prevista per sabato 26 luglio, con imbarco alle 20.30 al porto di Locarno. La più pazza e divertente crociera del lago Maggiore è organizzata da Diario e/o Tazebau, in collaborazione con l’Accademia Ticinese di Musica Moderna (ATMM), Carte Jeunes Suisse Euro 26, Blue Win e Radio Fiume Ticino. Le tre accattivanti discoteche sulla motonave Verbania contribuiscono ogni anno a registrare il tutto esaurito: sono attesi un migliaio di giovani anche per quest’edizione. La motonave solcherà le acque del Lago Maggiore sino alle 02.30. Si potrà ballare al ritmo della musica proposta dai Dj’s di Radio Fiume Ticino. All’aperto, al 1° piano, si trova musica calda della world dance con i Dj Stefano Dani e Mr. G, al 2° piano si potrà ballare al ritmo sinuoso della musica house con i Dj Jimmy Hold e Mr. Sky, e al 3° piano altri suoni e pulsioni con il r&b e hip hop di Dj Matteo Vanetti. All’ultimo piano la splendida vista panoramica è a disposizione di tutti, per un momento di relax sotto il fascino del cielo stellato. La Discocrociera si terrà con qualsiasi tempo. In prevendita il biglietto costa 35 franchi (30.per i possessori di Carte Jeunes Suisse Euro 26), alla cassa serale 40 franchi (35.- con tessera Euro 26).
15 luglio Fontana - Grott di Baloi JOE VALERIANO BAND 16 luglio Cevio - piazza JOE VALERIANO BAND ERIC SARDINAS 22 luglio Riveo - Ristorante Soladino TUFF ENUFF 23 luglio Bosco Gurin - piazza TUFF ENUFF ANDERS OSBORNE BAND
Per l’occasione gli organizzatori della Discocrociera mettono a disposizione 10 biglietti d’entrata, che saranno inviati ai primi dieci lettori di re.set che inoltreranno un e-mail all’indirizzo <redazione@resetmagazine.ch>, con indicato il proprio indirizzo completo e la parola d’ordine DISCOCROCIERA. I punti di prevendita sono: Music City Soldini, Locarno/ Biglietterie Navigazione Lago Maggiore, Ascona e Locarno/ By Pinguis, Bellinzona. Informazioni presso: Diario e/o Tazebau Tel. 091 756 15 45 E-mail: info@tazebau.ch www.tazebau.ch Discocrociera 26 luglio - Lago Maggiore Ore 20.30 Imbarco dal porto di Locarno 1° piano - Dj set con Stefano Dani e Mr. G. (world dance) 2° piano - Dj set con Jimmy Hold e Mr. Sky (house music) 3° piano - Dj set con Matteo Vanetti (r&b e hip hop) Ore 02.30 Rientro nel porto di Locarno
Dopo l’ottimo avvio di Vallemaggia Magic Blues durante i concerti delle prime settimane, proseguono le serate di musica presso le piazze ed i grotti della bellissima Vallemaggia. Il Vallemaggia Magic Blues offre delle serate eccezionali dove la qualità musicale s’inserisce in una cornice stupenda.Tra gli spettacoli di spicco vi segnaliamo quello del 16 luglio, in piazza a Cevio, che si prospetta indimenticabile grazie alle due ottime proposte in programma: Eric Sardinas e Joe Valeriano. La dirompente energia del guitar hero Eric Sardinas conferma la sua leg29 luglio genda di brillante astro del firmamento blues. Nato nel sud degli Stati Uniti Coglio - Grotto Lafranchi nel 1970, Sardinas ha cominciato a suonare già all’età di sei anni. In seguito SCHININA BLUES BAND ad una lunga gavetta, oggi è un’artista affermato, che lascia tutti a bocca aperta: quando suona lui è come se suonassero cinque persone assie30 luglio me. Assolutamente da sentire! Il suo concerto sarà preceduto da quello Giumaglio - piazza esplosivo del chitarrista Joe Valeriano, esponente di punta del rock-blues SCHININA BLUES BAND THE JOHN CAMPBELLJOHN TRIO italiano, con Enrico Castello al basso e Roberto Rimoldi alla batteria. Tramite la sua profonda voce e la chitarra, Valeriano esplora da sempre l’universo musicale in cui Jimi Hendrix e Steve Ray Vaughan furono i mas5 agosto simi ispiratori. Due concerti con divertimento assicurato! Brontallo - Osteria Brontallo MANDOLIN’ BROTHERS Per l’occasione gli organizzatori di Vallemaggia Magic Blues mettono a disposizione 10 biglietti d’entrata, che saranno inviati 6 agosto ai primi dieci lettori di re.set che inoltreranno un e-mail all’indiAvegno - piazza rizzo <redazione@resetmagazine.ch>, con indicato il proprio inMANDOLIN’ BROTHERS dirizzo completo e la parola d’ordine SARDINAS. RUDY ROTTA BAND
contro il razzismo La Bz Concerti presenta l’Antifas 2003, una manifestazione musical-sportiva prevista dal 28 al 30 agosto, presso il Palaghiaccio di Chiasso. In Ticino è un evento senza uguali, che combina la passione per la musica punk, ska e oi! a quella del calcio a sostegno di una buona causa: la lotta al razzismo, un argomento problematico molto sentito tra i giovani ticinesi, i quali vogliono, tramite questa manifestazione, far sentire la propria opinione in merito. Per la parte musicale durante la tre giorni dell’Antifas verrano proposte band locali e d’importanza internazionale come i G.B.H., la Banda Bassotti, i Klaxon, i Klasse Kriminale, i Derozer e molti altri. Il Palaghiaccio ospiterà quindi 21 concerti suddivisi per le tre serate. Giovedì 28 l’entrata è di 5 franchi, mentre per le serate di venerdì 29 e sabato 30 è di 15 franchi. La parte dedicata al calcio si svolgerà secondo un torneo che vede fronteggiarsi varie squadre formate da associazioni, gruppi, musicisti e altri. Nei campi adiacenti al Palaghiaccio (nel centro Sportivo Seseglio) si terranno le partite di calcio del torneo, composto da otto gironi di sei squadre ciascuno. Le partite dureranno venti minuti, e il tutto sarà regolamentato all’insegna della sportività e del fair play. Ecco la lista delle squadre già iscritte: Nextpunk, Csoa Il Molino, La Casetta, La Colonia, Gruppo Giovani Mendrisiotto, Ghigen, Lugano Crew e Cani Da Birra. Gli organizzatori s’attendono altre iscrizioni, quindi coraggio! A complemento di questa festa sarà allestita una tendopoli dove si potrà soggiornare previo una prenotazione.
dal 28 al 30 agosto Antifas 2003 Palaghiaccio Chiasso + Centro Sportivo Seseglio Giovedì 28 Punk Seck Miss Novembre Eleganza Criminale Cani da Birra Vad Vuc Water Tower Bassa Padana
Venerdì 29 Cattivo Esempio Skandal Spreaders Devilskins Klasse Kriminale Los Fastidios Skarface G.B.H.
Per chi volesse iscriversi al torneo o prenotare un posto nella tendopoli può trovare maggiori informazioni sul sito: www.anti-fa.ch.vu
Sabato 30 Point Break BCS Club 99 Klaxon F.F.D. Derozer Banda Bassotti
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openair
Estate Living Il Living Room di Lugano come di consueto quest’estate cambia veste e si propone in due sedi molto speciali: il Livingboat, la crociera musicale sul Lago di Lugano, e il Room 15, di stanza a Locarno durante il Festival Internazionale del Film. Per il pubblico saranno due ottime occasioni per approfondire il discorso musicale e culturale che lo staff del Living propone con serietà e costanza durante tutto l’anno.
19 luglio - Lago Ceresio Lo staff del Living Room di Lugano offre il tradizionale appuntamento sul Lago Ceresio, per una serata capace di coniugare il fascino della crociera notturna al ballo ed al divertimento più sfrenato, con tre ore di musica sul più gran battello della società di Navigazione del lago di Lugano. All’insegna della buona musica la nave resterà dalle 23.30 fino alle 00.45 all’Imbarcadero Centrale di Lugano, poi partirà scivolando sulle calme acque del Lago per compiere il giro di tutto il Ceresio fino alle 04.00. Una notte tra le stelle, quindi, quelle che scintillano nella notte estiva e quelle che s’esibiranno con la loro musica nella sottocoperta e sul ponte del battello. In programma due concerti di sicuro interesse con altrettanti collettivi dalle accertate capacità: il gruppo svizzero 3 a.m. Picture, che proporrà il caldo live-act di musica funk e groove, ed il set della Maffia Sound System featuring Dj Rocc@ che allieterà la crociera con le sue sonorità nu-jazz e drum’n’bass per dei momenti di navigazione allietati da un vasto repertorio musicale adatto ad ogni atmosfera. Una serata indimenticabile dove godere sei ore d’ottima musica, immersi in una cornice mozzafiato. I biglietto per il Livingboat si può trovare sul posto a 40 franchi, oppure in prevendita per 35 franchi) a Lugano presso Mandrake Jazz&Comics, Bar Oops, Biblio Cafè TRA, Boa Music, e naturalmente presso il Livingroom in Corso Elvezia 12. La manifestazione avrà luogo con qualsiasi condizione meteorologica. Programma - Imbarco presso l’Imbarcadero Centrale dalle 22.00 alle 24.45 - Partenza ore 1.00 - In sottocoperta live con 3 A.M. PICTURE (groovefunk) - Sul ponte Dj set con MAFFIA SOUND SYSTEM FEATURING DJ ROCC@ (offbeats nu jazz) - Arrivo all’Imbarcadero Centrale ore 4.00
ROOM 15 Dal 6 al 16 agosto Si rinnova l’appuntamento con il Living Room durante il Festival Internazionale del Film di Locarno, un appuntamento da non mancare dopo la visione dei film in rassegna in piazza. Gli amici del Living potranno gustare, durante i dieci giorni presso il Room 15 di stanza alla discoteca ex-Tarantella presso il Grand Hotel, un programma fitto di musica live e di set Dj d’alto livello che spazia dall’elettronica alla world, dalla lounge alla house. I dettagli completi della programmazione prevista si possono trovare sul sito web del Living Room (www.livingroomclub.ch). Le sorprese che sono in serbo non mancheranno di stupire il pubblico e di portare lustro all’impegno dei responsabili del Living Room, sempre pronti ad accontentare con attenzione le esigenze ed i desideri del pubblico.
www.livingroomclub.ch
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agenda luglio 11
venerdì Garage Music - Castione Openair Ultra Charge Live con FALLING SILENCE, LIVELLO ZERO, GUILTY METHOD, H-STRYCHNINE, SETTEVITE e EXTREMA (metal e affini) Living Room - Lugano After Twelve Dj set con WHITEMOON (nu-breakbeat) Dalle 24.00 / Entrata libera Estival Jazz - Lugano Live con CHICK COREA ELETRIC BAND, MIRIAM MAKEBA, EDDIE PALMIERI e KASSAV (jazz, latin e afro)
16 mercoledì Living Room - Lugano Jazz live con DIREZIONE SUD LIVE! Dalle 24.00 / Entrata libera Piazza Grande - Locarno Live con FRANCO BATTIATO (musica d’autore)
17 giovedì Living Room - Lugano Live con FUNKY FUCHI (ambient-groove) + Dj set con Jamf (rock, funk e lounge) Entrata libera
Garage Music - Castione Openair Kinky Roots Live con WEANDTHEM, GUSTAV, SUD SOUND SYSTEM e GANJA MAMA Living Room - Lugano After Twelve Jazz live con BIG JAM SESSION Dalle 24.00 / Entrata libera
19 sabato Mercatino - Melide Live con CC’S BAND (cover rock) Openair Folk Fest - Bellinzona Live con I LUFF, ARCHINUÈ e BURACH Garage Music - Castione Festa Delle Società Arbedo-Castione Live con SOLEMAR e CURVE PERICOLOSE Giornata con animazioni varie
22 martedì
Mercatino - Melide Live con BEAT POWER (rock’n’roll)
26 sabato Garage Music - Castione Live con NUNC BIBENDUM EST (ska) Living Room - Lugano Dj set con ALBRUIC (Lausanne - lounge, d'n'b e deep house) Entrata libera
Mercatino - Melide Live con Gaseuse (pop e rock)
24 giovedì
Openair Folk Fest - Bellinzona Live con CARAVANE DE VILLE e I RATTI DELLA SABINA (folk-rock)
Living Room - Lugano Jazz live con EXPANDING TRIO (jazz e fusion) Entrata libera
Garage Music - Castione Live con BANDIDO - latin rock
Mercatino - Melide Live con REGGAE AMBASSADORS (reggae e tropical)
La Fabbrica - Losone Jazz Live con FROM EAST TO WEST
25 venerdì Estival Jazz - Lugano Live con CHARLES LLOYD QUARTET, THE MANHATTAN TRANSFER, JIMMY CLIFF e NEW YORK SALSA ALL STAR (jazz, reggae e latin)
25 venerdì
27 domenica 18 venerdì
12 sabato
re . p l a y
Living Room - Lugano re.set Groovenight Live con THE PUSSY WARMERS (beat rock’n’roll) + Guest Dj set Entrata libera
Garage Music - Castione Live con KARAMELO SANTO (folk-world dall’Argentina)
Mercatino - Melide Live con TEN4SOUL (white soul)
30 marcoledì Centro Scolastico Montagnola Live con PATTI SMITH Organizzato dalla Fondazione Hermann Hesse Mercatino - Melide Live con Wave Flow (fusion e soul)
31 giovedì La Fabbrica - Losone Jazz live con ANDY APPIGNANI TRIO
Garage Music - Castione Schiuma Party RTO Dj set con FABIO BASSI, LORIS e RAFFY
Living Room - Lugano Dj set con IGSMAN (trip hop, electronica e big beat) Entrata libera
livespot Oltre agli openair già citati, nella nostra regione ci sono ancora molte altre manifestazioni e serate musicali previste lungo il corso di quest’estate. Da non mancare questo weekend le ultime due serate di Estival Jazz, in piazza della Riforma a Lugano. In cartellone grandi nomi: venerdì 11 Chick Corea Eletrik Band, Miriam Makeba, Eddie Palmieri e la band Kassav. Sabato 12 è il turno di Charles Lloyd Quartet, The Manhattan Transfer, Jimmy Cliff e New York Salsa All Star. Sempre per questo weekend al Garage Music di Castione prevede la seratona openair Ultra Charge (venerdì) con Falling Silence, Livello Zero, Guilty Method, H-Strychnine, Settevite ed Extrema, mentre sabato è la volta della Kinky Roots con Weandthem, Gustav, Sud Sound System e Ganja Mama (www.garagemusic.ch). Presso La Fabbrica di Losone, oltre alle mostre, le performance, i concerti live e i dj set, è in corso una rassegna di gastronomia, Etnico DOC, che propone squisiti e stuzzicanti piatti tipici d’altri paesi in un’atmosfera rilassante e magica. Anche la pancia ha bisogno di buona cultura... Per informazioni in merito e prenotazioni telefonare ai numeri 091.7914005 o 079.7442813 (www.lafabbrica.ch). Tra luglio e agosto, torna il Mercatino di Melide ad allietare le serate nel Sottoceneri. Dall’atmosfera festaiola, questa tradizionale manifestazione offrirà vari concerti di generi musicali differenti, tra cui poniamo l’accento su quello del 30 luglio, in compagnia dei Wave Flow, band ticinese invitata recentemente al festival di Montreux e che dal lago di Melide proporrà il suo ottimo repertorio di fusion-rock. Altro importante avvenimento è il concerto di Franco Battiato programmato in Piazza Grande a Locarno per il 16 luglio. Il Folk Fest di Bellinzona, presso la Piazza del Sole il 18 e 19 luglio, ha in cartellone band che promettono un’ottima rassegna folk-rock: gli italiani Caravane De Ville, I Ratti Della Sabina, I Luff, gli Archinuè e gli scozzesi Burach... Attesissima la serata con la sublime poetessa del rock, Patti Smith, che si esibirà in omaggio a Hermann Hesse a Montagnola il 30 luglio, presso il Centro Scolastico.Organizzato grazie alla Fondazione Hermann Hesse, quest’appuntamento con Patti Smith si preannuncia decisamente straordinario. Da non mancare assolutamente! Non è da perdere pure il tradizionale appuntamento offerto dal Blues to Bop di Lugano, dal 28 al 31 agosto. Il Blues to Bop ospiterà le note vibranti della musica blues più pura in Piazza della Riforma ed in altre piazze della città (per informazioni sul programma consultare il sito www.bluestobop.com). Niente di meglio di questa coinvolgente manifestazione per concludere l’estate in bellezza!
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re.vision
56esima edizione
Piazza Municipio - Chiasso
Festival Internazionale del Cinema di Locarno
Territori/ Sconfinamenti
Dal 6 al 16 agosto
Dal 15 al 20 luglio
In attesa di conoscere i titoli dei film ed i nomi dei registi che parteciperanno al Festival Internazionale del Cinema di Locarno, v’informiamo sulle anticipazioni che già sono state annunciate. In occasione della 56esima edizione, dal 6 a 16 agosto i molteplici eventi saranno straordinari e fitti d’interessanti contenuti. Il Concorso internazionale è riservato ai lungometraggi di fiction in generale, diretti cioè da registi alla loro prima opera o da cineasti più maturi provenienti da tutto il mondo Tra i membri di giuria ci saranno lo scrittore Niccolò Ammaniti e l’attrice Stefania Rocca. In Piazza Grande la selezione dei film previsti si propone come uno slalom tra i film per il gran pubblico, e quest’anno, visto che le aspettative sono molto alte, la scelta sarà ben assortita. Già è stato anticipato che in Piazza Grande sarà proiettato, in anteprima mondiale, il film Il mio cognato del regista italiano Alessandro Piva. Durante il Concorso Video saranno premiati i video od i filmati digitali fra i più innovativi ed originali. Tra la giuria il regista italiano Paolo Rosa. La sezione Pardi di domani é protesa verso il futuro e quest’anno indagherà la produzione giovanile di cortometraggi svizzeri, e, collateralmente, quella del giovane cinema nordico (Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia). Cineasti del presente è la consueta sezione cui sono destinati gli autori che sperimentano il cinema e che trattano di cinema. La Settimana della critica presenterà sette documentari dai forti contenuti e di recente produzione internazionale. Appellations Suisse si rivolge ad una rosa di film svizzeri, selezionati tra quelli già usciti in sala o già presentati ad altri festival internazionali. La retrospettiva Cinema & Jazz proprrà cinquanta opere tra musica e cinema, ponendo l’accento sul jazz e sull’influenza che ha avuto nel cinema. Il Premio Raimondo Rezzonico è per Ruth Waldburger, una produttrice svizzera conosciuta in ambito cinematografico per aver collaborato con regista elvetico Jean-Luc Godard. Il Pardo d’Onore di quest’edizione è rivolto al grande regista inglese Ken Loach (Sweet Sixteen, My name is Joe) come riconoscimento per il suo appassionato lavoro di ricerca sul reale quotidiano e contemporaneo. Durante In Progress Matt, quest’anno alla sua seconda edizione esibirà un programma di video d’arte e di sperimentazione pura, per raggiungere la Piazza Grande in una notte d’avanguardia dedicata a Matthew Barney ed ai suoi Cremaster. Uno spazio speciale per Human Rights Day, cioè un’intera giornata dedicata alla proiezione di film (oltre quaranta titoli) che pongono l’accento sulle violazioni dei diritti fondamentali dell’uomo. La rassegna Friedrich Dürrenmatt è stata pensata per la ricchezza dei temi delle opere del grande autore bernese, uno dei massimi scrittori del secolo scorso i cui libri hanno sedotto la fantasia di molti cineasti. Los Argentinos Juniores, è uno spazio che sarà riservato alla cinematografia emergente, la cui caratteristica particolare è la giovanissima età dei suoi registi, autori d’opere di gran valore e intensità. Queste e tante altre novità saranno delineate nei dettagli durante le prossime settimane. Per gli aggiornamenti sul festival tenete costantemente d’occhio il suo sito ufficiale: www.pardo.ch Non solo cinema Durante il Festival di Locarno, prima o dopo la visione delle pellicole in programma, non c’è niente di meglio di un giro per la città ed approfittare delle svariate attività collaterali d’intrattenimento. L’Associazione Locarnoviva, ai Platani, propone un incontro con l’America Latina tramite una rassegna gastronomica e musicale ispirata al Sud America, inoltre ci saranno dei Dj set con musica in tema ed un confortevole lounge bar. Presso il Bosco Isolino ci saranno varie occasioni di svago culturale con proiezioni, video istallazioni, allestimenti sonori e Dj set, esposizioni d‘arte e cucina etnica. Punto d’incontro è la frequentata Rotonda di Locarno, dove, dal 1° agosto al 16 agosto, le serate saranno animate da concerti e spettacoli. La novità di quest’anno è un grande schermo di ghiaccio sul quale saranno proiettate delle pellicole. A disposizione del pubblico ci saranno tre bar, venti stand gastronomici ed un vasto mercatino.
Con questa quinta edizione della Rassegna cinematografica Territori/ Sconfinamenti, organizzata dal Dicastero Cultura in collaborazione con l’Associazione SeiXComo, Chiasso conferma ulteriormente la sua vocazione di città di frontiera che volge lo sguardo al Sud e alle culture extraeuropee, sollecitata da una scelta culturale in sintonia con la notevole tradizione d’interventi umanitari della Svizzera nei paesi in via di sviluppo. Dal 15 al 20 luglio saranno presentati nella Piazza Municipio sei film in quattro serate, cui s’aggiunge una proposta teatrale. Quest’anno, per la scelta delle pellicole, è posta l’attenzione sul Medio Oriente e l’Africa: Palestina, Marocco, Algeria, Tunisia e Mali, con uno spazio per due film italiani. Difatti un’attenzione particolare è data al recupero del cinema d’autore: il 15 luglio sarà infatti reso un doveroso omaggio al grande regista lombardo Ermanno Olmi con la proiezione del film Il Posto che sarà seguito dal concerto di canti popolari del gruppo comasco D’Altro Canto, e il 20 luglio è la volta de Il posto dell’anima di Riccardo Milani con Michele Placido e Silvio Orlando. Le pellicole in versione originale saranno sottotitolate in francese. Le proiezioni partiranno dalle 21.15. Informazioni e dettagli su: www.chiasso.ch
15 luglio Il posto (Italia, 1961, b/n) Regia e sceneggiatura di Ermanno Olmi + Concerto con D’Altro Canto (Italia, canti popolari)
16 luglio Ticket to Jerusalem (Palestina-Olanda, 2002) Regia e sceneggiatura di Rashid Masharawi + Je chanterai pour toi (Mali 2002) Regia di Jacques Sarasin
17 luglio Aires min tine (Pupées d’argile, Tunisia-Marocco 2002) Regia e sceneggiatura di Nouri Bouzid In collaborazione con Montecinemaverità + Rachida - Le prix du pardon (Algeria, 2002) Regia e sceneggiatura di Yamina Bachir Chouikh
20 luglio Fabbrica Racconto teatrale in forma di lettera di e con Ascanio Celestini (all’interno della rassegna teatrale Ragazzi senza confini) + Il posto dell’anima (2003, Italia) Regia di Riccardo Milani Con Michele Placido e Silvio Orlando
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cinema
di ado bader
Sfida tra giganti Mentre in Europa la stagione cinematografica volge al termine, oltreoceano i grandi blockbuster come Hulk e Terminator 3, si contendono il primato dell’incasso più alto. Chi vincerà lo scontro al box office? Le scommesse sono aperte…
Il primo è enorme, ha difficoltà a gestire la propria ira ed è completamente verde. Il secondo è un robot d’acciaio inossidabile, esperto maneggiatore d’armi e con un compito preciso iscritto nella memoria. Vi stiamo parlando di Hulk e Terminator interpretati, rispettivamente, da Eric Bana (Black Hawk Down) e Arnold Schwarzenegger (True Lies, Giorni Contati).
Hulk è il primo adattamento cinematografico di uno dei più popolari fumetti della Marvel. La storia racconta le disavventure di un ricercatore genetico di nome Bruce Banner che, a causa di un esperimento andato storto, vede mutare il suo corpo in un enorme essere dalla furia distruttiva smisurata. Bruce si rende presto conto che basta un semplice scatto d’ira per far sì che le sue trasformazioni abbiano inizio. Braccato dall’esercito e aiutato dalla sua amica Betty Ross (Jennifer Connelly) l’uomo sì da alla fuga. Molti si ricorderanno della famosa serie di telefilm che tanto imperversava sul piccolo schermo all’inizio degli anni ’80. Il gigante verde era, allora, interpretato dal culturista Lou Ferrigno che sostituiva l’attore Bill Bixby durante le scene di trasformazione. Nel nuovo film diretto da Ang Lee (La Tigre e il Dragone) anziché ricorrere ad un attore, si è scelto di fare affidamento al potere tecnologico degli effetti speciali. I responsabili della Industrial Light & Magic - la celebre ditta americana leader negli effetti speciali - sono riusciti a ricreare l’enorme essere verde numericamente. L’aspetto finale della creatura ha destato opinioni contrastanti nei forum presenti in internet: se molti, visionando i trailer in rete, hanno osannato lo stupefacente realismo di Hulk, gli scettici hanno invece gridato allo scandalo, paragonando il mostro verde ad una sorta di Shrek “dopato”.
Terminator, a differenza di Hulk, non viene dal mondo dei fumetti ma dalla mente creativa di James Cameron. Il regista cult - che ha regalato alle platee di tutto il mondo favolosi film come Abyss, Alien e il celebre Titanic - ha deciso però di non tornare dietro la macchina da presa. Il compito è stato quindi affidato al promettente Jonathan Mostow (autore di due autentiche “gemme” del cinema d’azione come Breakdown e U-571). Arnold Schwarzenegger, dal canto suo, veste ancora i panni dell’indistruttibile uomo bionico inviato nel passato per proteggere John Connor, il futuro leader della resistenza contro le macchine. Questa volta Arnie dovrà battersi contro Terminatrix, un robot iper-tecnologico dalle fattezze di una donna bellissima, interpretata dalla debuttante Kristianna Loken. Diversi elementi presenti in Terminator 3 lasciano intendere che l’ultimo capitolo della saga si preannuncia epico: il gran ritorno di Arnold Schwarzenegger, inseguimenti mozzafiato per le strade di Los Angeles, un terminator killer ancora più letale del precedente e (udite, udite!) la messa in scena dell’apocalittica guerra contro le macchine di cui abbiamo avuto brevi assaggi nei due precedenti capitoli. Chi ha avuto l’occasione di vedere i diversi trailer presenti nel sito promozionale del film concorderà nell’affermare che le premesse per il miglior film d’azione dell’anno ci sono tutte (ma sì, The Matrix Reloaded non è stato certamente memorabile).
A giudicare dai numerosi forum sparsi in giro per la rete (come quello di IMDb.com) e dalla vastissima schiera di fan presenti ad ogni angolo del globo è facile presumere che Terminator 3 registrerà incassi da capogiro. Noi, il verdetto finale lo potremo pronunciare soltanto il prossimo mese di settembre, quando la pellicola uscirà sui nostri schermi.
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re.vision
cinema
di squalo
Rumori di fondo Se guardando la copertina di reset che avete tra le mani non l’avete notato, se non ve ne siete accorti sfogliando distrattamente la rivista, o se non l’avete visto nemmeno leggendola attentamente (uhè…ma quanto siete gnucchi!) allora sarò io a dirvelo: il tema di questo numero è Getaway, o almeno credo, (perché se sto scrivendo, lapalissianamente non posso averlo ancora letto), così mi ha detto Gabi (la “capa”), Getaway nel senso di “fuga”, ma anche di “partenza” e “viaggio”, ed io le credo ciecamente. Gabi, vero che non era uno scherzo?
Per scrivere un articolo a “tema” avrei potuto usare a sproposito un qualsiasi filmetto ambientato ovunque, fuorché in Ticino (praticamente tutti!), ma credo che la vera essenza del Cinema vada ben oltre al mero spostamento geografico. Per miseri (?) quindici franchi una pellicola ci permette non soltanto di “viaggiare” mentalmente in luoghi lontani o impossibili, nel passato o nel futuro, ma addirittura ci permette di “vivere” altre vite, lontane anni luce dalla nostra attuale. Quale fuga migliore di questa? Da ragazzino, quando ero davvero incasinato (e Dio solo sa quanto riuscivo ad esserlo) adoravo entrare in una sala dove proiettavano un film dell’orrore. Se era fatto bene (e quando sei giovane e poco scafato, spesso lo sono davvero) per quell’ora-e-mezza/due di proiezione improvvisamente tutti i miei casini, tutte le mie preoccupazioni, tutti i miei tormenti sparivano improvvisamente, come per magia. Certo, zombies mostri, squartatori e pazzi scatenati con motosega incorporata avevano preso il loro giusto posto dietro ogni angolo di casa, in tutti gli anfratti possibili ed inimmaginabili ma almeno non ero torturato dalla ben più lugubre e concreta ombra di strazianti pagelle o biechi professori, altrettanto sadici ma raramente muniti di motosega. Con il tempo, oltre ad una certa qual forma di senildemenza precoce, mi è arrivata anche l’illuminazione: estendere questa possibilità ad una moltitudine di pellicole al di fuori del ghetto puramente horror. Se il film è degno di esser vissuto lo capisco dal catapultamento che la mia mente riesce ad avere nei confronti del protagonista. Una scissione mentale, un transfert quasi ipnotico che mi permette di viver vite, avventure, sentimenti ma soprattutto emozioni che mai avrei potuto sperimentare se non forse in mille vite.
Oltre alla clausola qualitativa determinata dall’Arte Cinematografica, c’è un’altra condizione sine qua non, obbligatoria, imprescindibile, imperscrutabile: non devo avere nessun tipo di distrazione che mi faccia uscire da quella specie di trance che mi pervade. Ecco perché non sopporto chi sgranocchia popcorn, parlotta, si agita, si dimena, si lamenta, schiamazza, mugola, ulula o nitrisce nella sala. Per non parlare della gente che si comporta come se si trovasse nel salotto di casa propria, alle prese con la visione di un Dvd. O di quelli che lasciano suonare il cellulare (mi è capitato persino che, tranquilli tranquilli, placidi e serafici rispondessero alla chiamata come se nulla fosse). Spesso il pubblico corrisponde al tipo di spettacolo sullo schermo: film burino con relativa platea, pellicola sofisticata con allegati intellettualoidi al seguito. Se per Natale Sul Nilo posso accettare un brutale casino in sala (in fondo l’intruso sono io), per Era Mio Padre mi ero dovuto sopportare un cretino che capitanava una degna compagnia di suoi asceti per tutta la durata della proiezione. Il culmine l’avevo raggiunto qualche anno fa con un sequel di Scream (il due o il tre, ormai li confondo). L’avevo già visto in una visione stampa in versione originale ma, visto che alcuni dialoghi me li ero persi tornai in sala per recuperare le parole indecifrate dal mio inglese claudicante. Un maleducato mentecatto aveva iniziato a far caciara incurante delle proteste del resto del pubblico. A tre quarti di proiezione mi alzai e, dirigendomi verso l’uscita, mi avvicinai a lui avendo cura e premura di spiegargli chi fosse l’assassino. Ecchecasper! Tu rovini il film a me? Io cerco di fare lo stesso… Solitamente la situazione non arriva mai a livelli così degeneranti, ma anche qualche parlottio un po’ troppo intenso riesce a distrarmi ed ad infastidirmi distogliendomi dal viaggio che sto intraprendendo. Ecco perché alle volte cerco di zittire stizzito uno spettatore un po’ troppo rumoroso, e che mi riporta brutalmente in questo squallido universo dove si pagano le tasse e non si trova mai posteggio, dove la musica non va in crescendo quando baci una ragazza e i “buoni” troppo spesso non riescono a vincere…. Ecco perché adoro il Cinema, le sue storie ed i viaggi che mi permette di vivere. Quale agenzia viaggi ti permette di esser cavaliere Jedi in una galassia lontana, hobbit nella Terra di Mezzo, apprendista maghetto a Hogwarts? Se ne conoscete un’altra altrettanto economica fatemi un fischio… ma per favore: non durante la proiezione.
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cinema
r e . v ision di pablo
Kult Paura e delirio a Las Vegas (Fear and loathing in Las Vegas) Usa - 1998 Regia di Mathieu Kassovitz Regia di Terry Gilliam Con Johnny Depp, Benicio Del Toro, Tobey Maguire e Cameron Diaz.
Paura e delirio a Las Vegas è l’ultima follia del visionario regista Terry Gilliam. Il film è un road movie psichedelico visceralmente legato all’omonimo romanzo di Hunter Thompson, uscito negli Stati Uniti nel 1971. Un viaggio allucinante e allucinatorio immerso nella “drug culture” di fine anni Sessanta, una discesa all’inferno nell’angosciante ricerca dei frammenti di un sogno Americano ormai in dissolvimento: la guerra in Vietnam, l’assassinio di Kennedy, Nixon e lo scandalo Watergate. La storia si configura come l’interminabile allucinazione dei due protagonisti, il giornalista Raoul Duke (J. Depp) e il suo avvocato, il Dr.Gonzo (B. Del Toro), il cui unico scopo è tenersi lontani da ogni forma di normalità attraverso l’abuso sfrenato d’ogni forma di droga possibile. Immersi nel kitsch e nel barocco di un’apocalittica Las Vegas degli anni ‘70, magistralmente ricostruita dallo scenografo Chris Gorak, i due antieroi americani si ritrovano in situazioni al limite del paranoico. La tragicomicità di tali situazioni è data dal disperato tentativo dei due, reso impossibile dagli stupefacenti, di mischiarsi con la normalità delle persone. E’ un ritratto della generazione sesso, droga e rock’n’roll, un racconto sospeso tra oggettività e soggettività narcotica, una psichedelia verbale tradotta attraverso un linguaggio filmico allucinatorio, con una padronanza assoluta della macchina da presa da parte di Gilliam, che alterna varie focali per trasmettere l’effetto spaziale-visivo degli allucinogeni. Grandangoli e riprese oblique, unite ad un uso creativo di luci, suoni e colori danno allo spettatore un vero e proprio senso di vertigine. Il viaggio iniziale nel deserto ha un valore meravigliosamente simbolico: l’abbandono cosciente d’ogni forma di normalità, d’ogni convenzione sociale, un’involuzione allo stato primordiale dell’essere umano. Non esiste risveglio catartico e risolutore in Paura e delirio a Las Vegas, poiché veglia ed incubo sono generati dalla stessa materia prima, sono sovrapposti l’uno sull’altro. La pel-
Fino al 18 luglio - Goodbye Lenin 20.30 - D Dal 11 fino al 25 luglio - Moro no Brazil 18.00 - P.E.D/d f Dal 11 fino al 25 luglio - Nirgendwo in Africa 20.30 - D Dal 18 fino al 25 luglio - Ich hiess Sabina Spielrein 18.00 - D Dal 18 luglio fino al 1° agosto - Igby 20.30 - E/df Dal 25 luglio fino al 1° agosto - Bend it like Beckham 20.30 - E/df
licola procede a strappi seguendo i diversi stati d’animo dei personaggi, igno rando ogni coerenza logica e distaccandosi caoticamente da qualunque nucleo narrativo. Il rischio di girare un film del genere è che diventi solo un vuoto susseguirsi d’inutili gag visive, rischio esorcizzato dalla maestria stilistica e dalla perizia di Gilliam. Las Vegas come punto di non ritorno, il luogo dove si è infranta la grande onda del ‘68, il capezzale di morte di un’innocenza troppo pura per sopravvivere a se stessa. Ancora una volta Terry Gilliam non tradisce, il suo è un cinema di decadenza, fatto d’immagini apocalittiche, ma sempre vissuto attraverso la parabola di un singolo che si oppone al sistema, alle forze dell’entropia: il Dj della Leggenda del re pescatore (1991) nella sua ricerca del Graal; o l'uomo del futuro dell’Esercito delle dodici scimmie in cui l'umanità è stata sterminata; l'assurdo Barone di Munchausen nella sua crociata ad oltranza contro la razionalità; o ancora l'impiegato di Brazil alla ricerca di un sogno (vd. re.set di marzo). E’ dall’opposizione tra la presunta normalità del sistema e la follia del protagonista che il personaggio di Gilliam svela se stesso. Paura e delirio a Las Vegas è una storia che segna il disagio di una generazione e la morte delle ideologie. In una grande stanza d'albergo Raoul Duke fissa inebetito lo schermo televisivo. Sotto il suo sguardo stravolto tutto scorre: il Vietnam, Nixon, Barbara Streisand, la contestazione giovanile... L'immagine televisiva trasborda dai limiti dello schermo e si riflette sulle pareti della stanza. Un’iride enormemente dilatata sotto l'effetto della droga è in grado di recepire maggiormente i punti critici di una società che si frantuma. Il 1971 come il 1999. Anni che, segnando la fine di un'epoca, si aprono verso l'incertezza. La palpebra s’abbassa, l'occhio visionario si chiude. Duke e Dr. Gonzo lasciano Las Vegas diretti a Los Angeles. C'è solo una strada che porta a Los Angeles... Just two other freaks in the freak.
Da quest’anno il Cinema Cinestar di Lugano inaugura quella che speriamo diventi una Dal 25 luglio fino al 1° agosto - Ernstfall in Hawana tradizione : la rassegna Summer Movies. L’idea è quella di dare ai puristi del cinema (e 20.30 - D perchè no, magari anche a qualche turista in Dal 1° fino al 8 agosto - About Schmidt vacanza...) la possibilità di vedere opere in versione originale sottotitolata. Il programma 20.30 - E/df contiene alcuni blockbusters della stagione Dal 1° fino al 8 agosto - Chicago appena trascorsa, e diverse interessanti pel20.30 - E/df licole assolutamente inedite alle nostre latitudini. Un cineclub dal folto programma che Dal 8 fino al 15 agosto - Frida invita gli spettatori più attenti, soddisfacendo 20.30 - E/df ogni gusto. La proiezione dei film sarà doppia, per conDal 8 fino al 22 agosto - Rivers and Tides sentire a tutti gli spettatori di scegliere il gior18.00 - (doc.) E/d no per la visione del film interessato. La programmazione può subire delle variaDal 15 fino al 28 agosto - Adaptation zioni, consultare quindi i quotidiani, oppure il 20.30 - E sito www.cinestar.ch, per gli aggiornamenti in merito.
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nextscreen
r e . v ision
== La vita (e la misteriosa morte) di Brian Jones, membro fondatore dei Rolling Stones, sta per diventare un film diretto da Stephen Wolley, produttore inglese al suo debutto come regista. Il film vedrà l’attore Paul Bettany (Dogville) nel ruolo del musicista. == Lo sceneggiatore e regista David Koepp (Suspicious) adatterà per il grande schermo il buon racconto Finestra segreta, giardino segreto di Stephen King. La storia è di uno scrittore di nome Mort Rainey, depresso e divorziato dalla moglie che lo tradiva, che si ritrova perseguitato da John Shooter, un uomo che lo accusa di aver plagiato un suo libro. Attori protagonisti Johnny Depp e John Turturro. == La trama di uno dei film fondamentali del cinema horror, Suspiria di Dario Argento, sta per essere riproposta da un remake in fase di realizzazione da parte dell’americana casa di produzione Dimension Films del gruppo Disney. == In uscita americana il prequel de L’Esorcista di William Friedkin. Exorcist - The Beginning è stato girato da Paul Shrader negli studi di Cinecittà, e si svolge tra un ospedale, una cattedrale ed una cripta. Lo svedese Stellan Skarsgard vestirà gli scomodi panni di padre Merrin da giovane, durante il conflitto della Seconda guerra mondiale. Nel cast anche una presenza italiana, l’attrice e ballerina Alessandra Martines. == James Cameron (Titanic) ha in cantiere un film dal titolo Ghost of the abyss. Prodotto dalla Fox, di questo film non si hanno altri dettagli. Si sa solo che sarà realizzato con le più innovative tecnologie 3D. == La vita di H.H. Holmes, il serial killer che ha seminato il terrore nella Chicago di fine Ottocento, ha ispirato sia Leonardo di Caprio, sia Tom Cruise ciascuno dei quali sta progettando un film sulla cruenta vicenda. == La meglio gioventù, il film di Tullio Giordana che ripercorre le vicende di due fratelli nell’Italia degli ultimi quarant’anni (vincitore del premio “Un certain regard” di Cannes), è arrivato nelle sale italiane in versione integrale, due atti di tre ore ciascuno. Consigliatissimo!
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La DreamWorks di Spielberg produrrà il prossimo film di Martin Scorsese, St. Agnes
Stand, un semi-western ambientato nell’Ottocento.
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Attesissima l’uscita nelle nostre sale di 28 Giorni dopo... di Danny Boyle
con Cyllian Murphy e Naomie Harris. La trama narra di alcune scimmie infette da un virus mortale, liberate da un laboratorio per mano di un’associazione ecologista. Il virus si propaga finché Jim, il protagonista, crede d’essere l’unico essere umano rimasto sulla Terra. Trama non originale, ma effetti speciali shock in una Londra apocalittica. == Gerard Depardieu interpreterà sul grande schermo il commissario della Polizia parigina Sanantonio, il mitico personaggio creato dall’autore Frédéric Dard e protagonista di quasi duecento romanzi comico-polizieschi. == The Punisher sarà il prossimo supereroe della Marvel che apparirà sullo schermo. Interpretato da Thomas Jane il film sarà prodotto dalla Artisan Pictures. == Prossimo in uscita il rivoluzionario progetto Move!, lungometraggio realizzato da tredici filmakers di altrettanti paesi del mondo. Il multiprogetto, coordinato dal regista italiano Pietro Jona, è stato realizzato grazie all’uso di Internet e della tecnica digitale, permettendo così la concretizzazione dei cortometraggi dedicati al concetto di movimento.
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Da non perdere (ora nei cinema italiani) il primo film di Franco Battiato, Perduto amor. Trattasi di una delicata
commedia semi-autobiografica ambientata tra la Sicilia e Milano, che racconta la passione per l’arte e la faticosa ricerca di sé di un giovane siciliano. Ora il novello regista Battiato, galvanizzato dal successo di questa pellicola, sta pensando ad un film su Beethoven
== Jennifer Aniston è in grado d’assumere un altro ruolo oltre a quello di Rachel, la protagonista della sit-com Friends? Pare di sì e lo dimostra egregiamente come protagonista nel film The Good Girl di Miguel Arteta. Trattasi della storia di Justine, una texana che è sposata con un marito noioso, ha un amante deludente ed un lavoro deprimente, in altre parole Justine ha una vita moscia. Vi lasciamo il piacere di scoprire (in autunno) il resto della trama che forse è banale, però arricchita da una regia ritmata ed accattivante..
== Uscite Dvd: 8
Mile di Curtis Hanson (Universal), Lontano dal Paradiso di Todd Haynes (Eagle); Dolls di Takeshi Kitano (Cecchi
Gori); 007 - Die Another Day (20th Fox); Bamboozled e La 25° Ora di Spike Lee (Eagle); The Ring di Hideo Nakata (Dynamic); The Bourne Identity di Doug Liman (Universal).
== Vi segnaliamo inoltre le uscite in Svizzera per la Buena Vista International previste per l’autunno: Pirates of the Caribbean di Gore Verbinsky con Johnny Depp, Geoffrey Rush e Orlando Bloom; il dramma Veronica Calin di Joel Schumacher con Cate Blanchett, Colin Farrell e Brenda Fricker; la commedia Calendar Girls di Nigel Cole con Helen Mirren e Julie Walters; il dramma Mona Lisa Smile di Mike Newell con Julia Roberts, il dramma Gigli di Martin Brest con Ben Affleck, Jennifer Lopez, Christopher Walken e Al Pacino; l’action Bad Boys 2 con Will Smith e Martina Lawrence. Restate sintonizzati, ne riparleremo...
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re.ad recensioni stefano kirk
Duccio Canestrini Andare a quel paese - Vademecum del turista responsabile Feltrinelli (Universale Economica) Ormai tutti quanti siamo stati ovunque nel mondo: dall’India ai Caraibi, dalla Cina all’Egitto, e magari anche più lontano... Secondo l’Organizzazione Mondiale del Turismo, ogni anno settecento milioni di persone partono ogni anno in vacanza, verso lidi molto distanti da casa. L’ottanta per cento degli spostamenti riguarda i residenti di soli venti paesi, ovviamente i più ricchi del mondo. I quali, paradossalmente, non si curano dei danni ambientali e sociali arrecati dall’industria delle vacanze alle destinazioni “paradisiache” di turno. Grazie ad associazioni solidali, insegnanti, gruppi ambientalisti, giornalisti, turisti e lungimiranti tour operator, si sta sviluppando una nuova filosofia da applicare alle vacanze all’estero. Tanto che, dopo l’etica del lavoro, forse è giunto il tempo di parlare di un’etica del turismo. Cambiare si può, e conviene. Soltanto una maggiore consapevolezza è in grado di ridare senso al viaggio: quell’antico piacere e quella crescita individuale che si ottengono attraverso gli incontri più diversi, per tramutarci da consumatori di turismo massificato a veri e propri protagonisti delle nostre avventure. Il saggio Andare a quel paese è una riflessione seria, a tratti mordace, necessaria per imparare a vivere con coscienza i nostri viaggi, senza offendere la dignità altrui ed evitando di danneggiare l’ambiente che ci ospita.
Estate fantasy Estate: dolce far niente, sdraio, asciugamano, crema solare e... libro. Le vacanze sono il momento migliore per leggere i libri che non avete nemmeno osato sfogliare durante l’anno. E’ pure il momento di leggere volumi disimpegnati, leggeri, che facciano sognare ed immaginare mondi lontani. E cosa c’è di meglio di un buon libro fantasy? La casa Edizioni Nord di Milano (www.nord.fantascienza.it) è l’esperta in materia, ed ha appena pubblicato quattro interessanti volumi che potrebbero fare gola a tutti quelli che desiderano fantasticare in spiaggia, sdraiati a pancia in su. Sognando le aquile è il primo romanzo di una nuova saga dell’autrice scozzese Manda Scott. E’ la storia della più famosa regina dei Britanni, Boudica. Realmente esistita nel 60 dopo Cristo, Boudica guidò il suo popolo in ultima sanguinosa rivolta contro le legioni di Roma. Sognando le Aquile racconta la storia della giovinezza di questa condottiera, ricostruendo il mondo della Britannia celtica con rigorosa ed approfondita precisione. Un’intensa vicenda storica che si legge tutta d’un fiato. Sullo stesso tenore è il romanzo dell’italiana Angela P. Fassio, Il primo Paladino, dedicato ad Orlando, cavaliere di re Carlo Magno. La Fassio ha saputo dare vita al mito del paladino Orlando in una maniera di raccontare piacevole ed appassionante. Le ricostruzioni storiche dell’autrice e la sua abilità a proporle in maniera romanzata ma realistica, fanno vivere al lettore momenti di profondo coinvolgimento.
L’irlandese Morgan Llywelyn ha già scritto molti romanzi, di cui l’ultima fatica è I guerrieri del Ramo Rosso. L’Irlanda ed i suoi bardi, il mito di Cuchulain (il Mastino dell’Ulster, guerriero realmente vissuto), magie druidiche e tradizioni celtiche, guerre trucide e prove sovrumane, amori impossibili ed amicizie inossidabili: intrecciando i fili di un mito antico, l’autrice ci regala un romanzo vibrante e magico, il migliore del lotto proposto. Le donne autrici si cimentano con maestria nel genere fantasy, e tra le mie proposte non poteva mancare l’ultima uscita in italiano dalla regina di questo genere, l’americana Marion Zimmer Bradley. Nata nel 1930 e morta nel ’99, quest’autrice ha scritto una miriade di romanzi e di saghe, inoltre ha scoperto vari talenti che, grazie al suo aiuto, sono stati lanciati sulla scena letteraria mondiale. Le spade incantate è un assortimento di racconti scritti da autori vari, scelti con cura dalla famosa autrice nel 1992, e tradotti quest’anno per la prima volta in italiano. Fantasy, mistery, storia, in quest’antologia c’è n’è per tutti gusti. Niente di meglio di un breve racconto da gustare con un berretto in testa, sorseggiando una bibita fresca, lo leggi, e poi segue un bel pisolino...
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libri kult
Lonely Planet, una guida per la vita La storia delle guide Lonely Planet inizia con un classico viaggio attorno al mondo: quello compiuto nel 1972 dagli australiani Tony e Maureen Wheeler attraverso l’Europa e l’Asia, per poi tornare in Australia. All’epoca non esistevano informazioni su questo tipo d’itinerario via terra, perciò i Wheeler decisero di pubblicare la loro prima guida Lonely Planet, ideata e nata su un tavolo di cucina con una vecchia macchina da scrivere. Oggi la Lonely Planet è diventata la più importante casa editrice di viaggi ed è un’azienda internazionale con uffici in Australia, Stati Uniti, Inghilterra e Francia. Le versioni in italiano sono pubblicate dalla EDT di Torino. Le guide Lonely Planet descrivono ogni paese del mondo e vengono costantemente aggiornate: la casa editrice adegua ciascuna guida secondo i cambiamenti e le novità. Tra un’edizione e l’altra, gli aggiornamenti si possono reperire sulla newsletter Il mappamondo, che si trova gratuita nelle librerie italiane, e sul sito www.lonelyplanet.com. Oltre alle novità segnalate dagli autori stessi delle guide, vengono anche prese in seria considerazione le lettere, le cartoline e le e-mail che la casa editrice riceve dai viaggiatori stessi. Le segnalazioni interessanti sono trasmesse agli autori delle guide, e dopo averne verificato l’autenticità, vengono immediatamente diffusi tramite il sito web, per poi essere inserite nelle nuove edizioni. Le caratteristiche fondamentali delle guide non sono state mai modificate, e mantengono sempre lo scopo principale: aiutare il viaggiatore nello stabilire l’itinerario ideale alle proprie esigenze seguendo la stessa struttura, secondo capitoli e sezioni, per tutte le guide, facilitandone così la consultazione. La sequenza dei vari capitoli di queste guide è determinata dalle caratteristiche peculiari di ciascuna destinazione. Le guide Lonely Planet iniziano sempre con le informazioni di carattere storico e proseguono con le descrizioni delle attrazioni turistiche, degli alberghi, dei ristoranti, dei divertimenti, dei mezzi di trasposto, degli indirizzi utili, ecc. Oltre a sviluppare una filosofia dedita al turismo consapevole e rispettoso dei costumi e delle tradizioni dei paesi di destinazione, a partire dal 1986 una parte dei profitti ricavati dalla vendita di queste guide viene devoluta alla realizzazione di progetti umanitari e di campagne per il rispetto dei diritti umani. Maneggevoli, interessanti, esaurienti e simpatiche, nonché a buon prezzo, le guide Lonely Planet sono semplicemente ineguagliabili ed indispensabili.
Bruce Chatwin In Patagonia Adelphi "La vera casa dell'uomo non è una casa, è la strada. La vita stessa è un viaggio da fare a piedi". Bruce Chatwin: stivali al collo ed una giacca a vento stropicciata. Macchina fotografica, una penna ed i taccuini Moleskine per gli appunti di viaggio. Figlio di un ufficiale inglese di marina, gli anni della fanciullezza di Chatwin furono disseminati da ripetuti dislocamenti di domicilio e dalla passione per le letture avventurose ed i mappamondi. Divenuto adulto, durante una folgorante carriera presso la casa d’aste Sotheby’s, lo colpì una grave malattia agli occhi, facendogli addirittura rischiare la cecità. Fu lo stesso scrittore a raccontare dell’oculista che lo aveva convinto a staccarsi dalla contemplazione di quadri e di cercare orizzonti più vasti. E gli orizzonti si trovano in Africa, per esempio in Sudan, il suo primo viaggio, seguito da quelli in Marocco, Afghanistan, Patagonia, Tibet, Australia... I viaggi, la scrittura, una predilezione per il bello e l’esotico, il talento per la fotografia, l’ascetismo e la ricerca spirituale: grandi passioni quali uniche sue ragione di vita. Tuttavia Chatwin si sentiva come un essere inconsistente, dichiarava che “... raccontare storie era l’unica occupazione concepibile per una persona superflua come me”. Modesto e schivo, fuggevole ed indipendente, Chatwin non ha mai coltivato a fondo i propri legami familiari e sentimentali: scompariva per dei mesi e ricompariva improvvisamente con nuove storie ed avventure da raccontare, per poi sparire di nuovo, per chissà dove. Era un uomo affascinante che non sopportava le redini al collo. Una fuga continua la sua, forse una scappatoia dalle responsabilità sociali e civili - in ogni caso era posseduto da un moto perpetuo che s’alimentava di partenze ed arrivi. Il libro che decretò il successo di Chatwin fu il debuttante In Patagonia (1977, Adelphi), opera che nel 1978 fu giudicata “miglior libro dell’anno” dal New York Times Book Review. Seguirono altre pubblicazioni: agli interessati consiglio Utz (1988, Adelphi), e Anatomia dell’irrequietezza (1996, Adelphi), cioè una raccolta di scritti, lettere ed appunti che ben definiscono il suo carattere irrequieto ed errante. Chatwin è morto di Aids nel 1989 a Nizza, poco prima di compiere cinquant’anni. E’ stato l’ultimo autentico viaggiatore che compì le sue esplorazioni come se fossero state un rito d’iniziazione e d’apertura spirituale. Il suo traguardo era d’andare sempre un po’ più in là, oltre la linea dell’orizzonte, sempre avanti, verso territori stranieri. Chatwin, nei suoi scritti, tracciava delle piste, delle linee di fuga che tuttora aprono nuovi spazi ai lettori, svelando sconosciute prospettive ed inesplorate vie. Chatwin ci ha lasciato delle orme profonde ed indelebili, da riscoprire e seguire...
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libri
re.ad di patrizia bernasconi
Stupid white man
“Un’elezione irregolare ha prodotto un presidente immaginario, che ci ha mandato in guerra per ragioni fittizie. Vergogna, vergogna. Bush sei finito!” Con questa frase Michael Moore ha concluso, tra fischi ma soprattutto applausi, il discorso di ringraziamento per l’Oscar ottenuto dal suo documentario Bowling for Columbine. In Europa, fino a pochi anni fa, i film di Michael Moore erano conosciuti solo in circuiti cinematografici alternativi. Vincendo clamorosamente al Festival di Cannes del 2002 con lo stesso film, Moore si è fatto conoscere al gran pubblico anche da noi. E’ solo da poco, quindi, che il suo libro Stupid white man è stato tradotto in italiano. Negli Stati Uniti Stupid white man doveva uscire l’11 settembre 2001. A causa dell’attacco terroristico alle torri gemelle la cosa fu rinviata: secondo la casa editrice, appartenente al magnate dei mass media Murdoch (gran sostenitore della campagna elettorale repubblicana che ha portato Bush al potere), il libro era tutto ad un tratto troppo anti-Bush e troppo poco patriottico. Tuttavia, nel dicembre 2001 il libro apparse lo stesso con il sostegno sotterraneo di molte librerie che si erano tenute le decine di migliaia di copie già in circolazione. Stupid white man parte proprio dalle elezioni di George W. Bush alla Casa Bianca. Malgrado si sappia già che l’elezione di Bush Jr. sia stata effettuata in maniera non propriamente pulita, è comunque sconvolgente apprendere in dettaglio, grazie a Moore, come l’imbroglio sia avvenuto. Stupid white man sembra quasi un libro giallo. Bush si è fatto aiutare da suo fratello, governatore della Florida, si è fatto aiutare da tutta la famiglia e dagli amici del padre. Le elezioni le ha rubate anche grazie a truffe elettorali e a giudici molto compiacenti. Ha fatto sparire schede elettorali, e con cavilli giuridici non ha permesso ad una gran parte della popolazione afroamericana della Florida, che tradizionalmente elegge democratico, di far uso del diritto di voto.
Moore si chiede infine se Bush Jr. sia in grado di leggere e scrivere, e se sia un alcolizzato od un criminale... rispondendo di no alla prima domanda e sì alle ultime due. Stupid white man non elenca solamente le malefatte di Bush e compagnia bella. Con fatti ben documentati Michael Moore mette pure sotto tiro il periodo presidenziale di Bill Clinton e tutto il sistema politico statunitense. Spiega come fanno i ricchi a restare ricchi, mentre costringono tutti gli altri a vivere immersi in una drammatica incertezza economica, e come i politici si siano prostituiti senza troppi scrupoli alle grandi aziende. Spiega come il sistema sociale e scolastico sia stato praticamente spolpato da una politica poco tollerante, togliendo alla maggior parte popolazione statunitense ogni possibilità per migliorare la propria situazione. Nella versione italiana, il libro ha un capitolo in più, nel quale Moore si schiera decisamente contro la guerra. Moore è stato, insieme all’attrice Susan Sarandon, uno dei capisaldi del movimento pacifista negli USA, sia contro l’attacco all’Afghanistan, sia contro la guerra in Iraq.
Michael Moore non è un antiamericano. Come potrebbe esserlo, lui che incorpora letteralmente il tipico statunitense: cicciotto, per non dire obeso, con quel berretto da baseball in testa, l’hamburger in mano, una bottiglia di coca-cola nell’altra e la t-shirt stropicciata addosso... A vederlo così, da Moore non ci s’aspetterebbe mai un libro come questo, irriverente, dissacrante, impietoso, però allo stesso tempo molto divertente e parecchio informativo. Stupid white man completa idealmente il suo ultimo lavoro cinematografico, Bowling for Columbine. Da leggere il libro, e da vedere il film. Assolutamente.
Michael Moore Stupid white man Mondadori
Per maggiori informazioni visitare il sito: www.michaelmoore.com
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re.ad
comics
di apache
Marinaio di ventura Avventuriero con l’orecchino e lo sguardo imperscrutabile, figlio di una zingara e di un uomo di mare inglese, il marinaio gentiluomo Corto Maltese è il disincantato protagonista d’innumerevoli avventure sgorgate dalla prolifica penna di Hugo Pratt, il più famoso disegnatore italiano di fumetti del mondo. La personalità di Corto Maltese, le cui avventure si svolgono nel primo trentennio del ‘900, è seducente, virile, colta, vagabonda, indipendente ed inafferrabile. Ha viaggiato in tutto il mondo: nei mari del Sud, nell’America Centrale, nei Caraibi, in Cina, Irlanda, Italia, ed in altri paesi europei. Il bel tenebroso Corto ha vissuto anche tante brevi relazioni sentimentali, e le donne che costellano le sue vicende hanno sempre avuto un debole per il suo sguardo romantico ed indecifrabile, che gli fa perdonare le immancabili partenze per altri lidi. Nelle sue avventure, inoltre, non è raro trovare, in vesti di protagonisti o di comparse, personaggi realmente vissuti, come scrittori o politici. Il solidale senso d’amicizia di quest’eroe è leale: ad una chiamata d’aiuto non si tira mai indietro. Per Corto l’importante non è la vittoria, bensì lo stile cool ed elegante che mantiene anche nelle situazioni più disperate, coadiuvato da un aplomb dialettico così affascinante da essere in grado di stendere il nemico più acerrimo. La magia e l’esoterica sono parte imprescindibile delle sue storie, le cui trame s’intrecciano tra misteri ed enigmi insoluti dal sapore religioso, storico e mitologico. Un eroe senza tempo e senza fissa dimora, la cui impassibilità di fronte ai colpi della vita s’identifica a pennello con il lento salire del fumo di una perenne sigaretta tra le labbra. Un personaggio straordinario che è diventato un film d’animazione presentato l’anno scorso al festival di Locarno. Siamo in trepidante attesa dell’uscita dello stesso in versione Dvd... Hugo Eugenio Pratt naque a Rimini nel 1927 da genitori veneziani. Trascorsa l’infanzia a Venezia, Pratt passò l’adolescenza in Etiopia. Nel 1942 ritornò a Venezia dove cominciò l’attività di disegnatore per la testata Asso di Picche-Comics, pubblicazione che prendeva il nome dal suo primo personaggio, Asso di Picche, e fondata assieme allo scrittore Alberto Ongaro. Negli anni ’50 si trasferì a lavorare in Argentina, dove nacquero i suoi primi personaggi: Jungleman, Sgt. Kirk, Ernie Pike e Ticonderoga. La notorietà in patria Pratt la raggiunse negli anni ’60, con le vignette dedicate a romanzi avventurosi (L’isola del tesoro e Il ragazzo rapito di Stevenson) per il famoso Corriere dei Piccoli, un giornalino per ragazzi fondamentale nella cultura italiana del dopoguerra fino agli anni ’80. Il suo stile ha fatto scuola: vignette il più possibile quadrate per dare un ritmo cadenzato, linee leggere e delicate, pochissime didascalie, e (dopo il periodo in bianco e nero), tocchi di colore diluito per creare particolari ombre e profondità di sottofondo. Hugo Pratt ha sempre adorato Venezia. Nei suoi disegni si ritrovano tanti riferimenti alla città natale di cui conosceva a menadito storia e curiosità. Da buon veneziano Pratt è stato anche un gran viaggiatore, passione che ha traslato nelle sue vignette e nella vita, che fu costellata da molteplici cambi di domicilio. Dopo il soggiorno a Venezia, visse in Argentina per tredici anni, poi in Brasile, in Italia, in Francia, di nuovo in Italia, ed infine in Svizzera, dove morì, nel 1995, vicino a Ginevra. Tra il ’53 e il ’67 ha avuto due mogli, innumerevoli avventure sentimentali, e sei figli, di cui due nati in Brasile nello stesso mese da due donne differenti. E’ in questo periodo malandrino che Pratt diede vita alla sua creatura più sorprendente, l’avventuriero Corto Maltese, la figura che lo accompagnò per il resto della sua vita e che più d’ogni altra interpretò il suo spirito libero ed audace. Pratt fu un grande artista che amava definirsi semplicemente come un fumettaro. Per noi resta un munifico marinaio, errante in eterno nel mare della fantasia.
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travel
travel di erik console
Amsterdam Come un diamante Amsterdam, la bellissima capitale dell’Olanda, è un centro florido vivacizzato dall’allegria della sua gente, dal movimentato traffico d’imbarcazioni e biciclette, e dai colori delle snelle case con i tulipani sul davanzale... Amsterdam è anche una grande città che attrae i giovani come un fulcro magnetico grazie allo spirito tollerante e liberale che vi aleggia.
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Amsterdam è un crocevia dal quale tutti passano, prima o poi: giovani, artisti, girovaghi on the road, marinai, pacifisti, turisti e trasgressivi vari. Nelle sue botteghe e nei caffè, nei suoi musei o lungo i canali, girando in barca od in bicicletta, si percepisce sempre l’aura godereccia e libera di questa città, dove non c’è posto per gli stressati che hanno troppa fretta. Amasterdam è una città dove è sempre stagione per divertirsi, per fare una scorpacciata di cultura oppure di gastronomia e, perché no, anche di cose proibite. Amsterdam, la città del peccato. Tolleranza ed indulgenza sono le parole d’ordine di questa città, dove notoriamente certi piccoli vizi sono ammessi entro limiti permissivi. Ma non è sulla politica progressista dell’Olanda che si vuole entrare in merito...
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travel
Sfaccettature Amsterdam (A’dam per gli amici), ha 722.000 abitanti, è la capitale dei Paesi Bassi - di cui è il centro più popolato e industrializzato - ed è il secondo porto dopo Rotterdam. La città deve alle palizzate su cui è interamente edificata, alla novantina d’isole collegate da circa cinquecento ponti ed ai suoi tanti canali la denominazione di Venezia del Nord. Il suo porto, benché nettamente inferiore a quello di Rotterdam, per tradizione storica ha un discreto volume di traffici di merci d’importazione: prodotti coloniali, cacao, caffè, tabacco, tè, caucciù, legname, cereali, fibre tessili, carbone, petrolio... Però non è solo una splendida città turistica. La sua zona circostante è un anello di vita finanziaria, commerciale ed industriale, attiva nei settori metalmeccanici, delle costruzioni navali e aeronautiche, della lavorazione di prodotti coloniali, chimici, petrolchimici ed alimentari. Però l’industria più tradizionale e caratteristica resta quella del taglio dei diamanti, di cui la capitale, che dispone di una propria Borsa, è il massimo centro del mondo. Nucleo d’arte Amsterdam è la sede dell’Accademia nazionale d’Arte, dell’Accademia Reale delle Scienze e di un’Università fondata nel 1632. Di notevole interesse il museo Rijksmuseum, che ospita una delle superiori collezioni al mondo di dipinti olandesi e fiamminghi, lo Stedelijk Museum, contenente una vasta collezione d’opere moderne, e il Museo Van Gogh. Da ricordare anche la casa in cui visse il maestro pittorico Rembrandt, oggi aperta al pubblico. La città presenta ben conservati esempi d’architettura che dal sedicesimo secolo arrivano all’Ottocento. Degne di nota anche l’Oude Kerk (Chiesa Vecchia), costruita all’incirca nel quattordicesimo secolo, e la Nieuwe Kerk (Chiesa Nuova), del quindicesimo secolo. Il Palazzo Reale (in Olanda vige ancora la monarchia), originariamente costruito nel Settecento come municipio, si affaccia su un’ampia piazza nel centro della città. Da non mancare la visita alla casa, ora un museo, d’Anna Frank, la più celebre vittima tra i 60.000 ebrei del ghetto d’Amsterdam sterminati durante l’Olocausto. Città d’arte ma anche vitale fulcro del design e dell’architettura contemporanei. In cantiere nuovi futuristici quartieri che mostrano un volto diverso, contemporaneo, stravagante, come per esempio il Muziek Gebouw, la nuova cittadella della musica. Non c’è che dire: A’dam è colma di bellezza. L’anno di Van Gogh A 150 anni dalla nascita del grande pittore Vincent van Gogh, il villaggio di Zundert, dove l'artista nacque, gli ha dedicato il 2003 come “L’anno di Van Gogh”. Il Museo di Van Gogh ad Amsterdam festeggia l'anniversario lungo tutto l'anno con mostre ed eventi speciali. Situato al Museumplein, tra il Rijksmuseum e lo Stedlijk Museum, in esso è conservata la più ampia collezione delle opere del maestro olandese. Vi sono duecento tele di particolare interesse, cinquecento disegni e settecento documenti scritti. Una visuale unica sulla vita e le opere di Van Gogh, il più grande artista olandese (dopo Rembrandt) celebre per i suoi colori intensi e per le sue pennellate dense ed impetuose. Acquisti preziosi Il porto mercantile d’Amsterdam ha permesso il fiorire di magazzini, negozi e mercati dove si può davvero trovare di tutto. Un classico è un giro per i winkel, i piccoli negozi nei vicoli, che costituiscono una meta turistica di grand’attrazione. Le strade più commerciali sono certamente Kalverstraat e Nieuwendilk dove si trovano le boutique ed i supermercati, mentre decine d’antiquari sono concentrate su Spiegelgracht e Nieuwe Spiegelstraat. Storiche le botteghe d’orafi e gioiellieri che mantengono ancora le tradizionali metodologie per la lavorazione delle pietre preziose: questa è la città giusta dove trovare il famoso “un diamante per la vita”.
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travel Notte proibita La notte esprime lo spirito più caratteristico di questa città, e si può tradurre in una parola chiave: fusion. Fusione tra tradizioni, culture, mode e trend. Capitale dei giovani, Amsterdam offre ai nottambuli circa duemila bar, bistrot, live-club e discoteche, circondati da altri svaghi e divertimenti. Il centro di questa vita sono i bruine ifroegen, i classici pub olandesi dove si familiarizza facilmente tra una birra scura ed un liquore tipico. Dovunque sono spuntati i bar più trendy e cool, come l’Oblomov, lo Shaffy ed il Wildshut. Di locali e discoteche per far mattina ce ne sono a bizzeffe presso i quartieri Leidseplein, Rosengracht e Rembrandtplein: il frequentatissimo Escape, oppure il Mazzo per la fauna del jet-set, o ancora il nu-punk Fizz dal look anni `60 e l’eterogeneo Dansen bij Jansen. A breve distanza del Leidseplein si trovano i locali storici più conosciuti da tutti i giovani d’Europa: il Paradiso, una grande discoteca dove sono anche organizzati i concerti più importanti ed interessanti in ambito rock ed elettronico, ed il Melkweg, un ampio centro multiculturale dal respiro internazionale ricavato da una centrale del latte in disuso. D’estate i giovani della città si rifugiano al Bloemendaal aan Zee, la spiaggia del quartiere di Haarlem che di notte s’illumina per le insegne dei disco bar all’aperto dallo stile new hippy. Amsterdam è anche una delle capitali europee del sesso a pagamento, retaggio del lungo passato di città portuale. Il quartiere a luci rosse è nella zona Oosterdok. Oltre ai soliti squallidi peepshow e cinema a luci rosse, uno spettacolo che potrebbe essere curioso è offerto dalle famose vetrine d’esposizione dove le prostitute si mostrano sedute all’interno di vani arredati in un modo bizzarro. Una zona non priva di un certo fascino, tra l’ambiguo ed il decadente. Tollerate anche le droghe leggere: non è un mistero l’esistenza d’organizzati coffee shop dove è possibile consumare l’hashish, mariuana e funghi allucinogeni in tutta tranquillità. Se vi venisse voglia d’una sosta di questo genere schivate i coffee shop affollati e turistici, e optate per quelli più discreti e quieti; inoltre evitate altri programmi a corto termine... Nei forniti coffee shop di Amsterdam c’è il rischio di perdere la nozione del tempo!
Camera con vista Trovare un alloggio ad Amsterdam non è difficile. Quale antica città universitaria, Amsterdam dispone di molte opportunità d’alloggio per i giovani. Nel rione a luci rosse (Red District) si possono trovare agevolmente delle stanze a modico prezzo; anche negli alberghetti del centro la scelta è vasta, però è più onerosa economicamente se si vuole la camera con vista. Molti alberghi affacciati sui canali sono situati in case vecchie dove non c’è l’ascensore. Quindi, gambe in spalla e abituatevi a salire lunghe scale ripide. Gli ostelli disponibili sono decine, tra cui il The Last Waterhole, un ostello molto “free” con pub, coffee shop e locale concerti annessi, e il The Flying Pig, il più famoso ostello di tutta Amsterdam, pluricitato in tutte le guide.
Amsterdam è una città generosa, viva e coinvolgente, accesa per dodici mesi su dodici, caleidoscopica tra storia e futuro, ed è fucina d’originali movimenti culturali. Da visitare, almeno una volta nella vita! Volete saperne di più? Go to: www.holland.com www.amsterdamtourist.nl www.visitamsterdam.nl
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re.ar t
Updating Landscapes Fino al 20 luglio Centro d’arte Contemporanea Ticino - Bellinzona Updating Landscapes
La mostra Updating Landscapes si pone come obiettivo principale quello d’analizzare, tramite una serie di progetti artistici, il tema dell’estetica della trasformazione del paesaggio e quindi del suo influsso sul contesto visivo in cui ci muoviamo nel quotidiano.
Apertura Da venerdì a sabato/14.00-18.00 o su appuntamento Informazioni: CACTicino - tel. 091 825 40 72 www.cacticino.net
Il paesaggio del Cantone Ticino, grazie alla sua posizione e caratteristica morfologia, ha visto delle fondamentali trasformazioni operate sul proprio territorio nel corso degli ultimi cinquant’anni. Sono venute così ad integrarsi gigantesche infrastrutture architettoniche, che costituiscono una forma d’aggiornamento (update) del paesaggio, sia in senso pratico ed oggettivo, sia in quello estetico. Il primo passo verso un update paesaggistico è costituito dai cantieri. Questi, pur essendo elementi transitori, possono essere già considerati come degli innesti estetici d’enorme impatto visivo, e come delle vere e proprie installazioni artistiche. Basti pensare al gigantesco cantiere della trasversale ferroviaria Alptransit che s’estende per decine di chilometri nell’alto Ticino, espandendosi sempre più, oppure alle enormi installazioni architettoniche per le risorse idriche e la conseguente produzione d’elettricità. L’idea base di Updating Landascapes prende spunto da questi stessi cantieri che attualmente sono il fenomeno visivo e strutturale più interessante del cantone. Quali cellule staminali per l’inserimento d’architetture nel paesaggio, i cantieri sono destinati ad avere un’influenza determinante sul design della regione circostante, nonché un influsso sulla mobilità e l’economia della regione.
Bob Gramsma
Il tema del paesaggio è centrale nel corso della storia dell’arte. Un ritorno all’interesse nei suoi confronti, come pure in quelli dell’architettura, ha dato lo spunto per nuove visioni artistiche in tema da parte degli artisti contemporanei. Lavorazioni artistiche in corso, dunque, che scandiscono da un punto di vista differente il ritmo perpetuo scaturente dalla trasformazione del territorio per mano umana. Gli artisti in mostra presso il Centro d’Arte Contemporanea Ticino di Bellinzona, invitati dal curatore Giovanni Carmine, trattano queste tematiche tramite installazioni, video e fotografia. Essi sono Bob Grasma (di New York e residente a Zurigo), Zilla Leutenegger (Zurigo), Aldo Mozzini (Ticino), Christoph Schreiber (Berlino) ed il Gruppo Pragma (Ticino). La mostra espone i lavori realizzati di proposito o recentemente prodotti. Oltre alla sede del CACTicino, la mostra coinvolgerà anche lo spazio pubblico. Aldo Mozzini ha realizzato sulla Piazza del Sole a Bellinzona un’installazione fotografica che, coinvolgendo i “corpi emergenti” del parcheggio sotterraneo, attua un’ulteriore scomposizione architettonica dello spazio urbano. Updating Landascapes, attraverso i vari progetti differenti, mette l’accento sull’idea della trasformazione del paesaggio letta in chiave di rappresentazione estetica, ed implicando un’interpretazione critica ed analitica. Updating Landascapes vuole fornire lo spunto per una riflessione su queste tematiche, in un momento storico in cui il paesaggio ticinese si trova in una fase di ridefinizione fondamentale per il suo futuro.
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gallery
Christoph Schreiber
Gruppo Pragma
Aldo Mozzini
Bob Gramsma
Aldo Mozzini
Zilla Leutenegger
Zilla Leutenegger
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mostre
re.ar t
Fino al 19 luglio Galleria Amici dell’Arte Palazzo Marcionni - Brissago Astratto/Geometria Opere di Lella Bertozzi Fino al 30 luglio Galleria AAA - Ascona Opere di Mico Pedrazzini, Pedro Pedrazzini, Peo Tonascia, Ninon Vester, Horst Lemke, Margherita Osswald-Toppi e Otto Bachmann
Lorenzo Cambin
Fino al 30 luglio Galleria Arteba - Lugano Opere di Fernando Bordoni, Stefano Donati e Lorenzo Cambin
Fino al 31 luglio Galleria Palladio - Lugano Opere di Fabrizio Giannini
Barbra Tosti
Fino al 12 agosto Bar Biblio Tra - Lugano Umani e Dei Opere di Barbara Tosti
Enzo Cucchi
Fino al 16 agosto La Fabbrica - Losone Nati in un fosso Opere di Mario Giacomelli ed Enzo Cucchi
Fino al 22 agosto Art Room - Lugano Il Surrealismo Dipinti di Eros Conti Fino al 23 agosto Galleria Gottardo - Lugano La scatola di latta tra arte e funzionalità Collezione Blass, Zurigo Fino al 24 agosto Museo Vela - Ligornetto Gioielli d’arte in Svizzera nel 20° Secolo Fino al 30 agosto Spazio Espositivo Kina Maùa Crocifissione Opere di Roberto Plevano Fino al 30 agosto Matasci Arte - Tenero Le trame dell’invisibile Opere di Tino Repetto Fino al 30 agosto Galleria Doppio V - Lugano 5 Vie Opere su piccolo formato di Pablo Garat, Claudia Del Rio, Alejandro De Ilzarbe, Marcelo Nader e Veronica Iché
Marcello Nader
Fino al 18 luglio Castelgrande - Bellinzona Civica Galleria d’Arte Villa dei Cedri - Bellinzona Viaggi di carta Stampe panoramiche di Bellinzona dal ‘600 al ‘900
Fino al 17 agosto Pinacoteca casa Rusca - Locarno Opere di Friedrich Dürematt
Fino al 31 agosto Museo d’Arte - Mendrisio Opere di Ugo Cleis Fino al 31 agosto Museo Cantonale d’Arte - Lugano Che c’è di nuovo? La scena artistica contemporanea in Ticino
Gianluca Monnier
Fino al 13 luglio Museo cantonale d’Arte (Ala est) - Lugano Maremma 1980 - 2001 Dipinti di Jan Jedlicka
Fino al 14 settembre Castello Sasso Corbaro - Bellinzona Il cuoio tra arte e mestiere Dalla maschera alle decorazioni corporali
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gallery vori storici e manga avanguardisti so-
re opera è stato vinto que-
no le opere di trecentocinquanta artisti
st’anno dagli svizzeri Peter
esposte all’Esposizione Internazionale
Fischli e David Weiss con
d’Arte della Biennale di Venezia che è
l’opera Questions, esposta
giunta quest’anno alla sua 50° edizio-
presso la mostra Ritardi e
ne. Coordinata dal direttore Francesco
Rivoluzioni, e “... per aver
Bonami sotto il titolo Sogni e conflitti -
saputo interpretare appie-
la
alla
no il tema della Biennale. Il
Biennale partecipano una decina di cu-
premio è stato consegnato
ratori e più di 350 artisti.
in riconoscimento del loro
Visitabile fino al 2 novembre, la vasta
lungo e coerente lavoro co-
area espositiva s’estende tra varie lo-
mune, e della loro modestia,
cazioni: i padiglioni dei Giardini, gli edi-
chiarezza e qualità artisti-
fici
Museo
ca...”. Questa la motivazione
Correr, la Stazione Santa Lucia, ed i di-
del riconoscimento, che fa
versi campielli e calli della splendida
onore al duo e all’arte elveti-
città lagunare.
ca in generale.
dittatura
spettatore,
dell’Arsenale,
il
Sogni e conflitti
storici
dello
Questions di Peter Fischli e David Weiss
Fino al 2 novembre
Il Leone d’Oro come miglio-
50esima Esposizione Internazionale d’Arte
Installazioni ambientali e video, capola-
Biennale di Venezia
re.ar t
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Un evento d’arte contemporanea quale risultato dello scontro fra il sogno estetico e il documento del conflitto, trovando il giusto rapporto tra arte e realtà, tra metafora e messaggio, tra rappresentazione e documentazione. E’ così che Bonami, illustre critico ed intenditore d’arte contemporanea, interpreta il tema della Biennale, moltiplicando i punti di vista sullo stato artistico nel mondo e avvalendosi della collaborazione di molti critici internazionali, a ciascuno dei quali ha affidato una sezione della kermesse artistica. Una gigantesca mostra polivalente, divisa in dodici settori dove l’arte in tutte le sue accezioni trova lo spazio in una cornice a dir poco spettacolare.
immagini da sinistra a destra e dall’alto al basso
Damien Hirst Untitled, 2001-2002 Emmanuelle Antille Angels Camp, 2003
Presso i Giardini sono stati allestiti i Padiglioni Nazionali. Parte integrante della Biennale, le esposizioni nazionali sono la sezione che riserva le sorprese più inaspettate. La vasta scelta d’opere d’artisti giunti da cinquanta paesi differenti, offre un fondato motivo d’interesse dall’alto valore artistico. Oltre alle molteplici giovani scoperte, i responsabili d’alcuni padiglioni, in particolare Francia, Inghilterra e Stati Uniti, hanno puntato sui capolavori di grandi maestri contemporanei, come J.P. Bustamante, Chris Ofili e Fred Wilson. Oltre ai vincitori Fischli e Weiss, alla Biennale la Svizzera è rappresentata dall’opera videoart Angel Camp di Emanuelle Antille (vd. re.set di marzo), presso il padiglione Svizzera, e da Jörg Lenzlinger e Gerda Steiner con una loro installazione vegetativa insediata nella chiesa di San Stae. Opere che sono state parecchio stimate dai critici e dal pubblico.
Fred Wilson Drip Drop Plop, 2001 courtesy of the artist and Metro pictures
La Zona presso il padiglione Italia è la vetrina dedicata a quegli artisti italiani che conservano parte delle loro radici, ma che lavorano proiettandosi al di là dei confini geografici. Diego Perrone e Patrick Tuttofuoco sono i nomi di spicco di quest’esposizione, che è stata curata da Massimiliano Gioni, il più giovane curatore della storia della Biennale. Solo trent’anni ed un curriculum da far invidia ai veterani del settore: Gioni è redattore per la rivista Flash Art, collaboratore della Fondazione Re Rebaudengo di Torino e di Pitti Immagine, nonché direttore della fondazione Trussardi di Milano.
Chris Ofili Afronirvana, 2002 courtesy of the artist, Victoria Miro Gallery, London © Chris Ofili
Sempre ai Giardini, si può visitare una delle due mostre curate personalmente da Bonami, Ritardi e rivoluzioni, che analizza la contaminazione tra generi dell’arte contemporanea tramite le opere di quaranta artisti: firme prestigiose - Dan Graham, Matthew Barney, Robert Gober, Sarah Lucas e Damien Hirst - ma anche tanti giovani emergenti. La seconda mostra di Bonami si trova all’Arsenale e s’intitola Clandestini. Presenta trenta opere d’emergenti (e sconosciuti) creativi internazionali difficilmente catalogabili, che operano, appunto, in semiclandestinità nel sottobosco artistico. All’Arsenale si trova anche l’esposizione più vasta della Biennale, Stazione utopia: trattasi di centoventi artisti (tra cui Tacita Dean, Olafur Eliasson e Rodney Graham) scelti dal maestro dell’arte concettuale Rirkrit Tiravanija (con la collaborazione degli artisti Molly Nesbit e Hans Ulrich Obrist) per trattare il tema sull’indefinibilità dell’utopia. L’Arsenale ospita inoltre le mostre Smottamenti, Zona d’urgenza, Rappresentazioni arabe ed Il quotidiano alterato: la prima si consacra dall’emigrazione alla globalizzazione, secondo il punto di vista d’alcuni artisti africani. La seconda, grazie a quotati artisti asiatici, s’ispira all’urbanizzazione ed alla vita metropolitana. La terza dà spazio alle opere di una nuova ondata proveniente dal Libano. L’ultima è curata dal messicano Gabriel Orozco, il quale ha invitato sei artisti underground a manipolare e stravolgere oggetti d’uso quotidiano. Il Museo Correr ospita l’esposizione Pittura/Paitings - da Rauschenberg a Murakami 1964-2003. Quaranta artisti sono stati selezionati dal direttore Bonami per ripercorrere il cammino dell’arte moderna degli ultimi quarant’anni. Tra gli autori presenti ci sono Rauschenberg, Fontana, Kiefer, Clemente, Polke, Currin, Bacon, Castellani, Murakami e tanti altri nomi noti. Altre mostre collaterali sono sparse ovunque per la laguna, ed incontri, seminari, corsi completano la smisurata scelta offerta da quest’edizione dell’Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia. Ai visitatori interessati si consiglia di tracciare un itinerario composto di tappe accuratamente selezionate, da seguire scrupolosamente per non rischiare di perdersi nell’eterogeneità magmatica delle numerosissime esposizioni presenti. Per ulteriori informazioni: www.labiennale.org
Matthew Barney DRAWING RESTRAINT 8, 2003 (detail) © 2003 Matthew Barney courtesy Barbara Gladstone New York
Jean-Marc Bustamante Lumière, 2003 © Jean-Marc Bustamante Jörg Lenzlinger & Gerda Steiner ? Cómo llegó la morsa a Madrid? 2003
Fino ad ottobre la Biennale di Venezia ospita altre importanti manifestazioni e festival Fino al 18 luglio Body City 1° Festival di Danza Contemporanea Dal 27 agosto al 6 settembre 60° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica Dal 12 al 21 settembre Remix: Structures and Improvisations 47° Festival Internazionale di Musica Contemporanea Dal 15 al 30 ottobre 35° Festival Internazionale di Teatro
gallery
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presenta
venerdi 18 luglio
dalle 22.00
warmUP: ---re.set selection
the pussywarmers (rockabilly band) ---segue guest dj set ---entrata libera
presso il Linving room club via Trevano 89a Lugano
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Killing Joke
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