COS’È L’ALTRARIFORMA? L’Altrariforma è lo sguardo degli stu-
L’AltraRiforma è pertanto al tempo stes-
denti sulla scuola: la critica a quello che è
so un progetto di scuola diversa e un
adesso, le idee e le proposte su quello che
processo di partecipazione studentes-
deve e può diventare.
ca.
Il progetto Altrariforma porta la firma di quelle centinaia di migliaia di studenti che in questi anni si sono mobilitati contro le politiche di distruzione dell’istruzione pubblica: quegli studenti che la scuola non vogliono subirla, non vogliono esserne le vittime ma i protagonisti!
Una
Riforma
L’aspetto
studenti, che nasce dall’esigenza di costruire dal basso, attraverso la partecipazione, nuovi modi di fare scuola. L’Altrariforma è espressione delle rivendicazioni del movimento studentesco ma il testo elaborato dai collettivi e dalle assemblee è solo il punto di partenza per praticare modelli di scuola alternativi a quello tradizionale; esso vive delle sperimentazioni di Altrascuola costruite ininterrottamente durante le autogestioni, le occupazioni e l’orario curricolare, vive degli spunti e dei contributi di chiunque creda che la scuola italiana abbia bisogno di un cambiamento radicale, da costruire ogni giorno nelle classi e negli istituti.
si
realizza
quando si ottengono dei risultati concreti nella realizzazione delle proposte contenute nell’AltraRiforma; deve essere infatti chiaro a tutti che non si tratta di
LA FORZA DELL’ALTRARIFORMA E’ L’UNIONE FRA PROPOSTE E PARTECIPAZIONE ATTIVA
scritta dagli studenti per gli
progettuale
una proposta di legge da portare in parlamento, né una dissertazione teorica senza possibilità di applicazione, ma una piattaforma di rivendicazione multilivello (perché agisce su tutti i piani vertenziali,
da quello scolastico a quello nazionale). L’aspetto processuale si dà invece quando essa viene ridiscussa, modificata, integrata dai contributi di nuovi studenti che attraverso assemblee e laboratori se ne appropriano e la rendono un progetto di trasformazione in trasformazione: è assolutamente da evitare infatti che essa sia considerata un elenco di proposte calate dall’alto. La forza che distingue l’AltraRiforma
da
qualunque
altra
proposta è infatti il processo di partecipazione reale: è la riappropriazione della scuola da parte degli studenti attraverso la democrazia partecipativa.
COME SPERIMENTARE L’ALTRARIFORMA NELLE SCUOLE?
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Per avviare delle sperimentazioni di
nescare anzitutto processi di partecipazi-
Altrascuola è di cruciale importanza in-
one reale a partire dagli Ordini del Giorno
UNIONE DEGLI STUDENTI - il sindacato studentesco
dell’AltraRiforma: portarli nelle assemblee,
collegiali e deve superare per lo più due
nei collettivi, nei comitati studenteschi, in
scogli: il Consiglio d’Istituto e il Collegio
quei luoghi discuterli e modificarli, farli
Docenti; pertanto per noi è necessario
propri; insomma bisogna costruire attorno
confrontarsi con i docenti e far valere
al progetto AltraRiforma e ai suoi singoli
le proposte degli studenti in Consiglio
ODG un’ampia base di consenso e legit-
d’Istituto, non accettando che esse ven-
timazione, individuando e sfruttando allo
gano sottovalutate o bypassate. Una vera
stesso tempo i canali di approvazione su
sinergia tra la partecipazione di tutt* e
cui immetterli, uno per tutti: la rappresen-
battaglie vertenziali negli organi col-
tanza studentesca negli organi collegiali.
legali è l’unica strada che abbiamo per
La battaglia per l’approvazione degli ODG
costruire dal basso la scuola a misura
avviene infatti all’interno degli organi
di studente.
COME METTERE IN RETE LE SPERIMENTAZIONI? Per costruire una mappatura delle speri-
dell’università: www.altrariforma.it ; inol-
mentazioni prodotte in questi anni è nec-
tre è attivo il gruppo facebook e la mail-
essario comunicare che le approvazioni
ing list nazionale sulle sperimentazioni
degli ODG, le sperimentazioni e tutto
dell’AltraRiforma http://www.facebook.
quanto si è riuscito e si riuscirà ad otte-
com/groups/altrariforma/
nere nelle scuole è AltraRiforma. Per aiutare la comunicazione è inoltre online un blog ad hoc in cui si trova e si può mettere a disposizione materiali, documenti d’analisi, spunti, ma anche esperienze e “buone notizie” sulla realizzazione dell’AltraRiforma sia della scuola che All’attenzione del Collegio Docenti All’attenzione del Consiglio d’Istituto
Oggetto all’Ordine del giorno: Altra Riforma della Scuola Il progetto AltraRiforma nasce dall’esigenza di progettare e applicare un reale cambiamento nel sistema formativo italiano. Le riforme messe in campo da 15 anni a questa parte dai vari governi non sono state in grado di incidere realmente su un sistema scuola in evidente crisi producendo in molti casi progressivi peggioramenti del sistema formativo...
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UNIONE DEGLI STUDENTI - il sindacato studentesco
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Didattica è democrazia La didattica nella maggior parte delle
solo a partire da un confronto sincero
scuole italiane è frontale, formale e
del corpo docenti e del corpo studenti,
nozionistica. Ore ed ore di insostenibili
solo a partire da una rivalutazione del
spiegazioni dell’argomento, che hanno
prestigio degli insegnati e del protago-
l’ambizione di travasare nozioni da un lato
nismo degli studenti; solo così,e ferma
all’altro della cattedra, si alternano rego-
restando la libertà d’insegnamento , la sc-
larmente ad interrogazioni-retate;
uola può ambire ad essere realmente di tutti e non solo di chi riesce a
gli studenti sono destinatari passivi e a tratti “vittime” di un mondo scuola colpevolmente lontano dalle loro esperienze
ed
interessi.
Storia, letteratura, geografia,
sopportarla. LA FORZA DELL’ALTRARIFORMA Gli studi pedagogici più E’ L’UNIONE FRA recenti, di cui l’Altrariforma PROPOSTE E PARTECItiene conto, parlano di didatPAZIONE ATTIVA tica cooperativa e pongono
matematica sono precipitati di
a tema l’utilità e la fecondità di
fatti e nozioni da memorizzare, non si sa come, non si sa perché.
docenti e studenti e di metodologie di-
La scuola è solo questo? Insegnare e im-
dattiche che privilegiano l’interazione e la
parare vuol dire solo spiego e interrogo,
cooperazione nella scuola, non solamente
promosso o bocciato? E’ proprio neces-
ai fini dell’apprendimento ma anche per
saria una spersonalizzazione totale?
l’acquisizione e l’utilizzo di abilità so-
Sappiamo bene che quanto detto finora è una generalizzazione che non tiene conto delle “buone pratiche e delle buone esperienze”, ma sappiamo anche che le politiche scolastiche degli ultimi quindici anni hanno puntato a svalutare più che a rilanciare il ruolo degli insegnati e la partecipazione degli studenti; nessuna riforma parla di didattica e nelle nostre scuole non ne parlano neanche docenti e studenti insieme, non c’è né lo spazio, né il tempo: nessun organo per farlo. Eppure una didattica coinvolgente, inclusiva e democraticamente orientata è possibile
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luoghi di discussione condivisi da
ciali. Metodologie alternative di tenere la
lezione
necessariamente
integrano
e non sostituiscono il ruolo svolto dalla lezione frontale o cattedratica, enfatizzando l’approccio cooperativo allo studio e stimolando il coinvolgimento attivo di tutte e tutti; l’apprendimento del singolo così facendo si fa contributo indispensabile per l’apprendimento altrui. D’altro canto le commissioni paritetiche, prevedendo la partecipazione in pari numero di studenti e docenti, sopperiscono da un lato alle carenze degli altri organi collegiali che vedono sempre il numero de-
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gli studenti inferiore rispetto a quello dei
turare il sistema di valutazione, ossia di
docenti, dall’altro si occupano collegial-
temi su cui in questi anni indiscussa è
mente della stesura del piano dell’offerta
stata la giurisdizione dei docenti.
formativa, di orientare la didattica, strut-
DIDATTICA ALTERNATIVA Obiettivi • Avviare un processo di trasformazione dei metodi e dei contenuti di insegnamento usati nelle scuole slegandoli dal modello di scuola nozionistico e passatista che vede il suo emblema nella lezione frontale, e al contrario fare della didattica un laboratorio di democrazia partecipativa.
dalità di lezione alternative alla lezione frontale •
Rendere
gli
studenti
consapevoli
dei meccanismi d’insegnamento e apprendimento (cosa succede quando si impara davvero? Cosa succede quando si insegna bene?) dando loro gli strumenti pedagogici e gnoseologici per poterli
• Far conoscere e far sperimentare mo-
giudicare criticamente e modificare.
Strumenti • Presentare un progetto didattico su tematiche curricolari o extracurricolari che preveda l’uso di forme di didattica cooperativa. Il progetto didattico può essere presentato dai rappresentanti degli studenti in Consiglio di Istituto, dagli studenti a uno o più consigli di classe e/o dal Comitato studentesco al Collegio Docenti; anche tramite petizione! E’ importate creare prima del passaggio istituzionale un’ampia base di consenso attraverso dibattiti e gruppi di lavoro.
• Organizzare una giornata o una settimana di didattica alternativa. Per farlo è’ necessario innanzitutto che in assemblea di classe/d’istituto si elabori un programma della giornata/settimana in cui si evidenzino le finalità, le modalità e i temi delle lezioni alternative. Un’ampia discussione dal basso degli studenti deve cioè elaborare l’iniziativa e coinvolgere attivamente i docenti più o meno disponibili, prima ancora che il
• Scrivere un progetto didattico da formulare/discutere/approvare
destinate alle Assemblee di classe.
durante
Consiglio d’istituto, cui spetta comunque l’approvazione
finale.
L’organizzazione
l’Assemblea di Classe e da praticare/
delle giornate di didattica alternativa è lo
sperimentare durante le medesime ore
strumento di critica più radicale alla sc-
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uola tradizionale che gli studenti hanno
• Organizzare durante l’Autogestione
pertanto è importante che l’iniziativa sia
collettivi laboratoriali su temi d’interesse
sostenuta da tutte e tutti (docenti com-
generale, lezioni alternative con metodol-
presi) e che, alla fine dell’esperienza, se
ogie cooperative, collaborando con do-
ne faccia un bilancio valutativo che evi-
centi singoli e sempre ricercando la più
denzi i punti forti e le criticità.
ampia partecipazione di tutt* gli studenti. All’attenzione del Collegio Docenti All’attenzione del Consiglio d’Istituto
Oggetto all’Ordine Del Giorno : Settimana didattica alternativa
La didattica utilizzata nella scuola di oggi è ferma alla riforma Gentile del 1929. Mentre la pedagogia è progredita e ha individuato sistemi di insegnamento e apprendimento nuovi, le nostre scuole rimangono ancorate alla lezione frontale. L’individuare come unica modalità di apprendimento la lezione frontale rispecchia una visione univoca e limitata di trasmissione dei saperi : essi devono essere solo e soltanto “travasati”...
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COMMISSIONI PARITETICHE Obiettivi • Colmare il gap della sotto-rappre-
• Dare agli studenti il tempo e un luogo
sentanza degli studenti in Consiglio
nel quale far emergere e far pesare le
che spesso impedisce alle
proprie ragioni sulla didattica, la val-
proposte presentate dagli studenti di ve-
utazione, la vita democratica della scuola
nire anche solo prese in considerazione,
e in definitiva il Piano dell’Offerta forma-
prima che approvate.
tiva attraverso il confronto costruttivo e
di Istituto
paritetico a docenti e studenti.
Strumenti Avanzare la proposta al Colle-
vincolante in merito alle questioni riguar-
gio docenti e al Consiglio d’istituto
danti la didattica sollevate dai suoi mem-
d’integrare tra gli Organi Collegiali una
bri, previo parere del Collegio Docenti e
Commissione Paritetica, composta da un
Comitato Studentesco.
•
egual numero di studenti e docenti, dotata di un proprio regolamento e parere
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•
Costruire l’ampio percorso di le-
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gittimazione
democratica
necessario
menti d’incontro tra collettivo/comi-
all’approvazione di questo fondamentale
tato studentesco e collegio docenti e/o
organo collegiale lavorando su entrambe
costruendo un’assemblea d’Istituto con-
le parti in causa, quindi favorendo i mo-
giunta corpo docenti-studenti.
All’attenzione del Consiglio d’Istituto
Oggetto all’Ordine Del Giorno: Commissione paritetica Un grosso deficit grava sulle scuole italiane ; esso è l’assenza di luoghi e tempi di confronto tra docenti e studenti, l’impossibilità per chi fa veramente scuola di discutere di scuola, dei problemi che essa ha, della sua possibilità di migliorare...
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REFERENDUM STUDENTESCO Obiettivi • Dotare la comunità scolastica tutta di
in sè per sè; quanto da esso emerge per-
un elemento di democrazia reale che
mette o facilita l’attuazione di altri OdG,
riequilibri i rapporti tra le componenti e
anche quelli che ad esempio hanno tro-
legittimi i processi dal basso.
vato ostacoli negli altri canali d’attuazione
Il quesito referendario più che dotarsi di strumenti d’attuazione è uno strumento
(in Consiglio d’istituto o in Collegio docenti).
(città)................, (data)__/__/____ (scuola)........................................... all’attenzione del Consiglio d’Istituto
Oggetto all’Ordine del Giorno: referendum studentesco Gli organi collegiali, come strutturati oggi, rendono difficoltosa e spesso poco incisiva la partecipazione della comunità studentesca all’interno dei processi decisionali dell’istituto. Spesso le stesse riunioni del consiglio di istituto servono solo a ratificare decisioni già prese, sminuendo a funzione meramente formale un organo che, invece, dovrebbe essere il luogo principe di discussione e partecipazione comune alla gestione della scuola...
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Valutati non schedati! La valutazione nelle scuole e delle scuole
costituisce
sicuramente
mi; chi s’occupa della definizione delle
uno
finalità generali e degli obiettivi specif-
dei punti di maggiori debolezza e ar-
ici dell’apprendimento? Come si valuta
retratezza per il sistema di formazi-
nelle scuole italiane l’efficacia dei processi
one italiano, una delle questioni da
d’apprendimento? Che senso ha la dis-
cui non si può prescindere se s’intende
tinzione tra “asini e secchioni”, ancora
realmente svecchiare e cambiare la scuola. Valutare infatti è nec-
oggi drammaticamente più che viva nelle nostre scuole? Come si val-
NON E’ POSessario per migliorare, non uta la qualità complessiva del SIBILE GIUDICARE vuol dire né premiare né nostro sistema d’istruzione? DOVE SI E’ ARRIVATI punire ma tentare di interUna cosa è certa: bisogna SENZA CONSIDERARE pretare il percorso comune DA DOVE SI E’ PARrimettere in discussione d’apprendimento. Prima di TITI il modo con cui sinora si è arrivare al “come” si valutano
le scuole e al “come” si valuta nelle scuole , prima cioè di guardare ai sistemi di valutazione di cui ci dotiamo, dobbiamo
probabilmente
interrogarci
sul“cosa”si valuta.
pensato alla valutazione, da quella
formativa
test/
orali/,informali, etc) a quella sommativa o predittiva (fine quadrimestre/trimestre, anno scolastico, ciclo d’istruzione , esami di stato , etc e test d’ingresso) fino a quel-
Troppo spesso si crede e si fa credere
la ecosistemica (del sistema scuola).
che si possano valutare i risultati senza aver chiari gli obiettivi e senza tener conto delle condizioni di partenza. La retorica gelminiana della “meritocrazia” e della “valorizzazione” delle eccellenze ne è un esempio palese. A scuola e in generale in realtà non sono i risultati in sé considerati ad essere oggetto di valutazione bensì “il rapporto tra obiettivi e risultati”: non è possibile cioè giudicare “dove si è arrivati” senza considerare “da dove si è partiti” e “dove si voleva arrivare”. Precisazione superflua o banale? Forse. Essa apre però alcuni voraginosi proble-
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(costante,
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VALUTAZIONE NARRATIVA Obiettivi • Scardinare il modello della valutazi-
one in grado di considerare conoscen-
one-sentenza e ripensare a questa come
ze, competenze e attitudini del singolo
ad un processo che vede cooperazione e
e del gruppo-classe.
maggiore orizzontalità tra docente e studente
•
affiancare alla valutazione del do-
cente verso lo studente elementi di au-
• delegittimare l’uso delle verifiche a
tovalutazione dello studente, elementi di autovalutazione del docente ed el-
sorpresa. • sperimentare un modello di valutazi-
ementi di valutazione dello studente verso il docente.
Strumenti • Inserire il tema della valutazione nel
divise con gli studenti (ad. es. attraverso
più ampio contesto di un Progetto didat-
una commisione paritetica) che spieghino
tico che, come
e integrino il voto numerico.
nel caso della didattica
alternativa, sappia farsi megafono di tutte le idee, le critiche e le proposte degli studenti . •
• Proporre al collegio docenti o al consiglio d’istituto d’istituire un incontro bimestrale tra studenti e docenti che per-
Proporre ai singoli docenti, al Con-
siglio di classe o al Collegio docenti tutto
metta di sperimentare la costruzione vera e propria della valutazione
l’adozione di griglie di valutazione conall’attenzione del Consiglio di Classe all’attenzione del Collegio Docenti all’attenzione del Consiglio d’Istituto
Oggetto all’Ordine del Giorno: valutazione narrativa Se la finalità della scuola è quella di fornire i mezzi, e non quella di operare selezione sociale tra chi è adatto allo studio e chi no, il voto non può avere altro ruolo che quello di monitorare il percorso di apprendimento in modo da dare la possibilità di correggerlo ove necessario...
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Io non sono un robot! Lo stages rappresenta l’unione tra il
nessuno ci ha mai ascoltato e i problemi
sapere e il saper fare, dovrebbe dare le
non fanno che aggravarsi! Innanzitutto
competenze tecniche e la conoscenza del
gli studenti non hanno il diritto di in-
mondo del lavoro: è potenzialmente un
cidere sulle decisioni che riguardano i
momento fondamentale nel nostro per-
tirocini, trasformati spesso in attività lon-
corso scolastico, purché si svolga in mani-
tane dagli obiettivi didattici o in forme di sfruttamento. In secondo luogo non
era ottimale! Purtroppo,
a
causa
dell’assenza di norme sul tema,
nessuno
garantisce
agli studenti che si vada a mettere in pratica ciò che si studia: il confine tra studio e
viene garantito a tutti l’accesso
IN MOLTI STAGE IL agli stages, rendendo il saCONFINE FRA STUDIO per fare una prerogativa di pochi fortunati che possono E SFRUTTAMENTO A permetterselo visti i costi COSTO ZERO E’ SOTnon rimborsati di trasporti e TILE
sfruttamento è sottile e troppo spesso il discrimine sta solo e soltanto nelle competenze dei tutor che seguono il percorso di alternanza scuola lavoro. Crediamo nell’utilità degli stages ma solo nel caso in cui essi siano svolti bene e contribuiscano alla crescita formativa. Dal 2003 ad oggi abbiamo chiesto a gran voce che gli stages venissero regolati da una normativa nazionale, purtroppo
anche vitto e alloggio, oppure di pochi “svogliati” che forse riprenderanno ad amare la scuola dopo essere stati catapultati nel mondo del lavoro senza un minimo di formazione antecedente al periodo di stage. Gli stage diventano i luoghi della deregolamentazione dove tutto è concesso in nome del saper fare e del fatto che bisogno abituarsi al grande mare del mondo del lavoro.
STAGE DI QUALITA’ Obiettivi • Garantire un modello di stage di qual-
delle figure di riferimentosperimentare
ità che rispetti davvero gli obiettivi form-
forme di tutoraggio peer-to-peer cos-
ativi
truendo momenti di confronto della classe
•
Garantire la formazione necessaria
ad affrontare il periodo in azienda prima dello stage, in modo da conoscere diritti
durante il periodo di stage • Stabilire la durata dello stage per un massimo di 30 giorni scolastici
e doveri, rischi e in modo da identificare
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•
Assicurare il recupero delle materie
non specializzanti al ritorno tra i banchi
• Garantire una normativa in materia di stage in ogni scuola
Strumenti • Partecipare nella stesura degli obiettivi formativi dello stage • Far approvare lo statuto per le studentesse e gli studenti in stage in consiglio d’istituto
• Proporre un referendum nella scuola su come vengono vissuti gli stage dagli studenti e dalle studentesse •
Aprire uno sportello SOS Stage in
ogni scuola
LA PROPOSTA DEGLI STUDENTI PER UNO STATUTO DEGLI STUDENTI E DELLE STUDENTESSE IN STAGES Preambolo Il presente Statuto ha la finalità di riorganizzare la materia degli stages che, anche alla luce del prindipio costituzionale dell’autonomia scolastica, devono essere pensati e costruiti per lo studente e con lo studente, al fine di soddisfare le esigenze di ogni ragazzo e consenendo a questi di interagire con i soggetti del c.d. “mondo del lavoro”: azienda, sindacato, ecc… Questo Statuto è rivolto a tutti gli studenti inseriti in percorsi di Terza Area e Alternanza Scuola-Lavoro. Art.1 Tempistica Lo stage deve essere elemento del Pof e, in quanto tale, progettato dalla scuola. In quanto esperienza formativa, il periodo di stage deve essere limitato nel tempo e in alcun caso può superare i 30 giorni rispetto al curricolo annuale. I giorni di stage, quando il tirocinio avviene all’interno del calendario scolastico, non devono essere recuperati e devono essere considerati parte integrante del curricolo. Art.2 Coinvolgimento dello studente Lo studente deve essere coinvolto nell’attuazione dei progetti deliberati dagli organi collegiali della propria istituzione scolastica secondo i canali di partecipazione e coinvolgimento degli studenti sanciti dallo Statuto delle Studentesse e degli Studenti (D.P.R. 249/98). Art.3 Informazione dello studente Lo studente deve essere informato preventivamente delle mansioni che dovrà svolgere all’interno dell’azienda. Art.4 Copertura assicurativa Allo studente che parteciperà allo stage, dovrà essere garantita, da parte dell’istituzione scolastica di appartenenza idonea copertura as-
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sicurativa contro gli infortuni presso l’INAIL nonché per responsabilità civile. Art.5 Informazione dello studente Allo studente deve essere garantita la frequenza di un corso di formazione preliminare su diritti e tutele nel mondo del lavoro nelle ore di insegnamento della/e materia/e professionali coinvolte nello stage. Art.6 Tutoraggio L’istituzione scolastica deve individuare all’interno del corpo docente la figura di un tutor cui affidare lo studente che partecipa allo stage. Altresì l’azienda deve induviduare un tutor al quale viene affidato lo studente e che, in coordinamento con la figura del tutor scolastico, deve facilitare l’inserimento di questi nell’azienda. Per comprovate violazioni degli obiettivi didattici dei tirocini la scuola si farà garante nel richiedere la sostituzione del tutor aziendale e, per casi di estrema gravità, di interrompere ogni rapporto con l’azienda in questione. Art.7 Confronto studente-scuola-azienda Si devono prevedere incontri periodici di confronto tra lo studente, il tutor scolastico e il tutor aziendale sull’andamento dello stage (uno obbligatorio a metà del periodo di stage). Altresì deve essere garantito il diritto di assemblea tra gli studenti della medesima classe per confrontarsi sull’andamento dei tirocini. Questi incontri, da svolgersi durante il periodo di svolgimento degli stage, avranno l’utilità di prendere coscienza del proprio percorso formativo. Art.8 Valutazione del periodo di stage Al termine del periodo di formazione l’azienda deve fare una relazione, da presentare in duplice copia, una allo studente e l’altra al consiglio di classe di riferimento, sul periodo di formazione svolto dallo stagista. Entro la medesima data lo studente tirocinante deve presentare relazione dettagliata, in duplice copia, sul periodo di formazione svolto in azienda. Art.9 Copertura costi Durante il periodo dello Stage allo studente deve essere garantita, a carico dell’azienda, un compenso minimo a copertura parziale delle spese sostenute dallo studente, che può, altresì, essere convertito in servizi. Art.10 Valutazione dello studente Il periodo di stage deve essere valido ai fini della valutazione complessiva dello studente. Art.11 Riequilibrio didattico delle materie non-professionalizzanti La scuola si impegna, al rientro a scuola dello studente inserito in un percorso di stage, a metterlo in condizione di recuperare le sopravvenute carenze nelle materie non coinvolte negli obiettivi didattici dello stage possibilmente usando le ore di quelle materie coinvolte.
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Diritti non piegati! Il libero accesso al sapere per tutt* è
e teatro, l’erogazione di borse di studio e
la chiave per l’emancipazione degli indi-
di carte-studenti. Se in Italia tutti i diritti
vidui. In una società come la nostra dove
(da quello al libero pensiero fino al diritto
la conoscenza è un elemento indispen-
alla salute) sono diventati nell’ultimo ven-
sabile all’interno del sistema produttivo,
tennio un lusso, il diritto allo studio lo è
la possibilità di rimuovere gli ostacoli
da sempre.
di natura economica e materiale
Il comodato d’uso dei libri di
dei soggetti in formazione di-
testo è pertanto solo uno dei
venta lo strumento chiave per
L’ACCESSO LIBERO tanti strumenti che rivendigarantire pari possibilità di SENZA OSTACOLI ALLA chiamo per poter garantire a emancipazione degli indi- FORMAZIONE È LA CHItutt* il diritto a studiare e forvidui all’interno della nosAVE PER IL SUCCESSO marsi lungo tutto l’arco della tra società, pari possibilità DELLA SOCIETÀ vita, ma non di certo il meno
di combattere un sistema di assoggettamento
alle
importante. Il caro-libri infatti,
logiche
del capitale capaci di determinare ad oggi un sistema diffuso di precarietà esistenziale. A questo principio s’ispirano le battaglie per il diritto allo studio che da anni ormai combattiamo nelle nostre scuole e regioni rivendicano fondi per il comodato d’uso dei libri, sconti reali per i trasporti e per l’accesso a cinema
ogni inizio anno scolastico, mette spalle al muro migliaia di famiglie: se le scuole stabilissero un fondo apposito per comprare i libri e prestarli in comodato d’uso agli studenti sicuramente si aggirerebbe uno dei tanti ingiustificati ostacoli di natura economica che lo stato promette di rimuovere e invece ignora.
COMODATO D’USO LIBRI Obiettivi •
combattere il fenomeno del caro-
libri;
• contrastare la dispersione scolastica; •
• relizzare il libero accesso ai saperi e
diminuire l’impatto ambientale nelle
produzione annuale di libri cartacei;
il diritto allo studio;
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Funzionamento Il comodato d’uso non è altro che una
dei testi adottati nei consigli di classe in
fornitura, parziale o totale, gratuita
modo che non siano sostituiti ogni anno
dei libri di testo che lo studente riceve
da inutili nuove edizioni in cui cambia
all’inizio dell’anno. Lo studente è tenuto
solo l’ordine delle pagine e degli esercizi
dunque a restituire i testi a fine anno
nel libro. Ogni scuola si dota di un fondo
scolastico -
per il comodato d’uso per l’acquisto dei
in tempo perchè possano
essere riutilizzati l’anno successivo -
in
libri; il fondo, in base al contesto, può es-
buono stato, senza danni o sottolinea-
sere autofinanziato dalla scuola attraverso
ture indelebili, in modo da essere utiliz-
reperimento risorse specifiche recuperate
zati il più possibile. La scuola quindi, in
attraverso, ad esempio, l’utilizzo del sot-
seguito all’indicazione dei libri di testo da
ware libero, dai fondi regionali o statali.
parte dei consigli di classe, organizza gare
In caso di insufficenza del fondo a coprire
d’appalto per l’acquisto dei libri. La man-
la totalità dei richiedenti assegna prior-
cata restituzione dei testi o la restituzione
ità sulla base della sistuazione reddituale
in cattivo stato comporta una penale sul
ISEE degli studenti.
singolo libro.
Il comodato d’uso è stato istituito nei
L’applicazione del comodato da parte
singoli istituti a partire dal 2007, soste-
delle scuole, deve necessariamente es-
nuto dalla circolare ministeriale del 12
sere accompagnato da un “controllo”
dicembre, protocollo n. 2491 e n. 2471.
La proposta di Regolamento per la fornitura dei libri di testo in comodato d’uso il Consiglio di Istituto approva il seguente regolamento per la Fornitura di libri di testo in comodato gratuito.
Regolamento
Art. 1 Il comodato d’uso (prestito gratuito) dei libri di testo ad uso annuale o pluriennale adottati dall’Istituto è un servizio offerto a tutti gli studenti che soddisfano i requisiti indicati dall’art. 2. Art. 2 I beneficiari del comodato d’uso sono individuati sulla base della graduatoria formulata tenendo conto dell’Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) valido fino a coprire la disponibilità dell’Istituto. Art 3 ...
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non subire la scuola!
CAMBIALA a
costruiamo l’ ltrariforma Diffondi l’Altrariforma e il Vademecum applicativo! Scarica lo sfogliabile dell’Altrariforma sul sito http://www.altrariforma.it/ o leggilo online a http://issuu.com/retedellaconoscenza/docs/altrariforma-pdf
“L’Altrariforma della scuola” è un progetto scritto dalle studentesse e dagli studenti e dall’
UNIONE DEGLI STUDENTI Il sindacato studentesco Via IV Novembre 98, 00187, Roma Tel. 06/69770332 Fax 06/6783559 http://www.unionedeglistudenti.it http://www.facebook.com/unionedeglistudenti.sindacatostudentesco info@unionedeglistudenti.it
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