UFFICIO STORICO
DELL. AERONAUTI CA M ILITAR E
CRONISTORIA DELL'AERONAUTICA MILITARE ITALIANA VI 11
L'AERONAUTICA MILITARE
ITALIANA
n e 11 a g u e r r_a lt a I o - A u s t r i a e a
Anno 1915
ROMA, 1989
ORDIN( DH GIORNO (MANATO DA VIHORIO (MANUH( lii°
NHl' ASSUM[Rl Il COMANDO SUPRlMO DHU fORH MOBllllAH Soldati di terra e di mare, L'ora solenne delle rivendicazioni nazionali è suonata. Seguendo l'esempio del mio grande Avo assumo oggi il Comando Supremo delle forze di terra e di mare, con sicura fede nella vittoria che il vostro valore, la vostra abnegazione, la vostra disciplina sapranno conseguire. Il nemico che vi accingete a combattere è agguerrito e degno di voi. Favorito dal terreno e dai sapienti apprestamenti dell'Arte, egli vi opporrà tenace resistenza, ma il vostro indomito slancio saprà, di certo, superarla. Soldati, a voi la gloria di piantare il Tricolore d'Italia sui termini sacri che natura pose a confine della Patria nostra, a voi la gloria di compiere, finalmente, l'opera con tanto eroismo iniziata dai nostri padri. Gran Quartiere Generale, ::a6 maggio 1915
VITTORIO EMANUELE
PREMES S A PERCHE' DICHIARAMMO LA GUERRA ALL'AUSTRIA-UNGHERIA
PERCHE' DICHIARAMMO LA GUERRA ALL' AUSTRIA-UNGHERIA
Le ragioni dell'intervento italiano nella guerra europea 1914-1918, sono esposte con grande sincerità e chiarezza nella seguente nota del Ministro degli Esteri dell'epoca, on. Sidney Sonnino, alle Potenze estere « Nota-Circolare alle Potenze estere « Il carattere eminentemente conservativo e difensivo della
Triplice Allenza, risulta evidente dalla lettera e dallo spirito del Trattato e dalle intenzioni chiaramente manifestate e consacrate in tutti gli atti ufficiali dei ministri che fondarono l'Alleanza e ne curarono i miglioramenti. « Agli intenti di pace europea, respingendo la proposta remissiva della Serbia che dava all'Austria-Ungheria tutte le soddisfazioni che essa poteva legittimamente chiedere, rifiutando di dare ascolto alle proposte conciliative che l'Italia aveva presentato, insieme ad altre Potenze, nell'intento di preservare l'Europa da un immane conflitto che avrebbe sparso sangue ed accumulato rovine in proporzioni mai vedute e neppure immaginate, l'AustriaUngheria lacerò con le sue stesse mani il patto di alleanza con l'Italia, il quale, sino a che era stato lealmente interpretato non come strumento di aggressione, ma solo come difesa contro le possibili aggressioni altrui, aveva validamente contribuito ad eliminare le occasioni o a comporre le ragioni del conflitto, e ad assicurare ai popoli per molti anni i benefici inestimabili della Pace. « L'art. 1 del Trattato consacrava una norma logica e generale di qualsiasi patto di Alleanza: cioè l'impegno di procedere ad 9
uno scambio di idee sulle questioni politiche ed economiche di natura generale che potessero presentarsi. Ne derivava che nessuno dei contraenti era libero di intraprendere, senza previo comune concerto, un'azione le cui conseguenze potessero produrre agli altri alcun obbligo contemplato dalralleanza, o comunque toccare i loro più importanti interessi. A questo dovere contravvenne l'Austria-Ungheria con l'invio alla Serbia della sua nota in data 23 luglio 1914, senza previo concerto con l'Italia. L'Austria-Ungheria violò così, indiscutibilmente, in una delle sue clausole fondamentali, il Trattato. « Tanto maggiore era l'obbligo dell'Austria-Ungheria di previamente concert arsi con l'Italìa, in quanto dalla sua azione intransigente contro la S erbia derivava una situazione direttamente tendente a provocare una guerra europea ; e fino dal principio del luglio 1914 il R. Governo, preoccupato dalle tendenze prevalenti a Vienna, aveva fatto giungere al Governo Imperiale e Reale ripetuti consigli di moderazione ed avvertimenti sugli incombenti pericoli di carattere europeo. « L'azione intr apresa dall'Austria-Ungheria contro la Serbia era inoltre direttamente lesiva degli interessi generali it aliani, politici ed economici, nella Penisola Balcanica. « Non era lecito all'Austria-Ungheria pensare che l'Italia potesse r imanere indifferente alla menomazione dell'indipendenza della Serbia. Non erano mancati a questo proposito i nostri moniti. Da molto tempo aveva l'Italia, in termini amichevoli ma chiari, avvertito l'Austria-Ungheria che l'indipendenza della Serbia era considerata dall 'Italia come elemen to essenziale dell'equilibrio balcanico, che l'Italia stessa non avrebbe mai potuto ammettere fosse turbato a suo danno. Nè ciò avevano detto soltanto nei privati colloqui i suoi diplomatici, ma dalla tribuna parlamentare lo avevano altamente e pubblicamente proclamato i suoi uomini di Stato. « L'Austria-Ungheria, dunque , aggredendo la Serbia con un «ultimatum» non preceduto, con disdegno di ogni consuetudine, da qualsiasi mossa diplomatica verso di noi, e preparato nell'ombra con sì gelosa cura da tenerlo celato all 'Italia, che ne ebbe noti?:ia insieme al pubblico dalle Agenzie telegrafiche prima che per via diplomatica, si pose non solo fuori della Alleanza con l'Italia, ma si eresse a nemica degli interessi italiani. 10
« Risultava infatti al R. Governo per sicure notizie, che tut-
to il complesso programma di a zione dell'Austria-Ungheria nei Balcani portava ad una gravissima diminuzione politica ed economica dell'Italia, perchè a ciò conducevano, direttamente od indirettamente, l'asservimento àella Serbia, l'isolamento politico e territoriale del Monten egro, l'isolament o e la decadenza politica della Romania. Questa diminuzione dell'Italia nei Balcani si sarebbe verificata anche ammettendo che l'Austria-Ungheria non avesse avuto proposito di compiere nuovi acquisti territoriali. « Giova osservare che il governo austro-ungarico aveva esplicito obbligo di previamente concertarsi con l'Italia in forza di uno speciale articolo 7 del Trattato della Triplice Alleanza che stabiliva il vincolo dell'accordo preventivo ed il diritto a compensi fra gli alleati in caso di occupazioni temporanee o permanenti nella regione dei Balcani. In proposito il R. Governo iniziò conversazioni col Governo Imperiale e Reale fino dall'apertura delle ostilit à austro-ungariche contro la Serbia, ritraendo, dopo qualche riluttanza, un'adesione di massima. « Queste conversazioni erano state iniziate subito dopo il 23 luglio, allo scopo di rendere il Trattato violato, e quindi annullato per opera dell'Austria-Ungheria, un nuovo elemento di vita, quale poteva derivarsi soltanto da nuovi accordi. Le conversazioni furono riprese con più precisi intenti nel mese di dicembre 1914. « Il R. Ambasciatore a Vienna ebbe allora istruzioni di far conoscere al conte Berchtold che il Governo italiano riteneva nenessario procedere, senza alcun ritardo, ad uno scambio di idee, quindi ad un concreto negoziato col Governo I. R., circa la situazione complessa derivante dal conflitto provocato dall'Austria-Ungheria. Il conte Berchtold rispose da prima con ripulse, concludendo che non riteneva fosse il caso di venire per questo ad alcun negoziat o. Ma in seguito alle nostre repliche, alle quali si associò il Governo Germanico, il conte Berchtold fece poi conoscere di esser disposto ad entrare nello scambio di idee da noi proposto. « Esprimemmo allora subito un dato fondamentale del nostro punto di vista: e cioè gli dichiarammo che i compensi contemplati sui quali doveva intervenire l'accordo dovevano riflettere territori trovantisi sotto il dominio dell'Aus tria-Ungheria. « Le discussioni proseguirono per mesi, dai primi di dicembre al marzo. E solamente alla fine di marzo, dal barone Burian ci venne offerta una zona di territorio compresa in limiti lievemente 11
a Nord della città di Trento. Per questa cessione il Governo Austro-Ungarico ci richiedeva a sua volta numerosi impegni a suo favore, fra cui piena ed intera libertà d'azione nei Balcani. « E' da notarsi che la cessione del territorio nel Trentino non doveva, nel pensiero del Governo Austro-Ungarico, effettuarsi immediatamente secondo noi chiedevamo, ma solamente alla fine dell'attuale conflitto. « Rispondemmo che l 'offerta non poteva soddisfarci; e formulammo il minimo delle cessioni che potevano corrispondere in parte alle nostre aspirazioni nazionali migliorando equamente la nostra situazione strategica nell'Adriatico. « Tali richieste comprendevano: un confine pm ampio nel Trentino; un nuovo confine sull'Isonzo; una situazione speciale per Trieste; la cessione di talune isole dell'Arcipelago Curzolare; il disinteresse dell'Austria nell'Albania; ed il riconoscimento dei nostri possessi di Valona e del Dodecaneso. « Alle nostre richieste furono opposti da prima dinieghi categorici. Solo dopo un altro mese di conversazioni l'Austria-Ungheria s'indusse ad aumentare la zona di territorio da cedere nel Trentino, limitandola a Mezolombardo, ma escludendone territori italiani come un lato intero della vallata del Noce, la Val di Fassa e la Val di Ampezzo, e lasciandoci una linea non rispondente nemmeno a scopi strategici. Restava poi sempre fermo il Governo Austro-Ungarico nel negare qualsiasi effettuazione di cessione prima del termine della guerra. « I ripetuti dinieghi dell'Austria-Ungheria risultarono esplicitamente confermati in un colloquio che il barone Burian t enne col R. Ambasciatore a Vienna il 29 aprile u. s., nel quale risultò che il Governo Austro-Ungarico, pur ammettendo la possibilità di riconoscimento di qualch e nostro prevalente interesse a Valona e l'anzidetta cessione territoriale nel Trentino, persisteva a pronunziarsi in modo negativo circa tutte le altre nostre richieste, e precisamente circa quelle che riguardavano la linea dell'Isonzo, Trieste e le isole. « Dall'atteggiamento seguito dall'Austria-Ungheria dai primi di dicembre · alla fine di aprile, risultava il suo sforzo di temporeggiare. In queste condizioni l'Italia si trovava di fronte al pericolo che ogni sua aspirazione, avente base nella tradizione e nella nazionalità e nel suo desiderio di sicurezza n ell'Adriatico, si perdesse per sempre; mentre altre contingenze del conflitto euro12
peo minacciavano i suoi maggiori interessi in altri mari. Da c10 derivavano all'Italia la necessità e il dovere di riprendere la sua libertà d'azione, cui aveva diritto, e di ricercare la tutela dei suoi interessi all'infuori dei negoziati condotti inutilmente per 5 mesi, ed all'infuori di quel patto di alleanza che per opera dell'Austria era virtualmente cessato sin dal luglio 1914. « Non sarà fuori di luogo osservare che, cessata l'Alleanza, è cessata la ragione dell'acquiescenza determinata per tanti anni nel popolo italiano dal desiderio sincero della pace, mentre rivivono le ragioni della doglianza per tanto tempo volontariamente repressa per il trattamento al quale le popolazioni italiane in Austria furono assoggettate. « Patti formali a tutela della nostra lingua, della tradizione e della civiltà italiana nelle regioni abitate dai nostri connazionali, sudditi della Monarchia, non esistevano nel Trattato. Ma quando all'Alleanza si fosse voluto dare un contenuto di pace e di armonia sincera, appariva incontestabile l'obbligo morale dell'alleato di tener in debito conto, anzi di rispettare con ogni scrupolo il nostro vitale interesse costituito dall'equilibrio etnico nell'Adriatico. Invece la costante politica del Governo austro-ungarico mirò per lunghi anni alla distruzione della nazionalità e della civiltà italiana lungo le coste dell'Adriatico. Basterà qualche sommaria citazione di fatti e di tendenze, ad ognuno già troppo noti: sostituzione progressiva dei funzionari di razza italiana con funzionari di altra nazionalità; immigrazione artificiosa di centinaia di famiglie di nazionalità diverse; assunzione a Trieste di Cooperative d.i braccianti estranei; decreti di Hoenlohe diretti ad escludere dal Comune di Trieste e dalle industrie del Comune impiegati regnicoli; snazionalizzazione dei principali servizi del Comune di Trieste e diminuzione delle attribuzioni municipali; ostacoli di ogni sorta alla istituzione di nuove scuole nazionali; regolamento elett orale con tendenza anti-italiana; snazionalizzazione della Amministrazione Giudiziaria; la questione dell'Università, che formò pure oggetto di trattative diplomatiche; snazionalizzazione delle Compagnie di navigazione; azione di polizia e processi politici tendenti a favorire le altre nazionalità a danno di quella italiana; espulsioni metodiche ingiustificate e sempre più numerose di regnicoli. « La costante politica del Governo Imperiale e Reale riguardo alle popolazioni italiane soggette non fu unicamente dovuta a ra13
gioni interne, o attinenti al giuoco delle varie nazionalità contrastanti nella Monarchia: essa invece apparve inspirata in gran parte da un intimo sentimento di ostilità e di avversione riguardo all'Italia, dominante in alcuni circoli più vicini al Governo austroungarico ed avente una determinante influenza sulle decisioni di questo. « Fra i tanti indizi che si possono citare, basterà ricordare che nel 1911, mentre l'Italia era impegnata nella guerra contro la Turchia, lo Stato Maggiore a Vienna si apparecchiava intensivamente ad un'aggressione contro di noi; ed il partito militare proseguiva attivissimo il lavoro politico inteso a trascinare gli altri fattori responsabili della Monarchia. Contemporaneamente gli armamenti alla nostra frontiera, assumevano carattere prettamente offensivo. « La crisi fu allora risolta in senso pacifico per l'influenza, a quanto si può supporre di fattori estranei: ma da quel tempo siamo rimasti sotto l'impressione di una possibile inattesa minaccia armata, quando, per cause accidentali, prendesse sopravvento a Vienna_il partito a noi ostile. « Tutto questo era noto all'Italia; ma, come si disse più sopra,
il sincero desiderio della pace prevalse nel popolo italiano. « Nelle nuove circostanze l'Italia cercò di vedere se e quanto,
anche per tale riguardo, fosse possibile dare al suo patto con l'Austria-Ungheria una base più solida ed una garanzia più duratura. Ma i suoi sforzi condotti per tanti mesi in costante accordo con la Germania, che venne con ciò a riconoscere la legittimità dei negoziati, riuscirono vani. Onde l'Italia si è trovata costretta dal corso degli eventi a cercare altre soluzioni. E poiché il patto dell'Alleanza con l'Austria-Ungheria aveva già cessato virtualmente di esistere e non serviva ormai più che a dissimulare la realtà di sospetti continui e di quotidiani contrasti, il R. Ambasciatore a Vienna fu incaricato di dichiarare al Governo austro-ungarico che il Governo italiano era sciolto da ogni suo vincolo decorrente dal Trattato della Triplice Alleanza nei riguardi dell'AustriaUngheria (Comunicazione fatta a Vienna il 4 maggio). « Successivamente a tale nostra dichiarazione, e dopo che noi avevamo già dovuto provvedere alla legittima tutela dei nostri interessi, il Governo Imperiale e Reale presentò nuove offerte di concessioni, insufficienti in sè, e nemmeno corrispondenti al mi14
nimo delle nostre antiche proposte: offerte che, ad ogni modo, non potevano più essere da noi accolte. « Il R. Governo, tenuto conto di quanto è sopra esposto, confortato dai voti del Parlamento e del Paese, ha deliberato di rompere gli indugi ed ha dichiarato oggi stesso, in nome del Re, all' Ambascia tore austro-ungarico di considerarsi dal 24 maggio in istato di Guerra con l'Austria-Ungheria» (1).
(1) E' ·da ricor<l,are .che nello stesso g;iorno '24 maggiio vennero rotte Oe r elazioni diplo matiche ,con la Germania, a:.Jeata deLl'Austl'ia-Ungheria ne::a guerra europea.
15
PARTE
PRIMA
L'AERONAUTICA MILITARE AL MOMENTO DELLA MOBILITAZIONE GENERALE DELL'ESERCITO
Situazione iniziale
Preoccupato dell'andamento della politica europea che spingeva l'Italia ad entrare nel conflitto sanguinoso che già da circa 8 mesi teneva in armi gran parte d'Europa, il Ministero della Guerra richiese, nell'aprile 1915, alla Direzione Generale d'Aeronautica una m emoria circa il lavoro che si stava svolgendo per dare incremento all'aviazione. Detta memoria doveva essere pronta per la fine del m ese di maggio 1915 ; ma sopraggiunt a l'apertura delle ostilità contro l'Austria, la redazione della m emoria subì un ritardo. Ritardo che, peraltro, venne messo a profitto per fare una esatta esposizione dello stato della nostra aviazione anche in confronto con l'estero, delle provvidenze studiate e prese, dei risultati ottenuti e del programma da svolgersi in segui t o alla nostra entrata in guerra. Da quella relazione risulta la situazione generale dei mezzi aerei di cui si poteva disporre, e, in particolare, si rileva quanto segue: La nostra aviazione, nel luglio 1914, era provvista di velivoli del tipo di quelli in uso in Francia, nella quantità esigua che i limitati fondi avevano perm esso di acquistare e di costruire. Ma poiché dalle discussioni di competenti era nato il dubbio che tali tipi potessero rispondere alle esigenze di guerra, la Direzione Generale d'Aeronautica già all'inizio dell'anno 1915 aveva inviato ufficiali ed ingegneri d'aeronautica in Francia, Inghilterra e Germania perché prendessero cognizione dei materiali d'aviazione di quei paesi e raccogliessero le opinioni dei vari ambienti militari circa l'impiego dei m ezzi aerei e le qualità che tali mezzi dovevano avere. In seguito alle informazioni avute, aveva commissionato ad una fabbrica italiana una prima serie di aeroplani tipo Farman, da montarsi con motori francesi ; ed aveva pure concluso contratti per 19
l'acquisto del diritto di riproduzione di aeroplani tedeschi e per l'acquisto di motori tedeschi. Scoppiata la guerra tra Francia e Germania (2 agosto 1914), non fu più possibile contare sui materiali ordinati in Germania. Contemporaneamente, vennero a mancare le materie prime che occorrevano alla fabbrica italiana di aeroplani Farman, che erano esclusivamente importate dall'Estero. Nel frattempo, il Comando del Corpo di Stato Maggiore rifiutava di stornare qualsiasi somma per l'incremento dell'Aviazione, ordinava di limitare la nostra attività aviatoria al solo sfruttamento di ciò che esisteva, e disponeva che una buona parte degli ufficiali assegnati all'Aviazione rientrasse ai Corpi di provenienza e che le scuole di pilotaggio fossero chiuse. Tutto ciò soprattutto perché in quel tempo era opinione, chiaramente espressa del resto in varie circostanze, che l'Aviazione « non potesse rendere utili servizi e fosse quindi inutile dedicarvi energie di uomini e denaro ». Da parte sua, peraltro, la Direzione Generale d'Aeronautica, meglio inspirata, procurò di mantenere in efficienza il poco che si aveva, spinse l'allestimento dei nuovi tipi di aeroplani che essa riteneva più adatti agli usi militari, incitò ed appoggiò l'industria privata per la costruzione di motori. Dall'agosto al dicembre 1914 il lavoro di preparazione fu intenso, ma con risultati assai scarsi per mancanza di fondi. Solo a fine dicembre 1914 il Governo concesse i fondi per lo svolgimento di un programma aviatorio che tendeva a dare alla nostra Aviazione mezzi adeguati alle esigenze della guerra moderna, l'andamento della quale già si delineava completamente diverso da quello che l'esperienza del passato aveva potuto far supporre. Al 1° gennaio 1915 la situazione aeronautica era la seguente:
Allestimento di materiali: Materie prime: qualche deposito di legname di frassino, oramai ridottissimo a causa del consumo fattone per la costruzione di carriaggi militari;
Mo tori : la Società motori Gnome per la costruzione di motori rotativi, con 20 operai e la produzione di un motore al mese; 20
AeropLani: esistevano le ditte costruttrici: S.I.T., (Società Italiana Transaerea) , Società Savoia, Società Nieuport-Macchi, con stabilimen ti che impiegavano da 10 a 20 operai, e che avevano una produzione di 6-10 aeroplani all'anno. Preparazione deL personaLe. - I quattro campi scuola che esistevano nel luglio 1914, e che contavano circa 90 allievi, appena scoppiata la guerra europea erano stati ridotti, e i piloti ed allievi piloti eccedenti agli stretti bisogni delle squadriglie esistenti, rinviati ai loro Corpi. Le squadriglie si trovavano perciò con un numero limitatissimo di piloti, senza riserve: gli allievi erano
ridotti a circa quaranta. Per l'insistenza della Direzione Generale d'Aeronautica, si poté, nei mesi di ottobre e novembre, dare maggior sviluppo all'istruzione al pilotaggio. Un appello lanciato dalla predetta D. G. A. agli aviatori civili perchè volessero volontariamente addestrarsi nell'impiego di aeroplani militari, venne entusiasticamente accolto e f u così costituito in ottobre a Mirafiori un « Corso di perfezionamento» per aviatori civili al quale si iscrissero fra vecchi aviatori e nuovi volontari, nel mese di dicembre, circa 70 allievi.
Successivi provvedimenti. - P er quanto riguarda il materiale, la D.G.A. nel m entre incoraggiò con ogni mezzo l'industria nazionale così da far sorgere officine che provvedessero a quanto era necessario, appoggiò con ogni mezzo l'importazione dall'estero ed inviò in America un proprio ufficiale per ricercare e requisire materiali. Così che n el luglio 1915, dopo gravi e continuati sforzi, l'Italia già aveva veduto sorgere una fabbrica di magneti, fabb riche di tele e vernici speciali per usi aeronautici, e qualche stabilimento per la preparazione dei m etalli. Per la costruzione dei «motori», la D.G.A. aiutò la Società motori Gnome perch é portasse la produzione a 15 o 20 motori al mese; fece sorgere a Milano la fabbrica Nagliati di motori fissi raffreddati ad aria; ottenne che Ìa F.I.A.T. creasse nei suoi stabilimenti un reparto per motori fissi d 'aviazione raffreddati ad acqua ; fece sì che la Società « Aquila Italiana» si dedicasse alla fabbricazione di motori Salmson (per i quali il Governo francese aveva mandato i disegni); incoraggiò ed appoggiò finanziariamente i 21
tentativi di costruzione di nuovi motori italiani (Colombo, Silea, Luct). Le cose, peraltro, non andarono esenti da mille difficoltà, mancando i metalli, i macchinari e le maestranze. Indice dello stato di fatto può essere il seguente: la ditta « Fiat » la cui capacità tecnica e potenza finanziaria erano poderose, mentre per il 31 maggio 1915 avrebbe dovuto consegnare 72 motori, non riuscì a completarne che 18. Per quanto riguarda la produzione degli aeroplani, le difficoltà furono anche maggiori, a causa della crisi delle materie prime e più ancora per la mancanza di personale tecnico direttivo e di maestranze specializzate in quella lavorazione. Ciò nonostante si riuscì, nel luglio ad avere 1500 operai specializzati, mentre il 1° gennaio essi erano ancora soltanto una sessantina. Le Società esistenti, SIT, Savoia e Macchi furono portate a dare una produzione di 25 aeroplani circa al mese: e si fecero sorgere una fabbrica a Sesto Calende, sotto l'egida della Società Anonima Meccanica Lombarda (SAML), una fabbrica in Orbassano e una a Vizzola Ticino, nelle quali la capacità di lavorazione andava giornalmente aumentando. La D.G.A. provvide pure ad .iniziare la fabbricazione delle armi automatiche che le occorrevano e che le erano state negate dalla Direzione Generale d'Artiglieria e Genio, nonché degli altri materiali che necessitavano per i bisogni dell'Aviazione (telefonici, fotografici, ecc.). Ancora prima della nostra entrata in guerra il Ministero della Guerra inviò il capo della D.G.A. in Francia; e questi, presi accordi col Direttore dell'Aeronautica francese, ottenne aeroplani sufficienti per costituire tre squadriglie per l'Artiglieria (Caudron), una squadriglia « Voisin » e una « M. Farman ». Per la « preparazione del personale.», vennero ingrandì ti i campi militari della Cascina Malpensa e di Mirafiori: si creò il campo di Pisa, e si iniziò la preparazione di quello di Busto Arsizio: alle scuole si provvide creando prima un Corso di allenamento per piloti civili volontari, poi affidando l'istruzione al pilotaggio a scuole civili. A tale scopo, su proposta del Maggiqre osservatore, on. Carlo Montù, con determinazione 13 maggio 1915, venne costituito un Gruppo scuole civili per aviatori volontari che successivamente, il 31 ottobre 1915, prese la denominazione di Gruppo scuole aviatori volontari. Direttore ed insegnante venne nominato il predetto on. Montù. 22
Le Scuole civili furono le seguenti: un Campo-Scuola gestito dalla Società Savoia a Cascina Costa, uno gestito da vari soci a Cameri e uno a Mirafiori gestito dalla S.I.T. Susseguentemente, si istituì il Campo di Venaria Reale, e per ultimo quello di Coltano (Pisa), diretto dall'ing. Angelo Lingua della Società Aviazione Torino (1). Nel mese di luglio 1915 si avevano complessivamente: 20 allievi a C. Malpensa; 60 a Pisa ; 25 al Corso di perfezionamento piloti
Cam po Scuola d.i Mirafiori (Torino)
civili; 36 a Cascina Costa, 30 a Cameri e 45 della S.I.T. a Mirafiori. Erano poi già stati arruolati ed erano quasi pronti per essere inv1ati alle Scuole, 70 militari di truppa e 170 volontari. Inoltre vi erano in istruzione presso Scuole francesi 15 piloti, inviati colà per conseguire l'abilitazione al pilotaggio di nuovi tipi di aeroplani e 43 militari allievi pilot i. Poiché, peraltro, i nuovi tipi di velivoli richiedevano che i piloti delle Squadriglie tornassero nei campi scuola per circa un mese allo scopo di addestrarvisi, e dato che il numero di piloti disponibili era molto limitato e mancava l'aiuto di elementi nuovi, il ricambio dell\: Squadriglie fu quindi rallentato. Cosicché la 12~Squa(1) Us cirono da}le predette scuole numerosi ·piloti che poi si distinsero durante la guerra: fra questi, :e Medaglie d'oro Pa lli. U sa, Ancillotto e Baracch ini.
23
Campo S cuola di Ca.meri (Novar a)
driglia Farman ~veva dovuto ritardare l'entrata in campagna per m ancanza di piloli, e ancora, nel luglio, non erano pronte la 11" Farman, la 1" Voisin e la 1., Farman con motori Fiat, che pure erano già al completo, o quasi, per quanto riguardava il materiale. La Società Caproni aveva intanto costruito il suo primo apparecchio da bombardamento « 300 HP », che aveva dato risult ati di volo molto superiori a quanto si prevedeva; ed erano state prese tutte le disposizioni perché la ditta stessa si mettesse in grado dj costruire prontamente, in serie, questo suo nuovo tipo.
Idroscalo - Scuola idrovola.n ti di D esenzano
Anche le caratteristiche del primo aeroplano Aviatik, costruito dalla Società Meccanica Lombarda e presentato alle prove di volo, facevano ritenere che esso avrebbe reso utilissimi servizi. Alla data del 14 luglio gli aeroplani in servizio o pronti per le nuove Squadriglie erano dei seguenti tipi: Farman, Blériot, Voisin, Aviatik, Caproni 300 HP., Caudron, Parasol Macchi, Caproni Parasol, Nieuport. Per l'idroaviazione erano in uso idroplani H. Farman, e si attendevano alcuni F.B.A. P er provvedere alle riparazioni occorrenti agli a eroplani era stata stabilita una convenzione con la Società Meccanica Lombarda in base alla quale la Società stessa si obbligava di stabilire a Taliedo (Milano) un impianto adatto alla riparazione di tutti i tipi di velivoli in servizio. 25
Come era costituita l'Aeronautica Militare italiana al 23 maggio 1915 All'aprirsi delle ostilità contro l'Impero Austro-Ungarico le Forze a eronautiche militari d'Italia erano costituite in due grandi nuclei: Aeronautica dell 'Esercito e Aeronauti ca della Marina, che funzionavano separatamente, alle dipendenze dei rispettivi Ministeri. E' noto che l'Aeronautica militare dipendente dal Ministero della Guerra era stata, con Decreto legge del 7 gennaio 1915, costituita in « Corpo Aeronautico Militare » e che questo comprendeva i seguenti speciali Servizi: a) Servizio aerostatico con gli annessi servizi di produzione gas idrogeno e fotografico da campo, cui provvedeva il Battaglione Aerostieri;
b) Servizio dirigi bili a cui provvedeva il Battaglione Dirigibilisti; c) Servizio di Aviazione, disimpegna to dal Battaglione ~cuole Aviatori e dal Battaglione Squadriglie Aviatori. I Battaglioni Aerostieri e Dirigibilisti dipendevano da un « Comando di Aeronautica» (Dirigibilisti e Aerostieri): il Battaglione Squadriglie Aviatori e il Battaglione Scuole Aviatori dipendevano da un « Comando di Aeronautica» (Aviatori). Sopraintendeva ai due Comandi predetti la Direzione Generale d'Aeronautica (D.G.A.) presso il Ministero della Guerra. La carica di Direttore Generale dell'Aeronautica era coperta dal colonnello del Genio Maurizio Mario Moris ; i Comandanti di 26
Aeronautica erano: per gli Aerostieri e Dirigibilisti il Colonnello del Genio Giuseppe Motta, per gli Aviatori il Ten. Col. del Genio Carlo Vita-Finzi (interin.). La composizione e la forza dei Battaglioni, il numero delle Sezioni Aerostatiche pronte o in preparazione, dei dirigibili armati e in collaudo, delle Squadriglie d'Aviazione costituite o in via di
Gen . Maurìzio Mario Moris
allestimento al 23 maggio 1915, risultano dalle notizie già esposte nel volume precedente di questa cronistoria. Non si mancherà, tuttavia, di ricordare qui, allorché verrà trattato dei vari servizi, lo stato di efficienza in cui essi si trovavano all'atto della mobilitazione; e ciò specialmente in vista di eventuali confronti con le forze aeronautiche che alleati e nemici possedevano in quel momento. Per provvedere all'organizzazione dell'Aeronautica mobilitata venne costituito presso il Comando Supremo dell'Esercito, in data 27
Gen. Giuseppe Motta
Gen. Buffa d1 Perrero
28
23 m aggio, un « Ufficio dei S er vizi Aeronautici », diviso in due branche : a) Aerostieri e Dirigibilist i, con a capo il col. del Genio Giuseppe Motta, Comandante d'Aeronautica Dirigibilisti e Aerostieri; b) Aviazione, con a capo il ten. col. d'Artiglieria Vittorio Buffa di Perrero, già ispettore presso la Direzione Generale d' Aeronautica. Vi era poi un Ufficio di Segreteria, comune alle due branche, dirett o dal capitano del Genio, Enrico Zicavo. L'Ufficio dei Servizi Aeronautici cominciò a funzionare a Treviso il 26 maggio 1915; da Treviso, il 30 dello stesso mese, si trasferì a Udine, ove si era stabilito il Comando Supremo.
29
Situazione del personale militare aeronautico italiano allo scoppio della guerra Lo scoppio delle ostilità italo-austriache trovò la nostra Aeronautica in uno stato veramente embroniale. Il personale dell'Aeronautica militare (Aviatori, Dirigibilisti e Aerostieri) era reclutat o da tutte le Armi di terra e di mare. Esso passava a prestare servizio nel Corpo Aeronautico Militare, ma continuava a restare nei ruoli dell'Arma di origine. Le caratteristiche degli aerei in servizio non permettevano che un loro impiego ridottissimo: brevi esplorazioni e ricognizioni sulle prime linee dell'Isonzo, bombardamenti di poca importanza, servizi di collegamento con le truppe eseguito con sistemi primitivi. Gli apparecchi erano completamente disarmat i; per cui non era possibile pensare ad alcuna azione di caccia o servizio di crociera; la propria pistola o il moschetto dovevano servire, da soli, negli eventuali scontri per difendersi o per offendere. Gli Austriaci, invece, possedevano un numero maggiore di a eroplani, di migliore costruzione e potenza e bene arma ti.
30
Mezzi aerei militari disponibili al 23 maggio 1915
Il 23 maggio 1915, trovò l'Aeronautica militare m questa situazione : -
Il Battaglione Aerostieri aveva quasi pronte tutte le sezioni aerostatiche previste dal piano di mobilitazione, provviste di pa lloni sferici e palloni-osservatorio di tipo tedesco ( drakenballon) e di tipo nazionale.
-
Il Battaglione Dirigibilisti aveva pronti i seguenti cantieri:
1°, di Campalto (Venezia) con due capannoni-ricovero per dirigibili, uno piccolo (lunghezza m. 80, larghezza m. 18, altezza m. 21) e uno grande (lunghezza m. 110, larghezza m . 27, altezza m. 32,45), nei quali potevano trovar posto un dirigibile tipo medio (M) e due tipo piccolo (P), oltre al personale navigante e di manovra; 2°, di Boscomant ico (Verona) con un solo capannone piccolo (lunghezza m. 90, larghezza m . 21,80, altezza m. 24 più 2 della fossa ) capace di ricoverare sòlo un tipo P , data la scarsa altezza; 3°, di Casarsa, in corso di allestimento. Era previsto che dovesse avere un solo capannone per dirigibili,· di tipo facilmente smontabile, capace di contenere un tipo M. e, occasionalmente, anche un tipo P insieme, chiuso con teloni, anzichè con portoni metallici; con tutti i caratteri cioè della mobilità e temporaneità. Si prevedeva che sarebbe stato pronto per la fine di luglio 1915. Inoltre aveva le seguenti aeronavi : - in piena efficienza: un tipo M (a Campalto) e due tipi P. (uno a Campalto e uno a Boscomantico); -
in discreta efficienza: un tipo Parseval (a Roma); in costruzione avanzata o in collaudo: 2 tipi M (uno a Vi31
gna di Valle, M. 3, e uno a Mirafiori, M. 4) e un tipo Forlanini (F. 3) a Baggio (Milano). Il personale del Battaglione Dirigibilisti era appena sufficiente per le aeronavi in servizio. - Il Battaglione Squadriglie Aviatori e il Battaglione Scuole Aviatori avevano disponibili i seguenti mezzi: aeroplani: 6 Squadriglie di aeroplani Blériot (37 velivoli), 4 Squadriglie di aeroplani Nieuport (27 velivoli); 4 Squadriglie di aeroplani M. Farman (22 velivoli). In totale 14 Squadriglie con 86 velivoli. I velivoli erano, per la maggior parte poco efficienti e di tipo invecchiato. Non si avevano materiali di riserva;
piloti: 30 di Blériot, 20 di Nieuport e 20 di Farman in servizio alle Squadriglie; i piloti di riserva non giungevano a 30, ed erano adibiti quali istruttori presso le scuole di pilotaggio; osservatori : era appena allora stata aperta un'apposita scuola a Centocelle (Roma); motoristi: un centinaio; montatori: circa quaranta: gli uni e gli altri istruiti presso le Squadriglie e, pertanto, deficienti di cognizioni teoriche; armamento di bordo: per la propria difesa i piloti non disponevano che della pistola a rotazione e di qualche moschetto mod. 1891; era pronta qualche mitragliatrice; Scuole di pilotaggio militari: erano 3 soltanto: Aviano p er i Blériot, Comina (Pordenone) per i Farman, Cascina Malpensa (Gallarate) per i Nieuport; Scuole di pilotaggio civili sussidiarie, due sole: Gallarate per i monoplani Caproni e Pisa per i monoplani Antoni ; entrambe però erano ancora organizzate in modo imperfetto ed avevano pochi allievi.
32
Caratteristiche dei mezzi aerei in servizio al 23 maggio 1915 DIRIGIBILI TIPO M (Pesante); sistema semirigido Crocco-Ricaldoni: cubatura m 3 12.100, lunghezza metri 82, larghezza massima m. 18, altezza (navicella compresa) m. 27,15.
Gruppo moto-propulsore; 2 motori « D. 1 » (Maybach da 180 HP. ciascuno; 2 ,eliche a quattro pal€ con passo variabile; Quota massima statica raggiungibile (con attrezzamento, equipaggio, zavorra di riserva e tre ore di marcia) m. 3700.
Carico utile complessivo (benzina e olio, armamento difensivo, esplosivi) alla quota di m. 3000 kg. 1240. TIPO P (Leggero); semirigido sistema Crocco-Ricaldoni: cubatura m 3 4500; lunghezza m. 62; larghezza massima m. 12; altezza (naviceHa compresa) m. 21,50. Gruppo moto-propulsore, 2 motori Fiat « S. 54 » sviluppanti 140 HP. nel complesso; 2 eliche a due pale con passo variabile;
Quota massima statica raggiungibile (con attrezzamento, equipaggio, zavorra e 3 ore di marcia) m. 2100.
Carico utile complessivo (benzina, olio, zavorra, armamento difensivo ed offensivo) alla quota di 1000 metri kg. 260. TIPO P ARSEVAL, sistema flessibile, volume m 3 900; lunghezza m. 80; navicella sostenuta da cavi allacciantisi tutto intorno all'involucro, per modo che il peso ne venisse suddiviso su tutta la superficie dell'involucro stesso.
Gruppo moto-propulsore, 2 motori a 6 cilindri da 300-325; velocità massima km.-ora 64; economica km.-ora 50. Forza ascensionale, kg. 3000.
33
TIPO F. 3, sistema semirigido Forlanini; volume m 3 13.800; lunghezza m . 90; larghezza massima m. 18, altezza massima (navicella compresa) m. 25.
Gruppo moto-propulsore, 2 motori Isotta Fraschini della potenza complessiva d i HP. 320, velocità massima km.-ora 72; normale 65. Quota massima statica raggiungibile dall'aeronave attrezzata equipaggiata, con zavorra di riserva e 3 ore di marcia, m. 3450. Carico utile complessivo (benzina, olio, zavorra, armamento, mum z10ni, esplosivi, ecc .) alla quota di 1000 metri kg. 3000; di 2 mila metri, kg. 2300; di 3 mila metri, kg. 1080.
Gen . Arturo Croceo
Per quanto riguardava l'impiego delle aeronavi, la Direzione Generale di Aeronautica , prevedendo che durante le ostilità i mezzi aerei, e le aeronavi sopratutto, sarebbero stati largamente usati, aveva fatto eseguire accurati studi per stabilire, per ogni tipo di dirigibile, le possibilità d'impiego; e così aveva riferito, in merito, il Comando del Battaglione dirigibilisti (ten. col. Motta) nel febbraio 1915: 34
Dirigibile Tipo M
Dirigibile P 4
35
« Impiego delle aeronavi secondo le caratteristiche.
DIRIGIBILI TIPO « P ». - Le caratteristiche di tali dirigibili permettono ad essi una durata di navigazione di circa sette ore alla velocità oraria di km. 50-55 colla possibilità di elevarsi subito, e cioè all'atto della partenza, alla quota di circa 1000 metri trasportando a bordo kg. 100 di esplosivo. Dette aeronavi potrebbero quindi con tale caricamento essere impiegate in un raggio di circa 175 km. dalla loro base ordinaria, o dall'ultima base eventuale di rifornimento, qualora le condizioni meteorologiche fossero assolutamente favorevoli. Qualora l'aeronave dovesse navigare a quote superiori, per esempio a metri 1500, le 7 ore di navigazione verrebbero ridotte, e ridotte maggiormente qualora si dovesse raggiungere quote ancora maggiori, sempre quando non si potesse guadagnare quota usufruendo del materiale di consumo orario di benzina ed olio dei motori. I criteri di merito si possono dedurre tenendo presente che per un dirigibile tipo « P », un'ora di marcia (40 kg. fra benzina ed olio) è uguale a cento metri di quota, uguale a 40 kg. di zavorra. Naturalmente qualora si potesse rinunciare al carico di 100 kg. di esplosivo questi tornerebbero tutti a vantaggio come zavorra disponibile, per raggiungere una maggiore quota, o per una navigazione di maggiore durata qualora alla zavorra si sostituisse benzina ed olio. Tali dati però potrebbero essere lievemente modificati in rapporto al grado di inquinamento del gas, alle ore scelte per eseguire l'ascensione (se di giorno o di notte), ecc. In quanto alla velocità di vento in cui potrebbero essere compiute tali ascensioni, essa non dovrebbe superare i metri 8-10 al minuto secondo; e ciò allo scopo di dare sempre all'aeronave un equo dominio sul vento (da 7 a 5 metri al secondo) durante la marcia e rendere altresì possibili le operazioni di atterraggio e di entrata in hangar. DIRIGIBILI TIPO « M ». - Le caratteristiche di tali dirigibili permettono ad essi una durata di navigazione di circa 10 ore alla velocità oraria di 60-65 km., con la possibilità di elevarsi subito cioè all'atto della partenza alla quota di 1000 metri e trasportando a bordo circa 1000 kg. di esplosivo. 36
Tali aeronavi po,t rebbero quindi essere impiegate con tale caricamento in un raggio di circa 300 km. dalla loro base di rifornimento qualora le condizioni meteorologiche fossero assolutamente favorevoli. Qualora l'aeronave dovesse navigare a quote superiori (2000 metri) le 10 ore di navigazione verrebbero ridotte e r idotte maggiormente qualora si dovessero r aggiungere quote ancora maggiori. I criteri in merito si possono dedurre tenendo presente che per un
Gen . Giuseppe Valle
dirigibile tipo « M », un'ora di marcia (95 kg. fra benzina ed olio) è uguale a 100 metri di quota ed uguale a 95 kg. di zavorra. Qualora si potesse r inunciare a tutto o a parte del carico di 1000 kg. di esplosivo tale p eso tornerebbe tutto a vantaggio, come zavorra disponibile, per raggiungere una maggior quota, o per una navigazione di maggiore durata qualora alla zavorra si sostituisse benzina od olio. 37
I dati preceden ti potrebbero, come già si disse per il « P », essere lievemente modificati in rapporto al grado di inquinamento del gas, alle ore scelte per eseguire l'ascensione (se di giorno o di notte), ecc. La velocità del vento con c_ui potrebbero essere compiute tali ascensioni non dovrebbe essere superiore ai metri 8-10 al minuto secondo per dare, come già si disse per i « P », un sufficiente dominio sul vento (da 10 a 8 metri al secondo) e rendere possibili le operazioni di atterraggio e di entrata in hangar. Tenuto presente lo stato attuale della questione riflettente le artiglierie antiaeree e il posto che già esse occupano negli armamenti odierni presso taluni Stati, pare opportuno richiamare l'attenzione sulla convenienza che la navigazione aerea, in ispecie nelle zone pericolose, si effettui nella massima parte nelle ore notturne. D'altra parte nelle ore notturne concorrono le migliori condizioni atmosferiche a favorire la navigazione. In tali ore si constata, fra l'altro, l'uniforme tranquillità della atmosfera e il facile governo dell'aeronave. A non grande altezza le condizioni di visibilità per chi sta a bordo sono ottime, qualora si navighi a: lumi spenti : l'occhio si abitua alla oscurità completa e discerne sufficientemente il terreno. Nelle notti lunari si riesce persino a cronometrare la velocità del dirigibile mediante l'ombra sul suolo. Nelle notti senza luna si riconoscono distintamente i corsi di acqua e le rotabili principali; le città sono facilmente visibili anche se i lumi dell'abitato sono completamente spenti. Per chi sta a terra in una nott e lunare, è possibile segnalare la presenza di un dirigibile sia avvalendosi per scoprirlo della vista che dell'udito ad una distanza variabile da 2 a 5 km., secondo il chiarore della luna, la sua posizione rispetto all'aeronave, o secondo che il motore sia o no munito di silenziatori, avuto riguardo alla direzione del vento. In una notte illune, la presenza di un dirigibile è accertata prima che esso sia visto, quando il silenzio è assoluto e l'orecchio bene esercitato, senza che se ne possa individuare l'altezza e la provenienza. Lo si intravede solo come una veloce massa oscura a meno di 500 m. di distanza ; scarsissime pertanto si riterrebbero le probabilità di colpire un dirigibile in tali condizioni, anche se navigasse a poca altezza ». 38
« Impiego deUe aeronavi in relazione
alla zona d)operazione fra lo Stelvio e il mare Tenendo presente quanto venne fin qui esposto, e le condizioni orogra fiche della zona in esame, che si estende dallo Stelvio al mare, a nostro avviso, si può dedurre: a) il tratto interposto fra l'alto corso dell'Adda (Stelvio) e la valle del Chiese (Lago d'Idrio) è assolutamente inaccessibile per qualsiasi impiego di aeronavi, vuoi a scopo di esplorazione, vuoi a scopo di bombardamento, data l'altezza delle catene interposte; b) nella zona compresa fra la Valle del Chiese e la Valsugana (Primolano), per la natura delle valli e p er l'altezza media delle caten e montane, che varia intorno ai 1500 metri (numerosi gruppi superano i 2000), si ritiene che un dirigibile non possa facilmente avventurarvisi senza gravi rischi, anche alla quota di 2000 metri (tipo M) per tentare un colpo su Trento avanzando per la via più facile (Lago di Garda, Riva e la bassura di Vezzano). Una simile azione avrebbe a superare oltre le difficoltà orografiche e meteorologiche, le offese da terra che, si ritiene, potrebbero presentarsi particolarmente temibili, dati i numerosi punti fortificati esistenti sulla rotta obbligata e le loro elevate posizioni, occupate in permanenza, che esistono nel Trentino e che dominerebbero pertanto la rotta seguita dal dirigibile anche se il ritorno dovesse effettuarsi per l'altipiano di Lavarone, oppure per il colle delle Fugazze. Pertanto, un'azione su Trento potrebbe, sebbene difficilmente, effettuarsi solamente di nott e e in condizioni tutt'affatto favorevoli (notte oscura e assenza completa di vento), e pel raggiungim ento di un obiettivo di importanza tale che potesse controbilanciare la eventuale probabile perdita dell'aeronave. Un'altra azione che potrebbe esser e disimpegnata da un dirigibile, e che parrebbe -di attuazione relativamente facile, in considerazione della vicinanza dell'obiettivo e del piccolo tratto del territorio nemico da attraversare, consisterebbe nel bombardamento di Riva, come pure potrebbe consistere nel correre alla difesa contro eventuali provenienze nemiche dal Lago di Garda; 39
c) la zona di frontiera compresa fra la Valsugana e il basso corso dell'Isonzo si presenta anch'essa, in massima, inaccessibile ai dirigibili; d) l'ultima zona compresa fra Gorizia e il mare, si ritiene quella dove potrebbero svolgersi in maggior numero e più agevolmente azioni di dirigibili, giacché le sue condizioni orografiche si presterebbero ad azioni dirette ad importanti punti ben determinati, e, d'altra parte, il largo sviluppo delle coste istriane e molteplici obiettivi. Tali azioni potrebbero così essere riassunte: Esplorazione strategica e azione offensiva a mezzo bombardamento o incendio contro obiettivi entro il territorio nemico, compresi nella zona di Gorizia - Laibach - Pola - Fiume - Trieste. Gli obiettivi da raggiungere potrebbero essere navi da guerra, hangars per aeroplani e dirigibili, caserme, polveriere, accampamenti e opere di fortificazione, stazioni ferroviarie, viadotti, stazioni radiotelegrafiche, ecc. Tali obiettivi, tenendo presente l'attuale dislocazione dei dirigibili già allestiti, non potrebbero essere raggiunti, in favorevoli condizioni meteorologiche, se non dal dirigibile M. 1 di Campalto. Per meglio specificare, si ritiene che, in condizioni favorevoli, tale aeronave partendo dalla sua base potrebbe raggiungere Laibach, (km. 175), Pola (km. 140) e Fiume (km. 175) e tornare in Cantiere, navigando ad una quota di circa 2000 metri e portando a bordo kg. 500 circa di esplosivo. Alla stessa quota potrebbe raggiungere Trieste (km. 120) e Gorizia (km. 115) portando a bordo kg. 600-700 di esplosivo. Per l'eventuale raggiungimento di altri obiettivi più lontani, ma compresi nel raggio di azione del dirigibile M. 1, (km. 300) occorrerebbe rinunziare al trasporto dei proiettili e quindi a qualsiasi azione di bombardamento, contando però su una quota di navigazione intorno ai metri 2000. Per quanto ha tratto ai dirigibili tipo « P » che eventualmente potessero dislocarsi lungo la zona di frontiera nord-est, essi, si ritiene, potrebbero essere adoperati entro una zona di circa 100 km. di raggio, senza scopi di bombardamento, ad una altezza di navigazione di circa 1500 metri, oppure, come già si disse, in una di 40
150-175 km. di r aggio a 1000 metri di quota e con 100 kg. di esplosivo. Circa le vie aeree più convenienti da seguire pel raggiungimento di un obiettivo qualunque, si riterrebbero evidentemente ove fosse possibile, più convenienti quelle che n e accorciano il tragitto compatibilmente però con le zone montane che potessero esservi interposte e che aumen terebbero per una aeronave il peri., colo di essere colpita, e la obbligherebbero a superare la quota di navigazione, con r ela tivo consumo di zavorra e quindi con probabile pregiudizio della durata di navigazione». La r elazione dava pure il proprio giudizio favorevole circa la costruzione di un nuovo cantiere aeronautico in prossimità della zona di guerra, ma contrariamente al parer e della Direzione Generale d'Aeronautica, che lo voleva far sorgere a Castelfranco, proponeva che esso venisse costruito nei pressi di Casarsa. (Vedi AIJpendice).
41
AEROPL A N I
-~
'" o
Tipo
.., E
Motore
.-:: :.:
Raggio d'azione con
I senza
o
osservatore
>
Km.
<.)
.;
I
Velocità ascensionale a 1500 m.
Dotazione di mezzi di offesa
Km.
Blériot .
Gnome, rotativo, 80 HP
90
70
90
4 bombe da 87 mm. 1200 freccie (4 scatole) I pisto la a rotazione I mosc hetto 1891
da 40' a 50'
Nieuport
G nome, rotativo, 80 HP
100
90
110
-
35'
M. Farma n tipo 1912
Renault, fisso, 70 HP raffreddamento ad aria
75/80
50
60
-
a 1000 m. in 30' con carico ridotto
M Fa r m..n ti po
1914
De Dion- Bouton, fisso, 80 HP raffredda mento ad .. ria
I
I
Me rcedes - Fiat, fi sso,
100
HP
uffredda- j
mento ad acqua
.
150
2400 freccie (4 scatole) I mi tragliatrice 1 pistola aut. a 2 canne (50 colpi a l minu to) tipo Mauser
Esplo razione difficile perchè il pilota godeva d i scarsa vis ibili tà
Esplorazione discreta
Esplorazi one buona - volo li mitato a 60' in causa dello s tato d'uso dei velivoli
I
.
4 bombe da 162 mm. » da 11 3 8 8 da 87 • 100 . 150
NOTE
-
Esplo razione ottima - grande visibilità del pilota e de ll'osservatore Le frecci e pes avano circa 30 grammi c iascuna
Aeroplano Farman 1912 in costr uzione
Aeroplano Farman 1912 completo
43
Aeroplano Farman 1914
Aeroplano Blériot
44
Specie dei materiali d'armamento offensivo in dotazione agli aerei nazionali e loro caratteristiche L'armamento offensivo dei mezzi aerei (dirigibili e aeroplani) era costituito da granate, freccie e proiettili incendiari. Erano pure in uso artifizi vari per segnalazioni e illuminazione. I 1.
Granata da 113 mm.
Scala I: 10
2. Granata-Torpedine da 113 mm. Scala 1: 10
((_[)~1) 3. Gran,ata da 130 mm. a pallette
Scala 1: 10
4. Granata-Torpedine
da 130 mm. Scala 1 : 10
5.
Granata-mina. 149 mm.
da
Scala 1: 10
6. Granata-mina da 162 mm.
Scala 1: 10
Le caratteristiche specchio:
dei
proiett ili
risultano
dal
seguente
45
SPECCH IO DIMOSTRAT IVO DELL~ MUN IZIONI PER AERO NAV I (DIR IGl(!JLI E AEROPLANI) CARATTERISTICHE DEL PROIETTO
SPEC I E .;o
del
PR O I ET T 0
-o:: .
° .!:! ..,
BER SAGLI Peso
C ARIC.>.
----l~t_~____
totale Kg.
K _ g_._ __
Granata da 113 mm. a pal lette
2
Granata-torpedine da 113 mm.
3
Granata da 130 mm. a pallette
I
Tri tolo 0,780
2,200
9,320
Tritolo 1,500
T riio lo 1,580
4,250]
I14,900
655
I
'
4
Granata-torpedine da 130 mm.
4,750 1
Tritolo 6,737
12,250 I I
5
Granata-mina da 149 mm
30,000
Tritolo 8,200
355
I
I
142,000
; I'
I I
V AR I E
ANNOTAZIONI
Involucro d'allumi nio Pallette di piombo indurito (grammi 11,5 ciascuna)
Contro bersagl i animati e scoperti, su qualsiasi terreno ; eventualmente su acqua (truppe che sbarcano).
Involucro di ferro
Bersagli inanimati di debo le resistenza (bar acca menti, tettoie leggere, hangars, parchi d'artiglieria ecc.). Ha pure notevole effetto incendiario.
Involucro d'a lluminio Pallette di piombo indurito (grammi 13,5 ciascuna)
Bersagli animati e scoperti, su qualsiasi te rreno; eventualmente su acqua (truppe che sbarcano).
Involucro di acciai o (spessore mm. 3,5), con ogiva alquanto rinforzata
Bersagli inanimati di limitata resistenza (trincee, costruzioni comuni, ricover i con coperture leggere, naviglio leggero, ecc.).
Tipo Krupp, per ob ici campali, rido tta per aeronavi - Spoletta con ritardo
Bersagli di grande resiste nza, ad eccezione di quell i con fo rti coperture corazzate. Proietto particolarmen te atto allo sman tellamento (ponti di navi, opere di difesa scoperte, ecc.)
(Fino a consumazione)
Segue:
.. e
SPECI E
o
del
~ i:,
;i
SPECCH IO D IMOSTRATIVO DELLE MUNIZIONI PER AERONAVI (DIRIGIBILI E AEROPLANI)
CARATTER IS TICHE DEL .;o
-o:: .
.~-;:
PROIETTO
~
c. Q.
CARIC A Kg.
Peso
totale Kg .
e~ .,E~ ::,
z
..
PRO I E T TO
V ARIE
Q.
--6
Granata-mina da 162 mm . . . 13,000
II I
BERS AGLI
ANNOTAZIONI
Tritolo 10,000
26,000
Involucro di acciaio Spoletta con ritardo ad elica
Bersagli di media resistenza (coperture di terra, edifici, tettoie, hangars, naviglio con ponte non corazzato, ecc.).
1
7
Granata-mina da 179-195 mm. 33,500
Tritolo 21,000
57,000
lnvoh•cro di acciaio . Spoletta con ritardo ad elica
Bersaglio di grande e media resistenza, come: Opere di fortificazione permanenti o semipermanenti, grosso naviglio senza ponti con robusta corazzatura; naviglio silurante, edifici e costruzioni importanti; parchi di treni ferroviari, e di pesanti convogli di munizioni, piazzali di manovra di stazioni ferroviarie, opere portuarir; ponti improvvisati o stabili di ferro, di legno o di muratura, ecc.
8
Granata-mina da 260- 270 mm. 52,000
Tritolo :lS,000
92,00U
Involucro di acciaio Spoletta con ritardo ad elica
Bersagli resistenti di notevole importanza come: Opere di fortificazione permanenti o semipermanenti (casematte, ridotte, depositi munizioni); grosso o medio naviglio militare o commerciale senza ponti con grossa corazzatura, importanti edifici e costruzioni stabili in genere, tren i ferroviari e cari aggi di grosse munizioni, parcati in formazioni dense.
Segue:
SPECCHIO DIMOSTRATIVO DELLE MUNIZIONI PER AERONAVI (DIRIGIBILI E AEROPLANI)
CARATTER1s:r1cHE D EL
SPECIE
9
del
CARICA
PROIETTO
Kg.
Granata-mina da 87 mm. per a'eròplani .:-.-.
Peso totale Kg.
8,000
l
.. -
PROIETTO BERSAGL I
2~
E~
"z~
V ARIE
AN~ :.' ? T A
,, Proietti del ti po delle granate dirompenti dell'artiglieria da campagna
ON I
Bersagli di pi~ola ':'resistenza, apitat i, eoc•
(Fino a consumazione)
10
Granata-incendiaria da 90 mm.
Miscela incendiaria o polvere e cilindretti incendiari
3,000
Impiegato specialmente dagli aeroplani
11
Granata-incendiaria da 100 mm.
40 cilindretti incendiari, kg. 1,000 polvere nera.
4,000
Raggio d'azione incendiaria circa 30 m. non m·olto violenta ma · insistente
12
Proiettile incendiario occasion. (latta di benzina commerciale
litri 18 di ben- 16,000 zina
Ha una ,,violenta ma breve azione incendiaria
13
Torpedine incend. da 113 mm.
Kg. 1,5CO trito lo - Litri 2 benzina
Ricavato dall'un ione di una granata torpedine da 113 mm. con un recipiente di benzina - Azione incendiaria violenta, ma concentrata e istantanea ,
7,800
.z I
'
I
Segue: SPECCHIO DIMOS'i'RA T IVO DELLE MUNIZIONI PER AERONAVI (DIRIGIBILI E AEROPLANI) CARATTERISTICHE DEL P ROI ETTO SP E CIE .;o
del
CARICA
~
Kg .
Kg .
...~-~: a. o.
PROIETTO
14
'C:: .
Peso totale
Proietto illuminante
.,O~
-I v
E~ ::,
z
.;
BERSAGLI
V ARI E
ANNOTAZIONI
o.
- - Kg. 1,300 di miscela illuminante
2,500
Raggio d'azione pari circa a una volta e mezza la sua altezza da terra - Potere illuminante 3000- 4000 candele - Durata 60 secondi
S'impiega di notte per riconoscere e abbagliare le truppe, o per scoprire e illuminare il bersaglio da battere.
Kg. 1,200 di miscela illuminante fumogena
2,500
Durata 2-3 primi, con abbondante produzione di fumo e fiamma
Si adopera sia di giorno che di notte per individuare e far reperire alle batterie amiche, i bersagli coperti. Si adopera anche come proietto Incendiario (p. es. nel tiro dall'aeroplano su dirigibile)
' I ' 15
Proietto da segnalazioni
PROIETTI DA ESERCITAZIONE.
9, IOO
16
Proietto da esercitazioni da 113 mm. (vecchio tipo)
Gr 30 polvere nera nel governale
17
Proietto da esercitazioni 130 mm. (nuovo tipo)
Or. 50 polve- 15,000 re nera nel governale
da
1
([]I
7. Gra nata-min a da li9/ 195 mm.
Scala 1: 17
8. Granata- mina da
260/ 270 m m .
Scala I : 16
9. Granata-mina da 87 mm.
CJ
pe r aer op lan i
Sca la l : 10
a
10. Gra nat?, in cen d iar,a da 100 mm.
Scala I : 6
~
o
12.
~e
~ 8
11.
~~
8
Granata In ce n diaria da 100 m m.
Scala 1 : 6
Proietto in cend iarlo occasionale
Scala 1: 11
13. Torpedine Incendiarla da 113 m m .
Scala 1 : 10
14.
P roietto
Illuminante
Scala 1: 6.6
50
15. Proietto da segnalazionJ
Scala 1: 6
16. Proietto da esercitazione da 113 mm. Scala 1 : 10
17. Proietto da esercltaz. da 130 mm. ('!luovo t ipo)
Sca:la 1 : 10
Per sopperire alla necessità di difenderli dal tiro nemico, come risulta da un pro-memoria riassuntivo, che nel 1917 il Capo Reparto Artiglieria aerea Magg. Bontempelli fece per il Comandante del Battaglione Dirigibilisti, all'inizio della guerra i dirigibili furono armati anche con mitragliatrici - in prevalenza mitragliatrici FIAT calibro m / m 6,5 - che, per non avere punti morti nel tiro, furo no istallate su apposite piattaforme sopra l'involucro. In un secondo tempo, poi, si pensò di fornire le aeronavi di cannoncini del calibro 25,4 e 37 m / m, con proietti perforanti e scoppianti. P er quanto riguarda i velivoli, il loro armamento, che in principio si limitava ad alcune pistole mitragliere, fu poi perfezionato con l'istallazione di mitragliatrici dello stesso tipo di quelle usate per i dirigibili e situate su apposite torrette.
51
Mezzi aerei mobilitati il 23 maggio 1915
Servizio aerostatico Non appena indetta la mobilitazione, il Batt aglione Aerostieri fece man mano affluire in zona di guerra il personale ed il materiale previsto nei piani.
P allone frenato tipo Draken
I movimenti vennero iniziati da Roma 1'8 giugno 1915 (le prime 4 sezioni aerostatiche giunsero in zona di operazione 1'11 di giugno) e completati entro il mese stesso; in modo che al 1° luglio la forza mobilitata del Battaglione Aerostieri era la seguente: /
52
A - Sezioni Aerostatiche da campagna, n. 6 e cioè: 1• - Capitano Barbanti Costantino 2" - Capitano D'Alfonso Augusto
3a 4a 5a 6"
-
Capitano Capitano Capitano Capitano
Di Tondo Fausto Pastrovich Giovanni Battista Ferrari Antonio Leone Domenico
B - S ezioni Aerostatiche da fortezza, n. 4 - e cioè: 7" - Capitano Signorini Tito
s• - T enente Scalesse Giuseppe ga - Capitano Ghelli 10a - Capitano Romano Antonio C - Sezioni Aerostatiche auto-carreggiate, n. 3
-e cioè :
t• - Capitano Baldassari Carlo 2a - Capitano Gioni
3" - Capitano Negri Teresio Queste tre Sezioni passarono poi alla diretta dipendenza del Comando generale di Artiglieria.
Prepa rativi pe r inna lza re un pa llone
53
D - Squadre fotografiche da campagna, n. 3 - e cioè: 1a - Capitano Antilli Cesare 2a - S. Ten. Gastaldi Felice 3• - Tenente Lancellotti Luigi
E - Squadre teLefotografiche da montagna, n. 2 - e cioè: 1a - Squadra - S. Ten. Gismondi Mario ·2· - Squadna - S. Ten. Contardo Luigi
Servizio dirigibili All'atto della mobilitazione il Battaglione Dirigibilisti mise in stato di guerra i cantieri di Campalto (Venezia) (1°), e Boscomantico (Verona) (2°), ed accelerò i lavori per la messa in efficienza del cantiere di Casarsa (3°). Mobilitò, poi, le seguenti aeronavi: Dirigibile M. 1, a Campalto, col seguente equipaggio: Comandante: Capitano Seymandi Giulio; Comandante in 2•: Capitano Curio Domenico; Ufficiale di bordo: Capitano P asseri Giuseppe; Aspirante Pilota: Tenente La Valle Remo; Motoristi : Maresciallo Carta Giov. Antonio, Sergente Maggiore Sacco, Sergente Menegazzi Ambrogio. Dirigibile P. 4, a Campalto, col seguente equipaggio: Comandante: Capitano Valle Giuseppe; Comandante in 2•: Ten. Pricolo Francesco; Ufficiale di bordo: Tenente Menenti Domenico; Motoristi: Serg. Magg.: Mantovani Osvaldo e La Rosi Matteo. Dirigibili P. 5, a Boscomanti<:o, col s~guente equipaggio: Comandante : Capitano Merzari Manlio; Comandante in 2•: Capitano Bosio Camillo; Ufficiale di bordo: Capitano Mazzari P ierdomenico; Motoristi: Sergenti: Roasio Mario e Fascio Giovanni.
Tenne in riserva il Parseval a Vigna di Valle. 54
Servizio Aviazione Già dal 1° aprile 1915 il Comando d'Aeronautica (Aviatori) di Torino, in previsione della possibile mobilitazione, aveva emanato apposite norme direttive per i servizi di Aviazione (Vedi Appendice). All'aprirsi delle ostilità contro l'Austria, il Battaglione Squadriglie Aviatori fu mobilitato al completo. Esso ebbe la seguente formazione e dislocazione : Comando del Battaglione: Pordenone - Comandante: Maggiore Barbieri Alfredo, da cui dipendevano: 1° Gruppo Squadriglie Aviatori: Comandante Capitano Novellis di Coarazze Alberto; costituito da 5 Squadriglie e precisamente: 1a Squadriglia Blériot: Capitano pilota, Quaglia Costantino;
2• Squadriglia Blériot: Capitano pilota, Capuzzo Ercole; 3"' Squadriglia Blériot: Capitano pilota, Carta Egidio; 13.. Squadriglia Blériot : Capitano pilota, Lombard Vincenzo; 14a Squadriglia Blériot: Capitano pilota, Visconti Tullio; Parco di rifornimento.
2° Gruppo Squadriglie Aviatori: Comandante Capitano Gaviglio Lelio; costituito da 3 Squadriglie e precisamente: 6a Squadriglia Nieuport: Capitano pilota, Andriani Oronzo; 7a Squadriglia Nieuport: Capitano pilota, Armani Armando; 8.. Squadriglia Nieuport: Capitano pilota, Resio Adolfo.
3° Gruppo Squadriglie Aviatori: Comandante Capitano pilota Gallina Augusto; Ufficiale addetto Ten. osservatore Carlo Berliri; costituito da 3 Squadriglie e precisamente: 5n Squadriglia Nieuport: Capitano pilota, Piccio Pier Ruggero; 9• Squadriglia M. F arman: Capitano pilota, Chiaperotti Giorgio; 1oa Squadriglia M. Farman: Capitano pilota, Tappi Carlo.
Squadriglia Autonoma: 4" Squadriglia Blériot: Capitano Olivo Guido.
55
Tutte le Squadriglie aeroplani erano costituite su 5 apparecchi di pronto impiego e 1 o 2 di riserva. I velivoli delle Squadriglie dei Blériot e dei Nieuport, erano muniti di motori Gnome rotativi di 80 HP. Complessivamente, vennero messe, pertanto, a disposizione del Comando Supremo dell'Esercito mobilitato, 4 Squadriglie Nieuport con 20 aeroplani, 6 Squadriglie Blériot con 30 aeroplani, 2 Squadriglie M. Farman con 8 aeroplani: e cioè 12 Squadriglie con 58 aeroplani. Venne mobilitato anche il Comando del Battaglione Squadriglie aviatori, sebbene non avesse in guerra né funzione tattica, né disciplinare, (poiché le unità aviatorie mobilitate erano passate alle dipendenze dirette delle Grandi Unità alle quali erano state assegnate). Venne mobilitato perché il Comando Supremo ritenne opportuno di avere a sua diretta disposizione un organismo aeronautico idoneo alla esplicazione di compiti speciali, che non potessero venir affidati alle Unità aviatorie. Rimasero nelle loro sedi di pace : la 11a (Capitano Masi Michele) e la 12a (Capitano De Masellis Ferdinando) di tipo M. Farman, in via di trasformazione; la 15" Squadriglia a Piacenza (Capitano Rossi Umberto) per il Parco d'Artiglieria d'Assedio. Questa Squadriglia doveva essere trasformata in aeroplani Parasol Caproni 100 HP. La Sezione idrovolanti di S. Feliciano venne trasferita a Desenzano sul Lago di Garda. Aveva 3 idrovolanti H. Farman e due soli piloti.
56
Personale navigante mobilitato il 23 maggio 1915
Dopo avere indicato nel precedente capitolo i nominativi del personale mobilitato per le Sezioni aerostatiche e per i dirigibilisti, si elencano, i ·nomi dei piloti aviatori e degli osservatori che all'atto della mobilitazione facevano parte delle singole Squadriglie di aeroplani. l" Squadri;glia Bl. - Comandante Capitano pilota Quaglia Costantino; piloti : Capit. Stanziani Mario, Sottot. Verona Alberto, Maresciallo Mauro Vinicio;
za. Squadriglia Bl. - Comandante Capitano pilota Capuzzo Ercole; piloti: Capit. Reggio Luigi, Capit. San ità Fernando, Serg. Maggiori Bertello Luig,i e Screpanti G iuseppe - Osservatore Ten. Giorgetti Enrico; 3" Squadriglia Bl. - Comandante Capitano pilota Carta Egidio; pilot-i: Capit. med. Falchi Luigino, Ten. Piazzi Umberto, Serg. Maggiore Mazzetti Enrico, Serg. Maggiore Arone Vincenzo; 4a. Squadriglia Bl. - Comandante Capitano 1pilota Olivo Guido; piloti : Tenente Buzzi Cesare, Ten. Cler k i Umberto, Ten. Parenti E raldo, Ten. med. Rossi Ferruccio; 5a. Squadriglia Ni. (già 1-Ni) - Comandante Capitano pilota P iccio Pier Ruggero; piloti: Capit. Tagliasacchi Luigi, Capit. Ungania Dario, Ten. Palma di Cesnola Giulio - osservatore Te n. Rossi Giuseppe ; 6.. Squadriglia Ni. - Comandante Capitano pilota Andriani Oronzo; piloti : Capit. Di Santa Rosa Filippo, Maresciallo Rocchi Luigi - osservatori Ten. Gianmarco A rmando e Ten. Calma Enrico; 7a. Squadriglia Ni. - Comandante Capitano pilota Ar,mani Armando; pl,loti : Capit. Mond elli Domenico, Ten. Venanzi Umberto, Sergente Mag,giore Barattini Claudio - Osservatore Sottotenente Coniglio Gino;
57
8& Squadriglia Ni. - Comandante Capitano p ilota Resio Adolfo; piloti Capit. Calderara Attilio, Ten. Bos,io Antonio, Brig. RR. CC. Comazzi Annibal - osservator,e Ten . De Bratti Andrea; 9a Squadriglia M. F . 1912 - Comandante Capitano pilota Chiaperot· Giorgio; piloti: Capit. Varanini Ivo, Sottotenente Bonuti Roberto, Mares'Ciall Sportolotti Armando; 10• Squadrigl,i a M. F. 1912 - Comandante Capitano pilota Tappi Carlc pìloti: Capit. Bailo Luigi, Capit. Ferraro Amedeo, Marescia!llo Perucc Domenico, Maresciallo Burzio Enrico;
13& Squadri.glia Bl. - Comandante Capitano pilota Lombard Vincenzç piloti: Capit. Salomone Oreste, Ten. Coppini Luigi, Serg. Cas·e lli Stefano; 14& Squadriglia Bl. - Comandante Capitano pilota Visconti Tullio; piloti Capit. Graziani Carlo, Ten. Ercole Ercole, Serg. Magg. Sciarretta Aurelio osservatore Ten. Toccolini TuHio.
Per le nuove Squadriglie d'imminente costituzione (Squadri glie per Artiglieria) vennero mobilitati i seguenti piloti: Capitani: Sisto Filippo, Pastorino Mario, Lampugnani Rau] Marescialli: Rolando Giuseppe, Guazzoni Umberto, - Gu gli elmi Arturo; Sergenti maggiori: Iannuzzi Giovanni; Sergenti: Binda Dante, Paolini Gaspare (brig. RR. Cc.: Marini Giuseppe, Pez Mario.
58
Prima dislocazione e dipendenza dei mezzi aerei Fin dal 16 maggio 1915 (vedi Appendice) il Comando Supremo aveva disposto che all'a tto dell'apertura delle ostilità le Armate avrebbero ricevuto un certo numero di Squadriglie di aeroplani e che sarebbero state lasciate a disposizione del Comando Supremo le seguenti Squadriglie: 5a Squadriglia Nieuport; 9• Squadriglia Farman; 10" Squadriglia Farman.
I mezzi della 2· Armata dovevano provvedere all'esplorazione aerea a Nord della strada Cormons-Gorizia-Aidussina; quelli della 3• Armata a Sud della strada stessa. Le ricognizioni che venissero ordinate dalle Armate, non occorreva che oltrepassassero la linea Podbrdo-Passo Podlanischam-Passo d'Idria-Zall-Sesana-Trieste, oltre la quale avrebbe provveduto il Comando Supremo. Era previsto il bombardamento aereo del Campo di Gorizia, da farsi coi mezzi a disposizione del Comando Supremo. I Parchi d'Aviazione per le Squadriglie mobilitate erano tutti costituiti, in numero di tre, a Torino fin dal mar zo 1915. Avevano in dotazione un certo numero di autocarri e materiali occorrenti per la vita propria del Parco e un certo numero di autocarri e materiali occorrenti per la vita e il rifornimento delle Squadriglie. Vennero allestiti n el maggio: due di essi furono inviati poi in Zona di Guerra; il terzo venne, invece, sciolto nel giugno, non sembrando, allora, necessaria la sua mobilitazione, dato l'esiguo numero delle Squadriglie operanti al fronte. Per quanto riguarda l'assegnazione dei mezzi aerei alle Armate, il Comando Supremo aveva tenut o presente la formazione 59
di guerra dell'Esercito che al 24 maggio 1915 era, a grandi linee, la seguente: la 1" Armata (Ten. Generale Brusati) schierata dallo Stelvio alla Croda grande, con il compito di mantenere la inviolabilità di quel tratto di frontiera, e di portare l'occupazione in territorio nemico qualora e ovunque ciò fosse possibile e conveniente, per rafforzare la nostra linea di difesa; la 2• Armata (Ten. Generale Frugoni) sulla fronte Giulia, col compito d i occupare la linea dell'Isonzo e assicurare sbocchi sulla sinistra del fiume; la 3a Armata (Ten. Generale Emanuele Filiberto, Duca d'Aosta) sulla fronte del Friuli, con missione identica a quella della 2a. Armata; la 4" Armata (Ten. Generale Nava) nel Cadore, doveva cercare di aprirsi lo sbocco nella valle della Rienz e della Drava; in Zona Carnia (Ten. Generale Lequio) altre truppe, in prevalenza alpine, dovevano agire verso la Carinzia. Il Comando Supremo delle truppe mobilitate era stabilito a Treviso, di dove, il 30 maggio, si trasferì a Udine. Di fronte si avevano: nel Trentino l'Armata Dankl; e le Armate Rohr e Boroevic dalla valle Cismon al mare.
In conformità agli obbiettivi assegnati alle Armate e tenuto conto della natura del terreno sul quale le Armate stesse erano dislocate, i mezzi aeronautici vennero, pertanto, all'inizio della guerra assegnati soltanto ad alcune delle grandi unità, e nella misura seguente: Aerostatica. 1a Sezione Aerostatica da Campagna : 2a Sezione Aerostatica da Campagna: 3a Sezione Aerostatica da Campagna:
a disposizione del Comando Supremo.
!
·
a disposizione della III Armata.
4" Sezione Aerostatica da Campagna: 5a Sezione Aerostatica da Campagna: / . a disposizione della II Armata. 6.. Sezione Aerostatica da Campagna : \ 7a Sezione 3a Sezione g• Sezione 10• Sezione
60
Aerostatica Aerostatica Aerostatica Aerostatica
da da da da
Fortezza: Fortezza: Fortezza : Fortezza:
alla Piazza Marittima di Venezia. a Verona. a Codroipo. a Latisana.
Squadre fotografiche : 111 a Udine a disposizione del Comando Supremo; 2" a disposizione della II Armata: 3' a Cervignano a disposizione della III A rmata.
Squadre telefotografiche.: l" Squadra per la I Armata; 2" Squadra per la IV Armata. Le sezioni aerostatiche ~arreggiate d'Artiglieria, che peraltro non dipendevano dall'Ufficio Servizi Aeronautici, si trovavano: la 1a e la 2a a Vallale, l'a 3" a Perteole.
Dirigibili. M. 1 a Campalto (Venezia); P. 5 a Boscomantico (Verona): a disposizione del Comando Supremo; P. 4 a Campalto (Venezia) a disposizione della Marina.
Aviazione. Comando del Battaglione Squadriglie Aviatori a Portogruaro, a disposizione del Comando Supremo. 1° Gruppo Squadriglie a disposizione della III Armata, con la sede del Comando del Gruppo a Portogruaro e le Squadriglie dislocate come segue: 1", 2" e 3a Blériot a Portogruaro. (La 1a e 2a a disposizione del 6° C. d'A.); 13a e 14a (Blériot) Torresella (Portogruaro), (a disposizione, per l'impiego, del 3° Gruppo fino a l 28 maggio). Parco Rifornimento a Motta di Livenza. 2° Gruppo Squadriglie, a disposizione della II Armata, con la sede del Comando del Gruppo a Campoformido e le sue tre Squadriglie (6\ 7a e 8" Ni) a Campoformido (la 6" fu messa a disposizione, per l'impiego, del 3° Gruppo). 3° Gruppo Squadriglie a disposizione del Comando Supremo dell'Esercito mobilitato, con la sede del Gruppo a P ordenone e le sue Squadriglie dislocate come segue : 5a (Nieuport) a Campoformido; 9~ e 10 (M. Farman) a Pordenone. La 4" (Blériot) fu messa a disposizione del Comando della Piazza Marittima di Venezia. P rese stanza al Campo di Bazzera, ove arrivò, in volo da P adova la sera del 23 maggio 1915.
61
Condizioni meteorologiche della zona dallo Stelvio al mare Nel febbraio 1915, la Direzione Generale d'Aeronautica, dopo aver definito le probabili zone d'impiego dei mezzi aerei in caso di guerra, fece compiere un accurato studio delle condizioni meteorologiche di tali zone, in vista della grande influenza che esse possono esercitare sulla navigazione aerea. Tale compito, per quanto riguardava la zona dallo Stelvio al mare, fu affidato al Direttore del Servizio Aerologico, Capitano Luigi Matteuzzi. Lo studio pur essendo stato fondato su pochi dati che si erano potuti ricavare dagli annali meteorologici di Vienna e di Trieste, fu ritenuto sufficiente allo scopo, specialmente per quanto riguadava le aeronavi. In base a tali dati vennero dedotte alcune considerazioni generali sui venti spiranti nella Regione di Riva e Trento, della Carnia e dell'Istria, e sulla frequenza dei venti dominanti in quelle Regioni. (Vedi Appendice). La situazione meteorologica generale si presentava così: « Il regime dei venti nella regione che si estende da Riva a Trento offre generalmente favorevoli condizioni per la navigazione aerea. « Infatti i venti predominanti (che a Riva sono spiranti in massima ò direzioni intorno Nord nel semestre invernale ottobre-marzo, intorno Sud nel semestre estivo aprile-ottobre e a Trento sono rispettivamente di Nord e di Nord-Ovest) raramente assumono intensità di 54 km. all'ora. I pochi venti abbastanza forti (dai 23 ai 32 km.), si trova no specialmente in marzo e aprile; ma diminuiscono nei mesi successivi, finché da settembre a dicembre si estinguono quasi del tutto. « Condizioni più favorevoli offrono la Carnia e l'Istria a causa essenziale della bora, (venti del gruppo Nord-Est, Est) quando non assume velocità superiori ai 40 e ai 50 km. all'ora (bora tempestosa).
62
« Gli altri venti hanno generalmente piccole intensità e solo lo scirocco in autunno può talvolta riuscire pericoloso: Sulla bora tempestosa è da notare : 1) che una corrente diretta dalle Alpi Orientali (Caravachen-Steiner Alpen) al mare, la quale scende dai 2000 ai 3000 metri sul Carso, su cui striscia percorrendo una discesa sempre più ripida fino a raggiungere il livello del mare, interessa uno spessore d'aria che sulla costa non supera i 600-700 metri; 2) che è più intensa sulle regioni costiere che su quelle interne; 3) che più frequente in gennaio e febbraio, diviene sempre più rara nei successivi mesi, finché a giugno è rarissima. Da luglio la frequenza riaumenta progressivamente e sul tardo autunno diviene considerevole; 4) da quanto si è detto risulta che la bora burrascosa non dovrà essere affatto temuta da chi, accingendosi a un viaggio aereo, punta in massima su Laibach via Gorizia, da aprile a settembre.
« E chi, puntando su Laibach, ,passa sopra Trieste, dovrà temere ben poco le tempeste della bora, se effettuerà la sua navigazione nel periodo che intercede fra detti due mesi. Comunque, egli avrà sempre modo di evitare o risentire assai poco gli effetti della burrasca, se viaggerà dalla mezzanotte alle quattro o alle cinque del• mattino, tenendosi alla quota di un migliaio di metri sul mare e innalzandosi poscia progressivamente nell'attraversare il Carso fino a raggiungere i 2000 metri; e se, attraversato l'altipiano, si riabbasserà di nuovo ove troverà strati d'aria con velocità assai minori e per nulla temibili».
63
Notizie sull'Aeronautica austro-ungarica e su quella alleata francese al 23 maggio 1915
Aeronautica austriaca. - Le notizie che allo scoppio della guerra si avevano sulle forze aeree dell'Austria davano per certo l'esistenza di ire dirigibili militari, distinti con le caratteristiche M 1, M 2 e M 3, il primo era del tipo Parseval, di mc. 2300 con motore Austro Daimler 100 H.P.; la sua costruzione risaliva al 1910. Il secondo, di 4800 mc. era del tipo Kortig con motori Kortig 75 H.P.; la sua costruzione risaliva al 1911. Il terzo era identico al secondo. Si riteneva però, con fondamento, che nessuno dei tre potesse essere in grado di prestare servizio di guerra. L'Austria possedeva, inoltre, altri due dirigibili: un tipo Marusbath-Stagl e il Boemcher II ; che però, non erano riusciti a compiere voli di una certa durata. Aveva tre aeroscali per dirigibili: due a Fischamed e uno a Budapest. Per quanto riguardava i palloni frenati si sapeva che a Pola vi erano 3 stazioni per osservazioni: una a S. Daniele, una a Giorgetta e una a Barbariga, con palloni tipo Dracken e anche qualche sferico. L'Aviazione era rappresentata sopratutto da idrovolanti, ma si sapeva che esisteva una squadra di aeroplani presso Gorizia, dove c'erano 8 capannoni dei quali 5 avevano dimensioni maggiori del comune. Gli hangars occupavano la Piazza d'Armi di Gorizia, con una lunghezza di fronte di circa 250 m. Un'altra squadriglia d 'aeroplani risultava a Igalo. · L'idroaviazione aveva a Pola e isole vicine il suo punto di appoggio. A Pola esisteva una stazione centrale di idrovolanti impiantata nell'isola di S. Caterina, con officine e 2 hangars grandi capaci di ricoverare una trentina di velivoli. Sull'isolotto di Crosada vi era la scuola di idroaviazione. Una terza sezione era situata 64
a Barbariga. Altre sezioni di idrovolanti si trovavano poi nel canale di Kumber e ad est di Zelenika. Il numero degli idrovolanti presenti a Pola era di circa 40, di cui 8 biplani con motori Hieronymus a 6 cilindri e muniti di impianto radio-telegrafico. Gli altri erano monoplani dei tipi Etrich, Curtiss, Lohner e di un t ipo speciale costruito a Pola. Usavano motori Austro-Daimler e Mercedes. Non si aveva notizia che avessero altro armamento di bordo oltre il fucile regolamentare. Visti dal basso, gli aeroplani e idrovolanti austro-ungarici mostravano le estremità delle ali e le superfici di coda dipinte coi colori nazionali: n elle ali con fascie disposte nella direzione del volo, nelle superfici di coda in direzione normale al volo. I galleggianti erano dipinti in color marrone: il rimanente delle ali in color cenere. I nuovi idrovolanti adottati portavano, 250 litri di benzina (circa 400 km. di autonomia) con 2 persone, 2 bombe da 50 kg. l'una, 60 litri d'acqua e 40 kg. di olio. Il servizio di segnalazione notturna degli aerei era di due spe-cie: razzi che producevano da 7 a 11 stellette, e due fanaletti , uno rosso e l,altro bianco, che venivano mostrati ad intervalli. Vi erano artiglierie antiaeree nelle zone di Mussil-Verudella -Mon te Madonna-Mudine, e mitragliatrici a ntiaeree su Brioni minore. Erano pure provviste di cannoni antiaerei le maggiori navi della 1· Divisione. Sezioni antiaeree sembravano situate anche a Monte Manos (nord-est di Trieste) e a Monte Maggiore (sud-ovest di Trieste-Fiume). Gli idrovolanti di Pola, nei giorni precedenti la mobilitazione si erano mostrati molto attivi. Uno o due velivoli erano, sempre in esplorazione dall'alba al tramonto. Si erano visti in volo fino a 6 idrovolanti riuniti in linea di fila a circa 400-500 metri l'uno dall'altro. Al momento dell'entrata in guerra, il Comando Supremo sapeva che l'Austria disponeva per le azioni aeree, di un comando e 16 compagnie aviatori con 6 velivoli ciascuna; una compagnia dirigibilisti con un solo dirigibile tipo Parseval; 9 palloni frenati appa rtenenti all'artiglieria pesante. Erano in funzione 10 campi d'aviazione dislocati nelle seguenti località: Fischamend (Vienna), Aspern (Vienna), Wiener Neustadt, Gorizia, Pola, Mostar, Uijvidek, Cracovia, Przemyl, Graz. Le Compagnie aviatori erano assegnate in ragione di una o due per ogni Corpo d,Arma ta, ma a talune Armate soltanto. Una com65
pagnia era a disposizione del Comando Supremo e una della piazza di Pola. La 5.. Armata austriaca alla fronte italiana aveva 2 Compagnie aviatori (1). In quei giorni l'Austria non poteva fare alcun assegnamento sulle forze aeronautiche della Germania tutte occupate sugli altri fronti di guerra. Si era sparsa la voce che era in viaggio un dirigibile germanico verso il fronte italiano; ma il nostro Stato Maggiore Generale ritenne non attendibile la notizia: pareva, anzi, che la Germania avesse dichiarato alla sua alleata di non poterle mandare nessun dirigibile perché glielo vietavano le proprie esigenze di guerra.
B o
<)
U)
e:
V,
Cl f...
\...,
~
....
-C)
s
s e
9rì9io
<.,,
s
V\
a '-
grigio bianco
e m~rrdne
B o
grig;o
V) V,
C)
s
I....
a u
t;:
·-"' ~
o
½ ...,
o
'--
grigio
bianco
b
Caratteristiche
degli
id rovolanti dell'Austria, ad otta.te (apparecchio visto dal basso)
nel
gennaio
1915
Nel gennaio 1915, l'Austria cambiò le caratteristiche di riconoscimento dei propri idrovolanti. Tutti gli idrovolanti presentavano come nella figura: e Galleggiante principale ~d- . t· . t· . . 1pm 1 con co1ore marrone a e b G a 11eggian 1 mmon S S Ali, dipinte in color grigio (cenerino) B B Colori nazionali ben visibili sulle estremità delle ali sulle superfici di coda. (:) Una 17a Compagnia a viatori venne cosH tuita n e: Lug:io e assegnata al Comando de:: e forze de l T irolo.
66
Di tale modificazione venne data notizia, per cura dell'Ufficio Stato Maggiore della Marina, al Ministero della Guerra il 2 febbraio: questo (Ispettorato Aeronautico), a sua volta, la segnalò alle truppe per mezzo del Battaglione Aviatori, che vi provvide con circolare 109 del 12 marzo.
L'Aviazione francese, all'atto dello scoppio della guerra, 2 agosto 1914, era considera t a unicamente come organo di ricognizione per le Armate: per quanto riguardava il bombardamen~o, la regola del tiro delle artiglierie e il combattimento aereo, nulla era stato pianificato e fatto. La vera or ganizzazione dell'Aviazione francese, cominciò nell'ottobre 1914 e terminò nell'aprile del 1915. Nell'agosto del 1914 l'Esercito francese disponeva di solo 25 Squadriglie delle quali circa 15, a cagione del tipo dei loro velivoli, non potevano rendere che mediocri servizi. Nel maggio 1915 vi erano invece sul fronte circa 7 Squadriglie per ogni Armata, ripartite come segue: per l'Armata: una o più Squadriglie di apparecchi rapidi da caccia che potevano servire anche per le ricognizioni lontane (aeroplani Morane-Saulnier o Nieuport biplani); uno o più Squadriglie d'Armata (per le ricognizioni vicine, il servizio fotografico e il bombardamento) con velivoli Maurice Farman. P er ogni Corpo d'Armata: una Squadriglia di aeroplani Caudron o di aeroplani M. Farman. Ad esempio: la 6· Ar mata disponeva (maggio 1915) di: Una Squadriglia di apparecchi rapidi da caccia (Ni biplani 80 co.). Una Squadriglia d'Armata di apparecchi M. F . con motore Renault 110/ 130 HP. Tre Squadriglie di aeroplani Caudron a 1 motore Una Squadriglia di aeroplani Caudron a 2 motori Una Squadriglia di aeroplani M. F. con 1 motore Ossia un totale di sette Squadriglie.
l
per i Corpi d'Armata e Divisioni isolate
Esistevano inoltre 4 gruppi da bombardamento composti ciascuno di 3 Squadriglie Voisin motore Salmson, alla dipendenza diretta del Gran Quartier Generale per i bombardamenti d'import anza nelle retrovie nemiche. 67
All'atto <;}ella nostra, IJlObilitazione la Francia possedeva, pertanto, sul proprio fron~ . ci.rea 100 Squadriglie di aeroplani su 10 ,apparecchi ciascuna. A . queste erano da aggiungere le dieci Squadrigli.e inviate in Orien t~, l'Aviazione marittima a Dunkerque e le 5 Squadriglie di protezione del campo di Parigi. Si prevedeva però per la primavera del 1916 il seguente effettivo per ogni Armata:
70 Squadriglie di qpparecchi bimotori su. 10 aeroplani, per i Corpi d'Armata e le artiglierie pesanti (circa 700 aeroplani) ; 50 Squadriglie da bomoardamento su 10 aeroplani bimotori (circa 500 aeroplani); 2,0 Squadriglie di ricognizione lontana e di combattimento,
velivoli leggeri, a motore rotativi, tipo Nieuport, e triposti da combattimento a 2 motori (circa 20~ aeroplani); e cioè circa 1400 aeroplani a disposizione di ogni Armata.
Tanto' gli apparecchi M.F. quanto i Ni erano tutti armati di mitragliatrice (Colt :ed Otckiss gli M)f. , Lewis i Ni). Gli aeroplani Voisin (da bombardamento) erano armati di mitragliatrice · in modo da poter t irare in caccia e in ritirata: sul fondo della carlinga potevano portare lancia-bombe per il getto orizzontale delle bombe; e a uno dei fianchi della carlinga avevano un lancia bombe p er il lancio verticale. Le bombe erano di calibro go mm., 155 mm., e 210 mm. Ogni velivolo poteva portare 6 bombe da 90, o 2 da 155 o una da 210. Una delle Squadriglie da bombardamento era armata con cannoni da 37 mm. (qualche apparecchio fra questi era m unito di cannone da 25 mm. e di una mitraghatrice0sopra l'ala superiere· in modo da poter tirare in ritirata). In tutte le Squadriglie, meno in quelle Ni da caccia, uno degli aeroplani era fornito di apparecchio a doppio comando (in più dei 10 _da cdmbattimento) per l'istruzione degli osservatori nel pilotaggio: 'cjò iJ: seguito alla riconosciuta necessità che in tutti gli aeroplani montati da pilota e O~l=ì.tJYatore o da pilota e mitragliere o bombardiere, vi fossero due piloti, per impedire che durante l'azion~ l_'aeroplano-si perdesse per la impossibilità di sostituire il pilota .fer.ito. _ Vi erano. 8 scµ.9le di pilo.taggjo capaci di preparare 50 allievi per ogni corso. Le unità aeronautiche. erano: la Compagnia aero68
stieri e la Sezione aerostatica. Le Sezioni aerostatiche avevano un pallone sferico o allungato, capace di sollevare 2 osservatori a 1000 m. Erano organi d'Armata e venivano messe a disposizione dei Corpi d 'Armata dal Comando dell'Armata. Ve ne era circa una per Corpo d'Armata ; ma era previsto di averne una per ogni Divisione. La costruzione dei dirigibili era stata abbandonata. Le caratteristiche degli aeroplani dell'aviazione francese, erano le seguenti:
..
~i
~ ..
...
;
~
<.)
e motore
2 ..
>
-
-
'
ttl
" .,
E
.:
'o
o
o
:, . , o
...
.;
ehm .
I
E .. -
È
eè
Tipo di aeroplano
o ~"'"'~ ..§ o lo~ ·;; ~ -; c. • "' .. .., o> .... .... o. o ,::o ._.. '
'o
(J)
- - --
· - Q. i:, E
t . i: ~
-
~ -
.e e
z ·-" 'Q
o
e
4.>
o~!E ·~ •• e.e
Q.
- "'
o ..
Chg.
Nieuport - Le Rh one 80 H.P.
Buon apparecchio
bi posto
125
25'
2.30'
300
250
m onoposto
130
18'
3
360
175
150
12'
3
420
175
.
- - - - ·V oisin - Salmson 150 fisso H.P. bi posto
- - -M. Farman 1915 Renautt 130 HP. fi sso
-
50'
--
a 5,30'
-----
400
di cui 8 proiettili da 90 e 2 da 155
85
40'
3,30'
200
300
115
25'
3,30'
300
300
Da bombardamento, buono ma sorpassato
Ottimo per missioni sul campo di battaglia, fotografie
- - - --
85
22'
4
200
275
120
15'
5
400
500
Ca udron G. 4 - 2 motori
I
lontane
-
- - ----- -
rotat. da 80 H.P.
gnizione
400 a 500
Caudron G. 3 - Le Rhone 80 H.P. ro tat.
per caccia e rico-
- -
4 85
M. Farman 1914 Renault 80 H.P. fisso
NO TE
Poco efficace; si stava rimpiazzan do col G. 4 Rapido, maneggevote, adatto pet bombardamento ma non per caccia
69
PARTE
SECONDA
ORGANIZZAZIONE E SVILUPPO DELL'AERONAUTICA ITALI A N A
Dal 23 Maggio Al 31 Dicembre 1915
Generalità La nostra Aeronautica era entrata in guerra piena d'entusiasmo e di fede, ma difettava di mezzi, di uomini, e soprattutto di armamento; inoltre, si era subito trovata di fronte all'Aeronautica nemica maggiormente dotata e soprattutto ammaestrata da un anno di esperienza di guerra contro gli Alleati. Il programma aeronautico che il Ministero della Guerra (Direzione Generale d' Aeronau• tica) aveva dovuto adottare, si rivelò subito insufficiente specialmente per quanto si riferiva all'aviazione: si dovette, quindi, dargli nuovo e più poderoso indirizzo; e, per prima cosa, vennero studiati i m ezzi per accelerare il r itmo della cost ruzione dei mezzi aerei già ordinati. Il Comando Supremo (Ufficio Servizi Aeronautici), da parte sua, si interessò attivamente perché venissero dati ai nostri aeroplani mezzi efficaci di offesa e di difesa. Questo lato del problema poté avere sollecita, sebbene incompleta, soluzione con l'acquisto in F rancia di una buona parte di proiettili d'aviazione. Siccome, poi, il Ministero degli Esteri, aveva fatto conoscere che la Francia aveva. disponibili molte bombe d'aeroplano t ipo Aasen, il predetto Ufficio Servizi Aeronautici diede istruzioni a l Comando di Aer onautica (aviatori) di Torino, perché il materiale francese acquistato, e che già era in viaggio per l'Italia, fosse fatto affluire al più presto alle Squadriglie al fro nte, e perché venissero richieste alla Francia tutte le bombe Aasen di cui poteva disporre. P er quanto riguarda va l'armamento di bordo, il detto Ufficio dispose che il Comando d'Aeronautica (aviatori) facesse subito pratiche presso la competente autorità perché venissero messe a disposizione dell'Aeronautica 15 mitragliatrici che erano state allestite dalla Metallurgica Lombarda per l'Arma d'Artiglieria, ma che 73
l'Artiglieria non poteva, viceversa, utilizzare perché mancavano ancora gli affusti. In attesa, i nostri Aviatori, int ensificarono sempre più il loro servizio gareggiando in ardimento e spirito di sacrificio ; così da ottenere il massimo rendimento possibile dai loro antiquati, frusti e disar mati velivoli.
Cantiere Aeronautico di Bagglo
I due soli dirigibili rimasti completamente disponibili per lo Esercito (P. 5 e M. 1), non si trovavano neppure essi, come, d'altronde, il P. 4 usato dalla Marina, nelle migliori condizioni di efficienza e di armamento; t uttavia erano entrat i subit o arditamente in azione; e fin dalla prima notte di guerra (dal 24 al 25 maggio) avevano iniziato con successo il loro servizio di esplorazione e bombardamento sulle posizion_i nemiche. 74
Ma la impossibilità di salire alle alte quote, li rese, subito, ottimo bersaglio delle artiglierie antiaeree avversarie; cosicché riportarono, fin dalle primissime ascensioni, non lievi avarie, che resero necessarie, il 26 màggio, importanti riparazioni. Il P. 5 fu sollecitamente riattato e, alla fine del mese era di n uovo in piena efficienza. Non così l'M. 1, che, ad ultimata otturazione dei fori, risultò avere il gas inquinato tanto da renderne indispensabile il lavaggio; e poiché il cantiere di Campalto, non aveva il gas necessario, si dovette farne richiesta all'officina di produzione di Brescia. Eseguita l'operazione del lavaggio, il dirigibile rimase egualmente indisponibile ancora per qu~lche giorno perché, risultò deficiente di 400 kg. di spinta e si dovette provvedere ad eliminare il nuovo inconven iente. Nel frattempo il Battaglione Dirigibilisti (in data 29 maggio 1915) aveva preso in consegna dalla Società « Leonardo da Vinci » il dirigibile F. 3 (Città di Milano 2) affidandone il comando ·a1 Capitano Umberto Agostoni. Detto dirigibile rimase però a Baggio (Milano) per ultimare le operazioni di collaudo. Intanto si costituivano due Parchi di aviazione, che venivano inviati rispettivamente a Motta di Livenza e a Pordenone, a disposizione, del 1°.e t° Gruppo di, Squadriglie aviatori. Alla data del 7 giugno 1915 la situazione e la composizione delle nostre forze aeree mobilitate era la seguente : Ufficio Servizi Aeronautici presso il Comando Supremo, a Udine: Servizio Aerostatico: nessuna Sezione aerostatica era entrata in servizio ; si prevedeva però prossimo l'arrivo delle sezioni aerostatiche campali, già tutte quasi pronte a Roma: erano, poi, in viaggio per raggiungere la propria sede due Sezioni da fortezza: la sa destinata a Verona e la 7a destinata a Venezia. Servizio dei Dirigibili: il P. 5 in piena efficienza a Boscomantico; l'M. 1 in r iparazione a Campalto. Il P. 4 sempre a Campalto per la Marina. Servizio di aviazione : Comando de} Battaglione Squadriglie aviatori, a Pordenone. A disposizione della III Armata: Comando del 1° Gruppo Squadri'glie aviatori, a Mortegliano con la la., 2• e 3a Squadriglia Blériot a Chiasiellis;
75
con la 13a e 14a Squadriglia Blériot a Pozzuolo Friuli e il Parco a Motta di Livenza.
A disposizione deUa II Armata: Comando del 2° Gruppo Squadriglie, a Camwformido con la 7a e sa Squadriglia Nieuport a Campoformido e il Parco a Pordenone. A disposizione del Comando Supremo: Comando del 3° Gruppo Squadriglie, a Udine con la 5a e 6a Squadriglia Nieuport a Campoformido e la 9" e 108 Squadriglia M. Farman 1914, pure a Campoformido; il P arco non era ancora giunto. Squadriglia autonoma 4a Squadriglia Blériot a Bazzera (Campalto) per la difesa di Venezia, ove trovavansi pure 3 idrovolanti nazionali della Marina e 6 idrovolanti francesi.
Squadriglie in allestimento 11a Squadriglia M. F arman 1912 a Brescia. 12a Squadriglia M. Farman 1912 a Verona
(in allestimento col tipo
M. F . 1914).
15" Squadriglia Caproni monoplani 80 HP. a Piacenza (Parco d'assedio d'artiglieria). Una sezione d'idrovolanti M. Farman, a Desenzano.
Nel corso dell'anno si ebbero le seguenti varianti:
Servizio Aerostatico In data 11 giugno giunsero al fron te 6 Sezioni aerostatiche campali, e precisamente: a Udine le 3 Sezioni aerostatiche destinate alla 2" Armata (4" Cap. Pastine, 5a Cap. Ferrari, 6" Cap. Leone); a Treviso la r· Sezione (Cap. Barbanti) per il Comando Supremo; e a Portogruaro la 2· Sezione (Cap. Di Tondo) e la 3• (Cap. D'Alfonso) per la 3" Armata. Per modo che il 12 giugno 1915 il Servizio aeronautico al fronte era pressoché completato. Seguendo il movimento delle truppe vittoriosamente avanzanti in territorio nemico, le Sezioni aerostatiche, oramai tutte mobilitate, alla fine di giugno si trovavano nelle seguenti sedi: l"' Sezione per il Comando Supremo, a Udine;
2·
76
»
per la 3a Armata (VII Corpo d'Armata) a Isola Morosini;
))
per la 3• Armata (XI Corpo d'Armata) a Chiopris;
))
per la 2· Armata (II Corpo d'Armata) presso Venco (fra Ruttaz e S. Elena);
5"
))
per la 3• Armata (XI Corpo d'Armata) a Campolongo ;
6'
))
per la 2• Armata (VI Corpo d'Armata) a Cormons.
Le Sezioni da fortezza sempre alle primitive sedi. Il rifornimento gas H funzionava così: a) per i dirigibili, ogni cantiere provvedeva, finché possibile,
col proprio generatore di H al silicio e soda : occorrendo si inviavano a i cantieri cilindri di H compresso dalle officine di compressione; b) le Sezioni aerostatiche autocarreggiate e quelle da fortezza, provvedevano con generatori propri; e) le Sezioni aerostatiche da campagna, ricevevano cilindri trasportati dalle officine di produzione industriale e compressione. Era prevista l'entrata in servizio, per i primi di luglio, di una Colonna autonoma gas autocarreggiata per produzione e compressione di gas H. Una seconda Colonna autonoma sembrava potesse essere mobilitata nel mese di agosto. Il 5 luglio il comandante della 7" Sezione aerostatica da fortezza (Venezia) fece conoscere che il dracken della Sezione rimaneva alzato dall'alba al tramonto quale osservatorio permanente per lo avvistamento delle navi nemiche e che sarebbe stato necessario inviare colà una seconda Sezione: ma il Comando Supremo fece r ispondere che non aveva disponibile nessun dracken, a meno che non si volessero utilizzare Sezioni aerostatiche da fortezza di artiglieria. Il 7 luglio il Comando Supremo (U.S.A.) dette le disposizioni per la graduale trasformazione delle 6 Sezioni aerostatiche da campagna a traino animale in Sezioni da campagna autocarreggiate. Emanò pure disposizioni perché presso le Sezioni aerostatiche venisse istituito un Corso allievi ufficiali di complemento della specialità aerostieri per fronteggiare il fabbisogno di ufficiali per le nuove Sezioni di nuova costituzione già deliberate o delle quali si riconoscesse il bisogno in seguito. 77
I Servizio rifornimento gas idrogeno venne sistemato il 24 luglio con la mobilitazione della r- Colonna autonoma gas H: e il Comando Supremo (U.S.A.) ne avocò a sé la direzione. In quel tempo ii Comando delle Truppe della Libia aveva chiesto al Governo l'invio a Tripoli di una Sezione da campagna; ma il Comando Supremo, interpellato, fece conoscere di non averne alcuna disponibile: propose però che si inviasse in Libia una delle Sezioni aerostatiche da fortezza togliendola o da Codroipo o da Latisana. Fino a tutto dicembre le Sezioni non subirono aumenti o diminuzioni. Soltanto modificarono le loro sedi per tener dietro alle truppe che seguitavano ad avanzare. Alla fine del 1915, la situazione e dislocazione delle unità aerostatiche mobilitate era la seguente: Sezioni Aerostatiche da Campagna 1a Cap. Barbanti, a Udine a disposizione del Comando Supremo;
2• Cap. Scalesse, a Muzzana nel Turgnano col VII C. d'A. (3• Armata); 3a Cap. Moretti, a Chiopris coll'XI C. d'A. (3.. Armata); 4" Cap. Pastrovich, al Molino Romano (Villaverla presso Campoformido) col II C. d'A. (2• Armata); 5" Cap. Ferrari, a Campolongo col XIIT C. d' A. (3• Armata); 6a Cap. Amoroso, a Cormons col VI C. d' A. (2• Armata).
Sezioni Aerostatiche da Fortezza 7" Cap. Beghi, a Venezia a disposizione del e• della Piazza; ga. Cap. Gauttieri, a Venezia a disposizione del C0 della P iazza; 8" Cap. Orestano, a Verona a disposizione della 1a ,Armata. La 7a e 9· costituivano il Gruppo Sezioni aerostatiche da fortezza di Venezia al comando del Maggiore Tito Signorini.
Sezioni Aerostatiche d'Artiglieria Sezione 2" Sezione 3a Sezione 4a Sezione 1a
78
d'Artiglieria d'Artiglieria d'Artiglieria d'Artiglieria
a a a a
Brazzano per il VI C. d'A. (2.. Armata); Castel Madonna del Monte per la 2a. Armata; Perteole per il XIII C. d'A. (3a Armata); P ecol dei Lupi (Cormons) per la 3a Armata.
Servizio dirigibili
Il Com ando Supremo, considerando che d ue sole unità non erano sufficienti ad assicurare il servizio di guerra in territorio nemico, si rivolse al Ministero della Guerra (D.G.A.) per conoscere se, oltre ai dirigibili in costruzione e in collaudo, fossero st ate commesse alt re unità, e ne ebbe in risposta che lo Stabilimento di costruzioni aeronautiche aveva già impostata la costruzione del P. 6 (16 giugno). La Marina che nella nott e dell'8 giugno aveva perduto nelle acque di Pola il dirigibile « Città di Ferrara» (comandante Capitano di Vascello Castracane Castruccio), chiese alla Direzione Generale d'Aeronautica che le venisse ceduto e consegnato il Dirigibile M. 3 in collaudo a Vigna di Valle (comandante Capitano Benigni Tullio) ; ma il Comando Supremo interpellato rispose che non riteneva possibile tale cessione, perché l'M. 3 avrebbe dovuto, con molta probabilità, sostituire nel cantiere di Campalto il dirigibile M. 1, che si trovava in menomate condizioni di efficienza in seguito ai danni ricevuti dal fuoco nemico. Il Comando Supremo dava poi notizia, in data 26 giugno, al Ministero della Guerra (D.G.A.) che dopo circa due settimane sarebbe stato posto in armamento il 3" Cantiere (Casarsa) per ricevervi il dirigibile M. 4 (Cap. Pastine Giov. Batt.), in collaudo a Mirafiori, e che occorreva, quindi, provvedere alla installazione della difesa antiaerea di quel cantiere. Il cantiere veniva costruito dalle officine nazionali di Savigliano (Torino) sotto la direzione del Capitano del Genio Tagliasacchi. Dal canto suo, la D.G.A. commissionava, il 26 giugno, all'industria privata la costruzione di 4 dirigibili tipo M. Alla fine di settembre il dirigibile P. 4 (Cap. Valle), che dallo inizio delle operazioni era stat o messo a disposizione della Marina per azioni di guerra in Adriatico, venne ceduto alla Marina stessa, per l'istruzione dei suoi allievi piloti dirigibilisti di marina. Ne assunse il Comando il Cap. di Corvetta Giulio Valli, con personale della Marina. L'equipaggio dell'Esercito venne sbarcato. Il Capitano Valle fu trasferito al Cantiere della Marina di Ferrara, per 79
dirigere le operazioni di gonfiamento del dirigibile V. 2, del quale era destinat o ad assumere, a suo tempo, il comando. Alla fine di ottobre il Cantiere di Casarsa (3') era completamente in ordine, ed il 1° novembre il dirigibile P. 5 vi si trasferì, da Boscomantico, in via temporanea, per una azione di guerra.
Aeroscal o di Ferrara
Il 28 novembre venne mobilitato il dirigibile M. 4, che si trasferì per via aerea a Casarsa impiegando 8 ore a compiere il viaggio. Alla fine dell'anno 1915, la situazione dei Dirigi bili era pertanto la seguente: Dirigibili e cantieri mobilitati M. 1 Cap. Merzari, a Campalto P . 5 Cap. Mojares, a Boscomantico M. 4 Cap. P astine, a Casarsa
In riserva M. 3 Cap. Benigni, a Vigna di Valle (Roma). P. 6 Cap. Manni, a Oampi Bisenzio (Firenze). F. 3 Cap. Agostoni, a Baggio (Milano).
80
In costruzione
M. 9 a Roma. M. 5 e M. 7 a Torino. V. 2 a Ferrara. Erano pure in costruzione a Torino i dirigibili M. 6 e M. 8, destinati al . servizio aeronautico della Marina. In dis.Mmo
« Parseval » Cap. Manni consegnatario, a Campi Bisenzio.
Servizio Aviazione Fino dalle prime giornate di guerra, il Comando Supremo fu indotto a portare la sua attenzione sul Servizio di aviazione, in relazione pure all'attività dei mezzi aerei nemici. E studiò una nuova assegnazione degli aeroplani alle Armate che più erano in grado di utilizzarli. E così il 2 giugno, il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito dispose che il 3° Gruppo Squadriglie cessasse di dipendere dal Comando Supremo e venisse assegnato anch'esso alla 3a Armata; meno la zaSquadriglia (Blériot) che venne passata dal 1° al 2° Gruppo. Il Comando del 3° Gruppo si trasferì pertanto a Campoformido; le dipendenti Squadriglie conservarono però le loro sedi. La 3a Armata ebbe così a sua disposizione 2 Gruppi di Squadriglie aeroplani, con 8 Squadriglie (4 di Blériot, 2 di Nieuport e 2 di M. Farman 1914); cioè, la grande maggioranza della forza aerea: e poiché era da supporsi che in qualche momento le Squadriglie tipo Blériot, alle quali era commesso il servizio di esplorazione, potessero riuscire esuberanti, l'Ufficio Servizi Aeronautici autorizzò il loro impiego, anche se diverso dall'esplorazione, per compiere azioni di offesa in sussidio alle Squadriglie di Farman. In questo periodo venne adottato il sistema di segnalazioni dei mezzi aerei con la lampada Donath. Le Squadriglie vennero istruite, a cominciare dal 4 giugno, nel maneggio di dett a lampada dal Sottotenente Helbig, dello stabilimento di Costruzioni Aeronautiche, a ciò destinato dalla Direzione Generale d'Aeronautica. Il Comando del Battaglione Aviatori, a Torino, procedeva alle operazioni per il reclutamento di piloti aviatori: al 2 giugno aveva 81
ricevuto circa 700 domande di aspiranti, dei quali ne vennero ammessi 150. Dopo di che vennero chiuse le iscrizioni. In quei gior ni, in cui le nostre truppe perseguivano il loro piano offensivo e battevano dovunque il nemico, l'Aviazione si prodigò per tener dietro alle operazioni terrestri e si mostrò sempre all'altezza della situazione; cosicchè nel comunicato ufficiale del 12 giugno che dava conto del comportamento delle truppe e dei vantaggi conseguiti, si potè leggere la seguente annotazione: « Ottimo il servizio di esplorazione aerea ». Continuando l'avanzata delle nostre truppe, anche l'Aviazione seguì il movimento : il Comando del 3° Gruppo Squadriglie aviatori venne trasferito in un primo tempo a Mortegliano (10 giugno) e poi subito dopo, con le Squadriglie 53, 6 e 10· a S. Maria la Longa; il Comando del 1° Gruppo venne trasferito a Cervignano. Fin da prima dell'entrata in guerra, era stata prevista la sostituzione degli aeroplani Blériot con altri tipi più efficienti: e poichè effettivamente, malgrado tutto il buon volere dei piloti, le Squadriglie dei Blériot perdevano giornalmente n ella loro efficienza e davano, forzatamente, sempre minore rendimento, la Direzione Generale di Aeronautica dispose che la costruzione e le operazioni per l'acquisto dei nuovi aeroplani venissero intensifica te al massimo grado. Il Comando d'Aeronautica (Aviatori) non venne meno al suo compito e fin dal 13 giugno si trovò in grado di comunicare all'Ufficio Servizi Aeronautici che erano già quasi pronte due nuove Squadriglie : una con aeroplani « Voisin » e una con aeroplani « M. Farman 1914 ». In base a tale notizia, il predetto Ufficio Servizi Aeronautici ordinò, in data 25 giugno, che le Squadriglie di Blériot l a e 133, venissero sciolte. Intanto la nostra Aviazione, vincendo ostacoli d'ogni sorta, andava di giorno in giorno affermando la sua grande importanza : schizzi, relazioni, fotografie dall'alto, eseguite dalle Squadriglie, venivano ogni giorno inviati ai Grandi Comandi a cui le Squadriglie stesse erano state assegnate. E ciò, sebbene i Comandi stessi non avessero ancora imparato ad utilizzare efficacemente le caratteristiche delle Squadriglie; donde uno sciupìo di energia superiore al necessario e risultati minimi. L'iniziativa dei Comandanti delle Squadriglie e dei piloti singoli riusciva, in molti casi, a rendere efficace il servizio: ma allora 6
82
i piloti si trovavano talora di fronte allo scetticismo di qualcuno
che non ne apprezzava il lavoro e non dava la dovuta importanza alle informa zioni da essi fornite. L'Arma d'Artiglieria, specialmente, si mostrava molto restìa ad accogliere le notizie pervenutele a m ezzo degli aviatori, perché riteneva che questi non avessero la necessaria competenza in materia di obiettivi per l'Artiglieria e di risultati di tiro. Al punto, che spesso accadeva che le batterie si astenevano dallo sparare contro obiettivi che gli aviatori avevano segnalato con precisione.
Aeroplano Caudron
Tale stato di cose, mentre da un lato non giovava certamente al buon andamento generale delle operazioni in quanto i grandi Comandi, non tenendo il giusto conto delle notizie fornite dagli aviatori, venivano a privarsi di un efficacissimo mezzo di informazione, dall'altro lato influiva dannosamente sul moral e degli aviatori; ne comprimeva cioè l'entusiasmo e l'ardimento. L'Ufficio Servizi Aeronautici credette pertanto necessario farne oggetto di un promemoria al Capo di Stato Maggiore dell'Esercito; il quale, riconoscendo tutta la fondatezza delle preoccupazioni dell'Ufficio S ervizi Aeronautici, autorizzò l'Ufficio stesso a 83
diramare la circolare del 17 giugno, con la quale si fissavano le « Norme per l'impiego dell'aeroplano» in cui non solo si davano ai Comandi di Corpo d'Armata, dai quali le Squadriglie aviatori dipendevano, le norme precise da seguirsi per ottenere il massimo efficace rendimento dai mezzi aerei, ma si metteva anche in luce, tutta la grande importanza del servizio di esplorazione dall'alto. L'Artiglieria, però, ritenendo che le fosse necessario un Servizio d'aviazione speciale - con personale proprio - aveva insistito presso la Direzione Generale d'Aeronautica perché un tale servizio venisse sollecitamente istituito, e vi venissero adibiti aeroplani biposti, sui quali far volare, quale osservatore, un ufficiale d'Artiglieria. E la Direzione Generale d'Aeronautica aderendo alla richiesta, aveva dato disposizioni perché la Direzione Tecnica dell'Aviazione risolvesse al più presto il problema di mandare al fronte senza indugio, un primo nucleo di Squadriglie speciali per Aviazione d'Artiglieria. Le due prime Squadriglie di tale specialità furono pronte a Pordenone il 25 giugno: esse presero la denominazione di 1"' e 2" Squadriglia d'Aviazione per Artiglieria. Per non ritardarne l'entrata in campagna, tali Squadriglie vennero, transitoriamente, costituite su 2 Sezioni, anziché su 3 come era previsto dalla tabella di formazione. La 1a Squadriglia venne formata con aeroplani tipo Caudron G. 3, la 2· con aeroplani Parasol Macchi. I tipi adottati avevano le seguentl caratteristiche:
Caudron G. 3, biplano
Potenza nominale del motore
HP 80 (Le Rhòne)
Peso totale
.
Kg. 710
Peso a vuoto .
Kg. 450
Apertura d'ali
m.
Lunghezza .
m. 6,40
Altezza .
m. 2,50
Superficie
mq. 27
Altezza massima di volo
m. 5800
13,40
Velocità orizzontale Km/ h 110 alla quota di 1000 m.
84
Parasol Macchi, monoplano biposto P otenza nomina le del motore
HP. 80 (Gnome rotativo)
Apertura d'ali
m. 13
Lunghezza .
m.
7,20
Altezza . .
m.
3,10
Superficie .
mq. 24
Ve!ocità orizzontale K m : h 125 alla quota di 1000 m.
A e roplano Pa raso l - Macchi
Le due Squadriglie vennero, contemporaneamente, riunite in un Gruppo, che assunse la denominazione di « Gruppo Squadriglie aviatori per Artiglieria». Tanto il Comando del Gruppo che le due Squadriglie vennero mobilitati il 2 luglio e dislocati a Medeuzza presso Cormons (comandante del Gruppo, Maggiore d'artiglieria Amodeo de Siebert). La la Squadriglia fu assegnata alla 2a Armata, e la 2a alla 3a Armata. Il 24 giugno la Direzione Generale d'Aeronautica, faceva poi partire da Piacenza per Pordenone la 15" Squadriglia addetta al 85
Parco d'assedio d'artiglieria. Tale Squadriglia, che era costituita da 1 Blériot e 4 monoplani Caproni 80 H.P., doveva essere ricostituita su aeroplani Parasol-Caproni 100 H.P. Era, pertanto, previsto che, in un secondo tempo, la si sarebbe trasferita da P ordenone a Varese per ricevere i nuovi aeroplani, e poi a Vizzola Ticino per la istruzione dei piloti destinati alla condotta dei velivoli stessi.
Ge n. Am odeo d i S ieberl
Il Parasol-Caproni (Ca-24), progettato e costruito dall'ing. Gianni Caproni, aveva le seguenti caratteristiche: monoplano - biposto - motore 100 HP. rotativo Gnome superficie portante mq. 29,18 salita a 1000 m. in 10'; a 2000 in 25' velocità orizzontale 125 K m h (massima) apertura d'ala m. 14, 14 lunghezza m. 7,75 altezza m. 3,50
86
Ne vennero commissionati 12 per la formazione di una Squadriglia in prova (15~). (In seguito a dolorosi incidenti avvenuti nell'uso di tale apparecchio, questo tipo venne poi radiato e la Squadriglia venn e sciolta il 15 settembre 1915). L'avvenuta costituzione delle Squadriglie di Aviazione per Artiglieria, se a veva dato all'Artiglieria un proprio mezzo idoneo agli scopi speciali dell'Arma, non aveva , di per se stessa, eliminato l'inconveniente, già lamentato, dell'imperfetto impiego delle Squadriglie stesse; ed il Comando Supremo ritenne pertanto necessario di completare l'opera col diramare nuove e più particolareggate istruzioni. (Vedi Appendice).
B iplano Cap r oni da 300 H .P .
Durante tutto il mese di giugno la dislocazione dei mezzi aerei non subì varianti: la forza aerea venne, peraltro, aumentata di una Squadriglia, la 12a M. Farman (comandante Capitano De Masellis), che, avendo completato la sua trasformazione .su aeroplani M. Farman 1914 venne mobilitata ed inviata a Verona a disposizione della l" Armata. P er quanto riguarda l'armamento e i mezzi di offesa, vennero spedite al maga zzino di Pordenone 1000 bombe e un milione di frecce-perforanti. 87
Nel luglio vennero poi adottate le frecce incendiarie tipo HildLefèvre per l'incendio di campi, boschi e coltivazioni. Erano formate da un cilindretto di latta della lunghezza di 22 cm. e del diametro di 2 cm., e contenevano materia incendiaria. Erano munite di un impennaggio costituito da un asta, due rotelle e un cono. La fiamma, caldissima, aveva la durata da 30 a 40 secondi. Mentre al fronte si cercava di rendere sempre più attivo e sicuro il servizio aeronautico, in paese fervevano gli studi per giungere a dotare il nostro Esercito di un tipo di velivolo italiano di grande potenza.
/
Il Capo ed Il Sottocapo S.l'\1.E. s ul Ca 300 H .P.
Tali studi erano stati particolarmente curati, fin dal 1913, dalla ditta Caproni, la quale, dopo aver fornito il tipo Parasol, aveva presentato un tipo di velivolo biplano con grande raggio d'azione e capace di un moderno armamento poderoso e di considerevole carico utile. La macchina Caproni era stata approvata e alla fine del 1914 era stato messo in prova il primo apparecchio Caproni 300 H.P. Gli esperimenti diedero ottimo risultato, cosicchè la Dir. Generale d 'Aeronautica commissionò alla ditta Caproni un certo nu88
mero di apparecchi del predetto tipo, con l'idea di costituire con essi una prima Squadriglia da bombardamento. Le caratteristiche dell'aeroplano Caproni 300 HP. erano le seguenti : Potenza nominale dei motori 300 HP. (3 Fiat da 100 HP.) P eso a vuoto Kg. 2000 P eso totale Kg. 2910 Apertura d'ali m. 22,20 Lunghezza m. 10,90 Altezza m . 3, 70 Superficie mq. 100 Quota raggiungibile m. 3000 Velocità orizzontale Km/ h 115
Il primo aeroplano Caproni 300 messo in servizio ebbe la sigla « Ca 300 » e il numero di matricola 478. Giunse in volo a Pordenone il 23 luglio 1915 col seguente equipaggio: piloti Capitano Luigi Bailo e Capitano Carlo Graziani: osservatore \Maggiore Alfredo Barbieri. Il secondo vi giunse il 1° agosto (piloti Ten. Ercole Ercole e Sottoten. Giulio Laureati, passeggeri Capitano Agosti e Capitano Ernesto Pellegrino): ebbe il numero 480; il terzo, che ebbe il n. 475, giunse a Pordenone 1'8 agosto. Andarono a rilevarlo i pilotì Cap. Graziani e Ten. Ercole. Coi predetti aeroplani venne subito costituita una Sezione Caproni 300 con sede a Pordenone ( campi della Comina) e al comando del Capitano Bailo. Fu posta alla dipendenza diretta del Comando Supremo. Però la S ezione non poté entrare effettivamente in servizio di guerra che dopo circa una settimana, dopo cioè eseguiti alcuni adattamenti riconosciuti necessari. L'arrivo al fronte di questo nuovo tipo di aeroplano fu un avvenimento e richiamò l'attenzione delle maggiori autorità militari, che vollero rendersi conto del suo funzionamento. Il 21 agosto si recarono ad esaminare i Caproni al Campo di Pordenone ed eseguirono pure un volo di 25' sul Caproni 478 (Cap. Bailo e Cap. Graziani), il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, Gen. Cadorna e il Sottocapo Gen. Porro. Volarono pure, in quel giorno, in altro apparecchio, il Generale Diaz e il Colonnello di S. M. Montanari. Il giorno dopo giunse al Campo il Conte di Torino che volò sul Ca. n. 478 per 25' Il giorno 21 visitò gli appa89
recchi la Casa Militare del Re; 1'11 settembre assistette alla partenza del Ca, n . 478, il giovane Principe di Piemonte, che era accompagnato dal comandante Bonardi; il 5 ottobre compì un lungo volo sul Ca. n. 478 il P rincipe Napoleone Bonaparte; il 14 ottobre volarono , sempre su Ca. n . 478, per 20' Gabriele d'Annunzio col senatore Albertini e Ugo Ojetti; il 4 settembre giunse al campo di Pordenone il Re che assistette ad un volo sul campo del Caproni
II Principe di Piemonte visita li Caproni n. 478 s ul Campo di P ordenone
n. 480 e 1'11 settembre volarono sui Caproni disponibili tutti gli Addetti militari esteri presso il Comando Supremo. Proseguiva intanto la programmata sostituzione dei vecchi tipi con alt ri più recenti. A tutto luglio erano state sciolte N. 6 Squadriglie, e precisamente: 1" Blériot (25 gi ugno), 2" Blériot (31 luglio), 3a Blériot (16 luglio), 13• Blériot (25 giugno), 14" Blériot (31 luglio) e 5• Nieuport (31 luglio). 90
Di modo che al fron te non rimanevano al 1° agosto che 8 Squadriglie per il servizio delle Armate e 2 per l'Artiglieria. Ma vennero quasi subito inviate al fronte Squadriglie di nuova formazione. Il 6 agosto fu pronta a Pordenone la 2" Squadriglia aviatori (Farman 1914 motore Fiat 100 HP.) destinata a sostituire la 2a
Sagoma di blpla.no Vo~sin (visto dal basso)
Squadriglia Blériot; e il Comando Supremo dispose che entrasse subito in azione. Venne assegnata al 1° Gruppo Squadriglie aviatori, (3a Armata) e dislocata a Chiasiellis, ove giunse il giorno 9 agosto. Il 9 agosto fu pronta ad Aviano anche la prima Squadriglia a viatori con aeroplani tipo Voisin.
S,igoma di biplano Voisin
(visto di
fianco)
Le caratteristiche del Voisin erano le seguenti: B iplano - motore Salmson 120 HP. - apertura d'ali m. 14,74 - lunghezza m . 9,50 - altezza m. 2,95 -velocità oraria a 1000 m. 115 Km/ h.
91
Nella considerazione che la 2" Armata aveva perduto una Squadriglia, (la 8a Nieuport, messa, temporaneamente, a disposizione della 3• Armata - XIV Corpo d'Armata - il 7 agosto) e che aveva alle sue dipendenze solo 2 Squadriglie, il Comando Supremo dispose che la predetta Squadriglia Voisin venisse inviata al fronte e assegnat a alla 2~ Armata (2° Gruppo Squadriglie aviatori). Vi giunse il 13 agosto, sostituì la 5n Squadriglia Nieuport e prese la denominazione di 5a Squadriglia (Voisin). Ebbe stanza a Campoformido.
Campo di A viano
Intanto il Comando Supremo,allo scopo di meglio sfruttare le caratteristiche d'impiego delle Squadriglie M. Farman motore Fiat 100 HP. e Voisin motore Salmson, nonchè di ovviare al logorìo e alla scarsa efficienza di alcune altre Squadriglie, dispose, in data 15 agosto, che nel successivo giorno 17 venisse effettuato un nuovo raggruppamento di Squadriglie, come di seguito indicato: 1° la 2• Squadriglia M. Fannan 19l4, 100 HP., che è la più atta alla ricognizione in montagna, passi dalla 3a Armata a disposizione della 2" Armata; 2° la 5a Squadriglia Voisin, che meglio si presta ad azioni offensive. passi dalla 2° Armata alla 3\ 3° la 8" Squadriglia Nieuport, pur continuando a far parte del 2° Gruppo (2·' Armata), passi definitivamente alle dipendenze della 3a Armata (XTV Corpo);
92
4° la 10a Squadriglia Farman 1914 e la 5a Nieuport (3° Gruppo) 3"' Armata, siano rispettivamente rinforzate con parte dei piloti della 11" Farman e della 7" Nieuport; 1'11" Squadriglia Farman. che sta rimettendo in ordine i motori, non si intende disciolta ma incomincierà a funzionare quando il materiale sarà stato rimesso in eff icienza: 5° la ga. Squadriglia Farman (2" Gruppo) della 2• Armata sia rinforzata con i rimanenti piloti della 11a Farman; 6° la 7" Squad riglia Nieupor t (2° Gruppo) della 2• Armata, sia d isciolta.
Aeroplano Voisin
La dislocazione delle forze aviatorie, in base al nuovo raggruppamen to, risultò la seguente: 1° Gruppo a Cervignano, 3a Armata, con le Squadriglie seguenti : 11" (Farman 1914) (che per il momento non funzionava) a Chiasiellis 5" (Voisin) a Campoformido per la 3" Armata 2° Gruppo a Udine, 2• Arma ta, con le Squadriglie seguenti : 2a (Farman 1914) 9a (Farman 1914)
sa (Nieuport)
(
a Campoformido (per la 2" Armata)
a Clauriano (per la 3"' Armata)
3° Gruppo a Santa Maria La Longa, 3" Armata, con le Squadriglie: 6a (Nieuport) / ( a S. Maria La Longa (per la 3• Armata) 101' (Farman 1914) \ Gruppo Squadriglie Aviatori per Artiglieria a Medeuzza (2., e 3a Armata) con le seguenti Squadriglie: 2~ d'Artiglieria (Parasol-Macchi) per la 2" Armata
/
l3 d'Artiglieria (Caudron) per la 3" Armata
\
a Medeuzza
Squadriglie e Sezioni Autonome: 12" (Farman 1914) ad Asiago per la l" Armata 4a (Blériot) a Bazzera a disposizione del Comando in Capo di Venezia Sezione Idrovolanti a Desenzano per la 1a Armata Sezione Caproni 300 (3 aeroplani) a Pordenone Squadriglia in allestimento: 1" (Farman 1915) a Pordenone. La 15a Squadriglia (Caproni 80) non era mobilitata.
La Sezione Caproni spinse alacremente i lavori di adattamento degli a eroplani; cosicchè il giorno 19 agosto essi furono completamente in condizione di iniziare azioni di guerra. I primi due apparecchi volarono sul nemico il giorno 20 (piloti dell'uno Capitano Graziani e Capit. Bailo; dell'altro, Ten. Ercole e Sottotenente Laureati). Ognuno degli aeroplani era armato di mitragliatrice e di 2 pistole Mauser ed era in grado di trasportare 20 bombe da 135 mm. e 40 bombe incendiarie. Il 23 agosto fu pronta a Pordenone anche la 1• Squadriglia Farman 1915, destinata a sostituire al fronte la 6.. Squadriglia Nieuport del 3° Gruppo che doveva essere sciolta sotto la stessa data; ed il Comando Supremo dispose che essa venisse inviata a Santa Maria la Longa a disposizione della 2• Armata (2° Gruppo Squadriglie Aviatori) a prendervi il posto della 2.. Squadriglia (Farman 1914), che lo stesso giorno fu messa alla diretta dipendenza del Comando Supremo per la difesa aerea di Udine e zone viciniori (in questa circostanza la 2" Squadriglia Farman 1914 venne rinforzata con 2 aeroplani Nieuport biplani, giunti in quei giorni a Campoformido). 94
Il 2° Gruppo Squadriglie aviatori (2" Armata) rimase così con due Squadriglie soltanto: 1• Squadriglia (Farman 1915) a Santa Maria La Longa e 9" Squadriglia (Farman 1914) a Campoform ido. Questi movimenti e queste trasformazioni erano stati compiut i con qualche incertezza per la designazione delle Squadriglie; inoltre, avendo le Squadriglie una unica e progressiva numerazione, riusciva difficile, a prima vista, l'esatta nozione del quantitativo delle Squadriglie di ogni singola specialità presenti al fronte; si complicavano, poi, le cose, quando era necessario far riferimento alle Squadriglie disciolte. E pertanto il Comando Supremo (Ufficio Servizi AeronauticiAviazione) ritenne opportuna una revisione della numerazione delle Squadriglie aviatori: e con circolare 27 agosto 1915, dispose quanto segue : la 1a Squadriglia (Blériot) già disciolta (25 giugno 1915) sarà sostituita con la Squadriglia 1" M. Farman 1915 (Capitano Ferraro); la 2" Sq uadriglia (Blériot) già disciolta (31 luglio 1915) è stata sostituita con la 2° M. Farman 1914, motore Fiat 100, già al fronte, ed assegnata al 1° Gruppo (3" Armata); la 3a Squadriglia (Bliériot) già disciolta ( 16 luglio 1915) sarà sostituita con la 3"' Squadriglia Aviatik da inviarsi in Ancona (in via di costituzione); la 4a Squadriglia (Blériot) resta fino a nuovo avviso con l'attuale denominazione; la 5" Squadriglia (Nieuport) già disciolta (31 luglio 1915) viene sostituita con la 5a Squadriglia Voisin, invece che con la 16" già pronta e che verrà assegnata quasi certamente al 2° Gruppo (2.. Armata); la 5a Squadriglia (Nieuport) resta per ora con l'attuale denominazione; verrà fissata la nuova denÒminazione, quando sarà pronta altra nuova Squadriglia; }a 7a. Squadriglia (Nieuport), quando sarà disciolta, sarà costituita dalla 7" Squadriglia Voisin, invece che dalla 17a. attualmente in corso d'invio a Pordenone; la 8" Squadriglia (Nieuport), come per la 6"'; la 9" Squadriglia (Farman 1912) ha assunto la denominazione di 9" Squadriglia Farman 1914; la 10a Squadriglia (Farman 1912) ha assunto la denominazione di 10'" Squadriglia Farman 1914;
95
la 11n Squadriglia (Farman 1912) ha assunto la denominazione di 11a Squadriglia Farman 1914; la 12' Squadriglia (Farman 1912) ha assunto la denominazione di 12a Squadriglia Farman 1914; la 13" Squadriglia (Blériot), già disciolta, sarà detto in seguito quanto occorrerà; la 14a. Squadriglia (Blériot), id. id. id.; la 15" Squadriglia resta quale è (in via di trasformazione su aeroplani P arasolCaproni) (1); Le Squadri glie d'Artiglieria avranno le seguenti denominazioni e numerazione: 11\ 2•, 3\ 4" e 5a Sc uadriglia aviatori per l'Artiglieria. Circa la Squadriglia di aeroplani Caproni 300 HP. (in via di costituzione), si fa riser va di ulteriori comunicazioni.
Il 27 agosto la 1° Squadriglia (Farman 1915) venne destinata alla difesa della città di Brescia, ove si recò in volo lo stesso giorno. Il 28 agosto raggiunse il fronte la 7• Squadriglia (Voisin) che venne assegnata al 1° Gruppo (3· Armata) e prese stanza nel campo di Chiasiellis. Lo stesso giorno venne sciolta la 8" Squadriglia (Nieuport monoplani). In data 4 settembre venne costituita una nuova Squadriglia Nieuport biplani, che assunse la denominazione di sa Squadriglia aviatori (Nieuport biplano) e sostituì la disciolta 8" Squadriglia Nieuport monoplani; passò alle dirette dipendenze del Comando Supremo per concorrere alla difesa antiaerea di Udine, unitamente ad una Sezione Aviatik da formarsi. L'8 settembre, avendo il Comando della Piazza marittima di Venezia avuto a sua disposizione una Squadriglia francese da caccia (Nieuport), il Comando Supremo richiamò da Bazzera, ove trovavasi a disposizione della detta Piazza marittima, la 4• Squadriglia Blériot e ordinò che venisse sciolta. Nel mese di settembre il Comando Supremo (U.S.A.) ritenne utile di dare una più organica sistemazione alle Unità di aviazione assegnate alle Armate, e tale che m eglio corrispondesse ai compiti che le Armate stesse erano chiamate ad assolvere. (1)
96
Venne poi, invece, disciolta nel settembre
La nuova assegnazione venne fatta in relazione ai tipi di aeroplani e dei relativi motori, e fu la seguente: Alla 3" Armata: aeroplani Farman 1914, Voisin, Parasol-Macchi. Alla 2" Armata: aeroplani Farman 1914-15, biplani Caudron e biplani Nieuport. Il tipo Nieuport venne assegnato alla 2" Armata perchè la 8" Squadriglia, pure essendo alle dirette dipendenze del Comando Supremo, quale prescelta per la difesa antiaerea, aveva sede nel territorio della 2• Armata.
Aeroplano Nieuport Biplano
I Gruppi di Squadriglie a eroplani in attesa dell'arrivo dei Nieuport biplani, risultarono pertanto così costituiti: 1° Gruppo: lP Squadriglia M. Farman 1914; 5" Squadriglia Voisin; 70. Squadriglia Voisin. 2° Gruppo: 9" Squadriglia M. Farman 1915; (doveva ricevere la 6.. Famnan). 3° Gruppo: 10a Squadr iglia M. Farman 1914.
97
Poichè in seguito a tale nuovo ordinamento la 3° Armata si trova va ad avere 2 Gruppi di Squadriglie a sua disposizione, dei quali uno, il 3°, era rimasto con una Squadriglia soltanto (la 10a) mentre il l " Gruppo ne aveva tre (5", 7\ 11") il Comando Supremo dispose che venisse soppresso il Comando del 3° Gruppo Squadriglie aviatori passando l'unica sua Squadriglia al 1° Gruppo che così rimase forma to di 4 Squadriglie (53, 7", 10• e 11·). Il Comando del 1° Gruppo fu assunto dal Capitano Gallina, già titolare del 3° Gruppo, e il capitano Novellis, comandante del 1° Gruppo, passò a Torino con altro incarico. Il 24 settembre il Gruppo Squadriglie per artiglieria, acquistò una terza Squadriglia, su aeroplani Parasol-Macchi, che prese stanza a Medeuzza, e il 25 la 6" Squadriglia (con Farman 100 c.v.) entrò al 2° Gruppo (2" Armata) a Chiasiellis. Il 26 settembre poi, in conformità alle disposizioni date dal Comando Supremo, venne iniziata a Brescia la costituzione della 3• Squadriglia Aviatori (con aeroplani Aviatik), destinata alla difesa aerea della città di Brescia, in sostituzione della l" Squadriglia (M. Farman) destinata a passare alla r Armata. Questo nuovo tipo di aeroplano da caccia ( Aviatik) aveva le seguenti caratteristiche: Potenza nominale del motore 140 HP. (Salmson) ; Peso a vuoto kg. 650; P eso totale kg. 1030; Apertura d'ali m. 12; Lunghezza m. 7,80; Altezza m . 3.10; Superficie mq. 40; Altezza massima raggiungibile m. 3000; Velocità orizzontale a 1000 m., Km/ h 130.
Sempre in esplicazione del programma aeronautico stabilito, venne costituita ed inviata al fronte, in data 5 ottobre, la 4" Squadriglia di aviazione per Artiglieria, con aeroplani Caudron G. 3, che prese stanza a Gonars; e in data 17 dello stesso m ese, vennero costituite a Pordenone le due prime Squadriglie di Aeroplani Caproni 300, che assorbirono l'esistente Sezione Caproni. Il Comando di tali Squadriglie venne affidato rispettivamente al Capitano Bailo (la l a) e al capitano Cart a (la 2·). 98
Riconosciuta peraltro la necessità di avere subito un maggior numero di Repar ti forniti di aeroplani Caproni 300, gli apparecchi disponibili di tale tipo vennero sotto la stessa data suddivisi in 4 Squadriglie, che assunsero la denominazione di ia Squadriglia Caproni (Cap. Luigi Bailo), 2" Squadriglia Caproni (Cap. Egidio Carta), 3" Squadriglia Caproni (Cap. Pier Ruggero P iccio), 4" Squadriglia Caproni, (Cap. Dario Ungania).
·
Aer9plano A viatik
Dette Squadriglie vennero poi, a datare dal 1° Novembre, riunite in un Gruppo ,il comando del quale venne affidato al Comandante del Battaglione Squadriglie aviatori (Ten. Colonnello Alfredo Barbieri) che assunse così anche le funzioni di Capo Gruppo, mantenendo la sede a Pordenone. Poichè era sempre più vivamente sentito il bisogno di piloti aviatori, nell'ottobre vennero concluse dal Ministero della Guerra (Dir. Gen. Aer.) le pratiche per impiantare una nuova scuola di pilotaggio per 300 allievi, a Foggia, dove il Municipio aveva messo a disposizione un ottimo terreno, delle dim ensioni di 2000 m. per 800 m ., compreso fra le strade di Ascoli-Satriano e di Castellucci; e vennero date dalla D. G. A. disposizioni perchè la Direzione tecnica dell'Aviazione iniziasse subito i lavori occorrenti, limitatamente però al fabbisogno per 150 allievi. 99
Con disposizione del 28 ottobre 1915, la 2· Squadriglia (Farman) di sede ad Asiago, passò alla dipendenza del V Corpo d' Armata per l'osservazione dei tiri e la individuazione dei bersagli, e per contrastare l'azione dei velivoli nemici (incarico di carattere permanente); la 3• Squadriglia (Aviatik), di sede a Brescia, passò alla dipendenza del III Corpo d'Armata, con il compito di proteggere la città di Brescia da incursioni di velivoli nemici, e, in via subordinata, di eseguire le missioni che il Comando del Corpo d'Armata volta per volta le affidasse. La Sezione idrovolanti di Desenzano passò alla dipendenza del Comando del Corpo d'Armata di Verona, e, per delega di questo, del Comando del settore di Peschiera, con la missione di impedire incursioni e danni da parte di velivoli nemici alla città di Verona, in concorso, se occorreva, con la 1a Squadriglia aeroplani (Farman) di sede a Verona, la quale, contemporaneamente, fu messa alla dipendenza del predetto Comando del Corpo d'Armata di Verona, col compito principale della protezione e difesa della città. La Sezione idrovolanti di Desenzano era stata dopo poco tempo trasformata su idrovolanti F.B.A. (Franco- British Aviation). Ne aveva il comando il Tenente pilota Anselmo Cesaroni. Le caratteristiche dell'idrovolante F.B.A. erano le seguenti: Potenza nominale del motore HP. 150 (Isotta Fraschini); Peso a vuoto kg. 925; Peso totale kg. 1400; Apertura d'ali m. 14,50; Lunghezza m. 10,20; Altezza m . 3,38; Superficie mq. 41,70; Altezza massima raggiungibile m. 4.500; Velocità orizzontale a 1000 m., Km / h 140.
Nel frattempo erano state costituite altre Squadriglie. Di queste, l'W Squadriglia Farman Fiat, formatasi a Mirafiori, prima ancora di essere mobilitata, venne disciolta e i suoi elementi andarono a rinforzare (ottobre 1915) la 2a e la 6a Squadriglia dello stesso tipo. In data 5 novembre, poi, allo scopo di ben distinguere dagli altri Gruppi di Squadriglie, quello delle Squadriglie per l'Artiglieria, la denominazione di quest'ultimo (Gruppo Squadriglie Avia100
tori per Artiglieria) venne sostituita da quella di « Gruppo Aviazione per Artiglieria ». Il 24 novembre , in relazione alle risultanze della visita fatta dal Col. Buffa, capo del Servizio aviazione dell'Ufficio Servizi Aeronautici, nel territorio della I Armata, ove si sentiva bisogno di maggiori mezzi aerei di offesa e difesa, i 4 apparecchi Aviatik costituen ti la Sezione di difesa di Udine, si trasferirono felicemente in volo a Verona, ove la Sezione prese stanza, e si trasformò in 4• Squadriglia (Aviatik). P er la difesa di Udine venne disposto che si usassero gli aeroplani M. Farman 100 A.R. tenuti in riserva ad Aviano e Pordenone per i rifornimenti. Lo stesso giorno si costituì a Verona la 6a. Squadriglia Caproni 300H.P .. La 5a. Squadriglia dello stesso tipo era già pronta a P ordenone. In data 29 novembre, il Comando Supremo (U.S.A.) modificò la numerazione delle Squadriglie aeroplani con la seguente Circolare n .887 Av.: OGGETTO : Denominazione delle Squadriglie e Sezioni d'aviazione
A tutti gli enti mobilitati e non mobilitati dell'Aviazione e per conoscenza
AL Ministero della Guerra (Direzione Generale d'Aeronautica). In seguito all'avvenuta costituzione di nuove unità aviatorie, ed in previsione di altre che dovranno in seguito costituirsi, si rende necessario di procedere ad una più organica designazione delle Squadriglie e Sezioni d'aviazione distinguendo le medesime a seconda del loro compito principale ed in ciascun Gruppo distinguendo le unità con un· numero progressivo. Pertanto, presi gli ordini superiori, si determina quanto segue : A) Squadriglie di ricognizione e combattimento.
Sono quelle normalmente assegnate alle grandi unità di guerra per servizi comuni, e sono formate di apparecchi Farman o Voisin. Delle medesime, le seguenti conservano l'attuale denominazione: 1a Squadriglia (Farman);
2• 5a 5• 7" 9" 10"
Squadriglia Squadriglia Squadriglia Squadriglia Squadriglia Squadriglia 11a Squadriglia 12a Squadriglia
(Farman); (Voisin); (Farman); (Voisin); (Farman); (Farman); (Farman); (Farman).
101
La 3• (Aviatik) e 1'8• (Nieuport), che hanno compito diverso, muteranno denominazione secondo quanto è detto qui di seguito. Pertanto restano vacanti per costituire nuove Squadriglie d i r icognizione e combattimento, nell'ordine numerico stabilito per tale categoria, i seguenti numeri organici : 3", 4a e 8·. La 3a e 1'8., saranno costituite con apparecchi Voisin. La 4a con Farman. Se oltre queste se · ne costituiranno altre, le nuove r iceveranno numero progressivo oltre il 12. B) SquadrigLie d'offesa
Sono costituite con apparecchi di grande potenza, Caproni 300 c.v. Nessun mutamento è introdotto nell'attuale loro denominazione. ia Squadrigha (Caproni 300 c.v.) a Pordenone (o Aviano)
2" 3• 4• 5"
Squadriglia Squadriglia Squadriglia Squadriglia 6' Squadriglia
(Caproni (Caproni (Caproni (Caproni (Caproni
300 c.v.) a Pordenone 300 c.v.) a Pordenone 300 c.v.) a Pordenone 300 c.v.) a Verona 300 c.v.) a Pordenone
(o Aviano) (o Aviano) (o Aviano) (o Aviano)
Mano a mano che si costituiranno nuove Squadriglie, queste riceveranno numero progressivo oltre il 6. C) Squadrigiie per ArtigLieria
Non m'utano la loro denominazione salvo per quanto riflette il tipo d'apparecchio che, per tutte, è divenuto ora il Caudron : ia Squadriglia per artiglieria (Caudron)
2• 3" 4" 5"
Squadriglia Squadriglia Squadriglia Squadriglia
per per per per
artiglieria artiglieria artiglieria artiglieria
(Cau.dron) (Caudron) (Caudron) (Caudron)
D) Squadrighe da caccia
Servono per la difesa antiaerea e sono costituite con apparecchi Nieuport o Aviatik. La denominazione loro r isulta da quanto segue: a) l'attuale 8" (Nieuport) assume la nuova denominazione di 1a Squa-
driglia da caccia (Nieuport); b) la nuova Squadriglia Nieuport att11almente in via di costituzione a Mirafiori assume il nome di 2"' Squadriglia da caccia (Nieuport);
102
e) l'attuale 3a Squadriglia (Aviatik) dislocata a Brescia assume il nome d i 3a Sq uadriglia da caccia (Aviatik); d ) la sezione Aviatik già d islocata ad Aviano, ora tr asferita a Verona, assume la denominazione di 4a Squadriglia da caccia (Aviatik) e via di seguito se si formeranno altre Squadriglie da caccia.
D) Unità speciali
L'unità d i idrovolanti, d isciolta a Desenzano, ha la denominazione di: Sezione Idrovolanti. La 2" Squadriglia (Farman) è attualmente impiegata a scopo di difesa a ntiaerea, ma continua ad essere organicamente una delle squadriglie di ricognizione e combattimento. I mutamenti di denominazione sopracitati hanno luogo a decorrere dal 1° dicembre p. v.
Campo di A viazione di P ordenone
L'aumentato numero delle nuove squadriglie rendeva sempre più n ecessario di aumentare anche il numero dei piloti. E così oltre alle ammissioni alle scuole militari, vennero ammessi nuovi allievi alle scuole di volontari. Il rapporto steso all'uopo dal Comandante il Gruppo Scuole aviatori volontari (Maggiore Montù) segnala che le domande di ammissione ai corsi di pilotaggio sommarono a oltre 900 (l'ammissione era aperta per 40 posti) delle quali, in una prima cernit a, ne furono scelte 55. Gli aspiranti che si 103
presentarono effettivamente il 3 novembre per la definitiva scelt a furono 43, di cui soltanto 38 vennero ammessi al corso (11 ufficiali" 27 militari di truppa). Vennero pure arruolati nella stessa epoca 9 allievi motoristi in sostituzione di altri che durante il corso erano stati eliminati. Il l" dicembre l'Ufficio Servizi Aeronautici al Comando Supremo considerando che la 1" Armata aveva a sua disposizione 5 SquadriglÌe di Aeroplani con funzionamento autonomo, ritenne conveniente dare alle Squadriglie stesse una unità di Comando; e le riunì in un nuovo Gruppo Squadriglie aviatori che assunse il n. 3. Detto Gruppo (Comandante interinale cap. La Polla) risultò
composto delle seguenti unità: l " Squadriglia aviatori (M. Farman 1915), da r icognizione e -combat-
timento, a Verona con una sezione a Brescia; 3a Squadriglia aviator i (Aviatik, da caccia), a Brescia; 4• Squadriglia aviatori (Aviatik, da caccia), a Verona; 5" Squadriglia a viatori (Caproni) da offesa, a Verona; 12" Squadriglia aviatori (Farman 100 c.v.), da ricognizione e combattimento, ad Asiago; Una Sezione Idrovolanti a Desenzano.
Vennero anche riunite in un Gruppo Speciale, con la denominazione di « Gruppo Squadriglie per la difesa Antiaerea di Udine», le Squadriglie di aeroplani 2"' (M. Farman) e 1• caccia (Nieuport), già adibite a tale scopo (Comandante del Gruppo capitano Michelino Masi). In data 16 dicembre 1915 venne mobilitata la 5" Squadriglia Caproni 300 che si trasferì a Verona (comandante Capitano pilota Ernesto La Polla; piloti cap. Andrianì Oronzo, cap. Coniglio Gaetano, cap. Ettore Croce); e il 18 dello stesso mese, la 6" Squadriglia Caproni 300 che fu dislocata ad Aviano (Comandante, capitano pilota pilota Resio Adolfo ; piloti cap. Rossi dottor Ferruccio, capitano Gregorini Piet ro , sergente Minardi).
* * * Alla fine del 1915, la situazione e dislocazione dei Reparti d'Aviazione era la seguente: Comando del Battaglione Squadriglie aviatori, a Pordenone (ten. col. Barbieri) presso il Comando Supremo. Il comandante 104
del Battaglione esercitava le funzioni di Comandante di Gruppo per le seguenti Squadriglie del Comando Supremo: 1a 2a 3a 4a 6a
Squadriglia Squadrigha Squadriglia Squadriglia Squadr iglia
da da da da da
offesa offesa offesa offesa offesa
(Caproni (Caproni (Caproni (Caproni (Caproni
300 300 300 300 300
HP.) HP.) HP.) HP.) HP.)
Squadr iglia Farman per la difesa del Campo d'Aviazione (Aviano).
Comando del 1° Gruppo Squadriglie Aviatori (Magg. Gallina) per la 3a Armata a S. Maria la Longa, con le Squadriglie: 5a da Ricognizione e combattimento (Voisin) a Chiasie llis 7a. da Ricogniz-ione e combattimento (Voisin) a S. Maria la Longa 10" da Rkognizione e combattimento (M. Farman) a S. Maria la Longa . 11" da Ricognizione e combattimento (M. Farman) a Chiasiellis
Comando del 2° Gruppo Squadriglie Aviatori (Magg. Gaviglio) per la 2a Armata, a Udine, con le squadriglie: 6" da Ricognizione e combattimento (M. Farman) a Chiasiellis 9" da Ricognizione e combattimento (M. Farman) a Campoformido
Comando del 3° Gruppo Squadriglie Aviatori (Cap. La Polla) per la la Armata a Verona, con le Squadriglie: 5a da offesa (Caproni 300 HP.) a Verona 1• da Ricognizione e combattimento (Farman) a Verona 12• da Ricognizione e combattimento (Farman) a Udine 3'' da Caccia (A viatik) a Brescia 4a da Caccia (Aviatik) a Verona Sezione idrovolanti a Desenzano.
Comando Gruppo Aviazione per Artiglieria (Ten. Col. de Siebert) a Oleis con le seguenti Squadriglie: 1" Squadriglia d'Artiglieria (Caudron) a Oleis per la 2• Armata 2" Squadriglia d'Artiglieria (Caudron) a R isano
(Chiasottis) 3a Squadrigl<ia d'Artiglieria (Caudron) a Gris (Gonars) 4" Squadriglia d'Artiglieria (Caudron) a Gonars 5a Squadriglia d'Artiglieria (Caudron) a Oleis per la 2a Armata
105
Gruppo Squadriglie per la difesa antiaerea di Udine (Cap. Masi), a Campoformido con le Squadriglie: l"' da Caccia (Nieuport) 2a da Ricognizione e combattimento (M. Farman)
R ifornimenti 1° Parco d'Aviazione a Latisana : 3a Armata 2° Parco d'Aviazione a Codroipo : 2a Armata Magazzino avanzato d'Aviazione a disposizione del Comando Supremo a Pordenone, con Ufficio Automobilistico a Codroipo.
Servizio fotografico
Con una circolare dell'Ufficio Servizi Aeronautici, 27 giugno 1915, si davano norme precise per l'esecuzione delle fotografie dall'aeroplano, partendo dal concetto che l'esecuzione di tali fotografie costituiva un complemento spesso assai efficace delle ricognizioni
Macchina fotografica sistema Piazza
aeree e una operazione che, se ben intesa e compiuta, poteva fornire elementi precisi per norma e preparazione dell'azione di guerra. Si stabiliva che la fotografia dall'aeroplano non doveva tendere a lavori artistici o a piani topografici, ma doveva servire a rilevare fotograficamente punti o brevi tratti di terreno ben definiti p er trarne elementi di esclusivo interesse militare in stretta relazione 106
con le operazioni che si stavano svolgendo. P resso ogni Gruppo Squadriglie Aviatori si costituì, pertanto, una piccola S ezione fotografica per lo sviluppo delle negative e la stampa delle fotografie, e con l'incarico di conservare e classificare le negative. Il mater iale fo tografico, a giudicare da alcune ottime fo tografie eseguite in quei giorni, si dimostrava perfettamente rispondente allo scopo : e gli aviatori avevano dato prova di avere t utta l'attitudine per ottenere buoni risultati. Ma , poco dopo, nel luglio, il Comando Supremo ritenne opportuno riordinare il servizio fotografico e di sgravare le Squadriglie delle operazioni di sviluppo ,stampa e t rasmissione delle fotografie, ed emanò nuove istruzioni in data 23 luglio 1915 (V. Appendice).
*** Alla fine dell'anno 1915 la situazione e dislocazione dei reparti fotografici d'Aeronautica era la seguente: Squadre fotografiche da campagna l' Capitano Antilli a Ud,i ne per H Comando Supremo 2a S. Ten. Gastald i a Tricesimo per la 2a Armata 3" Capitano Lancellotti a Cervignano per la 3a Armata.
Squadre telefotografiche da montagna 1" a Verona per la 1a. Armata 2a a Tolmezzo per il Comando Zona Carnia (XII C.d.A.)
Servizio Meteorologico ed AeroLogico
L'organizzazione del servizio meteorologico durante la prima fase della nostra entrata in guerra, non subì modificazioni. Vennero peraltro, prese alcune disposizioni dirette ad evitare che il nemico potesse, attraverso le nostre notizie meteorologiche, conoscere le condizioni dell'Italia nei riguardi della possibilità o meno della navigazione aerea nel suo cielo. Una disposizione emanata il 31 maggio 1915 dal Ministero di Agricoltura faceva obbligo, per « ovvie ragioni» , di sospendere l'invio dei telegrammi meteo e dei bollettini relativi per qualunque destinazione all'Estero. Vennero perciò sospese le comunicazioni 107
telegrafiche meteo con la Germania, Grecia, Spagna, Svizzera, Bulgaria; con l'Austria esse erano già state sospese fin dall'inizio della guerra. Venne però ripreso, contemporaneamente lo scambio dei telegrammi meteo con la Francia e l'Inghilterra e continuato quello con la Russia, che mai era stato interrotto prima. Il 6 giugno successivo, il Presidente del Consiglio dei Ministri emanò una disposizione che proibiva la pubblicità di qualsiasi notizia del genere a Stati nemici o neutrali. Dovevano solo aver corso telegrammi meteorologici diretti all'Ufficio Centrale di meteorologia, in Roma. A tutti gli Osservatorii era stato poi raccomandato di astenersi dal comunicare qualsiasi dato meteorologico. Dal canto suo, il Ministero della Marina aveva disposto che venissero sospese le segnalazioni relative a venti violenti che l'Ufficio Centrale di meteorologia inviava, a seconda dei casi, ai Semafori e alle Capitanerie di Porto. D'altra parte, specialmente nei riguardi del servizio aeronautico, si rendeva sempre più evidente la necessità di far conoscere alle autorità militari nostre e alleate le notizie meteorologiche e sopratutto le previsioni del tempo. E il Ministero della Marina fece la proposta di adottare un cifrario per la trasmissione alle autorità militari interessate, del telegramma meteo contenente le previsioni del tempo . La Direzione del R. Ufficio Centrale di meteorologia, nell'intento di coordinare le disposizioni in vigore emesse d'accordo col Ministero dell'Agricoltura, sentiti i pareri dei Ministeri della Guerra e della Marina, propose che fosse indetta una riunione degli Enti interessati. La proposta venne accolta ed i rappresentanti degli Enti (1) si riunirono a Roma il 5 luglio 1915, con l'intesa di determinare il cifrario da usare nei telegrammi meteo da spedirsi a chi di diritto e di stabilire, quanto era da farsi per ottenere la dovuta riservatezza nei comunicati meteorologici durante il periodo della guerra. In
(1) Alla riunion e parteciparono: Cap. di corvetta Domenico Guido Biancheri del Ministero de lla Marina; prof. Filippo Eredia ca po della Sezione Presagi del tempo nell'Ufficio Centrale di Meteorologia: Cap. di vascello Mattia Giavotto dirett.ore dell'Istituto Idrografico; Ten. Col. Ercole Mor elli della Direz ione Gen .. d i Aeronau tica al Min iste ro Guer ra; prof. Luigi Palazzo, dire ttore dell'Ufficio Centrale di Meteorologia; Sott. ing. S a lva tore Rebecchini della dfrezione del servizio Aerologico; Adolfo del Contessa Capitano marit timo, segretario dell'Ufficio Centrale di Meteorologia. Non f u possibile l'invervento del Cap. Matteuzzi Direttore del Servizio Aerologico trattenuto per se rvizi o in zona d i guerra.
108
quella riunione venne, fra l'a ltro, approvat a l'adozione di un cifrario p er l'invio dei telegrammi meteorologici giornalieri alle Autorità militari indicate, propost o dal prof. Eredia; la sospensione dell'invio del telegramma met eo gior naliero agli Osservatorii, Capitanerie di Porto e Autorità dei Capoluoghi di provincia; la spedizione del bollettino m eteorologico a stam pa a tut ti i corrispondenti nazionali alla distanza di 7 giorni e ai corrispondenti dei paesi alleati alla fine d'ogni mese, all'Ufficio Meteorologico di Parigi alla distanza di 15 giorni. L'Ufficio Centrale di meteorologia em etteva giornalmente due previsioni del tempo, una alle ore 13, fondata sulle osservazioni eseguit e alle ore 8; l'altra alle ore 18, sulle osservazioni eseguite alle ore 15. Iniziate le operazioni di guerra, istituì un terzo presagio del tempo da emanarsi nelle ore nott urne, così da fornire indicazioni sul comportamento degli elementi m eteorologici per il mat t ino successivo. Tali presagi venivano comunicati alla Direzione del Servizio Aerologico che pensava ad istradarli ed a coordinarli con gli elementi dedotti dai lanci dei palloni piloti e riguardanti solo l'andamento delle correnti aeree. Tale servizio così organizzato rispondeva perfettamente alle esigenze della navigazione aerea. L'Ufficio Centrale di Meteorologia, allo scopo di esaminare e risolvere alcune altre questioni, indisse una nuova riunione degli Enti interessati. L'adunanza ebbe luogo a Padova nei gironi 24 e 25 agosto 1915 nella sede del Servizio Aerologico militare. In tale r iunione apparve evident e l'importanza del Servizio aerologico militare e della sua organizzazione: dalla breve esposizione fatta in adunanza dal capitano Luigi Matteuzzi del Corpo Aeronautico militare, direttore del Servizio aerologico, si rileva : « Scoppiata la guerra si sent ì la necessità di dare con maggiore rapidità le notizie aerologiche alle autorità militari per il migliore impiego ai fini bellici. Dapprima si venne alla determinazione di installare una Sezione a Strà, ma in seguito, intensificato il servizio, si trasferì a Padova la Direzione, lasciando a Roma una Sezione. Venner o intensificat e: le stazioni aerologiche nei posti più avanzati e i lanci notturni, e vennero adottati dispositivi che presentavano notevoli miglioramenti rispett o ai precedenti» (1) (1) Vi int ervenner o : l'on. pr of. P. Car da ni presiden te del Consiglio Direttivo di Meteorologia e Aer odinam ica; i rappr esentanti del Ministero della Ma r ina; Cap. di vascello Mattia Giavotto, Direttore d ell' Istituto Idrogr afico della Marina e Prof. Ludovico Marini Capo del servizio m eteoro:ogko del p rede tto Istituto; i r ap presen tanti d el Ministero de'.la Guerra: Ten. Col. Ercole Morelli della Direzion e Genera le d'Aeronautica e Cap. Luigi Matteu zzi
109
Nella riunione fu inoltre stabilito un più intimo ed immediato contatto tra la Sezione previsioni del tempo dell'Ufficio Centrale di Meteorologia ed il Servizio Aerologico militare e si propose, pert anto, il trasferimento a Padova , per tutto il periodo della guerra, anche della detta Sezione. Questo trasferimento non ebbe luogo perché le condizioni dell'Ufficio telegrafico di Padova non erano tali da assicurare un servizio migliore di quello esistent e, per la recezione e trasmissione dei telegrammi meteorologici. In una terza riunione meteorologica tenuta a Roma il 22 Settembre 1915 venne deliberato l'impianto di una nuova sezione dell'Ufficio Centrale met eorologico nell'Italia meridionale, alla quale venne pure affidato il servizio aerologico, e diede vita a una Giunta permanente incarica ta, durante il periodo della guerra, di presiedere all'esplicazione e al miglioramento del servizio meteorologico. Di essa facevano parte il Presidente del Consiglio Direttivo di Meteorologia e Geodinamica, il Direttore dell'Istituto Idrografico della Marina, il Direttore del Servi~io Aerologico, il Direttore dell'Ufficio Centrale di Meteorologia e Aerodinamica. Le funzioni di Segretario di detta Giunta erano affidate al Capo della Sezione previsioni del tempo presso l'Ufficio Centrale di Meteorologia.
Direttore del servizio Aerologico militare; il rappresentante del Magistrato delle Acque Prof. Pietro G. Magrini Direttore del Servizio Idrografico al detto Magistrato; i rappresentanti del Ministero d,ell' Agricoltura: Prof. Luigi Pa lazzo Direttore Dell'Ufficio Centr ale . e meteorologia, Prof. F ilippo Eredia Capo del Servizio Presagi del tempo del detto U!\fìcio: e gli invitati : Direttore dell'Osservatorio Astronom ico di Padova; Prof. Giuseppe Vicentini pr ofessore d i Fisica a '.'.'Universi\à di Padova; Prof. An tonio M. Antoniazzi; Prof. Fab r is del Servizio Aerologico milita re; Prof. Luigi De Ma rchi ordina rio di geografia fisica nell' Università di Padova.
110
Spostamenti delle unità aeronautiche verificatisi dal 24 maggio al 31 dicembre 1915 L'andamento delle operazioni di guerra ed i frequenti vittoriosi risultati ottenuti dalle nostre truppe, determinarono fin dai primi giorni uno spostamento in avanti, in territorio già appartenente al nemico, di quasi tutte le Grandi Unità. Di conseguenza .i Reparti e le Unità aeronautiche, che erano così strettamente legati ad esse, e da esse direttamente dipendenti, dovettero, specialmente nel periodo iniziale delle operazioni, compiere frequenti spostamenti. La dislocazione avuta successivamente dai vari Reparti aero-:nautici durante il periodo dal 24 maggio 1915 alla fine di tale anno, risulta dalle seguenti tabelle :
111
.... ....N
A E R O S T A T I ( 1)
al 24 maggio
UNITÀ
Gruppo Sez. Aerost. da Fortezza 1a Sezione
2•
3• 4s
. . .
5"
»
6•
•
7"
.
8"
»
g~
.
10"
•
( 1)
-
. . . . . . . .
Campag.
•
•
•
•
•
.
. . . • . . • . . • . ,. . •
Fortezza
\ Roma
al 30 settem.
al
a
31 ottobre
30 n ovembre
al 21 dicembre
-
Venezia
come contr o
c. c.
<.:. c.
c. c.
c. c.
c. c .
c. c .
c. c .
c. c.
Murucis
Pizzacca
Ginata
Muzzana
Chiopris
c. c .
c. c.
c. c.
c. c.
c. c .
c. c.
Venco
Visbano
Prista va
c. c.
c. c .
c. c.
Molino Rosso
Campolongo
Aiello
Campolungo
c. c.
c. c.
c. c.
c. c.
Cormons
P oatina
Cormons
c. c.
c. c.
c. c.
c. c .
Venezia
c. c.
c. c.
c. c.
c. c.
c. c .
c. c.
Tonezza
Verona
c. c.
c. c .
c. c.
c. c .
c. c.
Codroipo
c. c .
(sciolta)
-
-
-
-
Latisana
c. c.
n
-
-
-
-
al 31 luglio
al 31 agosto
-
-
-
Udine
come contro
Isola Morosini
a 30 giugno
Non sono comprese le 3 Sezioni Aerostatiche autocarrcggiate di Artiglieria, non dipendenti dall'Uffic io Servizi Aereonaut ici del Comando Supremo.
(' J Diventa 2 · Sezione Acrcostatica da Fortezza e v iene trasferita a Tripoli.
DIRIGIBILI
AERONAVE
al
al
a
24 mage;io
30 giugno
31 luglio
a 31 agosto
30 settembre
31 o obre
c. c.
c. c.
(passato alfa Marina)
al
al
30 n ovembre
31 dicembre
- - -
P. 4 (l)
.
Campalto
come contro
c. c.
-
-
c. c.
c. c.
c. c.
c. c.
(' )
P. 5 . M.
I
Boscomantico
come contro
c. c.
c. c.
c. c.
c. c.
Campal to
come contro
c. c.
c. c.
c. c.
c. c.
.. M.; 4.
-
-
-
-
-
-
Casarsa
c. c.
V.
-
-
-
-
-
Ferrara
c. c.
c. c.
2 (3)
1 ( )
Rìmase sempre adibito al servizio per la Marina, con equipaggio dell'Esercito.
(') Venne passato definitivamente alla Marina che lo equipaggiò ·c on personale proprio e lo adibi per l'istruzione dei piloti. (' ) Adibito al servizio per 11 Marina, ma con equipagt;io dell'Esercito .
...... i:.,
A UN I T A'
al 24 maggi,,
al 30 giugno
Treviso
Udine
Pordenone
idem
Portogruaro
Aiello
Campoformido
Udine
- - -- Ufficio Servizio Areonautici al Comando Supremo Battaglione Squadriglie Aviatori (Comando) Comando 1° Gruppo Squadriglie Aviatori
.
20
.
•
•
»
30
.
•
•
•
Gruppo Difesa Antiaerea
S. Maria la Lo
Squadriglìe per artiglitria
•
1a Squadriglia aviatori (Blériot)
Portogruaro
sciolta
2a.
.
Portogruaro
Chiasiel!is
3•
•
Portogruaro
Chiasiell is
4"
•
•
Bazzera
c. c .
(Nieuport)
Campoformido
•
Campoformido
•
Campoformido
idem
Campoformido
idem
5"
.
t:;a
•
7a
•
s· ga 10a
. . .
11a
. . . . . »
•
.
. •
.
l"
•
2"
•
3•
•
•
. •
. •
4"
•
s. s.
Pordenone
Maria la Lo
Maria la Lo
Campoformic
s.
•
Pordenone
1912)
Brescia
Asiago
Verona
c. c.
Portogruaro
sciolta
Portogruaro
Pozzuolo
Piacenza
Pordenone
.
(Bleriot)
15•
( 1)
(M. Farman 1914)
•
13..
5a
.
)
12a
14..
.
• (Caproni mono pi.)
Maria la Lo
(Caproni bipl. 300 H.P.)
•
•
• •
. .
Col. 1° dicembre era diventata I'' squadriglia da caccia.
(2) Coi. 10 dicembre erano div(nl ate , rispettivamente, 9,' 100, I i., e 12, squadriglia da Ricognizione e combattimento (3)
114
Col. 10 dicembre erano diventate, rispettivamente I,, 2., 3, , 4,, e 5, squadriglia da offesa
10NE
al 31 luglio
al 31 agosto
al 30 settembre
I
al 31 ottobre
al 30 novembre
al 31 dicembre
Udine
Udine
Udine
I
Udi ne
Udine
Udine
c. c.
e c.
c. c.
c. c.
c. c.
c. c.
Cervignano
Mortegliano
c. c.
c. c.
c. c.
Udine
c. c.
c. c.
c. c.
c. c.
c. c.
c. c.
c. c.
sciolto
-
Verona
Ver·ona
-
-
-
-
Udine
Campoformido
M edeuzza
c. c.
c. c.
Oleis
c. c.
-
-
-
-
-
sciolta
-
-
-
-
sciolta
-
-
-
-
-
-
-
s.
Maria la Longa
c. c.
-
c. c.
c. c.
sciolta
-
-
-
-
-
c. c.
sciolta
-
-
-
c. c.
scio/tu
-
-
-
-
c. c.
c. c.
c. c.
c. c.
Campoformido
C. C. (1)
c. c.
c. c.(')
c. c.
c. c.
c. c.
c. c.
c. c.
c. c.(')
c. c.
c. c.
c. c.
c. c.
Chiasiellis
c. c. (')
c. c.
c. c.
c. c.
c. c.
c. c.
c. c.(')
c. c.
c. c.
c. c.
Thiene
-
sciolta
(2)
c. c.
c. c.
sciolta
-
-
-
--
-
Pordenone
c. c.
c. c.
-
-
-
Pordenone
c. c.
c. c.
-
-
-
Pordenone
c. c.
c. c.
-
-
-
Aviano
c. c.
c. c.
=
-
-
Verona
c. c.
-
-
-
sciolta
-
-
I I
-
.. I
t~ I 115
Segue: A v UN I T À
al 24 maggio
al 30 giugno
S. Feliciano
c. c.
Motta di Livenza
Latisana
6"' Squadriglia (Caproni bipl. 300 H.P.) (M. Farman 1915)
2• Squadriglia (M. Farman 1914) 5"' Squadriglia (Voisin) (M. Farman) (Voisin)
3a Squadriglia (Aviatik)
per artiglieria (Caudron) . (Parasol Macchi)
•
•
(Caud ron)
• Sezione Idrovolanti (H. Farman e poi F. B. A.) >
Caproni 300 H.P.
>
Aviatik
1° Parco di aviazione
20
.
Codroipo
Deposito centrale di riserva di aviazione
«
Pordenone
Magazzino avanzato di aviazione
.
Totale Squadriglie in servizio
( 1)
15
I Sez.
13
+I
Col I• dicembre e,a· diventata 6• J squadriglia da offesa .
(t) Col
t• dicembre erano d iventate, rispettìvamente, l ' , 2•, 5', 6• e 7• squadriglia da ricognizione e comballimfllto.
(3) Col t• dicembre erano diventate, rispettivamente, 3, e 4' squadril{lia da caccia.
116
+
Sez.
I ON E al 31 agost o
al 31 luglio
-
-- -
al 30 settembre
al 31 ottobre
!
al 30 novembre
-
I
Pordenone
c. c.
(I)
c. c.
I
c. c.
c. c.
'
al 31 dicembre
- - --
-
-
I
I'
Brescia
Verona
Campoformido
c. c.
C.
c.
c. c.
c. c.
Chiasiellis
c. c.
c. c.
c. c.
s.
-
Campoformido
c. c.
c. c.
c. c.
Chiasiellis
c. c.
c. c.
c. c.
c. c.
-
Brescia
c. c.
c. c.
c. c.
-
Verona
c. c.
-
-
Maria
I
l(')
Medeuzza
c. c.
Oleis
c. c.
c. c.
c. c.
Medeuzza
c. c.
c. c.
c. c.
c. c.
Risano
-
-
Medeuzza
c. c.
c. c.
Gris
-
-
-
Gonars
c. c.
c. c.
-
-
-
Oleis
c. c.
c. c.
Desenzano
c. c.
c. c.
c. c.
c. c.
c. c.
-
Pordenone
c. c.
sciolta
-
-
-
-
-
Aviano
c. c.
c. c.
c. c.
c. c.
c. c.
c. c.
c. c.
c. c.
C. C.
c. c.
c. c.
c. c.
c. c.
c. c.
c. c.
c. c.
c. c.
abolito
-
-
-
-
-
Pordenone
c. c.
c. c.
11 +1 Sez.
··-
-· ·
13
+
--
I(')
·-
2 Sezioni
14
+
2 Sezioni
20
+ 2 Sezioni
23
+
2 Sez.
23
+
2 Sez.
117
Modificazioni apportate nella composizione dei Gruppi di Squadriglie aviatori dal 24 maggio al 31 dicembre 1915 La diversa dislocazione data alle Squadriglie, l'aumentato numero di esse e, più ancora, la loro suddivisione in diverse categorie d'impiego, portarono di conseguenza che anche i Gruppi di Squadriglie vennero, a va rie riprese, modificati nella loro composizione, comprendendo un numero ora maggiore ora minore di Squadriglie, a seconda delle condizioni nelle quali si svolgevano le operazioni di guerra da parte delle t ruppe con le quali le Squadriglie stesse ·dovevano cooperare. La successiva composizione dei Gruppi di aeroplani dal 24 ,maggio 1915 al 31 dicembre dello stesso anno, risulta dalla se:guente tabella:
118
SUCCESSIVA COMPOSIZIONE DEI GRUPPI DI SQUADRIGLIE DURANTE IL PERIODO DAL 24 MAGGIO AL 3 1 Dl(:EMBl~E 19 15
al 2~ mauio
al JO gi ugno
11 JI luglio
G ruppo Squadriglie Aeroplani
)•2•13• 11• (B lériot)
2• 3• 13" (BI.)
11• (F)
.
. . . .
6&7• 8• (Ni)
9" ( f.) 7" s• (Ni)
inva r iato
•
>
9• IO (f) 5• (N i)
10• (F) 5" 6• (Ni)
Gruppo squad r iglie pe r artiglieria
-
-
Battag. squadr iglie aviator i
-
G RUPPI 10
20
- 30
-
~
. .
-----
al
30 novemb re
-
--
Grupp o squadriglie per la difesa di Udine Squadriglie e sezio n i au tonome
---
-
- -
4• (BI.) I Ja 12• (F) 15• (Capr. mon.)
4• (BI.) I I" 12• (F.) Sez. ldrov.
inv ariato
9a (F)
6• 9" (F)
invariato
invariato
invariato
10• (F)
scio Ilo
sciolto
Ricostituito 5• (Caproni) l " 12" (F) 3•4a(Aviatik) Sez. ldrovol.
invariato
(1" Caudron) 2• 3° (Par. M)
I • 4•5• (Caud) 2• 3• (Par.M)
I " 2" 3"' 4a 5" (Caudro n)
-·
18 21 3"4" (Ca) 2" (F) 8 8 (Ni)
I• 2" 3" 4" 6" (Caproni)
I• (Caudron) 2" Pa r asol Macchi)
invar iat o
-
-
-
-
-
4"' (B I) ta 2" 12• (F) Sez. Caproni Bip!. Sez. ldrovol.
Dal gio rno in cui assunse le funzioni di Comando di Gruppo di Squadriglie di aeroplani.
invariato
--
l " 2° 12° (F) 3" (Aviat ik) 8• (Ni) Sez. Caproni ldrovol.
(I)
- -- -
--
invaria to
di cembre
invariato
6" (Ni)
-
al 31
invariato
-----
-
CO
al
-
-
10" {F)
al 31 ottobre
11 " (f) 10"' 11 • (f) 5• 7• (V oisi n) 5" 7" (Vo i sin)
-
.... ....
30 settembre
.
l" 12• (F) 3• (Aviatik) Sez. ldrovol.
invariato
_,_ 2• (F) 1• (Ni) Passate a fc.rmare il 3° Gruppo
in variato
-
Varianti all'ordinamento del Corpo Aeronautico militare
Il Corpo Aeronautico militare -
dopo una lunga serie di pro-
getti di legge presentati al Parlamento, ma per varie cause mai discussi ed approvati - era stato, finalmente costituito con decreto legge del 7 gennaio 1915. La nostra entrata in guerra, sopravvenuta quasi subito, non permise alla Direzione Generale d'Aeronautica, di dare gli ultimi ritocchi alle norme allora emanate per l'applicazione del decreto: cosicchè, appena iniziato il Servizio aeronautico di guerra, si riscontrò che tanto il decreto legge del 7 gennaio quanto le disposizioni conseguenti, avevano bisogno di emendamenti intesi a rendere sempre più armonico e m eglio rispondente allo scopo il nuovo ent e; e che assolutamente occorreva poi dettare precise norme per il funzionamento degli organi interni dell'ente stesso . Pertanto il Ministero della Guerra (Direzione Generale del1' Aeronautica) concretava in un progetto di Decreto luogotenenziale gli emendamenti ritenuti urgenti ,oltre che necessari. Tale progetto venne present ato dal Ministro della Guerra (Zupelli) al Consiglio dei Ministri nella seduta dell'll giugno 1915, accompagnato da una relazione nella quale, fra l'altro, era detto: « Le esigenze dell'attuale momento non consentono però l'indugio d'una ripresa dei lavori parlamentari per discut ere ed approvare tali necessari emendamenti assieme alla discussione ed alla conversione in legge del decret o legislativo sopra ricordat o (n. 11 del 7 gennaio 1915). « Ho creduto quindi doveroso di predisporre, con la piena adesione del collega del Tesoro, lo schema di testo unico delle disposizioni riguardanti la costituzione del Corpo Aeronautico militare e dei servizi che ne dipendono, che ora ho l'onore di sottoporre alle LL.EE. ; e che, mant enendo integre le linee generali del R. 120
Decreto 7 gennaio 1915, n. 11, vi apporta soltanto quelle necessarie modificazioni che la iniziata attuazione del decre to stesso e gli studi ulteriormente compiuti, hanno - come .sopra si è detto dimostrato indispensabile. « Se pertanto le LL. EE. in virtù delle facoltà straordinarie che al Governo presentemente appartengono, vorranno confortare della loro alta approvazione lo schema di decr eto qui accluso, lo scrivente potrà senz'altro sottoporlo alla sanzione sovrana, affinchè gli emendamenti proposti possano essere recati prontamente in atto». Il Consiglio dei Ministri approvò lo schema del decreto, che venne poi sottoposto alla firma del Luogotenente G enerale del Re (Tomaso di Savoia duca di Genova) nell'udienza del 13 giugno 1915 (Vedi appendice). Per effetto del su ricordato Decreto Luogotenenziale, si ebbero le seguenti modificazioni alle disposizioni legislative preesistenti: 1) la Direzione Generale d'Aeronautica cessò di far parte
integrante del Corpo Aeronautico Militare e passò a costituire un nuovo repa rto della Amministrazione Centrale (Ministero della guerra) con organico precisato ; 2) fu autorizzato il Governo a variare ,occorrendo, il numero delle Sezioni e delle Squadriglie e dei reparti del Corpo Aeronautico Militare, ed a creare, inoltre, nuove Sezioni, che si r endessero necessarie per speciali servizi; 3) vennero aumen tati, per esigenze del serv1z10 aerona ut ico, gli organici dei Capotecnici d'Artiglieria e Genio, e degli Assistent i del Genio Militare ; 4) vennero date più precise norme per la tenuta delh contabilità degli Enti che costituivano il Corpo Aeronautico militare.
121
Osservatori dall'aeroplano Sin dal principio della guerra con l'Austria, gli ufficiali osservatori venivano istruiti, per la loro speciale missione, presso le Squadriglie mobilitate, e venivano poi, su proposta di ogni singolo Comandante di Squadriglia nominati « osservatori dall'aeroplano». Ma poi, allorchè l'Aviazione ebbe allargato la sua sfera di azione, ed i suoi compiti vennero ampliati, si riconobbe opportuno che tale istruzione venisse impartita da una Scuola speciale, e fu perciò aperta, la Scuola Osservatori di Centocelle (Roma). Ciò comportava, peraltro, il temporaneo e non breve allontanamento dal fronte di ottimi elementi. Quindi, con circolare n. 2535 del 6 agosto 1915 il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito: - premesso che l'esperienza aveva dimostrato che un breve periodo di prova bastava per fare un buon osservatore di un ufficiale in possesso dei r equisiti necessari, e ciò specialmente quando tale periodo venisse compiuto presso le Squadriglie al fronte; - considerato, d'altronde, l'esiguo numero degli osservatori di cui si poteva disporre; - ammise ad un breve corso, da effettuarsi presso i Gruppi e Squadriglie delle dipendenti Armate, un ufficiale di cavalleria (t enente o capitano) per ciascun reggimento, scelto fra coloro che ne avevano fatto domanda. In questa circolare veniva ricordato quali erano le doti necessarie per riuscire buon osservatore: padronanza di nervi, buona vista , conoscenza della carta topografica, peso non superiore ai 70 kg.
122
Il Corso ebbe inizio il 3 settembre; ne ebbe la direzione il capitano osservatore Gabriele Vallo. Vi furono ammessi 17 ufficiali di cavalleria (2 vennero esclusi per ragioni fisiche). A corso ultimato, in base alle prove compiute furono giudicati:
Ottimi osservatori dalL'aeroplano n. 10 allievi: (Capitano Barutta Guido e Parvopassu Giuseppe; Ten. Borsetti Angelo, Albertoni Silvano, Costa Giuseppe, Dent ice di Frasso Max, Liverziani Gino, Sella Giuseppe, Avogadro di Collobiano Paolo, Vitale Gustavo Adolfo). Buoni osservatori n. 4 allievi. Mediocri osservatori n. 1 allievo. Il servizio dei voli per gli allievi osservatori venne disimpegnato dai piloti Sottot. Tucci Angelo e caporali Borghi Mario e Martinetti Giuseppe.
123
Provvidenze d'ordine amministr. tecnico e disciplinare
Attribuzioni dei comandi Il Comando del Battaglione Squadriglie Aviatori era stato mobilitato, ma non aveva avuto un compito ben definito ; e la sua presenza a Pordenone non aveva portato che ben poco vantaggio al servizio d'aviazione. P er disciplinare, pertanto, l'attività di questo organo aviatorio, per stabilire le mansioni del G r uppo d'Artiglieria recentemen te costituito e per defini re altre questioni disciplinari e tecniche, il_Comando Supremo (U.S.A.), stabilì gli incarichi affidati al Comando del Battaglione Squadriglie aviatori, i compiti del Gruppo Avia zione per Artiglieria , la dipendenza disciplinare delle varie unità di Aviazione. Vennero così eliminate le cause che
Velivoli austriaci sul campo della Comlna, sorpresi da un ricognit ore italiano
124
qualche volta avevano originato confusioni nell'esercizio del Comando (vedi in Appendice). Nel novembre 1915, il Ministero della Guerra (Divisione Stato Maggiore) determinò che il Direttore Generale d'Aeronautica presso il Ministero della Guerra (Col. Moris) esercitasse, p er tutta la durata della guerra, anche le attribuzioni di Ispettore Generale d'Aeronaut ica, in conformità, ed in quanto applicabili, alle funzioni che l'Ispettore Generale del Genio aveva per le truppe e i servizi del Genio. Con la data 23 dicembre, la carica di Direttore Generale d'Aeronautica venne affidata al Maggior Generale del Genio Giovanni Marieni, poiché al Col. Moris era stata affidata altra importante destinazione al fronte.
Motoristi di Aeroplano Allo scoppio della guerra con l'Austria le 14 Squadriglie aviatori esistenti avevano complessivamente 14 capi motoristi (di cui 10 civili), circa 80 motoristi di truppa, e alcuni allievi motoristi. In totale 120 circa. Vennero pertanto subito inviate squadre di allievi motoristi presso le officine Gnome italiana, Nagliati, Fiat, Officine del Battaglione aviatori, ecc. cosicché entro il 1915 si poterono aver e altri 250 motoristi, in maggioranza di motori fissi.
Montatori di Aeropìano I primi montatori di aeroplano, l'opera dei quali era indispensabile alle Squadriglie per mantenere in perfetto ordine i velivoli, vennero formati presso le Squadriglie stesse, senza speciali istruzioni. All'atto della mobilitazione i montatori istruiti ed inviati al fronte furono circa quaranta. In seguito, vista la necessità di averne un maggior numero e forniti di nozioni pratiche e teoriche tali da renderli veramente idonei al particolare impiego, vennero inviati altri ottimi elementi di truppa presso le ditte costruttrici di aeroplani, in qualità di allievi montatori. E alla fine del 1915 il numero dei montatori era già sufficiente ad affrontare i bisogni delle Squadriglie mobilitate. 125
Militari di truppa mitraglieri a bordo di aeroplani da caccia Nell'agosto del 1915, pareri concordi di piloti e di comandanti di Squadriglie e di Gruppo, ammisero la convenienza di adibire permanentemente un certo numero di militari di truppa alle funzioni di passeggeri mitraglieri sugli aeroplani da caccia. L'Ufficio Servizi Aeronautici inoltrò pertanto analoga proposta al Comando Supremo (Ufficio Ordinamento e Mobilitazione), e
Campo d'Aviazione di Taliedo (Milano)
poiché detta proposta venne accolta, l'U.S.A. dispose con circolare 424 Av. dell'll settembre 1915 per il reclutamento di tali mitraglieri fra i militari di truppa dei reparti dipendenti dal Comando d'Aeronautica aviatori e anche da altri reparti delle truppe mobilitate. Ne furono richieste 18. 126
. Venne per essi stabilito uno speciale distintivo e una speciale indennità. Il distintivo adottato era analogo a quello degli osservatori, con la sola variante della sostituzione della lettera O ricamata in argento nel centro del distintivo stesso, con una M ricamata nello stesso modo. L'indennità venne fissata in L. 7,50 giornaliere. L'opera dei mitraglieri dall'aeroplano si dimostrò subito molto utile, cosicché anche le Squadriglie di altro tipo espressero il desiderio di esserne provvedute. L'U.S.A., con lettera circolare n . 1127 Av. in data 22 dicembre 1915 emanò, pertanto, direttive al Comando di Aeronautica
aviatori a Torino, per l'istruzione di detti mitraglieri e per la loro assegnazione alle varie Unità aeronautiche.
Artifizi per le segnalazioni dagli aerei Il sistema di segnalazioni adottato per segnalare da bordo degli aerolani, alle batterie, le condizioni in cui si svolgeva il tiro contro i bersagli indicati, divenne oggetto di cure e di studi per renderlo sempre più rispondente allo scopo. In seguito a proposta della competente Direzione armamenti di Aeronautica, in data 11 agosto 1915, si misero in esperimento presso il Gruppo Squadriglie per Artiglieria, speciali petardi per segnalazione dall'aeroplano. Gli esperimenti ebbero buon esito e si constatò che le segnalazioni riuscivano ben visibili a grandi distanze; pertanto, con i petardi furono sostituite le fumate fino allora adoperate, che si erano dimostrate non prive di grandi inconvenienti. I petardi erano confezionati dalla ditta pirotecnica Chiabotto, di Torino : se ne fecero di tre specie : petardo n. 1, una fumata sola; petardo n. 2, due nuvolette bianche sovrapposte l'una all'altra; petardo n . 3, tre nuvolette bianche sovrapposte l'una all'altra. Venne poi migliorato e completato l'ordinario cifrario di segnalazioni per artiglieria, con l'aggiunta di una serie di segni convenzionali per indicare la posizione di un obiettivo, e la deviazione dei colpi in direzione e in gittata. 127
Ufficio mobiiitazione industriaLe e personale In data 1° dicembre 1915 venne costituito alle dipendenze del Comando d'Aeronautica (Aviatori) un ufficio che assunse la denominazione di « Ufficio Mobilitazione Industriale e Personale» con la sede a Torino e un ufficio staccato a Milano. La direzione fu affidata al Maggiore Luigi Moda. Detto ufficio ebbe il compito di curare l'applicazione di tutti i decreti che si riferivano alla Mobilitazione industriale (esoneri, mercedi, istruzione tecnica del personale, ecc.). All'Ufficio staccato di Milano venne assegnato il Capitano di Artiglieria M. T. Afan de Rivera (vedi in Appendice).
Indennità aeronautiche Durante l'anno 1915, la misura delle indennità aeronautiche giornaliere per i piloti, osservatori e specialisti, non subì varianti.
Rifornimento velivoli e motori Per il primo servizio rifornimenti di aviazione presso le Unità mobilitate vennero costituiti due Parchi d'Aviazione: alla data del 10 giugno 1915 essi già avevano raggiunto le loro destinazioni, il 1° a Pordenone, il 2° a Motta di Livenza. Benché costituiti da pochi giorni, il Comando Supremo (U.S.A.) constatò che il loro servizio, poi completato con l'attività di un Deposito di Riserva a Pordenone, procedeva regolarmente. In data 13 settembre, in seguito alla soppressione del 3° Gruppo Squadriglie Aviatori, i Parchi che allora si trovavano dislocati il 1° a Latisana, nel territorio della 3a Armata, e il 2° a Codroipo, nel territorio della 2a Armata, non ebbero più che a provvedere a due soli Gruppi. Ed a rendere anche più agevole il servizio, l'U.S.A., con sua determinazione del 22 settembre 1915, dispose che fra i due Parchi il materiale venisse suddiviso in relazione al tipo di velivoli di cui si componevano le Squadriglie addette alle due predette Armate. Cosicché il 1° Parco doveva provvedere a rifornire le Squadriglie della 3" Armata (1° Gruppo Squadriglie Aviatori) e il 2" Parco a rifornire quelle della 2" Armata (2° Gruppo Squadriglie Aviatori) e del Comando Supremo (2' e sa Squadriglia per la Difesa aerea). 128
I Parchi vennero messi alle dipendenze della Intendenza della rispettiva Armata. Il deposito di riserva di Pordenone, incaricato di provvedere al rifornimento dei Parchi, assunse la denominazione di « Magazzino avanzato d'Aviazione». La Direzione Tecnica dell'Aviazione, coi relativi organi territoriali dipendenti, funzionava da « Deposito Centrale per gli Enti m obilitati». Al rifornimento dei Cantieri di Dirigibili e delle Sezioni Aerostatiche provvedevano rispettivamen te il Battaglione Dirigibilisti e il Battaglione Aerostieri. Nell'ottobre, l'U.S.A. studiò nuovamente la questione dei riforniment i che acquista sempre maggiore importanza sia per quanto riguardava l'assegnazione di uomini, sia per quanto riguardava il riforniment o velivoli, parti di velivoli e munizionamento. E con la circolare del 28 di detto mese, completata da quella del 5 novembre, n. 606, riepilogava alcune delle disposizioni date e ne aggiungeva delle nuove. Nel novembre il servizio rifornimenti era così ordinato : 1° Tutto ciò che interessava i movimenti dei personali mobilitati o da mobilitarsi r ientrava nella competenza del Comando Supremo (U.S.A.), il quale aveva avocato a sè la trattazione diretta di tutte le pratiche r iguardanti il personale ufficiali e quello dei militari di truppa piloti. Esso aveva anche delegato a trattare pratiche r iflettenti tutti gli altri militari di truppa il Comando del Battaglione Aviatori e il Comando del Gruppo Aviazione d'Artiglieria, per le Squadriglie r isipettivamente dipendenti. 2° P er tutto ciò che interessava il materiale: a) le Squadriglie e sezioni autonome dislocate nel territorio della 1• Armata, dovevano rivolgersi alla Direzione Tecnica dell'Aviazione;
b) le Squadriglie Caproni 300 e la Sezione Aviatori di Avfano (ed in genere tutte le Squadriglie da com battimento a disposizione del Comando Supremo) -e le Squadriglie del Gruppo Aviazione d'Artiglieria, dovevano rivolgersi al Magazzino avanzato d'Aviazione in Pordenone (Comina); e) le Squadr,iglie impiegate per la difesa aerea della sede del Comando Supremo e quelle del 2° Gruppo, dovevano rivolgersi al 2° Parco d'Aviazione (2• Armata);
129
d) le Squadriglie del 1° Gruppo facevano capo al 1° Parco d 'Aviazione (2• Armata); e) il Comando del Battaglione Aviatori si doveva rivolgere al magazzino avanzato di Pordenone (Comina).
In data 29 settembre venne pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il D.L. secondo il quale il Comitato Supremo per i rifornimenti delle armi e munizioni poteva anche prendere ogni deliberazione che riguardasse il più ampio e sollecito approvvigionamento e rifornimento dei materiali occorrenti all'Aeronautica. Il Sottosegretariato di Stato alle Armi e Munizioni creato con R.D. del 9 luglio 1915
in seno al Ministero della Guerra, doveva anche provvedere per tutto quanto riguardava i Servizi aeronautici dell'Esercito e della Marina in base ai programmi stabiliti dai rispettivi Ministeri. Ebbe alle sue dipendenze la Direzione Generale d'Aeronautica, istituita con D.L. 13 giugno 1915, e la Direzione del Servizio Aeronautico della Marina, per quanto riguardava le nuove provviste e i rifornimenti di cui sopra, a datare dal 1° ottobre 1915.
Rifornimento gas Idrogeno Al princ1p10 della guerra il servizio rifornimento gas H ai dirigibili e aerostati era affidato all'Ufficio edilizia d'Aeronautica di Verona. Dal 1° agosto tale servizio venne avocato a sé dal Comando di Aeronautica (Dirigibilisti e Aerostieri), che aveva sede presso l'Ufficio Servizi Aeronautici al Comando Supremo (Colonnello Motta). A capo del servizio fu destinato il Capitano Tagliasacchi Celestino, il quale impiantò il proprio ufficio a Brescia. Vi dipendevano direttamente, in linea tecnica, amministrativa e disciplinare, le tre officine di produzione e compressione di gas H di Brescia, Ferrara e Torino, rette ciascuna da un ufficiale subalterno (di complemento). I Comandi, mobilitati o non, dell'Esercito e della Marina, dovevano rivolgere le loro richieste direttamente e unicamente al Comando Supremo dell'Esercito mobilitato (Ufficio Servizi Aeronautici). Le Sezioni Aerostatiche da Campagna d'Artiglieria e quelle da Fortezza erano provviste, in proprio, di generatore di gas H. Per i~ rifornimento degli aerostati e dei dirigibili, seguitò a disporre il Comando d'Aeronautica (Aerostieri e Dirigibilist i), che 130
provvedeva per mezzo dello Stabilimento di Costruzioni Aeronautiche e dell'industria privata, per quanto riguardava il servizio di rinnovo e riparazione dei palloni e delle aeronavi; e per mezzo delle officine di produzione gas idrogeno di Ferrara, Brescia e Torino (Direzione a Brescia, Cap. Tagliasacchi) per quanto riguardava il rifornimento gas. Per il servizio gas idrogeno al seguito immediato delle Unità, venne mobilitata, in data 24 luglio, una Colonna Autonoma Gas H autocarreggiata, con magazzino aerostatico avanzato a Udine (Cap. Italo Valente).
131
Difesa antiaerea
Molte città costiere e le maggiori città industriali, giustamente preoccupate dei danni che avrebbero potuto ricevere dalle incursioni aeree nemiche che si prevedevano frequenti, chiesero al Ministero della Guerra provvedimenti atti ad impedire, per quanto possibile, tali incursioni. A ciò venne provveduto in un primo t empo con la installazione di batterie e di mitragliatrici contraeree; in un secondo tempo vennero anche stabilite, in alcuni punti principali del territorio, sezioni o squadriglie di aeroplani di difesa. E così, poco dopo l'entrata in campagna, la città di Brescia ebbe a sua disposizione per tale servizio la 11" Squadriglia (Farman 1912), Verona la 12a (Farman 1912) e Venezia, fin dalla mobilitazione, la 4a (Blériot). Una Squadriglia, la 2" (Farman), venne in seguito dislocata a Campoformido, per la difesa di Udine. Il 27 agosto, costituitesi le nuove Squadriglie, la città di Brescia ebbe la l " (Farman 1914) in sostituzione della 11" che, trasformatasi in M. Farman 1914, passò ad Asiago. Il 26 settembre la l" Squadriglia venne trasferita a Verona, ed a Brescia venne inviata la 3" Squadriglia da caccia Aviatik. Nel novembre venne poi costituita una Sezione Aviatik per la difesa di Udine. La Squadriglia di Venezia ( 4a Blériot) venne ritirata 1'8 settembre, perché sostituita da una Squadriglia francese. La difesa antiaerea delle città era affidata ai singoli Comandi di Presidio, sotto la vigilanza dei Comandi di Corpo di Armata territoriali. Poiché era necessario intensificare la difesa contraerea di Udine, sede del Comando Supremo, venne aumentato il numero delle installazioni di artiglieria e mitragliatrici a ciò destinate, e venne 132
da to l'ordine tassativo di far fuoco contro qualsiasi mezzo aereo sorvolasse la città. Ad evitare, pertanto, che aerei nazionali potessero venire colpiti dalle nostr e Artiglierie, il Comando Supremo stabilì attorno a Udine una zona interdetta alla navigazione aerea. Detta zona, in da ta 25 luglio venne det erminat a dal poligono che aveva per vertici le seguenti località: Fagagna, S. Marco, lettera B di Basaldella (carta all'l : 100.000) Pavia di Udine, Premariacco, Faedis, Tricesimo, Colloredo di Montalbano. Era anche prescritto che i piloti
Primo tentativo di cannone contraereo
del campo di aviazione di Campoformido, nel prender quota, non dovevano portarsi sulla predetta zona interdetta, per evitare di essere fatti segno al fuoco dei reparti contraerei. In data 30 agosto, nell'intento di coordinare la difesa di Udine, t utto il servizio antiaereo che vi si riferiva venne messo alla dipendenza del Colonnello Motta, Capo dell'Ufficio Servizi Aeronautici al Comando Supremo, a disposizione del quale, per tale servizio, furono addetti reparti carabinieri, artiglieria contraerea e mitragliatrici, nonché una Squadriglia Aviatori, con apparecchi speciali 133
da caccia, armati, composta di 2 M. Farman da 100 HP., e di 2 biplani Nieuport. L'armamento di questi aeroplani era costituito da mitragliatrici o pistole-mitragliatrici, oltre alle abituali armi portatili di bordo (vedi Appendice). Per la difesa antiaerea notturna il concorso degli aeroplani veniva limitato ai soli M. Farman, ritenendosi che i Nieuport da caccia, date le loro caratteristiche di volo e specialmente di atterraggio, non potessero essere usati di notte. Ed anche gli M. Farman dovevano essere, di notte, impiegati soltanto contro dirigibili.
Camp o d'A viazione di Campoformido in una f otografia a.er'ea del 1927
Nel dicembre 1915, poi, il Ministero, d'accordo col Comando Supremo, stabilì . che le Squadriglie di difesa fossero di due tipi: a ) per il servizi.o al fronte apparecchi Nieuport, utilizzando
i biposti avuti allora dalla Francia e i 12 Nieuport biposto costruiti in Italia dalla ditta Macchi; a questi si sarebbero aggiunti a suo tempo i 12 Niuport monoposto ordinati in Francia e che si riteneva di poter ricevere il l" gennaio 1916; b) per il servizio territoriale apparecchi tipo Aviatik costruiti dalla Società Anonima Meccanica Lombarda (S.A.M.L.), utilizzando i 12 apparecchi Aviatik 125 HP. esistent i e ripartiti fra Brescia e Verona, e i 20 Aviatik 135 HP. in costruzione. Si provvide poi ad ordinare 60 nuovi aeroplani con motori da 165-200 HP., per sostituire gli esistenti e aumentare il numero delle Squadriglie di difesa territoriale. 134
Distintivi di riconoscimento adottati per gli aeromobili nazionali Alcune unità navali austriache avevano bombardato, all'alba del 24 maggio, alcuni punti importanti della costa adriatica e a vevano recato qualche guasto al ponte ferroviario sul Marecchia (presso Rimini). L'avvenimento, rientrava nei normali casi di guerra, e per quanto l'opinione pubblica ne fosse stata impressionata, ritenendolo una violazione del principio adottato dalla Convenzione di Ginevra, secondo il quale dovevano essere rispettate le località non sede di truppe e di magazzini militari, o di deposito di mezzi bellici, era stato giustamente consider ato dal Comando Supremo come un semplice episodio. Senonché, il Bollettino ufficiale di guerra del 1° giugno, portò la impressionante notizia che le autorità ferroviarie di Ancona avevano potuto accertare che i danni sofferti dal ponte sul Marecchia nelle prime ore del 24, erano stati prodot ti non già dal bombardamento nemico dal mare, ma da bombe lasciate cadere da un dirigibile austriaco che batteva bandiera italiana e portava il nominativo « Città di Ferrara ». Questa notizia, che dato il suo carattere ufficiale, si doveva r itenere veritiera, provocò molto turbamento nelle popolazioni rivierasche e nelle truppe della difesa antiaerea della costa adriatica; le quali ultime, convinte che il nemico mascherasse i propri mezzi aerei coi distintivi italiani, ritennero, da allora, che ogni aeroplano e ogni dirigibile in volo appartenesse al n emico. Dal che derivò come conseguenza la tendenza ad aprire senz'altro il fuoco contro ogni dirigibile, anche quando fosse indubbio che si trattava di aeromobili nazionali. Era noto, in modo certissimo, al Comando Supremo, che l'Austria non possedeva alcun dirigibile e che la Germania non aveva potuto mandar sul fronte austriaco nessuno dei suoi: non 135
si comprende, pertanto, neppur oggi, come in un documento ufficiale dell'importanza del Bollettino di guerra avesse potuto trovar posto una notizia che doveva ritenersi assolutamente priva di verità. L'Ufficio Servizi Aeronautici presso il Comando Supremo, pertanto, avvertì il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito che la notizia raccolta era infondata perché gli austriaci non potevano avere, come non avevano, dirigibili in Adriatico; e comunicò che il dirigibile visto su Rimini era veramente italiano e che, quindi, non poteva assolutamente aver effettuato il denunciato bombardamento del ponte sul fiume Marecchia. Chiese poi, che nessuna notizia riguardante l'Aeronautica venisse fatta pubblicare prima che l'U.S.A. avesse dato il suo parere in merito; giacché le false notizie, come quella di cui trattavasi, potevano provocare danni, da parte dei nostri tira torL ai nostri aerei. Dal canto suo, il Capo di Stato Maggiore della Marina, dal quale dipendeva l'aeronave nazionale « Città di Ferrara», stanziata a Jesi, diramò un comunicato alla stampa col quale informava il pubblico che il dirigibile segnalato in volo su Rimini era veramente il nostro « Città di Ferrara »; ma che esso non aveva effettuato alcun bombardamento nè vicino nè lontano dalla costa. Rivolse poi una nota in proposito al Capo di Stato Maggiore dell'Esercito nella quale, dopo aver protestato contro il grossolano equivoco in cui erano cadute le autorità ferroviarie di Ancona, avvertiva che, ad evitare che le truppe della difesa aerea sparassero - come purtroppo avevano cominciato a fare - sui nostri dirigibili, aveva ordinato che fosse subito cancellato dai dirigibili alla sua dipendenza ( « Città di Ferrara » e « Città di Jesi ») il nominativo scritto sull'involucro. Avvertì poi tutti gli interessati che da quel giorno (2 giugno) i segni di riconoscimento dei dirigibili nazionali al servizio della Marina sarebbero stati i seguenti: di giorno la bandiera nazionale a poppa; di notte tre fanali coi colori verde, rosso e bianco in mezzo. In seguito a questa comunicazione, allo scopo di avere uniformità nei segni distintivi delle aeronavi, anche il Comando Supremo adottò per i dirigibili dell'Esercito gli stessi segni di riconoscimento e stabilì apposite segnalazioni. Questo accordo, intervenuto il 3 giugno fra i due Ministeri (Guerra e Marina) venne reso pubblico con la seguente Circolare diramata a tutte le autorità territoriali e mobilitate dell'Esercito e della Marina ed alle autorità municipali: 136
Roma, 12 giugno 1915, Ad evitare inconvenienti nel riconoscimento notturno dei nostri d irigibili e per ottenere uniformità nell'applicazione delle norme relative, i due Ministeri inter essati hanno determinato quanto segue: Il riconoscimento notturno dei nostri d irigibili si otterrà mediante: 1°
- tre fanali di via dai colori nazionali (bianco, rosso, verde);
2° -
l'interruzione delle luci di detti fa nali;
3° -
un fanale rosso oscillante sotto la navicella.
La •presente determinazione sarà partecipata rispettivamente da i d ue Ministeri interessati al Comando Supremo e al Capo di Stato Maggiore della Marina, i quali, d'accordo, potranno eventualmente proporre quelle modifiche ai segnali anzidetti che la pratica consigliasse di apportare. Il Ministro deUa Guerr,a : G. Il Ministro della Marina:
ZUPELLI.
VIALE.
Il Comando Supremo che, in vista della eccezionale importanza assunta dalla città di Udine per il fatto di essere sede del Comando Supremo, aveva stabilito intorno ad essa tutto un sist ema di difesa antia·e rea, ripetè l'ordine alle forze aeronautiche affinchè nessun mezzo aereo nazionale eseguisse voli a qualsiasi altezza, sul cielo di Udine, entro un raggio di 7 chilometri dalla città. Ciò allo scopo di evitare che le installazioni di difesa aerea, le quali come si è detto - avevano avuto ordine assoluto di far fuoco ·contro qualsiasi aeromobile, colpissero velivoli o dirigibili nazionali. Intanto, poichè venivano preparati per l'invio al fronte nuovi tipi di aeroplani (Parasol-Macchi e Caudron) che dovevano sostituire i vecchi tipi, il Comando Supremo ritenne opportuno richiamare l'attenzione delle truppe su tali nuovi aeroplani, dei quali, con la Circolare 216, comunicò la forma caratteristica ed i distintivi di riconoscimento. Con la circostanza, sempre all'intento di facilitare alle truppe il riconoscimento degli aeroplani del nemico, con la medesima circolare pubblicò il profilo e i distintivi dei due tipi di bliplani austriaci che operavano sul nostro fronte (vedere illust razione). Il grave inconveniente segnalato dai comandi dei dirigibili non accennò tuttavia a cessare ; si estese anzi anche a danno dei nostri' aeroplani, da parte specialmente delle truppe di prima 137
linea, le quali si diedero a sparare contro i velivoli t utte le volte che essi sorvolavano le linee avanzate per recarsi a compiere le missioni loro affidat e, o rientravano ai loro campi a missione ultimata.
Sagoma dell'aeroplano Para.sol-Macchi ( visto di fianco) Sagoma dell'aeroplano Parasol-Maccbi ( visto dal basso)
Sagoma del Biplano Caudron (visto di fianco ) Sagoma del Biplano Caudron ( visto dal basso)
ross11
Sagoma di biplano austriaco (vlsto dal basso )
Sagoma di biplano austriaco (Visto dal basso)
Il Ministero della Guerra (Direzione Generale d'Aeronautica), preoccupato della situazione, studiò, allora, d'accordo col Ministero della Marina la possibilità di dare agli aeroplani e agli idrovolanti nostri nuovi segni di riconoscimento, tali da escludere 138
le possibilità di equivoco; e presi accordi con il Comando Supremo (U.S.A.), i Ministri della Guerra e della Marina diramarono conte mporaneamente ai rispettivi enti dipendenti la circolare che segue : 1° Con la •presente de terminazione si intendono aboliti i d istin tivi d i riconoscimento degli aeroplani e degli idroplani in guerra, costituiti da una sbarra e da un circolo dipinto in nero sulla faccia inferiore delle ali. 2° Il riconoscimento degli aeroplani e degli idroplani nazionali si otterrà invece mediante: a)
pitturazione in verde della facc ia inferiore dell'ala a destra del
b)
pitturazione in rosso dellia faccia inferiore dell'ala a sinistra del
pilota; pilota; e) pitturazione in bianco della parte centrale dell'apparecchio; d) ri·produzione della bandie ra nazionale sul timone verticale dello apparecchio.
La presente determinazione sarà partecipata rispettivamente dai due Ministeri interessati al Comando Supremo e al Capo d i Stato Maggiore della Marina, i quali d'accordo potranno eventualmente proporre quelle modifiche ai distintivi di riconoscimento anzidetti che la pratica in avvenire consigli asse di apportare. Roma, 28 giugno 1915.
Il Ministro della Marina : P. VIALE. Il Ministro della Guerra: ZuPELLI.
Il provvedimento entrò in vigore alle ore 24 della notte dal 15 al 16 luglio. Ma tale complesso di provvedimenti non giovò ancora a far cessare il lamentato, grave inconveniente. L'effetto morale prodotto dai mezzi aerei sui soldati di tutte le armi era sempre talmente forte, che malgrado le esortazioni alla calma, i reparti di prima linea e della difesa antiaerea aprivano senza altro il fuoco d'artiglieria e di fucileria contro qualsiasi aeromezzo venisse avvistato, senza preoccuparsi se fosse nemico o nazionale. I Ministri della Guerra e della Marina diressero pertanto, nell'agosto 1915 una nota al Comando Supremo (Ufficio dei Ser139
vizi Aeronautici) con la quale si chiedeva che, per far cessare uno stato di cose che turbava molto l'animo degli aviatori, venissero sempre preavvisati i passaggi, almeno dei dirigibili, ogni volta che nostri aeromezzi dovevano sorvolare le città. Il Comando Supremo, già aveva, di sua iniziativa, impartito ai dipendenti Comandi di Cantieri aeronautici, l 'ordine di preavvisare telegraficamente i Comandi dei Presidi e delle Piazzeforti sul cielo delle quali dovevano, presumibilmente passare le aeronavi. Fu inoltre sollecito nel richiamare gli interessati alla precisa osservanza degli ordini emanati in proposito, ma rispondendo al Ministero della Guerra (26 agosto 1915), fece tuttavia osservare
che non sempre era possibile dare il desiderato preavviso telegrafico dei movimenti delle aeronavi. Infatti, in circostanze speciali, come avarie, forti venti, dense nebbie, ecc., i dirigibili potevano, contro ogni previsione, essere sospinti a passare sopra zone non contemplate nell'itinerario e dove, pertanto, non era stato preavvisato il loro passaggio. E citava l'esempio dell'« M. 1 », che rientrando in territorio nazionale dopo di aver compiuto azione offensiva in zona nemica, aveva, a causa della nebbia intensa e del forte vento, scarrocciato e perduto la rotta, così da trovarsi sulla zona di Udine, che, come noto, era interdetta al volo dei nostri aeromobili. Proponeva, in conseguenza, che il Ministero della Guerra, di intesa con quello della Marina, avvertisse i Comandi di Presidio e di Piazzaforte non dipendenti dai Comandi di Armata mobilitati, che era assolutamente necessario di essere ben guardinghi nell'esecuzione del fuoco contro i dirigibili; ricordando, in proposito, che in quei giorni truppe di Civitavecchia avevano fatto fuoco contro l' « M. 3 » e quelle di Savona contro l'« M. 4 ». Emanò, contemporaneamente, istruzioni ai Comandi delle Grandi Unità mobilitate, confermando e ripetendo quali erano i segni di riconoscimento delle nostre aeronavi in zona di guerra. (V. in appendice). I n data 27 agosto venne poi pubblicata dal Comando Supremo (U.S.A.) la circolare 378 Av. che dava il profilo dei nuovi aeroplani, biplani Nieuport da caccia e biplano Caproni, che da qualche giorno avevano cominciato a fare servizio al fronte. (Vedi 'i disegni più avanti riportati). Ma poichè il sistema di sparare contro i nostri dirigibili, non accennava a cessare, il Ministero della Guerra (Direzione Gene140
rale dell'Aeronautica) diresse, nel mese successivo, ai Comandi d'Armata territoriali (Torino, Alessandria, Mi1ano, Genova, Ancona, Firenze, Roma, Napoli, Bari e Palermo) perchè ne dessero comunicazione a tutte le Autorità e Comandi di Presidio di essi dipendenti, una Circolare nella quale venivano ricordati i distint ivi dei nostri dirigibili e si davano consigli circa il modo di comportarsi in caso di avvistamento di aeronavi.
.,
Biplano Caproni 300 c. v . (visto di fianco)
Biplano Caproni 300 c. v. (visto dal basso )
Sagoma di biplano Nieuport (visto di fianco) Sagoma di biplano Nfeuport (visto dal basso)
La fortunata combinazione che uno dei migliori tipi di idrovolanti usati dall'Austria, tipo Lohner, era stato catturato in condizioni quasi perfette, aveva dato modo alla Marina di servirsene come modello per la costruzione di una serie di idrovolanti da mettere in azione in luogo dei tipi più antiquati; e, pertanto, ad evitare che questo nuovo tipo potesse, per la sua forma caratteristica, trarre in errore, oltre le nostre truppe della difesa, anche i nostri aeroplani, il Capo di Stato Maggiore della Marina stabilì 141
che detti idrovolanti portassero un disbntivo di riconoscimento anche sulla superficie rivolta in alto dell'ala superiore. Il distintivo adottato consisteva in una grande bandiera nazionale, senza lo scudo sabaudo, dipinta ad un metro dall'estremità di ciascuna ala superiore, e disposta nel senso della lunghezza dell'ala, in modo che la linea mediana della bandiera e quella dell'ala coincidessero. In quel periodo, Esercito e Marina avvertirono i dipendenti reparti e le autorità che l'Austria aveva anche modificato il distintivo di riconoscimento dei propri aeroplani e idrovolanti; ed aveva, per uniformità coi velivoli dell'alleata Germania, adottato quale segno di riconoscimento la croce nera della bandiera prussiana dipinta sulla parte superiore delle ali e sulle due faccie del timone di direzione.
142
Produzione aviatoria nazionale durante il 1915 La produzione aviatoria italiana (motori e velivoli) durante l'anno 1915 ricevette notevole impulso. Mancò invece totalmente la produzione delle eliche. L'entità di tale produzione risulta chiaramente dai seguenti specchi: A) PRODUZIONE MOTORI ED EL.CHE
Potenza
Produ zione
Produzione
in H.P.
motori
eliche
A. 10
100
425
-
Nagliati (Milano)
DeDion
80
57
Aquila Italiana
Salmson
140
38
S. I. Motori Gnome (Torino)
Gnome
80
60
-
-
-
100
15
-
Nazzaro (Torino)
Anzani
100
5
-
Isotta Fraschini (Milano)
V 4-V 4A
150
6
-
606
-
D 1T T A
F. I. A. T.
(Torino)
Tipo
143
A)
PRODUZIONE DI AEROPLANI
DITTA
Num er o e tir,o di m oto ri
Tipo
-
-
Savoia (Bovisio)
M. Farman
S. I. A. (Torino)
M. Farman
Prod.1zione
-
-
I Anzani 90
ltO
I Fiat A. 10
5
I Fiat A. IO
23
S. A. M. L. (Monza)
Aviatik
A. E. R. (Orbassano)
Caudron G. 3
I Rhone 80
90
Nieuport Macchi (Varese)
M. Farman
I Fiat A. 10
2
-
Nieuport
Rhone 80
5
Transaerea (Torino)
Voisin
I Salmson 1.F. V 4 B
12
-
Blèriot
Gnome
51
Sviluppo Avia-zione in Italia (Milano)
Caproni I
3 Fiat A. IO
28
Oneto (Pisa)
Blèriot
I Gnome
16 382
RIEPILOGO M. Farman
157
Aviatik
23
Caudron
90
Nieuport
5
Voisin
12
Blériot
67
Caproni 300
28 382
** * I velivoli resi inservibili e che si dovettero mandare alle officine di riparazione durante il periodo maggio-dicembre 1915 furono 89; e precisamente 54 Farman, 17 Caudron, 4 Voisin, 8 Nieuport, 1 Caproni 300, 5 Aviatik. 144
PARTE
TERZA
IMPIEGO BELLICO OELL' AERONAUTICA DURANTE IL PERIODO 24 MAGGIO - 31 DICEMBRE 1915
J
PREMESSA Le direttive del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, Generale Luigi Cadorna, all'a tto dell'entrata in guerra contro l'AustriaUngheria, si riferivano al seguente piano generale d'operazione fissato dal Comando Supremo (1): « Offensiva a fondo sulla Fronte Giulia; eventuali offensive concorrenti dal Cadore e dalla Carnia; difensiva sulla Fronte Trentina». Le disposizioni emanat e, da tempo dall'Aust ria-Ungheria, erano, in contrapposto, le seguenti : « Ritardare il più possibile una eventuale avanzata dal Veneto su .Vienna; mantenere il più possibile il Tirolo appoggiandosi ai forti ». E le prime operazioni di guerra, dalle due parti, vennero effettivamente svolte in base a questi programmi di massima. Si è già ricordato lo .schieramento iniziale delle nostre truppe, e si è già dett o che le forze aeree vennero assegnate soltanto alla T e alla 3a Armata meno una piccola parte di esse che venne tenuta a disposizione diretta del Comando Supremo. La difesa del Lago di Garda era affidata alla S ezione idrovolanti di Desenzano. Le ragioni di tale dislocazione della forza aerea, sono da ricercarsi: organicamente nella speciale e principalissima missione affidata alle due predette armate, e tecnicamente nel fatto che gli aeroplani e le aeronavi di cui l'Esercito disponeva all'inizio delle operazioni non si prestavano ad azioni aeree su terreno di montagna, perché avendo poca potenza di salita, non potevano raggiun-
( 1) Le notizie di carattere gen erale circa l'andamento delle operazioni, sono tratte dal Vol. II della pubblicazione : L'Eser cito Italiano ne lla gran de G1ierra (1915-1918). Qu elle che si rLferiscono al'Fimpiego d,eH'Aeronauti ca , dal Diario Stori co di guerra dell'Ufftcio Servizi Aeronau tici presso il Comando Supremo e da i Diar i di Gru,ppi e Squadriglie Aviatori e dei diri,gìbi·li.
149
gere l'alta quota necessaria per sfuggire alle offese del fuoco nemico su territorio montano. La dislocazione iniziale per l'impiego delle forze aeronautiche fu, è opportuno ripeterlo, la seguente: L 'Ufficio Servizi Aeronautici (facente parte del Reparto operazioni del Comando Supremo) a Treviso (26 maggio 1915); esso aveva alla sua d ipendenza diretta : il Comando del Battaglione Squadriglie Aviatori, mobilitato a Pordenone; il dirigibile P. 5 a Boscomantico (Verona); i dirigibih P. 4 e M. 1 a Campalto (Venezia) (1) ; il 3° Gruppo Squadriglie Aviatori (Squadriglie: 5a. Nieuport, ga e 10 Farman) a Campoformido e P ordenone. 3
Aviazione per la seconda Armata (il Comando dell'Armata risiedeva a Udine): 2° Gruppo Squadriglie Aviatori (Squadriglie 6a, 7a e 8"' Nieuport) nei pressi d i Campoformido (la 63 Ni. temporaneamente era a disposizione del Comando Supremo). Aviazione per la terza Armata (il Comando dell'Armata risiedeva a Portogruaro): 1° Gruppo Squadriglie A viatori (Squadriglie l'\ 2"', 3", 13a e 14"' Blériot); nei pressi di Portogruaro (la 13a. e la 14" Blér iot, temporaneamente a disposizione del Comando Supremo).
La mancanza di idrovolanti di tipo adatto, consigliò di affidare la difesa costiera e l'offesa con punto di partenza da stazioni marittime, all'Aviazione della Marina. Tuttavia anche l'Esercito contribuì alla difesa di V,enezia (ove già trovavansi tre Idrovolanti della Marina e 6 apparecchi francesi), con lo stabilire a Bazzera la 4" Squadriglia Blériot. Venne poi provveduto, su richiesta del Comando della r Armata (29 maggio), alla difesa aerea dell'altipiano di Asiago; vi fu destinata la 12.. Squadriglia Farman, che si trovava a . Verona, in via di trasformazione su apparecchi Farman 1914.
(1) Il « P. 4 » per l'impiego, era, come già si disse, a disposizione tempor anea del Comandante marittimo della P iazza di Venezia. ma con equipaggio dell'Esercito.
150
Il primo balzo offensivo per raggiungere la linea dell'Isonzo (24 maggio - 22 giugno 1915) Con l'ordine di operazione N. 1, datato 16 maggio 1915, il Comando Supremo dell'Esercito faceva conoscere che era intendimento del Comando stesso di avanzare al più presto con la 2"' e 3.. Armata sull'Isonzo e di assicurarsi sbocchi offensivi ad est di detta linea; e comunicava che avrebbero concorso all'azione gli aerei secondo gli ordini dati nell'apposito allegato a detto ordine. Il primo balzo offensivo si prefiggeva: 1° il possesso della conca di Caporetto e della dorsale Monte Nero (2245), Monte Maznik (1906), Sleme (1487), Mrzli, (1360); 2° il possesso della dorsale M. Jeza, Korada, Verhovlie, S. Martino, Medana; 3° il possesso di Monte Quarin, di Cormons e del Monte di Medea; 4° l'occupazione della linea Judrio (a valle di Versa), Torre, Isonzo; 5° l'occupazione dei ponti (ferrovia e rotabili) di Pieris, allo scopo di assicurare il passaggio alle nostre truppe, e per lo meno impedire all'avversario di operarne la distruzione. Chiariva poi i compiti di ciascuna delle due Armate. L'allegato che riguardava l'impiego delle forze aeree stabiliva: Per l'inizio delle operazioni ~e Armate lasceranno a disposizione del Comando Supremo le seguenti Squadriglie di aviatori: 1. -
2"' Armata: 1 Squadriglia · Nieuport; 3a Armata: 2 Squadriglie Blériot.
2. -
All'esplorazione aerea verrà provveduto nel seguente modo:
2a Armata: a nord della strada Cormons-Gorizia-Aidùssina; 3a Armata : a sud di detta strada.
151
Le r icognizioni ordinate dalle Armate non occorre oltrepassino la linea Podb:rdo, passo Pod:an;.scham, passo Idria, Zol'., Sesana, Trieste, oltre la quale provvederà il Comando Supremo. 3. - Questo Comando coi mezzi a propria disposizione farà il bombardamento del campo di aviazione di Gorizia.
Voisin della ·7a Squa.dri glia
Successivamente si stabilì che le azioni di guerra venissero iniziate alla mezzanotte del 23 maggio. In conformità ed in conseguenza dell'ordine sopra riportato, il Comando della 2a Armata, da Udine, in data 20 maggio, dava a sua volta il seguente ordine alla propria Aviazione : « Oggetto : Ricognizioni aeree. «La S. V. si tenga pronta ad eseguire nel giorno che le verrà indicato telegraficamente con le due Squadriglie di aeroplani alle d ipendenze di questo Comando le seguenti ricognizioni : 1° Dorsale fra Judrio ed Isonzo, fra Kambresks e Kora da, specialmente nelle località d i Maria Zell, Korada ove sono segnalati truppe, artiglierie, raffor zamenti; 2° Regione colìinosa a sud del Korada, nel tr iangolo Korada-CormonsGorizia;
152
3" Valle dell'Isonzo fra S. Lucia e Gorizia; 4° Dorsali occidentali dell'Altipiano di Bainsizza. «Dovranno essere segnalati più specialmente: a) la posizione delle artiglierie; b) le col-onne di forza notevole, trascurando i piccoli reparti;
c) i rafforzamenti che abbiano un fronte di almeno un centinaio di metri; d) il movimento di treni o grosse colonne in marcia, indicando oltre il punto dove sono state avvistate, anche la direzione. «Il Comando dell'Armata sarà in detto giorno a Cividale presso l'ufficio telegrafico. « Prego accusare ricevuta consegnandola al latore.
n
Ten. Gen. Comandante dell'Armata FRUGONI» .
Da parte della 3" Armata (Gen. Garioni) era stato emanato il seguente ordine di operazione con la data 20 maggio 1915, diretto al Comando del 1° Gruppo di Squadriglie: « Forze nazionali sono in marcia verso la linea Verza-Iudrio-Torre-Isonzo partendo dai pressi del confine fra Prepotto e il mare. « Da informazioni: il nemico occupa le località Gradisca, Sagrado, Ronchi, Monfalcone, Pieris, con forze imprecisate; batterie sono segnala~e a Sagrado e sull'Altipiano di Doberdò; apprestamenti e difesa sulla destra del~ l'Isonzo a VHla Vicentina e Gradisca e ad ovest di Sagrado. «Mandato: riconoscere le forze e gli appostamenti a difesa fra il confine e il basso Isonzo, nonchè sull'Altipiano di Doberdò e sulla sinistra dell'Isonzo cercando di individuare con cura speciale le batterie di artiglieria. « Lanciare bombe su batterie e su aggruppamenti di truppe, non su abitati nè su ponti. « La III Squadriglia eseguirà il mandato col numero di apparecchi che r iterrà più conveniente seguendo il percorso S. Vito al Tagliamento, Palmanova, Villa Vicentina, Villesco, Biagiol, Gradisca, Sagrado, Redipuglia, Ronchi, Monfalcone, Cervignano. « Prescrizioni : 1° Gli apparecchi designati da codesto Comando si recher anno, se possibile, il giorno precedente a Mortegliano (Campo delle Squadriglie 1" e 2a) d' onde partiranno per la ricognizione; 2° Quest'ordine ha carattere di preavviso per le disposizioni del caso da parte di codesto Comando e non verrà eseguito che dopo altro ordine col quale verranno stabiliti giorno ed ora».
153
I predetti Comandi poi, in data 23 maggio davano la seguente comunicazione: << Autorità centrale autorizza iniziare ostilità a partire ore 24 di oggi »; riservandosi di telegrafare l'ora per l'effettivo inizio della operazione offensiva. All'ora prefissata, le nostre truppe iniziarono l'avanzata in territorio austriaco; e in quella prima giornata di guerra riuscirono ad occupare Caporetto, le alture fra Iudrio e Isonzo, Cormons, Versa, Cervignano e Terzo. Con altrettanto ardire ed entusiasmo la nostra forza aerea iniziò la sua azione sul cielo nemico e si prodigò per facilitare il compito delle colonne in marcia sia col raccogliere e trasmettere notizie sulle postazioni nemiche, sia con l'opporsi ai tentativi di incursioni aeree del nemico; riuscendo, già in quel primo momento a mettere in fuga aeroplani austriaci che tentavano di colpire nostri stabilimenti militari. L'impiego dell'Aeronautica in questo primo periodo, fu il seguente:
Sezioni Aerostatiche. - La mancanza di palloni aerostatici, impedì nei primi giorni della avanzata ogni ricognizione dall'alto con tale sistema. Vi supplirono gli aeroplani, ma, non appena giunte al fronte le prime sezioni aerostatiche campali, il servizio dei palloni venne iniziato e condotto diligentemente per tutto il periodo di preparazione alle operazioni dell'avanzata delle truppe. La 1a Sezione venne messa a disposizione del Comando Supremo e cominciò a funzionare a Udine il giorno 19 giugno. La 2a Sezione a disposizione del Comando dell'Artiglieria della 3a Armata inalzò la prima volta il pallone il 14 giugno. La 3• Sezione, messa a disposizione dell'XI Corpo d'Armata, compì la prima ascensione il 16 giugno da località situata nei pressi di Aiello. La 4" Sezione messa a disposizione del 2° Corpo d'Armata, (2"' Armata) si stabilì a Venco, di dove eseguì la prima ascensione il giorno 17 giugno. La 5a Sezione, a disposizione del X Corpo d'Armata (3.. Armata) si sistemò presso Udine, ma non eseguì ricognizioni avendo dovuto cedere l'involucro del proprio pallone alla 3.. Sezione. La 6a Sezione, assegnata alla 2" Armata, prese stanza a Cormons a disposizione, temporaneamente, della 3" Armata. 154
Le S ezioni aerost atiche da fortezza, cominciarono a funzionare entro la prima decade di giugno: la 7" a Venezia, la 8a sull'Altipiano di Tonezza; la g• a Codroipo, la 10· a Latisana. Contro i palloni frenati si rivolse subito l'attenzione del nemico, il quale tentò di paralizzarne il f unzionamento E così il pallone della 2• S ezione non appena alzato venne fatto bersaglio ai colpi di una batteria natante in direzione di Duino, che obbligarono la Sezione a spostare il pallone nei pressi del paese Isola Morosini. Lo spostamento avvenne il giorno 16 giugno: il pallone venne trasportato col carro verricello : alla partenza fu di nuovo fatto segno a fuoco nemico inefficace. Il 19 luglio,
nel pomeriggio; il pallone venne trascinato da un forte vento contro alcuni alberi e subì lunghi strappi nella sacca timoniera, che lo tennero in riparazione per due giorni. Il 21, il pallone venne attaccato da un idrovolante che ,sen za peraltro provocare danni, gli gettò contro 6 bombe, in due riprese. La 3a Sezione, per un guasto riscontrato nell'involucro del pallone, non poté iniziare il servizio che il giorno 22, dopo aver trasportato a braccia il pallone fino a Chiopris, sulla sinistra del Torre. Il pallone della 4• Sezione, il giorno 21, mentre rientrava al proprio accampamento da Nebola, ove era stato trasportato nel mattino per individuare alcune posizioni nemiche, venne attaccato da un a eroplano austriaco tipo A.G.O. che gli lanciò contro una ventina di proiettili incendiari senza produrre danni, perché le bombe s'incendiavano appena lanciate, ma si spegnevano molto prima di arrivare al bersaglio. La g• Sezione Aerostatica da Fortezza era stata spinta innanzi, a disposizione del Comando d'Artiglieria della 3a Armata. verso Sei Busi (est di Cormons). Il suo pallone, gonfiato ma a t erra , fu colpit o da uno shrapnell dell'artiglieria nemica ma senza danni al personale.
Dirigibili. - Le nostre aeronavi iniziarono il servizio di guerra nella notte sul 25 maggio. Quella notte il dirigibile « P. 4 » (Comandante Capitano Valle), malgrado il vento ed i residui di un violento temporale scatenatosi sulla laguna alle 2 del mattino, partì da Campalto verso le ore 4 e si mantenne in aria, in ricognizione sul mare, fino alle 7,35'. 155
Il « P. 5 » e l'« M. 1 », ostacolati dalle condizioni atmosferiche nei giorni precedenti, compirono la prima azione la notte sul 27 maggio. Il « p; 5 » ebbe la missione di bombardare la centrale elettrica di Rosega: l' « M 1 » di bombardare Leibac. L.« M. 1 » (Comandante Capitano Seymandi), partì nelle ulti me ore del 26 dalla sua base di Campalto, ma a causa del vento impetuoso non poté raggiungere l'obiettivo. Si spinse però fino a 5 km. oltre Storie, e riuscì a gettare con successo, una granata mina da 179 mm. sulla ferrovia Gorizia-Trieste, presso Santa Croce. Rientrò al suo posto di base alle 3 antimeridiane del 27 sotto vivissimo fuoco nemico. Da un primo esame risultò che l'aeronave aveva riportato 219 colpi di pallottole da fucile nell'involucro e 39 nei piani: più due fori di cm. 9, prodotti da proiettili d'artiglieria, nell'involucro (1). Rimase pertanto indisponibile. Il « P. 5 » (Comandante Capitano Merzari), partì regolarmente da Boscomantico, ma il forte vento gli impedì di compiere la missione. Si spinse però fino sull'Isonzo, di dove, per sfuggire al vivissimo fuoco da parte delle nostre truppe a cui era fatto segno, dovette piegare verso Sud per raggiungere il mare. Atterrò all'alba del 27 a Campalto. L'aeronave non aveva riportato danni, e poté, nella notte seguente, ripetere l'operazione. L'obiettivo fu pienamente raggiunto e tutti i proiettili colpirono il bersaglio. Il dirigibile fece scalo verso le 5 e mezzo a Campalto, da dove, dopo essersi rifornito di carburante, rientrò a Boscomantico. Il Comandante riferì che nel viaggio di andata, era stato di nuovo preso a bersaglio dai nostri e che uno dei forti della nostra testa di ponte di Latisana gli aveva sparato contro due colpi di cannone andati a vuoto. L'Aeronautica austriaca, dopo avere effettuato nei primi 2 giorni di guerra incursioni su Venezia e sulle città costiere del1'Adriatico, aveva riunito gran parte delle sue unità aeree n el porto di Pola. Il Capo di Stato Maggiore della nostra Marina ritenne opportuno 1?ertanto di colpire dall'alto quel centro navale e aeronautico nemico: con una squadra di dirigibili. La squadra, secondo gli accordi presi tra i Capi di Stato Maggiare dell'Esercito e della Marina, doveva essere composta dei diri<l ; I l comanda nte del dirigibile credette di poter assicurare, n el suo ra pporto, che la cannonata gli venne spara ta da una silurante ita liana, ne l viaggio di an data, men tre trovavasi fra Foce di Pia ve e Foce vecchia.
156
gibili « P. 4 », « P. 5 » e « M. 1 », e avrebbe dovuto bombardare e distruggere gli hangars degli idrovolanti dell'Isola S. Caterina, presso Pola. L'azione si sarebbe dovuta compiere con partenza da Campalto nella not te sul 30 maggio. Ma la progettata incursione dovette essere sospesa perché l' « M. 1 » era ancora in riparazione ed il « P. 5 », dopo l'azione della notte sul 27, aveva dovuto smontare uno dei motori per pulirne le valvole di scappamento. La Marina dispose, allora, che il « P. 4 » eseguisse nella giornata del 29 una ricognizione su Lussinpiccolo. Neppure tale azione, però, poté essere compiuta, perché, come rappresentò tempestivamente al Comando marittimo il Comandante del dirigibile, confortato in ciò anche dal parere dell'Ufficio Servizi Aeronautici, le caratteristiche dell'aeronave non permettevano un viaggio così lungo ( circa 500 chilometri fra andata e ritorno). Inoltre, in linea di massima, le azioni con i dirigibili dovevano essere effettuate sol t anto di notte. Oltre alle azioni, di cui sopra, i dirigibili compirono, nel periodo che stiamo esaminando, i seguenti altri bombardamenti: « P. 4 »: nella notte sul 30 maggio, bombardamento della Stazione idrovolanti a S. Caterina (Pola), dell'Arsenale di Pola e del deposito di nafta; su questi obiettivi vennero, complessivamente lanciati 208 chilogrammi di esplosivi, provocando distruzioni e incendi. Nella notte sul 6 giugno, nuovo bombardamento dell'Arsenale di Pola; l'aeronave rientrò con lievi avarie al timone, essendo stata fatta segno a fuoco vivissimo dell'antiaerea nemica. Nella notte sul 17 giugno bombardamento con ampi risultati del nodo ferroviario di Divaccia (Bivio per Pola della ferrovia Monfalcone-Lubiana). Nella notte sul 19 giugno, bombardamento degli alti forni di Muggia, nella baia omonima a Sud di Trieste. Furono lanciati 260 chilogrammi di esplosivo. Il dirigil:;ile riportò leggere avarie per fori prodot ti da tiro nemico. « P. 5 »: nella notte sul 10 giugno: bombardamento delle posizioni di Sagrado e Monte S. Michele; fatto segno a tiri di artiglieria da posizione nemica sulla destra dell'Isonzo, rientrò direttamente a Boscomantico per riparazioni di lieve entità. Nella notte sul 17 giugno, incursione sulla zona nemica da Gradisca verso Sdraussina: furono lanciate bombe su batterie e trinceramenti aventi fronte su Gradisca e sulla stazione ferro157
viaria di Ovcia Draga (ferrovia Gorizia-Durnberg), che produssero danni alquanto rilevanti. Rientrò incolume a Boscomantico. « M. 1 »: nella notte sul 10 giugno bombardamento, in due riprese, della piazza d'Armi di Gorizia, con il lancio di 200 chilogrammi di esplosivi. Fatto segno a vivo fuoco d'artiglieria da una posizione a Sud di Gorizia, rientrò incolume a Campalto. Nella notte sul 17 giugno, bombardamento della cresta e delle pendici di N.E. e S.O. di Monte Santo, nonché della strada d'accesso al Monte. Lanciò 450 chilogrammi d esplosivo. Fatto segno a vivo fuoco di fucileria e di artiglieria, rientrò incolume a Campalto. I dirigibili « P. 5 » e « M . 1 », avrebbero dovuto compiere pure una azione offensiva nella notte sul 6 giugno, concomitante con la avanzata delle truppe che, dopo il gittamento dei ponti sull'Isonzo a Pieris e Isola Morosini, avrebbero dovuto passanLil fiume e procedere in direzione di Ronchi e Monfalcone; a tale scopo erano stati riuniti a Campalto. Ma un forte vento di traverso all'aeroscalo, levatosi verso la mezzanotte del 5, impedì l'uscita delle aeronavi.
Aviazione. - Le Squadriglie di aviazione m1z1arono la loro azione di guerra al mattino del giorno 24 maggio, come da ordini ricevuti. Subito si prodigarono per facilitare il compito delle no3tre truppe avanzanti in territorio nemico e fin dal primo volo riuscirono a mettere in fuga due aeroplani austriaci che tentavano di offendere l'Arsenale di Venezia e il cantiere di dirigibili di Campalto. E' doveroso qui ricordare, per la storia Aeronautica militare, che in quel giorno memorabile volarono sul nemico i seguenti piloti aviatori: della 3a Squadriglia Blériot: Capitano Carta, Ten. Piazzi e Sergente Maggiore Mazzetti sul cielo dell'Altipiano di Doberdò; della 7a. Squadriglia Nieuport: Capitano Mandelli e Ten. Venanzi sul cielo del contrafforte tra Iudrio e Isonzo; della a• Squadriglia Nieuport: Capitano Atti.Jio Calderara e Tenente Antonio Bosio sul cielo della zona di Verbravia, S. Martino del Carso e Monte Santo.
Il grosso dell'aviazione, però, si mise in moto il giorno successivo, 25, non appena tutte le Squadriglie ebbero raggiunte le loro · sedi e compiuta la loro sistemazione. In quel giorno le condizioni 158
atmosferiche non furono favorevoli; tuttavia volarono con molto successo i seguenti piloti aviatori : Per ricognizioni : della 3" Squadriglia (Blériot) il Capitano Falchi e il Sergente Maggiore Mazzetti sulla riva sinistra dell'Isonzo a sud di Cima Versa-Sagrado e le colline di Dcberdò; della 7"' Squadriglia (Nieuport) il Ten. Venanzi, che riconobbe la strada Salcano-Ternova; della 8" Squadriglia (Nieuport) il Sergente Pez, con osservatore Ten. Calma, che riconobbe la strada Gorizia-Dornberg-Schompas; della ga Squadriglia (Farman) ,il Capitano Varanini e il Sottotenente Bonuti sulla zona Tolmino-Kraimberg.
Per il Borbardamento: Della 5a Squadriglia (Nieuport), il Capitano Piccio e il Capitano L. Tagliasacchi, lanciando complessivamente 7 bombe sulle officine e sulla ferrovia d i Monfalcone; della 6• Squadriglia (Nieuport), il Ca.pitano Adriani, il Capitano Di Santa Rosa e il Maresciallo Rocchi, che lanciarono complessivamente 1O bombe sulla centrale elettrica di Monfalcone.
Alla giornata del 25 maggio risalgono pertanto, le prime nostre azioni di bombardamento dal cielo con aeroplani. Il Bollettino di guerra del Comando Supremo ricorda tale oper azione con le seguenti parole : « Frontiera Friuli, 25 maggio: Nostri aviatori bombardarono officine elettriche e stazione ferroviaria Monfalcone ». Nella giornata del 25 è da registrare anche il primo avvenimento notevole in volo: l'aeroplano pilotato dal Sergente Mazzetti venne fatto segno al fuoco d'artiglieria nemica, postata presso Vinis, e riportò quattro fori nelle ali. Nella giornata del 26 maggio, il Comando Supremo ebbe notizia che il Comando della Divisione austriaca di Gorizia era situato in una casa nei pressi della stazione di Dornberg; ordinò quindi che aeroplani si recassero a bombardare la località segnata: tale missione fu affidata a due velivoli Nieuport, i quali riusciro.no a gettare 7 bombe sulla casa indicata, senza però poterne constatare gli effetti. Molte ricognizioni vennero eseguite, in quel giorno, dai piloti delle altre Squadriglie; e i Comandi delle grandi unità alle quali le 159
Aeroplano con mitragliatri ce
Squadriglie erano addette poterono ricevere informazioni sollecite esatte e precise sulle forze del nemico. Nella notte sul 28 maggio avvenne la prima cattura di un idrovolante nemico, denominato «Pola» che, diretto ad offendere Venezia, aveva dovuto scendere, per un guasto al motore, presso la foce del Po di Volano (1).
(1) Dalle relazioni compilate su questa im portantissima prima ca ttu r a, risulta che l'idro· volante austriaco fu avvistato verso le ore 23, all'altezza di punta di Gorino da due guardie d i finanza in servizio lungo la spiaggia adriatica. Esso volava basso, e i due militari gli spararono contro alcuni colpi di fucile. Gli aviator i per so ttrarsi a l fuoco si diressero verso l'interno delle valli d i, Comac-chio, ma un improvviso guasto al mot ore :i obb :igò. !)()CO dopo. a scendere a lle bocche del canale Bianco . (Po di Volano) Un va:Jigiano, certo Ores te Mondo. che aveva a ssistito alla d iscesa de:!'idrovolan te. osserv9, stando nascosto fra gli alberi, che l'equipaggio era composto di due persone, che subito scesero e si posero a riparare il guasto. Corse allora ad avvertire il prossimo posto della Guardia di . finanza. Il Vice brigadiere Aristide Casalati e un altro milite, subito si r ecarono sul posto e vi giunse.ro che ancora l'idrovolante non era pronto a ri prendere i: vo:o. A l loro avvicina rsi. i due avia tori cercaron-0 di nascondersi. ma trovatisi in terreno melmos,o vennero seoperti e si arresero. I due aviatori, guardia mar ina Willy Bachik e Tenente d i vas,ce:lo Wenzel Voceti:ik, interro-ga ti, dissero che erano parti t i da Pola con inca r ico di esp:.0rare la nostra spiaggia. Sull'idrovolante ven nero trovate tre bombe da circa 10 kg. e documenti di volo. Una carabina e una pistola Mauser che gli aviatori avevano gettate nel canaìe, vennero ricuperate. L'id rovolante era contrassegnato con la sigla «L. 40 » aveva un motore da 100- 1.20 c. v., e un appar ecchio radiotelegrafico.
160
L'azione delle truppe di terra facevasi sempre più viva ma le operazioni nella Zona Friuli erano molto efficacemente molestate dalle artiglierie nemiche del Monte Santo. Poiché non riusciva fa cile regolare il tiro delle nostre artiglierie in modo da controbattere le nemiche, il Comando della 2· Armata, il 28 maggio, ottenne che il Capitano d'Artiglieria, munito di brevetto militare di pilota aviatore, Riccardo Moizo, addetto quale Capitano di Stato Maggiore al Comando Supremo, studiasse, unitamente al Comandante del 2° G r uppo Squadriglie e al Comando d'Artiglieria dell'Armata, le m odalità da seguirsi per regolare il tiro delle nostre batterie su Monte Santo con l'ausilio degli aeroplani, e per ricercare dall'al!o le batterie avversarie. E' da notare questo fatto perché fu il primo esperimento del genere fatto prima dell'arrivo in zona di guerra delle Squadriglie di aeroplani previste per lo speciale servizio d'artiglieria. Notizie pervenute al Comando Supremo, davano come probabile una incursione aerea nemica per la notte del 31 maggio, su Venezia; la notizia sembrava attendibile, e perciò il Comando S upremo, presi accordi col Comando della Piazza Marittima di Venezia, dispose che la lW Squadriglia M. Farman e due velivoli della ga Squadriglia, M. Farman, raggiungessero in volo il campo di Bazzera (Mestre) e si m ettessero a disposizione del Comando della Piazza Marittima di Venezia. E poiché a Bazzera trovavasi già la 4' Squadriglia Blériot, l'Ufficio Servizi Aeronautici dispose che le due Squadriglie 4' e 10" formassero un Gruppo Squadriglie provvisorio, al comando del comandante la 4" Squadriglia, Capitano Olivo. Il Gruppo ebbe compito essenzialmente difensivo-controffensivo; la 10" Squadriglia doveva portare anche una scorta di bombe per eventuali azioni di carattere offensivo. Ma l'attacco non avvenne.
*** Le operazioni compiute in seguito, fino al 1° giugno, si possono così riassumere. Anche gli Aviatori del 1° Gruppo Squadriglie furono contrastati in quei giorni da condizioni atmosferiche difficili; ciò nonostante i piloti Capitano Falchi e Sergente Maggiore Mazzetti, poterono, il 27 maggio, eseguire una ricognizione durante la quale, per 161
la prima volta, venne avvistato a sud di Gorizia, un aeroplano nemico del tipo Taube; il 28 i piloti Cap. Capuzzo, con osservatore il Capit ano Novellis comandante del Gruppo, e T en. Piazzi poterono, senza incidenti, trasferirsi in volo in nuove sedi e di là compiere il giorno dopo importanti ricognizioni. Le Squadriglie del 2° Gruppo Squadriglie, in quei giorni, non poterono effettuare nessuna ricognizione. Le condizioni atmosferich e degli ultimi giorni di maggio non permisero alle Squadriglie del 3° Gruppo di volare sul nemico: tuttavia la 10a Squadriglia che doveva recarsi, come si è detto, a Bazzera, riuscì, nel pomeriggio del 29, a partire. Però uno solo dei 4 velivoli potè, peraltro, giungere a destinazione senza incidenti (Capit. Bailo): degli altri, quello del Capitano Tappi dovett e atterrare per forza maggiore a S. Vito; quello del Maresciallo Burzio, dovette rientrare dopo pochi minuti di volo al campo di partenza per un guasto e non potè ripartire che il giorno dopo; quello del Maresciallo P erucca, fu costretto ad atterrare in terreno paludoso presso Torre del Mosto di dove non potè più riprendere il volo (dovette essere smontato). Nel giorno 31, la 10a Squadriglia che si era spostata a Bazzera per concorrere al servizio della Marina, rientrò al proprio campo (Campoformido), poiché il Comando Supremo dell'Esercito voleva poter disporre di tutti i suoi mezzi per speciali missioni di ricognizione. Lungo t utto il fron te continuavano, intanto, i movimenti ed i combattimenti preparatori, poiché le nostre truppe si preparavano al passaggio dell'Isonzo, operazione alla quale facevano ancora ostacolo grandi difficoltà di terreno, oltre che i formidabili trinceramenti nemici e le posizioni fortemente occupate e difese con mitragliatrici e artiglierie. L'operazione doveva essere compiuta di concerto dalla 2"' e dalla 3" Armata; e i mezzi aerei dovevano concorrere, p er quanto possibile, alla buona riuscita. Il Comandante la 3" Armata aveva precisato nell'ordine di operazione n . 4, dato a Mortegliano il 3 giugno 1915, che all'osservazione del fuoco delle batterie dovevano concorrere due Sezioni aerostatiche da Fortezza e Squadriglie di Aviatori con apparecchi Nieuport e Farman: e che le Squadriglie Aviatori Blériot dovevano esplorare il campo di battaglia, cercando di se-
162
gnalare particolarment e i movimenti di truppe nemiche e di sviluppare tutta l'azione offensiva di cui fossero capaci. Bisognava perciò stabilire le modalità d'impiego dei mezzi aerei, i quali per la prima volta erano chiamati a prendere parte diret ta alle operazioni delle truppe di terra. A t ale scopo il Capo della branca Aviazione dell'Ufficio Servizi Aeronautici presso il Comando Supremo, (Ten. Col. Buffa di P errero) si recò il 4 giugno presso il Comando d'Artiglieria della 3" Armata (Ten. Generale Panizzardi) e della zaArmata (Ten. Generale Villavecchia) per avere informazioni circa la postazione delle art iglierie nemiche di grosso calibro. Ed in base alle notizie avute ed alle dir ettive del Comando Supremo, venne stabilito che per quanto si riferiva alla 3a Armata, le Squadriglie Blériot rimanessero dove si trovavano (Chiasiellis) col Comando del Gruppo a Palmanova; che le Squadriglie Nieuport si recassero il 5 mattina, in volo, a Bicinicco e il loro comando di Gruppo a Palmanova; che il servizio per l'Artiglieria sarebbe stato effet tuato da Squadriglie M. Farman (9a e 10a) che avrebbero raggiunto in volo la località Langoris (presso Cormons). Il 5 mattina il Comando Supremo comunicava che le truppe a vrebbero iniziato l'avanzata passando sui ponti di Pieris e di Isola Morosini, ed ordinava che le Squadriglie di Aviazione esplorassero il campo di battaglia a tergo del nemico e segnalassero i movimenti delle truppe nemiche, le quali, dovevano anche venir colpite efficacemente con lancio di bombe. In conformità agli ordini ricevuti le Squadriglie presero attiva parte all'azione sull'Isonzo: non vennero, peraltro, compiute le osservazioni del tiro delle nostre artiglierie, perché le batterie avevano avuto ordine di non far fuoco. Le azioni aeree si succedettero senza interruzione per tutto il periodo della avanzata. Le Squadriglie aeroplani del 1° Gruppo esplorarono il tergo del fronte nemico segnalando numerosissimi lavori a difesa sullo Altipiano di Doberdò; riferirono sulle batterie e posizioni; su una provocata inondazione del terreno a Redipuglia; segnalarono truppe in marcia e ferme in formazioni chiuse (9 giugno) a Redipuglia, incendi presso Gorizia e presso Debeli (10 giugno); bombardarono: ammassamenti di truppe presso l'abitato di Doberdò (15-16 giugno), una batteria nemica presso M. Sei Busi (18 giugno) e ammassamenti di truppe e materiali presso Damiano, Doberdò e Oppacchiasella 163
(20 giugno). Il 7 giugno un apparecchio della 14" Squadriglia Blériot (pii. Serg. Maggiore Sciarretta e Osservatore Ten. Toccolini) avvistarono su S. Martino un monoplano nemico; il 13 giugno un apparecchio della 3" Squadriglia Blériot venne fatto segno a numerosi colpi di fucileria ed il pilota (Serg. Magg. Mazzetti) rimase ferito. Le Squadriglie del 2° Gruppo riconobbero posizioni e batterie nemiche, una colonna di truppa della profondità di circa 2 chilometri sulla strada S . Pietro Vagersco (9 giugno), un accampamento a Savogna (10 giugno); eseguirono fotografie della zona Lucinico-Podgora (18 giugno); bombardarono: la stazione sud di Gorizia, la vicina caserma e la stazione nord (6 giugno); un accampamento fra Gargaro e Dolganjiva (7 giugno), truppe in marcia (9 giugno), ponte di Gorizia (11 giugno), stazione nord di Gorizia (12 giugno), stazione di Prvcina (13 giugno); Monte Santo e adiacenze di Gorizia (31 giugno); lanciarono frecce (n. 700) su truppe nei pressi di Bilia il 10 giugno e su accampamento ad est del cimitero di Gorizia (n. 800 il 13 giugno e n. 900 il 21 giugno). Le Squadriglie del 3° Gruppo riconobbero accampamenti e parchi, e specialmente movimenti di truppe e di treni sull'Altipiano di Doberdò (10-15 giugno) e identificarono batteri.e nemiche e accampamenti. Riferirono che al passaggio dei velivoli le batterie nemiche cessavano il fuoco. Effettuarono numerosi voli per regolare il tiro delle nostre artiglierie, ed eseguirono fotografie. Lanciarono frecce e bombe su accampamenti e su colonne in marcia nella valle del Vipacco (21 giugno). L'Aviazione nemica, dal canto suo in questo periodo si mostrò aggressiva. Essa mirava a gettare il panico nelle città indifese ed a danneggiare i nostri aeroscali. Una di queste incursioni, effettuata all'alba dell'8 giugno (ore 4,30) contro il cantiere di Campalto, produsse qualche danno. L 'aeroplano gettò sul cantiere 4 bombe due delle quali scoppiarono a terra a pochi metri dal capannone piccolo, ricovero del dirigibile P. 4, uccidendo un soldato di manovra e ferendone cinque. Il capannone fu leggermente lesionato, e il P. 4 ebbe lievissimi danni. /
164
LA PRIMA BATI'AGLIA DELL'ISONZO (23 giugno - 7 luglio 1915)
Con l'occupazione del Monte Nero e la conquista definitiva di alcuni punti tattici di primaria importanza, venne virtualm,ente chiuso, il 16 giugno, il periodo denominato del « primo balzo offensivo». Ma si iniziò subito il lavoro per una azione più energica. La nostra Aeronautica si preparò pertanto a nuovi e più ardui cimenti; a quelli che sono passati alla Storia con la denominazione di « Batt aglie dell'Isonzo ». Ciò che caratterizza il passaggio dalle operazioni del « primo balzo offensivo» alla serie delle battaglie dell'Isonzo, è il decisivo localizzarsi della lotta, la limitazione degli obiettivi in profondità ed estensione, l'adozione di sistemi della guerra di fortezza, l'impiego di tutte le forze disponibili. L'ordine di operazione n. 9 del Comando Supremo (21 giugno) stabiliva che il mattino del 23 la 2.. Armata iniziasse l'attacco risolutivo del campo trincerato di Gorizia, prefiggendosi come primi obbiettivi Monte Kuk (q. 611) sulla sponda sinistra dell'Isonzo e le alture sulla fronte Podgora-Oslavia, sulla riva sinistra. La 3a Armata, tenendo ferma la propria ala destra nelle posizioni raggiunte sopra Monfalcone, doveva, il giorno 23, avanzare il più possibile con le truppe dei Corpi d'armata 7° e 10° verso il margine dell'Altipiano tra Monfalcone e Sagrado; eseguire tentativi di passaggio dell'Isonzo e dimostrazioni sulla fronte SagradoMainizza ed il 9° Corpo d'Armata, concorrere con le proprie artiglierie di medio calibro a controbattere le artiglierie nemiche che, dalle alture di Monte San Michele, rivolgessero il proprio fuoco contro l'ala destra della 2a Armata. 165
/
'
L'Aeronautica doveva pertanto essere pronta a compiere una ampia attività. Il 23 giugno le truppe m1ziarono l'attacco e diedero principio alla grande battaglia che passa sotto il nome di Prima battaglia dell'Isonzo, e che si svolse a cominciare dal mattino del 23 giugno fino alla sera del 7 luglio 1915. Durante queste sanguinose giornate la nostra Aeronautica fu sempre in azione. Essa venne impiegata così:
Sezioni Aerostatiche. 1a Sezione : rimase sempre a disposizione del Comando Supremo; il 24 inviò il suo verricello alla 6a Sezione che av,e va avuto danneggiato il proprio. 2" Sezione: eseguì numerose ascensioni (ostacolate qualche volta dal maltempo), subendo replicati attacchi di idrovolanti e di aeroplani, che obbhgarono il pallone a subitanee manovre di discesa e salita, ed il fuoco ben diretto delle artiglierie del nemico. Il giorno 7 il pallone f u colpito da scheggie che lo forarono in due punti, producendo strappi facilmente riparabili.
3a Sezione: il giorno 24 giugno si trasferì definitivamente a Chiopris, ove il giorno stesso riprese le ascensioni individuando subito una batteria sulle appendici di Monte S . Michele. Il 27 il pallone venne attaccato da un biplano austriaco che fece fuoco con la mitragliatrice da circa 900 metri di quota, senza arrecare danni. L'apparecchio nemico, attaccato a sua volta dal fuoco da terra della Sezione, si ritirò rapidamente .Il 3 luglio come da ordine del Comando dell'l1° C. d'A., il pallone fu trasportato a Medea, per osservazioni, e alla sera riportato a Chiopris. Tale operazione venne ripetuta nei giorni 4, 5, 6 e 7 luglio, senza incidenti. 4a Sezione : a causa delle avverse condizioni atmosferiche non potè eseguire ascensioni che a cominciare dal 2 luglio, salvo una breve ascensione fatta portando il pallone sulla strada di Costrena il 26 giugno. Il 3 luglio il pallone venne trasportato a Pristava, ove nel pomeriggio del 4 si iniziarono le ascensioni da questa località, che vennero proseguite nei giorni seguenti, sen za alcun avvenimento notevole.
5" Sezione: entrò in ·f unz ione il 30 giugno con tempo sfavorevole, eseguendo giornalmente ascensioni che dettero ottimi risultati, perchè riuscì ad individuare batterie di grosso calibro presso Sei Busi e a regolare su di esse il nostro fuoco. Il giorno 6 il pallone venne attaccato da un aeroplano, il quale però, fatto segno al fuoco della Se zione, si allontanava rapidamente. 5a Sezion e : il 24 giugno ebbe un guasto al verricello che fu sostituito con quello della 1"' Sezione. Il 26 venne fatta segno a bombardamento da aeroplani nemici, senza conseguenze.
166
Dirigibili. In previsione di una prossima operazione da compiersi con i dirigibili, l'Ufficio Servizi Aeronautici ordinò (il 26 giugno) al dirigibile P. 5 di trasportarsi da Boscomantico a Campalto e ad entrambi i dirigibili (P. 5 e M. 1) di tenersi pronti in attesa di ordini. Il 27, infatti, i due dirigibili ebbero l'ordine di compiere operazioni offensive nella notte sul 28; ma, a causa di pioggia e temporale, la missione non poté essere eseguita. In quella circostanza l'M. 1 soffrì avarie al gruppo propulsore e fu reso indisponibile per qualche giorno. Continuando poi il tempo piovoso anche il P. 5 dovette rimanere inoperoso. Nella notte sul 5 luglio, peraltro, entrambi i dirigibili compirono una riuscita azione offensiva. L'M. 1 bombardò il nodo ferroviario e la stazione di Pravcina. Fu fatto segno a fuoco vivissimo di fuc ileria e d'artiglieria antiaerea, della quale fu così constatata l'esistenza in quella località. Il dirigibile, peraltro, dovette essere mandato in riparazione per un guasto avvenuto ad un tubo del motopropulsore. Il P. 5 bombardò ripetutamente accampamenti nemici fra il lago di Doberdò e il paese. Nella notte sul 4 il P. 4, partito da Campalto, bombardò efficacemente lo stabilimento tecnico di Trieste, ove risultava che si stavano alacremente fabbricando munizioni e bombe con gas asfissianti. Nella notte sul 7 luglio il P. 5 compì altra azione offensiva, bombardando efficacemente l'incrocio ferroviario e il viadotto, esistente presso Opcina, della linea ferroviaria meridionale e dello Stato. Dopo di che rientrò a Boscomantico. Nella notte sul 6 il P. 4 bombardò con successo il cantiere navale di S. Marco a T rieste, lanciandovi 308 chilogrammi di esplosivo, che provocarono un grande incendio.
Aviazione. L'Aviazione in questo momento era alquanto scontenta del modo col quale veniva apprezzato il proprio servizio dalle Grandi Unità e specialmente dall'Artiglieria, (invero, molto spesso succedeva che le batterie non eseguivano il fuoco nonostante che gli aeroplani avessero fornite notizi e circa l'identificazione degli obiettivi da battere). Ma non per questo venne meno ai compiti che le erano stati affida ti; e, per quanto diminuita di forza in seguito allo scioglimento 167
delle squadriglie l a e 14" Blériot, riuscì perfettamente a raggiungere risulta ti validi. L'impiego delle varie Unità fu il seguente: 12a Squadriglia Farman 1914. - (Cap. De Masellis) a disposizione della l a Armata, ad Asiago. Ne] periodo precedente non aveva dato molto rendimento, sia perché i motori avevano dato luogo ad alcuni inconvenienti che diminuivano l'efficienza del volo, sia perché le condizioni meteorologiche normali e la quota dell'Altipiano di Asiago ostacolavano fortemente l'azione degli aeroplani. Inoltre, il terreno mosso e ricco di folta vegetazione aiutava il nemico a coprirsi benissimo alla vista, sfuggendo così alle offese dall'alto.
Iniziate le operazioni per la Prima battaglia dell'Isonzo, l'Ufficio Servizi aeronautici chiese (20 giugno) al Comando della 1.. Armata se credeva di poter fare a meno di quella Squadriglia, la quale avrebbe potuto essere meglio utilizza ta presso altre Armate che ne richiedevano l'assegnazione. Ma il Comando della 1· Armata fu di contrario avviso e fece conoscere che desiderava trattenere la Squadriglia perché, mentre prima avrebbe potuto privarsene, in quel momento la sua presenza avrebbe giovato ad impedire le incursioni degli aeroplani nemici, che da qualche giorno si manifestavano assai attivi. A conferma di ciò, il giorno 30 giugno il Comandante della Divisione mobilitata ad Asiago si dichiarava altamente soddisfatto della opera che colà stava prestando la 12· Squadriglia Farman 1914, in mezzo a notevoli e non comuni difficoltà d'ogni genere. 1° Gruppo Squadriglie Aviatori (3.. Armata). - In seguito allo scioglimento delle Squadriglie l a e 14a. Blériot, il 1° Gruppo era costituito dalìe sole Squadriglie 2\ 3"' e 13' Blériot, le quali all'inizio della battaglia si trovavano dislocate rispettivamente a Chiasiellis, Quota 43 e Pozzuolo del Friuli. Dette Squadriglie, sebbene i voli fossero spesso molto ostacolati dai frequenti e forti temporali, compirono i bombardamenti di Costanievica (22), Oppacchiasella (26), Doberdò (28 giugno e 4-6 luglio), Monte Sei Busi (5 luglio) e numerose ricognizioni importanti, sostenendo anche l'attacco di aeroplani nemici (Ten. Carnevali e Ten. Toccolini il 27 giugno). Gli apparecchi furono quasi sempre fatti segno a fuoco antiaereo, specialmen te il 6 luglio, nel qual giorno lo aeroplano n. 284 (Blériot), con pilota Ten. Carnevali e osservatore Cap. Lombard, venne colpito in 10 punti da pallottole di shrapnel. 168
IL 2° Gruppo di Squadriglie Aviat ori (2~ Armata) in condizioni di visibilità generalmente mediocri, eseguì r icognizioni su Gorizia, ove il 24 giugno segnalò int ensi moviment i di truppa, e su Monte S abotino (24) ; riconobbe nuovi lavori di for tificazione, la forqiazione di un nuovo campo di aviazione presso Chompass (27 luglio) ; compì giornalmente (a datare dal l " luglio) crociere sul tratto di fronte Monte Sabot ino-Sagrado, allo scopo di opporsi ad incursioni aeree avversarie, e regolare il tiro delle nostre artiglierie contro i pont i di Gorizia. Nel giorno 2 luglio un aeroplano della 7• Squadriglia, di ritorno da una ricognizione, avendo dovuto abbassarsi a 700 m. a causa del cattivo t empo, v enne colpito da t iri di fucileria (5 fori) sparatigli contro da nostre truppe apposta te a Borgnano (pilota Capitano Venanzi, osservatore Ten. Martinelli). Il 3° Gruppo di Squadriglie Aviatori (Comando Supremo, a disposizione 3• Armata). All'inizio della bat taglia ricevette il compito di mantenere informato il Comando dell'Armata degli eventuali spost amenti di truppe che avvenissero sulle retrovie del nemico, di disturbare i rifornimenti e l'afflusso delle riserve e di gett are bombe. Le Squadriglie lo adempirono perfettamen te, eseguendo molte fotografie delle località riconosciute. Get tarono bombe, il 24 giugno, su una colonna in marcia da Novavas ad Oppacchiasella, il 29 giugno su un accampamento presso Oppacchiasella, il
Ae ropla no Caudron monomotore
169
Idro F.B.A. a Desenzano
4 luglio su Doberdò e su carriaggi e materiali ad Oppacchiasella, il 5 luglio (bombe incendiarie) su un accampamento individuato presso il lago di Pietra Rossa, e (bombe mina) sul campo di aviazione di Aisovizza. Il giorno 6 luglio eseguirono un bombardamento con 8 apparecchi, in ondate successive, dalle ore 3 alle 5,30', sul campo di aviazione di Aisovizza, sul quale lasciarono cadere, complessivamente, 48 bombe, di cui alcune incendiarie. Regolarono anche numerosi tiri di artiglieria. Anche gli aeroplani del 3° Gruppo dovettero difendersi da attacchi di aeroplani nemici; specialmente importante fu (27 giugno) il breve duello aereo sostenuto da un nostro apparecchio (pilota Cap. Piccio e osservatore Ten. Berliri), armato soltanto di pistola e moschetto, contro un biplano austriaco armato di mitragliatrice.
*** La serie delle azioni svoltesi fra Monte Nero, Plava, Podgora e Carso, iniziate il 22 giugno, ebbero termine il 7 luglio. In questa prima grande battaglia il nostro Esercito aveva conseguito, specialmente sul Carso, qualche successo tangibile, vincendo gravissime difficoltà. Lo sforzo fatto non rappresentava, però, che un. principio di quelle azioni che miravano ad occupare Tolmino e Trieste. Poiché, peraltro, le nostre truppe - come del resto quelle 170
del nemico - a vevano subìto grande logoramento, e necessitava far affluire sul Carso nuovi contingenti e specialmente artiglieria pesante, fu necessario imporsi una sosta. Dall'8 al 18 luglio, infa tti, le truppe rimasero ferme sulle posizioni, m entr e il Comando Supremo si prepara va a quella che doveva essere la Seconda battaglia dell'Isonzo. Il Comando Supremo con suo ordine « Predisposizioni per la espugnazione del Monte S. Michele», da tato 8 luglio 1915, ore 7, disponeva, fra l'altro, che l'ispettore generale d'Artiglieria provvedesse allo studio della ripartizione sommaria delle batterie in relazione ai vari servizi e alla ripartizione degli aeroplani per la osservazione del tiro di artiglieria, prendendo accordo per questo ultimo compito, con l'Ufficio Servizi Aeronautici. Prescriveva poi che la 3a Armata facesse eseguire accurate ricognizioni aeree, possibilmente rilevando con fotografie i trinceramenti del Monte S. Michele e zone adiacenti. Con successivo ordine dell'll luglio, disponeva che i comandanti di Art iglieria della 2~ e 3a Armata facessero eseguire opportune ricognizioni e che tutte le notizie provenienti dalle Squadriglie di aviazion e fossero fatte affluire a Medea, al Comando d 'Artiglieria della 3· Arma ta. E precisava che al servizio di ricognizione aerea si doveva provvedere nel modo seguente: La 2· Armata doveva mettere a disposizione della 3" Armata una Squadriglia Nieuport: le 4 Squadriglie Aviatori 5 e 6· Nieuport, 10a Farman, 2· d'Artiglieria Parasol-Macchi, dovevano passare il giorno 11 alle dirette dipendenze del Comandante di Artiglieria della 3° Armata, pur rimanendo ad ognuna di esse assegnato il tratto di fronte nel quale ciascuna operava in quel m omento: sarebbero rimaste quindi a disposizione del Comando della 3" Armata, per la ordinaria osservazione, le 3 Squadriglie Blériot e una Squadriglia Nieuport: le informazioni raccolte dagli aviatori delle 4 Squadriglie suddette dovevano essere com unicate, durante l'azione a Medea, al Comandante di Artiglieria della 3" Armata. Era stata intanto diramata ai Comandi delle Grandi Unità, al Comando d'Aeronautica (aviatori), ai Comandi dei Gruppi dì Squadriglie aviatori, ai Comandi di Squadriglie a viatori, in data 6 luglio, la circolare n. 165 che aveva per ogge~to « Impiego degli aeroplani per la ricerca dei bersagli per l'Ar tiglieria e per l'osservazione del tiro» (1). (l) Vedi in A ppendice.
171
In questo periodo di in::ittivjtà delle truppe di terra, l'Aeronautica non rimase pertanto inoperosa.
Il servizio aerostatico si mantenne intenso perché occorreva segnalare gli spostamenti delle batterie nemiche e individuare la posizione di quelle nascoste. Le ascensioni furono quasi giornalmente disturbate dalla apparizione di velivoli nemici. Il pallone della 2., Sezione fu, il giorno 11 luglio, fatto segno al lancio di tre bombe incendiarie che lo colpirono, sebbene leggermente, nella parte sferica; cosicché il giorno dopo l'involucro venne sgonfiato e sostituito con altro.
Anche il pallone della 3a Sezione compì ascensioni tutte le volte che le condizioni, pessime generalmente, dell'atmosfera, lo permisero, e il giorno 9 luglio da bordo di esso vennero ultimati due panorami fotografici richiesti dal Comando del Corpo d'Armata: detto pallone, che le pioggie abbondanti avevano appesantito, fu sgonfiato il 14 luglio, ma subito rigonfiato; il giorno dopo era di nuovo in ascensione; il 17 luglio poi, in previsione della nuova azione imminente la Sezione si spostò, stanziandosi nelle vicinanze di Versa. La 4a Sezione eseguì anch'essa giornalmente le ascensioni e nei giorni 16 e 17 innalzò il pallone fino a quota 1000 m., per studiare esattamente il settore affidatole. Nei giorni 15, 16 e 17 luglio, il pallone della 5" Sezione fu avvistato da aeroplani nemici che però non lo offesero e vennero respinti dal fuoco delle mitragliatrici della Sezione. Esso era già stato oggetto di tiri di artiglieria, e il 9 luglio un proiettile di cannone di medio calibro gli era caduto a meno di 400 m., di distanza. Il pallone della 5:· Sezione fu nei giorni 10 e 11 luglio fatto segno a tiri di granata da 305: una, caduta vicinissima a l pallone, rimase interrata e inesplosa ; un'altra caduta 50 m. avanti al carro verricello ferì due soldati di manovra. Il 17 la Sezione si trasferì a Boatina (Cormons). Il 13 luglio a S. Andrea di Perteole fu incendiato il pallone della 3• Sezione aerostatica d'Artiglieria, in seguito a cannoneggiamento nemico, che lo colpì mentre era ormeggiato.
Dirigibili. - In questo periodo i dirigibili ebbero impiego limitato a causa delle avverse condizioni at mosferiche e anche perché dovevano ancora provvedere a qualche riparazione. 172
P eraltro il « P. 4 », nella notte sul 16 luglio riuscì a bombardare con efficacia la stazione fer roviaria di Grignano gettandovi 238 kg. di esplosivo e rientrando incolume. Il « P . 5 » nella notte sul 16 partì per battere l'Altipiano di Doberdò e altri obiettivi più lontani; ma ostacolato da nubi basse non poté colpire l'obiettivo principale; bombardò accampamenti sulle pendici di Monte S. Michele, lanciandovi 20 bombe a pallette e 1000 frecce con risultato ritenuto ottimo. Rientrò con l'involucro fora to in vari punti da proiettili di fucileria e con un'avaria alla macchina. L' « M. 1 » nella notte sul 17 luglio, bombardò efficacemente i ponti ferroviario e ordinario sull'Isonzo a S.O. di Gorizia, con granate da 162 mm. e da 179 mm. Il dirigibile venne illuminato, da parte del nemico, con lancio di razzi luminosi molto alti, e fatto segno a vivo fuoco di artiglieria, senza danni.
Aviazione. - L'Aviazione approfittò di questo periodo persistemarsi meglio. Venne chiamata e giunse a P ordenone il 9 luglio, da Brescia, 1'11a Squadriglia M. F arman 1914, che fu messa a disposizione della 3' Armata ; e giunse al fr onte (11 luglio) da Milano la l " Squadriglia Voisin che poté entrare in azione il mattino del 16 luglio. In quel giorno venne disciolta la 3" Squadriglia Blériot che venne sostituita nel l° Gruppo dalla 11• che era in attesa a Pordenon e. Le due Squadriglie aviat ori per artiglieria non vennero impiegate: eseguirono però voli di trasferimento da Aviano a Medeuzza ove dovevano prendere st anza. In uno di questi voli, il pilota Sergente Maggiore Mundo della l " Squadriglia, partito il mattino del 9 luglio, fu costretto ad atterrare in territorio austriaco e venne fatto prigioniero. Da parte dell'Aviazione n emica si ebbe il giorno 11 luglio, un attacco ripetuto, senza danni, del campo di aviazione di Medeuzza sede del Gruppo Squadriglie aviatori per Artiglier ia. Il 1° Gruppo Squadriglie Aviazione, eseguì ricognizioni per scoprire eventuali trincerament i e fortificazioni per artiglieria eseguiti dal nem ico ; le condizioni atmosferiche avverse resero il servizio molto difficile e pericoloso; tuttavia la zona Monte Sei Busi, Doberdò, Marcottini, Vizzintini, Oppacchiasella, Jamiano, Medeuzza, Kuppizzi, Duino , e la linea costiera da Duino a Porto Rosega , 173
Draken orm eggiato in t rln co:i
fu perlustrata e le osservazioni vennero fissate e documentate con fotografie. Il giorno 15 luglio, un apparecchio della 2a Squadriglia e uno della 13~ bombardarono il parco di Duino, colpendo il bersaglio. Dal giorno 18 cominciò a concorrere nel servizio la 11" Squadriglia (Capitano Michelino Masi) assegnata al G ruppo il giorno prima e dislocata a Chiasiellis. Il 2" Gruppo Sq uadriglie Aviatori, compì esplorazioni sull'altipiano della Bainsizza, eseguì fotografie dei ponti sull'Isonzo e fece esercitazioni di voli notturni (8 luglio, Sottotenente Antonio Bosio). Le condizioni atmosferiche cattive ostacolarono però il servizio; in parecchie giornate non fu , anzi, possibile alcun volo. Il giorno 12, peraltro, il Gruppo con le sue due Squadriglie, 7a e 8", eseguì un'azione di sorpresa, all'alba, sopra un accampamento nemico segnalato presso il Cimitero di Gorizia e Villa Brunetti, lanciando sul bersaglio, complessivamente, 20 bombe da 67 mm. e una da 162 mm. La 9' Squadriglia lanciò, invece, 4 bombe sulla stazione ferroviaria di Gorizia. Il giorno 15 la 7a Squadriglia bombardò l'ac174
cantonamento nemico nei pressi del Cimitero di Gorizia e la 9' le cartiere di P odgora e la posizione di Monte Santo. Nel giorno 17, la 7.. eseguì un lancio di frecce sugli accampamenti nemici avvistati presso Ranziano e bombardò un draken nei pressi di Temnica. Anche le Squadriglie del 3° Gruppo dovettero rinunciare per alcuni giorni a volare a causa delle cattive condizioni atmosferiche; ma sempre, appena possibile, compirono attivo servizio di ricognizione e di osservazione tattica sulla zona Sagrado, Sdraussina, Rubia, Gabruè, Devetaki, Fogliano; e di osservazione di tiro d'artiglieria per le batterie natanti. Nel giorno 11, poi, le Squadriglie 5", 6", 10a si trasferirono a S. Maria la Longa; la 9" restò a Campoformido a disposizione del 2° Gruppo Squadriglie A via tori. Tutte le Squadriglie del Gruppo, nei giorni 16 e 17, vennero impiegate per l'aggiustamento del tiro delle nostre batterie, che in previsione dell'attacco deciso per il 18 era stato intensificato.
175
LA SECONDA BATTAGLIA DELL'ISONZO (18 luglio - 3 agosto 1915)
La 2· battaglia dell'Isonzo (18 luglio-3 agosto) si presenta come la continuazione dell'ultima fase della prima; anche questa volta, quindi, lo sforzo gravitò sempre sul Carso, particolarmente contro le posizioni di San Michele-San Martino, allo scopo di conquistare la testa di ponte di Gorizia. La battaglia si svolse in due fasi: la prima dal 18 al 23 luglio, la seconda dal 24 al 3 agosto. L 'inizio dell'attacco avvenne nelle prime ore del mattino del 18 luglio. Per la ricerca dei bersagli e l'osservazione del tiro con aerei, furono messe a disposizione due o tre Squadriglie per ciascuno dei Comandi di Artiglieria della 2a e 3a Armata e dei Comandi di Corpo d'Armat a XI, X e VII. Il rimanente della forza aerea rimase a disposizione del Comando Supremo.
Servizio Aerostatico. - Procedett e r egolarmente sebbene in qualche settore, fortemente ostacolato dal maltempo. Si dovette, però, notare che le nostre truppe e in particolare il personale dei Parchi materiali e delle batterie, non gradivano la vicinanza della stazione dei dracken, perché era notorio che il nemico faceva subito · bersaglio ai suoi colpi d'artiglieria il pallone innalzato. Il 24 luglio la 2" Sezione, dovette per questo motivo, su domanda dei Corpi interessati, spostarsi 4 volte nella stessa giornata, e dovette poi rinunciare definitivamente ad innalzare il pallone per tutto il periodo della battaglia. Nulla di notevole per le altre Sezioni, le quali poterono eseguire regolarmente le ascensioni - per quanto non sempre le condizioni atmosferiche si mantenessero propizie - e riferire utilmente sulle postazioni delle artiglierie nemiche e sul risultato dei nostri tiri di artiglieria. 177
IL servizio dei dirigibili fu iniziato dal P.4 nella notte sul 22 luglio col bombardamento del bivio ferroviario di Nabresina sul quale lanciò 270 chilogrammi di esplosivo, con precisione massima; e fu proseguito dallo stesso dirigibile la notte del 23 con il bombardamento del viadotto di Sistiana (ferrovia di Nabresina), sul quale lanciò 330 kg. di esplosivo con risultati positivi. Poi le condizioni atmosferiche divennero cattive e nessuna azione fu più eseguita coi dirigibili durante il periodo della battaglia. IL servizio di aviazione, il giorno stesso in cui vennero inizia te le operazioni dovette registrare un incidente mortale. Un apparecchio della 2.. Squadriglia, pilotato dal Capitano Gaspare Bolla, durante il viaggio di ritorno da Aviano a Chiasiellis, precipitò per cause non precisate e l'aviatore rimase ucciso sul colpo. Il 1° Gruppo Squadriglie Aviatori eseguì nel primo giorno varie ricognizioni, e bombardamenti sui bersagli indicati dai Farman partiti in ricognizione, e nei giorni seguenti ricognizioni più ristrette a causa della foschia dominante fino a tutto il 26 luglio. Il 27 poterono invece essere eseguiti bombardamenti contro un dracken a sud di Pecinka, e fu segnalata la posizione di nuove batterie nemiche sia a circa 8 chilometri' da P ecinka che a S. Martino del Carso. Il 28 luglìo un apparecchio partì per ripetere il bombardamento contro il draken, ma non riuscì a scoprirlo, il che fece ritenere che il bombardamento del giorno prima fosse stato efficace. In quel giorno il pilota soldato Amico eseguì un volo di osservazione della 11otevole durata, mai fino allora verificatasi, di 2 ore e 20'. Nei giorni seguenti furono eseguite operazioni di bombardamento contro accampamenti nemici. In seguito, l'azione del Gruppo divenne limitata perché il 31 luglio giunse l'ordine dal Comando Supremo di sciogliere altre due Squadrìglie Blériot, la 2.. e la 13a (che il 1° agosto rientrarono perciò alla sede del Battaglione Squadriglie) e il Gruppo rimase formato dalla sola lr Squadriglia M. Farman che, nei giorni 1, 2, 3 agosto, rimase a disposizione del Comando del VII Corpo d'Armata, per individuare batterie nemiche e per compiere segnalazioni del tiro delle artiglierie del Corpo d'Armata stesso. Il 2° Gruppo ebbe anch'esso a risentire delle frequenti cattive condizioni atmosferiche; ma approfittando degli intervalli in cui il tempo si mantenne abbastanza buono, poté con le sue Squadriglie eseguire ricognizioni, soprattutto fotografiche, che riuscirono ottìmo elemento di informazioni per i comandanti delle Grandi 178
Unità, e compiere anche alcuni riusciti bombardamenti sopra accampamenti nemici lungo il Vippacco, a Ranziano (20 luglio) e contro un draken che il nemico aveva elevato presso Vizentini (20 luglio) ; poté precisare la postazione di nuove batt erie, presso Marcottini, Vizentini, Doberdò e Rubbia; scoprire nuove trincee fra Bosco Cappuccio e San Martino del Carso; bombardare accampamenti presso Deretaki e Polikisce (23 luglio); segnalare il notevole aumento di lavori che si stavano facendo nel rovescio di Monte S . Michele; e bom bardare Oppacchiasella (27 luglio). Il 3° Gruppo concorse alrazione con tutti gli aeroplani disponibili, spostando pure, per maggior garanzia di buona riuscita, una Squadriglia (la 10&) a Medeuzza e due a S. Maria la Longa (5a e 6a). Anche questo Gruppo però ebbe condizioni atmosferiche spesso assai cattive, che influirono sull'esit o delle ricognizioni; le quali t uttavia vennero eseguite in buon numero approfittando di tutti i momenti di tempo buono. Alcuni apparecchi volarono spesso per l'osservazione del tiro dell'Artiglieria del VII C. d'A. e per la scoperta di postazioni di batterie nemiche, riuscendo spesso ad individuarle. Il giorno 22 luglio in occasione della benedizione della Bandier a dei reggimenti 151° e 152° di Milizia mobile presso Moretto, un apparecchio rimase in volo per t utta la durata della funzione, per evitare eventuali attacchi aerei da parte del nemico. Il 27 luglio, allo scopo di disturbare l'osservazione del dracken nemico alzato ad Oppacchiasella, partirono alcuni apparecchi della 6a Squadriglia. Quello pilotato dal maresciallo Rocchi, con a bordo il Cap. di fregata Cipriani quale osservatore, dopo eseguito il bombardamento cadde colpit o da fuoco nemico presso il lago di Pietra Rossa, e i due aviatori morirono. Lo scioglimento della 5" Squadriglia Blériot avvenuto il 30 di luglio, diminuì alquanto il rendimento del Gruppo; però le rimanenti Squadriglie 6" Ni e 10· M.F. intensificarono il loro servizio, e negli ultimi giorni della battaglia poterono fornire importanti notizie sulle condizioni e la dislocazione del nemico sul fronte di battaglia. Inoltre, concorsero utilment e a regolare il tiro delle nostre batt erie del VII e X Corpo d'Armata.
179
DALLA SECONDA BATIAGLIA DELL'ISONZO ALLE OPERAZIONI AUTUNNALI
(13 agosto - 17 ottobre 1915) La corazza avversaria aveva qua e là ceduto; ma ancora non era infranta; e la difesa nemica si era rivelata ancora superiore ai mezzi di distruzione che il Comando Supremo aveva potuto riunire sul fronte delle Alpi Giulie. I nostri risultati si concretarono nella nuova linea raggiunta fra l'ampliata posizione sotto Monte S. Michele, il margine occidentale della conca di Doberdò a Monte Sei Busi. La 2· battaglia dell'Isonzo segnò per l'Esercito italiano il culmine dello sforzo e rivelò molte deficienze organiche, tra le quali, importantissima, la insufficienza in numero ed in potenza dei mezzi di osservazione aerea. Una sosta, pertanto, si imponeva perché potessero essere colmate le perdite di uomini e il consumo delle munizioni, e provveduto, per quanto possibile alle constatate deficienze organiche. La nostra flotta aerea, al termine della 2' Battaglia dell'Isonzo, era stremata: consumo di materiale; logorio di uomini, costretti ad operare intensamente su zone ben munite di difese contraeree, con voli lunghi e snervanti; mancanza di rifornimenti; riduzione di Squadriglie; ne avevano reso, al 3 agosto, il servizio molto precario e, ad ogni modo inadeguato a quanto sarebbe stato necessario. Erano state sciolte 6 Squadriglie, di cui 5 Blériot (di questo tipo non rimaneva che la 4"' a Bazzera di Venezia) ed una Nieuport, e non erano state sostituite che parzialmente con 2 Squadriglie di Aviazione per Artiglieria, le quali assorbite dallo speciale compito loro affidato non potevano compensare la diminuita osservazione tattica. 181
Le forze aeree che si avevano sul fronte al 4 agosto, al termine della 2" Battaglia dell'Isonzo, si riducevano a 3 dirigibili ed a 10 Squadriglie (3 di Ni, 1 di Blériot, 4 di F., 1 di Caudron e 1 di Parasol Macchi) delle quali però soltanto 8 effettivamente a disposizione delle Armate. Nel mentre le truppe si riorganizzavano e rafforzavano, anche l'Aeronautica provvide a qualch e interno miglioramento e nel frattempo fece del suo meglio per corrispondere alle richieste di servizio che pervenivano dalle Grandi Unità, con le forze che aveva a disposizione. I dirigibili non poterono essere impiegati con frequenza e, in ogni modo, sempre quando le condizioni atmosferiche e le loro condizioni statiche non lo impedirono, essi si alzarono in ascensione. Il P. 4 bombardò le opere militari di Parenzo (Istria) - (notte "' del 7 agosto), lanciandovi 16 bombe incendiarie e rimanendo in aria circa 6 ore. Fu fatto segno a vivo fuoco antiaereo nemico, ma rientrò incolume al cantiere. Il P. 5, che da Boscomantico si era trasferito a Campalto, bombardò efficacemente gli accampamenti situati nella zona fra il Lago di Doberdò e Cima Debeli (notte del 6 agosto), ma nella discesa, trovandosi senza zavorra in seguito al consumo fattone per salire alle alte quote che aveva dovuto raggiungere, urtò coi piani a terra e riportò lievi avarie, cosicché dovette rientrare a Boscomantico per le necessarie riparazioni. Il maltempo non gli permise di ritornare a Campalto che il 14 agosto; ma poiché le condizioni atmosferiche continuavano a essere cattive e prolungarono la sua inattività, il giorno 20, navigando di giorno, ritornò alla base di Boscomantico. L'M. 1 bombardò, con successo, nella notte del 6 aprile, il nodo ferroviario di Opcina che in quei giorni aveva assunto notevole importanza per lo sgombero, da parte del nemico, delle truppe, dei malati e dei feriti; al ritorno venne attaccato da un idrovolante nemico che gli lanciò contro 3 bombe incendiarie e una a percussione, senza però riuscire a colpirlo, grazie alle rapide manovre eseguite dal dirigibile. Le condizioni atmosferiche gli impedirono qualsiasi altra azione fino al 16 settembre. Durante questo periodo di quasi inattività dei dirigibili, vennero eseguiti alcuni trasferimenti di personale, in base ai quali il P. 4 rimase al comando del Capitano Giuseppe Valle, il P. 5 passò al comando del Capitano Ugo Mojares e l'M. 1 del Capitano Manlio Merzari. 182
Il 16 settembre il P. 5 poté trasfer irsi a Campalto per prender part e, unitamente all'M. 1, ad una operazione di bombardamento. Questa operazione, diret ta a bombar dare Aisovizza (campo d'aviazione), Comen e territorio compreso fra Voirshika, Kos tanjevica, Selo Brestovica ove erano segnalati parchi ed accampamenti, ebbe luogo nella notte sul 17 settembre. Il P. 5 bombardò il bivio ferroviario di Duino presso Nabresina; l'M. 1 lanciò 40 bombe sul campo d'aviazione di Aisovizza. Durante l'operazione i dirigibili furono fatti segno ad intenso fuoco di artiglieria; ma entrambi rient rarono incolumi a Campalto. In data 1 ottobre il dirigibile P. 4 venne ceduto in via definitiva
alla Marina che se ne servì per l'istruzione dei suoi allievi piloti; l'equipaggio dell'Esercito (comandante Capitano Giuseppe Valle) venne sbarcato e sostituito da altro della Marina, al comando del Capitano di corvetta Giulio Valli. Rimasero pertanto sul fronte i soli dirigibili P. 5 e M. 1, i quali, però, non poterono compiere alcuna azione di guerra fino al momento della nuova offensiva (18 ottobre 1915). Anche il Servizio Aerostatico ebbe dei momenti di obbligata inazione: un violento temporale e offese nemiche costrinsero il 12 agosto il comandante della 6" Sezione Aerostatica campale (Cap. Leone) a sgonfiare il pallone mediante lo strappamento ed a spostare il campo, che da Boatino venne portato (20 agosto) a Cormons presso il cavalcavia della · ferrovia. Il 6 settembre la 5• Sezione Aerostatica a Campolongo, (Cap. Ferrari) fu fatta segno a tiro aggiustato di artiglieria di grosso calibro (5 colpi) che danneggiarono in parte il verricello: in seguito a ciò il pallone si trasferì a S. E. di Carenzano (ponte a Sud di Ajello). L'8 ottobre la 2'' Sezione Aerostatica campale si trasferì a P izzocca Fiumicello, presso S. Valentino.
Aviazione. - In questo periodo il Comando Supremo provvide a che venisse sistemata più efficacemente la difesa di Udine contro le incursioni aeree del nemico. Il Comando della difesa venne affidato al Colonnello capo dell'Ufficio Servizi Aeronautici, il quale ebbe a sua disposizione, oltre alle occorrenti batterie e mitragliatrici contro aerei, anche la 2" Squadriglia M. Farman 100 H.P. rinforzata da due biplani Nieuport (biplanini) (piloti Capitano Tacchini Guido, Capitano Scarpis Matteo e Tenente Baracca France183
sco) che cessò di far parte del 2" Gruppo Squadriglie aviatori (23 agosto). Si ebbero anche i seguenti mutamenti nelle Squadriglie in agosto: entrarono in azione la 2'' Squadriglia Farman predetta (il giorno 9), la 5a Voisin (il 13), la r M. Farman 1915 (il 26) e la 7• Voisin (il 28); vennero sciolte la 6" Nieuport (il 23) e l'W Nieuport (il 28). Entrarono pure in azione (il 19) i due primi aeroplani Caproni 300 H. P. In settembre: venne costituita la 6a Squadriglia Farman 1914 per la 2• Armata (il 25) ed iniziata la spedizione del materiale per una costituenda Squadriglia Aviatik, destinata alla difesa della città di Brescia (il 26) in sostituzione della 1· Farman 1915 di cui sopra. Nel periodo di cui tra ttasi l'Aviazione venne impiegata come segue: 1° Gruppo Squadriglie: non avendo ai primi di agosto ai suoi ordini che una sola Squadriglia (la l e ) non poté spiegare grande attività anche perché non lo permetteva lo stato d 'uso dei velivoli; e neppure poté far molto dopo che ebbe avuto in rinforzo la 2a Squadriglia M. Farman 100 H . P., giacché la permanenza di tale Squadriglia presso il Gruppo fu soltanto di 12 giorni; dopo di che, come si è detto, essa passò al Comando Supremo per la difesa di Udine. Quindi, per non tenere inoperosi i piloti che desideravano essere impiegati in linea, che agognavano al combattimento, il Comando del Gruppo chiese ed ottenne che i piloti esuberanti venissero ripartiti temporaneamente fra le altre Squadriglie al fronte. Il 19, poi, ricevette la 5• Squadriglia Voisin, proveniente dal 2° Gruppo. Dal 18 agosto a tutto il 24 dello stesso mese le condizioni atmosferiche e di visibilità furono cattive ed i voli non poterono essere eseguiti. Il 25 però le ricognizioni poterono essere riprese, e poterono pure essere eseguiti bombardamenti su Vagersko (25), Sesana e Stazione di Duino (26), Oppacchiasella (29). Il 28 un apparecchio della r Squadriglia (Sergente Freri) venne colpito da fuoco di artiglieria, ma con lieve danno. Il giorno 29 il Gruppo ricevette ordine dalla 3• Armata di passare la 11 .. Squadriglia a disposizione, per l'impiego, del 2° Gruppo: però il giorno 31 ricevette la 7a Squadriglia Voisin 140 H. P. Salmson (Cap. Ercole Capuzzo comandante: piloti Cap. F ranceschini, Cap. Jacometti, Cap. Beltramo, Maresciallo P ollini). 184
Nel m ese di set tembre le Squadriglie ~el Gruppo (5n e 7a) vennero impiegate in ottime ricognizioni facilitate dal tempo generalmen te buono (osservat ori Ten. De Bra tti, Ten. Calma, Ten. Ripamonti, Ten. Antonelli, Cap. Fasce, Sottotenente D'Alessandro). Il gior no 8 settembre, il Comando Supremo, nella considerazione che la 3" Armata aveva a sua disposizione due Gruppi di Squadriglie (1 ° e 3°) dei quali uno, il 3°, era rimasto con una sola Squadriglia (la 10·'), m entre il 1° ne aveva tre, dispose che il Comando del 3° Gruppo venisse soppresso, e che la 10' Squadriglia passasse al 1° Gruppo: Il movimento avvenne in data 13 settembre : il 1° Gruppo venne pertanto ad essere costituito di 4 Squadriglie: 5~ e 7"' Voisin, 10" e 11"' M. Farman; il comando del Gruppo venne affidato al Capitano Gallina, già comandante del disciolto 3° Gruppo. Le Squadriglie del 1° Gruppo erano in quel giorno così dislocate: 7" Voisin e 10'' M. Farman a S. Maria la Longa; 5a Voisin a Pozzuolo Friuli; la lr M. Farman a Chiasiellis (questa però era, per l'impiego, alla dipendenza del 2° Gruppo Squadriglie - 2a Armata). Il 1° Gruppo poté, pertanto, dare incremento al servizio, e poté far eseguire ricognizioni con maggior raggio di osservazione, e anche bombardamenti (il 13 settembre su trinceramenti fra Marcottini e Doberdò; il 14 su Comen ; il 15 su Duino). Negli ultimi giorni del mese, a causa delle cattive condizioni atmosferiche le ricognizioni o non vennero compiute o ebbero esito nullo. Il 16 la lla Squadriglia ebbe anch'essa una vittima, il Ten. osservatore De Bonis, morto in seguito a caduta dell'apparecchio sul quale trovavasi (pilota Ten. Vece) avvenuta il giorno precedente sul campo di Chiasiellis. Nell'ottobre, fino all'inizio delle operazioni autunnali, le tre Squadriglie alla diretta dipendenza del Gruppo poterono volare sempre, (meno quattro giorni); e compirono, il giorno 7 ottobre, una operazione offensiva con tutti i loro apparecchi disponibili su Kostanievica , ove era stata segnalata la sede del Comandante in Capo, l'arciduca Giuseppe d'Austria; ma le condizioni atmosferiche (pioggia e grandine) non permisero che ad un solo apparecchio di giungere sul bersaglio (cap. Giorgetti osservatore, ten. Carignani pilota) il quale vi lanciò quatt ro bombe. Il giorno seguente l'azione fu ripetuta con 14 apparecchi - prima operazione della guerra eseguita con una massa importante di velivoli - i quali giunsero tutti sopra il bersaglio designato, lasciandovi cadere, complessivamente 27 bombe. Il giorno 9 ottobre il Gruppo ricevette in rin185
forzo due apparecchi M. F arma n Fiat 100 H. P. perché li impiegasse in servizio di caccia contro aerei nemici che eventualmente tentassero azioni offensive su Cervignano; e il servizio venne, pertanto, ancora intensificato con servizi di crociera, di ricognizione e di bombardamento (9 ottobre, Duino). Il Comandante del 7" Corpo d'Armata tributò, in data 16 settembre, l'encomio solenne agli equipaggi della 10· e 11• Squadriglia Farman.
Il 2° Gruppo squadriglie ( con sede a Udine) nel periodo 3 agosto-17 ottobre, al comando del P Capitano Gaviglio, ebbe in principio a sua disposizione la 7a e s· Squadriglia Nieuport e la 9' Farman 1914, 80 H. P. al comando rispettivamente: del Capitano Armani Armando coi pilot i Cap. Mandelli Domenico, Cap. Venanzi Umberto e Serg. Magg. Barattini Claudio : osservatori Ten. Martinelli Michele e Ten. Coniglio Gino; del Cap. Resio coi piloti: Cap. Calderara Attilio, Bosio Antonio e Coniglio Gaetano e osservatori Tenenti De Bratti e Ripamonti; e del Cap. Chiaperotti Giorgio coi piloti Cap. Varanini, Sottoten. Bonuti Roberto e Maresciallo Sportoletti Armando: osservatori T en. Cavalli e Sottoten. Cordero di Montezemolo Alberto. Era accampato fra Campoformido e Basaldella (Udine), a disposizione della II Armata. La 8a Squadriglia era addetta al XIV Corpo d 'Armat a , la 9a al II Corpo d 'Armata. Le Squadriglie ebbero il compito di facilitare, mediante ricognizioni, l'opera delle fanterie, e di ottenere, colla presenza degli aeroplani, che il nemico, come d'abitudine, facesse tacere le proprie batterie per non svelarle e non farle individuare per mezzo delle vampe. Le condizioni atmosferiche non permisero, però, nei primi dell'agosto numerose e lunghe ricog nizioni. Era desiderio del comandante la II Armata di stabilire presso Caporetto, ove risiedeva il Comando del IV Corpo d'Armata, un campo per aeroplani; ma il terreno, minutamente osservato, non lo permise; motivo per cui il IV Corpo d'Armata si riserbò di far richiesta al Comando del Gruppo di un aeroplano, soltanto nei giorni in cui si sarebbero svolte a zioni important i. Il XIV Cor po d'Armata volle anch'esso avere maggiormente a portata di mano la Squadriglia assegnatagli; e pertanto detta Squadriglia (8°) portò il 6 agosto il suo campo d 'atterraggio tra Trevignano Udinese e Orniano. Le ricognizioni si estesero all'altipiano della Bainsizza e M. 186
Kuk, lungo il Vippacco, sul percorso Doberdò, Vizentini, Savogna, Rubbia, e per quanto spesso ostacolate dal maltempo e dal fuoco di artiglieria, dettero buoni risultati. Il Gruppo poté anche meglio esplicare il suo compito allorché il 13 agosto ebbe, in sostituzione della 7" Squadriglia Nieuport, che venne sciolta, una Squadriglia di nuova formazione, la 5"' Squadriglia Voisin, su 4 apparecchi, comandata dal Capitano De Rada
Aeroplano Farman ad Asl:l.go
(19-Vlll-'15)
Leopoldo coi piloti Capitano Raffaelli Alessandro, Ten. Carignani Edoardo, Serg. Magg. Ballerini Michele. La Squadriglia, però, il 19 lasciò il 2° Gruppo per passare al 1° (III Armata); ma il servizio non soffrì interruzioni perché venne a sostituirla la 2• Squadriglia M. Farman 1914 (comandata dal Capitano Michelino Masi, coi piloti Capitano Chiappelli Luigi, Sottoten. Mauro Sestino, Caporale Magg. Almerigi Franz) con tre apparecchi muniti di motori Mercedes-Fiat 100 H. P. Il 21 agosto, il 2° Gruppo, a cui era stato affidato il° compito di provvedere alla difesa aerea di Udine con la 2" Squadriglia, ebbe a rinforzo 2 apparecchi Nieuport biplani da caccia. Però, subito dopo, la 2· Squadriglia e i 2 Nieuport biplani passarono alla dipendenza del Comando Supremo ove come si è detto era stato istituito il Comando della difesa aerea di Udine (Col. Motta) ed il Gruppo non ebbe più ad occuparsi direttamente di 187
tale sp eciale ser vizio. P eraltro, poiché il Gruppo si trovava a non avere sempre la suddetta Squadriglia (la 2a) disponibile per le ricognizioni, il Comando Supremo dispose, contemporaneamente, che la 1• Squadriglia M. Far man 1914, motore Renault (Cap. Ferraro comandante) che apparteneva al 3° Gruppo Aeroplani, passasse a far servizio al 2" Gruppo. Il servizio ricognizioni si svolse allora regolarmente in base alle direttive dei Comandi di C. d'A. e vennero identificati movimenti di truppe e di carriaggi, e accampamenti nuovi a Sud di Ravnikar. Il 24 la 1· Squadriglia rientrò al suo Gruppo. Il 30 agosto, il 2° Gruppo perdette la 8" Squadriglia Nieuport monoplani che, in base al programma, rientrò a Pordenone per essere disciolta, e il Gruppo non rimase che con una sola Squadriglia completamente a disposizione della Armata (9·); però, continuò ugualmente bene il servizio ricognizioni (riuscendo a scoprire 13 hangars per aeroplani ad Aisovizza), e di crociera lungo il cont rafforte del Monte Korata. Il lavoro della Squadriglia nel mese di settembre, venne peraltro fortemente ostacolato dalle cattive condizioni atmosferiche che per 18 giornate furono proibitive: ciò malgrado volando ogni qual volta fosse possibile, poté tener sempre d'occhio le mosse del nemico sul tratto di fronte assegnatole e fare fotografie delle posizioni e del Campo di Aisovizza, sebbene gli apparecchi venissero fatti segno quasi sempre al fuoco di artiglieria e più volte ad attacchi di aeroplani n emici. Anche il mese di ottobre non si presentò in condizioni atmosferiche favorevoli: e nei pdmi 5 giorni non permise nessun volo. Il giorno 7, in previsione della nuova offensiva progetta ta dal Comando Supremo, la 9a Squadriglia stabilì il suo campo di atterraggio presso S. Caterina, e il Gruppo ricevette una nuova Squadriglia, la 6" Farman, che si trasferì in volo, il· giorno 7 stesso, da Pordenone al campo di Chiasiellis, al comando del Capitano Olivo Guido, con i piloti Sottoten. Romice Achille, Caporali Rossi Lorenzo e D 'Anna Roberto, e soldati Locatelli Antonio, dell'Oro Arturo, con 6 velivoli M. Farman motori Fiat 100 H. P. In attesa che le operazioni incominciassero, le due Squadriglie eseguirono numerosi voli di crociera e di ricognizione, ostacolati e resi difficili, spesso, dalle condizioni a t mosferiche avverse. 3° Gruppo Aeroplani. - Al termine della 2" battaglia sull'Isonzo, il 3° Gruppo A eroplani era assegna to alla 3• Armata e si trovava a 188
S. Maria la Longa, col Comando (Cap. Gallina) e le Squadriglie 6a e 10a. A seconda degli ordini ricevuti man mano dai Comandi dei Corpi d'Armata VII e X, dai quali rispettivamente dipendevano, le Squadriglie si mantennero a contatto col nemico mediante ricognizioni che si estesero fino ad Oppacchiasella e fino a Trieste, e lungo le strade che at traversano l'Altipiano provenienti dall'int erno; e prestarono anche opera efficace per la segnalazione dei tiri alle nostre batterie da 149 A. e degli obici da 305. Il 14 agosto, per ordine del Comando della 3" Armata, il Gruppo passò alla dipendenza del XIII C. d'A. che aveva preso il posto del X. C. d'A. e che continuava l'avanzata metodica verso le posizioni Sei Busi-Monfalcone; ma il 18 rientrò alla dipendenza del VII C. d' A. per il servizio di ricognizione sul Carso. Le condizioni atmosferiche non permisero, peraltro, che le ricognizioni avvenissero sempre con successo. Né in questo periodo il Gruppo poté operare con efficacia, perché la sua 6" Squadriglia Nieuport venne sciolta (24 agosto) e la ia Squadriglia Farman 1915, che avrebbe dovuto sostituirla, venne messa a disposizione, per l'impiego, del 2° Gruppo (2" Armata). La Squadriglia rientrò al 3° Gruppo il 25 agosto, ma non vi rimase che un giorno, perché il 26 agosto ricevette l'ordine di trasferirsi immediat amente a Brescia per la difesa aerea della città che aveva subito il giorno precedente un bombardamento aereo, con obiettivo la fabbrica d'armi. Il Gruppo dovette pertanto provvedere al servizio del trat to di fronte assegnatogli con la sola 10" Squadriglia, alla quale venne dato saltuario aiuto dalla 11" Squadr iglia del l " Gruppo. Il 3° Gruppo continuò il servizio fino al 12 settembre, nel qual giorno il Comando Supremo dispose che la 10· Squadriglia passasse al 1° Gruppo, e il 3° Gruppo si sciogliesse.
Sezione Aeroplani Caproni 300 H. P. - I due primi aeroplani Caproni 300 H. P. entrarono in azione, con base alla Comina (Pordenone), il giorno 19 agosto 1915. Essi funzionarono alla dipendenza diret ta del Comando Supremo, iniziando il loro servizio di guerra il giorno successivo con il bombardamento del Campo di aviazione di Aisovizza, ove lanciarono, complessivamente, 28 bombe ad esplosione e 20 bombe incendiarie. Il bombardamento venne eseguito tra le 5 e le 6, a distanza di mezz'ora un apparecchio dall'altro (1° apparecchio: Cap. Graziani Carlo e Cap. Bailo Luigi, 189
osservatore Magg. Barbieri; 2° apparecchio: Ten. Ercole, Sottoten. Laureati Giulio, osservatore Cap. Cavalieri). Il nemico, per rappresaglia al bombardamento, eseguì il giorno dopo, con 3 apparecchi, il bombardamento della città di Udine, lanciando, malgrado il pronto intervento della batteria contraerea, 14 bombe, di cui 2 incendiarie, su Udine, una su Buttrio e una su S. Gottardo. Gli effetti furono, militarmente, nulli ; ma si ebbero 6 morti, e 10 feriti tra la popolazione. Le batterie antiaeree spararono 349 colpi, ma senza danno per gli aeroplani nemici. P eraltro il Comando Supremo, volle subito rispondere in modo persuasivo a tale incursione, e il giorno 21 i due Caproni ritornarono su Aisovizza con gli stessi equipaggi (ma il Magg. Moizo sostituì il Cap. Cavalieri) e gettarono sul campo, con risultato riconosciuto ottimo, 60 bombe, di cui 28 incendiarie. Il bombardamento di Aisovizza venne ripetuto con eguale vigore il 28 agosto; ogni apparecchio portò seco oltre al proprio armamento (1 mitragliatrice e 2 pistole Mauser) 20 bombe da 135 mm., 40 bombe incendiarie piccole e 3 grandi; in totale 126 proietti che vennero tutti lasciati cadere sul bersaglio colpendo in pieno due hangars. Fino all'8 di settembre i Caproni non eseguirono altre sortite, in quel giorno però, anche per rispondere alrattacco aereo eseguito da apparecchi nemici (in due riprese di 4 ciascuna) sul nostro campo di aviazione di Medeuzza e sull'accampamento del 132° fanteria nei pressi di Bolzano, i due apparecchi eseguirono una ricognizione offensiva sulla stazione ferroviaria di Klause (a est di S. Lucia di Tolmino); però, a causa delle cattive condizioni di visibilità ( dense nubi) uno solo degli apparecchi poté scorgere il bersaglio, sul quale lasciò cadere 10 bombe da 162 mm. e 10 da 135 mm. Gli apparecchi vennero fatti segno a fuoco di artiglieria, ma rientrarono incolumi a Pordenone, dopo circa 2 ore di navigazione. Dopo di che non eseguirono altre azioni di guerra nel periodo in esame. Vennero, però, nel frattempo aumentati di numero e portati a 4, il 30 settembre, e successivamente ad 8 e poi ad 11, suddividendoli prima in 2 e poi in 4 Squadriglie (la., 2\ 3' e 4• Caproni).
Gruppo Aviazione per Artiglieria. - Durante l'offensiva del luglio (2Abattaglia dell'Isonzo) il Gruppo (com. Maggiore de Siebert Amodeo) disponeva di 2 sole Squadriglie, delle quali la l a con appa190
recchi Caudron per la 2· Armata, la 2' con apparecchi Parasol Macchi per la 3a Armata; entrambe dislocate sul campo di Medeuzza. Nulla venne, nel periodo seguente, a turbare la loro speciale missione, nella quale però vennero validamente aiutate da altre Squadriglie aviatori. Il 24 settembre giunse al fronte una 3• Squadriglia per Artiglieria, composta di apparecchi P arasol-Macchi e venne assegnata alla 3" Armata la quale poté, per tal modo, intensificare il servizio di regolazione del tiro con i soli mezzi a ciò sp ecialmente destinati. A pochi giorni di distanza dall'inizio delle operazioni autunnali, il 5 ottobre, anche una 4" Squadriglia d'Artiglieria, con aeroplani
Caudron, fu pronta e poté essere assegnata alla 3.. Armata.
*** Ricomposte le Unità con l'incorporazione dei complementi e riordinatele nel periodo di sosta relativa fra metà agosto e metà ottobre; rinforzato lo schieramento di Artiglieria e ricostituita la riserva di munizioni, il nostro Comando Supremo decideva di riprendere nella seconda metà di ottobre l'azione a fondo sul fronte giulio. Scopo della nuova offensiva era la conquista del campo trincerato di Gorizia. Dovevano agire la 2" Armata (Corpi d'Armata IV, VIII, II, VI) fronteggianti le posizioni di Tolmino e Podgora e la 3" Armata (Corpi d'Armata XIV, X, VII) dal P odgora, incluso, al mare. Il Comando della 2" Armata, col suo ordine di operazioni n. 8 del 12 ottobre 1915, allegato N. 3, aveva dato le seguenti disposizioni per l'impiego dei mezzi aerei: A) Squadriglia per il servizio di arti glieria.
Il comandante della Squadr iglia porrà a disposizione del II C. 4 apparecchi e 2 a dis posizione dell'VIII Corpo. Esso prenderà accordi coi Comandi d i artiglieria dei predetti C. d' A., rimanendo però stabilito che i compiti ai quali dovrà soddisfare, sono: 1) Accertare l'efficac ia del tiro d'artiglieria contr o obiettivi prestab iliti, non visibili dall'osser vatore a terra e dal dracken; 2) r icercare nuovi
obiettivi, essenzialmente batterie;
3) regolare il tiro per questi nuovi obiettivi.
191
B) S quadriglie alla dipendenza del Comando d'Artiglieria.
Avranno essenzialmente i seguenti compiti: 1) ricognizioni sulle direttrici dalle quali possono arrivare rinforzi al nemico; 2) crociere a protezione degli apparecchi speciali per il servizio di Artiglieria; 3) volo continuo durante l'attacco delle fanterie. P er quanto riflette i nn. 1 e 3 il comandante delle Squadriglie riceverà ordini da questo Comando; per l'azione di cui al n. 2 prenderà accordi con il comandante della Squadriglia per il servizio d i artiglieria. In tutti i casi gli apparecchi devono essere pronti per il lancio di bombe e di frecce.
Il Comando della 3• Armata con circolare 12010 del 6 novembre aveva dato anch'esso norme per il servizio di Aviazione d'Artiglieria; e con l'ordine di operazioni n. 23 de11'8 novembre 1915, aveva prescritto di trarre il massimo rendimento dai mezzi· aerei. Il compito dell'Aeronautica, quindi, era chiaramen te indicato: concorrere nel miglior modo alla buona riuscita delle operazioni della 2• e 3"' Armata. Poiché, peraltro, contemporaneamente all'azione sulle Alpi Giulie, la r Armata attaccò nelle Giudicarie, mirando alla conquista di Cima Palane e Monte Melina e altipiano di Folgaria, la 4" Armata attaccò il Col di Lana e le truppe della Zona Carnia attaccarono Monte Cuestata e l'alta Val Dogna, così anche presso queste grandi Unità l'Aeronautica poté trovare impiego. In questo momento si aveva la seguente situazione: AEROSTATICA. -
1• 2a 3a 4• 53 6'
192
Sezioni Aerostatiche da Campagna:
Autocarreggiata Autocarreggiata Autocarreggiata Autocarreggiata Autocarreggiata Autocarreggiata
(Cap. (Cap. (Cap. (Cap. (Cap. (Cap.
Barbanti) a Udine, per Comando Supremo. d'Alfonso) a Murucis, per la III Armata. di Tondo) a Ch iopris, per la III Armata. Pastrovich) a Pristava, per la II Armata. Ferrari) a Campolongo, per la III Armata. Leone) a Cormons, per la II Armata.
... CO
w
Batterla contraerea sul, piazzale d e l Castello di Udine
AVIA Z IONE ARMA·
IMENTI
APPARECCHI
~ ~ t.
UNI T À
'C C: o ~ Q.
I]I. .
u1 ~81 s5 :~1-z.;~,~,:iE J ,C u." ~ , ~
0..
'
..
ò ·;.
j = . ~ .J-.: . ~ .!! Q°S(~ ~ ": =: :>: & ~ 'O ul_ > '&, ~ 5~ ~ ~ f;
Q~ C é ~ ce e,: -
N
<.)
ot:
<
a,
-
t:
- - - - - - - - ,-- - --1----1
l
I. - Cap. Bailo
]
2. -
•
Carta
J 3. r 4. -
•
Piccio
3 (I)
Sezio ne Av ia tik (Cap. Co ppini) . Squadr. Fa rman (Cap. Masi). Squadr. Nieuport (Cap. Tacchini)
-~
- 2, Or-up-po_
i
6. - (Ca_p_. -Olìv-o ) -
-
2
4
-
-
-
-
-
2
4
3(') -
-
-
-
-
-
-
2
4
r~ ~ ~ ~-1-1~I ~- -~ ~ ~
4
_6_) _ -
E ...
Squadr. (ma g. Gaviglia)
:
(3) 1. - Artiglieria (mag. Game rr a)
2. - ( •
-
-
:)
LJ_ngania
Beltramo)
( 6 ·0
-
8)
-
N
~
-;; ..
&
~ ~
·=
~ ~
15 8 .:.
i
I
5. - (Cap. De Rada)
\
7. - ( •
.
Tappi)
11. - ( •
Varanlni)
3 -
4 -
-
-
2 _
_
-
-
9 FJ -
-
-
_
_
I
r
2. - Santi
-
3. - Maurel
2
-
I_ J_
-
- I-
9 (') -
- [9<'>
--i- --
-
i
1 T OTA LI
87
12) di c ui due di riserva. (3) faceva part e del Gru ppo Squad.
I
- ----~ ------98
I I 27
(1) di cui uno di riserva .
194
-
- - -,-,9<'>l- - - - -
4. - Costanzo
(4) di cui 3 di riserva.
2
4
_
l Difesa Aviano Difesa Udin e
6
-
_
6
===: ===I=:I:1 = : ===li=-:1-~ - - -1 - -
Capuzzo)
IO. - ( •
l-
6 -
_
, a disposiz ione pe r caccia Vl
l- - 1- - I
-
3 (') -
per artiglieria .
9 , 9 18 18
3
3 45 40
Sezioni Aerostatiche da Campagna di Artiglieria ia Sezione (Cap. Baldassarre) a C. Vallada, per la II Armata.
2" Sezione (Cap. Gioni) a P ecol dei Lupi, per la III Armata. 3" Sezione (Cap. Negri) a P erteole per la III Armata.
Sezioni Aerostatiche da Fortezza (del Corpo Aeronautico) 7• Sezione (Cap. Signorini) a S. Nicolò di Lido (Venezia). 8" Sezione (Ten. Sca~esse) a Verona. 9" Sezione (Cap. Gauttier ez) a Venezia.
Sezioni Aerostatiche d'Artiglieria ia Sezione (Cap. Ghelli) a Codroipo.
Si avevano poi i seguenti altri Reparti d'Aviazione impegnati per servizi di difesa aerea delle città: l" Squadriglia Farman a Verona; 12" Squadriglia Farman ad Asiago; 3.. Squadriglia Aviatik a Brescia e la Sezione idrovolanti di Desenzano, per la difesa del Lago di Garda. Per quanto riguarda i dirigibili, la situazione era la seguente: P. M. M. M.
5: 1: 3: 4:
a Boscomantico, e provvisoriamente a Campalto. a Campalto. in piena efficienza a Vigna di Valle in piena efficienza a Mirafiori.
195
LA TERZA BATTAGLIA DELVISONZO
(18 ottobre - 4 novembre 1915)
L'offensiva autunnale si svolse fra il 18 ottobre e il 2 dicembre in due riprese, che costituiscono la 3" e la 4.. battaglia dell'Isonzo; la r cessò il 4 novembre; la seconda si iniziò il 10. Ciascuna ripresa si sviluppò in due fasi, interrotte da un tempo di sosta e di riordinamento. Nella prima (18-26 ottobre) sul fronte ove trovava impiego la Aeronautica (2" e 3a. Armata), le azioni si svolsero in due modi: attacchi diretti da parte del II e VII C. d'A. e azioni sussidiarie da parte del IV e VI C. d'A. contro il saliente di Flava (2a Armata); azioni contro il saliente carsico, da parte della 3"' Armata (C. d'A. XIV e VII alle ali e X al centro). Nella seconda fase si ebbe la spinta al centro (da destra 2.. Armata) e azione impegnativa alle ali (centro 2• Armata e 3a A~mata). In questo periodo l'Aeronautica cooperò alle azioni nel seguente modo: Il 17 ottobre il Comando Supremo (Ufficio Segreteria del Capo di S. M.) emanò il seguente ordine di operazioni n. 816, Circ. allo Ufficio Servizi Aeronautici: « Azione degli a;erei durante l'offensiva generale suLl'Isonzo « Domani 18 corrente avrà inizio una offensiva generale sul fronte delle Armate II e III. Alle ore 12 si aprirà il fuoco di preparazione dell'artiglieria. L'avanzata della fanteria avrà luogo alle ore 10 del 20. « Per il concorso degli aere-i, dis,pongo: a) il servizio degli aerei avrà inizio nella notte sul 19;
b) nella notte sul 19 e neHa notte sul 20 il dirigibile « M. 1 » bombarderà il campo di aviazione nemico di Aisovizza;
197
c) nella notte sul 19 e nella notte sul 20 il dirigibile « P. 5 » bombarderà gli accampamenti e le batterie nemiche a nord e a sud della strada Oppacchiasella-Costanievica;
10 otto aeroplani Caproni bombarderanno il campo di aviazione nemico di Aisovizza. d) all'alba del
« V. S. provvederà ad impartire le disposizioni esecutive di sua com petenza dandone assicurazione».
n
Capo di Stato Maggiore L.CADORNA»
Si ebbero, pertanto, le seguenti azioni:
Servizio Aerostico. - Funzionò in modo ridotto a causa delle quasi continue cattive condizioni atmosferiche: il pallone della 2" Sezione venne fatto segno, mentre era all'ormeggio, da numerosi tiri di artiglieria nemica e fu colpito da 31 proiettili di shrapnell e da una scheggia. Dirigibili. - Il vento a raffiche molto impetuoso (bora), levatosi improvvisamente il 18 sera, impedì assolutamente l'uscita delle aeronavi nella notte sul 19: l'azione del bombardamento del campo di ' aviazione di Aisovizza venne pertanto rimandata alla notte sul 20; ma il vento molto forte impedì ancora l'uscita dei dirigibili. P oiché il concorso dei dirigibili poteva avere molta importanza, tenuto conto del fatto grave che la luna tramontava oramai al mattino e si era assai prossi mi al plenilunio, il Capo di S. M. inviò al cantiere di Campalto il seguente ordine: « Cessando vento e verificandosi tempo nuvoloso sarebbe molto gradito compimento già indicate azioni offensive entrambi i dirigibili. Ove tiro antiaereo impedisca azione Aisovizza, assegno come nuovo obiettivo per dirigibile "M. 1 " gruppo trinceramenti a nord di Rubbia. Non occorre V. S. a ttenda ulteriori ordini. Ogni mattina dia notizie telegraficamente. - Generale PORRO». Nei giorni 21 e 22 il vento fortissimo e il cielo perfettamente sereno impedirono ogni tentativo di uscita dei dirigibili; però nella notte sul 23, malgrado il contrasto del vento, approfittando del cielo n uvoloso, i dirigibili « M 1 » e « P 5 » tentarono di eseguire l'azione offensiva. Il dirigibile « M. 1 », trovandosi impedita dal vento fortissimo la via per Aisovizza, dovette limitarsi a bombardare il 198
pendìo orientale del Monte S. Michele, sul quale lasciò cadere 50 . proiettili; fatto segno a numerosi colpi di artiglieria antiaerea piazzata nella zona di Oppacchiasella, rientrò all'alba del 23 incolume; il « P. 5 », ostacolato dal vento, che lo obbligò a più riprese a scendere a bassa quota sì da esser fatto segno al fuoco efficace di batterie nemiche mentre t rovavasi sull'Isonzo, press'a poco all'altezza di Ronchi, dovette retrocedere e rientrò all'hangar alle 3 circa, incolume. Perdurando le sfavorevoli condizioni atmosferiche, i dirigibili non poterono più essere impiegati fino alla notte sul 3 novembre, in cui il « P 5 » riuscì a bombardare efficacemente batterie, trincer amenti e accampamenti nemici presso Savogna, fra Vippacco e l'Isonzo, lasciando cadere sugli obiettivi 30 bombe. Il dirigibile, fin dal suo primo apparire, fu fatto segno a fuoco vivissimo d'artiglieria e rimase lungamente preso nel fascio illuminante di proiettori e razzi, ma rientrò incolume al cantiere di Campalto alle ore 22,30. Dopo un periodo di sost a, a causa delle persistenti cattive condizioni atmosferiche, il « P 5 » poté ripetere un attacco nella notte s ull'8 novembre, bombardando alle ore 23,15' accampamenti, batterie e trinceramenti nemici posti sul terreno di confluenza Vippacco-Isonzo verso Savogna, lanciando le sue bombe da quota 1700 m. sull'obiettivo, tenendosi quasi nascosto fra le nubi. Poi non si poterono compiere altre azioni coi dirigibili.
Difesa di Udine. - Il 19 novembre, cinque aeroplani nemici in due gruppi, uno di 2 e uno di 3 apparecchi, ad intervalli di pochi minuti uno dall'altro, comparvero sul cielo di Udine . Si alzarono in caccia gli apparecchi della difesa, complessivamente 5 Farman e 4 Nieuport, i quali se non poterono impedire del tutto il lancio di esplosivi (15 bombe di cui 2 non esplosero) riuscirono a rendere l'incursione disordinata e m eno efficace. E' da notare che le bombe venero gett ate anche sull'Ospedale del dottor Cavarzerani e sull'Ospedale civile, provocando danni e ferendo qualche persona. Squadriglie Caproni 300 H.P. - Malgrado le condizioni non fa vorevoli, le due Squadriglie Caproni 300 H.P., con 8 aeroplani complessivamente, compirono sul mat tino del 19 ottobre la prima azione offensiva, bombardando il campo austriaco di Aisovizza. Partiti parte da Pordenone e parte da Aviano fra le 5,45' e le 8, vi 199
rientrarono fra le 8 e le 10,15'. Ciascun apparecchio gettò 20 bombe da 135 mm. sui due gruppi di hangars del campo nemico, con effetto soddisfacente. Due degli apparecchi vennero colpiti da pallette di shrapnell, m a con lievissimo danno. Altra azione, in coordinamento con l'avanzata delle truppe, venne compiuta il 20 ottobre, in condizioni atmosferiche pessime, da 3 apparecchi sullo stesso campo di Aisovizza sul quale vennero lanciate complessivamente 35 bombe da 135 mm. da quote variabili fra 1900 e 2100 metri, e da altri 4 apparecchi quasi contemporanea mente sulla stazione di Costa nievica, su colonne carreggio in movimento e sulla stazione di Duino: in complesso lanciarono 32 bombe, parte da 162 mm. e parte da 135 mm. Uno degli apparecchi venne fortemente danneggiato dal fuoco nemico all'equilibratore, ma poté egualmente rientrare al campo. I bombardamenti si succedettero nei giorni 21 e 22, 23, 24 e 29 ottobre, mentre si svolgeva l'avanzata, con obiettivo l'altipiano della Bainsizza, il Carso, la stazione di Costanievica e posizioni intorno a Gorizia; ciascuno degli aer oplani che presero parte all'azione lanciò in ogni giornata, da 16 a 20 bombe sui bersagli prestabiliti, con esito evidentemente positivo. Tre apparecchi nel giorno 21, uno nel giorno 22 e uno nel giorno 29 vennero colpiti lievemente dal fuoco antia ereo nemico. Il giorno 30 le due Squadriglie, di 4 apparecchi, vennero messe a disposizione una della II Armata e l'altra della III Armata. Degli appa recchi della Squadriglia addetti alla II Armata, due soli poterono compiere la missione loro affidata di bombardare le postazioni d'artiglieria del Vodice. di S. Caterina e di Castegnavizza, e di molestare con bombe e frecce gli accampa menti, baraccamenti e colonne carreggio sulle lontane retrovie nemiche (Vallone di Chiapovano, Valle del Baco a S. Lucia di Tolmino) e le posizioni di S. Lucia e Vodil Vrh; gli altri due, uno a causa di guasti all'apparecchio e l'altro a causa della nebbia, dovettero rientrare anzitempo. Gli apparecchi assegnati alla III Armata furono anche meno fortunati, perchè, in causa delle cattive condizioni atmosferiche, soltanto uno poté compiere il bombardamento di obiettivi sul rovescio di Podgora. Il 3 novembre alla chiusura della Terza battaglia dell'Isonzo, gli 8 Caproni vennero divisi in due nuclei di 4 ciascuno e assegnati uno alla II Armata e uno alla III Armata. Quelli della II Armata 200
poterono compiere riuscitissime azioni di bombardamento, lanciando sugli obiettivi (Zona della Bainsizza, Vallone di Chiapovano) bombe da 40, 21 e 11 chilogrammi; di quelli assegnati alla III Armata, invece, uno solo potè partire e battere treni fermi presso la stazione di Nabresina, e le stazioni Nord e Sud di Opcina. Gli altri non furono fatti partire in seguito al peggioramento avvenuto nelle condizioni atmosferiche. 1° Gruppo Squadriglie Aviatori. - Il Comando della 3• Armata diramò, il 17 ottobre, il seguente Ordine di operazioni: Squadriglie a disposizione dei Corpi d'Armata: i Corpi d 'Armata devono già avere disposto per l'impiego delle Squadriglie a loro assegnate, secondo le norme già date 1'11 c.m. Squadriglie a disposizione del Comando d'Armata:
Ricognizioni: a partire da domani, giornalmente, tempo permettendo, verranno. compiute 3 r icognizioni, ciascuna con un apparecchio: una partendo alle 9, una alle 12, una alle 15 sui seguenti itinerari : N. 1 - Duino, Nabresina, Goriansko, Voischika, Costanievica, Selo, Hudi Log, Oppacchiasella, Lokvica con eventuale lancio di bombe a Nabresina; N. 2 - Merna, Biglia, Ranziano, Prvacina, Dornberg, Reifenberg, S. Daniele, Kobilaglava, Comen, Stevo, Zagraie, Costanievica, Oppacchiasella, con eventuale lancio di bombe a Prvacina; N. 3 - Oppacchiasella, Costanievica, Comen, Dottogliano, Veliki, Dol, Goriansko, Brestov,ica, Jamiano, con eventuale lancio di bombe a Costanievi<:a. Qualora le condizioni atmosferiche non permettano di volare che per alcune ore della giornata, si tenga a m ente che l'ordine di importanza delle r icognizioni è quello in cui sono enunciate. Le notizie saranno trasmesse telefonicamente e per mezzo di motociclisti a Medea; sulle notizie ritenute particolarmente importanti verranno a r iferire personalmente gli aviatori. Eventuali ordini per altre ricognizioni verranno trasmessi a Santa Maria la Longa ove si terrà il Comandante del 1° Gruppo A via tori.
Bombardamenti. - Verranno eseguiti con tutti gli apparecchi disponibili esclusi i tre precedenti e quelli di riserva di cui è detto, in seguito. Gli obiettivi saranno indicati giornalmente. L'obiettivo per domani sarà costituito dagli impianti della nuova ferrov ia Costavienica e dei parchi ed accampamenti attigui: essi dovranno essere
201
bombardati di mattina o nelle prime ore di tempo favorevo li della giornata, senza a ttendere altri ordini.
Apparecchi di riserva e a disposizione per crociere. caccia ai draken, ecc. - A seconda del numero degli apparecchi di cu i si potrà disporre, verranno volta a volta dati ord ini circa il numero ed i compiti di tali apparecchi.
Questo ordine era basato sulle informazioni e sulle proposte che l'ufficiale addetto alla III Armata più specialmente incaricato dell'impiego dell'aviazione (Magg. Riccardo Moizo) così aveva esposte al Comando dell 'Armata: con tale esposizione egli faceva
.,
Farman 1914 con m ìtrag llatrlce
pure conoscere al Comando dell'Armata che per il momento si avevano disponibili la 5" e 7" Squadriglia Voisin su 7 apparecchi complessivamente, che le Squadriglie 11" e 12n Farman 80 sarebb2ro state prima dell'azione trasformate in Farman 100, con 7 apparecchi complessivamente (compresi i due in quel giorno destinat i alla difesa di Cervignano), e che detratti 3 o 4 apparecchi (una Squadriglia) da lasciare a disposizione del VII C. d. A. (che già aveva a sua disposizione una Squadriglia per artiglieria al completo), si potevano prevedibilmen te avere disponibili circa 10 apparecchi fra Voisin e Farman. 202
Veniva, inoltre, rappresentata al Comando del Gruppo la convenienza di eseguire fotografie di Nabresina, P rvacina, Rei-. fe mberg, S . Daniele a scopo, oltre che informativo, anche di bombardamento, coi Caproni e con gli a eroplani del Gruppo. Sulle predette direttive generali, apparecchi del Gruppo eseguirono accurate ricognizioni che corredarono di numerose fotografie, aiutati nell'ottobre dalle buone condizioni atmosferiche (solo 4 giorni non furono vola tivi). Nelle 4 giornate di dicembre, invece, nessun apparecchio potè partire in volo in causa delle cattive condizioni a tmosferiche e di visibilità. Nessun incidente nè alle persone nè al materiale.
Cantiere di Boscomantic o
2° Gruppo Squadriglie. - Il 2" Gruppo, r icevette l'incarico di eseguire ricognizioni sull'Altipiano di Bainsizza allo scopo di proteggere gli apparecchi per il Servizio d'Artiglieria e di esplorare le retrovie nemiche ; e di bombardare gli accampamenti e le colonne. I compiti vennero giornal mente eseguiti da parte di tutte le Squadriglie del Gruppo, compiendo fi no a 15 ricognizioni al giorno, con un apparecchio ciascuna. 203
Le condizioni at mosferiche e di visibilità si mantennero buone per tutto il mese di ottobre; cosicchè lo scopo sia delle ricognizioni che dei bombardamenti, venne efficacemente raggiunto. Dal 1° al 4 dicembre, invece, nessun apparecchio potè volare. In questo periodo le unità del Gruppo eseguirono 30 lanci di bombe (2 o 3 per ogni lancio) sulle posizioni, e 8 di frecce (da 400 a 600 frecce per volta), su bersagli animati. Poichè le batterie antiaeree non distinguevano bene i nostri apparecchi da quelli nemici, e non di rado avveniva che sparassero sui nostri, così il Comandante del 2° Gruppo fu autorizzato, su sua proposta, di far compiere presso la 6a Squadriglia un breve corso ad alcuni soldati delle batterie contraerei (2 per batteria) per a bilitarli a ben distinguere la nazionalità degli apparecchi in volo. Non si ebbe a deplorare alcun spiacevole incidente, nè alle persone nè agli apparecchi, per quanto i) fuoco antiaereo del nemico fosse sempre vivace.
Gruppo Aviazione per Artiglièria. - Si crede utile riportare a questo oggetto la relazione compilata dal Comandante del Gruppo: Le Squadriglie d'aviazione per artiglieria erano assegnate: alla 2" Armata (II e VIII C. d'A.) 1a Squadriglia (Caudron); alla 3• Armata : (XIV C. d'A.) 2a Squadriglia (Parasol Macchi); (X C. d'A.) 3a Squadriglia (id. id.); (VII C. d'A.) 4a Sq uadriglia (Caudron).
Condizioni di azione. - La zona d'azione presenta difficoltà crescenti da ~ud a Nord, sia per condizioni di terreno, sia per condizioni meteorologiche: in migliori condizioni la 4", nelle peggiori la 1• che ben poco rendimento ha potuto dare, nonostante tutti gli sforzi, essendo le ricognizioni nel tratto assegnatole, della Valle dell'Isonzo, già di per sè difficili, impedite dalla nebbia o dal forte vento; condizioni inibitorie che in un minor grado si sono presentate anche alla 2a Squadriglia, alla confluenza del V ippacco-Isonzo e nel Vallone. Lo stato burrascoso dell'atmosfera h a spesso reso nulli i tentativi d i ricognizioni ed osservazioni del tiro, con gli apparecchi di cui sono dotate le Squadriglie. In alcuni casi in cui non riuscirono i tentativi di volo delle Squadriglie del Gruppo, altri apparecchi più potenti potevano tenere il volo: così quelli ausiliari, i Voisin su tutto il Carso, i Caproni 300 HP. da Tolmino al mare, e qualche volta anche i Farman sulla conca d i Gorizia e sulla zona di Doberd ò. Tuttavia anche in g iornate in cui nessun altro apparecchio tenne il volo furono tentate e compiute ricognizioni dalle Squadriglie del Gruppo.
204
Materiale. - A pari condizioni at mosferiche, non si è r ilevata differenza nel modo di comportarsi dei Parasol e dei Caudron, egualmente resistenti al ve nto e di pressochè pari velocità ascensionale e di traslaz,ione. Tuttavia, per condizioni in trinseche dei materiali e specialmente dei motori, si sono lamentati più n umerosi incidenti coi P ar asol che coi Ca udron: tutti risolti felicemente per le persone : il P arasol, come apparecchio, ha dimostrato una resistenza raggua rdevole. Una sola caduta disgraziata di un Caudron della P Squadriglia non fu dovuta a diffi coltà atmosferiche di volo; la perdita di un apparec<.:hio P arasol della 30. Sq uadriglia fu dovuta ad un forzato atterraggio in terreno coltivato vicino ad un prato non sgombrato in tempo da tr uppe che vi si trovavano. Le cattive condizioni dei motori (Gnome) e gli incidenti occorsi ridussero talvolta le Squadriglie 2• e 3" ad avere solo 2 apparecchi in efficienza. Personale. - Si è avuta deficienza numerica di osservatori, alcuni dei quali anche pratici dello speciale servizio e della zona su cui opera vano. Compensarono tali deficienze col massimo buon volere e con intelligente assiduità nelle ricognizioni. Tuttavia per far fronte ai bisogni di un'azione intensa sia nel periodo preparatorio, sia durante l'azione, occorrono almeno 6 oss ervator,i per Squadriglia: meglio, uno per ciascun pilota. I piloti, benchè quasi tutti di recente brevetto, secondarono pienamente l'attività degli osservatori. Gli uni e gli altri si esposero serenamente e spontaneamente ai pericoli di cattive condizioni atmosferiche e di offese nemiche nel disimpegnare i mandati affi dati alle Squadriglie abbassandosi anche a quote minime quando fu necessario; pericoli tanto più gravi dato il mal sicuro funzionamento dei motori, specie nei Parasol. I comandanti di Squadriglia, aggiungendo lodevoli iniziative alle disposizioni avute dai comandanti di C. d'A. e d'Artiglieria rispettivi, prevedendone i bisogni, trassero il maggior rendimento daì mezzi disponibili, sovente scarsi e difficilmente impiegabili, . e fecero ogni sforzo per mantenere le Squadriglie nella massima efficienza. Dipenden za delle Squadriglie. - La 1a Squadriglia era assegnata al II e III C. d'A. fino al 20 settembre, poi a l II e IV (la Divisione) fino al 14 ottobre, infine al Il e VIII C. d'A .. La 2" Squadriglia era assegnata al XIV C. d'A. fino dalla 2a quindicina di a gosto. La 3· Squadriglia fu assegnata all'XI C. d'A. al suo arrivo, alla fi ne di settembre. La 4a Squadriglia fu assegnata al VII C. d'A. al suo arr ivo, cominciando a funzionare il 9 ottobre. Solo la l" e 4" Squadriglia erano a completa ed unica disposizione del Comandante d'artiglieria di Armata; le altre, pur avendo come compito essenziale il servizio di osservazione aerea per l'Artiglieria, dovettero compier e ricognizioni per conto dei rispettivi comandi di C. d'A.; la 38 Squadriglia, anzi, teneva un terzo degli apparecchi a disposizione del Comando del X C. d'A.
205
Campi di atterraggio. - 1a Squadriglia, Oleis - 2" e 3" Squadriglia, Medeuzza - 4" Squadriglia Gonars; ognuna collegata per telefono diretto col rispettivo comandante di a rtiglieria. Per tutti i serv1z1, sia di artiglieria, sia di ricognizione per il Comando di C. d'A . gli apparecchi partivano dai campi delle Squadriglie, ai quali rientravano. Per il Comando del X C. d'A. g li apparecchi atterravano in un campo di manovra (Villa Vicentina) prossimo al posto del Comando d i C. d'A. (Turriaco) e con esso collegate telefonicamente e con motociclista. Il campo della l" Squadriglia serviva di campo di manovra ai Farman della 2a Armata in caso di necessità urgente di riferire. Azione delle Squadriglie. - L 'azione comp iuta dalle Squadriglie, come appare dai diari riassuntivi, fu intensa e proficua. Circa l'i mpiego fatto delle Squadriglie e l'azione da esse svolta, credo doveroso mettere in rilievo il la voro efficace coscienziosamente da esse compiuto ncnostante :e difficoltà di atmosfera, d i mezzi aviatori, d i impiego che hanno dovuto superare, ed in ispecie quello della 4a Squadriglia. In particolare, per quanto riguarda l'andamento del serviz io, debbo presentare le seg uenti considerazioni : Periodo preparatorio. - Nel periodo preparatorio dell'azione larga parte del lavoro delle Squadrig:ie ebbe l'iniziativa dei loro comandanti; furono r ichieste r icognizioni generiche, soventi senza determinazione del momento in cui occorreva compierle nella giornata, talvolta per accertare l'esistenza di determ inati obiettivi e precisarne la pos izione, specialmente d i batterie. Tali ricognizioni raramente furono agevolate dal concorso prestabilito d i simultanea attività dell'artiglieria e della fanteria che inducesse l'avversario a svelarsi (circolare 2917 del Comando Supremo, Ufficio Armate). L'osservazione aerea non fu richiesta, o molto limitatamente, per tiro di inquadramento, sia per tema di svelare le proprie postazioni, sia per economia momentanea di m unizioni. Scarso rimase perciò il concorso alla preparazione di tiro aggiustato per obiettivi che poteva occorrere poi d i battere prontamente ed efficacemente durante lo svolgimento dell'azione, q uando riesce quasi impossibile regolare l'aggiust amento dei singoli tiri mediante l'osservazione aerea. Nonostante le ripetute insistenze dei comandanti di Squadriglia e del sottoscritto, fu molto limitato l'impiego degli osservatori aerei in diretta intesa e comunicazione coi comandanti d i Gruppo di batterie. Tale impiego, del massimo rendimento, fu generalmente adottato nel VII C. d'A.; nel X C. d'A. era stato in iziato, ma fu a bbandonato nei giorni immediatamente precedenti i'azione. I risultat i delle ricognizioni eseguite, concretati in lucidi, fotografie e note, non sempre vennero a pronta conoscenza dei comandi. diversi da quelli che 1i ordinarono, ai quali pure potevano interessare (Batterie e r affo rzamenti esistenti nella zona di osservazione di una Sq uadriglia in condizioni di poter essere battuti da batterie di altri C. d' A .).
206
Svolgimento delL'azione. - L'impiego delle Squadriglie fu r-egolato dai r ispettivi comandanti secondo accordi coi comandanti di artiglieria e di C. d'A., con varia latitudine lasciata ai comandanti di Squadriglia e con varia larghezza di conoscenza loro data dalla situazione. La 3" Squadriglia quando non agì di propria iniziativa in relazione con le disposizioni ricevute prima dell'inizio dell'azione, fu r ichiesta solo all'ultimo momento di r icognizioni e d i operazioni di tiro: r icognizioni . con compiti generici e per ricerca di obiettivi; osservazioni di andamento generale di tiro concentrato di più batterie per obiettivi già noti; venne così a mancare il concorso attivo dell'os-
Ca.n1po d'Aviazione di Santa Maria La Longa
servatore aereo all'azione dell'artiglieria nelle varie fasi dell'azione e non fu possibile, in particolare, coadiuvare le batterie nell'esecuzione d i tiri di smonto. Fu talvolta richiesto l'intervento dell'aviazione a complemento, dell'osservazione da terra e dal dra ken; e per contro si è, in taluni casi rinunciato alla osservazione aerea del tiro per obiettivi in posizioni malamente visibili altrimenti. L a scarsa preparazione di accordi fra i gruppi e gli osservatori aerei ha indotto a servirsi di questi, durante l'azione, per rilevare i tiri nel complesso di più batterie che battevano contemporaneamente più obiettivi in una determinata zona ed ha impedito di osservare tiri per obiettivi rilevati in volo su batterie di cui si videro le vampe; fa eccezione il VII C. d'A. ove, pur durante l'azione, la Squadriglia potè concorrere a regolare il tiro per singoli obiettivi, anche nuovi rilevati.
207
La mancata preparazione del personale delle batterie per la corrispondenza cogli osservatori in volo, obbligando ad impiegare ufficiali osservatori delle Squadriglie nei post i di osservazione a terra, ha d istolto dal loro effettivo servizio alcuni di essi, aggravando il lavoro degli altri rimasti disponibili per i voli. Solo l'ammirevole attività d i questi ha impedito che ne risentisse nocumento il servizio generale delle Squadriglie, il loro rendimento. L'intervento imprevisto di altr i apparecchi nel servizio speciale d'ar tiglieria ,oltre quelli della Squadriglia particolarmente adibitavi, senza i necessari accordi coi posti a terra, indusse in dubbi ed equivoci nelle comunicazioni fra osservatori aerei e posti a terra; tanto più mancando unità d'intesa e di metodo. Seguivano condizioni e proposte in merito. (Vedi appendice).
*
**
La sera del 4 novembre il Coma ndo Supremo, constatata la necessità di un t empo di sosta e di riordinamento, dava le disposizioni conseguen ti. Col 4 novembre si chi use, p ertanto, la prima ripresa della offensiva autunna le.
208
LA QUARTA BATTAGLIA DELL'ISONZO
(10 novembre - 2 dicembre 1915) Durante la 3a battaglia dell'Isonzo, lo sforzo gravitò prima contro i due bastioni del fronte giulio: Plava e Carso; poi su parte della cortina intermedia, e la fronte Sabotino-Podgora pur continuando la pressione sui bastioni. Risultati tangibili, per quanto concerne la conquista del terreno, furono: progressi nella Zona di Globna e Zagora, progresso sul Podgora, progressi sul Carso - oltre Petrano e al saliente di quota 164 a Sud-Ovest di S. Martino. Con l'ordine di operazione n. 21 il Comando Supremo fissò per il 10 novembre la ripresa dell'azione offensiva, che doveva svolgersi sulla fronte Sabotino-mare. La 2a e 3• Armata erano ancora quelle più direttamente interessate alle operazioni. La ripartizione, pertanto, dei mezzi aeronautici fra le Armate rimane invariato. Durante il periodo di sosta (4-10 novembre) il tempo si mantenne generalmente cattivo: fu peraltro tentato qualche volo. Le Squadriglie Caproni il giorno 7 perdettero un apparecchio, caduto per guasto al motore, senza danno per il personale; ed il giorno 9 eseguirono un'azione prelimina re di bombardamento, d'ordine del Sotto Capo di Sta to Maggiore, sui depositi di m unizion i presso la stazione ferroviaria di S. Daniele sul Carso e le officine di riparazione d'Artiglieria presso S. Pietro di Gorizia. Vi parteciparono 4 a pparecchi: il risultato fu ottimo. Le Squadriglie dei Gruppi continuarono nel loro compito di riconoscere le retrovie e le posizioni nemiche e di disturbare le batterie nemiche col getto di bombe, ma con pochi voli, in causa delle cattive condizioni atmosferiche. Il giorno 7 novembre un app arecchio del 1° Gruppo (Ten. Ottolenghi, osservatore e caporale De An na, pilota) partì per una rico209
gnizione e bombardamento: ma le condizioni di visibilità non permisero l'azione: rientrando al campo, una delle bombe scoppiò al momento dell'atterraggio e distrusse l'apparecchio; gli aviatori rimasero incolumi. Durante lo svolgimento della Battaglia i mezzi aerei vennero così impiegati. Nessuna azione da parte dei dirigibili, l'uscita dei quali venne sempre resa impossibile dalle condizioni atmosferiche avverse. SquadrigLie Caproni 300. - Rimasero a disposizione del Comando Supremo ed eseguirono le operazioni seguenti: 12 novembre - Bombardamento della st azione di S. Michele del Carso. L'azione ebbe luogo con cielo nebbioso e nuvoloso, che impedì agli apparecchi di partire come era stato ordinato, a 20' di intervallo a cominciare dalle 6,30'. Vi parteciparono gli apparecchi 488 (Cap. Ungania e Serg. Magg. Mazzetti) 486 (Cap. Piccio e Cap. Palma, osserv. Ten. Col. Barbieri) 482 (Cap. Carnevali e S. Ten. Verona; osserv. Cap. Cavalieri) 483 (Cap. Carta e Serg. .Magg. Sala; osserv. S. Ten. Hermann) 484 (Cap. Gregorini e Ten. Clerici) 480 (Cap. Ercole e Ten. Laureati) 478 (Cap. Bailo e Cap. Graziani) 703 (Magg. Prandoni, S. Ten. De Renzis; osserv. Cap. Agosti); ma non tutti gli apparecchi riuscirono a scoprire l'obiettivo a causa delle nubi e della nebbia. Nei giorni seguenti, fino a tutto il 17 le condizioni atmosferiche non permisero i voli: il 18 però, anche a titolo di rappresaglia contro i bombardam enti aerei effettuati dal nemico sulle nostre città, 9 apparecchi eseguirono il bombardamento di Gorizia, di dove partivano colpi d'artiglieria d'ogni calibro, risparmiando solo, come da ordine avuto, gli Ospedali e Borgo Italia. L 'operazione si svolse dalle 12 alle 14; vennero lanciate circa 160 bombe da 26 chilogrammi, causando 5 incendi. Alcuni piloti si spinsero poi in r icogn izione su Aisovizza (campo aviazione) constatando in esso la già riconosciuta disposizione degli hangar e osservando, di più, sul campo, 4 apparecchi di cui uno si levò subito in volo. Il giorno successivo, 19, in seguito all'incursione aerea nemica su Udine a vvenuta al mattino, vennero inviati d'urgenza 8 Caproni a bombardare il campo di aviazione di Aisovizza ; sul quale vennero lasciate cadere circa 75 bombe da 162 mm. (kg. 26) con risultato efficace. Gli apparecchi furono tutti fa tti segno a vivissimo fuoco d'artiglieria, ma rientrarono incolumi. L'azione venne nuovamente 210
ripetuta il giorno dopo (20) da 5 apparecchi che lasciarono cadere sul campo di Aisovizza circa 100 granate-mina da 162 mm. (peso 26 kg. ciascuna). Dopo due giorni di sosta causata dal maltempo, 9 appar ecchi, in seguito ad ordini del Sotto Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, partirono il 23, in azione di guerra col seguente mandato: « Verificare se nel campo di Aisovizza vi è attività aviatoria. Riconoscere se presso Aidussina esistono Lavori per impianto di campo d'aviazione. Bombardare tali campi, i baraccamenti e La stazione di S. Daniele sul Carso» . Gli apparecchi partirono fra le ore 11 e 12,15' coi soli piloti e senza osservatori, portando ciascuno da 12 a 16 bombe da 165 mm. Venne osservato presso Aidussina in un prato un grande segnale a Te due capannoni, forse hangars: su quel prato e sul campo di Aisovizza furono gettate bombe, come pure sulla stazione di S. Daniele. Gli apparecchi vennero fatti segno a intenso fuoco, e tre di essi: 486 (Cap. Piccio e Cap. Palma) 479 (Cap. Gregorini e Cap. Croce) e 480 (Cap. Ercole e S. Ten. Laureati) vennero colpiti da pallottole e schegge. Specialmente l'ultimo, riportò molti fori, qualcuno dei quali assai prossimo alle parti vitali dell'apparecchio. Il giorno 25, poichè informazioni pervenute a l Comando Supremo dall' Ufficio informazioni della Marina, facevano ritenere che a Castua, presso F iume, fossero in corso lavori per la costruzione di un capannone per 2 dirigibili Zeppelin, due apparecchi Caproni vennero inviati colà in ricognizione; rientrarono riferendo che nessun lavoro del genere si stava facendo nella località designata. Il giorno 29 novembre - e questa f u l'ultima azione dei Caproni durante la 4" battaglia dell'Isonzo, perchè successivamente il maltempo impedì ogni volo - 3 apparecchi compirono una ricognizione, in condizioni atmosferiche poco propizie, seguendo l'itinerario: Gorizia, Vogerskò-Dornberg, Reifenberg, S. Daniele, Capriva, Dottogliano, Opcina, Nabresina, Mavlinie, Voisika, Kostanievica, Oppacchiasella-Doberdò, senza osservare nulla d'interessante. Poterono, però, constatare che il nemico aveva adottato un tipo di proiettili contraerei di cui lo scoppio, a differenza di quelli osservati fino allora, produceva una nuvola verdastra. I tre apparecchi furono fatti segno a vivo fuoco e colpiti da pallottole. Il Ten. Col. Barbieri, osservatore a bordo dell'apparecchio pilotato dai Ten. Chierici e Verona, rimase leggermente contuso al piede sinistro da una pallottola di shrapnel. 211
1° Gruppo Squadriglie Aviatori. - Per quanto le condizioni atmosferiche e di visibilità non fossero molto buone (per 8 giorni furono cattive e impedirono qualsiasi volo), vennero eseguite numerose ricognizioni e fotografie per ordine del Comando del VII Corpo d'Armata; nonchè crociere e ricerche di bersagli con risultati soddisfacenti. Il giorno 18 il Comando del Gruppo fece eseguire una serie di ingrandimenti fotografici in modo da avere la riproduzione alla scala approssimativa 1 : 2.500 di tutto il terreno di fronte al VII C. d'A. Vennero pure eseguite fotografie in volo del campo di aviazione di Aisovizza. Il 25 novembre un aeroplano della 7" Squadriglia attaccò un apparecchio nemico, e lo costrinse alla fuga: lo stesso giorno un altro apparecchio della stessa Squadriglia (pil. Serg. Magg. Maramaldo, osservatore Sottoten. Franceschini) sostenne un combattimento aereo con 2 apparecchi nemici; ebbe il motore colpito da proiettile di mitragliatrice e dovette atterrare fuori campo presso S. Lorenzo di Motta. Il nemico, che aveva seguito le fasi di combattimento, aprì il fuoco d'art iglieria sull'apparecchio a terra e lo rese inservibile. Il giorno dopo, l'apparecchio venne ricuperato per quanto il nemico lo tenesse sempre sotto il suo fuo·c o: in quella circostanza rimasero feriti da pallottola un Serg. Maggiore e 2 soldati della Squadriglia. 2° Gruppo Squadriglie Aviatori. - Eseguì numerose e ben riuscite ricognizioni, allo scopo di osservare le retrovie nemiche e compiere azioni offensive e potè dare precise notizie sullo stato dei ponti, delle passerelle sull'Isonzo, tra Podgora, Peuma e Gorizia; in numerose incursioni vennero gettate bombe sulle posizioni e frecce sulle truppe nemiche in marcia (25-26). Vennero eseguite numerose fotografie. Il giorno 18 novembre un apparecchio della 6., Squadriglia (pilota Maresciallo Santerni, osservatore Ten. Livi), all'altezza dell'Isonzo, assalì col fuoco di mitragliatrice un apparecchio nemico che, a quota 3000 metri circa, faceva rotta per Udine e dopo breve combattimento lo costrinse a fuggire verso il mare. Nel combattimento il nostro apparecchio ebbe l'elica perforata e scheggiata da 3 proiettili. Il 20 novembre un altro apparecchio della 6., Squadriglia (pilota Caporale Rossi, osservatore Ten. Aimone) recatosi in ricognizione sull'Altipiano della Bainsizza, venne preso sotto il fuoco antiaereo 212
nemico su Aisovizza e su Gargaro e venne colpito al centro della lamiera dell'ala inferiore sottostante al motore.
••• Terminata la 4a battaglia, non cessò tuttavia il compito dei Reparti aerei. Malgrado il tempo avverso, il 23 dicembre il Comando della 2a Armata comunicava al 2° Gruppo Squadriglie il seguente telegramma del Comando Supremo: « Essendo del massimo interesse raccogliere notizie intenzioni e predisposizioni nemiche segnalo opportunità che sia approfittato di qualsiasi breve momento in cui migliorate condizioni atmosferiche lo consentano far eseguire ricognizione aeree con Squadriglie dipendenti da codesto Comando. - Gen. Frugoni ». In base a tale ordine vennero eseguite ricognizioni quasi giornaliere con lancio di frecce e bombe su truppe e accampamenti nemici. Ma il 16 dicembre le condizioni atmosferiche divennero assolutamente proibitive e tali si mantennero per tutto il resto del mese sulla fronte di entrambi i Gruppi; le Squadriglie dei quali, pertanto, non poterono venire utilizzate.
213
Riepilogo attività bellica aerea nel 1915
Il bilancio dell'attività aeronautica dal 24 maggio al 30 dicembre 1915 è il seguente: Aerostati Ascensioni 1200 circa.
Dirigibili Operazioni di bombardamento: P. 4.
n. 10
P. 5
))
10
M. 1
))
8
Aviazione Ricognizioni
n. 622
Bombardamenti
))
214
Lanci di frecce
))
28
Crociere
»
66
Segnalazioni tiro artiglieria
))
120
Missioni fot ografiche
))
41
Combattimenti aerei
))
7 215
Composizione della Forza aeronautica e dislocazione Reparti aeronautici alla fine del 1915 Al termine dell'anno 1915 la composizione e la dislocazione della forza aeronautica mobilitata, era la seguen te: Ufficio Servizi Aeronautici, a Udine. Aerostieri. Sezioni Aerostatiche da Campagna : l8
(Cap. Barbanti) a Udine, a disposizione del Comando Supremo;
2•
(Cap. Scalesse) a Muzzana del Turgnano, per il VII C. d'A. (3a Armata);
3a
(Cap. Moretti) a Chiopris, per il IX C. d'A. (3• Armata);
4•
(Cap. Pastrovich) a Molino Romano (Villorba) presso Campoformido, per il II C. d'A. (2• Armata);
5"
(Cap. Ferrari) a Campolongo, per il XIII C. d' A. (3a Armata);
6"'
(Cap. Amoroso) a Cormons, per il VI C. d'A. (2" Armata). Sezioni Aerostatiche da Fortezza:
7•
(Cap. Beghi) a Venezia, a disposizione del Comando in Capo della Piazza;
8•
(Cap. Orestano) a Verona, a disposizione della 1• Armata;
ga
(Cap. Gauttieri) a Venezia (come la 7..). Squadre fotografiche da Campo:
1a. Squadra (Cap.Antilli), a Udine al Comando Supremo;
2• Squadra (Sott. Gastaldi) a Trkesimo per la 2• Armata; 3a. Squadra (Cap. Lancellotti) a Cervignano per la 3a Armata. Squadre telefotografiche da montagna: 1a a Verona per la 1• Armata; 2a a Tolmezzo per il Comando Zona Carnia (XII C. d'A.).
216
Dirigibili. In zona di guerra: Dirigibile M. 1 (Cap. Merzari) a Campalto; Dirigibile P. 5 (Cap. Mojares) a Boscomantico, a disposizione del Comando Supremo; Dirigibile M. 4 (Cap. Pastine) a Casarsa, a disposizione del Comando Supremo. In riserva: Dirigihile M. 3 (Cap. Benigni) ~ Vigna di Valle (Roma); Dirigibile P. 6 (Cap. Manni) a Campi Bisenzio (Firenze); Dirigibile F. 3 (Cap. Agostoni) a Baggio (Milano). Erano in costruzione: Dirigibile Dirigibile Dirigibile Dirigibile
M. M. M. V.
9, 5, 7, 2,
a a a a
Roma; Torino; Torino; Ferrara.
Rifornimenti di Aeronautica: Magazzino avanzato aerostatico (Cap. Valente), a Udine a disposizione del Comando Supremo. Servizio rifornimenti Gas H: Direzione (Cap. Tagliasacchi), a Brescia; Officine di produzione e compressione del Gas, a"Torino, Ferrara e Brescia. l " Colonna gas H (Cap. Valent~} a Udine a disposizione del C. S.
Aviatori A) Comando del Battaglione Squadriglie Aviatori a Porde'none (T'en. Col. Barbieri) alla dipendenza del Comando Supremo con funzioni di Comando di Gruppo per le seguenti Squadriglie le quali, per l'impiego, dipendevano dal Comando SupreJ?O ed . erano suddivise fra Pordenone .ed Aviano: l" Squadriglia di offesa (Caproni 300 H.P.); 2" Squadriglia di offesa (Caproni 300 H.P .); 3" Squadriglia di offosa (Caproni 300 H.P.);
4" Squadriglia di off.e~a (Caproni 300 H.P.); 6"' Squadriglia di offesa (Caproni 300 H.P.); Squadriglia M. .Farman per la difes-a del Campo d'Aviazione di Aviano.
217
B) Comando del 1° Gruppo Squadriglie Aviatori (Magg. Gallina Augusto) per la 3• Armata, a Santa Maria la Longa, con le seguenti Squadriglie: 5a Squadriglia da ricognizione e combattimento (Voisin) a Chiasiellis; 7a Squadriglia da ricognizione e combattimento (Voisin) a Santa Maria
la Longa; 10• Squadriglia da ricognizione e combattimento (Farman) a Santa Maria
la Longa; l P Squadriglia da ricognizione e combattimento (Farman) a Chiasiellis.
C) Comando del 2° Gruppo Squadriglie aviatori (Magg. Gaviglio Lerio) per la 2a Armata a Udine, con le seguenti Squadriglie:
5a Squadriglia da ricognizione e combattimento (Farman) a Chiasiellis; 9" Squadriglia da ricognizione e combattimento (Farman) a Campo~
formido.
D) Comando del 3° Gruppo Squadriglie aviatori (Cap. La Polla Ernesto) per la 1a Armata, a Verona, con le seguenti Squadriglie: 5• Squadriglia da offesa (Caproni 300 H.P.) a Verona; l3 Squadriglia da ricognizione e combattimento (Farman) a Verona; 12" Squadriglia da ricognizione e combattimento (Farman) a Thiene; 3" Squadriglia da caccia (Aviatik) a Brescia; 4• Squadriglia da caccia (Aviatik) a Verona; Sezione Idrovolanti (F.B.A.) a Desenzano.
E) Comando Gruppo Aviazione per Artiglieria (Ten. Col. de Siebert Amodeo) con le seguenti Squadriglie: 1• Squadriglia per Artiglieria (Caudron) a Oleis per la 2a Armata; 2• Squadriglia per Artiglieria (Caudron) a Risano (Chiasottis) per la 3" Armata; 3• Squadriglia per Artiglieria (Caudron) a 3a Armata;
Gris
(Gonars) per la
4· Squadriglia per Artiglieria (Caudron) a Gonars per la 3a Armata; 5• Squadriglia per Artiglieria (Caudron) a Oleis per la 2a Armata.
218
F) Gruppo Squadriglie. per la difesa antiaerea di Udine (Cap. Masi Michele) a Campoformido, con le seguenti Squadriglie : 2a Squadriglia da ricognizione e combattimento formido;
(Farman) a Campo-
P Squadriglia da ricognizione e combattimento (Nieuport) a Campoformido. Rifornimenti d'aviazione: 1° Parco d'Aviazione a Latisana (3a Armata); 2° Parco d 'Aviazione a Codroipo (2" A rmata); Magazzino avan zato d 'aviazione, a disposizione del Comando Supremo, a Pordenone (con Ufficio Automobilistico a Codroipo). Riepilogo delle Forze Aeree dell'Esercito mobilitate al 31 dicembre 1915: Aerostieri
N. 6 Sezioni Aerostatiche da Campagna; N. 3 Sezioni Aerostatiche da Fortezza; N. 3 Squadr e fotografiche d a Campagna; N. 2 Squadre fotografiche da Campagna.
D irigi bili
N. 3 Aeronavi in 2 cantieri; N. 3 Aeronavi in riserva e N. 4 in costruzione.
Aviazione
N. 6. Comandi di Gruppo Squadriglie;
N. 6 Squadriglie aeroplani da offesa (P, 2\ 3\ 4", 5\ 6"); N . 9 Squadriglie da r icognizione e combatt~mento (l"', 2", 5"', 6•, 7", 9",
10"', ll8, 12"); N. 3 Squadriglie da caccia (l8, 3"-, 4•); N. 5 Squadriglie per artiglieria (la, 2a, 3•, 4•, 5a); l Sezione Idrovolanti.
219
Avvenimenti vari (1915) Il 13 giugno 1915 il Re assistette al bombardamento dall'alto di una batteria nemica, eseguito dal Sergente pilota Enrico Mezzetti. Ammira to per l'ardimento dimostrato dal pilot a, fatto segno a furioso fuoco nemico che lo ferì tre volte, e della perizia di cui diede prova nell'eseguire l 'atterraggio di fortuna nella prima linea delle nostre truppe per sopravvenuto guasto del motore, conferiva sul posto al valoroso pilota la Medaglia d'argento al valor militare. Fu la prima Medaglia al valore m eritàta da un pilota nel corso della campagna. Nel pomeriggio del 7 agosto Gabriele d'Annunzio eseguì un volo su Trieste a bordo dell'idrovolante pilotato dal Ten. di vascello Giuseppe Miraglia, e gettò sulla città messaggi contenenti il seguente procl~ma: « Coraggio fratelli ! Coraggio e costanza. « Per liberarvi più presto combattiamo senza respiro. Nel Trentino, nel Cadore, nella Carnia, suWi sonzo conquistiamo terreno ogni giorno. Non v'è sforzo del nemico c·he non sia rotto dal coraggio dei nostri; non v'è menzogna impudente che non sia sgonfiata dall.e nostre baionette. Abbiamo già fatto più di 20.000 prigionieri; in breve tutto il Carso sarà espugnato. « Io ve lo dico e ve lo giuro fratelli : la nostra vittoria è certa. La bandiera d'Italia sarà piantata sul grande Arsenale e sul colle di San Giusto. « Coraggio, Costanza! La fine del vostro martirio è prossima. L'alba della nostra aliegrezza è imminente. « Dall'alto di queste ali italiane che conduce il prode Miraglia a voi getto per pegno questo messaggio e il mio cuore. « Io Grabrie'Le d'Annunzio» « Dal Cielo della Patria, 7 agosto 1915».
220
Nel settembre, una Commissione Parlamentare fece una v1s1ta al fronte di guerra oltre l'Isonzo: il deputato di Napoli On. Carlo Cuccia, al ritorno, scriveva sul «Roma» (in data 15 settembre): « Assistemmo ad una battaglia aerea che alcuni nostri aero-
plani sostennero con quelli austriaci venuti con lo scopo di devastare i nostri Campi. Anche dal lato della perfezione degli apparecchi per la offensiva aerea, mi sono convinto che l'Italia ha acquistato quella sicurezza che forse prima non aveva. Ed ora le incursioni degli austriaci con i velivoli sulle nostre povere ed inermi popolazioni, se non si sono addirittura arrestate sono però m olto ostacolate. Dalla Francia ci sono giunti tre apparecchi ottimi che si ammirano ogni giorno aL di sopra di Udine o della attigua Zona di Guerra. Anche L'Italia ha, ora, velivoli armati di tutto punto, che danno la caccia con successo a quelli austriaci che hanno perduto la loro primitiva burbanza». Il 20 settembre Gabriele d'Annunzio compì un volo su Trento a bordo di un aeroplano pilotato dal Capitano Ermanno Beltramo (Farman, Fiat 100 HP.) della Squadriglia Bonazzi. Il volo fu compiuto con l'idea di commemorare la data fatidica lanciando messaggi sulla città irredenta. Il volo, ostacolato nel mattino da fitta nebbia, potè essere ·compiuto nel pomeriggio, dalle 13,40' alle 17,50' malgrado le condizioni atmosferiche si mantenessero pochissimo propizie. Il velivolo giunse su Trento, miracolosamente avvistata in uno squarcio delle nubi, compì tre giri sul cielo della città e vi gettò un messaggio che dava notizie delle operazioni vittoriose svoltesi nel Trentino e invitava_a sperare in una pronta liberazione.· Fu fatto segno al fuoco della batteria contraerei in quei giorni installata sul Doss Trento (antica Verruca); ma rientrò incolume e festeggiatissimo alla sua base.
221
Ricompense al Valor Militare conferite per atti di valore compiuti in servizio aeronautico durante l'anno 1915 RICOMPENSE COLLETTIVE Il Comando del VII Corpo d'Armata conferì, in data 16 ottobre 1915, l'Encomio solenne al personale della 10" e della 11" Squadriglia aeroplani (Farman) « per la costante operosità e lodevole zelo dimostrato nelle ricognizioni aeree finora compiute con bello ardimento e con vantaggio delle operazioni». Il personale di tali Squadriglie era il seguente: 10a. Squadriglia : Cap. pilota Tappi comandante; piloti: Tenente Sacerdoti, Sottoten. P onis, Maresc. Panera, Serg. Giuntoli; osservatori: Cap. Rodolfo, Ten. Lo Spato, Ten. Aimon€ Cat, Ten. Ottol,enghi, Ten. Capuzzo. 11 a Squadriglia: Cap. pilota Varanini comandante; piloti: Sottoten. Orlandi, Capor. Consigli, Sold. De Lucchi, Sold. Dossi; osservatori : Capit. Toccolini, Ten. Rossi, Sottoten. Novelli, Sottoten. Franceschini.
RICOMPENSE INDIVIDUALI La prima relazione per il conferimento di ricompense al valore per la guerra italo-austriaca venne stesa, d'ordine del Re, a favore del sergente maggiore pilota Mezzetti Enrico, per il brillante ed eroico contegno da lui tenuto il 13 giugno 1915. (Conferita con Motu proprio del Re del 17 luglio 1915). In complesso vennero conferite agli ufficiali e militari del Corpo Aeronautico militare, per azioni di guerra compiute dal 24 maggio al 31 dicembre 1915, le seguenti ricompense (1): (1) Nell'elenco sono compresi anche gli u ffi ciali e militari appartenenti all'Aerona utica de t:a Marina che i! volume « L'Aviazione Mari ttima duran te la Guerra 11 non ri por ta; non sarà compreso il personale decorato per azioni di valore compiute «anche» ne l 1915; esso sa rà cita to nei vo lumi successivi, corrispondenti a ll'anno in cui si è verificato l'ultimo fatto d'a rme riportato nel'la mo tiva zione. Le abb revia zioni hanno il seguente sigiù ficato : P i!.. pilota : Oss.. osi,ervatore; Dir. dir igibLista; Aeros.. aerostiere.
222
ORDIN:S MILITARE DI SAVOIA
Capitano Dir. Valle Giuseppe. MEDAGLIE D'ARGENTO AL VALOR MILITARE
Tenente Oss. Albertoni Domenico - Capitano Pil. Beltramo Ermanno Capitano Pil. Bolla Gaspare - Tenente di Vasc. Pil. Bologna Luigi - Tenente di Vasc. Dir. Brivonesi Bruno - Tenente Oss. Burzagli Carlo - Tenente Aeros. Caruso Vittorio - Tenente di Vasc. Dir. Castracane Castruccio .:. Tenente Oss. Cavalli Giulio Carlo - Capitano Pil. Chiaperotti Giorgio - Capitano di Freg. Oss. Cipriani Riccardo - Cap. Pil. Coniglio Gaetano - Tenente di Vasc. Dir. De Pisa F eli'Ce - Cap. Oss. Del Duca Napoleone - Sergente Pil. Dell'Oro Arturo - S. Tenente Oss. Franceschini Cesare - Tenente Pil. Gallotti Antonio - Capitano Pil. Graziani Carlo - Tenente Oss. Maceratini Giuseppe - Capo Meccan. Dir. Mantero Antonio - Sergente Magg. Dir. Mantovani Osvaldo Sergente Magg. Pil. Maramaldo deHa Minerva Antonio - Sergente Magg. Pil. Mazzetti Enrico - Tenente di Vas-e. Pil. Miraglia Giuseppe - Tenente Dir. Pricolo Francesco - Capitano Pil. Resio Adolfo - Sergente Magg. Dir. Roasio Mario - Maresciallo Pil. Rocchi Luigi - Capitano Oss. Rodolfo Oliviero - Capitano Pil. Sacerdoti Cesare - Maresciallo Pil. Santerni Nino - 2° Nocchiere Dir. Satta Ettore - Fuochista Dir. Sequenza Giuseppe - Capitano Dir. Seymandi Giulio - Soldato Pil. Stoppani Mario - Capitano Pil. Tappi Carlo (2 medaglie) - Capitano Pil. Varanini Ivo.
MEDAGLIE DI BRONZO AL VALOR MILITARE
Caporale Pil. Adelasio Giulio - S. Tenente Pil. Ambrosio Franco - Capitano Pil. Andriani Oronzo - Capitano Pil. Bailo Luigi - Sergente Magg. Pil. Barattini Giuseppe - Tenente Pil. Beltrami Mario - Capitano Oss. Berliri Carlo - Capitano Pil. Bonazzi Fernando - S. Tenente Pil. Bonuti Roberto Tenente Pil. Bosio Antonio - S. Tenente Pil. Bruni Arturo - Capitano Pil. Calderara Attilio - Tenente Oss. Capuzzo Ferruccio - S. Tenente Oss. Cattoi Costantino - Tenente Oss. Cavalli Giulio Carlo - Fuochista Dir. Casoli Gerardo - Capitano Pil. Chiappelli Luigi - S. Tenente Oss. Coniglio Luigi - Tenente Oss. Cordero di Montezemolo A1berto (2 medaglie) - Tenente Pil. Da Passano Fausto - Tenente Oss. De Bratti Andrea - Tenente' di Vasc. Dir. De Courten Raffaele - Capitano Pil. De Rossi di Santa Rosa Filippo - Tenente Pil. Del Sole Armando - S. Tenente Pil. Ferroni Orlando - Tenente Oss. Gallo Giovanni - Capo Macchinista Dir:. Giovine Mauro - Sergente Pil. Giuntoli Gualberto - Capitano Pil. Graziani Carlo - Tenente Oss. Jannoni Sebastianini Fabio - Tenente Oss. Lo Spoto Mario - S. Tenente Oss. Martinelli Michele - Sergente Magg. Dir. Menegazzi Ambrogio - S. Tenente Oss. Messi Ercole - Capitano Pil. Mondelli Domenico - 2° Nocchiere Dir. Moscarella Raffaele - Tenente Oss. Ottolenghi Giuseppe - Tenente Pil. Palma
223
di Cesnola Giulio - Capitano Pil. Piccio Pier Ruggero - Capitano Oss. Porro Felice - Sergente Magg. Pil. Pugnante Bartolomeo - Operaio M.M. Dir. Sanfedele Giovanni - Sergente Pil. Scaroni Silvio - Sergente Magg. P.il. Screpanti Gi.usep,pe - 2" Nocchiere Dir. Seoci Vincenzo - So tto Capo Mot. Serafini Fracassini Giorgio - S. Tenente Pil. Sportoletti Armando - Capitano Pil. Ungania Dario - Tenente di Vasc. Dir. Valerio Giacinto - Capitano Oss. Vallo Gabriele - Capitano Pil. Venanzi Umberto.
CROCI DI GUERRA AL V. M. Tenente Col. P il. Carta Egidio - S. Tenente Oss. Clerici Bagozzi Arturo - Tenente Oss. Cordero di Montezemolo Alberto - Caporale Pil. Gorini Goffredo - Capo Meccanico Dir. Mantero Antonio - Tenente Pil. Martire Aleardo - S. Tenente Oss. Matteini Manfredi - Caporale P il. Menegoni Dino T,enente Oss. Raffone Amedeo - Timoniere - Pil. Raineri Domenico.
ENCOMI SOLENNI S. Tenente Oss. Cattoi Costantino - S. Tenente Oss. Di Filpo Vincenzo - Sergente Pil. Ghelfi Roberto - S. Tenente Pil. Grassa Giuseppe - S. Tenente Oss. La Valle Mario - S. Tenente Oss. Russo Vincenzo - Caporale Pil. Vernizzi Luigi. RIEPILOGO Medaglie Argento
Bronzo
Croc i di guerra
19
27
5
3
Or. Mii. Sav.
--
Encomi Sol t nni
Piloti aviatori .
-
Osservatori .
-
8
15
4
4
Aerostieri
-
1
-
-
-
Dirigibilisti .
1
10
8
1
-
-
-
I
-
-
1
38
51
10
7
Vari
TOTALE
I
Vennero poi conferite promozioni a scelta per merito di guerra, nonchè medaglie e altri premi offerti da Enti privati e da cittadini. (V. appendice).
224
Perdite nel personale aeronautico durante il 1915
Le perdite di personale subite dall'Aeronautica militare durante l'anno 1915 furono le seguenti (1): Caduti in combattimento aereo o perchè colpiti in volo dal fuoco del nemico:
S . Ten, di vascello De Pisa Felice, ufficiale di bordo; e 2. Capo meccan'ico della Marina, Mantero Antonio, motorista, scomparsi in Adriatico il giorno 8 giugno 1915, in seguito alla caduta in mare, presso l'isola di Lussino, del dirigibile « Città di Ferrara », ,c olpito dal fuoco nemico, cli ritorno da azione di guerra. (Bombardamento di Fiume). 3. Capitano Bolla Gaspare, pilota d'aeroplano, il 18 luglio 1915 in località Griis, a causa di un brusco atterraggio determinato dal fatto che il velivolo, colpito dal fuoco nemico, al ritorno da ùna impresa di guerra, non rispondeva più ai comandi - Campo di Chiasiellis. 4. Cap. di fregata Cipriani Riccardo, osservatore dall'aeroplano; e 5. Maresc. Rocchi Luigi, pilota d'aeroplano, deceduti il 27 luglio 1915 in seguito ad incendio dell'aeroplano colpito dal fuoco nemico mentre erano in ricognizione sul cielo di Monte S. Michele. 1.
Caduti in seguito ad incidenti di volo avvenuti presso Reparti mobilitati: l. Ten. De Bonis Teodosio osservatore dall'aeroplano, il 15 settembre al campo di Chiasiellis.
2. Sottten. Andrietti Ermanno, pilota d'aeroplano, il 29 novembre. 3. Ten. di vasc. Miraglia Giuseppe, pilota d'idrovolante; e 4. Sottocapo della Marina, Serafini Fracassini Giorgio, motorista di idrovolante, caduti a Venezia il 21 dicembre.
O) Vi sono compresi anche gli aviatori della Marina, perché non tutti i Caduti figurano n el vol ume . già citato, edito dall'Ufficio Storico della Marina.
225
Defunti in seguito ad incidenti di volo avvenuti nei Campi-Scuola: 1. Sottot. Pizzichini Giuseppe. il 29 marzo a Mirafiori. 2. Sottot. Chiaradia Domenico, il 6 aprile a Cascina Malpensa (Gallarate). 3. Maresc. Marina Vaienti Guseppe, il 26 aprile a Pellestrina (Venezia). 5. Capit. Pastorino Mario, il 28 maggio a Cascina Malpensa (Gallarate). 6. Ten. Romairone Pietro, il 16 agosto a Taliedo (Milano). 7. Sottoten. Bongiovanni G iuseppe, il 29 agosto a Mirafiori. 8. Vice Brig. CC. Cattaneo Domenico, il 30 agosto a Cascina Malpensa (Gallarate). 9. Volontario Resmini Gustavo, il 5 settembre a C. Costa (Gallarate). 10. Sottoten. Ricca Mario, il 5 settembre a C. Costa (Gallarate). 11. Soldato Raineri Pietro, 1'8 ottobre a Cameri. 12. Soldato Giribaldi Albino, il 25 ottobre a Mirafiori. 13. Soldato Ornati Marcantonio, il 25 ottobre a Mirafiori. 14. Soldato Torta Vittorio, il 9 novembre a Cameri. 15. Soldato Pondrano Vittorio, il 4 dicembre a Somma Lombardo. 16. Sottoten. Balzarini P asquale, il 13 dicembre a Taliedo. 17. Sottoten. Nicotera Enrico, il 13 dicembre a Taliedo. 18. Civile Beltrame Francesco, il 17 ottobre a Buenos Ayres.
Riepilogo delle perdite:
In azioni di guerra, 5; Nei campi mobilitati, 4; Nei campi-scuola, 18. Totale perdite, 27.
226
I
•
f i
I
\
APPENDICE
ALLEGATO N. 1
COMANDO DI AERONAUTICA (AVIATORI)
NORME DIRETTIVE PER LA MOBILITAZIONE DEI SERVIZI DI AVIAZIONE
Torino
r apriLe 1915
COMANDO DI AERONAUTICA (AVIATORI)
INDICE DELLE NORME DIRETTIVE PER LA MOBILITAZIONE Premessa Capo I
- Operazioni di mobilitazione
Capo II - Servizi da mobilitarsi Capo III - Compiti assegnati ai vari Comandi ed uffici Capo IV - Funzionamento dei rifornimenti di guerra Capo V - Fondi per la mobilitazione Capo VI - Note varie
233
PREMESSA 1) Perché tutti i Comandi ed Uffici dipendenti, abbiano notizia delle operazioni da compiersi in caso di mobilitazione, si trasmette il presente documento Riservatissimo, che può servire come di traccia per la compilazione dei progetti di mobilitazione che tutti i Comandi ed Uffici devono compilare, in omaggio alle vigenti disposizioni. Questo documento ha carattere di provvisorietà, in quanto che, essendo in via di riorganizzazione tutto il servizio aeronautico, non è possibile prevedere quale sviluppo possa raggiungere, il servizio stesso, in avvenire. Epperò, per il momento (aprile 1915), non si tiene conto, se non di quello che si è in grado di allestire, coi mezzi dei quali ora si può effettivamente disporre. 2) Per lo svolgimento delle operazioni di mobilitazione, questo Comando, si limita a emanare direttive di carattere generale. P ertanto, alla libertà d'azione lasciata per lo svolgimento delle operazioni stesse, agli enti dipendenti da questo Comando, corrisponde la piena ed assoluta r esponsabilità personale degli Ufficiali preposti ai singoli Comandi, Dir ezioni ed Uffici. Ricevute le presenti direttive ogni capo servizio compilerà un progetto di mobilitazione per tutte le operazioni che il suo reparto sarà chiamato a compiere, tenendo ben presente che, in detti progetti ~,on si debbono comprendere problemi da risolvere ma soltanto problemi già risolti in tutti i particolari. DISPOSIZIONI GENERALI
3) Dal 1° giorno di mobilitazione (se non sarà già costituito) si costituirà presso i reparti residenti in Torino (Caserma Lamarmora vecchia) un COMANDO DI DEPOSITO. A tale Comando spetta il disbrigo di tutte le operazioni inerenti alla chiamata alle armi 235
del contingente in congedo, e il riordinamento, l'istruzione e il governo delle truppe di complemento. 4) Il Comando del Deposito verrà assunto dall'Ufficiale (d'arma combattente) più elevato in grado o più anziano, presente presso i suddetti r eparti, al momento della mobilitazione, e non investito di altro comando. 5) La Direzione Tecnica, e il Comando del Battaglione Scuole seguiteranno a funzionare, anche dopo indetta la mobilitazione, come in tempo di pace.
6) Il Comandante del Battaglione Squadriglie, facendo parte del Quartier Generale del Comando Supremo dell'Esercito, partirà per la sua des tinazione di guerra, quando i reparti da lui dipendenti, abbiano completata la loro mobilitazione e siano partiti per i siti di radunata. 7) Il Comandante del Deposito, avrà a sua disposizione un Ufficiale per le funzioni di aiutante maggiore, e un certo numero di scritturali (sottufficiali, caporali e soldati) per il disbrigo delle pratiche di Ufficio.
CAPO I OPERAZIONI DI MOBILITAZIONE 8) Ordine di mobilitazione :
Viene comunicato dal Comando della Divisione. 9) Ricevuta dell'ordine di mobilitazione:
Da spedirsi a volta di corriere, ripetendo nella ricevuta, testualmente l'ordine come si è r icevuto. 10) Ordini di movimento.
Gli ordini di movimento vengono diramati dal Comando del Corpo di Stato Maggiore abbastanza in tempo, nell'interesse delle unità destinate a partire, a m ezzo di Ufficiali corrieri o per espresso 236
postale. I centri di mobilit azione segnalano immediat amente al rispettivo Comando di Divisione, con telegramma o con altro mezzo rapido e sicuro, di aver ricevuto l'ordine di movimento colla formula: « Ricevuto da U.T.O.M. rosso (numero in t utte lettere) relativo trasporti (numeri distintivi dei trasporti che interessano il centro - Ente riceven te e firma) - (Esempio: Ricevuto da U.T.0.M. rosso trecentoventi relativo trasporti 24 stop 1589 stop 2750 stop Comandante Deposito 50° Fanteria Tenente Colonnello N.N.). I Comandi di Division e, servendosi di mezzi rapidi e sicuri danno in tempo le indicazioni dei viaggi che li interessano a quei centri dai quali non fosse giunta loro la ricevut a suaccennata, o fosse giunta incompleta o inesatta nel riferimento di trasporti che ciascun ente deve far partire. I Centri di mobilitazione, tengono per proprio uso una delle due copie ricevute: si servono dell'altra per dare ai reparti partenti le indicazioni sul viaggio, ritagliandone le striscie r iferentesi al viaggio stesso, e fornendo anche le indicazioni che fossero rese necessarie dalla mancanza, nelle st riscie, delle intestazioni alle varie colonne. Gli ordini di movimento vanno mantenuti segreti anche durante il viaggio e non vanno comunicati se non a coloro che ne sono direttamente interessati. 11) Movimenti del personale.
Appena indetta la mobilitazione, i singoli Comandi ed Uffici pubblicheranno, se necessario, un ordine del giorno, per i movimenti da effettuarsi tra i loro dipendenti (Ufficiali - Impiegati civili - Truppa). 12) Cartoline precetto.
Ove la chiamata alle armi debba effettuarsi a mezzo delle cartoline precetto, l'Ufficio di Mobilitazione, che seguiterà a funzionare fino a nuovo ordine presso questo Comando d'Aeronautica, spedirà le medesime segnando le prescritte norme. 13) Presentazione dei richiamati.
Tutti i Distretti del Regno sono di mobilitazione per i reparti aviatori, eccetto quelli della Sardegna (Cagliari - Sassari). I richiamati dei distretti del 1° Corpo d'Armata (Torino - Pinerolo - Novara - Vercelli - I vrea) e quelli del 2° Corpo d 'Armata 237
(Alessandria - Casale - Voghera - Pavia - Cuneo - Mondovì) si presenteranno direttamente al Deposito Aviatori Torino. ~ I richiamati di tutti gli altri Distretti del Regno (Distretti di Complemento) si presenteranno prima ai rispettivi Distretti, dai quali p oi verranno inviati a questa sede. 14) Ricevimento dei richiamati.
Il Comando del Deposito provvederà alle seguenti operazioni: a) ricevimento dei richiamati e loro accasermamento;
b) ritiro dei documenti di viaggio e pagamento competenze; e) visita medica; d) bagno ( ogni 8 giorni); e) proposte sotto rassegna; f ) vestizione; g) divisione in plotoni; h) istruzione;
i) rancio e servizi vari di caserma; L) trasmissione dei prescritti documenti al Comando della
Divisione. 15) Accasermamento. Paglia a terra dal 2° giorno di mobilitazione; kg. 10 per ogni uomo (kg. 7 subito; kg. 3 dopo 15 giorni). Le truppe alloggiate nella Caserma ex Ospedale al momento della mobilitazione, si trasferiranno alla Caserma Lama rmora vecchia entro il 2° giorno. Forza presumibile richiamata dal congedo - n. 200. Per i richiamati verranno messi a disposizione i locali attualmente occupati dalle due Compagnie e dal Plotone Autonomo Direz. Tecnica, più quelli del 2° piano sopra gli Uffici. Il Comando del Deposito, provvederà al prelevamento della paglia previ accordi con la Direzione di Commissariato. Lo stesso Comando, preleverà dal Magazzino del Corpo, le coperte da campo (una o due secondo la stagione) e provvederà anche 238
alla illuminazione dei locali nuovi, assegnati alle Compagnie e agli utensili di cucina per 1.100 uomini circa. 16) Documenti di viaggio.
Saranno ritirati dal Comando del Deposito e controllati. Ai richiamati saranno pagate le prescritte indennità dedotte quelle anticipate dai Sindaci. 17) Visita medica.
Di massima i richiamati non sono sottoposti a visita medica. Solamente in caso di evidente deficienza fisica, o di sospetti di gravi malattie, si richiederà il parere dell'ufficiale m edico. 18) Proposte a rassegna.
Si seguiranno le stesse norme del tempo di pace. 19) Assegnazione dei richiamati.
I richiamati verranno ripartiti fra le Compagnie del Comando del Deposito. Le Compagnie divideranno i richiamati e gli uomini già alle armi in plotoni.
20) Ruolini nominativi. Man mano che i richiamati presentatisi alle armi, verranno assegnati alle Compagnie, dovranno essere iscritti su apposito ruolino da tenersi dal Comando del Deposito. In tale ruolino verrà indicata la professione che esercitano e l'impiego speciale, che coprirono, quando erano in servizio attivo presso il Battaglione Aviatori. 21) Rancio.
Ai richiamati verrà distribuito il rancio caldo fin dal primo giorno della loro presentazione. Solamente in casi eccezionali potrà darsi il rancio in contanti. Tali eccezioni però vanno evitate, non essendo prevedibili difficoltà insuperabili. Il pane si dovrà sempre distribuire in natura. 239
La spesa viveri per le truppe alloggiate in Torino, verrà fatta presso il mercato coperto di Piazza Dodoni. 22) Equipaggiamento individuale.
Come da specchio annesso (vedi Allegato N. 1). Ai richiamati potranno essere lasciati: farsetti a maglia, camicie, corregge da pantaloni, mutande, fazzoletti e scarpe di loro proprietà, purché in buono stato d'uso anche se di forma non regolamentare, omettendo la distribuzione degli oggetti regolamentari corrispondenti. Il libretto personale e il piastrino di riconoscimento, verranno distribuiti solamente ai richiamati che li avessero smarriti. Nella vestizione dei richiamati provenienti dai Distretti di Complemento, si terrà conto degli effetti di corredo già distribuiti dai medesimi. Gli effetti di vestiario da borghese, che i richiamati non restituiranno direttamente alle proprie famiglie, saranno ritirati dalle Compagnie, disinfettati e riuniti in pacchi ben sigillati e portanti l'indirizzo dell'interessato (Nome, cognome, paternità, comune di residenza). Questi pacchi verranno dalle Compagnie versati al magazzino vestiario, ritirandone regolare ricevuta. Il Magazzino li allogherà in apposito locale. I pacchi dei militari che morissero in guerra o non potessero comunque recarsi al Corpo per ritirarli, si spediranno ai Sindaci dei Comuni ove tali militari risiedono, perché li consegnino agli aventi diritto. Sui libretti personali sarà posto, come data di distribuzione degli oggetti di corredo, quella stessa che figurerà nei buoni n. 715 rilasciati al Magazzino. 23) Oggetti non facenti parte deLL'equipaggiamento di gu_erra.
Agli uomini sotto le armi, verranno ritirati gli oggetti di corredo non facenti parte dell'equipaggiamento di guerra (Alleg. n. 1). Tali oggetti, chiusi nel sacchetto d'arnesi f. s. per i caporali e per i soldati, e nelle cassette d'ordinanza per i sottufficiali, verranno versati in magazzino e tenuti a disposizione degli interessati, a meno che non venga diversamente disposto. Gli oggetti invece, distribuiti in pace, in quantità superiore a q uella prescritta per gli oggetti stessi per il tempo di guerra (Allegato n . 1) verranno ritirati e versati in magazzino con buoni regolari. 240
24) Uomini meno atti aHe fatiche di guerra.
Dopo l'arrivo dei richiamati, le Compagnie presenteranno al Comando del Deposi to. l'elenco dei militari meno atti alle fatiche di guerra. Tale elenco porterà il parere scritto da un Ufficiale Medico. 25) Plotoni aLLievi.
Salvo ordini in contrario, i P lotoni Allievi Ufficiali di complemento, allievi sergenti, a llievi caporaii, all'atto della mobili tazione verranno sciolti. 26) Carte periodiche.
Da compilarsi dal Comando del Deposito : a) Mod. 711 - Rapporto sit uazione dei richia mati alle armi
(Al Comando del Presidio appena ultimato l'arrivo dei richiamati); b) Mod. 712 - Situazione delle truppe di complemento (Al Comando della Divisione Mlitare Terr., il 5", 10° e 15<· giorno di mo bilitazione); c) Mod. 722 - Situazione numerica della forza non mobilitata presente al Deposito (Completate le operazioni di mobilitazione). 27) Primo giorno di mobilitazione. Tutte le operazioni di mobilitazione vengono regolate prendendo come riferimento il l " giorno di mobilitazione. In massima, il 1° giorno di mobilitazione, se non sarà specificato nell'ordine stesso di mobilitazione sarà il domani del giorno in cui viene diramato. se questo è emanato nelle prime ore del mattino, in caso contrario sarà il posdomani di detto giorno. CAPO II SERVIZI DA MOBILITARSI 28) Il Battaglione Squadriglia provvede alla mobilitazione di 3 Comandi di Gruppo Squadriglie con Par co, e di 15 Squadriglie d' Aeroplani. 241
Il personale esuberante ai bisogni della mobilitazione, rimane presso il Deposito per l'allestimento dei materiali vari e per la eventuale costituzione di nuove Squadriglie (Indice di mobilitazione, Specchio N. 21).
29) Prospetti indice: Riservatissimi
I ,
30) Ordine di rnovirn.ento : Riservatissimi
\
La d islocazione dei suddetti reparti da mobili tarsi, viene comunicata a s uo tempo dai comand~ superiori, per mezzo di prospetti indice e di ordini di movimento. Ques to Comando di Aeronautica ne darà comunicazione ag~: interessati per la parte che a ~iascuno compete.
31) SquadrigLie.
Le 15 Squadriglie da mobilitarsi saranno suddivise in Gruppi come segue: Armata x - 1° Gruppo n. 5 Squad. Bl. (monoplani Blériot) Armata y - 2'' Gruppo n. 3 Squad. Ni. (monoplani Nieuport) Armata z - 3° Gruppo n. 4 Squad. M.F. (biplani Maurice Farman) inoltre si avrà : 1 Bl. 1 1 Ni. Parco d'Assedio n. 1 Squadr. Ca. (monoplani Caproni). I
Comando Supremo n . 2 Squadr. ?
32) Organico delle Squadriglie monoplani (salvo varianti)· 1 Comandante (Ufficiale di qualsiasi grado) 4 Piloti (Ufficiali o di truppa) 4 Ufficiali osservatori 4 Motoristi 1 Montatore 10 Automobilisti 2 Motociclisti 2 Ciclisti 1 Aiutante di Sanità 8 Soldati di manovra. 242
33) Autocarr eggio di ciascuna deLle S quadriglie monoplani (salvo varianti). 1 1 1 1 1 1
a utocarro autocarro autocarro autocarro autocarro autocarro
per il trasporto di personale magazzino parti di ricambio trasporto hangar trasporto materiale vario trasporto velivoli trasporto ma teriale vario
I
I
2 motocicli
I
\
2 biciclette
Inoltre ogni Squadriglia avrà una Sezione di parco annessa formata di: 1 autocarro 2 carrelli rimorchia bili. All'atto della mobilitazione questa Sezione raggiungerà il parco d'aviazione della rispettiva Armata.
34) Organico delle Squadriglie Biplani (salvo varianti). 1 Comandante (Ufficiale di qualsiasi grado) 4 Piloti (Ufficiali o di truppa) 4 Ufficiali osservatori 4 Motoristi 2 Montatori 8 Automobilisti 2 Ciclisti 2 Motociclisti 1 Aiutante di Sanità 8 Soldati di manovra. 35) Autocarreggio di ciascuna Squadriglia Biplani (salvo var.). 1 autocarro per il trasporto di personale ;
2 motocicli
3 autocarri trasporto materiali
2 biciclette
\
243
Inoltre ogni Squadriglia avrà una Sezione di parco composta di un autocarro trasporto e di un carrello rimorchiabile. Sezione che all'atto della mobili tazione raggiungerà il parco d'aviazione della rispettiva armata. 36) Organico della Squadriglia di Parco d'Assedio (salvo var.). 1 Comandante
4 Piloti (2 Ufficiali - 2 di truppa) 4 Ufficiali osservatori
6 Motoristi 2 Montatori 20 Automobilisti 2 Motociclisti 2 Ciclisti 2 Aiutanti di Sanità 16 Soldati di manovra. 37) Autocarreggio deLLa Squadriglia d'Assedio (salvo varianti). La Squadriglia d'Assedio avrà a disposizione: 2 camioncini personali
2 motocicli
6 autocarri velivoli 2 autocarri G. G.
2 bicliclette
Non avrà Sezione di parco. 38) Formazione dei Comandi di Gruppo.
Si costituiranno 3 Comandi di Gruppo. Ogni Comando di Gruppo sarà addetto ad un Comando di Armata: I° Gruppo - Squadr. Bl.
2° Gruppo - Squadr. Ni. 3° Gruppo - Squadr. F . M. 244
Tali Gruppi potranno essere aumentati, ed i tipi di velivoli sopra indicati, subiranno varianti in seguito all'adozione di nuovi tipi in costruzione, dei quali sarà data notizia a suo tempo. Per ora la Direzione Tecnica, basandosi sui dat i dei quali è in possesso, trasmetterà al Comando del Battaglione Squadriglie, un promemoria-programma su quanto presumibilmente dovrà avvenire, circa la rinnovazione del materiale di volo e dell'autocarreggio.
39) Organico dei Comandi di Gruppo.
Ogni Comando di Gruppo si compone: 1 Capitano, o Maggiore 1 Ufficiale subalterno addetto 1 Caporal Maggiore o Caporale 2 Attendenti 2 Automobilisti.
40) Autocarreggio per i Comandi di Gruppo.
1 autovettura (potrà essere di requisizione) 1 motocicletta.
41) Formazione dei Parchi d'Aviazione d'Armata.
Si costituiscono per ora tre parchi, i quali debbono servire per i gruppi di Squadriglie sottoindicate: I parco - per il I
Gruppo Squadriglie (5 Bl.)
II parco - per il II Gruppo Squadriglie (3 Ni.) e per le due Squadriglie del Comando Supremo (1 Bl. 1 Ni.) III parco - per il III Gruppo Squadriglie (4 M. F.). Nota - Il parco II sarà diviso in due Sezioni indipendenti. 245
42) Organico dei Parchi (salvo varianti). Ogni parco si compone di 3 reparti : a) Comando
b) Laboratorio
coll'organico sottoindica to.
e) Magazzino COMANDO
- 1 Capitano 1 Ufficiale subalterno addetto 1 Ragioniere geometra del Genio 1 Caporal Magg. o Caporale di Maggiorità 1 Soldato scritturale 2 Attendenti 2 Automobilisti
LABORATORIO - 1 Ufficiale subalterno addetto 1 Ufficiale subalterno medico 1 Ufficiale d'amministrazione 2 Capitecnici d'Artiglieria o del Genio 4 Sottufficiali 2 Caporal Maggiori o Caporali di Maggiorità 1 Caporal Maggiore o aiutante di sanità 6 Caporal Maggiori o Caporali 3 Attendenti 6 Automobilisti 4 Motoristi 4 Aggiustatori meccanici 4 Montatori 8 Falegnami 2 Sarti 8 Lattonieri 2 Meccanici automobilisti. 246
MAGAZZINO
-
1 Ufficiale subalterno Direttore 2 Sottufficiali contabili 4 Caporal Maggiori o Caporali 12 Soldati 1 Attendente 8 Automobilisti.
43) Autocarreggio assegnato ai Parchi. L'autocarreggio assegnato ai parchi è il sottoindicato:
COMANDO
1 autovettura di requisizione
LABORATORIO
2 autocarri officina 1 autocarro trasporto 2 motocicli MAGAZZINO
3 autocarri trasporto materiali vari 1 autocarro trasporto velivoli. A ciascun parco si uniranno poi gli autocarri ed i carrelli rimorchio formanti le sezioni di parco annesse in tempo di pace alle Squadriglie dei vari gruppi, come è detto ai N. 33 e 35. Nota - La Direzione tecnica provvederà alla costituzione dei parchi (personale, materiale e autocarreggio). Quando i parchi saranno costituiti verranno dati in consegna al Comando del Battaglione Squadriglie. 247
44) Dotazioni.
Le dotazioni di guerra vanno divise in tre categorie: 1) do tazioni indivi duali e per i Ser vizi Generali (all. 1) 2) dotazioni di materiale tecnico per le Squadriglie (all. 2) 3) dotazioni di mater iale tecnico per i Parchi (all. 3) 45) Dotazione individuale.
Per gli oggetti in più delle dotazioni individuali di guerra, i
Comandanti di Squadriglia si regoleranno come è detto al n. 23 del presente progetto, colla differenza che invece di versare al magazzino della Sede in Torino le cassette dei sottufficiali e i sacchetti d'armi f. s. dei caporali e dei soldati, li daranno in consegna al più anziano degli uomini che resteranno alla sede di squadriglia ·di pace, perché esuberanti all'organico di guerra. Questi colli verranno poi spediti alla sede di Torino assieme ai materiali di cui al n. 56 lettera d), se ciò verrà ordinato. 46) Dotazioni per i servizi generali.
(Vedi allegato n . 1) Saranno distribuite alle Squadriglie fin dal tempo di pace. Per i Parchi, gli oggetti di Servizio Generale, verranno consegnati pure fin dal tempo di pace ai Comandi dei Parchi stessi (Ufficio Automobilistico). I Parchi, benché suddivisi in tre reparti, vanno considerati, per le dotazioni dei materiali di Servizio Generale, come una sola unità amministra tiva , quindi per 3 Parchi si daranno 3 dotazioni complete. Le razioni sale verranno acquistate dal commercio dai singoli comandanti di Squadriglia e di Parco. 47) Dotazioni di materiaLe tecnico per le Squadriglie.
Comprendono : a) materiali tecnici d'aviazione (vedi allegato n. 2)
b) ma teriali automobilistici (vedi allegato n .2). 248
Tanto i primi quant o i secondi si trovano in distribuzione alle Squadriglie fi n dal tempo di pace. I materiali di mobilitazione vanno mantenuti sempre al completo, ed avvenendo di dover far uso dei medesimi, in occasioni di manovre o di speciali esercitazioni, i Comandanti di Squadriglie: cureranno la immediata sostituzione di quelli tra essi, che avessero subite degradazioni, in modo da mantenersi sempre in grado di entrata in campagna, anche improvvisamente, senza bisogno di rifornirsi di nuovi materiali. 48) Dotazioni di materiale tecnico per i Parchi - Risultano dall'allegato n. 3. CAPO III COMPITI DEI V ARI COMANDI ED UFFICI 49) Compiti del Comando di Aeronautica (aviatori): a) comunica l'ordine di mobilitazione a tutti i reparti dipen-
denti; b) comunica il Prospetto-Indice, e gli ordini di movimento al Comandante Battaglione Squadriglie, e alla Direzione Tecnica; c) pubblica l'ordine per la costituzione del Deposito (vedi n. 3); d) pubblica l'ordine riferent esi ad eventuali movimenti di Ufficiali ed impiegati civili secondo le istruzioni Ris. di mobilitazione e secondo i Bollettini di Mobilitazione Parte 1· e 2•; e) pubblica l'ordine, necessario, riferendosi ad eventuali movimenti di Truppa consigliati dalle esigenze del momento. 50) Autonomia dei servizi vari.
Dopo la pubblicazione degli ordini sopraindicati, tutti gli enti dipendenti dal Comando d'Aviazione, devono funzionare sotto la direzione e responsabilità dei propri Comandanti o Dire ttori - senza attendere ulteriori direttive da questo Comando. Gli enti di cui sopra sono: a) Comando Battaglione Squadriglie; b) Comando Battaglione Scuole; 249
e) Comando Autonomo Scuole Civili; d) Direzione Tecnica dell'Aviazione Mili tare; e) Comando Deposito. 51) Compiti deL Comando Battaglione SquadrigLie.
Ricevuto l'ordine di mobilitazione, il Comando Battaglione Squadriglie deve : a) accusare ricevuta dell'ordine di mobilitazione (e separa-
tamente degli ordini di movimento e del Prospetto-Indice); b) partecipare l'ordine di mobilitazione ai Comandi di Gruppo e di Squadriglie isolate; e) partecipare ai medesimi, il Prospetto-Indice e gli ordini di movimento per la parte che a ciascuno riguarda; d) inviare al Comando d'Aeronautica (Aviatori) un breve rapporto dopo avvenuta la mobilitazione delle Squadriglie dipendenti, indicando nel rapporto stesso: 1) se tutte le Squadriglie siansi o no mobilitate al completo di materiale e di personale, ed ove occorra, ciò che manca alle Squadriglie incomplete; 2) quale personale e quale materiale è stato inviato ai Parchi e quale altro è rimasto alla sede di pace; 3) con quali fondi le Squadriglie sono entrate in campagna ; e) cedere al Comandante del Deposito, tutte le mansioni amministrative e disciplinari riguardanti la truppa non facente parte dei reparti mobilitati. N.B. - Compiute le operazioni sopra1ndicate il Comandante del Battaglione Squadriglie raggiunge la sua destinazione d.i guerra presso il Comando Supremo.
52) Compiti del Comando Battaglione Scuole.
Ricevuto l'ordine di mobilitazione deve: a) accusare ricevuta dell'ordine di mobilitazione;
b) partecipare l'ordine di mobilitazione ai vari Com. Scuole; 250
c) inviare al Comando d'Aeronautica (Aviatori) l'elenco dei piloti disponibili (Ufficiali e Truppa); d) informare periodicamente il Comando stesso, delle aggiunte e varianti da apportarsi all:elenco di cui sopra; e) cedere al Comando del Deposito, tu tte le mansioni amministrative e disciplinari concernenti la truppa non facente parte dei campi scuola; f) soddisfare alle richieste di piloti che gli pervenissero dal
Comando d'Aeronautica (Aviatori).
53) Compiti del Comando Reparto Autonomo Scuole Civili. Ricevuto l'ordine di mobilitazione si regola come è indicato al numero precedente. 54) Compiti della Direzione Tecnica.
Ricevuto l'ordine di mobilitazion·2 deve: a) accusare ricevuta dell'ordine di mobilitazione; b) stabilire a Torino ed alla Mal pensa ed eventualmente in altre località doV€ si formassero magazzini di deposito, delle sezioni spedizionieri, esclusivamente incaricate di fare affluire i necessari rifornimenti ai Parchi ; c) stabilire la sorveglianza sugli stabilimenti industriali privati; d) stabilire un Comando e gli orgamc1 necessari per positi dei materiali di cui alla lettera b).
1
de-
55) Compiti dei Comandi di Gruppo.
Ricevuto l'ordine di mobilitazione 1 Comandi di Gruppo devono: a) accusarne ricevuta al Comando Battaglione Squadriglie; b) comunicare verbalmente t ale ordine ai dipendenti Comandi di Squadriglia; 251
e) sorvegliare le Squadriglie in modo che passino, nel miglior modo e nel minor tempo possibile dal piede di pace a quello di guerra ; d) disporre di loro iniziativa, il passaggio di personale di truppa da una Squadriglia all'altra del proprio gruppo, quando, per una causa qualsiasi, qualcuna di esse venisse a trovarsi deficiente di personale al momento della mobilitazione e partecipare tali movimenti al Comando del Battaglione Squadriglie; e) raccogliere dai Comandi di Squadriglie i dati seguent i: 1) con quanti apparecchi di volo ogni Squadriglia si mobi-
lita effettivamente; 2) quali apparecchi di volo, che la Squadriglia non porta con sè ed invia ai Parchi, sono servibili come riserva, e quali no; 3) se e di quale personale hanno bisogno le Squadriglie, per completare i propri organici, dato il caso che qualcuna di esse, al momento della mobilitazione, venisse a trovarsi deficiente di personale; 4) quale materiale e quale personale le singole Squadriglie abbandonano nelle sedi di pace; 5) con quali fondi entrano in campagna le Squadriglie. I dati sopraindicati, i Comandi di Gruppo, li trasmetteranno d'urgenza al Comando Battaglione Squadriglie il quale a sua volta, informerà il Comando d'Aviazione come prescrive la lettera f) del numero 51. 56) Compiti dei Comandi di Squadriglie.
I Comandi di Squadriglie indetta la mobilitazione devono: a) disporre immediatamente per il caricamento degli autocarri formante la dotazione di guerra; b) caricare sull'autocarro della sezione di parco, tutti i materiali in più delle dotazioni di guerra, e utilizzabili presso i parchi ( compilare una richiesta di scarico); 252
c) disporre p er il caricament o dei velivoli (non di prima linea) sui carrelli r imor chiabili, perché siano trasportati ai parchi unita mente ai materiali di cui alla lettera b) ; d) riunire e possibilmente im ballare, tutti i materiali non
utilizzabili in campagna e lasciando a custodia dei medesimi gli uomini che risultassero all'atto della mobilitazione, in più dello organico della Squadriglia. Se tale esuberanza di personale non si verificasse, tutto il mat eriale di uno stesso gruppo, potrà essere lasciato in consegna a uno o due uomini a ciò destinati dal Comando del Gruppo interessato; le Squadriglie isolate anche se deficienti di personale lasceranno almeno un uomo a custodia di detto materiale; e) I Comandi di Squadriglie, forniranno al Comando del
Gruppo i dati necessari, perché possa compilare il rapporto di cui è soggetto alla lettera e) del n. 55 precedente;
f) i Comandi di Squadriglia chiuderanno i propri rendiconti e li trasmetteranno al più presto al Comando del Deposito. CAPO
IV
FUNZIONAMENTO DEI RIFORNIMENTI DI GUERRA 57) I servizi sono così scaglionati:
I,. """ Se agi ionam en to , 2• linea
/ ,,. """
Comand. di G ruppo (15 Squadriglit>)
~ (
2 pr esso il Com. Supremo 12 • i Com. di Grandi Unità • Parco d' A:, sedi o
Parchi d' Aviazione - 3 presso le Armate
Stab. di Riserva
~ (
Oi rcz. Tecnica dell"Aviaz . Mii. Officine e Stabil. Milit. e Civili
58) Come avviene il rifornimento di materiale.
Tra Parchi e Squadriglie per via ordinaria servendosi degli autocarri dei Parchi. Il rifornimento dei lubrificanti e della benzina avverrà periodicamente colle modalità da stabilirsi dalla Direzione Tecnica, in 253
modo che le Squadriglie restino sempre con una forte riserva per fronteggiare improvvisi spostamenti. La Direzione Tecnica studierà le modalità di tale riforn imento. Il rifornimento degli altri materiali, avverrà in seguito a richiesta dei Comandi di Gruppo o di Squadriglie isolate ai Comandi di Parco. Le Squadriglie devono procurare di mantenere sempre al completo almeno il 50 % delle proprie dotazioni di guerra. Man mano che le Squadriglie riceveranno il materiale nuovo, in sostituzione di altrettanto degradato, spediranno quest'ultimo ai Parchi, servendosi dello stesso modo di trasporto, dai Parchi alle Squadriglie, dei materiali nuovi. Le Squadriglie non devono trattenere presso di sé che il materiale in perfette condizioni d'uso. Tra stabilimento riserva e Parchi - P er ferrovia e per via ordinaria. I Parchi riceveranno senza richiesta dagli Stabilimenti di riserva, un rifornimento periodico di lubrificanti e di benzina. La Direzione Tecnica disciplinerà tale servizio. Per gli altri materiali occorrenti (velivoli compresi) i parchi ne invieranno richiesta alla Direzione Tecnica, la quale provvederà in proposito. I carrelli rimorchiabili, serviranno ai Parchi, per. trasportare i velivoli nuovi dalle teste di tappa ferroviarie alle sedi dei parchi stessi, e per portare quelli resi inutilizzabili, dalla sede dei Parchi alle stazioni vicine, per essere poi inviati agli Stabilimenti di riserva. Gli stessi carrelli, serviranno agli Stablimenti di riserva per trasportare i velivoli nuovi, dai propri magazzini e dalle Case produttrici, alle stazioni vicine per essere poi caricati sui cassoni smontabili e trasportati alle teste di tappa viciniori ai parchi come sopra è detto. Gli Stabilimenti di riserva oltre ai materiali esistenti nei propri magazzini fin dal tempo di pace, trarranno nuove e continue risorse dal commercio e dagli Stabilimenti industriali. Il rifornimento dei Parchi, dev'essere continuo e regolato, in modo che, i Parchi stessi, abbiano sempre la loro dotazione al completo. La Direzione Tecnica eviterà di sovraccaricarli con materiali esuberanti alla detta dotazione.
254
CAPO
V
FONDI PER LA MOBILITAZIONE 59) Consiglio d'amministrazione delLa Direzione Tecnica.
Il Consiglio sopraindicato deve provvedere in caso di mobilitazione, che siano consegnate come fondi di mobilitazione per i servizi tecnici le sottoindica t e somme : a) L. 5000 - per ogni Comando di Parco (i Parchi sono 3); b) L. 2000 - per ogni Comando di Squadriglia (le Squadri-
glie sono 15); c) L. 2000 - al Capo dell'Ufficio Automobilistico; d) L.
500· - per ogni Comando di Gruppo (i Gruppi sono 3).
NOTE :
a) indetta la mobilitazione ogni comando di Squadrig~ia chiude come si è detto il rendiconto delle spese del mese in corso e lo invia alla sede; b) la rimanenza Cassa delle Squadriglie, potrà essere maggiore, uguale od inferiore alle 2000 lire.
Se Se Se Se supplemento
è uguale nulla resta a farsi. è maggiore non è il caso di farsi restituire ..l'eccedenza. è minore per poche centinaia di lire, non se ne trarrà conto. invece la rimanenza sarà inferiore alle 1500 lire, si invierà un fondi al Comando di Squadriglia interessato;
c) ai Comandi dei parchi di aviazione, saranno consegnati i fondi di cui sopra, entro il 1° giorno di mobilitazione e s:ccome tali Parchi potranno essere concentrati anche fuori Torino, il Sig. Relatore del Consiglio porterà in persona detti fondi o delegherà persona di sua fiducia , ma sotto la sua personale responsabilità; d) il Capo dell'Ufficio Automobilistico si recherà in persona alla Cassa per riscuotere i fondi spettantigli.
60) Consiglio d' Amministr. dei Battaglioni Scuole e Squadriglie.
Indetta la mobilitazione disporrà che siano consegnati i seguenti fondi di mobilitazione: a) L . 500 ad ogni Comando di Squadriglia (15 Squadriglie); b) L. 2000 ad ogni Comando di Parco (3 Parchi); 255
inoltre verrano assegnati c) L . 1000 ai Comandi provvisori dei Magazzini di deposito di cui alla lettera b) del n. 54; d) L. 400 (oltre agli ordinari fondi) ai Comandi delle due compagnie Deposito della sede. I reparti mobilitati, coi fondi avuti fanno fronte ai bisogni della prima quindicina, poi, per il rifornimento di nuovi fondi si rivolgeranno alle casse dei servizi d'armata. I reparti non mobilitati seguiranno le norme di tempo di pace.
CAPO
VI
NOTE VARIE 61) Costituzione dei Gruppi.
I Gruppi si formano come è detto al n. 31 del presente progetto salvo varianti che il Ministero si riserva apportare in qualsiasi momento; se tali varianti verranno comunicate a questo Comando, si emaneranno ulteriori disposizioni. 62) Costituzione delle Squadriglie monoplani.
Si mobiliteranno possibilmente 10 apparecchi di volo: 5 di prima linea; 2 presso i Parchi; 3 presso gli Stabilimenti di Riserva. Quattro apparecchi di prima linea, verranno trasportati in volo sui siti di radunata, il quinto invece, verrà caricato sull'autocarrovelivoli. I due dei parchi, saranno trasportati dalle Squadriglie ai parchi, sui carrelli rimorchio. Le Squadriglie che eventualmente avessero apparecchi in più li faranno affluire ai parchi col mezzo che riterranno più opportuno. 63) Costituzione delle Squadriglie Biplani.
Si mobiliteranno possibilmente 10 apparecchi di volo: 5 di prima linea (porta ti tutti in volo); 2 presso i Parchi; 3 presso gli Stabilimenti di Riserva. 256
Gli apparecchi di riserva saranno in parte montati ed in parte incassati secondo le disposizioni che verranno emanate dalla Direzione Tecnica. 64) Costituzione deLle Squadriglie di parco d'assedio.
Si mobiliterà su 6 apparecchi: sarà divisa in 2 sezioni di 3 apparecchi ciascuna, trasporta ti tutti su aut ocarri velivoli. Riceverà i rifornimenti o dal Parco d'Armata più vicino, o direttamente dagli Stabilimenti di riserva, secondo le circostanze del momento. 65) Sezioni di Parco. Se nel periodo della cosidetta M abilitazione OccuLta, si saranno già ritirati alle Squadriglie, i materiali utilizzabili in più del caricamento di guerra, le Sezioni di Parco si troveranno già presso i rispettivi Parchi, ed allora serviranno per il trasporto del materiale costituente la dotazione dei Parchi stessi. Se invece si troveranno presso le Squadrigli e, queste si r egoleranno come è detto al n. 56. In seguito tali Sezioni verranno impiegate come è detto nel Capo IV del presente progetto. 66) Parchi.
I Prospetti-Indice, stabiliranno l'ubicazione dei Parchi. Siccome il materiale ed il personale assegnati ai Parchi, non potranno essere presumibilmente tutti trasportati sugli autocarri formanti la dotazione dei Parchi stessi, ne viene di necessità che, ogni Parco, dovrà essere suddiviso in due scaglioni: A e B. Lo Scaglione A sarà mobile, cioè tutto montato su autocarri (materiale e personale). Lo Scaglione B verrà invece invia to, al luogo di adunata, per ferrovia (la Direzione Tecnica studierà i particolari relativi). Indetta la mobilitazione, lo Scaglione A muoverà verso i siti di r adunata secondo gli ordini di movimento che verranno comunicati in t empo utile alla Direzione Tecnica e per conoscenza anche al Comando Battaglione Squadriglie. I materiali dello scaglione B opportunamente incassati, verranno spediti per ferrovia, unitamente a quella parte del personale che non sarà già partita con lo scaglione, dopo presi i voluti accordi coi Comandanti Militari di Stazione. 257
Presso i laboratori dei Parchi, si faranno quelle riparazioni che sono compatibili coi m ezzi dei quali i Parchi stessi dispongono, non solo, ma che non richiedano per la loro esecuzione, che un tempo relativamente breve, e ciò in vista di possibili improvvisi ordini di trasferimento da un luogo ad un alt ro. Tutte le riparazioni di una certa entità e per le quali occorra t empo non breve per portarle a termine, saranno sempre eseguite presso gli Stabilimenti di Riserva, ai quali i materiali da ripararsi verranno inviati, per cura dei Comandi dei Parchi. 67) Mov imenti di materiali per ferrovia.
I materiali spediti per ferrovia devono avere in ogni collo; l'indicazione dell'ufficio che spedisce e l'ufficio o Comando che deve ricevere - non solo - ma devono avere un duplica to di indirizzo anche nell'interno dei colli. Ogni collo deve avere annessa la nota dei materiali che contiene. 68) Accompagnamento dei materiali.
Tutti i materiali spediti devono essere accompagnati da un sol-· dato o graduato di truppa, il qual e deve viaggiare coi materiali stessi e deve avere una nota dettagliata dei colli che accompagna, con la indicazione precisa degli enti ai quali detti colli sono diretti e dei materiali contenuti in ciascun collo. 69) Movimenti di personale per ferrovia.
Durante i viaggi per ferrovia non verranno fatte alle stazioni distribuzioni di viveri, quindi le truppe che viaggiano devono essere provviste di viveri di riserva per tutta la durata del viaggio, e ciò anche in misura superiore, ove occorra, alle dotazioni di Ferrovia normalmente assegnate. Per norma si indicano quali dotazioni vanno distribuite o mantenute pronte per ogni individuo presente (R.I.) per ogni uomo mobilitato (V.O.) per ogni uomo che viaggia in ferrovia (V.E.) e per ogni individuo partente per i siti di adunata nelle prime 72 ore di mobilitazione (V.S.), (R.I.) 2 razioni per ogni ufficiale o assimilato a tal grado e per ogni uomo di truppa, mobilitati o no. (V.O.) ·- 1 scatoletta di carne in conserva, per ogni uomo mobilitato (Ufficiali e assimilati comprési) al posto della razione carne, a complemento della razione viveri ordinari che, per ogni uomo, tutti i
258
(V.F .) (V.S.) -
reparti mobilitati devono costantemente mantenere sul proprio carreggio. 2 razioni di carne in conserva ed una sola razione di galletta per ogni uomo che debba viaggiare per ferrovia. 2 razioni complete per t utti gli uomini componenti reparti che devono partire per i siti di radunata entro le prime 72 ore di mobilitazione.
N.B. - Le r azioni di Ferrovia si compongono per il primo giorno di 1 scatoletta di carne e di una r azione galletta; nei giorni successivi d i 1 scatoletta d i carne e di una r azione d i pane biscottato.
70) Vettovagliamento durante la radunata.
Oltre le razioni viveri di cui al n. 69 t utti i reparti mobilitati devono giungere sul luogo di radunata con 4 razioni di viveri complementari e vettovagliati per la giornata di arrivo. I viveri di cui sopra, debbono servire per i giorni immediatamente susseguenti all'arrivo (fino al 4° giorno) e verranno completati, con pane e carne da prelevarsi poi sul luogo stesso di radunata.
259
ALLEGATO N. 2
MINISTERO DELLA GUERRA Direzione Generale d'Aeronautica Ufficio d'Ispezione dei Servizi Aeronautici Roma, 16 maggio 1915 Sezione 1. N° 180 R.G. OGGETTO:
Dislocazione dei mezzi aeronautici all'atto delLa Mobilitazione. Al Comando d'Aeronautica (Aviatori) TORINO
L'attuale ripartizione e dislocazione delle Squadriglie aviatori per rimpiego in caso di Mobilitazione, è la seguente: 1° Gruppo (1\ 2"', 33, 13\ 14" Blériot) alla 3a Armata. Avrà il campo fra Codroipo e Latisana.
2° Gruppo (6\ 7•, saNieuport) alla 2· Armata. Avrà il campo ad est di Campoformido. 3° Gruppo (5" Nieuport, 9", 10" M. Farman 1914) a disposizione del Comando supremo. Avrà il campo presso quello della 2a Armata (2° Gruppo). 261
4• Squadriglia Blériot - resta, con funzionament o autonomo, a disposizione del Comando in Capo della piazza marittima di Venezia (Campo di Bazzera). Per le altre tre Squadriglie dislocate a Brescia, Verona e Piacenza nulla è stato stabilito; e, ove, occorra) saranno date successi ve disposizioni. E ' già stato disposto presso i Comandi d'Armata interessati perchè siano preparati i campi ed i collegamenti coi Comandi stessi. I Gruppi di SquadrigLie di cui precede devono essere pronti per raggiungere la dislocazione per ciascuno sopra indicata al primo cenno. Il Comando del 3° Gruppo di cui precede sia affidato al Capitano Gallina Augusto il quale col proprio Ufficiale addetto può senz'altro trasferirsi a Pordenone lasciando a Padova la 4" Squadriglia divenuta autonoma, Squadriglia che, come è già stato ordinato, deve, appena pronto il campo di Bazzera, trasferirvisi a disposizione del Comando in capo di Venezia. Codesto Comando provveda alle conseguenti disposizioni e accusi ricevuta del presente dispaccio con telegramma cifrato.
per il Ministro f.to
B U FFA
COMANDO D'AERONAUTICA (AVIATORI)
AL COMANDO DEL BATTAGLIONE SQUADRIGLIE AVIATORI (PORDENONE)
T orino, li 17-5-1915
262
ALLEGATO N. 3
I venti nell'Istria e nella Carnia
La r elazione Matteuzzi dava le seguenti notizie particolareggiate circa i vent i predominanti nella zona di guerra: Su tut ta questa r egione dominano, e assumono le maggiori intensità, i venti di Nor d-Est, Est, che sono conosciuti sotto il nome di bora. Essi sono prodotti da una speciale distribuzione isobarica che presenta una bassa pressione sull'Adriatico e un'elevata pressione sull'Europa centrale. La bora, in generale, è molto frequente n ei mesi invernali e sul tardo autunno, ed ha una velocità minore dalla mezzanotte alle prime ore del mattino. Nei m esi freddi attraversando l'altipiano del Carso e andando incontro alle regioni costiere, assume velocità ragguardevoli che possono raggiungere talvolta anche 140 chilometri all'ora. La durata della bora è varia a seconda delle stagioni; da poche ore in estate a due o tre giorni in inverno; raramente dura otto o dieci giorni. Dalle Caravanche la corrente prodotta dall'ispirazione dell'aria fredda, condensata sotto forma di cumuli a base orizzontale, va verso il mare attraverso la pianura di Laibach sui 2000 m etri, sotto forma di fracto-cumuli, si abbassa sul Carso, da dove precipita con impeto nell'Adriatico su Triest e e sulla costa Dalmata. (Vedi fig. 1). Dopo la bora viene, per intensità, lo scirocco; gli altri vent i sono generalmente meno intensi di quest' ultimo. TRIESTE (29 m. sul livello del mare). - I venti più frequenti sono il Nord-Est e l'Est; viene poi il Sud-Est e il Sud-Ovest; i più rari sono il N0rd e il Sud. 263
In t utte le stagioni predomina la bora; secondo è lo scirocco. Ambedue i detti venti diminuiscono nei mesi caldi, in cui si fanno pjù frequenti i ven ti dell'Ovest. La bora ha la massima intensi tà .in inverno; lo scirocco in aut unno; i ven ti occidentali in estate. La massima frequenza della bora temr~ pestosa (50 o più km. all'ora) si ha in o ,-.. :!gennaio (7 giorni). I mesi successivi indicano una regolare diminuzione. Si rag1: giunge la m inima frequenza nei m esi di estate (giugno e luglio) in cui si ha in o ~ media un solo giorno all'anno di bora burn~.scosa. Da l luglio vi è poi un regolare aument o fino a gennaio. ' • I pochi casi di burrasca da Sud-Ovest o G g e da Ovest hanno la massima frequenza I in autunno. Dalle osservazioni eseguit e per dieci anni tre volte al giorno (ore 7, 14 e 21) r•" J 2 si deduce la seguente t abella che indica \ quante volte su cento nei vari mesi si ver ificano venti con velocità maggiore di o lr... 54 km. all'ora (tempesta); con velocità o ,o comprese fra 33 e 54 (venti forti); fra 23 e 32 (abbastanza forti ); m inori o uguali a 22 (venti deboli o moderati); l'ultima o colonna rappresenta la percentua le delo -l-le calme . I risultati della precedente tabella vengono illustrati nei cinque diagrammi della fig. 2, in cui sull'asse delle j o I ascisse sono riportati i vari mesi e su l,. l'asse delle ordinate il per cen to dei vari f ',i o venti e delle calme . • lii lo L,' I diagrammi delle t empeste (venti di Il i,-·e () 54 km.) e dei venti for ti (da 54 a 33 km.) •• ~o che corrono quasi para11elamente da ...e,.·r febbraio a dicembre, mostrano in modo ! § •o chiaro che la freq uenza per queste due specie di venti è relativamente grande
I(
~
~· I
•
..
..
. H
..
~
.
i64
nel semestre freddo (ottobre-marzo), piccola nel semestre caldo (aprile-settembre) ; ed ha un massimo secondario nel mese di ottobre. La frequenza delle tempeste ha il massimo principale in gennaio, il minimo da giugno ad a gosto; quella dei venti forti ha il massimo principale in febbraio, il minimo in luglio. ,'1 ES E
>
4 km.
-. Gennaio .
10,3
,I__
____
51 km. I -
I
I :J3 km.
9, 1
33 km . I - I 22 km.
<
22 km.
Calme
6,7
38,3
35,5
14,4
7,6
39,2
33,8
4.6
11 ,4
5,7
45,6
32,6
Aprile
2,1
7,7
5.4
53,0
3 1,6
M ag gio
1,0
5,6
53
56,7
3 1,3
Gi ugno. .
0,5
5,1
3,7
53,6
36,9
Lu gl io
0,7
3,7
4,5
57,3
33,8
Agos to
o,=i
5,8
6,0
55,6
32,2
55,4
27,I
24,8
Fehb ' aio
4,9
Marzo
Settembre
1,6
8,9
7,1
Ottob re
7.3
11,9
7,4
48,4
Novembre
6,0
9,8
7,8
46,4
29,9
Dicembre
7,0
10,2
8,0
42,5
32,3
Trieste "o s VclcJ. .- 21. i::~...
" Jo
2o
Fio. 2
265
La frequenza dei venti abbastanza forti (da 32 a 22 km.) che presenta il minimo in giugno e il massimo in dicembre, da una curva che corre quasi paralle lamente all'asse delle ascisse, mostrando così che la detta specie di vent i non presenta notevoli differenze di fr equenza nei vari mesi. I venti deboli (22 km. ) presentano una frequenza di gran lunga maggiore degli altri venti e delle calme. La frequenza massima di essi si verifica i nluglio, la minima in gennaio. Da ultimo è da notare che il maggior numero di calme si ha in gennaio , il minimo in ottobre. P OLA. - P er questa stazione m eteorica si sono dedotti i seguenti risultati dallo studio dei dati anemometrici orari di 10 anni (1901-1910).
Gennaio-fe bbraio. - Prevalgono i venti dall'Est al Nord-Est. Essi presentano anche le maggiori velocità medie che sono alfincirca di 28 km. all'ora per l'Est, di 26 per l'Est-Nord-Est e di 18 per il Nord-Est. Le altre direzioni hanno tutte velocità inferiori. Marzo e aprile. - Predominano i venti dall'Est al Sud-Est con velocità medie che superano i 27 km. all'ora per il primo vento e i 24 per il secondo. Maggio e giugno. - Prevalgono i venti dall'Est al Sud-Est con velocità medie comprese tra 22 e 19 km. all'ora. Luglio e agosto. - Prevalenza di venti dall'Est al Sud-Est con velocità medie tra i 22 e i 19 km. all'ora. Settembre e ottobre. - Prevalgono i venti dal Nord-Est al Sud-Est con velocità medie dai 21 ai 16 km. all'ora. Novembre e dicembre. - Prevalgono pure i venti dal NordEst al Sud-Est con velocità variabili dai 24 ai 16 km. In tutti i mesi, e per ogni direzione, alla maggiore frequenza corrisponde generalmente la massima intensità. Il maggior numero di giorni di burrasche è prodotto dalla bora nei m esi invernali. Il mese che ha maggior numero di giorni di bora è il gennaio (in m edia 4,9 giorni) ; il mese che ne ha il minor numero è il luglio (0,7 giorni). 266
Lo scirocco che è il secondo vento che produce t empeste, dà il maggior numero di giorni di burrasca in dicembre (giorni 1,9); il minor numero in agosto (giorni O).
Pola 3
2
M
G
M
A
o
D
s
e
M
s
L
flG
3
Pola 4o 20
G,I=
MA
MG
M
L
A
SON
O
e s , flG. 4
Il maggior numero delle calme si ha in luglio e dicembre, il minor numero in aprile. Nella fig. 3 sono rappresentati i diagrammi dei giorni di burrasca per la bora, lo scirocco e gli altri venti nei vari mesi. 267
Nella figura 4 il diagramma della durata in ore delle calme nei vari mesi. BASOVIZZA. - Giace sull' ultimo gradino dell'altopiano del Carso a 372 m . sul livello del mare, e quantunque si trovi a circa 7 km. da Trieste, presenta un regime di venti alquanto diverso. Predomina in tutti i mesi la bora, poi viene lo scirocco. Nei mesi caldi aumentano i venti dell'Ovest che raggiungono il massimo della frequenza tra giugno e luglio. La fig. 5 dà l'illustrazione grafica della frequenza delle quattro specie di venti e delle calm e. Nella seguente tabella sono riportate le frequenze (riferite a 100 osservazioni) dei vari venti e delle calme.
>
MESE
54 km.
< 22
54 km 1-1 33 km.
33 km. - I 22 km.
8,7
5,5
3'.l, I
39,8
45,8
32,5
km .
Calme
Ge nnaio
6,9
Febbraio
2,3
9,5
8,8
Marzo
1,8
9,9
6,7
53,3
28,2
Aprile.
1,3
6,6
6,3
57,5
28,3
5,4
5,3
59,5
29,6
Maggio
0,2
Giugno
0,7
1,9
5,3
55,3
36,8
Luglio.
0,1
2,9
3,4
58,6
35,0
Agosto
0,3
4,8
4,9
54,9
35,0
Settembre
0.8
5,0
5,9
55,1
33,2
Ottobre .
3,3
10,0
7,1
46,7
32,6
Novembre .
2,7
10,0
5,6
47,3
34,4
4,4
10,l
4,6
42,9
38,0
Dicembre I
I
I
Il diagramma delle burrasche è simile a quello di Trieste; ma ha le ordinate più piccole in tutti i mesi, eccetto il giugno. Si deduce quindi che le tempeste relativamente più frequenti nel semestre invernale, m eno frequenti nel semestre caldo, si mantengono sempre abbastanza inferiori a quelle di Trieste eccetto in giugno in cui si ha un piccolo aumento dovuto allo scirocco. 268
Il diagramma dei venti forti mantiene sempre l'ordinata inferiore a quella del corrispondente mese di Trieste specialmente in gennaio, febbraio, marzo e giugno. Com plessivamente si può concludere che le tempeste e i venti forti a Basovizza sono più rari che a Trieste in tutti i mesi, eccetto giugno in cui lo scirocco dà sul Carso qualche burrasca che non si verifica al livello del mare.
Basovizza.
to
J..--+--1~~
\ ~s~ i.i .
•
G
o
F
\I
B·32 ,,
,. si. ,,
p
flG. 5
I venti abbastanza forti, moderati e deboli si comportano in modo pressoché identico a quelli di Trieste. Da ultimo si può aggiungere che Basovizza ha una frequenza di calma inferiore a Trieste da febbraio a giugno, superiore da giugno a febbraio. OPCINA. - E' a 320 m. sul livello del mare a Nord-Est di Trieste, da cui dista circa 4 km. Prevale in tutti i mesi il Nord-Est. Dopo di esso viene a gran distanza nel semestre caldo il Sud-Ovest, nel semestre freddo il Sud-Est. I venti di Nord-Ovest sempre rari, divengono più frequenti nel semestre caldo. 269
Nella tabella che segue (illustrata nella fig. 6) sì riassumono, come precedentemente, le frequenze dei vari venti e delle calme. MES E
1>
54 km.
54 km. 1- 1 33 km .
33 km . -, 22 k m.
I<
22 km .
Calm e
-
Gennaio.
4,8
8,2
6, 1
23,1
57,8
Febbraio
1,5
7,3
9, 1
28,8
53,3
33,0
50,6
Marzo
1,5
6,8
8,0
Aprile
1, l
4,2
8,9
39,2
46,6
Maggio
0,2
4,0
6, 1
44, 1
45,6
Giugno
0,6
3,4
4,4
37,2
54,2
Luglio
0,4
2,8
5,6
-4 1,7
49,5
Agosto
0,3
6,0
8,8
38,5
46,4
Settembre
0,8
6,0
7, 1
40,5
Otto bre
4, 1
8,3
7,1
30,6
Novernb,e
3,1
9,6
5,9
29,4
Dicembre
2,5
7,5
10,1
25,8
Opcina.
Fra. 6
270
I
I I
45,6 50,0 52,0 54,2
Le tempeste si comportano quasi come a Basovizza, ma la maggiore freque nza di esse in dicembre e gennaio, caratteristica di queste regioni, è alquanto meno pron uncia ta. I ven ti forti generalmente meno frequenti che a Basovizza; quelli abbastanza forti, invece, sono più frequenti. E mentre i venti deboli e moderati si mantengono in ogni mese in minor numero che nella precedente stazione, le calme sono sempre in numero maggiore. Il diagramma della fr equenza dei venti _-,. 22 km. della fig. 6, corre parallelamente al corrispondente della fig. 5, ma con ordina ta sempre inferiore. Il diagramma delle calme della fig. 6 corre pur esso parallelo a quella della fig. 5, però con ordinata sempre superiore. GORIZIA. - P redomina la bora in tutti i m esi eccettuato giugno, in cui ha la massima frequenza il Sud-Ovest. Viene secondo
Gorizt'a.
3o
~~t: --- ----- ----GF
MA
MG
e
L
>,.,
5
O
5
Fra. 7
271
il Sud-Est nel semestre freddo (ott obre-marzo), il Sud-Ovest nel semestre del caldo (aprile-settembre). I venti compresi tra Ovest e Nord-Ovest, benchè poco frequenti, assumono maggiore importanza che nelle stazioni meteoriche di Basovizza e Opcina. I valori massimi della loro frequenza si hanno nei mesi di luglio e agosto. Dalla tabella che segue e dai diagrammi relativi (fig. 7) si deduce quanto appresso. >
ME S E
54 km.
54 km . I -
I 33 km.
I
33 km . 1 - 1 22 km.
- --Gennaio
o
Febbraio
0,2
Marzo
0,4
Aprile
o o o
Magg,o Giugno Luglio Agosto Se'tembre
Ottobre . Novem bre Dicembre
< 22 km.
I
calme
---
j
o o o o o o
II
I I
I
0,9
0,8
I
38,4
5J,9
37,3
61,6
0,6
0,2
0,8
0,8
41,8
!J6,2
0,1
0,4
38,8
60,7
o
0,2
36,1
63,7
0,1
o
34,6
65,3
0,3
o
39,0
61 ,7
0,4
38,4
o o
I
I
61,2
o
37,0
63,0
0,3
0,2
3 1,2
68,3
0,2
0,9
31,2
67,6
0,5
0,4
34,2
64,8
I La frequenza delle tempeste assume piccolissimi valori m febbraio e marzo ed· è nulla in tutti gli altri mesi. Quella dei venti forti pur sempre assai piccola, è nulla m maggio, agosto e settembre, e massima da gennaio a marzo. Altrettanto può dirsi dei venti abbastanza forti il cui diagramma ha andamento sinusoidale a piccola ampiezza. Complessivamente si conclude che i venti di velocità superiori ai 23 km. i quali hanno diagrammi che s'intrecciano e rimangono v1cm1ssimi o si confondono con l'asse delle ascisse, hanno le minime frequenze. I valori elevati della frequenza dei venti deboli, ed elevatissimi delle calme, non presentano notevoli differenze nei vari mesi. La frequenza dei venti deboli ha andamento decrescente da gennaio a dicembre quelle delle calme ha invece andamento crescente. 2i2
LAIBACH. - Predomina il Nord-Est in tutti i mesi eccettuati aprile-maggio e giugno in cui ha la maggiore frequenza il Sud-Est. Il gruppo dell'Ovest e Nord-Ovest è più frequente che a Gorizia e specialmente da novembr e e gennaio; e assume nel semestre caldo, quando è meno frequente, velocità assai ragguardevoli. E' caratteristica in questa stazione meteorica l'assenza assoluta di venti burrascosi. I diagrammi dei venti forti e abbastanza forti che corrono quasi parallelamente a ordinata piccola specialmente da settembre a dicembre, mostrano una frequenza relativamente non grande delle due dette specie di vento. La tabella che segue richiama i diagrammi della fig. 8.
MESE
>
54 km .
I
5i km.
I-
33 km . -
·-
- 0- -1 Gennaio
33 km .
22 km .
1
< 22 kin.
calme
- - - - --
1,8
0,9
77,5
<;J,7
0,7
3,5
85,5
10 3
1,9
3,4
85,5
9,2
?,O
4,9
84,0
8,9
1,3
4,4
81,6
12,6
1,1
4,9
83,9
10,2
0,3
4,2
82,l
13,4
Ottobre
o o o o o o o o o
N ovembre
o
!,O
2,3
85,3
11,6
Dicembre
o
o
1,7
84,0
14,4
Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio
Agosto Settembre
0,3
2,9
80,7
16,1
0,8
1,8
i9,6
17,8
0,4
1,7
82,2
15,6
Frequentissimi e quasi m egual misura in tutti i mesi, sono invece i venti deboli . che in febbraio e marzo raggiungono 1'85 per cento, in genna,io· scendono al 77,5 %. Le calme invece presentano una frequenza piuttosto piccola; e mentre si mantengono quasi costanti da gennaio a giugno, aumentano nel semestre successivo raggiungendo il massimo a settembre (17,8 %). 273
Lail>aeh
,.
' :..--
..V
r--
Ì'-.
v I'-..
r--.
ot.: cl2.K,. _
r--- . /
V
Ì ' , YJ.cJ.;1ut....
,, IO
so
•O
)O
UI
c:.J.., .•
. -.i..n-~(a. •\Ht~
-
--
~
f
M
/
A
' M
11
V
v
"'~V
c..t...Q.
r-- t--... G
e
/
LA
~ .. n -}tt.. 5()
~ "
• JH~ ~
~0
s Fra. 8
RIVA. - Regnano quasi esclusivamente venti di Nord e di Sud. Il Nord ha una frequenza che da gennaio (massimo) decresce regolarmente fino ad aprile (minimo), indi cresce di nuovo fino a gennaio. Il Sud ha la frequenza che aumenta regolarmente da dicembre (minimo) a marzo; da marzo rimane quasi costante fino ad agosto (massimo), da agosto diminuisce di nuovo; gli altri venti rarissimi. La particolarità della direzione dei venti a Riva, è messa in evidenza dalla fig. 9 in cui le linee della freq uenza del Nord e del Sud assumono quasi l'aspetto di due archi parabolici simmetrici. Come per le stazioni meteoriche dell'Istria e della Carsia, è stata calcolata per Riva la tabella che segue, in base alle osser274
vazioni fatte tre volte al giorno (alle ore 7, alle 14 e alle 21), la quale viene illustrata dalla fig. 10. Circa l'in tensità possiamo quindi dire che non si verificanò mai venti superiori ai 54 chilometri; sono assai rari quelli da 33
Riva. ..v••r.-.
<;
•
~
11
"
M
L
C,
f.
A
, S
O
Il
11ouL
O
I
f o. 9
,.
fo
IO
F IO.
10
275
a 54, e i venti abbastanza forti, sempre poco frequenti, sono in maggior numero nei mesi di marzo e aprile e in numero minore da settembre a dicembre. Assai frequenti sono invece 1 ven ti deboli o moderati e le calme e precisamente in pari grado come è messo in evidenza dalla fig. 10. I
>
MESE
54 km.
---
-
54 km.
-I
33 km.
33
:2 kn,,
k 11 1. -
IL
-1
----
22 km.
I
cal me
--
0,1
1,6
54.2
44,1
Febb raio
o o
0, 1
1,3
51,1
47, 1
Marzo
o
0,1
2,6
56,0
4 1,3
Apri le
o
0,2
3,0
52,0
44,8
Maggio
O,~
1,8
46,0
52,0
o
1,3
42,5
56,2
0,4
1, 1
41,8
~6,8
Genn aio
Agosto
o o o o
0,1
1,5
40,6
57,8
Sett, mbre
o
o
0,3
42,0
57,7
Ottobre .
o o o
0,2
0.8
44,6
54,4
o o
0, 1
47,3
52,6
0,4
51,5
48,1
Giugno Luglio
Nove m bre D icembre
TRENTO. - Nel sem estre invernale prevale il gruppo Nord, Nord-Ovest; nel semestre estivo invece prevale il Nord-Ovest. Più particolarmente: Il Nord e il Nord-Est decrescono in frequenza con andamento identico e regolarmente da gennaio a settembre (minimo) ; indi crescono regolarmente fino a raggiungere il massimo fra dicembre e gennaio. Il Nord-Ovest cresce in frequenza fino a maggio o giugno (massimo), indi diminuisce raggiungendo il minimo in dicembre. Il Sud-Est che viene dopo i due gruppi detti, ha una frequenza con andamento pressochè identico a quello del Nord-Ovest ; ma rimane sempre notevolmen te inferiore. Gli altri venti si verificano raramente: specialmente il ponente e il levante che mancano quasi del tutto. 1 venti forti sono generalmente poco frequenti e si ritrovano specialmente da gennaio ad aprile (marzo e aprile hanno la maggiore frequenza). Da maggio a dicembre sono rarissimi. 276
ALLEGATO N. 4
Proposte circa l'ubicazione di un nuovo Cantiere Aeronautico La Direzione Generale Aeronautica aveva deliberata la costruzione di un nuovo cantiere aeronautico, e propendeva per la località di Castelfranco. Chiesto, in argomento, il parere del Comando del Battaglione dirigibilisti, questo così rispondeva :
In merito alla scelta di una località (Castelfranco ) per la costruzione prossima di un hangar smontabile, località prescelta dall'Ispettorato Aeronautico in seguito alle direttive emanate e riassunte da questo Comando : «
1) Nella possibilità di raggiungere, col tipo M che vi fosse
stato destinato, il meridiano di Laibach, navigando a notevole altezza per sottrarsi alle eventuali offese nemiche; 2) Essere per quanto è possibile aL sicuro di offese di aerei
nemici, provenienti sia attraverso la frontiera terrestre sia dal mare; si osserva che mentre La costruzione di un altro hangar tipo "M " nel Veneto in ausilio al solo esistente di Campalto appare più che opportuna, necessaria, la località prescelta, a parere dello scrivente oltre ad essere situata in una zona punto fortificata, sembrerebbe altresì troppo arretrata, qualora l'hangar che in essa dovrà sorgere dovesse essere costituito con criteri essenzialmente offensivi. D'altra parte, qualora Castelfran co dovesse essere costituito per scopi eminentemente difensivi, esso sembrerebbe forse troppo avanzato (km. 140 da Trieste e da Gorizia) ed esposto alle offese di 277
apparecchi aerei nemici che potrebbero facilmente avanzare dal mare e della frontiera terrestre. Pare pertanto che sarebbe più opportuno costituire tale hangar in una zona di frontiera più avanzata in cui siano già predisposte delle opere di fortificazione. Pertanto) mentre questo Comando non si dissimula che per stabilire con giusti criteri l'eventuale postazione di un hangar oltre gli obiettivi da raggiungere) occorrerebbe, qualora fosse possibile, tener presente tutti i complessi criteri che valsero a determinare le linee generali dell)assetto difensivo della regione in cui tale hangar dovesse sorgere) pur tuttavia esprime subordinato parere che la zona immediatamente addossata alla linea difensiva del basso Tagliamento (teste di Ponte Codroipo e Latisana) possa forse essere più adatta allo scopo, per maggiormente intensificare e estendere oltre frontiera le azioni dei dirigibili pur accordando alla loro base (hangar) la maggiore possibile sicurezza; sicurezza che_ viene loro concessa in sommo grado dalle opere permanenti viciniori. Tale località potrebbe forse essere prescelta nei pressi del Cordovado, nel tratto compreso tra il Basso Tagliamento e il tronco ferroviario Casarsa-Portogruaro) tronco da cui si potrebbero facil mente fare affluire tutti i materiali per la costruzione di tale hangar. L'aeronave che fosse colà dislocata, potrebbe senza alcuna tappa di rifornimento cooperare in azioni concordi, oltre frontiera, col dirigibile M. 1. Da un grafico dove fossero state tracciate Le zone di azione dei dirigibili tipo "M ", dislocati rispettivamente a Castelfranco e Cordovado, potreb be dedursi quale maggiore raggio di azione potrebbe avere un'aeronave dislocata a Cordovado anzichè a Castelfranco e come, essa potrebbe efficacemente contribuire per il raggiungimento degli obiettivi soprassegnati. Per quanto ha tratto alla dislocazione più opportuna dei dirigibili, tenuta presente necessità, per essi, di trovare ricovero in hangar stabili e di non potersi allontanare da questi che per compiere le loro speciali missioni, ne consegue che allo stato attuale delle cose l'M. l dovrà rimanere a Campalto, l'M. 4 dovrà trovare ricovero in quello smontabile da costruirsi (Castelfranco o Cordovado), ed il P. 5 dovrà restare a Boscomantico, per quanto questo sia naturalmente il più esposto alle offese nemiche. 2i8
Per quanto poi si riferisce alla possibilità di aumentare i raggi d'azione a mezzo di tappe preparatorie con adeguato rifornimento, occorre tenere presente che tali tappe per avere il massimo rendimento occorrerebbe fossero predisposte quasi verso la zona Limite d'azione dei dirigibili, da rifornire; giacchè in tal caso, il raggio d'azione delle aeronavi che si rifornissero in tali basi verrebbe quasi ad essere raddoppiato. In caso diverso, qualora un posto di rifornimento dovesse sorgere a poca distanza dalla base ordinaria di un dirigibile, questo rifornendosi in esso, non verrebbe ad avvantaggiarsi se non delle esigue quantità di materiali consumati per raggiungere tale posto di rifornimento. In generale, può dirsi che il rendimento di un posto di rifornimento è in ragione diretta della quantità di materie consumate dalla aeronave per poterlo raggiungere. Ciò premesso, si riterrebbe per il momento di stabilire soltanto ad Udine un posto eventuale di rifornimento per i dirigibili che vi transitino prima o dopo un lungo viaggio di esplorazione oltre frontiera; salvo, in seguito, a costituire ulteriori basi di rifornimento su territorio nemico, in caso di fortunata avanzata». Il Comandante r.lel Battaglion e Dirigibilisti
G.
MOTTA
279
ALLEGATO N. 5
Circolare riguardante l'impiego degli aeroplani per il servizio d'artiglieria Addì, 6 luqlio 1915 R. ESERCITO ITALIAN0
COMANDO SUPREMO R EPARTO OPERAZIONI
Uffiìcio de: servlZ'l. aeronautici N. 165 di protocollo Av.
OGGETTO Impiego degli aeroplani per la ricerca dei bersagli per l'Artiglieria e per l'osservazione del tiro
Ai Comandi d'a:rmaita e deLle zone Carnia; ai Comandi d'artiglieria d'armata; ai Comandi di corpo d'armata; ai, Comandi d'artigLieria di corpo d'armata; ai Comandi di divisione; ai Comandi di reggimento d'a!rtiglieria da campagna; ai Comandi d'artigl.ieria di frazioni dj parco d'assedio; ai Comandi di gruppo di batterie campaLi; pesanti campali, d'assedio; al Comando d'aerori,autica (aviabori); ai Comandi di gruppo di squadriglie aviatori; ai Comandi di squadriglia aviatori.
281
NORME GENERALI
L'importanza dei risultat: che si possono ottenere dal concorso degli aeroplani nella ricerca dei bersagli per l'artiglieria e nella osservazione del tiro è ovvia; l'impiego degli aero,plani in tal senso presenta tuttavia notevoli diffico!tà, come hanno d imostrato i tentativi fatti finora, e ciò è dovuto, oltrechè alla novità del sistema, al fatto che i mezzi a d isposizione non sono ancora perfettamente r ispondenti allo scopo, ed alla difficoltà di ottenere il necessario accordo fra gli organi che devono concorrere a tale impiego. Le presenti norme ·e dispos;zioni sono intese a favorire il raggiungimento di tale accordo, per trarre il mass:mo profitto dai mezzi che abbiamo, e preparare un conveniente impiego di quelli che potremo avere in seguito.
Ricerca dei bersagti per l'artiglieria. - Un·a delle maggiori diff:.coltà presentate dall'imp;,ego dell'artiglieria è sempre stata: la conveniente .assegnazione degli obbiettivi ai gruppi od alle batterie. Nella presente guerra ta:e d ifficoltà è particolarmente sentita, perchè ciò che si vede del nemico non è molto, e ben raramente è possibi:e individuare da terra qualche sua batteria; cosicchè quando !',a rtiglieria è chiamata a preparare od a coadiuvare un'azione della fanteria, gli ob;ettivi che spesso forzatamente le si indicano, sono tratti del ciglio visibile, sia esso rafforzato o no, oppure tratti di terreno •c operto o sul rovescio di detto ciglio da battere con tiro a zone. Qualunque indizio si po1ssa avere di ciò che esiste o succede al di !à del ciglio visibi!,e, è quindi prezioso. Ora, l'osservatore esperto può rilevare dall'aeroplano la planimetria esatta delle difese nemicihe e ricavarne fotografie; giudicare: dalla maggiore o minore imponenza: del r ilievo e dei lavori, dei punti che al nemico più interessa proteggere; vedere le vampe di batterie defi~ate alla vista; scoprire raggruppamenti di uomini, quadrupedi, carreggio e materiali su l rovescio, colonne in marcia, ecc. Quanto minore è il tratto d i erreno che egli deve ric,o noscere tanto più i dati che raccoglie possono essere particolareggiati ed esatti. Con tali dati, completati e confrontati con quelli raccolti dalrossevazione ed esplorazione da terra, od avuti da altre fonti, si hanno elementi utilissimi per la scelta degli obiettivi e per la loro designazione alle batterie. Nulla quindi deve essere trascurato perché ciò che gli aviatori hanno visto non debba andare perduto o rimanere inu ti lizzato. Le infomazioni; frutto delle loro successive r.iicognizioni, devono essere diligentemente ràceolte ed integrate colle precedenti, segnate su una carta a grande scala opportunamente prepamta, la quale deve ,e ssere tenuta al corrente in modo da eliminare man mano le lacune e le cause d'error,e. Sopratutto devono tali notizie pervenire in tempo ai Comandi interessati. Tali norme valgono anche per i risultati raccolti nelle ordinarie esp!oraz:oni degli aeroplani non specialmente incaricati deUa ricerca dei bersagli per l'artiglieria.
282
Osservazione del tiro. -
Una volta indicato il bersaglio nulla è più facile per l'aviatore che '1'osserviare il risultato del tiro contro di esso, sempre quando le condizioni atmosferiche non siano proibitive. Il Comandante di batteria che esegue un tiro col concorso di un osservatore aere·o, d ev,e perciò avere in esso completa fìdu'Cia. Non altrettanto facile , per ora, è la trasm:.ssione dei r isultati e de:le indicaz:oni varie rif,Jettenti l'andamento del tiro al Comandan te d i batteria; essa richiede molta attenzione da parte di chi è incaricato di ricevere i segnali a terra, almeno fino a che i mezzi di trasmissione non ve rranno perfezionati; ma è necessario sopra tu tto che, tanto chi opera da terra, quanto chi s.egnala dall'aereo, siano perfettamente esercita ti ed affiatati per evitare, per quanto si può, equivoci sempre dannosi. E quindi t utti devono porr e il massimo impegno perchè il tiro, per l'esecuzione del quale spesso si è spesa non poca energia ed affrontato non poco rischio e dal quale talvota si possono ripromettere r isultati veramente importanti, possa essere condotto felicemente a termine. Ogni volta ,c he un tiro può essere osservato efficacemente dal dracken si dovrà preferibilmente affidare a quest'ultimo tale compito riservando l'aeroplano ad altra missione; tal-volta l'aviatore che ha individuato il bersaglio potrà utilmente fare da osservatore del tiro dal dracken.
DISPOSIZIONI ESECUTIVE
Assegnazione dielle Squadriglie. - Le Squadriglie d 'artiglieria messe a disposizione di un'aTmata è opportuno vengano assegnate a quelli fra i dipendenti corpi d'armata -c he per il terreno e la situazione meglio possono impiegarle. E' da evitare, di massima. di smembrare una Squadriglia fra due o più corpi d'armata. L'organo più particolarmente incaricato dell' impiego della Squadriglia d'artiglieria assegnata al Corpo d 'armata è il Comandante d'artiglieria del Cor.po d'armata. Le Squadriglie devono porre il proprio campo il più vicino possibile alla sede del Comando d'artiglieria del proprio Corpo d'armata, compatibilmente con le esigenz·e tecn:che e d i si-c urezza, e devono aver-e con esso collegamento telefonico diretto. Talvolta anche converrà, durante l'azione, di far-e a tterrare gli appare0chi in adatti spazi del terreno, preparati se occorre, nelle immediate vicinam~e degli osservatorii di art:glieria e con essi opportunamente collegati.
Ricerca dei bersagli. - Tocca a l Comando d i Artig:ieria d el Corpo d'Armata assegnare alla Squadriglia, i compiti e ripartire il terreno per la ricerca dei bersagli, raccogl iere, confrontare e vagliare i dati avuti da loro e da altre font i e di trarre profitto dalle informazi-on i ricevute per la scelta degli obbiettivi. Si tenga presente che pe:rchè ~a ricerca degli obbiettivi e specia:lmente delle batterie nemiche dia buoni fru tti conviene, nei limiti del possibile, assegnare ad ogni aeroplano una zona ristretta, e sempre la stessa. 1
283
Beninteso, gli altri aeroplani incaricati della ordinaria esplorazione dovranno ,c oncorrere eff:.cacemente colle loro :nformazioni alla identificazione dei bersagli; le loro informazioni preciò dovranno essere comunicate al Comandante d'artiglieria di Corpo d 'armata ogni volta che si ritenga possano interessarlo.
Esecuzione del tiro. - Ripartizione degli obiettivi fra le batterie EJ designazione degli osservatori. - Il Comandante d',a rtiglieria stabilisce quali obiettivi debbano essere ba ttuti col concorso dell'osservazione dall'aeroplano e quali col concorso del d racken. Gli aeroplani sono di preferenza destinati alla osser vazione del tiro di batterie pesanti o d i medio calibro. Scelto l'obbietLvo, e de:st:nata la batteria che deve batterlo, le si assegna l'osser vatore a ereo che sarà di massima lo stesso che avrà identificato l'obiettivo stesso. Quando ciò non sia possibi:,e, occorre forn irgli sul medesimo indicaz:oni tali ,c he non vi possa essere equivoco. Designazione deH'obbiettivo. - a) La posiz:one de1l'obbiettivo da battere viene, in genere, indicata a l Comandante della batteria riferendola con la magg iore precisione ed accuratezza ad una car ta, possibilmente alla carta quadrettata al 25.000, in base alle r icognizioni aeree o terrestri già state eseguite. C;ò ,viate specialmente quando si tratti di attaccare una posizione nemica fortemente rafforzata. E' grandemente utile per facilitare l'osservazione aerea che il tiro venga pr eparato in modo che i primi colpi cadano più vicino che è possibile all'obiett ivo stesso . b) Ma occorre talora di battere al più presto un obiettivo del quale non si conosce, da informazioni precedenti, la precisa ubicazione, In tal caso il Comandante d'artiglieria indica all'osservatore aereo la zona, possibilmente r istretta, nella quale si presume si trovi l'obbiettivo. Spetta allora all'osservatore aereo di r icercare l'obiettivo stesso e di indicarlo al Comandante stesso od anche d irettamente alla batteria. La designazione del bersaglio, in tal caso, è fatta con uno dei seguenti sistemi: 1. - Lancio di messaggi, indicando la posizione e natura del bersaglio in uno schizzo chiaro e sommario o segnandola sopra un tratto di carta al 25.000 quadrettata.
2. - Segnalazione del quadretto della carta sopradetta nel quale si trova l'obbiettivo. Questo sistema richiede un mezzo d i segnalazione che funzioni in modo rapido e sicuro. 3. - Lancio di tre fumate sulla verticale dell'obbiettivo, ad intervallo, girando a sinistra. Si indica così la direzione. E' necessario che il lancio venga fatto a quota presta bilita, perchè allora misurando dal~a batteria l'angolo d i sito dell'apparecchio mentr e lancia le
284
fumate, si ha mezzo d i ricavare con discreta approssimazione la distanza. Ma per chè q uesto sistema dia buoni risultati occorre una diretta intesa fra l'osservator e aereo e la batter ia, la quale deve attenersi poi scrupolosamente alle segnalazion i dell'osservator e. Si tenga presente che coi mezzi a ttualmente disponibili è assa i d ifficile con un sol volo di ricercare il bersaglio, di designare e di eseguire l'osservazione del tiro.
Osservazione del tiro. - Per l'osservazione de l tiro d'art iglieria l'osservatore aereo si mantiene preferibilme nte nella zona fra la ba tteria ed il bersaglio. La batteria spara in modo che i colpi arrivino nella zona del bersaglio quando l'aeroplano può osservarlo. Quando l'aeroplano non segnala il risultato di un colpo o di una salva si ripete il colpo o la salva cogli stessi dati. L'aeroplano evita di far segnali sulla verticale della batteria. Rilievo dei colpi. - L'osservatore aereo rifer isce il singolo colpo (nel tiro per pezzo) od ogni salva nel suo complesso (nel tiro di batteria) alla posizione dell'obbiettivo. Punti visibili del terreno nei pressi dell'obbiettivo ed a nota distanza da q uesto gli per metteranno spesso di valutare anche l'entità delle deviazioni, sia trasversalmente, sia nel senso del tiro. Nel tiro a percussione. - L'osservatore giudica il tiro g iusto, avanti od oltre in base al rilievo effetti vo dei punti d i caduta rispett o all'obbiettivo. Nel tiro a tempo. - L'osservatore si regola come se i punti di scoppio fossero ad altezza normale. Perciò, rilevata la posizione del gruppo di nuvolette rispetto al bersaglio, giudica la salva giusta quando sia ad intervallo (avanti) da1l bersa glio uguale a~.J'interv,a llo normale di scoppio per la distanza di tiro, lo giudica avanti od oltre quando risulta ad intervallo maggiore o minore di quello normale. Intervalli di scoppio (in cifre arrotondate): O ist ·•n ze crescen ti
Intervalli decrescenti
BOCCH E DA FUOCO
I
da Em.
a Em.
da m .
Cannone da 75/906 e 75/ 9/1 1 .
10
60
100
60
Cannoni 65 111 0 111..
IO
51
70
45
Obice 149 camp. pes.
10
67
100
60
I
a m.
Procedimento del tiro - Aggiustamento, modalità di tiro. - Il tiro delle batterie leggere, per essere osservato e regolato da un aereo a quota che renda poco temibili le offese da terra, in genere conviene sia seguito a tempo, per batteria (i colpi partono contemporaneamente).
285
Solo quando si è sicuri che i colpi a percussione possono essere osservati s1 eseguirà l'aggiustamento col tiro a percussione. Nell'aggiustamento fatto col tiro a tempo, dato guanto si è detto precedentemente circa il modo di giudicare le salve, il Comandante della batteria deve tenere gli scoppi all'altezza normale nelle successive variazioni di gittata. Se il bersaglio o il terreno dove è il bersaglio non si vede dall'osservatorio della batteria, conviene che il Comandante della batteria abbassi sensibilmente gli scoppi, in modo da evita re che siano troppo alti, nel qual caso il t iro che all'osservatore aereo sembrerebbe aggiustato, in effetto risulterebbe lungo. Il tiro delle batterie pesanti campali e d i medio calibro può essere eseguito a per cussione per pezzo. Durante l'aggiustamento d i un tiro conviene non eseguirne altr i con direzione prossima a quella del tiro da osservare (salvo, in taluni casi a continuare un tiro di efficacia già aggiustato su di un obiettivo ormai noto all'osservatore e non moao vicino al nuovo obiettivo).
Correzioni. - Le eventuali correzioni dei dati di tiro, si fanno in relazione con le deviazioni di una salva segnalate dall'osservatore aereo. D i massima è conveniente che esse siano di 10 millesimi per la direzione, di due ettometri per l'alzo. Se il segnale con cui viene comunicato il senso della deviazione è seguito dal segnale molto, la correzione corrispondente è bene non sia inferiore a 40 millesimi per la direzione, a quattro ettometri per l'alzo. Ottenuta la forcella (in direzione e gittata), il Comandante di batt er ia prosegue nell'aggiustamento, come nel t iro ordinario. Le correzioni del tiro a tempo per avere gli scoppi nella posizione più conveniente sono assai diffic iili, non essendo possib ile, in massima, v,a lutare dall'aer eo l'altezza di scoppio, ma bensì il solo intervallo. Tuttavia la conoscenza di quest'ultimo è sempre dato assai utile. Tiro di efficacia. - Ottenuto l'aggiustamento il tiro di efficacia è eseguito con le modalità del tiro ordinario . Segnalando da terra << tiro di effic acia», l'osservatore aereo segnala allora l'andamento generale del tiro. Genere e modalità di segnalazione. - I vari. sistemi di segnalazione vengono impiegati secondo le circost:tnze ed il grado di istruzione e di affiatamento dei segnalatori. I segnali da adoperarsi sono quelli del << Cifrario fra osservatori aer ei e posti di segnalazione a terra». Finchè le batterie non disporranno di personale perfettamente esercitato, _a l posto di segnalazione a terra dovrà essere destinato un osservatore d'artiglieria. P er evitare equivoci di qualsiasi genere, sia nella designazione del bersaglio, s ia nelle segnalazioni o nel procedimento del tiro, è necessario siano presi personalmente accordi su tutti i punti sopra accennati, fra il Comandante di batteria e gli osservatori (sia quello in volo, sia q uello del posto a terra).
286
Soltanto con tale stretta intesa sarà possibile di evitare d;1nnosi eq uivoci (1).
Impiego della carta quadrettata. - Vengono d istr ibuite alle unità interessate r iproduzioni delle minute di campagna austriache al 25.000 che ser virono per la costruzione della carta al 75.000 austriaca. Ogni fogl!o di questa carta è stato d :viso in otto parti che si distinguono con le lettere A. B. C. D. E. F . G. H . Ognuna di queste parti si divide in quadretti d i 4 cm. d i lato (1 km .) numerati direttamente da 1 a 140. Ogni quadretto a sua volta è div iso in 4 quadranti d istinti colle indicazioni N-E. S-E. S-0. N.O. Per designare un punto qualunque si comunica : 1.
Il nome del foglio al 25.000 (scritto su ogni tavoletta) .
2.
La lettera dell'ottavo d i foglio.
3.
Il numero dei quadretto.
4. -
La pos1z10ne del quadrante.
(Seguiva un esempio).
Il Sottocapo di S.M. d.eU'Esercito PORRO
(1} Un mezzo per àggiusta re il t iro su di un ob:ettivo gi-à noto (sia perché già battuto sia perché se n e conoscono con sufficienie approssimazione i dati di tiro) , mezzo che evita gli equivoci dovuti a segna lazion i non bene inter pre ta te o non viste. può essere il seguente: Il Comandante della batteria, previi accordi coll'osservatore, fa sparare un col po per ciascun, pezzo. cad enzat i. cJJlla distanza sca:ata per ciascun co:•po di un quarto di Em., di mezzo Em., o anche di 1 Em., a seconda del grado di approssimazione che già si ha ne lla conoscenza dei dati di t iro. L'osservatore nel rilevare il r isultato dei colpi ha cosi il mezzo di stimare con sufficiente approssimazione gli errori di gittata. Se il parallelismo fra i piani di tiro è esatto, conoscendo rinterva llo fra i pezzi, può anche appr ezza r e gli errori di direzione. L'osservatore segna graficamente la posizione dei colpi della salva su di un messaggio. aggiungendovi le indicazioni sulla entità delle deviaz ioni che r iterrà 09riortune, e lo lancia a lla batteria. 11 sistema ha con sè :e cause d·i erro:·e dovu te a:la dispersione del tiro, ~he vieta di fare soverchio affidamento sul r isu ltato di u n sol co lpo per pezzo; tuttavia i dati così fornitì dallo osservatore saranno sempre molto utili. Altr i mezzi analogh i possono esser e applicali sempre qua ndo corrano esaurienti intese fra osserva tore e comandante di batteria.
287
ALLEGATO N. 6
Circolare riguardante il servizio fotografico per l'Aviazione militare COMANDO SUPREMO REPARTI OPERAZIONI UFFICIO SERVIZI AERONAUTICI li 23 luglio 1915 OGGETTO:
SERVIZIO FOTOGRAFICO PER L'AVIAZIONE MILITARE
Ai Comandi dei Gruppi Squadriglie Al Comando del Gruppo Sq. per Artiglieria e per conoscenza Al Comando del Battaglione S quadriglie A seguito dell'ordine in data 27 Giugno 1915 N. 176 Av. si partecipa quanto segue: 1°) Il servizio fotografico per l'Aviazione militare è fornito dalla sezione fotogr afica del Corpo Aeronautico.
2°) Presso ogni Comando di Gruppo Squadriglie Aviatori è costituito un laboratorio fotografico campale con personale (un capo operaio borghese e tre militari di truppa fotografi) e materiali forniti dalla predetta Sezione allo scopo di eseguire tutte le operazioni fotografiche necessarie per avere il più rapidamente possibile il risultato delle ricogmz1oni aero-fotografiche. I materiali d i laboratorio verranno dalle Squadriglie stesse versati al Gruppo (Laboratorio fotografico). Le Squadriglie riceveranno dalla predetta sezione fotografica macchine a ripetizione ed a mano. 3°) Il personale fotografico assegnato ad ogni Gruppo d ipende esclusivamente dal Comandante del Gruppo stesso, che ha la direzione del servizio e può incaricarne specialmente un ufficiale di sua fiducia avente le necessarie cognizioni.
289
4°) Il deposito di apparecchi e materiali d i r iserva anzichè a Pordenone viene costituito presso la Sezione fotografica del Comando Supremo.
Modalità per iL funzionamento del servizio. 5°) Tutte le negative numerate vengono conservate in buon ordine ,presso ogni laboratorio di Gruppo in modo da poter essere con facilità trovate. Presso detto laboratorio si conserva eziandio una fotocopia di ciascuna negativa. Negative e fotocopie formano una raccolta che sarà rimessa a campagna ultimata aaa Direzione Generale dell'Aeronautica. 6°) Tutte le fotografie rivestono carattere riservatissimo e perciò è fatto divieto di stamparne copie per uso personale. Il Comandante di Gruppo è incaricato della osservanza di questa prescrizione. 7°) Si rammenta che tali copie, affinchè servano allo scopo, oltre alle indicazioni riguardanti il numero di catalogo della lastra, il Gruppo di Squadriglie, il nome dell'aviatore o dell'osservatore che ha eseguito l'impressione, giorno ed ora della esecuzione, debbono portare tutte le indicazioni che servono per individuare sulle carte topografiche la zona rilevata, come orientamento, nome dei corsi d'acqua, dei caseggiati, delle strade ordinarie e fer rate ecc ....... e che servono a mettere in rilievo i particolari di carattere militare (accampamenti, trincee, batterie) che formano l'oggetto della ricognizione. 8°) Il persona:e Superiore tecnico della Sezione Fotografica (Cap. Antilli e Capo Tecnico cav. Moretti) sono incaricati con frequenti visite ai laboratori d i dirigerne il funzionamento puramente tecnico fotografico, di regolare l'impiego delle m aterie prime e di risolvere tutte le questioni di indole tecnica che potessero presentarsi. Vigileranno pure alla buona conservazione dei materiali e provvederanno ai cambi ed alle riparazioni occorrenti. 9°) Tutte le richieste per sostituzioni di materiale deteriorato o di rifornimenti di materie prime dovranno essere inoltrate al Comando Supremo (Ufficio Servizi Aeronautici) . 10°) Si fa presente che il risultato della r icognizione fotografica rispecchia le condizioni di luce in cui viene eseguita; esso sarà tanto più soddisfacente quanto è migliore la trasparenza dell'aria: con aria caliginosa i risultati saranno sempre scadenti. Il rapporto di riduzione delle vedute fotografiche aeree è dato dall'altezza deìl'apparecchio sul suolo divisa per la lunghezza focale dell'obbiettivo usato.
290
ALLEGATO N. 7
Decreto luogotenenziale n. 872 del 13 giugno 1915, che approva il Testo unico delle disposizioni per la costituzione del Corpo Aeronautico militare e dei servizi che ne dipendono T OMASO DI SAVOIA D UCA DI GENOVA LUOGOTENENTE GENERALE DI SUA M AESTÀ VITTORIO E MANUELE III, ECC. ECC., R E D'ITALIA
In virtù dell'autorità a Noi delegata; Visto il regio decreto n. 11, in data 7 gennaio 1915, da convertirsi in legge: che costituisce un corpo aeronautico militare; Attesa la urgente necessità che il corpo e i servizi aeronautici abbiano completa e salda organizzazione in modo rispondente alle esigenze dell'attuale momento; Riconosciuta la opportunità di introdurre alcuni emendamenti al R. decreto rammentato; Vista la legge 22 maggio 1915. n. 671, con la quale sono stati conferiti al Governo del Re poteri straordinari durante la guerra; Sentito il Consiglio dei ministri; Sulla proposta del Ministro segretario di Stato per gli affari della guerra, di concerto con quello del tesoro; Abbiamo decretato e decretiamo :
Articolo unico E' approvato l'unico testo delle disposizioni per la costituzione del Corpo Aeronautico Militare e dei servizi che ne dipendono. Il testo stesso e le tabelle annesse saranno vidimate e sottoscritte dai Ministri della guerra e del tesoro.
291
Ordiniamo che il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sia inserito nella racco:ita ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia, mandando a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. Dato a Roma, addì 13 giugno 1915. TOMASO DI SAVOIA SALANDRA
Z UPELLI
- CARCANO
Testo unico delle disposizioni riguardanti la costituzione del Corpo aeronautico militare e dei servizi che ne dipendono. ART. 1. E' costituito un Corpo Aeronautico Militare, ordinato nel modo seguente : a) due Comandi d'Aeronautica;
b) un un
Battaglione Dirigibilisti; Battaglione Aerostieri;
uno Stabilimento di ,costruzioni aeronautiche; un
Battaglione Squadriglie aviatori;
un
Battaglione Scuole aviatori;
una Direzione tecnica dell'Aviazi,one militare; due Depositi del Corpo Aeronautico; c) un Istituto Centrale Aeronautico, il cui organico è stabilito dal];; ta,bella A) annessa al presente decreto. La costituzione organica degli enti, di cui ai precedenti commi a) e b) e le loro particolari attribuzioni sono stabilite per decreto rea}e. Inoltre, con decreto reale, potrà essere successivamente variato il numero delle sezioni e delle Squadriglie nei reparti del Cor.po aeronautico, come pure potranno essere create nuove sezioni per speciali servizi. Il Corpo Aeronautico Militare r imane ordinato fra le armi ed i corpi costituenti l'esercito permanente, subito dopo la lettera g) (arma del genio) di cui all'art. 7 deHa vigente legge di ordinamento d i R. Esercito e ,d ei ser vizi dipendenti dall'amministrazione della guerra, testo unico approvato con R. decreto n. 525, in data 14 luglio 1898 modificato con leggi successive.
292
ART .
2.
E' istituito un pe rsonale civ ile specialista tecnico per l'Aeronautica Militare, distinto in due categorie : l" categor ia: ingegneri e professori;
2 categor ia : ingegneri, progettisti-meccanici, sper imentatori, montatorimotoristi e piloti di dirigibile. Il . numero e le competenze del detto personale r isultano dalla tabella B) annessa aì presente decreto. .ART. 3.
Sono approvate le seguenti varianti al testo unico delle leggi di ordinamento del R. esercito e dei servizi dipendenti da ll'amministrazione della guerra: (Si omettono perché non riguardano 'ii Corpo Aeronautico) . .ART. 4.
Il ruolo organico degli assistenti del genio militare; stabilito daH'art. 1 della legge 18 giugno 1914, n. 55 1, è aumentato di 6 posti. ART.
5.
E' istituita una d irezione generale d'aeronautica facente parte dell'amministrazione centrale della guerra. Alla tabella organica per il personale di detta amministrazione centrale, attualmente in vigore, sono aggiunti : un posto di direttore generale con lo stipendio annuo di 10.000 lire da conferirsi ad un ufficiale generale o ad un colonnello del R. esercito, in servizio permanente od in posizione ausiliar ia; un posto di caposezion!:! a mministrativo di P classe; tre posti d i caposezione d i 2" classe da coprirsi con ufficiali incaricati, in servizio permanente od in posizione ausiliaria; due posti d i pr imo segretario d i 1a classe; un posto d i primo ragioniere di 14 classe; un posto d i archivista di za classe; "l"l posto di applicato di l° classe. ART.
6.
P er i militari dell'esercito destinat i in tempo d i pace a prestar serv1z10 a bordo d i aeronavi (dirig ibili, aeroplani, idrovolanti) il tempo trascorso in tali funzioni è computato, agli effetti della pensione, con l'aumento della metà sulla sua durata effettiva. 293
Tali funzioni di servizio e le modalità per l'applicazione del presente articolo saranno determinate con R. decreto, sentiti la Corte dei conti ed il Consiglio di Stato. ART. 7.
Sono soppressi : a) il Battaglione specialisti del genio, contemplato dall'art. 322 della legge di ordinamento del R. esercito;
b) il Battaglione aviatori, creato con la legge n. 698 del 27 giugno 1912, articolo 2; e) lo Stabilimento di esperienze e costruzioni aeronautiche creato con
legge n. 698 del 27 giugno 1912, articolo 2. ART. 8.
Il presente decreto avrà vigore col 16 gennaio 1915. Tuttavia l'aumento degli ufficiali fuori quadro e dei personali civili e la diminuzione degli ufficiali dell'arma del genio, di cui al precedente art. 3 lett. b) verranno suddivisi in due parti uguali che andranno successivamente in vigore col 16 gennaio e col 1° luglio dell'anno 1915. ART.
9.
Nella prima applicazione di questo decreto, per quanto concerne la nomma del personale civile specialista tecnico di 1a categoria, di cui al precedente art. 2, in vista del peculiare carattere di esso personale, il Governo del Re ha facoltà di derogare alle norme vigenti nel conferimento dei pubblici impieghi. ART. 10.
Per gli ufficiali destinati a funzioni direttive od addetti anche temporaneamente agli studi od alle costruzioni relative al servizio aeronautico, è istituita una indennità annua di carica, nella misura per ciascun grado e funzione risultante dalla presente tabella:
N.
N.
5
8
N. 30
294
Capo dell'Ufficio d'Ispezione dei servizi aeronautici. - Comandanti di ae ronau tica. - Direttore dello stabili mento di costruzioni aeronautiche e direttore tecnico dell'aviazione. L.
2500
Comandanti di Battaglione. capi-reparto.
L.
2000
L.
1200
Ufficiali inferiori addetti.
Ufficiali superiori e capitani
Le funzion i di serv1zto per l'applicazione del presente articolo saranno determinate con Regio decreto. N .B. - Tali indennità sosti tuiscono quelle previste dal testo unico delle leggi sugli stipendi ed assegni fissi, dalla legge che istituisce il servizio tecnico e il corso superiore tecnico di artiglieria e non sono cumulabili con le inden~ nità giornaliere stabilite per il personale rivestito d i funzioni aeronautiche. ART.
11.
P er l'attuazione del presente decreto il Ministero della guerra è autorizzato ad apportare var ianti alle indennità eventuali del tempo di pace, in tempor anea eccezione all'art. 19 del testo unico delle leggi sugli stipendi ed assegni fiss i. ART.
12.
Il Governo del Re è autorizzato ad emanare tutte le disposizioni necessarie per l'attuazione integrale del presente decreto e per coordinare ad esso le leggi sull'ordinamento del Regio esercito e le altre che con il decreto stesso avessero r iferimento. Visto d'ordine di S. M
n
Visto d'ordine di S. M.
Ministro del tesoro
Il Ministro della guerra ZUPELLI
CARCANO
TABELLA A (ART. 1)
ISTITUTO CENTRALE AERONAUTICO ORGANICO P ERSONALE DELL 'I STITl lTO
1 Direttore (o)
I Segretario. eco nomo (e)
Stipendio
(b)
3,500.-
2 Ufficiali del R. Esercito incaricati delle ricerche aerodinamiche
(b}
3 Specialisti tecni d di I a categoria
(b)
7 Specialisti tecnic i di 2" cate goria
(b)
2 Capitecnici d'artiglieri a e genio per la preparazione delle esperienze
(b)
2 Applicc1ti delle amministrazioni dipendenti
(b)
Annotazioni
Inde11nità annua lire 6.000.
di
Con quattro aumenti qu inquennali del decimo. Indennità annua lire 2000.
di
( a) Tale incarico sarà conferit o per dec rtto Reale
{~) Compete nze del proprio grado. ( e) Al conferimento di questo p osto si provvederà a sce lta tra il perso nale dell' Amm inistrazi one centrale dtlla
guerra. su conforme pro posta d el direttore generale dell ' Aero nautica.
295
TAB ELLA
8 (A I/T. 2)
PERSONALE CIVIL E SPECIALISTA TECNICO PER L'A ERON AUTICA ORGAN ICO
.., 2 E
P ERS ON A L E
Sti pe ndio
I
_ z_l- ini z-ia-le-1 -
l"
Specialisti tecnici di l" categoria (in gegneri e professor i)
za
6
7,00"
- - -- - - - - -
I
mo d i L. 10.000 con quattro aumenti q~iinquennal i di L. 750 cadauno.
Da
accrescersi fin o al massimo di L. 7.000 con sei au11enti q uinquen n l i di lire 500 cadauno.
- speri111enta-
tori, monta tori - motoris ti, piloti di di r igi bi le)
-
Da ~ccrescer si fi no al massi-
Specia listi tecn ici d i 2a ca t egoria (in gegneri, progettisti
Annotarioni
14
II
4,ooo
Disposizioni esecu tive
1. In relazione aWart. 1 lettera B del surrifer ito testo unico, per quanto riguarda la costituzione di due depositi del corpo aeronautico, si dispone che per non turbare l'attuale funzionamento del servizio, i depositi stessi non vengano momentaneamente e fino a nuovo ordine costituiti. 2. Fino a nuovo ordine e cioè fi nché non saranno determinate le funzioni di servizio per l'applicazione dell'art. 10, si dispone che la indennità annua d i ca rica, in detto articolo istituita, non venga attribuita o corrisposta ad alcuna. ctel}e persone indicate nella tabella del citato articolo. 3. A complemento poi delle norme date con la circolare 169 del Giornale MiLitare del corrente anno si porta a conoscenza degli enti aeronautici quanto: appresso : 1 consigli di amministrazione degli enti aer onautici, istituiti col R. decreto 28 marzo 1915, n. 348, continueranno a funziol').are, in massima, anche dopo il I" ìuglio 1915, secondo le norme transitorie contenute nella circolar e n. 1·59 in data 18 marzo 1915, pubblicata nella d ispensa n. 16 del gi ornale militare del corrente a nno, e più specialmente secondo le d isposizioni amministrative e contabili di cui a ll'ultimo capo della circolar e stessa.
2!;6
Resta pertanto confermato e stabilito che: a) il consigìio d'amministrazione per la gestione del materiale presso il
Battaglione Dirigibilisti provvederà a tutto il ser vizio del materiale anche pel Battaglione Aerostieri, continuando ad amministrare il reparto edilizia trasfer ito presso la direzione dello stabilimento di costruzioni aeronautiche; b) il consiglio d'amm inistr azione del Bat taglione Aerostieri provvederà all'amministrazione, alla matricola, ecc., anche pel Battaglione Dirigibilisti, nonché nll'amministrazione del personale ufficiali ed impi·e gati dei Comandi d'Aeronautica (dirigibilisti e aerost:eri); e) il consiglio d'amministrazione dello stabilimento di costruzioni aeronautiche provvederà anche alla gestione economica dell'istituto centrale aeronautico; d) il consiglio d'amministrazione della direzione tecnica d'aviazione prov-
vederà a tutto il servizio del materiale pei Battaglioni Squadriglie e Scuole Aviatori, nonché al servizio della edilizia; e) il consiglio d'amministrazio·ne de l Battaglione scuole aviatori provvederà all'amministrazione, alla matricola. ~ c., anche nel Battaglione Squadriglie aviatori, nonché all'amministrazione del personale ufficiali ed impiegati del Comando d'Aeronautica (aviatori); f) la revisione delle contabilità delle provviste per contratto, e di quelle in contanti pei lavori e servizi ad economia sarà eseguita dal Ministero (direzione generale d'aeronautica) a partire dal 1v luglio 1915; fatta eccezione però delle contabilità inerenti alle << Spese di guerra>> (capitolo 1-ter e 125) e delle contabilità dei lavori edilizi, le quali continueranno ad essere inviate, per la revisione, all'ispettorato del genio militare (reparto costruzioni - ufficio di revisione).
Il Ministro:
ZuPELLI
297
ALLEGATO N. 8
Circolare n. 1127, Av. dell'Ufficio Servizi Aeronautici in data 22 dicembre 1915, circa i mitraglieri 22 Dicembre 1915
Ai Comandi delle Unità aeronautiche. Oggetto: Mitraglieri dall'aeroplano.
<< La continua richiesta di mitraglieri d'aeroplano da parte delle squadriglie induce questo Ufficio a stabilire quanto segue :
a) La funzione essenziale del mitragliere per aeroplano deve essere quella di usare la mitragliatrice a bordo, e perciò di massima i mitraglieri di truppa sono assegnati alle Squadriglie da caccia o impiegate esclus ivamente per difesa antiaerea, nelle quali, in conseguenza, si rende superflua la presenza di ufficiali osservatori. Tuttav,ia, considerando che anche nelle altre Squadriglie può qualche apparecchio essere destinato a speciale impiego di caccia o di crociera, anche alle medesime può essere assegnato qualche mitragliere. Si dispone ,che, di massima ,alle Squadriglie da ca•ccia e a quelle da ricognizione eventualmente ed esclusivamente impiegate per difesa antiaerea (es.: la 2a. Farman), i mitraglieri di truppa vi siano assegnati in numero pari a quello dei piloti. Alle altre Squadriglie saranno invece assegnati due mitraglieri di truppa per ciascuna;
b) Normalmente i mitraglieri di truppa debbono aver frequentato l'apposito corso presso la fabbrica d'armi di Brescia e lo Stabilimento di costruzioni aeronautiche in Roma. Non si intende con ciò di impedire che anche presso le stesse Squadriglie si formino praticamente dei mitraglieri di truppa. Spetta in questo caso, che diremo eccezionaìe, ai Comandanti di Gruppo di assicurarsi
299
che gli interessati abbiano tutti i r equisiti per ben disimpegnare il loro servizio avvertendo che il peso di tali militari non deve normalmente superare i 65 kg., eccezionalmente i 70. e) Per l'assegnazione dei mitraglieri ane Squadriglie p rovvede d irettamente il Comandante del Battaglione Squadriglie Aviatori al qua:e le richieste saranno dirette secondo q uanto segue : Una volta compiuto il corso, i mitraglieri vengono dalla Dir ezione Tecnica avviati tutti al magazzino avanzato d 'aviaz ione che li assume in forza e ne segnala l'arr ivo a l Comando del Battaglione Squadriglie Aviatori; Il magazzino avanzato porrà intanto tali mitragli-e ri a disposizione dell'ufficiale addetto alle armi e munizioni che li utilizzerà per la manu tenzione di tutto il suo materiale anche a complemento della loro istruzione; Mano a m ano che se ne presenterà il bisogno, il Comando del Battaglione Squadriglie richiederà a l Magazzino avanzato i mitraglieri occorrenti tenendo presente l'opportunità che pr ima di essere assegnati alle varie Squadriglie i mitraglieri passino per la sezione di difesa del campo di Aviano- per modo che presso la medesima possano approfittare a scopo di esercizio anche de.i voli che possono essere eseguiti con aeroplani da mettersi a punto; Per l'assegnazione alle varie S quadr iglie il Comandante del Battaglione Squadriglie darà la pre-c edenza alle Squadr iglie da cacda e a quelle da ricognizione impiegate per difesa aerea (2"' Farman) . Tutte le Squadriglie da caccia, o impiegate esclusivamente a tale servizio, ricevendo mitraglieri di truppa segnal-eranno a questo Comando gli ufficiali osservatori che possono, così sostituiti, essere altrove destinati ed attenderanno or dini. d) Le proposte per la nomina definitiva a mitragliere saranno inoltrate a questo Ufficio dai Comandanti di Squadriglia, pel tramite dei Comandi di Gruppo i quali esprimeranno il loro parere. Le proposte saranno inoltrate dopo il compimento d i 15 voli sul nemico, o, per le Squadriglie da caccia o impiegate per difesa, dopo 15 voli in seguito ad allarme per la comparsa di aeroplani nem ici. La nomina a mitragliere è devoluta al Ministero della Guerra (Direzione Generale d'Aeronautica) a senso del dispaccio n. 1559 R. G. già comunicato. Per lo stesso tramite può essere proposta la esonerazione per quei mitraglieri ai quali, per ragioni di d isciplina o la menomata attitudine, convenisse adottare tale provvedimento.
300
ALLEGATO N. 9
Circolare n. 606 del 28 ottobre 1915 riguardante i compiti di alcuni comandi di Reparti di Aviazione
Il Comando Supremo (Ufficio Servizi Aeronautici) con la Circolare n. 606 del 28 ottobre 1915, stabilì quanto segue: 1° Al Comando del Battaglione Squadriglie Aviatori erano specialmente affidati i seguenti incarichi : a) Messa a punto e distribuzione dei velivoli che dall'interno affluivano alla fronte per essere distribuiti alle varie Squadriglie (non d'Artiglieria) della fronte orientale; per questo incarico il Battaglione d isponeva del campo di aviazione di Aviano e di parte di quello della Comina. b) Funzioni direttive pel servizio delle Squadriglie Caproni 300 c. v. alla diretta d ipendenza del Comando Supremo. Verso queste Squadriglie Caiproni il Comando del Battaglione esercitava le stesse funzioni dei Comandi di Gruppo in genere, dipendono direttamente dal Capo Ufficio (Aviatori). A d i:sposizione del Comando del Battaglione era altresì posta }a Sezione Aviatik per la difesa antiaerea di Udine. Della difesa antiaerea di Udine era altresì comandante lo stesso Comandante del Battaglione. e) Trattazione di tutte le questioni comunque riflettenti il personale di truppa (non piloti) mobilitati, sia presso le Squadriglie e i Gruppi (esclusi quelli di Artiglieria), sia presso i Parchi e il magazzino avanzato, esclusa la Sezione per Squadriglie d'Artiglieria.
2'' Al Comando· ael Gruppo Aviazione per Artiglieria spettavano i seguenti compiti : a) Messa a punto e distribuzione degli apparecchi che dall'interno affluiscono alla fronte per essere distribuiti alle Squadriglie del Gruppo. A tale messa a punto provvede sul campo della Comina l'ufficiale a capo della speciale Sezione del magazzino avanzato da cui riceve i materiali necessari.
301
b) funzioni direttive sul ser vizio delle Squadriglie del Gruppo che dipendono direttamente dal Capo deH'Ufficio Aviazione dell'Ufficio Servizi Aeronautici;
c) trattazione di tutte le q uestioni comunque riflettenti il personale di truppa (non piloti) mobilitato sia presso le Squadriglie del Gruppo, sia presso 1 arispettiva sezione del Magazzino avanzato.
3° La dipendenza delle unità d'aviazione veniva fissata come segue: A) I Comandi di Gruppo o le S quadriglie o Sezioni autonome non dipendenti direttamente dal Comando Supremo, e non di artiglieri a, dipendono : a) disciplinarmente ·e per l'impiego dai rispetti vi Comandi di grandi unità ai quali sono assegnati; b) pei movimenti e riforni menti di ufficiali e di militari di truppa piloti, direttamente dall'Ufficio Servizi Aeronautici al Comando Supremo;
e) pei movimenti e rifornimenti di ufficiali e militari di truppa non piloti, dal Comando del Battaglione Squadriglie Aviatori; d) pel rifornimento di materiali e materie di consumo si rivolgono al rispettivo parco (2" e 3a Armata) o direttamente alla Direzione tecnica o Enti locali (1"' Armata) ; e) per la sostituzione di aeroplani completi si rivolgono al Magazzino avanzato di Pordenone (2~ e 3°' Armata). B) Le Squadriglie di aviazione per Artiglieria: a) disciplinarmente e per l'impiego dai rispettivi Comandi di grandi
unità alle quali sono assegnate; b) pei movimenti e rifornimenti di ufficiali e di militari di truppa piloti dal Comando Supremo pel tramite del Comando di Gruppo;
c) pei movimenti e rifornimenti di personale di truppa dal Coma ndo del Gruppo; d) per tutto ciò che riflette i rifornimenti e riparazioni di materiali si r ivolgono direttamente al Magazzino Avanzato di Pordenone o al proprio deposito in Milano. C) I parchi dipendono: a) in linea disciplinare e di funz io namen to nella Zona di Guerra dalla Intendenza dell'Armata rispettiva;
302
b) in linea tecnica e di rifornimento dalla Direzione Tecnica del!' Aviazione pel tramite - o non - del Magazzino avanzato;
e) per ciò che riflette i movimenti e rifornimenti di ufficiali, dall'uffic,io Servizi Aeronautici (aviatori); d) per ciò che riflette movimenti di rifornimento truppa, dal Comando del Batt. Squadr. Aviatori e dal Comando del Gruppo di Aviazione per Artiglieria.
D)
n Magazzino
Avanzato dipende:
a) in linea disciplinare e per ciò che r iflette rifornimenti e movimenti di personale ufficiaH, nonché per tutto quanto concerne il funzionamento come organo di rifornimento e riparazioni nella Zona di Guerra, direttamente dall'Ufficio Servizi Aeronautici (Aviazione);
b) per ciò che riguarda i rifornimenti ed in linea tecnica, dalla Direzione Tecnica dell'Aviazione; e) per ciò che riguarda personale di truppa (movimenti e rifornimenti) il Magazzino si rivolge al Comando del Battaglione Squadriglie Aviatori. E) Il Comando del Battaglione Squadriglie Aviatori: a) in linea disciplinare e per tutto ciò che riflette l'impiego delle Squadriglie Caproni 300 cv., come pure per tutto quanto ha tratto col rifornimento e movimento di ufficiali e di piloti di truppa, dipende direttamente dall'Ufficio Servizi Aeronautici (Aviatori);
b) per tutto ciò che riflette rifornimenti di materiali, si rivolge al Magaz.zino avanzato;
e) per ciò che r iguarda rifornimento di militari di truppa (non piloti) rivolge la sua richiesta direttamente al Comando di Aeronautica (aviatori). F) Il Comando del Gruppo di Aviazione per Artiglieria: a) in linea disciplinare e per tutto ciò che ha tratto col rifornimento e movimento d i ufficiali e di piloti di truppa, dipende direttamente dall'Ufficio Servizi Aeronautici (aviatori);
b) per tutto ciò che riflette rifornimenti di materiali, si ri1Volge al Magazzino avanzato;
e) per il- personale di truppa, non piloti, rivolge le sue richieste di rifornimenti al Comando di Aeronautica o provvede senz'altro direttamente se trattasi di semplice movimento fra le Squadriglie.
303
ALLEGATO N. 10
Circolare del Comando d'Aeronautica (aviatori) del 28 novembre 1915 circa la costituzione dell'Ufficio Mobilitazione industriale e personale
Ecco il testo della Circolare emanata dal Comando d'Aeronautica (Avia tori) in data 28 novembre 1915, avente per oggetto : Mobilitazione industriale e personale. <<
L "Ufficio a vrà i seguenti compiti:
1) Curare l'applicazione dei decreti e disposizioni ministeriali r elativi alla Mobilitazione Indrn,triale per le Ditte che lavorano per conto dell'Aviazione Militare, e per quelle che i Comandi di Divisione hanno sottoposto alla sorveglianza della Direzione Tecnica. 2) Coadiuvare le Commissioni locali per le esonerazioni, curare le pratiche relative agli esoneri degli operai impiegati nelle Ditte che lavorano per conto dell'Aviazione Militare e nelle Officine militari d ~pendenti ed eseguire la sorveglianza disciplinare degli esonerati. 3) Provvedere alla distribuzione del personale militare operaio alle Ditte di cui sopra, delle d isposizioni r elative alle paghe di tale personale. 4) Controllare le mercedi degli opera i borghesi addetti ai reparti dipendenti , e la giusta assegnazione delle mercedi d i picchetto a l personale militare che ne abbia diritto, ed a quello inviato neHe fabbriche per istruzione tecnica. 5) Provvedere ad un servizio d'anagrafe del personale militare di truppa d ipendente da q uesto Comando in quanto può concernere l' utilizzazione di questo personale a secondo delle professioni e delle attitudini individuali.
305
6) Provvedere all'istruzione tecnica del personale militare di truppa per gli speciali impieghi nei Reparti mobilitati d'aviazione, e negli altri servizi, (deposito, scuole, uffici, officine). 7) Distribuire il personale militare di truppa istruito, a seconda dei bisogni dei vari Reparti e Servizi, e provveder.e alla formazione degli organi delle nuove unità da costituirsi. 8) Controllare e provvedere per l'apphazione deHe disposizioni ministeriali concernenti l'impiego del personal,e militare negli Uffici, e nei vari Reparti. Assumerà le funzioni di Capo Ufficio il Maggiore Moda signor Luigi che avrà a sua d isposizione il Cap. Afan de Rivera per l'Ufficio staccato di Milano e i S. Tenenti Usigli, Luzzatti, Dorning e Montù. L'azione di questo Ufficio dovrà essere concorde con quelle degli enti dipendenti, coi quali il Magg. Moda sig. Luigi prenderà tutti gli opportuni accordi: Faccio speciale assegnamento sui Comandanti del Deposito del Battaglione Scuole, del Gruppo Scuole, sul Direttore Tecnico e su tutti i Capi Uffici e Personali loro dipendenti, perchè il Magg. Moda signor Luigi sia coadiuvato nel modo p iù efficace e volenteroso.
n
Maggiore Comandante int. d'Aeronautica (Aviatori) O. RICALDONI ».
306
ALLEGATO N. 11
Indennità speciali per i militari del Corpo Aeronautico militare All'entrata in campagna per la guerra Italo-Austriaca le indennità giornaliere spettanti al personale navigante del Corpo aeronautico militare erano le seguenti: Sot t' uff
o mi li t . Ten . Col
Ca p.
Magg .
Direttore di scuola piloti (se pilota) 22,50 18,50 Comandante di dirigibile 18,50 Comandante in 2" di dirigibile PHota d' Aeroplani e idrovdlanti Ufficiali di bordo di dirigibili Istruttore di scuole piloti Allievo di scuola piloti Ufficiale osservatore dal dirigibile Ufficiale osservatore dall'aeroplano Sott'uff. meccanico mot. di dirigibile Sott'uff. o militare di truppa pilota d'aeroplano Sott'uff. o militare di truppa allievo pilota d'aeroplano
14,14,10,14,7,50 14,7,50 10,14,-
Subalte r.
12,9,9,7,50 10,7,50 9,9'
dì trup.
3,25 7,50 4,-
Le inden nità per voH e per speciali servizi aeronautici erano: A) Voli con aeroplani
della durata oltre 2 ore della durata da ½ a 2 ore della durata minore di ¼ d'ora
Ufficiali
Sott' uff
20,10,5,-
10,5,2,50
Capor. o Suld .
5' 2,50 1,25
307
B) Ascensioni con dirigibili della durata di oltre 3 ore della d urata da 1 a 3 ore della durata minore di un'ora
20,10,5,-
10,5,2,50
5,2,50 1,25
Uffciali
Sott ' utl.
Capo r. o Sold .
20,10,5,-
10,5,-
5,-
2,50
1,25
C) Ascensioni con palloni sferici della durata di oltre 6 ore della durata di 2 ore a 6 ore della durata minore di 2 ore
2,50
Sezioni Aerostatiche Comandante di Sezione se ufficiale superiore o capitano L . 7,50 Comandante di Sezione se tenente o sottotenente L . 5,Uffic iali addetti alla Sezione: Se incaricati del servizio di osservazione e segnalazione L. 5,Se incaricati del servizio generale L. 2,50.
308
ALLEGATO N. 12
Circolare del Ministero della Guerra in data 23 settembre 1915, riguardante i tiri contro gli aerei Roma, 23 Settembre 1915
N. 1152. Circolare (Riservata).
OGGETTO: TIRO CONTRO AEREI.
Ai Comandi territoriali dei corpi d'armata di Torino, Alessandria, Milano, Genova, Ancona, Firenze. Roma, Napoli, Bari e Palermo per tutte le autorità ed i comandi di presidio da essi dipendenti. Si è recentemente verificato che aeronavi nazionali in viaggio, anche fuori della zona di guerra, siano state avvistate improvvisamente su città e piazze forti, sia marittime che terrestri, senza che le rispettive autorità della difesa ne avessero preventivo avviso; ed è anche avvenuto che da parte delle nostre truppe sia stato eseguito il fuoco -contro le aeronavi stesse. Al riguardo si fa presente che il Ministero della Guerra e quello della Marina hanno impartito ai dipendenti cantieri aeronautici l'ordine di preavvisare telegraficamente i comandi di presidio e di piazza forte, sul cui territorio i dirigibili si presume debbano passare in occasione di viaggi aerei. E' però necessario osservare che non sempre è possibile dare il suddetto preavviso telegrafico giacché, ad esempio, in caso di avarie o di forti nebbie o di venti, i dirigibili possono, specialmente di notte, impensatamente essere sospinti su zone alle cui Autorità militari o marittime non era stato dato preavviso. Ad evitare quindi dolorosi equivoci od incidenti, occorre essere ben cauti nella esecuzione del fuoco contro i dirigibili : di notte, in particolare, nei casi dubbi, questo non deve essere ordinato se non quando le aeronavi abbiano iniziato azioni di offesa con lancio di bombe o fre<:ce.
309
Comunque si conferma quanto segue circa i segni di riconoscimento: 1° Le nostre aeronavi portano sempre, a poppa, la bandiera nazionale; 2° Di notte i dirigibili nazionali, verso la prua della navicella, e volti in basso, portano tre fanali, l'uno verde, il secondo bianco, il terzo rosso, disposti : il verde a destra, il bianco in mezzo, il rosso a sinistra rispetto alla alla r otta della aeronave. L a luce di questi tre fanali, la più intensa possibile, è intermittente. Oltre a ciò sotto la navicella, i dirigibili portano un fanale rosso oscillante. A grandi altezze, talora, non si distinguono bene i tre colori dei fanali, ma è indice di r iconoscimento l'intermittenza della loro luce, intermittenza che non deve dar Juogo a supposizioni di corrispondenza a mezzo di segnalazioni ottiche.
Il Ministro V. ZUPELLI
310
ALLEGATO N. 13
Circolare del Comando Supremo, n. 428 del 26 agosto 1915, riguardante i tiri contro gli aerei Per disciplinare il tiro contro gli aerei, il Comando Supremo emanò la seguente Circolare n. 428 in data 26 agosto 1915: Ai Comandi di Armata, deUa zona Carnia e delle truppe direttamente dipendenti dal Comando Supremo.
OGGETTO: TIRO
CONTRO AEREI NAZIONALI.
Taluni Comandi lamentano di non essere preavvisati del passaggio di aerei nostri, specialmente dirigibili, sul territorio di loro giurisdizione; ed avviene, anzi, che aerei nostri siano fatti segno al tiro di fucileria o di artiglieria del nostro Esercito. Questo Comando stima pertanto opportuno di avvertire che non sempre è possibile o conveniente dar preavviso del passaggio d i aerei sui territori nazionali o su quelli occupati, e che, nei casi in cui dubbio sia il riconoscimento degli aerei - specie di notte - non devesi assolutamente tirare contro aerei se non quando questi si r ivelino nemici iniziando azione di offesa con lancio di bombe o di frecce.
Già sono stati comunicati i segni di r iconoscimento degli aerei nazionali; stimasi opportuno confermare quanto segue : a) Gli aeroplani portano nella faccia inferiore delle ah i colori nazionali,
e precisamente: è dipinta in color verde tutta l'ala a destra del pilota; in rosso tutta quella a sinistra del pilota; in bianco la parte centrale dell'aeroplano. Sulle due facce del timone (o dei timoni) verticali sono dipinti i colori della bandiera italiana.
311
b) I dirigibili - di giorno, portano sempre, a poppa, la bandiera nazionale - di notte, verso la pr ua della navicella, e volti in basso, tre fanali colorati: l'uno verde a destra, il secondo rosso a sinistra (rispetto alla rotta), il terzo bianco in mezzo. La luce di questi fanali è intermittente. Inoltre i d irigibili portano una luce rossa oscillante sotto la navicella. A grandi altezze, talora, non si distinguono bene i tre colori dei fanali, ma è indice di r iconoscimento l'intermittenza della loro luce, intermittenza che non deve dar luogo a supposizioni di corrispondenza a mezzo di segnalazioni ottiche.
Fino ad ora non risulta che l'avversario sia provvisto di dirigibili. Il Sottocapo di Stato Maggiore dell'Esercito C.PORRO
312
ALLEGATO N. 14
COMANDO SUPREMO REPARTO OPERAZIONI UFFICIO SERVIZI AERONAUTICI addì 30 agosto 1915 PROMEMORIA circa la difesa antiaerea della città di Udine e Zona circostante. Incaricato da S.E. il Sottocapo di Stato Maggiore dell'Esercito del comando della difesa antiaerea della città di Udine e zona cirsostante, il sottoscritto stima opportuno di far conoscere quanto appresso circa il modo come è stata organizzata tale difesa:
I TRUPPE E MEZZI DISPONIBILI
Concorrono al servizio di difesa antiaerea i seguenti Reparti: a) Il Battaglione mobilitato dei RR. CC., di stanza in Udine. P rovvede: 1) a fornire il servizio di vedetta ai posti d'avviso, sistemati generalment e su campanili, attorno alla città, alla distanza media di 8 a 10 Km. dalla medesima ; 2) a fornire 40 tiratori scelti di fucile presso la Sezione di Artiglieria antiaerea piazzat a sul Castello, località più elevata e centrale della città;
313
3) al servizio di P.S. nell'interno della città, mediante apposite pattuglie di militari dell'Arma in bicicletta e a piedi, per invitare la popolazione a ritirarsi nelle abitazioni tosto che sia dato dal Castello il segnale d'allarme per l'arrivo su Udine, di aeroplani nemici. b) Un gruppo di tre sezioni di mitragliatrici (6 mitragliatrici) dislocate in prossimità di Torreano, per il tiro contro aeroplani nemici che giungano a tiro utile sulla località. e) Una sezione speciale d'artiglieria contro aerei, formata di due pezzi piazzati nel Castello di Udine, e provveduta di proiettore elettrico. d) Due batterie di cannoni Deport, del 36° Regg. Artiglieria da campagna, piazzata: l'una a Rizzi per il tiro contro aeroplani nemici nel settore N.O. della zona da difendere, l'altra presso S. Gottardo per il tiro contro aeroplani nemici nel settore N.E. e) Un gruppo di due batterie di cannoni Krupp, del Regg. Artiglieria a cavallo, per il tiro contro aerei n emici nel settore Sud della zona da difendersi ; piazzate: l'una a Basaldella, con proprio speciale osservatorio a Talmassons; l'altra a Cussignacco, con proprio osserva torio speciale a Palmanova. f) La compagnia telegrafisti del 3° Genio (del Comando Supremo) per tutto ciò che riflette il servizio di collegamento telefonico e telegrafico ottico - ove occorra - fra i vari posti d'osservazione e tiro antiaereo e la stazione centrale in Castello.
g) Quattro stazioni radiotelegrafiche impiantate: a Talmassone, Palmanova, Campoformido ed Udine. h) Una Squadriglia aviatori, con apparecchi speciali da caccia, armati, (M. F arman da 100 HP e biplani Nieuport). II AVVISTAMENTO DEGLI AEREI NEMICI
Nella zona attorno ad Udine sono scelte località sedi di posti di osservazione e d'avviso (S. Gottardo, Branco, Pasian di Prato e Buttrio) che funzionano da capi-gruppo per il servizio dei posti d'avviso esterni. Tali capi-gruppo, installati su campanili, sono for314
mati da militari dei carabinieri e dei telegrafisti del genio, e sono collegati, con linee telefoniche dirette, alla stazione telefonica centrale posta nel Castello di Udine, sotto la immediata sorveglianza - quest'ultima - del Comandante della Sezione d'Artiglieria contro aerei (Capitano Morandi). A ciascuno dei 4 capi-gruppo predetti fanno capo altre linee telefoniche provenienti dai seguenti posti d 'avviso (vedette) più esterni, incaricati specialmente del più lontano avvistamento degli aerei nemici: gruppo di S. Gottardo - Remanzacco e Cerneglons; gruppo di Branco - S . Bernardo, 'l'avagnacco e S. Margherita; gruppo di Pasian di Prato - Nogaredo di Prato, Bressa e Terenzano gruppo di Buttrio - Buttrio e Lumignacco In totale, sono 10 posti d'avviso esterni, situati in media ad 8 a 10 Km. dalla città. Tosto che uno dei posti d'avviso abbia avvistato un aeroplano, ne trasmette immediatamente la notizia, per telefono, alla stazione centrale in Castello: la notizia viene udita contemporaneamente da tutti i posti dello stesso gruppo perchè in ogni gruppo tutti gli apparecchi sono in derivazione. La stazione centrale t elefonica comunica subito la notizia al gruppo mitragliatrici (Torreano), alle 4 batterie (Rizzi, Basaldella, Cussignacco e S. Gottardo), alla squadriglia aeroplani da caccia (Campoformido), al Comando Supremo (Ufficio Servizi Aeronautici e Comando Difesa Antiaerea), e successivamente se v'è tempo, anche a tutti gli altri gruppi. All'uopo tutte le località predet te sono collegate direttamente con linee telefoniche alla stazione centrale del Castello. Tosto che l'aeroplano o gli aeroplani nemici avvistati puntino decisamente sulla città e zona circostante, ed entrino nel raggio d'azione delle batterie, il Comandante della Sezione d'Artiglieria antiaerea (Castello) dà il segnale d'allarme per la città, segnale consistente in due fischi di sirena, prolungati il più possibile e immediatamente consecutivi. 315
III CACCIA AEREA AGLI AEREI AVVERSARI
Nel campo di Campoformido la Squadriglia da caccia, che dispone normalmente di 4 aeroplani in efficienza (2 Farman da lOOHP e 2 Nieuport biplani) oltre 3 apparecchi di riserva, tiene costantemente pronti - dall'alba all'annottare - i propri aeroplani e relativo personale (piloti, osservatori, motoristi, uomini di manovra, ecc.). Gli aeroplani sono sistemati sotto gli appositi hangars; questi, con i portoni aperti. Il personale navigante permane nelle immediate vicinanze, già in tenuta di volo, con il primo avviso telefonico, gli aeroplani partono in caccia, puntando direttamente su Udine, sulla quale prendono gradatamente la quota necessaria. Gli aeroplani eseguono la caccia entro il limite determinato dalla postazione delle 4 batterie da campagna. Non conviene che essi si spingano molto lontani, p er evitare il pericolo di una sorpresa, per aggiramento, da parte di aerei nemici sulla città. Gli aeroplani stessi - ove l'aereo nemico scompaia - non r ien trano al campo se non in seguito ad apposito segnale, convenuto, loro fatto dal Castello. Gli aeroplani sono tutti armati di mitragliatrice o pistola-mitragliera oltre le armi portatili solite.
IV TIRO CONTRO GLI AEROPLANI NEMICI
Per ciò che riflette il tiro di artiglieria contro gli aeroplani nemici, il terreno circostante alla città si considera diviso in tre grandi settori. 1) verso N-E racchiuso fra la linea ferroviaria Pontebbana e quella Udine - Cormons - Gorizia; 2) verso N-0 racchiuso fra la linea fer roviaria Pontebbana già detta e quella Udine - Codroipo - Pordenone ; 3) verso S ud racchiuso fra le linee predette Udine - Pordenone e Udine Cormons. 316
Quest'ultimo - verso Sud - è il più importante perchè più di frequente gli aerei nemici si presentano nella direttrice generale segnata nell'annesso schizzo - S. Giorgio di Nogaro - Udine. In questo settore sono pertanto piazzate due batterie, quelle costituenti il 1° Gruppo del Regg. a cavallo, rispettivamente a Basaldella e Cussignacco. Tali batterie a cavallo dispongono ciascuna di un proprio speciale osservatorio avanzato, sistemato rispettivamente a Talmassons e a Palmanova. Tali speciali osservatori sono formati ciascuno di una stazione radio telegrafica del 3° Genio con militari osservatori della batteria rispettiva e del Battaglione Squadriglie Aviatori (pratici per il riconoscimento di aerei nemici). Avvistato che sia un aereo nemico, le stazioni r.t. predette ne danno l'avviso che è ricevuto contemporaneamente dalla stazione r.t. di Campoformido e da quella sita in via Manzoni a Udine. Per l'avviso giunto alla prima, partono subito in caccia gli aeroplani nostri: la seconda, invece, trasmette subito l'avviso al Castello mediante la linea telefonica diretta fra questa stazione r.t. di Udine (Via Manzoni) ed il Castello stesso. Da qui l'avviso è subito t rasmesso alle batterie, le quali, se il nemico continua ad avan_zare su Udine, tosto che il nemico stesso giunga a tiro utile, aprono il fuoco a tempo contro di esso. In ciascuno, invece, degli altri due settori di difesa antiaerea - N-E e N-0 - è piazzata una sola batteria del 36° da campagna, cannoni Deport (rispettivamente a S . Gottardo e Rizzi). Le batterie stesse non hanno - come quelle a cavallo - speciale proprio osservatorio a grande distanza, ma si avvalgono dei posti d'avviso ( carabinieri e telegrafisti) più convenienti, presso i quali sono distaccati anche alcuni militari del Battaglone Squadriglie Aviatori. All'uopo, le due batterie hanno collegamento · telefonico in derivazione coi detti posti d'avviso. Anch'esso, ove l'aereo nemico continui ad avanzare verso la zona da difendersi, aprono il fuoco a tempo. Tutte quattro le predette batterie continuano il fuoco verso l'esterno della città, nella direzione da cui proviene l'aereo nemico, fino a che l'aeroplano nemico, continuando malgrado il fuoco ad avanzare su Udine, v enga a trovarsi quasi allo Zenit della batteria: in altri termini, continuano il fuoco fino a che questo sia consentito dalla massima inclinazione del pezzo, senza mai volgere il cannone verso la città, cioè, senza mai tirare in direzione o al di sopra della città. 317
Anche la Sezione di Artiglieria Antiaerea, dal Castello, apre il fuoco a tempo contro l'a ereo nemico che si diriga su Udine, e lo
prosegue fino a che non giungano nel cielo di Udine gli aeroplani nostri da caccia ; nel qual caso, detta sezione d'artiglieria sospende il tiro per evitare spacevoli incidenti, lasciando che l'azione resti a ffidata agli aerei nostri da caccia. Il gruppo di mit ragliat rici di Torreano esegue il fuoco, cont ro aerei nemici, semprechè essi vengano a trovarsi a tiro utile : a giudizio, e sotto la personale responsabilit à del Comandante del gruppo, il t iro delle mitragliat rici viene fatto cessare o continuato a seconda che il tiro stesso può arrecare danno, oppur no, agli aeroplani nostri da caccia. Infine il tiro di fucileria dal Castello - 40 carabinieri tiratori scelti - viene eseguito o fatto cessare a seconda delle direttive personali del Comandante della Sezione d'art iglieria contro aerei. NORMA GENERALE
Al segnale d'allarme (sirena), chiunque non abbia ad eseguire servizi speciali pei quali debba percorrere le vie della città e permaner e all'aperto, ha l'obbligo di rit irarsi al coperto, entro fabbricati. E' pericoloso rimanere sul limitare delle porte o alle finestre . Si ha maggior protezione rimanendo nell'interno dei piani inferiori del fabbricato. Il Colonnello Comand. della Difesa Ant iaerea G. Motta
318
ALLEGATO N. 15 Considerazioni e proposte del Comandante il Gruppo Aviazione per Artiglieria Il Comandante del Gruppo Aviazione per Artiglieria concludeva
la sua relazione sull'impiego di Squadriglie d'Aviazione per Artiglieria nella terza battaglia dell'Isonzo, con le seguenti : Considerazioni e proposte. - Sarebbe desiderabile una migliore utilizzazioni della osservazione aerea, specie in diretto servizio dell'Artiglieria. Poiché tale utilizzazione deve fondarsi sulla conoscenza dei mezzi disponi bili e del loro rendimento. conoscenza che per ovvie ragioni non può essere al pr esente sufficientemente prof.onda e<l estesa fra i comandi di grandi unità di Artiglieria, è consigliabile che il comandante di Squadriglia, sia il consulente d el Comando cui è addetto per l'impiego della Squadriglia, e che quindi sia tenuto completamente a l corrente della situazione, dei bisogni. Occorre perciò ch e egli abbia capacità, più che di pilota, eminentemente militari e specialmente artiglieristiche, e che si tenga in continuo contatto col Comando cui è addetto, quasi come organo del medesimo. Quando per uno stesso servizio siano adibite in un C. d' A. più Squadriglie è necessario che tale servizio sia regolato dal più anziano dei Comandanti d i Squadriglia non potendo essere diretto da altri Comandanti organici dell'A:viazione d ipendenti da Comandi superiori. E' indispensabile che nel fuzionamento deHe Squadriglie, e in particolare de'. servizio ,di Artigl:eria, vi sia unità di indirizzo, di sistema e di mezzi di comimicazione; solo in tal modo si potrà preparare presso i Reparti di Artiglieria, personale in grado di stabilire le stazioni a terra per mantenersi in relazione cogli osservatori in volo, a qualunque Squadriglia appartengano. Nell'imminenza di una azione complessiva conviene evitare spostamenti nell'assegnazione delle Squadriglie di C. d'A. interessando che gli osservator i sieno orientati sulla zona in cui devono agire e conoscano tutti i particolar i del terreno e delle posizioni nemiche e nostre. Qua nto al concorso dell'osservazione aerea nell'azione dell'Artiglieria, solo un maggior decentramento d'impiego del~e Squadriglie, mettendo alcuno degli osservatori aerei in diretta relazione coi comandi di gruppo, può permetterne il maggiore sfruttamento, consentendo d i aprire ed aggiustare il tiro su obbiettivi non appena r ilevati, come è voluto dalla circolare del Comando Generale d i Artiglieria n. 1673 del 27 agosto. Poiché è possibile, purché si prendano gli opportuni accordi, regolar e il tiro mediante l'osservatore su aeroplano fino
319
all'aggiustamento necessario per una azione di smonto, conviene non rinunciare sempre quando si possa, e non limitare, l'osservazione aerea all'andamento complessivo d i un tiro su di una zona in cui è posto il bersaglio, osservazione che, in genere, può essere compiuta anche da altri osservatori (draken, osservatori d i gruppo, osservatori d i trincea). La necessità in cui trovasi talvolta l'osservatore aereo di rilevare colpi diretti su di un obbiettivo senza conoscere la p recisa postazione della batteria che spara e quindi la d irezione del tiro e di riferirne le deviazioni rispetto all'obbiettivo, consiglia di sostituire alla valut azione delle deviazioni in direzione e in gittata quella d i d eviazioni r ispetto a direzioni prestabilite. Presso il VII C. d'A. si convenne di r iferire (quando non era precisat a la batteria che faceva fuoco) le deviazioni dei colpi ad una d irettrice di tiro da S. O. a N. E. Per rendere generare il sistema di riferimento dei colpi, si propone di adottare l' indicazione delle deviazioni r ispetto al bersaglio nel senso dei punti cardinali, sempre quando non sia nota la d irezione del tiro da osservar e. Il servizio d'Aviazione nei C. d'A. e specialmente in sussidio all'Artiglieria esige spesso maggiore continuità e durata di una ricognizione di maggior raggio d'azione; i bisogni di osservazione del tiro dall'aereo sono talvolta impellenti, per ottenere risultati immediati e sicuri senza sperpero di munizioni. Di qui la necessità che gli apparecchi delle Squadriglie di C. d'A. possano tenere il volo anche in atmosfera agitata, abbiano grande autonomia e prendano rapidamente quota. Se si tien conto altresì dei mezzi di segnalazione che l'osservatore deve portare a bordo (apparecchio radiotelegrafico, lampada Donath, petard i e fum ata) si deduce che gli apparecchi nelle Squadriglie di C. d ' A devono essere esuberanti. Complessivamente, quindi, occorrono apparecchi più potenti degli attuali, di notevole velocità ascensionale. L 'im piego riuscirebbe maggiormente sicuro e redditizio quando l'aviatore potesse tenere sulle posizioni avversarie anche quote lim itate senza preoccupazioni per l'atterraggio in caso d i guasti al motore, accidentali o prodotti da colpi nemici : quindi un apparecchio a più motori, potendosi mantenere in q uota anche con un motore in meno, avrebbe su quelli ad un solo motore una superiorità tattica. Quali che siano i mezzi d i cui le S quadriglie in servizio di C. d' A d ispongono, conviene tener presente che essi sono assai delicati, di difficile r icambio e q uindi vanno impiegati in modo da ottenere il massimo rendimento col minimo logorìo. Tuttavia il loro concorso .può mancare per condizioni meteorologiche ; onde non bisogna fare su di essi esclusivo affidamento, come ricordano 1'e << Norme per l'impiego delle Squadriglie aviatori» (Circolare 419. I. M. del 15 maggio a. c. del Comando del Corpo di S tato Maggiore), al n. 3 della <<Premessa»; avvertenza rche acquista maggior valore nel servizio in sussidio all'Artiglieria.
n
Maggiore Comandante il Gruppo di Aviazione per Artiglieria A
320
01::
SIEBERT
ALLEGATO N. 16
Premi in medaglie e in danaro agli Aviatori e Dirigibilisti più valorosi (*) Appena iniziata la guerra, alcuni generosi cittadini vollero dimostrare la loro adesione all'entrata in campagna dell'Italia ed il loro affetto verso le nostre valorose truppe che avanzavano sul territorio nemico, inviando offerte di premi, in denaro o in oggetti, da conferirsi, secondo speciali norme fissate dai donatori o da fissarsi, per essi, dal Ministero della Guerra o dal Comando Supremo. Anche il Corpo Aeronautico militare ebbe caldi ammiratori e bf'>nemeriti offerenti e durante il 1915 affluirono all'Aero Club d'Italia o direttamente al Ministero le seguenti cospicue offerte (1) : 1° Aprì la serie degli offerenti l'Aero Club d'Italia che il primo di giugno 1915 inv iò al Ministero della Guerra n. 8 grandissime m edaglie d'oro (diametro 57 mm.) di prop r io conio, da assegnarsi, a guerra finita, a d iscrezione del Ministero stesso, a quegli aeronauti (aviatori e dirigibilisti) che avessero dato maggior prova di valore (2).
( *) I premi d i cui si parla vennero distri buiti escl usivamente a personale dipendente dal Ministero Guerra con esclusione anche dei m ilitari de ll'Esercito in ser vizio per la Marina. come. ad esempio ,l'equipaggio del P. 4. La somma, che all a fine della guerra risultò indistribu ita venne. con determ inazione del Ministero della Aeronautica, del gennaio 1930, devoluta all'Opera Nazionale per le Vedove e i Figli de gli Aeronauti, in Loreto.
e1) I premi in danaro che non avevano avuto da parte degli offer enti una precisa destinazione, furon o r iun iti in una somma unica con la quale vennero poi, mano mano, costituiti pre mi speciali per il personale a eronaut ico che maggior mente si distini;:ue va in azioni di guerra aerea. (2) Per desiderio del Ministero della Guerra, le medaglie vennero poi sostitu ite da titoli di rendi ta del va lore equivalente.
32 1
2·· TI Cav. Enrico Garda da Pinerolo, ma risiedente a Parigi. in data 9 luglio offrì L. 10.000 da destinarsi per metà al pilota aviatore e per metà ,11J'osservatore dello stesso aeroplano (o ai r ispettivi loro eredi) che dur ante tutta la guerra si fossero maggiormente segnalati ed avessero, perciò, meritata la medaglia d'oro dell'Aero c :ub d'Italia (3). 3" Un anonimo italiano residente in America, in data 22 luglio, inviò L. 10.000 per l'equipaggio del dirigibile italiano che avesse com piuta la più lodevole azione di guerra ( 4) . 4" TI signor Santoni Lorenzo da Milano, in data 21 agosto, destinò L . 2.000. a chi avesse compiuto, nel periodo dal 1916 in poi, un atto di valore aeronautico che a giudizio del Gen. Cadorna fosse ritenuto meritevole di ricompensa. 5° T1 Consiglio direttivo della << Soc ietà Aviazione Torino » offrì, il 26 novembre, L . 10.0CO, da ripartirsi in 20 premi ugua li di L. 500, a favore di quei motoristi d'aviazione ritenuti, dall'Autorità militare i più degni per s-erviz i prestati dura nte la guerra nei campi scuola e nelle Squadrigli e. 6 ' Un oblatore che desiderò conservare l'anonimo, offrì, a mezzo dell'Aero Club d'Italia, il 30 luglio, la somma di L. 10.000 da r ipartirsi in 6 pr emi da L. 1 666,66 ciascuno, da assegnarsi in .ragione di due per ogni tipo di apparecchio Blériot, Caudron e Farman , a quei volontari d i ciascuna Scuola che avessero per p rimi conseguito il brevetto militare.
;1
7" Un oblatore genovese, che pure desiderò conservare l'anonimo, offrì, mezzo dell'Aero Club d' Itali a, L. 10.000 per la costituzione di 16 premi da
(3) Venne rioi stabilito. con il consenso del donatore. che i due !)remi di L. 5000 ciascuno. snrebbero stati assegnali :> quel pilota cd a quelrossen·atore che av ~ssero ottenuto la :vledal(lia d'argento (o altra superiore onorificenza) a I vnlor militare per servizi esclusivamente di av i:.izione. (4) Vennero cosi distribu ite : all'equipaggio del dirigibile M.11. per l'ascensione del 9 dicembre 1917: Cap. Berardi Ange lo. comandante. L. 1000: Cap. Amoroso. comandante in 2• . L. ( 00: Maresciallo Benvenuto Jn les. motoris ta, L. 300: Sergente Maggior e Pa rodi, mo to rista. L. 300: all'equ ipaggio de l d irigibile M. 11 per l'ascensione del 7 febbraio 1918: Capitano Berard i Angelo, comandante. L 1200: Cap. Amoroso. coma ndante in 2", L 900: Ten. Molina ri. ufficiale di bordo. L. 400; Sottotenente Battaglia. idem.. L 400: Maresciallo Maggiore Benvenuto J oles. motorista. L. 300: Sergente Maggiore Parodi, idem , L. 300; all" equipaggio del dirigibile M. 14, per rasccn~ione del 7 febbr aio 1918: Magg. Galletti, coma ndan te. L. 1200; Capi tano Caldera ra Attilio, coman dante in 2". L. 800: Tenente Sabbat in i Arna ldo. ufficiale di bordo. L. 400: Marescia llo da Rosi. motorista. L. 300: Serente Maggiore Aie:!':. idem. L. 300: un premio d: L. 500 venne assegna to a c:ascuno dei seguenti ufflcia:i aerostieri che volon tari::i me nle si lanciar ono dal pallone osserva torio con un par acadute di n uovo tipo. per d lmo,trare l'impiego : Ten. Mancuso Dino e Ten. Gal:e$e Giulio.
322
L. 625 ciascuno da assegnarsi così: 6 agli allievi che avevano conseguito il brevetto militare dal 18 agosto 1915 al 31 dciembre 1915; gli a ltri 10 da d istribuire fra gli a llievi ammessi alle funzion i d i pilota militare dal l " gennaio 1916 al termine della campagna (esclusi i volontari aviatori del disciolto « Gruppo Scuole ci vili aviatori volontari »).
8" La Ditta Metallurgica Bresciana, già Temp ini, in data 1° ottobre, offrì L. 20.000 da destinare a chi, del Corpo Aeronau tico (avi ator i) avesse abbattuto, servendosi della mitragliatrice Fiat-Revelli, il primo aeroplano nemico (1). 9" Il prof. Greco Um berto di Genova, il 18 settembre offr ì L . 1000 da destinarsi al militare di bassa forza, preferibilmente aviatore, il quale determinasse la caduta di un aeroplano che cercasse di arr ecare danni alla città di Venezia. 10'' Le officine Scuole serali d i Tor ino, il 14 settembre offrirono 10 medaglie d'oro per gli allievi motoristi che maggiormente si sarebbero distinti nei corsi che si svolgevano con il concorso delle predette scuole (2).
11" Il 13 agosto 1915 la Società A viazione Torino, offrì 5 medaglie d'oro per gli aviatori che a giudizio delle competenti autorità avessero compiuto nel miglior modo il loro dovere (3). 12'' Le officine di Villar Perosa, a mezzo del cav. Agnelli, offrirono, nel novembre, L. 10.000, da d ivide rsi in due premi di L. 5.000 ciascuno, da assegnarsi agli equipaggi dei due ve~i voli che maggiormente si fossero distinti dal principio della guerra al 31 marzo 1916 e che fossero riusciti per primi, ad abbatter-e un aeromobile nemico.
ll)
Questo pr emio venne distribuito in pa rti uguali a ll'equipaggio dell'aeroplano che il
i aprile l!}: 6 abba t tè un aeroplano n emico, e cioà : ag li eredi del Ca!)itano Martinelli Michele,
osserva tore: a l Ca p ita no pilota Tacchini Guido e al Sergente Talia n i Tersilìo, pilota ( 2)
Dette medaglie non vennero distribuite.
( 3)
Non venner o distribui te; a fin e guerra ven ner o r estituite alla Società offerente.
323
ALLEGATO N . 17
L'opera compiuta dall'Aeronautica militare come risulta dai bollettini di guerra dell'anno 1915 24 maggio - (Comunicato Ufficiale). Gli aeroplani nemici che hanno tentato di attaccare l'Arsenale di Venezia sono stati cannoneggiati dalla artiglieria antiaerea, fatti segno a fuoco di fucileria ed ahaccati da un nostro aeroplano e da un dirigibile che volava sull'Adriatico. 25 maggio - Nostri aviatori bombardarono le officine elettriche e la stazione ferroviaria di Monfalcone. 27 maggio - Nella notte dal 26 al 27 la squadra delle nostre aeronavi compì un'incursion e sul territorio nemico lanciando bombe sulla linea Trieste-Nabresina producendo evidenti danni e, a quant o pare, l'interruzione della ferrovia. Benchè fatta segno a violento fuoco di fucileria e di artiglieria rientrò incolume nelle nostre linee. 28 maggio - (Marina). Ieri il dirigibile navale M. 2 volò sopra Sebenico e lanciò bombe che colpirono varie cacciatorpediniere di un gruppo ancorato alla foce del fiume Buduc. L'aeronave fu cannoneggiata vivacemente, ma senza risultato e fece ritorno incolume. 29 maggio - Nella notte dal 27 al 28 i nostri dirigibili eseguirono incursioni fortunate in territorio avversario arrecando gravi danni. Nostre aeronavi, fatte segno a fuoco nemico, compirono egualmente la loro missione. Nella notte dal 27 al 28 un aeroplano nemico denominato «Pola» fu costretto ad atterrare presso la foce di P o di Volano. Venne catturato. 325
29 maggio - (Marina). Il 27 corrente fu catturato sulle nostre coste un idrovolante austriaco. Il personale che lo pilotava è stato fatto prigioniero. 31 maggio - (Marina). Ieri sera 30 maggio un nostro dirigibile ha volato su Pola lasciando cadere bombe sulla stazione ferroviaria e sul deposito della nafta nell'arsenale; tutte sono scoppiate sui bersagli. Un forte incendio è divampato nell'Arsenale. Il dirigibile, fa tto segno ad intenso fuoco di artiglieria antiaerea, non è stato mai colpito ed è ritornato incolume. 7 giugno - (Marina). Nella notte precedente una nuova incursione su Pola è stata eseguita da un nostro dirigibile. L'aeronave ha lasciato cadere varie bombe che hanno tutte esploso sopra punti di carattere militare. 9 giugno - (Comunicato ufficiale). Ieri mattina 8 giugno, un nostro dirigibile volò su Fiume lasciando cadere varie bombe sopra luoghi di carattere militare. Di ritorno da un incursione fu costretto per avarie ad abbassarsi sul mare in prossimità dell'isola Lussin e incendiò. Da comunicazioni del n emico pare che l'equipaggio della Aeronave sia stato salvato e fatto prigioniero. (M. 2, della Marina). 12 giugno - Sul fronte di Tolmino al mare i nostri ottimi aviatori continuano ad esplicare con abilità ed ardimento la loro opera di scoperta e di offesa. 17 giugno - (Marina). Un nostro dirigibile sorpassando campi trincerati nemici ha ieri notte lanciat o bombe di grande potenza 5ull'importante nodo ferroviario di Divaccia producendo gravi danni. L'aeronave è tornata incolume nonostante il vivo fuoco di fucileria e il mitragliare del nemico. 18 giugno - Nella notte del 17 mentre un aaeronave della Marina compiva la distruzione della stazione di Divaccia, i nostri dirigibili eseguivano incursioni in territorio nemico bombardando, con efficacia le posizioni di Montesanto e i trinceramenti di fronte a Gr<;tdisca e recando gravissimi danni alla stazione di Ovcia Draga sulla ferrovia Gorizia-Dornberg. Rientrarono incolumi. 326
19 giugno - (Marina). Ieri, durante un attacco nemico contro la nostra costa con mezzi navali, nostri idrovolanti bombardarono dall'aria il faro austriaco di Salvore. Un nostro dirigibile ha bombardato nella notte scorsa, con accertati risultati, una fabbrica di munizioni e materiale da guerra presso Trieste, limitando l'a ttacco esclusiva mente a quella fabbrica. l luglio - Cont inuano le molestie degli aviatori nemici che fanno qualche vittima anche fra le popolazioni. I nostri aviat ori bombardarono con efficacia una colonna di truppa e carriaggi presso Oppacchiasella e la sta zione ferroviaria di S. Daniele. 2 lugl io - (Marina). Ieri nell'Alto Adriatico l'aviatore francese S. Ten. di Vascello Rouillet ha lasciato cadere due bombe dall'altezza di 15 metri sul sommergibile austriaco « U. 11 », le quali sono esplose sott'acqua m olto vicine alla torretta, e, sembra, con esito favorevole. 4 luglio - (Marina). Questa ma ttina un idroplano austriaco comparve sopra Alberoni, ma bersagliato dalla artiglieria antiaerea, inseguito da aeroplani francesi e italiani fuggì rapidamente per levante lanciando alcune bombe che caddero innocuamente in m are. 5 luglio - Nella passata notte nostri dirigibili hanno bom bardato con efficacia accampa menti nemici nei dintorni di Doberdò ed il n odo ferroviario Dornberg-P rvacina, danneggiando il bivio della ferrovia e stazione di Prvacina. Fa tti segno a fuoco di artiglieria antiaerea, le nostre aeronavi rientrarono incolumi. 5 luglio - (Marina ). Un nostro dirigibile ha, la scorsa notte, bombardato e gravemen te danneggiato lo stabilimento Tecnico Triesti no. L'aeronave è ritornata incolume. 7 luglio - Nella notte sul 6 un nostro dirigibile bombardava efficacemente l'importante incr ocio ferroviario a Nord di Opcina. Nel mattino del 6 una Squadriglia di nostri aeroplani riusciva a lanciare numerose bombe sul campo d'aviazione austriaco presso Aisovizza ad Est di Gorizia provocando incendi. Altro aeroplano gettava bombe sulla stazione di Nabresina. Fatti segno al fuoco d'artiglieria e mitragliatrici, gli aviatori rientrarono incolumi. 327
9 luglio - Un nostro aeroplano ha bombardato da meno di 100 metri di altezza la stazione di Nabresina colpendo in pieno il bersaglio. 10 luglio - (Comunica to ufficiale). Un particolare van taggio ritraggono gli Austro-Ungarici dal numero e dalla qualità dei loro aeroplani; ma i nostri aviatori, malgrado la temporanea deficienza del materiale operano sempre con ardire e con abnegazione costante, dando prova d'impareggiabile spirito di sacrificio nelle brillanti operazioni compiute.
13 Luglio - Ieri all'alba una Squadriglia di nostri aeroplani bombardò con efficacia, dall'altezza di circa 600 m etri un grande accampamento nemico nei dintorni di Gorizia. 17 luglio - Nella notte sul 17 due nostri dirigibili hanno bombardato le opere nemiche attorno a Gorizia ed accampamenti nemici sulle pendici settentrionali del _Monte S. Michele nel Carso risultati giudicati soddisfacenti. I dirigibili che durante le loro azioni furono costantemente illuminati dal nemico con razzi e fatti segno a vivo fuoco d'artiglieria, all'alba rientrarono incolumi nelle nostre linee. 18 luglio - (Comunicato ufficiale). Uno degli aeroplani austriaci che gettarono ieri bombe su Bari fu colpito nel viaggio di ritorno dal fuoco di fucileria e cadde in mare all'altezza di Barletta. L'apparecchio venne catt ur a to con i due ufficiali austriaci che lo montavano. 19 luglio (Marina) Sono da annoverarsi fra le azioni aeree più notevoli : Bombar damento compiuto (7 corr.) da un nostro dirigibile contro lo S tabilimento Tecnico Triestino già gravemente danneggiato nella precedente incursione del giorno 4. Questa volta le bombe gettate in q uell'importante cantiere hanno fatto divampare un incendio così esteso da essere ancora visibile a 40 km. di distanza. Lancio di bombe compiuto da un nostro idrovolante su cacciatorpediniere austriache raccolte nel canale di Fasana presso Pola. (14 corr.). Bombardamento eseguito da 2 nostri idrovolanti contro una batteria in vicinanza di Faro Salvore (14 corr.). 328
Intenso combattimento compiuto con ottimo risultato, da un nostro dirigibile della S tazione di Grignano e degli impianti attigui della linea ferroviaria Trieste-Monfalcone (16 corr.). 22 Luglio - Esplorazioni aeree e dichiarazioni di prigionieri segnalano l'arrivo al nemico di rinforzi. 23 Luglio - (Marina). Nella notte del 22 corr. un nostro dirigibile ha gettato bombe sopra S. Polai e sulla ferrovia di Nabresina. Tutte le bombe sono esplose con ottimi risultati. Un'identica incursione aerea sulla ferrovi a di Nabresina è stata da noi ripetuta la scorsa notte lanciando molto efficacemente sul bersaglio un forte peso di esplosivi. Entrambi i dirigibili fecero ritorno incolumi benché fossero fatti segno a nutrito fuoco di cannoni e di fucili. 25 Luglio - Nel pomeriggio del 23 c., 2 nostri idroplani volarono su Riva lanciando 18 granate sulla stazione ferroviaria con ottimi risultati. L'artiglieria nemica fece fuoco sui nostri velivoli senza recare loro alcun danno. 28 Luglio - (Comunicato ufficiale). Audace e continua fu la cooperazione aerea sia coi velivoli, sia coi palloni frenati durante le operazioni per la conquista del Carso e della linea Isonzo. 3 agosto - Nostri idrovolanti la sera del 21 luglio, fecero una nuova incursione su Riva lanciando bombe con ottimi risultati sfuggendo alle offese di nutrita fucileria dell'avversario. Il mattino successivo la nostra artiglieria pesante eseguì tiri efficaci contro la stazione di Rovereto, ove gli osservatori segnalavano l'arrivo di treni carichi di truppe. 6 agosto - Nella passata notte un nostro dirigibile bombardava accampamenti a ttorno al lago di Doberdò. Fatto segno a fuoco di artiglieria nemica rientrava incolume nel cantiere. Altro dirigibile bombardava con molta efficacia, il nodo ferroviario di Opcina. Sulla via del ritorno, assalito da un idrovolante austriaco, che gli lanciava dall'alto tre bombe incendiarie riusciva a metterlo in fuga col fuoco del proprio bordo e rientrava incolume nelle nostre linee. 329
6 agosto - (Marina) La scorsa notte un nostro dirigibile ha volato e gettato bombe su Pola dove erano già state compiute, con buon esito ripetute incursioni. Per cause che non è possibile accertare è caduto in mare. L'equipaggio composto di 3 ufficiali e 3 uomini di truppa è salvo ed è stato fatto prigioniero. 19 agosto - Il nemico spiega sempre maggiore attività nell'impiego dei suoi aeroplani come scorta e come mezzo di offesa. I nostri aviatori i quali colle loro assid ue ed audaci imprese, tanto contribuiscono al buon andamento delle operazioni, costituiscono, anche in unione alle artiglierie antiaeree un efficace difesa contro tali tentativi nemici. 21 agosto - All'alba del 20 una nostra Squadriglia di a eroplani volava sul campo nemico di aviazione di Aisovizza, ad oriente di Gorizia e la bombardava per la durata di circa 30 minuti con successo. Nonostante il fuoco di 3 batterie antiaeree i nostri velivoli rientrarono nelle linee perfettamente incolumi. Sulla via del ritorno, avvistato un « Draken » nemico, lo sottoponeva al fuoco delle proprie mitragliatrici obbligandolo ad abbassarsi. 22 agosto - I nostri velivoli rinnovarono ieri mattina l'incursione sul campo nemico di aviazione di Aisovizza, sul quale lanciarono 60 bombe devastandolo. La nostra ardita Squadriglia pur fatta segno ai consuet i tiri degli antiaerei, fece ritorno incolume. 27 agosto - La sera del 25 col favore del plenilunfo, nostri idrovolanti lanciarono bombe sul gruppo fortificato di Riva e sfuggendo ai tiri delle batterie antiaeree nemiche, ritornarono incolumi nelle linee. 29 agosto - Da esplorazioni aeree risultando che il nemico già si affrettava a porre riparo ai danni arrecati dalle recenti incursioni dei nostri velivoli sul campo· di aviazione dì Aisovizza, questo veniva ieri mattina nuovamente bombarda to da una nostra Squadriglia. Furono lanciate 120 bombe: due «hangar» colpiti in pieno, tutto il campo devastato, provocando qua e là grandi incendi. I nostri velivoli pur fatti segno per mezz'ora al fuoco di numerose batterie, r itornarono incolumi dall 'a rdita incursione. 330
6 settembre - (Marina) 2 idrovolanti austriaci hanno volato ieri nel po:neriggio ed hanno lanciato bombe sulla laguna veneta senza arrecare alcun danno. Uno di essi colpito dalle nostre artiglierie anbaeree, dovet te posarsi sul mare. I due ufficiali che lo montavano furono fatti prigionieri da una nostra torpediniera. L'apparecchio affondò.
3 settembre - Un nostro velivolo bombardò con efficacia accampamenti nemici lungo la strada Kostanjevica-Voìscisca. 6 settembre -
Velivoli nemici tentano con instistenza improv-
vise incursioni sul nostro territorio: dovunque essi appaiono l'azione delle nostre batterie antiaeree ed il pronto sollevarsi delle nostre Squadriglie da caccia, li obbligano a ritirarsi rapidamente. 8 settembre - Durante un'incursione di velivoli nemici eseguita ieri, a breve intervallo da una prima su d_i un nostro campo di aviazione nella zona del Basso Isonzo, tra lo scoppiare delle bombe nostri aeroplani si levarono arditamente a volo, ma la Squadriglia nemica si allontanò rapidamente. 9 settembre - Un nostro velivolo bombardò ieri mattina la stazione ferroviaria di KJause ad Est di S. Lucia, colpendola ripetutamente e danneggiando anche il vicino ponte sul Baca. 12 settembre - Due nostri velivoli bombardarono con efficacia accampamenti presso Oppacchiasella. 15 settembre - Una Squadriglia nemica tentò un'incursione su Udine, ma aggredita da nostri velivoli in caccia, venne respinta ed inseguita sul campo. Accampamenti nemici a Nabresina e Komen furono efficacemente bombardati dai nostri aviatori. 17 settembre - Da ricognizione aerea è stata accertata la presenza di numerosi treni nelle stazioni di Nabresina e di S. Croce lungo la ferrovia di Trieste: la linea venne bombardata e danneggiata da un nostro aviatore nei pressi di Gabrovica. 19 settembre - I nostri dirigibili hanno eseguito un'incursione sul campo di aviazione nemico di Aisovizza colpendolo con 40 bombe. Furono anche bombardati il bivio e il viadotto della ferrovia di Nabresina. Le aeronavi ritornarono incolumi nelle linee. 331
30 settembre - Un nostro velivolo bombardò, pare con efficacia, alcune localilà sul Carso, indicate quale sede di alti Comandi austriaci. 9 ottobre - Una Squadriglia di 14 nostri velivoli bombardò ieri la sede di un alto comando austriaco in Kostanjevica, accampamenti nemici di Oppacchiasella e la stazione ferroviaria di Nabresina. Ad onta del tiro di numerosi antiaerei nemici, i velivoli rientrarono incolumi nelle linee. 20 ottobre -
Ieri, una Squadriglia di nostri velivoli eseguì una nuova incursione sul campo nemico di aviazione di Aisovizza. Furono lanciate numerose bombe con risultati visibilmente ottimi. Fatti segno al fuoco di numerose artiglierie dell'avversario, i velivoli ritornarono incolumi. 26 ottobre - Nella giornata, del 24 nostri velivoli bombardarono con efficacia acca mpamenti nemici sugli altipiani di Bainsizza e del Carso. Un « Aviatik » nemico fu assalito da un nostro aeroplano con fuoco di mitragliatrice e messo in fuga. Tutti i nostri velivoli ritornarono incolumi nelle linee. 29 ottobre - Nostri velivoli eseguirono ieri incursioni sugli altopiani di Bainsizza e del Carso. Furono bombardati, in vari punti, la ferrovia di Valle Boca (Istria) e quella di Gorizia e Trieste e colpiti accampamenti e colonne nemiche in marcia. Nonostante il vivissimo fuoco di numerose artiglierie antiaeree i velivoli rientravano incolumi. 31 ottobre - Il giorno 29 nostri aeroplani rinnovarono ardite incursioni sugli a ltopiani di Bainsizza e del Carso. Furono bombardate con efficacia le stazioni di Santa Lucia, Tolmino e S. Pietro e numerosi accampamenti e baraccamenti nemici. Nonostante le avverse condizioni atmosferiche e i tiri di num erose artiglierie antiaeree, i velivoli rientrarono incolumi. 3 novembre - Continuano pur con avverse condizioni atmosferiche, le incursioni dei nostri velivoli; sfuggendo ai tiri delle numerose artiglierie antiaeree dell'avversario essi bombardarono con efficacia accampamenti nemici, trincee, linee e stazioni ferroviarie. 332
4 nouembre - Nella notte del 3 imperversando il temporale, ,.m nostro dirigibile bombardò accampamenti nemici nella pianura di Gorizia. L'aeronave, benchè scoperta dalla luce di razzi e di riflettori e fatta segno ad interrotto fuoco di artiglieria ritornò incolume. 10 novembre - Nostri velivoli bombardarono ieri le stazioni ferroviarie di S. Daniele e di Nabresina e altri obbiettivi militari sull'altipiano del Carso. 14 novembre - Nostri velivoli, nella giornata del 12., con condizioni atmosferiche avverse eseguirono felici incursioni sul Carso bombardarono le Stazioni di Raifemberg, S. Daniele, Skope, Dottogliano e lunghi treni fermi in esse. Un Albatros e un Aviatik nemici incontrati lungo il percorso, furono messi in fuga con fuoco · di mitraglia trice. I velivoli rientrarono incolumi. 18 novembre - Nostri aviatori hanno accertato l'esistenza di batterie appostate sulla cerchia delle alture che dominano Gorizia da oriente. 20 novembre - Una nostra Squadriglia volò ieri sul campo nemico di aviazione di Aisovizza e vi lanciò oltre 100 bombe devastandolo. I velivoli rientrarono incolumi. 21 novembre - Una nostra squadriglia in condizioni atmosferiche avverse per vento impetuoso rinnovò l'incursione sul campo di aviazione di Aisovizza sul quale lanciò più di 100 granate mina. I velivoli rientrarono incolumi. 24 novembre - Una nostra Squadriglia bombardò il campo di aviazione nemico di Aisovizza, altro in allestimento ad Aidussina e le stazioni di Vogersko, Aidussina, Reifemberg, e S. Daniele. F atti segno ai consueti tiri degli antiaerei, i velivoli rientrarono incolumi. 15 dicembre - Una Squadriglia di nostri velivoli eseguì ieri un'incursione sulla Valle di Chiapovano (Idria) lanciando bombe e frecce su accampamenti e baraccamenti nemici in Chiapovano e Slap. Gli arditi aviatori abbassatisi sotto il fuoco de1le artiglierie antiaeree, mitragliarono poi gli accampamenti, gettandovi lo scompiglio. I velivoli rientrarono incolumi. 333
INDICE DELLE ILLUSTRAZIONI
Campo-scuola di Mirafiori (Torino)
PAG .
23
Cam:po-scuola di Cameri (Novara)
>
24
I<l rosea! o-scuola dii Desen,zano
>
25
Generale Maurizio Mario Moris
>
27
Generale Giuseppe Motta
>
28
Generale Vittorio Buffa di Pcrrero
>
28
Gencrak Arturo Croceo
>
34
Dirigibile ti.po M.
>
35
Dirigibile P.4 .
>
35
Generale Giuseppe Valle
,.
37
Aeroplano M. Fanman 1912 in cost,r,uzione
>
43
Aeroplano M. Farman 1912 completo
>
43
Aeroplano M. Farman 1914
>
44
ANoplano Blètiiot .
>
44
Pallone frenato •tipo Dra ken
>
52
P, ,:,para:t.ivi pe r innalzare un ,pallone
>
53
Cantiere aeronautico di Bag,gio (Milano)
>
74
Aeroscalo d i Ferrara
,.
80
Aeroplano Caudron
>
83
Aeroplano Parasol-Macchi
>
85
Generale Amodeo de Siebert
>
86
Biplano C~roni 300 HP
>
87
Il Ca,po ed il Sotto Capo di S.M. dlell·Bse,roito a bordo del Ca:proni 478
>
88
LI Principe di Piemonte assiste alla .partenza di un Caipronj
>
90
Campo di Aviazione di Aviano .
>
92
1
335
P AG.
93
Aeroplano NieUJport ( biplano)
»
97
Aeroplano Aviatik
>
99
Campo dj aviazione di Pordenone
>
103
Campo di aviazione d,el.Ja Comina
"
124
Campo di aviazione di Taliedo (Milano)
"
126
Primo tenta tivo d i cannone contraereo .
»
133
Campo d i a ·.riazione di Carpipoform~do
:i,
134
Maresciallo d'Italia Luigj Cador:na
»
147
Aeroplano Voisin della 7a. Squadriglia
»
152
Aeroplano con mitrag,liatrice .
»
16-0
Aero.plano Caudron monomotore
»
169
Idrovolante F .B.A. a Desenzano
>
170
Clraken ormeggiato in trincea
»
174
Aeroplano M. Fa11man ad AISiago (19-VIII-1915)
»
187
Ba,tteria contraerea su,! ,pfazza!le <le'1 casteHo di Udine
»
193
Aeroplano F ar.man 1914 con mi-tra.gliatdce
»
202
Cantiere di Boscomantico
>
203
C_am,po di aviazione di S . !Maria la Longa
»
207
Aeroplano Voisin
336
INDICE DELLE MATERIE
Nota dell'Ufficio Storico .
PAC.
3
Ordine del giorno di Vittorio Emanuele III del 26 maggio 1915
>
5
Premessa - ~rché dichiarammo la guerra all'Austria- Ungheria
>
7
PARTE PRIMA
L'Aeronautica milJtare al momento dcHa mobilitazione g~nerale <le1l'Eserci to
PAG.
17
Si•tuazione iniziale
>
19
Come era costituita .l'Aeronautica Militare italiana al 23 maggio 1915
>
26
Si•tuazione del personale uni1litare aerona utico italiano allo scoppio della guerra
,.
30
Mlezzi aerei disponibili al 23 maggio 1915
•
31
Cara,tt,eristiche dei m ezzi aerei in serv,izio a,l 23 maggio 1915
•
33
S,pecie dei materiali <li aronamento offensivo in dotazione agH aerei nazionali e loro cara•tlteristiche
~
45
Mezzi aerei mobilitati i.I 23 ma~gio 1915
>
52
Personale navigante mobmtato il 23 maggio 1915
>
57
Prima dislocazione e dipendenza dei mezzi aerei
>
59
Condizioni meteorologiche della zona dallo Stelvio a l mare
>
62
Notizie suLl'Aeronautica austro-<ungarfoa e su q uella alleata francese al 23 maggio 1915 .
>
64
P AC.
71
Genera-liità
>
73
Servizio aerostatico
>
76
PARTE SECONDA
Organizzazione e svj,lu1pipo <lebl' Aeronautica ila.liana <lal 23 maggio al 31 dicembre 1915
337
Servizio di ri>gibili
PAG.
79
Servizio aviazione
>
81
Servizio fotografico
>
lOG
Sc.rvjzio m e teorologico ed aerologico
»
107
Spostair.enli delle unità aeronautiche ve.rifica tisi d al 24 maggio al 31 dicembre 1915 .
»
111
Mod ifi·c azio·ni ?,pport ate alla composizione dei Gru,ppi Squadri,glie aviato ri dal 24 o:nagigio a,1.31 dkembre 1915 .
>
118
Varianti aU'o rdinamento del .Cor.po Aeronautico Militare
»
11 9
Oss,crva tori <lall'ae ro plano
»
122
Provvidenze d'ordine amministra tivo, tecnico e disciiplinare
»
124
Difesa a nt iaerea
>
132
Distintivi <li riconoscimcn·to adottati per gli aeromobili nazàonali
>
135
P roduzione aviato r:a nazional e .durante il 1915 .
»
143
PAG.
145
Pre messa
»
149
U p rimo balzo offensivo ,per .r aggiungere la linea deH'Isonzo (24 maggio-22 giugno 1915) .
>
151
La ,p ri,ma battaglia dcll Isonzo (23 ,gi,u.gno-7 lu,glio 19'15)
>
165
La seconda bat;ta,glia de1l'Isonzo (18 .Lu·g lio-3 agos to 1915)
>
177
DaHa seconda battaglia del,l'Isonzo (13 agosto- 17 ottobre 1915) .
>
181
La terza battaglia dell'Isonzo (18 otlobre-4 n ovembre 1915)
>
197
La qua r ta •b atta.glia dell'Isonzo (10 n ovembre-2 dicembre 1915)
>
209
Riepilogo attività bellica aerea nel 1915 .
>
215
Composizione della forza .aeronautica e dislocazione dei ,repa rti aer onautici alla fine del 1915
>
216
Avvenimenti vari
>
220
Rkompense al Va.lo r Militare conferite ·per atti di valore compiut i in servizio aeronautico d urante l'anno 1915 .
>
222
Perd.ite di ipersonale aeronautico durante il 1915
>
233
PARTE
T ERZA
Impiego bellico deWAeronautica du,rantre il periodo 24 ma:g1gio31 dicembre 1915
338
a1!e
o,pe·razioni
autunnali
APPENDICE
Allegalo N.
»
»
1 - Norme d i retb~·e per la mobilitazio ne dei S<!rvizi di Aviazione
PAC .
231
2 - Dislocazione dei mezzi aeronautici all'atto deLla mobilitazione
>
261
>
3 - [ venti nell'Istria e nella Carnia
>
263
»
4 - Proposte cir,ea l'ubicazione di un nuovo Cantie re aeronautico
>
277
»
>
>
>
»
>
>
>
5 - Circolare riguarda nte l'impiego degLi aeroplani .per il servizio d 'artigl.iéria 6 - C ircolare ,riguardantie il servizio fotografico per l'Aviazione militare
>
289
7 - Decreto Luogotenenziale n. 872 del 13 giugno 1915, che approva il testo unico delle disposizioni per la costituzione del Corpo Aeronautico Militare
>
291
8 - Circolare n. 1127 Av. dell'Ufficio Servizi Aeronautici, in data 22 dicembre 191 5 circa mitraglieri
>
299
9 - Circolare n. 606 del 28 ott-0bre I 915 riguardante i compiti di alouni comandi di Reparti d i Aviazione
>
301
>
305
>
307
>
309
>
311
> 10 - Circolare del Comando d'Aeronautica (aviatori)
in data 28 novembre 1915 circa la costituzione dell'Ufficio Mobilitazione industriale e personale >
> 11 - Indennità speciali per
militari dcJ Corpo Aero-
nautico Militare . »
> 12 - Circolare del Ministero della
22 settembre contraerei >
»
281
>
1915, avente
Guc-rra, in da ta per og,getto: Tiri
13 - Circolare del Comando SU:J)remo n . 482 del 26 agosto 1915 .riguardante i tiri contro gli aerei
» 14 - P,ro-memoria circa la difesa antiaerea della città
di Udine e zona circostante »
15 - Considerazioni e proposte del Comandante de.J Grwppo Aviazione iper Artiglieria .
313 >
319
>
321
>
325
Indice delle illustrazioni .
•
335
Indice delle materie
>
337
,,
» 16 - Premi in denaro e medaglie agli aviatori .più
valorosi >
17 - Bollettino di guerra
riguardante l'Aeronautica
339