Scheda tecnica sul fiscal compact

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Fiscal compact 1.1 Cos’è, chi riguarda Il fscal compact è un provvedimento approvato il 2 marzo 2012 da tut i paesi UE tranne Rep.Ceca e Regno Unito e ratfcato in Italia il 12 luglio. Esso obbliga gli stat aderent al pareggio di bilancio al neto del ciclo economico a rientrare in un defcit struturale (1) non superiore allo 0,5% del PIL (1% per gli stat con debito inferiore al 60% del PIL) ed in un defcit pubblico (2) inferiore al 3% del PIL (3). Gli stat sono tenut a ridurre di un ventesimo il rapporto debito/PIL quando questo supera il 60%. 1.2 Come si atua Il tratato entra in vigore con la ratfca di 12 Stat sui 25 aderent. In caso di mancato rispeto del pareggio di bilancio lo “stato inadempiente” sarà sotosposto a sanzione dello 0,1% del Pil da parte della Corte di Giustzia UE ed ad un piano di rientro con salde scadenze. Sono previst minimo 2 incontri all’anno tra gli aderent. 1.3. Il testo completo ratfcato: htp://www.camera.it/_dat/leg16/lavori/stampat/pdf/16PDL0061440.pdf 2. Conseguenze politche: 2.1 Pareggio di Bilancio in Costtuzione e crisi democratca Il fscal compact impone che gli Stat inseriscano il pareggio di bilancio (4) preferibilmente all’interno delle carte costtuzionali, senza imporre un referendum (come alcune nazioni inizialmente avevano proposto). I punt che emergono da questo obbligo sono sostanzialmente due: la carenza democratca interna ai singoli stat; l’annullamento della sovranità nazionale e la consequenziale crisi della governance. L' Italia, infat, il 4 aprile di quest anno è stata la prima nazione frmataria del Fiscal Compact ad approvare la modifca degli artcoli 81, 97, 117 e 119 della Costtuzione ed introdurre il pareggio di bilancio. Non vi è stato alcun tpo di coinvolgimento dell'opinione pubblica in merito sia in termini comunicatvi, sia in termini democratci, ma hanno lasciato che un provvedimento di questa portata fosse votato sotobanco ed in modo molto veloce considerando la tpologia costtuzionale delle modifche. Non vi è stata, dunque, possibilità di espressione della citadinanza che ancora una volta si ritrova esclusa dai processi democratci e vive sulla propria pelle le conseguenze di scelte che non la rappresentano. Da Leo: Ogni provvedimento sarà quindi legitmato dalla presenza di tale modifca, di rango costtuzionale, che potrebbe addiritura, nella sua fase di applicazione, entrare in contrasto con altri artcoli (quelli legat ai dirit ed ai principi) previst dalla stessa Costtuzione. Come fare in Italia ad assicurare l’art. 34 della Costtuzione se la medesima Costtuzione defnisce la regola del pareggio di bilancio e, dunque, necessita che le spese siano ridote (se non si vogliono aumentare le entrate?). Allo stesso tempo appare evidente la supremazia dell'economia sulla politca ed il crollo del capitalismo democratco. Esso, infat, non necessita più di appoggi interni agli organismi rappresentatvi, ma li scavalca completamente. La politca "democratca" ed i governi, infat, vivono una forte crisi della governance, poichè agiscono soto imposizione di organismi nazionali e internazionali che non rappresentano la volontà popolare, ma quella economica dominante. 2.2. Le conseguenze sul welfare: La retorica del rigore e della restrizione nel bilancio atacca frontalmente il benessere dei citadini in termini non solo democratci, ma sopratuto sostanziali atraverso l’annullamento dello stato sociale. L’obbligo di atuare riforme fnanziare che rientrino di un ventesimo del rapporto debito/Pil si concretzza in manovre fnanziarie di 40-50 miliardi. Ossia nuovamente tagli destnat al welfare state: istruzione, sanità, ricerca, ammortzzatori sociali, sussidi. Rete della Conoscenza - Via IV Novembre, 98 - 00187 Roma info@retedellaconoscenza.it Tel. 06/69770332


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Mes, Fondo salva stat 1. cos’è, a cosa serve: Il Fondo salva stat, o MES (Meccanismo Europeo di Stabilità) è un organismo intergovernatvo che nasce da un Tratato tra i 17 membri della zona euro. Nasce dalle modifche del tratato di Lisbona del 2011, ma la sua entrata in vigore viene antcipata a causa della portata della crisi economica. Era stato bloccato per motvi di compatbilità dalla Corte Costtuzionale Tedesca, che si è espressa positvamente il 12 setembre ponendo alcuni vincoli sugli investment tedeschi nel fondo e sullo scambio di informazioni con gli organi di rappresentanza interni. Il Fondo potrà intervenire sugli investment dei paesi in difcoltà economica della zona euro, con stretssimi vincoli. Ed ad esso andranno i provent delle sanzioni degli stat che sforano il pato di stabilità. Ammonta a 700 miliardi di euro, di cui 500 utlizzabili per i fnanziament. Ogni nazione aderente avrà una quota di partecipazione proporzionale al suo peso economico: 27%Germania, 21% Francia, 18%Italia, 12% Spagna, 6% Olanda ecc. Per l’Italia la quota ammonta a 125 miliardi di euro. Il fondo è gestto da un Consiglio dei Governatori, composto dal ministro della fnanza di ogni stato aderente al Mes e dal presidente BCE, capogruppo dell’eurozona e commissario europeo per gli afari economici in qualità di osservatori e potrà erogare fondi a maggioranza qualifcata (80%). Esso ha la possibilità di acquistare ttoli di stato sul mercato primario e secondario e ricapitalizzare atraverso prestt gli stat membri e gli isttut di credito in difcoltà. 1.2. vincoli e ricat Ogni stato membro è tenuto a versare 5 tranche all’anno. Nel caso in cui non disponesse delle risorse necessarie perderebbe il potere decisionale ed il dirito di voto all’interno del Consiglio. Anche uno stato membro aiutato dal fondo deve versare la propria quota di partecipazione con una percentuale di interesse non specifcata dal tratato. Il rischio è quello di indebitarsi anche solo per versare la quota di partecipazione al fondo e dunque ricorrere paradossalmente alla speculazione fnanziaria per avere la certezza di un ipotetco “salvataggio” in caso di difcoltà. è ancor più assurdo che l’erogazione di fondi per il “salvataggio” dei paesi in difcoltà non sia a fondo perduto, ma anch’essi siano sotopost a ingent interessi che alimentano il circolo vizioso dell’indebitamento e la dipendenza economica dei singoli stat verso gli altri più fort economicamente. L’erogazione di aiut, inoltre, è sotoposta a vincoli impost dal Consiglio, ossia piani di austerità che condizionano per l’ennesima volta l’agire dei Governi. 1.3Il testo completo ratfcato: htp://www.camera.it/_dat/leg16/lavori/stampat/pdf/16PDL0061450.pdf 2. Conseguenze politche Il fondo fa parte dei provvediment ant-spread promossi da Draghi, ma in realtà appare lampante la sua contraddizione in termini economici. Non si intende venire meno al paradigma della speculazione fnanziaria e dell’indebitamento neppure nelle politche comunitarie che dovrebbero essere di aiuto. Dal punto di vista politco è chiaro come il peso economico dei singoli stat-membri interni al Consiglio determini anche la subordinazione economica tra gli stat. L’erogazione del fondo, infat, non fa altro che struturare il controllo politco del Consiglio (e dunque dell’ennesimo organismo sovranazionale non rappresentatvo) sulla sovranità nazionale degli stat già in crisi, imponendo loro grandi sacrifci da una parte e obbligandoli a politche mirate di atacco ai dirit ed allo stato sociale dall’altra. Se la costtuzione di un fondo sembrava essere uno strumento per garantre una maggiore solidarietà fra gli Stat le modalità con le quali si adota, oltre che la limitatezza dello stesso, rischiano di determinare un ulteriore danno per i popoli europei e le legitme richieste di democrazia.

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