Reti di solidarietà contro emergenza e solitudine - Istruzioni per affrontare la seconda ondata

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RETI DI SOLIDARIETĂ€ contro emergenza e solitudine

istruzioni per affrontare la seconda ondata a partire da mutualismo e solidarieta’

a cura della Rete della Conoscenza


Reti di solidarieta’ contro emergenza e solitudine

Distanti, non isolati. Il lockdown primaverile ha visto in tutta Italia tanti giovani in prima linea nell’attivazione di reti di solidarietà e iniziative mutualistiche che per tante e tanti sono state fondamentali. Oggi l’emergenza continua, seppur in forme differenti, e le risposte che sono state date in termini di welfare, servizi e sussidi non sono in alcun modo sufficienti. La migliore risposta resta quella del mutualismo e della solidarietà, attraverso la costruzione di reti territoriali in grado di contrastare l’emergenza sociale e l’isolamento e di avanzare proposte politiche per le risposte e i cambiamenti strutturali che servono. Vuoi entrare a far parte di zi che si stanno attivando Vuoi segnalare un’attività città? Compila questo

una rete nazionale di realtà e spaper fare tutto questo? Contattaci! che stai organizzando nella tua form > https://bit.ly/solmap_form

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INDICE Distribuzione alimentare 3 Pacchi alimentari 3 Spesa a domicilio 5 Dispensa solidale 6 Consegna devices 8 Supporto psicologico 9 Sportelli SOS 10 Accesso bonuns e sussidi 11 Lavoro 11 Doposcuola e babysitting 12 FAQ 14 Contatti 20

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DISTRIBUZIONE ALIMENTARE

vono essere grossi questi pacchi a seconda della numerosità del nucleo familiare: può essere utile in questo senso fornire ai volontari le indicazioni su come fare pacchi di diverse dimensioni (per esempio pacco piccolo per nuclei di 1-3 persone e pacchi grandi per nuclei da 4 in su).

Pacchi alimentari L’attività di preparazione e consegna di pacchi alimentari è stata una delle pratiche mutualistiche fondamentali nel corso del primo lockdown.

Tutte queste attività devono riuscire a convivere garantendo il distanziamento e condizioni di lavoro sicure per tutte e tutti i volontari, mettendo a disposizione mascherine, gel igienizzante, guanti e attuando una pulizia frequente dello spazio utilizzando prodotti a base di alcol e garantendo l’areazione dello stesso. Le stesse misure di sicurezza vanno adottate con i volontari che vengono a ritirare i pacchi, dando orari diversi per il ritiro e qualora non fosse possibile fare questo, creando più punti per il ritiro o creando delle file per accedere allo spazio.

Alcuni elementi da tenere in considerazione per un’attività di questo tipo sono: - Spazio - Reperimento cibo e materiali per i pacchi - Composizione pacchi - Volontari per le consegne e/o ritiro pacchi All’interno dello spazio si deve trovare il modo di far convivere diverse attività, in particolare quella di magazzino e quella di composizione e ritiro dei pacchi da parte dei volontari che li porteranno alle persone che ne avranno fatto richiesta. Per la composizione dei pacchi un ragionamento da fare è sui prodotti da mettere dentro e quanto de-

Rispetto al reperimento del cibo ci sono vari modi per ottenerlo. I principali sono:

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- raccolte fuori dai supermercati; - creazione di punti di spesa sospesa nei condomini e nei luoghi dove c’è grande afflusso di persone come gli studi medici.

cibo sono le donazioni da parte di aziende e realtà organizzate che già fanno questo tipo di servizio: panifici, aziende locali, realtà sindacali (che possono fornire anche contatti con lavoPer fare questo tipo di attivi- ratori sindacalizzati in supermertà bisogna prima contattare il cati), cattoliche e associative. supermercato o l’attività nella quale questa si vuole crea- Un altro modo per ottenere il cibo è re e avere dei segni di ricono- attraverso l’acquisto dello stesso, scimento rispetto all’attività, anche se è una metodologia poco dai cartelli sulle scatole nei sostenibile se non si dispone di

punti dge vità Altri

di spesa sospesa a bae/o pettorine per l’attifuori dai supermercati. modi coi quali reperire

fondi continuativi: ciononostante conviene avere sempre a disposizione dei fondi per comprare prodotti che servono molto ma

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che non vengono donati abba- spesa (grande supermercato/distanza, come per esempio as- scount), inserendolo in un file acsorbenti e prodotti per l’igiene. canto a nome, indirizzo e recapito della persona. Una volta stabilito il Per quanto riguarda le scatole per i volontario o la volontaria che farà pacchi si possono sentire fruttiven- nel pratico la spesa si dovrà ricondoli e supermercati in zona che ne tattare la persona che ha chiamahanno sempre molte a disposizio- to dando nominativo ed eventuane che buttano quotidianamente. le codice identificativo o codice Sui volontari la formazione dovrà spesa, in maniera tale da garanprevedere soprattutto le moda- tire alla persona che chi bussa lità di svolgimento delle attività alla porta è un nostro volontario. nello spazio e la consegna dei Prima di andare a fare la spesa pacchi: non bisogna mai entrare bisognerà quindi passare dalin contatto stretto e si deve man- la casa della persona a ritirare i tenere la distanza di 1m con le soldi (facendo magari una foto persone con le quali interagiamo. della consegna dei soldi, per eviUna modalità è quella di non tare eventuali incomprensioni), passare il pacco a mano ma chiedendo di arrotondare per lasciarlo sulla porta e chiede- eccesso la cifra e che poi verrà re di aspettare a prenderlo fin restituito il resto. Una volta fatta quando le condizioni di sicu- la spesa si tornerà poi a recapirezza non verranno rispettate. tarla insieme all’eventuale resto. Un elemento importante da teneSpesa a domicilio re in considerazione è che, essenLa spesa solidale è un altro tipo di do la spesa un’attività che si può attività utile da mettere in campo fare anche nelle zone sottoposte durante il periodo di lockdown. a lockdown, questo tipo di serviDal punto di vista logistico è ne- zio è utilizzato da persone particocessario un centralino funzionan- larmente esposte al virus, quindi te che prenda l’ordine della spesa bisognerà mantenere, come seme dove si vuole che venga fatta la pre d’altronde, un rispetto rigo-

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Pasti caldi L’attività di consegna di pasti caldi è stata realizzata più raramente durante il lockdown ed è stato un servizio utilizzato soprattutto da chi non ha la possibilità di cucinare, come per esempio i clochard o anziani soli, che hanno quindi una necessità in questo senso più continuativa. Per questo, anche dove non ci fossero i mezzi (cucina/ volontari) per offrire questo tipo di servizio, ci si può rivolgere alle molte associazioni che esistono e che praticano questo tipo di attività, ampliando a queste realtà la rete di assistenza e mutualismo.

rose delle norme di sicurezza, dal mantenere le distanze all’utilizzo di guanti e buste delle lettere per il passaggio dei soldi, al fatto che la spesa non va portata dentro casa ma va lasciata all’uscio della porta. Per il centralino, solitamente questo servizio è stato organizzato o dalle amministrazioni comunali o da realtà che hanno svolto questa attività sui territori, per esempio Arci; può essere tuttavia un’attività che si può organizzare direttamente, anche per coinvolgere chi per motivi di sicurezza non può uscire di casa all’interno di attività mutualistiche (vedi nelle FAQ).

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Reti di solidarieta’ contro emergenza e solitudine Dispensa o frigo solidale Un altro metodo per portare avanti la distribuzione alimentare è quello della creazione di dispense alimentari all’interno degli spazi. In questo modo si riduce la complessità del comporre i pacchi e di andare a consegnarli per la città e si può entrare maggiormente in contatto con le persone che assistiamo. La dispensa alimentare prevede la creazione all’interno di uno spazio di un magazzino dove poi le persone vengono a prendere i generi alimentari e i vari prodotti di cui hanno bisogno: questo comporta una serie di attività complementari come la raccolta alimentare e l’organizzazione del magazzino, così come la necessità di garantire un afflusso regolare di persone all’interno dello spazio che riesca a far rispettare le norme anti-Covid. Sul reperimento del cibo sarà importante mettere in campo una comunicazione efficace che faccia conoscere questo servizio, affinché chiunque voglia e abbia disponibilità possa andare allo spazio e donare cibo, confezionato o anche “deperibile”, qualora ci fosse

a disposizione un frigo o si riesca a coinvolgere forni/pasticcerie, etc. Rispetto alla questione del distanziamento può essere utile comunicare alle persone orari precisi nei quali venire, creando diverse fasce orarie e se possibile più punti all’interno dello stesso spazio nel quale prendere i pacchi o il pasto. Per realizzare al meglio questo servizio è utile sapere già di cosa hanno bisogno le persone nel momento in cui arrivano allo spazio, motivo per cui sarà importante coordinarsi con il centralino che raccoglie le necessità delle persone per garantire una maggiore efficienza e la minor presenza all’interno dello spazio di più persone contemporaneamente o di lunghe code.

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CONSEGNA DEVICES

glie con questo tipo di difficoltà. La prima questione è come entrare in contatto con le persone che hanno bisogno di questi devices: in alcuni casi questo è stato fatto entrando in contatto con le scuole che hanno fornito nomi e indirizzi di chi aveva difficoltà di seguire la DAD; in altre situazioni questo è stato fatto invece insieme all’amministrazione comunale, dove queste si sono interessate al problema. Anche

Nel corso del lockdown con lo spostamento delle attività lavorative e didattiche online abbiamo assistito al grosso problema del digital divide, con molte persone costrette a trovare i modi di condividere un unico device per una sola famiglia o seguire le lezioni e il lavoro attraverso uno smartphone. Per questo

motivo molte realtà sui territo- attraverso i canali social si posri si sono attivate per garantire sono sia intercettare persone sia la consegna di devices alle fami- organizzare la raccolta di devices.

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Per quanto riguarda questo aspetto, il reperimento del materiale elettronico, ci sono diverse soluzioni: - le scuole, oltre a fornire delle liste di studenti hanno anche messo a disposizione i devices con i quali seguire le lezioni; attraverso donazioni di associazioni o di singoli; - sono nate in questo periodo diverse associazioni che si stanno impegnando in questi mesi per combattere il digital divide e organizzano raccolte e consegna di devices, fornendo anche supporto tecnico (ovvero la pulizia del device) per chi questo servizio già lo sta facendo. Dopo questa prima parte è necessario avere a disposizione una persona in grado di controllare che il device sia funzionante, di formattarlo e inserire all’interno i programmi necessari per seguire la DAD o il telelavoro: questo può essere fatto da qualche volontario del progetto così come da insegnanti e altre associazioni con le quali entriamo in contatto. Questo servizio si rivolge principalmente a studentesse e studenti che più di tutti hanno vis-

suto le difficoltà della didattica a distanza ma può rivolgersi anche ai lavoratori che hanno problemi a seguire lo smartworking; in questo senso sarà importante adottare una comunicazione adeguata sul tipo di servizio che stiamo facendo e a chi è rivolto. Per vedere possibili soggetti da coinvolgere in questa attività vai alle FAQ.

SUPPORTO PSICOLOGICO In un momento storico in cui la socialità viene a mancare e bisogna affrontare da sol* la precarietà esistenziale e le costanti pressioni e ansie di una possibilità di vita sempre più incerta, oltre che le crescenti difficoltà economiche e gli eventuali problemi familiari e/o relazionali causati dal prolungamento dello stato pandemico, le attività di supporto psicologico divengono fondamentali, anche se spesso ne viene sottovalutata la centralità.

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Il circolo arci Sparwasser ha attivato già negli scorsi mesi un servizio di supporto psicologico, che prevede la possibilità di fare fino a 3 sedute gratuite da un’ora con un* psicolog* professionista, chiaramente in maniera virtuale. Le psicologhe e gli psicologi che gestiscono lo sportello hanno competenze in diversi campi e la privacy è assicurata dal fatto che l’indirizzo mail al quale prenotarsi,

to il numero verde gratuito di supporto psicologico 800.833.833, linee di contatto telefonico di questo tipo sono state attivate anche da alcuni comuni. Chiaramente non risolvono le questioni per le quali è necessario un lavoro più strutturato, cosa che può fare invece uno sportello o un servizio di consulenze gratuite, ma può essere in ogni caso utile farli conoscere.

psicologo.sparwasser@gmail.com

è te

gestito direttamene unicamente da loro.

Le regioni e i comuni hanno attivato una serie di servizi utili, in particolare: - le ASL hanno attivato in alcune regioni dei servizi di supporto psicologico appositamente per l’emergenza COVID, quasi ovunque con numeri verdi dedicati e la possibilità di incontri virtuali; - l’INAIL ha attivato in diverse regioni dei servizi di ascolto e supporto psicologico per lavoratrici e lavoratori, sia presso le proprie sedi che in forma virtuale e/o telefonica; - il Ministero della Salute ha attiva-

Sportelli SOS Un’altra attività importante è quella di sportellistica. Gli sportelli potranno essere nella maggior parte dei casi virtuali (soprattutto nelle zone rosse/arancioni); è possibile prevedere l’apertura di sportelli fisici solo se si possono garantire tutte le misure di sicurezza. Per quanto riguarda la sportellistica virtuale, si può organizzare in varie modalità: - attivando un indirizzo email specifico: in questo caso si potrà sia rispondere direttamente in mail che fissare un appuntamento online; - raccogliendo sui social (ad es.

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tramite domande su IG) le questioni sulle quali si ha bisogno di aiuto e rispondendo direttamente lì; - con un canale discord al quale i volontari sono connessi in giorni e orari prestabiliti (spostando quindi sul web la modalità più classica di sportellistica); - organizzando delle dirette social che affrontino alcune questioni ricorrenti, anche in collaborazione con esperti.

ando una mappatura di quelli che sono i servizi erogati dal Comune o dall’INPS. Per far questo bisogna entrare direttamente nei siti web preposti, andando a vedere nella sezione degli avvisi pubblici quelli che riguardano bandi o domande per l’accesso a determinati sussidi.

Accesso bonus e sussidi Durante il lockdown, molte persone nel nostro paese si sono trovate in difficoltà nel richiedere l’accesso a reddito di emergenza, bonus o sussidi vari; ciò è dipeso sia dalle limitazioni fisiche sia anche dalla poca chiarezza della burocrazia. La sportellistica fiscale sicuramente può essere realizzata contattando Camere del Lavoro CGIL o o CAAF, affinché si possano intercettare dei volontari professionisti per la consulenza online. Un altro tipo di consulenza, di taglio informativo sui vari bonus ecc., può essere realizzata cre-

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Lavoro (smartworking e diritti) Il problema principale per i lavoratori che usufruiscono dello smart working è trovare un posto in cui lavorare in tranquillità; molte sono infatti le famiglie costrette ad utilizzare anche un solo device per più persone. Per questo una delle prime utilità dello sportello dovrà essere quello di mappare gli spazi di co-working messi a disposizione da enti locali e associazioni diventando un tramite fra questi e i lavoratori/lavoratrici stesse. Può essere utile organizzare dei momenti di informazione sulle disposizioni in continua evoluzione da parte del governo sul lavoro a distanza e non, per aiutare tutti quei lavoratori e quelle lavoratri-


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DOPOSCUOLA E BABYSITTING

ci in difficoltà con i cambiamenti continui sulle modalità di svolgimento. Potrebbe essere poi utile mettere a disposizione dei corsi di formazione/sportelli informativi informatici sull’utilizzo dei device, provando anche ad essere uno strumento pedagogico per i tanti occupati che vivono il digital divide (potrebbe essere molto utile soprattutto per i lavoratori non nativi digitali).

Con la chiusura delle scuole un tema entrato al centro del dibattito è stato quello della cura dei figli durante le ore lavorative. Nel corso della prima ondata sono stati previsti diversi strumenti, come i congedi e il bonus babysitter, che in questa seconda ondata per la maggior parte non sono stati rinnovati (soltanto i congedi). Per questo motivo una delle attività che si può mettere in campo è quella di mettere a disposizione spazi, sia fisici che virtuali, nei quali tenere i minori, in particolare nelle ore centrali della giornata. Questo servizio si scontra con una serie di problematiche oggettive: da un lato la questione di garantire uno spazio sicuro e che rispetti tutte le norme del distanziamento personale, dall’altro il fatto che nelle regioni sottoposte a limitazioni sugli spostamenti non è prevista la possibilità di uscire per accompagnare dei minori a questo tipo di attività, oltre al fatto che per svolgere questo tipo di servizio è importante possedere delle

Vuoi organizzare uno sportello ma non sai da dove iniziare? Hai semplicemente bisogno di informazioni su lavoro, sussidi o altro? Contattaci! info@retedellaconoscenza.it

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competenze nel campo dell’educazione che non tutti hanno. Per questo motivo si può modulare l’attività a seconda dello spazio e delle competenze che si hanno a disposizione, provando a garantire laddove ci si possa spostare liberamente e ci sia uno spazio adeguato la presenza di più persone per seguire le lezioni online e poi eventualmente svolgere i compiti e altre attività insieme, così come dove questo non è possibile organizzare dei servizi telematici rivolti in particolare alle ore immediatamente successive alla scuola nella quale dare una mano sia svolgendo insieme i compiti sia tenendo impegnati ragazzi e ragazze nel mentre che i genitori non tornano dal lavoro. Oltre alla messa a norma dello spazio, che dovrà prevedere per esempio un tavolo per persona ben distanziato dagli altri e l’utilizzo della mascherina costantemente, sarà necessario trovare persone con le competenze adeguate a svolgere questo tipo di servizio: si può far affidamento in questi casi, oltre che a volontari che abbiano queste specifiche

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competenze anche di docenti e scuole con le quali organizzare insieme questo tipo di servizio, in particolare per l’attività di doposcuola. Qualora l’attività si svolgesse in telematica, data la complessità di svolgere questo servizio da remoto diventerà ancora più importante riuscire a individuare dei volontari che abbiano una conoscenza sul come lavorare e stimolare dei ragazzi a stare in un doposcuola telematico, facendo anche qui affidamento su scuole e associazioni che spesso già esistono nei nostri territori.


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FAQ

sicurezza in ogni fase dell’attività che il primo servizio di consegna venga effettuato in compagnia Come si garantisce la sicu- di un volontario esperto in grado di fornire indicazioni più precise e rezza in tutte le attivita’? Garantire la sicurezza dei volon- una formazione completa. tari rappresenta una parte fondamentale dell’attività. Questo vuol Quali permessi servono e dire sia far sì che all’interno degli come ottenerli? spazi vengano rispettate le nor- Per effettuare questo tipo di attime di contrasto al Covid, come il vità non è necessario essere iscritdistanziamento personale, l’uso ti a nessun albo o essere registrati dei dispositivi di protezione indivi- come onlus o associazione di voduale, la sanificazione e l’aerazio- lontariato. I permessi per l’attività dipendone costante degli spazi. Una prima cosa da avere sono i no molto da che tipo di restrizioni dispositivi di protezione individua- sono presenti sul territorio: dove li nello spazio, sia per chi lo attra- non ci sono limitazioni agli spostaversa sia per poter darli ai volonta- menti non c’è necessità di particolari permessi, mentre in altre zone ri per svolgere il servizio. Oltre a questo è importante for- diventa necessario ottenere autonire ai volontari una formazio- rizzazioni da parte delle amminine sulle norme di sicurezza, non strazioni locali. Le autorizzazioni solo su quelle generali ma anche riguardano soprattutto l’aspetto rispetto al servizio che andiamo della mobilità e assicurano che la a fare, come per esempio il man- persona che in quel momento si tenimento delle distanze nella trova fuori dalla propria abitazioconsegna di pacchi e spese, Per ne sta svolgendo attività di volonquesto, oltre a una formazione tariato per una rete riconosciuta da fare a tutte e tutti i volonta- dal comune e dall’amministraziori prima che inizino l’attività può ne competente. essere utile al fine di garantire la In ogni caso nell’attivazione di un

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progetto come questo è importante il dialogo con le autorità, a partire dall’amministrazione comunale fino ad arrivare ad assessorati specifici come quello per le politiche sociali o per le pari opportunità che, in alcuni casi dove il Comune non voleva prendere in considerazione progetti di mutualismo di questo tipo, hanno permesso l’attivazione del progetto. I permessi per la raccolta del cibo nei supermercati dipendono molto dal tipo di attività con la quale si sta parlando: se per le piccole catene è sufficiente il dialogo diretto con i responsabili del supermercato per catene più grosse può essere necessario contattare gli uffici regionali e territoriali per organizzare la raccolta alimentare. Se è vero che questo è un passaggio in più può consentire di entrare in contatto con un numero maggiore di attività e garantire una maggiore quantità di cibo che si riesce a raccogliere. Questi contatti si possono trovare su internet o chiedendo ai supermercati.

Come funziona per l’assicurazione? Non è sempre obbligatorio avere un’assicurazione per fare attività di questo tipo, tuttavia è una garanzia in più per i volontari. In alcuni casi, qualora i promotori dell’attività se sono altre organizzazioni o il comune dove si svolge l’attività lo richiedono, questa è obbligatoria e in queste circostanze esistono diverse realtà con cui confrontarsi per ottenere l’assicurazione: durante il lockdown questi sono stati soprattutto l’Arci, le amministrazioni comunali e organizzazioni di volontariato, sia laiche sia religiose. Il problema maggiore rispetto all’assicurazione è sicuramente legato al costo di questa, per cui qualora queste realtà non riuscissero a garantire l’assicurazione per i volontari si potrà comunque chiedere un contributo per le coperture assicurative, facendo questo in contemporanea ad altre attività di finanziamento come descritto sopra. Contattaci se ti serve una mano per l’assicurazione!

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Come reperire le risorse (economiche e materiali)? La modalità migliore per reperire risorse materiali (alimentari, devices etc) è sicuramente quella della raccolta, da fare con le modalità elencate sopra (con donazioni dei singoli e raccolta negli spazi, dagli esercizi commerciali, nei supermercati etc). Laddove questo non dovesse essere sufficiente, può avere senso attivare, insieme

all’acquisto di alimenti, devices etc. Il modo più comodo per fare una raccolta di questo tipo è attivarla su facebook, l’unico sbatti è che ci sono un po’ di passaggi da fare per autenticare le pagine e abilitarle alla raccolta fondi. Se non si dovesse riuscire così, i siti più comodi per le donazioni sono Produzioni dal basso e Gofundme, l’opzione da prediligere è “raccogli tutto”, che permette di

alle altre realtà con cui si fa rete, delle raccolte fondi finalizzate

riscattare le donazioni a prescindere dal raggiungimento dell’o-

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biettivo. Una cosa fondamentale in raccolte fondi di questo tipo è dire precisamente come verranno usati i fondi, aggiornare costantemente etc, in modo da assicurarsi la fiducia dei donatori o dei potenziali tali. A questo strumento, si possono affiancare forme di raccolta fondi offline, come le cassette delle offerte in alcuni esercizi commerciali (magari quelli che aderiscono alla raccolta alimentare, ma non solo).

procedevano alla realizzazione del servizio. Nel caso si volesse costruire un centralino sarà importante formare le persone addette al servizio, non solo spiegando le informazioni delle quali c’è bisogno (indirizzo, recapiti, qual’è il tipo di servizio necessario, se ci sono delle esigenze particolari, etc) ma preparando anche i volontari alla possibilità di affrontare situazioni complesse e casi difficili. Dopo questo sarà importante impostare un sistema di raccolta dati che i volontari compileranno e dove verranno scritte le richieste. Sul numero da chiamare, si può utilizzare sia quello dello spazio o del centro che sta organizzando il servizio o si può ricorrere a canali VOIP con i quali aumentare il numero delle linee e garantire la possibilità di fare questo servizio anche collegandosi da casa con un PC. Una cosa che in molti casi si è rivelata utile è stata l’istituzione di un numero riservato ai volontari, nel caso avessero dei problemi di qualsiasi tipo mentre stanno realizzando il servizio (indirizzo di

Come si organizza un centralino? In moltissimi comuni e regioni del nostro paese sono stati istituiti ad inizio pandemia numerosi centralini per ricevere le richieste di chi stava venendo colpito dall’emergenza coronavirus e smistarle tra le numerose realtà che operano nel territorio pratiche di assistenza e mutualismo. In alcuni casi questi centralini sono risultati prò escludenti in quanto magari richiedevano dei requisiti specifici per poter ottenere il pacco e per questo motivo ne sono stati creati diversi direttamente dalle organizzazioni che

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consegna/numero sbagliato, etc). Un consiglio sulla pubblicizzazione dei numeri del centralino è quella di stare attenti al tipo di messaggio che si vuole far passare, specificando bene quali sono le finalità del servizio e cosa stiamo facendo; per esempio se si dice “chiamando a questo numero otterrete un pacco/ una spesa” è molto probabile che quel centralino verrà sommerso da chiamate anche da chi magari in quel momento ha meno bisogno di sostegno, rendendo molto complesso l’attività mutualistica nel complesso. Cosa si puo’ chiedere alle amministrazioni comunali? Il dialogo con le amministrazioni comunali, quando è possibile, può portare non solo ad un ampliamento del servizio offerto ma anche ad una maggiore stabilità in termini di attività. Ad esempio, da soli o in rete con altri, si può creare un dialogo con la propria amministrazione per far sì che i nostri spazi possano diventare degli hub ufficiali per la raccolta di cibo e spesa.

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Un’altra possibilità è quella della richiesta di uno spazio comunale per lo svolgimento di attività di volontariato, rispetto la quale cui viene segnalato anche il periodo di utilizzo e servizi aggiuntivi. Per avere un ulteriore supporto da parte dell’amministrazione, le attività di volontariato possono essere coordinate non solo fra le associazioni stesse ma anche con il Comune; organizzando un piano di coordinamento con il proprio assessore alle politiche sociali, è possibile muoversi più facilmente all’interno della propria città, e avere un sostegno tecnico non indifferente. Inoltre, in collaborazione con alcuni Enti locali è possibile anche muoversi in provincia per svolgere alcuni servizi di volontariato, come la consegna della spesa al di fuori del comune dove operiamo. Come si intercettano i volontari? Prima di tutto è necessario definire bene che tipo di attività si stanno organizzando. Fatto questo, si deve capire di che volontari abbiamo bisogno:


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per attività di spesa solidale, distribuzione alimentare, distribuzione devices etc. possiamo fare delle call abbastanza aperte per le attività di doposcuola o babysitting serve gente con un minimo di esperienza; per quanto riguarda il doposcuola può essere utile anche mettersi in contatto con ADI e FLC per gli sportelli sos lavoro, diritto allo studio, sussidi etc ha senso fare delle call interne, coinvolgendo compagn* format* o che abbiano già svolto attività di questo tipo; per gli sportelli lavoro e sussidi ha senso sentire il sindacato, che può dare una mano sia mettendosi direttamente a disposizione che organizzando dei momenti di formazione La chiamata ai volontari si può diffondere: a partire dai canali social facendo diffondere la call anche alle altre realtà con cui collaboriamo con locandine in giro per la città, nei condomini e negli esercizi commerciali per le città non in zona rossa, facendo volantinaggio

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Chiaramente data la situazione il grosso del lavoro si dovrà svolgere online, laddove possibile targettizzando le sponsorizzazioni per raggiungere i giovani. Può essere utile realizzare e far girare un form di questo tipo > https://forms.gle/3J4ijhWyPuXcwE8Z9 (questo è un facsimile, non farlo girare!) in modo da avere fin da subito un elenco delle disponibilità. Può aver senso anche preparare dei materiali che rendano riconoscibili gli spazi che aderiscono all’iniziativa, con locandine specifiche (ad esempio per gli alimentari che donano il cibo o cose del genere).


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