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Doposcuola e babysitting
from Reti di solidarietà contro emergenza e solitudine - Istruzioni per affrontare la seconda ondata
ci in difficoltà con i cambiamenti continui sulle modalità di svolgimento. Potrebbe essere poi utile mettere a disposizione dei corsi di formazione/sportelli informativi informatici sull’utilizzo dei device, provando anche ad essere uno strumento pedagogico per i tanti occupati che vivono il digital divide (potrebbe essere molto utile soprattutto per i lavoratori non nativi digitali).
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Con la chiusura delle scuole un tema entrato al centro del dibattito è stato quello della cura dei figli durante le ore lavorative. Nel corso della prima ondata sono stati previsti diversi strumenti, come i congedi e il bonus babysitter, che in questa seconda ondata per la maggior parte non sono stati rinnovati (soltanto i congedi). Per questo motivo una delle attività che si può mettere in campo è quella di mettere a disposizione spazi, sia fisici che virtuali, nei quali tenere i minori, in particolare nelle ore centrali della giornata. Questo servizio si scontra con una serie di problematiche oggettive: da un lato la questione di garantire uno spazio sicuro e che rispetti tutte le norme del distanziamento personale, dall’altro il fatto che nelle regioni sottoposte a limitazioni sugli spostamenti non è prevista la possibilità di uscire per accompagnare dei minori a questo tipo di attività, oltre al fatto che per svolgere questo tipo di servizio è importante possedere delle
competenze nel campo dell’educazione che non tutti hanno. Per questo motivo si può modulare l’attività a seconda dello spazio e delle competenze che si hanno a disposizione, provando a garantire laddove ci si possa spostare liberamente e ci sia uno spazio adeguato la presenza di più persone per seguire le lezioni online e poi eventualmente svolgere i compiti e altre attività insieme, così come dove questo non è possibile organizzare dei servizi telematici rivolti in particolare alle ore immediatamente successive alla scuola nella quale dare una mano sia svolgendo insieme i compiti sia tenendo impegnati ragazzi e ragazze nel mentre che i genitori non tornano dal lavoro. Oltre alla messa a norma dello spazio, che dovrà prevedere per esempio un tavolo per persona ben distanziato dagli altri e l’utilizzo della mascherina costantemente, sarà necessario trovare persone con le competenze adeguate a svolgere questo tipo di servizio: si può far affidamento in questi casi, oltre che a volontari che abbiano queste specifiche competenze anche di docenti e scuole con le quali organizzare insieme questo tipo di servizio, in particolare per l’attività di doposcuola. Qualora l’attività si svolgesse in telematica, data la complessità di svolgere questo servizio da remoto diventerà ancora più importante riuscire a individuare dei volontari che abbiano una conoscenza sul come lavorare e stimolare dei ragazzi a stare in un doposcuola telematico, facendo anche qui affidamento su scuole e associazioni che spesso già esistono nei nostri territori.