Riot Van #9 - Ridi, precario!

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Testata iscritta presso il Tribunale di Firenze il 12/3/2009, reg. n. 5707

Magazine Indipendente Gratuito #09 lUGLIO 2011

Ridi, Precario! La Peggiore Italia raccontata dall'Italia Peggiore. RV vi porta nel circo degli stagisti. Dietro di loro tanti pagliacci ma a ridere sono veramente in pochi



IL PRECARIATO CHE CI PIACE Perché a noi, in fondo, piace essere precari. Ci piace svegliarci al mattino e contare i giorni alla fine di un contratto. Ci piace poterci mettere l'anima in pace al termine di uno stage e dire adesso ne trovo un altro. Ci piace lottare come veri eroi per arrivare in fondo alla giornata e segnalare al mondo che l'impegno nel nostro lavoro a qualcosa è servito. Ci piace vedere gli spagnoli indignati, i greci indignati, gli inglesi indignati. Ci piacciono talmente tanto che prima o poi faremo come loro. Ben-essere permettendo. Subito dopo ci piace sentire le notizie alla radio e pensare che a noi proprio non ci tangono. Ci fa impazzire vedere il Ministro della funzione pubblica Renato Brunetta strappare striscioni e dire che la gente che dice la sua è un'accozzaglia fancazzista. Ci aggrada in particolar modo lamentarci a tempo perso di un mondo che non va e adoriamo sollazzarci sul divano mentre la sua fine si avvicina. Ci è piaciuto da morire re-

carci ai seggi per dire quattro sì e pensare per un giorno di aver deciso qualcosa. E per altri 364 avere la coscienza a posto. Ci piace fare figli e prenderci un sonoro grazie e arrivederci quando lo comunichiamo ai gran giurì del posto a tempo determinato. Ci piace osservare tutto questo e sentirci lavoratori festanti il Primo maggio, anche se qualcuno vuole bene a chi vorrebbe farci lavorare comunque. Ci piacciono distrattamente anche le pentole di una cucina in bilico, al limite di caduta, tutte fantasiosamente accatastate l'una sull'altra, coi bicchieri umidi a bordo dell'acquaio che sembrano chiedere pietà altrimenti precipitiamo come una slavina. Ci piacciono perciò in maniera congetturale le nostre cucine disordinate dal tempo che non abbiamo. Ci piace Bin Laden catturato e ucciso anche se, al fin della fiera, nessuno ci ha capito un granché. Ci piace tra una corsa e un collasso

polmonare trovare un momento per accarezzare una persona a noi cara e magari dare un occhio alla Firenze che va per la sua strada e che la cambia a colpi d'arte e di creatività. Ci piacciono di conseguenza anche taluni assessori e talaltre principesse sul pisello che si calano nel mare dei nostri problemi e ne escono piccoli come mosche indifese. La politica mica può tutto. Può quel che vuole d'altronde. E quando vuole fa. Magari sbagliando ma tanti saluti a chi non ci crede. Ci piacciono anche i vigili urbani, che precari non sono, ma che la multa mentre lavori e lasci la macchina parcheggiata male te la fanno lo stesso. Ci piacciono i collaboratori di giustizia perché un lavoro loro almeno lo hanno trovato. A noi, in fondo, lasciando da parte le lamentele, le lotte senza fine, le giornate di quarantotto ore e tutto quello che non vorremmo fare ma facciamo lo stesso, piace essere precari. Non c'è niente da ridere. E che ci piaccia o no, lo saremo a vita. Andrea Lattanzi

Riot Van Magazine Indipendente Gratuito n.9 Rv è una rivista indipendente, finanziata dall'università di Firenze, dal DSU toscana e talvolta auto finanziata. RV è aconfessionale, apartitico ed è redatto da giovani studenti, laureandi e neo-laureati. Fondata nell'ottobre del 2008 da due studenti del corso di Media e Giornalismo per l'esigenza di fare pratica nel settore del giornalismo e dell'editoria, possibilità che il corso non offriva, si è poi evoluta in un magazine di ampio respiro, un canale video, un sito web e un'associazione culturale che organizza eventi sul territorio fiorentino. Fornire un'informazione svincolata da logiche prettamente commerciali o da interessi politici è la nostra missione. Musica emergente, arte undeground, auto produzioni sono il nostro pane, ve lo offriamo fragrante ogni qual volta i fondi ci permettono di uscire. Buon appetito.

Direttore responsabile

Michele Manzotti

Direttore esecutivo

Niccolo Seccafieno

Responsabili organizzativi ed editoriali

Mauro Andreani, Giuseppe Di Marzo, Andrea Lattanzi, Michele Santella, Giulio Schoen, Mattia Vegni

Redattori e collaboratori

Jacopo Aiazzi, Bastiano, Caterina Bianchini, Fabio Ferri, Alessandra Giachetti, Francesco Guerri, Stefano Lascialfari, Lapo Manni, Chiara Morellato, Daniele Pasquini, GIuditta Poggi

Grafica e impaginazione

Tiziano Berti, Michele Santella, Mattia Vegni

Supporto web e broadcasting

Francesco Canessa, Giovanni Cosi, Francesco Guerri

Sono stati fatti tutti gli sforzi per segnalare e allocare correttamente i crediti fotografici. Ricordiamo che il diritto dell'immagine fotografica resta dell'autore Stampato presso Polistampa, Firenze -Tiratura 3000 copie in carta ecologica -Realizzato con il contributo DSU TOSCANA - AOT Firenze

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Off bar e Riot Van presentano

I lunedi di RIOTVAN Lunedì 4 luglio

Firenze Graffiti

Discussione sulla situazione dell'arte contemporanea a Firenze con: Bue, Clet e altri artisti della scena underground presentazione del nuovo numero di Riot Van Lunedì 11 luglio

Summer triathlon

Torneo di calcio balilla, ping pong e Tennis Wii

com g sooin n

Lunedì 18 luglio

Rock the lake Live concert con Drunk 'n' Rollers

Lunedì 25 luglio

Una serata DOC

Proiezione di documentari freschi ed inediti

Riot Van Magazine è distribuito: Bar Argentina via della Mattonaia/viale Gramsci---Bevo vino via di San Niccolò 59/r---Gold Via Gioberti 54/r--Feedback store Corso Tintori 43/r---Gold Via Verdi 19/r---Centro Java infoshop via Pietrapiana angolo via Fiesolana--Caffè biblioteca delle Oblate via Dell'Oriuolo 26---Bar della facoltà di Architettura piazza Ghiberti---Ninotchka via Pandolfini 29-31/r---Velvet Goldmine Officine, via Giampaolo Orsini 87/r---Société Anonyme via della Mattonaia 24--Off Bar Lago dei Cigni---Danex Records via degli Artisti 8---Circolo Aurora V.le Pratolini angolo p.zza Tasso---La farmacia dei sani p.zza Giorgini 7/a---Strizzi bar via Oriani 20/r---Bar Massimo, via Carlo del Prete 9/r---Cardillac Via degli Alfani 57/r---New Store via San Gallo 95/r---Australiano Borgo Santa Croce 31/r---Soul Kitchen Via de Benci, 34/r---Il Panino Tondo via Montebello 56/r---Rullante Club via Cantagalli 1/r---La citè Borgo San Frediano, 20/r---BeBop Via dei Servi 76---Velvet Club P.zza Ghiberti 17/r---X graphics Via della Pergola 47---Cargo Via dell'erta canina 12/r---Jazz Club Via nuova de' Caccini 3---Pop Cafè p.zza Santo Spirito 18/r---Circolo Gada via de'Macci 11---Il Barone via Romana 123/r---Casa della Creatività vicolo santa Maria Maggiore---Eskimo via de' canacci 12r---Plaz p.zza dei Ciompi--Unplugged via de' Saponai 14/r---Fuoriskema Via del Corso---Kitch Viale Gramsci 3/r---Tempo reale Villa Strozzi Via Pisana 77---Notte fiorentina Borgo san Frediano---Gustapanino Via de' Michelozzi 13/r---Caffè Cabiria piazza Santo Spirito 4/r---Cafè Artigiani Via dello Sprone 16/r---Libreria Brac via dei Vagellai 18/r---Piccadilly music store via San Gallo 69/r---Volume Piazza Santo Spirito 5/r---Verticale Via Ponte alle Mosse 41/b---Ultra via XXVII Aprile---Ethic Borgo Albizi 37/r---Data Records Via dei Neri 15/r---Rock Bottom records Via degli Alfani 34/r---Marque Moon Piazza Santa Maria Maggiore 7r---Jules & Jim via dei Pecori 11/r---Scuola di Comics Via Del Corso 1---Nardini Book Store via delle Vecchie Carceri---Le Bertucce Pizza & Taglieri via Santa Elisabetta 16r angolo via delle Oche

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#09 - Luglio 2011


Riot Van presenta Ridi, precario! Riot Van torna con un ricco e freschissimo numero estivo. Vi racconteremo della "peggiore Italia" (cit. Brunetta), quella degli eterni stagisti e precari; dei moderni criminali (secondo De Corato, PdL), ovvero i writers; dei vincitori della sezione Toscana di Italia Wave, The Venkmans; e di quando lo skateboard diventa evasione, anche in Afghanistan.

La lunga lista dei 14.757 Quanti sono, cosa fanno, dove vanno gli stagisti in Toscana. Tra una normativa lacunosa e un sistema di pensiero retrodatato, le ordinarie storie di sfruttamento nell'immacolata regione dei diritti. di Andrea Lattanzi

Estate Riot Pratica panoramica dei più importanti e clamorsi festival musicali europei. Scopri con Riot Van dove andrai a fare degenero quest'estate. di Lapo Manni

Italian Graffiti - L'arte molesta Il comune rimane al palo e non si cura del doppio problema degrado/tutela artistica. Clet ce lo conferma, e intanto il PL presenta un progetto di legge da proibizionismo anni '30. Dulcis in fundo il punto di vista di chi con le bombolette ci lavora. di Niccolò Seccafieno e Giulio Schoen

The Venkmans : «I mutanti ogni tanto escono e si impossessano di noi »

Vincitori delle selezioni Italia Wave Toscana, a luglio partiranno per Lecce. Li abbiamo incontrati nella loro sala prove, uno scantinato tra le colline di Pontassieve, per farci raccontare la loro storia. Fatta di nomi impronunciabili, sintetizzatori,corse podistiche e acchiappafantasmi. di Francesco Guerri

Skateistan, un'oasi nel cuore di Kabul Penso Afghanistan, dico Skateboard. Una pellicola sull' indipendente, riuscita e sempre più in crescita Organizzazione Non Governativa, che ha fatto di una semplice tavola con quattro ruote, un mezzo di integrazione e riscatto sociale. Skateistan. di Alessandra Giachetti e Chiara Morellato

Tutto quello che mi fa girare gli ingranaggi Mi fanno girare gli ingranaggi i patiti integrali del digitale, capaci di sostituire con un E-Reader l'ebbrezza di tenere in mano un libro; non è questo il posto dove elogiare i vantaggi di questo oggetto, visto che sono qui esclusivamente per lamentarmi e criticare. di Bastiano #09 - Luglio 2011

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Grafica Riot Van

Su 14.757 i tirocini attivati nel 2010, lo 0,85% si è tradotto in un contratto a tempo indeterminato. Ma più che i numeri a preoccupare sono gli illeciti di chi ospita stage e l'arretratezza dell'Italia rispetto a questa forma di apprendistato. Una normativa debole a sostegno del meccanismo e tanto tempo rubato a chi si presta troppo al gioco. Storie di vita e storie di ordinario sfruttamento nell'immacolata Toscana di Andrea Lattanzi Matteo è un laureato con lode in Design In- voucher. Alla richiesta di un condustriale e attualmente sta facendo uno stage tratto di collaborazione non gli è presso un noto studio di design della provin- stato prolungato il part-time. cia di Firenze. Il titolare è conosciuto in tutta Italia e nel mondo come innovatore e serio professionista nell'ambito della progettazione e della realizzazione di articoli di design. Chiamarli stagisti o chiamarli già precari fa Nell'impresa in cui lavora, viene fatto firmare poca differenza. Sono coloro che o per moai dipendenti – stagisti compresi – un accordo tivi universitari o per cercare un avviamento mediante il quale essi sono tenuti a sollevare al lavoro intraprendono la strada dei tirocini. l'azienda da qualsiasi responsabilità qualora E quasi sempre si risolvono in un nulla di fatin seguito a controlli delle forze dell'ordine ve- to. Le loro storie si sentono ripetere ovunque ma sembrano troppo distanti nisse rilevato che il software in dalla realtà per essere vere. Lo uso nei computer è contraffatsfruttato stagista Alessandro to o copiato illegalmente. Il 90% degli indella fortunata serie Boris, rispetto a loro è riuscito pure a Alessio è un laureato con lode gressi lavorativi cavarsela bene. La situazione in Scienze Politiche che al modipende da fattori di carattemento è impegnato nell'edi- proviene dagli re più generale, come la crisi o toria e nel giornalismo e che la liberalizzazione dei mercati. ha completato uno stage post stage Ma siamo sicuri che tutto quelauream presso un gruppo editoriale del centro Italia. Nell'impresa in sto faccia bene alle imprese? cui lavora, il numero degli stagisti è superio- Il Presidente di Confindustria Toscana Anre a quello consentito per legge e i periodi tonella Mansi, a tal proposito ha sostenuto di stage si protraggono oltre i regolari tempi che «questo non lo vogliono le imprese, c'è stabiliti, vedendo così decadere ogni coper- da far fronte a necessità economiche detertura assicurativa senza alcun rimborso spese minate da una competizione globale sempre più pressante. Noi puntiamo sui giovani». Noi concesso. puntiamo sui giovani. Lo dicono in molti punLucia è una laureata in Storia dell'Arte, ha tiamo sui giovani. Lo dice il Governo, lo dicotrentanove anni e per l'ultimo lavoro retribu- no i sindaci e i sindacati, lo dicono gli assessori ito che ha svolto, un part-time in un centro di regionali e ci sono buoni motivi per pensare ricerca privato, ha ricevuto in rimborso ai cin- che lo dicano anche i dittatori africani quando que mesi un certo numero di buoni lavoro o danno in mano kalashnikov a dodicenni per

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sparare ai nemici di turno. Dammi tre parole, sole cuore amore. Puntare sui giovani è uno slogan, anche se, per fortuna, c'è chi lo fa per davvero. Ma per lo più ciò non avviene e, allora, è meglio vederci chiaro. La normativa di riferimento in materia di stage e tirocini è contenuta principalmente in due disposizioni. Una legge, la 196 del 24 giugno 1997 (art.18 ), e il Decreto ministeriale del 25 marzo 1998 n° 142, che ne chiarisce ambiti e modalità applicative. Secondo quest'ultimo, gli stage – naturalmente, perché così non è e così non deve essere – non costituiscono rapporti di lavoro. Questo significa che retribuzioni in senso stretto, ferie, contributi e quant'altro è garantito da un contratto (decente) di lavoro è escluso dal rapporto con l'azienda ospitante il tirocinio. C'è chi paga, è vero, ma sono pochi casi. Le modalità di retribuzione, come riportato dal sito commerialista telematico su repubblicadeglistagisti.it, sono essenzialmente due. Il premio o borsa di studio, erogati arbitrariamente dall'azienda ospitante, o il vituperato quanto sognato dagli stagisti


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rimborso spese, meccanismo con il quale viene assicurato allo stagista un certo pagamento a sostegno delle spese da lui effettuate durante il tirocinio. Secondo uno studio Ires-Cgil, che pure sottolinea l'importanza della cosa, questo è il primo passo per entrare nel mondo del lavoro, ma quello in nero. Prendiamo questo semplice annuncio, ritrovato sul Web: «Step ricerca e seleziona per una prestigiosa catena di profumerie, giovani da inserire in stage sui punti vendita. Le risorse inserite si occuperanno di accoglienza e gestione clienti, gestione negozio, gestione cassa. Il candidato ideale ha un'età compresa tra i 18 e i 29 anni. Completano il profilo: buone doti relazionali, forte motivazione al contatto con il pubblico, flessibilità. Lo stage sarà di 1 mese e prevede un rimborso spese». Un mese in un profumeria fa curriculum, bene. Ma che cosa significa un rimborso spese per un mestiere che a parte vitto e spostamento verso il luogo di lavoro non prevede spesa alcuna? Significa che l'azienda attiva lo stage, fa lavorare come se si trattasse di un effettivo rapporto subordinato, ma paga a sua discrezione con un contentino per lo stagista, che con ogni probabilità verrà sostituito con un altro, in questo caso un'altra, il mese successivo. Stage finito, saluti e baci, avanti il prossimo. Su Internet è un pullulare di questi annunci, che sono truffe a tutti gli effetti, nel senso che, pur muovendosi in ambiti perfettamente legali, esautorano il datore di lavoro da qualsiasi responsabilità nei confronti delle prestazioni reali offerte dal dipendente, che di fatto può anche essere una buona professioni-

del noto studio della provincia di Firenze conta 20 dipendenti, dei quali 3 o 4 a tempo indeterminato. Gli stagisti, oscillano periodicamente fra i due e i quattro. Fuorilegge perciò. Ma non si può gridare allo scandalo, perché questa è la prassi. Finito lo stage, spesso c'è il classico congedo, arrivederci e grazie. A qualcuno, però, le cose possono andare meglio, e si viene assunti con contratto a progetto o di collaborazione. In questo caso è possibile che ad essere rimpiazzato sia uno degli altri 16 dipendenti precari, che se ne torna a spasso e in cerca di lavoro. Per questo motivo nelle aziende spesso si possono creare competizioni degradanti fra stagisti e precari, fra nessta ma che la- suno e quasi nessuno. È qui che sconfiniamo vorerà a condi- nell'altra faccia degli stage, della quale questi zioni inaccettabili e ultimi costituiscono il fisiologico avviamento: senza alcuna prospetti- la precarietà. Nell'ultimo trimestre del 2010, va. Vera e propria furberia, è per dare un'idea, i contratti a progetto sono quella della rotazione degli sta- aumentati in Toscana del 65,2%, quelli a pargisti, che non avviene però solo tecipazione del 27% (Ires-Cgil). La precarietà per semplici aspiranti lavoratori, dilaga e con essa crescono le sofferenze delma riguarda anche gli studenti le persone. Di questi numeri, di questi nuovi universitari. L'Università, la culla avviati al lavoro, il 90% provengono da stage e tirocini, ed è in questi della cultura toscana, termini che lo stage è il non è propriamente esenpreludio alla precarietà. te da un meccanismo simile. «I buoni lavoro sono Sempre nell'ultimo trimeFirmata la convenzione con l'astre 2010, i tirocini sono zienda, infatti, l'Unifi – almeno forme fraudolente di aumentati del 50%, quasi a quanto ci è consentito sapecome se le aziende avesre – non si cura di verificare retribuzione» sero necessità di nuova minimamente le condizioni in manodopera qualificata. cui gli stage si svolgono. Non Daniele Quiriconi Ma non è così. Perché nei si parla qui di retribuzioni ma di un altro comma del D.M. segretario regionale Cgil fatti la disoccupazione nel 2010 è complessivamenN°142 del 1998, quello inerente aumentata, anche se te al numero massimo di stagisti consentito per azienda. Recita la norma: nel finale dell'anno c'è stato un relativo mi• fino a 5 dipendenti a tempo indeterminato glioramento della situazione. Ciò che preoccupa è che chi punta sui giovani possono ospitare un solo tirocinante; • fra i 6 e 19 dipendenti, possono ospitare fino a due tirocinanti contemporaneamente; • oltre i 19 dipendenti, gli stagisti non possono essere contemporaneamente più del 10% degli assunti. L'azienda presso cui sta tenendo il suo stage Matteo, il designer

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sembra farlo sempre più in termini di preca- consente ai meritevoli di non pagare – o ve- La Giunta Regionale, quindi, si è mossa in dersi parzialmente ridotta – la seconda rata questa direzione, seguendo il pensiero del rietà e stage a tempo indeterminato. A testimonianza di questo fatto vi è forse il delle tasse. Il resto è solo fumo negli occhi Presidente Enrico Rossi: «In Toscana ci sono 12 mila tirocinanti di cui solo dato più allarmante: su 14.757 tirocini atti- e nessuna iniziativa seria è 3 mila retribuiti. Per me è vati nel 2010 solo in 96 storici casi si è avu- stata presa in merito. Dalsfruttamento. Se un giovane ta una trasformazione in contratto stabile. la Giunta Regionale, invece, «Noi puntiamo sui è un lavoratore in formazioQuesto è il fatto. Lo stage serve come forma stanno arrivando segnali più ne ha diritto ad avere il giucontrattualistica di lavoro a minor costo, così forti, anche se per ora è pre- giovani» sto riconoscimento econoda consentire alle imprese di respirare in tem- sto annunciare successi. Il mico. [...] Le battaglie per la pi di crisi e – in taluni casi, anche laddove la Governatore Rossi ha lancia- Antonella Mansi libertà si combattono anche crisi si sente meno – avere introiti maggiori a to negli ultimi mesi un piano tutelando chi viene sfruttaregionale a sostegno dei più presidente regionale spese inferiori. to in casa nostra e non solo A tutto questo si deve aggiungere un'ulterio- giovani chiamato appunto guardando lontano». Tutto re considerazione. Spesso le aziende, quelle Giovani Sì, che fra le tante Confindustria questo sperando – chi visse medio grandi, quelle che hanno controllate misure previste indica anche sperando... - che questa soe sub-controllate, non hanno problemi lega- una formula di tirocinio retrili perché possono “decentrare” le assunzio- buito, per la quale si potranno svolgere stage luzione non degeneri in nuove forme di lani, potendo così aggirare la norma sul tetto per la durata massima di un anno presso sog- voro nero e ulteriori rotazioni stagistiche. A massimo degli stagisti. Facciamo un esempio. getti ospitanti che, in concerto con la Regione, questo proposito l'esperienza dei voucher o Azienda “San Tella Telematica” è una holding saranno disposti a pagare 200 euro agli stagi- buoni lavoro certo non aiuta. Ideati dal Miche controlla tre distinte società che si occu- sti. Altri 200 saranno messi a disposizione pro- nistro del Lavoro Maurizio Sacconi, i voucher pano di distribuzione di apparati hardware e prio dalle casse regionali, per un totale di 400 avrebbero dovuto costituire un'alternativa software. Le sedi, gli uffici, le persone, sono euro mensili. Il comitato per l'estinzione della seria al lavoro nero e agli stage non retribumendicenza di Palazzo Sacrati iti, consentendo una più regolare forma di gli stessi, cambiano solo i nomi. Strozzi ha deciso così. Meglio retribuzione per i cosiddetti lavori stagionali. Le tre controllate sono la “D'Aprile media contents”, la “San- «Per me questo è che un cazzotto in un occhio, Raccogliere i pomodori d'estate, fare la vensemplicemente in linea con demmia, affiggere cartelli pubblicitari o ditander informatics” e la “Ciccio altri stati europei, fra i quali la stribuire volantini. Tutti mestieri per cui d'ora Forniture” (che è un po' la più sfruttamento» Francia fa da capofila e nei cui in avanti si sarebbero ricevuti – oltreché comsfortunata). I dipendenti comconfini – non a caso – gli stagi- pensi veri – anche i contributi. Un voucher ha plessivi, che lavorano fianco a Enrico Rossi sti hanno cominciato ad orga- valore di 10 euro. 7 e mezzo netti vengono fianco ma che appartengono incassati da chi ha offerto la prestazione, 2 e nizzarsi dal 2005. ad aziende distinte sono 20. Presidente della 6 lavorano alla D'Aprile, 6 alla Santander, 8 alla Ciccio Fornitu- Regione Toscana re. Se tutti e 20 fossero dipendenti diretti della San Tella, il numero degli stagisti non potrebbe superare il 10% di 20, cioè 2. Ma siccome sono frazionati in tre diverse aziende, la San Tella a norma di legge può tenere 2 tirocinanti alla D'Aprile, due alla Santander e 2 alla Ciccio, in quanto tra i 6 e i 19 dipendenti il numero massimo di stagisti consentito è pari a due. E sei stagisti lavorano senz'altro più di due. Saluti da Alessio, ma anche da i suoi cinque nuovi amici e amiche Ilaria, Clara, Enrico, Sandro e Paolo. E il Governo? E le regioni? Che fanno nel frattempo? Tutto e niente, potremo dire. Da Roma, sul fronte stage, regna il silenzio più assoluto, anche se bisogna riconoscere iniziative intelligenti come il prestito d'onore varato dal Ministro della Gioventù Giorgia Meloni che


altro impiego.

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In Italia si sono susseguite iniziative interessanti da parte di precari e stagisti. La manifestazione del 9 aprile dei precari Il nostro tempo è adesso o il sito larepubblicadeglistagisti fondato da Emanuela Voltolina ne sono una piccola dimostrazione. E molte altre sono le forme di organizzazione e mobilitazione in atto, come l'iniziativa dei Giornalisti Precari Fiorentini e di chiunque altro – pur nel suo piccolo – si sta interessando al problema. Questo, forse, fa parte di un più ampio movimento generazionale ancora in fase di gestazione, del quale sentiremo parlare quando i giovani non potranno più reggere il forte peso sociale cui progressivamente li si sta caricando da anni. Intanto, la regola rimane sempre la stessa: studiare fa bene e lavorare anche. Soprattutto se si è giovani. Ma sfruttare, a quanto pare, rende ancor di più.

mezzo finiscono all'Inps per le varie trattenute. Tutto regolare. E invece no. I voucher sono stati adottati come strumento di retribuzione anche per lavori a maggior specializzazione (meccanici, elettricisti) da numerose aziende. E questo lo si è constatato quando all'Inps hanno cominciato a contare i voucher venduti, effettivamente troppi per rimanere confinati nell'ambito del pagamento di prestazioni straordinarie ed occasionali. In Toscana, tra il 2009 e il 2011, sono stati venduti 943.000 voucher. Daniele Quiriconi, della segreteria regionale della Cgil, ha sostenuto in base ad uno studio che «più della metà di questi sono stati utilizzati in modo fraudolento, come lavoro sostitutivo in tutti i settori» (L'Unità, 4 marzo 2011). Consegnati i voucher nelle mani del lavoratore – che può aver fatto di turni di 4, 8, 12 ore – il rapporto di lavoro si interrompe e termina qualsiasi diritto del lavoratore. Proprio come nel caso di Lucia, che ha svernato in un laboratorio di pulizia d'oggetti antichi per tornarsene alla frenetica ricerca di un nuovo posto di lavoro. Mentre si lavora tutto il giorno, effettivamente, è difficile trovarsi un #09 - Luglio 2011


ESTATE a cura di Lapo Manni

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4 - Germania Ferropolis, Dessau 1- Regno Unito

MELT FESTIVAL

Balado, Kinross - Shire

15-17/07/2011

T IN THE PARK

Boys Noize, Chase Status, Digitalism, Fritz e Paul Kalkbrenner, Ellen Allien, The Drums, The Streets

8-10/07/2011

5 - Olanda

Artic Monkeys, Pendulum, 2 Many DJ’s, Coldplay, Foo Fighters, Peter Doherty, Pulp, The Strokes, Vitalic www.tinthepark.com

Aquabest, Best, Eindhoven

Leeds

EXTREMA OUTDOOR

READING FESTIVAL

16/07/2011

26-28/08/2011

Muse, Elbow, Interpol, My Chemical Romance, The Offspring, The Strokes, 2 Many DJ’s, The Streets, Bready Eye, White Laies www.leedsfestival.com

Armand Van Helden, Steve Aoki, Afrojack, Sven Vath, Villalobos, Richie Hawtin nl.extremaoutdoor.com

6 - Belgio

2 - Spagna

Hasselt

Benicàssim

pukkelpop

FESTIVAL INTERNACIONàL 14-17/07/2011

The Strokes, Aritc Monkeys, Portished, The Streets, Pendulum www.festivalinternacional.com

Fraga MONEGROS 23/07/2011

Andy C, Boys Noize, Busta Rhymes, Carl Cox, Narkotek, Vitalic, Noisa, Paul Kalkbrenner, Steve Aoki www.monegrosfestival.com

18-20/08/2011

Foo Fighters, Thirty Second to Mars, Crookers, The Streets, Paul Kalkbrenner,The Offsping, Bloody Beetroots, Andy C, Duck Sauce www.pukkelpop.de

Boom TOMORROWLAND 22-24/07/2011

Faithless Soundsystem, Kaskade, Carl Cox, Adam Beyer, Steve Lawler, Satoshi Tomiie www.tomorrowland.be

Benicàssim

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ROTOTOM SUNSPLASH 18-27/08/2011

Shaggy, Jimmy Cliff, Mr.Vegas, Luciano, Bunny Wailer www.rototomsunspalsh.com

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3 - Portogallo Paredes de Coura PAREDES DE COURA FESTIVAL 17-20/08/2011

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RIOT

7- Francia Pauillac REGGAE SUN SKA 5-7/08/2011

Dub in V.O., Reggasonic Sound System, Pow Pow Movement, Dub Inc, Channel One, Danakil, Mista Savona feat. Vida Sunshyne, Harrison Professor Stafford, Stephen Marley www.reggaesunska.com

Bagnols-Sur-Ceze, Gard GARAGE REGGAE FESTIVAL 27-30/07/2011

Burning Spear, Jimmy Cliff, Midnite, Dillinger, Carlton Livingston, Prince Jazzbo www.garancereggaefestival.com

8 - Italia Torino TORINO TRAFFIC FREE FESTIVAL

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5-10/07/2011

www.trafficfestival.com

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Lecce

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ITALIA WAVE LOVE FESTIVAL

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14-17/07/2011

Verdena, Lou Reed, Sud Soun System, Paolo Nutini, Kaiser Chief, Jimmy Cliff www.italiawave.com

Toirano, Savona BALLA COI CINGHIALI

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www.ballacoicinghiali.it

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17-20/08/2011

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9 - Ungheria Isola di Obuda, Budapest SZIGET FESTIVAL 8-15/08/2011

Amy Winehouse, Gogol Bordello, Good Charlotte, Interpol, Rise Against, The Chemical Brothers, Skunk Anansie, Smash Mouth, Verdena www.szigetfestival.it

10 - Croazia Fort Punta Christo, Pula OUTLOOK 1-4/09/2011 #09 - Luglio 2011

Phaeeleh, Doctor P, FuntCase, Jah Shaka, Jonny Clarke, Barringotn Leavy, David Rodigan, Foreing Beggars, Shy FX, Slugabed www.outlookfestival.com


Italian Graffiti

a cura di Niccolò Seccafieno e Giulio Schoen

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er alcuni è degrado, per altri una forma d'arte moderna. In questi casi, la linea di confine è molto sottile e dipende dal contesto. E poi ci sono i manifesti elettorali abusivi, che di sicuro non sono arte e che rovinano i muri ben più di uno spray.

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Grafica RiotVan

La pulizia ed il decoro dei muri sono un problema comune in tutto il mondo. Le soluzioni adottate invece, variano: c'è la repressione dura come fece NY a suo tempo e c'è chi prova a canalizzare questa creatività "abusiva" in eventi artistici. L'amministrazione fiorentina, molto filosoficamente, ha scelto di non scegliere: sporadiche e macchinose le possibilità di poter realizzare "pezzi" legali, la repressione è un semplice spauracchio, vista l'assenza di controlli. La nuova amministrazione propone una collaborazione con gli "Angeli del bello", associazione che promuove la riabilitazione urbana. L'intenzione è quella di creare una task force per il writing, che sia fucina di progetti ed idee da realizzare assieme al Comune. Niente improvvisazione però: prima di poter dipingere la qualunque, si devono presentare i bozzetti al Comune che, in tempi non proprio celeri, li vaglierà (secondo criteri ancora ignoti). Loro ci mettono le bombolette, è vero, ma se il prezzo da pagare è quello di vedere castrata la propria creatività, non saranno in molti ad aderire, anzi, ad oggi poco è accaduto. Certo è giusto che ci sia un regolamento, ma con quello attuale, quale writer andrà incontro a iter burocratici e censure, quando con 15€ di spray può andare dove vuole pittando quel che più gli piace? Eppure

in Toscana sono già 2 le città che aderiscono al dagli imbrattatori al quale potrebbero attinprogetto "MurArte", volto alla sensibilizzazio- gere i Comuni. Il primo firmatario della prone verso questa "recente" forma d'arte, Prato posta, il vice sindaco di Milano Riccardo De e Scandicci; il comune di Firenze invece non vi Corato, asserisce che "Una percentuale tra partecipa. La vecchia giunta, quella con l'impu- l’85 e il 95 per cento delle bombolette finisce tato-sceriffo Cioni, aveva approvato un ridicolo sui muri perché i professionisti usano l’aeroregolamento il quale prevedeva che il proprie- grafo". Da che mondo è mondo, i graffiti si tario del muro imbrattato avesse l'obbligo di fanno sui muri, e l'areografo è uno strumenripulirlo a sue spese; poi aveva tentato di met- to di precisione usato per decorare più gli oggetti che le pareti. É vero, tere in piedi una "commissione ci sono molti che imbrattano graffiti", fallita miseramente a a caso, ma ce ne sono anche causa di divergenze opinionali: giovani che chiedevano spazi Una bomboletta tanti che creano le loro opere cercando di rispettare il terricontro anziani che volevano tassare le bombolette spray. standard subirà torio. Stando a quanto rivelato dal quotidiano "La NazioUn'idea alquanto bislacca direun rincaro di 8 ne", da dove apprendiamo la notizia, una bomboletta stante voi, ma non secondo il PdL, dard (400ml) subirà un rincavisto che proprio mentre ci ac€ di accisa ro di 8€ di accisa, segando le cingiamo alla messa in stampa di Riot Van, scopriamo che il partito dovreb- gambe a tutti coloro che vogliono avvicinarsi be presentare a breve un decreto-legge contro a questo fenomeno. l'imbrattamento dei muri, che ci ricorda molto Vogliono farci credere che il degrado urbail proibizionismo di tanto tempo fa. Ad oggi (10 no in Italia sia dovuto alle scritte sui muri, e maggio), il testo prevede: restrizioni alla vendi- non magari dai manifesti elettorali abusivi, ta delle bombolette spray ai soli utilizzatori cer- di cui poco si parla: forse perchè il Parlamentificati per cercare di contrastarne l’uso, l’ina- to si appresta a varare l'ennesima sanatoria sprimento delle sanzioni previste dal decreto (dal 1996) degli abusi sulle installazioni pubsicurezza del 2009 e la tracciabilità di ogni sin- blicitarie, celata nel decreto Milleproroghe. gola bomboletta con un codice da stampare in Pensate solo che la multa per questo tipo di modo indelebile per contrastare il commercio degrado legalizzato è di 1000 euro, a prescinnon autorizzato. Per dissuadere ulteriormente dere che si mettano 20 o 10.000 manifesti, la vendita di bombolette sarebbe introdotta un costo irrisorio per gli ingenti fondi dei paranche un’accisa pari a due euro ogni 100 millili- titi. Anzi, costa meno farli abusivi (ed essere tri di prodotto. I proventi dovrebbero alimenta- multati) che acquisire spazi pubblicitari regore un fondo per il ripristino dei danni provocati lari. Alla faccia del decoro.


Grafica Riot Van

Murarte: da una libera espressione ad interventi di estetica urbana

I muri antistanti i poli universitari sembrano bacheche di Facebook, con pareti che perdono intonaco e manifesti mezzi strappati. Ma è possibile che non possano essere istituiti spazi appositi, con pannelli sopra i muri? É così difficile da capire, dopo venti anni di manifesti abusivi, che se non si prende posizione il fenomeno non può che degenerare, come infatti sta avvenendo? Si fanno i processi ai writers, ma chi davvero rovina i muri viene lasciato impunito. Un esempio su tutti, Casaggì: a prescindere dalle idee politiche, sta letteralmente pisciando fuori dal vaso. Un conto è appunto, mettere qualche manifesto nelle università, un'altro è tappezzare la città (coprendo tra l'altro anche lavori artistici commissionati dal Comune, come il graffito della Fortezza da Basso) con i propri slogan. Come sempre la soluzione sta nel mezzo: il Comune deve dare spazi e risposte serie al bisogno degli artisti che vogliono esprimersi, mentre i writers devono capire che se continuano a fare i comodi loro, saranno sempre visti come "furfanti" e le loro opere cancellate al grido di "degrado!" Di spazi ce ne sarebbero a bizzeffe, basti pensare solo a tutti i pannelli provvisori degli (eterni) lavori in corso, oppure muri di proprietà del Comune... anche perchè, meglio concedere lo spazio per consentire la realizzazione di un bel graffito, o invece aspettare che venga riempito di manifesti elettorali abusivi? #09 - Luglio 2011

C'è chi, dei tanti manifesti attaccati dovunque, prende frammenti e crea quadri, come negli anni '50 Hainse: per i priimi affichistes, infatti, i pittori non dovevano più essere spiriti individuali, astratti, finiti, isolati gli uni dagli altri e dalla realtà quotidiana della città nella quale vivevano, ma dovevano, al contrario, partecipare alla vita urbana, svelarne certi elementi particolarmente significativi, compatibili con l'evoluzione della storia dell'arte, un po' come Clet fa adesso con i cartelli stradali. Questo ragazzo, che preferisce rimanere anonimo e che quindi chiameremo Abe, vede il graffito come una forma di conflitto sociale, come forma di invasione alla proprietà privata, come sfogo dell'impossibilità di potersi esprimere in altri canali: i muri sono visti da tutti, i muri diventano la tua galleria d'arte (visto che quelle vere raramente ti prendono in considerazione). Sostiene che la città sia troppo repressiva, un parco giochi per turisti, ed è quindi normale che i graffiti vengano visti come attentatori alla bellezza della città. Ma non basterà cancellarli per risolvere il problema, e, come in ogni cosa "proibita", per uno che viene presto ce ne sono dieci pronti a prendere il suo posto. Abe, per quanto riguarda De Corato, cerca di fargli notare che l'aereografo non c'entra proprio nulla con il writing. Del tagging non dice ne bene ne male, e cita quel Turk182 di NY che diede inizio a tutto, facendo proseliti nel resto del mondo.

Il progetto Murarte, presentato ufficialmente nel '99, nasce principalmente dall'esigenza di affrontare due diverse tematiche urbane: da una parte, l'esigenza di agire nel riconoscere alcune realtà artistico-giovanili spesso sconosciute e clandestine ma che nascondono una forte potenzialità di espressione e creatività; dall'altra, la necessità di attivare nuove iniziative a basso costo per combattere il degrado fisico di alcune parti della nostra città migliorandone la percezione. Ecco dunque che alcuni muri della città si trasformano in una originale "tela urbana" pronta ad accogliere la creatività dei giovani di Murarte che, grazie ad un tesserino ed una lettera di autorizzazione rilasciati dal Comune, saranno, per un tempo minimo di quattro mesi, i realizzatori ed i gestori della porzione di superficie muraria a loro assegnata. Il progetto MURARTE Ë stato realizzato per la prima volta nella città di Torino e sta diventando un vero e proprio network, al quale hanno già aderito altre città italiane. Anche i comuni di Prato e Scandicci aderiscono al network del Progetto, e hanno deciso di aprirsi ai linguaggi giovanili dei writers mettendo a loro disposizione alcune superfici sulle quali far realizzare le loro opere. Quali sono gli obiettivi del progetto? • Offrire nuove soluzioni per valorizzare e stimolare la creatività dei giovani • Combattere il degrado fisico di alcune parti della città migliorandone la percezione • Offrire nuovi stimoli per l'imprenditoria giovanile

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The otherside I

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luoghi dove è permesso, schedando e violentando la libertà personale. Incredibile come a Firenze, città che sull'arte vive da sempre, non si faccia niente se non cercare di reprimere con multe salatissime e impegnando gli agenti disponibili per correre dietro a dei giovani il cui unico crimine è quello di voler sfogare la propria rabbia ed il proprio disagio disegnando. Essendo un movimento cosi grande non si può certo colpevolizzarlo per quei pochi che sbagliano posto su cui buttare giù i propri sentimenti, che spesso vengono confusi da chi non è dell'ambiente con i graffitti. L'arte non può essere nè bene nè male, nè bianca nè nera, ma solo un'espressione dell'essere di ogni persona in un preciso momento storico. Tutti si fermano al loro piccolo mondo, al loro muro, senza cercare di capire le cose nel loro insieme: non si può criminalizzare un disegno. Se il posto è sbagliato sta al Comune trovare la soluzione, che certo non può essere la sola repressione. Il nostro caro catto/centrista/scout sindaco Renzi invece di farlo diventare un vantaggio, di trasformarlo nel futuro artistico della nostra città, come hanno fatto molte città europee con ottimi risultati, invece di aiutarlo a migliorare legalizzandolo, lo criminalizza con un'ottusa e antica ristrettezza mentale. L'arte è arte, è una cosa che viene da dentro, dall'anima, non si può ammanettare ne imprigionare. I graffiti e l'arte in genere sono qualcosa che non fa male a nessuno, anzi spesso cercano di smuovere le coscienze addormentate dal grigiore urbano. Cerchiamo di evolverci e di aiutare a far crescre questo movimento artistico in una maniera sana e consapevole, di vedere le potenzialità e la bellezza racchiuse in questa disciplina, che diventi un valore aggiunto per questa città provinciale che non riesce ad uscire dall'epoca del rinascimento. Migliora anche tu questa città comprando una bomboletta.

Foto RiotVan

mpossibile e sbagliato è cercare di definire il movimento artistico graffitaro, perchè racchiude tipologie di persone diverse per età, estrazione e contesto sociale. Essendo divisi in crew, bande spesso incompatibili tra loro per ideologie e stile (molto scorretto e causa di guerre tra le crew è il crossarsi, cioè il montare sopra un graffito con un altro), le filosofie che spingono i giovani a graffitare sono molteplici. Avere un nome d'arte è una delle cose che invece li accomuna. Ogni graffitaro ha la propria tag che lo rende riconoscibile nella jungla urbana. Taggare per la città diventa come marcare il territorio: più pericoloso e difficile è il luogo e più si è i king della city. Ogni crew ha la sua tag che viene elaborata e personalizzata. L'essere riconoscibili è una delle cose fondamentali, trovare il proprio stile, inventarsi un simbolo che rappresenti l'espressione dell'essere di ogni singolo artista e che lo renda unico. I bombing sono quei graffiti fatti velocemente in luoghi difficili e pericolosi dove il tempo è tiranno e il rischio è alto. Ci vogliono bombolette ad alta pressione per questo tipo: per fare un throup spesso non è importante nè l'estetica nè essere accurati e precisi ma solo la velocità. La filosofia del bombing è forse la piu hardcore. Non importa cosa c'è sotto la tag, che esso sia un muro o un treno, l'importante è solo la firma: quello sono io, voglio essere ovunque, voglio che tutti mi vedano e mi riconoscano in questa società che ci mette ai margini. Non è interesse del graffittaro imbrattare i monumenti, un artista porta rispetto all'arte e ama i muri, i treni e tutto cio che sia visibile. In ogni città ci sono dei muri legali, ma sono pochi e situati in luoghi spesso nascosti e difficili da raggiungere. Questa mancanza di spazio rende molto difficile il potersi esprimere al meglio, perchè ci vuole troppo tempo su un muro illegale per poterlo fare bene. D'altra parte, un graffito fatto su un muro legale ha vita corta, essendo troppo pochi i muri e troppi i graffittari. Spesso le forze dell'ordine abusano del potere che hanno anche in quei

Matteo e Alice

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foto di Omid Zarei

L'arte molesta Reduci dalla loro prima collaborazione alla torre di S.Niccolò, dove hanno realizzato un'imponente impalcatura artistica, Clet e Bue ci aiutano a capire meglio come stanno le cose. Entrambi con qualche trascorso burrascoso con il comune per la loro smania creativa, ci offrono il punto di vista di coloro che nelle gallerie d'arte "stanno stretti". E meno male, perchè l'arte è e deve essere alla portata di tutti. L’ in t er

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potrebbe essere anche l'attitudine di oggi a volere restaurare i centri storici secondo un'idea banalizzata e sbagliata di un passato in realtà ben più vivo e colorato. In questo caso si tratta di un degrado della creatività umana, della sua ricerca spirituale ed estetica, ben peggio di una brutta scritta sul muro.

Clêt-à-porter

Non sei un writer, però anche tu esprimi la tua arte in spazi pubblici, dove in teoria non si potrebbe "esporre" alcunchè. É un modo di bypassare le gallerie d'arte, è una forma di protesta o è "solo" un gesto artistico? La street art esiste da sempre ed esisterà finche ci saranno delle "street", è l'espressione di una società, conformista quando viene canalizzata dai poteri economici o politici, libera quando viene direttamente dal cuore dell'artista. Per essere considerata un gesto artistico però, ci vogliono i criteri qualitativi, senno si tratta soltanto di una protesta.

Visto che anche tu operi in contesti urbani e spazi pubblici, vorremmo una tua opinione sul nuovo decreto del PdL Qualsiasi proibizionismo nei confronti della street art è a vocazione fallimentare, la necessità espressiva è intrinsecca all'uomo e l'unica strada per tentare in qualche modo di controllarla è l'educazione al rispetto dell'altro dando inanzitutto l'esempio!! Importante ricordare che la costituzione Italiana difende la libertà di espressione artistica!

Esistono a Firenze collettivi artistici che si occupano di street art? Se non ci sono, sarebbe proficuo e fattibile crearne uno che magari dialoghi con il comune per trovare spazi e idee? A Firenze è nato poco fa una pagina fb "Florence street-art" non so con quali intenti, niente di male anzi ai collettivi artistici, resta fondamentale però la produzione artistica stessa, speriamo sempre più originale e creativa.

Come ti sembra si muovano le istituzioni fiorentine rispetto all'avanzata di quest'arte più underground di altre? Il comune di Firenze si muove furbamente nel senso che non si muove. Voglio pensare che la municipalità stia prendendo conoscenza del fenomeno...

Due domande due a Booe

Secondo te esiste davvero il problema degrado sui muri o è più che altro polemica? Se esiste, ti viene in mente una soluzione meno repressiva di quella del PdL? Il degrado è una parola usata in tanti modi,

L'omino di Clet, la torre di San Niccolò rivisitata da te e dal tuo collega francese, le tante associazioni giovanili più o meno legate alla street art e un certo fermento musicale alternativo. Secondo te sono segnali di che cosa? Qualcosa forse si muove e ai piani alti, ma anche ai piani bassi, in pochi se ne accorgono? Sono segnali di cambiamento. Voglia di fare arte attraverso forme non convenzionali in una città che E' ARTE. Ogni nazione ha il suo

modo per raccontarsi attraverso la street art, con motivazioni e tematiche sempre differenti. In Italia non potrebbe essere come in altri posti e viceversa. Esistono artisti molto validi che fanno fatica a emergere. Essere qui a parlarne ha senso proprio in funzione di questo. Non bisogna arrendersi. Piani alti o piani bassi auspico semplicemente più spazio per raccontare un'arte che è incredibilmente contemporanea, immediata e con una forte attenzione estetica. Le multe-fake, le maschere in giro per la città, perchè fai quello che fai? Perchè non potrei fare nient'altro. La mia passione è la mia vita. Dopo anni di dedizione al writing ho iniziato a evolvermi verso altre modalità per comunicare il mio stile. La street art mi permette di raccontare i miei soggetti 2530 in modi sempre diversi. Faccio una continua ricerca sui materiali e cerco sempre la soluzione per poter comunicare quello che penso senza essere invasivo ma comunque di impatto. Al limite della legalità e nel rispetto di chi ha fatto la storia di questa città. Con una buona dose di fantasia e tanta voglia si possono ottenere risultati inaspettati. Clet e Booe ritratti di Poop


THE VENKMANS U

“I mutanti ogni tanto escono e si impossessano di noi”

A: Io e Daniele facevamo parte dei Cage of Candy Floss ci chiesero di fare delle date estive. Non provavamo da un anno e il nostro bassista non poteva per problemi di lavoro, fu così che chiedemmo a William, che al momento era libero, la disponibilità. Facemmo l'ultima data del progetto precedente al Tamburello rock. W: C'era stato un contatto, un avvio durante l'estate, poi comunque la formazione ufficiale e la nascita dei Venkmans è stata a settembre 2010. In realtà era già nato il progetto Venkmans e avevamo già composto un pezzo durante le prove. L'unico che mancava era Francesco e quindi ancora non avevamo venature elettroniche.

n mese fa hanno vinto le selezioni Toscana Italia Wave, abbiamo deciso così di andare a conoscerli più da vicino. Mi decido e mi inoltro nelle colline sopra Pontassieve alla ricerca del rifugio dei The Venkmans, dove ogni settimana si ritrovano per provare i nuovi pezzi e lavorare su quelli già scritti. Riesco a trovare la strada giusta dopo qualche tentativo vano ed eccomi, ospite nel garage adibito a studio di registrazione e sala prove. Mentre mi sistemo in un comodissimo divano blu ascolto i ragazzi che provano. Mi accorgo di non aver mai sentito quel pezzo nei live e scopro che, come mi confermeranno successivamente, lo stanno sperimentando per la prima volta. Dopo aver aperto il bandone per permettere ai fumatori di coltivare il vizio, ci scambiamo di posto ed inizio a indagare su di loro, mettendoli sotto la lente di ingrandimento.

La prima domanda è obbligatoria, quasi un clichet : come avete scelto questo nome? R: Il nome viene dal film Ghostbuster, un tributo a Bill Murary, che interpretava il dottor Peter Venkman: la passione per questo film ci accomuna. In realtà c'erano in ballo altri nomi ma questi te li

The Venkmans dice Daniele... D: I nomi erano “I Teschi” , con il quale potevamo fare elettro-dance oppure un altro poteva essere “Le Ghiandole” (ride)... Ma è davvero così difficle da pronunciare? A: Tutti inciampano nel pronunciarlo, non sappiamo come mai. Ci è successo anche durante le selezioni dell'Italia Wave: il presentatore ci annunciò male prima dell'esibizione, “ecco a voi gli uenkmans”. Quando poi ci fu il momento della premiazione, disse “Adesso non vi dispiacerà se sbaglierò di nuovo pronuncia”. Prima che riuscisse a dire il nome avevamo addosso i gomiti di chi era venuto a vederci. Un bel momento. Passiamo alla parte strettamente biografica. Raccontateci di quella volta che vi siete detti “formiamo i The Venkmans”.

È stato lui allora a proporre di introdurre il sintetizzatore? A: Cercavamo un tastierista, e quindi chiedevamo a giro se qualcuno conosceva un tasterista. Riccardo rispose: “Mio fratello ha il Synth” e noi “Si, ok. Ma lo conosci un tastierista?” R: Gli dissi che mio fratello faceva il dj e quindi aveva la strumentazione. Dissi agli altri che sarebbe stato meglio se fosse venuto anche lui, perché se ci fossimo messi noi a cercare i suoni sarebbe stata davvero dura. W: In effetti si può dire che da quando è entrato lui abbiamo preso una via più elettronica. Chi scrive le canzoni? C'è qualcuno più ispirato tra di voi, oppure collaborate dividendovi il lavoro? A: I pezzi li facciamo io e Daniele (ride). Scherzi a parte, come hai potuto vedere, collaboriamo tutti insieme, per la composizione ognuno mette del suo. Ai testi invece ci pensa William. Allora questa domanda la facciamo direttamente a te: hai mai pensato di scrivere in italiano? W: Ci ho provato in progetti passati ma secondo me bisogna sapere cosa vogliamo fare. Se vuoi scrivere in Italiano devi sapere che ti metti in competizione esclusivamente nel mercato italiano. E' vero che sarebbe anche una novità, però credo non valga la pena. E che cosa è che vi ispira? W: Salsa di soia R: In realtà ci sono i mutanti quassù. Ogni tanto escono e si impossessano di noi.

THE VENKMANS sono: WILLIAM CAVALZANI (VOICE – BASS) RICCARDO SANTI (DRUMS) ANDREA CELLI (GUITAR) DANIELE CENI (GUITAR) FRANCESCO SANT(SYNTH-KEYBOARDS)

Con Riot Van abbiamo seguito da vicino la scena musicale fiorentina, che sta vivendo un periodo di discreto fermento, dopo un periodo di stasi, in cui le cose sembravano essersi fermate. Voi come vi inserite in questa scena musi-

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Immagini dal film: Ghostbusters- 1984

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cale? Avete avuto rapporti o collaborazioni con E il vostro primo concerto, invece? altri gruppi locali? R: Abbiamo suonato insieme a vari gruppi e ab- W: Il primo concerto fu unico, a biamo stretto un rapporto di amicizia con i Plug parte il fatto che furono due nella & Play e con Syrah in particolare, con cui faremo stessa serata, al Glue e alla Limonaia, non sapevamo che cosa avremuna data insieme al Polistreet Festival. A: Per noi la scena è molto attiva, abbiamo suo- mo proposto. La cosa positiva e che nato in tutti i locali fiorentini da i più piccoli ai più ci fa piacere è che la gente, che era a lì a vederci, dice che abbiamo fatto grandi Viper e Flog compresi. W: Di solito si dice che a Firenze non ci sono lo- un salto di qualità enorme. Era il 7 dicali per suonare. I posti invece ci sono e ne sono cembre 2010. stati aperti anche ora di nuovi Avreste mai detto come il Glue. E' solo che bisogna che sareste riusciti a darsi molto da fare, la gente non Il nome viene vincere le selezioni di ti chiama, devi esser te a farti dal film Italia Wave? vedere e trattare. R: Inoltre capita, essendo un Ghostbuster, un A: Non avevamo niengruppo emergente, che ci siate in mano, nessun cd no locali quasi vuoti, è proprio lì tributo a Bill e nessuna demo. Il proche devi cercare di suonare meblema è stato segnarsi, glio per convincere i pochi che ti Murray abbiamo registrato in sono venuti a vedere. fretta e furia tre pezzi, il Dato che dovevo e volevo intervistarvi, ho ragazzo dello studio si ammalò, e quindi ascoltato un po' di vostri pezzi. Quello che facemmo tutto in due ore e il giorno dopo ho apprezzato d i più è stato 'Juliet the disco'. William e Daniele fecero l'iscrizione. Come è nata l'idea? E volete spiegarci chi è R: Io vorrei aggiungere che il contest Italia Wave è stata un esperienza positiva. A parJuliet? W: L'ho ideata in Spagna durante una vacanza te la prima sera all'EX-3, dove c'era un audio insieme a Daniele nei paesi baschi. Juliet the di- scandaloso, le serate e le selezioni successisco vuole essere il nostro biglietto da visita, dato ve sono state formative e c'erano dei gruppi veramente di qualità, soprattutto in finale. che risulta il più apprezzato dal pubblico. D: Magari è anche il pezzo più semplice sia come struttura che come orecchiabilità e forse per Come vi state preparando per Luglio? quello piace e entra in testa. A: Stiamo componendo pezzi nuovi oltre a W: Il testo vuole essere un misto tra l'era mo- quello che hai sentito stasera. Facciamo tutto derna e il periodo invece di Romeo & Giulietta. il necessario per prepararci all'esibizione. Il racconto di Shakespeare rivisitato ai giorni nostri. Immaginatevi Giulietta adesso in discoteca Lasciateci con una news in anteprima, uno e un ragazzo che la vuole abbordare. scandalo da copertina o uno scoop da rivista di gossip. Raccontateci qualche vostro aneddoto, qual- W:Il titolo del nuovo pezzo, quello che hai senticosa che vi piace ricordare. Ogni band che si to, sarà “Zuppa di pomodoro”. (sarà vero? n.d.r.) rispetti deve averne qualcuno.... A: Una cosa che ricorderemo sempre sarà quan- Saluto i The Venkmans, li ringrazio per la disponido siamo andati a registare la demo nello studio bilità e prenoto un'intervista esclusiva in attesa del Savonarola 69. Eravamo tutti andati a dormire loro primo disco. Scrutando il programma dell'Ia cassa di William, ci svegliammo belli pimpanti talia Wave notiamo che suoneranno il 16 luglio, pronti per una giornata impegnativa. E fin qui, prima di Lou Reed e Verdena. Non male suonare tutto nella norma. Solo una volta usciti ci siamo prima di chi ha fatto la storia con i Velvet Underresi conto che non avevamo fatto i conti con ground. Una bella occasione per i 5 giovani toscani la gara podistica trovata appena usciti dal can- per far conoscere il proprio talento e per far notare cello. Facemmo tutta la strada a passo duomo, che la toscana è terreno fertile per nuove band. rischiando di non registrare, con gli ultra settan- Non ci resta che augurare un bel in culo alla balena tenni che ci gridavano: “Mi schiacci, mi schiacci, per l'esibizione di Lecce! mi schiacci!” Francesco Guerri

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UN’OASI NEL CUORE DI KABUL

Organizzazione, scuola, film: quando lo skateboard diventa evasione

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del Medio Oriente contemporaneo. A presentare il film era presente lo “Crocevia dell’Asia centrale”, così viene chiamato l’Afghanistan. Attraversato e calpestato da anni. Conflitti continui dati dai cambi di po- stesso Kai Sehr che, durante la nostra intervista si è detto soddisfatto e tere. Prima, monarchia con il Re Zahir Shah, poi Repubblica. L’invasione felice del successo del suo lavoro che, fin da subito, ha ricevuto premi e sovietica nel ‘79, e poi i Mujaheddin che si facevano guerra tra di loro per riconoscimenti a livello internazionale, come il premio “Cinema for peagovernare, è da qui che nascono i Talebani, quelli che volevano soppri- ce 2011” all’ultimo festival di Berlino e la possibilità di presentare il film in mere ogni segno islamico del passato del paese. Ecco però che vengono prima mondiale al "Santa Barbara International Film Festival". spodestati, dagli Statunitensi. E poi ci sono le elezioni e la vittoria di un -Non ci aspettavamo tutto questo successo. E’ capitato tutto così rapidapresidente, Karzai. Però non dura molto, e alle successive elezioni rende mente che non me ne rendo ancora conto, addirittura quando ci hanno possibile il ritorno dei Talebani, che vincono, e poi.....Bombe. Macerie. chiamati a Santa Barbara, il film non era ancora finito! E per quanto riguarda Berlino...beh è sempre stato un sogno per me andarci. E’ stata Morte. Una profondissima crisi economica e sociale. Oliver, australiano, parte per Kabul per far visita alla sua ragazza impe- una grande emozione per me e per tutte le persone coinvolte nel film.“Skateistan - Four Wheels and a board in Kabul” questo gnata in una missione di volontariato. Con sè una valigia e il titolo del lungometraggio che cerca di spiegare il produe tavole da skateboard. getto di Oliver e Sharma di investire, in un paese dove Skateboard? A Kabul? Dove ci sono norme che escludo- Tutti volevano mancano beni primari, acqua ed energia elettrica, nello no le ragazze dall’andare in bicicletta? Si, Skateboard. skateboard. Proprio queste due tavole arrivate dall’Australia segnano provare, -Skateistan è nato come un progetto organico nel 2007, l’inizio dell’incredibile storia di Oliver Percovich e Sharma vedere cosa e ancora oggi procede a pieno ritmo. E ‘ stato Oliver a Nolan, i due ragazzi che nella capitale afghana fondano portare il primo skate in Afghanistan, io l’ho incontrato nel 2007 la ONG “Skateistan” (skateistan.org), la prima stavamo poco dopo e insieme abbiamo iniziato a fare skate per scuola mista di skateboard in un paese mediorientale, e facendo. strada. La cosa sorprendente è che ogni volta che inizianel mondo. vamo a fare skate, ci rendevamo conto che dopo pochi L’associazione ha attirato l’attenzione anche del regista e minuti eravamo circondati da bambini e ragazzi che ci skateboarder tedesco, Kai Sehr, che ha deciso di farci un film-documentario per raccontare e far conoscere una Kabul che va con- guardavano incuriositi. Tutti volevano provare, vedere cosa stavamo tro lo scenario comune di distruzione. Un’oasi che ha puntato sulla mag- facendo. Era una cosa totalmente nuova per loro. Lo skateboard in Afgioranza della popolazione, il 68% di questa, infatti, ha meno di 25 anni. ghanistan non lo avevano mai visto prima! Quando poi cominciavano ad Il film è stato presentato in prima nazionale al cinema Odeon di Firenze avvicinarsi vedevamo sui loro visi l’eccitazione all’idea di salire su quella all’interno del festival “Film Middle East Now”, rassegna internaziona- tavola con le ruote. E noi eravamo felici di potergli mostrare come funziole di film e documentari che raccontano la cultura e la società dei paesi nasse. E proprio dalle sensazioni di questi incontri è nata la nostra idea,


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che poco a poco ha preso corpo e si è sviluppata.Insieme al regista, abbiamo intervistato il giovane co-fondatore e deputy director Max Henninger, che ci ha raccontato della nascita di Skateistan. La scuola, ad oggi, conta 12 istruttori afgani e 300 ragazzini che seguono le lezioni in un grande Skatepark inaugurato nel 2009 di 1.750 metri quadrati costruito con fondi internazionali provenienti da Norvegia, Germania, Danimarca e Canada su un terreno di oltre 5mila metri, donato dal Comitato Olimpico Nazionale dell’Afghanistan. -Vogliamo creare delle opportunità per i bambini e i giovani per i quali stiamo lavorando- continua Max Henninger -Skateistan per noi è uno strumento per promuovere progetti nuovi e attirare tanti ragazzi facendoli partecipare attivamente. Creare un posto dove possano imparare ed esprimersi liberamente, cosa che non possono fare nella vita normale. Abbiamo costruito due classi dentro la nostra struttura, dove vengono seguiti corsi di arte, giornalismo, informatica… abbiamo provato a collegare i nostri studenti con il resto del mondo, cercando di creare nuove opportunità per loro. Imparano divertendosi, l’unica regola che c’è nella nostra scuola è che per partecipare le lezioni scolastiche devono essere frequentate regolarmente!E proprio grazie a questo piccolo compromesso la ONG è riuscita nel 2010 a far tornare a scuola ben 29 ragazzi e ragazze di strada . -La chiave con cui ho voluto parlare di Skateistan è incentrata sui giovani di Kabul, per quello che sono. Ragazzi e bambini cresciuti troppo in fretta che, attraverso gli skateboard, sono tornati a godere della loro età e che, attraverso l’insegnamento, possono progettare insieme un futuro.spiega il regista Kai Sehr -Quando ho conosciuto i ragazzi e i collaboratori della scuola ho visto che loro e le loro vite sono diversi da ciò che molti potrebbero pensare. La mentalità occidentale, secondo cui in Afghanistan non è cambiato nulla ed è solo un paese di guerra, rimane ad un livello superficiale. Tutti i bambini del mondo rimangono bambini, con i loro sogni di libertà e divertimento, e nel caso di Kabul tutto questo si è trasformato, perché no? Nel fare skate. Il film è una grande opportunità per far vedere un Afghanistan che può cambiare e sta cambiando.E questo cambiamento nasce proprio come una concreta capacità di aggregazione sociale; quello che si cela dietro alle rampe e ai salti dello Skatepark sono ragazzi di etnie e classi sociali diverse ma soprattutto bambine e giovani afghane che possono studiare, crescere insieme e fare sport e divertirsi in uno spazio pubblico. Evadere dalla realtà anche solo per pochi salti, per poche curve, mentre le tavole sfrecciano nella polvere della città in un’oasi che potrebbe diventare sempre più grande. Alessandra Giachetti Chiara Morellato

é LA STRADA CHE TI CHIAMA E

NON PUOI PROPRIO FARCI NULLA I ragazzi di ParkourFirenze: “Être fort pour être utile”

Sono molti gli sport urbani come lo Skateboard che hanno al loro interno una filosofia che qualunque appassionato può seguire. Esuberanza, lotta quotidiana per superare se stessi facendolo insieme agli altri, cadendo e rialzandosi insieme. Confronto e solidarietà, per godere assieme degli stimoli che solo la strada può far intravedere. Questa filosofia e due tavole da Skateboard hanno portato a quello che è Skateistan oggi, un esempio tangibile di un traguardo a cui molti vorrebbero arrivare. In questo ambito prende le mosse a Firenze un movimento parallelo: “Parkouristan”, basato su quella disciplina metropolitana nata in Francia alla fine degli anni ‘80 e nota con il nome di Parkour:

”Parkouristan” vuole essere una scuola di Parkour in Afghanistan- ci spiega Giulio uno degli ideatori del progetto -dedicata all’insegnamento di studenti maschile e femminili con l’intento di creare un punto di ritrovo e di ricreazione nel quale i giovani Afghani possano riunirsi, evadere dalla dura realtà a cui è stato sottoposto il loro paese, dove poter stringere legami che trascendano dalle barriere sociali e urbane, in modo da migliorare le loro condizioni di vita e favorire un cambiamento personale senza costrizioni o limiti-. Nascere come una ONG senza fondi internazionali non è però un’impresa facile e in occasione del festival “Film Middle East Now” svoltosi a Firenze, i ragazzi di ‘ParkourFirenze’ ci spiegano cosa Max Henniger ha consigliato loro… -Ha cercato di spiegarci alcune cose riguardo all’organizzazione. Ci ha dato un paio di consigli che dovremmo mettere in pratica al più presto: trovare una ONG già esistente a Firenze, o comunque in Italia, e poi andare a Kabul per un po’ di tempo, per capire cosa significa, davvero, vivere là. Ci stiamo muovendo per mettere in pratica entrambi i consigli. Skateistan ci ha sorpresi e ci ha dato la spinta giusta per creare qualcosa di simile, crediamo in questo progetto e speriamo che possa coinvolgere anche tanti altri ragazzi. Intanto proviamo a spargere la voce a Firenze, poi si vedrà-.


Grafica RiotVan

TUTTO QUELLO CHE MI FA GIRARE GLI INGRANAGGI mo (Dio non esiste), questo ragazzone può finalmente Mi fanno girare gli ingranaggi i patiti integrali del digitale, convincersi di essere entrato a pieno diritto nel mondo capaci di sostituire con un E-Reader l'ebbrezza di tenere della cultura (non è vero, ma lui non lo sa: shhhh...), così in mano un libro; non è questo il posto dove elogiare i austero e poco hi-tech e a lui poc'anzi così distante: e, gioia vantaggi di questo oggetto, visto che sono qui esclusiva- "Il cazzo di suprema, senza cessare di essere il cazzo di nerd che tutti mente per lamentarmi e criticare. ricordano. In questo momento mi trovo in treno e ne ho un esem- nerd che tutti Nell'innovazione informatica Arte e Tecnica si trovano plare – di spippolone e di E-reader – proprio di fronte. d'accordo, e con un obiettivo comune: far sentire evoluti Immaginatevelo (lo spippolone), contratto, stempiato e ricordano" gli imbecilli. bovino, alle prese con l'ultimo bestseller in formato ePub di Sven Stikatzsonn, tra i giallisti scandinavi uno dei più noti. Tutto que- Mi si consenta di fare un parallelo (appena percepibile ma pur presensto grazie ad un gioiellino della Apple per cui probabilmente ha portato te, se non ce lo vedete non mi interessa) tra questi E-ntellettuali e gli il sacco a pelo davanti all' ESSEDì, subito dopo aver consigliato a sua ascoltatori di Allevi. «Che gioia, posso restare il cretino che sono senza però privarmi di un po' di quella che mi dicono essere la musica classimoglie di abortire. Ma, ad uno sguardo più attento, non sta leggendo: sta spippolando! ca del nuovo Millennio (e di nuovi Mozart non ce ne sono poi tanti)». Cioè sì, sta scorrendo le parole con gli occhi, ma NON legge: qualcosa Eureka! nella sua faccia fuga ogni dubbio riguardo alla reale passione di costui Bastiano per la letteratura noir finnica. Milano, 23 maggio 2011 Nel momento in cui diventa possibile avere un libro dentro uno scher-

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Il Filiman

Cruciverba

Orizzonatali: 1-Così gioiscono i cani. 12-Un

Houdini meno rude. 13-Era “grande” in un film del 1983 diretto da L.Kasdan. 14-L’Arigliano cantautore italiani (iniz.). 15- Riconoscere qualcuno non colpevole di ciò per cui viene accusato. 19-Cittadina del Trapanese. 20-Il nome di Bhabha, filosofo indiano teorico del postcolonialismo. 21-Figlio di Raab, marito di Rut e padre di Obed. 23-Lucarelli scrittore di gialli (iniz.). 24-Soru che fu presidente della regione Sardegna fino al 2008(iniz.). 25-Maestro di Demostene. 26-Una Hyundai senza chiusure. 27-Detta legge sul set. 31-Risiedeva in una tranquillamente a 60 km da Islamabad. 38-Taylor storico pianista jazz (iniz.). 39-Lo è avere rapporti con consanguinei. 40-Al centro

del mondo moderno. 41-Nuova Tecnologia. 42-Fu capitale d’Italia. 43-Il “do” antico. 44Al centro del cono. 45-Antico cantore greco. 47-Licenza di uccidere. 48-Dolorosa ulcera della cavità orale. 50-Sono la fine di ogni “matador”. 52-L’Hazuki innamorata di S.Takiki. 54-I politici sono contrari al poterla usare in sede legale.

Verticali: 2-Ballo di derivazione jazzistica.

3-A reti bianche. 4-Fare ingiuste distinzioni. 5-Senza tregua. 6-Nationale Indoor Arena (Birmingham). 7-Elemento chimico di numero atomico 72. 8-Associazione statunitense di proprietari di armi da fuoco. 9-LA partita. 10-Storico Cinematografo in via de’Sassetti a

Firenze. 11-La Mary che affiancava Pazzo Gary in un film del 1974. 14-Il complesso delle alterazioni attraverso cui una cellula arriva alla sua morte. 16-Deposito naturale di pietrisco. 17Isola collinare delle Cicladi. 18-Comune della Provincia di Brescia. 22-Bifronte nome di donna. 28-Chiudono bottega. 29-Tubercolosi. 30Bob “Mc…” ex giocatore di basket e oggi vice allenatore dei Miami Heat. 32-I confini di Nantes. 33- Le iniziali di Tolstoj. 34-Un uomo meccanico. 35-L’inizio dell’esilio. 36-Parere contrario. 37-E’ un diritto e un dovere. 43-L’affinchè latino. 46-Controlla l’origine del prodotto. 48-Affiancano il centravanti. 49- Combatte al fame nel mondo. 50- Otto diviso due. 51- Città dei sassi (sigla). 53-L’aquila di Ligonchio (iniz.).



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