CONFRONTI: ASCOLTARE E PRENDERE APPUNTI

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RETE DELLE GEO STORIE A SCALA LOCALE

Rete delle GeoStorie Istituto Comprensivo Spinea 1 (VE)

Classi 4A e 4B a.s. 2014 – 2015 Scuola «I. Nievo» I.C. Spinea 1 Ins. Monica Bellin

Confronti: Ascoltare e prendere appunti


Incontriamo a scuola gli esperti Venerdì 20 marzo 2015

• La Bonifica: il legame fiume/pianura • Che cos’è la bonifica?

Oggi sono arrivati dei signori che ci spiegheranno delle cose Oggi sono venuti quattro signori dell’Unione Veneta Bonifiche che ci spiegano l’importanza dell’acqua, ci spiegheranno cosa l’acqua fa per noi. Ci hanno detto che con questo progetto capiremo che l’acqua fa disastri, ma è anche una fonte di elettricità


Ascoltiamo e prendiamo appunti * Rendere sicuro il territorio

Francesca: riporta tutte le tematiche affrontate con brevi frasi contenenti informazioni essenziali con le parole-chiave. ‌segue‌


…segue Francesca: I temi messi in evidenza con sottolineature, riquadri, caratteri in maiuscolo.


Angelica: numerose informazioni su tutte le tematiche affrontate, scritte in forma di frasi e parole -chiave


‌ segue Angelica


Matteo e Oscar: riportano in un elenco le tematiche affrontate


Riccardo: dati numerici

Andrea: brevi frasi contenenti qualche informazione su alcune delle tematiche affrontate


Lissien, Luca e Gianpaolo: alcune informazioni


Chiara, Emy e Sofia: brevi frasi e parole con disegni e schizzi


Dagli appunti costruiamo il testo • •

• •

Prima di tutto abbiamo guardato le immagini del fotoromanzo fatto dalla scuola di Noale «V. Da Feltre». Il fotoromanzo parlava di una maestra che porta gli alunni nell’oasi dove conoscono «Rughetta» una tartaruga. Dopo aver letto il fotoromanzo parliamo dell’UVB – Unione Veneta Bonifiche. Iniziano a parlare del ciclo dell’acqua, cioè che l’acqua fatta evaporare dal sole diventa nuvole, il vento le sposta verso le montagne dove ricade come pioggia, poi attraverso i fiumi o le falde acquifere sotterranee l’acqua si getta in mare. I consorzi di bonifica sono persone che vogliono tutte purificare le acque. Nel 1900 si cominciava già a costruire i canali con gli argini molto alti, ma lavoravano solo con carriole, badili, picconi e con la forza delle braccia. Oggi i Consorzi del Veneto sono circa 20, il nostro è l’ottavo: il Consorzio Acque Risorgive. Un altro tema di cui ci hanno parlato è la sicurezza idraulica, gli impianti idrovori, cioè dei tipi di pozzi, in Veneto sono circa 400, il Veneto è la regione più ricca di acque dolci, è favorito perché il clima non è né troppo caldo, né troppo freddo. Negli impianti idrovori ci sono delle pompe che prendono acqua da una parte e la rigettano da un’altra. L’idrovora di Santa Maria di Codevigo circa nel 1900 andava a vapore. Ogni tanto nei canali e negli argini bisogna fare una manutenzione, oggi gli operai del consorzio iniziano a piantare dei pali di legno negli argini e non usano più il cemento. Ogni anno gli uomini costruiscono case, strade, capannoni, per questo vengono cementificati 4950 ettari di terreno, come la superficie di 13 campi da calcio al giorno per un anno. Per esempio dove oggi c’è l’Ospedale dell’Angelo vicino a Mestre, fino a 20 anni fa circa c’erano campi coltivati e quando pioveva si inondavano . Siccome l’uomo crede di governare le acque, queste si «ribellano» e ci sono le alluvioni, perché questo non accada vicino all’ospedale dell’Angelo hanno costruito dei laghetti che quando piove si riempiono di acqua


In uscita all’idrovora di Lova Prendiamo appunti in coppia o individualmente, poi scriviamo la relazione


Appunti di Andrea e Riccardo

• Appunti andrea riccardo


Appunti di Gianpaolo

Appunti di Giorgia e Francesca


Dopo la visita Dagli appunti‌


… al testo: Uscita all’idrovora di Lova Lunedì 4 maggio, assieme ai miei compagni di classe e alle maestre Monica e Giulietta siamo andati a visitare l’idrovora di Lova. L’idrovora è una specie di pompa che serve a portare l’acqua da una zona sotto il livello del mare ad un’altra a livello più alto, fino a raggiungere i campi per l’irrigazione. Il consorzio di bonifica occupa uno spazio di circa 100.000 ettari. Matteo, il responsabile dell’idrovora di Lova, ci ha spiegato che bonifica significa fare bene alla terra, infatti se il nostro territorio non fosse bonificato, sarebbe tutto paludoso e sarebbe impossibile vivere in questa zona. Ci ha anche spiegato che esistono tre tipi di bacini d’acqua, quando piove vengono svuotate, altrimenti strariperebbero, mentre quando c’è bel tempo rimangono chiusi; i bacini meccanici che servono per pulire l’acqua; i bacini alternati che funzionano naturalmente, quando c’è bel tempo; invece quando c’è brutto tempo vengono usate delle macchine. Abbiamo visitato le idrovore di Lova e tra le varie, abbiamo osservato quella a vapore che è ancora in uso e circa due volte all’anno viene accesa per verificare che funzioni correttamente. Vi era anche un’idrovora a forma di chiocciola. Abbiamo notato che le idrovore sono collegate a dei tubi colorati, quelli rossi indicano l’acqua calda e i blu quella fredda. Infine Matteo ha acceso un’idrovora e abbiamo notato che l’acqua aveva subìto una spinta verso l’alto, poi è ridiscesa proseguendo lungo il canale. Questa visita è stata molto interessante, in quanto ho capita quanto importante e necessaria sia la bonifica per poter vivere in un territorio come il nostro. Gianmarco


Dagli appunti‌


...al testo Oggi siamo andati a fare una gita all’idrovora di Lova, Marco (un operaio che lavora all’idrovora) prima di tutto ci ha spiegato a che cosa serve l’idrovora, e ha detto che serve per sollevare l’acqua che buttata dentro il canale arriva al mare. Matteo (un altro operaio che lavora all’idrovora) ci ha dato alcune informazioni, cioè: dopo la Romea, “cioè una strada molto importante”, il territorio è lagunare; i l territorio di bonifica “acque risorgive” ha 100.000 ettari; il consorzio garantisce la sicurezza idraulica; se uniamo tutti i fiumi formiamo un lungo fiume di 2.000 kilometri (km); l’acqua bisogna governarla e non lasciarla libera. Poi ci ha spiegato il significato di alcune parole, ad esempio il catino, il catino serve a rendere buona la terra, bonificare che vuol dire tirare via l’acqua, botti a sifone cioè un manufatto che oltrepassa il canale grandissimo e la strada senza “disturbare” gli altri bacini, le porte vinciane cioè delle porte simili al saloon inventate da Leonardo Da Vinci. Alcuni segni sulla carta erano costituiti da argini. Infine ci ha parlato dello “SCOLO NATURALE e lo SCOLO MECCANICO”. Poi siamo entrati nell’area lavorativa dove gli operai lavorano e ci ha mostrato vari motori/macchinari dove alcuni di noi sono stati colpiti perché erano davvero grandi, addirittura uno aveva 150 cavalli per funzionare. Alla fine abbiamo fatto la foto di gruppo, è stato interessante. (ALICE)


Oscar

Ancora testi:

Oggi, 4 maggio, siamo andati in visita all’idrovora di Lova. Ci hanno spiegato che bonifica significa in latino «far bene», al terreno; se non ci fosse il lavoro di bonifica il terreno là vicino e nelle parti sotto il livello del mare, sarebbero tutti delle paludi. Matteo (il responsabile dell’idrovora) ci ha spiegato che una volta c’erano gli impianti a vapore e che c’era un’elica che in un secondo «eliminava», cioè mandava nel corso lungo il mare, 1200 litri; ci ha detto anche che adesso ci sono 8 pompe che eliminano e aiutano nel corso verso il mare 11.900 l. d’acqua al secondo, ma ci ha detto che ancora non bastano perché l’acqua quando è troppa non sa dove depositarsi e allaga tutto. Poi ci ha spiegato che ci sono tre tipi di porte per mandare l’acqua al mare: 1) le «porte vinciane», cioè delle porte inventate da Leonardo da Vinci che funzionano naturalmente, infatti quando c’è la bassa marea le porte sono aperte e l’acqua dei canali può andare naturalmente verso il mare, ma quando la marea è alta le porte si chiudono per impedire l’entrata dell’acqua salata in quella dolce; 2) poi ci sono le «porte macchinarie», che sono più resistenti di quelle vinciane e funzionano anche queste naturalmente; 3) infine ci sono le «porte alternative» che funzionano certe volte come quelle vinciane e certe volte come quelle macchinarie. Poi ci ha fatto vedere un canale artificiale che devia il suo percorso dentro un tubo per passere sotto a un canale e a una strada per arrivare al mare. A me è piaciuta molto questa esperienza perché mi sono divertito e ho imparato nuove cose.

Giustina

Oggi siamo andati all’idrovora di Lova e abbiamo visto molta acqua. Subito Matteo e Marco, degli operai dell’idrovora che vivono anche lì, ci hanno accolti e ci hanno spiegato su una cartina geografica tutto il territorio del consorzio di bonifica. Bonifica significa rendere il territorio fertile. Si vedeva molto chiaramente che il territorio era circondato sul confine dagli argini. Avevano anche detto che la superficie del territorio della bonifica era circa 100.000 ettari e anche che se univamo tutti i fiumi, formavano un unico fiume lungo circa 2000 km. Dopo siamo entrati dentro e Matteo ci ha spiegato i vari macchinari uno di quelli era una macchina a vapore e altre erano alimentate a motori a scoppio. Le idrovore di tanto tempo fa dovevano essere comandate da circa 2/3 persone, invece adesso basta solo 1 persona e sono anche più piccole. Dopo siamo usciti e abbiamo fatto merenda, dopo alcuni bambini sono andati a farsi le foto per la linea bonifica e poi Matteo ci ha fatto vedere il suo cane, era bellissimo. Dopo, prima di andare via, Matteo ci ha fatto vedere una pompa che prende l’acqua e l’ha azionata, appena l’ha accesa l’acqua ha fatto uno spruzzo enorme e poi si sono viste le onde. A me è piaciuto molto andare all’idrovora di Lova e mi sono divertita moltissimo.


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