UFFICIO STORICO DELL'AERONAUTICA MILITARE
CRONISTORIA DELLA
AERONAUTICA MILITARE ITALIANA
V.
L'AERONAUTICA NELLA CAMPAGNA DI LIBIA Le operazioni in Cirenaica SETTEMBRE 1911 - OTTOBRE 1912 Relazioni e studi sull'impiego dell'Aeronautica nella Campagna di Libia (Ristampa del fascicolo dello. Rivista Aeronautica n. V del 1928)
ROMA, i989
Centro Cinefoto • tipografico A. M.
LE OPERAZIONI DI SBARCO IN CIRENAICA Nel pomeriggio del 30 settembre 1911 la 2a Divisione della 1a. Squadra con le R.R. Navi « Pisa» e « Amalfi » al comando del Contrammiraglio Presbitero si presentava davanti a Dernaf bombardava la stazione radiotelegrafica distruggendo e quindi si recava a Bengasi a raccogliere i profughi.
Bengasi.
Il 4 ottobre il Comandante in capo delle forze navali riu· nite 1·ecavasi con la 2· Squadra a Tobruk, e dopo averne inutil· mente chiesta la r esa procedeva senz 'altro al bombardamento dell 'unico forte ivi esistente ed all'occupazione della piazza con le compagnie di sbar co.
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L'8 ottobre la R. Nave <<Napoli», presentatasi nella rada di Dèrna, mandò un'imbarcazione a terra per chiedere la consegna dei nostri connazionali ivi residenti e tenuti prigionieri dalle autorità ottomane. L'imbarcazione però fu accolta a fucilate; la nave allora bombardò i punti della spiaggia; da cui i colpi erano partiti, e il Comandante della nave minacciò di radere la città al suolo se entro le otto dell'indomani i prigionieri non fossero stati restituiti. Questa minaccia ebbe l'effetto voluto, e difatti alle ore 8 del 9 ottobre la colonia italiana di Derna potè recarsi liberamente a bordo della nave, che salpò per Tobruk.
Il 17 ottobre l'ammiragli.o Presbitero, con le RR. Navi << Pisa>>, «Amalfi.», « San Marco», « Napoii. » e « Agordat J>, tre (;accia-torpediniere ed un piroscafo portanti tre compagnie dPl 40° fanteria, prese possesso di Derna, dopo a:"'vHe,-it-giorn:o-in· nanzi, vanamente intimata la resa della città ed eseguito un breve bombardamento della spiaggia, non essendo stato possi· bile sbarcare per lo stato .del mare. Il 16 ottobre, alle ore 16,15, il convoglio delle truppe destinatè a sbarcare a Bengasi sotto gli ordini del generale Ameglio, calpò da Augusta, dove erasi concentrato dai porti di Napol\ Palermo, Catania. Composto di 8 piroscafi ed ordinato su due eolonne, durante il viaggio, era scortato dalla prima divisione della prima Squadra agli ordini del vice ammiraglio AubY~ die aveva disposto a poca distanza attorno ad esso Je navi maggiori « Vittorio Emanuele» con l'« Orsa», « Regina Elena» ,.,_ Roma», «Etruria » e più lontano, a circa 4 chi lometri le siluranti << Spi.ca », « Serpente », « Sagittario », « Si.rio » <, Orfeo » ed « Olimpia ». Alle ore 10 del 18, il convoglio giunse davanti a Benga ,i, e ] 'Ammiraglio mandò subito ad intjmare alla guarnigione la resa a discrezione, imponendo per le ore 6 de]} 'indomani l 'ina1· beramento della bantliern. bianca sugli edifici governativi. La risposta evasiva data dal Comandante deHa Piazza fece però prevedere che si sarebbe incontrata resistenza e pertanto s 'impiegò il resto della giornata nel preparare lo sbarco e ricouo· e,e;ei'e Ja costa. Alle ore 6 del giorno 19, termine .imposto per la resa, nes~una bandiera bianca apparve sugli edifici di Bengasi: svento)ava anzi quella ottomana sulla Caserma della Berca. Si affrettarono alJora le operazioni prelimina.ri. _Il tempo era r.att1vo: minacciava pioggia ed il mare era agitato. 7,
-5Alle 7,30 le navi aprirono il fuoco, battendo la spiaggi~ della Giuliana, le adiacenze della Berca e del Castello ed una polveriera a nord della città. Poco dopo sce.sero nelle imbarca· zioni le compagnie di sbarco della marina e 'sotto l'imperve!'.'· sare della pioggia e col mare ancor più mosso, presero terrft alle 8,50 senza resistenza, e si schierarono sulle prime dune, spingendosi con la sinistra fino al cimitero cristiano presso la Pu;nta Giuliana.
Punta Giuliana
L'avanzata però dei marinai quando essi s'inoltrarono ol. ' tre le dune, provocò ad un tratto un improvviso e nutrito fuoeo di fucileria proveniente da una serie di trincee praticate fra la Sebc.a ed il Lago Salato.
-6La massa dei nermc1 che man mano andava rivelandosi, era sparsa su fronte ampissimo, specialmente densa alla s-ua destra, verso nord, ed era forte di molte centinaia di beduini inquadrati da regolari turchi. Intervenute prontamente le artiglierie delle navi la resi· stenza del nemico ;fu scossa ed i marinai ed nn r eparto del 4° Fanteria si slanciarono alla baionetta sul nemico. Pròseguiva intanto senza interruzione lo sbarco e le nostre prime occupazioni andavano man mano rafforzandosi. Era intanto anche sbarcato il Comandante della divisione, il quale, informato della situazione e saputo che il Comandante dell'avanguardia progettava di avanzare contro la Berca con attacco combinato di fronte e per l'ala destra, approvò questo piano di attacco e, assunta la direzione del combattimento, ordinò che l'avanzata fosse ritardata fino alle 15,30 per poter avere a terra un maggior quantitativo di truppe e di mezzi di rifornimento. ·
All'ora predetta i . battaglioni del 4° Fanteria si mossero per l'avvolgimento, dirigendosi sulla Berca per la zona me·· <liana del Lago Salato, che era rimasto in secco. In perfet:ta corrispondenza di tempo iniziarono· I 'azione frontale i marinai e un battaglione misto del 4° e del 63° Fart teria e con ripetuti attacchi alla baionetta cacciarono il ne~ r11ico da tutte le sue trincee. Cadeva il sole, quando a Bengasi s'innalzò sulla Caserma della Berca la vecchia bandiera del 4° Fanteria, al posto d5 quella turca, già prima abbattuta da una cannonata delle nobh'e navi (]).
I servizi aeronautici nella zona di Bengasi La Squadriglia aeroplani di Bengasi Essa venne mobilitata in due giorni ed il 5 novembre 1911 risultò così costituita a Roma: Comandante: Capitano Cuzzo-Crea Alfredo. (l) Stato Maggiore del R. Esercito - Ufficio storico - Campagna cli Libia, Volume IV. ·
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Ufficiali: Sottotenente di Vascello Roberti Francesco, tene:hte Lampugnani Raul, tenente Bailo Luigi, sottotenente Cannoniere Umberto. Truppa: 1 sottufficiale, 2 motoristi, 1 falegname, 1 mano· ~,ale, 25 bersaglieri ciclìsti, forniti dai vari reggimenti. Apparecchi : 1 « Blériot » 50 Gnome, usato -1 Farman 50 Gnome - l «Asteria» (biplano). Hangars: 1 Bessoneu, usato - 2 di tipo « Mercandino » --- 1 di tipo «Austriaco». La squadriglia partì da Napoli per Bengasi il giorno 8 novembre divisa in due scaglioni: il primo costituito dal perso· nale ed un hangar Mercandino sul piroscafo « "'\Vashington », 11 secondo costitu,to dal rimanente materiale col tenente Bailo 1~ due militari sul piroscafo <<Enrichetta.». Il « vVashington » salpò direttamente per Bengasi e vi giunse il giorno 11 novembre; l'«Enrichetta» toccò prima Tri· poli e raggiunse poi Bengasi il 20 novembre. 11 campo assegnato alla squadriglia dal Comando di Di' isione era situato nei pressi della Berca ed esso apparve subito agli àviatori poco adatto, sia per la ristrettezza e per 1a irregolarità del suolo sassoso e pieno di buche, sia perchè non Yi era spazio sufficiente per l'atterraggio. Il Comandante della squadriglia, fatta quindi una rapida ricognizione della loca1ità a ridosso della nostra linea difon· fjva, riconobbe come più adatta una zona di terreno situata presso i pozzi di Sa.bi, in prossimità del mare e precisamente a ponente del villaggio sudanese ed a circa 600 metri dalla linea di dife~a, ed in parte protetta dal vento dalla col1ina del camposanto mussulmano. 11 Comando de11a Divisione dapprima si oppose all'occupa· zione di tale località ritenendola troppo esposta, ma poi, dietro l -'insi:-:;tenza de1 Comandante della Squadriglia, concesse l'auto· rizzazione richiesta. E così il giorno 19 novembre la squadriglia si trasferì al campo predetto e v'iniziò subito j lavori di adattamento ed D montaggio degli hangars e quello dei velivoli. Si rese pertanto subito necessario per il lancio degli aeropl~ni la costruzione di una piattaforma in legno lunga lOC, me· tn e larga 12, e ciò pcr chè il fondo di sabbia non era abba· stanza duro da permettere ag;li apparecchi di prendere suffi· ciente velocità per innalzarsi. -
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Circa poi gl'impianti degli hangars, malgrado le cure più scrupolose ed i ripieghi di ogni genere escogitati a conferire agli hangars stessi la maggiore possibile consistenza contro i Yenti impetuosi, il personale tutto della squadrig1ia dovette più volte per interi g1orm ed intere notti lavorare faticoBamente per impedire l'abbattimento di essi e quindi il probabile ç1.anneggiamento dei velivoli. Spesso, non ostante che il mare fosse distante dal campo circa 150 metri, i marosi, sorpassando e radendo l'alta spiaggia giunsero ad allagare il campo e gli hangars. Non appena fu possibile 1 per lo spostamento in avanti della nostra linea di difesa, il campo venne cambiato e portato sul margine della salina, ove il piano di lancio era ottimo sotto ogni rapporto e gli hangars un po' più riparati. Successivamente quindi vennero sistemate !e baracche per la t ruppa, per jJ deposito del materiale e per l'alloggio ufficiali. Gli apparecchi di cui era fornita la squadriglia, non appena giunti, furono subito montati. Il primo ad essere pronto fu il « F'arman », poi il « Blériot » 0d infine lo « Asteria ».
L'impiego della squadriglia nel mese di novembre. Il prirn0 volo a Bengasi fu compiuto dal sottotenente di vascello Roherti iJ giorno 25; fu soltanto un volo di prova che: a causa del maltempo, dovette essere interrotto dopo pochi mi nuti. L'apparecchio riportò la rottura di un'ala. Il giorno 28 il tenente Larnpugnani compie un volo di ~-'i~
minuti eseguendo un giro sulla linea delle trincee e ridotte; lo ::,tesso aviatore, il giorno appresso, porta a termine una ricognizione ad oltre 20 chilometri dalle nostre linee in direzione <li Suani Osman-Gariunes, e durante il volo viene fatto segno a fucilate di beduini. Il 30 egli esegue una nuova ricognizione, <folla durata di 57 minuti, in un raggio di 20 chilometri attorno alle linee nostre senza scorgere riessun reparto nemico nella .'.ona esplorata. IL CO~IBA'l1~I1IMFJNTO DI KOEFIA. - A Beno·asi nc:>i o ' 6 iorni susseguenti a1la nostra occupazione, i nuclei araboi:nrchi si erano di preferenza raccolti nelle zone vallive pres8o le oasi attigue alla città, allo scopo di meglio provvedere alla loro sussistenza e di mantenere il contatto con l 'abitato.
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Dopo avvi.saglie di avamposti un~ colonna si spingeva, i! 28 novembre verso Sidi Califà, e, a Koefia, le nostre truppf), abilmente . sfruttando gli ostacoli del terreno, sorprendevano un forte nucleo di beduini. che veniva decimato e lasciava ~q1 campo ben 21 capi e notabili nel combattimento. Sullo scorcio di novembre ed ai primi di dicembre da part(', nostra si proseguiva ininterrotto il lavoro per la sistemazione djfensiva della città, ed intanto i nuclei arabo-turchi si accre· scevano progressivamente di forza, tanto per l'arrivo di reg:o· lari provenienti dalla frontiera egiziana, quanto per l'appoq-gio più largo ed esteso dato dalla popolazione del retroterra. Gli spo.radici attacchi e le avv.isaglie notturne portati da1· l 'avversario contro le opere avanzate <leila difesa e contro b dnta di sicurezza deHa città di Bengasi venivano sempre prontamente ed energicamente respinti, anche col eoncon;o d~! fi1oco delle navi della nostra R. Marina.
L' iinpiego della squadriglia nel niese di dice1ubrc. Il giorno 1° dicembre il tenente Lampugnani, nonostante il cielo .nuvoloso, esegue una ri~ognizione di un raggio di 20 chilometri attorno alle nostre linee senza constatarvi la presenza di .a lcun reparto nemico. Il giorno seguente i I ::;ottotenente di va:::cello Roberti e;on.1-
pie un volo sull'oasi di Suani Osman, senza rilevare nulla di notevole. Il 8 il tenente Lampugnani ed il sottotenente Roherti <~~r.guono contemporaneamente, dalle 6,30 alle 7,;H'>, due ricognizioni sull 'oas.i Osrnan e su Koefia. Notano che la prima lor.afit?~ ~ sg.ombra, che Koefia è piena di case dall'apparenza disnhitate, e che le altre oasi a sud..nord-est di Koefia sono anch 'e;:;sc sgombre. Alle 7,30 del giorno seguente il sottotenente Roberti vola sul percorso Suani Osman·Koefia e quindi si spinge fino a Ile falde dell'altipiano scorgendo ivi accampata la popolaz10n<~ <!elle oasi. Nel ritorno avvista, ad est-nord-est ed a circa 20 chilometri da Bengasi, tre accamp?,menti nemici della presunt:i forza complessiva di 600 uomini. L'apparecchio è fatto segr.o a vive scariche di fucileria da parte dell'avversario. Lo stes~o n;vtntore, alle ore 15 della stessa giornata, ripete la ricogni·
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zione eseguita al mattino e riconfermando quanto aveva notato, riconosce inoltre sgorn bre le località di Sidi Mufta e Fojat. Durata del volo 80 minuti Il giorno 5 il tenente Lampugnani, alle 7,40, esegue una ricognizione oltre il .Fojat in direzione est-sud-est raggiungendo le falde dell'altipiano: non rileva nulla di nuovo. Nella stessa mattinata, alle 8,30, parte anche m volo il sottotenente Roberti che rileva: « l tre accan1parnenti segnalati ieri si sono spostati verso sud-ovest e risultano a. 15 chilometri per est-sud-est da Dengasi, oltre il bivio sulla strada più a settentrione della carovaniera che da Sidi Elsen si dirige all'altipiano. Più verso 1~altipiano a nord-est dei precedenti accampamenti, in una valletta, vi è un a]tro campo di circa 70 tende e distante da quel! i dagli 8 ai 10 chilometri. Fra questi. due campi ve n'è un terzo di circa 30 tende, dal q11ale è stato aperto un vivo fuoco contl'o 1 ·aeroplano. Dalla parte dell 'altìpiano verso Benina nulla ~i nuovo_, così pure a sud. Durata del volo: un 'ora». Alle 16,30 del giorno seguente i] sottotenente Roberti, selliendo rombare il cannone, s'innalza in volo verso la Berka, rn~, pu~· restando in aria per 70 minutì, non riesce ad ·avvjstare masse nemiche nella zona e:splorata. 11 giorno 7 il sottotenente Roberti fa un volo di prova, ma il vento lo costri11ge ad atterrare, così pure prova il suo « Blériot » il sottotenente Cannoniere ma, atterrando, a causa del forte vento, l'apparecchio si rompe le ali. Alle 6,40 del giorno 8 il tenente Lampugnani tenta una 1 i cognizione che però non può portare a termine per il forte vento. Nell'atterrare viene sbalzato fuori dall'aeroplano riportando diverse contrn;ioni e ]a lussazione della spalla destra: anche l'apparecchio resta molto danneggiato. Il giorno ll il sottotenente Roberti esegue una ricognizione con la quale riconferma la presenza degli accampamenti nemici nelle loèalità precedentemente segnalate. Il 14 co:mpiono due ricognizioni gli aviatori Roberti P. Cannoniere, i quali rilevano che j segnalati accampamenti nemici si sono sposta ti a nord. Nella mattina del giorno 15, dalle 7,10 al1e 8, i sottotenenti Roberti e Cannoniere ripetono la rico~nizione solita. Nel pomeriggio, alle 15,30, i] sottotenente H.ol,erti, non ostante il forte vento e Ja minaccia di un temporale, pa.rtf~ in volo e si spinge sul campo nemico. Malgrado fosse :fatto segno a vivissimo fuoco di fucileria e d 'artiglieri.a, gira più volte sul eampo
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stesso riconoscendone perfettamente la pos1z10ne, l'entità ed individuando inoltre i pezzi dell'artiglieria nemica: « Il campo nemico risulta in direzione Nod-Nord·Ovest e Sud·Sud-Est di Bengasi sopra un saliente sopraelevato di circa 40 metri alla confluenza di due valloni. E ' costituito da un accampamento di truppe reg·olari al centro di circa 100 tende, che ha, alla sua sjnìstra, un altro accampamento di 20 tende. Intorno a queste
Bengasi - Accampamento della Berca ( 1912)
ed a ridosso per l 'estensione di circa 2 chilometri vi è l 'accam· parnento dei beduini con in mezzo qualche tenda di regolari .e probabilmente anche le tende dei capi. L'artiglieria, due pe~~zi, è sulla sinistra, ad un chilometro circa dall'accampamento. L'elica dell'apparecchio viene colpita da ùna scheggia <li proiettile, che pur intaccandola, non .l 'ì1a però spezzata ». Durante la seconda quindicina del mese l'attività aerea della squadriglia, a causa del cattivo tempo e dei forti venti, dovette limitarsi a qualche volo di prova ed a qualche tentativo di ricognizione, non potuti portare a compimento per le avverse c;mdizioni atmosferièhe.
L'ATTACCO N~"JMICO ALLE DIFESE DI BENGASI. Dopo una breve sosta, dal 16 àl 21 dicembre, l'attività del ne· rnico si manifestava di bel nuovo il 22 con un attacco ad una 1 idotta e ad un posto difensivo; ed era questo il preludio di un
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attacco generale alla città deciso per il 25 dicembre. Tuttav;a l'azione svoltasi in questa giornata, per il procedere cauto de;..di arabo-turchi e per il fatto che questi si mantennero sempre a notevole distanza dalle nostre linee, restò esclusivamente affi · data all'artiglieria. Il nemico così respinto ripiegò, col favore della notte, dopo Hvere avuto circa 200 morti, varie centinaia di feriti, due cannoni smontati e molti cavalli perduti.
L' irnpiego della squadriglia nel gennaio 1912. Nei primi cinque giorni del mese di gennaio gli aviatori non potettero volare per il mal tempo. Il giorno 6 il S. 'J~enente di Vascello Roberti, dalle 6,30 a!.1e ·, 130, compie una ricognizione verso Hauari senza avvistare il nr-:lmico. Il S. Tenente Cannoniere, dalle 7,30 alle 9, compi~ 11n 'altra ricognizione verso Hauari, spingendosi però più ad Ovest. Oltre Hauari egli nota la presenza di una colonna di circa 300 beduini diretta ad Hauari: i beduini tirano delle fucilate c-0ntro l'aeroplano. L'aviatore quindi prosegue a Sud verso it Gebel e lo costeggia senza avvistare altre masse nemiche. Il giorno 7 il S. Tenente di V. Roberti tenta una ricognizione che deve subito interrompere per un guasto al motore. La mattina del 10 lo stesso ufficiale esegue una ricognizione sul campo ture~ riscontrandolo presso a poco della medesima estensione sebbene il numero delle tende sia ridotto a circa un terzo. Il S. Tenente Cannoniere, in un volo compiuto durante la stessa mattinata del 10, riconosce sgombre le oasi di Gariut1es e Hauari ed il settore Foiat-Bengasi-Sidi Mufta. Il 12 gennaio, essendo stato dagli jnformatori annunziato un attacco generale ed avendo la nostra ridotta N. 4 segnalata l'avanzata di forti colonne nemiche in direzione Foiat-Hauari il S. Ten. di V. Roberti parte in ricognizione e, dopo un'ora e mezza di volo, ritorna e riferisce che nella zona indicata ed in tutta la pianura non vi sono forze nemiche apprezzabili e che il campo arabo-turco è del tutto tranquillo. Il S. Tenente Cannoriiere compie là medesima ricognizione E-, dopo due ore di volo, torna confermando pienamente quanto aveva riferito il S. Ten. di V. Roberti. AHe ore 9 della stessa mattina del 12 viene richiesta dal Comando della Divisione una nuova ricognizione, essendo state
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jn quell'ora segnalate 7 colonne nemiche nel settore ovest, a 5 chilometri dalle nostre linee, colonne che marciava.no all 'attacco. Il S. Ten. di V. Roberti riparte in E'Splorazione e, dopo 4:l minuti di volo, rientra al campo riconfermando la sua prece·· dente ricognizione e quindi precisa: « Qualche pattug·lia di beduini della forza di circa 30 cavalieri eia-
~cuna sulla zona indicata, nessuna altra traccia di nemico in vista. fo direzione di Hauari vi sono due case dalle quali esce del fumo, come se vi si . confezionasse del rancio ».
Nella giornata infatti, non vi fu attacco alcuno da parte dEd uenuco. Il giorno 16, alle ore 15,30, il S. Tenente Cannoniere esegue una ricognizione e riferisce che una colonna di circa 300 o -100 beduini con cammelli marcia ver~o Koefia con provenienza da Sud-Est. Alle 7,30 del mattino seguente il predetto uffieiale esegue Tma esplorazione del settore Gariunes-Bengasi-Bocche del G.iok e la riconosce sgombro da nuclei nemici. Alle ore 14,25 dello stesso giorno 17 il Comando della Divi-· ~1one cornunica al Comando della squadriglia il seguent e ordine: « Sembra che il nemico abbia messo in posizione pezzi Hauari. Prego, potendo, mandare subito aeroplano per esplorazione >>.
Il S. Tenente Cannoniere ed il S. r:I~en. di V. Roberti partono subito in ricognizione e riconoscono Hanari sgombr o ed il campo turco immutato. In questa giornata, sebbene i} tempo fosse buono ed il ci =lo bereno, i voli riescono assai difficHi per gli aviatori, a ca1,1.;;;a Ji un fenomeno atmosferico nuovo : vi sono de11e fortissime c1.>r1 enti ascendenti e discendenti che impediscono agli appa rccch di elevarsi facendo mancar loro il soste:r;itamento e si manifo:::.tano come dei venti verticali. Nella notte del 17 al 18 il nemico attacca violentemente il Blok-hause N. 6: si suppone che sia stata la colonna segnalata il giorno 16 dal S. Tenente Cannoniere. Non appena giorno que~ti parte in ricognizione e, rientrando, riferisce che 1
« Di fronte al Blok-hause N. 6 non vi sono rimasti che pochi uomini,
C'he da Suani Osman due lunghe carovane di cammelli si ritirano ve1~so iì campo turco e che l'apparecchio è stato fatto segno a vivo fuo-co ~1j fucileria >>.
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Parte in volo anche il S. Ten. di V. Roberti, il quale spin·· tosi sull'oasi Suani Osrna.n e Kaeiia conferma : « Suani Osman sgombra, ocrmpate ancora le case di K oefia. Da queste anzi è partito un vivissimo fuoco di :Euciler ia contro l'aeroplano colpendone l'elica ma senza grave danno ».
Sempre, nello stesso giorno 18, supponendosi dal Comun <lante della Squadriglia che il nemico s i fosse potuto riunire al coperto <lelle dune che sono a nord ovest di. Suani Osman viene 111viato in volo in quella direzione il S. Tenente Cannoniere. Questi riconosce le dune sgombre ed è fatto segno a fucilate provenienti da Koefia: una pallott ola colpisce 1'elica ~enza danno. A proposito di tali voli il Comandante della Squadrigl ~a Capitano Cuzzo- Crea annota sul Diario Storico: <<
Le ricognizioni sono state tnlte assai arrischiate e pericolose, ed
i piloti s·i son.o adc/i:m.ostrafi dcuni dà m,aggjori en< ~omii, princi7.)al-
mente per il fa'tto che, a caww lei fenonwnì atmosferici ieri seonala ti, non si :-;onò 7Johdt al.zare al cli soprn. dei 400 rnetl"i >>.
Il giorno 22 il S. 1'enente Cannoniere parte in volo per rieonoscere Ja zona che dovrà e::.;sere occupata dal 68° Fant~r\a per la protezione d<~i ]avori delle opere di di.fesa. Riferisce ino}tre che pochi gruppi nen1ici occupano le case di Koefia e che l.e dune sono sgombre . .Alle ore 7 dello stesso giorno compie una r icognizione anche, il 8. Ten. di V. Roherti che raggiungendo il carnpo nemico lo trova aumentato di circa _200 ten<le notandovi molta anirna7,io11e. La pianura è sgombra. lntorno a Sìdi Mufta, verso Nor<lJ~st, a<l una distanza variabile da uno a tre chilometri vi sono delle1)iccole guard ie della forza di 50 uomini circa. L'appar ecchio è stato fatto ;:;egno a fuoco d·i fucileria dal campo turco. Durata del volo 90 minuti. Il giorno 28 il S. Ten. di V. Roherti, in un volo di 40 minuti nota che il campo nemico è rimasto immu'tato e che la pianura. ~ sgombra. ·
L'impiego della, squadriglia, nel n1ese di febbraio. Il giorno 5, alle ore 7, il S. Tenente Cannonier e parte in ricognizione, ma poco dopo è costretto ad atterrare fra la ri-· dotta N. 2 e quella N. 3, in direzione di Suani Osman, a causa delle forti correnti trovate in aria. Con molto sangue freddo
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convince degli arabi che erano nelle vicinanze a trasportare a haccia l'apparecchio, finchè non è raggiunto da una cornpagn1a di bersaglieri uscita per portarg1i aiuto della ridotta N. 2. L'ae-:roplano, senza alcun danno, viene ricondotto al campo. ,JJ giorno 7 il tenente Lampugnanj prova il Farman nuovo. Alle ~re 6,40 dello stesso giorno il S. Tenente di Vascello Roberti compie una ricognizione e riferisce: « Pianura sgombra. Alcuni piccoli gTuppi. occupano Gariunes. Il campo nemico semòra alquanto aumentato ». Il predetto ufficiale S. Ten. di V. Roberti, il giorno 9, esegue, una esplorazione della durata di 75 minuti. Riconosce: << IJ campo nemico amnentato notevolmente. Dietro l'accampamento numerosi nuclei fanno · esercitazioni. A semicerchio dal campo a metà distanza da noi. Dei drappeJli disponenti di 5 o 6 tenqe sorvegliano tutte le carovaniere. A sud di El Guarscia vi sorn>
El - Guarscià.
~re · Anovi accampamenti della forza complAssiva di mrca lRO
te:n.de .. :
»:
ll .S• .Tenente Cannoniere, nello stesso giorno, compie anche egli .1:n1a ric?gnizione riconoscendo sgombre le adiacenze delle nostre opere di difesa.
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A causa del mal tempo, pioggia e vento forte, gli aviat.n·i dal giorno 10 al 25 non potettero svdgere nessuna attività Jj volo. Il giorno 26, alle ore 7, il Tenente Lamp11gnani parte :n r·icognizione. Riconosce Sidi Kaljf, ove nota podt gente e Imi·· ·eia su questa località 100 proclami. Nota quindi piccoli gruppi a Koefia. I proclami sono stati lanciati mercè un semplice congegno applicato verso la coda dell'apparecchio e manovrato con facilità dal pilota. Alle ore 6,GO della medesima mattina <lel Z6, il S. Ten. di V. Roberti parte in volo con un carico di pi·o-· c1ami nella cassetta lan~iabombe ed in un 'altra cassetta applicata a portata di mano ad un longarone del « fuselage ». Esegue un percorso di circa 170 chilometri lanciando i proclami e riconoscendo: « A Sidi Mufta i soliti due accampamenti, il campo turco che semha alquanto diminuito, · gli accamparµ_enti dèl Gua.rscia scomparsi ,.:d avvistando un nuovo accampamento di 25 tende circa a 5 chilometri da Koefia; la solita sorveglianza ed occupazione delle èarovaniere. Durata del volo 105 minuti ».
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Successivamente il Tenente Lampngnani fa un volo di pro-: va port.a ndo a, bordo come passeggero ìl Tenente Bailo. Alle ore ·15,30 - sempre dello stesso giorno 26 - il S. Ten. di V. Roberti parte in volo con un carico com,pleto di .bombo (10). non. inne:::;cate e, dopo aver fatto un ampio. giro sul campo per provare il comportamento in volo dell 'appareechio coJ ca-:rico delle bombe, atterra deponendo le bombe stesse. Quinrli recando seco due bombe innescate si porta sopra Casa EQdal1 ove le lascia cadere da una quota di 400 metri, ma non può constatare se esse siano scoppiate. Il giorno seguente, dietro autorizzazione del Comando della 2' Divisione, il Capitano Cuzzo-Crea ed il S. Ten. di V. Roberti, scortati dai Savari comandati dal Capitano P iscicelli, alle ore 7,30~ si recano fuori la linea della nostra difesa per rintracciare le bombe lanciate il giorno innanzi. Spintisi :fino a Casa Eddali, mentre i due ufficiali aviatori si aggirano nei pressi di detta ,•.asa per lo scopo suddetto, furono fatti segno da una nutrita flCarica di fucileria ehe partiva dalla piccola oasi di Osman Lanefi, posta a circa 500 metrì. 1 Savari, appiedati, hanno subito risposto al fuoco e ·SI è impegnata un'a7,ione piuttosto vi-vit.ce, cessata solo dopo l'efficace intervento dell'artiglieria della no·· stra ridotta N. 2. Cessato il fuoco il Capitano Cuzzo-Crea ed iJ
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S. 'ren. di V. Roberti, illesi, poterono rientrare senz 'altri inconvenienti, al proprio reparto. IL PRIMO ENCOMIO AGLI A VIA.TORI DI B:BJNGASI. Il giorno 29 febbraio il Comando della 2" Divisione diramava a11e truppe il seguente Ordine del giorno : « Il mattino del 26 corrente gli ufficiali aviatori eseguivano .a;rdit~ "e lunghe ricognizioni aeree ed effettuavano il lancio sul campo nemiw di proclami invitanti gli arabi alla sottomissione. Anche ju questa cir. costanza gli aviatori hanno confermato le loro belle doti di ardimeut-1 intelligente, di calma, oltre che di perizia professionale ».
. Così anche gli aviatori di Bengasi, come già quelli di Tripoli, ricevevano il loro lauro di guerra ed ufficialmente li si ri · . conosceva arditi, intelligenti e bravi.
· L'impiego della squadriglia nel mese di marzo. Il giorno 2 marzo il S. Ten. di V. Roberti ed il Tenente Lampugnani partono- in ricognizione verso il campo nemico , aJlo scopo di lanciarvi proclami ed opuscoli. Non ostante le conaizioni atmosf~riche gli aviatori portano' a compimento ia loro missione. Alle ore 7,30 del m,a ttino seguente il S. Ten. di V. Roberti, affrontando il vento forte e la pioggia, raggiunge l 'accarnpamento turco-arabo, vi effettua il lancio di opuscoli e ri-· conosce l'artiglieria nemica dislocata verso il ·mezzo de] campo, dietro il ciglione. L'apparecchio è fatto segno da molti colpi di artiglieria. n giorno 6 marzo il S. Tenente Cannoniere. alle ore 6,40, parte in volo, ma è costretto ad atterrare subito p~r cattivo fm1zionamento del motoré. Alle ore 7 parte il S. Ten. di V. Roberti col mandato di lanciare, in prossimità della ridotta Castelluccio due bom he per verificarne il funzionamento, e quindi esplo. rare la zona di Gà.riunes. C(}mpie l'esplorazione ed esegue il lancio sulla località precisata. Alle ore 7,5 parte il tenente Lampugnani'. con a bordo come osservatore il Capitano Cuzzo-Crea: -essi'rientrano dopo 35 minuti di volo dopo aver riconosciuta la pianura sgombra in un raggio di 6 chilometri. dalle nostre ri> <lotte. · Sul lancio delle due bombe effettuato !dal S. Ten. di V. Roherti si nota che una di esse è regolarmente scoppiata frantu··
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rnandosi in parti minutissime e che il raggio d'azione non s1 rit iene superiore ai due metri; si nota inoltre che l'altra bomba non è scoppiata. Da un sopraluogo poi fatto sembra che la bomba rion esplosa sia caduta di fianco e che quindi il petcu~sore non abbia potuto funzionare. Il giorno 10 marzo il 'l'enente Lampugnani compie una ricognizione riconoscendo Hauari, Koe:fia e Casa Cheluan sgombre; ~ gettando inoltre dei proclami ,m Koe:fia. Nella stessa matti nata il S. Tenente Cannoniere compie la: medesima ricognizione con gl 'identici risultat i di osservazione. P ure nella mattina del 10 il S. Ten. di V. Roberti partito con l'intenzione di lanciare delle bombe sul campo nemico è però costretto ad atterrare, per cattivo funzionamento del motore, p~·esso la r idotta del Banco di Roma. Dopo aver riparato il guasto riparte in volo e lancia bombe su Hauari. L'ordine del giorno alle truppe del Comando della Divif.ione pubblica sotto la data del 10 marzo 1912: « Il S. Tenente di Vaseello Roberti il giorno 3 corrente ha esP guito una ricognizione aerea specialmente ardita sul campo nemico, vi hil lasciato cadere dei proclami ed è stato. fatto segno a cannonate e fucila.te >>.
Il giorno 12 marzo il S. Ten. di V. Roberti compie una ricognizione durante la quale rileva: « Per est sud est della ridotta Foia.t, avvistati, verso ore 7,30 a e.i.rea 8 chilornetri, gru ppi cli nemici, fra cui alcuni di cavalieri, del.1a forza complessiva di citca 500 uomini. Si ritengono al coperto della Yista dei nostri osservatori perchè posti dietro piega del terreno. A :K·o rd di questi sembra che vi sia una bRtteria in trincea. Aumentato l 'aceampamento che si t rova sulla carovaniera a 7-8 chilometri in direzione Mohamed Scctuan (100 tende) ».
Nella stessa mattina il S. Tenente Cannoniere esef,rue anche egli una ricognizione rilevando che « I giardini della r egione di Giak sono tutti occupati e che presso Au:1r:·Moham ed Scetnan si notano delle lunghe catene nemiche co-n forti gruppi a s~etuan. Nel frattempo si scorge un gran combattimento n11'c::isi drll f' Dite Pal-m.P. >>.
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IL COMBATTIMENTO DELLE << DUE PALME>> (1) Il nemico, dal dicembre al marzo, si era limitato a tentare qualche molestia contro le ridotte, e a fare scaramuccie con gli avamposti e con nostri reparti in ricognizione; il 12 marzo però schierava considerevoli forze, ed iniziava un attacco generale della città.
Reso esitante dalla immediata ed energica controffensìv~ ùei nostri,, voleva poscia sottrarni all'urto, ma invano: le nostre valorose truppe lo serrarono in un cerchio di ferro e di fuoco e lo annientarono, disperdendone g1ì avanzi. Circa un migliaio 1E nemici troYÒ 1a morte sul campo, e. molti altri ancora periror:o in seguito per le ferite Tiportate. rl'a1e rj~ultato si ottenne mercè }i;. costante cooperaziom: delle varie anni, e mercè l'intelligenza, il valore disciplinato e lo slancio impareggiabile delle nostre truppe. Il contegno della nostra fanteria, ,fu altamente offensivo; 1:1 sua avanzata sotto il fuoco micidiale dell'avversario fu stlp(•riore ad og11i dogi o: ralma, ordina'ta 1 essa ::,egnì con fermezza l'esempio dei. proprii ufficiali e s1 slanciò con irrefrenabile impeto contro il nemico, irnpegnamfo . un combattiruento a corpo n corpo, dal quale dov<~va uscire completamente vittoriosa. La giornata del 12 marw sanzionò inoltre l'ottima organi1;zazione dell'artiglieria, dovuta ad un lavoro paziente pen;eguito con tenacia e con chiarezza di scopi, comprendente tanto roculata preparazione dei tiri delle batterie da posizione, quanto il fnnzionamento e 1'addestramento de11e batterie da campagna e da montagna: leggere, manovriere, abili nel tiro e perfettamente disciplinate. La cavalleria a:-::sobe con online e prontezza animosa fdi ordini. r.ieevnti. di proteggere l 'ala destra dell'attacco e concorrere nello svolgimento di esso. Anrhe l'organizzar.ione del eampo trincerato di BengaRi rilevò in quella giornata tntta la sua efficacia. Il ,fatto di un'azione decisamente offensiva svoltasi sotto la immediata prote'i".Ìone <ielle opere con l'efficace concorno di fuoco di tutte le ar-tiglierie <li un settore, stava infatti a dimostrare l'opportuna posiil9'P,.e dèlle opere stesse e l 'arrnonica loro azione di.dominio ~ul teri:r.éri.o circostante. n >dJtri:battimento de11e « Due Palme » scosse fortemeritP l'ardire del nemico, che non osò più avventurarsi in forze con(l) Comando Corpo Stato ~fagi:tinre - Ufficio Coloniale - L'azione dell'Eserc!to italiario nolla g-uerrn. Tta.Jo-Tnrca.
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Un nostro accampa~ento a Bengasi ( I 9 I 2).
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tro le nostre linee. Molestato anche dal lancio di bombe dalle nostre macchine aeree, e dal bombardamento di vari punti deUa costa da parte di unità della nostra flotta, si limitò in seguito a tentare qualche colpò di mano contro nostre ridotte o contro 1avoratori, ma venne sempre prontamente e con · facilità re-· <::pinto:- E piccoli scontri di poco o nessun valore si ebbero an<'hPdurante esercitazioni tattiche di cavalleria o delle tre anni, fatte allo scopo di tenere destre le nostre truppe e in allarme quellé nemiche. IL PRIMO AVIATORE FERITO IN GUERRA. - "All'alba del giorno 13 marzo il S. Ten. di V. Roberti parte in volo col compito di lanciare delle bombe sul campo nemico, ma, a causa di forti correnti atmosferiche, è costretto a rinunciare e lancia invece le bombe presso Suani Osman.
Contemporaneamente parte anche il S. Tenente Cannoniere che, 1nalgrado lo stato atmosferico sfav0revole, riesce a portan~i 8opra il campo turco lanciandovi una bomba da dirigibile~ Subito dopo effettuato il lancio da un fortissimo << renious » è fatto scendere dalla quota di 700 metri a quella di 300. Fatto segno da una vivissima fucileria nemica viene ferito · da una pallottola al polpaccio della gamba destra. Sebbene, a causa della ferita, fosse in parte impossibilitato a manovrare e~ le condizioni atmosferiche verarnentr avverse rendessero ancora difficile la manovra dell'appareeGhio, il S. Tenente Canno... niere, con sangue freddo ammirabile., riesce a portarsi fin sottu la protezione delle nostre opere atterrando 1:n prossimità della ridotta N. 4, senza peraltro danneggiar~ in alcun modo l'aeroplano. UN VOLO NOT.T URNO DEL CAPITANO PIAZZA. - l"l Biorno 14, marzo, alle ore 6,30 del mattino, il S. Tèn. di.V. R.oberti esegue una ricognizione sul campo dove si:è svolto il com.:.. battimento e nota qualche piccolo gruppo di nemici i:ri prosfi:1nìtà .dell·;oas1 delle« Due ·P alme ». Rileva inoltre che gli accam · -pamenti turchi ~ono immutati e .·Che vi SI :uotà maggior movi-· . mento dél solito. · . · . · · Alle ore:22 'dello ste'sso gio:i;no 14, con un& notte sc:urissima, il Capitano Piazz~, arrivatò' a Beng~i per ispezjQnare t :senrìzi · aeronàutjci, esegue con .un apparecchio Blériot un volo notturno per provarne la. possibìlità; e per studiare l'utilità che Ja detti voli possa ritrarsi. · ·· ·
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Il volo, riuscito perfettamente. ha fornito al Capitano Piazza preziosissimi elenienti per nuovi studi.
IL CAMPO NEMICO BOMBJ, RDA'I.10 DALL'ALTO. - Il giorno 15 il S. Ten. di V. Roberti, alle ore 6,30, raggiunge in volo l 'accamp~mento nemico, e notandovi molto movimento, vi lancia cinque b'Qmbe, il cui scoppio produce scompiglio ed agi. tazione vivissima fra i turco-arabi. L'artigberia apre subjto jl fuoco eontro I 'aeroplano. L'aviatore, dalle modalità di tiro e dalla vicinanza degli scoppi degli shrapnels, arguisce che il tiro ~fa~sso fosse stato preordinato e studiato. Anche ]a fucileria fa un vivo fuoco contro l'apparecchio. L'aviatore rientra illeso al can1po. 11 'l'enente Larnpugnani, dopo aver seguito il volo il S. Ten. <li V. Roherti, att<~rra confermando l'efficacia del tiro delJe bombe sul campo nemico. Il giorno seguente durar te mia ricognizi.one nell 'oasi di Osrnan Suani eseguita dalle truppe del Presidio, il Tenent1: r.1ampugmrni rileva nel sno volo che detta oasi è sgornbra, come pure quella di KDefia, e che sono anehe sgombre ]e buclH~ cfol Giok. Il giorno 18 il Comando della 2" DiviRione comunica alla Squadriglia: « Sono lieto di conwn-icarc che delle u}tei'·io-r i ·informazioni hanno
r ,11ferrnato essere il lancio delle bombe <~ffet/.nalo dal Tenente Rouerti 1
nuscito efficace. Oltre all'ùnpres.0orw morrde una <l·iecina di arabi s~no rim.ast,i uccisi o fer-iti. Pinnato Brfre-ola ».
Alle 5,30 del giorno seguente il S. 'J~en. di V. Roherti raggiunto in volo il campo nemico è fatto snbito segno da un vi.-· vace fuoco di artiglierià di due batteri e che eseguivano tiri in · crociati che ::;i ad<lirnostravano ~empre più prècisi. Ciò malgrado 1'aviatoré laneia sul campo sei hornbe <~on esito l~fficaN~ avendo potuto i:;corgere eh<~ una tenda era saltata. in aria; inol-· tre constata che una delle <1ue battf'rie è piazzata sulla lirn~a ck·l r.ampo in direzione di Sidi Mufta e che 1'tt1tra hatteria trov::1si 8empre a l Rolito poi::;to. Il 21 marzo il Comando della Divisione <·onrnni<'a alln, squa<friglia: « Comunico queRto telegrmnma p<~rvfnutomi. Firmato: Briccola. Prego V .S. r.ornpiace1·s{ esprimere a~Jiatore R.obcl'ti mio co111p·irwi1ncnto. F.to Leonardi Cattolica ».
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Il 23 il S. Ten. di V. Roberti, partito in volo per raggiungere il campo nemico e rinnovarvi il lancio di bombe., non esse-ndo riuscito a potersi innalzare oltre i 500 metri di quota, ha dovuto rinunciare al compito prefissosi ed ha invece lanciato le bombe stesse su Mohamed Scetuan. Nella stessa giornata il Tenente Lampugnani compie una ricognizione su Gariunes e Guarscia riconoscendole sgombre. Lancia dei proclami su Gariunes-; Per una settimana e cioè dal 24 al 30 rnarzo, a causa della pioggia e del vento molto forte, gli aviatori non potettero espli~ care alcuna attività aerea. Sòlo l'ultimo giorno del detto mese nel pomeriggio, il Te·uente Lampug'llani ed il S. Ten. di V. Robel'ti ebbero modo di poter compiere. due ricognizioni. Il S. Ten. di V. Roberti lancia nuovi proclami su Gariunes, Guarscia, e sull 'accarnpamento. dto a 120 chilometri circa olhe l'Auari. Il T.enente Lampugnani raggiunge il campo avversario e vi lancia anche lui dei pro·clami, ma non può osservare nulla a causa della sera che ..,j inoltra: atter ra che è già buio, senza incidenti. I due aviatori sono stati fatti segno al fuoco della fucileria· nemica.
L'impiego della flottiglia nel mese di aprile. Alle ore 7 del 1 aprile il Tenente Lampugnani compie una rjcognizion€ ·SU Koefia e Sidi Kalifa che riconosce sgombre e lancia <lei.proclami su Koefia. . Il 5 il S. rren. di V. Roberti, malgrado il tempo incerto ed il forte vento, si porta in volo _s ul campo turco, vi lancia sei bombe tipo dirigibile e vi getta dei proclami. Nella mattina del giorno 7 il pr~detto ufficiale compie una nuova ricognizione sul campo turco-arabo lanciandovi sette bombe, non ostante che contro Fapparecchio fossero stati tirati circa 30 colpi di cannone. Il rrenente Lampugnani, anche nella stessa giornata, compie una ricognizione su Koefia e la pianura circostante riconoscendole sgombre da reparti nemici. Il Comandante della Flottiglia Aviatori riceve, nella serata~ 11 seguente or<l{ne del Comando della 2· Divisione! · « Se domattina, com 'è desiderabile, qualche aviatore volerà si pre ghi osssrvi specialmente nei pressi di casa Chetuan se vi è artiglier~a
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come pare siavi stata stamane per tirare contro aeroplani e sorprender~ C:àvalle.ria. Osservando artiglieria, non appena atterrato dovrà darne sollecita notizia al Generale Ameglio Firmato : Briccola - Bengasi, 7 ~prile 1911, ore 19,45 ».
La mattina dell'8, malgrado il tempo incerto, il Tenente Lampugnani si porta in volo su Casa Chetuan per eseguire la ricognizione richiesta. Ma non vede nè artiglieria, nè forze nemiche. Al ritorno, in fase di atterraggio, per un colpo violento di vento, viene sbattuto contro una linea telefonica e delle palme. L'aviatore rimane incolume ma l'apparecchio subisce delle notevoli avarie, che pérò si possono riparare. Il giorno 10 il Ten. di V. ·Roberti compie un volo sino al campo turco ma, a causa della nebbia che gl'impedisce di vedere distintamente e di poter lanciare con efficacia tutte le 8 bombe che reca a bordo, ne getta una soltanto. Da una prima osservazione sembra che l'accampamento nemico di Sidi Muftà non esista più. A causa del cattivo tempo, non si potette volare per sedici giorni consecutivi. In tanto il giorno 19 aprile il Capitano pilota aviatore Alberto Marenco assume il comando della Flottiglia aviatori in sostituzione del Capitano Cuzzo-Crea che rimpatria. A tale data la Flottiglia Aviatori di Bengasi risulta così nuovamente costituita:
Personale.
Capitano Nlal'enco Alberto - Comandante, pilota di Blériot. Tenente Quaglia Costantino, pilota di Bréguet. :renente di Complemento Dolazzo Ambrogio, Uffic. d 'Ammin. ?:'5 uomini di truppa Apparecchi.
1 Monoplano Blériot, tipo Genio 50 HP Gnome,. portato ctall 'Jta1ia dal Capitano Marenco. 1 Monoplano Blériot, 50 HP Gnome, di riserva. 1. Biplano Bréguet, 100 HP Gnome, portato dall 'Italia dal Tenente Quaglia.
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El - Koefìa.
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Motori. ~ .Motori 50 HP Gnome, di riserva.
l Motore 100 HP Gnome, di riserva. Hangars.
2 H.angar::; tipo Mercandino, di rjserva. 4 Hangars completamente logori.
Il ùistaccamento che, in antecedenza era aggregato al 68° Fanteria, venne formato in plotone autonomo con amministra zione propria. Si provvide alla costruzione di baracche per la truppa e per gli ufficiali, di altre baracche ad uso oHicina e magazzino. lnoltre furono eretti tre grandi hangars in legno, non essendo più pos::;ibile ricoverare gli appart>cchi sotto i logori Jrnngars di tela, e si riordinò tutto il materiale d'officina. Vennero smontati, imballati e spediti in Italia cinque appai;eechi, non più atti al volo, come pure si rinviarono in patria ~li hangar::; tipo Mercandino, del tutto avariati. Gli apparecchi nuovi giunti furono i:;barcati con grande dif-· ncoltà ed il trasporto <lal porto al campo, per mancan1,a di mezzi adatti fu effettuato con rulli ::;ituati :-;ulla i-;abbia. il 'giorno 27 aprile; essendo stato approntato il suo appare('-uhio Blériot, il Capitano I\farenco eseguisce una prima ricogni'li.oné dall e 5,45 alle 6,30, e dopo aver raggiunto .la quota di 1000 metri d'altezza, si porta a circa l O chilometri a sud di Koefia, i=-enza riscontrare gruppi importanti di nemici nella z,ma e~plorata. Nella mattinata del :10 aprile il predetto ufficiale COlllpie un volo i-ml pc~rcorso Benga:-:i- Koefia- Sidi l\,fufta, portandosi sul campo turco per ricono:-:een~ la posizione del <>ampo ::;te:-::-:ò . Fatto segno a vivo fuoco d'artiglieria e di fucileria l 'appareerhio ?: colpito senza danno da una pallottola di fucile. L'aviatore. quindi, ritorna ::;ulJa rntta Oariunes-Guar::;cià. 1 ~ - rova Ja pianura sgombra, ma Ja nebbia sopraggiunta gli irnpedi::;ce di eseguire l 'esplorm:iom~ su Koefia. Lancia <lellc hombe sul carnpo turco e su alcuni gruppi di beduini e <li hestiame a Oariune:-;. Calcola approssimativamente la forza del rampo turco-arabo di. 7000 uomini.
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OLI AVVJ~NIMJ<~NTI MILITARI KEL MESE DI APRILE - Quasi giol'nalmente le artiglierie delle ridotte fecero qualchP. c:.oJpo contro nuclei nemici che si avvicinavano per molestare e per raccogliere l'orzo e far pascola r e il loro bestiame nelle terre dei bengasini. ll 3 aprile si ebbero due brevi azioni a Suani Osman. Per proteggere i lavori <li costruzione del nuovo fortino Palmeto era stato jnviato a occupare quell'oasi il 26° Battaglione Bersaglieri . Attravenmtalo per <lispor$ a di f esa sui 111argini esterni., i imoi r eparti avanzati v ennero fat ti ségno a vive scariche di fuc.ileria da una catena di un centinaio di tiratori nemi ci; ri sposto qual.che colpo, li attacrarono alla baionetta e li respinsero col concorso del ea.nnone della ridotta Palmeto. Dopo un po' <li temp o si scorsero più forti g 1·uppi avammufo:;j <la Koe:fia; allora ad eventua le sostegno del battaglione fu rono inviati da Bengasi a nord del Pal meto. due altre compagnie di ber~aglieri e una batt eria; ma nulla avvenne. A mezzogiorno nel l'occupazione dell'oasi subentrò ai ben,a· glieri, un battaglione di t re compagnie del 68" F anteria. Cirra un 'ora dopo si videro a ddensarsi sulla .fronte nuovi gruppi di uornini a piedi e a cava llo, provenient i alcuni da el Koefia, altri <.ial1a direzione di Sidi Muftà: po tevan o essere forti i n com pleRso di 1200 a1•mati. Vista tal forza :-;ov-ercl1ia.nte, il battaglio liP. <le} 68" venn e raccol to s ul perimetro de l! 'oasi, e furono fattd avvicinare da] Palmeto le due compagnie bersaglieri di sust~1
gno. Il nemico continuò ad avanzare su larga fronte con tendenza ad avvol gere l 'oasi, e verso le 1+,30 aprì un fuoco ben nutrito; controba th1to però dalla nostra fucileria prontamente coadiuvata dall a ha.tteria da campagna del Palmeto e più tardi an che dal eannone <lel le ridotte Ralina e Artesiana e dall e ba.t terie J 49 del trinceram ento orientale, si dileguò rapidamente. Oei nost ri rnorì un sol<lato e ne rimasero feriti due. Le per· dite avver~arie furono v isibi]rneni.e note voli, e infatt i gli info r-matori Je fecero a~rencfore a 6!5 morti e a d un centinaio di feriti. Indi pendentemente da questi scontri e per ordine avuto in precedenza, la R. Nave 8truria quella 8tes1:;a mattina bombardò el Koefia, noto covo di beduini. La notte dal ] 9 al 20 aprile circa 200 arnia ti attaccarono un fortino in costruzione nei pressi <le] CastelJuccio; ma ·furono ricacciati. dal vigile presidio, $ Uhito sost enuto dal cannone delfo ridotte Roma e Castellucci o.
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Al mattino si trovò un sudanese ferito nelle vicinanze del fortino: Secondo gli informatori gli attaccanti ebbero 18 morti e sei feriti. Il 29 aprile il reparto indigeni a piedi e i Savari, recatisi nell'oasi di Suani Osman per proteggere i lavori geodetici, che vi ·si dovevano fare, respinsero col fuoco un gruppo di beduini che avevano sparato diversi colpi. I beduini ebbero due morti e alcuni feriti.
L' impiego della flottiglia nel mese di maggio. Il primo maggio il Tenente Quaglia prova in volo l'apparecchio Bréguet, ma per un cattivo funzionamento di un filo del timone è obbligato a discendere, e nell'atterraggio, l'aeroplano si deteriora gTavemente. Il giorno seguente il capitano Marenco, partito in ricogn\_zione alle 3,30, è costretto ad interromperla a causa delle forti conenti d'aria incontrate a 900 metri di quota e quindi rientra al campo dopo mezz'ora di volo. Nella mattina del 6 maggio ·u predetto ufficiale, esegue una ricognizione verso Koefift dalla durata di un 'ora.e nota: « un gruppo di 40 tende a Garili nes, tende· sparse tra Gariunes e Guarscià; gruppi di tende arl intervalli: in totale 70 tende nei dintorni di Koefia ed oltre. Molto orzo tagliato e raccolto in mucchi nella zona di Koefia >.'. Nella mattina del giorno 8 lo stesso aviatore parte in volo a.Ile 4,10 e compie una ricognizione sull'altipiano situato al <li Jù del campo nemico, a circa 65 chilometri nell'interno in direzione est- sud- est di Bengasi. Non rileva nessun gruppo importante nè di tende nè di uomini, nè carovane sul detto altipiano. Lancia 13 bombe sul campo turco-arabo notando che le tende ~.embrano diminuite. Durata della ricognizione 85 minuti. Il giorno 9 maggio l'ordine del giorno alle truppe del Co· 1nando della 2.a Divisione reca: « Il 30 aprile ed il 7 maggio il capitano Marenco, nuovo aviatol'e giunto dall'Italia, eseguì due ardite esplorazioni aeree sul campo nemico, lasciandovi cader e delle bombe. F atto segno a cannonate e. fu,~i late rimase immune. Rivolgo a detto Capitano un meritato elogio. F ir· mato: tenente generale Briccola ~-
Nella mattina del 14 maggio il capitano Marenco compie una ricognizione di un 'ora di volo. Recatosi al campo turco-
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arabo getta 4 bombe e proclami nella località Benina, indi l-ii diriO'e verso Gariunes e Guarscià, ove nota molti gruppi <li bed;ini. Riconosce il terreno fra Bengasi ed il campo turco. Contro l'aviatore il nemico fa un vivo fuoco di fucileria e di artiglieria. . Il giorno 16 lo stesso ufficiale eseguisce, dalle 4,45 al.le 3,45, ·una ricognizione su Koefia- Guarscià--Gariunes, gettandovi dei proclami. Non può esplorare il terreno, a causa della nebbia e del vento forte. Il 18 egli riconosce il campo turco, lasciandovi cadere 1 bombe, constata che il campo è immutato e che il tiro dell 'ar·· tiglieria turca si fa sempre più preciso. Nella mattina del giorno 24, no1i ostante la nebbia, compit1 una ricognizione dalla durata di 75 minuti sul campo nemieo ehe trova ancora invariato e notando dei gruppi di beduini n. Guarscià. Il solito fuoco di fucileria e d'artiglieria non produce alcun danno all'aeroplano. A causa di un inconveniente al porta-bombe non può eseguire il lancio delle bombe che ha a bordo. Il 2!), in una ricognizione compiuta nella mattinata, rifor.rnce: « Nel campo turco furono eseguiti trinceramenti sul fronte. Situazjone generale invariata anche a Gariunes, Guarscià e Koefia. Lanciate :I- bombe e fa t to segno a molti colpi di cannone ».
IL CANrrIER}1J AERONAUTICO DI BENGASI - Impianto ed impiego. - Il giorno 12 maggio 1912 assunse il comando del Cantiere Aeronautico destinato a Bengasi il tent:nte Ji vascello Penco Agostino. Il giorno 13 s'inizia lo sbarco del materiale del Cantiere dal Piroscafo « Circe» e lo si trasporta a Bengasi ove in te-:-reno adatto adiacente alla città s'impianta l'hangar del diriçj bile e si sistemano tutti i servizi inerenti. L'approntamento de] dirigibile od i ]avori di sistemazione del cantiere si protrassero sino al giorno 29 dello stesso me~e di maggio. In detto giorno il dirjgibile compie la prjma ascensione ed eccone il rapporto del comandante Penco: << Nonostante il forte vento verso i 1800 metri da N. N. Vv. decido compiere la prima ascensione portandomi verso nord in modo da h·ovarmi eol vento in favore nel caso esso dovesse abbassarsi verso 'jl
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:•molo. Parto alle 6,15 e dopo di avere eseguito un giro sopra il porto per innalzarmi mi tengo parallelamente alla <!osta ,·erso Koefia tenendomi sul mare. Esplorando la costa osservò nelle vicinairuze di Koefia molte baracche di arabi rag1gruppate ed i mietitori al lavo,r o, ma !-;Cnza. distinguere gente armata . P oco più nell 'in tf:'rno un insieme di queste b;1racd1<' prcsrn111 prr J 'orcli nr <lPll11 lor o d is posizionr l 'aspC'lto cli nn H.!·
L 'hangar del Dirigibile P. I a Bengasi nel 191 2. campamento . .Poco prima dell e saline di Zcjana essendo indubbiamentf! seeso il vento da N. N. W. mi trovo a dover governare molto sulla i::i nistra per poter procedere sulla mia r ottH gnaclagnando pochissimo su~l,1 rotta stPsr:;a, anzi in <.!erti mouwnti trovandomi fer mo r ispetto al suolo. Ritenendo rhe per compiPre quei pochi chilometri che an co1·a: mi scpara·, ano clttl sunnominato paese mi sarebbero occorse cir ca due ore è nrlla com,iderai ione che ove mi fossi spinto sul campo tur<'O avrei avuto n el ritorno il N. N. W. assolutamente contrario e che essendosi que.sto ,·ento abbassato di f>OO metri e più in poco di un 'ora, poteva ~on·
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tinuarè ad abbassarsi durante il rimanente della mia ascensione ostacvlandomi il rit{'rno a Bengasi, feci rotta per il c;-tmpo d 'attel'l'aggio dirigendo a passare sull'aggruppamento, ma eh<:: invece trovai costituito dalle solite baracche arabe, con ben poca gente nei dintorni - par.ve più cbe altro un villaggio quasi abbandonato. - All'ingresso sulla term ferma nelle vicinanoo di Bengasi fui fatto· bersaglio dall'artiglieria turca i -cui shrapnels scoppiavano molto in basso e ad_almeno due o tre chilometri dal dirigibile. Giunsi su Bengasi all 'altezza di circa 1000 metri. Cominciai la ,H scesa atterrando alle 8,55. Il dirigibile ha funzionato bene, nel solo mo· tore si è reso necessario lo smontamento del radiatore per ,la verifica çlegli iligranaggi. Non appena il di:cigibile è in hangar si procede ad un rifornimento·. Nel pomeriggio lo i::;i verifica completamente avendolo nuovamente pron· tu alle ore 20 ».
GLI AVVENIMEN'l'I :MILITARI NEL MESE DI MAO(HO. - Anche nel mese di maggio furono frequenti, di giorno e di notte, le occasioni pe:c:. tirare qualche cannonata contro i nuclei nemici che si spingevano sotto le opere. Il 7, il 9, l' 11 e il 13, i reparti indigeni a piedi dislocati nel settore sud a protezione dei mietitori urbani, ebbero piccoli scontri con beduini provenienti dalle oasi di Gariunes ed el Guarscià Nel pomeriggio del giorno 13 furono scorti numerosi 6 ruppi nemici scendere dai loro campi e dirigersi verso la fronte Scetuan, el-:-Hauàri, el-Koèfia forse attratti dall'azione svoltasi poco prima. Contro il più forte di essi, valutato di un migliaio di armati, parte a piedi, parte a cavallo, ebbero buùn gioco la batteria sud da 149 e la batteria da 75 A della ridotta el-Fueha:t. Tutti allora scomparvero con la consueta rapidità; si seppe poi che avevano avuto molte perdite. Altre picc:olc azioni avvennero nei giorni successivi fra gruppi di beduini e pattuglie di cavalleria. Di notte poi riparti di fanteria, oppor tunatarnente appostati per impedire le ripetute interruzioni delle linee telegrafiche e telefoniche, ebbero spesso occasioni dj disperdere audaci predoni, Il 16 maggio la R. nave Etruria bombardò el-Koefia, e contro i beduini, che ne fuggivano, tirò efficacemente la batteria del fortino Palmeto. Il nemico ebbe un centinaio di morti, parecchi feriti e il bestiame distrutto. La nave si recò poi a can· Lone.ggia:re .el:-Ziàna., e quindi proseguì per Tocra, ma non potè bombardarla per il forte ghibli, cl1e velava tutta la costiera.
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L'impiego dei 1nezzi aeronautici nel mese di giugno. « L 'ordine del giorno» alle truppe del Presidio di Bengasi
· reca, in data ( giugno: « Nei giorni 14, 18, 29 magg'io, il capitano Mar,enco, eseguì ardite e;splorazioni aeree sul campo nemico la::;eiandovi cadere delle bombe, .;;ebbene fatto segno a cannonate. Ne elogio l'arditezza e l'abilità. Fir· mat-0: Tenente -g'enerale Briccola ».
Il giorno 3 il sullodato ufficiale parte in volo alle 5,30 del mattino per riconoscere I 'accampamento turco-arabo ma, j causa delle forti correnti d'aria che impediscono all 'apparecchio di poter raggiung6re la quota necessaria per compiere . la ricognizione, è costretto ad attera.re dopo circa quaranta minuti. Nella mattina del 5 il dirigibile compie una importallte ascensione, come si rileva dal seguente rapporto del Coman · dante del dirigibile stesso: « Alle ore 5,20 il dirigibile lascia il campo di manovra. provvisto di ·
olio e benzina per sette ore di moto, N. 6 bombe a pallottole col solito 11.rmamento. Compie prima un giro intorno a Bengasi e tenendosi sul mare per raggiungere la quota di navigazione in guerra, dirigendo dap· prima a Nord-Nord-Est parallelamente alla costa, e tenendosi dalla stessa n eirca due chilometri di distanza. Indi ali 'altezza del punto di 1nezzo tra Auch-Sciakabi ed il lago Zejane accosta a dritta dirigento ad E st contro il Geool .seguendo all'incirca la via carovaniera tra Gotta Aissa ,, Legiem, accostando nuovamente a dritta, girando all'altezza dell 'A· gage Legiern, quindi con successive piccole accostate si porta in poRizione tra il sole ed il campo turco-arabo e dirige _sul campo stesso. Giun· tovì sop:rn lo traversa obliquamente e sul suo centro la:-;eìa cadere suc<:essivamente 5 bombe. Dfrige poi per Be111g·asi, inc'Ominciando ad abtassarsi non appen.,a giunto in prossimità delle nostre fortificazioni e uopo alcuni giri sul mare ritorna sul campo di manovra., .dove anerra alle ore 8, rientrando subito in hangar. Da Auch·Sciakabi fino al campo turco, in tutta la zo11a percorsia, S'i osservano numerooi e continuati gTUpµi di attendamenti ~bè insieme al campo turco vengono dal dirigibile ripetutamente fotografati . In questo percorso e molto più jntensamentr :',Ul campo arabo-turco contro il P 1 viene diretto un intenso fuoco di fucileria: nel tempo che impiega a traversare il campo gli vengono dirrtti contro anche 25 shrapneh,, nella cui zona il dirigibile viene a t1·0'° an;ì compreso senza pe.rò rimanere colpito a causa della distanza deg!i
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scoppi che si valuta per i p1ù vicini ad almeno 300 metri. Non appena rientrati in hangar sì constatano sull'involucro esterno dell'aeronave lJ fori prodotti da pallottole di fucile ».
Il giorno 8 il capitano Marenco, elevatosi alle ore .J:,30 deve atterare dopo mezz'ora di volo non essendosi potuto eleva-te oltre i 500 metri di quota, a causa delle avverse condizioni atrno·sferiche. Il giorno 11 lo stesso aviatore compie una ricognizione sul campo turco-arabo, dalle 3,55 alle 5,5, e vi getta quattro bombe, notando che il campo stesso è rimasto invariato. ~'atto segno a cannonate rientra senza alcun danno al campo di lancio. Nella mattinata del giorno 17 compie un'altra ricognizione sul detto campo nemico e vi lancia 3 bombe. Il giorno 18 il dirigibile P. I. compie un'ascensione per provo-re I 'effetto delle bombe incendiarie esperimentate già a Bosco Mantico. Il dirigibile lascia il campo di atterraggio prvv·visto di 7 ore di moto, 10 bombe incendiarie e 30 sacchetti dì zavorra: e dirige sul mare, dove dapprima con un largo giro e poi con direzione sud-sud-ovest segue una rotta a poca distanza dalla costa e parallela ad essa.. Oltrepassa l'altezza di Gariunes di qualche chilometro accosta a sinistra e dirige perpendico ·· larmente alla costa fino ad internarsi di qualche chilometro per esplorare bene la zona ·tra la ridotta sud di Bengàsi, Gari1me.;;, Gnarscià, Koefia: zona che risulta deserta. ~' a quindi rotta su Bengasi, passando su Gariunes, sulle cui case, campi ed orti I.ascia cadere 9 bombe incendiarie, delle quali 6 giungono sul segno, ma senza effetti tangibili, pur essendo tutte regolar.mente scoppiate: notato solo un pò di funto nelle vicinanze di una palma; fumo che tosto si dilegua. Con tre successivi giri, uno sul mare e due sulla terra ferma, internamente alla zona GiokBengasi si abbassa e si dirige sul campo di manovra, ove atterra alle ore 10,37, rientrando subito in hangar. Il giorno 19 il capjtano aviatore llarenco compie una ricognizione di 50 minuti rilevando numerosi gruppi nemici attorno all'oasi di Koefia ed altri piccoli gruppi fra Koefia e le oasi delle 2 palme e gettando su di essi due bombe. Il volo è ::;tato compiuto durante il tempo in cui viene eseguita dalle nostre truppe ln manovra tattica di Sua11 i Osman. Nella notte dal 18 al 19 il cielo era nuvoloso e tale si man teneva anche nella mattinata. Però, essendo le truppe della Brigata Buonini in ricogniiione verso Suani Osman il dirigi:.l
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bile esce ugual111ente per prendervi parte. Alle 7,45 la::;cia it campo di atterraggio e dirigendo subito sul mare, dove segue, con rotta nord-nord- ove;:-;t, Ja direzione della costa. Elevatc8i fino a 1300 metri di quota e, quando presso a poco trovasi all'altezza di Auch-Sciakabi, accosta a diritta per percorrere i1 fronte delle nostre truppe tenendosi a 3 - 4 chilometri più in fuori per esplorare Je zone circostanti. E ssendo il cielo tuttora molto nuvoloso, all'a ltezza di 450 - 800 metri è obbligato ad osservare ripetutamente le stesse zone di terreno, ma non riccce però che, a distinguere una ventina di beduini appiattai-i de:nlro un 'oa$i di alberi baf-f-i all'esterno E st della regione Snani Osman. Ritorna sull'ala sinistra delle nostre truppe piri J:.Jrosi;;ime al mare e più facilmente visibili attraverso le nubi e alle ore 8,B5 lascià cader e su11 'i mmediata loro vicinanza un ~acchetlo-rnessaggio con la notizia dei beduini scoperti. Si trat-tiene quindi per ci rea rnezz 'ora sul t eatro del combatt imento, ma non <listinguenclo altri gruppi nemici, alle 9 si dirige dappri111a sul mare, dove f-i abhassa a !500 metri, quindi al rampo di manovra ove atterra alle 9,25. L 'online del giorno a11e truppe del Presidio di Beng.-tsi e 111anato in data 21 giugno r eca : « L'll ,corrente il capitano Marenco, portatosi colJa consueta arditezza sul campo turco-arabo, vi lascia cadere quattro bombe uccidendo tr e arabi e ferendone uno. Fatto segI;to a cannonate ritorna senza <lanni a Benga~i ». '« Il 19 con l'occupazione effettuatasi e mantenutasi per più ore delle oru;i di Suani Osman e di 1VIausur el Mauesi, obiettivo dì una esercitazione tattica è stata ostacolata vivamente da nume.r osi nuclei beduini che da varii e ben scelti appostamenÙ nella regione Auch-Sciakabi.-Sidi Bunnedia hanno diretto ininterrotta la fucilata contro le nostre truppe. Mentre ho osservato con soddisfazione il contegno ,calmo, d·isciplìnato e coraggioso di tutti i reparti rivolgo uno speciale elogio a quei r eparti del G8° e 79° Fanteria., drappello car11, da guerra, della Cavalleria Savari ed Ascari, della Banda del Barca, che per essersi trovati in prima linea hanno lungamente perdurato nel Cl)mbattimento. L'aeroplano ·pilotato dal capitano Marenco ed il dirigibile P. 1 (comandante P enco) sono pur essi intervenuti efficacemente con opportuno lancio di bombe su gruppi nemici. L'artiglieria mobile e quella deHa. ridotta Artesiano e Fortino Palmeto ba. diel pari vaJidam'0Il/te eoncorso ali 'azione con encomiabile attività. Lodevole attività ha purP .spiegato il personale sanitario. Firmato: Tenente generale Briccola ».
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Il giorno 22 il capitano _Marenco compie una ricognizionP dalle ore 5,50 alle 7,35. Recatosi in volo sul campo n<~mico vi ha lanciato 4 bombe ed ha notato che per un raggio di circa 5 chilumetri attorno all'oasi delle Due Palme, ove ha luogo un 'e~er-citazione tattica delle nostre truppe, il terreno appare sgornhro da reparti nemici di qualche importanza. Nella stessa giornata del 22 il dirigibile P. I., non ostante iì cielo nuvoloso e mantenendosi ad una quota di navigazione dai 500 agli 800 metri partecipa a1la predetta esercitazione all'Oasi d~lle Due Palme.Alle 6,45 lascia il c1;1,mpo di manovra recando a bordo 50 chilogrammi di bombe a pallottola. Si dirige dapprima verso la costa che segue a breve distanza dal lato sud .ad oltrepassare Gariun~s di 5-6 chilometri; ma avendo notato essere il dirigibile dotato di grande velocità rispetto al suolo si prova a dirigere per nord per osservare 1'intensità del vent0. In questa direzione il dirigibile r.iesce appena appena a mantf>·· uersi fermo rispetto al suolo ed in alcurii momenti seade. Esso era giunto all'altezza di circa 1000 metri. Si decide di conseguenza di ritornare all'hangar ove si atterra senza incid~n~i alle 7,45: Il giorno seguente il · P. I compie un 'altra rieognì1,ione . ..Alle 6,-10 il dirigibile ]ascia il campo di manovra col sol ito ~aricodi bombe e dirige subito pel mare seguendo la costa ve'!.·s<j nord e prendendo la q_u ota massima <li navigazione. in lJOO metri. Appena fuoti della linea delle no,stre fortificazioni infaia l'esplorazione della costa ehe continua fino a 4-5 chilometri al nord di Koefia; rilevando esattamente fra Auch-Sciakahi e Koefia, dall 'frnmediata vicina11Za della costa fino a tre chilo·metri circa nell'interno la po8izi,me ·degli attendamenti nerniei (cifra J 20-1:30 tende) e.riportandola su (li uno f:iChizzo che viene rirnesi--o al Comando di Divjsione. Ultimata l'esplorazione dirige nuovamente ::;u Bengm,i ed atterra quindi al campo di mano. T-,,ra alle 8,40. Il giorno 24 il capitano Nlarenco corn pie una· ricognì1,ione· ::m Garinnes e G narscià lanciando tre hornhe su di tm. piccolo l'- t.Unpo. beduino al G uarscià. ·· Durante gli ultimi giorni del mese di giugno non vi fu altra attività ·aeronautica a causa delle cattive condizioni atmosferiche.
:·GLI AVVgNI1\fl1~N'l1I MILITARI, .DEL MESE DI GIU<:NO. - Si chhero ·brevi ~eontri durante le esercitazioni tattielH•
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con le tre armi svoltesi il 10 giugno nel settore nord ed il 15 verso l'oasi di Gariunes. Più importante fu il fatto d'armi, di cui già si è fatto cenno ,avvenuto il giorno 19. La brigata del generale Buonini, con gli squadroni e le batterie da campagn a ebbe ordine di eseguire quel giorno una esercitazione ver~o l'oasi <li Suani Osman e quella di Mansur el Anesi : incontran·· dos~ col n emico dovèva trasformarsi in attacco, a fine di dare · una lezione ad alcuni gruppi di beduini che erano stati segnalati in quelle località. L'occupazione della prima oasi avvenne in<listurbatai GUella della. seconda invece dette luogo ad uno scontro vivac,~ con alcuni gruppi appostati nella regione di Ausch el Sciakabi, gruppi che vennero tosto fugati. Dopo tre ore le nostre truppe ritornarono agli accampamenti. . Il 4, 1'8 ed il 20 la R. Nave Etruria bombardò con eff1cace risultato alcuni accampamenti ed alcune località d'abituale Hosta di gruppi nemici, quale G11emines, Koefia e Tocra.
L' impiego _dell'aerònautica nel 1nese di luglio. Il giorno 2 luglio il capitano Marenco, dalle ore 5,45 alle 6,45, compie una ricognizione sul percorso Koefia-GuarsciàKoefia senza notai vi nessun nuovo ,w,·ampamento nemico. Con-· stata invariato il solito campo turco·-a.rabo e lancia due bom1-ie ~u gruppi di beduini· al Guarscià ed altre due ne lancia su gTuppi bedujni a Koefia. In seguito ad un ordine del Comando di Divisione, per una possibile ascensione notturna del P.I. se ne compie una pertanto <iiurna per verificare eRattamente le posizioni del campo nemico a Koefia. Alle ore 5,50 del detto giorno il dirigibile lascia il <:-arnpo di manovra e, non appena sul mare, dirige verso nord·· PSt parallelamen te alla costa, tenendosi ad una altezza ·m edia di 000 metri e ad una distanza dalla costa di 5 chilometri circa, e ;;nmgendo a 4-5 chilometri a nord dell'oasi di Koefia - Si<li .Kalifa. Riscontrato che le posizioni nemiche sono rimaste presso a poco immutate e che nelle vicinanze del solito pozzo si trovano i soliti gruppi di cavalli ali 'abbeverata e di truppe a piedi, il P I accosta per Bengasi, inizia la discesa ed atterra alle ore 8. Ndlu mattinata del giorno 5 dovrebbe aver luogo ·un 'n·· zione combinata con la R. Nave «Etruria>> per il bombarda--
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mento degli attendamenti e delle forze nemiche a Koefia, ma, a causa del vento molto forte l'ascensione del dirigibile non può attuarsi. S'inviano però due ufficiali dirigibilisti sulla R. Nave <<Etruria» per l'indicazione delle posizioni nemiche osservate 11elle due ultime ascensioni e che non si erano potute avvista:i:e dal mare. Il giorno 6 compie una ricognizione della durata di due ore <3,30-5,30). Lascia cadere due bombe sul campo turco che trova invariato e quindi riconosce l'altipiano.
UN BOMBARDAMENTO NOTTURNO ESEGUITO DAL P. I. - Nella notte del giorno 8, col cielo completamente sereno e la luna all'ultimo quarto, capace cioè di dare poca luce fino ull 'alba, si decide - prevìo avviso alla ridotta Luesci perchè I).1antenga il proiettore col fascio di luce fisso in direzione sul grosso del nemico - di eseguire col P. I l'ascensione per bombardare di sorpresa il campo turco-arabo. Infatti alle 2,20 il dirigibile lascia il campo di manovra con 7 bombe a bordo, dirigendosi dapprima sul mare per prendervi la solita quota di navigazione in guerra: Raggiunti i 1000 metri di altezz'a dirige prima sulla ridotta Lùesci, poi tenendo conto della deriva abhastanza sentita sulla dritta segue presso a poco la direzione indicata dal fascio di luce del proiettore. Dopo circa 10 minuti scorge un lumicino del campo turco, <'he presto si spegne ma subito dopo il campo con tutti i suoi atten -· <lamenti appare chiaramente e nettamente illuminato dalla luna. Poco prima di giungere sulla ver ticale del solito gruppo più fitto di tende il dirigibile molla successivamente a brevi~simo intervallo le 7 bombe, che scoppiano tutte regolarmente nell 'interno. del campo in vicinanza del punto .m irato, quindi, a differenza dell'ascensione del 5 anzichè dirigere su Bengasi controvento dirige verso S."\V. Le bombe devono essere giunte a ssoln.tame.n te di sorpresa ed il P. I deve essere da terra invisibile perchè dal campo turco non ~i vede al momento partire che una 80Ia fucilata, e, dopo alcuni minuti, dµe colpi a shrapnels c:he scoppiano molto lontano dal dirigibile. Mantendosi alla quota di 1200 metri, alla quale era giunto col lancio delle bombe, causa l'imminenza dell'alba f\d iì forte vento da N. Vv. dato dal palloncino della sera e riscon:rato nella prima parte dell'ascensione, nell 'i-dea che la linea nemica dal campo al mare (per sud) non abbia un'eccessiva pro-
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fondità continua ancora nella rotta verso S. \V. per ·accostare :r,oi verso il mare. l~~ssendosi dopo circa 20 minuti fatto giorno incomincia da terra un saltuarjo fuoco di fucileria contro il P.I, che il pilota procura di evitare con successive accostate a sinistrn; esplor ando nel frattempo la zona, nella quale risulta.no .di~semi:nati quasi in continuazione degli attendamenti nemici. Per la grande profo1\dità di questa zona e per non trova.r~i ìJre1,;so che immobile sopra di essa dirigendo controvento, il dirigibile è obbligato ad andare a. prendere mare a sud di Rasgonas: fra questo capo il villaggio di Kasr Bfrsa che risulta abitato. Non appena in mare si abbassa di 300 metri e dirige N. N. E. parallelamente alla costa, mantenendosi a circa 2 chilometri · da essa aiutato da un vento che si stima di 25-30 chilometri sJl 'ora. Ad eccezione dei villaggio sunnominato la costa è deRerta. · All'altezza del porto di Bengasi esegue un primo giro pèr abbassarsi di quota e riesce ad effettuarlo mantenendosi sem-pre al vento del campo di manovra senza scad,~re troppo, ma nel1'ef;egui re un secondo giro certamente in seguito ad una .r affica . ' !Tilprovvisa, scade fino all'altezza <lei pozzi di Sabrì a Girca nn clijlornetro dall'hangar; dovendo buttare per mantenersi in equilibrio la penultima latta di benzina. Visto che col motore a passo 5 e ll80 giri non riesce più a guadagnare il vento in modo sensibile, decide l 'atterragg;o ai pozzi di Sarnbrì che compie buttando il cavo e con l'aiuto di una pattÙglia di cavalleria e della compagnia ascar i. L'atterraggio si compie alle ore 6. Giunto il personale del di staccamento si porta il dirigibi.le fuori dell<é\ mm:a di BengaRi nelle vicinanze del campo di manovra, trasportandolo quindi nel campo al disopra delle mura stesse e lo si tiene per una mezz'ora all'ormeggio non stimandosi prudente col forte vento di S. ·,v. di tentare l 'entrata in hangar. Essendo quindi allo 7,20 girato il vento verso sud si entra in hangar. Zavorra r esidua 1 sacchetto, 1 latta di hen~ina, 1 latta di olio. · .Il giorno 12 luglio il P. I compie un 'altra ascensione: .A.Jle o:re 6,45 il P. I lascia il campo di manovra portarido n hordo an<"hE' i] capitano di corvetta Denti di Pirajno. Dirige dapprima sul mare per raggiungere la quota di navigazione in guerra, ma raggiunta l'altezza di 600 metri essen-·
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dosi notato una irregolare vibrazione della 1iavicella .da attribuirsi agli ingranaggi del ventilatore, che da un esame:). superfida le risulta rotare fuori del suo piano normale, ed anche per lSH:-rsi in brevissimo tempo rannuvolato i 'orizzonte, si decide jl 1 itorno all'hangar. Con un· giro sul mare si raggiunge la quota di 1500 metri, indi si dirige sul campo di manovra, dove si atterra alle 7, l:5. i-ientrando suhito in hangar.
Scoppio di una bomba lanciata dal Dirigibile P. 3 ( 1912)
Fu questa l'ultima ascensione compiuta dal dirigibile P. I a Bengasi. La sera stessa., non appena l'aeronave, rientrò in hangar se ne iniziò lo sgonfiamento e quindi nei giorni succesFivi si procedette ai lavori di smontaggio e d 'imballaggi<J . per rispedirlo in Italia. Il giorno 15, in seguito ad ordine del Comando di Djvisione, i.1 Comandante Penco che deve rimpatriare il giorno seguent{•, lascia il Comando del Cantiere al capitano d 'artiglit>ria Giulio Seyrnandi. Il giorno 15 il capitano Marenco, dalle ore 4,10 alle 5,15
compie una ricognizione sul campo avversario. Non riscontra
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alcun campo speciale a Koeiia, perchè il campo è format~ dalle case e dalle baracche costituenti l'oasi di Koefia. A Sidi Muftà e Buche del Giok situazione invariata. Il vento fort~ impedisce all'aviatore di estendere la ricognizione su altra località. più a sud e rende assai difficile il ritorno dell'aeroplano al <:ampo di atterraggio. Il giorno 17 if predetto ufficiale aviatore, dalle ore 4,2 all~ t,20, compie una importante ricognizione della quale ecco il ri-$Ultato : « Il nuovo accampamento nemico di circa 150 tende, rn<>Ho i-ade, che travasi ad est di Mohamed Scetuan a circa 5 chilometri da questa località e sulla carovaniera Fojat·-Mohamed Seetuan Ghebel, tutto a nord della carovaniera stessa. Altri piccoli gruppi di tende sono. più avanzati e in vicinanza di Mohamed Scetuan. Sono state lanciate 3 bombe. Nel terreno compreso fra detta carovaniera fino oltre il Ghebel Farege-Budgegia-Ua~i Gattara-Dau Eluba-Auari, non vi sono reparti nemici ». Il giorno 2·6 il capitano Marenco esegue un volo di 80 minuti, su beduini in vicinanza del Guarsci.à; inoltre getta i procJami su tutto l 'accampamento avversario. In un r aggio di 20 chilometri non nota alcun nuovo campo turco- arabo. Nelle prime ore dello stesso giorno 26 vengono esegui.te le prove del motore per l'apparecchio Bréguet del tenente Quaglia. La mattina del 30 il capitano Marenco compie rina ricognizione verso Koefia ed a 10 chilometri oltre della lo~alifa senza riscontrarvi nulla di nuovo. Il tenente Quaglia esegue un volo di prova col Bréguet con ottimo risultato. Il giorno seguente, 81 luglio, il Tenente predetto esegu,i una ricognizione della durata di 50 minuti percorrendo eò esplorando tutta la linea di difesa di Bengasi. A VVENIMEN'rI MILITARI. - Il 4 luglio vi fu un piecolo scontro fra una pattuglia di cavalleria e nuclei di beduini; dei nostri perì un militare di truppa; i beduini ebbero (ì morti e 2 feriti. Il 5 1a R. nave « Etruria» bombardò el- Koefia e le ~ne adiacenze, <love erasi addensata parecchia gente con molto bestiame. Il 20 furono fatte uscir~ dalle linee, conYenientemente $COrtate, una batteria da 149 e due da 75 A per battere dalla attezza <li· Ru~Ràt el-Gsir un ··nuovo a·eeampame-nto nemico di
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una cinquantina di tende, sorto da poco a 15 chilometri da Bengasi. Con rapida azione di fuoco quelle batterie sorpresero 11 campo: e colpirono in pieno anche -grosse mandrie rli bestiame e gruppi di beduini, sparsi per la campagna. Q1wl campo fu subito levato. Non mancarono durante il mese le solite occas10m lii battere, dalle opere, gruppi che si avvicinavano a buona portata di tiro.
L'impiego delìa flottiglia aviatori nel mese di agosto. Il giorno 3 il capitano Marenco parte in ricognizione alle ore 4,15. Atterra dopo un'ora e 20 di volo, essendosi portato $Opr~ Koefia ed oltre e sul campo nemico per riconoscere e riferìre su alcune fortificazioni e costruzioni fatte dai turco · arabi. Altezza 1100 metri. Il tenente Quaglia parte alle ore 4,50 .in ricognizione, con lo stesso scopo, ed atterra dopo f>O minllti di volo, spingendosi verso .Koefia. Altezza metri 800. Gli aviatori riferiscono: «·La costruzione sorta sulla Duna a nord del Fortino Palmeto, sembra una maschera di frasche, eretta per coprire poche tende beduine. Pare .che non si tratti di costruzioni in muratura, nè di trinceramenti »
Il giorno 5, ricognizione del capitano Marenco (ore 4,50~ C,35\ sul Ghebel. Riferisce: Per un raggio di 10 c-hilomeri circa oltre Koofia campo turco· e Koefia, non vi sono campi nemici. 'l're piccoli campi, in totale. 200 tendé: circa attorno al Marabutto di Sidi Muftà, e due grandi forni ad ~st di Sidi Muftà. Grossi armenti tra il Guarcià e Koefia; fra Bengasi e il eamp9' turco nulla di variato. La. e.ostruzione a, nor'd' del folrte Palmeto non ~ un 'opera d1 fortificazione >>. <<:
Ricognizione del tenente Quaglia, volando dalle ore 5,10 alle :5,35 e portando sull'apparecchio il tenente Parenti qual.13 osservatore. Altezza metri 600. Nella mattinata è stata ~se·guit~ una esercitazione tattica dalle truppe del Presidio nelle vicinanze del Fojat. Il giorno 8, ricognizione del capitano Marenco (ore 4,20-6,30). Ha percorso il campo nemico in tutti i sensi e il Ghebr1 -oltr.e il campo t urco. Nessuna novità importante. Permang·ono
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i piccoli campi in vicinanza di Sidi Muftà, i forni e g]i ab b0veratoi. Vi sono poche tende sparse, una diecina in totale a f.ud est di Mohamed Scetuan pressappoco ove trovavasi il c:ampo testè sciolto in seguito al nostro cannoneggiamento; qualche tenda più avanzata a 800 metri circa a nor d di detta località. rrali truppe costituiscono probabilmente una gran guardia con piccole guardie. L 'apparecchio h a funzionato be·nissimo durante le due ore e dieci minuti di volo.
Schizzo degli accampamenti nemici (arabo-turchi) nei dintorni di Bengasi.
I l giorno 12, ricognizione del capi tano Marenco e del tenente Quaglia. Alle ore 4,30 i due apparecchi si sono innalzati dirigendo~i ven;o il campo nemico. Dopo circa mezz 'orn. <li volo devono atterrare a causa nel forte vento negli strati F-nperiori e de lla nehbia basim che copriva il terreno sotto i-tante, impedendo quah,iasi visibilità. Tl capitano l\farenco ha 1agg iunto un 'altezza di 500 metri e il tenente Quaglia me tri 400. Il giorno 16, ricognizione t enente Quagli a (ore 5,10-6) . .L'artito con a bordo l'osservatore Parenti. Si è Rpinto verso
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Gariunes e Guarscià. Non ha riscontrato nulla d'importanti.:> a causa della nebbia bassa che impediva di distinguere i parti colari del terrimo. Ricognizione capitano Marenco (ore 5,10-6,40) . Spintosi su Guarscià e sul campo turco di Koefia, a causa della fitta neh·bia, da 900 metri non ha potuto neanche distinguere il campo nermco. Il giorno 26, ricognizione del capitano l\farenco, dalle ore 5, 15 alle ore 6,20, su Koefia, Si.di Muftà, campo turco, Casa Che·tuan, Auari~ Guarscià, per completare uno schizzo del campo nemico, come da ordine ricevuto dal Comando della Divisioi.le. Schizzo che si unisce. Il giorno 27, ricognizione del tenente Quaglia. Partito alle ore 5,15, portando sull'apparecchio, come osseTvatore, il tenente Parenti, si è diretto verso Suani Osman ed ha r icono· sciuto il terreno oltre detta località, atterrando dopo 40 minuti cli volo. AVVENIMENTI MILYrARI. - Verso la metà d'agosto i) nemico si fece vivo con appostamenti e insidie, specialmente nel settore sud, da dove non si era avuta mai molestia alcun::\. Il 12 agosto una pattuglia di cavalleggeri, che copriva gli squadroni esercitantisi sulla spiagg:i a della Giuliana, fu sorpresa da alcuni beduini nascosti fra le dun:e. L'ufficiale che la comandava rimase ucciso, e furono feriti due cavalleggieri. Cli squadroni accornero ~mbito, ma non trovarono più alcuno. Venne allora <lisposto che il giorno successivo le navi della Divisione clell '..A.cca<lemja nava1e, la quale trovavasi in rada, bombar·dm;sero a scopo di punizione gli ·abitanti di quel1a zona costiera I:' cioè Gariunes, HarRch, Tera, Hckallat, 1'fresa e Ghemines. Come pe1 passato, anche in questo mese quasi. giornalmente k: ridotte ehbero occasione di sparare qualche colpo contro gruppi di beduini entrati nel loro raggio d'azione efficace.
L'impiego della flottiglia del mese di settembre. La f;qimdriglia si componeva al 1° settembre di 2 apparecchi Blériot rnonoposti (pilota capitano ~.{arenco) e ·di un Bréguet t ripoRto 100 HP. (pilota tenenfo Quagìia). Quest'ultimo apparecchio aveva perduto però di efficacia in seguito alla rot-1ura avvenuta il 1° maggio che .aveva richiesto 3 mesi di lavoro
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<i.i riparazione. Uli apparecchi erano ben riparati in tre hangan dj legno nnmiti di tutto il necessario per eseguire la rnanuten-· zione dei motori e lo smontaggio e montaggio degli a pparecchi. La Flottiglia era provvista di un magazzino ben fornito P i cnuto sempre al cor rente di par ti di ricambi o dei motori e deg}j P..ppare<:chi e di officina e laboratorio per meccanici e falegnam1 p<~I.' i lavori di r iparar.ioni. A ciascun pilota era assegnato un motorista e nn aiutante motorista che avevano in consegna gli upparecchi. Oltre a ciò i piloti come massima generale esercitavano una ~or vegljanza diretta e contin ua sugli apparer.chi ~ motori e n on :rnancavano mai di corn:statare prima e dopo ogni volo che tutto fosse in ordine. Per principio nesirnn pilota montava sul suo apparecchio un motore nuovo se n on ne aveva pr ima sorvegliato personalmente il montaggio. Nessun pilota useiva in volo dalla Ji rn:> a delle opere $e prima H motore n on aveva fatto ~lmello un 'ora di volo. Il 2 settembre, il capitano Marenco Alberto ed il tenente Quaglia Cm~tantino parton o per eseguire una ricognizione sul ca mpo nemico alle ore 5,40 ma r--ono costretti ad atterrare dopo 20 1ùinut i. per i remous ed il' vento fo rtisr--i mo. Assisteva il Cor:rnndante della Divisione. n giorno 4, l 'or<line all e t r uppe, per i meRi di luglio ed ngosto del Comnndante della Divisi one porta : « Il 15-17-20-30 lugli o il capi tano ::i\fareneo eseguì d elle espi.orazioni in aeroplano portando, utili informa.zioni i.mila. dislocazione nemica. Il 3 e il 5 agosto il capitano ::i\farenco ed il tenente Quaglia hanno compiuto in aeroplano ricognizion i verso Koefia ed il <'ampo nemi co. L '8 ap:osto il capit ano Marenro ha esegnito un lungo ed ardito vo"Jo sul campo nemico e sul Ghebel ».
Il 7 settembre, il tenen te Quag lia dalle 5,BO alle 6 compie nna ricognizione nella regione di :Mohamed Chetuan. Le catt~ve eondizioni aerologiche impediscono <li continuare il volo. Il giorno 11, ricognizione del tenente Quaglia dalle 5,10 alle fi sul fron te Guarscia-Mohamed Chetuan-Snani 0 Rman. DGpo -1:G minuti di volo regolare il motore ebbe un contraccolpo tal() da far traballar e 1'apparecchio con violenza. Il tenente Quaglia con amm irahile calma, con volo piano, aiutato dal vento, che ~pirando dal def;erto ~ra favorevole alla rotta dell 'apparecct~io. 1·iusC'iva ad a tterrare felicemente al campo di lancio. Smontato
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motore si verifira che il guasto è dovuto alla rottura ch~ll \tl(-.ero di una ruota al corna11do della di:::;tribur.inne.
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Il 12, ricognizione del capitano Marenco fino all 'Auadi, dallt: 5,30 alle 6,05. Altezza 750 metri, condizioni atmosferiche cattive. Raffiche da N. e da W. nebbia bas$a. Fino all'Auadi nuIJa di notevole, le condizioni atmosferiche cattive hanno impedito dj -proseguire il volo.
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Il 19 settembre, giunse da ':I.1obruk, essendosi sciolta quella ::;quadriglia, il tenente Vece Ii'rancesco col suo apparecchio Farman, il 21 il Bréguet 100 HP, proveni_ente da Pordenone, pure assegnato al suddetto ufficiale; il 25 giunse il sottotenente De Muru, il 24 partì per l'Italia il tenente Quaglia ed il 1" ottobre rimpatriò anche il capitano Marenco. Il giorno 28, il tenente Vece e De M uru volano dalle 6 alle G,40: hanno proYnto jl Ji'arrnan n. 9 ed il Blériot n. 33 nell'interno de11a linea delle opere. Gli apparecchi hanno funzionato lJi::-nissimo. Il 29, ricognizione del tenente Vece dalle 6 alle 7. Ha ri·scontrato il t~rreno sgombero di gruppi fino a Sidi Mufta. Nei dintorni di detto marabutto ha notato tre piccoli campi di una trentina di tende complessivamente, nonchè due gruppi di nomini di circa 20 cia~cuno. IDsegue due fotografie. Il giorno 30, il tenente Vece parte alle ore 6 su Parrnan per eseguire una ricognizione, mà non riuscendo per mancanza di . . efficenza del motore ad innalzarsi oltre i 400 metri non è uscito dalle linee delle opere. Atterra dopo 20 minuti di volo. Il sottotenente De Muru parte alle ore 5,30 ed esce dalla .linea delle opere in ricognizione volando su Guarscia e tra il Foyat e le Quattro Palme. Non ha osser vato nessun movimento importante di truppe. Atterra dopo 45 minuti di volo.
L'in1piego della flottiglia aviatori nel mese di ottobre. Il giorno 2 ottobre il sottotenente De Muru parte in ricognizione alle 5,30 e vola su Gua,rscia e vi lancia alcuni proclami. Diretto poi su Foyat, a causa la foschia impedente visibilità; rientra al campo dopo 57' di volo. Il giorno 4 il ten. Vece parte in ricognizione alle ore 6, .ma eau~a J'irregolare funzionamento del motore, atterra ~ubito. i:'arte di nuovo dopo aver regolato il moto1·erarrivato a 700 1netri è o.hbligato ad atterrare per delle rnas~e di vapore che gli faceYano perdere quota. · 11 giorno 5 il sottoten. De Muru con l'apparecchio n. 36 e:::;egue un vole di prova. Il ten. Vece parte ·allé 5,53 in ricognì · zione e dopo ~vn pH'SO quota fac<'ltdo il giro dei forti si dirige :-;u Guar~cià e su Koefia, dove riscontra vari raggruppamenti di tende dei quali il più importante a Koefia di circa una se8·· ~antina. Quindi piegando venio est risale l'Uadi Gattara. A Rnd
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dell'Uadi esistono vari gruppi di tende, forse una sessantimi Risalendo il corso dell'Uadi si inoltra per oltre un Kru. nel terreno collinoso segnato Rheb el Oattara, quindi piegando verso Nord si dirige verso il grosso del campo nemico, dove esegue .varie fotografie di un gruppo di tende grandi e regolari e di un fitto nucleo di tende racchiudenti un recinto nel quale si vede muovere un folto raggrupamento di uomini, che ha stimato 300 almeno. Dal detto nucleo dirigendosi verso Sidi Mufta pass::i. sopra un fitto gruppo di tende fra le quali si distinguono due file di tende coniche grigio verdi, ben allineate. Procedendo verso Sidi :Mufta trova gli stessi gruppi di tende in disposizione e numero eguale a quella della precendente ricognizione (giorno 30 Settembre 1H12) atterra dopo un 'ora e 30'. Il 7 ottobre il sottoten. De Muru esce in ricognizione, <~ presa quota a 1000 metri :-;i dirige su Auari dove scorge alcune tende piegandosi verso N. va nella regione Ageg·e CaracB. At-'t0.rra dopo 1 ora di volo. L'8 il ten. Vece prova il Bréguet 100 HP. eseguendo brevi voli nei dintorni del campo. 11 giorno 9 ottobre il sottoten. De MuTu parte in ricog11i.zione alle 5,40. Esce dal campo a 1000 .ri1. di quota e direttosi. a Guarscià va su Koefia dove osserva un nucleo di nemici che appena scorgono l'appaTecchio corrono in direziçme di ei::.so, sparando una salve di fucileria che non produce alcun danno. Direttosi quindi ad F~. passa su Attuari e a circa 200 rn. a sud di questo osserva un piccolo campo nemico. Rientra dop.:>· un 'ora di volo al campo. Il ten. Vece prova il Bréguet 100 HP. innalzando::;i a 1.00 rn. nei dintorni del campo. L;l l ottobre il sottoten. De Muru parte in ricogni7,ione ali<.-, ore 16,10, e presa la quota di. 1200 m. si dirige su Auari quindi :piegando ad E. va nel grosso del campo nemico e lo attraver~a spingendosi fino al terreno collinoso. La profondità del camp0 é di circa 3 Km. e mezzo. Il campo si compone di vari grur;pi distanziati fra di loro di alcune centinaia di metri. Direttoc::i quindi ad E. attraversa l'Uadi Gattara e va su Koefia e Gar[:,Cià. Lancia delle bombe sul piccolo accampamento che trovasi a S. dell 'U a:di. Atterra dopo 1 ora e 15 di volo. Il giorno 12 il ten. Vece parte alle ore 6,15 con Bréguet 100 HP. portando come passeggero il Cap. Bianco. Raggiunta la quota di 1000 m. si dirige su Guarscià e Koefia., quindi piegando ad E. risalendo l'Uadi Gattara ripete la ricognizione eseguita il
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::,, ottobre. Il Cap. Bianco esegue alcune fotografi.e degli accampamenti nemici. L'apparecchio vien fatto segno ad alcune scariche di artiglieria. Si notano gli scoppi degli. shrapnels più bassi delf 'apparecchio. Il giorno 14 ottobr e il sottoten. De M.uru fa un volo di 45' a 600 m. senza uscire dalla linea deJle trincee. Il giorno 18, per ordine del Comando del Presidio sono .ospesi i voli.
LA SITUAZIONg ALLA CESSAZIONE DELLE OSTILrI~A '. - La situazione della piazza di Bengasi, per diversi. mesi e sino alla ce::;::;azione delle ostilità, f}Ta stata presso a poeo la seguente: Un campo trincerato costituito dal nucleo pricipal!:l (la città) protetto do una cinta di sicurezza e da una linea di opere avanzate (ridotte o blokhaus) a distanza dal muro di cjnta comprese tra i 4 ed i 6 chilometri. L'occupazione nemi<:a era costituita da un nucleo principale con ridotto fortificato ad est della città a distanza di circa 15 chilometri con aggrnpparnenti di tende di regolari turchi e di vari aggruppamenti di tende beduine, speeialmente nelle oasi circostanti su una cerchia che andava da mare a mare con un raggio medio di cirea :i.2 chilometri e circa 35 di sviluppo. La vigilanza degli aviatori garantiva da qualsiasi sorpresa da parte del nemico. Dal 1 settnmbr e in poi non vi fu alcuna azione tattica. Data la situazione generale descritta, alla :B.,lottiglia non venivauo affidati compiti determinati ma ]e era lasciata molta inizjativa. Quando la Flottiglia ebbe, all'arrivo dell'appare,~chio Farman, una macchina fotografica tipo P iazza, il capo dell'ufficio informazioni espresse il desiderio di avere il massimo numero di fotografie degli aggruppamenti nemici e de.I corso dell'Uadi Gattara che seeondo un progetto del Comando, avrebbe dovuto costituire l'appoggio della destra deJle nost!·e truppe nel caso di una avanzata verso il campo turco. Nelle ricognizioni del 29 settemhre e del 5 ottobre H tenente Vece, col Farman eseguì 9 fotografie del campo turco e 2 deJl 'Uadi Gattara. La rieognizione in genere riusciva facil~ dato il terreno scoperto e la vicinanza dell 1occupazione nemica. che si poteva raggiungere in pochi minuti di volo, dopo av0r raggiunto la quota di 1000 metri, che la pratica aveva consigliato come sufficiente per rendere mi11ime le probabilità di offese nemiche.
LE OPERAZIONI A DERNA Si è detto brevemente nella parte riguar dante lo sbar~o delle nostre truppe in Cirenaica come avvene l'occupazione <li Derna· il 16 ottobre 1911 da parte di qualche centinaio di maTi- · nai e da t re compagnie del 40. fanteria. Queste pochissiq1e forze riuscirono però a tenere sen7.a incidenti la città sino all'arrivo delle altre truppe partite il giorno 21 ottobr.e dall'Italia. In seguito però il presidio di Derna era quello che dovev~ sopportare le maggiori prove a causa della speciale topog'rafia del luogo. La città si addossa ad 1ma balza rocciosa che la domina quasi a strapiombo e lungo la quale non esistevano acce.s si all'altopiano e malegevole riusciva il costruirne per la 1ipidità della falda composta in genere di roccia calcare. I1 tavolato dell'altopiano poi, per essere fortemente inciso rla spaccature tra mezzo ~Ile quali affiorano profonde erosioni dovute tanto al lavorio delle acque quanto alla diversa compattezza del suo, non presen ta aspetto unito e continuo, ma UG seguito ininterrotto di zone accidentate e di burroni con forti angoli morti causa la ripidezza <lei versanti a strapiombo, e con cammini copei'ti resi ancora più sicuri dalla rigogliosa vegetazione delle zone vallive. Tutto ciò facilitava l 'insidia, aumentata dal favore dei terreni arenacei delle basse falde tutte seminate di cavernosità' e celle, palestra tradizionale degli abitanti per raffinare il loro innato spirito di brigantaggi.o e di rapi'na. Occorreva perciò risolvere molte difficoltà e corregge.re coll'arte gli svantaggi del terreno; assicurare gli appoggi dell::i linea di difesa verso occidente- e _ver so oriente; protegge1e lR derivazione dell 'acqua potabile per Derna proveniente da quel <kdalo di terreni calcari, frastagliati ed insidi@si. I combattimenti quindi che si s·volsero fino al settembre 1912 attorno a Derna, non potevano avere un carattere decisamente offensivo perchè sarebbe stato imprudente e pericoloso avventurarsi in una zona non conosciuta ed impervia, fino a tanto che lo sviluppo delle opere non avesse consentito sicurezza alle spalle.
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Ma se non si poteva andare a cercare il nemico questi si offriva continuamente ai nostri colpi, sia coi tentativi contro truppe a protezione di lavoratori, sia con attacchi generali fatti nell '.illusione di poter riconquistare la città.
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I/ impiego tlell' u<~•·orulutfoa. J.a flottiglia aviatori volontari - Seconda squadriglia di Derna La Flottiglia ),Yintori Yoloutari Civili fu (·o:-:tituita p,:•r i11i1/.iatin1 dPl ln rivi:-:tn « La Sta111pa ::-ìportiYa » di ~l'orino ~ d<>I ll<']l1ttato a l P11rl:.111H'llto 011. <·apitano inµ;. ('urlo .'.\lontù, pn•:--i,!,·11l ·· ,lc•ll'.\c•r·o ('l11li ,l' IL1li;1. ,·li,• 11, , ;1..:, 1111 , ,, il 1·c1rn:111do
Lo sbarrn a Uerna degli aviatori volontari ( 1912).
L ' i11t<>1·a flottiµ;lin, <·0111po:-:t:1 di d1H· :-:qundrip;li('. <1vllt· <Jlll'l ~i <k,tin:i t,l a l)prna (' l'alt rn a Tohrnk, partì <In lfonm In ~•·rn <i,·117 110\-1•111hrv rn1 i ~ da Xupoli il ~ Ì\llTH1 2:2. llllè,l
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.Pt>r ut>c•e:-;:-;itil d i tra:,;porti e di navigazione f u ~barcata per 1iri11in a lk•ma la :L :-;quadri gl ia il 2f> novernhn-\ al <'0111ando del <'HJJitano ..Maddalt1no l\larenco ed ivi anche di :--ee::;e e ~i ferr1ò il c·apitano ~fon tù, 111<->ntre Ja prima ~quadrigli a al comando dr1 ~l:' n1:nte 1~~ rc·ol<-> Capm~zo arri vò a 'l'obruk il 28 dello ~te:-;~o mese . .11 c·apitano Montù rirn a::;e a Derna fino al. 9 dicembre e <'ÌO<' fi no èl q uando I 'avi atori:' V t1rnna potett e l'l:'goJarrn ente inizia re i voli; qui ndi i I predetto Co1mmd.ante della flottiglia ra~ giun:-;e Tohruk per fo re h1iziare aneh e colà .il ~ervizio a~reo con la J>r irna :-:. quadrigli a. A. Derna, nel frattempo, ernno :.;tati er"'tti gl i hangar:-:. )ler-<·and ino ed un hangar~ Bei;;~onneau, ove avevnno troYato rie-o-· vero i quattro apparecchi del la squadriglia, uppa r~<'<>lii clii-) furo no provati in volo Yer :--o i primi giorni dl:' I me~è di gennai!\
.:D12. La :-:.quadrigli a di l)erila ~i <~0111poneva dei :-iegmmti aYi tt· fo1·i Yolontari C'Ìvili :_ Cagno AIP:-:::-:.andro, CohianC'J1i )lario, Dal )fi ~tro A<'11ille, Vfnma AlhPrt o. 11~:-ì:-ìi <:ompirono, dnran tr la loro p1:•1·111érnenza a Dfrna il :-;erv.i1,io di Yol ò che :-;otto ::::i r.iporta ~cl j] mwleo a viator io :-:i rliiamò: « H. Ploton ~ nntonolllo d 'Avia7,ione ».
Voli compiuti dall'aviatore Cagno. 1- :31 D icl'lllUl'e ore l ti,:30 rn. 600 mm. ~6' - ·Pront c1ppa1·pcchio
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Ricognizion e Ri<'og-nizione R icognizione Ricog-nizimw Rieog·n izio.n<> Ri<·ogn izione con pas:;cggi<>ro tenente C~u<la Ricogn iziont> R i1·0µ-n iz ione con }Hlsseggwro ten ente Ctluda Ri<'og11 iziont> e proYa appct l't'cc hiù Ricogni:t.io;w. Colpi t o da trp proirtti]i HicogHi zione R icog11iz. - F ortP. w nt o P roni dfi tuhi lancia homh<'
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16- 8 F ebbraio » 17-22 » 18-26 » 19- 26 20-26
»
ore 17,10 » 7,30 » 16 » 16,40 » 17,
53 -
m. 900 rni.n. 44' - Ricognizione » 100 » 10' -: Prova apparecchio » 650 » 18' - Trasporto posta » 550 » 17' - Ricognizione con pa.ssrggero Cap. Montù » 390 » 15' ·· Prova · Cap. Marenc0
Voli compiuti dall'aviatore Cobianchi <1> 1- 5 Gennaio ore 9,15 m. 300 min. 22' - Prova apparecchio :?--28 » » 15,45 » 320 » 24' - Prova apparecchio
Voli compiuti dall'aviatore Dal Mistro. 1- 5 Gennaio ore 9,50 m. 800 min. 24' - Prova · Rotto un m,m
2- 16 ~-23
» »
» 16,40 » 650 » 10,30 » 1500
» »
30' 50' -
·1-24
))
» 16,35 » 700
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23' ·-
» 16,30 » 650
»
22 · -
»
» 600 7 16,30 » 1200 » 17,30 » 800
»
20' -
))
»
30' -
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24' -
5- 7 Febbra.io
7- 8
» »
8-11
»
B- 8
tante e una camera.d'a ria. Prova apparecchio Ricognizione. Rottura ù; una camera d'aria. Ricogniz. Rott. dell 'eli.ea e storcinamento del naso del motore Prova dei tubi laneia bombe Prova apparecchio Ricognizione Rottura dell'elica e nuo vo storcinam. naso moto re · Necessità cambio mo tore
Voli compiuti dall'aviatore Verona.
f-
4 Dicembre ore 15 >) ~5 » 9 )) 3- 5 » 15 4- 6 » » 9
m. 900 min. » 850 » » 950 >> » 900 »
30' 35' 37' 2H' -
Prova apparecchio Ricognizione Ricognizione Ricognizione
(I) L'aviatore Cobianchi· non potette esplicare maggiore attività, a càma delle:! -sue cattive condizioni di salute e perchè la rottura delle gambe riportata qualche mese prima in Italia durante un volo su Pisa, gl'impediva éli poter liberamente manovrare l'apparecchio.
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5- 6 Dicembre ore 6- 7 » >> 7-10 » » 8-15 » » 9--16 » » >) 10- 16 11- 5 Gennaio
12- 5
»
18-21 14- 23
» »
lf>- 24
»
]6- 28
»
n - 11 Febbraio 18- 11 >> 1 ~j·-26
20- 28
» »
21- 4
Marzo
15,30 m . » 9 » 9 9,30 » 9 »
» 10 » 15,30 » 16,30 >> H.i,30 » 11,30 » 15,40 9 .>> >> 16,30 » 16,55 » 15,30 » 10,40
»
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850 min. 800 » 800 » 850 » 800 »
950 >> » !.)00 » » 900 » » 1200 » » 1000 » » 900 » » 950 » » 300 .'} » 850 >> » 950 ).) » >> 950 >>
8,15 » 190
>>
30' - Ricognizione 35' -· Ricognizione 20' - Ricognizione 87' - Ricognizione lfi) ·- Ricogniz. impedita. carnrn pioggia 25' - Ricognizione 30' - Ricognizione 32' - Ricognizione 30' - Ricognizione 20' - Ricognizione 30' - Ricognizione 32' - Rkognizione 15' - Prova tubi lancia bomhc 25' - Lancio di una bomba 18 ' - ·Rieognizione 21' - Ricognizione durante il bombardamento m con· dizioni difficilissime; colpito da 3 proiettili 10' - Ricognizione. Con forte vento
Per il serv1zw prestato, prima del rimpatrio, gli aviatori civili. della squadriglia di Derna, ebbero il ~eguente elogio dal Comando della 4" Di.visione speciale : COlvfANDO DELLA 4" DI VISIONE SPECTALB Ord-irw di Presidio N . 37.
Denw., 6 marzo 1912 Agli aviatori signori Verona e Cagno e agli altri eomponenti la squadriglia di volontari, che domani lasceranno quei-;to presidio per ri t ornare in Italia, ,~ssendo stati sostituiti da personale militare, vada, col più cordiale eommiato, il plaw:;o mio e delle mie truppe cli qui. Duraute più di tre mrsi noi tutti abbiamo infatti avuto frequenti O(:casioni di amm irare in quei giovani aviatori la rara abilità tecn ica, il nobile qu anto :-;pontaneo ~pirito di ~mcrificio clw li ha. sempre ani· rnati e la serena audacia con cui hanno voluto af f'rontare oltre alle m· sidie dell'ar.if), anehe il pjombo nemico.
p . c. c. il Ca,po di Stato Maggiffre Om. O,\RRUccro.
IL TENENTE GENERALE Comandante della 4• Div·isione Speciale F .to rl'ROMBI.
Lu ,·ostituzioHe e ri1111~iego delln 3,t Flottiglia Aeroplani n Il(ll'JHl. Il gior110 IO rnarw 101.2 il Cornan<hrnt,, drl r 1'1uwio HYia;~i oIH) df'l hnttaglion<' ~lH'riali:-:ti t<>11. eol. (\)1·d0rn 0.d il rapitm)'.) Pja~1/..a :-:i n)<•arono a Ot·rna pvr I ' in1pin11 to dPll a :i. Flottiglia ,HToplani, ripnrt<·1l\lo llt•lla :-:tP:--:;-:a gionrnta JWI' Tohrnk in:-:i1'lll" aì <·apitn110 m1. .\lontì1 <·l1<· an'YH 11<'1 frnttPtll)lO Jll'O<'l'dnto nlln ~( ioglimPuto d<•lla '..?. :-:quadriglia .iYintori Yolonhlri, h1:-:einndn il <·01nnndo dP.I :·L plotorH' nntonorno d 'aYiazionr nl ~ottotP110.1,t ·.: .\n:--:<.->lmo (\•:--:nnrnì. L'Jl lllHl'½O, ulk· onJ 17, il ;-:ottot<'rn·nt~· l'<>:-:,ll'<>lli :-:u Hl(•riot jH.1l'l<:-) innalwndo~i n !)()(J 111l'tri < -' JH1:-::-:a11<lo la linPH dl•l la ridott;1 :-;i :-:pingr l)O('O al di là, indi parallelnrnent<=' nll0 ridotte pro:-:,, -~ gu1., ;-:ino al 11inr1--. .-\ tt<'tTa ft•lì1·1•111<' ll tl' ttll<• 17~ ;);). Jl 1:1, giungi' dnll'ìtnlin il <·,ipitmw Holln, 1111ita111t>11k n d11t' 1.lppan.,c•ehi, un Bl{•riot <·d llll DP1wrdus:-:in due po:-:ti. TI giorno 1S, ,·Pnto ns:--:ni IPg)i:Prn dn nord <·Y1•:-:t il qu:.d,~ <·on:-:Pntfl alla ;-:<·1·n al <·c1pitm10 Holln di <-'l'frtt11an• il pri1110 \' 1lo di prnva :-:ul 11u0Yo Bl(riot o:-:;-:PrY,rn<lo il t<·JTl'llo al di lù dt>lln ndotta. Pur<:> il tPIH'Tih' Cv:--:ar011i pffptt1m m1 Yolo elH· si i:· dovu to intenompt>r<' a c•n1tsn dPlln pr<':-::--:io11<.-> a t1110:-:frriea el1<~ i11qi,,dì I 'innah,.rn1<-'nto dell 'appar<:><·<·liio sOJ>rn i i>OO 111Ptri. 11 rn, i I :-:ottoh-'tH-·n t,• (\,~a 1·oni flffrttua 1111 pi<·eolo \'olo di ì :fO\'a :-:ul Blhiot, rnn i:• <·<·>:--:tn•tto att('r1'11re a <·,rn:--:a dt:>i forti YPntous. Suhito <lopo f,;Ì aha d<··I Y<·nto :-:en q.>n-' da nord - m·(•:=.:t ,·hf' irnpt>di:-:<·P il pro;-:Pgni r<' <lei Yoli pn tutte\ la giornnta. ] I gioruo 20, Y<Jnto nhha:-:tm11/..a :-:rn~ilii le da nord- oYP:-:t, e!H· 'iirninui:·WP IH'I ])ot11Priµ;gio, p1•rn1Ptt<>11d1) nl <·c1pitmw Bolla d1 dfPltua rfl mw ri<·o~.n1i%.iorw ,il di li\ <l<>I l<i nostrP 01wre di forti1i<·èl½iorw, ,lall0 orP 1:,,;ii> nllt· rn.:10. Dipoi il ::;ottoterwnte ('e,·t1<mi pur<.-> :-:u Bl(>riot partfl imial½Hll<lo;-:i :--:i no n ..J.7;-j HH.,tri :-:<-' Il½H _t·in:-:.:,•in.. nd inm1har:--:i 111nggiornwnt,,. .\pJwnn nttnrnto 111onh Hti Dt>perdu:-:;-: in !)() )IP. P <·on <·':-::-:o fn<'il111Pnl'P ragµ;i1mµ;e l':,1 i<'½½H di rn~iri 6:->0 ~111 mare~. TI 11, al mattino ~pira Y~nto forti:--::-:irno dal <lù!'-flrto ((; l1ihli) cl10 11<.->I poillPl"iµ:gio <li111in111;-:c·(' i11 111odo da pp1·111ettPrP all0 ,)r1.: i~ ~ia al eapitano Bolla :-:u HJ(•riot <·lìe .,1 ~ottot<-'rwnh., Ct~;-:aroni ~ u D<>p<.->nln~:-:in '.)0 HP. di fnrr. nn Yolo di e~ercizio. 1
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11 giorno :io. al niatti no Jpggl'l'Ì;..;;..;i11m hn•z;z;a da noni oY<·~t ('lw 1wrrnE'tt< di fon, 1111 hr<,,·p yoJo a l. tPIH lli<' C1•:--aro11i al IP 1)r:~ S. }~gli l' ]Jf'r<> ro:--tn?tto attPnan· ;..;uhito a <·nu:-:a dPi rorti;..;;..;i111i re111011;..; in<"<>ntrnti. A I trnrnonto i I e1.tpitarn,· [~olla, partP p1"'r una lÌ<'ognizio llP 11,u i.'· <:o;..;trPtto a ttP1Tan• Jll'l' dPi rat(>~ ul 111otorn NPII 'atkrrngp;io, a <·uu:,a dcdla rottura d1•lla « plunc·hP » ir11'<'··· lÌor~, I 'appnl'P<·<·li io ::;i l'OYP:--<'ia frac·n:--:--undo:--i. 11 tE->nPnk ('p:-:aroni. :--u 'OPJH-'rdu;-;:--in i>O I-IP. Pfft->ttuu un Yol o l1111go lu to:-- l;l :-1 PùO 111dri' durnto <'Ìrra ll1( z;z;'ora. 1
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1/ilnpiego della :1a Flottiglia Aeroplani nel 1uese di ain-Ht~. 11 l apr i le i I :--ot toh'JH'nte CP:--,u·oni proni l 'ufJ)JUH·c·c·l, i,, Deperdu;..;:--in 70 J fP. <·he uppa1·p 1·Pgolati;-;:--i1110. Huhito dopo 1·itorna il n•nto dn no1·d- 0Yt>;..;t <'ht> din,inui:-:c·r, dopo 11 tnuno11t.o. tanto da pc·nn <-'ttP rl::' al eapitano Bolla Pd · a l tPntnltP C't->;-;,n·oni
L'apparecchio lanciabombe applicato ad un apparecchio Farman a Derna ( 19 I 2).
~u D<:>penlu~:::in GO IlP. di rffottuarl' una prinw }Jl'OYH di ,·,1!0 r.otturno., Tiu:::ritn pPrfc:'thl111E->nh• (ol't> '.20, 1;>). Jl giorno 8, nlle ore 7, il c·npitano Bolla parte pPr 11na ri<-<'g nizione, lllH cfopo 2;> lllim1ti di volo attel'ra C3.U:-:H dPll 'alti metrO che non f1m7,iona r eµ;olarmPntt,> . Nell 'att(:'fl'aggio <·(:'de il canello dell'apparee<'hio, pro<lu<'ernlo vari e rothtrP. L'ayintor,:-
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incolume. Alle orè 7,10 il sottotenente Cesaroni parte su Deperdussin 70 HP. per un volo di prova, ma è costretto atterrare poco dopo, a causa del non perfetto funzionamento del motore. Alle 7,25 parte su Deperdussin 50 HP. per una ricogqjzione sulla destra del Uadi Derna sino a Sidi Azit. Atterra felicemente dopo circa 50 minuti di volo. Il tempo si inantief!e ottimo sino al tramonto tante;> da permettere al sottotenente Cesaroni di ·effettuate un volo di prova sul Deperdussin 70 HP: ma il motore non · funziona ancora regolarmente. Il 14, al mattino alle ore 5130 parte il sottotenente Cesaroni · per una ricognizione su Casa Aronne, mentre· la R. nave «Etna>> ne sta bombardando le vicinanze. Atterra felicemente dopo oltre. mezz'ora di volo. Il giorno 17, una calma relativa permette nel pomeriggio al sottotenente Cesaroni di effettuare una ricognizione su Deperdussin 50. H.P. al di là delle nostre linee di fortificazioni sino quasi sopra del campo nemico. Atterra felicemente dopo 45 minuti di volo. Il giorno 18, al mattino, il perdurare delle buone condizioni atmosferiche, permette al sottotenente Cesaroni di effettuare un piccolo volo di esercizio durato circa 10 minuti. Il giorno 19, vento da nord-ovest che cambia verso sera tanto da permettere al sottotenente Ces.a roni di effettuare un breve volo di prova col Deperd1.1ssin 70 H.P.; il quale ora va ottimamente. Il 21 continua leggero vento al mattino dal deserto, che alla sera si calma Un po' ed il sottotenente Cesaroni su Deperdussin 70 HP. tenta due voli che però deve interrompere quasi subito a causa del vento troppo sensibile. Il giorno 27 vento leggero dal mare . che diminuisce alquanto nella serata tanto da permettere al sottotenente Cesar.oni di effettuare un volo su Deperdussin 70 HP., portando a bordo due bombe che getta sul mare contro un bersaglio dall'altezza di circa 300 metri: scoppia una sola bomba a circa. 15 metri di distanza da detto bersaglio. · Il 30 il capitano Bolla vola per circa mezz'ora e rimane socldisfatto del suo nuovo apparecchio. Vola pure il sottotenente Ce~aroni su Deperdussin 70 HP.: nel primo volo portando seco d1.1e sacchi del peso di Kg. 60, e due bombe da lanciarsi in mare contro bersaglio prestabilito. L'esperimento dà buoni risultati. Subito dopo lo stesso sottotenente Cesaroni parte, portando a
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bordo come passeggero, il tenente Cauda per un volo di guerra. Al tramonto vola il capitano Bolla, dalle 16,30 alle 17,56, spingendosi nella sinistra del Derna al campo turco e dando esatte informazioni sulla dislocazione dei campi nemici, sulla posizione di artiglieria e sul terreno circostante. Sia all'andata che al ritorno fuoco diretto all'aeroplano da diverse scariche di fucileria.
AVVENIMENTI DEL .MESE DI APRILE. - Durante i1 mese di aprile l'avversario si mostrò più attivo : avvisaglie, scaramucce di pattuglie e molestie contro reparti di protezione dei lavori. Non si ebbero azioni di guerra di qualchè entità., 111<.mo v:Ìl attacco del giorno 16 april e contro il F ortino Lomha'rdia, attacco respinto con perdite da parte dei nemico. In marzo la :-;j:-;temazi.one difensiva era stata p ortata a buon punto: :-;i provvedeva ora al rifinimento e al blindamento delle c,pere p iù e1;poste. essendo giunta la notizia di un probabile hrrivo di sette cannoni dal campo di Bengasi, tre da montag11a e quattro da ca111pagna. Si s tava ancJ1e completando nella zona CJYest una strada coperta per collegare il fortino Lombardia <·on le ridotte ret rostanti, e una nuova opera, ad ei:;t del fortino, pel' battere l 'H algh Giaraha, nd quale il nemico poteva sfilare inosservato a pora distanza dal fianco sinistro <lel fortino mcd<~sirno. L'accennata attività nemi ca si svolgeva <li preferenza nella ,,ornt or.c identale, ove il terreno, più tormentato che nella ori<•n·· tale, presentava parecchi angoli morti ed era meno <lominato dalle opere.
L'ilnpiego delln 3a Flottiglia Aeropln.ni nel 1nese di ma,ggio. Il giorno 1 rnagg io, la mattina, il capi tano Bolla· e:,:;<~gue un Yolo di circa tre quarti d'ora esplorando la costa, lo sbocco Bn i-r~àfel· e os~ervando il teneno circostante all e ridotte. Suhito dopo j l sottotenente Cesaroni esegue un volo di es<-' rzio :--ul Deperdussin 70 HP. La sera il capitano Bolla vola per lf> minuti ma è costretto ad atterrare per vento e forti rernons. Il giorno 2, la mattina tranquilla ispira fi<lucia, quindi volano tanto il sottotenente Cesaroni che il capitano Bolla; "i1
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pl'imo munito di 6 bombe, l'altro di unit, avendo essi l'intenzione di gettarle sul campo nemico. Giunti all'altezza di 650 metri sono costretti a discendere causa il forte vento. Il capj-tano Bolla lancia la bomba in mare ed il sottotenente Cesaroni atterra colle 6 hornhe sull'apparecchio. Si alza quindi vento forte da N. O. che impedisce il proseguimento dei voli. Il 6, ]a mattina, parte il sottotenente Cesaroni con a bord0 il tfmente Cauda con intenzione di spingersi sulle linee delle ridotte , ma giunti all'altezza di 250 1netri il motore si ferrn::l irnproYYi~:illH'nt<' <' il sottotf'nP.ni<• C<'~nHmi <' eostrdhi n s<'0n-
La nostra cinta di sicurezza a Derna ( 1912).
derc in plané in ware ove giunto l'apparecchio si rovescia ed affonda. I due aviatori furono :-;ubito raccolti da una barca :1. vapore e l 'apparecchìo v<mne ripe:-;cato alla profondità di 15 i;1etri da un palombaro. Il :-;ottotenente Ce:-;aroni incolume, il tenente Carnla ebh~ una ferita al labbro superiore e l'apparecchio ebbe Rpezzato l'elica, le ali e la coda e storto il n1otore. Il lB, la mattina, parte il capitano Bolla :-;u Blèriot 50 HP. portando seco 2 bombe e :-;eguendo la sinistra del Bn-i{~:;afer si 1noltra sino a tergo del campo turco, vira verRo nord e lanei!l mia hornba fra i tre campi senza riu~eire a disimpegnare h s<~conda dal tubo. Ritorna dopo un 'ora e un quarto di volo. D~1 jnformatori del Comando si seppe che l'aeroplano sul1a sinistr:1
- 60 -del Bu-:M:safer fu fatto segno a numerose scariche di fucileria, tanto che il Comandante la ridotta Piemonte credette « non avendo seguito l'aeroplano » si trattasse di un combatti mento fra trj bù ; che gli fu sparato un colpo di cannone e che 1a bomba cadde fra due tende della tribù dei Brassa, gettanc1.o rn aria le tende senza recare alcun danno perchè i beduini erano assenti. L 'informatore precisò la dislocazione dei campi nemici r.lie corrispose perfettamente a quella riferita dal capitano BolI3.. Il capitano Bolla atterrò felicemente colla 2. bomba sul1'apparecchio. Il 15, calma al mattino. Vola il sottotenente Cesaroni con Deperdussin 50 HP., avendo l'incarico di esplorare gli affluenti li sinistra del Bu-Msafer, ritorna dopo 45 minuti di volo dandone esatte informazioni . li'u fatto segno a qualche scari<·a di fucileria. La sera parte il capitano Bolla per u~a ricognizione alle ore 5140, un poco tardi perchè il vento glielo aveya impedito. Il capitano Bolla per incarico del Comando pàrtendo dfl Casa Aronne all'altezza di 750 metri si diresse verso Sidi Azi~s e Ma.rtuba raggiungendo questa località a 38 chilometri nell'interno ed esplorando tutta la zona compresa fra Aronne, Sidi · Aziss, ·M artuba, Zoronta-Uadi e Uadi Derna. Giunto a Martuba ]o sorprese la nebbia e l'oscurità tanto da non più vedere ·il terreno sotto di sè e potè ritrovare la·giusta posizione di Dermt lJer un fuoco .acceso dai beduini poco distante dalla ridotta Piemonte. Dopo un 'ora e 25 minuti di volo atterra felicemente ~ml campo illuminato da 8 torce a vento. Il giorno 17, il capitano Bolla, nella serata, parte munito di due bombe con l'intenzione di gettarle sul campo turco ma stante l'aria calda e perfettamente tranquilla (48 gradi al sole) riesce a sollevarsi con molta difficoltà ed è costretto a sccnùere per non trovarsi sul campo turco a sera troppo inoltrata. Lancia le due bombe sul posto di osser vazione del Bu-Msafer. Il giorno 18, con leggera brezza al mattino, il Capitano parte di nuovo con due bombe per fare quello che non ba potut0 la sera avanti, ma giunto a 400 metri è costretto a scendere pt,r D forte vento e riesce ad atterrare perfettamente alla terza prova, giacchè il vento lo faceva spostare verso sud. Attena ~enza inconvenienti con le due bombe sull 'apparecchio. Mez?:-°ora dopo aver atterrato si alza vento for tissimo.
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li :W j] <·apitano Holln parte in volo e :--i abm 1:1 1000 111Ptri ~.ul mare esPgtwndo nel frnttempo una rieogniiiorw prt>sso 1:1 i-idotta d.i 7r50 mPtri dall 'altipinno, ritorna per easa AronneDestra l)erna-Sidi ~hi:--. pns:-;a di fimwo a l <·1:unpo tur(·O: lo oHrepas~a <li Hl Krn. tenendosi :--f>lllpre ~mila de:-;tra del De~:na indi dopo un lnngo giro vt.,1':-:<> ovPst attrnv(>r:--a ] 'Uadi e, di-y_·igendo1'i. verso ;\1. N. K, rif'S('P nl nmrt> a -l <·l1ilometri a<1 ov(•<·t del Bu- .J.I safPr.
Il campo di Aviazione a Derna ( 1911 ).
Durante questa n<·oµ;rni1or1<:' i I Capitano ha potuto o:--:-:PJ'· · ·an->. Ridotta nemwa a sud di c·asa Aronnt>. Nidi .Azis comp]ptanwntt-i sg'omhra. Da Casa ...\rom1(" 1wr ::-;izi .-\½is :-,j puù gi1·a1·e l'affltwnte di cl1•strn ckl Derna -- Zol'Onta - t' ani van., con q1talC'iie di l'ficoltà dietro al <:ampo turco, i-.tmpt·e jWJ'(Ì eol l)prna in 111(-'r,zo. ChP le tP1Hl1.-' d(•I 1·a111po sm10 . più diraclatP pur eons(-'1'\'Hn<lo i t1·1' emnpi . Clw il ])pr11a dieti-o .il emupo seorTP 1wr-l'<·ttm11Pllt1• in p-i.-111111·,1 clil'Pzimw O\'l'st molto la1·go e 1wofondo s("IIZH ,·pg-dazion(' !'OTI strncln hattut;:i; cosa (·he r,wilitn i 'oss'<.'1·v11zio11e all 'aviaton• <' (·h1• cl i lllostrn <·ssp1·p (111ello il pa:-;sag-gio di Jlloltt-i ('Hl'oY,llW. :\('I 1('neno 11 s11cl del c·Hrnpo i-> ultimato il 1·acc·0Jto e la tPl'l',1 1'- <li 1111 <·olor· r ot--so 1'11<wo " p1·iq1 di allwr-i. L 'HY<>l' <·onstHtato 1wlln ri<·o~nizin1H· pn'< <•1lt>11t1· 1·'11• n :-;, l·~- il 0
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raetolto pt·a Hrn:ont lll'I (·a111pi. tt1t'111 n· ora risulta chl· o sud è ~iii ultillloto, fa supporre eJu, i lwdt1i11i siano ,·1• rso ~. E. t' quindi _Ì\I l ,1so di aninzata in poco (t>lllpo da q111•ll11 p;irtl' t 11tti a1·eo1·1·t·1·phht>rn al c·,111liOn<'. A -i c·hilo111ptri a sud d,tl c·ampo Yi è una cas,1 ~rall<IP rwrnstr:1 0 a 8 chilorrH:•t1·i a s11d o,·1·st dal c·a111po un hrnwo di albt•t·i alti molto hmg:o ma poeo pstl•so. ;\ ppp11;1 pass;ito il lkrna 1·ioì· sulla sinistn1 si i:;ucceclo110 h11rr011i l'nn11 ,ill',iltrn. Il r1· 1T1•110 t·a1uhièl as1wtto-p;is<"i1i ·-- olin•ti. Il mio è d11n1 to 1111 ·orn t· :!7 111ii111ti IH'l'to1·so t~i,·so (·in:a fil) <:Jti[OlllPtl i. 0
AVVl•~XJ)U~X'l' I. ·-· L 'attiYitù I1P1t1i<:,! in 111aggio c·o11ti11ui', ad f':-:pliem·:-:i c·on ·IP :-:olit<· aYYi:-;aµ;liP c·onho IP trnpJW di protP-· 'i.ione d ei IH\'C>ri .... <·011trn IP pattugli<-' di P:-: ploraziorH·. q11a,1 H'lll}Jl'e op<"'rate da reµ:o lari t11n·lii, 111n t1011 yj fn alc·mm uziorn~ di rilit>Y(',
L'im1•iego della :J },lottiglia A(•ropluni nel mese di giug110. 11
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giorno~ giugno il c·apitauo P>olla <·ol Hto Blc'·r iot <":-t•g-w'
un n>lo 1w r vortare il :-:tw :-:aiuto alla handit'rn n•galafa <11111(! :-.ignore all a hrigata opPrnllt(--' a l)Prna <' iHa uµ;urnta ali<· 8 clt•l!a rna ttina. 11 c·apitarw Bolla pnrtt-> pt•r una ric·ogni,r,iorn· rnunito di dttP J.ontlw, nell 'al w r :-;i giunto all 'nlte,r,za di -l-00 111t•tri :-:ul 1uan•, ~l 1.">0. 111dri :-:ul I 'altipiaHo ~-i rnndo ,·p r:-:o (.'a:-;a A rmtllt' :-:<·orge• un llll<'leo di un <·Pnt inaio di Il<'lltiC'i <'li P :,;<•111hra fac·p:-;:,;<' ro i:-:t r11·:,;1oni ad un H1ilo111<'tro a :-;ud di ddta <·a :-:<1. Da l h1<Tic·hio HJ>Jltll'P <·:-::-:PrYi din•r:-:i uffi<·i11li. ('on timtn nllorn nd ahha:-::-:ar:-;i a 10!) rnl'tri h.. n<:'T1do 1111a di:-:tanza dal nt>111il'o di 700 H HOO <' rn•I :2 gin, V<~de <'hP tutti :-;i <'l'Hllo g-c•ttati a tc•rTa for:-;<' JH'I' attirnr:-:i 1' èll'J'OI·hlllo piì1 Yi<'Ìllo . .:\\'endo pPrd11lo Ì<'IIIJl<.>. :-;c·c·rnh• c·oll(• di!( ' lio1 11lw :-:u ll 'nppan•c·c·ltio dopo c·in·a :V-1- d'ora . .l i :-:ottoh•rn·tttt., ('c,:-:arn11i c·on 1111 n,lo di 1:i 111in11li pro\'n ii Blc~riot. Ln :-:<·ra dc•I ;') pad<· il :-:ottoh·n<•nt.. ('e:-;nrn ni c·ol l>l'J)('r<~u:-::-;in <·on inh-'nzio1H· di P:-<•µ:i1irl• 1111a riC"og·ni,r,ion:•. 111n µ:iunlo all 'n ltezia di f>OO 11wtri :-:i :-:p<•zza ttn filo :-:1qwrion• :-:1•11za al<'t111a c·on:-:~guenza. Il giorn o (i il c·11pi tm10 noll11 parte· <·<Ht d1w ho11tl><' allt· :>,J;-; non rit>:-:C·t' dopo nrni h•ntatiYi ad oltn·p:1:-:::-:an• la quota dì ;i(Hl
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metri causa forti correnti, scende dopo 40 minuti di volo col1e ùue bombe sull'apparecchio. Il 7 parte il sottotenente Cesaroni col Blériot di Roberti, munito di due bombe con lo scopo di verificare i cambiamenti avvenuti nei campi nemici dopo il bombardamento ~Ua « Mare-o Polo » e gettare sui nuovi accampamenti le 2 bombe. La mattina del giorno 8, alle ore 4,45, il capitano Bolla parte in ricognizione munito di due bombe con lo scopo di verificare i cambiamenti avvenuti nei campi nemici dopo i bom-· IJardamenti della « Marco Polo » e gettare sui nuovi accampa-. menti le due bombe. Si alza in mezz'ora a 1000 metri ed alla quota di 750 sul·· l 'altipi.ano che diminuisce gradatamente a 650 si interna 3eguendo la sinistra del Der-na Ticonosce le posizioni e torna per la destra del Derna dopo un 'ora e un quarto di volo. Rileva che il campo turco situato sulla destra dell'affluente del Derna è scomparso, che il campo grande sulla sinistra dell 'affluentc sj è riunito a quello più piccolo verso sud-ovest e lo vede cir. condato da lavori di fortificazione. Riconosce poi altri d11~ (·ampi di una quarantina .di tende ciascuno; il L situato ad un chilometro e mezzo a sud ovest del nucleo principale e forrnatn di tende color misto; il secondo ad un chilometro e mezzo dal primo sempre verso sud ovest e sulla sinistra dell 'a..ffluente composto di tende bianche e grandi. Su i due campi nuovi lan eia una bomba per ciascuno. Vengono sparati contro di lui diversi colpi di artiglieria turca ma inutilmente. Le sera del 19 parte il sottotenente Cesaroni col Deper<Ìussin con intenzione di eseguire una ricognizione, ma giunto all'altezza di 500 metri si. spezza un filo superiore che sostiene la « cabane » che lo obbliga ad atterrare senza alcuna com;~guenza. II giorno 23 il capitano Bolla munito <li due bombe parte in ricognizione. Dopo aver raggiunto la quota di 750 metri attraversa la linea della ridotta «Pisa» e si dirige al campo turco attraversando il Derna a 2 chilometri dalla linea fortificata. Giunto sul campo principale che si mantiene nella medesima posizione, riscontrata l'ultima volta l '8 giugno, lancia ~ bombe, indi oltrepassa di circa 15 chilometri il campo spingendosi a riconoscere gli affluenti del Derna e il Derna stesso · quando cambia direzione verso ovest. Con un lungo giro torna per Sidi Ar.iss e Casa Aronne atterrando · nel campo dopo un ~ora e 25 minuti esatti e dopo aver percorso 60 chilometri · in terreno nemico. Essendosi rotta la bandiera del faro il Capi.-
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tano non si accorge che il vento era molto aumentato e atterra <la ovest, ma non riesce a .fermarsi in tempo e va a sbattere éontro il filo di ferro che circonda il campo producendo una piccolissima avaria all'equilibratore dell'apparecchio subito ripil,rato. Durante questa ricognizione ha potuto constatare che ii campo principale era sempre allo stesso posto, che dai due (·ampi spostati sulla carovaniera sud ovest quello più vicino al 11ucleo principale si era congiunto a questo, e che l'altro s1 era avvicinato a noi mettendosi al coperto fra folti e alti alberi.; ,•he il Derna, dopo il campo turco, piega a sud ovest per cirr:1 ;J chilometri e poi volge a sud est per altri 3 chilometri e indi gira a ovest che al vertice dei due cambiamenti di direzione riceve un affluente da destra e da sinistra e che il Derna dopo i.I campo turco è privo di qualsiasi vegetazione, con letto la1·go e profondo. Nel ritorno, passando di fianco al campo e voltan-do~i indietro per verificare le sue osservazioni fatte all'andata, scorge nettamente che gli vengono lanciati 2 shrapnels vedendone il fumo all'uscita dalla bocca da fuoco e poi aJlo scoppio ehe avvenne basso e assai lontano. Verso Sidi Azis e Casa Aronne nulla poteè osservare avendo il sole in faccia. Il 28 a mattina il capitano Bolla tenta di partire per una ri.cogni.zione, ma glielo impedisce il motore. Viene riscontrato esservi una valvola di aspirazione che non chiudeva. Il giorno 30 giunge il tenente De Giovanni da Tobruk cor~ due apparecchi Blériot e ·Che vengono subito portati agli ·11angars. AVVENIMENTI. - Continuarono le solite molestie contr0 i reparti proteggenti i lavori o in ricognizione, o contro le opere. Non vi furono avvenimenti importanti.
Impiego della 3a Flottiglia Aeroplani nel mese di luglio. Il giorno 3 il capitano Bolla alle ore 6 parte per una ricognizione munito di due bombe e proclami da lanciare al campo turco. L'apparecchio era in perfetto ordine e il _motore funzionava regolarmente, ma giunto all'altezza di 150 metri questo sj ferma improvvisamente costringendo l'aviatore a scendere in mare. L 'aviatore,non sapendo nuotare,ha fatto un «virage» ~tretto per avvicinarsi alla nave da guerra quando un remous
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forti:--~i1110 lo h.t(·(~\'H <·adere d 'ala per po<'lii metri: riu~(·ito u raddrj:r,znre l 'npptu.·etd1io ::;eendl'\'H dokt~tllente jn 1uare. L 'ap · J;Urt>tchio fermato lJru:-:c·clltl<-'lllf: H<'Cl'JlllÒ a c·a :ppottnre portando la <·oda p<'1.tdtc1111t.'nte n~rti<:Hlt", rna ritornò poi :mhito ne!Ja po-:--.i,1,jo11e ori:t:.1,<rntale 1w1· un pron·ido <·olì>o di. yento. L 'aYiatore :-:eduto :-ul :-::eggiolino lm potuto, manovrando la << <:loche » co111e in aria, i1111wdin' <·li(-' l<:-> ali :-:i impregna:-::::;ero troppo di acqua 1·iu:-:eend<j .i n tal modo a n":--tare n galla per 70 minuti, t(-'111po :-;trethu11<:>nte nPte:-;:-;ario per dnr rnodo alla lancia a vapore della ,, .\L.u-eo .Polo» con a hordo il :::no comandante di giungere in 1t>111po J_H-'r n :-::oecor:-::o . .L 'appnrecel1io però non più manovrato da!Fuviutore dopo einque minuti <'H l<) u pieeo ad nna profondi.tit di :m rnetri, da do,·e fu ri1ie:-::ento dal palo111huro (lella 11a,·(~ da guerra {' tnt:-::einato u terra O\'(! furono r.i::::c<mtrate H\ ur.ìat(• le ;:-;ole ali e l 'equilihrntore. ). I pronto inh:'r\'ento del Co1mrn<hrnte ddla « :\ltnco Polo» lUll In httttia a \·apore e nl s1.mgue freddo dell '~wintore, :-::i do\ette :-:t~ J ·.irwid<>nh• nYiatorio 11011 -:-::i. tramutò in enfa::.trofe. - J I giol'no 2:2 la II('. ore 3,10) i I capitano Bolla <·ol :--uo Bl(·riot ;,o llP ù partito in ricop;ni:àone con lo :--eopo di o:,:;~e-rYH rP la di:-::l<wm-;ione dei ea111pi lH'lllÌ<'i <~ ricono::::eere po~:--ihil111entP I<> po:--i;1,ioni di artiglit-'l'ia_ (;uadagnnta ]a qnotu di 1000 tlH"t1·i in alto marP :--i <'- :-;pinto al di là degli 1.wea111pa11H"nti ne1,. i<'i pN eir<'H ~ <·liilollll'tri, ·i ndi ha Yirnto prima ,·~rf.:o ::-:11<1-f'::::1: ~ 1mi \'(J J"H) :-::ud e l1a rigttndngnnto il .11ian· n :-~ <·hil0111Ptl'i ad 1,:-::t di ta:-:n A romw, iudi i:• disee~o m•l ,•n111po dopo un 'ora (" rin'itmntn 111in11ti di volo ed un pPr<·or;-;o in krritorio ne111 ico <li :·i1<·n 80 <'11ilo111<:>tri ..\I ritorno :-;Ì t•rn nl;1,nto un forti:-::-;i1110 Yf'nto dw i l Capitano lia potnto do111inare :-i<:<:•nd{•ndo da J~~t_ Tn qm':--tu ri<'ogni1/.imw l1n potuto o::;:-:<·n·n r<' un tr.irn·Prn111(•nto <·h8 :·l 1iud(• un pi<·<·oli:,:;:-:i1110 Ynllorwt:>llo <·lw :-:i :--hH·<'a <làlla :-:i ni:-: tra
di Sidi .-\hdnilali diPtrn il )lnrnhutto, il trirn:ern111f'nto <· nito tm paio di rn<'tri. NPg-nendo il <·or:--o dPI Xag-a ha :-:1' guito <·<m lo ~~unrdo il lt>tto dt>I Bu- M:--c:tfPr doYt' non ha rih·•Yato 111ovitfrt>nto di trnppa 111;1 :-:olo 11na :--trndn lnrµ:n e hinnea. Xf,lla rned(J:-:i111n po:-:i;1,ione (h•l :2:: µ;inµ;1w lin ril(Jvato il eml1po tl'in<·Prato 1lln·o 111m1ito di <1ÌYPr:--i trirn•Prn111P11ti :--nl ponh-\ di nnn ridotta <,11ndrnta. li <·n1:1po è <·ornpo:-:to <li <liver:-:i mw]ei <li tE>n<lf' in 1m·Yctl(•t1za :-iClll'(\ 111Pntr(• prima Pntno in pr<->.val<='nzn hian<'hf' e , ii 11n pi,·<·olo mwl<>o di ;, o G frnd<' di~tlw<·nt~ . a Rrnl R~t (lai !truppo 1n·irn·ipalP <' piì1 altP molto prohnhil11wntP q1wlle- vif:.ihili dalla « Lolllhardin )>_ Ad ()yp:-;t dal <·a111po prineipal<:• n tre
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chilometri un nncleo di l[J tende bianche. A Sud-Ovest sempre nella sinistra del Manhar un gruppo allungato di un centinaio
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Zìdi Azir
Schizzo generale della zona riconosciuta dagli aviatori Cap. Bolla e T en. De Giovanni il 22 luglio 1912 a Derna.
di tende in prevalenza bianche. A Sidi Azis nulla, e nulla in tutto il territorio attorno a Casa Aronne peT un raggio di 7 od 8 chilometri. La Casa Aronne è completamente scoperchiata nel mezzo.
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JL klll~nte Ue (:iovnnni <' pnrtito Ùlll' on· :->,J;\ :-:i<' ;-:ollvntto ;ml .1L1<,1,re guadagnando quota più r,wili11<·11k, dato il pl· :-:o in-ferior0, e :-;i è f-pin{o nell 'int~·rno all 'a ltP¼¼a di <·a;-:a Arom11·, indi :--i ?• diretto :-- ul Hu ~1:-:aff<~r per esplonu·(' propahili po:::i7,·i oni di artiglieria 11P1niea, ma giunto ~ulla « Cnlnhria >> è 1-taw c:::.tacolnto nPll 'unrn,r,nta dal vN1t o di. Nol'< l-0,·(•:-:t e a llora si i'· diretto al èaiupo turco pa:-::-:ando fra i dne nuclei JH'ineipal i, indi ha virato ver~o Sud-J-i~:-:;t e 1wr la destra del Dernn è ritorrinto al earnpo dopo Gf> n1inu1i di volo. N' on avendo potuto individuare .il ecu11po dalla parte di J1Jst <' di~e~~o da Ovest eol v€'nto dietro e,l è stato ~huttuto <'ontrn il retieo]ato c•he chiude jJ ea111po dulia parte dc•l]n :--ta1.ione rudio-h•IPgrnfi<'a produeendo la :-:;ola'. rottura dell 'equilihratore <'li() :--i è potuto <·a111 · biart>. Durante la ri<·ognir.ione lrn. fatto le wedesi111<' o~:,;NYa:-j oni dPI Capitano: di tre mwlt•i di tPnde; <li più lta <·orn4atuto f:-;:'-ierv i nn 1Hl<'leo di. circ·a !>O tl-'nde hiun<'ht•, 111olte ;-:par~e ~ :-:i-· iunt<~ all 'e:-;trernitit di un pi<·.c·olo affluenh... di d(•:-:tra ehe il Verna rieeYe al I 'altt>r.iu <·l<. . J ~fonhar. L 'o:-::-:PrYar.ionc.> del tenent<· De UioYanni :--i & li111itatn per la pri111a Yoltn alla dE:•:-:trn dPI Derna. Le o~:-:f>rYa½icmi fatte dai dtw nYiatori furono perfe ttamente eoneord i. - l i giorno :-m il vento ahha:-:tamm fork du X.O.; µ;iornatn ~1fosa. Arrint dall 'ltalia .il te1wntt> fi'n1n<·e:-:<·hini, pi lota cli Blériot
AVVl1~XL\l EXTL -- Nella pri 111a tlll-'tit del 1110:-:c• il n€'mieo non ft>ce ai<·una a,r,iorn~ <·<.rntro la piar.ia. Kt>lln :-:econda quindici na e preei:-:a u1ent<.> nPi µ;i orni 17, 18, 19 ~· 29 eannoneggiè> qualelw no:--tra po:,;izione, ::-:e111pr0 <·ontrnhnttuto dulie.) no:-:tn• m-tiglierie e dalla R. nav€' « Bnu:-:nn ».
L'ilnpiego della aa Flottiglia Aeròplnui nel 1nese (li Agosto. - Il 6 ago:--to, malµ;rado i I Y<-'nto forte d a X or d-0Ye:--t, i tenenti Franee:-whini <-' D<" <Jionrnni de<'idono <li partire. Tnnalzatosi prima il terwnte Dt> Oionmni tn.>Ya a 100 llletri di
quota raffiche piutto:--to forti <'he gli fanno ritenere prudente la ~.o::-pen:-;ione ch.)lla rieognizione. Dopo nn giro ~nl 111are atforra felieemente al <·atnpo. ] I tt>nente [i'rance;-:<'hini, rwr lo ~tesso motiYo, rinnneia alla pa1·t<.,nza.
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- li gio1110 9 j] tenente }'rance::;chini parte per il pri1110 ,.·olo di prova alle oro -l-,GO. 8i eleva aJ la quota di ~00 metri con un ampio gil'o :sul 111,ue e qu indi dii:;cende ùopo 10 111inuti di volo. Non avendo bene irnlividnata la posizione del e,u11po attena verso il limite Ovest e cappotta rompendo l 'appareccwo. Questo viene incassato per la spedizione alle officine d i .A.vrnno. Il tenent~ De (Jiovanni parte alle ore 5, si dirige veri;o easa Aronne prendendo quota nel mare e continua ad innal-· .zarsi poi con r otta sul Bu j\faaffer a llo scopo di scoprire pos::-;ibilmente gli appostamen ti dell'artiglieria nern iea. Oltrepassato il Bu Msaffer ne segue il corso all'altezza l1i 700 metri 1 scorge distintamente nel la 8ini:--t ra di questo Uadi e pre~:--o a poco nella zona di terreno individuata dal quadretto n. 1510-· 1610 della carta alla scala di 1 :2G.000 una piccola ridotta in nmratura contenente una costruzione rettangolare bianca ed 0strernamente nel lato ven,o Nord una grande tenda nera. Ri·sale il Bu Msaff.er e si dirige alla :-;orgente del Derna che ol-· irepassa di circa 7 o 8 chilometri a 1.100 metri rileva la zona :;;ottostante quasi tutta pianeggiante e con ampio gfro passa ~ùl versante destro dell'Uadi Derna e punta HU Ca~a Aronne per esplorare ver:::;o Ovest gl i accampamenti turchi e quindi \:coprire gli altri pos~ibili appostamenti di artiglietia nemica supposti presso la casa suddetta. Avanzando molto lentamente camm corr ente contraria, aniva all'altezza del 'Rst :Manhar notando invariato J'accampamento dei regolari e spoi:;tato al-· quanto ad Ovest l'accampamento prineipale. Il. nlimero <folle trnde bianche dì quest'ultimo gli è apparso cresciuto. Procedendo verso Nord prima di giungere all 'Uadi Bu Rues (De11ino) si t rova immerso nella nebbia che avanzava con raffiche -· dal mare - benchè si abbassi rapidamente tra violenti ~balzi fino alla quota di 1 400 metri non può scorger e il terreno ~ottostante e naviga con la bmisola ·per cirC'a J 5 1ninuti dirigendosi a Nord. I mprovvisamente, alquanto elllozionato. ] 'aviatore ei::ce dalla foschia e può individuare il riflettore <folla ri dotta JiJ sulla quale passa. a quota bassissima con forti remous. Con volo librato discende direttament<~ sul campo <l'aviazione dove atterra feli cemente dopo un 'ora esatta di volo. - TI giorno 9 continuando il vento debole da Nord-Ovest, gli aviatori escono nella mattina in . 'ii cognizione: al1e 5,20 parte il tenente De Giovanni. Egli ha jntenr,ione <li riconoscere JJrima ]e posizioni <lell 'artiglieria turca verf-:o i1 Bn-1faafer e !";Uccessivamente quelh~ di Ca~a Aro nn e. S 'innalr,a e pren<ie
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quota con fatica fino a 600 metri forse a causa di forti correnti discendenti. Era l'intenzione dell'aviatore di non superare i 700 metri di altezza e di restare cioè a 500 metri sull'altipiano onde poter osservare minuziosamente ]a zona di terreno sotto::_,tante e scoprire i pezzi di artiglieria nemica. Dirigendosi dal Bu- Msafer verso le posizioni del Mara l·utto e procedendo verso il Sidi Abdallah, a 700 metri di quota, è stato accolto colà da ùn n utr ito fuoco di fucileria il cui scoppiettio r il evato dal capitano F'enini della ridotta Lombardia
Derria - li Bu Msaf er.
g.i ungeva distinfa:mente f.Ì.-oo .all'aviatore. I tiratori nemici tenendosi c~lati l'lella gola di Sidi Abdallah sparavano non appena I 'apparecchio li aveva oltrepassati. Un primo proiettile ~ibilò immediatamente a sinistra del pilota il quale tentava frattanto di innalzarsi .a granq.i sbal~i. Un s~condo e poi un terzo colpirono l'apparecchio , all'ala destra e all'elica. Volgendo rapidamente la rotta contro il sole onde rendère al nemico difficile . il puntamento, l.'aviatore ripiegava da BuMsafer verso il mare. Ma frattanto il motore rallentava e lo lasciava poi quasi completam.ente. Con lento librato circolare il t,enente De Giovanni ha potuto tuttavia atterrare nel campo di aviazione incolume e :-;enza altri , incidenti dopo 30 minuti di Yolò. Il tenente Franceschini_parte _alle ore 5,25 per un volo di prova. Si alza alla quota cli 200 metri e dopo 13 minuti di volo
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~tende causa cattivo :funzionamento del motore. Atterra felicemente. AVVENIMEN1'I. - Nel mese di agosto continuò a riprese, quasi tutti i giorni, il tiro d 'artig1ieria nemico, da vari punti, ora nella zona Ovest, ora nella zona Est;· pochi colpi sempre innocui. Intanto si rafforzava il grosso campo nemico impiantato più lontano, vi si costruivano i ricoveri che erano già nel vecchio, e vi si ris tabiliva ]a vita che aveva creata in questo E nver bey. In Italia fu pertanto deciso di eseguire un 'operazione contro i detti campi al più presto e ne fu dato l'incarico al generale Reisoli, comandante del P residio di Homs, ch e 1'8 agosto arrivò a Derna per assumervi il comando della 4• Divisione, iu sostituzione del generale Trombi ritornato in Italia.
L'impiego della 3" Flottiglia nel mese di settembre. --'- Il giorno 3, la sera alle ore · 17,35, il tenente Franceschini" si innalzò per compiere una r icognizione. Impiegò circa 30 minuti per acquistare la quota di 750 metri. Raggiunta questa si diresse verso il Bu-Msafer per riconoscere la stretta dove sono situati i pezzi turchi, ma a causa di una fitta fos chia che si avanzava dall'interno verso la costa e il rapido imbr unire del tramonto tornò indietro atterrando alle ore 18,12.
- Il 4 alle ore 4,50 il tenente De Giovanni tenta di vo,l ar e con vento da Sud piuttosto sentito. Appena alzatosi e durante il breve volo l'apparecchio subisce oscillazioni forti. L 'avia.t.ore non ritenendo possibile effettuare la ricognizione, <lopo un giro sul mare, atterra felicemente nel campo d 'a:viazione. - La mattina del giorno 7, alle ore 4, gli aviatori trasportano gli apparecchi sul campo, ma il vento si alza assai violento e li costringe a ritornare con gli apparecchi agli hangars. - L'8 il tenente V'ranceschini, alle ore 5 del mattino, dal C"ampo d'aviazione prende quota sul mare e dopo 3.0 minuti ha l'aggiunto l 'a1tezza di 950 metri. Alle ore 5,30 si è diretto verso iJ campo nemico passando fra il Bu Msafer ed l 'Enna.ga. :B,ra iJ torrente Duscinaro e l 'Ennaga.' ha scorto una stretta che a suo giudizio ha calcolato essere di una larghezza di un centi11aio di metri. Passando in detta località è stato fatto segno a _l'lumerosi colpi di fucil eria. Quindi si è internato ancora in di-
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rezione del torrente .81 Mahnar (affluente di sinistra del Derna) dove gli è sembrato scorgere delle ,fortificazioni, ed infàtti nel pianoro compreso fra il Derna-~1--Manhar e la caro-vaniera che da Sidi Abdallah conduce a Sidi Garba si trova nna fortificazione di forma rettangolare (piuttosto grande) contornata suì lati N.-N.E. e N.- N.0. da quattro a cinque ridotte, e altre due o tre sul lato Sud verso El Manhar. Anche da q_uesta località è stato fatto bersaglio a numerosissimi colpi di fucile. Constatata l'esistenza di dette fortificazioni, ha conhnuato l'esplorazione verso il Galata ed El Manhar (affluente di Derna) dove non gli è riuscito vedere nessuna tenda che indicasse presenza di accampamento. Dopo ciò, rivolta la prua a Nord passando per Sidi A.zis è rientrato sulla linea delle no- · stre fortificazioni. All'altezza di Sidj Azis ha notato lo scoppio di uno shrapnels avvenuto a 300 m(~tri davanti alla sua rotta e, altrettanto più alto. Discendendo è entrato nella zona sotto i 400 metri che ha riscontrato molto mossa, tanto che per l'atterramento ha dovuto manovrare non poco per conservare l'apparecchio ìn equilibrio. Alle sei atterrava senza incidenti sul campo di aviazione. Il tenente De Giovanni parte alle ore 5,20 prende quota celermente sul mare portandosi a 1000 metri in 15 minuti. Si dirige verso il Derna e ne segue il corso a 1200 metri tenendosi sulla sua riva sinistra. Riconosre che 1'andamento de-· g]i Uadi Gi~rabba-Bu Rues e suo derivato Buemer nonchè quelli Gal1ham ed Athaz è conforme alle informazioni già assunte dal Comando. Prosegue sul Derna passando sul vasto pia.nero rossastro dell'antico accampament o turco a N. dell'El Manhar di sinistra. Il pianoro è completamente sgombero di t.m1de, tutto cosparso invece di trinceramenti lineati per fanteria apparentemente di pietra che formano successivi archi con~ cencentrici. Al centro di essi una ridotta in muratura (quadrata). Osserva pure particolarmente le sponde dell'El Manhar che sono in rialzo sul pianoro rosso for tificate pure es8e con linee di trincee. L'El Manhar di sinistra che termina nel Derna con direzione Est ovest, gira a nord allungandosi secondo il giudizio aell 'aviatore più di quanto è segnato stillo schizzo, dimostrativo di questo comando. Proprio alle sorgenti di esso, spostato nella sua sinistra, cioè verso ovest di circa un chilometro comincia l ,.accampamento principale turco molto vasto, che si ·estende ampiamente verso ovest risultando a giudizio dell'aviatore pressochè nella carovaniera di Bengasi che per-
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nltrn non J1a votuto indiYiduan.• for:-: t> per l 'nnifon11iUt di eolon~ziorn• (·ol t-il'(·o;-;tuntl:' t<-'rn•no. J I c·1.1111po i:• più n1:-:to di ([ttt> llo <·ÌH· µ; ij1 an~::-:::~ c·on;-;bttato md IP pn.. eed:.. nti ricognizioni ed<.• :,,:(-'11:1-· JJn' 1ni;,,;to di tt>ndt> hianelte e rwre in prl:'p ond Pranza hianc·hP . .Pn:-::-:nndo ~opra q u(-':,,:to è.l<'<·,11n1nunento e pro::;eguendo veri:;o l 'jn1•:>rno ha <·on:,,:tataio 1'<~:--i:-:h•n'.%:n di un :-;pc·ondo <·èttupo cli t<-'ntk ·r;,,;c·lt1:--i\'è.11lH-'J1tP hia1l<'h \"' (' più appari:--(·t>nti, <'111.-' Pg li rP1mta :-:in d<'i rngola ri 1un·lti. Qu@:-:to <'Hrnpo infatti :-:i è.· 111nntenuto s<:>n1pre ,doY1mqu t> :-:Pparnto dag li altri. I•: ' ('oll o<·ato a s ud dd prin10 e c·ir<'a ~ o :l c·ltilo111<->tri. Il ·[)prna ric·PYuto il Zalmlh dopo HYP-1' proH-"g11ito a11c-on1 ~ c·l1ilo111Ptri in din. . :lione O. ~- O. pro:-:Pg-ll<' I ung1.1 111t11i:t<-- i ntpr;-;p<·nrnlo In rPgion<' pianeg-g-innte. L 'aYia tor<:> 1lopo q ll<':- tn o:-::-:Pn'ct'l.ionP 1m:-::-:a :-:ul la ::- pornln de~t ra dt>l l)p rna, o~:,;1•rya una ;-;ppc·ie di n-'<·into qundrnto <·lit> E>gli <'rt>dt> !-ia (:alata, ,. . ri<'ono;-;c·<' p;-;ntto l 'm1dun1Pn to del I 'l'ndi :.\lanlinr di <lP:-: trn (·ol ;-; no ntrlut-'nh.. Uul11tn. P:-'I' qnnnto :-:i ;-;foe'l.i. di o~:-:en·art> ntte11lc:U IIP tilP non }Hl<> ri leYèll·e tn1c<'i a di <·a111pi ·in q11P:--ìa 1/.ona. Ri ,lil'ip;c• iHfim· YPr:-:o c·a:-:a ..\romw, <·lw g li ri ::-11ltn Jlt>ll'lSadi .BPnt alla t<-> :-:tatn dPI qnalP <·on:-:tata l'P!--Ì;-;tpnza di una Vèlf:ÌH <·orn·n <'·irc-olc1rP c·m1 re<·into pm·(-' <·Ìr<'olnrr di piPtrn P alla te::;tnta dPlL T a di HttPlllP I' un 'altro n•(·into di pi etra eircolare. Ver~o <{ tH•;-;ht po;-;i,,,ion~ < ' :-:tnto fatto :-:E:'gno H <·olpi di fuc·ile f:parati. i11diYidual1rn•nt(-'. l) i:-;c<"ndPndo dopo un'ora di Yolo ~nl r ampo, I 'c1Yia t01·<, a -HIO 111t•tl'i tTo\'H una wnn tllolto ·1110Yirnf'nfafa rl1 t> g li rc•nde nm1 fa<·il c:, la 111nn<rrra d'11ttl:'.1.Tarn(-'nto. ] 1 g iorno 1-t, nella nottP. Yi Prn· (·011nmiC'a to un onli n<> d 'opern:lionP del Colllando di :Oid:-:iont> <'lt (-' ~tahili::-rP 1tn'an rnza ta fotti<'a. Ali<-\ orP -1-,-1-;") :--i ini'l.ia infatti mrn lmttnglia. Jl terwntt> Fnrn<·P;-;<·hini innal?:ato:-:i a li <-> ore :i,33 lia n:tµ:giun t o In q uofo di ;ji)() 1nt>t ri. X on ha pot uto pl'o:--l-'gnirP <·au:-:a il C'at-CYo ftmziona 111Pnto d t> l llt<>tore P<l .h a nttPnat o nllt> <>rP G, dopo :::::1 111inuti di Yolo. tenPnt(-' Dt-' e ionmni :-:i (' innalr.ato alJ . . . Ol'f.-' !'5,-l-G l1a nu(µ;i unto quota :-:nl 11w1·p rnµ;gimig<->ndo i t :100 lll(-'tri dopo di <'li <-' :-:i <· i nt<.)rnato 1JU$f:ando il Bn M ;-;aff'r <-' di riµ:<-'n<lo ::-i YE> l'::.:o il YP<'<·liio <·u111po tu 1·c·o (-' poi :-:u ('a;-;a Arnmw. Attra\'(>l':·mndo il T)prna lia no tato elw la lllètgµ;io1· partt> dt>i <'olpi (!PI la no::; tra ar t igli f>ria :-.<·oppiaYa alla C'onfluc->nr,a d(-'ll 'El 1bl'.%: <'Ol Derna. 1,(-' lin~e unrnwnti df'lla no:-:trn fuc-ilc->ria ;-;i <li:-:tinµ;ut1nmo h<'lnP per lf'gg(•l '<' P lungl1t' ::-tri:-:<·i / di fn1110 hianr o. I la ri <'ono~rinto rhe la f,tn•thl dt'l Hn:-winar <·oli 'I·~nnaga p;-;i~t(-' e ln gi1i<"lirata <li r irra ;;O 11wti-i di largliP'.%:'.%:a. Xon aYf'ndo rilt>Yato prt>~{>mm di rolonne 1
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nè;!l iehe nu11H~ro::;e, dopo un 'ora di volo è ritornato ùtt<-'trnndo aJ campo d'aviazione alle ore G, 4G. Dal Bu M~afer furono
tirate contro l'apparecchio <lelle fueilate . Il giorno 17 il tenente De Giovanni alle ore 5,20 s'innalza e prende quota sul mare a 150 metri, ma le correnti gli rendono jmposRibile il proseguimento del volo. Dopo breve giro atterrfl al campo d'aviazione. AVV~~NIMENTI MILITARI. - Nel luglio il possesso della piazza di Dermi era assicurato dalla cintura diforn,iva delle ~pere che si er~no andate coi.;tnrnndo a 2-3 K m. dal centro abitato e <la altri lavori per la immediata sicur·ezza. Le forze nemiche -- non esattamente valutate, ma giudicate dagli 8 ai 12 mila armati - accampavano a cavaliere del Derna col nucleo principale sulla sinistra di detto Uadi, fuori tiro . delle più potenti artiglierie. L'artigLi-eria non ardiva più attaccare la 1ùazza ma, dalle maggiori distanze, faceva cadere ;.;ulla città qualche proiettile, che per quanto inoffern~ivo rappresentava una soggezione di carattere morale, e dava pretesto alle p;azz'.e tte straniere di dirci assediati dalle truppe di Enver bey_ Giunti dei rinforzi, ed essendo ormai sicuri <lella nostra hase di Derna, si effettuava il 14 settembre un'avanzata allo scopo di occupare la posizione detta del Rudero, alla testata del Laggati, per costruirvi un 'opera occasionale; e le po~ìizioni Ka~r Ras el Lehen e di Casa Aronne per proteggere i lavoratori del Rudero. Il nemico preferiva evitare il combattimento e si ritirava di più verso l'interno; ma ciò non pertanto i risultati materiali e morali conseguiti dalla nostra avanzata erano gran-· dissimi, perchè si era mostrato di poter operare ed imporsi alr'avversario anche a distanza della pia'./,za di Derna e fuori del tiro delle nostre opere. Dopo tentativi cli attacchi debolissimi quà e là imlla nostra fronte, .fatti dal nemico nei giorni 15 e 16 settern bre, i] 17 doveva essere giornata <li eombattimento. Combattimento non preordinato da parte nostra, ma che tale però può considerami in quanto che esso fu <liretta conseguenza della nostra avanzata e della dislocazione assunta e mantenuta sin dalla sera del 14.. Il combattimento si svolgeva in tre distinte azioni: una debole <li prima mattina alla nostra e;.;trema sinistra ed in c11i il nemico veniva facilmente respinto; le altre due poderose 1'1::;pettivamente alla testata élel Bent nel mattino e nuovamente
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f,!lu 110:-;trn l':--.1 r<>rna :--.ini::-trn 1wl pornPriggio; ed in t)ntrnmbe jl ·;ic1!lì<:o vcnÌ\'H n11nitmfato P ln:-;<'Ìavu il tern,no <'Operto di morti e, feriti . .Jn q11t>:--tn 11H•111ornhile giornata, gli :--forzi <lE>gli Araho-Tnrelii - forti di JHln!cehi<! migliaia di fueili, rnnniti di artiglieria lH~n c·onwndafa, eondotti dallo ::::tP:-::-:o J~~nn'l' lwy - :--'infnmp'vnno eontro la ~nl<lezza, ]a calma, il vigore controffen~ivo delfo no:.;tn, trnpJH' hinnel1<·' , E'ritn~<-' <'d indi-gene eornlotte con ,.;;pi<'<':lh! ahilitù dagli nffi<·iali e guidati con chiari ronretti tatti<.:i, eon di:-:posi;1,ioni opportune, tc~rnpf!stive ed ~w moniche che r1 cons<'ntivano di trarre i maggiori frutti dalla vHtoria. Allfl nostre perdite di 10 uffi ria1i e 17+ uomini di truppa fra morti e feriti, facevano riscontro perdite di gran lunga ~npe-· riori dd nerni<'o di <'lii ll::3;') morti veni vano seppPlliti nc:>lle vieirnrnze d(-~ll<-' no:-;tre linee. ln S<'g·uito, per allargan., la einta delle opel'e nella 1/.0nn Ov·.~f;t, vE'niYnno <la noi oc(~npat<.,, l '8 ottohre, Sidi Ah<lallah e Tialg Oiuraba, dopo aver atta<·<·ato e n ~:,::pinto iT nemiro, che il µ;i orno ! O f>ra ~tnto aneora hattnto :=:nl Bn )f ~afer ron gravi J)Pl'(ljt<,.
LE OPERAZIONI A TOBRUK La necessità di affrettare all'inizio della Campagna di Libia l 'occupazione di Tobruk era dovuta, oltre che a ragioni d'indole politica, anche e segnatamente al fatto che la i:ma rada, .il migliore ancoraggio di tutta la costa libica, sarebbe stata ottima base di rifornimento e di appoggio per la flo tta, e perciò sarebb~ stato per le navi operanti sulla costiera della Cirenaica quello che Augusta era per la costiera della Tripolitania. Incaricata per tanto la marina di .p rendere subito possesso, il 14 ottobre 1911 il comandante delle forze navali riunite vi giungeva con la 2" squadra. Furono mandati a terra parlamentari, i quali in mancanza del comandante del piccolo presidio già allontanatosi con i suoi uomini, notifica.ronq al mudir, certo Mohamrned el-Asmaa, che l 'ammiraglio ìtaliano concedeva nn 'ora di tempo per ammainare la bandiera turca fissata snl bastione a mar e del castello. Trascorso quel termine senza che ciò fosse avvenuto, la R. nave Vittorio Emanuele con due colpi di cannone squarciava il bastione e abbatteva la bandier a. Contemporaneamente prendevano terra le compagnie da sbarco alla punta della penisola, e, avanzatesi su Tobruk, l'occupavano e procedevano al disarmo dei pochissimi abitanti rimasti in paese, mentre la m aggior parte erano andati via col « mudir >> d a cui avev~no ricevute le armi e le munizioni lasciate nel castello dal comandante turco. Alle 11 la n ostra bandiera sventolava al posto dell'abbattuto vessillo turc;o.
L'impiego della prima Squadriglia· Aviatori Volontari. (4° Plotone Autonomo d'Aviazione)
La prima ::-;auadrig·lia degli aviatori volontari destinat~ a 'l'obruk, mobilitata il 15 novembre J911 e facente parte della flottiglia comandata dal Capitano on. Montù, aRsun::;e la deno-
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minazione di « 4° Plotone Autonomo d'Aviazione >> il comando il Tenente Ercole Capuzzo. Ed il Plotone era così composto:
e
ne ebbe
Personale:
Comandante: Tenente Ercole Capuzzo Piloti : Manissero Romolo - Rossi Giuseppe - Ruggerone Germano. Pilota di riserva e motorista : Urn berto Re. Volontari meccanici : Cavig·gia Marcello - Albera Carlo Bressan Giuseppe. Volontari falegnami : Turri Giuseppe - Oliviero Filippo. ':I.1ruppa: N. 24 uomini del reparto Genio addetto. Materiale:
2 apparecchi Blériot monoposti (uno di l\.fanissero) 1 apparecchio Farman nuovissimo (di Rossi) 2 apparecchi Farman, usa~i, tipo militare (per R.ug?'erone). Partito il 27 novembre 1911 da Napoli il 4° Plotone Autonomo d'Aviazione sbarcava a Tobruk nella mattina del 5 novembre ed accampava nelle vicinanze della stazione radiotelegrafica, località prescelta per il campo di lancio.
Alla sera dell'arrivo gli apparecchi vennero ricoverati i::otto un hangar provvisorio costruito dai soldati specialisti con copertoni da carro ferroviariò e con due vele prestate dal comando dellà base navale della piazza. All'atto della partenza da Roma della F lottiglia aviatori Yolontari, il Comando del Battaglione Specialisti del Geniq diede ordine che i comandanti dei due Plotoni autonomi cl 'aviazione non dovev1ano volare come osservatori, ritenendosi fer-ma.mente in quel tempo che ll solo pilota sarebbe bastato f.\ compiere le r icognizioni aeree ed a riferire sull'esito <li esf(e alle autorità militari interessate. Giunti però sul teatro delle operazioni helliche, ed essendo iì comandante della piazza di Tobruk pressocchè all'oscuro dei movimenti dei nuclei r ibelli nei dintorni della piazza stessa, il Generale Signorile interpellò il Tenente Capuzzo se si sentiva in grado di compiere voli in qualità di osservatore. Questi rispose di essere fel icissimo di poter aderire a tale proposta ma fece presente al Comandante dell a Piazza rhe un ordine al r iguar do gli viet~va. di poter volare come osservatore. Allora il Generale Signorile si assunse la responsabilità di con-
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travvenire alle direttive del Comando de.l Battaglione Speeialisti ed ordinò senz'altro al tenente Cnpuzlo di compie re de i voli in qualità d i osservatore, a causa di e::;igenze di guerra e della situaziorn~ militare ehe si andava ddineando. E fu così che, imposto dellu necessHà m ili tare, sorse .l'os-· &ervatore dall'aeropiano 1wr serviiii di. guPn<1 .
Tobruk - li Campo di lancio degli aviatori (1911).
JDcco, intanto, come gli aviatori volontar i di 1robrnk P:-:plicarono la loro attività di vol o e cmn<-~ gli aProp)ani vc•nn<~ro in1·piegati dal 7 diee nihre J 911 a ll '11 111nrzo 1!)12.
Lthnpiego della Squadriglia Volontari. a. rrobruk. (Estraito dal Diario Storico del 4° Plotone .f/ulonomo d' A viazione redatto dal Comandante Tenente Ercole Capuzzo)
Mese di dicembre 1911. - Jl giorno 7 dieernhn', 11011 nvend o ottenuto lo :,;hareo ddl 'hangar M errandino dal « l·'a viµ;nana » è deciso la costruzione di un hangar provvi:.;or io (-},(1 iI rnontug-· bi o di un F'arrnan e d.i un Blériot per poter iniziare al più pn'~to le r ieognizioni onde potl~ aver not i7,i t~ :-:nl ne111ieo. Arrivo <181 Capitano on. ~fontù C01nand antf' la F!otbg;lin. ...:~ via tori da Derna. Nel po,rn~r iggio pri1110 volo di prova di }lan issero su Blériot. Buon i\rn7,ion.:rnH~nto del! 'apparer<·hio.
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11 giorno 8 r i('ognir,iorn-' di l\.Luni:;f:-ero ; due ndle ore ant imeridiane; una nel vo111<-'riggio. L'e:--ito delle ri<'ogni:àoni f atte dagli aviatori <~. notnto :-u un regi:--tro UJ.JlJO:-:ito. L 'appart1r·<'hio di ::\fani~~ero fun;1,iona 1wrfetta111enh-'. Ra('eolte noti;1,i<-- i::nl rn-'mico e counmicate al Comando dPlle truµpe . Il 9 Yolo di proYn rwllP on-' antin1eridiane d<~I Blériot t·on Mani~~ero. Il. 10, alle ore 8, ..\fani:-:-Prn parte per tma riC'og-111;1,1one, ~ssendo:-::i avuto un atta<'<'o ad un a tl"in<'Pèl. }~' ohhligàto ,Hl attc!rrare cau:-::a il forte YPnto 1wr:-i:--tt-1nt<>. 8j è allontanato p rillla <!elle 12 il vento (Khalll:--in ) apportaton~ di :-::ahbia ,w<·ec·antf'. Ii gioruo 1+, an<·orn nella .irn1)():--:--i.hilità, c·,rni::a ]o stato Htrno:-;ferieo, di eo111pi<-'re Yoli :--t-•gttita la eol:,tn1zione dellP harnc·c·IH'. ln giornata :--ono ritirati da l porto e porh~ti :-::ul c·1:u11po ira~ :-;oni dei due hi plani CaYalc·l1ini, 11l t i111i g iunti. Il giorno 16 il :-;ignor Cornandant<! la l1'lottiµ;lia. ha ordinato p rirna dei vo li (li proni al :d a ni:--:-::pro, poi udita la rPlaziorn• drca le condizioni a t n10:-:f1:1ri<'lie in al to, ]1a <mlimtto al R o:-:-:i cli provare il hiplano Fan11an illilihtn-'. 8i ~ <'On~tutato <·lw 1'nppnreeehio fun;1,iona hetw. 11 Ho:-:::--i in una volta ta n t erra r011qw 1in pattino dw viene riparato prirnn dPIJe on• J..J.. Ali~ ore 17,:·10 ~fonisi;;ero e:-;egue una rirognizion<' P :-<·opr(,' ad una quind iPina di <'hilornetri in pro:-:::-::i 111itù della <·n:-::a dPI tPlegrufo un ace1u1qH>'nento nerni co C'lt <:> eal<·ola di un dtH'C'Pn to 110111ini. Ne l po111eriµ- · gio Mani:--:--ero P Ro:-::-;i P:-eguono <1ltrP riC'ognizioni Pd (:'J1trnrnhi r-;eopron.o a rnt•no di 10 <'hi lo111<>tri e :--po:-;tato ven,o il 11m n•. 1111 altro gruppo Tit'JlliC'o di ('lii n on po:-:sono prPri:--are le for'.I.P. L~ <'ondir,ioni atntof-fPri<'lH· ri mes~e humw J>N tt 1dtm10 il completamento dPlln deogni'.l.ioni ,fn.tfo nPi giorni µr0c·<·<l<'ll l i. KPllt> ore antirnPridianc~ ,·ola :\l'a ni:-::-;pro i I qualP, <·0111P <' :-::ta to ~tahilito dal Comarnla11t0 la Flottiµ:lia, c·orn1>iP un primo Yolo di 1-i<-ogniiionf' dPll 'atn10:-;ft..1i-a p<'r d<'<·i<fore poi l 'u:-<·ita c1PI l~'n r · rnan l\lilitare pilotato <la Rof-:--i. Infatti c•on f.: tntatf' h t10nc• IP <·ondizioni <lell 'at11H>;fpra n·nc·lJ<• il biplano s i h'Ya e• r o1 11piP cl1w ri eognir,ioni in clir,,zionr nord-oY<·~t P snd- ov<•:-;t. F}., ito dell<-· l'i<'op;nizicmi nntinwridinn ~ fu ln <'On:-:tntnr,ionc~ dell'abhan<lono prr par1P del n0rnieo d ell e po:-:i7.ioni occupat r :-:ul co~tone in dir@7.icm(• Rrnl-0Y('l'-t e hi ]>(' l"ll1 H1J('Tl¼H 1101 ~<'ttOl'f! Sncl- Ovest mare. Ne l pomeri g-g-io a ltre rieoµ;nizioni <~i I\foni :,::f-E'ro e Ho~~i. Qne:::.ti , <lopo nn primo Yolo <lfl ~olo, nf' <·0111pi0 u n SN·orn1o por -
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tn11do un pn~:-::Pgg'('l'O il qualt> (·onfrnm1 I 'v:-:i:-;h•11z<1 di r<>parti nc•rni<'i n<>i <1u0 siti indi('ati dngli nlh·j aYiatori . N'ella mattinnta del :2;\ ali<· on~ [i il \·<mto :-::empre furio~a m<•nt(~ i.111ppn·pr:-:ando, :-<·opPrc·11in l 'hnng-ar provvi~oriP <1o,· i·
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t.rovansi riparati i due apparecchi già montati. Vengono subito iniziati i lavori per liberare gli apparecchi ed abbattere detto hangar data la irppossibilità di rinforzarlo credendolo non capace di resistere alla furia del vento. Verso le ore 8 i due apparecchi erano estratti dall'hangar ed alle 10 smontati e r jposti nei cassoni. In giornata 1'hangar provvisorio è completamente spiantato. Il cattivo tempo si è maggiormente accentuato durante la notte, così da trasformarsi in bufera. La notte del 31 il comandante la Flottiglia capitano signor Montù è partito per Deri1a a bordo della nave ospedale « Regina J\ilarglrnrita ». La mattina, alle ore 6 temporale violento, poi lentamcmte l'atmosfera si calma, compare il sereno, cessa ii'vento . .Essendo ormai finito I 'hangar si procede al montaggio del Blériot e Farman. Nel pomeriggio il Blériot è montato e Manissero fa un volo di prova alle ore 16,30. Resta in aria un quarto d'ora cfrca e scende affermando che al di là dèll 'ultimo c0stone, oltre la pianura dell'altipiano, si scorgono gruppi di tm·co-arabi. E' comunicata la notizia al Comando. Il tempo pare accenni. a rimettersi al bello. Mese di gennaio 1912. - Il giorno 5 gennaio alle ore 8 parte :in ricognizione Manissero verso Ovest poi verso Sud. In dire/ ziòne Sud-Sud-Ovest sul crestone scorge opera che giudica trinceramenti. Nel pomeriggio, alle ore 16, riparte ·in ricognizionn e conferma. Rossi parte ore 15 e si dirige prfrna verso Ovest-Nord Ovest e scopre a circa !) chilometri in direzione di Zigurn un accampamento di un centinaio di tende circa. Ore 16,30 riparte col tenente Capuzzo a bordo per ripetere la ricognizione ed accertare notizie, ma non si riesce a scoprire aecarnpo1menti. Si rimanda l'accertamento al domani. Il giorno 9, mentre una squadra del distaccamento era in~ tenta a rinforzare le portine di chiusura dell'hangar un colpo vfo1entissimo di vento ~fon<la le portine e penetrando nel\ 'interno solleva di peso iI tetto strappandolo alla banchina E"<l alle ('Olonne. E' i::;ollevato di cir<:-a un metro e ri eade per un quarto di superficie ;;;ull'hangar vicino. Nessun danno alle persone. Il Fannan è distrutto. Danni materiali relativamente miti. Al materiale hangar si calcola il danno 1.11 L. 1000, apparecchio 5000; totale 6000. Il motore è salvo.
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L'll volano nelle ore· antirneridjane il biplano con Rossi ed
il tenente Capuzzo come ufficiale osservatore. Vola Manissero. Nel pomeriggio si ripetono le ricognizioni, e col biplano parte i.I tenente Capuzzo che compie un largo giro a 5 chilometri circa
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· dalle trincee. Notizie raccolte e riferite al Comando della piazza · danno la presenza· di· nuclei verso Ovest-Nord Ovest a distanza · dai 6 ai 9 èhilometri. Manissero conferma tali notizie. Rosr-;i col .hiplano si porta fino al costoilé oltre la pianura a una diecina di chilometri, :;;corgendo solamente pennacchi di fumo senza scoprire nuclei avversari. ·
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Il distaccamento ha ricuperato il materiale utilizzabile dell'hangar ·smontato. · Il giorno 13 giunge da Derna il comandante la Flottiglia capitano Montù. Giornata buona per l'aviazione. Volano nelle ore antimeridiane J\t!anissero e Rossi col tenente Capu,zzo come osservatore. Nel pomer.iggio ripetono le ricognizioni con osser vatore. Sono raccolte utili informazioni comunicate al Comando. Si :prepara per l'impianto del terzo hangar Gioia. '.{l f4 a -.mattina si volà c~l biplano del1 1aviatore Rossi per riconoscere una colonna nostra ad lma diecina di chilometri. Si ~copre la colonna in posizione d 'àssesto e se ne rileva la forza. Nel pomeriggio non si .vola. Il i6 tempo discretamente favorevole per l'aviazione. Nelle 01~è antimeridiane vola il biplano di Rossi portando .il tenente Gapuzzo come-· osservatore; Si va in ricognizione del costone <lella carovaniera che si trava sgombra e a perlustrarsi il Tumulus e valloni adiacenti, perchè in mattinata si è pronunciato un attacco da quella parte. · Il giorno 17 il vento, nelle ore antimeridiane, rende impossibili i voli. Nel pomeriggio, approfittando della calma discreta vola Rossi col tenente Capuzzo, come osservatore. Si riconosce . la pianura la carovaniera, il Tumulus ed adiacenze. Sono segna-· late pattuglie nemiche che si appiattano al passaggio dell'apparecchio. Tale movimento è notato anche dagli osservatori della ridotta F e dal Comando. Pare che un nucleo di arabi abbi aperto il fuoco contro .l'apparecchio. L'artigli eria del fortino bombarda detto gruppo. Il 20 nel pomeriggio vola Manissero per provare l 'apparec-· chio che risponde bene. Rossi parte alle ore 16 col tenente Ca~ puzzo a bordo. Si fa il giro dei trinceramenti e si spinge nella carovaniera di Solum-Derna. Si nota una carovana in marcia già segnalata dall 'a.rtiglieria del fo-rtino. Nel pomeriggio del giorno 24 alle ore 16,15 parte Manissero e poco dopo Rossi col tenente Capuzzo come osservatore. Si f pingono sul Costone oltre la pianura J\tfarnwrica e vedono distintamente l 'accampamento turco-arabo a circa 25 chilometri in direzione ovest da Tobruk. P erlustrano la carovaniera senza f::COrgere movimenti. Passano a 5 chilometri circa a Sud del for-tino girando ad Oriente del Tumulus e- scorgono dentro 1'Uaòi Biad in 2 punti diversi, a circa 2 chilometri J'uno dall'altro, dei grup-pi di turco-arabi. In totale una cinquantina .di armati. Si riferiscono le notizie al Coman<lo.
1127 nel pomeriggio volano Manissero e Rossi rilevando che q ualche gruppo di arabi trovasi a lavorare ad una diecina di chilometri Ove~t..K or<l- ovest. Sale il t enente Capuzzo a bordo de l biplano di Hossi e fa una r icognizione oltre il Turnulus e prec:i~u111ent<~ all' Uadi Biad, alla cui testata scorge un gruppo di una ventina di turco·-arabi che sparano una cinquantina di fu<'i Iute C'ontro I 'apparecehio senza colpirlo. ll g iorno 28 è completato il lllontaggio del biplano di Ruggerone. 1D' provato. Il motore funziona perfettament~. Volano n elle ore antimeridiane :Manissero e Rossi in giro di esplora7. ione. R uggerone .fa. un g iro di prova s ul campo. Sale i l tenente Capuzzo a bordo del biplano Rossi volando in direr,ione dell'accampamento cli Jl. Daner. A circa 4 chilometri acl oriente della Tomba del :M irolai, sul Cm;tone della ca ~n. del telegrafo, :-;ono fatti :,:;egno a varecchie nntrite :::;cariche eh(• partono dai fia nchi di un Uadi verdeggiante nel cui fondo è un piccolo accampa.mento n emico. R itornano dopo aver constatato e riconosciuto t'accampamento di M. Daner. In giornata il tenente Capuzzo compila uno i:;chizzo del terreno attorno alla piazza che viene inoltr ato al Comando superiore della piazza. Il giorno iW nel pomeriggio volano Manissero e Rossi che porta come osservatore l 'on. l\fontù che sta preparando il lancio delle bombe. A 5 chilomBtri dai trinceramenti sono fatti sègno a fuC'ilate. ll :n al1e ore 7, e.on un tempo magnifico parte Rossi co] capit ano Montù e si dirigono in ricognizione sull 'accampamento g-ià accertato di M. Daner eol proposito di lanciare una prima bomba. L'apparecchio, dopo due giri attorno alle nostre posizioni sale a 600 metri e si dirige ad Ovest-Sud-Ovest nell'accampamento nemico. Verso le 7,30 giungono sul medesimo ed il capitano Montù lancia la bomba. Risultato efficace. Il nemico scarica furiosamente sull'apparecchio diverse salve di fucileria e cinque proiettili hanno colpito l'apparecchio: 2 all'elica, 2 ai piani di sostentamento ed uno, bucando la lamiera d'alluminio del sedile, colpisce l'osservatore capitano Montù. L'apparecchio torna al campo poco prima delle ore 8. Comunicato rapporto al Com~mdo. Mese di febbraio. - Il giorno 6 nelle ore antimeridiane, avendo cessato alquanto il vento, volano Manissero, Rossi ~
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Ruggerone. Forti remous obbligano agli aviatori da ·sospendere ! voli. · Il giorno 7 nelle ore antimer idiane volano, senza però potersi alzare molto, Manissero, Rossi e Ruggerone. Questi rompe un pattino e 2 montanti nell'atterrare. Nel pomeriggio vola.no ancora Manissero e Rossi senza s;pinge_rsi molto nell 'in-
· Guglielmo Marconi, il cap. on. Carlo Montù e il ten. Ercole Capuzzo
a Tobruk {1912).
terno .causa ven~o. Il Ten. Capnzzo vola come ufficial e osservatore . . I1 giorno ·13, cessato il vento si riprendono i voli. Oré 7 parte Manissero e si spinge ·in ricognizj one ad ovest e sud· rientrando dopo circa ·un 'ora di volo. Ruggerone parte rna rientra dopo pochi rnin1:J.ti per una registraz-ione a11 'apparecchio.· Rossi parte e rientrà quasi subito. Alle.8,30 riparte e si diri ge primà verso sud ovest e poi verso sud ·confermando le notizie raccolte·da Manissero e comunicate al Comando. Il 23, con il cielo mezzo coperto, si è potuto volare. Ruggerone fa voli di prova e deve scernlere perchè il motore non va. Rossi e Manissero fanno delle · ri cognizioni 1. il cui esito è coi.J1Unicato· al Comando.
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11 giorno 26 vo.lano nelle ore antimeridiane e pomeridiane tutti gli ·apparecchi. Buona giornata in complesso.
Mese di Marzo. - Il giorno ~{, nelle ore anti111eridiane es·i::-.Emdo cessato alquanto il vento, parte l'aviatore Ruggerone col hiplano per constatare le condizioni atmosferiche~ in alto. Rientra dopo poco essendo impossibile innalzarsi. Il 4 giunge il Capitano Agostoni. Alle ore 6 Rug-gerone parte col 'ren. Capuzzo a bordo pe.r . constatare le condizioni atmosforiche. I~.,orti remous obbligano ad atterrare. Nel pomeriggi.o fanno voli di prova l 'aviatore Manissero, Rossi con a bordo il Capitano Agostoni e l'aviatore Rnggerone. Non ::-i fanno ricognizioni . . li giorno 7 alle ore 7,:30 alle~ ·8,rJO volano Rossi con il rre nente ·ò·s servatore · Capuzzo, Mani;-;sero e Ruggerone. Rapporto al Comando, .Nel pomeriggio non si .vola pel vento. L '8 con una .calma discreta alle ore 5,50 parte Ruggerone ·col biplano per dcognizione in direzione di ovest. Partono poco (1opo I 'aviatore Rossi ed il Capitano Agostoni come osservatore: Rientrano nn po' molestati. dal vento. Jl gioi·no Jl, con perfetta calma alle ore 6,20, parte I 'aviatore Rossi · col biplano per una rieognizione. Forti remous obbligano 1'a.-\,iatore ad atterrare fuori <lel ealllpò. Piccoli gua .. ~ti al rarrel lo facilmente riparabil i. Si storse il hingùrone del V (h~l tirnorn-) ·di profondità, anch'esso 'facilmente riparabile. Nelle ore antimPridiane giungono il Capo Reparto d'A Yiazione ~ren.·Colonn. Cordero cli ?vf onteze111olo e(l il Capitano On..Montù da ])erna. Partono nel pomeriggio i 5 volontari rner<'aniei e falegnami rhe s 'imharcano a bordo clell '« ~~nri · <·h<·' tta ». l tr<:> Yolontai·i aviatorì eol Capitano Montù ed il Colonnello ì\lontezemolo irnharC'ano a bordo clella « Stura », i r,rirni per; ri111patriò definitivo, µ;li rii timi chw per un giro d 'i s1)ez1<>ne. Nel pomeriggio in seguito a . combattimento iniziatosi verso le 12 .. sul c9stone ad ovest, s_uona l'allarme generale. Anche .il distaccamento è adunato. Verso le _ore 17 questo è chiamato sulla piazzetta del comando per mettersi a disposizione in servizio di scorta. · Rientra poco dopo.
L'opera del 4" Plotone Autonomo Aviatori Volontari.
. Tl i·istiltato del' lavoro svolto dal +" Plotone Autonomo Aviatori Yolontari, come dc~ttagliatai11ente si è riferito, si può r1assu-· mere in. questo Renso:
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Come mezzo offensivo i piloti avevano già impiegato le lwmbette « tipo Agudio », che però, all'atto pratico si erano dimostrate · di scarsissima efficacia, pur tuttavia, non avendo altro a disposizione, furono poi impiegate per il bombarda mento aereo quelle stesse bombe che poi subirono la ben nota trasformazione durante la grande guerra. Circa le ricognizioni aeree ordinate dal Comandante della Piazza di Tobruk, Generale Signorile, devesi constatare che j risultati ottenuti in diverse ricognizioni furono assai lusin ghi eri; anzi m 0 ravigliarono lo stesso · generale Signorile e gli
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31 gennaio 1912 · Partenza del Comandante la Flottiglia cap. Montù coli' aviatore Rossi in ricognizione e per il lancio di bombe sul campo nemico di T obruk.
ufficiali del suo Stato Maggiore, cornpo~to di ottimi elementi. ma ai quali. mancava, come generalmente avveniva jn quel tempo, la conoscenza di quello che era e poteva rendere l 'im·riego dei mezzi aerei. Le jnforrnazioni raccolte sul nemico, durante le rjeogni7.ioni aeree, e :-;opratutto le osservazioni fatte sul terreno ver·· r.oisero di compilare uno schizzo topografico della zona di terreno attorno a Tobruk e per una cinquantina di chilometri al1~interno; permi:=;ero inoltre di individuare il camp'.) dei r ibelli dif!locati in località ~~m-Dauer e di tenere r~o:=;tantemente al corrente il Comando della Piazza rmgli RpoRtarnenti dei mohilisi:-;irni nuclei dei rihP.lli.
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Una copia dello 80hizzo t opografico cornpil-ato dal Conian<lo della squadriglia venne dal . Uenera le Sign orile t rasmes:30 al Corpo di Sta to :Maggiore a Roma come documento €d esito delle ricognizioni aeree, e l 'a11ora Cap o di Stato Ma~giore S. B. il Gener a le P ollio si comp iacque far pervenire al Cienerale Signorile il su o alto compiacimento. Il giorno 11 marzo veniva comunicato il ~eguente « or dine <lel giorno » : COl\JANDO S CPBRI OR E 01un::q :; D J.;f, OJORKO
nm·.,
PRESIDIO DI TOB RUK.
N. 59.
'l'o()ruk, 11 Marzo 1912 Partenza degli aviatori ·colontul'i, - Oli aYiatori volontari Signori )fanissero, Ruggerone e Hossi partiranno quest 'oggi per l'Italia perchà sostituit i da personale rnilit al'e. Kel momento in cui ci lasciano porgo loro, insieme al più col'dial c commiato, un viYo plauso da parte mia e di tntte le truppe del presid io per le p r ove, che ripetutamente abhiamo ammirato, di r~ra ubi lità tecnica, 1cti nobile e spontaneo spirito, d i ~acrifìeio, di . snena auclacia con cu i h anno saputo affrontare le in:;idie del.1 'aria ed il piembo nem ico.
17. M og.c;io1· Generale Cornandante Superiore rlel., Presidi:; F.to Src~oRILE.
P. C. C. ll Capitano di Stato M agr;ù1re B. L.DfBT~HTI
La nuova Squadriglia Ufficiali aviatori. Al primi di 11mrzo il )Lini:-;tero della Guerra decideva lo fcioglimento del Corpo aviatori volontari, sostituendolo con ufficiali b revettati. Infatti l '11 ma rzo il Cornan dante la Flotti-· glia Capitano Montù partiva coi tre aviatori volon tari e i tre motoristi borghesi, ed arrivavan o il Capitan o cav . Agostani ed 51 Tenente Bai.lo, a i qual i :-;i aggi ungeva , pochi giorni dopo, .i] 8. Tenente di Va$cello Gara::;:-iini. R imaneva col 1'en. Capuzzo <:omandante tutto il personal e di truppa del B attaglione spe · ei alisti, fra cui alcuni abili meccani ci, i quali furono adihiti al ~e. funzioni di motori~ti, in dir izzati ed aiutati dagli st e::;si 11f -· n cia]i avia t or i.
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La squadriglia di ufficiali aviatori di T obruk, succè·· ti uia come s'è detto a quella dei volontari aviatori il giorno 11 marzo 1912 dopo qualche giorno, risultò costituita da un pilota con un appar ecchi o Blériot rnonopo8to e da due pilotì con tlpparecchi "F'arman muniti di motore da 50 H P biposto, i quali 1iltirni fino al 7 magg io non portarono mai il passeggero. Il principale impiego degli aeroplani per l'esplorazione fu e-seguito sugli accampamenti, sulle vje carovaniere congiun gf'nti Solum con Derna e specialmente delle località ove era· · no i pozzi che costituivano punti di tappa delle carovanien1 é nelle cui vici nanze sorgevano gli a c<:ampamenti. L e esplorazioni furono e8eguite a quote compre~rn fra i 700 ed i 1200 metri sul tcrrenò percorso, il quale aveva già una sopraleva. zione di un centinaio di metri r ispetto al terreno del campo <li lancio. Le vicinanze dell'estrema linea d'occupaz ione al terreno di lancio obbligava a prendere quota sul mare e precisamente sul golfo di Tobruk. La nuova squadri glia, sotto il comando del Capitano Agor-:- toni (17 marzo - 7 maggio 1912), compì il seguente lavoro: Il giorno 20 marzo ricognizioni aeree eseguite dal Capitano Agostoni su Blériot ad un posto e dal Tenente Bailo su 1~,ar.:.nan leggero. militar~. Il Capitano Agostoni si spinge in direzione ovest, internandosi per venti chilometri sul territorio nemico compiendo un ampio gir,o, e tornando alJ 'accarhparne11to da sud est. Il 'l'enente Bailo compie un giro analogo alla d istanza di cii·ca 12 cl1ilornetri. L e o~servazioni sugli accam·pamcnti rilevati furono verbalmente riferite al Gen. Signorile che constatò l 'analogia con ]e osservazioni fatte dagli aviatori volontari. Si potè rilevare in modo non dubbio che non tutte le truppe arabe sono oss_er vate ma che più gruppi sparsi dimorano o sulle caverne o nei profondi uadi. ·Continuano i lavori <lell 'hang·ar e degli apparncchi. L 'apparecchio Farman grande viene accuratamente riparato · pér ~ervire come apparecchio scuola per il 'renente Capuzzo. Il 22 gli ufficiali aviatori si recano al forte Tumulu8 per precisa:re sùlle i;rHUcazioni di quell 'm,servatorio le posizioni degli accampamenti r ilevati nell 'esplorazione aer ea. Il giorno 24 gli ufficiali aviatori escono in esplorazione $Ul teireno posto a sud del Tumulus e del nuovo forte in costruzione. L 'esplorazione ha condotto a constatare· · eh•~ tale z-ona era sgombra da accampamenti.
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Il 27 il vento forte impedisce di eseguire ricognizioni aeree. In seguito a telegramma del Ministero diretto al comando ~uperiore il Tenente Capuzzo parte per l'Italia per rimpatrio definitivo. Giunge il S. Tenente di Vascello Garassini Marchese Giuseppe pilota di biplani: Si attendono per esso un biplano F~arrnari 50 HP da Derna ed un apparecchio Bréguet dall'Italia. Il 29 tentativo di ricognizione eseguito dal Tenente Bailo col Farman, ma per le condizioni sfavorevoli è subito tornato al campo dopo essersi sollevato a circa 50 metri in pros..<:;ixnità degli. hangars. . Il giorno 31,· alle ore 5,15, partono a breve intervallo il Capitano Agostoni ed il Tenente Bailo. · Malgrado le condizioni cattive dell'atmosfera la ricogni·zione fu molto efficace perchè-dette modo <li constatare quanto <:,egue: Due gruppi .u no di 5 ed uno di 6 tende ad ovest e .prossimi alla base araba e in loro vicinanza un gruppo giudicato di 150 arabi. Accampamento all'incontro del costone delle opern (l'') con quello successivo (2°) di un centinaio di tende suddi-vise in piccoli gruppi molto lontani fra loro situati .nelle pro-· fonde uadi in modo da risultare defilati alla vista delle nostre -0pe:re. Questo completa la ricognizione del giorno 20 marzo. A poco più di un chilometro dal suddetto e a sud c'è un accampamento di circa 200 tende, parte delle quali situate dietro una collinetta. Separata dal gruppo v'è una tenda turca ch0 giudicasi, apparentemente, del · comando. A sud-ovest da quest 'nlt1rna e lontano circa 4 chilometri ·vi è un accampament<:> di circa 15 tende che si ritiene occupato da regolari turchi. Infine a 6 chilometri dal forte in costruzione e in direzione di sud ovest del medesimo, alle ore 5,55 si trovavano tre colonne giudicate complessivamente di 3000 uomini, in marcia in direzione di ovest cioè nella direzione dell'opera in costruzione. L'esplorazione a sud dell'opera Tumulus, spinta fino a metà distanza circa tra il 2° ed il 3° costone, ha permesso· di constatare che il terreno era sgombero. Di ciò fu riferito per iscritto ed a voce al Generale Signorile verso le ore 6,45 e 9. Verso le ore 9 il Generale domanda se eta possibile eseguire un'altra ricognizione per constatare i movim;nti eseguiti dalle colonne nemiche, ma il capitano Agostoni, interpellato anche il tenente Bailo, risponde che le condizioni atmosferiche non lo permettono.
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Nella giornata le condizioni atmosferiche andarono pegqualunque tentativo di volo. fj ora.ndo, rendendo così impossibile
Mese tli aprile. - Il giorno 1° aprile non s1 possono eseguire ricognizioni aeree. Giunge da Derna un 'apparecchio Farman 50 HP che sarà pilotato dal sottonente di vascello Garassini. Il giorno 8 si tenta di eseguire ricognizioni. Il Tenente Bailo dopo breve volo è obbligato ad atterrare fuori del campo ù l'apparecchio rimane lievemente danneggiato. Approfittando della riparazione dell'apparecchio s'inizia . la scomposizione del motore pe·r pulirlo. Il S. Tenenté di Vascello Garassini esegue in volo una linea retta per mettersi alla mano il nuovo · apparecchio Farman che si constata ben regolato. L'll il solo Capitano Agostoni tenta una ricognizionE:, ma avendo però constatato che le condizioni atmosferiche già sfavorevoli in basso peggi0ravano in alto, ritorna al campo dopo breve volo. · Il 12 i tenenti Bailo e Garassini ·aecollano, ma dopo un breve volo tornano al campo. Il giorno 18 alle ore 6,15 partono in ricognizio11e aerea successivamente i tenenti Garassini, Bailo e il capitano Agostoni. Osservazioni fatte: 1°) l'accampamento, che prima si trovava sulle peudici e-sulle profonde dell'uadi del 2· costone ad ovest del forte N. 2 è cfle era il più prossimo, ora non esiste più; 2°) esiste ancora .l'accampamento grande ad 0.S.O. dei forte N. 2 ma sembra spostato di circa un chilometro verso O. dalla posizione precedente. L'accampamento appare ora qostituito da un gruppo di una diecina di tende bianche (che si attribuiscono a ti.,uppe regolari) attorniate, specialmente dalla parte O. da tende arabe in numero di un centinaio circa. n gruppo. di tende bianche si rileva daf forte N. 2 per 250 e ]a sua-distanza da quest'opera è giudicata di circa chilometri 6; 3°) prossimo, a circa un chilometro e a sud ovest di quest.o vi è un 'altro gruppo di tende analogo ma meno numeroso. Questo accampamento è situato all'incirca ove si trova,ano le tende grandi che ora non si sono potute rintracciare; 4°) il terreno a sud del forte N. 2, compreso tra il 2· e ;3" <:ostone fino alle ore 6,30, appariva sgombro da truppe mobi]ì.
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Le precedenti informazioni risultano dai rilievi concordi dei tre piloti; 5") infine a nord ovest del forte N. 2 a circa 15 chilometri il Capitano Agostoni che si è spinto più verso nord ovest ha rilevato un gruppo di tende bianche di non grande importanza. In complesso rj,ferendosi anche alle impressioni riportate :sulle esplorazioni precedenti sembra che il numero totale delle tende sia di poco diminuito e che le distanze dei gruppi delle nostre posizioni siano di poco aumentate. Gli apparecchi, in prossimità dell 'accamparnento citato al N. 2 sono stati fatti segno a fuoco di fucileria el1e è parso ese-
guito per scadche regolari di piccolì gn1ppi, co11 fuoco disciplinato che fa supporre che fosse a comando. Ne Il 'ispezione degli apparecchi eseguita dopo jl volo si 0 rilevato che il Farrnan del Tenente Bailo era stato colpito in più punti con, avarie all'elica che deve essere cambiata e che il motore dell'apparecchio del S.T. di V. Garassini ha riportato 1m 'ammaccatura di un 'aletta di un cilindro. Invece l 'appareccl1io Blérjot del Capitano Agostoni non fu colpito. Il Co.m ando del Pre:::idio di Tobruk ha ·inviato un ring1'a '.: z'iamento ed un elogio per i risultati ottE;nuti nell'esplorazione. J1 giorno 30 ·il Capitano Agostoni ed il S.T. di V. Garassini escono in ricognizio11e, ma la foschia de11 'atmosfera negli strati inferiori impediva la nec·essaria visibilità del terreno da altitudine superiore ai 400 metri rendendo irnpossibi]e diri-gersi :-ml territorio nemico. Tuttavia il Capitano Agostoffi compim1do un giro intorno al forte N. 2 ad alti tudine di 500 metri ha potuto scorgere 1'accamparnento che trovasi a sud ovest di detto forte senza però poterne rilevare le particolarità. Mese di Maggio. - Il giorno l" maggio, la poea fonpi<lezza àell'atmosfera non permette di eseguire ricognizioni. Il ~'enente Bailo e Garass:ini escono in vo]o per allenamento, il se-· eondo torna dopo breve volo, il prirno è obbligato ad atterrare nei pressi del forte N. l per difetto di lubrificazione del motore Riparato l'inconveniente non gli fu possibile a causa del vento tornare all'hangar in giornata. .Il 2 il Tenente Bai lo torna in volo direttamente dal forte N. l all'hangar non essernlo possibile eseguiTe ]a ricognizione.
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Il giorno 5 le condizioni atmosferiche non permettono di volare. Giunge un telegramma che ordina al Capitano Ago~toni di rientrare in. Italia d'urgenza in seguito a determina · ~ione del Ministero della guer ra. Il giorno 6 il Capitano Agostoni ed ·il Tenente Bailo escono in volo per tentare una ricognizione che però non potè essere compiuta a causa di forti irregolarità del vento. Il 7 il Capitano Agostoni dovendo partire in giornata dà la consegna del Comando a l Tenente Bailo Luigi.
La rada di T obruk.
Partono per ricognizioni successivamente il Tenente Bailo, iì S. Tenente di Vascello Garassini col Capitano Agostoni. Il
Tenente Bailo in 25 minuti di volo, causa il cattivo funzionamento del motore, non r iesce a sollevarsi che alla quota di 600 m~tri, quindi, non stimando opportuno r ecarsi su.Il 'accampamento nemico, ritorna a l campo. Il S. Tenente di Vascello Garassini compie la ricognizione ~:ul campo nemico alla quota media di 950 ·m etri, restando in volo 40 minuti . Ha potuto con8tatare che I 'accampamento ad W. S. W. del forte N. 2 è alquanto diminuito e che l'altro accampamento a S. '\V. del primo è scomparso. A circa 3 chilometri dall'accampamento nemico verso il forte N. 2, è stato fatto se'" sno a delle scari che di fucilerie, che non hanno avuto alcun <-ffetto. Nei forti N. J e N. 2, ril eva l'assenza di masse o atten·damenti nem1e1.
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L'impiego della Squadriglia dall'8 maggio al 21 luglio 1912. (Comandante Ten. Luigi Baifo)
La squadriglia di Tobruk durante il periodo di tempo sopra indicato era formato dal pilota Ten. Bailo e S. Tenente di Vascello Garassini, entrambi piloti di Farman, e, dal 1 al 29 giugno dal 'l'en. De Giovanni Giovanni pilota di Blériot. · La dotazione della squadriglia in · apparecchi era la seguente: 3 Farman Gnome 50 HP. 1 Blériot 50 11P. (fino al giorno delJa partenza del rren. De Giovanni). Verso l'ultimo si ebbe anche un appareccl1io Far. rnan Gnome 70 IIP che non fu adoperato per il poco affidamento che dava il motore. Gli hangars in numero di quattro erano del tipo Gioia con rivestimento in lamiera e pareti laterali di Eternit. Per il ~e rvizio delJa squadriglia si aveva una squadra di una ventina di soldati del Battaglione Specialisti del Genio con piccola officina per le riparar.ioni. geco pertanto come la squadriglia esplicò la sua attività aerea. Il giorno 16 maggio 1912 parte in ricognizione il S.T. di y. GaraHsini, ma, a causa del cattivo funzionamento del motore, è c·ostretto ad atterrare dopo breve volo. Il Tenente Bailo con volo di. durata di 35 minuti ha riconosciuto quanto segue: 1° sgombro il terreno antistante al forte N. 3 (in costruzione); 2° il campo turco arabo è sensibilmente ridotto a metà di quello che era prima. Questa ricognizione conferma pienamente quella del S.T. di V. Garassini fatta il giorno 7 c. m. Il Tenente Bailo è stato fatto segno ad urta scarica di fucileria a E.N.E. dell'accampamento nemiço.
Il 17 venm Hera e::;sendo cessato il vento 1 il S.T. di V. Garasdni esegue nn volo di prova, il 1'enente Bailo esplora il terreno ·:rnfo,,tante al forte N. :-3, trovan<lolo sgornhro. Il 'J1enentf~ Bailo esegue due tentativi di volo, ma è eostretto ad atterrar e per il vento e per forti remom;. Il giorno 21 il S. rrenente di Vascello Oarassini compie un volo di 10 mirrnti, ma deve atterrare a rarnm di forti remous.
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Il 22 ricognizioni d~l T enente Bai.lo e ·del S. Tenente di Va!scello Uarassini. Il Tenente Bailo ri conosce il terreno a S. del for te N. 1 e N. 2. Riferisce che a s.s.,~T . del fo rte N . 1, e a nietà distanza fra i l 2· e H 3" costone, si trova un accamparuento di circa N. 60 tende beduine molto sparse. T ale accampa mento si r ileva dal forte N. 1 ù i. 195 gradi. Il Tenente Bailo è stato fatto ~Qgno in prossimità di det to cam po a colpi di fucile mentre t r ova vasi alla quota di 450 metri. Durata del volo 30 minu ti. Il S.11. di V. Garassini riconosce il terreno a S . e ad E . dei forti N. 1 e 2. Conferma pienamente la presenza dell 'accampamento beduino. ln prossimità della riva <lel mare molto ad E . del forte N. 1 è sta to fatto segno a una scarica di fucileria. E sp lora il terreno antistan te a l ,forte N. 4. I l 26 il Tenente Bai lo esplora terremo a ponente delle opere N . 2 e 4 . .Ad "\i\ì.S.W. del forte N. 4 e alla distanza di 5 o 6 chilornet ri trova un gruppo fermo, compatto, di un centinaio di a r abi e un centinaio di regolar i. Su questo lascia ca<lere una granata da 70A, Renza poter ne con~tatare gli effetti. Durata dél volo 35 minut i. 11 S. T en. di Vascello Gar as~;ini, a causa del cattivo funzionamento del motore, n on r iesce a pr endere quota, p er cm ri torna al campo dopo 15 minuti lli volo. Il :;o, esplorazioni del S. T en. di Vascello Garassini e del Tenente Bailo. n S. Ten. di Vaseello Garassini, dopo aver fatto 1rn volo di pr ova, ri conosce il terreno a S. dei for ti N. 1 e 2 e il t erreno a W. del foTte N : 4. A circa 6. chilometri dal su<lc1(~tto for te os1-e:rva nel 4~ uadi a ponente del fo rte N. 4 un :,·€!c into in rnurutura a ttorno a l qual e vi erano una cinqua ntina 1.U :1rai.1 i. Ri cono;o;ce l 'accampa men to senza t rovarvi alcuna vari azione dall'ultima esploraz ione. A1 ritorno, passando fra il <'ostone N . 2 e il costone N. :-3, fu fatto segno a fucilate. Durata del volo 30 1ninuti. 11 Tenente Bailo esplora il terreno ad vV. del forte N. 2 <; i I ter reno nei p r essi d ella r.a~a araba. Si rera, quindi. su l ca mpo nemico, lo r iconosce e ne ricava uno schizzo, Lascia cadere :-;ul campo tre b ombe Aasen e ne constata lo $COppio .. Riconosce i l terreno compreso fra il 2· e 3° costone a partire dal campo nemi eo fino a li 'alte7,za del forte N. 1. Su questo .ter reno r iconosee numero;-;i gruppi di tende beduine composti di un nu~ mer o di tende var iabile fra tre e dieci. Durata del volo flO mi nuti. Ent rambi i piloti hanno riconosciuto una strada che sembra caneggiabile, che partendo cla una piccola im;enatura ad
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E. del Tumulus, e a 5 chilometri circa da questo, si interna lungo un vallone tortuoso e a un certo punto si biforca in due tronchi, di cui uno raggiunge la carovaniera, e l'altro volge ad E. seguendo l'andamento della costa. Di questa strada fa uno schizzo. L~ condizioni dell'atmosfera non sono buone a causa dei forti remous.
Mese di Giugno. - Il l " giugno il vento impedisce di volare. Giunge il 'renente De Giovanni Giovanni, pilota di Bl{\riot, assegnato a questo reparto. Il giorno 2 volano succe::-;sivamente i tre pilotì. Il Tenente De Giovanni prova l'apparecchio, re:-;tando in volo 30 minuti raggiungendo la quota di 700 metri; l'apparecchio risponde hene. Il Tenente Bailo, dopo 12 minuti di volo, è costretto ad atterrare causa il cattivo funzionamento del motore. Il S. Teni di VaHcello Garassini ·esplora il terreno a ponente dei forti N. 2 e 4, rilevandolo sgombero. Quota raggiunta metri 700. Dur ata del volo 35 minuti. Nella zona antistante al forte N. 4 è stato fatto segno a. scariche isolate di fucileria. Il 5 il Ten. De Giovanni, dopo aver preso quota si dirige verso S.S.E., spingendosi circa 10 km. oltre· il 5° costone. Osserva a circa 15 km. dal 3" costone due macchie bianchè dP.l diametro appr ossimato dilOO m. distanti fra di loro circa un chilometro. Riconosce sgombra tutta la zona. Fa quindi rotta per vV.N.,v. ::-;pingendosi al di là del campo turco per clI'ca ti km. Eseguisce la ricognizione sul campo turco e lo trova conforni.e al concetto formatosi dalle re]azioiii precedenti degli altri piloti. Il giorno 6 partono succesRivarnente il Ten. De Giovanni e i l S. r:ren. di Vascello Garassini e il Ten. Bailo. Il Ten. De Giovanni esplora il terreno antistante al forte in costruzione. Raggiunta la quota' di 1200 m. compie un am · pio giro si reca sul campo che esplora, trovandolo invariato e su quello lascia cadere due bombe I-Iaasen modello grande. Durata del volo 50'. Il S.T. di V. Garassini esplora il terreno antistante al forte in costruzione e ai fo r ti N. 2 e N. 4, rilevandolo sgombro. Esplora il campo nemico, trovandolo invariato. Non avendo potuto prender.e quota sufficiente, lo l1a riconosciuto passando in .prossimità. Durata del volo 30'. Il Ten. Bailo esplora minuziosamente (mantenendosi alla quota di 400 m)) il terreno antistante al for te in costruzione e ai ,forti.·N: 2 e N. 4. Nota· solo la preRenza di 3 arabi nascosti
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in un burrone a N.N.W. del forte in costruzione. 'l;rovandosi aJla quota di 500 m. è stato fatto segno a scariche di fucileria parténti dal posto di osservazione turco, nel quale dopo aver preso quota ripassa lasciando cadere 4 bombe, che scoppiano in prossimità. Alla stessa ·'altezza del posto di osservazio1rn turco, nota sul primo costone altro pm,to di osservazione foTtificato dietro ripari in terra. Dal posto di osservazione può riconoscere che il campo non ha subito variazioni; esistono sem·· pre le tende isolate fra il 2° e il 3" costone a S. dei forti N. l <:; N. 2. Durata del volo 56'. Le condizioni atmosferiche non erano huone per correnti di aria in àlto e remous .. Il giorno 8 partono jn ricognizione jl S. Ten. di Vascello Garassini e il Ten. Bailo. Il S.T. di V. Garas8ini esplora minuziosamente il terreno a ponente dei forti 2, 3, 4 rilèvandolo sgombero. Passando a S. de] forte N. 2 avvista una carovana di circa un centinaio di cammelli che lungo la carovaniera marciava in direzione E. Recatocisi sopra ]ascia cadere su di essa 3 bombe Aasen constatandone lo scoppio. Il Ten. Bailo esplora minuziosamente il terreno a ponente dei forti 2, 3, 4, rilevandolo sgombero. Riconosce il campo nemico che trova immutato. In vicinanza dell 'Alhero del Fico, r iparate dietro valloncelli, esi:;;;tono una quarantina di tende beduine molto sparse. Sopra un gruppo di queste ]ascia cadere una hornba. Altre tre bomhe le ]ascia cadere su armenti in pascolo. In prossimità delle suddette tende e dall 'os:=;ervatorio fu fatto segno a scariche di fuciJeria. I1 'L'en. De Giovanni eseg-uisce nn volo di prova dell 'apparEcchio Blériot di riserva, e lo trova non regolato. Il 9 partono (ore 5,45) in volo :il 'I1en. Bailo e il Ten. Dc (;ic-vanni, ma sono costretti ad atterrare dopo breve volo a C,l nsa dei fortissimi remous. Il Ten. De Giovanni in prossimità del Forte N. l trovò una 7,ona di rernous e di venti forti da porre in serio pericolo 1a stabilità dell'apparecchio. Il giorno 12 i tre aviatori dopo aver riconoseiuto ~gomhro il terreno antistante al forte in c'ostruzione, lanciarono snl·1 'aecarnpamento e sui gruppi di tende sparsi per tutto il fronte circa due terzi dei proclami a ioro con::::.egnati. Situazione degli aecampamenti invariata. Durata dei voli 'Ien. Bai]o 31 ', Ten. De Giovanni 45', S. T. di V. Garassin,i 40', r_rempo cattivo sino al 21 lugUo.
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Mese di Luglio. -- Il giorno 22 luglio parte il rren. Bailo, dopo un volo di 5 km. scende per riparare il motore che dava dei ratés. Partono quindi successivamente il S. Ten. di Vascello Garassini e il 1'en. Bailo segnala la scompar sa del campo ·nemico dalla posizione antica del campo e il cimitero r omano, ~c(;ertando l'assenza di accampamenti e notando la diminuzione delle tende sparse che erano state segnalate in detto settore. Il S.T. di V. Garassini conferma quanto sopra ed esclude la presenza di tende nel terreno a ponente dei forti N. 3 e N. 4 km. 5 circa. Non si è potuto completare l'esplorazione, ricono~-;cendo la zona a vV del luogo dove si trovava il campo nemico, stanti i remous e il vento teso in alto che che contrastava fortemente la -manovra degli apparecchi. Dal giorno 2:-3 al giorno 30 luglio il vento impedisce di vo·lare. Il giorno 30 giunge il Ten. Vece, pilota di Farrnan. Parte per l'Italia il S. T. di V. Garassini.
L'impiego della Squadriglia Aeroplani di Tobruk. Dal 1 agosto al 16 setteinbre 1912 • (;o mandante Ten. Francesco Yece La Squadriglia si componeva al 1° agosto.di due piloti mi-· litari, e precisamente dei tenenti Francesco Vece e Luigi Bailo: muniti ciascuno di un apparecchio Farman 50 HP. Vi erano inoltre due apparecchi di riserva uno da 50 ed uno da 70 HP, Ciascun apparecchio era provvisto di macchina fotografica e di un lanciabombe per granate Haasen studiato ed applicato agli apparecchi stessi dal Tenente Bailo. Le condizioni atmosferiche nel mese di agosto furono molto cattive a causa del vento predominante di maestr ale. Ecco pertanto l'attività s volta daìla squadriglia dur ante i] · tempo che fu comandata dal Tenente Vece, e cioè dal l. agosto a.l 16 settembre 1912, giorno in cui la squadriglia stessa cessò · di funzionare ed il personale venne diretto a Bengasi. Il giorno 4 agosto il Tenente Vece prova il Farman N. 8 con una bréve linea rétta, sorvolata sul campo a poca altezza. Atterra dopo 7 minuti di volo a causa del vento che gl'irnpe.1 i.sce d'innalzarsi. Nella mattina del 5 lo stesso ufficiale ptova· il medesimo apparecchio .F arman ma il vento forte lo costringe ad atter rare e così anche nel pomeriggio del giorno 7 ne.I ritentare il vo1o. 0
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Alle G del mattino del giorno 8 il Tenente Dailo partP-- JWr fare una ricognizione, ma a cam;a della nebbia non la può pro·f·eguire ed atterra dopo dieci minuti di volo. Nella st~~~a uiattinata anche il rrenente Vece tenta cli volare ma non riesc~ nel.lo ::;copo p(~1· .lebbia fitta. Il giorno 9 il Tenente Bailo parte :i n ricognizione, ma dopo aver raggiunta la quota di 600 metri deve rientrare al campo per riparare un g~asto del motore. Il Tenente Vece, nella stessa mattina, parte anch'egli jn volo e raggiunta- la quota di 900 metri si dirige verso 0YestSud-Ovest eseguendo il riconoscimento e l'esplorazione del terreno. Riconosce due gruppi di tende, quindi risalendo ] ·uadi r iconosce il campo turco-arabo ed un altro campo che &egna su di uno schizzo a vista. Riconosce il corso dell'Uadi al nord del gruppo di tende. Il rilievo (eseguito con la bussola) del campo N. 2 rispetto al ~.,orte N. 3 è di 90 gradi; la distanza r.ronornetrata coi minuti di volo risulta all 'incirr.a <li km. 1~ rial Forte N. 3. Durata del volo: minuti 45. Il Tenente Bailo, riparato 1:mbito il gua8to alla lubrificazjonè <lei motore, riparte per la ricognizione da eseguire sulla località, ove il campo nemico esisteva prima e vede :-3 tende heduine ed una diecina di tende che sembrano smontate o guaste dal precedente bombardamento; e nella stessa dfrezione rileva il campo di tende bianche più lontano, campo che è divi~o da due. opere in terra. gsiste inoltre un grosso accampamento cìi tende sparse (150 beduine e 40 di regolari turchi). Tale accampamento 1:,i trnva a cavallo di un nadi, che salendo verso jl mare diventa sempre più profondo. La posizione di quefìto 1rnovo attendamento è di circa 8 chilometri ad ovest de Da po sizione antiea. Esistono altri 3 gruppi di tende due di una die cina ed uno di circa :=30 tende beduine. Il rrenente Bailo comp ie quindi diver:::::j giri sulJ 'accarnpamento e vi la~r.ia eadeHi :!\.10 bombe Haa~en, prende delJe :fotografie ed esegue l'osser1·azione del tiro dell'artiglieria del Forte N. 2; riconosee che il detto tiro è bene aggiuf,:tato sopra la posizione indicata <lel campo. Il giorno 21 agosto entrambi i piloti tentano due ricogni~doni, ma il Ten. Bai]o è cosfretto ad atterrare dopo 20 minuti di volo per cattivo funzionamento del motore ed il Ten. Vece, d.opo 18 minuti, per la stessa ragione, atterra in prossimità del Forte N. 4, senza incidenti di sorta. Il 24 il Ten. Ver.e fa un breve volo di prova .ed il giorno ?7 ne esegue un altro in prossimità del earnpo dì aviazione.
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Il '28 il Tenente \ ' ('.te eseguisce una r ièognizi.orw a sud del forte N. 1 e del for te T nmulus, riconoscendo il ter ren.o sgom-· bro. Altezza raggiunta 500 metri, durata 35 minuti. Il Tenente Ba.ilo tenta due volte di partirn per la ricognizione, ma non riesce a causa del cattivo funzionamento del motor e. Il Tenente Vece prova l 'apparecehio Farman 70 HP volando a 200 metri di quota nei pressi del campo di aviaz·ione. Il giorno 30 il ~l1enente Vece prova il F arman 70 HP, volando a 400 metri di altezza nei pressi del campo d 'avia.zJone.
Mese di Settembre. - Il giorno 2 settembre il Tenente Ve-te parte per la ricognizione alle 5,30, ma è cost retto ad atterrare per i fo rti colpi di vento che al di sopra dei 500 metri di quota lo disturbano. Il 3 il Tenente Vece parte per la ricognizione alle ore 5,30 del matt ino, ma è costretto ad at terrare per i forti · colpi di Yento. Il giorno 4 il Tenente Vece parte alle ore 5,15 per unu ri<·.ognizione, ma ·giungendo a 309,..metri di quota comincia ad attraversare dei densi strati di vapore che producono delle re pentine perdite di quota. Esplora il tratto di terreno verso ovest dell'Uadi per circa 3 chilometri riconoscendolo sgombr o dal nemico. Giunto a 600 metri di quota si trova avvolto-in una fitta nuvola, all 'uscire dalla quale si accorge di aver e perduto 150 metri di quota. Perciò ritiene prudente di t ornare agli hangar ove atterra dopo 45 minuti. Il giorno 7 il Tenente Vece parte alle ore 5,15 per una ricognizione, ma giunto a circa 300 metri comincia ad essere disturbato da forti colpi di vento. L'apparecchio stenta a salire, per cui il pilota ritiene opportuno tornare all'hangar dove at·terra dopo 15 minuti di volo. Il gior no 8, il Tenente Vece parte per una ricognizione alle ore 5,15 dirigendosi· verso l'accampamento nemico dopo . aver guadagnato ·la quota di 900 metri. Riconosce il campo turco-arabo coi var i gruppi nella identica posizione rilevata nella ricognizione del 9 agosto u. s. Però la ,proporzione delle tende bianche (regolari turchi) pare aumentata rispetto alle tende r-;cure (beduini) ed inoltre osserYa che le tende del gruppo segnato nello schizzo del 9 agosto col N. 1 si .,sono spostate a circa un chtlometro e mezzo verso sud. Eseguisce una fotografia di detto gr uppo da quota 900 e viene fatto segno ad alc:une salve
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di fucileria. Nel ritorno passa sopra un gruppo ùi 4 tende grandi coniche dalle quali partono dei colpi di fucileria. Il pilota rileva con la bussola il forte N. 2 nella direzione di est P ne cronometra la distanza del forte stesso che risulta di 5 chilometri all'incirca. Ritorna all'hangar dopo un 'ora di volo. Il 10, il Tenente Vece parte alle ore 5,20, eseg uisce un largo. giro sulla penisola, ma giunto a quota 450 atterra dopo lfi minuti di volo a causa del funzionamento irregolare dd motore. r.I~rovata la causa di detto inconveniente e riparatolo, riparte alle ore 6,10, e, facendo il giro della linea dei forti, sì dirige nella direzione . del campo nemico. Ad un chilometro circa dal gruppo di tende segnate nello schizzo del 9 agosto eol N. 1 rileva una frotta di cammelli in illoto preceduta da un gruppo di tre o quattro uomini avvolti . in baraccani bian ·· <·hi. Il pilota esegue la fotografia di detto gruppo dalla q~ota di 800 metri. Quindi si dirige verso un piccolo gruppo di umde regolari situato a circa 500 metri ad ovest del gruppo ~. 1 e Jo fotogra.fa. Prima di raggiungere <letto gruppo osserva una frotta di circa 50 uomini tra i quali spiccano 4 uomini aventi un baracca~o bianco svolazzante nella marcia. Da tale gruppo partono,deJle fucilate. Eseguita la fotografia il pilota ritorna indietro, attraversando in tutta la sua lunghezza, il campo se,, gnato col N. 2 dal quale partono alcuni colpi di fucile. Dopo 4 minuti di volo sul detto campo rileva 2 tende coniche situate in vicinanza di 2 macchie circolari del teTreno. Da tale località rileva da detto gruppo il forte N. 2 e ne cronometra Ja distanza del forte stesso. Esso risulta alla distanza di 5 chilometri e 500 metri ed è visto . dal forte sotto l 'angolo azimutale ·ai 105°. Detta direzione è pure all'incirca la dire-:. '.?.ione del carnpo nemico. Il Tenente Vece atterTa dopo 55 mì nuti di .volo. · II giorno . 11 giunge l'ordine della Partenza del Tenente Bailo per l'Italia, del Tenente Vece per Bengasi, e quindi s1 incomincia fo smontaggio degli apparecchi. Il l 2 si procede a smontare èd incassare il materiale. Il 14 parte il Tenente Bailo per l'Italia con 3 apparecchi. Il 17 parte il distaccamento per .Bengasi col Ten~nte Vecb.
GLI AVVENIMEN'l'I 'MILITARI DI 'l,OBRUK. -- Appena sbarcati i marinai, come si è detto già in principio del Tesoconto deU 'occupazione di Tobruk, quasi tutti gli abitanti di questa città emigrarono: gl 'indigeni rimasero nei dintornL
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gli altri che erano negozianti candiotti e greci si diressero per via di t erra in Egitto. A poco a poco però i primi ritornarono e la sera del 9 ottobre già un centinaio di persone si erano presentate al Comandante navale p~r la sottomissione. Le informazioni raccolte a metà novembre dal Comando della Piazza confermavano le notizie di arrivo di ufficiali "3 truppe nemici, con viveri e munizioni e provenienti dal confirn~ egiziano. Fra gli ufficiali ·si facevano i nomi di Enver bey, I-filmi ed Edhem. Dopo una fermata a Ras Defna, durante la quale furono chiamati a convegno i capi delle vicine popola· zioni per- inèitarl.i alla gu_erra contro di noi, il 16 novembre :BJnv·e r bey e Hilmi si misero in viaggio .per Derna: Edhen rimase invece a raccogliere dei cammelli- per formare una carovana da mandare a Giarabub per ritirarvi armi, munizioni ed altre provviste di guerra. Correva inoltre voce che in detta oasi sarebbe presto giunto un forte nucleo di soldati turchi provenienti dal Yemen e dall 'Heggiaz. Il 19 novembre un infor· m.atore -constatò che Edhen aveva trasferito il suo campo a Bir Maduar, a tre ore e mezza di marcia a sud-ovest di Tobruk. Dopo un piccolo scontro avvenuto tra i nostri ed i turcoarabi nella giornata del 16 novembre null'altro di notevole av-venne sino al 22 dicembre, in cui ebbe luogo un 'azione vivacP sul ciglione dell'altipiano a sud della rada, dove eransi iniziati i lavori per la costruzione di una nostra opera di difesa. Fino a quel giorno non si erano· avute che innoc'Q.e avvisaglie agli avamposti 1 con la quale si esplicava la tattica delle molestie attribuite ad Edhen. , Dòpo il 22 dicembre I 'ostilità venne gradatamente accentuandosi, con avvisaglie sempre più frequenti ed auc,iaci, specialn1ente nella zona meridionale, dove dai pressi del Tumulns si cercava di <listurbare in tutti i modi la coRtruzione di un nuovo forte. La mancanza di un buon servizio d 'informazioni non aveva consentito a l comando della piazza di formarsi un concetto chiaro della situazione nemica: gli fu solo possibile a:i. guire d~lle osservazioni degli aviatori che gli accampamenti arabo-tt. . rchi continuavano ad essere quasi invariati, salvo un aumento di 500 o 600 armati, giunti forse il mattino del 18 aprile. A questo arrivo era seguito un risveglio di atti'vità da parte del 11emico manifestatosi con più frequenti molestie, specialmente notturne contro il nostro forte N. 2.
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Nei primi del mese di maggio si seppe che E dhen era stato sostituito nel comando dei turco-arabi dal ten. Colonnello Na-zim bey. Nel mattino del 12 maggio alcuni plotoni e~ploratori del 30'' fanteria arrivati sul ciglio dell 'Ua<li Auda per proteggervi dei nostri lavori, scorsero numerosi gruppi di beduini, inqua·· drati da regolari turchi, sul fondo del vallone e sul ciglione dell'opp,1sta riva, ed altri ne videro accorrenti da lontano verso il ciglione stesso. Le nostre truppe aprirono subito il fuoco e poi, infittendosi la fucileria anche da parte del nemico, fu messa in azione la batteria da montagna e poi pi ù tarc.h agì anche la batteria da 75 A del for te N. 2. Tutto questo fuoco convergente ebbe effetto completo e rapido ed jl nemico volse subito in fuga, inseguito -finchè fu possibile dai proiettìli della nostra artiglieria. Il 27 maggio le nostre truppe mobili uscirono dalla piazza di Tobruk alle ore 4,30 del mattino agli ordini del Generale d'Amico e si portarono sulla linea dell'Uadi ove scorsero un gruppo di arabi appostati e con una searica di. fu cileria li scacciarono. Ma immediatamente dopo essere furono fatte ::-egno da un nutrito fuoco proveniente da uno dei r ami della testatn dell 'Ua<li e dall'opposto versante. Il nostro battaglione di te·:. sta allora si spinse avanti e a sinistra per battere 1'avversario sul fianco, ottenendo 1'effetto desiderato ed il nemico sgomberò in fretta ·aai suoi appostamenti. Con questo scontro terminò la ~erie delle azioni tattiche attorno a Tobruk. Il 17 luglio il Comandante del presidio decise di bombardare i( campo nemico di :Maduar, distante oltre 8 Km. dal forte N. 2, sistemato all'uopo in questa opera una bat teria di 4 cannoni da 149. Alle 5,30 del m~ttino fu infatti iniziato il fuoco. Al secondo colpo, aggiustato il tiro sul gruppo di tende più numeroso, si passò al fuoco d'efficacia impiegandovi granate ordinarie ed incendiarie. L 'effetto fu tale da costringere il nemico ad abbandonare il campo. E solo il giorno 9 agosto gli aviatori .- cessato il lungo periodo di maltempo che impediva. loro <li volare - potettero constatare che il nuovo accampamento nemico era stato stabilito a quattro chilometri ad o,rest del pr<~cederite, a cav.aliere di ùn profondo uadi, corrente dal secondo altipiano, in d irezione nord, al mare. Nella seconda quindicina di ~gosto vi fu solo qualche scambio' di fucilate. Poi ogni attività nemica scomparve.
DOCUMENTAZIONE DEL FUNZIONAMENTO DEi SERVIZI AERONAUTICI NELLA "CAMPAGNA DI LIBIA,, 11 g10rno 26 ottobre <lel 1912 il Ministero della Guerra (Ufficio Ispezione (foi Servizi Aeronautici) diramava la seguente lettera- circolare. Boma, addì 26 ottobre 1912 . .ua guerra, ora fi nita, mentre è stata per l 'Italia nostra, come un b<1ttesimo fecondo e gagliardo che ha risvegliato le nostre 'lorze sopite e r•innova.ta. la coscienza della Nazione, che ha ritrovato; tutto il SIUO vigore e riacquistata la fi.ducia nei proprii destini, è stato per tutto l 'Esercito una splendida affermazione di sè, dei suoi mezzi, della sua organizzazione, del suo valore. Ma, particolarmente ai reparti aeronautici, ei:;xa fu occaxion e di di1nostrarsi e di far vedere con la praticn, direttamente, quanto da lungo t empo in teoria si asseriva di esser<: <:apaci di fare, lumi.n m;amente atteRtando, per quanto ang·ustiati dalle resistenze che sempre incontrano le prime prove, l'efficacia granète dei mezzi aerei n elle operazioni militari. Mentre da una parte sento il dovere di ringrm,im:e tutti gli Uf:flciaJi ehe hanno così validamente operat o1 concorrendo tutti, indistintamente, Gol loro coraggio e col loro sapere a questa splendida affermazione che tutti gli stranieri possono vivamente invidiare, debbo ei,.,primere in pari tempo il desiderio fortissimo di questo Centrale Ufficio che l.'.o pera fatta indubbiamente g-randiosa, reA91:.i duratura. L'oblio ch e tutto assorbe e tutto eguaglia, è il nuovo nemico che erra, a guerra finita, dobbiamo combattere, jm.porta che quanto si è fatto :-;i raccolga, si riordir~i, si renda noto. Ciò servirà alla causa <lel 1'Aeronautica asi;ai più di qualsim;i discussione teorica e servirà ancora dle Superiori Autorità per apprendere e correggere tutte le manchevolezze constatate e vinte e per ritrarne norma ,aUle applieaz.ioni future.
Il Capo dell'Ufficio
D'Ispezione clei Ser,vizi A eronautici l\f. Moms.
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Relazione sull'impiego degli aeroplani a Tripoli dal 12 1na,ggio al 20 ottobre 1912. (Relazione Do Novellis in data 30 ottobre 1912)
In complesso durante il periodo a cui si riferisce la · presente relazione i turco-arabi ritiratisi nell'interno in seguito all 'occupazione della co~ta , adiacente a Tripoli mantennero i loro alloggiamenti principali nelle località naturalmente indicate da esigenze logistiche; molti degli spostamenti parziali di
La diga del' porto in costruzione (Tripoli 1912).
forze osservati nelle truppe furono probabilmente e~tranei a ragioni mili tari; dovettero determinarli o ragioni ìgieniche o arrivo di nuove mehalle, necessità <li trovare nuovi pascoli pe] bestiame, ecC'. Oli accampamenti erano per lo più formati da tende beduine di varie dimensioni raggruppate senza ordine apparent~ attorno od in prossimità delle tende turche, spesso illuminate e ben visibili pel loro colore bianco verdastro. Le tenrle <lei comandi, di dimensioni un po' maggiori delle comuni turche, e talora circondate da una balam,tra, erano generalmente dispo8te accanto a qualche fonduco.
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Le ricognizioni furono specialmente rivolte ai seguenti obbiettivi, Osservazione degli spostamenti fra i campi nemici con no tjzie su\J 'entità d~lle forze relative, sulla costruiione di trincee, su la costruzione dì trinceramenti, sulle risorse di cui il nemico si pot~va ritenere disponesse (pozzi, mandrie di bestiame1 r.iatura d~l terreno). Sorveglianza minuta delle zone antistanti alle nostre , linee. RiliE:\vi del terreno o con scopi speciali nell'imminenza di combattimenti, o con scopi generali e con grande raggio d'azione in vista di possibili operazioni future. Per scopi politici furono lanciati proclami. Il lanci.o delle bombe fu eseguito quando era conciliabile con lo scopo principale: quello dell'ascensione. Come risultato si ebbero oltre alle informazioni quasi quo·tidiane con le quali il Comando veniva tenuto al correntE> della situazione dei turco-arabi sulle sue linee generali. La raccolta dei dati che permisero là cornpilazione di uno schizzo in scala approssimativa 1.100.000, com:;egnato al Comando il 14 settern-· bre u. s. altri schizzi parziali e altri dati vennero formati :=;altuariamente in seguito a ricognizioni che non avevano per scopo precipuo rilievi di terreno. Le informazioni sul terreno date dagli aviatori concorsero con quelle provenienti da altre fonti per la compilazione di studi monografo~i. delle regioni pubblicate dal Comando del Corpo d'Occupazione in Tripolitania, durante il settembre u. ~. Durante tutto il periodo (15 maggio -30 ottobre), vennero eseguiti complessivamente 133 voli (]) dei quali 7 durante combattimento, alcuni dei voli compiuti si ridm;sero però a tentativi <li ricognizione o per guasti al motore, o per remous molto forti, tanto da rendere impossibile l 'os:::,;ervazione o per nebbi~ o per nuvole basse. Su 162 giorni i:-i volò :::;oltanb 90 grnrm.
In genere le condizioni . atmo:::,;feriche furono sfavorevoli sovratutto nel periodo deì forti calori, in questo periodo si ebbe spesso a notare una parziale inversione della temperatura che aumentava di colpo oltre i 2-300 m. salendo talora a 45° E; più; tornava normale oltre i 650-700; ne veniva diminuzione . (I) Cap. Novellis, 94. ·- S. Ten. Manzini, 30. S. Ten. Brunetta, 3 . .:_ Ten. Palma, I.
Ten. Falchi, 7. -
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del rendimento del motore che quando stentatamente aveva ~ollevato l 'apparecchio alla quota necessaria, aveva perduto molto di compressione. i ..e condizioni atmosferiche erano inoltr e variabilis8ime e dalJe sorpr ei;e del vento non garantivano assaggi con palloni sonda eseguiti presso il reparto didgibili. VISIDILITA '. - J:i'u constatato che un pilota dotato di buona vista poteva distinguere piccoli gruppi da altezza sui 1000 m. l: da 7- 800 rn. si vedevano uomini isolati perchè in buone condizioni di luce, in caso di foschia era necessario percorrere il terreno da riconoscere coJ sole alle spalle. BOMBE. - Non se ne fece grande uso sopratutto perchè non era conveniente distrarre i pochi piloti di~ponibili in questo periodo dallo scopo essenziale delle ricognizioni. Stando alle notiL',;ie degli informatori le bombe cadendo sn fondo adatto riuscivano micidiali ed erano molto temute dagli arabo- turchi che avevano avuto ordine di sparpagliarsi o gt~t tarsi a terra all'apparire degli aeroplani.
RELAZIONI .AL COMANDANTE DELLJ~J r:rRUPPE. ·- Le ricognizioni wmnero eseguite alle volte d'iniziativa d.eglj nviatori .i n ha~e alla Rituazione del momento, alle volte in St:J " guito ad istruzioni ed ordini dati per lo più pel'8onalrnente dal Capo di Stato Magg·iore. I risu ltati delle ricognizioni erano oggetto di relazione scritta corredata, quando neces~~nio da schizzi e consegnata <la]! 'aviatore a l Comando in Capo ed al l'Ufficio Po]itico Militare. In occa~ioni di <~ombattimenti le esplorazioni furono sempre compiute di etro ordini del Contando in Capo. N ohwoli ~ono a questo riguardo gli ordinj emanati alla vigilia del combat timento di Sidi Belai (20 set ten1bre) nei qualì :-;i considerò l 'irnpiego contemporaneo dei tre mezzi aerei: dirigibile, dra· ken ed aeroplano; e a ciascuno <li e~si si diedero compiti r,~pondenti ali(~ 8Ue caratteristiche: all'aeroplano era affidata l 'eRplorazione lontana, al dirigibile; il collegam1?.nto delle co· lonne e la ::;orvegliamm dell e adiacenze al ca111po di battaglia, al draken-hallon, l'o::;se rvazione immediata d<?l rmnpo di bat · i-a h0 ·11· (.( Cl .. '.I
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'I'RA81'.HSSJONJ~ DI NO'l'lZHJ IN C01'fBA'l'Tf:M F:NTO. - Avvenrn~ o a mezzo di telefono o con biglietti :::r.ritti _in ap·pareeeJ1io e quindi racd1iusi in 8acchetti ripiPni di :-::nhhin (:
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muniti di fiamma lunga e ben visibile. Questi sacchetti giunsero quasi sempre a destinazione: il fatto però che qualche volta non furono tr ovati consiglia a cercare un mezzo di trasmis-· sione più sicuro. In complesso gli apparecchi furono sufficienti aj. pochi piìoti. Dal 1° luglio in poi ogni pilota ne aveva· due a disposizione. rralvolta, per ritardi o disguidi avve1rnti durante i trasporb, fu lamentata la mancanza di pezzi di ricambio dei mo·· tori. Cap. A.
NovELLIS.
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Flottiglia. A. Yiatori Volontari in Cirenaica. Relazione ul l$ig, Capo Reparto A11ùtzione del Battaglione Specialisti
ROMA Sciolta definiti\'amente la << Flottiglia Aviatori Volontari >> ehe io ho avuto l'onore e la :fortuna di poter comandare in sus::;idi o della squadriglia aviator·i militari, mi pregio indirizzare alla S. V. le seguenti brevi noti:\ di r clazionl' <·hP va lgano a mE'ttere in luce quanto gli aviatori YOlontari hanno sini{olarmrnte fatto e quanto io ho, p er 1·espe rienza fatt a, ossN'Yato P reputo quind i degno cli nota per J'avvE' ni re. Costituita la flottiglia per ardita iniziativa d ella 8tampa Sportiva di Torino e l·OI c·orworso personale e morale preziosissimo del suo dirf'ttore cav. uf.f. Gusta YO Veron1:1, l'intera flottiglia n ell a sna co mposi· zione delle squaclrigliE' di Tobrnk e di Derna pa rtì da R oma la sera d el j';' uo,·embre e da NHpoli il giorno 22 novembre 1911. 1Per necessità cli trasporti E' cl i navigazi one sbarcò a Dern..i il 25 noYembre la seconda squadrip;lia a l eomantlo del Capitano Marenco cd io mi ferm ai con essa, mE'ntr e la prima s(j nadriglia al comando del Tenente Capuz.zo arriYò a 'Pobru k il 28 stesso mese. Mi formai a DE'rna fino al 9 dieembre e eioè fintantoehè l 'aY1atore Verona aveYR potuto in iziar e reuol armente i suoi voli: a ndai quindi a 'J'obrnk e poi<:hè i disguidi dei trasporti non avf'va110 portato i 'hangar eosì :-;i costruì colà 1111 t C'ncl one provvisor io per ricowrare il monoplano df'l l\CanissE'ro ed il bip lano GO IIP rlel Rossi. A 'robruk furono quindi iniziati regolarmentE' i voli da lVIanissero e cJa Rossi finchè n ella notte del 25 dicembre nn for te uragano <listrusse l'hangar provvisorio, fortunamente senza alcuna disgrazia. Feci sollecitamente <·ostruire subito uuo degli hangar Uioia. e r osì il 29 dfrembre io poteva. ripartire per Derna , ove avE'ndo prE'c<•clentrme11tr <l i rPtto la eostruzione <let:di hangars l\fercandino e di quello Besso11f'1rn erano stat i entro essi ricovnati i quattro apparecchi giunti fratt anto <·olà prima della fine dell 'anno e montati sotto, la direzione essf'nzialmente dell'aviatore Cagno e ,del mec·cM1ieo sngt•ntr Cattaneo. Nei primi g-ìorn i cli gC'nnaio e alla mia presen7.a si prontrono i q_uattr o apfH1t'ecd1 i mrntre a Tohruk il T E>ncn te Capnzzo farrrn irnllzare il secondo hangar Clioia attenC'ndosi S('rupolosamente alle jstrnzioni da me ricevute. Neg-li ultimi giorni cli dicembre intanto il motoris ta sig-. Battagli:! della squa<lra di Derna vf'niva rimpatriato <l iE>tro sua domanda A To· hrnk nn ciclonE' di vento a.hbattE'vn pertanto il p:iorno ~ g-rnnaio l 'ha n
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gar Gioia elevato <lal Tenente Capuzzo e con esso fracassava comp!E-· tamente uno dei Farman Cavalchini che era stato appena ultimato nd montaggio: dell'apparecchio non furono salvi che il motore e la car· iinga e per questo sinistro l'aviatore Ruggerone continuò a non poter dfettuare alcun volo.
L'on. Carlo Montù.
A Tohruk il T-enente Capuzzo fu ottimo :,;otto, ogni riguardo : di·· plomato da geometra e del resto anche pratico di motori diede open efficacissima per l'innalzamento degli hangars e per la manutenzioni" degli apparecchi e dei motori: volò ripetutamente come osservatore eoll 'aviatore Rossi ed eseguì rilievi a vista chiarissimi e precisi sicchè si ebbe anche un encomio all'ordine del giorno del Comando Superior<' de1 Presidio <li 'l'obruk. Le. .condizi,oni aerologich e di Derna e di 'l'obruk nvn sono invero: almeno n~n.,inverno, molto adatte per l'avia zione e se a Tobruk i1
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teneno pianeggiante permette di eseguire dei voli abbm;tanza lunghi anche qumido ispira abbastanza forte il vento perchè esso è quasi sempre, vento deciso. « di direzione »; viceversa a Dema, oltre al vento di direzione, è tormentosissimo il fenomeno dei vortici prov.ocati 1dalle refrazioni dovute dalla catena montagnosa di eintura, nonchè ai risue chi e ai vortici corrispondenti ai crepacci ed alle vallate. Per questo io nou bo m,meato di fare i voluti rapporti al Comando della Divisione militare di D erna ,e per quanto ho potuto osservare io nei 4 mesi passa.ti colà, a Derna sarebbe. certamente moJto più utile un Draken. Debbo notar!:' anzi a titolo di lode del Capita.no Marenco ì.\Iadda· k:tr, dte µ·li liangars .Mercaridino e Bei:;soneau durarono unieamente pe:,!· virtù sue, giacc:hè parecchie volte, nelle notti so,p,r atntto, richi<"sicro l'opt'!'H dei soldati per rinforzo e fn sempre l'oculata vigilanza <ld ( \1 pìtano Marenco che Yalse act evitare qualche sinristrn. Tallto a Del'mt Hit> a 'l'Òhrnk fu sperin1<•ntato il lamio clell<· bombe <:> però io l'irnarigo al riguardo molto l-iCettiC'o e ritengo per ora cht~ fin dopo che si siano tranquillamente :-;tmliati ordigni di Janc·io <' proiettili conwnienti, J 'ayiaziorw d<>bha essenzialrn<'nte impiegm;si rn q11eJ::it'.-l gnf> r-ra eonw llH'zzo di ricog-n izion~ e intendo con ciò dire rirognizionr ddl 'atmosfera <> ri('op:i1izionl:' t attiea P i:.trategica. Coll 'a11silio d<•lla sezione f.otografiea del battaglione io rit<·ngo c!H' c1ag-li aeroplani anc·JH, da altezzp grandissim<' si possono esPguire ottilllP fotogrnfit>; ma 11<>lla mia <•sperienza di tecnico e di speC'ia Iista anzi i11 /l!lélt(·l'ie di tt·asporti mi J:;0110 còu\'into sempl'<~ più che l'aviazione pro· priamPntP d!'tta. cioè il conduttore ckll 'apparecd1io, Hia per la form,t ,1ell'appar<><·chio stes1;0 ma sopratutto per la preoc<·npa,:imw np]Ja quale si trovava e per l'attenzioùe che devf' P!->'f't·ci bire 111 01.to difficil111c>11te (' molto imper fettampnt<• pll<'> osse:rYHrP <' quindi psc·i.rnin, n1u '.jtrnlsiasi ricogni,,ione <' tanto lD<'llO rilievo a vista. Hiten~·o 1wrtanto cht> se apparl:'ecld a<l un posto debbono 111anh•nn:-;i son'<1l 11tto prr la (-splorazion<' atmosfrriea (' 1w1· l<> gT1tn<l(• rieognizioni di 111assi11rn, vi<(;' \'('l'SH JH'l' la \'('l'a (' Jll'OJ)l'Ì<I ri<'ognìziorn• OC('O l.TOllO èlj)]Hll'('CChi 11 <lu~ posti alJIH' llO ll<>Ì quali possa p1·<'n<kt·e posto qndl ·11fri<·ial1• <: li<· pit'1 !:'ia ad;1 tto ,dio seopo P fors<' 1wl !llagp;i ol' n111ri<•ro d<:'i Mtsi l'ufficiale di ~tato .\laggio1·<· il q11aJc, eon :--g11al'(lo più eclettieo Yed<· il eomportarsi ch·lle diYet's(· anni, 111a son-atntto p;11arda <·on qll<'gli intPndirnPnti che sono p0rfet1'r111wnt <' a!ll 'nn.ikono eollc ,·Nhitc d<'l P:<'11cn1 le, o !<l'è>l cornaud:l11tr cli<· <len, 01w1·are c·ol d irptto au~ilio <lc•ll ' uffic ia}<> di Stato l\fap;· ;iot·(•.
:\Ii· ripdo ,tnl'ora JH'I' <:ont<'star<' ,tllo stato df>g-li atti l'utiliti't <l<·l · hrneio di 1ioml)(• anche s<> m11ltiplo e non. pOS-<.::o tilc.:erc! chr non sm·i't certo la. <'assetta Carnpodonico qnella· rhc, derivata da form<' 1111 po' troppo
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elementari e da congegni che rasentano il giooattolo,, risolverà l 'impor t::.tnte e difficìle problema del lancio, J-.econdo me eventualmente da farsi molto più semplicemente e più sicuranwnte e con proiettili più efficienti dallo stesso ossiervato·r e passeggero· e in tal caso ufficiale di artiglieria, A 'l'obruk i pm;seg:geri uffiòali osservatori hanno potuto eseguire <~egli ottillli seh izzi e rilievi; a Derna fu fatto lo stesso dal 'l'enent.z! Gau<la del 40° Fc1nteria e mi preme sog·ginngere rhe il sìg. Verona, fornito di titoli di studi supc>riori eoncorse per quanto lo consentivano fo forze del suo apparecchio a verificare i rilievi fatti.
Roma. 24 marzo 1912. Il Comandante della F'lottiglù1 Aviatori Volontari Firmato : CAtiLO l\1oNTU '.
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In1pinnto e funzionamento del servizio aeronautico. (Relazioue iu data 25 ottobre 1912 del l'ap. del Ueuio · Pastine comandante del Parco)
~~RVIZIO AERONAUTICO. - Il parco aerostatico, rno hilitatosi in Roina dà.I 28 al 31 ottobre 1911, sbarcava a rrripoli ii 5 novembre: Esso era costituito: personale specialisti: comandante capitano Pastine - uffici ali subalterni, 4 - sottufficiali, 4 - aerostieri, 70; treno: sottu,fficiali, 2 - conducenti, 22; quadrupedi: di ufficiali, 5 - da tiro, 48; materiale: draken-ballon completi, 2 - cilindri di H compresso, 150 - carro verricello a mano, 1 - carro per involucrj, 1 - carri generatori di H al silicio, 2 - carro trasporto, 1 - carrette, 12. Presi g'li ordini del comando del l Corpo d'armata circa il 8ervizio che era chiamato a disimpegnare il parco ed eseguita 1..ma ricognizione per la scelta del luogo più adatto al suo imrianto, veniva trasportato il materiale in un terreno sgombero ed ampio situato immediatamente a sud della caserma impe-· / .i·iale. Ultimate ]e operazioni di sistemazione del parco, veniva ~ubito gonfiato il draken, ma tino al mattino del 10 non era possibile cominciare il .servizio d'esplorazione causa il forte vento. N el1a notte del 14 essendosi levato improvvisament~ un forte vento di sud e visto che non era possibHe conservare oltre il draken all'ormeggio scoperto sul campò di manovra per<:hè cominciava a strapparsi la fa:::;cja di attacco, si decideva il suo sgonfiamento. Il giorno dopo si gonfiava nuovamente il draken. Veniva i~1tanto cliiestv al battaglione specialisti l'invio d'urgenza di 11n hangar metallico, che, gjunto pochi giorni dopo, era tnon1ato f=mhito nel campo occupato, a ridosi:;o di un fabbricato. Nei gjorni seguenti e fino al 30 novembre il parco seguitava il servizio di esplorazione e segnalava con bandiere e con ìa radiotelegrafia . alla Carlo Alberto, il risultato dei tiri chPes:::;a esegmva Huccesi:;ivamente su Hennj, su di un accampa-u
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mento dalla navicella scorto ad est di Ain Zara, su Am Russ, Sciara Bahari! Sciara Mansur, Ben Said, Bu Scei:fa, su reparti ripetutamente vednti sulla strada Henni-Ben Said e su di un accampamento scorto ad est del bivio . delle Fornaci -presso . i ··oasi. A vendo il Comando del corpo di occupazioné deciso di far continuare dalla R. Marina il bombardamento dei centri abi.-· tati dell'oasi orientale allora occupata dal nemico fino a Tagiura, presi gli accordi col comando militare marittimo, veniva negli ultimi giorni di novembre preparàto per l'impiego aerostatico, togliendone I 'alberatura, il brigantino _C avai Ma-
Capitano Giovanni Pastine.
rino e si provvedeva al gonfiamento, col generatore, del 2° draken, che veniva imbarcato il 1° dicern bre. A bordo il draken era tenuto all'ormeggio in coperta fra i due casseri, e le ascensioni frenate venivano .eseguite me-· <liante il carro verricello a motore, giunto dall'Italia ed instal-· lato a prua: durante l'impiego lungo la costa il brigantino era trasferito a ri morchio. Allo scopo di poter continuar e il servizio anche a tena il <'.ornando del parco chiedeva ed otteneva un. rinforzo di ausiliari di fanteria, che passavano aggregati al r eparto. · Dal l" al 16 dicembre il draken a bordo, benchè tormen.t ato dal vento, p~teva compiere il suo servizio di segnalazione t1lle corazzate Umberto I e Carlo Alberto, che tiravano su1la zona Koteifa Tagitu a.
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Il mattino del 4 dicembre durante l'azione su Ain Zara il draken non poteva essere innalzato nè a terra nè a bordo, cau-· fa la violenza del vento: solo nel pomeriggio si po.tè compiere un 'ascensione col draken a terra, durante la quale fu scorto movimento di truppe nemiche ritirantisi ver$o il lago di J\i1e1la.h a. La sera del 16 dicembre un violento uragano, scatenatosi poco dopo che il brigantino era rientrato in porto, reduce dal1a costa tra Gargaresc e Zanzur, strappava dal suo ormeggio il draken, che veniva poi trovato tutto danneggiato due giorni Jopo durante una ricognizione oltre Henni. Nella seconda metà di dicembre non fu possibile irnpiegaro il draken che pochi giorni causa il vento. Nei mesi di gennaio e febbraio il parco compiva manovre di trasferimento portando seco ogni volta tutto il materjalc! uccorrente per l'ormeggio del draken ed il gas per il suo rifor··· !)Ìmento, e poteva spingersi, a malgrado delle difficoltà che presentava il traino del suo pesante ca rreggio, nella zona iino alle Fornaci ed Ain Zara a sud, ed in quelle fino al forte B e Gargaresc ad ovest. In detto periodo veniva pure eseguito dalla navicella il rilievo fotografico della linea di difesa attorno a Tripoli e del · le opere staccate. Il 4. febbraio, per ordine del Comando del corpo di occupazione pa rtiva alla volta di Horns uml me tà del parco con :~ ufficiali, 40 aerostieri ed un draken completo (cornandanh· capitano Ferrari). . Il 28 marzo per ordine del comando ch~l corpo d 'armata ll parco aer onautico si trasferiva al fo rte Sultani.a, nell'interno del quale impiantava I 'hangar, e vi rimaneva fin o al 30 mag ·· gio, rinforzato il 12 aprile dal personale del 2° parco rientrato ila Homs. In tale periodo furono eseguite ascem,joni per e~plorare il terreno a sud e a ovest sia dal F'or te Sultania, che da Gar-garesc, dove il draken veniva trasferito il mattino rientrando poi all'hangar la sera. Veniva pure eseguito il rilievo del tra t t.o di terreno dal forte B all 'oasi di Gargaresc. Il 30 maggio il parco rientrava a 'l'ripoli accasermandosi al cantiere aeronautico. Il mattino dell'8 giugno, per ordine del comando del 1° corpo d'armata il draken veniva portato a Gargaresc per prPs1.are servizio durante l'azione v.erso Sidi Abdul Gelil. Can.c;;.n
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il forte vento il parco giugeva a Gargaresc verso le 10 e non poteva compiere un efficace servizio d'osservazione. Il parco 1ientrava al cantiere aeronautico la sera stess~. Il 25 luglio, per disposizione del comando del corpo di occupazione, il capitano Pastine veniva destinato al 2° parco aeronautico in Macabez, che era rimasto senza ufficiali, e lasciava il comando interinale del riparto al sottotenente di comple · mento Menenti del cantiere aeronautico essendo in quell 'epocti in licenza i due ufficiali subalterni effettivi. Il sottotenente Menenti veniva poi il 22 agosto sostituitQ dal tenente Beghi rientrato dall'Italia. Durante i servizi compiuti dal parco in. questo periodo di can1pagna nessun inconveniente di gTavità si è mai avuto a v.erificare in genere nel materiale aeronautico il quale ha sempre risposto otti1namente al suo impiego. Il parco aveva portato qui all'inizio della campagna un carro verricello a bracci.a, ma risultava subito evidente che es~.o non era adatto per effettuare convenientemente il ricupero del cavo di ritegno con venti un pò forti, causa il tempo rilevante di manovra che esso richiedeva e la sentita fatica cm 0sponeva le. squadre operanti alle manovelle. Venne allora richiesto al battaglione specialisti, come sopra è detto, un carro verricello a motore tipo Ri~dingher, il quale ha molto agevolato le ascensioni compiute sia bordo del brigantìno ehe a teITa. Detto carro, già in uso in Italia presso il parco aerostaH.eo da fortezza, non era stato assegnato al reparto all'atto della sua mobilitazione, perchè si riteneva che causa il suo forte peso (3200 kg.) non sarebbe stato possibile eseguire marcie di '.; postarnento su questi terreni. Ora le prove felicemente supera te danno garanzia che esso può essere trainato, con sei pariglie bene affiatate, abbastanza rapidamente anche nella zona desertica. A. proteggere il draken dai venti forti che dominano in queste regioni è indispensabile che il parco aerostatico sia sempre fornito di un hangar metallico, giacchè, come si è potuto constatare in vari.e circostanze, in cui mancando esso si è dovuto procedere allo strappamento dell'involucro per sgonfiarlo, con 1'ormeggio allo scoperto, « clrn è quello normarmenfo usato in campagna» l 'involucro si trova qui esposto a graYi danni negli attacchi quando pure la forza delle raffiche non arri va a strapparli.
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Il servizio di esplorazione da1la navicella. nei primi .tempi della campagna, quando il nemico trova.vasi nell'oasi or.ientale, non dette quei risultati che si spera.vano, perchè essa pre· senta.vasi dall'alto quasi tutta copP,rta e nulla fu possibile no·· tare delle azioni in essa svoltesi tranne qualche movimento di r,~purti nelle piccole radure od in tratti di strada. Si potè invece compiere con sufficiente facilità ed efficae.ia il servizio di segnalazione durante i tiri eseguiti nei centri abitati dell 'oasi stessa, dei quali però non era possibile valu · tare iJ risuìtato quando essi erano giusti, a cagione degli enor-· m i nuvoli di polvere che sollevavano i proiettili nel loro scoppio e perchè diradati questi, i gruppi di bassi ,fabbricati a coi)erto piano non presentavano variazioni percettibili al binocolo. L'esplorazione della regione desertica non è risultat& generalmente molto efficace oltre i sette o otto chilometri, perchè ostacolata sia dalla foschia che nelle ore del mattino riduec notevolm~nte a distanza a cui è possibile vedere ancora col binocolo, sia dalJa tinta chiara del terreno che sotto I 'azione dei raggi solari produce un riflesso così vivace da togliergli, cltre il limite suddetto, la visibilità dei particolari. · Cap. Pastine.
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Funzionan1ento del servizio del Reparto Dirigibili. (Relazione in data 31 ottobre 1912 del 1° Ten. di V. Giulio Valli comandante del Cantiere Dirigibili)
IMPIANTO. - Il reparto dei dirigibili P. 2 e P. 3 col materiale del cantiere aeronautico giunse a Tripoli il 3 dicembre 1911. Gli ufficiali di :Marina e dell'E ser cito destinati al servizio aeronautico con la truppa del Genio e<l i marinai componenti lé 3 sezioni, più tardi 2, di una compag11ia del Battaglione Spe<:jaHsti, furo:ç.o adibiti allo sbarco ed al trasporto sul posto de] · materiale occorr ente all'impianto del Cantiere ed al manteni1r.ento di esso. Iniziato il detto sbarco Bulla spiaggia di Bab El Gelid il ·1 ùicembre, esso era ultimato il giorno 8; e nei giorni seguenti v~niva effettuato quello dei materiali dei dirigibili, cilindri cU H, munizioni e materiali di consumo giunti con altro piroscafo iì giorno 11. Il ?:iorno 16 dicembre uno dei 2 (Urigibili (P. 3, r icoverato in ,,no deg·]i. hangar già montati a Casale durante le grandi manovre del 1911 ed a Brindisi all 'atto della mobilitazione) era pronto al gonfiamento : l 'altro lo sarebbe stato qualche giorno dopo. ~fa l'uragano che si rovesciò su Tripoli la sera di quel giorno stesso demolì completamente i 2 hangars, danneggiando jn parte~ i 2 jnvolucri e le parti metalliche <lei 2 dirigibili. Fu necesf,ario di spedirne uno a Roma, rimuovere le macerie, attendere dalla Germania un nuovo hangar capace di entrambe l'aer.or . avi, sbarcarlo ed allestirlo. In questo i-;tesso tempo fu completata tutta l 'organi.zzazjo:ne materiale del cantiere, necessaria ad un periodo di eserr.izio di ignota durata, ma al quale non poteva mancare un certo carattere di stabilità. Perciò si completar ono i baraccamenti, le officine, depoi-;iti, magazzini, santebarbare, impianto elettri<:-o di forza e luce, impianto gassogeno, e tutto quanto è neces-· ~ari.o aì completo esercizio di 2 dirigibili in guerra. Il servizio delle 2 aeronavi. .fu iniiiato il 5 marzo J 912 e da quel giorno le loro ascensioni si succedettero con la fre · quenza, che le condizioni aerologiche de11a regione permisero. restando i 2 apparecchi quasi sempre inefficienti contempo .. ranearn ente.
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Il loro impiego ( al quale nelle circostanze di guerra tutto il personale navigante era nuovo, per quanto composto di uffi-ciali, che contavano buon numero di ascensioni aeronautiche), ~, sviluppò nel1a ricognizione informativa, offensiva, topografiche e fotografiche sul territorio occupato dal nemico entro j hmiti: Sidi Ben Nur ad Est, Azizia a Sud, Ras Macabez a Ovest. .F'ìno aìia ricognizione di Ras Macabez inclusa (8 aprile) le due aeronavi uscivano e na,vigavano di conserva, o in vista hma dall'altra. Ciò era consigliato da1l'autorità di una reciproca vigilanza nel caso di qualche incidènte. Più tardi, diminuito il personale navigante, richiamato in Italia per I 'allestimento del dirigibile 11. 1, nonchè per ragioni. <.! - economia di H, essi effettuarono le loro ricognizioni foolafamente, e il più possibile tilternativamente. Il complesso di queste ascensioni fu a tutto il 31 agosto di n. 42 per il P. 2,, e n. 27 per il P. 3, così distribuite complesRivamente per quanto riguarda il personale: Fino al mese di agosto
[ ollobre ( a)
Cap, di Corvetta Scelsi (Comandante Cantiere fino al 18 aprile)
9
Cap, di Corvetta Denti (Còmandimte Cantiere fino al IO luglio) , , . . . .
32
40
Ten. di Vascello Valli (Comandante Cantiere dal I O luglio al 22 agosto e dal 9 ottobre).
45
35
Ten. di Vascello Ponzio (Comandante Cantiere dal 22 agosto al 17 settembre)
17
45
T en. di Vascello Castracane
16
Brivonesi.
47
60
T en. di Artiglieria Scelzo
35
51
Ten_ del Genio Biffi
26
32
»
»
»
»
Valle
Allievo Pilota T en. di Vascello Carnìglìa »
»
T en_ del Genio Bosio .
3
2
11
4
( a) Le ascensioni eseguite fino al 3 I ottobre furono in numero di I 00: 59 per il P.2 e
41 per il P,3,
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Di ogni singola ricogruz10ne, veniva immediatamente comunicato rapporto, corredato di grafici e fotografie a S. ·E . il Comandante del Corpo di occupazione, e a S. E. il comandantè del corpo d'armata. Le informazioni ritenute urgenti e durante le azioni guer resche, erano comunicate in navigazione ai reparti di truppa i11 mar cia ed alle ridotte interessate a mezzo di messaggi det·tati dall'alto, chE; furono sempre avvistati e raccolti (1). RICOGNIZIONI ESPLORATIVE. - L'equipaggio di un dirigibile durante le ricognizioni era ordinariamente compo• sto di quattro persone: tre ufficiali e un meccanico; il massimo cioè che comportava la potenzialità dell'apparecchio alla quo-:ta di navigazione necessaria; ed il minimo sufficiente affinch~ <lurante il tempo dell'osservazione vi fossero almeno due per sone che, non tenute a vigilare costantemente gli i.strumenti di navigazione, potessero esclusivamente dedicarsi aU 'ispezione del panorama, alla fotografia, al computo delle tend·e nemiche, ai grafici, i messaggi., e, nel caso, dell'innescamento e getto delle bombe. · · L'efficienza dell'osservazione aerea dipende dai seguenti fattori: èondizioni a tn~osferiche; quota di navigazione; caratteri panoramici del terreno e degli oggetti da distinguere; comodità cl 'ubicazione de11 'osservatore, possibilità d 'impiego di strumenti ottici, concentramento di attenzione; ( 1) Si eseguirono anche •le seguenti esperienze sui vari problemi che inte~ ressano esclusivamente . l'aeronautica militare : a) lancio di bombe a mano di vario tipo su un bersaglio terrestre, per avere i dati dell'esplorazione, le zone di diffusione delle pallette, le loro gittate e forze vive (12 luglio); b) lancio delle stesse bombe su un bersaglio galieggiante sul mare (14 luglio); e) esplosione subacquea delle mine e delle torpedini (interessanti la Marina), e possibilità di aprire un varco alle navi attraverso una linea di mine da blocco (7 agosto) ; J) rimorchio a mezzo di un dirigibile di un bersaglio avente la forma e le dimensioni di uri monoplano Blériot ; tiro. di fucileria ( e 'J)ossibilmente delle mitragliatrici) contro detto bersaglio per addestramento di riparti terrestri ( 14, 19, 21 agosto).
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facoltà v1s1ve, di intuito e di logica dell'osservatore; prudenza e sobrietà nel riferire. Condizioni atmosferiche. - Le condizioni atmosferiche, riguardanti la limpidità e la trasparenza dell'aria (nebulosità, C! vaporazione, eccJ si può dire che siano state totalmente favorevoli.
La mensa degli ufficiali Dirigibilisti a Tripoli.
Rare volte, come per e::.. durante l 'a8cen::;ione del P. 3, il giorno della pref:;a di Abdul Gelil, è avvenuto che il dirigibile La dovuto 111antener:si oltre le nubi (per non eRpon..;i troppo al tfro. nen1ieo a bassa quota) ed effottuare l'oRHervazione ad inforvalli. · Lo stesso non può dirsi per le condizioni aerologiche, le quali, per la variabilità e frequente violenza delle alte correnti aéree, hanno durante il corso della camps,g:na limitato molto I 'attività dt~lle piccole aeronavi.
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Quota di navigazione. - La quota di navigazione.era data dalla minima altezza, a cui si supponeva inefficace il tiro dei fucili Mauser, adoperati dal nemico, poco esatto. Era stato calcolato che queste armi potessero raggim:igere un 'ordinata di 1400 metri sulla verticale; ma essendo questa altezza esagerata per le qualità statiche di queste aeronav1, sovracaricate ordinariamente di bombe benzina e acqua di riserva, si dovette limitare a-1200 metri la quota di passaggio sulla verticale degli accampamenti nemici, ossia nel caso di bombardamento, e ad un minimo di 1000 metri la navigazione or<.linaria sul territorio frequentato dai belligeranti; il che pote-· va permettere, con un moderato angolo di incJinazìone, la com·pleta esplorazione di qualunque località scoperta; sia per la identificazione di dettaglio che per il compito di attendamenti, agglomeramenti di persone, carovane, bestiame ed altro. La suddetta quota di navigazione era ben lungi dal garantire l'in-v ulnerabilità dei dirigibili: essi, passando sopra accampamenti ·o ad armati isolati, specie nei primi tempi, furono fatti segni ad un nutrito e spesso disperato fuoco di fucileria, e spes-· so, come a Suani Beni Aden ed Azizia, a colpi di cannone. L 'ig·noranza balistica dei tiratori, nuovi certo a tal genere di bersaglio, era compensata dal gran numero di proiettili, che essi facevano partire; sì che i dirigibili furono colpiti circa una settantina di volte ciascuno, ordinariamente nei compartimenti poppieri, qualche volta nella navicella (P. 2, a. Suani Beni Adem ;· P. 3, a Zanzur 6 agosto). Ciò però non provocò danni immediati gTavi, pur producendo, delle perforazioni dell'involucro, un inquinamento nel gas di grande nocumento. E' da notare che a causa del rumore del motore i colpi' d5 fucili non si sentivano dalla navicella e solo si percepiva il fuoco nemico dalla posizione dei tiratori, e dalle nuvolette di fu 1no dei fucili Martini chiaramente distinguibile; il loro effettn ~ai manometri dei compartimenti, che aecusavano immedht· tamente Je fughe di gas e che, per conseguenza, bisognava co ~ tantemente vigilare. I colpi di cannone di nessuno effett0, ma si giunse facilmente a. poter fotografare gli scoppi degli shrapnels che non ~uperavano mai 1'altezza dei dirigibili. Era cura del Comando di far uscire !'aeronavi, appena riparate le avarie, per dimostrare al nemico la loro invulnerabilità all'offesa delle armi.
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Carattere d~l territorio. - Il carattere del territorio prefientava una singolare facilità all'osservazione. La sua configurazione piana o pianeggiante, lo esponeva completamente ::dla visuale aerea fino a perdita d'occhio. Appariva la pr esenza delle dune mobili e la loro entità delle ombr e che il sole del mattino proiettava dietro di esse : si distinguevano perfetta-·mente i terreni irrorati dal periodico affluire dell'acqua ne~ li uadi, e quelli erbosi, che durante la stagione umida ave-vano assunto un color ver de carico; e il tutto si pr esentava <:ome una im1I"nensa_carta topografica distesa, senza che alcun ostacolo naturale potesse occultare, anche in parte, schiere di attendamenti di qualche entità : salvo si intende, quelli tempo!·aneamente nascosti nell'interno delle oasi arboree. Le strade, daJle grandi ~arovane sino ai sentieri meno importanti, si potevano facilmente seguire con l 'occhio nel lo-· 10 sviluppo tortuoso, e a volte un pò incerto, anche quando la loro traccia scompariva attraversando le zone di sabbia poich~ }:liù lontano e::.:=;a riappariva chiaramente sul terr eno duro ed C] boso. La presenza di una curva in un sentiero denotava que11a di una hrevt~ collina evitata e girata; e il convergere <li rnolte ~trade verso lo stesso punto, come una raggiera, indicava la presenza di un pozzo, adorno ordinariamente di qualcl1e o1ivas1 ro, o geli:;o rigoglioso e cospicuo. Le strade che apparivano più frequentate erano: la litoranea. - Zunzur - Zavia Agilat - Zuara: Ja Zavì a - I effre: Fonduk Tocar - Suani - Beni Aden - Azizia e :-:;opra tutto la Zavia - Dir - Terrina - Azizia, sulla quale era continuo il traffico deTie carovane di r ifornimento prov<-micnti dalla Tunii:;ia. Quest'ultima battuta incessantemente durante il primo periodo delJa campagna aveva a::;sm1to delle proporzioni veraniente grandiose ::-ì da sembrare piuttosto un .fascio <li sentieri che una strada unica. Ed ò naturale tale ci rcostanza per iJ fatto ehc le carovane, clie andavano e venivano su di e:-;sa , P. rJ1e erano co::-tituite cb gruppi da 50 a J 00 cammelli, non proce<levano in fila, ma in hranchi, per essere ai minore profondi tà e maggiormente vi·gilate e difese, invadendo così i li miti della strada, oltre quel·la del traffico ordinar io. · I eamrnellied di ogni. carovana erano ordinariamente in irnmero di circa metà dei cammelli. A 11 'avvicinarsi del diri gi til<~, se non arrivavano a tempo a sbandare la carovana, la ah-
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bandonavano temporaneamente certi delle fiducia che 1'atten·· 7ione dell'aeronave fosse attratta e concentrata sugli animali .in caso di offesa. Le oasi coltivate ad alberi di alto fus to, se potevano essere facilmente scrutate nel loro r eticolato stradale perlustrato della verticale potevano certo costituire un facile schermo a gTuppi di persone poco numerosi. Però poichè le strade di esse sono fiancheggiate da alti muri o da dense siepi di fichi d'india, ed il tra.ffico perciò co-· ~.tretto nelle strade stesse, facilmente un gruppo considerevol~ di persone, decjsamente circolante per il soprastante pericolo del dirigibile, finiva col dover tradire la pTopria presenza, o i1 h ..ogo di rifugio, ed essere sbandato dalle esplosioni delle homhe. Le opere di difesa (costituite generalmente da trincee prof onde, tortuose a guisa di piccole ridotte) erano facilmente avYistahili e fotografabili da qualunque quota. La sezione delle trincee era dedotta dalla presenza maggiore o minore della terra di riporto, che appariva di colore diverso a guisa di cornice dell'opera, specie se questa era di fresca fattura. Quando non vi era protezione, la terra era spar · ~a al fronte dello scasso per considerevole E'stensione, rendendo così il trinceramento più visibile. Dalla configurazione orizzontale si deduceva se l'opera oce;upava una a]tura a guisa di ridotta (curvilinea e munita geueralrnente di passaggio protetto verso il tergo}, o terreno pia·· no· (rettilinea), come nel caso de11o sbarramento delle strade di Zammr ed El Maja. :B'urono facilmente rilevati fotograficamente i trinceramenti di Zanzur, Zavia e più tanli quelli di El Maja e Ji'ondne Magguz. Non furono avvi8tate opere simili nè a Zuara, nè presso gli accampamenti dj Suani Beni Aden 1 Fondue Ben Gascie1\ occ. Poco può dirsi circa la presenza di cannoni nel campo nemico. ~.Jssi non palesarono la loro presenza e quando fecero fuoco contro il dirigibile (Azizia, Suani Beni Aden). Ma un cannone da montagna, isolato, visto dall'alto ha delle proporzioni così ridotte ed un colore così incerto che può sfuggire ad una sommaria ispezione. Del resto osservando i colpi sparati si po-· fo dedurre il numero e l'ubicazione dei cannoni presenti.
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Per quanto si 8ia diligentemente ei:;p] orato, anche ad altezza inforiore dell'ordinaria, non si scorse mai il cannone, che delle vaghe informazioni facevano supporre a li'onduc 'l'ocar durante il mese di luglio. La logica del resto non poteva ammettere la presenza di un cannone troppo lontano da11e opere italiane della costa per poterle offendere ed in una località che era adoperata dal nemico soltanto come nosto di vedette, nronte al ripiegamento. Oggetti mobili. - Gli oggetti mobili che potevano interes~are l'esplorazione erano limitati alle persone e agli animali <fa soma carovanieri, che soli costituirono il treno del nemico. Con una facile pratica acquistata durante le prime ascensioni (in cui era necessario famigliarizzarsi con la novità del panorama esplorato da alta quota ) si giunse facilmente a distinguere, anche ad occhio nudo, gli esseri viventi, sia che essi seguis:;ero le strade, sia che sostassero sulla sabbia o sul terreno erboso. Su questo gli uomini arabi spiccavano per il bianco .lucente~ dei loro baracani; su quella if sole basso del mattino ne disegnava l'ombra allungata. Con un pò d'esperienza (o anche immediatamente con l 'aiuto del binocolo) si poteva identificare anche la posizione, che essi tenevano BOHtando, spesso distesi a terra quando facevano fuoco contro il -dirigibile. Così pure durante le azi.oni terrestri, o nelle esplorazioni ~eguenti le battaglie, si potevano contare i morti rimasti sul terrepo, insepolti e sfuggiti al ricupero e alla spogliazione. Certo perè, se fossero stati vestiti d'altro colore (come delle truppe europee) la cosa avrebbe presentata considerevole ct1fficoltà. Dopo il mese <li giugno, contemporaneamente ad un sensibile aumento di tende negli accampamenti ò.i Suani Beni. Aden r: F-onduc Ben Gascir, i,;i notò in essi un brulicar <li persone veistiti di rosso cupo o· di turchino. Si de<lnsse facilmente che esse erano le donne sopraggiunte dai territori delle varie Me halle, come riferirono infatti gli informatori. Si potè così ritenere che l'a umento di tende non era altro che la suddivi sione jn famiglie dei combattenti già presenti. Se le <lonne così vest1t<:: ,fossero state sul terreno scuro, sarebbero forse sfuggite alla vista dall'alto; ma esse permanevano sempre presso gli atten<la.menti; ne ur,;civano sparpagliandosi come gli uomini al sopraggmngern <lei dirigibili, e potevano chiaramente essere
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identificate proiettandosi sul terreno degli accampamenti, che per il grande traffico era nudo e chiarissimo. E' da ricordare che in quell 'epoca gli accampamenti arabi furono sempre rispettati dai combattimenti. Su di essi v/eniva-PO lasciati cadere alla rinfusa a migliaia i pr oclami inviati dal Comando, e sulle tende turche, generalmente separate da quelle arabe, le bombe per palese intenzione.
Gli animali erano distinti dalle loro mole e dalla loro for-· ma, cosa necessaria e facile ad apprendere. I cavalli delle vedette spesso pascolavano sellati (come nei pressi di Bir Tobras, dove era accampato un forte nucleo di cavalleria araba) e le loro gualdrappe :fiammeggianti li rendevano visibilissimi. Le pattuglie di cavalleria, che facevano servizio di perlustrazione a Nord di FoJ1duc 'l1ocar, non potevano confondersi con quelle italiane, per l'esiguo numero di cavalieri, generalmente su cavalli bianchi. Un cavallo a galoppo in pieno der:erto si fa notare anche a considerevole distanza perchè la scia dietro di se una scia di sabbia sollevata, che rieorda quel· la di una bar ca a vapore sul mare. I cammelli, uniformi di colore, compatti nel procedere, presentano col loro eollo prominente una sagoma appuntita, che può indicare benissimo se es::;i sono carichi o scarichi. I buoi in marcia sono molto più minuti a muoversi; e quando pascolano sembrano essere senza testa, perchè ne scompare la lunghezza del collo inclinato verso il suolo. Le pecore nere e le bianche sono ridotte a dei punti di perfette uniformità di figura e eolo re; que11e dello stesso colore pascolano sempre molto riunite anche se vicine alle altre; r~tringendof;i fittamente nel mettersi jn moto, specie se spaventate. Un giorno, una bomba esplose rno1to vicjno ad una caro-· vana già sbandata dai conducenti. Dfratatosi il fumo si d:istin !:!f chiaramente un cammello disteso al suolo circondato da una grande macchia rossa; ed allontanatosi il dirigibile alcuni ttra-· hi avvicinarlo e toglierli il carico. Altre volte si vjde dopo lo scoppi.o della bomba presso un gruppo di arabi alcuni di essi c'Jntinilare a fuggire, altri fermarsi irnmediatamente e non muoversi più. Questi dettagli insignificanti per loro stessi, possono dare nna idea ·della facilità della os~ervazione ottenuta dal dirigibile.
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Durante le ricognizioni lungo la strada Zavia - Bir - Terrina - Azizia, si teneva il sistema di contare il numero dei cammelli che transitavano, in un verso, o nell'altro, carichi o s~arichi, durante' un certo periodo di tempo in uno stesso tratto della carovaniera. Questa specie di scandaglio, ripetuto ad intervallo di qualche settimana, poteva dare un 'idea dell'entità dei rifornimenti ehe pervenivano alle forze nemiche da quella parte. Erano semplicemente dei scandagli; ma poichè rappresentavano delle misure con il computo delle tende, avevano u11 valore maggiore di apprezzamento, o di un 'impressione, potevano contrapporsi alle vaghe notizie degli informatori. Quando una carovana era alla tappa ed i cammelli al pa::;colo, molto sparpagliati e difficile a contarsi, il loro numero 8i deduceva facilmente dalle coppi.e dei bagagli deposti a terra, la dov~ la cardvana era stata scaricata. Il computo delle tende in tutti gli accampamenti del territorio si effettuava periodicamente. Esse venivano contate da due osservatori .contemporaneamente, ed ai comandi veniva comunicato i risultati, paragonati a quello preced~nte e corredato dalle informazioni di dettaglio relative: spostamenti, aumenti e diminuzioni. L 'efficienza dell'osservazione, dati i descritti caratteri favorevoli del panorama e dei suoi dettagli; date le facoltà visive degli osservatori e il loro. numero, che permetteva perfino la discussione immediata di fronte ad una comu.ne impressione; data la comodità d'ubicazione nella navicella, alla quale ~i può stare affacciati, come ad una finestra, col facile uso di binocolo, i:;estante, apparecchi fotografici, schizzi da consultare o compilare, se è stata accompagnata, dall'indispensabile senso d 'intuito e di logica, non può che aver dati buoni risultati durante il corso della attuale campagna. Sono l 'istinto e la .logica appunto, che fanno percepire ra pidamente anche i fatti nuovi. Con essi si distinguono senza <:sitazione gli amici dai nemici, anche se appariscono con gli stessi caratteri; come per esempio le bande armate del SahelGarian- Tarh una. Si deducano· i movimenti e gli obiettivi tattici durante le azioni guerresche; si rispetta dal bombardamento l'attenda-mento nemico, presso cui si vedono distesi in terra dei baraccani rossi, segnale improvvisato di infermeria; si distinguono 1~ tende turche dalle arabe e da queUe dei profughi, o déi pa-
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~tori nomadi, o delle famiglie; i comandi, i magazzini, gli ac·campamenti di cavalleria, ecc. Si distingue la vegetazione arborea dei Suani a seconda del colore delle foglie, i sentieri più praticati, i posti di vedetta y,eriodicamente frequentati, e le escursioni notturne dalle firme che appariscono al mattino sulla sabbia ancora umida. Un recinto riempito di materia yerde chiara è un deposito di Bparto appena mietuto, dei rettangoli di giallo carico sono datteri raccolti e posti a seccare. Un lieve pennacchio di fumo da una piccola oasi indica che essa non è deserta come apparn per tutto il resto; se delle macchie possono sembrare delle tende esse non lo sono se situate lontane da un pozzo e prive di traccia di traffico intorno. · Delle tende turche nuove sono piuttosto un rinnovamento di materiale, anzichè un aum.ento di truppe reg~lari, quando ~parse qua e là se ne vedono delle vecchie probabilmente rega-· late agli arabi. Si riconosce la presenza dei pozzi dalla vegetazione vicina<~ dalla pratica del terreno, e la loro profondità approssimata dalla maggiore o minore lunghezza della trincea, in cui lavora il piccolo ; bue motore per l'elevazione dell'acqua. La siccità del teri:eno, graduale durante l'estate verso la collina, si riconosce, oltre che dallo sbiadito colore, della vegetazione, dallo spostarsi delle mandrie ovine di mese in mese. · E così con l'intelligenza si deducono molti fatti, si concre·tano molte impressioni a cui soltanto l'occhio non basterebbe. La prudenza e la sobrietà nel riferire completano l 'ef.ficacia dell 'osservaziorte, affinchè chi dalle informazioni deve de·ciclere importanti" provvedimenti, non debba lesinare la fiducia dell'informatore per disparità o inverosimiglianza di notizie, Parimenti non è da illudersi che il buon successo ottenuto dal servizio di informazione dei dirigibili nell'attuale campagna possa stabilire un 'indiscutibile precedente nelle probabili campagne future, dove la guerra potrebbe svolgersi (come per esempio in Europa) su terreni montuosi, ricchi di vegetazione e di ostacoli naturali, e sopratutto contro un nemico iornito di armi micidiali, che renderebbero difficile (e · forse impossibile) il traffico delle navi aeree sul suo cielo. In tali cir-· costanze la quota di navigazione dovrebbe essere molto 11mggiore <'.:ÌÒ a detrimento dell'efficacia dell 'osservazioni ·e alla ne(,essi.tà di d.ov.et adoperare apparecchi diversi- dagli attuali. 1
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quali, data I 'inclemenza delle condizioni aerologiche locali, la h~:1itata. autonomia, la presenza di un unico motoTe la capacità di essere bersagliati e raggiunti dai colpi di fucile, può din~i ...:Il<': siano stati, se non sufficienti, per lo meno utili. E ciò può costituire un primo esperimento che l'Aeronautica militare italiana ha avuto la fortuna di effettuare per la prima, e i-apprer-;entare, per quanto si è detto un tesoro per l'avvenire. Per quanto la relazione richiesta dovrebbe riguardare soltanto il servizio d'informazione prestato dai dirigibili, credo opportuno dover fare menzioni anche di quanto altro hanno potuto compiere! nelle loro ascensioni. ~l10POGRA1n:A. - Data la possibilità di dominare una grande distesa di terreno in quq,lunqne momento e di adoperare comodamente gli strumenti nautici (bussola e sestante) si potè compiJare accumulando volta per volta, le osseTvazioni, un rilievo del territorio compreso tra Sidi Ber Nur - paraggi di Azizia - Zavia e il mare. Questo rilievo è risultato in scala 40.000 circa. Esso comprende principalmente: le strade, i giardini isolati, le oasi 1ratte dàlle fotografie, le zone sabbiose o di terreno duro, i letti degli. audi e tutto ciò che poteva apparire dal dirigibile ed essere utile ad avanzata militare. J.,e distanze furono computate con la velocità. del dirigibile prendendo per base mobile l'ombra di esso sul suolo. I nomi delle località furono assunti da informazioni. L'originale di questo rilievo, che è di vaste dimensioni è conservato nel cantiere aeronautico, tuttora in corso di completamento. Le osservazioni e le aggiunte venivano, volta per volta, comunicate al comando del corpo di occupazione per le correzioni da apportare alle carte in pubblicazione. Furono eseguiti dei rilievi di dettaglio, a richiesta del· co · mando del corpo d'armata (S. E. il ten. gen. Ragni) interessanti specialmente le strade dirette all'interno. Detti rilievi :::;i eseguivano percorrendo la zona varie volte per determinare le distanze ed eseguendo una serie di fotografie consecutive che completavano le misurazioni fotografiche. FOTOGRAFIA. - La collezione fotografica consta di oltre 300 vi;-;te, prese da altezze variabili, fra i 500 e i 1100 metri.
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Gli apparecchi adoperati erano: Goerz 13X18 - telo obbiettivo 9X12 - telo obbiettivo 13X18. I1 lavoro completo del genere iniziato appena sospese .le ostilità, e in corso di completamento, è costituito dalla fotografia della città di Tripoli e dintorni, tra il muro di cinta ad ovest ed il forte Harnidie ad est, per mezzo di oltre 150 fotografie prese esattamente dalla· verticale a 500 metri di altezza compenetranti fra loro. La scala risultante. e circa 1 :2000. Tutto il lavoro relativo alla compiJazione fotografica fn sempre effettuato al cantiere comprese le parti sviluppo e stampD a mezzo di soldati specialisti diret ti da un ufficiale. OFFENSIVA. - L'offensiva aerea sugli accampamenti nemici o sui belligeranti durante le operazioni guerresche, fu svolta, a volte secondo l'opportunità, a volte per determinato disegno. Complessivamente i due dirigibili hanno lasciato cadere oltre 330 bombe di vario tipo, preferendo ordinariamente le più leggere, per poterne disporre in maggior numero in navice1la; queste bombe esplosero tutte, salvo forse una diecina. N<~i primi tempi si adoperavano dei grossolani strumenti pendolari per ottenere la visuale verticale; poi la pratica sub('nt.rò e l'esattezza del tiro raggiunse limiti soddisfacientisE-:nm. Il tiro avveniva generalmente da altezza superiore a 1100 metri, alla quale però i dirigibili furono spesso raggiunti anche dalle pesanti pallottole dei fucili 1\i[artini. Allo scopo· di rimanere il meno possibile sopra il fuoco ne"· mico, dovendo procedere al bombardamento di un accampamento, si portava prima il dirigibile sopra vento di esso, indi correndo in poppa, dopo qualche tiro di prova, lo si attraversava con una linea di esplosioni. A volte avvenne che per ragioni statiche si dovettero la.-· sciar cadere delle bombe non innescate a guisa di zavorra: quei;te, rinvenute dal nemico avranno provato Ja diceria della i:,tampa contraria sulla mancata esplosione di esse. Gli effetti delle bombe erano spesso dubbi, e ciò dipendeva da. due fatti; dalla. diffusione o poca densità del bersaglio (sparpagliandosi. gli uomini al primo apparire del dirigibile su una vasta s~perficie di terreno) e dalla piccolezza delle pallette di proiezione che, ad una certa distanza, forse non riuscivano ad uccidere, ma soltanto a ferire. Diverso certamente era
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l'effetto nel caso di uno scoppio avvenuto entro un derrso gruppo <li persone. Fu riferito che due bombe esplose nel giarLlino del comando di Suani Beni Aden .uccisero 17 persone. Durante le azioni guerresche, come quella presso l 'oàsi di Zanznr nel mese· di Agosto, l 'effetto sopratutto morale delle bombe, fu palese. Si videro reparti considerevoli di arabi interrompere un attacco, spandersi e fuggire. Se il nemico fosse stato munito di artiglieria, in un 'azjone, la sola presenza del dirigibile sopra i cannoni avrebbero certamente diminuito la tranquilla attività degli artiglieri, riducendo di molto l'efficacia del tiro. A volte si lanciarono delle bombe anche su piccoli reparti isolati, non tanto sulla fiducia di un successo, quanto per in- · culcare nel nemico il concetto dell'efficacia visiva ·e perlustratrice dell'aeronave, specie quand'essa veniva fatta segno a éolpi di fucile. Si riteneva che il getto di qualche bomba sul 11emico giovasse allo spirito delle truppe, specie di quelle eritree e non si risparmiarono. Durante il mese di luglio furono eseg·u ite delle esperienze d i tiro di 1:>ombe circa la loro efficacia. Di esse fu redatto ap-posito rapporto. MESSAGµI e PROCLAMI. - I messaggi che si gettavano sulle truppe in moto o sulle ridotte erano costituiti da una bu sta di tela contenente lo scritto zavorrata da un sacchetto di sabbia e resa cospicua da una fiamma rossa e un piccolo stendardo bianco verde. La lunghezza dell'apparecchio risultava di eirca m. 4: si gettavano tenendo conto convenientementt del vento e venivano quasi sempre raccolti. T P roclami stampati in arabo distribuiti· dal comando colle hlformazioni riguar danti i 'andamento della guerra venivano gettati alla rinfusa di varie migliaia per volta al vento, ~ugli accampamenti arabi. Non se ne discerneva l 'arrivo a terra pei: il tempo incalcolabHe che essi impiegavano _nella caduta. OSSERVAZIONI METEOROLOGICHE ED AEROLOGI C;HE ..- Durante tutto il tempo della campagna si sono giornalmente compilate, 3 volte nel cqrso della· giornata, oltre alle osservazioni meteorologiche al suolo, le osservazioni aerologiche fino a<l altezze variabili <la i 2000 ai 6000 metri a mezzo di pallonr.ini piloti.
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Queste osservazioni costituiscono una rara· collezione ch1J potrà essere prezioso documento per gli studi che si continueranno in seguito su .questa regione.
Personale Dirigibili Dal diario di guerra risulta la presenza degli Ufficiali al Cantiere di Tripoli durante tutta la campagna Aeronautica del 1912 e dal rapporto sulle· ascensioni la parte che ogrinno di essi ebbe in quelle, sia come Comandante, sia come Uffieiali a bordo, sia come allievo pilota. Tutto ciò pertanto è qui sotto riassunto :. . Ascensioni eseguite dai due dirigibili. 20 · 39
Durante il Comando del C. C. Scelsi " " " · >, C. C. Denti '' " '~ " T. V. Valli " T. V. Ponzio " " "
57 12 Totale .
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Numero delle ascensioni eseguite personalmente: in Guerra ·9
in Totale
40 47 40 16
40 75 51 16
2
29
47
48
27 .
45
4
18 14
C. C. Scelsi . C. C. Denti . T. V. Valli . T.V. Ponzio T. V . .Castracane . T. V. Carniglia T .. Art. Scelzo T. Gen. Biffi . T. Gen. Bosio . · T. Gen. Benigni S. T. V.-Brivonesi T. Gen. Valle . . T-. Gen. Messina . T. Art, Gallotti ··. S. Ten. G~n~ Menenti . S. T. Gen. Senzadenari S. T. Gen. Ferrero . . .
.9
14 52 . 4
79
..
4 6·
11 1
..
8 9
1
-
182 -
,lVIeccanici.
in Guerra Cecioni .Mantovani Rapanern Arduino Frasson Daldosso Carta .
in Totale
9
~
37 13
51 33
30
80
1 3
1
3 3
Ufficiali del Parco Aerostatico.
Cap. Gen. Pastine . Gen. Beghi . . . r en. Gen. 1.farenghi S. T. Gen. Erani . .
3 l 1
'l'.
1
Ufficiali aggregati al Cantiere Aeronautico.
Ten. med. Migneni . . . S. ~r. RR. CC. Bottoni
1 l
Marinai del Cantiere (Thnonieri).
Asai'o . . . . .· . · · Campolonghi . . . . .
2
4
2
4
Osservatori o passeggeri autorizzati dal Comando del Corpo Occupazione.
Duca di Spoleto . . . . Ten. Gen. Med. Ferrero Col. Gen. Moris . . . . Ten. Col. S. M. Caviglia Cap. S. M. Caracciolo . Col. Gen. Venturi
1 1 1 2 1 1
1 1 1
l
1 1 1 1 1 1
2 1 1
Ufficiali di Marina.
C. A. Del Buono . C. C. Proli . . l° T. V. Amici . '' Romano '' Vettori '' N eg:rotti
1:
cu
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Il rapporto organico riferisce diffusamente su l'impianto materiale del Cantiere aeronautico. Circa il servizio interno esso era stato stabilito cercando di &opperire ampliamente a tutti gli ~'Variati caratteri che un eser-cizio aeronautico presenta. Perciò il Cantiere era un po' ca::;erma, un po' officina, un po' nave ed un po' stabilimento tee · nico: e le varie competenze degli "'Qfficiali e la mirabile plasti-· cità di attitudine dei bravi soldati del battaglione specialisti e dei marinai avevano in poco tempo organizzato il complesso servizio in modo da renderlo facile, sicuro e sopratutto rendevole. A similitudine di quello che si pratica sulle navi da guerra gli Ufficiali, oltre a far parte degli equi.p aggi dei dirigibili, avevano degl 'incarichi speciali relativi alla loro arma ed alla loro ~ttitudine per i .servizi accessori del Cantiere. Così, oltre al Co · . mando e alla amministrazione della truppa v'era un Ufficialé destinato alle costruzioni edilizie, hangar e manovra delle porte: uno ai trasporti del materiale e alle comunicazioni col porto: uno alle officine, uno al munizionamento: uno alla pro·(luzione del gaz, e al rifornimento dei dirigibili: uno al servizio meteorologico e aerologico: uno al servjzio fotografico: uno alla amministrazione del Cantiere e uno al servizio marinaresco. Ognuno di essi aveva ai suoi ordini una squadra di soldati o marinai più o meno numerosa, destinati fissi, i quali ben pre&to imparavano il loro particolare lavoro così bene, che la vigilanza dell'Ufficiale non fu più continuamente necessaria, e ciò si estendeva anche al servizio di rifornimento di idrogeno e al1a aerologia che erano i più delicati. Ciò costituiva il vero successo di organizzazione per il 1movo servizio, al quale tutti dopo pochi mesi erano provetti, quanto affezionati. V'era un Ufficiale subalterno a turno, di ispezione, come sulle navi. E~sso poteva essere indifferentemente del Genio, di Artiglieria, di Mr,rh'.a, òi Bersaglieri, o di Fanteria. Da lui dipendeva il servizio interno I 'orario delle pratiche giornaliere, le precauzioni per l'incendio, il traffico e le comunicazioni ecc. E aveva sotto di sè i graduati inerenti a servizio della truppa come è prescritto nell 'e$ercito. La custodia, la manutenzione, la verifica dei dirigibili era affidata a due squadre speciali dirette da un Ufficiale navigante. . · Le aeronavi erano sempre pronte ad uscire, salvo le poche ore necessarie alle verifiche dopo le lunghe ascensioni.
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I rifornimenti grandi si effettuavano appena rientrati: quelli giornalieri al mattino, subito dopo Ja sveglia, mentr~ contemporaneamente si effettuava il primo lancio di palloncino pilota. Dovendo uscire con uno o con ambedue i dirigibili uno spedale segnale di trombe chiamava tutti indistintamente alle funi di manovra, in pochi minuti, avendo preventivamente aperte le porte, l'aeronave era tirata fuoi:-i e prendeva I 'aria. Jl tutto procedeva con tale facilità, ordine, esattezza, e silenzio che ricordava molto le ben fatte manovre di insieme delle nostre navi a vela e destava uno speciale compiacimento in chi li assisteva. · La manovra di entrata ed uscita dall 'pangar, e spesso difficile per il vento attraverso e l'angustia dello spazio, nel tonnellaggio, che è di ragguardevole importanza, manovra del tutto marinaresca e circostanza verificata già fatale per molti dirigibili europei. Col vento fresco attraverso, a volte erano necessari perfino 200 uomini debitamente distribuiti tra le funi di manovra e sopravento, gruppo d 'ormèggio e funi di sottovento. La squadra dell'hangar· era diventata, dopo i primi mesi d'armamento; di singoiare abilità. Era formata di una diecina di soldati e altrettanti marinai comandati da un caporal mag~ gìote e da un sottonocchiere. Essi approntavano continuamente i dirigibili, curandone i minimi. dettagli, mentre ì motoristi si occupavano direttamente de11 'apparato propulsore. :&;ssi stessi eseguivano le frequenti densimetrie; per misurare Finquinamento del gaz dovuto alle perforazioni dei proiettili nemici, ed i marinai in particolare erano destinati alla ricerca Jei fori sull'involucro e alJa loro chiusura perlustrando il cielo àel pallone attaccati per una cima alla somma dell'hangar mentre alcuni si insinuano nell'interno· ricercando i passaggi e 1e pallottole attraverso le pieghe dei Ballonets ed i diaframmi ; e le ricerche che a volte erano lunghe e laboriose, non cessavano che quando non si erano ritrovati tutti i passaggi di una stessa pallottola e quando la densimetria del compartimento risultava . ,~ostante. Giova ricordare l'opera degli operai sia borghesi che militari, i quali con rara perizia ed efficacia, non solo sopperivano a tutte le svariate necessità dell'impianto e deJla vita del Cantiere, ma resero utilissimi servigi nelle riparazioni meccaniche agli altri enti militari (parco Genio, parco Automobili-
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~tico, radio telegrafia, torpediniere) nonchè all'industria pri. vata nei servigi attinenti alla guerra, poichè l'officina ,del Can tiere era la più efficiente e produttiva della città. Coll'andar del te.m:po, e quando il fortunato lavoro dei dirigibili potè dare veramente dei buoni risultati, specie dal punto di vista esplorativo, il servizio aeronautico si guadagnò le generali simpatie. Durante il tempo in cui l'avanzata militare sostò, erano 6Ssi soli che spaziando .facilmente sul teatro della guerra potevano portare quasi giornalmente delle buone i.nformazioni docu·rnentate da computi grafici e fotografie. Man mano che l'abitudine dell'ascensione, che era in prineipio nuova per tutti, era entrata nello spirito degli aeronauti, era scomparsa completamente la natural~ preoccupazione per il mezzo di locomozione ancor nuovo e per i rischi della sua ap-· plicazione in guerra. Ben presto la condotta materiale dell'aero-· nave potè passare molto in seconda linea, affidata durante le azioni ad un pilota soltanto, affinchè tutti gli altri potessero concentrarsi nella utilizzazione dell 'appar~cchio e renderlo veramente efficiente, carattere questo di essenziale importanza nell'impiego di un mezzo sportivo per la guena, sia esso animale, terrestre, marino o aereo, per il quale ·cioè il lavoro, l 'abilitù e l'attenzione di chi li adopera non siano assorbiti dalla condotta dell'apparecchio, rua utilizzate completamente per concludere qualche cosa di utile, conducendolo. ·così dopo la guerra. e anche durante quella, quando il Comando del Corpo d'Occupazione non richiedeva servigi specia·lì, si procedette ai rilievi topografici,. fotogTafici e a tutte le esperienze é studi che cost~tuiscono le relazioni a parte e che possono avere qualche valore scientifico e artistico nelle applicazioni della aeronautica. . Il nucleo di ufficiali aeronauti al quale man mano si era uggiunto un piccolo numero di allievi piloti provenienti dall 'Italia, estremamente compiaciuti che la fortuna si mostra~se sempre favorevole alle loro ·a scensioni, si sentivano portati qua-· r.j a sfruttarla fino alla temerità, e sentivano in loro imperioso il dovere di provare gJi apparecchi aerei in tutto ciò che poteF;se render~ qualche. utilità per l'avvenire e la presenz~, rara, di due dirigibili nello stesso Cantiere permise di effettuare quelle esperienze ;tattiche, balistiche, le evoluzioni a11a stessa quota e a quota differente, e le t,egnalazioni, ehe ~e ancora non potranno avere una pronta ed utile attuazione, hanno servito certo a mo·-
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strare come la costruzione e la condotta delle aeronavi italiane, che prime ebbero l'onore della prova in guerra, può ascriversi ad una vera. gloria della patria, poichè esse erano adoperate con la .i.dentica facilità e gli stessi principiì delle navi deì mare, sulle quali si erano tremati per molti anni quelli che Je comandavano. Il successo la feconda attività, la soddisfazione per il foriunato lavoro avevano reso il Cantiere aeronautico un ambiente dove imperava la letizia e il buon umore. I soldati erano ben alloggiati e curati come i marinai di una tiave e le loro speciali incombenze li rendevano ad esse affezionati ed efficaci. E ciò era tanto più bello in loro perchè il singolare carattere di quel servizio a cui contribuiva qualche centinaio di uomini che lavoravano quasi nell'ombra ed erano così vicini alla gloria delle trincee e dei ~ampi di battaglia, prepa-ra va e concedeva l'onore del rischio soltanto ai pochi Ufficiali die navigavano. Ma essi si sentivano lieti e fieri lo stesso soddisfatti di offrire il loro aiuto, anche nelle mansioni più umili al grandioso concetto; e quando non lavoravano cantavano: attendevano ansiosi il ritorno delle aeronavi dalle loro escursioni, seguendole :fino a perdita d'occhio dal sommo d~Jl 'hangar e si mostravano appagati dalle relazioni che a titolo di compenso, i piloti non mancavano .di far loro sui fatti guerreschi che si svolgevano, a mezzo di conferenze, discorsi e illustrazioni. La riunione deglj Ufficiali, oltre che ad essere ecceziona1mente gaia, rappresentava una non comune co11ezione di svariatt> intellettualità. Le varie armi vi erano brillantemente rappresentate e lo scambio delle cognizioni più moderne rendeva di raro interesse le l0ro conversazioni, senza gelosia e senza veruna traccia di ciò che potesse menomare la reciproca stima e considerazione. Oltre agli Ufficiali di Marina che furono sempre in· nurnero ~mperiore a tre e che portavano la nota di competenza delle varie scienze, a cui la aeronautica si riconosce intimamente, vi era nn Ufficiale dell'Esercito singolarmente colto in elettrotecnica. 1m altro in motori a scoppi e automobilismo, un altro in costru·· '?.ioni edilizie, un altro in chimica, un altro jn fotografia, e tutte queste cognizioni servivano a rendere l'assemblea singolarmente dotta. Essi coltivavano i più svariati Sports, facevano vita <li mondo, offrivano spesso <ielle feste agli altri Ufficiali e alla So-
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c.ietà Tripolina della quale godevano viva simpatia, sì che oltre a rappresentare una forte arnalgania tra I 'Esercito e la Marina,
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nucleo degli aeronauti servì grandemente a :far conoscere ed :1pprezzare l'Ufficialità ital iana dalla Colonia loeale. Il luogo dove sorgeva il Cantiere aeronautico era ridentissin'o. Posto sulla spiaggia del mare con alle spalle un superbo i}
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palmeto era durante la primavera e l'estate lo scopo delle. passeggiate dei borghesi. Ma durante l'autunno al cominciare della stagione delle piogge, il vento permanente dal Libeccio e Maestro vi batteva in pieno . e gli . uragani .di novembre e di dicembre vi causavano · gravi avarie. Quei giorni furono di grande angoscia. Nel 1911 il lavoro febbrile di molti giorni fu d'un tratto distrutto da una raffica d1e in pochi.minuti demolì i due hangars quasi pronti, subirono 6Tavi avarie e fu per i previdenti rinforzi ·stabiliti che non si sfondarono provocando delle probabili e gravissime avarie alle aeronavi. Allo studio dei cattivi tempi, al premunirsi contro di essi, al vigilare del materiale pericolante, al seguire ·l 'andarnento del barometro e le variazioni del vento, nessun marino avrà forse tanto atteso come quegli aeronauti, che il fronte all'imperversare della tempesta non avevano la risorsa di fuggire in poppa, nè di gettare ancore di speranza, ma dovevano soltanto contentarsi di confidare che le precauzioni prese f oc:;sero sufficienti per la durata della meteora, attendendo con pazienza la più angof:ciosa che il tempo calmasse per riparare le numerose avarie da esso cagionate. E tutta l'anima di essi concentravasi nella vita e nella sicurezza dei due diribigili a cui era rivolto tutto l 'affet/ to e il lavoro di quel ·grande equipaggio terrestre.
Scuola Piloti. Anche prima della cessazione delle ostilità fu iniziata la scuola piloti per Ufficiali dell'Esercito e della Marina, la quale ebbe il suo intenso sviluppo verso la fine della Campagna Aeronautica. Cessata la necessità di elevarsi a grande altezza e diminuita la temperatura, fu possibile portare ne11a navicella 7 .e 8 persone e gli allievi poterono scambiarsi nelle varie mansioni relative alla condotta dinamica e statica. Quando fu possibiÌé furono portati in navicella anche gli Ufficiali del parco aerostatico e gli Ufficiali di Marina presenti in rada, come coloro che potessero più facilmente apprezzare e comprendere il lato scientifico e pratico degli apparecchi. All'epoca in cui la campagna aeronautica del 1912 si chiude, si ritiene che gli Ufficiali aeronauti presenti nel Cantiere di
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'Iripoli siano tutti da considerarsi Ufficiali. effettivi di bordo. senza contare che il Tène:Qte di Vascello Carniglia, assunto, quale allievo pilota nell'ottobre del 1912, il 1° gennaio 1913 assumeva il comando dei dirigibili e del servizio aeronautico, e il Te-nente del Genio Biffi poteva considerarsi come abilitato al comando di .un dirigibili.le tipo P.
IL COMANDANTE G. Valli.
RAPPORTO RIGUARDANTE L'IMPIANTO DEL CANTIERE AERONAUTICO Organizzazione dei vari servizi Compilato dal Tenente di Vascello Ponzio
Scelta del terre~o. - Sbarcato nel pomeriggio del giorno :-{ dicembre 1911 il Comandante del Parco si è recato coi suoi ufficiali nei pressi del Cimitero Israelita e prendendo in conside razione il tratto di spiaggia aperta che da questo corre fino alla casamatta del telegrafo turco ha deciso subito di impiantare iJ p1rco dirigibili nella località tuttora occupata.. Hanno consigliato la scelta di questo terreno parecchie conriderazioni fra le quali le più importanti sono: 1° che la vicinanza del mare e la zona sabbiosa posta a "\V del cimitero israelita costituivano un naturale campo di manovra ampio, e sgombro per gli atterraggi e le partenze delk• aeronavi; 2" che la località era il più lontano possibile dal fronte nèmico e pertanto più facilmente proteggibile. B che la presenza di ben 4 pozz,i ricchi di acque avrebhe permessa una comoda ed efficace i11Stal1azione dei generatori di H al silicio. 4° che la vicinanza de] mare e la profondità di un tor·· .tum,o canale conducente alla spiaggia in prossimità del cimitero avrebbe facilitato Io i:;barco del materiale con tempo favo·· revole. 5° che la strada proveniente da Tripoli e che seguendo la muraglia del cimitero passava in prossimità del campo pre~celto avrebbe facilitato le comunicazioni con la cHtà e col porto. 6° lo spazio disponib.ile pei due hagars tipo Bosco non c:ra sufficiente a permettere che essi a similitudine di quanto si era fatto a Casale e a Brindisi veni:::-sero posti a distanza tale fra di loro da concedere l 'aneorarnento in terra, dei cavi 0
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di ritenuta dai lati contigui con il prescritto angolo di incliua:zione dei cavi stessi. Venne pertanto deciso di avvicinare tra di loro i due hangars in modo che fra essi intercorresse uno spazio di soli m. 6 di larghezza riservandoci, a costruzione liltimata, di collegare i due hangars tra di loro cogli stes~i venti in cavo di acciaio distesi coi soliti tornichetti tra una capriata di un hangar e Ja conispondente dell'hangar vicino. Ciò non avrebbe che potuto conferire maggiore solidità al complesso della costruzione specialmente se si fossero indiagonalati alcuni venti. Il giorno 4 si incominciò ad inviare sul campo metà del personale dispopibile che si accasermò in alc.une baracche modeste lasciate da un ospedale da campo da poco partito.
Sbarco del materiale della prima spedizione. - Nel mentre si iniziava la costruzione di una tenda tipo Roma per dare alloggio agli ufficiali, si incominciava subito lo sbarco del materiale. L'operazione non fu semplice e lieve in quei giorni nel porto; .il materiale da sbarcare per il Corpo di occupazione era enorme; i precedenti giorni di tempo cattivo avevano fatto sì che molti vapori fossero tuttora fermi in porto in attesa di · poter vuotare le loro stive. Sopratutto la mancanza dei galleggianti recò seri ,inconvenienti e perdite di tempo prezios1ss1me. La stagione invernale prometteva poco di buono ed occorreva approfittare del mare calmo che fortunatamente rimase tale dal 3 dicembre fino al 10 dicembre, giorno nel quale tutw -:1 materiale della prima spedizione potè essere portato in terra. Jn dicembre si era deciso di fare ancorare il piroscafo Lomhardia ch1:>. portava il materiale dinanzi alla spiaggia ove doveva sorgere il campo, e ciò fu ottimo provvedimento che sollùci tò in modo sensibilissimo il lavoro. Fu costruito un pon-tile da sbarco e gli hangars, la soda, il silicio, ì camions, i 1nacchinari di officina, i generatori, le dinamo, i motori, le tende Roma, il legname delJe baracche affluirono su di e::;so incessantemente sia di giorno che di notte. Il lavoro febbrile intensissimo non stancò mai il nostro personale che fu veramente ammirevole: a forza di braccia e di spalle i nostri soldati e marinai recarono man mano sul campo tutti gli enormi pesi C'he avevano riempito le ampie stive del Lombardia.
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Costruzione degli hangars tipo Bosco. - Divisi in squadrf\ fisse con Ufficiali alla testa i soldati contemporaneamente eostruirono due hangars, le officine, i magazzini, tendé Roma per la truppa e il padiglione U f:fieiali. Il giorno 15 la bassa forza era completamente attendata, un hangar ricoperto <li tela e quasi pronto, I 'altro aveva 5 centine montate, e gli UffiC'iali lasciavano la tenda per trovare ricovero nel nuovo padiglione costruito col legname ricuperato dalla demolizione delle baracche di Brindisi. · · Sbarco del materiale della seconda. - Il giorno 11 intanto giungeva a Tripoli la seconda spedizione col Solferino. Nuovo lavoro per lo sbarco dei dirigibili, delle navicelle, e dei 2700 rHindrì di H. Nuova costruzione di baracche per proteggere il materiale più delicato man mano che veniva sbarcato. Il Solferino e similitudine della Lombardia era venuto a<l nncorarsi di fronte alla nostra spiaggia.
Distruzione degli hang·ars tipo Bosco. - La sera del 16 dicembre mentre nelt'hangar N° 1 quasi completato era già disteso le montato sul trave del P. 8 e mentre da poco era stato sospeso il lavoro per il montamento delle ultime tre centine dell'hangar N" 2 una violenta bufera abbattè ogni cosa. I due hangars andarono completamente distrutti e fu grande ventura che gli involucri e le parti metalliche delle ar.·· ronavi restassero solo lievemente e parzialmente leRi. Il « Solferino » filando 1'ancora per occhio dovette prendere il mar~ mettendo alla cappa e solo il giorno dopo riùscì !td entrare in porto recando ancora nelle stive buona parte d~~ cilindri di H che vennero sbarcati con gravi fatiche e difficoltà u larghi intervalli nei giorni success1v1. Nell'allontanarsi (:alla costa il P iroscafo dovette mollare gli ormeggi di una grossa maona del Banco tli Roma presa in affitto per lo scarico ed anche una piro-barca del « Carlo Alberto» g~il.tilmente cedutaci dal Comando di quella nave per il rim~rchio dei galleggianti. La maona andò perduta e solo un mese dopo si riu~cì a rimettere in mare la piro-harca che era. andata in costa :;:ulJa spiaggia. Si dovette rimandare in Italia gli involucri e le parti avariate dei travi delle aeronavi, proteggere le navicelle in una l!aracca provvisoria, sgombrare i rottami degli hangars e preparare il terreno per co;:;trnirne uno nuovo. Decisamente gli
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ltangars Bosco di costruzione leggerissima e rapida, eleganti nella forma e rapprestmtanti una geniale soluzione del prol,lema degli hangars smontabili si dimostrarono assolutamente inadatti per le regioni ventose nelle quali questa terza volta rnno stati eretti. E mentre in Italia si provvedeva ad acquistare e spedire a Tripoli un nuovo hangar più forte e resistente capace di entrambi i dirigibili e (qualora possibile capace anche di ricettare l 'M. 1 tuttora in costruzione a Roma) a Tripoli si attendeva a dare migliore assetto al Cantiere ed a preparate le fondazioni ed il terreno per il nuovo hangar. Costruzione del nuovo hangar Miiller. - Riferire1110 pri.:~a sulla costruzione di quest'ultimo, quindi a.d<livene1110 alla descrizione delle varie altre costruzioni secondarie del campo Jr; quali incessantemente migliorate durante l'annata sono at ·tualrnente in piena efficienza definitivamente ultimate. Finalmente daremo un cenno sommario sull'andamento organico del Cantiere e del modo col quale vennero .sistemati i. .. . .. ·var n serv1zn. Come ebbesi. a dire innanzi, il primo e non lieve lavoro fn quello di livellare il terreno e preparare le fondazioni. Ci<> ricl1ie8e uno sterro con:::;iderevole che v<~nne esegui to r.on earrntte siciliane trainate da muli, le· fondazioni furono coRtituite da grossi pal.ì di larice infissi nel terreno mediante una hert.a alla quale con i mezzi del Cantiere venne, pce rispar mio di tempo, trai:;formato il movimento a mano jn movimen to m-:io-· 1:ato da motore elettrico. Il giorno 25 gennaio 1912 arrivò il piroscafo Valparai~o recante l'hangar Mtiller, queRt 'ultimo aveva attraver~ato con treni speciali Germania e Svizzera ed · era stato imbarcato a Genova. Al1a costruzi one dell'hangar eoncor~ero tutti gli Ufficiali ·3 tutta la truppa; fu lavoro assai più grave e diìficile di quello fatto precedentemente per gli altri due hangarn; la costruzione iniziata i] l" febbraio fu completamente ultimata iT 29 dello stesso mese. Ma le coperture di tela non davano serio affidamento a che un vento assai lieve dava alla stoffa vibrazioni e sbattimenti che finivano a consumare rapidamente il tessuto. Occorsero cure ecce'l.ionali ed un lavoro di mamiten-· zione intenso e gelosissimo. Di notte e di giorno bisognò lavorare sempre per tesare cavi di ritenuta e <lrappj; riparare
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paranchi e cime spezzate e specialmente di funi sia di canape die . di acciaio fu rilevantissimo. 11 giorno 14 aprile la porta di ponente per un forte vento da S. '\V. (ghibli) venne let teralmente asportata e fu nuova ventura se la precauzione avuta di distendere interamente nel1~hangar una seconda porta ricavata in cantiere colla tela dei Yècchi hangars riuscì a salvaguardare le aeronavi da gravi avane. Il successivo rovinarsi delle tele obbligò a ricoprire Je varie capriate con fascie di tela larghe 3 m. armate con cavi di acciaio che tesate sui fianchi dell'hangar e cucite fra loro con rnataffioni, servirono da drappe e da protezione alla stoffa ~ottostante. Bisognò venire alla determinazione di ricoprire l'hangar c:011 legnarne e quindi con una completa fascia stagna in la11 iiera di ferro zincato. Nel contempo, ed fr1 vi:-;ta della possibilità di poter allogare nell'hangar un dirigibile di maggiori dirnensioni> era f:>1ato dal Comando del Battaglione ordinato in Germania e qJedito a rrripoli tutto il materiale di ferro per allungar~ di Jr) m. 1'Hangar stesso, ed anche il materiale in parte di ferro t:d in parte di legno per costruire una testata solida e fissa dalla irnhoecatura orientale. Detto materiale ginngeva il 4 maggio ~ veniva eo111pletarnente montato per il giorno 22 giugno. Ln r.ieop0rtura in legname era pronta per i1 17 luglio, e quelTa in 1arnienl i I giorno 9 uttobre. Si pro vvedm·a finalrnente all'applicazione all'hangar di fine~troni, info.:si, e 1'iCale a pioli per raggiungen~ la passare11a del eolrno. II gionw ;-H) ottobre 1'Jmngar potevasi considerare comple tauH~ntt~ tdtirnat o, salvo la porta che essen~o tuttora di tela rap1Jresenta un grave :inconveniente ed nn continuo pericolo per l 'effici<:~ mm del ricovero delle aeronavi. Il giorno 22 agosb 1>erò giungevano al Cantiere di 'l1ripoli tutti i materiali <li ferro che co:-::Lituivano i portoni metallici dell'hangar. Il 17 8ettemhre si iniziavano da una <litta privata le fondazioni in cen1cnto destinate a reggere le ferro guide dei portoni stessi (Ditta Rosa t' Cornetta). La cornp1eta opera di montamento delJe porte sarebbe certamente stata pronta per il dicembre, se la ditta su citata, impiegando materfale e cemento di cattiva e non adatta natura per le·fondazioni, non avesse causato nn notevolissimo ed assHi lamentevole·ri tardo. 10
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Si curò di a1;sicurare maggiormente le aeronavi al giungere dei cattivi tempi invernali sistemando una terza porta di tela nell'hangar. Ed il provvedimento fu prezioso perchè in una violenta bufera sopravvenuta il giorno 21 novembre la porta esterna andò per una seconda volta perduta. 11 27 novembre anche detta porta venne sostituita con una nuova riparata in cantiere, ed il 28 si iniziò subito la costruzjone di un :altra per tenerla pronta in caso di una terza probabile avaria. La presenza delle porte di teia dette 8empre un grande pensiero e gravi preoccupazioni al Comando del Cantiere. Sovente e di notte specialmente esse porte furono cimentate in modo as~ai. hrn:::;co dal vento. Le manovre di chiusura con venti del 3° e 4° quadrante rjsultò spesso difficile e faticosa. Molte volte i dirigibili perdettero l'occasione di poter agire perchè il vento avrebbe impedito l'apertura e sopratutto la chiusura dei teloni. ·P ertanto devesi ritenere che tal sistema di porte, anche tenendo conto del gran numero di cavi di acciaio disposti in guisa di reticolato per sétV'ue loro di rinforzo, e che però contribuirono al loro rapido logoramento e rendono lunga e disagevole la inanovra di apertura e di chiusura, debba essere solo provvi:-;orio ed assolutamente sconsigliabile in reg10m anche moderatamente ventose. Officina. - L'officina del Campo, impiantata in modo provvisorio fino dai primi giorni e mano mano migliorata e completata, }m dato ottimi riirnltati, ed ha prodotto un Javoro 1,iile ed efficacissimo. 1Dssa contiene due torni, nn trapano, una mola a smeriglio, una sega per metalli ed una sega a nastro per i falegnami . EJ' azionata da due motori elettrici da :-~½ H. P. alla loro volta mossi dalla generatrice elettrica. Coi m<~zzi del Cantiere si co:-;truirono in seguito due arnp1e forgie ::;ervite da un ventilatore centrifugo, e si diede si~Jemazione ed · una fonderia <lÌ hronzo, ottone ed alluminio. L<~ forgie furono specialmente utili per la ripa.razione di molte parti rn etalliehe del! 'hangar giunte sul campo notevolmente dt>fonnate durante i trasporti. L'otfficina, specie nei primi mesi quando la città non aveYa jndustrie private, riuscì utile ·ancl1e per altri corpi, e sovente <:ontrihuì. a riparazioni irnportantj, specie per le stazioni Ra··
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dio-telegrafiche, per parchi fotoelettrici, per gli autocarrj P pE>r le Torpediniere. All '<< Arpia >> venne riparato ad esempio un agugliotto de] timone che il grosso mare aveva troncato di netto. Si riuscì perfino a riparare un volano da motore Diesel del peso di 250 kg., si costruirono ingranaggi cilindrici e conici, e si eseguì qualche fusione con esito soddisfacente. La sezione falegnami contribuì in modo efficacissimo e grazie alla sega a ·nastro, anche con rapidità ed esattezza, alla costruzione di tutti i 1)araecamenti. Generatrici elettriche. --- Verso il 26 dicembre le due generatrici elettriche erano già in funzione, ed un impianto elettrico provvisorio dava luce al campo ed energia alle officine. In seguito perè> l'impianto delle generatrici venne modificato e con grande vantaggio, sostituendo .l'attacco diretto delle di-· namo con l'attacco a cinghia. Di poi venne installata una batteria di 12 accumulatori che cancandosi di giorno restituiva nella notte l'energia, fornendo 11n ec.,onomico e limitato servizio di illuminazione all'hang-ar e a] la caserma. Verso i primi di settembre la Società Commerciale di Orien_te è stata capace di fornire l'energia elettrica anche al cantiere e, pertanto, . vista l'economia di esercizio che ne sa rebbe risultata si decise di condurre in cantiere la corrente trifase da 30 HP che muovendo una delle nostre dinamo permettesse al cantiere di usufruire della corrente di città pur conservando intatto il suo impianto a corrente continua. Si ottemie così una lieve economia di esercizio, ma si potè dar riposo ai due motori a scoppio che vennero conservati quali motori eventuali in caso di avaria del circuito trifase. Un complesso generatore anzi potè essere più tardi ceduto in via provvisoria al comando di parchi fotoelettrici per la produzione di corrente di un proiettore situato alle trincere. Il personale di sorveglianza composto di 3 elettricisti e di un motorista continuò per tutta la campagna un servizio ininterrotto sia diurno che notturno: non si ebbero mai a lamentar0 avarie o salturarie· mancanze di corrente. Tutti i locali ebbero illuminazione e1ettrica. Il consi1mo medio di energia per gli amperometri fu di 95 ampère (110 volt.) .AlI 'of:ncina elettrica venne annesso anche un impianto per la rarica dei piccoli accumulatori delle navicelle.
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Generatori di idrogeno. - Dapprima si . dovette installare un solo generatore di H da 100 rn. c. poi un secondo venne inviato da Roma, quindi un terzo fu ceduto al parco aerostatico. Posti in derivazione su di un 'unica conduttura di H i generatori fornirono regolarmen te i dirigibili di 300 m3 all'ora. ··L'acqua di raffreddamento, generazione e lavanda venne abbondantemente fornita da un pozzo arabo al quale non si dovette far altro che applicare le pompe a scoppio dei generatori. L'inter o impianto, le condutture, gli scarichi, vennero grado grado resi di carattere fo;s<J, anzichè volante, con notevo Ie vantaggio per il funzionamento del complesso. Vennero generati nel]a campagna circa 75.000 m3 di gas. Un vantaggioso studio fatto dall'Ufficiale destinato alla p1 oduzione d<11l 'idrogeno permise di poter generare il gas senza tieorrere alla costosa soda in polvere, e di ottenere la· temperatura di ·reazione anche col sempìice impiego della solida 8oda frantumata. Magazzini. - Allo scopo di rendere:~ ordinato il serv1z10, curato e bc~n distribuito il materiale, si stabilirono nel Cantiere i magazzini seguenti : / 1° - - magazzino del campo aereo, destinato a dar ricetto a tutti i materiali di costruzione, agli strumenti di lavoro dei ~oldati, a] materiale del genio in generale e a tutto quanto era ~ervito o poteva servii-e , per il montamento degli hangars. 2" - magazzino materiali di ricambio per aeTonavi ove erano conservati il motore di ricambio, le parti metalliche del trave, gli ingranaggi, i cuscinetti, e quanto poteva, nelle at~ronavi, es8ere sostitu{to per eventuale avaria. :-t - magazzino P. 2 e magazzino P. B; in entrarnhi que· · :--.ti locali erano invece corrnervati j materiali di manovra delle due aeronavi e tutti quegli attrezzi, che vengono ordinariamente impi egati per eseguire il gonfian1ento'<:\ lo sgonfiamento. 4° -- - ùiagazzino per materiaE d.i con8umo, ove sono con~,ervate le materie di ordinario consumo, per l'officina, per le~ ~Jf'ronavi, per gli autocarri, e per i lavori di manutenzione. . 5" -- magazzjno deJle materie infiammabili, per le ben7.me f~ per gli olii. 6" - magazzino del gas, ove sono ricoverati tutti materiali occorrenti· per i generatori e per· i ciljndri; nonchè le 1)rovviste di soda e~ cli silicio per Ja produr.ione <lell 'H.
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Santa Barbara, dove in casamatta blindata con ::;acchi di sabbia sono ricoverate le cariche delle bombe lanciate dai dirigibili, ed in locale separato, è eseguito il caricamento e il confezionamento delle bombe stesse. In un pozzo scavato nella terra e foderato di legno vengono protetti tutti gli inne~chi. 7° -
Alloggi. - Come si disse avanti la truppa, gli ufficiali ed j borghesi nei primi tempi si attendarono in baracche .di tela tipo Roma, poi mano mano trovarono alloggio in varii locali che vengono qui enumerati. Alloggio Comando: Una vecchia casa in muratura diroccata venne rimessa in buono stato e destinata dapprima al Comandante del Cantiere ed in seguito a questo e ad altri Uf:fic'iali. Padiglione Ufficiali: Composto prima di un solo baracca-· mento di 14 camere fu in seguito aumentato con un 'altra costruzione posta normalmente alla prima a fine di poter daro alloggio anche agli ufficiali del parco aerostatico. Baracca sott 'ufficiali e borghesi: Composta di 6 locali essa ~erviva a tutti Rott'ufficiali del cantiere ed agli operai borghesi. In seguito al crescere degli operai borghesi per il congedamento dei meccanici di navicella ed al giungere del prtrco a<~ro~Latico degli operai borghesi v<~nnc dato nuovo alloggio entro 1::t baracca prossima ai magazzini. . Caserma della truppa: Questa v<~nne costruita da due ope1ai siciliani specialisti con concorso dei nostri soldati del genio. Essa è formata da due ampie baracche 40XJ O parallele fra loro ~ formanti pertanto un corriclojo tra di esse che ricoperto con l tn tetto venne a costruire un ricovero protetto e riparato ove la truppa trova efficacie e comodo ridosso durante le giornate di vento e di pioggia. Tutti i soldati ebbero un letto formato di ritagli di tela fuori uso degli hangars distrutti.
Mense. - Per la mensa degli Ufficiali venne adattata e riTnes.s a a nuovo una piccola casa araba sita nel palmeto ad Est, àell 'hangar. Si provvide alla costruzione completa di una cu('.ina, di una cantina, e di un locale per il bagno degli Ufficiali. Per i sottufficiali si adottò un locale nei pressi della porta prin-cipa]e di ingresso. Anche gli operai borghesi ebbero la Loro mensa e la loro cucina. Non si ebbero mai a lamentare i.neon venienti di sorta circa il buon andamento di queste tre mense.
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Uffici. - Il notevole lavoro di ufficio che mano mano andò aumentando con lo svolgersi delle azioni militari, condusse alla necessità di èostruire una bara cca apposita p er gli ufficiali. Questa venne così suddivisa : Ufficio Comando Ufficio Amministrazione flotta aerea T!fficio Ammini strazione truppa Ufficio .Amministrazione Parco aerostatico Uffi cio Tecnico e :i\.f etcreologico Quest'ultimo ebbe sopratutto larghi ssimo impiego. In esso -vennero svolti tutti i lavori per l 'eseeuzione dei rilievi che por· tarono alia costruzione della carta al 40.000 fatta dai dirigibi li. In questo Ufficio giornalmente si eseguirono i gTafici per l ~esecuz ione dei lanci dei palloni sonda ed i grafici delle ascensioni. Si riunirono inoltre i rilievi fotografici e finalm ente in esso venne por tato a termine, il rilievo fotogr afico della città 1t deJl 'oasi.
Località ed impianti minori. - Que::;t 'ultimi valRero a r endere completo il Cantier e e a portarlo nella sua completa efficienza. Ci limitiamo ad enumerarli: 1°) Garage per due autoeani ed una vetturetta · 2°) Scuderia capace di 10 quadrupedi :-n Offici na per Rarti aeronautici 4°> Gabinetto fotografico e locale di deposito del ma·riale r elativo 5°) Sala del barbiere 6") Magazzino per casse di imballaggio dei diri gibili 7°) Scuderia per gli animali domestici acquist ati dag]j Ufficiali 8'') Cucina della truppa: Que.sta Yenne fornita di un locale coper t o con 5 grandi fornelli in muratura per la confezione del rancio; ordinariamente però e con buon tempo questo venne cucinato all'aperto entro le regolamentari « Casse di cottura ». La cucina venne anche fornita di un locale pr otetto da r eti metalliche per il taglio della carne, di un dormitor i<J pe1: i cucinieri, di una. dispensa per il pane ed il vino e finalmente di una grande ealdaia da 200 litr i per la preparazione <lell 'acqua bollente de~tinata alla Javan<la <leJle gavette, delle marmitte e <len e poi:mte <folla truppa.
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9"J Lavanderia: Allo scopo di intensificare la pulizia
,folla biandieria dei soldati, di quella delle mense e delle mute di lavoro degli operai, venne impiantata una lavanderia prendendo acqua da un pozzo mediante una pompa a vento costruita in Cantiere. La lisciviatura degli indumenti con grande econo·mia venne organizzata mediante il ricupero dell 'acqua calda e carica <li soda. uscente dagli scrubbers dei generatori. di lL 10") La vandi no della truppa: Fu costruito in Cantiere nei pressi del poz:w dei generatori di H una vasca di circa 14. mc. che riempita giornalmente da una pompa. a turbina elet trica forni acqua da lavanda a 23 rubinetti ai quali i ::;oldati attinsero per la lavanda personale e per la eventuale privata pulizia dei propri oggetti di corredo. Anche ai soldat.i venne data gjornalmente una vasca piena di acqua sodificata proveniente oai generatori. 11°) Deposito del rnnteriale uu1.rinare:-wo. Per la ventuale nec(~ssità di cornnnic•;.l zione eol mare era ~tnto da Bl'in' disi portato a 'Tripoli un hatk llo n -1 remi. Questo in:-;ieme al rnateriale pe:-::.ehereseo aequi:-:tato dag li ufficiali e da un piccolo autoscafo (co~t ruito in <·antiere nc-dle ore di ozio ) e fornito di m1 motorino rnono<·-ilindro requi sito nPll 'oasi e rimesso in ordine, venne ricoverato in una baracca presso il mare nelle vi-· cinanr,e de] cimitero degli ehrej. Si costruì anche un pontiletto di illlharco in :::;ostituzi011e· di que!1o del Genio asportato dal mare ed nna darsena per la so:spensim1e dell 'autoseafo. La presenza di una irnharcazione, :-:Pmpre pronta :--nl ntare per b(m dl!e volte si dirno;-;tr() utilissirnn. La prima volta di<~<le al Cantien~ la 1wssihilitit di trarre :-;ulla spia~gia nnc·ora in vib i1 ienen1:l! aviatore J\d111a (i la se<'. onda volta di accorrere (pur troppo con inutili sforzi n enusa della distanza) al salvataggio del c01,1pianio avintor<~ :\tnniini. ·
12") Cantina: Con le armature di baracche Roma ri. ·· roperta con tela dei vecchi liangars e rinforzata con legnarn<~, venne costruita una capace rantina ed un refe ttorio con tavole f. panchB dove la truppa potè eonsurnare il rancio e passare lP ore di riposo. II servizio del canti.niei-e funzionò sempre rego ·· larmente.
Distaccamento dei RR. Carabinieri. - · Per ordine èlel supe·· riore Comando un distaccamento di 22 carabinieri a cavalJo co-
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mandato da un ufficiale venne comandato al cantiere · dei Dirigibili. Venne anche per questo distaccamento costruita una caserma, una scuderia ed una mensa. Parco Aerostatico. - Il Comando del Parco Aerostatico d'accordo con quello dei dirigibili venne a stabilirsi con grande vantaggio per il suo servizio entro il recinto del cantiere. Per propTio conto questo Parco costruì una caserma, una officina ed i magazzini per dar ricovero a tutto il materiale aerostatico e fotoelettrico, nonchè una scuderia per i suoi quadrupedi. Servizio organico del Campo. - Le speciali condizioni nelìe quali trovasi generalmente un Cantiere aeronautico allorchè I 'aeronave che ricetta è in armamento, ricordano in tempo di guerra, le ordinarie funzioni e le necessità di servizi presentate da una nave da guerra in assetto di efficienza. L'orario, le esercitazioni, dell 'aeronave, i compiti della truppa a queste esercitazioni ed alle missioni da questa compiute intimamente legati, il numeroso materiale da mantenere e vigilare, il macchinario da esercitare e riparare, sono tutte circostanze che trovano un facile parallelo in quelle molto :~jmili nelle quali giornalmente viene a trovarsi la nave. P ertanto, e forse per la tendenza naturale avuta nel comando del cantiere di riportare la soluzione dei vari problemi organici a quelJa che la propria esperienza consigliava come l,uona, i servizi nel cantiere ricordarono nel loro carattere generale i sistemi ormai secolari adottati sulle navi. Gli specialistici ed i marinai vennero divisi in squadre cli 10 persone scelte secondo le speciali attribuzioni ed i diversi mcariclii. I caporali e caporali maggiori, capi-squadre risposero sempre <lirettamente dei varii lavori e della disciplina ai loro uf.ficiali, i ranci vennero consumati per squadre ed ogni squadra ebbe giornalmente ]a propria gavetta ed il bidone per il Yino ed il caffè che a turno un soldato doveva ritirare alla cucina ed alla cucina riportare lavato e pulito. Ogni soldato ebbe un numero che ricordava la sua squadra~ il suo dirigibjle, e la ~ma speciale destinazione. Nei dormitori le squadre furono poi !;empre riunite, e le corvé sempre fatte per squadre, ed anche l ~uscita libera venne concessa per turno in modo che ogni S(!Ua<lra potesse uscire al co'mpleto ogni 4 giorni.
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Servizio dì Sorveglianza. - La vigilanza del campo, specie nella notte, e specie nei mesi di maggio e giugno, fu intensa e scrupolosissima. Si stabilirono 3 corpi di guardia nel Campo. affinchè i capiposto fossero il più vicino possibile alle varie ~entinelle. Queste, nel perjodo di tempo durante il quale si ehbero a temere sorprese od attentati alle aeronavi da parte df\l nemico, furono sempre raddoppiate, sicchè la forza normale di SOO uomini concorse tutta al servizio di guardia del cantiere. Durante le uscite delle aeronavi i carabinieri a cavallo concorsero allo sgombro del çampo di manovra ed alla sorveglianza <lelle zone limitrofe. Di notte le loro pattuglie contribuirono ad hitensificare il lavoro di controllo fatto dalle continue ronde degli ufficiali e dei sottufficiali. Gli ufficiali poi a turno hanno sempre fatto un servizio di guardia, sia di giorno che di notte. Per informazione giunta al Superiore Comando da Roma, si venne a sapere in via riservatissima che il nemico intendeva tentare di distruggere le aeronavi mediante speciali proiettili t:splòdenti per fucili. A frustare tale intento venne per conse.. guenza resa sempre più intensa la sorveg]ianza dell'hangar, diFitribuendo intorno a questo per un raggio di 500 m. una catena assai fitta di sentinelle alimentate da 5 posti di guardia, e provveduta di 4 posti di riconoscimento: A turno le truppe di fanteria del presidio concorsero ad eseguire questo special.<" f,el'VlglO.
Nel Cantiere inoltre si provvide, mediante opportuni oscuratori, a far sì che notte tempo l'hangar restasse sempre nel l
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~mio.
Igiene, pulizie, svaghi. - L'igiene del1a truppa venne cu~ata al massimo grado, e, ad onta di tutti i lavori faticosissimj, non si dovettero lamentare degenze troppe numerose negli ospedali. E ' cosa rimarchevole che malgrado il lungo periodo nel quale si dovettero fare lavori di forza, trasporto ad innalzamento di grandi pesi; e manovre abbastanza pericolose, non si ebhero mai militari feriti ed anche leggermente contusi. Il cantiere ebbe una speciale infermerja ed una buona farmacia alla quale attese con solerzia un graduato infermiere della R. M. . La visita medica e la cura degli infermi fu sempre affidata ai medici del v.icino ospedaletto someggiato. Oltre a qualche
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~peciale disinfezione intesa a -liberare le camerate e gli indu·rnenti della truppa dagli ·insetti così numerosi in queste località, durante la stagione estiva i soldati ebbero campo a prendere giornalmente i bagni in mare, che furono sempre sorvegliati. dall'ufficiale di guardia e da un battello ·armato dai ma:;:inai, e che costituirono per tutti una cura gradita ed efficace. Nel Can tiere furono costruiti attrezzi per la ginnastica, la ~e ra marinai e soldati si divertirono a pescare con lç1. sciabica con la fiocina e con le tese. Ai più umili lavori ed alla pulizia e disinfezione delle latrine attese un gruppo di 4 arahi giornalmente assoldatL Le 1ai rine vennero periodicamente trasportate. Nei pressi de1la mensa ufficiali venne ripristinato e rimesso in valor e un piccolo giardino che opportunamente irrigato permise la coltivaz;-ione degli ortaggi. Un nuovo giardino venne costruito dinanzi al padiglione ufficiali, abbellito da una gra:,,;iosa fontana zampillante. Fu trasformata in Skating una nautica vasca araba da irrigazione, e fu costruito finalmente un gioco di tenni s per gli ufficiali.
Rapporto riassuntivo sul funzionamento del Parco dirigibili di Tripoli. Secondo gli or<lini :r.icevuti <la S. E. il Governatore 1 un rapporto dettagliato relativo al funzionamento del parco dirigibili di Tripoli nel periodo sopra indicato è in corso di compilazione presso l 'attualc comando del parco sui dati di dettaglio che giorno per giorno vennero scritti. ne l giornale di guerra. Detto rapporto per quanto riguarda il periodo nel quale tenne il impremo comando S. E. il Generale Caneva verrà direttamente pre~entato all'Uffici ale di Stato Magg iore di quell'Ufficiale generale e per quanto riguarda l'ultimo periodo nel quale tenne il supremo comando S. E . il Generale Ragni verrà rimessa direttamente alla Segreteria del Governatore di Tripoli. Si è perciò che nel presente rapporto dovrò limitarmi a nna esposizione riassuntiva ·ael servizio in questione rimettendomi per il dettaglio al rapporto sopradetto che naturalmente verrà p ure rimesso alle Superiori compehmti Autorità di Roma.
Hangar e baraccamenti. - Dal 17 aprile fino all 'ottobre vennero completati e definitivamente ultimati i lavori di allnn-·
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garnento (2 nuove centine) e di ricoprimento con legname e lamiera dell'hangar di· Tripoli. Vennero completati e definitivamente ultimati i baraccamenti vari destinati ad alloggio degli ufficiali della truppa, per · Tnagazzini, depositi varii, officine, ecc. . Vennero compiuti altri numerosi lavori di rifinimento e <li adattamento di min.ore importanza.
Porto Bardia (Cirenaica).
Servizio dei Dirigibili. - Dal 17 aprile fino al termine della campagna di guerra in Tripolitania, dai dirigibili « P. 2 » ~ «P. 3» vennero eseguite n. 72 ascensioni. delle quali 42 su campi turco-arabi costituiti, con scopo offensivo e lancio di bombe. Carta topografica di dettaglio. - Con i dati .~pecificati al paragrafo precedente gli ufficiali: Capitano di corvetta, Denti di Pirajno Salvatore; 1° tenente di vascello, Valli Giulio; Tenente di vaseello, Ponzio Emanuele; Tenente di artiglieria, Scelzo Luigi; Sottotente di vm;;cello, Brivonesi Bruno :p rocedettero alla costruzione (disegno) di una carta topogra··
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fica di dettaglio alla scala di 1 a 40.000 di tutta la zona compresa fra Zavia e Sidi e Bennur sulla costa e fin verso Azizia ~;bea nell 'interno; segnandovi pure le varie specie di teneno e di deserto secondo i vari aspetti ~ei quali si" presentavano al minuzioso esame dall'alto. Fotografie. - Vennero eseguite oltre 200 fotografie di campi nemici, delle varie oasi e dei vari paesi, del terreno e varie. A cura del Comando del parco dirigibili vennero riunite .in collezione, ed una prima raccolta venne a suo tempo per mezzo del Corpo d'Occupazione in Libia inviata al Comando del Corpo di Stato Maggiore del Ministero ·della Guerra in Roma. Rilievi fotografici di strade. ~ I tenenti di vascello Valli e Ponzio che successivamente così valorosamente ed intelligentemente mi rimpiazzarono durante la mia assenza da Tripolj (perchè in missione a Bengasi ed in licenza in Italia) eseguiron0 un riuscitissimo rilievo fotografico del terreno e della strada fra Ain Zara. e Suani Beni Adem (tenente di vascello Valli) ;·e fra Ain Zara e Bir Tobras (tenente di vascello Ponzio). Anche in questi rilievi molto importanti vennero rimesse copie al Comando del Corpo di Occupazione in Tripolitania. /
Piano dell'oasi. di Zanzur. - Dell'oasi di· Zanzur verso b quale tendeva e si svolgeva l'opera delle nostre truppe, ven·nero eseguite numerosissime fotografie di dettaglio delle quali potè ricavarsi (a cura degli ufficiali del parco dirigibili) 1m precisissimo piano mostrante nei più minuti particolari il tracciato vario delle strade nell'oasi e la esatta posizione dC'i vari aggruppamenti di case ed edifici. Con ricognizioni a basse quote vennero fotografate le trinC;ee (determinandone pure la posizione) che il nemico veniva rnan mano costruendo interne e nei pressi dell'oasi per approntare difese contro la nostra avanzata. Rilievo e pianta di Azizia. - In tre ricognizioni compiute ~u Azizia (due dal comandante Denti e una dal tenente di vascello Ponzio) vennero rilevati gli schizzi a vista e bellissime fotografie (ten. di vascelfo Ponzio) tali da permettere il disegno <~el preciso piano di quella località sede del Comando generai<-> turco e dei maggiori magazzini.
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Ricognizioni più notevoli. - Fra le 42 ascensioni compiute dai dirigibili a scopo offensivo su campi turco-arabi. sono da rammentare . specialmente le tre oltre Azizia (delle quali una eseguita dal tenente di vascello Ponzio) e quella verso i Taruna oltre Sbea (tenente di vascello VallD. Combattimento di Zanzur (8 giugno 1912). - .A. questo combattimento in condizioni meteorologiche veramente sfavorevolissime prese parte un dirigibile. Per le condizioni del tempo a.nzidette esso dovette mantenersi sempre ad una quota non superiore ai 550 metri, navigando in mezzo a gruppi di nuvole che lo avvolgevano di continuo. Ciò nonostante egli potè compiere opera offensiva efficace lanciando bombe con esito pienamente positivo sulla numerosa cavalleria turca-araba che, appiedata e beri nascosta dietro le dune, faceva fuoco ininterrotto ed assai efficace sul fianco della nostra ala sinistra; rilevare esattamente le posizioni delle varie masse nemiche e con la f-Ua sola presenza sul campo di battaglia determinare la ritirata delle truppe turco-arabe sopraggiungenti dai lontani accampamenti, impedendo così che esse prendessero parte alla battaglia. (Questi importantissimi particolari vennero il giorno E. uccessivo al combattimento, unanimemente ed in maniera si..:. cura Tiferiti e confermati dagli informatori indigeni che affluivano al Comando del Corpo di Occupazione). Azione offensiva dei dirigibili. - Durante la campagna in Tripolitania vennero lanciati dai dirigibili oltre 200 bombe da alto esplosivo. Il loro funzionamento fu sempre sicuro e perfetto. L'efficacia loro modesta contro bersagli animati, resi radissimi dalla fuga precipitosa, come quelli formati dalle trupp~ turco-arabe dei vari accampamenti che vennero· bombardati; assai notevole invece contro aggruppamenti di case ed attenda~ menti riuniti. Servizio di scoperta, ricognizione e rilievo. - I dfrigibili durante questo anno di campagìla nel quale per la prima volta sj presentavano a così gravissima prova sulla loro effettiva ntilità e sulla praticità del loro impiego hanno, a mio avviso, 1 arg~rn~nte e ~umin~s~mente dimostrato di potere rendere i pjù pre_z~os1, esatti, prec1s1 dettagli servizi di scoperta, ricognizione f: rilievo.
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Vulnerabilità. dei dirigibili. - I dirig-ihili « P. 2 » e « P. 3 » per la loro cubatura in relazione alle missioni che dovettero compiere non potevano superare nelle loro navigazioni la quota <li 1200 a 1300' metri al massimo (conviene però rammentare che ]a maggior parte delle ricognizioni per più gran sicurezza del bro e nelle osservazioni venne eseguita a quota compresa fra i 900 e 1000 metri). Ora la pratica della campagna ha dimo-sttato che fino a 1400 metri di altezza ]a palla del fucile anchP non moderno giunge ad una velocità residua tale da permettere ìl nefto trapasso dell'involucro di un dirigfoile (a 1400 metri una pallottola di Mauser da 9 raggiunge il tubo d'alluminio del compensatore dei timoni verticali del dirigibile « P. 2 » pe1;fo· randolo nettamente, e perforando quindi l'involucro nella parte inferiore nella quale poi venne trovata deformata: a 1200 metri di quota due pallottole di Mauser raggiunsero la navic13,Jia del dirigibile « P. 2 » perforandola n.01'1.'amente conservan-do dopo ancora tanta :forza da poter perforare in due punti l'involucro). Complessivamente i due dirigibili << P. 2 » e « P. 3 ».riportarono oltre 100 fori di pallottole da fucile negli involucri ed una trentina nelle altre parti metalliche e nelle navicelle. / . Tiro dell'artiglieria contro i dirigibili. - I dirigibili << P 2 » e « P. 3 » nelle loro ricognizioni sugli accampamenti turco-arahi di Suani Beni Adem vennero spesso fatti segni a tiro di schrapnell con cannoni da montagna. Il tiro però fu sempre iniziato a mio avviso troppo tardi quando cioè il dirigibile trovavasi troppo vicino alla verticale passando per la posizione occupata dai cannoni, che gli tiravano contro, difatti il punto deg1i ~coppi degli schrapm~lls anche se esatti jn direzione rispetto al dirigibile riuscirono sempre assai distanti. Nella ricognizione del « P. 2 » sn Azizia il dirigibile venn0 fatto segno a tiro di artiglieria da earnpagna e da montagna, Il tiro iniziato intelligentemente quan<lo il dirigibile trovavasi ancora assai distante dalla verticale deJla posizione cfollt? artiglierie riuscì però Bempre inefficace e con punti di scoppio dei r r oiettili assai cfo:,tanti dal dirigibile che volevasi colpiTe. Servizio di rifornimento dell'idrogeno. - La produzionr. <lell 'idrogeno per il rifornimento dei dirigibili coi carri generatori di dotazione del cantiere ha sempre proceduto nel modo
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più regolare e perfetto e di ciò va tributata lode speciale al sottotenente del Genio signor Menenti che con zelo esemplare e vera competenza curò sempre tale servizi.o.
Servizi varii e lavori dell'officina. - Non ebbe mai a lamentarsi benchè menomo incidente nei molteplici e svariati ::;,•rvizi pel cqmplesso funzionamento del parco. Nella piccola officina modello faoente par te del parco dirigi.bili venne eseguita ogni specie di delicate riparazioni meccaniche pei dirigibili non solo, ma anche per macchinari e materiali appartenenti ac1 altri reparti del corpo di occupazione. Di così hrillan · te risultato va data piena ed esclusiva lode al tenente di vascello Ponzio che con instancabile attività e speciale competenza disimpegnò· le funzioni di aiutante maggiore del parco diri.~ ibili e di direttore dei lavori dell 'officina. Allego alcune fotografie del dirigibile per dare un 'idea del lavoro ,f otografico che è stato eseguito. La collezione completa delh~ fotografie eseguite e dei rilievi stradali come pure nn lucido della carta topografica disegnata dagli ufficiali del par eo dirigibili durante il periodo di cai.npagna <lel qna1e tratto, potranno essere r ichiesti come innam~i detto al Comando del parco dirigibili in 'rripoli. Conclusione. - Se durante il tempo che ebbi l 'onore di comandare il parco dei dirigibili in Tripoli, in guerra, non ebbe a verificarsi mai il benehè minimo incidente ciò deve assoluta-mente attribuirsi all'opera veramente eccezionale ed ammirevole sempre compiuta senza mai un solo istante di stanchezza dagli Ufficiali che ebbi sotto i 1niei ordini i nomi dei quali èi mio e8atto dovere quì rammentare: l° rrenente di Vascello Valli Giulio 'Tenente di Vascello Ponzio Emanu(~le Sottotenente di Vascello Brivonesi Bruno '11 enente di Artiglieria Scelzo Luigi Tenente del Genio Biffi ~rullio Sottotenente del Genio Valle Giuseppe Sottotenente del G<mio l\tienenti Domenico Sottotenente del Genio Senr,a,dena.ri Raffaele. Speciale menzione debbo fare per i piloti Valli, Ponzio~ Brivon<-'8i e Scelzo che nelle ascensioni dagli incerti ritorni, le più varie e le più gravi dettero sempre meravigliosa prova rli
160 esemplare sangue freddo, di indomita energia di intelligente perspicacia e di ogni, miglior,e e __più vera qualità militare. Il Valii ed il Ponzio, come ho già detto successivamente mi rim-· ì}~azzarono nell'indipendente comando del parco di~igibih du-· 1ante le mie temporanee assenze· ed ebbero così campo di dare larga prova di gTande intelligente iniziativa e di rara iritra.:. prendente arditezza. Questa prima prova in guerra delle nuovissirne armi del· l'aria come è ben risaputo sia pei mezzi dei quali si disponeva, sia per · circostonze varie~ dovette esplicarsi in ·mezzo ~ difficoltà gravi d'ogni genere che non credo ne voglio quì spe· · I . . .cificare trattandosi di un servizio al quale ha concorso in parte l'opera mia personale; ma non posso tacere tutto il mio sentimento di ammirazione di questi giovani ufficiali che nel sacriticio di ogni ora, continuo ed instancabile, noncuranti di ogni 111aggiore pericolo, mirabilmente seri.i e modesti seppero dare pel trionfo dell'opera tesori di ·energia e di vita. Rammenterò pure quì il tenente di Vascello Castrucci(i Castracane degli Antelminelli che tutta Ja prima parte dell.a campagna mi fu compagno-prezioso in ogni lavoro. ed in ogni. ascensione dando indubbie prove di mirabile coraggio e <li esern plare sangue freddo. Prese parte alla prima ricognizion~ ~u Azizia e al bombardamento di quel paese e degli annes$i ~~ccampamenti dando in quella difficile circostanza speciah" prova di freddezza, energia e coraggio. Il tf\nente del Genio Biffi prese paTte a molte ascensiònì come uffir-iale di bordo prima e come ufficiale meccanico dop<> dando in circostanze varie e diffic.ili prova di bel coraggio \' di speciale serenità. Gli uomini che ho rammentato con animo commosso ·in que~to mio rapporto, .furono per me, non degli inferiori ai quali si debbono dare degli ordini, ma dei compagni mirabilmente jntelligenti e pronti in ogni istante per il succes:qo d01 lavoro comune, dell'intrapresa nuoviRsima per la maggior gloria d'Italia nel nome del Re. Il Capitano di Corvetta F.to: S. Denti Pirajno
AJJegati 8 fogli con fotografie Roma, 24 ottobre J 912
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Riassunto del comportamento dei dirigibili. Durante la campagna di Libia i due Dirìgibili militari P. 2 .e P. 3 hanno eseguito N. 127 ascensioni complessivamente, avendone compiute N. 71 il P. 2 e N. 56 ·il P . 3. Nei primi tempi essi uscirono contemporaneamente; in seguito ordinariamente si alternavano nell'eseguire le ricogni.,r,ioni ordinate dal Com3indo; la differenza fra il numero d1 ascensioni eseguite dal P. 2 e quelle eseguite dal P. 3 è dovuta al fatto che questa ultima aeronave fu costretta ad una lunga jnazione durante il mese di luglio e metà del mese di agosto, 11ell 'attesa di un nuovo involucro che si stava per essa pre-parando a Roma. Durante questo periodo di tempo, per l 'inquinamen to avvenuto nel suo gas, e per le alte temperature dell'atmosfera che contribuivano a diminuire la forza ascendonale delle aeronavi, il P. 3 non sarebbe stato in condizioni <li poter compiere ricognizioni ad alta quota, ed avrebbe richiesto un lavaggio abbondante ·e molto dispendioso per poter venire utilmente impiegato. Il P. 2 e il P. 3 prima di venire ·inviati a Tripoli, avevano prestato un lungo servizio in Italia rispettivamente nei Cantieri di Campalto-e di Boscomantico, partecipando alle grandi manovre terrestri svoltesi nell'estate del 1911 a: Casale 1'1onferrato, e venendo. poi inviate,_- pure in seguito alla· guerra ·con la ~Curchia, a Brindisi, per un eventuale -servizio di esplorazionP nel basso Adriatico. I <lue Dirigibili avevano così compiuto· in Italia N. 1:14 ascensioni complessivamente, e cioè N. 97 il P. 2 e N. 37 il P. ~Date queste condizioni di fatto, pur essendo in perfetto ordine ie varie parti delle due aeronavi, era opinione generale <'.he esse avrebbero potuto rimanere ancora in ar:inamento per un ·1:i.reve periodo di tempo specialrr1ente per riguardo all'unico motore, il quale in entrambi i. Dirigibili aveva un considerevole numero di ore di moto. · La Campagna cori1piuta dai Dirigibili a Tripoli è stata in-. vece di una durata veramente eccezionale ed ha richiesto ad entrambe le ae'ronavi una eccezionale attività.. Un fatto particolarmente degno di nota è che, mentre assai di :frequente capitava in Italia di dover atterrare lontano dal Cantiere per avarie non riparabili in navigazione, specie ri-· guardanti le eliche e gli ingranaggi del ventilatore del radia.-
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tor1..: . 1.ma ~ola volta a Tripoli un Dirigibile, il P. 2, ha avuto una ~o ~t; di motore ed è dovuto atterrare in prossimità della li11t:a <li dife~a, ed al <li fuori di e si:;a . Questo fatto va attribuito, più che ad una for tunata combinazione, a11a modifica apportata prima della partenza da Brin(U :,,i ai t irantini e alle levette del coman do del cambio del pas~o <ieJ.le eliche ed alla semplificazione apportata alla scatola degli rngranaggi dei ventila.tori, allorquando, dopo alcune a$censioni eseguite a Tripoli, si è tolto da. posto il ventilatore del ballo-· 11et, divenuto superfluo con il dispositivo del foro di prua, e ~i ~,ono ]asciati. n ella ~catola suddetta i soli ingranaggi necessari per la 1nessa jn moto e per la trasmissione del movimento a l Yentilator e del radiatore. IDsaminiamo partitamente le Yarie parti dP-lle due aeronavi.
Involucri. - Gli involucri :;ono stat e le par ti dei due Dirigibili più duramente provate durante la Campag·na di Tripoli. E ssi erano già abbastanza vecchi alla partenza da Brindisi~ P si trovavano distesi in hangar la sera del 16 dicembre, quando an violento uragano abbattè i due hangars tipo Bosco montati sulla spiaggia di Ammangi. Le centine crollate dell 'hangar sotto il qmile i due involucri erano stati distesi li lacerarono in due punti, ed il violento piovasco che a ccompagnò il colpo di vento li bagnò completamente. Appena fu possibile, gli involucri furono spediti a Roma ,3 gennaio 1912), dove vennero ri parati e verificati. Rispediti il 2 gennaio. a Tripoli, esf;i vennero gonfiati di idrogeno il 2 marzo, e iniziar ono le ascensioni il 5 marzo. Fin dalle prime ricognizioni esegui.te sul nemico, i due invol ucri vennero forati in più punti da pallottole di fucile. Soltanto poche volte gli aeronauti poterono accorgersi durante la r1avigazione, della. P,Sistenza di questi fori, o riuscendo a vedere il p iccolo strappo all'involucro (se il proiettile era entrato dalla gualdrappa), o constatando una diminuzione di pressione in un comparti mento, o notando una tendenza dell'aeronave a<l 1mpennarsi, in seguito al vuotamento di uno degli scompartirnenti estremi. A questo proposito giova ricordare la ascensione <lel 19 1:Jarzo 1912 nella quale appunto il didgibile P . 2, durante nn l>ombardamento, <'bhe il suo involucro fo rato da numerosi colpi di fucile, quasi tutti nei compartimenti n. 1 e 2. Due dell e pal-
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Jottole che colpirono l 'a eronave perforarono prima un tubo di acciaio ed il carter di alluminio della molla dei piani verticali
Tempio di Apollo (Cirenaica).
e proseguirono quindi rotolando e producendo proprio sulla -estrema poppa due larghi strappi in forma di 7. In queste con-dizioni i compartimenti di poppa si vuotarono notevolment~, ed
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1l dirigibile cominciò ad impennarsi. Si co.rre::;:::;e l 'a:ssetto Jel1'aeronave rnano,Ta11Jo i timoni di profondità, ma ben presto, <:on tutti i timoni alla banda a scenden-~, il dirigibile conservava un i1òtevole impennamento. Nell'atterraggio, non appena si mif-(ero le e-Jiche .a passo O, cessato l'effetto dei pjani orizzontali, 11 dirigibile si impennò talmente, che prima della navicella toccarono terra i piani verticali, che ebbero contorta la loro parte jnferiore. Sicuramente l'aeronave avrebbe dovuto atterrare in campagna qualora la navigazione avesse dovuto seguitare ancora per qualche tempo. , Si ·ritiene che per evitare il ripetersi di questo inconveniente che potrebbe pure v_e rificarsi in tempo di pace per una perdita ad nna valvola di un compartimento estremo, si potrebbe munire l 'iY,1.volucro di valvole capaci di mettere in counrnicazione fra di loro i vari scornpartjmenti qualora gli aero-· nauti lo ri.teneS8(~ro opportuno . .In tal guisa si potrebbe ogni tanto rnanldare una ceTto quantità di gas nello scompartiment0 ove esiste la fuga, facendo in niodo che non vari sem;ibilrnenb I 'assetto longitudinale dell'aeronave. Questo dispositivo riuscirebhe inoltre aP.sai comodo nella manovra ordinaria di rifornimento deli 'aeronave, p<~r la quale 1ùanov.ra occorrerebbe abbassare una sola manica di rifornì; mento, e non sarebbe più necessaria un 'ac'eurata sorveglianza d elle pressioni dei vari scon1partirnenti. · Ogni volta che un dirigibile rientrava in hangar, v~niva :~ottopm;to ad una minuziosa verifica per la ricerca di fori sul}'involucr o. Non sempre però durante qn~sta vi~ita tutti i fori Yenivan o rintracciati. ed otturati; talvolta la piccolezza di al-c:uni fori, I 'ubicazione loro in.punti diffieilmente raggiungibili. i ace:vano ::.-;ì che essi restassero aperti due · ò tre giorni. Si riu~-e:i.va finalmente a scoprirli dopo che alcune ::;enRibili <lifferen?:e lH~lle pesate O nelle dem,in1etrie dei vari scompartimenti riveìa.vano la esistenza. E, ::.-;e i fori nell'involucro esternp producevano ~oltanto una. fuga <li gas~ hen più dannm:;i riuscivano i fori nel l:rnllorwt ~uperior e, il quale <l 'altrondc> era la parte più cliffie.ilrnente visHabile di tutto l 'i nvoluc.ro. P er effetto <li questi n1timi fori ~pecialm.ente le dnP a<->ronavi vi<h~ro rnan mano <lirninuirn la foro pe:--ata, fino al punto eh<> si ritenne <·onYrnient<:. e~0gnire nlenn i ·1avaggi a] ga:-- <lE•i c.ompartirnenti più inquinati , rh0 erano (J1lf 1Ji J)O})pÌPri. .
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Si eseguirono lavaggi al P. 2 nei giorni 30 e 31 maggio:, ed al P. 3 nei giorni 9 e 10 giugno 1912. Quasi contemporaneamente si cercò di alleggerire al nias-· $'Ì.mo grado le aeronavi, sbarcando dalle navicelle tutto quanto potè ritenersi non assolutamente indisptnsabile. Si tolsero allora da posto: Kg. 31 Venti]atore con asta a sostegno . » 5 Una gabbia per sacchetti Una valvola d'aria, il megafono e il· verricello dei sacchetti moderatori » 13 » 10 Pié d'oca e cavi vari In totale si alleggerirono le navicelle di 59 kg. che aggiunti ai 75 guadagnati fin dall'inizio della campagna coll'abolizione ldell'ancora principale, del cavo d'ancora e del suo verricello danno un totale di. 134 kg. di alleggerimento delle navicelle. In queste condizioni i dlie dirigibili rimasero armati ent.cambì fino al 29 giugno, giorno in cui si iniziò lo sgonfi.amento del P; 2. Detta aeronave, dopo verifica delle varie parti, venne rimontata· e rigonfiata il 2 luglio, con un involucro nuovo sp<~dito da Roma, costruito con tutta stoffa alluminata. In questo nuovo involucro fu tenuta per costruzione alquanto scarsa . la stoffa · del ballonet inferiore, che a pallone pieno n:on riusciva ad adagiarsi sulla gualdrappa .e sulle tan~;entì esterne, venendo in tensione in modo che si ritenne dapprima pericoloso: Per questa ragione, nelle prime ascensioni eseguite si ebbe cuTa di tenere assai bassa la pres~ione per non cimentare le cuciture del ballonet. In seguito però, forse pe1· m1a sopraggiunta distensione della stoffa, tale incon-,reniente andò man mano diminuendo, in modo che non si badò più ad 1:~eguire salite lente e a mantenere la pressione al limite appena sufficìente per la navigazione. Sarebbe però preferibile che in una nuova costruzione non si ripetesse la soppl"essione di uno ~ferzo di ballonet, anche tenuto conto che tale guadagno di p~so nell'involucro è largamente còmpensato dalla diminuita cubatura del dirigibile, al quale vengono a mancare due fusi lnnghi quanto tutto il pallone, che corrono lateralmente ad esso, al disopra dei travetti, e ché rappresentano appunto lo spazi~ d1e il ballonet superiore, troppo corto, non riesc<~ ad occupare. Il vecchio involucro del P. 2 fu spedito a Roma, <love il Laboratorio Costruzioni Aeronautiche provvide al cambio · dj' al1
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euni fusi superiori più avariati, acciocchè, questo involucro potesse essere rispedito a 'I1ripoli e montato sul dirigibile P. 3. Il dirigibile P. 3 infatti fu sgonfiato il 20 agosto ed anch'esso accuratamente verificato in ogni parte, e rigonfiato con l 'involucro riparato del P. 2 il 2 settembre. Il vecchio involucro del P. 3 fuinviato a Roma e non tornò più al cantiere di Tripoli. Il nuovo involucro del P. 2 e quello riparato messo in opera ~ul P. 3 sono stati anch'essi forati da alcuni colpi di fucile, ma questi fori sono stati quasi sempre isolati, in maniera che più facilmente si sono potuti rintracciare ed otturare i fori di entrata e di uscita e di passaggio attraverso il ballonet; ta]chè questi involucri possono dirsi tuttora i:µ buone condizioni. Tr.ave - Chiglia - Piani. - In seguito alla caduta degli hangars Bosco rimasero danneggiate le parti metalliche del di.rjgibile P. 3, il quale ebbe spezzati alcuni travetti ed alcuni puntoni, e danneggiati alcuni elementi di chiglia, ed alcuni dei piani di governo. Tutti questi elementi furono spediti a Roma e riparati a cura del Battaglione. Il trave, la chiglia ed i piani del P. 2 non riportarono avarie notevoli. Durante le ascensioni eseguite sul nemico, le due aeronavi Nennero ripetutamente colpite nelle loro parti metalliche. Rimasero perforati alcuni tubi dei travetti, fu pure perforato il carter della molla dei piani verticali, fu ammaccato uno dei quattro tubi di centramento di sinistra del carter stesso. Di nessuna di queste avarie gli aeronauti poterono accorgersi in navigazione, soltanto alcune di esse si scoprirono in. hangar al ritorno della ricognizione; le altre si rivelarono nei due gonfia-menti dei dirigibili. Durante il primo sgonfiamento del P. 2 si spezzò il puntone n. 16 in un punto dove i tubi di acciaio erano quasi completamente corrosi. E' da notare che la parte di prua e dj poppa del trave di questa aeronave (quelJa in cui gli elementi sono tuttora di 3 metri) è ormai alquanto vecchia, essendo stata costruita nella primavera del 1910. Sarebbe altresì utile una rettifica ai piani ed alla intelaiatura dei piani dello stesso dirigibile P. 2, il quale, nell 'atter·raggio già ricordato dopo l'ascensione del 19 marzo, ha avuto i piani verticali contorti. In seguito a questa avaria è rimasta inclinata a dritta tutta I 'intelaiatura dei piani, talchè in questo dirigibile il governo dei timoni verticali, specie se fatto con an-
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o·oli notevoli, di barra, disturba sensibilmente l'assetto longitu. dinale, e per conseguenza il governo 1n quota. o
Navicella - Gruppo propulsione. - In seguito ai numerosi trasporti che esse hanno subìto, in conseguenza di alcuni inevitabili urti ricevuti durante alcune manovre <li entrata e di uscita in hangar con forte vento di fianco, le navicelle dei due dirigibili non sono più in ottimo stato, specie per quanto ri()·uarda la tenuta sta~na del loro fasciame. Essendo invece la l:"J .._, galleggiabilità della navicella una condjzione necessaria per un dirigibile destinato ad operare sul mare od in prossimità del mare, si riterrebbe conveniente, qualora ::;i volessero ancora tenere in servizio il P. 2 e il P. 3, di provvedere al cambio della .navicella, cambio che d'altronde importa ben piccola spesa P assai breve lavoro. A questo proposito giova ricordare che nell 'ascensi011e di Zuara, del 12 aprile, l 'inconveniei1te verificatosi nel P. ~1 del1'invasione dell'acqua nella navicella, :se fu dovuto in ultimo alle ondate che sormontarono il bordo, avvenne all'inizio per l 'ìngres~o dell'acqua attraverso i comenti non stagni del fasciame della navicella, che si era pur cercato di rendere im·· permeabile con una verniciatura di para prima della partenza. Durante il periodo della guerra, internamente alla navicella si sistemarono alcune corazzette di lamierino di accia.io, situate in maniera da proteggere il serbatoio della benzina, il serbatoio dell'olio, ed il radiatore. Si portò sempre a bordo una latta di acqua di riserva, in più di quella già sistemata in navicella, e si provvide alla mandata della benzina al carburatore direttamente da due latte poste sul bordo, per il caso in cui fosse stato forato il serbatoio della benzina. Sempre nella eventualità di fori ai serbatoi si portarono in navicella nnrnerosi tappi di legno di varie dimensioni. Il P. 2 fu due volte colpito nella navicella; una pallottola di fucile attraversò il fasciarne della parte poppiera, proseguendo poi e forando l'involucro; una seconda pallottola di Martini attraversò il fasciame ed una ordinata verso il centTo a dritta e sfondò il serbatoio dell 'aequa producendovi un largc. i:;quarcio lungo circa 10 cm:, attraversando tutto lo speR~ore del] ;a<>qua (45 cm. circa) ed arrestandosi contro la parete superior'e dei serbatoio stesso, ove produsse una forte ammacca.tura. Le dimen::::ioni e Ja forma sfrangiata dello f.iquarcio dimostrano quanto sm·c1hhe stato <iiffic'ile otturare in navigazione un foro rn·o<1otto ai serbatoi da qualche proiettile.
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J motori funzionarono egregiamente per tutta la durata della ca'mpagna, benchè, specie negli ultimi tempi, dessero delle evidenti prove di vecchiaia. Questi motori, che pur esseildò - Ottimi; non sono certamente semplici, avendo i cilindri avvitati alla camera superi.ore por-'tante le sedi delle valvole, avendo le camicie per l'acqua di circolazione riportate, e avendo completamente esterna e munita di numerosissimi raccordi la circolazione dell'acqua, hanno avuto delle perdite dalla avvitatura del cilindro alla .camera ~uperiore, ed in vari punti delle camicie di rame e dei tubi e <lei raccordi della circolazione. Una avaria molto frequente ,fu quella della rottura delle molle delle valvole di scarjco; si ruppero in totale 12 di queste molle fra i due dirigibili,, mentre si. ruppe una sola molla delle valvole di ammissione. Si trovarono pure sovente rotte le chiavette delle molle, ma ordinariamente questa: avaria non causa alcun inconveniente perchè la chiavetta rotta restava al suo posto e funzionava ugualmente. Una volta il P. 2 ed una volta il P . 3 ebbero rotta una valvola di scarico. L 'avaria poteva produrre serie conseguenze alla prima aeronave, perchè la rottura della valvola si produsse quasi contemporaneamente alla ·rottura di una molla ·di un 'altra valvola di scarico, e per conseguenza il motore .si tro. vò a perdere improvvisamente quasi metà della sua potenza e si arrestò. Dopo qualche tentativo infruttuoso si riuscì a rimettere in moto e ad allontanarsi a passo 2 dalle posizioni nemi che, sopra le quali era venuta l'avaria. · I gruppi propulsori non èbbero mai avarie gravi e tali da dover interrompere una navigazione. Nelle verifiche che accuratamente si eseguirono al ritorno da ogni ascensione, si dovettero cambiare alcuni cuscinetti di centramento e di spinta per il cambio del passo delle eliche, ed i · cuscinetti di centra-ment o dei due ingranaggi del carter principale inferiore che lavorano a balzo. · Si trovarono· ·6 volte troncati a metà pi;mto in cui ia· loro sezione è piccolissima, gli spinotti cilindrici delle eliche, forati al loro centro nel senso normale al loro asse per costituìre i] cardano. Si ritiene che · tale avaria sia dovuta· dall'influenza delle vibrazioni che, r~ndèndo fragile il metallo, lo spezzano nel punto di minor sezione, a~che quando, come n.el caso degli ::tJ:,inotti, detto metallo non è soggetto ad alcun sforzo. .
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Il P. 3 ha poi proceduto al cambio degli ingranaggi del cai·ter principale inferiore, i quali presentava·no una eccessiva usura nei loro denti. Il P. 2 ha trovato rotto l'attacco di una delle pale al cardano del mozzo. Tale attacco rotto venne sostituito con uno tolto ad una pala di una serie di ricambio. Per ragioni che sarebbe difficile ·definire~ la velocità delle due aeronavi è notevo]rne~te diminuita, e più sensibilmente del P. 3. In conclusione questi piccoli dirigibili, durante le precedenti ca.mp_::J.gne in Italia e ·durante questa campagna in Tripoli; nella quale furono provati così duramente come di rado potrebbe esserlo un dirigibile, per le alte quote costantemente rag·giunte, pe.r le freqùenti e spesso notevolmente lunghe navjgazioni, per la presenza sottò di essi di un nemico che per quanto inesperto riusciva ugualmente a colpirli, per la inclemenza del. le condizioni atmosferiche per le quali si trovarono a dover spei-:so lottare con venti di notevole inten.sità e si trovarono a nuvigare in shati d'aria che raggiunsero la temperatura di 40°, per le difficoltà che spesso incontrarono nella manovra di. uscita e di entrata in hangar, dimostrarono' sempre di poss0dere delle ·qualità di governo, di docilità e di manovra veramente eccezionali. Si può affermare senza tema di esagerare che questo tipo di aeronave è forse l'unico che riunisce in ·sè i requisiti necessari all'ottimo governo di navigazione e quelli indispensabili alla riuscita di qualunque manovra di atterraggio, di ancoramento in campagna e di facile trasporto anche con limitatissimo num<~ro di persone, e sarebbe veramente da augurarsi che nei tipi futuri di aeronavi più potenti, nessuna di queste qualità venisse diminuita, per soddisfare a nuovi bisogni.
Relazioni sul servizio meteorologico - aerologico e fotografico. Meteorologia. - Il 1° gennaio 1912 fu iniziato al Cantiere aeronautico il servizio meteorologico, nell'intendimento che esso potesse rendersi utile non solo all'aeronautica, ma anche allo studio della reg10ne. · ·
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Le osservazioni che furono redatte ininterrottamente per tutto l'anno, comprendevano la pressione barometrica, la températura, lo stato del cielo e del mare, ]a direzione e forza del vento al suolo, essendo compilate a parte, dal 5 marzo in poi1 le osservazioni aerologiche di alta atmosfera a mezzo di palloni piloti. Le pressioni erano assunte da un barometro a mercurio col quale furono poi regolati due b'a rografi ,settimanali e tlitti gli strumenti analoghi delle navicelle. Del complesso delle osservazioni, riunite in libretti stampati sono state compilate varie copie, una delle quali destinata u rimanere a Tripoli, le altre due da trasmettere agli uffici interessati d'Italia. Nei libretti" stessi sono prese delle note sull'andamento de· gli indizi meteorologici durante gli uragani autunnali che non presentano carattei·i singolari e sembrano apparentemente ri!,elli alla ordinaria simiologia: del Mediterraneo. E' natutale che questa regione che si trova nella linea di quasi contatto tra un mare e un deserto sia singolarmente ventosa ed abbia un'atmosfera molto turbolenta; ciò che non favorisce un continuato e sicuro servizio aeronautico. Durante i mesi invernali dicembre 1911 novembre dicembre 1912, si ebbero dei violentisshni uragani, quasi improvvisi qualche volta preceduti da una giornata calma e piovosa. Gli uragani, provenienti dal terzo e quarto quadrante giungevano sulla spiaggia del Cantiere con una eccezionale forza~ Tecandovi danni. L'interno dell'oasi ne era pr.ovvidenzialmente riparato dalla vegetazione arborea e dai muri appositamente (ostruiti. Gli uragani più violenti erano preceduti generalmente da nn abbassamento di barometro sensibile, e l'inizio delle raffiche corrispondeva al minimo della curva, continuando esse anche durante la 8alita ;:;uccessiva e a barometro normale per tre o cinque · giorni. Il vento era più· forte durante il primo giorno, diminuiva <li intensità durante i piovaschi, rinforzava quando girava a trnn10ntana diminuiva quando girava a libeccio. Dopo vari giorni di uragano H vento spirava moderata1:ìent<:~ da S. "\V. 1n' notevole cJrn anche durante l'intenso imperversare di uragano la curva barometrica risentiva sensibihnente le oscil· Jn,zioni diurne del massimo alle 10 e minimo alle 16.
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Gli uragani più violenti notati durante il periodo della
campagna aeronautica furon o quelli del 16 dicembre 1911 che abbattè i due liangars quasi completamente costruiti, quelli del , 17 e 27 aprile 21 novembre 3 dicembre 1912. Le giornate di (}hibli furono rare : il 1" aprile in cui spirò per poche ore e fece elevare la temperatura da 16 a :-12 gradi ail ' ombra: il 13 aprile in cui si raggiunsero i 40 gradi, il 24 e i1 27 aprile. L'intensità del vento era variabile da 10 a. lG m. al ~nolo. Il Ghibli era prece<lulo da un denso nembo rossastro verso S. L'a:::petto dell'atmosfera en1 nebbioso a causa del la quant ità di sablJia :;ollevata: non lta rnai (lurato più di 5 o 6 on~: s pc::::so :-,eguito da pioggia; appena ces::;ata, Ia tempe r a.tura sc<-rn<lova rapidamente: il barometro non s ul>iva s<~nsihili varia½ioni '. l'afa era :;offocante, ::;peci e per la i rradiai ione della ::-:ahhin ehe nuoceva sopratutto agli occhi. X t>l m ese di 111aggio ;:;i_ebbe quaJche violenta raffica isolata. Dal sols tiz io di giugno in poi si ebbero qna::;i norninl11H'nfo le g-iornafo es tive, col rf~go lnre semnhio <folle h rez;;,e : nr.lln notte da K, al rnattino da S. l~. dalle .1.0 in poi da N. }~. eon qualch(.:. (;<·eezione di saltuarie eorrenti da N . .F~. Que:-:;to r<~girne durò fin qua::;i all 'e<11.1ìnozio di autunno, in n,i il <' if'lo <'0111in<'.ÌÒ nd essere nuvoloso, ìl tempo umido j ven ti lcll'narono ::.:a ltua.riarn enh~ dal tenrn q11acl1·ante eon qunichP giorunta da a lin~ d irezioni. Le J)iogg-if~ cominciarono in ottobre; s i <'hlwi-o ahhon<lan1issi ll lP in n<)\w11 1h1·e1 più nne in di<·ernhre, accompagnando il pci-iodo degli uragan i. Verso la rneti'l del rn ese c1 i dic('lllhrC> si notò mrn. ecee,çionaJe alte½:.m. barometrica (780) in tntta la J\•gione; rompreso .?:narf:l dove ragg i unsP 7R2 e Oarian, n <' ll i, dopo I 'orcupazione mi litare fn niandnto dal cantiere aeronantico un barometro, affin<·.hè a eura del le ~ta7,ioni R. rr. gli venissero eonrnnicafo p;iornal rnentf' le o~~erva7,io:ni rn eh1 orologirlw. Qtw;:;te singo]ari condi7..ioni non lffovorai·ono mw notevole n 'a½ione; ma furono trasrn ef:.sc all 'nffieio n1Pt. <'<'nt. di Rornn. R' notevole il fotto che le r.aratteri~tir.]1r. del ternpo circa la nebulosità e l<-' precipitazioni aveYano una consicforevo1e varia;;,ione arwhc a pice.ole distanze verso l'interno. Le OSi-Prvazioni di A1/,i;;,ia, di~tante non più <li GO km. da ll a eosta· e parimenti solkr.itate dal 1° Cantiere eran o nokvoli rli · ;-;rwcordo con quellr rl P-lla costa :::tc,ssn. T violenti venti al s·nolo
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orano grandemente attutiti. dall'attito terreno e le pioggie provenienti da W. e N. W .. si scaricavano per Ja maggior parte sulla regione litoranea. Invece al Garian si avevano delle pioggie torrenziali forse causate da altri movimenti atmosferici. Lo stato del mare subiva naturalmente gli effetti dei venti esterni. Durante le mareggiate da maestrale il livello si alzava di circa 50 centimetri, invadendo buona parte della spiaggia del cantiere.Nell'interno del porto provocava enormi danni che altri avranno riferito. L'andamento delle temperature si eseguì durante la campagna, _sia colle· osservazioni orarie sia con le striscie termografiche, le quali venivano settimanalmente al Com. del Corpo d'Occupazione. Nelle giornate delle varie stagioni l'andamento ·presentava un minimo alle 5 ed un massimo alle 14. Le variazioni giornaliere raggiunsero talvolta perfino i 20 gradi. ' In qualche ascensione aeronautica in piena estate si eseguì e si fecero delle osservazioni di temperatura a qualche alte.zza dal :::;uolo. Si v~ii fìLù che le correnti meridionali del mattino erano più calde fra i 100 e i 500 m. che al suolo. Ciò nuoceva grandeniente alla statica dei palloni e sopratutto ai motori, la cui acqua· di circolazione raggiungeva rapidamente e oltrepassava gli 80 gradi. Durante la marcia dei dirigibili in questa zona le dette correnti calde erano estremamente fastidiose agli occhi specie alle mucose del naso, delle ' labbra e della gola che 11-e erano improvvisamente disseccate ; e più di una volta hanno costretto l'interruzione dell'ascensione. Aerologia. - Durante la campagna si sono raccolti i dati aerologici per mezzo dei palloni piloti, per servire come norma nelle ascensioni, e che si effettuavano tutti i giorni, più volte al giorno a scopo di studio. . I lavori eseguiti furono dal marzo a tutto dicembre 1912, oltre 1250. A questo servizio erano destinatj, come a quello meteorologico, due soldati intelligenti, che ben presto avevano imparato a fare tutta l'operazione da loro, sì che lo scandaglio aerologico era per il cant.iere nna operazione delle più comuni e di più facile esecuzione.
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Di ogni lancjo veniva regolarmente redatto il diagramma e ]a tabella relativa che accompagnava l'ascensione ed era col-
lazionata in appositi registri stampati. Gli scandagli si spingevano ordinariamente fino a 2000 m. qualche volta molto di più quando il regime dei venti destava · particolare interesse, o in combinazione con i lanci internazionali stabiliti. Nel caso di forti correnti elevate si eseguivano prima di partire vari lanci a qualche intervallo uno dall'altro per accerta:rsi se dette correnti tendevano a salire od a scendere, ciò ehe era molto interessante conoscere prima di affrontare una navigazione di qualche durata, per stabilire l'itinerario delle ricognizioni circolari relativamente alle quote da raggiungere, i luoghi da visitare e le ben note insidie del nemico sottostante. La raccolta completa. degli scandagli. aerologi.ci effettuati, che costituisce un dato fin quì raro per una località è stata inviata all'ufficio aerologico centrale di Vigna di Valle .. Fotografia. - Il servizio fotografico del cantiere aeronautico fu espletato da personale militare del Cantiere stesso. 11 rnateriale ·occorrente era comprato in piazza o fatto venire dal1'Italia. · Gli apparecchi adoperati in massima furono due macchine 18X18 a lastre con obbiettivo Goerz e dettero buoni risultati fino ad altezze non eccessive.· La limpidità dell'atmosfera .favoriva l'impressione fotografica, però ad altezze superiori ad 800 m. non si avevano dej risultati ottimi dal punto di vista artistico, ma sufficienti pet ritrarre quei dettagli della configura~ione orizzontale del terreno che potevano servire alle informazioni. Dovendo ritrarre dei dettagli si adoperavano apparecchi 1·eleobhiettivi 9Xl3 e 13X18, il secondo dei quali specialmente f->i dimostrò ottimo specie per il suo considerevole campo come ~j Yede dalle fotografie 47-48-50 dell'Album Rosso in cui ~i .redono chiaramente gli sviluppi e i profili delle trincee turche di Elmaia e la 72 che raffigura il quartiere Generale del Campo Turco di Suani Beni Adem. Tutte le fotografie di Zanzur dal 13 in poi sono servjte per eornporre ùn rilievo topografico dell'intera oasi. Gli apparecc}1i ordinari furono operati con circa 3 centimerri di tendina alla massima velocità e con mezzo diaframma nelle giornate serene.
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I migliori risultati fotografici .si ebbero dopo la cessazione delle ostilità potendo navigare a bassa quota sul terreno come si può vedere dalle fotografie dal 90 in poi dell'Album Rosso; ma a questo contribuì anche una -maggiore pratica presa nel1~uso degli apparecchi. Fu effettuato qualche studio. sulla fotografia del fondo del mare, inerente alla scoperta di sbarramenti sub-acquei. La limpidità singolare del mare sulla costa di Tripoli permetteva di ritrarre sulla lastra le: macchie di alghe anche a pro·. fondità di 8 o 10 m. ossia nel sorgitore delle navi mercantili..
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La spiaggia di Gialiago (Cirenaica)..
Col teleobbiettivo 9X12 si potè fotografare una botte delle dimensioni di una mina da sbarramento ancorata tre metri sotto il livello dell'acqua, ma questo particolare studio risente molto della inclinazione dei raggi solari ed è perciò degno di un 'accurato procedimento. Le fotografie dell'Album Verde prese quasi tutte da 100 fl 200 m. di altezza, e data la velocità del dirigibile di oltre 50 km. possono <lirsi degli ottimi risultati.
Rilievo fotografico dell'Oasi di Tripoli. - Il rilievo fotografico dell'oasi di Tripoli fu eseguito per mezzo di circa nOO fotografie con apparecchio ordinario Goerz disposto vertical-mente ed a 500 m. esatti di quota la sca]a risultante è di circa l a 2000. Le fotografi.e furono prese prossimamente alla stessa
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ora, cioè dalle 9 alle 11 in giornate serene. Vi furono impiegat,: · 16 ascensioni, la durata delle quali era compatibile e con limi.- . tato numero degli chassis di cu si disponeva che erano 24. Il sistema migliore che fu verificato fu di percorrere col dirigibile le strade principali e · della zona di terreno di cui si erano esperimentate capaci 1P. lastre 13X18 a quell'altezza. E le positive che erano compenetranti fra loro, erano poi aggiustate utilizzando la parte migliore di esse ed evitando cioè le fughe dei lernbi, cercando di far coincidere le connes$ioni iungo le strade e i limiti dei caseggiati. Nella riproduzione appare che la parte occidentale è un po' più chiara della parte orientale. Ciò. si deve al fatto che la prima fu ritratta prima dell'inizio delle pioggie, cioè quando la :::iabhia era asC'iutta, bianca, lucente, la seconda a pioggie in-cominciate, ossia quando il terreno era divenuto immediata· mente più sicuro e verdeggiante. La connessione delle lastre delle positive ritraenti il man~ fJ di grande difficoltà e probabilmente nuocerà. all'estetica de] Javoro. Però non si è voluto trascurare perchè inquadra bene il complesso e dà l'idea dei lavori del futuro porto. Le dimensioni originali del complesso fotografico sonc, cir-ca m. 1,70)<2,50. La zona ritratta è circa 11 km. quadrati, essendo limitate a sud dal muro di cinta e a levante dal merj-diano del :Fort Hamidiè. Per ]a riproduzione della prima copia si è stabilito di ritrarla in poche lastre del formato 30X40 con un ottimo obiettivo preso a nolo a Tripoli e procedere poi alla proiezione <,u earta sensibile di grande formato, in modo da poterne ottenere delle edizioni a diverse scale.
Topografia.--· Il risultato delle ascensioni aventi scopo topografico sulla regione interessante il Teatro di guerra, dur·ante le ostilità fu un rilievo alla scala 40.000 fra i limiti di Zavia-Azizia-Sid Beni Nur ottenuto ritraendolo dalle fotografie panoramiche, dalle mjsurazioni di distanze ed angolari a mezzo della bussola di bordo del sestante. Per misurare le distanze, non potendo essere sicuri della velocità del dirigibile a causa del vento si computava il tempo necessario all'ombra del pa11one, che si riteneva de11a sua vera illnghezza attraverso il segno del terreno. Questo sistema ripe tuto varie volte dava dei risultati abbastanza attendibili; e in
questa maniera si potè ottenere il computo delle distanze delle varie località su,lle carovaniere nei dintorni di Tripoli; che prima erano molto vaghe. Il rilievo speciale dell'oasi di Zànzur fu ritratto da un gran!lun1ero di fotografi.e prese da varii punti, e combinate fra loro previa riduzione alla stessa scala. Il Comandante G. VALLI.
Ricognizioni offensive. L'offensiva aerea sugli accampamenti nemici o sui belli~ geranti durante le azioni guerresche fu svolta secondo I 'oppor t:unità o per determinato disegno. Complessivamente i due dirigibili hanno lasciato cadere oltre 330 bombe di vario tipo, preferendo ordinariamente le più leggere, per pot~rne disporre in maggior numero in navicella; queste bombe esplosero tutte salvo forse una diecjna. Sui primi .tempi si adoperarono dei grossolani strumenti pendolari per ottenere la visuale verticale; poi la pratica su·· bentrò e l 'esattezza del tiro raggiunse limiti soddisfacentissimi.. 1 Il tiro avveniva generalmente da altezza superiore ai 1000 rnetri, alla quale però i dirigibili furono spesso :raggiunti anche rlalle pesanti.palle dei fucili Martini. Allo· scopo di rimanere il meno possibile sopra il fuoco nemico, dovendo procedere al bombardamento di un accampamento, si portava prima il -dirigibile sopravento di esso; indi, correndo in poppa, dop·o qualche tiro di prova, lo si attraversava con una linea dì esplosioni. A volte avvenne che per ragioni statiche si dovessero la.sciar cadere delle bombe non innescate a guisa di zavorra; que. ste forse, rinvenute dal nemico, avranno provocato la diceria della stanipa contraria sulla inesplosibilità di esse. Gli effetti delle bombe erano spesso dubbi, e ciò dipendeva da due fatti: dalla diffusione e poca densità del bersaglio (sparpagliandosi gli uomini al primo apparire del dirigibile su nna vasta superficie di terreno) e dalla piccolezza delle pallettedi proiezione che ad una certa distanza forse non riuscivano ad uccidere, ma soltanto a ferire . .Diverso ce~tamente era l'effetto nel caso di uno scoppio avvenuto entro un denso gruppo di persone. Fu iìferito, e confermato poi da Alì Pascià nella vi-
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sita al Cantiere che il 1° maggio (12Qascensione del P. 8) furono uccisi 22 turchi in seguito ano scoppio di tre fortunatissim~ bombe che esplosero nel loro accampamento di Suan~ Benì },dem. Durante le azioni guerresche come quelle presso l'oasi di Zammr nel mese di agosto, gli effetti sopratutto morali del1r.homhe :furono palesi. Si videro parecchi reparti considerevoli di arabi interrompere un attacco, sl:mndarsi e fuggire. Se il nemi co fosse stato munito di artiglieria, in 1ma azione, la sola presenza del dir1gìhile sopra i cannoni avrebbe certamente diminuito )a tranqu illa atti vità. <legli artiglieri, riducendo di molto l'efficacia del ti ro. A volte si lanciarono delle horn be anche su piccoli reparti isolati, non tanto nella fiducia di un successo, quando per incn 1care sul nemico il conr.etto della afficacia visiva e per lustratrice dell'aeronave, specialmente quando essa. veniva fatta segno Rj loro colpi di. :fncile. Dnn1ntc le a?.ioni guerresche e<l i combattimenti i1npegnati si riteneva eh il getto di qualrhe bornha su1 nen1ico giovasse allo spirito delle truppe, specie di qnel1e eritree, e non si risparmiarono. Durante il mese di luglio furono eseguite délle esperienm di tiro di bombe circa la loro efficacia (vedi relazione nelle « ~}, :',perien?.e e studi » ) . Si è dibattuto, e forse non è ane wa risolto il problerna della opportunità <li procurare lo scoppio delle hombe ad una certa altezza dal suolo, invece ehe a percussione. A parte l'inconveniente che. gli apparecchi sarebbero pin. <'Omplicati , più pesanti, e necessariamente richiederebb(~ro re.golazione e graduazione speciale (ci<> che r enderebbe il gettifo più lento e nwno facile) è opinione della maggior parte èlci piloti aeronauti che il tiro c\ontro he-rsaglio umano sarebbe in qne · sto caso meno efficace. Una raggiera di traiettoria orizzontale incontra i hersagli umani o animali, secondo la lor o maggiore zona battuta (Re essi sono in piedi) ed ogni proiettile è animato dalla velocità pTO · dotta dalla esplosione (salvo le piccole reazioni o inerzi e vertir.ali prodotte dall'urto). Le pallette invece, proiettate rla nna esplosione 1n alto, essendo animate da una scarsa velocità iniziale (<~ontrar inmente a quelle dc~llo sch"rapneD finir<-:hhero col ra<kre n trrnt con una velocit~, ridottissima e sarebbero per consegnem~n,
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meno efficaci, e la loro zona battuta, nel caso di uomini in piedi., più ristretta. Si può obbiettare che, conoscendo il nemico il genere di proiettili a lui diretti, adotti la tattica più conveniente, cioè cli rimanere in piedi ne] caso di esplosioni dall 'alto, sdrai.arsi nel caso di e::;plosioni a percussione. Ma questi provvedimenti sono 1.:f,icologicarnente ineffic ienti. Un reparto di truppa, dominato ~ soprafatto dall 'angoscia del dirigibile sovrastante, finth~ 1·anirno umano non si sarà esercitato a simili circostan7,r, riteni !lìOlto più efficace la fuga mercè le gambe, c:he non ]a posizion<" ùi minor zona battuta a seconda del comando dell 'uffieiale. N t.~ i bombardamenti di pieeoli gruppi di uomini lungo una ~trada f-pe~ ~o ::-i verificava questo strano fenomeno. Inseguiti .e raggiunti dall'aeronave lungo la stiwla. :-:pn ventati, da una bomba esplosa alle loro spalle, essi fuggivano in avanti, senza pensare ehe <:on la ::::ua n ~loeiti'l e~~a li oltrepa~sava rapidamente ed essi, <1orrevano incoscientenrnnte ver~o la esplosione della bomba successiva, ciò c·he era loro fatale. Se essi avessero avuto la presenza di spirito di fnggire normal mente alla rotta dell 1aeronave sarebbero ~tati ~alvi. Certo che la m entalità dei poveri lwduini sorpresi a lla :;provvista dalla nnova e rni~ter.io:-::a rnacchinù guenesca non / era suffieiente a suggerire loro i provvedimenti più corn-<-'nienti, ma non è da t>~eludc~re ehe an<1he rlelle trupp,_. Euro1wr-, fino a che non avranno preso confidenza eon i nemici aerei P non avranno, e~pletato un lungo e d.ifficolto:--o tirocinio contro di e~si, terranno un contegno · <lisordinato ed ineffi<'a<·<>. ]i~' da notare dw in una p;nerr.a europea i contigenti gn<:ff H~se.hi non avrann0 l 'arnpiezza e 1'aecessihilità del deserto a lcro di:--posizione, rna :--anrnno coneentrati entro ristretti :=tet'ampamenti, ineolonnati entro ~t rade nelle quali appariranno co:--picui dall 'al to, e dnlle quali dif:fiC'ilmente potranno rinseire per sparpagliarsi. Certo il eornpito e la potenzialità di una aero.naY<' in umi. gnerra europea verranno n~;:;i innuem:amentt> più cliffi<'ili <lalh sua vulnerabilità r ispetto a ll e anni <lestinate a hatterlP. E<l 0 r,,fff que~to che il problema dell 'aYvenire, dal punto di vista terrestre, dovrà decidere fra l'a<lozione di potenti aeronavi o cli potenti hatteri<::' antiaeree ehe potranno sbarazzare rapicbn1ente da nemiei così fastidiosi.
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Ricognizioni esplorative. · L'equipaggio di un dirigibile durante le ricognizioni . era . ordinariamente composto di quattro persone: tre ufficiali ed un H;eceanico; i1 rnassirno cioè ehe comportava la potenzialità del ~ 'apparecC'hio alla qùota di naviga,1,ione necessaria, e<l, il mini · rno :-;uffi('iente affinC'hè durante il tempo <lell 'osservazione vi fo:-;:-;f~ro almeno due per:-;one ehe, non hmute a vigilare constan · h:rnente gli :-;trurnenti di navigazione, potessero cornodument0. dediean-d al la i:-;pezione del punorallla, alla fotografia, al computo delle ten<l<:> ne1 niel1 e, ai grafi.C'.i, ai mes:::;aggi, ~,, al caso, ali. 'inrn~~eamento e get to delle hornhe. L 'efii('iPn7.a de!l'of;s0rva,1,ionf) <.Wren dipernle dai :--eguenti fattori: Condizioni atrno:--feri('lH·; Quota di navigazione; 0 'g-etti da <li Caratteri 1mnorarniri del terreno e d<> o0 ·li o b<. $ti nguere; Co11w<lità di nbiC'aiion<> del l ' os~ervatore, possibilità di impiego di ~trumenti ottiei, eoncentrarnento di attenzione; Fa<'oltà vi:-;iva, di intuito f! (li logiea dell'osservatore: prudemm e ~ohrietà nel riferire.
Le condizioni atmosferiche riguardanti la limpidità e la t ra:--pan•nia dell 'atrno~fera (nehnlo::-;ità~ evaporazione, ecc.>, <::i può dir<·' die ~iano :-;tate notevolmente favorevoli. Rare volte. come pf'r e~èwµio durante l 'a:::;censione del P. 3 il giorno della pre~a di Ahd-el-(lelid; è avv0nnto dte il dirigi.bile abbia avuto a rnantener:-;i oltn, IP nuhi (p(-'r non e~pon:i troppo al tiro nt>mieo r:n ba:-;:-;a quota) ed effettuare l 'o~::;ervazione ad intervalli. Lo ste::;~o può dir~i per le eondizioni aerologiehe, le qua]L per la variabilità e frequente violenza delle alte rorrenti aeree, hanno dm·ante il <'Or~o della campap;na~ limitato. molto ·1 'attiYità delle piecole aeronavi. La quota di navigazione <:!ra data dalla rninirna alt<>iia a cui f;Ì. ~upponeva poco esatto il tiro dei fucili Tufauser, adoperati r~a]
nemico.
Era :=;tato C'aleolato rhe quei::.te armi potes::-ero raggi ungere t.na ordinata di 1400 metri ::;ulla verticale; ma essPrnlo que~ta :lltezza esagerata per le qualità stafo::. tiche di queste aeronavi. sovra<:eari<'ate ordinariamente- di hon1 he, di benzina t> di arqna
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di ri~erva, si dovette limitare a 1200 metri la quota di passag-
;10 sulla verticale degli accampamenti nemici, ossia ne] caso di bombardamento, e ad un minimo di 1000 metri la navigazione 01·dinaria sul territorio frequentato dai beJbgeranti, il che po ieva permettere con un moderato angolo di inclinazione la completa esplorazione di qualunque località. scopertà, sia per !a identificazione di dettaglio che per il computo degli attenda:1:enti, agglomerati di person~f carovane ed altro. La suddetta quota di navigazione era ben lungi dal garantire l'invulnerabilità dei dirigibil1; passando essi s opra l'accampamento o ar!nati isolati, specie nei primi tempi, .furono fatti segno ad un nutrito e spe.S$0 disperato fuoco di fucileria, e spesso, come a Suani Beni Adeµ1 e ad Azizia, a colpi di cannone. L'ignoranza balistica dei tiratori nuovi certo a tal genere dj bersaglio era compensata dal gran numero di proiettili che ~ssi facevano partire, sì che i dirigibili furono colpiti circa una ~ettantina di volte ciascuno, ordinariamente nei compartimenti poppieri, qualche volta nella navicella, senza però provocare Jei danni im mediati gravi, pur producendo colle perforazioni <lell 'involucro, un inquinamento nel gas di g rand.c nocumento. E' da notare che a causa del rum or~ del motore i ·colpi. ,li :fucili non si sentivano da]]a navicella, e solo si percepiva il fuoco dalla posizione dei tiratori, e dalle nuvolette di fu mo dei. fu cili. Martini, chiaramente distinguibili, e il suo effetto dai :;.1,anometri degli scompartimenti che accusavano immediata-· mente le fughe di gas, e che per conseguenza bisognava contirmamènte v:igi]are. I colpi di cannone furono sempre di nessuno effetto, ma ~i 6 junse finalmente a poter fotografare gli scoppi degli shrapnel (~~1e non superarono mai l'altezza del dirigibile. Era eura del comando di fare uscire le aeronavi appena ri·parate le avarie per dimostrar.e al nemico la. loro invulnerabilità all'offesa delle armi.
Il carattere del territorio presenta va una singolare facilità al] 'osser vazione. La sua configurazione piana o pianeggiante 1o esponeva completamente alla visuale aerea; fino a perdita d 'ord iio appariva la presenza delle dune mobili . e la loro entità dalle ombre che il sole del mattino ·proiettava dietro di esse sr distinguevano perfettamente i terreni irrorati dal periodi~o affluire dell 'acqua negli audi, e que]]i erbosi che durante 1a
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!-'tagione umida aveva a::ssunto un color verde carico, e il tutto s1 pres(-mtava come una inrniensa carta topografica distesa, senza che alcun ostacolo potesse occultare, anche .i n parte, :::;chiere {)d attendamenti <li qualche fmtità, salvo, s'intende, quelli tern ponmeamente nascosti nell'interno delle oasi arbor~e. Le :-ìtrade delle grandi carovaniere fino ai sentieri meno importanti, si potevano facilmente seguire coll'occhio nel loro !::>Viluppo tor tuoso, e a volte un po' incerto, anche quando In loro traecia scompariva attraver sando le zone di sabbia fresca) poir.hè più lontano es::;a riappariva chiaramente :-;ul terreno du ro ed erho:-;o. La p n~se nza di una curva di un sentiero denotava quella di 1:tna breve <·ollina evitata e gi rnta, e il r.onvergere di molte stradi-' ver~o lo :-;te_s_so punto, come una raggiera, in<lieava ~et presen7.a di un pozz:;o, a dorno ordi nar iamente di qualclH: ()UYa~tro, ù gebo, rigoglio~o e cospi.<·uo. Le :-;tn.vle e]w apparivano più frequentate erario: la litorarn~a Zaman--Zavia-AgihcZuara; la Zav ia-J<-~ffren ; la Fondue Torar; Suani Beni Adem-.Aziz ia; e ::;opratutto la Zavia-Bir ~renina- Azizia, _sulla quale era <·on t inuo il traffiro deHe <'Hrovane di rifornimenti prnvenienti dalla rl'uni:-;ia. Quest'ultima battuta in<'e:-;_santernente durante il primo per iodo della Campagna, aveva a.S~lrnto di:)11~~ di111 ensioni veramente grandio:-;e, sì da :-;ern hrare piuttosto un fascio di sentieri rl1c una strada unica. };d è natura le tale eirc•.ostanza per il fatto clie le carovane che andavano e Yen i vano· :-;u di esse e <·he 0nrno resti tuite da gruppi da flO a 100 <·a tnrne lli, non proce<fovano in fiìa, ma jn hranehi, per essf're di mino, profondità e maggior'nente vigilati e difesi, inva<lendo eosì i li111iti della strada oltr,! quelli del traffi<'o ordinario. I cammellieri di ogni carovana erano ordinariarnent<:> in numero di cirea rrn:~tà dei cammelli . .A.II 'avvicinami del dirigibile, se non arrivavano a t<->nipo n :-:handare la carovana, la ahharnlonavano temporam'amenh\ <:erto nella fiducia che l 'attem:ione dt•ll 'aeronav(~ foRRe attratta ~,ngli ani mali in ra:::;o di offesa. Ma poichè il logico ohhiettiYo 0ffen8ivo era, più ehe :--peranza di <listru7,ione dei r ifornimenti, quello di complicarli colla malf;ieui·ezza <folla via,, le homhe dei dirigihili erano di rette piutto~to tmi conducenti a gniRa di arn··· monimenfo. " . L e oasi coltivate ad alberi di alto fu~to, se potevano e~8ere · J[.<•1lmente serutate nel loro .reticolato Rtradale mantenendosi
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· !-..Ulla verticale, potevano certo costituire un facile s~enno Il gruppi di persone poco numerosi. , Però, poichè le strade di esse sono fiancheggiate da alti muri o da dense siepi di fichi d'India, ed il traffico è perci0 Gostretto nelle strade stesse, facilmente un gruppo considere·vole di persone; indecisamente circolante per il sovrastante pelicolo del dirigibile, finiva col dover tradire la propria pre-senza o il luogo di rifugio, ed essere sbandato , dalle esplosioni delle bombe. Le opere di difesa, costituite generalmente da trincee pro-fonde, tortuose a guisa di piccole ridotte, erano facilmente avvi·_stabili e fotografabili da qualunque quota. La sezione dellè trincee era ridotta dalla presenza maggiore· o minore dellà terra. di riporto che appariva di colore diverso a guisa di cornice dell'opera, specie se questa era di fre~ca fattura. Quando non vi era protezione, questa terra era sparsa sul :f1.onte dello scavo per considerevole estensione, rendendo così il trinceramento più visibile. Dalla configurazione orizzontale si deduceva se l'opera ocenpava una altura a guisa di ridotta (curvilinea e munita ge·neralmente di passaggio protetto verno il tergo) o terreno pia.'no (rettilineo), come nel caso dello sbarramento delle strade di 7..anzur e di g1 l\iaja. Jturono facilmente rilevati fotograficamente i trinceramenti di Zanzur, Zavia, e più tardi quelli di El Maja e Fon<lnc l\laò·'o·uz ~· e bo '-'•
Non furono avvistate opere simili né a Zuara, né presso gli accampamenti di Suani Beni Adem e Fondue Ben Gascir. Poco può dirsi circa la presc-mza di cannoni al campo turconrabo. Essi non palesarono la loro presenza che quando fecero fuoco contro il dirigibile (A.zzizia, Suani Beni Adern). l\fa un eannone da ruontagna,. isolato, visto dall'alto, ha delle propor.zioni così ridotte e un colore così incerto che può sfuggire ad una sommaria ispezione; del resto ossc~rvando i colpi sparati si potè dedurre il numero <~ la ubicazione dei cannoni presenti. Per quanto si sia diligentemente esplorato, anche a<l altezze inferiori della ordinaria, non si scorse mai il cannon<:: che dalle vaghe informazioni faceva supporre fosse a J?onduc Tocar durante il mese di luglio. La logica del resto non poteva anv-rnettere .la presenza di un cannone troppo lontano dalle opere italiane della costa per poterlf:! offendere, ed in una lor.a lifa cbe
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era adoperata dal nern.ico ::-;oltanto come po:;to di vedette, pronte
al ripiegamen to. Gli oo·o·etti mobili ehe .r:wtevano interessare l'esplorazione bb . enrn.o limitati al le per~one e agli anirna1.i da soma carova1;ieri, elle :--o1o eo~tituivano i I. treno del nemico. Con una ifaeile pratica acquistata durante le prime ascensioni, in eui era nece~:--ario fàmigl.iarizzarsi colle novità del ter n·no e:-:}J·lorn.to da alta quota, si giunse fac:ilrne11te a distinf,ru.ere . anehe a ocehio nudo gli esseri viventi, sia che essi seguissero si:rade, ~ia che ;:;ostassero sulla :-;abbia o sn1 terreno erboso. Su que:--to gli uomini arabi spiccavano per il bianco lncimte t1e i loro bant<'<.:.ani; :-;u quella il. sole has::;o <lel mattino ne di:-:egmt\'a l'ornhn1 allungata.
Con un po' d 'esperienza (o anche coll'aiuto del binocolo) si poteva identificare anche la posizione che essi tenevano sostando, spesso distesi a terra quando facevano fuoco contro i dirigibili. Co:--l pure durante le H1/, Ìoni terre~tri, o nelle esplorm~ioni ~.:gu<>nti le hattagli.e, :--i 1Jotevano contare i morti rirna:-:ti ;:;nl teneno insepolti t~ sfuggiti al rienpero e alla spogliazione. Ct!rto però ::-;1;c' fossero stati vestiti di altro colore (come del le ti uppe europee ) la to:--a avrebbe pre:-;entato con::-;iderevole di.f--
iit·oltà . .Dopo il 1rn~:--e di giugno, contemporaneamente ad un sensi1,ile i:rn111ento di tende negli aceamparnenti di Suani Beni Adem "-~ li'onduc Ben Uascil', :--i notò in essi un brulicare <li per:-:one ve~tite di 1·osso cupo e di turchino. Si dedu:-;:;c facilinente che esse Gano donnP ::-;oprnggiunte dai tenitori delle varie n1ehalle. c·o11 1e riferirono infatti gli infonnatori. Si potè rihmere d1e l 'amuento c1i tende non era altro che la :-:udd ivisione in famiglie dei. combattenti già presenti. Ne lt~ donne <·o:--ì ve:-:tit<~ fo~:-:ero :-:tate su terreno :--curo, sarehhero for:-:t~ s,f ugg ite alla vista d a ll 'alto, nia esse permanevano ~empre presso gli a..ttenda1nenti, ne u:-:C'ivano ;-;parpnglianìdo~i c-orne gli uorni ni al ::-opragµ:i ung(>.re dei dirigihi li, e potevano ch iarament!:' (~:s:-;en• id ent ifient!:' pro idtan d o:--i sul terreno degli ae(·arnpunient i, (•l w per .i I grande traffico era nndo e ehiariss11no. }~' da ricorda re dw da que ll'epoca gli aecampa111enti arahi fu,rono sempre rispettati dai hornbardan1enti. Su di essi venivano lw,wiat i eatlen~ alla r infmm migliaia cli proclami inviati al f'ornando, <~ sul10 tende tur<'hf>, generalmente separate <la qu elle ant}w, :--i lnneiavnno hornhe per pale~e intem-:ione.
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Uli animali erano distinti dalla loro mole e dalla loro for1;1a; è cosa necessaria e facile ad apprendere. I cavalli delle vedette spesso pascolavano sellati (come nei pressi di Bir Tobras, dove era accampato un forte nucleo di <:avalle ria araba), e le loro gualdrappe .fiammanti li rendevano Yisibilissimi. Le pattuglie di cavalleria che facevano servizio di. perlustrazione a Nord di Fondue Tocar non potevano coufonélersi con quelle italiane, perchè di esiguo numero di cavalieri, 2 generalmente su cavalli bianchi. Un cavallo a galoppo in pieno deserto si fa notare anche :1. considerevole distanza perchè lascia dietro di se una scia di i:-abbja sollevata che ricorda quella di una barca a vapore su] rdare. I camelli uniformi di co1ore, compatti nel procedere presentano col loro collo prominente una sagoma appuntita rhe può indicare benissimo se essi sono ·carichi o scarichi. I buoi in marcia sono molto più minuti e mobili, e quando pascolavano sembravano essere senza. testa, perchè scompare ia. lunghezza del collo inclinato verso il suolo. Le pecore nere e bianche sono ridotte a dei punti <li perfetta uniformità di figura. e qi rolore; e quelle dello !:itesso colore pascolano sempre molto riunite anche se vicine alle altre, stringendosi fittamente nel mettersi in moto, specie se spaventate. Un giorno una bomba esplose molto vicino ad una caro·vana già sbandata dai conducenti. Diradatosi il fumo Sl di:... stinse chiaramente un camello di steso al suolo circondato da una grande macC'hia rossa e, allontanatosi il dirigibile, aie.uni arabi avvicinarlo per togliergli il carico. Altre volte 8i vide che dopo lo scoppio di una bom ha prei::so un gruppo di arabi, alcuni di essi continuare a fuggi r e, altri fermarsi immediatamente e non muovers·i più. Que::-ti dettagE, sig'Dificanti per loro stessi, po~~ono dare nn 'idea della faci li tà di osservazione ottenuta dal dirigìhilc. Durante le ricognizioni lungo la strada Zavia-Bi r ~CerrinaAzizia si teneva jl sistema di contare il n:urnero dei carnell.i che transitavano in un veri:so o nell'altro, carichi o scarichi; durante 1m <'erto periodo di tempo jn uno stesso tratto <folla carovani!?Ta. Que8ta specie cl i :::;candag lio, ripetuto ad interval li di qualcJ,e settimana, poteYa dare un 'i<l0a èlclfa entità dei riforni menti ehe provenivano all e forze nemiehe da que11a parte. E rano semplicemente degli scandan;li, ma poichè rappre:::,entavano delle «misure», come il computo delle tende, ave-
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, ano un valore maggiore di un apprezzamento o di una impres_. ;:;ione e potevano contrapporsi alle vaghe notizie degli ,informatori. Quando una carovana era alla tappa ed i camelli al paf-:r.olo, molto sparpagliati e difficile a contarsi, ·il loro numero $i deduceva facilmente dall~ coppie di bagagli depositi a terra, là dove la ( .rovaiia era stata caricata. . : ' ' Il corr,;puto delle tende di tutti gli accamparnenti del ter.. ritorio si ~ffettuava ogni poche settimane. Esse venivano contate da due osservatori contemporaneamente, ed ai Comandi venivà' comunicato il risultato,· · paragonatq a quello pre(:edente, ·,corredato. dalle ii1formazioni di dettaglio relative a spostamenti, 'aumenti è diminuzioni: · . L'efficienza dell'osservazione, dati i prescrittj caratteri favorevoli del panorama e dei suoi dettagli, date le facoltà visive degli osservatori ·e il loro numero, che permetteva perfino la discussione immediata di fronte .ad U:na comune impressione, <lata la comodità di ubicazione nella navicella, alla quale si può stare affacciati come ad una finestra, col facile uso del binocolo, sestante, apparecchi fotografici, schizzi da consultare e da compilare, se è stata accompagnata dall'indispensabile senso di intuito e di logica, non aver dati buoni risultatj durante il corso dPll'attuale campagna. Sono l'intuito e la logica appunto che ,fanno percepire rapidamente anche i fatti nuovi. Con essi si distinguono senza esitazione gli amici dai rn~mici, anche se appa,riscono con gli stessi c-a ratteri, come per eserilpio le bande armate del Sahel- Garie:µ-'11 aruna. Si detlucono i movimenti e gli obbiettivi tattici durante le azioni guerresche, si rispetta dal bombardamento l'attendamento nemico presso cui si vedono distesi in terra dei ba~accani rossi. segnale improvvisato di infermeria, si djstinguono le tende turche dalle arabe e ·da quelle dei profughi e dei pastori nomadi o delle fa·rniglie, i Comandi, i magazzini, gli accampamenti di. cavalleria, eccetera. Sii distingue la vegetazione arborea dei suani, a seconda del colore delle foglie, i sentieri più praticati, i posti di vedetta periodicamente frequentati e le escursioni notturne dalle ombre che appariscono al mattino sulla sabbia ancora umida. Un 1ecinto riempito di materia verde chiara è un deposito di sparto :-~ppena mietuto; dei rettangoli di giallo carico sono datteri rac·· eolti e posti a seccare.
e
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...o
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u
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od
Un lieve pennacchio di fumo da una piccola oasi indica che ('Ssa non è deserta come appare per tutto il resto. Se delle rnaccl1ie possono s~rnbrare delle tende, esse non lo sono se situate lùntano da un po;1,zo e prive di traffico all'intorno.
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Delle h•ndt~ turclrn nuove pintto:;ti>· un rinnovamento <li materiale, anzirhè nn aumento d i trupp~
regolari,
quando
spar::;e quà e là :-i vedono le vecchie r egalate agli arabi. S i rieono::;C'e la pre:-;em~a dei pozzi e }a loro profondità ap-·pro:-:-imata d a lla loro vegetazione vicina, dalla pratica sul ter-reno e· d~lla 111aggiore o Jllinore lunghezza della trincea in cui laYon1 il pi<·colo bue lllotor e per la elevazione dell'acqua. L a ~icei tà del ten:itorio, graduale dnrante l'estate v~r so la r ollina,, <; 1·ieono~<'t-', oltre che dallo ::;biactito colore <lella· vegetazione, dallo :::po::-tar:--i delle _mandri e ovine di mese in mese. E cosi <:.i Hedu<'ono c·on l 'intellip:enza molte eo:-:e a cui 1'occhio solo non hastc~reb he. «
La prudenza e la sobrietà nel riferire
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completano l 'ef-
:fh-aein dell 'o:::;::;ervazione, affinchè chi dalle informazioni deve decid l:'re i111portanti provvedhn cnti non debba lesinar e la fidu--eia 11ell 'inforrnatore per di ~parità o inverosimiglianza di not1z.i e. Parimenti non: ~ da illudersi elie il buon successo ottenuto dal :-;E::>1·viiio di informazioni <la i dirigibili n ell'attuale campa-· pia po~::;a stabilire un indiscutibi le precedente nelle probabili campagne fnture, dove la guerra potrel)be svolgèrsi, come per c~emp io in F~urupa, ·:::u terreni montuosi, ricchi di vegetazione e d i os taco li n aturali , e ::-oprat u tto ·contro u n ·nemico forni to ·di auni rniei<liali che renderebbero diffi cili (e for Re impos:=:iible) iJ traffico dell e navi aeree del suo cielo. In tali r irc-ostanze la quota di naYig-azion e d ovr ebbe essere !110lto rnaggiort:>: eiò è:l det1·irn<~nto dell 'effiC'acia dell 'oi:;serva7.'ione e a lla ne<·e:-::--ità cli adpperare apparecchi cliver8i <la p.: Ii at-· t.ual i, i quali, da ta I 'in<'le111<:'nza d<' llc <'onc1i zioni aerolog irhe lo-· <:ali , la li111itata autonomia, la presenza di un nnico motore, ]a <'Hp,.ic:i tà ·a<l e:-;:-:~\l't' he r:-;agliati <~ raggiunti da i <'O lpi di fucjle può dir:-i c•l1e :-;ipno :--tati, :-;p non :-;nffic·Ì('nti, per lo 11u'no util i. B eiò può <'O:--titui1·p a hnen o un pri 11 10 esper i n1 en to r lH' l 'aer ona~1ti<'a militare italiana ha avuta la fortuna di dfettuare p0r la prima, e rapprE>:--enhne nn YE'l'o te::;oro per l 'avYenfre.
Tiro di precisione di bon1be dal dirigibile. Nt1i ho111hardu11H~nti pffettuati dnntnt<· hl p;nerra f::i avevn avuto per j:-;eopo, o di diffond<'1'<' lP ho111 lH~ ~u di nna 'lunga zonn. oc·<·npnta cla.~li ,H·ca111pm1H'nti, attnn-c•r:-:,mcloli correndo in pop-
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pa eon una linea di c:.;plosione, ::;ì da raggiungere le persone molto ::;parpagliate, o di ottenere un efficacissimo effetto morale sui nemici cm.;tringendoli a desistere dagli attacchi o dalla resi:;tenza durante le azioni terrestri facendo loro scoppjare vieino gruppi di bombe. In ambedue i casi il tiro era grossolanamente aggiustato, specie perc;hè la durata della caduta (eirca 20 secondi da 1100 metri) era tanto lunga che prima di percepire il risultato drl tiro di prova, il bersaglio era già sfuggito di sotto. E' notevol~ che il dirigibile, durante la caduta di una bomba percorre per ::ma propria velocità circa 270 metri; e incominciare i tiri. di prova da troppo lontano sarebbe stato lo stesso che prevenirG i I m!H1ico e togliere all 'attaeco qualunque necessario carattere di .sorpresa. A volte f-ii giungeva a far delle finte dirigendo all'irnprovviso su gruppi di nemici che, scostatisi, si ritenevano già ~J sicuro e facevano fuoco. Questo sistema togUeva naturalmente qualunque rn<~zzo di regolare i.I tiro, ma serviva ad infondere sempre di J?iù nell'animo prevenuto degli arabi la soggezione dello strumento di guer'ra. Le cause a cui si dc~vono gli scarti delle boro be sono: Ja velocità di inerzia verso prua per il moto del dirigibile, e il vento. Questa seconda, che si può · conoscere volta per volta in una azione breve eol preventivo scandaglio aerologico, ha maf';gior effetto negli strati alti, ossia appena il proiettile è partito, o percjò più lento nella caduta. La correzione dunque si dovrà. apportare secondo la intensità delle correnti nella 7,ona di navigazione o poco i-,ottostanti . .A.llo scopo di evitare gli scarti laterali rispetto alla rotta1 un efficace bombardamento fii farà s(~mpre nel letto <lel vento, e pn~feribilmente col vento in prua, in mo<lo che ]a sua azione si possa compen::;are con quella dovuta al moto del dirigibilE'; ciò pt!rÒ ;-;alvo il caso che non sia urgente sottrarsi rapidamente alle probabili offese della terra, nel qual caso è preferibile cor · rere in poppa gettando le bombe molto tempo pirna di ra.2;ginngere ìa verticale . del bersaglio. Gli ottimj r isultati che si ebbero nei tre colpi snl h0rsétglio di Oargaresch, durante le esper.ienze di efficienza delle hornbe il 12 luglio si devono appunto all'avere eseguito jl tiro <'Ol vento in prna, che era di considerevole fonm. L'esperienza a cui si è proce<luto 1'1l <licemhre, giornata di ec(\ezionale calma anc}1e negJi alti strati, ha avnto prr jscopo
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di apprezzare più che altro lo scarto dovuto alla inerzia del proiettile nel senso della rotta. -Si . è tracciata sul terreno una strjscia entro limiti di tela bianra nel campo di manovra larga venti metri e lunga ottanta. Nel ~1.10 ce~tro si è stabilito un apparecchio visibile nella fotogndia annessa, · alto sei metri e disposto in modo cbe potesse Jare l 'iJea <lella verticale come la darebbe il fumaiolo di una nave vi:::;to in proiezione perfettamente orizzont ale. t:, i ò stabilito 1.li eseguire <la quote non esagerate delle salve di 8 bombe Aasen medie, scaricate e ridotte a l peso naturale, lasciandole cadere con diverse punterie di anticipo, e non tenendo conto del vento debolissimo. Allo scopo di aggiustar e volta per volta il tiro (<li~tro un segnale convenzionale) gli o:-;servatori copri vano con harnli en~ diste:=:;e al suolo i punti di arrivo delle bombe che potenmo es-sere così fotografati dal dirigibil e. Le haridi ere erano di colore diverso , sì ehe in eoncl usione si ebbe 1a fotografia <1elle -1- rose costi tuite da 32 bombe, e :-;egnalate da 32 segnali d i 4 tipi. Una bandiera rossa ei:;posta dal dirigibile .indicava l '.irnmi nente esecuzione di lan·cio e 1'online al la gente di tenersi a n ctosso nell'hangar; ri tirata indieava <li procedere alla s0gna-· lazione dei pnnti di caduta . .Assisteva all 'espericnza, invitato, <~ genti In Hm te conces:-:.o da] Comando di .Artiglieria, i I Capitano 'l'ofano di Artiglieria. Dal grafico annesso, elw rias:-;ume i dati fotografiei, si deducono, gli scarti ottenuti dalle 4 roso rispetto al punto di mira.
La .u1edia di questi scar ti è rjsultata <li circa 70 rnet1i per le -! salve effettnate nelle stesse condizioni, salvo le èinot<~ C'he furono 8::10, 870, 900 e 920 metri. JiJ questo, è il dato risultato dall'esperienza, il quale corrisponde sensibilm0nte al <>alcolo matematico che appare <lall 'unito diagra111nia, compilato già da ~<-m~po dal Tenente di Va:::r<~llo Castraeane <lnrnnte i primi nH!SJ eh an11arnento del Cantiere eh Tripoli. Da qne:-;to diagramn~~ Hppar<-~ C'he a]]a quota !)Q() metri, <:'Oll Vl:'loeitÙ !)() klll . .J 'an·ttCl~O della punteria snl lancio sarehlw appunto di cirea G", pari a uno ~po~tarnento del dirigibile di eir<'a 70 rnetr·i. . L'appliea7.ione integrale di que~ta corrPziorn~ non pnò pffettuars1 elw entro limiti n ~Jativamente, ristretti . Vi <' r0.1'tnme~1k una q1!ota, rhe si potrehh<' raleolare, p<.:.r la qnal0 la ('orrez ione raµ;gnmµ;e 11n n1a:-;:-;irno non amn<->ntahile al di sopra di Ps:-;a perel1è n<'ll 'nltirno tratto il grave, am:iC'hè rad()re ~erondo 1rnc1 parabola, sPg110 il s110 ansintoto, os~ia la vertiralr.
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Un 'altra considerazione da fare è che la quota (lpl ,lirigibile~ che si legge nei barometri, è sernpre relativa al punto di partenza, e la c.aduta di una bomba vicme nella durnta a lh•rata dalla quota del hersaglio. Ad ogni modo si deve ritenere che, salvo casi ec·c·ez1cmalL il hornbardarnento da un dirigibile, Pffettuato senla strumenti dl proiezione, non può dare una preei~ione e<:.ressiva, e :-i pohiì avere un effetto considerevole soltanto C'ol lancio di nn ragguardevole numero di bombe. Dalla relazione degli o~::;ervatori a terra è r.i sultato ehe le bornhe, nella ]oro eaduta producono un suono simile ad 1111 fischio, forse proveniente dalla vibrm~ione dell 'irnpennaggio, cl1e è oltremodo difficile di apprezza·n'.' la verticale dt>l dirigibile di navigazione, ::-;irchè es~o apparisce sempre pssere più vieino nl loro zenit d i quello che non ~ia effettivamente; eiò c·he dPl resto si è vc.)rifieato nella irnpres~i one di tutti roloro d1P }1ami0 viÌ'to Je aeronavi pas~are ~opra. L'adozione di i~tnunenti pendolarj o a livello de~tiuati ad. i_ndicare al dirigibile la propria vertieale, ha dato fin qni ri::,ultati poco ~oddi~facenti, o per la. instabi lità degl i appar0C'<·l1i, o per la piccolezza del campo vi~ivo. Sarà ('erta111ente utile~, an7,j indispen~abih~, che gli ael'onauti e~ercitino il loro ~em,o a ll 'apprezzamento delle dimen~ioni orizzontali di oggetti dP] terr0no. in modo da riferir~i cH1 e~~e per qualunqtt(-' n1i8ura, e forse non sarebbe inopportuno adattare al fianeo della navi<'ella 1m g-foç:_-solano traguardo parallattico ntiliz½ahik col pallone 1wrf<-'ttnmente orizzontale, eJw possa dare la co1Tezione di punteria e l 'anti('ipo del laneio a :::imilitndine d ei (\tusori oriz7;cmtali rhe hanno i cannoni navalL e che ~ernmo appunto a e<>rrPggf~re 1I tiro della veloriti-1. propria.
If1 COMANDANrF!i~
G. Valli
Diario delle esperienze.
rn
Ascen~i OlH:'
11 diet'rn hre
nn :-~
Equipaggio: Tencmte di Vn~n·llo Valli TPn<· ntP di Va~eello Cu rnig-lia
S. 'l't•nPnte di VnH·t>llo Bl'ivone~i Tenente <lt>l Cenio Bo~io Mec·c·nni<'o Hapanrlli
T>irigihik~ P. :·~ <
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Dovendo procedere ad l~sperienze di tiri d.i preci::::ionC:> da considerevole quota per mezzo di hou1be Haa~en medi.e (:-:euriche) tracciata preventivamente :-;ul earnpo di manovra una
zona lunga 80 111. e larga 20 ton un punto di riferirn<:>nto rn~I centro raffigurante lo seherna ori,i;zontak di un fumaiolo di nave, mi el.evo avendo pn~ventiva111ent<.· tutto di~posto per gli ordini. di sicur<~zza e per le segnalazioni dei punti di caduta du terra.
Eseguo alle quote: 8:-m- 870 - !~00 - ~)20 rnetl'i quattro salve di otto hornbe cia~euna lanciate eontemporanean1ente eorreggc_-'n<io jl tiro :-;nlle C'adnt<· dei 1-ll'f'eedenti, ehe vPngono i:-f'gna1:::tte a mezzo di varie bandiere dist0:-:e ~u di essi . TI vento in alto è dPholi~~irno pereiò tutto lo seart.o ehe o::i Yerifiea ò dovuto allo ~po::-:tanl<'nto d i irwrzia per la velo(·ità d<-'l llirigibi le. S i ottienE'. il ri:-:ultato :--egnato :-;ul grafieo. Di tutta I 'e:::pPrienza :-:i <_,~egn<-' rapporto <liffu:-:o :--nlla relazione di. EsperiE>n'!.<: (; studi <'orredata di fotoµ:rnfie rc-' iative. l ~ltimato l ' P~perinwnto nttnro al <·ampo a l tramonto. Ai piHni orizzontai i R. rrenPnte di Vnse<'llo Bri Yon0s i.
·1.1
ti111oni 1\'nPnh_. di Vai:wello Carnigli.a. lL C'01L-\ ND.\ ~ T }:
G. Valli Dispositivo dell'esperienza Bersaglio - Verifica e computo. - Pr0sso la spiagµ-ia dt-1 mare fra (;arg-an•sr.h E' i fortini. in unn lo<·alità non freqnentatn, e alnwno i:-;olahilP, :--i i:• :-:tal)ilito nn hz.~rsaglio l' ireolare, an•rnl,) m. 200 di dia111Ptro su tE'1Teno piano. eostitnito <la un telonE' vc,r-· ti<:ah~ alto tn.. 111<·tri a~:-:i<'ltrato a 21 -~ mnrn li piantati n(=>l s11ol0 e controventati esternamente ad e:-;si . La lunghez7,a del t<' lont-> è Y<"'nnta eo:-:ì a 1·isnltare <li rn. fi~B ed i 1nurali di~bwano fra lorn pro:--~irnarnente metri :-L Allo sropo di :-;ernplif\rar<:> e r<'ndPn-' llÌÙ rap i<la la verifkn del lwrsap;lio, d:.:t eifettuarsi dopo ogni ('Ol po util e, i rnurali erano progressi ·· ''<1rnente numerati. dal lato int(>rno, dall 'l nl 214. Si 0. into~o i110ltre di ritE>nen• tutta li1 C'ireonfen-'nzn divi~a in otto f:ettori, n cia~enno dei quali era a~s(>gnata una T)Ìeeola squadra eompo·sta rl 'un uffi<'ialt>, <' rnar0::::eiallo, quattro sol<lati 0 un mar inai.o, i cjuali dov(>vano ril0varE' ](, roor<linafa, (lr. i forj pro<fotti <lall Ppallettc, snl tE>lon(>, n0l modo pre~eritto <la~di stE>ssi mocln li (h
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riempire ed eliminare i tori stessi per·mezzo di pittura (diverse ver- ogni bomba) e riparare le eventuali a:varie. Un'altra squadra doveva occupar.s i del i'ilievo dal punto di_ i;coppìo, .o dei lati fotografici- cinematografici e geometrici del·P . . . espl os10µe, Tutto il personale· destinato alla verifica .era· munito ~du·· rantè i'attacco del dirigibile) al « Posto di ·osservazione (vedi allegato m._) situato su una piccola altura a ·circa 600 m. a sud del bersaglio già imbarcato su i 4 camions per essere traspor-· tato rapidamente i:ml bersaglio appena effettuato il. « colpo utile ». 0gni squadra doveva esclusivamente occuparsi del proprio settore ed a computo ultimatò, ritirarsi immediatamente al ,, posto d'osservazione ». Per agevolare l 'orientamento dei settori si era stabilit o il palo n. 1 in corrispondenza d'una cospicua palma, a cui era .tangente il bersaglio verso_ il mare. E' stato concetto principale, in questa organizzazione, che la verifica si potesse effettuare i] più rapidamente possibile per non prolungare eccessivatnente i pericoli di attesa del dirigibile:
Suddivisione dei settori
r
da] palo
20 " 30 40 "
:
'
lal 26
27
" 52
" 53. '' 78 ",, 79 "104 105 '' 130 " 60 '' " 131 "156 T " " 157 '' 214 ' ?
,io;: o fJ
Tenente Di Tondo co"Jore rosso Marenghi verde " " Senzad enari giallo '' " Menenti bianco '' n Ferrero " verde...giallo " ' Volla " verde-bianco Maresc. Tanteri " rosso-giallo Ra.g·usa. " '' rosso..:.verde )'
I colori segnati al palo di ogni settore corrispondevano al l racciale portato dai soldati componenti la squadra relativa. 1
Manovra del Dirigibile
Il dfrigibile interpretato ogni volta iJ segnale 1.< campo lihPro » fatto a l posto d 'ossfn-vazione, doveva effettuare il lancio della bomba nell'ordine preventivamente stabilito, nell 'interno del bersaglio, attaccando con vento in prua e valendosi . se Jo rlteneva opportuno, di qualche colpo di prova.
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Que:-;ta prova doveva esser ripetuta finchè un colpo non ri::mltava utile. Si riteneva che sul telone verticale, data la scarsa velocità delle pa11ette, sarebbe stato facile riconoscere, dalla direzione della slabbra.tura dei fori, quelli dovuti ad un colpo di prova. S.i verificò che questa selezione è facilmente effettuabile. · Per agevolare la identificazione deila rotta di attacco :;;i era disposta una bandiera rossa distesa sul terreno al centrq_ dPl her;:;aglio e un 'altra a circa 300 m. all'infuori sopra vento; s(jcondo la resultante dei dati aerologici ottenuti col lan.rio del pallorn~ pilota. Le c011rnnirazioni più urgenti fra il dirigibile e il posto d ·o::;:-,ervazione, erano stabilite dai segnali della pag. IV. I dati. rh1::> dovevano essere presj <lal dirigibile erano i seb0·uenti ·. (~uote di lancio ; Durata di caduta della bomba; Potografia dello scor11io.
Vigilanza e sicurezza: Nei punti A e B, presso la strada t.li Uar~~an~scl1 du e hrmdier e r osse su asta indicavano che l 'esperirnento era .in conio (aUeg. NJ. Un earahiniere a cavallo presso ciascuna di esse apriva ed arrestava i.l pa~saggio a seconda che al posto di osservazione appariva una ~i111ile handiera bi anca o rossa, ciò che corr-ispon.·, eva ai pNiodi in cui si effettuava la verifica (campo jngomlm:, - lilwro passaggio - il dirigibHe non tira) o, in cui il <lfrigi le era in atta<·c·o (campo libero -- pass;aggio interrotto> . Segnali dal posto .d i osservazione· per il dirigibile: campo 1ihero potete ~('g-nire il lancio. Tolte le bandiere, campo ingombro: cessa l'e:'-(ercizio, fate rii.orno all'han gar. Dal dirigibile per il posto d'osservazione: sto attacrando. fra p<wo lasc<-'r<L
Jnforrompo ] '(,:-;ercizio, faccio ritorno all '}wngar.
Dirigibile P. 2. Eqnipaµ;g-io : Tent>nte di Vas<:ello Pon;1,io. S. rl\.) n<-'ntP di Vas('<:>)lo Brivo1w:-:i_ Tenente <li Artiglieria Sc<·lzo. :l\fiweanico .Mantovanj.
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Lascio l'ormeggio alle 6,25 non appena dal campo di tiro preparato a Uargar<:~sch per ! 'esperienze delle bombe da dirigjbili, mi sj avverte che tutto è pronto. J\.li elevo lentamente in 810 rn. tenendomi al vento del ber · rnglio; il vento viene da E. S. E. con circa 7 m. di velocità.. In quella quota attacco pt!r la prima volta con vento jn prora, il bersaglio lasciando con buon risultato una bomha A.asen con congegno di sicurezza ad elica. Mentre a terra 8i esegue la verifica dei teloni de] bersaglio e degli effetti prodotti dalla bomba mi tiro al vento e raggiungo kntam.e nte 975 n1. che ritengo utile non oltrepassare perchè pi.ù ~opra l 'atmosfel'a eomincia ad agitarsi. Dopo circa 20 minuti da terra mi. ;-:;egnala che il campo è sgombro. ì\fi reco sul bersaglio e sempre col la stessa rotta lancio con hnon ri::mltato una bomba tipo B. S. con congegno <li sicurezza a :-:;pillo e spago. Durante i lavori di verifica dei risultati del tiro mi reco a ],'. rrokar per una ricognizione. Kon noto nulla d, importante :-:alvo che non esiste più il pic;colo accampnn1ento di 20 tende hombardate dal P_ 2 il 22 ; ·mgno u. s. Richiamato ::;ul can1po getto :::;ul bersaglio una nuova bornha. tipo B. S. con congegno d.i sicurezza a spillo di rame rompente. :Malgrado che una pn~r0dente bomha lanciata sul mare dello stesso tipo abbia poco prima ~coppiato benissimo, quella e:.he cade snl bcrsagl io non scoppia.
Esplosione delle bombe. Bomba Aasen. - Il proiettile di cui si può seguire col b inocolo la triettoria, hen impennato e stah.ile cade con 15 secondi da 820 111, a 2-:1 rn. dal centro del hersa:gli.o verso j1 pal9 11. 64, su rabbia a:-;eiutta con filamenti di Yegetazione. J.., 'e;:;plosione produce çonsiderevole detonar,ione con fnrno bjancastro; sul te1T<'no un cono rnolto svasato avente un metro di (liametro e un metro e zero dieci di profondità.. Si rinvengono intE>rrati: il mOZ1/.0 dcH 'e]ira di i..;ir.nrezza, ra~tuecio e qualche palletta ci iindriea. Tl ha:,;tone d '.irnpennag-gio è a qualche distan1/.a. Bomba Batt. Spec. V. M. - La bomba eade in 16 secondi o lllP.1/.ZO da quotn 880 eil esplode a 40 m. dal centro del bersaglio Y<:>r~o il palo 33. '· Forte detonazione, fun1ata plumbea cl1e lnsC'ia una rnar.> ·<·l ia nera~tra ;,;nl terreno sottovento. I
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Il cono di sprofondamento, su sabbia a8cintta con rara ve·getazione ha un diametro di metri uno e profondità 0,20. Si rinviene interrato: l 'asticolo inferiore contorto, la tela dell'impennaggio a brandelli, il fondo della bomba di alluminio, uc:cartocciato col vertice in basso con aderenti dei frammenti di legno, dell 'ogiva inferiore, qualche falda di alluminio fuso, varie pallette sferiche. Il metallo è rovente.
Bomba Batt. Spec. N. M. (AA). - La bomba cade in 16 secondi dalla quota 840 m. del centro del bersaglio jn direzione del palo 115 ma non esplode. Essa si impianta completamente a pochi metri dal centro \1el bersaglio. Devesi supporre che siasi verificato un eventuale errore ·nell'innesco della granata. La si rinviene interrata completamente, nella direzione ckl disegno unito. Vien fatta saltare colla gelatina esplosiva. La non esplosione è da attribuirsi a difetto di inneseamento. E' da notare che prima di iniziare l'esperienza il dirigibile aveva gettato una bomba dello stesso tipo in mare essendo la rrima volta che si adoperavano. · Caduta da 840 m. era esplosa con forte detonazione produ(~endo una rosa battuta dalle pallette ben visibile vasta, dem:a B ben distribuita. Riattacco nuovamente il bersaglio con vento in prora e lancio una bomba tipo Bi ego e pesante. L'impennaggio di q1.1e.:;ta nelle forti inclinazioni prese dalJa bomba prima di assestarsi neJla sua traiettoria rettilinea si rompe, e per questa ragione ia bomba cade pochi metri fuori <lel hersaglio quantunque il tiro f.osse buono. Una bomba precedentemente lanciata sul mare aveva però dato miglior risultato. Ritengo ancora aumentare l'irnpennaQ;gio e renderlo più solido. Segnalo la cessazione delle esperienze e rientro senza al-tre novità in Cantiere. Ho gettato con buon risultato tre messaggi durante le ·esperienze. COMANDANTE F.to Ponzio.
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Bomba Diego. - La bomba gettata da rn. 820 perde I 'impen-' naggio a circa 500 m.; e devia acco:;,tando:::i dalla verticale del ber:,:;aglio. Cade dopo 14 ::;eeondi e mezzo a 1:-30 rn. del centro in <lin'zione del palo l:'50. Esplode con forti::;sirna. detona7,ione e fumata seura. Si notano <1lcune pa]lette giungere a circa 300 m. dall'e~plosiorn~. Il cono di :-;}Jrofondarnento ha un metro e mezzo di diametro e 0,40 di profondità. Si rinvengono aleuni frallmHmti ,rov<mti e qualche palletta. L'impennaggio è ca<luto a eirca 70 metri sottovento. La bUa rottura è dovutn aria pora re;::;istenza di attarro eP.sendo :-;tato adattato irnprovvi:::amente.
Risultato Le effettuate e~periem:e di :--coppio bombe sul bersaglio tE:rre:-itre non :-;i po;:,:sono ritenere ;:;oddi ::;facenti altrn ehe pe1: quelle del tipo .1-ìnasPn e Batt. Spee. V. )L (le ;-;ole che :--i erano adoperati:~ in guerra, e :-;u]la eni efficenza si aveva ragione nu/ trire gravi <h1hhi.
Certo un :-;olo colpo P soprntutto 1m solo :-;ehenno di her:::B.g1io, se po:-:;:-;ono dare una <·Prta idea :--ulla intensitù di <liffusione <.le]l(~ pallette nulla pnò d<.)finire sulle lorn trniettori<~, ]e quali devono sub in-' :--ensihili vn ria?.:i.oni, specie pPr quelle della hon1 -lia Haasen d1e non hanno rn:irnnwno i I vantaggio della fonna :-;fed<'a e sono Jt>µ:geri;:::sirne. Bombe Haasen. -· ~ll :2-1-0 palJPtt<· di questa hornha, 4:5 han· rw colpito il hc.)n:aglio ad ordinate variabili fra poc·hi een t i .' 1.netri e tre Jll. eirca. Data In poea foria viva ehe, per la lor ]<-!t;g<·m.-¾;~:rn, esse pre:--11n1ihil111ent<~ po::-seggono, si può ·riferiered1e ben poehP uhhiano potuto oltrepassar<~ il telone al disopra. Dalle ,iltr<-', dunqu(-', unn gran p<-nte si saranno intere:--::::.atc~ nel {'.Ono <li scoppio e il ri 111an<:'nt<-> non av rà raggi unto il telorn'. Ci<> lo <'onft'rnm J'n:-:sem:n di fori nt>ll'8'1 spttor<~ eh'ern il più ìontano dallo seoppio. · Non <! giu:-;to di fon-' 1mn 11wdia di tutte I<-' ordinat{' d<·'Ì !'ori verfieati irnpPro<•eliè lo scoppio P eceentrieo al telone ,, l::t
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cìif:fu:-:;ione non è pi:aticament(~ uniforme, e cau:-:-a, p. <"'. delln po8sihi le inclinazione della bomba al momento <tPllo s.C'oppio. f<ìvorevolP a quakhe settore nocivo ad al t ri. Si potrehh{~ pr<-'n· d0re 1n una ~erta consi<leraiione soltanto la si ngolar e den~iti\
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di proiPzione, del settore 100- 112, ciò che denota che in quel r,unto c'è stata almeno una causa comune di direzione per quel niccolo numero di pallottole. ln quello speciale settore si tro~·ano 4 colpi alti, 3 bassi e 4 medi (ordinata- m. 1,50 a 80 m.) ciò che, salvo la forza di penetrazione, sarehbe un risultato davvevo fortunato. Ma la forza di penetrazione è per quei leggerissimi proietti li, certamente inferiore alla necessaria a ferire gravemente delle persone a quella distanza e un danno sensibile non si potrà produrre altro che per bersagli viventi vicini all 'esp]osiòne, al quale contribuisca oltre alla molteplicità di proiettili e la loro alta temperatura, la fo rte emozione atm osferica. Lo stesso p uò ripetersi per la bomba N. 2 <Batt. Spec. V. M.) la quale ha avuto su 270 pallette, 42 fori molto me.no unifonnemente distribuiti, poichè vi si trovano due settori morti di circa 70 m. Il settore degno di considerazione sar ebbe quello fra i pali 15 e 26,30" circa, dove si incontrano 9 colpi alti e 5 bassi .alla distanza media di m. 60 dallo scoppio. In questo settore molte pallette cer tamente avranno supe1·ato il bersaglio e si può ritenere che ]a loro forza viva sia !;:uperiore a quella della Haasen per la loro massa e specie per hè. loro forma di rivoluzione. Il non avvenuto scoppio della bomba B. S. nuovo modello, sj deve, come ho detto, ad errore di innescamen to. Essa fu in.n escata di sopra invece che di sotto. E' strano però che la bornba tdmile lan ciata in mare da 480 m. per pr ova, ed innescata nello stesso modo era esplosa regolarm ente e fuori acqua, mentrPquella in terra no. Altre due bombe simili lanciate in mare nelle esper ienze del J 417 da 600 m. ed innescate di ~otto non esplosero. Si era n otato su quelle in mar e che la por tata delle pallet t~ era considerevole e bene diffusa. Ciò consigliò di ripetere la I V · esperienza in rnarn per maggiore semplicità il giorno 14-7-12. I.a bomba in terrata fu fatta sa ltare per mezzo di due cartucce :l i. gelatina applicate esternamente alla parte cilindrica. L a <\arir.a non ei::;plose ma la b01r• ba fu distrutta.
La bomba Biego cadde fuori del bersaglio forse perchè per via perdette l 'jmpenn aggio. Non si rinvennero pallette i:ml telone vicino perrhè ~i ritiene c11e, essendo spinte dalla carica posta inferiormente efise ven -
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gono proiettate molto in alto. La gettala di esse è Henza dubbio considerevole, e l'esplosione è enorme. Alcune pallelte si notarono cadere ad una distanza dallo ~copp.io superiore certo ai 200 rn. Le esperienze effettuate, in terra ed in mare (il 12 ed il 14) s1 possono considerare co1ne preliminari: anzi esse hanno più dm altro, potuto deterrninan~ qual 'è il sistema più conveniente da seguire in un corso di e~perienze più cowplesso che potrà effettuarsi in seguito. U1m cosa preziosa si è potuta constatare: (·he la ormai raggiunta precisione cli tiro potrà permettere n.i ridurre le dimensioni de.i bersagli per eoncentrare i risulta.ti. Se si vorranno eseguire dei tir.i con spolette a tempo, ossia a perfezione sul piano orizzontale si potranno stabilire dei telonj ::.ul terreno, che non abbisogneranno di eccessive dimensioni. Uu 'organizzazione di nffifiche ben condotta potrà per-mettere di eseguire rapidap1ente un gran numero di tiri senza far nav.i gare troppo tempo il dirigibile fra un colpo e l 'altro. Stavolta l'intervallo fra colpo e colpo è stato di ~O m., in seguito si potrà anche ridurre. E' mio dovere ricordare come al successo dell 'esper1enza sd alla preparazione di essa tutti gli ufficiali destinativi attribuirono con l 'intrdlig<mza <' valentia notev ol<~ per I 'esattezza di ·tiro da parte del dir igibile cht: destò l 'arnmirazione dei generali e degli ufficiali che assistevano. I dati cinematografici, si avranno appena le pellicole <lella cr_sa . -\lberini, alla quale fu comunjcato il carattere di riservatezza delle ved11h: pre:-;e, verranno sviluppate. Esperienze di tiro in mare Se il risultato degli scoppi delle bombe 1.1.assen e Bat. :::,pec. ·y . M. era utile perchè esse erano le sole fin quì usate nei tiri In guerra, non meno interessante si riteneva quello delle bom he ))UOVO modello che, pare, si debbano esclusivamente usare in avvenire. Si cercò dunque di colmare la lacuna delle esperienze del giorno 12, effettuando un 'altra serie di tiro per tutti i -1 -!-.ipi, in mare, nella speram;a di poter discernere, fotografare o ai1rnmo apprezzare 1'entità degìi scoppi sulla superficie dell 'ac (iUa dal dirigibile stesso.A taie scopo si scelse una mattinata di calma assoluta di u~are e si ancorò al largo un bersaglio, che doveva servire sol-
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tanto. per punto di mira, costituito da un telaio galleggiante di 4 m. di lato di fola e di legno. Poichè, pur conoscendo la quota ver ticale, non è possibile aYere una esatta idea delle dimensioni orizzontali senza un altro riferimento, ~i stabilì ::;ulla spiaggia una base di 100 m. costi1uita di una serie di bandiere rosse distese sul suolo a 20 m. una dall 'altra. Le dimensioni degli scoppi avrehbero potuto esser e paragonate a quella base purchè ambedue fos$ero state fotografate "'Olta per volta, dalla stessa altezza. Il sistema è senza duhhio eccellente, ma come aYevamo dubitato, g h sehizzi delle pallette nell'acqua delle bombe che G~plosero. non appari vano nelle fotografie e ~o]o si dovettero r.ppro:1.zare lt> loro gittate a occhfo, rifor,~rtd.osi s<~mpre alla base jn vista. Si giustifica l 'attitudine <lella bomba Hassen ad e~plodere fuori acqua pcrchè essa presenta con la superficie <folle eliche 1m violento mTesto percotitoio, sul qnale urta tutta la homha. con la ~ua considerevole massa, mentre invece nelle altre la p ercns:;:ion<' 0 data tlalla mas::-;a del per cotitoio, che è piccolo che urta sull a bomba. Se la ~uperficie della rm:etta <lell 'asticolo non è ~ufficiente a provocare nn pi eco lo an·e::;to alla born ha ] 'esplof-·ione non av·vienc. o avviene più tarcli quamlo ~i inirnerge direttamente la cassa della bomba, cioè sott'acqua. fi'on;e atl una qnota superiori:' esse si comporteranno diYersr.m<mtc.
]~' innti]c notare quanto è interes::;ante che I<' hornbe ria dirigibile esplodano tnite fnori ncqua, quando sono de~tinat~ 0 ·Ti 0 ·allc 0 ·<,·ianti r. Jeo·o·eri GI, hcrsa ,, r, ht""' .., . • ~
,h('"" .
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IL COMANDAX'r l•: F.to Valli.
27 .A:-:ePn:--ion i
Di ri!:!,°ihile P. :i
14 luglio 1912
dalle 6.1G alle ·,,-:10 Rquipaggio:
Comandante Yalli 'T\.,n. <li A rtigl. Ficel:1.0.
'"l'en. d0l Genio Hiffi. :,Ieccanìco Anlnino
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Mi elevo alle 6, 15 nell'intenzione di· eseguire dei lanci ili tombe nello specchio di mare prospicente l'hangar. Le bombe da esperimentare sono: Bomba (Biego esplosa fuori del bersaglio neiie esperienze terrestri del 12). Bomba Batt. Spec. nuovo modello Bomba Batt. Spec. vecchio modéllo Bomba Hassen
Si è provvedùto ad un bersaglio gaHcggiante 414 ancorato .· 600 m. al largo. Nella speranza di poter fotografare dalla naviedla la rosa di pallette e poterne apprezzare -le dimensioni si . è f:ltabi.lito-a terra una.base di 100 rn. limitata da bandiere. QueEta ba~e deve· essere fotografata volta per volta, dalla stessa quota di lancio della bomba a cui si esperimenta. · Il pallone ·si mostra molto restio a salire, si raggiungo·no .1 100 m. gettando 4 sacchetti e una latta di acqua. Si resta così con solo 4 sacchetti. Il pallone sale prenden<lo uquilihrio a 400 m. Si eseguono i tiri secondo il programma stahjlito. Temperatura 34° massimo a 500 m.. 1·· colpo quota 435 = Bomba Battg. Spec. n. rn. non esplode ,,,, colpo quota 475 = Bomba Biego esplode 3° colpo quota 485 = Bomba Battg. Spec. r1. m. non esplode fotografia base 485 4" colpo quota 570 = Bomba Battg. Spec. n. m. esplode sotto fotografia base !570 5° colpo quota 600 = Bomba Haasen esplode fuori
Si ritiene che le due bombe Battag. Spec. n. m. non siano t: 3plose percchè con la piccola reazione del] 'urto. in acqua non si sia rotto lo spillo di sicurezza di rame. La bomba Biego esplode con forte detonazione. Si notano <:Ìelle pallette giunte a circa 250 m. dallo scoppio forse più. La bomba Battag. Spec. n. m. esplode so_tt 'acqua. Pi:odur.f) mi co]po s.ordo poco fumo e qualche palletta 8Ì vede proiettata fuori. T..a bomba Hassen espJode completamente fuori acqua con forte detona7.ion.e. Si vedono delle pallette proiettate ad nn centinai.o di metri. Si eseguono fotografie del fondo del mare per Rtndio Stante 1'alta temperatura deeido di rientrare in hangar e prendo terra aìle 7,40. 1
COM ANDA.NTFi F.to Val:i.
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Sistema di segnalazione dai dirigibili al comando delle truppe e viceversa. In qui tmito sistema di segnalazione venne dietro richiesta Jel Superiore Comando del Corpo di Occupazione proposto dal $Ottoscritto ed approvato. Esso era stato già preso in considerazione dal Comando del ~:> Dipartimento Marittin10 di Venezia e non si dovette che recan, alcune varianti nel significato, dei vari segnali. Tali varianti furono con1pilate dallo Stato Maggiore del Comando del Corpo di Oècupazione. I,e bandiere impiegate rnercè le quali si possono fare 39 s1::gnali ed i numeri sono :3. Una gialla di forma quadrata, una rossa a ,f orma di gagliardetto ed una azzurra a forma di penr.ello. Pertanto i segnali ottenuti risultano del tipo di segnali J,er grandi distanze percliè qualora non si distinguessero più i colori la for1i1a delle bandiere verrebhe a determinarli. I segnali vengono filati al di sotto della navicella con un ::piccolo peso per appendere la sa.gola. Ogni bandiera porta 3 ganci di attacco come nello schizzo qui unito. Il grafico pure u1messo vale a dare la spiegazione del sistema col quale va1~iando le bandiere il loro numero e la ]oro distanza si possono / (Jttenere le 39 combinazioni. I segnali da farsi poi da terra ai dirigibili combinabili con 1.ma serie di 4 bandiere bianche e 4 rosse da distenderni oriz -,,._(mtalmente sul terreno. I significab dei vari segnali veI1nero ~tabiliti pure dal Superiore Comando. IL TENENTE DI VASCELLO Ponzio
Segnali da Terra ai dirigibili 1 Nord
2 Est 3 -Sud 4 "\Vest 5 Non ho capito il vostro segnale 6 Attendete una mia segnalazione 7 Mandate schizzo approssimatjvo situazione nemico
- · 2<X1 ·-
G
B R
G=R RB = G RG=B GR = B RG GR
8 11 nemico a Fonùuk Tokar è fenno 'i 9 11 nemico a 8uan.i Beni Adern è fermo'? 10 11 nemico in direzione di ~avia è. fermo l 11 11 nemico si ritira in qualche direzione1 12 L'oasi <li Zanzur è sgombra t 13 L'oasi di Ji;l Asciam è sgombrai 14 L·'oasi <li Bl :Maja è ::;gombraj? 15 Daret el Salhirn è sgombro '? 16 Fonduk el F'okar è sgombro 1 17 Suani Beni Adem è sgombro? 18 Quante forze l'occupano-? 19 Dove è diretto il nernico '? 20 Esplorate nella direzione che viene indicata 21 Ripetete la esplorazione giù eseguita 22 Gettate un messaggio riferendo quanto. a vet.e visto od eseguito 23 Riteniamo che il nemico trovasi-nella direzione che vi segnalo 24 Le tr:incere sono sgombre '? . 25 Le trincere scmo · ancora occupate dal nemico? 26 Il tiro dell'artiglieria terrestre è efficace 1 27 Il tiro dell'artiglieria uavale è efficace'~ 28 La cavalleria è impegnata '? 29 La cavalleria dove si dirige ? 30 J] nernico .ha ancora truppe in riserva 1 31 Quanta fonm 1 32 A ehe distanza della. prima linea sono le riserve nemiche '? 33 A destra della linea di fuoco nemica 1 34 A ~inistra della linea di fuoco nemica? ;-35 Al centro della linea di fuoco nemica? :-36 Qnant 'ampia la fronte nemica 1 ;-37 l.,e oasi sono Rgornbre1 1 In tel1 igemm s1 2 Non ho capito il vostro segnale 3 Sono in avarja soccorretemi se potete 4 No negativo Non posso Non ho visto nulla G Attendete un mio messaggio 6 Avvicinatevi 7 A bhasso la mia quota 8 Nord 9 Fist I rombi intercardinali sono segna1ati
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RB
GB G=B B=RG D= GR BRG
·> -('B l :\.-. r
OB = 7
RBI BG B(}R
GBR
RBG RG·B GRB
R= G B=G R= BG G= H R=B G= BR BR = G BG = R dB=R
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10 Sud con due di questi consecutivi 11 Ovest 12 Il nemico è fermo 13 Il nemico procede 14 11 nemico è in ritirata 15 Ho avvistato il nemico nella direzione opposta' alla rotta che seguo mentre faccio il segnale o per il rombo che segnalerò dopo aver tolto il segnale. 16 Il nemico ha iniziato un 'azione contro le nostre forze nella direzione che si segnala. 17 Il segnale che segue deve interpretarsi come un numero ed indica la quantità di navi avvistate o il numero di migliaia di llomini che si giudiea di avere ~coperto 18 R~~mico esce dall 'oasi di Zanzur nella dire.. zione che si segnala 19 Nemico entra nell'oasi di Zanzur 20 Nemico esce dall'oasi di Sciad nella direzione che si segnala 21 Nemico esce dall'oasi di El Hascian nella direzione che si segnala 22 Nemico da Baret El Selim si dirige nella direzione che si segnala 23 Nemico da Fonduk Tokar si dirige nella di-: rezione che si segnala 24 Nemico da Suani Beni A<lem si dirige nelJn direzione che si segnala 25 Nemico si ritira su Zavia 26 Nemico si ritira da1le oa:-:i verso nord 27 Cavali.eri nenrici nella direzione che si segnala 28 Il H.egna le che ;:;egue deve .i nterpretarni come nn numero ed indica le centinaia di uomini che si giudica di avere scoperto 2~) Poeh i gruppi nemici in vista nella direzione che si segnala 30 Il nemico è jn posizione nelle trincee 31 .T tiri delle artiglierie navali sembrano efficaci 32 I ti ri d.elle ar6glic~rie navali non ;:;ono efficaci ;-r~ I ti ri delle artiglierie terrestri paiono efficaci
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B=R= G
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34 I t.iri delle artjglierie tenestri non sono effi·· ca.Cl
ll=U R G=B= R
R= B=G H.=(l
= B
G=R= B
35 Nostra cava lleria pl'ocecle nella direzione che si segnala 36 Le trjncee appaiono ancora occupate d.al nennco 37 Le trincee nerniehe sono sgombre 38 spostatevi nella dil'e;1,ione che vi segnalo 39 La nostra caval1eria è impegnata nella dire- · zione che si segnala
Coniando Reparto dirigibili Esperienze di tiro di fucileria e mitragliatrice contro aeroplani. Tripoli, 9 agosto 1912. Al Comando del Corpo di Occupazione
Per quanto i l contenuto della circolare Riservati ssima 4-b-78 del Comando del Corpo di Occupazione, trasmettente i] r apporto ùel R" V, Console di Bona, sul.la. presen za di aeroplani franc<~:,,ì in ~'1.lgeria, <lestjnati al campo turco arabo, in 'Tripoli fonia, ::;i p ossa ritenere, meglio che un contrab,bando guerresch o. :-:<!ria.mente organiziato, pittosto un bluff turco parigino) o nn t r ucco speculat ivo llei coniugi Contard e compagn i, cr ede, cht i ,i. utile 7 l:5e non urgente, prendere in considerazione l 'jnform n.·~ ione, più ch e non va lga la sua serietà, per procedere, in questa ':ltes::::µ. ragjone, che sar ebbe ]a minaccia fa, a d esperienze preli · 1 ninar i di tiro contro aeroplani, del qu ale 8iarno fin qui perfettamente digiuni. Dato che i:; ia cosa i111po8::-ihil e effettuare l 'eser<·i la1,icrnr d<' 1 tiro di fucile r ia e mitragliatrici :m a f\ ropJani ver j, la cosa migliore è quella di r idursi a]ll' <'ondiziòni più verosimili , o:-:sia di p,Jtcr far f uoco lihenun e nte su una :-:agornn di forma <~ dimen~:; <mi delJ 'a eroplan o e 111oyente:-: i uell 'a ria n,1 alta qnot a e eon <'.unsiderevole veloC'itù. Ciò ricorda il si:4 ellla del tiro naval<·, <'11<' dù oitimi risn1 l nti. La di ff i<'oltù P:--:-:en;1,iuk <·he prP..:Pnta il tirn rl1 <:~ :::i propon<'. 0 quel la d0lla marwanza qun:-:i a:--:-:ol 11tèl da 11nrtù <1i rl1i tira, cl (:' -
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gli ~1en1entl necessari: altezza, distanza, velocità del bersaglio, ~qj quai1 forse non sarebbe nemmeno pratico soffermar~i con
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adozione di istrumenti e con complicate istruzioni. Ci basterà ritenere che la rosa prodotta da un gran numero di pallottole, sparate da un gran numero di tiratori, diretti da un logico cri-
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terio facile a ::;eguir::;i, e con una. apprezzamento grossolano degli dementi di tiro, potrà facilmente provocare il naufragio del lJersaglio, grazie sopratutto alla grande fragilità di esso. Il sistema da seguirsi potrà essere il seguente: Il dirigibile rimorchia a distanza di 100-150 metri dalla sua poppa una sagoma di tela, ::;irnile in dimensioni e forma alla parte ,;itale dell'aeroplano (aviatore - motore - serbatoio - tra~ smissione - e timoni), escluse cioè le ali, le cui perforazioni non ledono ]a immediata attività dell'apparecchio. La sagoma di tela finissima, orlata, è formata di due piani normali fra loro in modo che essa presenti sempre la stessa proiezioue vista dal basso, anche negli eventuali movimenti del f;jstema. Per a vere una guida nel tiro dei fucilieri sono disposti ]ungo il cavo di rimorchio, che è di acciaio, sottilissimo, a par-i.ire dall 'a.ttacco della ~agoma, dei segnali, ad una, due, tre lunghezze della sagoma stessa, i quali costituiscono dei falsi scopi 1-Je1· imparare a puntare aventi il bersaglio a secondo dell 'intnito di chi comanda il fuoco, il quale naturalmente dividern, il reparto in sezioni, ognuna delle quali tirerà a contatti diVC'.l'Si per ampliare la rosa. Certo, data la manovra del dirigibile, non si potrà pro·c,"l.dere volta per volta, alla verifica dei colpi dopo ogni scarica, 1.ua, organizzando una specie di corso di t~zioni, effettuate con p;~ogressivo criterio, si giungerà ad otternwe qualche primo n sultato verificandolo alla fine di ogni le½ione. Si comincierà prima ad eseg·uire ·il fuoco durante il defila mento avanti del bersaglio: poi durante il passaggio sulla testa <lPi tiratori, poi. durante 1'avvicinamento, che è la fase più difficile del tiro, ma più uti.le per arrestare il nemico prima chP- e:sso po~sa arrivare ad offendere; il tutto naturalmente sarà on.?.1tni½½ato con quella prudenza che la delicatezza dell'esperi mento richiede. Allo scopo di sviluppare ne,!.di Ufficiali. desti-· 1wti a comarnlare il fuoco, contro mezzi aer~i, il senso dell'aT}prezzanwnto delle dimensioni vertiC'ali, si faranno le pri1~u~ volte dei segnali convcm:ionali dal dirigibile per indicare ]a qu~ta ~lell 'apparecehio. Un osservatore, situato pre~so i tira1?n rnrnnrando col teodolite, l'angolo di a.lte7,za, potrà irnmec:atamente dare al tiratore la distanza òel bersao-lio sul piano ~- ·t ., } ' b . r 1- .s1 ·o,, c10 e ~e sara nt i1issimo saper apprezzare, sia che in segt~1to s1_ vo?·l:an? :-;tu dia re degli a ltri aeeessorj per j fucili l~ le T1 ntraghatnc1, s1_a per ag-Pvolare la misura delle parallasse p?.r
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uezzo di ::;tnuuenti molto elementari, e col riferimento di dati personali: i polpa::;tre.lli delle dita, qualche dettaglio della pi~tola ecc. 1:G' utile, 1m;ornrna, che :::;i impari ad apprezzare la distanza effettiva del ben;aglio, a:::;::;umendo per unità di misura, la lunghezza <li -un aeroplano ordinario, oltre alla sua velocità. Non parlo del tiro contro il dirigibile, perchè lo ritengo di e::;ecuzione di gran lunga facile, tanto che io credo che un r eparto di tiratori guidati dal criterio di un Ufficiale pòssa in breve tempo mettere fuori combattimento e danneggiare « seriament<~ » un dirigibile tipo P, navigante aJle massime quote battute in Libia. Ci<:> non è avvenuto fin quì soltanto perchè il tiro dei turco-arabi si è fortunatamente dirno::;trato privo di rp1alunque concetto ba1istico. Mentre :::;i procederà aìl 'addestramento del reparto dei fuci.lierì, sarebbt~ opportuno che si studiasse un affusto di adattamento provvisorio ad una mitragliatrice, tale che le permettésse la rapidità di brandeggio, e di forte elevazione, necessaria a seguire facilmente jl bersaglio aereo veloce. In questo cantiere, qualora si disponesse di un esemplare dell'arma, si potrebbe procedere allo strnlio ed alla costruziorn' dell'apparecchio provvisorio in parola, senza pregiudizio di quei tipi che verranno studiati e<i adottati in Italia ed altrove. Circa il drappello dei ;fucilieri da destinare a questo esperimento, qualora ] 'E. V. lo ritenga opportuno, mi onoro proporre eh<~ esso appartenga per facilità di comunicazione al .n~parto <li truppa accautonata presso il cantiere (brigata Sa1a·· 7,m·), o anche rneglio, a quel gruppo di fanteria che verrà pros~ sirnamente <k/.;tinato a questo reparto ·in cambio dei congedanti speeialisti (secondo j} di::;posto ì\finif::teriale) comandato da un ufficiale, di svegliato intuito, affincl1è possa trarsi ·il rnasi::;imo profitto da queste esperien'.l.e che saranno relativamente dispendiose e non frequenti. . J\ tutto ciò che riguarda i1 <lispositivo, il matedale e gli ì~trunH~nti, le segnalazioni e la condotta <le1l \~speriemm, prov·vedtr0hh0 questo Comando. IL COMANDANrrE F.to Valli
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Estratti del Giornale di bordo. Dirigibile P. 2 l 4 agosto 1912
86 Ascensione Dalle 9 alle 0,45 Equipaggio:
Ten. <li Vascello, Valli S. 'I1en. di Vascello, Bri vones1 'l'en. del Genio, Biffi Meccanico, Sergente E. Arduino Sbarcati gli allievi piloti dall'ascensione precedente sonv tipartito per sperimentare la ~tabilità di un rimorchio di una ~Lg·orna di aerop1ano di tela (Fuselage), destinata all'esercitaz~one di tiro di fucileria contro aeroplani. Esso è delle dimensioni del « Fuselage » di un Blériot or. dinario (m. 9,59) costituito da due striscie perpendicolari tra loro ed assicurate ad una crociera a cui è attaccato il cavo di rimorchio d'acciaio 1 M/M di spessore. Il cavo è avvolto in un mulinello pc~r poterlo facilmente filarn o ricuperare presso il calcagriolo di poppa dove passa dentro un anello. Durante la marcia i 'apparecchio, perfettamente equilibrato ed orizzontale è Testato, con una fune di 20(J 111. eirca 80 rn. al disotto del livello del dirigibile f:,enza chsturhatne 1110rnentanéamente la marcia e l 'evoluzione. Si è navigato a 600 metri di alte::;,za <li fronte alla eittà affinchè si potessero a.vere le impressioni di sicurezza o meno d1.e il ~istP-rna presente.· Data la mancanza di ali Ja sagoma è molto meno appari:::;r;ente all'aeroplano .vero. Verificata la facilità <li stabilità si. smdia <li corredarlo di una leggera ~mperficie portante anch() · pPr tenerlo più alto. Per insegnare ai tiratori l 'appre7,zamento- della velocità del bersaglio si sono disposti snl cavo <li rimorchio a partire da f'::;so, due falsi :::copi ad nna e <lue lunghezze di distanza, e di colore diverso. Poco primn dcll 'atterraggio si ò ricuperato il her:::.as:dio pt~r non farlo andato in mare. 'rutto ha preeednto regolannentt~.
IL COMANDANT.E W.to G. Valli
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39 Ascensione (136) Dalle 7,] O alle 8,25
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Dirigibile P. 2 · 19 agosto 1912
Equipaggio: ':l1en. di Vascello, Valli Ten. di Vascello, Ponzio S. Ten. di Vascello, Brivonesi Ten. Genio Biffi Ser.g. lVIecc. Rapanelli Esperienza di rimorchio di bersaglio per tiro di fncilerja contro aeroplani. . In presenza della sottoscritta Commissione: Ten. col. 52° Fanteria Bloise ; 'l1en. col. ~.<\.rtiglieria Fissuli; lVIagg. 82° Fanteria .Guglielmotti; Capitano d.'Atiglieria Baldass~rrc nominata dal Com. C. A. per esaminare la proposta del sottosaitto di adibire un bersaglio rimorchiato d2 un dirigibile per esercitare la fanteria e le mitragliatrici al tiro contro aeroplani ho effettuato varie evoluzioni sulla costa e ::-ul mare presso il Cantiere a quote comprese fra 400 e 700 m. rimorchiando a 200 metri una sagoma di tela raffigurante un aeroplano Blériot. L'esperienza stàtica è riuscita soddisfacente. Con qualche dettaglio definitivo esso sarà perfettu. Allo scopo di mostrare con qualche sistE-ma di controllo, ct>rne si potrebbe procedere all'apprezzamento delle quote, di~tanze inclinate e velocità di apparecchi aerei per parte del Di1dtore del 'riro, si è sistemato a terra al po$to di osservazionf-' r,n teodolite che stava continuamente all 'angolo di altezza del dirigibile. Contemporaneamente, da_questo si segnalava la quota, e~5ponendo una bandiera rossa J)er ogni centinaio di metri ·oltre j 400 metri. lviercè un piccolo grafico trigometrico l'osservatnre deduceva la distanza del bersaglio sulla linea del tiro e <'Ontrollava il suo giudizio. Si sono eseguiti vari defilamenti sja parallelamente al1·orizi.onte sia zenitali. La C01nmissione 81 è dimostrata in maf:sima favorevole al si$tema di cui riferirà la critica al Com. del C. A. Il Sotto Ten. di vascello Brivonesi. ha diretto l 'àtterrauiento. IL COMANDA NTE F.to G. Valli
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Dirigibile P. ~ 21 agosto 1912
41 A~censione Dalle 7,40 alle 8,45
Equipaggio: Tenente di V ai:;cello V all1 Tenente di Vascello Ponzio Sotto Ten. di Vascello Brivonts1 lV[eccanico Rapanelli Stabilito a rimorchio dei dirigibile il ber!::aglio aeroplano · di forma e dimensioni dell 'ascern:;ione ~19" con legger e modifiche pn· aissicurarne la stabilità, mi elevo sullo specchio di ma.Te pro8piciente al Cantiere, dove si effettner& il tiro di fucileria ~ontro il detto bersaglio. :Me880 in moto il dirigibile, il beri:;aglio sj dispone in per· f<•tia stabilità .ed equilibr.io, e viene fi lato con 300 m. di filo dj ac:.c1a10. Sulla spiaggia sono stati disposti per drappelli di 10 fuci li. cia$cuno, secondo le istruzioni date verbalmente dall'Ufficiale direttore "del tiro. L"esperi~nza si svolge nella mani~ra $e;uente : Il dirigibile ha defilato a mare dei tiratori parallelamente all 'orizzonte, due volte col vento a poppa, e una volta a prua, ad nna quota di 600 m. (GOO pel bersag·lio) come era previsto. Un osservatore al teodolite pr esso i tiratori misurava l'angolo di altezza del ben;aglio, <la cui il Direttore del tiro de<lu('.eva. la distanza del berf:laglio sulla linea di sito. Per angoli inferiori a 35° una sezione face,:a fuoco con alzo corrispondente alla distanza, le altr e due con alzo p er 100 e 200 jn più: per angolo superior e a 35°· le due sezioni adoperavano ~lzo corriRpondente a 100 P. 200 metri in meno. Si eranù pi'ese tutte ]~ precauzioni necessarie alla esercitazione, Ria per la di:-:-ciplina del fnoco, $la per la sicurezza del <li · ri g ibile e <lell 'a.bitato cit'costante. Il bersaglio ha defilato ::m<' cessiYamente ad angoli 36°, 39°, 42°. : I fucilieri· erano diretti, nel tiro, a pr u::ivia. o a poppavia dal- falso scopo i;;ituato a 30-m. sul cavo <lella prua dC'l berRaglio aerop lano, a :--<.~c·on,kla. ehe il :-:; isterna ~i lllnoveva. .eon vento a poppavia o a pruavia. La di:' tanza di 30 m. rorri spond (:' ::tllo
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~postamento del bersaglio per 50 km. di velocità durante il tragitto della pallottola alla distanza di poco infrriore a 1000 metri
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in una linea di sito notevolmente inclinata. I tiratori hanno :-·parato 497 colpi. Si sono rinvenuti sul bersaglio 3 buchi: uno nel fuselage, uno nei piani di profondità, uno nell'ala Rinistra.
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Si ::;ono p rese num erose fotografie e cinematografie dell:r esperienza che corredano jl rapporto ~pec iale. Si è effettuata la di~re:-:a i-tatica per incompiuto svol.gjmento del cavo <li a tte rraggio, rj uscita pe r fèt tamen te. Il t enente del Genio Bosio, a llievo r>ilota. l1a diretto ln completa manoYra del motore e del gas.
JL COMANDA ~TTi~ F.to G. Valli Relazione della Commissione· per le esperienze di tiro contro aeroplani. Tripoli 22 agosto 1912. Hi :-:posta. al fogì io del 15 ago~to, n. G13-:1-.
OG CH~Trro: E speri enr.e (li t ir o contro a()roplnni. L a Comrni::;~i one, composta dei signori: T en. rol. Blois~ d el ri2° l1'nnll-~rin. 'T'en. rol. Fi1'!:-iuli d el Co11ianclo di ,\ rt ig·Jicwia Maggio re Gugli elrno tti dc• Il '82" Fanteria Capit ano Baldassarre del Comand o di ,\rtip;li r ria l1 a proreclnto all'c:-:arne p r eYf?ntiYo del 1>rngn1111111a <li p.;per ienze d i t iro propo:-:tl-1 dal eo111 nn dunh-1 Valli d<:-'llc1 H. 1\farin:1., eontro una :-:agonia di Y<.>livolo rilllon·l1iato dn un di rip;ihi le P, foffer man d osi ir1 spc>C'.ial modo ~H ll <-' diffiC'oltà i1wr011ti ai 111 ~zzi per a s:-: iC'urare la jncolnm ità dc-I d i rigihi le, <' :--:oprntntto· df)l su n p er~ona le di manovra. A t,11 fin<' hi.~ p1:ck• a:.;:-:i:-:tito acl una ":-:<-'rc·ifoiionP di pronL s0.nza, bcninte:-:o, rsecuzione di fnoc·o. Nel formul a re le proprie con(·lu::-ion i essa ha tennto pn~scnte qnanto segue : 1) Scopo clelle <-':-:pericnze è• quello c1 i 1rn rn 0 norrne ~~rn-· pliei e pratiel1 r. ])(:'I' l'apprezzam ento, po~::: ihilmente p:-:atto e ra1}i<lo, d egli elementi cli (distanza, alt0zza angolar<\ vc~loC'it:l, r1.1Ua ) del berf:;agli o e la conseguente esN·11zion e di~riplinata é!0l fn oro; 2) I 8ingola ri. raratteri cli m obilità, form a apparente, M ::;t-it.uzione e vulnerabil ità d el ber~aglio, n onchè l 'ai-soluta man · ('.aI1Za di punti ·<li r iferimento, r endono ol tremodo cliffieil( 1'ap· prezzamento degli elementi di tiro. 1
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Tuttavia si ·potranno ottenere risultati di sufficiente ap-· pros8imazione mediante un continuo metodico addestramento degli ufficiali, sussidiato dal controllo di opportune segnala zloni del dirigibile di pronti e facili calcoli numerici da terra, e pos~;ibilmente di misurazioni con adatti strnmenti. '.I.1ra quest'ultimi assai prezioso riuscirebbe l'uso di un telemetro monastatico a piccola base, sul tipo di quelli già sperimentati in Italia e in corso di adozione per le sezioni mitragliatrici di Fanterja e Cavalleria. In ogni caso, tenuto conto che la lunghezza di un aeroplano può ritent)rsi all'incirca, di m. 10, la determinazione della distanza può essere agevolata ricorrendo all'uso di un mezzo qualsivoglia preventivamente campionato per la misura millr·· simale delle parallassi (binocolo a micrometro millesimale, doppio decimetro, regoletto di direzione in uso presso le batterie; dita delle mani, ecc). Per l 'altez7,a angolare, in pratica, è sufficiente conoscere i valori largamente approssimativi, epperò per la determinazionedi tale elemento (che nel periodo delle esperienze si può determinare con strumenti. goniometrici) in pratica sarà sufficiente ricorrere all 'usc di un mezzo qualsivoglia, anch'esso preventi·vamente campìonato (per esempio apertura angolare delle dita distese della mano, quanilo si tenga il mignolo presso a poco orjzzòntale) . Per la determinazione della velocità sarà. sufficiente tener presente che la velocità consentita dal motore dell 'a.eroplano non è soggetta ad altrG variazioni che queHa prodotta da perturbazioni atmosferiche: astraendo dalJe qrn:di essa· può rit.c-· nersi di circa m. 30 al minuto primo (cento k111. all'ora). D'altronde la velocità medesima potrebbe grossolanamentededursi dalJo spostamento angolare in millesi r1i rnisùrato in un determinato tempo. Per quanto, infine, concerne l'elemento. rotta, si può af-· formare che la determinazione di esso avrebbe particolare im··portanza solo nel tiro con le mitragliatrici Oimitate zo.ne di tiro) e, nella esecuzione delle esperienzt\ solo in rapporto alla h1columità del dirigibile e del suo personale di manovra. 3) Apprezzati gli elementi di tiro con Je norme su esposte, occorri:~ determinare i dati di puntamento per l'esecuzione del fuoco. · _ La distanza e l'altezza angolare del bersaglio determinano tfr alzi da impiegare; la velocità e la rotta danno norma sulla direzione del puntamento più conveniente.
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Come è noto, le graduazioni di alzo del fucile 91, deterrniriano solo nel caso di tiro normale, e cioè per angoli di proie~ione inferiori ai 51 ° (istruzioni sulle armi e sul tiro , Vol. fT; hiT. 73) per altezze angolari di maggiore entità non corrisponr~ono più alle effettive distanze del bersaglio, tantochè, al limite . rontro bersaglio allo zenit (traiettoria teoricamente rettilina) bisogna impiegare la linea di mira naturale. In mancanza di da.ti teorici, che sarebbe opportuno richiedere alk scuole di Applicazione di Fanteria, e limitandosi in pratica a considerare soltanto altezze angolari di 45°, 60° e 75°. :,i può ritenere senza distan,1,iarsi gran che dal vero, che per una distanza di 1200 metri corrispondono l'alzo per 700, quello per 400! ,e quello abbattuto (linea di mira naturale) rispettivamente per ciascuna delle suddette altezze angolari. Si è considerata la distanza /li m. 1200 perchè al disopra di essa non conviene, teoricamente, eseguire il tiro, data la insufficien,1,a de11a fo rza viva restante <fall a pa11ottola (1ninore d 1 8 km.). Per quanto coneerne la <lirezione di puntamento più conveniente, occorre tener conto del1a durata delle traiettorie P <lella velocità di traslazione del ben,ag]io. La durata rlelle traiettorie, rhe nel tiro nonnale è <ii 3 secondi e J 200 metri, crescP. in ragione diretta dell'altezza angolare del hPrsaglio. Anehe a tale proposito sarehbe opportuno richiedere i éiati i;0orici alle Scuole di A pp1icazione di Fanteria: ma :::i può rite11ere convenga assumere i seguenti valori approssimati: da 3 a (~ secon<li, da. 4 a 5, da 6 in più rispettivamente per altezze anf;ol.ari eia 45°, 60° e 7!5°. Durante i tempi suddetti il bersaglio, nel ca:=;o reale si spo~terà riRpettivamente di cirra 100, 130 e 180 metri, cioè di circa 10, 13 e 18 lunghezze di aeroplani; nel caso delle esperienze esso si sposterà di 50, 70 e 90 metri, e cioè di 5, 7 e 0 1unghezze di aeroplano. La valutazione degli ~postamenti c:.n<ldetti potrà fornire una l:tile norma nella scelta dfrezione di puntame1:1to più conveni(~nte, ed in ispecial n10i!o nello apprrzzamento di quanto oc · corre prece<fore jl bersaglio, col puntamento stesso. Ne consegne che, astraendo da ogni altra com;iderazione e rifèrendosi al movimento del bersaglio in clire'l,ionr. trasversale al tiro. la in·· eolmnità dei piloti del dirigibHe nei tiri di esperien7,a~ sarà garantita ~<~rnpre qnarnfo i tiratori puntfoo nello Rpazio jnterposto 1ra la poppa del <lirigibile e Ja ·sagoma del bersaglio.
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4) Per quanto ha tratto all'arma piti conveniente per la esecuzione del fuoco, la mitragliatrice offre> a primo aspett0, ie condizioni più favorevoli sotto il punto <li vista della mag~_!,'iore sicurezza nello e;,:;pletamento <lelle prove di tiro. Ma un esame esauriente della que8tione ha messo in rilievo: a) La mitragliatrice regolamentare :M:od. 906 ha un set-tore di tiro vertieale (in elevazione) <li ampiezza ]imitata a circa S5", ed uno orizzontale di ampiezza lirnit;1ta a 1.5°. Tl settor~ verUcale è be,.1sì :-:u:--cettibi]e di un notevole incremento, col di~porre i piedi esteriori dello affusto sn adatti sostegni, anche ~rnprovvisati ma a parte il difetto di stabjlità inerente a siffatt0 ripiego, penmme pur ~empre la irnpossibi]ità <li ampliare il en.mpo orizzontale, e, in senso verticale, di puntare celermente J \1r111a in re]m~ione alla varjabilissima rotta del velivolo; b) Tenuto conto che la gettata utile del tiro non supera i 1200 metri, e che gl i aviatori dì gùerra, n<Jl'avvicinarsì allP, truppe nemiehe, proeureranno presumibilmente di mante11ersi. ft quote ~uperiori n 1000 metri, la opportunità <li eseguire jJ fnoco sarà. se111pn~ limitata n settori di tiro prO$Sirni allo zenit (:1oè con .fortissirne altE:>zze anµ:olari di bersaglio. In tali ciondizioni il :funiionan1Pnto del hlo reo di alimentazione st1bisce inCflgli. /
In conseguc~nza, anche se l 'affu~to della mitragliatrice n{~ pérrnettesse la pi.ù ampia manovrabi lità. e celerità <li punta mento, bisognerebbe ritenere non pratica la e::::ecuzione <lel tir-o <·on tale arma. Le supposte considerazioni indncono ad escludere l 'im 1.ìiego <lella rnitragliatriee regolamentare, nonchè nelle espei'ienze di tiro, pur riel tiro effettivo contro aeroplanì. CONCLUSIONI.
La <~~eru7,ion e delle proposte e~perienze pnò aver luogo con Jè modalità proposb:1: dal comandante Valli. Ma., considerando che gli errori di ptmtainento in elevazionP, col fucile, sono molto più ;,:;ensihili degli errorj in <lire-,;:.1011e1 è <l'uopo nstern'rsi dall'eseguire prove di tiro allorchè i 1 cliriµ;ibilc~ si. muove nella ~tP~:-:a direz ione del tiro. Tn tali condi · %ioni ]a Cornrnissione ritiene sia garantita l 'incolmnità dei pi · ioti del dirigihile, prescrivendo però r.lie i tiratori puntino nello ~pnzio intPrpo~to .fra la poppa del dirjgihile e la Rfigoma her->::1g-Jio. < .
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Il tiro contro bersaglio rnoventesi in direzione parallela alìa chret.trice è bensì quello che la circolare riservata N. 60. in d:,,t~t 12 gennaio 1912, del Comando di Stato Maggiore con· ~iùrr.-:. c01ne il più probabile e il più efficace, ma la eliminazione di:lle 1)Hrve relative non sembra costituisca un grave inconvenjen~('J oYè si consideri che il tiro di più difficile esecuzione 0 di 1,<nor re.n dirnento è appunto quello contro bersaglio moventr~i jn direzione trasversale. ] '':':r aumentare le condizionj di sicurezza del dirigibile si propone di raddoppiare la lunghezza del cavo di rimorchio por· tando da 200 a 400 111. questo cavo, e disporre i segnali colorati lungo il cavo ad intervalli eorrispondenti al valore della velocità · ìineare per 1 (rioè di 15 in lf) metri>, ciò chE\ a parere del coJ1!andante Vaìli, è attuabile senza i.neonvenitmti. Ciò pr<~messo ]a Commissione propon<~ il seguente pro · gramrna di massima per le esperienze (li tiro: a) Dispositivi inerenti al bersaglio: quelli propoc:ti dal comandante Valli con le rnodificazioni ora accennate; b) Forza numeriea dei tiralor.i; una compagnia su due p]ntoni di[)() fucilieri scelti, ciascuno agli or(lini di nn ufficia1r.. Questo persona1e dovrebbe esercitarsi preventivamentE> nc1lJo apprezzamento degli elementi di tiro con l'ausilio di tutti i mezzi più sopra indicati, e nel puntamento dello spazio com-· preso :fra la poppa del dirigibile e la sagoma rimorchiata. Tali fse.rcizi :potrebbero essere sussidiati da esercizi di tiro a di.· stanza non :-:;uperiori ai. 300 111. contro un cervo volante rimord1iato da. un automobile, o, meglio ancora, da un autoscafo o dù una torpediniera. Nel caso si creda servirsi di un automobil(·~ lt::. .i nroluniità di questa potrebbe essere garantita facendo p<-~rcorrere una Rtrada a mezza costa o incassata (per esempio un tratto della strada di G.argan~sch). e) Formazione della compagnia e posizione dei tiratori: e:onsìderando che l'aeroplano nemico pnò apyi:trire in qualunqu1_\ !·t.ornento, pare necessario per eseguire il fuoco nelle più ::;variat0 fonnazioni, non <->.scluso il c·a:::.o di un raggruppamento qual:--;i · voglia dei tiratori (ciascun gruppo però agli ordini di un ufn('.i.ale ), per ritrarre la eventualità che I 'aeroplano <·ornpai!-1 Tmndo la truppa è accampata. La esecu7,ione del fuoco in fo1·-· 111a7.ioni diver~e darà pur e il vantaggio di studiare quale fnt ('s.se sia realmente la. più effir.ar.e. Nei primi esercizi i tiratori dovranno sparare nella :::te:::;~n ,:osi7,ione; i11 ~f'gnito in quel la clw ciascuno riterrà più ~ornoda .
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dJ Durata delle singole prove: Ciascuna prova dovrà, es sere i"ipetuta con le identiche particolarità di esecuzione quante volte sarà necessario per trarne i dati medi da assumere come eostanti per quel determinato caso. e) Succe;:;sione del1e prove: Sempre nel caso di rotta trasversale alla direzione del tiro, le successive prove dovrebbero essere compiute con valori sempre crescenti, sia della quota, sia (lc::lla altezza angolare del bersaglio. Una prima serie di prove con elementi di tiro ignoti dalle quali dedurre le più convenienti modificazioni alle norme stesse. Ma, indipendentemente dalle proposte espedenze e daJlr decisioni che in proposito verranno prese da codesto Comando, la sottoscritta Commissione trae dal.1e su espoPte considerazioni le seguenti norme generali per la esecuzione del fuoco di fnci le.r ia; nel caso di .improvvisa comparsa d.i aeroplani nemici sulla nm,tra zona di occupazione. 1" All'apparire di un aeroplano che certamente appar·tenga al nemico se le truppe non RÌ trovano rinnite, gli ufficiali dovrebbero raggruppare attorno a loro, anche senza vincoli organici, tutti i fuci lieri disponibili; e tenerli pronti' ad iniziare il fuoco. 2" Con uno dei mezzi indicati formarsi un 'idea della di/ f-:tanza e dell 'altc~zza angolare del velivolo, e tenendo presente dte non è opportuno iniziare il fuoco a distanze superiori a 1200 metri, aspettare che l'aeroplano entri nella zona utile. di tiro . . :1·' Apprezzate l'altezza angolare e la distanza, in ciauun gruppo di tiratori, ordinare gli alzi Recondo le norme f-.Uaccennate, impiegando possibilmente due, od anche tre; diptndentemente dal numero dei tiratori disponibili. 4° Eseguire il fuoco senza precipitazione per tutto il tflnpo d1e il velivolo 1nuove nella 7.0llH utile di tiro, avvertendò . d,e, per qualunque distan?.a, occorre riportare l'alzo alla linP:1 · :Ti rnira naturale, allorquando il bersaglio abbia superato l 'al-te7,7.a angolare di 60°.
LA COl\fMISSIONR Il rnernhro e segretariù V to Cap. Baldassarre Il mehro
F. to Mag-g. Gug\ielmotti
Il P residente ]t to Ten. Col. Bloise
Il rnehro Ij'. to Ten. Col. Fisauli
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Esperienza di visibilità subacquea. Previsto il concetto che i mezzi aerei possono rendere nn !.(ì:ande servi zio in caso di blocco subacqueo, ho creduto uWe e.seguire con uno dei due dirigibili di mi.o romando, una espc~rienza preliminare della vi sibilità di oggetti immersi sul m are e son\ iglianti nella di sposizione-.e n elle dimensioni a lle ordinarie torpedi:n{ cla blocco. I casi di esplorazione sono due: 1° che debba a ccertarsi f;e una squadra neÙ~ica, un passo, od un porto siano protetti da mine; 2° ch e si debba ·verificare . e una squadra nemica è sta ta bloccata e in qual modo, o con quale fac1lità, a mezzo di segnali, un dirigibile vigilante possa indi carne un va rco di u scita, o governare le ·navi rastr.ejlatricj. Nel p rimo caso l'azione dovrà :-;eguir~i con maggiore cauttla e ad alta quota, agendo l'apparecchio seinpre in insidios~ · 1.0c;a lità nemiche e un a er oplano con osservatore può essere _più. C'he sufficiente. Nel secon do caso la quota può essere ridotta alla minima r;.-·l'.!essaria e - le comunicazioni col mare, i segnali etc. r endono più adatto un di~·igibil e. Il di spm,itivo delle esperienze è stafo il seguente : Si sono ancorate in un fondo da 12-15 metri e distant i fr~. loro in modo C'he apprissero isolate, tre hotti di legno le quali g:~lleggiavano ad una pr ofon<lità di circa ~ m . ed erano dipinh-, in vari co]or i: una bianca, una rossa ed una verde. E RRe avevano prossimarn ente l e dimen sioni di una ordi-· 11:-: ria mina. In una matti nata di mare calmo · (il mare di Tripoli è l'ego]an nent e li mpi<lo) col cielo sereno, sole circa a, J 2· <li altezza, atmosfera chiara, dal dirig ibile P. 2 le t re botti ~i rnno chiaranwnte <l istinte a<l una quota di 600 metri, naturalmente ih ordine (li ehiarezza, 111eglio la hi anca, poi la verde, la r o~:::a . Si r jtiene che conoscendo a'pprossimativarn ente ]a loealità, esse non si sarebbero potute irlen t ificare a (f_uote molto super iori e solo il mare molto on<loso e torbi do come quello dPi porti C'l1 inso o <1egl'i estuari fluv ia lJ , potrebbe occultarne la p r <=>~en za <'ornpletalllent e, o in p,:1Tte. ~ ' da notare però che in uno sbarramen to improvvi sato 1H eontinnità <lei p11nti, più o m eno co~pirni, costitui sce nna im-· porfonti ~sirna <limen sion<' <lel sistema , ~ì da renderlo mo]to più ,~.]Jpari ~renfo che non un elrmento isolato,
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In sostanza io ritengo che lo sbarramento di mine del porto arnieu, salvo circostanze eccezionalmente sfavorevoli, sia faci1 ·- '
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c.,
mente riconoscibile nei minimi particolari 2d occhio nudo a qunte accessibìlissirne e non esagerate. Qualche difficoltà pr0::,cnterà invece, per un dirigibile, il riconos<'irnento deHa me-
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opera, in acque nemiche, dipendenti-) ùalle possibili offpse_: (;Ui è esposto l'apparecchio aereo, e la n~aggiore altezza a cui es::;o <' obhliga.to ad operare. Una volta :-;<·orto e ddinito .lo ::;banarnento Ji mine ~ubaequee viene di naturale cons<:!guenza di tentan, nello ste~::-;o tempo, la distruzione, almeno parziale intesa a favorire Ja sfng · 1:;itù. d egli amici, con l'attacco <'.ontro i. nemici. La soluzione più foci.le d<~l problema -..;arà naturulJllent.j l'adozione delle contromjne da getti, utiliv.ando lo s tesso g:,~nere di esplo::;ivo che ~i u:-:-a oggidì ne11e contromine ordir1arie e eun un di::;po:-;itivo tale che 1'esplosione avvenga da una data prnfornlit~t nel] 'acqua. Il s u cce:-;so di questa opera7,ione :-;ar?t ro~ì ridotto ad un « problema di ti ro » cli bnssa quota, dnnqne raci lrnenfo rnggiungibile. do;:-;L,H.i
1 l sotto:=::eritto ha voJuto effett uare nn t,:'ntativo elernentans:-ìirno di que~t'azione, ehe dati ,gli. inad::.~uati rnez7,i di cui
disponE-'Ya, è rius<'.ito, come era da a8pettar~i, 1110<le::;to. Si sono Ja:-::ciate (·aden~ J_:m-.! s;:o;o una delle botti da (1uota ;1GO m. <'ontcm · pnram'alll(:nte tre hornhe 11 aasen, le quali hanno la prerogativa {utili ssinia per il loro naturale .impiego terrestre) di esploder,~ al primo leggerissimo contatto, con una resi~tenza, nè soni: ~uscettibili di mcdjfica. l•::-;:-;f hanno <:.:-;p}o~o « fuor i d 'u<'qua » ad 1m1:t quindi<'ina òi rnetri dalla botte la qna le no:n lrn. ris<:mtito nnlla. CR' da notarsi. d1e jl rnoltipliean~ <lE>i eentri di esplosione pur contern-· y,ornnei , non costituise<~ una int<~g razion e <lei loro effetti, perelir in pn rtP si d i:-;turhano a vieen·dn). S1 è vi~to invece ::ml mare cahiw una nutrita diJfusion<:> d.elle pallette molto co:nr.entrata, prE>sso il centro di esplosiorn\ cii'> el1e <'O Stituisce un dato prezioso, ehe :-;i potrebhe riforirn alln Ps1x·ri< nzn di detta. honiha, effettuata sn bersaglio tern~:,;;tre <><m lanC'ÌO dal dirjµ;i.hile il 12 ìuglio :-;corso (V(~<Ìi rapporto). Si :-:.ono quindi lanriafo ronternporanenmente tr<~ homh8 Batt. Specialisti di veechio modello a cni era stato tolto l 'a-stico1o e Ja rosetta <l'inh~.r ramento per ritanlarn<.~ <li poeo h1. espìosione avvenuta un po' più lontano della prima, a can:-::a del vento considerevole ch0. ~pirava 80tto la qnota 4!50 rn. da eni 0 8,VWrnnto il 1aneio,, il her$a i:dio . . non ha. sofferto. Lo stesso è avvennto p<->r il tf\rr,o lanPio da !'iGO rn<~tri di diw hornlw Batta. 8pee. ntiovo 111o<h•llo P einqnE> ho1nlw Tlnnsr>11, lt• quali lwnno tntt<~ <'sploso eonternponrn<->aiiwnt<\ rna prr la ntgion0. <k\tta sopra, troppo v iieno n1 lwr:-:nµ;]io P troppo ::::11l H'rfi,·i al niente. 1
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Questa ultima quantità dì e::;plosivo che in totale era di eirca 4 kg. di tritolo, sarebbe stata, se concentrata e non disturbata <lal lavoro di proiettare le pallette ed effettuata :m mezzo denso veramente formidabile.
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Ri potrebbe ripetere I 'esperienza;- volendo ancora usare questi inadatti esplodenti, eseguendo il lancio da bassissima quota per .avere un tiro più esatto, eliminando l'effetto del vento sottostante: ma bisogna tener conto che nulla sappiamo an-
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cora circa il contenersi del cono di pallette che vengono proiettate in alto e che potrebbero pregiudicare il dirig·ibile il quale, nel breve tempo della caduta forse non sfuggirebhe alla nossibilità di essere colpito. In sostanza il proiettile, che potrebbe servire dovrebbe e$-sere costituito da una forte carica rivestita, e con un congegno di deflagrazione ritardato, sull'entrata nell 'acqua, di facilissima disposizione. L'effetto sufficiente sarebbe non già di fare esploden~qualcuna delle mine, ma soltanto di sconquassare l 'involucro facendola affondare. Dovendo raggiungere il possibile varco, sufficiente a permettere il passaggio di una nave, si eseguirebbe il getto di va-· 1·ie bombe lungo la stessa linea di sbarramento in modo da po,:er correggere gli scarti cammino facendo. Può ritenersi che una sola mina affondata, e al massimo due, possono permettere il passaggio ad una squadra intera in Unea dì fila. Il dirigibile getterebbe anche dei gavitelli indicanti i li·· miti del passaggio libero e farebbe dei segnali permanendo sul posto indicando. con tre bandiere, o col mega.fono: diritta, a sinistra via. Stralcio del libro di bordo.
Dirigibile P. 2 7 agosto 1.912
3B Ascensione Dalle 6,30 alle 7,40 Equi.paggio:
Tenente di Vascello, Valli; S. Tenente di Vascello,. Brivonesi; Tenente del Genio, Biffi; Tenente del Genio, Bosio; S. ~Penente del Genio, :Menenti; Sergente, Rapanelli; Allo scopo di esperimentare la visibilità dall'alto di o~ getti immersi nell'acqua simili in dimensioni. e disposizione a torpedini da blocco, erano state ancorate su un fondale da 12-15 metri nello ·specchio di mare prospiciente il cantiere-, tre botti galleggianti a circa tre metri di profondjtà, dipinte di
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div<~r~o colore (bianco, ro~::;o e verde) e relativamente distanti :fra di Jor0 . .Mi ~ono elevato avendo a bordo un certo numero di l1;1inhe di vario tipo, per provare il getto di esse in vieinan7'it d<->lle botti predi;-;po;;te, tentandone lo spo~tamento. Alle bombe Batta Spec. veechio e nuovo modello t.~ra ~tato tolto l 'asticoh ò 'intetTcu11ento, p<:-'r ritanlare un poco I 'esplo::;ione, facendoh1 ctvvenire ::;ott 'acqua. Le hornhe 1-1.aasen non ;-;ono ::m~cettihili di tale modifica; le tre hotti apparinrno di;::;tinta111enh~ ad occhio nudo. La ro~;-;a meno dell<.;, altre. Si rHiene che la visibilità nelle ste;;H! condizioni atmo::-ferfrlw ~i po~sa ottenere anche a quot0 1;otevolrnente ~uperiori. li 1111.ne era e.almo, I 'atlllosfera li111pida e hm1ino~a. il sole nlto eirea 12 gradi. Si ::::ono lasciate cach-l.re: pr<:>sso una d~lle hotti, da quoht 8;j(), conternponmeirn1Pnh•, :-~ ho111he 1-liw:-:t.>n, le qua li l1anno la y:rerogativa ubli;-:;sima per il loro naturale in1piego terre8tre, tÌi <->:-;plodere al primo legge ri:-;:-:irno <'ontntto con una resi~tenzR, aè ::sono suscettibili di modifica. }~::;se hanno e~ploso «fuori ae qua » tul una quiudieina <li rndri dalla liotte la qmde non ha ri~entito n ulla. (}~' da notar:-;i ehe il rnoltipliean~ i eentri di e:-;plo~ione / non co:-:.titui~c·e una vern E-~ propria infogr a;1,ione dal loro effetto, rwrehè in parte si distm·hano a vicenda) . Si è visto invece sul mare calrno una nutrita diffusione delle pnl ldte, molto concentrata pre:-::-:o il <·entrn di 1:\. -:plof:ione, cié} dm ò un dato prezioso che si potn,hhP riferire a]Ie esperien7.l?cli detta hornba effettuate Hl her~aglio tnn~stre ron -laneio dal dieriµ;ihile il 12-7 scorso. Si sono quindi lanciate conternpora · n<:->muente tre hombe tipo Battaglione Rpec. vecchio 1110<kllo~ ~ cui <->.ra stato tolto 1'nstieolo e la rosetta d 'inh~rra111ento per ri-· tardurne di poco l \ ~splosione. Si è ottenuto lo stes8o effett0; ma essendo avv<·nnta l \:>spJosione un J>o' più lontano dalla pri ma, a can~a del vento <'on;-;i<lerevole ehe ~pirava sotto la quota di -+:'}0 <la rui è avv(~rrnto il lancio, il bersaglio non ha sofferto. Lo stei-so è avvnrnto pPr i I terzo lnneio da f);>Q m etri co:mpo:-:to da 2 bornhe Bntt. 8pee. nuovo lll()(hi] lo e :-~ hornhe Haasen, J<~ quali hanno tntte r.8plo~o <·ontP111pornn<->a11H'ntr. rnn p0r la n:t p;ione sopra detta, troppo poc·o vicino al hf·rstig-lio e troppo su}XT-fieia lnrnnte. Qiw:-:ta nltima quant ità cli <:>ST>losivo r.lJ p in totale f)l'H r irra 4 kg. <1i 1-ritolo, :-:an:.hhr. stata, ~<~ <'On<'<'ntrata, non cli~tnrhabt
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dal la voro di proiettare le pallctte ed effettuata in mezzo piì'.!
densu Vfffamente formidabile. Durante l'ascensione il Ten. Bosio ha accudito alla ma · novra del motore e<l a quella del gas. Tutto ha proce<luto regolarrilente.
IL COMANDANTE F.to G. Valli Dirigibile P. 2
49·· Ascensione (146)
.1.0 settembre 1912
Dalle 7,20 alle 8,10
Equipaggio:
Tenente di Vascello, Ponzio; Tenente d'Artiglieria, Scelzo; Tenente <lel Genio, Benigni; rrenente del Genio, Senzadenari; 1Yleccanico, Mantovani;
~Ii innalzo gradatamente fino a 550 metri. Scopo dell 'ascensione è quello di esercitarsi sul lancio di granate e di cere;are di aggiungere qualche dato relativo all'efficacia di esse ed al loro raggio di azione. li bersaglio è un tavolone avente le t;eguenti dimensioni: 2,80 per 1,60. Lancio consecutivamente 10 bombe Haa8en; 2 tipo nuovo Batt. Spec. ed una tipo vecchio Batt. Spec. Solo le bombe Haasen esplodono. , Il'tiro che in principio è imperfetto, migliora in seguito ed in ultimo una di 5 bombe Haasen lanciata da 4- 500 metri di altezza, fa saltare in frantumi il bersaglio. Nel contempo cerco di trovare una finta torpedine che 0 stata ancorata a tre metrì dalla superficie dell'acqua. Nessuno degli aeronauti ne conoscevano l'ubicazione. In 300 metri di quota la si scopre ,facilmente ad occhio nudo. Era pitturata di rosso. IL COMANDANTE F.to E. Ponzio
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INDICE DELLE ILLUSTRAZIONI
PAG. Bengasi. Punta Giuliana Bengasi - Accampamento della Berca ( 1912) » El-Guarscià Un nostro ac.:ampamento a Bengasi ( 1912) El-Koefia . L'hangar del dirigibile « P. 1 » a Bengasi nel 1912 . Scoppio di una bomba lanciata dal dirigibile « P. 3 » (1912). Schizzo degli accampamenti nem1c1 (arabo-turchi) nei dintorni di Bengasi . Cirene . Campo di lancio di Derna. , Lo .sbarco a Derna degli aviatori volontari (1912) L'apparecchio lanciabombe applicato ad un apparecchio · Farman a » Derna (1912) . La nostra cinta di sicurezza a Derna ( 1912) . Il campo di aviazione a Derna (1911). Schizzo generale della zona riconosciuta dagli aviatori Cap. Bolla e Ten. De Giovanni il 22 luglio 1912 a Derna. » Derna - Il Bu Msafer . T obruk - Il campo di lancio degli aviatori l 1911) . » Tobruk. » La squadriglia Aviatori Volontari Civili di T obruk . Guglielmo Marconi, 11 Cap. on. Carlo Monti e il T en. Ercole Ca» puzzo a T obruk. Partenza del Comandante la Flottiglia Cap. Montù coli' aviatore Rossi in ricognizione e per il lancio di bombe sul campo nemico di Tobruk (31 gennaio 1912). » La rada di T obruk » La dig-t del porto in costruzione (Tripoli 1912) L'On. Carlo Montù. » Capitano Giovanni Pastine. La mensa degli ufficiali dirigibilisti a Tripoli . ))
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Visità· degli allievi dell'Accademia Navale al Cantiere Aeronautico di Tripoli Porto Bardia :(Cirenaica) . Tempio di Apollo (Cirenaica) La spiaggia di Gialago (Cirenaica). I notabili del Gebel visitano il Cantiere Aeronautico Indigeni dell'Oasi di Sorman. Casi di Ain - Zara . Accampamento al Garian Il Castello di Garian. L'Oasi di Giarabub.
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INDICE DELLE MATERlE.
Le operazioni di sbarco in Cirenaica. I servizi aeronautici nella zona di Bengasi. L'impiego della Squadriglia nel mese di novembre L'impiego della Squadriglia nel me!(e di dicembre L impiego della Squadriglia nel mese di gennaio 1912. L'impiego della Squadriglia nel mese di febbraio. L'impiego della Squadriglia nel rr.ese di marzo L'impiego della Flottiglia nel mese di aprile . L'imp:ego della Flottiglia nel mese di maggio. L'impiego dei mezzi aeronautici nel mese di giugno. L'impiego dell'Aeronautica nel mese di luglio L'impiego della Flottiglia aviatori nel mese di agosto L'impiego della Flottiglia nel mese di settembre L'impiego della Flottiglia aviatori nel mese di ottobre Le operazioni a Derna L'impiego dell'Aeronautica. La costituzione e l'impiego della 3a Flottiglia aeroplani a Derna. L'impiego della 3a Flottiglia aeroplani nel mese di maggio L'impiego della 3a Flottiglia aeroplani nel mese di giugno. L'impiego della 3a F lottiglia aeroplani nel mese di luglio . L 'impiego della 3a Flottiglia aeroplani nel mese di agosio. L'impiego della 3rt Flottiglia aeroplani nel mese di settembre. Le operazioni a T obruk. L'impianto della prima Squadriglia A via tori Volontari. L'impianto della Squadriglia Volontari a T obruk L'opera del 4° Plotone Autonomo Aviatori Volontari . La nuova Squadriglia Ufficiali Aviatori. L'impiego della Squadriglia dell'8 maggio al 21 luglio 1912 . L'impiego della Squadriglia aeroplani di T obruk. Documentazione del funzionamento dei servizi aeronautici nella « Campagna di Libia ,, Flottiglia A via tori Volontari in Cirenaica . Impianto e funzionamento del servizio aeronautico.
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Funzionamento del servmo del reparto dirigibili . Organizzazione dei vari servizi. Rapporto riassuntivo sul funzionamento del Parco dirigibili di Tripoli. Riassunto nel compartimento dei dirigibili . Relazioni sul servizio meteorologico, aereologico e fotografico . Ricognizioni offensive. Ricognizioni esplorative Tiro di precisione di bombe dal dirigibile. Comando reparto dirigibili - Esperienze di tiro di fucileria e mitragliatrici contro aeroplani .
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