PIAZZA MARCONI

Page 1

RETE DELLE GEO STORIE A SCALA LOCALE

PROGETTO DI GEOSTORIA

PIAZZA MARCONI I.C. SPINEA 1 Scuola dell’Infanzia “Grimm” A.S. 2013-14 Ins.: Roberta Bolzanella, Alessandra Chinellato


MOTIVAZIONE •Conoscenza e apprezzamento di aspetti del proprio territorio attraverso i quali avviare la formazione storica e geografica del bambino nella scuola dell’infanzia. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO (v. Indicazioni nazionali ... 2012 ) Avviare all’osservazione di piazza Marconi Promuovere la capacità di confronto tra l’aspetto odierno e quello di un tempo passato attraverso la lettura di immagini e l’ascolto delle fonti orali. Imparare ad ascoltare i suoni dell’ambiente. Definire/negoziare il significato delle parole. Avviare alla conoscenza del luogo in cui si vive nelle sue caratteristiche geografiche e storiche. TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE (v. Indicazioni nazionali per il curricolo)

Distingue le diverse tipologie di edificio ,abitazione, palazzo, chiesa, attività commerciale, … “Legge”, descrive immagini. Analizza immagini per ricavare informazioni. Rappresenta graficamente e/o con altre tecniche. Mette in relazione presente e passato nell’ individuare trasformazioni . Riconosce tracce del passato negli edifici considerati. METODO : Ricerca storica e geografica. Osservare, descrivere, rappresentare, fare confronti, leggere immagini, condividere informazioni e ragionamenti. Ricordare e ricostruire attraverso diverse forme di documentazione quello che si è visto, fatto, sentito. DESTINATARI E TEMPI 22 B/I DI 4/5 A. 17 marzo, 16 aprile 2014, quattro mattine alla settimana, in orario 10.45 – 12.15.


I giochi

La casa

Il nostro percorso inizia con la visione e il ricordo di quanto fatto lo scorso anno scolastico … quando eravamo più piccoli … “La maestra Alessandra racconta ..” La scuola …

… andava con la sorella poco più grande di lei


Dopo aver comunicato che anche quest’anno conosceremo un po’ di più alcuni luoghi del nostro paese, chiediamo ai b/i di pensare a dove abitano e a cosa c’è vicino/intorno alla propria abitazione …


Usciamo da scuola per recarci in piazza Marconi, mentre camminiamo osserviamo ed esplicitiamo tutto ciò che colpisce la nostra attenzione ….

“… è la via Donizetti, quella della nostra scuola … la facciamo per andare a scuola e anche a casa …”

“…. Qui abito io e anche la mia mamma e il mio papà e mio fratello Matteo …”


Passiamo davanti al negozio di Kebab …

Ci soffermiamo a leggere i cartelli … c’è scritto il nome della nostra strada e anche il nome della scuola … La freccia dice che in fondo c’è la nostra scuola

… e davanti alla gelateria “Il pinguino” che tutti conoscono e amano …


Osserviamo alberi, piante, siepi, cespugli, giardini ‌ riconosciamo la pescheria che molti b/i frequentano ‌


Immediatamente riconosciamo il campanile, già oggetto delle nostre osservazioni lo scorso anno …

Passiamo davanti ad una “casa con le bandiere” e ad un grande palazzo in restauro “con la gru per i lavori”…


Avanzando, vediamo sempre meglio la chiesa, il giardino vicino al parcheggio e “la fontanella con l’acqua che non si può bere … solo i cani … e lavare le mani”


Ci fermiamo da questo lato della strada per osservare nella sua globalità l’edificio che abbiamo di fronte

“… io lo conosco … ci vengo a prendere le lampadine di casa mia quando si bruciano … anch’io , nell’altro negozio, sono venuto a prendere la pizza e il kebab con la mamma … il mio papà, un giorno si è comperato gli occhiali … sono negozi … sopra ci sono tante finestre e i balconi un pò aperti e un po’ chiusi …”


Attraversiamo la strada e ci avviciniamo … “la prima porta non è un negozio, o forse si … è un ufficio … c’è scritto “Assicorso Unipol” … si viene a fare l’assicurazione per la macchina …” ci fermiamo davanti al “Centro di elettricità” ad osservare la vetrina per capire che cosa vende questo negozio … il proprietario è così gentile che esce e ci spiega cosa vuol dire Centro elettricità, e invita i bambini a fare attenzione ai pericoli causati dall’elettricità …”


A fianco al Centro Elettricità, c’è l’Antico Caffè Marconi … i bambini osservano ed elencano tutte le cose che si possono prendere lì dentro … quindi li invitiamo ad osservare insegna e riflettere sulla parola “antico” …” vuol dire che è vecchio … che c’era anche una volta … che è tanto che è lì …” osserviamo il negozio di ottica e annusando l’aria ci viene voglia di mangiare la pizza ….


Dopo aver ricordato l’uscita e visto le foto scattate, chiediamo di disegnare l’edificio con i negozi


Lo rappresentiamo anche con un grande lavoro di gruppo e di ricerca di immagini da riviste, degli oggetti venduti nei diversi negozi


Altra uscita … “qui si attraversa per andare alla “Bella Venezia” …”

“… siamo quasi arrivati … siamo sotto ai portici … c’è il negozio che vende pane, latte formaggio e ha la mucca in

… “stiamo passand o sotto ai portici, davanti alla banca …”

“… siamo proprio davanti alla pasticceria Da Villa, c’è anche la signora che è venuta fuori a salutarci … in alto il soffitto è fatto


Entriamo e … (… che profumino … quante buone cose … io ci vengo delle volte …) attaccati alle pareti ci sono tanti quadri di come era “La bella Venezia” una volta, tanti anni fa “… si capisce perché è tutto grigio, non ci sono i colori … ci sono degli alberi senza foglie … adesso non ci sono … ci sono delle linee per terra … come le rotaie del tram … la signora ci ha spiegato che una volta l’edificio era così e non c’era la pasticceria, era un albergo dove si poteva anche mangiare e anche dormire e anche i cavalli potevano mangiare e dormire e riposare … e già perché non c’erano tante macchine come adesso, si andava anche con il cavallo e la carrozza …” Usciamo dalla porta sul retro e ci divertiamo a contare le finestre, ad osservarne la forma, a contare i camini e pensare a cosa servono … “forse quello così grande serve per quando viene Babbo Natale …”


“… ci sono tre archi e sei finestre quadrate - rettangolari – e più sopra ancora quattro finestre solo col vetro e con una forma strana, un po’ quadrata e un po’ rotonda e sul tetto ci sono ancora due finestre con il tetto anche loro … sopra a due archi ci sono due facce strane … brutte, di pietra … uomini con la barba e anche due cerchi di pietra …”

Attraversiamo la strada e osserviamo … “siamo sul marciapiedi quello della chiesa … siamo dall’altra parte della strada … così vediamo meglio tutto quanto … è grande la “Bella Venezia” è tutta attaccata con le altre cose … il negozio che vende pane e formaggio e latte … quello che vende le sigarette e i gratta e vinci e anche quello che vende il pollo arrosto e le patatine fritte … c’è anche una terrazza grande con le piante e tante finestre … forse ci abita qualcuno …”


Dopo aver ricordato l’uscita e osservato le foto, rappresentiamo la “Bella Venezia� con gli acquerelli


“… è la casa di Gesù … ci vengo qualche volta con la mamma e con la nonna … si dicono le preghiere … ho anche acceso una candela … ci vanno tante persone … bisogna fare piano … non si deve parlare forte … solo il prete parla forte … è grande la chiesa , è tutta bianca, più chiaro e più scuro … ci sono i gradini per arrivare alla porta e anche una discesa per i passeggini … non ci sono finestre … è grande la porta, a casa non è così grande … alta … c’ è una cosa sopra la porta … un po’ dritta e un po’ con le curve e anche un rotondo di ferro con scritto qualcosa … ci sono due posti con le statue dentro … il tetto è fatto a punta e sopra c’è una cosa con la croce che dice che è la casa di Gesù e della Madonna … c’è anche un fiore … di vetro … di pietra intorno , bello … per vedere dentro … il campanile è altissimo, fino al cielo … c’è la porta per andare a suonare le campane … sono in alto … ci sono quelle finestre aperte perché suonano forte … le sentiamo anche a scuola nostra … ci sono due orologi con le lancette per dire che ore sono … non è bianco come la chiesa è fatto tutto di pietre un gialline, un po’ arancioni … non è tutto liscio … ha come delle grandi finestre non aperte … sarebbe bello andare lassù a suonare le campane ….

Altra uscita per osservare la chiesa e il campanile


Le rappresentazioni con gli acquerelli


La lettura del racconto “Una giostra specialeâ€? di G. Bosmin, ci facilita la visione di foto del passato di piazza Marconi che ci divertiamo poi a confrontare con il nostro presente ‌


“Non sembra la nostra piazza Marconi … non c’è niente che c’è anche adesso … sì … il palazzo con i negozi sotto … si capisce dal tetto e dai balconi e dalla terrazza vicino al tetto che è in fondo … davanti c’è un grande tetto con sotto qualcosa … non si capisce … le giostre? ! … ci sono tante persone che camminano a piedi … che vanno in bici … in mezzo alla strada … non ci sono le macchine, neanche una … bancarelle? … forse vendevano qualcosa … è il posto


“… è la Bella Venezia, si vede che è la Bella Venezia … ci sono gli archi e le finestre coi balconi e quelle finestrelle sopra … con quella forma … c’è una scritta … adesso non c’è più … c’è un signore in carrozza col cavallo che la tira … ci sono delle persone che lo guardano … forse anche loro volevano andare in carrozza col cavallo … forse si ferma a mangiare e fa mangiare anche il cavallo … non c’erano le macchine una volta … non tante come adesso …”


“… è il tram come quello della storia … c’è anche la chiesa e il campanile … non c’è l’orologio … non lo avevano ancora messo … ci sono due persone che camminano in mezzo alla strada … si vede che non hanno paura … che non ci sono tante macchine come adesso … adesso non si può camminare in mezzo alla strada, è troppo pericoloso, ti investono le macchine … il tram ha come un’antenna alta che si attacca sul filo … che non si vede ma c’è … serve per far funzionare il tram … gli dà l’energia per andare avanti … ha le ruote come quelle dei treni perché va sulle rotaie … non si vedono ma ci sono … come quello che c’è a Mestre … c’è una casa … ci sono tavolini e sedie fuori … forse è un bar … vicino al tram … adesso non c’è più


… “ecco, qui si vedono le rotaie … ci sono … servono per il tram , per farlo andare avanti … non sembra asfaltata la strada , sembra tutta di terra … ci sono tante persone in mezzo alla strada … e già, non ci sono le macchine … e c’è la Bella Venezia e gli alberi senza foglie … adesso non ci sono più … e si vede un pezzo di chiesa … e dopo è tutto diverso … adesso non è più così … c’è il palazzo grande … quello che stanno lavorando … la strada asfaltata , le macchine, tante, il semaforo …”


… “è l’autobus cavalletta … quello della storia … con le due antenne lunghe … si attaccano ai fili come il tram … ma queste sono due … non si vedono i fili ma ci sono, servono altrimenti non va avanti … ha le ruote questo, come le macchine, non va sulle rotaie … non si capisce che siamo a Spinea nella piazza Marconi … nella strada grande ….. c’è solo un palazzo che adesso c’è ancora … è questo … con i due colori … sopra bianco e sotto grigio … con tante finestre e tante porte … adesso ci sono due negozi di vestiti e anche “tutto un euro” … e la cartoleria “il paracadute”, dove sono andato una volta a comperare un regalo per mia sorella … ho capito, dall’altra parte c’è anche il negozio dei gioielli e una porta per andare su dal dentista ….


L’autobus cavalletta: il filobus


“È l’autobus arancione … quello che prendiamo anche noi … per andare a Mestre o da un’altra parte … l’abbiamo visto anche in parcheggio vicino all’asilo “Ai Nostri Caduti” … è grande, per andarci devi comprare il biglietto e poi metterlo dentro a quella macchinetta che fa un timbro … non si può andare senza pagare …”

… “quando saremo dai grandi, lo prenderemo anche noi per andare alla Guggenheim … a Venezia, come hanno fatto i grandi che ci sono andati a vedere i quadri … questo va con le ruote … con la benzina e con il motore … non ha i fili e neanche le rotaie …”


A questo punto del percorso, decidiamo di costruire un plastico per rappresentare piazza Marconi con gli edifici che abbiamo analizzato: una base rigida, scatole da scarpe, le foto scattate, ricordi, conoscenze e abilità di tutti sono in gioco per realizzarlo …

… “bisogna fare la chiesa, il campanile, la Bella Venezia, il palazzo con i lavori, l’asilo Ai Nostri Caduti, il parcheggio … ma anche le strade e i semafori per sapere come metterli …”


‌ ci organizziamo, ci dividiamo le cose da fare, ognuno fa qualcosa, usiamo colori, pennelli, ma anche fogli , pennarelli, colla, forbici ‌.


La chiesa e il campanile Il palazzo con i negozi

Incolliamo le immagini sulle scatole e le posizioniamo

La Bella Venezia e le auto nella strada Il palazzo con i lavori e il parcheggio


Completato il nostro plastico, lo animiamo facendo andare le macchine nelle strade e facendo camminare omini di lego (‌ purtroppo nascosti nelle mani dei bambini)


Dal tridimensionale al bidimensionale. Proponiamo la rappresentazione grafica del nostro plastico, facilitata dal disegno già tracciato delle strade che si incrociano e dalla richiesta di disegnare solo quattro elementi considerati durante il percorso: la chiesa e il campanile, la Bella Venezia, il palazzo con i negozi, l’asilo Ai Nostri Caduti. Quasi tutti i bambini, hanno di gran lunga superato le nostre aspettative dimostrando di non avere bisogno delle strade tracciate, molti hanno rifatto il disegno tracciandole da soli. Hanno disegnato molti altri particolari oltre quelli richiesti e hanno dimostrato una notevole capacità di rappresentazione nel rispetto dell’organizzazione spaziale reale.



Considerazioni finali I bambini sono stati messi nella condizione di vivere molteplici esperienze, dalle quali, poi, elaborare pensieri e ragionamenti sui fatti che si andavano via, via incontrando. Hanno cominciato a distinguere le diverse tipologie di edificio, abitazione, palazzo, chiesa, attività commerciale, … Hanno saputo leggere e descrivere immagini ; analizzarle per ricavare informazioni. Hanno messo in relazione presente e passato nell’ individuare trasformazioni . Hanno riconosciuto tracce del passato negli edifici considerati. Della lettura del racconto sono stati in grado di comprenderne i due aspetti, quello fantastico e quello reale. Si sono dimostrati in grado di rappresentare lo spazio vissuto sia in tridimensione, sia in bi-dimensione. Si sono dimostrati sempre attenti, curiosi e propositivi verso ogni attività. Lavorare su conoscenza e apprezzamento di aspetti del proprio territorio ci sembra molto significativo per avviare la formazione storica e geografica nel bambino fin dalla scuola dell’infanzia.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.