VICINO ALLA SCUOLA L'ANTICO FORNO PASQUALETTO

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RETE DELLE GEO STORIE A SCALA LOCALE

SCUOLA DELL’INFANZIA COLLODI - GRIMM I.C. SPINEA 1 U.D.A. PER L’AMBITO ANTROPOLOGICO: “VICINO ALLA SCUOLA L’ANTICO FORNO PASQUALETTO” ANNO SC. 2015 - 16 PERIODO 21.3 – 30.5.’16 h. 10.45 – 12.00 24 bambini di 4/5 Anni inss.: Bolzanella R., Salvi C.


U.D.A. DEDICATA AI BAMBINI DI 4-5 ANNI MOTIVAZIONE Dal curricolo di Istituto: “ … è possibile avviare la costruzione di uno sguardo geografico e storico partendo semplicemente da ciò che sta attorno: un “pezzetto” di territorio da scoprire, pieno di colore, di suoni e di profumi, con confini, dimensioni, caratteristiche proprie e relazioni. Non servono nuovi palcoscenici, ma occhi diversi capaci di scoprire nel paesaggio e nei suoi segni, indizi di relazioni sociali, frammenti di realtà da selezionare, tracce di tempi e modi di vivere diversi dal nostro. Così, esplorando il paesaggio nei suoi aspetti naturali e antropici si parla sia del tempo che dello spazio contemporaneo, sia del tempo e dello spazio passato, immaginabili partendo dagli indizi disponibili”.

VICINO ALLA SCUOLA, L’ANTICO FORNO PASQUALETTO Ascoltiamo le testimonianze dei nonni, cerchiamo tracce nel paesaggio in cui viviamo , per immaginare i luoghi di vita di una volta

COMPETENZA ATTESA Riconosce aspetti del tempo di un recente passato mettendolo a confronto con aspetti del presente, facendo proprie fonti orali e scritte Scopre, legge, analizza aspetti del territorio attraverso l’osservazione del luogo e la raccolta di informazioni.

TRAGUARDI MIRATI PER LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA Il bambino •Dimostra curiosità verso i luoghi del territorio nelle caratteristiche geo-storiche •Si sente emotivamente coinvolto nella conoscenza del territorio •Scopre, legge, analizza gli aspetti del territorio che si trovano vicini alla scuola attraverso l’osservazione del luogo e dei suoi segni •Racconta ciò che vede e lo rappresenta •Interpreta fonti iconografiche •Collega le informazioni ricevute da fonti orali e iconografiche con il luogo di oggi rilevando il cambiamento •Presta attenzione ai linguaggi del luogo: simboli e colori, suoni e rumori, immagini e situazioni.


PIANO DEL LAVORO-FASI-ATTIVITA’ prima fase •Lettura del racconto di G. Bosmin: “E una notte di luna piena …” •Drammatizziamo il racconto. •Facciamo il pane seconda fase •Usciamo a vedere i resti del vecchio forno Pasqualetto, osserviamo i luoghi, cerchiamo gli indizi che parlano di … •Intervistiamo gli attuali proprietari … •Ascoltiamo la testimonianza di nonni che vivevano questo luogo in tempo diverso dal nostro. Individuiamo nei racconti le parti significative: le cose che non c’erano e le cose che invece c’erano, le cose che sono rimaste uguali e quelle che sono scomparse •Elaboriamo le informazioni avute •Osserviamo immagini del tempo passato, cosa è cambiato, cosa rimane? •Organizziamo i dati in nostro possesso per immaginare quel luogo una volta …. •Immaginiamo il luogo del lavoro del panificio, i suoni, i rumori, gli oggetti, le situazioni, mettiamo in scena il fatto. terza fase •Usciamo a visitare il panificio di via Roma. •Quali cose o situazioni riconosco e quali sono per me nuove … le mettiamo a confronto con le immagini e le conoscenze sul forno Pasqualetto. •Ricostruiamo il panificio a scuola …..


Dalla lettura del racconto di G. Bosmin: “E una notte di luna piena…”

I personaggi principali: Albino, Iride, Bruno

Il senso della storia: ogni personaggio un lavoro particolare …


La vicenda di Albino ‌ riuscire a fare un pane buonissimo ‌


Cosa ci vuole per fare il pane ‌. Recuperiamo esperienze passate


Facciamo il pane a scuola … impastiamo tutti insieme e poi facciamo una palla grande e la mettiamo in una terrina a lievitare … bisogna lasciarla lì un po’ di tempo … bisogna aspettare …


L’impasto lievitato … è diventato più grande … adesso riempie tutta la terrina … diamo forma ai panini … non possiamo farne tanti … non ci stanno in forno …


Osserviamo la cottura e intanto annusiamo il profumo di pane che si sente nella scuola ‌ fa venire voglia di mangiarlo ‌ fa venire fame ‌


Rappresentiamo l’esperienza


Usciamo a visitare il panificio che è in centro a Spinea E’ il signor Sandro con la signora Ornella ci stanno spiegando come si fa il pane … poi l’abbiamo fatto anche noi …

Sono le macchine per fare il pane, una ha il braccio a serpente … è storto, gira, mescola la pasta per fare il pane. L’altra ha le braccia a “tuffo” e serve per impastare la farina con l’acqua, col sale e col lievito … facevano poco rumore quando funzionavano … bisogna stare attenti e non mettere le mani dentro.


E’ la macchina con il braccio a serpente … perché è storto e gira … si mette dentro l’impasto … diventa più bello … più morbido … più elastico.

E’ la macchina lisciatrice … la palla di pasta si mette sopra, poi va giù, passa in mezzo ai rulli che la schiacciano e la “allisciano”… la ruota la spingeva sopra così passava tante volte nei rulli.


… è quella che faceva i panini a rotolo … mettevano là … la pasta, liscia e schiacciata … prima l’avevano messa nella lisciatrice ...la macchina con la ruota … poi la mettevano in questa macchina e uscivano i panini forma di brioche! … non si vedeva niente … ma dentro succedeva qualcosa … che mettevi la pasta intera e uscivano i panini!


E’ la macchina “magica” … perché si mette la pasta … si tira giù il coperchio e si taglia tutta a forma di alveare … poi ci ha dato un pezzetto a ogni bambino e abbiamo fatto la forma con lo stampo …


Abbiamo fatto le forme al pane … o di una rosa o di una girandola … con delle cose che hanno sotto una forma, schiacci, dopo tiri su e viene una forma … stampi … prima abbiamo schiacciato la pasta di pane … dopo, con la forma, l’abbiamo messo nella lievitatrice e dopo in forno.

E’ Sandro, ha quello per mettere il pane a lievitare … un carrello con tutti i panini che abbiamo fatto noi … in una stanza … cella … calda .


Dopo aver rivisto e raccontato le foto e rappresentiamo il panificio


Ogni disegno è molto ricco di particolari a dimostrazione della ricca esperienza vissuta


Cominciamo ad allestire l’angolo del nostro panificio preparando del pane finto da usare nei nostri giochi


Dipingiamo su grandi cartelloni le macchine conosciute dentro al laboratorio e le ceste col pane viste in negozio ‌ ecco pronto il nostro nuovo angolo di gioco ‌


La drammatizzazione del lavoro del panettiere ‌ mani e braccia che danno vita alle diverse macchine ‌ rispettando passaggi e sequenze di azioni


Due panini

Buon giorno, cosa vuoi?

Dopo la cottura in forno, il pane arriva in negozio per essere venduto ‌ Quanto costano?

Grazie Due euro

Tieni i soldi


La drammatizzazione ha coinvolto a turno tutti i bambini, che hanno dimostrato di avere chiaro in testa i diversi ruoli e manifestato anche le preferenze individuali


L’angolo gioco è stato a disposizione per il gioco spontaneo per molto tempo e ha coinvolto anche i bambini delle altre etĂ .


Prima uscita verso l’edificio dell’antico forno a vapore Pasqualetto ... Ci accorgiamo subito della ciminiera, appena imbocchiamo via Cavour ma si vede male … non si capisce … è tutto vecchio, distrutto … c’è una gru dei lavori … proseguiamo perché si può vedere anche da un’altra parte


Usciamo in via Roma, dopo la fermata dell’autobus per andare a Mestre e a Venezia, c’è un altro cancello con la rete verde e la scritta dei lavori … in mezzo agli alberi si vede la ciminiera


Si capisce che stanno facendo dei lavori … ci sono quelle scritte dei lavori … dentro c’è un camion di Romania … per lavorare … ma non ci sono persone che lavorano … c’è scritto il nome come dall’altra parte … della casa, di chi ci abita …


Andiamo ancora un po’ avanti e troviamo un altro cancello sempre con la rete verde … sbirciamo dentro come riusciamo … ci sono delle persone che dipingono il muro là in alto … non si può entrare … lo stanno facendo bello … più bello della foto …


Ci guardiamo intorno … siamo vicino alla rotonda con le giraffe che tutti conoscono … ma nessuno si era mai accorto della ciminiera … guardando i negozi che ci sono ora, la maestra Roberta racconta invece cosa c’era al loro posto quando lei era piccola … ci raggiunge anche il signor Mario Pasqualetto che, non c’entra niente con l’antico forno, ma racconta anche lui che tanto tempo fa, dove ora c’è il tabacchi, si vendeva il pane e dove ora si vendono le case c’era un fruttivendolo.


La ciminiera colpisce in maniera evidente l’immaginario dei bambini, tanto da essere rappresentata anche con il fumo


Finalmente riusciamo ad accordarci con la signora Pasqualetto per una visita … il pozzo era bellissimo con i sassi e con l’acqua … ma non funzionava più … era chiuso … adesso l’acqua del pozzo non serve più, c’è quella del rubinetto … c’era una signora che stava dipingendo le colonne sul muro vicino ai leoni … ha detto che le stava facendo come erano una volta … aveva una foto di tanto tempo fa … dentro era tutto bello, bello … c’era la parete con l’antico forno … ma non era più vero … le porte non si aprivano e quelle che si aprivano, dietro avevano il muro … hanno lasciato così per fare capire che là una volta c’era il forno … c’erano delle porte proprio vecchie … si capiva perché il legno aveva le righe e anche i buchi e in alto erano rotonde e anche la maniglia era di ferro vecchio.


Particolari della visita


Rappresentazioni dopo la visita ‌ quello che ha colpito di piÚ


Il confronto con l’immagine del passato … è una foto vecchia … non ci sono i colori … è tutto bianco e grigio … il pozzo è diverso non ha la ringhiera come adesso, con un piccolo laghetto e coi sassi … forse perché adesso non si usa più quell’acqua ma quella del rubinetto … non ci sono i leoni, ci sono le panchine, ci sono delle piante addosso alla casa, con l’erba sotto … adesso ci sono dei grandi vasi con delle piante grandi … le persone hanno dei vestiti diversi dai nostri … le donne hanno il grembiule …




Ci sono dei bambini … fanno il pane … vuol dire che stanno lavorando … il bambino è triste … forse voleva andare fuori a giocare … Ci sono anche gli adulti … faranno le cose più difficili e insegnano ai bambini … un uomo tiene una cosa lunga sulla spalla … c’è il pane sopra … cotto … perché è troppo vicino, il pane se non è ancora cotto si appiccica se va in forno … allora è già cotto … ci sono delle ceste … si mette la farina … gli ingredienti … c’è un grande tavolo per lavorare, per impastare il pane … le bambine hanno un grembiule bianco per non sporcarsi … c’è un orologio … per dire quando il pane è cotto … non ci sono le travi in alto.




Riflessioni finali

Questo percorso ci ha permesso di : -Osservare, descrivere, rappresentare, fare confronti, leggere immagini, condividere informazioni e ragionamenti. -Ricordare e ricostruire attraverso diverse forme di rappresentazione quello che si è visto, fatto, sentito. - Riconoscere aspetti del tempo di un recente passato mettendolo a confronto con aspetti del presente, attraverso fonti orali e iconografiche. I bambini hanno dimostrato curiosità e coinvolgimento emotivo verso i luoghi del territorio considerati: il panificio di via Roma e l’antico forno a vapore Pasqualetto. Rispetto alla progettualità iniziale sono state invertite la seconda e la terza parte per motivi di possibilità di visita all’antico forno visti i lavori di restauro in corso. Questo cambiamento però non ha alterato il senso dell’UDA .


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