DAL PASSATO DI SPINEA ALLE VILLE VENETE

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RETE DELLE GEO STORIE A SCALA LOCALE

IC Spinea 1 Scuola Primaria A.Vivaldi Classe IV aprile - giugno 2015 Ins. N. Paterno


Indice del percorso -

Ricapitolazione delle conoscenze sul passato di Spinea nel Novecento Spinea alla fine del 1700 attraverso la carta di von Zach Le ville venete di Spinea Sviluppo territoriale della Repubblica di Venezia Struttura e funzioni della villa veneta Immagini di ville venete del XVI, XVII e XVIII secolo Palladio e le sue ville Villa Barbaro a Maser di Treviso Veronese e la sua pittura Villa Barbaro patrimonio dell’umanità UNESCO Villa Barbaro nel XIX secolo attraverso un’incisione di M. Moro Riflessione per concludere, verificare … e continuare Scrittura di racconti a sfondo storico e prima rilettura Raccolta dei fogli, scrittura dell’indice, illustrazione della copertina


Prima di andare piÚ indietro nel tempo, si ricapitolano le informazioni su Spinea nel Novecento leggendo il racconto UNA GIOSTRA SPECIALE scritta, per un’altra occasione, da Gabriella Bosmin


Dalle risposte scritte al questionario di analisi È un racconto di genere … • •

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fantastico perché la giostra è una macchina del tempo storico perché riguarda il passato vero di Spinea, è vero che la pasticceria era una trattoria … c’è Spinea al tempo dei nostri nonni e bisnonni realistico perché il pullman che va a Mestre è reale, l’asilo delle suore è reale, la chiesa è reale,.. geografico perché parla di posti precisi di Spinea scientifico perché ci sono anche gli alberi avventuroso perché i bambini fanno un viaggio e poi tornano nel presente, c’è un flashback tecnologico perché parla di mezzi di trasporto divertente perché il pagliaccio andava sui trampoli … fa ridere il filobus che si crede una cavalletta per bambini piccoli perché è un po’ infantile. Siccome Gabriella ha scritto per bambini piccoli ha messo anche la fantasia e le giostre dei piccoli


Le fotografie e il racconto • Le foto mostrano il posto e per fare il racconto Gabriella ha dovuto guardare le foto. • Per scrivere la parte realistica Gabriella ha dovuto informarsi e per la cavalletta ha usato la foto del filobus •Anche della pasticceria che era una trattoria c’è una foto e si vede anche bene come è fatto un calesse • Nelle foto si vede la strada di terra, e come erano vestite le persone (camicia bianca e cappello e i vestiti lunghi delle donne) e il tram e le rotaie del tram •Gabriella ha usato la sua fantasia ma ha anche usato queste foto come fonti per i pezzi reali •Dalle date delle foto si capisce che a Spinea prima c’era la carrozza e dopo il tram e dopo il filobus •Il racconto c’entra con le foto perché se confronti le pagine hanno lo stesso significato • Mentre scriveva la storia Gabriella ha guardato le fotografie, quando ha finito ha ricontrollato, mentre per gli anni cinquanta in su forse ha usato anche la sua memoria •Gabriella ha preso spunto dalle fotografie di Spinea nel passato … si è ispirata alle foto e alle cose che piacciono ai bambini


Anch’ io sono entrato nella pasticceria e ho visto le fotografie del passato che abbiamo anche noi.

I bambini della scuola dell’infanzia sono andati con la maestra nella pasticceria Da Villa. In questa fotografia guardano la fotografia vecchia di quando la pasticceria era la trattoria Bella Venezia.


•Le macchine erano pochissime perciò tutti stavano in mezzo alla strada •È bello vedere nelle foto come si vestivano e cosa facevano •C’è anche la foto di Piazza Marconi con le giostre e le persone in bicicletta •Adesso le giostre le fanno in piazza Fermi vicino alla villa del Majno • Si vedono le macchine a forma di quella di Topolino della storia, del tempo de nonni

Inizio del Novecento

Anni quaranta del Novecento

Anni settanta del Novecento Oggi


Negli anni quaranta del Novecento a Spinea c’era il filobus, e prima c’era il tram.


•L’ultima pagina di fotografie non c’entra con il racconto perché è l’ultima trasformazione di Piazza Marconi: hanno tolto i pini marittimi e hanno piantato i carpini perché le radici dei pini rompevano la strada.

2014

•Piazza Marconi ha avuto molte evoluzioni, l’ultima è stata tagliare i pini e piantare i carpini perché stanno meglio in questo ambiente.

2015


E prima del 1900, com’era Spinea?

Dalla conversazione

Come poteva Spinea nel 1800, nel 1700, nel 1600,…? - C’erano meno abitanti e forse le macchine neanche esistevano - E anche meno case - Se esistono pochi abitanti ci sono anche meno case - C’erano le carrozze - E anche le barche - I treni a vapore .- Ma a Spinea c’erano le mura attorno? - Secondo me nel medioevo … prima - C’erano le case di legno con il tetto di paglia - Nelle case c’era freddo - La maggioranza faceva l’agricoltura - Il lavoro più diffuso era il contadino - Il contadino deve avere una casa con lo spazio anche per la stalla e poi i contadini erano servi del padrone che aveva una casa più bella - Ci vuole il garage per i carri e i campi anche - L’agricoltura c’entra con la casa perché ci vogliono case grandi - Penso che un pezzo di Spinea non c’era e non c’erano i palazzi - Dove c’è “Tutto a un euro” c’era la scuderia della Villa del Majno - …………………………..


Una carta del passato per sapere com’era Spinea alla fine del 1700


La Kriegskarte 1798 - 1805 (dalle risposte scritte al questionario di analisi)

•Era grande 7 metri per 8 metri. Ma era tutta a pezzi, 120, se no non si riusciva a piegare e a guardare.


• E’ una carta militare fatta dalla squadra di ufficiali di Anton von Zach • La carta serviva per sapere come muoversi in Veneto • L’hanno fatta perché dopo aver conquistato il Veneto bisognava sapere come era fatto e quanto ci voleva per andare nei posti • I soldati austriaci dovevano governare il Veneto e allora serviva la carta geografica • Volevano vedere i particolari delle città/paesi per bere, mangiare, dormire e depositare gli animali • Se avevano qualche problema si organizzavano • Hanno fatto la carta per sapersi orientare nel loro nuovo territorio: sapere dove sono le osterie, le stalle, le case per dormire, le strade e i fiumi per controllare e combattere.


•La carta è stata fatta 217 anni fa, un po’ più di 200 anni fa due secoli fa circa, a cavallo tra i secoli 1700 e 1800, tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800 •Ci hanno messo 8 anni a farla • Era al tempo di Napoleone •A quel tempo si usavano le parrucche


Spinea alla fine del 1700 nella carta di von Zach

Il pezzetto di una carta grandissima dove è disegnata Spinea.


Osserva il particolare della Krieskarte che riguarda Spinea e confronta con la carta di oggi (dalle risposte di gruppo al questionario guida) •

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Spinea aveva le strade messe come oggi ma era diversa da oggi perché c’erano poche case e poche strade e pochi abitanti, l’ambiente era diverso Alcuni posti avevano un nome diverso da oggi C’erano pochi edifici lungo la via principale Il terreno era poco costruito Il terreno era per la maggior parte agricolo Il terreno era lo stesso Il Rio Cimetto c’era e scorreva nella stessa direzione di oggi, ma un pezzo fa un sottopassaggio vicino a via Gioberti Non c’erano rotonde Le costruzioni che si vedono lungo la strada principale potevano essere ville dei proprietari delle terre coltivate, stalle e scuderie … case molto grandi … ville da ricchi che avevano il posto per i servi e gli animali … non erano fabbriche Non si scriveva il nome delle vie ma solo dei paesi Ma com’era il simbolo di Spinea?


•I paesi si chiamavano contrade, per esempio cont. Fornase •La via principale si chiamava via Miranese (non c’è scritto sulla carta, ce lo ha detto al maestra) •Non c’era il treno perché non si vedono le strisce dei binari •Sulla carta c’è scritto Chierinago: è scritto giusto o l’hanno scritto sbagliato? • Non c’era il cimitero •C’era via Bennati, via Matteotti, via Capitanio ma forse avevano un altro nome

La carta non ti fa capire: • • • • • •

Quanti ricchi c’erano nel passato Come erano vestiti Se c’erano le scuole Che animali allevavano Quanti abitanti c’erano a Spinea, però erano di meno di oggi perché c’erano poche case I nomi degli edifici pubblici


Carte e ricostruzioni fatte da ragazzi di scuola media che hanno studiato le ville di Spinea


La carta delle ville venete di Spinea

I numeri sono le ville che ci sono ancora.


Ville venete a Spinea

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7. Villa Pasqualetto Via Unità secolo XIX (1800) 8. Villa Squeraroli - Cometti Via Roma secoli XVIII - XIX (1700-1800) 9. Villa Del Majno in Via Roma secoli XVII- XVIII (1600 -1700) 10. Villa Foresteria Via Volturno secolo XVII (1600) 11. Villa Pescarolo - Franco- oggi Simion Via Roma XVIII secolo (1700) 12. Villa De Mitri- Merlin Via delle Filande XIX secolo (1800) 13. Villa Morosini – Trabaldi Via Roma secolo XVIII 14. Villa Bellati Via Roma secolo XIX 15. Villetta Tessari Via Roma secoli XVIII e XIX 16. Villa Ponci Via Roma secolo XVIII 17. Villa Bellati detta del Comando Via Roma secolo XVIII 18. Villa Tozzi Via Roma secoli XVIII-XIX 19. Villa Zampironi- Spessa- Franchi- Spinato Via Roma secolo XIX 20. Villa Fornoni - Ongarato Via Luneo secolo XIX 21. Villa Saviane - Volpato Via Roma secolo XVIII 22. Villa Facini – Baffo - Decio Via Roma secolo XVI (1500) 23. Villa Dall’Acqua-Arnauld- Salviato via Roma secolo XIX 24.Villa Barzizza- Tessier-Lanza Via Rossignago secolo XVIII secolo 25. Villa Avogadro degli Azzini Via Zigaraga secolo XVIII 26. Palazzo Barbarigo Pisani- Diodà Via Crea XVII secolo


Dalle risposte al questionario di analisi e riflessione Quasi tutte le ville si concentrano intorno a Via Roma (che era via Miranese), secondo me perché: •Era la strada principale e così era in bella vista •La strada principale è più ospitale •Era comodo per le carrozze arrivarci •Per far diventare bella Spinea •Nella strada principale è il posto adatto •Perché ci arrivi facilmente •Venivano alla loro villa con le loro carrozze quindi serviva la strada •Per bella vista •Possono ammirare la villa •Così le ville si vedevano molto, così le altre persone facevano i complimenti ai proprietari •Quando il signore esce si trova direttamente in strada •Così si vedono bene e dici: “ Che belle e chi ci abita è un riccone”

Le ville di Spinea sono state costruite nel XVI, XVII, XVIII e XIX secolo dopo Cristo


Osservazioni e domande • • •

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Ci sono molte ville che sono sull’area del castello di Orgnano In villa Zampironi hanno trovato anfore romane e alcune colonne forse provenienti dal castello di Orgnano e questo io non lo sapevo. Tutte le ville hanno uno spazio più grande come entrata e intorno ci sono altre stanze più piccole Non sapevo che le ville potessero resistere così tanto Ho scoperto che quasi tutte le ville sono a forma di “uccello” … una parte in mezzo e due parti un po’ più basse in fianco Non sapevo che le ville avevano tanti nomi Le ville erano o potevano essere fattorie Certe ville sono diventate del comune Non sapevo che il nome di villa Simion deriva dal cognome del sindaco che ha deciso di comprarla per tutto il comune Non sapevo che c’erano così tante ville a Spinea Ho imparato che le ville hanno come delle “ali” ai lati che sono dello stile delle ville venete. Ogni villa non ha meno di 200 anni C’erano persone che compravano le ville I padroni vendevano le ville ad altri signori Le ville ci sono anche a Mirano e a Chirignago Ma perché alcune ville(24,25,26) sono lontane dalla strada principale, isolate dalle altre? Perché hanno abbandonato le ville?


Carta del centro di Spinea con le aree di villa Cometti (1) e di villa Del Majno(2)

•Il parco di villa Cometti (1) c’è ancora (è la villa dove vendono il vino vicino alla chiesa) •Il parco di villa del Majno (2) invece non c’è più perché hanno costruito tante case e il parcheggio dove si fa il mercato e le giostre Ma quando e perché è successo? • Nel Novecento perché a Spinea arrivavano tante persone, al tempo dei nonni • Al tempo de nonni perché servivano lavoratori nelle fabbriche di Marghera


Villa del Majno e il suo parco: ricostruzione fatta da ragazzi della scuola media Vico con i loro professori

(1) Giardino (2) Frutteto (3) Labirinto (4) Laghetto e montagnola (5) Isoletta con un ponticello (6) Serra a sud della barchessa

•Adesso è rimasta solo la villa •E la scuderia dove c’è “Tutto a un euro” •Dentro alla villa ci sono i negozi


Villa Pescarolo - Franco- Simion: la pianta e le facciate

3 4 7 6

2

1 5

2

• Dietro il parco c’è ancora (5) • È un posto pubblico e adesso c’è la biblioteca Facciata sud

Facciata nord


Visita virtuale alle ville di Spinea (con GE edifici 3D)

Villa del Majno in piazza Fermi con i palazzi davanti e il parcheggio e i palazzi dietro. Si vede anche la scuderia della villa dove ci sono i negozi


•La villa delle suore •Dove c’è la fetta dell’albero che hanno tagliato


Orgnano vicino alla piazza nuova

La piazza nuova

Villa e parco Tozzi

La villa dell’asilo S.Giuseppe

Il centro clinico è in una villa Villa e parco Spessa


Zona Orgnano

Villa e parco Volpato

Chiesetta medievale di S. Leonardo

Parco e villa Decio


Serve sapere che, per secoli, anche Spinea ha fatto parte dello stato di Venezia assieme al Veneto e al Friuli (prima che esistesse il regno d’Italia)


Le ville venete sono state costruite dal XV al XVIII secolo, quando Veneto e Friuli facevano parte della Serenissima …

• Ma le hanno anche restaurate se no crollerebbero http://www.veneziadoc.net/Storia-di-Venezia/Evoluzione-TerritorialeRepubblica-Venezia.php

• Avevano conquistato anche Creta! • E anche parti della Grecia Dopo il 1797, nel XIX secolo, Veneto e Friuli diventarono territorio austriaco, poi del Regno d’Italia e, dal 1946, della Repubblica italiana


Si osserva la linea del tempo (dalla conversazione)

-La Repubblica di Venezia è cominciata nel V secolo fino al XVIII secolo - Finisce al tempo di Napoleone e della Rivoluzione francese - Inizia alla fine dell’antichità - E poi va nel medioevo e al tempo moderno - Le ville sono verso la fine - Le ville non sono dell’antichità degli Egizi antichi e dei Sumeri, ma dopo - Venezia dura 13 secoli


Servono informazione introduttive sulla struttura della villa veneta


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Abitazione padronale: edificio signorile per il soggiorno dei proprietari e dei loro ospiti Brolo:frutteto, orto Barchesse: edifici di servizio per ospitare stalle, fienili, cantine,… depositi per gli attrezzi agricoli, locali per il lavoro, le abitazioni dei contadini che lavoravano la terra Oratorio: piccola cappella con l’ingresso sulla strada perché potesse essere usata da chiunque e non solo dagli abitanti della villa Colombare: torri per allevare volatili Peschiere: vasche per conservare l’acqua che riforniva la villa e allevare pesci Ghiacciaia: ambiente freddo e umido sotterraneo per conservare il ghiaccio per uso domestico Torre colombaia

Barchessa con arcate

Edificio principale


Si guardiano insieme alcune ville venete costruite nel 1500‌ restaurate e modificate nei secoli successivi


‌. nel 1600 con modifiche successive ‌ restaurate e modificate nei secoli successivi


… nel l 1700 … restaurate e modificate nei secoli successivi Le ville del 1700 sono più decorate delle ville del 1500

Alcune ville oggi sono ancora residenze private, altre sono diventate musei, biblioteche, ristoranti, ospedali,… hanno cioè cambiato funzione


Guardando le fotografie di alcune ville venete ho imparato (dai testi scritti individuali) • • • • • • •

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Una villa può avere una peschiera che è una specie di piscina Le peschiere servivano per tenere i pesci di bellezza o i pesci da mangiare, e per l’acqua dell’azienda agricola e per le persone Le peschiere servivano a far bere i cavalli e di bellezza per far nascere le ninfee L’acqua delle ville non solo serviva a bere ma anche per bellezza, perché l’ acqua splende ed è bella. Le statue sono quasi tutte di miti greci cioè Ercole, Atena,… Nei giardini c’erano i giochi d’acqua a spruzzo e i giochi erano più eleganti dei nostri Quando si costruisce una villa bisogna costruirla vicino a fonti d’acqua, oppure progettarle Visto che le ville venete sono servite ai veneziani per andare in vacanza, farle vicino ai fiumi è servito per arrivare da Venezia in barca … il fiume poteva servire anche per relax perché sentire il fiume scorrere è rilassante..Molte sono vicine al fiume Brenta Ci sono le barchesse ai lati delle villa attaccate o staccate Alcune ville non servono più quindi crollano perché non vengono mantenute Le ville avevano anche le colombaie e i campi e sono vicine al fiume Brenta Sono belle perché i proprietari volevano un po’ farsi vedere e invitare persone importanti. Si chiamano ville venete anche in Friuli perché nel XVI XVII XVIII secolo governava Venezia anche in Friuli (Serenissima) Le ville di Palladio sono tutte geometriche, cioè se tagli la villa la sua metà è uguale all’altra metà Antonio Vivaldi viveva al tempo delle ville del millesettecento



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Le ville che stanno sulle rive del fiume Brenta si dicono “ville della riviera del Brenta” Il canale del Brenta era stato fatto per andare più velocemente da Venezia a Padova e siccome Padova ha un paesaggio di campagna e invece Venezia è di mare, quindi i veneziani compravano le merci dai posti di campagna I “labirinti verdi” , i laghetti con la montagnola, erano una moda anche del 1800 circa, e anche i boschi e i parchi e i fiori sull’acqua. C’erano costruzioni nei parchi che erano solo di bellezza. C’erano anche le scuderie Alcune ville adesso si usano anche per fare spettacoli, concerti, musei, mostre di dipinti o alloggi per stare in vacanza Il giardino serviva per vantarsi ma anche per respirare aria fresca Alcune ville sono abbandonate e altre sono utili La villa Manin ha le barchesse ad arco ed è enorme Il labirinto di villa Pisani al centro ha una torretta Quasi tutte hanno la stessa struttura cioè, il la parte padronale, le barchesse, il timpano, degli affreschi dentro e un lago (peschiera). Alcune hanno un labirinto per giocare e nascondersi. Una villa non si deve giudicare (si riconosce) dall’aspetto ma di solito dalla struttura. La villa di Strà è gigantesca, dietro sembra perfino davanti da quanto è lussuosa e si chiama Pisani La parte centrale è più di lusso mentre le barchesse un po’ meno Nelle ville si usava molto la moda antica (romani, greci) I parchi sono boschi non c’erano i parchi con i giochi per i bambini Ogni villa aveva un aspetto lussuoso, fuori mi sembrano un monumento Hanno dei pezzi che hanno vari nomi come finestre ad arco, colonne, hanno anche la meridiana che è un antico orologio


Studiamo meglio le ville di Andrea Palladio


Andrea Palladio (dalle risposte al questionario)

-visse nel XVI secolo, sembra il XV perché c’è 1500… ma se guardi bene la linea del tempo vedi che gli anni della vita di Palladio erano nel XVI -nacque a Padova, si trasferì a Vicenza, dopo a Roma e a Venezia -Gli hanno dato il nome Palladio perché gli piacevano i Greci e Pallade era la dea di Atene… in onore della dea Pallade Atena… lui era esperto dell’arte dei greci e dei romani antichi… è stato soprannominato così da un signore che si chiamava Trissino… lui studiava i Greci - Il suo libro più importante si intitola I 4 libri dell’architettura … Palladio lo pubblicò nel 1870


Ville di Palladio progettate nel 1500 ( XVI secolo )

La villa che andremo a visitare

17. Villa Badoer

Fratta Polesine (17)

Le ville di Palladio sono in pianura e in collina, vicino ai fiumi e alle strade.


Villa Barbaro a Maser La fabrica è a Maser, vicino ad Asolo nel trevigiano; è di Monsignor Reverendissimo il vescovo di Aquileia e di suo fratello Signor Magnifico Marc’Antonio de Barbari. La parte di fabrica che esce molto in fuori, ha due piani di stanze, il piano di quelle di sopra è al pari del piano del cortile di dietro, dove dal monte arriva l’acqua e c’è una fontana con infiniti ornamenti. L’acqua della fontana alimenta la peschiera, fornisce acqua alle cucine, irriga i giardini che sono a destra e sinistra della strada, fa due peschiere coi loro abbeveratoi, porta acqua al Brolo che è grandissimo e pieno di frutti eccellentissimi. La facciata della casa del padrone ha quattro colonne di ordine ionico. Dall’una e dall’altra parte vi sono logge che alle estremità hanno due colombare, e sotto quelle vi sono luoghi per fare i vini, e le stalle e altri luoghi per uso di villa.

https://archive.org/details/iquattrolibridel01pall


Dalle risposte al questionario di analisi • •

C’era una strada ma non era asfaltata Le stanze sono messe come un corridoio e per andare nell’ultima devi passare nelle altre

Palladio chiama la villa fabrica perché:  le ville erano anche aziende agricole e quindi assomigliavano a una fabbrica  si faceva il vino e la farina per il pane, e altre cose da mangiare  ogni villa faceva le cose da mangiare e poi vendeva come una fabbrica  non erano solo per andare in vacanze ma anche per produrre tante cose da mangiare  ogni villa produceva cibo e poi vendeva come una fabbrica  A quel tempo si usava il veneziano che era senza doppie


A villa Barbaro e poi a scuola • si guarda la direzione e la distanza sulla carta • si scattano e commentano le fotografie

• si osservano le fotografie degli affreschi trovate in internet e sulle cartoline (perché non bisogna rovinare gli affreschi con il flash) • si disegnano schizzi dal vero che si completano e rifanno poi a scuola

• Si scrive durante la visita e riscrive meglio a casa e a scuola • Si ragiona sulle parole “patrimonio dell’umanità UNESCO” • Si riguardano gli affreschi sul sito della villa

http://www.villadimaser.it/it/sale-affrescate e filmati trovati in internet https://www.youtube.com/watch?v=94IjJkEjXT4


La geografia

Per arrivare a Maser da Spinea, bisogna spostarsi verso nord e un po’ verso ovest. In pullman ci abbiamo messo circa un’ora e mezza. Per tornare bisogna invece andare al contrario, verso sud est.


La villa si trova a Maser, in provincia di Treviso nel Veneto. Durante il viaggio abbiamo incontrato pianura, città, campi, boschi, un fiume, le colline e si vedevano le montagne lontano La villa si trova in un paesaggio collinare e di campi e vigneti La maestra ci ha detto che ha scelto questa villa perché ci hanno lavorato un architetto e un pittore molto importanti del 1500, e perché è un paesaggio diverso dal nostro perché la villa è appoggiata a una collina .


Il secondo piano era appoggiato alla collina La villa non è sopra la collina ma vicino, appoggiata come i teatri antichi dei greci


Davanti al cancello della villa c’è la strada e una fontana con una statua, e poi ci sono i campi con il vigneto e l’azienda agricola che produce il vino Intorno alla villa c’è un muro né alto né basso, e dietro il muro è alto con sopra un filo spinato


Fuori dalla villa ci sono un viale, un cancello, un prato, un parco, la stalla con i cavalli, una recinzione bassa. La villa è costituita da alcuni edifici collegati tra di loro, la facciata davanti è tutta simmetrica con due “ali”, visto che l’ha progettata Palladio. All’esterno della villa c’erano cani, gatti e cavalli vivi come quelli affrescati suo muri dentro. Se dividi la villa a metà puoi vedere che è simmetrica.


La villa ha circa 500 anni Dietro c’è un bosco che serve anche per la legna Una meridiana è per l’ora e l’altra ha i disegni dei segni zodiacali … ma le meridiane non hanno le lancette ma hanno l’ombra


Nella parte centrale in alto e sotto il timpano c’è scritto BAN.BARBARUS.PAT.AQUIL.ET.MARCUS.ANT.FR.FRANC.F Sopra c’è l’aquila con due teste che è il simbolo della famiglia Barbaro Le persone nude sembrano dei. Ci sono anche statue di animali.


Siamo entrati nella villa dalla porta posteriore, e siamo saliti alle stanze affrescate con una scala che parte dalla barchessa.


Quando entri al piano secondo ….. che si dice nobile, è tutto dipinto, non c’è niente di bianco Era piena di dipinti anche sul soffitto come una chiesa La guida ci ha detto di indossare delle pantofolone altrimenti sporcavamo il pavimento. Le ciabatte erano talmente enormi che ci stavamo in due Abbiamo visitato poche stanze perché le altre erano private.

Ci ho messo un po’ a trovare quello che la scheda chiedeva di trovare: una bambina che si affacciava alla porta, la signora vestita di azzurro che guardava giù dalla finta balaustra, animali reali (cani, gatto, pappagallo, cervi, scimmia, cavalli, cammello, toro, mucche, pecore ) e animali mitologici (drago, satiro, chimera, toro con gambe umane, unicorno,…)


Ci sono tante stanze e una di questa si chiama “sala dell’Olimpo” perché ci sono dipinte alcune divinità dei greci. Nella stanza dell’olimpo ci sono figure religiose di dei antichi Nella stanza di Bacco c’è scritto IGNEM IN SINV NE ABSCONDAS . Non sappiamo cosa vuol dire. Bacco era il dio che beveva sempre vino


Nella stanza dell’Olimpo c’è un affresco che rappresenta una signora ricca che si pensa sia la signora Barbaro e a fianco c’è una cameriera che tiene in braccio un cane che è uguale a uno vivo che gira intorno alla villa


C’erano uomini e donne dipinti che sembravano spiarci dagli angoli delle stanze e ritratti di persone In ogni stanza c’è un camino

Gli affreschi rappresentano uomini ricchi vestiti come nel 1500, personaggi e animali mitologici, cani, paesaggi di montagna e vigneti, paesaggi realistici e immaginari

In ogni stanza c’erano delle scritte come IGEM GLADIO NEFERIAS oppure in un’altra stanza ET GENIO, ET LARIBUS. Penso che sia latino ma non so il significato

Sopra a un camino abbiamo letto una scritta IGNEM GLADIO NE FERIAS che vuol dire “Il fuoco non si taglia con il fuoco”


Le porte sembravano di marmo ma invece erano di pittura

Questa bambina assomiglia tanto alla signora che guarda dalla balaustra. Forse è la sua mamma o la sorella maggiore oppure una parente


Le colonne sembrano vere se ti allontani e se ti avvicini si vede che sono pitturate

Nei paesaggi c’erano contadini, pastori e animali, fiumi, paesi e pezzi di monumenti antichi


I paesaggi sono quasi realistici Gli affreschi erano fatti in modo strano cioè miti, animali strani con due teste, mezzi uomo e mezzi animali, posti inventati, un “colosseoâ€? rotto


C’erano finte statue e finte colonne che invece erano dipinte, ma sembravano in 3D

Dentro la villa ci sono finte statue dipinte e illusioni ottiche.

C’erano molti personaggi nudi perchÊ a quel tempio andava di moda

Ci sono delle donne dorate che sono statue dipinte Veronese ha copiato le balaustre vere fuori dalla villa dentro alle stanze


Si pensa che Veronese si sia fatto un autoritratto e un ritratto di sua moglie.



C’è un giardino e la peschiera al secondo piano, ma sembra al primo perché è all’aperto Quando si è al secondo piano si vede un giardino che si chiama ninfeo


Sopra le barchesse ci sono anche dei mascheroni di pietra. Sono molto grandi cosĂŹ li vedono anche da lontano Ai lati ci sono gli “orologiâ€? (meridiane) e le casette per gli uccelli (colombaie) Dalle finestre si vedono campi, vigneti e tanti alberi


Fuori sul prato c’è anche l’acqua per gli animali (abbeveratoio)

Questa foto è stata scattata dalla finestra del piano nobile per fotografare la peschiera con le ninfee davanti alla villa

Abbiamo giocato a rotolare giù per il prato davanti alla villa perché era in discesa, e era molto divertente La cosa più bella era correre sulla discesa, perché perdevi il controllo dei piedi e andavano da soli.


Pensieri, emozioni e progetti Mi ha emozionato il pensiero che ci sono persone che lasciano vedere la villa dove abitano anche agli altri che possono vedere i dipinti

Ho trascorso una bella giornata e ho pensato che Palladio e Veronese hanno fatto le cose insieme, si sono messi d’accordo e si sono aiutati a vicenda e così è venuto un capolavoro insieme E come avessi fatto un viaggio indietro nel tempo e avessi visto dal vivo alcune delle cose dipinte Ho scoperto che c’è ancora la vigna e una cantina e quindi è ancora una fabbrica agricola Fuori c’erano delle statue che mi imbarazzavano, ma era proprio necessario che le statue fossero nude? Che significato poteva avere? Mi è piaciuta molto e vorrei andare a visitare anche villa Emo e altre ville Le ciabattone mi hanno molto divertita e mi sentivo molto emozionata a essere lì Mi piacerebbe vivere in una villa così Mi ha colpito molto anche il cane del dipinto che era uguale a quello fuori


Sopra al tetto della villa non ci sono le statue del progetto di Palladio (forse non le hanno fatte o le hanno tolte)

Vicino c’è una chiesa che ha il davanti come un tempio antico


Paolo Veronese (dai testi scritti per spiegare la scheda informativa)

•E’ vissuto nel 1500 come Palladio •Era un pittore molto famoso e ha dipinto anche dei quadri famosi che sono a Venezia •Il suo vero cognome era Caliari, ma i veneziani lo hanno chiamato Veronese perché era di Verona •Pitturava delle illusioni e delle sorprese •Faceva degli affreschi con colonne e statue che sembravano vere •Pitturava dei personaggi e degli animali che sembra che escono fuori dal muro


Scrivo quello che ho capito (dalla conversazione)

•I soldi del biglietto che abbiamo pagato servono per pagare il restauro della villa e le persone che lavorano là

L’UNESCO: •sono delle persone che proteggono le opere d’arte •è una sigla che vuol dire che bisogna conservare il patrimonio dell’umanità anche per le persone del futuro •è collegato all’ONU chi vi ha parlato dell’ONU? •la maestra Paola •quando hanno inventato l’Unesco? nel 1946 • come la Repubblica • protegge le cose costruite ma anche le cose naturali che sono belle

UNESCO è l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization)


Immagine realizzata da M. Moro nel 1800 (dai testi di gruppo) Il disegno è di 200 anni fa circa Si vedono le montagne dietro alla villa come oggi Non c’è più la casetta a destra Dal disegno non si capisce il colore, non si sa se era gialla come adesso

La villa era stata costruita 300 anni prima Oggi il cancello è diverso, è più basso e dritto Nel 1800 la strada non era asfaltata e si andava a cavallo e in macchina Le donne avevano i vestiti lunghi Il bosco dietro la villa era più grande dalla parte destra Le persone entrano dal cancello davanti. Ma la villa era privata o pubblica? Non c’era lo striscione dell’UNESCO perché non esisteva C’erano le meridiane e la forma della villa era uguale a oggi Non c’èra la fontana davanti al cancello vicino alla strada, ma forse il disegnatore non l’ha disegnata. Marco Moro si è messo a sud della villa per disegnarla.


Per concludere, verificare ‌ e continuare:

- Che titolo mettereste al lavoro che abbiamo fatto? - Che cosa avete imparato? - Che cosa non avete capito e vorreste sapere? - Provate a scrivere un racconto ambientato al tempo delle ville venete


Che titolo daresti al libretto? (dalla conversazione) • • • • • • • • • • • • •

Il Veneto e le sue ville Da Spinea alle ville venete Passato dello stato di Venezia Passando da Spinea arriviamo alle ville venete Il nostro lavoro di Anton von Zach e delle ville Le ville venete e Spinea nel passato fino a ora Le ville venete di Spinea e del Veneto Le mappe e le ville venete (non si capisce quali mappe) Venezia e le ville venete Il passato di Spinea e delle ville venete Serenissima Repubblica di Venezia (mancano le ville e Spinea) La Repubblica di Venezia e le ville venete Il passato dal 1500 al 2015 (non si capisce l’argomento del tempo)


Che cosa avete imparato di importante?

(Sintesi dalla conversazione)

•La villa è composta da dei pezzi come il timpano, le colonne, le barchesse, le meridiane, l colombaie, il giardino, il parco che è una specie di bosco, i labirinti, il brolo, i campi •In una villa il piano nobile è dipinto perché lo usavano per occasioni importanti •I nomi e le strutture delle ville •Le ville venete non sono solo vicino a Venezia ma anche in Friuli •Molte ville venete sono lungo il Brenta e si chiama riviera del Brenta •Le ville non sono state costruite tutte nello stesso tempo, ma dal 1500 al 1800 •Le illusioni degli affreschi di Veronese •Gli affreschi sono dipinti sui muri e i dipinti sulla tela •Le ville venete di Palladio sono simmetriche, è importante la geometria •Pensavo che le ville avessero le stanze disordinate invece sono tutte in fila, in una linea •Palladio aveva progettato la casa e Veronese ha fatto i dipinti (di villa Barbaro a Maser) •Palladio era un architetto molto bravo e famoso del 1500 •Veronese non era il vero cognome, ma era Caliari e Palladio si chiamava Della Gondola •Dal passato al presente le cose cambiano e Spinea non è sempre stata uguale •A Spinea ci sono tante ville e non solo villa del Majno e villa Simion •Le ville venete sono un patrimonio dell’umanità e sono protette •L’UNESCO protegge le ville di Palladio ma anche chiese, teatri, piazze, città intere •L’UNESCO è un gruppo di persone che studia e protegge le cose belle, così le persone del futuro potranno vederle •Siamo fortunati perché abbiamo queste opere d’arte qui vicine e c’è gente da tutte le parti del mondo che viene a vederle •La Serenissima ha conquistato territori anche fuori dall’Italia vicino al mare, anche Creta


Che cosa non avete capito e vi piacerebbe imparare meglio? (Dalla conversazione)

• Come mai Venezia conquistava sempre posti vicino al mare e dopo ha cominciato a conquistare lontano dal mare nei posti di campagna? • Perché nella villa Simion ci hanno messo la biblioteca che si può anche rovinare? • Veronese ha dipinto solo il secondo piano perché sotto c’erano i cavalli, ma dopo non c’erano più stalle perché si usavano le automobili, non potevano pitturare anche il piano sotto? • Perché si chiama Serenissima? • Perché la parte sopra della villa si chiama timpano?


Idee per dei racconti (dai testi scritti in gruppo e individualmente)

Nella stanza accanto c’era un unicorno che suonava il pianoforte, i bambini si misero a ballare per qualche minuto. “Ora vi presento il mio cane” disse Luisa “si chiama Toby “ e anche il simpatico animale si unì al gruppo. Giocando trovarono la peschiera delle Ninfe che si prendevano in giro. Mario disse: “Andate a dormire”. Antonia la Ninfa più anziana: “Ma sono solo le 18.00 non è ancora ora di andare a dormire.”


In quel momento, la voce disse: ”Aurora! Non puoi uscire, la porta è bloccata da un incantesimo e tu sei tornata indietro nel tempo! Per sciogliere l’ incantesimo dovrai affrontare delle prove e rispondere a questo enigma: Appena il significato scoprirai una mano in un dipinto metterai e un aiuto prezioso e luccicante troverai Aurora ci pensò un po’ su e vide che una madonna, le stava parlando: ”Bambina, per favore, adesso che gli affreschi sono animati, il cagnolino dipinto sta correndo e mi sta strappando tutto il vestito, per favore, lo prendi tu al mio posto che io non posso?” Aurora lo prese e la madonna, come ricompensa, le disse di infilare la mano nel dipinto del bosco, e di prendere la chiave che luccicava. Lei lo fece, apre la porta della stanza in cui era rinchiusa ed esce tutta di corsa ed affannata, ma ad un certo punto, sente di nuovo il mascherone che le dice: ”Aurora! Tuo padre è stato intrappolato ed addormentato da un mascherone mio nemico, per liberarlo dovrai attraversare il labirinto verde che c’è dietro la villa e prendere una foglia di ogni specie di pianta che trovi.”


La macchina del tempo iniziò a girare sempre più forte finché scomparve . I due si ritrovarono nel 1800. “Siamo arrivati a destinazione” “Ehi nonno come sono vestiti? E le macchine dove sono? E la strada?.” Il nonno spiega che nel 1800 non c’erano le macchine come mezzo di trasporto, c’erano i cavalli e non esisteva l’asfalto, e la moda dei vestiti era diversa da oggi.

Nicolò, ti ricordi quando il nonno Paolo ci ha raccontato di 60 anni fa, quando è andato a Maser a villa Barbaro?” disse Serena. “Sì, è vero mi ricordo benissimo eravamo seduti sul divano davanti al caminetto e ci raccontava che da piccolo, con la sua scuola, è andato a villa Barbaro.” Ci ha raccontato che lui e Federico (il suo migliore amico) si persero nella villa. Ma dopo 15 minuti ritrovarono la loro classe. “No!” disse Serena “ Trovarono un pulsante verde” Chissà che cos’era. Lo schiacciarono e tutte le statue e gli affreschi presero vita. “È stato Veronese che ci ha dipinti!” raccontarono gli affreschi. “Mi ha progettata Palladio!” disse la villa.


Nel 1900 Samuel e Greta stavano andando a scuola e, mentre facevano la strada, sentirono una melodia: proveniva da un semplice cantante di strada che di nome faceva Igor. I due bambini si sedettero davanti a lui, e Greta mise 3 lire nel cappello che all’improvviso incominciò a vibrare e trasferì la melodia alla chitarra che incominciò a suonare, e i due bambini, ipnotizzati, ritornarono al 1500.

“Greta Greta guarda che è stata la statua dipinta a parlare.” ”Samuel è impossibile, le statue dipinte non parlano.” ” No Greta guarda che Samuel ha ragione , sono proprio io che parlo” Allora i due si sedettero ad ascoltare: “Questa villa si chiama Villa Emo e siamo a Fanzolo di Vedelago vicino a Treviso, l’ha progettata Andrea Palladio e gli affreschi invece gli ha dipinti Giovanni Battista Zelotti nel XVI secolo.” Sentirono di nuovo la strana melodia che li riportò nel XX secolo.


Villa Barbaro, di notte, con la luna piena, prendeva vita: i guardiani giganti del timpano proteggono la villa e gli affreschi erano ricordi incisi sui muri.

Si avventurarono nella villa, giunsero alla stanza dell’Olimpo, si aprì un portale dimensionale alto due metri che trasporta alla destinazione che desideri,i e arrivarono nel vero OLIMPO !!! e videro ZEUS in persona!

Giovanna si addormenta e si risveglia dentro ad un affresco, sulle rovine romane e incontra una persona che le fa un’offerta: “Se tu mi porti mia moglie io ti faccio uscire dall’ affresco.” Camilla fa il giro della villa, trova una guida che le parla del ritratto della moglie di Veronese. Giovanna capisce che è la moglie dell’ uomo misterioso che ha incontrato e così riesce a uscire dall’affresco.


Nel 2015 Camilla ormai ha già venti anni, è diventata grande e adesso lavora a Villa Barbaro e fa la guida e racconta ai visitatori che è una fabrica progettata da Palladio molti secoli fa. Studiando molto è arrivata alla sua meta, cioè lavorare in una Villa. Ma nel 2017 la villa venne chiusa e cambiò lavoro, si trasferirà a Spinea dove trovò lavoro in un negozio di villa del Majno … . Scende la notte e i due bambini, con una gran paura addosso, scoprono una pietra di cristallo. E là c’è scritto Se mi metterai sulla porta troverai la porta Mettono il diamante davanti alla porta e si apre il muro, e trovano una macchina del tempo che li porta nel 1800: niente automobili ma cavalli e carrozze. È sera e i bambini tornano al presente, e le statue prendono vita ma erano cattive e anche gli affreschi. Francesco trova una spada con l’extra xyzv e li distrugge.


Videro un pulsante con l’aquila a due teste: la terra cominciò a vibrate e uscì una mano tutta rotta e rovinata e poi ne sbucarono altre. Altri ragazzi trovano una scalinata che andava giù: trovarono una biblioteca, scoprirono che era una dimensione parallela che ti trasporta nel futuro. Le mani diventarono zombie che spaccarono le porte e le finestre e tutte le persone negli affreschi diventarono spettri.

I ragazzi trovarono una stanza con tante bottigliette piene di liquido colorato e un foglio con scritto Quando c’è la luna piena escono degli spettri e gli zombie. Tutti i ragazzi corsero subito dagli altri a dire, che era una maledizione! Per loro fortuna avevano un libro magico che poteva trasformarli in vampiri e lupi mannari. I fantasmi rientrarono negli affreschi e gli zombie sotto terra e i ragazzi tornarono a casa tranquilli.


Si rilegano le pagine, si scrive l’indice del libretto e si illustra la copertina con un disegno adatto al titolo


Note

•La tematizzazione a diverse scale è stata colta da quasi tutti i ragazzi che spesso fanno riferimento alle fonti e agli strumenti usati •Riferiscono di conoscenze acquisite di tipo puntuale (es. la struttura tipo di una villa veneta) e consapevolezze trasversali (es. “Dal passato al presente le cose cambiano”) •C’è l’intuizione che tutela e valorizzazione del patrimonio sono dei problemi •C’è l’idea che il percorso può avere sviluppi •I racconti a sfondo storico: non c’è stato il tempo di lavorarci su per precisare/sviluppare delle idee solo iniziali . A loro è piaciuto molto anche perché hanno potuto usare la videoscrittura. Ovviamente rispecchiano non solo le loro conoscenze sul tema, ma anche le personalità e il loro immaginario •L’uso delle preposizioni e delle congiunzioni per esprimere successioni, contemporaneità e durate è migliorato ma, per la maggior parte dei ragazzi è ancora da raggiungere e consolidare


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